le costellazioni familiari ei belli addormentati nel mondo

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le costellazioni familiari ei belli addormentati nel mondo
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE
JEAN MONNET A.I.S.B.L.
Bruxelles – Belgique
Corso di Formazione in
Costellazioni Familiari e Sistemiche
Metodo Hellinger sciencia®
LE COSTELLAZIONI FAMILIARI E I BELLI
ADDORMENTATI NEL MONDO
Il grande viaggio della propria esistenza
Tesi
DOCENTE: Wolfang Deußer
E-mail: [email protected]
CANDIDATA: Laura Bontà
E-mail: [email protected]
Matricola. 3400
Sessione: Novembre 2013
Al mondo per tutto ciò che è
a tutti coloro che contribuiscono alla pace di tutti
alla vita che tutti coglie impreparati, al saper essere, al coraggio.
A tutti noi vento in poppa!
INDICE
INTRODUZIONE
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CAPITOLO 1 - LE BASI DELLE COSTELLAZIONI FAMILIARI E SPIRITUALI
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1.1 Origini
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1.2 Prospettiva sistematica
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1.3 Prospettiva fenomenologica
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1.4 Campo cosciente e campo morfogenetico.
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1.5 Ordini dell’amore
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1.6 Medologia e sviluppo
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1.7 Hellinger sciencia®
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1.8 Percezione speciale
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CAPITOLO 2 - ORDINI DELL’AMORE
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2.1 Diritti dell’appartenenza
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2.2 Ordine gerarchico
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2.3 Compensazione
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2.4 Amore e vita
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2.5 Amore dello spirito
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CAPITOLO 3 - LE COSCIENZE
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3.1 Coscienza personale
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3.2 Coscienza collettiva
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3.3 Coscienza spirituale
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CAPITOLO 4 - VENIRE AL MONDO
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4.1 Radici e ali
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4.2 Il corpo
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CAPITOLO 5 - PRIMA VITA
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5.1 Resistenze
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5.2 Entrare in contatto con il proprio dolore
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5.3 Il nostro corpo
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CAPITOLO 6 - TRASFORMAZIONE
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6.1 Lasciare andare
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6.2 Incontrare l’altro
62
CAPITOLO 7 - SECONDA VITA
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7.1 Essere nella propria forza
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7.2 Lasciare agire
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7.3 Amore e Gratitudine
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COMPRENSIONI
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CONCLUSIONI
75
BIBLIOGRAFIA
79
RINGRAZIAMENTI
80
Introduzione
Il tema che ho scelto di trattare fa parte delle comprensioni maturate in me durante il percorso di
formazione all'Hellinger®lebenSchule . Ho imparato da Bert Hellinger che noi possiamo trasmettere il
meglio che possiamo nel miglior modo che ci è possibile.
Quello che scrivo tiene conto delle cose più importanti che sento di volere condividere con gli altri ed è
il dono più grande che, per ora, mi è possibile fare nell’Amore e nella gratitudine che ha incontrato il
mio cuore.
Il mio modo di procedere, come in ogni altra mia esperienza, è stato prima vivere in prima persona cosa
sono e dove agiscono le costellazioni familiari e poi leggere i libri. Questo mi ha consentito di poterle
sperimentare in maniera neutra, in totale apertura, senza aspettative e la comprensione è arrivata dentro
di me a piccoli passi in modo naturale. Ho semplicemente messo, in ogni incontro, tutta la mia
attenzione e il mio cuore. Ho capito che il “campo” ha agito in me, come negli altri, semplicemente
perché noi eravamo presenti.
Poi ognuno di noi ha tratto degli insegnamenti: parlo dei miei.
Le mie comprensioni più profonde le ho racchiuse nel titolo della tesi: “Le costellazioni familiari e i
belli addormentati nel mondo. Il grande viaggio della propria esistenza”.
Senza saperlo tutti siamo dei belli addormentati nel mondo. Risvegliare il nostro sentire ci consente di
vivere il grande viaggio della nostra esistenza con pienezza e di comprendere più profondamente ciò
che significa. Ho scoperto che basta aprire il cuore e fare entrare in esso le Leggi Universali.
Ritengo si tratti di una preparazione del cuore per arrivare a essere pronti a “vedere” e “sentire” di più;
andare oltre, lasciarsi guidare.
Il percorso all'Hellinger®lebenSchule insegna cosa è alla base delle nostre relazioni e ciò che le
influenza. Consente di effettuare il viaggio di ritorno a sé stessi, incontrare il proprio destino,
esprimersi in esso pienamente liberi dal passato che ci lega, attraverso l’amore, alla nostra famiglia e ai
nostri antenati e incontrare la nostra personale bellezza legata alla nostra anima e porre il nostro
sguardo in avanti verso il futuro; la nostra strada.
Questo viaggio che riconduce a noi stessi avviene attraverso un passaggio obbligato che porta al nostro
compimento, alla nostra realizzazione personale.
La “prima vita”, ci viene donata ed arriva con tutto quello che porta dai nostri genitori, dai nostri
antenati. E’ legata al nostro “apprendimento”, e ci prepara al nostro futuro. La “seconda vita” va
conquistata ed è legata ad un atto d’amore. Nel dire sì alla “prima vita”, con tutto quello che
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comprende, accettandola, si arriva alla “seconda vita”, la nostra strada.
La madre è il passaggio sia nel condurci alla vita sia per riconnetterci con noi stessi e la forza creatrice.
E’ il nostro ponte, che collega il prima al dopo, l’origine alla fonte.
Inizia il grande viaggio della vita con tutti i misteri che comprende.
I primi tre capitoli illustrano la metodologia delle costellazioni familiari spirituali, definiscono il loro
campo d’azione e di indagine e gli assunti, la loro evoluzione, prendono in esame gli ordini dell’amore
che regolano la buona riuscita delle relazioni e l’influenza delle coscienze sul sentire, sull’agire
dell’uomo: fanno comprendere l’efficacia e il fondamento e la validità del metodo.
Il corpo centrale della tesi sviluppa il tema sul passaggio dalla “prima vita” alla “seconda vita”: esempi
pratici di costellazioni che ho condotto, meditazioni ed esercizi pratici rendono “vivo” il lavoro di tesi e
leggibile anche a chi non conosce questo mondo né la sua forza.
Le costellazioni, attraverso gli ordini dell’amore, indicano una via ben precisa da seguire, nella
concretezza della vita, nel fare chiarezza sulla posizione che occupiamo nel mondo, su cosa agisce in
noi nelle relazioni, su cosa e chi incontriamo nel mettere ordine ai disordini, nell’unire ciò che è diviso
e cosa ci svela tutto questo.
Le costellazione ci mettono in contatto con le nostre ferite, con i legami invisibili che ci legano alla
nostra famiglia, ci bloccano e non ci consentono di andare verso la nostra vita e ci insegnano ad aprire
il cuore e sviluppare amore per tutto ciò che è stato difficile nel nostro passato. In questo modo i legami
si sciolgono trasformando ciò che ci lega in maniera malata in sana. Possiamo dedicarci a noi stessi,
con la forza del passato alle spalle. Le costellazioni ci accompagnano in un processo di purificazione
che porta, nel conoscere un amore più grande, a dire sì a te stesso e agli altri.
Le costellazioni familiari nel far prendere contatto con l’essenza della vita, nel far vivere attraverso
l’esperienza sulla propria pelle cosa procura in noi l’allontanarsi dall’amore mettono in contatto con la
parte più profonda del nostro essere e nutrono la nostra anima rendendo possibile il viaggio a tutti. A
noi sta l’esserci.
Auguro a tutti di permettersi di compiere il viaggio, di rendere visibile l’amore da cui tutti arriviamo
attraverso azioni concrete che possano raggiungere il cuore degli altri e di porsi con rispetto e amore di
fronte al mistero della vita e di ogni essere umano.
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Capitolo 1 – le basi delle costellazioni familiari spirituali
Capitolo 1
Le basi delle costellazioni familiari spirituali
1.1 Origini
Le costellazioni familiari si basano sulla terapia sistemica che indaga le relazioni nascoste che legano
una persona alla propria famiglia. Il particolare contributo di Bert Hellinger è stato il modo innovativo
e originale in cui ha integrato e applicato al loro interno elementi diversi di psicoterapia. Egli ha
approfondito diversi campi del sapere, la terapia primaria, la terapia della Gestalt, l’analisi
transazionale di Eric Berne, le dinamiche di gruppo, la terapia familiare, la programmazione
neurolinguistica (PNL) di Richard Bandler e John Grinder, l’Ipnosi Eriksoniana, lo psicodramma di
Jacobs Levi Moreno, la scultura familiare di Virginia Satir e la “terapia dell’abbraccio” sviluppata da
Jirina Prekop. A partire dal 1980 fonda la sua visione teorico-metodologica delle costellazioni familiari
sistemiche frutto delle tante sperimentazioni e intuizioni ad esse connesse. Alla sua evoluzione e
crescita personale hanno contribuito i suoi precedenti studi in filosofia, teologia, pedagogia e il suo
lavoro come missionario cattolico in Sudafrica nella popolazione degli Zulù. Durante questa esperienza
profonda, durata 16 anni, in qualità di insegnante e sacerdote, ha conosciuto nuovi modi di relazionarsi
tra le persone. I rapporti delle tribù locali erano basati sul profondo e naturale rispetto reciproco della
dignità, del ruolo e dell’autorità di ognuno. In questo periodo ha conosciuto e applicato le dinamiche di
gruppo che poi hanno stimolato i suoi futuri studi e ricerche personali.
L’approccio delle costellazioni familiari non offre una prospettiva di natura psico-analitica, ma
sistemico-fenomenologica.
1.2 Prospettiva sistemica
Nella prospettiva sistemica il singolo viene visto non come un individuo isolato, ma come parte di un
sistema, quando per sistema si intende un gruppo di persone connesse tra loro da un destino comune e
reciproche relazioni. Ogni membro del sistema esercita effetti e influenze sugli altri membri e
sull’intero sistema.
La famiglia quindi, viene vista come un sistema, un’entità che possiede caratteristiche, regole e norme
proprie che la portano ad evolvere in un certo modo, e ogni membro, contribuisce al suo sviluppo.
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Capitolo 1 – le basi delle costellazioni familiari spirituali
In un sistema quindi il singolo non è importante di per sé, ma in funzione di qualcosa di più grande, il
sistema appunto.
Le costellazioni familiari esplorano le dinamiche familiari, attraverso un procedimento pratico
chiamato rappresentazione o messa in scena, che consente di mettere in luce i rapporti tra i membri
della famiglia. Nella rappresentazione il costellatore si mette al servizio della persona e della sua
famiglia nel rispetto di tutti i membri.
Durante l’osservazione del suo lavoro B. Hellinger ha rilevato che la ripetizione di determinati
sentimenti e schemi di comportamento, spesso è legata non all’esperienza personale, ma a quella di un
altro membro della famiglia. Tale trasmissione avviene inconsciamente, per generazioni, in una
dimensione sistemica denominata “irretimento”. Quindi la vita di ognuno è condizionata da destini che
non sono propri e personali.
Questi “grovigli” del sistema familiare, che spesso si trasmettono di generazione in generazione,
possono essere riconosciuti e sciolti tramite la rappresentazione della costellazione familiare che
permette di avviare un movimento di guarigione. Quando ogni persona ha ricevuto il suo posto, si
raggiunge all’interno del sistema la completezza e ciascuno può svilupparsi nella propria forza e nel
proprio destino e raggiungere un benessere personale e relazionale.
1.3 Prospettiva fenomenologica
La prospettiva fenomenologica, che fa riferimento alla fenomenologia di Edmund Husserl, applicata
alla conoscenza del mondo, afferma l'importanza primaria di restituire ai fatti e alla loro osservazione il
ruolo guida per l'elaborazione delle teorie sulla conoscenza. Si assegna così fondamentale importanza
alla conoscenza intuitiva, la quale estrapola dalle esperienze di ciò che è vissuto, le caratteristiche
essenziali e profonde. Tale approccio è stato particolarmente importante nel fondare la visione di Bert
Hellinger in merito alle costellazioni familiari. Gli eventi che si mostrano nella rappresentazione
assumono valore di realtà, anteponendosi alle idee e interpretazioni personali di tutti i soggetti
coinvolti.
In altre parole “il fenomeno” quale si mostra durante una costellazione, prevale sui tentativi di lettura
dei fatti in base ad una logica prestabilita.
L’approccio fenomenologico nelle costellazioni familiari apre alla percezione di un’ampia gamma di
fenomeni che richiede uno stato interiore privo di giudizi e intenzioni. La rappresentazione riproduce i
componenti di un sistema attraverso la collocazione nello spazio di rappresentanti che successivamente
interagiscono spontaneamente con i fatti che emergono, con la finalità di riportare vitalità, armonia ed
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Capitolo 1 – le basi delle costellazioni familiari spirituali
equilibrio dove sono venuti a mancare.
1.4 Campo cosciente e campo morfogenetico.
In un seminario c'è sempre uno spazio fisico definito, nel quale si dispongono le persone a
rappresentare uno specifico sistema, solitamente in cerchio. Questa disposizione consente uno scambio
di energia alla pari tra le persone ed un flusso energetico continuo.
Durante la rappresentazione, coloro che vengono scelti per interpretare i membri del sistema, pur non
conoscendo le persone che rappresentano diventano loro canali, mostrando e vivendo sia sentimenti
tipici di chi stanno rappresentando sia esprimendo la loro relazione con i vari membri. Essi esprimono
una verità che, la maggior parte delle volte, mette in discussione la propria visione del mondo. Questo
avviene perché entrano in contatto con un campo ricco di informazioni e memorie; un fenomeno,
difficilmente spiegabile, che al primo incontro con la metodologia può confondere e stupire.
Il campo che si viene a creare durante la rappresentazione è stato chiamato “campo cosciente” da
Albrech Mahr ed è stato studiato da biologi ed evoluzionisti. Di particolare importanza le ricerche di
Rupert Shekdrake che ha affrontato lo studio della realtà in maniera multidisciplinare, portando
un'integrazione tra fisica, biologia, filosofia e psicologia.
Un modo di vedere quindi una possibile dimostrazione del valore del metodo di Bert Hellinger è stato
messo a fuoco con la sua teoria dei “campi morfogenetici”.
L’idea di fondo è che esista in natura una particolare struttura energetica chiamata “campo morfico”, in
grado di registrare le memorie collettive dei membri di ogni specie vivente, anche dopo la loro morte,
da cui è possibile attingere informazioni. Tale campo fungerebbe dunque da registratore, una sorta di
banca dati, in grado di influenzare attraverso una particolare specie di “risonanza” ogni membro di ogni
specie, grazie alla trasmissione dei dati presenti nella memoria del campo.
Quindi esiste una forma di comunicazione fra tutti gli esseri viventi che prescinde dal passaggio di
informazione attraverso veicoli fisici quali la luce, il suono, i segnali e recettori biochimici.
Alla luce di questa teoria, molto articolata e complessa, ogni individuo è in grado di influenzare la
realtà fisica degli altri membri del sistema. Di conseguenza ogni trasformazione individuale comporta
una modificazione del sistema e chi si trova al suo interno viene inevitabilmente coinvolto. Questo
fenomeno, visto in un’ottica più ampia, consente di poter modificare grazie alla connessione tra tutti gli
esseri viventi, l’umanità e l’intero pianeta.
Le conseguenze di questa teoria sono un superamento dello spazio, del tempo e anche della realtà fisica
come la percepiamo e la intendiamo noi.
Ogni famiglia ha un proprio campo cosciente con il quale può entrare in contatto e ricevere
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Capitolo 1 – le basi delle costellazioni familiari spirituali
informazioni su ciò che disturba o favorisce le relazioni al suo interno.
Nelle costellazioni familiari le informazioni raggiungono il rappresentante tramite questo campo che lo
collega al suo sistema familiare e a tutti i suoi membri a favore dell'evoluzione della stirpe. Durante la
rappresentazione viene mostrato che questo campo, che B. Hellinger chiama anima comune, non
distingue tra vivi e morti. Nessun membro del sistema può essere escluso, tutti vogliono essere visti con
amore. Quando ognuno trova il proprio posto agisce nel sistema una forza guaritrice.
1.5 Ordini dell’amore
B. Hellinger rispetto alla psicoterapia sistemica ha scoperto che alla base di ogni comportamento,
sentimento e sintomo agisce l’amore, e sempre attraverso l’amore si giunge alla soluzione. Nella
pratica delle costellazioni familiari egli ha osservato che all'interno di un sistema esistono ordini
strutturati, finalizzati al mantenimento dell'equilibrio e alla sopravvivenza del sistema stesso. Questi
ordini sarebbero prefissati, ma in continuo movimento, in modo analogo al sistema delle costellazioni
astronomiche; da qui il loro nome di “costellazioni”.
Questi ordini specifici, denominati da B. Hellinger “ordini dell'amore”, condizionano il fluire della vita
e regolano l'amore nelle relazioni. Sono spesso inconsapevoli, anche se guidano l'agire delle persone, e
la loro violazione crea una situazione di disequilibrio, sia per il sistema che per i singoli componenti,
che può evolvere in problematiche di diversa natura.
Essi sono: il diritto di appartenenza, l’ordine gerarchico, la legge della compensazione. Se questi ordini
vengono rispettati l’amore ha un effetto benefico e salutare sul sistema, altrimenti ciò agirà sulla
sopravvivenza del sistema stesso e dei suoi componenti.
B. Hellinger ha potuto verificare che gli ordini dell’amore si possono applicare a tutte le relazioni
umane, non solo alla famiglia o al singolo, ma a tutti i sistemi della vita associativa. La famiglia è il
punto di partenza per la buona riuscita nelle relazioni. Infatti tutto ciò che rimane in sospeso nel sistema
d’origine, agisce e dirige il destino dei singoli. I rapporti negli altri sistemi, professionale, di coppia,
lavorativo, affettivo diventano quindi difficili se un individuo è rimasto “impigliato” nel suo sistema
d’origine.
Le costellazioni familiari quindi, non sono un concetto filosofico, ma indicano attraverso gli ordini
dell’amore una via ben precisa sul piano temporale e creano uno spazio di collegamento più creativo
con il Tutto. Come per il filosofo Martin Heidegger, la base del lavoro di B. Hellinger, si fonda sul
“vedere ciò che è” e sull’affidarsi a ciò che accade non giudicando la realtà, ma nell’attendere che essa
si riveli, sulla fiducia nella capacità di ognuno nel sapere ascoltare la propria anima, sul confidare che
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Capitolo 1 – le basi delle costellazioni familiari spirituali
ognuno, nel lasciarsi prendere da ciò che avviene, sia in contatto con qualcosa che sta al di là di lui che
lo guida.
1.6 Metodologia e Sviluppo
Nelle costellazioni familiare il tema dell’interessato viene messo in scena, in una rappresentazione
vivente, davanti a suoi occhi, da rappresentanti che prestano il loro corpo e la loro voce a ciò che si
vuole indagare. I rappresentanti assumendo il ruolo dei membri del sistema attingono dal loro campo
cosciente le informazione che passano inconsciamente attraverso l’anima dei componenti del sistema.
In questo modo i rappresentanti manifestano le dinamiche e i livelli inconsci del sistema ed è possibile
far dialogare ogni componente del sistema e arrivare all’origine del sintomo o disagio e reintegrare
l’elemento mancante .
Le costellazioni familiari dalle origini hanno avuto un cambiamento radicale. Inizialmente seguivano
uno schema che metteva in scena l’intera famiglia e il costellatore era molto direttivo; posizionava i
rappresentanti nello spazio, indicava loro le frasi da pronunciare e ne osservava l’effetto.
La rappresentazione terminava quando tutti i rappresentanti si sentivano bene nella posizione che aveva
assegnato loro il costellatore. Quindi ognuno rimaneva sotto l’influenza della propria coscienza.
La scoperta di B. Hellinger riguardante l’esistenza di tre coscienze distinte: la coscienza personale, la
coscienza collettiva, la coscienza spirituale lo ha condotto a nuove visioni. Mentre la coscienza
personale e collettiva sono limitate, la coscienza spirituale è ampia e guardando a tutti e a tutto con lo
stesso amore senza fare distinzioni tra bene e male, buono e cattivo, giusto e sbagliato consente di
raggiungere comprensioni maggiori. In questa ottica le rappresentazioni sono molto essenziali, spesso
iniziano con una sola persona che può rappresentare il cliente o la tematica esposta.
Ora nella rappresentazione il tema viene esposto dal cliente nella sua essenza in poche parole,
attenendosi ai fatti senza interpretazioni. Se la frase è generica non c’è la forza della realtà. Questa
modalità gli consente di prendere contatto profondamente con la sua problematica. Può scegliere i
rappresentanti o farli scegliere dal costellatore, e dopo un breve raccoglimento tutti si muovono nel
campo in modo intuitivo relazionandosi tra loro. Tutto avviene spontaneamente senza essere stabilito a
priori. Attraverso i rappresentanti emergono le dinamiche correlate alla situazione e all’ordine violato.
Il cliente così comprende dove risiedono le cause della sua problematica solitamente collegate ad una
persona non vista. Basterà compiere un piccolo, ma significativo gesto che porterà all’ordine lui e il suo
sistema. Tutti sono al servizio di questo movimento che conduce. Il rappresentante diventa un canale,
un medium, non è più se stesso, viene come guidato e attraverso lui vediamo il problema della persona,
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Capitolo 1 – le basi delle costellazioni familiari spirituali
il suo stato. Se i suoi movimenti sono veloci, non corrispondono ai movimenti dell’anima e significa
che sono dettati dalla sua testa, dalla propria coscienza che è coazione a ripetere ciò che è noto. Essi
nascondono il dolore di movimenti profondi e non sono affidabili in quanto non in armonia e sintonia
con i movimenti dello spirito. Nel muoversi lentamente i comportamenti manipolativi si interrompono.
Ciò che si mostra mette in discussione la visione del mondo che il cliente ha avuto fino a quel
momento. Sarà il campo a mostrare al costellatore la via da seguire mettendo in luce qualcosa
attraverso il rappresentante che viene condotto verso un movimento “risolutivo”. Ad esempio se tutti
guardano in una stessa direzione significa che sono rivolti verso un membro escluso o dimenticato,
mentre se guardano a terra indicano un membro morto, non “visto” dal sistema, che verrà aggiunto
nella costellazione. I morti chiedono di vivere attraverso noi per portare qualcosa a compimento e per
giungere alla riconciliazione. Durante lo svolgersi della rappresentazione il costellatore può suggerire
dei movimenti o delle frasi essenziali ai rappresentanti che sono efficaci quando muovono l’anima
dell’altro nell’immediato. Esse aprendo alla vita portano a comprendere di più e diventano frasi che
guariscono. Dando un posto nel proprio cuore al membro dimenticato o escluso, si rispetta in questo
modo il diritto di appartenenza a ciascun membro del sistema. Ciò consente ad un determinato evento
di entrare a far parte del passato e di percepire alle nostre spalle la forza degli avi e in noi la pace.
La soluzione appare quando tutti ritrovano il loro posto nel sistema, nel rispetto dell’ordine di rango. A
questa soluzione si arriva sempre tramite l’amore. Per “soluzione” non si intende una direzione che
deve arrivare ad una completezza, ma anche il compiere un solo passo in avanti dà inizio a qualcosa
che nel tempo raggiunge la meta. Nuove immagini di apertura verso la vita, agiscono interiormente nel
cliente che successivamente constaterà i cambiamenti avvenuti nel suo sistema. Trovata la
configurazione risolutiva si può sostituire il cliente al rappresentante in modo che possa verificarla
personalmente.
Nella scelta del rappresentante spesso si scopre che nella tematica c’è una risonanza tra lui e il
rappresentato e questo permetterà anche a lui di far luce sulle sue dinamiche.
