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Il presente lavoro è stato realizzato dal Dott. Domenico Del Sorbo Export Credit Risk Manager Copyright © 2010 – ASPIN Azienda Speciale Internazionalizzazione della Camera di Commercio di Frosinone Viale Roma, 9 – 03100 Frosinone Tel (+39) 0775.824193 Fax (+39) 0775.823583 www.aspin.fr.it Progetto Grafico ed Impaginazione: anteastudio.com finito di stampare: maggio 2010 La pubblicazione del 5° Quaderno di Tecniche del Commercio Internazionale, incentrata sul sistema creditizio italiano nel mondo e sul supporto che gli istituti bancari all’estero offrono alle imprese italiane, intende fornire un quadro delle modalità e delle opportunità di cooperazione tra banca e impresa oltre i confini nazionali. Il Quaderno risponde all’esigenza di fornire uno strumento alle imprese italiane che si affacciano al mercato estero, che stanno valutando strategie di ingresso oppure che sono già presenti con investimenti e necessitano di informazioni aggiornate e di prospettive. La scelta di proseguire, con il 2010, nella realizzazione dei Quaderni è stata dettata dal consenso che le pubblicazioni precedenti hanno registrato e dai bisogni espressi dagli attori del mondo produttivo, commerciale e dei servizi. Dalla lettura delle pagine successive emerge un quadro “rassicurante” che, nel dare consapevolezza al lettore di quanto e di come il sistema bancario italiano sia diffuso nel mondo, indirettamente disegna un network tutto italiano che insieme alle altre reti internazionali (ICE, Camere di Commercio, Associazioni di Categoria, ecc) affianca, assiste e non fa sentire sola l’impresa italiana nel mondo. Stefano Venditti Presidente ASPIN Quaderno n. 1: “Le operazioni documentarie” maggio 2006 Quaderno n. 2: “La gestione dei trasporti e delle spedizioni internazionali” dicembre 2006 Quaderno n. 3: “Export Finance: strumenti per il mercato globale” giugno 2007 Quaderno n. 4: “La gestione delle operazioni doganali nel commercio internazionale” marzo 2008 Quaderno n. 5: “Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione” maggio 2010 5 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione Prefazione 7 1. L’attività internazionale delle banche 9 1.1 Il grado di internazionalizzazione del sistema bancario italiano 9 1.1.1 Principali player 10 1.1.2 I sistemi finanziari italiano ed europeo a confronto 12 1.2 La presenza all’estero delle banche italiane 15 1.2.1 Uffici di rappresentanza, sportelli e controllate estere 16 1.3 La presenza in Italia delle banche estere 17 APPENDICE: “Reti estere di banche italiane” - ABI 2009 19 2. I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle imprese 45 2.1 Prodotti e servizi per la clientela “corporate” 45 2.2 Servizi di pagamento: strumenti di incasso e pagamento 46 2.3 Servizi di finanziamento 66 2.3.1 I servizi di finanziamento nel Breve Termine 66 2.3.2 I servizi di finanziamento nel Medio Lungo Termine 68 2.3.2.1 Il Forfaiting 70 2.3.2.2 Sconto pro soluto con Voltura di Polizza Sace 72 2.3.2.3 Credito acquirente e linee di credito open 75 2.4 Servizi di garanzia 79 2.5 Servizi di consulenza e informazione 83 3. I nuovi prodotti di Sace in partnership con le Banche per l’internazionalizzazione delle imprese italiane 85 3.1 Garanzia per l’internazionalizzazione 85 3.2 La Garanzia finanziaria sul capitale circolante 87 3.3 La Garanzia finanziaria su investimenti all’estero 88 3.4 Credit Enhancement 88 Bibliografia 91 Sitografia 92 Prefazione L’argomento oggetto della trattazione, si presenta come particolarmente complesso a causa delle sue caratteristiche precipue1. Nell’opinione comune il termine “internazionalizzazione” rievoca un elemento materiale (la merce) ed il suo trasferimento fisico da un luogo ad un altro. In ambito bancario invece il termine si riferisce al servizio offerto dagli enti creditizi, e quindi ad un elemento immateriale. Ed è proprio l’intangibilità del servizio bancario che crea difficoltà nell’osservazione del processo di distribuzione (nella fattispecie, di erogazione) del servizio stesso. Per poter procedere nella trattazione è pertanto necessario chiarire alcuni termini preliminari. La differente tipologia di operazioni che le banche intrattengono con la clientela, permette di effettuare una prima distinzione tra attività svolte all’interno del paese d’origine (si parla di onshore banking) ed attività estere (vale a dire offshore banking). L’attività estera delle banche viene a sua volta denominata attività di multinational banking ed attività di international banking in dipendenza, rispettivamente, della presenza fisica o meno della banca nel paese ospitante2. L’attività viene definita multinational banking quando la banca possiede filiali, localizzate in un vasto numero di paesi e regioni, che operano in maniera congiunta. Diversamente, si parla di attività di international banking quando la banca eroga servizi al di fuori del territorio nazionale sia da un punto di vista geografico, effettuando operazioni cross-border, sia da un punto di vista valutario, vale a dire tramite operazioni in valute differenti da quella domestica (operazioni cross-currency). I fattori alla base dell’espansione internazionale delle banche sono i medesimi che spingono le imprese ad operare all’estero. Essi sono riconducibili all’ottenimento di una serie di vantaggi già individuati da Dunning negli anni ottanta3. Tali vantaggi, interdipendenti tra loro, si possono classificare in tre grandi categorie: 1. Vantaggi di proprietà (ownership advantages), che derivano dal controllo di specifiche risorse trasferibili all’estero a basso costo: - dimensione (la banca raggiunge una massa critica tale da poter agire agevolmente in ambito internazionale), - posizione competitiva, - prestigio dell’istituto creditizio; 2. Vantaggi da internalizzazione, derivanti dall’integrazione di attività diverse: - sfruttamento di economie di varietà, - riduzione del rischio, - accesso monopolistico agli input; 3. Vantaggi localizzativi, connessi alle caratteristiche dei paesi ospitanti: - costi di trasporto e di comunicazione, - costo del lavoro, Recentemente è stato individuato quale fattore principale del processo di globalizzazione finanziaria, l’apertura internazionale dei sistemi bancari dei paesi emergenti4. Tale processo ha visto nella seconda metà degli anni novanta il periodo di maggiore crescita che, con qualche rallentamento dovuto alla crisi finanziaria argentina, è proseguito fino ai giorni nostri. Sulla multidimensionalità dell’internazionalizzazione bancaria si veda, S. RICCI, su www.borsaedintorni.it A. W. MULLINEUX, V. MURINDE, Handbook of International Banking, 2003. J. H. DUNNING, International production and the multinational enterprise, Allen & Unwin, London 1981. 4 G. GOBBI, L’apertura internazionale dei sistemi finanziari nei paesi emergenti, ne “L’internazionalizzazione delle banche”, Intervento tenuto nell’ambito del Seminario su “Banche e mercati italiani nella prospettiva internazionale”, S. Marco - Perugia, 19 Marzo 2004. 1 2 3 7 7 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 L’aumento della presenza di intermediari esteri nelle economie emergenti, e quindi degli investimenti diretti nel settore finanziario (IDSF)5, è stato determinato da fattori riconducibili sia ai paesi emergenti, sia ai paesi industrializzati. Nei paesi emergenti sono state sicuramente determinanti, come condizioni favorevoli all’ingresso di operatori esteri, le politiche di liberalizzazione del sistema finanziario e la rimozione dei vincoli ai movimenti di capitali. Diversamente, nei paesi industrializzati hanno influito l’innalzamento della concorrenza nei mercati interni, e la conseguente riduzione dei profitti soprattutto nelle attività tradizionali di raccolta di depositi e concessione di prestiti, e l’innovazione tecnologica e finanziaria. La trattazione affronterà, nella prima parte, la problematica dell’internazionalizzazione delle banche secondo due differenti punti di vista: - presenza all’estero delle banche italiane, in tal caso si parlerà di internazionalizzazione “attiva”; - presenza in Italia delle banche estere, vale a dire internazionalizzazione “passiva”. Nella seconda parte si esamineranno i servizi offerti dalle banche alle imprese che intendono agire in un contesto internazionale. Si distinguerà tra: - servizi di pagamento; - servizi di finanziamento; - servizi di garanzia; - servizi di consulenza ed informazione. Infine nella terza parte si analizzeranno le forme di sostegno all’internazionalizzazione, offerte dall’azione congiunta tra banche ed enti pubblici quali Sace e Simest. 8 5 È interessante sottolineare che l’attività svolta dagli istituti creditizi in tali paesi è maggiormente orientata verso operazioni al dettaglio, in particolare l’offerta rivolta direttamente alle famiglie e alle piccole e medie imprese. 1. L’attività internazionale delle banche 1.1 Il grado di internazionalizzazione del sistema bancario italiano Il sistema bancario italiano si presenta oggi come un sistema efficiente caratterizzato da un alto grado d’internazionalizzazione sia attiva, sia passiva. Ricerche ABI6 del 2007 evidenziano che 21 gruppi italiani sono presenti all’estero, e che il 35,3 per cento del totale attivo dei primi cinque gruppi bancari italiani deriva da attività estere, mentre la percentuale di tali attività per il totale dei gruppi si posiziona sul 25,7 per cento. Il sistema è quindi parte integrante dei maggiori centri finanziari europei e statunitensi, sebbene fino agli anni novanta fosse ancora caratterizzato da un’elevata frammentazione, e non fosse pienamente rivolto verso mercati esteri. Conducendo una breve disamina delle modalità operative che hanno caratterizzato la presenza delle banche italiane all’estero, dal primo dopoguerra7 ad oggi, è possibile individuare diverse fasi. Tra il primo dopoguerra e gli anni sessanta si verifica la prima fase di espansione estera delle banche italiane. Tale espansione è rivolta all’Africa, all’America Latina e al Nord America in quanto legata ai primi flussi migratori di comunità italiane ed alle esperienze coloniali. L’attività è ridotta dunque all’apertura di uffici di rappresentanza e succursali finalizzata alla gestione del risparmio delle prime comunità emigrate all’estero. Già negli anni settanta, seppur durante un periodo di crisi (crisi petrolifera), le banche iniziano a spostare il proprio interesse verso quelle imprese italiane che intendono trovare nuove opportunità di crescita all’estero. Pertanto l’attività non si caratterizza esclusivamente nella gestione del risparmio, ma comprende anche l’esercizio del credito. Anche gli anni ottanta si presentano come anni favorevoli per il processo d’internazionalizzazione bancario. Infatti grazie ad agevolazioni di carattere normativo, soprattutto di tipo fiscale, ed ai progressi in campo informatico le banche spostano maggiormente la propria attenzione verso i mercati internazionali. Negli anni novanta si ha un’inversione di tendenza. Le crisi finanziarie in Russia ed in Asia pongono l’accento sul rischio paese, e le difficoltà legate alle differenze linguistiche, culturali e normative, con conseguente aumento dei costi per le banche, fanno sì che esse rivolgano nuovamente la loro attenzione verso il mercato domestico. Recentemente, con l’allargamento dell’Unione Europea ai Paesi dell’Est, l’interesse delle banche si è scisso in due differenti direzioni. Mentre la maggior parte di esse si è indirizzata verso il mercato domestico, una minoranza ha rivolto la propria attenzione verso i nuovi Paesi comunitari8. Proprio i Paesi dell’Europa Orientale rappresentano oggi il secondo mercato di sbocco per l’Italia. Grazie alle potenzialità di sviluppo offerte da questi mercati, le banche italiane hanno intrapreso una politica di acquisizioni di partecipazioni di maggioranza di istituti locali. Tale politica ha consentito inoltre agli imprenditori italiani di localizzarsi in tali aree, potendo far riferimento ad istituti nazionali ben radicati sul territorio. Dal 2001 al 2008 la presenza delle banche italiane nell’Europa Centro-Orientale è aumentata di oltre il 760 per cento, è pertanto possibile sostenere che oggi l’area dell’Est Europa rappresenta il secondo mercato domestico italiano9. In particolare, nel 2007 le banche italiane hanno acquisito quote di mercato che si aggirano intorno al 44 per cento in Croazia, al 20 per cento in Slovacchia, Ungheria, Polonia ed Austria, al 14,5 per cento in Bulgaria, e circa il 10 per cento in Slovenia, Repubblica Ceca e Romania. Interessante risulta anche il 4 per cento della quota di mercato tedesca. Per il Centro Studi e Ricerche ABI si consulti il sito www.abi.it Per il periodo precedente si veda G. DELLA TORRE, M. COCCIA, V. DE LEONARDIS, M. C. SCHISANI, La crescita del sistema finanziario italiano dopo l’unificazione politica, 1861-1914: Financial deepening e/o errori statistici e metodologici?, Seminario presso l’Ufficio ricerche storiche, Banca d’Italia, 27 novembre 2006. 8 R. LUPI, L’esperienza di espansione all’estero di una banca italiana, ne “L’internazionalizzazione delle banche”, Intervento tenuto nell’ambito del Seminario su “Banche e mercati italiani nella prospettiva internazionale”, S. Marco - Perugia, 19 Marzo 2004. 9 COMMISSIONE REGIONALE ABI DEL VENETO, Lo sviluppo dei servizi bancari per l’internazionalizzazione delle imprese: esperienze a confronto, 2008. 6 7 9 9 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 L’ultimo trend degli istituti bancari italiani in tema di internazionalizzazione evidenzia un nuovo polo d’interesse nella Turchia, nei Paesi dell’ex Unione Sovietica, in quelli del Nord Africa e del Medio Oriente. In particolare, riguardo ai Paesi della sponda Sud del Mediterraneo ciò è determinato dalla vicinanza geografica e dalle agevolazioni fiscali concesse agli operatori esteri. 1.1.1 Principali players Nel processo di internazionalizzazione del sistema bancario italiano un ruolo fondamentale è stato ricoperto principalmente da due grandi gruppi finanziari: UniCredit ed Intesa Sanpaolo. Essi detengono quote significative del mercato azionario dei Paesi dell’Europa Orientale, ed in particolare per UniCredit esso rappresenta un secondo mercato domestico. Diversamente altri soggetti hanno indirizzato le loro scelte principalmente verso il mercato domestico, sebbene l’attività internazionale rappresenti comunque una quota rilevante del proprio business. In particolare BNL ha seguito una politica di riduzione del rischio dell’attività estera, seguendo congiuntamente tre direzioni: - rafforzamento delle attività di supporto allo sviluppo del business domestico; - focalizzazione dell’attività principale sull’Italian related; - dismissione delle controllate in America Latina ed in Europa. Tuttavia BNL continua ad essere presente all’estero con Filiali, Uffici di Rappresentanza e partecipate sia in America Latina, sia in Europa (principalmente nei maggiori centri finanziari, tra i quali Londra). Infatti essa dà molta importanza all’attività estera, ma nella prospettiva di un asset da utilizzare nei rapporti con specifici segmenti della propria clientela, quali imprese multinazionali ed Enti Pubblici. L’apertura verso l’estero è vista sia come un’opportunità per seguire l’attività dei propri clienti, sia come mercato nel quale collocare la propria offerta già altamente specializzata in ambito nazionale. Attualmente BNL intende sviluppare il proprio business domestico, ponendo contestualmente un’attenzione particolare verso mercati esteri come Cina, India, Iran e Paesi del bacino del Mediterraneo, in quanto ritiene che dalle differenti caratteristiche specifiche di ciascuno di essi possa trarre ingenti benefici10. Dopo questa prima analisi dell’attività della BNL, verranno esaminate di seguito le esperienze internazionali dei due più grandi gruppi finanziari italiani: UniCredit ed Intesa Sanpaolo11. La posizione della UniCredit Corporate Banking (UCCB)12 è ben affermata a livello mondiale. Essa infatti possiede Filiali ed Uffici di Rappresentanza localizzati in ben 27 paesi, escludendo i Paesi dell’Est Europa. Inoltre, come è stato precedentemente affermato, UniCredit possiede un secondo mercato domestico nell’Europa Orientale, con una presenza stabile in 22 paesi, che le permette di godere pertanto di una posizione di vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza13. Il motivo per cui il suo target è costituito principalmente dai Paesi dell’Europa centro-orientale è individuabile nelle caratteristiche della sua clientela. Essa è costituita essenzialmente da imprese localizzate nell’Italia del Nord Est, che vedono appunto in tali paesi il loro principale mercato di sbocco. Vale a dire che UniCredit svolge un ruolo di supporto all’internazionalizzazione della propria clientela domestica, attraverso l’offerta di assistenza commerciale e finanziaria in quelle aree. Ciò non esclude tuttavia una presenza diffusa e consolidata in Italia. UniCredit possiede infatti 1500 gestori corporate e 60 centri estero nel territorio italiano. R. LUPI, L’esperienza di espansione all’estero di una banca italiana, ne “L’internazionalizzazione delle banche”, Intervento tenuto nell’ambito del Seminario su “Banche e mercati italiani nella prospettiva internazionale”, S. Marco - Perugia, 19 Marzo 2004. COMMISSIONE REGIONALE ABI DEL VENETO, Lo sviluppo dei servizi bancari per l’internazionalizzazione delle imprese: esperienze a confronto, 2008. 12 www.unicreditcorporate.it 13 In particolare, essa ha una presenza consolidata in Germania, Austria, Russia, Polonia, Bosnia-Erzegovina, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Slovenia, Croazia, Serbia, Ucraina, Kazakistan, Turchia, Repubbliche Baltiche. 10 10 11 L’attività internazionale delle banche In particolare, a supporto dell’attività estera dei suoi clienti il Gruppo UniCredit ha costituito la Direzione Cross Border Business Management (CBBM), che opera in tre direzioni: - stipula accordi di collaborazione con istituzioni quali ICE, SACE, e Simest, ed associazioni di categoria; - eroga consulenza tecnica sul possibile accesso a finanziamenti e servizi bancari nei singoli paesi esteri, tramite le sue Filiali e gli Uffici di Rappresentanza; - fornisce assistenza per la ricerca di partners industriali e finanziari, e per l’accesso a forme di finanziamento agevolate o coperture assicurative. L’attività internazionale del Gruppo Intesa Sanpaolo14, diversamente dalla politica seguita da UniCredit, non si è sviluppata per seguire le esigenze della propria clientela operante all’estero. Il Gruppo ha infatti sviluppato un network internazionale a prescindere dai movimenti dei propri clienti. Infatti, già a partire dalla fine degli anni ottanta, ha perseguito una politica di acquisizione di quote azionarie di banche estere, e di creazione di vere e proprie filiali. In particolare, la sua prima operazione estera risale al 1989 in Ungheria con l’acquisizione dell’Inter-Europa Bank. Oggi, le sue controllate sono presenti in ben 13 paesi tra l’Europa dell’Est, i Paesi dell’ex Unione Sovietica, i Paesi balcanici e l’Egitto. È interessante inoltre sottolineare come le banche controllate dal Gruppo costituiscano già banche leader all’interno del proprio mercato di appartenenza. L’attività estera del Gruppo Intesa Sanpaolo non si esaurisce semplicemente con la costituzione di una rete di banche oltre il confine nazionale. Congiuntamente a tale rete si è sviluppata anche la Rete Internazionale Corporate. Essa nasce essenzialmente come riferimento per le imprese multinazionali estere. Le sue dimensioni sono particolarmente ampie in quanto è composta attualmente da 40 strutture tra Banche Corporate, Filiali ed Uffici di Rappresentanza localizzati in 33 paesi del mondo. La sua presenza si estende in quasi tutti i continenti: Europa, America, Africa ed Asia. In quest’ultimo, ad esempio, ha già stipulato accordi commerciali (in particolare in Cina ed India), e prossimamente aprirà in Vietnam un Ufficio di Rappresentanza. I maggiori clienti di Intesa Sanpaolo sono aziende dell’area del Nord Est dell’Italia. Proprio come sostegno per la propria clientela, Banca Intesa ha creato recentemente, nel 2008, il “Polo di competenze per il supporto all’internazionalizzazione delle imprese” a Padova. Il Polo è stato creato con l’obiettivo di assistere le imprese italiane di qualsiasi settore e dimensione nelle operazioni estere. Esso è sorto in Italia perché secondo la politica di sostegno alla clientela di Intesa Sanpaolo, l’assistenza deve accompagnare l’impresa dall’organizzazione dell’attività in Italia, fino alla sua stabilizzazione all’estero. Ed è proprio nel territorio italiano che sorgono quindi le prime esigenze delle imprese. In particolare, le attività svolte dal Polo per il supporto all’internazionalizzazione consistono: - nell’assistenza commerciale e finanziaria alle imprese; - nell’individuazione di possibili opportunità di business; - nella promozione di forme di collaborazione con istituzioni locali e nazionali; - nella promozione di forme innovative di servizi ed interventi finanziari, come ad esempio la joint credit facility per l’esportazione di tecnologia italiana in Egitto; - nella ricerca di potenziali partners commerciali; - nell’ottenimento di finanziamenti agevolati forniti dalla Simest, con la quale Banca Intesa ha stipulato accordi di collaborazione; - nella possibilità di assicurare le esportazioni delle imprese clienti. Tutto ciò grazie ad un team di specialisti ed analisti dei mercati esteri. 14 www.group.intesasanpaolo.com 11 11 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 1.1.2 I sistemi finanziari italiano ed europeo a confronto Ponendo in relazione il sistema finanziario italiano col sistema europeo si evince che, sebbene fino ad un decennio fa il nostro sistema risultasse arretrato rispetto a quello dei maggiori paesi dell’Unione, oggi esso si presenta perfettamente conforme al contesto europeo. Attualmente infatti due gruppi bancari italiani (UniCredit ed Intesa Sanpaolo) si classificano tra i primi dieci in Europa e tra i primi venticinque nel mondo per capitale15. Negli ultimi anni si è verificata una maggiore apertura verso l’estero da parte del nostro sistema, sia in termini di internazionalizzazione attiva, sia passiva. Tale apertura è riconducibile a due ordini di fattori: l’alta propensione al risparmio delle famiglie italiane e l’innalzamento del livello della concorrenza del mercato bancario nazionale. In particolare, si è verificato un aumento del numero di filiali e succursali estere, e nel contempo un numero sempre maggiore di soggetti esteri ha intrapreso attività nel nostro mercato nazionale. Questi ultimi da detentori di piccole porzioni del mercato finanziario, sono diventati oggi altamente competitivi. Tutto ciò ha contribuito ad aumentare l’efficienza e la competitività del nostro sistema finanziario, ed ha favorito la diffusione di prodotti innovativi. Infatti la presenza di operatori bancari nazionali qualificati richiede altrettanta competenza da parte degli operatori esteri, che devono quindi essere in grado di erogare servizi qualificati, adottare idonei sistemi di controllo interno, ed agire ponendo particolare attenzione alla qualità dei rapporti con la clientela16. Se consideriamo il sistema europeo nel suo complesso possiamo notare che, fino al nuovo allargamento, sono state realizzate ridotte operazioni cross-border. A causa dell’avvicinarsi del futuro allargamento ed all’apertura nei confronti di operatori esteri, tali operazioni si sono rivolte quasi esclusivamente ai mercati dell’Europa centro-orientale. In particolare, gli intermediari italiani, tedeschi, austriaci e francesi si rivolgono ai mercati di tali paesi, mentre le banche britanniche si indirizzano verso l’America del Sud e l’Asia, e quelle spagnole esclusivamente verso l’America del Sud. Complessivamente comunque il periodo in esame si caratterizza per operazioni realizzate quasi esclusivamente all’interno dell’Unione Europea. Anche l’Italia risulta perfettamente al passo col trend europeo, infatti nello stesso periodo le principali operazioni di aggregazione riguardano quasi esclusivamente il mercato domestico. Solo il 3 per cento dell’attività del nostro sistema è volta all’acquisizione di banche estere, e maggiormente a quelle dei Paesi dell’Est17. A seguito dell’allargamento si verifica invece un aumento di operazioni cross-border a livello europeo, che vede l’Italia tra i principali attori con banche sia di medie, sia di grandi dimensioni. In particolare il sistema bancario italiano si indirizza verso intermediari, anch’essi di grandi dimensioni, dei Paesi dell’ex Unione Sovietica e del bacino sud del Mediterraneo. Ciò aumenta quindi il prestigio di tali operazioni. L’elemento che ha contribuito ad aumentare il rilievo del sistema bancario italiano, consiste nella creazione di importanti gruppi finanziari europei per opera dei maggiori gruppi italiani. A riprova di quanto finora affermato, la principale operazione cross-border europea ha interessato proprio uno dei maggiori gruppi bancari italiani (UniCredit) ed il secondo gruppo bancario tedesco per attivo (HVB). Infatti nel 2005 UniCredit, che possedeva già una dimensione internazionale con l’acquisizione di importanti banche dell’Est Europa e degli Stati Uniti, ma comunque una dimensione inferiore rispetto a quelle dei suoi concorrenti europei, incorporando l’HVB è diventato uno tra i maggiori players bancari europei. Oggi Unicredit-HVB riveste una posizione di rilievo in ambito europeo sia nelle attività di retail (vale a dire attività bancarie non erogate su larga scala), sia nelle attività di corporate finance. Inoltre detiene una posizione di leader in gran parte dei mercati dell’Europa dell’Est18. www.ilsole24ore.com F. SACCOMANNI, Il processo di internazionalizzazione del sistema bancario: la presenza delle banche estere in Italia, per Associazione fra le Banche Estere in Italia - Milano, 19 febbraio 2008. 17 R. LUPI, L’esperienza di espansione all’estero di una banca italiana, ne “L’internazionalizzazione delle banche”, Intervento tenuto nell’ambito del Seminario su “Banche e mercati italiani nella prospettiva internazionale”, S. Marco - Perugia, 19 Marzo 2004. 18 M. MESSORI, Il sistema bancario italiano in Europa, per Italiani europei. www.italianieuropei.net 15 16 12 L’attività internazionale delle banche Significativi risultano anche i rapporti del sistema bancario italiano col sistema svizzero. Tale attività di partnership si indirizza quasi esclusivamente al settore della gestione del risparmio di clienti di elevato prestigio19. Infine, il quadro del sistema finanziario europeo del periodo attuale vede una diminuzione numerica di operazioni di fusione e acquisizione, che tuttavia riguardano intermediari di maggiori dimensioni rispetto al periodo precedente. Inoltre, si registra un aumento del numero di acquisizioni di soggetti extracomunitari. All’interno di questo contesto il sistema bancario italiano risulta superiore a quello dei principali paesi europei. Ciò è dimostrato dal fatto che la quota delle attività dei primi cinque gruppi italiani si attesta al 53,5 per cento, contro il 22 per cento della Germania, il 52,3 per cento della Francia ed il 40,4 per cento della Spagna20. Tale processo deriva dallo sviluppo, negli anni, del sistema finanziario italiano: - in un primo momento, la liberalizzazione dei movimenti di capitale ha permesso alla clientela italiana l’accesso agli strumenti finanziari offerti da intermediari internazionali; - in seguito, l’applicazione della Seconda Direttiva sulle istituzioni bancarie del 1992 ha permesso alle banche italiane di aumentare la propria operatività, avvicinandole al modello della banca universale21; - infine, la liberalizzazione dei servizi finanziari del 1993 ha consentito alle istituzioni creditizie europee di fornire servizi in tutto il territorio dell’Unione Europea. L’evento che ha contribuito a far sì che oggi il sistema bancario italiano abbia raggiunto livelli rilevanti in ambito europeo risulta essere l’introduzione dell’Euro. Il sistema bancario italiano ha dovuto infatti adeguarsi alla concorrenza europea in termini di maggiore efficienza. Tale concorrenza, nel breve termine, ha influito principalmente a livello di wholesale banking (vale a dire attività bancarie su larga scala) per poi agire anche sull’attività di retail, anche se in maniera minore, grazie all’abbattimento delle barriere all’entrata legate all’esistenza di differenti valute. Tali condizioni hanno fatto sì che gli istituti di grandi dimensioni abbiano acquisito quote di mercato crescenti. L’introduzione dell’Euro ha comportato una crescita dimensionale degli istituti italiani attraverso tre canali: - espansione delle reti di sportelli; - accelerazione dei fenomeni di concentrazione (vale a dire fusioni, incorporazioni, acquisizioni di pacchett di maggioranza o di minoranza qualificata, costituzione di holding e strutture di partecipazione complesse); - ricorso all’outsourcing da parte delle banche di dimensioni minori, spesso accompagnato dalla costituzione di società consortili per la fornitura di servizi, che ha consentito loro di conseguire rilevanti benefici, pur senza ricorrere a forme di integrazione e controllo22. Se raffrontiamo i ricavi del sistema bancario italiano e quelli degli istituti di credito degli altri Paesi europei si evidenziano degli aspetti interessanti23. In generale, i ricavi del sistema bancario sono composti da: - margine di interesse, legato all’attività di raccolta dei capitali ed al loro impiego; - commissioni, derivanti dai servizi erogati alla clientela, come ad esempio l’emissione di carte di credito e la consulenza. F. SACCOMANNI, L’evoluzione del sistema finanziario italiano nel contesto europeo e internazionale, per Camera di Commercio Italiana per la Svizzera – Zurigo, 27 giugno 2008. 20 F. SACCOMANNI, Il processo di internazionalizzazione del sistema bancario: la presenza delle banche estere in Italia, per Associazione fra le Banche Estere in Italia - Milano, 19 febbraio 2008. 21 È quella banca abilitata ad esercitare l’attività creditizia ed una vasta serie di attività di investimento ed intermediazione finanziaria, oltre a servizi accessori o complementari. 22 C. SALVATORI, L’evoluzione del sistema finanziario italiano, Impresa & Stato, per Camera di Commercio di Milano. www.mi.camcom.it 23 RELAZIONI ANNUALI DELLA BANCA D’ITALIA, 2008 e 2009. 19 13 13 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 In base agli studi effettuati, all’interno del sistema bancario europeo la composizione dei ricavi risulta essere la stessa indipendentemente dal paese in cui si effettua l’attività bancaria, sebbene gli impieghi varino nei diversi paesi. L’Italia possiede la stessa percentuale di margine d’interesse degli altri paesi europei, che si attesta intorno al 60 per cento, ma gli impieghi risultano essere il doppio rispetto a quelli dei paesi europei economicamente più forti. Ciò dimostra che i prestiti alle imprese sono la voce più rilevante degli impieghi, a causa delle dimensioni delle piccole e medie imprese che non riescono a diversificare le fonti di finanziamento. In Europa invece gli impieghi risultano maggiormente diversificati. È possibile anche fare una previsione futura sull’andamento dei ricavi degli istituti di credito nei prossimi anni. In Italia essi diminuiranno. Ciò dipende dalla circostanza che il nostro sistema bancario è focalizzato prevalentemente sul territorio nazionale, e pertanto la chiusura delle imprese o l’aumento dei loro debiti a causa della crisi finanziaria, ne determinerà una riduzione. Diversamente per UniCredit ed Intesa Sanpaolo che compenseranno tale riduzione con l’incremento dei ricavi derivanti da attività estere24. Il quadro attuale del sistema finanziario europeo, a seguito della crisi, è caratterizzato dalla presenza di due o tre grandi gruppi bancari all’interno di ciascuno dei principali paesi membri dell’Unione Europea. Infatti il sistema finanziario britannico, tedesco, francese e spagnolo, sebbene in precedenza fossero contraddistinti da numerose banche pubbliche e private, risultano oggi caratterizzati da pochi gruppi che agiscono come banche universali. Anche l’Italia, come abbiamo notato, si conforma al trend europeo sebbene accanto ai due grandi gruppi principali esistono ancora almeno quattro gruppi di rilevanti dimensioni: Banca Monte dei Paschi di Siena, Mediobanca, UBI Banca, Banco Popolare. 