Sabato, 22/12/2012 09:41

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Sabato, 22/12/2012 09:41
DIRER
Sabato, 22/12/2012 09:41
Indice dei documenti
DIRER
Direr
Direv
Dirigenza
E-Governament
E-Procurament
Pubblica Amministrazione
Retribuzioni salite dello 0,1%
Da 'Italia Oggi' del 22/12/2012 - Pagina 45
Enti locali vincolati ai derivati
Da 'Italia Oggi' del 22/12/2012 - Pagina 39
E luce fu, per 1 miliardo di euro
Da 'Italia Oggi' del 22/12/2012 - Pagina 9
Bankitalia, ripresa solo da metà 2013 Ai livelli '96 la fiducia dei consumatori
Da 'Il Messaggero' del 22/12/2012 - Pagina 17
I punti
Da 'La Repubblica' del 22/12/2012 - Pagina 15
Liste pulite, sì al decreto "Ora stop agli incandidabili"
Da 'La Repubblica' del 22/12/2012 - Pagina 13
Un risultato a metà stop alla trasparenza
Da 'La Repubblica' del 22/12/2012 - Pagina 9
UN SISTEMA INCAPACE DI RIFORMARSI
Da 'La Stampa' del 22/12/2012 - Pagina 1
Turn over, sblocco parziale
Da 'La Stampa' del 22/12/2012 - Pagina 8-9
In regalo un giardino d' inverno in piazza
Da 'La Stampa' del 22/12/2012 - Pagina 70-71
Ancora senza contratto 3,7 milioni di dipendenti
Da 'Il Sole 24 Ore' del 22/12/2012 - Pagina 24
Proroga di sei mesi per gli statali precari Via il balzello del 2,5% sulla liquidazione
Da 'Corriere della Sera' del 22/12/2012 - Pagina 15
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23
Normativa Comuni
Conti base esenti dal balzello
Da 'Italia Oggi' del 22/12/2012 - Pagina 38
Manovra, arriva il via libera
Da 'Il Sole 24 Ore' del 22/12/2012 - Pagina 7
25
29
Normativa Enti Locali
Enti locali vincolati ai derivati
Da 'Italia Oggi' del 22/12/2012 - Pagina 39
E luce fu, per 1 miliardo di euro
Da 'Italia Oggi' del 22/12/2012 - Pagina 9
Immobili esteri: il bonus prima casa vale per tutti
Da 'Il Sole 24 Ore' del 22/12/2012 - Pagina 7
Pmi e credito, sì alla moratoria fino a marzo
Da 'Il Sole 24 Ore' del 22/12/2012 - Pagina 21
Regione Piemonte, stop sui derivati
Da 'Il Sole 24 Ore' del 22/12/2012 - Pagina 29
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35
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39
41
Normativa Province
Sindacati
Bloccata dalle Camere la riduzione da 86 a 51
Da 'La Repubblica' del 22/12/2012 - Pagina 9
Alemanno: "La metro B è stata sabotata"
Da 'La Repubblica' del 22/12/2012 - Pagina 68
Grillo attacca i sindacati: «Non ce n' è bisogno»
Da 'Corriere della Sera' del 22/12/2012 - Pagina 11
Acciaio Lucchini al capolinea, arriva il commissario
Da 'Corriere della Sera' del 22/12/2012 - Pagina 53
Pensionati
43
45
47
49
.
Sab 22/12/2012
Italia Oggi
Pagina 45
Mercati
Sabato 22 Dicembre 2012
45
L’IVA PER CA
ASSA
in edicola c
con
& Finanza
A causa dei timori per il fiscal cliff. Ftse Mib -0,4%, spread a 311 pb
Retribuzioni
salite
dello 0,1%
Borse in rosso a Natale
Dopo i continui rialzi degli ultimi 10 giorni
un rendimento al 4,48%.
Al traino dello spread, i
bancari hanno subito flessioni: Banco popolare -2,68%,
Popolare Milano -2,05%, Unicredit -2,05%, Bper -2,09%,
Banca Mps -1,75%, Ubi banca -1,37%, Intesa Sanpaolo
-1,3% e Mediobanca -1,12%.
Tra i titoli sotto la parità, anche Finmeccanica
(-1,68%), Atlantia (-1,65%),
Fiat (-1,45%), Mediolanum (-1,36%) ed Enel g.p.
(-0,91%). Acquisti invece su
Impregilo (+2,46% a 3,586
e borse europee non
sono riuscite a festeggiare Natale con listini
in nero, colpa della debolezza delle borse asiatiche
e, nel pomeriggio, i rinnovati
timori per l’accordo tra Obama e i repubblicani per evitare, dal 1° gennaio, il fiscal
cliff, con annesso, generalizzato aumento delle tasse per
ridurre il debito federale.
Hanno influito anche i realizzi, dopo la continua crescita degli ultimi 10 giorni.
Il Ftse Mib ha archiviato la
seduta in calo dello 0,4% a
16.333 punti, riducendo progressivamente le perdite, che
hanno superato anche il -1%.
Il Ftse All share ha chiuso
a -0,37%, il Ftse Mid cap a
-0,61%, il Ftse Star a -0,03%.
Nelle altre piazze europee, il
Cac-40 ha chiuso a -0,15%, il
Ftse 100 a -0,31%, il Dax a
-0,47%; unico segno positivo
sull’Ibex spagnolo, +0,32%. A
metà seduta, a New York, gli
indici sono stati appesantiti
dai timori per il fiscal cliff.
Ininfluenti i dati macro
di giornata: ordini di beni
durevoli saliti dello 0,7% a
novembre, contro un atteso
+0,2% e contro il +1,1% di ottobre e indice definitivo della
fiducia dei consumatori sceso
a dicembre a 72,9 punti dai
74,5 della lettura preliminare (75 punti il consenso). Il
Dow Jones segnava -1,33%,
l’S&P 500 -1,35%, il Nasdaq
Composite -1,47%.
Quanto al differenziale tra
il Btp decennale e il Bund,
ieri è leggermente salito, a
causa dei timori per il fiscal
cliff Usa: partito da 305 pb,
ha poi chiuso a 311 pb, con
L
Meno emissioni di Bot
previste nel 2013
Nel 2013 potrebbero esserci meno emissioni di Bot rispetto
al 2012. Lo ha comunicato il tesoro. Le emissioni dei buoni
ordinari del tesoro «saranno condotte sulle scadenze tradizionali a 3, 6 e 12 mesi, cui potranno affiancarsi scadenze
flessibili per esigenze di gestione della liquidità. Alla luce del
minor fabbisogno di cassa atteso per il 2013 e della strategia
di allungamento della vita media del debito perseguita dal tesoro, le emissioni dei Bot potranno risultare inferiori rispetto
al 2012». I bot annuali e semestrali «saranno comunque offerti con regolarità, rispettivamente a metà e alla fine di ogni
mese». Intanto ieri il tesoro ha annunciato che emetterà Btp a
5 e 10 anni fino a 6 miliardi di
euro per l’asta in programma
il 28 dicembre con regolamento il 2 gennaio.
successivo all’approvazione
dei rispettivi cda dei rapporti
di concambio per la fusione a
quattro, grazie ai quali Unipol avrà il 63% della nuova
Unipol-Fonsai. Male anche
euro), con il titolo che ha
superato i massimi di periodo a 3,50 euro; secondo un
esperto, ha ancora spazio per
arrivare fino a 3,60 euro. In
rialzo Prysmian (+1,55%),
A 2 A ( + 0 , 8 2 % ) , Te n a r i s
(+0,77%) e Saipem (+0,76%).
Sul resto del listino, in rosso
i titoli della galassia Unipol (-0,79%), Milano ass.
(-5,67%), Fonsai (-3,23%) e
Premafin (-3,7%), nel giorno
IN NOVEMBRE
le Milano ass
ass. risparmio
(-11,67%) su cui gli analisti di Banca Akros hanno
abbassato il rating ad accumulate da buy e confermato il target price 0,41 euro.
Infine Acea ha guadagnato il
4,73% in scia all’annuncio di
un acconto del dividendo di
21 centesimi a partire del 3
gennaio 2013, con stacco il 27
dicembre 2012.
Quanto all’euro, ha chiuso
in ribasso a 1,3174 e a 110,81
yen. Dollaro-yen a 84,13.
Infine il petrolio: a metà seduta, a New York, il Wti era
trattato in ribasso a 88,33 dollari al barile, contro i 108,72
dollari del Brent a Londra.
© Riproduzione riservata
QuotazioniRealtime
In novembre, l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie ha registrato un
+0,1% rispetto a ottobre e
un +1,6% rispetto a novembre 2011. Secondo l’Istat,
nella media del periodo
gennaio-novembre, l’indice
è cresciuto dell’1,4%.
A fine novembre, i contratti di lavoro in vigore
per la parte economica interessavano il 71,5% degli
occupati dipendenti e il
68% del monte retributivo
osservato.
Nel settore privato, l’incremento tendenziale è
stato del 2,2%, mentre è
stato nullo in quello della
pubblica amministrazione.
I settori che a novembre
hanno presentato gli incrementi tendenziali maggiori sono stati alimentari,
bevande e tabacco (3,6%);
legno, carta e stampa, acqua e servizi di smaltimento rifiuti (per entrambi gli
aggregati 3%).
Le variazioni sono invece
state nulle per tlc e la p.a.
In novembre, tra i contratti monitorati dall’indagine, si è registrato il
recepimento degli accordi
per i dipendenti dell’industria alimentare, olearia e
margariniera, e per quelli
della carta e cartotecnica.
Alla fine di novembre i dipendenti in attesa di rinnovo erano il 28,5% nel totale
e il 6,9% nel settore privato.
L’attesa del rinnovo per i
lavoratori con il contratto
scaduto è, in media, di 35,6
mesi.
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TA S S I E VA L U T E
Cambi
Divisa
Quotazioni indicative rilevate dalle banche centrali
Valuta/
Euro
U.i.c.
prec.
Var.
ass.
Tassi e dati macro
Cross
su $
Tassi Euro
Ultima Prece- Variaz.
rilevazione dente assoluta
Corona Ceca
25,189
25,228
-0,0390
19,0696
Tasso ufficiale di riferimento
0,75
Corona Danese
7,4612
7,4612
-
5,6486
Rendistato Bankitalia(lordi)
3,66
-
-
Corona Norvegese
7,3155
7,3645
-0,0490
5,5383
Tasso Inflazione ITA
2,50
2,60
-0,10
Corona Svedese
8,5945
8,6349
-0,0404
6,5065
Tasso Inflazione EU
2,10
2,40
-0,30
Dollaro Australiano
1,2662
1,2632
0,0030
0,9586
Indice HICP EU-12
118,90
119,20
-0,30
1,00
-0,25
Dollaro Canadese
1,309
1,3106
-0,0016
0,9910
HICP area EURO ex tobacco
115,97
116,21
-0,24
Dollaro N Zelanda
1,6029
1,5882
0,0147
1,2135
Tasso annuo crescita PIL ITA
-2,40
-2,30
-0,10
Dollaro USA
1,3209
1,3246
-0,0037
-
Tasso di disoccupazione ITA
9,76
10,50
-0,74
287,2
286,13
Fiorino Ungherese
1,0700 217,4275
Franco Svizzero
1,2077
1,2079
-0,0002
0,9143
Rand Sudafricano
11,3067
11,279
0,0277
8,5598
Sterlina GB
0,8142
0,8146
-0,0004
0,6164
Yen Giapponese
110,99
111,52
-0,5300
84,0260
Zloty Polacco
4,0645
4,073
-0,0085
3,0771
LEGENDA TASSI Prime rate. Il prime rate Abi è la media dei tassi ai migliori clienti
rilevati tra gli istituti bancari. È rilevato ogni quindici giorni, all’inizio e alla metà del mese.
Pil. I tassi di crescita del prodotto interno lordo riportati nella tabella sopra sono rilevati con
periodicità trimestrale. Inflazione. È la variazione dell’indice dei prezzi al consumo rilevato
ogni mese dall’Istat.
Il primo quotidiano
finanziario italiano
E.O.N.I.A.
Scadenza
Euribor
E.O.N.I.A.
Scadenza
1 sett
1 mese
2 mesi
3 mesi
4 mesi
5 mesi
0,097
0,074
0,071
0,065
0,057
0,051
Euribor
Scadenza
6 mesi
7 mesi
8 mesi
9 mesi
10 mesi
12 mesi
0,047
0,043
0,041
0,040
0,039
0,041
Preziosi e metalli
Den.
Preziosi ($ per oncia)
Oro
1658,72
Argento
30,2
Palladio
680
Platino
1530,5
Metalli ($ per tonn.)
Alluminio
2035
Rame
7768
Piombo
2275
Nichel
17380
Let.
1659,2
30,22
686
1540,5
2036
7769
2276
17385
Den.
Stagno
23345
Zinco
2030
Monete e Preziosi (quote in €)
Sterlina (v.c.)
289,54
Sterlina (n.c.)
295,26
Sterlina (post 74) 295,26
Marengo Italiano 230,65
Marengo Svizzero 227,02
Marengo Francese 226,21
Marengo Belga
226,21
Let.
23350
2032
335,71
340,89
340,89
262,37
260,22
256,54
256,52
Irs
Euribor
$ Usa Sterl. Fr. sviz. Yen
Int. Rate Swap (Euro)
Scad. Denaro Lettera
Scad.
Euro
1 Sett.
0,088 1 sett
0,015
0,164
0,480
-0,010
0,093
1 anno
0,299
0,339
2 Sett.
0,091 1 sett
0,023
0,190
0,487
-0,026
0,104
2 anni
0,356
0,396
3 Sett.
0,098 2 sett
0,034
0,198
0,493
-0,020
0,115
3 anni
0,457
0,497
1M
0,110 1 mese
0,052
0,210
0,494
-0,008
0,134
4 anni
0,605
0,645
2M
0,148 2 mesi
0,094
0,254
0,506
-0,002
0,148
5 anni
0,784
0,824
6 anni
0,969
1,009
7 anni
1,147
1,187
8 anni
1,313
1,353
9 anni
1,461
1,501
10 anni 1,593
1,633
3M
0,184 3 mesi
0,124
0,310
0,518
0,012
0,179
4M
0,225 4 mesi
0,152
0,363
0,556
0,027
0,209
5M
0,274 5 mesi
0,187
0,436
0,628
0,047
0,252
6M
0,318 6 mesi
0,219
0,510
0,668
0,067
0,282
7M
0,359 7 mesi
0,253
0,576
0,720
0,088
0,329
12 anni 1,813
1,853
8M
0,397 8 mesi
0,293
0,631
0,791
0,112
0,371
15 anni 2,036
2,076
9M
0,429 9 mesi
0,326
0,687
0,844
0,140
0,405
20 anni 2,189
2,229
10 M
0,469 10 mesi
0,356
0,738
0,893
0,171
0,436
25 anni 2,237
2,277
11 M
0,507 11 mesi
0,396
0,787
0,953
0,211
0,463
30 anni 2,256
2,296
12 M
0,543 12 mesi
0,439
0,843
1,014
0,254
0,487
Fonte: Icap
118111108111099111109115109101
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Sab 22/12/2012
Italia Oggi
Pagina 45
In novembre.
Retribuzioni salite dello 0,1%
In novembre, l' indice delle retribuzioni contrattuali
orarie ha registrato un +0,1% rispetto a ottobre e un
+1,6% rispetto a novembre 2011. Secondo l' Istat,
nella media del periodo gennaio-novembre, l' indice è
cresciuto dell' 1,4%. A fine novembre, i contratti di
lavoro in vigore per la parte economica interessavano
il 71,5% degli occupati dipendenti e il 68% del monte
retributivo osservato. Nel settore privato, l' incremento
tendenziale è stato del 2,2%, mentre è stato nullo in
quello della pubblica amministrazione. I settori che a
novembre hanno presentato gli incrementi tendenziali
maggiori sono stati alimentari, bevande e tabacco
(3,6%); legno, carta e stampa, acqua e servizi di
smaltimento rifiuti (per entrambi gli aggregati 3%). Le
variazioni sono invece state nulle per tlc e la p.a. In
novembre, tra i contratti monitorati dall' indagine, si è
registrato il recepimento degli accordi per i dipendenti
dell' industria alimentare, olearia e margariniera, e per
quelli della carta e cartotecnica. Alla fine di novembre
i dipendenti in attesa di rinnovo erano il 28,5% nel
totale e il 6,9% nel settore privato. L' attesa del
rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è, in
media, di 35,6 mesi. © Riproduzione riservata.
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Sab 22/12/2012
Italia Oggi
Pagina 39
E N T I L O CA L I E STATO
Sabato 2
22 Dicembre 2012
39
Tar Piemonte: non si possono confondere vizi contrattuali per vizi di legittimità. Decide il g.o.
Enti locali vincolati ai derivati
Niente revoca con autotutela se non c’è stata gara
DI
FRANCESCO CERISANO
e gli enti locali non
hanno scelto con gara
la Banca con cui sottoscrivere i derivati,
non possono tentare (per
svincolarsi dai contratti)
l’escamotage dell’annullamento in autotutela, perché
questo sarebbe adottato in
carenza assoluta di potere.
Affinché il «ripensamento»
della pubblica amministrazione sia legittimo sono infatti necessari due requisiti:
che vi sia stata una procedura
a evidenza pubblica a monte
e che il potere di autotutela
sia esercitato in relazione a
vizi di legittimità del procedimento. In mancanza di
uno di tali elementi, l’atto
di autotutela è «inesistente»
in quanto adottato «in assenza dei suoi presupposti e
quindi in carenza assoluta di
potere». E quindi, ricorrendo
all’autotutela, la p.a. fa passare per vizi di legittimità del
procedimento quelli che invece sono solo «vizi e patologie
contrattuali» al solo fine di
S
sciogliersi unilateralmente
dal contratto senza andare
dall’unico giudice competente
in materia che non può essere quello amministrativo ma
solo il giudice civile.
A meno di un mese dalla
sentenza con cui il Consiglio
di stato (si veda ItaliaOggi
del 28/11/2012) aveva dato
ragione alle banche (Dexia
Crediop e Depfa) nel lungo
braccio di ferro legale con la
provincia di Pisa, gli istituti
di credito mettono a segno
un’altra vittoria. Forse ancora più rilevante perché questa
volta i giudici amministrativi
non sono entrati nel merito,
ma si sono dichiarati incompetenti a decidere, indicando
nel giudice civile il giudice
naturale delle controversie in
materia di derivati. Lo ha deciso con due distinte sentenze
depositate ieri in cancelleria
(n. 1389 e 1390/2012) il Tar
Piemonte che si è pronunciato sui ricorsi di Banca infrastrutture innovazione e sviluppo (Biis) e Dexia Crediop
contro la regione Piemonte.
L’amministrazione guida-
ta da Roberto Cota aveva
tentato di svincolarsi dai
contratti stipulati tra il 2005
e il 2006 dall’ex governatore
Mercedes Bresso. E l’aveva
fatto scegliendo la «via breve»
che gli enti locali da un po’ di
anni a questa parte stanno
prediligendo: ossia la revoca
in autotutela.
Ma il Tar ha bacchettato la
regione. Vediamo perché.
La motivazione. Nel 2006
il Piemonte che fino ad allora
aveva finanziato i propri investimenti quasi esclusivamente mediante mutui, decideva
di gestire il proprio indebitamento ricorrendo al mercato
internazionale dei capitali. E
così affidava a Merril Lynch
e Dexia l’incarico di ottenere
un rating (Aa3) propedeutico
al collocamento sul mercato
di una emissione obbligazionaria in due tranche per
un valore complessivo di 1,8
miliardi. Per la scelta del
contraente l’amministrazione aveva svolto una gara tra
una dozzina di istituti bancari e alla fine erano risultati
vincitori Merril Lynch, Dexia
Dichiarazione Imu, arriva il modello online
Pubblicato sul sito del ministero dell’economia e della finanze il modello di dichiarazione Imu editabile. Per visualizzare e stampare i modelli in formato pdf
occorre installare il programma Adobe
Reader o uno dei prodotti gratuiti disponibili sul sito: www.pdfraders.org/. Il
programma Adobe Reader versione 8.2
o successiva è consigliato anche per la
corretta compilazione e archiviazione.
Queste indicazioni sono contenute in
una nota ministeriale allegata al nuovo
modello telematico.
Il termine per la presentazione della dichiarazione Imu è stato di recente
prorogato al 4 febbraio 2013 dall’articolo 9 del dl «salva enti» (174/2012) in
sede di conversione in legge (213/2012).
La norma del dl stabilisce infatti che
l’adempimento deve essere posto in essere entro 90 giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del
decreto di approvazione del modello
ministeriale, con relative istruzioni. Il
nuovo termine deve essere osservato
dai contribuenti che hanno acquisito la
titolarità di immobili o di altri diritti
reali di godimento (usufrutto, uso, abitazione, superficie e così via) a partire
da quest’anno. Fermo restando che deve
essere sempre assicurato il termine di
90 giorni fissato dalla legge, decorrente
dal momento in cui è sorto il presupposto.
Va ricordato che non sono tenuti a
presentare la dichiarazione i possessori
di immobili adibiti a abitazione principale, con relative pertinenze, e coloro
che hanno già assolto all’obbligo per
l’Ici, a meno che non siano intervenute
variazioni.
Anche per i titolari di immobili adibiti a prima casa, però, nelle istruzioni ministeriali è prevista un’eccezione
all’esonero generalizzato dall’obbligo,
nel caso in cui i componenti del nucleo
familiare possiedano più di un immobile nello stesso comune. Com’è noto, la
legge esclude il doppio beneficio per i
coniugi non legalmente separati. L’agevolazione è limitata a un solo immobile
nel quale risiede e dimora uno dei coniugi, il quale è tenuto a presentare la
dichiarazione. In questo caso il ministero ha ritenuto che per evitare comportamenti elusivi in ordine all’applicazione
dei benefici fiscali, riemerge l’esigenza
di porre l’obbligo dichiarativo a carico
di uno dei due coniugi. La dichiarazione
deve poi essere presentata da coloro che
vantino il diritto a fruire di riduzioni
d’imposta. Quindi, sono tenuti all’adempimento i titolari di fabbricati inagibili
o inabitabili e di fatto non utilizzati,
coloro che possiedono immobili di interesse storico o artistico. Inoltre, vanno
denunciati tutti i casi in cui l’amministrazione comunale non possieda le notizie utili per verificare la correttezza
dell’operato dei contribuenti. Nello specifico, tra i casi più significativi, l’adempimento è richiesto quando: l’immobile
ha formato oggetto di un atto di concessione amministrativa su aree demaniali;
l’immobile viene concesso in locazione
finanziaria o un terreno agricolo diventa area edificabile.
Sergio Trovato
COMMERCIALISTI ROMA
RINNOVANO I VERTICI
Mario Civetta è il nuovo presidente dei
commercialisti di Roma, Luigi Lucchetti
il suo vice. Il neopresidente dell’ordine
del dottori commercialisti ed esperti
contabili di Roma, eletto ieri, ha avuto
il 68% dei voti validi. Il vice presidente
ha ottenuto il 76% delle preferenze. Il
mandato inizierà il 1° gennaio 2013 e
durerà fino al 31 dicembre 2016.
Crediop e Banca Opi, poi divenuta Biis (difesi in giudizio
dall’avvocato Domenico Gaudiello).
Trattandosi di obbligazioni cosiddette «bullet», ossia
con rimborso del capitale in
un’unica soluzione alla scadenza, la regione fu costretta
dalla normativa allora vigente a stipulare contratti derivati che consentissero di accantonare periodicamente le
somme necessarie a rimborsare il prestito alla scadenza.
Ma per la sottoscrizione degli
strumenti finanziari non era
stata indetta alcuna gara.
E proprio questo fa venire
meno la possibilità di ricorrere all’autotutela per fare
marcia indietro su derivati
giudicati successivamente
molto onerosi. «Una volta deciso di ricorrere allo swap, la
scelta degli specifici contratti
di swap e la definizione delle
relative condizioni sono state
il frutto di successive negoziazioni di carattere prettamente privatistico che sono state
condotte dalle parti al di fuori
di qualsivoglia procedimento
EVASIONE
Provincia
chiede
i danni
Una provincia come parte
civile in un processo per
evasione fiscale. L’ente è la
provincia di Rimini e a darne notizia è Stefano Vitali,
il presidente. «Per la prima
volta un giudice riconosce il
nesso tra evasione fiscale e
danno alla comunità. È una
svolta culturale. Da domani
tutti gli altri enti pubblici
potranno fare altrettanto
in questi casi». La procura
di Forlì ha certificato per il
suo ente la costituzione di
parte civile nell’ambito del
procedimento «Varano»,
parte dell’operazione anti
evasione fiscale e riciclaggio malavitoso che nel 2008
ha coinvolto l’area di Rimini, Bologna e San Marino e
portato in carcere i vertici
della Cassa di risparmio di
San Marino (venne messa
sotto inchiesta la bolognese Delta Banca, poi liquidata). L’ istanza, firmata dal
procuratore capo Sergio
Sottani e dal sostituto Fabio Di Vizio è stata depositata al gip in cancelleria il
12 dicembre. Vitali spiega
che nessuna richiesta precisa di danni è stata ancora ipotizzata e che bisogna
aspettare l’evolversi del
procedimento.
ad evidenza pubblica», si legge nella sentenza.
Per questo, prosegue il Tar
Piemonte, i «presunti» vizi
di legittimità in ragione dei
quali la regione ha esercitato il potere di annullamento
d’ufficio dei contratti, «non
integrano vizi del procedimento amministrativo e dei
provvedimenti di aggiudicazione a monte dei contratti,
per l’evidente ragione che
né l’uno né gli altri sono mai
esistiti nella vicenda, ma
vizi e patologie contrattuali che sono stati configurati
dall’amministrazione quali
vizi di legittimità al solo fine
di poter conseguire immediatamente il risultato di sciogliersi unilateralmente dal
vincolo contrattuale», senza
dover ottenere un intervento
del giudice civile.
© Riproduzione riservata
Le due sentenze
del Tar Piemonte
su www.italiaoggi.
it/documenti
GAZZETTA
Auto e moto
le tabelle
chilometriche
DI
CARLA DE LELLIS
Fissate le coordinate per
quantificare i fringe benefit per auto e moto date
in uso ai dipendenti nel
prossimo anno. Le misure
del costo chilometrico su
15 mila km, valide per il
2013, sono contenute nelle
consuete tabelle calcolate
dall’Aci pubblicate sul S.O.
n. 21 alla G.U. 297 di ieri.
Le tabelle sono costituite
di cinque colonne: le prime
tre servono a individuare il
veicolo del quale si vuole
determinare il benefit; le
ultime due contengono i
riferimenti per il calcolo,
ossia il costo chilometrico a 15.000 km e il valore
del fringe benefit annuale
(per tutti i 365 giorni). Se
il veicolo ricercato non è
presente nelle tabelle Aci
(per esempio, è un nuovo
modello), va preso a riferimento il veicolo che per
caratteristiche risulta più
simile. Una Bmw modello
520d (184cv); nella quarta
colonna della tabella Aci è
indicato il costo km di euro
0,6936, mentre nella quinta
colonna è indicato il valore
del benefit annuale che è
pari a euro 3.120,99.
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Pubblica Amministrazione
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Sab 22/12/2012
Italia Oggi
Pagina 39
Tar Piemonte: non si possono confondere vizi contrattuali per vizi di legittimità. Decide il g.o.
Enti locali vincolati ai derivati
Niente revoca con autotutela se non c' è stata gara.
Se gli enti locali non hanno scelto con gara la Banca
con cui sottoscrivere i derivati, non possono tentare
(per svincolarsi dai contratti) l' escamotage dell'
annullamento in autotutela, perché questo sarebbe
adottato in carenza assoluta di potere. Affinché il
«ripensamento» della pubblica amministrazione sia
legittimo sono infatti necessari due requisiti: che vi sia
stata una procedura a evidenza pubblica a monte e
che il potere di autotutela sia esercitato in relazione a
vizi di legittimità del procedimento. In mancanza di
uno di tali elementi, l' atto di autotutela è «inesistente»
in quanto adottato «in assenza dei suoi presupposti e
quindi in carenza assoluta di potere». E quindi,
ricorrendo all' autotutela, la p.a. fa passare per vizi di
legittimità del procedimento quelli che invece sono
solo «vizi e patologie contrattuali» al solo fine di
sciogliersi unilateralmente dal contratto senza andare
dall' unico giudice competente in materia che non può
essere quello amministrativo ma solo il giudice civile.
A meno di un mese dalla sentenza con cui il Consiglio
di stato (si veda ItaliaOggi del 28/11/2012) aveva dato
ragione alle banche (Dexia Crediop e Depfa) nel
lungo braccio di ferro legale con la provincia di Pisa,
gli istituti di credito mettono a segno un' altra vittoria.
Forse ancora più rilevante perché questa volta i
giudici amministrativi non sono entrati nel merito, ma
si sono dichiarati incompetenti a decidere, indicando
nel giudice civile il giudice naturale delle controversie
in materia di derivati. Lo ha deciso con due distinte
sentenze depositate ieri in cancelleria (n. 1389 e
1390/2012) il Tar Piemonte che si è pronunciato sui
ricorsi di Banca infrastrutture innovazione e sviluppo
(Biis) e Dexia Crediop contro la regione Piemonte. L'
amministrazione guidata da Roberto Cota aveva
tentato di svincolarsi dai contratti stipulati tra il 2005 e
il 2006 dall' ex governatore Mercedes Bresso. E l'
aveva fatto scegliendo la «via breve» che gli enti
locali da un po' di anni a questa parte stanno
prediligendo: ossia la revoca in autotutela. Ma il Tar
ha bacchettato la regione. Vediamo perché. La
motivazione. Nel 2006 il Piemonte che fino ad allora
aveva finanziato i propri investimenti quasi
esclusivamente mediante mutui, decideva di gestire il
proprio indebitamento ricorrendo al mercato
internazionale dei capitali. E così affidava a Merril
Lynch e Dexia l' incarico di ottenere un rating (Aa3)
propedeutico al collocamento sul mercato di una
Pubblica Amministrazione
emissione obbligazionaria in due tranche per un
valore complessivo di 1,8 miliardi. Per la scelta del
contraente l' amministrazione aveva svolto una gara
tra una dozzina di istituti bancari e alla fine erano
risultati vincitori Merril Lynch, Dexia Crediop e Banca
Opi, poi divenuta Biis (difesi in giudizio dall' avvocato
Domenico Gaudiello). Trattandosi di obbligazioni
cosiddette «bullet», ossia con rimborso del capitale in
un' unica soluzione alla scadenza, la regione fu
costretta dalla normativa allora vigente a stipulare
contratti derivati che consentissero di accantonare
periodicamente le somme necessarie a rimborsare il
prestito alla scadenza. Ma per la sottoscrizione degli
strumenti finanziari non era stata indetta alcuna gara.
E proprio questo fa venire meno la possibilità di
ricorrere all' autotutela per fare marcia indietro su
derivati giudicati successivamente molto onerosi.
«Una volta deciso di ricorrere allo swap, la scelta
degli specifici contratti di swap e la definizione delle
relative condizioni sono state il frutto di successive
negoziazioni di carattere prettamente privatistico che
sono state condotte dalle parti al di fuori di
qualsivoglia procedimento ad evidenza pubblica», si
legge nella sentenza. Per questo, prosegue il Tar
Piemonte, i «presunti» vizi di legittimità in ragione dei
quali la regione ha esercitato il potere di annullamento
d' ufficio dei contratti, «non integrano vizi del
procedimento amministrativo e dei provvedimenti di
aggiudicazione a monte dei contratti, per l' evidente
ragione che né l' uno né gli altri sono mai esistiti nella
vicenda, ma vizi e patologie contrattuali che sono stati
configurati dall' amministrazione quali vizi di legittimità
al solo fine di poter conseguire immediatamente il
risultato di sciogliersi unilateralmente dal vincolo
contrattuale», senza dover ottenere un intervento del
giudice civile. © Riproduzione riservata.
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Sab 22/12/2012
Italia Oggi
Pagina 9
Sabato 22 Dicembre
Dicembr 2012
PRIMO PIANO
9
Arriva una maxigara del ministero dell’economia per illuminare la pubblica amministrazione
E luce fu, per 1 miliardo di euro
Finora dominio dei francesi di Veolia-Edf e dell’Enel
DI
STEFANO SANSONETTI
n miliardo di euro
per illuminare la
pubblica amministrazione italiana.
La cifra in ballo, come emerge dall’operazione curata nei
giorni scorsi dal ministero
dell’economia, si inserisce
direttamente nella classifica
dei più ricchi appalti pubblici. La documentazione è
stata appena predisposta
dalla Consip, la centrale acquisti del Tesoro fortemente
valorizzata dal governo di
Mario Monti nel tentativo
di risparmiare nell’acquisizione di beni e servizi. Per la
precisione, la torta in palio è
di 967 milioni di euro. Questo è il valore economico del
massimale di fornitura che i
vincitori della gara potranno
essere chiamati a fornire agli
uffici di stato sparsi per la penisola. Di sicuro le dimensioni economiche del piano non
mancheranno di scatenare
gli appetiti delle aziende.
Attualmente il servizio è in
mano alla coppia francese
Veolia-Électricité de France
(Edf), che si è ramificata nel
mercato nostrano attraverso
la controllata Citelum, e ad
Enel, il gruppo guidato da
U
Antoine Frerot
Fulvio Conti
Fulvio Conti che gestisce il
servizio di illuminazione in
diverse regioni italiane attraverso la controllata Enel Sole.
La fetta restante del mercato
è invece appannaggio della
Gemmo spa. È quindi da presumere che ci saranno anche
queste tra le tante aziende
pronte a sfidarsi per aggiudicarsi l’appetitoso appalto.
Certo, non si tratta di un
servizio semplice. L’attività
richiesta, infatti, comprende
l’acquisto di energia elettrica,
l’esercizio e la manutenzione
degli impianti di illuminazio-
ne pubblica (tra cui anche i
semafori), gli interventi di
adeguamento normativo e
tecnologico nonché quelli di
riqualificazione energetica.
Secondo la Consip l’operazione è in grado di fruttare
un risparmio potenziale del
30% rispetto al costo del servizio tradizionale. Inoltre lo
schema prevede che la società del Tesoro firmerà con le
aziende aggiudicatarie un
contratto-quadro, a valle del
quale ciascuna amministrazione emetterà gli ordinativi
per far fronte ai propri fab-
VATICANEIDE – MA C’È ANCHE CHI DISSENTE O INSULTA
Il Papa ha già sfondato su Twitter
con più di due milioni di follower
DI
L’
ANDREA BEVILACQUA
Osservatore Romano gongola,
parecchio entusiasta, perché
su Twitter il Papa va meglio di
Justin Bieber. «Nella sua prima
settimana su Twitter – scrive il quotidiano vaticano – Papa Benedetto XVI, con
il suo account @pontifex ha ottenuto un
numero di contatti da record, superando
stelle della musica come Justin Bieber
nella percentuale e nel numero di retweeting dei suoi messaggi. Più di 1,2 milioni di follower del Papa, degli oltre due
milioni degli attuali suoi follower totali,
hanno deciso di condividere il messaggio
inaugurale.
L’Osservatore si è impegnato a scandagliare l’andamento su Twitter di Bieber:
solo lo 0,7 per cento dei fan della pop star,
nota il quotidiano, ha ritenuto opportuno
ritrasmettere le sue parole il 26 settembre
scorso, quando Bieber ha postato quello
che è diventato il secondo messaggio più
diffuso del 2012 e della sua carriera fino
a oggi sui social media.
Insomma, per l’Osservatore «da un primo sguardo alle statistiche risulta evidente che questo dato è parte di una tendenza
più ampia: sul sito si parla molto di spiritualità e religione, e i fedeli sono più attivi
nel retweet delle parole del Papa che i
fan di Bieber per la pop star, come confermano gli esperti di cinguettio in Rete.
Indicativo il fatto che per il Papa la soglia
di un milione di follower è stata superata
già prima dell’udienza del 12 dicembre
scorso durante la quale Benedetto XVI
ha inviato il tweet inaugurale, e che nel
giro di ventiquattr’ore i seguaci in Rete
sono aumentati di 750.000 unità. L’ultimo dato disponibile, aggiornato alle ore
12 del 20 dicembre, ci parla di 2.108.484
follower».
Già, eppure anche se nelle prossime
settimane il Papa inizierà a twettare
anche in cinese e in latino, oltre che nelle otto lingue già attive, non tutti sono
entusiasti della performance di @pontifex. Sul suo seguito blog Settimo cielo, ad
esempio, il vaticanista dell’Espresso Sandro Magister picchia giù duro parlando
di «sventurato sbarco» del Papa sul social
media. Perché? Perché, scrive Magister, «i
suoi timidi messaggini finiscono annegati
ogni giorno in una alluvione di sberleffi».
Ogni ora, in sostanza, insieme a messaggi
di auguri e d’incoraggiamento, @pontifex
riceve insulti visibili da tutti ciccando il
suo account nella sezione «ricerca». Sberleffi a cui egli non risponde, ovviamente,
ma che rimangono visibili a perpetua
memoria. Un inconveniente non da poco,
figlio di una decisione, quella di sbarcare
su Twitter, che secondo Magister il Papa
non avrebbe preso in autonomia: «Nel
caso di Twitter sia l’idea che la sua messa
in pratica gli sono cadute addosso da fuori. Da cicale vaticane la cui imprevidenza
è ora sotto gli occhi di tutti».
bisogni. I singoli contratti
potranno avere una durata
standard (5 anni) o estesa (9
anni). E questo spiega la consistenza economica di questa
nuova gara, appunto vicina a
1 miliardo di euro. La precedente, che pure si componeva di 8 lotti geografici come
l’attuale, è stata complessivamente assegnata per 388
milioni di euro. Ma in quel
caso la durata contrattuale
era fissata in 24 mesi.
A questo punto la parola
passa al mercato. Sulla base
della precedente aggiudicazione i lotti più ricchi erano
stati assegnati a Enel Sole
per un totale di 112 milioni
di euro. A seguire la Citelum
(che tramite la holding Dalkia fa appunto capo a Veolia
ed Edf) con 77 milioni di
euro e a chiudere la Gemmo spa, forte di un bottino
da 62 milioni. E chissà che
quest’anno, dopo un trend
ascendente che ha portato
società francesi a conquistare Parmalat (vedi Lactalis)
ed Edison (vedi la stessa
Edf), i transalpini di Veolia,
guidata da Antoine Frerot,
non riescano ad accaparrarsi
la fetta di grande delle luci
pubbliche italiane.
Le banche
e gli impegni Ue
Le banche chiedono
al prossimo esecutivo
di rispettare i vincoli
dell’agenda europea.
Il direttore generale
dell’Abi Giovanni Sabatini, alla decima conferenza organizzata da Dexia Crediop e da Dexia
Asset Management sulle
prospettive economiche
e finanziarie, ha detto
che «gli impegni assunti
dal governo verso l’Europa sono impegni del
paese e per il paese e,
come tali, dovranno essere rispettati da chiunque sarà chiamato al
governo dalla volontà
popolare». Per il presidente di Dexia Crediop,
Mario Sarcinelli, «qualsiasi governo si troverà
una politica economica
predefinita. Solo un ripensamento di quest’ultima a livello europeo
potrà permettere al 2013
di avviare la ripresa».
Bartolomeo Scappi
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© Riproduzione riservata
INDISCREZIONARIO
DI
PUCCIO D’ANIELLO
Straordinario concerto diretto da Lorin Maazel, all’Auditorium di Roma. Peccato per quegli applausi che,
per tre volte, hanno interrotto la nona di Beethoven.
Roba da far rabbrividire perfino Vittorio Grilli.
***
Grandi pulizie, nei palazzi governativi, nel giorno
della fine del mondo preannunciata dai Maya e pure
dell’esecutivo guidato da Mario Monti: il traffico nel
centro della capitale è stato bloccato da centinaia di
furgoni, chiamati per ripulire le stanze dei dicasteri.
E per portare via i regali.
***
Offrire alle persone senza dimora la possibilità di
recitare su un palcoscenico: un sogno che si è tradotto in realtà, a Roma. Intralot Italia, con l’ad Enea
Ruzzettu, ha rappresentato al teatro Capranica una
pièce in collaborazione con il centro Binario 95, una
compagnia creata dalla cooperativa sociale Europe
Consulting onlus. Lo spettacolo teatrale, grazie alla
passione di Paola Centoni, ha trattato temi sociali
inseriti nel contesto economico attuale di mercato.
Il centro Binario 95 si rivolge principalmente alle
persone senza fissa dimora e si propone di supportare, attraverso progetti di inclusione, persone costrette a vivere ai margini del tessuto sociale, attraverso
l’attivazione di centri di ascolto presso le principali
stazioni ferroviarie italiane.
***
Folla di artisti, ieri sera, all’inaugurazione della mostra dedicata alla nuova edizione del premio Terna,
nel tempio di Adriano di piazza di Pietra, a Roma.
Intorno a Flavio Cattaneo sfilavano Alfredo Pirri,
Giovanni Albanese e Pablo Echaurren.
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Sab 22/12/2012
Italia Oggi
Pagina 9
Arriva una maxigara del ministero dell' economia per illuminare la pubblica amministrazione.