Anche chi osserva come spettatore ha comprensioni personali. Nelle costellazioni spirituali si entra nel
campo del noi e tutti ne hanno benefici.
1.7 Hellinger sciencia®
Bert Hellinger indagando profondamente nella dimensione dell’anima e delle relazioni umane, sempre
aperto a nuove comprensioni e a nuove visioni, negli ultimi anni, ha sviluppato il suo metodo in
costellazioni familiari spirituali, sotto il nome di Hellinger sciencia® facendo uscire le costellazioni
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Capitolo 1 – le basi delle costellazioni familiari spirituali
dalla psicoterapia.
Nel seminario di Bolzano nell’aprile 2011 B. Hellinger ha affermato: “Le costellazioni familiari ora sono
mosse da altre forze, non di questo mondo, ma di altre dimensioni”.
Lo sviluppo del suo metodo è avvenuto in base alle comprensioni e intuizioni raggiunte tramite
l’osservazione della pratica nel suo continuo mettersi in gioco, ex novo, di fronte ad ogni esperienza.
L’indagare nel grande mistero uomo e nella dimensione delle relazioni, lo ha portato a nuove intuizioni
e scoperte evolvendo il metodo in un’ottica universale e spirituale.
Inizialmente la metodologia delle costellazioni familiari trattava solo la famiglia, ora è applicata a tutti
gli ambiti dell’esistenza. Le costellazioni familiari indicano, attraverso gli ordini dell’amore, un
cammino per la pace, non ci sono esclusi né distinzioni, pace in famiglia, nei gruppi, tra i popoli. Sono
un metodo educativo che rende liberi dal giudizio, dall’amore che trattiene e che limita. Dal piano
personale e familiare si sono quindi estese al piano sociale e universale e educano al benessere, alla
vita, all’Amore e alla pace.
Dalla conduzione direttiva del costellatore ora si è passati al suo lasciarsi condurre, esponendosi
totalmente e abbandonandosi al movimento dello spirito che conduce oltre i limiti della nostra
consapevolezza.
Nella nuova modalità di lavoro che pratica e insegna B.Hellinger, tutti sono presi al servizio del
movimento dello spirito: il costellatore, i clienti, i rappresentanti, chi osserva. Quando riusciamo ad
assecondare questo movimento agisce l’amore dello spirito che ama chiunque nello stesso modo.
Il lavoro delle costellazioni familiari si muove quindi nell’ambito del movimento dell’anima e dello
spirito. Questo percorso porta a confrontarsi con ogni aspetto della vita, in egual misura, senza
distinzioni.
L’acconsentire alla realtà così com’è fa entrare in sintonia con il movimento della vita e in
un’evoluzione spirituale.
Tutto è nell’ottica di un Amore più grande; l’amore dello spirito.
La ricerca di B.Hellinger, continua tutt’ora. Chi vive dentro la profondità della vita muta nelle sue
considerazioni e le amplia, ama la ricerca e lascia lo spazio a nuove considerazioni e prospettive.
Ho conosciuto il mondo delle costellazioni familiari nella loro ampiezza più grande di un movimento
spirituale e ho assimilato il metodo attraverso il lasciarsi condurre. Qui risiedono le possibilità che non
dipendono da noi. Quando entri in accordo con il movimento dello spirito arriva la vera comprensione
e la vera guarigione e comprende tutti e tutto così come sono.
Quando i movimenti della nostra anima si collegano ai movimenti dello spirito si supera la dicotomia
del bene e del male, giusto e sbagliato, migliore e peggiore, buono o cattivo.
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Capitolo 1 – le basi delle costellazioni familiari spirituali
Nell'aprirsi, senza riserve, a questo continuo divenire in cui tutto nasce sempre nell'adesso, ti connetti
con il campo delle emanazioni divine dove la notte finisce con il giorno, dove il male confluisce nel
bene, in una continua alternanza ciclica sempre nuova, simile, ma diversa in cui tutto è previsto e
compreso sotto la stessa luce.
La vita, manifestazione divina, si connette alla fonte e tutto trova il giusto e naturale ordine, così voluto
per ognuno di noi, dal più grande Amore.
1.8 Percezione speciale
La percezione è il fondamento delle costellazioni e significa riconoscere la realtà così com’è, nella sua
verità, semplicemente guardando davanti a se stessi, esponendosi alla pienezza dei fatti senza fare
riferimento ad esperienze precedenti.
Nel semplice osservare si restringe il campo, mentre il guardare amplifica, è diretto al tutto e guarda il
tutto, non solo il singolo, ma il singolo e le sue relazioni. Il costellatore non deve attenersi
semplicemente all’osservazione dei fatti, se guarda solo il problema, al suo sguardo sfugge l’insieme.
Nell’avere una presenza più ampia, che è in accordo e armonia con tutto e tutti senza distinzioni, ha la
possibilità di percepire gli accadimenti che avvengono nella rappresentazione, in una prospettiva
d’insieme che gli consente di vedere ciò che manca comprendendone il senso. Esponendosi alla
pienezza dei fatti emerge l’essenziale, la realtà nascosta e ne comprende le possibilità e i limiti.
L’esporsi del costellatore al tutto, raccolto e attento svuotato dalle proprie idee ed intenzioni gli
consente di estendere la propria percezione e di entrare in un movimento più ampio, quello dello
spirito, che gli indica la direzione da seguire, passo dopo passo.
E' proprio in questo suo essere presente, ma distaccato, che arriva un’intuizione, qualcosa di
improvviso e inaspettato, che guida la sua azione facendogli riconoscere il momento e il successivo
passo da compiere.
Questo guardare richiede di avere fiducia nella propria percezione, di non dubitarne, senza aspettarsi
nulla di preciso, abbandonando qualsiasi obbiettivo, senza volere fare un’azione, uno sforzo o
pretendere di condurre, ma nel rimanere in attesa di ciò che si mostra.
Questo guardare deve avvenire senza paura di vedere e comunicare ciò che si percepisce. Ciò richiede
il coraggio di guardare la realtà nella sua verità; solo la serietà della realtà ha la forza di portare
qualcosa a compimento.
Il costellatore nell’ottica delle costellazioni spirituali quindi, deve rinunciare a sapere di più dei fatti ed
avere fiducia in ciò che si evidenzia nella rappresentazione e in quello che mostrano i rappresentanti,
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Capitolo 1 – le basi delle costellazioni familiari spirituali
cogliendo i loro movimenti essenziali e guardando a tutti con amore, nel rispetto del destino di ognuno.
Si rivolge, senza alcun giudizio a tutti con la stessa benevolenza e a tutti dà un posto nel proprio cuore.
Il costellatore non deve sapere a priori cosa fare, deve riferirsi solamente a ciò che accade durante la
rappresentazione. Quello che è importante è a disposizione al momento. In questo modo in ogni
esperienza non esiste la parola ancora, non possiamo ripetere niente.
Di fronte a tutto ciò che si mostra nel campo, il costellatore diventa piccolo, umile e si ritira
interiormente di fronte al movimento che si manifesta, semplicemente aprendosi ad esso. Nel campo
entra una forza alla quale si sottomette e a cui si affida, in questo modo arrivano gli aiuti necessari.
Quindi questo guardare con attenzione la realtà che si manifesta sempre nuova in ogni momento, lo
porta improvvisamente ad una chiarezza che lo conduce alla soluzione che è sempre unica. Nel suo
muoversi in sintonia ed armonia con il movimento dello spirito arriva un dono dall’esterno che porta a
una comprensione profonda. Le soluzioni sono un sottomettersi e una grazia, l’entrare in accordo con
qualcosa che ci guida e che va al di là delle nostre forze.
Bisogna essere umili per guardare nella direzione della soluzione, per lasciarsi condurre in una
direzione che non sappiamo, per abbandonarsi totalmente al sentire ed essere presi al servizio.
Il costellatore in sintonia con l’anima del cliente, del suo sistema familiare, del suo destino e del
destino più grande, non fa più di quel che serve al cliente, ma l’essenziale. Quando egli entra in
contatto con ciò che deve essere visto da lui, il costellatore si ritira. Lì c’è la soluzione che dà forza alla
sua vita. Il costellatore lo lascia a ciò che deve sostenere da solo, nella fiducia che possa sopportare il
suo destino, senza preoccuparsi, altrimenti questo toglie forza al cliente e a sé stesso. Dimenticandolo,
lascia alla sua anima la forza di agire. In questo modo ognuno è libero dall’altro.
Solo così è possibile l’aiutare.
Quando vuoi aiutare ti rendi conto di quanto tu sia piccolo ed impotente di fronte all’ampiezza del
mondo e ai misteri della vita.
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Capitolo 2 - Ordini dell’amore
Capitolo 2
Ordini dell’amore
L’amore caratterizza la nostra vita ed è alla base di ogni relazione. Nasciamo da una relazione d’amore
che ci lega profondamente alla nostra famiglia.
All’interno della famiglia c’è un profondo legame tra tutti i suoi componenti e ognuno è
interdipendente dall’altro e in collegamento con il destino di tutti.
L’integrità del sistema non consente esclusioni. Se ciò avviene, questo evento ha un effetto profondo
sui membri del sistema familiare e sulle generazioni successive creando disordini al suo interno.
Ciò accade perché i membri di una famiglia sono connessi da una profonda forza, la forza del legame
che li lega indipendentemente dalla loro volontà e non ammette l’esclusione di nessun membro.
Si tratta di una componente arcaica, inconscia, cieca, preposta alla coesione del sistema familiare e così
determinante da influenzare le vicende dei singoli che vi appartengono.
Se in una famiglia è stato dimenticato un membro o escluso, per questa legge inconscia, un altro
membro, di generazioni successive, che nulla sa di questo suo predecessore, porterà su di sé il suo
destino e questo influirà in modo incisivo nella vita di tutti i suoi membri.
Quindi la nostra vita può seguire destini e sentimenti che non sono veramente nostri, ma che
appartengono a “grovigli” del sistema familiare.
La spinta all’equilibrio del sistema è più importante dell’amore e sacrifica il benessere individuale per
conservare l’insieme.
Oltre a questo amore cieco che è pronto a sacrificare il singolo a favore della coesione del sistema, Bert
Hellinger durante l’osservazione del suo lavoro, ha scoperto l’esistenza di ordini strutturati, da lui
definiti, “ordini dell’amore”, nei quali agisce un amore saggio. Questi ordini regolano la buona riuscita
delle relazioni e sono alla base del loro successo.
Essi hanno la funzione di mantenere in equilibrio il sistema familiare e provvedere alla sopravvivenza
ed evoluzione del gruppo stesso. Sono spesso inconsapevoli e il non rispettarli porta ad una perdita di
forza ed equilibrio, sia per il sistema che per i singoli componenti.
Gli ordini dell’amore sono: il diritto di appartenenza, l’ordine di rango e la compensazione.
Se questi ordini vengono rispettati fluisce energia all’interno del sistema e la forza, l’amore e la
benedizione dei membri del passato si trasmette ai discendenti. Il passato non condiziona più il
presente. Ecco perché è indispensabile conoscere le leggi di integrità ed equilibrio e seguirle con umiltà
e rispetto; esse agiscono a favore della vita.
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Capitolo 2 - Ordini dell’amore
Quando non vengono rispettate, ci saranno conflitti e problemi nelle relazioni, con conseguenze anche
molto gravi, come malattie fisiche e psichiche e addirittura la morte.
Il lavoro delle costellazioni familiari si basa sul rispetto degli “ordini dell’amore” e sulle forze
guaritrici radicate nel sistema familiare.
Le costellazioni familiari consentono di scoprire e sciogliere i conflitti, i malesseri, i legami, quasi
sempre inconsci, del sistema familiare.
I rappresentanti portano alla luce il vissuto emotivo e il destino delle persone escluse o dimenticate e
facendo dialogare i vari membri della famiglia vivi o morti che siano, conosciuti o sconosciuti fanno
comprendere a fondo i loro sentimenti e le loro motivazioni evidenziando le loro esigenze. Applicando
gli ordini dell’amore il sistema familiare si ricompone nel giusto ordine. Riconoscendo, ringraziando e
onorando coloro che ci hanno preceduto attingiamo alla grande forza che proviene dal passato.
2.1 Diritto d’appartenenza
Tutti i membri di un sistema familiare hanno lo stesso diritto di appartenere a quel sistema,
indipendentemente dai loro destini. Per questo diritto il sistema ha la precedenza sul singolo.
Il diritto d’appartenenza è un diritto irrinunciabile, che si acquisisce tramite la nascita e determina che
ognuno appartenga alla propria famiglia per sempre, nessuno può negargli il posto che gli spetta.
Neanche la morte interrompe l’appartenenza al gruppo familiare. Se si nega questo fondamentale diritto
si sviluppano delle gravi ripercussioni sulla sopravvivenza del sistema e dei singoli membri.
Il sistema ha una sua memoria e tale esclusione è uno degli aspetti che crea maggiore disarmonia al suo
interno.
Spesso accade che alcuni membri della famiglia vengano esclusi o dimenticati, ad esempio, perché dati
in adozione, o molto ammalati, o che muoiono in circostanze particolarmente dolorose (alla nascita,
uccisi, dispersi in guerra, abortiti); in questo modo questo diritto viene violato. Ogni persona porta con
sé e dentro di sé tutta la sua famiglia, anche gli esclusi e gli abortiti e cosi via.
Indipendentemente dalle ragioni, se ciò accade ha un effetto distruttivo sui discendenti; interviene una
pressione nel sistema che agisce affinché un successore in qualche maniera ne difenda i diritti, a volte
imitandone il destino negativo come una malattia o la morte precoce. Questo legame inconscio
sistemico denominato “irretimento”, continua di generazione in generazione, finché l’escluso non viene
riconosciuto e reintegrato.
L’escluso lascia uno spazio “vuoto" nel sistema che verrà occupato inconsciamente, da un membro
della generazione successiva che attraverso l’identificazione prenderà su di sé il destino dell’escluso
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Capitolo 2 - Ordini dell’amore
e le sue sofferenze, per salvaguardare l’ordine e l’integrità del sistema, affinché gli venga riconosciuto
il suo posto. In realtà si tratta di un’integrità apparente non reale, la vera integrità nel sistema si ha
quando ognuno occupa il suo “giusto” posto.
Il lavoro delle costellazioni familiari fa emergere chi è stato ingiustamente escluso e mettendo in luce le
dinamiche nascoste lo reintegra nel sistema. Il destino di ogni membro del sistema va visto e accettato,
così com’è senza giudizio e preso nel proprio cuore con amore e rispetto. Quando l’escluso viene
reintegrato nel sistema familiare e la sua vita onorata, egli non agisce più sul sistema e ognuno ritorna
al suo posto e nella sua energia e può vivere la propria vita pienamente.
Donare uno spazio di dignità a colui che è stato precedentemente escluso, è l’unico modo, secondo
B.Hellinger, di sciogliere le identificazioni.
L’amore ci lega alla nostra famiglia e ai suoi destini sia in ciò che è riuscito e ci dà forza, sia in ciò che
è incompiuto e di cui inconsciamente ci facciamo carico. Per il bisogno primario di appartenere alla
propria famiglia, siamo disposti a sacrificarci ed espiare le colpe di un altro membro del sistema.
A dimostrazione di questo riporto una mia esperienza che evidenzia come un avvenimento doloroso
vissuto in una famiglia tenda a rimuovere i sentimenti dolorosi e la consapevolezza ad esso collegato.
In una costellazione che ho condotto in cui un ragazza non si sentiva dentro la vita, è emerso nella
rappresentazione del suo sistema familiare che sua sorella abortita era stata “dimenticata” dalla
famiglia ma non da questa istanza interiore che chiedeva di portarla alla luce. Lei si era identificata con
la sorella morta. La ragazza per trattenere la madre in vita, per amore, aveva interiormente detto “io al
posto tuo”. La soluzione è avvenuta quando la sorella è stata messa in scena, “vista” e onorata nel suo
destino. In questo modo la ragazza non ha dovuto più sostituirsi alla madre e quando ciò che era
separato si è rincontrato, si è raggiunta la compiutezza ed ognuno è diventato indipendente nel suo
destino. Ora la ragazza può guardare avanti, la felicità l’aspetta.
Ho messo in scena tramite due rappresentanti lei e la madre che hanno iniziato a guardare a terra nello
stesso punto, allora ho aggiunto tra loro un interprete che rappresentava la sorella morta. La madre si è
girata di spalle, mentre la ragazza ha continuato a guardare a terra poi si è seduta accanto alla sorella,
visibilmente commossa.
La frase risolutiva che ho fatto pronunciare alla ragazza verso la sorella è stata: “Cara sorella mi
dispiace che tu abbia avuto questo destino. Mi sarebbe piaciuto conoscerti e crescere con te, ma questo
non è stato possibile. Ti porterò nel mio cuore con amore. Adesso ti lascio al tuo destino e
vado incontro al mio. Ti chiedo di guardare alla mia vita benevolmente”.
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Capitolo 2 - Ordini dell’amore
Le due sorelle si sono abbracciate, poi la ragazza congedandosi dalla sorella morta si è alzata.
La madre si è girata verso la ragazza e l’ha guardata.
L’altra frase risolutiva che ha pronunciato rivolgendosi alla madre è stata: “Tu sei la madre, io la figlia,
tu sei la grande, io la piccola. Mi dispiace che tu abbia sofferto per la morte di tua figlia, mia sorella. Ti
restituisco tutto il tuo dolore. Rispetto il suo e il tuo destino, ora mi rivolgo al mio”.
Dopo queste parole la madre ha posto il suo sguardo verso la figlia morta e si è avvicinata a lei
prendendola tra le braccia.
La sorella ha guardato verso di loro con amore e rispetto e si è allontanata facendo un profondo sospiro.
Ciò significa che si è concluso qualcosa di profondo.
Ho fatto girare la ragazza e le ho fatto compiere dei passi in avanti verso il suo destino, poi le ho fatto
rivolgere lo sguardo verso l’orizzonte, verso una forza più grande di noi che guida i nostri passi.
Tutto ciò mi ha fatto comprendere la straordinaria forza dell’amore che è dentro ognuno di noi e di
come si può prendere la propria vita solo se si guarda a ciò che è stato con amore, per poi lasciarlo al
passato e guardare avanti verso il compito che ci spetta, liberi da ciò che ci ha preceduto ma
percependo il grande dono della famiglia e della forza che ci dona. Le costellazioni attraverso gesti
essenziali, che rispettano gli ordini della vita, ci restituiscono ai nostri affetti permettendoci di
esprimere un amore sano. Tutto ciò apre il nostro cuore e si trasforma in pieno amore e vitalità.
2.2 Ordine gerarchico
All’interno della famiglia c’è un “ordine gerarchico” o “ordine di rango” che riguarda il prima e il
dopo, in riferimento all’ordine di ingresso nella vita, fondato quindi su un ordine temporale
d’appartenenza.
Questo determina che chiunque entri per primo in un sistema, ha la precedenza e diritti primari su chi è
entrato dopo.
All’interno di un sistema ognuno ha un suo determinato posto e ciascuno contribuisce alla sua
evoluzione con la parte che gli compete.
Quando la gerarchia non è rispettata si creano disfunzioni pesanti. Se ognuno non occupa il proprio
posto ciò avrà delle ripercussioni nella sua vita e nella vita degli altri membri del sistema. Quando
ognuno rispetta il proprio posto c’è sia una buona riuscita familiare che relazionale.
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Capitolo 2 - Ordini dell’amore
Le relazioni della stessa natura seguono gli stessi ordini gerarchici, mentre relazioni diverse seguono
ordini diversi.
Per quanto riguarda il sistema familiare d’origine nella relazione di coppia dei genitori c’è una assoluta
parità, essendo apparsi uno nella vita dell’altro nello stesso momento, nessuno ha la precedenza
sull’altro. Il rapporto di coppia va rispettato.
Nella relazione tra genitori e figli, i genitori hanno la precedenza sui figli, il primogenito ha la
precedenza sul secondogenito, il secondogenito sul terzogenito e così via fino ad arrivare all’ultimo
figlio. I genitori danno ai figli, i figli ricevono dai genitori, i fratelli minori anche dai fratelli maggiori e
non viceversa. Il figlio maggiore avrà dei piccoli doveri e diritti in più, rispetto ai figli minori, per
esempio apparecchierà la tavola e andrà a letto un po’ più tardi dei suoi fratelli e sorelle.
Questo perché chi viene dopo è sempre sottoposto a chi viene prima. Questo deve essere visto e
riconosciuto come un dono e chi arriva per ultimo nel sistema riceve da tutti quelli che sono precedenti
a lui nella scala gerarchica.
Nei sistemi familiari che presentano delle problematiche, accade spesso che colui che è venuto dopo
(ad esempio un figlio) si assuma le responsabilità e i pesi che non gli competono, che appartengono ad
una persona precedente a lui, ad esempio ad un genitore, in questo modo, anche se lo fa per amore,
diventa arrogante e superiore rispetto chi lo precede, violando la gerarchia.
Nella relazione tra fratelli e sorelle vige lo stesso ordine. I più grandi hanno la precedenza sui più
piccoli. Ogni fratello sarà nella sua piena forza quando occuperà il proprio posto e accetterà come dono
ciò che viene dal più grande senza volere ergersi sopra di lui. Spesso in una famiglia si può violare
questo ordine quando il primogenito è una femmina e il secondogenito un maschio. Per un retaggio
culturale, si viola l’ordine di rango che però non ammette distinzioni legate al sesso e porta a
disarmonie e conflitti familiari. All’interno di una famiglia il fratello minore non può godere di diritti e
privilegi maggiori, perché maschio, rispetto alla sorella primogenita. Se ciò accade solo quando la
famiglia le riconoscerà il suo “giusto” posto tutti entreranno in armonia gli uni con gli altri.
Nelle relazioni di coppia, per quanto riguarda la seconda relazione, il partner precedente ha la
precedenza sul secondo partner, il secondo sul terzo e così via. La buona riuscita della seconda
relazione è legata al riconoscimento e al rispetto del legame precedente.
Mi sono resa conto nel corso degli incontri di costellazioni familiari che le persone essendosi
allontanate dall’essenza della vita sono inconsapevoli del loro agire e fanno prevalere la loro libertà
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Capitolo 2 - Ordini dell’amore
personale sull’amore pensando che ciò sia un loro diritto. In questo modo la loro vita e le loro relazioni
si impoveriscono e sono sempre più insoddisfatte. Le costellazioni si rivelano molto efficaci per dare
ordine alla propria vita e per avviarsi verso il successo nelle relazioni.
La priorità tra diversi sistemi vuole che il nuovo sistema venga prima di quello vecchio.
Rispetto all’ordine gerarchico un nuovo sistema ha la precedenza sul sistema precedente.
Nelle problematiche di coppie il mancato svincolo dalla famiglia di origine, causa la violazione di
questo ordine, ed è spesso causa di problematiche serie nella coppia. Infatti le dinamiche delle
discussioni sono spesso legate allo scontro nel fare prevalere un sistema rispetto all’altro.
Questo perché l’amore per i genitori continua a venire prima dell’amore reciproco dei partners, mentre
rispetto all’ordine gerarchico, il nuovo sistema ha la precedenza sul sistema originario.
In base a questo ordine la buona riuscita della relazione tra uomo e donna richiede di staccarsi dal
sistema familiare d’origine e stabilire nella nuova coppia l’ordine nel quale sviluppare il loro rapporto.
La coppia che onora i propri genitori, essendo in collegamento con chi l’ha preceduta, ne riceve forza,
amore, rispetto.
In una seconda relazione se si hanno dei figli, il nuovo sistema ha la precedenza sul sistema precedente.
