La Famiglia: Capolavoro di Dio - Parrocchia di Mareno di Piave

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La Famiglia: Capolavoro di Dio - Parrocchia di Mareno di Piave
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Anno XLV - N. 171
La Famiglia: Capolavoro di Dio
L’espressione è di Papa Francesco, nella Catechesi dello scorso 29 aprile in Piazza San Pietro a Roma. E il tema della Famiglia
è stato da lui svolto in tutte le Udienze di quest’anno, quasi ad
accompagnare il percorso tra le due Assemblee Sinodali sulla
Famiglia.
Mi sono andato a rileggere quei discorsi, dopo che ho sentito
– Domenica scorsa – la seconda Lettura di Ef 5, 21-32, e l’annuncio del Parroco, alla fine della Santa Messa: “SONO APERTE
le iscrizioni al Corso Fidanzati”… e mi sono chiesto allora, con
il Papa: Ma perché i giovani non si sposano più? Perché spesso
preferiscono la convivenza e tante volte “a responsabilità limitata”? Perché molti, anche fra i battezzati, hanno poca fiducia nel
matrimonio e nella famiglia?...
Eppure si tratta della più grande meraviglia compiuta dal Creatore, il quale si compiacque di quest’opera molto buona
(Gn. 1,31): come mai siamo riusciti a rovinare questo capolavoro, sostituendolo con situazioni provvisorie, precarie,
addirittura contrarie a questo progetto? E’ una domanda
che chiede risposte urgenti, perché la famiglia non è un optional, un “soprammobile”, un accessorio decorativo, bensì
la “struttura portante”, la “cellula base” della Società e della Chiesa. Dietro ad ogni piena realizzazione, alla vera maturità e all’equilibrio della persona, c’è normalmente una
famiglia stabile, presente, non immune da difficoltà ma resa
più forte nel superamento condiviso delle prove e delle
fatiche quotidiane: basta avere occhi buoni per constatarlo,
anche senza l’avvallo di psicologi e psicoterapeuti!
Nessuno di noi è cresciuto in una famiglia senza problemi… Ma siamo tutti a benedire e ringraziare i nostri
genitori perché ci hanno reso bello il dono della vita con
l’impegno del loro amore e dei sacrifici, a cui ci hanno
educato.
Già – continua il Papa: La testimonianza più persuasiva
della benedizione del Matrimonio cristiano è la vita buona degli
Sposi Cristiani e della Famiglia: non c’è modo migliore per dire
la bellezza del Matrimonio e della Famiglia.
Sono convinto che l’antidoto a determinate ideologie oggi di
moda non siano le infinite discussioni, relazioni, pubblicazioni,
ecc… ma proprio questa testimonianza: la presenza di Sposi che vivono e annunciano il vangelo del Matrimonio e della
Famiglia. E, come ricordiamo spesso ai Fidanzati ed ai Gruppi
Famiglia, va detto che l’Amore è una realtà VIVA: come tale ha
bisogno di essere nutrita, curata, fatta crescere, protetta… altrimenti muore e dà spazio a surrogati e compensazioni strane,
il cui costo si abbatte sugli sposi stessi, ma soprattutto sui figli,
sull’intera società e sulla Chiesa.
A questo “prendersi cura di sé” vorremmo invitare quest’anno ciascuna delle famiglie della Comunità, donandosi del tempo per se stesse, usufruendo delle varie proposte ed iniziative
della Parrocchia, ma in particolare “imparando” (perché così
suggerisce Gesù stesso: cf Mt. 9,13) lo stile e la medicina della
MISERICORDIA: lo auguriamo e lo chiediamo nella preghiera
per tutti!
aprile/agosto 2015
Messaggio chiaro quello
espresso dalla parola di Gesù
come riportato sul tabellone
che ha presentato i Bambini
che nella prima domenica
di Maggio hanno celebrato
l’Eucaristia con la prima
Comunione. I tralci attaccati alla vite producono frutti,
i tralci staccati dalla vita seccano e vengono bruciati.
I Bambini hanno capito (ma anche gli adulti ci arrivano) che solo se
si sta con Gesù si vive veramente una vita piena di significato dove si
valorizzano i valori che danno gioia di vivere per sé e per gli altri.
Quante volte questi messaggi ci vengono ricordati…?!. Una volta di
più abbiamo bisogno di crederci per trovare una vita coerente al VANGELO.