E luce fu, per 1 miliardo di euro
Finora dominio dei francesi di Veolia-Edf e dell' Enel.
Un miliardo di euro per illuminare la pubblica
amministrazione italiana. La cifra in ballo, come
emerge dall' operazione curata nei giorni scorsi dal
ministero dell' economia, si inserisce direttamente
nella classifica dei più ricchi appalti pubblici. La
documentazione è stata appena predisposta dalla
Consip, la centrale acquisti del Tesoro fortemente
valorizzata dal governo di Mario Monti nel tentativo di
risparmiare nell' acquisizione di beni e servizi. Per la
precisione, la torta in palio è di 967 milioni di euro.
Questo è il valore economico del massimale di
fornitura che i vincitori della gara potranno essere
chiamati a fornire agli uffici di stato sparsi per la
penisola. Di sicuro le dimensioni economiche del
piano non mancheranno di scatenare gli appetiti delle
aziende. Attualmente il servizio è in mano alla coppia
francese Veolia-Électricité de France (Edf), che si è
ramificata nel mercato nostrano attraverso la
controllata Citelum, e ad Enel, il gruppo guidato da
Fulvio Conti che gestisce il servizio di illuminazione in
diverse regioni italiane attraverso la controllata Enel
Sole. La fetta restante del mercato è invece
appannaggio della Gemmo spa. È quindi da
presumere che ci saranno anche queste tra le tante
aziende pronte a sfidarsi per aggiudicarsi l' appetitoso
appalto. Certo, non si tratta di un servizio semplice. L'
attività richiesta, infatti, comprende l' acquisto di
energia elettrica, l' esercizio e la manutenzione degli
impianti di illuminazione pubblica (tra cui anche i
semafori), gli interventi di adeguamento normativo e
tecnologico nonché quelli di riqualificazione
energetica. Secondo la Consip l' operazione è in
grado di fruttare un risparmio potenziale del 30%
rispetto al costo del servizio tradizionale. Inoltre lo
schema prevede che la società del Tesoro firmerà
con le aziende aggiudicatarie un contratto-quadro, a
valle del quale ciascuna amministrazione emetterà gli
ordinativi per far fronte ai propri fabbisogni. I singoli
contratti potranno avere una durata standard (5 anni)
o estesa (9 anni). E questo spiega la consistenza
economica di questa nuova gara, appunto vicina a 1
miliardo di euro. La precedente, che pure si
componeva di 8 lotti geografici come l' attuale, è stata
complessivamente assegnata per 388 milioni di euro.
Ma in quel caso la durata contrattuale era fissata in
24 mesi. A questo punto la parola passa al mercato.
Sulla base della precedente aggiudicazione i lotti più
Pubblica Amministrazione
ricchi erano stati assegnati a Enel Sole per un totale
di 112 milioni di euro. A seguire la Citelum (che
tramite la holding Dalkia fa appunto capo a Veolia ed
Edf) con 77 milioni di euro e a chiudere la Gemmo
spa, forte di un bottino da 62 milioni. E chissà che
quest' anno, dopo un trend ascendente che ha portato
società francesi a conquistare Parmalat (vedi Lactalis)
ed Edison (vedi la stessa Edf), i transalpini di Veolia,
guidata da Antoine Frerot, non riescano ad
accaparrarsi la fetta di grande delle luci pubbliche
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Sab 22/12/2012
Il Messaggero
Pagina 17
-MSGR - 20 CITTA - 17 - 22/12/12-N:
17
«L’OBIETTIVO
DI MPS È FARE
A MENO
DEI MONTI BOND»
Economia
Fabrizio Viola
Ad del Monte dei Paschi
Sabato 22 Dicembre 2012
www.ilmessaggero.it
Fax: 06 4720597
e-mail: [email protected]
Euro/Dollaro
-0,28%
Ftse Italia All Share
1 = 1,3209 $
17.235,71
-0,37%
Ftse Mib
16.333,95
-0,40%
Ftse Italia Mid Cap
17.547,45
-0,61%
Fts e Italia Star
10.863,44
-0,03%
1 = 0,8142£ -0,05% 1 =1,2077 fr -0,02% 1 =110,99 ¥ -0,48%
L
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General Electric:
«Con Avio
più forti
nei motori»
`Il gruppo Usa rileva
il business aeronautico
per 3,3 miliardi
L’ACQUISIZIONE
MILANO «Avio possiede tecnologie,
competenze ed eccezionali riserve
ingegneristiche per supportare la
crescita del nostro business. Abbiamo una collaborazione pluridecennale, questa operazione si inserisce strategicamente nel nostro
attuale portafoglio». Così David
Joyce, presidente e ceo di Ge Aviation, braccio specializzato del colosso Usa Ge, ha spiegato l’acquisizione del solo ramo aeronautico di
Avio, gruppo italiano leader della
progettazione e costruzione di motori per aerei e vettori spaziali. La
firma al contratto preliminare,
«accolta con favore dal governo» come spiega una nota di palazzo
Chigi -, è stata apposta alle 4 del
mattino a Milano dopo una maratona negoziale con Cinven, il fondo inglese proprietario dell’81% di
Avio tramite la finanziaria lussemburghese Bcv Investments, di cui
Finmeccanica ha il 14%. Prima dell’accordo si sono svolti i consigli di
Ge, l’assemblea e il cda di Avio.
LA TRANSAZIONE
Prezzo dell’acquisizione: 3,3 miliardi, pari a 8,5 volte l’ebitda, compreso i debiti (1,4 miliardi con Intesa, Unicredit, Bnp, Deutsche) che
Ge sembra voglia restituire alle
banche. Della somma pagata,
3,040 miliardi andranno a Cinven,
260 a Finmeccanica che li utilizzerà per ridurre il debito. L’operazione, che dovrebbe concludersi col
closing entro giugno 2013, avverrà
mediante lo scorporo del ramo
d’azienda aeronautico comprendente circa l’85% dei ricavi complessivi e 4800 dipendenti su
5.500, nella newco battezzata AeroCo. Per Cinven, che ha rilevato
Avio nel 2006 per 2,57 miliardi, si
profila una plusvalenza di circa
700 milioni, considerato che, ai valori della vendita a Ge, la parte spazio vale circa 300 milioni e al netto
della quota parte di Finmeccanica.
Al complesso merger hanno lavorato Rothschild e lo studio Freshfield per Cinven; Bofa-Merrill Lynch, Citi, gli studi Shearman & Ster-
CLOSING ENTRO GIUGNO
IL GOVERNO APPROVA
L’OPERAZIONE
A FINMECCANICA
260 MILIONI
PER RIDURRE I DEBITI
Pubblica Amministrazione
ROMA «Vediamo una ripresa, con
un ritorno alla crescita positiva,
nella seconda metà del 2013». Ancora sei sette mesi di sofferenza,
quindi, e finalmente l’economia
italiana potrà iniziare a tirare un
sospiro di sollievo. Anche per la
Banca d’Italia è questo lo scenario
che ci attende. L’istituto di via Nazionale, così, conferma le previsioni elaborate e diffuse da altri autorevoli uffici studi nei giorni scorsi.
Il tasso di contrazione del Pil spiega Fabio Panetta, vice direttore generale di Bankitalia - «negli ultimi mesi si è attenuato e ci aspettiamo che l’assottigliamento della
contrazione proseguirà anche nei
prossimi mesi». Fino, appunto, a
G
V
ROMA Il pezzo più pregiato della
ceramica italiana cambia bandiera. Ammaina il tricolore e issa il
vessillo a stelle strisce. Dopo una
trattativa di circa un mese, il colosso americano Mohawk ha
messo le mani sul Gruppo Marazzi, gettando le basi per creare
il polo leader al mondo nel settore. Il valore dell'operazione è di
1,17 miliardi di euro (circa 1,5 miliardi di dollari) che saranno pagati con cash e azioni entro il primo trimestre del 2013. A Modena, quartier generale di un’azienda con 77 anni di storia che dà lavoro a 6 mila persone, le voci di
un passaggio di mano circolavano già da mesi. Poi a metà novembre una decisa accelerazione con la ratifica di un accordo di
trattativa esclusiva in favore di
Mohawk, enorme gruppo statunitense dei rivestimenti per edilizia che grazie alla sua divisione
Dal-Tile è al vertice nel mondo
nell’ambito di moquette, tappeti,
parquet e piastrelle con ricavi
che si aggirano sui 5,6 miliardi di
dollari.
GLI ACCORDI
Francesco Caio (Avio)
Velivoli
Eurofighter, commessa dall’Oman
L’Oman commissiona 12 velivoli
al consorzio Eurofighter, di cui
fanno parte Alenia e
Aermacchi. Lo comunica
Finmeccanica che esprime
grande soddisfazione. «L'ordine
dell'Oman è un'ulteriore
conferma del valore strategico
dell'investimento di
Finmeccanica nel programma
Eurofighter e, in generale,
dell'importanza crescente dei
progetti europei nel settore
dell'aerospazio e della difesa»,
ha sottolineato il presidente e ad
Giuseppe Orsi.
La fornitura di 12 eurofighter
rientra nell'accordo tra Bae
System e il Governo dell'Oman
per complessivi 12 Eurofighter e
6 Hawk, dal valore di 2,5
miliardi di sterline (tre miliardi
di euro). «Nella progettazione,
sviluppo e produzione della
piattaforma e nei sistemi
avionici, le aziende
Finmeccanica svolgono un
ruolo chiave sia dal punto di
vista tecnologico, sia
industriale», conclude Orsi.
Bankitalia, ripresa solo da metà 2013
Ai livelli ’96 la fiducia dei consumatori
LO SCENARIO
M
L’OPERAZIONE
LA PERFORMANCE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
M
L
M
M
G
V
Le ceramiche Marazzi
passano agli americani
ling, Gianni Grippo Origoni Cappelli & partner, Maschietto per Ge
mentre per Avio i legali di Chiomenti e il team interno guidato da
Enrico Maria Picco. In Avio spa, di
proprietà degli attuali soci, rimarranno le attività spaziali. L’acquisizione è subordinata a una serie di
condizioni sospensive, come le autorizzazioni Antitrust italiana ed
europea. Francesco Caio, attuale timoniere del gruppo torinese che
opera in quattro continenti, sicuramente traghetterà Avio verso la fase nuova.
Ge avrebbe offerto al manager
italiano e al suo team di rimanere
alla guida, visti anche i risultati lusinghieri ottenuti nel 2012, «con
una crescita a due cifre», precisa
Caio. Il preconsuntivo, infatti, registra un aumento del fatturato complessivo del 16%, pari a 2 miliardi
per il business aeronautico e 280
milioni per quello spaziale, mentre l’ebitda cresce del 10% (400 milioni i motori, 40 lo spazio). Il nuovo azionista annuncia un forte sviluppo del gruppo mediante 1,1 miliardi di investimenti in 10 anni.
«Il Governo ha seguito con attenzione questa operazione - prosegue la nota di palazzo Chigi - e si
è assicurato che il nuovo acquirente, Ge, assumesse in via preventiva
una serie di impegni che consentono la tutela delle attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale sviluppate da Avio nel settore dei motori aeronautici».
r. dim.
L
quando, girata la boa del primo semestre 2013, il segno negativo davanti al Pil diventerà positivo. Ci
vorrà tempo, però, per recuperare
il terreno perso. «I tassi di crescita
attesi restano molto contenuti» dice Panetta.
Secondo il vicedirettore di
Bankitalia, in ogni caso, non servono più «aggiustamenti significativi
sulla finanza pubblica», ma occorre insistere sulle riforme, quali le
liberalizzazioni, l’efficienza della
pubblica amministrazione, la semplificazione delle regole per l’attività d'impresa. Il cammino comunque è cominciato e Bankitalia rincuora: «Nei prossimi 50 anni non
ci sarà un aumento della spesa per
invecchiamento rispetto al Pil»,
cioè quella legata a pensioni e salute.
La voglia di uscire da questa lunga crisi coinvolge i consumatori.
Che continuano a essere molto
cauti, ma la fiducia - rileva l’Istat sta aumentando. L’indice a dicembre passa da 84,9 a 85,7. Se però
cresce la componente riferita al clima economico generale (da 69,7 a
72,9), quella relativa al clima personale diminuisce (da 90,9 a 90,7)
portandosi al minimo dal ’96. Anche il dato sulle retribuzioni a novembre è da leggere attentamente.
Sono in aumento (ha contribuito
l’esito positivo di alcune trattative
contrattuali): +0,1% rispetto a ottobre e +1,6% su base annua. Ma gli
aumenti non sono per tutti (non
toccano i dipendenti pubblici) e
non recuperano l’inflazione.
Giusy Franzese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Secondo gli accordi Marazzi, oggi controllata da Filippo Marazzi
e da due fondi di private equity
(Permira e Private Equity Partners), rimarrà come azionista di
rilievo all'interno del gruppo
Mohawk. Ma l’operazione è inevitabilmente destinata a cambiare gli equilibri dell’industria della ceramica italiana. Marazzi (13
stabilimenti disseminati tra l’Emilia, l’Europa e la Russia) è leader nel design, produzione e
commercializzazione di piastrelle di ceramica con un fatturato
consolidato che, nel 2011, è stato
di circa 833 milioni di euro con
un Ebitda di circa il 15,5%. E per
gli acquirenti americani sbarcare nel distretto modenese significa aprirsi la strada verso nuovi
mercati considerato che Marazzi
vende i propri prodotti in oltre
cento Paesi attraverso una capillare rete che ha i suoi punti di forza in Francia, Spagna e Russia.
Per Jeff Lorberbaum, presidente
di Mohawk «questa acquisizione
è un ulteriore passo in avanti
nell'espansione a livello globale
del nostra azienda. Abbiamo
molte opportunità di migliorare
i risultati facendo leva sulle best
practice, l'expertise operativa,
l'innovazione di prodotto e gli asset produttivi»
LE PREOCCUPAZIONI
A Modena la notizia è stata accolta con qualche perplessità. Marazzi, negli ultimi anni, ha attraversato momenti poco brillanti
che hanno portato alla chiusura
di siti non più redditizi e nel 2008
il management ha deciso di uscire dalla Borsa di Milano. C’è l’auspicio che gli americani rilancino («Confido che si continui negli investimenti tecnologici e produttivi sul nostro territorio» ha
osservato il sindaco di Sassuolo,
Luca Caselli) ma serpeggia anche il timore di una delocalizzazione. Anche se l'Ad di Marazzi,
Andrea Sasso, parla di «grande
opportunità di sviluppo».
Michele Di Branco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL GRUPPO
MOHAWH
CONCLUDE
L’ACQUISTO
PER 1,17 MILIARDI
DI EURO
AVVISO DI GARA
AVVISO DI GARA
In data 20 dicembre 2012 il Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Roma ha deliberato di valutare
offerte di Istituti di Credito autorizzati all’esercizio
dell’attività bancaria da parte della Banca d’Italia
o dalla corrispondente Banca Centrale Estera.
L’Ordine non è Ente a fine di lucro, ma tende a
conservare ed utilizzare le proprie risorse finanziarie nell’interesse esclusivo degli Iscritti e con
la più ampia garanzia della conservazione del
capitale e con l’obiettivo di ridurre le spese di gestione. A tal fine si invitano gli Istituti di Credito
in possesso dei requisiti richiesti a presentare la
migliore offerta per l’anno 2013 per la procedura
negoziata indetta dall’Ordine degli Avvocati di
Roma per l’impiego della somma massima di
Euro 3.000.000,00, in un conto corrente fruttifero
non vincolato. Ulteriori informazioni specifiche
possono essere reperite sul sito dell’Ordine
(www.ordineavvocatiroma.it)
In data 13 dicembre 2013 il
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma ha deliberato di indire una gara per l'appalto del
servizio di pulizia della Sede di
Piazza Cavour – Palazzo di Giustizia e della sede di Via Attilio
Regolo 12/d, con durata triennale dal 31 gennaio 2013 al 30
gennaio 2016. Ulteriori informazioni specifiche possono essere
reperite sul sito dell’Ordine
(www.ordineavvocatiroma.it)
PROVINCIA DI FROSINONE
UFFICIO GARE E APPALTI
AVVISO SUI RISULTATI
PROCEDURA AFFIDAMENTO
Si comunica che la gara a procedura
aperta relativa al servizio di assistenza e
brokeraggio assicurativo per la Provincia
di Frosinone - CIG 43148506DB ha avuto
l’esito di seguito riportato: Ditte partecipanti: n. 8 – Ditta Aggiudicataria: WILLIS
ITALIA SPA, via Tortona n. 33, 20144 Milano. Criterio di aggiudicazione: art. 83 del
D. Lgs n. 113/2006. L’avviso è stato pubblicato sulla G.U. n 147 del 17/12/2012.
IL DIRIGENTE
Dott. Andrea DI SORA
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile
-TRX IL:21/12/12
22:32-NOTE:
Pagina 7 di 49
Sab 22/12/2012
Il Messaggero
Pagina 17
Bankitalia, ripresa solo da metà 2013 Ai livelli '96
la fiducia dei consumatori
LO SCENARIO ROMA «Vediamo una ripresa, con un
ritorno alla crescita positiva, nella seconda metà del
2013». Ancora sei sette mesi di sofferenza, quindi, e
finalmente l' economia italiana potrà iniziare a tirare
un sospiro di sollievo. Anche per la Banca d' Italia è
questo lo scenario che ci attende. L' istituto di via
Nazionale, così, conferma le previsioni elaborate e
diffuse da altri autorevoli uffici studi nei giorni scorsi. Il
tasso di contrazione del Pil - spiega Fabio Panetta,
vice direttore generale di Bankitalia - «negli ultimi
mesi si è attenuato e ci aspettiamo che l'
assottigliamento della contrazione proseguirà anche
nei prossimi mesi». Fino, appunto, a quando, girata la
boa del primo semestre 2013, il segno negativo
davanti al Pil diventerà positivo. Ci vorrà tempo, però,
per recuperare il terreno perso. «I tassi di crescita
attesi restano molto contenuti» dice Panetta. Secondo
il vicedirettore di Bankitalia, in ogni caso, non servono
più «aggiustamenti significativi sulla finanza
pubblica», ma occorre insistere sulle riforme, quali le
liberalizzazioni, l' efficienza della pubblica
amministrazione, la semplificazione delle regole per l'
attività d' impresa. Il cammino comunque è cominciato
e Bankitalia rincuora: «Nei prossimi 50 anni non ci
sarà un aumento della spesa per invecchiamento
rispetto al Pil», cioè quella legata a pensioni e salute.
La voglia di uscire da questa lunga crisi coinvolge i
consumatori. Che continuano a essere molto cauti,
ma la fiducia - rileva l' Istat - sta aumentando. L'
indice a dicembre passa da 84,9 a 85,7. Se però
cresce la componente riferita al clima economico
generale (da 69,7 a 72,9), quella relativa al clima
personale diminuisce (da 90,9 a 90,7) portandosi al
minimo dal '96. Anche il dato sulle retribuzioni a
novembre è da leggere attentamente. Sono in
aumento (ha contribuito l' esito positivo di alcune
trattative contrattuali): +0,1% rispetto a ottobre e
+1,6% su base annua. Ma gli aumenti non sono per
tutti (non toccano i dipendenti pubblici) e non
recuperano l' inflazione. Giusy Franzese ©
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Sab 22/12/2012
la Repubblica
SABATO 22 DICEMBRE 2012
La Repubblica
Pagina 15
@
ECONOMIA E POLITICA
PER SAPERNE DI PIÙ
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■ 15
La manovra
FOTO: ANSA/PERI
La maxi-Finanziaria va in porto
tra detrazioni ai figli e tariffa rifiuti
Più soldi per la cassa integrazione e meno tagli ai Comuni
I punti
I punti
DETRAZIONI FIGLI
Passano da 900 a
1.220 euro le
detrazioni fiscali per i
figli di età inferiore ai
tre anni, per i figli più
grandi si passa da
800 a 950.
Stop a tetti e
franchigie e alla
retroattività
IVA, STOP A META’
Stop all’incremento
dell’aliquota
agevolata al 10 per
cento, che dal
prossimo luglio
sarebbe salita
all’11. L’aliquota
attualmente al 21
dovrebbe invece
salire al 22 per cento.
ARRIVA LA TARES
Dal prossimo anno
arriva la Tares, la
tassa comunale sui
servizi (illuminazione,
polizia urbana) e sui
rifiuti. Nel 2014
stop alle fasce di
reddito per le
addizionali Irpef
delle Regioni
TOBIN TAX
Slitta da gennaio a
marzo 2013 la Tobin
tax che arriva
depotenziata al
traguardo. In
Borsa sulle azioni si
pagherà lo 0,12%.
Per i derivati
massimo 200 euro in
cifra fissa
Pubblica Amministrazione
ROBERTO PETRINI
ROMA — Un tentativo di frenare
la pressione fiscale per le famiglie
e bloccare il caro-Iva, misure per
gli esodati e per il lavoro, aiuti ai
Comuni ma anche nuove tasse
municipali come la Tares (imposta su rifiuti e servizi). Ma anche
una marea di micronorme che
distribuiscono denari a pioggia:
dall’immancabile e quarantennale Belice al Bicentenario verdiano.
Arriva al traguardo dopo due
mesi la seconda, ed ultima della
legislatura, legge di Stabilità di
Mario Monti. A saldi invariati e
dopo un serrato passaggio parlamentare. Ieri la Camera con il 52
esimo voto di fiducia ha tramutato il provvedimento in legge dello Stato. Praticamente fermi i saldi anche se il Senato ha gonfiato
la legge con 3,8 miliardi di spese
compensate da altrettante nuove entrate. Complessivamente
l’impatto finanziario raddoppia
da 15 a 32,4 miliardi, più spese,
ma compensate da più entrate.
Tasse in chiaroscuro. Scongiurata la contestata diminuzione delle aliquote Irpef inizialmente proposta dal governo si è
scelta la strada dell’aumento delle detrazioni fiscali per i figli che
passano, sopra i tre anni da 800 a
950 euro. Evitato anche il rischio
che a luglio del prossimo anno
aumenti l’aliquota intermedia
del 10 per cento dell’Iva con il
conseguente rincaro di beni di
largo consumo, resta invece la
spada di Damocle dell’aumento
dell’aliquota del 21 che passerà
dal luglio prossimo al 22 per cento. La partita tasse ingloba anche
l’introduzione della Tares dal
prossimo anno: era stata varata
dal governo Berlusconi ma mancava un decreto attuativo inserito in Stabilità. Le Regioni potran-
C’è anche una gran
quantità di micromisure, dal Belice
al Bicentenario
verdiano
Ecco gli esempi di
sgravi fiscali per le
famiglie numerose.
Scongiurato in
parte il rincaro Iva
no ancora rendere progressive le
addizionali Irpef spalmandole
per fasce per l’intero 2013, ma dal
2014 potranno farlo solo a spese
proprie, altrimenti i rincari saranno uguali per tutti, indipendentemente dal reddito. Arriva la
Tobin tax, ma è stata depotenziata: non riguarderà tutti i prodotti
finanziari, ma solo quelli azionari, per i derivati tassa fissa fino a
200 euro per un sottostante di un
milione. Arriva anche la rottamazione dei ruoli: una micro-sa-
natoria per chi deve al fisco fino a
200 euro «esecutivi» entro il 31 dicembre del 1999. E’ comunque
previsto che i risultati della lotta
all’evasione andranno ad alimentare il fondo taglia tasse.
Ossigeno per il lavoro. Stanziati 1,7 miliardi per la cassa integrazione in deroga mentre per la
detassazione dei salari di produttività le risorse salgono nel
triennio 2013-2015 a 2,1 miliardi.
Sconti Irap per le aziende che assumono a tempo indeterminato
donne e giovani: per gli «under
35» arrivano a 13.500 euro e al
Sud salgono a 35 mila. Salvi, almeno fino al luglio del prossimo
anno, i precari della pubblica
amministrazione i cui contratti
saranno prorogati. Scongiurato
anche l’aumento dell’orario settimanale per gli insegnanti.
Pensioni ed esodati. Saranno
10.130 gli esodati salvaguardati,
oltre ai 120 mila già al sicuro, non
saranno tutelati i licenziati a causa del fallimento dell'azienda.
Arriva una ciambella di salvataggio per i ricongiungimenti dalle
casse pubbliche all’Inps: gratuiti
per la pensione di vecchiaia fino
al 30 luglio 2010.
Aiuto ai Comuni, congelamento Province e stretta sulla
sanità. Viene alleggerito il patto
di stabilità interno con uno sforzo di 1,4 miliardi, il gettito dell’Imu torna ai Comuni. Congelata
invece la riduzione delle Province: dove si deve votare arriverà un
commissario in attesa della nuova legge. Ulteriori tagli alla sanità, dove si intensificheranno le
verifiche sull’impiego del personale non medico, si tratta di circa
600 milioni che si sommano agli
8,33 miliardi di risparmi già previsti. Arrivano 115 milioni per la
Sla e 52,5 milioni per i Policlinici
delle università non statali.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile
1,7 MLD ALLA CIG
Rifinanziamento di
circa 900 milioni di
euro degli
ammortizzatori in
deroga. Le risorse si
sommano a quelle
già previste, pari a
circa 800 milioni e
raggiungono 1,7
miliardi
PRECARI E TFR
I precari della
pubblica
amministrazione
saranno “salvi” sino
al 31 luglio. Stop alle
trattenute del
2,5% sul Tfr
in busta paga
dei dipendenti
pubblici.
ESODATI TUTELATI
Saranno 10.130,
secondo la
Ragioneria dello
Stato, gli esodati
salvaguardati dalla
legge di Stabilità,
oltre ai 120 mila già
tutelati dagli altri
provvedimenti.
Stanziati 100 milioni
PROVINCE CONGELATE
Congelato per un
anno il riordino delle
province. Ma nel
2013 non ci saranno
elezioni e, se
necessario, arriverà
un commissario
straordinario. Per i
Comuni arrivano 1,4
miliardi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sab 22/12/2012
La Repubblica
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I punti
Rifinanziamento di circa 900 milioni di euro degli
ammortizzatori in deroga. Le risorse si sommano a
quelle già previste, pari a circa 800 milioni e
raggiungono 1,7 miliardi PRECARI E TFR I precari
della pubblica amministrazione saranno "salvi" sino al
31 luglio. Stop alle trattenute del 2,5% sul Tfr in busta
paga dei dipendenti pubblici. ESODATI TUTELATI
Saranno 10.130, secondo la Ragioneria dello Stato,
gli esodati salvaguardati dalla legge di Stabilità, oltre
ai 120 mila già tutelati dagli altri provvedimenti.
Stanziati 100 milioni PROVINCE CONGELATE
Congelato per un anno il riordino delle province. Ma
nel 2013 non ci saranno elezioni e, se necessario,
arriverà un commissario straordinario. Per i Comuni
arrivano 1,4 miliardi.
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Sab 22/12/2012
la Repubblica
SABATO 22 DICEMBRE 2012
La Repubblica
Pagina 13
@
POLITICA E
GIUSTIZIA
INTERNA
PER SAPERNE DI PIÙ
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www.quirinale.it
■ 13
Sallusti libero, Napolitano commuta la pena
Quindicimila euro invece di 14 mesi. Il Colle: cambiare le norme sulla diffamazione
sferire in una prigione, alla fine Ignazio La Russa, suo legale in un procedimento connesso, ha deciso —
contro la volontà di Sallusti — di presentare domanda di grazia al Quirinale. Contro la grazia, tuttavia, s’era
espressa, con un parere obbligatorio, ma non vincolante, la procura
generale di Milano. A favore della
ALBERTO CUSTODERO
ROMA — Il capo dello Stato commuta la condanna di Alessandro Sallusti da 14 mesi di detenzione a una
pena pecuniaria di 15 mila e 532 euro. Il giornalista era stato condannato per un articolo giudicato diffamatorio nei confronti del giudice tutelare di Torino, Giuseppe Cocilovo,
pubblicato quando era direttore di
Libero. «Emozionato», ora canta vittoria.
«Non tutto è stato inutile — dice il
direttore del Giornale, subito recatosi in redazione a salutare i colleghi
— perché il Quirinale ha fissato un
punto di non ritorno dando alla magistratura e al prossimo governo un
preciso indirizzo politico». «Che
qualcuno al massimo livello possibile mettesse agli atti di questa vicenda che c’è qualcosa nella normativa
che non funziona era esattamente
ciò che volevo fare emergere».
Il presidente della Repubblica, si
legge in una nota del Quirinale, trasformando la detenzione in una
“multa”, «ha inteso ovviare a una
contingente situazione di evidente
delicatezza, anche nell’intento di
sollecitare, nelle istituzioni e nella
società, una riflessione sull’esigenza
di pervenire a una disciplina più
equilibrata ed efficace dei reati di diffamazione a mezzo stampa». Il direttore del Giornale, libero da ieri sera
alle 19,55, riprenderà oggi a lavorare.
Dopo aver chiesto di essere incarcerato rifiutando la possibilità di
usufruire delle misure alternative.
Dopo essere evaso dagli arresti domiciliari presso l’abitazione di Daniela Santanchè per ottenere lo stesso fine. Insomma, dopo averle inutilmente provate tutte per farsi tra-
commutazione della pena, il ministro della Giustizia e il tribunale di
Sorveglianza.
«Ringrazio il Presidente», dichiara Sallusti, subito dopo la scarcerazione. «Tutto quel che è successo —
aggiunge — non è stato simpatico, la
privazione della libertà, seppur ai
domiciliari, è una violenza anche
Carceri
Misure alternative, affossato il ddl
con la Lega che protesta in aula
ROMA — Rinvio in commissione (e quindi affossamento) per il disegno di legge sulle pene alternative. A deciderlo è stato ieri il presidente del Senato, Schifani, «alla luce delle obiezioni di merito dei
vari gruppi» come ha spiegato. A richiederne il rinvio in commissione era stato il gruppo Fratelli d’Italia-Centrodestra nazionale,
ma anche dall’Idv erano arrivate critiche. E la Lega aveva protestato
in aula con cartelloni. «Qualcuno le farà meglio di me? Ne sarò felice, purché si faccia» ha detto il ministro della Giustizia Severino.
per uno come me che può sembrare
un “duro”». Quindi, precisa quale
fosse il suo intento: «Io speravo in
qualcosa di diverso, che il Parlamento di fronte a un caso del genere risolvesse la questione di questa legge
assurda». «Però — sottolinea — non
tutto è stato inutile perché nelle motivazioni del provvedimento, Napolitano ha detto chiaro che la legge
non va bene». Ma perché, nonostante fosse contrario, ha accettato la decisione del Quirinale? «Non si tratta
di una furbata — spiega — ero contrario a invocare la clemenza del Presidente proprio per coerenza con
tutto quel che ho detto e fatto». «Non
è stata neppure una clemenza ad
personam, ma la presa d’atto di una
disfunzione del sistema. Se poi ciò
coincide col fatto che torno libero,
tanto di guadagnato. È chiaro che ho
cercato di fare di tutto per andare in
prigione per sollevare il caso».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
FOTO:ANSA
FEBBRAIO 2007
Sallusti è denunciato
per diffamazione per
un articolo pubblicato
su Libero.
SETTEMBRE 2012
La Cassazione lo
condanna a 1 anno e
2 mesi di carcere,
senza condizionale
1 DICEMBRE
Sallusti è prelevato
dalla sede de il
Giornale e condotto
agli arresti domiciliari
Il decreto legislativo
Via libera del governo, subito gli effetti sulle elezioni
Liste pulite, sì al decreto
“Ora stop agli incandidabili”
MINISTRE
Paola Severino (in alto),
ministro della
Giustizia e,
sopra,
Anna Maria
Cancellieri,
sua collega
all’Interno
ROMA — Alla fine ce l’hanno fatta. Il governo,
in corner, è riuscito a varare definitivamente il
decreto legislativo sulle liste pulite. Alle prossime elezioni sia regionali che nazionali non
potranno candidarsi coloro che hanno sulle
spalle una condanna definitiva a due anni per
reati gravissimi (mafia e terrorismo), contro la
pubblica amministrazione, per delitti che
comportano il carcere oltre i quattro anni.
È stata una corsa contro il tempo. Con il cardiopalmo del l’ultimo via libera del Senato. La
commissione Bilancio, presieduta dal Pdl Azzollini, ha “liberato” il decreto solo ieri mattina alle 9. Ed è stato necessario che il Pd facesse la voce grossa e chiedesse di interrompere i
lavori d’aula per tenere la commissione e licenziare il parere. Che, per 24 ore, era rimasto
in sospeso, anche se il decreto sull’incandidabilità non comporta alcun esborso dello Stato
e quindi nessuna verifica contabile. Tant’è
che alla Camera il presidente della commissione omologa, presieduta dal leghista Giorgetti, ha deciso di non dare proprio il parere
per non ostacolare il cammino del provvedimento.
Ma ormai tutto questo è alle spalle. Il Pdl deve incassare il brutto colpo dello stop alle candidature compromesse. Tant’è che il vice presidente del Csm Vietti sfida i partiti e si augura
che da subito scendano in lizza «candidature
selezionate». Soddisfatti i ministri che hanno
seguito il decreto, Cancellieri (Interno), Severino (Giustizia), Patroni Griffi (Funzione pubblica). Resta il rammarico di norme che comunque permettono di candidarsi anche a
chi, in primo o secondo grado, magari è già
stato condannato per mafia o terrorismo.
Unica consolazione: se condannati dovranno
comunque lasciare.
(l.mi.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pubblica Amministrazione
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Pagina 11 di 49
Sab 22/12/2012
La Repubblica
Pagina 13
Il decreto legislativo Via libera del governo, subito gli effetti sulle elezioni.
Liste pulite, sì al decreto "Ora stop agli
incandidabili"
ROMA - Alla fine ce l' hanno fatta. Il governo, in
corner, è riuscito a varare definitivamente il decreto
legislativo sulle liste pulite. Alle prossime elezioni sia
regionali che nazionali non potranno candidarsi coloro
che hanno sulle spalle una condanna definitiva a due
anni per reati gravissimi (mafia e terrorismo), contro la
pubblica amministrazione, per delitti che comportano
il carcere oltre i quattro anni. È stata una corsa contro
il tempo. Con il cardiopalmo del l' ultimo via libera del
Senato. La commissione Bilancio, presieduta dal Pdl
Azzollini, ha "liberato" il decreto solo ieri mattina alle
9. Ed è stato necessario che il Pd facesse la voce
grossa e chiedesse di interrompere i lavori d' aula per
tenere la commissione e licenziare il parere. Che, per
24 ore, era rimasto in sospeso, anche se il decreto
sull' incandidabilità non comporta alcun esborso dello
Stato e quindi nessuna verifica contabile. Tant' è che
alla Camera il presidente della commissione omologa,
presieduta dal leghista Giorgetti, ha deciso di non
dare proprio il parere per non ostacolare il cammino
del provvedimento. Ma ormai tutto questo è alle
spalle. Il Pdl deve incassare il brutto colpo dello stop
alle candidature compromesse. Tant' è che il vice
presidente del Csm Vietti sfida i partiti e si augura che
da subito scendano in lizza «candidature
selezionate». Soddisfatti i ministri che hanno seguito il
decreto, Cancellieri (Interno), Severino (Giustizia),
Patroni Griffi (Funzione pubblica). Resta il rammarico
di norme che comunque permettono di candidarsi
anche a chi, in primo o secondo grado, magari è già
stato condannato per mafia o terrorismo. Unica
consolazione: se condannati dovranno comunque
lasciare. (l.mi.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Paola Severino (in alto), ministro della Giustizia e,
sopra, Anna Maria Cancellieri, sua collega all' Interno.
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Sab 22/12/2012
la Repubblica
SABATO 22 DICEMBRE 2012
La Repubblica
Pagina 9
@
VERSO
LE ELEZIONI
POLITICA
INTERNA
PER SAPERNE DI PIÙ
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pubblico.repubblica.it
■9
Il dossier
Governo, missione compiuta su Btp e Ue
in difficoltà su sviluppo e anti-corruzione
Gli obiettivi raggiunti
Spread
Nel Salva-Italia
tagli per 30 miliardi
Il divario Btp-Bund
rimesso in sicurezza
Il primo provvedimento del governo
Monti — 4 dicembre 2011 — è quello
che sull’onda di un’emergenza
intimidisce i partiti, Pdl in
testa, e riesce meglio. Il
Salva-Italia, manovra da
30 miliardi, passa in
Parlamento senza
modifiche. Da quel
momento quel default
dell’Italia sfiorato con
Berlusconi si allontana,
salvando il Paese e con
esso l’euro. Nella manovra c’è anche
la riforma delle pensioni del ministro
Fornero per mettere in sicurezza il
sistema. Preziosi anche i tagli della
spending review
Grazie al Salva-Italia il differenziale
Btp-Bund inizia a scendere. Con
Berlusconi, il 9 novembre 2011, lo
spread aveva toccato il
massimo storico a 578
punti, a un passo
dall’insostenibilità. Il
default è dietro l’angolo.
Con Monti, tra alti e bassi,
scende. Ad agosto la
svolta, con l’intervento
della Bce. L’Italia, grazie
alla sua rinnovata solidità,
ne beneficia. Unica fiammata
quando Berlusconi si riaffaccia sulla
scena politica. Poi si assesta di
nuovo. Mercoledì scorso scende
fino a 287 punti. Ieri ha chiuso a 310.
Credibilità
Costi della politica
Asse con Hollande
e ritorno in Europa
Resistenze ai tagli superate
dopo lo scandalo Batman
Il vero successo di Monti è aver
ridato credibilità a un Paese che con
Berlusconi era stato emarginato nei
consessi internazionali.
Subito un ruolo centrale
nei negoziati europei
grazie al lavoro
quotidiano di Monti e
Moavero e all’austerity
adottata a Roma.
A marzo su impulso
italiano nell’agenda Ue si
inizia a parlare di crescita.
Grazie all’asse con Hollande arriva
la svolta: a giugno la Merkel deve
accettare lo scudo anti-spread
proposto dall’Italia senza il quale la
Bce non avrebbe potuto intervenire.
Sull’onda dello scandalo Batman il
governo riesce a scardinare le
resistenze dei partiti (specialmente
di centrodestra) e fa
approvare il decreto che
taglia i costi della politica.
Colpo di forbici a numero
e stipendio dei consiglieri
regionali, provinciali e
comunali. Tagliati anche
i fondi dei gruppi e gli
stipendi dei presidenti.
Un altro settore nel quale
il governo è molto attivo, con
successo, è la lotta all’evasione.
Tutti ricorderanno i blitz nelle
località turistiche più patinate. Nel
2012 recuperati 13 miliardi.
Riforme
Lavoro e liberalizzazioni
avanti ma con cautela
Due riforme sulle quali ci sono state
aspre polemiche sono quella del
lavoro (Fornero) e le liberalizzazioni
(Passera). Per la Fornero
sull’articolo 18 è battaglia
con il Pd, sulla flessibilità
in entrata con il Pdl. Alla
fine la riforma sarà
annacquata ma otterrà
comunque il via libera
Ue. Nei prossimi anni si
capirà il suo valore. Sulle
liberalizzazioni è
soprattutto il Pdl a mettersi di
traverso. Insieme alle lobby riesce
ad ammorbidire le misure su taxi,
medicine e professioni.
Pubblica Amministrazione
Gli obiettivi mancati
ALBERTO D’ARGENIO
Pensioni
Mario Monti ha varcato la soglia di Palazzo Chigi il 16
novembre 2011con lo spread a 578 punti, un Paese
screditato e sull’orlo del default. L’eredità di Silvio
Berlusconi. Il premier grazie al Salva-Italia, all’abilità nel
negoziare in Europa e ai frequenti viaggi nelle capitali
della finanza ha ridato fiducia e credibilità all’Italia. Fino a
ricoprire un ruolo centrale a Bruxelles, dove ha raccolto i
maggiori successi. Tra questi l’avvio della strategia Ue per
la crescita e, a giugno, l’adozione dello scudo anti-spread
che ha poi permesso il decisivo intervento della Bce.
Nonostante le tante battaglie combattute contro la Merkel
e gli altri leader del Nord, ora tutte le Cancellerie tifano per
un suo bis. Dopo l’emarginazione internazionale di
Berlusconi un successo
anche il recupero dei
Grado di realizzazione
normali rapporti fuori
alto
dall’Europa (in particolare
il legame con Obama). Sul
medio
fronte interno il governo si
è invece mosso tra luci e
basso o
ombre. Molte riforme sono
nullo
state meno coraggiose delle
attese, spesso per l’ostilità
dei partiti in Parlamento. Frequenti i no del Pdl. Dura la
battaglia con il Pd sulla riforma del lavoro. La crescita è un
punto dolente per Monti, con l’Italia in piena recessione. Il
premier ha ammesso che le misure necessarie per evitare il
fallimento del Paese hanno depresso il Pil facendo
lievitare il debito, ma confida che le riforme strutturali in
futuro ripagheranno gli italiani dei sacrifici imposti.
Sempre che non vengano smontate. Il fallimento più
evidente il caos esodati. Ma il risultato con il quale Monti
lascia dopo 13 mesi è sotto gli occhi di tutti: ieri lo spread
ha chiuso a 310 punti nonostante le tensioni politiche.
L’obiettivo di salvare il Paese, dunque, è stato centrato.
Il rilancio spetterà al prossimo governo.
