Update n. 66 - Musicletter.it

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La prima non-rivista che sceglie il meglio della musica in circolazione - www.musicletter.it - Anno V - Update N. 66
INTERVISTE A
F I T NE S S F ORE V E R OAK S MARY
MUSICA ARCTIC PLATEAU, EELS, WILCO, RUSTIES, TERRY CALLIER, OS MUTANTES, PGR,
THE LEGENDS, PROPAGANDHI, CHRIS GARNEAU, THE WYLDE MAMMOTHS, SCOTT MATTHEWS,
JAPAN, HARDCORE SUPERSTAR, THE CREEKDIPPERS, SPACE AGE PLAYBOYS, GIORGIO GABER,
BRUCE COCKBURN, PINK MOUNTAINTOPS, AKRON/FAMILY, ALELA DIANE, GODS OF METAL 2009,
BOB DYLAN (DVD) SPECIALE JAZZ MILES DAVIS, CHARLES MINGUS, THE DAVE BRUBECK QUARTET
LIBRI DAVID BODANIS, EDGAR ALLAN POE FILM RAY, FRAMMENTI DI CINEMA RIMOSSO.
musicletter.it
«Col t em po ho sviluppat o una vera e propria ant ipat ia
verso i viaggiat ori professionist i. Quelli che a int ervalli
regolari prendono e part ono. Perché, dicono, devono
chi siamo
Lu ca D Am br osio
staccare la spina, cam biare aria, vedere post i nuovi,
Domenico De Gasperis
magari più belli, più strani, più vivi di quelli visti l'anno
Nicola Guerra
prima. Non è che io sia cont rario al viaggio su t ut t a la
Jori Cherubin i
linea. Viaggiare in fondo è un accident e che può capit are
Massimo Bernardi
a t ut t i e, cert o, è quel genere di accident e capace di
generare un benefico cam biam ent o d'um ore ( anche se
Marco Archilletti
non più di una bella giornat a uscit a fuori all'im provviso) .
Manuel Fiorelli
Ma appunt o si t rat t a di casualit à, im previst i della vit a che
Pier Angelo Cantù
non andrebbero teorizzati.»
Pasquale Boffoli
Antonio Pascale
Franco Dimauro
Gianluca Lamberti
Nicola Pice
Gianluigi Pala mone
Daniele Briganti
Domenico Marcelli
Costanza Savio
Michele Camillò
Marco Tudisco
Claudia De Luca
Alessandro Busi
Costanza Savio
Laura Carrozza
Antonio Anigello
Valerio Granieri
Stefano Sciortino
Luigi Lozzi
Gaia Menchicchi
Ilario La Rosa
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Lu ca D Am br osio
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copertina update n. 6 6 / 2009 - 07- 15
FITNESS FOREVER | photo by ANNA DI PROSPERO
photo by SILVIA VALOTA
ML 0 2
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update n. 66
sommario
MUSICA | SPECIALE INTERVISTE
0 4 FITNESS FOREVER by Luca D Am brosio
0 9 OAK S M ARY by Nicola Guerra
SPECIALE JAZZ
1 4 NEL 1959 ALCUNI CAPOLAVORI DEL JAZZ by Luigi Lozzi
MUSICA | RECENSIONI
17 ARCTIC PLATEAU On A Sad Sunny Day (2009 ) by Valerio Granieri
18 CHRIS GARNEAU El Radio (2009) by Nicola Pice
19 EELS Hombre Lobo (2009 ) by Gianluigi Palomone
2 1 WILCO Wilco (The Album) ( 2009 ) by Domenico De Gasperis
2 2 PGR Ultime Notizie di Cronaca ( 2009 ) by Jori Cherubini
2 3 TERRY CALLIER Hidden Conversations ( 2009 ) by Luca D Am brosio
24 BRUCE COCKBURN Slice O Life
Live Solo (2009 ) by Luigi Lozzi
25 THE LEGENDS Over and Over ( 2009 ) by Nicola Pice
26 PROPAGANDHI Supporting Caste ( 2009 ) by Antonio Anigello
2 7 RUSTIES Move Along (2009) by Luigi Lozzi
28 HARDCORE SUPERSTAR Beg For It ( 2009 ) by Manuel Fiorelli
29 SCOTT MATTHEWS Passing Stranger ( 2007) by Laura Carrozza
30 THE CREEKDIPPERS Political Manifest ( 2004) by Luigi Lozzi
31 SPACE AGE PLAYBOYS New Rock Underground ( 1999) by Manuel Fiorelli
3 2 THE WYLDE MAMMOTHS Go Baby Go ( 1987 ) by Franco Dimauro
3 4 JAPAN Tin Drum ( 1981 ) by by Franco Dimauro
3 6 GIORGIO GABER Io Se Fossi Dio (1980 ) by Alessandro Busi
37 OS MUTANTES A Divina Comèdia Ou Ando Meio Desligado ( 197 0 ) by Nicola Guerra
MUSICA | DVD
38 BOB DYLAN At Woodst ock 9 4 ( 2007 ) by Luigi Lozzi
MUSICA | LIVE REVIEW
39 PINK MOUNTAINTOPS Verona, Interzona ( 21.05 .2009) by Nicola Guerra
40 AKRON/FAMILY Milano, Casa 139 ( 04.06 .2009) by Nicola Guerra
4 1 AKRON/FAMILY Roma, Init ( 05.06 .2009) by Marco Tudisco
4 3 ALELA DIANE Roma, Circolo degli Artisti ( 06.06 .2009) by Luca D Am brosio
4 4 GODS OF METAL Monza, Stadio Brianteo ( 27.06 .2009) by Manuel Fiorelli
ALTRI PERCORSI | LIBRI
4 7 DAVID BODANIS E=mc2 (2001 ) by Ilario La Rosa
4 9 EDGAR ALLAN POE The Cask of Amontillado ( 1846) by Marco Archilletti
ALTRI PERCORSI | FILM
50 RAY Taylor Hackford (2004 ) by Luigi Lozzi
ALTRI PERCORSI | FRAMMENTI DI CINEMA RIMOSSO |
SESTA PARTE
5 1 SAYAT NOVA (Il colore del melograno) Se r ge j Pa r a d a n ov ( 196 9 ) by Nicola Pice
5 2 DILLINGER È MORTO Marco Ferreri ( 196 9 ) by Nicola Pice
5 3 LA VIA LATTEA Luis Buñuel (196 9 ) by Nicola Pice
© ML 2005-2009
BY L UCA D AMBROSI O
ML non ha scopi di lucro, il suo unico obiettivo è la diffusione della buona musica
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ML 03
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update n. 66
speciale intervista
F I T N ES S F O R EV ER
Intervista
© 2009 di
Luca D Am br osio
Non sarà cert am ent e il disco che vi
salverà la vit a m a siam o sicuri che
Personal
Train
dei
napolet ani
Fit ness Forever riuscirà a port are
una ventata di freschezza alle vostre
calde e t ediose giornat e est ive. Un
lavoro pop est rem am ent e delizioso
capace di rievocare un im m aginario
m ade in I t aly fat t o di spiagge, di
ombrelloni, di occhiali colorat i, di
am ori est ivi e di calcio. Un estetica
dem odé e un suono leggero, colt o e int ernazionale che richiam a alla m ent e Burt Bacharach, i
Pizzicat o Five, i Belle and Sebast ian, Arm ando Trovaj oli, La Casa Azul, gli St ereolab, le sigle di
alcuni cart oni anim at i degli anni 80 e persino cert o beat it aliano degli anni 60. Pubblicato in Italia
da Pippola Music, su licenza dell et ichet t a spagnola Elefant Records, Personal Train è il perfet t o
esem pio di
buona m usica it aliana
in grado di olt repassare con le proprie gam be i confini
nazionali ( alla faccia di quei t radem ark e di quei cont enit ori m usicali privi di cult ura quali Am ici, X
Factor e Fest ival di Sanrem o) . L int ervist a che segue è il risult at o di un breve quant o divertente
scam bio epist olare con il leader della form azione part enopea, Carlos. Buona est at e e arrivederci a
settembre.
Allor a Ca r los, for se la for m a zion e n on è più la st e ssa e t a n t o m e n o il n om e , m a
a scolt a n do
la
vost r a
m u sica
e
gu a r da n do
le
vost r e
fot o
su
in t e r n e t
ho
a vu t o
l im pr e ssion e di a ve r già vist o e a scolt a t o qu a lcu n o di voi da l vivo. Cr e do qu a lch e a n n o
fa alla Cantina Mediterraneo di Frosinone con una band chiamata Vaderrama 5, giusto?
He he Luca, vecchia volpe del rock'n roll, quant e ne sai. Ho fondat o i Valderram a 5 nel 2002 e
com e forse alcuni sapranno, è st at o t ut t o m olt o divert ent e. Ma in realt à, a part e m e, non ci
suonava nessun altro dei Fitness Forever...
Qu in di qu a lcosa e qualcuno li r icor da vo be n e
Lo sapete ch e i vost r i show e i vost r i
t r a ve st im e n t i or a m a i fa n n o pa r t e de lla le gge n da de lla Ca n t in a M e dit e r r a n e o? C è il
r isch io ch e la Ca n t ina M e dit e r r a n e o, in qu a n t o lu ogo de lle vost r e pr im e a ppa r izion i,
diventi meta di pellegrinaggio dei vostri fan.
Più che le nostre prime apparizioni, direi le uniche! Dato che ci volevano solo lì a suonare.
ML 04
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speciale intervista: fitness forever
Com u n qu e a scolt a n do
Tr a in
Pe r sona l
m i se m br a di ca pir e ch e la
filosofia de i Fit n e ss For e ve r sia
più
o
m eno
la
st e ssa
de i
Valderrama 5.
L'approccio è certamente simile. Sono
sem pre st at o conv int o che l'ascolt o
della m usica debba essere un'at t ivit à
che t rascenda la rout ine quot idiana e
t i port i a visit are qualche angolino
rilassant e
della
t ua
m ent e.
C'è
t alm ent e t ant a roba angosciant e in giro che port arla anche nelle canzoni non m i sem bra proprio il
caso.
Qu a n t o vi se n t it e
sca n zon a t i ne l fa r e qu e st o t ipo di m u sica pop?
La m usica pop non è per nient e scanzonat a. È un giocat t olo com plicat issim o che richiede una
dedizione inim m aginabile! Ti bast i pensare che la lavorazione di quest o disco, che dura
esattamente mezz'ora, è durata un anno!
Ch e
diffe r e n za
socia lm e n t e
in t e r cor r e
tra
un
gr u ppo
(o
un
a r t ist a )
se r io
e
im pe gn a t o
e voi?
Non credo che t rat t are t em i im pegnat i o disim pegnat i possa essere qualcosa che det erm ini la
qualità e il livello cult urale di una produzione m usicale. Posso cit art i per esem pio Frank Zappa,
che non trattava temi (apparentemente) "impegnati", eppure la sua musica e le sue canzoni sono
universalm ent e considerat e t ra le più influent i del secolo scorso. I n generale, lo st ile m usicale e il
t ipo di t em i t rat t at i sono aspet t i m olt o sopravvalut at i secondo m e, e quasi di poco cont o alla fine.
L'unica cosa che conta nella musica è il tuo stile personale e la qualità di quello che fai!
Le vost r e ca n zon i pu r e sse n do r om a n t ich e e t a glie n t i r ie scon o a fa r ci sor r ide r e e a
r e ga la r ci u n a bu on a m e z z or a di se r e n it à . I l se gr e t o st a se m plice m e n t e n e l n on
prendersi troppo sul serio?
Grazie davvero! Com e persone, siam o m olt o allegre e divert it e, all'ant it esi di chi si prende sul
serio ( com è evident e dai nost ri video). Per noi la leggerezza è l'ideale suprem o verso il quale
t endere, nella vit a e nella m usica. I n ent ram bi i casi, com unque, non è affat t o facile riuscire a
ottenerla.
Quanto è im por t a n t e l ir on ia n e lla m u sica e n e lla vit a di t u t t i gior ni?
Personalm ent e, rit engo davvero l'ironia im port ant issim a, l'unica vera difesa che abbiam o per
difenderci dalle brut t e persone e dalle cose brut t e. Del rest o ridere è la droga perfet t a, forse
davvero l'unica cosa al m ondo m eravigliosa e senza cont roindicazioni, insiem e alla m usica ( quindi
perchè non fonderle). Ah, chi ha pensat o sesso pure ha ragione, m a si è scordat o di Michael
Douglas.
ML 05
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speciale intervista: fitness forever
E il fitness?
Viv iam o nella societ à dell'im m agine.
Puoi essere una persona fant ast ica
m a senza un aspet t o fisico credibile
non vali nient e! Tut t e le aspirazioni
del genere um ano ( dal t rovare un
part ner,
riuscire
nel
lavoro
ed
essere credibile t ra la gent e, per
non parlare dallo st are bene con se
st essi)
sono
collegat e
all'at t iv it à
fisica. È una considerazione am ara,
m a è purt roppo la verit à, e sappiat e
che trovare la condizione fisica a Napoli circondati da pizza e mozzarelle è drammatico.
A pr oposit o di N a poli, u lt im a m e n t e da qu e lle pa r t i st a n n o ve n e n do fu or i u n sa cco di be i
gruppi, pe n so a voi e a i Ge n t le m e n S Agr e e m e n t ch e , t r a l a lt r o, a bbia m o già a vu t o
m odo di ospit a r e pr opr io su qu e st e pa gin e . M i pa r la t e u n po di qu e st a cit t à , de lla su a
be lle zza , de lle su e con t r a ddizion i e di t u t t o ciò ch e st a a cca de n do in qu e lle zon e ? H o la
va ga im pr e ssion e ch e N a poli, gr a zie a lla sua a n t ica , viva ce e m u lt ifor m e t r a dizion e , sia ,
oggi, il propulsore della rinascita culturale e musicale italiana.
Mi int riga sapere che fuori da Napoli si parla di una " new wave" Napolet ana: At ari, Gent lem en'S
Agreem ent s,
St ella Diana, noi, ( t ut t a gent e che si è allenat a alla palest ra Valderram a 5 t ra
l'altro) per non parlare di The Collet t ivo, Le St risce, Denise, The One's... Vist a da qui, la
sit uazione è piut t ost o problem at ica, il num ero di club apert i è al m inim o st orico e m olt e band di
fuori lam ent ano proprio la difficolt à di t rovare post i disponibili a ospit are le loro perform ance.
Quest o ovv iam ent e è un problem a anche per i giovani gruppi napolet ani che non hanno spazi
adeguat i per crescere. Ma la passione è t ant issim a e si fa t ant a ma t ant a gavet t a... così le band
arrivano più pront e e con una sana voglia di em ergere nel panoram a indipendent e it aliano, unit e
ad alcuni fat t ori clim at ici e um ani che rendono la m usica napolet ana così apprezzat a da m olt i
secoli.
