5 - Aspiin

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5 - Aspiin
Il presente lavoro è stato realizzato dal
Dott. Domenico Del Sorbo
Export Credit Risk Manager
Copyright © 2010 – ASPIN
Azienda Speciale Internazionalizzazione
della Camera di Commercio di Frosinone
Viale Roma, 9 – 03100 Frosinone
Tel (+39) 0775.824193
Fax (+39) 0775.823583
www.aspin.fr.it
Progetto Grafico ed Impaginazione:
anteastudio.com
finito di stampare:
maggio 2010
La pubblicazione del 5° Quaderno di Tecniche del Commercio
Internazionale, incentrata sul sistema creditizio italiano nel mondo e sul
supporto che gli istituti bancari all’estero offrono alle imprese italiane, intende fornire un quadro delle modalità e delle opportunità di cooperazione tra
banca e impresa oltre i confini nazionali.
Il Quaderno risponde all’esigenza di fornire uno strumento alle imprese
italiane che si affacciano al mercato estero, che stanno valutando strategie
di ingresso oppure che sono già presenti con investimenti e necessitano di
informazioni aggiornate e di prospettive.
La scelta di proseguire, con il 2010, nella realizzazione dei Quaderni è stata
dettata dal consenso che le pubblicazioni precedenti hanno registrato e dai
bisogni espressi dagli attori del mondo produttivo, commerciale e dei servizi.
Dalla lettura delle pagine successive emerge un quadro “rassicurante” che,
nel dare consapevolezza al lettore di quanto e di come il sistema bancario
italiano sia diffuso nel mondo, indirettamente disegna un network tutto
italiano che insieme alle altre reti internazionali (ICE, Camere di Commercio, Associazioni di Categoria, ecc) affianca, assiste e non fa sentire sola
l’impresa italiana nel mondo.
Stefano Venditti
Presidente ASPIN
Quaderno n. 1: “Le operazioni documentarie”
maggio 2006
Quaderno n. 2: “La gestione dei trasporti
e delle spedizioni internazionali”
dicembre 2006
Quaderno n. 3: “Export Finance: strumenti per il
mercato globale”
giugno 2007
Quaderno n. 4: “La gestione delle operazioni doganali
nel commercio internazionale”
marzo 2008
Quaderno n. 5: “Le banche e i servizi
per l’internazionalizzazione”
maggio 2010
5
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione
Prefazione
7
1. L’attività internazionale delle banche
9
1.1
Il grado di internazionalizzazione del sistema bancario italiano
9
1.1.1
Principali player
10
1.1.2
I sistemi finanziari italiano ed europeo a confronto
12
1.2
La presenza all’estero delle banche italiane
15
1.2.1
Uffici di rappresentanza, sportelli e controllate estere
16
1.3
La presenza in Italia delle banche estere
17
APPENDICE: “Reti estere di banche italiane” - ABI 2009
19
2. I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle imprese
45
2.1
Prodotti e servizi per la clientela “corporate”
45
2.2
Servizi di pagamento: strumenti di incasso e pagamento
46
2.3 Servizi di finanziamento
66
2.3.1 I servizi di finanziamento nel Breve Termine
66
2.3.2 I servizi di finanziamento nel Medio Lungo Termine
68
2.3.2.1 Il Forfaiting
70
2.3.2.2 Sconto pro soluto con Voltura di Polizza Sace
72
2.3.2.3 Credito acquirente e linee di credito open
75
2.4 Servizi di garanzia
79
2.5 Servizi di consulenza e informazione
83
3. I nuovi prodotti di Sace in partnership con le Banche
per l’internazionalizzazione delle imprese italiane
85
3.1
Garanzia per l’internazionalizzazione
85
3.2
La Garanzia finanziaria sul capitale circolante
87
3.3
La Garanzia finanziaria su investimenti all’estero
88
3.4
Credit Enhancement
88
Bibliografia
91
Sitografia
92
Prefazione
L’argomento oggetto della trattazione, si presenta come particolarmente complesso a causa delle sue caratteristiche
precipue1. Nell’opinione comune il termine “internazionalizzazione” rievoca un elemento materiale (la merce) ed il
suo trasferimento fisico da un luogo ad un altro. In ambito bancario invece il termine si riferisce al servizio offerto
dagli enti creditizi, e quindi ad un elemento immateriale. Ed è proprio l’intangibilità del servizio bancario che crea
difficoltà nell’osservazione del processo di distribuzione (nella fattispecie, di erogazione) del servizio stesso.
Per poter procedere nella trattazione è pertanto necessario chiarire alcuni termini preliminari.
La differente tipologia di operazioni che le banche intrattengono con la clientela, permette di effettuare una prima
distinzione tra attività svolte all’interno del paese d’origine (si parla di onshore banking) ed attività estere (vale a dire
offshore banking).
L’attività estera delle banche viene a sua volta denominata attività di multinational banking ed attività di international
banking in dipendenza, rispettivamente, della presenza fisica o meno della banca nel paese ospitante2.
L’attività viene definita multinational banking quando la banca possiede filiali, localizzate in un vasto numero di paesi e regioni, che operano in maniera congiunta. Diversamente, si parla di attività di international banking quando
la banca eroga servizi al di fuori del territorio nazionale sia da un punto di vista geografico, effettuando operazioni
cross-border, sia da un punto di vista valutario, vale a dire tramite operazioni in valute differenti da quella domestica
(operazioni cross-currency).
I fattori alla base dell’espansione internazionale delle banche sono i medesimi che spingono le imprese ad operare
all’estero. Essi sono riconducibili all’ottenimento di una serie di vantaggi già individuati da Dunning negli anni ottanta3.
Tali vantaggi, interdipendenti tra loro, si possono classificare in tre grandi categorie:
1. Vantaggi di proprietà (ownership advantages), che derivano dal controllo di specifiche
risorse trasferibili all’estero a basso costo:
- dimensione (la banca raggiunge una massa critica tale da poter agire
agevolmente in ambito internazionale),
- posizione competitiva,
- prestigio dell’istituto creditizio;
2. Vantaggi da internalizzazione, derivanti dall’integrazione di attività diverse:
- sfruttamento di economie di varietà,
- riduzione del rischio,
- accesso monopolistico agli input;
3. Vantaggi localizzativi, connessi alle caratteristiche dei paesi ospitanti:
- costi di trasporto e di comunicazione,
- costo del lavoro,
Recentemente è stato individuato quale fattore principale del processo di globalizzazione finanziaria, l’apertura internazionale dei sistemi bancari dei paesi emergenti4. Tale processo ha visto nella seconda metà degli anni novanta
il periodo di maggiore crescita che, con qualche rallentamento dovuto alla crisi finanziaria argentina, è proseguito
fino ai giorni nostri.
Sulla multidimensionalità dell’internazionalizzazione bancaria si veda, S. RICCI, su www.borsaedintorni.it
A. W. MULLINEUX, V. MURINDE, Handbook of International Banking, 2003.
J. H. DUNNING, International production and the multinational enterprise, Allen & Unwin, London 1981.
4
G. GOBBI, L’apertura internazionale dei sistemi finanziari nei paesi emergenti, ne “L’internazionalizzazione delle banche”, Intervento tenuto
nell’ambito del Seminario su “Banche e mercati italiani nella prospettiva internazionale”, S. Marco - Perugia, 19 Marzo 2004.
1
2
3
7
7
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
L’aumento della presenza di intermediari esteri nelle economie emergenti, e quindi degli investimenti diretti nel settore
finanziario (IDSF)5, è stato determinato da fattori riconducibili sia ai paesi emergenti, sia ai paesi industrializzati.
Nei paesi emergenti sono state sicuramente determinanti, come condizioni favorevoli all’ingresso di operatori esteri,
le politiche di liberalizzazione del sistema finanziario e la rimozione dei vincoli ai movimenti di capitali.
Diversamente, nei paesi industrializzati hanno influito l’innalzamento della concorrenza nei mercati interni, e la conseguente riduzione dei profitti soprattutto nelle attività tradizionali di raccolta di depositi e concessione di prestiti, e
l’innovazione tecnologica e finanziaria.
La trattazione affronterà, nella prima parte, la problematica dell’internazionalizzazione delle banche secondo due
differenti punti di vista:
- presenza all’estero delle banche italiane, in tal caso si parlerà di internazionalizzazione “attiva”;
- presenza in Italia delle banche estere, vale a dire internazionalizzazione “passiva”.
Nella seconda parte si esamineranno i servizi offerti dalle banche alle imprese che intendono agire in un contesto
internazionale. Si distinguerà tra:
- servizi di pagamento;
- servizi di finanziamento;
- servizi di garanzia;
- servizi di consulenza ed informazione.
Infine nella terza parte si analizzeranno le forme di sostegno all’internazionalizzazione, offerte dall’azione congiunta
tra banche ed enti pubblici quali Sace e Simest.
8
5
È interessante sottolineare che l’attività svolta dagli istituti creditizi in tali paesi è maggiormente orientata verso operazioni al dettaglio, in
particolare l’offerta rivolta direttamente alle famiglie e alle piccole e medie imprese.
1. L’attività internazionale
delle banche
1.1 Il grado di internazionalizzazione del sistema bancario italiano
Il sistema bancario italiano si presenta oggi come un sistema efficiente caratterizzato da un alto grado d’internazionalizzazione sia attiva, sia passiva. Ricerche ABI6 del 2007 evidenziano che 21 gruppi italiani sono presenti all’estero, e che il 35,3 per cento del totale attivo dei primi cinque gruppi bancari italiani deriva da attività estere, mentre la
percentuale di tali attività per il totale dei gruppi si posiziona sul 25,7 per cento. Il sistema è quindi parte integrante
dei maggiori centri finanziari europei e statunitensi, sebbene fino agli anni novanta fosse ancora caratterizzato da
un’elevata frammentazione, e non fosse pienamente rivolto verso mercati esteri.
Conducendo una breve disamina delle modalità operative che hanno caratterizzato la presenza delle banche italiane all’estero, dal primo dopoguerra7 ad oggi, è possibile individuare diverse fasi.
Tra il primo dopoguerra e gli anni sessanta si verifica la prima fase di espansione estera delle banche italiane. Tale
espansione è rivolta all’Africa, all’America Latina e al Nord America in quanto legata ai primi flussi migratori di comunità italiane ed alle esperienze coloniali. L’attività è ridotta dunque all’apertura di uffici di rappresentanza e succursali
finalizzata alla gestione del risparmio delle prime comunità emigrate all’estero.
Già negli anni settanta, seppur durante un periodo di crisi (crisi petrolifera), le banche iniziano a spostare il proprio
interesse verso quelle imprese italiane che intendono trovare nuove opportunità di crescita all’estero. Pertanto l’attività non si caratterizza esclusivamente nella gestione del risparmio, ma comprende anche l’esercizio del credito.
Anche gli anni ottanta si presentano come anni favorevoli per il processo d’internazionalizzazione bancario. Infatti
grazie ad agevolazioni di carattere normativo, soprattutto di tipo fiscale, ed ai progressi in campo informatico le banche spostano maggiormente la propria attenzione verso i mercati internazionali.
Negli anni novanta si ha un’inversione di tendenza. Le crisi finanziarie in Russia ed in Asia pongono l’accento sul
rischio paese, e le difficoltà legate alle differenze linguistiche, culturali e normative, con conseguente aumento dei
costi per le banche, fanno sì che esse rivolgano nuovamente la loro attenzione verso il mercato domestico.
Recentemente, con l’allargamento dell’Unione Europea ai Paesi dell’Est, l’interesse delle banche si è scisso in due
differenti direzioni. Mentre la maggior parte di esse si è indirizzata verso il mercato domestico, una minoranza ha
rivolto la propria attenzione verso i nuovi Paesi comunitari8. Proprio i Paesi dell’Europa Orientale rappresentano
oggi il secondo mercato di sbocco per l’Italia. Grazie alle potenzialità di sviluppo offerte da questi mercati, le banche
italiane hanno intrapreso una politica di acquisizioni di partecipazioni di maggioranza di istituti locali. Tale politica ha
consentito inoltre agli imprenditori italiani di localizzarsi in tali aree, potendo far riferimento ad istituti nazionali ben
radicati sul territorio. Dal 2001 al 2008 la presenza delle banche italiane nell’Europa Centro-Orientale è aumentata
di oltre il 760 per cento, è pertanto possibile sostenere che oggi l’area dell’Est Europa rappresenta il secondo mercato domestico italiano9. In particolare, nel 2007 le banche italiane hanno acquisito quote di mercato che si aggirano
intorno al 44 per cento in Croazia, al 20 per cento in Slovacchia, Ungheria, Polonia ed Austria, al 14,5 per cento in
Bulgaria, e circa il 10 per cento in Slovenia, Repubblica Ceca e Romania. Interessante risulta anche il 4 per cento
della quota di mercato tedesca.
Per il Centro Studi e Ricerche ABI si consulti il sito www.abi.it
Per il periodo precedente si veda G. DELLA TORRE, M. COCCIA, V. DE LEONARDIS, M. C. SCHISANI, La crescita del sistema finanziario
italiano dopo l’unificazione politica, 1861-1914: Financial deepening e/o errori statistici e metodologici?, Seminario presso l’Ufficio ricerche
storiche, Banca d’Italia, 27 novembre 2006.
8
R. LUPI, L’esperienza di espansione all’estero di una banca italiana, ne “L’internazionalizzazione delle banche”, Intervento tenuto nell’ambito
del Seminario su “Banche e mercati italiani nella prospettiva internazionale”, S. Marco - Perugia, 19 Marzo 2004.
9
COMMISSIONE REGIONALE ABI DEL VENETO, Lo sviluppo dei servizi bancari per l’internazionalizzazione delle imprese: esperienze a
confronto, 2008.
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7
9
9
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
L’ultimo trend degli istituti bancari italiani in tema di internazionalizzazione evidenzia un nuovo polo d’interesse nella
Turchia, nei Paesi dell’ex Unione Sovietica, in quelli del Nord Africa e del Medio Oriente. In particolare, riguardo ai
Paesi della sponda Sud del Mediterraneo ciò è determinato dalla vicinanza geografica e dalle agevolazioni fiscali
concesse agli operatori esteri.
1.1.1 Principali players
Nel processo di internazionalizzazione del sistema bancario italiano un ruolo fondamentale è stato ricoperto principalmente da due grandi gruppi finanziari: UniCredit ed Intesa Sanpaolo. Essi detengono quote significative del
mercato azionario dei Paesi dell’Europa Orientale, ed in particolare per UniCredit esso rappresenta un secondo
mercato domestico.
Diversamente altri soggetti hanno indirizzato le loro scelte principalmente verso il mercato domestico, sebbene l’attività internazionale rappresenti comunque una quota rilevante del proprio business.
In particolare BNL ha seguito una politica di riduzione del rischio dell’attività estera, seguendo congiuntamente tre
direzioni:
- rafforzamento delle attività di supporto allo sviluppo del business domestico;
- focalizzazione dell’attività principale sull’Italian related;
- dismissione delle controllate in America Latina ed in Europa.
Tuttavia BNL continua ad essere presente all’estero con Filiali, Uffici di Rappresentanza e partecipate sia in America
Latina, sia in Europa (principalmente nei maggiori centri finanziari, tra i quali Londra). Infatti essa dà molta importanza all’attività estera, ma nella prospettiva di un asset da utilizzare nei rapporti con specifici segmenti della propria
clientela, quali imprese multinazionali ed Enti Pubblici.
L’apertura verso l’estero è vista sia come un’opportunità per seguire l’attività dei propri clienti, sia come mercato nel
quale collocare la propria offerta già altamente specializzata in ambito nazionale.
Attualmente BNL intende sviluppare il proprio business domestico, ponendo contestualmente un’attenzione particolare verso mercati esteri come Cina, India, Iran e Paesi del bacino del Mediterraneo, in quanto ritiene che dalle
differenti caratteristiche specifiche di ciascuno di essi possa trarre ingenti benefici10.
Dopo questa prima analisi dell’attività della BNL, verranno esaminate di seguito le esperienze internazionali dei due
più grandi gruppi finanziari italiani: UniCredit ed Intesa Sanpaolo11.
La posizione della UniCredit Corporate Banking (UCCB)12 è ben affermata a livello mondiale. Essa infatti possiede
Filiali ed Uffici di Rappresentanza localizzati in ben 27 paesi, escludendo i Paesi dell’Est Europa.
Inoltre, come è stato precedentemente affermato, UniCredit possiede un secondo mercato domestico nell’Europa
Orientale, con una presenza stabile in 22 paesi, che le permette di godere pertanto di una posizione di vantaggio
competitivo rispetto alla concorrenza13.
Il motivo per cui il suo target è costituito principalmente dai Paesi dell’Europa centro-orientale è individuabile nelle
caratteristiche della sua clientela. Essa è costituita essenzialmente da imprese localizzate nell’Italia del Nord Est,
che vedono appunto in tali paesi il loro principale mercato di sbocco. Vale a dire che UniCredit svolge un ruolo di
supporto all’internazionalizzazione della propria clientela domestica, attraverso l’offerta di assistenza commerciale e
finanziaria in quelle aree. Ciò non esclude tuttavia una presenza diffusa e consolidata in Italia. UniCredit possiede
infatti 1500 gestori corporate e 60 centri estero nel territorio italiano.
R. LUPI, L’esperienza di espansione all’estero di una banca italiana, ne “L’internazionalizzazione delle banche”, Intervento tenuto nell’ambito
del Seminario su “Banche e mercati italiani nella prospettiva internazionale”, S. Marco - Perugia, 19 Marzo 2004.
COMMISSIONE REGIONALE ABI DEL VENETO, Lo sviluppo dei servizi bancari per l’internazionalizzazione delle imprese: esperienze a
confronto, 2008.
12
www.unicreditcorporate.it
13
In particolare, essa ha una presenza consolidata in Germania, Austria, Russia, Polonia, Bosnia-Erzegovina, Repubblica Ceca, Slovacchia,
Ungheria, Romania, Bulgaria, Slovenia, Croazia, Serbia, Ucraina, Kazakistan, Turchia, Repubbliche Baltiche.
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11
L’attività internazionale delle banche
In particolare, a supporto dell’attività estera dei suoi clienti il Gruppo UniCredit ha costituito la Direzione Cross Border
Business Management (CBBM), che opera in tre direzioni:
- stipula accordi di collaborazione con istituzioni quali ICE, SACE, e Simest, ed associazioni di categoria;
- eroga consulenza tecnica sul possibile accesso a finanziamenti e servizi bancari nei singoli paesi esteri,
tramite le sue Filiali e gli Uffici di Rappresentanza;
- fornisce assistenza per la ricerca di partners industriali e finanziari, e per l’accesso a forme
di finanziamento agevolate o coperture assicurative.
L’attività internazionale del Gruppo Intesa Sanpaolo14, diversamente dalla politica seguita da UniCredit, non si è
sviluppata per seguire le esigenze della propria clientela operante all’estero. Il Gruppo ha infatti sviluppato un network internazionale a prescindere dai movimenti dei propri clienti. Infatti, già a partire dalla fine degli anni ottanta, ha
perseguito una politica di acquisizione di quote azionarie di banche estere, e di creazione di vere e proprie filiali. In
particolare, la sua prima operazione estera risale al 1989 in Ungheria con l’acquisizione dell’Inter-Europa Bank.
Oggi, le sue controllate sono presenti in ben 13 paesi tra l’Europa dell’Est, i Paesi dell’ex Unione Sovietica, i Paesi
balcanici e l’Egitto. È interessante inoltre sottolineare come le banche controllate dal Gruppo costituiscano già banche leader all’interno del proprio mercato di appartenenza.
L’attività estera del Gruppo Intesa Sanpaolo non si esaurisce semplicemente con la costituzione di una rete di banche oltre il confine nazionale. Congiuntamente a tale rete si è sviluppata anche la Rete Internazionale Corporate.
Essa nasce essenzialmente come riferimento per le imprese multinazionali estere. Le sue dimensioni sono particolarmente ampie in quanto è composta attualmente da 40 strutture tra Banche Corporate, Filiali ed Uffici di Rappresentanza localizzati in 33 paesi del mondo. La sua presenza si estende in quasi tutti i continenti: Europa, America,
Africa ed Asia. In quest’ultimo, ad esempio, ha già stipulato accordi commerciali (in particolare in Cina ed India), e
prossimamente aprirà in Vietnam un Ufficio di Rappresentanza.
I maggiori clienti di Intesa Sanpaolo sono aziende dell’area del Nord Est dell’Italia. Proprio come sostegno per la
propria clientela, Banca Intesa ha creato recentemente, nel 2008, il “Polo di competenze per il supporto all’internazionalizzazione delle imprese” a Padova. Il Polo è stato creato con l’obiettivo di assistere le imprese italiane di qualsiasi
settore e dimensione nelle operazioni estere. Esso è sorto in Italia perché secondo la politica di sostegno alla clientela
di Intesa Sanpaolo, l’assistenza deve accompagnare l’impresa dall’organizzazione dell’attività in Italia, fino alla sua
stabilizzazione all’estero. Ed è proprio nel territorio italiano che sorgono quindi le prime esigenze delle imprese.
In particolare, le attività svolte dal Polo per il supporto all’internazionalizzazione consistono:
- nell’assistenza commerciale e finanziaria alle imprese;
- nell’individuazione di possibili opportunità di business;
- nella promozione di forme di collaborazione con istituzioni locali e nazionali;
- nella promozione di forme innovative di servizi ed interventi finanziari, come ad esempio la joint credit
facility per l’esportazione di tecnologia italiana in Egitto;
- nella ricerca di potenziali partners commerciali;
- nell’ottenimento di finanziamenti agevolati forniti dalla Simest, con la quale Banca Intesa ha stipulato
accordi di collaborazione;
- nella possibilità di assicurare le esportazioni delle imprese clienti.
Tutto ciò grazie ad un team di specialisti ed analisti dei mercati esteri.
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www.group.intesasanpaolo.com
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
1.1.2 I sistemi finanziari italiano ed europeo a confronto
Ponendo in relazione il sistema finanziario italiano col sistema europeo si evince che, sebbene fino ad un decennio
fa il nostro sistema risultasse arretrato rispetto a quello dei maggiori paesi dell’Unione, oggi esso si presenta perfettamente conforme al contesto europeo. Attualmente infatti due gruppi bancari italiani (UniCredit ed Intesa Sanpaolo)
si classificano tra i primi dieci in Europa e tra i primi venticinque nel mondo per capitale15.
Negli ultimi anni si è verificata una maggiore apertura verso l’estero da parte del nostro sistema, sia in termini di
internazionalizzazione attiva, sia passiva. Tale apertura è riconducibile a due ordini di fattori: l’alta propensione al
risparmio delle famiglie italiane e l’innalzamento del livello della concorrenza del mercato bancario nazionale.
In particolare, si è verificato un aumento del numero di filiali e succursali estere, e nel contempo un numero sempre
maggiore di soggetti esteri ha intrapreso attività nel nostro mercato nazionale. Questi ultimi da detentori di piccole
porzioni del mercato finanziario, sono diventati oggi altamente competitivi. Tutto ciò ha contribuito ad aumentare
l’efficienza e la competitività del nostro sistema finanziario, ed ha favorito la diffusione di prodotti innovativi. Infatti
la presenza di operatori bancari nazionali qualificati richiede altrettanta competenza da parte degli operatori esteri,
che devono quindi essere in grado di erogare servizi qualificati, adottare idonei sistemi di controllo interno, ed agire
ponendo particolare attenzione alla qualità dei rapporti con la clientela16.
Se consideriamo il sistema europeo nel suo complesso possiamo notare che, fino al nuovo allargamento, sono state
realizzate ridotte operazioni cross-border. A causa dell’avvicinarsi del futuro allargamento ed all’apertura nei confronti di operatori esteri, tali operazioni si sono rivolte quasi esclusivamente ai mercati dell’Europa centro-orientale.
In particolare, gli intermediari italiani, tedeschi, austriaci e francesi si rivolgono ai mercati di tali paesi, mentre le
banche britanniche si indirizzano verso l’America del Sud e l’Asia, e quelle spagnole esclusivamente verso l’America
del Sud.
Complessivamente comunque il periodo in esame si caratterizza per operazioni realizzate quasi esclusivamente
all’interno dell’Unione Europea.
Anche l’Italia risulta perfettamente al passo col trend europeo, infatti nello stesso periodo le principali operazioni
di aggregazione riguardano quasi esclusivamente il mercato domestico. Solo il 3 per cento dell’attività del nostro
sistema è volta all’acquisizione di banche estere, e maggiormente a quelle dei Paesi dell’Est17.
A seguito dell’allargamento si verifica invece un aumento di operazioni cross-border a livello europeo, che vede
l’Italia tra i principali attori con banche sia di medie, sia di grandi dimensioni.
In particolare il sistema bancario italiano si indirizza verso intermediari, anch’essi di grandi dimensioni, dei Paesi
dell’ex Unione Sovietica e del bacino sud del Mediterraneo. Ciò aumenta quindi il prestigio di tali operazioni.
L’elemento che ha contribuito ad aumentare il rilievo del sistema bancario italiano, consiste nella creazione di importanti gruppi finanziari europei per opera dei maggiori gruppi italiani. A riprova di quanto finora affermato, la principale
operazione cross-border europea ha interessato proprio uno dei maggiori gruppi bancari italiani (UniCredit) ed il
secondo gruppo bancario tedesco per attivo (HVB).
Infatti nel 2005 UniCredit, che possedeva già una dimensione internazionale con l’acquisizione di importanti banche
dell’Est Europa e degli Stati Uniti, ma comunque una dimensione inferiore rispetto a quelle dei suoi concorrenti europei, incorporando l’HVB è diventato uno tra i maggiori players bancari europei.
Oggi Unicredit-HVB riveste una posizione di rilievo in ambito europeo sia nelle attività di retail (vale a dire attività
bancarie non erogate su larga scala), sia nelle attività di corporate finance. Inoltre detiene una posizione di leader in
gran parte dei mercati dell’Europa dell’Est18.
www.ilsole24ore.com
F. SACCOMANNI, Il processo di internazionalizzazione del sistema bancario: la presenza delle banche estere in Italia, per Associazione fra
le Banche Estere in Italia - Milano, 19 febbraio 2008.
17
R. LUPI, L’esperienza di espansione all’estero di una banca italiana, ne “L’internazionalizzazione delle banche”, Intervento tenuto nell’ambito
del Seminario su “Banche e mercati italiani nella prospettiva internazionale”, S. Marco - Perugia, 19 Marzo 2004.
18
M. MESSORI, Il sistema bancario italiano in Europa, per Italiani europei. www.italianieuropei.net
15
16
12
L’attività internazionale delle banche
Significativi risultano anche i rapporti del sistema bancario italiano col sistema svizzero. Tale attività di partnership si
indirizza quasi esclusivamente al settore della gestione del risparmio di clienti di elevato prestigio19.
Infine, il quadro del sistema finanziario europeo del periodo attuale vede una diminuzione numerica di operazioni di
fusione e acquisizione, che tuttavia riguardano intermediari di maggiori dimensioni rispetto al periodo precedente.
Inoltre, si registra un aumento del numero di acquisizioni di soggetti extracomunitari.
All’interno di questo contesto il sistema bancario italiano risulta superiore a quello dei principali paesi europei. Ciò è
dimostrato dal fatto che la quota delle attività dei primi cinque gruppi italiani si attesta al 53,5 per cento, contro il 22
per cento della Germania, il 52,3 per cento della Francia ed il 40,4 per cento della Spagna20.
Tale processo deriva dallo sviluppo, negli anni, del sistema finanziario italiano:
- in un primo momento, la liberalizzazione dei movimenti di capitale ha permesso alla clientela italiana
l’accesso agli strumenti finanziari offerti da intermediari internazionali;
- in seguito, l’applicazione della Seconda Direttiva sulle istituzioni bancarie del 1992 ha permesso
alle banche italiane di aumentare la propria operatività, avvicinandole al modello della banca universale21;
- infine, la liberalizzazione dei servizi finanziari del 1993 ha consentito alle istituzioni creditizie europee di
fornire servizi in tutto il territorio dell’Unione Europea.
L’evento che ha contribuito a far sì che oggi il sistema bancario italiano abbia raggiunto livelli rilevanti in ambito europeo risulta essere l’introduzione dell’Euro. Il sistema bancario italiano ha dovuto infatti adeguarsi alla concorrenza
europea in termini di maggiore efficienza. Tale concorrenza, nel breve termine, ha influito principalmente a livello di
wholesale banking (vale a dire attività bancarie su larga scala) per poi agire anche sull’attività di retail, anche se in
maniera minore, grazie all’abbattimento delle barriere all’entrata legate all’esistenza di differenti valute. Tali condizioni hanno fatto sì che gli istituti di grandi dimensioni abbiano acquisito quote di mercato crescenti.
L’introduzione dell’Euro ha comportato una crescita dimensionale degli istituti italiani attraverso tre canali:
- espansione delle reti di sportelli;
- accelerazione dei fenomeni di concentrazione (vale a dire fusioni, incorporazioni, acquisizioni di pacchett
di maggioranza o di minoranza qualificata, costituzione di holding e strutture di partecipazione complesse);
- ricorso all’outsourcing da parte delle banche di dimensioni minori, spesso accompagnato dalla costituzione
di società consortili per la fornitura di servizi, che ha consentito loro di conseguire rilevanti benefici, pur
senza ricorrere a forme di integrazione e controllo22.
Se raffrontiamo i ricavi del sistema bancario italiano e quelli degli istituti di credito degli altri Paesi europei
si evidenziano degli aspetti interessanti23.
In generale, i ricavi del sistema bancario sono composti da:
- margine di interesse, legato all’attività di raccolta dei capitali ed al loro impiego;
- commissioni, derivanti dai servizi erogati alla clientela, come ad esempio l’emissione di carte di credito
e la consulenza.
F. SACCOMANNI, L’evoluzione del sistema finanziario italiano nel contesto europeo e internazionale, per Camera di Commercio Italiana per
la Svizzera – Zurigo, 27 giugno 2008.
20
F. SACCOMANNI, Il processo di internazionalizzazione del sistema bancario: la presenza delle banche estere in Italia, per Associazione fra
le Banche Estere in Italia - Milano, 19 febbraio 2008.
21
È quella banca abilitata ad esercitare l’attività creditizia ed una vasta serie di attività di investimento ed intermediazione finanziaria, oltre a
servizi accessori o complementari.
22
C. SALVATORI, L’evoluzione del sistema finanziario italiano, Impresa & Stato, per Camera di Commercio di Milano. www.mi.camcom.it
23
RELAZIONI ANNUALI DELLA BANCA D’ITALIA, 2008 e 2009.
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13
13
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
In base agli studi effettuati, all’interno del sistema bancario europeo la composizione dei ricavi risulta essere la stessa
indipendentemente dal paese in cui si effettua l’attività bancaria, sebbene gli impieghi varino nei diversi paesi.
L’Italia possiede la stessa percentuale di margine d’interesse degli altri paesi europei, che si attesta intorno al 60
per cento, ma gli impieghi risultano essere il doppio rispetto a quelli dei paesi europei economicamente più forti. Ciò
dimostra che i prestiti alle imprese sono la voce più rilevante degli impieghi, a causa delle dimensioni delle piccole
e medie imprese che non riescono a diversificare le fonti di finanziamento. In Europa invece gli impieghi risultano
maggiormente diversificati.
È possibile anche fare una previsione futura sull’andamento dei ricavi degli istituti di credito nei prossimi anni. In
Italia essi diminuiranno. Ciò dipende dalla circostanza che il nostro sistema bancario è focalizzato prevalentemente
sul territorio nazionale, e pertanto la chiusura delle imprese o l’aumento dei loro debiti a causa della crisi finanziaria,
ne determinerà una riduzione. Diversamente per UniCredit ed Intesa Sanpaolo che compenseranno tale riduzione
con l’incremento dei ricavi derivanti da attività estere24.
Il quadro attuale del sistema finanziario europeo, a seguito della crisi, è caratterizzato dalla presenza di due o tre
grandi gruppi bancari all’interno di ciascuno dei principali paesi membri dell’Unione Europea. Infatti il sistema finanziario britannico, tedesco, francese e spagnolo, sebbene in precedenza fossero contraddistinti da numerose banche
pubbliche e private, risultano oggi caratterizzati da pochi gruppi che agiscono come banche universali.
Anche l’Italia, come abbiamo notato, si conforma al trend europeo sebbene accanto ai due grandi gruppi principali
esistono ancora almeno quattro gruppi di rilevanti dimensioni: Banca Monte dei Paschi di Siena, Mediobanca, UBI
Banca, Banco Popolare.
14
24
O. GUERRA, M. BRAMANTE, R. TELATIN, I ricavi del sistema finanziario italiano, per Ufficio Studi UILCA - Roma, ottobre 2009.
www.uilca.it
L’attività internazionale delle banche
1.2 La presenza all’estero delle banche italiane
Come visto precedentemente, la prima presenza all’estero delle banche italiane risale agli anni venti. Da allora essa
è mutata col trascorrere degli anni. Infatti inizialmente le banche italiane, essendo influenzate dagli spostamenti
della clientela (follow client approach), privilegiano la costituzione di succursali e di uffici di rappresentanza, o la conclusione di accordi di partnership con controparti specializzate. Ne costituiscono riprova le esperienze delle prime
banche italiane in America del Sud, che appaiono come una sorta di prosecuzione dei mercati domestici.
Recentemente le operazioni estere delle banche italiane sono indipendenti dagli spostamenti dei clienti e di conseguenza anche l’attività delle banche è differente rispetto al passato. Essa è oggi incentrata sull’acquisizione di banche locali che possiedono già significative quote nei mercati di riferimento. Grazie alle conoscenze del mercato estero da parte di tali banche, i gruppi italiani hanno acquisito una posizione di leadership nei paesi di destinazione.
Anche i servizi ed i prodotti offerti dalle filiali estere si presentano differenziati. Infatti oltre alle forme di finanziamento tradizionali, quali il credito all’esportazione ed il leasing, oggi le banche offrono servizi innovativi, come il project
financing.
È quindi possibile individuare una nuova modalità operativa all’estero. In particolare in tema di internazionalizzazione attiva, ovvero di realtà bancarie italiane strutturate all’estero, gli enti creditizi possono agire secondo differenti
tipologie di scelte organizzative e gestionali. A seconda degli obiettivi prefissati e della scelta del paese su cui investire, essi possono optare per tre differenti modus operandi:
- detenzione di partecipazioni di filiali estere, coordinate da una holding (filiazione);
- creazione di filiali/succursali che costituiscono esclusivamente il trait d’union tra le esigenze della clientela
e le decisioni della casa madre;
- attività di partnership con altre banche, realizzate attraverso accordi commerciali o joint venture.
Esaminando il periodo attuale, si nota come la presenza delle banche italiane all’estero nell’ultimo anno si sia mantenuta costante rispetto all’anno precedente. Infatti alla fine del 2008 circa il 5 per cento dell’attivo delle banche italiane
e delle loro controllate è derivato da attività rivolte all’estero, vale a dire 155 miliardi di euro.
In particolare, se si considerano nel complesso i Paesi dell’Europa centro orientale, l’attivo del 2008 è pari a 148
miliardi di euro. Anch’esso stabile rispetto all’anno precedente. Tale precisazione è utile in quanto la quota di mercato detenuta dal sistema bancario italiano in questi paesi si attesta intorno al 13 per cento, la più elevata insieme
a quella detenuta dalla Germania25.
Andando nello specifico, vale a dire considerando l’attività estera dei maggiori gruppi bancari italiani, è possibile
avere un quadro della situazione attuale in cui versano le nostre banche.
I Gruppi UniCredit ed Intesa Sanpaolo hanno indirizzato la propria attività estera principalmente verso i mercati europei ed in particolare quelli dell’Europa dell’Est. Questo in un primo momento ha generato profitti per le banche che,
a seguito della crisi, si sono tramutati in debiti tali da dover ricorrere ai cosiddetti Tremonti bond26.