(ha collaborato Riccardo Di Grigoli)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Esodati
Crescita
Un pasticcio drammatico Maglia nera nella Ue
risolto con grave ritardo per la recessione
Il maggiore insuccesso del governo
Monti è quello degli esodati,
l’esercito di chi è rimasto senza
lavoro e dopo la riforma
Fornero senza pensione.
Un pasticcio reso ancora
più drammatico dal
balletto sui numeri e dal
ritardo con il quale il
governo ci ha messo una
pezza. Alla fine è stata
trovata la copertura per
130 mila persone con un
costo di 10 miliardi. L’esecutivo ha
istituito un fondo per gli esodati
che si verranno a creare nei
prossimi anni. Ma i soldi ce li
dovranno mettere i futuri governi.
Monti ha riconosciuto che per
salvare il Paese ha dovuto imporre
misure recessive. Ma confida che le
riforme - come i decreti
sviluppo di Passera e le
semplificazioni- in futuro
possano irrobustire la
crescita del Prodotto
interno lordo italiano.
Intanto nel 2012 il Pil è
crollato in tutta Europa,
in Italia oltre la media (2,4%). A Bruxelles Monti
è riuscito ad avviare, anche con
Hollande, un piano per la crescita,
la riforma del mercato interno e il
dibattito sugli investimenti
pubblici. I frutti? In futuro.
Conti pubblici
Province
Deficit verso quota zero
ma volano debito e fisco
Bloccata dalle Camere
la riduzione da 86 a 51
Nel 2012 il debito italiano ha
sfondato quota 2000 miliardi
(126% del Pil), ma nel 2013
dovrebbe essere
raggiunto l’obiettivo di
abbattimento del deficit
(pareggio di bilancio).
Monti ha anche ridato
all’Italia quell’avanzo
primario dilapidato da
Berlusconi. Ma con il
governo tecnico è salita
la pressione fiscale (46%)
sebbene molte misure, come l’Imu,
erano state promesse all’Europa da
Berlusconi nell’estremo tentativo
di salvarsi prima delle dimissioni. Il
Pdl ha fatto saltare la delega fiscale.
Il governo aveva approvato la
riduzione delle province, che con
l’accorpamento sarebbero passate
da 86 a 51. Ma per ragioni
elettorali in Parlamento il
Pdl ha fatto saltare la
riforma, e con essa
risparmi per centinaia di
milioni. Altri insuccessi il
rapporto Amato sulle
spese di sindacati e partiti
e quello Giavazzi sugli
incentivi alle imprese.
Saltati per i veti di lobby e parti
sociali. I partiti hanno affondato la
riforma del Titolo V della
Costituzione che avrebbe dovuto
ridisegnare la struttura dello Stato.
L’attività
del Governo Monti
35
Decreti legge
IL BILANCIO
57
31
Disegni di legge
di ratifica
di accordi
internazionali
23
Disegni di legge
27
21
77
115
Provvedimenti
approvati
dal Cdm
Approvati
definitivamente
dal Parlamento
I VOTI DI FIDUCIA
34
Camera
Senato
18
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Anticorruzione
Un risultato a metà
stop alla trasparenza
Sull’anticorruzione il governo
Monti spinge, ma non ottiene il
risultato pieno. Rema contro il
Pdl. Così rimangono
bloccate la delega sulla
trasparenza nella
Pubblica
amministrazione e
quella sulle
incompatibilità per gli
incarichi dei dirigenti
pubblici. Porta invece a
casa l’incandidabilità
dei condannati, l’inasprimento
delle pene per i corrotti e il doppio
reato di concussione. Salta il ddl
sulle misure alternative al carcere.
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Sab 22/12/2012
La Repubblica
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Anticorruzione.
Un risultato a metà stop alla trasparenza
Sull' anticorruzione il governo Monti spinge, ma non
ottiene il risultato pieno. Rema contro il Pdl. Così
rimangono bloccate la delega sulla trasparenza nella
Pubblica amministrazione e quella sulle
incompatibilità per gli incarichi dei dirigenti pubblici.
Porta invece a casa l' incandidabilità dei condannati, l'
inasprimento delle pene per i corrotti e il doppio reato
di concussione. Salta il ddl sulle misure alternative al
carcere.
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LA
LA STAMPA
STAMPA
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QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
SABATO 22 DICEMBRE 2012 • ANNO 146 N. 353 • 1,20 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Al posto di Hillary Clinton
Dopo il no di Salvatores
Anticipo di campionato
America, Kerry
segretario di Stato
Torino Film Festival
Virzì direttore
La Juve vince
all’ultimo respiro
Obama sceglie il candidato sconfitto
da Bush nelle presidenziali 2004
come capo della diplomazia
Paolo Mastrolilli A PAGINA 16
Il regista di «La prima cosa bella»
succede ad Amelio: amo questa
città e questo modo di fare cinema
Caprara e Ferraris A PAGINA 41
Successo in rimonta sul Cagliari
Due gol dell’ex Matri e il sigillo
di Vucinic. Rigore fallito da Vidal
Ansaldo e Nerozzi ALLE PAGINE 44-45
Il premier sale al Colle: «Non siamo caduti per colpa dei Maya». Berlusconi: «Se scende in campo, addio Quirinale»
Pena commutata
Monti verso il no alla candidatura
Napolitano
grazia Sallusti
Dal carcere
Ieri le dimissioni. Niente nome sulle liste di centro ma un memorandum alla multa
Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, torna libero.
Il Quirinale ha commutato la
pena del carcere in una multa
di 15 mila euro. Corbi A PAGINA 12
1
Monti medita la retromarcia: dopo le dimissioni di ieri
sera da premier, il Professore
starebbe pensando di rinunciare alla candidatura alle politiche. Berlusconi: «Se scende in
campo, non è più papabile per
il Quirinale». DA PAG. 2 A PAG. 11
1
UN SISTEMA
INCAPACE
DI RIFORMARSI
LUCA RICOLFI
U
na «legislatura
sprecata», così
qualche giorno fa
si è espresso il
presidente della
Repubblica a proposito della
legislatura che proprio in
queste ore sta volgendo al
termine. Difficile dargli torto. Nata con la nettissima vittoria del centro destra e la
bruciante sconfitta del Pd di
Veltroni, la legislatura è andata avanti avviando innumerevoli riforme, piani e interventi ma portando a termine ben poco di ciò che è
stato iniziato. Se si eccettua
la riforma delle pensioni, che
può piacere o no ma è per
molti versi un capitolo chiuso, quasi tutto il resto è un
triste inventario di atti mancati e di lavori non finiti.
Vale per le riforme avviate
e lasciate a metà dal centrodestra. La riforma Brunetta
della Pubblica Amministrazione ha migliorato ben poco
i rapporti fra Stato e cittadini. La riforma della scuola ha
mancato la sua promessa
fondamentale, restituire alla
scuola una parte dei risparmi ottenuti con i sacrifici della scuola stessa. La riforma
dei servizi pubblici locali si è
insabbiata per le resistenze
del ceto politico locale e per
l’esito del referendum sull’acqua. Il federalismo è stato diluito, stravolto e procrastinato fino a farne un mostro in
cui nessun vero federalista
potrebbe mai riconoscersi.
CONTINUA A PAGINA 37
ORA SI CAMBI
UNA LEGGE
INGIUSTA
RETROSCENA
Ora rispunta
l’ipotesi
Marcegaglia
CARLO FEDERICO GROSSO
I
l provvedimento assunto
ieri dalla Presidenza della
Repubblica nei confronti
di Sallusti rientra sicuramente nei poteri che la Costituzione riconosce al Capo dello Stato. L’art. 87 comma 11 Cost.
stabilisce infatti che il Presidente «può concedere la grazia e commutare le pene».
Centristi spiazzati
Si lavora a un listone
Casini-Montezemolo
Amedeo La Mattina A PAGINA 3
CONTINUA A PAGINA 12
ULTIME MISURE
Sì alla Stabilità
Più detrazioni
ma Iva al 22%
CASO ABU OMAR
Ilgoverno:
stopallacaccia
agli007Usa
Via libera al decreto
sull’incandidabilità
Resta il nodo taglia-firme
Giovannini e Magri ALLE PAG. 2, 8 E 9
MAURIZIO MOLINARI
CORRISPONDENTE DA NEW YORK
INTERVISTA
Bersani-Fabius
“Dialoghiamo
con Berlino”
Il leader Pd e il ministro
francese: rimediamo agli
errori di Merkel-Sarkozy
Francesca Sforza A PAGINA 6
I
GREGORIO BOTTA/AP
Il presidente del Consiglio Mario Monti: il suo governo è durato 13 mesi
LA SCELTA DEL PD
TRA VENDOLA E IL PROF
F
G
EDERICO
EREMICCA
N
el giorno in cui tutto doveva finire e per
fortuna nulla finì, qui - nel cuore della cittadella politica, cioè a Montecitorio qualcosa invece si conclude per davvero.
l ministro della Giustizia Paola Severino ha
firmato solo una delle 23
richieste di estradizione
della Procura generale di
Milano nei confronti dei cittadini americani condannati per la partecipazione
al rapimento dell'imam
jihadista egiziano Abu
Omar, il 23 febbraio 2003.
CONTINUA A PAGINA 17
CONTINUA A PAGINA 37
FUGA DAL FISCO IN FRANCIA
LA BUFALA DELLA FINE DEL MONDO
Deneuve: sto con Depardieu
VOGLIA DI APOCALISSE
PIÙ DELLA PROFEZIA MAYA
SILVIA RONCHEY
«V
L’attrice difende il collega che ha chiesto
la cittadinanza belga per pagare meno tasse
Stabile E UN COMMENTO DI Benessia ALLE PAGINE 17 E 37
Pubblica Amministrazione
ivi ogni giorno come fosse l’ultimo», scriveva Marco Aurelio, con gli antichi filosofi
stoici. I quali — al pari di Putin, ma con
maggiore cognizione di causa — professavano la dottrina fisica della deflagrazione ciclica dell’universo,
ma ammonivano anche a non credere alle superstizioni
e alle profezie degli astrologi.
Un thriller di
Margherita
Oggero
CONTINUA A PAGINA 25
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Sab 22/12/2012
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UN SISTEMA INCAPACE DI RIFORMARSI
Una «legislatura sprecata», così qualche giorno fa si
è espresso il presidente della Repubblica a proposito
della legislatura che proprio in queste ore sta
volgendo al termine. Difficile dargli torto. Nata con la
nettissima vittoria del centro destra e la bruciante
sconfitta del Pd di Veltroni, la legislatura è andata
avanti avviando innumerevoli riforme, piani e
interventi ma portando a termine ben poco di ciò che
è stato iniziato. Se si eccettua la riforma delle
pensioni, che può piacere o no ma è per molti versi
un capitolo chiuso, quasi tutto il resto è un triste
inventario di atti mancati e di lavori non finiti. Vale per
le riforme avviate e lasciate a metà dal centrodestra.
La riforma Brunetta della Pubblica Amministrazione
ha migliorato ben poco i rapporti fra Stato e cittadini.
La riforma della scuola ha mancato la sua promessa
fondamentale, restituire alla scuola una parte dei
risparmi ottenuti con i sacrifici della scuola stessa. La
riforma dei servizi pubblici locali si è insabbiata per le
resistenze del ceto politico locale e per l' esito del
referendum sull' acqua. Il federalismo è stato diluito,
stravolto e procrastinato fino a farne un mostro in cui
nessun vero federalista potrebbe mai riconoscersi.
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Sab 22/12/2012
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LA STAMPA
SABATO 22 DICEMBRE 2012
Produttività/1
Menotassesuinuovicontratti
Vengono stanziati 2,1 miliardi, nel triennio 2013-2015, per la detassazione della produttività nei contratti di secondo livello. In particolare nel 2013 sono
previsti 950 milioni, nel 2014 1 miliardo e 200 milioni nel 2015. Aumenta di
un miliardo il taglio dei fondi per le Regioni
a statuto ordinario rispetto a quanto previsto dalla spending review.
Enti locali/2
Imu, 8 miliardi ai Comuni
Fisco
Stop alle cartelle pazze
L’aliquota Iva agevolata resta al 10%,
mentre quella del 21 salirà al 22%. Il
Fondo per la riduzione della pressione
fiscale, da finanziare attraverso la
lotta all’evasione fiscale, parte dal
2013, e «restituirà» a partire dal 2014.
Stop ai pagamenti delle cosiddette cartelle
fiscali «pazze» emesse prima del 2000 e
con ruoli sotto i 2.000 euro.
Lavoro
Più fondi per cassa e mobilità
Primo Piano .9
.
Enti locali/1
Patto di stabilità più morbido
Arrivano 1,4 miliardi di euro per ridurre
i tagli ai Comuni (400 milioni) e allentare il patto di stabilità interno degli
enti locali. Taglio di 600 milioni per il
2013 al fondo sanitario, che sale a 1
miliardo nel 2014. Rinvio di un anno del
trasferimento delle competenze dalle province ai comuni, congelate le norme che
riguardano gli enti locali fino a fine 2013.
Finanza
Al via la Tobin tax
Quasi 8 miliardi di euro in più derivanti
dal gettito Imu sarà trasferita ai Comuni nel biennio 2013-2014 e si andrà a
20
sommare ai trasferimenti già previsti.
Resta allo Stato l’Imu sugli immobili a
uso produttivo. Pagamento ad aprile
della prima delle quattro rate della Tares, la
tassa sui rifiuti e servizi. Sarà un acconto in
attesa degli adempimenti dei Comuni.
Nuove risorse per gli ammortizzatori
sociali: potranno raggiungere circa
900 milioni di euro, che si andranno
ad aggiungere agli 800 già previsti,
per un totale di 1,7 miliardi. A seconda
di come andranno le cose parte delle
risorse andranno agli ammortizzatori «in
deroga». È prorogata al 2013 la mobilità
per i lavoratori delle piccole aziende.
Nasce la Tobin tax, che esenta i piccoli
investimenti «etici». La tassa colpirà le
operazioni finanziarie e azionarie, con
due differenti aliquote: dello 0,1% per
le operazioni nei mercati regolamentati e dello 0,2% per le operazioni nei mercati Otc. C’è una terza aliquota anti-speculativa dello 0,02%. Per le operazioni sui derivati arriva un prelievo fisso fino a 200 euro.
Pensioni
Ricongiunzioni a costo zero
Imprese
Sconti fiscali per chi assume
Istruzione
Università, ci sono 100milioni
Altri 10.130 «esodati» saranno salvaguardati. Monitoraggio entro il 30 settembre 2013 e, nel caso fossero necessarie risorse aggiuntive, stop alla rivalutazione delle pensioni 6 volte superiori alla minima. Si trasformano in gratuite le ricongiunzioni pensionistiche onerose, ma solo per chi era passato prima del
30 luglio 2010 dall’Inpdap all’Inps.
Le deduzioni forfettarie per le assunzioni
a tempo indeterminato sale a 7.500
euro che per le donne e i giovani sotto i
35 anni arriva a 13.500 euro. Al Sud gli
sconti sono di 15.000 euro, che diventano 21.000 per i giovani sotto i 35 anni. Le
deduzioni ai fini Irap arriva fino a 8.000 euro per le basi imponibili fino a 180.759 euro, a
scalare all’aumentare della base imponibile.
Il fondo per il finanziamento delle Università sarà incrementato di 100 milioni per l’anno 2013. Vengono inoltre
stanziati altri 52 milioni, per lo stesso
anno, per i policlinici degli atenei. Infine, non è mancata la pioggia di micromisure: dalle risorse per restaurare la basilica di san Francesco d’Assisi, ai fondi per
l’anniversario di Giuseppe Verdi.
Credito
Un fondo per le Pmi
Nasce un fondo per concedere crediti
d’imposta alle piccole e medie imprese, in particolare per quelle che attivano ricerca e sviluppo. Arriva un
fondo per l’esenzione dall’Irap delle
piccole attività, pari a 540 milioni nel
biennio 2014-15. La dotazione annua del
fondo sarà di 248 milioni nel primo anno e
292 l’anno successivo.
Casa
Sfrattibloccatiperaltri6mesi
Prorogato al giugno 2013 il blocco degli
sfratti. Finanziamenti per 2,25 miliardi alla Tav Torino-Lione, spalmati in
15 anni. Rifinanziamento per 8,43 miliardi in 16 anni della legge 808 in materia di «interventi per lo sviluppo e
l’accrescimento di competitività delle industrie operanti nel settore aeronautico»,
cioè il gruppo pubblico Finmeccanica.
Pubblico impiego
Turn over, sblocco parziale
Stop all’annunciato aumento delle ore di
lavoro degli insegnanti. Parziale sblocco del turn over nel comparto sicurezza, nel 2013 si potrà assumere il 50%
del personale uscito. I precari della
Pubblica amministrazione avranno
contratti prorogati sino al 31 luglio 2013.
La proroga riguarda i contratti a termine
che hanno superato il limite dei 36 mesi e
sarà subordinata a un accordo sindacale.
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Sab 22/12/2012
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Pubblico impiego.
Turn over, sblocco parziale
Stop all' annunciato aumento delle ore di lavoro degli
insegnanti. Parziale sblocco del turn over nel
comparto sicurezza, nel 2013 si potrà assumere il
50% del personale uscito. I precari della Pubblica
amministrazione avranno contratti prorogati sino al 31
luglio 2013. La proroga riguarda i contratti a termine
che hanno superato il limite dei 36 mesi e sarà
subordinata a un accordo sindacale.
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Sab 22/12/2012
La Stampa
Pagina 70-71
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 22 DICEMBRE 2012
C
asaverde
.
Cronaca di Torino .71
Il libro sulla cultura contadina
1 Domani alle 21, nella sede del Parco Alpi Cozie, in
Per le vostre
segnalazioni
[email protected]
via Fransuà Fontan 1 a Salbertrand, viene presentato
«L’i pa ‘na travalh dla jarina!» (ovvero «Non è un lavoro da galline!»), il libro di Renato Sibille dedicato al
racconto del mondo contadino nella prima metà del
Novecento, visto attraverso gli occhi dei bambini di
allora. Lo pubblica l’Ecomuseo Colombano Romean.
La serata è arricchita da intramezzi teatrali e musicali.
A CURA DI
ANTONELLA MARIOTTI
I pericoli dell’inverno
Dal giardiniere
Le piante da terrazzo
e il loro difficile trasloco
LUISA PULCHER
La leggenda
dell’albero
di Natale
Le cure per il verde durante la stagione più fredda per la vegetazione
Pubblica Amministrazione
Per non farle
soffrire
1
2
3
4
5
6
Le piante del terrazzo
vanno messe in veranda.
Se non l'abbiamo
possiamo comprare delle
piccole serre o coprire
tronchi e radici con
cartone e giornali
Mai metterle in
cantina, c'è troppo
buio, o sulle scale,
dove le correnti d'aria
le farebbero morire
Le piante da
appartamento vanno
tenute lontano
da termosifoni
e fonti di calore
Mai vicino a porte
o finestre: ci sono
correnti d'aria,
patiscono il freddo
Trovare una posizione
lontano dalla luce
diretta. Meglio non sul
davanzale
Spesso ci
dimentichiamo di
bagnarle in inverno:
controllare spesso
il terriccio
Centimetri
LA STAMPA
Fattoria Propolis
Legiornate
delnaturalista
1 Un weekend ricco d’ini-
ziative alla Fattoria Propolis, in
strada del Nobile 86. Oggi e
domani il pranzo, servito dalle
12,30, prevede per i bambini
la possibilità di partecipare
gratuitamente al «Lunch lab»,
un laboratorio dedicato all’educazione ambientale.
Quindi, oggi alle 14,30, c’è l’ultimo appuntamento dell’anno de «I sabati del naturalista»: i bimbi possono realizzare con semi, frutta e materiale
raccolto nel parco creazioni
natalizie (8 euro). Alle 16, invece, si può visitare la Casa del
miele (famiglie fino a 5 persone pagano 15 euro). Domani,
infine, alle 16 il laboratorio per
famiglie «Saper fare», sul teatro delle ombre cinesi. Prenotarsi: 011/660.15.91.
[C. PR.]
PARTNERS - Torino
CHIARA PRIANTE
Non solo colorano e arredano
la casa, ma purificano anche
l’aria che respiriamo. Eppure
spesso ci dimentichiamo delle
piante d’appartamento. A
spiegarci cosa fare in questo
periodo, sfruttando anche le
feste, è Daniela Margherita
Riva, classe ’77, una laurea in
scienze agrarie e anni di ricerca alle spalle per l’Università di Torino, nella vita
esperta di floricoltura, vivaismo ornamentale e substrati
di coltivazione e docente d’alcuni corsi in città. In questo
periodo spesso ci si ritrova a
spostare le piante dal terrazzo, le temperature rigide mettono a rischio la loro sopravvivenza. Metterle in cantina
vuol dire farle soffrire, privandole della luce. Nella scala
invece patiscono le correnti.
«Ideale è la veranda, c’è luce
ma non fa troppo freddo - dice
l’esperta -. Se non ce l’abbiamo possiamo comprare le
serre in plastica. Per piante
grosse, come i limoni, usiamo
i metodi della nonna: non spostiamoli, ma avvolgiamo con
attenzione tronco e vaso in
cartone e giornali per ripararli». Tutte le piante del
terrazzo d’inverno vanno
bagnate al massimo una
volta al mese.
E per il verde d’appartamento? «Deve stare lontano
da fonti di calore. Il caldo secco
provoca necrosi,
fa sì che le foglie ingialliscano e cadano
- ci dice Daniela - A
Natale si regalano
tante piante ma muoiono subito per caldi eccessivo». Attenzione anche a non tenerle
vicino a porte d’ingresso e finestre: «Sono piante tropicali, patiscono freddo e correnti
e non possono stare alla luce
diretta - spiega ancora Daniela - Sono giovani, fossero in
natura vivrebbero nel sottobosco. Il davanzale non è mai
la posizione ideale: troppa luce e troppo caldo». Unica eccezione l’orchidea: se bagnata
correttamente, e poi messa su
un davanzale con luce filtrata
da tende, rifiorisce. E poi le
cure: tastare il terriccio e, se è
asciutto, bagnare dal sottovaso, dall’alto si rischiano marciumi e funghi. Poi la concimazione: «D’inverno il concime è d’obbligo per le piante in
fioritura, come Stella di Natale o ciclamino. Per le altre
aspettiamo febbraio-marzo,
le giornate adesso sono corte
e le piante lavorano meno».
Bisogna poi togliere rami secchi, foglie ingiallite, fiori appassiti e con un panno di cotone bagnato e acqua a temperatura ambiente pulire le foglie dalla polvere.
SCI DI fOnDO
sulle Alpi Occidentali
LE PISTE PIÙ NOTE E I PERCORSI
MENO CONOSCIUTI
TRA PIEMONTE E VALLE D’AOSTA
Una prima assoluta: 30 itinerari
imperdibili dalle Alpi Marittime
alla val d’Aosta all’Ossola. Ambienti
e paesaggi di straordinario valore.
Schede tecniche, difficoltà
dei percorsi, immagini, cartine,
riferimenti sull’innevamento.
Neve, borghi e antiche leggende.
Tutto l’incanto della montagna.
Anche d’inverno.
DA MERCOLEDÌ 2 GENNAIO
CON LA STAMPA
A 9.90 EURO IN PIÙ
PRENOTALO SUBITO!
L’allestimento
Dal Comune
In regalo
un giardino
d’inverno
in piazza
Un giardino invernale per Torino. E’ il regalo che il Comune ha fatto a residenti e turisti
in piazza San Giovanni, dove i
giardinieri dell’amministrazione hanno lavorato alacremente, fino all’inizio di questa
settimana, per creare un angolo verde pensato per resistere al freddo. Un allestimento che vuole idealmente
collegare le Porte Palatine,
quest’anno caratterizzate da
un’installazione di Luci d’artista, e piazza Castello, teatro
del presepe di Luzzati.
L’ambientazione è stata
progettata e realizzata direttamente dal personale del
servizio Verde Gestione del
Comune, utilizzando latifoglie
d’alto fusto e arbusti sempreverdi con bacche decorative,
tutti coltivati nel vivaio municipale Regio Parco. Tra gli alberi spiccano alcuni esemplari di Carpinus betulus e alberi
di betulla (Betula alba), molto
interessanti durante l’inverno per la loro bella corteccia
bianca. E poi meli ornamentali e biancospini incuriosiscono per le loro bacche colorate, così come gli agrifogli.
Molto decorative sono infine
le differenti varietà di Cornus, caratterizzate dai rami
colorati di rosso oppure di
giallo. Completano l’allestimento le panchine e le fioriere, anch’esse arricchite da
piante capaci di sopravvivere
alle temperature rigide come
l’elleboro, l’erica, la skimmia.
Il colpo d’occhio finale
punta a creare l’ambientazione d’un bosco, che si sviluppa
in un percorso sinuoso tra
Palazzo Chiablese e il Duomo, ma che coinvolge anche
l’area pedonale del sagrato,
così da regalare la sensazione - a chi attraversa la piazza
- di camminare in un paesaggio incantato.
«La capacità d’adattamento e i numerosi segni di vitalità e di creatività dei giardinieri del Comune dimostrata
nel corso di quest’anno trovano ulteriore conferma in
quest’allestimento che non
ha comportato costi per la
pubblica amministrazione e
che sono sicuro sarà gradito
e apprezzato dai torinesi durante le feste» sorride l’assessore all’ambiente Enzo
Lavolta. Il giardino, temporaneo, sarà rimosso entro la
[C. PR.]
fine dell’inverno.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile
N
arra una leggenda
che sulla strada di
Betlemme le palme
si piegarono per indicare
la direzione ai Magi.
Un’altra leggenda dice che
il pioppo tremulo si rifiutò
di inchinarsi al passaggio
di Maria con il Bambino, e
che per punizione da
allora è sempre
tremolante. E una terza
racconta che i pastori
accorsi alla capanna
trovarono la Sacra
Famiglia infreddolita e
per scaldarla raccolsero
dei rami di frassino, che,
seppure non secchi, fecero
una bella fiamma ed è per
questo che da allora il
frassino, a differenza dagli
altri alberi, brucia bene
anche se il suo legno è
ancora verde.
L’albero di Natale che noi
tradizionalmente usiamo
è l’abete rosso. Nei
decenni passati ne ho
comprati parecchi,
sempre rigorosamente
dotati di radici e, passate
le feste, li ho piantati nel
bosco: ma mi sono morti
tutti, devo ammettere
senza nessun dolore da
parte mia, che non amo
vedere piante non
autoctone sulle nostre
colline. Fatto sta che alla
fine sono passata all’abete
finto, che certo non ha il
fascino di quello vero e
soprattutto non profuma
(il profumo del Natale!),
ma in compenso non
perde gli aghi, non va
innaffiato e tutti gli anni
basta tirarlo fuori dalla
sua scatola e dargli una
spolveratina. E allora, se
dobbiamo rassegnarci ad
un abete di plastica,
sbizzarriamoci sugli
addobbi: e per darvi
qualche idea, ecco la
descrizione fatta da
Dickens a metà Ottocento
di un albero di Natale
vittoriano: «...Era
illuminato da un’infinità di
sottili candeline e brillava
e scintillava tutto di
oggetti luccicanti. C’erano
bambole dalle gote rosee,
nascoste dietro le foglie
verdi, e orologi veri; sedie,
lettiere, armadi e vari
articoli di mobilio
domestico di latta posati
tra i rami, quasi fossero
stati preparati per
ricevere delle fate; piccoli
omini giocondi, violini e
tamburi, libri, cestini da
lavoro, scatole di colori,
scatole di dolciumi,
collanine, pistole, spade e
vessilli, trottolini,
boccette dei sali, frutta
vera, resa più luccicante
con foglie d’oro artificiali,
finte mele, pere e
nocciole...»
Scrittrice esperta di
giardinaggio
Pagina 19 di 49
Sab 22/12/2012
La Stampa
Pagina 70-71
Dal Comune.
In regalo un giardino d' inverno in piazza
L' allestimento Un giardino invernale per Torino. E' il
regalo che il Comune ha fatto a residenti e turisti in
piazza San Giovanni, dove i giardinieri dell'
amministrazione hanno lavorato alacremente, fino all'
inizio di questa settimana, per creare un angolo verde
pensato per resistere al freddo. Un allestimento che
vuole idealmente collegare le Porte Palatine, quest'
anno caratterizzate da un' installazione di Luci d'
artista, e piazza Castello, teatro del presepe di
Luzzati. L' ambientazione è stata progettata e
realizzata direttamente dal personale del servizio
Verde Gestione del Comune, utilizzando latifoglie d'
alto fusto e arbusti sempreverdi con bacche
decorative, tutti coltivati nel vivaio municipale Regio
Parco. Tra gli alberi spiccano alcuni esemplari di
Carpinus betulus e alberi di betulla (Betula alba),
molto interessanti durante l' inverno per la loro bella
corteccia bianca. E poi meli ornamentali e biancospini
incuriosiscono per le loro bacche colorate, così come
gli agrifogli. Molto decorative sono infine le differenti
varietà di Cornus, caratterizzate dai rami colorati di
rosso oppure di giallo. Completano l' allestimento le
panchine e le fioriere, anch' esse arricchite da piante
capaci di sopravvivere alle temperature rigide come l'
elleboro, l' erica, la skimmia. Il colpo d' occhio finale
punta a creare l' ambientazione d' un bosco, che si
sviluppa in un percorso sinuoso tra Palazzo
Chiablese e il Duomo, ma che coinvolge anche l' area
pedonale del sagrato, così da regalare la sensazione
- a chi attraversa la piazza - di camminare in un
paesaggio incantato. «La capacità d' adattamento e i
numerosi segni di vitalità e di creatività dei giardinieri
del Comune dimostrata nel corso di quest' anno
trovano ulteriore conferma in quest' allestimento che
non ha comportato costi per la pubblica
amministrazione e che sono sicuro sarà gradito e
apprezzato dai torinesi durante le feste» sorride l'
assessore all' ambiente Enzo Lavolta. Il giardino,
temporaneo, sarà rimosso entro la fine dell' inverno.
Pubblica Amministrazione
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile
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Sab 22/12/2012
Il Sole 24 Ore
Pagina 24
Il Sole 24 Ore
Sabato 22 Dicembre 2012 - N. 353
24 Impresa & territori
Lavoro
Rinnovi. L’intesa siglata ieri interessa 37mila lavoratori
Il trend della contrattazione
Intese nazionali in vigore e in attesa di rinnovo alla fine di novembre 2012
e accordi recepiti nel 2012 per raggruppamento principale e di contratti. Quote %
Contratti in vigore
LAZIO
Fissati i criteri per
la cassa in deroga
«La sottoscrizione
dell’accordo quadro tra la
Regione Lazio e le parti
sociali per approvare i
criteri per la concessione
della cassa in deroga per il
2013 è un segnale
importante nei confronti
delle lavoratrici e dei
lavoratori. «L’accordo - ha
spietato l’assessore alle
politiche per il lavoro,
Mariella Zezza - così come
previsto dalla Conferenza
delle Regioni lo scorso 22
novembre, avrà validità
fino al 30 giugno 2013 e
consentirà di affrontare con
la necessaria serenità le
concessioni e i rinnovi degli
accordi per
l’ammortizzatore in
deroga».
SARDEGNA
Dieci milioni per le
nuove cooperative
Dieci milioni di euro per
favorire la diffusione nel
territorio regionale di
nuove cooperative e
potenziare quelle già
esistenti.
È questo il contenuto di una
delibera, presentata
dall’assessore del Lavoro
della Regione Sardegna,
Antonello Liori, e
approvata dalla Giunta.
Il finanziamento, a valere
sul fondo sociale (Fse), è
così ripartito: 1,5 milioni di
euro per la diffusione di
nuove cooperative, tramite
incentivi a fondo perduto
con almeno un socio
disoccupato, privilegiando
le aree di crisi ed i territori a
rischio spopolamento; 8,5
milioni per il
potenziamento delle
cooperative esistenti.
Ragruppamenti principali
di contratti
Contratti
Rinnovati in attesa
2012 di rinnovo
Contratti
osservati
Totale
2,0
93,5
0,0
6,5
36,1
100,0
12,6
0,0
Agricoltura
Industria
Per il credito cooperativo
aumenti da 170 euro
Indicatori di tensione contrattuale. Durata in mesi della
vacanza contrattuale: totale economia e settore privati.
Novembre 2010-2012
Per dipendente
In attesa di rinnovo - Settore privato
In attesa di rinnovo - Totale economia
Totale economia Settore privato
F
G
O
F
40 N
G
N
30
35,3
85,2
16,3
Totale settore privati
73,3
92,7
14,0
7,3
20
Totale amministrazione
26,7
0,0
0,0
100,0
10
100,0
68,0
10,3
32,0
0
Servizi privati
Totale economia
14,8
Fonte: Istat
Occupazione. A novembre retribuzioni stabili (+0,1%), sull’anno crescita dell’1,6%
Ancora senza contratto
3,7 milioni di dipendenti
A dicembre
migliora ma resta
bassa la fiducia
dei consumatori
Serena Uccello
MILANO
Natale amaro per gli oltre 3,7 milioni di lavoratori dipendenti che, stando ai dati
Istat di novembre, aspettano
il rinnovo contrattuale. Di
questi tre milioni sono dipendenti pubblici. Il numero è calato rispetto ad ottobre, grazie al rinnovo di alcuni contratti collettivi, ma l’attesa
per chi ha il contratto scaduto è salita a quasi tre anni.
A partire infatti da gennaio
del 2010 tutti i contratti della
pubblica amministrazione sono scaduti e rimarranno tali
in ottemperanza alle disposizioni della legge 122/2010
all’articolo 9 comma 7 che stabilisce il blocco delle procedure contrattuali e negoziali
relative al triennio 2010-2012.
Nel dettaglio, per l’insieme dell’economia, la quota
di dipendenti in attesa di rinnovo è stato pari al 28,5%, in
riduzione rispetto al mese
precedente per l’entrata in
vigore di alcuni rinnovi contrattuali (alimentari, olearie
e margarinera, carta cartone
e cartotecnica).
I mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono stati in media
35,6 in deciso aumento rispetto ad novembre 2011
(23,9). L’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è stata di 10,1 mesi, anch’essa in crescita rispetto
ad un anno prima (7,5).
Il dato diventa ancora più
duro se si considerare che
sempre a novembre le retribuzioni sono rimaste sostanzialmente invariate (+0,1%)
rispetto al mese precedente e
cresciute dell’1,6% rispetto a
novembre del 2011. Nella media del periodo gennaio-novembre 2012 l’indice é cresciuto, nel confronto con lo
stesso periodo dell’anno precedente, dell’1,4 per cento.
I settori che hanno presentato gli incrementi maggiori
sono stati: alimentari bevande e tabacco (3,6%); legno,
carta e stampa, acqua e servizi di smaltimento rifiuti (per
entrambi gli aggregati 3,0%);
energia elettrica e gas
(2,9%); tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,8%).
Si registra, inoltre, un incremento tendenziale dello
0,3% in agricoltura e variazioni nulle per telecomunicazioni e per tutti i comparti della
pubblica amministrazione.
Quanto alle retribuzioni
orarie contrattuali queste
hanno segnato un incremento tendenziale del 2,2% per i
dipendenti del settore privato e una variazione nulla
per quelli della pubblica am-
ministrazione.
Da qui il calo a dicembre
della fiducia dei consumatori italiani, scesa al minimo
storico a dicembre. L’indice
cioè che misura la fiducia
dei consumatori in merito
alla propria situazione personale, segnala l’istituto di
statistica, è sceso da 90,9 a
90,7 punti, il livello più basso dal 1996, quando sono iniziate le serie storiche. Si risolleva invece dal minimo
di sempre l’indice riferito al
clima economico, che sale
da 69,7 a 72,9 punti.
Migliorano inoltre sia i giudizi che le aspettative sulla situazione economica dell’Italia (da -133 a -132 e da -64 a -60
i relativi saldi). Sono inoltre
in calo le attese sulla disoccupazione (da 113 a 104 il saldo).
A livello territoriale il clima
di fiducia aumenta nel Nordest, al centro e nel Mezzogiorno, mentre diminuisce nel
Nord-ovest.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO
Dopo oltre un anno di trattative è stato rinnovato ieri il
contratto di lavoro per le Bcc.
L’intesa (su www.ilsole24ore.
com il testo dell’accordo) che
riguardai37milalavoratoridelle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen, Enti e Società del sistema BCC è stata firmata da Federcasse e le organizzazioni
sindacali. «Il nuovo contratto ha commentato Heiner Nicolussi-Leck,presidentedella delegazione sindacale di Federcasse–coniugaleesigenzedelle BCC-CR di maggiore produttivitàeflessibilità edi unragionevole contenimento dei
costi con le aspettative dei lavoratori di adeguamenti economici, di stabilità e di buona
occupazione». Per il segretario nazionale della Fabi, Luca
Bertinotti, «si tratta di un accordochesalvaguardai principi del movimento cooperativo, puntando sul welfare, sulla
nuovaoccupazionestabile,sulla contrattazione regionale e
su ammortizzatori sociali adeguati, e ricerca tutele reali per i
lavoratori, sia a livello economico sia normativo».
Per quanto riguarda gli
aspetti salariali, l’intesa prevedeun aumento medio a regime
di 170 euro, importo che sarà
versato a scaglioni da giugno
2013finoagiugno2014nellabustapagadeilavoratori,conconguagli sul 2012, da effettuarsi
nei primi mesi del 2013. L’aumento avverrà senza alcuna
compensazione a carico dei lavoratori.
Unaltropuntoqualificanteè
la nascita del Fondo per la nuova occupazione. A gestirlo sarà
un ente bilaterale partecipato
darappresentanti delle banche
e dei sindacati. Le finalità del
Fondo sono la stabilizzazione
dei precari, che nel sistema costituiscono circa il 10% della
forza lavoro, e il mantenimen-
to dei livelli occupazionali soprattutto nelle banche maggiormente colpite dalla crisi.
Nell’accordo le organizzazioni
sindacali hanno ottenuto dalla
controparte un forte impegno
acontribuireaquestostrumento: i dirigenti lo finanzieranno
conlo0,125%dellorosalariofisso e lo 0,375% di quello incentivante/variabileedovrannodare un contributo anche i consiglierid’amministrazione.Mentre la contribuzione a carico
deilavoratori sarà praticamenteacostozero:ilvecchiocontributo per il Fondo di Sostegno
al reddito sarà infatti traslato
suquesta nuova vocesenza costi aggiuntivi.
Il premio di risultato è stato
uno degli argomenti più dibattuti nella trattativa e che ha registratolepiùasprecontrapposizioni tra le parti. Alla fine, è
I NUMERI
37mila
I lavoratori
Ilcontrattoriguardai
lavoratoridelleBanchedi
CreditoCooperativo,Casse
Rurali,CasseRaiffeisen,Entie
SocietàdelsistemaBCC.
170
Gli aumenti in euro
L’importosaràversatoa
scaglionidagiugno2013fino
agiugno2014nellabusta
pagadeilavoratori,con
conguaglisul2012,da
effettuarsineiprimimesidel
2013.L’aumento avverrà
senzaalcunacompensazione
acaricodeilavoratori.Nasceil
Fondoperlanuova
occupazione.Agestirlosarà
unentebilaterale.Lefinalità
sonolastabilizzazionedei
precarieilmantenimentodei
livellioccupazionali.
stato stabilito che le perdite sui
crediti incideranno solo del
30% sul calcolo finale del premio relativo al 2011, ancora non
liquidato da 12 Federazioni,
mentre inciderà del 40% e del
50%, rispettivamente sui premi relativi ai bilanci del 2012 e
del 2013. È stato dunque scongiurato il pericolo che le sofferenze incidessero del 100% sul
calcolo finale dei premi, determinando così una pesante decurtazione degli importi.
Cosìcomechiestonellapiattaforma contrattuale, è stato
notevolmente potenziato il sistema di welfare aziendale. I
contributi aziendali sulla Cassa mutua nazionale aumenterannodello0,12%,mentrequelli a carico dei lavoratori solo
dello 0,04% su base annua.
Inoltre è stata ulteriormente
attenuataunadisparitàditrattamentotravecchienuoviassunti: a coloro che sono entrati in
banca dopo il 31 dicembre del
2000, sarà versato sul Fondo
pensioninazionaleuncontributo aziendale dello 0,10% annuo.
Previsti infine un’integrazione
al100% delle coperturesalarialisullamaternitàarischioel’aumento del periodo di comporto per patologie invalidanti.
Viene introdotto il pagamento
del lavoro straordinario per i
quadri direttivi di primo e secondolivello,inviasperimentale dal primo gennaio 2013. Potenziati gli ammortizzatori sociali: vengono così introdotte
una serie di misure utili a questofine,come adesempiolasolidarietà espansiva. La contrattazione di secondo livello non
vienetoccata.L’accordohaevitato che diverse materie demandateallacontrattazioneregionale venissero demandate a
quella nazionale, con evidenti
svantaggiperilavoratori.Rimane invece invariato l’impianto
contrattuale sui licenziamenti.
S.U.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DIAGNOSI:
_ rx di un cliente lasciato in attesa dal proprio
fornitore di energia.
LA CURA UNOGAS:
_ personal care specializzato nella cura del cliente.
_ referente commerciale unico per sempre.