Il vostro esordio è stato pubblicato in Italia da Pippola Music su licenza Elefant Records.
M i dici com è a vve n u t o l in cont r o con l e t ich e t t a spa gn ola e qu a li son o st a t i gli e ffe t t i
sortiti con questa pubblicazione e distribuzione estera?
I nnanzit ut t o dobbiam o ringraziare, per t ut t i i cont at t i ( e cont rat t i) della nost ra carriera, MySpace.
Senza MySpace non credo sarebbe successo nient e di t ut t o ciò. St are con la Elefant t i t oglie t ant e
soddisfazioni, ci ha perm esso di av ere le nost re canzoni program m at e in radio com e la BBC in
I nghilt erra, Radio 1 in Francia e Spagna, e t i fa avere recensioni su El Pais e su Mojo, per
esempio. Ma soprat t ut t o, t i offre la possibilit à di lavorare con delle persone che sono fant ast iche
da t ut t i i punt i di vist a, sia um ano che lavorat ivo, dopo anni in cui in I t alia nessuno aveva credut o
in quello che facevo...
ML 06
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update n. 66
speciale intervista: fitness forever
Diciamocelo - dir e bbe u n ce r t o La Ru ssa -
Pe r son a l Tr a in
è u n disco le gge r o m a
e st r e m a m e n t e colt o e r a ffin a t o. Un e a sy list e n in g pie n o ze ppo di son or it à vin t a ge che
r isch ia n o pe r ò di in fa st idir e qu e gli a scolt a t or i a t a vici, ir r e m ovibili e or t odossi ch e n on
spost a n o di u n ce n t im e t r o il lor o sgu a r do m u sica le . Hai qualche con siglio da da r e a
qu e st a spe cie di in t e gr a list i r ock e , ca som a i, a con vince r li a t e nde r e l'or e cch io a n ch e a l
vostro album d e sor dio?
Nessuno in part icolare. Ognuno fa il suo percorso di ascolt at ore, io st esso fino a 10 anni fa
ascolt avo new m et al. Mi piace pensare che quest o disco possa piacere un po' a t ut t i, grandi e
piccini.
I l vost r o è u n im m a gin a r io ( fin e 5 0 / inizio 6 0 ) fa t t o di spia gge , di cock t a il, di amori
estivi, di cost u m i da ba gn o sga r gia n t i e di occh ia li da sole color a t i. Un im m a gin a r io
tuttavia be n a t t u a lizza t o. D a dove n a sce qu e st a r ice r ca e st e t ica e cu lt u r a le così
demodé?
L'idea alla base era di fare un disco italiano. Qualcosa che avesse a che fare con l'im m agine che il
nost ro paese ha all'est ero, un post o rom ant ico, m alinconico e allegro, caldo e cinem at ografico.
Ovviam ent e quest o è st at o solo il t ipo di abit o
che abbiam o scelt o di cucire addosso a queste
canzoni, il che per noi è st at o più che alt ro una
specie di " divert im ent o filologico" . Alla fine con
le st esse canzoni avrem m o pot ut o farci un disco
lat in o shoegaze... Forse m i ripet o, m a
ho
l'im pressione che la gent e dia t roppo peso allo
st ile m ent re quello che cont a sono sem pre e
solo le canzoni.
Un icon ogr a fia , qu in di, m olt o it a lia n a : il ca lcio, il la t in love r
Appunto! È forse per quest o che è piaciut o m olt o all'est ero e un po m eno da noi, quello che forse
qui è qualcosa di scont at o e vecchio, fuori suona ancora freschissim o e cont inua a ispirare nuov e
generazioni di aut ori e m usicist i ( pensare a St ereolab, High Llam as, Sondre Lerche...) e pensando
ai nostri "mostri cantantozzi italiani moderni", non so se c'è molto da esserne fieri...
Ascolta n do
Pe r son a l Tr a in
m i ve n gon o in m e n t e Bu r t Ba ch a r a ch , i Pizzica t o Five , i
Belle and Se ba st ia n , Ar m a n do Tr ova j oli, La Ca sa Azu l, gli St e r e ola b, le sigle di a lcun i
ca r t on i a nim a t i de gli a n n i
8 0 e ce r t o be a t it a lia n o de gli a n ni
6 0 . St o dice n do un a
marea di ca zza t e oppu r e qu a lcosa di t u t t o qu e st o ce lo se n t it e a n ch e voi? I n som m a ,
qu a li son o st a t i i disch i o i gr u ppi ch e in qu a lch e m odo h a n n o
de via t o
i Fit n e ss
Forever?
Ci hai preso in pieno! Queste sicuramente sono alcune delle nostre influenze principali: le sigle dei
cartoon, in part icolare, penso abbiano saldam ent e il cont rollo del m io subconscio di m usicist a da
sempre. Giusto per divertimento, aggiungerei anche i nomi di Fred Bongusto e Peppino Di Capri. E
Satomi dei Bee Hive.
ML 07
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update n. 66
speciale intervista: fitness forever
La
vost r a
m u sica ,
con t r ot e n de n za
pu r
a lla
e sse n do
m u sica
fa cile ,
le gge r a / pop
si
m u ove
it a lia n a ,
in
a lla
st r e gu a di u n qu a lsia si gr u ppo be a t de gli a n n i Se ssa n t a ch e
a n da va
a
cozza r e
con t r o
le
m e lodie
se r iose ,
na zion a l-
popola r i e già colla u da t e di pe r son a ggi com e Domenico
M odu gn o e N illa Pizzi. I n som m a , m i vie n e da pe n sa r e ch e la
vost r a m u sica possa cor r e r e il r isch io di r isult a r e
tanto
pe r
un
a scolt a t or e
di
Sa n r e m o
u r t ica n t e
qu a n t o
pe r
un
ascoltatore prettamente rock. Cosa ne pensi?
Era nost ra int enzione proporre qualcosa di non at t ualm ent e present e sul m ercat o. Crediam o che
sia la m igliore st rat egia per pot er piacere a un pubblico " t rasversale" . Cert o il rischio è di non
piacere proprio a nessuno, m a abbiam o pizza e m ozzarelle a sufficienza per affogare il nost ro
dolore.
Voglia m o dir e a i le t t or i di M L, u n a volt a pe r t u t t e , qu a le differenza in t e r cor r e t r a i
Fitness Forever e Marco Carta?
I l gel e i relat iv i capelli a " porcospino" . Noi non ce li abbiam o, lui sì. E poi lui si prende t ut t e le
ragazze più belle.
Ch i
a vr e st e
volu t o
Pe r son a l Tr a in ( e r )
a ve r e
com e
a r t ist ico: Tot ò o
Eduardo De Filippo?
È im possibile! È com e se io t i chiedessi se
preferirest i una not t e d'am ore con Dit a Von
Teese o con Jessica Alba!
Cè
la
possibilit à
qu e st e st a t e in
ogni
di
filodiffu sion e
st a bilim e n t o
ba ln e a r e
se n t ir vi
presso
d I t a lia ?
Sarebbe forse chiedere t roppo. I o ogni
anno m i auguro solo che l'uso del perizom a in spiaggia cresca esponenzialm ent e. Se ciò possa
avvenire grazie a noi o grazie al nuovo singolo di Enrique Iglesias va benissimo lo stesso.
Sa ppia t e com u n qu e ch e
Pe r son a l Tr a in
sa r à il leit motiv della nostra estate.
Hai appena pronunciato il titolo del nostro prossimo disco... che non si chiam erà Leit .
Complimenti e grazie per la disponibilità.
Grazie a te! Sei stato fantastico! A presto!
FITNESS FOREVER: www.myspace.com/fitnesswithyou
Foto Anna di Prospero
Intervista di Luca D Am br osio
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ML 08
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update n. 66
speciale intervista
O AK S M ARY
Intervista
© 2009 di
Nicola Guerra
La provincia ha lo stesso cielo che rimira il mondo.
Le passioni nascono e si dileguano verso quel
cielo spint e da ent usiasm o. Lo st esso ent usiasm o
che i piacent ini Oak s Mary hanno dedicat o a noi
in questa bella intervista.
Fin a lm e n t e u n disco it a lia n o che su on a in t e r n a zion a le e n on ost a n t e ciò si t r a scin a
die t r o m olt a ( pa ssa t e m i il t e r m in e )
it a lia n it à ; il r ock ch e n a sce da lla pr ovin cia e d
e va de lon t a n o pe r ch é spin t o da u n e n t u sia sm o ch e n on h a con fin i. Ra ccon t a t e ci com e
gli Oa k s M a r y son o a r r iva t i a qu e st o im por t a n t e pa sso.
(Riccardo) - Ci siam o arrivat i suonando insiem e con grande passione e perseverando sem pre nei
nost ri sogni. Non pot rei concepire la m ia vit a senza la m usica e la band. E' il nost ro rifugio dalla
vit a di t ut t i i giorni, il nost ro angolo m agico dove possiam o rilassarci e lasciarci andare senza
pensare a nient e. Com poniam o le nost re canzoni senza preconcet t i rim anendo sem pre coi piedi
ben ancorati per terra.
Rispe t t o a l pr e ce de n t e Ca r W a sh ( D e se r t Fox Re cor ds, 2 0 0 6 ) , il n u ovo la vor o è più
va r ie ga t o, r icco di sfu m a t u r e e se n sa zion i, m e n o st on e r e più blu e s im m a n ca bilm e n t e
irror a t o da ba glior i di psich e de lia . Qu a li son o st a t i i gr u ppi che vi h a n n o in flu e n za t o
m a ggior m e n t e in t u t t i qu e st i a n n i e qua n t o sie t e con t e n t i de l r isu lt a t o ot t e n u t o?
(Riccardo) - Quest o è il nost ro t erzo disco e, olt re all'et à, siam o cresciut i m olt o a livello
com posit ivo. Siam o grandi ascolt at ori di m usica di generi different i e gli Oak's Mary sono un bel
com prom esso per esprim erci. Suonando insiem e da t ant i anni, quando si com pone una canzone
si t ende sem pre di più a fare lavorare l'ist int o. Diciam o che siam o riuscit i ad arrivare ad una cert a
purezza compositiva che penso sia uno dei traguardi più difficili da raggiungere. Sottolineando che
è prat icam ent e im possibile invent are qualcosa di nuovo, cerchiam o
di suonare solam ent e un
sano rock'n roll e divert irci. Le canzoni di Mat hilda rappresent ano appieno la nost ra m at urazione
a livello di scrit t ura e il nost ro m odo di essere. Le basi ovviam ent e ci sono e credo che si
sentano
Ci sent iam o m olt o legat i a gruppi com e QOTSA, Nirvana, Jim i Hendrix, Led Zeppelin,
Deep Purple, Nick Cave, Pink Floyd e poi il Blues, il Funky e la Psichedelia degli anni 70. Se ci
ascolti bene puoi sentire un mix di tutto questo.
ML 09
musicletter.it
update n. 66
speciale intervista: oa k s m a r y
Com e la vor a t e in st u dio? Ave t e u n m e t odo pr e ciso n e lla
st e su r a
de i
pe zzi
e
de i
t e st i
o
pr e fe r it e
la n cia r vi
in
via gge t t i n e l de se r t o, ve r o o a r t ificia le che sia ?
(Riccardo) - C'è sem pre m olt a eccit azione quando si ent ra in
studio... Ogni volt a è sem pre più bello perché possiam o applicare
l'esperienza della volt a precedent e che in fase di regist razione è
fondam ent ale;
il bello è che una canzone può t ot alm ent e
t rasform arsi rispet t o a com e la suoniam o dal vivo. I n st udio
cerchiam o di concret izzare i v iagget t i che facciam o in sala prove.
Regist riam o il 60% in presa diret t a: basso, bat t eria e chit arra rit m ica. Poi sovra incidiam o alt re
chit arre, organo, piani e percussioni, spesso im provvisando e sperim ent ando un po'. La voce e i
cori sono l'ultima cosa che viene aggiunta e i testi vengono praticamente rifiniti in studio. La parte
più lunga non è la regist razione m a il m iraggio, dove veram ent e proviam o t ut t o ciò ce ci passa
per la mente in quel momento.
La sce n a it a lia n a ch e su on a qu e st o t ipo di r ock n r oll ( in flu e n ze a m e r ica n e a n n i 9 0 con
m a t r ice st on e r / h a r d/ blu e s e u n a ppr occio vin t a ge a nn i 7 0 ) è sicu r a m e n t e m olt o u n it a .
Pe n so a lla Ga r ba ge D u m p e m i ve n gon o in m e n t e con ce r t i m e m or a bili r e si possibili
da lla pa ssion e , di m u sicist i e non , ve r so qu e st e lon t a n e son or it à . Cosa ha sost e n u t o
secondo voi in Italia questa agenzia e come sta reagendo la gente?
( Riccardo) - La GDA nasce innanzit ut t o dall'esigenza dei suoi fondat ori di port are in I t alia band
underground che nessun'alt ra agenzia ha m ai v olut o prendere in considerazione. Vuoi per i nom i
poco appet ibili, vuoi per gli scarsi guadagni che queste band sono in grado di port are. La GDA,
essendo un'agenzia di booking no- profit , ha deciso di punt are innanzit ut t o sulla qualit à della
m usica propost a e credo sia quest o il m ot ore sost enit ore della nuova ondat a di serat e
underground in I t alia. La gent e st a reagendo benissim o. Dopo soli t re anni si è orm ai creat o uno
" zoccolo duro" di assidui sost enit ori ed i concert i sono sem pre più frequent at i., da Milano a Rom a.
Quest a agenzia è st at a in grado di creare e
com pat t are
una
scena
underground
di
ascoltatori che, fino a t re anni fa, era lasciat a
a
se
st essa.
Grazie
anche
al
support o
m ediat ico del sit o www .perkele.it e a quello
cart aceo di riv ist e quali RUMORE in prim is, la
GDA è riuscit a a port are in
I t alia band
eccezionali e si st a ora im ponendo com e una
delle m igliori agenzie di booking in I t alia ( m a
anche in Europa) per le sonorit à st oner rock,
desert rock e st oner doom . Lo scopo finale è
quello di usare com e gancio t raino le bands st raniere al fine di lanciare le validissim e bands
italiane del roster della GDA in Italia ed in Europa. Il lavoro è lungo ma piano piano i risultati sono
sempre più soddisfacenti.
