Sabato, 22/12/2012 09:41
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DIRER Sabato, 22/12/2012 09:41 Indice dei documenti DIRER Direr Direv Dirigenza E-Governament E-Procurament Pubblica Amministrazione Retribuzioni salite dello 0,1% Da 'Italia Oggi' del 22/12/2012 - Pagina 45 Enti locali vincolati ai derivati Da 'Italia Oggi' del 22/12/2012 - Pagina 39 E luce fu, per 1 miliardo di euro Da 'Italia Oggi' del 22/12/2012 - Pagina 9 Bankitalia, ripresa solo da metà 2013 Ai livelli '96 la fiducia dei consumatori Da 'Il Messaggero' del 22/12/2012 - Pagina 17 I punti Da 'La Repubblica' del 22/12/2012 - Pagina 15 Liste pulite, sì al decreto "Ora stop agli incandidabili" Da 'La Repubblica' del 22/12/2012 - Pagina 13 Un risultato a metà stop alla trasparenza Da 'La Repubblica' del 22/12/2012 - Pagina 9 UN SISTEMA INCAPACE DI RIFORMARSI Da 'La Stampa' del 22/12/2012 - Pagina 1 Turn over, sblocco parziale Da 'La Stampa' del 22/12/2012 - Pagina 8-9 In regalo un giardino d' inverno in piazza Da 'La Stampa' del 22/12/2012 - Pagina 70-71 Ancora senza contratto 3,7 milioni di dipendenti Da 'Il Sole 24 Ore' del 22/12/2012 - Pagina 24 Proroga di sei mesi per gli statali precari Via il balzello del 2,5% sulla liquidazione Da 'Corriere della Sera' del 22/12/2012 - Pagina 15 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 Normativa Comuni Conti base esenti dal balzello Da 'Italia Oggi' del 22/12/2012 - Pagina 38 Manovra, arriva il via libera Da 'Il Sole 24 Ore' del 22/12/2012 - Pagina 7 25 29 Normativa Enti Locali Enti locali vincolati ai derivati Da 'Italia Oggi' del 22/12/2012 - Pagina 39 E luce fu, per 1 miliardo di euro Da 'Italia Oggi' del 22/12/2012 - Pagina 9 Immobili esteri: il bonus prima casa vale per tutti Da 'Il Sole 24 Ore' del 22/12/2012 - Pagina 7 Pmi e credito, sì alla moratoria fino a marzo Da 'Il Sole 24 Ore' del 22/12/2012 - Pagina 21 Regione Piemonte, stop sui derivati Da 'Il Sole 24 Ore' del 22/12/2012 - Pagina 29 33 35 37 39 41 Normativa Province Sindacati Bloccata dalle Camere la riduzione da 86 a 51 Da 'La Repubblica' del 22/12/2012 - Pagina 9 Alemanno: "La metro B è stata sabotata" Da 'La Repubblica' del 22/12/2012 - Pagina 68 Grillo attacca i sindacati: «Non ce n' è bisogno» Da 'Corriere della Sera' del 22/12/2012 - Pagina 11 Acciaio Lucchini al capolinea, arriva il commissario Da 'Corriere della Sera' del 22/12/2012 - Pagina 53 Pensionati 43 45 47 49 . Sab 22/12/2012 Italia Oggi Pagina 45 Mercati Sabato 22 Dicembre 2012 45 L’IVA PER CA ASSA in edicola c con & Finanza A causa dei timori per il fiscal cliff. Ftse Mib -0,4%, spread a 311 pb Retribuzioni salite dello 0,1% Borse in rosso a Natale Dopo i continui rialzi degli ultimi 10 giorni un rendimento al 4,48%. Al traino dello spread, i bancari hanno subito flessioni: Banco popolare -2,68%, Popolare Milano -2,05%, Unicredit -2,05%, Bper -2,09%, Banca Mps -1,75%, Ubi banca -1,37%, Intesa Sanpaolo -1,3% e Mediobanca -1,12%. Tra i titoli sotto la parità, anche Finmeccanica (-1,68%), Atlantia (-1,65%), Fiat (-1,45%), Mediolanum (-1,36%) ed Enel g.p. (-0,91%). Acquisti invece su Impregilo (+2,46% a 3,586 e borse europee non sono riuscite a festeggiare Natale con listini in nero, colpa della debolezza delle borse asiatiche e, nel pomeriggio, i rinnovati timori per l’accordo tra Obama e i repubblicani per evitare, dal 1° gennaio, il fiscal cliff, con annesso, generalizzato aumento delle tasse per ridurre il debito federale. Hanno influito anche i realizzi, dopo la continua crescita degli ultimi 10 giorni. Il Ftse Mib ha archiviato la seduta in calo dello 0,4% a 16.333 punti, riducendo progressivamente le perdite, che hanno superato anche il -1%. Il Ftse All share ha chiuso a -0,37%, il Ftse Mid cap a -0,61%, il Ftse Star a -0,03%. Nelle altre piazze europee, il Cac-40 ha chiuso a -0,15%, il Ftse 100 a -0,31%, il Dax a -0,47%; unico segno positivo sull’Ibex spagnolo, +0,32%. A metà seduta, a New York, gli indici sono stati appesantiti dai timori per il fiscal cliff. Ininfluenti i dati macro di giornata: ordini di beni durevoli saliti dello 0,7% a novembre, contro un atteso +0,2% e contro il +1,1% di ottobre e indice definitivo della fiducia dei consumatori sceso a dicembre a 72,9 punti dai 74,5 della lettura preliminare (75 punti il consenso). Il Dow Jones segnava -1,33%, l’S&P 500 -1,35%, il Nasdaq Composite -1,47%. Quanto al differenziale tra il Btp decennale e il Bund, ieri è leggermente salito, a causa dei timori per il fiscal cliff Usa: partito da 305 pb, ha poi chiuso a 311 pb, con L Meno emissioni di Bot previste nel 2013 Nel 2013 potrebbero esserci meno emissioni di Bot rispetto al 2012. Lo ha comunicato il tesoro. Le emissioni dei buoni ordinari del tesoro «saranno condotte sulle scadenze tradizionali a 3, 6 e 12 mesi, cui potranno affiancarsi scadenze flessibili per esigenze di gestione della liquidità. Alla luce del minor fabbisogno di cassa atteso per il 2013 e della strategia di allungamento della vita media del debito perseguita dal tesoro, le emissioni dei Bot potranno risultare inferiori rispetto al 2012». I bot annuali e semestrali «saranno comunque offerti con regolarità, rispettivamente a metà e alla fine di ogni mese». Intanto ieri il tesoro ha annunciato che emetterà Btp a 5 e 10 anni fino a 6 miliardi di euro per l’asta in programma il 28 dicembre con regolamento il 2 gennaio. successivo all’approvazione dei rispettivi cda dei rapporti di concambio per la fusione a quattro, grazie ai quali Unipol avrà il 63% della nuova Unipol-Fonsai. Male anche euro), con il titolo che ha superato i massimi di periodo a 3,50 euro; secondo un esperto, ha ancora spazio per arrivare fino a 3,60 euro. In rialzo Prysmian (+1,55%), A 2 A ( + 0 , 8 2 % ) , Te n a r i s (+0,77%) e Saipem (+0,76%). Sul resto del listino, in rosso i titoli della galassia Unipol (-0,79%), Milano ass. (-5,67%), Fonsai (-3,23%) e Premafin (-3,7%), nel giorno IN NOVEMBRE le Milano ass ass. risparmio (-11,67%) su cui gli analisti di Banca Akros hanno abbassato il rating ad accumulate da buy e confermato il target price 0,41 euro. Infine Acea ha guadagnato il 4,73% in scia all’annuncio di un acconto del dividendo di 21 centesimi a partire del 3 gennaio 2013, con stacco il 27 dicembre 2012. Quanto all’euro, ha chiuso in ribasso a 1,3174 e a 110,81 yen. Dollaro-yen a 84,13. Infine il petrolio: a metà seduta, a New York, il Wti era trattato in ribasso a 88,33 dollari al barile, contro i 108,72 dollari del Brent a Londra. © Riproduzione riservata QuotazioniRealtime In novembre, l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie ha registrato un +0,1% rispetto a ottobre e un +1,6% rispetto a novembre 2011. Secondo l’Istat, nella media del periodo gennaio-novembre, l’indice è cresciuto dell’1,4%. A fine novembre, i contratti di lavoro in vigore per la parte economica interessavano il 71,5% degli occupati dipendenti e il 68% del monte retributivo osservato. Nel settore privato, l’incremento tendenziale è stato del 2,2%, mentre è stato nullo in quello della pubblica amministrazione. I settori che a novembre hanno presentato gli incrementi tendenziali maggiori sono stati alimentari, bevande e tabacco (3,6%); legno, carta e stampa, acqua e servizi di smaltimento rifiuti (per entrambi gli aggregati 3%). Le variazioni sono invece state nulle per tlc e la p.a. In novembre, tra i contratti monitorati dall’indagine, si è registrato il recepimento degli accordi per i dipendenti dell’industria alimentare, olearia e margariniera, e per quelli della carta e cartotecnica. Alla fine di novembre i dipendenti in attesa di rinnovo erano il 28,5% nel totale e il 6,9% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è, in media, di 35,6 mesi. © Riproduzione riservata TA S S I E VA L U T E Cambi Divisa Quotazioni indicative rilevate dalle banche centrali Valuta/ Euro U.i.c. prec. Var. ass. Tassi e dati macro Cross su $ Tassi Euro Ultima Prece- Variaz. rilevazione dente assoluta Corona Ceca 25,189 25,228 -0,0390 19,0696 Tasso ufficiale di riferimento 0,75 Corona Danese 7,4612 7,4612 - 5,6486 Rendistato Bankitalia(lordi) 3,66 - - Corona Norvegese 7,3155 7,3645 -0,0490 5,5383 Tasso Inflazione ITA 2,50 2,60 -0,10 Corona Svedese 8,5945 8,6349 -0,0404 6,5065 Tasso Inflazione EU 2,10 2,40 -0,30 Dollaro Australiano 1,2662 1,2632 0,0030 0,9586 Indice HICP EU-12 118,90 119,20 -0,30 1,00 -0,25 Dollaro Canadese 1,309 1,3106 -0,0016 0,9910 HICP area EURO ex tobacco 115,97 116,21 -0,24 Dollaro N Zelanda 1,6029 1,5882 0,0147 1,2135 Tasso annuo crescita PIL ITA -2,40 -2,30 -0,10 Dollaro USA 1,3209 1,3246 -0,0037 - Tasso di disoccupazione ITA 9,76 10,50 -0,74 287,2 286,13 Fiorino Ungherese 1,0700 217,4275 Franco Svizzero 1,2077 1,2079 -0,0002 0,9143 Rand Sudafricano 11,3067 11,279 0,0277 8,5598 Sterlina GB 0,8142 0,8146 -0,0004 0,6164 Yen Giapponese 110,99 111,52 -0,5300 84,0260 Zloty Polacco 4,0645 4,073 -0,0085 3,0771 LEGENDA TASSI Prime rate. Il prime rate Abi è la media dei tassi ai migliori clienti rilevati tra gli istituti bancari. È rilevato ogni quindici giorni, all’inizio e alla metà del mese. Pil. I tassi di crescita del prodotto interno lordo riportati nella tabella sopra sono rilevati con periodicità trimestrale. Inflazione. È la variazione dell’indice dei prezzi al consumo rilevato ogni mese dall’Istat. Il primo quotidiano finanziario italiano E.O.N.I.A. Scadenza Euribor E.O.N.I.A. Scadenza 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi 0,097 0,074 0,071 0,065 0,057 0,051 Euribor Scadenza 6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 12 mesi 0,047 0,043 0,041 0,040 0,039 0,041 Preziosi e metalli Den. Preziosi ($ per oncia) Oro 1658,72 Argento 30,2 Palladio 680 Platino 1530,5 Metalli ($ per tonn.) Alluminio 2035 Rame 7768 Piombo 2275 Nichel 17380 Let. 1659,2 30,22 686 1540,5 2036 7769 2276 17385 Den. Stagno 23345 Zinco 2030 Monete e Preziosi (quote in €) Sterlina (v.c.) 289,54 Sterlina (n.c.) 295,26 Sterlina (post 74) 295,26 Marengo Italiano 230,65 Marengo Svizzero 227,02 Marengo Francese 226,21 Marengo Belga 226,21 Let. 23350 2032 335,71 340,89 340,89 262,37 260,22 256,54 256,52 Irs Euribor $ Usa Sterl. Fr. sviz. Yen Int. Rate Swap (Euro) Scad. Denaro Lettera Scad. Euro 1 Sett. 0,088 1 sett 0,015 0,164 0,480 -0,010 0,093 1 anno 0,299 0,339 2 Sett. 0,091 1 sett 0,023 0,190 0,487 -0,026 0,104 2 anni 0,356 0,396 3 Sett. 0,098 2 sett 0,034 0,198 0,493 -0,020 0,115 3 anni 0,457 0,497 1M 0,110 1 mese 0,052 0,210 0,494 -0,008 0,134 4 anni 0,605 0,645 2M 0,148 2 mesi 0,094 0,254 0,506 -0,002 0,148 5 anni 0,784 0,824 6 anni 0,969 1,009 7 anni 1,147 1,187 8 anni 1,313 1,353 9 anni 1,461 1,501 10 anni 1,593 1,633 3M 0,184 3 mesi 0,124 0,310 0,518 0,012 0,179 4M 0,225 4 mesi 0,152 0,363 0,556 0,027 0,209 5M 0,274 5 mesi 0,187 0,436 0,628 0,047 0,252 6M 0,318 6 mesi 0,219 0,510 0,668 0,067 0,282 7M 0,359 7 mesi 0,253 0,576 0,720 0,088 0,329 12 anni 1,813 1,853 8M 0,397 8 mesi 0,293 0,631 0,791 0,112 0,371 15 anni 2,036 2,076 9M 0,429 9 mesi 0,326 0,687 0,844 0,140 0,405 20 anni 2,189 2,229 10 M 0,469 10 mesi 0,356 0,738 0,893 0,171 0,436 25 anni 2,237 2,277 11 M 0,507 11 mesi 0,396 0,787 0,953 0,211 0,463 30 anni 2,256 2,296 12 M 0,543 12 mesi 0,439 0,843 1,014 0,254 0,487 Fonte: Icap 118111108111099111109115109101 Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 1 di 49 Sab 22/12/2012 Italia Oggi Pagina 45 In novembre. Retribuzioni salite dello 0,1% In novembre, l' indice delle retribuzioni contrattuali orarie ha registrato un +0,1% rispetto a ottobre e un +1,6% rispetto a novembre 2011. Secondo l' Istat, nella media del periodo gennaio-novembre, l' indice è cresciuto dell' 1,4%. A fine novembre, i contratti di lavoro in vigore per la parte economica interessavano il 71,5% degli occupati dipendenti e il 68% del monte retributivo osservato. Nel settore privato, l' incremento tendenziale è stato del 2,2%, mentre è stato nullo in quello della pubblica amministrazione. I settori che a novembre hanno presentato gli incrementi tendenziali maggiori sono stati alimentari, bevande e tabacco (3,6%); legno, carta e stampa, acqua e servizi di smaltimento rifiuti (per entrambi gli aggregati 3%). Le variazioni sono invece state nulle per tlc e la p.a. In novembre, tra i contratti monitorati dall' indagine, si è registrato il recepimento degli accordi per i dipendenti dell' industria alimentare, olearia e margariniera, e per quelli della carta e cartotecnica. Alla fine di novembre i dipendenti in attesa di rinnovo erano il 28,5% nel totale e il 6,9% nel settore privato. L' attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è, in media, di 35,6 mesi. © Riproduzione riservata. Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 2 di 49 . Sab 22/12/2012 Italia Oggi Pagina 39 E N T I L O CA L I E STATO Sabato 2 22 Dicembre 2012 39 Tar Piemonte: non si possono confondere vizi contrattuali per vizi di legittimità. Decide il g.o. Enti locali vincolati ai derivati Niente revoca con autotutela se non c’è stata gara DI FRANCESCO CERISANO e gli enti locali non hanno scelto con gara la Banca con cui sottoscrivere i derivati, non possono tentare (per svincolarsi dai contratti) l’escamotage dell’annullamento in autotutela, perché questo sarebbe adottato in carenza assoluta di potere. Affinché il «ripensamento» della pubblica amministrazione sia legittimo sono infatti necessari due requisiti: che vi sia stata una procedura a evidenza pubblica a monte e che il potere di autotutela sia esercitato in relazione a vizi di legittimità del procedimento. In mancanza di uno di tali elementi, l’atto di autotutela è «inesistente» in quanto adottato «in assenza dei suoi presupposti e quindi in carenza assoluta di potere». E quindi, ricorrendo all’autotutela, la p.a. fa passare per vizi di legittimità del procedimento quelli che invece sono solo «vizi e patologie contrattuali» al solo fine di S sciogliersi unilateralmente dal contratto senza andare dall’unico giudice competente in materia che non può essere quello amministrativo ma solo il giudice civile. A meno di un mese dalla sentenza con cui il Consiglio di stato (si veda ItaliaOggi del 28/11/2012) aveva dato ragione alle banche (Dexia Crediop e Depfa) nel lungo braccio di ferro legale con la provincia di Pisa, gli istituti di credito mettono a segno un’altra vittoria. Forse ancora più rilevante perché questa volta i giudici amministrativi non sono entrati nel merito, ma si sono dichiarati incompetenti a decidere, indicando nel giudice civile il giudice naturale delle controversie in materia di derivati. Lo ha deciso con due distinte sentenze depositate ieri in cancelleria (n. 1389 e 1390/2012) il Tar Piemonte che si è pronunciato sui ricorsi di Banca infrastrutture innovazione e sviluppo (Biis) e Dexia Crediop contro la regione Piemonte. L’amministrazione guida- ta da Roberto Cota aveva tentato di svincolarsi dai contratti stipulati tra il 2005 e il 2006 dall’ex governatore Mercedes Bresso. E l’aveva fatto scegliendo la «via breve» che gli enti locali da un po’ di anni a questa parte stanno prediligendo: ossia la revoca in autotutela. Ma il Tar ha bacchettato la regione. Vediamo perché. La motivazione. Nel 2006 il Piemonte che fino ad allora aveva finanziato i propri investimenti quasi esclusivamente mediante mutui, decideva di gestire il proprio indebitamento ricorrendo al mercato internazionale dei capitali. E così affidava a Merril Lynch e Dexia l’incarico di ottenere un rating (Aa3) propedeutico al collocamento sul mercato di una emissione obbligazionaria in due tranche per un valore complessivo di 1,8 miliardi. Per la scelta del contraente l’amministrazione aveva svolto una gara tra una dozzina di istituti bancari e alla fine erano risultati vincitori Merril Lynch, Dexia Dichiarazione Imu, arriva il modello online Pubblicato sul sito del ministero dell’economia e della finanze il modello di dichiarazione Imu editabile. Per visualizzare e stampare i modelli in formato pdf occorre installare il programma Adobe Reader o uno dei prodotti gratuiti disponibili sul sito: www.pdfraders.org/. Il programma Adobe Reader versione 8.2 o successiva è consigliato anche per la corretta compilazione e archiviazione. Queste indicazioni sono contenute in una nota ministeriale allegata al nuovo modello telematico. Il termine per la presentazione della dichiarazione Imu è stato di recente prorogato al 4 febbraio 2013 dall’articolo 9 del dl «salva enti» (174/2012) in sede di conversione in legge (213/2012). La norma del dl stabilisce infatti che l’adempimento deve essere posto in essere entro 90 giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto di approvazione del modello ministeriale, con relative istruzioni. Il nuovo termine deve essere osservato dai contribuenti che hanno acquisito la titolarità di immobili o di altri diritti reali di godimento (usufrutto, uso, abitazione, superficie e così via) a partire da quest’anno. Fermo restando che deve essere sempre assicurato il termine di 90 giorni fissato dalla legge, decorrente dal momento in cui è sorto il presupposto. Va ricordato che non sono tenuti a presentare la dichiarazione i possessori di immobili adibiti a abitazione principale, con relative pertinenze, e coloro che hanno già assolto all’obbligo per l’Ici, a meno che non siano intervenute variazioni. Anche per i titolari di immobili adibiti a prima casa, però, nelle istruzioni ministeriali è prevista un’eccezione all’esonero generalizzato dall’obbligo, nel caso in cui i componenti del nucleo familiare possiedano più di un immobile nello stesso comune. Com’è noto, la legge esclude il doppio beneficio per i coniugi non legalmente separati. L’agevolazione è limitata a un solo immobile nel quale risiede e dimora uno dei coniugi, il quale è tenuto a presentare la dichiarazione. In questo caso il ministero ha ritenuto che per evitare comportamenti elusivi in ordine all’applicazione dei benefici fiscali, riemerge l’esigenza di porre l’obbligo dichiarativo a carico di uno dei due coniugi. La dichiarazione deve poi essere presentata da coloro che vantino il diritto a fruire di riduzioni d’imposta. Quindi, sono tenuti all’adempimento i titolari di fabbricati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, coloro che possiedono immobili di interesse storico o artistico. Inoltre, vanno denunciati tutti i casi in cui l’amministrazione comunale non possieda le notizie utili per verificare la correttezza dell’operato dei contribuenti. Nello specifico, tra i casi più significativi, l’adempimento è richiesto quando: l’immobile ha formato oggetto di un atto di concessione amministrativa su aree demaniali; l’immobile viene concesso in locazione finanziaria o un terreno agricolo diventa area edificabile. Sergio Trovato COMMERCIALISTI ROMA RINNOVANO I VERTICI Mario Civetta è il nuovo presidente dei commercialisti di Roma, Luigi Lucchetti il suo vice. Il neopresidente dell’ordine del dottori commercialisti ed esperti contabili di Roma, eletto ieri, ha avuto il 68% dei voti validi. Il vice presidente ha ottenuto il 76% delle preferenze. Il mandato inizierà il 1° gennaio 2013 e durerà fino al 31 dicembre 2016. Crediop e Banca Opi, poi divenuta Biis (difesi in giudizio dall’avvocato Domenico Gaudiello). Trattandosi di obbligazioni cosiddette «bullet», ossia con rimborso del capitale in un’unica soluzione alla scadenza, la regione fu costretta dalla normativa allora vigente a stipulare contratti derivati che consentissero di accantonare periodicamente le somme necessarie a rimborsare il prestito alla scadenza. Ma per la sottoscrizione degli strumenti finanziari non era stata indetta alcuna gara. E proprio questo fa venire meno la possibilità di ricorrere all’autotutela per fare marcia indietro su derivati giudicati successivamente molto onerosi. «Una volta deciso di ricorrere allo swap, la scelta degli specifici contratti di swap e la definizione delle relative condizioni sono state il frutto di successive negoziazioni di carattere prettamente privatistico che sono state condotte dalle parti al di fuori di qualsivoglia procedimento EVASIONE Provincia chiede i danni Una provincia come parte civile in un processo per evasione fiscale. L’ente è la provincia di Rimini e a darne notizia è Stefano Vitali, il presidente. «Per la prima volta un giudice riconosce il nesso tra evasione fiscale e danno alla comunità. È una svolta culturale. Da domani tutti gli altri enti pubblici potranno fare altrettanto in questi casi». La procura di Forlì ha certificato per il suo ente la costituzione di parte civile nell’ambito del procedimento «Varano», parte dell’operazione anti evasione fiscale e riciclaggio malavitoso che nel 2008 ha coinvolto l’area di Rimini, Bologna e San Marino e portato in carcere i vertici della Cassa di risparmio di San Marino (venne messa sotto inchiesta la bolognese Delta Banca, poi liquidata). L’ istanza, firmata dal procuratore capo Sergio Sottani e dal sostituto Fabio Di Vizio è stata depositata al gip in cancelleria il 12 dicembre. Vitali spiega che nessuna richiesta precisa di danni è stata ancora ipotizzata e che bisogna aspettare l’evolversi del procedimento. ad evidenza pubblica», si legge nella sentenza. Per questo, prosegue il Tar Piemonte, i «presunti» vizi di legittimità in ragione dei quali la regione ha esercitato il potere di annullamento d’ufficio dei contratti, «non integrano vizi del procedimento amministrativo e dei provvedimenti di aggiudicazione a monte dei contratti, per l’evidente ragione che né l’uno né gli altri sono mai esistiti nella vicenda, ma vizi e patologie contrattuali che sono stati configurati dall’amministrazione quali vizi di legittimità al solo fine di poter conseguire immediatamente il risultato di sciogliersi unilateralmente dal vincolo contrattuale», senza dover ottenere un intervento del giudice civile. © Riproduzione riservata Le due sentenze del Tar Piemonte su www.italiaoggi. it/documenti GAZZETTA Auto e moto le tabelle chilometriche DI CARLA DE LELLIS Fissate le coordinate per quantificare i fringe benefit per auto e moto date in uso ai dipendenti nel prossimo anno. Le misure del costo chilometrico su 15 mila km, valide per il 2013, sono contenute nelle consuete tabelle calcolate dall’Aci pubblicate sul S.O. n. 21 alla G.U. 297 di ieri. Le tabelle sono costituite di cinque colonne: le prime tre servono a individuare il veicolo del quale si vuole determinare il benefit; le ultime due contengono i riferimenti per il calcolo, ossia il costo chilometrico a 15.000 km e il valore del fringe benefit annuale (per tutti i 365 giorni). Se il veicolo ricercato non è presente nelle tabelle Aci (per esempio, è un nuovo modello), va preso a riferimento il veicolo che per caratteristiche risulta più simile. Una Bmw modello 520d (184cv); nella quarta colonna della tabella Aci è indicato il costo km di euro 0,6936, mentre nella quinta colonna è indicato il valore del benefit annuale che è pari a euro 3.120,99. © Riproduzione riservata 118111108111099111109115109101 Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 3 di 49 Sab 22/12/2012 Italia Oggi Pagina 39 Tar Piemonte: non si possono confondere vizi contrattuali per vizi di legittimità. Decide il g.o. Enti locali vincolati ai derivati Niente revoca con autotutela se non c' è stata gara. Se gli enti locali non hanno scelto con gara la Banca con cui sottoscrivere i derivati, non possono tentare (per svincolarsi dai contratti) l' escamotage dell' annullamento in autotutela, perché questo sarebbe adottato in carenza assoluta di potere. Affinché il «ripensamento» della pubblica amministrazione sia legittimo sono infatti necessari due requisiti: che vi sia stata una procedura a evidenza pubblica a monte e che il potere di autotutela sia esercitato in relazione a vizi di legittimità del procedimento. In mancanza di uno di tali elementi, l' atto di autotutela è «inesistente» in quanto adottato «in assenza dei suoi presupposti e quindi in carenza assoluta di potere». E quindi, ricorrendo all' autotutela, la p.a. fa passare per vizi di legittimità del procedimento quelli che invece sono solo «vizi e patologie contrattuali» al solo fine di sciogliersi unilateralmente dal contratto senza andare dall' unico giudice competente in materia che non può essere quello amministrativo ma solo il giudice civile. A meno di un mese dalla sentenza con cui il Consiglio di stato (si veda ItaliaOggi del 28/11/2012) aveva dato ragione alle banche (Dexia Crediop e Depfa) nel lungo braccio di ferro legale con la provincia di Pisa, gli istituti di credito mettono a segno un' altra vittoria. Forse ancora più rilevante perché questa volta i giudici amministrativi non sono entrati nel merito, ma si sono dichiarati incompetenti a decidere, indicando nel giudice civile il giudice naturale delle controversie in materia di derivati. Lo ha deciso con due distinte sentenze depositate ieri in cancelleria (n. 1389 e 1390/2012) il Tar Piemonte che si è pronunciato sui ricorsi di Banca infrastrutture innovazione e sviluppo (Biis) e Dexia Crediop contro la regione Piemonte. L' amministrazione guidata da Roberto Cota aveva tentato di svincolarsi dai contratti stipulati tra il 2005 e il 2006 dall' ex governatore Mercedes Bresso. E l' aveva fatto scegliendo la «via breve» che gli enti locali da un po' di anni a questa parte stanno prediligendo: ossia la revoca in autotutela. Ma il Tar ha bacchettato la regione. Vediamo perché. La motivazione. Nel 2006 il Piemonte che fino ad allora aveva finanziato i propri investimenti quasi esclusivamente mediante mutui, decideva di gestire il proprio indebitamento ricorrendo al mercato internazionale dei capitali. E così affidava a Merril Lynch e Dexia l' incarico di ottenere un rating (Aa3) propedeutico al collocamento sul mercato di una Pubblica Amministrazione emissione obbligazionaria in due tranche per un valore complessivo di 1,8 miliardi. Per la scelta del contraente l' amministrazione aveva svolto una gara tra una dozzina di istituti bancari e alla fine erano risultati vincitori Merril Lynch, Dexia Crediop e Banca Opi, poi divenuta Biis (difesi in giudizio dall' avvocato Domenico Gaudiello). Trattandosi di obbligazioni cosiddette «bullet», ossia con rimborso del capitale in un' unica soluzione alla scadenza, la regione fu costretta dalla normativa allora vigente a stipulare contratti derivati che consentissero di accantonare periodicamente le somme necessarie a rimborsare il prestito alla scadenza. Ma per la sottoscrizione degli strumenti finanziari non era stata indetta alcuna gara. E proprio questo fa venire meno la possibilità di ricorrere all' autotutela per fare marcia indietro su derivati giudicati successivamente molto onerosi. «Una volta deciso di ricorrere allo swap, la scelta degli specifici contratti di swap e la definizione delle relative condizioni sono state il frutto di successive negoziazioni di carattere prettamente privatistico che sono state condotte dalle parti al di fuori di qualsivoglia procedimento ad evidenza pubblica», si legge nella sentenza. Per questo, prosegue il Tar Piemonte, i «presunti» vizi di legittimità in ragione dei quali la regione ha esercitato il potere di annullamento d' ufficio dei contratti, «non integrano vizi del procedimento amministrativo e dei provvedimenti di aggiudicazione a monte dei contratti, per l' evidente ragione che né l' uno né gli altri sono mai esistiti nella vicenda, ma vizi e patologie contrattuali che sono stati configurati dall' amministrazione quali vizi di legittimità al solo fine di poter conseguire immediatamente il risultato di sciogliersi unilateralmente dal vincolo contrattuale», senza dover ottenere un intervento del giudice civile. © Riproduzione riservata. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 4 di 49 . Sab 22/12/2012 Italia Oggi Pagina 9 Sabato 22 Dicembre Dicembr 2012 PRIMO PIANO 9 Arriva una maxigara del ministero dell’economia per illuminare la pubblica amministrazione E luce fu, per 1 miliardo di euro Finora dominio dei francesi di Veolia-Edf e dell’Enel DI STEFANO SANSONETTI n miliardo di euro per illuminare la pubblica amministrazione italiana. La cifra in ballo, come emerge dall’operazione curata nei giorni scorsi dal ministero dell’economia, si inserisce direttamente nella classifica dei più ricchi appalti pubblici. La documentazione è stata appena predisposta dalla Consip, la centrale acquisti del Tesoro fortemente valorizzata dal governo di Mario Monti nel tentativo di risparmiare nell’acquisizione di beni e servizi. Per la precisione, la torta in palio è di 967 milioni di euro. Questo è il valore economico del massimale di fornitura che i vincitori della gara potranno essere chiamati a fornire agli uffici di stato sparsi per la penisola. Di sicuro le dimensioni economiche del piano non mancheranno di scatenare gli appetiti delle aziende. Attualmente il servizio è in mano alla coppia francese Veolia-Électricité de France (Edf), che si è ramificata nel mercato nostrano attraverso la controllata Citelum, e ad Enel, il gruppo guidato da U Antoine Frerot Fulvio Conti Fulvio Conti che gestisce il servizio di illuminazione in diverse regioni italiane attraverso la controllata Enel Sole. La fetta restante del mercato è invece appannaggio della Gemmo spa. È quindi da presumere che ci saranno anche queste tra le tante aziende pronte a sfidarsi per aggiudicarsi l’appetitoso appalto. Certo, non si tratta di un servizio semplice. L’attività richiesta, infatti, comprende l’acquisto di energia elettrica, l’esercizio e la manutenzione degli impianti di illuminazio- ne pubblica (tra cui anche i semafori), gli interventi di adeguamento normativo e tecnologico nonché quelli di riqualificazione energetica. Secondo la Consip l’operazione è in grado di fruttare un risparmio potenziale del 30% rispetto al costo del servizio tradizionale. Inoltre lo schema prevede che la società del Tesoro firmerà con le aziende aggiudicatarie un contratto-quadro, a valle del quale ciascuna amministrazione emetterà gli ordinativi per far fronte ai propri fab- VATICANEIDE – MA C’È ANCHE CHI DISSENTE O INSULTA Il Papa ha già sfondato su Twitter con più di due milioni di follower DI L’ ANDREA BEVILACQUA Osservatore Romano gongola, parecchio entusiasta, perché su Twitter il Papa va meglio di Justin Bieber. «Nella sua prima settimana su Twitter – scrive il quotidiano vaticano – Papa Benedetto XVI, con il suo account @pontifex ha ottenuto un numero di contatti da record, superando stelle della musica come Justin Bieber nella percentuale e nel numero di retweeting dei suoi messaggi. Più di 1,2 milioni di follower del Papa, degli oltre due milioni degli attuali suoi follower totali, hanno deciso di condividere il messaggio inaugurale. L’Osservatore si è impegnato a scandagliare l’andamento su Twitter di Bieber: solo lo 0,7 per cento dei fan della pop star, nota il quotidiano, ha ritenuto opportuno ritrasmettere le sue parole il 26 settembre scorso, quando Bieber ha postato quello che è diventato il secondo messaggio più diffuso del 2012 e della sua carriera fino a oggi sui social media. Insomma, per l’Osservatore «da un primo sguardo alle statistiche risulta evidente che questo dato è parte di una tendenza più ampia: sul sito si parla molto di spiritualità e religione, e i fedeli sono più attivi nel retweet delle parole del Papa che i fan di Bieber per la pop star, come confermano gli esperti di cinguettio in Rete. Indicativo il fatto che per il Papa la soglia di un milione di follower è stata superata già prima dell’udienza del 12 dicembre scorso durante la quale Benedetto XVI ha inviato il tweet inaugurale, e che nel giro di ventiquattr’ore i seguaci in Rete sono aumentati di 750.000 unità. L’ultimo dato disponibile, aggiornato alle ore 12 del 20 dicembre, ci parla di 2.108.484 follower». Già, eppure anche se nelle prossime settimane il Papa inizierà a twettare anche in cinese e in latino, oltre che nelle otto lingue già attive, non tutti sono entusiasti della performance di @pontifex. Sul suo seguito blog Settimo cielo, ad esempio, il vaticanista dell’Espresso Sandro Magister picchia giù duro parlando di «sventurato sbarco» del Papa sul social media. Perché? Perché, scrive Magister, «i suoi timidi messaggini finiscono annegati ogni giorno in una alluvione di sberleffi». Ogni ora, in sostanza, insieme a messaggi di auguri e d’incoraggiamento, @pontifex riceve insulti visibili da tutti ciccando il suo account nella sezione «ricerca». Sberleffi a cui egli non risponde, ovviamente, ma che rimangono visibili a perpetua memoria. Un inconveniente non da poco, figlio di una decisione, quella di sbarcare su Twitter, che secondo Magister il Papa non avrebbe preso in autonomia: «Nel caso di Twitter sia l’idea che la sua messa in pratica gli sono cadute addosso da fuori. Da cicale vaticane la cui imprevidenza è ora sotto gli occhi di tutti». bisogni. I singoli contratti potranno avere una durata standard (5 anni) o estesa (9 anni). E questo spiega la consistenza economica di questa nuova gara, appunto vicina a 1 miliardo di euro. La precedente, che pure si componeva di 8 lotti geografici come l’attuale, è stata complessivamente assegnata per 388 milioni di euro. Ma in quel caso la durata contrattuale era fissata in 24 mesi. A questo punto la parola passa al mercato. Sulla base della precedente aggiudicazione i lotti più ricchi erano stati assegnati a Enel Sole per un totale di 112 milioni di euro. A seguire la Citelum (che tramite la holding Dalkia fa appunto capo a Veolia ed Edf) con 77 milioni di euro e a chiudere la Gemmo spa, forte di un bottino da 62 milioni. E chissà che quest’anno, dopo un trend ascendente che ha portato società francesi a conquistare Parmalat (vedi Lactalis) ed Edison (vedi la stessa Edf), i transalpini di Veolia, guidata da Antoine Frerot, non riescano ad accaparrarsi la fetta di grande delle luci pubbliche italiane. Le banche e gli impegni Ue Le banche chiedono al prossimo esecutivo di rispettare i vincoli dell’agenda europea. Il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini, alla decima conferenza organizzata da Dexia Crediop e da Dexia Asset Management sulle prospettive economiche e finanziarie, ha detto che «gli impegni assunti dal governo verso l’Europa sono impegni del paese e per il paese e, come tali, dovranno essere rispettati da chiunque sarà chiamato al governo dalla volontà popolare». Per il presidente di Dexia Crediop, Mario Sarcinelli, «qualsiasi governo si troverà una politica economica predefinita. Solo un ripensamento di quest’ultima a livello europeo potrà permettere al 2013 di avviare la ripresa». Bartolomeo Scappi © Riproduzione riservata © Riproduzione riservata INDISCREZIONARIO DI PUCCIO D’ANIELLO Straordinario concerto diretto da Lorin Maazel, all’Auditorium di Roma. Peccato per quegli applausi che, per tre volte, hanno interrotto la nona di Beethoven. Roba da far rabbrividire perfino Vittorio Grilli. *** Grandi pulizie, nei palazzi governativi, nel giorno della fine del mondo preannunciata dai Maya e pure dell’esecutivo guidato da Mario Monti: il traffico nel centro della capitale è stato bloccato da centinaia di furgoni, chiamati per ripulire le stanze dei dicasteri. E per portare via i regali. *** Offrire alle persone senza dimora la possibilità di recitare su un palcoscenico: un sogno che si è tradotto in realtà, a Roma. Intralot Italia, con l’ad Enea Ruzzettu, ha rappresentato al teatro Capranica una pièce in collaborazione con il centro Binario 95, una compagnia creata dalla cooperativa sociale Europe Consulting onlus. Lo spettacolo teatrale, grazie alla passione di Paola Centoni, ha trattato temi sociali inseriti nel contesto economico attuale di mercato. Il centro Binario 95 si rivolge principalmente alle persone senza fissa dimora e si propone di supportare, attraverso progetti di inclusione, persone costrette a vivere ai margini del tessuto sociale, attraverso l’attivazione di centri di ascolto presso le principali stazioni ferroviarie italiane. *** Folla di artisti, ieri sera, all’inaugurazione della mostra dedicata alla nuova edizione del premio Terna, nel tempio di Adriano di piazza di Pietra, a Roma. Intorno a Flavio Cattaneo sfilavano Alfredo Pirri, Giovanni Albanese e Pablo Echaurren. © Riproduzione riservata 118111108111099111109115109101 Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 5 di 49 Sab 22/12/2012 Italia Oggi Pagina 9 Arriva una maxigara del ministero dell' economia per illuminare la pubblica amministrazione. E luce fu, per 1 miliardo di euro Finora dominio dei francesi di Veolia-Edf e dell' Enel. Un miliardo di euro per illuminare la pubblica amministrazione italiana. La cifra in ballo, come emerge dall' operazione curata nei giorni scorsi dal ministero dell' economia, si inserisce direttamente nella classifica dei più ricchi appalti pubblici. La documentazione è stata appena predisposta dalla Consip, la centrale acquisti del Tesoro fortemente valorizzata dal governo di Mario Monti nel tentativo di risparmiare nell' acquisizione di beni e servizi. Per la precisione, la torta in palio è di 967 milioni di euro. Questo è il valore economico del massimale di fornitura che i vincitori della gara potranno essere chiamati a fornire agli uffici di stato sparsi per la penisola. Di sicuro le dimensioni economiche del piano non mancheranno di scatenare gli appetiti delle aziende. Attualmente il servizio è in mano alla coppia francese Veolia-Électricité de France (Edf), che si è ramificata nel mercato nostrano attraverso la controllata Citelum, e ad Enel, il gruppo guidato da Fulvio Conti che gestisce il servizio di illuminazione in diverse regioni italiane attraverso la controllata Enel Sole. La fetta restante del mercato è invece appannaggio della Gemmo spa. È quindi da presumere che ci saranno anche queste tra le tante aziende pronte a sfidarsi per aggiudicarsi l' appetitoso appalto. Certo, non si tratta di un servizio semplice. L' attività richiesta, infatti, comprende l' acquisto di energia elettrica, l' esercizio e la manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica (tra cui anche i semafori), gli interventi di adeguamento normativo e tecnologico nonché quelli di riqualificazione energetica. Secondo la Consip l' operazione è in grado di fruttare un risparmio potenziale del 30% rispetto al costo del servizio tradizionale. Inoltre lo schema prevede che la società del Tesoro firmerà con le aziende aggiudicatarie un contratto-quadro, a valle del quale ciascuna amministrazione emetterà gli ordinativi per far fronte ai propri fabbisogni. I singoli contratti potranno avere una durata standard (5 anni) o estesa (9 anni). E questo spiega la consistenza economica di questa nuova gara, appunto vicina a 1 miliardo di euro. La precedente, che pure si componeva di 8 lotti geografici come l' attuale, è stata complessivamente assegnata per 388 milioni di euro. Ma in quel caso la durata contrattuale era fissata in 24 mesi. A questo punto la parola passa al mercato. Sulla base della precedente aggiudicazione i lotti più Pubblica Amministrazione ricchi erano stati assegnati a Enel Sole per un totale di 112 milioni di euro. A seguire la Citelum (che tramite la holding Dalkia fa appunto capo a Veolia ed Edf) con 77 milioni di euro e a chiudere la Gemmo spa, forte di un bottino da 62 milioni. E chissà che quest' anno, dopo un trend ascendente che ha portato società francesi a conquistare Parmalat (vedi Lactalis) ed Edison (vedi la stessa Edf), i transalpini di Veolia, guidata da Antoine Frerot, non riescano ad accaparrarsi la fetta di grande delle luci pubbliche italiane. © Riproduzione riservata. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 6 di 49 . Sab 22/12/2012 Il Messaggero Pagina 17 -MSGR - 20 CITTA - 17 - 22/12/12-N: 17 «L’OBIETTIVO DI MPS È FARE A MENO DEI MONTI BOND» Economia Fabrizio Viola Ad del Monte dei Paschi Sabato 22 Dicembre 2012 www.ilmessaggero.it Fax: 06 4720597 e-mail: [email protected] Euro/Dollaro -0,28% Ftse Italia All Share 1 = 1,3209 $ 17.235,71 -0,37% Ftse Mib 16.333,95 -0,40% Ftse Italia Mid Cap 17.547,45 -0,61% Fts e Italia Star 10.863,44 -0,03% 1 = 0,8142£ -0,05% 1 =1,2077 fr -0,02% 1 =110,99 ¥ -0,48% L M M G V L M M G V General Electric: «Con Avio più forti nei motori» `Il gruppo Usa rileva il business aeronautico per 3,3 miliardi L’ACQUISIZIONE MILANO «Avio possiede tecnologie, competenze ed eccezionali riserve ingegneristiche per supportare la crescita del nostro business. Abbiamo una collaborazione pluridecennale, questa operazione si inserisce strategicamente nel nostro attuale portafoglio». Così David Joyce, presidente e ceo di Ge Aviation, braccio specializzato del colosso Usa Ge, ha spiegato l’acquisizione del solo ramo aeronautico di Avio, gruppo italiano leader della progettazione e costruzione di motori per aerei e vettori spaziali. La firma al contratto preliminare, «accolta con favore dal governo» come spiega una nota di palazzo Chigi -, è stata apposta alle 4 del mattino a Milano dopo una maratona negoziale con Cinven, il fondo inglese proprietario dell’81% di Avio tramite la finanziaria lussemburghese Bcv Investments, di cui Finmeccanica ha il 14%. Prima dell’accordo si sono svolti i consigli di Ge, l’assemblea e il cda di Avio. LA TRANSAZIONE Prezzo dell’acquisizione: 3,3 miliardi, pari a 8,5 volte l’ebitda, compreso i debiti (1,4 miliardi con Intesa, Unicredit, Bnp, Deutsche) che Ge sembra voglia restituire alle banche. Della somma pagata, 3,040 miliardi andranno a Cinven, 260 a Finmeccanica che li utilizzerà per ridurre il debito. L’operazione, che dovrebbe concludersi col closing entro giugno 2013, avverrà mediante lo scorporo del ramo d’azienda aeronautico comprendente circa l’85% dei ricavi complessivi e 4800 dipendenti su 5.500, nella newco battezzata AeroCo. Per Cinven, che ha rilevato Avio nel 2006 per 2,57 miliardi, si profila una plusvalenza di circa 700 milioni, considerato che, ai valori della vendita a Ge, la parte spazio vale circa 300 milioni e al netto della quota parte di Finmeccanica. Al complesso merger hanno lavorato Rothschild e lo studio Freshfield per Cinven; Bofa-Merrill Lynch, Citi, gli studi Shearman & Ster- CLOSING ENTRO GIUGNO IL GOVERNO APPROVA L’OPERAZIONE A FINMECCANICA 260 MILIONI PER RIDURRE I DEBITI Pubblica Amministrazione ROMA «Vediamo una ripresa, con un ritorno alla crescita positiva, nella seconda metà del 2013». Ancora sei sette mesi di sofferenza, quindi, e finalmente l’economia italiana potrà iniziare a tirare un sospiro di sollievo. Anche per la Banca d’Italia è questo lo scenario che ci attende. L’istituto di via Nazionale, così, conferma le previsioni elaborate e diffuse da altri autorevoli uffici studi nei giorni scorsi. Il tasso di contrazione del Pil spiega Fabio Panetta, vice direttore generale di Bankitalia - «negli ultimi mesi si è attenuato e ci aspettiamo che l’assottigliamento della contrazione proseguirà anche nei prossimi mesi». Fino, appunto, a G V ROMA Il pezzo più pregiato della ceramica italiana cambia bandiera. Ammaina il tricolore e issa il vessillo a stelle strisce. Dopo una trattativa di circa un mese, il colosso americano Mohawk ha messo le mani sul Gruppo Marazzi, gettando le basi per creare il polo leader al mondo nel settore. Il valore dell'operazione è di 1,17 miliardi di euro (circa 1,5 miliardi di dollari) che saranno pagati con cash e azioni entro il primo trimestre del 2013. A Modena, quartier generale di un’azienda con 77 anni di storia che dà lavoro a 6 mila persone, le voci di un passaggio di mano circolavano già da mesi. Poi a metà novembre una decisa accelerazione con la ratifica di un accordo di trattativa esclusiva in favore di Mohawk, enorme gruppo statunitense dei rivestimenti per edilizia che grazie alla sua divisione Dal-Tile è al vertice nel mondo nell’ambito di moquette, tappeti, parquet e piastrelle con ricavi che si aggirano sui 5,6 miliardi di dollari. GLI ACCORDI Francesco Caio (Avio) Velivoli Eurofighter, commessa dall’Oman L’Oman commissiona 12 velivoli al consorzio Eurofighter, di cui fanno parte Alenia e Aermacchi. Lo comunica Finmeccanica che esprime grande soddisfazione. «L'ordine dell'Oman è un'ulteriore conferma del valore strategico dell'investimento di Finmeccanica nel programma Eurofighter e, in generale, dell'importanza crescente dei progetti europei nel settore dell'aerospazio e della difesa», ha sottolineato il presidente e ad Giuseppe Orsi. La fornitura di 12 eurofighter rientra nell'accordo tra Bae System e il Governo dell'Oman per complessivi 12 Eurofighter e 6 Hawk, dal valore di 2,5 miliardi di sterline (tre miliardi di euro). «Nella progettazione, sviluppo e produzione della piattaforma e nei sistemi avionici, le aziende Finmeccanica svolgono un ruolo chiave sia dal punto di vista tecnologico, sia industriale», conclude Orsi. Bankitalia, ripresa solo da metà 2013 Ai livelli ’96 la fiducia dei consumatori LO SCENARIO M L’OPERAZIONE LA PERFORMANCE © RIPRODUZIONE RISERVATA M L M M G V Le ceramiche Marazzi passano agli americani ling, Gianni Grippo Origoni Cappelli & partner, Maschietto per Ge mentre per Avio i legali di Chiomenti e il team interno guidato da Enrico Maria Picco. In Avio spa, di proprietà degli attuali soci, rimarranno le attività spaziali. L’acquisizione è subordinata a una serie di condizioni sospensive, come le autorizzazioni Antitrust italiana ed europea. Francesco Caio, attuale timoniere del gruppo torinese che opera in quattro continenti, sicuramente traghetterà Avio verso la fase nuova. Ge avrebbe offerto al manager italiano e al suo team di rimanere alla guida, visti anche i risultati lusinghieri ottenuti nel 2012, «con una crescita a due cifre», precisa Caio. Il preconsuntivo, infatti, registra un aumento del fatturato complessivo del 16%, pari a 2 miliardi per il business aeronautico e 280 milioni per quello spaziale, mentre l’ebitda cresce del 10% (400 milioni i motori, 40 lo spazio). Il nuovo azionista annuncia un forte sviluppo del gruppo mediante 1,1 miliardi di investimenti in 10 anni. «Il Governo ha seguito con attenzione questa operazione - prosegue la nota di palazzo Chigi - e si è assicurato che il nuovo acquirente, Ge, assumesse in via preventiva una serie di impegni che consentono la tutela delle attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale sviluppate da Avio nel settore dei motori aeronautici». r. dim. L quando, girata la boa del primo semestre 2013, il segno negativo davanti al Pil diventerà positivo. Ci vorrà tempo, però, per recuperare il terreno perso. «I tassi di crescita attesi restano molto contenuti» dice Panetta. Secondo il vicedirettore di Bankitalia, in ogni caso, non servono più «aggiustamenti significativi sulla finanza pubblica», ma occorre insistere sulle riforme, quali le liberalizzazioni, l’efficienza della pubblica amministrazione, la semplificazione delle regole per l’attività d'impresa. Il cammino comunque è cominciato e Bankitalia rincuora: «Nei prossimi 50 anni non ci sarà un aumento della spesa per invecchiamento rispetto al Pil», cioè quella legata a pensioni e salute. La voglia di uscire da questa lunga crisi coinvolge i consumatori. Che continuano a essere molto cauti, ma la fiducia - rileva l’Istat sta aumentando. L’indice a dicembre passa da 84,9 a 85,7. Se però cresce la componente riferita al clima economico generale (da 69,7 a 72,9), quella relativa al clima personale diminuisce (da 90,9 a 90,7) portandosi al minimo dal ’96. Anche il dato sulle retribuzioni a novembre è da leggere attentamente. Sono in aumento (ha contribuito l’esito positivo di alcune trattative contrattuali): +0,1% rispetto a ottobre e +1,6% su base annua. Ma gli aumenti non sono per tutti (non toccano i dipendenti pubblici) e non recuperano l’inflazione. Giusy Franzese © RIPRODUZIONE RISERVATA Secondo gli accordi Marazzi, oggi controllata da Filippo Marazzi e da due fondi di private equity (Permira e Private Equity Partners), rimarrà come azionista di rilievo all'interno del gruppo Mohawk. Ma l’operazione è inevitabilmente destinata a cambiare gli equilibri dell’industria della ceramica italiana. Marazzi (13 stabilimenti disseminati tra l’Emilia, l’Europa e la Russia) è leader nel design, produzione e commercializzazione di piastrelle di ceramica con un fatturato consolidato che, nel 2011, è stato di circa 833 milioni di euro con un Ebitda di circa il 15,5%. E per gli acquirenti americani sbarcare nel distretto modenese significa aprirsi la strada verso nuovi mercati considerato che Marazzi vende i propri prodotti in oltre cento Paesi attraverso una capillare rete che ha i suoi punti di forza in Francia, Spagna e Russia. Per Jeff Lorberbaum, presidente di Mohawk «questa acquisizione è un ulteriore passo in avanti nell'espansione a livello globale del nostra azienda. Abbiamo molte opportunità di migliorare i risultati facendo leva sulle best practice, l'expertise operativa, l'innovazione di prodotto e gli asset produttivi» LE PREOCCUPAZIONI A Modena la notizia è stata accolta con qualche perplessità. Marazzi, negli ultimi anni, ha attraversato momenti poco brillanti che hanno portato alla chiusura di siti non più redditizi e nel 2008 il management ha deciso di uscire dalla Borsa di Milano. C’è l’auspicio che gli americani rilancino («Confido che si continui negli investimenti tecnologici e produttivi sul nostro territorio» ha osservato il sindaco di Sassuolo, Luca Caselli) ma serpeggia anche il timore di una delocalizzazione. Anche se l'Ad di Marazzi, Andrea Sasso, parla di «grande opportunità di sviluppo». Michele Di Branco © RIPRODUZIONE RISERVATA IL GRUPPO MOHAWH CONCLUDE L’ACQUISTO PER 1,17 MILIARDI DI EURO AVVISO DI GARA AVVISO DI GARA In data 20 dicembre 2012 il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma ha deliberato di valutare offerte di Istituti di Credito autorizzati all’esercizio dell’attività bancaria da parte della Banca d’Italia o dalla corrispondente Banca Centrale Estera. L’Ordine non è Ente a fine di lucro, ma tende a conservare ed utilizzare le proprie risorse finanziarie nell’interesse esclusivo degli Iscritti e con la più ampia garanzia della conservazione del capitale e con l’obiettivo di ridurre le spese di gestione. A tal fine si invitano gli Istituti di Credito in possesso dei requisiti richiesti a presentare la migliore offerta per l’anno 2013 per la procedura negoziata indetta dall’Ordine degli Avvocati di Roma per l’impiego della somma massima di Euro 3.000.000,00, in un conto corrente fruttifero non vincolato. Ulteriori informazioni specifiche possono essere reperite sul sito dell’Ordine (www.ordineavvocatiroma.it) In data 13 dicembre 2013 il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma ha deliberato di indire una gara per l'appalto del servizio di pulizia della Sede di Piazza Cavour – Palazzo di Giustizia e della sede di Via Attilio Regolo 12/d, con durata triennale dal 31 gennaio 2013 al 30 gennaio 2016. Ulteriori informazioni specifiche possono essere reperite sul sito dell’Ordine (www.ordineavvocatiroma.it) PROVINCIA DI FROSINONE UFFICIO GARE E APPALTI AVVISO SUI RISULTATI PROCEDURA AFFIDAMENTO Si comunica che la gara a procedura aperta relativa al servizio di assistenza e brokeraggio assicurativo per la Provincia di Frosinone - CIG 43148506DB ha avuto l’esito di seguito riportato: Ditte partecipanti: n. 8 – Ditta Aggiudicataria: WILLIS ITALIA SPA, via Tortona n. 33, 20144 Milano. Criterio di aggiudicazione: art. 83 del D. Lgs n. 113/2006. L’avviso è stato pubblicato sulla G.U. n 147 del 17/12/2012. IL DIRIGENTE Dott. Andrea DI SORA Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile -TRX IL:21/12/12 22:32-NOTE: Pagina 7 di 49 Sab 22/12/2012 Il Messaggero Pagina 17 Bankitalia, ripresa solo da metà 2013 Ai livelli '96 la fiducia dei consumatori LO SCENARIO ROMA «Vediamo una ripresa, con un ritorno alla crescita positiva, nella seconda metà del 2013». Ancora sei sette mesi di sofferenza, quindi, e finalmente l' economia italiana potrà iniziare a tirare un sospiro di sollievo. Anche per la Banca d' Italia è questo lo scenario che ci attende. L' istituto di via Nazionale, così, conferma le previsioni elaborate e diffuse da altri autorevoli uffici studi nei giorni scorsi. Il tasso di contrazione del Pil - spiega Fabio Panetta, vice direttore generale di Bankitalia - «negli ultimi mesi si è attenuato e ci aspettiamo che l' assottigliamento della contrazione proseguirà anche nei prossimi mesi». Fino, appunto, a quando, girata la boa del primo semestre 2013, il segno negativo davanti al Pil diventerà positivo. Ci vorrà tempo, però, per recuperare il terreno perso. «I tassi di crescita attesi restano molto contenuti» dice Panetta. Secondo il vicedirettore di Bankitalia, in ogni caso, non servono più «aggiustamenti significativi sulla finanza pubblica», ma occorre insistere sulle riforme, quali le liberalizzazioni, l' efficienza della pubblica amministrazione, la semplificazione delle regole per l' attività d' impresa. Il cammino comunque è cominciato e Bankitalia rincuora: «Nei prossimi 50 anni non ci sarà un aumento della spesa per invecchiamento rispetto al Pil», cioè quella legata a pensioni e salute. La voglia di uscire da questa lunga crisi coinvolge i consumatori. Che continuano a essere molto cauti, ma la fiducia - rileva l' Istat - sta aumentando. L' indice a dicembre passa da 84,9 a 85,7. Se però cresce la componente riferita al clima economico generale (da 69,7 a 72,9), quella relativa al clima personale diminuisce (da 90,9 a 90,7) portandosi al minimo dal '96. Anche il dato sulle retribuzioni a novembre è da leggere attentamente. Sono in aumento (ha contribuito l' esito positivo di alcune trattative contrattuali): +0,1% rispetto a ottobre e +1,6% su base annua. Ma gli aumenti non sono per tutti (non toccano i dipendenti pubblici) e non recuperano l' inflazione. Giusy Franzese © RIPRODUZIONE RISERVATA. Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 8 di 49 . Sab 22/12/2012 la Repubblica SABATO 22 DICEMBRE 2012 La Repubblica Pagina 15 @ ECONOMIA E POLITICA PER SAPERNE DI PIÙ www.camera.it www.tesoro.it ■ 15 La manovra FOTO: ANSA/PERI La maxi-Finanziaria va in porto tra detrazioni ai figli e tariffa rifiuti Più soldi per la cassa integrazione e meno tagli ai Comuni I punti I punti DETRAZIONI FIGLI Passano da 900 a 1.220 euro le detrazioni fiscali per i figli di età inferiore ai tre anni, per i figli più grandi si passa da 800 a 950. Stop a tetti e franchigie e alla retroattività IVA, STOP A META’ Stop all’incremento dell’aliquota agevolata al 10 per cento, che dal prossimo luglio sarebbe salita all’11. L’aliquota attualmente al 21 dovrebbe invece salire al 22 per cento. ARRIVA LA TARES Dal prossimo anno arriva la Tares, la tassa comunale sui servizi (illuminazione, polizia urbana) e sui rifiuti. Nel 2014 stop alle fasce di reddito per le addizionali Irpef delle Regioni TOBIN TAX Slitta da gennaio a marzo 2013 la Tobin tax che arriva depotenziata al traguardo. In Borsa sulle azioni si pagherà lo 0,12%. Per i derivati massimo 200 euro in cifra fissa Pubblica Amministrazione ROBERTO PETRINI ROMA — Un tentativo di frenare la pressione fiscale per le famiglie e bloccare il caro-Iva, misure per gli esodati e per il lavoro, aiuti ai Comuni ma anche nuove tasse municipali come la Tares (imposta su rifiuti e servizi). Ma anche una marea di micronorme che distribuiscono denari a pioggia: dall’immancabile e quarantennale Belice al Bicentenario verdiano. Arriva al traguardo dopo due mesi la seconda, ed ultima della legislatura, legge di Stabilità di Mario Monti. A saldi invariati e dopo un serrato passaggio parlamentare. Ieri la Camera con il 52 esimo voto di fiducia ha tramutato il provvedimento in legge dello Stato. Praticamente fermi i saldi anche se il Senato ha gonfiato la legge con 3,8 miliardi di spese compensate da altrettante nuove entrate. Complessivamente l’impatto finanziario raddoppia da 15 a 32,4 miliardi, più spese, ma compensate da più entrate. Tasse in chiaroscuro. Scongiurata la contestata diminuzione delle aliquote Irpef inizialmente proposta dal governo si è scelta la strada dell’aumento delle detrazioni fiscali per i figli che passano, sopra i tre anni da 800 a 950 euro. Evitato anche il rischio che a luglio del prossimo anno aumenti l’aliquota intermedia del 10 per cento dell’Iva con il conseguente rincaro di beni di largo consumo, resta invece la spada di Damocle dell’aumento dell’aliquota del 21 che passerà dal luglio prossimo al 22 per cento. La partita tasse ingloba anche l’introduzione della Tares dal prossimo anno: era stata varata dal governo Berlusconi ma mancava un decreto attuativo inserito in Stabilità. Le Regioni potran- C’è anche una gran quantità di micromisure, dal Belice al Bicentenario verdiano Ecco gli esempi di sgravi fiscali per le famiglie numerose. Scongiurato in parte il rincaro Iva no ancora rendere progressive le addizionali Irpef spalmandole per fasce per l’intero 2013, ma dal 2014 potranno farlo solo a spese proprie, altrimenti i rincari saranno uguali per tutti, indipendentemente dal reddito. Arriva la Tobin tax, ma è stata depotenziata: non riguarderà tutti i prodotti finanziari, ma solo quelli azionari, per i derivati tassa fissa fino a 200 euro per un sottostante di un milione. Arriva anche la rottamazione dei ruoli: una micro-sa- natoria per chi deve al fisco fino a 200 euro «esecutivi» entro il 31 dicembre del 1999. E’ comunque previsto che i risultati della lotta all’evasione andranno ad alimentare il fondo taglia tasse. Ossigeno per il lavoro. Stanziati 1,7 miliardi per la cassa integrazione in deroga mentre per la detassazione dei salari di produttività le risorse salgono nel triennio 2013-2015 a 2,1 miliardi. Sconti Irap per le aziende che assumono a tempo indeterminato donne e giovani: per gli «under 35» arrivano a 13.500 euro e al Sud salgono a 35 mila. Salvi, almeno fino al luglio del prossimo anno, i precari della pubblica amministrazione i cui contratti saranno prorogati. Scongiurato anche l’aumento dell’orario settimanale per gli insegnanti. Pensioni ed esodati. Saranno 10.130 gli esodati salvaguardati, oltre ai 120 mila già al sicuro, non saranno tutelati i licenziati a causa del fallimento dell'azienda. Arriva una ciambella di salvataggio per i ricongiungimenti dalle casse pubbliche all’Inps: gratuiti per la pensione di vecchiaia fino al 30 luglio 2010. Aiuto ai Comuni, congelamento Province e stretta sulla sanità. Viene alleggerito il patto di stabilità interno con uno sforzo di 1,4 miliardi, il gettito dell’Imu torna ai Comuni. Congelata invece la riduzione delle Province: dove si deve votare arriverà un commissario in attesa della nuova legge. Ulteriori tagli alla sanità, dove si intensificheranno le verifiche sull’impiego del personale non medico, si tratta di circa 600 milioni che si sommano agli 8,33 miliardi di risparmi già previsti. Arrivano 115 milioni per la Sla e 52,5 milioni per i Policlinici delle università non statali. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 1,7 MLD ALLA CIG Rifinanziamento di circa 900 milioni di euro degli ammortizzatori in deroga. Le risorse si sommano a quelle già previste, pari a circa 800 milioni e raggiungono 1,7 miliardi PRECARI E TFR I precari della pubblica amministrazione saranno “salvi” sino al 31 luglio. Stop alle trattenute del 2,5% sul Tfr in busta paga dei dipendenti pubblici. ESODATI TUTELATI Saranno 10.130, secondo la Ragioneria dello Stato, gli esodati salvaguardati dalla legge di Stabilità, oltre ai 120 mila già tutelati dagli altri provvedimenti. Stanziati 100 milioni PROVINCE CONGELATE Congelato per un anno il riordino delle province. Ma nel 2013 non ci saranno elezioni e, se necessario, arriverà un commissario straordinario. Per i Comuni arrivano 1,4 miliardi © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 9 di 49 Sab 22/12/2012 La Repubblica Pagina 15 I punti Rifinanziamento di circa 900 milioni di euro degli ammortizzatori in deroga. Le risorse si sommano a quelle già previste, pari a circa 800 milioni e raggiungono 1,7 miliardi PRECARI E TFR I precari della pubblica amministrazione saranno "salvi" sino al 31 luglio. Stop alle trattenute del 2,5% sul Tfr in busta paga dei dipendenti pubblici. ESODATI TUTELATI Saranno 10.130, secondo la Ragioneria dello Stato, gli esodati salvaguardati dalla legge di Stabilità, oltre ai 120 mila già tutelati dagli altri provvedimenti. Stanziati 100 milioni PROVINCE CONGELATE Congelato per un anno il riordino delle province. Ma nel 2013 non ci saranno elezioni e, se necessario, arriverà un commissario straordinario. Per i Comuni arrivano 1,4 miliardi. Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 10 di 49 . Sab 22/12/2012 la Repubblica SABATO 22 DICEMBRE 2012 La Repubblica Pagina 13 @ POLITICA E GIUSTIZIA INTERNA PER SAPERNE DI PIÙ www.repubblica.it www.quirinale.it ■ 13 Sallusti libero, Napolitano commuta la pena Quindicimila euro invece di 14 mesi. Il Colle: cambiare le norme sulla diffamazione sferire in una prigione, alla fine Ignazio La Russa, suo legale in un procedimento connesso, ha deciso — contro la volontà di Sallusti — di presentare domanda di grazia al Quirinale. Contro la grazia, tuttavia, s’era espressa, con un parere obbligatorio, ma non vincolante, la procura generale di Milano. A favore della ALBERTO CUSTODERO ROMA — Il capo dello Stato commuta la condanna di Alessandro Sallusti da 14 mesi di detenzione a una pena pecuniaria di 15 mila e 532 euro. Il giornalista era stato condannato per un articolo giudicato diffamatorio nei confronti del giudice tutelare di Torino, Giuseppe Cocilovo, pubblicato quando era direttore di Libero. «Emozionato», ora canta vittoria. «Non tutto è stato inutile — dice il direttore del Giornale, subito recatosi in redazione a salutare i colleghi — perché il Quirinale ha fissato un punto di non ritorno dando alla magistratura e al prossimo governo un preciso indirizzo politico». «Che qualcuno al massimo livello possibile mettesse agli atti di questa vicenda che c’è qualcosa nella normativa che non funziona era esattamente ciò che volevo fare emergere». Il presidente della Repubblica, si legge in una nota del Quirinale, trasformando la detenzione in una “multa”, «ha inteso ovviare a una contingente situazione di evidente delicatezza, anche nell’intento di sollecitare, nelle istituzioni e nella società, una riflessione sull’esigenza di pervenire a una disciplina più equilibrata ed efficace dei reati di diffamazione a mezzo stampa». Il direttore del Giornale, libero da ieri sera alle 19,55, riprenderà oggi a lavorare. Dopo aver chiesto di essere incarcerato rifiutando la possibilità di usufruire delle misure alternative. Dopo essere evaso dagli arresti domiciliari presso l’abitazione di Daniela Santanchè per ottenere lo stesso fine. Insomma, dopo averle inutilmente provate tutte per farsi tra- commutazione della pena, il ministro della Giustizia e il tribunale di Sorveglianza. «Ringrazio il Presidente», dichiara Sallusti, subito dopo la scarcerazione. «Tutto quel che è successo — aggiunge — non è stato simpatico, la privazione della libertà, seppur ai domiciliari, è una violenza anche Carceri Misure alternative, affossato il ddl con la Lega che protesta in aula ROMA — Rinvio in commissione (e quindi affossamento) per il disegno di legge sulle pene alternative. A deciderlo è stato ieri il presidente del Senato, Schifani, «alla luce delle obiezioni di merito dei vari gruppi» come ha spiegato. A richiederne il rinvio in commissione era stato il gruppo Fratelli d’Italia-Centrodestra nazionale, ma anche dall’Idv erano arrivate critiche. E la Lega aveva protestato in aula con cartelloni. «Qualcuno le farà meglio di me? Ne sarò felice, purché si faccia» ha detto il ministro della Giustizia Severino. per uno come me che può sembrare un “duro”». Quindi, precisa quale fosse il suo intento: «Io speravo in qualcosa di diverso, che il Parlamento di fronte a un caso del genere risolvesse la questione di questa legge assurda». «Però — sottolinea — non tutto è stato inutile perché nelle motivazioni del provvedimento, Napolitano ha detto chiaro che la legge non va bene». Ma perché, nonostante fosse contrario, ha accettato la decisione del Quirinale? «Non si tratta di una furbata — spiega — ero contrario a invocare la clemenza del Presidente proprio per coerenza con tutto quel che ho detto e fatto». «Non è stata neppure una clemenza ad personam, ma la presa d’atto di una disfunzione del sistema. Se poi ciò coincide col fatto che torno libero, tanto di guadagnato. È chiaro che ho cercato di fare di tutto per andare in prigione per sollevare il caso». © RIPRODUZIONE RISERVATA FOTO:ANSA FEBBRAIO 2007 Sallusti è denunciato per diffamazione per un articolo pubblicato su Libero. SETTEMBRE 2012 La Cassazione lo condanna a 1 anno e 2 mesi di carcere, senza condizionale 1 DICEMBRE Sallusti è prelevato dalla sede de il Giornale e condotto agli arresti domiciliari Il decreto legislativo Via libera del governo, subito gli effetti sulle elezioni Liste pulite, sì al decreto “Ora stop agli incandidabili” MINISTRE Paola Severino (in alto), ministro della Giustizia e, sopra, Anna Maria Cancellieri, sua collega all’Interno ROMA — Alla fine ce l’hanno fatta. Il governo, in corner, è riuscito a varare definitivamente il decreto legislativo sulle liste pulite. Alle prossime elezioni sia regionali che nazionali non potranno candidarsi coloro che hanno sulle spalle una condanna definitiva a due anni per reati gravissimi (mafia e terrorismo), contro la pubblica amministrazione, per delitti che comportano il carcere oltre i quattro anni. È stata una corsa contro il tempo. Con il cardiopalmo del l’ultimo via libera del Senato. La commissione Bilancio, presieduta dal Pdl Azzollini, ha “liberato” il decreto solo ieri mattina alle 9. Ed è stato necessario che il Pd facesse la voce grossa e chiedesse di interrompere i lavori d’aula per tenere la commissione e licenziare il parere. Che, per 24 ore, era rimasto in sospeso, anche se il decreto sull’incandidabilità non comporta alcun esborso dello Stato e quindi nessuna verifica contabile. Tant’è che alla Camera il presidente della commissione omologa, presieduta dal leghista Giorgetti, ha deciso di non dare proprio il parere per non ostacolare il cammino del provvedimento. Ma ormai tutto questo è alle spalle. Il Pdl deve incassare il brutto colpo dello stop alle candidature compromesse. Tant’è che il vice presidente del Csm Vietti sfida i partiti e si augura che da subito scendano in lizza «candidature selezionate». Soddisfatti i ministri che hanno seguito il decreto, Cancellieri (Interno), Severino (Giustizia), Patroni Griffi (Funzione pubblica). Resta il rammarico di norme che comunque permettono di candidarsi anche a chi, in primo o secondo grado, magari è già stato condannato per mafia o terrorismo. Unica consolazione: se condannati dovranno comunque lasciare. (l.mi.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 11 di 49 Sab 22/12/2012 La Repubblica Pagina 13 Il decreto legislativo Via libera del governo, subito gli effetti sulle elezioni. Liste pulite, sì al decreto "Ora stop agli incandidabili" ROMA - Alla fine ce l' hanno fatta. Il governo, in corner, è riuscito a varare definitivamente il decreto legislativo sulle liste pulite. Alle prossime elezioni sia regionali che nazionali non potranno candidarsi coloro che hanno sulle spalle una condanna definitiva a due anni per reati gravissimi (mafia e terrorismo), contro la pubblica amministrazione, per delitti che comportano il carcere oltre i quattro anni. È stata una corsa contro il tempo. Con il cardiopalmo del l' ultimo via libera del Senato. La commissione Bilancio, presieduta dal Pdl Azzollini, ha "liberato" il decreto solo ieri mattina alle 9. Ed è stato necessario che il Pd facesse la voce grossa e chiedesse di interrompere i lavori d' aula per tenere la commissione e licenziare il parere. Che, per 24 ore, era rimasto in sospeso, anche se il decreto sull' incandidabilità non comporta alcun esborso dello Stato e quindi nessuna verifica contabile. Tant' è che alla Camera il presidente della commissione omologa, presieduta dal leghista Giorgetti, ha deciso di non dare proprio il parere per non ostacolare il cammino del provvedimento. Ma ormai tutto questo è alle spalle. Il Pdl deve incassare il brutto colpo dello stop alle candidature compromesse. Tant' è che il vice presidente del Csm Vietti sfida i partiti e si augura che da subito scendano in lizza «candidature selezionate». Soddisfatti i ministri che hanno seguito il decreto, Cancellieri (Interno), Severino (Giustizia), Patroni Griffi (Funzione pubblica). Resta il rammarico di norme che comunque permettono di candidarsi anche a chi, in primo o secondo grado, magari è già stato condannato per mafia o terrorismo. Unica consolazione: se condannati dovranno comunque lasciare. (l.mi.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Paola Severino (in alto), ministro della Giustizia e, sopra, Anna Maria Cancellieri, sua collega all' Interno. Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 12 di 49 . Sab 22/12/2012 la Repubblica SABATO 22 DICEMBRE 2012 La Repubblica Pagina 9 @ VERSO LE ELEZIONI POLITICA INTERNA PER SAPERNE DI PIÙ www.governo.it pubblico.repubblica.it ■9 Il dossier Governo, missione compiuta su Btp e Ue in difficoltà su sviluppo e anti-corruzione Gli obiettivi raggiunti Spread Nel Salva-Italia tagli per 30 miliardi Il divario Btp-Bund rimesso in sicurezza Il primo provvedimento del governo Monti — 4 dicembre 2011 — è quello che sull’onda di un’emergenza intimidisce i partiti, Pdl in testa, e riesce meglio. Il Salva-Italia, manovra da 30 miliardi, passa in Parlamento senza modifiche. Da quel momento quel default dell’Italia sfiorato con Berlusconi si allontana, salvando il Paese e con esso l’euro. Nella manovra c’è anche la riforma delle pensioni del ministro Fornero per mettere in sicurezza il sistema. Preziosi anche i tagli della spending review Grazie al Salva-Italia il differenziale Btp-Bund inizia a scendere. Con Berlusconi, il 9 novembre 2011, lo spread aveva toccato il massimo storico a 578 punti, a un passo dall’insostenibilità. Il default è dietro l’angolo. Con Monti, tra alti e bassi, scende. Ad agosto la svolta, con l’intervento della Bce. L’Italia, grazie alla sua rinnovata solidità, ne beneficia. Unica fiammata quando Berlusconi si riaffaccia sulla scena politica. Poi si assesta di nuovo. Mercoledì scorso scende fino a 287 punti. Ieri ha chiuso a 310. Credibilità Costi della politica Asse con Hollande e ritorno in Europa Resistenze ai tagli superate dopo lo scandalo Batman Il vero successo di Monti è aver ridato credibilità a un Paese che con Berlusconi era stato emarginato nei consessi internazionali. Subito un ruolo centrale nei negoziati europei grazie al lavoro quotidiano di Monti e Moavero e all’austerity adottata a Roma. A marzo su impulso italiano nell’agenda Ue si inizia a parlare di crescita. Grazie all’asse con Hollande arriva la svolta: a giugno la Merkel deve accettare lo scudo anti-spread proposto dall’Italia senza il quale la Bce non avrebbe potuto intervenire. Sull’onda dello scandalo Batman il governo riesce a scardinare le resistenze dei partiti (specialmente di centrodestra) e fa approvare il decreto che taglia i costi della politica. Colpo di forbici a numero e stipendio dei consiglieri regionali, provinciali e comunali. Tagliati anche i fondi dei gruppi e gli stipendi dei presidenti. Un altro settore nel quale il governo è molto attivo, con successo, è la lotta all’evasione. Tutti ricorderanno i blitz nelle località turistiche più patinate. Nel 2012 recuperati 13 miliardi. Riforme Lavoro e liberalizzazioni avanti ma con cautela Due riforme sulle quali ci sono state aspre polemiche sono quella del lavoro (Fornero) e le liberalizzazioni (Passera). Per la Fornero sull’articolo 18 è battaglia con il Pd, sulla flessibilità in entrata con il Pdl. Alla fine la riforma sarà annacquata ma otterrà comunque il via libera Ue. Nei prossimi anni si capirà il suo valore. Sulle liberalizzazioni è soprattutto il Pdl a mettersi di traverso. Insieme alle lobby riesce ad ammorbidire le misure su taxi, medicine e professioni. Pubblica Amministrazione Gli obiettivi mancati ALBERTO D’ARGENIO Pensioni Mario Monti ha varcato la soglia di Palazzo Chigi il 16 novembre 2011con lo spread a 578 punti, un Paese screditato e sull’orlo del default. L’eredità di Silvio Berlusconi. Il premier grazie al Salva-Italia, all’abilità nel negoziare in Europa e ai frequenti viaggi nelle capitali della finanza ha ridato fiducia e credibilità all’Italia. Fino a ricoprire un ruolo centrale a Bruxelles, dove ha raccolto i maggiori successi. Tra questi l’avvio della strategia Ue per la crescita e, a giugno, l’adozione dello scudo anti-spread che ha poi permesso il decisivo intervento della Bce. Nonostante le tante battaglie combattute contro la Merkel e gli altri leader del Nord, ora tutte le Cancellerie tifano per un suo bis. Dopo l’emarginazione internazionale di Berlusconi un successo anche il recupero dei Grado di realizzazione normali rapporti fuori alto dall’Europa (in particolare il legame con Obama). Sul medio fronte interno il governo si è invece mosso tra luci e basso o ombre. Molte riforme sono nullo state meno coraggiose delle attese, spesso per l’ostilità dei partiti in Parlamento. Frequenti i no del Pdl. Dura la battaglia con il Pd sulla riforma del lavoro. La crescita è un punto dolente per Monti, con l’Italia in piena recessione. Il premier ha ammesso che le misure necessarie per evitare il fallimento del Paese hanno depresso il Pil facendo lievitare il debito, ma confida che le riforme strutturali in futuro ripagheranno gli italiani dei sacrifici imposti. Sempre che non vengano smontate. Il fallimento più evidente il caos esodati. Ma il risultato con il quale Monti lascia dopo 13 mesi è sotto gli occhi di tutti: ieri lo spread ha chiuso a 310 punti nonostante le tensioni politiche. L’obiettivo di salvare il Paese, dunque, è stato centrato. Il rilancio spetterà al prossimo governo. (ha collaborato Riccardo Di Grigoli) © RIPRODUZIONE RISERVATA Esodati Crescita Un pasticcio drammatico Maglia nera nella Ue risolto con grave ritardo per la recessione Il maggiore insuccesso del governo Monti è quello degli esodati, l’esercito di chi è rimasto senza lavoro e dopo la riforma Fornero senza pensione. Un pasticcio reso ancora più drammatico dal balletto sui numeri e dal ritardo con il quale il governo ci ha messo una pezza. Alla fine è stata trovata la copertura per 130 mila persone con un costo di 10 miliardi. L’esecutivo ha istituito un fondo per gli esodati che si verranno a creare nei prossimi anni. Ma i soldi ce li dovranno mettere i futuri governi. Monti ha riconosciuto che per salvare il Paese ha dovuto imporre misure recessive. Ma confida che le riforme - come i decreti sviluppo di Passera e le semplificazioni- in futuro possano irrobustire la crescita del Prodotto interno lordo italiano. Intanto nel 2012 il Pil è crollato in tutta Europa, in Italia oltre la media (2,4%). A Bruxelles Monti è riuscito ad avviare, anche con Hollande, un piano per la crescita, la riforma del mercato interno e il dibattito sugli investimenti pubblici. I frutti? In futuro. Conti pubblici Province Deficit verso quota zero ma volano debito e fisco Bloccata dalle Camere la riduzione da 86 a 51 Nel 2012 il debito italiano ha sfondato quota 2000 miliardi (126% del Pil), ma nel 2013 dovrebbe essere raggiunto l’obiettivo di abbattimento del deficit (pareggio di bilancio). Monti ha anche ridato all’Italia quell’avanzo primario dilapidato da Berlusconi. Ma con il governo tecnico è salita la pressione fiscale (46%) sebbene molte misure, come l’Imu, erano state promesse all’Europa da Berlusconi nell’estremo tentativo di salvarsi prima delle dimissioni. Il Pdl ha fatto saltare la delega fiscale. Il governo aveva approvato la riduzione delle province, che con l’accorpamento sarebbero passate da 86 a 51. Ma per ragioni elettorali in Parlamento il Pdl ha fatto saltare la riforma, e con essa risparmi per centinaia di milioni. Altri insuccessi il rapporto Amato sulle spese di sindacati e partiti e quello Giavazzi sugli incentivi alle imprese. Saltati per i veti di lobby e parti sociali. I partiti hanno affondato la riforma del Titolo V della Costituzione che avrebbe dovuto ridisegnare la struttura dello Stato. L’attività del Governo Monti 35 Decreti legge IL BILANCIO 57 31 Disegni di legge di ratifica di accordi internazionali 23 Disegni di legge 27 21 77 115 Provvedimenti approvati dal Cdm Approvati definitivamente dal Parlamento I VOTI DI FIDUCIA 34 Camera Senato 18 Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Anticorruzione Un risultato a metà stop alla trasparenza Sull’anticorruzione il governo Monti spinge, ma non ottiene il risultato pieno. Rema contro il Pdl. Così rimangono bloccate la delega sulla trasparenza nella Pubblica amministrazione e quella sulle incompatibilità per gli incarichi dei dirigenti pubblici. Porta invece a casa l’incandidabilità dei condannati, l’inasprimento delle pene per i corrotti e il doppio reato di concussione. Salta il ddl sulle misure alternative al carcere. Pagina 13 di 49 Sab 22/12/2012 La Repubblica Pagina 9 Anticorruzione. Un risultato a metà stop alla trasparenza Sull' anticorruzione il governo Monti spinge, ma non ottiene il risultato pieno. Rema contro il Pdl. Così rimangono bloccate la delega sulla trasparenza nella Pubblica amministrazione e quella sulle incompatibilità per gli incarichi dei dirigenti pubblici. Porta invece a casa l' incandidabilità dei condannati, l' inasprimento delle pene per i corrotti e il doppio reato di concussione. Salta il ddl sulle misure alternative al carcere. Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 14 di 49 . Sab 22/12/2012 La Stampa Pagina 1 W LA LA STAMPA STAMPA * In edicola con La Stampa * QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 SABATO 22 DICEMBRE 2012 • ANNO 146 N. 353 • 1,20 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Al posto di Hillary Clinton Dopo il no di Salvatores Anticipo di campionato America, Kerry segretario di Stato Torino Film Festival Virzì direttore La Juve vince all’ultimo respiro Obama sceglie il candidato sconfitto da Bush nelle presidenziali 2004 come capo della diplomazia Paolo Mastrolilli A PAGINA 16 Il regista di «La prima cosa bella» succede ad Amelio: amo questa città e questo modo di fare cinema Caprara e Ferraris A PAGINA 41 Successo in rimonta sul Cagliari Due gol dell’ex Matri e il sigillo di Vucinic. Rigore fallito da Vidal Ansaldo e Nerozzi ALLE PAGINE 44-45 Il premier sale al Colle: «Non siamo caduti per colpa dei Maya». Berlusconi: «Se scende in campo, addio Quirinale» Pena commutata Monti verso il no alla candidatura Napolitano grazia Sallusti Dal carcere Ieri le dimissioni. Niente nome sulle liste di centro ma un memorandum alla multa Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, torna libero. Il Quirinale ha commutato la pena del carcere in una multa di 15 mila euro. Corbi A PAGINA 12 1 Monti medita la retromarcia: dopo le dimissioni di ieri sera da premier, il Professore starebbe pensando di rinunciare alla candidatura alle politiche. Berlusconi: «Se scende in campo, non è più papabile per il Quirinale». DA PAG. 2 A PAG. 11 1 UN SISTEMA INCAPACE DI RIFORMARSI LUCA RICOLFI U na «legislatura sprecata», così qualche giorno fa si è espresso il presidente della Repubblica a proposito della legislatura che proprio in queste ore sta volgendo al termine. Difficile dargli torto. Nata con la nettissima vittoria del centro destra e la bruciante sconfitta del Pd di Veltroni, la legislatura è andata avanti avviando innumerevoli riforme, piani e interventi ma portando a termine ben poco di ciò che è stato iniziato. Se si eccettua la riforma delle pensioni, che può piacere o no ma è per molti versi un capitolo chiuso, quasi tutto il resto è un triste inventario di atti mancati e di lavori non finiti. Vale per le riforme avviate e lasciate a metà dal centrodestra. La riforma Brunetta della Pubblica Amministrazione ha migliorato ben poco i rapporti fra Stato e cittadini. La riforma della scuola ha mancato la sua promessa fondamentale, restituire alla scuola una parte dei risparmi ottenuti con i sacrifici della scuola stessa. La riforma dei servizi pubblici locali si è insabbiata per le resistenze del ceto politico locale e per l’esito del referendum sull’acqua. Il federalismo è stato diluito, stravolto e procrastinato fino a farne un mostro in cui nessun vero federalista potrebbe mai riconoscersi. CONTINUA A PAGINA 37 ORA SI CAMBI UNA LEGGE INGIUSTA RETROSCENA Ora rispunta l’ipotesi Marcegaglia CARLO FEDERICO GROSSO I l provvedimento assunto ieri dalla Presidenza della Repubblica nei confronti di Sallusti rientra sicuramente nei poteri che la Costituzione riconosce al Capo dello Stato. L’art. 87 comma 11 Cost. stabilisce infatti che il Presidente «può concedere la grazia e commutare le pene». Centristi spiazzati Si lavora a un listone Casini-Montezemolo Amedeo La Mattina A PAGINA 3 CONTINUA A PAGINA 12 ULTIME MISURE Sì alla Stabilità Più detrazioni ma Iva al 22% CASO ABU OMAR Ilgoverno: stopallacaccia agli007Usa Via libera al decreto sull’incandidabilità Resta il nodo taglia-firme Giovannini e Magri ALLE PAG. 2, 8 E 9 MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA NEW YORK INTERVISTA Bersani-Fabius “Dialoghiamo con Berlino” Il leader Pd e il ministro francese: rimediamo agli errori di Merkel-Sarkozy Francesca Sforza A PAGINA 6 I GREGORIO BOTTA/AP Il presidente del Consiglio Mario Monti: il suo governo è durato 13 mesi LA SCELTA DEL PD TRA VENDOLA E IL PROF F G EDERICO EREMICCA N el giorno in cui tutto doveva finire e per fortuna nulla finì, qui - nel cuore della cittadella politica, cioè a Montecitorio qualcosa invece si conclude per davvero. l ministro della Giustizia Paola Severino ha firmato solo una delle 23 richieste di estradizione della Procura generale di Milano nei confronti dei cittadini americani condannati per la partecipazione al rapimento dell'imam jihadista egiziano Abu Omar, il 23 febbraio 2003. CONTINUA A PAGINA 17 CONTINUA A PAGINA 37 FUGA DAL FISCO IN FRANCIA LA BUFALA DELLA FINE DEL MONDO Deneuve: sto con Depardieu VOGLIA DI APOCALISSE PIÙ DELLA PROFEZIA MAYA SILVIA RONCHEY «V L’attrice difende il collega che ha chiesto la cittadinanza belga per pagare meno tasse Stabile E UN COMMENTO DI Benessia ALLE PAGINE 17 E 37 Pubblica Amministrazione ivi ogni giorno come fosse l’ultimo», scriveva Marco Aurelio, con gli antichi filosofi stoici. I quali — al pari di Putin, ma con maggiore cognizione di causa — professavano la dottrina fisica della deflagrazione ciclica dell’universo, ma ammonivano anche a non credere alle superstizioni e alle profezie degli astrologi. Un thriller di Margherita Oggero CONTINUA A PAGINA 25 Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 15 di 49 Sab 22/12/2012 La Stampa Pagina 1 UN SISTEMA INCAPACE DI RIFORMARSI Una «legislatura sprecata», così qualche giorno fa si è espresso il presidente della Repubblica a proposito della legislatura che proprio in queste ore sta volgendo al termine. Difficile dargli torto. Nata con la nettissima vittoria del centro destra e la bruciante sconfitta del Pd di Veltroni, la legislatura è andata avanti avviando innumerevoli riforme, piani e interventi ma portando a termine ben poco di ciò che è stato iniziato. Se si eccettua la riforma delle pensioni, che può piacere o no ma è per molti versi un capitolo chiuso, quasi tutto il resto è un triste inventario di atti mancati e di lavori non finiti. Vale per le riforme avviate e lasciate a metà dal centrodestra. La riforma Brunetta della Pubblica Amministrazione ha migliorato ben poco i rapporti fra Stato e cittadini. La riforma della scuola ha mancato la sua promessa fondamentale, restituire alla scuola una parte dei risparmi ottenuti con i sacrifici della scuola stessa. La riforma dei servizi pubblici locali si è insabbiata per le resistenze del ceto politico locale e per l' esito del referendum sull' acqua. Il federalismo è stato diluito, stravolto e procrastinato fino a farne un mostro in cui nessun vero federalista potrebbe mai riconoscersi. CONTINUA A PAGINA 37. Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 16 di 49 . Sab 22/12/2012 La Stampa Pagina 8-9 LA STAMPA SABATO 22 DICEMBRE 2012 Produttività/1 Menotassesuinuovicontratti Vengono stanziati 2,1 miliardi, nel triennio 2013-2015, per la detassazione della produttività nei contratti di secondo livello. In particolare nel 2013 sono previsti 950 milioni, nel 2014 1 miliardo e 200 milioni nel 2015. Aumenta di un miliardo il taglio dei fondi per le Regioni a statuto ordinario rispetto a quanto previsto dalla spending review. Enti locali/2 Imu, 8 miliardi ai Comuni Fisco Stop alle cartelle pazze L’aliquota Iva agevolata resta al 10%, mentre quella del 21 salirà al 22%. Il Fondo per la riduzione della pressione fiscale, da finanziare attraverso la lotta all’evasione fiscale, parte dal 2013, e «restituirà» a partire dal 2014. Stop ai pagamenti delle cosiddette cartelle fiscali «pazze» emesse prima del 2000 e con ruoli sotto i 2.000 euro. Lavoro Più fondi per cassa e mobilità Primo Piano .9 . Enti locali/1 Patto di stabilità più morbido Arrivano 1,4 miliardi di euro per ridurre i tagli ai Comuni (400 milioni) e allentare il patto di stabilità interno degli enti locali. Taglio di 600 milioni per il 2013 al fondo sanitario, che sale a 1 miliardo nel 2014. Rinvio di un anno del trasferimento delle competenze dalle province ai comuni, congelate le norme che riguardano gli enti locali fino a fine 2013. Finanza Al via la Tobin tax Quasi 8 miliardi di euro in più derivanti dal gettito Imu sarà trasferita ai Comuni nel biennio 2013-2014 e si andrà a 20 sommare ai trasferimenti già previsti. Resta allo Stato l’Imu sugli immobili a uso produttivo. Pagamento ad aprile della prima delle quattro rate della Tares, la tassa sui rifiuti e servizi. Sarà un acconto in attesa degli adempimenti dei Comuni. Nuove risorse per gli ammortizzatori sociali: potranno raggiungere circa 900 milioni di euro, che si andranno ad aggiungere agli 800 già previsti, per un totale di 1,7 miliardi. A seconda di come andranno le cose parte delle risorse andranno agli ammortizzatori «in deroga». È prorogata al 2013 la mobilità per i lavoratori delle piccole aziende. Nasce la Tobin tax, che esenta i piccoli investimenti «etici». La tassa colpirà le operazioni finanziarie e azionarie, con due differenti aliquote: dello 0,1% per le operazioni nei mercati regolamentati e dello 0,2% per le operazioni nei mercati Otc. C’è una terza aliquota anti-speculativa dello 0,02%. Per le operazioni sui derivati arriva un prelievo fisso fino a 200 euro. Pensioni Ricongiunzioni a costo zero Imprese Sconti fiscali per chi assume Istruzione Università, ci sono 100milioni Altri 10.130 «esodati» saranno salvaguardati. Monitoraggio entro il 30 settembre 2013 e, nel caso fossero necessarie risorse aggiuntive, stop alla rivalutazione delle pensioni 6 volte superiori alla minima. Si trasformano in gratuite le ricongiunzioni pensionistiche onerose, ma solo per chi era passato prima del 30 luglio 2010 dall’Inpdap all’Inps. Le deduzioni forfettarie per le assunzioni a tempo indeterminato sale a 7.500 euro che per le donne e i giovani sotto i 35 anni arriva a 13.500 euro. Al Sud gli sconti sono di 15.000 euro, che diventano 21.000 per i giovani sotto i 35 anni. Le deduzioni ai fini Irap arriva fino a 8.000 euro per le basi imponibili fino a 180.759 euro, a scalare all’aumentare della base imponibile. Il fondo per il finanziamento delle Università sarà incrementato di 100 milioni per l’anno 2013. Vengono inoltre stanziati altri 52 milioni, per lo stesso anno, per i policlinici degli atenei. Infine, non è mancata la pioggia di micromisure: dalle risorse per restaurare la basilica di san Francesco d’Assisi, ai fondi per l’anniversario di Giuseppe Verdi. Credito Un fondo per le Pmi Nasce un fondo per concedere crediti d’imposta alle piccole e medie imprese, in particolare per quelle che attivano ricerca e sviluppo. Arriva un fondo per l’esenzione dall’Irap delle piccole attività, pari a 540 milioni nel biennio 2014-15. La dotazione annua del fondo sarà di 248 milioni nel primo anno e 292 l’anno successivo. Casa Sfrattibloccatiperaltri6mesi Prorogato al giugno 2013 il blocco degli sfratti. Finanziamenti per 2,25 miliardi alla Tav Torino-Lione, spalmati in 15 anni. Rifinanziamento per 8,43 miliardi in 16 anni della legge 808 in materia di «interventi per lo sviluppo e l’accrescimento di competitività delle industrie operanti nel settore aeronautico», cioè il gruppo pubblico Finmeccanica. Pubblico impiego Turn over, sblocco parziale Stop all’annunciato aumento delle ore di lavoro degli insegnanti. Parziale sblocco del turn over nel comparto sicurezza, nel 2013 si potrà assumere il 50% del personale uscito. I precari della Pubblica amministrazione avranno contratti prorogati sino al 31 luglio 2013. La proroga riguarda i contratti a termine che hanno superato il limite dei 36 mesi e sarà subordinata a un accordo sindacale. Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 17 di 49 Sab 22/12/2012 La Stampa Pagina 8-9 Pubblico impiego. Turn over, sblocco parziale Stop all' annunciato aumento delle ore di lavoro degli insegnanti. Parziale sblocco del turn over nel comparto sicurezza, nel 2013 si potrà assumere il 50% del personale uscito. I precari della Pubblica amministrazione avranno contratti prorogati sino al 31 luglio 2013. La proroga riguarda i contratti a termine che hanno superato il limite dei 36 mesi e sarà subordinata a un accordo sindacale. Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 18 di 49 . Sab 22/12/2012 La Stampa Pagina 70-71 T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 22 DICEMBRE 2012 C asaverde . Cronaca di Torino .71 Il libro sulla cultura contadina 1 Domani alle 21, nella sede del Parco Alpi Cozie, in Per le vostre segnalazioni [email protected] via Fransuà Fontan 1 a Salbertrand, viene presentato «L’i pa ‘na travalh dla jarina!» (ovvero «Non è un lavoro da galline!»), il libro di Renato Sibille dedicato al racconto del mondo contadino nella prima metà del Novecento, visto attraverso gli occhi dei bambini di allora. Lo pubblica l’Ecomuseo Colombano Romean. La serata è arricchita da intramezzi teatrali e musicali. A CURA DI ANTONELLA MARIOTTI I pericoli dell’inverno Dal giardiniere Le piante da terrazzo e il loro difficile trasloco LUISA PULCHER La leggenda dell’albero di Natale Le cure per il verde durante la stagione più fredda per la vegetazione Pubblica Amministrazione Per non farle soffrire 1 2 3 4 5 6 Le piante del terrazzo vanno messe in veranda. Se non l'abbiamo possiamo comprare delle piccole serre o coprire tronchi e radici con cartone e giornali Mai metterle in cantina, c'è troppo buio, o sulle scale, dove le correnti d'aria le farebbero morire Le piante da appartamento vanno tenute lontano da termosifoni e fonti di calore Mai vicino a porte o finestre: ci sono correnti d'aria, patiscono il freddo Trovare una posizione lontano dalla luce diretta. Meglio non sul davanzale Spesso ci dimentichiamo di bagnarle in inverno: controllare spesso il terriccio Centimetri LA STAMPA Fattoria Propolis Legiornate delnaturalista 1 Un weekend ricco d’ini- ziative alla Fattoria Propolis, in strada del Nobile 86. Oggi e domani il pranzo, servito dalle 12,30, prevede per i bambini la possibilità di partecipare gratuitamente al «Lunch lab», un laboratorio dedicato all’educazione ambientale. Quindi, oggi alle 14,30, c’è l’ultimo appuntamento dell’anno de «I sabati del naturalista»: i bimbi possono realizzare con semi, frutta e materiale raccolto nel parco creazioni natalizie (8 euro). Alle 16, invece, si può visitare la Casa del miele (famiglie fino a 5 persone pagano 15 euro). Domani, infine, alle 16 il laboratorio per famiglie «Saper fare», sul teatro delle ombre cinesi. Prenotarsi: 011/660.15.91. [C. PR.] PARTNERS - Torino CHIARA PRIANTE Non solo colorano e arredano la casa, ma purificano anche l’aria che respiriamo. Eppure spesso ci dimentichiamo delle piante d’appartamento. A spiegarci cosa fare in questo periodo, sfruttando anche le feste, è Daniela Margherita Riva, classe ’77, una laurea in scienze agrarie e anni di ricerca alle spalle per l’Università di Torino, nella vita esperta di floricoltura, vivaismo ornamentale e substrati di coltivazione e docente d’alcuni corsi in città. In questo periodo spesso ci si ritrova a spostare le piante dal terrazzo, le temperature rigide mettono a rischio la loro sopravvivenza. Metterle in cantina vuol dire farle soffrire, privandole della luce. Nella scala invece patiscono le correnti. «Ideale è la veranda, c’è luce ma non fa troppo freddo - dice l’esperta -. Se non ce l’abbiamo possiamo comprare le serre in plastica. Per piante grosse, come i limoni, usiamo i metodi della nonna: non spostiamoli, ma avvolgiamo con attenzione tronco e vaso in cartone e giornali per ripararli». Tutte le piante del terrazzo d’inverno vanno bagnate al massimo una volta al mese. E per il verde d’appartamento? «Deve stare lontano da fonti di calore. Il caldo secco provoca necrosi, fa sì che le foglie ingialliscano e cadano - ci dice Daniela - A Natale si regalano tante piante ma muoiono subito per caldi eccessivo». Attenzione anche a non tenerle vicino a porte d’ingresso e finestre: «Sono piante tropicali, patiscono freddo e correnti e non possono stare alla luce diretta - spiega ancora Daniela - Sono giovani, fossero in natura vivrebbero nel sottobosco. Il davanzale non è mai la posizione ideale: troppa luce e troppo caldo». Unica eccezione l’orchidea: se bagnata correttamente, e poi messa su un davanzale con luce filtrata da tende, rifiorisce. E poi le cure: tastare il terriccio e, se è asciutto, bagnare dal sottovaso, dall’alto si rischiano marciumi e funghi. Poi la concimazione: «D’inverno il concime è d’obbligo per le piante in fioritura, come Stella di Natale o ciclamino. Per le altre aspettiamo febbraio-marzo, le giornate adesso sono corte e le piante lavorano meno». Bisogna poi togliere rami secchi, foglie ingiallite, fiori appassiti e con un panno di cotone bagnato e acqua a temperatura ambiente pulire le foglie dalla polvere. SCI DI fOnDO sulle Alpi Occidentali LE PISTE PIÙ NOTE E I PERCORSI MENO CONOSCIUTI TRA PIEMONTE E VALLE D’AOSTA Una prima assoluta: 30 itinerari imperdibili dalle Alpi Marittime alla val d’Aosta all’Ossola. Ambienti e paesaggi di straordinario valore. Schede tecniche, difficoltà dei percorsi, immagini, cartine, riferimenti sull’innevamento. Neve, borghi e antiche leggende. Tutto l’incanto della montagna. Anche d’inverno. DA MERCOLEDÌ 2 GENNAIO CON LA STAMPA A 9.90 EURO IN PIÙ PRENOTALO SUBITO! L’allestimento Dal Comune In regalo un giardino d’inverno in piazza Un giardino invernale per Torino. E’ il regalo che il Comune ha fatto a residenti e turisti in piazza San Giovanni, dove i giardinieri dell’amministrazione hanno lavorato alacremente, fino all’inizio di questa settimana, per creare un angolo verde pensato per resistere al freddo. Un allestimento che vuole idealmente collegare le Porte Palatine, quest’anno caratterizzate da un’installazione di Luci d’artista, e piazza Castello, teatro del presepe di Luzzati. L’ambientazione è stata progettata e realizzata direttamente dal personale del servizio Verde Gestione del Comune, utilizzando latifoglie d’alto fusto e arbusti sempreverdi con bacche decorative, tutti coltivati nel vivaio municipale Regio Parco. Tra gli alberi spiccano alcuni esemplari di Carpinus betulus e alberi di betulla (Betula alba), molto interessanti durante l’inverno per la loro bella corteccia bianca. E poi meli ornamentali e biancospini incuriosiscono per le loro bacche colorate, così come gli agrifogli. Molto decorative sono infine le differenti varietà di Cornus, caratterizzate dai rami colorati di rosso oppure di giallo. Completano l’allestimento le panchine e le fioriere, anch’esse arricchite da piante capaci di sopravvivere alle temperature rigide come l’elleboro, l’erica, la skimmia. Il colpo d’occhio finale punta a creare l’ambientazione d’un bosco, che si sviluppa in un percorso sinuoso tra Palazzo Chiablese e il Duomo, ma che coinvolge anche l’area pedonale del sagrato, così da regalare la sensazione - a chi attraversa la piazza - di camminare in un paesaggio incantato. «La capacità d’adattamento e i numerosi segni di vitalità e di creatività dei giardinieri del Comune dimostrata nel corso di quest’anno trovano ulteriore conferma in quest’allestimento che non ha comportato costi per la pubblica amministrazione e che sono sicuro sarà gradito e apprezzato dai torinesi durante le feste» sorride l’assessore all’ambiente Enzo Lavolta. Il giardino, temporaneo, sarà rimosso entro la [C. PR.] fine dell’inverno. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile N arra una leggenda che sulla strada di Betlemme le palme si piegarono per indicare la direzione ai Magi. Un’altra leggenda dice che il pioppo tremulo si rifiutò di inchinarsi al passaggio di Maria con il Bambino, e che per punizione da allora è sempre tremolante. E una terza racconta che i pastori accorsi alla capanna trovarono la Sacra Famiglia infreddolita e per scaldarla raccolsero dei rami di frassino, che, seppure non secchi, fecero una bella fiamma ed è per questo che da allora il frassino, a differenza dagli altri alberi, brucia bene anche se il suo legno è ancora verde. L’albero di Natale che noi tradizionalmente usiamo è l’abete rosso. Nei decenni passati ne ho comprati parecchi, sempre rigorosamente dotati di radici e, passate le feste, li ho piantati nel bosco: ma mi sono morti tutti, devo ammettere senza nessun dolore da parte mia, che non amo vedere piante non autoctone sulle nostre colline. Fatto sta che alla fine sono passata all’abete finto, che certo non ha il fascino di quello vero e soprattutto non profuma (il profumo del Natale!), ma in compenso non perde gli aghi, non va innaffiato e tutti gli anni basta tirarlo fuori dalla sua scatola e dargli una spolveratina. E allora, se dobbiamo rassegnarci ad un abete di plastica, sbizzarriamoci sugli addobbi: e per darvi qualche idea, ecco la descrizione fatta da Dickens a metà Ottocento di un albero di Natale vittoriano: «...Era illuminato da un’infinità di sottili candeline e brillava e scintillava tutto di oggetti luccicanti. C’erano bambole dalle gote rosee, nascoste dietro le foglie verdi, e orologi veri; sedie, lettiere, armadi e vari articoli di mobilio domestico di latta posati tra i rami, quasi fossero stati preparati per ricevere delle fate; piccoli omini giocondi, violini e tamburi, libri, cestini da lavoro, scatole di colori, scatole di dolciumi, collanine, pistole, spade e vessilli, trottolini, boccette dei sali, frutta vera, resa più luccicante con foglie d’oro artificiali, finte mele, pere e nocciole...» Scrittrice esperta di giardinaggio Pagina 19 di 49 Sab 22/12/2012 La Stampa Pagina 70-71 Dal Comune. In regalo un giardino d' inverno in piazza L' allestimento Un giardino invernale per Torino. E' il regalo che il Comune ha fatto a residenti e turisti in piazza San Giovanni, dove i giardinieri dell' amministrazione hanno lavorato alacremente, fino all' inizio di questa settimana, per creare un angolo verde pensato per resistere al freddo. Un allestimento che vuole idealmente collegare le Porte Palatine, quest' anno caratterizzate da un' installazione di Luci d' artista, e piazza Castello, teatro del presepe di Luzzati. L' ambientazione è stata progettata e realizzata direttamente dal personale del servizio Verde Gestione del Comune, utilizzando latifoglie d' alto fusto e arbusti sempreverdi con bacche decorative, tutti coltivati nel vivaio municipale Regio Parco. Tra gli alberi spiccano alcuni esemplari di Carpinus betulus e alberi di betulla (Betula alba), molto interessanti durante l' inverno per la loro bella corteccia bianca. E poi meli ornamentali e biancospini incuriosiscono per le loro bacche colorate, così come gli agrifogli. Molto decorative sono infine le differenti varietà di Cornus, caratterizzate dai rami colorati di rosso oppure di giallo. Completano l' allestimento le panchine e le fioriere, anch' esse arricchite da piante capaci di sopravvivere alle temperature rigide come l' elleboro, l' erica, la skimmia. Il colpo d' occhio finale punta a creare l' ambientazione d' un bosco, che si sviluppa in un percorso sinuoso tra Palazzo Chiablese e il Duomo, ma che coinvolge anche l' area pedonale del sagrato, così da regalare la sensazione - a chi attraversa la piazza - di camminare in un paesaggio incantato. «La capacità d' adattamento e i numerosi segni di vitalità e di creatività dei giardinieri del Comune dimostrata nel corso di quest' anno trovano ulteriore conferma in quest' allestimento che non ha comportato costi per la pubblica amministrazione e che sono sicuro sarà gradito e apprezzato dai torinesi durante le feste» sorride l' assessore all' ambiente Enzo Lavolta. Il giardino, temporaneo, sarà rimosso entro la fine dell' inverno. Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 20 di 49 . Sab 22/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 24 Il Sole 24 Ore Sabato 22 Dicembre 2012 - N. 353 24 Impresa & territori Lavoro Rinnovi. L’intesa siglata ieri interessa 37mila lavoratori Il trend della contrattazione Intese nazionali in vigore e in attesa di rinnovo alla fine di novembre 2012 e accordi recepiti nel 2012 per raggruppamento principale e di contratti. Quote % Contratti in vigore LAZIO Fissati i criteri per la cassa in deroga «La sottoscrizione dell’accordo quadro tra la Regione Lazio e le parti sociali per approvare i criteri per la concessione della cassa in deroga per il 2013 è un segnale importante nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori. «L’accordo - ha spietato l’assessore alle politiche per il lavoro, Mariella Zezza - così come previsto dalla Conferenza delle Regioni lo scorso 22 novembre, avrà validità fino al 30 giugno 2013 e consentirà di affrontare con la necessaria serenità le concessioni e i rinnovi degli accordi per l’ammortizzatore in deroga». SARDEGNA Dieci milioni per le nuove cooperative Dieci milioni di euro per favorire la diffusione nel territorio regionale di nuove cooperative e potenziare quelle già esistenti. È questo il contenuto di una delibera, presentata dall’assessore del Lavoro della Regione Sardegna, Antonello Liori, e approvata dalla Giunta. Il finanziamento, a valere sul fondo sociale (Fse), è così ripartito: 1,5 milioni di euro per la diffusione di nuove cooperative, tramite incentivi a fondo perduto con almeno un socio disoccupato, privilegiando le aree di crisi ed i territori a rischio spopolamento; 8,5 milioni per il potenziamento delle cooperative esistenti. Ragruppamenti principali di contratti Contratti Rinnovati in attesa 2012 di rinnovo Contratti osservati Totale 2,0 93,5 0,0 6,5 36,1 100,0 12,6 0,0 Agricoltura Industria Per il credito cooperativo aumenti da 170 euro Indicatori di tensione contrattuale. Durata in mesi della vacanza contrattuale: totale economia e settore privati. Novembre 2010-2012 Per dipendente In attesa di rinnovo - Settore privato In attesa di rinnovo - Totale economia Totale economia Settore privato F G O F 40 N G N 30 35,3 85,2 16,3 Totale settore privati 73,3 92,7 14,0 7,3 20 Totale amministrazione 26,7 0,0 0,0 100,0 10 100,0 68,0 10,3 32,0 0 Servizi privati Totale economia 14,8 Fonte: Istat Occupazione. A novembre retribuzioni stabili (+0,1%), sull’anno crescita dell’1,6% Ancora senza contratto 3,7 milioni di dipendenti A dicembre migliora ma resta bassa la fiducia dei consumatori Serena Uccello MILANO Natale amaro per gli oltre 3,7 milioni di lavoratori dipendenti che, stando ai dati Istat di novembre, aspettano il rinnovo contrattuale. Di questi tre milioni sono dipendenti pubblici. Il numero è calato rispetto ad ottobre, grazie al rinnovo di alcuni contratti collettivi, ma l’attesa per chi ha il contratto scaduto è salita a quasi tre anni. A partire infatti da gennaio del 2010 tutti i contratti della pubblica amministrazione sono scaduti e rimarranno tali in ottemperanza alle disposizioni della legge 122/2010 all’articolo 9 comma 7 che stabilisce il blocco delle procedure contrattuali e negoziali relative al triennio 2010-2012. Nel dettaglio, per l’insieme dell’economia, la quota di dipendenti in attesa di rinnovo è stato pari al 28,5%, in riduzione rispetto al mese precedente per l’entrata in vigore di alcuni rinnovi contrattuali (alimentari, olearie e margarinera, carta cartone e cartotecnica). I mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono stati in media 35,6 in deciso aumento rispetto ad novembre 2011 (23,9). L’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è stata di 10,1 mesi, anch’essa in crescita rispetto ad un anno prima (7,5). Il dato diventa ancora più duro se si considerare che sempre a novembre le retribuzioni sono rimaste sostanzialmente invariate (+0,1%) rispetto al mese precedente e cresciute dell’1,6% rispetto a novembre del 2011. Nella media del periodo gennaio-novembre 2012 l’indice é cresciuto, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, dell’1,4 per cento. I settori che hanno presentato gli incrementi maggiori sono stati: alimentari bevande e tabacco (3,6%); legno, carta e stampa, acqua e servizi di smaltimento rifiuti (per entrambi gli aggregati 3,0%); energia elettrica e gas (2,9%); tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,8%). Si registra, inoltre, un incremento tendenziale dello 0,3% in agricoltura e variazioni nulle per telecomunicazioni e per tutti i comparti della pubblica amministrazione. Quanto alle retribuzioni orarie contrattuali queste hanno segnato un incremento tendenziale del 2,2% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica am- ministrazione. Da qui il calo a dicembre della fiducia dei consumatori italiani, scesa al minimo storico a dicembre. L’indice cioè che misura la fiducia dei consumatori in merito alla propria situazione personale, segnala l’istituto di statistica, è sceso da 90,9 a 90,7 punti, il livello più basso dal 1996, quando sono iniziate le serie storiche. Si risolleva invece dal minimo di sempre l’indice riferito al clima economico, che sale da 69,7 a 72,9 punti. Migliorano inoltre sia i giudizi che le aspettative sulla situazione economica dell’Italia (da -133 a -132 e da -64 a -60 i relativi saldi). Sono inoltre in calo le attese sulla disoccupazione (da 113 a 104 il saldo). A livello territoriale il clima di fiducia aumenta nel Nordest, al centro e nel Mezzogiorno, mentre diminuisce nel Nord-ovest. © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO Dopo oltre un anno di trattative è stato rinnovato ieri il contratto di lavoro per le Bcc. L’intesa (su www.ilsole24ore. com il testo dell’accordo) che riguardai37milalavoratoridelle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen, Enti e Società del sistema BCC è stata firmata da Federcasse e le organizzazioni sindacali. «Il nuovo contratto ha commentato Heiner Nicolussi-Leck,presidentedella delegazione sindacale di Federcasse–coniugaleesigenzedelle BCC-CR di maggiore produttivitàeflessibilità edi unragionevole contenimento dei costi con le aspettative dei lavoratori di adeguamenti economici, di stabilità e di buona occupazione». Per il segretario nazionale della Fabi, Luca Bertinotti, «si tratta di un accordochesalvaguardai principi del movimento cooperativo, puntando sul welfare, sulla nuovaoccupazionestabile,sulla contrattazione regionale e su ammortizzatori sociali adeguati, e ricerca tutele reali per i lavoratori, sia a livello economico sia normativo». Per quanto riguarda gli aspetti salariali, l’intesa prevedeun aumento medio a regime di 170 euro, importo che sarà versato a scaglioni da giugno 2013finoagiugno2014nellabustapagadeilavoratori,conconguagli sul 2012, da effettuarsi nei primi mesi del 2013. L’aumento avverrà senza alcuna compensazione a carico dei lavoratori. Unaltropuntoqualificanteè la nascita del Fondo per la nuova occupazione. A gestirlo sarà un ente bilaterale partecipato darappresentanti delle banche e dei sindacati. Le finalità del Fondo sono la stabilizzazione dei precari, che nel sistema costituiscono circa il 10% della forza lavoro, e il mantenimen- to dei livelli occupazionali soprattutto nelle banche maggiormente colpite dalla crisi. Nell’accordo le organizzazioni sindacali hanno ottenuto dalla controparte un forte impegno acontribuireaquestostrumento: i dirigenti lo finanzieranno conlo0,125%dellorosalariofisso e lo 0,375% di quello incentivante/variabileedovrannodare un contributo anche i consiglierid’amministrazione.Mentre la contribuzione a carico deilavoratori sarà praticamenteacostozero:ilvecchiocontributo per il Fondo di Sostegno al reddito sarà infatti traslato suquesta nuova vocesenza costi aggiuntivi. Il premio di risultato è stato uno degli argomenti più dibattuti nella trattativa e che ha registratolepiùasprecontrapposizioni tra le parti. Alla fine, è I NUMERI 37mila I lavoratori Ilcontrattoriguardai lavoratoridelleBanchedi CreditoCooperativo,Casse Rurali,CasseRaiffeisen,Entie SocietàdelsistemaBCC. 170 Gli aumenti in euro L’importosaràversatoa scaglionidagiugno2013fino agiugno2014nellabusta pagadeilavoratori,con conguaglisul2012,da effettuarsineiprimimesidel 2013.L’aumento avverrà senzaalcunacompensazione acaricodeilavoratori.Nasceil Fondoperlanuova occupazione.Agestirlosarà unentebilaterale.Lefinalità sonolastabilizzazionedei precarieilmantenimentodei livellioccupazionali. stato stabilito che le perdite sui crediti incideranno solo del 30% sul calcolo finale del premio relativo al 2011, ancora non liquidato da 12 Federazioni, mentre inciderà del 40% e del 50%, rispettivamente sui premi relativi ai bilanci del 2012 e del 2013. È stato dunque scongiurato il pericolo che le sofferenze incidessero del 100% sul calcolo finale dei premi, determinando così una pesante decurtazione degli importi. Cosìcomechiestonellapiattaforma contrattuale, è stato notevolmente potenziato il sistema di welfare aziendale. I contributi aziendali sulla Cassa mutua nazionale aumenterannodello0,12%,mentrequelli a carico dei lavoratori solo dello 0,04% su base annua. Inoltre è stata ulteriormente attenuataunadisparitàditrattamentotravecchienuoviassunti: a coloro che sono entrati in banca dopo il 31 dicembre del 2000, sarà versato sul Fondo pensioninazionaleuncontributo aziendale dello 0,10% annuo. Previsti infine un’integrazione al100% delle coperturesalarialisullamaternitàarischioel’aumento del periodo di comporto per patologie invalidanti. Viene introdotto il pagamento del lavoro straordinario per i quadri direttivi di primo e secondolivello,inviasperimentale dal primo gennaio 2013. Potenziati gli ammortizzatori sociali: vengono così introdotte una serie di misure utili a questofine,come adesempiolasolidarietà espansiva. La contrattazione di secondo livello non vienetoccata.L’accordohaevitato che diverse materie demandateallacontrattazioneregionale venissero demandate a quella nazionale, con evidenti svantaggiperilavoratori.Rimane invece invariato l’impianto contrattuale sui licenziamenti. S.U. © RIPRODUZIONE RISERVATA DIAGNOSI: _ rx di un cliente lasciato in attesa dal proprio fornitore di energia. LA CURA UNOGAS: _ personal care specializzato nella cura del cliente. _ referente commerciale unico per sempre. Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 21 di 49 Sab 22/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 24 Occupazione. A novembre retribuzioni stabili (+0,1%), sull' anno crescita dell' 1,6% Ancora senza contratto 3,7 milioni di dipendenti A dicembre migliora ma resta bassa la fiducia dei consumatori. Serena Uccello MILANO Natale amaro per gli oltre 3,7 milioni di lavoratori dipendenti che, stando ai dati Istat di novembre, aspettano il rinnovo contrattuale. Di questi tre milioni sono dipendenti pubblici. Il numero è calato rispetto ad ottobre, grazie al rinnovo di alcuni contratti collettivi, ma l' attesa per chi ha il contratto scaduto è salita a quasi tre anni. A partire infatti da gennaio del 2010 tutti i contratti della pubblica amministrazione sono scaduti e rimarranno tali in ottemperanza alle disposizioni della legge 122/2010 all' articolo 9 comma 7 che stabilisce il blocco delle procedure contrattuali e negoziali relative al triennio 2010-2012. Nel dettaglio, per l' insieme dell' economia, la quota di dipendenti in attesa di rinnovo è stato pari al 28,5%, in riduzione rispetto al mese precedente per l' entrata in vigore di alcuni rinnovi contrattuali (alimentari, olearie e margarinera, carta cartone e cartotecnica). I mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono stati in media 35,6 in deciso aumento rispetto ad novembre 2011 (23,9). L' attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è stata di 10,1 mesi, anch' essa in crescita rispetto ad un anno prima (7,5). Il dato diventa ancora più duro se si considerare che sempre a novembre le retribuzioni sono rimaste sostanzialmente invariate (+0,1%) rispetto al mese precedente e cresciute dell' 1,6% rispetto a novembre del 2011. Nella media del periodo gennaio-novembre 2012 l' indice é cresciuto, nel confronto con lo stesso periodo dell' anno precedente, dell' 1,4 per cento. I settori che hanno presentato gli incrementi maggiori sono stati: alimentari bevande e tabacco (3,6%); legno, carta e stampa, acqua e servizi di smaltimento rifiuti (per entrambi gli aggregati 3,0%); energia elettrica e gas (2,9%); tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,8%). Si registra, inoltre, un incremento tendenziale dello 0,3% in agricoltura e variazioni nulle per telecomunicazioni e per tutti i comparti della pubblica amministrazione. Quanto alle retribuzioni orarie contrattuali queste hanno segnato un incremento tendenziale del 2,2% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. Da qui il calo a dicembre della fiducia dei consumatori italiani, scesa al minimo storico a dicembre. L' indice cioè che misura la fiducia dei consumatori in merito alla propria situazione personale, segnala l' istituto di statistica, è sceso da Pubblica Amministrazione 90,9 a 90,7 punti, il livello più basso dal 1996, quando sono iniziate le serie storiche. Si risolleva invece dal minimo di sempre l' indice riferito al clima economico, che sale da 69,7 a 72,9 punti. Migliorano inoltre sia i giudizi che le aspettative sulla situazione economica dell' Italia (da -133 a -132 e da -64 a -60 i relativi saldi). Sono inoltre in calo le attese sulla disoccupazione (da 113 a 104 il saldo). A livello territoriale il clima di fiducia aumenta nel Nord-est, al centro e nel Mezzogiorno, mentre diminuisce nel Nord-ovest. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 22 di 49 . Sab 22/12/2012 Corriere della Sera Pagina 15 Primo Piano 15 Corriere della Sera Sabato 22 Dicembre 2012 ❜❜ Nella legge di stabilità non vedo scelte per invertire la situazione di crisi. Il 2013 sarà un anno di grande difficoltà Susanna Camusso leader Cgil ❜❜ Il quadro economico-finanziario per i Comuni contiene molti aspetti critici. La nostra battaglia continuerà Graziano Delrio presidente Anci Le scadenze Imprese Verifiche Proroghe per sfratti e incroci stampa-tv Bonus, 13 mila euro per i neo-assunti Invalidità e infermieri, Meno tagli per 1,4 miliardi sugli enti locali scattano i controlli Vincoli più morbidi sul patto di Stabilità Nella legge di Stabilità il governo ha fatto confluire la proroga di alcune scadenze legislative, rinunciando ad un apposito decreto. Il blocco degli sfratti nelle città ad alta tensione abitativa va al 30 giugno 2013, come gli incentivi al fotovoltaico, il taglio del parco auto di Poste Italiane e il divieto di incroci azionari tra stampa e tv. Le deduzioni forfettarie per le assunzioni a tempo indeterminato salgono a 7.500 euro, e a 13.500 per l’assunzione delle donne e dei giovani sotto 35 anni. Al Sud gli sconti salgono a 15 mila euro e per i giovani e le donne arriveranno a 21 mila euro per ogni assunto. Credito d’imposta per le Pmi che affidano le ricerche alle università. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA I conti di Comuni, Province e Regioni La Legge prevede un nuovo piano straordinario di verifiche sulle pensioni di invalidità, ma anche una tornata di controlli specifici sui cosiddetti fannulloni della sanità. Si dovrà verificare, in particolare, la permanenza dei motivi di inidoneità allo svolgimento delle mansioni di minore aggravio. © RIPRODUZIONE RISERVATA La Legge di Stabilità inasprisce il conto della manovra sui conti pubblici a carico delle Regioni, ma lo alleggerisce per i Comuni e le Province, che di fatto vedono congelata per un anno la riforma che prevedeva il loro accorpamento immediato. I tagli a carico degli enti locali vengono ridotti nel complesso di 1,4 miliardi di euro. I vincoli del Patto di Stabilità interno per i Comuni sono ridotti di 800 milioni di euro, poi ci sono 150 milioni di maggiori risorse sul Fondo di solidarietà e 180 milioni per i Comuni tra mille e cinquemila abitanti. I sindaci protestano, ma avranno sei mesi di tempo in più per approvare i bilanci e dal 2013 otterranno l’intero gettito dell’Imu, naturalmente accompagnato da un pari taglio dei trasferimenti da parte dello Stato centrale. La Legge di Stabilità interviene anche sulla Tares, la nuova imposta sui rifiuti urbani, stabilendo il pagamento della prima rata ad aprile. Vengono infine rinviati dal 2013 al 2014 i nuovi vincoli per le Regioni sulla determinazione delle tasse regionali. Gli sconti ai redditi più bassi e l’impossibilità di alzare le addizionali Irpef se si è ridotta l’Irap, e viceversa, scatteranno solo tra un anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli ammortizzatori Lavoro Oltre la spending review Il pubblico impiego Nuovi fondi alla Cig e alla produttività Esodati, arrivano altri 554 milioni Per la sanità 600 milioni in meno Proroga di sei mesi per gli statali precari Via il balzello del 2,5% sulla liquidazione Tra le nuove spese deliberate dal Senato ci sono altri 900 milioni di euro per il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, che si aggiungono agli 800 già stanziati. Rimpinguati i fondi per la detassazione del salario di produttività: 800 milioni per il 2014-15. Per i nuovi 10.130 esodati che il governo ha deciso di tutelare, la Legge di Stabilità stanzia 554 milioni aggiuntivi fino al 2020. Nel prossimo triennio le risorse disponibili saranno pari a 333 milioni di euro. Il totale dei lavoratori esodati sale così a 130.130, la spesa a 9,8 miliardi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Taglio al Fondo sanitario nazionale di 600 milioni di euro, aggiuntivi a quelli previsti dalla spending review. La riduzione complessiva della spesa sanitaria, nel 2014, sarà di 9 miliardi di euro. Per il ministro Renato Balduzzi «il definanziamento è arrivato al limite massimo possibile». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA I precari della pubblica amministrazione prossimi alla scadenza del contratto di lavoro, anche se hanno superato il tetto massimo dei 36 mesi a tempo indeterminato, potranno restare al lavoro fino al 30 giugno dell’anno prossimo. Nei concorsi pubblici viene confermata la quota di riserva del 40% dedicata proprio ai precari. Nessun aumento, invece, per l’orario di lavoro degli insegnanti, che il governo aveva proposto di allungare da 18 a 24 ore settimanali, in cambio di un periodo di ferie più lungo. Con la Legge di Stabilità è stato invece eliminato il prelievo fiscale straordinario del 2,5% sul trattamento di fine servizio dei lavoratori pubblici, deciso con un precedente decreto, ma giudicato incostituzionale dalla Consulta. Via libera anche alla gratuità delle ricongiunzioni previdenziali, ma solo per le domande presentate entro il 30 luglio del 2010. La platea dei soggetti potenzialmente interessati, quelli che sono passati da enti previdenziali specifici del pubblico impiego alla gestione Inps, è di 17.500 persone. a cura di Mario Sensini © RIPRODUZIONE RISERVATA I prelievi La «mini-patrimoniale» è molto regressiva per chi possiede posizioni ridotte. Il tetto a 1.200 era valido solo per quest’anno Così l’imposta su conti correnti e depositi in banca Esenti le giacenze sotto 5 mila euro Lo 0,15% sugli investimenti dal 2013 MILANO — Alla fine è arrivata. Con un Avvento in extremis, mentre quello natalizio sta per finire. Un anno dopo il varo della legge che ha esentato dal pagamento del bollo i conti correnti più esigui e introdotto la mini patrimoniale sugli investimenti (e in questo caso, però, pagano anche quelli più anemici), l'Agenzia delle Entrate ha emanato la circolare applicativa che chiarisce ulteriormente calcoli ed esenzioni. Il documento, pieno di esempi perché la vasta platea di intermediari chiamati ad applicare la norma non abbia più dubbi, contiene molte indicazioni pratiche e spiega nel dettaglio quello che era stato stabilito con il decreto applicativo del primo giugno. Va detto, però, che la mancanza di certezze assolute ha consigliato ad alcuni di non fare fino ad ora tutte le modifiche procedurali necessarie per applicare il nuovo regime. E quindi — escludendo che i software vengano aggiornati la vigilia di Natale — a qualche correntista potrà capitare, nonostante l'arrivo sul fotofinish della circolare, di trovarsi a pagare lo stesso bollo dell’anno scorso pur avendo diritto alle nuove esenzioni. Salvo poi ricevere il rimborso (possibilmente con tutti gli interessi del caso) nel 2013. Ma vediamo, in sintesi, le novità minuziosamente spiegate dal documento. Il bollo sul conto corrente tradizionale, pari a 34,2 euro, non Pubblica Amministrazione sarà dovuto da chi ha diritto ad avere il conto base, quello che banche e Poste devono offrire per legge a chi ha un reddito molto basso (7.500 euro calcolato con l’Isee). Sono poi esenti i correntisti che possano esibire una giacenza media inferiore a 5 mila euro, compresi i conti in ros- Yacht sequestrato so che valgono zero. Ma attenzione: il tetto si calcola considerando tutti i rapporti intestati ad un’unica persona fisica aperti in una sola banca (conti e libretti di risparmio) e se si supera ogni prodotto paga il suo bollo. E c’è di più: il calendario del rendiconto influenza non poco il calcolo della tassa. Se, per esempio, il conto corrente prevede un resoconto trimestrale il tetto dei 5 mila euro verrà calcolato sommando la media delle giacenze ogni 90 gior-ni. Se invece il rendiconto è annuale farà fede la media tra gennaio e dicembre. Quindi chi avesse in giacenza più di 5 mila euro solo nel primo trimestre dell’anno sarà chiamato a pagare 8,55 euro (un quarto di 34,2) se ha il rendiconto trimestrale. Con il rendiconto annuale, invece, lo stesso correntista potrebbe sborsarne 34,2 se la giacenza elevata dei primi tre mesi dovesse portare la media di tutti e dodici sopra i fatidici 5 mila. La seconda parte del- 34,2 euro. Il bollo tradizionale sui conti correnti non sarà dovuto da chi ha diritto ad avere il conto base, quello che banche e Poste devono offrire per legge a chi ha un reddito molto basso (7.500 euro calcolato con l’Isee). Sono inoltre esenti i correntisti che possano esibire una giacenza media inferiore a 5 mila euro, compresi i conti in rosso che valgono zero. Philip Starck contro gli eredi di Jobs Sigilli al megayacht da 70 metri che Steve Jobs aveva fatto costruire dalla Royal de Vries. Il designer Philip Starck, che ha disegnato gli interni della barca, ha ottenuto il sequestro in seguito a una disputa con gli eredi del fondatore della Apple per due fatture, emesse successivamente alla scomparsa di Jobs, non pagate. Starck chiede 3 milioni di euro 0,1 per cento. Il valore della mini patrimoniale nel 2012 (salirà invece allo 0,15% nel 2013). Il prelievo è applicabile a tutti gli investimenti finanziari, comprese le polizze unit linked, i conti di deposito online, i buoni fruttiferi postali dal valore di rimborso superiore a 5 mila euro. La tassa ha un minimo di 34,2 euro e un massimo di 1.200 (quest’ultimo solo nel 2012 per le persone fisiche). la circolare riepiloga poi le regole della mini patrimoniale, pari all’un per mille nel 2012 e all’1,5 per mille nel 2013, applicabile a fine anno al valore di tutti gli investimenti finanziari, comprese le polizze unit linked, i conti di deposito on line, i buoni fruttiferi postali dal valore di rimborso superiore a 5 mila euro. La tassa, che ha un minimo di 34,2 euro e un massimo di 1.200 (quest’ultimo solo nel 2012 per le persone fisiche), è molto regressiva per chi possiede investimenti di piccolo cabotaggio: se ho solo mille euro ne pago comunque 34,2 su base annua, anche se l’un per mille di mille sarebbe un solo euro. Se però possiedo diversi prodotti in una stessa banca, il calcolo verrà fatto sul totale. Quindi se ho tre certificati di deposito da 5 mila euro l’uno pago 34,2 euro una volta sola sui miei complessivi 15 mila. Se poi chiudo il deposito titoli a metà strada (per esempio a giugno) pagherò il minimo dell’imposta rapportato al periodo (sei mesi, vale a dire 17,1 euro). Per non pagare del tutto bisogna che il deposito titoli sia rimasto vuoto per tutto l’anno. Chi avesse fatto dei movimenti durante la strada, verrà comunque chiamato all’appello della mini patrimoniale. E chi si ritrovasse in carico azioni di aziende fallite deve fare attenzione: in assenza di valore nominale, di rimborso o di mercato, la circolare ribadisce che può far fede il valore di costo, cioè il prezzo pagato dal cliente a suo tempo per acquistare quei titoli. Giuditta Marvelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 23 di 49 Sab 22/12/2012 Corriere della Sera Pagina 15 Il pubblico impiego. Proroga di sei mesi per gli statali precari Via il balzello del 2,5% sulla liquidazione I precari della pubblica amministrazione prossimi alla scadenza del contratto di lavoro, anche se hanno superato il tetto massimo dei 36 mesi a tempo indeterminato, potranno restare al lavoro fino al 30 giugno dell' anno prossimo. Nei concorsi pubblici viene confermata la quota di riserva del 40% dedicata proprio ai precari. Nessun aumento, invece, per l' orario di lavoro degli insegnanti, che il governo aveva proposto di allungare da 18 a 24 ore settimanali, in cambio di un periodo di ferie più lungo. Con la Legge di Stabilità è stato invece eliminato il prelievo fiscale straordinario del 2,5% sul trattamento di fine servizio dei lavoratori pubblici, deciso con un precedente decreto, ma giudicato incostituzionale dalla Consulta. Via libera anche alla gratuità delle ricongiunzioni previdenziali, ma solo per le domande presentate entro il 30 luglio del 2010. La platea dei soggetti potenzialmente interessati, quelli che sono passati da enti previdenziali specifici del pubblico impiego alla gestione Inps, è di 17.500 persone. a cura di Mario Sensini RIPRODUZIONE RISERVATA. Pubblica Amministrazione Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 24 di 49 . Sab 22/12/2012 38 Italia Oggi Sabato 22 Dicembre 2012 Pagina 38 I M P O S T E E TA S S E La circolare 48/2012 raggruppa le novità. Inclusi nel pagamento i depositi bancari Conti base esenti dal balzello Non sono dovuti i 34,20 euro per i prodotti semplici DI FABRIZIO VEDANA iente bollo sui conti base. Lo chiarisce l’Agenzia delle entrate con la circolare 48/e pubblicata ieri. La circolare si compone di ben 46 pagine ed è accompagnata da ben 17 esempi di calcolo dell’imposta di bollo. L’obiettivo dichiarato dalla stessa amministrazione finanziaria è quello di eliminare i dubbi interpretativi nell’applicazione dell’imposta che è stata oggetto di un ampio restyling nel corso degli ultimi mesi: prima con l’articolo 19 del dl 201/2011 (cosiddetto decreto salva Italia) e poi con il decreto del ministero dell’economia del 24 maggio scorso. Il dl 201, come si ricorderà, ha modificato l’articolo 13 commi 2bis e 2ter della tariffa parte prima allegata al dpr 26 ottobre 1972 n.642 dettando una nuova disciplina in materia di imposta di bollo applicabile agli estratti conto e ai rendiconti dei libretto di risparmio nonché a quella applicabile alle comunicazioni inviate alla clientela relativa- N mente ai prodotti finanziari ivi incluse le polizze assicurative. La circolare di ieri definisce inoltre i soggetti tenuti all’applicazione dell’imposta e chiarisce le modalità di calcolo della stessa. L’Agenzia delle entrate ribadisce in primo luogo che l’impostazione di bollo si applica ora anche ai depositi bancari e postali. Viene, invece, confermato che agli estratti dei conti correnti e ai libretto di risparmio l’imposta va applicata in misura pari a 34,20 euro ovvero 100 euro qualora il rapporto sia intestato a una persona giuridica. Nessuna imposta di bollo (neppure quella minima) andrà invece applicata ai conti aperti su richiesta dell’autorità giudiziaria ivi inclusi quelli aperti a nome del fondo unico giustizia. Esenti dall’applicazione dell’imposta così come modificata dal dl 201/2011 anche i cosiddetti conti base ovvero i conti aperti nell’ambito e in applicazione di quanto previsto dall’articolo 12 comma 6 del dl 201/2011 ovvero gli speciali conti previsti per consentire il pagamento di stipendi e pensioni direttamente sul conto bancario con previsione dell’azzeramento di spese e bollo in presenza di soggetti aventi, chiarisce l’Agenzia delle entrate, un reddito inferiore a 7.500 euro. La circolare 48/e chiarisce inoltre che al fine del calcolo dell’imposta va considerato l’anno civile e la periodicità di invio dei relativi estratti, rendiconti o comunicazioni. L’imposta andrà applicata anche in occasione della chiusura del conto se interviene prima della fine dell’anno. Per i clienti che hanno più rapporti andrà fatto il calcolo e applicato il bollo sui singoli conti. I molti esempi riportati nella circolare contribuiranno certamente a evitare errori nell’impostare i necessari interventi nelle procedure informatiche e nei software bancari. L’Agenzia offre inoltre importanti chiarimenti relativamente alla disciplina applicabile ai conti dormienti e ai libretti postali emessi prima del 2004. Confermata l’esenzione dall’applicazione dell’imposta per i depositi e i libretti intestati a persone fisiche con valore medio di giacenza non superiore a 5 mila euro. Destinata a incidere pesantemente anche nelle strategie commerciali delle banche la norma che prevede, ai fini dell’applicazione dell’esenzione per gli importi inferiori a 5 mila euro, il cumulo dei depositi che il cliente ha presso la stessa banca (ma per esempio su diverse filiali o agenzie); analoga disposizione si applicherà anche ai clienti delle Poste e della cassa depositi e prestiti. L’Agenzia delle entrate si sofferma poi sulle modifiche apportate dal dl 201 alla disciplina dell’imposta di bollo sulle comunicazioni inviate alla clientela relativa a prodotti finanziari. L’imposta viene fissata nell’1 per mille per l’anno 2012 e nell’1,5 per mille per gli anni successivi; per il solo anno 2012 è stato previsto un importo massimo si 1.200 euro (importo che potrebbe essere confermato anche se maggiorato nella legge di stabilità). I prodotti che rilevano ai fini di cui sopra sono quelli di cui all’articolo 1 del dlgs 58/98 ovvero i valori mobiliari, gli strumenti finanziari anche derivati, le quote di fondi comuni di investimento e le polizze aventi contenuto finanziario ovvero di capitalizzazione di cui all’articolo 2 comma 1 del dlgs 209/05. Altra importante ed attesa novità contenuta nella circolare dell’Agenzia delle entrate è la prevista applicazione dell’imposta di bollo anche sulle attività finanziarie detenute all’estero per il tramite di società fiduciaria italiana. L’applicazione del bollo da parte della fiduciaria, infatti, evita di applicare la nuova imposta sulle attività estere (Ivafe), consente al cliente di evitare la compilazione del quadro rw e permette di applicare l’importanza massimo previsto in 1.200 euro per il 2012 e quello indicato nella legge di stabilità per gli anni successivi. La circolare infine chiarisce termini e modalità di applicazione del bollo sulle polizze estere completando così il quadro normativo di riferimento che è stato oggetto di importanti modifiche nel corso del 2012. © Riproduzione riservata Imposta dovuta lo stesso nel caso in cui le risultanze delle poste in rosso concorrano con altri conti Bollo c/c, il saldo negativo non fa media DI S GIUSEPPE DI VITTORIO ul bollo titoli e conti correnti, per il pagamento dell’imposta di bollo da 34,20 euro, il saldo negativo non fa media. E dunque se si posseggono due o più conti di cui uno in rosso, non viene preso in considerazione per il calcolo della soglia di esenzione e quindi l’imposta è dovuta lo stesso. È questo uno dei chiarimenti dell’Agenzia delle entrate relative all’imposta di bollo sui conti correnti e libretti di risparmio arrivato ieri con la circolare n. 48. In caso di possesso di più conti in nero invece ai fini della rilevanza della giacenza si fa la somma. Il titolare persona fisica di un conto corrente o un libretto di risparmio intrattenuto con banche o poste è tenuto al pagamento di un’imposta di bollo pari a 34,20 euro. L’onore tributario è riferito all’intero anno. L’imposta è dovuta quando la giacenza media sul conto è superiore a 5 mila euro. Detta cosi la norma appare fin troppo chiara. I casi pratici però possono sollevare dubbi persino in un’imposta lineare come questa. I problemi sorgono se il saldo è andato al di sotto di tale soglia di esenzione per un periodo dell’anno per poi risalire nei giorni successivi. Ciò che vale per il fisco è il saldo medio giornaliero. Un esempio chiarirà meglio il concetto. Il sig. Rossi ha un conto risultato sopra il valore soglia per solo sette giorni all’anno. In questo caso si moltiplica l’imposta annuale, 34,20 euro per 7 e si divide tutto per 365, il risultato è 0,65 euro. Se il soggetto ha più conti presso uno stesso intermediario sui conti correnti e i libretti su si effettua la somma di dii risparmio non va confusa tutte le giacenze. A quecon co o quella sui prodotti finansto scopo se uno dei conziari. Nel secondo caso ciò zi i ti è negativo e come se che ch h conta per il fisco è il porvalesse zero, ha chiarito tafoglio di prodotti finanziata Intestati a persone fisiche con giacenza sul € 34,20 l’Agenzia delle entrate. ri posseduti. Il contribuente conto superiore a 5.000 euro Il caso più semplice è può essere tenuto quindi a pu Intestati a persone fisiche con giacenza sul invece quello di un conto pagare l’imposta di conto p € 0,00 conto inferiore a 5.000 euro superiore a 5 mila euro corrente e quella sul portaco per 12 mesi, in questo foglio. L’imposta sulle comufo Intestati a soggetti diversi dalle persone con caso l’importo dovuto è nicazioni relative a prodotti ni € 100,00 giacenza superiore a fisiche 34,20 euro. nanziari come è noto è pari fin Quando la rendicontaallo 0,15% del valore di poral Intestati a soggetti istituzionali (banche, € 1,81 zione dell’intermediario tafoglio. La base imponibile ta sim, assicurazioni ecc.) è mensile o trimestrale viene calcolata sul valore di vi Riferibili a depositi giudiziari € 1,81 l’importo va diviso promercato, in mancanza in via m porzionalmente. L’imporesiduale su quello nomire Intestati a Onlus € 0,00 sta andrà suddivisa per nale o di rimborso, l’ultima n Intestati a persone disagiate (Isee < 7.500 € 0,00 12 (34,20/12=2,85) o per possibilità è il valore storipo 4 (34,20/4=8,55). Se in un co. Per cui un investitore che co euro) trimestre o in un mese si possiede titoli e fondi per un po paga zero perché si è anvalore di 50 mila euro dovrà va dati al di sotto dei 5 mila euro non si tenendo conto dell’importo maggiora- corrispondere all’erario 75 euro. L’impaga nulla. Il saldo medio giornalie- to. posta è calcolata su base annuale, per I soggetti titolari di un conto base cui se l’intermediario rendicontasse ro andrà calcolato anche in caso di rendicontazione infrannuale. Se un sono completamente esentati dall’im- su base trimestrale l’importo andrà contribuente ha un conto risultato posta, il correntista per rientrare in diviso per 4 (75/4=18,75 a trimestre), sotto i 5 mila euro dal 1° gennaio e al questa categoria deve avere un Isee allo stesso modo se il periodo di ren20 novembre e poi invece da quella inferiore ai 7.500 euro. dicontazione è mensile l’onere andrà Esenti o quasi. I soggetti titolari diviso per 12 (75/12=6,25 al mese). data il suo saldo sale a 25 mila euro il tributo andrà corrisposto come segue. di un conto base sono completamen- La valorizzazione dell’imposta viene Nei primi tre trimestri verserà zero, te esentati dall’imposta, il correntista fatta alla fine del periodo di rendiconil quarto trimestre verserà 3,93 euro per rientrare in questa categoria deve tazione, quando si sta per inviare la (34,20 euro*42 giorni/365). Quaran- avere un Isee inferiore ai 7.500 euro. comunicazione. tadue sono i giorni dal 20 novembre Fuori dal campo dell’imposta sono Il legislatore ha previsto anche al 31 dicembre. L’ipotesi è che l’inter- anche le Onlus, i conti di banche, sim un tetto minimo, per cui nel caso di mediario abbia optato per una rendi- e assicurazioni e i depositi giudiziali. portafogli titoli e prodotti inferiori a Per la verità in questi casi l’imposta 22.800 euro l’imposta è sempre pari contazione trimestrale. Se il conto è detenuto da un soggetto sarà pari nella sua versione minimal a 34,20 euro. Sono esenti sono i buoni diverso dalle persone fisiche l’imposta a 1,81 euro. fruttiferi postali fino a 5 mila euro, i Comunicazioni relative a pro- fondi pensione e quelli sanitari. sale a 100 euro. I calcoli dell’imposta di cui sopra evidentemente cambiano dotti finanziari. L’imposta di bollo © Riproduzione riservata BOLLO SUGLI ESTRATTI DI CONTO CORRENTE E LIBRETTI DI RISPARMIO 118111108111099111109115109101 Normativa Comuni Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 25 di 49 Sab 22/12/2012 Italia Oggi Pagina 38 La circolare 48/2012 raggruppa le novità. Inclusi nel pagamento i depositi bancari. Conti base esenti dal balzello Non sono dovuti i 34,20 euro per i prodotti semplici. Niente bollo sui conti base. Lo chiarisce l' Agenzia delle entrate con la circolare 48/e pubblicata ieri. La circolare si compone di ben 46 pagine ed è accompagnata da ben 17 esempi di calcolo dell' imposta di bollo. L' obiettivo dichiarato dalla stessa amministrazione finanziaria è quello di eliminare i dubbi interpretativi nell' applicazione dell' imposta che è stata oggetto di un ampio restyling nel corso degli ultimi mesi: prima con l' articolo 19 del dl 201/2011 (cosiddetto decreto salva Italia) e poi con il decreto del ministero dell' economia del 24 maggio scorso. Il dl 201, come si ricorderà, ha modificato l' articolo 13 commi 2bis e 2ter della tariffa parte prima allegata al dpr 26 ottobre 1972 n.642 dettando una nuova disciplina in materia di imposta di bollo applicabile agli estratti conto e ai rendiconti dei libretto di risparmio nonché a quella applicabile alle comunicazioni inviate alla clientela relativamente ai prodotti finanziari ivi incluse le polizze assicurative. La circolare di ieri definisce inoltre i soggetti tenuti all' applicazione dell' imposta e chiarisce le modalità di calcolo della stessa. L' Agenzia delle entrate ribadisce in primo luogo che l' impostazione di bollo si applica ora anche ai depositi bancari e postali. Viene, invece, confermato che agli estratti dei conti correnti e ai libretto di risparmio l' imposta va applicata in misura pari a 34,20 euro ovvero 100 euro qualora il rapporto sia intestato a una persona giuridica. Nessuna imposta di bollo (neppure quella minima) andrà invece applicata ai conti aperti su richiesta dell' autorità giudiziaria ivi inclusi quelli aperti a nome del fondo unico giustizia. Esenti dall' applicazione dell' imposta così come modificata dal dl 201/2011 anche i cosiddetti conti base ovvero i conti aperti nell' ambito e in applicazione di quanto previsto dall' articolo 12 comma 6 del dl 201/2011 ovvero gli speciali conti previsti per consentire il pagamento di stipendi e pensioni direttamente sul conto bancario con previsione dell' azzeramento di spese e bollo in presenza di soggetti aventi, chiarisce l' Agenzia delle entrate, un reddito inferiore a 7.500 euro. La circolare 48/e chiarisce inoltre che al fine del calcolo dell' imposta va considerato l' anno civile e la periodicità di invio dei relativi estratti, rendiconti o comunicazioni. L' imposta andrà applicata anche in occasione della chiusura del conto se interviene prima della fine dell' anno. Per i clienti che hanno più rapporti andrà fatto il calcolo e applicato il bollo sui singoli conti. I molti Normativa Comuni esempi riportati nella circolare contribuiranno certamente a evitare errori nell' impostare i necessari interventi nelle procedure informatiche e nei software bancari. L' Agenzia offre inoltre importanti chiarimenti relativamente alla disciplina applicabile ai conti dormienti e ai libretti postali emessi prima del 2004. Confermata l' esenzione dall' applicazione dell' imposta per i depositi e i libretti intestati a persone fisiche con valore medio di giacenza non superiore a 5 mila euro. Destinata a incidere pesantemente anche nelle strategie commerciali delle banche la norma che prevede, ai fini dell' applicazione dell' esenzione per gli importi inferiori a 5 mila euro, il cumulo dei depositi che il cliente ha presso la stessa banca (ma per esempio su diverse filiali o agenzie); analoga disposizione si applicherà anche ai clienti delle Poste e della cassa depositi e prestiti. L' Agenzia delle entrate si sofferma poi sulle modifiche apportate dal dl 201 alla disciplina dell' imposta di bollo sulle comunicazioni inviate alla clientela relativa a prodotti finanziari. L' imposta viene fissata nell' 1 per mille per l' anno 2012 e nell' 1,5 per mille per gli anni successivi; per il solo anno 2012 è stato previsto un importo massimo si 1.200 euro (importo che potrebbe essere confermato anche se maggiorato nella legge di stabilità). I prodotti che rilevano ai fini di cui sopra sono quelli di cui all' articolo 1 del dlgs 58/98 ovvero i valori mobiliari, gli strumenti finanziari anche derivati, le quote di fondi comuni di investimento e le polizze aventi contenuto finanziario ovvero di capitalizzazione di cui all' articolo 2 comma 1 del dlgs 209/05. Altra importante ed attesa novità contenuta nella circolare dell' Agenzia delle entrate è la prevista applicazione dell' imposta di bollo anche sulle attività finanziarie detenute all' estero per il tramite di società fiduciaria italiana. L' applicazione del bollo da parte della fiduciaria, infatti, evita di applicare la nuova imposta sulle attività estere (Ivafe), consente al cliente di evitare la compilazione del quadro rw e permette di applicare l' importanza massimo previsto in 1.200 euro per il 2012 e quello indicato nella legge di stabilità per gli anni successivi. La circolare infine chiarisce termini e modalità di applicazione del bollo sulle polizze estere completando così il quadro normativo di riferimento che è stato oggetto di importanti modifiche nel corso del 2012. © Riproduzione riservata. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 26 di 49 Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 27 di 49 . Sab 22/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 7 Il Sole 24 Ore Sabato 22 Dicembre 2012 - N. 353 7 La legge di stabilità Fiducia numero 52 Il governo incassa 373 sì, 67 no e 15 astenuti Il provvedimento è alla firma di Napolitano IL VOTO FINALE Critiche dei deputati ai senatori Per la commissione Bilancio il Senato ha stravolto le regole della finanza pubblica Manovra, arriva il via libera L’ANALISI Gianni Trovati Sì della Camera al testo da 560 commi - L’impatto contabile sale a 32,4 miliardi Marco Mobili Marco Rogari ROMA Da 15 a 32,4 miliardi: nel percorsoandataeritornotra Camera e Senato, l’impatto della legge di stabilità è più che raddoppiato. Così come sono più che raddoppiati i vagoncini dell’ultimo treno della legislatura: dai 210 commi del primo passaggio a Montecitorio ai 560 commi all’uscita della "stazione" di palazzo Madama. Constrascico polemicoperlecritiche mosse dai deputati ai colleghi senatori e anche al Tesoro. Moltopiùlungoeadirpocoappesantito, il "convoglio" è stato approvato definitivamente ieri pomeriggio dalla Camera. Che ha prima confermato la fiducia (numero 52) al Governo con 373 sì, 67 no e 15 astenuti. E ha poi dato l’ok finale al provvedimento nel suo complesso con 309 sì, 55 no e 5 astenuti, quando numerosi deputati avevano ormai abbandonato Montecitorioconlemanioccupate da trolley e regali natalizi. Pur preservando i saldi imposti dal Governo, il poderoso restyling operato da Palazzo Madama sull’onda della corsa ai saldi di fine legislatura e a suon di micromisure a pioggia, ha dunque fatto salire il "termometro contabile" di oltre 17 miliardi. Eppure quasi nelle stesse ore proprio il Senato approvava quella legge di attuazione del pareggio in bilancio in Costituzione che d’ora in poi dovrebbe rendere impossibile qualsiasi assalto alla diligenza. Quasi unparadosso,sucuisisonosoffermatidiversideputati.Acominciare da Pier Paolo Baretta (Pd), uno dei relatori alla Camera. Esami- nando la legge di stabilità, dopo il passaggio in Senato, «emerge conchiarezzacomeleregolerelativealcontenutopropriodelprovvedimento fissate dalla normativainmateriadicontabilitàefinanzapubblicasianostatesostanzialmentetravolte», ha detto Baretta. Critiche, anche al Tesoro e alla Ragioneria generale dello Stato, sono arrivate da tutta la commissione Bilancio della Camera. Lo stesso presidente della commissione, Giancarlo Giorgetti (Lega), ha evidenziato la paradossale decisionedeisenatoridiappesantire a dismisura la manovra proprio mentre approvavano la leggediattuazionesulpareggiodibilancio. Il sottosegretario all’Economia,GianfrancoPolillo,daparte sua, ha affermato che la gestio- INSINTESI L’APPESANTIMENTO IlDdldistabilitàconteneva solodisposizionidibilancio, comeprevistodallalegge.Poi èstato"caricato"dinorme contenuteindecreti-leggeche nonsarannoconvertiti,acausa dellafinedellalegislatura LE POLEMICHE L’ultimopassaggioèavvenuto ieriallaCamera,dovecisono statecritichealtestolicenziato dalSenato.Quest’ultimoieri haapprovatolaleggeche inseriscenellaCostituzioneil pareggiodibilancio ne della "stabilità" a Palazzo Madama è stata condizionata dal «cambio di fase politica, ovvero dalla crisi di Governo», che ha indotto l’esecutivo a inserire nel testo il milleproroghe, il "salva-infrazioni" e altri decreti. IltestouscitoieriseradaMontecitorio, per essere sottoposto alla firma del capo dello Stato e poi essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, non contiene naturalmentealcunanovità rispetto a quello licenziato da Palazzo Madama. Se non fosse per un complesso e articolato lavoro di "aggiustamento del testo". Uno sututtilatabellaallegataallalegge sulla tassazione in misura fissa dei derivati (Tobin tax): quella inserita anche nel testo stampato a Montecitorio è la prima versione con il tetto d’imposta a 100 euro anziché quella voluta da tutta la commissione Bilancio con il tetto a 200 euro. Tralemisuredasegnalare,l’aumento di un solo punto della sola aliquota del 21% e un ritocco verso l’alto delle detrazioni per familiari a carico. Arrivano poi nuove risorseperla Ciginderoga(in tutto 1,7 miliardi), 2,1 miliardi nel prossimotriennioperlaproduttività e, 2,2 miliardi per la Tav. Strada spianata per l’arrivo della Tares.MentreilgettitoImu,adeccezionediquellosucapannonieopifici, passa ai Comuni che beneficiano anche di un allentamento del patto di stabilità interno. Viene ulteriormente estesa la tutela pensionistica per gli esodati (la plataa sale a quota 130mila) ed è previstoilsalvataggiofinoalprossimo luglio dei precari della Pa. SUINTERNET DISPONIBILE IN RETE IL TESTO DELLA LEGGE COMMENTATO COMMA PER COMMA CAMBIA L’IVIE Immobili esteri: il bonus prima casa vale per tutti Daoggièdisponibilesulsito internetdelSole24Oreiltesto definitivodellaleggedistabilità, cheharicevutoieri l’approvazionefinaledalla Cameraeverràpubblicatasulla GazzettaUfficiale.Iltesto scaricabilegratuitamenteè accompagnatodallespiegazioni degliespertidelSole24Ore,che hannopassatoinrassegnauno perunotuttii560commiche compongonolalegge. L’esamefariferimentoalsingolo commainquantolaversione definitivadelprovvedimentoè compostadaunsoloarticolo.Un escamotageparlamentarechesi utilizzaquandoitempisono strettiequindiènecessario evitarelavotazionearticoloper articolo.Cosìvieneapprontato unmaxi-emendamentocon centinaiadicommisuargomenti moltodiversil’unodall’altro. Infatti,iprimiriguardanoisaldi delbilanciodelloStato(chepoi dovrebberoesseregliunici contenutidiunaleggedi stabilità),mentreisuccessivi spazianodalleinfrastruttureal fisco(siaperlepersonefisiche siaperleimprese)passandoper materiecomelasemplificazione burocraticadellanauticada diporto,gliaiutiallapescaeuna seriedierogazionialleuniversità eavarientiincrisierisarcimenti didannicheloStatodeve coprire. Nellaleggedistabilità(commi518e 519 dell’articolo1) hanno trovato posto alcuni ritocchi alla normativa Ivie (imposta sugli immobili esteri), tutti a favore dei contribuenti. La decorrenza è stata spostata al 2012, quindi non ci sono conseguenze per chinon ha pagatoe, anzi,i versamenti effettuati per il 2011 sono considerati in acconto dell’impostadel2012.Inoltre,lariduzione dell’aliquota allo 0,4% per l’ abitazioneprincipalevieneestesaatutti,mentreprimaeraapplicabilesoloaidipendentidiStato ed enti locali in servizio all’estero.Suquesteabitazioniprincipa- lie sulleseconde case (nonlocate), non si applica l’Irpef sui redditi fondiari. Le regole Irpef si applicano per il meccanismo dei versamenti in acconto e saldo, quindi non sarà più l’agenzia delleEntrateadeterminareitermini dei versamenti. Cambiamenti anche per l’imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero (Ivafe): anche questa scatta dal 2012 anzichédal2011.L’imposta,poi,siapplica a tutti i conti correnti e i libretti bancari detenuti all’estero, senza distinzioni tra Stati Ue o white list e altri Stati. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Per cambiare l’Irpef necessaria più strategia Irpef è una macchina complicata, piena di leve e ingranaggi che sono nati per assicurare alle richieste fiscali la massima progressività possibile rispetto ai redditi, ma che si sono affastellati nel tempo e non sempre spingono nella stessa direzione. Per intervenire al meglio su questa architettura complessa, occorrono due condizioni: una maggioranza politica che concordi su obiettivi chiari e un po’ di tempo per studiare le soluzioni tecniche adatte a questi scopi. Questi due elementi, rarissimi nella storia recente della politica italiana, sono mancati alla legge di stabilità, arrivata al traguardo in un Parlamento già invaso dall’aria della campagna elettorale. E si vede. Il disegno iniziale del Governo è caduto sotto i colpi delle critiche, in larga parte corrette, a un’ipotesi che limava le prime due aliquote dell’Irpef, ma poneva tali e tanti limiti a detrazioni e deduzioni da azzerare del tutto l’effetto benefico del primo intervento. Il tetto alle spese da portare in detrazione, per esempio, avrebbe impedito qualsiasi sconto aggiuntivo a chi si trova nei L’ primi anni del mutuo, quando gli interessi passivi si fanno sentire di più. Abbandonata quella strada, la barra degli interventi ha puntato con decisione sugli argomenti spendibili in campagna elettorale. La famiglia, prima di tutto, e la promessa del «taglio alle tasse» finanziato dalle risorse rastrellate con la lotta all’evasione. Ottimi intenti; peccato però che la dura realtà dell’Irpef, con le sue leve e i suoi ingranaggi, finisca per raccontare una storia diversa. L’aumento delle detrazioni per figli a carico, significativo in particolare per le famiglie con portatori di handicap, da solo non può fare molto. Per le famiglie più in difficoltà, gli sconti attuali sono spesso sufficienti da soli ad azzerare l’imposta, per cui il loro aumento non ha alcun effetto pratico: ai redditi famigliari un po’ più consistenti (30-40mila euro all’anno complessivi), la novità offre in genere poche decine di euro. Basta un ritocco alle addizionali da parte del sindaco o del presidente di Regione, e il bonus viene cancellato. Un rischio concreto soprattutto nelle Regioni in deficit, che nel 2013 potranno portare fino al 2,33% (2,63% in Molise, Campania e Calabria) l’Irpef regionale per tutti, perché la clausola di garanzia per redditi bassi e famiglie è stata rinviata di un anno proprio dalla legge di stabilità. Sul fondo anti-tasse si rimane invece nell’ambito delle promesse, che quando non sono accompagnate dai fatti rischiano però alla lunga di ritorcersi contro chi le fa. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA La partita fiscale Gli aumenti delle detrazioni per i figli a carico e l’aumento delle addizionali locali sufficiente ad azzerare il beneficio. Valori in euro Famiglia monoreddito con un figlio a carico Reddito Aumento complessivo aliquote addizionali regionali e comunali sufficiente ad azzerare il beneficio Figlio Q 3 anni Figlio P 3 anni Figlio Q 3 anni Figlio P 3 anni Figlio Q 3 anni Figlio P 3 anni Figlio Q 3 anni Figlio P 3 anni Irpef 2012 Irpef 2013 Beneficio DIPENDENTI 10.000 14.000 18.000 22.000 26.000 30.000 34.000 38.000 0,0 350,9 1.683,9 2.931,4 4.148,9 5.626,4 7.313,9 9.021,4 0,0 265,6 1.602,9 2.854,6 4.076,3 5.558,0 7.249,7 8.961,4 0,0 223,0 1.562,4 2.816,2 4.040,0 5.523,8 7.217,6 8.931,4 10.000 14.000 18.000 22.000 26.000 30.000 34.000 38.000 0,0 350,8 1.683,9 2.931,4 4.178,9 5.626,4 7.313,9 9.021,4 0,0 265,6 1.602,9 2.854,6 4.106,3 5.558,0 7.249,7 8.961,4 0,0 223,0 1.562,4 2.816,2 4.070,0 5.523,8 7.217,6 8.931,4 0,0 0,0 1.343,5 2.608,7 3.843,8 5.339,0 7.044,2 8.769,4 0 127,9 121,6 115,3 108,9 102,6 96,3 90,0 0 265,6 259,4 245,9 232,4 218,9 205,5 192,0 0 0,91 0,68 0,52 0,42 0,34 0,28 0,24 0 1,90 1,44 1,12 0,89 0,73 0,60 0,51 0 127,9 121,6 115,3 108,9 102,6 96,3 90,0 0 265,6 259,4 245,9 232,4 218,9 205,5 192,0 0 0,91 0,68 0,52 0,42 0,34 0,28 0,24 0 1,44 1,12 0,89 0,73 0,60 0,51 AUTONOMI 0,0 0,0 1.343,5 2.608,7 3.873,8 5.339,0 7.044,2 8.769,4 Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore Il problema. I benefici potrebbero essere neutralizzati Sulle detrazioni per i figli l’ombra delle addizionali Gianni Trovati Della grande architettura delle modifiche all’Irpef, che nella versione originale della legge di stabilità modificavano aliquote e cambiavano detrazionie deduzioni,èrimastopoco. Nella sua versione definitiva,l’ultimamanovradelGoverno Monti esce dal Parlamento con due sole misure in fatto d’imposta sui redditi: l’aumento delle detrazioni per i carichi familiari e la possibilità di incrementi a tutto campo per le addizionalidelleRegioni indeficit sanitario, anche per i contribuenti che rientrano nella prima fascia di reddito (si veda anche Il Sole 24 Ore di ieri). Com’è ovvio, le due misure vanno in direzioni opposte, col rischio che per molti contribuenti l’aumento di peso del fiscolocalepuòmangiarsiin parte o del tutto i benefici pensati per chi ha figli a carico. Se si considerano anche le addizio- Normativa Comuni nalideiComuni,chenel2012sono aumentate in 2.273 enti con delibere che si faranno sentire al saldo a partire dalla busta paga di questo mese, si scopre che il rischio di vedersi limato il bonus non è limitato alle Regioni impegnate nei piani di rientrodaldisavanzo sanitario. L’intervento sulle detrazioni riguarda chi ha figli a carico e distingue il beneficio in base all’età e alla condizione dei figli. Lo sconto di base per chi ha figli di età superiore ai tre anni passa da 800 a 950 euro, quello peri figli piùpiccoli saleinvece da 900 a 1.220 euro; se il figlio è portatore di handicap si ha una dote aggiuntiva da 400 euro, che porta il bonus rispettivamente a quota 1.350 euro per i figli superiori a tre anni e a 1.620 per quelli più piccoli. La misura è pensata ovviamenteperlefamiglieconentratepiùmodeste,perchéimeccanismi del Testo unico delle im- poste sui redditi limano questi valori base con dei moltiplicatori che abbassano il beneficio alcresceredelredditodichiarato.Con10mila euroin dichiarazione,per esempio, siha diritto all’89,47% del beneficio, con 20mila euro il bonus scende al 78,95% e con 50mila euro si attesta al 47,37 per cento. Questa impostazione, però, devefare i conticonla situazionereale delle famiglie, che possono fruire di altri sconti come quelli per il coniuge a carico e quelli legati alla tipologia di lavoro svolto. Diquesto secondo elemento inparticolaresitiene contonelle tabelle pubblicate qui sopra, che fanno i conti in tasca a due profili di famiglie monoreddito, in cui il titolare dell’entrata svolge un lavoro dipendente nelprimocasoeunlavoroautonomonelsecondo.All’attopratico, il beneficio è azzerato per chi dichiara fino a 12mila euro di reddito annuale, perché il sistemadelle detrazioni giàin vigore in questi anni già bastava ad azzerare l’Irpef da pagare. Per chi si attesta sopra questa soglia, il bonus viaggia dai 127,9 euro (con reddito da 14mila euro all’anno) a 86,8 euro (reddito da 40mila) se il figlio ha più di tre anni, mentre può arrivarea266euroseilfiglioèpiùpiccolo. Al crescere del guadagno scritto in dichiarazione, naturalmente il beneficio scende. A cambiare sono però i valori assoluti, per il diverso meccanismo delledetrazioni fra lavoro dipendente e autonomo. Di conseguenza, cambia anche l’aumento della pressione fiscale locale sufficiente a cancellare i benefici. Tra chi ha figli superiori a 3 anni praticamente nessuno può dirsi al sicuro dal rischio, in particolar modo nelle Regioni in deficit chedal2013 possonofarcrescere del 6 per mille l’addizionale (basta che anche il Comune ritocchi le richieste del 2-4 per mille e il gioco è fatto); se il figlio ha fino a 3 anni, invece, il rischio-azzeramento parte intorno ai 24mila euro. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 28 di 49 Sab 22/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 7 La legge di stabilità IL VOTO FINALE. Manovra, arriva il via libera Sì della Camera al testo da 560 commi - L' impatto contabile sale a 32,4 miliardi. Marco Mobili Marco Rogari ROMA Da 15 a 32,4 miliardi: nel percorso andata e ritorno tra Camera e Senato, l' impatto della legge di stabilità è più che raddoppiato. Così come sono più che raddoppiati i vagoncini dell' ultimo treno della legislatura: dai 210 commi del primo passaggio a Montecitorio ai 560 commi all' uscita della "stazione" di palazzo Madama. Con strascico polemico per le critiche mosse dai deputati ai colleghi senatori e anche al Tesoro. Molto più lungo e a dir poco appesantito, il "convoglio" è stato approvato definitivamente ieri pomeriggio dalla Camera. Che ha prima confermato la fiducia (numero 52) al Governo con 373 sì, 67 no e 15 astenuti. E ha poi dato l' ok finale al provvedimento nel suo complesso con 309 sì, 55 no e 5 astenuti, quando numerosi deputati avevano ormai abbandonato Montecitorio con le mani occupate da trolley e regali natalizi. Pur preservando i saldi imposti dal Governo, il poderoso restyling operato da Palazzo Madama sull' onda della corsa ai saldi di fine legislatura e a suon di micro-misure a pioggia, ha dunque fatto salire il "termometro contabile" di oltre 17 miliardi. Eppure quasi nelle stesse ore proprio il Senato approvava quella legge di attuazione del pareggio in bilancio in Costituzione che d' ora in poi dovrebbe rendere impossibile qualsiasi assalto alla diligenza. Quasi un paradosso, su cui si sono soffermati diversi deputati. A cominciare da Pier Paolo Baretta (Pd), uno dei relatori alla Camera. Esaminando la legge di stabilità, dopo il passaggio in Senato, «emerge con chiarezza come le regole relative al contenuto proprio del provvedimento fissate dalla normativa in materia di contabilità e finanza pubblica siano state sostanzialmente travolte», ha detto Baretta. Critiche, anche al Tesoro e alla Ragioneria generale dello Stato, sono arrivate da tutta la commissione Bilancio della Camera. Lo stesso presidente della commissione, Giancarlo Giorgetti (Lega), ha evidenziato la paradossale decisione dei senatori di appesantire a dismisura la manovra proprio mentre approvavano la legge di attuazione sul pareggio di bilancio. Il sottosegretario all' Economia, Gianfranco Polillo, da parte sua, ha affermato che la gestione della "stabilità" a Palazzo Madama è stata condizionata dal «cambio di fase politica, ovvero dalla crisi di Governo», che ha indotto l' esecutivo a inserire nel testo il milleproroghe, il "salva-infrazioni" e altri Normativa Comuni decreti. Il testo uscito ieri sera da Montecitorio, per essere sottoposto alla firma del capo dello Stato e poi essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, non contiene naturalmente alcuna novità rispetto a quello licenziato da Palazzo Madama. Se non fosse per un complesso e articolato lavoro di "aggiustamento del testo". Uno su tutti la tabella allegata alla legge sulla tassazione in misura fissa dei derivati (Tobin tax): quella inserita anche nel testo stampato a Montecitorio è la prima versione con il tetto d' imposta a 100 euro anziché quella voluta da tutta la commissione Bilancio con il tetto a 200 euro. Tra le misure da segnalare, l' aumento di un solo punto della sola aliquota del 21% e un ritocco verso l' alto delle detrazioni per familiari a carico. Arrivano poi nuove risorse per la Cig in deroga(in tutto 1,7 miliardi), 2,1 miliardi nel prossimo triennio per la produttività e, 2,2 miliardi per la Tav. Strada spianata per l' arrivo della Tares. Mentre il gettito Imu, ad eccezione di quello su capannoni e opifici, passa ai Comuni che beneficiano anche di un allentamento del patto di stabilità interno. Viene ulteriormente estesa la tutela pensionistica per gli esodati (la plataa sale a quota 130mila) ed è previsto il salvataggio fino al prossimo luglio dei precari della Pa. © RIPRODUZIONE RISERVATA IN SINTESI L' APPESANTIMENTO Il Ddl di stabilità conteneva solo disposizioni di bilancio, come previsto dalla legge. Poi è stato "caricato" di norme contenute in decreti-legge che non saranno convertiti, a causa della fine della legislatura LE POLEMICHE L' ultimo passaggio è avvenuto ieri alla Camera, dove ci sono state critiche al testo licenziato dal Senato. Quest' ultimo ieri ha approvato la legge che inserisce nella Costituzione il pareggio di bilancio SU INTERNET DISPONIBILE IN RETE IL TESTO DELLA LEGGE COMMENTATO COMMA PER COMMA Da oggi è disponibile sul sito internet del Sole 24 Ore il testo definitivo della legge di stabilità, che ha ricevuto ieri l' approvazione finale dalla Camera e verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Il testo scaricabile gratuitamente è accompagnato dalle spiegazioni degli esperti del Sole 24 Ore, che hanno passato in rassegna uno per uno tutti i 560 commi che compongono la legge. L' esame fa riferimento al singolo comma in quanto la versione definitiva del provvedimento è composta da un solo articolo. Un escamotage parlamentare che si utilizza quando i Pagina 29 di 49 Sab 22/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 7 tempi sono stretti e quindi è necessario evitare la votazione articolo per articolo. Così viene approntato un maxi-emendamento con centinaia di commi su argomenti molto diversi l' uno dall' altro. Infatti, i primi riguardano i saldi del bilancio dello Stato (che poi dovrebbero essere gli unici contenuti di una legge di stabilità), mentre i successivi spaziano dalle infrastrutture al fisco (sia per le persone fisiche sia per le imprese) passando per materie come la semplificazione burocratica della nautica da diporto, gli aiuti alla pesca e una serie di erogazioni alle università e a vari enti in crisi e risarcimenti di danni che lo Stato deve coprire. Normativa Comuni Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 30 di 49 Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 31 di 49 . Sab 22/12/2012 Italia Oggi Pagina 39 E N T I L O CA L I E STATO Sabato 2 22 Dicembre 2012 39 Tar Piemonte: non si possono confondere vizi contrattuali per vizi di legittimità. Decide il g.o. Enti locali vincolati ai derivati Niente revoca con autotutela se non c’è stata gara DI FRANCESCO CERISANO e gli enti locali non hanno scelto con gara la Banca con cui sottoscrivere i derivati, non possono tentare (per svincolarsi dai contratti) l’escamotage dell’annullamento in autotutela, perché questo sarebbe adottato in carenza assoluta di potere. Affinché il «ripensamento» della pubblica amministrazione sia legittimo sono infatti necessari due requisiti: che vi sia stata una procedura a evidenza pubblica a monte e che il potere di autotutela sia esercitato in relazione a vizi di legittimità del procedimento. In mancanza di uno di tali elementi, l’atto di autotutela è «inesistente» in quanto adottato «in assenza dei suoi presupposti e quindi in carenza assoluta di potere». E quindi, ricorrendo all’autotutela, la p.a. fa passare per vizi di legittimità del procedimento quelli che invece sono solo «vizi e patologie contrattuali» al solo fine di S sciogliersi unilateralmente dal contratto senza andare dall’unico giudice competente in materia che non può essere quello amministrativo ma solo il giudice civile. A meno di un mese dalla sentenza con cui il Consiglio di stato (si veda ItaliaOggi del 28/11/2012) aveva dato ragione alle banche (Dexia Crediop e Depfa) nel lungo braccio di ferro legale con la provincia di Pisa, gli istituti di credito mettono a segno un’altra vittoria. Forse ancora più rilevante perché questa volta i giudici amministrativi non sono entrati nel merito, ma si sono dichiarati incompetenti a decidere, indicando nel giudice civile il giudice naturale delle controversie in materia di derivati. Lo ha deciso con due distinte sentenze depositate ieri in cancelleria (n. 1389 e 1390/2012) il Tar Piemonte che si è pronunciato sui ricorsi di Banca infrastrutture innovazione e sviluppo (Biis) e Dexia Crediop contro la regione Piemonte. L’amministrazione guida- ta da Roberto Cota aveva tentato di svincolarsi dai contratti stipulati tra il 2005 e il 2006 dall’ex governatore Mercedes Bresso. E l’aveva fatto scegliendo la «via breve» che gli enti locali da un po’ di anni a questa parte stanno prediligendo: ossia la revoca in autotutela. Ma il Tar ha bacchettato la regione. Vediamo perché. La motivazione. Nel 2006 il Piemonte che fino ad allora aveva finanziato i propri investimenti quasi esclusivamente mediante mutui, decideva di gestire il proprio indebitamento ricorrendo al mercato internazionale dei capitali. E così affidava a Merril Lynch e Dexia l’incarico di ottenere un rating (Aa3) propedeutico al collocamento sul mercato di una emissione obbligazionaria in due tranche per un valore complessivo di 1,8 miliardi. Per la scelta del contraente l’amministrazione aveva svolto una gara tra una dozzina di istituti bancari e alla fine erano risultati vincitori Merril Lynch, Dexia Dichiarazione Imu, arriva il modello online Pubblicato sul sito del ministero dell’economia e della finanze il modello di dichiarazione Imu editabile. Per visualizzare e stampare i modelli in formato pdf occorre installare il programma Adobe Reader o uno dei prodotti gratuiti disponibili sul sito: www.pdfraders.org/. Il programma Adobe Reader versione 8.2 o successiva è consigliato anche per la corretta compilazione e archiviazione. Queste indicazioni sono contenute in una nota ministeriale allegata al nuovo modello telematico. Il termine per la presentazione della dichiarazione Imu è stato di recente prorogato al 4 febbraio 2013 dall’articolo 9 del dl «salva enti» (174/2012) in sede di conversione in legge (213/2012). La norma del dl stabilisce infatti che l’adempimento deve essere posto in essere entro 90 giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto di approvazione del modello ministeriale, con relative istruzioni. Il nuovo termine deve essere osservato dai contribuenti che hanno acquisito la titolarità di immobili o di altri diritti reali di godimento (usufrutto, uso, abitazione, superficie e così via) a partire da quest’anno. Fermo restando che deve essere sempre assicurato il termine di 90 giorni fissato dalla legge, decorrente dal momento in cui è sorto il presupposto. Va ricordato che non sono tenuti a presentare la dichiarazione i possessori di immobili adibiti a abitazione principale, con relative pertinenze, e coloro che hanno già assolto all’obbligo per l’Ici, a meno che non siano intervenute variazioni. Anche per i titolari di immobili adibiti a prima casa, però, nelle istruzioni ministeriali è prevista un’eccezione all’esonero generalizzato dall’obbligo, nel caso in cui i componenti del nucleo familiare possiedano più di un immobile nello stesso comune. Com’è noto, la legge esclude il doppio beneficio per i coniugi non legalmente separati. L’agevolazione è limitata a un solo immobile nel quale risiede e dimora uno dei coniugi, il quale è tenuto a presentare la dichiarazione. In questo caso il ministero ha ritenuto che per evitare comportamenti elusivi in ordine all’applicazione dei benefici fiscali, riemerge l’esigenza di porre l’obbligo dichiarativo a carico di uno dei due coniugi. La dichiarazione deve poi essere presentata da coloro che vantino il diritto a fruire di riduzioni d’imposta. Quindi, sono tenuti all’adempimento i titolari di fabbricati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, coloro che possiedono immobili di interesse storico o artistico. Inoltre, vanno denunciati tutti i casi in cui l’amministrazione comunale non possieda le notizie utili per verificare la correttezza dell’operato dei contribuenti. Nello specifico, tra i casi più significativi, l’adempimento è richiesto quando: l’immobile ha formato oggetto di un atto di concessione amministrativa su aree demaniali; l’immobile viene concesso in locazione finanziaria o un terreno agricolo diventa area edificabile. Sergio Trovato COMMERCIALISTI ROMA RINNOVANO I VERTICI Mario Civetta è il nuovo presidente dei commercialisti di Roma, Luigi Lucchetti il suo vice. Il neopresidente dell’ordine del dottori commercialisti ed esperti contabili di Roma, eletto ieri, ha avuto il 68% dei voti validi. Il vice presidente ha ottenuto il 76% delle preferenze. Il mandato inizierà il 1° gennaio 2013 e durerà fino al 31 dicembre 2016. Crediop e Banca Opi, poi divenuta Biis (difesi in giudizio dall’avvocato Domenico Gaudiello). Trattandosi di obbligazioni cosiddette «bullet», ossia con rimborso del capitale in un’unica soluzione alla scadenza, la regione fu costretta dalla normativa allora vigente a stipulare contratti derivati che consentissero di accantonare periodicamente le somme necessarie a rimborsare il prestito alla scadenza. Ma per la sottoscrizione degli strumenti finanziari non era stata indetta alcuna gara. E proprio questo fa venire meno la possibilità di ricorrere all’autotutela per fare marcia indietro su derivati giudicati successivamente molto onerosi. «Una volta deciso di ricorrere allo swap, la scelta degli specifici contratti di swap e la definizione delle relative condizioni sono state il frutto di successive negoziazioni di carattere prettamente privatistico che sono state condotte dalle parti al di fuori di qualsivoglia procedimento EVASIONE Provincia chiede i danni Una provincia come parte civile in un processo per evasione fiscale. L’ente è la provincia di Rimini e a darne notizia è Stefano Vitali, il presidente. «Per la prima volta un giudice riconosce il nesso tra evasione fiscale e danno alla comunità. È una svolta culturale. Da domani tutti gli altri enti pubblici potranno fare altrettanto in questi casi». La procura di Forlì ha certificato per il suo ente la costituzione di parte civile nell’ambito del procedimento «Varano», parte dell’operazione anti evasione fiscale e riciclaggio malavitoso che nel 2008 ha coinvolto l’area di Rimini, Bologna e San Marino e portato in carcere i vertici della Cassa di risparmio di San Marino (venne messa sotto inchiesta la bolognese Delta Banca, poi liquidata). L’ istanza, firmata dal procuratore capo Sergio Sottani e dal sostituto Fabio Di Vizio è stata depositata al gip in cancelleria il 12 dicembre. Vitali spiega che nessuna richiesta precisa di danni è stata ancora ipotizzata e che bisogna aspettare l’evolversi del procedimento. ad evidenza pubblica», si legge nella sentenza. Per questo, prosegue il Tar Piemonte, i «presunti» vizi di legittimità in ragione dei quali la regione ha esercitato il potere di annullamento d’ufficio dei contratti, «non integrano vizi del procedimento amministrativo e dei provvedimenti di aggiudicazione a monte dei contratti, per l’evidente ragione che né l’uno né gli altri sono mai esistiti nella vicenda, ma vizi e patologie contrattuali che sono stati configurati dall’amministrazione quali vizi di legittimità al solo fine di poter conseguire immediatamente il risultato di sciogliersi unilateralmente dal vincolo contrattuale», senza dover ottenere un intervento del giudice civile. © Riproduzione riservata Le due sentenze del Tar Piemonte su www.italiaoggi. it/documenti GAZZETTA Auto e moto le tabelle chilometriche DI CARLA DE LELLIS Fissate le coordinate per quantificare i fringe benefit per auto e moto date in uso ai dipendenti nel prossimo anno. Le misure del costo chilometrico su 15 mila km, valide per il 2013, sono contenute nelle consuete tabelle calcolate dall’Aci pubblicate sul S.O. n. 21 alla G.U. 297 di ieri. Le tabelle sono costituite di cinque colonne: le prime tre servono a individuare il veicolo del quale si vuole determinare il benefit; le ultime due contengono i riferimenti per il calcolo, ossia il costo chilometrico a 15.000 km e il valore del fringe benefit annuale (per tutti i 365 giorni). Se il veicolo ricercato non è presente nelle tabelle Aci (per esempio, è un nuovo modello), va preso a riferimento il veicolo che per caratteristiche risulta più simile. Una Bmw modello 520d (184cv); nella quarta colonna della tabella Aci è indicato il costo km di euro 0,6936, mentre nella quinta colonna è indicato il valore del benefit annuale che è pari a euro 3.120,99. © Riproduzione riservata 118111108111099111109115109101 Normativa Enti Locali Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 32 di 49 Sab 22/12/2012 Italia Oggi Pagina 39 Tar Piemonte: non si possono confondere vizi contrattuali per vizi di legittimità. Decide il g.o. Enti locali vincolati ai derivati Niente revoca con autotutela se non c' è stata gara. Se gli enti locali non hanno scelto con gara la Banca con cui sottoscrivere i derivati, non possono tentare (per svincolarsi dai contratti) l' escamotage dell' annullamento in autotutela, perché questo sarebbe adottato in carenza assoluta di potere. Affinché il «ripensamento» della pubblica amministrazione sia legittimo sono infatti necessari due requisiti: che vi sia stata una procedura a evidenza pubblica a monte e che il potere di autotutela sia esercitato in relazione a vizi di legittimità del procedimento. In mancanza di uno di tali elementi, l' atto di autotutela è «inesistente» in quanto adottato «in assenza dei suoi presupposti e quindi in carenza assoluta di potere». E quindi, ricorrendo all' autotutela, la p.a. fa passare per vizi di legittimità del procedimento quelli che invece sono solo «vizi e patologie contrattuali» al solo fine di sciogliersi unilateralmente dal contratto senza andare dall' unico giudice competente in materia che non può essere quello amministrativo ma solo il giudice civile. A meno di un mese dalla sentenza con cui il Consiglio di stato (si veda ItaliaOggi del 28/11/2012) aveva dato ragione alle banche (Dexia Crediop e Depfa) nel lungo braccio di ferro legale con la provincia di Pisa, gli istituti di credito mettono a segno un' altra vittoria. Forse ancora più rilevante perché questa volta i giudici amministrativi non sono entrati nel merito, ma si sono dichiarati incompetenti a decidere, indicando nel giudice civile il giudice naturale delle controversie in materia di derivati. Lo ha deciso con due distinte sentenze depositate ieri in cancelleria (n. 1389 e 1390/2012) il Tar Piemonte che si è pronunciato sui ricorsi di Banca infrastrutture innovazione e sviluppo (Biis) e Dexia Crediop contro la regione Piemonte. L' amministrazione guidata da Roberto Cota aveva tentato di svincolarsi dai contratti stipulati tra il 2005 e il 2006 dall' ex governatore Mercedes Bresso. E l' aveva fatto scegliendo la «via breve» che gli enti locali da un po' di anni a questa parte stanno prediligendo: ossia la revoca in autotutela. Ma il Tar ha bacchettato la regione. Vediamo perché. La motivazione. Nel 2006 il Piemonte che fino ad allora aveva finanziato i propri investimenti quasi esclusivamente mediante mutui, decideva di gestire il proprio indebitamento ricorrendo al mercato internazionale dei capitali. E così affidava a Merril Lynch e Dexia l' incarico di ottenere un rating (Aa3) propedeutico al collocamento sul mercato di una Normativa Enti Locali emissione obbligazionaria in due tranche per un valore complessivo di 1,8 miliardi. Per la scelta del contraente l' amministrazione aveva svolto una gara tra una dozzina di istituti bancari e alla fine erano risultati vincitori Merril Lynch, Dexia Crediop e Banca Opi, poi divenuta Biis (difesi in giudizio dall' avvocato Domenico Gaudiello). Trattandosi di obbligazioni cosiddette «bullet», ossia con rimborso del capitale in un' unica soluzione alla scadenza, la regione fu costretta dalla normativa allora vigente a stipulare contratti derivati che consentissero di accantonare periodicamente le somme necessarie a rimborsare il prestito alla scadenza. Ma per la sottoscrizione degli strumenti finanziari non era stata indetta alcuna gara. E proprio questo fa venire meno la possibilità di ricorrere all' autotutela per fare marcia indietro su derivati giudicati successivamente molto onerosi. «Una volta deciso di ricorrere allo swap, la scelta degli specifici contratti di swap e la definizione delle relative condizioni sono state il frutto di successive negoziazioni di carattere prettamente privatistico che sono state condotte dalle parti al di fuori di qualsivoglia procedimento ad evidenza pubblica», si legge nella sentenza. Per questo, prosegue il Tar Piemonte, i «presunti» vizi di legittimità in ragione dei quali la regione ha esercitato il potere di annullamento d' ufficio dei contratti, «non integrano vizi del procedimento amministrativo e dei provvedimenti di aggiudicazione a monte dei contratti, per l' evidente ragione che né l' uno né gli altri sono mai esistiti nella vicenda, ma vizi e patologie contrattuali che sono stati configurati dall' amministrazione quali vizi di legittimità al solo fine di poter conseguire immediatamente il risultato di sciogliersi unilateralmente dal vincolo contrattuale», senza dover ottenere un intervento del giudice civile. © Riproduzione riservata. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 33 di 49 . Sab 22/12/2012 Italia Oggi Pagina 9 Sabato 22 Dicembre Dicembr 2012 PRIMO PIANO 9 Arriva una maxigara del ministero dell’economia per illuminare la pubblica amministrazione E luce fu, per 1 miliardo di euro Finora dominio dei francesi di Veolia-Edf e dell’Enel DI STEFANO SANSONETTI n miliardo di euro per illuminare la pubblica amministrazione italiana. La cifra in ballo, come emerge dall’operazione curata nei giorni scorsi dal ministero dell’economia, si inserisce direttamente nella classifica dei più ricchi appalti pubblici. La documentazione è stata appena predisposta dalla Consip, la centrale acquisti del Tesoro fortemente valorizzata dal governo di Mario Monti nel tentativo di risparmiare nell’acquisizione di beni e servizi. Per la precisione, la torta in palio è di 967 milioni di euro. Questo è il valore economico del massimale di fornitura che i vincitori della gara potranno essere chiamati a fornire agli uffici di stato sparsi per la penisola. Di sicuro le dimensioni economiche del piano non mancheranno di scatenare gli appetiti delle aziende. Attualmente il servizio è in mano alla coppia francese Veolia-Électricité de France (Edf), che si è ramificata nel mercato nostrano attraverso la controllata Citelum, e ad Enel, il gruppo guidato da U Antoine Frerot Fulvio Conti Fulvio Conti che gestisce il servizio di illuminazione in diverse regioni italiane attraverso la controllata Enel Sole. La fetta restante del mercato è invece appannaggio della Gemmo spa. È quindi da presumere che ci saranno anche queste tra le tante aziende pronte a sfidarsi per aggiudicarsi l’appetitoso appalto. Certo, non si tratta di un servizio semplice. L’attività richiesta, infatti, comprende l’acquisto di energia elettrica, l’esercizio e la manutenzione degli impianti di illuminazio- ne pubblica (tra cui anche i semafori), gli interventi di adeguamento normativo e tecnologico nonché quelli di riqualificazione energetica. Secondo la Consip l’operazione è in grado di fruttare un risparmio potenziale del 30% rispetto al costo del servizio tradizionale. Inoltre lo schema prevede che la società del Tesoro firmerà con le aziende aggiudicatarie un contratto-quadro, a valle del quale ciascuna amministrazione emetterà gli ordinativi per far fronte ai propri fab- VATICANEIDE – MA C’È ANCHE CHI DISSENTE O INSULTA Il Papa ha già sfondato su Twitter con più di due milioni di follower DI L’ ANDREA BEVILACQUA Osservatore Romano gongola, parecchio entusiasta, perché su Twitter il Papa va meglio di Justin Bieber. «Nella sua prima settimana su Twitter – scrive il quotidiano vaticano – Papa Benedetto XVI, con il suo account @pontifex ha ottenuto un numero di contatti da record, superando stelle della musica come Justin Bieber nella percentuale e nel numero di retweeting dei suoi messaggi. Più di 1,2 milioni di follower del Papa, degli oltre due milioni degli attuali suoi follower totali, hanno deciso di condividere il messaggio inaugurale. L’Osservatore si è impegnato a scandagliare l’andamento su Twitter di Bieber: solo lo 0,7 per cento dei fan della pop star, nota il quotidiano, ha ritenuto opportuno ritrasmettere le sue parole il 26 settembre scorso, quando Bieber ha postato quello che è diventato il secondo messaggio più diffuso del 2012 e della sua carriera fino a oggi sui social media. Insomma, per l’Osservatore «da un primo sguardo alle statistiche risulta evidente che questo dato è parte di una tendenza più ampia: sul sito si parla molto di spiritualità e religione, e i fedeli sono più attivi nel retweet delle parole del Papa che i fan di Bieber per la pop star, come confermano gli esperti di cinguettio in Rete. Indicativo il fatto che per il Papa la soglia di un milione di follower è stata superata già prima dell’udienza del 12 dicembre scorso durante la quale Benedetto XVI ha inviato il tweet inaugurale, e che nel giro di ventiquattr’ore i seguaci in Rete sono aumentati di 750.000 unità. L’ultimo dato disponibile, aggiornato alle ore 12 del 20 dicembre, ci parla di 2.108.484 follower». Già, eppure anche se nelle prossime settimane il Papa inizierà a twettare anche in cinese e in latino, oltre che nelle otto lingue già attive, non tutti sono entusiasti della performance di @pontifex. Sul suo seguito blog Settimo cielo, ad esempio, il vaticanista dell’Espresso Sandro Magister picchia giù duro parlando di «sventurato sbarco» del Papa sul social media. Perché? Perché, scrive Magister, «i suoi timidi messaggini finiscono annegati ogni giorno in una alluvione di sberleffi». Ogni ora, in sostanza, insieme a messaggi di auguri e d’incoraggiamento, @pontifex riceve insulti visibili da tutti ciccando il suo account nella sezione «ricerca». Sberleffi a cui egli non risponde, ovviamente, ma che rimangono visibili a perpetua memoria. Un inconveniente non da poco, figlio di una decisione, quella di sbarcare su Twitter, che secondo Magister il Papa non avrebbe preso in autonomia: «Nel caso di Twitter sia l’idea che la sua messa in pratica gli sono cadute addosso da fuori. Da cicale vaticane la cui imprevidenza è ora sotto gli occhi di tutti». bisogni. I singoli contratti potranno avere una durata standard (5 anni) o estesa (9 anni). E questo spiega la consistenza economica di questa nuova gara, appunto vicina a 1 miliardo di euro. La precedente, che pure si componeva di 8 lotti geografici come l’attuale, è stata complessivamente assegnata per 388 milioni di euro. Ma in quel caso la durata contrattuale era fissata in 24 mesi. A questo punto la parola passa al mercato. Sulla base della precedente aggiudicazione i lotti più ricchi erano stati assegnati a Enel Sole per un totale di 112 milioni di euro. A seguire la Citelum (che tramite la holding Dalkia fa appunto capo a Veolia ed Edf) con 77 milioni di euro e a chiudere la Gemmo spa, forte di un bottino da 62 milioni. E chissà che quest’anno, dopo un trend ascendente che ha portato società francesi a conquistare Parmalat (vedi Lactalis) ed Edison (vedi la stessa Edf), i transalpini di Veolia, guidata da Antoine Frerot, non riescano ad accaparrarsi la fetta di grande delle luci pubbliche italiane. Le banche e gli impegni Ue Le banche chiedono al prossimo esecutivo di rispettare i vincoli dell’agenda europea. Il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini, alla decima conferenza organizzata da Dexia Crediop e da Dexia Asset Management sulle prospettive economiche e finanziarie, ha detto che «gli impegni assunti dal governo verso l’Europa sono impegni del paese e per il paese e, come tali, dovranno essere rispettati da chiunque sarà chiamato al governo dalla volontà popolare». Per il presidente di Dexia Crediop, Mario Sarcinelli, «qualsiasi governo si troverà una politica economica predefinita. Solo un ripensamento di quest’ultima a livello europeo potrà permettere al 2013 di avviare la ripresa». Bartolomeo Scappi © Riproduzione riservata © Riproduzione riservata INDISCREZIONARIO DI PUCCIO D’ANIELLO Straordinario concerto diretto da Lorin Maazel, all’Auditorium di Roma. Peccato per quegli applausi che, per tre volte, hanno interrotto la nona di Beethoven. Roba da far rabbrividire perfino Vittorio Grilli. *** Grandi pulizie, nei palazzi governativi, nel giorno della fine del mondo preannunciata dai Maya e pure dell’esecutivo guidato da Mario Monti: il traffico nel centro della capitale è stato bloccato da centinaia di furgoni, chiamati per ripulire le stanze dei dicasteri. E per portare via i regali. *** Offrire alle persone senza dimora la possibilità di recitare su un palcoscenico: un sogno che si è tradotto in realtà, a Roma. Intralot Italia, con l’ad Enea Ruzzettu, ha rappresentato al teatro Capranica una pièce in collaborazione con il centro Binario 95, una compagnia creata dalla cooperativa sociale Europe Consulting onlus. Lo spettacolo teatrale, grazie alla passione di Paola Centoni, ha trattato temi sociali inseriti nel contesto economico attuale di mercato. Il centro Binario 95 si rivolge principalmente alle persone senza fissa dimora e si propone di supportare, attraverso progetti di inclusione, persone costrette a vivere ai margini del tessuto sociale, attraverso l’attivazione di centri di ascolto presso le principali stazioni ferroviarie italiane. *** Folla di artisti, ieri sera, all’inaugurazione della mostra dedicata alla nuova edizione del premio Terna, nel tempio di Adriano di piazza di Pietra, a Roma. Intorno a Flavio Cattaneo sfilavano Alfredo Pirri, Giovanni Albanese e Pablo Echaurren. © Riproduzione riservata 118111108111099111109115109101 Normativa Enti Locali Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 34 di 49 Sab 22/12/2012 Italia Oggi Pagina 9 Arriva una maxigara del ministero dell' economia per illuminare la pubblica amministrazione. E luce fu, per 1 miliardo di euro Finora dominio dei francesi di Veolia-Edf e dell' Enel. Un miliardo di euro per illuminare la pubblica amministrazione italiana. La cifra in ballo, come emerge dall' operazione curata nei giorni scorsi dal ministero dell' economia, si inserisce direttamente nella classifica dei più ricchi appalti pubblici. La documentazione è stata appena predisposta dalla Consip, la centrale acquisti del Tesoro fortemente valorizzata dal governo di Mario Monti nel tentativo di risparmiare nell' acquisizione di beni e servizi. Per la precisione, la torta in palio è di 967 milioni di euro. Questo è il valore economico del massimale di fornitura che i vincitori della gara potranno essere chiamati a fornire agli uffici di stato sparsi per la penisola. Di sicuro le dimensioni economiche del piano non mancheranno di scatenare gli appetiti delle aziende. Attualmente il servizio è in mano alla coppia francese Veolia-Électricité de France (Edf), che si è ramificata nel mercato nostrano attraverso la controllata Citelum, e ad Enel, il gruppo guidato da Fulvio Conti che gestisce il servizio di illuminazione in diverse regioni italiane attraverso la controllata Enel Sole. La fetta restante del mercato è invece appannaggio della Gemmo spa. È quindi da presumere che ci saranno anche queste tra le tante aziende pronte a sfidarsi per aggiudicarsi l' appetitoso appalto. Certo, non si tratta di un servizio semplice. L' attività richiesta, infatti, comprende l' acquisto di energia elettrica, l' esercizio e la manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica (tra cui anche i semafori), gli interventi di adeguamento normativo e tecnologico nonché quelli di riqualificazione energetica. Secondo la Consip l' operazione è in grado di fruttare un risparmio potenziale del 30% rispetto al costo del servizio tradizionale. Inoltre lo schema prevede che la società del Tesoro firmerà con le aziende aggiudicatarie un contratto-quadro, a valle del quale ciascuna amministrazione emetterà gli ordinativi per far fronte ai propri fabbisogni. I singoli contratti potranno avere una durata standard (5 anni) o estesa (9 anni). E questo spiega la consistenza economica di questa nuova gara, appunto vicina a 1 miliardo di euro. La precedente, che pure si componeva di 8 lotti geografici come l' attuale, è stata complessivamente assegnata per 388 milioni di euro. Ma in quel caso la durata contrattuale era fissata in 24 mesi. A questo punto la parola passa al mercato. Sulla base della precedente aggiudicazione i lotti più Normativa Enti Locali ricchi erano stati assegnati a Enel Sole per un totale di 112 milioni di euro. A seguire la Citelum (che tramite la holding Dalkia fa appunto capo a Veolia ed Edf) con 77 milioni di euro e a chiudere la Gemmo spa, forte di un bottino da 62 milioni. E chissà che quest' anno, dopo un trend ascendente che ha portato società francesi a conquistare Parmalat (vedi Lactalis) ed Edison (vedi la stessa Edf), i transalpini di Veolia, guidata da Antoine Frerot, non riescano ad accaparrarsi la fetta di grande delle luci pubbliche italiane. © Riproduzione riservata. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 35 di 49 . Sab 22/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 7 Il Sole 24 Ore Sabato 22 Dicembre 2012 - N. 353 7 La legge di stabilità Fiducia numero 52 Il governo incassa 373 sì, 67 no e 15 astenuti Il provvedimento è alla firma di Napolitano IL VOTO FINALE Critiche dei deputati ai senatori Per la commissione Bilancio il Senato ha stravolto le regole della finanza pubblica Manovra, arriva il via libera L’ANALISI Gianni Trovati Sì della Camera al testo da 560 commi - L’impatto contabile sale a 32,4 miliardi Marco Mobili Marco Rogari ROMA Da 15 a 32,4 miliardi: nel percorsoandataeritornotra Camera e Senato, l’impatto della legge di stabilità è più che raddoppiato. Così come sono più che raddoppiati i vagoncini dell’ultimo treno della legislatura: dai 210 commi del primo passaggio a Montecitorio ai 560 commi all’uscita della "stazione" di palazzo Madama. Constrascico polemicoperlecritiche mosse dai deputati ai colleghi senatori e anche al Tesoro. Moltopiùlungoeadirpocoappesantito, il "convoglio" è stato approvato definitivamente ieri pomeriggio dalla Camera. Che ha prima confermato la fiducia (numero 52) al Governo con 373 sì, 67 no e 15 astenuti. E ha poi dato l’ok finale al provvedimento nel suo complesso con 309 sì, 55 no e 5 astenuti, quando numerosi deputati avevano ormai abbandonato Montecitorioconlemanioccupate da trolley e regali natalizi. Pur preservando i saldi imposti dal Governo, il poderoso restyling operato da Palazzo Madama sull’onda della corsa ai saldi di fine legislatura e a suon di micromisure a pioggia, ha dunque fatto salire il "termometro contabile" di oltre 17 miliardi. Eppure quasi nelle stesse ore proprio il Senato approvava quella legge di attuazione del pareggio in bilancio in Costituzione che d’ora in poi dovrebbe rendere impossibile qualsiasi assalto alla diligenza. Quasi unparadosso,sucuisisonosoffermatidiversideputati.Acominciare da Pier Paolo Baretta (Pd), uno dei relatori alla Camera. Esami- nando la legge di stabilità, dopo il passaggio in Senato, «emerge conchiarezzacomeleregolerelativealcontenutopropriodelprovvedimento fissate dalla normativainmateriadicontabilitàefinanzapubblicasianostatesostanzialmentetravolte», ha detto Baretta. Critiche, anche al Tesoro e alla Ragioneria generale dello Stato, sono arrivate da tutta la commissione Bilancio della Camera. Lo stesso presidente della commissione, Giancarlo Giorgetti (Lega), ha evidenziato la paradossale decisionedeisenatoridiappesantire a dismisura la manovra proprio mentre approvavano la leggediattuazionesulpareggiodibilancio. Il sottosegretario all’Economia,GianfrancoPolillo,daparte sua, ha affermato che la gestio- INSINTESI L’APPESANTIMENTO IlDdldistabilitàconteneva solodisposizionidibilancio, comeprevistodallalegge.Poi èstato"caricato"dinorme contenuteindecreti-leggeche nonsarannoconvertiti,acausa dellafinedellalegislatura LE POLEMICHE L’ultimopassaggioèavvenuto ieriallaCamera,dovecisono statecritichealtestolicenziato dalSenato.Quest’ultimoieri haapprovatolaleggeche inseriscenellaCostituzioneil pareggiodibilancio ne della "stabilità" a Palazzo Madama è stata condizionata dal «cambio di fase politica, ovvero dalla crisi di Governo», che ha indotto l’esecutivo a inserire nel testo il milleproroghe, il "salva-infrazioni" e altri decreti. IltestouscitoieriseradaMontecitorio, per essere sottoposto alla firma del capo dello Stato e poi essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, non contiene naturalmentealcunanovità rispetto a quello licenziato da Palazzo Madama. Se non fosse per un complesso e articolato lavoro di "aggiustamento del testo". Uno sututtilatabellaallegataallalegge sulla tassazione in misura fissa dei derivati (Tobin tax): quella inserita anche nel testo stampato a Montecitorio è la prima versione con il tetto d’imposta a 100 euro anziché quella voluta da tutta la commissione Bilancio con il tetto a 200 euro. Tralemisuredasegnalare,l’aumento di un solo punto della sola aliquota del 21% e un ritocco verso l’alto delle detrazioni per familiari a carico. Arrivano poi nuove risorseperla Ciginderoga(in tutto 1,7 miliardi), 2,1 miliardi nel prossimotriennioperlaproduttività e, 2,2 miliardi per la Tav. Strada spianata per l’arrivo della Tares.MentreilgettitoImu,adeccezionediquellosucapannonieopifici, passa ai Comuni che beneficiano anche di un allentamento del patto di stabilità interno. Viene ulteriormente estesa la tutela pensionistica per gli esodati (la plataa sale a quota 130mila) ed è previstoilsalvataggiofinoalprossimo luglio dei precari della Pa. SUINTERNET DISPONIBILE IN RETE IL TESTO DELLA LEGGE COMMENTATO COMMA PER COMMA CAMBIA L’IVIE Immobili esteri: il bonus prima casa vale per tutti Daoggièdisponibilesulsito internetdelSole24Oreiltesto definitivodellaleggedistabilità, cheharicevutoieri l’approvazionefinaledalla Cameraeverràpubblicatasulla GazzettaUfficiale.Iltesto scaricabilegratuitamenteè accompagnatodallespiegazioni degliespertidelSole24Ore,che hannopassatoinrassegnauno perunotuttii560commiche compongonolalegge. L’esamefariferimentoalsingolo commainquantolaversione definitivadelprovvedimentoè compostadaunsoloarticolo.Un escamotageparlamentarechesi utilizzaquandoitempisono strettiequindiènecessario evitarelavotazionearticoloper articolo.Cosìvieneapprontato unmaxi-emendamentocon centinaiadicommisuargomenti moltodiversil’unodall’altro. Infatti,iprimiriguardanoisaldi delbilanciodelloStato(chepoi dovrebberoesseregliunici contenutidiunaleggedi stabilità),mentreisuccessivi spazianodalleinfrastruttureal fisco(siaperlepersonefisiche siaperleimprese)passandoper materiecomelasemplificazione burocraticadellanauticada diporto,gliaiutiallapescaeuna seriedierogazionialleuniversità eavarientiincrisierisarcimenti didannicheloStatodeve coprire. Nellaleggedistabilità(commi518e 519 dell’articolo1) hanno trovato posto alcuni ritocchi alla normativa Ivie (imposta sugli immobili esteri), tutti a favore dei contribuenti. La decorrenza è stata spostata al 2012, quindi non ci sono conseguenze per chinon ha pagatoe, anzi,i versamenti effettuati per il 2011 sono considerati in acconto dell’impostadel2012.Inoltre,lariduzione dell’aliquota allo 0,4% per l’ abitazioneprincipalevieneestesaatutti,mentreprimaeraapplicabilesoloaidipendentidiStato ed enti locali in servizio all’estero.Suquesteabitazioniprincipa- lie sulleseconde case (nonlocate), non si applica l’Irpef sui redditi fondiari. Le regole Irpef si applicano per il meccanismo dei versamenti in acconto e saldo, quindi non sarà più l’agenzia delleEntrateadeterminareitermini dei versamenti. Cambiamenti anche per l’imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero (Ivafe): anche questa scatta dal 2012 anzichédal2011.L’imposta,poi,siapplica a tutti i conti correnti e i libretti bancari detenuti all’estero, senza distinzioni tra Stati Ue o white list e altri Stati. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Per cambiare l’Irpef necessaria più strategia Irpef è una macchina complicata, piena di leve e ingranaggi che sono nati per assicurare alle richieste fiscali la massima progressività possibile rispetto ai redditi, ma che si sono affastellati nel tempo e non sempre spingono nella stessa direzione. Per intervenire al meglio su questa architettura complessa, occorrono due condizioni: una maggioranza politica che concordi su obiettivi chiari e un po’ di tempo per studiare le soluzioni tecniche adatte a questi scopi. Questi due elementi, rarissimi nella storia recente della politica italiana, sono mancati alla legge di stabilità, arrivata al traguardo in un Parlamento già invaso dall’aria della campagna elettorale. E si vede. Il disegno iniziale del Governo è caduto sotto i colpi delle critiche, in larga parte corrette, a un’ipotesi che limava le prime due aliquote dell’Irpef, ma poneva tali e tanti limiti a detrazioni e deduzioni da azzerare del tutto l’effetto benefico del primo intervento. Il tetto alle spese da portare in detrazione, per esempio, avrebbe impedito qualsiasi sconto aggiuntivo a chi si trova nei L’ primi anni del mutuo, quando gli interessi passivi si fanno sentire di più. Abbandonata quella strada, la barra degli interventi ha puntato con decisione sugli argomenti spendibili in campagna elettorale. La famiglia, prima di tutto, e la promessa del «taglio alle tasse» finanziato dalle risorse rastrellate con la lotta all’evasione. Ottimi intenti; peccato però che la dura realtà dell’Irpef, con le sue leve e i suoi ingranaggi, finisca per raccontare una storia diversa. L’aumento delle detrazioni per figli a carico, significativo in particolare per le famiglie con portatori di handicap, da solo non può fare molto. Per le famiglie più in difficoltà, gli sconti attuali sono spesso sufficienti da soli ad azzerare l’imposta, per cui il loro aumento non ha alcun effetto pratico: ai redditi famigliari un po’ più consistenti (30-40mila euro all’anno complessivi), la novità offre in genere poche decine di euro. Basta un ritocco alle addizionali da parte del sindaco o del presidente di Regione, e il bonus viene cancellato. Un rischio concreto soprattutto nelle Regioni in deficit, che nel 2013 potranno portare fino al 2,33% (2,63% in Molise, Campania e Calabria) l’Irpef regionale per tutti, perché la clausola di garanzia per redditi bassi e famiglie è stata rinviata di un anno proprio dalla legge di stabilità. Sul fondo anti-tasse si rimane invece nell’ambito delle promesse, che quando non sono accompagnate dai fatti rischiano però alla lunga di ritorcersi contro chi le fa. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA La partita fiscale Gli aumenti delle detrazioni per i figli a carico e l’aumento delle addizionali locali sufficiente ad azzerare il beneficio. Valori in euro Famiglia monoreddito con un figlio a carico Reddito Aumento complessivo aliquote addizionali regionali e comunali sufficiente ad azzerare il beneficio Figlio Q 3 anni Figlio P 3 anni Figlio Q 3 anni Figlio P 3 anni Figlio Q 3 anni Figlio P 3 anni Figlio Q 3 anni Figlio P 3 anni Irpef 2012 Irpef 2013 Beneficio DIPENDENTI 10.000 14.000 18.000 22.000 26.000 30.000 34.000 38.000 0,0 350,9 1.683,9 2.931,4 4.148,9 5.626,4 7.313,9 9.021,4 0,0 265,6 1.602,9 2.854,6 4.076,3 5.558,0 7.249,7 8.961,4 0,0 223,0 1.562,4 2.816,2 4.040,0 5.523,8 7.217,6 8.931,4 10.000 14.000 18.000 22.000 26.000 30.000 34.000 38.000 0,0 350,8 1.683,9 2.931,4 4.178,9 5.626,4 7.313,9 9.021,4 0,0 265,6 1.602,9 2.854,6 4.106,3 5.558,0 7.249,7 8.961,4 0,0 223,0 1.562,4 2.816,2 4.070,0 5.523,8 7.217,6 8.931,4 0,0 0,0 1.343,5 2.608,7 3.843,8 5.339,0 7.044,2 8.769,4 0 127,9 121,6 115,3 108,9 102,6 96,3 90,0 0 265,6 259,4 245,9 232,4 218,9 205,5 192,0 0 0,91 0,68 0,52 0,42 0,34 0,28 0,24 0 1,90 1,44 1,12 0,89 0,73 0,60 0,51 0 127,9 121,6 115,3 108,9 102,6 96,3 90,0 0 265,6 259,4 245,9 232,4 218,9 205,5 192,0 0 0,91 0,68 0,52 0,42 0,34 0,28 0,24 0 1,44 1,12 0,89 0,73 0,60 0,51 AUTONOMI 0,0 0,0 1.343,5 2.608,7 3.873,8 5.339,0 7.044,2 8.769,4 Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore Il problema. I benefici potrebbero essere neutralizzati Sulle detrazioni per i figli l’ombra delle addizionali Gianni Trovati Della grande architettura delle modifiche all’Irpef, che nella versione originale della legge di stabilità modificavano aliquote e cambiavano detrazionie deduzioni,èrimastopoco. Nella sua versione definitiva,l’ultimamanovradelGoverno Monti esce dal Parlamento con due sole misure in fatto d’imposta sui redditi: l’aumento delle detrazioni per i carichi familiari e la possibilità di incrementi a tutto campo per le addizionalidelleRegioni indeficit sanitario, anche per i contribuenti che rientrano nella prima fascia di reddito (si veda anche Il Sole 24 Ore di ieri). Com’è ovvio, le due misure vanno in direzioni opposte, col rischio che per molti contribuenti l’aumento di peso del fiscolocalepuòmangiarsiin parte o del tutto i benefici pensati per chi ha figli a carico. Se si considerano anche le addizio- Normativa Enti Locali nalideiComuni,chenel2012sono aumentate in 2.273 enti con delibere che si faranno sentire al saldo a partire dalla busta paga di questo mese, si scopre che il rischio di vedersi limato il bonus non è limitato alle Regioni impegnate nei piani di rientrodaldisavanzo sanitario. L’intervento sulle detrazioni riguarda chi ha figli a carico e distingue il beneficio in base all’età e alla condizione dei figli. Lo sconto di base per chi ha figli di età superiore ai tre anni passa da 800 a 950 euro, quello peri figli piùpiccoli saleinvece da 900 a 1.220 euro; se il figlio è portatore di handicap si ha una dote aggiuntiva da 400 euro, che porta il bonus rispettivamente a quota 1.350 euro per i figli superiori a tre anni e a 1.620 per quelli più piccoli. La misura è pensata ovviamenteperlefamiglieconentratepiùmodeste,perchéimeccanismi del Testo unico delle im- poste sui redditi limano questi valori base con dei moltiplicatori che abbassano il beneficio alcresceredelredditodichiarato.Con10mila euroin dichiarazione,per esempio, siha diritto all’89,47% del beneficio, con 20mila euro il bonus scende al 78,95% e con 50mila euro si attesta al 47,37 per cento. Questa impostazione, però, devefare i conticonla situazionereale delle famiglie, che possono fruire di altri sconti come quelli per il coniuge a carico e quelli legati alla tipologia di lavoro svolto. Diquesto secondo elemento inparticolaresitiene contonelle tabelle pubblicate qui sopra, che fanno i conti in tasca a due profili di famiglie monoreddito, in cui il titolare dell’entrata svolge un lavoro dipendente nelprimocasoeunlavoroautonomonelsecondo.All’attopratico, il beneficio è azzerato per chi dichiara fino a 12mila euro di reddito annuale, perché il sistemadelle detrazioni giàin vigore in questi anni già bastava ad azzerare l’Irpef da pagare. Per chi si attesta sopra questa soglia, il bonus viaggia dai 127,9 euro (con reddito da 14mila euro all’anno) a 86,8 euro (reddito da 40mila) se il figlio ha più di tre anni, mentre può arrivarea266euroseilfiglioèpiùpiccolo. Al crescere del guadagno scritto in dichiarazione, naturalmente il beneficio scende. A cambiare sono però i valori assoluti, per il diverso meccanismo delledetrazioni fra lavoro dipendente e autonomo. Di conseguenza, cambia anche l’aumento della pressione fiscale locale sufficiente a cancellare i benefici. Tra chi ha figli superiori a 3 anni praticamente nessuno può dirsi al sicuro dal rischio, in particolar modo nelle Regioni in deficit chedal2013 possonofarcrescere del 6 per mille l’addizionale (basta che anche il Comune ritocchi le richieste del 2-4 per mille e il gioco è fatto); se il figlio ha fino a 3 anni, invece, il rischio-azzeramento parte intorno ai 24mila euro. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 36 di 49 Sab 22/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 7 CAMBIA L' IVIE. Immobili esteri: il bonus prima casa vale per tutti Nella legge di stabilità (commi 518 e 519 dell' articolo 1) hanno trovato posto alcuni ritocchi alla normativa Ivie (imposta sugli immobili esteri), tutti a favore dei contribuenti. La decorrenza è stata spostata al 2012, quindi non ci sono conseguenze per chi non ha pagato e, anzi, i versamenti effettuati per il 2011 sono considerati in acconto dell' imposta del 2012. Inoltre, la riduzione dell' aliquota allo 0,4% per l' abitazione principale viene estesa a tutti, mentre prima era applicabile solo ai dipendenti di Stato ed enti locali in servizio all' estero. Su queste abitazioni principali e sulle seconde case (non locate), non si applica l' Irpef sui redditi fondiari. Le regole Irpef si applicano per il meccanismo dei versamenti in acconto e saldo, quindi non sarà più l' agenzia delle Entrate a determinare i termini dei versamenti. Cambiamenti anche per l' imposta sulle attività finanziarie detenute all' estero (Ivafe): anche questa scatta dal 2012 anziché dal 2011. L' imposta, poi, si applica a tutti i conti correnti e i libretti bancari detenuti all' estero, senza distinzioni tra Stati Ue o white list e altri Stati. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Normativa Enti Locali Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 37 di 49 . Sab 22/12/2012 Il Sole 24 Ore Sabato 22 Dicembre 2012 Pagina 21 www.ilsole24ore.com IL CASO ILVA IL CASO LUCCHINI TERREMOTO IN EMILIA CONTRATTI La famiglia Riva: pronti a investire Piero Nardi nominato commissario Bellco aiuta i dipendenti a ricostruire le case Credito cooperativo, aumenti da 170 euro u pagina 22 u pagina 22 u pagina 22 u pagina 24 NOI E GLI ALTRI Competitività. Il leader di Confindustria alla Conferenza degli ambasciatori: la riforma del Titolo V può favorire le politiche per l’export «Più sinergie per il made in Italy» Squinzi: imprese e diplomazia insieme per sostenere l’industria all’estero Nicoletta Picchio ROMA Un paese manifatturiero e con una forte vocazione all’export. Come dimostrano i numeri: siamo al secondo posto al mondo, dopo la Germania, per valore aggiunto pro capite, abbiamo avuto lo stesso livello diaumentodelleesportazionirispetto ai tedeschi nel 2011, con +11 per cento. Un trend positivo cheèproseguitoanchequest’anno, nonostante le incertezze dell’economia. «Dobbiamo però aumentare INTERNAZIONALIZZAZIONE «Le scelte per la promozione devono inquadrarsi nella politica estera del Paese, con un forte coordinamento a livello centrale» lanostracompetitività,guardando al nostro interno i nodi del sistemapaese:enormioneriburocratici, difficoltà di accesso al credito,infrastruttureinefficienti, elevata tassazione e rigidità delmercatodellavoro,nonrisolte dalla riforma», sono state le parolepronunciatedalpresidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, alla IX Conferenza degli ambasciatori che si è tenuta ieri alla Farnesina. Contemporaneamente è importante sostenere l’internazio- nalizzazionedellenostreimprese: «Il supporto della rete diplomatica in questa sfida è fondamentale. Industria e diplomazia sonodueentitàalserviziodelpaese e possono fare di più e meglio insieme. È importante mantenere e migliorare il dialogo tra la rete diplomatica e le imprese: Confindustria ha strutturato unabuonacomunicazione,inoccasionedelle missioniall’estero, ma anche su base quotidiana. Auspichiamo che questo dialogo si intensifichi nel tempo e diventi permanente», ha detto Squinzi,rivolto agliambasciatori seduti in platea, durante la tavola rotonda cui ha partecipato insieme a Diana Bracco, presidente Expo spa e commissario delpadiglioneItalia,FulvioConti, ad Enel, Maurizio Costa, ad Mondadori e il commissario europeo Antonio Tajani. Proprio la Bracco, raccontando dell’esperienza Expo, ha fornito un esempio di come la rete degli ambasciatori sia stata importante per il successo delle adesioni: sono già arrivate da partedi113paesi,19hannogiàfirmato i contratti di partecipazione, molti hanno stanziato budget importanti. La Germania, ha detto la Bracco, ha stanziato 40 milioni di euro; la Svizzera 19; la Russia ha assicurato 30 milioni, i Paesi del Golfo 150 milioni; l’India vuole investire 10 milioni, più del doppio rispetto all’Expo diShanghai,con laCina cheavrà IMAGOECONOMICA il secondo padiglione più grande dell’Expo. «Spesso guardo agliambasciatoricomedeicolleghi, prima che rappresentanti delle istituzioni», ha detto Conti descrivendo la collaborazione tra Enel e le ambasciate. «Viviamo - ha aggiunto - in un momento storico in cui la capacità di fare sistema può diventare elemento cardine del successo di un’iniziativa industriale». L’obiettivo indicato dal presidentediConfindustriaèambizioso: aumentare la quota di export rispetto al Pil, passando dal nostro 28%ai livelli dellaGermania, oltre il 50 per cento. Per questo, hasottolineatoSquinzi,sonocruciali le politiche per l’internazionalizzazione e la promozione del paese all’estero: «Non ci possono essere competenze disperse e sovrapposte tra diversi soggetti, istituti, enti, agenzie e Camere di commercio. È uno spreco che non possiamo permetterci. Le scelte per l’internazionalizzazioneelapromozionedevonoinquadrarsi nellapolitica estera del paese, con un forte coordinamento a livello centrale». E secondo il presidente di Confindustria «la riforma del Titolo V della Costituzione è un’occasione preziosa perfavorirequestaconcentrazionealivellodelloStatodellepolitiche per il commercio estero». Squinzi ha anche spiegato che l’internazionalizzazionedellenostre imprese sta cambiando, aumental’exportdiprodottiapiùal- Confindustria. Il presidente, Giorgio Squinzi 6,5 50% Il surplus L’avanzo commerciale registrato dall’Italia nei primi dieci mesi La quota export rispetto al Pil È l’obiettivo fissato per l’Italia dal presidente di Confindustria miliardi tovaloreaggiunto,echeènecessario sostenere e promuovere questa trasformazione in Italia e all’estero, sia per chi esporta, sia per chi produce oltre confine. Per questo Confindustria, come hasottolineatoSquinzi,hasostenuto la cabina di regia, convinta chedebba essereunluogoistituzionale in cui i principali attori pubblici e privati condividono istanze e obiettivi e dove vengonoelaboratelelineeguidastrategiche.RitienechelanuovaAgenzia Ice venga potenziata e messa in condizione di operare. Ci sono alcuni problemi a livello Ue, sottolineati ieri mattina anche dal vice presidente della CommissioneAntonioTajani,eripresidaSquinzi,chevannoaffrontati: i negoziati del Wto, che sono bloccati da troppo tempo, e il ruolo dell’Unione europea. «La Ue deve tutelare gli interessi dell’Italia evitando che settori chiave dell’industria europea vengano penalizzati da concessioni ingiustificate. E non deve depotenziare gli strumenti a disposizione delle imprese per tutelarsidaldumpingedaaltrepolitiche sleali, che possono minare la nostra base produttiva, diminuendo l’innovazione e la qualità e provocando alti costi sociali», ha detto Squinzi. Che si è soffermato sul problema della contraffazione, sollecitando anche su questo tema il supporto della rete diplomatica. © RIPRODUZIONE RISERVATA Banche. La comunicazione ieri dell’Abi - L’accordo ha consentito finora la sospensione delle rate dei finanziamenti a 52.031 società Pmi e credito, sì alla moratoria fino a marzo Celestina Dominelli ROMA Boccata d’ossigeno per le piccole e medie imprese della penisola.Ieril’Abihacomunicatolaprorogaal31marzodel2013 del termine di validità delle «nuove misure per il credito al- I CONTENUTI Si allunga la possibilità di interrompere mutui e leasing ma si prevede più tempo per la concessione di finanziamenti le Pmi» - l’accordo stipulato a febbraio con i ministeri dello Sviluppo,dell’Economia e le associazioni imprenditoriali - in scadenza a fine 2012. In sostanza, si allunga la possibilità di sospendere mutui e leasing e di ampliareladuratadimutui,anticipazioni bancarie e scadenze del credito agrario di conduzione.Ma si prevede più tempo an- che per la concessione di finanziamenti connessi ad aumenti di mezzi propri realizzati dalle piccole e medie imprese. Soddisfatte le aziende. «La proroga - sottolinea Vincenzo Boccia,presidentePiccolaIndustriadiConfindustria-èunanotizia molto positiva per le nostre imprese. I numeri sul suo utilizzonei primimesidi operatività dimostrano infatti che è ancora molto sentita per le Pmi lanecessitàdialleviareletensionifinanziarieperpoteraffrontareconpiùvigorelasfidadellaripresa e dello sviluppo». In effetti i dati diffusi ieri dall’Abi, che fotografano la risposta delle aziende ai nuovi strumenti, sono chiari: nei primi mesi di operatività fino a ottobre, l’accordo ha consentito la sospensione delle rate dei finanziamentia52.013Pmiperun debito residuo di 17,3 miliardi, liberando2,5 miliardi diliquidità aggiuntiva per gli imprenditori. La proroga, spiega l’Abi, «si rende necessaria a fronte della permanenza di una situazione di difficoltà che richiede il mantenimento di misure di sostegno in favore delle imprese. Misure che andranno tuttaviaadeguateall’evoluzionedella congiuntura economica e alle diverse condizioni operative delle banche». Entroilnuovotermine,lebanche e le associazioni d’impresa siimpegnerannoadefinirenuove misure per sostenere finanziariamente le Pmi, nonché iniziative congiunte volte a incrementare il livello di applicazionediprincipiditrasparenzanelle relazioni tra gli istituti di creditoeleimprese.«Èimportante -sottolineaancoraBoccia-l’impegno condiviso con l’Abi di riavviareilnostrotavolodiconfrontoper mettere apunto nuoviinterventiperfavorirel’accesso al credito delle Pmi e per migliorare le relazioni tra banche e imprese assicurando la massima trasparenza». Un plauso alla moratoria arriva anche dal presidente di Confagricoltura, Impieghi vivi per regione Imprese con meno di 20 addetti al 31 agosto 2012. Valori in mld di euro Regione Impieghi Percentuale Lombardia 32.488,2 –5,17 Veneto 19.962,3 –6,00 Emilia Romagna 18.118,6 –4,94 Toscana 13.784,3 –5,32 Trentino Alto Adige 9.648,8 –1,92 Lazio 8.333,8 –2,49 Sicilia 7.359,2 –3,67 Puglia 6.977,3 –3,12 Marche 6.233,0 –7,10 Campania 6.011,1 –6,05 Liguria 4.042,6 –4,71 Friuli Venezia Giulia 3.949,0 –4,93 Abruzzo 3.558,8 –6,69 Umbria 3.351,11 –4,40 Sardegna 2.822,3 –5,44 Calabria 2.587,1 –6,75 Basilicata 979,2 –4,95 Molise 621,9 –10,57 Valle d’Aosta 429,2 –3,11 Piemonte 325,4 –4,68 Fonte: elaborazione Fondazione Impresa su dati Banca d’Italia Mattioli (Uit): margini di crescita soprattutto oltre confine Spiragli per l’economia torinese PIEMONTE Augusto Grandi TORINO «Chi fa impresa deve essere ottimista». Per Licia Mattioli, presidente dell’Unione industriale di Torino, questa premessa è fondamentale. Perché in realtà i dati di previsione per il primo trimestre del prossimo anno non lasciano spazio a una grande euforia. Aumenta la percentuale di aziende che Normativa Enti Locali prevede un calo dell’occupazione e restano negative le previsioni relative a produzione, ordini ed export. Così come resta estremamente ridotta la propensione agli investimenti da parte delle aziende subalpine. «Eppure qualche spiraglio positivo esiste ed a questo dobbiamo aggrapparci», assicura Mattioli. Perché, pur rimanendo negative, le aspettative sulla produzione migliorano leggermente (gli ottimisti salgono dal 10,8 all’11%). E anche sull’export il lato positivo è rappresentato dalle po- tenzialità ancora inespresse. E che la presidente degli industriali ritiene possano essere colte grazie all’impegno del Ceip (il Centro estero per l’internazionalizzazione diretto da Giuliano Lengo). In particolar modo per quanto concerne le esportazioni verso i Paesi Bric, cresciute ma in percentuale nettamente inferiore sia rispetto a Paesi come la Germania sia rispetto alla media italiana. Mattioli ricorda che è intollerabilmente bassa la quota di export dei prodotti agroalimentari piemontesi, anche MarioGuidi.«Abbiamoapprezzatol’iniziativadell’Abi afronte di una situazione di credit crunchche si fa sentirepesantemente anche sul settore agricolo. Si tratta di decisioni - precisa Guidi - che rappresentano certamente una delle strade da praticare per aiutare le imprese a superarel’attualedifficilesituazione economica». Quanto ai due plafond per lo smobilizzo dei crediti verso la pubblicaamministrazioneeilfinanziamento degli investimenti, previsti nello stesso accordo esottoscritti amaggio,ilquadro normativo necessario a rendereoperativiiduestrumentièstato completato, chiarisce l’Abi, inprossimitàdella scadenzadel 31 dicembre 2012 «rendendo di fatto le iniziative inapplicabili per banche e imprese». Da qui ladecisionediprorogarefinoalla fine del 2013 il termine di validità dei due plafond. «Sappiamo- osserva Boccia -che i prossimi mesi saranno delicati e in questa incertezza sarà fondamentale per le imprese poter contare ancora sulla moratoria e sulle altre misure previste dall’accordo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Italia poco internazionale Percentuale di stranieri sul totale degli iscritti alle scuole di dottorato Stati Uniti 42,8 Regno Unito 42,8 Francia 35,8 Spagna 19,2 Italia 5,0 Fonte: Miur e Rapporto Ocse, elaborazione Confindustria Education Ricerca. Il decreto al Consiglio di Stato Aziende aperte per i dottorandi Marzio Bartoloni I dottorati entrano ufficialmentein azienda.Dove imigliori cervelli potranno formarsi e fareesperienzasulcamponeilaboratori e nei centri di ricerca d’eccellenzadellenostreimprese.Nonsolo:glistessidipendenti potranno accedere ai «dottorati industriali» attivati dalle università,così comesaràpossibile ricorrere a contratti di apprendistato di alta formazione. Riparte anche da qui l’attesa rivoluzione dei "Phd made in Italy",unodeitassellipiù importanti della riforma Gelmini (la legge 240/2010), che dopo lunga attesa arriva finalmente in porto. La bozza di decreto con il regolamentosuinuovicorsididottorato che partiranno dal 2013 è statainviata nei giorni scorsi dal ministero dell’Istruzione Università e Ricerca al Consiglio di Stato che dovrebbe dare il suo parere entro inizio febbraio. E tra i suoi sedici articoli ne spunta uno (l’undici) che disciplina appunto per la prima volta - dopo le iniziative spontanee sorte finora - il «dottorato in collaborazioneconleimprese», il«dottorato industriale» e anche l’«apprendistato di alta formazione». Ogni anno circa 12mila giovani cervelli entrano nel ciclo del dottorato, ma solo uno unquarto,allaluceanchedeipochi fondi degli atenei, verrà assorbitonelle carriereaccademiche. Questo significa che circa il 75%dei dottoriin ricercarischia di disperdersi: uno spreco enorme, come ha sottolineato più volte anche Confindustria, soprattutto se si considera la fame di innovazione che colpisce le nostre imprese. La via principale per aprire le porte dell’impresa alla formazione di terzo livello sarà quella ci creare un consorzio con l’università che resta «sede amministrativa» e titolare del «rilascio del titolo accademico». Gli atenei in ogni caso potranno anche siglare direttamente delle convenzioni con «soggetti pubblici e privati in possesso di requisiti di elevata qualificazione culturale e scientifica», oltre che di «personale,strutture eattrezzature». Tra le novità della riforma c’è anche la possibilità per «qualificate istituzioni italiane di formazione e ricerca avanzate» di richiedere l’accreditamento per erogare dottorati. Ma lo potranno chiedere anche consorzi tra atenei, anche stranieri, o in collaborazione con «entidi ricerca pubblici o privati» anche di altri Paesi. Il decreto mette infine requisiti stringenti per alzare l’asticella della qualità e ridurre l’attuale frammentazione (sono previsti solo 68 "titolature"): dal numero dei docenti (almeno 16) al numero delle borse di studio (almeno IL TESTO L’articolo undici disciplina il dottorato «in collaborazione» con il sistema produttivo: ogni anno 12mila cervelli entrano in questo percorso 6), dalla disponibilità dei finanziamenti alla presenza di strutture adatte (laboratori, librerie, banche dati, ecc.). Chi farà bene riceveràanchepiùfinanziamenti dal Miur. «È una buona riforma perché c’è la dimensione internazionale, si fa massa critica e si apre al mondo del lavoro», avverte il presidente del Cun, Andrea Lenzi. Che critica però due punti: «Non viene chiarito che solo l’università può rilasciareititoliemancalaflessibilitànell’attivare nuovidottorati». Per Francesco Vitucci, segretario dell’Associazioni dei dottori di ricerca, «la riforma risolve i problemi a metà, resiste l’ambiguità che ci vede ancora come studentipiuttostochecomeprofessionisti in formazione e poi non si spiega perché si debbano regalare i dottorati ai dipendenti delle imprese». © RIPRODUZIONE RISERVATA in questo caso con un confronto penalizzante rispetto a Paesi che non hanno un’analoga tradizione agroalimentare ma esportano molto di più. Quanto alle altre ragioni di moderato ottimismo, la presidente ricorda l’impegno per il salvataggio delle aziende in difficoltà, oltre all’aumentata capacità di attrarre investimenti. Ma anche le prospettive offerte all’indotto auto dalla conferma degli investimenti Fiat nella produzione dell’alto di gamma. «E poi ci auguriamo che il prossimo Governo – conclude la presidente dell’Unione industriale – metta in campo quelle politiche industriali che sono mancate e che sono indispensabili per sopravvivere». © RIPRODUZIONE RISERVATA Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 38 di 49 Sab 22/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 21 Banche. La comunicazione ieri dell' Abi - L' accordo ha consentito finora la sospensione delle rate dei finanziamenti a 52.031 società. Pmi e credito, sì alla moratoria fino a marzo I CONTENUTI Si allunga la possibilità di interrompere mutui e leasing ma si prevede più tempo per la concessione di finanziamenti. Celestina Dominelli ROMA Boccata d' ossigeno per le piccole e medie imprese della penisola. Ieri l' Abi ha comunicato la proroga al 31 marzo del 2013 del termine di validità delle «nuove misure per il credito alle Pmi» - l' accordo stipulato a febbraio con i ministeri dello Sviluppo, dell' Economia e le associazioni imprenditoriali - in scadenza a fine 2012. In sostanza, si allunga la possibilità di sospendere mutui e leasing e di ampliare la durata di mutui, anticipazioni bancarie e scadenze del credito agrario di conduzione. Ma si prevede più tempo anche per la concessione di finanziamenti connessi ad aumenti di mezzi propri realizzati dalle piccole e medie imprese. Soddisfatte le aziende. «La proroga - sottolinea Vincenzo Boccia, presidente Piccola Industria di Confindustria - è una notizia molto positiva per le nostre imprese. I numeri sul suo utilizzo nei primi mesi di operatività dimostrano infatti che è ancora molto sentita per le Pmi la necessità di alleviare le tensioni finanziarie per poter affrontare con più vigore la sfida della ripresa e dello sviluppo». In effetti i dati diffusi ieri dall' Abi, che fotografano la risposta delle aziende ai nuovi strumenti, sono chiari: nei primi mesi di operatività fino a ottobre, l' accordo ha consentito la sospensione delle rate dei finanziamenti a 52.013 Pmi per un debito residuo di 17,3 miliardi, liberando 2,5 miliardi di liquidità aggiuntiva per gli imprenditori. La proroga, spiega l' Abi, «si rende necessaria a fronte della permanenza di una situazione di difficoltà che richiede il mantenimento di misure di sostegno in favore delle imprese. Misure che andranno tuttavia adeguate all' evoluzione della congiuntura economica e alle diverse condizioni operative delle banche». Entro il nuovo termine, le banche e le associazioni d' impresa si impegneranno a definire nuove misure per sostenere finanziariamente le Pmi, nonché iniziative congiunte volte a incrementare il livello di applicazione di principi di trasparenza nelle relazioni tra gli istituti di credito e le imprese. «È importante sottolinea ancora Boccia - l' impegno condiviso con l' Abi di riavviare il nostro tavolo di confronto per mettere a punto nuovi interventi per favorire l' accesso al credito delle Pmi e per migliorare le relazioni tra banche e imprese assicurando la massima trasparenza». Un plauso alla moratoria arriva anche Normativa Enti Locali dal presidente di Confagricoltura, Mario Guidi. «Abbiamo apprezzato l' iniziativa dell' Abi a fronte di una situazione di credit crunch che si fa sentire pesantemente anche sul settore agricolo. Si tratta di decisioni - precisa Guidi - che rappresentano certamente una delle strade da praticare per aiutare le imprese a superare l' attuale difficile situazione economica». Quanto ai due plafond per lo smobilizzo dei crediti verso la pubblica amministrazione e il finanziamento degli investimenti, previsti nello stesso accordo e sottoscritti a maggio, il quadro normativo necessario a rendere operativi i due strumenti è stato completato, chiarisce l' Abi, in prossimità della scadenza del 31 dicembre 2012 «rendendo di fatto le iniziative inapplicabili per banche e imprese». Da qui la decisione di prorogare fino alla fine del 2013 il termine di validità dei due plafond. «Sappiamo osserva Boccia - che i prossimi mesi saranno delicati e in questa incertezza sarà fondamentale per le imprese poter contare ancora sulla moratoria e sulle altre misure previste dall' accordo». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 39 di 49 . Sab 22/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Il Sole 24 Ore Sabato 22 Dicembre 2012 - N. 353 Norme e tributi 29 Fisco e contribuenti. Pubblicate in «Gazzetta Ufficiale» le tabelle Aci 2013 sui costi chilometrici Giustizia & web. Per il video relativo a un disabile Il benefit-auto vale il 3-6% in più Aumenti maggiori per i veicoli diesel che per quelli a benzina A Milano assoluzione per tre manager Google Luca Gaiani Giovanni Negri Pronte le tabelle Aci per il benefit auto del 2013. Nel supplemento ordinario n. 211 alla Gazzetta ufficiale di ieri è stato pubblicato il provvedimento che riporta i valori da utilizzare per la tassazione del reddito in natura derivante dall’assegnazione delle autovetture aziendali ai dipendenti. Rispetto al 2012, aumenti medi tra il 3 e il 4 per cento per i veicoli a benzina e tra il 5 e il 6 per cento per quelli diesel. L’articolo 51 del Tuir stabilisce che l’imponibile da assoggettareacontributi eritenutefiscali per l’uso "promiscuo" dell’auto da parte di dipendenti esoggettititolaridiredditoassimilato (come gli amministratori di società) si quantifica sulla basedel30%diunvalorestabilito dall’Aci annualmente, che corrisponde ad una percorrenza di 15.000 chilometri. L’auto a in benefit si considera cioè de- stinata all’uso privato per 4.500 chilometri all’anno (15.000 x 30%), indipendentemente dalla percorrenza effettiva. L’importo da aggiungere al reddito pagato in denaro, per determinarel’imponibileprevidenziale e fiscale, è quello forfettario della tabella Aci, anche se il lavoratore utilizza il veicolo personalmente per un numerodichilometrisuperioreoppure inferiore a quello di legge. Il benefit è indipendente dal costo che la società sostiene effettivamente per l’utilizzo privato, che può essere più o meno elevato di quanto stimato dalla tabella. IL QUADRO Definiti i valori per la tassazione del reddito in natura che deriva dall’assegnazione ai dipendenti Se il mezzo è assegnato solo per finalità personali, il reddito innatura dovrà misurarsiapplicando la regola del valore normale(articolo9 delTuir) e dunque quantificando ciò che, in base ai chilometri effettivi, è stato il beneficio realmente attribuito al dipendente. Qualora l’auto del dipendente non sia compresa nella lista Aci, per quantificare il benefit si farà riferimento al modello che risulta più simile a quello in uso. Dall’importo convenzionale della tabella Aci si deducono, per il calcolo del valore da inserire in busta paga, le somme (Iva compresa) eventualmente pagate dal dipendente (anche mediante trattenuta), per l’uso del veicolo. Se queste somme sono pari o superiori all’ammontare fiscale, nessun obbligo di assoggettarle a contribuzioneea ritenutasorgeper ildatore di lavoro. L’assoggettamento a contributi e ritenute del valore del benefit dovrà avvenire nel periodo di paga, e dunque in genere mensilmente per i dipendenti; per ladeterminazionedel momentoimpositivo degli amministratori e dei collaboratori coordinati e continuativi, si farà invece riferimento al sistema periodico di pagamento previsto dalle delibere,dai contratti odagli accordi intercorsi. Alla retribuzione in denaro del mese, o al compenso pagato all’amministratore,si aggiungerà, conriferimento al diverso periodo di paga, un importo pari a 1/12 (o alla quota corrispondente al periodo di paga prescelto) di quanto risultante dalla tabella, dedotto l’importo eventualmente pagato dal dipendente. L’importo convenzionale Acisiconsidera anchequale valore normale per la tassazione delleautoassegnateinusoaisoci (articolo 2, del Dl 138/2011). © RIPRODUZIONE RISERVATA Agenzia delle Entrate. Con la circolare 48/E arrivano i chiarimenti Gestioni patrimoniali, il bollo si paga anche sulla liquidità Adriano Melchiori Gianfranco Ursino A ridosso delle chiusure di fineanno, l’agenziadelle Entrate ha diffuso ieri l’attesa circolare (n.48/E del 21 dicembre) sulla nuova imposta di bollo in vigore dal 2012 su conti correnti, libretti di risparmio e prodotti finanziari,giàoggettodelledisposizioni attuative dettate dal decreto Mef del 24 maggio scorso. Bollo fisso su c/c e libretti Il provvedimento ribadisce che l’imposta fissa (euro 34,20 per le personefisiche e100persoggetti diversi)vadeterminatainbaseai giorni rendicontati utilizzando l’anno civile di 365 giorni (366 giorni se bisestile come il 2012). L’imposta annuava rapportata al periodo anche in caso di chiusura o apertura dei rapporti, ma l’importononpuòessereinferiorea1euro.Perl’esenzionedicontielibrettiintestatiapersonefisiche con saldo complessivo non superiore a 5mila euro, la giacenza va calcolata come media dei saldi giornalieri contabili, comprendendoancheilibrettialportatore.Inpresenzadipiùrapporti con diversa periodicità di rendicontazione, va considerata anchelagiacenzamediadeirapportinonrendicontati.Laliquidazioneinoccasionedellarendicontazioneperiodicaècomunquedefi- LIBRETTI E CONTI CORRENTI Per l’esenzione dei rapporti che non superano in totale i 5mila euro, la giacenza va calcolata come media dei saldi giornalieri contabili nitiva e non richiede alcun conguaglio a fine anno. È chiarito, poi, che per i libretti di risparmio assume rilevanza la natura soggettivaanchedelportatoredellibretto, se diverso dal soggetto che ne ha richiesto l’emissione. Bollo sui prodotti finanziari Per l’imposta dello 0,10% (0,15% dal 2013), la circolare utilizza più esempiperspiegarecomeapplicarelamisuraminimadi34,20euroe quella massima di 1.200, prevista per il 2012, ma ora integrata dalla legge di Stabilità, dal 2013, con un tetto di euro 4.500 per i clienti non persone fisiche. L’applicazione di minimoe massimoconsidera tutti i prodotti del cliente, ragguagliandoli ai giorni rendicontati. In presenzadipiùrapporti,vannoconsideratiunasolavoltaigiornideiperiodisovrapposti.Occorre,poi,ve- rificare al 31 dicembre (o alla chiusura delrapporto) se l’imposta applicata sia almeno pari al minimo. Per le rendicontazioni di estinzione di dossier ormai vuoti, l’imposta è quella minima di euro 34,20 rapportataalperiodo.Perlegestioni patrimoniali il prelievo è da calcolare sull’intero valore del patrimoniogestito,compreselaliquidità. Inoltre è chiarito che il cumulo, per minimo e massimo, si applica ancheallepolizze assicurative. LeEntratesemplificanoilprelievo sui buoni fruttiferi postali, giàesentisedivalorecomplessivo non superiore a 5mila euro. PosteItaliane, infatti, determina l’imposta solo al 31 dicembre, senza considerare i Bfp rimborsati in corso d’anno e considerandoperinterol’annodiapertura. Per i Bfp emessi prima del 2009, invece, il bollo è sempre calcolato in percentuale ma con un’imposta minima annuale di euro1,81 anziché di 34,20. Per le Onlus è confermata l’esenzione dal bollo, oltre che su conti correnti e libretti di risparmio,anche sui prodotti finanziari. © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO IMPOSTE LOCALI Terreniincolti in montagna esenti Imu I terreni agricoli montani sono esclusi dall’Imu anche se incolti. La conferma ufficiale è stata fornita mercoledì19dalsottosegretarioall’EconomiaVieriCeriani al question time alla commissione Finanze della Camera.Aisensidell’articolo7delDlgs504/1992,applicabile anche all’Imu, è previstal’esenzioneperi terreni agricoli ricadenti in zone montaneo dicollina(circolare ministeriale n. 9/1993). Si era posto il problema se i terreni incolti potessero usufruire della esenzione, dato che non essendo coltivatinonpotrebberorientrare fra quelli agricoli. Il Governo ha confermato che anche per i terreni incolti sussiste l’esenzione, precisando che nelle istruzioni ministerialiallacompilazione della nuova dichiarazione Imu viene prevista l’esenzione genericamente per i terreni ricadenti nelle aree montane e di collina. Larispostanonpotevaessere diversa in quanto l’Imu colpisce i fabbricati, le aree edificabili ed i terreni agricoli. Non vi sono altre categorie di immobili per cui i terreni incolti non possono cheappartenereallacategoriadeiterreniagricoli. Piuttosto,ilproblemasipresenta per i terreni edificabili i quali, se sono posseduti e condotti da imprenditori agricoli professionali o da coltivatori diretti iscritti nella gestione Inps, sono considerati agricoli e quindiesentisesituatiinmontagna o in collina. I proprietari farebbero bene, quindi, a non lasciare incolti i terreni in aree edificabili. G. P. T. © RIPRODUZIONE RISERVATA Enti locali. Approvati i nuovi fabbisogni standard locali Il Tar: competenza al giudice inglese Napoli spende per gli uffici il 35% in più del prezzo giusto Regione Piemonte, stop sui derivati Verdetto ribaltato e proscioglimento pieno, «perché il fatto non sussiste». La Corte d’appello di Milano ha assolto ieri i tre manager di Google imputati per violazione della privacy in relazione a un video caricato in rete che mostrava un minorenne disabile insultato e vessato dai compagni di scuola. In primo grado erano staticondannatia6mesi.Ilcollegioha confermatoanchel’assoluzione che era già arrivata in primo grado per un quarto imputato, che rispondeva solo di diffamazione. La sentenza di primo grado emessa nel febbraio 2010 aveva fatto il giro del mondo perché si trattava del primo processo a livello internazionale per pubblicazione di contenuti, in questo caso video, sul web che vedeva tra gli imputati dei responsabili di un provider di internet. Le condanne erano state criticate,tral’altro,dall’ambasciata Usa a Roma e anche dalla stampa americana perché ritenute una sorta di censura alla libertà del web. Il filmato che ritraeva un minorenne sottoposto ad angherie ed insulti da parte dei compagni di classe di un istituto tecnico di Torino era stato caricato su Google video l’8 settembre del 2006 dove era stato cliccatissimo per circa 2 mesi. «Assoluta soddisfazione, ma nessuna sorpresa; onestamente la condanna si basava sul nulla» Sono queste le prime parole dell’avvocato Giulia Bongiorno,legaledeitremanager. La sentenza di assoluzione, ha proseguito il legale, è «una giusta conseguenza». Rispondendo alle domande dei cronisti l’avvocato ha spiegato che«i controlli ci sono,ma non competono a Google», non è statoriconosciutocioèunasorta di "maxi controllo", non c’è questoulteriore obbligo,come per esempio per un direttore di un giornale. Bongiorno ha sottolineato che bisognerà poi attendere le motivazioni per prendere maggiore consapevolezzadella portata dellasentenza e per valutare se, come MILANO. Per far funzionare la propria burocrazia il Comune di Napoli spende il 34% in più rispetto al prezzo «giusto», mentre Bari, il più virtuoso fra i capoluoghi di Regione, si accontenta del 67% inmenodellerisorseche potrebbe utilizzare in base ai parametri federalisti. ParoladellaCopaff,lacommissione paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale presiedutadaLucaAntonini,chehaapprovato la seconda tranche dei «fabbisognistandard»,cioèdeilivelli ottimali di spesa che Comuni e Province dovrebbero seguire: la prima, relativa alla Polizia municipale dei Comuni e al mercato dellavoronelle Province,era stata predisposta a giugno e il Dpcm è stato approvato ieri dal consiglio dei ministri. Un capitolo ricco quello varato dalla Copaff, perché riguarda le funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo, valea dire ilcomplesso degli uffici che fanno funzionare la macchina comunale e provinciale. Sotto esame, sulla base dei dati raccolti direttamente con i questionari sottoposti nei mesi scorsi ai Comuni e integrati con i database istituzionali (dalle Finanze all’Interno, dall’Inps all’agenzia del Territorio) sono finiti così gli uffici tecnici, quelli che si occupano di tributi, l’anagrafe, lo stato civile, gli uffici elettorali e così via. Si tratta di un complesso di attività che nei Comuni vale 8,8 miliardi all’anno, vale a dire il 27,2% della spesa corrente complessiva dei sindaci nelle Regioni a Statuto ordinario, e 1,4 miliardi nelleProvince(il22,9%delleuscite correnti). Insieme alla prima Normativa Enti Locali puntata dei fabbisogni standard, cheagiugno aveva mostratoi numeri della Polizia municipale nei Comuni e dei servizi del mercato dellavoro nelle Province,la macchina ha ormai esaminato il 35% delle spese correnti comunali e provinciali.Ovviamentesolonelle Regioni a Statuto ordinario, coinvolte più direttamente dalla legge delega sul federalismo fiscale e dai suoi decreti attuativi. Le performance Laspesaeffettivaperlaburocrazia comunaleinrapportoai fabbisognistandard Comune Napoli Potenza Ancona Perugia Firenze Venezia Roma Bologna Catanzaro Milano Genova Campobasso L’Aquila Torino Bari Differenza % fra spesa storica e fabbisogni standard 34,4 26,5 20,7 15,2 13,9 7,5 7,1 3,8 3,2 –5,6 –8,0 –10,3 –15,6 –58,5 –67,0 Fonte: elab. Sole 24 Ore su dati Copaff Il meccanismo messo in piedi da Sose, la società degli studi di settore,con IfeleUpihaelaborato i dati di spesa parametrandoli adiversevariabili,dallecaratteristiche del territorio alla quantità di servizi effettivamente offerti, per individuare i parametri di spesa ottimale. Tra i capoluoghi delle Regioni a Statuto ordinario, Napoli, Potenza e Ancona mostrano i risultati peggiori, con le differenze più alte fra la spesa reale messa a bilancio e il «prezzogiusto»deiservizi,mentreBari, Torinoel’Aquila vantanoi dati migliori. Genova e Milano spendono poco meno rispetto ai fabbisogni standard, mentre le uscitediRomaeFirenzesonosuperioriailivelliottimaliapprovatidallaCopaff.Anchealivelloregionale,la geografiadel confronto fra uscite effettive e spesa corretta mostra dinamiche simili: il quadro più virtuoso è offerto dai Comuni del Nord ovest, trainati in particolare dai risultati degli enti piemontesi, mentre la Campania mostra i livelli di spesa più alti rispetto ai servizi offerti, ma secondo le tabelle Copaff anche Emilia Romagna e Toscana hanno spazi per i risparmi. Nell’impostazione originaria del federalismo fiscale i fabbisogni standard dovevano individuare i livelli di spesa da garantire con la perequazione statale. Il quadro nel frattempo è mutato, ma le norme non si sono dimenticate del ruolo assegnato a questa rilevazione: secondo la legge distabilità approvata ieri, ifabbisogni standard dovranno entrare in gioco nella distribuzione del fondo di solidarietà alimentato dall’Imu. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA La Regione Piemonte non può chiedere al giudice amministrativo di pronunciarsi sull’annullamento in autotutela dei derivati da 1,85 miliardi sottoscritti nel 2007 perché si tratta di contratti «di natura privatistica», su cui deve decidere il giudice inglese in base all’Isda Master Agreement. Giudice inglese che, su questa vertenza, si è già pronunciato a luglio, dando il semaforo verde agli swap in quanto caratterizzati da condizioni «legittime, valide e vincolanti», stipulate «non a fini speculativi» da un «operatore qualificato» come la Regione. LA BATTAGLIA La Corte di Londra ha definito legittimi gli swap ma per l’ente non si è pronunciata sull’autotutela, che rimarrebbe valida Uscite sconfitte dal primo round del processo penale milanese, le banche continuano invece a ottenere soddisfazioni sul versante della giustizia amministrativa. Nel caso di Torino, giudicato dal Tar Piemonte nella sentenza 1390/2012 depositata ieri, a ottenere la vittoria è Dexia Crediop (della partita sono anche Merril Lynch e B.I.I.S.) La vicenda è analoga a quella di tanti derivati di enti territoriali raccontate in questi anni. Nel 2006 la Regione, allora retta dalla Giunta di centrosinistra guidata da Mercedes Bresso, mette in campo un’emissione obbligazionaria LE INDICAZIONI La Corte d’appello di Milano ribalta la sentenza emessa in primo grado: non esiste un dovere di controllo sui contenuti La vicenda 01 | IL PRECEDENTE Il tribunale di Milano, nel febbraio 2010, condannò tre dirigenti di Google accusati di diffamazione e violazione della privacy per non avere impedito nel 2006 la pubblicazione sul motore di ricerca di un video che mostrava un minore affetto da sindrome di Down insultato e picchiato da quattro studenti di un istituto tecnico di Torino. Ai tre imputati vennero inflitti sei mesi di reclusione per violazione della privacy. Un quarto dirigente è stato assolto 02 | L’ASSOLUZIONE Ieri la Corte d’appello ha prosciolto i manager con la formula più ampia, «perché il fatto non sussiste», bocciando la tesi dell’accusa basta su una nozione ampia di controllo conferma della condanna. Secondo l’accusa Google, che un «host attivo» è colpevole di mancato controllo, perché «il controllo doveva essere fatto, ma è stato omesso al fine di lucrare e questo è reato». Per l’accusa non solo era stata violata la privacy di un minore, «ma sono anche state date lezioni di crudeltà a 5.500 visitatori». Per il pg il controllo «era possibile, le procedure di controllo esistevano», ma Google si era guardata dall’esercitarlo. Nella requisitoria l’accusa sottolinea come Google «doveva fare il controllo, poteva farlopreventivamente– lapossibilità è nota da anni –, ma questo controllo aveva un costo, quindi l’omesso controllo è stato fatto per fare profitto». Google Italy «ha sede in Italia edera suocompito conformarsi alle leggi italiane sulla privacy», aveva concluso la sua requisitoria lo scorso11 dicembre Bertolè Viale. Ma per la difesa di Google, svolta oltre che Bongiorno anche da Giuseppe Vaciago, «non c’è obbligo giuridico» di controllo per l’internet provider. Nella sentenza di condannadiprimogrado,avevaosservatoin aulala difesa,sifa riferimento a un obbligo «di cui non c’è traccia» nell’ordinamento italiano.Piuttosto«laprofessoressa che era in quell’aula», mentre i ragazzi filmavano «aveva un obbligo giuridico, mentre non ha mosso un dito. Noi, invece, siamo in quest’aula e non abbiamo nessun obbligo».Edifronteaquelvideo«riprovevoleevergognoso»,larimozione da parte di Google «è stata assolutamente tempestiva». Inoltre, aveva sottolineato Bongiorno, Google video è «un servizio di Google Inc. che permette di caricare i video sui server,servercheeranoinCalifornia. Allora perché questo processo lo facciamo qui? Occorre contestualizzare bene il codice della privacy nel contesto europeo» e «non è vero che siamo in una prateria (come sostenuto dal giudice della sentenza di condanna Oscar Magi, ndr) senza obblighi». © RIPRODUZIONE RISERVATA Diritto di famiglia. La sentenza La Cassazione «apre» sui patti pre-matrimoniali Patrizia Maciocchi Gianni Trovati pare probabile, lo scontro giudiziario avrà una terza tappa in Cassazione per un (ora eventuale) ricorso della Procura. Esulta anche la società. In una nota Google precisa che «Siamo molto felici che la decisione di primo grado non sia stata confermata e che la Corte d’Appello abbia riconosciuto l’innocenza dei nostri colleghi. Anche in questo frangente – prosegue la nota – il nostro pensiero va al ragazzo e alla sua famiglia, che in questi anni hanno dovuto sopportare momenti difficili». Sconfitta la linea della procura diMilano. Il Pg Laura Bertolè Viale aveva infatti chiesto ai giudici della prima sezione penale della Corte d’appello la da 1,85 miliardi di euro in forma bullet, che prevede il rimborso a scadenza in soluzione unica. Per questo tipo di obbligazioni, allora possibili, la legge imponeva la costituzione di fondi o di swap di ammortamento. Nasce da qui la decisione di sottoscrivere i derivati per accantonare periodicamente le somme necessarie al rimborso (amortising swap), per mettersi al riparo dalle dinamiche di tasso (interest rate swap) e per proteggere le banche dal rischio Italia (credit default swap), i cui contratti sono stati firmati nella seconda metà del 2007. Nel 2011 la giunta Cota (Lega Nord)chiedediesaminareiderivatiaunconsulente,cheligiudica viziati da «violazioni normative» e «costi occulti» che non consentono di ottenere la «convenienza economica» necessariaper legge agli swap degli enti pubblici. Di qui l’annullamentoin autotutela,che però ieri ha ricevuto lo stop del Tar Piemonte. La procedura è stata preceduta solo da una gara informale, si caratterizza come «privatistica» e non consente quindi di attivare i poteri autoritativi dell’ente pubblico. La competenza, quindi, è inglese. Dexia richiama i contenuti della sentenza inglese di luglio, ritenendola sufficiente a salvareicontratti,main seratalaRegione ribatte che i giudici di Londra non si sono pronunciati sull’autotutela, che secondo Palazzo Lascaris mantiene quindi la sua «portata caducatoria». La battaglia, insomma, pare destinata a continuare. G. Tr. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il "contratto" prematrimoniale è valido se afferma interessi meritevoli di tutela. La Corte di cassazione con la sentenza 23713, dice sì alla versione italiana degli accordi presi dai coniugi prima delle nozze, di moda nei paesi anglosassoni. L’apertura della "frontiera" è possibile però solo se il patto, sottoscritto in vista dell’altare, non è contrario ai principi dell’ordine pubblico e afferma un diritto. Del nuovo corso beneficia unexmaritoacuilamoglieavevapromessoditrasferire,incaso di fallimento del matrimonio, la proprietà di un immobi- L’INDICAZIONE Il contratto è valido solo se afferma degli interessi che risultano meritevoli di tutela le a titolo di indennizzo per le spesesostenuteperristrutturare la casa coniugale, sempre di sua proprietà. Mentre il futuro spososiimpegnavaaricambiare con 20 milioni di lire. Ma tra il dire e il fare ce ne corre. E la generosa fidanzata, una volta diventata ex moglie, ci ha ripensato e si è rivolta ai giudici, ma a considerare legittimoilpassoindietroèstatosolo il tribunale di primo grado. La Cassazione, prima di affermare la validità dell’accordo,ricordaladiversitàdiorientamenti sul punto. Da una parte la giurisprudenza prevalente che ritiene nulli i "patti" sottoscritti prima delle nozze, in Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile sede di separazione o in vista del divorzio perché in contrastocon i«principi diindisponibilità degli status e dello stesso assegnodidivorzio».Unachiusura censurata dalla dottrina che guarda all’evoluzione del sistema normativo, propenso a riconoscere maggiore autonomia ai coniugi nello scegliere sui loro rapporti economici anche quando l’amore finisce. Su questa strada c’è la giurisprudenza più recente che nega il contrasto con l’ordine pubblico affermando, in particolare, la validità anche dell’accordo teso a escludere il mantenimento in caso di separazione, con il solo limite della tutela del coniuge più debole che può chiedere di annullare la scrittura privata. La ricorrente non può invece fare nulla nel caso esaminato, dal momento che si è "incastrata" in un impegno di tipo negoziale, collegato alle spese affrontate dall’ex marito. Un vero e proprio contratto «caratterizzato da prestazioni e controprestazioni tra loro proporzionali» di cui il debitore non può liberarsi, se non attuando quanto sottoscritto. Nessun appiglio neppure nella condizione "sospensiva" individuata nel fallimento del matrimonio, che deve essere considerata solo come evento oggettivo indipendentemente da eventuali responsabilità addebitabili all’uno o all’altro coniuge. Anzi nullo sarebbe l’accordo che, limitando la libertà dei componenti della coppia di sciogliere l’unione, ponesse delle condizioni dissuasive. © RIPRODUZIONE RISERVATA MASSIMA «L’impegnonegoziale, unasorta didatiuminsolutum, viene collegatoallespeseaffrontate perlasistemazione diunaltro immobileadibitoacasa coniugale,eilfallimentodel matrimoniononviene consideratounacausagenetica dell’accordo,maèdegradatoa mero"evento"condizionale. Ovelacausageneticafosseil matrimonio(eilsuofallimento) l’impegnopredetto,unasortadi sanzionedissuasiva voltaa condizionarela libertà decisionaledeglisposi anchein ordineall’assunzionedi iniziativetendentiallo scioglimentodelvincolo coniugale,sarebbesicuramente nullo.Maindiceditaleipotesi potrebbeesseresoltantouna notevolesproporzionedelle prestazioni,alcontrarionon provata... Nellaspeciesitrattadiun accordocaratterizzatoda prestazioniecontroprestazioni traloroproporzionali. Comenoto,aisensidell’articolo 1197delCodicecivile,il debitorenonpuòliberarsi eseguendounaprestazione diversadaquelladovuta,salvo cheil creditoreviconsenta; l’obbligazionesi estingue quandola diversaprestazioneè eseguita... Nelcasospecificositratta diun contrattoatipicoespressione dell’autonomianegoziale dei coniugi,sicuramentedirettoa realizzareinteressimeritevolidi tutela,aisensidell’articolo 1322,secondocommadel codicecivile». Pagina 40 di 49 Sab 22/12/2012 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Il Tar: competenza al giudice inglese. Regione Piemonte, stop sui derivati LA BATTAGLIA La Corte di Londra ha definito legittimi gli swap ma per l' ente non si è pronunciata sull' autotutela, che rimarrebbe valida. La Regione Piemonte non può chiedere al giudice amministrativo di pronunciarsi sull' annullamento in autotutela dei derivati da 1,85 miliardi sottoscritti nel 2007 perché si tratta di contratti «di natura privatistica», su cui deve decidere il giudice inglese in base all' Isda Master Agreement. Giudice inglese che, su questa vertenza, si è già pronunciato a luglio, dando il semaforo verde agli swap in quanto caratterizzati da condizioni «legittime, valide e vincolanti», stipulate «non a fini speculativi» da un «operatore qualificato» come la Regione. Uscite sconfitte dal primo round del processo penale milanese, le banche continuano invece a ottenere soddisfazioni sul versante della giustizia amministrativa. Nel caso di Torino, giudicato dal Tar Piemonte nella sentenza 1390/2012 depositata ieri, a ottenere la vittoria è Dexia Crediop (della partita sono anche Merril Lynch e B.I.I.S.) La vicenda è analoga a quella di tanti derivati di enti territoriali raccontate in questi anni. Nel 2006 la Regione, allora retta dalla Giunta di centrosinistra guidata da Mercedes Bresso, mette in campo un' emissione obbligazionaria da 1,85 miliardi di euro in forma bullet, che prevede il rimborso a scadenza in soluzione unica. Per questo tipo di obbligazioni, allora possibili, la legge imponeva la costituzione di fondi o di swap di ammortamento. Nasce da qui la decisione di sottoscrivere i derivati per accantonare periodicamente le somme necessarie al rimborso (amortising swap), per mettersi al riparo dalle dinamiche di tasso (interest rate swap) e per proteggere le banche dal rischio Italia (credit default swap), i cui contratti sono stati firmati nella seconda metà del 2007. Nel 2011 la giunta Cota (Lega Nord) chiede di esaminare i derivati a un consulente, che li giudica viziati da «violazioni normative» e «costi occulti» che non consentono di ottenere la «convenienza economica» necessaria per legge agli swap degli enti pubblici. Di qui l' annullamento in autotutela, che però ieri ha ricevuto lo stop del Tar Piemonte. La procedura è stata preceduta solo da una gara informale, si caratterizza come «privatistica» e non consente quindi di attivare i poteri autoritativi dell' ente pubblico. La competenza, quindi, è inglese. Dexia richiama i contenuti della sentenza inglese di luglio, ritenendola sufficiente a salvare i contratti, ma in serata la Regione ribatte che Normativa Enti Locali i giudici di Londra non si sono pronunciati sull' autotutela, che secondo Palazzo Lascaris mantiene quindi la sua «portata caducatoria». La battaglia, insomma, pare destinata a continuare. G. Tr. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 41 di 49 . Sab 22/12/2012 la Repubblica SABATO 22 DICEMBRE 2012 La Repubblica Pagina 9 @ VERSO LE ELEZIONI POLITICA INTERNA PER SAPERNE DI PIÙ www.governo.it pubblico.repubblica.it ■9 Il dossier Governo, missione compiuta su Btp e Ue in difficoltà su sviluppo e anti-corruzione Gli obiettivi raggiunti Spread Nel Salva-Italia tagli per 30 miliardi Il divario Btp-Bund rimesso in sicurezza Il primo provvedimento del governo Monti — 4 dicembre 2011 — è quello che sull’onda di un’emergenza intimidisce i partiti, Pdl in testa, e riesce meglio. Il Salva-Italia, manovra da 30 miliardi, passa in Parlamento senza modifiche. Da quel momento quel default dell’Italia sfiorato con Berlusconi si allontana, salvando il Paese e con esso l’euro. Nella manovra c’è anche la riforma delle pensioni del ministro Fornero per mettere in sicurezza il sistema. Preziosi anche i tagli della spending review Grazie al Salva-Italia il differenziale Btp-Bund inizia a scendere. Con Berlusconi, il 9 novembre 2011, lo spread aveva toccato il massimo storico a 578 punti, a un passo dall’insostenibilità. Il default è dietro l’angolo. Con Monti, tra alti e bassi, scende. Ad agosto la svolta, con l’intervento della Bce. L’Italia, grazie alla sua rinnovata solidità, ne beneficia. Unica fiammata quando Berlusconi si riaffaccia sulla scena politica. Poi si assesta di nuovo. Mercoledì scorso scende fino a 287 punti. Ieri ha chiuso a 310. Credibilità Costi della politica Asse con Hollande e ritorno in Europa Resistenze ai tagli superate dopo lo scandalo Batman Il vero successo di Monti è aver ridato credibilità a un Paese che con Berlusconi era stato emarginato nei consessi internazionali. Subito un ruolo centrale nei negoziati europei grazie al lavoro quotidiano di Monti e Moavero e all’austerity adottata a Roma. A marzo su impulso italiano nell’agenda Ue si inizia a parlare di crescita. Grazie all’asse con Hollande arriva la svolta: a giugno la Merkel deve accettare lo scudo anti-spread proposto dall’Italia senza il quale la Bce non avrebbe potuto intervenire. Sull’onda dello scandalo Batman il governo riesce a scardinare le resistenze dei partiti (specialmente di centrodestra) e fa approvare il decreto che taglia i costi della politica. Colpo di forbici a numero e stipendio dei consiglieri regionali, provinciali e comunali. Tagliati anche i fondi dei gruppi e gli stipendi dei presidenti. Un altro settore nel quale il governo è molto attivo, con successo, è la lotta all’evasione. Tutti ricorderanno i blitz nelle località turistiche più patinate. Nel 2012 recuperati 13 miliardi. Riforme Lavoro e liberalizzazioni avanti ma con cautela Due riforme sulle quali ci sono state aspre polemiche sono quella del lavoro (Fornero) e le liberalizzazioni (Passera). Per la Fornero sull’articolo 18 è battaglia con il Pd, sulla flessibilità in entrata con il Pdl. Alla fine la riforma sarà annacquata ma otterrà comunque il via libera Ue. Nei prossimi anni si capirà il suo valore. Sulle liberalizzazioni è soprattutto il Pdl a mettersi di traverso. Insieme alle lobby riesce ad ammorbidire le misure su taxi, medicine e professioni. Sindacati Gli obiettivi mancati ALBERTO D’ARGENIO Pensioni Mario Monti ha varcato la soglia di Palazzo Chigi il 16 novembre 2011con lo spread a 578 punti, un Paese screditato e sull’orlo del default. L’eredità di Silvio Berlusconi. Il premier grazie al Salva-Italia, all’abilità nel negoziare in Europa e ai frequenti viaggi nelle capitali della finanza ha ridato fiducia e credibilità all’Italia. Fino a ricoprire un ruolo centrale a Bruxelles, dove ha raccolto i maggiori successi. Tra questi l’avvio della strategia Ue per la crescita e, a giugno, l’adozione dello scudo anti-spread che ha poi permesso il decisivo intervento della Bce. Nonostante le tante battaglie combattute contro la Merkel e gli altri leader del Nord, ora tutte le Cancellerie tifano per un suo bis. Dopo l’emarginazione internazionale di Berlusconi un successo anche il recupero dei Grado di realizzazione normali rapporti fuori alto dall’Europa (in particolare il legame con Obama). Sul medio fronte interno il governo si è invece mosso tra luci e basso o ombre. Molte riforme sono nullo state meno coraggiose delle attese, spesso per l’ostilità dei partiti in Parlamento. Frequenti i no del Pdl. Dura la battaglia con il Pd sulla riforma del lavoro. La crescita è un punto dolente per Monti, con l’Italia in piena recessione. Il premier ha ammesso che le misure necessarie per evitare il fallimento del Paese hanno depresso il Pil facendo lievitare il debito, ma confida che le riforme strutturali in futuro ripagheranno gli italiani dei sacrifici imposti. Sempre che non vengano smontate. Il fallimento più evidente il caos esodati. Ma il risultato con il quale Monti lascia dopo 13 mesi è sotto gli occhi di tutti: ieri lo spread ha chiuso a 310 punti nonostante le tensioni politiche. L’obiettivo di salvare il Paese, dunque, è stato centrato. Il rilancio spetterà al prossimo governo. (ha collaborato Riccardo Di Grigoli) © RIPRODUZIONE RISERVATA Esodati Crescita Un pasticcio drammatico Maglia nera nella Ue risolto con grave ritardo per la recessione Il maggiore insuccesso del governo Monti è quello degli esodati, l’esercito di chi è rimasto senza lavoro e dopo la riforma Fornero senza pensione. Un pasticcio reso ancora più drammatico dal balletto sui numeri e dal ritardo con il quale il governo ci ha messo una pezza. Alla fine è stata trovata la copertura per 130 mila persone con un costo di 10 miliardi. L’esecutivo ha istituito un fondo per gli esodati che si verranno a creare nei prossimi anni. Ma i soldi ce li dovranno mettere i futuri governi. Monti ha riconosciuto che per salvare il Paese ha dovuto imporre misure recessive. Ma confida che le riforme - come i decreti sviluppo di Passera e le semplificazioni- in futuro possano irrobustire la crescita del Prodotto interno lordo italiano. Intanto nel 2012 il Pil è crollato in tutta Europa, in Italia oltre la media (2,4%). A Bruxelles Monti è riuscito ad avviare, anche con Hollande, un piano per la crescita, la riforma del mercato interno e il dibattito sugli investimenti pubblici. I frutti? In futuro. Conti pubblici Province Deficit verso quota zero ma volano debito e fisco Bloccata dalle Camere la riduzione da 86 a 51 Nel 2012 il debito italiano ha sfondato quota 2000 miliardi (126% del Pil), ma nel 2013 dovrebbe essere raggiunto l’obiettivo di abbattimento del deficit (pareggio di bilancio). Monti ha anche ridato all’Italia quell’avanzo primario dilapidato da Berlusconi. Ma con il governo tecnico è salita la pressione fiscale (46%) sebbene molte misure, come l’Imu, erano state promesse all’Europa da Berlusconi nell’estremo tentativo di salvarsi prima delle dimissioni. Il Pdl ha fatto saltare la delega fiscale. Il governo aveva approvato la riduzione delle province, che con l’accorpamento sarebbero passate da 86 a 51. Ma per ragioni elettorali in Parlamento il Pdl ha fatto saltare la riforma, e con essa risparmi per centinaia di milioni. Altri insuccessi il rapporto Amato sulle spese di sindacati e partiti e quello Giavazzi sugli incentivi alle imprese. Saltati per i veti di lobby e parti sociali. I partiti hanno affondato la riforma del Titolo V della Costituzione che avrebbe dovuto ridisegnare la struttura dello Stato. L’attività del Governo Monti 35 Decreti legge IL BILANCIO 57 31 Disegni di legge di ratifica di accordi internazionali 23 Disegni di legge 27 21 77 115 Provvedimenti approvati dal Cdm Approvati definitivamente dal Parlamento I VOTI DI FIDUCIA 34 Camera Senato 18 Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Anticorruzione Un risultato a metà stop alla trasparenza Sull’anticorruzione il governo Monti spinge, ma non ottiene il risultato pieno. Rema contro il Pdl. Così rimangono bloccate la delega sulla trasparenza nella Pubblica amministrazione e quella sulle incompatibilità per gli incarichi dei dirigenti pubblici. Porta invece a casa l’incandidabilità dei condannati, l’inasprimento delle pene per i corrotti e il doppio reato di concussione. Salta il ddl sulle misure alternative al carcere. Pagina 42 di 49 Sab 22/12/2012 La Repubblica Pagina 9 Province. Bloccata dalle Camere la riduzione da 86 a 51 Il governo aveva approvato la riduzione delle province, che con l' accorpamento sarebbero passate da 86 a 51. Ma per ragioni elettorali in Parlamento il Pdl ha fatto saltare la riforma, e con essa risparmi per centinaia di milioni. Altri insuccessi il rapporto Amato sulle spese di sindacati e partiti e quello Giavazzi sugli incentivi alle imprese. Saltati per i veti di lobby e parti sociali. I partiti hanno affondato la riforma del Titolo V della Costituzione che avrebbe dovuto ridisegnare la struttura dello Stato. Sindacati Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 43 di 49 . Sab 22/12/2012 llaa RReeppuubbbblliiccaa SABATO 22 DICEMBRE 2012 ■ IV ROMA La Repubblica Pagina 68 IL CAOS DEI TRASPORTI LE REAZIONI/1 LE REAZIONI/2 LE REAZIONI/3 Secondo la consigliera Azuni del Gruppo Misto “non è possibile che l’unico sistema di trasporto economico in città sia inutilizzabile con questa frequenza e nelle ore di punta” De Luca (Pd): “Anziché fare terrorismo per coprire le persone nominate ai vertici Atac, il sindaco consenta al nuovo amministratore di lavorare senza imporre i suoi uomini” “Per i Maya oggi era la fine del mondo Noi l’abbiamo anticipata da mesi con la metro L’apocalisse si è abbattuta di nuovo sui romani”, ironizza il consigliere Pd Stampete Nando Bonessio Athos De Luca Le frasi Alemanno: “La metro B è stata sabotata” Il dossier dei sindacati: tra luglio e novembre 75 blocchi sulle due linee LAURA SERLONI SA la parola “sabotaggio”. Lo fa per la prima volta, il sindaco Alemanno. Ammette di essere «molto preoccupato per la sequenza infinita di atti non comprensibili» e arriva ad ipotizzare una manomissione volontaria. «C’è stato un salto di livello — spiega davanti all’Assemblea capitolina — perché finora ci sono stati dei disservizi che potevano avere radici di disaffezione oltre che problemi tecnici, ma il fatto che uno degli interruttori avesse i cavi tranciati fa pensare a un atto vandalico di notevole entità». Sono i dati a far riflettere. Un dossier elaborato dai sindacati spiega che tra luglio e novembre ci sono stati solo sulla linea B ben 68 episodi che hanno portato blocchi e rallentamenti e 7 sulla linea A. «C’è sicuramente un problema di scarsi fondi per la manutenzione, dovuti ai tagli subiti — U Sindacati continua il primo cittadino — ma c’è chiaramente qualcuno che sta giocando con la metro per screditare la città. Ora attendiamo i filmati: negli ultimi due casi una volta è stato schiacciato un pulsante e in un altro caso, sono stati tagliati i cavi. Bisogna capire se si tratta di singoli vandali o di sabo- da mesi con la metro e oggi per non essere da meno l’apocalisse si è abbattuta di nuovo sui romani», ironizza Antonio Stampete, consigliere capitolino del Pd. «Uno stillicidio, un disastro quotidiano non degno di una capitale europea. Alemanno è il primo responsabile di questo scempio: si “Il fatto che i cavi di un interruttore siano stati tranciati lascia pensare a un atto volontario” Il Campidoglio attende le indagini della magistratura Poi si potrebbe costituire parte lesa tatori». Il Campidoglio aspetta le indagini della magistratura, poi valuterà se costituirsi parte lesa. L’ennesimo stop della linea di trasporto sotterranea fa esplodere la polemica. «Oggi era per i Maya il giorno della fine del mondo, a Roma l’abbiamo anticipata vergogni e se ne vada», argomenta il democratico, Paolo Masini. E aggiunge Athos De Luca (Pd): «Il sindaco anziché fare terrorismo per coprire le responsabilità dei suoi uomini nominati ai vertici Atac, consenta al nuovo Ad di fare la macro struttura senza imporre Il sindaco Alemanno la presenza dei suoi accoliti per cercare di rendere più efficiente l’azienda». Mentre l’Adoc chiede che l’Atac indennizzi i cittadini con due giorni di utilizzo gratuito dei mezzi, tutta l’opposizione punta il dito contro il primo cittadino. «Alemanno ha fallito, Roma è una città da terzo mondo», rincara Marco Miccoli, segretario romano del Pd. Secondo Gemma Azuni del Gruppo Misto, la situazione è «insopportabile, non è possibile che l’unico sistema di trasporto, economico e veloce della città, sia inutilizzabile». E rincara Nando Bonessio dei Verdi: «Ricorderemo questo giorno come “Alemaya” per il fallimento sul trasporto pubblico della Capitale». Il Pdl fa quadrato intorno al sindaco. «Un vandalo tira un comando di emergenza, e per la sinistra la responsabilità è di Alemanno», sostiene il piddiellino, Federico Rocca. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 44 di 49 Sab 22/12/2012 La Repubblica Pagina 68 Le frasi. Alemanno: "La metro B è stata sabotata" Il dossier dei sindacati: tra luglio e novembre 75 blocchi sulle due linee. USA la parola "sabotaggio". Lo fa per la prima volta, il sindaco Alemanno. Ammette di essere «molto preoccupato per la sequenza infinita di atti non comprensibili» e arriva ad ipotizzare una manomissione volontaria. «C' è stato un salto di livello - spiega davanti all' Assemblea capitolina - perché finora ci sono stati dei disservizi che potevano avere radici di disaffezione oltre che problemi tecnici, ma il fatto che uno degli interruttori avesse i cavi tranciati fa pensare a un atto vandalico di notevole entità ». Sono i dati a far riflettere. Un dossier elaborato dai sindacati spiega che tra luglio e novembre ci sono stati solo sulla linea B ben 68 episodi che hanno portato blocchi e rallentamenti e 7 sulla linea A. «C' è sicuramente un problema di scarsi fondi per la manutenzione, dovuti ai tagli subiti - continua il primo cittadino - ma c' è chiaramente qualcuno che sta giocando con la metro per screditare la città. Ora attendiamo i filmati: negli ultimi due casi una volta è stato schiacciato un pulsante e in un altro caso, sono stati tagliati i cavi. Bisogna capire se si tratta di singoli vandali o di sabotatori ». Il Campidoglio aspetta le indagini della magistratura, poi valuterà se costituirsi parte lesa. L' ennesimo stop della linea di trasporto sotterranea fa esplodere la polemica. «Oggi era per i Maya il giorno della fine del mondo, a Roma l' abbiamo anticipata da mesi con la metro e oggi per non essere da meno l' apocalisse si è abbattuta di nuovo sui romani », ironizza Antonio Stampete, consigliere capitolino del Pd. «Uno stillicidio, un disastro quotidiano non degno di una capitale europea. Alemanno è il primo responsabile di questo scempio: si vergogni e se ne vada», argomenta il democratico, Paolo Masini. E aggiunge Athos De Luca (Pd): «Il sindaco anziché fare terrorismo per coprire le responsabilità dei suoi uomini nominati ai vertici Atac, consenta al nuovo Ad di fare la macro struttura senza imporre la presenza dei suoi accoliti per cercare di rendere più efficiente l' azienda». Mentre l' Adoc chiede che l' Atac indennizzi i cittadini con due giorni di utilizzo gratuito dei mezzi, tutta l' opposizione punta il dito contro il primo cittadino. «Alemanno ha fallito, Roma è una città da terzo mondo», rincara Marco Miccoli, segretario romano del Pd. Secondo Gemma Azuni del Gruppo Misto, la situazione è «insopportabile, non è possibile che l' unico sistema di trasporto, economico e veloce della città, sia inutilizzabile». E rincara Nando Sindacati Bonessio dei Verdi: «Ricorderemo questo giorno come "Alemaya" per il fallimento sul trasporto pubblico della Capitale ». Il Pdl fa quadrato intorno al sindaco. «Un vandalo tira un comando di emergenza, e per la sinistra la responsabilità è di Alemanno », sostiene il piddiellino, Federico Rocca. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 45 di 49 . Sab 22/12/2012 Corriere della Sera Pagina 11 Primo Piano 11 Corriere della Sera Sabato 22 Dicembre 2012 # Chiamati a raccolta I nomi E «chiama» Bersani e Grillo: confrontiamoci La cena Il leader del Pdl Silvio Berlusconi, 76 anni, tra Robinho e Kevin Prince Boateng. Il patron del Milan ha raggiunto la squadra in hotel a Roma, dove si trova in vista della sfida con i giallorossi di Zeman (foto Buzzi) L’annuncio di Ingroia «Ci metto la faccia Faremo la rivoluzione» L’ex pm: nei processi io mai di parte ROMA — «Io ci sto. Ci metto la faccia. Se ci saremo tutti allora potremo fare la nostra rivoluzione. Una rivoluzione civile basata sui valori della Costituzione». E’ un’ovazione quella che saluta, sulle note di Bruce Springsteen, il debutto in politica di Antonio Ingroia: ex pm nel processo sulla trattativa tra Stato e mafia. La platea da tutto esaurito del teatro Capranica, dove siedono in prima fila, Antonio Di Pietro, il sindaco di Napoli de Magistris, quello di Palermo Leoluca Orlando, il leader dei comunisti italiani Oliviero Diliberto e, più in là, di Rifondazione Paolo Ferrero e dei Verdi Angelo Bonelli, è già pronta ad acclamarlo candidato premier. Lui li galvanizza: «Siamo già un polo alternativo al berlusconismo e alle politiche di Monti. Non siamo secondi a nessuno». Lui ringrazia e respinge gli attacchi: «Non rispondo a Dell’Utri, condannato per associazione mafiosa, o a Berlusconi padrone del suo partito. Ma agli amici dico che la mia candidatura non varrà come prova di essere stato un pm politicizzato. Sfido chiunque a dimostrarlo nei processi». Per sciogliere la riserva chiede qualche giorno e alcune condizioni. La prima è che la politica faccia un passo indietro, per zio Landini della Fiom; don Luigi Ciotti di Libera; Salvatore Borsellino, fratello di Paolo; le donne di "Se non ora quando"; Michele Santoro. E i radicali? «Apprezzo la battaglia sul carcere, siamo pronti al confronto». «Servono tante adesioni — aggiunge — perché vogliamo osare». Osa in nome di Falcone e Borsellino, Ingroia: «L’Italia è un Paese ammalato. E’ il Paese delle mafie e delle ingiustizie. Senza memoria. Il loro lascito è un tesoro smarrito da riportare alla luce. Disperdiamo i veleni che ammorbano il Paese». Vuole espellere la mafia e le cricche dall’economia del nostro Paese, riformare davvero la giustizia, eliminare le leggi ad personam, introdurre il reato di autoriciclaggio e ripristinare quello Maurizio Landini Tra i nomi che Antonio Ingroia ha citato come personalità di cui ci sarebbe bisogno in politica c’è il segretario della Fiom, 51 anni. Altri nomi: don Luigi Ciotti e Michele Santoro Antonio Di Pietro Il 62ene leader dell’Idv, che ieri era seduto in prima fila al Teatro Capranica ad applaudire Ingroia, ha accolto positivamente l’annuncio del procuratore aggiunto: «Noi siamo pronti» Pm Antonio Ingroia, 53 anni, alla manifestazione di «Io ci sto» (Ansa) incoraggiare la società civile a farsi avanti. Lo dice ai leader: «Nessuna rottamazione, vi vogliamo nella nostra battaglia. Ma i simboli non devono figurare nella nostra lista che deve unire tutti. Non vogliamo essere un’accozzaglia di colori, un arcobaleno, ma una nuova identità». Di Pietro applaude e annuncia: «Noi siamo pronti». «Uniamo le forze», invoca Ingroia «non vogliamo solo di- struggere ma governare il cambiamento del Paese». E lancia un appello a Pier Luigi Bersani e a Beppe Grillo. «Chiedo un confronto a Bersani senza pregiudizi. Il Pd ha fatto alcuni errori. Ma conosco molti nel Pd che hanno le mie idee». E a Grillo: «A volte ha usato toni un po’ troppo arrabbiati. Ma la sua non è antipolitica. Demonizzarlo è sbagliato». Convoca per nome chi vorrebbe con sé: Mauri- Luigi de Magistris Il sindaco di Napoli, 45 anni, ieri ha detto: «È un giorno importante per chi vuole cambiare il Paese. Ingroia lancia un appello per liberare l’Italia da cricche, malapolitica, caste e massomafie» Nomi Il magistrato ha fatto i nomi del leader della Fiom Landini e di don Luigi Ciotti di falso in bilancio. «Ma non vogliamo essere un polo solo giustizialista e manettaro» chiarisce Ingroia. «So bene che l’Italia è a rischio default. Ma le politiche di Monti sono state ingiuste e sbagliate. Subentrando a Berlusconi ha messo i conti un po’ in ordine ma a pagare sono stati solo i deboli, ora più poveri di soldi e di diritti». Per Ingroia i soldi ci sono: «Ogni anno ci sono 120 miliardi di euro di evasione fiscale, 60 di corruzione. Questo genera la fuga degli investitori, non l’articolo 18. La mafia va eliminata non contenuta come ha tentato di fare la politica finora. Noi abbiamo un’arma potente: l’onestà». Virginia Piccolillo © RIPRODUZIONE RISERVATA ✒ L’analisi Il Senatùr QUANDO IL CAVALIERE VOLEVA LE TOGHE AL GOVERNO di GIOVANNI BIANCONI A E Bossi rilancia «Io candidato? Penso di sì» MILANO — «Io candidato? Penso di sì». Così Umberto Bossi risponde ai cronisti che gli chiedono se figurerà nelle liste della Lega per le prossime elezioni. La domanda nasce dal fatto che Maroni ha spiegato che «di candidature sicure non ne esistono» e che «sarà il movimento a decidere chi andrà in parlamento e se ci andremo». Giusto ieri l’ex capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni, fedelissimo bossiano, ha detto che «il brusco pensionamento di Bossi poteva essere evitato». Ma il fondatore del Carroccio, nella foto impegnato in un braccio di ferro con Viviana Beccalossi, ieri ha parlato anche della possibile alleanza con il Pdl: «Il problema è che Berlusconi vuole essere lui il premier. Ma la soluzione deve trovarla con i suoi su un altro nome». © RIPRODUZIONE RISERVATA Sindacati guardare la scena, è difficile non pensare al «partito dei pubblici ministeri». Uno, Antonio Ingroia, che arringava dal palco accompagnato da applausi continui; altri due, Antonio Di Pietro e Luigi de Magistris, seduti in prima fila ad ascoltare, pronti ad affidare all’oratore la guida del nuovo schieramento politico. Vent’anni dopo, o poco meno, c’è chi pensa di ricominciare da dove si partì all’indomani di Mani Pulite, la cosiddetta Seconda Repubblica contrassegnata — anche — dai magistrati che diventano politici di prima fila. Fondatori e referenti carismatici di partiti e movimenti. Oggi sembra un paradosso, e chi non lo ricorda si stupirà, ma a proporre a Di Pietro di cambiare lavoro e diventare ministro fu Silvio Berlusconi. Il quale voleva affidare a un rappresentante della pubblica accusa ancora in servizio nientemeno che il ministero dell’Interno. Era il 1994. Il magistrato rifiutò dopo essersi consultato con il suo procuratore capo, Francesco Saverio Borrelli, e rinviò il suo salto di un paio d’anni. Entrò nel governo Prodi nel 1996, dopo aver vestito per un paio d’anni l’abito dell’imputato in attesa delle assoluzioni. Poi il Pds lo candidò al Senato, e lì prese il via la sua carriera partitica, fino all’Italia dei Valori che oggi si prepara a sostenere Ingroia. Proprio nelle liste di Di Pietro, Luigi de Magistris approdò al Parlamento europeo nel 2009, senza soluzione di continuità con il precedente incarico di giudice, seppure «in esilio» a Napoli dopo le azioni disciplinari e le bacchettate del Csm che l’avevano costretto a lasciare il ruolo di pm in Calabria. L’anno scorso si consumò l’emancipazione dall’ex collega, con la candidatura vincente a sindaco di Napoli, parte integrante di quel «movimento arancione» che fin da allora aveva diverse anime. Una delle quali, capeggiata da de Magistris, oggi ha proposto a Ingroia la leadership del raggruppamento che si proclama «alternativo al berlusconismo e al montismo». Così s’è arrivati a lui, il pubblico ministero antimafia arrivato sul palco del teatro Capranica (con l’accompagnamento musicale di Bruce Springsteen) direttamente dall’inchiesta sulla trattativa tra Cosa nostra e istituzioni al tempo delle stragi, se si escludono i due mesi trascorsi in Guatemala ma in costante contatto con l’attualità politica italiana. La continuità, davanti a lui che parla e agli altri due che applaudono, si tocca quasi con mano. Anche se si sta realizzando un passaggio che nelle intenzioni di tutti dovrebbe essere di discontinuità dal passato. E che però, in una parte dell’opinione pubblica e degli schieramenti, resta ancorato all’affidamento delle proprie speranze a un magistrato. Un pubblico ministero, per l’esattezza. Non si tratta solo di mettere qualche giudice in lista, ché quello è sempre accaduto e probabilmente seguiterà ad accadere. E non è nemmeno così strano che accanto agli avvocati, ai medici e a tanti altri professionisti o rappresentanti dei diversi settori della società ci siano pure dei magistrati chiamati a legiferare. E magari a governare. La particolarità sta nel pm che improvvistamente viene visto come il salvatore della patria, il leader considerato in grado di mostrare affidabilità, raccogliere consenso e guidare il cambiamento (o presunto tale). E’ una delle anomalie italiane: la politica costretta a rifugiarsi in chi indagava sui guasti del- Il ’94 A proporre ad Antonio Di Pietro di cambiare lavoro fu proprio Silvio Berlusconi, che nel ’94 voleva affidargli il ministero dell’Interno Concatenazioni Proprio con le liste di Di Pietro De Magistris approdò al Parlamento europeo. Ed è stato lo stesso sindaco di Napoli a contattare Ingroia Il leader dei 5 Stelle Grillo attacca i sindacati: «Non ce n’è bisogno» MILANO — «Il Maya day di Monti. Il 21 dicembre 2012 non ha deluso del tutto. Ci si aspettava una catastrofe. Un meteorite. Un gigantesco tsunami. Niente di ciò, ma un cambiamento è avvenuto. Il segnale atteso è arrivato. Nel Maya day, Rigor Montis si è finalmente dimesso», ha scritto Beppe Grillo sul blog. Il leader politico del Movimento 5 stelle (nella foto tra le candidate Federica Dieni e Dalila Nesci), in Calabria per i «Firma day», ha attaccato i sindacati: «Sono ormai cosa dell’Ottocento, non hanno più ragione di esistere perché il lavoratore deve diventare compartecipe dell’azienda. Come fanno negli Stati Uniti». E prosegue: «Non hai bisogno dei sindacati. E poi sono politici che mettono lì. Hanno il bilancio come i partiti». Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile © RIPRODUZIONE RISERVATA la politica, fossero la corruzione o le connivenze coi poteri occulti e la criminalità organizzata. Dell’opportunità che i magistrati compiano questo passo, mettendo così a rischio l’obiettività del lavoro svolto in precedenza e alimentando i sospetti di chi riteneva che facessero politica anche con la toga sulle spalle, molto s’è detto e si continuerà a dire. Con le consuete divisioni tra chi pensa che sia giusto e chi no. Molto meno s’è dibattuto sul fatto che i partiti, oggi soprattutto i più piccoli o che si dicono espressione della «società civile», si ritrovano a confidare nelle capacità aggregatrici e propositive di chi esercitava il «controllo di legalità» sul potere. E’ come se la politica continuasse ad affidare una delega che sembra figlia dell’incapacità di risolvere certi problemi in proprio, e di avanzare proposte credibili. Come se di fronte a un elettorato che reclama pulizia non si trovasse di meglio che consegnare la ramazza a chi, fino a poco prima, per mestiere maneggiava il codice penale. Sembra un problema della politica, prima ancora che dei pm investiti del ruolo di condottieri politici. Dovuto anche al fatto che «il mondo della giustizia è diventato un osservatorio privilegiato delle carenze di regole, legalità e diritti dovute alle inefficienze della politica». E’ quel che pensa e dice Livio Pepino, magistrato in pensione da due anni e promotore di Cambiare si può, altro movimento in formazione che conta di presentarsi alle prossime elezioni. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 46 di 49 Sab 22/12/2012 Corriere della Sera Pagina 11 Il leader dei 5 Stelle. Grillo attacca i sindacati: «Non ce n' è bisogno» MILANO - «Il Maya day di Monti. Il 21 dicembre 2012 non ha deluso del tutto. Ci si aspettava una catastrofe. Un meteorite. Un gigantesco tsunami. Niente di ciò, ma un cambiamento è avvenuto. Il segnale atteso è arrivato. Nel Maya day, Rigor Montis si è finalmente dimesso», ha scritto Beppe Grillo sul blog. Il leader politico del Movimento 5 stelle ( nella foto tra le candidate Federica Dieni e Dalila Nesci ), in Calabria per i «Firma day», ha attaccato i sindacati: «Sono ormai cosa dell' Ottocento, non hanno più ragione di esistere perché il lavoratore deve diventare compartecipe dell' azienda. Come fanno negli Stati Uniti». E prosegue: «Non hai bisogno dei sindacati. E poi sono politici che mettono lì. Hanno il bilancio come i partiti». RIPRODUZIONE RISERVATA. Sindacati Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 47 di 49 . Sab 22/12/2012 Corriere della Sera Pagina 53 Economia 53 Corriere della Sera Sabato 22 Dicembre 2012 Professioni Duemila posti a rischio Via libera alle nuove regole dell’avvocatura. Addio ai prezzi amministrati Acciaio Lucchini al capolinea, arriva il commissario Avvocati, si cambia tutto Così tariffe e praticantato ma porterà alla cancellazione dall’Albo di 40 o 60 mila avvocati — sostiene Cosimo Matteucci, presidente di "Mobilitazione generale avvocati" — la Cassa ha parametri reddituali all’interno dei quali non rientrano decine di migliaia di avvocati, quasi tutti giovani. È una selezione della razza». Per la verità sono tante le voci del dissenso, per esempio quello che arriva da Ester Perifano, segretario gnerale dell’associazioLe nuove regole ne nazionale foren«Quello che il Le società Il tirocinio La Cassa L’assicurazione se: Parlamento consegna al Paese è un Diventa Diventa Il tirocinio Nessuna impianto normatiobbligatoria obbligatoria prevede 6 mesi apertura ai soci vo antiquato, obsol’iscrizione alla l’assicurazione in università e la di capitale. Le leto e presenta molCassa forense. professionale e frequenza società ti punti assai dubbi Chi non lo fa anche quella obbligatoria a professionali dal punto di vista viene cancellato per eventuali scuole di saranno costituzionale. Non dall’Albo degli infortuni sul formazione consentite solo è stato riformato avvocati lavoro riconosciute tra avvocati l’Esame di Stato, le scuole obbligatorie scuole di formazione riconosciute rense — che stabilirà tutti gli aspetti renderanno impossibile la pratica dal Cnf; i praticanti possono non es- attuativi della norma, soprattutto le in studio e le specializzazioni sono sere retribuiti nel primo semestre questioni dei minimi contributivi e un pasticcio». Persino l’Oua, alleato ma poi dovranno ricevere un ade- del trattamento previdenziale e lavo- storico del Cnf sulla riforma, ha guato compenso; sarà obbligatoria reremo sodo per dimostrare agli av- avanzato, col suo nuovo presidente un’assicurazione professionale e vocati che la nuova norma è una con- Nicola Marino, diverse perplessità, una anti-infortuni; infine per gli quista per tutta la categoria. La tutesoprattutto «per quanto riguarda la iscritti all’Albo diventa obbligatoria la previdenziale non deve essere un l’iscrizione alla Cassa forense. A tal servizio condizionato al reddito ma tutela ai giovani e il mancato accesso programmato all’Università». proposito forte la soddisfazione del- un diritto di tutti i professionisti». l’ente previdenziale di categoria: La pensano in maniera radical- Tanta fretta non ha prodotto condi«Abbiamo un anno per redigere il mente diversa i giovani avvocati visione. Isidoro Trovato nuovo regolamento — spiega Alber- che si affidano alla rete per manifeto Bagnoli, presidente della Cassa fo- stare il loro dissenso. «Questa nor© RIPRODUZIONE RISERVATA PIOMBINO — Dopo mesi di braccio di ferro tra banche, sindacati e istituzioni, il gruppo siderurgico Lucchini ha presentato al Tribunale di Livorno la richiesta di amministrazione straordinaria. E proprio ieri sera il ministero dello Sviluppo ha nominato il commissario, Piero Nardi. Non è la panacea, naturalmente, ma forse è l’unico mezzo per tentare di salvare una fabbrica, che dà lavoro ad oltre duemila operai, da tempo in crisi gravissima e sotto tutela delle banche creditrici. La Lucchini perde ogni mese 15 milioni di euro. In cassa ne sono rimasti meno di 100, sostengono i sindacati, poi sarebbe stata la fine e la disoccupazione per almeno 4 mila lavoratori (indotto compreso). Una sciagura non solo per Piombino ma per tutta la provincia di Livorno e l’intera Regione Toscana. La notizia è stata commentata positivamente dai sindacati. Non è un sospiro di sollievo (i problemi restano e sono gravissimi) ma un passo importante verso un cambiamento di rotta. «Con la nomina del commissario si chiuderà un capitolo nerissimo e che avrebbe avuto un solo epilogo: il dissesto e la chiusura degli impianti — commenta Luciano Gabrielli leader provinciale della Fiom Un altoforno a Piombino Cgil —. Adesso si volta pagina. Ci aspetta una fase che presenterà sicuramente delle difficoltà, ma che apre una nuova prospettiva per il futuro dello stabilimento». Sindacati e lavoratori sono convinti di potercela fare. Anche perché la Lucchini, nonostante le perdite, resta una fabbrica che continua a riscuotere qualche interesse sul mercato. E non è un caso che un mese fa il gruppo siderurgico svizzero Klesch aveva manifestato qualche interesse all’acquisto. Ma il commissariamento è apparso a tutti, in questo momento, la situazione migliore. «Abbiamo già perso troppo tempo — ha commentato Vincenzo Renda della Uilm di Livorno — e lo stabilimento non può permettersi altri passi falsi. Chiederemo al commissario un piano per lo sviluppo produttivo della Lucchini e una particolare attenzione all’occupazione». La riforma è legge. Tirocinio durante l’università MILANO — Promessa mantenuta. La riforma forense è stata approvata ieri dal Senato e adesso è legge. Hanno mantenuto la parola il presidente del Senato Renato Schifani (avvocato) e il ministro della Giustizia Paola Severino (avvocato). Il tutto malgrado le contestazioni e le proteste di chi riteneva singolare che un Parlamento che non è riuscito a riformare le provincie nè a varare una nuova legge elettorale, trovasse tempo per approvare la riforma dell’avvocatura. Tuttavia ciò che sorprende ancora di più è che anche all’interno dell’avvocatura sono forti e profonde le spaccature in merito al testo della nuova legge. Chi manifesta piena soddisfazione è, naturalmente, il Consiglio nazionale forense, artefice e sostenitore della riforma. «Il Senato ha compiuto un importante atto che corona quattro anni di lavoro, le aspettative dei cittadini, e offre migliori opportunità all’avvocatura per rendere un servizio efficiente e solidale nella amministrazione della giustizia — afferma il presidente del Cnf Guido Alpa —. La riforma approvata con legge dello Stato, attesa da oltre 70 anni, permette all’avvocatura di guardare al suo rinnovamento in un quadro di regole certe e rispettose dei principi della Costituzione». Ma cosa cambia realmente per gli avvocati? Il testo è molto ampio ma si possono individuare alcuni passaggi che saranno fonte di discussione: le tariffe sono eliminate ma ci saranno i parametri di riferimento; nessuna apertura a soci di capitale esterno nelle società tra professionisti; saranno previste e riconosciute le specializzazioni; dei 18 mesi di tirocinio se ne potranno svolgere 6 durante l’ultimo anno di università e diventerà obbligatorio frequentare 1 CITTA’ DI SELVAZZANO DENTRO (PD) Estratto bando di partenariato pubblico privato di lavori pubblici (procedura aperta) Stazione appaltante: Comune di Selvazzano Dentro - piazza G. Puchetti n. 1, 35030 Selvazzano Dentro (PD), Italia; telefono (+39) 049 8733999; sito internet www.comune.selvazzano-dentro.pd.it. Tipologia e luogo d’esecuzione dei lavori: partenariato pubblico privato per esecuzione di lavori di sistemazione in erba sintetica di terza generazione di due campi, presso il centro sportivo di via Pirandello e presso il centro sportivo Ceron, per la progettazione e realizzazione delle relative tribune e per la manutenzione straordinaria dei suddetti impianti. CUP n. E89B11000180004, CIG n. 474349256D. Importo complessivo netto dell’appalto: € 1.229.273,27 (quota lavori soggetta a ribasso); € 23.000,00 (quota oneri di sicurezza non soggetta a ribasso); € 201.726,73 (somme in diretta amministrazione); € 1.454.000,00 (importo totale). Termine di ricezione delle offerte: ore 12:00 del 14.01.2013. Data di svolgimento della gara: ore 10:00 del 15.01.2013. Responsabile del procedimento: geom. Federico MANDOLO. Il bando è stato pubblicato sulla G.U.R.I. n. 148 del 19.12.2012, serie V. Per informazioni, per ottenere copia integrale del bando, della documentazione di gara e per prendere visione del progetto rivolgersi al Settore Urbanistica, Edilizia Privata LL.PP. (telefono 049 8733999, telefax 049 8733950, email [email protected]). Selvazzano Dentro, 19.12.2012 Il responsabile del settore arch. Leonardo MINOZZI Sindacati 3 4 Panorama Per i fondi in novembre la raccolta torna positiva con sottoscrizioni per 852 milioni, il patrimonio stabilisce un nuovo record 1.196 miliardi. Bazoli da Napolitano. Ieri mattina il presidente di Intesa Sanpaolo è stato ricevuto al Quirinale. Il nuovo presidente della Covip, l’authority dei fondi pensione, sarà UNIVERSITA’ DEL SALENTO Ripartizione Legale, Atti negoziali ed Istituzionali Area Affari Negoziali ESTRATTO BANDO DI PROCEDURA APERTA 1. Amministrazione aggiudicatrice: Università del Salento - Area Affari Negoziali; Piazza Tancredi, 7; 73100 Lecce; Telefono: 0832.292319 fax 0832.292345; Posta elettronica: [email protected]. 2. Denominazione conferita all’appalto: “Procedura aperta per l’affidamento del servizio di portierato, di biblioteca e di gestione del polo telematico e dei servizi amministrativi dell’Università del Salento. Importo complessivo a base d’asta: € 8.098.158,00 IVA esclusa oltre oneri di sicurezza non soggetti a ribasso. Codice CIG: 480085815A. 3. Procedura di aggiudicazione: Prezzo più basso ai sensi dell’art.82 del D. Lgs. 163/2006. 4. Luogo di esecuzione: Lecce. 5. Durata dell’appalto o termine di esecuzione: 60 mesi dall’aggiudicazione dell’appalto. 6. Documenti contrattuali: I documenti potranno essere scaricati dal sito internet www.unisalento.it. 8. Scadenza fissata per la ricezione delle offerte: ore 13.00 del 25/01/2013. La prima seduta di gara è fissata per le ore 10,00 del giorno 28/01/2013. 9. Responsabile del Procedimento: Dott. Alessandro Quarta, tel. 0832. 292319 fax 0832. 292345 [email protected]. Per quanto non specificato si rimanda al bando di gara integrale, al disciplinare di gara e al capitolato speciale d’appalto scaricabili dal sito internet www.unisalento.it. Il bando integrale è stato pubblicato sulla GUCE in data 20 dicembre 2012. Lecce, 21 dicembre 2012 IL DIRETTORE GENERALE (Avv. Claudia De Giorgi) 2 Fiorella Kostoris (foto). Il Consiglio dei ministri ha avviato la procedura di nomina. Angelo Miglietta è il nuovo presidente di Sirti. Già in consiglio, subentra a Paolo Vantellini. Astaldi completerà l’anello autostradale di San Pietroburgo, di valore pari a 2,2 miliardi in joint venture con la turca Ic Ictas. Il consiglio della Popolare di Sondrio ha nominato amministratore delegato Mario Alberto Pedranzini, che resta anche direttore generale. Nasce Laboratorio infrastrutture, finanziato da Autostrade in accordo con la Bocconi, per fare ricerca e contribuire alla internazionalizzazione dell’Ateneo. ASSOCIAZIONE TRENTO RISE Via Sommarive, 18, 38123 Povo - Trento, Italy Tel. n. +39 0461 314042 – Fax n. +39 0461 314058 Estratto di AVVISO PUBBLICO PER LA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO DI RICERCA E SVILUPPO (PRE COMMERCIAL PROCUREMENT) CONCERNENTE “SMART SPACE MANAGEMENT PLATFORM” CIG 4656914EFD – CUP I61J12000040003 PROROGA DEL TERMINE DI PRESENTAZIONE DELLE RICHIESTE DI PARTECIPAZIONE Con riferimento alla procedura pubblica (pre commercial procurement) per la stipula di un Accordo Quadro <PER LA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO DI RICERCA E SVILUPPO (PRE COMMERCIAL PROCUREMENT) CONCERNENTE “SMART SPACE MANAGEMENT PLATFORM”>, si comunica la proroga del termine per la presentazione delle richieste di partecipazione alla procedura che dovranno pervenire esclusivamente al seguente indirizzo: Trento RISE, Via Sommarive, 18, 38123 Povo - Trento, Italia, a pena di inammissibilità entro e non oltre le ore 12:00 del giorno 22.01.2013. Ulteriori informazioni potranno essere richieste presso Trento RISE a mezzo fax n. 0461314058, entro e non oltre le ore 12.00 del 08.01.2013. Il testo integrale dell’avviso in oggetto è pubblicato sul sito http://www.trentorise.eu/. Responsabile del procedimento ai sensi della L.P. n. 23/1992 e s. m. e i.: dott. Michele Debiasi. Trento, 21 dicembre 2012 Abstract of a PUBLIC NOTICE FOR THE IMPLEMENTATION OF A PRE-COMMERCIAL PROCUREMENT R&D PROJECT REGARDING “SMART SPACE MANAGEMENT PLATFORM” CIG 4656914EFD – CUP I61J12000040003 DEADLINE EXTENSION FOR SUBMISSION OF APPLICATIONS With regard to the pre-commercial procurement public procedure for the execution of a Framework Agreement regarding the realization of A PRECOMMERCIAL PROCUREMENT R&D PROJECT REGARDING “SMART SPACE MANAGEMENT PLATFORM”, it is herein provided for a deadline extension for the submission of applications to the procedure which shall be sent exclusively at the following address: Trento RISE, Via Sommarive, 18, 38123 Povo – Trento, Italy, and which constitutes a ground for inadmissibility, within and no later than 22.01.2013 at 12:00 p.m. Further information may be requested to Trento RISE via telefax at 0461 314058 within and no later than 08.01.2013 at 12 p.m. The complete text of this public notice is published on the website http://www.trentorise.eu/. Responsible of the procedure in accordance with the Provincial Law n. 23/1992 and following modifications: Mr. Michele Debiasi. Il Presidente dell’Associazione Trento RISE - Prof. Fausto Giunchiglia - PROCEDURA APERTA AVVISO DI REVOCA DI GARA Società Appaltante: TRENTINO SVILUPPO S.p.A. Via F. ZENI, 8 ROVERETO 38068 Punti di contatto: Tel. +390464443111 Posta elettronica: info@trentinosvi luppo.it Fax: +390464443112 Si rende noto che la GARA identificata da CIG: n. 4718717872 pubblicata in data 4 dicembre 2012 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, sub. num. 2012/S 233382998 è stata REVOCATA in data 20 dicembre 2012. Provvedimento di revoca disponibile sul siito weeb dii Trrentino Svviluppo S..p.A. ww ww.trentinosviluppo.it neella seezione “B Bandi e Ap ppalti”. UUE: 20 dicembre 2012 Daata dii trrasmissione reevoca allla GU Trentino Sviluppo S.p.A. Il Presidente Diego Laner Marco Gasperetti © RIPRODUZIONE RISERVATA La società FAST2 S.r.l. (c.f. 02114650357) di Reggio Emilia riconosce e prende atto dell’esistenza e della validità dei diritti di esclusiva della società MAX MARA s.r.l. (cod. fisc. 01397620350) sui modelli comunitari registrati di quest’ultima nn. 1819384-0001 del 10.02.2011 e 1819426-0001 del 10.02.2011, (che si riferiscono entrambi al famoso modello di borsa denominata MARGAUX ) nonché sul modello di fatto del 24 febbraio 2011 e dichiara di avere cessato la produzione, commercializzazione e pubblicizzazione nonché di aver disposto il ritiro dal commercio dei propri modelli di borsa che ne costituiscono la violazione. REGIONE LIGURIA AZIENDA SANITARIA LOCALE N.2 “SAVONESE” REGIONE SICILIANA ESTRATTO DI BANDO DI GARA A PROCEDURA APERTA Si rende noto che questa Azienda, intende appaltare con procedura aperta ai sensi del D.Lgs. n. 163/06 e s.m.i. la FORNITURA IN OPERA DI SISTEMI ELETROMEDICALI ED APPARATI PER BLOCCO OPERATORIO E STERILIZZAZIONE OSPEDALE SAN GIUSEPPE DI CAIRO MONTENOTTE (SV) CUP: D98G12000330002 - C.I.G.: Lotto A: 4740450716 - Lotto B: 474046242A5 Lotto C: 4740483253. L’aggiudicazione avverrà secondo le modalità previste dall'art. 83 del D.Lgs. n. 163/06 e s.m.i. e dall’art. 283 del D.P.R. 207/10, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. L’importo complessivo a base d’asta, è di € 500.000,00, suddiviso in tre lotti; Le domande di partecipazione alla gara dovranno pervenire all’Ufficio Protocollo - Via Manzoni,14 - 17100 SAVONA entro le ore 12.00 del giorno 11.02.2013, in plico chiuso, secondo le forme e prescrizioni meglio precisate nel bando di gara, che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 147 del 17.12.12, inserito sul sito Internet: http://www.asl2.liguria.it sezione Bandi e Concorsi - Gare. Responsabile del Procedimento: Arch. Cesare Branchetti - S.C. Servizi Tecnici Edili ed Impiantistici - Tel. 019/8404832 - telefax 019/8404265. Il presente bando non vincola l’Amministrazione. Savona, 17.12.2012 IL DIRETTORE GENERALE Dott. Flavio NEIROTTI ENTE SVILUPPO AGRICOLO Si avverte che sulla GURS n. 51 del 21/12/2012 è stato pubblicato l’estratto del bando di gara per procedura aperta per l’aggiudicazione dei servizi inerenti la conduzione della Biofabbrica di insetti utili in agricoltura in Ramacca (CT) e relative attività sperimentali. Importo a base d’asta: € 1.203.150,89. Durata della presentazione: anni 7. Termine di presentazione delle offerte: giorno 12/02/2013 ore 12.00. Criterio di aggiudicazione massimo ribasso. Il bando di gara integrale, il capitolato d’oneri e relativi allegati, nonché i modelli per la formulazione delle domande di partecipazione alla gara,,delle dichiarazione e dell’offerta economica sono disponibili sul sito www.entesviluppoagricolo.it. F.to IL COMMISSARO STRAORDINARIO Dr. Gaetano Cimò Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Azienda Siciliana Trasporti Società per Azioni Manifestazione di interesse per l’acquisto di Immobili dell’AST SpA Si rende noto che AST Azienda Siciliana Trasporti SpA intende procedere alla vendita di immobili non strumentali. Le manifestazioni di interesse per l’acquisto dovranno essere inviare alla Direzione Generale dell’Azienda in via Caduti senza Croce, 28 - 90146, Palermo. Per ulteriori informazioni sui beni e per sopralluoghi è possibile utilizzare i seguenti riferimenti: (tel. 091/6208305; Fax 091/6703974). email: [email protected]. o il sito www.astsicilia.it che riporta anche la domanda tipo. Il Direttore Generale f.f. (Avv. Gabriella Plaja) Pagina 48 di 49 Sab 22/12/2012 Corriere della Sera Pagina 53 Duemila posti a rischio. Acciaio Lucchini al capolinea, arriva il commissario PIOMBINO - Dopo mesi di braccio di ferro tra banche, sindacati e istituzioni, il gruppo siderurgico Lucchini ha presentato al Tribunale di Livorno la richiesta di amministrazione straordinaria. E proprio ieri sera il ministero dello Sviluppo ha nominato il commissario, Piero Nardi. Non è la panacea, naturalmente, ma forse è l' unico mezzo per tentare di salvare una fabbrica, che dà lavoro ad oltre duemila operai, da tempo in crisi gravissima e sotto tutela delle banche creditrici. La Lucchini perde ogni mese 15 milioni di euro. In cassa ne sono rimasti meno di 100, sostengono i sindacati, poi sarebbe stata la fine e la disoccupazione per almeno 4 mila lavoratori (indotto compreso). Una sciagura non solo per Piombino ma per tutta la provincia di Livorno e l' intera Regione Toscana. La notizia è stata commentata positivamente dai sindacati. Non è un sospiro di sollievo (i problemi restano e sono gravissimi) ma un passo importante verso un cambiamento di rotta. «Con la nomina del commissario si chiuderà un capitolo nerissimo e che avrebbe avuto un solo epilogo: il dissesto e la chiusura degli impianti commenta Luciano Gabrielli leader provinciale della Fiom Cgil -. Adesso si volta pagina. Ci aspetta una fase che presenterà sicuramente delle difficoltà, ma che apre una nuova prospettiva per il futuro dello stabilimento». Sindacati e lavoratori sono convinti di potercela fare. Anche perché la Lucchini, nonostante le perdite, resta una fabbrica che continua a riscuotere qualche interesse sul mercato. E non è un caso che un mese fa il gruppo siderurgico svizzero Klesch aveva manifestato qualche interesse all' acquisto. Ma il commissariamento è apparso a tutti, in questo momento, la situazione migliore. «Abbiamo già perso troppo tempo - ha commentato Vincenzo Renda della Uilm di Livorno - e lo stabilimento non può permettersi altri passi falsi. Chiederemo al commissario un piano per lo sviluppo produttivo della Lucchini e una particolare attenzione all' occupazione». Marco Gasperetti RIPRODUZIONE RISERVATA. Sindacati Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 49 di 49