Antoniazzi Alessio – Antoniazzi Greta – Antoniazzi Nicole – Barbon Giada
– Battistella Nicola – Bettiol Lucas – Brillante Raffaello – Buono Lorenzo
– Buriola Diego – Calogero Laura - Camilleri Veronica – Cerinato Claudia – Cesca Tommaso – Cesco Bolla Luca – Cescon Alessandro – Cescon Giada – Dal Bianco Vittoria – Dal Col Edoardo – Dalla Cia Federico
– Dall’Armellina Leonardo – De Giusti Alex - De Nardo Alberto – Di Lenardo Vanessa - Donadello Giulio – Forcolin Aurora – Furlan Ilaria – Gentili Lorenzo – Gentili Matteo – Gerardo Mattia – Lovisotto Giulia – Masier
Aurora – Masut Enrico – Meneghin Alice – Muica Denisa – Oliana Nico –
Oliana Raoul – Olivatto Lorenzo – Nicastro Giorgio – Pagliara Lorenzo – Pibiri Federico
– Picciau Samuele – Sabatino
Nicola – Salmasi Alessandra
– Salvador Davide – Salvador
Luca – Savian Mia – Saviano
Davide – Saviano Nicola –
Tonon Filippo – Trenti Giulia
– Viezzer Jasmine – Zanardo
Alessandro – Zanardo Moreno
– Zanardo Valentina
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LA VITA
Don Marcello
70 anni da Prete
Ne è valsa la pena!”. Con queste semplici,
ma incisive parole, Don Marcello De Nardo ha
sintetizzato il valore dei suoi 70 anni di sacerdozio, che sono stati festeggiati, per la seconda
volta, dopo il 29 giugno a Visnà, domenica 23
agosto nella chiesa di Soffratta. I parenti e la
aprile-agosto 2015
Notizie flash: anno della vita consacrata
Consigli evangelici: povertà
Alle persone consacrate viene chiesto di
vivere i consigli evangelici, meglio conosciuti come voti di povertà, castità ed
obbedienza. Oggi sembrano essere “fuori
moda”, però la Chiesa affida ai consacrati
il compito di ricordare ad ogni uomo che
questi atteggiamenti sono attuali e necessari per orientare la propria vita a Dio.
I tre consigli evangelici non sono primariamente una rinuncia ma un frutto dell’accoglienza dell’infinito amore del Signore.
La persona consacrata ha ricevuto tutto dal
Padre, con Lui ha tutto. Allora diventa capace di “vedere oltre”, di scorgere la bellezza delle realtà eterne, della gioia senza
fine in compagnia del Signore.
Gesù è stato il primo a vivere i consigli evangelici. I consacrati, proprio perchè
vogliono seguirLo più da vicino e in maniera radicale, sono chiamati a viverli così
come Lui ha fatto.
Il primo consiglio evangelico è la povertà, che non è un servizio ai poveri, ma un
testimoniare Dio come vera ricchezza del
cuore umano. Per il consacrato il Signore
è tutto, è il suo unico “tesoro”.
Ecco che può vivere senza possedere beni materiali
e senza attaccarsi alla realtà. Questo non vuol dire
essere straccioni, ma vivere
dell’essenziale, affidando a
Dio tutta la vita. Per questo
motivo, un consacrato, aiuta le persone a comprendere
il giusto valore e significato delle cose, vivendo, per esempio, nella sobrietà ed evitando di sprecare cibo e soldi (basti pensare a quanto cibo buttiamo ogni giorno e
a quante cose compriamo solo per il desiderio sfrenato di essere all’ultima moda).
La persona consacrata assume uno stile di vita fraterno, ispirato alla semplicità,
all’ospitalità, alla gratuità e all’accoglienza di chi resta escluso per l’indifferenza di
tanti. La loro vita è “nascosta con Cristo
in Dio” (Col 3,3) per la salvezza del mondo e per dare lode al Signore. Ripongono
la loro fiducia nell’amore di Dio e, come
santa Teresa d’Avila, possono dire “Dio
solo basta”.
Carissimi fratelli e sorelle
comunità si sono stretti attorno a lui per ringraziare il Signore dell’importante traguardo e per
condividere un momento di preghiera. Durante
la celebrazione eucaristica don Marcello, parroco per 45 anni nella parrocchia di Visnà, ha più
volte ribadito il suo forte legame con la comunità soffrattese, che lo vide muovere i primi passi
nel percorso di fede cristiana, e con la chiesa
di Soffratta, dove nel lontano 1945 celebrò la
sua Prima Messa. Nell’omelia, con emozione e
intensità, don Marcello ha ricordato gli albori
della sua formazione cristiana nella famiglia
natale, considerata “il primo seminario, il primo santuario” da cui è scaturita la vocazione al
sacerdozio. Ha inoltre ripercorso le tappe della
sua vita sacerdotale, sottolineando le gioie, ma
anche le sofferenze e le difficoltà incontrate nel
suo lungo cammino di parroco. Don Marcello
ha concluso la sentita celebrazione con l’augurio che da questa comunità cristiana possano
scaturire altre vocazioni sacerdotali.
*****
Come da foto, hanno concelebrato con il festeggiato il Parroco don Mario, il Canonico
della Cattedrale don Roberto e il nipote don
Graziano De Nardo Parroco di Sacile, che al
termine della celebrazione ha consegnato allo
zio don Marcello una pregiata pergamena con
la Benedizione di Papa Francesco.