2.3 Compensazione
La compensazione riguarda l’equilibrio tra il dare e il prendere ed è al servizio dello scambio nelle
relazioni.
Mantenere questo equilibrio è un nostro bisogno innato. Esso ha un’influenza sulle relazioni e regola la
loro armonia; ci si sente in debito quando si riceve, ci si sente in credito quando si dà.
La legge della compensazione tra pari richiede reciprocità e dà benessere quando si sente di avere dato
e ricevuto in egual misura, altrimenti nella relazione si creano scompensi e non ci si sente liberi.
Lo scambio completo è il modo sano e soddisfacente di vivere la vita: si prende e si dà a piene mani.
Entrambe le parti danno e ricevono al tempo stesso.
Se ciò non avviene bisogna compensare, altrimenti, chi riceve troppo, si sente eccessivamente in debito
e può sviluppare un disagio che può condurre alla rottura della relazione stessa.
A volte non è possibile rendere ciò che si è ricevuto. Ad esempio il dono della vita dei genitori ai
figli o quando un partner ha una disponibilità economica diversa dall’altro. In questi casi in cui non è
possibile bilanciare lo scambio di compensazione, la gratitudine ed un particolare rispetto e
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Capitolo 2 - Ordini dell’amore
riconoscenza riporta in ordine questo equilibrio.
Il dare e il prendere deve mantenersi in equilibrio anche sugli aspetti negativi. Se qualcuno ad esempio
in una coppia ha subito un torto dal suo compagno desidera contraccambiare, altrimenti rimane un
debito e un credito anche rispetto ad un torto, che mette in disequilibrio la relazione creando una
vittima ed un carnefice, qualcuno nel “giusto” e qualcuno nel “torto” a rotazione.
Questo crea una compensazione nel male. L’esigenza di vendetta può quindi intervenire a dismisura e
può creare tra gli interessati una reazione vendicativa a catena, con effetti devastanti nella relazione che
li fa muovere con animosità tentando di compensare le azioni cattive dell’altro con ancora più male.
Si può interrompere questo circolo cieco che fa compensare il male con il male, generando ancora più
male rispondendo al torto subito, in maniera meno incisiva. Allora l’altro rimanendo sorpreso a sua
volta, risponderà in maniera meno forte e così si interromperà questa dinamica e si ristabilirà
l’equilibrio senza il rischio di danneggiare il rapporto.
Attraverso l’amore saggio quindi avviene una compensazione nel bene.
La relazione di coppia può crescere se si contraccambia restituendo in maniera sempre crescente; se
uno dà all’altro un po’ di più di quello che ha ricevuto, si creano i presupposti per una relazione solida
e fiorente e che li porta ad incamminarsi verso un amore pieno che guarda nella direzione del più.
2.4 Amore e vita
Ai genitori va riconosciuto il dono della vita. Essi vanno amati e accettati dai figli per quello che sono,
così voluti per noi da qualcosa di più grande di noi. Qualunque siano le condizioni, qualunque sia il
loro destino, loro sono i genitori giusti per noi. Se si rifiutano i genitori, si rifiuta la propria vita, se si
rifiuta il loro amore si è incapaci di aprire il proprio cuore a tutte le altre relazioni. Solo se il figlio
accetta i propri genitori, prendendoli nel proprio cuore, sarà nella vita piena e l’amore potrà fluire con
forza ed energia dentro di lui.
La nostra vita parte dall’incontro di nostro padre e nostra madre che si sono resi disponibili per noi. La
famiglia è un dono come lo è la nostra vita. Riceviamo dal padre e dalla madre la loro totalità con i
vantaggi e gli svantaggi ad essi collegati, accettando tutto e prendendolo nel nostro cuore con rispetto,
noi incontriamo l’amore.
Noi cresciamo fuori dal grembo materno in base al nutrimento che abbiamo lasciato entrare nel
nostro cuore e nella nostra anima. Se l’amore dei genitori ci ha raggiunto anche le altre relazioni
godranno di questo amore e vivremo i rapporti nella libertà reciproca, senza legami che ci limitano.
La nostra vita è fatta di relazioni e di movimenti all’interno delle relazioni; la relazione con noi stessi,
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Capitolo 2 - Ordini dell’amore
con la nostra famiglia, con gli altri, con qualcosa di più grande di noi. Esse mettono in luce quello che
dentro di noi ci vuole essere rivelato; in questi confronti cresciamo e scopriamo chi siamo e l’amore da
cui tutti arriviamo.
Le costellazioni familiari esplorando la sfera delle relazioni, unendo ciò che è separato permettono di
sciogliere i nodi del proprio vissuto che vengono trasformati in conoscenza, amore e benessere e ci
consentono di essere coscientemente presenti a noi stessi e agli altri.
Nella molteplicità delle esperienze fatte all’interno dell’Hellinger®lebenSchule ho potuto verificare che
applicando gli ordini dell’amore tutti hanno preso contatto con la profondità della propria anima, con
l’amore che era intrappolato nel loro cuore, con il significato delle proprie esperienze.
Aprire il nostro cuore dipende da noi, il nostro vero viaggio parte da qui. Le costellazioni sono una
scuola di vita che educa all’amore, a comprendere l’essenza dell’esistenza e portano a capire cosa sia
veramente importante ed essenziale.
Quando incontri il tuo cuore, incontri il cuore del mondo ed un cuore più grande che racchiude tutto;
diventi parte consapevole del mondo.
2.5 Amore dello spirito
C’è un amore che fa ammalare e un amore che fa guarire; questo è l’amore dello spirito, che fa
percepire sia come individuo che come persona relazionata, in cui tutti siamo in collegamento gli uni
con gli altri. Questo amore che acconsente a tutto così com’è, fa entrare in collegamento la nostra
anima con la legge divina che a tutti riconosce lo stesso valore. L’amore dello spirito è libero e non
conosce differenziazioni.
Le costellazioni familiari ti riconducono all’origine della tua esistenza, da dove tutto è iniziato. Sono
una possibile chiave per incontrare l’amore terreno e l’amore più grande e ti “svelano” attraverso il
codice finito degli ordini dell’amore, l’infinito.
In questo modo ti accordi con la vita così come è voluta per ognuno di noi e comprendi che non c'è
nulla di buono e nulla di cattivo, tutto va bene così com’è, tutto ha un senso più grande di te e va
rispettato.
Questo cambia profondamente la tua visione della vita e pone le tue azioni in sintonia con questo
Amore al quale ti abbandoni. Questa è la vera libertà, il lasciarsi condurre; quella che riempie il
cuore e fa dare a piene mani a sé stessi e agli altri.
Le costellazioni sono quindi un cammino di purificazione del nostro cuore, un movimento verso
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Capitolo 2 - Ordini dell’amore
l’amore dello Spirito, verso la Luce. La nostra anima è attratta dall’amore senza limiti che ci accetta
così come siamo, perfettamente imperfetti.
Questo ci ricorda di non dare nulla per scontato. La vita è un dono ogni giorno.
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Capitolo 3 - Le coscienze
Capitolo 3
Le coscienze
Bert Hellinger nell’applicare il metodo fenomenologico delle costellazioni familiari ha scoperto che
l’agire umano è influenzato nei suoi sentimenti e nelle sue relazioni da tre diverse coscienze che sono
dei campi spirituali.
La trasmissione delle informazioni nelle relazioni tra gli esseri umani si può comprendere solo
nell’ottica dell’esistenza di un campo di coscienza comune, ricco di informazioni e memorie, nel quale
agiscono le varie coscienze.
Infatti il metodo delle costellazioni familiari si basa sull'assunto che la famiglia sia un sistema, ossia un
insieme di individui tra loro interconnessi da reciproche interazioni che si comportano come un tutt'uno
generando proprie regole e strutture.
La teoria di Rupert Shekdrake che sostiene che ogni sistema è regolato e gestito da campi organizzativi
invisibili che lui chiama morfogenetici, spiega il processo che si determina all’interno dello spazio di
rappresentazione delle costellazioni familiari. In questo spazio i rappresentanti dei membri della
famiglia, guidati dal campo morfico, entrano in relazione tra loro portando alla luce, attraverso
dinamiche spontanee, il vissuto emotivo delle persone reali o delle situazioni.
Lasciando agire la manifestazione del campo morfogenetico, che mostra come agisce la coscienza chi o
cosa include o esclude, è possibile far dialogare i membri del sistema, vivi o morti, conosciuti o
sconosciuti e riconoscere e reintegrare nella coscienza ogni situazione ed ogni elemento escluso.
Il campo morfogenetico è quindi un campo di coscienza comune, in cui le informazioni passano
inconsciamente attraverso l’anima degli esseri umani, e mostra nel loro relazionarsi l’agire delle
coscienze.
Bert Hellinger preferisce definire questo campo: “anima comune”.
Si parla dunque nelle costellazioni familiari di movimenti dell’anima, che creano un legame tra i
membri della famiglia e i rappresentanti e viceversa, nei quali agiscono le tre coscienze: personale,
collettiva e spirituale.
Questo spiega come l’effetto delle costellazioni familiari agisca anche sui membri della famiglia non
presenti alla rappresentazione. Quando qualcosa di fondamentale e risolutivo viene alla luce,
l’esperienza e l’immagine ad essa collegata agisce in noi per sempre ed indirizza anche i nostri passi
futuri.
Partendo da questo presupposto nelle relazioni future i nostri passi potranno essere migliori, portarciun
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Capitolo 3 - Le coscienze
po’ più avanti nelle nostre comprensioni e aprirci a nuove visioni, ponendo il nostro sguardo verso
un’evoluzione continua.
Questo evidenzia l’efficacia delle costellazioni familiari, i suoi benefici effetti sulle relazioni umane ed
il frutto che da esse scaturisce nell’aprirsi a nuove vie e nell’incamminarsi verso qualcosa di più
grande.
3.1 Coscienza personale
La coscienza personale lega l’individuo al suo sistema d’origine e ai gruppi a cui appartiene. Indica
come agire per non perdere il diritto di appartenenza e rende consapevoli del comportamento che
dobbiamo adottare o evitare per garantirci questo diritto.
L’appartenenza è un nostro bisogno primario, irrinunciabile e richiede il riconoscimento di questo
legame da parte della famiglia o del gruppo. La coscienza personale consente di verificare il nostro
diritto di appartenenza e di capire se lo abbiamo soddisfatto tramite il nostro sentire che funge da
barometro. Agisce in noi consciamente e fa percepire il senso del bene e del male, della giustizia e
dell’ingiustizia, della colpa e dell’innocenza.
Ci sentiamo in buona coscienza se aderiamo ai valori, alle regole, alle aspettative e ai desideri della
nostra famiglia o del nostro gruppo e proviamo un senso di innocenza che consente di sentirci bene e
che ci conferma la nostra appartenenza.
Ci sentiamo in cattiva coscienza se ci allontaniamo da questi valori, regole, aspettative e desideri
provando un senso di colpa che ci procura malessere ed inquietudine. La paura di essere esclusi è
talmente forte da portarci a modificare il nostro comportamento per non mettere in pericolo questo
legame.
Con la parola “innocente” Bert Hellinger intende colui che fedele al proprio gruppo di appartenenza,
indipendentemente dai valori e dalle regole che vigono al suo interno, è anche disposto ad arrecare un
danno ad altri pur di appartenere.
La coscienza personale quindi agisce consapevolmente nella nostre relazioni e nella nostra vita
attraverso questo sentire e cambia a secondo del gruppo in cui ci troviamo a confrontarci.
Ogni gruppo e famiglia, al loro interno, hanno regole e valori propri e quindi una propria coscienza.
Le famiglie e i gruppi sono quindi tenuti insieme tramite una coscienza comune che ha il compito di
mostrare al singolo quale deve essere il suo comportamento per appartenere ad essi.
Attraverso la coscienza personale sappiamo come dobbiamo comportarci di fronte ad ogni persona e
questo ci porta ad assumere comportamenti diversi nei vari ambiti della nostra vita: in famiglia, nel
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Capitolo 3 - Le coscienze
lavoro, nelle amicizie, nella coppia. Spesso questo ci porta ad allontanarci dal nostro sentire profondo,
perché il nostro agire non è libero, ma condizionato dalla paura di essere esclusi che noi
associamo alla morte. La coscienza personale mantiene dunque la relazione, ma impedisce di
incontrarsi con gli altri nel cuore. E’ al servizio della famiglia e dei gruppi, ma non della loro forza
vitale.
La buona coscienza fa credere di essere migliori di altri e di essere nel giusto rispetto ad altri. La
coscienza personale porta a fare differenziazioni tra noi e gli altri.
Sotto l’influsso della propria coscienza nasce in noi il concetto di giusto e sbagliato, buono e cattivo,
colpevole e innocente, migliore e peggiore.
Quindi alla base dei conflitti personali c’è sempre la difesa del nostro bisogno di appartenere.
Nel quotidiano, quando stiamo bene con noi stessi, non ci rendiamo conto che nei nostri comportamenti
siamo presi dalla nostra coscienza. Facciamo distinzioni e giudichiamo gli altri tenendo come
riferimento i nostri valori e le norme del nostro gruppo che crediamo comuni a tutti e valide per tutti.
Questa è la parte inconsapevole.
Ne consegue che la coscienza personale, da un lato ci lega ai componenti della famiglia o del gruppo,
dall’altro, nel fare distinzioni tra il bene e il male, riconosce l’appartenenza solo ad alcuni membri e
crea separazioni, differenziazioni e conflitti, perché non riconosce ciò che è bene e ciò che è male per
tutti.
Questo disprezzare e giudicare l’altro è il punto di rottura nella società; porta ad escludere la diversità e
l’arricchimento che ne deriva che invece costituisce un fattore di crescita ed evoluzione nelle relazioni
tra gli esseri umani.
La coscienza sta sempre per il vecchio, per il passato, il nuovo porta sempre dei cambiamenti che
richiedono nuove organizzazioni. La coscienza è coazione a ripetere ciò che è noto, stabilizza il sistema
e conserva il vecchio indipendentemente da quello che crea.
La buona coscienza fa rimanere sempre bambini ad ogni età, si può crescere solo tramite la cattiva
coscienza, che porta ad essere fedeli a sé stessi e a superare le proprie visioni personali.
L’evoluzione quindi richiede di superare quel senso di colpa legato alla coscienza personale.
Questa coscienza è pericolosa, limitata e ristretta. Essendo legata al singolo guarda alla sua
appartenenza e sopravvivenza. Il singolo nel difendere il suo interesse personale mette in atto delle
esclusioni che sono la causa che crea le più grandi problematiche all’interno dei sistemi.
La coscienza personale oltre a legarci alla famiglia, garantisce la compensazione tra il dare e il
prendere. La legge della compensazione è al servizio di tutte le relazioni e richiede nello scambio, un
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Capitolo 3 - Le coscienze
equilibrio tra il dare e il prendere, altrimenti le relazioni sono destinate a concludersi.
La risposta al ricevere è il donare, il dare.
Tra pari quando si riceve, si sente di dovere restituire nella stessa misura e finché non lo si è fatto ci si
sente in colpa. Solo nel contraccambiare ci si sente di nuovo liberi ed innocenti.
La coscienza personale ci fa dunque percepire la colpa come un impegno e l’innocenza come una
libertà.
Nel rapporto tra genitori e figli, lo scambio non può mai essere alla pari sia per l’ordine di rango sia
perché alla vita che ci viene donata non è possibile compensare. I genitori quindi danno ai figli e ai figli
non è possibile contraccambiare per quanto ricevono. Questo deve essere da loro accettato senza
sentirsi in colpa. Nel ringraziarli con amore e rispetto i figli poi passeranno la vita ad altri in avanti. Nel
corso naturale degli eventi i vari ruoli nella nostra esistenza si susseguono; questo fa parte del ciclo
della vita. Da bambini possiamo cercare di restituire ai genitori offrendo, a volte, la nostra salute e la
nostra vita.
La coscienza personale ha primaria importanza nei bambini.
Il bisogno di appartenenza dei bambini è fondamentale per la loro crescita e per la loro sopravvivenza.
L’appartenenza ci lega alla nostra famiglia per sempre ed è un diritto irrinunciabile.
I bambini hanno bisogno di protezione, sicurezza, di essere amati e accettati dai loro genitori. Per loro
non appartenere significa separarsi dai genitori e mettere in pericolo la loro vita, questo crea in loro
paura.
Quando si cresce questo bisogno cambia, perché non è più legato alla nostra vita o morte, ma
comunque può fare paura lo stesso.
Nella famiglia i bambini sono quelli che amano di più: pur di mantenere l'appartenenza sono pronti a
sacrificare tutto, compreso la loro vita. Spesso si ritrovano immischiati in una situazione di arroganza e
superiorità, anche quando cercano di riappacificare i genitori o di sostituirsi ad uno di loro, lo fanno
sempre per amore.
Per il bambino chi nell’universo della madre è incluso può appartenere alla famiglia. Il bambino segue
questa percezione e in buona coscienza senza chiedersi, interiorizza ciò che la madre include ed
esclude, i suoi giudizi morali e le sue paure. Questo apprendimento istintivo della coscienza individuale
viene percepito come innocenza.
Si è evidenziato nelle costellazioni familiari che ad esempio se la madre parla male del padre, quindi lo
esclude, i bambini, per amore della madre, si ritirano dal padre e sviluppano quelle caratteristiche del
padre che la madre rinnega. Questo accade perché il bambino nasce dal loro amore e la sua anima
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Capitolo 3 - Le coscienze
comprende entrambi.
Il bambino non potendo manifestare che ama il papà quanto la madre, per paura di perdere
l’appartenenza alla madre, ripete le caratteristiche del padre, per il bisogno di mantenersi integro.
Conoscere queste dinamiche consente di togliere loro potere. Quando qualcosa viene riconosciuto si
scioglie.
Anche quando i bambini cercano di salvare qualcuno, si sentono in armonia con sé stessi e la famiglia.
Credono di realizzare qualcosa di utile e si sentono così in diritto di mantenere la propria appartenenza.
Poco importa poi se questo processo procura loro un danno o mette in pericolo la loro vita. La
convinzione inconscia di poter guarire una persona amata, sacrificando la propria salute o di poter
restituire la vita offrendo la propria, trova la sua origine nel pensiero magico che fa parte della nostra
evoluzione.
Attraverso le costellazioni familiari questi processi vengono messi in luce e la persona nel prenderne
coscienza agirà diversamente comprendendo che il proprio sacrificio non porterà alcun vantaggio a
nessuno, anzi aggiungerà dolore al dolore. Nel fare questo si rinuncia alla pretesa infantile che, per il
desiderio di appartenenza, vuole proteggere o cambiare un destino. Non è nelle nostre mani salvare
nessuno. Nel crescere comprendiamo che l’appartenenza in realtà si può perdere solo rispetto alla
coscienza, ma non rispetto alla forza creatrice dove ognuno è amato allo stesso modo.
Anche le separazioni precoci dalla madre creano nel bambino dei disagi che si ripercuotono anche nella
sua vita di adulto. La lontananza trasforma l’amore che il bambino prova verso la madre in rabbia e
tristezza o rimpianto e disperazione. Questi sentimenti nascondono il suo dolore e lo portano a ritirarsi
interiormente dai genitori, creando una barriera tra lui e loro. In questo modo l’amore dei genitori,
seppur il bambino ne abbia bisogno, non può più raggiungerlo e con esso neanche gli amori futuri. Il
distacco che si crea che B. Hellinger definisce “movimento interrotto verso la madre”, non si può
superare tramite la buona volontà. Solo nel riprendere il movimento di avvicinamento dal punto in cui
era stato interrotto, nel portarlo a compimento, è possibile per il bambino dissolvere la separazione e
incontrare la madre. Nel fare questa esperienza il bambino può ricontattare il suo amore e farlo fluire
nella propria vita e nelle proprie relazioni. Allora i sentimenti legati a questa antica ferita spariscono e
sopraggiunge in lui una profonda pace. Questa tecnica nel corso delle esperienze fatte all’interno
dell'Hellinger®lebenSchule si è rivelata molto efficace. Il compito del costellatore, nel rappresentare la
madre del bambino, è quello di ricondurlo tra le sue braccia. Con questa consapevolezza il costellatore
accompagna il movimento del bambino fino a portarlo alla meta. Lo fa per il tempo necessario; quando
il bambino ha raggiunto la madre si ritira. Il suo compito è terminato.
29
Capitolo 3 - Le coscienze
Per comprendere come agisce la coscienza personale riporto una mia esperienza legata all’amore dei
figli per la madre.
In una costellazione familiare che ho condotto, in cui un ragazzo lamentava un continuo disagio che
condizionava le sue scelte e non gli consentiva mai di portarle avanti, è emerso dalla rappresentazione
che alla morte di sua madre, avvenuta quando lui era adolescente, per amore aveva interiormente detto
la frase: “Ti seguo”. Questo perché si sentiva in colpa per essere in vita, mentre lei era morta e in buona
coscienza non sopportava di avere di più della madre. La soluzione è emersa quando la madre è stata
messa in scena e il ragazzo ha potuto ricontattare ed esprimere il suo dolore. In questo modo il ragazzo
si è potuto riconciliare con la madre e prendere lei e il suo destino nel proprio cuore con amore.
Dopo alcuni mesi ho ricevuto una sua e-mail in cui mi ha scritto che stava meglio e che aveva deciso di
andare a lavorare all’estero. L’amore più grande ha permesso questo.
Messo in scena il ragazzo ha iniziato a guardare continuamente a terra, allora ho aggiunto una
rappresentante per la madre morta e l’ho fatta stendere davanti a lui. Il ragazzo ha chiuso i pugni.
Questo indicava che provava rabbia nei suoi confronti. La frase che gli ho suggerito di pronunciare è
stata: “Mamma sono molto arrabbiato con te. E’ stato troppo per me”. Questo ha aperto il suo cuore e
ha iniziato a piangere. Poi è riuscito a compiere dei passi verso di lei e spontaneamente ha pronunciato:
“Mi manchi, mi manchi tanto”. Mi ha chiesto se poteva sedersi accanto a lei. Io gli ho indicato di
seguire i movimenti che lo conducevano. Seduto accanto a lei, che lo guardava con amore, l’ha presa
tra le sue braccia con intensità e ha iniziato a piangere a dirotto. Gli ho lasciato tutto il tempo che ha
richiesto questa riconciliazione. Il suo silenzio esprimeva tutto il suo dolore e il suo amore. Ad un certo
punto ha iniziato a respirare più profondamente e mi ha detto: “Mi ha fatto piacere tenerla tra le
braccia”. Allo sguardo che mi ha rivolto gli ho chiesto se sentiva di volere stare ancora con lei e lui mi
ha risposto di si. Gli ho fatto pronunciare: “Cara mamma è stato molto bello ritrovarti e tenerti tra le
mie braccia, mi ero dimenticato di quanto fosse bello, ora hai un posto nel mio cuore. Tutta la rabbia
che provavo per te si è trasformata in amore, ho bisogno di un altro po’ di tempo, poi ti lascerò al tuo
destino, che ha voluto così per te e io guarderò al mio. Sento il sostegno del tuo amore. Cara mamma,
grazie”. A questo punto la madre ha chiuso gli occhi, in pace. Dopo un po' mi ha detto: “Adesso posso
alzarmi”. L’ho fatto inchinare di fronte al destino di sua madre e poi l’ho fatto girare verso la sua vita.
Gli ho detto: “Fai un passo avanti verso il tuo futuro e guarda oltre l’orizzonte verso la luce”.
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Capitolo 3 - Le coscienze
I vivi liberano i morti e viceversa e ognuno può continuare nel suo cammino. Riconoscere i nostri
dolori, accettare la realtà nella sua verità ci consente di avere la forza di compiere dei passi in avanti.
Chi porta delle colpe in sé, è sotto l’influenza della coscienza e giudica tra giusto e sbagliato e in questo
si pone sopra a Dio.