14 24 O. GUERRA, M. BRAMANTE, R. TELATIN, I ricavi del sistema finanziario italiano, per Ufficio Studi UILCA - Roma, ottobre 2009. www.uilca.it L’attività internazionale delle banche 1.2 La presenza all’estero delle banche italiane Come visto precedentemente, la prima presenza all’estero delle banche italiane risale agli anni venti. Da allora essa è mutata col trascorrere degli anni. Infatti inizialmente le banche italiane, essendo influenzate dagli spostamenti della clientela (follow client approach), privilegiano la costituzione di succursali e di uffici di rappresentanza, o la conclusione di accordi di partnership con controparti specializzate. Ne costituiscono riprova le esperienze delle prime banche italiane in America del Sud, che appaiono come una sorta di prosecuzione dei mercati domestici. Recentemente le operazioni estere delle banche italiane sono indipendenti dagli spostamenti dei clienti e di conseguenza anche l’attività delle banche è differente rispetto al passato. Essa è oggi incentrata sull’acquisizione di banche locali che possiedono già significative quote nei mercati di riferimento. Grazie alle conoscenze del mercato estero da parte di tali banche, i gruppi italiani hanno acquisito una posizione di leadership nei paesi di destinazione. Anche i servizi ed i prodotti offerti dalle filiali estere si presentano differenziati. Infatti oltre alle forme di finanziamento tradizionali, quali il credito all’esportazione ed il leasing, oggi le banche offrono servizi innovativi, come il project financing. È quindi possibile individuare una nuova modalità operativa all’estero. In particolare in tema di internazionalizzazione attiva, ovvero di realtà bancarie italiane strutturate all’estero, gli enti creditizi possono agire secondo differenti tipologie di scelte organizzative e gestionali. A seconda degli obiettivi prefissati e della scelta del paese su cui investire, essi possono optare per tre differenti modus operandi: - detenzione di partecipazioni di filiali estere, coordinate da una holding (filiazione); - creazione di filiali/succursali che costituiscono esclusivamente il trait d’union tra le esigenze della clientela e le decisioni della casa madre; - attività di partnership con altre banche, realizzate attraverso accordi commerciali o joint venture. Esaminando il periodo attuale, si nota come la presenza delle banche italiane all’estero nell’ultimo anno si sia mantenuta costante rispetto all’anno precedente. Infatti alla fine del 2008 circa il 5 per cento dell’attivo delle banche italiane e delle loro controllate è derivato da attività rivolte all’estero, vale a dire 155 miliardi di euro. In particolare, se si considerano nel complesso i Paesi dell’Europa centro orientale, l’attivo del 2008 è pari a 148 miliardi di euro. Anch’esso stabile rispetto all’anno precedente. Tale precisazione è utile in quanto la quota di mercato detenuta dal sistema bancario italiano in questi paesi si attesta intorno al 13 per cento, la più elevata insieme a quella detenuta dalla Germania25. Andando nello specifico, vale a dire considerando l’attività estera dei maggiori gruppi bancari italiani, è possibile avere un quadro della situazione attuale in cui versano le nostre banche. I Gruppi UniCredit ed Intesa Sanpaolo hanno indirizzato la propria attività estera principalmente verso i mercati europei ed in particolare quelli dell’Europa dell’Est. Questo in un primo momento ha generato profitti per le banche che, a seguito della crisi, si sono tramutati in debiti tali da dover ricorrere ai cosiddetti Tremonti bond26. In particolare dalla seconda metà del 2008 Ungheria, Lettonia, Romania, Russia ed Ucraina, versano in una situazione di crisi bancaria e di crisi di cambio dovuta al ricorso al debito in valuta estera, in particolare in euro e in franchi svizzeri. In tali paesi caratterizzati da economie con regimi di cambio flessibili, l’indebolimento delle valute locali ha reso più oneroso il servizio del debito in valuta estera. Ciò ha determinato ripercussioni sulle banche estere maggiormente coinvolte in quelle economie dato che il rischio di cambio è generalmente sopportato dai debitori. Attualmente i paesi in esame hanno dovuto avvalersi di aiuti internazionali del Fondo monetario e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. RELAZIONE ANNUALE DELLA BANCA D’ITALIA, Roma, 29 maggio 2009. Aiuti disposti dal governo italiano. Il primo istituto a farne ricorso è stato il Banco Popolare (1,45 miliari di euro) a causa dei problemi di gestione della controllata Italease. In seguito, a marzo di quest’anno, anche UniCredit e Banca Intesa Sanpaolo hanno annunciato il ricorso a tali aiuti per una somma di 4 miliardi di euro ciascuno. 25 26 15 15 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 La percentuale di attività svolte in tale aree rispetto all’attività totale di UniCredit si attesta intorno al 6 per cento, mentre quella di Intesa Sanpaolo al 2 per cento. Si tratta, dunque, di percentuali significative, ma non elevate. Tuttavia, tale situazione ha determinato nel 2008 una riduzione dei depositi e delle obbligazioni estere del 9,3 per cento rispetto all’anno precedente. Diversamente invece in Polonia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Slovacchia e Slovenia, dove le prospettive di crescita sono migliori che nell’area dell’euro. Situazione favorevole, dunque, per le banche italiane che indirizzano oltre il 40 per cento della loro attività verso l’Europa centro orientale proprio in questi paesi. Pertanto i rischi della crisi globale influiranno poco sulla loro attività estera. È in tali realtà economiche che il Gruppo UniCredit detiene il 24,4 per cento dei ricavi totali ed il 27,6 per cento delle proprie attività, mentre in esse il Gruppo Intesa Sanpaolo detiene il 6,5 per cento delle attività totali 27. 1.2.1 Uffici di rappresentanza, sportelli e controllate estere Dalla fine degli anni Novanta ai primi anni del nuovo millennio, si evidenzia una diminuzione del numero delle Filiali estere e degli Uffici di rappresentanza (UDR) italiani all’estero. Essi infatti si riducono rispettivamente da 110 Filiali e 181 UDR, a 79 Filiali e 102 UDR. Tale chiusura delle filiali, ha determinato tuttavia l’acquisizione di quote di banche estere. Ciò è dovuto allo spostamento, negli anni, dell’interesse delle nostre banche verso l’estero. Esse infatti dalle attività di wholesale banking, che con il progresso tecnologico possono essere gestite anche dall’Italia, si sono indirizzate verso quelle di retail banking, attività che devono essere ben radicate nel territorio, e quindi gestite da banche controllate. Inoltre sempre in quegli anni, anche il volume degli attivi detenuti dagli sportelli bancari esteri, paragonato al PIL italiano dello stesso periodo, risulta modesto. L’Italia, con 91 filiali estere e con attivi pari al 6 per cento del PIL, si colloca tuttavia tra la media degli altri paesi europei. In particolare, tra Germania (4 per cento), e Francia e Spagna (rispettivamente 8 e 9 per cento)28. Negli ultimi anni il numero delle filiazioni estere si è quasi quadruplicato e quello delle succursali ha visto un lieve aumento. Inoltre la quota dell’attivo derivante da attività estere si attesta oggi intorno al 17 per cento dell’attivo totale degli istituti interessati. In particolare, analizzando le controllate estere, si nota come esse siano prevalentemente presenti nei paesi dell’Unione Europea (71) e negli altri paesi non comunitari del continente (35). In ambito non comunitario particolarmente interessante è la presenza di 11 gruppi bancari italiani operativi in Svizzera con 13 filiazioni, prevalentemente nel settore dell’asset management29. Mentre negli altri continenti la loro presenza è quasi nulla: 1 in America del Nord, 2 in America centrale e del Sud, 2 in Asia, 0 in Africa ed Oceania. In merito alle Filiali ed agli Uffici di rappresentanza, facendo un paragone con i dati delle controllate, è possibile notare un andamento costante della loro assenza in Africa ed Oceania, ma un aumento della loro presenza sia in Asia (14), sia in America del Nord (7). Anche in questo caso i Paesi dell’Unione Europea si confermano come i mercati con la maggiore presenza di Filiali ed UDR, per un totale di 39. Un’elevata riduzione della loro presenza si ha invece negli altri paesi non comunitari del continente (2). G. DE ARCANGELIS, G. FERRI, Il vento dell’est sulle banche italiane, Finanza, aprile 2009. www.lavoce.info G. GOBBI, L’apertura internazionale dei sistemi finanziari nei paesi emergenti, ne “L’internazionalizzazione delle banche”, Intervento tenuto nell’ambito del Seminario su “Banche e mercati italiani nella prospettiva internazionale”, S. Marco - Perugia, 19 Marzo 2004. 29 F. SACCOMANNI, L’evoluzione del sistema finanziario italiano nel contesto europeo e internazionale, per Camera di Commercio Italiana per la Svizzera - Zurigo, 27 giugno 2008. 27 28 16 L’attività internazionale delle banche 1.3 La presenza in Italia delle banche estere Si è in presenza di internazionalizzazione passiva, e quindi di insediamento di banche estere in Italia, sia quando esse costituiscono filiali/succursali nel nostro territorio, sia quando acquistano una banca locale (filiazione). Tale scelta da parte degli operatori esteri dipende da differenti fattori, quali: - il target dell’investimento; - la tipologia di attività che essi intendono svolgere; - le politiche di brand (vale a dire di marchio, immagine) seguite dal gruppo bancario; - la clientela di riferimento; - i fattori fiscali e normativi del nostro paese (possono rendere più o meno conveniente una tipologia rispetto all’altra). Generalmente, gli operatori esteri costituiscono una succursale quando intendono limitare la loro attività bancaria in Italia a determinati servizi, come ad esempio il sostegno alle attività commerciali esistenti tra il nostro paese ed il loro paese d’origine. Essa ha costituito fino a qualche anno fa (2005) la modalità più utilizzata dalle banche estere in Italia. Contrariamente le banche estere acquisiscono uno o più intermediari locali, quando intendono sfruttare le opportunità del mercato italiano. Infatti tutti i sistemi bancari sono caratterizzati da asimmetrie informative, vale a dire che i potenziali clienti non sono ben informati su tutte le differenti realtà bancarie esistenti, e quindi si affidano al marchio conosciuto. Con l’acquisizione di intermediari italiani, che possiedono un marchio noto all’interno del nostro mercato, le banche estere non si trovano più in una posizione di svantaggio rispetto alle realtà locali. Tale modalità di insediamento è aumentata negli ultimi anni, fino a raggiungere nel 2007 una quota pari all’11 per cento dell’attivo delle banche estere. Attualmente il territorio italiano viene considerato come una buona possibilità di sviluppo per le banche estere. Infatti negli ultimi anni si è registrato un incremento delle operazioni estere nel nostro mercato, dovuto alla necessità da parte di tali operatori di detenere una presenza diversificata nei paesi dell’Unione. In linea con tale esigenza l’Italia, con la sua elevata capacità di risparmio ed un buon grado di concorrenza interno, costituisce il mercato bancario più appetibile per gli operatori esteri. Alcuni di essi intendono infatti costituire nel nostro territorio un secondo mercato domestico 30. Tuttavia nel corso degli anni si individuano due diverse fasi di espansione da parte di istituti esteri31. La prima fase in tema di internazionalizzazione passiva risale al periodo 1977-1983. Nel periodo preso in esame, lo sviluppo di insediamenti esteri in Italia si verifica contemporaneamente alla diffusione di imprese multinazionali e ad una maggiore apertura dell’Italia nei confronti delle banche estere. Infatti i vincoli posti alle banche italiane, da parte delle autorità di controllo, creano opportunità per gli operatori stranieri. Essi riescono pertanto a detenere specifiche nicchie di mercato, prevalentemente nell’attività di wholesale banking. Col trascorrere degli anni l’attività bancaria estera si è spostata dal wholesale banking verso il retail, grazie alla possibilità di ottenere profitti superiori alla media europea in tale settore. C. SALVATORI, L’evoluzione del sistema finanziario italiano, Impresa & Stato, per Camera di Commercio di Milano. www.mi.camcom.it F. SACCOMANNI, Il processo di internazionalizzazione del sistema bancario: la presenza delle banche estere in Italia, per Associazione far le banche estere in Italia, Milano, 19 febbraio 2008. 30 31 17 17 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 Il grado di apertura del sistema bancario italiano, infatti, è aumentato, tanto da essere oggi superiore a quello di altri paesi dell’Europa continentale. Ciò ha determinato sia un incremento di succursali di banche estere, sia un aumento di acquisizioni di quote di banche italiane. Infatti, negli anni che vanno dal 1995 al 2006, si è verificato un aumento della quota di mercato detenuta da intermediari esteri. Essa è passata dal 5,2 per cento nel 1995, al 13,7 per cento nel 2006. Anche l’attivo delle banche estere si è posizionato a livelli alti. Infatti nel 2007 esso ha raggiunto quasi il 19 per cento, superando la media di Germania, Francia e Spagna, in cui si aggirava intorno al 10,5 per cento. Attualmente la composizione dell’insediamento straniero nel nostro territorio ha registrato un aumento in termini di numero e di attivo sia di succursali, sia di filiazioni. Esso si presenta come segue. Quasi l’8 per cento dell’attivo del sistema bancario italiano deriva dalle 79 succursali di banche estere, 69 delle quali sono di derivazione comunitaria. Dal 2002 esse si sono raddoppiate in termini numerici, ed hanno più che raddoppiato le proprie attività. Le restanti 10 filiali hanno dunque origine non comunitaria, 4 delle quali appartengono a paesi non facenti parte del G10, vale a dire Brasile, Cina, Iran, Australia. In linea coi maggiori paesi dell’Europa continentale (Germania e Francia), il loro numero e la quota del loro attivo risultano diminuiti. Ciò a causa di scelte compiute dalle case madri, principalmente statunitensi, che preferiscono indirizzare il proprio interesse verso il mercato finanziario londinese. Nell’ultimo periodo l’attivo derivante da filiazioni estere comunitarie è cresciuto maggiormente in Italia rispetto agli altri paesi europei. La maggior parte di esse proviene da banche comunitarie, ed in particolare francesi, mentre la minoranza non comunitaria deriva da banche svizzere che operano nel private banking. La presenza di operatori esteri all’interno del nostro territorio determina sicuramente degli effetti positivi in termini di concorrenza e di efficienza, sia nei confronti delle imprese, sia dei risparmiatori italiani. In termini di concorrenza, si evidenzia una maggiore mobilità della clientela, dovuta alla possibilità di accedere ai servizi bancari a condizioni più vantaggiose (tecniche di pricing concorrenziali). Invece per quanto riguarda l’efficienza, si determina la diffusione di pratiche più moderne e più trasparenti, che innescano circoli virtuosi di comportamento. Volendo individuare gli attori principali dell’insediamento straniero, notiamo i gruppi tedeschi Allianz e Deutsche Bank, i francesi Credit Agricole e Bnp Paribas, e l’inglese Barclays Bank. Interessante è il caso della Barclays Italia, proprio per il suo cosiddetto british style (vale a dire modello di business inglese), percepito positivamente in quanto esempio di trasparenza e competenza finanziaria. Essa ha agito in territorio italiano con la costituzione di filiali. Inizialmente nel 2001, con l’acquisizione delle agenzie Woolwich già presenti nel nostro territorio, ha sfruttato i vantaggi derivanti dalla notorietà di tale brand. Inoltre, offrendo i primi prodotti bancari (mutui) tramite tale marchio, ha verificato il livello di apertura del mercato italiano. In seguito dal 2007 ha assorbito il marchio sotto il nome di Barclays, ed ha introdotto prodotti innovativi, come i conti deposito, i prodotti equity loan, o le diverse forme di mutuo per i lavoratori atipici. Oggi essa possiede una presenza capillare su tutto il territorio italiano. Altro caso interessante di innovazione estera è costituito da Ing Direct Italia. Essa già dal 2001 ha introdotto in Italia il concetto di banca diretta in ambito retail, vale a dire di banca operativa senza filiali né sportelli, ma che opera tramite telefono ed internet. Il suo modello di business si basa sull’esperienza dell’olandese Postbank, vale a dire un modello di banca diretta che utilizza telefono e posta, adattato per l’estero grazie alla diffusione dei moderni canali telematici quali Internet. Inizialmente la sua attività in Italia si è indirizzata verso i prodotti di risparmio, attraverso l’introduzione del Conto Arancio. Oggi essa offre anche altri prodotti, quali mutui e prodotti di investimento 32. 32 18 EDIPI CONFERENCE, Dossier Banche estere in Italia, da Azienda Banca di gennaio/febbraio 2008. L’attività internazionale delle banche RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà BANCA AFRICA ALGERIA ALGERI BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA UFF. RAPPR. MASSIMO DI PRIMA INDIRIZZO: 88 Boulevard Krim Belkcem 1600 Alger Tel. 00213-21-642244-645523 Fax 00213-21-641753 [email protected] AFRICA ALGERIA ALGERI BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (El-Djazzair - Gruppo BNP Paribas) DESK UMBERTO DISCEPOLO INDIRIZZO: 6, Rue de Cirta Tel. 00213-21-603942 Fax 00213-77-0328972 [email protected] AFRICA EGITTO IL CAIRO INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. TERESA MILI PRANDI INDIRIZZO: 3, Abou El Feda Street - Zamalek Tel. 0020-2-27356831/2/3 Fax 0020-2-27356837 [email protected] AFRICA EGITTO IL CAIRO BANK OF ALEXANDRIA (INTESA SANPAOLO) SUSS. GAMBA BRUNO Responsabile Risk Management INDIRIZZO: 49, Kasr El Nil street - Cairo Tel. 0020-22-399-2000 Fax 0020-22-390-7793 www.alexbank.com AFRICA EGITTO IL CAIRO BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA UFF. RAPPR. LEONARDO MESSANA INDIRIZZO: Nile Hilton Commercial Center - Office 24 - Tahrir Square - 11111 - Cairo Tel. 0020-2-576 4441 Fax 0020-2-773 0103 [email protected] AFRICA LIBIA TRIPOLI UBAE UFF. RAPPR. MAHMUD A. ELESAWI INDIRIZZO: Omar Mukhtar Street O. - Mukhtar Investment - Complex Tripoli G.S.P.L.A.J. Tel. 00218 - 21 - 4446598 / 4447639 Fax 00218 - 21 - 3340352 [email protected] AFRICA LIBIA TRIPOLI BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Sahara Bank - Multi-National - Gruppo BNP Paribas) DESK FRANCO UNGARO INDIRIZZO: 193 First September Street - PO Box 270 Tel. 00218 - 91 - 3665112 Fax 00218 - 21 - 3340352 [email protected] AFRICA MAROCCO CASABLANCA BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA UFF. RAPPR. ALESSANDRO LEZZI INDIRIZZO: 197, Bd. Zerktouni angle rue Chella - 4ème Etage, bureau n. 12 20100 - Casablanca Tel. 00212 - 22 - 395025 Fax 00212 - 22 - 398679 [email protected] AFRICA MAROCCO CASABLANCA INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. MAURO BIRAGHI INDIRIZZO: 62, Bd D’Anfa angle Bd. Moulay Youssef - Forum Bab Abdelaziz 6 Etage - 20000 Casablanca - Maroc Tel. 00212 - 2248.3114 / 3514 Fax 00212 - 2248.1813 [email protected] AFRICA MAROCCO CASABLANCA BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Banque Marocaine pour le commerce et l’industrie - Gruppo BNP Paribas) DESK LOUBNA HAIJI IDRISSI INDIRIZZO: Lot Attawfik - Rue 1 & 3 Sidi Maarouf Tel. 00212 - 022 - 582239 [email protected] AFRICA MAROCCO CASABLANCA UNICREDIT GROUP (c/o ATTIJARIWAFA BANK) DESK GIOVANNI GIACOMAZZI INDIRIZZO: 2, Boulevard Moulay Youssef - 20000 - Casablanca Tel. 0039 - 335 - 6078346 Fax 0039 - 02 - 3772 - 4375 [email protected] AFRICA SUD AFRICA UFF. RAPPR. JURGEN HETZLER INDIRIZZO: No.1 Rockridge Road - ZA - 2193 - Johannesburg/Parktown Tel. 0027 - 11 - 8770902 Fax 0027 - 11 - 8770901 AFRICA TUNISIA UFF. RAPPR. STEFANO FRANCHI INDIRIZZO: Immeuble “Le Prince du Lac” - Troisième ètage, Rue du Lac de Tourkana 1053 Les Berges du Lac Tel. 00216 - 71 - 964190 / 414 Fax 00216 - 71 - 963870 [email protected] JOHANNESBURG HVB Group (Unicredit Group) TUNISI BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit) TIPO RAPPR. INFORMAZIONI 19 19 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà AFRICA TUNISIA TUNISI INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. EMANUELE BELLINI INDIRIZZO: Immeuble “Blue Center” - 3eme etage Rue du Lac Constance aux Berger du Lac - 1053 - Tunis Tel. 00216 - 71 - 965820 Fax 00216 - 71 - 965923 [email protected] AFRICA TUNISIA TUNISI BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA UFF. RAPPR. GIORGIO MANCINI INDIRIZZO: Immeuble Msedi /Gouia, Rue du Lac Costance, Residence El Majd Apt n. A2.2, 2° Etage 1053 - Les Berges du Lac 2035 - Tunisi Tel. 00216 - 71 - 961060 Fax 00216 - 71 - 961381 [email protected] AFRICA TUNISIA TUNISI BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Union Bancaire pour le Commerce et l’Industrie - Gruppo BNP Paribas) DESK ANTONINO CONTI INDIRIZZO: 139, Av Libertè Tel. 00216 - 71 - 843272 Fax 00216 - 71 - 846187 [email protected] ALTRE EUROPA CROAZIA ZAGABRIA BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA (c/o Volksbank DD) DESK ANA SPREMIC INDIRIZZO: Slovenska 24 Tel. 00385 - 1 - 6001 - 257 Fax 00385 - 1 - 6001 - 203 [email protected] ALTRE EUROPA SERBIA BELGRADO BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA (c/o Volksbank DD) DESK SVETLANA RISTIC INDIRIZZO: Business Center ‘Atrium’, Bulevar Mihaila Pupina 165 G Tel. 00381 - 11 - 2017 052 Fax 00381 - 11 - 2013 270 [email protected] ALTRE EUROPA UCRAINA LVIV BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA (c/o Ojsc Electronbank) DESK KARL SCHLAGENHAUFEN INDIRIZZO: Grabovskogo Str. 11, UA - 79000 Lviv Tel. 00380 - 322 - 550 - 279 [email protected] ALTRE EUROPA CROAZIA ZAGABRIA VENETO BANKA (VENETO BANCA) DIREZIONE FERNANDO ZAVATARELLI INDIRIZZO: Draškovićeva, 58; 10000 - Zagreb Tel. 00385 - 993 - 102 - 477 [email protected] ALTRE EUROPA CROAZIA ZAGABRIA VENETO BANKA (VENETO BANCA) AGENZIA FERNANDO ZAVATARELLI INDIRIZZO: Draškovićeva, 58; 10000 - Zagreb Tel. 00385 - 993 - 102 - 477 [email protected] ALTRE EUROPA CROAZIA ZAGABRIA SPANSKO VENETO BANKA (VENETO BANCA) AGENZIA FERNANDO ZAVATARELLI INDIRIZZO: Cesariceva, 71; 10000 - Zagreb Tel. 00385 - 993 - 102 - 477 [email protected] ALTRE EUROPA CROAZIA ZAGABRIA STAGLIŠĆE VENETO BANKA (VENETO BANCA) AGENZIA FERNANDO ZAVATARELLI INDIRIZZO: Marice Barić, 9; 10000 - Zagreb Tel. 00385 - 993 - 102 - 477 [email protected] ALTRE EUROPA CROAZIA ZAGABRIA ZVONIMIROVA VENETO BANKA (VENETO BANCA) AGENZIA FERNANDO ZAVATARELLI INDIRIZZO: Kralja Zvonimira, 78; 10000 - Zagreb Tel. 00385 - 993 - 102 - 477 [email protected] ALTRE EUROPA CROAZIA CRICKVENICA VENETO BANKA (VENETO BANCA) AGENZIA FERNANDO ZAVATARELLI INDIRIZZO: Ivana Skomerže, 1; 51260 - Crikvenica Tel. 00385 - 993 - 102 - 477 [email protected] ALTRE EUROPA CROAZIA DUBROVNIK VENETO BANKA (VENETO BANCA) AGENZIA FERNANDO ZAVATARELLI INDIRIZZO: Pile, Tiha 2; 20000 - Dubrovnik Tel. 00385 - 993 - 102 - 477 [email protected] 20 BANCA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI L’attività internazionale delle banche RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà BANCA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI ALTRE EUROPA CROAZIA KRAPINA VENETO BANKA (VENETO BANCA) AGENZIA FERNANDO ZAVATARELLI INDIRIZZO: A. Starcevica, 1; 49000 - Krapina Tel. 00385 - 993 - 102 - 477 [email protected] ALTRE EUROPA CROAZIA PULA - ISTRA VENETO BANKA (VENETO BANCA) AGENZIA FERNANDO ZAVATARELLI INDIRIZZO: Flavijevska, 8; 52100 - Pula Tel. 00385 - 993 - 102 - 477 [email protected] ALTRE EUROPA CROAZIA PULA - TRZNICA VENETO BANKA (VENETO BANCA) AGENZIA FERNANDO ZAVATARELLI INDIRIZZO: Narodni trg, 9; 52100 - Pula Tel. 00385 - 993 - 102 - 477 [email protected] ALTRE EUROPA CROAZIA RIJEKA VENETO BANKA (VENETO BANCA) AGENZIA FERNANDO ZAVATARELLI INDIRIZZO: Adamiceva, 36; 51000 - Rijeka Tel. 00385 - 993 - 102 - 477 [email protected] ALTRE EUROPA CROAZIA VARAZDIN VENETO BANKA (VENETO BANCA) AGENZIA FERNANDO ZAVATARELLI INDIRIZZO: Aleja kralja Zvonimira, 1; 42000 - Varaždin Tel. 00385 - 993 - 102 - 477 [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA CHISINAU EXIMBANK (VENETO BANCA) DIREZIONE INDIRIZZO: Viale Stefan Cel Mare si Sfant, 171/1 MD - 2001 - Chisinau [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA CHISINAU N° 3 EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Via Alecu Russo, 1 MD - 2001 - Chisinau [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA CHISINAU N° 6 EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Via Kogalniceanu Mihail, 76 MD - 2009 - Chisinau [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA CHISINAU N° 7 EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Via Decebal, 139 MD - 2001 - Chisinau [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA CHISINAU N° 9 EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Viale Renasterii, 16 MD - 2005 - Chisinau [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA CHISINAU N° 11 EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Viale Stefan cel Mare si Sfant, 3 MD - 2001 - Chisinau [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA CHISINAU N° 13 EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Via Aeroport, 1 MD - 2001 - Chisinau [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA CHISINAU N° 17 EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Via Kogalniceanu Mihail, 34 MD - 2070 - Chisinau [email protected] 21 21 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà BANCA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI ALTRE EUROPA MOLDAVIA CHISINAU N° 19 EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Viale Stefan Cel Mare si Sfant, 6 MD - 2001 - Chisinau [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA CHISINAU N° 20 EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Viale Stefan Cel Mare si Sfant, 171/1 MD - 2001 - Chisinau [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA BALTI EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Via Stefan cel Mare, 48 Beltsy [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA CAHUL EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Via 31 August, 13 MD - 3900 - Cagul [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA CAUSENI EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Via Stefan cel Mare, 4 MD - 4301 - Causheni [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA COMRAT EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Via Pobeda, 46 MD - 3805 - Comrat [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA HINCESTI EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Via Hincu Mihalcea 148/A MD - 3401 - Hincesti [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA ORHEI EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Via Scrisului Latin, 15/A MD - 3501 - Orhei [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA SOROCA EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Via Kogalniceanu, 20 MD - 3006 - Soroca [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA TARACLIA EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Viale Lenin, 111a MD - 7401 - Taraclia [email protected] ALTRE EUROPA MOLDAVIA UNGHENI EXIMBANK (VENETO BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Via Decebal, 16 MD - 3600 - Ungen [email protected] AMERICA CENTRO SUD ARGENTINA BUENOS AIRES HVB Group (Unicredit Group) UFF. RAPPR. INDIRIZZO: San Martin 140 - (C1004AAD) Buenos Aires Tel. 0054 11 43 42 88 78 Fax 0054 11 43 31 37 11 AMERICA CENTRO SUD ARGENTINA BUENOS AIRES INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. 22 MARIEL UGARTECHE INDIRIZZO: Maipù 1300 - Piso 23 - 1006 - Buenos Aires Tel. 0054 - 11 - 43124969 Fax 0054 - 11 - 43124709 [email protected] [email protected] L’attività internazionale delle banche RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà BANCA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI AMERICA CENTRO SUD BRASILE SAN PAOLO UBI BANCA UFF. RAPPR. ISIDORO GUERRERIO INDIRIZZO: Alameda Ministro Rocha Azevedo 456, Ed.Jaù - 4° Andar Cj 402 Tel. 0055 - 11 - 30630454 Fax 0055 - 11 - 30633785 [email protected] AMERICA CENTRO SUD BRASILE SAN PAOLO INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. MARCO FRACCHIA INDIRIZZO: Avenida Paulista 1842 Edificio Cetenco Plaza - Torre Norte CJ 26 01310 - Sao Paolo Tel. 0055 - 11 - 32884109 Fax 0055 - 11 - 32830829 [email protected] - [email protected] AMERICA CENTRO SUD BRASILE SAN PAOLO BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Gruppo BNP Paribas) C/O UNIBANCO DESK AMERICA CENTRO SUD BRASILE SAN PAOLO UNICREDIT GROUP UFF. RAPPR. GIUSEPPE SAMMARCO INDIRIZZO: Av. Paulista 925, Conj. 141 Tel. 0055 - 11 - 32879933 Fax 0055 - 11 - 32879280 [email protected] AMERICA CENTRO SUD CILE SANTIAGO DEL CILE INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. JEAN LUC ORSI INDIRIZZO: Torre Centro Empresarial Kennedy - Avenida Kennedy 5757 - Piso 8 Oficina 803 - Las Condes Santiago Tel. 0056 - 2 - 4321940 Fax 0056 - 2 - 4321945 [email protected] - [email protected] AMERICA CENTRO SUD ISOLE CAYMAN GEORGE TOWN INTESA SANPAOLO FILIALE GIANLUCA CORRIAS INDIRIZZO: c/o Filiale di New York One William Street - New York NY 10004 Tel. 001 - 212 - 6073500 Fax 001 - 212 - 8092124 [email protected] AMERICA CENTRO SUD MESSICO CITTà DEL MESSICO HVB Group (Unicredit Group) UFF. RAPPR. ALEX WEGENAST INDIRIZZO: Paseo de las Palmas 425-801, Lomas de Chapultepec MX - 11000 México D.F. Tel. 0052 55 9171 - 9900 Fax 0052 55 9172 - 2620 AMERICA CENTRO SUD MESSICO CITTà DEL MESSICO INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. GIANCARLO CIRILLO INDIRIZZO: Edificio Forum - Andres Bello 10 - 16 Piso Colonia Polanco 11560 - Mexico DF Tel. 0052 - 55 - 52807810 Fax 0052 - 55 - 52817666 [email protected] - [email protected] AMERICA CENTRO SUD VENEZUELA CARACAS BANCA SELLA UFF. RAPPR. CLAUDIO SAPORITO INDIRIZZO: Torre Edicampo P.H. Cruce con Av. El Parque - Urb. Campo Alegre Tel. 00582 - 1 - 29522345 [email protected] AMERICA DEL NORD USA CHICAGO BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Gruppo BNP Paribas) UFF. RAPPR. AMERICA DEL NORD USA LOS ANGELES INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. DONALD BROWN INDIRIZZO: 444, South Flower Street, 23th Floor, Suite 2360 Los Angeles CA 90071 Tel. 001 - 213 - 4893100 Fax 001 - 213 - 6222514 [email protected] - [email protected] AMERICA DEL NORD USA MIAMI BANCA SELLA AGENZIA PAUL KOCH INDIRIZZO: 801 Brickell Avenue - suite 1970 Tel. 001 - 305 - 5391000 Fax 003 - 305 - 5301603 [email protected] AMERICA DEL NORD USA NEW YORK BANCA CARIGE UFF. MANDATO DONATO GROSSER INDIRIZZO: 305 Madison Av. - Suite 953 NY - 10165 New York Tel. 001 - 212 - 6610435 Fax 001 - 212 - 9498192 [email protected] INDIRIZZO: Xerox Centre, 55 West Monroe Street Suite - 3490 Tel. 001 - 312 - 4449250 Fax 001 - 312 - 4449410 / 1 / 2 / 3 / 4 [email protected] 23 23 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) 24 PAESE CITTà BANCA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI AMERICA DEL NORD USA NEW YORK BANCA CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE UFF. RAPPR. GIOVANNI BERTACCA INDIRIZZO: 650, Fifth Avenue, 16th floor Tel. 001 - 212 - 4216010 Fax 001 - 212 - 7596785 [email protected] AMERICA DEL NORD USA NEW YORK BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit) SEDE ALEXANDER VOLLER Italian Desk: Luca Balestra INDIRIZZO: 34, East 51st Street New York, N.Y. 10022 Tel. 001 - 212 - 4071600 Fax 001 - 212 - 4071786 [email protected] AMERICA DEL NORD USA NEW YORK INTESA SANPAOLO FILIALE GIANLUCA CORRIAS INDIRIZZO: One William Street New York NY 10004 Tel. 001 - 212 - 6073500 Fax 001 - 212 - 8092124 [email protected] AMERICA DEL NORD USA NEW YORK BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA FILIALE GENNARO MICCOLI INDIRIZZO: 55 East 59th Street 9th Fl. - New York, N.Y. 10022 Tel. 001 - 212 - 8913 600 Fax 001 - 212 - 8913 661 [email protected] AMERICA DEL NORD USA NEW YORK BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Banque of the West - Gruppo BNP Paribas) DESK FRANCESCO INGARGIOLA INDIRIZZO: 787 Seventh Av. New York Tel. 001 - 212 - 8413117 Fax 001 - 212 - 8413388 [email protected] AMERICA DEL NORD USA NEW YORK BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Gruppo BNP Paribas) FILIALE ALBERTO BERTI INDIRIZZO: 51 West 52 nd Street - 37 th floor Tel. 001 - 212 - 5810710 Fax 001 - 212 - 4899088 [email protected] AMERICA DEL NORD USA NEW YORK UNICREDIT GROUP FILIALE MAURIZIO BRENTEGANI INDIRIZZO: 150 East 42nd Street - 29th and 32nt Floors - New York, NY 10017 Tel. 001 - 212 - 5469.600 Fax 001 - 212 - 5469675 / 8268623 [email protected] - Telex 424690 - 6801388 SWIFT: UNCRU533 ASIA AZERBAIJAN BAKU YAPI KREDI BAKU (Gruppo Unicredit) SUSS. ASIA CINA GUANGZHOU BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA UFF. RAPPR. REBECCA ZHANG HONGBIN INDIRIZZO: Room A1708, A Tower, Center Plaza - 161 Linhexi Road - Tianhe District - Guangzhou - 510620 Tel. 0086 - 20 - 38251001 Fax 0086 - 20 - 38251003 [email protected] ASIA CINA GUANGZHOU UNICREDIT GROUP UFF. RAPPR. MARCO BETTIN INDIRIZZO: Room 3017-3018, Citic Plaza 233 Tianhe Bei Road Tel. 0086 - 20 - 87521988 Fax 0086 - 20 - 87521989 [email protected] ASIA CINA PECHINO BANCA CARIGE UFF. MANDATO FUZZY NET SRL INDIRIZZO: Jianguo Hotel, Room 15, Jianguomenwraj Dajie1000 20 Beijing Tel. 0086 - 10 - 65002233 (int.138) Fax 0086 - 10 - 65010539 ASIA CINA PECHINO BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit) UFF. RAPPR. PAOLO MADELLA INDIRIZZO: Citic Building, 26th Floor, Office no. 4 - 19 Jianguo Men Wai Da Jie, Beijing 100004 Tel. 0086 - 10 - 65003716 / 4539 Fax 0086 - 10 - 65001165 [email protected] ASIA CINA PECHINO BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA UFF. RAPPR. ANNALISA MAZZI INDIRIZZO: 1602, China World Tower 1 - No.1, Jianguomenwai Street Beijing 100004 Tel. 0086 - 10 - 6505 3136 Fax 0086 - 10 - 6505 3139 [email protected] INDIRIZZO: AZ 101428 May Street [email protected] L’attività internazionale delle banche RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà BANCA TIPO RAPPR. ASIA CINA PECHINO Bank Austria Creditanstalt (Unicredit Group) UFF. RAPPR. ASIA CINA PECHINO HVB Group (Unicredit Group) UFF. RAPPR. ASIA CINA PECHINO INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. LEONARDO DINI INDIRIZZO: Capital Mansion 21st Floor, Room 86, Xin Yuan Nan Road 100004 Beijing Tel. 0086 - 10 - 84862108 Fax 0087 - 10 - 84862185 [email protected] ASIA CINA PECHINO UNICREDIT GROUP UFF. RAPPR. SILVANO RENIERI INDIRIZZO: Scite Tower 12FL - Room 1209 22, Jianguomenwai Dajie Tel. 0086 - 10 - 65126968 / 7183 Fax 0086 - 10 - 65127184 [email protected] - Telex 222518 ASIA CINA SHANGHAI BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit) SEDE ASIA CINA SHANGHAI UBI BANCA UFF. RAPPR. LU BO INDIRIZZO: 802, 8st floor, Hotel Equatorial Office Building 65, Yanan Road West Shanghai, 200040 - PR China Tel. 0086 - 21 - 62490066 Fax 0086 - 21 - 62491237 [email protected] ASIA CINA SHANGHAI BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA FILIALE PAOLO LUCIOLI INDIRIZZO: Unit 2501-2503, 25th floor, Platinum Building, n°. 