ML 10
musicletter.it
update n. 66
speciale intervista: oa k s m a r y
Tor n ia m o a l disco. D a ll in izia le M a t h ilda , pa ssa n do pe r An ym or e , la lu n ga su it e di Cla p
M y H a n ds e la scin t illa n t e ( e ba lla bile , pe r ch é n o, il r ock n r oll è a n ch e qu e st o) A Pe r fe ct
D a y, h o r it r ova t o u n a t t e ggia m e n t o r ila ssa t o n on ost a n t e le ch it a r r e gr a ffin o pa r e cchio;
qu e st o a ppr occio a l r n r è t ipico di u n pe r son a ggio ch e voi con osce t e be n e : Br a n t Bj or k
( e x ba t t e r ist a di Kyu ss e Fu M a n ch u ) . Che t ipo di pe r son a è ? È possibile vive r e di
musica come lui in maniera così pura?
( Marco " Mark Whit e" Sarracino) - Che t ipo di persona è? Non è
diverso da t e o da m e, è una persona profonda che v ive di sem plici
cose, di am icizia e di passione per la m usica e per la vit a. Credo
che per fare buona m usica bisogna innanzit ut t o divert irsi e st are
bene con se st essi e con il gruppo, bersi una birra in sala prove t ra
un brano e l' alt ro o un bicchiere di vino, v ivere le esperienze dei
propri compagni di band ed entrare in sintonia con loro durante una
Jam session, vivere suonando e suonare la v it a; può sem brare
banale o scont at o m a quest o è puro e non è nem m eno facile. Brant Bj ork, quest o lo t rasmette
sempre.
( Riccardo) - Sicuram ent e abbiam o im parat o m olt o sull'approccio da avere in un concert o
suonando con lui. La t ranquillit à che t rasm et t e è indiscut ibile e lo fa suonando la sua m usica che
può essere chiamata stoner rock o desert rock ma secondo me è semplicemente soul.
La cr isi de ll in du st r ia discogr a fica h a da t o spa zio a lle piccole e t ich e t t e in dipe n de n t i ch e
h a n n o r ipor t a t o in a uge il fa i da t e . Un a m a ggior e a t t e n zion e a l pr odot t o m u sica le e u n
m odo di r e la zion a r si a i m u sicist i qu a si si fosse de lla st e ssa fa m iglia . M a a llor a pe r ché
qu e st o da l pu bblico n on vie n e se m pr e r e ce pit o e n on si in ve st e m a ggior e e n e r gia per
proporre la musica dal vivo?
(Riccardo) - Da 10 anni a questa parte purtroppo la cultura per la musica dal vivo è andata un po'
scemando e i locali dove si fa' m usica dal v ivo si sono decim at i. Anche a Piacenza, la nost ra cit t à,
non esist ono prat icam ent e più locali at t rezzat i per il live. Secondo m e il problem a è nella gent e
che preferisce fare dell'alt ro piut t ost o che andare a sent ire una band che suona, oppure che
preferisce andare a vedere una band che suona canzoni che la gent e conosce già. I ragazzi che
hanno 20 anni oggi non hanno la cult ura di andare a com prare un cd o un disco perché scaricano
la canzone che gli int eressa e se la m et t ono nel loro I - Pod . Non posseggono neanche uno st ereo.
Non hanno la curiosità di comprarsi il disco originale per ascoltarlo nella sua interezza ed andare a
leggere le not e, i credit s e i ringraziam ent i per vedere le band correlat e e chi ha suonat o sul
disco. Forse st o parlando da vecchio m a non riesco ad ascolt are la m usica in m odo superficiale.
Non sono assolut am ent e cont ro gli I - Pod e la t ecnologia purché sia precedut a da un po' di
int eresse per la m usica che v i si inserisce. Per quant o riguarda le piccole et ichet t e: evviva le
piccole et ichet t e ed ev viva l'aut o produzione. Noi siam o t ot alm ent e aut o prodot t i da sem pre
perché la Desert Fox Records siamo noi stessi.
ML 11
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speciale intervista: oa k s m a r y
Voi sie t e un gr u ppo ch e si e spr im e
be n issim o da l vivo; da qu a n do a ve t e
in izia t o a oggi, cosa r icor da t e con
m a ggior e
st a t i i
ch e
e m ozion e ?
Qu a li
son o
con ce r t i ch e vi h a n n o de t t o
m olla r e
sa r e bbe
st a t o
uno
sbaglio?
(Marco "Mark White" Sarracino) - Beh, le
em ozioni m igliori si provano durant e i
concert i, quei concert i dove il pubblico è
realm ent e
present e,
e
non
è
una
quest ione di num eri. Quando la gent e
percepisce
le
t ue
em ozioni
e
si
fa
sent ire, le em ozioni part ono da lì, è una
reazione chim ica di prim aria importanza.
Poi non c'è nient e di m eglio che condividere t ut t o quest o con gruppi più grandi e più espert i di
noi, conoscere e suonare con i m usicist i che hai sem pre apprezzat o e ascolt at o: Brant Bj ork and
t he Bros, Molly Mc Guire e i The Spores, gli Eagle of Deat h Met al di Jesse Hughes e Dave
Cat ching, Dozer, Gorilla, o con i gruppi it aliani che com e noi percorrono lo st esso tortuoso
cam m ino: gli El Thule, Midryasy, Zippo, Alix, St ake off t he Wit ch. Sono quest i concert i che ci
fanno andare avanti.
La voglia di fa r e qua t t r o ch ia cch e r e con voi è m a t u r a t a pe r ch é h o scope r t o
ch e
a ppr e zza t e m olt o M u sicLe t t e r ( olt r e a con side r a r e ovvia m e n t e M a t h ilda u n la vor o
da vve r o
be n
fa t t o) .
Com e
dovr e bbe
e sse r e
se con do
voi
la
st a m pa
spe cia lizza t a ? Olt r e a lla n ost r a piccola r ivist a qu a li son o i gior na li ch e
m u sica le
le gge t e e qu a li
son o le la cu n e e i pr e gi de i gior n a list i ch e de von o pe sca r e in u n m on do m u sica le
sempre più affollato?
( Marco " Mark Whit e" Sarracino) - Leggiam o varie rivist e più o m eno im port ant i, dalle riv ist e
nazionali alle Fanzine e Webzine di set t ore. Sicuram ent e anche per fare il giornalist a ci vuole
tanta passione e questo lo apprezziamo, non essendo del settore però, non siamo in grado di dare
giudizi su quest a professione. Posso solo dire che con il passare degli anni, le crit iche verso di
noi, sono divent at e da sufficient i a più che soddisfacent i; quest o ci port a a capire che i giornalist i
hanno
ascolt at o
e
capit o
il
nost ro
percorso
e
la
nost ra
m at urazione,
cosa
possiam o
rimproverargli?
(Riccardo) - I o sono un let t ore di MusicLet t er da un po'. È un m agazine m olt o int eressant e e fat t o
bene, non cost a nient e, ci sono ot t im e int erv ist e, ot t im e recensioni di dischi e concert i e t i arriva
diret t am ent e via m ail, che si vuole di piu'! Leggo anche Rum ore perché t rat t a un sacco di roba
che m i piace e poi m i piace un sacco la rubrica Ret ropolis dove vado a spulciare gruppi del
passato.
ML 12
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speciale intervista: oa k s m a r y
Se n on e sist e sse r o ge n e r i, e t ich e t t e , r ife r im e n t i a l pa ssa t o, com e
vost r a m usica ? Ba st a la pa r ola r ock o fa r cir e di a gge t t ivi
cla ssifich e r e st e la
fa vor ir e bbe la ch ia ve di
lettura?
(Marco "Mark White" Sarracino) - Rock! Non siamo molto bravi ad aggiungere aggettivi.
(Riccardo) - Mi hanno det t o che siam o m olt o desert ; bello com e agget t ivo. Anche se siam o in
piena pianura padana. Comunque l'attitudine rock'n roll ce l abbiam o t ut t a.
Un u lt im o qu e sit o. Se dove st e con vin ce r e qu a lcu n o a or ga n izza r e u n a vost r a da t a n e lla
pe n isola cosa gli pr om e t t e r e st e ? E n on dit e m i qu a lch e don n a ch e n on ci cr e do
Anzi,
forse sì
(Riccardo) - Beh, int ant o gli prom et t o una cassa di Gut t urnio im bot t igliat o dal sot t oscrit t o. Poi si
vedrà.
OAK S M ARY: www.myspace.com/oaksmary
Foto Michele Bertaccini
Intervista di Nicola Guerra
www.musicletter.it
ML 13
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update n. 66
speciale jazz
S P ECI A LE JA Z Z
Nel 1959 alcuni capolavori del jazz
© 2009 di
Luigi Lozzi
« Voglio e sse r e con side r a t o u n poe t a j a zz
ch e su on a u n lu n go blu e s a u n a j a m se ssion
pom e r idia na di dom e n ica » - Ja ck Ke r ou a c
( nella prefazione all'edizione di " Mexico Cit y
Blues" del 1959).
Gli appassionat i di Rock , in fat t o di celebrazioni,
sono port at i ad associare quest o 2009 al mitico
1969 per quel che riguarda il quarant ennale del
Fest ival di Woodst ock, m a allargando i propri
orizzont i e considerando la m usica qualcosa che
va olt re il rigido incasellam ent o in generi dist int i - in fondo abbiam o im parat o da una vent ina
d'anni solam ent e, con l'esplosione della World Music, a guardare con occhio benevolo a ogni sorta
di cont am inazione t ra generi e cult ure different i - non deve sfuggirci che il 1959, dieci anni prim a
di Woodst ock e m ezzo secolo fa, è st at o un anno cruciale per l'evoluzione del j azz m oderno; un
anno ricco di ferm ent i innovat iv i ( gli anni at t orno al 1960 sono, con gli anni Vent i e Quarant a, t ra
i periodi più fert ili della st oria del jazz) , segnat o dalla scom parsa di alcune figure di spicco e
carat t erizzat o dalla pubblicazione di alcuni dei più belli e im port ant i dischi della st oria. Morivano
Billie Holiday ( il 17 luglio a New York) , Lester Young e Sidney Bechet, Martin Ritt realizzav a
il film " Paris Blues" ( con Pa u l N e w m a n e Sidn e y Poit ie r ) , per raccont are uno spaccat o
dell'infatuazione dei jazzisti americani di quel tempo per la città francese, trasformatasi in capitale
europea del jazz, e Joh n Ca ssa ve t e s l'innovat ivo Shadows, con m usiche di Ch a r le s M in gu s e
Shafi Hadi a com m ent o, e venivano realizzat i dischi com e Kind of Blue e Sketches of Spain di
M ile s D a vis, Gia n t St e ps di Joh n Colt r a n e , Ah Um di Ch a r le s M in gu s, Tim e Ou t di Dave
Br u be ck Qu a r t e t , Sha pe of Ja zz t o Com e di Orn e t t e Cole m a n , ant icam era del free Jazz,
esploso negli anni Sessant a e Set t ant a. Vogliam o però concent rare lo spazio a disposizione su
quat t ro dischi pubblicat i nel '59 e dei quali la Colum bia Legacy si è presa cura con nuove,
magnifiche edizioni: due sono di Miles Davis e una ciascuna di Mingus e Brubeck.
ML 14
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update n. 66
speciale jazz
Kin d Of Blu e ( Colum bia/ Legacy/ Sony Music) di M ile s D a vis
( regist rat o in due session, il 2 m arzo e il 22 aprile del 59 negli
st udi Colum bia sulla 30esim a St rada a New York ricavat i da una
vecchia chiesa sconsacrat a) è disco ent rat o di dirit t o nella st oria del
jazz, essendo st at o fra i più vendut i di sem pre ( circa 10 m ilioni di
copie) e uno dei prim i esem pi di m odal j azz, un'opera d'art e
assolut a, un punt o cardine t ra bebop e hard bop; è l'album jazz che
ogni appassionat o dovrebbe conoscere. I nolt re, è bene dirlo, veniva
realizzat o in anni in cui l'im pegno m usicale e polit ico v ivevano sulla
st essa
lunghezza
d'onda.
Davis
creò
per
quest o
album
( il
t rom bet t ist a incise con una band st raordinaria form at a da Joh n Colt r a n e , Pa u l Ch a m be r s,
Jim m y Cobb, Bill Eva n s, W yn t on Kelly e Ju lia n
Cannonball
Adde r le y) una serie di pezzi
che m ant enevano la st essa t onalit à e m odalit à anche per sedici bat t ut e di seguit o ( da qui la
definizione di " j azz m odale" ) lasciando la m assim a libert à di im provvisazione. So What , con il
caratteristico attacco del bassista Paul Chambers seguit o dagli accordi del pianist a Bill Evans, è
il brano più celebre del disco, quello che secondo qualsiasi m anuale di j azz ogni m usicist a, non
solo di jazz, dovrebbe sem plicem ent e conoscere, m ent re t ut t i gli alt ri si sono t rasform at i in
st andard im m ort ali sui quali si sono abbeverat e generazioni di j azzist i. Nel corso di quest 'anno
sono st at e propost e sul m ercat o div erse edizioni speciali dell'album t ra cui un m agnifico cofanet t o
con un doppio CD, un DVD, un LP in vinile colorat o, un post er e un libret t o di 60 pagine. Davis,
nel corso di una carriera cinquant ennale, è passat o at t raverso t ut t i i generi cont em poranei:
bebop, hard bop, cool, jazz modale, jazz rock, fusion e acid jazz.
Sk e t ch e s Of
Spa in
(Columbia/Legacy/Sony Music) di
Miles
Davis; nel leggere la biografia di Davis sem bra che l'ispirazione
per incidere quest o album sia venut a al t rom bet t ist a quando,
t rovandosi a Los Angeles, un suo am ico gli fece ascolt are il
Con ce r t o
de
Ar a n j u e z,
del
com posit ore
spagnolo
Joaquin
Rodrigo, rim anendone folgorat o. All'album poi avrebbe lavorat o
collaborando con l'am ico e com posit ore Gil Eva n s. I l disco venne
elaborat o
prendendo
spunt o
da
m usiche
spagnole,
alcune
t radizionali alt re più colt e. Ne sono un esem pio Saeta, un ant ico
cant o religioso andaluso cant at o durant e la processione del Venerdì
Sant o da una donna su un balcone, The Pan Piper, m ut uat o dal folk lore peruv iano, e Solea, uno
st andard del flam enco. Per Saeta la t rom ba di Davis riproduce, in un m ist o di gioia e t rist ezza, la
voce della donna riuscendo m irabilm ent e a t rasform are un brano cant at o in uno st rum ent ale. La
crit ica sent enziò che in realt à non si t rat t ava di m usica jazz ( un'orchest ra alle spalle con
arrangiam ent i com plicat issim i curat i da Eva n s) m a il disco riscosse com unque un grande
successo t ra gli appassionat i. E in fondo rient ra perfet t am ent e nella concezione sperim ent ale m odale, blues ed et nica - del grande Davis da pot er essere considerat o un nat urale proseguo del
discorso avv iat o m esi prim a con Kind Of Blu e , del quale non ha la st essa forza innovat iva m a
nella scia del quale si colloca a m eraviglia. L'edizione Deluxe a 2 CD per il 50° anniversario
cont iene olt re all'album originale più di un'ora di m at eriale bonus t ra cui l'unica regist razione liv e
di M ile s D a vis con Gil Eva n s, nuove not e di copert ina st ilat e dal com posit ore e st orico Gunther
Schuller, un booklet con foto ed un articolo dell'epoca che racconta le sessioni di registrazioni del
'59.