Pubblica Amministrazione
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Sab 22/12/2012
Il Sole 24 Ore
Pagina 24
Occupazione. A novembre retribuzioni stabili (+0,1%), sull' anno crescita dell' 1,6%
Ancora senza contratto 3,7 milioni di dipendenti
A dicembre migliora ma resta bassa la fiducia dei consumatori.
Serena Uccello MILANO Natale amaro per gli oltre
3,7 milioni di lavoratori dipendenti che, stando ai dati
Istat di novembre, aspettano il rinnovo contrattuale. Di
questi tre milioni sono dipendenti pubblici. Il numero è
calato rispetto ad ottobre, grazie al rinnovo di alcuni
contratti collettivi, ma l' attesa per chi ha il contratto
scaduto è salita a quasi tre anni. A partire infatti da
gennaio del 2010 tutti i contratti della pubblica
amministrazione sono scaduti e rimarranno tali in
ottemperanza alle disposizioni della legge 122/2010
all' articolo 9 comma 7 che stabilisce il blocco delle
procedure contrattuali e negoziali relative al triennio
2010-2012. Nel dettaglio, per l' insieme dell'
economia, la quota di dipendenti in attesa di rinnovo è
stato pari al 28,5%, in riduzione rispetto al mese
precedente per l' entrata in vigore di alcuni rinnovi
contrattuali (alimentari, olearie e margarinera, carta
cartone e cartotecnica). I mesi di attesa per i
lavoratori con il contratto scaduto sono stati in media
35,6 in deciso aumento rispetto ad novembre 2011
(23,9). L' attesa media calcolata sul totale dei
dipendenti è stata di 10,1 mesi, anch' essa in crescita
rispetto ad un anno prima (7,5). Il dato diventa ancora
più duro se si considerare che sempre a novembre le
retribuzioni sono rimaste sostanzialmente invariate
(+0,1%) rispetto al mese precedente e cresciute dell'
1,6% rispetto a novembre del 2011. Nella media del
periodo gennaio-novembre 2012 l' indice é cresciuto,
nel confronto con lo stesso periodo dell' anno
precedente, dell' 1,4 per cento. I settori che hanno
presentato gli incrementi maggiori sono stati:
alimentari bevande e tabacco (3,6%); legno, carta e
stampa, acqua e servizi di smaltimento rifiuti (per
entrambi gli aggregati 3,0%); energia elettrica e gas
(2,9%); tessili, abbigliamento e lavorazione pelli
(2,8%). Si registra, inoltre, un incremento tendenziale
dello 0,3% in agricoltura e variazioni nulle per
telecomunicazioni e per tutti i comparti della pubblica
amministrazione. Quanto alle retribuzioni orarie
contrattuali queste hanno segnato un incremento
tendenziale del 2,2% per i dipendenti del settore
privato e una variazione nulla per quelli della pubblica
amministrazione. Da qui il calo a dicembre della
fiducia dei consumatori italiani, scesa al minimo
storico a dicembre. L' indice cioè che misura la fiducia
dei consumatori in merito alla propria situazione
personale, segnala l' istituto di statistica, è sceso da
Pubblica Amministrazione
90,9 a 90,7 punti, il livello più basso dal 1996, quando
sono iniziate le serie storiche. Si risolleva invece dal
minimo di sempre l' indice riferito al clima economico,
che sale da 69,7 a 72,9 punti. Migliorano inoltre sia i
giudizi che le aspettative sulla situazione economica
dell' Italia (da -133 a -132 e da -64 a -60 i relativi
saldi). Sono inoltre in calo le attese sulla
disoccupazione (da 113 a 104 il saldo). A livello
territoriale il clima di fiducia aumenta nel Nord-est, al
centro e nel Mezzogiorno, mentre diminuisce nel
Nord-ovest. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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Sab 22/12/2012
Corriere della Sera
Pagina 15
Primo Piano 15
Corriere della Sera Sabato 22 Dicembre 2012
❜❜
Nella legge di stabilità non vedo scelte per invertire la situazione di
crisi. Il 2013 sarà un anno di grande difficoltà
Susanna Camusso leader Cgil
❜❜
Il quadro economico-finanziario per i Comuni contiene molti
aspetti critici. La nostra battaglia continuerà Graziano Delrio presidente Anci
Le scadenze
Imprese
Verifiche
Proroghe per sfratti
e incroci stampa-tv
Bonus, 13 mila euro
per i neo-assunti
Invalidità e infermieri, Meno tagli per 1,4 miliardi sugli enti locali
scattano i controlli
Vincoli più morbidi sul patto di Stabilità
Nella legge di Stabilità il governo ha fatto
confluire la proroga di alcune scadenze
legislative, rinunciando ad un apposito
decreto. Il blocco degli sfratti nelle città
ad alta tensione abitativa va al 30 giugno
2013, come gli incentivi al fotovoltaico, il
taglio del parco auto di Poste Italiane e il
divieto di incroci azionari tra stampa e tv.
Le deduzioni forfettarie per le assunzioni a
tempo indeterminato salgono a 7.500 euro,
e a 13.500 per l’assunzione delle donne e
dei giovani sotto 35 anni. Al Sud gli sconti
salgono a 15 mila euro e per i giovani e le
donne arriveranno a 21 mila euro per ogni
assunto. Credito d’imposta per le Pmi che
affidano le ricerche alle università.
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I conti di Comuni, Province e Regioni
La Legge prevede un nuovo piano
straordinario di verifiche sulle pensioni
di invalidità, ma anche una tornata di
controlli specifici sui cosiddetti
fannulloni della sanità. Si dovrà
verificare, in particolare, la permanenza
dei motivi di inidoneità allo svolgimento
delle mansioni di minore aggravio.
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La Legge di Stabilità inasprisce il conto
della manovra sui conti pubblici a carico
delle Regioni, ma lo alleggerisce per i
Comuni e le Province, che di fatto vedono
congelata per un anno la riforma che
prevedeva il loro accorpamento
immediato. I tagli a carico degli enti locali
vengono ridotti nel complesso di 1,4
miliardi di euro. I vincoli del Patto di
Stabilità interno per i Comuni sono ridotti
di 800 milioni di euro, poi ci sono 150
milioni di maggiori risorse sul Fondo di
solidarietà e 180 milioni per i Comuni tra
mille e cinquemila abitanti. I sindaci
protestano, ma avranno sei mesi di tempo
in più per approvare i bilanci e dal 2013
otterranno l’intero gettito dell’Imu,
naturalmente accompagnato da un pari
taglio dei trasferimenti da parte dello Stato
centrale. La Legge di Stabilità interviene
anche sulla Tares, la nuova imposta sui
rifiuti urbani, stabilendo il pagamento
della prima rata ad aprile. Vengono infine
rinviati dal 2013 al 2014 i nuovi vincoli per
le Regioni sulla determinazione delle tasse
regionali. Gli sconti ai redditi più bassi e
l’impossibilità di alzare le addizionali Irpef
se si è ridotta l’Irap, e viceversa,
scatteranno solo tra un anno.
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Gli ammortizzatori
Lavoro
Oltre la spending review
Il pubblico impiego
Nuovi fondi alla Cig
e alla produttività
Esodati, arrivano
altri 554 milioni
Per la sanità 600
milioni in meno
Proroga di sei mesi per gli statali precari
Via il balzello del 2,5% sulla liquidazione
Tra le nuove spese deliberate dal Senato
ci sono altri 900 milioni di euro per il
finanziamento degli ammortizzatori
sociali in deroga, che si aggiungono agli
800 già stanziati. Rimpinguati i fondi per
la detassazione del salario di
produttività: 800 milioni per il 2014-15.
Per i nuovi 10.130 esodati che il governo
ha deciso di tutelare, la Legge di Stabilità
stanzia 554 milioni aggiuntivi fino al
2020. Nel prossimo triennio le risorse
disponibili saranno pari a 333 milioni di
euro. Il totale dei lavoratori esodati sale
così a 130.130, la spesa a 9,8 miliardi.
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Taglio al Fondo sanitario nazionale di 600
milioni di euro, aggiuntivi a quelli previsti
dalla spending review. La riduzione
complessiva della spesa sanitaria, nel 2014,
sarà di 9 miliardi di euro. Per il ministro
Renato Balduzzi «il definanziamento è
arrivato al limite massimo possibile».
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I precari della pubblica amministrazione
prossimi alla scadenza del contratto di
lavoro, anche se hanno superato il tetto
massimo dei 36 mesi a tempo
indeterminato, potranno restare al lavoro
fino al 30 giugno dell’anno prossimo. Nei
concorsi pubblici viene confermata la
quota di riserva del 40% dedicata proprio ai
precari. Nessun aumento, invece, per
l’orario di lavoro degli insegnanti, che il
governo aveva proposto di allungare da 18
a 24 ore settimanali, in cambio di un
periodo di ferie più lungo. Con la Legge di
Stabilità è stato invece eliminato il prelievo
fiscale straordinario del 2,5% sul
trattamento di fine servizio dei lavoratori
pubblici, deciso con un precedente decreto,
ma giudicato incostituzionale dalla
Consulta.
Via libera anche alla gratuità delle
ricongiunzioni previdenziali, ma solo per le
domande presentate entro il 30 luglio del
2010. La platea dei soggetti potenzialmente
interessati, quelli che sono passati da enti
previdenziali specifici del pubblico impiego
alla gestione Inps, è di 17.500 persone.
a cura di Mario Sensini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I prelievi La «mini-patrimoniale» è molto regressiva per chi possiede posizioni ridotte. Il tetto a 1.200 era valido solo per quest’anno
Così l’imposta su conti correnti e depositi in banca
Esenti le giacenze sotto 5 mila euro
Lo 0,15% sugli investimenti dal 2013
MILANO — Alla fine è arrivata.
Con un Avvento in extremis, mentre quello natalizio sta per finire. Un
anno dopo il varo della legge che ha
esentato dal pagamento del bollo i
conti correnti più esigui e introdotto la mini patrimoniale sugli investimenti (e in questo caso, però, pagano anche quelli più anemici),
l'Agenzia delle Entrate ha emanato
la circolare applicativa che chiarisce ulteriormente calcoli ed esenzioni. Il documento, pieno di esempi
perché la vasta platea di intermediari chiamati ad applicare la norma
non abbia più dubbi, contiene molte indicazioni pratiche e spiega nel
dettaglio quello che era stato stabilito con il decreto applicativo del primo giugno. Va detto, però, che la
mancanza di certezze assolute ha
consigliato ad alcuni di non fare fino ad ora tutte le modifiche procedurali necessarie per applicare il
nuovo regime. E quindi — escludendo che i software vengano aggiornati la vigilia di Natale — a qualche correntista potrà capitare, nonostante l'arrivo sul fotofinish della
circolare, di trovarsi a pagare lo stesso bollo dell’anno scorso pur avendo diritto alle nuove esenzioni. Salvo poi ricevere il rimborso (possibilmente con tutti gli interessi del caso) nel 2013.
Ma vediamo, in sintesi, le novità
minuziosamente spiegate dal documento. Il bollo sul conto corrente
tradizionale, pari a 34,2 euro, non
Pubblica Amministrazione
sarà dovuto da chi ha diritto ad avere il conto base, quello che banche e
Poste devono offrire per legge a chi
ha un reddito molto basso (7.500
euro calcolato con l’Isee). Sono poi
esenti i correntisti che possano esibire una giacenza media inferiore a
5 mila euro, compresi i conti in ros-
Yacht sequestrato
so che valgono zero. Ma attenzione:
il tetto si calcola considerando tutti
i rapporti intestati ad un’unica persona fisica aperti in una sola banca
(conti e libretti di risparmio) e se si
supera ogni prodotto paga il suo
bollo. E c’è di più: il calendario del
rendiconto influenza non poco il
calcolo della tassa. Se, per esempio,
il conto corrente prevede un resoconto trimestrale il tetto dei 5 mila
euro verrà calcolato sommando la
media delle giacenze ogni 90
gior-ni. Se invece il rendiconto è annuale farà fede la media tra gennaio
e dicembre. Quindi chi avesse in
giacenza più di 5 mila euro solo nel
primo trimestre dell’anno sarà chiamato a pagare 8,55 euro (un quarto
di 34,2) se ha il rendiconto trimestrale. Con il rendiconto annuale, invece, lo stesso correntista potrebbe
sborsarne 34,2 se la giacenza elevata dei primi tre mesi dovesse portare la media di tutti e dodici sopra i
fatidici 5 mila. La seconda parte del-
34,2
euro. Il bollo tradizionale sui conti
correnti non sarà dovuto da chi ha
diritto ad avere il conto base,
quello che banche e Poste devono
offrire per legge a chi ha un
reddito molto basso (7.500 euro
calcolato con l’Isee). Sono inoltre
esenti i correntisti che possano
esibire una giacenza media
inferiore a 5 mila euro, compresi i
conti in rosso che valgono zero.
Philip Starck
contro gli
eredi di Jobs
Sigilli al megayacht
da 70 metri che Steve
Jobs aveva fatto
costruire dalla Royal
de Vries. Il designer
Philip Starck, che ha
disegnato gli interni
della barca, ha
ottenuto il sequestro
in seguito a una
disputa con gli eredi
del fondatore della
Apple per due
fatture, emesse
successivamente alla
scomparsa di Jobs,
non pagate. Starck
chiede 3 milioni di
euro
0,1
per cento. Il valore della mini
patrimoniale nel 2012 (salirà invece
allo 0,15% nel 2013). Il prelievo è
applicabile a tutti gli investimenti
finanziari, comprese le polizze unit
linked, i conti di deposito online, i
buoni fruttiferi postali dal valore di
rimborso superiore a 5 mila euro. La
tassa ha un minimo di 34,2 euro e un
massimo di 1.200 (quest’ultimo solo
nel 2012 per le persone fisiche).
la circolare riepiloga poi le regole
della mini patrimoniale, pari all’un
per mille nel 2012 e all’1,5 per mille
nel 2013, applicabile a fine anno al
valore di tutti gli investimenti finanziari, comprese le polizze unit
linked, i conti di deposito on line, i
buoni fruttiferi postali dal valore di
rimborso superiore a 5 mila euro.
La tassa, che ha un minimo di 34,2
euro e un massimo di 1.200 (quest’ultimo solo nel 2012 per le persone fisiche), è molto regressiva per
chi possiede investimenti di piccolo cabotaggio: se ho solo mille euro
ne pago comunque 34,2 su base annua, anche se l’un per mille di mille
sarebbe un solo euro. Se però possiedo diversi prodotti in una stessa
banca, il calcolo verrà fatto sul totale. Quindi se ho tre certificati di deposito da 5 mila euro l’uno pago
34,2 euro una volta sola sui miei
complessivi 15 mila. Se poi chiudo
il deposito titoli a metà strada (per
esempio a giugno) pagherò il minimo dell’imposta rapportato al periodo (sei mesi, vale a dire 17,1 euro).
Per non pagare del tutto bisogna
che il deposito titoli sia rimasto vuoto per tutto l’anno. Chi avesse fatto
dei movimenti durante la strada,
verrà comunque chiamato all’appello della mini patrimoniale.
E chi si ritrovasse in carico azioni
di aziende fallite deve fare attenzione: in assenza di valore nominale,
di rimborso o di mercato, la circolare ribadisce che può far fede il valore di costo, cioè il prezzo pagato dal
cliente a suo tempo per acquistare
quei titoli.
Giuditta Marvelli
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Sab 22/12/2012
Corriere della Sera
Pagina 15
Il pubblico impiego.
Proroga di sei mesi per gli statali precari Via il
balzello del 2,5% sulla liquidazione
I precari della pubblica amministrazione prossimi alla
scadenza del contratto di lavoro, anche se hanno
superato il tetto massimo dei 36 mesi a tempo
indeterminato, potranno restare al lavoro fino al 30
giugno dell' anno prossimo. Nei concorsi pubblici
viene confermata la quota di riserva del 40% dedicata
proprio ai precari. Nessun aumento, invece, per l'
orario di lavoro degli insegnanti, che il governo aveva
proposto di allungare da 18 a 24 ore settimanali, in
cambio di un periodo di ferie più lungo. Con la Legge
di Stabilità è stato invece eliminato il prelievo fiscale
straordinario del 2,5% sul trattamento di fine servizio
dei lavoratori pubblici, deciso con un precedente
decreto, ma giudicato incostituzionale dalla Consulta.
Via libera anche alla gratuità delle ricongiunzioni
previdenziali, ma solo per le domande presentate
entro il 30 luglio del 2010. La platea dei soggetti
potenzialmente interessati, quelli che sono passati da
enti previdenziali specifici del pubblico impiego alla
gestione Inps, è di 17.500 persone. a cura di Mario
Sensini RIPRODUZIONE RISERVATA.
Pubblica Amministrazione
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Pagina 24 di 49
.
Sab 22/12/2012
38
Italia Oggi
Sabato 22 Dicembre 2012
Pagina 38
I M P O S T E E TA S S E
La circolare 48/2012 raggruppa le novità. Inclusi nel pagamento i depositi bancari
Conti base esenti dal balzello
Non sono dovuti i 34,20 euro per i prodotti semplici
DI
FABRIZIO VEDANA
iente bollo sui conti
base. Lo chiarisce
l’Agenzia delle entrate con la circolare
48/e pubblicata ieri. La circolare si compone di ben 46 pagine
ed è accompagnata da ben 17
esempi di calcolo dell’imposta
di bollo. L’obiettivo dichiarato
dalla stessa amministrazione
finanziaria è quello di eliminare i dubbi interpretativi
nell’applicazione dell’imposta
che è stata oggetto di un ampio
restyling nel corso degli ultimi
mesi: prima con l’articolo 19 del
dl 201/2011 (cosiddetto decreto
salva Italia) e poi con il decreto del ministero dell’economia
del 24 maggio scorso. Il dl 201,
come si ricorderà, ha modificato l’articolo 13 commi 2bis e
2ter della tariffa parte prima
allegata al dpr 26 ottobre 1972
n.642 dettando una nuova disciplina in materia di imposta
di bollo applicabile agli estratti
conto e ai rendiconti dei libretto di risparmio nonché a quella
applicabile alle comunicazioni
inviate alla clientela relativa-
N
mente ai prodotti finanziari
ivi incluse le polizze assicurative. La circolare di ieri definisce inoltre i soggetti tenuti
all’applicazione dell’imposta e
chiarisce le modalità di calcolo
della stessa. L’Agenzia delle entrate ribadisce in primo luogo
che l’impostazione di bollo si
applica ora anche ai depositi
bancari e postali. Viene, invece, confermato che agli estratti
dei conti correnti e ai libretto
di risparmio l’imposta va applicata in misura pari a 34,20
euro ovvero 100 euro qualora
il rapporto sia intestato a una
persona giuridica. Nessuna imposta di bollo (neppure quella
minima) andrà invece applicata ai conti aperti su richiesta
dell’autorità giudiziaria ivi inclusi quelli aperti a nome del
fondo unico giustizia. Esenti
dall’applicazione dell’imposta
così come modificata dal dl
201/2011 anche i cosiddetti
conti base ovvero i conti aperti
nell’ambito e in applicazione
di quanto previsto dall’articolo 12 comma 6 del dl 201/2011
ovvero gli speciali conti previsti
per consentire il pagamento di
stipendi e pensioni direttamente sul conto bancario con previsione dell’azzeramento di spese
e bollo in presenza di soggetti
aventi, chiarisce l’Agenzia delle entrate, un reddito inferiore
a 7.500 euro. La circolare 48/e
chiarisce inoltre che al fine del
calcolo dell’imposta va considerato l’anno civile e la periodicità di invio dei relativi estratti,
rendiconti o comunicazioni.
L’imposta andrà applicata anche in occasione della chiusura
del conto se interviene prima
della fine dell’anno. Per i clienti
che hanno più rapporti andrà
fatto il calcolo e applicato il
bollo sui singoli conti. I molti
esempi riportati nella circolare contribuiranno certamente
a evitare errori nell’impostare
i necessari interventi nelle procedure informatiche e nei software bancari. L’Agenzia offre
inoltre importanti chiarimenti
relativamente alla disciplina
applicabile ai conti dormienti e
ai libretti postali emessi prima
del 2004. Confermata l’esenzione dall’applicazione dell’imposta per i depositi e i libretti
intestati a persone fisiche con
valore medio di giacenza non
superiore a 5 mila euro. Destinata a incidere pesantemente
anche nelle strategie commerciali delle banche la norma che
prevede, ai fini dell’applicazione dell’esenzione per gli importi inferiori a 5 mila euro, il cumulo dei depositi che il cliente
ha presso la stessa banca (ma
per esempio su diverse filiali o
agenzie); analoga disposizione
si applicherà anche ai clienti
delle Poste e della cassa depositi e prestiti. L’Agenzia delle
entrate si sofferma poi sulle
modifiche apportate dal dl 201
alla disciplina dell’imposta di
bollo sulle comunicazioni inviate alla clientela relativa a
prodotti finanziari. L’imposta
viene fissata nell’1 per mille
per l’anno 2012 e nell’1,5 per
mille per gli anni successivi;
per il solo anno 2012 è stato
previsto un importo massimo si
1.200 euro (importo che potrebbe essere confermato anche se
maggiorato nella legge di stabilità). I prodotti che rilevano
ai fini di cui sopra sono quelli di cui all’articolo 1 del dlgs
58/98 ovvero i valori mobiliari,
gli strumenti finanziari anche
derivati, le quote di fondi comuni di investimento e le polizze
aventi contenuto finanziario
ovvero di capitalizzazione di cui
all’articolo 2 comma 1 del dlgs
209/05. Altra importante ed
attesa novità contenuta nella
circolare dell’Agenzia delle entrate è la prevista applicazione
dell’imposta di bollo anche sulle attività finanziarie detenute
all’estero per il tramite di società fiduciaria italiana. L’applicazione del bollo da parte della
fiduciaria, infatti, evita di applicare la nuova imposta sulle
attività estere (Ivafe), consente
al cliente di evitare la compilazione del quadro rw e permette
di applicare l’importanza massimo previsto in 1.200 euro per
il 2012 e quello indicato nella
legge di stabilità per gli anni
successivi. La circolare infine
chiarisce termini e modalità
di applicazione del bollo sulle polizze estere completando
così il quadro normativo di riferimento che è stato oggetto
di importanti modifiche nel
corso del 2012.
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Imposta dovuta lo stesso nel caso in cui le risultanze delle poste in rosso concorrano con altri conti
Bollo c/c, il saldo negativo non fa media
DI
S
GIUSEPPE DI VITTORIO
ul bollo titoli e conti correnti,
per il pagamento dell’imposta
di bollo da 34,20 euro, il saldo
negativo non fa media. E dunque se si posseggono due o più conti
di cui uno in rosso, non viene preso
in considerazione per il calcolo della
soglia di esenzione e quindi l’imposta
è dovuta lo stesso. È questo uno dei
chiarimenti dell’Agenzia delle entrate
relative all’imposta di bollo sui conti
correnti e libretti di risparmio arrivato ieri con la circolare n. 48. In caso di
possesso di più conti in nero invece ai
fini della rilevanza della giacenza si
fa la somma.
Il titolare persona fisica di un conto
corrente o un libretto di risparmio intrattenuto con banche o poste è tenuto
al pagamento di un’imposta di bollo
pari a 34,20 euro. L’onore tributario
è riferito all’intero anno. L’imposta
è dovuta quando la giacenza media
sul conto è superiore a 5 mila euro.
Detta cosi la norma appare fin troppo chiara. I casi pratici però possono
sollevare dubbi persino in un’imposta lineare come questa. I problemi
sorgono se il saldo è andato al di sotto di tale soglia di esenzione per un
periodo dell’anno per poi risalire nei
giorni successivi. Ciò che vale per il
fisco è il saldo medio giornaliero. Un
esempio chiarirà meglio il concetto. Il
sig. Rossi ha un conto risultato sopra
il valore soglia per solo sette giorni
all’anno. In questo caso si moltiplica
l’imposta annuale, 34,20 euro per 7 e
si divide tutto per 365, il risultato è
0,65 euro.
Se il soggetto ha più conti presso
uno stesso intermediario
sui conti correnti e i libretti
su
si effettua la somma di
dii risparmio non va confusa
tutte le giacenze. A quecon
co
o quella sui prodotti finansto scopo se uno dei conziari.
Nel secondo caso ciò
zi
i
ti è negativo e come se
che
ch
h conta per il fisco è il porvalesse zero, ha chiarito
tafoglio di prodotti finanziata
Intestati a persone fisiche con giacenza sul
€ 34,20
l’Agenzia delle entrate.
ri posseduti. Il contribuente
conto superiore a 5.000 euro
Il caso più semplice è
può essere tenuto quindi a
pu
Intestati a persone fisiche con giacenza sul
invece quello di un conto
pagare l’imposta di conto
p
€
0,00
conto inferiore a 5.000 euro
superiore a 5 mila euro
corrente e quella sul portaco
per 12 mesi, in questo
foglio. L’imposta sulle comufo
Intestati a soggetti diversi dalle persone con
caso l’importo dovuto è
nicazioni relative a prodotti
ni
€
100,00
giacenza superiore a fisiche
34,20 euro.
nanziari come è noto è pari
fin
Quando la rendicontaallo 0,15% del valore di poral
Intestati a soggetti istituzionali (banche,
€ 1,81
zione dell’intermediario
tafoglio. La base imponibile
ta
sim, assicurazioni ecc.)
è mensile o trimestrale
viene calcolata sul valore di
vi
Riferibili a depositi giudiziari
€ 1,81
l’importo va diviso promercato, in mancanza in via
m
porzionalmente. L’imporesiduale su quello nomire
Intestati a Onlus
€ 0,00
sta andrà suddivisa per
nale o di rimborso, l’ultima
n
Intestati a persone disagiate (Isee < 7.500 € 0,00
12 (34,20/12=2,85) o per
possibilità è il valore storipo
4 (34,20/4=8,55). Se in un
co. Per cui un investitore che
co
euro)
trimestre o in un mese si
possiede titoli e fondi per un
po
paga zero perché si è anvalore di 50 mila euro dovrà
va
dati al di sotto dei 5 mila euro non si tenendo conto dell’importo maggiora- corrispondere all’erario 75 euro. L’impaga nulla. Il saldo medio giornalie- to.
posta è calcolata su base annuale, per
I soggetti titolari di un conto base cui se l’intermediario rendicontasse
ro andrà calcolato anche in caso di
rendicontazione infrannuale. Se un sono completamente esentati dall’im- su base trimestrale l’importo andrà
contribuente ha un conto risultato posta, il correntista per rientrare in diviso per 4 (75/4=18,75 a trimestre),
sotto i 5 mila euro dal 1° gennaio e al questa categoria deve avere un Isee allo stesso modo se il periodo di ren20 novembre e poi invece da quella inferiore ai 7.500 euro.
dicontazione è mensile l’onere andrà
Esenti o quasi. I soggetti titolari diviso per 12 (75/12=6,25 al mese).
data il suo saldo sale a 25 mila euro il
tributo andrà corrisposto come segue. di un conto base sono completamen- La valorizzazione dell’imposta viene
Nei primi tre trimestri verserà zero, te esentati dall’imposta, il correntista fatta alla fine del periodo di rendiconil quarto trimestre verserà 3,93 euro per rientrare in questa categoria deve tazione, quando si sta per inviare la
(34,20 euro*42 giorni/365). Quaran- avere un Isee inferiore ai 7.500 euro. comunicazione.
tadue sono i giorni dal 20 novembre Fuori dal campo dell’imposta sono
Il legislatore ha previsto anche
al 31 dicembre. L’ipotesi è che l’inter- anche le Onlus, i conti di banche, sim un tetto minimo, per cui nel caso di
mediario abbia optato per una rendi- e assicurazioni e i depositi giudiziali. portafogli titoli e prodotti inferiori a
Per la verità in questi casi l’imposta 22.800 euro l’imposta è sempre pari
contazione trimestrale.
Se il conto è detenuto da un soggetto sarà pari nella sua versione minimal a 34,20 euro. Sono esenti sono i buoni
diverso dalle persone fisiche l’imposta a 1,81 euro.
fruttiferi postali fino a 5 mila euro, i
Comunicazioni relative a pro- fondi pensione e quelli sanitari.
sale a 100 euro. I calcoli dell’imposta
di cui sopra evidentemente cambiano dotti finanziari. L’imposta di bollo
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BOLLO SUGLI ESTRATTI DI CONTO
CORRENTE E LIBRETTI DI RISPARMIO
118111108111099111109115109101
Normativa Comuni
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Sab 22/12/2012
Italia Oggi
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La circolare 48/2012 raggruppa le novità. Inclusi nel pagamento i depositi bancari.
Conti base esenti dal balzello
Non sono dovuti i 34,20 euro per i prodotti semplici.
Niente bollo sui conti base. Lo chiarisce l' Agenzia
delle entrate con la circolare 48/e pubblicata ieri. La
circolare si compone di ben 46 pagine ed è
accompagnata da ben 17 esempi di calcolo dell'
imposta di bollo. L' obiettivo dichiarato dalla stessa
amministrazione finanziaria è quello di eliminare i
dubbi interpretativi nell' applicazione dell' imposta che
è stata oggetto di un ampio restyling nel corso degli
ultimi mesi: prima con l' articolo 19 del dl 201/2011
(cosiddetto decreto salva Italia) e poi con il decreto
del ministero dell' economia del 24 maggio scorso. Il
dl 201, come si ricorderà, ha modificato l' articolo 13
commi 2bis e 2ter della tariffa parte prima allegata al
dpr 26 ottobre 1972 n.642 dettando una nuova
disciplina in materia di imposta di bollo applicabile agli
estratti conto e ai rendiconti dei libretto di risparmio
nonché a quella applicabile alle comunicazioni inviate
alla clientela relativamente ai prodotti finanziari ivi
incluse le polizze assicurative. La circolare di ieri
definisce inoltre i soggetti tenuti all' applicazione dell'
imposta e chiarisce le modalità di calcolo della stessa.
L' Agenzia delle entrate ribadisce in primo luogo che l'
impostazione di bollo si applica ora anche ai depositi
bancari e postali. Viene, invece, confermato che agli
estratti dei conti correnti e ai libretto di risparmio l'
imposta va applicata in misura pari a 34,20 euro
ovvero 100 euro qualora il rapporto sia intestato a una
persona giuridica. Nessuna imposta di bollo (neppure
quella minima) andrà invece applicata ai conti aperti
su richiesta dell' autorità giudiziaria ivi inclusi quelli
aperti a nome del fondo unico giustizia. Esenti dall'
applicazione dell' imposta così come modificata dal dl
201/2011 anche i cosiddetti conti base ovvero i conti
aperti nell' ambito e in applicazione di quanto previsto
dall' articolo 12 comma 6 del dl 201/2011 ovvero gli
speciali conti previsti per consentire il pagamento di
stipendi e pensioni direttamente sul conto bancario
con previsione dell' azzeramento di spese e bollo in
presenza di soggetti aventi, chiarisce l' Agenzia delle
entrate, un reddito inferiore a 7.500 euro. La circolare
48/e chiarisce inoltre che al fine del calcolo dell'
imposta va considerato l' anno civile e la periodicità di
invio dei relativi estratti, rendiconti o comunicazioni. L'
imposta andrà applicata anche in occasione della
chiusura del conto se interviene prima della fine dell'
anno. Per i clienti che hanno più rapporti andrà fatto il
calcolo e applicato il bollo sui singoli conti. I molti
Normativa Comuni
esempi riportati nella circolare contribuiranno
certamente a evitare errori nell' impostare i necessari
interventi nelle procedure informatiche e nei software
bancari. L' Agenzia offre inoltre importanti chiarimenti
relativamente alla disciplina applicabile ai conti
dormienti e ai libretti postali emessi prima del 2004.
Confermata l' esenzione dall' applicazione dell'
imposta per i depositi e i libretti intestati a persone
fisiche con valore medio di giacenza non superiore a
5 mila euro. Destinata a incidere pesantemente anche
nelle strategie commerciali delle banche la norma che
prevede, ai fini dell' applicazione dell' esenzione per
gli importi inferiori a 5 mila euro, il cumulo dei depositi
che il cliente ha presso la stessa banca (ma per
esempio su diverse filiali o agenzie); analoga
disposizione si applicherà anche ai clienti delle Poste
e della cassa depositi e prestiti. L' Agenzia delle
entrate si sofferma poi sulle modifiche apportate dal dl
201 alla disciplina dell' imposta di bollo sulle
comunicazioni inviate alla clientela relativa a prodotti
finanziari. L' imposta viene fissata nell' 1 per mille per
l' anno 2012 e nell' 1,5 per mille per gli anni
successivi; per il solo anno 2012 è stato previsto un
importo massimo si 1.200 euro (importo che potrebbe
essere confermato anche se maggiorato nella legge
di stabilità). I prodotti che rilevano ai fini di cui sopra
sono quelli di cui all' articolo 1 del dlgs 58/98 ovvero i
valori mobiliari, gli strumenti finanziari anche derivati,
le quote di fondi comuni di investimento e le polizze
aventi contenuto finanziario ovvero di capitalizzazione
di cui all' articolo 2 comma 1 del dlgs 209/05. Altra
importante ed attesa novità contenuta nella circolare
dell' Agenzia delle entrate è la prevista applicazione
dell' imposta di bollo anche sulle attività finanziarie
detenute all' estero per il tramite di società fiduciaria
italiana. L' applicazione del bollo da parte della
fiduciaria, infatti, evita di applicare la nuova imposta
sulle attività estere (Ivafe), consente al cliente di
evitare la compilazione del quadro rw e permette di
applicare l' importanza massimo previsto in 1.200
euro per il 2012 e quello indicato nella legge di
stabilità per gli anni successivi. La circolare infine
chiarisce termini e modalità di applicazione del bollo
sulle polizze estere completando così il quadro
normativo di riferimento che è stato oggetto di
importanti modifiche nel corso del 2012. ©
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Sab 22/12/2012
Il Sole 24 Ore
Pagina 7
Il Sole 24 Ore
Sabato 22 Dicembre 2012 - N. 353
7
La legge di stabilità
Fiducia numero 52
Il governo incassa 373 sì, 67 no e 15 astenuti
Il provvedimento è alla firma di Napolitano
IL VOTO FINALE
Critiche dei deputati ai senatori
Per la commissione Bilancio il Senato
ha stravolto le regole della finanza pubblica
Manovra, arriva il via libera
L’ANALISI
Gianni
Trovati
Sì della Camera al testo da 560 commi - L’impatto contabile sale a 32,4 miliardi
Marco Mobili
Marco Rogari
ROMA
Da 15 a 32,4 miliardi: nel percorsoandataeritornotra Camera
e Senato, l’impatto della legge di
stabilità è più che raddoppiato.
Così come sono più che raddoppiati i vagoncini dell’ultimo treno
della legislatura: dai 210 commi
del primo passaggio a Montecitorio ai 560 commi all’uscita della
"stazione" di palazzo Madama.
Constrascico polemicoperlecritiche mosse dai deputati ai colleghi senatori e anche al Tesoro.
Moltopiùlungoeadirpocoappesantito, il "convoglio" è stato approvato definitivamente ieri pomeriggio dalla Camera. Che ha
prima confermato la fiducia (numero 52) al Governo con 373 sì, 67
no e 15 astenuti. E ha poi dato l’ok
finale al provvedimento nel suo
complesso con 309 sì, 55 no e 5
astenuti, quando numerosi deputati avevano ormai abbandonato
Montecitorioconlemanioccupate da trolley e regali natalizi.
Pur preservando i saldi imposti dal Governo, il poderoso restyling operato da Palazzo Madama sull’onda della corsa ai saldi di
fine legislatura e a suon di micromisure a pioggia, ha dunque fatto
salire il "termometro contabile"
di oltre 17 miliardi. Eppure quasi
nelle stesse ore proprio il Senato
approvava quella legge di attuazione del pareggio in bilancio in
Costituzione che d’ora in poi dovrebbe rendere impossibile qualsiasi assalto alla diligenza. Quasi
unparadosso,sucuisisonosoffermatidiversideputati.Acominciare da Pier Paolo Baretta (Pd), uno
dei relatori alla Camera. Esami-
nando la legge di stabilità, dopo il
passaggio in Senato, «emerge
conchiarezzacomeleregolerelativealcontenutopropriodelprovvedimento fissate dalla normativainmateriadicontabilitàefinanzapubblicasianostatesostanzialmentetravolte», ha detto Baretta.
Critiche, anche al Tesoro e alla
Ragioneria generale dello Stato,
sono arrivate da tutta la commissione Bilancio della Camera. Lo
stesso presidente della commissione, Giancarlo Giorgetti (Lega), ha evidenziato la paradossale
decisionedeisenatoridiappesantire a dismisura la manovra proprio mentre approvavano la leggediattuazionesulpareggiodibilancio. Il sottosegretario all’Economia,GianfrancoPolillo,daparte sua, ha affermato che la gestio-
INSINTESI
L’APPESANTIMENTO
IlDdldistabilitàconteneva
solodisposizionidibilancio,
comeprevistodallalegge.Poi
èstato"caricato"dinorme
contenuteindecreti-leggeche
nonsarannoconvertiti,acausa
dellafinedellalegislatura
LE POLEMICHE
L’ultimopassaggioèavvenuto
ieriallaCamera,dovecisono
statecritichealtestolicenziato
dalSenato.Quest’ultimoieri
haapprovatolaleggeche
inseriscenellaCostituzioneil
pareggiodibilancio
ne della "stabilità" a Palazzo Madama è stata condizionata dal
«cambio di fase politica, ovvero
dalla crisi di Governo», che ha indotto l’esecutivo a inserire nel testo il milleproroghe, il "salva-infrazioni" e altri decreti.
IltestouscitoieriseradaMontecitorio, per essere sottoposto
alla firma del capo dello Stato e
poi essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, non contiene naturalmentealcunanovità rispetto a quello licenziato da Palazzo
Madama. Se non fosse per un
complesso e articolato lavoro di
"aggiustamento del testo". Uno
sututtilatabellaallegataallalegge sulla tassazione in misura fissa dei derivati (Tobin tax): quella inserita anche nel testo stampato a Montecitorio è la prima
versione con il tetto d’imposta a
100 euro anziché quella voluta
da tutta la commissione Bilancio con il tetto a 200 euro.
Tralemisuredasegnalare,l’aumento di un solo punto della sola
aliquota del 21% e un ritocco verso l’alto delle detrazioni per familiari a carico. Arrivano poi nuove
risorseperla Ciginderoga(in tutto 1,7 miliardi), 2,1 miliardi nel
prossimotriennioperlaproduttività e, 2,2 miliardi per la Tav. Strada spianata per l’arrivo della Tares.MentreilgettitoImu,adeccezionediquellosucapannonieopifici, passa ai Comuni che beneficiano anche di un allentamento
del patto di stabilità interno. Viene ulteriormente estesa la tutela
pensionistica per gli esodati (la
plataa sale a quota 130mila) ed è
previstoilsalvataggiofinoalprossimo luglio dei precari della Pa.
SUINTERNET
DISPONIBILE IN RETE
IL TESTO DELLA LEGGE
COMMENTATO
COMMA PER COMMA
CAMBIA L’IVIE
Immobili esteri:
il bonus
prima casa
vale per tutti
Daoggièdisponibilesulsito
internetdelSole24Oreiltesto
definitivodellaleggedistabilità,
cheharicevutoieri
l’approvazionefinaledalla
Cameraeverràpubblicatasulla
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degliespertidelSole24Ore,che
hannopassatoinrassegnauno
perunotuttii560commiche
compongonolalegge.
L’esamefariferimentoalsingolo
commainquantolaversione
definitivadelprovvedimentoè
compostadaunsoloarticolo.Un
escamotageparlamentarechesi
utilizzaquandoitempisono
strettiequindiènecessario
evitarelavotazionearticoloper
articolo.Cosìvieneapprontato
unmaxi-emendamentocon
centinaiadicommisuargomenti
moltodiversil’unodall’altro.
Infatti,iprimiriguardanoisaldi
delbilanciodelloStato(chepoi
dovrebberoesseregliunici
contenutidiunaleggedi
stabilità),mentreisuccessivi
spazianodalleinfrastruttureal
fisco(siaperlepersonefisiche
siaperleimprese)passandoper
materiecomelasemplificazione
burocraticadellanauticada
diporto,gliaiutiallapescaeuna
seriedierogazionialleuniversità
eavarientiincrisierisarcimenti
didannicheloStatodeve
coprire.
Nellaleggedistabilità(commi518e 519 dell’articolo1) hanno
trovato posto alcuni ritocchi alla normativa Ivie (imposta sugli
immobili esteri), tutti a favore
dei contribuenti. La decorrenza
è stata spostata al 2012, quindi
non ci sono conseguenze per
chinon ha pagatoe, anzi,i versamenti effettuati per il 2011 sono
considerati in acconto dell’impostadel2012.Inoltre,lariduzione dell’aliquota allo 0,4% per l’
abitazioneprincipalevieneestesaatutti,mentreprimaeraapplicabilesoloaidipendentidiStato
ed enti locali in servizio all’estero.Suquesteabitazioniprincipa-
lie sulleseconde case (nonlocate), non si applica l’Irpef sui redditi fondiari. Le regole Irpef si
applicano per il meccanismo
dei versamenti in acconto e saldo, quindi non sarà più l’agenzia
delleEntrateadeterminareitermini dei versamenti.