233 Taicang Road, Shanghai 200020 Tel. 0086 - 21 - 53830417 / 8 Fax 0086 - 21 - 53830411 [email protected] ASIA CINA SHANGHAI BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA UFF. RAPPR. NINA NI INDIRIZZO: 20/F, The Centre, 989 Changle Road, Shanghai 200031 Tel. 0086 - 21 - 51175862; 0086 - 21 - 51166888 Fax 0086 - 21 - 51166899 [email protected] - [email protected] ASIA CINA SHANGHAI BANCA POPOLARE DI SONDRIO UFF. RAPPR. NINA NI INDIRIZZO: Room 2027, the Center, 989 Changle Road Tel. 0086 - 21 - 51175862 Fax 0086 - 21 - 51166899 [email protected] ASIA CINA SHANGHAI BANCO POPOLARE UFF. RAPPR. LUIGI GRISI INDIRIZZO: Cina Unit 013, 27/Fl. HSBC Tower 101 Yincheng East Road Pudong New Area Tel. 0086 - 21 - 68410599 Fax 0086 - 21 - 68411776 [email protected] ASIA CINA SHANGHAI BANCA POPOLARE DI VICENZA UFF. RAPPR. MING LI INDIRIZZO: Unit 3307b, the Center, No. 989 Changle Road, Xuhui District Tel. 0086 - 21 - 54075455 / 6 Fax 0086 - 21 - 54075457 [email protected] ASIA CINA SHANGHAI UNICREDIT GROUP UFF. RAPPR. SERGIO MIELE INDIRIZZO: Rm 4108, Bank of China Tower - 200 Yincheng Road Central - Pudong Shanghai 200120 Tel. 0086 - 21 - 68888635 / 58792666 Fax 0086 - 21 - 68888636 [email protected] ASIA CINA SHANGHAI VENETO BANCA UFF. RAPPR. NINA NI INDIRIZZO: Rm 2027, the Center, 989 Changle Rd - Shanghai 200031 Tel. 0086 - 21 - 51175862 Fax 0086 - 21 - 2151166899 [email protected] PETER FAISTAUER INFORMAZIONI INDIRIZZO: 1605 Landmark Tower 1 - 8th North Dongsanhuan Road Beijing 100004, China Tel. 0086 - 10 - 65900546 Fax 0086 - 10 - 65900547 INDIRIZZO: 100016 Suite C305 Luftanza Center Chaoyang District 50 Liangmaqiao Road INDIRIZZO: Unit 2401, Jin Mao Tower, 88 Century Boulevard, Pudong, Shanghai 200121 Tel. 0086 - 21 - 50470077 Fax 0086 - 21 - 50470407 [email protected] 25 25 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) 26 PAESE CITTà BANCA TIPO RAPPR. ASIA CINA SHANGHAI INTESA SANPAOLO FILIALE ASIA CINA SHANGHAI HVB Group (Unicredit Group) UFF. RAPPR. ASIA CINA PECHINO GUANGZHOU, SHANGHAI, TIANJIN BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Gruppo BNP Paribas) DESK JIANHUA FU INDIRIZZO: 19 Floor China World Trade Center Tower 1, 1 Jianguomenwai Avenue Tel. 0086 - 10 - 65350808 [email protected] ASIA COREA DEL SUD SEOUL INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. NAM HYUK PAIK INDIRIZZO: 6th Floor Dukheung Bldg. 1328-10 Seochodong. Seocho-ku 137 858 Seoul Tel. 0082 - 2 - 34736412 Fax 0082 - 2 - 34736423 [email protected] ASIA COREA DEL SUD SEOUL HVB Group (Unicredit Group) UFF. RAPPR. HAK YOUNG SOH CHIEF Representative & Director INDIRIZZO: Shinhan Bank Head Office Buldg., 120, 2-ga, Taepyung-ro, Chung-gu KR-100-724 Seoul Tel. 0082 - 2 - 3183330 Fax 0082 - 2 - 3183078 ASIA GIAPPONE TOKYO INTESA SANPAOLO FILIALE ANTONIO DE SANTIS INDIRIZZO: 7 floor, Hibiya Marine Building - 1-5-1 Yurakucho - Chiyoda-Ku Tokyo 100 - 0006 Tel. 0081 - 3 - 35956300 Fax 0081 - 3 - 35956333 [email protected] ASIA GIAPPONE TOKYO HVB Group (Unicredit Group) FILIALE RYUJI SUGIZAKI Corporate Banking INDIRIZZO: Otremachi First Square, East Tower, 1-5-1 Otemachi, Chiyoda-ku JP-100-0004 Tokyo Tel. (+813) 3285 - 1667 Fax (+813) 3285 - 1338 ASIA HONG KONG HONG KONG BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit) SEDE CLAUDIO DE LUCA Italian Desk: Massimo Prestipino INDIRIZZO: 16th floor - 3A, Chater Road, Central - (Indirizzo Postale) G.P.O. Box: 10189 Hong Kong SAR Tel. 00852 - 25212221 Fax 00852 - 28680034 [email protected] ASIA HONG KONG HONG KONG INTESA SANPAOLO FILIALE SIMON DODD INDIRIZZO: 36th Floor, The Lee Gardens N. 33 Hysan Avenue, Causeway Bay Hong Kong S.A.R. Tel. 0085 - 2 - 25322700 Fax 0085 - 2 - 28450209 [email protected] ASIA HONG KONG HONG KONG BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA FILIALE GIUSEPPE DE GIOSA INDIRIZZO: Suite 1501 - 03 & 1514 - 16 - 15th Floor - One International Finance Centre,1 - Harbour View Street - Central Hong Tel. 00852 - 2295 2800 Fax 00852 - 2295 3131 [email protected] ASIA HONG KONG HONG KONG BANCA POPOLARE DI VICENZA UFF. RAPPR. DONATELLA OLIBONI INDIRIZZO: Suite 1306, 9 Queen’s Road, Central Tel. 00852 - 21472955 Fax 00852 - 21472997 [email protected] ASIA HONG KONG HONG KONG BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA UFF. RAPPR. CECILIA PAVANELLO INDIRIZZO: 1113, 11/F Tower 2, Lippo Centre, 89 Queensway, Admiralty, Hong Kong Tel. 00852 - 2522 - 0051 Fax 00852 - 2525 - 0808 / 00852 - 2845 2505 [email protected] - [email protected] ASIA HONG KONG HONG KONG BANCA POPOLARE DI SONDRIO UFF. RAPPR. CECILIA PAVANELLO INDIRIZZO: 1609. 16 F Tower 2, Lippo Center, Admiralty Tel. 00852 - 28787393 Fax 00852 - 28452505 [email protected] ROBERTO BISAGNO INFORMAZIONI INDIRIZZO: China Merchants Tower 10th Fl. Room 1001 161, Lujiazui East Road Shanghai 200120 Tel. 0086 - 21 - 58799930 Fax 0086 - 21 - 58799945 [email protected] INDIRIZZO: 200120 Suite 24021 HSB Tower 101 Yin cheng East Road Pudong L’attività internazionale delle banche RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà BANCA ASIA HONG KONG HONG KONG BANCO POPOLARE UFF. RAPPR. EDWIN TSANG INDIRIZZO: Hutchison House - Unit 1808 18 / FI - 10 Harcourt Road Central Tel. 00852 - 25227608 Fax 00852 - 25219688 [email protected] ASIA HONG KONG HONG KONG HVB Group (Unicredit Group) FILIALE OLIVER HOFFMANN INDIRIZZO: Hong Kong Branch 13 / F, Citic Tower No. 1 Tim Mei Avenue HKCentral Hong Kong Tel. 0085 2 2533-4016 Fax 0085 2 2533-4760 ASIA HONG KONG HONG KONG UBI BANCA UFF. RAPPR. ANDREA CROCI INDIRIZZO: Suite 1108A, ICBC Tower, 3, Garden Road, Central Tel. 00852 - 28787393 Fax 00852 - 28787932 [email protected] ASIA HONG KONG HONG KONG VENETO BANCA UFF. RAPPR. CECILIA PAVANELLO INDIRIZZO: 1609, 16/E Lippo Centre, Tower 2, 89 Queensway Tel. 00852 - 25220051 Fax 00852 - 284532505 [email protected] - [email protected] ASIA INDIA MUMBAI INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. ADIL KEKI FRAMJI INDIRIZZO: 143, Maker Chambers VI - Nariman Point - Mumbai 400 021 Tel. 0091 - 22 - 22871400 Fax 0091 - 22 - 22020333 [email protected] ASIA INDIA MUMBAI BANCO POPOLARE UFF. RAPPR. ASHISH GUPTA INDIRIZZO: Suite n. 601, 6th floor. Housefin Bhavan C - 21 Bandra Kurla Complex Bandra (East) Tel. 00912 - 256601341 Fax 00912 - 224962266 [email protected] ASIA INDIA MUMBAI HVB Group (Unicredit Group) UFF. RAPPR. SUJATA DABHOLKAR INDIRIZZO: Maker Chambers VI, 220, Nariman Point - IN- 400 021 Mumbai Tel. 0091 22 2288 - 6331,6332 Fax 0091 22 2288 - 2121 [email protected] ASIA INDIA DESK ASHISH GUPTA INDIRIZZO: 1 Forbes, 6th Floor 1 DrV.B. Gandhi Marg. Mumbai 400 023 Tel. 0091 22 66182569 [email protected] ASIA INDIA MUMBAI BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA UFF. RAPPR. PRADEEP DUBEY INDIRIZZO: Dhraj Mahal Buinding Unit f-42, F Block Chhtrapati Shivaji Maharaj Mang, Apollo Bunder, Colaba, Mumbai Tel. 00912222024478 Fax 00912222024477 [email protected] ASIA INDIA MUMBAI UBI BANCA UFF. RAPPR. RAJESHREE BALSARI INDIRIZZO: 502, Bengal Chemicals Compound, Veer Savarkar Marg,Prabhadevi, Mumbai - 400 025 Tel. 0091 - 22 - 24368186 int. Fax 0091 - 22 - 24368191 [email protected] ASIA INDIA MUMBAI BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit) UFF. RAPPR. FABIO LUCHERONI INDIRIZZO: Dhanrhaj Mahal, apt. B - 12 Chhatrapati Shivaji Mang, Colaba Mumbai 400 001 Tel. 0091 - 22 - 22851111 / 2 Fax 0091 - 22 - 22851113 [email protected] ASIA INDIA MUMBAI UNICREDIT GROUP UFF. RAPPR. V. SRINIVASAN INDIRIZZO: 103, Maker Chamber VI Nariman Point Tel. 0091 - 22 - 22810350 Fax 0091 - 22 - 22851190 [email protected] ASIA INDIA NEW DELHI BANCA POPOLARE DI VICENZA UFF. RAPPR. PRADEEP KHANNA INDIRIZZO: 1510-12 Narain Manzil - 23 Barakhamba Road - New Delhi 110001 Tel. 0091 - 11 - 41524344 / 45 Fax 0091 - 11 - 41524346 [email protected] MUMBAI, DELHI BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Gruppo BNP Paribas) CALCUTTA BANGALORE CHENNAI, PUNE AHMEDABA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI 27 27 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà ASIA KAZAKHSTAN ALMATY ASIA SINGAPORE ASIA BANCA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI UNICREDIT GROUP UFF. RAPPR. SINGAPORE UNIPOL BANCA UFF. RAPPR. OTTAVIO GORI INDIRIZZO: 16, Collyer Quay 10 - 00 Hitachi Tower Singapore 049318 Tel. 0065 - 66220855 - 97692068 Fax 0065 - 62340752 [email protected] SINGAPORE SINGAPORE HVB Group (Unicredit Group) FILIALE MATTHIAS ZIMERMANN Director, Corporates & Markets Asia INDIRIZZO: 30 Cecil Street #26-01, Prudential Tower SI Singapore 049712 Tel. 0065 - 6 - 4133784 Fax 0065 - 6 - 4133763 ASIA SINGAPORE SINGAPORE INTESA SANPAOLO FILIALE GIOVANNI FIORENDI INDIRIZZO: 6 Temasek Boulevard - Floor 42 - 04/05 Suntec Tower Four Singapore 038986 Tel. 0065 - 6 - 3338270 Fax 0065 - 6 - 3338252 [email protected] - [email protected] ASIA THAILANDIA BANGKOK INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. AUGUSTO PAOLO SCAGLIONE INDIRIZZO: 195 Empire Tower River Wing West (Tower 3) Unit 1609, 16th Floor South Sathorn Road Yannawa Sathorn Tel. 0066 - 2670.0429 - 31 Fax 0066 - 26700432 [email protected] ASIA VIETNAM HANOI HVB Group (Unicredit Group) UFF. RAPPR. NGUYEN HONG INDIRIZZO: Hanoi2 Ngo Quyen Street VN Hanoi Tel. 0084 4 826 50 27 Fax 0084 4 826 50 28 ALTRE EUROPA ALBANIA TIRANA AMERICAN BANK OF ALBANIA (INTESA SANPAOLO) SUSS. LORENZO RONCARI President and CEO INDIRIZZO: Rruga Ismail Qemali, 27 Tirana Tel. 00355 - 4 - 276000 Fax 00355 - 4 - 2248762 [email protected] - www.ambankalb.com ALTRE EUROPA BELGIO BRUXELLES BANCA MONTE PASCHI BELGIO SUSS. MAURO RUSCA INDIRIZZO: Rue Joseph II 24 Tel. 0032 2 2207211 Fax 0032 2 2188391 [email protected] ALTRE EUROPA BOSNIA HERZEGOVINA BANJA LUKA NOVA BANJALUCKA BANKA (Unicredit Group) SUSS. ALTRE EUROPA BOSNIA HERZEGOVINA MOSTAR UNICREDIT ZAGREBAČKA BANKA SUSS. MIRIJANA KUTLE INDIRIZZO: Kardinala Stepnica - bb BA - 88000 Mostar Tel. 00387 3632 3099 Fax 0387 3632 3099 [email protected] ALTRE EUROPA BOSNIA HERZEGOVINA SARAJEVO BANCA POPOLARE DI VICENZA (c/o VOLKSBANK BH DD) DESK EDIN ZECO INDIRIZZO: Frau Andjela Zvizdovica 1 Tel. 00387 33 25 00 10 [email protected] ALTRE EUROPA BOSNIA HERZEGOVINA SARAJEVO HVB Central Profit Banka d.d. (Unicredit Group) FILIALE ALTRE EUROPA BOSNIA HERZEGOVINA SARAJEVO BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA (c/o VOLKSBANK BH DD) DESK 28 INDIRIZZO: 050010 41, Kazibek Bi Str. Tel. +7 327 298 09 97 / 98 Fax +7 327 298 09 97 [email protected] INDIRIZZO: Marije Bursac 7 - Banja Luka Tel. 00387 51 243 257, 243 204 INDIRIZZO: Zelenih Beretki 24 - 71000 Sarajevo Tel. 00387 33 222 999 Fax 00387 33 253 690 www.hvb-cpb.ba EDIN ZECO INDIRIZZO: Frau Andjela Zvizdovica 1 Tel. 00387 33 25 00 10 Fax 00387 33 29 56 03 [email protected] L’attività internazionale delle banche RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà ALTRE EUROPA BOSNIA HERZEGOVINA SARAJEVO ALTRE EUROPA CROAZIA SPLIT ALTRE EUROPA CROAZIA ALTRE EUROPA BANCA TIPO RAPPR. LIVIO MANNONI Finance Division INFORMAZIONI INTESA SANPAOLO BANKA BOSNIA HERCEGOVINA (INTESA SANPAOLO) SUSS. INDIRIZZO: Obala Kulina bana 9a, 7100 Sarajevo Tel. 00387 33 497 555 Fax 00387 33 497 589 www.upibanca.ba - [email protected] HVB Splitska banka d.d. (Unicredit Group) FILIALE ZAGABRIA BANCA POPOLARE DI VICENZA (c/o Volksbank DD) DESK SANDRA POSIC INDIRIZZO: Varsavska 9 HR 10000 Tel. 00385 1 6001 - 285 [email protected] CROAZIA ZAGABRIA INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. IVAN PAULOVIC INDIRIZZO: Rackoga 10 - 10000 Zagreb Tel. 00385 - 1 - 4610336 Fax 00385 - 1 - 4623474 / 5 [email protected] ALTRE EUROPA CROAZIA ZAGABRIA PBZ Privredna Banka Zagreb (INTESA SANPAOLO) SUSS. MARCO CAPELLINI Vice Presidente INDIRIZZO: Rackoga 6 10000 Zagreb Tel. 00385 1 636 0000 Fax 00385 1 636 0063 www.pbz.hr - [email protected] ALTRE EUROPA CROAZIA ZAGABRIA UNICREDIT ZAGREBAČKA BANKA SUSS. CLAUDIO BIANCHI INDIRIZZO: Paromlinska 2 10000 Zagreb Tel. 00 385 1610 4170 Fax 00385 1610 4881 [email protected] ALTRE EUROPA MACEDONIA SKOPJE Bank Austria Creditanstalt (Unicredit Group) SUSS. ALTRE EUROPA PRINCIPATO DI MONACO MONACO CAPITALIA LUXEMBOURG (GRUPPO UNICREDIT) AGENZIA FEDERICO LIMITI (Direttore) INDIRIZZO: Les Villas del Sol, 47, 49, Boulevard d’Italie MC 98007 Tel. 00377 97970110 Fax 00377 93252017 [email protected] ALTRE EUROPA PRINCIPATO DI MONACO MONACO BANCA POPOLARE DI SONDRIO (Suisse) S.A. FILIALE DAVIDE DE GOTTARDI INDIRIZZO: 3, Rue Princesse Florestine Tel. 00377 / 99 / 996464 Fax 00377 / 99 / 996465 ALTRE EUROPA PRINCIPATO DI MONACO MONACO MONTE PASCHI MONACO SUSS. STEFANO MALFERRARI INDIRIZZO: 1 Av. Del Citronniers BP 97 Tel. 00377 93258133 Fax 0377 97976570 [email protected] ALTRE EUROPA RUSSIA MOSCA BANCA CARIGE UFF. MANDATO SERGIO VERNA INDIRIZZO: Lavrushinskij per 17, Korpus 5 - KV. 83 Moscow Tel. 007 - 495 - 9591088 Fax 007 - 495 - 9592948 ALTRE EUROPA RUSSIA MOSCA UBI BANCA UFF. RAPPR. FERDINANDO PELAZZO INDIRIZZO: Business Centre “Sheremetyevsky” 109012 Moscow Nikolskaya str. 10 7th floor Tel. 007 495 7254466 Fax 007 495 7254465 [email protected] ALTRE EUROPA RUSSIA MOSCA INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. ANTONINO FALLICO INDIRIZZO: Petroverigskij pereulok 2, bld 2 - 01000 Moscow Tel. 007 - 495 - 4118080 Fax 007 - 495 - 4118081 [email protected] - [email protected] INDIRIZZO: Rud-era Boškovića 16 - 21000 Split Tel. 00385 21 304 304 Fax 00385 21 304 034 www.splitskabanka.hr BIC: BACXHR22 INDIRIZZO: Dimitrie Cupovski 4 - 2/6 1000 Skopje Tel. 00389 2 3215 130 Fax 00389 2 3215 140 29 29 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà ALTRE EUROPA RUSSIA MOSCA BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Bostok - Gruppo BNP Paribas) DESK GIUSEPPE CAGNONI INDIRIZZO: 26, Btdg 2 Krasnaya Presnya Ulitsa Tel. 00213 - 21- 642244 - 645523 Fax 00213- 21- 641753 [email protected] ALTRE EUROPA RUSSIA MOSCA BANCO POPOLARE UFF. RAPPR. MAURIZIO ZUCCHETTI INDIRIZZO: Regus Center - 5th Flooor Embankment Tower - Krasnopresnenskaya nab. 18 block C - 123317 Moscow Tel. 007 495 9677909 Fax 007 495 9677600 [email protected] ALTRE EUROPA RUSSIA MOSCA BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA UFF. RAPPR. VALERIO ROMANO INDIRIZZO: Romanov Pereulok, 4 - 125009 Moscowc Tel. 007 - 495 - 641 1249 Fax 007 - 495 - 641 1250 [email protected] ALTRE EUROPA RUSSIA MOSCA HVB Group (Unicredit Group) UFF. RAPPR. MICHAEL TAWROWSKY INDIRIZZO: Prechistenskaya nab. 9 - Moskwa 119034 Tel. 007 - 495 - 258 7258 Fax 007 - 495 - 258 7272 www.imb.ru BIC: IMBKRUMM ALTRE EUROPA RUSSIA MOSCA MEDIOBANCA UFF. RAPPR. FILIPPO BOCCHINO INDIRIZZO: Podsosensky Pereulok 20 / 12, Build. 1 - 1A Tel. 007 - 495 - 9172410 Fax 007 - 495 - 9178867 [email protected] ALTRE EUROPA RUSSIA MOSCA UNICREDIT GROUP UFF. RAPPR. PIERLUIGI VIDORNO INDIRIZZO: Pokrovskj boulevard 4/17 Building 1 - Office 43 Tel. 007 - 495 - 9377060 / 007- 495 - 9377061 / 007 - 495 - 9377062 Fax 007 - 495 - 9377064 [email protected] ALTRE EUROPA RUSSIA MOSCA KMB BANK (INTESA SANPAOLO) SUSS. ELIANO LODESANI Consigliere INDIRIZZO: 31 Shabolovka St., bldg. B,115162 Moscow Tel. 007 495 967 30 60 Fax 007 495 789 68 27 www.kmb.ru - [email protected] ALTRE EUROPA RUSSIA MOSCA ZAO BANCA INTESA (Gruppo IntesaSanpaolo) SUSS. ANTONINO FALLICO SANDRO ZANUS MICHIEI INDIRIZZO: Petroverigskij pereulok 2, bld 2 - 01000 Moscow Tel. 007 - 495 - 4118070 Fax 007 - 495 - 4118071 [email protected] ALTRE EUROPA SERBIA BELGRADO BANCA POPOLARE DI VICENZA (C/O VOLKSBANK AD) DESK GORDANA MATIC INDIRIZZO: Business Center ‘Atrium’, Bulevar Mihaila Pupina 165 G Tel. 00381 - 11 - 2013 203 [email protected] ALTRE EUROPA SERBIA BELGRADO BANCA INTESA BEOGRAD (INTESA SANPAOLO) SUSS. GIANCARLO MIRANDA Chief Operating Officer INDIRIZZO: Milentija Popovica 7b - 11070 Novi Beograd Tel. 00381 11 201 1200 Fax 00381 11 201 1207 www.bancaintesabeograd.com - [email protected] ALTRE EUROPA SERBIA BELGRADO UNICREDIT BANK SERBIA SUSS. ALTRE EUROPA SLOVACCHIA BRATISLAVA VUB Banka (INTESA SANPAOLO) SUSS. IGNACIO JAQUOTOT Ceo and Vice Chairman of Management Board INDIRIZZO: Mlynské nivy 1, 829 90 Tel. 00421 2 5055 1111 Fax 00421 2 5556 6656 www.vub.sk - [email protected] ALTRE EUROPA SVEZIA STOCCOLMA INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. GUY PASHLEY INDIRIZZO: c/o Filiale di LONDRA 90 Queen Street - London EC4N 1SA Tel. 0044 - 20 - 72148018 Fax 0044 - 20 - 72362698 [email protected] - [email protected] 30 BANCA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI INDIRIZZO: Rajićeva 27 - 29 11000 Beograd Tel. 00381 11 3204 500 Fax 00381 11 3342 200 www.hvb.co.yu BIC: BACXCSBG L’attività internazionale delle banche RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà BANCA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI ALTRE EUROPA SVIZZERA BASILEA CANTONE DI BASILEA ALTRE EUROPA SVIZZERA ALTRE EUROPA SVIZZERA BIASCA ALTRE EUROPA SVIZZERA ALTRE EUROPA SVIZZERA ALTRE EUROPA SVIZZERA ALTRE EUROPA SVIZZERA ALTRE EUROPA SVIZZERA ALTRE EUROPA SVIZZERA LOSANNA BANQUE DE DEPOTS ET DE GESTION (GRUPPO UBI BANCA) FILIALE ALTRE EUROPA SVIZZERA LOSANNA BANQUE DE DEPOTS ET DE GESTION (GRUPPO UBI BANCA) FILIALE ROY KIENAST INDIRIZZO: Avenue du Theatre 14 - Losanne Tel. 0041 21 3418610 Fax 0041 21 3418507 [email protected] ALTRE EUROPA SVIZZERA LOSANNA BANQUE DE DEPOTS ET DE GESTION (GRUPPO UBI BANCA) FILIALE PIERGIUSEPPE VESCOVI INDIRIZZO: Piazza Riforma 3 Lugano Tel. 0041 91 9113870 Fax 0041 91 911380621 [email protected] ALTRE EUROPA SVIZZERA LUGANO BANCA POPOLARE DI SONDRIO (Suisse) S.A. DIREZ. GEN. E AGENZIA BRUNELLO PERUCCHI INDIRIZZO: Via Luvini 2a Tel. 0041 / 58 / 8553000 Fax 0041 / 58 / 8553015 ALTRE EUROPA SVIZZERA LUGANO BANCO POPOLARE (Banca Aletti) SUSS. FELICE ANGELO PANIGONI INDIRIZZO: Via C.Maraini 11 Tel. 004191.9118111 Fax 004191.9118181 [email protected] BANCA POPOLARE DI SONDRIO (Suisse) S.A. FILIALE DOMINIK MÜLLER INDIRIZZO: Greifengasse 18 - Casella postale 30 Tel. 0041 / 58 / 8553900 Fax 0041 / 58 / 8553915 BELLINZONA BANCA POPOLARE DI SONDRIO CANTONTICINO (Suisse) S.A. FILIALE LUCA CASTELLI INDIRIZZO: Viale Stazione 26 - Casella postale 2023 Tel. 0041 / 58 / 8553500 Fax 0041 / 58 / 8553515 BANCA POPOLARE DI SONDRIO (Suisse) S.A. AGENZIA ANDREA MELCHER INDIRIZZO: Piazza Centrale 1 Tel. 0041 / 58 / 8554250 Fax 0041 / 58 / 8554265 CASTASEGNA CANTONE DEI GRIGIONI BANCA POPOLARE DI SONDRIO (Suisse) S.A. AGENZIA WERNER RUINELLI INDIRIZZO: Località Farzett Tel. 0041 / 58 / 8553750 Fax 0041 / 58 / 8553765 CELERINA CANTONE DEI GRIGIONI BANCA POPOLARE DI SONDRIO (Suisse) S.A. AGENZIA FILIPPO FORCELLA INDIRIZZO: Via Maistra 104 Tel. 0041 / 58 / 8553700 Fax 0041 / 58 / 8553315 CHIASSO BANCA POPOLARE DI SONDRIO CANTONTICINO (Suisse) S.A. FILIALE ENRICO ZANIN INDIRIZZO: Corso San Gottardo 30 Tel. 0041 / 58 / 8554000 Fax 0041 / 58 / 8554015 BANCA POPOLARE DI SONDRIO (Suisse) S.A. FILIALE ALEXANDER BLATTER INDIRIZZO: Bahnhofstrasse 9 Tel. 0041 / 58 / 8553850 Fax 0041 / 58 / 8553865 LOCARNO BANCA POPOLARE DI SONDRIO CANTONTICINO (Suisse) S.A. FILIALE FABIO VICENTINI INDIRIZZO: Piazza Muraccio - Casella postale 961 Tel. 0041 / 58 / 8553550 Fax 0041 / 58 / 8553565 COIRA CANTONE DEI GRIGIONI INDIRIZZO: Avenue du Theatre 14 - Losanne Tel. 0041 - 21 - 3418610 Fax 0041 - 21 - 3418507 [email protected] 31 31 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà ALTRE EUROPA SVIZZERA LUGANO CREDEM FILIALE ALTRE EUROPA SVIZZERA LUGANO SANPAOLO BANK SUISSE SUSS. INDIRIZZO: Via frasca 5 Lugano Tel. 0041 912608282 ALTRE EUROPA SVIZZERA LUGANO FIDEURAM BANK (INTESASANPAOLO) CONTR. INDIRIZZO: Via Canova 1 Lugano Tel. 0041 91 9102900 ALTRE EUROPA SVIZZERA LUGANO BANCA POPOLARE DI SONDRIO (Suisse) S.A. SEDE BRUNELLO PERUCCHI INDIRIZZO: Via Maggio 1 - Casella postale 5832 Tel. 0041 / 58 / 8553100 Fax 0041 / 58 / 8553115 ALTRE EUROPA SVIZZERA LUGANO CASSARATE BANCA POPOLARE DI SONDRIO (Suisse) S.A. AGENZIA MASSIMO ALIANO INDIRIZZO: Piazza Bossi 2 Tel. 0041 / 58 / 8553250 Fax 0041 / 58 / 8553265 ALTRE EUROPA SVIZZERA MENDRISIO BANCA POPOLARE DI SONDRIO (Suisse) S.A. AGENZIA MICHELE LURATI INDIRIZZO: Piazzetta Borella Tel. 0041 / 58 / 8554200 Fax 0041 / 58 / 8554215 ALTRE EUROPA SVIZZERA MENDRISIO BANQUE DE DEPOTS ET DE GESTION (GRUPPO UBI BANCA) FILIALE ALBERTO CONCONI INDIRIZZO: Via Franscini, 6 Tel. 0041 - 91 - 6406920 Fax 0041 - 91 - 6406911 [email protected] ALTRE EUROPA SVIZZERA NEUCHATEL BANQUE DE DEPOTS ET DE GESTION (GRUPPO UBI BANCA) FILIALE DIMITRI CONSOLI INDIRIZZO: Fauborg de l’Hopital Tel. 0041 - 32 - 7276740 Fax 0041 - 32 - 7276708 [email protected] ALTRE EUROPA SVIZZERA PONTRESINA BANCA POPOLARE DI SONDRIO (Suisse) S.A. AGENZIA ANNA SCHLUMPF INDIRIZZO: Via Maistra 85 Tel. 0041 / 58 / 8554300 Fax 0041 / 58 / 8554315 ALTRE EUROPA SVIZZERA POSCHIAVO CANTONE DEI GRIGIONI BANCA POPOLARE DI SONDRIO (Suisse) S.A. AGENZIA GIANCARLO CATHIENI INDIRIZZO: Strada San Bartolomeo Tel. 0041 / 58 / 8553650 Fax 0041 / 58 / 8553665 ALTRE EUROPA SVIZZERA SAN GALLO CANTONE DI SAN GALLO BANCA POPOLARE DI SONDRIO (Suisse) S.A. FILIALE ENRICO PEROTTO INDIRIZZO: Teufenerstrasse 3 - Casella postale 1330 Tel. 0041 / 58 / 8553800 Fax 0041 / 58 / 8553915 ALTRE EUROPA SVIZZERA ST. MORITZ CANTONE DEI GRIGIONI BANCA POPOLARE DI SONDRIO (Suisse) S.A. FILIALE ROBERTO CRAMERI INDIRIZZO: Via dal Bagn 9 Tel. 0041 / 58 / 8553600 Fax 0041 / 58 / 8553615 ALTRE EUROPA SVIZZERA ZURIGO HVB Group (Unicredit Group) UFF. RAPPR. ERWIN SCHULER Director, Head of Corporate Banking INDIRIZZO: Bellerivestr. 5 - CH - 8034 Zurich Tel. 0041 / 43 / 4883900 Fax 0041 / 43 / 4883910 32 BANCA TIPO RAPPR. DAVIDE MARMONDI INFORMAZIONI INDIRIZZO: Via S. Balestra 22 Tel. 0041 - 91 - 9125555 Fax 0041 - 91 - 9125522 L’attività internazionale delle banche RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà BANCA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI ALTRE EUROPA SVIZZERA ZURIGO FIDEURAM BANK (INTESASANPAOLO) CONTR. ALTRE EUROPA SVIZZERA ZURIGO CANTONE DI ZURIGO BANCA POPOLARE DI SONDRIO (Suisse) S.A. FILIALE ROBERTO SOGLIA INDIRIZZO: Uraniastrasse 14 Tel. 0041 / 58 / 8553950 Fax 0041 / 58 / 8553965 ALTRE EUROPA UCRAINA KIEV BANK PEKAO UKRAINE LTD (Unicredit Group) SUSS. FEDERICO RUSSO INDIRIZZO: 39 A Saksaganskogo Str. Kiev Tel. 00380 44 230 3832 Fax 00380 44 230 3839 [email protected] ALTRE EUROPA UCRAINA KIEV Joint Stock Commercial Bank HVB Bank Ukraine (Unicredit Group) SUSS. INDIRIZZO: 14 - A, Yaroslaviv val - 01034 Kyiv Tel. 00380 44 230 3300 Fax 00380 44 230 3391 www.hvb.com.ua BIC: BACXUAUK ALTRE EUROPA UCRAINA LUTSK UNICREDIT BANK UKRAINA SUSS. INDIRIZZO: 43016 D. Galytskogo Str. 14 Tel. 00380 332776210 Fax 00380 33 2720357 ALTRE EUROPA UCRAINA KIEV PRAVEX BANK (INTESA SANPAOLO) SUSS. SILVIO PEDRAZZI (dal 27 Settembre) INDIRIZZO: 9/2 Klovsky Uzviz - Kiev Tel. 00380 44 2011662 - 1 Fax 00380 442011780 [email protected] - www.pravex.com MEDIO ORIENTE ARABIA SAUDITA RIYADH BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Gruppo BNP Paribas) DESK LUIGI ARDIZZONE INDIRIZZO: 7th Floor, Emaar Building N.1 Burj Dubai Square - P.O. Box 7233 - Dubai Tel. 00971 4 4248311 [email protected] MEDIO ORIENTE BAHRAIN MANAMA BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Gruppo BNP Paribas) DESK LUIGI ARDIZZONE INDIRIZZO: 7th Floor, Emaar Building N.1 Burj Dubai Square - P.O. Box 7233 - Dubai Tel. 00971 - 4 - 4248311 [email protected] MEDIO ORIENTE EMIRATI ARABI UNITI ABU DHABI HVB Group (Unicredit Group) UFF. RAPPR. MEDIO ORIENTE EMIRATI ARABI UNITI DUBAI INTESA SANPAOLO FILIALE LUIGI LANDONI INDIRIZZO: DIFC - Dubai International Financial Centre Building 1, 3rd Fl. The Gate Village 1 - P.O. Box 506736 - Dubai Tel. 00971 - 4 - 3729100 Fax 00971 - 4 - 3230990 [email protected] MEDIO ORIENTE EMIRATI ARABI UNITI DUBAI INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. FABIO ZUCCHELLI INDIRIZZO: Al Abass Group Building Kalid Bin Al - Waleed Street, Bur Dubai P.O. Box 32643 - Dubai Tel. 00971 - 4 - 3558988 Fax 00971 - 4 - 3558986 [email protected] - [email protected] MEDIO ORIENTE IRAN TEHERAN INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. AMIR HOSSEIN MEHRAN INDIRIZZO: 1075, Vali Asr. Avenue Shahab Bldg, 7th floor 702 / 3 Corner Ramatia Alley 15118 Teheran Tel. 0098 - 21 - 88714831 / 2 Fax 0098 - 21 - 88714708 [email protected] MEDIO ORIENTE IRAN TEHERAN HVB Group (Unicredit Group) UFF. RAPPR. GITY KAUTZ Head of A/CEE Desk INDIRIZZO: Africa Expressway 244 - Navak Building, 5th floor 15186 Tehran Tel. 0098 912 306 90 07 INDIRIZZO: Stockerstrasse 14 Zurigo Tel. 0041 1 2061177 INDIRIZZO: Alia Tower, Office 021, Shk. Khalifa Bin Zayed Street - P.O. Box 52835 Abu Dhabi Tel. 00971 - 2 - 6775111 Fax 00971 - 2 - 6778866 33 33 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà MEDIO ORIENTE IRAN TEHERAN MEDIO ORIENTE KUWAIT MEDIO ORIENTE BANCA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI MEDIOBANCA UFF. RAPPR. KUWAIT - CITY INTESA SANPAOLO (c/o Commercial Bank of Kuwait) DESK SERGIO ZEME INDIRIZZO: Mubarak Al-Kabeer Street P.O. Box 2861 Safat, 13029 Kuwait Tel. 00965 241 1001 223 Fax 00965 241 9308 [email protected] - [email protected] KUWAIT KUWAIT - CITY BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Gruppo BNP Paribas) DESK LUIGI ARDIZZONE INDIRIZZO: 7th Floor, Emaar Building N.1 Burj Dubai Square - P.O. Box 7233 Dubai Tel. 00971 4 4248311 [email protected] OCEANIA AUSTRALIA SYDNEY HVB Group (Unicredit Group) UFF. RAPPR. PAESI OFFSHORE BAHAMAS NASSAU INTESA SANPAOLO FILIALE GIANLUCA CORRIAS INDIRIZZO: c/o Filiale di New York One William Street New York NY 10004 Tel. 001 - 212 - 6923000 Fax 001 - 212 - 6923046 [email protected] PAESI OFFSHORE LIBANO BEIRUT BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit) SEDE VALERIO BERT INDIRIZZO: Beirut Central District - Place de l’Etoile Area Maarad Street Banca di Roma Building Tel. 00961 - 1 - 971000 Fax 00961 - 1 - 970134 [email protected] PAESI OFFSHORE LIBANO BEIRUT INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. BERTA ARAMAN INDIRIZZO: 1170, Place de l’Etoile Assicurazioni Generali Building 3 floor Beirut 1107 2240 Tel. 00961 - 1 - 980550 Fax 00961 - 1 - 980509 [email protected] UE AUSTRIA DORNBIRN BANCA DI TRENTO E BOLZANO (Gruppo Intesa Sanpaolo) UFF. RAPPR. CHRISTOPH GASSER INDIRIZZO: Lusternauerstrasse 64 Tel. 0043 - 5572386462 Fax 0043 - 55723864624 UE AUSTRIA INNSBRUCK BANCA DI TRENTO E BOLZANO (Gruppo Intesa Sanpaolo) FILIALE FURIO WALTER BERNARDINI INDIRIZZO: Wilhelm Greil Strasse 4 RUDOLF WOPFNER Tel. 0043 - 512582111 Fax 0043 - 512572111 [email protected] UE AUSTRIA VIENNA Bank Austria Creditanstalt (Unicredit Group) SEDE UE AUSTRIA VIENNA INTESA SANPAOLO FILIALE UMBERTO SESSA INDIRIZZO: Kolingasse 12 A - 1090 Wien Tel. 0043 - 1 - 53655 Fax 0043 - 1 - 53655200 [email protected] - [email protected] UE BELGIO BRUXELLES BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit) UFF. RAPPR. COSIMO RUPPI INDIRIZZO: Avenue Louise 480 (14° Etage) B - 1050 Bruxelles Tel. 0032 - 2 - 5142909 Fax 0032 - 2 - 5144134 [email protected] UE BELGIO BRUXELLES INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. ALESSANDRA PERRAZZELLI INDIRIZZO: International Affairs - Square de Meeus, 35 B - 1000 Bruxelles Tel. 0032 - 2 - 6400080 Fax 0032 - 2 - 6402674 [email protected] 34 INDIRIZZO: 57, West Taban Street Africa Avenue - Local. Teheran 19689 INDIRIZZO: Level 30 / 88, Philippst. - Sydney 2000 NSW Tel. 0061 2 93 75-23 80 Fax 0061 2 93 75-23 88 INDIRIZZO: A - 1010 Vienna, Schottengasse 6 - 8; A - 1010 Vienna, Am Hof 2; A - 1030 Vienna, Vordere Zollamtsstrasse 13 Tel. 0043 0 50505 - 0 Fax 0043 0 50505 56155 [email protected] - www.ba-ca.com L’attività internazionale delle banche RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà BANCA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI UE BELGIO BRUXELLES UNICREDIT GROUP UFF. RAPPR. PETER RIEGER INDIRIZZO: Avenue de Cortenbergh 89 - Box 6 B - 1000 Brussels Tel. 0032 - 2 - 7354122 Fax 0032 - 2 - 7369816 [email protected] UE BELGIO BRUXELLES BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA UFF. RAPPR. GIUSEPPE IADICICCO INDIRIZZO: 7, Rue Joseph II, 24 B - 1040 Bruxelles Tel. 0032 2 2172100 Fax 0032 2 2192946 [email protected] UE BULGARIA SOFIA UNICREDIT BULBANK SUSS. ALDO ANDREONI INDIRIZZO: 7, Sveta Nedelya Square 1000 Sofia Tel. 00359 2 9232846 [email protected] UE BULGARIA SOFIA HVB Bank Biochim AD (Unicredit Group) SUSS. INDIRIZZO: 1 Ivan Vazov Str. 1026 Sofia Tel. 00359 2 9269 210 Fax 00359 2 9269 440 www.biochim.com BIC: BACXBGSF UE ESTONIA TALLINN UNICREDIT BANKI ESTONIA SUSS. INDIRIZZO: Liivalaia 13 / 15 - 10118 Tallinn Tel. 0037 2 6688 300 Fax 0037 2 6688 309 www.hvb.ee BIC: VUWBEE2X UE FRANCIA MENTONE BANCA REGIONALE EUROPEA (GRUPPO UBI BANCA) AGENZIA INDIRIZZO: Avenue de Verdun, 21 Tel. 0033 - 4 - 97118100 Fax 0033 - 4 - 93524276 UE FRANCIA NIZZA BANCA CARIGE AGENZIA INDIRIZZO: Rue Maccarani 8 Tel. 0033 - 4 - 93822828 Fax 0033 - 4 - 93823333 [email protected] UE FRANCIA NIZZA BANCA REGIONALE EUROPEA (GRUPPO UBI BANCA) FILIALE INDIRIZZO: 5, Avenue de Suede Tel. 0033 - 4 - 97036080 Fax 0033 - 4 - 93824295 [email protected] UE FRANCIA PARIGI BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Gruppo BNP Paribas) DESK CATERINA PETTINATI INDIRIZZO: 5 Bis Place de la Defense Puteaux Tel. 0033 1 41268228 Fax 0033 1 41268309 [email protected] UE FRANCIA LIONE BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Gruppo BNP Paribas) DESK FABIANA DONA INDIRIZZO: 20 Rue de la Villette - Lyon 3eme Tel. 0033 0471123329 Fax 0033 1 41268309 [email protected] UE FRANCIA PARIGI BANCA POPOLARE DI MILANO (c/o Credit Industriel et Commercial) DESK LORENZO GIORGI INDIRIZZO: 6, Avenue de Provece F - 75452 Paris Cedex Tel. 0033 - 1 - 45969958 Fax 0033 - 1 - 45969954 [email protected] UE FRANCIA PARIGI BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit) SEDE FRANCESCO BAROLO INDIRIZZO: 66, Rue Pierre Charron 75008 Parigi Tel. 0033 - 1 - 49526952 Fax 0033 - 1 - 49526984 [email protected] UE FRANCIA PARIGI MONTE PASCHI BANQUE SUSS. CARLO ROMEO CELIA INDIRIZZO: 7, Rue Meyerbeer Tel. 0033 1 40078900 Fax 0033 1 47423314 [email protected] - [email protected] 35 35 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) 36 PAESE CITTà BANCA TIPO RAPPR. UE FRANCIA PARIGI HVB Group (Unicredit Group) FILIALE UE FRANCIA PARIGI MEDIOBANCA FILIALE UE FRANCIA PARIGI BANCA INTESA (FRANCE) S.A. (Gruppo Intesa Sanpaolo) SUSS. RENATO CARDUCCI INDIRIZZO: 23, Rue Linois 75725 Paris Cedex 15, France Tel. 0033 - 1 - 45237222 Fax 0033 - 1 - 48000092 www.bcif.fr UE FRANCIA PARIGI UNICREDIT GROUP (c/o Societè Generale) DESK MARIO CORNAGLIA INDIRIZZO: Tour S.G., 17, Cours Valmy, 92972 Paris la Defense Cedex Tel. 0033 1 4214 9579 Fax 0033 1 4214 9061 [email protected] UE GERMANIA FRANCOFORTE BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA FILIALE BERTHOLD BIEHLER INDIRIZZO: Neue Mainzerstraβe 26 - D 60311 Frankfurt / M Tel. 0049 - 69 - 2739 020 Fax 0049 - 69 - 27390222 [email protected] UE GERMANIA FRANCOFORTE INTESA SANPAOLO FILIALE VITTORIO OLIVA INDIRIZZO: Hochstrasse, 49 60313 Frankfurt am Main Tel. 0049 - 69 - 156810 Fax 0049 - 69 - 15681225 [email protected] UE GERMANIA MONACO UBI BANCA INTERNATIONAL FILIALE GIAMPIETRO GUSMINI INDIRIZZO: Prannerstrasse 11 Tel. 0049 - 89 - 2900610 Fax 0049 - 89 - 29006124 [email protected] UE GERMANIA MONACO Bayerische Hypo - und Vereinsbank AG (Unicredit Group) SUSS. INDIRIZZO: Kardinal Faulhaber Str. 14 - DE - 80538 Munich Tel. 0049 89 378 - 25028 Fax 0049 89 378 - 20613 UE GERMANIA MONACO BANKHAUS AUGUST LENZ & CO AG. (Gruppo Bancario Mediolanum) SEDE INDIRIZZO: Holbein Strasse 11 81679 Monaco Tel. 0049 - 899 - 6012110 UE GERMANIA MONACO INTESA SANPAOLO FILIALE LAURA DE CAMILLIS INDIRIZZO: Nymphenburger Strasse 3A D - 80335 München Tel. 0049 - 69 - 156810 Fax 0049 - 69 - 15681281 [email protected] - [email protected] UE GRECIA ATENE HVB Group (Unicredit Group) FILIALE ANNA POUSKOURIREICHE INDIRIZZO: 7 Heraklitou Street - GR - 10673 Athens Tel. 00302 10 3671 - 940 Fax 00302 10 3640 - 063 [email protected] UE GRECIA ATENE INTESA SANPAOLO FILIALE MASSIMO COSTA INDIRIZZO: 11, Evripidou Street 105 61 Athens Tel. 0030 - 210 - 3316833 Fax 0030 - 210 - 3255107 [email protected] - [email protected] UE IRLANDA DUBLINO BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA EMRO FINANCE IRELAND LIMITED SUSS. Direttore Generale: PAOLO ZANNI INDIRIZZO: A.I.B. International Centre, West Block, I.F.S.C., Dublin 1 Tel. 00353 1 