ML 15
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update n. 66
speciale jazz
Ah
Um
( Colum bia/ Legacy/ Sony
Music)
di
Ch a r le s
M in gu s,
virt uoso del cont rabbasso e band- leader, e in assolut o uno dei
grandissim i del jazz, un aut ent ico gigant e e un innovat ore, capace
di guardare avant i all'avanguardia senza m ai perdere il filo rosso
del legam e con le m usiche del passat o quali il blues, il gospel, lo
swing. Viene vist o com e il punt o di saldat ura t ra le due rivoluzioni
del j azz m oderno - il bop, negli anni '40, e il free negli anni '60 pur senza aderire ad alcun m ovim ent o j azzist ico in part icolare. Dei
novi pezzi present i nell'album ce ne sono alm eno due - Goodbye
Pork- Pie Hat , una ballad dedicat a al grande Le st e r You n g, e
Fables of Faubus - che sono ent rat i di dirit t o nel novero dei più belli e riconoscibili dell'int era
st oria della m usica j azz. Ah Um propone, olt re a quello a Young, alt ri significat ivi om aggi com e
Open Let t er t o Duke ( dedicat o a Ellington), Bird Calls ( a Ch a r lie Pa r k e r ) e Jelly Roll ( a Jelly
Roll M or t on ) ; brani che si dist inguono soprat t ut t o per il fat t o di calarsi negli st ili dist int ivi dei
m aest ri
cui
sono
st at i
dedicat i,
rim odellandoli
e
fornendone
un
qualcosa
di
m agico,
com plet am ent e originale e m oderno nelle at m osfere. Ad assecondare Mingus t roviam o una band
di t ut t o rispet t o - e non pot rebbe essere diversam ent e vist o che alla base della qualit à precipua
del disco v i è lo st raordinario affiat am ent o t ra i m usicist i chiam at i a fornire il loro cont ribut o - con
i sassofonist i Joh n H a n dy, Sh a fi H a di e Book e r Er vin , i t rom bonist i Jim m y Kn e ppe r e Willie
Dennis, il pianista H or a ce Pa r la n e il fedelissim o bat t erist a D a n n ie Rich m on d. Di part icolare
im pegno polit ico si colorava allora Fables of Faubus, olt re a essere un gioiello m usicale
st raordinario
venne
scrit t a
per
prot est are
cont ro
la
decisione
del
governat ore
razzista
dell'Arkansas, Or va l E. Fa u bu s, nel 1957, di inviare t ruppe della Guardia Nazionale per ev it are
l'inserim ent o di nove ragazzi afro- am ericani nella Lit t le Rock Cent ral High School. La Deluxe
Edit ion a 2 CD cont iene com plessiv am ent e due ore e m ezzo di m usica t ra cui il sequel di Ah Um ,
Mingus Dinast y, quat t ro bonus t rack e t re alt ernat e t ake dalle session del '59, nuove not e di
copertina in digitale più quelle originali.
Tim e Ou t - ( Colum bia/ Legacy/ Sony Music) del D a ve Br u be ck
Quartet, è un album senza t em po che olt re ad essere uno t ra i più
vendut i di t ut t i i t em pi in am bit o j azz m ant iene int at t e le qualit à di
freschezza m usicale in virt ù delle soluzioni rit m iche adot t at e
( originali per l'epoca, a fondere t radizione e m odernit à) che gli
donano un appeal m usicale com une a pochi alt ri dischi. Ricco di
swing è un disco che st ranam ent e ha m esso d accordo t ut t i: crit ici
esigent i e pubblico t ant o che il singolo che ne venne est rat t o, lo
straordinario Take Five, è divent at o uno dei pezzi più fam osi e
celebrati non solo del jazz per la sua orecchiabilit à. I l brano in
realt à venne com post o dal sassofonist a Paul Desm ond e poggia arm onicam ent e su un t em po in
5/ 4 decisam ent e cool da cui ha m ut uat o il suo t it olo ( part icolarm ent e incisivi sono all'ascolt o gli
assolo dello st esso Desmond e del bat t erist a Joe M or e llo; il quart o elem ent o è il bassist a
Eu ge n e W r igh t ) . Ma è D a ve Br u be ck , dall'alt o della sua riconosciut a m aest ria t ecnica, a
condurre le danze con il suo raffinat o pianism o che si m uove con perfet t o t em pism o t ra cool j azz,
m usica classica e perfino at m osfere orient ali e afro. Di assolut o valore sono anche gli alt ri sei
pezzi present i t ut t i com post i da Brubeck, t ra cui Blue Rondo a la Turk, Kat hy's Walt z ( dedicat o
alla figlia), Three to Get Ready. La Deluxe Edition contempla 2 CD + 1 DVD; con materiali dal vivo
t rat t i dal Newport Jazz Fest ival m ai pubblicat i in precedenza, un docum ent ario di 30' sul Mak ing
Of dell'album, più un ampio booklet con immagini rare, note di copertina e altro.
ML 16
musicletter.it
update n. 66
musica
ARTIST: ARCTIC PLATEAU
TITLE:
On A Sad Sunny Day
LABEL:
Prophecy
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.myspace.com/arcticplateau
MLVOTE: 9 / 10
E così, in questa estate che si snoda incerta (e che per questo, va da sé, è molto migliore di tante
alt re, ai m iei occhi) , è arrivat o il debut t o ufficiale di Ar ct ic Pla t e a u , da m e at t eso con una cert a
t repidazione. ora che t engo lo splendido digipack t ra le m ani ( la Prophecy Product ions è orm ai
una garanzia, anche da quest o punt o di vist a) , non posso che applaudire e com m uoverm i. Nient e
di m eno di quello che ci si at t endev a, da quest o album , alt ro part o di quella " scena" rom ana che,
dopo Novembre, Klim t 1 9 1 8 , Spir it u a l Fr ont , Th e For e sh a dow in g, M ok a de lic, aggiunge un
alt ro nom e alla list a dei suoi
m alinconici
( in diverse form e) . Un disco bellissim o, diciam olo
subit o, quest o On A Sa d Su n n y D a y, il cui m ood è st raordinariam ent e riassunt o già dal t it olo, e
che si riverbera perfet t am ent e nello splendido booklet . Trat t asi di una splendida e com piutissima
fusione di shoegaze, post- rock, wave, psichedelia, rock in senso am pio, dom inat o da quel m ood,
così inequivocabilm ent e it alico, che popola le localit à balneari di inverno, in cui le case sem brano
spente e t ese al ricordo delle innum erevoli est at i di cui sono st at e t est im oni, o cert e giornat e al
m are, da bam bini, allegre e prive di peso, quando vengono rievocat e da adult i consapevoli del
fat t o che nient e può t ornare e per quest o inclini e perdersi nel ricordo. Non c è nulla, fuori post o
in quest o disco: con l'aiut o di una sezione rit m ica est erna , Gianluca Div irgilio realizza un album
splendido e com m ovent e, fat t o di grandi chit arre dagli echi senza fine, vocals sem pre
appassionant i ( quando present i) , epos adolescenziale riv ist o con la lucidit à am ara dell'et à adult a
che, sem plificando, pot rebbe essere descrit t o com e una versione ancor più gent ile ed ibridat a con
gli Slowdive, i Pin k Floyd, i Por cu pin e Tr e e dello splendido e cangiant e suono dei cam pioni
dell epos adolescenziale della Caput Mundi, nonché suoi am ici, Klim t 1 9 1 8 . L'innalzarsi epico di
Alive e I n t im e, che suona più o m eno com e un incrocio t ra Novembre e U2 l'agrodolce di On A
Sad Sunny Day e I vory, le carezze st rum ent ali di Lepanto e I ceberg Shoegaze, il gelo em ot ivo di
Coldream ( in cui un recit at o sussurrat o cent rale in m adrelingua che lascia, gent ilm ent e, i brividi
liberi di correre lungo la schiena) , t ut t o è pura, est at ica m eraviglia. Fort unat am ent e è anche
questa, l'Italia.
Valerio Granieri
ML 17
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update n. 66
musica
ARTIST: CHRIS GARNEAU
TITLE:
El Radio
LABEL:
Absolutely Kosher Records
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.myspace.com/chrisgarneau
MLVOTE: 10/ 10
L indust ria cult urale ( m usicale, t elevisiva, cinem at ografica, giornalist ica, pubblicit aria) procede
spedita come una tragicomica macchina da guerra verso la catastrofe del gusto, e noi annaspiamo
com e zom bi com pulsivi t ra m it i, m odelli, sogni, st at us sociali alla ricerca del nulla su cui
st rut t urare il nost ro st ile di vit a, consum at ori sem i- incoscienti- coscient i dell ennesim o inut ile
prodot t o ( cult urale) . Chi, novello Diogene col lant ernino, è alla ricerca di em ozioni profonde fugge
spavent at o da una quot idianit à oscena - st ret t o nella m orsa di un disagio che è alim ent at o senza
soluzione di cont inuit à da una volgarit à sem pre più becera
e vaga inquiet o. Per chi crede che la
bellezza possa riscat t are il nonsense della vit a è m olt o difficile t rovare un oasi in cui rist orare
l anim a. Di t ant o in t ant o, però, gli dei
o il fat o, decidete voi
ci concedono una pausa dal
brut t o: il v iat ico ( quello necessario) per affront are le pene del v ivere fino alla prossim a sost a, fino
alla prossim a oasi. El Ra dio, il secondo disco di Ch r is Ga r n e a u che segue l ot t im o M u sic For
Tourists, è sem plicem ent e t ut t o quest o: un dist illat o di sincera e aut ent ica bellezza che è t ale
solo quando le not e sgorgano scarne, sem plici, im m ediat e, a crist allizzare il dolore ( onnipresent e
e purt roppo com pagno degli esseri um ani) e a t rasfigurarlo con la pot enza lirica dei versi.
Sideralm ent e lont anissim o da qualsiasi cosa sia possibile ascolt are oggi. Arrangiam ent i sont uosi o
una produzione sofist icat a, infat t i, sono qui m essi al bando: la voce t rist e di Garneau sussurra
st ruggent i lam ent azioni alt ernando ninne nanne dolcissim e con l ausilio quasi esclusivo ( in Hom e
t own girls s aggiunge un arm onica a bocca) del suo pianofort e, di un violoncello e di una bat t eria
at onale a scandire un rit m o som m esso. Prosciugat o dal barocchism o che ogni t ant o faceva
capolino nel precedente M u sic For Tou r ist s ( eccezione: lo st ravagant e cabaret di Dirt y night
clowns) quello di Garneau è un aggraziat o folk cam erist ico che si nut re dell hum us di un cert o
cant aut orat o m inim al folk alla Elliot t
Sm it h
o alla Su fj a n St e ve n s anche se l aut ore
statunitense, per l int ensit à lirica dei versi, richiam a l universo spirit uale
im past at o di dubbi e di
speranze, di inappagat e at t ese e di illusioni spezzat e cont rappunt at e da qualche piccola gioia
N ick D r a k e . Un disco che
di
m alinconia dolcissim a che ogn'ora fida vieni e inv isibile al m io
fianco... : un disco dedicat o a t ut t i coloro che al m ovim ent o frenet ico del dancefloor preferiscono i
t um ult uosi sobbalzi del cuore. A t ut t i coloro che credono all incant o che nasce dall'incont ro di un
violoncello e di un pianofort e a rincorrer singhiozzi di voce t rem ula. A t ut t i coloro che al frast uono
di t roppe voci dissonant i preferiscono il silenzio assordant e dei propri pensieri. A t ut t i coloro che
alla sfront at a esibizione dell'ego m ost rano la nudit à del sé. A t ut t i coloro che soli al crepuscolo
invano cercano di cat t urare un'idea, un volt o, un am ore. L opera di Garneau è un fiore che si fa
largo e spunt a fuori dal let am e dell ovvio m usicale. L eccezione alla regola del brut t o. I l
capolavoro che non voglio sm et t ere di ascolt are perchè se abbiam o capit o orm ai che la v it a non è
un sogno, con la forza della musica può essere forse il sogno di un sogno.
Nicola Pice
ML 18
musicletter.it
update n. 66
musica
ARTIST: EELS
TITLE:
Hombre Lobo
LABEL:
Vagrant
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.eelstheband.com
MLVOTE: 8 / 10
Quat t ro anni di at t esa per il nuovo album in st udio. Non era m ai successo nella carriera degli
Eels: era prevedibile, e non è st at o vano. Prevedibile perché Blin k in g Ligh t s
album di
rivelazioni
era appunt o un
nel quale il nost ro M a r k Olive r Eve r e t t ( Mr. E) aveva let t eralm ent e
rovesciat o, dopo aver som m ariam ent e rovist at o i casset t i della sua m em oria, per chiudere
definit ivam ent e, o quasi, i cont i con il passat o. La m ort e im provvisa del padre nel 1982 ( Hugh
Everett) quando aveva 19 anni. I l suicidio, 14 anni dopo, della sorella, già affet t a da
schizofrenia, che int endeva così ricongiungersi al padre in un
m ondo parallelo . La m ort e della
m adre solo 2 anni dopo e ancora la perdit a dell adorat a cugina Jennifer, svent urat a passeggera
del volo che l 11 set t em bre 2001 si schiant ò sul Pent agono
Esperienze di v it a che non si
augurerebbero a nessuno, dalle quali però deriva un percorso artistico di rara grandezza, grazie al
quale Mark ha indubbiam ent e t rovat o la propria salvezza. At t esa alt resì non vana, perchè in
quest i anni ha riapert o le sue relazioni con sé st esso in una nuova dim ensione di m at urit à: ha
scrit t o un libro ( Things t he Grandchildren Should Know) prodot t o un film / indagine sulla
ingom brant e figura pat erna ( Parallel Worlds, Parallel Lives) riconciliandosi con essa; perform at o
dal v ivo in versioni hard o w it h st rings o im provvisat e/ sperim ent ali ; dat o fondo a b- sides e
rarit à ( Use le ss Tr in k e t s) . At t esa ancor m eno vana per noi, at t ent i a ogni sua m ossa, per
m et abolizzarne a fondo la produzione discografica in at t esa che i succit at i libro e film vengano
pubblicat i anche in I t alia. Ed eccoci qui pront i ad ascolt are quest e sue nuove
desiderio
canzoni del
con l opport unit à offert a dalla edizione lim it at a di osservare, at t rav erso il DVD
Trem endous Dynam it e , il m aking di quest o H om br e Lobo. La prim a cosa che sorprende è che
la regist razione avviene in una casa alquant o piccola, sgarrupat a e disordinat a ( degna di st udent i
fuori sede) con una st anzet t a t raboccant e di st rum ent i ( t ast iere, chit arre appese al soffit t o, un
piano con su una t arga
4 Hugh Everet t , la bat t eria dispost a faccia al m uro e una valigia
m et allica usat a com e percussione a m ano! ) scaffali di dischi, un vecchio cassette- recorder, un
angolo t ecnologico
con com put er Mac per l edit ing e una t orre di am plificat ori, equalizzat ori e
regist rat ori, un divano ed un cane che dim ost ra la sua affinit à elet t iva con l uom o lupo, ululando
con Mark in Fresh Blood, del t ut t o spont aneam ent e! Spont aneit à. È proprio quest a la parola
chiave di quest o album , sot t ot it olat o appunt o:
12 Canzoni di Desiderio : cosa è più spont aneo
del desiderio, magari indotto da un bisogno ist int ivo, o dall elaborazione di un sentimento o di una
emozione? Sviluppat o poi in assolut a sem plicit à: no st udi da m aj or label, no produt t ore che sa il
fat t o suo .