Cambiamenti anche per l’imposta sulle attività finanziarie
detenute all’estero (Ivafe): anche questa scatta dal 2012 anzichédal2011.L’imposta,poi,siapplica a tutti i conti correnti e i libretti bancari detenuti all’estero, senza distinzioni tra Stati Ue
o white list e altri Stati.
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Per cambiare
l’Irpef
necessaria
più strategia
Irpef è una macchina
complicata, piena di
leve e ingranaggi che
sono nati per assicurare alle
richieste fiscali la massima
progressività possibile
rispetto ai redditi, ma che si
sono affastellati nel tempo e
non sempre spingono nella
stessa direzione. Per
intervenire al meglio su questa
architettura complessa,
occorrono due condizioni: una
maggioranza politica che
concordi su obiettivi chiari e
un po’ di tempo per studiare le
soluzioni tecniche adatte a
questi scopi.
Questi due elementi,
rarissimi nella storia recente
della politica italiana, sono
mancati alla legge di stabilità,
arrivata al traguardo in un
Parlamento già invaso dall’aria
della campagna elettorale. E si
vede. Il disegno iniziale del
Governo è caduto sotto i colpi
delle critiche, in larga parte
corrette, a un’ipotesi che
limava le prime due aliquote
dell’Irpef, ma poneva tali e
tanti limiti a detrazioni e
deduzioni da azzerare del
tutto l’effetto benefico del
primo intervento. Il tetto alle
spese da portare in detrazione,
per esempio, avrebbe
impedito qualsiasi sconto
aggiuntivo a chi si trova nei
L’
primi anni del mutuo, quando
gli interessi passivi si fanno
sentire di più.
Abbandonata quella strada,
la barra degli interventi ha
puntato con decisione sugli
argomenti spendibili in
campagna elettorale. La
famiglia, prima di tutto, e la
promessa del «taglio alle
tasse» finanziato dalle risorse
rastrellate con la lotta
all’evasione. Ottimi intenti;
peccato però che la dura realtà
dell’Irpef, con le sue leve e i
suoi ingranaggi, finisca per
raccontare una storia diversa.
L’aumento delle detrazioni
per figli a carico, significativo
in particolare per le famiglie
con portatori di handicap, da
solo non può fare molto. Per le
famiglie più in difficoltà, gli
sconti attuali sono spesso
sufficienti da soli ad azzerare
l’imposta, per cui il loro
aumento non ha alcun effetto
pratico: ai redditi famigliari un
po’ più consistenti (30-40mila
euro all’anno complessivi), la
novità offre in genere poche
decine di euro. Basta un
ritocco alle addizionali da
parte del sindaco o del
presidente di Regione, e il
bonus viene cancellato. Un
rischio concreto soprattutto
nelle Regioni in deficit, che nel
2013 potranno portare fino al
2,33% (2,63% in Molise,
Campania e Calabria) l’Irpef
regionale per tutti, perché la
clausola di garanzia per redditi
bassi e famiglie è stata rinviata
di un anno proprio dalla legge
di stabilità. Sul fondo
anti-tasse si rimane invece
nell’ambito delle promesse,
che quando non sono
accompagnate dai fatti
rischiano però alla lunga di
ritorcersi contro chi le fa.
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La partita fiscale
Gli aumenti delle detrazioni per i figli a carico e l’aumento delle addizionali locali sufficiente ad azzerare il beneficio. Valori in euro
Famiglia monoreddito con un figlio a carico
Reddito
Aumento complessivo
aliquote addizionali regionali
e comunali sufficiente ad
azzerare il beneficio
Figlio Q 3 anni Figlio P 3 anni Figlio Q 3 anni Figlio P 3 anni Figlio Q 3 anni Figlio P 3 anni Figlio Q 3 anni Figlio P 3 anni
Irpef 2012
Irpef 2013
Beneficio
DIPENDENTI
10.000
14.000
18.000
22.000
26.000
30.000
34.000
38.000
0,0
350,9
1.683,9
2.931,4
4.148,9
5.626,4
7.313,9
9.021,4
0,0
265,6
1.602,9
2.854,6
4.076,3
5.558,0
7.249,7
8.961,4
0,0
223,0
1.562,4
2.816,2
4.040,0
5.523,8
7.217,6
8.931,4
10.000
14.000
18.000
22.000
26.000
30.000
34.000
38.000
0,0
350,8
1.683,9
2.931,4
4.178,9
5.626,4
7.313,9
9.021,4
0,0
265,6
1.602,9
2.854,6
4.106,3
5.558,0
7.249,7
8.961,4
0,0
223,0
1.562,4
2.816,2
4.070,0
5.523,8
7.217,6
8.931,4
0,0
0,0
1.343,5
2.608,7
3.843,8
5.339,0
7.044,2
8.769,4
0
127,9
121,6
115,3
108,9
102,6
96,3
90,0
0
265,6
259,4
245,9
232,4
218,9
205,5
192,0
0
0,91
0,68
0,52
0,42
0,34
0,28
0,24
0
1,90
1,44
1,12
0,89
0,73
0,60
0,51
0
127,9
121,6
115,3
108,9
102,6
96,3
90,0
0
265,6
259,4
245,9
232,4
218,9
205,5
192,0
0
0,91
0,68
0,52
0,42
0,34
0,28
0,24
0
1,44
1,12
0,89
0,73
0,60
0,51
AUTONOMI
0,0
0,0
1.343,5
2.608,7
3.873,8
5.339,0
7.044,2
8.769,4
Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore
Il problema. I benefici potrebbero essere neutralizzati
Sulle detrazioni per i figli
l’ombra delle addizionali
Gianni Trovati
Della grande architettura
delle modifiche all’Irpef, che
nella versione originale della
legge di stabilità modificavano
aliquote e cambiavano detrazionie deduzioni,èrimastopoco. Nella sua versione definitiva,l’ultimamanovradelGoverno Monti esce dal Parlamento
con due sole misure in fatto
d’imposta sui redditi: l’aumento delle detrazioni per i carichi
familiari e la possibilità di incrementi a tutto campo per le
addizionalidelleRegioni indeficit sanitario, anche per i contribuenti che rientrano nella
prima fascia di reddito (si veda
anche Il Sole 24 Ore di ieri).
Com’è ovvio, le due misure
vanno in direzioni opposte, col
rischio che per molti contribuenti l’aumento di peso del fiscolocalepuòmangiarsiin parte o del tutto i benefici pensati
per chi ha figli a carico. Se si
considerano anche le addizio-
Normativa Comuni
nalideiComuni,chenel2012sono aumentate in 2.273 enti con
delibere che si faranno sentire
al saldo a partire dalla busta paga di questo mese, si scopre
che il rischio di vedersi limato
il bonus non è limitato alle Regioni impegnate nei piani di
rientrodaldisavanzo sanitario.
L’intervento sulle detrazioni riguarda chi ha figli a carico
e distingue il beneficio in base
all’età e alla condizione dei figli. Lo sconto di base per chi ha
figli di età superiore ai tre anni
passa da 800 a 950 euro, quello
peri figli piùpiccoli saleinvece
da 900 a 1.220 euro; se il figlio è
portatore di handicap si ha una
dote aggiuntiva da 400 euro,
che porta il bonus rispettivamente a quota 1.350 euro per i
figli superiori a tre anni e a
1.620 per quelli più piccoli.
La misura è pensata ovviamenteperlefamiglieconentratepiùmodeste,perchéimeccanismi del Testo unico delle im-
poste sui redditi limano questi
valori base con dei moltiplicatori che abbassano il beneficio
alcresceredelredditodichiarato.Con10mila euroin dichiarazione,per esempio, siha diritto
all’89,47% del beneficio, con
20mila euro il bonus scende al
78,95% e con 50mila euro si attesta al 47,37 per cento.
Questa impostazione, però,
devefare i conticonla situazionereale delle famiglie, che possono fruire di altri sconti come quelli per il coniuge a carico e quelli legati alla tipologia
di lavoro svolto.
Diquesto secondo elemento
inparticolaresitiene contonelle tabelle pubblicate qui sopra,
che fanno i conti in tasca a due
profili di famiglie monoreddito, in cui il titolare dell’entrata
svolge un lavoro dipendente
nelprimocasoeunlavoroautonomonelsecondo.All’attopratico, il beneficio è azzerato per
chi dichiara fino a 12mila euro
di reddito annuale, perché il sistemadelle detrazioni giàin vigore in questi anni già bastava
ad azzerare l’Irpef da pagare.
Per chi si attesta sopra questa
soglia, il bonus viaggia dai 127,9
euro (con reddito da 14mila euro all’anno) a 86,8 euro (reddito da 40mila) se il figlio ha più
di tre anni, mentre può arrivarea266euroseilfiglioèpiùpiccolo. Al crescere del guadagno
scritto in dichiarazione, naturalmente il beneficio scende.
A cambiare sono però i valori assoluti, per il diverso meccanismo delledetrazioni fra lavoro dipendente e autonomo.
Di conseguenza, cambia anche l’aumento della pressione
fiscale locale sufficiente a cancellare i benefici. Tra chi ha figli superiori a 3 anni praticamente nessuno può dirsi al sicuro dal rischio, in particolar
modo nelle Regioni in deficit
chedal2013 possonofarcrescere del 6 per mille l’addizionale
(basta che anche il Comune ritocchi le richieste del 2-4 per
mille e il gioco è fatto); se il figlio ha fino a 3 anni, invece, il
rischio-azzeramento parte intorno ai 24mila euro.
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Pagina 28 di 49
Sab 22/12/2012
Il Sole 24 Ore
Pagina 7
La legge di stabilità IL VOTO FINALE.
Manovra, arriva il via libera
Sì della Camera al testo da 560 commi - L' impatto contabile sale a 32,4 miliardi.
Marco Mobili Marco Rogari ROMA Da 15 a 32,4
miliardi: nel percorso andata e ritorno tra Camera e
Senato, l' impatto della legge di stabilità è più che
raddoppiato. Così come sono più che raddoppiati i
vagoncini dell' ultimo treno della legislatura: dai 210
commi del primo passaggio a Montecitorio ai 560
commi all' uscita della "stazione" di palazzo Madama.
Con strascico polemico per le critiche mosse dai
deputati ai colleghi senatori e anche al Tesoro. Molto
più lungo e a dir poco appesantito, il "convoglio" è
stato approvato definitivamente ieri pomeriggio dalla
Camera. Che ha prima confermato la fiducia (numero
52) al Governo con 373 sì, 67 no e 15 astenuti. E ha
poi dato l' ok finale al provvedimento nel suo
complesso con 309 sì, 55 no e 5 astenuti, quando
numerosi deputati avevano ormai abbandonato
Montecitorio con le mani occupate da trolley e regali
natalizi. Pur preservando i saldi imposti dal Governo,
il poderoso restyling operato da Palazzo Madama sull'
onda della corsa ai saldi di fine legislatura e a suon di
micro-misure a pioggia, ha dunque fatto salire il
"termometro contabile" di oltre 17 miliardi. Eppure
quasi nelle stesse ore proprio il Senato approvava
quella legge di attuazione del pareggio in bilancio in
Costituzione che d' ora in poi dovrebbe rendere
impossibile qualsiasi assalto alla diligenza. Quasi un
paradosso, su cui si sono soffermati diversi deputati.
A cominciare da Pier Paolo Baretta (Pd), uno dei
relatori alla Camera. Esaminando la legge di stabilità,
dopo il passaggio in Senato, «emerge con chiarezza
come le regole relative al contenuto proprio del
provvedimento fissate dalla normativa in materia di
contabilità e finanza pubblica siano state
sostanzialmente travolte», ha detto Baretta. Critiche,
anche al Tesoro e alla Ragioneria generale dello
Stato, sono arrivate da tutta la commissione Bilancio
della Camera. Lo stesso presidente della
commissione, Giancarlo Giorgetti (Lega), ha
evidenziato la paradossale decisione dei senatori di
appesantire a dismisura la manovra proprio mentre
approvavano la legge di attuazione sul pareggio di
bilancio. Il sottosegretario all' Economia, Gianfranco
Polillo, da parte sua, ha affermato che la gestione
della "stabilità" a Palazzo Madama è stata
condizionata dal «cambio di fase politica, ovvero dalla
crisi di Governo», che ha indotto l' esecutivo a inserire
nel testo il milleproroghe, il "salva-infrazioni" e altri
Normativa Comuni
decreti. Il testo uscito ieri sera da Montecitorio, per
essere sottoposto alla firma del capo dello Stato e poi
essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, non
contiene naturalmente alcuna novità rispetto a quello
licenziato da Palazzo Madama. Se non fosse per un
complesso e articolato lavoro di "aggiustamento del
testo". Uno su tutti la tabella allegata alla legge sulla
tassazione in misura fissa dei derivati (Tobin tax):
quella inserita anche nel testo stampato a
Montecitorio è la prima versione con il tetto d' imposta
a 100 euro anziché quella voluta da tutta la
commissione Bilancio con il tetto a 200 euro. Tra le
misure da segnalare, l' aumento di un solo punto della
sola aliquota del 21% e un ritocco verso l' alto delle
detrazioni per familiari a carico. Arrivano poi nuove
risorse per la Cig in deroga(in tutto 1,7 miliardi), 2,1
miliardi nel prossimo triennio per la produttività e, 2,2
miliardi per la Tav. Strada spianata per l' arrivo della
Tares. Mentre il gettito Imu, ad eccezione di quello su
capannoni e opifici, passa ai Comuni che beneficiano
anche di un allentamento del patto di stabilità interno.
Viene ulteriormente estesa la tutela pensionistica per
gli esodati (la plataa sale a quota 130mila) ed è
previsto il salvataggio fino al prossimo luglio dei
precari della Pa. © RIPRODUZIONE RISERVATA IN
SINTESI L' APPESANTIMENTO Il Ddl di stabilità
conteneva solo disposizioni di bilancio, come previsto
dalla legge. Poi è stato "caricato" di norme contenute
in decreti-legge che non saranno convertiti, a causa
della fine della legislatura LE POLEMICHE L' ultimo
passaggio è avvenuto ieri alla Camera, dove ci sono
state critiche al testo licenziato dal Senato. Quest'
ultimo ieri ha approvato la legge che inserisce nella
Costituzione il pareggio di bilancio SU INTERNET
DISPONIBILE IN RETE IL TESTO DELLA LEGGE
COMMENTATO COMMA PER COMMA Da oggi è
disponibile sul sito internet del Sole 24 Ore il testo
definitivo della legge di stabilità, che ha ricevuto ieri l'
approvazione finale dalla Camera e verrà pubblicata
sulla Gazzetta Ufficiale. Il testo scaricabile
gratuitamente è accompagnato dalle spiegazioni degli
esperti del Sole 24 Ore, che hanno passato in
rassegna uno per uno tutti i 560 commi che
compongono la legge. L' esame fa riferimento al
singolo comma in quanto la versione definitiva del
provvedimento è composta da un solo articolo. Un
escamotage parlamentare che si utilizza quando i
Pagina 29 di 49
Sab 22/12/2012
Il Sole 24 Ore
Pagina 7
tempi sono stretti e quindi è necessario evitare la
votazione articolo per articolo. Così viene approntato
un maxi-emendamento con centinaia di commi su
argomenti molto diversi l' uno dall' altro. Infatti, i primi
riguardano i saldi del bilancio dello Stato (che poi
dovrebbero essere gli unici contenuti di una legge di
stabilità), mentre i successivi spaziano dalle
infrastrutture al fisco (sia per le persone fisiche sia per
le imprese) passando per materie come la
semplificazione burocratica della nautica da diporto,
gli aiuti alla pesca e una serie di erogazioni alle
università e a vari enti in crisi e risarcimenti di danni
che lo Stato deve coprire.
Normativa Comuni
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Sab 22/12/2012
Italia Oggi
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E N T I L O CA L I E STATO
Sabato 2
22 Dicembre 2012
39
Tar Piemonte: non si possono confondere vizi contrattuali per vizi di legittimità. Decide il g.o.
Enti locali vincolati ai derivati
Niente revoca con autotutela se non c’è stata gara
DI
FRANCESCO CERISANO
e gli enti locali non
hanno scelto con gara
la Banca con cui sottoscrivere i derivati,
non possono tentare (per
svincolarsi dai contratti)
l’escamotage dell’annullamento in autotutela, perché
questo sarebbe adottato in
carenza assoluta di potere.
Affinché il «ripensamento»
della pubblica amministrazione sia legittimo sono infatti necessari due requisiti:
che vi sia stata una procedura
a evidenza pubblica a monte
e che il potere di autotutela
sia esercitato in relazione a
vizi di legittimità del procedimento. In mancanza di
uno di tali elementi, l’atto
di autotutela è «inesistente»
in quanto adottato «in assenza dei suoi presupposti e
quindi in carenza assoluta di
potere». E quindi, ricorrendo
all’autotutela, la p.a. fa passare per vizi di legittimità del
procedimento quelli che invece sono solo «vizi e patologie
contrattuali» al solo fine di
S
sciogliersi unilateralmente
dal contratto senza andare
dall’unico giudice competente
in materia che non può essere quello amministrativo ma
solo il giudice civile.
A meno di un mese dalla
sentenza con cui il Consiglio
di stato (si veda ItaliaOggi
del 28/11/2012) aveva dato
ragione alle banche (Dexia
Crediop e Depfa) nel lungo
braccio di ferro legale con la
provincia di Pisa, gli istituti
di credito mettono a segno
un’altra vittoria. Forse ancora più rilevante perché questa
volta i giudici amministrativi
non sono entrati nel merito,
ma si sono dichiarati incompetenti a decidere, indicando
nel giudice civile il giudice
naturale delle controversie in
materia di derivati. Lo ha deciso con due distinte sentenze
depositate ieri in cancelleria
(n. 1389 e 1390/2012) il Tar
Piemonte che si è pronunciato sui ricorsi di Banca infrastrutture innovazione e sviluppo (Biis) e Dexia Crediop
contro la regione Piemonte.
L’amministrazione guida-
ta da Roberto Cota aveva
tentato di svincolarsi dai
contratti stipulati tra il 2005
e il 2006 dall’ex governatore
Mercedes Bresso. E l’aveva
fatto scegliendo la «via breve»
che gli enti locali da un po’ di
anni a questa parte stanno
prediligendo: ossia la revoca
in autotutela.
Ma il Tar ha bacchettato la
regione. Vediamo perché.
La motivazione. Nel 2006
il Piemonte che fino ad allora
aveva finanziato i propri investimenti quasi esclusivamente mediante mutui, decideva
di gestire il proprio indebitamento ricorrendo al mercato
internazionale dei capitali. E
così affidava a Merril Lynch
e Dexia l’incarico di ottenere
un rating (Aa3) propedeutico
al collocamento sul mercato
di una emissione obbligazionaria in due tranche per
un valore complessivo di 1,8
miliardi. Per la scelta del
contraente l’amministrazione aveva svolto una gara tra
una dozzina di istituti bancari e alla fine erano risultati
vincitori Merril Lynch, Dexia
Dichiarazione Imu, arriva il modello online
Pubblicato sul sito del ministero dell’economia e della finanze il modello di dichiarazione Imu editabile. Per visualizzare e stampare i modelli in formato pdf
occorre installare il programma Adobe
Reader o uno dei prodotti gratuiti disponibili sul sito: www.pdfraders.org/. Il
programma Adobe Reader versione 8.2
o successiva è consigliato anche per la
corretta compilazione e archiviazione.
Queste indicazioni sono contenute in
una nota ministeriale allegata al nuovo
modello telematico.
Il termine per la presentazione della dichiarazione Imu è stato di recente
prorogato al 4 febbraio 2013 dall’articolo 9 del dl «salva enti» (174/2012) in
sede di conversione in legge (213/2012).
La norma del dl stabilisce infatti che
l’adempimento deve essere posto in essere entro 90 giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del
decreto di approvazione del modello
ministeriale, con relative istruzioni. Il
nuovo termine deve essere osservato
dai contribuenti che hanno acquisito la
titolarità di immobili o di altri diritti
reali di godimento (usufrutto, uso, abitazione, superficie e così via) a partire
da quest’anno. Fermo restando che deve
essere sempre assicurato il termine di
90 giorni fissato dalla legge, decorrente
dal momento in cui è sorto il presupposto.
Va ricordato che non sono tenuti a
presentare la dichiarazione i possessori
di immobili adibiti a abitazione principale, con relative pertinenze, e coloro
che hanno già assolto all’obbligo per
l’Ici, a meno che non siano intervenute
variazioni.
Anche per i titolari di immobili adibiti a prima casa, però, nelle istruzioni ministeriali è prevista un’eccezione
all’esonero generalizzato dall’obbligo,
nel caso in cui i componenti del nucleo
familiare possiedano più di un immobile nello stesso comune. Com’è noto, la
legge esclude il doppio beneficio per i
coniugi non legalmente separati. L’agevolazione è limitata a un solo immobile
nel quale risiede e dimora uno dei coniugi, il quale è tenuto a presentare la
dichiarazione. In questo caso il ministero ha ritenuto che per evitare comportamenti elusivi in ordine all’applicazione
dei benefici fiscali, riemerge l’esigenza
di porre l’obbligo dichiarativo a carico
di uno dei due coniugi. La dichiarazione
deve poi essere presentata da coloro che
vantino il diritto a fruire di riduzioni
d’imposta. Quindi, sono tenuti all’adempimento i titolari di fabbricati inagibili
o inabitabili e di fatto non utilizzati,
coloro che possiedono immobili di interesse storico o artistico. Inoltre, vanno
denunciati tutti i casi in cui l’amministrazione comunale non possieda le notizie utili per verificare la correttezza
dell’operato dei contribuenti. Nello specifico, tra i casi più significativi, l’adempimento è richiesto quando: l’immobile
ha formato oggetto di un atto di concessione amministrativa su aree demaniali;
l’immobile viene concesso in locazione
finanziaria o un terreno agricolo diventa area edificabile.
Sergio Trovato
COMMERCIALISTI ROMA
RINNOVANO I VERTICI
Mario Civetta è il nuovo presidente dei
commercialisti di Roma, Luigi Lucchetti
il suo vice. Il neopresidente dell’ordine
del dottori commercialisti ed esperti
contabili di Roma, eletto ieri, ha avuto
il 68% dei voti validi. Il vice presidente
ha ottenuto il 76% delle preferenze. Il
mandato inizierà il 1° gennaio 2013 e
durerà fino al 31 dicembre 2016.
Crediop e Banca Opi, poi divenuta Biis (difesi in giudizio
dall’avvocato Domenico Gaudiello).
Trattandosi di obbligazioni cosiddette «bullet», ossia
con rimborso del capitale in
un’unica soluzione alla scadenza, la regione fu costretta
dalla normativa allora vigente a stipulare contratti derivati che consentissero di accantonare periodicamente le
somme necessarie a rimborsare il prestito alla scadenza.
Ma per la sottoscrizione degli
strumenti finanziari non era
stata indetta alcuna gara.
E proprio questo fa venire
meno la possibilità di ricorrere all’autotutela per fare
marcia indietro su derivati
giudicati successivamente
molto onerosi. «Una volta deciso di ricorrere allo swap, la
scelta degli specifici contratti
di swap e la definizione delle
relative condizioni sono state
il frutto di successive negoziazioni di carattere prettamente privatistico che sono state
condotte dalle parti al di fuori
di qualsivoglia procedimento
EVASIONE
Provincia
chiede
i danni
Una provincia come parte
civile in un processo per
evasione fiscale. L’ente è la
provincia di Rimini e a darne notizia è Stefano Vitali,
il presidente. «Per la prima
volta un giudice riconosce il
nesso tra evasione fiscale e
danno alla comunità. È una
svolta culturale. Da domani
tutti gli altri enti pubblici
potranno fare altrettanto
in questi casi». La procura
di Forlì ha certificato per il
suo ente la costituzione di
parte civile nell’ambito del
procedimento «Varano»,
parte dell’operazione anti
evasione fiscale e riciclaggio malavitoso che nel 2008
ha coinvolto l’area di Rimini, Bologna e San Marino e
portato in carcere i vertici
della Cassa di risparmio di
San Marino (venne messa
sotto inchiesta la bolognese Delta Banca, poi liquidata). L’ istanza, firmata dal
procuratore capo Sergio
Sottani e dal sostituto Fabio Di Vizio è stata depositata al gip in cancelleria il
12 dicembre. Vitali spiega
che nessuna richiesta precisa di danni è stata ancora ipotizzata e che bisogna
aspettare l’evolversi del
procedimento.
ad evidenza pubblica», si legge nella sentenza.
Per questo, prosegue il Tar
Piemonte, i «presunti» vizi
di legittimità in ragione dei
quali la regione ha esercitato il potere di annullamento
d’ufficio dei contratti, «non
integrano vizi del procedimento amministrativo e dei
provvedimenti di aggiudicazione a monte dei contratti,
per l’evidente ragione che
né l’uno né gli altri sono mai
esistiti nella vicenda, ma
vizi e patologie contrattuali che sono stati configurati
dall’amministrazione quali
vizi di legittimità al solo fine
di poter conseguire immediatamente il risultato di sciogliersi unilateralmente dal
vincolo contrattuale», senza
dover ottenere un intervento
del giudice civile.
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Le due sentenze
del Tar Piemonte
su www.italiaoggi.
it/documenti
GAZZETTA
Auto e moto
le tabelle
chilometriche
DI
CARLA DE LELLIS
Fissate le coordinate per
quantificare i fringe benefit per auto e moto date
in uso ai dipendenti nel
prossimo anno. Le misure
del costo chilometrico su
15 mila km, valide per il
2013, sono contenute nelle
consuete tabelle calcolate
dall’Aci pubblicate sul S.O.
n. 21 alla G.U. 297 di ieri.
Le tabelle sono costituite
di cinque colonne: le prime
tre servono a individuare il
veicolo del quale si vuole
determinare il benefit; le
ultime due contengono i
riferimenti per il calcolo,
ossia il costo chilometrico a 15.000 km e il valore
del fringe benefit annuale
(per tutti i 365 giorni). Se
il veicolo ricercato non è
presente nelle tabelle Aci
(per esempio, è un nuovo
modello), va preso a riferimento il veicolo che per
caratteristiche risulta più
simile. Una Bmw modello
520d (184cv); nella quarta
colonna della tabella Aci è
indicato il costo km di euro
0,6936, mentre nella quinta
colonna è indicato il valore
del benefit annuale che è
pari a euro 3.120,99.
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Normativa Enti Locali
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Sab 22/12/2012
Italia Oggi
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Tar Piemonte: non si possono confondere vizi contrattuali per vizi di legittimità. Decide il g.o.
Enti locali vincolati ai derivati
Niente revoca con autotutela se non c' è stata gara.
Se gli enti locali non hanno scelto con gara la Banca
con cui sottoscrivere i derivati, non possono tentare
(per svincolarsi dai contratti) l' escamotage dell'
annullamento in autotutela, perché questo sarebbe
adottato in carenza assoluta di potere. Affinché il
«ripensamento» della pubblica amministrazione sia
legittimo sono infatti necessari due requisiti: che vi sia
stata una procedura a evidenza pubblica a monte e
che il potere di autotutela sia esercitato in relazione a
vizi di legittimità del procedimento. In mancanza di
uno di tali elementi, l' atto di autotutela è «inesistente»
in quanto adottato «in assenza dei suoi presupposti e
quindi in carenza assoluta di potere». E quindi,
ricorrendo all' autotutela, la p.a. fa passare per vizi di
legittimità del procedimento quelli che invece sono
solo «vizi e patologie contrattuali» al solo fine di
sciogliersi unilateralmente dal contratto senza andare
dall' unico giudice competente in materia che non può
essere quello amministrativo ma solo il giudice civile.
A meno di un mese dalla sentenza con cui il Consiglio
di stato (si veda ItaliaOggi del 28/11/2012) aveva dato
ragione alle banche (Dexia Crediop e Depfa) nel
lungo braccio di ferro legale con la provincia di Pisa,
gli istituti di credito mettono a segno un' altra vittoria.
Forse ancora più rilevante perché questa volta i
giudici amministrativi non sono entrati nel merito, ma
si sono dichiarati incompetenti a decidere, indicando
nel giudice civile il giudice naturale delle controversie
in materia di derivati. Lo ha deciso con due distinte
sentenze depositate ieri in cancelleria (n. 1389 e
1390/2012) il Tar Piemonte che si è pronunciato sui
ricorsi di Banca infrastrutture innovazione e sviluppo
(Biis) e Dexia Crediop contro la regione Piemonte. L'
amministrazione guidata da Roberto Cota aveva
tentato di svincolarsi dai contratti stipulati tra il 2005 e
il 2006 dall' ex governatore Mercedes Bresso. E l'
aveva fatto scegliendo la «via breve» che gli enti
locali da un po' di anni a questa parte stanno
prediligendo: ossia la revoca in autotutela. Ma il Tar
ha bacchettato la regione. Vediamo perché. La
motivazione. Nel 2006 il Piemonte che fino ad allora
aveva finanziato i propri investimenti quasi
esclusivamente mediante mutui, decideva di gestire il
proprio indebitamento ricorrendo al mercato
internazionale dei capitali. E così affidava a Merril
Lynch e Dexia l' incarico di ottenere un rating (Aa3)
propedeutico al collocamento sul mercato di una
Normativa Enti Locali
emissione obbligazionaria in due tranche per un
valore complessivo di 1,8 miliardi. Per la scelta del
contraente l' amministrazione aveva svolto una gara
tra una dozzina di istituti bancari e alla fine erano
risultati vincitori Merril Lynch, Dexia Crediop e Banca
Opi, poi divenuta Biis (difesi in giudizio dall' avvocato
Domenico Gaudiello). Trattandosi di obbligazioni
cosiddette «bullet», ossia con rimborso del capitale in
un' unica soluzione alla scadenza, la regione fu
costretta dalla normativa allora vigente a stipulare
contratti derivati che consentissero di accantonare
periodicamente le somme necessarie a rimborsare il
prestito alla scadenza. Ma per la sottoscrizione degli
strumenti finanziari non era stata indetta alcuna gara.
E proprio questo fa venire meno la possibilità di
ricorrere all' autotutela per fare marcia indietro su
derivati giudicati successivamente molto onerosi.
«Una volta deciso di ricorrere allo swap, la scelta
degli specifici contratti di swap e la definizione delle
relative condizioni sono state il frutto di successive
negoziazioni di carattere prettamente privatistico che
sono state condotte dalle parti al di fuori di
qualsivoglia procedimento ad evidenza pubblica», si
legge nella sentenza. Per questo, prosegue il Tar
Piemonte, i «presunti» vizi di legittimità in ragione dei
quali la regione ha esercitato il potere di annullamento
d' ufficio dei contratti, «non integrano vizi del
procedimento amministrativo e dei provvedimenti di
aggiudicazione a monte dei contratti, per l' evidente
ragione che né l' uno né gli altri sono mai esistiti nella
vicenda, ma vizi e patologie contrattuali che sono stati
configurati dall' amministrazione quali vizi di legittimità
al solo fine di poter conseguire immediatamente il
risultato di sciogliersi unilateralmente dal vincolo
contrattuale», senza dover ottenere un intervento del
giudice civile. © Riproduzione riservata.
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Italia Oggi
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Sabato 22 Dicembre
Dicembr 2012
PRIMO PIANO
9
Arriva una maxigara del ministero dell’economia per illuminare la pubblica amministrazione
E luce fu, per 1 miliardo di euro
Finora dominio dei francesi di Veolia-Edf e dell’Enel
DI
STEFANO SANSONETTI
n miliardo di euro
per illuminare la
pubblica amministrazione italiana.
La cifra in ballo, come emerge dall’operazione curata nei
giorni scorsi dal ministero
dell’economia, si inserisce
direttamente nella classifica
dei più ricchi appalti pubblici. La documentazione è
stata appena predisposta
dalla Consip, la centrale acquisti del Tesoro fortemente
valorizzata dal governo di
Mario Monti nel tentativo
di risparmiare nell’acquisizione di beni e servizi. Per la
precisione, la torta in palio è
di 967 milioni di euro. Questo è il valore economico del
massimale di fornitura che i
vincitori della gara potranno
essere chiamati a fornire agli
uffici di stato sparsi per la penisola. Di sicuro le dimensioni economiche del piano non
mancheranno di scatenare
gli appetiti delle aziende.
Attualmente il servizio è in
mano alla coppia francese
Veolia-Électricité de France
(Edf), che si è ramificata nel
mercato nostrano attraverso
la controllata Citelum, e ad
Enel, il gruppo guidato da
U
Antoine Frerot
Fulvio Conti
Fulvio Conti che gestisce il
servizio di illuminazione in
diverse regioni italiane attraverso la controllata Enel Sole.
La fetta restante del mercato
è invece appannaggio della
Gemmo spa. È quindi da presumere che ci saranno anche
queste tra le tante aziende
pronte a sfidarsi per aggiudicarsi l’appetitoso appalto.
Certo, non si tratta di un
servizio semplice. L’attività
richiesta, infatti, comprende
l’acquisto di energia elettrica,
l’esercizio e la manutenzione
degli impianti di illuminazio-
ne pubblica (tra cui anche i
semafori), gli interventi di
adeguamento normativo e
tecnologico nonché quelli di
riqualificazione energetica.
Secondo la Consip l’operazione è in grado di fruttare
un risparmio potenziale del
30% rispetto al costo del servizio tradizionale. Inoltre lo
schema prevede che la società del Tesoro firmerà con le
aziende aggiudicatarie un
contratto-quadro, a valle del
quale ciascuna amministrazione emetterà gli ordinativi
per far fronte ai propri fab-
VATICANEIDE – MA C’È ANCHE CHI DISSENTE O INSULTA
Il Papa ha già sfondato su Twitter
con più di due milioni di follower
DI
L’
ANDREA BEVILACQUA
Osservatore Romano gongola,
parecchio entusiasta, perché
su Twitter il Papa va meglio di
Justin Bieber. «Nella sua prima
settimana su Twitter – scrive il quotidiano vaticano – Papa Benedetto XVI, con
il suo account @pontifex ha ottenuto un
numero di contatti da record, superando
stelle della musica come Justin Bieber
nella percentuale e nel numero di retweeting dei suoi messaggi. Più di 1,2 milioni di follower del Papa, degli oltre due
milioni degli attuali suoi follower totali,
hanno deciso di condividere il messaggio
inaugurale.
L’Osservatore si è impegnato a scandagliare l’andamento su Twitter di Bieber:
solo lo 0,7 per cento dei fan della pop star,
nota il quotidiano, ha ritenuto opportuno
ritrasmettere le sue parole il 26 settembre
scorso, quando Bieber ha postato quello
che è diventato il secondo messaggio più
diffuso del 2012 e della sua carriera fino
a oggi sui social media.
Insomma, per l’Osservatore «da un primo sguardo alle statistiche risulta evidente che questo dato è parte di una tendenza
più ampia: sul sito si parla molto di spiritualità e religione, e i fedeli sono più attivi
nel retweet delle parole del Papa che i
fan di Bieber per la pop star, come confermano gli esperti di cinguettio in Rete.
Indicativo il fatto che per il Papa la soglia
di un milione di follower è stata superata
già prima dell’udienza del 12 dicembre
scorso durante la quale Benedetto XVI
ha inviato il tweet inaugurale, e che nel
giro di ventiquattr’ore i seguaci in Rete
sono aumentati di 750.000 unità. L’ultimo dato disponibile, aggiornato alle ore
12 del 20 dicembre, ci parla di 2.108.484
follower».
Già, eppure anche se nelle prossime
settimane il Papa inizierà a twettare
anche in cinese e in latino, oltre che nelle otto lingue già attive, non tutti sono
entusiasti della performance di @pontifex. Sul suo seguito blog Settimo cielo, ad
esempio, il vaticanista dell’Espresso Sandro Magister picchia giù duro parlando
di «sventurato sbarco» del Papa sul social
media. Perché? Perché, scrive Magister, «i
suoi timidi messaggini finiscono annegati
ogni giorno in una alluvione di sberleffi».
Ogni ora, in sostanza, insieme a messaggi
di auguri e d’incoraggiamento, @pontifex
riceve insulti visibili da tutti ciccando il
suo account nella sezione «ricerca». Sberleffi a cui egli non risponde, ovviamente,
ma che rimangono visibili a perpetua
memoria. Un inconveniente non da poco,
figlio di una decisione, quella di sbarcare
su Twitter, che secondo Magister il Papa
non avrebbe preso in autonomia: «Nel
caso di Twitter sia l’idea che la sua messa
in pratica gli sono cadute addosso da fuori. Da cicale vaticane la cui imprevidenza
è ora sotto gli occhi di tutti».
bisogni. I singoli contratti
potranno avere una durata
standard (5 anni) o estesa (9
anni). E questo spiega la consistenza economica di questa
nuova gara, appunto vicina a
1 miliardo di euro. La precedente, che pure si componeva di 8 lotti geografici come
l’attuale, è stata complessivamente assegnata per 388
milioni di euro. Ma in quel
caso la durata contrattuale
era fissata in 24 mesi.
A questo punto la parola
passa al mercato. Sulla base
della precedente aggiudicazione i lotti più ricchi erano
stati assegnati a Enel Sole
per un totale di 112 milioni
di euro. A seguire la Citelum
(che tramite la holding Dalkia fa appunto capo a Veolia
ed Edf) con 77 milioni di
euro e a chiudere la Gemmo spa, forte di un bottino
da 62 milioni. E chissà che
quest’anno, dopo un trend
ascendente che ha portato
società francesi a conquistare Parmalat (vedi Lactalis)
ed Edison (vedi la stessa
Edf), i transalpini di Veolia,
guidata da Antoine Frerot,
non riescano ad accaparrarsi
la fetta di grande delle luci
pubbliche italiane.
Le banche
e gli impegni Ue
Le banche chiedono
al prossimo esecutivo
di rispettare i vincoli
dell’agenda europea.
Il direttore generale
dell’Abi Giovanni Sabatini, alla decima conferenza organizzata da Dexia Crediop e da Dexia
Asset Management sulle
prospettive economiche
e finanziarie, ha detto
che «gli impegni assunti
dal governo verso l’Europa sono impegni del
paese e per il paese e,
come tali, dovranno essere rispettati da chiunque sarà chiamato al
governo dalla volontà
popolare». Per il presidente di Dexia Crediop,
Mario Sarcinelli, «qualsiasi governo si troverà
una politica economica
predefinita. Solo un ripensamento di quest’ultima a livello europeo
potrà permettere al 2013
di avviare la ripresa».
Bartolomeo Scappi
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© Riproduzione riservata
INDISCREZIONARIO
DI
PUCCIO D’ANIELLO
Straordinario concerto diretto da Lorin Maazel, all’Auditorium di Roma. Peccato per quegli applausi che,
per tre volte, hanno interrotto la nona di Beethoven.
Roba da far rabbrividire perfino Vittorio Grilli.
***
Grandi pulizie, nei palazzi governativi, nel giorno
della fine del mondo preannunciata dai Maya e pure
dell’esecutivo guidato da Mario Monti: il traffico nel
centro della capitale è stato bloccato da centinaia di
furgoni, chiamati per ripulire le stanze dei dicasteri.
E per portare via i regali.
***
Offrire alle persone senza dimora la possibilità di
recitare su un palcoscenico: un sogno che si è tradotto in realtà, a Roma. Intralot Italia, con l’ad Enea
Ruzzettu, ha rappresentato al teatro Capranica una
pièce in collaborazione con il centro Binario 95, una
compagnia creata dalla cooperativa sociale Europe
Consulting onlus. Lo spettacolo teatrale, grazie alla
passione di Paola Centoni, ha trattato temi sociali
inseriti nel contesto economico attuale di mercato.
Il centro Binario 95 si rivolge principalmente alle
persone senza fissa dimora e si propone di supportare, attraverso progetti di inclusione, persone costrette a vivere ai margini del tessuto sociale, attraverso
l’attivazione di centri di ascolto presso le principali
stazioni ferroviarie italiane.
***
Folla di artisti, ieri sera, all’inaugurazione della mostra dedicata alla nuova edizione del premio Terna,
nel tempio di Adriano di piazza di Pietra, a Roma.
Intorno a Flavio Cattaneo sfilavano Alfredo Pirri,
Giovanni Albanese e Pablo Echaurren.
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Sab 22/12/2012
Italia Oggi
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Arriva una maxigara del ministero dell' economia per illuminare la pubblica amministrazione.
E luce fu, per 1 miliardo di euro
Finora dominio dei francesi di Veolia-Edf e dell' Enel.
Un miliardo di euro per illuminare la pubblica
amministrazione italiana. La cifra in ballo, come
emerge dall' operazione curata nei giorni scorsi dal
ministero dell' economia, si inserisce direttamente
nella classifica dei più ricchi appalti pubblici. La
documentazione è stata appena predisposta dalla
Consip, la centrale acquisti del Tesoro fortemente
valorizzata dal governo di Mario Monti nel tentativo di
risparmiare nell' acquisizione di beni e servizi. Per la
precisione, la torta in palio è di 967 milioni di euro.