6700895 Fax 00353 1 6700896 [email protected] ANN PASSERON INFORMAZIONI INDIRIZZO: 34, rue Pasquier - 75008 Paris Tel. 0033 - 1 - 43121 479 Fax 0033 - 1 - 43121-429 INDIRIZZO: Rue de La bienfaisance, 52 Tel. 0033 1 56886868 Fax 0033 1 56886878 [email protected] L’attività internazionale delle banche RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà BANCA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI UE IRLANDA DUBLINO UNICREDIT BANK IRELAND SUSS. UE IRLANDA DUBLINO INTESA SANPAOLO BANK IRELAND (Gruppo Intesa Sanpaolo) SUSS. PIER CARLO ARENA INDIRIZZO: 3rd Floor, KBC House 4 George’s Dock - IFSC - Dublin 1 - Ireland Tel. 00353 - 1 - 6726720 Fax 00353 - 1 - 6726727 [email protected] - [email protected] UE IRLANDA DUBLINO BANCA POPOLARE DI VICENZA - BPV FINANCE (INTERNATIONAL) PLC SUSS. Direttore Generale: PERO RASINI INDIRIZZO: KBC House, 4 George’s Dock, I.F.S.C., Dublin 1 Tel. 00353 - 1 - 6720636 Fax 00353 - 1 - 6720633 [email protected] UE LETTONIA RIGA UNICREDIT BANK LATVIA SUSS. INDIRIZZO: Elizabetes iela 63 - 1050 Riga Tel. 0037 - 1 - 7085500 Fax 0037 - 1 - 7085507 www. hvb.lv BIC: VBRILV2X UE LITUANIA VILNIUS UNICREDIT BANK LITUANIA SUSS. INDIRIZZO: Vilniaus gatve 35 / 3 - 01119 Vilnius Tel. 00370 5 2745 300 Fax 00370 5 2745 307 www. hvb.lt BIC: VUWBLT2X UE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO SOCIETE EUROPEENNE DE BANQUE S.A. (Gruppo IntesaSanpaolo) SUSS. UE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO FIDEURAM BANK (INTESASANPAOLO) CONTR. UE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO UBI BANCA INTERNATIONAL SUSS. MASSIMO AMATO INDIRIZZO: 47, Boulevard du Prince Henri - L - 1724 Luxembourg Tel. 00352 - 227851 Fax 00352 - 227852 [email protected] UE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO BANCA POPOLARE DELL’EMILIA SUSS. ROMAGNA (EUROPE) INTERNATIONAL Direttore Generale: ENRICO GORLA INDIRIZZO: 30 Boulevard Royal, Boite Postale 215, L- 2499 Luxembourg Tel. 00352 - 2224301 Fax 00352 - 474887 [email protected] UE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO BANCO POPOLARE SUSS. GIANFRANCO BARP INDIRIZZO: 26 Boulevard Royal Tel. 00352 - 466425 Fax 00352 - 226191 [email protected] UE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO HVB Group (Unicredit Group) UFF. RAPPR. HOLGER MOELLER Head of Corporate Finance & Credit INDIRIZZO: Corporate Customer Business: 4, Rue Alphonse Weicker / P.O. Box 453 - LU - 2099 Tel. 0035 2 4272 - 2110 Fax 0035 2 4272 - 4510 UE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO BANCO DI BRESCIA (GRUPPO UBI BANCA) FILIALE UE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO CREDEM SUSS. INDIRIZZO: La Touche House IFSC Tel. 00353 - 1 - 6702000 Fax 00353 - 1 - 6702100 [email protected] MARCO BUS SERGIO BERTASI INDIRIZZO: 19-21 Boulevard du Prince Henri L - 1724 Luxembourg (G.D. de Luxembourg) Tel. 00352 - 4614111 Fax 00352 - 223755 [email protected] - www.seb.lu INDIRIZZO: 17A Rue des Bains BP 1642 Tel. 00352 4690901 INDIRIZZO: 47, Boulevard du Prince Henri - L - 1724 Luxembourg Tel. 00352 464441.1 Fax 00352 464441.500 [email protected] - [email protected] LORENZO MODESTINI INDIRIZZO: 10/12, Avenue Pasteur Tel. 00352 - 4759591 Fax 00352 - 227614 37 37 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE 38 CITTà UE LUSSEMBURGO UE NORVEGIA OSLO UE OLANDA UE BANCA LUSSEMBURGO SELLA BANK LUXEMBOURG SA (SELLA HOLDING) TIPO FILIALE RAPPR. BRUNO AGOSTINI INFORMAZIONI INDIRIZZO: 4, Boulevard Royal Tel. 00352 - 26860959 Fax 00352 - 26860960 [email protected] SWIFT: IBLULULL HVB Group (Unicredit Group) UFF. RAPPR. INDIRIZZO: Haakon VII’s gate 1/II Fl. - 0161 Oslo Tel. 0047 22 01 74 80 Fax 0047 22 01 74 89 AMSTERDAM INTESA SANPAOLO FILIALE OLANDA AMSTERDAM YAPI KREDI BANK NEDERLAND (Unicredit Group) SUSS. INDIRIZZO: 1096 HA Rembrands Tower Amstelplein 1 Tel. 0031 20 3445555 Fax 0031 20 6631331 [email protected] UE POLONIA VARSAVIA Bank BPH (Unicredit Group) SUSS. INDIRIZZO: ul. Towarowa 25A - 00 - 958 Warszawa Tel. 0048 22 531 8000 Fax 0048 22 531 9286 www.bph.pl BIC: BPHKPLPK UE POLONIA VARSAVIA BANK PEKAO SA (Unicredit Group) SUSS. PAOLO BALDINI INDIRIZZO: 53 / 57 Grzybowska Street 00 - 950 Warsaw P.O. BOX 1008 Tel. 0048 22 656 4001 Fax 0048 22 656 0179 [email protected] UE POLONIA VARSAVIA INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. FRANCESCO CALCARA INDIRIZZO: Intraco Bldg. - 16 floor - Ul.Stawki 2 00193 Warsaw Tel. 0048 - 22 - 8606200 Fax 0048 - 22 - 8606205 [email protected] UE REGNO UNITO LONDRA BANCA CARIGE UFF. RAPPR. EMILIO CHIESI INDIRIZZO: Wax Chandlers’ Hall Gresham Street Tel. 0044 - 2076002608 Fax 0044 - 2076004350 [email protected] - [email protected] UE REGNO UNITO LONDRA BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit) SEDE CLAUDIO PERNA Italian Desk: Peter Scharf INDIRIZZO: 87 Gresham Street - London EC2V 7NQ - London Tel. 0044 - 207 - 7264106 Fax 0044 - 207 - 4547292 [email protected] UE REGNO UNITO LONDRA INTESA SANPAOLO FILIALE STEFANO BURANI INDIRIZZO: 90, Queen Street London EC4N 1SA Tel. 0044 - 207 - 6513000 Fax 0044 - 207 - 6513200 [email protected] UE REGNO UNITO LONDRA BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA FILIALE ENRICO VIGNOLI INDIRIZZO: 6th Floor Capital House 85 King William - London EC4N 7BL Tel. 0044 - 207 - 6457800 Fax 0044 - 207 - 6457900 [email protected] UE REGNO UNITO LONDRA BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Gruppo BNP Paribas) FILIALE GUIDO DEL PANTA INDIRIZZO: Fitwilliam House 10 St. Mary Axe Tel. 0044 - 20 - 73372400 Fax 0044 - 20 - 79297982 [email protected] UE REGNO UNITO LONDRA BANCA POPOLARE DI LODI (Gruppo Banco Popolare) FILIALE MAURIZIO ZUCCHETTI INDIRIZZO: 1, Moorgate Tel. 0044 - 207 - 7269500 Fax 0044 - 207 - 7268159 [email protected] ROSARIO PEDICINI INDIRIZZO: Strawiskylaan 769 1077 XX Amsterdam Tel. 0031 - 20 - 5216100 Fax 0031 - 20 - 5216161 [email protected] - [email protected] L’attività internazionale delle banche RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà BANCA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI UE REGNO UNITO LONDRA BANCO POPOLARE FILIALE LUIGI PENNA INDIRIZZO: Bucklersbury House - Walbrook Tel. 0044 - 207 - 4890404 Fax 0044 - 207 - 2362033 [email protected] UE REGNO UNITO LONDRA UNICREDIT GROUP FILIALE ZEYNEP ADALAN Head of A / CEE Desk INDIRIZZO: 41, Moorgate - London EC2R 6PP Tel. 0044 - 207 - 5738247 Fax 0044 - 207 - 5738792 UE REGNO UNITO LONDRA CA IB International Markets Limited (Unicredit Group) SUSS. UE REGNO UNITO LONDRA UNICREDIT GROUP FILIALE UE REPUBBLICA CECA PRAGA Unicredit Bank Czech Republic a.s. SUSS. INDIRIZZO: Náměstí Republiky 3a 11000 Praha 1 Tel. 00420 22111 2111 Fax 00420 22111 9622 www.hvb.cz BIC: BACXCZPP UE REPUBBLICA CECA PRAGA VUB BANKA (INTESASANPAOLO) CONTR. INDIRIZZO: Pobrezni 3 18600 Praga Tel. 00420 2 21865111 UE REPUBBLICA CECA PRAGA UNICREDIT GROUP (c/o ZIVNOSTENSKA BANKA) DESK SERGIO RESEGOTTI INDIRIZZO: Na Prikope 858/20 113 80 Praha 1 P.O. BOX 421 Tel. 00420 224 127 533 Fax 00420 224 127 172 [email protected] UE REPUBBLICA CECA PRAGA BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA (c/o VOLKSBANK CZ AS) DESK GIORGIO MIGLIORINI INDIRIZZO: Lazarska 8 Praga 2 Tel. 00420 - 2 - 34706827 Fax 00420 - 2 - 34706850 [email protected] UE REPUBBLICA CECA PRAGA BANCA POPOLARE DI VICENZA (c/o Volksbank CZ) DESK GIORGIO MIGLIORINI INDIRIZZO: Lazarska 8 Praga 2 Tel. 00420 - 2 - 34706827 [email protected] UE ROMANIA ARAD BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) AGENZIA DINO DRAGOMIR INDIRIZZO: Piata Academician Caius Jacob, 4 Tel. 0040 722 351 945 [email protected] UE ROMANIA ARAD INTESASANPAOLO BANK ROMANIA (INTESA SANPAOLO) SUSS. RICCARDO BUSCAGLIONE INDIRIZZO: Bld. Revolutiei, 88 - Arad Tel. 0040 - 726 - 126231 Fax 0040 - 257 - 285998 www.intesasanpaolo.ro - [email protected] UE ROMANIA BACAU BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) AGENZIA RICCARDO BUSCAGLIONE INDIRIZZO: Str. Lumini, 3 Tel. 0040 - 726 - 126231 [email protected] UE ROMANIA BRASOU BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) AGENZIA DINO GIRARDI INDIRIZZO: Calea Bucarest 1 - 3, Brasou sud Brasou Tel. 0040 - 732 - 668462 INDIRIZZO: 80 Cheapside - London EC2V 6EE Tel. 0044 - 207 - 309 7888 Fax 0044 - 207 - 309 7887 ROBERTO POLLARA INDIRIZZO: Moor House Tel. 0044 - 207 - 8261000 - 6402 Fax 0044 - 207 - 8266410 [email protected] - Telex 883456 - 888075 SWIFT: UNCRGB22 39 39 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) 40 PAESE CITTà BANCA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI UE ROMANIA BUCAREST BANCA CR FIRENZE (INTESASANPAOLO) CONTR. MAURO CINEFRA INDIRIZZO: B.dul Umirii 55 Bloc E4a Tronson 1 Parter Sector 3 - Bucarest Tel. 0040 732 668 462 [email protected] UE ROMANIA BUCAREST Banca Comercială Ion Tiriac S.A (Unicredit Group) SUSS. DINO DRAGOMIR INDIRIZZO: City Business Center - Str. Nerva Traian 3 - 031041 Bucuresti 3 Tel. 0040 722 351945 Fax 0040 213 025805 www.bancatiriac.ro UE ROMANIA BUCAREST BANCA IFIS UFF. RAPPR. DINO DRAGOMIR INDIRIZZO: Boulevard Burebista 3, B.I. D16, SC4 et8 AP 137 / 138, Sector 3 Tel. 0040 722 351 945 Fax 0040 - 21 - 3274731 [email protected] UE ROMANIA BUCAREST BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) SUCC. DINO GIRARDI INDIRIZZO: Blvd Dimitrie Cantemir, 1 - Sector 4 Tel. 0040 732 668 462 [email protected] UE ROMANIA BUCAREST BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA (c/o VOLKSBANK ROMANIA SA) DESK ANGELO MANERA INDIRIZZO: Apolodor 42 street, Sector 5 Tel. 0040 21 40 56 530 Fax 0040 21 40 56 539 [email protected] UE ROMANIA BUCAREST BANCA POPOLARE DI VICENZA (c/o VOLKSBANK ROMANIA SA) DESK ANGELO MANERA INDIRIZZO: Apolodor 42 street, Sector 5 Tel. 0040 21 40 56 530 [email protected] UE ROMANIA BUCAREST HVB BANCA PENTRU LOCUINTE SUSS. INDIRIZZO: Dr. Grigore Mora Str. 37 Tel. 004 021 3001122 Fax 004 021 3193971 [email protected] UE ROMANIA BUCAREST HVB Bank Romania S.A. (Unicredit Group) SUSS. INDIRIZZO: 15, Charles de Gaulle Square 011857 Bucuresti 1 Tel. 0040 - 21 - 2032222 Fax 0040 - 21 - 2308485 www.hvb.ro BIC: BACXROBU UE ROMANIA BUCAREST UNICREDIT ROMANIA DESK PAOLO MENARBIN INDIRIZZO: 23-25 Ghetrilor Str. Sector 1 Bucarest Tel. 0040 21 200 1610 Fax 0040 21 200 1612 [email protected] UE ROMANIA CLUJ NAPOCA BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) AGENZIA MAURO CINEFRA INDIRIZZO: Str. Avram Iancu, 48 - 400083 Cluj Napoca Tel. 0040 732 668 462 [email protected] UE ROMANIA ORADEA BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) AGENZIA DINO DRAGOMIR INDIRIZZO: Piata Victoriei, 2 - 4 Tel. 0040 722 351 945 [email protected] UE ROMANIA TIMISOARA BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) AGENZIA DINO DRAGOMIR INDIRIZZO: Str. Popa Sapca, 2 Tel. 0040 722 351 945 [email protected] UE ROMANIA TIMISOARA BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA (c/o Banca Transilvania) DESK BRUNO LAMBARDI INDIRIZZO: c/o Banca Trasilvania - Agenzia Iosefin - Boulevard Tineretii, 32 300180 Timisoara Tel. 0040 - 256 - 217653 Fax 0040 - 256 - 217663 [email protected] L’attività internazionale delle banche RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà BANCA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI UE ROMANIA TIMISOARA BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA (c/o VOLKSBANK ROMANIA SA) DESK ANGELO MANERA INDIRIZZO: Str. Piatra Craiului n. 2 Tel. 0040 21 40 56 530 Fax 0040 21 40 56 539 [email protected] UE ROMANIA TIMISOARA BANCA POPOLARE DI VICENZA (c/o VOLKSBANK ROMANIA SA) DESK CHRISTIAN NERI INDIRIZZO: Str. Piatra Craiului n. 2 Tel. 0040 256406105 Fax 0040 214056539 [email protected] UE ROMANIA ALBA IULIA BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) AGENZIA MAURO CINEFRA INDIRIZZO: Piata Iuliu Maniu, bl 31 sc D E - AlbaIulia Tel. 0040 732 668 462 [email protected] UE ROMANIA BAIA MARE BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) AGENZIA MAURO CINEFRA INDIRIZZO: Blvd. Unirii, 9 430271 - Baia Mare Tel. 0040 732 668 462 [email protected] UE ROMANIA BUCAREST COLENTINA BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) AGENZIA DINO GIRARDI INDIRIZZO: Sos. Colentina, n. 12, bl. 58, sector 2 - 021154 Bucarest - Romania Tel. 0040 732 668 462 [email protected] UE ROMANIA CONSTANTA BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) AGENZIA DINO GIRARDI INDIRIZZO: B.dul Mircea Cel Batran, 148 - Bl.MD 10 9000642 - Constanta Tel. 0040 732 668 462 [email protected] UE ROMANIA CRAIOVA BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) AGENZIA DINO GIRARDI INDIRIZZO: Calea Unirii, 7 - 200419 Craiova Tel. 0040 732 668 462 [email protected] UE ROMANIA IASI BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) AGENZIA RICCARDO BUSCAGLIONE INDIRIZZO: Zona Tg. Cucu, Str. Stihii la intersectie cu Str. Sararie, bloc Stihii, corp C1 - 700083 - Iasi Tel. 0040 726 126 231 [email protected] UE ROMANIA PITESTI BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) AGENZIA DINO GIRARDI INDIRIZZO: Blvd. I.C. Bratianu, Bl. A1 0300 - Pitesti Tel. 0040 732 668 462 [email protected] UE ROMANIA PLOIESTI BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) AGENZIA DINO GIRARDI INDIRIZZO: Blvd. Republicii, n. 143, Bl. 31 B1-B2 100343 - Ploiesti Tel. 0040 732 668 462 [email protected] UE ROMANIA SIBIU BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) AGENZIA MAURO CINEFRA INDIRIZZO: Calea Dumbravii, 81 - 550324 Sibiu Tel. 0040 732 668 462 [email protected] UE ROMANIA SUCEAVA BANCA ITALO-ROMENA (VENETO BANCA) AGENZIA UE SLOVACCHIA BRATISLAVA BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA DESK INDIRIZZO: Str. Curtea Domneasca n°9 Suceava [email protected] TATIANA STERBOVA INDIRIZZO: Nam. SNP 15, Bratislava 1 Tel. 00421 - 2 - 5921 1132 Fax 00421 - 2 - 59211 402 [email protected] 41 41 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) 42 PAESE CITTà BANCA TIPO UE SLOVACCHIA BRATISLAVA BANCA POPOLARE DI VICENZA (C/O VOLKSBANK SLOVENSKO AS) DESK UE SLOVACCHIA BRATISLAVA Unicredit Bank Slovakia a.s. SUSS. UE SLOVACCHIA BRATISLAVA UNICREDIT GROUP (c/o UNIBANKA AS) DESK GIANCARLO FORNASIER INDIRIZZO: Sancova 1/A, 813 33 Bratislava Tel. 00421 2 4950 2373 Fax 00421 2 4950 2376 [email protected] UE SLOVENIA KOPER BANKA KOPER (INTESA SANPAOLO) SUSS. EZIO SALVAI Vice Presidente INDIRIZZO: Pristaniska ulica 14 - 6502 Koper Tel. 00386 5 6661000 Fax 00386 5 6662019 www.banka-koper.si - [email protected] UE SLOVENIA LIUBLIANA DESK BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA (c/o VOLKSBANK-LJUDSKA BANKA DD) TADEJ SENK INDIRIZZO: Dunajska 128a Tel. 00386 1 5307 596 Fax 00386 1 5307 575 [email protected] UE SLOVENIA LIUBLIANA BANCA POPOLARE DI VICENZA DESK (c/o VOLKSBANK-LJUDSKA BANKA DD) TADEJ SENK INDIRIZZO: Dunajska 128a Tel. 00386 1 5307 596 [email protected] UE SLOVENIA LIUBLIANA UNICREDIT BANK SUSS. UE SPAGNA BARCELLONA INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. UE SPAGNA BARCELLONA BANCO DE FINANZAS E INVERSIONES SEDE (Gruppo Bancario Mediolanum) UE SPAGNA MADRID BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit) SEDE MARIO CAMPANA INDIRIZZO: Plaza Pabro Ruiz Picasso 1, Torre Picasso - Planta 42 - 28020 Madris Italian Desk: Federico Pozzolo Tel. 0034 - 91 - 5981400 Fax 0034 - 91 - 5550503 [email protected] UE SPAGNA MADRID BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (Gruppo BNP Paribas) FILIALE MAURO SIMONATO INDIRIZZO: Paseo de la Castellana 35, 4 planta Tel. 0034 - 91 - 3498900 Fax 0034 - 91 - 3498950 [email protected] UE SPAGNA MADRID UNICREDIT GROUP DESK (c/o Banco Popular Español - HVB Group) CHRISTIN-ISABELL HENN INDIRIZZO: Calle Velázquez, 34 - 28001 Madrid Tel. 0034 91 520 7043 Fax 0034 91 577 6929 UE SPAGNA MADRID HVB Group (Unicredit Group) FRANZA ARNOLD INDIRIZZO: Plaza de Colón 2 - 28046 Madrid Tel. 0034 913083051 UFF. RAPPR. RAPPR. MIROSLAV GECIK INFORMAZIONI INDIRIZZO: Nam. SNP 15, Bratislava 1 Tel. 00421 - 2 - 59651 218 [email protected] INDIRIZZO: Plynárenská 7/A - 814 16 Bratislava 1 Tel. 00421 2 5969 1111 Fax 00421 2 5969 9406 www.hvb-bank.sk BIC: BACXSKBA INDIRIZZO: Šmartinska Cesta 140 - 1000 Ljubljana Tel. 00386 - 1 - 5876600 Fax 00386 - 1 - 5876552 www.ba-ca.si BIC: BACXSI22 RICARDO PETIDIER TORREGROSSA INDIRIZZO: Paseo de Gracia 11 - Escalera B, planta 14 - 08007 Barcelona Tel. 0034 - 93 - 2176074 Fax 0034 - 93 - 4161596 [email protected] INDIRIZZO: Avda. Diagonal, 668 - 670 - 08034 - Barcellona Tel. 0034 - 93 - 2535403 L’attività internazionale delle banche RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) PAESE CITTà BANCA TIPO RAPPR. INFORMAZIONI UE SPAGNA MADRID INTESA SANPAOLO FILIALE MARCO SILVIO PIZZI INDIRIZZO: Edificio Colon, Torre II - Plaza Colon, 2 - 28046 - Madrid Tel. 0034 - 91 - 3490400 Fax 0034 - 91 - 3197722 [email protected] - [email protected] UE SPAGNA MADRID UBI BANCA INTERNATIONAL FILIALE ETTORE PEZZUTO INDIRIZZO: 259, Torre Espacio - Planta 45 Paseo de la Castellana 28046 Madrid Espana Tel. 0034 91 3344061 Fax 0034 91 3344062 [email protected] UE SPAGNA VALENCIA BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA (c/o Banco de Valencia) DESK CARLO ALFREDO BARTOLOMEI INDIRIZZO: Avenida del Puerto, 31 - 6° Pl. - 46021 Valencia Tel. 0034 - 96 - 3875244 Fax 0034 - 96 - 3875246 [email protected] UE TURCHIA ISTANBUL HVB Group (Unicredit Group) UFF. RAPPR. CATHLEEN BEHRENDS REDLICH INDIRIZZO: Büyükdere Cad. 195, 6th Floor TR - 34394 Levent - Istanbul Tel. 0090 212 283 - 4960 Fax 0090 212 283 - 4969 UE TURCHIA ISTANBUL BANCA NAZIONALE DEL LAVORO (c/o Turk Ekonomy Bankasi) DESK SALVATORE PALAZZO INDIRIZZO: Maclis-i Mebusan Caddesi 47 CBS Bld Findkli Tel. 0090 - 212 - 2512121 int 1941 Fax 0090 - 212 - 2496568 [email protected] UE TURCHIA ISTANBUL BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA UFF. RAPPR. FIORENZO SENESE INDIRIZZO: Elmadag, Suzar Plaza, 25th Floor Apt 2505, Askerokagi Cad. n. 15, 34367 Sisli - Istanbul Tel. 0090 - 212 - 3275619 Fax 0090 - 212 - 3275622 [email protected] UE TURCHIA ISTANBUL UNICREDIT GROUP (c/o YapiKredi AS) DESK ROBERTO LORENZON INDIRIZZO: Barbaros Bulvari Morbasan Sokak Koza is Merkezi C Blok Besiktas 80700 Istanbul Tel. 0090 212 216 2551 Fax 0090 212 216 2556 [email protected] UE TURCHIA ISTANBUL INTESA SANPAOLO UFF. RAPPR. MEHMET BUCUKOGLU INDIRIZZO: Edin & Suner Plaza - Meydan Sokak n. 14/1A - 80630 Akatlar Istanbul Tel. 0090 - 212 - 3511731 / 2 Fax 0090 - 212 - 3511733 [email protected] UE UCRAINA LVIV BANCA POPOLARE DI VICENZA (c/o ELEKTRON BANK) DESK KARL SCHLAGENHAUFEN INDIRIZZO: Grabovskogo 11 79000 Lviv Tel. 00420 221 969 916 [email protected] UE UNGHERIA BUDAPEST BANCA IFIS UFF. RAPPR. TUNDE PETER INDIRIZZO: Bajza u. 50 11 / 6 Tel. 0036 - 1 - 3027633 Fax 0036 - 1 - 3020838 [email protected] UE UNGHERIA BUDAPEST BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA (c/o MAGYARORSZAGI VOLKSBANK RT) DESK KRISZTINA FEHER INDIRIZZO: Rakoczi ut 7 Tel. 0036 - 1 - 3286677 Fax 0036 - 1 - 3286566 [email protected] UE UNGHERIA BUDAPEST BANCA POPOLARE DI VICENZA (c/o MAGYARORSZAGI VOLKSBANK RT) DESK KRISZTINA FEHER INDIRIZZO: Rakoczi ut 7 Tel. 0036 - 1 - 3286373 Fax 0036 - 1 - 3286566 [email protected] UE UNGHERIA BUDAPEST UNICREDIT BANK HUNGARY SUSS. INDIRIZZO: 1054 Szabadsag Ter 5 - 6 Tel. 0036 1 2690812 Fax 0036 1 3534959 [email protected] 43 43 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE (gennaio 2009) 44 PAESE CITTà BANCA TIPO UE UNGHERIA BUDAPEST HVB Bank Hungary Rt. (Unicredit Group) SUSS. UE UNGHERIA BUDAPEST CIB Central European International Bank (INTESA SANPAOLO) SUSS. RAPPR. INFORMAZIONI INDIRIZZO: Akadémia utca 17 1054 Budapest Tel. 0036 - 1 - 2690812 Fax 0036 - 1 - 3534959 www.hvb.hu BIC: BACXHUHB EDUARDO BOMBIERI Vice Direttore INDIRIZZO: Medve Utca 4 - 14 1027 Budapest Tel. 0036 - 1 - 4576800 Fax 0036 - 1 - 4597300 [email protected] 2. I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese 2.1 Prodotti e servizi per la clientela “corporate” Le aziende, nell’ambito delle proprie relazioni commerciali con l’estero, hanno necessità di una serie di servizi bancari tali da consentire loro di pagare i fornitori, incassare dai clienti, finanziare le vendite, coprirsi da taluni rischi, di carattere finanziario e non. In considerazione di tali esigenze, le banche offrono tutta una serie di servizi alla propria clientela, che possono essere distinti in: - Servizi di pagamento: le banche offrono alla propria clientela la possibilità di effettuare, o di ricevere, pagamenti internazionali, sia in euro sia in valuta estera; - Operazioni di incasso: tali operazioni consistono nella riscossione di crediti da parte della banca a seguito di incarico assegnatole dal cliente. Sulla base del mandato conferitole, la banca si occupa della gestione documenti di pagamento (come ad esempio cambiali) o di documenti commerciali (come le fatture ed i documenti di trasporto); - Servizi di finanziamento: essi permettono alla clientela di disporre della liquidità necessaria per svolgere la propria attività di commercio estero, sia nelle operazioni import che export. Ciò sia nel breve termine che nel medio lungo termine con operazioni complesse come il forfaiting, e linee di credito dedicate. - Servizi di garanzia: le banche offrono alla clientela strumenti che consentono agli esportatori di coprirs dal rischio di insolvenza e agli importatori di coprirsi dal rischio di ricevere merce non conforme, di mancata restituzione di un pagamento anticipato, ecc. - Servizi di consulenza e informazione: intermediari specializzati nella consulenza offrono la propria esperienza alle imprese, dalla fase di start-up, alla più matura consulenza in materia finanziaria. Inoltre oggi le banche garantiscono il servizio di Corporate Banking Interbancario, che assicura una maggiore efficienza nello scambio di informazioni. Nel corso del capitolo, verranno analizzate in dettaglio le differenti tipologie di servizi bancari sinteticamente elencati. 45 45 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 2.2 Servizi di pagamento: strumenti di incasso e pagamento Gli operatori internazionali possono avvalersi di svariate forme di pagamento per le loro transazioni. Il ricorso ad una di esse, piuttosto che un’altra dipende dalla valutazione di fattori come i rischi, il grado di conoscenza e di solvibilità della controparte, la tipologia dell’accordo, la forza contrattuale, il settore merceologico di appartenenza, l’importo della fornitura, e le norme e gli usi presenti nel mercato di riferimento. In particolare, le banche offrono alla propria clientela i seguenti strumenti di pagamento e di incasso33: - Il bonifico bancario; - L’assegno bancario; - La cambiale; - Gli incassi elettronici; - L’incasso documentario; - Il credito documentario. Il bonifico bancario Il bonifico bancario (payment order “P.O.”, o swift transfer o T/T) è un trasferimento di fondi da un conto di un cliente ordinante a un conto di un beneficiario presso una banca estera ed è il mezzo di pagamento più utilizzato nei regolamenti internazionali. A partire dal 1° novembre 2009 è entrata in vigore la Direttiva 2007/64/cE del Parlamento europeo, altrimenti nota come Payment Services Directive (PSD), con l’obiettivo di tutelare gli utenti dei servizi di pagamento. L’ambito di applicazione PSD riguarda tutti i pagamenti in euro effettuati all’interno della UE. Tra gli aspetti più rilevanti ricordiamo la regolamentazione per le tempistiche di esecuzione dei pagamenti e per l’accredito al beneficiario e il divieto di utilizzare una modalità spese diversa da SHA anche oltre la soglia dei 50.000,00 euro. Si ricorda che con l’indicazione SHA ordinante e beneficiario pagano ognuno le spese della propria banca, con OUR tutte le spese, anche quelle della banca del beneficiario sono pagate dall’ordinante mentre con l’indicazione BEN tutte le spese bancarie ricadono sul beneficiario del bonifico. Per effettuare correttamente un bonifico è necessario che contenga i riferimenti precisi del beneficiario con IBAN e Bic-code della propria banca. L’IBAN (International Bank Account Number) è un codice alfanumerico che nei paesi dell’Unione Europea identifica in maniera univoca il beneficiario. E’ composto da un codice paese, un codice di controllo, le coordinate ABI e CAB e il numero del conto. Si trova sull’estratto conto bancario. Alcune banche non eseguono bonifici senza IBAN o applicano una penale per la sua esecuzione dovendo trattare l’operazione manualmente. Il BIC Code (Bank identification code). È l’indirizzo SWIFT della banca composto da 4 lettere che identificano la banca, due per il paese, due la città e 3 per la specifica filiale. Nel caso in cui l’operatore italiano deve ricevere un bonifico dall’estero, potrebbe essere opportuno richiedere all’ordinante il codice TRN, che è il Transmission Reference Number della banca estera e anche il codice ACK che attesta l’esecuzione del bonifico e la sua ricezione da parte della banca del beneficiario. Con il TRN, l’importo del bonifico, l’indirizzo SWIFT della banca estera e l’ACK l’esportatore potrà richiedere alla sua banca la verifica del pervenimento del bonifico che, “se entrato”, non può più essere richiamato senza il consenso del beneficiario. N. GAROFALO, L’identificazione dei rischi nella vendita all’estero, in “Trade finance. Export: rischi, contrattualistica, strumenti di copertura e pagamento. Gli errori da non fare”, Il sole 24 ore, Milano, ottobre 2009. 33 46 I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese Dal Gennaio 2008 è operativo il bonifico SEPA che è un bonifico dalle specifiche caratteristiche (non è prevista, per es., la possibilità di indicare la valuta), nato per rendere domestici tutti i bonifici nell’ambito dell’area SEPA, che è composta dai seguenti paesi: - i 15 paesi che hanno adottato l’euro come loro moneta; - i 12 paesi che hanno un’altra moneta ma utilizzano l’euro: Regno Unito, Svezia, Danimarca, Lituania, Lettonia, Estonia, Bulgaria, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria. - i 4 paesi EFTA: Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Il ciclo complessivo del bonifico SEPA deve concludersi al massimo entro 3 giorni: - 2 giorni di competenza della banca dell’ordinante che vanno dall’addebito al cliente all’accredito della banca del beneficiario; - 1 giorno di competenza della banca del beneficiario che va dall’accredito dalla banca dell’ordinante all’accredito sul conto corrente de beneficiario. A partire dal 1° novembre 2009, con l’entrata in vigore del PSD, la banca del pagatore dovrà eseguire il pagamento entro il giorno successivo alla ricezione dell’ordine del cliente e la banca del beneficiario dovrà accreditare i fondi sul conto del beneficiario non appena essa li riceve sul proprio conto, ovvero con pari valuta. Dal 2012 è previsto che il ciclo del bonifico passi dall’attuale massimo di 3 giorni a 1 giorno. L’assegno bancario Col pagamento a mezzo assegno bancario (check o cheque), il traente richiede ad una banca estera il pagamento, al beneficiario, della somma per la quale l’assegno viene emesso. Tale pagamento avviene a seguito di addebito sul conto corrente del traente, ad opera della propria banca (trattaria). Tuttavia l’assegno non dà al beneficiario disponibilità immediata della somma prevista, ma rappresenta un mezzo per ottenere il pagamento. Infatti la banca accredita l’importo dell’assegno, su base pro solvendo, a partire dalla data di negoziazione dell’assegno stesso, riservandosi il diritto di riaddebitare l’importo al beneficiario qualora l’assegno non venisse onorato dalla banca trattaria, e quindi dal traente. L’utilizzo dell’assegno come mezzo di pagamento comporta dei rischi: - l’accredito non è definitivo, ma avviene “salvo buon fine”; - a livello internazionale esistono differenti regimi giuridici che lo disciplinano; - in alcuni Stati l’assegno non è protestabile. Ciò significa che esso non ha valore esecutivo, ma solo probatorio, con la conseguenza che, in alcuni Paesi, può essere bloccato in qualsiasi momento a seguito di una richiesta di “stop payment”; - in alcuni Stati è vietato emettere assegni per eseguire pagamenti a livello internazionale. Per porre rimedio al rischio di mancato pagamento si può ricorrere ad altre due tipologie di assegno: l’assegno circolare e l’assegno piazzato che, diversamente dall’assegno bancario, non sono emessi dal correntista, ma dalla banca. Con essi infatti non sussiste il rischio di mancato pagamento, in quanto sono emessi da una banca su preventiva copertura. Questa emette l’assegno soltanto dopo il versamento, da parte dell’acquirente, dell’importo in oggetto. 47 47 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 In particolare, l’assegno circolare (bank draft o international money order) è emesso da una banca, su richiesta dell’acquirente. Egli deposita presso tale banca la somma di denaro necessaria per l’emissione dell’assegno che, una volta emesso, obbliga la banca a pagare a vista l’importo indicato nell’assegno a favore del venditore. L’assegno piazzato (banker’s draft) consiste, invece, in un bonifico bancario a mezzo assegno. è infatti un assegno emesso da una banca a favore di un beneficiario, per conto di un debitore proprio cliente. La cambiale Esistono due tipologie di cambiale: il pagherò e la cambiale tratta. Col pagherò (promissory note) il compratore si impegna a pagare, in favore del venditore, una determinata somma di denaro ad una certa data di scadenza34. Con la cambiale tratta (bill of exchange) il venditore, o un terzo, matura il diritto al pagamento di una determinata somma ad una determinata data di scadenza, da parte del debitore. Più precisamente, il venditore sottoscrive la cambiale per traenza e la invia al debitore per l’accettazione. Quest’ultimo, accettando la tratta, si impegna a pagare la somma stabilita. Il venditore, in prossimità della scadenza, consegna alla propria banca la tratta accettata restituitale dal compratore, incaricandola di curarne l’incasso. Gli incassi elettronici Gli incassi elettronici, definiti anche come Debit Transfer sono incassi “disposti dal creditore”, che presuppongono una precedente autorizzazione del debitore, generalmente per operazioni di pagamento ricorrente. Tutti questi strumenti hanno in comune le seguenti caratteristiche: - autorizzazione scritta del debitore al creditore nella quale sono indicate le sue coordinate bancarie; - accredito salvo buon fine al beneficiario creditore con possibilità di revoca accredito fino a un certo numero di giorni dall’accredito. Questi strumenti non sono una garanzia di pagamento rispetto a una mera operatività di “open account”, ma per esempio con la LCR in Francia, tenuto conto delle segnalazioni di insoluto alla Banca Centrale, si ha un minimo deterrente contro il non pagamento. Lo stesso dicasi per il sistema di Lastschrift in Germania dove il compratore tedesco non ha interesse che i propri debiti siano immessi in un circuito elettronico di pagamento sapendo di non poter pagare alla scadenza. I pagamenti elettronici consentono di ottenere incassi con accredito a data certa e una veloce rendicontazione delle operazioni, con conseguente miglioramento della tesoreria. Per ogni paese è prevista, inoltre, una specifica tempistica di eventuale storno dell’operazione in ogni paese. Infine, è l’esportatore ha l’iniziativa: spetta a lui attivare il processo di addebito e non deve attendere il bonifico dal compratore. Di seguito si indicano le caratteristiche dei principali mezzi di pagamento elettronici: - Francia LCR (Lettre de change relevé): registrazione informatica delle informazioni costitutive della Lettre de change cartacea. Possibilità di storno accredito entro sei giorni lavorativi dalla scadenza. La LCR è assimilabile alle nostre RI.BA. è quindi uno strumento di incasso elettronico ma non un vero e proprio Debit Transfer in quanto non è prevista la preautorizzazione scritta del debitore. BOR (Billet à ordre relevé): registrazione informatica delle informazioni costitutive del Billet à ordre relevé cartaceo. - Germania Lastschrift di tipo A - Abbuchungsaufstragsverfahren: il debitore può contestare l’addebito ricevuto e chiederne lo storno entro due giorni lavorativi dalla data di scadenza. Il debitore non può cambiare la scadenza o l’importo. È importante non confondere la promissory note con la promissory letter. La promissory note è un titolo di credito, mentre la promissory letter rappresenta semplicemente un impegno scritto del compratore, trasmesso alla propria banca, di eseguire il pagamento ad una certa data di scadenza. 