3.2 Coscienza collettiva
Nella coscienza collettiva si manifesta un amore più grande rispetto alla coscienza personale.
La coscienza collettiva è più ampia, include coloro che sono stati esclusi dalla coscienza personale.
Difende così gli interessi del sistema e non del singolo, ma riferendosi solo al proprio gruppo di
appartenenza ha sempre dei limiti.
La coscienza collettiva è inconscia e garantisce la coesione del sistema. Non conosce la distinzione tra
bene e male e riconoscendo l’appartenenza a tutti è spesso in conflitto con la coscienza personale.
Per la coscienza collettiva infatti nessun membro del sistema familiare può essere escluso, anche se il
comportamento di tale membro è stato giudicato negativamente dalla coscienza personale.
Quindi mentre la coscienza personale esclude, in buona coscienza le persone, la coscienza collettiva
considera una colpa l’esclusione e si contrappone ad essa.
Se ciò accade, il bisogno di equilibrio del sistema richiede che il destino dell’escluso venga ripreso e
rivissuto inconsciamente da un membro nato successivamente.
L’escluso si manifesta sempre per integrare e completare ciò che è mancato precedentemente. Questo
impulso viene tramandato di generazione in generazione e non ci sarà calma nel sistema finché
l’esclusione non verrà riconosciuta ed integrata.
La coscienza collettiva sacrifica il singolo, per proteggere il sistema; chi prende il posto dell’escluso
svolge all’interno del gruppo la funzione di colmare un vuoto, si tratta di un aiuto temporaneo che
riguarda un’integrità apparente.
L’inconscio collettivo del sistema sembra così soddisfatto, ma da un punto di vista più ampio il
sistema, non essendo avvenuta la reale inclusione di chi veramente è stato escluso, aspetta che egli
ritorni al suo posto. Solo nell’occupare ognuno il proprio posto, si riporta ordine nel sistema e tutti
possono essere presenti e fiorire nella propria vita. La coscienza collettiva in questo modo garantisce la
sopravvivenza del sistema e la sua permanente evoluzione.
A dimostrazione di come interagiscono le coscienze riporto un esempio.
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Capitolo 3 - Le coscienze
Se una figlia da un lato, in buona coscienza verso la madre esclude la nonna, dall’altro ne prende il
posto; il sistema chiede di includerla. Così in lei agisce, sia la coscienza individuale sia la coscienza
collettiva che richiede la completezza e l’integrità del sistema familiare.
La figlia porta un limite nell’essere al posto della nonna: arriva al suo esaurimento, perché è tagliata
fuori dalla sua energia vitale che scorre solo quando lei è al suo giusto posto. Solo quando ne diverrà
cosciente e occuperà il suo posto avverrà la guarigione. Il benessere infatti è legato alla nostra integrità.
Se l’irretimento diventa consapevole è anche un dono, un talento che ci rende maestri in qualcosa.
Le costellazioni familiari mostrano nella rappresentazione le dinamiche spesso tragiche delle esclusioni
e mettono in evidenza che solo quando la persona esclusa viene riconosciuta e presa nel cuore con
amore e rispetto, si crea la possibilità di liberarsi dall’irretimento. Nell’onorare il destino dell’escluso
l’evento non deve più ripetersi ed entra a fare parte del passato in maniera benevola.
Ciò integra l’io nel noi e tutto il sistema acquisisce benessere e rilassatezza.
Quando nelle rappresentazioni questo viene mostrato, diventa più semplice comprendere come
funzionano le nostre relazioni e come siamo condizionati nei nostri comportamenti.
Se l’osservazione di ciò che si mostra nel campo avviene senza giudizio, senza rifiutare ciò che viene
alla luce, restando al di sopra delle divisioni fra bene e male, giusto e sbagliato, nell’essere totalmente
presenti nel momento in cui si manifesta un dato evento vivendolo, tocchiamo con mano i nostri dolori
e i nostri sentimenti e iniziamo a guardare gli avvenimenti a partire da un nuovo organo di percezione:
il cuore.
Nelle costellazioni familiari la rappresentazione del nostro sistema si può guardare come un’entità viva.
Le persone che lo compongono danno informazioni diverse e le diverse posizioni indicano qualità
diverse. Tutti i rappresentanti entrano in contatto e si percepisce che tutte le informazioni sono presenti
nel campo.
Ogni componente del sistema è un universo a sé che trasmette attraverso le generazioni tutto ciò che è
stato, il suo amore, la sua colpa, con tutto quello che si è verificato nel suo destino con le conseguenze
che questo comporta. Il figlio rappresenta il futuro dei genitori e dei suoi antenati. Essi devono avere un
posto nel suo cuore, essere ben custoditi, ma spesso arrivano frammenti delle
nostre origini, perché ci sono giudizi nei confronti di qualcuno o c’è una paura nei confronti del loro
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Capitolo 3 - Le coscienze
destino. Questo causa le esclusioni e le sue tragiche conseguenze.
Le costellazioni, rispettando gli ordini dell’amore, consentono di allargare la propria capacità di
esprimersi con amore e rispetto e includendo tutti i componenti del sistema superano la coscienza
personale e collettiva.
Il campo d’indagine delle costellazioni familiari è principalmente il sistema familiare. E’ fondamentale
per il costellatore sapere quali siano i membri legati da una comunanza di destini. Per la coscienza
collettiva essi godono tutti dello stesso diritto di appartenenza.
Fanno parte della nostra anima comune le seguenti persone:
1) I figli, quindi noi e i nostri fratelli e sorelle, inclusi i bambini morti e i bambini mai nati a causa di
aborti spontanei o provocati. Fanno parte della famiglia anche i bambini nascosti o abbandonati, i
figli dati in affidamento o nati da altri rapporti dei genitori o adottati.
Se taluni vengono esclusi o dimenticati qualcuno della famiglia, senza saperlo, deve rappresentarli
prendendone il loro destino, i loro sentimenti e le loro malattie.
2) Al livello superiore dei figli appartengono i loro genitori, anche se sono stati solo i genitori biologici
(le conseguenze di un’adozione sono uguali a quelle dell’aborto) e i loro fratelli e sorelle
consanguinei, compresi quelli abortiti, nascosti o abbandonati. Non ne fanno parte invece gli zii
acquisiti e nemmeno i loro figli, ossia i cugini, i nipoti degli zii, mentre per i nipoti gli zii sono nel
proprio campo familiare. L’ordine è dall’alto al basso e non viceversa. Anche i precedenti partners
dei genitori fanno parte della famiglia.
Nelle costellazioni si è evidenziato che i partners precedenti, se sono stati esclusi o rifiutati, vengono
rappresentati da un bambino del sistema.
3) Al livello successivo appartengono i nonni. I loro fratelli e sorelle appartengono solo se hanno
vissuto un destino particolare. Ne fanno parte anche i partners precedenti.
4) Raramente ne fanno parte i bisnonni, solo se hanno avuto un destino pesante.
Fanno parte del nostro sistema familiare, anche se estraneo alla famiglia, tutti coloro che hanno portato
benefici o danni al sistema:
5) Coloro dalla cui morte e destino la famiglia ha beneficiato.
(Ad esempio di una eredità o di un lascito che ha permesso alla famiglia di arricchirsi).
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Capitolo 3 - Le coscienze
6) Le vittime di aggressori della nostra famiglia.
7) Gli assassini dei membri della nostra famiglia.
Se i suddetti vengono esclusi o rifiutati, verranno poi rappresentati da un membro “innocente” della
famiglia, sotto la spinta della coscienza collettiva.
Nelle costellazione familiari si evidenzia che finché la vittima ed il carnefice non si riconciliano il
sistema è sofferente. Infatti per la coscienza collettiva non c’è differenza fra loro, entrambi hanno lo
stesso diritto di appartenenza. La persona irretita è sempre collegata in amore con la persona esclusa,
ma si tratta di un amore cieco.
Il campo di coscienza di ogni sistema, contrapponendosi all’ordine di appartenenza che non tollera
nessuna esclusione, decide chi deve appartenere e chi no in base ai propri requisiti morali che sono
diversi rispetto ai diversi sistemi. La persona esclusa verrà rappresentata, inconsciamente da un altro
membro del sistema, che a sua volta verrà escluso. Può succedere che questo venga trasferito ad un
altro membro della famiglia che dice interiormente: “Io al posto tuo”.
Tutti ci confrontiamo nella nostra vita sia con la forza del legame che con gli irretimenti che sono legati
agli avvenimenti del sistema familiare. Questo dimostra che ogni persona porta con sé la sua intera
famiglia in onore del passato.
Nel legame, a cui tutti siamo soggetti, non si è mai liberi e tutti siamo sotto l’influenza di irretimenti
sistemici che condizionano la vita di tutti.
Le costellazioni familiari mettendo in luce questi aspetti fondamentali, portano a comprendere e
rispettare il tuo destino e quello degli altri. In questo modo accettando e comprendendo i limiti della
coscienza personale e collettiva è possibile guardare oltre e lasciare spazio a qualcosa di più grande.
3.3 Coscienza Spirituale
La coscienza spirituale supera i confini della coscienza individuale e collettiva, essendo al di là del
bene e del male e dell’appartenenza e dell’esclusione.
E’ aperta a tutti in egual modo.
Le tre coscienze si differenziano per l’ampiezza dell’amore.
Quando smetti di percepirti come individuo, superi la coscienza personale e smetti di confrontarti, inizi
a guardarti come persona relazionata, vai oltre i limiti del tuo gruppo e superi la coscienza
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Capitolo 3 - Le coscienze
collettiva.
Entri così in armonia con un movimento dell’anima più ampio che pone la tua coscienza in armonia
con tutti e con tutto. In questo modo entri in accordo con la morte, con il dolore, con la malattia, con il
tuo destino e quello degli altri ad un livello più ampio. Tutto si comprende e viene visto sotto un amore
e una luce più grande. L’amore che riconcilia è un amore che non pretende qualcosa, ma riconosce che
tutti siamo uguali di fronte a qualcosa più grande di noi.
Attraverso la coscienza spirituale ci sentiamo uomini e donne che fanno parti di un tutto, con il loro
contributo da offrire. Si entra nel campo delle emanazioni divine, in sintonia con il movimento dello
spirito a cui tutto è soggetto. Questo movimento è in accordo con tutto ciò che incontra senza
distinzioni.
Qui tutto ha lo stesso valore e accade contemporaneamente. Nelle costellazioni si perde la dimensione
del tempo. Il passato, il presente, il futuro coesistono, sono un unico movimento. Le diverse coscienze
diventano un’unica coscienza che ci guida.
Si tratta ancora di coscienza, perché noi possiamo interiormente percepirla. Sperimentiamo attraverso
la coscienza spirituale qualcosa che può essere paragonato alla coscienza personale, in quanto anche
essa mette in contatto con il proprio sentire.
Se entriamo in armonia con la coscienza spirituale e assecondiamo i movimenti dello spirito ci
sentiamo bene, siamo calmi, sappiamo come muoverci all’interno delle situazioni e abbiamo la forza
necessaria per compiere il passo successivo, senza preoccupazioni.
Si crea uno spazio di collegamento più creativo con il Tutto.
Se ci allontaniamo dalla coscienza spirituale ostacolando i movimenti dello spirito, percepiamo
un’inquietudine, un malessere che ci blocca, ci toglie forza e ci disorienta, perché il nostro cuore si
chiude all’amore dello spirito e alle sue ampie possibilità.
Acconsentire alla realtà così com’è ci fa capire che siamo in sintonia con il movimento della vita e ci fa
entrare in un’evoluzione spirituale.
Quando ci si accorda con il mondo cosi com’è, con tutte le esperienze che possono appartenere
all’esperienza umana arriva la chiarezza. Nel prendere nel proprio cuore tutto con amore, senza lottare
e senza essere contro qualcosa o qualcuno, entrando in sintonia e accettando gli accadimenti
indipendentemente dalla loro valenza, incontriamo il movimento dello spirito che ci conduce oltre i
limiti delle nostre coscienze.
Nel raccoglimento guardando oltre l’orizzonte, oltre i limiti della coscienza personale e collettiva si
arriva alla coscienza dello spirito. Allora il passo da compiere si spoglia delle tue intenzioni, della tua
volontà e si muove in accordo con i movimenti dello spirito. Nell’abbandonarsi ad esso assecondandolo
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Capitolo 3 - Le coscienze
agisce nel campo l’amore dello spirito che ama chiunque allo stesso modo e ci consente di rivolgerci a
tutti con la stessa benevolenza. In questo modo si fa l’esperienza dell’Amore. Qui risiedono le
possibilità che non dipendono solo da noi, noi possiamo solo “esserci” o “non esserci”, aprirci o
chiuderci.
Il lavoro delle costellazioni familiari si muove ora nell’ambito del movimento dell’anima e dello
spirito. Nel silenzio dello spirito permettiamo all’altro di essere integro. In questo silenzio, in mancanza
di nostri giudizi interiori, lo percepiamo in modo creativo. In questo modo appaiono altri movimenti
che gli consentono di essere così com’è. Anche noi così facendo andiamo ad occupare il nostro posto,
l’unico che ci consente di sentire la forza e di sentirci collegati. Permettendo questo consentiamo
all’altro di essere.
Il costellatore di fronte al movimento dello spirito si fa piccolo e umile, nel campo occupa l’ultimo
posto e in questo modo può entrare in sintonia con la pienezza e il lasciare accadere. Si fa guidare dal
movimento dello spirito e passo dopo passo ha delle intuizioni che lo portano al passo successivo.
Rinuncia a qualsiasi azione, sforzo o pretesa di conduzione e si esprime con calma e rilassatezza in
attesa e in sintonia con i movimenti creativi del Tutto.
Nel suo essere raccolto e presente sa che noi riusciamo a fare le cose più piccole di noi, le più grandi
accadono.
La costellazione spirituale lavora con tutti al contempo, l’io è stretto, il noi è ampio, con noi e la nostra
famiglia, con noi e il nostro gruppo, tutti noi tenuti in movimento da un’altra infinita forza. Si entra in
sintonia con questo movimento infinito attraverso il corpo che ha un’importanza fondamentale: è il
mezzo attraverso il quale l’anima entra in contatto con lo spirito.
Ciò che accade nel nostro corpo in ogni istante è infinito e nella sua ampiezza non è secondo al cosmo.
Il corpo consente di portare alla luce ciò che in noi è diviso, ciò che si deve riconciliare, tramite il
vivere le esperienze, consente di entrare in contatto con il proprio cuore e ritrovare le nostre origini:
l’amore da cui arriviamo.
Attraverso il corpo possiamo agire e rendere concreto il nostro amore manifestandolo.
Un meraviglioso strumento che ci è stato donato per muoverci attraverso le esperienze, per attraversare
la vita e seguire la nostra strada così voluta per ognuno di noi dal più grande Amore.
Quindi il corpo è il veicolo al servizio dell’anima e della vita.
Attraverso l’anima siamo collegati a ciò che c’è, attraverso lo spirito andiamo oltre alla dimensione
umana. Vivere la nostra esistenza e le sue prove nella consapevolezza che tutto ciò che si presenta nella
nostra vita, ci prepara ad un passaggio di coscienza più ampio, rende la nostra vita più rilassata.
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Capitolo 3 - Le coscienze
L’evoluzione comprende errori e nuove esplorazioni che possono essere vissute nella gioia di nuove
scoperte e comprensioni. Gli errori che compie l’uomo nel corso della sua esistenza non vanno visti
come colpe, ma come possibilità di porre lo sguardo in una dimensione più ampia d’amore. La colpa è
un nemico della vita.
Nella molteplicità delle esperienze fatte all’interno dell'Hellinger®lebenSchule il lasciare spazio alla
grande Volontà ha consentito sempre aperture e comprensioni più ampie.
Le costellazioni familiari hanno il dono di ricondurti a te stesso, di insegnare ad amarti per quello che
sei e di metterti in contatto con il mistero della vita. Niente può impedirti di appartenere al mondo, la
forza creatrice ama tutti allo stesso modo e dice sì a tutto e a tutti.
Poi succede che nasce in te, nell’incontrare qualcosa o qualcuno di più grande, uno slancio di coraggio
e di libertà verso una direzione decisiva. Una direzione di senso che apre a nuovi orizzonti e ti fa
accettare questo mondo come il tuo mondo.
Ricordi la preziosità e la fecondità della vita; ti accorgi che nessuno manca di nulla. Inizi allora a vivere
con pienezza e a donare a tutti a pieno cuore e piene mani.
La luce non può essere nascosta e non si può anteporre nulla all'amore; di fronte alla grandezza
dell'amore tutto si scioglie. L'anima è toccata da questo grande Amore indelebilmente.
Tutto diventa eternamente presente nella sua grandezza.
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Capitolo 4 - Venire al mondo
Capitolo 4
Venire al mondo
Arriviamo nella dimensione terrena attraverso nostra madre, questo dà al rapporto con lei un valore
prioritario nella nostra vita, e attraverso la morte arriviamo nella dimensione spirituale in un mistero
ancora più grande. Lo spazio tra questi due eventi, la vita, prepara. Questo arco di tempo va vissuto con
pienezza e consapevolezza, perché tutto riesca al meglio nella realizzazione personale. Per poter essere
dentro la vita e cogliere le opportunità che contiene il nostro destino. Senza dover trovare soluzioni, ma
nell’aprirci alle soluzioni. Ritengo si tratti di una preparazione del cuore per arrivare a essere pronto a
“vedere” e “sentire” di più; andare oltre.
Nasciamo da un atto d’amore tra nostra madre e nostro padre che ci lega profondamente a loro.
La loro unione dà vita al nostro corpo che contiene delle informazioni che danno una spinta verso una
direzione.
Nasciamo con un dna che oltre alle nostre caratteristiche fisiche racchiude un destino con il quale,
volendo o no, ci confrontiamo. I codici genetici sono matrici che contengono informazioni della nostra
famiglia e dei nostri antenati e noi con il nostro sistema familiare, come mi hanno insegnato le
costellazioni, formiamo un'anima comune, in cui tutti siamo interconnessi e in collegamento con il
destino di ognuno.
Alle spalle dei nostri genitori ci sono i nostri nonni, tutti i nostri antenati, la grandezza del passato e la
fonte che sta dietro alla vita.
Nel prendere la vita prendiamo tutto ciò che fa parte della nostra linea evolutiva.
Tutto scorre dentro di noi con un senso più ampio di quello che riusciamo a percepire.
Le nostre origini ci collegano alla fonte e sono la chiave per la nostra evoluzione.
Il viaggio terreno è incontrare il proprio destino; il nostro futuro è davanti a noi. Nel riconoscimento e
nel rispetto del passato diventiamo liberi uno dall’altro.
Per poter rendere possibile questo, dobbiamo imparare ad accettare la vita interamente con tutto ciò che
comporta e con tutto ciò che il destino ha voluto per noi. Attraverso l’accettazione ne diventiamo
coscienti. Da questo punto possiamo anche volare oltre, fare salti quantici di consapevolezza e
superarlo.
Per potere volare dobbiamo essere ben radicati a terra; la vita richiede concretezza. La forza nasce da
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Capitolo 4 - Venire al mondo
qui, nel rimanere legati alle nostre radici, ma liberi di andare incontro a ciò che spetta a noi
Incontrare il nostro destino richiede di fluire con amore nella vita.
Nell’aprire il nostro cuore alla nostra famiglia, ci apriamo alla vita e l’amore può scorrere in noi e
davanti a noi.
Questo comporta da parte nostra di accettare la vita così come ci è stata donata interamente, nel rispetto
della forza del legame che ci lega, indipendentemente dalla nostra volontà, alla nostra famiglia e ai
nostri antenati, di tutto ciò che è stato prima di noi che ci lega al passato tramite gli irretimenti. La
piena accettazione fa entrare in sintonia con il movimento della vita e in una evoluzione spirituale.
Se ci mettiamo in contrasto con i nostri genitori questo amore non può più fluire in noi, essere
trasmesso ad altri e condiviso nelle relazioni. Più prendiamo dai genitori, più possiamo dare.
Il nostro dare è legato al nostro prendere dai genitori.
Solo nell’accettarli così come sono stati voluti per noi, nell’armarli così come sono nelle loro
imperfezioni che fanno parte del nostro essere umani, nel prenderli nel proprio cuore con rispetto e
gioia, il nostro amore può crescere e svilupparsi. Le aspettative, le pretese nel volerli diversi da come
sono, ci allontana dal loro amore e dalla vita.
Anche se spesso nel contrasto ci separiamo da loro fisicamente, non è possibile farlo spiritualmente, la
nostra anima non lo consente.
Il prezzo che paghiamo, senza rendercene, è molto alto.
La nostra crescita passa attraverso il prendere da loro con amore la totalità di quello che ci viene dato.
Solo quando abbiamo preso e accettato tutto possiamo trasmettere ad altri il nostro amore e siamo
pronti per amare in maniera costruttiva e saggia. Si arriva all’essenza dell’amore.
4.1 Radici e Ali
La via del bambino comincia sempre dai genitori e passa attraverso i genitori. La vita per il figlio
comincia sempre da loro due insieme nell’amore.
Il compito dei genitori, rispetto ai figli, con il senso profondo che racchiude, è metterli alla luce, dare
vita al loro corpo. Dal loro essere due si arriva all’uno, all’unità, alla creazione. La nostra anima
comprende solo il linguaggio del cuore.
La madre la nostra prima casa, il nostro ingresso alla vita è legata alla nostra riuscita nella vita, al
nostro successo.
Senza “prendere” la madre non riusciamo ad entrare nella vita, non solo materialmente, ma anche
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Capitolo 4 - Venire al mondo
spiritualmente. E’ il nostro ponte, che collega il prima al dopo, l’origine alla fonte.
Senza “prendere” il padre non riusciamo nel mondo.
Il padre è la via che porta al mondo e introduce in esso il figlio. Dopo avere preso la vita dobbiamo
imparare a muoverci nel mondo.
Spetta alla madre presentare il padre al figlio.
Se la madre ostacola il rapporto del figlio con il padre, il figlio non è capace di vivere, perché gli manca
il riferimento con il mondo.
In rapporto alla vita le donne hanno una posizione di priorità, l’uomo è al servizio.
Affinché tutto riesca al meglio nella vita del figlio la madre deve presentare il figlio al padre che lo
introduce al mondo e lo riconduce alla madre diverso: adulto.
Durante la formazione ci è stato insegnato un esercizio di percezione molto intenso ed efficace, che
consente di sperimentare quanto la madre ha “permesso” il nostro rapporto con il padre e il
collegamento tra padre e figlio: il figlio si pone di fronte al padre e lateralmente a loro la madre guarda.
Si lascia spazio a ciò che si mostra.
Questi esercizi senza parole e senza movimenti arrivano dritti alla meta: il tuo cuore.
Il silenzio è esposizione massima al rumore delle voci che ci abitano.
Questo mi ha permesso di vivere qualcosa di molto prezioso che mi ha portato ad una nuova
consapevolezza del mio rapporto con mio padre.
C’è stato un dialogo molto profondo tra i nostri sguardi, nel consenso di mia madre. Ho potuto
esprimere il mio amore verso di lui, comunicarglielo, ho potuto toccare con mano anche il suo per me.
Il silenzio ha una forza piena, consente di incontrarsi in profondità. Adesso lo vedo con altri occhi,
nella sua interezza; come padre e come uomo.
La bellezza delle costellazioni familiari è di consentire questi dialoghi interiori, di esprimere ciò che è
racchiuso nel nostro cuore che a volte nella realtà non riesce tramite le parole o i gesti, per riserbo o per
mancanza di confidenza profonda, a raggiungere le persone a noi più care.