È per me una grande gioia esprimervi i miei sentimenti da quando vi ho conosciuti qui a
Mareno di Piave… Se la mia memoria non fa difetto, è da 2001 che mi avete accolto con gioia
in questa comunità della parrocchia dei Sti Pietro e Paolo/Mareno quando ero ancora studente a
Roma. Venivo a Natale e a Pasqua fino quando ho finito lo studio per ritornare nella mia patria,
la Repubblica Democratica del Congo….(ma quella democrazia….Dio solo lo sa!). Durante
l’estate (almeno 3 volte da 2007 a questo anno 2015) sono venuto per un saluto e mi avete sempre accolto con gioia… A tutti voi, DIO CONCEDA AMORE-GIOIA-PACE-BENE- PROSPERITÀ. Vi ringrazio soprattutto per ciò che avete fatto alla gioventù della scuola dell’Istituto Mwanga di Uvira quando c’ero e anche dopo la mia partenza
di là. Sono rimasto molto attaccato a questo Istituto perché ho
visto le meraviglie fatte da voi – e soprattutto dagli AMICI DEL
MONDO appoggiati da tutti voi…Ciò che avete fatto per questa
popolazione di Uvira, Dio ve ne conceda cento volte. Non posso
elencare il bene fatto li, ma dico che tutte le aule sono state restaurate, un recinto fatto, la biblioteca sistemata, i computer installati, una cisterna per l’acqua e qualche ragazzo/a ha studiato
con il vostro contributo di sostegno a distanza…. Grazie mille.
Ormai stiamo facendo una piccola scuola elementare (Ecole
primaire). Con l’appoggio di Don Mario Fabbro, abbiamo iniziato questa opera l’anno scorso (2014), facendo le toilettes, il
recinto del terreno, il restauro di 2 aule esistenti. Adesso stiamo finendo la terza aula per far
studiare i ragazzini/e per la terza primaria….Grazie mille. Piano piano, finiranno 6 aule per
avere un ciclo completo della scuola elementare (dalla prima alla sesta primaria). Ma questo
si fa anno dopo anno….”Roma non fu fatta in un giorno!”. Anche voi le farete
pian pianin Grazie per gli aiuti.
Vi chiederei, per favore, di leggere “Renato 1”, “Renato 2”, “Renato 3” per
capire meglio ciò ch’è fatto da tutti voi a Uvira e a Goma nella RDCongo.
Quando scrivo questo ringraziamento, penso al brano che conosciamo tutti:
Matteo 25,34-36. Alla fine, il Signore dirà a ciascuno di noi “ in verità vi dico:
tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete
fatto a me” (Mt 25, 40).
Vi porto tutti nelle mie preghiere e vi assicuro di non dimenticarvi mai celebrando la santa messa. Dio vi benedica!
Don Jean-Marie Rubakare, sdb/ITIG-Goma (RDCONGO) ( [email protected]).
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Nella Domenica in Albis, ottava di Pasqua (15 aprile)
hanno ricevuto il dono del Battesimo LUCA di De Nadai Andrea e
di Tomasella Patrizia. Padrino: Avanzi Marco, Madrina: De Nadai
Elisa - GIULIA di Zanon Alessio e di Zanchetta Chiara. Padrino:
Varnier Andrea, Madrina: Fracassi Serena.
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Nella s traordinaria cornice liturgica della Solenne Veglia Pasquale – Sabato 04 aprile
è stato battezzato MATTEO di Coan Diego e di Pasqualotti Chiara con il Padrino Zaccaria Pino e la Madrina Dalla Cia Laura.
Pellegrinaggio a Torino per
l’Ostensione della S. Sindone e
nei 200 anni dalla nascita di San
Giovanni Bosco
Raccontare l’esperienza di un pellegrinaggio limitandosi alla
sua cronistoria riduce il viaggio a semplice viaggiare e i posti
visitati a muti spettatori del nostro passaggio.
Raccontare l’esperienza del pellegrinaggio spiegando quali
sono state le emozioni provate lo trasforma in esperienza viva
ed edificante.
Ma non farò né la cronistoria né elencherò gli stati d’animo
vissuti. Cito una frase di Gesù che mi viene in mente :”Attirerò
tutti a me “. (Gv 12, 32)
Lui aveva già scelto me, anzi tutti noi che abbiamo partecipato al pellegrinaggio.
Ci ha scelti affinchè arrivassimo a quel mistero.
La lunga fila e il sentimento dell’incredulità di Tommaso “se
non vedo non credo” che ci ha accompagnato.
L’attesa di vedere la Sua più grande testimonianza d’amore
per noi: la Sindone.
Nessuno ha assistito alla Resurrezione di Gesù ma qualcosa:
un telo che non può parlare, raccontare.
E’ anche questo che la rende vera , realmente accaduta perché
nessun essere vivente vi può partecipare da spettatore.
E’ il fatto che unisce definitivamente a Dio Padre , è ciò che
Gesù ci ha promesso e che Lui stesso ha sperimentato.
Facciamo esperienza del Cristo realmente presente in tutte le
nostre chiese e forse il mistero della Resurrezione ci sembrerà
meno misterioso e più promessa viva.
Anna Giulia
Domenica in Albis, ottava di Pasqua,12 aprile hanno ricevuto il
santo Battesimo
MATTEO di Zanin Marco e Gaiot Eleonora. Madrina: Zanin Sara –
LEONARDO di Antoniazzi Andrea e di Cecchetto Melania. Padrino:
CiseraMaurizio – THEA di Scudeller Renzo e di Aldegheri Chiara.
Madrine: Aldegheri Cinzia e Scudeller Tullia – PIER CARLO di
Momo Fanny. Madrina: lovisotto Ivana – EMANUELE di Lovatello
Clio e di Moras Jessica. Padrino: Chiesurin Maurizio, Madrina: Bet
Daniela – GIORGIA di Reina Filippo e di Kharala Sabina. Madrina:
Miotto Ambra.