34 48 I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese - Lastschrift di tipo B - Einzugsermaechtigungsverfahren: il debitore può contestare l’addebito ricevuto e chiederne lo storno entro trenta giorni lavorativi dalla data di scadenza. Il debitore non può cambiare la scadenza o l’importo. Questa è la forma più utilizzata sul mercato tedesco. - Austria Lastschrift di tipo B ma con cinquanta giorni per l’eventuale storno dell’addebito. - Spagna IEF (Incaso electronico de efecto) anche definito come “Recibo”. Il termine massimo di comunicazione insoluto è di trenta giorni per importi fino a 3000 euro e dieci giorni oltre i 3000 euro. L’incasso documentario L’incasso documentario consiste in una forma di pagamento in base alla quale il venditore conferisce alla propria banca mandato ad incassare l’importo della fornitura dal compratore o raccoglierne l’accettazione su una tratta, contro consegna dei documenti commerciali (ossia fatture, documenti di spedizione, ecc.) ed eventuali documenti finanziari35. Dunque, questa operazione realizza la funzione del pagamento del prezzo di una transazione commerciale con l’estero mediante la messa all’incasso di documenti che rappresentano in genere la prova dell’avvenuto adempimento delle obbligazioni contrattuali del venditore. Tale forma di pagamento è conosciuta anche con il nome CAD, “Cash Against Documents”36. I soggetti che intervengono nell’incasso documentario sono i seguenti: - Cedente: è l’esportatore che affida l’operazione d’incasso alla propria banca; - Banca trasmittente: è la banca alla quale il cedente-esportatore ha affidato l’operazione d’incasso; - Banca presentatrice: è la banca incaricata dell’incasso, che effettua la presentazione dei documenti al trassato-importatore. - Trassato: è l’importatore al quale deve essere effettuata la presentazione in conformità con l’ordine di incasso. L’incasso documentario presenta diverse modalità di regolamento: 1. Documenti contro pagamento (D/P), ovvero “documents against payment”: la banca presentatrice è tenuta a consegnare i documenti all’importatore contro il pagamento della somma indicata. 2. Documenti contro accettazione (D/A), ovvero “documents against acceptance”: la banca presentatrice è tenuta a consegnare i documenti all’importatore contro l’accettazione di uno o più cambiali tratte o firma di pagherò cambiario. Tali effetti possono essere trattenuti per il successivo incasso sino alla scadenza stabilita, oppure possono essere restituiti alla banca trasmittente, secondo le istruzioni ricevute. 3. Documenti contro garanzia bancaria: prevede, ai fini della consegna dei documenti, un duplice adempimento: accettazione di effetti a scadenza e contemporaneo rilascio di una garanzia bancaria a favore del venditore o avallo dei predetti titoli. In tal modo la banca garante si impegna al pagamento alla scadenza dei suddetti effetti, qualora il compratore non li pagasse. 4. Documenti contro ricevuta: in presenza di un preesistente rapporto fiduciario fra le parti, i documenti possono essere consegnati dalla banca anche previo rilascio da parte del compratore di una semplice ricevuta o di un impegno a pagarne il prezzo; in tal caso il pagamento avverrà d’iniziativa del compratore. 5. Documenti franco pagamento: i documenti sono consegnati all’importatore contro semplice attestazione di ricevuta degli stessi; si versa, evidentemente, in una situazione di fiducia o di accordi pregressi che hanno regolato diversamente il pagamento del prezzo. 35 Oltre all’incasso documentario esiste anche l’incasso semplice avente ad oggetto esclusivamente documenti finanziari, ossia cambiali, tratte, assegni e ricevute di pagamento. 36 Come per il pagamento con il sistema COD (Cash on Delivery), anche l’incasso documentario prevede la consegna della merce dietro pagamento, ma, mentre nel C.O.D. i documenti viaggiano con la merce, nell’incasso documentario essi viaggiano separatamente dalla stessa, generalmente, tramite banca. 49 49 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 Ecco i documenti che generalmente sono oggetto di un’operazione di incasso documentario: • fattura; • documento di trasporto; • documento di assicurazione; • eventuale tratta; • eventuali documenti necessari al transito doganale; • eventuali altri documenti connessi alla natura della transazione, richiesti dalle norme dei Paesi interessati ovvero contrattualmente convenuti. Nell’intento di uniformare le diverse interpretazioni nell’ambito degli scambi internazionali e di disciplinare obblighi e responsabilità delle parti interessate, la Camera di Commercio Internazionale di Parigi (CCI) ha regolamentato questa forma di pagamento con una pubblicazione: la n. 522 “Norme uniformi relative agli incassi” conosciuta con il nome NUI, in vigore dal 1° gennaio 1996. L’operazione di incasso documentario si articola secondo le seguenti fasi: • Conclusione del contratto commerciale: le controparti stipulano il contratto di vendita, pattuendo un pagamento a mezzo incasso documentario, e definiscono il dettaglio dell’operazione di incasso. • Spedizione delle merci: l’esportatore invia le merci all’importatore secondo quanto pattuito contrattualmente. • Invio documenti alla banca trasmittente: il venditore produce e consegna alla propria banca la documentazione richiesta dall’operazione d’incasso, accompagnata da un documento denominato ‹‹istruzioni d’incasso››, che contiene il dettaglio dell’operazione e, quindi, le istruzioni relative alle modalità cui le banche dovranno attenersi nel dare esecuzione al mandato. La lettera di istruzioni deve indicare chiaramente: • il nominativo del trassato, cioè dell’acquirente estero con il relativo indirizzo; • la banca estera d’appoggio, cioè la banca estera cui spedire i documenti e a cui dare le istruzioni circa l’incasso e/o l’accettazione; • il soggetto/i cui compete il pagamento delle spese e delle commissioni d’incasso; • ulteriori istruzioni per gestire l’incasso. Ricevuta la documentazione la banca trasmittente verificherà che le istruzioni d’incasso siano pienamente applicabili e che i documenti ricevuti siano ad esse conformi: in particolare, la banca ricevente ha l’onere di accertare che i documenti richiesti siano tutti fisicamente presenti. La banca dell’esportatore inoltra l’ordine d’incasso alla banca dell’importatore, provvedendo all’invio dei documenti alla banca presentatrice, limitandosi all’attività di gestione della rimessa ed al controllo sull’operato della banca estera. La banca presentatrice consegna i documenti all’importatore, nel rispetto delle indicazioni ricevute. Ricevuta la notifica, l’importatore ritira i documenti ed effettua la prestazione secondo quanto stabilito nelle istruzioni di incasso. Successivamente si riscontra il trasferimento interbancario dei fondi: la banca presentatrice trasmette alla banca trasmittente l’importo riscosso dall’importatore all’atto della consegna dei documenti o alla scadenza degli effetti. Infine c’è l’accredito sul c/c dell’esportatore: la banca trasmittente accredita i fondi ricevuti al proprio cliente. 50 I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese Incasso documentario: fasi dell’operazione 1. Esportatore/Cedente 3. 2. Importatore/Trassato 8. 6. 5. 4. Banca Incaricata Banca Presentatrice 7. 1. Conclusione del contratto commerciale; 2. Spedizione delle merci; 3. Invio documenti alla banca incaricata; 4. Invio documenti alla banca presentatrice; 5.6. La banca presentatrice consegna i documenti all’importatore, nel rispetto delle indicazioni ricevute; 7.8. Trasferimento interbancario dei fondi: accredito del c/c dell’esportatore. Fonte: Elaborazione propria. Come si può notare, nell’incasso documentario le banche ricoprono un ruolo passivo, circoscritto alla gestione dei documenti ed al rispetto scrupoloso delle istruzioni di incasso37. Queste ultime, infatti, rappresentano per le banche l’unica fonte di riferimento per la propria attività di mandataria, da cui sono desunte le rispettive responsabilità: esse non entrano nel rapporto contrattuale che lega importatore ed esportatore e non rispondono del buon fine dell’operazione. Il ruolo delle banche costituisce il principale elemento di distinzione tra incasso documentario e credito documentario, in cui le banche svolgono un ruolo attivo, assumendo a favore dell’esportatore un impegno di pagamento autonomo. Va sottolineato che nell’incasso documentario le banche coinvolte non assumono alcuna responsabilità circa il buon esito dell’operazione e non si accollano alcun impegno a pagare; questa forma di pagamento, che sembra offrire al venditore assolute garanzie circa l’incasso del credito, presenta, quindi, diversi rischi. Nell’incasso documentario, i rischi sono ripartiti tra le parti nel modo seguente: Venditore: sopporta il rischio commerciale ed il rischio paese; Compratore: sopporta il rischio di inadempimento commerciale del venditore, ovvero il rischio che la merce sia difforme da quanto è stato contrattualmente pattuito. Tale rischio potrebbe essere minimizzato o ispezionando la merce alla partenza, in modo che il certificato di ispezione dovrà essere incluso nella documentazione richiesta dalle istruzioni d’incasso, oppure, con un Performance Bond - garanzia di buona esecuzione della prestazione. La banca dell’esportatore emette, su incarico di quest’ultimo, un performance bond a favore dell’importatore, con cui si impegna a risarcire l’importatore qualora la merce non sia conforme. Pare però opportuno segnalare che l’uso del Performance Bond è maggiormente indicato quando l’operazione è regolata attraverso una lettera di credito. I rapporti che si instaurano tra la banca dell’esportatore e la banca dell’importatore sono giustificati dalla presenza di preesistenti accordi di corrispondenza, che configurano accordi di reciproca fiducia tra le banche (banche corrispondenti). 37 51 51 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 I rischi più frequenti cui è soggetto l’esportatore, in un incasso documentario sono: • Mancato ritiro della merce: il compratore, per i motivi più diversi, potrebbe non ritirare la merce. In tale circostanza il venditore dovrà decidere come disporre della merce al fine di minimizzare le perdite, optando per una delle seguenti alternative: • concludere un accordo con il compratore, concedendo sconti talvolta rilevanti; • immagazzinare la merce a destino, sostenendo i costi di sosta; • procedere alla vendita tramite pubblico incanto, realizzando evidenti minusvalenze; • vendere la merce in loco, la qual cosa necessita che la merce sia fungibile e che sia presente un mandatario locale; • far rientrare la merce, sopportando i costi di sosta e di trasporto aggiuntivi, sempre che questo sia reso possibile dalla natura della merce e dalla legislazione doganale del Paese acquirente. • Ritiro della merce senza pagamento o accettazione: qualora il trasporto non avvenga via mare, può accadere che la merce venga ritirata a destino dal compratore senza che il medesimo abbia preso in consegna presso la banca presentatrice i documenti previsti. Nel trasporto ferroviario, stradale ed aereo, i documenti di trasporto non sono, infatti, rappresentativi della merce, ma si limitano a indicare chi è il soggetto legittimato al ritiro: è, quindi, sufficiente che questi si presenti al vettore/spedizioniere e si faccia identificare per ottenere la consegna della merce. Per ridurre questo rischio, è opportuno che nel documento di trasporto venga indicata come destinataria della merce la banca del compratore; in tal modo, la merce arriverà presso i magazzini indicati dalla banca e il cliente potrà ritirarla solo presentando una liberatoria che la banca stessa gli rilascerà dopo il pagamento o l’accettazione. Se il trasporto delle merci avviene via mare, la presenza, tra la documentazione inviata, di una polizza di carico marittima (Bill of Lading) consente al venditore di conservare i diritti dispositivi delle merci, in quanto se i documenti non vengono ritirati (e dunque pagati) dal compratore, restano a disposizione dell’esportatore. • Mancato pagamento della tratta: qualora l’incasso documentario preveda l’accettazione di una tratta, ai rischi già esposti si aggiunge quello che l’acquirente non paghi la cambiale a scadenza, pur essendo entrato in possesso dei documenti e quindi della merce. Alla luce delle considerazioni appena fatte, pare evidente che l’incasso documentario non è una forma di pagamento sicura per il venditore e ne è consigliabile l’utilizzo nei seguenti casi: • basso rischio paese e paese con sistema bancario affidabile; • annullamento dei vincoli all’importazione nel paese di destino: bisogna avere la certezza di poter ottenere tutte le licenze necessarie per introdurre la merce nel paese dell’acquirente; • affidabilità e conoscenza del cliente: l’incasso documentario comporta una tutela ridotta per il venditore e, pertanto, la correttezza del compratore deve essere già nota; • fungibilità del bene: è consigliabile limitare l’uso dell’incasso documentario alle forniture che hanno per oggetto beni che possono essere venduti ad altri nel caso in cui l’acquirente originario non paghi. 52 I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese Affinché l’operazione di incasso documentario vada a buon fine, può essere opportuno seguire i seguenti suggerimenti: - Gestire il trasporto: è opportuno concordare una resa merce che consenta al venditore di gestire il trasporto fino a destinazione e, quindi, un termine di resa del gruppo C o D degli Incoterms 2000. In particolare, è molto rischioso e, quindi, da evitare l’utilizzo dell’incasso documentario, qualora il termine di resa prescelto sia l’ Ex-Works, in quanto il compratore, prendendo in consegna la merce presso i magazzini del venditore, potrebbe disporre dei documenti di trasporto e dunque della merce. - Scegliere lo spedizioniere: conseguentemente alla scelta del termine di resa (gruppo C o D), l’onere della gestione del trasporto ricade sull’esportatore, che potrà, così, scegliere lo spedizioniere cui affidare l’incarico. È opportuno che il venditore fornisca allo spedizioniere un mandato scritto con cui vincoli la consegna della merce alla sola presentazione degli originali della Bill of Lading, qualora il trasporto venga effettuato via mare. - Farsi emettere la Bill of Lading all’ordine della banca presentatrice, in modo da ridurre ulteriormente la possibilità che il compratore possa, comunque, entrare in possesso della merce. - Accordarsi con l’acquirente sulla suddivisione delle spese bancarie: normalmente ognuno si accolla quelle della propria banca. - Definire nell’accordo commerciale che l’incasso documentario sarà assoggettato alle NUI della Camera di Commercio Internazionale (Pubblicazione 522 in vigore dal 1°gennaio 1996). Ciò non garantisce ovviamente il pagamento, ma consente - in caso di contestazioni - di fare riferimento a regole uniformi. A maggior ragione, in questo senso, è opportuno che le banche coinvolte siano di elevato standing ed intrattengano rapporti di corrispondenza. Il credito documentario Il credito documentario è lo strumento di pagamento più utilizzato nell’ambito del commercio internazionale, in presenza di transazioni con operatori economici appartenenti ad aree geografiche molto rischiose dove il rischio di credito è particolarmente elevato. Per tutelarsi dal rischio di mancato pagamento/insolvenza il venditore richiede, allora, al compratore l’emissione di un credito documentario irrevocabile, che gli consente di trasferire i diritti rivenienti dal credito direttamente ad un istituto bancario. Il credito documentario, infatti, consiste in un impegno inderogabile assunto da una banca (emittente), su mandato dell’acquirente (ordinante), di onorare38 una certa prestazione indicata nel credito a favore del venditore (beneficiario), contro presentazione - entro determinati limiti di scadenza - dei documenti richiesti ed a condizione che questi ultimi siano riscontrati conformi ai termini e alle condizioni del credito. L’impegno assunto dalla banca è, pertanto, condizionato alla presentazione dei documenti che dovranno apparire perfettamente conformi a tutti i termini prescritti nel credito. L’impegno assunto dalle banche, inoltre, è anche irrevocabile39, nel senso che non è possibile cancellare o modificare il credito documentario senza il consenso di tutte le parti coinvolte: ordinante, banca emittente, banca designata, beneficiario. Quindi il venditore, in particolare, potrà conoscere e decidere anticipatamente alla fase di invio e/o di produzione della merce, se effettuare le prestazioni che saranno necessarie per avere diritto al pagamento previsto nella garanzia, nella certezza che tali condizioni saranno vincolanti per tutte le parti coinvolte e non potranno essere modificate senza il suo espresso consenso. Laddove, invece, le condizioni documentali non risultino conformi agli accordi commerciali o non consentano un corretto utilizzo della garanzia (es. presenza di certificato di ispezione emesso dall’ordinante) il venditore potrà valutare se chiedere le opportune correzioni alla controparte commerciale, subordinando la spedizione delle merci all’esito della richiesta, ed alla preventiva verifica della congruità dei dati contenuti nel messaggio di modifica inviatogli dalla banca emittente. Secondo l’art. 2 NUU 600 onorare significa: a) pagare a vista, se il credito è utilizzabile come pagamento a vista; b) assumere un impegno di pagamento differito e pagare alla scadenza, se il credito è utilizzabile per pagamento differito; c) accettare una tratta (“draft”) spiccata dal beneficiario e pagare alla scadenza se il credito è utilizzabile per accettazione. 39 Con le nuove NUU 600, scompare definitivamente il credito revocabile che, anche in assenza di indicazione espressa, viene considerato sempre irrevocabile. Cfr. art. 3, Interpretazioni, NUU 600. 38 53 53 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 Così strutturata la L/C si presenta come uno strumento di pagamento in grado di offrire le maggiori garanzie non solo per il venditore ma anche per l’acquirente, essendo in grado di rispondere adeguatamente alle loro esigenze contrapposte. Il venditore è sicuro di ricevere la prestazione garantitagli dalla banca emittente, a presentazione di documenti conformi, ed a prescindere se poi il suo cliente provvederà o meno a ritirare le merci; potrà anche gestire meglio il proprio processo produttivo dal momento che inizierà a preparare la fornitura solo dopo aver ricevuto notifica dell’emissione del credito. L’acquirente, dal canto suo, è consapevole che la sua banca libererà le somme dovute solo dopo aver verificato che dall’esame formale dei documenti, risulti l’invio delle merci desiderate nei modi e nei tempi stabiliti e da lui stesso indicati nel mandato di apertura del credito. L’intervento di una banca ha la funzione di garantire le parti del contratto sottostante, le quali si sentono rassicurate dalla presenza di un soggetto indipendente che si assume l’obbligazione autonoma rispetto al rapporto commerciale fra di loro esistente40. Infatti, i quattro cardini su cui si basa il funzionamento di un credito documentario e che rappresentano altrettante caratteristiche distintive di questo particolare strumento di pagamento sono: 1) autonomia: la banca emittente agisce nei confronti del beneficiario in nome proprio, sebbene su mandato dell’ordinante (trattasi dunque di delegazione cumulativa passiva ex art. 1268 codice civile, ovvero di mandato senza rappresentanza). Questo significa che il credito documentario è un’operazione completamente separata e distinta dal contratto commerciale sottostante: i rapporti intercorrenti tra venditore e compratore non possono in alcun modo modificare o annullare l’impegno della banca, ad onorare il suo debito nei confronti del beneficiario; 2) astrattezza: indipendenza dal contratto che l’ha fatto sorgere. Il credito documentario sebbene rappresenti lo strumento di regolamento di un contratto, non risente dei vizi che dovessero rivelarsi nell’accordo commerciale che l’ha originato, quindi, la corrispondenza fra merci e documenti non può mai essere presa in considerazione ai fini del credito. In merito, secondo l’art. 153041 del codice civile, le banche potranno sollevare eccezioni solo se derivanti dai documenti, rimanendo completamente estranee ad eventuali discrepanze nella fornitura rispetto al contratto principale e a quanto riportato nel credito documentario. I principi di autonomia ed astrattezza sono descritti nell’art. 4 delle NUU 600 «Crediti e contratti», secondo il quale: “Il credito, per sua natura, è operazione distinta dal contratto di vendita o altro contratto su cui può fondarsi. Tale contratto non riguarda e non impegna in alcun modo le banche...Conseguentemente l’impegno di una banca ad onorare, a negoziare o adempiere qualsiasi altra obbligazione derivante dal credito non è soggetto ad azioni o eccezioni da parte dell’ordinante fondate su suoi rapporti con la banca emittente o con il beneficiario. Il beneficiario non può in alcun caso avvalersi dei rapporti contrattuali esistenti fra le banche o fra l’ordinate e la banca emittente”. 3) formalismo: l’esame della lettera di credito deve essere effettuato sulla base dell’aspetto formale dei documenti, indipendentemente dalle merci, servizi e/o altre prestazioni cui detti documenti si riferiscono. In merito l’art. 5 delle NUU 600 «Documenti e merci, servizi o prestazioni», riporta: Le banche operano su documenti e non su merci, servizi o altre prestazioni cui i documenti possono riferirsi. Si veda, DI MEO A., Il credito documentario. Le NUU 600 e la nuova Prassi Bancari Internazionale Uniforme, Ipsoa Manuali Operativi, 2007. Codice civile, art. 1530 - Pagamento contro documenti a mezzo di banca - Quando il pagamento del prezzo deve avvenire a mezzo di una banca, il venditore non può rivolgersi al compratore se non dopo il rifiuto opposto dalla banca stessa e constatato all’atto della presentazione dei documenti nelle forme stabilite dagli usi (1268). La banca che ha confermato il credito al venditore può opporgli solo le eccezioni derivanti dall’incompletezza o irregolarità dei documenti e quelle relative al rapporto di conferma del credito. 40 41 54 I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese 4) letteralità: la banca emittente, per accertare la conformità dei documenti, deve basare il proprio esame esclusivamente sui documenti e sul loro aspetto formale, nel rispetto dei termini e delle condizioni del credito, delle NUU e della Prassi bancaria internazionale uniforme. Tuttavia, come sottolineato dal lungo art. 14 delle NUU 600 «Criteri generali per l’esame dei documenti», il controllo dei documenti non deve rivelarsi meccanicistico e automatico, ma deve essere ispirato ai criteri di ragionevolezza onde consentire un utilizzo di tale strumento sicuramente più agevole e intelligente, sia per gli operatori bancari sia per gli operatori commerciali. è importante evidenziare, ancora una volta, che il credito documentario si basa esclusivamente su documenti e non su merci o altre prestazioni che costituiscono l’oggetto dell’operazione commerciale. Ne deriva che la buona riuscita, nell’utilizzo di questa forma di pagamento, scaturisce direttamente dalla cura con la quale il credito viene aperto e dalla precisione con cui vengono redatti i documenti da presentare. In ambito internazionale il quadro normativo di riferimento per la disciplina dei crediti documentari è rappresentato dalle NUU 600, Norme ed Usi Uniformi relativi ai crediti documentari, la cui ultima versione è entrata in vigore il 1° luglio 2007. Si tratta di un quadro organico di regole e di norme emanate dalla Camera di Commercio Internazionale di Parigi, per disciplinare in maniera omogenea tale forma di pagamento e limitare, quindi, la confusione causata dall’applicazione di regole nazionali nella gestione delle L/C. La prima edizione risale al 1933, successivamente le norme e gli usi sono stati periodicamente rivisti (1951 - 1962 - 1974 - 1983 - 1993) al fine di essere adattati all’evoluzione del commercio internazionale (si pensi ad esempio all’invenzione del trasporto in container), ma anche per offrire una maggiore sicurezza alle parti che intervengono nell’operazione. L’ultima revisione42, in particolare, è il risultato di un corposo lavoro durato tre anni e mezzo durante i quali, mai come in questa occasione, il testo normativo è stato rivisitato e ripensato dalle fondamenta, per recepire, attuare e uniformare tutti quei cambiamenti e le esigenze nel frattempo maturate negli ultimi 13 anni precedenti alla pubblicazione 600. Per quanto concerne la natura di dette norme, esse hanno valenza pattizia, e pertanto sono vincolanti per le parti coinvolte solo se incorporate nel credito documentario mediante specifico rinvio ad esse. Tale vincolo, tuttavia, non può mai prevaricare il limite di applicabilità imposto da norme imperative dello stato (es. embarghi, autorizzazioni import/export, controlli dei cambi, provvedimenti cautelari ecc..) alle quali le parti non possono derogare. Rispetto alla versione precedente, le NUU 600 presentano una struttura più snella: 10 articoli in meno che sono stati inglobati nei restanti 39 al fine di omogeneizzare la trattazione. La stessa, poi, è dominata da una precisa ratio: la necessità di salvaguardare il credito documentario che, sebbene sia tra gli strumenti di pagamento internazionale più utilizzato, si rivela funzionale pochissime volte. Nel 70% dei casi, infatti, si rilevano errori formali che minano l’operatività dello strumento; si tratta in sostanza dello spinoso problema delle riserve43 (interne ed esterne) che, di fatto, impediscono il corretto utilizzo del credito documentario. Le NUU 600 sono state approvate dalla Commissione Bancaria della Camera di Commercio Internazionale (CCI) il 25 ottobre 2006 a Parigi, con il voto favorevole di tutti i 91 Comitati Internazionali rappresentati. Si veda, DEL SORBO, Lettere di credito: dal 1° luglio 2007 cambia la normativa, in Costozero - Magazine di economia, finanza, politica e tempo libero - maggio 2007 - www.costozero.it 43 Per riserve si intendono le eccezioni sollevate dalle banche quando riscontrano documenti non conformi alle condizioni e ai termini del credito. Possono essere interne o esterne, a seconda della gravità delle irregolarità riscontrate. Nel primo caso la banca constano di irregolarità o imperfezioni di lieve entità che non vengono segnalate alla banca emittente ma soltanto al beneficiario, senza così pregiudicare il regolamento dell’importo del credito che sarà effettuato «salvo buon fine», con l’indicazione delle irregolarità riscontrate. Nel secondo caso, invece, si tratta di irregolarità gravi che vanno segnalate alla banca emittente e che impediscono la prestazione. Ad esempio, nei casi in cui manchino dei documenti specifici richiesti dal credito o gli stessi vengono presentati oltre i termini prescritti. Cfr. GARIONI G., Pmi e finanziamenti per l’internazionalizzazione, Ipsoa Editore, 2007, pag. 149 42 55 55 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 Sul piano pratico, diverse sono le novità presenti nella nuova trattazione normativa. Si incomincia, da subito, dall’articolo 1 che rimarca in modo chiaro l’obbligatorietà di riportare all’interno del corpo del testo documentario la disciplina alla quale esso è da sottoporre. La nuova specifica ha fatto anche prevedere alla SWIFT la creazione di un apposito campo (40E) nel messaggio di emissione, nel quale si deve obbligatoriamente riportare le specifiche delle NUU alle quali si vogliono sottomettere il credito44. Per quanto riguarda, invece, le definizioni, nuovi concetti sono stati introdotti per favorire l’interpretazione e la comprensione puntuale dei termini utilizzati nel corpo del testo normativo. In merito, è importante citare la storica definizione del termine negoziazione, giunta dopo ben 30 anni di tentavi da parte della CCI45, secondo cui (art. 2, «Definizioni», NUU 600) negoziazione significa: l’acquisto da parte della banca designata di tratte (spiccate su una banca diversa dalla banca designata) e/o documenti, a fronte di una presentazione conforme, sia anticipando i fondi al beneficiario sia concordando di anticiparglieli entro il giorno lavorativo bancario nel quale il rimborso è dovuto alla banca designata. Si tratta quindi di un’opportunità per il beneficiario del credito. Se la sua banca è stata designata, riscontra che i documenti sono conformi ed è disposta ad eseguire la prestazione, l’esportatore ottiene la prestazione dalla sua banca e, in caso di impegno a scadenza, può richiedere il pagamento anticipato, il tutto su mandato della banca emittente e quindi dell’ordinante. In caso di negoziazione, l’acquisto da parte della banca designata, se vi acconsente, avviene alle condizioni da essa pattuite con il beneficiario ( pro-soluto, pro-solvendo, salvo buon fine, ecc.). Viene, poi, ribadito il principio cardine del credito documentario, ovvero la separazione tra la letteralità dei documenti e la fornitura merceologica in sé e, quindi, la prestazione autonoma delle banche ad effettuare il relativo pagamento solo a presentazione di documenti conformi ai termini ed alle condizioni del credito e non alle condizioni di fornitura come da contratto. Questo aspetto importante viene ulteriormente sottolineato in caso di inadempimenti commerciali e dei relativi effetti negativi, che non devono ripercuotersi sul sistema bancario, ma sul rapporto commerciale in vigore tra l’esportatore e l’importatore. Infatti, in caso di frodi, nell’ipotesi di un credito documentario con pagamento differito e di conseguenti ingiunzioni da parte della magistratura che blocchino l’intervento della banca dell’importatore, le NUU 600 fanno un salto in avanti. In particolare, il sistema bancario, attraverso la nuova normativa, intende sottolineare la netta separazione fra l’impegno di rimborso di una banca verso una propria corrispondente - che magari avrà anticipato i fondi a un venditore - e l’impegno della stessa banca a pagare un venditore fraudolento. Ciò al fine di opporsi ad interventi della magistratura, che, sebbene indirizzati a tutelare la controparte acquirente, finivano, in passato, per danneggiare il sistema bancario e, in particolare, la banca che aveva anticipato i fondi al venditore sleale. In sostanza, le banche tentano di far ricadere gli effetti e le responsabilità di una frode verso il compratore, reo di aver individuato ed operato con un venditore capzioso. Un’altra innovazione di rilievo riguarda le modalità dell’esame dei documenti e la formalizzazione dei relativi criteri per facilitare il corretto utilizzo del credito documentario ed aumentarne i casi di successo. Le norme ora prevedono le seguenti disposizioni: • i dati esistenti in un documento o ricavabili da un documento, quando letti nel contesto del credito, non devono essere necessariamente identici a quelli presenti in quello stesso documento, purché non confliggano tra di loro; • il termine massimo per valutare la conformità dei documenti presentati al credito documentario si riduce da 7 a 5 giorni lavorativi bancari; Questa applicazione, tuttavia, era già operativa dal 18.11.2006 A causa della grande varietà di comportamenti riscontrabili nel mondo circa i contenuti di una negoziazione, la CCI aveva incontrato molte difficoltà nella sua definizione. Questa volta, invece, è stato filtrato un minimo denominatore tale da uniformare le prassi bancarie internazionali: la nuova definizione indica esattamente quali sono le attività che concretano una negoziazione, eliminando così la possibile inconsistenza del concetto insito nella definizione della precedente versione delle Norme. Cfr. Note a commento della Pubblicazione I.C.C. 600 a cura di Credimpex - Italia - http://www.credimpex.it/ 44 45 56 I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese • un documento richiesto per il quale non è indicato l’emittente o il contenuto è accettabile se appare idoneo a soddisfare la funzione del documento richiesto; • non è necessaria l’esatta corrispondenza degli indirizzi del beneficiario e/o dell’ordinante tra i documenti presentati e ciò che è riportato nel credito documentario, purché le eventuali differenze non riguardino il paese. Tutti gli elementi di “contatto” (numeri di telefono, fax ed indirizzi e-mail) quando fanno parte dell’indirizzo del beneficiario o dell’ordinante non dovranno essere considerati. Tuttavia, gli indirizzi e i numeri di telefono, fax, indirizzi e-mail indicati come destinatario (consignee) o parte da avvisare (notify) nei documenti di trasporto dovranno corrispondere a quanto indicato nel credito; • il documento di trasporto, può essere emesso da qualsiasi soggetto, a condizione che il documento stesso venga sottoscritto da un soggetto che si qualifica come vettore, assumendone così gli obblighi e le correlate responsabilità. Oggi le NUU 600 costituiscono il riferimento normativo universale delle operazioni di credito documentario ed uno strumento fondamentale per banche, importatori, esportatori, spedizionieri, assicuratori, ed in generale per tutti coloro che operano nel settore degli scambi delle merci con l’estero. Certo, non pretendono di risolvere tutti i problemi operativi né escludono, con la loro applicazione, l’insorgere di difficoltà e/o contestazioni insite in una transazione commerciale internazionale. Tuttavia, se accompagnate da altri strumenti di supporto sempre offerti dalla Camera di Commercio Internazionale, possono davvero rappresentare un validissimo contributo per favorire la riduzione della gran parte delle riserve che vengono rilevate dall’esame dei documenti. In particolare, come strumenti complementari e di supporto alle NUU 600 si distinguono: a) Prassi bancaria internazionale uniforme (PBIU) per l’esame dei documenti nei crediti documentari; in inglese International Standard Banking Practice (ISPB) for the Examination of Documents under Documentary Credits. Basata sui Pareri ufficiali emessi dalla CCI in risposta ai quesiti degli operatori coinvolti, il testo spiega praticamente a tutti coloro che esaminano la conformità dei documenti, come applicare le nuove NUU 600 in un contesto di credito documentario. In particolare, il testo fornisce risposte alle questioni-chiave concernenti l’esame delle tratte, dei documenti di trasporto multimodale, dei documenti di assicurazione, dei certificati di origine e di tutta una serie di altri documenti associati con le lettere di credito. La prima pubblicazione PBIU n. 645 è stata introdotta nel ottobre 2002, a conclusione dei lavori di una commissione di tecnica e pratica bancaria istruita nel 2000 dalla CCI proprio per accertare le prassi bancarie più diffuse a livello internazionale nell’ambito dell’esame dei documenti presentati ad utilizzo dei crediti documentari. Per aggiornare tale prassi e, soprattutto, allinearla al nuovo contesto normativo, lo stesso Drafting Group, l’organo operativo che ha curato la redazione materiale delle NUU 600, ha provveduto a revisionare la PBIU, con la pubblicazione n. 681; b) «Opinions», pareri sull’interpretazione delle NUU emessi dalla Commissione Bancaria della ICC relativamente a casi specifici; c) «Case studies», risposte a problemi sollevati da banche o da altri operatori, sempre raccolte e pubblicate dalla CCI. Infine, per ragioni di completezza si segnala che accanto alle NUU 600 la Camera di Commercio Internazionale ha pubblicato un corpo normativo per disciplinare, nell’ambito di una operazione di credito documentario, la presentazione elettronica dei relativi documenti; ovvero quando è possibile inviare o far avere per via informatica la documentazione concordata alla banca presso la quale tale strumento di pagamento è utilizzabile. 