In particolare dalla seconda metà del 2008 Ungheria, Lettonia, Romania, Russia ed Ucraina, versano in una situazione di crisi bancaria e di crisi di cambio dovuta al ricorso al debito in valuta estera, in particolare in euro e in franchi
svizzeri. In tali paesi caratterizzati da economie con regimi di cambio flessibili, l’indebolimento delle valute locali ha
reso più oneroso il servizio del debito in valuta estera. Ciò ha determinato ripercussioni sulle banche estere maggiormente coinvolte in quelle economie dato che il rischio di cambio è generalmente sopportato dai debitori.
Attualmente i paesi in esame hanno dovuto avvalersi di aiuti internazionali del Fondo monetario e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.
RELAZIONE ANNUALE DELLA BANCA D’ITALIA, Roma, 29 maggio 2009.
Aiuti disposti dal governo italiano. Il primo istituto a farne ricorso è stato il Banco Popolare (1,45 miliari di euro) a causa dei problemi di gestione
della controllata Italease. In seguito, a marzo di quest’anno, anche UniCredit e Banca Intesa Sanpaolo hanno annunciato il ricorso a tali aiuti
per una somma di 4 miliardi di euro ciascuno.
25
26
15
15
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
La percentuale di attività svolte in tale aree rispetto all’attività totale di UniCredit si attesta intorno al 6 per cento,
mentre quella di Intesa Sanpaolo al 2 per cento. Si tratta, dunque, di percentuali significative, ma non elevate. Tuttavia, tale situazione ha determinato nel 2008 una riduzione dei depositi e delle obbligazioni estere del 9,3 per cento
rispetto all’anno precedente.
Diversamente invece in Polonia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Slovacchia e Slovenia, dove le prospettive di crescita
sono migliori che nell’area dell’euro.
Situazione favorevole, dunque, per le banche italiane che indirizzano oltre il 40 per cento della loro attività verso
l’Europa centro orientale proprio in questi paesi. Pertanto i rischi della crisi globale influiranno poco sulla loro attività
estera. È in tali realtà economiche che il Gruppo UniCredit detiene il 24,4 per cento dei ricavi totali ed il 27,6 per
cento delle proprie attività, mentre in esse il Gruppo Intesa Sanpaolo detiene il 6,5 per cento delle attività totali 27.
1.2.1 Uffici di rappresentanza, sportelli e controllate estere
Dalla fine degli anni Novanta ai primi anni del nuovo millennio, si evidenzia una diminuzione del numero delle Filiali
estere e degli Uffici di rappresentanza (UDR) italiani all’estero. Essi infatti si riducono rispettivamente da 110 Filiali
e 181 UDR, a 79 Filiali e 102 UDR. Tale chiusura delle filiali, ha determinato tuttavia l’acquisizione di quote di banche estere. Ciò è dovuto allo spostamento, negli anni, dell’interesse delle nostre banche verso l’estero. Esse infatti
dalle attività di wholesale banking, che con il progresso tecnologico possono essere gestite anche dall’Italia, si sono
indirizzate verso quelle di retail banking, attività che devono essere ben radicate nel territorio, e quindi gestite da
banche controllate.
Inoltre sempre in quegli anni, anche il volume degli attivi detenuti dagli sportelli bancari esteri, paragonato al PIL
italiano dello stesso periodo, risulta modesto. L’Italia, con 91 filiali estere e con attivi pari al 6 per cento del PIL, si
colloca tuttavia tra la media degli altri paesi europei. In particolare, tra Germania (4 per cento), e Francia e Spagna
(rispettivamente 8 e 9 per cento)28.
Negli ultimi anni il numero delle filiazioni estere si è quasi quadruplicato e quello delle succursali ha visto un lieve
aumento. Inoltre la quota dell’attivo derivante da attività estere si attesta oggi intorno al 17 per cento dell’attivo totale
degli istituti interessati.
In particolare, analizzando le controllate estere, si nota come esse siano prevalentemente presenti nei paesi
dell’Unione Europea (71) e negli altri paesi non comunitari del continente (35). In ambito non comunitario particolarmente interessante è la presenza di 11 gruppi bancari italiani operativi in Svizzera con 13 filiazioni, prevalentemente
nel settore dell’asset management29.
Mentre negli altri continenti la loro presenza è quasi nulla: 1 in America del Nord, 2 in America centrale e del Sud, 2
in Asia, 0 in Africa ed Oceania.
In merito alle Filiali ed agli Uffici di rappresentanza, facendo un paragone con i dati delle controllate, è possibile
notare un andamento costante della loro assenza in Africa ed Oceania, ma un aumento della loro presenza sia in
Asia (14), sia in America del Nord (7).
Anche in questo caso i Paesi dell’Unione Europea si confermano come i mercati con la maggiore presenza di Filiali
ed UDR, per un totale di 39. Un’elevata riduzione della loro presenza si ha invece negli altri paesi non comunitari
del continente (2).
G. DE ARCANGELIS, G. FERRI, Il vento dell’est sulle banche italiane, Finanza, aprile 2009. www.lavoce.info
G. GOBBI, L’apertura internazionale dei sistemi finanziari nei paesi emergenti, ne “L’internazionalizzazione delle banche”, Intervento tenuto
nell’ambito del Seminario su “Banche e mercati italiani nella prospettiva internazionale”, S. Marco - Perugia, 19 Marzo 2004.
29
F. SACCOMANNI, L’evoluzione del sistema finanziario italiano nel contesto europeo e internazionale, per Camera di Commercio Italiana per
la Svizzera - Zurigo, 27 giugno 2008.
27
28
16
L’attività internazionale delle banche
1.3 La presenza in Italia delle banche estere
Si è in presenza di internazionalizzazione passiva, e quindi di insediamento di banche estere in Italia, sia quando
esse costituiscono filiali/succursali nel nostro territorio, sia quando acquistano una banca locale (filiazione).
Tale scelta da parte degli operatori esteri dipende da differenti fattori, quali:
- il target dell’investimento;
- la tipologia di attività che essi intendono svolgere;
- le politiche di brand (vale a dire di marchio, immagine) seguite dal gruppo bancario;
- la clientela di riferimento;
- i fattori fiscali e normativi del nostro paese (possono rendere più o meno conveniente una tipologia rispetto all’altra).
Generalmente, gli operatori esteri costituiscono una succursale quando intendono limitare la loro attività bancaria
in Italia a determinati servizi, come ad esempio il sostegno alle attività commerciali esistenti tra il nostro paese ed il
loro paese d’origine.
Essa ha costituito fino a qualche anno fa (2005) la modalità più utilizzata dalle banche estere in Italia.
Contrariamente le banche estere acquisiscono uno o più intermediari locali, quando intendono sfruttare le opportunità del mercato italiano. Infatti tutti i sistemi bancari sono caratterizzati da asimmetrie informative, vale a dire che i
potenziali clienti non sono ben informati su tutte le differenti realtà bancarie esistenti, e quindi si affidano al marchio
conosciuto. Con l’acquisizione di intermediari italiani, che possiedono un marchio noto all’interno del nostro mercato,
le banche estere non si trovano più in una posizione di svantaggio rispetto alle realtà locali.
Tale modalità di insediamento è aumentata negli ultimi anni, fino a raggiungere nel 2007 una quota pari all’11 per
cento dell’attivo delle banche estere.
Attualmente il territorio italiano viene considerato come una buona possibilità di sviluppo per le banche estere. Infatti
negli ultimi anni si è registrato un incremento delle operazioni estere nel nostro mercato, dovuto alla necessità da
parte di tali operatori di detenere una presenza diversificata nei paesi dell’Unione. In linea con tale esigenza l’Italia,
con la sua elevata capacità di risparmio ed un buon grado di concorrenza interno, costituisce il mercato bancario più
appetibile per gli operatori esteri. Alcuni di essi intendono infatti costituire nel nostro territorio un secondo mercato
domestico 30.
Tuttavia nel corso degli anni si individuano due diverse fasi di espansione da parte di istituti esteri31.
La prima fase in tema di internazionalizzazione passiva risale al periodo 1977-1983.
Nel periodo preso in esame, lo sviluppo di insediamenti esteri in Italia si verifica contemporaneamente alla diffusione
di imprese multinazionali e ad una maggiore apertura dell’Italia nei confronti delle banche estere. Infatti i vincoli posti
alle banche italiane, da parte delle autorità di controllo, creano opportunità per gli operatori stranieri. Essi riescono
pertanto a detenere specifiche nicchie di mercato, prevalentemente nell’attività di wholesale banking.
Col trascorrere degli anni l’attività bancaria estera si è spostata dal wholesale banking verso il retail, grazie alla
possibilità di ottenere profitti superiori alla media europea in tale settore.
C. SALVATORI, L’evoluzione del sistema finanziario italiano, Impresa & Stato, per Camera di Commercio di Milano. www.mi.camcom.it
F. SACCOMANNI, Il processo di internazionalizzazione del sistema bancario: la presenza delle banche estere in Italia, per Associazione far
le banche estere in Italia, Milano, 19 febbraio 2008.
30
31
17
17
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
Il grado di apertura del sistema bancario italiano, infatti, è aumentato, tanto da essere oggi superiore a quello di altri
paesi dell’Europa continentale. Ciò ha determinato sia un incremento di succursali di banche estere, sia un aumento
di acquisizioni di quote di banche italiane. Infatti, negli anni che vanno dal 1995 al 2006, si è verificato un aumento
della quota di mercato detenuta da intermediari esteri. Essa è passata dal 5,2 per cento nel 1995, al 13,7 per cento
nel 2006. Anche l’attivo delle banche estere si è posizionato a livelli alti. Infatti nel 2007 esso ha raggiunto quasi il 19
per cento, superando la media di Germania, Francia e Spagna, in cui si aggirava intorno al 10,5 per cento.
Attualmente la composizione dell’insediamento straniero nel nostro territorio ha registrato un aumento in termini di
numero e di attivo sia di succursali, sia di filiazioni. Esso si presenta come segue.
Quasi l’8 per cento dell’attivo del sistema bancario italiano deriva dalle 79 succursali di banche estere, 69 delle quali
sono di derivazione comunitaria. Dal 2002 esse si sono raddoppiate in termini numerici, ed hanno più che raddoppiato le proprie attività.
Le restanti 10 filiali hanno dunque origine non comunitaria, 4 delle quali appartengono a paesi non facenti parte
del G10, vale a dire Brasile, Cina, Iran, Australia. In linea coi maggiori paesi dell’Europa continentale (Germania e
Francia), il loro numero e la quota del loro attivo risultano diminuiti. Ciò a causa di scelte compiute dalle case madri,
principalmente statunitensi, che preferiscono indirizzare il proprio interesse verso il mercato finanziario londinese.
Nell’ultimo periodo l’attivo derivante da filiazioni estere comunitarie è cresciuto maggiormente in Italia rispetto agli
altri paesi europei. La maggior parte di esse proviene da banche comunitarie, ed in particolare francesi, mentre la
minoranza non comunitaria deriva da banche svizzere che operano nel private banking.
La presenza di operatori esteri all’interno del nostro territorio determina sicuramente degli effetti positivi in termini di
concorrenza e di efficienza, sia nei confronti delle imprese, sia dei risparmiatori italiani.
In termini di concorrenza, si evidenzia una maggiore mobilità della clientela, dovuta alla possibilità di accedere ai servizi bancari a condizioni più vantaggiose (tecniche di pricing concorrenziali). Invece per quanto riguarda l’efficienza, si
determina la diffusione di pratiche più moderne e più trasparenti, che innescano circoli virtuosi di comportamento.
Volendo individuare gli attori principali dell’insediamento straniero, notiamo i gruppi tedeschi Allianz e Deutsche
Bank, i francesi Credit Agricole e Bnp Paribas, e l’inglese Barclays Bank.
Interessante è il caso della Barclays Italia, proprio per il suo cosiddetto british style (vale a dire modello di business
inglese), percepito positivamente in quanto esempio di trasparenza e competenza finanziaria. Essa ha agito in territorio italiano con la costituzione di filiali. Inizialmente nel 2001, con l’acquisizione delle agenzie Woolwich già presenti nel nostro territorio, ha sfruttato i vantaggi derivanti dalla notorietà di tale brand. Inoltre, offrendo i primi prodotti
bancari (mutui) tramite tale marchio, ha verificato il livello di apertura del mercato italiano.
In seguito dal 2007 ha assorbito il marchio sotto il nome di Barclays, ed ha introdotto prodotti innovativi, come i conti
deposito, i prodotti equity loan, o le diverse forme di mutuo per i lavoratori atipici. Oggi essa possiede una presenza
capillare su tutto il territorio italiano.
Altro caso interessante di innovazione estera è costituito da Ing Direct Italia. Essa già dal 2001 ha introdotto in Italia
il concetto di banca diretta in ambito retail, vale a dire di banca operativa senza filiali né sportelli, ma che opera
tramite telefono ed internet.
Il suo modello di business si basa sull’esperienza dell’olandese Postbank, vale a dire un modello di banca diretta che
utilizza telefono e posta, adattato per l’estero grazie alla diffusione dei moderni canali telematici quali Internet.
Inizialmente la sua attività in Italia si è indirizzata verso i prodotti di risparmio, attraverso l’introduzione del Conto
Arancio. Oggi essa offre anche altri prodotti, quali mutui e prodotti di investimento 32.
32
18
EDIPI CONFERENCE, Dossier Banche estere in Italia, da Azienda Banca di gennaio/febbraio 2008.
L’attività internazionale delle banche
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
BANCA
AFRICA
ALGERIA
ALGERI
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
UFF.
RAPPR.
MASSIMO DI PRIMA
INDIRIZZO: 88 Boulevard Krim Belkcem 1600 Alger
Tel. 00213-21-642244-645523
Fax 00213-21-641753
[email protected]
AFRICA
ALGERIA
ALGERI
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(El-Djazzair - Gruppo BNP Paribas)
DESK
UMBERTO DISCEPOLO
INDIRIZZO: 6, Rue de Cirta
Tel. 00213-21-603942
Fax 00213-77-0328972
[email protected]
AFRICA
EGITTO
IL CAIRO
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
TERESA MILI PRANDI
INDIRIZZO: 3, Abou El Feda Street - Zamalek
Tel. 0020-2-27356831/2/3
Fax 0020-2-27356837
[email protected]
AFRICA
EGITTO
IL CAIRO
BANK OF ALEXANDRIA
(INTESA SANPAOLO)
SUSS.
GAMBA BRUNO
Responsabile
Risk Management
INDIRIZZO: 49, Kasr El Nil street - Cairo
Tel. 0020-22-399-2000
Fax 0020-22-390-7793
www.alexbank.com
AFRICA
EGITTO
IL CAIRO
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
UFF.
RAPPR.
LEONARDO MESSANA
INDIRIZZO: Nile Hilton Commercial
Center - Office 24 - Tahrir Square - 11111 - Cairo
Tel. 0020-2-576 4441
Fax 0020-2-773 0103
[email protected]
AFRICA
LIBIA
TRIPOLI
UBAE
UFF.
RAPPR.
MAHMUD A. ELESAWI
INDIRIZZO: Omar Mukhtar Street O. - Mukhtar Investment - Complex Tripoli
G.S.P.L.A.J.
Tel. 00218 - 21 - 4446598 / 4447639
Fax 00218 - 21 - 3340352
[email protected]
AFRICA
LIBIA
TRIPOLI
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Sahara Bank - Multi-National - Gruppo
BNP Paribas)
DESK
FRANCO UNGARO
INDIRIZZO: 193 First September Street - PO Box 270
Tel. 00218 - 91 - 3665112
Fax 00218 - 21 - 3340352
[email protected]
AFRICA
MAROCCO
CASABLANCA
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
UFF.
RAPPR.
ALESSANDRO LEZZI
INDIRIZZO: 197, Bd. Zerktouni angle rue Chella - 4ème Etage, bureau n. 12
20100 - Casablanca
Tel. 00212 - 22 - 395025
Fax 00212 - 22 - 398679
[email protected]
AFRICA
MAROCCO
CASABLANCA
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
MAURO BIRAGHI
INDIRIZZO: 62, Bd D’Anfa angle Bd. Moulay Youssef - Forum Bab Abdelaziz
6 Etage - 20000 Casablanca - Maroc
Tel. 00212 - 2248.3114 / 3514
Fax 00212 - 2248.1813
[email protected]
AFRICA
MAROCCO
CASABLANCA
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Banque Marocaine pour le commerce
et l’industrie - Gruppo BNP Paribas)
DESK
LOUBNA HAIJI IDRISSI
INDIRIZZO: Lot Attawfik - Rue 1 & 3 Sidi Maarouf
Tel. 00212 - 022 - 582239
[email protected]
AFRICA
MAROCCO
CASABLANCA
UNICREDIT GROUP
(c/o ATTIJARIWAFA BANK)
DESK
GIOVANNI GIACOMAZZI
INDIRIZZO: 2, Boulevard Moulay Youssef - 20000 - Casablanca
Tel. 0039 - 335 - 6078346
Fax 0039 - 02 - 3772 - 4375
[email protected]
AFRICA
SUD AFRICA
UFF.
RAPPR.
JURGEN HETZLER
INDIRIZZO: No.1 Rockridge Road - ZA - 2193 - Johannesburg/Parktown
Tel. 0027 - 11 - 8770902
Fax 0027 - 11 - 8770901
AFRICA
TUNISIA
UFF.
RAPPR.
STEFANO FRANCHI
INDIRIZZO: Immeuble “Le Prince du Lac” - Troisième ètage, Rue du Lac de Tourkana
1053 Les Berges du Lac
Tel. 00216 - 71 - 964190 / 414
Fax 00216 - 71 - 963870
[email protected]
JOHANNESBURG HVB Group (Unicredit Group)
TUNISI
BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit)
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
19
19
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
AFRICA
TUNISIA
TUNISI
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
EMANUELE BELLINI
INDIRIZZO: Immeuble “Blue Center” - 3eme etage Rue du Lac
Constance aux Berger du Lac - 1053 - Tunis
Tel. 00216 - 71 - 965820
Fax 00216 - 71 - 965923
[email protected]
AFRICA
TUNISIA
TUNISI
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
UFF.
RAPPR.
GIORGIO MANCINI
INDIRIZZO: Immeuble Msedi /Gouia, Rue du Lac Costance,
Residence El Majd Apt n. A2.2, 2° Etage 1053 - Les Berges du Lac 2035 - Tunisi
Tel. 00216 - 71 - 961060
Fax 00216 - 71 - 961381
[email protected]
AFRICA
TUNISIA
TUNISI
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Union Bancaire pour le Commerce
et l’Industrie - Gruppo BNP Paribas)
DESK
ANTONINO CONTI
INDIRIZZO: 139, Av Libertè
Tel. 00216 - 71 - 843272
Fax 00216 - 71 - 846187
[email protected]
ALTRE EUROPA
CROAZIA
ZAGABRIA
BANCA POPOLARE
DELL’EMILIA ROMAGNA
(c/o Volksbank DD)
DESK
ANA SPREMIC
INDIRIZZO: Slovenska 24
Tel. 00385 - 1 - 6001 - 257
Fax 00385 - 1 - 6001 - 203
[email protected]
ALTRE EUROPA
SERBIA
BELGRADO
BANCA POPOLARE
DELL’EMILIA ROMAGNA
(c/o Volksbank DD)
DESK
SVETLANA RISTIC
INDIRIZZO: Business Center ‘Atrium’, Bulevar Mihaila Pupina 165 G
Tel. 00381 - 11 - 2017 052
Fax 00381 - 11 - 2013 270
[email protected]
ALTRE EUROPA
UCRAINA
LVIV
BANCA POPOLARE
DELL’EMILIA ROMAGNA
(c/o Ojsc Electronbank)
DESK
KARL SCHLAGENHAUFEN
INDIRIZZO: Grabovskogo Str. 11, UA - 79000 Lviv
Tel. 00380 - 322 - 550 - 279
[email protected]
ALTRE EUROPA
CROAZIA
ZAGABRIA
VENETO BANKA (VENETO BANCA)
DIREZIONE
FERNANDO ZAVATARELLI
INDIRIZZO: Draškovićeva, 58; 10000 - Zagreb
Tel. 00385 - 993 - 102 - 477
[email protected]
ALTRE EUROPA
CROAZIA
ZAGABRIA
VENETO BANKA (VENETO BANCA)
AGENZIA
FERNANDO ZAVATARELLI
INDIRIZZO: Draškovićeva, 58; 10000 - Zagreb
Tel. 00385 - 993 - 102 - 477
[email protected]
ALTRE EUROPA
CROAZIA
ZAGABRIA
SPANSKO
VENETO BANKA (VENETO BANCA)
AGENZIA
FERNANDO ZAVATARELLI
INDIRIZZO: Cesariceva, 71; 10000 - Zagreb
Tel. 00385 - 993 - 102 - 477
[email protected]
ALTRE EUROPA
CROAZIA
ZAGABRIA
STAGLIŠĆE
VENETO BANKA (VENETO BANCA)
AGENZIA
FERNANDO ZAVATARELLI
INDIRIZZO: Marice Barić, 9; 10000 - Zagreb
Tel. 00385 - 993 - 102 - 477
[email protected]
ALTRE EUROPA
CROAZIA
ZAGABRIA
ZVONIMIROVA
VENETO BANKA (VENETO BANCA)
AGENZIA
FERNANDO ZAVATARELLI
INDIRIZZO: Kralja Zvonimira, 78; 10000 - Zagreb
Tel. 00385 - 993 - 102 - 477
[email protected]
ALTRE EUROPA
CROAZIA
CRICKVENICA
VENETO BANKA (VENETO BANCA)
AGENZIA
FERNANDO ZAVATARELLI
INDIRIZZO: Ivana Skomerže, 1; 51260 - Crikvenica
Tel. 00385 - 993 - 102 - 477
[email protected]
ALTRE EUROPA
CROAZIA
DUBROVNIK
VENETO BANKA (VENETO BANCA)
AGENZIA
FERNANDO ZAVATARELLI
INDIRIZZO: Pile, Tiha 2; 20000 - Dubrovnik
Tel. 00385 - 993 - 102 - 477
[email protected]
20
BANCA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
L’attività internazionale delle banche
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
ALTRE EUROPA
CROAZIA
KRAPINA
VENETO BANKA (VENETO BANCA)
AGENZIA
FERNANDO ZAVATARELLI
INDIRIZZO: A. Starcevica, 1; 49000 - Krapina
Tel. 00385 - 993 - 102 - 477
[email protected]
ALTRE EUROPA
CROAZIA
PULA - ISTRA
VENETO BANKA (VENETO BANCA)
AGENZIA
FERNANDO ZAVATARELLI
INDIRIZZO: Flavijevska, 8; 52100 - Pula
Tel. 00385 - 993 - 102 - 477
[email protected]
ALTRE EUROPA
CROAZIA
PULA - TRZNICA VENETO BANKA (VENETO BANCA)
AGENZIA
FERNANDO ZAVATARELLI
INDIRIZZO: Narodni trg, 9; 52100 - Pula
Tel. 00385 - 993 - 102 - 477
[email protected]
ALTRE EUROPA
CROAZIA
RIJEKA
VENETO BANKA (VENETO BANCA)
AGENZIA
FERNANDO ZAVATARELLI
INDIRIZZO: Adamiceva, 36; 51000 - Rijeka
Tel. 00385 - 993 - 102 - 477
[email protected]
ALTRE EUROPA
CROAZIA
VARAZDIN
VENETO BANKA (VENETO BANCA)
AGENZIA
FERNANDO ZAVATARELLI
INDIRIZZO: Aleja kralja Zvonimira, 1; 42000 - Varaždin
Tel. 00385 - 993 - 102 - 477
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
CHISINAU
EXIMBANK (VENETO BANCA)
DIREZIONE
INDIRIZZO: Viale Stefan Cel Mare si Sfant, 171/1 MD - 2001 - Chisinau
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
CHISINAU N° 3
EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Via Alecu Russo, 1 MD - 2001 - Chisinau
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
CHISINAU N° 6
EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Via Kogalniceanu Mihail, 76 MD - 2009 - Chisinau
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
CHISINAU N° 7
EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Via Decebal, 139 MD - 2001 - Chisinau
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
CHISINAU N° 9
EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Viale Renasterii, 16 MD - 2005 - Chisinau
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
CHISINAU N° 11 EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Viale Stefan cel Mare si Sfant, 3 MD - 2001 - Chisinau
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
CHISINAU N° 13 EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Via Aeroport, 1 MD - 2001 - Chisinau
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
CHISINAU N° 17 EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Via Kogalniceanu Mihail, 34 MD - 2070 - Chisinau
[email protected]
21
21
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
CHISINAU N° 19 EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Viale Stefan Cel Mare si Sfant, 6 MD - 2001 - Chisinau
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
CHISINAU N° 20 EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Viale Stefan Cel Mare si Sfant, 171/1 MD - 2001 - Chisinau
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
BALTI
EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Via Stefan cel Mare, 48 Beltsy
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
CAHUL
EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Via 31 August, 13 MD - 3900 - Cagul
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
CAUSENI
EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Via Stefan cel Mare, 4 MD - 4301 - Causheni
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
COMRAT
EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Via Pobeda, 46 MD - 3805 - Comrat
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
HINCESTI
EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Via Hincu Mihalcea 148/A MD - 3401 - Hincesti
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
ORHEI
EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Via Scrisului Latin, 15/A MD - 3501 - Orhei
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
SOROCA
EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Via Kogalniceanu, 20 MD - 3006 - Soroca
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
TARACLIA
EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Viale Lenin, 111a MD - 7401 - Taraclia
[email protected]
ALTRE EUROPA
MOLDAVIA
UNGHENI
EXIMBANK (VENETO BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Via Decebal, 16 MD - 3600 - Ungen
[email protected]
AMERICA CENTRO
SUD
ARGENTINA
BUENOS AIRES
HVB Group (Unicredit Group)
UFF.
RAPPR.
INDIRIZZO: San Martin 140 - (C1004AAD) Buenos Aires
Tel. 0054 11 43 42 88 78
Fax 0054 11 43 31 37 11
AMERICA CENTRO
SUD
ARGENTINA
BUENOS AIRES
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
22
MARIEL UGARTECHE
INDIRIZZO: Maipù 1300 - Piso 23 - 1006 - Buenos Aires
Tel. 0054 - 11 - 43124969
Fax 0054 - 11 - 43124709
[email protected]
[email protected]
L’attività internazionale delle banche
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
AMERICA CENTRO
SUD
BRASILE
SAN PAOLO
UBI BANCA
UFF.
RAPPR.
ISIDORO GUERRERIO
INDIRIZZO: Alameda Ministro Rocha Azevedo 456, Ed.Jaù - 4° Andar Cj 402
Tel. 0055 - 11 - 30630454
Fax 0055 - 11 - 30633785
[email protected]
AMERICA CENTRO
SUD
BRASILE
SAN PAOLO
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
MARCO FRACCHIA
INDIRIZZO: Avenida Paulista 1842 Edificio Cetenco Plaza - Torre Norte CJ 26
01310 - Sao Paolo
Tel. 0055 - 11 - 32884109
Fax 0055 - 11 - 32830829
[email protected] - [email protected]
AMERICA CENTRO
SUD
BRASILE
SAN PAOLO
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Gruppo BNP Paribas) C/O UNIBANCO
DESK
AMERICA CENTRO
SUD
BRASILE
SAN PAOLO
UNICREDIT GROUP
UFF.
RAPPR.
GIUSEPPE SAMMARCO
INDIRIZZO: Av. Paulista 925, Conj. 141
Tel. 0055 - 11 - 32879933
Fax 0055 - 11 - 32879280
[email protected]
AMERICA CENTRO
SUD
CILE
SANTIAGO
DEL CILE
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
JEAN LUC ORSI
INDIRIZZO: Torre Centro Empresarial Kennedy - Avenida Kennedy 5757 - Piso 8
Oficina 803 - Las Condes Santiago
Tel. 0056 - 2 - 4321940
Fax 0056 - 2 - 4321945
[email protected] - [email protected]
AMERICA CENTRO
SUD
ISOLE CAYMAN
GEORGE TOWN INTESA SANPAOLO
FILIALE
GIANLUCA CORRIAS
INDIRIZZO: c/o Filiale di New York One William Street - New York NY 10004
Tel. 001 - 212 - 6073500
Fax 001 - 212 - 8092124
[email protected]
AMERICA CENTRO
SUD
MESSICO
CITTà DEL
MESSICO
HVB Group (Unicredit Group)
UFF.
RAPPR.
ALEX WEGENAST
INDIRIZZO: Paseo de las Palmas 425-801, Lomas de Chapultepec
MX - 11000 México D.F.
Tel. 0052 55 9171 - 9900
Fax 0052 55 9172 - 2620
AMERICA CENTRO
SUD
MESSICO
CITTà DEL
MESSICO
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
GIANCARLO CIRILLO
INDIRIZZO: Edificio Forum - Andres Bello 10 - 16 Piso Colonia Polanco
11560 - Mexico DF
Tel. 0052 - 55 - 52807810
Fax 0052 - 55 - 52817666
[email protected] - [email protected]
AMERICA CENTRO
SUD
VENEZUELA
CARACAS
BANCA SELLA
UFF.
RAPPR.
CLAUDIO SAPORITO
INDIRIZZO: Torre Edicampo P.H. Cruce con Av. El Parque - Urb. Campo Alegre
Tel. 00582 - 1 - 29522345
[email protected]
AMERICA DEL
NORD
USA
CHICAGO
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Gruppo BNP Paribas)
UFF.
RAPPR.
AMERICA DEL
NORD
USA
LOS ANGELES
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
DONALD BROWN
INDIRIZZO: 444, South Flower Street, 23th Floor, Suite 2360
Los Angeles CA 90071
Tel. 001 - 213 - 4893100
Fax 001 - 213 - 6222514
[email protected] - [email protected]
AMERICA DEL
NORD
USA
MIAMI
BANCA SELLA
AGENZIA
PAUL KOCH
INDIRIZZO: 801 Brickell Avenue - suite 1970
Tel. 001 - 305 - 5391000
Fax 003 - 305 - 5301603
[email protected]
AMERICA DEL
NORD
USA
NEW YORK
BANCA CARIGE
UFF.
MANDATO
DONATO GROSSER
INDIRIZZO: 305 Madison Av. - Suite 953 NY - 10165 New York
Tel. 001 - 212 - 6610435
Fax 001 - 212 - 9498192
[email protected]
INDIRIZZO: Xerox Centre, 55 West Monroe Street Suite - 3490
Tel. 001 - 312 - 4449250
Fax 001 - 312 - 4449410 / 1 / 2 / 3 / 4
[email protected]
23
23
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
24
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
AMERICA
DEL NORD
USA
NEW YORK
BANCA CASSA DI RISPARMIO
DI FIRENZE
UFF.
RAPPR.
GIOVANNI BERTACCA
INDIRIZZO: 650, Fifth Avenue, 16th floor
Tel. 001 - 212 - 4216010
Fax 001 - 212 - 7596785
[email protected]
AMERICA
DEL NORD
USA
NEW YORK
BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit)
SEDE
ALEXANDER VOLLER
Italian Desk: Luca Balestra
INDIRIZZO: 34, East 51st Street New York, N.Y. 10022
Tel. 001 - 212 - 4071600
Fax 001 - 212 - 4071786
[email protected]
AMERICA
DEL NORD
USA
NEW YORK
INTESA SANPAOLO
FILIALE
GIANLUCA CORRIAS
INDIRIZZO: One William Street New York NY 10004
Tel. 001 - 212 - 6073500
Fax 001 - 212 - 8092124
[email protected]
AMERICA
DEL NORD
USA
NEW YORK
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
FILIALE
GENNARO MICCOLI
INDIRIZZO: 55 East 59th Street 9th Fl. - New York, N.Y. 10022
Tel. 001 - 212 - 8913 600
Fax 001 - 212 - 8913 661
[email protected]
AMERICA
DEL NORD
USA
NEW YORK
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Banque of the West - Gruppo BNP
Paribas)
DESK
FRANCESCO INGARGIOLA
INDIRIZZO: 787 Seventh Av. New York
Tel. 001 - 212 - 8413117
Fax 001 - 212 - 8413388
[email protected]
AMERICA
DEL NORD
USA
NEW YORK
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Gruppo BNP Paribas)
FILIALE
ALBERTO BERTI
INDIRIZZO: 51 West 52 nd Street - 37 th floor
Tel. 001 - 212 - 5810710
Fax 001 - 212 - 4899088
[email protected]
AMERICA
DEL NORD
USA
NEW YORK
UNICREDIT GROUP
FILIALE
MAURIZIO BRENTEGANI
INDIRIZZO: 150 East 42nd Street - 29th and 32nt Floors - New York, NY 10017
Tel. 001 - 212 - 5469.600
Fax 001 - 212 - 5469675 / 8268623
[email protected] - Telex 424690 - 6801388 SWIFT: UNCRU533
ASIA
AZERBAIJAN
BAKU
YAPI KREDI BAKU (Gruppo Unicredit)
SUSS.
ASIA
CINA
GUANGZHOU
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
UFF.
RAPPR.
REBECCA ZHANG HONGBIN INDIRIZZO: Room A1708, A Tower, Center Plaza - 161 Linhexi Road - Tianhe
District - Guangzhou - 510620
Tel. 0086 - 20 - 38251001
Fax 0086 - 20 - 38251003
[email protected]
ASIA
CINA
GUANGZHOU
UNICREDIT GROUP
UFF.
RAPPR.
MARCO BETTIN
INDIRIZZO: Room 3017-3018, Citic Plaza 233 Tianhe Bei Road
Tel. 0086 - 20 - 87521988
Fax 0086 - 20 - 87521989
[email protected]
ASIA
CINA
PECHINO
BANCA CARIGE
UFF.
MANDATO
FUZZY NET SRL
INDIRIZZO: Jianguo Hotel, Room 15, Jianguomenwraj Dajie1000 20 Beijing
Tel. 0086 - 10 - 65002233 (int.138)
Fax 0086 - 10 - 65010539
ASIA
CINA
PECHINO
BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit)
UFF.
RAPPR.
PAOLO MADELLA
INDIRIZZO: Citic Building, 26th Floor, Office no. 4 - 19 Jianguo Men Wai Da Jie,
Beijing 100004
Tel. 0086 - 10 - 65003716 / 4539
Fax 0086 - 10 - 65001165
[email protected]
ASIA
CINA
PECHINO
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
UFF.
RAPPR.
ANNALISA MAZZI
INDIRIZZO: 1602, China World Tower 1 - No.1, Jianguomenwai Street
Beijing 100004
Tel. 0086 - 10 - 6505 3136
Fax 0086 - 10 - 6505 3139
[email protected]
INDIRIZZO: AZ 101428 May Street
[email protected]
L’attività internazionale delle banche
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
RAPPR.
ASIA
CINA
PECHINO
Bank Austria Creditanstalt
(Unicredit Group)
UFF.
RAPPR.
ASIA
CINA
PECHINO
HVB Group (Unicredit Group)
UFF.
RAPPR.
ASIA
CINA
PECHINO
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
LEONARDO DINI
INDIRIZZO: Capital Mansion 21st Floor, Room 86, Xin Yuan Nan Road
100004 Beijing
Tel. 0086 - 10 - 84862108
Fax 0087 - 10 - 84862185
[email protected]
ASIA
CINA
PECHINO
UNICREDIT GROUP
UFF.
RAPPR.
SILVANO RENIERI
INDIRIZZO: Scite Tower 12FL - Room 1209 22, Jianguomenwai Dajie
Tel. 0086 - 10 - 65126968 / 7183
Fax 0086 - 10 - 65127184
[email protected] - Telex 222518
ASIA
CINA
SHANGHAI
BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit)
SEDE
ASIA
CINA
SHANGHAI
UBI BANCA
UFF.
RAPPR.
LU BO
INDIRIZZO: 802, 8st floor, Hotel Equatorial Office Building 65, Yanan Road West
Shanghai, 200040 - PR China
Tel. 0086 - 21 - 62490066
Fax 0086 - 21 - 62491237
[email protected]
ASIA
CINA
SHANGHAI
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
FILIALE
PAOLO LUCIOLI
INDIRIZZO: Unit 2501-2503, 25th floor, Platinum Building, n°. 233 Taicang Road,
Shanghai 200020
Tel. 0086 - 21 - 53830417 / 8
Fax 0086 - 21 - 53830411
[email protected]
ASIA
CINA
SHANGHAI
BANCA POPOLARE
DELL’EMILIA ROMAGNA
UFF.