ML 19
musicletter.it
update n. 66
musica: eels
Gli Eels am ano raccont arsi così. Ho l im pressione che, a dispet t o del t it olo, quest o album ci
rest it uisca un im m agine com plet a dell art ist a, che non disdegna né predilige nulla del passat o: gli
echi delle em ozioni, delle sofferenze, dei t ravagli e della rabbia pregressi ci sono t ut t i: ognuna di
quest e t racce avrebbe t rovat o una perfet t a fit ness in uno degli album precedent i: Lilac Breeze e
What a Fella Got t a Do in Be a u t ifu l Fr e a k , That Look You Gave t hat Guy e The Longing in
Electro- Shock Blu e s, I n My Dream s e All t he Beaut iful Things in D a isie s of t h e Ga la x y,
Prizefighter, Trem endous Dynam it e e Fresh
Blood
Shootenanny, Beginner s Luck in Blin k in g Ligh t s
in
Souljacker, My
Tim ing
is off
in
In fin dei conti, un ottimo punto di partenza
per chi ancora non li conosce, una (ovvia?) conferma per chi li ama da tempo!
Gianluigi Palomone
ps
Qualcuno t ra voi m olt o at t ent o avrà not at o che i brani fin qui cit at i sono 11. E il 12° ? Ordinary
Man, t raccia che chiude l album , non è collocabile alt rove perché a essa è affidat o il t est o che
M a r k Olive r Eve r e t t dedica ai suoi ascolt at ori, oggi: well, it s anot her warm day / in t he cit y of
cold heart s / t hey all play t he part / of who t hey are /
/ no one has a right / unt il t hey ve fought
m y fight / t o underst and j ust where I m com ing from / and it s t hat fight t hat brought m e here
today / exactly as I am / no ordinary m an /
in t he cit y of cold heart s / you re not like t hat /
/
and you seem like som eone / who could appreciat e t he fact t hat I m not ordinary m an. Grazie
Eels, proud to be no ordinary man, ancora e sempre nei nostri cuori!
ML 20
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update n. 66
musica
ARTIST: WILCO
TITLE:
Wilco (The Album)
LABEL:
Nonesuch
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.wilcoworld.net
MLVOTE: 9 / 10
I Wilco sono t ornat i. L at t esa di due anni è st at a ricom pensat a con un disco che ai prim i ascolt i
sem brerebbe di rout ine e poco pret enzioso m a successivam ent e, acquist ando m aggior fam iliarit à
ci si accorge che Tweedy e soci hanno fat t o cent ro anche quest a volt a. Regist rat o in Nuova
Zelanda, W ilco ( Th e Albu m ) suona un po com e il predecessore Sk y Blu e Sk y: un com pat t o e
solido concent rat o di m usica am ericana nel senso della t radizione country e folk rock con
spruzzat e di sperim ent alism i t ipici di cert a new wave europea. La band di Chicago ha orm ai
raggiunt o un livello di m at urit à e di classicit à che la rendono unica t ra le t ant e propost e di rock
alt ernat ivo che si sono affacciat e sulla scena negli ult im i vent i anni. Non è un caso che lo
splendido Kicking Te le vision : Live in Ch ica go uscit o nel 2005 è in assolut o uno dei m iglior i
venti album dal vivo di sem pre, con la generale condiv isione che i rest ant i diciannove present ano
una dat a di pubblicazione non superiore ai prim i anni Ot t ant a. Con le m ani sulla t ast iera del
com put er alla ricerca di parole per quest a recensione e le canzoni di The Album che scorrono nel
let t ore m i accade una cosa inedit a. I nizio a m et t ere nero su bianco inut ili frasi per spiegare
perché il disco è m olt o bello m a m i accorgo in corso d opera che è anche e soprat t ut t o un
capolavoro.
Maledet t o
Jeff, m i hai fregat o anche quest a volt a! Non ho più voglia di scriver e
nient e. Voglio solo chiedert i scusa per aver pensat o anche per un at t im o che la t ua ult im a fat ica
fosse una roba ordinaria e abbandonarm i esclusivam ent e all ascolt o di quest e st raordinarie undici
t racce fregandom ene di t ut t o il rest o. Faccio un notevole sforzo e riesco com unque a concludere.
Tranne la sperim ent ale e geniale Bull Black Nova il rest o del m enu è cost it uit o da scint illant i
com posizioni power pop ( The song, One Wing, You Nev er Know e I ll Fight ) e da m om ent i
elet t roacust ici di grande delicat ezza e suggest ione evocat iva ( You And I , Count ry Disappeared,
Solitarie ed Everlast ing Everyt hing) . I n quest i giorni st ranam ent e um idi e uggiosi di luglio,
nell'at t esa che arriv i l Ant iciclone delle Azzorre, la stabilità solare è garantita dalle note abbaglianti
del nuovo album dei Wilco.
Domenico De Gasperis
ML 21
musicletter.it
update n. 66
musica
ARTIST: PGR
TITLE:
Ultime Notizie di Cronaca
LABEL:
Universal
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.giannimaroccolo.com/pgr
MLVOTE: 8,5/ 10
A noialt ri le polem iche sulla conversione di Tizio o Caio non ci sfiorano. Quando andiam o da un
falegnam e guardiam o al lavoro, ai det t agli, all'onest à del suo operat o. St essa dinam ica ci capit a
con la m usica, con i gruppi e con gli art ist i. Nella fat t ispecie ci fa sem pre piacere ascolt are un
nuovo disco di Ferretti. Su quest 'uom o - appenninico fino al m idollo, ex punk, ex comunista,
neo- cat t olico apost olico rom ano, le cui gest a sono sem pre e com unque discusse, non discut ibili ci t rov iam o a scrivere grazie all'ult im a, ult im a in t ut t i i sensi giacché i PGR si sono sciolt i, opera
cant at a. I nsiem e ai com pari di sem pre Canali e Maroccolo Giovanni s'è dato da fare per onorare
il cont rat t o con la Universal. La t esi, pavent at a a vanvera, su un lavoro appront at o in quat t ro e
quat t r'ot t o per consegnare il dischet t o alla m aj or di cui sopra, ha cedut o di schiant o di front e alla
bont à del lavoro svolt o dai t re sodali. Risult a un piacere grandissim o im bat t ersi nelle liriche di
Lin do Giova n n i: ricercat e, personali, dist ant i anni luce dal banale. Un'esperienza profonda le cui
musiche - in prevalenza elet t ronica dal volt o um ano e chit arra alt am ent e em pat ica - non si
im pongono, ponendosi sovent e in secondo piano a creare un m ix perfet t o con le parole. I l
risult at o va al di là di t im ori e aspet t at ive e m ost ra i Pe r Gr a zia Rice vu t a in una vest e
relat ivam ent e nuova - assim ilabile per st ile all'om onim o prim o disco ( 2001) e per approccio
policrom o alla Lin e a Got ica dei C.S.I. ( 1996) - m a nella sost anza concret am ent e dissim ile dal
passat o pur essendone figlia: " Appurat o che ciò che m i serve non lo si può com prare, nem m eno
perorare t roppo a lungo che ci si incant a, com e la punt ina sull'LP vinile rosso che più non posso,
ripet e ad libit um di Valium di Serenase, Tavor" e ancora " Per quello che è st at o sono nom inat o,
per quello che è avvenne che non cont ent o di m e t ornai a casa" ( Cronaca del Rit orno).
Quest 'album pone il sigillo su una parabola com inciat a agli albori degli anni Ot t ant a con i CCCP,
proseguit a nei '90 con i C.S.I. e t erm inat a adesso, dopo quasi t rent 'anni dai frast ornant i vagit i,
con i PGR. Ultime N ot izie di Cronaca chiude in bellezza uno dei capit oli più ent usiasm ant i della
m usica m ade in I t aly. Rest ano un groppo alla gola, un sent it o ringraziare per la t rasversale bont à
delle opere pervenut eci, e qualche ram m arico per quel che pot eva essere e probabilm ent e - mai
dire mai - non sarà.
Jori Cherubini
ML 22
m usicletter.it
update n. 66
musica
ARTIST: TERRY CALLIER
TITLE:
Hidden Conversations
LABEL:
Mr Bongo
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.myspace.com/terrycallier
MLVOTE: 8 / 10
Non è da t ut t i iniziare la carriera art ist ica nel lont ano 1964 con Th e N e w Folk Soun d of Te r r y
Callier, dare alle st am pe diversi album di buona qualit à ( t ra cui quel W h a t Colou r I s Love del
1973 che m olt i di noi conoscono) , sparire dalle scene m usicali agli inizi degli anni 80 per dedicarsi
all insegnam ent o dell inform at ica presso l Universit à di Chicago e poi t ornare rigenerat o, a m et à
degli anni 90, con lo st esso ent usiasm o e con la st essa passione degli esordi che lo port ano fino a
quest o favoloso H idde n Con ve r sa t ion s dat at o 2009. Non è da t ut t i quindi, m a di sicuro lo è per
Te r r y Ca llie r che, in barba all et à e ai t rend di un indust ria discografica allo sbando, conferm a la
sua nat urale e raffinat a evoluzione soul j azz at t raverso un album di canzoni est rem am ent e
m agnet iche e dagli im piant i t rip hop. Un lavoro che m escola sapientemente elet t ronica, blues,
soul, dub, rap, acid j azz, rit m i t ropicali e piccole dosi di psichedelia in un crescendo di suggest ioni
sonore dove la voce del sessant aquat t renne m usicist a dell I llinois ci incant a e ci accarezza l anim a
com e poche alt re grandi voci sanno ancora fare. Un album superiore alla m edia che vede,
oltretutto, la partecipazione di Robert Del Naja dei Massive Attack e che ci piace collocare - nel
baccano musical- mediatico dei nost ri t em pi - t ra le m igliori produzioni discografiche dell anno, e
forse anche di Te r r y Ca llie r ; un art ist a
at t uale
capace di rinnovarsi e di regalarci em ozioni
uniche e inconfondibili senza perdere quello sm alt o e quella profondit à espressiva alla m aniera di
Cu r t is M a yfie ld ( 1942- 1999) e di Aa r on N e ville . I nsom m a, avet e capit o bene, se st at e
inseguendo la next big t hing pront a a dileguarsi nel giro di un est at e o qualche vecchio urlat ore
st anco e ram m ollit o dispost o a prodursi, con un giubbet t o di pelle ricopert o di t eschi e di borchie
varie, in penose e debordant i acrobazie chit arrist iche, casom ai in preda a un at t acco di cuore,
giust o per accont ent are qualche nost algico fan e per dim ost rare che, t ut t o som m at o, il rock duro
e puro è ancora vivo e pulsante, beh, sicuramente avete sbagliato recensione.
Lu ca D Ambrosio
ML 23
musicletter.it
update n. 66
musica
ARTIST: BRUCE COCKBURN
TITLE:
Slice O Life
Live Solo
LABEL:
True North | I.R.D. [2 CD]
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.brucecockburn.com
MLVOTE: 8 / 10
Dovremmo nut rire grat it udine et erna a
I l Mucchio Selvaggio
che dalle sue pagine, nel prim o
anno di vit a, il 1977, dischiuse alle orecchie ( non è casuale il preciso riferim ent o a uno dei nost ri
sensi in un epoca allora ancora vergine da video- clip e da internet) di tutti gli appassionati di certo
folk rock la conoscenza di quest o int roverso canadese
l ennesim o rocker provenient e dalla t err a
dei Grandi Laghi dopo Le on a r d Coh e n , N e il You n g e Jon i M it ch e ll
capace di st raordinarie
m eraviglie poet iche e di un lirism o che conquist ava con im m ediat ezza il nost ro consenso. Era il
t em po di I n Th e Fa llin g D a r k
sicuram ent e il suo capolavoro
, e con quest o avrem m o
riscopert o i suoi lavori precedent i per la m it ica True Nort h e avrem m o poi cont inuat o ad am arlo
ad libit um . Ricordo t ra l alt ro un aneddot o legat o a quando insiem e a M a x St e fa n i, fondat ore
del Mucchio si era organizzat o un concert o di Bruce al Teat ro Tenda a Rom a ( in cui ho avut o un
piccolo ruolo) e il cant ant e quella sera non riuscì a esprim ersi al m eglio perchè afflit t o da fort i
dist urbi int est inali che lo cost rinsero un paio di volt e a int errom pere lo spet t acolo. Non ha scalat o
le vet t e delle classifiche né ot t enut o l incondizionat o favore della crit ica, Cockburn, m a è rim ast o
là a rassicurare con la sua presenza lo spirit o indom it o dei fan della prim ora. Slice O Life , prim o
solo live in quasi 40 anni di carriera, lo fot ografa nella dim ensione a lui più congeniale, quella
acust ica grazie alla quale può offrire il m eglio del suo repert orio e far em ergere l indubbia abilit à
di chit arrist a. Musica calda, la voce che ha acquist at o sfum at ure prim a sconosciut e, ballat e
t occant i dal fingert ipping lim pido, le beffarde invet t ive polit iche, l approccio sincero per m ant enere
il filo diret t o con il suo pubblico che non m anca di accorrere ai suoi concert i quando se ne
present a l occasione.