57 57 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 Si tratta delle eNUU (versione 1.1), in inglese e-Ucp – Electronic Uniform Customs and Practices, predisposte dalla CCI a fine 2001 ed entrate in vigore, come supplemento al testo normativo che disciplina i crediti documentari, il 1° aprile 200246. Le eNUU forniscono le definizioni che consentono l’adattamento della terminologia delle NUU 600 alla presentazione elettronica dei rispettivi documenti cartacei e forniscono le regole necessarie affinché le due raccolte di norme operino in modo integrato. Le eNUU consentono, infatti, sia la presentazione elettronica dei documenti sia la presentazione mista di documenti elettronici e documenti cartacei47. Sino ad oggi, comunque, non hanno ancora trovato una loro applicazione operativa per problemi di compatibilità dei sistemi informatici, di riconoscimento delle firme elettroniche, delle firme digitali e di efficacia e accettazione di taluni documenti rappresentativi come, ad esempio, la polizza di carico marittima48. Nell’emissione di un credito documentario intervengono almeno tre soggetti: a) ordinante (applicant): è l’acquirente/importatore che, a seguito della conclusione del contratto con il venditore, dà istruzioni alla propria banca per l’emissione del credito documentario, fornendo tutte le indicazioni necessarie per un corretta esecuzione del mandato; b) banca emittente (issuing bank): è la banca che, su incarico dell’ordinante, emette il credito documentario a favore del beneficiario, impegnandosi irrevocabilmente ed in modo autonomo ad eseguire la prestazione prevista, a condizione che i documenti richiesti vengano presentati entro i termini di scadenza, e che superino l’esame formale di conformità rispetto ai termini e alle condizioni indicate nella garanzia; c) beneficiario (beneficiary): è il venditore/esportatore in favore del quale viene emesso il credito documentario e che beneficia delle prestazioni in esso previste, a presentazione dei documenti conformi richiesti dalla garanzia. Di norma, poi, la banca emittente richiede l’intervento di un quarto soggetto, cioè la banca dell’esportatore, la quale può assumere uno o più seguenti ruoli: • banca avvisante (advising bank): è la banca che riceve il messaggio di apertura del credito documentario; ha il compito di verificarne l’autenticità e di notificarlo prontamente al beneficiario, aggiungendo se richiesto, e se è disposta a farlo, la propria conferma. • banca designata (nominated bank): è la banca autorizzata dalla banca emittente ad effettuare la prestazione prevista nel credito documentario in favore del beneficiario; va precisato che essa è autorizzata, ma non obbligata ad effettuare tale prestazione, salvo che il credito non risulti in precedenza confermato49. La mancata effettuazione di una prestazione di norma è giustificata con la presenza di situazioni geo-politiche nel paese dell’ordinante o di insolvenza della banca emittente, che potrebbero esporre la banca designata non confermante alla mancata copertura dei fondi in caso di pagamento al beneficiario50. • banca confermante (confirming bank): è la banca designata che, su richiesta della banca emittente, decide di assumere un aggiuntivo ed autonomo impegno, ad effettuare la prestazione prevista nel credito documentario, in favore del beneficiario. • banca rimborsante (reimbursing bank): è la banca che provvederà, su istruzioni della banca emittente, a rimborsare la banca designata che abbia effettuato la prestazione prevista nel credito documentario. Il 1° aprile 2002 sono entrate in vigore le eNuu (versione 1.0) come supplemento alle NUU 500. Nel corso della revisione delle NUU 600, invece, i Comitati Nazionali della CCI hanno deciso che, considerato l’uso limitato della versione 1.0, le eNUU debbano rimanere quale supplemento alle NUU. La versione 1.1, quindi, è stata aggiornata solo al fine di riflettere i cambiamenti apportati alle NUU riguardo la terminologia e la presentazione dei documenti. 47 Si veda, I.C.C., “Norme ed usi uniformi relativi ai crediti documentari”, (NUU) Pubblicazione n. 600/07 48 Si veda, DI MEO A., Il credito documentario: le NUU 600 e la Nuova Prassi Bancaria Internazionale, 2007, Ipsoa Editore, pag. 62 49 L’art. 12 - «Designazione» - NUU 600, alla lettera a stabilisce appunto quanto segue: salvo che la banca designata sia la banca confermante, l’autorizzazione ad onorare o negoziare non comporta alcun obbligo per tale banca designata di onorare o negoziare, tranne nel caso in cui la banca designata vi abbia espressamente acconsentito ed abbia dato comunicazione in tal senso al beneficiario. 50 Si veda paragrafo 3.4 46 58 I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese Le fasi di una transazione commerciale che preveda il regolamento del contratto a mezzo credito documentario, sono normalmente articolate in base allo schema ivi riportato. 1) Conclusione del contratto fra venditore e compratore: il compratore e il venditore, concluso il contratto di vendita, concordano tutti gli elementi che saranno oggetto dell’emissione del credito documentario. Non è consigliabile, infatti, lasciare all’ordinante piena libertà circa le istruzioni che dovrà fornire alla propria banca per l’emissione del credito stesso; in particolare, è importante definire gli elementi essenziali del credito, le relative date ed i documenti necessari affinché il beneficiario possa adempiere correttamente. I documenti più frequentemente previsti in un credito documentario sono: - fattura commerciale (commercial invoice) - documento di trasporto (Awb, Bill of lading, CMR o CIM) - polizza o certificato di assicurazione (insurance certificate or Policy) - distinta dei colli (packing list) - nota dei pesi (weight list) - certificato di origine delle merci (certificate of origin) - certificato di circolazione delle merci (EUR1 - ATR1 per la Turchia) Per facilitare la fissazione dei diversi punti in cui si articola il credito documentario in genere si ricorre ad un formulario standard predisposto dalla CCI con la pubblicazione n. 516 in occasione delle NUU 500 (The New Standard Documentary Credit Forms for the UCP 500) attraverso il quale il compratore potrà conferire l’incarico alla propria banca consegnando il modulo di richiesta di emissione compilato insieme al venditore. Il compratore dovrà, poi, consegnare con le istruzioni impartite alla banca per l’emissione del credito anche: - una copia della fattura pro-forma o della conferma d’ordine o, comunque, di un qualsiasi documento idoneo a dimostrare alla banca l’esistenza del contratto; - una copia del formulario di istruzioni per l’emissione del credito documentario irrevocabile fornitogli dal venditore; - una copia, se necessario, di eventuali licenze all’importazione. 2) Incarico del compratore alla propria banca per l’emissione: il compratore/ordinante, in conformità agli accordi stipulati nel contratto di vendita, formula la richiesta alla propria banca e fornisce tutte le istruzioni necessarie per l’apertura del credito documentario a favore del venditore/beneficiario. 3) Precostituzione dei fondi e/o disponibilità di una linea di credito per impegni di firma, propedeutica all’apertura del credito: la banca che riceve la richiesta, prima di dar seguito al mandato, esaminerà attentamente il merito creditizio del cliente/ordinante e verificherà l’esistenza di opportune condizioni di copertura. Poiché l’accettazione del mandato da parte della banca implica l’assunzione di un’obbligazione autonoma rispetto a quella del compratore, l’emittente sarà disposto ad aprire il credito solo in presenza di ottima reputazione dell’ordinante coadiuvata da uno specifico merito creditizio, o in alternativa da fondi allo scopo precostituiti su conti vincolati, fino al regolamento dell’operazione. 59 59 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 4) Emissione del credito documentario. Superata la fase di verifica del merito creditizio del proprio cliente, esaminati i principali termini della transazione commerciale ed inseriti nel testo della garanzia le condizioni di fornitura richieste dall’ordinante, la banca emittente provvede all’emissione del credito documentario inviandolo di norma a mezzo comunicazione teletrasmessa (swift, telex) o lettera alla propria corrispondente nel paese dell’esportatore (o ad altra banca sempre locata nella piazza del venditore) la quale avrà cura di notificarlo prontamente al beneficiario. Il credito documentario, quindi, si considera regolarmente emesso quando la banca emittente invia il testo completo del credito alla banca avvisante e quando quest’ultima riceve il testo trasmessole. Non sempre, però, la banca emittente invia il testo completo poiché può accadere che, per motivi di rapidità, essa faccia precedere al testo un preavviso sull’apertura del credito; in tale caso, anche solo inviando il preavviso, la banca sarà impegnata irrevocabilmente ad emettere il credito con l’invio del testo completo senza ritardi e non difforme da quanto previsto (art. 11, «Crediti e modifiche teletrasmessi e preavvisati, lettera b) NUU 60051), garantendo il beneficiario da possibili ripensamenti sulla volontà di aprire il credito. 5) Ricezione del credito da parte della banca avvisante e relativa notifica: la banca avvisante, ricevuto il testo dell’apertura di credito documentario, provvede a trasmetterlo al beneficiario dopo averne verificato l’autenticità. Per tale motivo è preferibile che il messaggio venga trasmesso via swift52, un sistema di comunicazione fra banche che garantisce maggior sicurezza circa l’autenticità dei messaggi ricevuti, oltre alla rapidità e chiarezza con cui gli stessi sono inviati. In aggiunta a tale prestazione, il ruolo della banca avvisante può assumere un grado di coinvolgimento sempre maggiore, se richiesto dalla banca emittente, fino a raggiungere il livello di un autonomo impegno nei confronti del beneficiario, in presenza di credito confermato. La notifica di un credito potrà, quindi, avvenire: - senza alcun impegno e responsabilità: in tal caso, il ruolo della banca avvisante termina con la notifica senza ritardo del credito documentario e delle eventuali successive modifiche che dovessero pervenire. La banca avvisante agisce solo nei limiti delle istruzioni della banca emittente, senza assumere alcun impegno circa la prestazione da effettuare a favore del beneficiario; - senza alcun impegno, ma con designazione53: se la banca avvisante viene anche designata ad effettuare la prestazione prevista dal credito, essa avrà la facoltà, ma non l’obbligo, di eseguire tale prestazione dopo aver verificato la conformità formale dei documenti presentati dal beneficiario. In caso di designazione accettata, la banca avvisante è chiamata ad assumere un rischio tecnico di “esame dei documenti”, che consiste nell’effettuare una prestazione al beneficiario, senza che vi sia la certezza del successivo accordo da parte della banca emittente, la quale potrebbe rifiutare il pagamento motivandolo con la presenza fondata di discrepanze nei documenti, sfuggite al precedente controllo effettuato dalla banca designata. Ovvio che la banca avvisante incaricata (designata) dalla banca emittente di onorare o negoziare al beneficiario la prestazione indicata nel credito, accetterà solo dopo aver valutato positivamente l’affidabilità della banca emittente, che dovrà successivamente rimborsarla; L’avviso preliminare della emissione o della modifica di un credito (“preavviso”) sarà inviato solo se la banca emittente è disposta ad emettere il credito o la modifica operativi. La banca emittente che invia un preavviso è irrevocabilmente impegnata ad emettere il credito o la modifica operativi senza ritardo, in termini non incompatibili con il preavviso. 52 Il codice SWIFT viene assegnato dalla “Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication” (in italiano: Società per le Telecomunicazioni Finanziarie Interbancarie Mondiali) con sede legale in Belgio. Si tratta, quindi, di codici utilizzati per i trasferimenti di denaro tra le banche di tutto il mondo partecipanti a tale sistema, specialmente nelle transazioni internazionali. Ad hoc, è stata strutturata una categoria specifica (formulario Swift MT 700) per i crediti documentari e le garanzie bancarie, con specifici campi numerati a cui corrispondono determinate informazioni. 53 La designazione è un cardine nelle operazioni di credito documentario in quanto permette alla banca del beneficiario (designata), situata nella piazza/Paese del venditore, di eseguire l’obbligazione della banca emittente con tutti i benefici da ciò derivanti nel momento di utilizzo del credito stesso. 51 60 I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese - con conferma, ovvero con l’assunzione di un autonomo impegno, aggiuntivo rispetto a quello della banca emittente, ad effettuare la prestazione prevista dal credito in favore del beneficiario. La caratteristica distintiva della conferma consiste nella garanzia offerta, da una banca conosciuta al beneficiario, di copertura totale dei rischi connessi alle operazioni di credito documentario, che comprendano quindi non solo l’esame dei documenti, ma anche la tutela da situazioni di insolvenza della banca emittente e/o eventi geopolitici nel paese dell’ordinante che possano pregiudicare il corretto regolamento del credito documentario54. 6) Verifica delle condizioni del credito documentario da parte del beneficiario: al ricevimento del testo del credito documentario notificatogli dalla banca avvisante, il venditore controllerà che lo strumento di pagamento sia stato emesso in base agli accordi commerciali pattuiti con il compratore e si accerterà di essere in grado di rispettarne tutti i termini e le condizioni. Se ritiene di non poterlo fare, o se vi sono delle incongruenze nel testo della garanzia, il beneficiario dovrà contattare tempestivamente il compratore, chiedendo di apportare le necessarie modifiche. 7) Produzione e spedizione della merce: se il credito documentario è stato emesso in conformità a quanto previsto nel contratto di compravendita, e se le condizioni in esso contenute possono essere rispettate, il venditore preparerà la merce e la invierà al compratore. 8) Consegna dei documenti ed utilizzo del credito: a spedizione avvenuta, il venditore preparerà l’incarto documentale, unendo il documento di trasporto ricevuto dallo spedizioniere agli altri di estrazione commerciale, assicurativa e/o dichiarativa richiesti dal credito documentario e a consegnare il tutto entro la data di scadenza nel luogo indicato dal credito, ovvero: • presso la banca designata o confermante: per il venditore è l’ipotesi preferibile, poiché potrebbe richiedere il pagamento direttamente alla propria banca o ad un altro istituto di credito presente sul territorio nazionale, liberandosi dai rischi connessi alla consegna dei documenti. • presso la banca emittente: in questo caso, invece, i documenti dovranno pervenire alla banca emittente entro la scadenza del credito, e solo allora verranno effettuati sia l’esame che il pagamento della rimessa. Il luogo di scadenza presso le casse della banca emittente comporta quindi maggiori rischi gestionali per il beneficiario: non è solo una questione di tempi d’incasso, ma anche la difficoltà di sostituire in tempo utile documenti irregolari, senza dimenticare il potenziale rischio che vadano smarriti durante la corrispondenza, o che giungano oltre i limiti di validità della garanzia. 9) Verifica della conformità documentale: la banca emittente, confermante o eventualmente quella designata, a seguito della presentazione dei documenti, avrà cinque giorni di tempo lavorativi, successivi a quello di ricezione, per esaminare detti documenti e decidere se nella loro forma, appaiono conformi ai termini e alle condizioni del credito. Se la banca che riceve i documenti non svolge alcun ruolo nella gestione del credito documentario, avrà cura di trasmetterli tempestivamente alla banca designata/confermante, o a quella emittente in assenza di designazione, senza effettuare alcun controllo al di fuori di una semplice check list dei documenti richiesti. 54 Un credito documentario confermato rappresenta in modo perfetto il concetto di trasferimento del rischio: dall’acquirente (l’ordinante del credito documentario) alla banca garante (l’emittente del credito) alla banca dell’esportatore (la banca confermante). Alla fine l’esportatore rimane con il solo rischio che la propria banca di fiducia non onori i suoi obblighi in base al credito documentario: un’eventualità che ovviamente viene considerata estremamente remota. Si veda, GARIONI G., “Pmi e finanziamenti per l’internazionalizzazione”, IPSOA Editore, 2007, pag. 118 61 61 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 10) Esito dell’esame. Questa fase rappresenta un momento fondamentale per tutti gli operatori economici coinvolti nella gestione del credito documentario, siano essi bancari o commercianti, in quanto determina il successo o l’insuccesso di tutta la transazione internazionale sottostante. Per questo, le nuove NUU 600 raggruppano, per la prima volta e in un unico articolo55, i criteri generali per l’esame dei documenti, dove si rafforza il principio che l’accertamento di conformità deve basarsi esclusivamente sui documenti, tenendo conto della funzione e dello scopo per i quali sono stati richiesti. Si vuole, così, mutare quella strict compliance (stretta conformità) in reasonable compliance (conformità ragionevole) per evitare un controllo meccanicistico dei documenti. Premesso che l’accertamento della conformità dei documenti, oltre alle NUU, deve basarsi anche sulle «Opinions» e la Prassi Bancaria Internazionale Uniforme (PBIU), la banca emittente, la banca designata e/o confermante, eseguiranno o meno la prestazione promessa a seconda dell’esito dell’esame dei documenti. • Se i documenti esibiti presentano delle irregolarità, la banca emittente, o eventualmente quella designata/ confermante che operi per suo conto, comunicherà al beneficiario la mancata accettazione dei documenti, motivandola con la puntuale descrizione delle discrepanze riscontrate e dichiarando, al tempo stesso, se i documenti vengono restituiti o messi a disposizione del beneficiario in attesa di successive istruzioni. Si evidenzia che l’art. 16 delle NUU 600, al fine di evitare comportamenti ambigui da parte delle banche ed allo scopo di fornire ulteriore certezza allo strumento di pagamento, ha stabilito che il beneficiario abbia comunque diritto al pagamento o alla prestazione prevista nel credito documentario in caso di errata od omessa segnalazione delle discrepanze; mancata comunicazione circa la messa a disposizione dei documenti; o comunque ritardata notifica del rifiuto degli stessi56. I termini previsti per l’invio della notifica, da spedire con lettera raccomandata o altro mezzo rapido, non devono superare l’orario di chiusura del quinto giorno lavorativo bancario successivo a quello di presentazione. Il punto d, dell’art. 16, accorcia quindi i termini per l’invio della comunicazione di rifiuto dei documenti da sette a un massimo di cinque giorni lavorativi, togliendo quindi il dubbio su diverse interpretazioni che, ad esempio, portavano a considerare anche la numerosità dei documenti nella valutazione delle tempistiche necessarie al loro esame57. • Se i documenti appaiono non conformi, la banca emittente ha comunque la facoltà di contattare l’ordinante58, chiedendogli se sia disposto ad accettare i documenti nonostante le irregolarità riscontrate: se l’ordinante accetta, la banca emittente onorerà la sua obbligazione; in caso contrario, rifiuterà i documenti informando il beneficiario, in base allo schema sopra menzionato. Quanto al comportamento della banca emittente che riceve documenti non conformi, l’art. 16 prevede ora la possibilità per la banca emittente di consegnarli all’ordinante - che abbia deciso di ritirarli nonostante le difformità riscontate - senza richiedere il preventivo consenso del beneficiario. Naturalmente quest’ultimo conserva la possibilità di disporne se impartisce istruzioni alla banca emittente prima che questa riceva il benestare dell’ordinante. • Se i documenti risultano conformi, la banca emittente provvederà a trasmettere i documenti all’ordinante, addebitandogli il relativo importo, e ad effettuare nei confronti del beneficiario la prestazione prevista dal credito. Laddove questa prestazione sia stata già eseguita dalla banca designata/confermante, verrà effettuata la copertura sui conti della corrispondente estera in base alle istruzioni da essa impartite. 11) Ritiro della merce: il compratore con i documenti ricevuti si recherà presso lo spedizioniere doganale di sua fiducia, il quale avrà cura di espletare le formalità doganali e di consegnarli prontamente la merce desiderata. 62 55 Si veda, I.C.C., “Norme ed usi uniformi relativa ai crediti documentari”, (NUU) Pubblicazione n. 500/2007, art. 16 «Documenti discordanti, rinuncia e notifica», pag. 49 56 Art. 16, lettera f), NUU 600: “Se la banca emittente o la banca confermante omette di attenersi a quanto previsto nel presente articolo perde il diritto di eccepire che i documenti non costituiscono una presentazione conforme”. 57 Si veda, “Note a commento della Pubblicazione I.C.C. 600” a cura di Credimpex - Italia - http://www.credimpex.it/ 58 Viene, così, codificata una prassi informale da sempre in uso, volta a conciliare l’autonomia dell’obbligo assunto dalla banca emittente con gli interessi dell’ordinante. Va, infatti, sottolineato che la banca emittente, in caso di documenti non conformi, può rifiutarsi di contattare l’ordinante, qualora sia peggiorato il merito di credito dell’ordinante e non vi siano adeguati fondi a copertura: in tal caso, la banca si tira fuori dall’operazione, in quanto con la non conformità dei documenti decade l’impegno inderogabile assunto. I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese le fasi del credito documentario 1. Beneficiary 4. 6. Applicant 5. 11. Advising Bank 2. 3. 7. 8. 9. Issuing Bank 10. 1. Conclusione del contratto commerciale con invio, di solito, di una P/I; 2. Incarico alla Banca per emettere la LC; 3.4. Invio e notifica al beneficiario della LC; Ev. modifiche alla LC; 5. Invio delle merci; 6.7. Produzione dei documenti a corredo della LC e inoltro alla IB degli stessi; 8.9. Riscontrata la conformità dei docs, gli stessi vengono consegnati all’applicant, dietro addebito dei $$; 10.11. Accredito dei $$ pro soluto al beneficiario. Fonte: Elaborazione propria. La conferma in un credito documentario La conferma è uno strumento finanziario che consente all’esportatore di annullare il rischio banca ed il rischio paese connessi ad una transazione commerciale con l’estero, regolata mediante credito documentario. Ricevendo un credito documentario, come abbiamo visto, l’esportatore sostituisce l’impegno contrattuale del debitore con l’impegno documentale della banca emittente, che è obbligata ad effettuare la prestazione economica richiesta dal credito, contro presentazione di documenti conformi. Anche in questo caso, tuttavia, il beneficiario, sostiene il rischio di non ricevere la prestazione pattuita al verificarsi delle seguenti circostanze: • insolvenza della banca emittente, rischio banca; • cause di forza maggiore, rischio paese: impossibilità ad effettuare il trasferimento dei fondi al verificarsi di eventi catastrofici, (guerre, sommosse, terrorismo, cicloni, inondazioni e terremoti) politici (moratoria generale dei pagamenti disposta dal Paese debitore, restrizioni valutarie, ecc.), o comunque indipendenti dalla volontà della banca emittente. Per proteggersi da questi rischi si può ricorrere alla conferma del credito documentario, uno strumento con cui la banca dell’esportatore59 assume l’impegno irrevocabile ad effettuare la prestazione a favore del beneficiario contro presentazione di documenti conformi e dietro pagamento di una commissione (ex art. 8, lettera b, delle NUU 600). La banca confermante, quindi, si obbliga irrevocabilmente alla stessa prestazione della banca emittente ed alle stesse condizioni documentali, fatte salve eventuali clausole aggiuntive che è libera di porre al beneficiario come condizione per l’aggiunta della conferma. La banca confermante può assumere diverse identità, in particolare, si possono verificare 3 situazioni: • Banca avvisante = banca confermante; • Banca avvisante = banca confermante, la quale, a sua volta, trasferisce il rischio ad una terza banca; • Banca avvisante ≠ banca confermante. 59 63 63 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 Per effetto di tale nuovo impegno, il beneficiario elimina il rischio banca ed il rischio paese importatore in quanto la banca confermante, che opera sulla propria piazza, assume nei suoi confronti una separata ed autonoma obbligazione, impegnandosi a pagare pro soluto con propri fondi, anche in assenza della copertura della banca emittente, a condizione che i documenti siano riscontrati conformi. Va chiarito che l’impegno della banca confermante non sostituisce, ma si aggiunge a quello della banca emittente ed è della stessa natura: il beneficiario, quindi, usufruisce di due impegni irrevocabili, paralleli ed autonomi, fra i quali può liberamente scegliere per richiedere l’adempimento60. Per avere la conferma di un credito documentario devono sussistere alcune condizioni: - la conferma deve essere autorizzata mediante richiesta con l’indicazione, al campo 49 del messaggio swift MT 700, di frasi quali: “confirm” o semplicemente “with”, “may add”, o altre analoghe espressioni con le quali la banca emittente dà mandato alla corrispondente designata ad aggiungere il proprio autonomo impegno in favore del beneficiario; - il credito deve essere utilizzabile presso le casse della banca designata/confermante, altrimenti quest’ultima non potrebbe adempiere correttamente al mandato conferito dalla banca emittente; - la banca emittente, richiedente la conferma deve risultare affidabile e solvibile, ossia titolare di una linea di fido per tali operazioni ed inoltre deve risiedere in un paese «assicurabile», ovvero un paese per il quale la Sace o altre compagnie assicurative sono disposte a fornire una copertura assicurativa61; - la banca alla quale viene chiesta la conferma deve essere disposta a fornirla; essa, infatti, non è obbligata a confermare il credito ed in caso di rifiuto dovrà darne comunicazione «senza ritardo» alla banca emittente, ai sensi dell’art. 8, lettera d, delle NUU 600. Nel caso di accettazione, invece, è tenuta ad informare il beneficiario con comunicazione raccomandata, indicando l’importo delle commissioni richieste per tale servizio. É opportuno, quindi, evidenziare che il venditore, prima di impegnarsi contrattualmente con il compratore, dovrebbe valutare con la propria banca la possibilità di confermare il credito documentario, in particolare quando quest’ultimo sia emesso da una corrispondente localizzata in paese ad alto rischio. Il credito documentario irrevocabile e confermato offre al venditore/beneficiario il più elevato livello di sicurezza62 circa l’adempimento della prestazione prevista, per i seguenti motivi: 1) presenza di due impegni autonomi ed inderogabili: banca emittente e banca confermante; 2) trasferimento dall’esportatore alla banca confermante dei seguenti rischi: - rischio paese, - rischio banca (banca emittente), - rischio tecnico, ovvero il rischio inerente la presentazione e l’analisi dei documenti. La conferma comporta, tuttavia, dei costi di entità variabile, talvolta significativi (commissioni di conferma e accettazione) la cui natura consiste nel pagamento di un premio al rischio sulla falsariga di una logica assicurativa. 64 60 Il beneficiario sopporta il solo rischio banca connesso alla potenziale insolvenza della stessa banca confermante ma, in tal caso estremo, gli resta pur sempre la “garanzia” rappresentata dall’impegno della banca emittente presso la quale ha sempre diritto ad utilizzare i suoi documenti. 61 A. DI MEO, “Crediti documentari”, Inserto di Commercio Internazionale n. 3/2004, Ipsoa Editore. 62 Va, tuttavia, sottolineato che il meccanismo dell’eliminazione del rischio banca e del rischio paese tramite la conferma, opera soltanto in presenza di documenti riscontrati conformi, per cui diventa determinante per il beneficiario fare ogni sforzo affinché i documenti da presentare in banca dispongano di un alto “tasso di conformità”. È, dunque, fondamentale che le imprese di import – export siano dotate di una struttura amministrativa che conosca alla perfezione le tecniche specialistiche per la produzione di idonea documentazione, al fine di evitare di sminuire il valore aggiunto rappresentato dalla conferma e di rischiare di trasformare in perdite parte delle commissioni pagate. I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese É quindi consigliabile ricorrere ad un credito documentario confermato: • per operazioni di importo elevato; • quando si effettuano transazioni con controparti operanti in paesi in via di sviluppo o caratterizzati da rischio politico medio-alto; • quando l’oggetto della fornitura è costituito da merci su commessa o comunque da beni che presentano caratteristiche di infungibilità, difficilmente ricollocabili su altri mercati. Nella prassi quotidiana relativa alla gestione di una operazione di credito documentario, con il termine “utilizzo” si intende il momento (la data) e il luogo (presso quale banca) precisi dove, a presentazione di documenti conformi, il beneficiario potrà richiedere la prestazione indicata nella garanzia. Quindi, affinché la pratica vada a buon fine è bene prestare molta attenzione, anche in fase di contrattazione, alla data di scadenza di validità di utilizzo di una L/C, ovvero all’ultimo giorno di presentazione dei documenti richiesti presso il luogo di utilizzo. In merito al primo punto, l’art 14, lettera c), delle NUU 600 stabilisce che la presentazione dei documenti deve essere effettuata dal beneficiario, o per suo conto, non oltre 21 giorni di calendario dopo la data di spedizione...e comunque non oltre la data di scadenza del credito. Ciò significa che, nel predisporre tutta la documentazione richiesta dal credito documentario, il beneficiario dovrà tenere conto della data di scadenza di utilizzo del credito stesso, ma anche del termine di 21 giorni a partire dalla data di spedizione, entro i quali far pervenire alla banca prevista i documenti necessari, a meno che il credito non prescriva un periodo di tempo diverso. Se, per esempio, al beneficiario italiano viene notificato dalla banca avvisante un credito documentario che presenta: • campo 31D/Date and Place of Expiry (Data e Luogo di Scadenza): 08/09/10 Cuba; • al campo 44C/Latest Date of Shipment (Ultima Data di Spedizione): 08/08/20; significa che il beneficiario dovrà far pervenire alla banca emittente cubana indicata nel campo 41A/Available with/ by i documenti richiesti dal credito entro il 10 settembre 2008, considerando che, a partire dall’ultima data di spedizione consentita (20 agosto 2008), disporrà di 21 giorni di tempo per preparare la documentazione richiesta e farla pervenire esattamente entro la data di scadenza del credito stesso. L’esempio riportato esprime al meglio la necessità, per il beneficiario, di considerare e coordinare opportunamente la data di scadenza/luogo di utilizzo del credito, con il periodo di presentazione dei documenti. In questo caso, infatti, bisogna valutare i tempi necessari affinché la banca italiana faccia pervenire i documenti, presentati dal venditore, direttamente alla banca cubana dove il credito è utilizzabile. Si consiglia pertanto, anche nei casi in cui il credito sia utilizzabile presso le casse della banca designata e/o confermante o qualsiasi banca, di approntare la fornitura e spedire la merce quanto prima possibile, onde garantirsi il rispetto della data di scadenza della L/C anche in caso di imprevisti. Il credito documentario prevede quattro modalità di utilizzo; ciascuna di esse è disciplinata dalle NUU 600, ed indica presso quale banca e quale tipo di prestazione (available with/by) il beneficiario potrà incassare, se sarà in grado di produrre e presentare i documenti conformi prescritti dal credito. Tali modalità di utilizzo incorporano, dunque, l’obbligazione della banca emittente, confermante o eventualmente di quella designata ad effettuare nei confronti del beneficiario: 1. pagamento (by payment), ovvero l’obbligazione ad effettuare il pagamento a vista; 65 65 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 2. pagamento differito (by deferred payment), che prevede l’assunzione di un impegno di pagamento da effettuarsi ad una scadenza differita rispetto alla consegna dei documenti, già definita nel credito documentario (es. 60 giorni dalla data di spedizione); 3. accettazione (by acceptance), che consiste nell’assunzione di impegno di firma cartolare mediante accettazione della tratta emessa dal beneficiario ed allegata alla presentazione dei documenti prescritti dal credito63. Nella prassi bancaria italiana, gli istituti di credito sono soliti surrogare tale prestazione con l’assunzione di un impegno di pagamento differito nei confronti del beneficiario; 4. negoziazione (by negotiation), che prevede la negoziazione salvo buon fine della tratta emessa dal beneficiario sulla banca emittente o su una terza banca trattaria (reimbursing bank), presentata unitariamente ai documenti conformi richiesti dal credito. 