Nel campo si creano invece le opportunità per raggiungere l’altro. Nell’arco del tempo vissuto durante
la formazione ho potuto verificare, in prima persona, che ciò che accade nello spazio di
rappresentazione raggiunge veramente, per risonanza, il destinatario e agisce in noi e nelle nostre
relazioni portando dei benefici cambiamenti.
Quando sono arrivata all'Hellinger®lebenSchule conoscevo già le costellazioni familiari, ma non avevo
valutato quanto avrebbe inciso sulla mia vita e sulle mie relazioni, decidere di iniziare questa
formazione. Il dono che racchiudono le costellazioni è talmente grande che per comprenderlo
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Capitolo 4 - Venire al mondo
pienamente va vissuto.
Le costellazioni consentono di “tirare fuori” da dentro di noi i nostri dolori e di diventare liberi di
ricevere.
Per fare comprendere la relazione tra la madre e la vita e il padre e il mondo propongo negli incontri di
gruppo di costellazioni familiari che organizzo mensilmente, due costellazioni che permettono di
esplorare la sfera della relazione familiare.
A gruppi di tre metto in scena una persona che rappresenta sé stesso e due rappresentanti, uno per la
madre, uno per la vita.
La madre non si muove mentre chi rappresenta sé stesso si espone al movimento.
In questo modo è possibile vedere, in base ai nostri movimenti, cosa succede con la vita. La madre sta
per la vita. Il movimento verso di lei corrisponde al movimento verso la vita.
Poi a seguire metto in scena la persona che rappresenta sé stesso e due rappresentanti, uno per il padre,
uno per il mondo.
Se ci sono difficoltà suggerisco al genitore una frase da dire al proprio figlio, ad esempio: “Io posso
aspettare, puoi prenderti tutto il tempo che vuoi, ci sono per te”. Questo consente al figlio di sentirsi
amato e di aprirsi.
Come costellatrice ho potuto verificare che nelle rappresentazioni, l’uso delle frasi ha un effetto di
guarigione; consente di aprire il cuore e di ricongiungere ciò che è separato attraverso nuovi
riconoscimenti.
Ciò che conta nelle costellazioni non sono le nostre idee riguardo alle situazioni che viviamo, ma ciò
che si mostra nel campo e che assume valore di realtà.
Quello che succede nella realtà è legato al nostro atteggiamento interiore.
Attraverso nuove immagini interiori, si creano delle opportunità diverse in noi e nell’altro. Questo
risolve e trasforma.
Solamente quando prendiamo i nostri genitori con amore nel nostro cuore così come sono nella loro
totalità, senza la pretesa di volerli diversi da come sono stati voluti per noi, abbiamo solide radici che ci
consentono di volare attraverso le esperienze della vita. Di diventare adulti e liberi, di esprimerci nella
nostra piena forza in tutte le nostre relazioni e contribuire con la nostra parte al mondo.
Ritornare a nostra madre e a nostro padre a parole sembra facile, tutti pensiamo di essere già lì con la
nostra testa, ma farlo con il cuore è molto difficile. Pensiamo di accettarli totalmente senza renderci
conto pienamente che le nostre parole e i nostri gesti rivelano relazioni d’amore parziali e incomplete.
Non accettandoli non accettiamo noi stessi e la fonte d’amore da cui arriviamo. Addormentati nel
nostro sentire non ci rendiamo conto delle lotte interiore che sono sedimentate in noi, finché non
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Capitolo 4 - Venire al mondo
sperimentiamo su noi stessi il senso della parola “accettazione” e del “prendere” da loro.
Non si può vivere in pienezza senza avere preso l’amore dei genitori.
In una costellazione che ho condotto una ragazza aveva come tema la difficoltà di sentirsi accettata e
amata dal proprio partner. Ho messo in scena tramite due rappresentanti lei e il suo compagno uno di
fronte all’altro. Hanno iniziato a guardarsi negli occhi. Lui fermo, lei irrequieta si muoveva in avanti e
indietro con piccoli passi poi si fermava abbassando lo sguardo, come se fosse troppo il guardare verso
di lui. Mi ha detto: “Sono molto triste, non mi sento vista da lui”. Le ho risposto: “Vivi sino in fondo
quello che senti, non cercare distrazioni, continua a guardare”. A volte le parole raggiungono la bocca
troppo velocemente, vogliono coprire un dolore più profondo, quando succede invito il cliente a
guardare sino in fondo davanti a lui, senza alzare o abbassare la testa, in cerca di distrazioni che
distolgono dall’ascolto. In questo modo emergono le dinamiche nascoste, ciò che è dietro al loro
semplice osservare. In questo modo è possibile raggiungere il proprio cuore.
Nel guardare più profondamente mi ha detto sorpresa: “Non vedo più Michele, vedo mia madre di
fronte a me”.
Ha iniziato a piangere dicendo: “Mia madre, è mia madre”. Dopo averle lasciato il tempo di esprimere
la sua commozione le ho fatto pronunciare: “Cara mamma adesso io ti vedo. Niente ora sarà più uguale
a prima. Adesso so.”
Il suo corpo non è riuscito a muoversi verso di lei, ma la sua anima l’ha contattata.
Ho concluso la costellazione invitandola a inchinarsi di fronte alla madre facendole dire: “Cara
mamma, per ora, non mi è possibile muovermi verso di te, mi serve ancora un po’ di tempo. Cara
mamma”.
La costellazione ha messo in luce il suo rifiuto interiore verso la madre, lo ha reso consapevole.
Questo agirà interiormente dentro di lei e darà i suoi frutti a tempo debito.
Il mio compito è terminato. Il tempo non era ancora maturo per una piena riconciliazione. Ora spetta a
lei agire.
A volte il cliente vorrebbe arrivare ad una conclusione diversa, a volte si aspetta un lieto fine, ma come
costellatrice rispetto ciò che in quel momento è a disposizione del campo, senza aggiungere o togliere
niente alla realtà, nel rispetto del destino di chi ho di fronte. In questo modo lascio lui nella sua forza e
io sono libera da lui.
E’ capitato di frequente nelle costellazioni che ho condotto che il cliente è arrivato da solo a percepire
chi era realmente dietro alla persona rappresentata. Anche quando raccolta di fianco al cliente
percepisco, ad esempio come in questo caso, che si tratta di una problematica legata alla madre, metto
42
Capitolo 4 - Venire al mondo
in scena la persona a cui lui si riferisce e lascio lo spazio affinché essa emerga spontaneamente dal
cuore del cliente.
Nello stare dentro a ciò che sorge in noi, ci allontaniamo dalla superficie ed entriamo in contatto con gli
strati più profondi di noi stessi. La nostra anima ci mostra la sua verità.
Attraverso il semplice guardare verso nostra madre, anche se ancora non riusciamo ad andare verso di
lei totalmente, prendiamo consapevolezza di questa nostra difficoltà e si mettono in moto in noi dei
movimenti di guarigione. Qualcosa dentro di noi cambia e non è più la stessa cosa. Un seme è stato
seminato e con il suo tempo verrà a maturazione.
Questa ragazza non era in grado di vedere l’altro, era in cerca di sua madre; e la cercava nelle persone
che incontrava.
Quando cerchiamo qualcosa, quando non troviamo il nostro posto, quando non riusciamo nella
relazione di coppia o nel lavoro, ho visto attraverso le costellazioni che è sempre legato alla madre. Nel
nostro cercare c’è sempre nostra madre.
Attraverso le costellazioni familiari succede qualcosa di inaspettato che ti mostra e ti fa vivere e sentire
il dolore che è nascosto dentro di te. I nodi così possono essere sciolti e trasformati in amore.
La nostra crescita è legata a quello che succede dentro di noi quando facciamo esperienza attraverso il
nostro sentire.
Gli occhi catturano nuove immagini che scendono nel nostro cuore. Questo “vedere” lascia un segno.
Nel rispetto degli ordini dell’amore nostro padre e nostra madre devono aspettare che noi giungiamo a
loro da soli e non possono aiutarci nel venirci incontro. In questo gesto c’è un grande amore che
favorisce la nostra forza, ci aspettano fermi e quando arriviamo troviamo le loro braccia aperte. Questo
compito spetta a noi e nella strada che compiamo nel farlo accadono tante cose significative ed intense
nel nostro cuore, che ci consentono di diventare adulti e liberi. I figli hanno bisogno di percepire dei
genitori forti e grandi, altrimenti se si sentono rincorsi hanno paura e si invertono i ruoli. I genitori
diventano i figli e i figli i genitori.
In tutte le costellazioni in cui i genitori sono andati incontro ai figli si è evidenziato che i figli
indietreggiavano.
I padri e le madri che hanno bisogno dei figli diventano i piccoli e i figli i grandi, in questo modo i ruoli
si invertono violando l’ordine di rango. Questo non consente una buona riuscita familiare.
I genitori danno con amore e i figli prendono da loro con rispetto. Nell’ordine dell’amore tra genitori e
figli, l’energia va dall’alto verso il basso.
43
Capitolo 4 - Venire al mondo
Le nostre radici più sono profonde, più ci consentono nella vita di muoverci in sintonia con il nostro
destino.
4.2
Il corpo
“Il modo in cui lo spirito è unito al corpo non può essere compreso dall’uomo, e tuttavia in questa unione consiste l’uomo”.
Sant’Agostino
Arriviamo nel mondo attraverso il corpo e la profondità del suo significato nella vita ci sfugge. Tra la
realtà dell’uomo e la realtà di Dio c’è un mistero. I nostri movimenti sono mossi da una forza più
grande di noi che è dietro alle nostre azioni.
L’essere umano viene dall’amore ed agisce attraverso l’amore; l’amore nelle sue innumerevoli forme.
Il corpo è prezioso. Attraverso il corpo agiamo nel mondo, amiamo, facciamo esperienza delle
relazioni, incontriamo l’altro e cresciamo nelle nostre comprensioni.
Il corpo ci collega alla nostra anima e da essa allo spirito che ci guida attraverso l’apertura del nostro
cuore. Aprire il cuore è il nostro compito, attraverso le braccia che ne sono il prolungamento possiamo
creare e donare.
Il corpo ci parla, ci indica il nostro stato di benessere o malessere, concretamente, sia fisico che
emotivo; la sua integrità.
Consente di portare alla luce ciò che in noi è diviso, ciò che si deve riconciliare.
Tutto ciò che non esprimiamo si imprime dentro di noi e il corpo ce lo mostra e attraverso questo suo
mostrare possiamo agire nella vita.
Manifesta all’esterno ciò che hai all’interno, ci rende consapevoli e mette in “luce” la nostra vera
essenza.
Il corpo non può mentire. Tutte le nostre esperienze sono registrate in lui e scorrono dentro di noi.
Nelle costellazioni familiari infatti, quando avviene una comprensione profonda, si scioglie qualcosa
nel nostro corpo che mostra una luce diversa; si riempie di vitalità. Ti fa incontrare parti di te tramite le
tue relazioni, questo fa succedere tante cose significative nel tuo cuore e nelle tue relazioni.
Ci consente di stare nel qui e ora, nell'essere presenti nell’adesso. Solo in questo modo possiamo agire.
Il presente è di fianco a noi.
Tramite le costellazioni familiari ho riscoperto l’importanza fondamentale che il corpo svolge nella
nostra vita. E’ attraverso di esso che possiamo comprendere ed agire. A volte ci si preoccupa più
44
Capitolo 4 - Venire al mondo
della parte spirituale della nostra esistenza dimenticando che essa si può realizzare, sul piano
temporale, solo attraverso il corpo. Ora sento di ringraziare e amore profondamente il mio corpo che mi
consente di collegarmi con le parti più profonde di me, che mi sostiene e mi accompagna nei miei
passi, nei miei attraversamenti interiori, che si pone al servizio della mia anima, della mia vita e mi
mostra la mia strada. Nel suo stare bene mi fa comprendere che ho intrapreso la via verso la guarigione
spirituale e la risoluzione dei mie nodi e delle mie prove, nel suo disequilibrio che ci sono ancora dei
passi che mi distanziano da me e dalla vita.
Il nostro corpo contiene informazioni profonde che attraverso le costellazioni si mettono in luce. Le
costellazioni consentono di far dialogare l’anima e lo spirito, origine e fonte.
Durante i seminari di formazione ci è stata insegnata una meditazione che consente attraverso il corpo
di verificare quanto abbiamo “preso” interiormente nostra madre e nostro padre e poi di incontrarli nel
nostro cuore. Si pone l’attenzione prima alla parte sinistra del nostro corpo, si percepisci se scorre o no
energia, se si sentono dei blocchi in alcune parti, poi si passa alla parte destra. Poi nel sentire cosa
succede dentro di noi nel fare incontrare queste due energie al centro del nostro corpo; se una prevarica
o no l’altra. Si conclude la meditazione nel fare confluire, la parte destra e sinistra, nel nostro cuore.
Questo mi ha dato la chiara percezione di come tutto agisce nel nostro corpo per farci capire dove
siamo e a che punto siamo della nostra esperienza. Con questo semplice esercizio ci si rende conto se si
è preso nel nostro cuore la madre e il padre, il femminile e il maschile.
Si può completare l’esercizio mettendo in contatto la parte inferiore del corpo dall’ombelico ai piedi e
la parte superiore e farle confluire nel cuore. In questo modo si uniscono la terra e il cielo, il femminile
e il maschile, la madre e il padre.
Nelle costellazioni familiari senti le tue resistenze, tocchi tutto tangibilmente, perché vivi sul tuo corpo
cosa significa e cosa produce la gioia, il dolore, la tristezza, i blocchi. Quando il corpo sa, ne sono
informate tutte le nostre cellule e le informazioni arrivano al cuore che scioglie e alla mente che ti fa
agire diversamente. Attraverso il corpo possiamo purificare le nostre memorie cellulari ed evolvere.
Ci porta sempre al contatto con la terra, con la concretezza della vita, con le nostre radici e nello stesso
tempo è mistero; fa interagire il visibile con l’invisibile.
Ciò che accade nel nostro corpo è grande ed infinito e perfettamente organizzato.
Noi diamo spesso per scontata la sua grandezza, le ampie possibilità che comprende e ci dimentichino
del potere del nostro corpo, di come tutto in lui fluisce e confluisce all’unisono spontaneamente, tutto
quello che accade in noi ci sembra semplice. Il corpo è creato e regolato
perfettamente e sapientemente fin dall’inizio. Tutto ciò è talmente complesso che noi coscientemente
non possiamo capirlo appieno; è un miracolo.
45
Capitolo 4 - Venire al mondo
Come l’Origine dell’universo (Gn. 1.1-1.5).
“In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e
lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: “Sia la luce!”. E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa
buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattino:
primo giorno”.
Tutto è perfetto così com’è.
Attraverso il corpo inizia il grande viaggio della vita con tutti i misteri che comprende.
La vita e il suo significato, per quello che è possibile comprendere nella natura umana, si svela a piccoli
passi.
Le costellazioni familiari aprono un varco negli intricati sentieri delle tue relazioni e ti portano alla
scoperta di tracce visibili che ti fanno giungere a casa, al punto in cui sei partito e giunto alla vita; tua
madre, la tua famiglia. Qui tutto si fonde e raggiungi la fonte.
Vivo e sono presente grazie ai miei genitori e alla forza che sta dietro di loro.
Tanta strada è necessaria per tornare alle origini e alla fonte.
Tutto ha bisogno del suo tempo per esprimersi, venire alla luce e realizzarsi.
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Capitolo 5 - Prima vita
Capitolo 5
Prima vita
La “prima vita” pone il nostro sguardo verso il passato, verso ciò che è segreto, non visto, non onorato.
Tramite il riconoscimento di questo, è possibile unire ciò che è separato, dare ordine ai disordini, posto
a chi è escluso. Solo attraverso il portare a compimento ciò che ci precede nel rispetto del passato e
assorbendo da esso la forza e l’amore possiamo porre il nostro sguardo avanti, verso il nostro futuro: la
“seconda vita”.
Nasciamo da una relazione d’amore e nel crescere facciamo esperienza di noi e dell’amore attraverso le
nostre relazioni.
La relazione con la nostra famiglia ci mette in contatto con i nostri antenati, con la forza del legame,
con gli “irretimenti” che ci legano al nostro gruppo familiare e che condizionano la nostra vita e tutti gli
altri rapporti.
La relazione con il nostro corpo manifesta il nostro benessere o malessere, una cartina tornasole del
nostro stato interiore e della qualità dei nostri rapporti.
La relazione con la forza più grande di noi muove tutta la nostra vita.
La vita è il riconoscimento delle esperienze all’interno di queste relazioni.
Il corpo, un mezzo perfetto per il suo fine, il mezzo che ci è stato donato per esprimerci e per muoverci
nelle esperienze della vita e sedimentarle. Consente di mettere in luce ciò che è dentro di noi e ci deve
essere rivelato.
Il mondo è il mezzo per crescere, per incontrare nella fragilità umana, qualcosa di più grande di noi.
Il nostro amore e le nostre relazioni crescono attraverso il prendere consapevolezza di noi stessi.
La nostra vita, senza che inizialmente ce ne rendiamo conto, comprende dei passaggi obbligatori che ci
porteranno a noi stessi e sulla nostra strada.
Nasciamo e siamo un tutt’uno con il mondo, non facciamo distinzioni tra noi e l’altro poi, tramite le
esperienze, ci differenziamo dall’altro, scopriamo la nostra individualità e torniamo a far parte del
mondo con la consapevolezza di ciò che significa.
Nel crescere dobbiamo imparare talmente tante cose e abilità che occupiamo la maggior parte del
nostro tempo in queste esperienze. Ci dimentichiamo di tante cose importanti che però vengono
47
Capitolo 5 - Prima vita
custodite dalla nostra anima pronte a venire alla luce.
Le domande significative arrivano nel tempo e ci colgono impreparati.
Prima ci si occupa della parte conoscitiva del mondo esteriore, poi di quella del nostro mondo interiore
e successivamente dell’agire consapevole della nostra unicità nel mondo.
La nostra educazione si basa essenzialmente sulla sviluppo della parte logica del cervello a discapito di
quella intuitiva. Già questo non ci consente una visione totale della realtà e crea una divisione in noi e
fuori di noi perché esclude lo sviluppo del sentire, a favore del fare e della competizione.
Questo porta a farci credere che esiste un migliore e un peggiore, un vincitore e un vinto, un bene e un
male, un buono e un cattivo, un meritevole e un non meritevole rendendoci schiavi del volere essere
protagonisti e vincitori.
Cresciamo nella pianificazione, senza essere attenti alla nostra anima, il nostro nucleo dove sono
registrate tutte le nostre esperienze.
Questo crea una barriera tra noi e il nostro sentire; nell’essere occupati a costruire fuori di noi, ci
dimentichiamo di nutrire la parte più profonda di noi stessi. Questo ci porta a credere che tutto dipende
dalla nostra volontà, che i problemi che incontriamo nella nostra vita sono legati al comportamento
degli altri e così il nostro baricentro si allontana da noi e ci porta ad un equilibrio precario.
Questa parte della vita è principalmente legata al nostro sperimentare il mondo come individui.
Quando arriva il tempo delle prime relazioni importanti, quelle che ci coinvolgono più profondamente,
iniziamo a comprendere che tutto non dipende da noi, che in relazione agli altri non siamo così liberi di
agire, che ci sono delle resistenze dentro di noi. Quello che noi crediamo importante non lo è per tutti
allo stesso modo.
La nostra capacità di amare e confrontarci con il mondo è legata a nostra madre e a nostro padre.
La nostra vita è condizionata dall’amore che abbiamo assorbito dai nostri genitori.
Alla base delle relazioni c’è il rapporto con la madre che poi apre a tutte le altre relazioni.
Siamo al mondo attraverso nostra madre che si è messa al servizio della vita; il rapporto tra madre e
figlio è il più importante nella nostra esistenza.
Può accadere che non ci sia mai una vera separazione fra madre e figlio e che nella nostra vita veniamo
trascinati da un filo invisibile verso di lei, alla sua ricerca.
Solo nel prendere la madre nel nostro cuore con amore, rispetto e gratitudine il nostro legame con lei da
vincolo diventa svincolo. Solo allora siamo pronti a spiccare il volo.
48
Capitolo 5 - Prima vita
5.1
Resistenze
Il rapporto con nostra madre ha una funzione prioritaria nella nostra vita, viviamo in simbiosi con lei e
rimane in noi figli questo desiderio di fusione. In questo legame rinunciamo a qualcosa di noi, della
nostra vita e in questo abbiamo lo sguardo rivolto indietro verso il passato.
Per questo motivo molte costellazioni hanno alla base il nostro rapporto con la madre.
La nostra crescita richiede di sciogliere questa simbiosi con nostra madre.
Per diventare adulti abbiamo bisogno di rinunciare alla pretesa di volere di più di quello che abbiamo
ricevuto; abbiamo ricevuto tutto quello di cui avevamo bisogno.
La madre è un passaggio sia nel condurci alla vita, sia per riconnetterci con noi stessi e la forza
creatrice.
La forza del legame tra madre e figli agisce fin dal principio.
Questa bambina ha perso la mamma a causa
Nel cortile della casa ha disegnato con del
distesa sopra per cercare un abbraccio, e si
della guerra e ora vive in un orfanotrofio.
gesso la sagoma della mamma e ci si è
è pure tolta le scarpe.
Htttp://www.articolotre.com/2012/2011/disegna-immagine-della-mamma-morta-a-causa-della-guerra-ene-cerca-labbraccio-120856
Attraverso le costellazioni familiari ho scoperto che non siamo mai totalmente presenti nella vita e non
percepiamo le cose cosi come sono nella realtà.
L’amore e il legame verso nostra madre è molto profondo ed influisce nelle nostre relazioni senza che
ce ne rendiamo conto.
Se Il nostro cuore guarda a lei non può essere completamente disponibile per altri. Questo succede
quando ancora siamo legati a lei da un amore infantile, quando abbiamo ancora delle richieste verso di
lei da “piccoli” e le trasferiamo nella nostra relazione di coppia, dalla quale ci aspettiamo lo stesso tipo
di amore senza riserve; nel nostro voler prendere come bambini anche dal nostro partner.
Quindi, senza averne consapevolezza, di fronte al proprio compagno non ci poniamo come adulti, ma
come bambini che pretendono di avere.
49
Capitolo 5 - Prima vita
Un compagno si sente aggravato da questa richiesta ed indietreggia nella relazione; questo è per lui un
peso troppo grande.
Questa tematica si è evidenziata in una costellazione che ho condotto in cui una ragazza, impegnata in
una relazione, non si sentiva più in sintonia con il suo partner. Avvertiva in lui un cambiamento, non
condivideva più tutto con lei e ne era rattristata, non si sentiva più amata e questo non le consentiva di
agire liberamente; aveva paura di perderlo. E' emerso dalla costellazione che il legame infantile con la
sua famiglia non le permetteva di guardare alla sua vita in autonomia e di fare il passaggio nel mondo
degli adulti. Il suo desiderio di volere condividere tutto in simbiosi con il suo compagno, era una
pretesa troppo grande e pesante e lui si stava ritirando dalla relazione. La sua tristezza era collegata alla
mancanza dell’amore totale che i genitori avevano per lei.
Nella sua richiesta d’amore verso il partner aveva lo sguardo rivolto verso la sua famiglia.
Alla fine della costellazione mi ha raccontato che si era trasferita in Italia e non era abituata a stare
lontana dai suoi genitori e dal loro affetto. Questo non la faceva sentire protetta e sicura, aveva paura di
dover affrontare da sola la sua nuova vita.
La soluzione è emersa quando ho messo in scena dietro alle spalle della ragazza i genitori.
In questo modo ha potuto verificare il suo atteggiamento da bambina di fronte al compagno e cosa
comportava questo suo porsi nella relazione.