Luigi Lozzi
ML 24
musicletter.it
update n. 66
musica
ARTIST: THE LEGENDS
TITLE:
Over and Over
LABEL:
Labrador Records
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.myspace.com/heknowsthesun
MLVOTE: 8 / 10
Da appassionat o di t ut t o ciò che m usicalm ent e abbia anche un solo v ago sent ore di indie pop
penso alla Labrador com e a una specie di Ásgarðr, un Olim po scandinavo sonoro, com post o da
quelle band che
per chi scrive
rappresent ano delle vere e proprie divinit à. Pront e, t ra l'alt ro,
ad alliet are con generosa benevolenza gli um ani pop- orient ed. L'et ichet t a svedese, però, da
qualche anno a questa parte incoraggia e promuove l'attività discografica di quanti abbiano deciso
di
avvent urarsi
sugli
im pervi
t erreni
della
sperim ent azione pur
rim anendo
in
un
alveo
im m ediat am ent e riconducibile al sound Labrador st esso. I Pallers, i Ra dio D e pt . o i Little Big
Adventure, infatti, dimostrano esemplarmente di aver abbracciat o l'idea di un m et icciat o sonoro
che sappia int erpolare il pop con l'elet t ronica più audace. La st essa scelt a sem bra aver fat t o
anche Joh a n An ge r gå r d, già m ent e e cuore degli Acid H ou se Kin gs e dei Clu b 8 ( gruppi
fondam ent ali del pop m ade svedese) , con la nuova fat ica
Ove r a nd Ove r
a nom e The
Legends. Un fint o com bo in cui Angergård fa t ut t o avvalendosi dell aiut o di qualche t urnist a. I l
risult at o è un ibrido m usicale piacevolissim o che cent rifuga con st upefacent e abilit à le sonorit à
degli ult im i vent icinque anni della scena alt ernat iva. I l punt o di forza di Angergård risiede,
dunque, nella capacit à di alt ernare m om ent i di puro twee pop a schit arrat e post - punk, sognant i
atmosfere che rimandano ai gruppi della gloriosa Sarah Record a ossessive distorsioni elettroniche
in una specie di luna park sonoro in cui è possibile im bat t ersi senza soluzione di cont inuit à nello
shoegaze dei Je su s a n d M a r y Ch a in o nel bed- room- pop degli Charades o dei Pastels m a
anche nei coevi Raveonettes
o Pa in s Of Be in g Pu r e At H e a r t . I Legends non dim ent icano
l am ore viscerale per i Be lle a n d Se ba st ia n
om aggiat i sin già dal rosso della copert ina - negli
episodi più rom ant icam ent e decadent i ( Monday t o Sat urday e Jump per esem pio) , né la filiazione
simbolica con gli altri due gruppi di Angergård (You won, Heartbeats e la malinconica Turn away
pot rebbero essere ascrit t i agli Acid H ou se Kin gs o ai Clu b 8 ) , cit ano i Ra dio D e pt .
spudorat am ent e con Som et hing st range will happened m a sferzano l ascolt at ore con il feedback
alla M y Bloody Va le n t in e in Second away, con le dist orsioni di Recife e con l energia della
conclusiva Touch o di Always t he sam e ( ecco i Pa in s Of Be in g Pu r e At H e a r t ) . Un disco che
appare come un manuale riassuntivo del miglior pop possibile in ottimo equilibrio tra delicatezza e
ruvida spigolosit à. Tut t o già sent it o, però, nulla di nuovo ( m a il nuovo dov è? Verrebbe da dire) e,
com unque, cesellat o nella m iglior confezione ( sonora) possibile. I l giorno in cui Johan Angergård
deciderà di osare scegliendo una direzione m usicale che renda più om ogenei i propri lavori,
probabilm ent e darà alla luce il suo capolavoro senza correre il rischio di rim anere una sort a di
(lussuoso ed enciclopedico) jukebox dell indie pop.
Nicola Pice
ML 25
musicletter.it
update n. 66
musica
ARTIST: PROPAGANDHI
TITLE:
Supporting Caste
LABEL:
Hassle records
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.propagandhi.com
MLVOTE: 7,5/ 10
Quando m i sono avvicinat o al banchet t o dei cd in vendit a al concert o dei Socia l D istortion, il 13
giugno al Palasharp, pieno di gruppi punk per t eenager, non era proprio t ra le m ie int enzioni
m et t ere m ano al port afoglio. Sinceram ent e è da orm ai m olt i anni ( e qualche ruga) che ho perso
l int eresse per gruppi st ile NOFX/ Ba d r e ligion & Co. m a, osservando at t ent am ent e, lo sguardo
m i è cadut o sulla copia del nuov o album dei Propagandhi, Su ppor t in g Ca st e . I o, quest o
quart et t o canadese, l ho sem pre apprezzat o, è l unico gruppo dell ex nidiat a Fa t w reck r e cor ds
che, album dopo album , è m at urat o riuscendo nello scopo di farsi ascolt are anche da persone di
et à superiore ai sedici anni. I l sound si è fat t o più sat uro, int enso ed em ozionale ( se m i passat e il
t erm inaccio m olt o Twilight generat ion) , che non disdegna le sfuriat e fat e- to- face com e in This is
your life o I ncalculable effect s. Pro- fem m inist , anim al- friendly, ant i- fascist , gay posit ive, con il
loro motto di battaglia (il loro Hey, ho! Let s go! insom m a) l ex t rio rim ane ferm o sull ant agonism o
dei t em pi andat i e, ripart endo dal precedent e album Pot em kin cit y lim it s, schiaccia ult eriorm ent e
l accelerat ore con le nuove Night let t ers, Support ing cast e e Tert ium non dat ur, st ent o quasi a
credere che sia la st essa band che cant ava Ska sucks nel 1993. La st rut t ura delle canzoni si è
fat t a part icolarm ent e spigolosa e com plessa, uno schem a che fuoriesce dal solit o cliché dei t re
accordi e v ia a brano. I nsom m a, io 10 euro li ho spesi e Su ppor t ing Ca st e m e lo st o ascolt ando
di gust o, non è di cert o il nuovo Fresh fruit for rot t ing veget ables m a, ne sono sicuro, a Jello
piacerebbe moltissimo. Per (noi) eterni adolescenti, figli del cavallo basso.
Antonio Anigello
ML 26
musicletter.it
update n. 66
musica
ARTIST: RUSTIES
TITLE:
Move Along
LABEL:
Tube Jam Records
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.myspace.com/rustiesband
MLVOTE: 8 / 10
È iniziat o t ut t o com e un gioco; un gioco che però richiedeva, olt re al nat urale divert im ent o,
passione, com pet enza, aderenza a cert i m odelli scelt i, assim ilazione di form ule e at m osfere
sonore. Per i bergam aschi Rusties, cover band di N e il You n g, la scelt a del repert orio del rocker
canadese per le loro esibizioni è st at a condot t a con una dedizione assolut am ent e m aniacale e ora
è diventata una cosa estremamente seria perchè il gruppo per tappe d'avvicinamento successive un album di cover ( You n ge r Th a n N e il nel 2005) , esibizioni in fest iv al alt- country- rock in giro
per l'Europa, un disco live ( Live in Ge r m a n y)
ha conquist at o credibilit à ed è approdat o al
prim o album int eram ent e com post o di brani originali scrit t i di loro pugno ( quasi t ut t i da Marco
Grompi, un paio da Osva ldo Ar de n gh i) che li proiet t a in una dim ensione t ut t a nuova. I
Rusties, che devono il loro nom e a una st agione t ra le più fort unat e della carriera del Neil
You n g & Cr a zy H or se elet t rici, m at urat a con l'album Ru st N e ve r Sle e ps alla fine dei 70,
rendono veritiero anzitutto un assunto; ovvero che si matura e si cresce musicisti con l'esperienza
e la prat ica, alim ent ando un sacro furore che spira nel proprio pet t o. Non ci si inv ent a art ist i dal
nulla, t ut t o quello che si conquist a in quest i t errit ori è frut t o di applicazione seria e non regalat o
su un piat t o d'argent o da un qualsiasi illusorio t alent show . M ove Along è il t it olo del loro disco
che si nut re ( of course) di quelle st esse at m osfere che li hanno accom pagnat i fino a oggi m a che
li vede alle prese con un repert orio t ut t o loro. Com prenderet e bene anche, v ist a la m at eria
affront at a, che non si t rat t a di un album che v uol piacere a t ut t i i cost i, e che cert e sonorit à
elettro- acust iche west coast iane t ant o in voga nei '70 sono oggi pat rim onio am orevolm ent e
cust odit o da una nicchia di fruit ori, chiaram ent e fuori dai t arget alla m oda. Ma per quant o
riguarda il nost ro giudizio il sound è solido, accat t ivant e, fiam m eggiant e nel rincorrersi delle
chitarre, evocativo negli impasti vocali. Il brano trainante è la title track, una ballata dal magnifico
incedere, alla quale dona ( scusat e l involont ario gioco di parole) raffinat ezza la part ecipazione
vocale di Cr ist in a D onà , una delle più belle v oci della scena rock it aliana, non ancora prem iat a
com e m erit erebbe da un più am pio consenso di pubblico. Alt ra guest - st ar è Robi Zonca ,
chit arrist a ( anch'egli alla ricerca di m aggiore v isibilit à) che offre il suo cont ribut o a You'll Never
Know e Tracks. Delizioso e meritevole d'ogni credito.
Luigi Lozzi
ML 27
musicletter.it
update n. 66
musica
ARTIST: HARDCORE SUPERSTAR
TITLE:
Beg For It
LABEL:
Nuclear Blast
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.hardcoresuperstar.com
MLVOTE: 7,5/ 10
C erano una volt a gli H a r dcor e Su pe r st a r sleaze & glam di Ba d Sn e a k e r s a n d a Piñ a Cola da ;
c erano una volt a e non ci sono più poiché quello che oggi pubblica Be g For I t è un collet t iv o
vot at o a uno st ile m olt o più robust o e intensificato da soluzioni cert am ent e m arcat e e affilat e.
Dopo anni di scorribande, nel bel mezzo del tour mondiale di supporto al precedente D r e a m in in
a Casket, la line- up ha dovuto registrare la non indolore defezione del chitarrista storico Thomas
Silver, qui sost it uit o da Vic Zin o, inizialm ent e reclut at o
a t em po
m a poi int egrat o in piant a
st abile. La sei corde dell ex Cr a zy Lix x prosegue il lavoro di inspessim ent o prom osso dal suo
predecessore prem endo ancora di più sul fat t ore hard e favorendo non poco il passaggio degli
H a r dcor e Su pe r st a r dallo st reet / glam degli esordi a una form a decisam ent e prossim a a
coordinat e più t ipicam ent e heavy. I n effet t i già con la t it le t rack, pubblicat a com e singolo lo
scorso aprile, la band svedese aveva chiaram ent e lasciat o int endere l int enzione di proseguire
l evoluzione int rapresa con conv inzione negli ult im i anni e alquant o palesat a già nei due episodi
precedent i, dai quali quest o nuovo album sem bra at t ingere gli ingredient i m igliori. Joakim
"Jocke" Be r g è sem pre in ot t im e condizioni, la sua voce cont inua a rappresent are i t rat t i
dist int iv i e riconoscibili della band e non c è dubbio sul fat t o che su quest e rocciose com posizioni
si arram pichi con successo e senza fat ica alcuna. But t o giù I nom i di I nt o debauchery, Nervous
breakdown, I llegal fun e Don t care bout your bad behaviour solt ant o per cit are qualcuno t ra gli
elem ent i con più appeal nella scalet t a m ent re Hope for a norm al life, così com e int uibile dallo
st esso t it olo, rappresent a un chiaro riferim ent o al defezionario Silver. A cont i fat t i st iam o
parlando di un m odo decisam ent e buono per celebrare l approdo alla N u cle a r Bla st , m agari farà
st orcere un po il naso ai fan di st ret t a osservanza glam, t ut t avia Be g For I t è un bigliet t o da
visit a veem ent e, adrenalinico, carico, trascinante e com unque assolut am ent e assim ilabile; per
Berg e soci rappresent a un ult eriore st ep di una china che cont inua a m irare in alt o, m agari non
ne decreterà la definitiva esplosione ma di certo non li farà retrocedere di un solo passo!
Manuel Fiorelli
ML 28
musicletter.it
update n. 66
musica
ARTIST: SCOTT MATTHEWS
TITLE:
Passing Stranger
LABEL:
Sanremo
RELEASE: 2007
WEBSITE:
www.scottmatthewsmusic.co.uk
MLVOTE: 7,5/ 10
Scott Matthews (da non confondere con il quasi omonimo collega australiano Scott Matthew) è
un songwriter inglese la cui carat t erist ica più ev ident e è l essere schivo e riservat o, non solo nella
vit a privat a m a anche nel m odo di fare m usica. Pa ssin g St r a n ge r , suo album d esordio,
possiede, infat t i, una delicat ezza e insiem e una forza spirit uale che solo alcuni art ist i dalle
inclinazioni sim ili ( Je ff Bu ck le y o N ick D r a k e , per cit arne alcuni) sanno im prim ere ai propr i
lavori. I l paragone nasce im m ediat o m a non deve fuorv iare: i brani che com pongono Passing
Stranger hanno un ident it à precisa e non posseggono nulla di banale o già sent it o. Matthews
riesce a spaziare t ra sonorit à diverse lasciando però la sua im pront a su t ut t i i pezzi: si part e con
le at m osfere arabeggiant i di Dream Song per arrivare alla grazia di Whit e Feat hered Medicine,
passando per l ot t im o blues ( con un pizzico di country/folk) della st rum ent ale Blue in t he face
again o at t raversando le at m osfere a m et à t ra psichedelia e illusione che Cit y headache
sapient em ent e riesce a cost ruire. I l pezzo da cui l album prende il t it olo, Passing st ranger, è forse
quello m eno rappresent at ivo della bravura dell art ist a, che m eno evidenzia le sue capacit à vocali;
sono brani com e Eart h t o calm o Eyes wider t han before a sprigionare con incredibile arm onia le
dot i m usicali di Matthews. Un discorso a part e m erit a Elusive: una gem m a, una perla di rara
bellezza in grado di st ravolgere ogni aspet t at iva, capace di t rascinare l ascolt at ore in un vort ice di
sensazioni che, una volta terminato, non lascia più nulla come prima.
Laura Carrozza
ML 29
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update n. 66
musica
ARTIST: THE CREEKDIPPERS
TITLE:
Political Manifest
LABEL:
Glitterhouse | Venus
RELEASE: 2004
WEBSITE:
www.myspace.com/markolsonandthecreekdippers
MLVOTE: 7 / 10
Disco pubblicat o nel 2004 dai Creekdippers, ovvero della prem iat a dit t a M a r k Olson e Victoria
Williams, a seguire di pochi m esi M yst ic Th e a t e r del duo. Ma non c è da rest are sorpresi.