Domenica 21 giugno hanno ricevuto il dono del Battesimo
MATTIA di Granzotto Mirco e di Pasqualetto Antonella.
Mdrina:Facchin Giusi – DANIELE di Arghittu Elvis e di Campagna
Antonella. Madrina:Arghittu Severina – DAVIDE di Carrer Daniele
e di Orazio Roberta. Padrino: Gottardo Luca, Madrina: Orazio Valentina – MARTINA di Zanardo Mauro e di Teo Elisa. Padrino: Buriola
Mauro, Madrina: Camol Monia – GAIA di Rosolen Francesco e di
Casarin Tania. Padrino: Granziera Loris, Madrina: Gava Giacinta.
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a
Panoramica
della manifestazione (6-700 Bambini) per rendere visibile la presenza e la consistenza delle Scuole dell’Infanzia
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Paritarie
della nostra zona, non sempre conosciute e riconosciute dalla gente per il servizio che offrono alle nostre
C
Comunità
Festa di fine anno con diplomi accademici
Venerdì 26 giu
giugno si è svolta la tradizionale festa di fine anno scolastico della nostra
Scuola dell’in
dell’infanzia.
Il tema di quest’anno
qu
scolastico, che ha
accompagnato la formazione dei nostri
bambini, era “Costruiamo insieme il Nobambini
stro Villaggio”, un villaggio di bambini
provenienti da nazioni diverse.
Una serie di scenette, canti e balli hanno
allietato la nutrita platea composta da genitori, fratelli e nonni che hanno sfidato un
sole che li ha baciati durante tutta la rappresentazione.
Dopo la sfilata di ingresso, durante la prima deliziosa scenetta i bambini hanno
rappresentato il viso che troneggia su ogni
carta d’identità in cui ognuno di loro era
parte del volto: chi gli occhi, chi il naso,
chi gli angoli della bocca e così via…
Successivamente con la carta d’identità
“in tasca” abbiamo idealmente viaggiato,
aiutati da una grande carta geografica, attraverso le nazioni di origine dei bambini che frequentano la scuola: Cina, India,
Senegal, Romania, Santo Domingo e ovviamente Italia. Grazie all’aiuto di alcuni
genitori abbiamo apprezzato i prodotti tipici, usi e costumi di questi paesi. Ora il
villaggio dei bambini è veramente globale,
e una parola chiave pronunciata nelle lingue d’origine unisce tutti i componenti del
villaggio: GRAZIE.
Non potevano certo mancare poi i balli
tradizionali in cui bambini grandi, dopo
giorni di prove, si sono potuti scatenare in
piroette e volteggi.
Il momento dei saluti poi è quello che da
sempre risulta essere il più carico di emozioni… i bambini grandi lasciano la loro
“eredità” ai bambini più piccoli, che ringraziano i loro compagni che hanno concluso il percorso con una canzone che ha il
sapore di un arrivederci.
La consegna dei diplomi poi è il momento più significativo della festa, ad ogni
bbambino
bi viene
i
ll proprio
i
consegnato ddalla
maestra l’attestato di fine corso, con tanto di bacio accademico! A seguire poi i
ringraziamenti di rito dei bambini grandi
alle maestre (durante i quali mi sembra
di aver visto qualche lacrimuccia solcare
i visi delle brave insegnanti) con dei doni
per tutti: dalle maestre, alle nostre inossidabili care Suore, Don Mario e non ultime
chi si è occupato di riempire ogni giorno i
pancini dei nostri bambini: Giuseppina (la
“Beppa”) e Sonia.
Alla fine uno spettacolare lancio di palloncini colorati ed un abbondante e delizioso banchetto preparato dalle mamme dei
bambini grandi ha concluso la festa!
Un papà
a
dell’infanziAssemblea
diocesana del 20 giugno 2015
aprile-agosto 2015
LA VITA
pagina 5
RINGRAZIAMENTI
Il motto che ha accompagnato
quest’anno scolastico è stato
:”Per educare un bambino ci
vuole un intero villaggio” e
la nostra scuola dell’infanzia
ha vissuto vari momenti in
cui si è sentita al centro della vita della comunità come
potete sempre vedere anche
attraverso queste pagine della
“VITA”.
Ma la scuola ha bisogno di
aiuti anche concreti e per questo vogliamo ringraziare tutte
quelle persone che in vario
modo contribuiscono a far si
che questo avvenga.
Come ad esempio : la ditta
BOF mobili che da due anni ,
coinvolge i bambini grandi in
un piccolo concorso dal titolo
: “Disegna la tua cameretta” e
che poi dona alla scuola materiale di cancelleria come le
risme di carta .
L’Associazione “Toni alle
Vare” con la lotteria che organizzano durante la cena annuale, il Salone Idee by Monica di Cosniga con la vendita di
un mega uovo di Pasqua e il
bar DAMA di S.Vendemiano
con la vendita torte fatte dalle mamme della scuola hanno
contribuito all’ acquisto dei
tavoli e delle sedie delle aule
delle sezioni delle Coccinelle
e delle Farfalle.