RAPPR.
NINA NI
INDIRIZZO: 20/F, The Centre, 989 Changle Road, Shanghai 200031
Tel. 0086 - 21 - 51175862; 0086 - 21 - 51166888
Fax 0086 - 21 - 51166899
[email protected] - [email protected]
ASIA
CINA
SHANGHAI
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
UFF.
RAPPR.
NINA NI
INDIRIZZO: Room 2027, the Center, 989 Changle Road
Tel. 0086 - 21 - 51175862
Fax 0086 - 21 - 51166899
[email protected]
ASIA
CINA
SHANGHAI
BANCO POPOLARE
UFF.
RAPPR.
LUIGI GRISI
INDIRIZZO: Cina Unit 013, 27/Fl. HSBC Tower 101 Yincheng East Road Pudong
New Area
Tel. 0086 - 21 - 68410599
Fax 0086 - 21 - 68411776
[email protected]
ASIA
CINA
SHANGHAI
BANCA POPOLARE DI VICENZA
UFF.
RAPPR.
MING LI
INDIRIZZO: Unit 3307b, the Center, No. 989 Changle Road, Xuhui District
Tel. 0086 - 21 - 54075455 / 6
Fax 0086 - 21 - 54075457
[email protected]
ASIA
CINA
SHANGHAI
UNICREDIT GROUP
UFF.
RAPPR.
SERGIO MIELE
INDIRIZZO: Rm 4108, Bank of China Tower - 200 Yincheng Road Central - Pudong
Shanghai 200120
Tel. 0086 - 21 - 68888635 / 58792666
Fax 0086 - 21 - 68888636
[email protected]
ASIA
CINA
SHANGHAI
VENETO BANCA
UFF.
RAPPR.
NINA NI
INDIRIZZO: Rm 2027, the Center, 989 Changle Rd - Shanghai 200031
Tel. 0086 - 21 - 51175862
Fax 0086 - 21 - 2151166899
[email protected]
PETER FAISTAUER
INFORMAZIONI
INDIRIZZO: 1605 Landmark Tower 1 - 8th North Dongsanhuan Road
Beijing 100004, China
Tel. 0086 - 10 - 65900546
Fax 0086 - 10 - 65900547
INDIRIZZO: 100016 Suite C305 Luftanza Center Chaoyang District 50
Liangmaqiao Road
INDIRIZZO: Unit 2401, Jin Mao Tower, 88 Century Boulevard, Pudong, Shanghai
200121
Tel. 0086 - 21 - 50470077
Fax 0086 - 21 - 50470407
[email protected]
25
25
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
26
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
RAPPR.
ASIA
CINA
SHANGHAI
INTESA SANPAOLO
FILIALE
ASIA
CINA
SHANGHAI
HVB Group (Unicredit Group)
UFF.
RAPPR.
ASIA
CINA
PECHINO
GUANGZHOU,
SHANGHAI,
TIANJIN
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Gruppo BNP Paribas)
DESK
JIANHUA FU
INDIRIZZO: 19 Floor China World Trade Center Tower 1, 1 Jianguomenwai Avenue
Tel. 0086 - 10 - 65350808
[email protected]
ASIA
COREA DEL SUD
SEOUL
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
NAM HYUK PAIK
INDIRIZZO: 6th Floor Dukheung Bldg. 1328-10 Seochodong. Seocho-ku 137
858 Seoul
Tel. 0082 - 2 - 34736412
Fax 0082 - 2 - 34736423
[email protected]
ASIA
COREA DEL SUD
SEOUL
HVB Group (Unicredit Group)
UFF.
RAPPR.
HAK YOUNG SOH CHIEF
Representative & Director
INDIRIZZO: Shinhan Bank Head Office Buldg., 120, 2-ga, Taepyung-ro, Chung-gu
KR-100-724 Seoul
Tel. 0082 - 2 - 3183330
Fax 0082 - 2 - 3183078
ASIA
GIAPPONE
TOKYO
INTESA SANPAOLO
FILIALE
ANTONIO DE SANTIS
INDIRIZZO: 7 floor, Hibiya Marine Building - 1-5-1 Yurakucho - Chiyoda-Ku
Tokyo 100 - 0006
Tel. 0081 - 3 - 35956300
Fax 0081 - 3 - 35956333
[email protected]
ASIA
GIAPPONE
TOKYO
HVB Group (Unicredit Group)
FILIALE
RYUJI SUGIZAKI
Corporate Banking
INDIRIZZO: Otremachi First Square, East Tower, 1-5-1 Otemachi, Chiyoda-ku
JP-100-0004 Tokyo
Tel. (+813) 3285 - 1667
Fax (+813) 3285 - 1338
ASIA
HONG KONG
HONG KONG
BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit)
SEDE
CLAUDIO DE LUCA
Italian Desk:
Massimo Prestipino
INDIRIZZO: 16th floor - 3A, Chater Road, Central - (Indirizzo Postale) G.P.O.
Box: 10189 Hong Kong SAR
Tel. 00852 - 25212221
Fax 00852 - 28680034
[email protected]
ASIA
HONG KONG
HONG KONG
INTESA SANPAOLO
FILIALE
SIMON DODD
INDIRIZZO: 36th Floor, The Lee Gardens N. 33 Hysan Avenue, Causeway Bay
Hong Kong S.A.R.
Tel. 0085 - 2 - 25322700
Fax 0085 - 2 - 28450209
[email protected]
ASIA
HONG KONG
HONG KONG
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
FILIALE
GIUSEPPE DE GIOSA
INDIRIZZO: Suite 1501 - 03 & 1514 - 16 - 15th Floor - One
International Finance Centre,1 - Harbour View Street - Central Hong
Tel. 00852 - 2295 2800
Fax 00852 - 2295 3131
[email protected]
ASIA
HONG KONG
HONG KONG
BANCA POPOLARE DI VICENZA
UFF.
RAPPR.
DONATELLA OLIBONI
INDIRIZZO: Suite 1306, 9 Queen’s Road, Central
Tel. 00852 - 21472955
Fax 00852 - 21472997
[email protected]
ASIA
HONG KONG
HONG KONG
BANCA POPOLARE
DELL’EMILIA ROMAGNA
UFF.
RAPPR.
CECILIA PAVANELLO
INDIRIZZO: 1113, 11/F Tower 2, Lippo Centre, 89 Queensway, Admiralty, Hong Kong
Tel. 00852 - 2522 - 0051
Fax 00852 - 2525 - 0808 / 00852 - 2845 2505
[email protected] - [email protected]
ASIA
HONG KONG
HONG KONG
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
UFF.
RAPPR.
CECILIA PAVANELLO
INDIRIZZO: 1609. 16 F Tower 2, Lippo Center, Admiralty
Tel. 00852 - 28787393
Fax 00852 - 28452505
[email protected]
ROBERTO BISAGNO
INFORMAZIONI
INDIRIZZO: China Merchants Tower 10th Fl. Room 1001 161, Lujiazui East Road
Shanghai 200120
Tel. 0086 - 21 - 58799930
Fax 0086 - 21 - 58799945
[email protected]
INDIRIZZO: 200120 Suite 24021 HSB Tower 101 Yin cheng East Road Pudong
L’attività internazionale delle banche
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
BANCA
ASIA
HONG KONG
HONG KONG
BANCO POPOLARE
UFF.
RAPPR.
EDWIN TSANG
INDIRIZZO: Hutchison House - Unit 1808 18 / FI - 10 Harcourt Road Central
Tel. 00852 - 25227608
Fax 00852 - 25219688
[email protected]
ASIA
HONG KONG
HONG KONG
HVB Group (Unicredit Group)
FILIALE
OLIVER HOFFMANN
INDIRIZZO: Hong Kong Branch 13 / F, Citic Tower No. 1 Tim Mei Avenue HKCentral
Hong Kong
Tel. 0085 2 2533-4016
Fax 0085 2 2533-4760
ASIA
HONG KONG
HONG KONG
UBI BANCA
UFF.
RAPPR.
ANDREA CROCI
INDIRIZZO: Suite 1108A, ICBC Tower, 3, Garden Road, Central
Tel. 00852 - 28787393
Fax 00852 - 28787932
[email protected]
ASIA
HONG KONG
HONG KONG
VENETO BANCA
UFF.
RAPPR.
CECILIA PAVANELLO
INDIRIZZO: 1609, 16/E Lippo Centre, Tower 2, 89 Queensway
Tel. 00852 - 25220051
Fax 00852 - 284532505
[email protected] - [email protected]
ASIA
INDIA
MUMBAI
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
ADIL KEKI FRAMJI
INDIRIZZO: 143, Maker Chambers VI - Nariman Point - Mumbai 400 021
Tel. 0091 - 22 - 22871400
Fax 0091 - 22 - 22020333
[email protected]
ASIA
INDIA
MUMBAI
BANCO POPOLARE
UFF.
RAPPR.
ASHISH GUPTA
INDIRIZZO: Suite n. 601, 6th floor. Housefin Bhavan C - 21 Bandra Kurla Complex
Bandra (East)
Tel. 00912 - 256601341
Fax 00912 - 224962266
[email protected]
ASIA
INDIA
MUMBAI
HVB Group (Unicredit Group)
UFF.
RAPPR.
SUJATA DABHOLKAR
INDIRIZZO: Maker Chambers VI, 220, Nariman Point - IN- 400 021 Mumbai
Tel. 0091 22 2288 - 6331,6332
Fax 0091 22 2288 - 2121
[email protected]
ASIA
INDIA
DESK
ASHISH GUPTA
INDIRIZZO: 1 Forbes, 6th Floor 1 DrV.B. Gandhi Marg. Mumbai 400 023
Tel. 0091 22 66182569
[email protected]
ASIA
INDIA
MUMBAI
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
UFF.
RAPPR.
PRADEEP DUBEY
INDIRIZZO: Dhraj Mahal Buinding Unit f-42, F Block Chhtrapati Shivaji Maharaj
Mang, Apollo Bunder, Colaba, Mumbai
Tel. 00912222024478
Fax 00912222024477
[email protected]
ASIA
INDIA
MUMBAI
UBI BANCA
UFF.
RAPPR.
RAJESHREE BALSARI
INDIRIZZO: 502, Bengal Chemicals Compound, Veer Savarkar Marg,Prabhadevi,
Mumbai - 400 025
Tel. 0091 - 22 - 24368186 int.
Fax 0091 - 22 - 24368191
[email protected]
ASIA
INDIA
MUMBAI
BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit)
UFF.
RAPPR.
FABIO LUCHERONI
INDIRIZZO: Dhanrhaj Mahal, apt. B - 12 Chhatrapati Shivaji Mang, Colaba Mumbai
400 001
Tel. 0091 - 22 - 22851111 / 2
Fax 0091 - 22 - 22851113
[email protected]
ASIA
INDIA
MUMBAI
UNICREDIT GROUP
UFF.
RAPPR.
V. SRINIVASAN
INDIRIZZO: 103, Maker Chamber VI Nariman Point
Tel. 0091 - 22 - 22810350
Fax 0091 - 22 - 22851190
[email protected]
ASIA
INDIA
NEW DELHI
BANCA POPOLARE DI VICENZA
UFF.
RAPPR.
PRADEEP KHANNA
INDIRIZZO: 1510-12 Narain Manzil - 23 Barakhamba Road - New Delhi 110001
Tel. 0091 - 11 - 41524344 / 45
Fax 0091 - 11 - 41524346
[email protected]
MUMBAI, DELHI BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Gruppo BNP Paribas)
CALCUTTA
BANGALORE
CHENNAI, PUNE
AHMEDABA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
27
27
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
ASIA
KAZAKHSTAN
ALMATY
ASIA
SINGAPORE
ASIA
BANCA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
UNICREDIT GROUP
UFF.
RAPPR.
SINGAPORE
UNIPOL BANCA
UFF.
RAPPR.
OTTAVIO GORI
INDIRIZZO: 16, Collyer Quay 10 - 00 Hitachi Tower Singapore 049318
Tel. 0065 - 66220855 - 97692068
Fax 0065 - 62340752
[email protected]
SINGAPORE
SINGAPORE
HVB Group (Unicredit Group)
FILIALE
MATTHIAS ZIMERMANN
Director, Corporates &
Markets Asia
INDIRIZZO: 30 Cecil Street #26-01, Prudential Tower SI Singapore 049712
Tel. 0065 - 6 - 4133784
Fax 0065 - 6 - 4133763
ASIA
SINGAPORE
SINGAPORE
INTESA SANPAOLO
FILIALE
GIOVANNI FIORENDI
INDIRIZZO: 6 Temasek Boulevard - Floor 42 - 04/05 Suntec Tower Four
Singapore 038986
Tel. 0065 - 6 - 3338270
Fax 0065 - 6 - 3338252
[email protected] - [email protected]
ASIA
THAILANDIA
BANGKOK
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
AUGUSTO PAOLO
SCAGLIONE
INDIRIZZO: 195 Empire Tower River Wing West (Tower 3) Unit 1609, 16th Floor
South Sathorn Road Yannawa Sathorn
Tel. 0066 - 2670.0429 - 31
Fax 0066 - 26700432
[email protected]
ASIA
VIETNAM
HANOI
HVB Group (Unicredit Group)
UFF.
RAPPR.
NGUYEN HONG
INDIRIZZO: Hanoi2 Ngo Quyen Street VN Hanoi
Tel. 0084 4 826 50 27
Fax 0084 4 826 50 28
ALTRE EUROPA
ALBANIA
TIRANA
AMERICAN BANK OF ALBANIA
(INTESA SANPAOLO)
SUSS.
LORENZO RONCARI
President and CEO
INDIRIZZO: Rruga Ismail Qemali, 27 Tirana
Tel. 00355 - 4 - 276000
Fax 00355 - 4 - 2248762
[email protected] - www.ambankalb.com
ALTRE EUROPA
BELGIO
BRUXELLES
BANCA MONTE PASCHI BELGIO
SUSS.
MAURO RUSCA
INDIRIZZO: Rue Joseph II 24
Tel. 0032 2 2207211
Fax 0032 2 2188391
[email protected]
ALTRE EUROPA
BOSNIA
HERZEGOVINA
BANJA LUKA
NOVA BANJALUCKA BANKA
(Unicredit Group)
SUSS.
ALTRE EUROPA
BOSNIA
HERZEGOVINA
MOSTAR
UNICREDIT ZAGREBAČKA BANKA
SUSS.
MIRIJANA KUTLE
INDIRIZZO: Kardinala Stepnica - bb BA - 88000 Mostar
Tel. 00387 3632 3099
Fax 0387 3632 3099
[email protected]
ALTRE EUROPA
BOSNIA
HERZEGOVINA
SARAJEVO
BANCA POPOLARE DI VICENZA
(c/o VOLKSBANK BH DD)
DESK
EDIN ZECO
INDIRIZZO: Frau Andjela Zvizdovica 1
Tel. 00387 33 25 00 10
[email protected]
ALTRE EUROPA
BOSNIA
HERZEGOVINA
SARAJEVO
HVB Central Profit Banka d.d.
(Unicredit Group)
FILIALE
ALTRE EUROPA
BOSNIA
HERZEGOVINA
SARAJEVO
BANCA POPOLARE
DELL’EMILIA ROMAGNA
(c/o VOLKSBANK BH DD)
DESK
28
INDIRIZZO: 050010 41, Kazibek Bi Str.
Tel. +7 327 298 09 97 / 98
Fax +7 327 298 09 97
[email protected]
INDIRIZZO: Marije Bursac 7 - Banja Luka
Tel. 00387 51 243 257, 243 204
INDIRIZZO: Zelenih Beretki 24 - 71000 Sarajevo
Tel. 00387 33 222 999
Fax 00387 33 253 690
www.hvb-cpb.ba
EDIN ZECO
INDIRIZZO: Frau Andjela Zvizdovica 1
Tel. 00387 33 25 00 10
Fax 00387 33 29 56 03
[email protected]
L’attività internazionale delle banche
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
ALTRE EUROPA
BOSNIA
HERZEGOVINA
SARAJEVO
ALTRE EUROPA
CROAZIA
SPLIT
ALTRE EUROPA
CROAZIA
ALTRE EUROPA
BANCA
TIPO
RAPPR.
LIVIO MANNONI
Finance Division
INFORMAZIONI
INTESA SANPAOLO
BANKA BOSNIA HERCEGOVINA
(INTESA SANPAOLO)
SUSS.
INDIRIZZO: Obala Kulina bana 9a, 7100 Sarajevo
Tel. 00387 33 497 555
Fax 00387 33 497 589
www.upibanca.ba - [email protected]
HVB Splitska banka d.d.
(Unicredit Group)
FILIALE
ZAGABRIA
BANCA POPOLARE DI VICENZA
(c/o Volksbank DD)
DESK
SANDRA POSIC
INDIRIZZO: Varsavska 9 HR 10000
Tel. 00385 1 6001 - 285
[email protected]
CROAZIA
ZAGABRIA
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
IVAN PAULOVIC
INDIRIZZO: Rackoga 10 - 10000 Zagreb
Tel. 00385 - 1 - 4610336
Fax 00385 - 1 - 4623474 / 5
[email protected]
ALTRE EUROPA
CROAZIA
ZAGABRIA
PBZ Privredna Banka Zagreb
(INTESA SANPAOLO)
SUSS.
MARCO CAPELLINI
Vice Presidente
INDIRIZZO: Rackoga 6 10000 Zagreb
Tel. 00385 1 636 0000
Fax 00385 1 636 0063
www.pbz.hr - [email protected]
ALTRE EUROPA
CROAZIA
ZAGABRIA
UNICREDIT ZAGREBAČKA BANKA
SUSS.
CLAUDIO BIANCHI
INDIRIZZO: Paromlinska 2 10000 Zagreb
Tel. 00 385 1610 4170
Fax 00385 1610 4881
[email protected]
ALTRE EUROPA
MACEDONIA
SKOPJE
Bank Austria Creditanstalt
(Unicredit Group)
SUSS.
ALTRE EUROPA
PRINCIPATO
DI MONACO
MONACO
CAPITALIA LUXEMBOURG
(GRUPPO UNICREDIT)
AGENZIA
FEDERICO LIMITI
(Direttore)
INDIRIZZO: Les Villas del Sol, 47, 49, Boulevard d’Italie MC 98007
Tel. 00377 97970110
Fax 00377 93252017
[email protected]
ALTRE EUROPA
PRINCIPATO
DI MONACO
MONACO
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
(Suisse) S.A.
FILIALE
DAVIDE DE GOTTARDI
INDIRIZZO: 3, Rue Princesse Florestine
Tel. 00377 / 99 / 996464
Fax 00377 / 99 / 996465
ALTRE EUROPA
PRINCIPATO
DI MONACO
MONACO
MONTE PASCHI MONACO
SUSS.
STEFANO MALFERRARI
INDIRIZZO: 1 Av. Del Citronniers BP 97
Tel. 00377 93258133
Fax 0377 97976570
[email protected]
ALTRE EUROPA
RUSSIA
MOSCA
BANCA CARIGE
UFF.
MANDATO
SERGIO VERNA
INDIRIZZO: Lavrushinskij per 17, Korpus 5 - KV. 83 Moscow
Tel. 007 - 495 - 9591088
Fax 007 - 495 - 9592948
ALTRE EUROPA
RUSSIA
MOSCA
UBI BANCA
UFF.
RAPPR.
FERDINANDO PELAZZO
INDIRIZZO: Business Centre “Sheremetyevsky” 109012 Moscow
Nikolskaya str. 10 7th floor
Tel. 007 495 7254466
Fax 007 495 7254465
[email protected]
ALTRE EUROPA
RUSSIA
MOSCA
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
ANTONINO FALLICO
INDIRIZZO: Petroverigskij pereulok 2, bld 2 - 01000 Moscow
Tel. 007 - 495 - 4118080
Fax 007 - 495 - 4118081
[email protected] - [email protected]
INDIRIZZO: Rud-era Boškovića 16 - 21000 Split
Tel. 00385 21 304 304
Fax 00385 21 304 034
www.splitskabanka.hr
BIC: BACXHR22
INDIRIZZO: Dimitrie Cupovski 4 - 2/6 1000 Skopje
Tel. 00389 2 3215 130
Fax 00389 2 3215 140
29
29
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
ALTRE EUROPA
RUSSIA
MOSCA
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Bostok - Gruppo BNP Paribas)
DESK
GIUSEPPE CAGNONI
INDIRIZZO: 26, Btdg 2 Krasnaya Presnya Ulitsa
Tel. 00213 - 21- 642244 - 645523
Fax 00213- 21- 641753
[email protected]
ALTRE EUROPA
RUSSIA
MOSCA
BANCO POPOLARE
UFF.
RAPPR.
MAURIZIO ZUCCHETTI
INDIRIZZO: Regus Center - 5th Flooor Embankment Tower - Krasnopresnenskaya
nab. 18 block C - 123317 Moscow
Tel. 007 495 9677909
Fax 007 495 9677600
[email protected]
ALTRE EUROPA
RUSSIA
MOSCA
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
UFF.
RAPPR.
VALERIO ROMANO
INDIRIZZO: Romanov Pereulok, 4 - 125009 Moscowc
Tel. 007 - 495 - 641 1249
Fax 007 - 495 - 641 1250
[email protected]
ALTRE EUROPA
RUSSIA
MOSCA
HVB Group (Unicredit Group)
UFF.
RAPPR.
MICHAEL TAWROWSKY
INDIRIZZO: Prechistenskaya nab. 9 - Moskwa 119034
Tel. 007 - 495 - 258 7258
Fax 007 - 495 - 258 7272
www.imb.ru
BIC: IMBKRUMM
ALTRE EUROPA
RUSSIA
MOSCA
MEDIOBANCA
UFF.
RAPPR.
FILIPPO BOCCHINO
INDIRIZZO: Podsosensky Pereulok 20 / 12, Build. 1 - 1A
Tel. 007 - 495 - 9172410
Fax 007 - 495 - 9178867
[email protected]
ALTRE EUROPA
RUSSIA
MOSCA
UNICREDIT GROUP
UFF.
RAPPR.
PIERLUIGI VIDORNO
INDIRIZZO: Pokrovskj boulevard 4/17 Building 1 - Office 43
Tel. 007 - 495 - 9377060 / 007- 495 - 9377061 / 007 - 495 - 9377062
Fax 007 - 495 - 9377064
[email protected]
ALTRE EUROPA
RUSSIA
MOSCA
KMB BANK (INTESA SANPAOLO)
SUSS.
ELIANO LODESANI
Consigliere
INDIRIZZO: 31 Shabolovka St., bldg. B,115162 Moscow
Tel. 007 495 967 30 60
Fax 007 495 789 68 27
www.kmb.ru - [email protected]
ALTRE EUROPA
RUSSIA
MOSCA
ZAO BANCA INTESA
(Gruppo IntesaSanpaolo)
SUSS.
ANTONINO FALLICO
SANDRO ZANUS MICHIEI
INDIRIZZO: Petroverigskij pereulok 2, bld 2 - 01000 Moscow
Tel. 007 - 495 - 4118070
Fax 007 - 495 - 4118071
[email protected]
ALTRE EUROPA
SERBIA
BELGRADO
BANCA POPOLARE DI VICENZA
(C/O VOLKSBANK AD)
DESK
GORDANA MATIC
INDIRIZZO: Business Center ‘Atrium’, Bulevar Mihaila Pupina 165 G
Tel. 00381 - 11 - 2013 203
[email protected]
ALTRE EUROPA
SERBIA
BELGRADO
BANCA INTESA BEOGRAD
(INTESA SANPAOLO)
SUSS.
GIANCARLO MIRANDA
Chief Operating Officer
INDIRIZZO: Milentija Popovica 7b - 11070 Novi Beograd
Tel. 00381 11 201 1200
Fax 00381 11 201 1207
www.bancaintesabeograd.com - [email protected]
ALTRE EUROPA
SERBIA
BELGRADO
UNICREDIT BANK SERBIA
SUSS.
ALTRE EUROPA
SLOVACCHIA
BRATISLAVA
VUB Banka (INTESA SANPAOLO)
SUSS.
IGNACIO JAQUOTOT
Ceo and Vice Chairman
of Management Board
INDIRIZZO: Mlynské nivy 1, 829 90
Tel. 00421 2 5055 1111
Fax 00421 2 5556 6656
www.vub.sk - [email protected]
ALTRE EUROPA
SVEZIA
STOCCOLMA
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
GUY PASHLEY
INDIRIZZO: c/o Filiale di LONDRA 90 Queen Street - London EC4N 1SA
Tel. 0044 - 20 - 72148018
Fax 0044 - 20 - 72362698
[email protected] - [email protected]
30
BANCA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
INDIRIZZO: Rajićeva 27 - 29 11000 Beograd
Tel. 00381 11 3204 500
Fax 00381 11 3342 200
www.hvb.co.yu
BIC: BACXCSBG
L’attività internazionale delle banche
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
BASILEA
CANTONE DI
BASILEA
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
BIASCA
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
LOSANNA
BANQUE DE DEPOTS ET DE GESTION
(GRUPPO UBI BANCA)
FILIALE
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
LOSANNA
BANQUE DE DEPOTS ET DE GESTION
(GRUPPO UBI BANCA)
FILIALE
ROY KIENAST
INDIRIZZO: Avenue du Theatre 14 - Losanne
Tel. 0041 21 3418610
Fax 0041 21 3418507
[email protected]
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
LOSANNA
BANQUE DE DEPOTS ET DE GESTION
(GRUPPO UBI BANCA)
FILIALE
PIERGIUSEPPE VESCOVI
INDIRIZZO: Piazza Riforma 3 Lugano
Tel. 0041 91 9113870
Fax 0041 91 911380621
[email protected]
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
LUGANO
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
(Suisse) S.A.
DIREZ.
GEN.
E AGENZIA
BRUNELLO PERUCCHI
INDIRIZZO: Via Luvini 2a
Tel. 0041 / 58 / 8553000
Fax 0041 / 58 / 8553015
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
LUGANO
BANCO POPOLARE
(Banca Aletti)
SUSS.
FELICE ANGELO PANIGONI
INDIRIZZO: Via C.Maraini 11
Tel. 004191.9118111
Fax 004191.9118181
[email protected]
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
(Suisse) S.A.
FILIALE
DOMINIK MÜLLER
INDIRIZZO: Greifengasse 18 - Casella postale 30
Tel. 0041 / 58 / 8553900
Fax 0041 / 58 / 8553915
BELLINZONA
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
CANTONTICINO (Suisse) S.A.
FILIALE
LUCA CASTELLI
INDIRIZZO: Viale Stazione 26 - Casella postale 2023
Tel. 0041 / 58 / 8553500
Fax 0041 / 58 / 8553515
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
(Suisse) S.A.
AGENZIA
ANDREA MELCHER
INDIRIZZO: Piazza Centrale 1
Tel. 0041 / 58 / 8554250
Fax 0041 / 58 / 8554265
CASTASEGNA
CANTONE DEI
GRIGIONI
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
(Suisse) S.A.
AGENZIA
WERNER RUINELLI
INDIRIZZO: Località Farzett
Tel. 0041 / 58 / 8553750
Fax 0041 / 58 / 8553765
CELERINA
CANTONE DEI
GRIGIONI
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
(Suisse) S.A.
AGENZIA
FILIPPO FORCELLA
INDIRIZZO: Via Maistra 104
Tel. 0041 / 58 / 8553700
Fax 0041 / 58 / 8553315
CHIASSO
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
CANTONTICINO (Suisse) S.A.
FILIALE
ENRICO ZANIN
INDIRIZZO: Corso San Gottardo 30
Tel. 0041 / 58 / 8554000
Fax 0041 / 58 / 8554015
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
(Suisse) S.A.
FILIALE
ALEXANDER BLATTER
INDIRIZZO: Bahnhofstrasse 9
Tel. 0041 / 58 / 8553850
Fax 0041 / 58 / 8553865
LOCARNO
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
CANTONTICINO (Suisse) S.A.
FILIALE
FABIO VICENTINI
INDIRIZZO: Piazza Muraccio - Casella postale 961
Tel. 0041 / 58 / 8553550
Fax 0041 / 58 / 8553565
COIRA
CANTONE DEI
GRIGIONI
INDIRIZZO: Avenue du Theatre 14 - Losanne
Tel. 0041 - 21 - 3418610
Fax 0041 - 21 - 3418507
[email protected]
31
31
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
LUGANO
CREDEM
FILIALE
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
LUGANO
SANPAOLO BANK SUISSE
SUSS.
INDIRIZZO: Via frasca 5 Lugano
Tel. 0041 912608282
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
LUGANO
FIDEURAM BANK (INTESASANPAOLO)
CONTR.
INDIRIZZO: Via Canova 1 Lugano
Tel. 0041 91 9102900
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
LUGANO
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
(Suisse) S.A.
SEDE
BRUNELLO PERUCCHI
INDIRIZZO: Via Maggio 1 - Casella postale 5832
Tel. 0041 / 58 / 8553100
Fax 0041 / 58 / 8553115
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
LUGANO
CASSARATE
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
(Suisse) S.A.
AGENZIA
MASSIMO ALIANO
INDIRIZZO: Piazza Bossi 2
Tel. 0041 / 58 / 8553250
Fax 0041 / 58 / 8553265
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
MENDRISIO
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
(Suisse) S.A.
AGENZIA
MICHELE LURATI
INDIRIZZO: Piazzetta Borella
Tel. 0041 / 58 / 8554200
Fax 0041 / 58 / 8554215
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
MENDRISIO
BANQUE DE DEPOTS ET DE GESTION
(GRUPPO UBI BANCA)
FILIALE
ALBERTO CONCONI
INDIRIZZO: Via Franscini, 6
Tel. 0041 - 91 - 6406920
Fax 0041 - 91 - 6406911
[email protected]
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
NEUCHATEL
BANQUE DE DEPOTS ET DE GESTION
(GRUPPO UBI BANCA)
FILIALE
DIMITRI CONSOLI
INDIRIZZO: Fauborg de l’Hopital
Tel. 0041 - 32 - 7276740
Fax 0041 - 32 - 7276708
[email protected]
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
PONTRESINA
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
(Suisse) S.A.
AGENZIA
ANNA SCHLUMPF
INDIRIZZO: Via Maistra 85
Tel. 0041 / 58 / 8554300
Fax 0041 / 58 / 8554315
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
POSCHIAVO
CANTONE DEI
GRIGIONI
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
(Suisse) S.A.
AGENZIA
GIANCARLO CATHIENI
INDIRIZZO: Strada San Bartolomeo
Tel. 0041 / 58 / 8553650
Fax 0041 / 58 / 8553665
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
SAN GALLO
CANTONE DI
SAN GALLO
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
(Suisse) S.A.
FILIALE
ENRICO PEROTTO
INDIRIZZO: Teufenerstrasse 3 - Casella postale 1330
Tel. 0041 / 58 / 8553800
Fax 0041 / 58 / 8553915
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
ST. MORITZ
CANTONE DEI
GRIGIONI
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
(Suisse) S.A.
FILIALE
ROBERTO CRAMERI
INDIRIZZO: Via dal Bagn 9
Tel. 0041 / 58 / 8553600
Fax 0041 / 58 / 8553615
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
ZURIGO
HVB Group (Unicredit Group)
UFF.
RAPPR.
ERWIN SCHULER
Director,
Head of Corporate Banking
INDIRIZZO: Bellerivestr. 5 - CH - 8034 Zurich
Tel. 0041 / 43 / 4883900
Fax 0041 / 43 / 4883910
32
BANCA
TIPO
RAPPR.
DAVIDE MARMONDI
INFORMAZIONI
INDIRIZZO: Via S. Balestra 22
Tel. 0041 - 91 - 9125555
Fax 0041 - 91 - 9125522
L’attività internazionale delle banche
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
ZURIGO
FIDEURAM BANK (INTESASANPAOLO)
CONTR.
ALTRE EUROPA
SVIZZERA
ZURIGO
CANTONE DI
ZURIGO
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
(Suisse) S.A.
FILIALE
ROBERTO SOGLIA
INDIRIZZO: Uraniastrasse 14
Tel. 0041 / 58 / 8553950
Fax 0041 / 58 / 8553965
ALTRE EUROPA
UCRAINA
KIEV
BANK PEKAO UKRAINE LTD
(Unicredit Group)
SUSS.
FEDERICO RUSSO
INDIRIZZO: 39 A Saksaganskogo Str. Kiev
Tel. 00380 44 230 3832
Fax 00380 44 230 3839
[email protected]
ALTRE EUROPA
UCRAINA
KIEV
Joint Stock Commercial Bank
HVB Bank Ukraine (Unicredit Group)
SUSS.
INDIRIZZO: 14 - A, Yaroslaviv val - 01034 Kyiv
Tel. 00380 44 230 3300
Fax 00380 44 230 3391
www.hvb.com.ua
BIC: BACXUAUK
ALTRE EUROPA
UCRAINA
LUTSK
UNICREDIT BANK UKRAINA
SUSS.
INDIRIZZO: 43016 D. Galytskogo Str. 14
Tel. 00380 332776210
Fax 00380 33 2720357
ALTRE EUROPA
UCRAINA
KIEV
PRAVEX BANK (INTESA SANPAOLO)
SUSS.
SILVIO PEDRAZZI
(dal 27 Settembre)
INDIRIZZO: 9/2 Klovsky Uzviz - Kiev
Tel. 00380 44 2011662 - 1
Fax 00380 442011780
[email protected] - www.pravex.com
MEDIO ORIENTE
ARABIA SAUDITA
RIYADH
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Gruppo BNP Paribas)
DESK
LUIGI ARDIZZONE
INDIRIZZO: 7th Floor, Emaar Building N.1 Burj Dubai Square - P.O. Box 7233 - Dubai
Tel. 00971 4 4248311
[email protected]
MEDIO ORIENTE
BAHRAIN
MANAMA
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Gruppo BNP Paribas)
DESK
LUIGI ARDIZZONE
INDIRIZZO: 7th Floor, Emaar Building N.1 Burj Dubai Square - P.O. Box 7233 - Dubai
Tel. 00971 - 4 - 4248311
[email protected]
MEDIO ORIENTE
EMIRATI ARABI
UNITI
ABU DHABI
HVB Group (Unicredit Group)
UFF.
RAPPR.
MEDIO ORIENTE
EMIRATI ARABI
UNITI
DUBAI
INTESA SANPAOLO
FILIALE
LUIGI LANDONI
INDIRIZZO: DIFC - Dubai International Financial Centre Building 1, 3rd Fl.
The Gate Village 1 - P.O. Box 506736 - Dubai
Tel. 00971 - 4 - 3729100
Fax 00971 - 4 - 3230990
[email protected]
MEDIO ORIENTE
EMIRATI ARABI
UNITI
DUBAI
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
FABIO ZUCCHELLI
INDIRIZZO: Al Abass Group Building Kalid Bin Al - Waleed Street, Bur Dubai
P.O. Box 32643 - Dubai
Tel. 00971 - 4 - 3558988
Fax 00971 - 4 - 3558986
[email protected] - [email protected]
MEDIO ORIENTE
IRAN
TEHERAN
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
AMIR HOSSEIN MEHRAN
INDIRIZZO: 1075, Vali Asr. Avenue Shahab Bldg, 7th floor 702 / 3 Corner Ramatia
Alley 15118 Teheran
Tel. 0098 - 21 - 88714831 / 2
Fax 0098 - 21 - 88714708
[email protected]
MEDIO ORIENTE
IRAN
TEHERAN
HVB Group (Unicredit Group)
UFF.
RAPPR.
GITY KAUTZ
Head of A/CEE Desk
INDIRIZZO: Africa Expressway 244 - Navak Building, 5th floor 15186 Tehran
Tel. 0098 912 306 90 07
INDIRIZZO: Stockerstrasse 14 Zurigo
Tel. 0041 1 2061177
INDIRIZZO: Alia Tower, Office 021, Shk. Khalifa Bin Zayed Street - P.O. Box 52835
Abu Dhabi
Tel. 00971 - 2 - 6775111
Fax 00971 - 2 - 6778866
33
33
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
MEDIO ORIENTE
IRAN
TEHERAN
MEDIO ORIENTE
KUWAIT
MEDIO ORIENTE
BANCA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
MEDIOBANCA
UFF.