Ho messo in scena, tramite due rappresentanti, lei e il suo compagno: uno di fronte all’altro. Li ho fatti
esporre al movimento. Lei lo guardava, come una bambina, in attesa di un suo venirle incontro, senza
muoversi. Aspettava che fosse lui ad andare incontro a lei, in un atteggiamento di pretesa. Più lei lo
guardava in questo modo, più lui indietreggiava.
E’ affiorata sul volto della ragazza la tristezza e i suoi occhi si sono riempiti di lacrime.
Mi ha detto: “Sento un vuoto alle mie spalle”. Ho aggiunto dietro di lei, senza dirle chi fossero, due
rappresentanti, uno per la madre, l’altro per il padre. Il suo viso si è illuminato.
Ha detto: “Adesso con loro alle mie spalle sto meglio. Ho capito chi sono, vorrei girarmi, mi mancano
tanto”. L’ho invitata a girarsi verso i suoi genitori, si sono abbracciati con trasporto e commozione”.
Non c’è stato bisogno di farle pronunciare nessuna frase; i loro gesti e i loro sguardi contenevano già
tutte le risposte. Si è trattato di uno scambio intenso e pieno d’amore. La ragazza ha poi manifestato il
desiderio di potersi girare nuovamente verso il suo ragazzo. Prima di farglielo fare le ho fatto
pronunciare due frasi risolutrici, una rivolta alla madre, l’altra al padre. “Cara mamma grazie, da te ho
ricevuto tutto quello di cui avevo bisogno e lo porto con me nella vita con amore. Il resto spetta a me e
sono pronta ad affrontarlo avendo te alle mie spalle e nel mio cuore”. Poi ho fatto ripetere la stessa
50
Capitolo 5 - Prima vita
frase rivolta verso il padre. In questo modo la figlia si è potuta staccare dai genitori, conservare il
legame e guardare alla sua vita. I loro volti nel sentire queste parole si sono distesi. Il padre, la madre e
la figlia si sono presi le mani e si sono salutati affettuosamente. La ragazza si è girata verso il suo
compagno ed entrambi si sono incamminati l’uno verso l’altro, felici di ritrovarsi.
Il rapporto tra partners nel rispetto della legge della compensazione, richiede reciprocità tra il dare e il
prendere. In questo modo ci si pone nel rapporto da adulti, altrimenti si crea disarmonia nella coppia e
non ci si sente liberi. Ora entrambi sono pronti per crescere insieme nella relazione.
Le costellazioni rendono “vivo” il tuo sentire, ti portano in diretto contatto con tutto ciò che è
intrappolato in te ponendotelo di fronte, facendotelo vedere e vivere. In questo modo ti rendono
consapevole di cosa nascondono le tue difficoltà, dopo con il cuore sai dove sei riguardo le tue
relazioni. Le tue convinzioni cessano, l’esperienza che fai, cambia la tua visione e il tuo agire.
Durante le rappresentazioni emerge di frequente la nostra difficoltà nell’andare verso nostra madre, di
“raggiungerla”.
Posti di fronte alla madre non riusciamo a compiere un passo verso di lei, rimaniamo bloccati
nell’azione; bloccati dal nostro dolore che non consente di muoverci, pur volendolo.
Anche sapendo, durante la formazione, che da questo movimento dipende la nostra riuscita nella vita e
in tutte le altre relazioni, rimaniamo comunque fermi.
Dentro di noi agiscono dolori segreti.
Nel crescere ci dimentichiamo dell’amore di nostra madre, dell’essere stati un tutt’uno con lei nella sua
pancia, del suo essersi presa cura di noi .
Ci ricordiamo solo di ciò che ci ha fatto soffrire e delle difficoltà della nostra relazione. Vediamo la
realtà parzialmente.
Quando si manifesta questa tematica, faccio pronunciare al figlio delle frase risolutrici che aprono la
sua anima verso la madre: “Cara mamma ti prendo nel mio cuore e ti guardo con amore”, “Io qui sono
il piccolo, tu la grande”.
In questo modo può verificare su sé stesso cosa percepisce e come questa frase agisce nel loro rapporto.
La tensione spesso si scioglie e anche la madre sentendosi rispettata e non rifiutata si apre al figlio.
Tutti abbiamo giudicato nostra madre, tutti abbiamo sofferto e siamo diventati adulti; questo fa parte
della nostra crescita.
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Capitolo 5 - Prima vita
Prima di iniziare una costellazione che aveva per tema il rapporto tra madre e figlia, sentivo, seduta
accanto alla ragazza, la sua tensione. Mi è arrivata un’immagine e una frase e l’ho invitata a
massaggiarsi l’ombelico dolcemente e le ho detto: “Con il tuo primo respiro dopo il taglio del cordone
ombelicale, diventi altro da tua madre. Quanto è importante per noi questo punto che ci ricorda il primo
grande distacco e la forza che richiede la vita! La strettoia per entrare nel mondo, tu e tua mamma
insieme in questa impresa. Avete agito insieme, in accordo. Prima insieme dentro la sua pancia, poi
insieme fuori in un rapporto privilegiato, poi tu con il mondo. Prima bambini, poi adulti.
Nell’accarezzare la pancia, le nostre cellule ricordano”.
Il suo respiro si è fatto più calmo e tutto è riuscito al meglio. Questo è il valore delle frasi spirituali che
ci giungono per illuminare il nostro cammino.
Noi andiamo verso il mondo per tornare a noi arricchiti delle esperienze del mondo. Poi il nostro
sguardo verso il mondo cambia.
Il viaggio parte da noi, guarda fuori di noi, ritorna a noi, si indirizza nel mondo.
Il ritorno a nostra madre è la chiave, la porta di passaggio per entrare nella vita pienamente.
Il punto di partenza da cui tutto ha avuto inizio per noi e lo snodo per diventare adulti.
Le costellazioni ci mettono in contatto con le nostre ferite, con i legami invisibili che ci legano alla
nostra famiglia che ci bloccano e non ci consentono di andare verso la nostra vita; ci insegnano ad
aprire il cuore e a sviluppare amore per tutto ciò che è stato difficile nel nostro passato. In questo modo
la simbiosi si scioglie, trasformando ciò che ci lega in maniera malata, in maniera sana.
Possiamo così dedicarci a noi stessi, con la forza del passato dietro alle spalle.
Le costellazioni ci accompagnano in un processo di purificazione che porta, nel conoscere un amore
più grande, a dire di sì a te stesso e agli altri.
Tutto quello che guida le nostre azioni è amore e l’ampiezza con cui lo percepiamo cresce tramite la
nostra consapevolezza.
Il nostro agire umano è influenzato nei suoi sentimenti e nelle sue relazioni dalla nostra coscienza.
I nostri problemi sono quasi sempre legati alle relazioni, all’esclusione di qualcuno dal nostro amore.
A volte la nostra famiglia esclude qualcuno e noi per il nostro bisogno di appartenenza lo rifiutiamo. A
52
Capitolo 5 - Prima vita
volte è una scelta personale e altre volte è un membro della nostra famiglia che ha rifiutato qualcuno
del nostro sistema di appartenenza e quel qualcuno ritorna visibile attraverso qualcun altro.
Noi insieme al nostro sistema familiare formiamo un'anima comune in cui tutti i membri sono in
collegamento l’uno con l’altro.
In noi agisce da un lato la coscienza personale che ama e rifiuta e che ci lega ad alcuni e ci separa da
altri, e dall’altro la coscienza collettiva che porta ordine e completezza nel nostro sistema familiare
amando anche chi è stato rifiutato ed escluso dalla coscienza personale reintegrandolo nel sistema.
La coscienza collettiva infatti non pensa al benessere personale; è disposta a sacrificare un membro del
sistema nato successivamente, che inconsciamente, prenderà il posto dell’escluso e ne rivivrà il destino.
Essa riconosce l’appartenenza a tutti i membri del sistema e non ammette esclusioni.
Nella costellazione il campo mostra come agisce la coscienza e chi o cosa include o esclude. In questo
modo è possibile riconoscere e reintegrare nella coscienza ogni situazione ed ogni elemento escluso.
Nelle nostre relazioni siamo condizionati dal passato della nostra stirpe in quello che ancora deve
trovare completezza.
Le costellazioni, attraverso gli ordini dell’amore, indicano una via ben precisa da seguire, nella
concretezza della vita. Nell’essere applicati fanno chiarezza sulla posizione che occupiamo nel mondo,
su cosa agisce in noi nelle relazioni, su cosa e chi incontriamo nel mettere ordine ai disordini, nell’unire
ciò che è diviso e su cosa ci svela tutto questo.
5.2 Entrare in contatto con il proprio dolore
La stirpe ha il compito di non far perdere nessuna informazione, anche a costo di sacrificare qualcuno.
In questo modo si rimane legati uno all’altro attraverso un dolore che continua ad agire finché non
viene messo in luce.
Per comprendere come agiscono in noi le coscienze riporto delle costellazione che ho condotto.
La mia cliente madre di una bambina piccola aveva problemi con il sonno della bimba; di notte era
molto agitata. Alla donna era morta una figlia in tragiche circostanze, la rappresentazione ha messo in
evidenza che questo legame inconscio agiva sulla bambina che si era identificata con la sorella morta.
La madre, cercando di scappare al proprio dolore, aveva interiormente sostituito la figlia morta con la
53
Capitolo 5 - Prima vita
nuova nata, non riconoscendo più l’appartenenza alla primogenita. Il rifiuto della madre di riconoscere,
nel proprio cuore, un posto alla figlia morta veniva compensato dalla sorella che ne imitava il destino
per portare alla luce l’ingiustizia.
La soluzione è avvenuta quando la bambina morta è stata messa in scena e le è stato riconosciuto il suo
posto in famiglia.
Ho messo in scena due rappresentanti, uno per la bambina, l’altro per il disturbo del sonno. Il sintomo
si è accovacciato in terra e la bambina si è seduta accanto al sintomo. Il sintomo si era
trasformato nella sorella morta. Ho aggiunto un altro rappresentante per la madre delle bambine. La
figlia si è girata verso di lei, invitandola con un cenno del capo a guardare verso la sorella morta. Poi ha
riportato il suo sguardo sulla sorella. La madre rimaneva immobile. Ho suggerito alla figlia una frase
per la madre: “Cara mamma anche lei appartiene a noi. Inchiniamoci davanti al suo destino che così ha
voluto per lei”. La frase ha agito sulla madre che si è avvicinata sedendosi vicino a loro. Prima di
lasciare da sole la madre e la sorella morta ho suggerito alla bambina una frase per la sorella: “Cara
sorella ti rispetto come sorella maggiore. Hai un posto nel mio cuore . Mi inchino davanti al tuo destino
che ha voluto così per te, io mi confronto con il mio e lo accetto”. Poi una frase per la madre: “Cara
mamma rispetto il tuo dolore per la morte di tua figlia e mia sorella maggiore. Lo restituisco a te con
amore. Tu sei la grande, io la piccola”. Si sono abbracciate tutte e tre. L’ho invitata ad alzarsi e ad
allontanarsi guardando verso una luce che tutto dispone.
Nella seconda costellazione che ho condotto, una ragazza non riusciva a mantenere nessun lavoro.
Inizialmente tutto andava per il meglio poi, senza motivo, lo perdeva. Questo continuava da diversi
anni e lei era costretta a continui cambiamenti che la destabilizzavano.
Nel dirmi questo io sentivo che questa sua esperienza era legata a dei bambini morti, ma lei non
confermava questo mio sentire, dicendomi che non aveva avuto nessun aborto né lei né sua madre.
Messi in scena due rappresentanti, uno per lei, l’altro per il lavoro, il lavoro si è disteso a terra. Ho
chiesto alla cliente se le era morto qualcuno nella sua famiglia. Mi ha risposto: “Sì, mia madre”.
Ma il rappresentante del lavoro si era raccolto in posizione fetale. Questo significava che rappresentava
un bambino. Le ho detto: “Non si tratta di un adulto, si tratta di un bambino”. Mi ha raccontato allora,
superando il suo riserbo, di un segreto di famiglia che era venuto alla luce alla morte di sua madre.
Prima di morire la madre le aveva consegnato una scatola da custodire che apparteneva a sua madre, la
nonna della ragazza.
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Capitolo 5 - Prima vita
Alla sua morte lei l’aveva aperta e aveva trovato dentro due piccoli teschi di bambini. Custodiva questo
segreto e ne portava il peso nella sua vita. Ho messo in scena anche un rappresentante per l’altro
bambino morto. Uno accanto all’altro. Hanno iniziato a guardare verso la rappresentante della ragazza.
Ho fatto mettere lei al posto della sua rappresentante e rivolta ai bambini le ho fatto pronunciare: “Io vi
vedo. Rispetto il vostro destino e mi inchino davanti ad esso. Riconosco il vostro dolore e vi chiedo di
essere benevoli con me e la mia vita. Per favore”. I bambini hanno chiuso gli occhi, in pace. Ognuno
ora è libero dall’altro.
Alla fine della costellazione le ho consigliato di lasciare agire dentro di lei questa nuova immagine
senza parlare di quello che era emerso per non interrompere e togliere energia al processo interiore
iniziato. Questo richiedeva rispetto e silenzio. Le emozioni emerse erano state forti ed era bene
prendersene cura, riposandosi per potere lasciare che il movimento venisse integrato nel profondo
senza essere disturbato da racconti ed interpretazioni nostre e di altri.
La costellazione non finisce nel momento della conclusione dell'incontro, quello è proprio l'inizio della
rielaborazione interiore che continua nel tempo anche per diversi mesi.
Nel sistema familiare vige il senso dell’ordine e dell’equilibrio. La coscienza collettiva richiede che un
torto fatto ad un predecessore debba essere compensato da un successore. Questa coscienza si fa carico
delle persone escluse e dimenticate dalla nostra anima e non si arrende finché non viene ridato,
all’escluso, un posto e la dignità nel nostro cuore. L’esclusione continua ad agire di generazione in
generazione aumentando la sofferenza nel sistema finché rimane inconscia.
Nella terza costellazione è emerso che il figlio aveva detto interiormente al padre: “Io al posto tuo”.
Questa frase era seguita a quella del padre che aveva detto alla morte di sua madre: “Io ti seguo”. In
questo modo il figlio aveva preso in carico su di sé il dolore del padre.
Spesso i figli per amore dei loro genitori sono disposti anche a morire. In questo modo, credono di
poterli salvare dal loro destino sacrificandosi al posto loro. Così mettono a repentaglio la propria vita.
Questo riguarda “il pensiero magico” che caratterizza la crescita del bambino. In questo modo in buona
coscienza si sentono degli eroi. Questo processo avviene inconsciamente sia in coloro che vogliono
seguire, sia in coloro che vogliono sostituire.
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Capitolo 5 - Prima vita
Il figlio alla morte della madre si sentiva in colpa. La sua frase interiore era stata: “Io vivo mentre tu sei
morta”. Per l’equilibrio del sistema, in buona coscienza, come figlio non sopportava di avere più della
madre e per essere come lei interiormente aveva detto: “Ti seguo”. In questo caso il figlio si era
ammalato gravemente.
Questo non significa che in queste dinamiche necessariamente il figlio debba morire, ma comunque
avendo il suo sguardo rivolto verso la morte, restringe il suo campo d’azione nella vita.
Diventando padre, suo figlio a sua volta, dipendendo dalla famiglia, aveva assorbito inconsciamente
la tendenza del padre verso la propria madre. Per i suoi bisogni primari di sicurezza e protezione
interiormente aveva detto: “Io al posto tuo”. Il padre viveva l’esclusione e suo figlio, a sua volta, in
buona coscienza la ripeteva. Il figlio si era steso accanto alla nonna morta a causa sia della coscienza
personale che richiede di riconoscerle l’appartenenza, sia della coscienza collettiva che richiede la
completezza del sistema. Il figlio di fronte al padre ha visto nei suoi occhi il dolore che questo gli
procurava. Gli ho fatto pronunciare una frase verso il padre: “Tu sei il grande, io il piccolo. Mi inchino
di fronte al tuo destino con amore. Tu hai un posto nel mio cuore. Caro papà io rimango”
La costellazione ha portato alla luce questi legami inconsci e consentito di scioglierli. Ognuno così è
giunto ad occupare il proprio posto nel rispetto degli ordini dell’amore.
5.3 Il nostro posto
Essere nel proprio posto ci dà una sensazione di libertà, di compiutezza.
Qui ognuno è nella propria forza piena, è capace di agire nella vita con un amore più grande; libero
dagli altri, ma a loro collegati. Questa “libertà” consente di prendere contatto profondo con noi stessi e
con i nostri compiti personali.
La “prima vita” ci lega alle nostre radici.
La nascita è un passaggio di consegna da una generazione all’altra, la nostra vita ne è il futuro e
comprende il compito di farla evolvere portando a compimento ciò che è rimasto incompleto. Dopo
siamo liberi di occuparci di noi, della nostra personale evoluzione, con alle spalle la piena forza del
passato e la saggezza dell’amore che ci spinge avanti.
Dopo aver detto sì alla “prima vita” siamo pronti per il passaggio alla “seconda vita”.
Le costellazioni sono un mezzo straordinario al servizio dell’evoluzione dell’uomo.
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Capitolo 5 - Prima vita
Ci ricordano come trarre il meglio da questa avventura che è la vita, come sia possibile ritrovare le
“ali” che ci permettono di volare con pienezza attraverso le esperienze, per realizzarci concretamente e
spiritualmente nel migliore dei modi.
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Capitolo 6 - Trasformazione
Capitolo 6
Trasformazione
Le costellazioni familiari mi hanno consentito di ripercorrere a ritroso la mia esistenza, mi hanno
ricondotto al mio ingresso nella vita, a mia madre. Quando guardi verso tua madre, il tuo primo mondo,
vedi l’opportunità che la terra fin da subito ti proponeva: la tua strada.
In questo modo entri in accordo con la tua vita accettandola come ti è stata donata nelle sue possibilità
e nei suoi limiti: ogni avvenimento può essere visto come una risposta alle tue domande interiori, come
un’opportunità.
Le costellazioni familiari non danno niente per scontato, nessun gesto, nessun respiro, nessuna azione.
Tutto è un dono che giunge a noi. Arrivare al nostro nucleo, alla nostra essenza consente di essere
presenti consapevolmente nella vita.
Le costellazioni familiari mettono in luce quello che tutti, come essere umani, attraversiamo nei nostri
dibattimenti interiori, ognuno in funzione agli avvenimenti e alle esperienze della propria storia
personale e familiare.
Come insegna e dimostra Bert Hellinger, nell’evoluzione della nostra coscienza, tutti ci dobbiamo
confrontare con la forza del legame e con gli irretimenti del nostro sistema familiare; con l’amore cieco
e la saggezza dei nostri antenati.
Dare spazio e riconoscimento a tutto ciò che ci ha preceduto consente di ritornare a sé stessi adulti e
liberi e vedere la grandezza del passato dietro alle nostre spalle.
Attraverso le costellazioni familiari comprendi che tutto quello che è successo nel nostro passato e in
quello del nostro sistema familiare è per noi e non contro di noi, è il nostro cammino, ci permette di
trasformarci e di essere quello che siamo adesso.
Nella rappresentazione assume valore di realtà quello che mostra il campo, questo consente di esplorare
il nostro vissuto attraverso nuove immagini.
Nella molteplicità delle esperienze fatte all’interno della formazione ho capito che le nuove immagini
lavorano dentro ognuno di noi e nel loro tempo, vengono riconosciute e portate alla luce. Il semplice
guardare consente alla nostra anima di registrare nuove informazioni: in un dato momento
spontaneamente, la mente si apre, le coglie e le integra. Ne diventi cosciente.
Il campo agisce in tutte le persone presenti nel gruppo, in questo modo ognuno di noi ha la possibilità
di avere sempre nuove comprensioni.
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Capitolo 6 - Trasformazione
Ad un tratto mi sono accorta di non essere più la stessa.
Il passaggio dalla “prima vita” alla “seconda vita” avviene attraverso il riconoscimento delle esperienze
fatte.
6.1 Lasciare andare
Le costellazioni familiari ti insegnano che a tutto deve essere dato spazio nel nostro cuore, a non
trattenere niente dentro di noi, a lasciare andare. Ti insegnano che tutto fa parte della vita: la gioia, il
dolore, la sofferenza, il piacere, il dispiacere, l’inizio e la fine.
Ti fanno entrare profondamente in ogni esperienza, ti mettono a contatto con la parte dura e la parte
dolce dell’amore e della vita, con la realtà così com’è nella sua verità.
E’ in questa verità che trovi la forza di guardare verso la vita.
La vita è come un fiume: non conosce soste, guarda avanti.
Spesso interiormente, senza saperlo, per amore diciamo delle frasi segrete: “Ti seguo”, “Io per te”
e ci facciamo carico del destino di una persona amata.
Le costellazioni nel farti vedere cosa succede in te e nell’altro, ristabiliscono gli ordini della vita e
risolvono attraverso l’amore ogni esperienza.
Nello spazio di rappresentazione si crea la possibilità d’incontrare e di esprimere ciò che nella vita
spesso non è stato possibile fare. Nel trattenere i dolori nel nostro cuore, ci aggrappiamo ad essi e non
riusciamo a distaccarcene. Nel portare a compimento ogni gesto che è rimasto trattenuto nel nostro
cuore si sciolgono in noi dei dolori molto profondi.
La morte di chi amiamo all’inizio risucchia, questo fa parte dell’esperienza umana, poi per continuare a
vivere bisogna congedarsi dal passato.
Ad una mia cliente era morto il padre suicida. Ho messo in scena un rappresentante per il padre che ho
fatto sdraiato a terra e l’ho invitata a sdraiarsi di fianco a lui.
Le ho detto: “Guardalo e ascoltalo con le tue orecchie interiori e segui il movimento dentro di te”. Tra
loro sono passati degli sguardi molto dolci ed intensi pieni d’affetto.
Poi le ho fatto dire interiormente: “Caro papà hai avuto i tuoi motivi, te li lascio con amore. Ti lascio
alla tua morte, io vado verso la mia che mi aspetta da qualche parte e arriverà quando sarà il momento.
Ora vado verso la mia vita e rispetto la tua decisione. Ti lascio alla forza più grande”
Adesso questa era la cosa più grande che poteva fare per lui.
Nel riconoscere la nostra impotenza, ci ritiriamo dagli accadimenti e li lasciamo al passato.
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Capitolo 6 - Trasformazione
Non è facile guardarsi nella propria storia.
Nel dare spazio all’esperienza percependola nella sua interezza, non solo attraverso il dolore e la
tristezza, riconosciamo l’amore che contiene. Ci apriamo alla vita.
Come esseri umani è difficile poter comprendere il significato che la vita racchiude.
La nostra educazione ci allontana da ciò che appartiene sempre alla vita: la morte, il dolore, la
sofferenza. La nostra esistenza può diventare un viaggio di grandi comprensioni se accettiamo ogni
esperienza in tutti i suoi aspetti.
Contemplare la morte strettamente legata alla vita mi ha permesso profonde riflessioni: ogni giorno
camminiamo in direzione della vita e della morte. Interiorizzarlo consente di esprimersi al meglio.
Le costellazioni insegnano a trattare tutti i temi con la stessa valenza, a vivere la vita nella sua pienezza
in ogni aspetto.
Ogni giorno si accumulano dentro di noi esperienze a cui bisogna imparare a dare lo spazio che
richiedono, poi lasciarle al passato. La vita richiede leggerezza, di creare dei vuoti per nuove esperienze
ed essere presenti a ciò che c’è nell’adesso. In questo modo impari ad amare senza trattenere. Il leggero
richiede coraggio,il semplice richiede fiducia.
Tutto il mio vissuto l’ho potuto integrare dentro di me con un’altra consapevolezza.