Questo è il valore economico del massimale di
fornitura che i vincitori della gara potranno essere
chiamati a fornire agli uffici di stato sparsi per la
penisola. Di sicuro le dimensioni economiche del
piano non mancheranno di scatenare gli appetiti delle
aziende. Attualmente il servizio è in mano alla coppia
francese Veolia-Électricité de France (Edf), che si è
ramificata nel mercato nostrano attraverso la
controllata Citelum, e ad Enel, il gruppo guidato da
Fulvio Conti che gestisce il servizio di illuminazione in
diverse regioni italiane attraverso la controllata Enel
Sole. La fetta restante del mercato è invece
appannaggio della Gemmo spa. È quindi da
presumere che ci saranno anche queste tra le tante
aziende pronte a sfidarsi per aggiudicarsi l' appetitoso
appalto. Certo, non si tratta di un servizio semplice. L'
attività richiesta, infatti, comprende l' acquisto di
energia elettrica, l' esercizio e la manutenzione degli
impianti di illuminazione pubblica (tra cui anche i
semafori), gli interventi di adeguamento normativo e
tecnologico nonché quelli di riqualificazione
energetica. Secondo la Consip l' operazione è in
grado di fruttare un risparmio potenziale del 30%
rispetto al costo del servizio tradizionale. Inoltre lo
schema prevede che la società del Tesoro firmerà
con le aziende aggiudicatarie un contratto-quadro, a
valle del quale ciascuna amministrazione emetterà gli
ordinativi per far fronte ai propri fabbisogni. I singoli
contratti potranno avere una durata standard (5 anni)
o estesa (9 anni). E questo spiega la consistenza
economica di questa nuova gara, appunto vicina a 1
miliardo di euro. La precedente, che pure si
componeva di 8 lotti geografici come l' attuale, è stata
complessivamente assegnata per 388 milioni di euro.
Ma in quel caso la durata contrattuale era fissata in
24 mesi. A questo punto la parola passa al mercato.
Sulla base della precedente aggiudicazione i lotti più
Normativa Enti Locali
ricchi erano stati assegnati a Enel Sole per un totale
di 112 milioni di euro. A seguire la Citelum (che
tramite la holding Dalkia fa appunto capo a Veolia ed
Edf) con 77 milioni di euro e a chiudere la Gemmo
spa, forte di un bottino da 62 milioni. E chissà che
quest' anno, dopo un trend ascendente che ha portato
società francesi a conquistare Parmalat (vedi Lactalis)
ed Edison (vedi la stessa Edf), i transalpini di Veolia,
guidata da Antoine Frerot, non riescano ad
accaparrarsi la fetta di grande delle luci pubbliche
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Il Sole 24 Ore
Pagina 7
Il Sole 24 Ore
Sabato 22 Dicembre 2012 - N. 353
7
La legge di stabilità
Fiducia numero 52
Il governo incassa 373 sì, 67 no e 15 astenuti
Il provvedimento è alla firma di Napolitano
IL VOTO FINALE
Critiche dei deputati ai senatori
Per la commissione Bilancio il Senato
ha stravolto le regole della finanza pubblica
Manovra, arriva il via libera
L’ANALISI
Gianni
Trovati
Sì della Camera al testo da 560 commi - L’impatto contabile sale a 32,4 miliardi
Marco Mobili
Marco Rogari
ROMA
Da 15 a 32,4 miliardi: nel percorsoandataeritornotra Camera
e Senato, l’impatto della legge di
stabilità è più che raddoppiato.
Così come sono più che raddoppiati i vagoncini dell’ultimo treno
della legislatura: dai 210 commi
del primo passaggio a Montecitorio ai 560 commi all’uscita della
"stazione" di palazzo Madama.
Constrascico polemicoperlecritiche mosse dai deputati ai colleghi senatori e anche al Tesoro.
Moltopiùlungoeadirpocoappesantito, il "convoglio" è stato approvato definitivamente ieri pomeriggio dalla Camera. Che ha
prima confermato la fiducia (numero 52) al Governo con 373 sì, 67
no e 15 astenuti. E ha poi dato l’ok
finale al provvedimento nel suo
complesso con 309 sì, 55 no e 5
astenuti, quando numerosi deputati avevano ormai abbandonato
Montecitorioconlemanioccupate da trolley e regali natalizi.
Pur preservando i saldi imposti dal Governo, il poderoso restyling operato da Palazzo Madama sull’onda della corsa ai saldi di
fine legislatura e a suon di micromisure a pioggia, ha dunque fatto
salire il "termometro contabile"
di oltre 17 miliardi. Eppure quasi
nelle stesse ore proprio il Senato
approvava quella legge di attuazione del pareggio in bilancio in
Costituzione che d’ora in poi dovrebbe rendere impossibile qualsiasi assalto alla diligenza. Quasi
unparadosso,sucuisisonosoffermatidiversideputati.Acominciare da Pier Paolo Baretta (Pd), uno
dei relatori alla Camera. Esami-
nando la legge di stabilità, dopo il
passaggio in Senato, «emerge
conchiarezzacomeleregolerelativealcontenutopropriodelprovvedimento fissate dalla normativainmateriadicontabilitàefinanzapubblicasianostatesostanzialmentetravolte», ha detto Baretta.
Critiche, anche al Tesoro e alla
Ragioneria generale dello Stato,
sono arrivate da tutta la commissione Bilancio della Camera. Lo
stesso presidente della commissione, Giancarlo Giorgetti (Lega), ha evidenziato la paradossale
decisionedeisenatoridiappesantire a dismisura la manovra proprio mentre approvavano la leggediattuazionesulpareggiodibilancio. Il sottosegretario all’Economia,GianfrancoPolillo,daparte sua, ha affermato che la gestio-
INSINTESI
L’APPESANTIMENTO
IlDdldistabilitàconteneva
solodisposizionidibilancio,
comeprevistodallalegge.Poi
èstato"caricato"dinorme
contenuteindecreti-leggeche
nonsarannoconvertiti,acausa
dellafinedellalegislatura
LE POLEMICHE
L’ultimopassaggioèavvenuto
ieriallaCamera,dovecisono
statecritichealtestolicenziato
dalSenato.Quest’ultimoieri
haapprovatolaleggeche
inseriscenellaCostituzioneil
pareggiodibilancio
ne della "stabilità" a Palazzo Madama è stata condizionata dal
«cambio di fase politica, ovvero
dalla crisi di Governo», che ha indotto l’esecutivo a inserire nel testo il milleproroghe, il "salva-infrazioni" e altri decreti.
IltestouscitoieriseradaMontecitorio, per essere sottoposto
alla firma del capo dello Stato e
poi essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, non contiene naturalmentealcunanovità rispetto a quello licenziato da Palazzo
Madama. Se non fosse per un
complesso e articolato lavoro di
"aggiustamento del testo". Uno
sututtilatabellaallegataallalegge sulla tassazione in misura fissa dei derivati (Tobin tax): quella inserita anche nel testo stampato a Montecitorio è la prima
versione con il tetto d’imposta a
100 euro anziché quella voluta
da tutta la commissione Bilancio con il tetto a 200 euro.
Tralemisuredasegnalare,l’aumento di un solo punto della sola
aliquota del 21% e un ritocco verso l’alto delle detrazioni per familiari a carico. Arrivano poi nuove
risorseperla Ciginderoga(in tutto 1,7 miliardi), 2,1 miliardi nel
prossimotriennioperlaproduttività e, 2,2 miliardi per la Tav. Strada spianata per l’arrivo della Tares.MentreilgettitoImu,adeccezionediquellosucapannonieopifici, passa ai Comuni che beneficiano anche di un allentamento
del patto di stabilità interno. Viene ulteriormente estesa la tutela
pensionistica per gli esodati (la
plataa sale a quota 130mila) ed è
previstoilsalvataggiofinoalprossimo luglio dei precari della Pa.
SUINTERNET
DISPONIBILE IN RETE
IL TESTO DELLA LEGGE
COMMENTATO
COMMA PER COMMA
CAMBIA L’IVIE
Immobili esteri:
il bonus
prima casa
vale per tutti
Daoggièdisponibilesulsito
internetdelSole24Oreiltesto
definitivodellaleggedistabilità,
cheharicevutoieri
l’approvazionefinaledalla
Cameraeverràpubblicatasulla
GazzettaUfficiale.Iltesto
scaricabilegratuitamenteè
accompagnatodallespiegazioni
degliespertidelSole24Ore,che
hannopassatoinrassegnauno
perunotuttii560commiche
compongonolalegge.
L’esamefariferimentoalsingolo
commainquantolaversione
definitivadelprovvedimentoè
compostadaunsoloarticolo.Un
escamotageparlamentarechesi
utilizzaquandoitempisono
strettiequindiènecessario
evitarelavotazionearticoloper
articolo.Cosìvieneapprontato
unmaxi-emendamentocon
centinaiadicommisuargomenti
moltodiversil’unodall’altro.
Infatti,iprimiriguardanoisaldi
delbilanciodelloStato(chepoi
dovrebberoesseregliunici
contenutidiunaleggedi
stabilità),mentreisuccessivi
spazianodalleinfrastruttureal
fisco(siaperlepersonefisiche
siaperleimprese)passandoper
materiecomelasemplificazione
burocraticadellanauticada
diporto,gliaiutiallapescaeuna
seriedierogazionialleuniversità
eavarientiincrisierisarcimenti
didannicheloStatodeve
coprire.
Nellaleggedistabilità(commi518e 519 dell’articolo1) hanno
trovato posto alcuni ritocchi alla normativa Ivie (imposta sugli
immobili esteri), tutti a favore
dei contribuenti. La decorrenza
è stata spostata al 2012, quindi
non ci sono conseguenze per
chinon ha pagatoe, anzi,i versamenti effettuati per il 2011 sono
considerati in acconto dell’impostadel2012.Inoltre,lariduzione dell’aliquota allo 0,4% per l’
abitazioneprincipalevieneestesaatutti,mentreprimaeraapplicabilesoloaidipendentidiStato
ed enti locali in servizio all’estero.Suquesteabitazioniprincipa-
lie sulleseconde case (nonlocate), non si applica l’Irpef sui redditi fondiari. Le regole Irpef si
applicano per il meccanismo
dei versamenti in acconto e saldo, quindi non sarà più l’agenzia
delleEntrateadeterminareitermini dei versamenti.
Cambiamenti anche per l’imposta sulle attività finanziarie
detenute all’estero (Ivafe): anche questa scatta dal 2012 anzichédal2011.L’imposta,poi,siapplica a tutti i conti correnti e i libretti bancari detenuti all’estero, senza distinzioni tra Stati Ue
o white list e altri Stati.
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Per cambiare
l’Irpef
necessaria
più strategia
Irpef è una macchina
complicata, piena di
leve e ingranaggi che
sono nati per assicurare alle
richieste fiscali la massima
progressività possibile
rispetto ai redditi, ma che si
sono affastellati nel tempo e
non sempre spingono nella
stessa direzione. Per
intervenire al meglio su questa
architettura complessa,
occorrono due condizioni: una
maggioranza politica che
concordi su obiettivi chiari e
un po’ di tempo per studiare le
soluzioni tecniche adatte a
questi scopi.
Questi due elementi,
rarissimi nella storia recente
della politica italiana, sono
mancati alla legge di stabilità,
arrivata al traguardo in un
Parlamento già invaso dall’aria
della campagna elettorale. E si
vede. Il disegno iniziale del
Governo è caduto sotto i colpi
delle critiche, in larga parte
corrette, a un’ipotesi che
limava le prime due aliquote
dell’Irpef, ma poneva tali e
tanti limiti a detrazioni e
deduzioni da azzerare del
tutto l’effetto benefico del
primo intervento. Il tetto alle
spese da portare in detrazione,
per esempio, avrebbe
impedito qualsiasi sconto
aggiuntivo a chi si trova nei
L’
primi anni del mutuo, quando
gli interessi passivi si fanno
sentire di più.
Abbandonata quella strada,
la barra degli interventi ha
puntato con decisione sugli
argomenti spendibili in
campagna elettorale. La
famiglia, prima di tutto, e la
promessa del «taglio alle
tasse» finanziato dalle risorse
rastrellate con la lotta
all’evasione. Ottimi intenti;
peccato però che la dura realtà
dell’Irpef, con le sue leve e i
suoi ingranaggi, finisca per
raccontare una storia diversa.
L’aumento delle detrazioni
per figli a carico, significativo
in particolare per le famiglie
con portatori di handicap, da
solo non può fare molto. Per le
famiglie più in difficoltà, gli
sconti attuali sono spesso
sufficienti da soli ad azzerare
l’imposta, per cui il loro
aumento non ha alcun effetto
pratico: ai redditi famigliari un
po’ più consistenti (30-40mila
euro all’anno complessivi), la
novità offre in genere poche
decine di euro. Basta un
ritocco alle addizionali da
parte del sindaco o del
presidente di Regione, e il
bonus viene cancellato. Un
rischio concreto soprattutto
nelle Regioni in deficit, che nel
2013 potranno portare fino al
2,33% (2,63% in Molise,
Campania e Calabria) l’Irpef
regionale per tutti, perché la
clausola di garanzia per redditi
bassi e famiglie è stata rinviata
di un anno proprio dalla legge
di stabilità. Sul fondo
anti-tasse si rimane invece
nell’ambito delle promesse,
che quando non sono
accompagnate dai fatti
rischiano però alla lunga di
ritorcersi contro chi le fa.
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La partita fiscale
Gli aumenti delle detrazioni per i figli a carico e l’aumento delle addizionali locali sufficiente ad azzerare il beneficio. Valori in euro
Famiglia monoreddito con un figlio a carico
Reddito
Aumento complessivo
aliquote addizionali regionali
e comunali sufficiente ad
azzerare il beneficio
Figlio Q 3 anni Figlio P 3 anni Figlio Q 3 anni Figlio P 3 anni Figlio Q 3 anni Figlio P 3 anni Figlio Q 3 anni Figlio P 3 anni
Irpef 2012
Irpef 2013
Beneficio
DIPENDENTI
10.000
14.000
18.000
22.000
26.000
30.000
34.000
38.000
0,0
350,9
1.683,9
2.931,4
4.148,9
5.626,4
7.313,9
9.021,4
0,0
265,6
1.602,9
2.854,6
4.076,3
5.558,0
7.249,7
8.961,4
0,0
223,0
1.562,4
2.816,2
4.040,0
5.523,8
7.217,6
8.931,4
10.000
14.000
18.000
22.000
26.000
30.000
34.000
38.000
0,0
350,8
1.683,9
2.931,4
4.178,9
5.626,4
7.313,9
9.021,4
0,0
265,6
1.602,9
2.854,6
4.106,3
5.558,0
7.249,7
8.961,4
0,0
223,0
1.562,4
2.816,2
4.070,0
5.523,8
7.217,6
8.931,4
0,0
0,0
1.343,5
2.608,7
3.843,8
5.339,0
7.044,2
8.769,4
0
127,9
121,6
115,3
108,9
102,6
96,3
90,0
0
265,6
259,4
245,9
232,4
218,9
205,5
192,0
0
0,91
0,68
0,52
0,42
0,34
0,28
0,24
0
1,90
1,44
1,12
0,89
0,73
0,60
0,51
0
127,9
121,6
115,3
108,9
102,6
96,3
90,0
0
265,6
259,4
245,9
232,4
218,9
205,5
192,0
0
0,91
0,68
0,52
0,42
0,34
0,28
0,24
0
1,44
1,12
0,89
0,73
0,60
0,51
AUTONOMI
0,0
0,0
1.343,5
2.608,7
3.873,8
5.339,0
7.044,2
8.769,4
Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore
Il problema. I benefici potrebbero essere neutralizzati
Sulle detrazioni per i figli
l’ombra delle addizionali
Gianni Trovati
Della grande architettura
delle modifiche all’Irpef, che
nella versione originale della
legge di stabilità modificavano
aliquote e cambiavano detrazionie deduzioni,èrimastopoco. Nella sua versione definitiva,l’ultimamanovradelGoverno Monti esce dal Parlamento
con due sole misure in fatto
d’imposta sui redditi: l’aumento delle detrazioni per i carichi
familiari e la possibilità di incrementi a tutto campo per le
addizionalidelleRegioni indeficit sanitario, anche per i contribuenti che rientrano nella
prima fascia di reddito (si veda
anche Il Sole 24 Ore di ieri).
Com’è ovvio, le due misure
vanno in direzioni opposte, col
rischio che per molti contribuenti l’aumento di peso del fiscolocalepuòmangiarsiin parte o del tutto i benefici pensati
per chi ha figli a carico. Se si
considerano anche le addizio-
Normativa Enti Locali
nalideiComuni,chenel2012sono aumentate in 2.273 enti con
delibere che si faranno sentire
al saldo a partire dalla busta paga di questo mese, si scopre
che il rischio di vedersi limato
il bonus non è limitato alle Regioni impegnate nei piani di
rientrodaldisavanzo sanitario.
L’intervento sulle detrazioni riguarda chi ha figli a carico
e distingue il beneficio in base
all’età e alla condizione dei figli. Lo sconto di base per chi ha
figli di età superiore ai tre anni
passa da 800 a 950 euro, quello
peri figli piùpiccoli saleinvece
da 900 a 1.220 euro; se il figlio è
portatore di handicap si ha una
dote aggiuntiva da 400 euro,
che porta il bonus rispettivamente a quota 1.350 euro per i
figli superiori a tre anni e a
1.620 per quelli più piccoli.
La misura è pensata ovviamenteperlefamiglieconentratepiùmodeste,perchéimeccanismi del Testo unico delle im-
poste sui redditi limano questi
valori base con dei moltiplicatori che abbassano il beneficio
alcresceredelredditodichiarato.Con10mila euroin dichiarazione,per esempio, siha diritto
all’89,47% del beneficio, con
20mila euro il bonus scende al
78,95% e con 50mila euro si attesta al 47,37 per cento.
Questa impostazione, però,
devefare i conticonla situazionereale delle famiglie, che possono fruire di altri sconti come quelli per il coniuge a carico e quelli legati alla tipologia
di lavoro svolto.
Diquesto secondo elemento
inparticolaresitiene contonelle tabelle pubblicate qui sopra,
che fanno i conti in tasca a due
profili di famiglie monoreddito, in cui il titolare dell’entrata
svolge un lavoro dipendente
nelprimocasoeunlavoroautonomonelsecondo.All’attopratico, il beneficio è azzerato per
chi dichiara fino a 12mila euro
di reddito annuale, perché il sistemadelle detrazioni giàin vigore in questi anni già bastava
ad azzerare l’Irpef da pagare.
Per chi si attesta sopra questa
soglia, il bonus viaggia dai 127,9
euro (con reddito da 14mila euro all’anno) a 86,8 euro (reddito da 40mila) se il figlio ha più
di tre anni, mentre può arrivarea266euroseilfiglioèpiùpiccolo. Al crescere del guadagno
scritto in dichiarazione, naturalmente il beneficio scende.
A cambiare sono però i valori assoluti, per il diverso meccanismo delledetrazioni fra lavoro dipendente e autonomo.
Di conseguenza, cambia anche l’aumento della pressione
fiscale locale sufficiente a cancellare i benefici. Tra chi ha figli superiori a 3 anni praticamente nessuno può dirsi al sicuro dal rischio, in particolar
modo nelle Regioni in deficit
chedal2013 possonofarcrescere del 6 per mille l’addizionale
(basta che anche il Comune ritocchi le richieste del 2-4 per
mille e il gioco è fatto); se il figlio ha fino a 3 anni, invece, il
rischio-azzeramento parte intorno ai 24mila euro.
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Sab 22/12/2012
Il Sole 24 Ore
Pagina 7
CAMBIA L' IVIE.
Immobili esteri: il bonus prima casa vale per tutti
Nella legge di stabilità (commi 518 e 519 dell' articolo
1) hanno trovato posto alcuni ritocchi alla normativa
Ivie (imposta sugli immobili esteri), tutti a favore dei
contribuenti. La decorrenza è stata spostata al 2012,
quindi non ci sono conseguenze per chi non ha
pagato e, anzi, i versamenti effettuati per il 2011 sono
considerati in acconto dell' imposta del 2012. Inoltre,
la riduzione dell' aliquota allo 0,4% per l' abitazione
principale viene estesa a tutti, mentre prima era
applicabile solo ai dipendenti di Stato ed enti locali in
servizio all' estero. Su queste abitazioni principali e
sulle seconde case (non locate), non si applica l' Irpef
sui redditi fondiari. Le regole Irpef si applicano per il
meccanismo dei versamenti in acconto e saldo, quindi
non sarà più l' agenzia delle Entrate a determinare i
termini dei versamenti. Cambiamenti anche per l'
imposta sulle attività finanziarie detenute all' estero
(Ivafe): anche questa scatta dal 2012 anziché dal
2011. L' imposta, poi, si applica a tutti i conti correnti e
i libretti bancari detenuti all' estero, senza distinzioni
tra Stati Ue o white list e altri Stati. ©
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Normativa Enti Locali
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Pagina 37 di 49
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Sab 22/12/2012
Il Sole 24 Ore
Sabato 22 Dicembre 2012
Pagina 21
www.ilsole24ore.com
IL CASO ILVA
IL CASO LUCCHINI
TERREMOTO IN EMILIA
CONTRATTI
La famiglia Riva:
pronti a investire
Piero Nardi nominato
commissario
Bellco aiuta i dipendenti
a ricostruire le case
Credito cooperativo,
aumenti da 170 euro
u pagina 22
u pagina 22
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u pagina 24
NOI E GLI ALTRI
Competitività. Il leader di Confindustria alla Conferenza degli ambasciatori: la riforma del Titolo V può favorire le politiche per l’export
«Più sinergie per il made in Italy»
Squinzi: imprese e diplomazia insieme per sostenere l’industria all’estero
Nicoletta Picchio
ROMA
Un paese manifatturiero e
con una forte vocazione
all’export. Come dimostrano i
numeri: siamo al secondo posto
al mondo, dopo la Germania,
per valore aggiunto pro capite,
abbiamo avuto lo stesso livello
diaumentodelleesportazionirispetto ai tedeschi nel 2011, con
+11 per cento. Un trend positivo
cheèproseguitoanchequest’anno, nonostante le incertezze
dell’economia.
«Dobbiamo però aumentare
INTERNAZIONALIZZAZIONE
«Le scelte per la promozione
devono inquadrarsi nella
politica estera del Paese,
con un forte coordinamento
a livello centrale»
lanostracompetitività,guardando al nostro interno i nodi del sistemapaese:enormioneriburocratici, difficoltà di accesso al
credito,infrastruttureinefficienti, elevata tassazione e rigidità
delmercatodellavoro,nonrisolte dalla riforma», sono state le
parolepronunciatedalpresidente di Confindustria, Giorgio
Squinzi, alla IX Conferenza degli ambasciatori che si è tenuta
ieri alla Farnesina.
Contemporaneamente è importante sostenere l’internazio-
nalizzazionedellenostreimprese: «Il supporto della rete diplomatica in questa sfida è fondamentale. Industria e diplomazia
sonodueentitàalserviziodelpaese e possono fare di più e meglio insieme. È importante mantenere e migliorare il dialogo tra
la rete diplomatica e le imprese:
Confindustria ha strutturato
unabuonacomunicazione,inoccasionedelle missioniall’estero,
ma anche su base quotidiana.
Auspichiamo che questo dialogo si intensifichi nel tempo e diventi permanente», ha detto
Squinzi,rivolto agliambasciatori seduti in platea, durante la tavola rotonda cui ha partecipato
insieme a Diana Bracco, presidente Expo spa e commissario
delpadiglioneItalia,FulvioConti, ad Enel, Maurizio Costa, ad
Mondadori e il commissario europeo Antonio Tajani.
Proprio la Bracco, raccontando dell’esperienza Expo, ha fornito un esempio di come la rete
degli ambasciatori sia stata importante per il successo delle
adesioni: sono già arrivate da
partedi113paesi,19hannogiàfirmato i contratti di partecipazione, molti hanno stanziato budget importanti. La Germania, ha
detto la Bracco, ha stanziato 40
milioni di euro; la Svizzera 19; la
Russia ha assicurato 30 milioni, i
Paesi del Golfo 150 milioni; l’India vuole investire 10 milioni,
più del doppio rispetto all’Expo
diShanghai,con laCina cheavrà
IMAGOECONOMICA
il secondo padiglione più grande dell’Expo. «Spesso guardo
agliambasciatoricomedeicolleghi, prima che rappresentanti
delle istituzioni», ha detto Conti
descrivendo la collaborazione
tra Enel e le ambasciate. «Viviamo - ha aggiunto - in un momento storico in cui la capacità di fare sistema può diventare elemento cardine del successo di
un’iniziativa industriale».
L’obiettivo indicato dal presidentediConfindustriaèambizioso: aumentare la quota di export
rispetto al Pil, passando dal nostro 28%ai livelli dellaGermania,
oltre il 50 per cento. Per questo,
hasottolineatoSquinzi,sonocruciali le politiche per l’internazionalizzazione e la promozione del
paese all’estero: «Non ci possono essere competenze disperse e
sovrapposte tra diversi soggetti,
istituti, enti, agenzie e Camere di
commercio. È uno spreco che
non possiamo permetterci. Le
scelte per l’internazionalizzazioneelapromozionedevonoinquadrarsi nellapolitica estera del paese, con un forte coordinamento
a livello centrale». E secondo il
presidente di Confindustria «la
riforma del Titolo V della Costituzione è un’occasione preziosa
perfavorirequestaconcentrazionealivellodelloStatodellepolitiche per il commercio estero».
Squinzi ha anche spiegato che
l’internazionalizzazionedellenostre imprese sta cambiando, aumental’exportdiprodottiapiùal-
Confindustria. Il presidente, Giorgio Squinzi
6,5
50%
Il surplus
L’avanzo commerciale registrato
dall’Italia nei primi dieci mesi
La quota export rispetto al Pil
È l’obiettivo fissato per l’Italia
dal presidente di Confindustria
miliardi
tovaloreaggiunto,echeènecessario sostenere e promuovere
questa trasformazione in Italia e
all’estero, sia per chi esporta, sia
per chi produce oltre confine.
Per questo Confindustria, come
hasottolineatoSquinzi,hasostenuto la cabina di regia, convinta
chedebba essereunluogoistituzionale in cui i principali attori
pubblici e privati condividono
istanze e obiettivi e dove vengonoelaboratelelineeguidastrategiche.RitienechelanuovaAgenzia Ice venga potenziata e messa
in condizione di operare. Ci sono alcuni problemi a livello Ue,
sottolineati ieri mattina anche
dal vice presidente della CommissioneAntonioTajani,eripresidaSquinzi,chevannoaffrontati: i negoziati del Wto, che sono
bloccati da troppo tempo, e il
ruolo dell’Unione europea. «La
Ue deve tutelare gli interessi
dell’Italia evitando che settori
chiave dell’industria europea
vengano penalizzati da concessioni ingiustificate. E non deve
depotenziare gli strumenti a disposizione delle imprese per tutelarsidaldumpingedaaltrepolitiche sleali, che possono minare la nostra base produttiva, diminuendo l’innovazione e la
qualità e provocando alti costi
sociali», ha detto Squinzi. Che si
è soffermato sul problema della
contraffazione, sollecitando anche su questo tema il supporto
della rete diplomatica.
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Banche. La comunicazione ieri dell’Abi - L’accordo ha consentito finora la sospensione delle rate dei finanziamenti a 52.031 società
Pmi e credito, sì alla moratoria fino a marzo
Celestina Dominelli
ROMA
Boccata d’ossigeno per le
piccole e medie imprese della
penisola.Ieril’Abihacomunicatolaprorogaal31marzodel2013
del termine di validità delle
«nuove misure per il credito al-
I CONTENUTI
Si allunga la possibilità
di interrompere mutui
e leasing ma si prevede più
tempo per la concessione
di finanziamenti
le Pmi» - l’accordo stipulato a
febbraio con i ministeri dello
Sviluppo,dell’Economia e le associazioni imprenditoriali - in
scadenza a fine 2012. In sostanza, si allunga la possibilità di sospendere mutui e leasing e di
ampliareladuratadimutui,anticipazioni bancarie e scadenze
del credito agrario di conduzione.Ma si prevede più tempo an-
che per la concessione di finanziamenti connessi ad aumenti
di mezzi propri realizzati dalle
piccole e medie imprese.
Soddisfatte le aziende. «La
proroga - sottolinea Vincenzo
Boccia,presidentePiccolaIndustriadiConfindustria-èunanotizia molto positiva per le nostre imprese. I numeri sul suo
utilizzonei primimesidi operatività dimostrano infatti che è
ancora molto sentita per le Pmi
lanecessitàdialleviareletensionifinanziarieperpoteraffrontareconpiùvigorelasfidadellaripresa e dello sviluppo».
In effetti i dati diffusi ieri
dall’Abi, che fotografano la risposta delle aziende ai nuovi
strumenti, sono chiari: nei primi mesi di operatività fino a ottobre, l’accordo ha consentito
la sospensione delle rate dei finanziamentia52.013Pmiperun
debito residuo di 17,3 miliardi,
liberando2,5 miliardi diliquidità aggiuntiva per gli imprenditori. La proroga, spiega l’Abi,
«si rende necessaria a fronte
della permanenza di una situazione di difficoltà che richiede
il mantenimento di misure di
sostegno in favore delle imprese. Misure che andranno tuttaviaadeguateall’evoluzionedella congiuntura economica e alle diverse condizioni operative
delle banche».
Entroilnuovotermine,lebanche e le associazioni d’impresa
siimpegnerannoadefinirenuove misure per sostenere finanziariamente le Pmi, nonché iniziative congiunte volte a incrementare il livello di applicazionediprincipiditrasparenzanelle relazioni tra gli istituti di creditoeleimprese.«Èimportante
-sottolineaancoraBoccia-l’impegno condiviso con l’Abi di
riavviareilnostrotavolodiconfrontoper mettere apunto nuoviinterventiperfavorirel’accesso al credito delle Pmi e per migliorare le relazioni tra banche
e imprese assicurando la massima trasparenza». Un plauso alla moratoria arriva anche dal
presidente di Confagricoltura,
Impieghi vivi per regione
Imprese con meno di 20 addetti al 31 agosto 2012. Valori in mld di euro
Regione
Impieghi
Percentuale
Lombardia
32.488,2
–5,17
Veneto
19.962,3
–6,00
Emilia Romagna
18.118,6
–4,94
Toscana
13.784,3
–5,32
Trentino Alto Adige
9.648,8
–1,92
Lazio
8.333,8
–2,49
Sicilia
7.359,2
–3,67
Puglia
6.977,3
–3,12
Marche
6.233,0
–7,10
Campania
6.011,1
–6,05
Liguria
4.042,6
–4,71
Friuli Venezia Giulia
3.949,0
–4,93
Abruzzo
3.558,8
–6,69
Umbria
3.351,11
–4,40
Sardegna
2.822,3
–5,44
Calabria
2.587,1
–6,75
Basilicata
979,2
–4,95
Molise
621,9
–10,57
Valle d’Aosta
429,2
–3,11
Piemonte
325,4
–4,68
Fonte: elaborazione Fondazione Impresa su dati Banca d’Italia
Mattioli (Uit): margini di crescita soprattutto oltre confine
Spiragli per l’economia torinese
PIEMONTE
Augusto Grandi
TORINO
«Chi fa impresa deve essere ottimista». Per Licia
Mattioli, presidente dell’Unione industriale di Torino, questa premessa è fondamentale. Perché in realtà i dati di previsione per il primo
trimestre del prossimo anno
non lasciano spazio a una
grande euforia. Aumenta la
percentuale di aziende che
Normativa Enti Locali
prevede un calo dell’occupazione e restano negative le
previsioni relative a produzione, ordini ed export. Così
come resta estremamente ridotta la propensione agli investimenti da parte delle
aziende subalpine.
«Eppure qualche spiraglio
positivo esiste ed a questo
dobbiamo aggrapparci», assicura Mattioli. Perché, pur rimanendo negative, le aspettative sulla produzione migliorano leggermente (gli ottimisti salgono dal 10,8 all’11%). E
anche sull’export il lato positivo è rappresentato dalle po-
tenzialità ancora inespresse.
E che la presidente degli industriali ritiene possano essere colte grazie all’impegno
del Ceip (il Centro estero per
l’internazionalizzazione diretto da Giuliano Lengo). In
particolar modo per quanto
concerne le esportazioni verso i Paesi Bric, cresciute ma
in percentuale nettamente inferiore sia rispetto a Paesi come la Germania sia rispetto
alla media italiana.
Mattioli ricorda che è intollerabilmente bassa la quota
di export dei prodotti agroalimentari piemontesi, anche
MarioGuidi.«Abbiamoapprezzatol’iniziativadell’Abi afronte
di una situazione di credit crunchche si fa sentirepesantemente anche sul settore agricolo. Si
tratta di decisioni - precisa Guidi - che rappresentano certamente una delle strade da praticare per aiutare le imprese a superarel’attualedifficilesituazione economica».
Quanto ai due plafond per lo
smobilizzo dei crediti verso la
pubblicaamministrazioneeilfinanziamento degli investimenti, previsti nello stesso accordo
esottoscritti amaggio,ilquadro
normativo necessario a rendereoperativiiduestrumentièstato completato, chiarisce l’Abi,
inprossimitàdella scadenzadel
31 dicembre 2012 «rendendo di
fatto le iniziative inapplicabili
per banche e imprese». Da qui
ladecisionediprorogarefinoalla fine del 2013 il termine di validità dei due plafond. «Sappiamo- osserva Boccia -che i prossimi mesi saranno delicati e in
questa incertezza sarà fondamentale per le imprese poter
contare ancora sulla moratoria
e sulle altre misure previste
dall’accordo».
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Italia poco internazionale
Percentuale di stranieri sul totale degli iscritti alle scuole di dottorato
Stati Uniti
42,8
Regno Unito
42,8
Francia
35,8
Spagna
19,2
Italia
5,0
Fonte: Miur e Rapporto Ocse, elaborazione Confindustria Education
Ricerca. Il decreto al Consiglio di Stato
Aziende aperte
per i dottorandi
Marzio Bartoloni
I dottorati entrano ufficialmentein azienda.Dove imigliori cervelli potranno formarsi e
fareesperienzasulcamponeilaboratori e nei centri di ricerca
d’eccellenzadellenostreimprese.Nonsolo:glistessidipendenti potranno accedere ai «dottorati industriali» attivati dalle
università,così comesaràpossibile ricorrere a contratti di apprendistato di alta formazione.
Riparte anche da qui l’attesa
rivoluzione dei "Phd made in
Italy",unodeitassellipiù importanti della riforma Gelmini (la
legge 240/2010), che dopo lunga
attesa arriva finalmente in porto. La bozza di decreto con il regolamentosuinuovicorsididottorato che partiranno dal 2013 è
statainviata nei giorni scorsi dal
ministero dell’Istruzione Università e Ricerca al Consiglio di
Stato che dovrebbe dare il suo
parere entro inizio febbraio. E
tra i suoi sedici articoli ne spunta uno (l’undici) che disciplina
appunto per la prima volta - dopo le iniziative spontanee sorte
finora - il «dottorato in collaborazioneconleimprese», il«dottorato industriale» e anche
l’«apprendistato di alta formazione». Ogni anno circa 12mila
giovani cervelli entrano nel ciclo del dottorato, ma solo uno
unquarto,allaluceanchedeipochi fondi degli atenei, verrà assorbitonelle carriereaccademiche. Questo significa che circa il
75%dei dottoriin ricercarischia
di disperdersi: uno spreco enorme, come ha sottolineato più
volte anche Confindustria, soprattutto se si considera la fame
di innovazione che colpisce le
nostre imprese.
La via principale per aprire le
porte dell’impresa alla formazione di terzo livello sarà quella
ci creare un consorzio con l’università che resta «sede amministrativa» e titolare del «rilascio
del titolo accademico». Gli atenei in ogni caso potranno anche
siglare direttamente delle convenzioni con «soggetti pubblici
e privati in possesso di requisiti
di elevata qualificazione culturale e scientifica», oltre che di
«personale,strutture eattrezzature». Tra le novità della riforma c’è anche la possibilità per
«qualificate istituzioni italiane
di formazione e ricerca avanzate» di richiedere l’accreditamento per erogare dottorati.
Ma lo potranno chiedere anche
consorzi tra atenei, anche stranieri, o in collaborazione con
«entidi ricerca pubblici o privati» anche di altri Paesi. Il decreto mette infine requisiti stringenti per alzare l’asticella della
qualità e ridurre l’attuale frammentazione (sono previsti solo
68 "titolature"): dal numero dei
docenti (almeno 16) al numero
delle borse di studio (almeno
IL TESTO
L’articolo undici disciplina il
dottorato «in collaborazione»
con il sistema produttivo:
ogni anno 12mila cervelli
entrano in questo percorso
6), dalla disponibilità dei finanziamenti alla presenza di strutture adatte (laboratori, librerie,
banche dati, ecc.). Chi farà bene
riceveràanchepiùfinanziamenti dal Miur. «È una buona riforma perché c’è la dimensione internazionale, si fa massa critica
e si apre al mondo del lavoro»,
avverte il presidente del Cun,
Andrea Lenzi. Che critica però
due punti: «Non viene chiarito
che solo l’università può rilasciareititoliemancalaflessibilitànell’attivare nuovidottorati».
Per Francesco Vitucci, segretario dell’Associazioni dei dottori
di ricerca, «la riforma risolve i
problemi a metà, resiste l’ambiguità che ci vede ancora come
studentipiuttostochecomeprofessionisti in formazione e poi
non si spiega perché si debbano
regalare i dottorati ai dipendenti delle imprese».
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in questo caso con un confronto penalizzante rispetto
a Paesi che non hanno un’analoga tradizione agroalimentare ma esportano molto di più.
Quanto alle altre ragioni
di moderato ottimismo, la
presidente ricorda l’impegno per il salvataggio delle
aziende in difficoltà, oltre
all’aumentata capacità di attrarre investimenti. Ma anche le prospettive offerte
all’indotto auto dalla conferma degli investimenti Fiat
nella produzione dell’alto di
gamma. «E poi ci auguriamo
che il prossimo Governo –
conclude la presidente dell’Unione industriale – metta
in campo quelle politiche industriali che sono mancate e
che sono indispensabili per
sopravvivere».
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Sab 22/12/2012
Il Sole 24 Ore
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Banche. La comunicazione ieri dell' Abi - L' accordo ha consentito finora la sospensione delle
rate dei finanziamenti a 52.031 società.
Pmi e credito, sì alla moratoria fino a marzo
I CONTENUTI Si allunga la possibilità di interrompere mutui e leasing ma si prevede
più tempo per la concessione di finanziamenti.
Celestina Dominelli ROMA Boccata d' ossigeno per le
piccole e medie imprese della penisola. Ieri l' Abi ha
comunicato la proroga al 31 marzo del 2013 del
termine di validità delle «nuove misure per il credito
alle Pmi» - l' accordo stipulato a febbraio con i
ministeri dello Sviluppo, dell' Economia e le
associazioni imprenditoriali - in scadenza a fine 2012.
In sostanza, si allunga la possibilità di sospendere
mutui e leasing e di ampliare la durata di mutui,
anticipazioni bancarie e scadenze del credito agrario
di conduzione. Ma si prevede più tempo anche per la
concessione di finanziamenti connessi ad aumenti di
mezzi propri realizzati dalle piccole e medie imprese.
Soddisfatte le aziende. «La proroga - sottolinea
Vincenzo Boccia, presidente Piccola Industria di
Confindustria - è una notizia molto positiva per le
nostre imprese. I numeri sul suo utilizzo nei primi
mesi di operatività dimostrano infatti che è ancora
molto sentita per le Pmi la necessità di alleviare le
tensioni finanziarie per poter affrontare con più vigore
la sfida della ripresa e dello sviluppo». In effetti i dati
diffusi ieri dall' Abi, che fotografano la risposta delle
aziende ai nuovi strumenti, sono chiari: nei primi mesi
di operatività fino a ottobre, l' accordo ha consentito la
sospensione delle rate dei finanziamenti a 52.013 Pmi
per un debito residuo di 17,3 miliardi, liberando 2,5
miliardi di liquidità aggiuntiva per gli imprenditori. La
proroga, spiega l' Abi, «si rende necessaria a fronte
della permanenza di una situazione di difficoltà che
richiede il mantenimento di misure di sostegno in
favore delle imprese. Misure che andranno tuttavia
adeguate all' evoluzione della congiuntura economica
e alle diverse condizioni operative delle banche».
Entro il nuovo termine, le banche e le associazioni d'
impresa si impegneranno a definire nuove misure per
sostenere finanziariamente le Pmi, nonché iniziative
congiunte volte a incrementare il livello di
applicazione di principi di trasparenza nelle relazioni
tra gli istituti di credito e le imprese. «È importante sottolinea ancora Boccia - l' impegno condiviso con l'
Abi di riavviare il nostro tavolo di confronto per
mettere a punto nuovi interventi per favorire l' accesso
al credito delle Pmi e per migliorare le relazioni tra
banche e imprese assicurando la massima
trasparenza». Un plauso alla moratoria arriva anche
Normativa Enti Locali
dal presidente di Confagricoltura, Mario Guidi.