2.3 Servizi di finanziamento 2.3.1 I Servizi di finanziamento nel Breve Termine Le imprese, nella loro attività con l’estero, hanno necessità, oltre che degli strumenti per regolare le compravendite con gli operatori esteri, anche di strumenti di finanziamento, strumenti che consentano di finanziare le loro attività con l’estero. Nelle operazioni di breve termine, possiamo evidenziare i finanziamenti all’import che rappresentano un’operazione con la quale la Banca si sostituisce al cliente nel pagamento di beni e servizi acquistati all’estero concedendo a quest’ultimo un finanziamento in Euro o altra valuta. Tale strumento consente alle aziende di non privarsi di liquidità per il periodo che intercorre fra il pagamento e l’incasso del ricavato della vendita ma anche di annullare il rischio di cambio utilizzando eventuali incassi in valuta per estinguere i finanziamenti. Ovviamente, tali strumenti, si attivano previa positiva valutazione del merito creditizio del cliente e hanno un costo relativo agli interessi che vengono calcolati per il periodo di utilizzo e al tasso concordato, sulla valuta. Oltre ai finanziamenti import, possiamo rilevare i finanziamenti all’export, operazioni mediante le quali la Banca mette a disposizione, in tutto o in parte, all’esportatore il credito di fornitura concesso all’acquirente estero. Tali finanziamenti servono a smobilizzare i crediti, di solito su base pro solvendo, rivenienti da transazioni commerciali con l’estero e per annullare il rischio di cambio se l’anticipo viene effettuato nella stessa valuta della operazione sottostante. Anche in questo caso, il finanziamento si attiva previa valutazione del merito creditizio del cliente, con un costo relativo agli interessi calcolati al tasso concordato per il periodo di utilizzo. Fra i servizi di finanziamento possiamo sicuramente inserire il factoring64 che consiste nella cessione di crediti da parte del creditore (cedente) ad una società specializzata (factor), generalmente una banca, al fine di dilazionare una parte o la totalità del pagamento delle proprie merci vendute all’estero. Più precisamente il factor s’incarica dell’incasso dei crediti del cedente, anticipandogli (non obbligatoriamente) una percentuale del valore degli stessi crediti. Pertanto l’importatore (ceduto), una volta accettata la cessione del debito, è obbligato nei confronti del factor. Tale modalità di utilizzo è simile al pagamento differito, tuttavia, quest’ultima è meno onerosa in quanto non prevede la presentazione di tratte e, quindi, il pagamento del bollo. V. PAVESI, L’export factoring, in Amministrazione & Finanza, n. 4/1986. 63 66 64 I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese Esistono due diverse fattispecie di factoring: - pro soluto; - pro solvendo. Col factoring pro soluto (without recourse), il factor acquisisce i crediti dal cedente senza diritto di rivalsa in caso di inadempimento del ceduto. Pertanto, qualora il ceduto non paghi il proprio debito alla data di scadenza, il factor può far rilevare il mancato pagamento da un notaio, tramite un atto di protesto, ma non può chiedere al cedente la restituzione dell’importo della cambiale a seguito di procedimento attivato nei confronti del ceduto. Tale tipologia di operazione, proprio per la sua caratteristica di elevato rischio assunto dal factor viene effettuata nei confronti di imprese che posseggono i seguenti requisiti: - sono attive da almeno tre anni; - hanno una certa solidità patrimoniale; - presentano un determinato fatturato; - possiedono utili discreti; - intrattengono buoni rapporti col sistema bancario; - presentano adeguate garanzie personali e reali, sufficienti a coprire il credito. Contrariamente, il factoring pro solvendo (with recourse), garantisce il diritto di rivalsa sul cedente, in caso di mancato pagamento da parte del ceduto. Le due tipologie di factoring appena descritte, possono essere definite “classiche”; oltre ad esse le banche offrono una serie di tipologie di factoring differenziate in dipendenza delle loro esigenze. In particolare individuiamo le seguenti fattispecie: - factoring con accredito anticipato (conventional factoring), col quale il factor garantisce la gestione dei crediti, ed anticipa al cedente circa l’80% del valore dei crediti ceduti, trattenendo la differenza per eventuali abbuoni o contestazioni. - factoring con accredito a scadenza (maturity factoring), col quale il factor garantisce la gestione dei crediti, il cui importo viene accreditato al cliente solamente dopo la data di scadenza degli stessi crediti. - factoring indiretto, operazione in cui cliente del factor è lo stesso ceduto. In tal caso il factor deve garantire esclusivamente la solvibilità del ceduto, svolgendo essenzialmente tre servizi: - servizio gestionale, vale a dire contabilizzazione dei crediti, invio di solleciti, eventuale recupero coattivo dei crediti; - servizio finanziario, ovvero possibilità di smobilizzare anticipatamente i crediti; - servizio di garanzia, in caso di factoring pro soluto. 67 67 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 In conclusione, possiamo individuare tra i vantaggi del factoring: - la circostanza che sia una forma di finanziamento utile per quelle imprese che non sono in grado di coprire il proprio fabbisogno di liquidità; - consente di pianificare i flussi di cassa in entrata; - riduce i costi amministrativi per la gestione dei crediti. Contrariamente, tra gli svantaggi possiamo annoverare: - la commissione di factoring, vale a dire la commissione pagata per lo svolgimento delle attività contabili connesse alla gestione dei crediti; - gli interessi sulle anticipazioni o spese di tenuta conto (handlig). 2.3.2I Servizi di Finanziamento nel Medio Lungo Termine Di maggiore interesse per gli operatori sono sicuramente gli strumenti di finanziamento nel medio e lungo termine. Gli esportatori nazionali, infatti, devono preoccuparsi anche di fornire soluzioni finanziarie adeguate alle loro controparti estere che intendono regolare le forniture di macchinari e impianti con dilazioni anche a carattere pluriennale. In questo ambito, dunque, le banche rivestono un ruolo assai importante e, per certi versi, decisivo. è opportuno, ad avviso di chi scrive, segnalare che, in questo ambito, il sistema bancario opera con il necessario supporto di Sace e Simest, senza le quali sarebbe davvero difficile immaginare gli strumenti di cui a breve parleremo. Prima di addentrarci nell’operatività di questi strumenti, pare opportuno rilevare l’importanza della partnership Banche-Simest-Sace. Sostanzialmente questi tre soggetti, ognuno nel rispetto del proprio core business, sono riusciti a implementare strumenti particolarmente evoluti che consentono di creare valore ai nostri esportatori. In questo ambito i ruoli sono ben definiti: le banche finanziano a tasso agevolato, la Sace copre i rischi, Simest stabilizza il tasso alla banca. In questo modo, il sistema bancario può finanziare - a tassi agevolati grazie a Simest - operazioni complesse - grazie all’intervento di Sace - acquirenti esteri anche per importi elevati ed in paesi “difficili”. Ciò consente dunque agli operatori nazionali di costruire una offerta finanziaria agli acquirenti esteri ritagliata sulle loro specifiche esigenze. Ovviamente non sempre i soggetti sopraindicati lavorano insieme contemporaneamente. Nelle operazioni di Trade Finance, per esempio, non troviamo, nell’ambito dell’export credit risk management, la presenza di Simest, mentre possiamo individuare la presenza di Sace (copertura rischi di credito sia su controparti bancarie che corporate, assicurazioni per le banche che concedono conferme su LC, ecc.). Nell’export finance, invece, Sace è presente in tutti gli strumenti, tranne che nel Forfaiting dove, eventualmente, interviene solo Simest. Negli altri strumenti (credito acquirente, linee open, voltura di Polizza Sace), intervengono sia Sace che Simest, quest’ultima ove ne ricorrano i requisiti. Le banche, invece, intervengono sempre, poiché sono deputate al finanziamento delle operazioni. Vediamo, più in dettaglio, come funziona questa partnership. Le due grandi famiglie di strumenti di finanziamento nel medio lungo termine sono le seguenti: - Credito Fornitore - Credito Acquirente 68 I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese Il credito fornitore rappresenta la prima forma di credito all’esportazione, è la forma più semplice e tuttora la più diffusa nel regolamento della quota dilazionata del prezzo della fornitura. La parola stessa definisce la forma del credito: l’esportatore (fornitore)concede all’importatore una dilazione di pagamento su tutto o parte del prezzo della fornitura a patto che vengano dettagliate le condizioni di pagamento del contratto di fornitura. La dilazione concessa all’importatore potrà essere compresa tra pochi giorni e diversi anni. Qualora il fornitore desideri ottenere un sostegno pubblico sulla dilazione di pagamento, la dilazione medesima non dovrà essere inferiore a 24 mesi. La quota dilazionata dell’importo della fornitura potrà essere rappresentata da titoli di credito (Bill of exchange o Promissory note), da un semplice bonifico bancario oppure da un credito documentario. In funzione delle modalità di liquidazione della quota dilazionata del prezzo della fornitura e delle garanzie che lo assistono sarà più o meno agevole per il fornitore smobilizzare il credito. Fondamentalmente lo smobilizzo dei crediti derivanti all’esportatore da modalità di pagamento della quota dilazionata dell’importo della fornitura, come sopra indicato, può avvenire con la forma tecnica dello sconto (o anticipazione) “pro-solvendo”, con quella dello sconto “pro-soluto” nella sua forma più nota definita anche “forfaiting” e con l’applicazione della nuova tecnica dello “sconto con voltura” della polizza assicurativa SACE. L’alternativa al credito fornitore è rappresentata dal credito acquirente nel quale si inserisce, fin dalle prime fasi degli accordi commerciali, un terzo soggetto. Questo soggetto è un Istituto di credito italiano o estero che concede all’importatore un finanziamento, con lo scopo di pagare in contanti il prezzo della fornitura dell’esportatore (credito acquirente “tied”). Il credito acquirente può essere utilizzato anche per assistere il pagamento di numerose trattative commerciali dirette verso un determinato Paese; se le trattative commerciali sono state preventivamente identificate avremo la forma del credito acquirente “multitied”, mentre se le trattative commerciali vengono identificate successivamente al perfezionamento del credito acquirente avremo la forma tecnica del credito “open”. Nell’impostazione del credito acquirente le conseguenze che abbiamo individuato per il credito fornitore sono assenti in quanto l’esportatore viene pagato in contanti ad espletamento della fornitura. Pertanto non deve avvalersi dei suoi affidamenti bancari e il rischio credito rimane a carico dell’Istituto di credito. Il credito fornitore pone all’impresa esportatrice il problema di smobilizzare il credito per ottenere il capitale circolante necessario per il funzionamento dell’impresa. L’impresa che ha effettuato una vendita all’estero con pagamento dilazionato, nel medio lungo termine, si presenterà al sistema creditizio per ottenere lo smobilizzo del suo credito e tendenzialmente intenderà scaricare sul sistema medesimo il rischio collegato al pagamento dilazionato del credito. Il sistema creditizio utilizza due metodologie alternative per smobilizzare il credito dell’impresa in funzione delle caratteristiche del credito medesimo. Se il credito deriva da una transazione commerciale verso un Paese affidabile ed è assistito da una garanzia di primaria banca del Paese dell’importatore, nota sul mercato internazionale, sarà possibile ottenere uno sconto “pro-soluto”del credito; in caso contrario l’impresa dovrà accontentarsi di uno sconto (o anticipazione) “pro-solvendo” del credito estero. Lo smobilizzo pro solvendo rappresenta storicamente la prima forma di smobilizzo del credito differito, ancora oggi fortemente utilizzata dalle imprese, soprattutto da quelle che non si sono poste il problema dello smobilizzo del credito in sede di trattativa commerciale della fornitura con l’importatore estero. In questa forma di smobilizzo l’impresa si rivolge alla propria banca e, utilizzando gli affidamenti di cui usufruisce, chiede che venga smobilizzato il credito attraverso uno sconto del credito medesimo oppure attraverso una anticipazione assistita da cessione del credito differito. La banca non si assume il rischio del credito differito e l’obbligato principale nei confronti della stessa rimane l’esportatore che pertanto rimarrà coinvolto nel buon esito dell’operazione fino alla sua ultima scadenza. A questo punto appaiono chiare le conseguenze di questa forma di credito che possono essere così sintetizzate: - rischio credito: rimane interamente a carico del fornitore e riguarda sia il rischio Paese (inadempienza del Paese estero) che il rischio controparte (inadempienza dell’importatore); 69 69 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 - rischio cambio: qualora il credito differito venga denominato in divisa diversa dall’euro, il fornitore avrà a proprio carico il rischio di cambio; - utilizzo affidamenti bancari: lo smobilizzo verrà effettuato dal sistema bancario attraverso l’utilizzo degli affidamenti bancari concessi all’esportatore che vedrà pertanto limitata la sua capacità di credito nei confronti del sistema; - struttura del bilancio dell’impresa: il bilancio dell’impresa dovrà conservare tra i crediti quelli nei confronti dell’importatore estero e tra l’indebitamento bancario l’ammontare dello sconto (o dell’anticipazione) ottenuto dalla banca, con conseguente appesantimento degli indici di caratterizzazione della struttura patrimoniale e finanziaria del bilancio e la perdita della capacità di credito nei confronti del sistema creditizio. Nell’ambito del credito fornitore lo smobilizzo “pro-soluto” (definito comunemente “forfaiting”) rappresenta per gli esportatori italiani il più diffuso strumento di smobilizzo dei crediti provenienti dalla dilazione di pagamento del prezzo della fornitura. 2.3.2.1 Il Forfaiting Il Forfaiting è il termine utilizzato per indicare l’acquisto “pro-soluto” di un credito a medio termine, espresso in genere nella forma di titoli di credito cambiari, derivante da esportazione di beni o prestazione di servizi, senza rivalsa verso ogni precedente possessore dei titoli. I vantaggi dell’operazione sono diversi e sono così sintetizzabili: • Smobilizzo pro soluto del credito; • Copertura rischio di insolvenza dell’acquirente o del garante; • Copertura rischio di trasferimento valutario; • Copertura rischio politico del Paese debitore; • Ottimizzazione del bilancio e della liquidità aziendale; • Eliminazione del rischio di cambio. Per poter ottenere una quotazione è necessario comunicare al forfaiter le seguenti indicazioni: • Ammontare e scadenza degli effetti; • Moneta in cui sono espressi gli effetti (USD; EUR, SFR. Ulteriori valute possono essere disponibili a condizioni peggiorative); • Nome e Paese dell’importatore; • Nome e Paese del garante; • Tipo di cambiale (pagherò o cambiale tratta); • Tipo di garanzia (avallo o lettera) (in alternativa anche Lettera di Credito); • Tipo di merce oggetto della fornitura; • Data prevista di consegna della merce; • Data prevista di consegna del portafoglio; • Tempistica di regolamento. 70 I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese Si noti che il forfaiter non opera, di solito, sul cosiddetto rischio corporate, ma sconta quasi esclusivamente rischi bancari. Il forfaiter, cioè, richiede quasi sempre che le cambiali emesse dal compratore siano garantite, mediante avallo o lettera di garanzia, da primaria banca locale gradita. Spesse volte, inoltre, si preferisce utilizzare il credito documentario anziché le cambiali in quanto più adeguato rispetto alle esigenze dei soggetti coinvolti nell’operazione. Con il rilascio del proprio commitment (impegno) il forfaiter si obbliga a scontare il portafoglio cambiario dell’esportatore, al tasso pattuito. Tale tasso è generalmente pari ad uno spread sui cosiddetti matching Libors, cioè sul costo della raccolta al momento effettivo dello sconto. Oltre all’indicazione del tasso e dello spread, il forfaiter indica anche quale delle seguenti formule utilizzerà per calcolare lo sconto: 1. Simple Discount to Yield; 2. Discount to Yield Compounded Annually; 3. Discount to Yield Compounded Semi-Annually; 4. Straight discount. è opportuno segnalare che l’indicazione della formula di sconto è molto importante, in quanto, a parità di condizioni, gli importi possono variare sensibilmente. Vediamo, di seguito, come funziona operativamente una operazione di forfaiting. Le parti commerciali, venditore e compratore, definiranno le condizioni contrattuali della compravendita, definendo, in particolare, gli importi, le dilazioni, lo strumento tecnico da utilizzare per lo sconto, ecc. Le parti avranno cura di vincolare la validità del contratto all’ottenimento di un cosiddetto impegno a fermo di un forfaiter. Ottenuto l’impegno del forfaiter, il contratto entra in vigore e il compratore incaricherà la sua banca, precedentemente segnalata dal forfaiter, di emettere il Credito Documentario (o di avallare i titoli che saranno inviati a una banca fiduciaria che li rilascerà al venditore contro presentazione dei documenti di spedizione della merce), secondo le indicazioni pattuite. Il venditore, dopo aver prodotto e spedito la merce, avrà cura di utilizzare il credito documentario ottenendo così l’impegno di pagamento differito della banca emittente. Fatto ciò si rivolgerà al Forfaiter dal quale, in virtù del contratto di forfaiting stipulato, otterrà lo smobilizzo del relativo credito alle condizioni definite. Con lo sconto pro soluto il venditore incassa il suo credito a vista, mentre, il compratore, nel rispetto del cash flow di quanto acquistato, avrà cura di pagare la fornitura secondo la tempistica condivisa. Qualora il compratore non sia più in grado di onorare i suoi impegni, sarà cura della banca avallante (o emittente il credito documentario) a onorare gli impegni verso il forfaiter. Tale operazione può essere utilizzata per qualsiasi compravendita internazionale con importi indicativi di circa 150/200.000 Euro in su. è opportuno segnalare che, nell’ambito del Sostegno dei crediti all’esportazione (Dcr. Lgl. 143/98, Capo II), è possibile ottenere, nel rispetto di alcune condizioni, un contributo agli interessi pari alla differenza fra il tasso di sconto ritenuto congruo da Simest e il tasso CIRR (stabilito mensilmente dall’OSCE) in modo che le imprese italiane possono offrire agli acquirenti esteri di beni di investimento dilazioni di pagamento a medio/lungo termine a tassi competitivi (Cirr) ed in linea con quelli offerti dai competitors dei paesi OCSE. 71 71 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 Le condizioni per avere il contributo sono le seguenti: - le operazioni devono riguardare beni di investimento; - è necessario che il cliente paghi in via anticipata almeno il 15% dell’importo della fornitura; - la dilazione deve essere di almeno 24 mesi; - le rate devono essere di norma semestrali con quota capitale costante e interessi decrescenti; - il tasso di interesse deve essere pari al tasso Cirr; - il pagamento del cosiddetto Minimum Premium Rate che, in alternativa si può anche addebitare al cliente aggiungendolo al tasso Cirr. Tale agevolazione ha un duplice effetto: da una parte sostenere l’internazionalizzazione delle imprese nazionali che, a fronte di una operazione di export, riescono, tramite il forfaiting, a smobilizzare il credito su base pro soluto e ad ottenere il contributo Simest, dall’altra consentire a un cliente estero non solo di ottenere un finanziamento, ma di ottenerlo a tasso agevolato spesso sensibilmente più basso dei tassi di interesse nei rispettivi mercati dei compratori. Affinché una simile operazione sia attuabile è necessario che il cliente ottenga un fido dalla propria banca o per l’emissione di un credito documentario o per l’avallo dei titoli. Come vedremo, è possibile evitare, l’affidamento bancario al cliente utilizzando gli strumenti che analizzeremo di seguito. 2.3.2.2. Lo Sconto pro soluto con Voltura di Polizza Sace Abbiamo già segnalato che, se per finanziare una compravendita internazionale si usa uno strumento finanziario, è necessario che il compratore chieda un affidamento alla propria banca per l’emissione di crediti documentari, per avallare cambiali o per emettere lettere di garanzia. Tendenzialmente, però, in virtù di relazioni commerciali profondamente cambiate, i compratori tendono ad avere maggiore peso contrattuale e dunque chiedono ai loro venditori, non solo di finanziare l’operazione ma anche di evitare loro, per quanto possibile, i costosi affidamenti bancari. Costosi anche in termini di riduzione di capacità di credito dei compratori nei loro rispettivi mercati. Per questi motivi, da qualche tempo, l’export finance ha messo a disposizione degli esportatori un nuovo strumento che consente di soddisfare tre distinte esigenze: - finanziamento dell’operazione al cliente; - eliminazione, per quanto possibile, dell’affidamento bancario al cliente; - smobilizzo del credito al venditore su base pro soluto (almeno per la quota coperta da Sace Spa). Come possiamo notare dallo schema, il funzionamento dello strumento è relativamente semplice. 72 I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese Sconto pro-soluto con voltura di Polizza Sace: Schema dell’operazione Simest Agevolazione Simest Contratto di fornitura Richiesta di copertura Sace Impresa esportatrice Acquirente estero pn Copertura Sace Smobilizzo pro-soluto/ pro-solvendo pn Banca scontante ev. Richiesta di garanzia bancaria/avallo Banca estera Le parti definiranno il contratto di fornitura inserendo tutte le indicazioni richieste da Sace Spa che valuterà lo standing del cliente per eventualmente emettere la relativa polizza di copertura del rischio di insolvenza. Qualora l’impresa esportatrice intenda smobilizzare il credito, sarà necessario ottenere dal compratore le promissory note (pn nella scheda) che potranno essere scontate dalla banca qualora si girino alla stessa i benefici della polizza Sace. Si segnala che qualora le promissory note non siano considerate autonome nel paese dell’acquirente, è preclusa la possibilità di effettuare lo sconto. Come notiamo anche in questo strumento può intervenire Simest dando il contributo in conto interessi al venditore qualora si rispettino le condizioni per ottenerlo. Di seguito vengono riportati i criteri per la volturabilità della Polizza Sace: 1. Copertura del Rischio del Credito. - Credito dilazionato rappresentato da effetti cambiari; - Previsione nel contratto commerciale dei seguenti aspetti: - termini di resa delle merci soggetti agli Incoterms 2000; - modalità di liberazione degli effetti cambiari; - clausola compromissoria che stabilisca la devoluzione di eventuali controversie ad un foro arbitrale ubicato in un Paese che abbia aderito alla Convenzione di New York del 10 Giugno 1958 (riconoscimento ed esecuzione dei lodi stranieri), sempre ché il Paese del debitore abbi aderito a detta Convenzione. La clausola compromissoria dovrà stabilire espressamente: • legge/regolamento di procedura applicabili all’arbitrato; • numero di arbitri e modalità di nomina; • sede dell’arbitrato; lingua ufficiale del giudizio arbitrale; • legge applicabile al contratto. 73 73 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 2. Applicazione, ai titoli di credito ceduti, del Diritto di un Paese che abbia aderito alla Convenzione di Ginevra citata o di altro ordinamento giuridico che ne abbia recepito i principi. REQUISITI PER “LA VOLTURA” 1. Assicurazione valida ed efficace. Dal momento che la cessione dei titoli di credito viene di norma effettuata dopo l’integrale adempimento delle obbligazioni contrattuali da parte dell’esportatore:- esistenza di un verbale di accettazione e/o positivo collaudo da parte dell’acquirente ovvero acquisizione di una dichiarazione dello stesso acquirente attestante la corrispondenza della merce resa a quanto contrattualmente pattuito;- attestazione per iscritto dell’esportatore, sotto la sua responsabilità ai sensi e per gli effetti del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 e successive modifiche ed integrazioni, che non esistono controversie in corso derivanti o comunque connesse con il contratto. 2. Cessione dei crediti pro-soluto dall’esportatore ad una banca o primaria società finanziaria nazionale o estera (“l’Istituto scontante”), previa positiva valutazione del cessionario da parte di SACE, con esplicita assunzione della garanzia dell’esistenza del credito. 3. In caso di “bills of exchange” saranno inoltre necessari: - l’accettazione del trattario; - l’indicazione nella cambiale del traente/esportatore/girante/scontatario come prenditore; - nel contratto di sconto, l’impegno da parte del giratario a non esercitare l’azione di regresso cambiario nei confronti del traente e l’impegno ad ottenere analoga dichiarazione dagli altri soggetti ai quali l’operazione fosse in seguito ceduta; - la dichiarazione nella quale il giratario attesti di essere divenuto portatore di buona fede dei titoli di credito a seguito dell’operazione di sconto. 4. In caso di “bills of exchange” saranno inoltre necessari:Verifica dell’Istituto scontante circa la regolarità e validità formale dei titoli di credito oggetto di cessione. 5. Dichiarazione dell’Istituto scontante sullo stato dei propri rapporti con l’esportatore. 6. Impegno dell’esportatore, espressamente previsto nel contratto di sconto, ad assicurare la necessaria collaborazione all’Istituto scontante per l’adempimento degli obblighi ed oneri relativi alla trasmissione di documenti ed informazioni previsti dalla Polizza, nonché degli obblighi e degli oneri gravanti sull’esportatore quale parte del contratto commerciale, con specifico, ma non esclusivo, riferimento alla prova dell’eventuale sussistenza di sinistri e del relativo ammontare indennizzabile. 7. Impegno dell’Istituto scontante di voler succedere negli obblighi, oneri e diritti derivanti dalla Polizza. Per inadempimenti commessi precedentemente alla voltura, l’esportatore cedente ne resta responsabile ed il diritto all’indennizzo per l’Istituto scontante non viene pregiudicato. 8. Impegno dell’Istituto scontante a non riscontare in futuro i titoli di credito acquistati senza la specifica ed espressa approvazione di SACE dell’operazione di risconto a favore del giratario successivo, il quale subentrerà in tutti gli obblighi, oneri e diritti derivanti dalla Polizza. Di eventuali inadempimenti commessi dal precedente intestatario della Polizza ne continuerà a rispondere quest’ultimo, e così per tutte le eventuali successive operazioni di risconto (che dovranno riguardare l’intero credito oggetto del contratto commerciale). 74 I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese 2.3.2.3 Credito acquirente e linee di credito open Nella logica dell’export financing, il venditore, oltre a fornire il bene richiesto (macchinari/impianti), deve preoccuparsi di trovare anche un finanziamento al proprio cliente. Di fatto è ciò che succede nell’ambito di una operazione di forfaiting. Tale logica trova ulteriore conferma anche nell’ambito delle operazioni di Credito Acquirente, che viene utilizzato per operazioni particolarmente complesse e di importo elevatissimo. Con tale operazione, un soggetto esportatore, di norma grosso gruppo industriale, sollecita una banca, o un gruppo di banche, a finanziare, a tasso agevolato, per operazioni extraUE, un compratore e, nell’ambito del finanziamento concesso, pagare le prestazioni effettuate dall’esportatore. La banca finanziatrice, oltre ad ottenere il contributo Simest per “stabilizzare” il tasso (Simest riconosce alla banca la differenza fra il tasso di mercato e il tasso di finanziamento Cirr), gode anche della copertura Sace effettuata sul compratore o sull’eventuale garante. Tali operazioni, si definiscono “tied”, in quanto legate a specifiche progettualità. Esportatore Merce e/o servizi Debitore Garante Rimborso Pagamento Contributo agevolativo Finanziamento Copertura assicurativa Fonte: MCC - Capitalia Le linee di credito Open, invece, sono finanziamenti a tasso agevolato concessi da una banca italiana a una banca estera (borrower), destinati al finanziamento dell’85% del valore relativi all’esportazione di macchinari e beni di investimento italiani a favore di compratori nei paesi Extra UE. 75 75 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 Di solito, il compratore, nell’ambito della linea Open, deve incaricare la propria banca di emettere un credito documentario pagabile sulle casse della banca dell’esportatore. Di fatto, per l’esportatore, l’operazione è del tutto “trasparente”, nel senso che riceverà un semplice credito documentario che utilizzerà secondo le sue caratteristiche. L’importatore, invece, ottiene un finanziamento a tasso agevolato mediante il quale trova conveniente l’affidamento bancario. Anche in questo caso intervengono sia Simest che Sace. Simest provvede a stabilizzare il tasso alla banca italiana finanziatrice, mentre Sace provvede a coprire il rischio di insolvenza del borrower, il quale, a sua volta, proprio mediante il credito documentario copre il rischio di insolvenza dell’acquirente locale. Di seguito si riporta lo schema operativo di una Linea Open. Fonte: MCC - Capitalia Merce e/o servizi Esportatori Borrower Finanziamento Pagamento 76 Importatori Rifinanziamento (“on lending”) I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese Sostegno per le PMI che esportano verso la Russia: Convenzione Finanziaria “open” di US$ 20 milioni tra VNESHTORGBANK e SANPAOLOIMI Scheda tecnica Denominazione del Mutuatario: Bank for Foreign Trade (Open Joint Stock Company) - JSC Vneshtorgbank. Importo complessivo del Master Credit Agreement: USD 20.000.000 o equivalente in Euro. Destinazione: Finanziamento, ai sensi del D.L. n. 143/98, dell’85% del valore delle forniture di impianti, macchinari, attrezzature industriali e relativi servizi e parti di ricambio da parte di PMI italiane ad importatori russi. Per ogni contratto di fornitura da finanziare verrà stipulato uno specifico Individual Loan Agreement. Altre caratteristiche dei contratti di fornitura: - importo minimo: USD 200.000 o equivalente in Euro; - espressa previsione circa il pagamento in contanti (in via anticipata e/o contestuale alle consegne dei beni oggetto della fornitura) di un ammontare minimo pari al 15% dell’importo contrattuale; - espressa previsione circa il parziale finanziamento (massimo 85%) a valere sul Master Credit Agreement in questione; - assenza di clausole di prefissazione cambio. Altre formalità: Il Mutuatario dovrà emettere, in relazione a ciascun contratto di fornitura da finanziare, una lettera di credito irrevocabile in favore della Società esportatrice italiana, pagabile presso il SanpaoloImi S.p.a., nella forma che verrà fornita dall’Unità Export Finance & Assistenza Specialistica Estero del SanpaoloImi a fronte di specifica richiesta. Termine per la stipula degli Individual Loan Agreement: Entro il 16/12/04 (24 mesi dalla firma del Master Credit Agreement). Utilizzo: In più soluzioni, in funzione delle singole consegne dei beni oggetto delle forniture, entro 18 mesi dall’entrata in vigore dell’ Individual Loan Agreement considerato. L’ammontare dei singoli utilizzi non potrà essere inferiore a USD 100.000, fatti salvi ovviamente gli importi da erogare a saldo. SANPAOLO IMI S.p.a. Gruppo Bancario SANPAOLO IMI Sede Sociale: 10121 Torino Piazza San Carlo, 156 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Capitale Sociale: € 5.144.064.800 i.v. Codice ABI e numero iscrizione Albo Gruppi Bancari: 1025.6 Sedi Secondarie: Viale dell’Arte, 25 - 00144 Roma Via Farini, 22 - 40124 Bologna Numero iscrizione Albo Banche: 5084.9.0 Registro Imprese Torino, Codice fiscale Partita I.V.A. n. 06210280019 77 77 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 Rimborso: - Contratti di importo uguale o superiore a USD 500.000: a scelta del Mutuatario, in 2, 3, 4 o 5 anni; - contratti di importo inferiore a USD 500.000 (fermo restando il minimo di USD 200.000): a scelta del Mutuatario, in 2 o 3 anni. In relazione all’importo di ciascun utilizzo, il rimborso del finanziamento avverrà, secondo i casi, mediante 4, 6, 8 o 10 rate semestrale uguali in linea capitale e consecutive, la prima delle quali avente scadenza: - nel caso in cui nel contratto di fornitura, che riguardi impianti o linee di produzione complete, sia prevista una data di accettazione della fornitura medesima da prte del committente: • il 31 Marzo o il 30 Settembre immediatamente successivo alla data di accettazione della fornitura o, se antecedente, al 24° mese dall’entrata in vigore del relativo Individual Loan Agreement; - nei casi in cui le suddette modalità di rimborso non siano applicabili: • per gli utilizzi effettuati dal 1 Gennaio al 30 Giugno di ciascun anno: il 30 Settembre dell’anno stesso; • per gli utilizzi effettuati dal 1 Luglio al 31 Dicembre di ciascun anno: il 31 Marzo dell’anno successivo. Costi a carico delle Società esportatrici: - Inclusion fee: 1,75% flat, computata sull’ammontare del finanziamento; - spese legali: 0,25% flat sull’ammontare del finanziamento, a recupero di quelle anticipate dal SanpaoloImi nel corso della negoziazione del Master Credit Agreement. Garanzie (riferite ai crediti in linea capitale ed interessi): - copertura assicurativa SACE (da acquisire in relazione a ciascun Individual Loan Agreement) in misura pari: • al 95% contro i rischi politici, inclusi quelli catastrofici e di mancato trasferimento valutario; • al 90% contro i rischi di natura commerciale (mancato pagamento); - garanzia integrativa (in forma da concordare) da parte delle singole Società esportatrici italiane, da valutare ed acquisire caso per caso preliminarmente alla formalizzazione dei rispettivi Individual Loan Agreement, in misura pari: • al 5% contro i rischi politici, inclusi quelli catastrofici e di mancato trasferimento valutario; • al 5% contro i rischi di natura commerciale (mancato pagamento); Pertanto, il SanpaoloImi assumerà a proprio carico il rischio connesso alla quota del 5% di scoperto obbligatorio SACE per i rischi di natura commerciale. Documentazione da produrre da parte della Società esportatrice: La documentazione da presentare sia per la formalizzazione degli Individual Loan Agreement che per le singole erogazioni, verrà indicata di volta in volta dall’Unità Export Finance del SanpaoloImi. 