Anzit ut t o perché M yst ic Th e a t e r è st at o inizialm ent e pubblicat o e dist ribuit o regolarm ent e solo
in Europa, poi perché la coppia è st at a m ot iv at a all epoca dall urgenza di rendere accessibile al
proprio pubblico una serie di nuove scrit t ure che aprivano un capit olo ( in part e) inedit o della loro
poet ica. Si t rat t ava, com e si ev ince alla let t era dal t it olo, di un preciso e diret t o m anifest o polit ico
contro l am m inist razione Bu sh t est im oniat o da brani esplicit i fin dal t it olo. La necessit à di
sottolineare la pericolosa china su cui si era incamminato il paese ha fatto sì che il gruppo si fosse
m esso im m ediat am ent e in t our per far conoscere l album nel periodo elet t orale, e solo in quella
sede ( quella dei concert i) vendere il disco persona per persona. Così facendo Olson si è
riappropriat o ( rendendo ancor più palese il proprio dissenso dalle regole dell indust ria del disco) di
un m odo ant ico di prom uovere la m usica. Egli non ha m ai nascost o di essere un fan di Woody
Guthrie e che da sem pre scrive canzoni polit iche m a in quest a occasione quest o int ent o è st at o
palesat o con m aggior forza ed evidenza. The End of t he Highway ha l incedere di una ballat a
dolent e nella m igliore t radizione dello spirit o folk blues della canzone di prot est a e le liriche non
danno adit o a equivoci: «That s t he end of t he highway, Rum sfeld / You won t be get t ing any
m ore polit ical appoint m ent s». Oppure Port rait of a Sick Am erica che recit a: «I m gonna punch
George Bush / and t he wom en will sing praises over his beat en body». Poor GW è puro blues.
Walk Wit h Them pot rebbe essere uscit o dalla penna di uno dei grandi m enest relli di Sixt ies e
Seventies. Undici brani per poco più di m ezzora di m usica ma intensi e sferzant i nei t est i, rilassat i
e archetipici nelle atmosfere.
Luigi Lozzi
ML 30
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update n. 66
musica
ARTIST: SPACE AGE PLAYBOYS
TITLE:
New Rock Underground
LABEL:
Dream Catcher | Pinnacle
RELEASE: 1999
WEBSITE:
www.myspace.com/thespaceageplayboys
MLVOTE: 8 / 10
Provocat ori, coraggiosi e st rafot t ent i! Li ricordo così, scom odam ent e collocat i nel cart ellone del
Gods of M e t a l del 1999 in com pagnia di Metallica, M on st e r M a gn e t , M e r cyfu l Fa t e e alt ri;
l at t eggiam ent o che in quell occasione la band t enne di front e all ignobile bom bardam ent o di
bottiglie perpet rat o con punt igliosa dedizione dall audience più rigida e ort odossa dell universo
giust ifica am piam ent e gli aggettivi elencati in apert ura; sarà forse proprio in virt ù del suddet t o
event o che per loro ho provat o am ore a prim a vist a? Sfacciat o, diret t o, viziat o e clamorosamente
smargiasso, N e w Rock Un de r gr ou n d è il glam rock che proviene diret t am ent e da Mart e e gli
Spa ce Age Pla yboys sono il suo st ravagant e m a peculiare veicolo di cont agio. Capit anat a dal
buon vecchio Cory Clarke ( vocalist dei mitici e alt ret t ant o sot t ovalut at i Warrior Soul), la ciurma
S.A.P. si rende prot agonist a di un suono sovraccarico, di uno st ile m assicciam ent e effet t at o e
cont am inat o, nuova linfa per una form ula che, spogliat a di t ali sperim ent azioni, rest a pur sem pre
selvaggiamente rock n roll. La sezione rit m ica del bassist a Rile y Ba x t e r e del bat t erist a Stevie
13
D e lu x e sono l ossat ura port ant e, t ra i roboant i riff di Joh n n y Je t son risiedono nervi e
m uscoli m ent re dalla v oce e dalle liriche di Clarke t raspare un anim a licenziosa, dissolut a e
depravat a. La st oria è sem pre la st essa, ogni volt a che m et t o su quest o com pact non riesco a
liberarm ene prim a che il laser legga l ult im o giro; la folle infat uazione per la part enza a razzo di
Buzz on, per l andam ent o cadenzat o di The band get s high o quello ancora più insinuant e di Jets,
si rinnova ogni volt a, ravvivat a dal m ood pazzesco di Am bient guru, dalle sferzat e più diret t e di
Rocket Girl, Tokio Girls go bang bang e da una t rascinant e Phazeout , arricchit a da uno special
cent rale che t i cost ringe a salt are sulla sedia scam biandola per un palco. Pazienza se N e w Rock
Underground abbia vendut o m olt o poco, pazienza se la scena hard sia st at a all epoca t roppo
im pegnat a nell aspra diat riba t ra True e Nu Met al per accorgersi di un piccolo gioiellino, pazienza
se la st oria del rock annoveri fin t roppe iniquit à del genere: l im port ant e è che la Rock n Roll Lim o
non arrest i m ai la sua corsa. Probabilm ent e non esist e alt ro m odo di reperire quest album se non
at t raverso le offert e st racciat e di qualche m ail order; se volet e rim polpare le vost re vacanze con
una dose di sbalordit ivo st reet rock spaziale, non esit at e a scucire qualche m onet a, non pot rest e
investire meglio quattro miserabili euro.
Manuel Fiorelli
ML 31
musicletter.it
update n. 66
musica
ARTIST: THE WYLDE MAMMOTHS
TITLE:
Go Baby Go
LABEL:
Crypt
RELEASE: 1987
WEBSITE:
www.myspace.com/thewyldemammoths
MLVOTE: 8,5/ 10
Nessuno ve ne parlerà più e quindi tanto vale lo faccia io. I Crimson Shadows erano una band di
fanat ici che si aggirava per la Svezia durant e gli anni del sogno psichedelico. Caschet t i t int i di
nero, j eans at t illat i, st ivalet t i, aria t orva, m edaglioni. Tut t o per assom igliare alla band pre- punk
per eccellenza: i M u sic M a ch in e . Musicalm ent e avrebbero dat o pochissim o, giust o un paio di
singoli e una decina di gig per alt ri fanat ici che avrebbero fat t o salire alle st elle le quot azioni dei
loro v inili. Un cult o underground nell underground, per nulla in grado di front eggiare le vere
st elle
del giro neo- sixties svedese che in quegli anni sono Creeps, St om a ch M ou t h s e
Nomads. I W ylde M a m m ot h s nascono da quest o scont ent o e dal desiderio di Pe t e r M a n ie t t e
di abbandonare il garage punk fuzzt onico dei Cr im son Sh a dow s piegandolo alla sua nuov a
passione: il Maxim um R n B degli anni Sessant a, influenzat o da zozzoni com e Bo D iddle y o i
primi Pr e t t y Th in gs. Un approccio m alsano e t ot alm ent e privo di cliché est et ici che affascinerà
Tim W a r r e n , lo Scavafosse per eccellenza, che in quegli anni t rasferisce in Svezia il propr io
quart ier generale e ha m odo di t ast are la scena da vicino. Tra le cent inaia di band che affollano
il giro neo- garage com e i corridoi di un cent ro com m erciale, i Mammoths sono i più sporchi di
t ut t i: suonano rozzi padelloni Gret sch con dei suoni riverberat i all inverosim ile e hanno una
scrit t ura inim it abile. Così, dopo un ot t im o EP per la st essa label dei Cr im son Sh a dow s int it olat o
Fou r W ooly Gia n t s (il Four Wolly Giant s con cui è passat o alla st oria è solo un errore t ipografico
così com e il Nano di Lercore è passat o alla st oria pur essendo uno scherzo della nat ura, NdLYS) ,
si accasano presso la Crypt , prim a band cont em poranea a finire sulla label di Tim W a r r e n , e
nel 1987 escono con quest o debut t o st repit oso, ficcat o dent ro una splendida copert ina giallo
lim one e regist rat o in analogico su un due pist e Beocord 2000. Nessuno spazio per rit occhi e
sovraincisioni quindi. Gli abbellim ent i e gli appret t i con il m anico ( t ipo St op Pret ending! delle
Pandoras, per dire) sono com plet am ent e bandit i. Si suona, m ale, e si regist ra. È quest a la
form ula per Mr. Warren e per i m am m ut h. I n form azione c è ancora Joh a n M a n e t te, frat ello di
Peter e altro ex- Shadows. I l suo apport o prim it iv o è t ant o fondam ent ale per la resa t roglodit a di
Go Ba by Go quant o lim it ant e per
l evoluzione
della band che lo caccerà di lì a poco
sost it uendolo col più dinam ico e preciso St e lla n W a h lstrom degli H igh spe e d V, finit o poi t ra le
legioni dei reduci che si dilet t ano chissà perchè a fare i crooner che si piangono addosso con la
sua D r ift Ba n d. I nvece è proprio dent ro la caverna di Go Ba by Go che il suono dei Wylde
Mammoths riesce a t rasm et t ere l urgenza prim ordiale, ist int iva che le è propria. È il suono di
quattro tamarri invasati per il rock n roll registrato dentro la pancia di un pachiderma.
ML 32
musicletter.it
update n. 66
musica
Un suono cript ico e prim it ivo com e quello delle band di Back Fr om Th e Grave o delle TransWorld Punk Rave Up, un beat della giungla annegat o nel frast uono delle m aniacali t eenage band
inglesi e olandesi degli anni Sessant a e una qualit à di scrit t ura e rilet t ura ancorché elem ent are,
spiazzant e. Lo rivelano piccoli classici com e Hooked, The night is black ( più Diddley dello st esso
Diddley), Won t m ake up her m ind solcat a da un t rem olo vint age, l incalzant e beat di Plane t o
Chicago o la personalissim a cover di I never loved her degli St arfires che qui divent a una
allampanata ballad carica di rancori e sgomento.
Franco Dimauro
ML 33
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update n. 66
musica
ARTIST: JAPAN
TITLE:
Tin Drum
LABEL:
Virgin
RELEASE: 1981
WEBSITE:
www.davidsylvian.com
MLVOTE: 8,5/ 10
Non ho m ai fat t o pace con Tin D r u m . È un disco che m i gira int orno com e uno spet t ro. Proprio
com e uno di quei fant asm i em ot iv i evocat i da D a vid Sylvia n su una delle t racce più incredibili di
quest o disco. Ho provat o a scacciarlo in m ille m odi diversi cercando di soffocarne l alit o sinist ro
per vent ot t o lunghi anni. Ma lui è sem pre lì, indenne, a reggere la t orcia nell angolo più sinist ro
della mia camera. Tin Drum è un disco che suona come nessun altro disco sulla terra, e in questo
st a la sua forza, il suo fascino che è suo e suo solt ant o. È un viaggio decadent e in un Orient e di
palafit t e, gong e t am buri di lat t a. Un album che ha una sort a di t rascendenza divina, soprat t ut t o
se confront at a con le m usiche di esordio dei Japan che avevano flirt at o con le sm anie gay di
Br ya n Fe r r y e D a vid Bow ie senza lasciare segni sulla pelle, com e piccoli kanj i t at uat i con
l hennè. I l progressivo, graduale avvicinam ent o alla m usica orient ale, nonost ant e il nom e,
sarebbe avvenut o più t ardi, all indom ani dell incont ro con Giorgio Moroder che avrebbe dato vita
a Life in Tokyo e indot t o la band a un cam bio di rot t a verso l elet t ronica e le rit m iche funky. È in
quest i anni che la band fa del Giappone la sua seconda pat ria. Non è solo un coinvolgim ento
spirit uale ed em ot ivo, un esist enzialism o dipint o di ast rat t ism o orient ale, un pennello di bam bù
con cui colorare di esot ico i quadri del salot t o, l Orient e divent a part e del corpo dei Japan, si fa
odore e immagine nitida, tersa e lim pida che si st aglia sull orizzonte del loro romanticismo glam. I
cont at t i art ist ici e privat i con la scena locale ( la Ye llow M a gic Or che st r a , gli I ppu D o, Yuka
Fujii) perm et t ono a M ick Ka r n , Rich a r d Ba r bie r i, St e ve Ja n se n e D a vid Sylvia n di studiare
la m usica orient ale dall int erno sv iscerandone l essenza e coagulandola in un suono che diventa
perfet t o punt o d incont ro t ra l algida elet t ronica post- punk m it t eleuropea e la m uzak di origine
t ribale ( non dim ent ichiam o che anche le percussioni africane esercit eranno un not evole st im olo
art ist ico nell evoluzione del suono dei Japan, NdLYS). Quiet life e Gentlemen take Polaroids erano
st at i i m anuali di st udio per una m usica che sposasse il decadent ism o dandy occident ale con le
suggest ioni orient ali di una m usica che era m orbida e m arm orea allo st esso t em po. St are davant i
a Tin D r um è invece, ancora oggi, com e st are davant i a una pagoda della Cit t à Proibit a di
Pechino o a un Torii che int roduce a un sant uario scint oist a giapponese. Trasm et t e quello st esso
fascino fat t o di curve e di linee sim m et riche di cui abbonda la cult ura orient ale. Provat e a
im bot t ire la vost ra st anza della m usica di Sons of Pioneers e avret e quello st esso sgom ent o
estatico che si prova davanti a un monumento che sembra eterno.
ML 34
musicletter.it
update n. 66
musica: japan
Orfano della chit arra di Rob D e a n , il quart et t o si concent ra su archit et t ure elaborat e, assem blat e
seguendo le m orbide linee di basso di M ick Ka r n e le int elaiat ure di percussioni esot iche e di cui
The Art of part ies, Talking Drum , St ill life in m obile hom es e Visions of China rappresent ano la
chiave di volt a. La voce di Sylvian si st aglia elegant e, ricca di un pat hos insiem e decadent e e
alieno che si esalt a nei m om ent i in cui il suono si sguscia e si m ost ra nella sua fragilit à t et ra e
disperata. Era successo prima con The other side of life e Nightporter, accade ancora di più con gli
ect oplasm i sonori di Ghosts. Un groppo di angoscia che dalla gola scende giù fin dent ro lo
stomaco. I giardini di lot o si sono t rasform at i in un m inaccioso ort o di piant e carnivore e le om bre
cinesi sono ora solo t et re sagom e di nude falangi schelet riche rit ort e com e spet t rali ram i di
acacia. Tin D r u m rest a un affascinant e docum ent o sull art e pop, dal sim bolism o dell affascinante
scat t o di Fin Cost e llo ( che in quel periodo
scat t erà
pure per D u r a n D ur a n , Ba u h a u s,
Boom t ow n Ra t s, Police, NdLYS) sulla copert ina fino all ult im o soffio di flaut o africano di
Cantonese Boy. Un disco con cui non farò mai pace.