RAPPR.
KUWAIT - CITY
INTESA SANPAOLO
(c/o Commercial Bank of Kuwait)
DESK
SERGIO ZEME
INDIRIZZO: Mubarak Al-Kabeer Street P.O. Box 2861 Safat, 13029 Kuwait
Tel. 00965 241 1001 223
Fax 00965 241 9308
[email protected] - [email protected]
KUWAIT
KUWAIT - CITY
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Gruppo BNP Paribas)
DESK
LUIGI ARDIZZONE
INDIRIZZO: 7th Floor, Emaar Building N.1 Burj Dubai Square - P.O. Box 7233 Dubai
Tel. 00971 4 4248311
[email protected]
OCEANIA
AUSTRALIA
SYDNEY
HVB Group (Unicredit Group)
UFF.
RAPPR.
PAESI OFFSHORE
BAHAMAS
NASSAU
INTESA SANPAOLO
FILIALE
GIANLUCA CORRIAS
INDIRIZZO: c/o Filiale di New York One William Street New York NY 10004
Tel. 001 - 212 - 6923000
Fax 001 - 212 - 6923046
[email protected]
PAESI OFFSHORE
LIBANO
BEIRUT
BANCA DI ROMA
(Gruppo Unicredit)
SEDE
VALERIO BERT
INDIRIZZO: Beirut Central District - Place de l’Etoile Area Maarad Street Banca di
Roma Building
Tel. 00961 - 1 - 971000
Fax 00961 - 1 - 970134
[email protected]
PAESI OFFSHORE
LIBANO
BEIRUT
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
BERTA ARAMAN
INDIRIZZO: 1170, Place de l’Etoile Assicurazioni Generali Building 3 floor
Beirut 1107 2240
Tel. 00961 - 1 - 980550
Fax 00961 - 1 - 980509
[email protected]
UE
AUSTRIA
DORNBIRN
BANCA DI TRENTO E BOLZANO
(Gruppo Intesa Sanpaolo)
UFF.
RAPPR.
CHRISTOPH GASSER
INDIRIZZO: Lusternauerstrasse 64
Tel. 0043 - 5572386462
Fax 0043 - 55723864624
UE
AUSTRIA
INNSBRUCK
BANCA DI TRENTO E BOLZANO
(Gruppo Intesa Sanpaolo)
FILIALE
FURIO WALTER BERNARDINI INDIRIZZO: Wilhelm Greil Strasse 4
RUDOLF WOPFNER
Tel. 0043 - 512582111
Fax 0043 - 512572111
[email protected]
UE
AUSTRIA
VIENNA
Bank Austria Creditanstalt
(Unicredit Group)
SEDE
UE
AUSTRIA
VIENNA
INTESA SANPAOLO
FILIALE
UMBERTO SESSA
INDIRIZZO: Kolingasse 12 A - 1090 Wien
Tel. 0043 - 1 - 53655
Fax 0043 - 1 - 53655200
[email protected] - [email protected]
UE
BELGIO
BRUXELLES
BANCA DI ROMA
(Gruppo Unicredit)
UFF.
RAPPR.
COSIMO RUPPI
INDIRIZZO: Avenue Louise 480 (14° Etage) B - 1050 Bruxelles
Tel. 0032 - 2 - 5142909
Fax 0032 - 2 - 5144134
[email protected]
UE
BELGIO
BRUXELLES
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
ALESSANDRA PERRAZZELLI INDIRIZZO: International Affairs - Square de Meeus, 35 B - 1000 Bruxelles
Tel. 0032 - 2 - 6400080
Fax 0032 - 2 - 6402674
[email protected]
34
INDIRIZZO: 57, West Taban Street Africa Avenue - Local. Teheran 19689
INDIRIZZO: Level 30 / 88, Philippst. - Sydney 2000 NSW
Tel. 0061 2 93 75-23 80
Fax 0061 2 93 75-23 88
INDIRIZZO: A - 1010 Vienna, Schottengasse 6 - 8; A - 1010 Vienna, Am Hof 2;
A - 1030 Vienna, Vordere Zollamtsstrasse 13
Tel. 0043 0 50505 - 0
Fax 0043 0 50505 56155
[email protected] - www.ba-ca.com
L’attività internazionale delle banche
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
UE
BELGIO
BRUXELLES
UNICREDIT GROUP
UFF.
RAPPR.
PETER RIEGER
INDIRIZZO: Avenue de Cortenbergh 89 - Box 6 B - 1000 Brussels
Tel. 0032 - 2 - 7354122
Fax 0032 - 2 - 7369816
[email protected]
UE
BELGIO
BRUXELLES
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
UFF.
RAPPR.
GIUSEPPE IADICICCO
INDIRIZZO: 7, Rue Joseph II, 24 B - 1040 Bruxelles
Tel. 0032 2 2172100
Fax 0032 2 2192946
[email protected]
UE
BULGARIA
SOFIA
UNICREDIT BULBANK
SUSS.
ALDO ANDREONI
INDIRIZZO: 7, Sveta Nedelya Square 1000 Sofia
Tel. 00359 2 9232846
[email protected]
UE
BULGARIA
SOFIA
HVB Bank Biochim AD
(Unicredit Group)
SUSS.
INDIRIZZO: 1 Ivan Vazov Str. 1026 Sofia
Tel. 00359 2 9269 210
Fax 00359 2 9269 440
www.biochim.com
BIC: BACXBGSF
UE
ESTONIA
TALLINN
UNICREDIT BANKI ESTONIA
SUSS.
INDIRIZZO: Liivalaia 13 / 15 - 10118 Tallinn
Tel. 0037 2 6688 300
Fax 0037 2 6688 309
www.hvb.ee
BIC: VUWBEE2X
UE
FRANCIA
MENTONE
BANCA REGIONALE EUROPEA
(GRUPPO UBI BANCA)
AGENZIA
INDIRIZZO: Avenue de Verdun, 21
Tel. 0033 - 4 - 97118100
Fax 0033 - 4 - 93524276
UE
FRANCIA
NIZZA
BANCA CARIGE
AGENZIA
INDIRIZZO: Rue Maccarani 8
Tel. 0033 - 4 - 93822828
Fax 0033 - 4 - 93823333
[email protected]
UE
FRANCIA
NIZZA
BANCA REGIONALE EUROPEA
(GRUPPO UBI BANCA)
FILIALE
INDIRIZZO: 5, Avenue de Suede
Tel. 0033 - 4 - 97036080
Fax 0033 - 4 - 93824295
[email protected]
UE
FRANCIA
PARIGI
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Gruppo BNP Paribas)
DESK
CATERINA PETTINATI
INDIRIZZO: 5 Bis Place de la Defense Puteaux
Tel. 0033 1 41268228
Fax 0033 1 41268309
[email protected]
UE
FRANCIA
LIONE
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Gruppo BNP Paribas)
DESK
FABIANA DONA
INDIRIZZO: 20 Rue de la Villette - Lyon 3eme
Tel. 0033 0471123329
Fax 0033 1 41268309
[email protected]
UE
FRANCIA
PARIGI
BANCA POPOLARE DI MILANO
(c/o Credit Industriel et Commercial)
DESK
LORENZO GIORGI
INDIRIZZO: 6, Avenue de Provece F - 75452 Paris Cedex
Tel. 0033 - 1 - 45969958
Fax 0033 - 1 - 45969954
[email protected]
UE
FRANCIA
PARIGI
BANCA DI ROMA
(Gruppo Unicredit)
SEDE
FRANCESCO BAROLO
INDIRIZZO: 66, Rue Pierre Charron 75008 Parigi
Tel. 0033 - 1 - 49526952
Fax 0033 - 1 - 49526984
[email protected]
UE
FRANCIA
PARIGI
MONTE PASCHI BANQUE
SUSS.
CARLO ROMEO CELIA
INDIRIZZO: 7, Rue Meyerbeer
Tel. 0033 1 40078900
Fax 0033 1 47423314
[email protected] - [email protected]
35
35
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
36
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
RAPPR.
UE
FRANCIA
PARIGI
HVB Group (Unicredit Group)
FILIALE
UE
FRANCIA
PARIGI
MEDIOBANCA
FILIALE
UE
FRANCIA
PARIGI
BANCA INTESA (FRANCE)
S.A. (Gruppo Intesa Sanpaolo)
SUSS.
RENATO CARDUCCI
INDIRIZZO: 23, Rue Linois 75725 Paris Cedex 15, France
Tel. 0033 - 1 - 45237222
Fax 0033 - 1 - 48000092
www.bcif.fr
UE
FRANCIA
PARIGI
UNICREDIT GROUP
(c/o Societè Generale)
DESK
MARIO CORNAGLIA
INDIRIZZO: Tour S.G., 17, Cours Valmy, 92972 Paris la Defense Cedex
Tel. 0033 1 4214 9579
Fax 0033 1 4214 9061
[email protected]
UE
GERMANIA
FRANCOFORTE BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
FILIALE
BERTHOLD BIEHLER
INDIRIZZO: Neue Mainzerstraβe 26 - D 60311 Frankfurt / M
Tel. 0049 - 69 - 2739 020
Fax 0049 - 69 - 27390222
[email protected]
UE
GERMANIA
FRANCOFORTE INTESA SANPAOLO
FILIALE
VITTORIO OLIVA
INDIRIZZO: Hochstrasse, 49 60313 Frankfurt am Main
Tel. 0049 - 69 - 156810
Fax 0049 - 69 - 15681225
[email protected]
UE
GERMANIA
MONACO
UBI BANCA INTERNATIONAL
FILIALE
GIAMPIETRO GUSMINI
INDIRIZZO: Prannerstrasse 11
Tel. 0049 - 89 - 2900610
Fax 0049 - 89 - 29006124
[email protected]
UE
GERMANIA
MONACO
Bayerische Hypo - und Vereinsbank AG
(Unicredit Group)
SUSS.
INDIRIZZO: Kardinal Faulhaber Str. 14 - DE - 80538 Munich
Tel. 0049 89 378 - 25028
Fax 0049 89 378 - 20613
UE
GERMANIA
MONACO
BANKHAUS AUGUST LENZ & CO AG.
(Gruppo Bancario Mediolanum)
SEDE
INDIRIZZO: Holbein Strasse 11 81679 Monaco
Tel. 0049 - 899 - 6012110
UE
GERMANIA
MONACO
INTESA SANPAOLO
FILIALE
LAURA DE CAMILLIS
INDIRIZZO: Nymphenburger Strasse 3A D - 80335 München
Tel. 0049 - 69 - 156810
Fax 0049 - 69 - 15681281
[email protected] - [email protected]
UE
GRECIA
ATENE
HVB Group
(Unicredit Group)
FILIALE
ANNA POUSKOURIREICHE
INDIRIZZO: 7 Heraklitou Street - GR - 10673 Athens
Tel. 00302 10 3671 - 940
Fax 00302 10 3640 - 063
[email protected]
UE
GRECIA
ATENE
INTESA SANPAOLO
FILIALE
MASSIMO COSTA
INDIRIZZO: 11, Evripidou Street 105 61 Athens
Tel. 0030 - 210 - 3316833
Fax 0030 - 210 - 3255107
[email protected] - [email protected]
UE
IRLANDA
DUBLINO
BANCA POPOLARE
DELL’EMILIA ROMAGNA
EMRO FINANCE IRELAND LIMITED
SUSS.
Direttore Generale:
PAOLO ZANNI
INDIRIZZO: A.I.B. International Centre, West Block, I.F.S.C., Dublin 1
Tel. 00353 1 6700895
Fax 00353 1 6700896
[email protected]
ANN PASSERON
INFORMAZIONI
INDIRIZZO: 34, rue Pasquier - 75008 Paris
Tel. 0033 - 1 - 43121 479
Fax 0033 - 1 - 43121-429
INDIRIZZO: Rue de La bienfaisance, 52
Tel. 0033 1 56886868
Fax 0033 1 56886878
[email protected]
L’attività internazionale delle banche
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
UE
IRLANDA
DUBLINO
UNICREDIT BANK IRELAND
SUSS.
UE
IRLANDA
DUBLINO
INTESA SANPAOLO BANK IRELAND
(Gruppo Intesa Sanpaolo)
SUSS.
PIER CARLO ARENA
INDIRIZZO: 3rd Floor, KBC House 4 George’s Dock - IFSC - Dublin 1 - Ireland
Tel. 00353 - 1 - 6726720
Fax 00353 - 1 - 6726727
[email protected] - [email protected]
UE
IRLANDA
DUBLINO
BANCA POPOLARE DI VICENZA - BPV
FINANCE (INTERNATIONAL) PLC
SUSS.
Direttore Generale:
PERO RASINI
INDIRIZZO: KBC House, 4 George’s Dock, I.F.S.C., Dublin 1
Tel. 00353 - 1 - 6720636
Fax 00353 - 1 - 6720633
[email protected]
UE
LETTONIA
RIGA
UNICREDIT BANK LATVIA
SUSS.
INDIRIZZO: Elizabetes iela 63 - 1050 Riga
Tel. 0037 - 1 - 7085500
Fax 0037 - 1 - 7085507
www. hvb.lv
BIC: VBRILV2X
UE
LITUANIA
VILNIUS
UNICREDIT BANK LITUANIA
SUSS.
INDIRIZZO: Vilniaus gatve 35 / 3 - 01119 Vilnius
Tel. 00370 5 2745 300
Fax 00370 5 2745 307
www. hvb.lt
BIC: VUWBLT2X
UE
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO SOCIETE EUROPEENNE DE BANQUE
S.A. (Gruppo IntesaSanpaolo)
SUSS.
UE
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO FIDEURAM BANK (INTESASANPAOLO)
CONTR.
UE
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO UBI BANCA INTERNATIONAL
SUSS.
MASSIMO AMATO
INDIRIZZO: 47, Boulevard du Prince Henri - L - 1724 Luxembourg
Tel. 00352 - 227851
Fax 00352 - 227852
[email protected]
UE
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO BANCA POPOLARE DELL’EMILIA
SUSS.
ROMAGNA (EUROPE) INTERNATIONAL
Direttore Generale:
ENRICO GORLA
INDIRIZZO: 30 Boulevard Royal, Boite Postale 215, L- 2499 Luxembourg
Tel. 00352 - 2224301
Fax 00352 - 474887
[email protected]
UE
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO BANCO POPOLARE
SUSS.
GIANFRANCO BARP
INDIRIZZO: 26 Boulevard Royal
Tel. 00352 - 466425
Fax 00352 - 226191
[email protected]
UE
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO HVB Group (Unicredit Group)
UFF.
RAPPR.
HOLGER MOELLER
Head of Corporate
Finance & Credit
INDIRIZZO: Corporate Customer Business: 4, Rue Alphonse Weicker / P.O.
Box 453 - LU - 2099
Tel. 0035 2 4272 - 2110
Fax 0035 2 4272 - 4510
UE
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO BANCO DI BRESCIA
(GRUPPO UBI BANCA)
FILIALE
UE
LUSSEMBURGO
LUSSEMBURGO CREDEM
SUSS.
INDIRIZZO: La Touche House IFSC
Tel. 00353 - 1 - 6702000
Fax 00353 - 1 - 6702100
[email protected]
MARCO BUS SERGIO
BERTASI
INDIRIZZO: 19-21 Boulevard du Prince Henri L - 1724 Luxembourg
(G.D. de Luxembourg)
Tel. 00352 - 4614111
Fax 00352 - 223755
[email protected] - www.seb.lu
INDIRIZZO: 17A Rue des Bains BP 1642
Tel. 00352 4690901
INDIRIZZO: 47, Boulevard du Prince Henri - L - 1724 Luxembourg
Tel. 00352 464441.1
Fax 00352 464441.500
[email protected] - [email protected]
LORENZO MODESTINI
INDIRIZZO: 10/12, Avenue Pasteur
Tel. 00352 - 4759591
Fax 00352 - 227614
37
37
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
38
CITTà
UE
LUSSEMBURGO
UE
NORVEGIA
OSLO
UE
OLANDA
UE
BANCA
LUSSEMBURGO SELLA BANK LUXEMBOURG SA
(SELLA HOLDING)
TIPO
FILIALE
RAPPR.
BRUNO AGOSTINI
INFORMAZIONI
INDIRIZZO: 4, Boulevard Royal
Tel. 00352 - 26860959
Fax 00352 - 26860960
[email protected]
SWIFT: IBLULULL
HVB Group (Unicredit Group)
UFF.
RAPPR.
INDIRIZZO: Haakon VII’s gate 1/II Fl. - 0161 Oslo
Tel. 0047 22 01 74 80
Fax 0047 22 01 74 89
AMSTERDAM
INTESA SANPAOLO
FILIALE
OLANDA
AMSTERDAM
YAPI KREDI BANK NEDERLAND
(Unicredit Group)
SUSS.
INDIRIZZO: 1096 HA Rembrands Tower Amstelplein 1
Tel. 0031 20 3445555
Fax 0031 20 6631331
[email protected]
UE
POLONIA
VARSAVIA
Bank BPH (Unicredit Group)
SUSS.
INDIRIZZO: ul. Towarowa 25A - 00 - 958 Warszawa
Tel. 0048 22 531 8000
Fax 0048 22 531 9286
www.bph.pl
BIC: BPHKPLPK
UE
POLONIA
VARSAVIA
BANK PEKAO SA (Unicredit Group)
SUSS.
PAOLO BALDINI
INDIRIZZO: 53 / 57 Grzybowska Street 00 - 950 Warsaw P.O. BOX 1008
Tel. 0048 22 656 4001
Fax 0048 22 656 0179
[email protected]
UE
POLONIA
VARSAVIA
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
FRANCESCO CALCARA
INDIRIZZO: Intraco Bldg. - 16 floor - Ul.Stawki 2 00193 Warsaw
Tel. 0048 - 22 - 8606200
Fax 0048 - 22 - 8606205
[email protected]
UE
REGNO UNITO
LONDRA
BANCA CARIGE
UFF.
RAPPR.
EMILIO CHIESI
INDIRIZZO: Wax Chandlers’ Hall Gresham Street
Tel. 0044 - 2076002608
Fax 0044 - 2076004350
[email protected] - [email protected]
UE
REGNO UNITO
LONDRA
BANCA DI ROMA (Gruppo Unicredit)
SEDE
CLAUDIO PERNA
Italian Desk: Peter Scharf
INDIRIZZO: 87 Gresham Street - London EC2V 7NQ - London
Tel. 0044 - 207 - 7264106
Fax 0044 - 207 - 4547292
[email protected]
UE
REGNO UNITO
LONDRA
INTESA SANPAOLO
FILIALE
STEFANO BURANI
INDIRIZZO: 90, Queen Street London EC4N 1SA
Tel. 0044 - 207 - 6513000
Fax 0044 - 207 - 6513200
[email protected]
UE
REGNO UNITO
LONDRA
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
FILIALE
ENRICO VIGNOLI
INDIRIZZO: 6th Floor Capital House 85 King William - London EC4N 7BL
Tel. 0044 - 207 - 6457800
Fax 0044 - 207 - 6457900
[email protected]
UE
REGNO UNITO
LONDRA
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Gruppo BNP Paribas)
FILIALE
GUIDO DEL PANTA
INDIRIZZO: Fitwilliam House 10 St. Mary Axe
Tel. 0044 - 20 - 73372400
Fax 0044 - 20 - 79297982
[email protected]
UE
REGNO UNITO
LONDRA
BANCA POPOLARE DI LODI
(Gruppo Banco Popolare)
FILIALE
MAURIZIO ZUCCHETTI
INDIRIZZO: 1, Moorgate
Tel. 0044 - 207 - 7269500
Fax 0044 - 207 - 7268159
[email protected]
ROSARIO PEDICINI
INDIRIZZO: Strawiskylaan 769 1077 XX Amsterdam
Tel. 0031 - 20 - 5216100
Fax 0031 - 20 - 5216161
[email protected] - [email protected]
L’attività internazionale delle banche
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
UE
REGNO UNITO
LONDRA
BANCO POPOLARE
FILIALE
LUIGI PENNA
INDIRIZZO: Bucklersbury House - Walbrook
Tel. 0044 - 207 - 4890404
Fax 0044 - 207 - 2362033
[email protected]
UE
REGNO UNITO
LONDRA
UNICREDIT GROUP
FILIALE
ZEYNEP ADALAN
Head of A / CEE Desk
INDIRIZZO: 41, Moorgate - London EC2R 6PP
Tel. 0044 - 207 - 5738247
Fax 0044 - 207 - 5738792
UE
REGNO UNITO
LONDRA
CA IB International Markets Limited
(Unicredit Group)
SUSS.
UE
REGNO UNITO
LONDRA
UNICREDIT GROUP
FILIALE
UE
REPUBBLICA
CECA
PRAGA
Unicredit Bank Czech Republic a.s.
SUSS.
INDIRIZZO: Náměstí Republiky 3a 11000 Praha 1
Tel. 00420 22111 2111
Fax 00420 22111 9622
www.hvb.cz
BIC: BACXCZPP
UE
REPUBBLICA
CECA
PRAGA
VUB BANKA (INTESASANPAOLO)
CONTR.
INDIRIZZO: Pobrezni 3 18600 Praga
Tel. 00420 2 21865111
UE
REPUBBLICA
CECA
PRAGA
UNICREDIT GROUP
(c/o ZIVNOSTENSKA BANKA)
DESK
SERGIO RESEGOTTI
INDIRIZZO: Na Prikope 858/20 113 80 Praha 1 P.O. BOX 421
Tel. 00420 224 127 533
Fax 00420 224 127 172
[email protected]
UE
REPUBBLICA
CECA
PRAGA
BANCA POPOLARE
DELL’EMILIA ROMAGNA
(c/o VOLKSBANK CZ AS)
DESK
GIORGIO MIGLIORINI
INDIRIZZO: Lazarska 8 Praga 2
Tel. 00420 - 2 - 34706827
Fax 00420 - 2 - 34706850
[email protected]
UE
REPUBBLICA
CECA
PRAGA
BANCA POPOLARE DI VICENZA
(c/o Volksbank CZ)
DESK
GIORGIO MIGLIORINI
INDIRIZZO: Lazarska 8 Praga 2
Tel. 00420 - 2 - 34706827
[email protected]
UE
ROMANIA
ARAD
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
AGENZIA
DINO DRAGOMIR
INDIRIZZO: Piata Academician Caius Jacob, 4
Tel. 0040 722 351 945
[email protected]
UE
ROMANIA
ARAD
INTESASANPAOLO BANK ROMANIA
(INTESA SANPAOLO)
SUSS.
RICCARDO BUSCAGLIONE
INDIRIZZO: Bld. Revolutiei, 88 - Arad
Tel. 0040 - 726 - 126231
Fax 0040 - 257 - 285998
www.intesasanpaolo.ro - [email protected]
UE
ROMANIA
BACAU
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
AGENZIA
RICCARDO BUSCAGLIONE
INDIRIZZO: Str. Lumini, 3
Tel. 0040 - 726 - 126231
[email protected]
UE
ROMANIA
BRASOU
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
AGENZIA
DINO GIRARDI
INDIRIZZO: Calea Bucarest 1 - 3, Brasou sud Brasou
Tel. 0040 - 732 - 668462
INDIRIZZO: 80 Cheapside - London EC2V 6EE
Tel. 0044 - 207 - 309 7888
Fax 0044 - 207 - 309 7887
ROBERTO POLLARA
INDIRIZZO: Moor House
Tel. 0044 - 207 - 8261000 - 6402
Fax 0044 - 207 - 8266410
[email protected] - Telex 883456 - 888075
SWIFT: UNCRGB22
39
39
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
40
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
UE
ROMANIA
BUCAREST
BANCA CR FIRENZE
(INTESASANPAOLO)
CONTR.
MAURO CINEFRA
INDIRIZZO: B.dul Umirii 55 Bloc E4a Tronson 1 Parter Sector 3 - Bucarest
Tel. 0040 732 668 462
[email protected]
UE
ROMANIA
BUCAREST
Banca Comercială Ion Tiriac S.A
(Unicredit Group)
SUSS.
DINO DRAGOMIR
INDIRIZZO: City Business Center - Str. Nerva Traian 3 - 031041 Bucuresti 3
Tel. 0040 722 351945
Fax 0040 213 025805
www.bancatiriac.ro
UE
ROMANIA
BUCAREST
BANCA IFIS
UFF.
RAPPR.
DINO DRAGOMIR
INDIRIZZO: Boulevard Burebista 3, B.I. D16, SC4 et8 AP 137 / 138, Sector 3
Tel. 0040 722 351 945
Fax 0040 - 21 - 3274731
[email protected]
UE
ROMANIA
BUCAREST
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
SUCC.
DINO GIRARDI
INDIRIZZO: Blvd Dimitrie Cantemir, 1 - Sector 4
Tel. 0040 732 668 462
[email protected]
UE
ROMANIA
BUCAREST
BANCA POPOLARE
DELL’EMILIA ROMAGNA
(c/o VOLKSBANK ROMANIA SA)
DESK
ANGELO MANERA
INDIRIZZO: Apolodor 42 street, Sector 5
Tel. 0040 21 40 56 530
Fax 0040 21 40 56 539
[email protected]
UE
ROMANIA
BUCAREST
BANCA POPOLARE DI VICENZA
(c/o VOLKSBANK ROMANIA SA)
DESK
ANGELO MANERA
INDIRIZZO: Apolodor 42 street, Sector 5
Tel. 0040 21 40 56 530
[email protected]
UE
ROMANIA
BUCAREST
HVB BANCA PENTRU LOCUINTE
SUSS.
INDIRIZZO: Dr. Grigore Mora Str. 37
Tel. 004 021 3001122
Fax 004 021 3193971
[email protected]
UE
ROMANIA
BUCAREST
HVB Bank Romania S.A.
(Unicredit Group)
SUSS.
INDIRIZZO: 15, Charles de Gaulle Square 011857 Bucuresti 1
Tel. 0040 - 21 - 2032222
Fax 0040 - 21 - 2308485
www.hvb.ro
BIC: BACXROBU
UE
ROMANIA
BUCAREST
UNICREDIT ROMANIA
DESK
PAOLO MENARBIN
INDIRIZZO: 23-25 Ghetrilor Str. Sector 1 Bucarest
Tel. 0040 21 200 1610
Fax 0040 21 200 1612
[email protected]
UE
ROMANIA
CLUJ NAPOCA
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
AGENZIA
MAURO CINEFRA
INDIRIZZO: Str. Avram Iancu, 48 - 400083 Cluj Napoca
Tel. 0040 732 668 462
[email protected]
UE
ROMANIA
ORADEA
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
AGENZIA
DINO DRAGOMIR
INDIRIZZO: Piata Victoriei, 2 - 4
Tel. 0040 722 351 945
[email protected]
UE
ROMANIA
TIMISOARA
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
AGENZIA
DINO DRAGOMIR
INDIRIZZO: Str. Popa Sapca, 2
Tel. 0040 722 351 945
[email protected]
UE
ROMANIA
TIMISOARA
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
(c/o Banca Transilvania)
DESK
BRUNO LAMBARDI
INDIRIZZO: c/o Banca Trasilvania - Agenzia Iosefin - Boulevard Tineretii, 32
300180 Timisoara
Tel. 0040 - 256 - 217653
Fax 0040 - 256 - 217663
[email protected]
L’attività internazionale delle banche
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
UE
ROMANIA
TIMISOARA
BANCA POPOLARE
DELL’EMILIA ROMAGNA
(c/o VOLKSBANK ROMANIA SA)
DESK
ANGELO MANERA
INDIRIZZO: Str. Piatra Craiului n. 2
Tel. 0040 21 40 56 530
Fax 0040 21 40 56 539
[email protected]
UE
ROMANIA
TIMISOARA
BANCA POPOLARE DI VICENZA
(c/o VOLKSBANK ROMANIA SA)
DESK
CHRISTIAN NERI
INDIRIZZO: Str. Piatra Craiului n. 2
Tel. 0040 256406105
Fax 0040 214056539
[email protected]
UE
ROMANIA
ALBA IULIA
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
AGENZIA
MAURO CINEFRA
INDIRIZZO: Piata Iuliu Maniu, bl 31 sc D E - AlbaIulia
Tel. 0040 732 668 462
[email protected]
UE
ROMANIA
BAIA MARE
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
AGENZIA
MAURO CINEFRA
INDIRIZZO: Blvd. Unirii, 9 430271 - Baia Mare
Tel. 0040 732 668 462
[email protected]
UE
ROMANIA
BUCAREST
COLENTINA
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
AGENZIA
DINO GIRARDI
INDIRIZZO: Sos. Colentina, n. 12, bl. 58, sector 2 - 021154 Bucarest - Romania
Tel. 0040 732 668 462
[email protected]
UE
ROMANIA
CONSTANTA
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
AGENZIA
DINO GIRARDI
INDIRIZZO: B.dul Mircea Cel Batran, 148 - Bl.MD 10 9000642 - Constanta
Tel. 0040 732 668 462
[email protected]
UE
ROMANIA
CRAIOVA
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
AGENZIA
DINO GIRARDI
INDIRIZZO: Calea Unirii, 7 - 200419 Craiova
Tel. 0040 732 668 462
[email protected]
UE
ROMANIA
IASI
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
AGENZIA
RICCARDO BUSCAGLIONE
INDIRIZZO: Zona Tg. Cucu, Str. Stihii la intersectie cu Str. Sararie, bloc Stihii,
corp C1 - 700083 - Iasi
Tel. 0040 726 126 231
[email protected]
UE
ROMANIA
PITESTI
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
AGENZIA
DINO GIRARDI
INDIRIZZO: Blvd. I.C. Bratianu, Bl. A1 0300 - Pitesti
Tel. 0040 732 668 462
[email protected]
UE
ROMANIA
PLOIESTI
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
AGENZIA
DINO GIRARDI
INDIRIZZO: Blvd. Republicii, n. 143, Bl. 31 B1-B2 100343 - Ploiesti
Tel. 0040 732 668 462
[email protected]
UE
ROMANIA
SIBIU
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
AGENZIA
MAURO CINEFRA
INDIRIZZO: Calea Dumbravii, 81 - 550324 Sibiu
Tel. 0040 732 668 462
[email protected]
UE
ROMANIA
SUCEAVA
BANCA ITALO-ROMENA
(VENETO BANCA)
AGENZIA
UE
SLOVACCHIA
BRATISLAVA
BANCA POPOLARE
DELL’EMILIA ROMAGNA
DESK
INDIRIZZO: Str. Curtea Domneasca n°9 Suceava
[email protected]
TATIANA STERBOVA
INDIRIZZO: Nam. SNP 15, Bratislava 1
Tel. 00421 - 2 - 5921 1132
Fax 00421 - 2 - 59211 402
[email protected]
41
41
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
42
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
UE
SLOVACCHIA
BRATISLAVA
BANCA POPOLARE DI VICENZA
(C/O VOLKSBANK SLOVENSKO AS)
DESK
UE
SLOVACCHIA
BRATISLAVA
Unicredit Bank Slovakia a.s.
SUSS.
UE
SLOVACCHIA
BRATISLAVA
UNICREDIT GROUP
(c/o UNIBANKA AS)
DESK
GIANCARLO FORNASIER
INDIRIZZO: Sancova 1/A, 813 33 Bratislava
Tel. 00421 2 4950 2373
Fax 00421 2 4950 2376
[email protected]
UE
SLOVENIA
KOPER
BANKA KOPER
(INTESA SANPAOLO)
SUSS.
EZIO SALVAI
Vice Presidente
INDIRIZZO: Pristaniska ulica 14 - 6502 Koper
Tel. 00386 5 6661000
Fax 00386 5 6662019
www.banka-koper.si - [email protected]
UE
SLOVENIA
LIUBLIANA
DESK
BANCA POPOLARE
DELL’EMILIA ROMAGNA
(c/o VOLKSBANK-LJUDSKA BANKA DD)
TADEJ SENK
INDIRIZZO: Dunajska 128a
Tel. 00386 1 5307 596
Fax 00386 1 5307 575
[email protected]
UE
SLOVENIA
LIUBLIANA
BANCA POPOLARE DI VICENZA
DESK
(c/o VOLKSBANK-LJUDSKA BANKA DD)
TADEJ SENK
INDIRIZZO: Dunajska 128a
Tel. 00386 1 5307 596
[email protected]
UE
SLOVENIA
LIUBLIANA
UNICREDIT BANK
SUSS.
UE
SPAGNA
BARCELLONA
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
UE
SPAGNA
BARCELLONA
BANCO DE FINANZAS E INVERSIONES SEDE
(Gruppo Bancario Mediolanum)
UE
SPAGNA
MADRID
BANCA DI ROMA
(Gruppo Unicredit)
SEDE
MARIO CAMPANA
INDIRIZZO: Plaza Pabro Ruiz Picasso 1, Torre Picasso - Planta 42 - 28020 Madris
Italian Desk: Federico Pozzolo Tel. 0034 - 91 - 5981400
Fax 0034 - 91 - 5550503
[email protected]
UE
SPAGNA
MADRID
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(Gruppo BNP Paribas)
FILIALE
MAURO SIMONATO
INDIRIZZO: Paseo de la Castellana 35, 4 planta
Tel. 0034 - 91 - 3498900
Fax 0034 - 91 - 3498950
[email protected]
UE
SPAGNA
MADRID
UNICREDIT GROUP
DESK
(c/o Banco Popular Español - HVB Group)
CHRISTIN-ISABELL HENN
INDIRIZZO: Calle Velázquez, 34 - 28001 Madrid
Tel. 0034 91 520 7043
Fax 0034 91 577 6929
UE
SPAGNA
MADRID
HVB Group (Unicredit Group)
FRANZA ARNOLD
INDIRIZZO: Plaza de Colón 2 - 28046 Madrid
Tel. 0034 913083051
UFF.
RAPPR.
RAPPR.
MIROSLAV GECIK
INFORMAZIONI
INDIRIZZO: Nam. SNP 15, Bratislava 1
Tel. 00421 - 2 - 59651 218
[email protected]
INDIRIZZO: Plynárenská 7/A - 814 16 Bratislava 1
Tel. 00421 2 5969 1111
Fax 00421 2 5969 9406
www.hvb-bank.sk
BIC: BACXSKBA
INDIRIZZO: Šmartinska Cesta 140 - 1000 Ljubljana
Tel. 00386 - 1 - 5876600
Fax 00386 - 1 - 5876552
www.ba-ca.si
BIC: BACXSI22
RICARDO PETIDIER
TORREGROSSA
INDIRIZZO: Paseo de Gracia 11 - Escalera B, planta 14 - 08007 Barcelona
Tel. 0034 - 93 - 2176074
Fax 0034 - 93 - 4161596
[email protected]
INDIRIZZO: Avda. Diagonal, 668 - 670 - 08034 - Barcellona
Tel. 0034 - 93 - 2535403
L’attività internazionale delle banche
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
RAPPR.
INFORMAZIONI
UE
SPAGNA
MADRID
INTESA SANPAOLO
FILIALE
MARCO SILVIO PIZZI
INDIRIZZO: Edificio Colon, Torre II - Plaza Colon, 2 - 28046 - Madrid
Tel. 0034 - 91 - 3490400
Fax 0034 - 91 - 3197722
[email protected] - [email protected]
UE
SPAGNA
MADRID
UBI BANCA INTERNATIONAL
FILIALE
ETTORE PEZZUTO
INDIRIZZO: 259, Torre Espacio - Planta 45 Paseo de la Castellana 28046 Madrid
Espana
Tel. 0034 91 3344061
Fax 0034 91 3344062
[email protected]
UE
SPAGNA
VALENCIA
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
(c/o Banco de Valencia)
DESK
CARLO ALFREDO
BARTOLOMEI
INDIRIZZO: Avenida del Puerto, 31 - 6° Pl. - 46021 Valencia
Tel. 0034 - 96 - 3875244
Fax 0034 - 96 - 3875246
[email protected]
UE
TURCHIA
ISTANBUL
HVB Group (Unicredit Group)
UFF.
RAPPR.
