Pantelleria, 27 novembre 2008

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Pantelleria, 27 novembre 2008
"Percorsi di sviluppo in Europa:
politiche, programmi, progetti".
Caterina Praticò - [email protected]
Pantelleria, 27 Novembre 2008
Indice
- Politiche Europee per la crescita e lo
sviluppo sostenibile
- Programmi
territoriale
Europei
- Casi di studio europei
di
cooperazione
Politiche Europee per la crescita e lo
sviluppo sostenibile
In occasione del Consiglio europeo di Lisbona (marzo
2000) i capi di Stato o di governo hanno avviato una
strategia detta « di Lisbona » con lo scopo di fare
dell’Unione europea (UE) l’economia più competitiva
del mondo e di pervenire alla piena occupazione
entro il 2010.
Un nuovo obiettivo strategico per l'Unione per il nuovo
decennio al fine di sostenere l'occupazione, le riforme
economiche e la coesione sociale nel contesto di
un'economia basata sulla conoscenza.
Politiche Europee per la crescita e lo sviluppo
sostenibile
Sviluppata nel corso di diversi Consigli europei successivi a quello di
Lisbona, questa strategia si fonda su tre pilastri:
- un pilastro economico che deve preparare la transizione verso
un’economia competitiva, dinamica e fondata sulla conoscenza.
L’accento è posto sulla necessità di adattarsi continuamente alle
evoluzioni della società dell’informazione e sulle iniziative da incoraggiare
in materia di ricerca e di sviluppo ;
- un pilastro sociale che deve consentire di modernizzare il modello
sociale europeo grazie all'investimento nelle risorse umane e alla lotta
contro l'esclusione sociale. Gli Stati membri sono invitati a investire
nell'istruzione e nella formazione e a condurre una politica attiva per
l'occupazione onde agevolare il passaggio all'economia della
conoscenza;
- un pilastro ambientale aggiunto in occasione del Consiglio europeo di
Göteborg nel giugno 2001 e che attira l’attenzione sul fatto che la crescita
economica va dissociata dall’utilizzazione delle risorse naturali.
Con la Strategia globale concertata l'Unione si è prefissata
l’obiettivo strategico di:
“diventare l'economia basata sulla conoscenza più
competitiva e dinamica del mondo, in grado di
realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi
e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione
sociale”.
È nel perseguimento di tale obiettivo che sono state avviate
una serie di ambiziose riforme che hanno preso il nome di
“Strategia di Lisbona” e il cui status viene periodicamente
valutato in occasione di una specifica sessione annuale, il cd.
Consiglio Europeo di Primavera.
Nel 2005, a distanza di cinque anni e, quindi, a
metà percorso, ci si è accorti che gli obiettivi fissati
nel 2000 erano ben lungi dall’essere stati raggiunti
e, anzi, le distanze in termini di crescita economica
con gli Stati Uniti e le grandi nazioni emergenti
dell’Asia sembravano essersi allargate.
Preso atto degli insufficienti risultati ottenuti, gli
Stati membri dell’UE hanno deciso di rilanciare la
strategia di Lisbona, concentrando gli sforzi verso
due obiettivi principali:
•crescita economica
•occupazione
…..e definisce alcuni nuovi principi sui quali
impostare le azioni da porre in campo:
9iniziative mirate a partire dalle riforme già in
corso in ciascuno Stato membro
9vasta ed efficace partecipazione e condivisione
degli obiettivi della Strategia
9semplificazione e razionalizzazione della Strategia
Dal 2005 ad oggi il processo di Lisbona ha
conseguito progressi sia sul piano dei
contenuti che su quello istituzionale.
Cresce il consenso tra gli Stati membri
sulla necessità di adeguamenti strutturali
in materia di competitività, crescita
sostenibile e occupazione.
Il secondo ciclo triennale della strategia rinnovata
per la crescita e l’occupazione (2008-2010), avviato dal
Consiglio Europeo di Primavera 2008, sarà imperniato
sull’attuazione delle politiche, rafforzando l’impegno
rispetto ai 24 orientamenti integrati e ai 4 settori
prioritari di intervento individuati:
1234-
investire in conoscenza ed innovazione,
liberare il potenziale delle imprese, in particolare delle PMI,
occupazione per le categorie prioritarie,
una politica energetica per l’Europa.
Per il nuovo ciclo il Consiglio europeo invita a rafforzare
il coinvolgimento delle parti sociali nel processo di
Lisbona e riconosce il ruolo centrale del livello locale e
regionale nel creare crescita ed occupazione.
ƒ Migliorare l’efficacia delle politiche di sviluppo regionali
ƒ Contribuire alla modernizzazione economica e ad
incrementare la competitività dell’Europa
attraverso
ƒ La possibilità di scambi di esperienze e di conoscenze
ƒ La combinazione e l’interscambio tra regioni con minore
esperienza e quelle con maggiore esperienza
ƒ Il trasferimento di buone pratiche identificate nei programmi
regionali
Definizione di “buona pratica”
Nel contesto del Programma INTERREG IVC, una buona
pratica è definita come un'iniziativa (per esempio
metodologie, progetti, processi, tecniche) intrapresa
nell’ambito di una delle priorità tematiche del Programma
che è già stata dimostrata “di successo” e che ha il
potenziale per essere trasferita in una diversa area
geografica.
Il successo è provato là dove la buona pratica ha già
fornito risultati tangibili e misurabili nel raggiungimento di
un obiettivo specifico.
Le priorità del Programma
Il Programma è organizzato intorno a due priorità tematiche
connesse alle agende di Goteborg e di Lisbona.