78 SANPAOLO IMI S.p.a. Gruppo Bancario SANPAOLO IMI Sede Sociale: 10121 Torino Piazza San Carlo, 156 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Capitale Sociale: € 5.144.064.800 i.v. Codice ABI e numero iscrizione Albo Gruppi Bancari: 1025.6 Sedi Secondarie: Viale dell’Arte, 25 - 00144 Roma Via Farini, 22 - 40124 Bologna Numero iscrizione Albo Banche: 5084.9.0 Registro Imprese Torino, Codice fiscale Partita I.V.A. n. 06210280019 I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese 2.4 Servizi di garanzia Il sistema bancario mette a disposizione degli operatori di commercio internazionale anche strumenti di garanzia, sia per le esigenze degli esportatori che per le esigenze degli importatori. Nell’ambito delle garanzie bancarie internazionali possiamo distinguere due distinte categorie: 1. Garanzie fideiussorie: prevedono l’obbligo del garante di realizzare la prestazione non adempiuta dal debitore principale, mediante esborso di una somma di danaro. Si tratta, dunque, di garanzie personali e accessorie: la fideiussione, infatti, non è valida se non è valida l’obbligazione principale ( art. 1939 c.c.); inoltre, il fideiussore può porre contro il creditore tutte le eccezioni che spettano al debitore principale. 2. Garanzie autonome: la banca garantisce verso il creditore l’adempimento di un’obbligazione propria e non di un debito altrui la cui esistenza peraltro ne ha provocato l’intervento. Gli elementi testuali necessari per affermare il carattere autonomo di una garanzia sono: • dichiarazione di impegno a pagare “a prima domanda”; • “senza eccezioni”: rinuncia del garante di avvalersi del diritto di sollevare eccezioni connesse al contratto; • escussione contro semplice richiesta scritta del beneficiario (i cui poteri di firma vengono verificati dalla banca) ed eventualmente dalla fattura, documento commerciale che ne ha originato la richiesta. Le garanzie bancarie autonome comprendono i Bonds e la Stand-by letter of credit. La Stand By Letter of Credit La Stand By Letter of Credit, invece, è un’operazione bancaria di origine statunitense, ormai affermata nel sistema bancario internazionale, il cui fine è quello di garantire il pagamento in caso di inadempimento da parte del compratore. In particolare, si tratta di una lettera di garanzia irrevocabile mediante la quale una banca (banca emittente) si impegna, per un periodo determinato e per un importo massimo prestabilito, ad eseguire il pagamento a favore di un esportatore (beneficiario) dietro semplice richiesta di quest’ultimo, nell’ipotesi in cui la sua controparte (importatoreordinante), non effettui la prestazione contrattualmente pattuita65. La lettera di credito stand-by, quindi, è uno strumento di garanzia ed ha la funzione di tutelare l’esportatore contro il rischio di inadempienza della controparte, a costi generalmente inferiori rispetto al credito documentario. Si segnala, inoltre, che la Stand By Lc, può essere confermata alla stregua di un normale credito documentario. Rispetto al credito documentario, possiamo, inoltre, anche individuare ulteriori differenze. Nell’ambito del credito documentario, l’ordinante importatore “impone” al beneficiario/esportatore determinati comportamenti finalizzati all’accertamento dell’adempimento della prestazione riscontrata nei documenti (per es. spedire la merce entro una specifica data, spedirla al porto indicato, spedirla dal porto indicato, produrre specifici documenti, ecc.), ciò invece non avviene nell’ambito di una lettera di credito stand by. è opportuno rilevare, inoltre, che il beneficiario, in una operazione di Stand-By Lc, perde ogni controllo sulla merce spedita diversamente da quanto accade in un credito documentario. 65 DI TOMMASI-CERRONE, “Gli strumenti operativi delle moderne gestioni bancarie”, Cedam, 2001. 79 79 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 L’accordo commerciale che sottende l’emissione della stand-by prevede che il venditore provveda alla spedizione della merce, invii i relativi documenti direttamente al compratore e riceva il controvalore, secondo la modalità di pagamento prestabilita (bonifico bancario, rimessa diretta di assegno), entro la scadenza di pagamento concordata. In assenza di tale ultimo adempimento, il venditore attiverà la stand-by. Il funzionamento operativo della stand-by letter of credit, quindi, si articola secondo le seguenti fasi: • Fase 1: stipula del contratto commerciale tra acquirente e venditore e determinazione degli strumenti di pagamento e di garanzia (lettera di credito stand-by). • Fase 2: l’importatore ordina alla banca emittente di emettere una stand-by. • Fase 3: la banca emittente emette la stand-by e la notifica al venditore, generalmente conferendo il relativo mandato alla banca designata dal beneficiario stesso. • Fase 4: la banca avvisante notifica al beneficiario l’avvenuta emissione della stand-by. • Fase 5: il venditore da luogo all’esportazione, inviando all’importatore le merci ed i relativi documenti. • Fase 6: ricevuta la merce, l’importatore ha l’obbligo di dar corso al pagamento entro i termini contrattualmente convenuti: a.Ipotesi A: l’importatore paga regolarmente il venditore in relazione allo strumento di pagamento concordato e dunque può richiedere nuovi invii di merce in applicazione di un criterio rotativo della garanzia non ancora scaduta o, alternativamente, la stand-by si estingue, in quanto non utilizzata. b.Ipotesi B: l’importatore non paga alla scadenza stabilita ed il beneficiario escute la garanzia (si veda fase 7). • Fase 7: il beneficiario presenta alla banca avvisante i documenti richiesti dalla lettera di credito stand-by. • Fase 8: la banca avvisante, verificata l’autenticità delle firme, trasmette i documenti alla banca emittente. • Fase 9: la banca emittente, a ricezione della richiesta di pagamento, in caso di esito favorevole, onora il suo impegno di firma ed addebita l’importatore per la somma pagata più le spese e commissioni reclamate. • Fase 10: la banca avvisante, ricevuti i fondi, accredita il c/c del beneficiario. Schema operativo - Stand-By letter of credit Esportatore 1. 5. 6. (Beneficiario) 4. 7. 10. Banca avvisante Importatore (ordinante) 2. 3. 9. Banca emittente 9. 8. Fonte: “Le nuove regole CCI sulle lettere di credito Stand-by”, Diritto & pratica dei pagamenti internazionali, 2001. 80 I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese La caratteristica fondamentale della lettera di credito stand-by risiede nella sua astrattezza: l’impegno della banca emittente, infatti è assolutamente indipendente dalla validità giuridica del contratto commerciale stipulato tra esportatore ed importatore. In sostanza, pur nascendo dal contratto commerciale, la stand-by è un contratto a se stante e l’obbligo di pagamento della banca è subordinato all’inadempimento del debitore/ordinante ed è legato esclusivamente alla consegna da parte del creditore/beneficiario di documenti conformi, secondo quanto prescritto nella stessa lettera di credito. L’ordinante dovrà essere rigoroso nell’individuazione degli elementi essenziali da indicare alla banca per l’emissione della stand-by: importo, scadenza e documenti. è opportuno richiedere documenti attestanti il mancato pagamento da parte dell’importatore, come ad esempio: • dichiarazione di mancato pagamento redatta dall’esportatore; • copia della fattura commerciale inevasa. I rischi operativi connessi alla stand-by letter of credit sono i seguenti: • rischio tecnico, ovvero il rischio di perdita dei documenti, grava sul beneficiario fino alla banca di utilizzo, in seguito è a carico dell’ordinante; • rischio indebita escussione che grava sull’ordinante; Alle lettere di credito stand-by si applicano parzialmente le NUU (Norme ed Usi Uniformi) n° 600 del 200766, in quanto esse presentano la medesima struttura operativa dei crediti documentari. Esiste, inoltre, un’ulteriore normativa per le stand-by, ovvero le ISP 98 (International Stand-By Practice), pubblicate dalla CCI su richiesta delle banche americane, che riflette la prassi adottata da queste ultime in tali operazioni (Pubbl. n. 590). Essendo le NUU 600/07 ampiamente consolidate in Europa, le ISP 98 sono meno conosciute e, quindi, non trovano applicazione. è utile ricordare, infine, che la CCI ha elaborato una specifica normativa riguardante le garanzie autonome denominata “Uniform Rules On Demand Guarantees” (Pubbl. n. 458), che prevede la possibilità di concordare che il garantito renda, in sede di escussione, dichiarazioni specifiche circa i propri adempimenti e gli inadempimenti del compratore, in modo da consentire all’ordinante una più agevole difesa delle proprie ragioni in caso di contestazione. L’autonomia delle stand-by trova il suo limite nella frode, fattispecie che si realizza quando il beneficiario escute indebitamente la garanzia, mostrando l’intenzione di recare danno al soggetto frodato (animus frodandi). L’indebita escussione deve essere provata dall’ordinante, il quale deve fornire prova “certa, pronta e liquida” della frode, nonché del “dolo evidente e manifesto”. Secondo il principio “fraus omia corrumpit” la presenza di una frode nella richiesta di pagamento del creditore fa decadere l’autonomia della garanzia dal contratto sottostante e consente al garante di resistere all’escussione, ancorché valida sul piano documentale. L’ordinante, quindi, qualora abbia fondato motivo di ritenere fraudolente l’escussione della garanzia, può, in Italia, inibire il pagamento da parte della banca garante ai sensi dell’art. 700 del C.P.C. 66 Le Norme ed Usi Uniformi 600/07 sono norme pattizie emesse dalla CCI (Camera di Commercio Internazionale di Parigi). 81 81 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 I Bonds Sono definiti nell’ambito delle «Norme uniformi per le garanzie contrattuali» contenute nelle «Uniform Rulesfor Contract Guarantees» della Camera di Commercio Internazionale di Parigi. I bonds comunemente utilizzati dagli operatori sono i seguenti: • Bid Bond • Performance Bond • Advance Payment Bond • Retention Money Bond • Maintenance Bond Nel caso di gare di appalto internazionali con presentazione di offerte da parte di diversi possibili fornitori, il committente vuole avere la certezza che, dopo aver scelto l’offerta, il relativo offerente non si ritiri dal prosieguo dell’operazione, causando al committente non solo una perdita di tempo, ma ulteriori costi di aggiornamento di preventivi, spese di istruttoria, ecc. Il Bid Bond rappresenta l’obbligazione che si assume la banca emittente di pagare una determinata somma qualora l’appaltatore, in caso di aggiudicazione della gara, non adempia le condizioni previste dalla gara, cioè di firmare il contratto e di rilasciare la garanzia di buona esecuzione dell’opera (performance bond). L’importo del Bid Bond viene determinato in percentuale sul prezzo proposto dall’appaltatore e solitamente oscilla tra l’1 ed il 5 %, del valore della gara. La durata della garanzia di solito è breve (3-6 mesi) ed è in funzione del tempo necessario per vagliare tutte le offerte presentate. Il Performance Bond configura quell’obbligazione che si assume la banca emittente su richiesta di un fornitore di beni o servizi (ordinante) di effettuare un pagamento al beneficiario nei limiti di una somma di denaro dichiarata. Tra i rischi dell’importatore o del committente di lavori, esiste certamente anche quello che le merci ricevute o i lavori conclusi non risultino conformi alle condizioni contrattuali pattuite. Dunque, con tale strumento, il compratore o il committente di lavori si tutela dal rischio di ricevere una prestazione non conforme, escutendosi la garanzia se vi sono i presupposti. Lo scopo del Performance Bond è dunque quello di fornire al committente la garanzia in merito alla fornitura delle merci oppure dei lavori da eseguire, e deve altresì essere resa valida per il periodo di tempo intercorrente fino alla totale consegna delle merci oggetto della fornitura oppure alla totale esecuzione dei lavori contrattualmente stabiliti. L’Advance Payment Bond configura l’obbligazione che si assume la banca, su richiesta di un fornitore di beni o servizi (ordinante), di effettuare un pagamento al beneficiario, nei limiti di una somma di denaro dichiarata, nel caso del mancato rimborso da parte dell’ordinante, secondo i termini e le condizioni stabiliti contrattualmente, di qualsiasi somma o somme corrisposte in via anticipata dal beneficiario all’ordinante e non in altro modo rimborsata o rimborsate. La funzione dell’Advance Payment Bond è quella di garantire, in caso di inadempienza dell’appaltatore (fornitore), la restituzione al committente delle somme da quest’ultimo anticipate. In molti contratti, infatti, viene convenuto, per consentire un maggiore autofinanziamento degli stessi, che il committente corrisponda degli anticipi all’atto della stipulazione del contratto contro il rilascio di una adeguata garanzia, rappresentata appunto dall’Advance Payment Bond. Nella maggioranza dei casi, l’esportatore deve quindi fornire una garanzia bancaria, mediante la quale l’acquirente possa esigere il rimborso degli acconti nella eventualità che il venditore dovesse risultare inadempiente. La Retention Money Bond esprime quell’obbligazione assunta dalla banca emittente, su richiesta di un fornitore di beni e/o servizi (ordinante), di effettuare un pagamento nei limiti di una somma di denaro determinata in caso 82 I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese di mancato rimborso da parte dell’ordinante, secondo i termini e le condizioni contrattuali, di una qualsiasi somma anticipata dal beneficiario all’ordinante, somme che dovrebbero venire pagate a collaudo avvenuto e che, invece, quando consentito dal contratto, vengono corrisposte durante lo svolgimento dei lavori e non vengono in altro modo rimborsate. In molte commesse, in particolare quelle relative ad opere edilizie, una parte dei pagamenti dovuti in relazione all’avanzamento dei lavori è normalmente trattenuta per coprire le spese impreviste relative a difetti, spesso occulti, nella costruzione. L’importo della Retention Money Bond, usual-mente del 5-10% dei singoli pagamenti, aumenta nel corso della vita del contratto fino a raggiungere il suo più alto livello a lavori ultimati. La Maintenance Bond è una garanzia emessa per indennizzare il committente qualora a lavori ultimati e quindi ad avvenuto scarico della Repayment Guarantee e della Performance Guarantee, l’ordinante abbandoni il cantiere e non provveda a rimuovere i difetti non apparenti alla data del completamento dei lavori. La Maintenance Bond viene emessa per un ammontare rapportato ad una percentuale del prezzo del contratto e rimane in essere per l’intero periodo di manutenzione, che è solitamente un anno. 2.5 Servizi di consulenza e informazione Il sistema bancario oltre a fornire agli operatori gli strumenti per affrontare le sfide dei mercati globali, propone agli operatori servizi di consulenza e di informazione. I servizi che le banche, di solito, propongono sono i seguenti: - servizi informativi su paesi/aree geoeconomiche, anche attraverso l’invio gratuito di newsletter; - informazioni commerciali, spesse volte in convenzione con imprese specializzate; - ricerca partners; - sviluppo commerciale Ciò, evidentemente, in una ottica di crescita reciproca e di fidelizzazione della clientela. 83 83 3. I nuovi prodotti Sace in partnership con le Banche per l’internazionalizzazione delle imprese italiane SACE offre tre differenti tipologie di garanzie sui finanziamenti erogati dalle banche, atti al sostenimento del processo di internazionalizzazione e delle attività di export delle imprese italiane. In particolare, le garanzie concesse sono le seguenti: - Garanzia per l’internazionalizzazione, ovvero la garanzia sui finanziamenti erogati dalle banche per l’attività d’internazionalizzazione delle PMI. Tale garanzia si basa su accordi stipulati con le principali banche italiane, al fine di garantire un plafond massimo di finanziamenti da erogare alle imprese. - Garanzia finanziaria su capitale circolante, in altri termini, la garanzia su finanziamenti in materia di forniture destinate all’esportazione, o all’esecuzione di lavori all’estero. Anch’essa garantisce un più facile accesso al credito (M/L termine) ed un maggiore importo dei finanziamenti. Ciò senza costi aggiuntivi, in quanto il premio è costituito da una quota del margine di interesse incassato dalla banca, proporzionale alla percentuale di copertura SACE. - Garanzia finanziaria su investimenti all’estero, vale a dire la garanzia sui prestiti connessi ad operazioni di investimento all’estero. Essa permette all’impresa un più facile accesso al credito (M/L termine), ed un maggiore importo degli stessi finanziamenti, che permettono di non dover ricorrere a risorse personali. - Credit Enhancement. 3.1 La Garanzia per l’internazionalizzazione Tra gli strumenti di financial credit insurance, che le imprese italiane possono utilizzare per ottenere un accesso agevolato al credito, particolare attenzione merita la garanzia per l’internazionalizzazione. La garanzia per l’internazionalizzazione si basa su una serie di accordi siglati da SACE e le principali banche italiane, nei quali sono stabiliti anche il plafond massimo dei finanziamenti da erogare alle imprese. In base a questo ammontare le aziende che ricevono mutui a condizioni di mercato devono appartenere alle piccole e medie imprese almeno per il 50%, mentre per la parte restante devono avere un fatturato non superiore ai 250 milioni di euro. Le imprese possono ottenere finanziamenti con scadenze più lunghe e a tassi più favorevoli, essendo le banche direttamente garantite da SACE, nel caso in cui non riuscissero più a sostenere il piano di rientro del finanziamento erogato. Requisiti richiesti alle imprese: • essere società di capitali (requisito derogabile a particolari condizioni); • avere la sede legale, direzione e parte sostanziale delle attività produttive in Italia; • realizzare almeno il 10% del fatturato complessivo tramite l’export; • presentare un buon standing creditizio (non inferiore ad una soglia minima) precedentemente concordato 85 85 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 da SACE con l’istituto bancario; • operare in un settore produttivo o nei servizi a condizione che non realizzino una pura attività di ImportExport (lo strumento è finalizzato a favorire i processi di internazionalizzazione delle imprese dalla semplice promozione sui mercati esteri sino a forme più complesse di joint-venture). Copertura assicurativa La copertura concessa alle banche (italiana o estere) e ai consorzi fidi sul rischio di default delle imprese finanziate, può avere una durata compresa fra i 3 e i 6 anni e giunge fino ad un massimo del 70% del prestito erogato. Le attività finanziabili riguardano le seguenti voci di spesa: • costi di impianto e di ampliamento (acquisto di terreni - acquisto, riqualificazione o rinnovo di impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali - acquisto o ristrutturazione di beni immobili anche ad uso ufficio); • costi promozionali e pubblicitari (partecipazioni a fiere e mostre in Italia e all’estero); • costi di ricerca e sviluppo capitalizzati in bilancio; • diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere di ingegno; • spese per tutelare il “Made in Italy” (marchi, brevetti, prodotti di origine controllata); • spese per acquisire partecipazioni non finanziarie in imprese estere; • consulenze specialistiche per accordi di joint-venture con imprese estere; • spese relative all’approntamento di beni e/o servizi o l’esecuzione di lavori commissionati da committenti esteri (capitale circolante), purché i contratti di fornitura di riferimento non siano presenti nel portafoglio dell’impresa alla data di erogazione del finanziamento. Vantaggi per le imprese Grazie alla garanzia per l’internazionalizzazione le aziende ottengono diversi benefici: • Accesso agevolato ai finanziamenti: la natura chirografaria dei prestiti erogati, non essendo assistita da garanzie reali quali l’ipoteca o il pegno, consente alle imprese di intraprendere un percorso di internazionalizzazione con più facilità, senza dover disporre di un patrimonio immobiliare adeguato. Inoltre, l’erogazione del mutuo avviene in un’unica soluzione e con piano di ammortamento concordato; • Maggiori finanziamenti: il 70% del mutuo ottenuto, essendo garantito da SACE, non altera le linee di fido disponibili, consentendo alle aziende di utilizzare la liquidità rimanente per un eventuale accesso ad altri prestiti; • Nessun costo aggiuntivo: il premio assicurativo viene versato a SACE dalla banca finanziatrice, sottoforma di una quota del margine di interesse complessivamente incassato, proporzionale alla percentuale di copertura garantita. Infine va considerato che la quota di finanziamento assicurata da SACE ha una ponderazione pari a zero nel calcolo dei coefficienti patrimoniali previsti da Basilea 2. Questo si traduce, per le banche, in minor costi da sostenere per l’accantonamento del capitale minimo richiesto e, quindi, in risorse maggiori da destinare ad altri impieghi. 86 I nuovi prodotti Sace in partnership con le Banche per l’internazionalizzazione delle imprese italiane 3.2 La Garanzia finanziaria sul capitale circolante La Garanzia capitale circolante è destinata alle imprese italiane o loro partecipate estere che necessitino di finanziamenti, da richiedere al sistema bancario, per integrare il capitale circolante dell’impresa o per acquistare beni strumentali. In questo caso, in genere, il contratto di fornitura all’estero è già stato concluso e la garanzia va a coprire il finanziamento necessario per l’approntamento del bene. Questa caratteristica avvicina la garanzia in esame più agli strumenti di commercial credit insurance, poiché il rischio di mancato rimborso del finanziamento è strettamente collegato al buon fine del contratto sottostante, ovvero l’adempimento delle rispettive obbligazioni del fornitore (in genere l’impresa beneficiaria) e del compratore. Il presupposto necessario all’emissione della garanzia, a favore della Banca e nell’interesse dell’impresa, è che l’attività sottostante la garanzia sia: • un contratto di esportazione per la vendita di beni e/o servizi o per l’esecuzione di lavori all’estero; oppure • un contratto di finanziamento tra la Banca e l’impresa per il finanziamento relativo ai costi di acquisto di beni strumentali, materie prime o semilavorati necessari alla produzione di beni e/o servizi destinati all’estero o all’esecuzione di lavori all’estero. In entrambi i casi quindi le operazioni finanziate devono rientrare nell’attività di export dell’impresa. Con la «Garanzia capitale circolante» SACE garantisce i finanziamenti concessi dagli istituti bancari alle imprese, condividendo il rischio di mancato rimborso del prestito erogato. La struttura di questa garanzia, che vede la partecipazione di tre parti (Azienda, Banca e SACE), è articolata in due accordi: 1. l’accordo di garanzia tra SACE e la Banca, avente ad oggetto l’eventualità del mancato rimborso del finanziamento. Si tratta quindi di una fideiussione a prima richiesta rilasciata da SACE a favore dell’istituto bancario, che può arrivare ad un massimo del 70% del finanziamento erogato; 2. l’accordo di manleva e garanzia tra SACE e l’impresa beneficiaria del finanziamento, con cui quest’ultima si impegna a rispettare i vincoli di utilizzo del finanziamento, che è relativo allo specifico contratto di fornitura. I vantaggi più evidenti di questo prodotto sono: • per la banca, di ricevere una garanzia da una primaria assicurazione, coperta per di più, come si è visto, da garanzia diretta dello Stato. In tal modo una parte cospicua del finanziamento non ha alcun peso sul capitale di rischio della banca, migliorandone i coefficienti di patrimonializzazione e invogliandola a concedere un credito chirografario a medio termine; • per l’impresa, il più agevole accesso ad un finanziamento che può essere anche a medio termine. Il premio assicurativo consiste nella retrocessione a SACE di una quota del margine percepito dalla banca assicurata, secondo il contratto di finanziamento stipulato con l’impresa. Per l’impresa quindi non vi sono costi aggiuntivi rispetto a quelli già previsti dal contratto di finanziamento. 87 87 Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5 3.3 La Garanzia finanziaria su investimenti all’estero La Garanzia finanziaria sugli investimenti sostiene le imprese nazionali nelle operazioni di internazionalizzazione garantendo finanziamenti erogati dalle banche per gli investimenti all’estero. A seguito dell’approvazione della Legge Finanziaria 2007, SACE può intervenire a garanzia di finanziamenti concessi dal sistema bancario ad imprese italiane o estere nell’ambito di operazioni di rilievo per il sistema economico italiano. SACE può inoltre operare direttamente in Italia per lo sviluppo di settori strategici per la competitività del paese. L’intervento di SACE consente di garantire finanziamenti destinati: - alla realizzazione di infrastrutture, anche domestiche, a sostegno dell’internazionalizzazione dell’economia italiana, necessarie a rendere più efficienti gli scambi commerciali con l’estero o che consentano una razionalizzazione e diversificazione nella gestione delle fonti energetiche del paese (gasdotti, oleodotti, rigassificatori, etc.); - a sostegno di settori d’importanza strategica ad elevata sensibilità internazionale, come i settori della logistica, delle energie rinnovabili e settori ad alto contenuto d’innovazione tecnologica; - ad un migliore approvvigionamento dall’estero di materie prime e semilavorati necessari all’attività di esportazione e all’internazionalizzazione del sistema finanziario italiano; - al sostegno di interessi italiani nel capitale di società straniere. La garanzia è destinata alle imprese italiane e collegate estere che intendono effettuare investimenti all’estero (joint venture, fusioni e acquisizioni, aumenti di capitale in società estere, realizzazione di insediamenti produttivi). 3.4 Credit Enhancement Il Credit enhancement rappresenta un’operazione di cartolarizzazione, vale a dire di trasformazione del credito in titoli negoziabili sul mercato, al fine di fornire una garanzia aggiuntiva al finanziamento erogato. Col ricorso a tale garanzia, offerta da un soggetto (originator) diverso dalla banca che elargisce il finanziamento, s’intende contrastare il rischio di mancato rimborso del finanziamento stesso. Esistono due differenti fattispecie di credit enhancement, classificabili in base alla modalità con cui esso viene fornito: - credit enhancement esterno, fornito mediante cessione di credito o garanzia sottoscritta da un soggetto diverso dall’originator; - credit enhancement interno, fornito dall’originator mediante overcollateralization, vale a dire cessione di crediti di valore superiore rispetto a quello caratterizzante la cartolarizzazione. In entrambi i casi la responsabilità ed i rischi in capo all’originator vengono meno in seguito alla cessione pro soluto del credito. 88 I nuovi prodotti Sace in partnership con le Banche per l’internazionalizzazione delle imprese italiane Il credit enhancement rappresenta il tipico strumento di garanzia utilizzato da SACE per la condivisione del rischio, con le banche, del mancato rimborso dei finanziamenti erogati (financial credit insurance). Più precisamente, esso garantisce la copertura da rischi creditizi e rischi di performance degli strumenti finanziari ai quali si fa ricorso durante il finanziamento. Le imprese possono beneficiare di tale strumento prima dello svolgimento di qualsiasi operazione strumentale al loro processo di internazionalizzazione. Infatti esso agevola tutte le operazioni di export, dall’acquisto, ristrutturazione e affitto di immobili; alle spese per partecipare a fiere estere; o ancora le spese per la partecipazione a società estere, come investimenti, consulenze, o spese legali. Ciò perché obiettivo di tali strumenti è rappresentato dal raggiungimento di una maggiore competitività delle imprese italiane all’estero. Per un’impresa che voglia ricorrere a tale strumento, basta recarsi alla propria banca e chiedere uno dei prodotti di credit enhancement, da lei offerti. Tali prodotti, infatti, possono variare da una banca all’altra, sebbene sia i vincoli di comportamento cui l’impresa deve attenersi, sia la percentuale di copertura assicurativa del finanziamento (non superiore al 70%), sia la medesima per tutti i prodotti offerti. Ciò perché ogni strumento di garanzia viene stabilito da accordi che SACE stipula con ciascuna banca. In ognuno di essi vengono individuate le operazioni che possono essere coperte dalla garanzia e vengono stabiliti dei criteri standard. Più precisamente, negli accordi vengono fissati: - i prodotti da offrire alle imprese; - i criteri di rating delle imprese beneficiarie; - il costo dell’operazione. In particolare, in base alla classe di rating cui appartiene ogni singola impresa, SACE concede la garanzia sul finanziamento erogato dalla banca, a condizioni e tassi di mercato. La distinzione tra le varie classi di rating avviene tramite un bilanciamento tra i criteri di valutazione di SACE e quelli di ciascuna banca. Sarà a seguito di comunicazione da parte della banca, della classe di rating a cui appartiene l’impresa, che SACE concederà la garanzia. Tuttavia SACE si riserva il diritto di effettuare una propria analisi di controllo su ogni singolo bilancio. 89 89 Bibliografia AA. VV., Trade finance. Export: rischi, contrattualistica, strumenti di copertura e pagamento. Gli errori da non fare, Il sole 24 ore, Milano, ottobre 2009. AA.VV., L’internazionalizzazione delle banche, Intervento tenuto nell’ambito del Seminario su “Banche e mercati italiani nella prospettiva internazionale”, S. Marco - Perugia, 19 Marzo 2004. CARPI G., Lo sconto con “Voltura” SACE, febbraio2006. CERUSO, CAPRA, TORLINO, Guida all’export. COMANA M., Il mercato finanziario italiano: borsa, competitività delle imprese e tutela del risparmio, Luiss University Press. COMMISSIONE REGIONALE ABI DEL VENETO, Lo sviluppo dei servizi bancari per l’internazionalizzazione delle imprese: esperienze a confronto, 2008. 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