A tutti i titolari di questi esercizi , alle persone che restano
anonime e tutti quelli che lavorano sempre per sostenere
la nostra scuola non resta che
rivolgere il nostro enorme
GRAZIE !
Intervento di Luisa insegnante coordinatrice delle Scuole dell’Infanzia
I Vescovi già all’inizio del 2000 parlavano di
“emergenza educativa”. Nelle schede di lavoro si
parla del ”venir meno della passione educativa”
che ha ricadute negative sui rapporti tra le persone. Toni preoccupati e a ragion veduta, ma…. Credo fermamente che sia importante anche valorizzare ciò che di bello e buono si sta facendo nelle
nostre comunità anche per l’aspetto dell’educare,
soprattutto le giovani generazioni. Nella nostra realtà diocesana (e non solo) abbiamo la presenza
delle scuole dell’infanzia (e ora anche i nidi integrati) nati dalla preoccupazione dei nostri padri/
nonni di dare una risposta ai bisogni delle famiglie
della prima metà del secolo scorso che vivevano
una grossa trasformazione del tessuto sociale e lavorativo. Scuole DELLA e PER la comunità che non
faceva distinzione tra parrocchia e comune.
Oggi, queste scuole hanno ancora un grande
ruolo all’interno delle nostre comunità e comuni
poiché abbiamo a che fare con bambini i cui genitori, data la tenera età dei figli, si preoccupano di
essere presenti molto più che negli altri ordini di
scuola.
Lavoro svolto a vari livelli:
Con le insegnanti: la professionalità sia a livello formativo (essere l’educatore = un adulto che
agisce con una coscienza e un’interiorità che è costantemente da coltivare) che didattico (il saper
fare il proprio mestiere con competenza FISM) La
formazione che ogni insegnante ha fatto in questi
ultimi anni (con grande impegno di d. Giulio), per
es., rispetto all’IRC ne è la dimostrazione.
Con i genitori: a fronte di tante famiglie “sane”
ci sono anche tanti genitori “smarriti”(sia a livello umano che di fede), che hanno bisogno (ce lo
chiedono!!!!) di essere guidati nel far crescere il
loro figlio, ma, non solo, anche di essere loro per
primi accolti (è delle nostre insegnati la capacità di saper ascoltare non solo le loro parole, ma
soprattutto il loro non detto: troppi i genitori che
vivono lo sfascio familiare e le lotte per l’affido del
figlio, o le mamme che soffrono per le gravidanze
mancate, o la fatica di conciliare tempi di lavoro e
seguenti sensi di colpa nei confronti dei figli, oppure che si sentono in colpa e si autoaccusano per
non saper far fronte a figli “difficili”….). Cosa offriamo ancora? Al di là di quelli che sono i momenti
formali che ogni scuola deve avere (assemblee,
incontri, colloqui individuali), offriamo loro la possibilità di ESSERE e VIVERE e così CREARE la
Comunità a scuola. Inoltre, la necessità da parte
della scuola di farsi aiutare per tanti piccoli lavori
manuali/pulizie varie in gruppo o singolarmente, di
chiamare i genitori per organizzare i vari momenti
di festa nell’arco dell’anno, di raccolte fondi a vario scopo, coinvolgerli in scelte organizzative…., fa
sì che sentano la scuola anche un po’ loro e così,
pian piano e giorno dopo giorno, passa il messaggio
che ciascuno può essere a suo modo necessario
per ciò che E’, e quando qualcuno si sente utile….……………….. Domani
alcuni di questi saranno i genitori che si daranno da fare in
parrocchia (catechismo, pulizia
degli ambienti parrocchiali), costituiranno gruppi in funzione
di… (v. associazionismo vario,
gruppi teatrali….), si metteranno in gioco in parrocchia entrando per es. nei consigli pastorali .
Cioè si sapranno impegnare non
solo per sé stessi e la famiglia ma anche in favore di
qualcosa di più “grande”. Scuola, quindi, come luogo di allenamento al volontariato…. guidato.
Sorvolo su quella che è la proposta indiretta del
messaggio cristiano che passa ai genitori attraverso
i figli, non perché non sia importante, ma perché la
do per scontata! Perciò scuola di incontro per
e tra genitori,
Con la Parrocchia: scuola che ha senso di
esistere se è espressione della volontà educativa
e pastorale della parrocchia e, quindi, la parrocchia
deve avere su di lei un progetto, un Pensiero
(con la P maiuscola), deve fare delle richieste a
chi opera nella SUA scuola… e non solo pagarne i debiti. Nessun genitore, quando pensa ai figli, li
pensa come una fonte di spesa, ma come una fonte
di investimento per il futuro. Se la parrocchia non
pensa alla sua scuola come una fonte di investimento per il futuro, ma una fonte di debiti….è meglio
che chiuda…. Ma noi cattolici non siamo coloro
che credono che i bambini sono SEMPRE dei
doni e in quanto tali non possiamo abbandonarli
solo perché non abbiamo da dare loro da mangiare,
ma facciamo di TUTTO, per procurarcene?????
