Alla sera - Fabbri Editori

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Alla sera - Fabbri Editori
La letteratura – L’Ottocento
Ugo Foscolo
Alla sera
In questo sonetto il poeta dialoga con la sera come se fosse una creatura vivente e la rappresenta bella come una divinità e sempre invocata dal suo cuore, sia nell’estate quando ad accompagnarla con
letizia sono le nuvole di quella stagione e i venti che portano il sereno, sia nella stagione invernale quando porta con sé tenebre e inquietudine. Essa è per il poeta il simbolo di quella sera definitiva e
misteriosa che è la morte e lo induce a riflettere sul proprio destino
di uomo e sulla rapidità con cui il tempo fugge via. Ma con il tempo
fuggono anche i troppi affanni nei quali si consuma la sua esistenza. Intanto, mentre il poeta contempla la pace della sera, le guerre
che si dibattono nel suo cuore cessano, concedendogli una tregua.
Metro: sonetto di endecasillabi rimati ABAB ABAB CDC DCD.
Forse perché della fatal quiete
tu sei l’immago a me sì cara vieni
o sera1! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni2,
e quando dal nevoso aere inquiete
tenebre e lunghe all’universo meni3
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni4.
Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme
che vanno al nulla eterno5; e intanto fugge
questo reo tempo6 e van con lui le torme
delle cure onde meco egli si strugge7;
e mentre io guardo la tua pace8, dorme
quello spirto guerrier ch’entro mi rugge9.
(da Poesie, introduz. e note di Guido Bezzola, Rizzoli, Milano, 1988)
1. Forse… sera: Forse perché tu sei l’immagine della morte («fatal quiete»), giungi così gra-
dita («cara») a me, o sera.
2. e quando… sereni: e quando le nuvole estive e le dolci brezze della sera, che portano
il sereno, ti accompagnano lietamente («ti corteggian liete»).
3. e quando… meni: e quando dall’aria carica di neve (nella stagione invernale) porti al-
l’universo tenebre inquiete e di lunga durata.
4. sempre… tieni: giungi sempre desiderata, e occupi con dolcezza la parte più nascosta
(«le secrete vie») del mio cuore.
5. Vagar… eterno: mi fai vagare coi miei pensieri sulle vie («orme») che vanno verso la
morte («nulla eterno»).
6. questo reo tempo: questo tempo crudele, questa vita, ma il poeta si riferisce anche al
difficile periodo storico in cui vive.
7. e van… si strugge: e se ne vanno con esso (il tempo) le schiere («torme») delle preoccupazioni, degli affanni («cure») per cui («onde») esso si consuma con me («meco»).
8 e mentre… pace: e mentre io contemplo la pace che tu porti (il poeta si rivolge sempre alla sera).
9 dorme… mi rugge: si placano quei contrasti che ruggiscono dentro di me, che lacerano il mio animo.
Rosetta Zordan, Il quadrato magico, Fabbri Editori © 2004 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education
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La letteratura – L’Ottocento
Saper fare
COMPRENDERE
1. A chi si rivolge il poeta in questo sonetto?
2. Perché la sera giunge tanto desiderata dal poeta?
ANALIZZARE
3. Come viene descritta la sera nella prima parte del sonetto?
4. Che cosa ti fa capire che nel sonetto la sera viene personificata? (indica con una crocetta la risposta esatta)
Il fatto che il poeta si rivolge ad essa come a una persona
Il fatto che la sera è presentata come immagine della morte
Il fatto che la sera induce il poeta a meditare sul tempo e sul destino dell’uomo
5. Qual è il tema centrale del sonetto?
La contemplazione della sera
La meditazione sul «nulla eterno»
La brevità della vita («e intanto fugge questo reo tempo»)
I contrasti violenti – «quello spirto guerrier» – che lacerano l’animo del poeta
6. Il «nulla eterno» per Foscolo si identifica:
con l’aldilà
con il momento della morte
con l’annullamento totale e definitivo della vita.
RIFLETTERE SULLA LINGUA
7. Secondo te, che cosa vuole esprimere il poeta con l’avverbio «Forse» che apre il sonetto?
Incertezza, dubbio
Paura, inquietudine
Un sentimento di attesa
8. In questo sonetto compare l’enjambement, una tecnica poetica particolare che consiste
nel separare due parole fortemente legate dal senso, collocandone una alla fine di un
verso e l’altra all’inizio del verso successivo, in modo da dare alle parole interessate un
rilievo che altrimenti non avrebbero.
Riesci a individuare qualche enjembements?
Quale effetto produce ai versi 10-11, l’enjambement «fugge / questo reo tempo»?
Altera il ritmo dei due versi in questione
Dà il massimo risalto all’idea della fuga del tempo crudele
Rosetta Zordan, Il quadrato magico, Fabbri Editori © 2004 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education
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La letteratura – L’Ottocento
9. La tecnica poetica
Il componimento che hai letto è un sonetto. Rispondi alle domande.
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Di quanti versi è composto?
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Ciascun verso di quante sillabe è composto?
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Di conseguenza, come si chiama?
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Le prime due strofe di quanti versi sono composte?
Di conseguenza, come si chiamano?
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Le ultime due stofe di quanti versi sono composte?
Di conseguenza, come si chiamano?
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PRODURRE
10. Sensazioni e riflessioni
Solitamente quali sensazioni e quali pensieri, riflessioni fa nascere in te il sopraggiungere della sera?
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Rosetta Zordan, Il quadrato magico, Fabbri Editori © 2004 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education