Un determinato numero di sotto-temi è definito per ciascuna
priorità:
Innovazione ed economia della
conoscenza
- innovazione, ricerca e
sviluppo tecnologico;
- imprenditorialità e PMI;
- la società
dell’informazione;
- occupazione, capitale
umano ed educazione.
L'ambiente e la prevenzione dei rischi
- rischi naturali e tecnologici
(compreso il cambiamento
climatico);
- gestione delle acque;
- gestione dei rifiuti;
- biodiversità e conservazione del
patrimonio naturale (compresa la
qualità dell'aria);
- energia e trasporto sostenibile;
- patrimonio culturale e paesaggio.
www.interreg4c.eu
I paesi del Mediterraneo, di fronte alla sfida di
crescita competitiva della strategia di Lisbona,
dovrebbero potersi ergere da soli davanti agli altri
stati europei e usare l’eccezionale opportunità
data dal mare Mediterraneo che rappresenta un
mezzo di connessione dei mercati internazionali e
uno spazio con potenzialità “dimenticate”
Trends europei sulla cooperazione transnazionale
Sono 4 le priorità:
• Innovazione: creazione e sviluppo di network scientifici e tecnologici,
e rafforzamento delle capacità regionali di sviluppo tecnologico e
innovazione, con un contributo diretto ad uno sviluppo economico
equilibrato tra le aree.
• Ambiente: gestione delle acque, efficienza energetica, prevenzione del
rischio e protezione ambientale (dimensione transnazionale delle
attività).
• Accessibilità: actività per migliorare e la qualità del trasporto e dei
servizi di telecomunicazione (dimensione transnazionale delle attività).
• Sviluppo urbano sostenibile: rafforzare lo sviluppo policentrico a
livello transnazionale, nazionale e regionale con un chiaro impatto
transnazionale.
Aree Eleggibili
• Cyprus: tutto
• France: 4 regions – Corse, Languedoc-Roussillon, Provence Alpes Côte
d’Azur,
Rhône-Alpes
• Greece : tutto
• Italy : 18 regions : Abruzzo, Apulia, Basilicata, Calabria, Campania,
Emilia-Romagna,Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardy, Marche,
Molise, Umbria, Piedmonte, Sardinia, Sicily, Tuscany, Veneto.
• Malta: tutto
• Portugal : 2 regions – Algarve, Alentejo
• Slovenia: tutto
• Spain: 6 autonomous regions and the two autonomous cities –
Andalusia, Aragon, Catalonia, Balearic islands, Murcia, Valencia, Ceuta and
Melilla
• United-Kingdom : 1 region of economic programming – Gibraltar
Obiettivo generale
Rendere lo spazio Med un territorio capace di far
fronte all concorrenza internazionale in modo da
assicurare cresciata e sviluppo per le generazioni
future.
Supportare la coesione territoriale ed intervenire
attivamente a favore della protezione ambientale in
una logica di sviluppo sostenibile.
Questi obiettivi non possono essere perseguiti
efficacemente, nè a scala regionale nè a scala nazionale: essi
richiedono un significativo sforzo di coordinamento e
consultazione transnazionale.
www.programmemed.eu
Una buona pratica di turismo
sostenibile
- Tourism Garrotxa è un’associazione privata non-profit che,
dal 1996, promuove lo sviluppo del turismo che è sostenibile
e rispettoso dell’ambiente.
-Tourism Garrotxa è stata una delle associazioni pioniere di
questo concetto di turismo.
-Oggi conta più di 30 membri e più di 100 aziende
direttamente collegate (Serveis Turístics Adherits) e ancor di
più sono quelle collegate indirettamente (Serveis Turístics).
In pratica, Tourism Garrotxa è il soggetto di promozione
turistica che unifica praticamente ogni settore turistico nella
regione.
Una buona pratica di turismo
sostenibile
Tourism Garrotxa (The Association of La Garrotxa
Territory Tourist Welcome) ha come obiettivo
principale quello di implentare e promuovere un modello
di sviluppo di turismo sostenibile di qualità e rispettoso
dell’ambiente, seguendo i criteri e le direttive strategiche
della European Charter of Sustainable Tourism.
I membri sono i 21 consigli municipali della Garrotxa e
un numero di associazioni ed operatori turistici
-Tutte le imprese turistiche in La Garrotxa sono
"Tourist Services
Una buona pratica di turismo
sostenibile
Che fa?
Tourism Garrotxa mette insieme tutte le
competenze dei suoi membri per costruire
un articolato programma di attività, che va
dalla
produzione
di
pubblicazioni
all’assistenza, ai workshops, passando
attraverso la consulenza agli operatori o
alla formazione ai professionisti del
settore.
La cosa più importante è che la
Garrotxa dispone di una pianificazione
di sviluppo del turismo quinquennale,
avallata dalla Federazione
Europarc, che gli permette di lavorare
in una prospettiva di collaborazione e
sostenibilità, coerenza e sentire
comune.
•Progetto destinato a creare prodotti turistici sul
sentierismo
•Programma di visite guidate
•Informazioni sulla zona
•Formazione ed informazione per gli operatori
(workshop, formazione tecnica, viaggi studio.)
•Assistenza e partecipazione di Turisme Garrotxa
alle Fiere del Turismo
. Fam-trips e Press-trips: Organizzazione di visite
di operatori del settore che vengono a scoprire la
Garrotxa;
. Organizzazione di visite di giornalisti, per lo più
internazionali che preparano reportage ed articoli
sulla Garrotxa.
. Organizzazione di operatori interessati al
modello di Turisme Garrotxa
Una buona pratica di turismo
sostenibile
http://www.agtat.es