Con i bambini: Siamo scuola pubblica e in
quanto tale siamo tenute alle disposizioni di legge
in vigore e, quindi, che opera delle scelte educative
sulla base delle Indicazioni Nazionali e del Ministero della Pubblica Istruzione. Cerchiamo, inoltre,
di far sì che queste scelte non siano dettate dalla
“moda” del momento ma scelte pedagogiche frutto di una riflessione collegiale. Quindi una scuola
che riflette prima di agire, valuta la situazione del
singolo e del gruppo classe, sperimenta e verifica,
per educare e non istruire. Pone paletti e valuta il rischio anche con (insieme ai) i bambini che
diventano non vasi da riempire ma protagonisti
collaborativi della loro stessa crescita e di
quella dei compagni con cui stabiliscono, nella maggior parte dei casi, le prime relazioni
sociali extra familiari e sono il tramite per
far conoscere tra loro i genitori che vivono
sempre più, purtroppo, isolamento e quella
che viene definita “solitudine genitoriale”
che impoveriscono le famiglie. Bambini che
nel triennio scolastico sono condotti a conoscere
e visitare anche la casa di tutti (c’è chi la conosce
e chi no), a riconoscere i segni cristiani che ci sono
nel paese, a incontrare il Parroco e a riconoscerlo
e salutarlo per strada, in piazza … il parroco che
viene a scuola a trovarci. A stabilire relazioni rispettose dell’altro perché vissuto come fratello. Penso
anche ai tanti bambini stranieri che popolano le
nostre classi e, perché no, anche a chi ancora oggi
soffre di uno svantaggio culturale. Verso costoro il nostro sguardo di educatori si fa più attento
e sollecito proprio per dar loro il modo di vivere.
alla stregua degli altri, delle esperienze relazionali e
cognitive di qualità e adeguate a loro.
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CAMPI
SCUOLA
2015
di Lorenzo e Riccardo
Quest’anno il campo scuola di
Cimacesta è iniziato il 22 luglio
ed è durato una settimana. Siamo
partiti da Conegliano alla mattina e siamo arrivati alle 11. Il
primo giorno, come sempre, non
abbiamo fatto grandi cose infatti
è il giorno dedicato a fare nuove
conoscenze e alla divisione nei
gruppi e nelle camere.
Dal momento che per venerdì
le previsioni mettevano brutto
tempo, l’escursione è stata anticipata al giovedì. La mattina,
dopo aver fatto colazione, siamo partiti verso le 9 e abbiamo
fatto circa 50 min di corriera.
La prima parte della camminata non è stata particolarmente
interessante, solo dopo circa 45
minuti lo scenario è cambiato,
ci siamo ritrovati a camminare
lungo un sentiero di rocce largo
più o meno un metro, dove su un
lato c’era una parete rocciosa e
sull’altra un burrone. Verso mezzogiorno e mezzo siamo arrivati
alla nostra meta, ovvero il lago
Sorapis a 1930 metri d’altezza. Il
ritorno non è andato bene come
l’andata visto che per la maggior parte della camminata fino
a quando siamo arrivati alla fermata ha piovuto e non poco.
Il venerdì non abbiamo fatto
grandi robe: le solite attività di
gruppo.
Il Sabato invece è stato più
interessante visto che è stato dedicato alle confessioni mentre al
pomeriggio sono stati fatti dei
tornei di pallavolo e calcio divisi
nei propri gruppi di attività.
Per quanto riguarda la domenica, oltre alle attività di gruppo la
mattina abbiamo fatto la messa
mentre la sera dopo cena i giochi notturni. Lo scopo del gioco
LA VITA
era quello di ritrovare i pezzi di
un pentagramma che erano stati
sparsi intorno a Cimacesta, per
trovarli ogni gruppo aveva a disposizione una pila e una mappa; i giochi sono stati divertenti
anche se qualcuno li ha trovati
paurosi dato che un animatore si
era travestito da zombie.
Il giorno dopo, l’unico fatto
degno di nota, è stata la passeggiata che abbiamo fatto il pomeriggio ad un torrente li vicino. Siamo stati li per circa una
mezz’ora e solo alcuni di noi si
sono bagnati i piedi perché l’acqua era veramente fredda.
L’ultimo giorno per tutta la
mattinata ci siamo divisi in attività, il pomeriggio abbiamo
fatto il “grande gioco”: eravamo
divisi in quattro squadre, ognuno di noi doveva nascondere e
proteggere la propria bandiera,
noi avevamo differenti gradi militari e se uno di un’altra squadra
ci prendeva vinceva chi aveva il
grado più alto, il gioco consisteva nel trovare le bandiera delle
altre squadre e catturare più avversari possibili. Dopo cena abbiamo consegnato agli animatori
i cartelloni che avevamo fatto
per loro, e loro hanno fatto una
specie di Italian’s got Talent.
Come sempre è stata un’esperienza molto forte al livello emotivo e spirituale, che ti aiuta a
maturare e ad avere una migliore
concezione della fede con attività tutto sommato divertenti e non
pesanti.
aprile-agosto 2015
TUTTI ALLA “TAVOLA” DEL GREST
Il mese di luglio, non è stato solo caratterizzato dal gran caldo, ma
in Oratorio l’atmosfera è stata ulteriormente riscaldata da animati
ed animatori, che come ogni anno hanno dato il meglio per rendere
meno pizzosa l’estate… La più bella stagione dell’anno rischia d’essere Con il GREST sul Grappa
altrimenti alibi per perdere tempo e
per far regnare la noia (madre molto
spesso di “pasticci”).
