La rivincita sulla Cina del Tablet made in Friuli
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La rivincita sulla Cina del Tablet made in Friuli
36 San Giovanni al Natisone di Domenico Pecile ◗ SAN GIOVANNI AL NATISONE «Coraggio, fantasia e voglia di mettersi in gioco». Andrea Collovigh snocciola sorridendo il segreto del suo successo: i tablet made in Friuli. Un segreto che ha condiviso inizialmente con Michele Biasin e che ha fortemente voluto e ottenuto con una sorta di percorso alla rovescia. È andato in Cina, ha visto, ha imparato e gli si è accesa la luce: acquistare materiale tecnologico per computer a Shenzhen - la Silicon Valley cinese. In questo modo, tutti i prodotti vengono progettati, assemblati, configurati, testati accuratamente e certificati nel laboratorio di San Giovanni al Natisone e soltanto dopo un accurato controllo godono di una garanzia di 2 anni. Da dicembre, inoltre, ha aperto un negozio a Città Fiera. Si chiama “Onfuture” e sta riscuotendo un incipiente successo perché punta a un ottimo rapporto qualità-prezzo. La filosofia è presto spiegata dallo stesso Collovigh: «Onfuture opera ispirandosi a una filosofia semplice, valori saldi e principi etici rigorosi che si concretizzano nel lavoro giornaliero. In tutto ciò che facciamo, ci sforziamo di migliorare la vita delle persone». Semplicemente - è ancora il suo pensiero - «abbiamo sviluppato un know-how superiore, coltivando passione, dedizione e competenza. Da subito, Onfuture ha applicato un pensiero evoluto, orientato verso la ricerca e lo sviluppo aperto al mondo. Forniamo una gamma innovativa e sempre attuale con un costante aggiornamento tecnologico dei prodotti, in un mercato sempre più competitivo e complesso». Detta in questo modo, sembrerebbe una storia semplice, quasi banale. Vero è che Onfuture ha avuto una preparazione, un travaglio e un parto meditati, accuratamente soppesati, tenacemente rincorsi. Basta ripercorrere la storia di questa “invenzione” made in Friuli. Erano gli anni d’oro per il triangolo della sedia, ai vertici europei per il Pil e per i depositi bancari, capace di sfornare un terzo della produzione mondiale. Erano gli anni in nessuno avrebbe prefigurato il tonfo economico, la delocalizzazione, la chiusura di decine e decine di stabilimenti. In quegli anni, Andrea Collovigh faceva la programmazione per macchine a controllo numerico proprio nelle aziende del Manzanese. Quando la crisi aveva cominciato a mordere certezze e a erodere i conti in banca, Collovigh si era trasformato anche in venditore e LA STORIA MESSAGGERO VENETO SABATO 25 MAGGIO 2013 » I NUOVI IMPRENDITORI Qui sopra, Andrea Collovigh e, a lato, il punto vendita di Onfuture a Citta fiera (il secondo da sinistra è Simone Cosa, collaboratore di Collovigh) (Foto Petrussi) La rivincita sulla Cina del Tablet made in Friuli San Giovanni al Natisone, la scommessa vincente di un imprenditore locale Tecnologia e materiale asiatici, ma progettazione e realizzazione qui da noi Shenzhen La Silicon Valley in salsa cinese Shenzhen confina con la regione di Hong Kong. Deng Xiaoping nel 1979 scelse il villaggio di pescatori di Shenzhen per stabilirvi una delle zone economiche speciali per sperimentare le nuove riforme economiche. La vicinanza con Hong Kong contribuì alla scelta di Shenzhen, oggi con oltre 3 milioni di abitanti. manutentore per l’assistenza. Ma non bastava ancora perché le nubi all’orizzonte erano davvero grevi. L’occasione della sua vita è arrivata nel 2006, quando una grossa azienda nazionale gli ha proposto di andare in Cina, destinazione Nanchino, dove avrebbe potuto giovarsi della sua esperienza come programmatore di macchine a controllo numerico. Ci ritornò altre tre volte volte, anche con l’ex socio Biasin, finchè decise di puntare su Shenzhen, la capitale cinese della tecnologia. E proprio lì nacque l’idea del tablet Made in Friuli. Ma per fare in modo L’azienda guarda al futuro; nuovi soci per creare una rete in franchising che il sogno si avverasse servivano soldi. Fu così che Andrea mise in vendita la propria abitazione e si sistemò in un appartamento assieme all’ex socio. «Ci credevo, ci credevamo – commenta – e quando si è convinti di una cosa si è anche disposti a fare scelte difficili che ai più potrebbero sembra- re quasi pazze. Ma eravamo certi che ce l’avremmo fatta, che saremmo stati in grado cioè di coronare il nostro progetto». Oggi Onfuture propone, come accennato, “pezzi” di altissima qualità al pari delle marche più prestigiose, ma a a prezzi anche del 40 per cento inferiori. Mini computer integrati nella tastiera, tre tipi di portatili, tre tipi per casa o ufficio oltre ai tablet con un’offerta – ci tiene a precisare Collovigh – per tutte le tasche, con prodotti alla portata di tutti pur offrendo «macchine che non temono alcuna concor- renza». Il tablet più piccolo, pensato soprattutto per bambini, costa 69 euro. In vendita c’è anche una piccola, geniale invenzione: il Router 3G - Uub WiFi. «Sono partito dalla considerazione – insiste Collovigh – che tutti hanno una chiavetta Usb per Internet. Mi sono detto: perché non sfruttarla anche per altro e dunque renderla anche Wifi? Ora questo Router è in grado di supportare fino a 20 computer». E anche questo è in vendita a costi assolutamente abbordabili. Prospettive di Onfuture? Collovigh non ha dubbi nel ripetere che il suo credo è quello di andare costantemente alla ricerca di prodotti nuovi che continuino a garantire massima qualità e concorrenzialità con colossi marchiati. «E non escludo – aggiunge – di poter creare una serie di negozi Onfuture in franchising. Ma per realizzare quest’altro sogno, che consentirebbe anche di offrire ulteriore lavoro ai giovani, abbiamo assoluto bisogno di individuare un socio finanziario in grado di rendere vera questa nuova scommessa». ©RIPRODUZIONE RISERVATA