CATHLEEN BEHRENDS
REDLICH
INDIRIZZO: Büyükdere Cad. 195, 6th Floor TR - 34394 Levent - Istanbul
Tel. 0090 212 283 - 4960
Fax 0090 212 283 - 4969
UE
TURCHIA
ISTANBUL
BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
(c/o Turk Ekonomy Bankasi)
DESK
SALVATORE PALAZZO
INDIRIZZO: Maclis-i Mebusan Caddesi 47 CBS Bld Findkli
Tel. 0090 - 212 - 2512121 int 1941
Fax 0090 - 212 - 2496568
[email protected]
UE
TURCHIA
ISTANBUL
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
UFF.
RAPPR.
FIORENZO SENESE
INDIRIZZO: Elmadag, Suzar Plaza, 25th Floor Apt 2505, Askerokagi Cad. n. 15,
34367 Sisli - Istanbul
Tel. 0090 - 212 - 3275619
Fax 0090 - 212 - 3275622
[email protected]
UE
TURCHIA
ISTANBUL
UNICREDIT GROUP
(c/o YapiKredi AS)
DESK
ROBERTO LORENZON
INDIRIZZO: Barbaros Bulvari Morbasan Sokak Koza is Merkezi C Blok Besiktas
80700 Istanbul
Tel. 0090 212 216 2551
Fax 0090 212 216 2556
[email protected]
UE
TURCHIA
ISTANBUL
INTESA SANPAOLO
UFF.
RAPPR.
MEHMET BUCUKOGLU
INDIRIZZO: Edin & Suner Plaza - Meydan Sokak n. 14/1A - 80630 Akatlar Istanbul
Tel. 0090 - 212 - 3511731 / 2
Fax 0090 - 212 - 3511733
[email protected]
UE
UCRAINA
LVIV
BANCA POPOLARE DI VICENZA
(c/o ELEKTRON BANK)
DESK
KARL SCHLAGENHAUFEN
INDIRIZZO: Grabovskogo 11 79000 Lviv
Tel. 00420 221 969 916
[email protected]
UE
UNGHERIA
BUDAPEST
BANCA IFIS
UFF.
RAPPR.
TUNDE PETER
INDIRIZZO: Bajza u. 50 11 / 6
Tel. 0036 - 1 - 3027633
Fax 0036 - 1 - 3020838
[email protected]
UE
UNGHERIA
BUDAPEST
BANCA POPOLARE
DELL’EMILIA ROMAGNA
(c/o MAGYARORSZAGI
VOLKSBANK RT)
DESK
KRISZTINA FEHER
INDIRIZZO: Rakoczi ut 7
Tel. 0036 - 1 - 3286677
Fax 0036 - 1 - 3286566
[email protected]
UE
UNGHERIA
BUDAPEST
BANCA POPOLARE DI VICENZA
(c/o MAGYARORSZAGI
VOLKSBANK RT)
DESK
KRISZTINA FEHER
INDIRIZZO: Rakoczi ut 7
Tel. 0036 - 1 - 3286373
Fax 0036 - 1 - 3286566
[email protected]
UE
UNGHERIA
BUDAPEST
UNICREDIT BANK HUNGARY
SUSS.
INDIRIZZO: 1054 Szabadsag Ter 5 - 6
Tel. 0036 1 2690812
Fax 0036 1 3534959
[email protected]
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43
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
RETI ESTERE DI BANCHE ITALIANE
(gennaio 2009)
44
PAESE
CITTà
BANCA
TIPO
UE
UNGHERIA
BUDAPEST
HVB Bank Hungary Rt.
(Unicredit Group)
SUSS.
UE
UNGHERIA
BUDAPEST
CIB Central European International Bank
(INTESA SANPAOLO)
SUSS.
RAPPR.
INFORMAZIONI
INDIRIZZO: Akadémia utca 17 1054 Budapest
Tel. 0036 - 1 - 2690812
Fax 0036 - 1 - 3534959
www.hvb.hu
BIC: BACXHUHB
EDUARDO BOMBIERI
Vice Direttore
INDIRIZZO: Medve Utca 4 - 14 1027 Budapest
Tel. 0036 - 1 - 4576800
Fax 0036 - 1 - 4597300
[email protected]
2. I servizi bancari per
l’internazionalizzazione delle Imprese
2.1 Prodotti e servizi per la clientela “corporate”
Le aziende, nell’ambito delle proprie relazioni commerciali con l’estero, hanno necessità di una serie di servizi bancari tali da consentire loro di pagare i fornitori, incassare dai clienti, finanziare le vendite, coprirsi da taluni rischi, di
carattere finanziario e non.
In considerazione di tali esigenze, le banche offrono tutta una serie di servizi alla propria clientela, che possono
essere distinti in:
- Servizi di pagamento: le banche offrono alla propria clientela la possibilità di effettuare, o di ricevere,
pagamenti internazionali, sia in euro sia in valuta estera;
- Operazioni di incasso: tali operazioni consistono nella riscossione di crediti da parte della banca
a seguito di incarico assegnatole dal cliente. Sulla base del mandato conferitole, la banca si occupa della
gestione documenti di pagamento (come ad esempio cambiali) o di documenti commerciali
(come le fatture ed i documenti di trasporto);
- Servizi di finanziamento: essi permettono alla clientela di disporre della liquidità necessaria per svolgere
la propria attività di commercio estero, sia nelle operazioni import che export. Ciò sia nel breve termine
che nel medio lungo termine con operazioni complesse come il forfaiting, e linee di credito dedicate.
- Servizi di garanzia: le banche offrono alla clientela strumenti che consentono agli esportatori di coprirs
dal rischio di insolvenza e agli importatori di coprirsi dal rischio di ricevere merce non conforme,
di mancata restituzione di un pagamento anticipato, ecc.
- Servizi di consulenza e informazione: intermediari specializzati nella consulenza offrono la propria
esperienza alle imprese, dalla fase di start-up, alla più matura consulenza in materia finanziaria.
Inoltre oggi le banche garantiscono il servizio di Corporate Banking Interbancario, che assicura
una maggiore efficienza nello scambio di informazioni.
Nel corso del capitolo, verranno analizzate in dettaglio le differenti tipologie di servizi bancari sinteticamente elencati.
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45
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
2.2 Servizi di pagamento: strumenti di incasso e pagamento
Gli operatori internazionali possono avvalersi di svariate forme di pagamento per le loro transazioni. Il ricorso ad una
di esse, piuttosto che un’altra dipende dalla valutazione di fattori come i rischi, il grado di conoscenza e di solvibilità
della controparte, la tipologia dell’accordo, la forza contrattuale, il settore merceologico di appartenenza, l’importo
della fornitura, e le norme e gli usi presenti nel mercato di riferimento.
In particolare, le banche offrono alla propria clientela i seguenti strumenti di pagamento e di incasso33:
- Il bonifico bancario;
- L’assegno bancario;
- La cambiale;
- Gli incassi elettronici;
- L’incasso documentario;
- Il credito documentario.
Il bonifico bancario
Il bonifico bancario (payment order “P.O.”, o swift transfer o T/T) è un trasferimento di fondi da un conto di un cliente
ordinante a un conto di un beneficiario presso una banca estera ed è il mezzo di pagamento più utilizzato nei regolamenti internazionali.
A partire dal 1° novembre 2009 è entrata in vigore la Direttiva 2007/64/cE del Parlamento europeo, altrimenti nota
come Payment Services Directive (PSD), con l’obiettivo di tutelare gli utenti dei servizi di pagamento. L’ambito di
applicazione PSD riguarda tutti i pagamenti in euro effettuati all’interno della UE. Tra gli aspetti più rilevanti ricordiamo la regolamentazione per le tempistiche di esecuzione dei pagamenti e per l’accredito al beneficiario e il divieto
di utilizzare una modalità spese diversa da SHA anche oltre la soglia dei 50.000,00 euro. Si ricorda che con l’indicazione SHA ordinante e beneficiario pagano ognuno le spese della propria banca, con OUR tutte le spese, anche
quelle della banca del beneficiario sono pagate dall’ordinante mentre con l’indicazione BEN tutte le spese bancarie
ricadono sul beneficiario del bonifico.
Per effettuare correttamente un bonifico è necessario che contenga i riferimenti precisi del beneficiario con IBAN e
Bic-code della propria banca. L’IBAN (International Bank Account Number) è un codice alfanumerico che nei paesi
dell’Unione Europea identifica in maniera univoca il beneficiario. E’ composto da un codice paese, un codice di
controllo, le coordinate ABI e CAB e il numero del conto. Si trova sull’estratto conto bancario. Alcune banche non
eseguono bonifici senza IBAN o applicano una penale per la sua esecuzione dovendo trattare l’operazione manualmente. Il BIC Code (Bank identification code). È l’indirizzo SWIFT della banca composto da 4 lettere che identificano
la banca, due per il paese, due la città e 3 per la specifica filiale.
Nel caso in cui l’operatore italiano deve ricevere un bonifico dall’estero, potrebbe essere opportuno richiedere all’ordinante il codice TRN, che è il Transmission Reference Number della banca estera e anche il codice ACK che attesta
l’esecuzione del bonifico e la sua ricezione da parte della banca del beneficiario. Con il TRN, l’importo del bonifico,
l’indirizzo SWIFT della banca estera e l’ACK l’esportatore potrà richiedere alla sua banca la verifica del pervenimento del bonifico che, “se entrato”, non può più essere richiamato senza il consenso del beneficiario.
N. GAROFALO, L’identificazione dei rischi nella vendita all’estero, in “Trade finance. Export: rischi, contrattualistica, strumenti di copertura e
pagamento. Gli errori da non fare”, Il sole 24 ore, Milano, ottobre 2009.
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46
I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
Dal Gennaio 2008 è operativo il bonifico SEPA che è un bonifico dalle specifiche caratteristiche (non è prevista, per
es., la possibilità di indicare la valuta), nato per rendere domestici tutti i bonifici nell’ambito dell’area SEPA, che è
composta dai seguenti paesi:
- i 15 paesi che hanno adottato l’euro come loro moneta;
- i 12 paesi che hanno un’altra moneta ma utilizzano l’euro: Regno Unito, Svezia, Danimarca, Lituania,
Lettonia, Estonia, Bulgaria, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria.
- i 4 paesi EFTA: Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.
Il ciclo complessivo del bonifico SEPA deve concludersi al massimo entro 3 giorni:
- 2 giorni di competenza della banca dell’ordinante che vanno dall’addebito al cliente
all’accredito della banca del beneficiario;
- 1 giorno di competenza della banca del beneficiario che va dall’accredito dalla banca dell’ordinante
all’accredito sul conto corrente de beneficiario.
A partire dal 1° novembre 2009, con l’entrata in vigore del PSD, la banca del pagatore dovrà eseguire il pagamento
entro il giorno successivo alla ricezione dell’ordine del cliente e la banca del beneficiario dovrà accreditare i fondi sul
conto del beneficiario non appena essa li riceve sul proprio conto, ovvero con pari valuta. Dal 2012 è previsto che il
ciclo del bonifico passi dall’attuale massimo di 3 giorni a 1 giorno.
L’assegno bancario
Col pagamento a mezzo assegno bancario (check o cheque), il traente richiede ad una banca estera il pagamento,
al beneficiario, della somma per la quale l’assegno viene emesso. Tale pagamento avviene a seguito di addebito
sul conto corrente del traente, ad opera della propria banca (trattaria). Tuttavia l’assegno non dà al beneficiario
disponibilità immediata della somma prevista, ma rappresenta un mezzo per ottenere il pagamento. Infatti la banca
accredita l’importo dell’assegno, su base pro solvendo, a partire dalla data di negoziazione dell’assegno stesso,
riservandosi il diritto di riaddebitare l’importo al beneficiario qualora l’assegno non venisse onorato dalla banca trattaria, e quindi dal traente.
L’utilizzo dell’assegno come mezzo di pagamento comporta dei rischi:
- l’accredito non è definitivo, ma avviene “salvo buon fine”;
- a livello internazionale esistono differenti regimi giuridici che lo disciplinano;
- in alcuni Stati l’assegno non è protestabile. Ciò significa che esso non ha valore esecutivo,
ma solo probatorio, con la conseguenza che, in alcuni Paesi, può essere bloccato
in qualsiasi momento a seguito di una richiesta di “stop payment”;
- in alcuni Stati è vietato emettere assegni per eseguire pagamenti a livello internazionale.
Per porre rimedio al rischio di mancato pagamento si può ricorrere ad altre due tipologie di assegno: l’assegno circolare e l’assegno piazzato che, diversamente dall’assegno bancario, non sono emessi dal correntista, ma dalla banca.
Con essi infatti non sussiste il rischio di mancato pagamento, in quanto sono emessi da una banca su preventiva
copertura. Questa emette l’assegno soltanto dopo il versamento, da parte dell’acquirente, dell’importo in oggetto.
47
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
In particolare, l’assegno circolare (bank draft o international money order) è emesso da una banca, su richiesta
dell’acquirente. Egli deposita presso tale banca la somma di denaro necessaria per l’emissione dell’assegno che,
una volta emesso, obbliga la banca a pagare a vista l’importo indicato nell’assegno a favore del venditore.
L’assegno piazzato (banker’s draft) consiste, invece, in un bonifico bancario a mezzo assegno. è infatti un assegno
emesso da una banca a favore di un beneficiario, per conto di un debitore proprio cliente.
La cambiale
Esistono due tipologie di cambiale: il pagherò e la cambiale tratta.
Col pagherò (promissory note) il compratore si impegna a pagare, in favore del venditore, una determinata somma
di denaro ad una certa data di scadenza34.
Con la cambiale tratta (bill of exchange) il venditore, o un terzo, matura il diritto al pagamento di una determinata
somma ad una determinata data di scadenza, da parte del debitore. Più precisamente, il venditore sottoscrive la
cambiale per traenza e la invia al debitore per l’accettazione. Quest’ultimo, accettando la tratta, si impegna a pagare
la somma stabilita. Il venditore, in prossimità della scadenza, consegna alla propria banca la tratta accettata restituitale dal compratore, incaricandola di curarne l’incasso.
Gli incassi elettronici
Gli incassi elettronici, definiti anche come Debit Transfer sono incassi “disposti dal creditore”, che presuppongono
una precedente autorizzazione del debitore, generalmente per operazioni di pagamento ricorrente. Tutti questi strumenti hanno in comune le seguenti caratteristiche:
- autorizzazione scritta del debitore al creditore nella quale sono indicate le sue coordinate bancarie;
- accredito salvo buon fine al beneficiario creditore con possibilità di revoca accredito
fino a un certo numero di giorni dall’accredito.
Questi strumenti non sono una garanzia di pagamento rispetto a una mera operatività di “open account”, ma per
esempio con la LCR in Francia, tenuto conto delle segnalazioni di insoluto alla Banca Centrale, si ha un minimo
deterrente contro il non pagamento. Lo stesso dicasi per il sistema di Lastschrift in Germania dove il compratore
tedesco non ha interesse che i propri debiti siano immessi in un circuito elettronico di pagamento sapendo di non
poter pagare alla scadenza. I pagamenti elettronici consentono di ottenere incassi con accredito a data certa e una
veloce rendicontazione delle operazioni, con conseguente miglioramento della tesoreria. Per ogni paese è prevista,
inoltre, una specifica tempistica di eventuale storno dell’operazione in ogni paese. Infine, è l’esportatore ha l’iniziativa: spetta a lui attivare il processo di addebito e non deve attendere il bonifico dal compratore.
Di seguito si indicano le caratteristiche dei principali mezzi di pagamento elettronici:
- Francia LCR (Lettre de change relevé): registrazione informatica delle informazioni costitutive
della Lettre de change cartacea. Possibilità di storno accredito entro sei giorni lavorativi dalla scadenza.
La LCR è assimilabile alle nostre RI.BA. è quindi uno strumento di incasso elettronico ma non un vero
e proprio Debit Transfer in quanto non è prevista la preautorizzazione scritta del debitore. BOR (Billet à
ordre relevé): registrazione informatica delle informazioni costitutive del Billet à ordre relevé cartaceo.
- Germania Lastschrift di tipo A - Abbuchungsaufstragsverfahren: il debitore può contestare l’addebito
ricevuto e chiederne lo storno entro due giorni lavorativi dalla data di scadenza.
Il debitore non può cambiare la scadenza o l’importo.
È importante non confondere la promissory note con la promissory letter. La promissory note è un titolo di credito, mentre la promissory letter
rappresenta semplicemente un impegno scritto del compratore, trasmesso alla propria banca, di eseguire il pagamento ad una certa data di
scadenza.
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I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
- Lastschrift di tipo B - Einzugsermaechtigungsverfahren: il debitore può contestare l’addebito ricevuto
e chiederne lo storno entro trenta giorni lavorativi dalla data di scadenza. Il debitore non può cambiare
la scadenza o l’importo. Questa è la forma più utilizzata sul mercato tedesco.
- Austria Lastschrift di tipo B ma con cinquanta giorni per l’eventuale storno dell’addebito.
- Spagna IEF (Incaso electronico de efecto) anche definito come “Recibo”. Il termine massimo di
comunicazione insoluto è di trenta giorni per importi fino a 3000 euro e dieci giorni oltre i 3000 euro.
L’incasso documentario
L’incasso documentario consiste in una forma di pagamento in base alla quale il venditore conferisce alla propria
banca mandato ad incassare l’importo della fornitura dal compratore o raccoglierne l’accettazione su una tratta,
contro consegna dei documenti commerciali (ossia fatture, documenti di spedizione, ecc.) ed eventuali documenti
finanziari35. Dunque, questa operazione realizza la funzione del pagamento del prezzo di una transazione commerciale con l’estero mediante la messa all’incasso di documenti che rappresentano in genere la prova dell’avvenuto
adempimento delle obbligazioni contrattuali del venditore. Tale forma di pagamento è conosciuta anche con il nome
CAD, “Cash Against Documents”36.
I soggetti che intervengono nell’incasso documentario sono i seguenti:
- Cedente: è l’esportatore che affida l’operazione d’incasso alla propria banca;
- Banca trasmittente: è la banca alla quale il cedente-esportatore ha affidato l’operazione d’incasso;
- Banca presentatrice: è la banca incaricata dell’incasso, che effettua la presentazione
dei documenti al trassato-importatore.
- Trassato: è l’importatore al quale deve essere effettuata la presentazione in conformità
con l’ordine di incasso.
L’incasso documentario presenta diverse modalità di regolamento:
1. Documenti contro pagamento (D/P), ovvero “documents against payment”: la banca presentatrice
è tenuta a consegnare i documenti all’importatore contro il pagamento della somma indicata.
2. Documenti contro accettazione (D/A), ovvero “documents against acceptance”: la banca presentatrice
è tenuta a consegnare i documenti all’importatore contro l’accettazione di uno o più cambiali tratte o firma
di pagherò cambiario. Tali effetti possono essere trattenuti per il successivo incasso sino alla scadenza
stabilita, oppure possono essere restituiti alla banca trasmittente, secondo le istruzioni ricevute.
3. Documenti contro garanzia bancaria: prevede, ai fini della consegna dei documenti, un duplice
adempimento: accettazione di effetti a scadenza e contemporaneo rilascio di una garanzia bancaria a
favore del venditore o avallo dei predetti titoli. In tal modo la banca garante si impegna al pagamento
alla scadenza dei suddetti effetti, qualora il compratore non li pagasse.
4. Documenti contro ricevuta: in presenza di un preesistente rapporto fiduciario fra le parti, i documenti
possono essere consegnati dalla banca anche previo rilascio da parte del compratore di una semplice
ricevuta o di un impegno a pagarne il prezzo; in tal caso il pagamento avverrà d’iniziativa del compratore.
5. Documenti franco pagamento: i documenti sono consegnati all’importatore contro semplice attestazione
di ricevuta degli stessi; si versa, evidentemente, in una situazione di fiducia o di accordi pregressi che
hanno regolato diversamente il pagamento del prezzo.
35
Oltre all’incasso documentario esiste anche l’incasso semplice avente ad oggetto esclusivamente documenti finanziari, ossia cambiali, tratte,
assegni e ricevute di pagamento.
36
Come per il pagamento con il sistema COD (Cash on Delivery), anche l’incasso documentario prevede la consegna della merce dietro
pagamento, ma, mentre nel C.O.D. i documenti viaggiano con la merce, nell’incasso documentario essi viaggiano separatamente dalla stessa,
generalmente, tramite banca. 49
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
Ecco i documenti che generalmente sono oggetto di un’operazione di incasso documentario:
• fattura;
• documento di trasporto;
• documento di assicurazione;
• eventuale tratta;
• eventuali documenti necessari al transito doganale;
• eventuali altri documenti connessi alla natura della transazione, richiesti dalle norme dei Paesi interessati
ovvero contrattualmente convenuti.
Nell’intento di uniformare le diverse interpretazioni nell’ambito degli scambi internazionali e di disciplinare obblighi
e responsabilità delle parti interessate, la Camera di Commercio Internazionale di Parigi (CCI) ha regolamentato
questa forma di pagamento con una pubblicazione: la n. 522 “Norme uniformi relative agli incassi” conosciuta con
il nome NUI, in vigore dal 1° gennaio 1996.
L’operazione di incasso documentario si articola secondo le seguenti fasi:
• Conclusione del contratto commerciale: le controparti stipulano il contratto di vendita,
pattuendo un pagamento a mezzo incasso documentario, e definiscono il dettaglio dell’operazione di incasso.
• Spedizione delle merci: l’esportatore invia le merci all’importatore secondo quanto pattuito contrattualmente.
• Invio documenti alla banca trasmittente: il venditore produce e consegna alla propria banca
la documentazione richiesta dall’operazione d’incasso, accompagnata da un documento denominato
‹‹istruzioni d’incasso››, che contiene il dettaglio dell’operazione e, quindi, le istruzioni relative
alle modalità cui le banche dovranno attenersi nel dare esecuzione al mandato.
La lettera di istruzioni deve indicare chiaramente:
• il nominativo del trassato, cioè dell’acquirente estero con il relativo indirizzo;
• la banca estera d’appoggio, cioè la banca estera cui spedire i documenti e a cui dare le istruzioni
circa l’incasso e/o l’accettazione;
• il soggetto/i cui compete il pagamento delle spese e delle commissioni d’incasso;
• ulteriori istruzioni per gestire l’incasso.
Ricevuta la documentazione la banca trasmittente verificherà che le istruzioni d’incasso siano pienamente applicabili
e che i documenti ricevuti siano ad esse conformi: in particolare, la banca ricevente ha l’onere di accertare che i documenti richiesti siano tutti fisicamente presenti. La banca dell’esportatore inoltra l’ordine d’incasso alla banca
dell’importatore, provvedendo all’invio dei documenti alla banca presentatrice, limitandosi all’attività di gestione
della rimessa ed al controllo sull’operato della banca estera.
La banca presentatrice consegna i documenti all’importatore, nel rispetto delle indicazioni ricevute. Ricevuta
la notifica, l’importatore ritira i documenti ed effettua la prestazione secondo quanto stabilito nelle istruzioni di incasso.
Successivamente si riscontra il trasferimento interbancario dei fondi: la banca presentatrice trasmette alla banca
trasmittente l’importo riscosso dall’importatore all’atto della consegna dei documenti o alla scadenza degli effetti. Infine c’è l’accredito sul c/c dell’esportatore: la banca trasmittente accredita i fondi ricevuti al proprio cliente.
50
I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
Incasso documentario: fasi dell’operazione
1.
Esportatore/Cedente
3.
2.
Importatore/Trassato
8.
6.
5.
4.
Banca Incaricata
Banca Presentatrice
7.
1. Conclusione del contratto commerciale;
2. Spedizione delle merci;
3. Invio documenti alla banca incaricata;
4. Invio documenti alla banca presentatrice;
5.6. La banca presentatrice consegna i documenti all’importatore, nel rispetto delle indicazioni ricevute;
7.8. Trasferimento interbancario dei fondi: accredito del c/c dell’esportatore.
Fonte: Elaborazione propria.
Come si può notare, nell’incasso documentario le banche ricoprono un ruolo passivo, circoscritto alla gestione dei
documenti ed al rispetto scrupoloso delle istruzioni di incasso37. Queste ultime, infatti, rappresentano per le banche
l’unica fonte di riferimento per la propria attività di mandataria, da cui sono desunte le rispettive responsabilità: esse
non entrano nel rapporto contrattuale che lega importatore ed esportatore e non rispondono del buon fine dell’operazione. Il ruolo delle banche costituisce il principale elemento di distinzione tra incasso documentario e credito documentario, in cui le banche svolgono un ruolo attivo, assumendo a favore dell’esportatore un impegno di pagamento
autonomo. Va sottolineato che nell’incasso documentario le banche coinvolte non assumono alcuna responsabilità
circa il buon esito dell’operazione e non si accollano alcun impegno a pagare; questa forma di pagamento, che sembra offrire al venditore assolute garanzie circa l’incasso del credito, presenta, quindi, diversi rischi.
Nell’incasso documentario, i rischi sono ripartiti tra le parti nel modo seguente:
Venditore: sopporta il rischio commerciale ed il rischio paese;
Compratore: sopporta il rischio di inadempimento commerciale del venditore, ovvero il rischio che la merce
sia difforme da quanto è stato contrattualmente pattuito.
Tale rischio potrebbe essere minimizzato o ispezionando la merce alla partenza, in modo che il certificato di ispezione dovrà essere incluso nella documentazione richiesta dalle istruzioni d’incasso, oppure, con un Performance
Bond - garanzia di buona esecuzione della prestazione. La banca dell’esportatore emette, su incarico di quest’ultimo, un performance bond a favore dell’importatore, con cui si impegna a risarcire l’importatore qualora la merce
non sia conforme. Pare però opportuno segnalare che l’uso del Performance Bond è maggiormente indicato quando
l’operazione è regolata attraverso una lettera di credito.
I rapporti che si instaurano tra la banca dell’esportatore e la banca dell’importatore sono giustificati dalla presenza di preesistenti accordi di
corrispondenza, che configurano accordi di reciproca fiducia tra le banche (banche corrispondenti).
37
51
51
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
I rischi più frequenti cui è soggetto l’esportatore, in un incasso documentario sono: • Mancato ritiro della merce: il compratore, per i motivi più diversi, potrebbe non ritirare la merce.
In tale circostanza il venditore dovrà decidere come disporre della merce al fine di minimizzare le perdite,
optando per una delle seguenti alternative:
• concludere un accordo con il compratore, concedendo sconti talvolta rilevanti;
• immagazzinare la merce a destino, sostenendo i costi di sosta;
• procedere alla vendita tramite pubblico incanto, realizzando evidenti minusvalenze;
• vendere la merce in loco, la qual cosa necessita che la merce sia fungibile e che sia presente
un mandatario locale;
• far rientrare la merce, sopportando i costi di sosta e di trasporto aggiuntivi, sempre che questo sia reso
possibile dalla natura della merce e dalla legislazione doganale del Paese acquirente.
• Ritiro della merce senza pagamento o accettazione: qualora il trasporto non avvenga via mare,
può accadere che la merce venga ritirata a destino dal compratore senza che il medesimo abbia preso in
consegna presso la banca presentatrice i documenti previsti. Nel trasporto ferroviario, stradale ed aereo,
i documenti di trasporto non sono, infatti, rappresentativi della merce, ma si limitano a indicare chi è il
soggetto legittimato al ritiro: è, quindi, sufficiente che questi si presenti al vettore/spedizioniere e si faccia
identificare per ottenere la consegna della merce.
Per ridurre questo rischio, è opportuno che nel documento di trasporto venga indicata come destinataria
della merce la banca del compratore; in tal modo, la merce arriverà presso i magazzini indicati dalla banca
e il cliente potrà ritirarla solo presentando una liberatoria che la banca stessa gli rilascerà
dopo il pagamento o l’accettazione.
Se il trasporto delle merci avviene via mare, la presenza, tra la documentazione inviata, di una polizza di
carico marittima (Bill of Lading) consente al venditore di conservare i diritti dispositivi delle merci,
in quanto se i documenti non vengono ritirati (e dunque pagati) dal compratore,
restano a disposizione dell’esportatore.
• Mancato pagamento della tratta: qualora l’incasso documentario preveda l’accettazione di una tratta,
ai rischi già esposti si aggiunge quello che l’acquirente non paghi la cambiale a scadenza, pur essendo
entrato in possesso dei documenti e quindi della merce.
Alla luce delle considerazioni appena fatte, pare evidente che l’incasso documentario non è una forma di pagamento
sicura per il venditore e ne è consigliabile l’utilizzo nei seguenti casi:
• basso rischio paese e paese con sistema bancario affidabile;
• annullamento dei vincoli all’importazione nel paese di destino: bisogna avere la certezza di poter ottenere
tutte le licenze necessarie per introdurre la merce nel paese dell’acquirente;
• affidabilità e conoscenza del cliente: l’incasso documentario comporta una tutela ridotta per il venditore e,
pertanto, la correttezza del compratore deve essere già nota;
• fungibilità del bene: è consigliabile limitare l’uso dell’incasso documentario alle forniture che hanno per
oggetto beni che possono essere venduti ad altri nel caso in cui l’acquirente originario non paghi.
52
I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
Affinché l’operazione di incasso documentario vada a buon fine, può essere opportuno seguire i seguenti suggerimenti:
- Gestire il trasporto: è opportuno concordare una resa merce che consenta al venditore di gestire
il trasporto fino a destinazione e, quindi, un termine di resa del gruppo C o D degli Incoterms 2000.
In particolare, è molto rischioso e, quindi, da evitare l’utilizzo dell’incasso documentario, qualora il termine
di resa prescelto sia l’ Ex-Works, in quanto il compratore, prendendo in consegna la merce presso i
magazzini del venditore, potrebbe disporre dei documenti di trasporto e dunque della merce.
- Scegliere lo spedizioniere: conseguentemente alla scelta del termine di resa (gruppo C o D), l’onere
della gestione del trasporto ricade sull’esportatore, che potrà, così, scegliere lo spedizioniere cui affidare
l’incarico. È opportuno che il venditore fornisca allo spedizioniere un mandato scritto con cui vincoli la
consegna della merce alla sola presentazione degli originali della Bill of Lading, qualora il trasporto venga
effettuato via mare.
- Farsi emettere la Bill of Lading all’ordine della banca presentatrice, in modo da ridurre ulteriormente
la possibilità che il compratore possa, comunque, entrare in possesso della merce.
- Accordarsi con l’acquirente sulla suddivisione delle spese bancarie: normalmente ognuno si accolla
quelle della propria banca.
- Definire nell’accordo commerciale che l’incasso documentario sarà assoggettato alle NUI
della Camera di Commercio Internazionale (Pubblicazione 522 in vigore dal 1°gennaio 1996).
Ciò non garantisce ovviamente il pagamento, ma consente - in caso di contestazioni - di fare riferimento a
regole uniformi. A maggior ragione, in questo senso, è opportuno che le banche coinvolte siano di elevato
standing ed intrattengano rapporti di corrispondenza.
Il credito documentario
Il credito documentario è lo strumento di pagamento più utilizzato nell’ambito del commercio internazionale, in
presenza di transazioni con operatori economici appartenenti ad aree geografiche molto rischiose dove il rischio di
credito è particolarmente elevato.
Per tutelarsi dal rischio di mancato pagamento/insolvenza il venditore richiede, allora, al compratore l’emissione
di un credito documentario irrevocabile, che gli consente di trasferire i diritti rivenienti dal credito direttamente ad
un istituto bancario. Il credito documentario, infatti, consiste in un impegno inderogabile assunto da una banca
(emittente), su mandato dell’acquirente (ordinante), di onorare38 una certa prestazione indicata nel credito a favore
del venditore (beneficiario), contro presentazione - entro determinati limiti di scadenza - dei documenti richiesti ed
a condizione che questi ultimi siano riscontrati conformi ai termini e alle condizioni del credito.
L’impegno assunto dalla banca è, pertanto, condizionato alla presentazione dei documenti che dovranno apparire
perfettamente conformi a tutti i termini prescritti nel credito. L’impegno assunto dalle banche, inoltre, è anche irrevocabile39, nel senso che non è possibile cancellare o modificare il credito documentario senza il consenso di tutte
le parti coinvolte: ordinante, banca emittente, banca designata, beneficiario.
Quindi il venditore, in particolare, potrà conoscere e decidere anticipatamente alla fase di invio e/o di produzione
della merce, se effettuare le prestazioni che saranno necessarie per avere diritto al pagamento previsto nella garanzia, nella certezza che tali condizioni saranno vincolanti per tutte le parti coinvolte e non potranno essere modificate
senza il suo espresso consenso. Laddove, invece, le condizioni documentali non risultino conformi agli accordi
commerciali o non consentano un corretto utilizzo della garanzia (es. presenza di certificato di ispezione emesso
dall’ordinante) il venditore potrà valutare se chiedere le opportune correzioni alla controparte commerciale, subordinando la spedizione delle merci all’esito della richiesta, ed alla preventiva verifica della congruità dei dati contenuti
nel messaggio di modifica inviatogli dalla banca emittente.
Secondo l’art. 2 NUU 600 onorare significa:
a) pagare a vista, se il credito è utilizzabile come pagamento a vista;
b) assumere un impegno di pagamento differito e pagare alla scadenza, se il credito è utilizzabile per pagamento differito;
c) accettare una tratta (“draft”) spiccata dal beneficiario e pagare alla scadenza se il credito è utilizzabile per accettazione.
39
Con le nuove NUU 600, scompare definitivamente il credito revocabile che, anche in assenza di indicazione espressa, viene considerato
sempre irrevocabile. Cfr. art. 3, Interpretazioni, NUU 600.
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
Così strutturata la L/C si presenta come uno strumento di pagamento in grado di offrire le maggiori garanzie non
solo per il venditore ma anche per l’acquirente, essendo in grado di rispondere adeguatamente alle loro esigenze
contrapposte. Il venditore è sicuro di ricevere la prestazione garantitagli dalla banca emittente, a presentazione di
documenti conformi, ed a prescindere se poi il suo cliente provvederà o meno a ritirare le merci; potrà anche gestire
meglio il proprio processo produttivo dal momento che inizierà a preparare la fornitura solo dopo aver ricevuto notifica dell’emissione del credito. L’acquirente, dal canto suo, è consapevole che la sua banca libererà le somme dovute
solo dopo aver verificato che dall’esame formale dei documenti, risulti l’invio delle merci desiderate nei modi e nei
tempi stabiliti e da lui stesso indicati nel mandato di apertura del credito.
L’intervento di una banca ha la funzione di garantire le parti del contratto sottostante, le quali si sentono rassicurate
dalla presenza di un soggetto indipendente che si assume l’obbligazione autonoma rispetto al rapporto commerciale fra di loro esistente40.
Infatti, i quattro cardini su cui si basa il funzionamento di un credito documentario e che rappresentano altrettante
caratteristiche distintive di questo particolare strumento di pagamento sono:
1) autonomia: la banca emittente agisce nei confronti del beneficiario in nome proprio,
sebbene su mandato dell’ordinante (trattasi dunque di delegazione cumulativa passiva ex art. 1268 codice
civile, ovvero di mandato senza rappresentanza). Questo significa che il credito documentario
è un’operazione completamente separata e distinta dal contratto commerciale sottostante:
i rapporti intercorrenti tra venditore e compratore non possono in alcun modo modificare o annullare
l’impegno della banca, ad onorare il suo debito nei confronti del beneficiario;
2) astrattezza: indipendenza dal contratto che l’ha fatto sorgere. Il credito documentario
sebbene rappresenti lo strumento di regolamento di un contratto, non risente dei vizi che dovessero
rivelarsi nell’accordo commerciale che l’ha originato, quindi, la corrispondenza fra merci e documenti non
può mai essere presa in considerazione ai fini del credito. In merito, secondo l’art. 153041 del codice civile,
le banche potranno sollevare eccezioni solo se derivanti dai documenti, rimanendo completamente
estranee ad eventuali discrepanze nella fornitura rispetto al contratto principale e a quanto riportato
nel credito documentario.
I principi di autonomia ed astrattezza sono descritti nell’art. 4 delle NUU 600 «Crediti e contratti», secondo il quale:
“Il credito, per sua natura, è operazione distinta dal contratto di vendita o altro contratto su cui può fondarsi. Tale
contratto non riguarda e non impegna in alcun modo le banche...Conseguentemente l’impegno di una banca ad onorare, a negoziare o adempiere qualsiasi altra obbligazione derivante dal credito non è soggetto ad azioni o eccezioni
da parte dell’ordinante fondate su suoi rapporti con la banca emittente o con il beneficiario.