Dunque… il tema proposto era
“Tutti a Tavola”… argomento legato
a Expo 2015: non abbiamo riflettuto solo sull’importanza di abitudini
alimentari o sullo spreco del cibo,
sull’importanza delle risorse del creato ecc… Ma abbiamo fatto un piccolo percorso che ci ha portato a
contemplare in Gesù, l’Unico e necessario cibo per la nostra giovinezza e quotidianità… l’importanza di appartenere ad una Parrocchia,
partecipare con passione alla formazione (catechismo, Acr, Scout), ma
soprattutto la preghiera, la Confessione, la Messa… In tre settimane
non si ha la pretesa di chissà che… però questi piccoli semi gettati
devono essere custoditi da animati, animatori e genitori e fatti germogliare…
Le attività manuali e sportive hanno qualificato l’attività dei giorni
ordinari. Tre sono state le gite: la prima con gli Alpini, alle sorgenti
della Livenza alla Santissima e a Caneva; la seconda con i Fanti al
Sacrario del Monte Grappa e l’ultima all’Acquaestate di Noale.
Anche quest’anno abbiamo fatto la classica visitina alla Madonna
dei Miracoli e con il Suo aiuto ci siamo riconciliati con il Signore…
Insomma il nostro GrEst tra “tradizione ed innovazione” (piccole
innovazioni) è sempre un valido aiuto per ragazzi che vogliono rendersi attivi nel mese di luglio, cuore dell’Estate…
La speranza è che per tanti il Gruppo Estivo alimenti la voglia di
attivarsi pure durante l’Anno Pastorale… Gruppi Giovani, Acr e la
Formazione Animatori con don Roberto sono per tutti i giovani e ragazzi che vogliono impegnarsi a far esperienza di Gesù… battiamo le
mani a Papa Francesco quando parla… beh! Qualche tempo fa a detto
che i cristiani non possono essere “salottieri”… diamoci da fare per
approfondire e conoscere il Signore e per rendere la nostra comunità
una vera Famiglia…
P.s.: Durante questa estate qualche animatore e animato dei Gruppi Giovani hanno fatto due uscite
interessanti: una escursione a Pian dei Buoi, località di Lozzo di Cadore ed una visita alle Basiliche Patriarcali di Aquileia e Grado e al Santuario di Barbana che insieme alla Vergine custodisce i
resti mortali di un giovane ragazzo dichiarato venerabile: Egidio Bullesi…Sono state due occasioni
importanti di conoscenza reciproca e condivisione…
I prossimi appuntamenti “giovani”:
- Acr e Gruppi Giovani: iniziano il cammino con la S. Messa di sabato 03 ottobre (ore 19.00). Il
primo giorno di Attività per l’ACr Mareno sarà domenica 11 ottobre alle 09.00 in Oratorio (ACr a
Ramera è al sabato pomeriggio dalle 15.00 alle 16.30). Il primo incontro del Gruppo Giovani sarà
giovedì 08 ottobre alle 20.30… Al Gruppo giovani sono invitati tutti i ragazzi/e dalla Prima Superiore alla Quinta.
- La formazione per i giovani dopo le superiori (con
don Roberto) inizierà il
sabato 26 settembre a
Ramera con la S. Messa. Poi il 24 ottobre, il 14
novembre e il 12 dicembre in Oratorio a
Mareno con inizio
alle 17.00… Chi
è interessato…
Avanti!
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aprile-agosto 2015
La squadra 2015
Soddisfazione sul volto di tutti
per il lavoro straordinario, per
il lavoro fatto bene, per il lavoro fatto con entusiasmo, per
un lavoro il cui beneficio anche
quest’anno è andato alla nostra
Scuola dell’Infanzia.
Soddisfazione anche per i
Commensali che ancor più
quest’anno sono rimasti soddisfatti della qualità delle pietanze
e del servizio.
Un gruppo di giovani e meno
giovani che condividendo e
coinvolgendo le proprie presenze viv
vvivono
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Anniversari di Matrimonio: festa delle Famiglie
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Domenica 19 aprile
hanno ringraziato
il Signore per aver
superato agevolmente
le nozze d’oro
ed essere arrivati
a ben 55 anni di
Matrimonio.
Zanella Maria e
Benvenuto 24 aprile
2015 hanno festeggiato le
nozze del loro Matrimonio
accompagnati con gioia
dai loro Famigliari
Domenica 10 maggio i
Coniugi Feletti Guerrino
e Franceschet Gabriella
hanno celebrato con
gioia insieme ai loro
Famigliari le Nozze d’Oro
matrimoniali con l’augurio
di tutta la comunità. La
giornata è continuata poi
con una festa particolare in
loro onore.
25° anniversario di
matrimonio- Nozze
d’Argento celebrato il
24.05.2015 in chiesa a
Soffratta per
Gli Sposi Dalla Cia
Giordano e Zanchetta Ennia.