«Abbiamo apprezzato l' iniziativa dell' Abi a fronte di
una situazione di credit crunch che si fa sentire
pesantemente anche sul settore agricolo. Si tratta di
decisioni - precisa Guidi - che rappresentano
certamente una delle strade da praticare per aiutare
le imprese a superare l' attuale difficile situazione
economica». Quanto ai due plafond per lo smobilizzo
dei crediti verso la pubblica amministrazione e il
finanziamento degli investimenti, previsti nello stesso
accordo e sottoscritti a maggio, il quadro normativo
necessario a rendere operativi i due strumenti è stato
completato, chiarisce l' Abi, in prossimità della
scadenza del 31 dicembre 2012 «rendendo di fatto le
iniziative inapplicabili per banche e imprese». Da qui
la decisione di prorogare fino alla fine del 2013 il
termine di validità dei due plafond. «Sappiamo osserva Boccia - che i prossimi mesi saranno delicati
e in questa incertezza sarà fondamentale per le
imprese poter contare ancora sulla moratoria e sulle
altre misure previste dall' accordo». ©
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Sab 22/12/2012
Il Sole 24 Ore
Pagina 29
Il Sole 24 Ore
Sabato 22 Dicembre 2012 - N. 353
Norme e tributi 29
Fisco e contribuenti. Pubblicate in «Gazzetta Ufficiale» le tabelle Aci 2013 sui costi chilometrici
Giustizia & web. Per il video relativo a un disabile
Il benefit-auto vale il 3-6% in più
Aumenti maggiori per i veicoli diesel che per quelli a benzina
A Milano assoluzione
per tre manager Google
Luca Gaiani
Giovanni Negri
Pronte le tabelle Aci per il
benefit auto del 2013. Nel supplemento ordinario n. 211 alla
Gazzetta ufficiale di ieri è stato pubblicato il provvedimento che riporta i valori da utilizzare per la tassazione del reddito in natura derivante
dall’assegnazione delle autovetture aziendali ai dipendenti. Rispetto al 2012, aumenti
medi tra il 3 e il 4 per cento per
i veicoli a benzina e tra il 5 e il 6
per cento per quelli diesel.
L’articolo 51 del Tuir stabilisce che l’imponibile da assoggettareacontributi eritenutefiscali per l’uso "promiscuo"
dell’auto da parte di dipendenti
esoggettititolaridiredditoassimilato (come gli amministratori di società) si quantifica sulla
basedel30%diunvalorestabilito dall’Aci annualmente, che
corrisponde ad una percorrenza di 15.000 chilometri. L’auto a
in benefit si considera cioè de-
stinata all’uso privato per 4.500
chilometri all’anno (15.000 x
30%), indipendentemente dalla
percorrenza effettiva.
L’importo da aggiungere al
reddito pagato in denaro, per
determinarel’imponibileprevidenziale e fiscale, è quello forfettario della tabella Aci, anche
se il lavoratore utilizza il veicolo personalmente per un numerodichilometrisuperioreoppure inferiore a quello di legge.
Il benefit è indipendente
dal costo che la società sostiene effettivamente per l’utilizzo privato, che può essere più
o meno elevato di quanto stimato dalla tabella.
IL QUADRO
Definiti i valori
per la tassazione del reddito
in natura che deriva
dall’assegnazione
ai dipendenti
Se il mezzo è assegnato solo
per finalità personali, il reddito
innatura dovrà misurarsiapplicando la regola del valore normale(articolo9 delTuir) e dunque quantificando ciò che, in
base ai chilometri effettivi, è
stato il beneficio realmente attribuito al dipendente. Qualora
l’auto del dipendente non sia
compresa nella lista Aci, per
quantificare il benefit si farà riferimento al modello che risulta più simile a quello in uso.
Dall’importo convenzionale
della tabella Aci si deducono,
per il calcolo del valore da inserire in busta paga, le somme
(Iva compresa) eventualmente
pagate dal dipendente (anche
mediante trattenuta), per l’uso
del veicolo. Se queste somme
sono pari o superiori all’ammontare fiscale, nessun obbligo di assoggettarle a contribuzioneea ritenutasorgeper ildatore di lavoro. L’assoggettamento a contributi e ritenute
del valore del benefit dovrà avvenire nel periodo di paga, e
dunque in genere mensilmente
per i dipendenti; per ladeterminazionedel momentoimpositivo degli amministratori e dei
collaboratori coordinati e continuativi, si farà invece riferimento al sistema periodico di
pagamento previsto dalle delibere,dai contratti odagli accordi intercorsi. Alla retribuzione
in denaro del mese, o al compenso pagato all’amministratore,si aggiungerà, conriferimento al diverso periodo di paga,
un importo pari a 1/12 (o alla
quota corrispondente al periodo di paga prescelto) di quanto
risultante dalla tabella, dedotto
l’importo eventualmente pagato dal dipendente.
L’importo convenzionale
Acisiconsidera anchequale valore normale per la tassazione
delleautoassegnateinusoaisoci (articolo 2, del Dl 138/2011).
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Agenzia delle Entrate. Con la circolare 48/E arrivano i chiarimenti
Gestioni patrimoniali, il bollo
si paga anche sulla liquidità
Adriano Melchiori
Gianfranco Ursino
A ridosso delle chiusure di
fineanno, l’agenziadelle Entrate
ha diffuso ieri l’attesa circolare
(n.48/E del 21 dicembre) sulla
nuova imposta di bollo in vigore dal 2012 su conti correnti, libretti di risparmio e prodotti finanziari,giàoggettodelledisposizioni attuative dettate dal decreto Mef del 24 maggio scorso.
Bollo fisso su c/c e libretti
Il provvedimento ribadisce che
l’imposta fissa (euro 34,20 per le
personefisiche e100persoggetti
diversi)vadeterminatainbaseai
giorni rendicontati utilizzando
l’anno civile di 365 giorni (366
giorni se bisestile come il 2012).
L’imposta annuava rapportata al
periodo anche in caso di chiusura o apertura dei rapporti, ma
l’importononpuòessereinferiorea1euro.Perl’esenzionedicontielibrettiintestatiapersonefisiche con saldo complessivo non
superiore a 5mila euro, la giacenza va calcolata come media dei
saldi giornalieri contabili, comprendendoancheilibrettialportatore.Inpresenzadipiùrapporti con diversa periodicità di rendicontazione, va considerata anchelagiacenzamediadeirapportinonrendicontati.Laliquidazioneinoccasionedellarendicontazioneperiodicaècomunquedefi-
LIBRETTI E CONTI CORRENTI
Per l’esenzione dei rapporti
che non superano in totale
i 5mila euro, la giacenza
va calcolata come media
dei saldi giornalieri contabili
nitiva e non richiede alcun conguaglio a fine anno. È chiarito,
poi, che per i libretti di risparmio
assume rilevanza la natura soggettivaanchedelportatoredellibretto, se diverso dal soggetto
che ne ha richiesto l’emissione.
Bollo sui prodotti finanziari
Per l’imposta dello 0,10% (0,15%
dal 2013), la circolare utilizza più
esempiperspiegarecomeapplicarelamisuraminimadi34,20euroe
quella massima di 1.200, prevista
per il 2012, ma ora integrata dalla
legge di Stabilità, dal 2013, con un
tetto di euro 4.500 per i clienti non
persone fisiche. L’applicazione di
minimoe massimoconsidera tutti
i prodotti del cliente, ragguagliandoli ai giorni rendicontati. In presenzadipiùrapporti,vannoconsideratiunasolavoltaigiornideiperiodisovrapposti.Occorre,poi,ve-
rificare al 31 dicembre (o alla chiusura delrapporto) se l’imposta applicata sia almeno pari al minimo.
Per le rendicontazioni di estinzione di dossier ormai vuoti, l’imposta è quella minima di euro 34,20
rapportataalperiodo.Perlegestioni patrimoniali il prelievo è da calcolare sull’intero valore del patrimoniogestito,compreselaliquidità. Inoltre è chiarito che il cumulo,
per minimo e massimo, si applica
ancheallepolizze assicurative.
LeEntratesemplificanoilprelievo sui buoni fruttiferi postali,
giàesentisedivalorecomplessivo non superiore a 5mila euro.
PosteItaliane, infatti, determina
l’imposta solo al 31 dicembre,
senza considerare i Bfp rimborsati in corso d’anno e considerandoperinterol’annodiapertura. Per i Bfp emessi prima del
2009, invece, il bollo è sempre
calcolato in percentuale ma con
un’imposta minima annuale di
euro1,81 anziché di 34,20.
Per le Onlus è confermata
l’esenzione dal bollo, oltre che su
conti correnti e libretti di risparmio,anche sui prodotti finanziari.
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MILANO
IMPOSTE LOCALI
Terreniincolti
in montagna
esenti Imu
I terreni agricoli montani sono esclusi dall’Imu
anche se incolti. La conferma ufficiale è stata fornita
mercoledì19dalsottosegretarioall’EconomiaVieriCeriani al question time alla
commissione Finanze della
Camera.Aisensidell’articolo7delDlgs504/1992,applicabile anche all’Imu, è previstal’esenzioneperi terreni agricoli ricadenti in zone
montaneo dicollina(circolare ministeriale n. 9/1993).
Si era posto il problema se i
terreni incolti potessero
usufruire della esenzione,
dato che non essendo coltivatinonpotrebberorientrare fra quelli agricoli. Il Governo ha confermato che
anche per i terreni incolti
sussiste l’esenzione, precisando che nelle istruzioni
ministerialiallacompilazione della nuova dichiarazione Imu viene prevista
l’esenzione genericamente
per i terreni ricadenti nelle
aree montane e di collina.
Larispostanonpotevaessere diversa in quanto l’Imu
colpisce i fabbricati, le aree
edificabili ed i terreni agricoli. Non vi sono altre categorie di immobili per cui i
terreni incolti non possono
cheappartenereallacategoriadeiterreniagricoli. Piuttosto,ilproblemasipresenta per i terreni edificabili i
quali, se sono posseduti e
condotti da imprenditori
agricoli professionali o da
coltivatori diretti iscritti
nella gestione Inps, sono
considerati agricoli e quindiesentisesituatiinmontagna o in collina. I proprietari farebbero bene, quindi, a
non lasciare incolti i terreni
in aree edificabili.
G. P. T.
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Enti locali. Approvati i nuovi fabbisogni standard locali
Il Tar: competenza al giudice inglese
Napoli spende per gli uffici
il 35% in più del prezzo giusto
Regione Piemonte,
stop sui derivati
Verdetto ribaltato e proscioglimento pieno, «perché il
fatto non sussiste». La Corte
d’appello di Milano ha assolto ieri i tre manager di Google
imputati per violazione della
privacy in relazione a un video
caricato in rete che mostrava
un minorenne disabile insultato e vessato dai compagni di
scuola. In primo grado erano
staticondannatia6mesi.Ilcollegioha confermatoanchel’assoluzione che era già arrivata
in primo grado per un quarto
imputato, che rispondeva solo
di diffamazione. La sentenza
di primo grado emessa nel febbraio 2010 aveva fatto il giro
del mondo perché si trattava
del primo processo a livello internazionale per pubblicazione di contenuti, in questo caso
video, sul web che vedeva tra
gli imputati dei responsabili di
un provider di internet.
Le condanne erano state criticate,tral’altro,dall’ambasciata Usa a Roma e anche dalla
stampa americana perché ritenute una sorta di censura alla
libertà del web. Il filmato che
ritraeva un minorenne sottoposto ad angherie ed insulti da
parte dei compagni di classe di
un istituto tecnico di Torino
era stato caricato su Google video l’8 settembre del 2006 dove era stato cliccatissimo per
circa 2 mesi.
«Assoluta soddisfazione,
ma nessuna sorpresa; onestamente la condanna si basava
sul nulla» Sono queste le prime parole dell’avvocato Giulia
Bongiorno,legaledeitremanager. La sentenza di assoluzione, ha proseguito il legale, è
«una giusta conseguenza». Rispondendo alle domande dei
cronisti l’avvocato ha spiegato
che«i controlli ci sono,ma non
competono a Google», non è
statoriconosciutocioèunasorta di "maxi controllo", non c’è
questoulteriore obbligo,come
per esempio per un direttore
di un giornale. Bongiorno ha
sottolineato che bisognerà poi
attendere le motivazioni per
prendere maggiore consapevolezzadella portata dellasentenza e per valutare se, come
MILANO.
Per far funzionare la propria
burocrazia il Comune di Napoli
spende il 34% in più rispetto al
prezzo «giusto», mentre Bari, il
più virtuoso fra i capoluoghi di
Regione, si accontenta del 67%
inmenodellerisorseche potrebbe utilizzare in base ai parametri
federalisti.
ParoladellaCopaff,lacommissione paritetica per l’attuazione
del federalismo fiscale presiedutadaLucaAntonini,chehaapprovato la seconda tranche dei «fabbisognistandard»,cioèdeilivelli ottimali di spesa che Comuni e
Province dovrebbero seguire: la
prima, relativa alla Polizia municipale dei Comuni e al mercato
dellavoronelle Province,era stata predisposta a giugno e il Dpcm
è stato approvato ieri dal consiglio dei ministri.
Un capitolo ricco quello varato dalla Copaff, perché riguarda
le funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo,
valea dire ilcomplesso degli uffici che fanno funzionare la macchina comunale e provinciale.
Sotto esame, sulla base dei dati
raccolti direttamente con i questionari sottoposti nei mesi scorsi ai Comuni e integrati con i database istituzionali (dalle Finanze all’Interno, dall’Inps all’agenzia del Territorio) sono finiti così
gli uffici tecnici, quelli che si occupano di tributi, l’anagrafe, lo
stato civile, gli uffici elettorali e
così via. Si tratta di un complesso
di attività che nei Comuni vale
8,8 miliardi all’anno, vale a dire il
27,2% della spesa corrente complessiva dei sindaci nelle Regioni
a Statuto ordinario, e 1,4 miliardi
nelleProvince(il22,9%delleuscite correnti). Insieme alla prima
Normativa Enti Locali
puntata dei fabbisogni standard,
cheagiugno aveva mostratoi numeri della Polizia municipale nei
Comuni e dei servizi del mercato
dellavoro nelle Province,la macchina ha ormai esaminato il 35%
delle spese correnti comunali e
provinciali.Ovviamentesolonelle Regioni a Statuto ordinario,
coinvolte più direttamente dalla
legge delega sul federalismo fiscale e dai suoi decreti attuativi.
Le performance
Laspesaeffettivaperlaburocrazia
comunaleinrapportoai
fabbisognistandard
Comune
Napoli
Potenza
Ancona
Perugia
Firenze
Venezia
Roma
Bologna
Catanzaro
Milano
Genova
Campobasso
L’Aquila
Torino
Bari
Differenza % fra
spesa storica
e fabbisogni
standard
34,4
26,5
20,7
15,2
13,9
7,5
7,1
3,8
3,2
–5,6
–8,0
–10,3
–15,6
–58,5
–67,0
Fonte: elab. Sole 24 Ore su dati Copaff
Il meccanismo messo in piedi
da Sose, la società degli studi di
settore,con IfeleUpihaelaborato i dati di spesa parametrandoli
adiversevariabili,dallecaratteristiche del territorio alla quantità
di servizi effettivamente offerti,
per individuare i parametri di
spesa ottimale. Tra i capoluoghi
delle Regioni a Statuto ordinario, Napoli, Potenza e Ancona
mostrano i risultati peggiori, con
le differenze più alte fra la spesa
reale messa a bilancio e il «prezzogiusto»deiservizi,mentreBari, Torinoel’Aquila vantanoi dati migliori. Genova e Milano
spendono poco meno rispetto ai
fabbisogni standard, mentre le
uscitediRomaeFirenzesonosuperioriailivelliottimaliapprovatidallaCopaff.Anchealivelloregionale,la geografiadel confronto fra uscite effettive e spesa corretta mostra dinamiche simili: il
quadro più virtuoso è offerto dai
Comuni del Nord ovest, trainati
in particolare dai risultati degli
enti piemontesi, mentre la Campania mostra i livelli di spesa più
alti rispetto ai servizi offerti, ma
secondo le tabelle Copaff anche
Emilia Romagna e Toscana hanno spazi per i risparmi.
Nell’impostazione originaria
del federalismo fiscale i fabbisogni standard dovevano individuare i livelli di spesa da garantire con la perequazione statale. Il
quadro nel frattempo è mutato,
ma le norme non si sono dimenticate del ruolo assegnato a questa rilevazione: secondo la legge
distabilità approvata ieri, ifabbisogni standard dovranno entrare in gioco nella distribuzione
del fondo di solidarietà alimentato dall’Imu.
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La Regione Piemonte non
può chiedere al giudice amministrativo di pronunciarsi
sull’annullamento in autotutela dei derivati da 1,85 miliardi
sottoscritti nel 2007 perché si
tratta di contratti «di natura
privatistica», su cui deve decidere il giudice inglese in base
all’Isda Master Agreement.
Giudice inglese che, su questa
vertenza, si è già pronunciato
a luglio, dando il semaforo
verde agli swap in quanto caratterizzati da condizioni «legittime, valide e vincolanti»,
stipulate «non a fini speculativi» da un «operatore qualificato» come la Regione.
LA BATTAGLIA
La Corte di Londra
ha definito legittimi gli swap
ma per l’ente non si è
pronunciata sull’autotutela,
che rimarrebbe valida
Uscite sconfitte dal primo
round del processo penale
milanese, le banche continuano invece a ottenere soddisfazioni sul versante della giustizia amministrativa. Nel caso
di Torino, giudicato dal Tar
Piemonte nella sentenza
1390/2012 depositata ieri, a ottenere la vittoria è Dexia Crediop (della partita sono anche Merril Lynch e B.I.I.S.)
La vicenda è analoga a quella di tanti derivati di enti territoriali raccontate in questi anni. Nel 2006 la Regione, allora
retta dalla Giunta di centrosinistra guidata da Mercedes
Bresso, mette in campo
un’emissione obbligazionaria
LE INDICAZIONI
La Corte d’appello di Milano
ribalta la sentenza emessa
in primo grado:
non esiste un dovere
di controllo sui contenuti
La vicenda
01 | IL PRECEDENTE
Il tribunale di Milano, nel
febbraio 2010, condannò
tre dirigenti di Google
accusati di diffamazione e
violazione della privacy per
non avere impedito nel
2006 la pubblicazione sul
motore di ricerca di un video
che mostrava un minore
affetto da sindrome di Down
insultato e picchiato da
quattro studenti di un
istituto tecnico di Torino. Ai
tre imputati vennero inflitti
sei mesi di reclusione per
violazione della privacy. Un
quarto dirigente è stato
assolto
02 | L’ASSOLUZIONE
Ieri la Corte d’appello ha
prosciolto i manager con la
formula più ampia, «perché
il fatto non sussiste»,
bocciando la tesi dell’accusa
basta su una nozione ampia
di controllo
conferma della condanna. Secondo l’accusa Google, che un
«host attivo» è colpevole di
mancato controllo, perché «il
controllo doveva essere fatto,
ma è stato omesso al fine di lucrare e questo è reato». Per
l’accusa non solo era stata violata la privacy di un minore,
«ma sono anche state date lezioni di crudeltà a 5.500 visitatori». Per il pg il controllo «era
possibile, le procedure di controllo esistevano», ma Google
si era guardata dall’esercitarlo. Nella requisitoria l’accusa
sottolinea come Google «doveva fare il controllo, poteva
farlopreventivamente– lapossibilità è nota da anni –, ma
questo controllo aveva un costo, quindi l’omesso controllo
è stato fatto per fare profitto».
Google Italy «ha sede in Italia
edera suocompito conformarsi alle leggi italiane sulla privacy», aveva concluso la sua
requisitoria lo scorso11 dicembre Bertolè Viale.
Ma per la difesa di Google,
svolta oltre che Bongiorno anche da Giuseppe Vaciago,
«non c’è obbligo giuridico» di
controllo per l’internet provider. Nella sentenza di condannadiprimogrado,avevaosservatoin aulala difesa,sifa riferimento a un obbligo «di cui non
c’è traccia» nell’ordinamento
italiano.Piuttosto«laprofessoressa che era in quell’aula»,
mentre i ragazzi filmavano
«aveva un obbligo giuridico,
mentre non ha mosso un dito.
Noi, invece, siamo in quest’aula e non abbiamo nessun obbligo».Edifronteaquelvideo«riprovevoleevergognoso»,larimozione da parte di Google «è
stata assolutamente tempestiva». Inoltre, aveva sottolineato Bongiorno, Google video è
«un servizio di Google Inc. che
permette di caricare i video sui
server,servercheeranoinCalifornia. Allora perché questo
processo lo facciamo qui? Occorre contestualizzare bene il
codice della privacy nel contesto europeo» e «non è vero
che siamo in una prateria (come sostenuto dal giudice della
sentenza di condanna Oscar
Magi, ndr) senza obblighi».
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Diritto di famiglia. La sentenza
La Cassazione «apre»
sui patti pre-matrimoniali
Patrizia Maciocchi
Gianni Trovati
pare probabile, lo scontro giudiziario avrà una terza tappa in
Cassazione per un (ora eventuale) ricorso della Procura.
Esulta anche la società. In
una nota Google precisa che
«Siamo molto felici che la decisione di primo grado non sia
stata confermata e che la Corte d’Appello abbia riconosciuto l’innocenza dei nostri colleghi. Anche in questo frangente – prosegue la nota – il nostro pensiero va al ragazzo e
alla sua famiglia, che in questi
anni hanno dovuto sopportare momenti difficili».
Sconfitta la linea della procura diMilano. Il Pg Laura Bertolè Viale aveva infatti chiesto
ai giudici della prima sezione
penale della Corte d’appello la
da 1,85 miliardi di euro in forma bullet, che prevede il rimborso a scadenza in soluzione
unica. Per questo tipo di obbligazioni, allora possibili, la legge imponeva la costituzione
di fondi o di swap di ammortamento. Nasce da qui la decisione di sottoscrivere i derivati per accantonare periodicamente le somme necessarie al
rimborso (amortising swap),
per mettersi al riparo dalle dinamiche di tasso (interest rate swap) e per proteggere le
banche dal rischio Italia (credit default swap), i cui contratti sono stati firmati nella seconda metà del 2007.
Nel 2011 la giunta Cota (Lega
Nord)chiedediesaminareiderivatiaunconsulente,cheligiudica viziati da «violazioni normative» e «costi occulti» che
non consentono di ottenere la
«convenienza economica» necessariaper legge agli swap degli enti pubblici. Di qui l’annullamentoin autotutela,che però
ieri ha ricevuto lo stop del Tar
Piemonte. La procedura è stata
preceduta solo da una gara informale, si caratterizza come
«privatistica» e non consente
quindi di attivare i poteri autoritativi dell’ente pubblico. La
competenza, quindi, è inglese.
Dexia richiama i contenuti
della sentenza inglese di luglio,
ritenendola sufficiente a salvareicontratti,main seratalaRegione ribatte che i giudici di
Londra non si sono pronunciati sull’autotutela, che secondo
Palazzo Lascaris mantiene
quindi la sua «portata caducatoria». La battaglia, insomma,
pare destinata a continuare.
G. Tr.
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Il "contratto" prematrimoniale è valido se afferma interessi meritevoli di tutela. La
Corte di cassazione con la sentenza 23713, dice sì alla versione italiana degli accordi presi
dai coniugi prima delle nozze,
di moda nei paesi anglosassoni. L’apertura della "frontiera" è possibile però solo se il
patto, sottoscritto in vista
dell’altare, non è contrario ai
principi dell’ordine pubblico
e afferma un diritto.
Del nuovo corso beneficia
unexmaritoacuilamoglieavevapromessoditrasferire,incaso di fallimento del matrimonio, la proprietà di un immobi-
L’INDICAZIONE
Il contratto è valido
solo se afferma
degli interessi
che risultano
meritevoli di tutela
le a titolo di indennizzo per le
spesesostenuteperristrutturare la casa coniugale, sempre di
sua proprietà. Mentre il futuro
spososiimpegnavaaricambiare con 20 milioni di lire.
Ma tra il dire e il fare ce ne
corre. E la generosa fidanzata,
una volta diventata ex moglie,
ci ha ripensato e si è rivolta ai
giudici, ma a considerare legittimoilpassoindietroèstatosolo il tribunale di primo grado.
La Cassazione, prima di affermare la validità dell’accordo,ricordaladiversitàdiorientamenti sul punto. Da una parte la giurisprudenza prevalente che ritiene nulli i "patti" sottoscritti prima delle nozze, in
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile
sede di separazione o in vista
del divorzio perché in contrastocon i«principi diindisponibilità degli status e dello stesso
assegnodidivorzio».Unachiusura censurata dalla dottrina
che guarda all’evoluzione del
sistema normativo, propenso
a riconoscere maggiore autonomia ai coniugi nello scegliere sui loro rapporti economici
anche quando l’amore finisce.
Su questa strada c’è la giurisprudenza più recente che nega il contrasto con l’ordine
pubblico affermando, in particolare, la validità anche
dell’accordo teso a escludere
il mantenimento in caso di separazione, con il solo limite
della tutela del coniuge più
debole che può chiedere di
annullare la scrittura privata.
La ricorrente non può invece fare nulla nel caso esaminato, dal momento che si è "incastrata" in un impegno di tipo
negoziale, collegato alle spese
affrontate dall’ex marito.
Un vero e proprio contratto «caratterizzato da prestazioni e controprestazioni
tra loro proporzionali» di
cui il debitore non può liberarsi, se non attuando quanto sottoscritto.
Nessun appiglio neppure
nella condizione "sospensiva" individuata nel fallimento del matrimonio, che deve
essere considerata solo come
evento oggettivo indipendentemente da eventuali responsabilità addebitabili all’uno o
all’altro coniuge.
Anzi nullo sarebbe l’accordo che, limitando la libertà dei
componenti della coppia di
sciogliere l’unione, ponesse
delle condizioni dissuasive.
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MASSIMA
«L’impegnonegoziale, unasorta
didatiuminsolutum, viene
collegatoallespeseaffrontate
perlasistemazione diunaltro
immobileadibitoacasa
coniugale,eilfallimentodel
matrimoniononviene
consideratounacausagenetica
dell’accordo,maèdegradatoa
mero"evento"condizionale.
Ovelacausageneticafosseil
matrimonio(eilsuofallimento)
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Sab 22/12/2012
Il Sole 24 Ore
Pagina 29
Il Tar: competenza al giudice inglese.
Regione Piemonte, stop sui derivati
LA BATTAGLIA La Corte di Londra ha definito legittimi gli swap ma per l' ente non si
è pronunciata sull' autotutela, che rimarrebbe valida.
La Regione Piemonte non può chiedere al giudice
amministrativo di pronunciarsi sull' annullamento in
autotutela dei derivati da 1,85 miliardi sottoscritti nel
2007 perché si tratta di contratti «di natura
privatistica», su cui deve decidere il giudice inglese in
base all' Isda Master Agreement. Giudice inglese che,
su questa vertenza, si è già pronunciato a luglio,
dando il semaforo verde agli swap in quanto
caratterizzati da condizioni «legittime, valide e
vincolanti», stipulate «non a fini speculativi» da un
«operatore qualificato» come la Regione. Uscite
sconfitte dal primo round del processo penale
milanese, le banche continuano invece a ottenere
soddisfazioni sul versante della giustizia
amministrativa. Nel caso di Torino, giudicato dal Tar
Piemonte nella sentenza 1390/2012 depositata ieri, a
ottenere la vittoria è Dexia Crediop (della partita sono
anche Merril Lynch e B.I.I.S.) La vicenda è analoga a
quella di tanti derivati di enti territoriali raccontate in
questi anni. Nel 2006 la Regione, allora retta dalla
Giunta di centrosinistra guidata da Mercedes Bresso,
mette in campo un' emissione obbligazionaria da 1,85
miliardi di euro in forma bullet, che prevede il
rimborso a scadenza in soluzione unica. Per questo
tipo di obbligazioni, allora possibili, la legge imponeva
la costituzione di fondi o di swap di ammortamento.
Nasce da qui la decisione di sottoscrivere i derivati
per accantonare periodicamente le somme
necessarie al rimborso (amortising swap), per
mettersi al riparo dalle dinamiche di tasso (interest
rate swap) e per proteggere le banche dal rischio
Italia (credit default swap), i cui contratti sono stati
firmati nella seconda metà del 2007. Nel 2011 la
giunta Cota (Lega Nord) chiede di esaminare i derivati
a un consulente, che li giudica viziati da «violazioni
normative» e «costi occulti» che non consentono di
ottenere la «convenienza economica» necessaria per
legge agli swap degli enti pubblici. Di qui l'
annullamento in autotutela, che però ieri ha ricevuto
lo stop del Tar Piemonte. La procedura è stata
preceduta solo da una gara informale, si caratterizza
come «privatistica» e non consente quindi di attivare i
poteri autoritativi dell' ente pubblico. La competenza,
quindi, è inglese. Dexia richiama i contenuti della
sentenza inglese di luglio, ritenendola sufficiente a
salvare i contratti, ma in serata la Regione ribatte che
Normativa Enti Locali
i giudici di Londra non si sono pronunciati sull'
autotutela, che secondo Palazzo Lascaris mantiene
quindi la sua «portata caducatoria». La battaglia,
insomma, pare destinata a continuare. G. Tr. ©
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Sab 22/12/2012
la Repubblica
SABATO 22 DICEMBRE 2012
La Repubblica
Pagina 9
@
VERSO
LE ELEZIONI
POLITICA
INTERNA
PER SAPERNE DI PIÙ
www.governo.it
pubblico.repubblica.it
■9
Il dossier
Governo, missione compiuta su Btp e Ue
in difficoltà su sviluppo e anti-corruzione
Gli obiettivi raggiunti
Spread
Nel Salva-Italia
tagli per 30 miliardi
Il divario Btp-Bund
rimesso in sicurezza
Il primo provvedimento del governo
Monti — 4 dicembre 2011 — è quello
che sull’onda di un’emergenza
intimidisce i partiti, Pdl in
testa, e riesce meglio. Il
Salva-Italia, manovra da
30 miliardi, passa in
Parlamento senza
modifiche. Da quel
momento quel default
dell’Italia sfiorato con
Berlusconi si allontana,
salvando il Paese e con
esso l’euro. Nella manovra c’è anche
la riforma delle pensioni del ministro
Fornero per mettere in sicurezza il
sistema. Preziosi anche i tagli della
spending review
Grazie al Salva-Italia il differenziale
Btp-Bund inizia a scendere. Con
Berlusconi, il 9 novembre 2011, lo
spread aveva toccato il
massimo storico a 578
punti, a un passo
dall’insostenibilità. Il
default è dietro l’angolo.
Con Monti, tra alti e bassi,
scende. Ad agosto la
svolta, con l’intervento
della Bce. L’Italia, grazie
alla sua rinnovata solidità,
ne beneficia. Unica fiammata
quando Berlusconi si riaffaccia sulla
scena politica. Poi si assesta di
nuovo. Mercoledì scorso scende
fino a 287 punti. Ieri ha chiuso a 310.
Credibilità
Costi della politica
Asse con Hollande
e ritorno in Europa
Resistenze ai tagli superate
dopo lo scandalo Batman
Il vero successo di Monti è aver
ridato credibilità a un Paese che con
Berlusconi era stato emarginato nei
consessi internazionali.
Subito un ruolo centrale
nei negoziati europei
grazie al lavoro
quotidiano di Monti e
Moavero e all’austerity
adottata a Roma.
A marzo su impulso
italiano nell’agenda Ue si
inizia a parlare di crescita.
Grazie all’asse con Hollande arriva
la svolta: a giugno la Merkel deve
accettare lo scudo anti-spread
proposto dall’Italia senza il quale la
Bce non avrebbe potuto intervenire.
Sull’onda dello scandalo Batman il
governo riesce a scardinare le
resistenze dei partiti (specialmente
di centrodestra) e fa
approvare il decreto che
taglia i costi della politica.
Colpo di forbici a numero
e stipendio dei consiglieri
regionali, provinciali e
comunali. Tagliati anche
i fondi dei gruppi e gli
stipendi dei presidenti.
Un altro settore nel quale
il governo è molto attivo, con
successo, è la lotta all’evasione.
Tutti ricorderanno i blitz nelle
località turistiche più patinate. Nel
2012 recuperati 13 miliardi.
Riforme
Lavoro e liberalizzazioni
avanti ma con cautela
Due riforme sulle quali ci sono state
aspre polemiche sono quella del
lavoro (Fornero) e le liberalizzazioni
(Passera). Per la Fornero
sull’articolo 18 è battaglia
con il Pd, sulla flessibilità
in entrata con il Pdl. Alla
fine la riforma sarà
annacquata ma otterrà
comunque il via libera
Ue. Nei prossimi anni si
capirà il suo valore. Sulle
liberalizzazioni è
soprattutto il Pdl a mettersi di
traverso. Insieme alle lobby riesce
ad ammorbidire le misure su taxi,
medicine e professioni.
Sindacati
Gli obiettivi mancati
ALBERTO D’ARGENIO
Pensioni
Mario Monti ha varcato la soglia di Palazzo Chigi il 16
novembre 2011con lo spread a 578 punti, un Paese
screditato e sull’orlo del default. L’eredità di Silvio
Berlusconi. Il premier grazie al Salva-Italia, all’abilità nel
negoziare in Europa e ai frequenti viaggi nelle capitali
della finanza ha ridato fiducia e credibilità all’Italia. Fino a
ricoprire un ruolo centrale a Bruxelles, dove ha raccolto i
maggiori successi. Tra questi l’avvio della strategia Ue per
la crescita e, a giugno, l’adozione dello scudo anti-spread
che ha poi permesso il decisivo intervento della Bce.
Nonostante le tante battaglie combattute contro la Merkel
e gli altri leader del Nord, ora tutte le Cancellerie tifano per
un suo bis. Dopo l’emarginazione internazionale di
Berlusconi un successo
anche il recupero dei
Grado di realizzazione
normali rapporti fuori
alto
dall’Europa (in particolare
il legame con Obama). Sul
medio
fronte interno il governo si
è invece mosso tra luci e
basso o
ombre. Molte riforme sono
nullo
state meno coraggiose delle
attese, spesso per l’ostilità
dei partiti in Parlamento. Frequenti i no del Pdl. Dura la
battaglia con il Pd sulla riforma del lavoro. La crescita è un
punto dolente per Monti, con l’Italia in piena recessione. Il
premier ha ammesso che le misure necessarie per evitare il
fallimento del Paese hanno depresso il Pil facendo
lievitare il debito, ma confida che le riforme strutturali in
futuro ripagheranno gli italiani dei sacrifici imposti.
Sempre che non vengano smontate. Il fallimento più
evidente il caos esodati. Ma il risultato con il quale Monti
lascia dopo 13 mesi è sotto gli occhi di tutti: ieri lo spread
ha chiuso a 310 punti nonostante le tensioni politiche.
L’obiettivo di salvare il Paese, dunque, è stato centrato.
Il rilancio spetterà al prossimo governo.
(ha collaborato Riccardo Di Grigoli)
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Esodati
Crescita
Un pasticcio drammatico Maglia nera nella Ue
risolto con grave ritardo per la recessione
Il maggiore insuccesso del governo
Monti è quello degli esodati,
l’esercito di chi è rimasto senza
lavoro e dopo la riforma
Fornero senza pensione.
Un pasticcio reso ancora
più drammatico dal
balletto sui numeri e dal
ritardo con il quale il
governo ci ha messo una
pezza. Alla fine è stata
trovata la copertura per
130 mila persone con un
costo di 10 miliardi. L’esecutivo ha
istituito un fondo per gli esodati
che si verranno a creare nei
prossimi anni. Ma i soldi ce li
dovranno mettere i futuri governi.
Monti ha riconosciuto che per
salvare il Paese ha dovuto imporre
misure recessive. Ma confida che le
riforme - come i decreti
sviluppo di Passera e le
semplificazioni- in futuro
possano irrobustire la
crescita del Prodotto
interno lordo italiano.
Intanto nel 2012 il Pil è
crollato in tutta Europa,
in Italia oltre la media (2,4%). A Bruxelles Monti
è riuscito ad avviare, anche con
Hollande, un piano per la crescita,
la riforma del mercato interno e il
dibattito sugli investimenti
pubblici. I frutti? In futuro.
Conti pubblici
Province
Deficit verso quota zero
ma volano debito e fisco
Bloccata dalle Camere
la riduzione da 86 a 51
Nel 2012 il debito italiano ha
sfondato quota 2000 miliardi
(126% del Pil), ma nel 2013
dovrebbe essere
raggiunto l’obiettivo di
abbattimento del deficit
(pareggio di bilancio).
Monti ha anche ridato
all’Italia quell’avanzo
primario dilapidato da
Berlusconi. Ma con il
governo tecnico è salita
la pressione fiscale (46%)
sebbene molte misure, come l’Imu,
erano state promesse all’Europa da
Berlusconi nell’estremo tentativo
di salvarsi prima delle dimissioni. Il
Pdl ha fatto saltare la delega fiscale.
Il governo aveva approvato la
riduzione delle province, che con
l’accorpamento sarebbero passate
da 86 a 51. Ma per ragioni
elettorali in Parlamento il
Pdl ha fatto saltare la
riforma, e con essa
risparmi per centinaia di
milioni. Altri insuccessi il
rapporto Amato sulle
spese di sindacati e partiti
e quello Giavazzi sugli
incentivi alle imprese.
Saltati per i veti di lobby e parti
sociali. I partiti hanno affondato la
riforma del Titolo V della
Costituzione che avrebbe dovuto
ridisegnare la struttura dello Stato.
L’attività
del Governo Monti
35
Decreti legge
IL BILANCIO
57
31
Disegni di legge
di ratifica
di accordi
internazionali
23
Disegni di legge
27
21
77
115
Provvedimenti
approvati
dal Cdm
Approvati
definitivamente
dal Parlamento
I VOTI DI FIDUCIA
34
Camera
Senato
18
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Anticorruzione
Un risultato a metà
stop alla trasparenza
Sull’anticorruzione il governo
Monti spinge, ma non ottiene il
risultato pieno. Rema contro il
Pdl. Così rimangono
bloccate la delega sulla
trasparenza nella
Pubblica
amministrazione e
quella sulle
incompatibilità per gli
incarichi dei dirigenti
pubblici. Porta invece a
casa l’incandidabilità
dei condannati, l’inasprimento
delle pene per i corrotti e il doppio
reato di concussione. Salta il ddl
sulle misure alternative al carcere.
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Sab 22/12/2012
La Repubblica
Pagina 9
Province.
Bloccata dalle Camere la riduzione da 86 a 51
Il governo aveva approvato la riduzione delle
province, che con l' accorpamento sarebbero passate
da 86 a 51. Ma per ragioni elettorali in Parlamento il
Pdl ha fatto saltare la riforma, e con essa risparmi per
centinaia di milioni. Altri insuccessi il rapporto Amato
sulle spese di sindacati e partiti e quello Giavazzi
sugli incentivi alle imprese. Saltati per i veti di lobby e
parti sociali. I partiti hanno affondato la riforma del
Titolo V della Costituzione che avrebbe dovuto
ridisegnare la struttura dello Stato.
Sindacati
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Sab 22/12/2012
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SABATO 22 DICEMBRE 2012
■ IV
ROMA
La Repubblica
Pagina 68
IL CAOS DEI TRASPORTI
LE REAZIONI/1
LE REAZIONI/2
LE REAZIONI/3
Secondo la consigliera
Azuni del Gruppo Misto
“non è possibile che
l’unico sistema di
trasporto economico
in città sia inutilizzabile
con questa frequenza
e nelle ore di punta”
De Luca (Pd): “Anziché
fare terrorismo per
coprire le persone
nominate ai vertici Atac,
il sindaco consenta al
nuovo amministratore
di lavorare senza
imporre i suoi uomini”
“Per i Maya oggi era
la fine del mondo
Noi l’abbiamo anticipata
da mesi con la metro
L’apocalisse si è
abbattuta di nuovo
sui romani”, ironizza il
consigliere Pd Stampete
Nando Bonessio
Athos De Luca
Le frasi
Alemanno: “La metro B è stata sabotata”
Il dossier dei sindacati: tra luglio e novembre 75 blocchi sulle due linee
LAURA SERLONI
SA la parola “sabotaggio”.
Lo fa per la prima volta, il
sindaco Alemanno. Ammette di essere «molto preoccupato per la sequenza infinita di atti non comprensibili» e arriva ad
ipotizzare una manomissione volontaria. «C’è stato un salto di livello — spiega davanti all’Assemblea capitolina — perché finora ci
sono stati dei disservizi che potevano avere radici di disaffezione
oltre che problemi tecnici, ma il
fatto che uno degli interruttori
avesse i cavi tranciati fa pensare a
un atto vandalico di notevole entità». Sono i dati a far riflettere. Un
dossier elaborato dai sindacati
spiega che tra luglio e novembre
ci sono stati solo sulla linea B ben
68 episodi che hanno portato
blocchi e rallentamenti e 7 sulla linea A. «C’è sicuramente un problema di scarsi fondi per la manutenzione, dovuti ai tagli subiti —
U
Sindacati
continua il primo cittadino — ma
c’è chiaramente qualcuno che sta
giocando con la metro per screditare la città. Ora attendiamo i filmati: negli ultimi due casi una
volta è stato schiacciato un pulsante e in un altro caso, sono stati
tagliati i cavi. Bisogna capire se si
tratta di singoli vandali o di sabo-
da mesi con la metro e oggi per
non essere da meno l’apocalisse
si è abbattuta di nuovo sui romani», ironizza Antonio Stampete,
consigliere capitolino del Pd.