Il beneficiario non può in alcun caso avvalersi dei rapporti contrattuali esistenti fra le banche o fra l’ordinate e la
banca emittente”.
3) formalismo: l’esame della lettera di credito deve essere effettuato sulla base dell’aspetto formale dei
documenti, indipendentemente dalle merci, servizi e/o altre prestazioni cui detti documenti si riferiscono.
In merito l’art. 5 delle NUU 600 «Documenti e merci, servizi o prestazioni», riporta:
Le banche operano su documenti e non su merci, servizi o altre prestazioni cui i documenti possono riferirsi.
Si veda, DI MEO A., Il credito documentario. Le NUU 600 e la nuova Prassi Bancari Internazionale Uniforme, Ipsoa Manuali Operativi, 2007.
Codice civile, art. 1530 - Pagamento contro documenti a mezzo di banca - Quando il pagamento del prezzo deve avvenire a mezzo di una
banca, il venditore non può rivolgersi al compratore se non dopo il rifiuto opposto dalla banca stessa e constatato all’atto della presentazione dei
documenti nelle forme stabilite dagli usi (1268).
La banca che ha confermato il credito al venditore può opporgli solo le eccezioni derivanti dall’incompletezza o irregolarità dei documenti e quelle
relative al rapporto di conferma del credito.
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I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
4) letteralità: la banca emittente, per accertare la conformità dei documenti, deve basare il proprio esame
esclusivamente sui documenti e sul loro aspetto formale, nel rispetto dei termini e delle condizioni del
credito, delle NUU e della Prassi bancaria internazionale uniforme. Tuttavia, come sottolineato dal lungo
art. 14 delle NUU 600 «Criteri generali per l’esame dei documenti», il controllo dei documenti non deve
rivelarsi meccanicistico e automatico, ma deve essere ispirato ai criteri di ragionevolezza onde consentire
un utilizzo di tale strumento sicuramente più agevole e intelligente, sia per gli operatori bancari sia per gli
operatori commerciali.
è importante evidenziare, ancora una volta, che il credito documentario si basa esclusivamente su documenti e
non su merci o altre prestazioni che costituiscono l’oggetto dell’operazione commerciale. Ne deriva che la buona
riuscita, nell’utilizzo di questa forma di pagamento, scaturisce direttamente dalla cura con la quale il credito viene
aperto e dalla precisione con cui vengono redatti i documenti da presentare.
In ambito internazionale il quadro normativo di riferimento per la disciplina dei crediti documentari è rappresentato
dalle NUU 600, Norme ed Usi Uniformi relativi ai crediti documentari, la cui ultima versione è entrata in vigore il 1°
luglio 2007.
Si tratta di un quadro organico di regole e di norme emanate dalla Camera di Commercio Internazionale di Parigi, per
disciplinare in maniera omogenea tale forma di pagamento e limitare, quindi, la confusione causata dall’applicazione
di regole nazionali nella gestione delle L/C.
La prima edizione risale al 1933, successivamente le norme e gli usi sono stati periodicamente rivisti (1951 - 1962
- 1974 - 1983 - 1993) al fine di essere adattati all’evoluzione del commercio internazionale (si pensi ad esempio
all’invenzione del trasporto in container), ma anche per offrire una maggiore sicurezza alle parti che intervengono
nell’operazione. L’ultima revisione42, in particolare, è il risultato di un corposo lavoro durato tre anni e mezzo durante
i quali, mai come in questa occasione, il testo normativo è stato rivisitato e ripensato dalle fondamenta, per recepire,
attuare e uniformare tutti quei cambiamenti e le esigenze nel frattempo maturate negli ultimi 13 anni precedenti alla
pubblicazione 600.
Per quanto concerne la natura di dette norme, esse hanno valenza pattizia, e pertanto sono vincolanti per le parti
coinvolte solo se incorporate nel credito documentario mediante specifico rinvio ad esse. Tale vincolo, tuttavia, non
può mai prevaricare il limite di applicabilità imposto da norme imperative dello stato (es. embarghi, autorizzazioni
import/export, controlli dei cambi, provvedimenti cautelari ecc..) alle quali le parti non possono derogare.
Rispetto alla versione precedente, le NUU 600 presentano una struttura più snella: 10 articoli in meno che sono stati
inglobati nei restanti 39 al fine di omogeneizzare la trattazione. La stessa, poi, è dominata da una precisa ratio: la
necessità di salvaguardare il credito documentario che, sebbene sia tra gli strumenti di pagamento internazionale
più utilizzato, si rivela funzionale pochissime volte. Nel 70% dei casi, infatti, si rilevano errori formali che minano
l’operatività dello strumento; si tratta in sostanza dello spinoso problema delle riserve43 (interne ed esterne) che, di
fatto, impediscono il corretto utilizzo del credito documentario.
Le NUU 600 sono state approvate dalla Commissione Bancaria della Camera di Commercio Internazionale (CCI) il 25 ottobre 2006 a Parigi,
con il voto favorevole di tutti i 91 Comitati Internazionali rappresentati.
Si veda, DEL SORBO, Lettere di credito: dal 1° luglio 2007 cambia la normativa, in Costozero - Magazine di economia, finanza, politica e tempo
libero - maggio 2007 - www.costozero.it
43
Per riserve si intendono le eccezioni sollevate dalle banche quando riscontrano documenti non conformi alle condizioni e ai termini del credito.
Possono essere interne o esterne, a seconda della gravità delle irregolarità riscontrate. Nel primo caso la banca constano di irregolarità o
imperfezioni di lieve entità che non vengono segnalate alla banca emittente ma soltanto al beneficiario, senza così pregiudicare il regolamento
dell’importo del credito che sarà effettuato «salvo buon fine», con l’indicazione delle irregolarità riscontrate. Nel secondo caso, invece, si tratta
di irregolarità gravi che vanno segnalate alla banca emittente e che impediscono la prestazione. Ad esempio, nei casi in cui manchino dei documenti specifici richiesti dal credito o gli stessi vengono presentati oltre i termini prescritti.
Cfr. GARIONI G., Pmi e finanziamenti per l’internazionalizzazione, Ipsoa Editore, 2007, pag. 149
42
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
Sul piano pratico, diverse sono le novità presenti nella nuova trattazione normativa. Si incomincia, da subito, dall’articolo 1 che rimarca in modo chiaro l’obbligatorietà di riportare all’interno del corpo del testo documentario la disciplina alla quale esso è da sottoporre. La nuova specifica ha fatto anche prevedere alla SWIFT la creazione di un
apposito campo (40E) nel messaggio di emissione, nel quale si deve obbligatoriamente riportare le specifiche delle
NUU alle quali si vogliono sottomettere il credito44.
Per quanto riguarda, invece, le definizioni, nuovi concetti sono stati introdotti per favorire l’interpretazione e la comprensione puntuale dei termini utilizzati nel corpo del testo normativo.
In merito, è importante citare la storica definizione del termine negoziazione, giunta dopo ben 30 anni di tentavi da
parte della CCI45, secondo cui (art. 2, «Definizioni», NUU 600) negoziazione significa: l’acquisto da parte della banca
designata di tratte (spiccate su una banca diversa dalla banca designata) e/o documenti, a fronte di una presentazione conforme, sia anticipando i fondi al beneficiario sia concordando di anticiparglieli entro il giorno lavorativo
bancario nel quale il rimborso è dovuto alla banca designata.
Si tratta quindi di un’opportunità per il beneficiario del credito. Se la sua banca è stata designata, riscontra che
i documenti sono conformi ed è disposta ad eseguire la prestazione, l’esportatore ottiene la prestazione dalla sua
banca e, in caso di impegno a scadenza, può richiedere il pagamento anticipato, il tutto su mandato della banca
emittente e quindi dell’ordinante. In caso di negoziazione, l’acquisto da parte della banca designata, se vi acconsente, avviene alle condizioni da essa pattuite con il beneficiario ( pro-soluto, pro-solvendo, salvo buon fine, ecc.).
Viene, poi, ribadito il principio cardine del credito documentario, ovvero la separazione tra la letteralità dei documenti
e la fornitura merceologica in sé e, quindi, la prestazione autonoma delle banche ad effettuare il relativo pagamento
solo a presentazione di documenti conformi ai termini ed alle condizioni del credito e non alle condizioni di fornitura
come da contratto.
Questo aspetto importante viene ulteriormente sottolineato in caso di inadempimenti commerciali e dei relativi effetti
negativi, che non devono ripercuotersi sul sistema bancario, ma sul rapporto commerciale in vigore tra l’esportatore
e l’importatore. Infatti, in caso di frodi, nell’ipotesi di un credito documentario con pagamento differito e di conseguenti ingiunzioni da parte della magistratura che blocchino l’intervento della banca dell’importatore, le NUU 600
fanno un salto in avanti. In particolare, il sistema bancario, attraverso la nuova normativa, intende sottolineare la
netta separazione fra l’impegno di rimborso di una banca verso una propria corrispondente - che magari avrà anticipato i fondi a un venditore - e l’impegno della stessa banca a pagare un venditore fraudolento. Ciò al fine di opporsi
ad interventi della magistratura, che, sebbene indirizzati a tutelare la controparte acquirente, finivano, in passato,
per danneggiare il sistema bancario e, in particolare, la banca che aveva anticipato i fondi al venditore sleale. In
sostanza, le banche tentano di far ricadere gli effetti e le responsabilità di una frode verso il compratore, reo di aver
individuato ed operato con un venditore capzioso.
Un’altra innovazione di rilievo riguarda le modalità dell’esame dei documenti e la formalizzazione dei relativi criteri
per facilitare il corretto utilizzo del credito documentario ed aumentarne i casi di successo. Le norme ora prevedono
le seguenti disposizioni:
• i dati esistenti in un documento o ricavabili da un documento, quando letti nel contesto del credito,
non devono essere necessariamente identici a quelli presenti in quello stesso documento, purché non
confliggano tra di loro;
• il termine massimo per valutare la conformità dei documenti presentati al credito documentario si riduce
da 7 a 5 giorni lavorativi bancari;
Questa applicazione, tuttavia, era già operativa dal 18.11.2006
A causa della grande varietà di comportamenti riscontrabili nel mondo circa i contenuti di una negoziazione, la CCI aveva incontrato molte
difficoltà nella sua definizione. Questa volta, invece, è stato filtrato un minimo denominatore tale da uniformare le prassi bancarie internazionali:
la nuova definizione indica esattamente quali sono le attività che concretano una negoziazione, eliminando così la possibile inconsistenza del
concetto insito nella definizione della precedente versione delle Norme.
Cfr. Note a commento della Pubblicazione I.C.C. 600 a cura di Credimpex - Italia - http://www.credimpex.it/
44
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I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
• un documento richiesto per il quale non è indicato l’emittente o il contenuto è accettabile se appare idoneo
a soddisfare la funzione del documento richiesto;
• non è necessaria l’esatta corrispondenza degli indirizzi del beneficiario e/o dell’ordinante tra i documenti
presentati e ciò che è riportato nel credito documentario, purché le eventuali differenze non riguardino
il paese. Tutti gli elementi di “contatto” (numeri di telefono, fax ed indirizzi e-mail) quando fanno parte
dell’indirizzo del beneficiario o dell’ordinante non dovranno essere considerati. Tuttavia, gli indirizzi e i
numeri di telefono, fax, indirizzi e-mail indicati come destinatario (consignee) o parte da avvisare (notify)
nei documenti di trasporto dovranno corrispondere a quanto indicato nel credito;
• il documento di trasporto, può essere emesso da qualsiasi soggetto, a condizione che il documento stesso
venga sottoscritto da un soggetto che si qualifica come vettore, assumendone così gli obblighi e le correlate responsabilità.
Oggi le NUU 600 costituiscono il riferimento normativo universale delle operazioni di credito documentario ed uno
strumento fondamentale per banche, importatori, esportatori, spedizionieri, assicuratori, ed in generale per tutti coloro che operano nel settore degli scambi delle merci con l’estero. Certo, non pretendono di risolvere tutti i problemi
operativi né escludono, con la loro applicazione, l’insorgere di difficoltà e/o contestazioni insite in una transazione
commerciale internazionale. Tuttavia, se accompagnate da altri strumenti di supporto sempre offerti dalla Camera di
Commercio Internazionale, possono davvero rappresentare un validissimo contributo per favorire la riduzione della
gran parte delle riserve che vengono rilevate dall’esame dei documenti.
In particolare, come strumenti complementari e di supporto alle NUU 600 si distinguono:
a) Prassi bancaria internazionale uniforme (PBIU) per l’esame dei documenti nei crediti documentari;
in inglese International Standard Banking Practice (ISPB) for the Examination of Documents under Documentary Credits. Basata sui Pareri ufficiali emessi dalla CCI in risposta ai quesiti degli operatori coinvolti,
il testo spiega praticamente a tutti coloro che esaminano la conformità dei documenti, come applicare
le nuove NUU 600 in un contesto di credito documentario. In particolare, il testo fornisce risposte alle
questioni-chiave concernenti l’esame delle tratte, dei documenti di trasporto multimodale, dei documenti
di assicurazione, dei certificati di origine e di tutta una serie di altri documenti associati con le lettere di
credito. La prima pubblicazione PBIU n. 645 è stata introdotta nel ottobre 2002, a conclusione dei lavori di
una commissione di tecnica e pratica bancaria istruita nel 2000 dalla CCI proprio per accertare le prassi
bancarie più diffuse a livello internazionale nell’ambito dell’esame dei documenti presentati ad utilizzo dei
crediti documentari. Per aggiornare tale prassi e, soprattutto, allinearla al nuovo contesto normativo,
lo stesso Drafting Group, l’organo operativo che ha curato la redazione materiale delle NUU 600,
ha provveduto a revisionare la PBIU, con la pubblicazione n. 681;
b) «Opinions», pareri sull’interpretazione delle NUU emessi dalla Commissione Bancaria della ICC
relativamente a casi specifici;
c) «Case studies», risposte a problemi sollevati da banche o da altri operatori, sempre raccolte
e pubblicate dalla CCI.
Infine, per ragioni di completezza si segnala che accanto alle NUU 600 la Camera di Commercio Internazionale ha
pubblicato un corpo normativo per disciplinare, nell’ambito di una operazione di credito documentario, la presentazione elettronica dei relativi documenti; ovvero quando è possibile inviare o far avere per via informatica la documentazione concordata alla banca presso la quale tale strumento di pagamento è utilizzabile.
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
Si tratta delle eNUU (versione 1.1), in inglese e-Ucp – Electronic Uniform Customs and Practices, predisposte dalla
CCI a fine 2001 ed entrate in vigore, come supplemento al testo normativo che disciplina i crediti documentari, il 1°
aprile 200246.
Le eNUU forniscono le definizioni che consentono l’adattamento della terminologia delle NUU 600 alla presentazione elettronica dei rispettivi documenti cartacei e forniscono le regole necessarie affinché le due raccolte di norme
operino in modo integrato. Le eNUU consentono, infatti, sia la presentazione elettronica dei documenti sia la presentazione mista di documenti elettronici e documenti cartacei47.
Sino ad oggi, comunque, non hanno ancora trovato una loro applicazione operativa per problemi di compatibilità dei
sistemi informatici, di riconoscimento delle firme elettroniche, delle firme digitali e di efficacia e accettazione di taluni
documenti rappresentativi come, ad esempio, la polizza di carico marittima48.
Nell’emissione di un credito documentario intervengono almeno tre soggetti:
a) ordinante (applicant): è l’acquirente/importatore che, a seguito della conclusione del contratto con il
venditore, dà istruzioni alla propria banca per l’emissione del credito documentario, fornendo tutte le indicazioni necessarie per un corretta esecuzione del mandato;
b) banca emittente (issuing bank): è la banca che, su incarico dell’ordinante, emette il credito
documentario a favore del beneficiario, impegnandosi irrevocabilmente ed in modo autonomo
ad eseguire la prestazione prevista, a condizione che i documenti richiesti vengano presentati entro
i termini di scadenza, e che superino l’esame formale di conformità rispetto ai termini e alle condizioni
indicate nella garanzia;
c) beneficiario (beneficiary): è il venditore/esportatore in favore del quale viene emesso il credito
documentario e che beneficia delle prestazioni in esso previste, a presentazione dei documenti conformi
richiesti dalla garanzia.
Di norma, poi, la banca emittente richiede l’intervento di un quarto soggetto, cioè la banca dell’esportatore, la
quale può assumere uno o più seguenti ruoli:
• banca avvisante (advising bank): è la banca che riceve il messaggio di apertura del credito
documentario; ha il compito di verificarne l’autenticità e di notificarlo prontamente al beneficiario, aggiungendo se richiesto, e se è disposta a farlo, la propria conferma.
• banca designata (nominated bank): è la banca autorizzata dalla banca emittente ad effettuare la
prestazione prevista nel credito documentario in favore del beneficiario; va precisato che essa è autorizzata, ma non obbligata ad effettuare tale prestazione, salvo che il credito non risulti in precedenza confermato49. La mancata effettuazione di una prestazione di norma è giustificata con la presenza di situazioni
geo-politiche nel paese dell’ordinante o di insolvenza della banca emittente, che potrebbero esporre la
banca designata non confermante alla mancata copertura dei fondi in caso di pagamento al beneficiario50.
• banca confermante (confirming bank): è la banca designata che, su richiesta della banca emittente,
decide di assumere un aggiuntivo ed autonomo impegno, ad effettuare la prestazione prevista nel credito
documentario, in favore del beneficiario.
• banca rimborsante (reimbursing bank): è la banca che provvederà, su istruzioni della banca emittente,
a rimborsare la banca designata che abbia effettuato la prestazione prevista nel credito documentario.
Il 1° aprile 2002 sono entrate in vigore le eNuu (versione 1.0) come supplemento alle NUU 500. Nel corso della revisione delle NUU 600,
invece, i Comitati Nazionali della CCI hanno deciso che, considerato l’uso limitato della versione 1.0, le eNUU debbano rimanere quale supplemento alle NUU. La versione 1.1, quindi, è stata aggiornata solo al fine di riflettere i cambiamenti apportati alle NUU riguardo la terminologia e
la presentazione dei documenti.
47
Si veda, I.C.C., “Norme ed usi uniformi relativi ai crediti documentari”, (NUU) Pubblicazione n. 600/07
48
Si veda, DI MEO A., Il credito documentario: le NUU 600 e la Nuova Prassi Bancaria Internazionale, 2007, Ipsoa Editore, pag. 62
49
L’art. 12 - «Designazione» - NUU 600, alla lettera a stabilisce appunto quanto segue: salvo che la banca designata sia la banca confermante,
l’autorizzazione ad onorare o negoziare non comporta alcun obbligo per tale banca designata di onorare o negoziare, tranne nel caso in cui la
banca designata vi abbia espressamente acconsentito ed abbia dato comunicazione in tal senso al beneficiario.
50
Si veda paragrafo 3.4
46
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I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
Le fasi di una transazione commerciale che preveda il regolamento del contratto a mezzo credito documentario,
sono normalmente articolate in base allo schema ivi riportato.
1) Conclusione del contratto fra venditore e compratore: il compratore e il venditore, concluso il
contratto di vendita, concordano tutti gli elementi che saranno oggetto dell’emissione del credito documentario. Non è consigliabile, infatti, lasciare all’ordinante piena libertà circa le istruzioni che dovrà fornire alla
propria banca per l’emissione del credito stesso; in particolare, è importante definire gli elementi essenziali del credito, le relative date ed i documenti necessari affinché il beneficiario possa adempiere correttamente. I documenti più frequentemente previsti in un credito documentario sono:
- fattura commerciale (commercial invoice)
- documento di trasporto (Awb, Bill of lading, CMR o CIM)
- polizza o certificato di assicurazione (insurance certificate or Policy)
- distinta dei colli (packing list)
- nota dei pesi (weight list)
- certificato di origine delle merci (certificate of origin)
- certificato di circolazione delle merci (EUR1 - ATR1 per la Turchia)
Per facilitare la fissazione dei diversi punti in cui si articola il credito documentario in genere si ricorre ad un formulario standard predisposto dalla CCI con la pubblicazione n. 516 in occasione delle NUU 500 (The New Standard
Documentary Credit Forms for the UCP 500) attraverso il quale il compratore potrà conferire l’incarico alla propria
banca consegnando il modulo di richiesta di emissione compilato insieme al venditore.
Il compratore dovrà, poi, consegnare con le istruzioni impartite alla banca per l’emissione del credito anche:
- una copia della fattura pro-forma o della conferma d’ordine o, comunque, di un qualsiasi documento
idoneo a dimostrare alla banca l’esistenza del contratto;
- una copia del formulario di istruzioni per l’emissione del credito documentario irrevocabile fornitogli
dal venditore;
- una copia, se necessario, di eventuali licenze all’importazione.
2) Incarico del compratore alla propria banca per l’emissione: il compratore/ordinante, in conformità
agli accordi stipulati nel contratto di vendita, formula la richiesta alla propria banca e fornisce tutte le
istruzioni necessarie per l’apertura del credito documentario a favore del venditore/beneficiario.
3) Precostituzione dei fondi e/o disponibilità di una linea di credito per impegni di firma, propedeutica
all’apertura del credito: la banca che riceve la richiesta, prima di dar seguito al mandato, esaminerà
attentamente il merito creditizio del cliente/ordinante e verificherà l’esistenza di opportune condizioni di
copertura. Poiché l’accettazione del mandato da parte della banca implica l’assunzione di un’obbligazione
autonoma rispetto a quella del compratore, l’emittente sarà disposto ad aprire il credito solo in presenza
di ottima reputazione dell’ordinante coadiuvata da uno specifico merito creditizio, o in alternativa da fondi
allo scopo precostituiti su conti vincolati, fino al regolamento dell’operazione.
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
4) Emissione del credito documentario. Superata la fase di verifica del merito creditizio del proprio cliente,
esaminati i principali termini della transazione commerciale ed inseriti nel testo della garanzia le condizioni
di fornitura richieste dall’ordinante, la banca emittente provvede all’emissione del credito documentario
inviandolo di norma a mezzo comunicazione teletrasmessa (swift, telex) o lettera alla propria
corrispondente nel paese dell’esportatore (o ad altra banca sempre locata nella piazza del venditore)
la quale avrà cura di notificarlo prontamente al beneficiario.
Il credito documentario, quindi, si considera regolarmente emesso quando la banca emittente invia il testo completo
del credito alla banca avvisante e quando quest’ultima riceve il testo trasmessole. Non sempre, però, la banca emittente invia il testo completo poiché può accadere che, per motivi di rapidità, essa faccia precedere al testo un preavviso sull’apertura del credito; in tale caso, anche solo inviando il preavviso, la banca sarà impegnata irrevocabilmente
ad emettere il credito con l’invio del testo completo senza ritardi e non difforme da quanto previsto (art. 11, «Crediti
e modifiche teletrasmessi e preavvisati, lettera b) NUU 60051), garantendo il beneficiario da possibili ripensamenti
sulla volontà di aprire il credito.
5) Ricezione del credito da parte della banca avvisante e relativa notifica: la banca avvisante, ricevuto
il testo dell’apertura di credito documentario, provvede a trasmetterlo al beneficiario dopo averne
verificato l’autenticità. Per tale motivo è preferibile che il messaggio venga trasmesso via swift52,
un sistema di comunicazione fra banche che garantisce maggior sicurezza circa l’autenticità dei messaggi
ricevuti, oltre alla rapidità e chiarezza con cui gli stessi sono inviati. In aggiunta a tale prestazione,
il ruolo della banca avvisante può assumere un grado di coinvolgimento sempre maggiore, se richiesto
dalla banca emittente, fino a raggiungere il livello di un autonomo impegno nei confronti del beneficiario,
in presenza di credito confermato.
La notifica di un credito potrà, quindi, avvenire:
- senza alcun impegno e responsabilità: in tal caso, il ruolo della banca avvisante termina con la notifica
senza ritardo del credito documentario e delle eventuali successive modifiche che dovessero pervenire.
La banca avvisante agisce solo nei limiti delle istruzioni della banca emittente, senza assumere alcun
impegno circa la prestazione da effettuare a favore del beneficiario;
- senza alcun impegno, ma con designazione53: se la banca avvisante viene anche designata ad
effettuare la prestazione prevista dal credito, essa avrà la facoltà, ma non l’obbligo, di eseguire tale
prestazione dopo aver verificato la conformità formale dei documenti presentati dal beneficiario. In caso
di designazione accettata, la banca avvisante è chiamata ad assumere un rischio tecnico di “esame dei
documenti”, che consiste nell’effettuare una prestazione al beneficiario, senza che vi sia la certezza del
successivo accordo da parte della banca emittente, la quale potrebbe rifiutare il pagamento motivandolo
con la presenza fondata di discrepanze nei documenti, sfuggite al precedente controllo effettuato dalla
banca designata. Ovvio che la banca avvisante incaricata (designata) dalla banca emittente di onorare
o negoziare al beneficiario la prestazione indicata nel credito, accetterà solo dopo aver valutato positivamente l’affidabilità della banca emittente, che dovrà successivamente rimborsarla;
L’avviso preliminare della emissione o della modifica di un credito (“preavviso”) sarà inviato solo se la banca emittente è disposta ad emettere
il credito o la modifica operativi. La banca emittente che invia un preavviso è irrevocabilmente impegnata ad emettere il credito o la modifica
operativi senza ritardo, in termini non incompatibili con il preavviso.
52
Il codice SWIFT viene assegnato dalla “Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication” (in italiano: Società per le Telecomunicazioni Finanziarie Interbancarie Mondiali) con sede legale in Belgio. Si tratta, quindi, di codici utilizzati per i trasferimenti di denaro tra
le banche di tutto il mondo partecipanti a tale sistema, specialmente nelle transazioni internazionali. Ad hoc, è stata strutturata una categoria
specifica (formulario Swift MT 700) per i crediti documentari e le garanzie bancarie, con specifici campi numerati a cui corrispondono determinate informazioni. 53
La designazione è un cardine nelle operazioni di credito documentario in quanto permette alla banca del beneficiario (designata), situata
nella piazza/Paese del venditore, di eseguire l’obbligazione della banca emittente con tutti i benefici da ciò derivanti nel momento di utilizzo
del credito stesso.
51
60
I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
- con conferma, ovvero con l’assunzione di un autonomo impegno, aggiuntivo rispetto a quello della
banca emittente, ad effettuare la prestazione prevista dal credito in favore del beneficiario. La caratteristica
distintiva della conferma consiste nella garanzia offerta, da una banca conosciuta al beneficiario, di copertura totale dei rischi connessi alle operazioni di credito documentario, che comprendano quindi non solo
l’esame dei documenti, ma anche la tutela da situazioni di insolvenza della banca emittente e/o eventi geopolitici nel paese dell’ordinante che possano pregiudicare il corretto regolamento del credito documentario54.
6) Verifica delle condizioni del credito documentario da parte del beneficiario: al ricevimento del testo
del credito documentario notificatogli dalla banca avvisante, il venditore controllerà che lo strumento di
pagamento sia stato emesso in base agli accordi commerciali pattuiti con il compratore e si accerterà di
essere in grado di rispettarne tutti i termini e le condizioni. Se ritiene di non poterlo fare, o se vi sono delle
incongruenze nel testo della garanzia, il beneficiario dovrà contattare tempestivamente il compratore,
chiedendo di apportare le necessarie modifiche.
7) Produzione e spedizione della merce: se il credito documentario è stato emesso in conformità a quanto
previsto nel contratto di compravendita, e se le condizioni in esso contenute possono essere rispettate, il
venditore preparerà la merce e la invierà al compratore.
8) Consegna dei documenti ed utilizzo del credito: a spedizione avvenuta, il venditore preparerà l’incarto
documentale, unendo il documento di trasporto ricevuto dallo spedizioniere agli altri di estrazione commerciale, assicurativa e/o dichiarativa richiesti dal credito documentario e a consegnare il tutto entro la data di
scadenza nel luogo indicato dal credito, ovvero:
• presso la banca designata o confermante: per il venditore è l’ipotesi preferibile, poiché potrebbe richiedere
il pagamento direttamente alla propria banca o ad un altro istituto di credito presente sul territorio nazionale, liberandosi dai rischi connessi alla consegna dei documenti.
• presso la banca emittente: in questo caso, invece, i documenti dovranno pervenire alla banca emittente
entro la scadenza del credito, e solo allora verranno effettuati sia l’esame che il pagamento della rimessa.
Il luogo di scadenza presso le casse della banca emittente comporta quindi maggiori rischi gestionali per il
beneficiario: non è solo una questione di tempi d’incasso, ma anche la difficoltà di sostituire in tempo utile
documenti irregolari, senza dimenticare il potenziale rischio che vadano smarriti durante la corrispondenza, o che giungano oltre i limiti di validità della garanzia.
9) Verifica della conformità documentale: la banca emittente, confermante o eventualmente quella
designata, a seguito della presentazione dei documenti, avrà cinque giorni di tempo lavorativi, successivi
a quello di ricezione, per esaminare detti documenti e decidere se nella loro forma, appaiono conformi
ai termini e alle condizioni del credito. Se la banca che riceve i documenti non svolge alcun ruolo nella
gestione del credito documentario, avrà cura di trasmetterli tempestivamente alla banca designata/confermante, o a quella emittente in assenza di designazione, senza effettuare alcun controllo al di fuori di una
semplice check list dei documenti richiesti.
54
Un credito documentario confermato rappresenta in modo perfetto il concetto di trasferimento del rischio: dall’acquirente (l’ordinante del credito documentario) alla banca garante (l’emittente del credito) alla banca dell’esportatore (la banca confermante). Alla fine l’esportatore rimane
con il solo rischio che la propria banca di fiducia non onori i suoi obblighi in base al credito documentario: un’eventualità che ovviamente viene
considerata estremamente remota.
Si veda, GARIONI G., “Pmi e finanziamenti per l’internazionalizzazione”, IPSOA Editore, 2007, pag. 118
61
61
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
10) Esito dell’esame. Questa fase rappresenta un momento fondamentale per tutti gli operatori economici
coinvolti nella gestione del credito documentario, siano essi bancari o commercianti, in quanto determina
il successo o l’insuccesso di tutta la transazione internazionale sottostante. Per questo, le nuove NUU 600
raggruppano, per la prima volta e in un unico articolo55, i criteri generali per l’esame dei documenti, dove si
rafforza il principio che l’accertamento di conformità deve basarsi esclusivamente sui documenti, tenendo conto della funzione e dello scopo per i quali sono stati richiesti. Si vuole, così, mutare quella strict
compliance (stretta conformità) in reasonable compliance (conformità ragionevole) per evitare un controllo
meccanicistico dei documenti.
Premesso che l’accertamento della conformità dei documenti, oltre alle NUU, deve basarsi anche sulle «Opinions»
e la Prassi Bancaria Internazionale Uniforme (PBIU), la banca emittente, la banca designata e/o confermante, eseguiranno o meno la prestazione promessa a seconda dell’esito dell’esame dei documenti.
• Se i documenti esibiti presentano delle irregolarità, la banca emittente, o eventualmente quella designata/
confermante che operi per suo conto, comunicherà al beneficiario la mancata accettazione dei documenti,
motivandola con la puntuale descrizione delle discrepanze riscontrate e dichiarando, al tempo stesso, se
i documenti vengono restituiti o messi a disposizione del beneficiario in attesa di successive istruzioni. Si
evidenzia che l’art. 16 delle NUU 600, al fine di evitare comportamenti ambigui da parte delle banche ed
allo scopo di fornire ulteriore certezza allo strumento di pagamento, ha stabilito che il beneficiario abbia
comunque diritto al pagamento o alla prestazione prevista nel credito documentario in caso di errata od
omessa segnalazione delle discrepanze; mancata comunicazione circa la messa a disposizione dei documenti; o comunque ritardata notifica del rifiuto degli stessi56. I termini previsti per l’invio della notifica, da
spedire con lettera raccomandata o altro mezzo rapido, non devono superare l’orario di chiusura del quinto giorno lavorativo bancario successivo a quello di presentazione. Il punto d, dell’art. 16, accorcia quindi
i termini per l’invio della comunicazione di rifiuto dei documenti da sette a un massimo di cinque giorni
lavorativi, togliendo quindi il dubbio su diverse interpretazioni che, ad esempio, portavano a considerare
anche la numerosità dei documenti nella valutazione delle tempistiche necessarie al loro esame57.
• Se i documenti appaiono non conformi, la banca emittente ha comunque la facoltà di contattare l’ordinante58,
chiedendogli se sia disposto ad accettare i documenti nonostante le irregolarità riscontrate: se l’ordinante
accetta, la banca emittente onorerà la sua obbligazione; in caso contrario, rifiuterà i documenti informando
il beneficiario, in base allo schema sopra menzionato. Quanto al comportamento della banca emittente
che riceve documenti non conformi, l’art. 16 prevede ora la possibilità per la banca emittente di consegnarli all’ordinante - che abbia deciso di ritirarli nonostante le difformità riscontate - senza richiedere il
preventivo consenso del beneficiario. Naturalmente quest’ultimo conserva la possibilità di disporne se
impartisce istruzioni alla banca emittente prima che questa riceva il benestare dell’ordinante.
• Se i documenti risultano conformi, la banca emittente provvederà a trasmettere i documenti all’ordinante,
addebitandogli il relativo importo, e ad effettuare nei confronti del beneficiario la prestazione prevista dal
credito. Laddove questa prestazione sia stata già eseguita dalla banca designata/confermante, verrà
effettuata la copertura sui conti della corrispondente estera in base alle istruzioni da essa impartite.
11) Ritiro della merce: il compratore con i documenti ricevuti si recherà presso lo spedizioniere doganale
di sua fiducia, il quale avrà cura di espletare le formalità doganali e di consegnarli prontamente la merce
desiderata.
62
55
Si veda, I.C.C., “Norme ed usi uniformi relativa ai crediti documentari”, (NUU) Pubblicazione n. 500/2007, art. 16 «Documenti discordanti,
rinuncia e notifica», pag. 49
56
Art. 16, lettera f), NUU 600: “Se la banca emittente o la banca confermante omette di attenersi a quanto previsto nel presente articolo perde
il diritto di eccepire che i documenti non costituiscono una presentazione conforme”.
57
Si veda, “Note a commento della Pubblicazione I.C.C. 600” a cura di Credimpex - Italia - http://www.credimpex.it/
58
Viene, così, codificata una prassi informale da sempre in uso, volta a conciliare l’autonomia dell’obbligo assunto dalla banca emittente con gli
interessi dell’ordinante. Va, infatti, sottolineato che la banca emittente, in caso di documenti non conformi, può rifiutarsi di contattare l’ordinante,
qualora sia peggiorato il merito di credito dell’ordinante e non vi siano adeguati fondi a copertura: in tal caso, la banca si tira fuori dall’operazione, in quanto con la non conformità dei documenti decade l’impegno inderogabile assunto. I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
le fasi del credito documentario
1.
Beneficiary
4.
6.
Applicant
5.
11.
Advising Bank
2.
3.
7.
8.
9.
Issuing Bank
10.
1. Conclusione del contratto commerciale con invio, di solito, di una P/I;
2. Incarico alla Banca per emettere la LC;
3.4. Invio e notifica al beneficiario della LC; Ev. modifiche alla LC;
5. Invio delle merci;
6.7. Produzione dei documenti a corredo della LC e inoltro alla IB degli stessi;
8.9. Riscontrata la conformità dei docs, gli stessi vengono consegnati all’applicant, dietro addebito dei $$;
10.11. Accredito dei $$ pro soluto al beneficiario.
Fonte: Elaborazione propria.
La conferma in un credito documentario
La conferma è uno strumento finanziario che consente all’esportatore di annullare il rischio banca ed il rischio paese
connessi ad una transazione commerciale con l’estero, regolata mediante credito documentario.
Ricevendo un credito documentario, come abbiamo visto, l’esportatore sostituisce l’impegno contrattuale del debitore con l’impegno documentale della banca emittente, che è obbligata ad effettuare la prestazione economica richiesta dal credito, contro presentazione di documenti conformi. Anche in questo caso, tuttavia, il beneficiario, sostiene
il rischio di non ricevere la prestazione pattuita al verificarsi delle seguenti circostanze:
• insolvenza della banca emittente, rischio banca;
• cause di forza maggiore, rischio paese: impossibilità ad effettuare il trasferimento dei fondi al verificarsi
di eventi catastrofici, (guerre, sommosse, terrorismo, cicloni, inondazioni e terremoti) politici (moratoria
generale dei pagamenti disposta dal Paese debitore, restrizioni valutarie, ecc.), o comunque indipendenti
dalla volontà della banca emittente.