Mi sono resa conto che spesso in famiglia non si parla più dei nostri antenati, non c’è più questa
tradizioni. Nella mia vita mi ero confrontata fino ai miei nonni, non conoscevo bene la loro storia
personale e sino in fondo nemmeno dei miei genitori. La vita porta a dimenticarci di parlare
profondamente delle nostre origini. E’ difficile percepire i nostri parenti al di fuori del ruolo che
rivestono per noi come persone, percepire che anche loro sono stati bambini, ragazzi con i loro
dibattimenti e le loro esperienze da fare. Li vediamo e percepiamo solo come adulti.
Le costellazioni mi hanno fatto prendere contatto con l’importanza e l’influenza che la famiglia ha
nelle nostre vite. In un seminario di formazione sono state messe in scena quattro generazioni. Vedere
dietro alle nostre spalle così tante persone è stato molto potente per il mio cuore, mi ha nutrito e ha
lavorato dentro di me: mi ha fatto sentire forte. Non si pensa mai a questo, alla sua bellezza.
E’ iniziata la ricerca.
Il prendere dal mio sistema familiare tutti e tutto così come è stato nella loro vita mi ha arricchito. Gli
accadimenti li ho vissuti, visti e inseriti nella comprensione che ho oggi.
Ho potuto così salutare nella profondità, che mi ha consentito di incontrare questo percorso, mia nonna
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Capitolo 6 - Trasformazione
e accompagnarla nel suo passaggio in un'altra dimensione guardandola, abbracciandola,
accarezzandola, onorandola, ringraziandola, rispettandola nelle sue difficoltà, parlando della sua storia,
come l’aveva vissuta negli accadimenti interiori ed esteriori, raccontandole le mie scoperte della
dimensione spirituale. Mi ha dato gioia poterlo fare quando ancora era in vita nel suo corpo.
In questi momenti pieni, intensi, intrisi di tenerezza e dolore ho potuto incontrarla come persona.
Ci siamo messe a nudo e anche lei ha potuto aprire così altre strade nel suo cuore. La mia cara nonna
Luisa. Ho anche capito il grande valore dei nonni nella nostra vita, i “grandi padri” e le “grandi madri”.
L’importanza e il significato di ogni cosa e sentimento si capisce dopo, mentre vivi i rapporti li
percepisci eterni; dopo sai il valore che contenevano.
La morte ristabilisce un ordine anche dentro di noi nel riconoscimento di tutto ciò che nella vita è
veramente importante: l’essenziale. Vedi cosa rimane del nostro transito terrestre.
Lasciare andare ciò che ti lega al passato con amore e rispetto consente di alleggerire il tuo cuore e la
tua vita. Ho percepito la profonda bellezza dell’amore anche quando devi salutare chi ami.
E’ stato un viaggio nelle mie radici anche riordinare le cose di mia nonna, lasciarle andare con lei.
Nel fare questo con profondo rispetto e amore mi sono addentrata in tanti sentimenti e sono affiorati in
me i ricordi di tutti i miei nonni; quello che abbiamo vissuto insieme nella mia infanzia, nella mia
adolescenza. Ho respirato dentro tutto questo sentire e amore, dentro l’impronta di quello che
percepivo. Sono entrata nella sua storia, nei suoi affetti, nel suo passato, nella prima e seconda guerra
mondiale.
Ho preso nel mio cuore il mio bisnonno, mio nonno, e tutte le vittime, se ci sono state, nella loro vita e
ho accolto tutto con amore. Ho visto tutto nel contesto della guerra che loro hanno vissuto e della pace
apparente che noi viviamo. La pace, assenza di conflitti dentro e fuori di noi, parte da noi: questa è la
vera pace.
Questa esperienza che mi ha fatto percepire la storia da cui arrivo, è avvenuta grazie al percorso che
ho fatto all'Hellinger®lebenSchule.
Oggi vedo tutto nell’ottica di un amore e di una comprensione più grande che mi porta a contatto con
l’importanza delle cose fondamentali: la bellezza e la forza della famiglia.
Gli insegnamenti ricevuti e depositati dentro di me hanno consentito un mio agire diverso nel
quotidiano, o meglio un non agire, e in quello che si manifesta, operare delle scelte. Il collegamento
con la grande forza non è solo un lasciare accadere passivamente, ma un prendere tutto nel proprio
cuore ed espanderlo. Poi la vita richiede anche decisioni, che se seguono gli ordini dell’amore ti
consentono una grande rilassatezza interiore. Nulla si può evitare di ciò che è stato deciso per noi, a
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Capitolo 6 - Trasformazione
nulla serve lottare. Il controllo sulle situazione è solo un’illusione, la vita richiede abbandono.
Nell’abbandono totale, senza paura, trovi l’altro passo da compiere… Allora si apre una strada nel tuo
cuore che ti indica la possibile via.
6.2 Incontrare l’altro
Le relazioni mettono in luce quello che è dentro di noi e ci deve essere rivelato; quando comprendi e
integri una parte di te, comprendi anche l’altro.
Nel riconoscimento di te stesso riconosci l’altro, nell’accettare i tuoi limiti e le tue possibilità accetti i
limiti e le possibilità dell’altro.
Attraverso le costellazioni familiari impari che, semplicemente guardando verso l’altro, se
interiormente dici. “Così come sei per me sei giusto”, qualcosa di nascosto si apre tra te e lui.
Nell’acconsentire a te stesso e all’altro, acconsenti alla vita così come ci è stata donata, con le sue
possibilità in ogni sua forma. Per ognuno diversa. Ogni vita con il proprio senso personale, ma con una
meta comune che rivolge i nostri sguardi nella stessa direzione, i nostri cuori verso lo stesso amore.
Nelle costellazioni sperimenti cosa accade dentro di te attraverso il tuo corpo, il tuo respiro, le tue
emozioni e nel rappresentare l’altro sai cosa accade in lui. In questo modo entri in contatto con i suoi
sentimenti e con cosa suscita in te e in lui quello che dite e fate.
Questi esercizi offrono grandi comprensioni e spesso ti accorgi che l’idea che ti sei fatto di una
situazione, nel campo si rivela in un altro modo: hai l’opportunità di accorgerti delle forze che agiscono
dentro di te e nell’altro.
Ogni persona porta con sé tutte le sue esperienze e tutti gli incontri profondi. Ogni relazione va
custodita nel cuore con rispetto e amore. In questo modo si è liberi uno dall’altro.
Succede spesso nelle relazioni di coppia, non rispettando gli ordini dell’amore, di concludere una
relazione senza riconoscere al partner il suo valore.
Le costellazioni familiari mostrano che se non si è dato il giusto riconoscimento al partner precedente,
il figlio che nascerà dal nuovo rapporto prenderà il posto del partner rifiutato.
In una costellazione che ho condotto, un uomo lamentava continui incidenti. Durante la
rappresentazione è emerso che la madre era stata precedentemente fidanzata ad un giovane
scomparso in guerra e dimenticato. Il figlio tentava inconsciamente di seguirlo nel suo destino.
La soluzione è emersa quando la donna, di fronte al rappresentante del precedente fidanzato, ha detto
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Capitolo 6 - Trasformazione
inchinandosi: “Tu hai un posto nel mio cuore, e rimani il primo, mi sono sposata ed è nato dalla nuova
relazione questo figlio. Guarda a noi benevolmente.”
Il figlio rappresentava l’uomo dimenticato per dargli valore e riconoscergli un posto nel sistema; nel
rispetto dell’ordine di rango chi viene dopo si sacrifica a favore di chi lo precede.
Nel porre la nostra attenzione non sulle cause, ma sulle forze che stanno dietro agli avvenimenti; il
nostro atteggiamento verso la vita cambia.
Nella conoscenza dell’essere umano, nelle nostre dinamiche interiori viviamo delle esperienze, degli
accadimenti che sono personali, ma i nostri bisogni primari hanno dei comuni denominatori per tutti.
Stare bene in una relazione significa essere presenti a sé stessi e stare dentro le cose così come sono:
accettare. Attraverso le costellazioni familiari emerge quello che dentro di noi si deve ancora integrare.
Cresciamo ed ampliamo la nostra consapevolezza attraverso le relazioni, con tutto quello che
comportano le vicende umana nel ritrovarsi, nel riconoscersi. L’altro va guardato con amore,
ringraziato per tutto quello che ha fatto emergere in noi, per tutto quello che ci ha donato in questa
differenza. In questo modo ha animato il nostro cuore, l’ha condotto in una dimensione più ampia e ci
ha concesso di capire di più, di entrare in contatto con i nostri dolori, le nostre preoccupazioni, la nostra
gioia; tutto quello che è dentro di te. Solo se lo guardi con amore e con gratitudine il tuo cuore si
amplia.
Attraverso la percezione impari a sentire cosa scaturisce dal silenzio e ad accettare le cose così come
sono: la vita va accettata e amata per quella che è. Ogni giorno.
Le costellazioni ti consentono di superare l’amore ristretto, l'amore dell’io, dei confini che chiude e
restringe il cuore. Sulla base delle proprie ragioni e delle proprie opinioni si fanno le guerre tra persone
e tra popoli e si arriva fino ad uccidere per difenderle. C’è una separazione dall'altro che parte dalla vita
dei singoli. Le costellazioni familiari ti consentono, nel riconoscimento del valore di ognuno, di
rivolgere il nostro sguardo verso la pace.
In questo lavoro ricevi grandi doni, tu e l’altro, tu insieme all’altro.
Il viaggio continua…
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Capitolo 7 – Seconda vita
Capitolo 7
Seconda vita
Le costellazioni familiari sono un viaggio profondo nella dimensione del nostro essere ed educano alla
vita. Durante la formazione ricevi insegnamenti molto profondi sugli ordini che regolano le relazioni,
su cosa agisce al loro interno e l’aspetto fenomenologico del metodo consente di vederli applicati e di
verificare il loro reale effetto.
Ora la vita mi appare più semplice, applicando nel quotidiano gli insegnamenti ricevuti, le mie
relazioni si muovono in ambiti più liberi.
Nel rispetto dello spazio che si crea tra te e l’altro, comprendi che in ciò che nasce e si muove
all’interno di esso, ognuno ha la possibilità di crescere ed evolvere. Rispettare il confine tra te e l’altro,
senza immergersi troppo nel suo spazio vitale, nella sua energia consente ad ognuno di essere centrato
dentro di sé, di essere nella propria forza e di collegarsi al proprio destino.
Questo mi ha portato ad un diverso agire sia nelle relazioni personali che professionali, nel rispetto
profondo degli accadimenti della vita di ognuno, tenendomi un passo indietro da ciò che è stato scelto
per ognuno di noi.
7.1 Essere nella propria forza
Solo attraverso il ritorno a nostra madre è possibile entrare nella “seconda vita” ed incontrare un amore
più grande che comprende e accetta tutto così com’è.
Il seminario speciale di “riabilitazione alla nascita” di Jirina Prekop, all’interno del percorso di
formazione all'Hellinger®lebenSchule, è stato un grande dono, sia perché l’ho potuto compiere insieme
a mia madre, sia perché mi ha permesso una regressioni che mi ha portato a ricordare quello che ho
provato tra le sue braccia alla mia nascita. Una meravigliosa esperienza che porto con amore nel mio
cuore.
Si tratta di un’esperienza corporea, molto intensa e nutriente, che va a modificare le nostre memorie
cellulari; si rivive la gestazione, il parto e il primo contatto con la madre. Dopo la “nascita” il figlio si
rispecchia con la madre, questo gli consente di ricreare un grande collegamento d’amore.
Questa tecnica è molto efficace quando è avvenuto un “movimento interrotto verso la madre” nei primi
anni di vita.
Si simulano le condizioni del parto.
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Capitolo 7 – Seconda vita
Il team di lavoro è composto: dal conduttore che organizza e dirige, dalla madre che parla al figlio
durante tutto il processo, dalla ostetrica che simboleggia la bocca dell’utero, da un’altra persona che
aiuta nella spinta se ci dovessero essere delle difficoltà.
La simulazione viene preceduta da un colloquio preliminare in cui vengono raccolte le informazioni
legate all’esperienza della gestazione e del parto.
Il cliente viene messo sotto una coperta che simboleggia la placenta.
La “maternità” viene rivissuta in tre momenti: il primo rappresenta i primi tre mesi in cui la madre
manifesta lo stupore per l’attesa, il secondo rappresenta i mesi centrali della gravidanza in cui la madre
prende coscienza della maternità, il terzo gli ultimi tre mesi in cui la madre prepara sé stessa ed il figlio
al parto.
Durante tutta la “gravidanza” la madre racconta al figlio le esperienze che ha realmente vissuto
trasformando, nel racconto, gli episodi negativi in positivi.
In questo modo il figlio arriva nel mondo con nuove informazioni e nuove opportunità.
Dopo la nascita arriva il padre che festeggia, insieme alla madre, l’arrivo del bambino e l’angelo
custode che ha per lui una frase di buon augurio per la sua vita. Riporto la mia: “Cara bambina, per te
non sarà sempre facile, ci saranno momenti felici e momenti tristi, la vita è fatta di tante esperienze. Tu
sei molto amata e la tua vita contiene il compito di portare aiuto e gioia agli altri. Ci saranno sempre gli
angeli custodi in tuo aiuto e la tua strada sarà illuminata da tante indicazioni. Buona vita”
Mi è stato così possibile vedere mia madre con altri occhi e con un altro cuore nel grande mistero che
fa parte della vita. La madre: la porta d’ingresso alla vita, la porta di ingresso al riconoscimento di te
stesso. La vita richiede forza per venire al mondo e per essere vissuta pienamente. Il dono della vita
arriva da lontano.
Nostra madre ci è stata data da una forza che l’ha presa al suo servizio. Solo nel nostro prenderla così
com’è, possiamo diventare quello che lo spirito ha preparato per noi.
Nel guardare dietro nostra madre, dietro ai suoi genitori dietro alla nostra generazione c’è il movimento
dello spirito che ha condotto tutti loro fino ad arrivare a noi. Se guardiamo dietro a noi, dietro a nostra
madre, dietro a tutti noi c’è qualcosa di grande che ha detto sì a tutti noi così come siamo e che ci
conduce nei nostri passi. Questo è il significato di “prendere” e di amare la propria madre nel cuore.
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Capitolo 7 – Seconda vita
7.2 Lasciare agire
Durante una prova pratica che ho condotto all’interno del percorso dell’Hellinger®lebenSchule ho
compreso il pieno significato della parola “ritirarsi” in sé stessi nella conduzione.
Il mio collega era ancora fortemente coinvolto nella morte del fratello gemello avvenuta alla loro
nascita. Si sentiva in colpa per essere in vita, mentre suo fratello era morto.
In scena ho messo tre rappresentanti uno per il gemello morto, uno per il grembo materno e uno per lui.
Il gemello si è disteso a terra, seguito dal grembo materno che si è sdraiato accanto a lui.
Questo aspetto fa parte della storia della vita; alcuni nascono, altri muoiono.
Il gemello morto aveva lo sguardo rivolto verso l’interprete che rappresentava il mio collega, tra loro
uno sguardo intenso e pieno d’amore; c’era una grande commozione.
Al mio collega ho fatto pronunciare: “Caro fratello, io e te insieme, poi separati. Che dolore, che
tristezza. Hai un posto nel mio cuore con amore”.
Il campo era molto denso e gli sguardi tra loro carichi di significati richiedevano di lasciargli spazio.
Sentivo che il mio collega non era pronto per il distacco dal fratello e questo non mi consentiva di
fargli pronunciare nessun'altra frase, nonostante il campo fosse fermo.
D’un tratto mi è arrivata una frase per me stessa: “Io qui sono l’ultima, lascio tutto in mano ad una
forza più grande di me”.
Nel pronunciarla interiormente ho sentito di essermi raccolta in un punto piccolissimo dentro di me,
completamente ritirata nel centro del mio essere.
Per la prima volta ho sperimentato questa sensazione che poi è diventata un insegnamento appreso nel
profondo; ora conduco così.
Nel campo non succedeva niente di nuovo, io non sentivo di dover intervenire, questo non permetteva
di poter continuare la rappresentazione.
Ho rivolto lo sguardo al mio collega, seduto accanto a me, e gli ho chiesto: “Per te va bene se
terminiamo qui?”. Mi ha risposto: “Per me, va bene”.
Mentre si stava alzando il rappresentante che lo interpretava si è fermato davanti a lui guardandolo
negli occhi.
Gli ho detto: ”Continuiamo, segui il movimento che ti coglie”.
Si è alzato e si sono abbracciati con forza ed energia.
Per quanto riguarda la mia esperienza personale ho compreso che quando si è realmente presenti,
attenti e centrati in sé stessi, è possibile cogliere tutte le opportunità che il campo ti mostra.
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Capitolo 7 – Seconda vita
Il loro abbraccio sembrava un abbraccio antico, che arrivava da molto lontano.
Il mio collega era completamente catturato e trascinato verso il fratello. Questo era troppo per lui.
Diventava pericoloso. Gli ho detto: “E’ arrivato il momento di salutarvi”, ma per lui non era ancora
possibile farlo.
Ho invitato il suo gemello a dirgli: “Caro fratello, è arrivato il momento di prendere ognuno la propria
strada, come voluta per ognuno di noi, per me va bene” e ad allontanarsi dal campo indietreggiando.
Il mio collega continuava a guardarlo senza riuscire a muovere un passo.
Allora l’ho fatto inchinare verso il destino del fratello.
Ho potuto verificare come costellatrice che l’inchino apre sempre il cuore e il campo.
Poi l’ho invitato a girarsi e a guardare davanti a lui, facendogli compiere alcuni passi in avanti.
La costellazione era stata molto intensa. Ora occorreva una pausa.
Le costellazioni portano alla luce e sciolgono le esperienze che sono intrappolate nel nostro cuore,
questo consente di entrare pienamente nella vita.
Dalla nostra nascita camminiamo da una parte a braccetto con la vita e dall’altra con la morte.
La morte fa parte della vita.
Si pensa che il destino sia nelle nostre mani e di poterne disporre.
Nel porre la nostra attenzione non sulle cause, ma sulle forze che stanno dietro ad ogni avvenimento, il
nostro atteggiamento verso la vita cambia.
Viviamo l’esperienza, anziché giudicarla, giudicare significa giudicare la forza che ha voluto così.
Il legame, nella libertà reciproca, contiene molta bellezza, ognuno di noi porta con sé tutte le sue
esperienze e tutti gli incontri profondi.
Ogni relazione va custodita nel cuore con rispetto e amore. In questo modo si è liberi uno dall’altro. Le
costellazioni consentono di includere tutte le persone, tutti i dolori.
Dopo un certo periodo di tempo il passato deve tornare a far parte del passato, non deve bloccare i
nostri passi, ma essere una forza dietro di noi che ci sostiene con amore.
L’amore tra fratelli è grande e li lega uno all’altro fin dall’inizio, prima che ne siano consapevoli;
a dimostrazione dell’amore e della forza del legame che agisce in noi, fin dalla nascita, riporto la storia
di due gemelli. La nostra anima è informata…
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Capitolo 7 – Seconda vita
I gemelli Brielle and Kyrie, nati nel 1995 prematuramente, secondo il protocollo ospedalieri del
tempo, erano stati messi dentro due incubatrici separate, per ridurre i rischi di infezione.
Kyrie pesava leggermente di più e cominciò a crescere immediatamente, dormendo regolarmente.
Brielle, al contrario, pesava molto meno, non riusciva a dormire e non cresceva. Aveva problemi
respiratori e cardiaci.
Improvvisamente, Brielle entrò in condizioni critiche e stava morendo.
L’infermiera Gayle Kasparian provò tutto quello che era possibile per stabilizzare le sue condizioni,
ma rimanevano comunque critiche. Decise quindi, con l’approvazione dei genitori dei gemelli, di
metterli nella stessa incubatrice.
Contro ogni aspettativa e davanti agli occhi sbalorditi dei genitori, dell’infermiera e dei medici di
turno al reparto, dopo qualche minuto, i due gemelli fecero lo sforzo di avvicinarsi l’uno all’altro, ma
Brielle era evidentemente ancora in enorme difficoltà e in condizioni critiche. Era ancora fra vita e
morte. Kyrie, inaspettatamente, si avvicinò alla sorellina sino a creare il contatto fisico.
A quel punto accadde qualcosa di incredibile: Kyrie stese il braccio sinistro e abbracciò la sorellina e
si addormentò.
Fu questione di minuti e i livelli del sangue e di ossigeno di Brielle cominciarono subito a
stabilizzarsi. Nel giro di poco tempo i protocolli ospedalieri cambiarono.
E’ proprio vero che solo l’amore salva. Ciò che emerge da questa incredibile storia è la straordinaria
forza della vita nascosta dentro la natura dell’essere umano, nato per amore e per l’amore. (E.C.)
Fonte originale: “A Sister’s Helping Hand - Who can measure the special bond of twins” by Nancy
Sheehan, pubblicato in Reader’s Digest – maggio 1996, pp.155-156.
Quando apri il tuo cuore ti esponi al campo, questo non succede solo quando svolgi il tuo lavoro di
costellatrice, quando si è aperto un canale di “ascolto” dentro di te, ti accompagna nel tuo quotidiano e
ti consente di agire nella vita come freccia indirizzata; nel tuo cuore si sono incontrati la terra e il cielo,
le radici e le ali, i tuoi movimenti sono guidati.
Comprendi che tutto è collegato con tutto, tutti siamo condotti dallo spirito.
Siamo in connessione con tutto anche se non ce ne rendiamo conto.
Ho ricevuto un altro grande insegnamento durante un’altra prova pratica: essere umili nella gioia e nel
dolore, essere gli ultimi. All’inizio della formazione, nell’entusiasmo di potere parlare di cose nutrienti
per la mia anima e nella gioia che provavo nel vedere, come le costellazioni familiari consentivano di
mettersi a confronto con il dolore attraverso l’amore, mi esponevo troppo al campo. Ci sono state due
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Capitolo 7 – Seconda vita
costellazioni per me particolarmente impegnative in cui mi sono sentita molto male fisicamente.
Svolgevo il ruolo di rappresentante e ad un certo momento hanno agito in me delle forze che non mi
consentivano di uscire dal ruolo. Questo mi ha portato a comprendere che le costellazioni lavorano ad
un livello energetico molto profondo ed è importante sia ritirarsi nel proprio centro con i piedi ben
piantati a terra, sia essere umile in tutto ciò che accade.
Il passaggio da un sentire dell’anima ad un sentire spirituale richiede di non essere in balia delle
emozioni. Un sentire spirituale è neutro rispetto agli eventi. Quando sei troppo coinvolto, entri dentro la
costellazione dell’altro. Questo diventa pericolo perché ti esponi troppo.
Non puoi metterti al di sopra di ciò che costelli. Per poter aiutare all’interno del campo devi essere
l’ultimo. Rispetto all’ordine di rango, come costellatori, noi siamo all’ultimo posto, perché entriamo
per ultimi nel sistema. Il poter aiutare richiede di rispettare gli ordini dell’amore e gli ordine dell’aiuto.
Il costellatore nel concedersi di diventare piccolo è protetto e sicuro.
Attraverso le costellazioni impari che il voler fare occupa, mentre l’assenza di azione, il vuoto, crea
uno spazio, un calice di accoglienza e ricettività. Nel volere fare sei preso, rapito, catturato dai tuoi
pensieri, dalle tue intenzioni, dalle forze che agiscono in te senza che tu te ne renda conto. Mentre il
vuoto è fertile di opportunità. Non c’è un bene e un male. Attraverso le costellazioni familiari trasformi
il tuo vissuto. Nel silenzio parli con te stesso, nello sguardo dell’altro siamo soli con i nostri sentimenti
più profondi. Quando non trovi niente fuori di te a cui aggrapparti, scendi in profondità dentro te stesso.