«Uno stillicidio, un disastro quotidiano non degno di una capitale
europea. Alemanno è il primo responsabile di questo scempio: si
“Il fatto che i cavi
di un interruttore
siano stati tranciati
lascia pensare a un
atto volontario”
Il Campidoglio
attende le indagini
della magistratura
Poi si potrebbe
costituire parte lesa
tatori». Il Campidoglio aspetta le
indagini della magistratura, poi
valuterà se costituirsi parte lesa.
L’ennesimo stop della linea di
trasporto sotterranea fa esplodere la polemica. «Oggi era per i
Maya il giorno della fine del mondo, a Roma l’abbiamo anticipata
vergogni e se ne vada», argomenta il democratico, Paolo Masini. E
aggiunge Athos De Luca (Pd): «Il
sindaco anziché fare terrorismo
per coprire le responsabilità dei
suoi uomini nominati ai vertici
Atac, consenta al nuovo Ad di fare
la macro struttura senza imporre
Il sindaco Alemanno
la presenza dei suoi accoliti per
cercare di rendere più efficiente
l’azienda». Mentre l’Adoc chiede
che l’Atac indennizzi i cittadini
con due giorni di utilizzo gratuito
dei mezzi, tutta l’opposizione
punta il dito contro il primo cittadino. «Alemanno ha fallito, Roma
è una città da terzo mondo», rincara Marco Miccoli, segretario romano del Pd. Secondo Gemma
Azuni del Gruppo Misto, la situazione è «insopportabile, non è
possibile che l’unico sistema di
trasporto, economico e veloce
della città, sia inutilizzabile». E
rincara Nando Bonessio dei Verdi: «Ricorderemo questo giorno
come “Alemaya” per il fallimento
sul trasporto pubblico della Capitale». Il Pdl fa quadrato intorno al
sindaco. «Un vandalo tira un comando di emergenza, e per la sinistra la responsabilità è di Alemanno», sostiene il piddiellino,
Federico Rocca.
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Sab 22/12/2012
La Repubblica
Pagina 68
Le frasi.
Alemanno: "La metro B è stata sabotata"
Il dossier dei sindacati: tra luglio e novembre 75 blocchi sulle due linee.
USA la parola "sabotaggio". Lo fa per la prima volta, il
sindaco Alemanno. Ammette di essere «molto
preoccupato per la sequenza infinita di atti non
comprensibili» e arriva ad ipotizzare una
manomissione volontaria. «C' è stato un salto di livello
- spiega davanti all' Assemblea capitolina - perché
finora ci sono stati dei disservizi che potevano avere
radici di disaffezione oltre che problemi tecnici, ma il
fatto che uno degli interruttori avesse i cavi tranciati fa
pensare a un atto vandalico di notevole entità ». Sono
i dati a far riflettere. Un dossier elaborato dai sindacati
spiega che tra luglio e novembre ci sono stati solo
sulla linea B ben 68 episodi che hanno portato blocchi
e rallentamenti e 7 sulla linea A. «C' è sicuramente un
problema di scarsi fondi per la manutenzione, dovuti
ai tagli subiti - continua il primo cittadino - ma c' è
chiaramente qualcuno che sta giocando con la metro
per screditare la città. Ora attendiamo i filmati: negli
ultimi due casi una volta è stato schiacciato un
pulsante e in un altro caso, sono stati tagliati i cavi.
Bisogna capire se si tratta di singoli vandali o di
sabotatori ». Il Campidoglio aspetta le indagini della
magistratura, poi valuterà se costituirsi parte lesa. L'
ennesimo stop della linea di trasporto sotterranea fa
esplodere la polemica. «Oggi era per i Maya il giorno
della fine del mondo, a Roma l' abbiamo anticipata da
mesi con la metro e oggi per non essere da meno l'
apocalisse si è abbattuta di nuovo sui romani »,
ironizza Antonio Stampete, consigliere capitolino del
Pd. «Uno stillicidio, un disastro quotidiano non degno
di una capitale europea. Alemanno è il primo
responsabile di questo scempio: si vergogni e se ne
vada», argomenta il democratico, Paolo Masini. E
aggiunge Athos De Luca (Pd): «Il sindaco anziché
fare terrorismo per coprire le responsabilità dei suoi
uomini nominati ai vertici Atac, consenta al nuovo Ad
di fare la macro struttura senza imporre la presenza
dei suoi accoliti per cercare di rendere più efficiente l'
azienda». Mentre l' Adoc chiede che l' Atac indennizzi
i cittadini con due giorni di utilizzo gratuito dei mezzi,
tutta l' opposizione punta il dito contro il primo
cittadino. «Alemanno ha fallito, Roma è una città da
terzo mondo», rincara Marco Miccoli, segretario
romano del Pd. Secondo Gemma Azuni del Gruppo
Misto, la situazione è «insopportabile, non è possibile
che l' unico sistema di trasporto, economico e veloce
della città, sia inutilizzabile». E rincara Nando
Sindacati
Bonessio dei Verdi: «Ricorderemo questo giorno
come "Alemaya" per il fallimento sul trasporto
pubblico della Capitale ». Il Pdl fa quadrato intorno al
sindaco. «Un vandalo tira un comando di emergenza,
e per la sinistra la responsabilità è di Alemanno »,
sostiene il piddiellino, Federico Rocca. ©
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Sab 22/12/2012
Corriere della Sera
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Primo Piano 11
Corriere della Sera Sabato 22 Dicembre 2012
#
Chiamati a raccolta
I nomi E «chiama» Bersani e Grillo: confrontiamoci
La cena Il leader del Pdl
Silvio Berlusconi, 76 anni,
tra Robinho e Kevin Prince
Boateng. Il patron
del Milan ha raggiunto
la squadra in hotel a Roma,
dove si trova in vista della
sfida con i giallorossi
di Zeman
(foto Buzzi)
L’annuncio di Ingroia
«Ci metto la faccia
Faremo la rivoluzione»
L’ex pm: nei processi io mai di parte
ROMA — «Io ci sto. Ci metto
la faccia. Se ci saremo tutti allora potremo fare la nostra rivoluzione. Una rivoluzione civile basata sui valori della Costituzione». E’ un’ovazione quella che
saluta, sulle note di Bruce
Springsteen, il debutto in politica di Antonio Ingroia: ex pm
nel processo sulla trattativa tra
Stato e mafia. La platea da tutto
esaurito del teatro Capranica,
dove siedono in prima fila, Antonio Di Pietro, il sindaco di Napoli de Magistris, quello di Palermo Leoluca Orlando, il leader dei comunisti italiani Oliviero Diliberto e, più in là, di Rifondazione Paolo Ferrero e dei
Verdi Angelo Bonelli, è già
pronta ad acclamarlo candidato premier. Lui li galvanizza:
«Siamo già un polo alternativo
al berlusconismo e alle politiche di Monti. Non siamo secondi a nessuno».
Lui ringrazia e respinge gli
attacchi: «Non rispondo a Dell’Utri, condannato per associazione mafiosa, o a Berlusconi
padrone del suo partito. Ma
agli amici dico che la mia candidatura non varrà come prova
di essere stato un pm politicizzato. Sfido chiunque a dimostrarlo nei processi».
Per sciogliere la riserva chiede qualche giorno e alcune condizioni. La prima è che la politica faccia un passo indietro, per
zio Landini della Fiom; don Luigi Ciotti di Libera; Salvatore
Borsellino, fratello di Paolo; le
donne di "Se non ora quando";
Michele Santoro. E i radicali?
«Apprezzo la battaglia sul carcere, siamo pronti al confronto».
«Servono tante adesioni — aggiunge — perché vogliamo osare».
Osa in nome di Falcone e
Borsellino, Ingroia: «L’Italia è
un Paese ammalato. E’ il Paese
delle mafie e delle ingiustizie.
Senza memoria. Il loro lascito è
un tesoro smarrito da riportare
alla luce. Disperdiamo i veleni
che ammorbano il Paese». Vuole espellere la mafia e le cricche
dall’economia del nostro Paese, riformare davvero la giustizia, eliminare le leggi ad personam, introdurre il reato di autoriciclaggio e ripristinare quello
Maurizio Landini
Tra i nomi che Antonio Ingroia
ha citato come personalità di
cui ci sarebbe bisogno in
politica c’è il segretario della
Fiom, 51 anni. Altri nomi: don
Luigi Ciotti e Michele Santoro
Antonio Di Pietro Il 62ene
leader dell’Idv, che ieri era
seduto in prima fila al Teatro
Capranica ad applaudire Ingroia,
ha accolto positivamente
l’annuncio del procuratore
aggiunto: «Noi siamo pronti»
Pm Antonio Ingroia, 53 anni, alla manifestazione di «Io ci sto» (Ansa)
incoraggiare la società civile a
farsi avanti. Lo dice ai leader:
«Nessuna rottamazione, vi vogliamo nella nostra battaglia.
Ma i simboli non devono figurare nella nostra lista che deve
unire tutti. Non vogliamo essere un’accozzaglia di colori, un
arcobaleno, ma una nuova
identità». Di Pietro applaude e
annuncia: «Noi siamo pronti».
«Uniamo le forze», invoca Ingroia «non vogliamo solo di-
struggere ma governare il cambiamento del Paese». E lancia
un appello a Pier Luigi Bersani
e a Beppe Grillo. «Chiedo un
confronto a Bersani senza pregiudizi. Il Pd ha fatto alcuni errori. Ma conosco molti nel Pd
che hanno le mie idee». E a Grillo: «A volte ha usato toni un
po’ troppo arrabbiati. Ma la sua
non è antipolitica. Demonizzarlo è sbagliato». Convoca per nome chi vorrebbe con sé: Mauri-
Luigi de Magistris Il sindaco di
Napoli, 45 anni, ieri ha detto:
«È un giorno importante per chi
vuole cambiare il Paese. Ingroia
lancia un appello per liberare
l’Italia da cricche, malapolitica,
caste e massomafie»
Nomi
Il magistrato ha fatto i
nomi del leader della
Fiom Landini e di don
Luigi Ciotti
di falso in bilancio.
«Ma non vogliamo essere
un polo solo giustizialista e manettaro» chiarisce Ingroia. «So
bene che l’Italia è a rischio default. Ma le politiche di Monti
sono state ingiuste e sbagliate.
Subentrando a Berlusconi ha
messo i conti un po’ in ordine
ma a pagare sono stati solo i deboli, ora più poveri di soldi e di
diritti». Per Ingroia i soldi ci sono: «Ogni anno ci sono 120 miliardi di euro di evasione fiscale, 60 di corruzione. Questo genera la fuga degli investitori,
non l’articolo 18. La mafia va
eliminata non contenuta come
ha tentato di fare la politica finora. Noi abbiamo un’arma potente: l’onestà».
Virginia Piccolillo
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✒
L’analisi
Il Senatùr
QUANDO IL CAVALIERE VOLEVA LE TOGHE AL GOVERNO
di GIOVANNI BIANCONI
A
E Bossi rilancia
«Io candidato?
Penso di sì»
MILANO — «Io candidato?
Penso di sì». Così Umberto
Bossi risponde ai cronisti
che gli chiedono se figurerà
nelle liste della Lega per le
prossime elezioni. La
domanda nasce dal fatto
che Maroni ha spiegato che
«di candidature sicure non
ne esistono» e che «sarà il
movimento a decidere chi
andrà in parlamento e se ci
andremo». Giusto ieri l’ex
capogruppo alla Camera
Marco Reguzzoni,
fedelissimo bossiano, ha
detto che «il brusco
pensionamento di Bossi
poteva essere evitato». Ma
il fondatore del Carroccio,
nella foto impegnato in un
braccio di ferro con Viviana
Beccalossi, ieri ha parlato
anche della possibile
alleanza con il Pdl: «Il
problema è che Berlusconi
vuole essere lui il premier.
Ma la soluzione deve
trovarla con i suoi su un
altro nome».
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Sindacati
guardare la scena, è difficile
non pensare al «partito dei
pubblici ministeri». Uno, Antonio Ingroia, che arringava dal palco accompagnato da applausi continui; altri due, Antonio Di Pietro e
Luigi de Magistris, seduti in prima fila ad ascoltare, pronti ad affidare all’oratore la guida del nuovo schieramento politico. Vent’anni dopo, o
poco meno, c’è chi pensa di ricominciare da dove si partì all’indomani di
Mani Pulite, la cosiddetta Seconda
Repubblica contrassegnata — anche
— dai magistrati che diventano politici di prima fila. Fondatori e referenti carismatici di partiti e movimenti.
Oggi sembra un paradosso, e chi
non lo ricorda si stupirà, ma a proporre a Di Pietro di cambiare lavoro
e diventare ministro fu Silvio Berlusconi. Il quale voleva affidare a un
rappresentante della pubblica accusa ancora in servizio nientemeno
che il ministero dell’Interno. Era il
1994. Il magistrato rifiutò dopo essersi consultato con il suo procuratore capo, Francesco Saverio Borrelli, e
rinviò il suo salto di un paio d’anni.
Entrò nel governo Prodi nel 1996,
dopo aver vestito per un paio d’anni
l’abito dell’imputato in attesa delle
assoluzioni. Poi il Pds lo candidò al
Senato, e lì prese il via la sua carriera
partitica, fino all’Italia dei Valori che
oggi si prepara a sostenere Ingroia.
Proprio nelle liste di Di Pietro, Luigi de Magistris approdò al Parlamento europeo nel 2009, senza soluzione di continuità con il precedente incarico di giudice, seppure «in esilio»
a Napoli dopo le azioni disciplinari e
le bacchettate del Csm che l’avevano
costretto a lasciare il ruolo di pm in
Calabria. L’anno scorso si consumò
l’emancipazione dall’ex collega, con
la candidatura vincente a sindaco di
Napoli, parte integrante di quel «movimento arancione» che fin da allora
aveva diverse anime. Una delle quali, capeggiata da de Magistris, oggi
ha proposto a Ingroia la leadership
del raggruppamento che si proclama «alternativo al berlusconismo e
al montismo».
Così s’è arrivati a lui, il pubblico
ministero antimafia arrivato sul palco del teatro Capranica (con l’accompagnamento musicale di Bruce
Springsteen) direttamente dall’inchiesta sulla trattativa tra Cosa nostra e istituzioni al tempo delle stragi, se si escludono i due mesi trascorsi in Guatemala ma in costante contatto con l’attualità politica italiana.
La continuità, davanti a lui che parla
e agli altri due che applaudono, si
tocca quasi con mano. Anche se si
sta realizzando un passaggio che nelle intenzioni di tutti dovrebbe essere di discontinuità dal passato. E che
però, in una parte dell’opinione pubblica e degli schieramenti, resta ancorato all’affidamento delle proprie
speranze a un magistrato. Un pubblico ministero, per l’esattezza.
Non si tratta solo di mettere qualche giudice in lista, ché quello è sempre accaduto e probabilmente seguiterà ad accadere. E non è nemmeno
così strano che accanto agli avvocati, ai medici e a tanti altri professionisti o rappresentanti dei diversi settori della società ci siano pure dei magistrati chiamati a legiferare. E magari a governare. La particolarità sta
nel pm che improvvistamente viene
visto come il salvatore della patria, il
leader considerato in grado di mostrare affidabilità, raccogliere consenso e guidare il cambiamento (o
presunto tale). E’ una delle anomalie
italiane: la politica costretta a rifugiarsi in chi indagava sui guasti del-
Il ’94
A proporre ad Antonio Di
Pietro di cambiare lavoro fu
proprio Silvio Berlusconi,
che nel ’94 voleva affidargli
il ministero dell’Interno
Concatenazioni
Proprio con le liste di Di
Pietro De Magistris approdò
al Parlamento europeo. Ed
è stato lo stesso sindaco di
Napoli a contattare Ingroia
Il leader dei 5 Stelle
Grillo attacca i sindacati: «Non ce n’è bisogno»
MILANO — «Il Maya day di Monti. Il 21 dicembre 2012 non ha deluso
del tutto. Ci si aspettava una catastrofe. Un meteorite. Un gigantesco
tsunami. Niente di ciò, ma un cambiamento è avvenuto. Il segnale
atteso è arrivato. Nel Maya day, Rigor Montis si è finalmente
dimesso», ha scritto Beppe Grillo sul blog. Il leader politico del
Movimento 5 stelle (nella foto tra le candidate Federica Dieni e Dalila
Nesci), in Calabria per i «Firma day», ha attaccato i sindacati: «Sono
ormai cosa dell’Ottocento, non hanno più ragione di esistere perché
il lavoratore deve diventare compartecipe dell’azienda. Come fanno
negli Stati Uniti». E prosegue: «Non hai bisogno dei sindacati. E poi
sono politici che mettono lì. Hanno il bilancio come i partiti».
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la politica, fossero la corruzione o le
connivenze coi poteri occulti e la criminalità organizzata.
Dell’opportunità che i magistrati
compiano questo passo, mettendo
così a rischio l’obiettività del lavoro
svolto in precedenza e alimentando
i sospetti di chi riteneva che facessero politica anche con la toga sulle
spalle, molto s’è detto e si continuerà a dire. Con le consuete divisioni
tra chi pensa che sia giusto e chi no.
Molto meno s’è dibattuto sul fatto
che i partiti, oggi soprattutto i più
piccoli o che si dicono espressione
della «società civile», si ritrovano a
confidare nelle capacità aggregatrici
e propositive di chi esercitava il
«controllo di legalità» sul potere. E’
come se la politica continuasse ad affidare una delega che sembra figlia
dell’incapacità di risolvere certi problemi in proprio, e di avanzare proposte credibili. Come se di fronte a
un elettorato che reclama pulizia
non si trovasse di meglio che consegnare la ramazza a chi, fino a poco
prima, per mestiere maneggiava il
codice penale.
Sembra un problema della politica, prima ancora che dei pm investiti del ruolo di condottieri politici.
Dovuto anche al fatto che «il mondo
della giustizia è diventato un osservatorio privilegiato delle carenze di
regole, legalità e diritti dovute alle
inefficienze della politica». E’ quel
che pensa e dice Livio Pepino, magistrato in pensione da due anni e promotore di Cambiare si può, altro movimento in formazione che conta di
presentarsi alle prossime elezioni.
[email protected]
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Sab 22/12/2012
Corriere della Sera
Pagina 11
Il leader dei 5 Stelle.
Grillo attacca i sindacati: «Non ce n' è bisogno»
MILANO - «Il Maya day di Monti. Il 21 dicembre 2012
non ha deluso del tutto. Ci si aspettava una
catastrofe. Un meteorite. Un gigantesco tsunami.
Niente di ciò, ma un cambiamento è avvenuto. Il
segnale atteso è arrivato. Nel Maya day, Rigor Montis
si è finalmente dimesso», ha scritto Beppe Grillo sul
blog. Il leader politico del Movimento 5 stelle ( nella
foto tra le candidate Federica Dieni e Dalila Nesci ), in
Calabria per i «Firma day», ha attaccato i sindacati:
«Sono ormai cosa dell' Ottocento, non hanno più
ragione di esistere perché il lavoratore deve diventare
compartecipe dell' azienda. Come fanno negli Stati
Uniti». E prosegue: «Non hai bisogno dei sindacati. E
poi sono politici che mettono lì. Hanno il bilancio
come i partiti». RIPRODUZIONE RISERVATA.
Sindacati
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Sab 22/12/2012
Corriere della Sera
Pagina 53
Economia 53
Corriere della Sera Sabato 22 Dicembre 2012
Professioni
Duemila posti a rischio
Via libera alle nuove regole dell’avvocatura. Addio ai prezzi amministrati
Acciaio Lucchini
al capolinea,
arriva il commissario
Avvocati, si cambia tutto
Così tariffe e praticantato
ma porterà alla cancellazione dall’Albo di 40 o 60 mila avvocati — sostiene Cosimo Matteucci, presidente di
"Mobilitazione generale avvocati"
— la Cassa ha parametri reddituali
all’interno dei quali non rientrano
decine di migliaia di avvocati, quasi
tutti giovani. È una selezione della
razza».
Per la verità sono tante le voci del
dissenso, per esempio quello che arriva da Ester Perifano, segretario gnerale dell’associazioLe nuove regole
ne nazionale foren«Quello che il
Le società
Il tirocinio
La Cassa
L’assicurazione se:
Parlamento consegna al Paese è un
Diventa
Diventa
Il tirocinio
Nessuna
impianto normatiobbligatoria
obbligatoria
prevede 6 mesi
apertura ai soci
vo antiquato, obsol’iscrizione alla
l’assicurazione
in università e la
di capitale. Le
leto e presenta molCassa forense.
professionale e
frequenza
società
ti punti assai dubbi
Chi non lo fa
anche quella
obbligatoria a
professionali
dal punto di vista
viene cancellato
per eventuali
scuole di
saranno
costituzionale. Non
dall’Albo degli
infortuni sul
formazione
consentite solo
è stato riformato
avvocati
lavoro
riconosciute
tra avvocati
l’Esame di Stato, le
scuole obbligatorie
scuole di formazione riconosciute rense — che stabilirà tutti gli aspetti renderanno impossibile la pratica
dal Cnf; i praticanti possono non es- attuativi della norma, soprattutto le in studio e le specializzazioni sono
sere retribuiti nel primo semestre questioni dei minimi contributivi e un pasticcio». Persino l’Oua, alleato
ma poi dovranno ricevere un ade- del trattamento previdenziale e lavo- storico del Cnf sulla riforma, ha
guato compenso; sarà obbligatoria reremo sodo per dimostrare agli av- avanzato, col suo nuovo presidente
un’assicurazione professionale e vocati che la nuova norma è una con- Nicola Marino, diverse perplessità,
una anti-infortuni; infine per gli quista per tutta la categoria. La tutesoprattutto «per quanto riguarda la
iscritti all’Albo diventa obbligatoria la previdenziale non deve essere un
l’iscrizione alla Cassa forense. A tal servizio condizionato al reddito ma tutela ai giovani e il mancato accesso programmato all’Università».
proposito forte la soddisfazione del- un diritto di tutti i professionisti».
l’ente previdenziale di categoria:
La pensano in maniera radical- Tanta fretta non ha prodotto condi«Abbiamo un anno per redigere il mente diversa i giovani avvocati visione.
Isidoro Trovato
nuovo regolamento — spiega Alber- che si affidano alla rete per manifeto Bagnoli, presidente della Cassa fo- stare il loro dissenso. «Questa nor© RIPRODUZIONE RISERVATA
PIOMBINO — Dopo mesi di braccio di ferro tra banche, sindacati e istituzioni, il gruppo siderurgico
Lucchini ha presentato al Tribunale di Livorno la
richiesta di amministrazione straordinaria. E proprio
ieri sera il ministero dello Sviluppo ha nominato il
commissario, Piero Nardi. Non è la panacea,
naturalmente, ma forse è l’unico mezzo per tentare di
salvare una fabbrica, che dà lavoro ad oltre duemila
operai, da tempo in crisi gravissima e sotto tutela delle
banche creditrici. La Lucchini perde ogni mese 15
milioni di euro. In cassa ne sono rimasti meno di 100,
sostengono i sindacati, poi sarebbe stata la fine e la
disoccupazione per almeno 4 mila lavoratori (indotto
compreso). Una sciagura non solo per Piombino ma
per tutta la provincia di Livorno e l’intera Regione
Toscana.
La notizia è stata commentata positivamente dai
sindacati. Non è un sospiro di sollievo (i problemi
restano e sono
gravissimi) ma un passo
importante verso un
cambiamento di rotta.
«Con la nomina del
commissario si chiuderà
un capitolo nerissimo e
che avrebbe avuto un
solo epilogo: il dissesto e
la chiusura degli impianti
— commenta Luciano
Gabrielli leader
provinciale della Fiom
Un altoforno a Piombino
Cgil —. Adesso si volta
pagina. Ci aspetta una
fase che presenterà sicuramente delle difficoltà, ma
che apre una nuova prospettiva per il futuro dello
stabilimento».
Sindacati e lavoratori sono convinti di potercela
fare. Anche perché la Lucchini, nonostante le perdite,
resta una fabbrica che continua a riscuotere qualche
interesse sul mercato. E non è un caso che un mese fa
il gruppo siderurgico svizzero Klesch aveva
manifestato qualche interesse all’acquisto. Ma il
commissariamento è apparso a tutti, in questo
momento, la situazione migliore.
«Abbiamo già perso troppo tempo — ha
commentato Vincenzo Renda della Uilm di Livorno —
e lo stabilimento non può permettersi altri passi falsi.
Chiederemo al commissario un piano per lo sviluppo
produttivo della Lucchini e una particolare attenzione
all’occupazione».
La riforma è legge. Tirocinio durante l’università
MILANO — Promessa mantenuta.
La riforma forense è stata approvata
ieri dal Senato e adesso è legge. Hanno mantenuto la parola il presidente
del Senato Renato Schifani (avvocato) e il ministro della Giustizia Paola
Severino (avvocato). Il tutto malgrado le contestazioni e le proteste di
chi riteneva singolare che un Parlamento che non è riuscito a riformare le provincie nè a varare una nuova legge elettorale, trovasse tempo
per approvare la riforma dell’avvocatura. Tuttavia ciò che sorprende ancora di più è che anche all’interno
dell’avvocatura sono forti e profonde le spaccature in merito al testo
della nuova legge. Chi manifesta piena soddisfazione è, naturalmente, il
Consiglio nazionale forense, artefice
e sostenitore della riforma. «Il Senato ha compiuto un importante atto
che corona quattro anni di lavoro, le
aspettative dei cittadini, e offre migliori opportunità all’avvocatura per
rendere un servizio efficiente e solidale nella amministrazione della giustizia — afferma il presidente del
Cnf Guido Alpa —. La riforma approvata con legge dello Stato, attesa da
oltre 70 anni, permette all’avvocatura di guardare al suo rinnovamento
in un quadro di regole certe e rispettose dei principi della Costituzione».
Ma cosa cambia realmente per gli
avvocati? Il testo è molto ampio ma
si possono individuare alcuni passaggi che saranno fonte di discussione: le tariffe sono eliminate ma ci saranno i parametri di riferimento;
nessuna apertura a soci di capitale
esterno nelle società tra professionisti; saranno previste e riconosciute
le specializzazioni; dei 18 mesi di tirocinio se ne potranno svolgere 6 durante l’ultimo anno di università e diventerà obbligatorio frequentare
1
CITTA’ DI SELVAZZANO DENTRO (PD)
Estratto bando di partenariato pubblico
privato di lavori pubblici (procedura aperta)
Stazione appaltante: Comune di Selvazzano
Dentro - piazza G. Puchetti n. 1, 35030
Selvazzano Dentro (PD), Italia; telefono (+39)
049 8733999; sito internet www.comune.selvazzano-dentro.pd.it. Tipologia e luogo d’esecuzione dei lavori: partenariato pubblico
privato per esecuzione di lavori di sistemazione
in erba sintetica di terza generazione di due
campi, presso il centro sportivo di via Pirandello e presso il centro sportivo Ceron, per la
progettazione e realizzazione delle relative tribune e per la manutenzione straordinaria dei
suddetti impianti. CUP n. E89B11000180004,
CIG n. 474349256D. Importo complessivo
netto dell’appalto: € 1.229.273,27 (quota lavori soggetta a ribasso); € 23.000,00 (quota
oneri di sicurezza non soggetta a ribasso);
€ 201.726,73 (somme in diretta amministrazione); € 1.454.000,00 (importo totale).
Termine di ricezione delle offerte: ore 12:00
del 14.01.2013. Data di svolgimento della
gara: ore 10:00 del 15.01.2013. Responsabile
del procedimento: geom. Federico MANDOLO.
Il bando è stato pubblicato sulla G.U.R.I. n.
148 del 19.12.2012, serie V. Per informazioni,
per ottenere copia integrale del bando, della documentazione di gara e per prendere visione
del progetto rivolgersi al Settore Urbanistica,
Edilizia Privata LL.PP. (telefono 049 8733999,
telefax 049 8733950, email [email protected]).
Selvazzano Dentro, 19.12.2012
Il responsabile del settore
arch. Leonardo MINOZZI
Sindacati
3
4
Panorama
Per i fondi in novembre la raccolta
torna positiva con sottoscrizioni per
852 milioni, il patrimonio stabilisce un
nuovo record 1.196 miliardi.
Bazoli da Napolitano. Ieri mattina il
presidente di Intesa Sanpaolo è stato
ricevuto al Quirinale.
Il nuovo presidente della Covip,
l’authority dei fondi pensione, sarà
UNIVERSITA’ DEL SALENTO
Ripartizione Legale, Atti negoziali
ed Istituzionali
Area Affari Negoziali
ESTRATTO BANDO DI PROCEDURA APERTA
1. Amministrazione aggiudicatrice: Università
del Salento - Area Affari Negoziali; Piazza Tancredi, 7; 73100 Lecce; Telefono: 0832.292319
fax 0832.292345; Posta elettronica: [email protected]. 2. Denominazione
conferita all’appalto: “Procedura aperta per l’affidamento del servizio di portierato, di biblioteca
e di gestione del polo telematico e dei servizi amministrativi dell’Università del Salento. Importo
complessivo a base d’asta: € 8.098.158,00 IVA
esclusa oltre oneri di sicurezza non soggetti a ribasso. Codice CIG: 480085815A. 3. Procedura
di aggiudicazione: Prezzo più basso ai sensi
dell’art.82 del D. Lgs. 163/2006. 4. Luogo di
esecuzione: Lecce. 5. Durata dell’appalto o termine di esecuzione: 60 mesi dall’aggiudicazione
dell’appalto. 6. Documenti contrattuali: I documenti potranno essere scaricati dal sito internet
www.unisalento.it. 8. Scadenza fissata per
la ricezione delle offerte: ore 13.00 del
25/01/2013. La prima seduta di gara è fissata per
le ore 10,00 del giorno 28/01/2013. 9. Responsabile del Procedimento: Dott. Alessandro
Quarta, tel. 0832. 292319 fax 0832. 292345 [email protected]. Per quanto non
specificato si rimanda al bando di gara integrale,
al disciplinare di gara e al capitolato speciale
d’appalto scaricabili dal sito internet www.unisalento.it. Il bando integrale è stato pubblicato sulla
GUCE in data 20 dicembre 2012.
Lecce, 21 dicembre 2012
IL DIRETTORE GENERALE
(Avv. Claudia De Giorgi)
2
Fiorella Kostoris (foto). Il
Consiglio dei ministri ha
avviato la procedura di
nomina.
Angelo Miglietta è il
nuovo presidente di Sirti. Già in
consiglio, subentra a Paolo Vantellini.
Astaldi completerà l’anello
autostradale di San Pietroburgo, di
valore pari a 2,2 miliardi in joint
venture con la turca Ic Ictas.
Il consiglio della Popolare di
Sondrio ha nominato amministratore
delegato Mario Alberto Pedranzini, che
resta anche direttore generale.
Nasce Laboratorio infrastrutture,
finanziato da Autostrade in accordo con
la Bocconi, per fare ricerca e contribuire
alla internazionalizzazione dell’Ateneo.
ASSOCIAZIONE TRENTO RISE
Via Sommarive, 18, 38123 Povo - Trento, Italy
Tel. n. +39 0461 314042 – Fax n. +39 0461 314058
Estratto di
AVVISO PUBBLICO
PER LA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO DI
RICERCA E SVILUPPO (PRE COMMERCIAL
PROCUREMENT) CONCERNENTE
“SMART SPACE MANAGEMENT PLATFORM”
CIG 4656914EFD – CUP I61J12000040003
PROROGA DEL TERMINE DI PRESENTAZIONE
DELLE RICHIESTE DI PARTECIPAZIONE
Con riferimento alla procedura pubblica (pre commercial procurement) per la stipula di un Accordo
Quadro <PER LA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO DI RICERCA E SVILUPPO (PRE COMMERCIAL PROCUREMENT) CONCERNENTE
“SMART SPACE MANAGEMENT PLATFORM”>, si
comunica la proroga del termine per la presentazione delle richieste di partecipazione alla procedura
che dovranno pervenire esclusivamente al seguente
indirizzo: Trento RISE, Via Sommarive, 18, 38123
Povo - Trento, Italia, a pena di inammissibilità entro
e non oltre le ore 12:00 del giorno 22.01.2013.
Ulteriori informazioni potranno essere richieste presso Trento RISE a mezzo fax n. 0461314058, entro e
non oltre le ore 12.00 del 08.01.2013.
Il testo integrale dell’avviso in oggetto è pubblicato
sul sito http://www.trentorise.eu/. Responsabile del
procedimento ai sensi della L.P. n. 23/1992 e s. m. e
i.: dott. Michele Debiasi.
Trento, 21 dicembre 2012
Abstract of a
PUBLIC NOTICE
FOR THE IMPLEMENTATION OF A
PRE-COMMERCIAL PROCUREMENT
R&D PROJECT REGARDING
“SMART SPACE MANAGEMENT PLATFORM”
CIG 4656914EFD – CUP I61J12000040003
DEADLINE EXTENSION FOR SUBMISSION OF
APPLICATIONS
With regard to the pre-commercial procurement
public procedure for the execution of a Framework
Agreement regarding the realization of A PRECOMMERCIAL PROCUREMENT R&D PROJECT
REGARDING “SMART SPACE MANAGEMENT
PLATFORM”, it is herein provided for a deadline
extension for the submission of applications to the
procedure which shall be sent exclusively at the
following address: Trento RISE, Via Sommarive, 18,
38123 Povo – Trento, Italy, and which constitutes a
ground for inadmissibility, within and no later than
22.01.2013 at 12:00 p.m. Further information may
be requested to Trento RISE via telefax at 0461
314058 within and no later than 08.01.2013 at 12
p.m.
The complete text of this public notice is published
on
the
website
http://www.trentorise.eu/.
Responsible of the procedure in accordance with
the Provincial Law n. 23/1992 and following
modifications: Mr. Michele Debiasi.
Il Presidente dell’Associazione Trento RISE - Prof. Fausto Giunchiglia -
PROCEDURA APERTA
AVVISO DI REVOCA DI GARA
Società Appaltante: TRENTINO SVILUPPO S.p.A. Via F. ZENI, 8 ROVERETO 38068
Punti di contatto: Tel. +390464443111 Posta elettronica: info@trentinosvi
luppo.it Fax: +390464443112
Si rende noto che la GARA identificata da CIG: n. 4718717872 pubblicata in
data 4 dicembre 2012 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, sub. num.
2012/S 233382998 è stata REVOCATA in data 20 dicembre 2012.
Provvedimento di revoca disponibile sul siito weeb dii Trrentino Svviluppo S..p.A.
ww
ww.trentinosviluppo.it neella seezione “B
Bandi e Ap
ppalti”.
UUE: 20 dicembre 2012
Daata dii trrasmissione reevoca allla GU
Trentino Sviluppo S.p.A. Il Presidente Diego Laner
Marco Gasperetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La società FAST2 S.r.l. (c.f. 02114650357) di Reggio Emilia riconosce e prende
atto dell’esistenza e della validità dei diritti di esclusiva della società MAX MARA s.r.l.
(cod. fisc. 01397620350) sui modelli comunitari registrati di quest’ultima
nn. 1819384-0001 del 10.02.2011
e 1819426-0001 del 10.02.2011,
(che si riferiscono entrambi al famoso modello di borsa denominata
MARGAUX ) nonché sul modello di fatto del 24 febbraio 2011
e dichiara di avere cessato la produzione, commercializzazione e pubblicizzazione
nonché di aver disposto il ritiro dal commercio dei propri modelli di borsa che ne
costituiscono la violazione.
REGIONE LIGURIA
AZIENDA SANITARIA LOCALE N.2 “SAVONESE”
REGIONE SICILIANA
ESTRATTO DI BANDO DI GARA
A PROCEDURA APERTA
Si rende noto che questa Azienda, intende appaltare con procedura aperta ai sensi del D.Lgs. n.
163/06 e s.m.i. la FORNITURA IN OPERA DI SISTEMI ELETROMEDICALI ED APPARATI PER
BLOCCO OPERATORIO E STERILIZZAZIONE
OSPEDALE SAN GIUSEPPE DI CAIRO MONTENOTTE (SV) CUP: D98G12000330002 - C.I.G.:
Lotto A: 4740450716 - Lotto B: 474046242A5 Lotto C: 4740483253. L’aggiudicazione avverrà
secondo le modalità previste dall'art. 83 del D.Lgs.
n. 163/06 e s.m.i. e dall’art. 283 del D.P.R. 207/10,
con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. L’importo complessivo a base d’asta, è
di € 500.000,00, suddiviso in tre lotti; Le domande
di partecipazione alla gara dovranno pervenire all’Ufficio Protocollo - Via Manzoni,14 - 17100 SAVONA entro le ore 12.00 del giorno 11.02.2013,
in plico chiuso, secondo le forme e prescrizioni
meglio precisate nel bando di gara, che è stato
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica
Italiana n. 147 del 17.12.12, inserito sul sito Internet: http://www.asl2.liguria.it sezione Bandi e
Concorsi - Gare. Responsabile del Procedimento:
Arch. Cesare Branchetti - S.C. Servizi Tecnici
Edili ed Impiantistici - Tel. 019/8404832 - telefax
019/8404265. Il presente bando non vincola l’Amministrazione.
Savona, 17.12.2012
IL DIRETTORE GENERALE
Dott. Flavio NEIROTTI
ENTE SVILUPPO AGRICOLO
Si avverte che sulla GURS n. 51 del
21/12/2012 è stato pubblicato l’estratto del
bando di gara per procedura aperta per l’aggiudicazione dei servizi inerenti la conduzione della Biofabbrica di insetti utili in
agricoltura in Ramacca (CT) e relative attività sperimentali. Importo a base d’asta:
€ 1.203.150,89. Durata della presentazione: anni 7. Termine di presentazione
delle offerte: giorno 12/02/2013 ore
12.00. Criterio di aggiudicazione massimo ribasso. Il bando di gara integrale, il
capitolato d’oneri e relativi allegati, nonché
i modelli per la formulazione delle domande
di partecipazione alla gara,,delle dichiarazione e dell’offerta economica sono disponibili sul sito www.entesviluppoagricolo.it.
F.to IL COMMISSARO STRAORDINARIO
Dr. Gaetano Cimò
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile
Azienda Siciliana Trasporti
Società per Azioni
Manifestazione di interesse
per l’acquisto di Immobili
dell’AST SpA
Si rende noto che AST Azienda
Siciliana Trasporti SpA intende
procedere alla vendita di immobili
non strumentali. Le manifestazioni
di interesse per l’acquisto dovranno
essere inviare alla Direzione Generale dell’Azienda in via Caduti
senza Croce, 28 - 90146, Palermo.
Per ulteriori informazioni sui beni
e per sopralluoghi è possibile utilizzare i seguenti riferimenti: (tel.
091/6208305; Fax 091/6703974). email: [email protected]. o il
sito www.astsicilia.it che riporta
anche la domanda tipo.
Il Direttore Generale f.f.
(Avv. Gabriella Plaja)
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Sab 22/12/2012
Corriere della Sera
Pagina 53
Duemila posti a rischio.
Acciaio Lucchini al capolinea, arriva il commissario
PIOMBINO - Dopo mesi di braccio di ferro tra banche,
sindacati e istituzioni, il gruppo siderurgico Lucchini
ha presentato al Tribunale di Livorno la richiesta di
amministrazione straordinaria. E proprio ieri sera il
ministero dello Sviluppo ha nominato il commissario,
Piero Nardi. Non è la panacea, naturalmente, ma
forse è l' unico mezzo per tentare di salvare una
fabbrica, che dà lavoro ad oltre duemila operai, da
tempo in crisi gravissima e sotto tutela delle banche
creditrici. La Lucchini perde ogni mese 15 milioni di
euro. In cassa ne sono rimasti meno di 100,
sostengono i sindacati, poi sarebbe stata la fine e la
disoccupazione per almeno 4 mila lavoratori (indotto
compreso). Una sciagura non solo per Piombino ma
per tutta la provincia di Livorno e l' intera Regione
Toscana. La notizia è stata commentata
positivamente dai sindacati. Non è un sospiro di
sollievo (i problemi restano e sono gravissimi) ma un
passo importante verso un cambiamento di rotta.
«Con la nomina del commissario si chiuderà un
capitolo nerissimo e che avrebbe avuto un solo
epilogo: il dissesto e la chiusura degli impianti commenta Luciano Gabrielli leader provinciale della
Fiom Cgil -. Adesso si volta pagina. Ci aspetta una
fase che presenterà sicuramente delle difficoltà, ma
che apre una nuova prospettiva per il futuro dello
stabilimento». Sindacati e lavoratori sono convinti di
potercela fare. Anche perché la Lucchini, nonostante
le perdite, resta una fabbrica che continua a
riscuotere qualche interesse sul mercato. E non è un
caso che un mese fa il gruppo siderurgico svizzero
Klesch aveva manifestato qualche interesse all'
acquisto. Ma il commissariamento è apparso a tutti, in
questo momento, la situazione migliore. «Abbiamo
già perso troppo tempo - ha commentato Vincenzo
Renda della Uilm di Livorno - e lo stabilimento non
può permettersi altri passi falsi. Chiederemo al
commissario un piano per lo sviluppo produttivo della
Lucchini e una particolare attenzione all'
occupazione». Marco Gasperetti RIPRODUZIONE
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