Per proteggersi da questi rischi si può ricorrere alla conferma del credito documentario, uno strumento con cui la
banca dell’esportatore59 assume l’impegno irrevocabile ad effettuare la prestazione a favore del beneficiario
contro presentazione di documenti conformi e dietro pagamento di una commissione (ex art. 8, lettera b, delle NUU
600). La banca confermante, quindi, si obbliga irrevocabilmente alla stessa prestazione della banca emittente ed
alle stesse condizioni documentali, fatte salve eventuali clausole aggiuntive che è libera di porre al beneficiario come
condizione per l’aggiunta della conferma.
La banca confermante può assumere diverse identità, in particolare, si possono verificare 3 situazioni:
• Banca avvisante = banca confermante;
• Banca avvisante = banca confermante, la quale, a sua volta, trasferisce il rischio ad una terza banca;
• Banca avvisante ≠ banca confermante.
59
63
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
Per effetto di tale nuovo impegno, il beneficiario elimina il rischio banca ed il rischio paese importatore in quanto la
banca confermante, che opera sulla propria piazza, assume nei suoi confronti una separata ed autonoma obbligazione, impegnandosi a pagare pro soluto con propri fondi, anche in assenza della copertura della banca emittente,
a condizione che i documenti siano riscontrati conformi.
Va chiarito che l’impegno della banca confermante non sostituisce, ma si aggiunge a quello della banca emittente ed
è della stessa natura: il beneficiario, quindi, usufruisce di due impegni irrevocabili, paralleli ed autonomi, fra i quali
può liberamente scegliere per richiedere l’adempimento60.
Per avere la conferma di un credito documentario devono sussistere alcune condizioni:
- la conferma deve essere autorizzata mediante richiesta con l’indicazione, al campo 49 del messaggio
swift MT 700, di frasi quali: “confirm” o semplicemente “with”, “may add”, o altre analoghe espressioni con
le quali la banca emittente dà mandato alla corrispondente designata ad aggiungere il proprio autonomo
impegno in favore del beneficiario;
- il credito deve essere utilizzabile presso le casse della banca designata/confermante, altrimenti
quest’ultima non potrebbe adempiere correttamente al mandato conferito dalla banca emittente;
- la banca emittente, richiedente la conferma deve risultare affidabile e solvibile, ossia titolare di una linea
di fido per tali operazioni ed inoltre deve risiedere in un paese «assicurabile», ovvero un paese per il quale
la Sace o altre compagnie assicurative sono disposte a fornire una copertura assicurativa61;
- la banca alla quale viene chiesta la conferma deve essere disposta a fornirla; essa, infatti, non è
obbligata a confermare il credito ed in caso di rifiuto dovrà darne comunicazione «senza ritardo» alla banca emittente, ai sensi dell’art. 8, lettera d, delle NUU 600.
Nel caso di accettazione, invece, è tenuta ad informare il beneficiario con comunicazione raccomandata, indicando
l’importo delle commissioni richieste per tale servizio.
É opportuno, quindi, evidenziare che il venditore, prima di impegnarsi contrattualmente con il compratore, dovrebbe
valutare con la propria banca la possibilità di confermare il credito documentario, in particolare quando quest’ultimo
sia emesso da una corrispondente localizzata in paese ad alto rischio.
Il credito documentario irrevocabile e confermato offre al venditore/beneficiario il più elevato livello di sicurezza62
circa l’adempimento della prestazione prevista, per i seguenti motivi:
1) presenza di due impegni autonomi ed inderogabili: banca emittente e banca confermante;
2) trasferimento dall’esportatore alla banca confermante dei seguenti rischi:
- rischio paese,
- rischio banca (banca emittente),
- rischio tecnico, ovvero il rischio inerente la presentazione e l’analisi dei documenti.
La conferma comporta, tuttavia, dei costi di entità variabile, talvolta significativi (commissioni di conferma e accettazione) la cui natura consiste nel pagamento di un premio al rischio sulla falsariga di una logica assicurativa.
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Il beneficiario sopporta il solo rischio banca connesso alla potenziale insolvenza della stessa banca confermante ma, in tal caso estremo,
gli resta pur sempre la “garanzia” rappresentata dall’impegno della banca emittente presso la quale ha sempre diritto ad utilizzare i suoi documenti.
61
A. DI MEO, “Crediti documentari”, Inserto di Commercio Internazionale n. 3/2004, Ipsoa Editore.
62
Va, tuttavia, sottolineato che il meccanismo dell’eliminazione del rischio banca e del rischio paese tramite la conferma, opera soltanto in
presenza di documenti riscontrati conformi, per cui diventa determinante per il beneficiario fare ogni sforzo affinché i documenti da presentare
in banca dispongano di un alto “tasso di conformità”. È, dunque, fondamentale che le imprese di import – export siano dotate di una struttura
amministrativa che conosca alla perfezione le tecniche specialistiche per la produzione di idonea documentazione, al fine di evitare di sminuire
il valore aggiunto rappresentato dalla conferma e di rischiare di trasformare in perdite parte delle commissioni pagate.
I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
É quindi consigliabile ricorrere ad un credito documentario confermato:
• per operazioni di importo elevato;
• quando si effettuano transazioni con controparti operanti in paesi in via di sviluppo o caratterizzati da
rischio politico medio-alto;
• quando l’oggetto della fornitura è costituito da merci su commessa o comunque da beni che presentano
caratteristiche di infungibilità, difficilmente ricollocabili su altri mercati.
Nella prassi quotidiana relativa alla gestione di una operazione di credito documentario, con il termine “utilizzo” si
intende il momento (la data) e il luogo (presso quale banca) precisi dove, a presentazione di documenti conformi,
il beneficiario potrà richiedere la prestazione indicata nella garanzia. Quindi, affinché la pratica vada a buon fine è
bene prestare molta attenzione, anche in fase di contrattazione, alla data di scadenza di validità di utilizzo di una
L/C, ovvero all’ultimo giorno di presentazione dei documenti richiesti presso il luogo di utilizzo.
In merito al primo punto, l’art 14, lettera c), delle NUU 600 stabilisce che la presentazione dei documenti deve essere
effettuata dal beneficiario, o per suo conto, non oltre 21 giorni di calendario dopo la data di spedizione...e comunque non oltre la data di scadenza del credito. Ciò significa che, nel predisporre tutta la documentazione richiesta
dal credito documentario, il beneficiario dovrà tenere conto della data di scadenza di utilizzo del credito stesso, ma
anche del termine di 21 giorni a partire dalla data di spedizione, entro i quali far pervenire alla banca prevista i documenti necessari, a meno che il credito non prescriva un periodo di tempo diverso. Se, per esempio, al beneficiario
italiano viene notificato dalla banca avvisante un credito documentario che presenta:
• campo 31D/Date and Place of Expiry (Data e Luogo di Scadenza): 08/09/10 Cuba;
• al campo 44C/Latest Date of Shipment (Ultima Data di Spedizione): 08/08/20;
significa che il beneficiario dovrà far pervenire alla banca emittente cubana indicata nel campo 41A/Available with/
by i documenti richiesti dal credito entro il 10 settembre 2008, considerando che, a partire dall’ultima data di spedizione consentita (20 agosto 2008), disporrà di 21 giorni di tempo per preparare la documentazione richiesta e farla
pervenire esattamente entro la data di scadenza del credito stesso.
L’esempio riportato esprime al meglio la necessità, per il beneficiario, di considerare e coordinare opportunamente la
data di scadenza/luogo di utilizzo del credito, con il periodo di presentazione dei documenti. In questo caso, infatti,
bisogna valutare i tempi necessari affinché la banca italiana faccia pervenire i documenti, presentati dal venditore,
direttamente alla banca cubana dove il credito è utilizzabile. Si consiglia pertanto, anche nei casi in cui il credito sia
utilizzabile presso le casse della banca designata e/o confermante o qualsiasi banca, di approntare la fornitura e
spedire la merce quanto prima possibile, onde garantirsi il rispetto della data di scadenza della L/C anche in caso
di imprevisti.
Il credito documentario prevede quattro modalità di utilizzo; ciascuna di esse è disciplinata dalle NUU 600, ed indica
presso quale banca e quale tipo di prestazione (available with/by) il beneficiario potrà incassare, se sarà in grado
di produrre e presentare i documenti conformi prescritti dal credito. Tali modalità di utilizzo incorporano, dunque,
l’obbligazione della banca emittente, confermante o eventualmente di quella designata ad effettuare nei confronti
del beneficiario:
1. pagamento (by payment), ovvero l’obbligazione ad effettuare il pagamento a vista;
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
2. pagamento differito (by deferred payment), che prevede l’assunzione di un impegno di pagamento da
effettuarsi ad una scadenza differita rispetto alla consegna dei documenti, già definita nel credito documentario (es. 60 giorni dalla data di spedizione);
3. accettazione (by acceptance), che consiste nell’assunzione di impegno di firma cartolare mediante
accettazione della tratta emessa dal beneficiario ed allegata alla presentazione dei documenti prescritti
dal credito63. Nella prassi bancaria italiana, gli istituti di credito sono soliti surrogare tale prestazione con
l’assunzione di un impegno di pagamento differito nei confronti del beneficiario;
4. negoziazione (by negotiation), che prevede la negoziazione salvo buon fine della tratta emessa dal
beneficiario sulla banca emittente o su una terza banca trattaria (reimbursing bank), presentata unitariamente ai documenti conformi richiesti dal credito.
2.3 Servizi di finanziamento
2.3.1 I Servizi di finanziamento nel Breve Termine
Le imprese, nella loro attività con l’estero, hanno necessità, oltre che degli strumenti per regolare le compravendite
con gli operatori esteri, anche di strumenti di finanziamento, strumenti che consentano di finanziare le loro attività
con l’estero.
Nelle operazioni di breve termine, possiamo evidenziare i finanziamenti all’import che rappresentano un’operazione
con la quale la Banca si sostituisce al cliente nel pagamento di beni e servizi acquistati all’estero concedendo a
quest’ultimo un finanziamento in Euro o altra valuta.
Tale strumento consente alle aziende di non privarsi di liquidità per il periodo che intercorre fra il pagamento e l’incasso del ricavato della vendita ma anche di annullare il rischio di cambio utilizzando eventuali incassi in valuta per
estinguere i finanziamenti. Ovviamente, tali strumenti, si attivano previa positiva valutazione del merito creditizio del
cliente e hanno un costo relativo agli interessi che vengono calcolati per il periodo di utilizzo e al tasso concordato,
sulla valuta.
Oltre ai finanziamenti import, possiamo rilevare i finanziamenti all’export, operazioni mediante le quali la Banca
mette a disposizione, in tutto o in parte, all’esportatore il credito di fornitura concesso all’acquirente estero. Tali
finanziamenti servono a smobilizzare i crediti, di solito su base pro solvendo, rivenienti da transazioni commerciali
con l’estero e per annullare il rischio di cambio se l’anticipo viene effettuato nella stessa valuta della operazione
sottostante. Anche in questo caso, il finanziamento si attiva previa valutazione del merito creditizio del cliente, con
un costo relativo agli interessi calcolati al tasso concordato per il periodo di utilizzo.
Fra i servizi di finanziamento possiamo sicuramente inserire il factoring64 che consiste nella cessione di crediti da
parte del creditore (cedente) ad una società specializzata (factor), generalmente una banca, al fine di dilazionare una
parte o la totalità del pagamento delle proprie merci vendute all’estero. Più precisamente il factor s’incarica dell’incasso dei crediti del cedente, anticipandogli (non obbligatoriamente) una percentuale del valore degli stessi crediti.
Pertanto l’importatore (ceduto), una volta accettata la cessione del debito, è obbligato nei confronti del factor.
Tale modalità di utilizzo è simile al pagamento differito, tuttavia, quest’ultima è meno onerosa in quanto non prevede la presentazione di tratte
e, quindi, il pagamento del bollo.
V. PAVESI, L’export factoring, in Amministrazione & Finanza, n. 4/1986.
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I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
Esistono due diverse fattispecie di factoring:
- pro soluto;
- pro solvendo.
Col factoring pro soluto (without recourse), il factor acquisisce i crediti dal cedente senza diritto di rivalsa in caso
di inadempimento del ceduto. Pertanto, qualora il ceduto non paghi il proprio debito alla data di scadenza, il factor
può far rilevare il mancato pagamento da un notaio, tramite un atto di protesto, ma non può chiedere al cedente la
restituzione dell’importo della cambiale a seguito di procedimento attivato nei confronti del ceduto.
Tale tipologia di operazione, proprio per la sua caratteristica di elevato rischio assunto dal factor viene effettuata nei
confronti di imprese che posseggono i seguenti requisiti:
- sono attive da almeno tre anni;
- hanno una certa solidità patrimoniale;
- presentano un determinato fatturato;
- possiedono utili discreti;
- intrattengono buoni rapporti col sistema bancario;
- presentano adeguate garanzie personali e reali, sufficienti a coprire il credito.
Contrariamente, il factoring pro solvendo (with recourse), garantisce il diritto di rivalsa sul cedente, in caso di mancato pagamento da parte del ceduto.
Le due tipologie di factoring appena descritte, possono essere definite “classiche”; oltre ad esse le banche offrono
una serie di tipologie di factoring differenziate in dipendenza delle loro esigenze.
In particolare individuiamo le seguenti fattispecie:
- factoring con accredito anticipato (conventional factoring), col quale il factor garantisce la gestione dei
crediti, ed anticipa al cedente circa l’80% del valore dei crediti ceduti, trattenendo la differenza per eventuali abbuoni o contestazioni.
- factoring con accredito a scadenza (maturity factoring), col quale il factor garantisce la gestione dei crediti,
il cui importo viene accreditato al cliente solamente dopo la data di scadenza degli stessi crediti.
- factoring indiretto, operazione in cui cliente del factor è lo stesso ceduto.
In tal caso il factor deve garantire esclusivamente la solvibilità del ceduto, svolgendo essenzialmente tre servizi:
- servizio gestionale, vale a dire contabilizzazione dei crediti, invio di solleciti, eventuale recupero coattivo
dei crediti;
- servizio finanziario, ovvero possibilità di smobilizzare anticipatamente i crediti;
- servizio di garanzia, in caso di factoring pro soluto.
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
In conclusione, possiamo individuare tra i vantaggi del factoring:
- la circostanza che sia una forma di finanziamento utile per quelle imprese che non sono in grado di coprire
il proprio fabbisogno di liquidità;
- consente di pianificare i flussi di cassa in entrata;
- riduce i costi amministrativi per la gestione dei crediti.
Contrariamente, tra gli svantaggi possiamo annoverare:
- la commissione di factoring, vale a dire la commissione pagata per lo svolgimento delle attività contabili
connesse alla gestione dei crediti;
- gli interessi sulle anticipazioni o spese di tenuta conto (handlig).
2.3.2I Servizi di Finanziamento nel Medio Lungo Termine
Di maggiore interesse per gli operatori sono sicuramente gli strumenti di finanziamento nel medio e lungo termine.
Gli esportatori nazionali, infatti, devono preoccuparsi anche di fornire soluzioni finanziarie adeguate alle loro controparti estere che intendono regolare le forniture di macchinari e impianti con dilazioni anche a carattere pluriennale.
In questo ambito, dunque, le banche rivestono un ruolo assai importante e, per certi versi, decisivo. è opportuno, ad
avviso di chi scrive, segnalare che, in questo ambito, il sistema bancario opera con il necessario supporto di Sace e
Simest, senza le quali sarebbe davvero difficile immaginare gli strumenti di cui a breve parleremo.
Prima di addentrarci nell’operatività di questi strumenti, pare opportuno rilevare l’importanza della partnership Banche-Simest-Sace. Sostanzialmente questi tre soggetti, ognuno nel rispetto del proprio core business, sono riusciti
a implementare strumenti particolarmente evoluti che consentono di creare valore ai nostri esportatori. In questo
ambito i ruoli sono ben definiti: le banche finanziano a tasso agevolato, la Sace copre i rischi, Simest stabilizza il
tasso alla banca. In questo modo, il sistema bancario può finanziare - a tassi agevolati grazie a Simest - operazioni complesse - grazie all’intervento di Sace - acquirenti esteri anche per importi elevati ed in paesi “difficili”. Ciò
consente dunque agli operatori nazionali di costruire una offerta finanziaria agli acquirenti esteri ritagliata sulle loro
specifiche esigenze.
Ovviamente non sempre i soggetti sopraindicati lavorano insieme contemporaneamente. Nelle operazioni di Trade
Finance, per esempio, non troviamo, nell’ambito dell’export credit risk management, la presenza di Simest, mentre
possiamo individuare la presenza di Sace (copertura rischi di credito sia su controparti bancarie che corporate,
assicurazioni per le banche che concedono conferme su LC, ecc.). Nell’export finance, invece, Sace è presente in
tutti gli strumenti, tranne che nel Forfaiting dove, eventualmente, interviene solo Simest. Negli altri strumenti (credito
acquirente, linee open, voltura di Polizza Sace), intervengono sia Sace che Simest, quest’ultima ove ne ricorrano i
requisiti. Le banche, invece, intervengono sempre, poiché sono deputate al finanziamento delle operazioni.
Vediamo, più in dettaglio, come funziona questa partnership.
Le due grandi famiglie di strumenti di finanziamento nel medio lungo termine sono le seguenti:
- Credito Fornitore
- Credito Acquirente
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I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
Il credito fornitore rappresenta la prima forma di credito all’esportazione, è la forma più semplice e tuttora la più diffusa nel regolamento della quota dilazionata del prezzo della fornitura. La parola stessa definisce la forma del credito:
l’esportatore (fornitore)concede all’importatore una dilazione di pagamento su tutto o parte del prezzo della fornitura
a patto che vengano dettagliate le condizioni di pagamento del contratto di fornitura. La dilazione concessa all’importatore potrà essere compresa tra pochi giorni e diversi anni. Qualora il fornitore desideri ottenere un sostegno pubblico sulla dilazione di pagamento, la dilazione medesima non dovrà essere inferiore a 24 mesi. La quota dilazionata
dell’importo della fornitura potrà essere rappresentata da titoli di credito (Bill of exchange o Promissory note), da un
semplice bonifico bancario oppure da un credito documentario. In funzione delle modalità di liquidazione della quota
dilazionata del prezzo della fornitura e delle garanzie che lo assistono sarà più o meno agevole per il fornitore smobilizzare il credito. Fondamentalmente lo smobilizzo dei crediti derivanti all’esportatore da modalità di pagamento della
quota dilazionata dell’importo della fornitura, come sopra indicato, può avvenire con la forma tecnica dello sconto (o
anticipazione) “pro-solvendo”, con quella dello sconto “pro-soluto” nella sua forma più nota definita anche “forfaiting”
e con l’applicazione della nuova tecnica dello “sconto con voltura” della polizza assicurativa SACE.
L’alternativa al credito fornitore è rappresentata dal credito acquirente nel quale si inserisce, fin dalle prime fasi
degli accordi commerciali, un terzo soggetto. Questo soggetto è un Istituto di credito italiano o estero che concede
all’importatore un finanziamento, con lo scopo di pagare in contanti il prezzo della fornitura dell’esportatore (credito
acquirente “tied”). Il credito acquirente può essere utilizzato anche per assistere il pagamento di numerose trattative
commerciali dirette verso un determinato Paese; se le trattative commerciali sono state preventivamente identificate
avremo la forma del credito acquirente “multitied”, mentre se le trattative commerciali vengono identificate successivamente al perfezionamento del credito acquirente avremo la forma tecnica del credito “open”. Nell’impostazione del
credito acquirente le conseguenze che abbiamo individuato per il credito fornitore sono assenti in quanto l’esportatore viene pagato in contanti ad espletamento della fornitura. Pertanto non deve avvalersi dei suoi affidamenti bancari
e il rischio credito rimane a carico dell’Istituto di credito.
Il credito fornitore pone all’impresa esportatrice il problema di smobilizzare il credito per ottenere il capitale circolante necessario per il funzionamento dell’impresa. L’impresa che ha effettuato una vendita all’estero con pagamento
dilazionato, nel medio lungo termine, si presenterà al sistema creditizio per ottenere lo smobilizzo del suo credito e
tendenzialmente intenderà scaricare sul sistema medesimo il rischio collegato al pagamento dilazionato del credito.
Il sistema creditizio utilizza due metodologie alternative per smobilizzare il credito dell’impresa in funzione delle
caratteristiche del credito medesimo. Se il credito deriva da una transazione commerciale verso un Paese affidabile
ed è assistito da una garanzia di primaria banca del Paese dell’importatore, nota sul mercato internazionale, sarà
possibile ottenere uno sconto “pro-soluto”del credito; in caso contrario l’impresa dovrà accontentarsi di uno sconto
(o anticipazione) “pro-solvendo” del credito estero.
Lo smobilizzo pro solvendo rappresenta storicamente la prima forma di smobilizzo del credito differito, ancora oggi
fortemente utilizzata dalle imprese, soprattutto da quelle che non si sono poste il problema dello smobilizzo del credito in sede di trattativa commerciale della fornitura con l’importatore estero. In questa forma di smobilizzo l’impresa
si rivolge alla propria banca e, utilizzando gli affidamenti di cui usufruisce, chiede che venga smobilizzato il credito
attraverso uno sconto del credito medesimo oppure attraverso una anticipazione assistita da cessione del credito
differito. La banca non si assume il rischio del credito differito e l’obbligato principale nei confronti della stessa rimane l’esportatore che pertanto rimarrà coinvolto nel buon esito dell’operazione fino alla sua ultima scadenza. A questo
punto appaiono chiare le conseguenze di questa forma di credito che possono essere così sintetizzate:
- rischio credito: rimane interamente a carico del fornitore e riguarda sia il rischio Paese (inadempienza del
Paese estero) che il rischio controparte (inadempienza dell’importatore);
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
- rischio cambio: qualora il credito differito venga denominato in divisa diversa dall’euro, il fornitore avrà a
proprio carico il rischio di cambio;
- utilizzo affidamenti bancari: lo smobilizzo verrà effettuato dal sistema bancario attraverso l’utilizzo degli
affidamenti bancari concessi all’esportatore che vedrà pertanto limitata la sua capacità di credito nei
confronti del sistema;
- struttura del bilancio dell’impresa: il bilancio dell’impresa dovrà conservare tra i crediti quelli nei confronti
dell’importatore estero e tra l’indebitamento bancario l’ammontare dello sconto (o dell’anticipazione) ottenuto dalla banca, con conseguente appesantimento degli indici di caratterizzazione della struttura patrimoniale e finanziaria del bilancio e la perdita della capacità di credito nei confronti del sistema creditizio.
Nell’ambito del credito fornitore lo smobilizzo “pro-soluto” (definito comunemente “forfaiting”) rappresenta per gli
esportatori italiani il più diffuso strumento di smobilizzo dei crediti provenienti dalla dilazione di pagamento del prezzo della fornitura.
2.3.2.1 Il Forfaiting
Il Forfaiting è il termine utilizzato per indicare l’acquisto “pro-soluto” di un credito a medio termine, espresso in genere nella forma di titoli di credito cambiari, derivante da esportazione di beni o prestazione di servizi, senza rivalsa
verso ogni precedente possessore dei titoli.
I vantaggi dell’operazione sono diversi e sono così sintetizzabili:
• Smobilizzo pro soluto del credito;
• Copertura rischio di insolvenza dell’acquirente o del garante;
• Copertura rischio di trasferimento valutario;
• Copertura rischio politico del Paese debitore;
• Ottimizzazione del bilancio e della liquidità aziendale;
• Eliminazione del rischio di cambio.
Per poter ottenere una quotazione è necessario comunicare al forfaiter le seguenti indicazioni:
• Ammontare e scadenza degli effetti;
• Moneta in cui sono espressi gli effetti (USD; EUR, SFR. Ulteriori valute possono essere disponibili a
condizioni peggiorative);
• Nome e Paese dell’importatore;
• Nome e Paese del garante;
• Tipo di cambiale (pagherò o cambiale tratta);
• Tipo di garanzia (avallo o lettera) (in alternativa anche Lettera di Credito);
• Tipo di merce oggetto della fornitura;
• Data prevista di consegna della merce;
• Data prevista di consegna del portafoglio;
• Tempistica di regolamento.
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I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
Si noti che il forfaiter non opera, di solito, sul cosiddetto rischio corporate, ma sconta quasi esclusivamente rischi
bancari. Il forfaiter, cioè, richiede quasi sempre che le cambiali emesse dal compratore siano garantite, mediante
avallo o lettera di garanzia, da primaria banca locale gradita. Spesse volte, inoltre, si preferisce utilizzare il credito documentario anziché le cambiali in quanto più adeguato rispetto alle esigenze dei soggetti coinvolti nell’operazione.
Con il rilascio del proprio commitment (impegno) il forfaiter si obbliga a scontare il portafoglio cambiario dell’esportatore, al tasso pattuito. Tale tasso è generalmente pari ad uno spread sui cosiddetti matching Libors, cioè sul costo
della raccolta al momento effettivo dello sconto. Oltre all’indicazione del tasso e dello spread, il forfaiter indica anche
quale delle seguenti formule utilizzerà per calcolare lo sconto:
1. Simple Discount to Yield;
2. Discount to Yield Compounded Annually;
3. Discount to Yield Compounded Semi-Annually;
4. Straight discount.
è opportuno segnalare che l’indicazione della formula di sconto è molto importante, in quanto, a parità di condizioni,
gli importi possono variare sensibilmente.
Vediamo, di seguito, come funziona operativamente una operazione di forfaiting. Le parti commerciali, venditore e
compratore, definiranno le condizioni contrattuali della compravendita, definendo, in particolare, gli importi, le dilazioni, lo strumento tecnico da utilizzare per lo sconto, ecc. Le parti avranno cura di vincolare la validità del contratto
all’ottenimento di un cosiddetto impegno a fermo di un forfaiter.
Ottenuto l’impegno del forfaiter, il contratto entra in vigore e il compratore incaricherà la sua banca, precedentemente segnalata dal forfaiter, di emettere il Credito Documentario (o di avallare i titoli che saranno inviati a una banca
fiduciaria che li rilascerà al venditore contro presentazione dei documenti di spedizione della merce), secondo le
indicazioni pattuite.
Il venditore, dopo aver prodotto e spedito la merce, avrà cura di utilizzare il credito documentario ottenendo così l’impegno di pagamento differito della banca emittente. Fatto ciò si rivolgerà al Forfaiter dal quale, in virtù del contratto
di forfaiting stipulato, otterrà lo smobilizzo del relativo credito alle condizioni definite.
Con lo sconto pro soluto il venditore incassa il suo credito a vista, mentre, il compratore, nel rispetto del cash flow
di quanto acquistato, avrà cura di pagare la fornitura secondo la tempistica condivisa. Qualora il compratore non
sia più in grado di onorare i suoi impegni, sarà cura della banca avallante (o emittente il credito documentario) a
onorare gli impegni verso il forfaiter.
Tale operazione può essere utilizzata per qualsiasi compravendita internazionale con importi indicativi di circa
150/200.000 Euro in su.
è opportuno segnalare che, nell’ambito del Sostegno dei crediti all’esportazione (Dcr. Lgl. 143/98, Capo II), è possibile ottenere, nel rispetto di alcune condizioni, un contributo agli interessi pari alla differenza fra il tasso di sconto ritenuto congruo da Simest e il tasso CIRR (stabilito mensilmente dall’OSCE) in modo che le imprese italiane possono
offrire agli acquirenti esteri di beni di investimento dilazioni di pagamento a medio/lungo termine a tassi competitivi
(Cirr) ed in linea con quelli offerti dai competitors dei paesi OCSE.
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
Le condizioni per avere il contributo sono le seguenti:
- le operazioni devono riguardare beni di investimento;
- è necessario che il cliente paghi in via anticipata almeno il 15% dell’importo della fornitura;
- la dilazione deve essere di almeno 24 mesi;
- le rate devono essere di norma semestrali con quota capitale costante e interessi decrescenti;
- il tasso di interesse deve essere pari al tasso Cirr;
- il pagamento del cosiddetto Minimum Premium Rate che, in alternativa si può anche addebitare al cliente
aggiungendolo al tasso Cirr.
Tale agevolazione ha un duplice effetto: da una parte sostenere l’internazionalizzazione delle imprese nazionali che,
a fronte di una operazione di export, riescono, tramite il forfaiting, a smobilizzare il credito su base pro soluto e ad
ottenere il contributo Simest, dall’altra consentire a un cliente estero non solo di ottenere un finanziamento, ma di
ottenerlo a tasso agevolato spesso sensibilmente più basso dei tassi di interesse nei rispettivi mercati dei compratori. Affinché una simile operazione sia attuabile è necessario che il cliente ottenga un fido dalla propria banca o
per l’emissione di un credito documentario o per l’avallo dei titoli. Come vedremo, è possibile evitare, l’affidamento
bancario al cliente utilizzando gli strumenti che analizzeremo di seguito.
2.3.2.2. Lo Sconto pro soluto con Voltura di Polizza Sace
Abbiamo già segnalato che, se per finanziare una compravendita internazionale si usa uno strumento finanziario,
è necessario che il compratore chieda un affidamento alla propria banca per l’emissione di crediti documentari, per
avallare cambiali o per emettere lettere di garanzia. Tendenzialmente, però, in virtù di relazioni commerciali profondamente cambiate, i compratori tendono ad avere maggiore peso contrattuale e dunque chiedono ai loro venditori,
non solo di finanziare l’operazione ma anche di evitare loro, per quanto possibile, i costosi affidamenti bancari. Costosi anche in termini di riduzione di capacità di credito dei compratori nei loro rispettivi mercati.
Per questi motivi, da qualche tempo, l’export finance ha messo a disposizione degli esportatori un nuovo strumento
che consente di soddisfare tre distinte esigenze:
- finanziamento dell’operazione al cliente;
- eliminazione, per quanto possibile, dell’affidamento bancario al cliente;
- smobilizzo del credito al venditore su base pro soluto (almeno per la quota coperta da Sace Spa).
Come possiamo notare dallo schema, il funzionamento dello strumento è relativamente semplice.
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I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
Sconto pro-soluto con voltura di Polizza Sace: Schema dell’operazione
Simest
Agevolazione Simest
Contratto di fornitura
Richiesta
di copertura
Sace
Impresa esportatrice
Acquirente estero
pn
Copertura
Sace
Smobilizzo
pro-soluto/
pro-solvendo
pn
Banca scontante
ev.
Richiesta di garanzia
bancaria/avallo
Banca estera
Le parti definiranno il contratto di fornitura inserendo tutte le indicazioni richieste da Sace Spa che valuterà lo standing del cliente per eventualmente emettere la relativa polizza di copertura del rischio di insolvenza. Qualora l’impresa esportatrice intenda smobilizzare il credito, sarà necessario ottenere dal compratore le promissory note (pn
nella scheda) che potranno essere scontate dalla banca qualora si girino alla stessa i benefici della polizza Sace.
Si segnala che qualora le promissory note non siano considerate autonome nel paese dell’acquirente, è preclusa la
possibilità di effettuare lo sconto.
Come notiamo anche in questo strumento può intervenire Simest dando il contributo in conto interessi al venditore
qualora si rispettino le condizioni per ottenerlo.
Di seguito vengono riportati i criteri per la volturabilità della Polizza Sace:
1. Copertura del Rischio del Credito.
- Credito dilazionato rappresentato da effetti cambiari;
- Previsione nel contratto commerciale dei seguenti aspetti:
- termini di resa delle merci soggetti agli Incoterms 2000;
- modalità di liberazione degli effetti cambiari;
- clausola compromissoria che stabilisca la devoluzione di eventuali controversie ad un foro arbitrale
ubicato in un Paese che abbia aderito alla Convenzione di New York del 10 Giugno 1958
(riconoscimento ed esecuzione dei lodi stranieri), sempre ché il Paese del debitore abbi aderito
a detta Convenzione. La clausola compromissoria dovrà stabilire espressamente:
• legge/regolamento di procedura applicabili all’arbitrato;
• numero di arbitri e modalità di nomina;
• sede dell’arbitrato; lingua ufficiale del giudizio arbitrale;
• legge applicabile al contratto.
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
2. Applicazione, ai titoli di credito ceduti, del Diritto di un Paese che abbia aderito alla Convenzione di Ginevra citata
o di altro ordinamento giuridico che ne abbia recepito i principi.
REQUISITI PER “LA VOLTURA”
1. Assicurazione valida ed efficace.
Dal momento che la cessione dei titoli di credito viene di norma effettuata dopo l’integrale adempimento delle obbligazioni contrattuali da parte dell’esportatore:- esistenza di un verbale di accettazione e/o positivo collaudo da parte
dell’acquirente ovvero acquisizione di una dichiarazione dello stesso acquirente attestante la corrispondenza della
merce resa a quanto contrattualmente pattuito;- attestazione per iscritto dell’esportatore, sotto la sua responsabilità
ai sensi e per gli effetti del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 e successive modifiche ed integrazioni, che non esistono
controversie in corso derivanti o comunque connesse con il contratto.
2. Cessione dei crediti pro-soluto dall’esportatore ad una banca o primaria società finanziaria nazionale o estera
(“l’Istituto scontante”), previa positiva valutazione del cessionario da parte di SACE, con esplicita assunzione della
garanzia dell’esistenza del credito.
3. In caso di “bills of exchange” saranno inoltre necessari:
- l’accettazione del trattario;
- l’indicazione nella cambiale del traente/esportatore/girante/scontatario come prenditore;
- nel contratto di sconto, l’impegno da parte del giratario a non esercitare l’azione di regresso cambiario nei
confronti del traente e l’impegno ad ottenere analoga dichiarazione dagli altri soggetti ai quali l’operazione
fosse in seguito ceduta;
- la dichiarazione nella quale il giratario attesti di essere divenuto portatore di buona fede dei titoli di credito
a seguito dell’operazione di sconto.
4. In caso di “bills of exchange” saranno inoltre necessari:Verifica dell’Istituto scontante circa la regolarità e validità
formale dei titoli di credito oggetto di cessione.
5. Dichiarazione dell’Istituto scontante sullo stato dei propri rapporti con l’esportatore.
6. Impegno dell’esportatore, espressamente previsto nel contratto di sconto, ad assicurare la necessaria collaborazione all’Istituto scontante per l’adempimento degli obblighi ed oneri relativi alla trasmissione di documenti ed
informazioni previsti dalla Polizza, nonché degli obblighi e degli oneri gravanti sull’esportatore quale parte del contratto commerciale, con specifico, ma non esclusivo, riferimento alla prova dell’eventuale sussistenza di sinistri e del
relativo ammontare indennizzabile.
7. Impegno dell’Istituto scontante di voler succedere negli obblighi, oneri e diritti derivanti dalla Polizza. Per inadempimenti commessi precedentemente alla voltura, l’esportatore cedente ne resta responsabile ed il diritto all’indennizzo per l’Istituto scontante non viene pregiudicato.
8. Impegno dell’Istituto scontante a non riscontare in futuro i titoli di credito acquistati senza la specifica ed espressa
approvazione di SACE dell’operazione di risconto a favore del giratario successivo, il quale subentrerà in tutti gli
obblighi, oneri e diritti derivanti dalla Polizza. Di eventuali inadempimenti commessi dal precedente intestatario della
Polizza ne continuerà a rispondere quest’ultimo, e così per tutte le eventuali successive operazioni di risconto (che
dovranno riguardare l’intero credito oggetto del contratto commerciale).
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I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
2.3.2.3 Credito acquirente e linee di credito open
Nella logica dell’export financing, il venditore, oltre a fornire il bene richiesto (macchinari/impianti), deve preoccuparsi di trovare anche un finanziamento al proprio cliente. Di fatto è ciò che succede nell’ambito di una operazione
di forfaiting.
Tale logica trova ulteriore conferma anche nell’ambito delle operazioni di Credito Acquirente, che viene utilizzato per
operazioni particolarmente complesse e di importo elevatissimo.
