La rivincita sulla Cina del Tablet made in Friuli

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La rivincita sulla Cina del Tablet made in Friuli
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San Giovanni al Natisone
di Domenico Pecile
◗ SAN GIOVANNI AL NATISONE
«Coraggio, fantasia e voglia di
mettersi in gioco». Andrea Collovigh snocciola sorridendo il
segreto del suo successo: i tablet made in Friuli. Un segreto
che ha condiviso inizialmente
con Michele Biasin e che ha
fortemente voluto e ottenuto
con una sorta di percorso alla
rovescia. È andato in Cina, ha
visto, ha imparato e gli si è accesa la luce: acquistare materiale tecnologico per computer a Shenzhen - la Silicon Valley cinese. In questo modo,
tutti i prodotti vengono progettati, assemblati, configurati, testati accuratamente e certificati nel laboratorio di San
Giovanni al Natisone e soltanto dopo un accurato controllo
godono di una garanzia di 2
anni. Da dicembre, inoltre, ha
aperto un negozio a Città Fiera. Si chiama “Onfuture” e sta
riscuotendo un incipiente successo perché punta a un ottimo rapporto qualità-prezzo.
La filosofia è presto spiegata
dallo stesso Collovigh: «Onfuture opera ispirandosi a una filosofia semplice, valori saldi e
principi etici rigorosi che si
concretizzano nel lavoro giornaliero. In tutto ciò che facciamo, ci sforziamo di migliorare
la vita delle persone».
Semplicemente - è ancora il
suo pensiero - «abbiamo sviluppato un know-how superiore, coltivando passione, dedizione e competenza. Da subito, Onfuture ha applicato
un pensiero evoluto, orientato verso la ricerca e lo sviluppo
aperto al mondo. Forniamo
una gamma innovativa e sempre attuale con un costante aggiornamento tecnologico dei
prodotti, in un mercato sempre più competitivo e complesso». Detta in questo modo, sembrerebbe una storia
semplice, quasi banale. Vero è
che Onfuture ha avuto una
preparazione, un travaglio e
un parto meditati, accuratamente soppesati, tenacemente rincorsi. Basta ripercorrere
la
storia
di
questa
“invenzione” made in Friuli.
Erano gli anni d’oro per il
triangolo della sedia, ai vertici
europei per il Pil e per i depositi bancari, capace di sfornare
un terzo della produzione
mondiale. Erano gli anni in
nessuno avrebbe prefigurato
il tonfo economico, la delocalizzazione, la chiusura di decine e decine di stabilimenti. In
quegli anni, Andrea Collovigh
faceva la programmazione
per macchine a controllo numerico proprio nelle aziende
del Manzanese. Quando la crisi aveva cominciato a mordere certezze e a erodere i conti
in banca, Collovigh si era trasformato anche in venditore e
LA STORIA
MESSAGGERO VENETO SABATO 25 MAGGIO 2013
» I NUOVI IMPRENDITORI
Qui sopra, Andrea Collovigh e, a lato, il punto vendita di Onfuture a Citta fiera (il secondo da sinistra è Simone Cosa, collaboratore di Collovigh) (Foto Petrussi)
La rivincita sulla Cina
del Tablet made in Friuli
San Giovanni al Natisone, la scommessa vincente di un imprenditore locale
Tecnologia e materiale asiatici, ma progettazione e realizzazione qui da noi
Shenzhen
La Silicon Valley
in salsa cinese
Shenzhen confina con la regione
di Hong Kong. Deng Xiaoping nel
1979 scelse il villaggio di
pescatori di Shenzhen per
stabilirvi una delle zone
economiche speciali per
sperimentare le nuove riforme
economiche. La vicinanza con
Hong Kong contribuì alla scelta di
Shenzhen, oggi con oltre 3 milioni
di abitanti.
manutentore per l’assistenza.
Ma non bastava ancora perché le nubi all’orizzonte erano
davvero grevi. L’occasione della sua vita è arrivata nel 2006,
quando una grossa azienda
nazionale gli ha proposto di
andare in Cina, destinazione
Nanchino, dove avrebbe potuto giovarsi della sua esperienza come programmatore di
macchine a controllo numerico. Ci ritornò altre tre volte volte, anche con l’ex socio Biasin,
finchè decise di puntare su
Shenzhen, la capitale cinese
della tecnologia. E proprio lì
nacque l’idea del tablet Made
in Friuli. Ma per fare in modo
L’azienda guarda
al futuro; nuovi soci
per creare una rete
in franchising
che il sogno si avverasse servivano soldi. Fu così che Andrea
mise in vendita la propria abitazione e si sistemò in un appartamento assieme all’ex socio. «Ci credevo, ci credevamo
– commenta – e quando si è
convinti di una cosa si è anche
disposti a fare scelte difficili
che ai più potrebbero sembra-
re quasi pazze. Ma eravamo
certi che ce l’avremmo fatta,
che saremmo stati in grado
cioè di coronare il nostro progetto».
Oggi Onfuture propone, come accennato, “pezzi” di altissima qualità al pari delle marche più prestigiose, ma a a
prezzi anche del 40 per cento
inferiori. Mini computer integrati nella tastiera, tre tipi di
portatili, tre tipi per casa o ufficio oltre ai tablet con un’offerta – ci tiene a precisare Collovigh – per tutte le tasche, con
prodotti alla portata di tutti
pur offrendo «macchine che
non temono alcuna concor-
renza». Il tablet più piccolo,
pensato soprattutto per bambini, costa 69 euro. In vendita
c’è anche una piccola, geniale
invenzione: il Router 3G - Uub
WiFi.
«Sono partito dalla considerazione – insiste Collovigh –
che tutti hanno una chiavetta
Usb per Internet. Mi sono detto: perché non sfruttarla anche per altro e dunque renderla anche Wifi? Ora questo Router è in grado di supportare fino a 20 computer». E anche
questo è in vendita a costi assolutamente abbordabili. Prospettive di Onfuture? Collovigh non ha dubbi nel ripetere
che il suo credo è quello di andare costantemente alla ricerca di prodotti nuovi che continuino a garantire massima
qualità e concorrenzialità con
colossi marchiati. «E non
escludo – aggiunge – di poter
creare una serie di negozi Onfuture in franchising. Ma per
realizzare quest’altro sogno,
che consentirebbe anche di offrire ulteriore lavoro ai giovani, abbiamo assoluto bisogno
di individuare un socio finanziario in grado di rendere vera
questa nuova scommessa».
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