Felicitazioni da tutta la
Comunità
Bozzetto Giuseppe
e Zanchetta Maria
domenica 12 aprile
con sorpresa si
sono trovati la
festa preparata per
i loro 45 anni di
vita matrimoniale.
Hanno ringraziato
i Famigliari e il
Signore con la s.
Messa.
Per il 50.esimo di
Matrimonio (07/08/1965)
i Coniugi Padoan Guido e
Dall’Olio Fiorenza hanno
festeggiato le Nozze d’Oro
domenica 9 agosto 2015
con la S. Messa. Insieme ai
Famigliari hanno ringraziato
il Signore per i traguardo
raggiunto.
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LA VITA
TA
Campanile di Soffratta
e non solo!
Per non essere da meno di
Mareno anche il Campanile di
Soffratta ha voluto farsi notare.
Ma la circostanza è stata davvero tragica. Il 24 aprile, vigilia
del Patrono S. Marco, un Fulmine spaventoso che ha illuminato il cielo di una luce accecante alle sette di quel mattino
ne ha spazzato via la punta, ha
fulminato l’impianto elettrico delle campane, è entrato in
Chiesa e ha fatto saltare completamente anche l’impianto
audio.
Dopo la paura del momento
si sono contati i danni: veramente ingenti.
La previsione è stata convalidata dai periti dell’Assicurazione
Cattolica a cui la Parrocchia fa riferimento: oltre 20.000,00 (ventimila euro). Mettendo insieme gli interventi delle varie ditte subito
intervenute per poter celebrare
comunque la festa del Patrono
S. Marco la spesa si aggirerà attorno alla cifra prevista.
Mentre andiamo in stampa si
stanno concludendo i rapporti
con l’assicurazione che prevede
l’intervento per circa 16.000,00
(sedici mila euro).
Speriamo di concludere in
maniera conveniente il tutto:
la punta del Campanile è stata
rifatta a regola d’arte, l’impianto elettrico delle Campane è sta
aggiornato con strumenti moderni, l’impianto dei microfoni è
«LA VITA»
stato ripristinato.
PERIODICO DELLA PARROCCHIA
Ora ogni volta che il cielo si
DI MARENO DI PIAVE (Treviso)
rabbuia c’è sempre il timore che
Direttore responsabile: don MARIO FABBRO
Direttore: don Mario Fabbro
succeda qualcosa di strano.
Iscritto al n. 677 del Registro Stampa del Tribunale
Speriamo che il cielo cela mandi Treviso con decreto del 23/12/1987
di
buona!
TIPSE - VITTORIO VENETO
La serenità dei vostri volti si stampi anche nei nostri cuori
per un ricordo sempre presente
nella vita di quanti hanno goduto della vostra amicizia
Dal Cin Angelo
Tomasi Ida
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Pillole
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apr
aprile-agosto
prilile
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2015
015
01
La Villa Tron
Donà dalle Rose del sec. XVI (1)
Chi viene da Conegliano e percorre la via Distrettuale , cioè la via
che da Bocca di Strada arriva a Tezze, dopo il Borgo Baccichetto,
incontra sulla sinistra quella che era la Villa dei Donà Dalle Rose.
In origine era della Famiglia Tron (i nostri vecchi la chiamavano
usualmente “Villa Tron”), passata poi per matrimonio in eredità ai
Conti Donà Dalle Rose.
Risulta un edificio imponente, che riveste la grandiosità delle costruzioni signorili del patriziato veneziano. Anche se ad uno sguardo attento sembra una sovrapposizione di altre costruzioni aggiunte
lungo il tempo.
In origine doveva essere la dimora per l’amministratore ed una
stazione di caccia. Modificata in seguito, ridotta ed adattata a villeggiatura. Di notevole c’è una grande sala di vaste proporzioni al
piano superiore. Si accede alla sala per una doppia gradinata. Sopra
l’ingresso si innalza un enorme frontone. La Villa è cinta da un parco chiuso da un lato da grandi edifici (barchessa), un tempo usati
come scuderie, depositi e granai.
Presso la villa c’è anche l’Oratorio pubblico dedicato a Sant’Andrea apostolo e a Santa Eurosia vergine e martire. La Cappella serviva per il compimento dei servizi religiosi delle nobili Famiglie. È
caratteristico il piccolo campanile di architettura orientale. Questo
oratorio veniva sempre visitato dai Vescovi durante le Visite Pastorali. All’interno ci sarebbe una bella pala dedicata a sant’Andrea e
a Santa Eurosia. L’Altare è di marmo colorato e di pietra con tabernacolo e due statuette. Riveste particolare importanza il monumento
funebre del Doge Francesco Donato, per otto anni Doge di Venezia
(1545 – 1553). È l’unico Doge sepolto fuori Venezia. L’opera sepolcrale è attribuita a Jacopo Sansovino (1479 – 1570).
Gruppi del Rosario nel mese di Maggio
Nella cornice particolare del Capitello della Madonna della Salute è facile ritrovarsi in tanti e trovare il gusto dell’Ave Maria
ripetuta da grandi e
piccini per esprimere da parte di tutti la
propria devozione
alla Madonna.
Tradizioni
come
questa oltre che allo
spirito fanno bene
anche a sentimenti di vera comunità
che sa vivere insieme proprio per la
preghiera comune.