Con tale operazione, un soggetto esportatore, di norma grosso gruppo industriale, sollecita una banca, o un gruppo
di banche, a finanziare, a tasso agevolato, per operazioni extraUE, un compratore e, nell’ambito del finanziamento
concesso, pagare le prestazioni effettuate dall’esportatore. La banca finanziatrice, oltre ad ottenere il contributo
Simest per “stabilizzare” il tasso (Simest riconosce alla banca la differenza fra il tasso di mercato e il tasso di finanziamento Cirr), gode anche della copertura Sace effettuata sul compratore o sull’eventuale garante.
Tali operazioni, si definiscono “tied”, in quanto legate a specifiche progettualità.
Esportatore
Merce e/o servizi
Debitore
Garante
Rimborso
Pagamento
Contributo agevolativo
Finanziamento
Copertura assicurativa
Fonte: MCC - Capitalia
Le linee di credito Open, invece, sono finanziamenti a tasso agevolato concessi da una banca italiana a una banca
estera (borrower), destinati al finanziamento dell’85% del valore relativi all’esportazione di macchinari e beni di investimento italiani a favore di compratori nei paesi Extra UE.
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
Di solito, il compratore, nell’ambito della linea Open, deve incaricare la propria banca di emettere un credito documentario pagabile sulle casse della banca dell’esportatore. Di fatto, per l’esportatore, l’operazione è del tutto “trasparente”, nel senso che riceverà un semplice credito documentario che utilizzerà secondo le sue caratteristiche.
L’importatore, invece, ottiene un finanziamento a tasso agevolato mediante il quale trova conveniente l’affidamento
bancario. Anche in questo caso intervengono sia Simest che Sace. Simest provvede a stabilizzare il tasso alla banca italiana finanziatrice, mentre Sace provvede a coprire il rischio di insolvenza del borrower, il quale, a sua volta,
proprio mediante il credito documentario copre il rischio di insolvenza dell’acquirente locale.
Di seguito si riporta lo schema operativo di una Linea Open. Fonte: MCC - Capitalia
Merce e/o servizi
Esportatori
Borrower
Finanziamento
Pagamento
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Importatori
Rifinanziamento
(“on lending”)
I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
Sostegno per le PMI che esportano verso la Russia: Convenzione Finanziaria
“open” di US$ 20 milioni tra VNESHTORGBANK e SANPAOLOIMI
Scheda tecnica
Denominazione del Mutuatario:
Bank for Foreign Trade (Open Joint Stock Company) - JSC Vneshtorgbank.
Importo complessivo del Master Credit Agreement:
USD 20.000.000 o equivalente in Euro.
Destinazione:
Finanziamento, ai sensi del D.L. n. 143/98, dell’85% del valore delle forniture di impianti, macchinari, attrezzature industriali e relativi servizi e parti di ricambio da parte di PMI italiane ad importatori russi.
Per ogni contratto di fornitura da finanziare verrà stipulato uno specifico Individual Loan Agreement.
Altre caratteristiche dei contratti di fornitura:
- importo minimo: USD 200.000 o equivalente in Euro;
- espressa previsione circa il pagamento in contanti (in via anticipata e/o contestuale alle consegne
dei beni oggetto della fornitura) di un ammontare minimo pari al 15% dell’importo contrattuale;
- espressa previsione circa il parziale finanziamento (massimo 85%) a valere sul Master Credit Agreement
in questione;
- assenza di clausole di prefissazione cambio.
Altre formalità:
Il Mutuatario dovrà emettere, in relazione a ciascun contratto di fornitura da finanziare, una lettera di credito irrevocabile in favore della Società esportatrice italiana, pagabile presso il SanpaoloImi S.p.a., nella forma che verrà
fornita dall’Unità Export Finance & Assistenza Specialistica Estero del SanpaoloImi a fronte di specifica richiesta.
Termine per la stipula degli Individual Loan Agreement:
Entro il 16/12/04 (24 mesi dalla firma del Master Credit Agreement).
Utilizzo:
In più soluzioni, in funzione delle singole consegne dei beni oggetto delle forniture, entro 18 mesi dall’entrata in
vigore dell’ Individual Loan Agreement considerato.
L’ammontare dei singoli utilizzi non potrà essere inferiore a USD 100.000, fatti salvi ovviamente gli importi da
erogare a saldo.
SANPAOLO IMI S.p.a.
Gruppo Bancario SANPAOLO IMI
Sede Sociale: 10121 Torino
Piazza San Carlo, 156
Aderente al Fondo Interbancario
di Tutela dei Depositi
Capitale Sociale: € 5.144.064.800 i.v.
Codice ABI e numero iscrizione
Albo Gruppi Bancari: 1025.6
Sedi Secondarie:
Viale dell’Arte, 25 - 00144 Roma
Via Farini, 22 - 40124 Bologna
Numero iscrizione
Albo Banche: 5084.9.0
Registro Imprese Torino, Codice fiscale
Partita I.V.A. n. 06210280019
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77
Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
Rimborso:
- Contratti di importo uguale o superiore a USD 500.000: a scelta del Mutuatario, in 2, 3, 4 o 5 anni;
- contratti di importo inferiore a USD 500.000 (fermo restando il minimo di USD 200.000): a scelta del
Mutuatario, in 2 o 3 anni.
In relazione all’importo di ciascun utilizzo, il rimborso del finanziamento avverrà, secondo i casi, mediante 4, 6, 8
o 10 rate semestrale uguali in linea capitale e consecutive, la prima delle quali avente scadenza:
- nel caso in cui nel contratto di fornitura, che riguardi impianti o linee di produzione complete, sia prevista
una data di accettazione della fornitura medesima da prte del committente:
• il 31 Marzo o il 30 Settembre immediatamente successivo alla data di accettazione della fornitura o,
se antecedente, al 24° mese dall’entrata in vigore del relativo Individual Loan Agreement;
- nei casi in cui le suddette modalità di rimborso non siano applicabili:
• per gli utilizzi effettuati dal 1 Gennaio al 30 Giugno di ciascun anno: il 30 Settembre dell’anno stesso;
• per gli utilizzi effettuati dal 1 Luglio al 31 Dicembre di ciascun anno: il 31 Marzo dell’anno successivo.
Costi a carico delle Società esportatrici:
- Inclusion fee: 1,75% flat, computata sull’ammontare del finanziamento;
- spese legali: 0,25% flat sull’ammontare del finanziamento, a recupero di quelle anticipate dal SanpaoloImi
nel corso della negoziazione del Master Credit Agreement.
Garanzie (riferite ai crediti in linea capitale ed interessi):
- copertura assicurativa SACE (da acquisire in relazione a ciascun Individual Loan Agreement) in misura pari:
• al 95% contro i rischi politici, inclusi quelli catastrofici e di mancato trasferimento valutario;
• al 90% contro i rischi di natura commerciale (mancato pagamento);
- garanzia integrativa (in forma da concordare) da parte delle singole Società esportatrici italiane, da valutare
ed acquisire caso per caso preliminarmente alla formalizzazione dei rispettivi Individual Loan Agreement, in misura pari:
• al 5% contro i rischi politici, inclusi quelli catastrofici e di mancato trasferimento valutario;
• al 5% contro i rischi di natura commerciale (mancato pagamento);
Pertanto, il SanpaoloImi assumerà a proprio carico il rischio connesso alla quota del 5% di scoperto obbligatorio
SACE per i rischi di natura commerciale.
Documentazione da produrre da parte della Società esportatrice:
La documentazione da presentare sia per la formalizzazione degli Individual Loan Agreement che per le singole
erogazioni, verrà indicata di volta in volta dall’Unità Export Finance del SanpaoloImi.
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SANPAOLO IMI S.p.a.
Gruppo Bancario SANPAOLO IMI
Sede Sociale: 10121 Torino
Piazza San Carlo, 156
Aderente al Fondo Interbancario
di Tutela dei Depositi
Capitale Sociale: € 5.144.064.800 i.v.
Codice ABI e numero iscrizione
Albo Gruppi Bancari: 1025.6
Sedi Secondarie:
Viale dell’Arte, 25 - 00144 Roma
Via Farini, 22 - 40124 Bologna
Numero iscrizione
Albo Banche: 5084.9.0
Registro Imprese Torino, Codice fiscale
Partita I.V.A. n. 06210280019
I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
2.4 Servizi di garanzia
Il sistema bancario mette a disposizione degli operatori di commercio internazionale anche strumenti di garanzia, sia
per le esigenze degli esportatori che per le esigenze degli importatori.
Nell’ambito delle garanzie bancarie internazionali possiamo distinguere due distinte categorie:
1. Garanzie fideiussorie: prevedono l’obbligo del garante di realizzare la prestazione non adempiuta dal
debitore principale, mediante esborso di una somma di danaro. Si tratta, dunque, di garanzie personali e
accessorie: la fideiussione, infatti, non è valida se non è valida l’obbligazione principale ( art. 1939 c.c.);
inoltre, il fideiussore può porre contro il creditore tutte le eccezioni che spettano al debitore principale.
2. Garanzie autonome: la banca garantisce verso il creditore l’adempimento di un’obbligazione propria
e non di un debito altrui la cui esistenza peraltro ne ha provocato l’intervento. Gli elementi testuali necessari per affermare il carattere autonomo di una garanzia sono:
• dichiarazione di impegno a pagare “a prima domanda”;
• “senza eccezioni”: rinuncia del garante di avvalersi del diritto di sollevare eccezioni connesse
al contratto;
• escussione contro semplice richiesta scritta del beneficiario (i cui poteri di firma vengono verificati
dalla banca) ed eventualmente dalla fattura, documento commerciale che ne ha originato la
richiesta.
Le garanzie bancarie autonome comprendono i Bonds e la Stand-by letter of credit.
La Stand By Letter of Credit
La Stand By Letter of Credit, invece, è un’operazione bancaria di origine statunitense, ormai affermata nel sistema
bancario internazionale, il cui fine è quello di garantire il pagamento in caso di inadempimento da parte del compratore. In particolare, si tratta di una lettera di garanzia irrevocabile mediante la quale una banca (banca emittente) si
impegna, per un periodo determinato e per un importo massimo prestabilito, ad eseguire il pagamento a favore di un
esportatore (beneficiario) dietro semplice richiesta di quest’ultimo, nell’ipotesi in cui la sua controparte (importatoreordinante), non effettui la prestazione contrattualmente pattuita65.
La lettera di credito stand-by, quindi, è uno strumento di garanzia ed ha la funzione di tutelare l’esportatore contro il
rischio di inadempienza della controparte, a costi generalmente inferiori rispetto al credito documentario. Si segnala,
inoltre, che la Stand By Lc, può essere confermata alla stregua di un normale credito documentario.
Rispetto al credito documentario, possiamo, inoltre, anche individuare ulteriori differenze. Nell’ambito del credito documentario, l’ordinante importatore “impone” al beneficiario/esportatore determinati comportamenti finalizzati all’accertamento dell’adempimento della prestazione riscontrata nei documenti (per es. spedire la merce entro una specifica
data, spedirla al porto indicato, spedirla dal porto indicato, produrre specifici documenti, ecc.), ciò invece non avviene
nell’ambito di una lettera di credito stand by. è opportuno rilevare, inoltre, che il beneficiario, in una operazione di
Stand-By Lc, perde ogni controllo sulla merce spedita diversamente da quanto accade in un credito documentario.
65
DI TOMMASI-CERRONE, “Gli strumenti operativi delle moderne gestioni bancarie”, Cedam, 2001.
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
L’accordo commerciale che sottende l’emissione della stand-by prevede che il venditore provveda alla spedizione
della merce, invii i relativi documenti direttamente al compratore e riceva il controvalore, secondo la modalità di
pagamento prestabilita (bonifico bancario, rimessa diretta di assegno), entro la scadenza di pagamento concordata.
In assenza di tale ultimo adempimento, il venditore attiverà la stand-by. Il funzionamento operativo della stand-by
letter of credit, quindi, si articola secondo le seguenti fasi:
• Fase 1: stipula del contratto commerciale tra acquirente e venditore e determinazione degli strumenti di
pagamento e di garanzia (lettera di credito stand-by).
• Fase 2: l’importatore ordina alla banca emittente di emettere una stand-by.
• Fase 3: la banca emittente emette la stand-by e la notifica al venditore, generalmente conferendo
il relativo mandato alla banca designata dal beneficiario stesso.
• Fase 4: la banca avvisante notifica al beneficiario l’avvenuta emissione della stand-by.
• Fase 5: il venditore da luogo all’esportazione, inviando all’importatore le merci ed i relativi documenti.
• Fase 6: ricevuta la merce, l’importatore ha l’obbligo di dar corso al pagamento entro i termini
contrattualmente convenuti:
a.Ipotesi A: l’importatore paga regolarmente il venditore in relazione allo strumento di pagamento
concordato e dunque può richiedere nuovi invii di merce in applicazione di un criterio rotativo della
garanzia non ancora scaduta o, alternativamente, la stand-by si estingue, in quanto non utilizzata.
b.Ipotesi B: l’importatore non paga alla scadenza stabilita ed il beneficiario escute la garanzia
(si veda fase 7).
• Fase 7: il beneficiario presenta alla banca avvisante i documenti richiesti dalla lettera di credito stand-by.
• Fase 8: la banca avvisante, verificata l’autenticità delle firme, trasmette i documenti alla banca emittente.
• Fase 9: la banca emittente, a ricezione della richiesta di pagamento, in caso di esito favorevole, onora il
suo impegno di firma ed addebita l’importatore per la somma pagata più le spese e commissioni reclamate.
• Fase 10: la banca avvisante, ricevuti i fondi, accredita il c/c del beneficiario.
Schema operativo - Stand-By letter of credit
Esportatore
1.
5.
6.
(Beneficiario)
4.
7.
10.
Banca avvisante
Importatore
(ordinante)
2.
3.
9.
Banca emittente
9.
8.
Fonte: “Le nuove regole CCI sulle lettere di credito Stand-by”, Diritto & pratica dei pagamenti internazionali, 2001.
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I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
La caratteristica fondamentale della lettera di credito stand-by risiede nella sua astrattezza: l’impegno della banca
emittente, infatti è assolutamente indipendente dalla validità giuridica del contratto commerciale stipulato tra esportatore ed importatore. In sostanza, pur nascendo dal contratto commerciale, la stand-by è un contratto a se stante
e l’obbligo di pagamento della banca è subordinato all’inadempimento del debitore/ordinante ed è legato esclusivamente alla consegna da parte del creditore/beneficiario di documenti conformi, secondo quanto prescritto nella stessa lettera di credito. L’ordinante dovrà essere rigoroso nell’individuazione degli elementi essenziali da indicare alla
banca per l’emissione della stand-by: importo, scadenza e documenti. è opportuno richiedere documenti attestanti
il mancato pagamento da parte dell’importatore, come ad esempio:
• dichiarazione di mancato pagamento redatta dall’esportatore;
• copia della fattura commerciale inevasa.
I rischi operativi connessi alla stand-by letter of credit sono i seguenti:
• rischio tecnico, ovvero il rischio di perdita dei documenti, grava sul beneficiario fino alla banca di utilizzo,
in seguito è a carico dell’ordinante;
• rischio indebita escussione che grava sull’ordinante;
Alle lettere di credito stand-by si applicano parzialmente le NUU (Norme ed Usi Uniformi) n° 600 del 200766, in quanto esse presentano la medesima struttura operativa dei crediti documentari.
Esiste, inoltre, un’ulteriore normativa per le stand-by, ovvero le ISP 98 (International Stand-By Practice), pubblicate
dalla CCI su richiesta delle banche americane, che riflette la prassi adottata da queste ultime in tali operazioni (Pubbl. n. 590). Essendo le NUU 600/07 ampiamente consolidate in Europa, le ISP 98 sono meno conosciute e, quindi,
non trovano applicazione.
è utile ricordare, infine, che la CCI ha elaborato una specifica normativa riguardante le garanzie autonome denominata “Uniform Rules On Demand Guarantees” (Pubbl. n. 458), che prevede la possibilità di concordare che il garantito renda, in sede di escussione, dichiarazioni specifiche circa i propri adempimenti e gli inadempimenti del compratore, in modo da consentire all’ordinante una più agevole difesa delle proprie ragioni in caso di contestazione.
L’autonomia delle stand-by trova il suo limite nella frode, fattispecie che si realizza quando il beneficiario escute
indebitamente la garanzia, mostrando l’intenzione di recare danno al soggetto frodato (animus frodandi).
L’indebita escussione deve essere provata dall’ordinante, il quale deve fornire prova “certa, pronta e liquida” della
frode, nonché del “dolo evidente e manifesto”. Secondo il principio “fraus omia corrumpit” la presenza di una frode
nella richiesta di pagamento del creditore fa decadere l’autonomia della garanzia dal contratto sottostante e consente al garante di resistere all’escussione, ancorché valida sul piano documentale. L’ordinante, quindi, qualora abbia
fondato motivo di ritenere fraudolente l’escussione della garanzia, può, in Italia, inibire il pagamento da parte della
banca garante ai sensi dell’art. 700 del C.P.C.
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Le Norme ed Usi Uniformi 600/07 sono norme pattizie emesse dalla CCI (Camera di Commercio Internazionale di Parigi).
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
I Bonds
Sono definiti nell’ambito delle «Norme uniformi per le garanzie contrattuali» contenute nelle «Uniform Rulesfor Contract Guarantees» della Camera di Commercio Internazionale di Parigi.
I bonds comunemente utilizzati dagli operatori sono i seguenti:
• Bid Bond
• Performance Bond
• Advance Payment Bond
• Retention Money Bond
• Maintenance Bond
Nel caso di gare di appalto internazionali con presentazione di offerte da parte di diversi possibili fornitori, il committente vuole avere la certezza che, dopo aver scelto l’offerta, il relativo offerente non si ritiri dal prosieguo dell’operazione, causando al committente non solo una perdita di tempo, ma ulteriori costi di aggiornamento di preventivi,
spese di istruttoria, ecc. Il Bid Bond rappresenta l’obbligazione che si assume la banca emittente di pagare una
determinata somma qualora l’appaltatore, in caso di aggiudicazione della gara, non adempia le condizioni previste
dalla gara, cioè di firmare il contratto e di rilasciare la garanzia di buona esecuzione dell’opera (performance bond).
L’importo del Bid Bond viene determinato in percentuale sul prezzo proposto dall’appaltatore e solitamente oscilla
tra l’1 ed il 5 %, del valore della gara. La durata della garanzia di solito è breve (3-6 mesi) ed è in funzione del tempo
necessario per vagliare tutte le offerte presentate.
Il Performance Bond configura quell’obbligazione che si assume la banca emittente su richiesta di un fornitore di
beni o servizi (ordinante) di effettuare un pagamento al beneficiario nei limiti di una somma di denaro dichiarata. Tra
i rischi dell’importatore o del committente di lavori, esiste certamente anche quello che le merci ricevute o i lavori
conclusi non risultino conformi alle condizioni contrattuali pattuite. Dunque, con tale strumento, il compratore o il
committente di lavori si tutela dal rischio di ricevere una prestazione non conforme, escutendosi la garanzia se vi
sono i presupposti. Lo scopo del Performance Bond è dunque quello di fornire al committente la garanzia in merito
alla fornitura delle merci oppure dei lavori da eseguire, e deve altresì essere resa valida per il periodo di tempo
intercorrente fino alla totale consegna delle merci oggetto della fornitura oppure alla totale esecuzione dei lavori
contrattualmente stabiliti.
L’Advance Payment Bond configura l’obbligazione che si assume la banca, su richiesta di un fornitore di beni o
servizi (ordinante), di effettuare un pagamento al beneficiario, nei limiti di una somma di denaro dichiarata, nel caso
del mancato rimborso da parte dell’ordinante, secondo i termini e le condizioni stabiliti contrattualmente, di qualsiasi
somma o somme corrisposte in via anticipata dal beneficiario all’ordinante e non in altro modo rimborsata o rimborsate. La funzione dell’Advance Payment Bond è quella di garantire, in caso di inadempienza dell’appaltatore (fornitore), la restituzione al committente delle somme da quest’ultimo anticipate. In molti contratti, infatti, viene convenuto,
per consentire un maggiore autofinanziamento degli stessi, che il committente corrisponda degli anticipi all’atto della
stipulazione del contratto contro il rilascio di una adeguata garanzia, rappresentata appunto dall’Advance Payment
Bond. Nella maggioranza dei casi, l’esportatore deve quindi fornire una garanzia bancaria, mediante la quale l’acquirente possa esigere il rimborso degli acconti nella eventualità che il venditore dovesse risultare inadempiente.
La Retention Money Bond esprime quell’obbligazione assunta dalla banca emittente, su richiesta di un fornitore
di beni e/o servizi (ordinante), di effettuare un pagamento nei limiti di una somma di denaro determinata in caso
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I servizi bancari per l’internazionalizzazione delle Imprese
di mancato rimborso da parte dell’ordinante, secondo i termini e le condizioni contrattuali, di una qualsiasi somma
anticipata dal beneficiario all’ordinante, somme che dovrebbero venire pagate a collaudo avvenuto e che, invece,
quando consentito dal contratto, vengono corrisposte durante lo svolgimento dei lavori e non vengono in altro modo
rimborsate. In molte commesse, in particolare quelle relative ad opere edilizie, una parte dei pagamenti dovuti in
relazione all’avanzamento dei lavori è normalmente trattenuta per coprire le spese impreviste relative a difetti, spesso occulti, nella costruzione. L’importo della Retention Money Bond, usual-mente del 5-10% dei singoli pagamenti,
aumenta nel corso della vita del contratto fino a raggiungere il suo più alto livello a lavori ultimati.
La Maintenance Bond è una garanzia emessa per indennizzare il committente qualora a lavori ultimati e quindi ad
avvenuto scarico della Repayment Guarantee e della Performance Guarantee, l’ordinante abbandoni il cantiere e
non provveda a rimuovere i difetti non apparenti alla data del completamento dei lavori. La Maintenance Bond viene
emessa per un ammontare rapportato ad una percentuale del prezzo del contratto e rimane in essere per l’intero
periodo di manutenzione, che è solitamente un anno.
2.5 Servizi di consulenza e informazione
Il sistema bancario oltre a fornire agli operatori gli strumenti per affrontare le sfide dei mercati globali, propone agli
operatori servizi di consulenza e di informazione.
I servizi che le banche, di solito, propongono sono i seguenti:
- servizi informativi su paesi/aree geoeconomiche, anche attraverso l’invio gratuito di newsletter;
- informazioni commerciali, spesse volte in convenzione con imprese specializzate;
- ricerca partners;
- sviluppo commerciale
Ciò, evidentemente, in una ottica di crescita reciproca e di fidelizzazione della clientela.
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3. I nuovi prodotti Sace in partnership con
le Banche per l’internazionalizzazione
delle imprese italiane
SACE offre tre differenti tipologie di garanzie sui finanziamenti erogati dalle banche, atti al sostenimento del processo di internazionalizzazione e delle attività di export delle imprese italiane. In particolare, le garanzie concesse
sono le seguenti:
- Garanzia per l’internazionalizzazione, ovvero la garanzia sui finanziamenti erogati dalle banche per
l’attività d’internazionalizzazione delle PMI. Tale garanzia si basa su accordi stipulati con le principali banche italiane, al fine di garantire un plafond massimo di finanziamenti da erogare alle imprese.
- Garanzia finanziaria su capitale circolante, in altri termini, la garanzia su finanziamenti in materia di
forniture destinate all’esportazione, o all’esecuzione di lavori all’estero. Anch’essa garantisce un più facile
accesso al credito (M/L termine) ed un maggiore importo dei finanziamenti. Ciò senza costi aggiuntivi,
in quanto il premio è costituito da una quota del margine di interesse incassato dalla banca, proporzionale
alla percentuale di copertura SACE.
- Garanzia finanziaria su investimenti all’estero, vale a dire la garanzia sui prestiti connessi ad operazioni
di investimento all’estero. Essa permette all’impresa un più facile accesso al credito (M/L termine), ed un
maggiore importo degli stessi finanziamenti, che permettono di non dover ricorrere a risorse personali.
- Credit Enhancement.
3.1 La Garanzia per l’internazionalizzazione
Tra gli strumenti di financial credit insurance, che le imprese italiane possono utilizzare per ottenere un accesso
agevolato al credito, particolare attenzione merita la garanzia per l’internazionalizzazione.
La garanzia per l’internazionalizzazione si basa su una serie di accordi siglati da SACE e le principali banche italiane, nei quali sono stabiliti anche il plafond massimo dei finanziamenti da erogare alle imprese.
In base a questo ammontare le aziende che ricevono mutui a condizioni di mercato devono appartenere alle piccole
e medie imprese almeno per il 50%, mentre per la parte restante devono avere un fatturato non superiore ai 250
milioni di euro.
Le imprese possono ottenere finanziamenti con scadenze più lunghe e a tassi più favorevoli, essendo le banche
direttamente garantite da SACE, nel caso in cui non riuscissero più a sostenere il piano di rientro del finanziamento
erogato.
Requisiti richiesti alle imprese:
• essere società di capitali (requisito derogabile a particolari condizioni);
• avere la sede legale, direzione e parte sostanziale delle attività produttive in Italia;
• realizzare almeno il 10% del fatturato complessivo tramite l’export;
• presentare un buon standing creditizio (non inferiore ad una soglia minima) precedentemente concordato
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
da SACE con l’istituto bancario;
• operare in un settore produttivo o nei servizi a condizione che non realizzino una pura attività di ImportExport (lo strumento è finalizzato a favorire i processi di internazionalizzazione delle imprese dalla
semplice promozione sui mercati esteri sino a forme più complesse di joint-venture).
Copertura assicurativa
La copertura concessa alle banche (italiana o estere) e ai consorzi fidi sul rischio di default delle imprese finanziate,
può avere una durata compresa fra i 3 e i 6 anni e giunge fino ad un massimo del 70% del prestito erogato.
Le attività finanziabili riguardano le seguenti voci di spesa:
• costi di impianto e di ampliamento (acquisto di terreni - acquisto, riqualificazione o rinnovo di impianti e
macchinari, attrezzature industriali e commerciali - acquisto o ristrutturazione di beni immobili anche ad
uso ufficio);
• costi promozionali e pubblicitari (partecipazioni a fiere e mostre in Italia e all’estero);
• costi di ricerca e sviluppo capitalizzati in bilancio;
• diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere di ingegno;
• spese per tutelare il “Made in Italy” (marchi, brevetti, prodotti di origine controllata);
• spese per acquisire partecipazioni non finanziarie in imprese estere;
• consulenze specialistiche per accordi di joint-venture con imprese estere;
• spese relative all’approntamento di beni e/o servizi o l’esecuzione di lavori commissionati da committenti
esteri (capitale circolante), purché i contratti di fornitura di riferimento non siano presenti nel portafoglio
dell’impresa alla data di erogazione del finanziamento.
Vantaggi per le imprese
Grazie alla garanzia per l’internazionalizzazione le aziende ottengono diversi benefici:
• Accesso agevolato ai finanziamenti: la natura chirografaria dei prestiti erogati, non essendo assistita
da garanzie reali quali l’ipoteca o il pegno, consente alle imprese di intraprendere un percorso di
internazionalizzazione con più facilità, senza dover disporre di un patrimonio immobiliare adeguato.
Inoltre, l’erogazione del mutuo avviene in un’unica soluzione e con piano di ammortamento concordato;
• Maggiori finanziamenti: il 70% del mutuo ottenuto, essendo garantito da SACE, non altera le linee di fido
disponibili, consentendo alle aziende di utilizzare la liquidità rimanente per un eventuale accesso ad altri
prestiti;
• Nessun costo aggiuntivo: il premio assicurativo viene versato a SACE dalla banca finanziatrice,
sottoforma di una quota del margine di interesse complessivamente incassato, proporzionale alla percentuale di copertura garantita.
Infine va considerato che la quota di finanziamento assicurata da SACE ha una ponderazione pari a zero nel calcolo
dei coefficienti patrimoniali previsti da Basilea 2.
Questo si traduce, per le banche, in minor costi da sostenere per l’accantonamento del capitale minimo richiesto e,
quindi, in risorse maggiori da destinare ad altri impieghi.
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I nuovi prodotti Sace in partnership con le Banche per l’internazionalizzazione delle imprese italiane
3.2 La Garanzia finanziaria sul capitale circolante
La Garanzia capitale circolante è destinata alle imprese italiane o loro partecipate estere che necessitino di finanziamenti, da richiedere al sistema bancario, per integrare il capitale circolante dell’impresa o per acquistare beni
strumentali.
In questo caso, in genere, il contratto di fornitura all’estero è già stato concluso e la garanzia va a coprire il finanziamento necessario per l’approntamento del bene. Questa caratteristica avvicina la garanzia in esame più agli
strumenti di commercial credit insurance, poiché il rischio di mancato rimborso del finanziamento è strettamente
collegato al buon fine del contratto sottostante, ovvero l’adempimento delle rispettive obbligazioni del fornitore (in
genere l’impresa beneficiaria) e del compratore.
Il presupposto necessario all’emissione della garanzia, a favore della Banca e nell’interesse dell’impresa, è che
l’attività sottostante la garanzia sia:
• un contratto di esportazione per la vendita di beni e/o servizi o per l’esecuzione di lavori all’estero;
oppure
• un contratto di finanziamento tra la Banca e l’impresa per il finanziamento relativo ai costi di acquisto
di beni strumentali, materie prime o semilavorati necessari alla produzione di beni e/o servizi destinati
all’estero o all’esecuzione di lavori all’estero.
In entrambi i casi quindi le operazioni finanziate devono rientrare nell’attività di export dell’impresa.
Con la «Garanzia capitale circolante» SACE garantisce i finanziamenti concessi dagli istituti bancari alle imprese,
condividendo il rischio di mancato rimborso del prestito erogato. La struttura di questa garanzia, che vede la partecipazione di tre parti (Azienda, Banca e SACE), è articolata in due accordi:
1. l’accordo di garanzia tra SACE e la Banca, avente ad oggetto l’eventualità del mancato rimborso del
finanziamento. Si tratta quindi di una fideiussione a prima richiesta rilasciata da SACE a favore dell’istituto
bancario, che può arrivare ad un massimo del 70% del finanziamento erogato;
2. l’accordo di manleva e garanzia tra SACE e l’impresa beneficiaria del finanziamento, con cui quest’ultima
si impegna a rispettare i vincoli di utilizzo del finanziamento, che è relativo allo specifico contratto di fornitura.
I vantaggi più evidenti di questo prodotto sono:
• per la banca, di ricevere una garanzia da una primaria assicurazione, coperta per di più, come si è visto,
da garanzia diretta dello Stato. In tal modo una parte cospicua del finanziamento non ha alcun peso sul
capitale di rischio della banca, migliorandone i coefficienti di patrimonializzazione e invogliandola a concedere un credito chirografario a medio termine;
• per l’impresa, il più agevole accesso ad un finanziamento che può essere anche a medio termine.
Il premio assicurativo consiste nella retrocessione a SACE di una quota del margine percepito dalla banca
assicurata, secondo il contratto di finanziamento stipulato con l’impresa. Per l’impresa quindi non vi sono
costi aggiuntivi rispetto a quelli già previsti dal contratto di finanziamento.
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Le banche e i servizi per l’internazionalizzazione n.5
3.3 La Garanzia finanziaria su investimenti all’estero
La Garanzia finanziaria sugli investimenti sostiene le imprese nazionali nelle operazioni di internazionalizzazione
garantendo finanziamenti erogati dalle banche per gli investimenti all’estero.
A seguito dell’approvazione della Legge Finanziaria 2007, SACE può intervenire a garanzia di finanziamenti concessi
dal sistema bancario ad imprese italiane o estere nell’ambito di operazioni di rilievo per il sistema economico italiano.
SACE può inoltre operare direttamente in Italia per lo sviluppo di settori strategici per la competitività del paese.
L’intervento di SACE consente di garantire finanziamenti destinati:
- alla realizzazione di infrastrutture, anche domestiche, a sostegno dell’internazionalizzazione
dell’economia italiana, necessarie a rendere più efficienti gli scambi commerciali con l’estero o che
consentano una razionalizzazione e diversificazione nella gestione delle fonti energetiche del paese
(gasdotti, oleodotti, rigassificatori, etc.);
- a sostegno di settori d’importanza strategica ad elevata sensibilità internazionale, come i settori della
logistica, delle energie rinnovabili e settori ad alto contenuto d’innovazione tecnologica;
- ad un migliore approvvigionamento dall’estero di materie prime e semilavorati necessari all’attività di
esportazione e all’internazionalizzazione del sistema finanziario italiano;
- al sostegno di interessi italiani nel capitale di società straniere.
La garanzia è destinata alle imprese italiane e collegate estere che intendono effettuare investimenti all’estero (joint
venture, fusioni e acquisizioni, aumenti di capitale in società estere, realizzazione di insediamenti produttivi).
3.4 Credit Enhancement
Il Credit enhancement rappresenta un’operazione di cartolarizzazione, vale a dire di trasformazione del credito in
titoli negoziabili sul mercato, al fine di fornire una garanzia aggiuntiva al finanziamento erogato. Col ricorso a tale
garanzia, offerta da un soggetto (originator) diverso dalla banca che elargisce il finanziamento, s’intende contrastare
il rischio di mancato rimborso del finanziamento stesso. Esistono due differenti fattispecie di credit enhancement, classificabili in base alla modalità con cui esso viene fornito:
- credit enhancement esterno, fornito mediante cessione di credito o garanzia sottoscritta da un soggetto
diverso dall’originator;
- credit enhancement interno, fornito dall’originator mediante overcollateralization, vale a dire cessione di
crediti di valore superiore rispetto a quello caratterizzante la cartolarizzazione.
In entrambi i casi la responsabilità ed i rischi in capo all’originator vengono meno in seguito alla cessione pro soluto
del credito.
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I nuovi prodotti Sace in partnership con le Banche per l’internazionalizzazione delle imprese italiane
Il credit enhancement rappresenta il tipico strumento di garanzia utilizzato da SACE per la condivisione del rischio,
con le banche, del mancato rimborso dei finanziamenti erogati (financial credit insurance). Più precisamente, esso
garantisce la copertura da rischi creditizi e rischi di performance degli strumenti finanziari ai quali si fa ricorso durante il finanziamento.
Le imprese possono beneficiare di tale strumento prima dello svolgimento di qualsiasi operazione strumentale al loro
processo di internazionalizzazione. Infatti esso agevola tutte le operazioni di export, dall’acquisto, ristrutturazione e
affitto di immobili; alle spese per partecipare a fiere estere; o ancora le spese per la partecipazione a società estere,
come investimenti, consulenze, o spese legali. Ciò perché obiettivo di tali strumenti è rappresentato dal raggiungimento di una maggiore competitività delle imprese italiane all’estero.
Per un’impresa che voglia ricorrere a tale strumento, basta recarsi alla propria banca e chiedere uno dei prodotti di
credit enhancement, da lei offerti. Tali prodotti, infatti, possono variare da una banca all’altra, sebbene sia i vincoli
di comportamento cui l’impresa deve attenersi, sia la percentuale di copertura assicurativa del finanziamento (non
superiore al 70%), sia la medesima per tutti i prodotti offerti. Ciò perché ogni strumento di garanzia viene stabilito
da accordi che SACE stipula con ciascuna banca. In ognuno di essi vengono individuate le operazioni che possono
essere coperte dalla garanzia e vengono stabiliti dei criteri standard.
Più precisamente, negli accordi vengono fissati:
- i prodotti da offrire alle imprese;
- i criteri di rating delle imprese beneficiarie;
- il costo dell’operazione.
In particolare, in base alla classe di rating cui appartiene ogni singola impresa, SACE concede la garanzia sul finanziamento erogato dalla banca, a condizioni e tassi di mercato. La distinzione tra le varie classi di rating avviene tramite un bilanciamento tra i criteri di valutazione di SACE e quelli di ciascuna banca. Sarà a seguito di comunicazione
da parte della banca, della classe di rating a cui appartiene l’impresa, che SACE concederà la garanzia. Tuttavia
SACE si riserva il diritto di effettuare una propria analisi di controllo su ogni singolo bilancio.
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