Le costellazioni fanno emergere le interpretazione cieche della realtà. Quando le dinamiche nascoste
emergono è possibile unire ciò che è separato, dare ordine ai disordini. In questo modo le costellazioni
familiari consentono di fare nascere in te e nell’altro nuovi movimenti. Nasce qualcosa di nuovo in te e
in lui.
Lo spazio che si crea nella rappresentazione e la possibilità di coglierlo richiede di essere presenti e
raccolti. Tutto accade nello spazio che riesci a creare dentro di te. Questo ascolto profondo lavora in te
e ad un tratto gli insegnamenti diventano appresi; ne comprendi il significato profondo.
7.3 Amore e Gratitudine
Mi dà una grande gioia il trasmettere quello che mi è stato insegnato e donato, con tutto l'amore che ho
nel cuore per tutti gli esseri umani. Educare a vivere, amare e rispettare la vita, senza lasciare la nostra
comunicazione a parole abitate da paure, da limiti che poniamo a noi stessi ed agli altri, per uscire
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Capitolo 7 – Seconda vita
dall’amore ristretto, l'amore dell’io, dei confini che chiude e restringe il cuore, anziché aprirlo.
Quando siamo rabbiosi e confusi alziamo la voce per farci sentire e ascoltare perché i nostri cuori sono
troppo lontani gli uni dagli altri.
Educare a lasciare spazio al proprio sentire, nel silenzio, consente di guardare oltre gli accadimenti
della vita, abitua a sentire cosa scaturisce nel silenzio, ad accettare ed amare ciò che si manifesta nella
sua essenza. Quando i nostri cuori si avvicinano e si toccano possiamo anche rimanere in silenzio
insieme all’altro ed essere sazi.
Prendersi cura di noi stessi è il regalo migliore che possiamo farci, per onorare ogni giorno il dono
della vita, il bene più prezioso che abbiamo.
Ringrazio la vita per l’opportunità che mi ha dato e me stessa per essere stata pronta e disposta a
coglierla.
A tutti noi la migliore seconda vita possibile. Con amore.
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Comprensioni
Il punto di partenza che mi ha portato all'Hellinger®lebenSchule è stato il desiderio di aiutare gli altri.
Durante il percorso, ho capito che quando si vuole aiutare l’altro, siamo noi ad averne bisogno. L’altro
è una parte di noi che vogliamo contattare, aiutare.
Questa tesi nasce dalle scoperte fatte tramite la mia esperienza. Non potevo immaginare quanto
avrebbe potuto darmi. Non era possibile saperlo a priori. Questo percorso va vissuto, compreso e
portato nella propria vita. Solo allora diventa qualcosa di realmente appreso e straordinariamente
nutriente.
Tramite le costellazioni familiari ho imparato che tutto ha un senso, uno scopo.
Si tratta di ripercorrere a ritroso la nostra vita, mettendo in luce ciò che è segreto, non visto, non
onorato. Unendo ciò che è separato, dando ordine ai disordini, posto a chi è escluso. Ritornando a
nostra madre, il nostro primo mondo, e guardare dietro di lei a chi ha voluto la nostra vita e il dono che
essa racchiude.
Tutto ciò è avvenuto in me, tramite una profonda trasformazione che mi ha “svegliato” e fatto vedere
me, gli altri e il mondo con altri occhi, con un altro cuore; diventando depositaria di un bene e un
amore più grande verso me stessa e gli altri. Questo passaggio fa si che non si è più un “io”, ma un “io
e te”. Un tutt'uno, che pur esprimendo se stesso, rimane un noi.
Questa fiducia, su un piano concreto, e questa fede, su un piano spirituale, è entrata dentro il mio cuore
profondamente.
Non sono più la stessa perché l’amore ha rapito la mia anima. Lavorando sul mio presente, attraverso le
costellazioni familiari, ho cambiato il mio passato e il mio futuro. Ricontattando il mio inizio ho
ritrovato il senso della mia vita e l’amore da cui arrivo.
E’ iniziata così la mia nuova storia personale basata sull’amore e sulla libertà. Come mi ha insegnato
Bert Hellinger è importante fare il passo decisivo; gli altri seguono.
Attraverso le costellazioni familiari ho compreso che io, come tanti altri, non riuscivo a guardare verso
la vita per l'opportunità che è. A me è servita questa scuola e ancora non so se lei ha trovato me o io lei,
e vivere questi incontri significativi, per diventare me, la Laura più coerente possibile a sé stessa e al
suo compito.
Nella molteplicità delle esperienze fatte all’interno dell'Hellinger®lebenSchule, ho capito che tutti ci
affaccendiamo nella vita risolvendo o creando problemi, per coprire le nostre mancanze e distrarci,
dimenticandoci di vivere.
I rumori della vita ci distolgono dall’ascolto e rimaniamo spesso nella sua superficie senza
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comprenderne l’aspetto più profondo. Ho compreso che nelle nostre scelte, più o meno consapevoli,
veniamo trascinati in luoghi a nostra insaputa, come da fili invisibili. Quando guariamo dalle nostre
ferite ci rendiamo conto che siamo più pronti a seguire noi stessi, avendo sciolto con amore ciò che non
ci consentiva di guardare avanti.
Sono sorte in me nuove domande.
Ho capito che tutto parte da noi, poi l’universo ci dona una comprensione più ampia e solo dopo tutto
arriva dritto al nostro cuore e da lì prosegue verso gli altri per ritornare a noi rinnovato e arricchito.
Spesso l’essenziale è invisibile agli occhi.
Ho assorbito ogni parola, ogni movimento di Bert Hellinger. I suoi gesti hanno toccato e nutrito la mia
anima profondamente e le sue parole hanno acceso in me scintille di pace, armonia, bellezza.
Le costellazioni familiari non so dove siano arrivate, ma sicuramente al centro del mio essere, in una
parte sepolta, sotto tanti strati di me che è venuta alla luce e mi ha resa libera.
Un’esperienza significativa è stata un esercizio a coppie che consisteva nel tenersi le mani e poi
lasciarle, mi sono resa conto quanto interiormente tratteniamo l’altro, senza che ce ne accorgiamo. Lì,
improvvisamente ho capito e ho lasciato totalmente la presa dell’altra mano e ho visto quanto l’altro
andasse lontano da me. Diventava piccolissimo. L’insegnamento è stato: lasciare andare rende liberi;
liberi di dare di più, di essere centrati ognuno in sé stesso.
Ho compreso che avviene tutto nel bozzolo e quando tutto è pronto divieni farfalla.
Allora ho pensato a noi esseri umani come a dei “belli addormentati nel mondo”, dentro un
incantesimo, imprigionati in gabbie invisibili, dalle quali però ci si può liberare. Questo mi ha ispirato
il titolo della tesi.
Tutti, per arrivare a noi stessi e al nostro futuro, dobbiamo compiere un passaggio.
La “prima vita” ci viene donata con quello che porta dai nostri genitori, dai nostri antenati con tutto ciò
che comporta; la “seconda vita” va conquistata, è il futuro.
Se dici sì alla prima, dici sì anche alla seconda.
C’è in me una grande gioia nel dare testimonianza appassionata del mio percorso che può offrire un
aiuto ad altre persone che sono alla ricerca della propria interezza. Un ausilio che può sostenere e dare
un senso al proprio “viaggio” nelle dimensioni dell’anima. Il trasmettere la fiducia che è possibile
arrivare a noi stessi sino in fondo ed oltre noi. Tutti noi abbiamo il potenziale per farlo.
Attraverso le costellazioni familiari mi sono esposta al mondo nuda, come quando sono nata, senza
paura, con fiducia. Ciò mi ha consentito di vedere oltre a me, di contattare la fonte che sta dietro alla
vita. Sono nate per me belle cose: un libro e un progetto a favore della vita.
Come Bert Hellinger ci ricorda, noi fin dall’inizio ci siamo fidati dei nostri genitori, che si prendessero
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cura di noi, senza conoscerli.
Ritornare a se è una trasformazione che avviene con turbolenza, come la nascita e ci trova sempre
impreparati ma, mi rendo conto, che mi è sempre venuto in aiuto qualcosa o qualcuno e ho capito che
nella vita ero trattenuta senza nemmeno saperlo.
Questo percorso è stato intenso e profondo, nelle due prospettive dei termini. Mi ha portato a guardare
dritto alla verità davanti a me, senza abbassare o alzare lo sguardo altrove, alle cose così come sono
nella loro essenzialità, senza aggiunte o sottrazioni.
Le scoperte fatte sono avvenute tramite la parte dolce e dura dell’amore quella che richiede forza,
presenza, costanza, coerenza, disciplina.
Ci sono stati momenti duri: il perdere parti di me, il ritrovarmi diversa, il sentirmi fragile, all'inizio in
un cammino anche solitario. Sono entrata in contatto con ciò che non può più essere. Non è sempre
facile capire che ci sarà dell’altro, che non si può reclamare ciò che non si è avuto o non è accaduto, la
vita è mistero anche in questo.
Ma anche tanti momenti felici; la bellezza, che mi lasciava senza parole, delle montagne che incontravo
per arrivare ai seminari, con quello che comportava il viaggio esteriore ed interiore, per arrivare ad
essere lì a parlare di cose importanti, decisive per la mia vita.
Quando guarisci le tue ferite ti rendi conto che sei più pronto a seguire te stesso, a dire sì alla vita
avendo sciolto con amore ciò che non ti consentiva di guardare avanti.
Qualcosa è stato sacrificato, era necessario. Allora il tuo amore si allarga e vede oltre ciò che puoi
capire e si affida allo Spirito che compie il vero miracolo dell’esistenza.
L’elasticità che ho imparato a gestire, dentro di me, nell’incontrare spesso persone nuove e non sempre
le stesse che mi sono mancate per le condivisioni profonde, per l’unità vissuta tra noi. La difficoltà
nell’essere coinvolta e nel lasciarle andare.
Ora comprendo che sono dentro di me, nei miei passi avanti, che sono stati disponibile per me, come
per tutti, senza differenze. Ho condiviso ed abbiamo condiviso con il cuore, con l’interezza della mia e
loro anima, il mio, il loro che poi è il nostro percorso. In questa viaggio la generosità si tocca con
mano, come il dolore.
Anche se la ricerca non finisce mai, perché è come l’acqua che scorre e non è un interrogarsi ma un
essere dentro le cose, nella vita pienamente.
Adesso che sono arrivata a questo traguardo, che ho vissuto come un’iniziazione, mi guardo indietro e
mi dico che dono, che benedizione essere arrivata qui. In questo percorso non ho incontrato mai la
mediocrità, ma la voglia di essere, di esserci, di realizzarsi a nostro favore e a favore degli altri.
Sento il mio cuore legato a tanti, che guardano in una stessa direzione di pace, armonia, bellezza.
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E il mio cuore lo sento dentro un altro cuore più grande. Mi sento più pronta a vivere con pienezza.
Allora la vita, pur nella moltitudine dei suoi accadimenti, diventa semplice. Vivendo le cose che ami
fare prendendoti cura di ciò che ami, esprimendo te stesso nel migliore modo che ti è possibile, ti rendi
conto che tutto avviene attraverso la presenza di un Altro. Chiediamo allora che ci renda noi stessi,
quello che veramente siamo.
L'esigenza di significato, felicità e verità, ho compreso, è nel cuore di tutti, ma deve succedere qualcosa
per risvegliare il desiderio di essere autenticamente te stesso.
Allora non vivi più nelle banalità delle giornate, nelle distrazioni quotidiane, ma vivi con passione la
vita, questa grande opportunità che nella fragilità del cuore umano ci fa incontrare la forza creatrice.
Allora il tuo cuore conosce con pienezza l'amore e la gratitudine.
Ho compreso che le costellazioni familiari educano alla vita, a diventare uomini e donne interi, non
frammentati. In questo modo è possibile incontrare l’altro e la sua bellezza. Altrimenti nell’altro si
incontrano solo parti di noi ed il dialogo può rimanere tutta la vita solo con noi stessi.
Quando dentro di te unisci ciò che era diviso, improvvisamente ti svegli e riconosci te stesso, l’altro; il
tuo e il suo valore e il bene più grande accompagna i tuoi passi e ti porta a condividere la vita, l’amore
per la vita e i beni comuni.
Ho capito che c’è una strada in ogni uomo e per ogni uomo, un’opportunità da cogliere.
Si tratta di farsi trovare pronti. Pronti a dire di sì alla vita.
La cosa più importante che posso fare è vivere con pienezza e donarmi, con l’amore più grande
possibile.
Allora sono, allora tocco e vivo la vita.
Puoi respirare finalmente a pieni polmoni, felice di essere te, dando valore a quello che sei.
Ho anche capito che la vita la comprenderò a pieno al mio ultimo respiro. Li saprò tutto.
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Conclusioni
Mi muovevo nel mondo
senza sapere;
gli obiettivi pratici erano la meta
oltre ad essi non vedevo…
Ora vedo, sento e so.
Compiendo il percorso dell'Hellinger®lebenSchule tutto ciò che ho incontrato è stato una grande
scoperta che ha avuto modo di sedimentare in me tramite il farne esperienza.
Ora mi misurerò con il quotidiano che è la prova più grande.
Il percorso fatto continua dentro di me…
Lo stesso scrivere mi ha portato all’interno di un processo che mi ha indotto a nuove comprensioni.
Dare ordine al mio scritto è coinciso con il dare ordine alla mia vita. Affrontare il tema scelto è stata
una intensa e profonda esperienza che ho voluto fare con tutto l’amore per me di cui ora sono capace.
La vita ti mette sempre di fronte a ciò che deve trovare completezza in te. Nel ridere, nel piangere, con
momenti di pace e di tensioni, ho scritto e ho capito sempre più chi sono, cosa è importante nella mia
vita e cosa ancora non voglio vedere e lasciare andare. Vorrei incontrare quella tranquillità senza
eccessive emozioni, quella piena forza che arriva da un profondo ritorno al proprio centro, che ti rende
flessibile e ferma.
Ho visto accadere tanto nella mia vita e nella vita delle persone con cui ho condiviso questo
meraviglioso percorso. Ho capito che ha sviluppato in me, la capacità di superare me stessa e le mie
pulsioni e guardare oltre a me e ricordarmi che tra me e l’altro c’è sempre una forza creatrice. Qualsiasi
cosa l’altro dica o faccia è a sfavore prima di tutto di sé stesso. Ho sperimentato che allargando il
cuore, l’altro sente un amore più grande che scioglie e ripara. Quando questo accade, attraverso la mia
sola presenza, come insegna Bert Hellinger senza giudizio, senza intenzione, senza paura, senza amore,
senza compassione, divento piccola come un seme e lì sento la mia grandezza nel servizio. Nulla è più
grande di sentirsi amati per quello che si è in ogni momento, indipendentemente dalle nostri azioni. Chi
sa, allarga il cuore e diventa sorgente d’amore.
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Quando riusciamo a entrare in contatto con il mistero della vita ci rendiamo conto che tutto per noi è
preparato da tempo. Si arriva in luoghi e si incontrano persone apparentemente per caso. Quando hai
attraversato un fiume ti puoi girare e comprendere la strada fatta. Allora ti affidi e ti lasci condurre e
tutto assume un altro colore e sapore.
Non sappiamo come ci si confronta di fronte alle cose importanti. Nessuno mi aveva preparato a capire
il significato della vita, delle scelte che dovevo compiere, di ciò che significa veramente essere amati,
sentirsi amati. Ho fatto il meglio che potevo, con gli strumenti che avevo… è stato bello scoprire che
c’è chi ti spinge a trovare l’accordo con te stesso.
Vivere nella pienezza è il più grande dono che puoi fare a te stesso e agli altri. Donarti e donare.
Per arrivare agli altri uso solo il mio cuore, senza stratagemmi.
Ho scoperto la mia profonda propensione verso l’altro, verso ciò che appartiene a tutti: l’amore e la
pace.
La pace non è qualcosa che alberga fuori di noi, non è qualcosa di lontano da noi. E’ una volontà
d’essere in armonia con ogni aspetto di noi stessi, dell’altro e della vita.
La ricerca non finisce è come l’acqua che scorre. Non è un interrogarsi: è l’essere dentro le cose, nella
vita pienamente. Sembra difficile perché ti coglie sempre impreparato, come un bambino che deve
crescere e non sa.
Le costellazione sono un movimento verso lo Spirito, verso la Luce. La nostra anima è attratta da ciò,
dall’amore senza limiti che ci accetta così come siamo.
E’ li verso la luce che il mio cuore trova riposo.
Ho capito che le costellazioni sono un metodo educativo che cambia il sistema sociale, che rende liberi
dal giudizio, dall’amore che trattiene e che limita.
Consideravo le costellazioni familiari uno strumento per aiutare l’altro invece ho scoperto che sono un
metodo educativo che trasforma gli uomini in pionieri di sé stessi, li prepara per un cambio di società
basato sulla pace, sulla libertà e fratellanza nel riconoscimento del proprio posto e valore personale
all’interno dell’ambito sociale.
Tutto quello che ho imparato mi ha fatto capire che siamo nati per realizzarci, per lasciare tracce
d’amore.
Sono arrivata all'Hellinger®lebenSchule con la volontà di volere aiutare, ora mi è più chiaro anche il
senso dell’Hellingersciencia® , la rete che sta creando, affinché la vita possa essere sempre più ricca di
movimenti positivi affinché tutti possano vivere sotto un cielo di pace che interesseremo insieme
attraverso l'apertura spontanea dei nostri cuori.
Questo nutriente viaggio nella dimensione dell’anima attraverso le costellazioni familiari mi ha dato
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tanto e mi ha richiesto tanto, tanta energia, tanta volontà, tanto coraggio.
Le costellazioni familiari sono una possibile chiave per ritrovare sé stessi e contattare la propria forza
personale, il nostro vero potenziale che ci permette di realizzarci in piena totalità e di incontrare la
propria bellezza e riconoscerla negli altri. Questo ci consente, come mi ha insegnato Bert Hellinger, di
incamminarci insieme verso il più, verso il più bello, il più profondo… Per scoprire che tutto è in
connessione con tutto e fare entrare nel nostro cuore le Leggi Universali.
Le costellazioni familiari stimolano riflessioni profonde, rallentano il nostro tempo d’azione o meglio
reazione alla vita. Danno spazio al nostro sentire più profondo, consentono di percepire il linguaggio
dell’anima e di entrarci in risonanza.
Ti portano a riflettere su cosa realmente provi e arrivano a farti “sentire” i tuoi accordi e disaccordi
interiori, a comprendere come risuoni nella realtà, a capire cosa ti sta più a cuore e a trasformare te
stesso per poterti esprimere al meglio in ogni ambito della tua vita.
Consentono di diventare uomini liberi e gioiosi che creano rapporti sani e un bene comune al servizio
di tutti, per non lasciare che altri ci portino fuori rotta verso mete che ci inducano a desiderare
inutilmente.
Ti fanno comprendere che la felicità è dentro di te e si esprime nel qui e ora e conduce sempre a tenere
il contatto con la terra, con la concretezza della vita.
Ti portano a non dimenticare i ritmi sani e il rispetto di noi stessi, degli altri e del pianeta che ci ospita,
a non perdere di vista l’essenziale che è ciò che richiede la nostra anima e che ci rende realmente liberi
e completi.
Il ritorno a sé stessi e il giungere a percepire questa coscienza più grande, passa attraverso dei passaggi
obbligati di consapevolezza che devono rispettare le leggi che regolano la buona riuscita delle relazioni
che Bert Hellinger definisce gli “ordini dell’amore”.
Poi si impara a lasciarsi guidare dalla grande forza di cui Bert Hellinger sempre ci ha parlato e a cui ci
ha insegnato ad affidarci.
Sento che siamo veri, ma non reali. Credo che siamo pensieri informati di Dio.
Sono arrivata a pensare che Bert Hellinger abbia ideato un metodo concreto per farci incontrare Dio.
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Ringrazio questo uomo straordinario che è Bert Hellinger, un grande uomo dagli occhi dolci che con il
suo metodo sta cambiando il mondo. E’ l'esempio di come una persona, prima da solo e poi con altri,
possa cambiare il mondo con il suo credere in qualcosa.
Grazie a lui ho capito che ognuno di noi può fare la differenza e contribuire al salto quantico.
Grazie al suo impegno, al suo esserci per tutti noi.
Bibliografia
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Roma, Accademia Edizioni.
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11. Hellinger, B. (2008d) Hellinger® sciencia Rivista indipendente, edizione n. 03/08, Roma,
Accademia Edizioni.
12. Hellinger, B. (2009) Hellinger sciencia, Scritti inediti di Bert Hellinger, vol. 1 Roma, Accademia
Edizioni.
13. Hellinger, B. (2009) Hellinger sciencia, Scritti inediti di Bert Hellinger, vol. 2 Roma, Accademia
Edizioni.
14. Hellinger, B. (2010) Hellinger sciencia, Scritti inediti di Bert Hellinger, vol. 3 Roma, Accademia
Edizioni.
15. Hellinger, B. (2011) Gli ordini del successo, Milano, Tecniche Nuove.
16. Hellinger, B. (2012) La guarigione, Milano, Tecniche Nuove.
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18. Saint – Expuréry, A. (1998, XLVI ed.) Il Piccolo Principe, Milano, Tascabili Bompiani.
19. Terzani, T. (2004) Un altro giro di giostra, Milano, Longanesi & C.
20. Terzani, T. (2006) La fine è il mio inizio, Milano, Longanesi.
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24. Krishnananda (2008) Uscire dalla paura, Milano, Feltrinelli.
Ringraziamenti
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A Bert Hellinger la cui sola presenza ha sciolto in me tanti nodi,
a Maria Sophie Hellinger per avere istituito la Hellinger®lebenSchule e per il suo contributo allo
sviluppo del metodo delle costellazioni familiari,
a Jirina Precok per la regressione avvenuta tramite la mia riabilitazione alla nascita, per avermi portato
a ricordare quello che ho provato tra le braccia di mia mamma alla mia nascita,
ai docenti straordinariamente preparati dell’Hellinger lebenSchule per gli insegnamenti ricevuti,
a Christina Niederkofler il primo sorriso incontrato all'Hellinger®lebenSchule, per l’eccellente
organizzazione della scuola in Italia e la preziosa presenza,
ai compagni dell'Hellinger®lebenSchule in particolare a Livio Padovan per avere sempre alleggerito il
mio cuore, a Francesca Mangraviti per la sua concreta presenza, a Leopoldina De Varti per la sua
speciale simpatia, a Julijana Osti la cui autenticità e spontaneità mi ha toccato profondamente e ha
risvegliato in me un tratto che appartiene all’essere bambini gioiosi, a tutti coloro con cui ci siamo
sfiorati ma con intensità,
ai miei genitori al dono che racchiude la loro presenza nella mia vita,
ai miei antenati che sono alle mie spalle con la forza del loro amore,
a mia nonna Luisa che ha accompagnato per molto tempo la mia vita,
alla Laura che ero, che è stata utile e che non ritornerà più, alla nuova Laura che con tenacia è stata
dentro ad ogni situazione, al mio procedere senza particolari compromessi che mi ha consentito di
rimanere più cristallina possibile,
alla fede che ha trovato il mio cuore aperto,
agli amici che hanno atteso il mio ritorno dalle mie scoperte, agli amici del passato per la strada
compiuta insieme, alle persone che ho incontrato sulla mia strada che hanno fatto la differenza, a
Gigliola Barbieri, amica di sempre, per il suo prezioso e amorevole sostegno, a Graziella Freni per
avere tradotto il mio sentire,
ai clienti per la loro fiducia nel mio lavoro a favore della vita.
A tutti grazie. Da cuore a cuore.
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