Miti 1^B a.s. 2010/2011

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Miti 1^B a.s. 2010/2011
In un paese tanto lontano viveva una bellissima fanciulla, che tutti credevano orfana.
Era di carnagione chiara, aveva lunghi capelli biondi e vestiva sempre con abiti
coloratissimi e sgargianti, a differenza degli abitanti di quel paese che vestivano solo
in grigio e in nero. Per questo tutti la chiamavano Arcobaleno.
La fanciulla non sapeva di avere dei genitori che, per di più, erano due dei.
Il padre era il dio del sole e la madre la dea della pioggia .
Un giorno la fanciulla si recò nel bosco per prendere l’acqua e sentì due dei che
parlavano di una loro figlia che avevano abbandonato sulla Terra, perché non aveva
poteri.
Continuò ad ascoltare i due dei che stavano parlando delle avventure vissute con la
loro bambina. Improvvisamente la fanciulla si ricordò del suo passato e capì di essere
loro figlia. Allora andò a prendere l’acqua e cercò di capire se era la dea dell’acqua ,
ma non lo era. Andò a casa e provò con tutti gli oggetti cercando di capire se era la dea
di qualcosa. Non ottenendo buoni risultati, triste, si arrese e andò a dormire .
La mattina seguente vide piovere, ma c’era anche il sole allora la fanciulla capì che
c’erano i suoi genitori a che stavano di nuovo litigando. Per farli smettere fece un salto
altissimo e i suoi bellissimi vestiti si trasformarono in un arcobaleno.
I suoi genitori la ripresero con loro e se ancora oggi vediamo prima il sole e la
pioggia e poi l’ arcobaleno è perché la fanciulla sta cercando di far fare pace ai suoi
genitori.
Eleonora C., Aurora P.
Un villaggio era pieno di colori. Le persone erano felici ed entusiaste. Un dio, malvagio ed
invidioso della felicità degli abitanti, rubò i colori del mondo e li mise dentro uno scrigno
d’oro. Poi nascose lo scrigno in un fondale irraggiungibile e oscuro.
Il giorno seguente tutti gli abitanti del villaggio si accorsero che i colori erano scomparsi.
Una bambina di nome Antifone, che conosceva il dio malvagio, partì alla sua ricerca. Riuscì a
trovare la sua dimora e vi entrò. La porta si chiuse scricchiolando e Antifone ebbe un brivido,
perché sentiva la risata malvagia del dio vicino a lei.
Antifone cercò di scappare, ma inciampò e il dio malvagio sentì la sua presenza, la catturò e la
rinchiuse in una cella. Antifone pensò a un modo per uscire e vide che il dio malvagio si era
addormentato con le chiavi al collo.
La giovane vide una gazza ladra e le chiese gentilmente se poteva portarle le chiavi e la gazza lo
fece perché le chiavi brillavano. Così Antifone uscì dalla cella, legò il dio su una
sedia con una corda e, prima che si svegliasse, Antifone gli prese la mappa che indicava la
posizione dello scrigno d’oro.
Antifone andò a cercare lo scrigno nel fondale marino e, dopo aver superato alcuni pericoli, tornò
al villaggio vittoriosa con lo scrigno d’oro. Appena lo aprì, tutti i colori ricomparvero e si formò un
arcobaleno.
Appena lo vide, il dio malvagio scomparve e tutto il villaggio festeggiò con Antifone e la sua
famiglia.
Miriam L., Andrea S.
All’origine del mondo, sull’Olimpo, Ares, figlio di Zeus e dio della guerra, dopo una lunga
discussione con suo padre, gli giurò che se ne sarebbe andato per sempre.
Trasformatosi in un uomo comune, fuggì sulla Terra.
Zeus, iracondo, scagliò fulmini e tuoni fragorosi e Ares, capendo che era suo padre, si
recò sull’Olimpo per provare a calmarlo, ma lui si arrabbiò ancora di più e, continuando a
scagliare fulmini e tuoni, inavvertitamente colpì un albero che si incendiò. Gli uomini, non
sapendo che cos’era, si spaventarono, ma ben presto capirono che scaldava e che era
cosa buona. Provarono a toccare il fuoco, ma si bruciarono.
Dopo qualche giorno scoprirono come ottenerlo e, da allora in poi, lo usarono, per
cucinare i cibi e scaldarsi. Zeus alla fine si calmò e capì che il fuoco per gli uomini era
importante.
Riccardo A., Fabio N., Alessio R.
Una tribù, che viveva nel deserto, ogni giorno chiedeva agli dei di far piovere, ma gli dei
rifiutavano sempre.
Un giorno gli abitanti, stanchi di non veder esaudire le loro richieste, decisero
di costruire un tempio dedicato agli dei. Dopo averlo finito, salirono e
incontrarono gli dei e, rispettando le regole del cerimoniale, gli dei concessero
un giorno di pioggia, di tuoni, di uragani e fulmini alla popolazione.
Il giorno seguente gli uomini risalirono per chiedere di fare piovere un’altra
volta; gli dei accettarono. La popolazione richiese molte altre volte di far
ripetere le piogge, fin quando gli dei non si stufarono ed allora decisero di far
piovere sempre per lunghi periodi.
Da quel momento la tribù dovette lottare continuamente contro l’ acqua che
sommergeva ogni cosa.
Lorenzo B., Chiara P.
Marandai era un potente dio delle piogge e dei terremoti. Infatti, quando lui era triste e
piangeva provocava la pioggia; invece, quando era arrabbiato, si scatenavano i terremoti.
Un giorno Marandai incontrò una bellissima fanciulla che lo trascinò in una caverna.
Ad un tratto la fanciulla schioccò le dita e si trasformò in una bruttissima vecchia,
la quale urlò a Marandai di darle il potere della vita eterna, che possedeva solo lui. Marandai
negò di averlo e le disse che lo custodiva il dio Oceanio che viveva sul monte Subasio.
La vecchia cadde nella trappola. Il giorno dopo si incamminò verso il Monte. Arrivata, stanca e
assetata, vide il dio Oceanio e gli chiese di darle il potere della vita eterna. Oceanio si
arrabbiò perché la vecchia aveva violato il suo territorio e oltretutto se ne era andata senza
essersi inginocchiata al suo cospetto. Furioso, la trasformò in una specie di cotone bianco e
freddo che ogni inverno cade sulla nostra terra: la neve.
Elena C., Giulia P.
Una volta il dio Ade, re dell’ Oltretomba, decise di salire sull’ Olimpo per
chiedere a suo fratello il permesso di cercare una bellissima fanciulla per
sposarsi. Zeus fu d’accordo.
Allora Ade scese sulla Terra in cerca di una sposa. Tutte, però, lo rifiutavano,
ma un giorno una ragazza dell’Asia accettò. Si fecero i preparativi per il
matrimonio.
Zeus, non convinto della sposa, consultò gli spiriti, che furono contrari alle
nozze, perché pensavano che la ragazza avrebbe portato sciagure all’Olimpo.
Allora Zeus andò dalle divinità che tolsero la vita alla giovane fanciulla .
Ade, il giorno prima del matrimonio, si mise in cerca della sua sposa, che
sembrava scomparsa nel nulla. Non trovandola, salì sull’Olimpo per chiedere
spiegazioni al fratello che gli disse che la fanciulla era morta e che non
avrebbe dovuto discutere la decisione delle divinità.
Allora Ade si infuriò, apri delle voragini nel terreno da cui uscirono lapilli e lava
bollente. Così nacquero i vulcani.
Andrea P. e Luca R.