Franco Dimauro
ML 35
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update n. 66
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ARTIST: GIORGIO GABER
TITLE:
Io Se Fossi Dio
LABEL:
F1 Team
RELEASE: 1980
WEBSITE:
www.giorgiogaber.org
MLVOTE: 8,5/ 10
Per parlare di I o Se Fossi D io di Gior gio Ga be r bisogna ragionare su più livelli, su più piani. I n
prim o luogo, bisogna fare un analisi, per così dire, st rut t urale. Io Se Fossi Dio, infatti, non è solo
un album , m a è anche una canzone, la canzone, l unica del disco. I o se fossi dio è un pezzo di
quindici m inut i che riem pie il prim o lat o dell 12
om onim o, m ent re l alt ro lat o è vuot o, senza
nulla. Una specie di riflessione forzat a. Sì, perché, dopo aver ascolt at o I o se fossi dio, è
necessario rit agliarsi alcuni m inut i per riprendere fiat o. È necessario pensare a sé st essi, alle
nost re v it e, alla nost ra condizione borghese, alle cat t iverie della nost ra societ à per bene, alla
pornografia del dolore e a quant alt ro carat t erizzi la nost ra vit a sociale. È necessario t ut t o quest o,
dopo aver ascoltato Io se fossi dio, perché, Io se fossi dio non è solo un album canzone, ma è uno
sfogo lucido e pungent e, infat t i va a finire che poi uno ci piglia gust o, e con la scusa di dio t ira
fuori t ut t o quello che gli sem bra giust o . E allora I o se fossi dio è, m usicalm ent e, una base
ripet it iva e om ogenea, dove la voce profonda ed espressiva di Gaber fa rot olare le sue parole
pesant i com e m acigni, pront e a schiacciare il nost ro sist em a cult urale fat t o di ipocrisie, piccole
cattiverie e meschinità vissute come inezie. Il dio di Gaber vede tutto e non tralascia nulla, anche
il peccat o del piccolo borghese, anche l unt uosit à della nost ra polit ica dem ocrat ica che più che
altro fa m ale alla pelle . Più di t ut t o, però, il dio di Gaber è un dio at t ent o, che non si lascia
ingannare dai m odi furbet t i della gent e , che ha il coraggio di dire che è insensat o che i brigat ist i
abbiano pot ut o colpire il cuore dello st at o ( griderei senza rit egno che è una porcheria che i
brigat ist i m ilit ant i siano arrivat i drit t i alla pazzia ) e che l unico risult at o che sono riuscit i a
raggiungere è di t ogliere la possibilit à alla gent e di incazzarsi personalm ent e. Ma allo st esso
tempo, il dio di Gaber è anche quello stesso dio che ritiene assurdo il processo di beatificazione di
Aldo Moro perché a dio i m art iri non gli hanno fat t o m ai cam biar giudizio , e che non sopport a
che un polit icant e qualunque se gli ha sparat o un brigat ist a divent a l unico st at ist a . Io Se Fossi
Dio di Gior gio Ga be r è t ut t o quest o, è il delirio lucido di chi non riesce più a digerire nulla e
vomita i meccanismi che tengono in piedi il nostro teatrino fatto di luci abbaglianti per nascondere
le fondam ent a m arce della casa, m a al t em po st esso è anche la rassegnat ezza di chi sa di essersi
sfogat o, sa di aver det t o I l re è nudo! con la coscienza net t a che t ut t i cont inueranno a vederlo
vest it o, e proprio per quest o decide, in ult im a analisi, che non può fare alt ro che lasciarci giocare,
ritirandosi in campagna.
Alessandro Busi
ML 36
musicletter.it
update n. 66
musica
ARTIST: OS MUTANTES
TITLE:
A Divina Comèdia Ou Ando Meio Desligado
LABEL:
Polydor
RELEASE: 1970
WEBSITE:
www.osmutantes.com
MLVOTE: 8 / 10
Brasile, sole, calore e psichedelia. Non sono im pazzit o, non ho preso insolazioni e non accuso
allucinazioni. St o solam ent e facendo girare sul piat t o il t erzo LP dat at o 1970 dei brasiliani Os
Mutantes, gruppo di cult o form at o nel 1966 dai frat elli Sergio e Ar na ldo Ba pt ist a assiem e a
Rita Lee (immaginate la splendida Nico dei Velvet Undergrund baciata dal sole sudamericano).
A Divina Com èdia ou Ando Meio Desligado suona com e se i Beatles si fossero persi nelle favelas
brasiliane, im parat o la lingua brazileira e at t int o a piene m ani da pent oloni ricolm i di world m usic
cont am inat a. O m eglio ancora, se t ale definizione non aggrada, suona com e se i t it olari del
m ovim ent o denom inat o Tropicàlia, quali Ca e t a n o Ve loso o Gilbe r t o Gil avessero assunt o
m assicce dosi di LSD, perdendosi in un universo pop colorat o e m usicalm ent e anarchico. Nient e
visioni dist ort e o v iaggi siderali nella m usica dei m ut ant i, solo pop deviat o t rat t at o ovviam ent e
con guant i di vellut o, dove il non prendersi sul serio rende il t ut t o ancora più divert ent e. Negli
anni schiere di m usicist i hanno espresso la loro am m irazione verso quest originale com bo, da
Ku r t Coba in in prim is che volle a t ut t i i cost i la loro reunion, fino ad arrivare a m usicist i di casa
nost ra t ra cui Fa t h e r M u r ph y, Je n n ife r Ge n t le e Fr a n k lin D e la n o che hanno reso possibile un
ot t im o t ribut o ( Jardim Elét rico, A Tribut e t o Os Mut antes) coinvolgendo personaggi int ernazionali
come W h it e Fla g e Se a n Le n n on nonché lo st esso Arnaldo per la realizzazione grafica del cd.
Am m irazione giust ificat a che pot ret e assaporare in quest o disco, ora facilm ent e reperibile anche
in form at o vinile. Canzoni che lam biscono t errit ori oscuri idolat rando presenze dem oniache ( Ave
Lùcifer) , perfet t e rock songs da t re m inut i t re ( Ando Meio Desligado), pop im bast ardit o jazz da
club caraibico (Hey Boy), boogie boogie briosi fra Jefferson Airplane e Greateful Dead (Preciso
Urgent em ent e Encont rar Um Am igo) , incursioni circensi nelle t radizioni brasiliane ( Chào de
Estrelas) e inni religiosi di est razione gospel/ soul ( Haleluia) . I l m io disco consigliat o per l est at e.
Datato ma non per questo dimenticato.
Nicola Guerra
ML 37
musicletter.it
update n. 66
musica: dvd
ARTIST: BOB DYLAN
TITLE:
At W oodst ock 9 4 [ DVD]
LABEL:
WT | Giucar
RELEASE: 2007
WEBSITE:
www.bobdylan.com
MLVOTE: 8 / 10
«Se verret e a cercarm i quando avrò 90 anni
dichiarava un t em po Dylan - , probabilm ent e m i
t roveret e su un palco a suonare da qualche part e»; e in effet t i un incessant e at t iv it à live ha
cont raddist int o a lungo la carriera del m enest rello di Dulut h . Soprat t ut t o nei Novant a. Decennio
che discograficam ent e, ai suoi inizi, ha prodot t o il non proprio indim ent icabile Un de r Th e Re d
Sky e due album acust ici di cover di vecchie canzoni blues e folk, com e Good As I 've Be e n To
You e World Gone Wrong, più le session per gli Unplugged di Mt v. Nel 1992 rit roviam o Dylan
addirittura in tour (anche in Italia) con Carlos Santana. Venticinque anni dopo il famoso rifiuto di
suonare
al
Fest ival
di
Woodst ock
del
1969,
Dylan
decide
di
part ecipare
all'evento
com m em orat ivo Woodst ock '94, all insegna di un supplem ent are " 2 More Days of Peace and
Music" . Ma dell originario spirit o è rim ast o ben poco e il Woodst ock I I è più che alt ro una
m ast odont ica operazione com m erciale che condurrà pure a un t erzo Woodst ock per il t rent ennale
nel 1999. Bob Dylan si esibisce il 14 agost o, in chiusura, dopo che in m olt i hanno già
abbandonat o il luogo a causa della pioggia t orrenziale abbat t ut asi sugli spet t at ori, al cospet t o di
una plat ea com post a prevalent em ent e da giov ani che possono essere t ut t i figli di coloro che
avevano part ecipat o al prim o m it ico raduno. Ma al di là di quest e considerazioni rim ane la
sost anza dell esibizione di Dylan, im port ant e per t ut t i coloro che sono int eressat i ad approfondire
gli aspet t i della sua m ult iform e personalit à. 81 m inut i int egrali ( e unofficial ) di qualit à più che
soddisfacent e,
est rat t i
dai
Woodstock Tapes,
durant e
i
quali
snocciola
a
suo
m odo,
t rasfigurandole, canzoni com e Jokerman, Just Like A Wom an, All Along The Wat cht ower, I Shall
Be Released, Masters Of War, It's All Over Now Baby Blue, It Ain't Me Babe e così via.
Luigi Lozzi
ML 38
musicletter.it
update n. 66
live review
ARTIST: PINK MOUNTAINTOPS
LOCATION:
Verona, Interzona
DATE: 21- 05- 2009
WEBSITE:
www.myspace.com/pinkmountaintops
Mi hanno incast rat o nella cit t à di Rom eo e Giuliet t a a fine
photo by Lino Brunetti
m aggio, non cert o per dispensare
am ore m a per lavorare incravat t at o in una fiera del set t ore alim ent are, avvolt o da una prem at ura
calura est iva. L unica v ia di fuga m e la offre l I nt erzona, locale a due passi dalla fiera di Verona
che ospit a una delle poche dat e it aliane dei Pin k M ou n t a in t ops, proget t o oram ai non più
est em poraneo di St e ph e n M cBe a n , leader dei Bla ck M ou n t a in . Da pochissim i giorni il t erzo
lavoro Outside Love gravit ava nelle m ie orecchie, ancora incapace di concedersi, e m ancava
giustappunt o la prova live per t est are il successore di quella perla rara che fu Axis Of Evol (2006
ML 29) . Un locale poco grem it o accoglie in silenzio la com briccola delle vet t e rosa, che
snocciolano un
live m ozzafiat o che non si fa m ancare nulla: int ensit à, em ozioni e canzoni.
Form azione a sei elem ent i con McBean che si alt erna t ra chit arra elet t rica e acust ica, le due
vocalist Ash le y W e bbe r ( sim ile a Amber Webber dei Bla ck M ountain, è la sorella?) e Jessie
Sykes ( t ast iere, voce angelica e t am burello) che innalzano e danno support o al cant o del leader;
chiudono il cerchio bat t eria, chit arra e basso, suonat o da Je r e m y Sch m idt , già t ast iere e
sint et izzat ori nei Bla ck M ou n t a in . Scalet t a incent rat a sull ult im a fat ica, qualche ripescaggio
dall om onim o Pin k M ou n t a in t ops da Ax is of Evol spunt ano una som m essa Comas post a in
apertura, il mantra di Slaves e il country rurale di Plast ic Man, You re t he Devil. Ma è Outside Love
che st asera McBean vuole esorcizzare, nat o da un divorzio e desideroso di st ruggere più cuori
possibile. E la sofferenza la respiro, la vedo e la sent o nelle m elodie di quest o grande uom o,
capace di esporre se st esso com e un im perfet t a opera d art e. La solennit à spect oriana di Axis:
Thrones of Love, il gospel st ellat o di Out side Love, il passat o che prende a braccet t o il present e e
diventa materia unica in And I thank you, il r n r senza et à di The Gayest of Sunbeams e la ballata
cavalacrime Vampire fanno si che la mia pelle sia un continuo canale di emozioni, e la mia schiena
un t ram polino per goccioline di sudore m ai così felici. Lavorerei t ut t i i fine set t im ana se l oasi di
relax assomigliasse per metà a quella che i Pink Mountaintops mi hanno regalato questa sera.
Nicola Guerra
ML 39
musicletter.it
update n. 66
live review - milano: akron/ family
ARTIST: AKRON/ FAMILY
LOCATION:
Milano, Casa 139
DATE: 04- 0 6 - 2009
WEBSITE:
www.myspace.com/akronfamily
photo by www.akronfamily.com
Nuova vit a, verrebbe da dire alla felice fam iglia Akron/Family, dopo l abbandono da part e di
Rya n Va n de r h oof, il cont rat t o con la nuova et ichet t a D e a d Oce a n s e il nuovo disco ( il quint o)
Se t e m w ild, Se t e m fr e e da present are anche qui in I t alia. Così siam o a Milano, nella piccola
Casa 139 per brindare a quest o nuovo corso e per assaporare le vibrazioni t ribali del barbut o t rio
am ericano. Riassum ere in poche righe l esperienza live che quest o gruppo ha regalat o alla
capit ale lom barda sarebbe cert am ent e irrispet t oso e nem m eno il susseguirsi di parole quali
gospel, rock, folk, funk e country renderebbe giust izia a Se t h Olin sk y, M ile s Se a t on e Dana
Janssen, int ercam biabili e st raordinari m usicist i capaci di suonare liberi da schem i, affondando la
t radizione con grandi bordat e psichedeliche e riaffiorare dal caos e rum ore con crist alline e
t rasognat e m elodie. I l segret o degli Akron/Family è t ut t o qui; libert à espressiva e capacit à di
st im olare m ent e e corpo. Un concert o che m et t e in scena il funky di Everyone is Guilt y, gli
arpeggi pop crist allini di River, l afro gospel They Will Appear, il folk bucolico di The Alps & Their
Orange Evergreen e il groove st rum ent ale di MBF che si incendia nel finale con urla anim alesche,
senza dimenticare i tribalismi di Ed is a Portal, uno dei brani più conosciuti dal capolavoro Love Is
Simple ( 2007) . I n una sola parola: esplosioni, che donano alle st elle della bandiera am ericana
quel concetto tanto caro a Obama e al mondo: libertà. In ogni sua forma.
Nicola Guerra
ML 4 0
musicletter.it
update n. 66
live review - roma: akron/ family
ARTIST: AKRON/ FAMILY
LOCATION:
Roma, Init
DATE: 05- 0 6 - 2009
WEBSITE:
www.myspace.com/akronfamily
La curiosit à di conoscere la
Fam iglia
photo by www.akronfamily.com
dal v ivo m i spinge all I nit in una serat a calda, anzi
caldissim a, che a sua v olt a m i cost ringe a fare il carico di birra gelat a in at t esa dell inizio del
concerto m a se le prim e not e si ascolt ano int orno alla m ezzanot t e e siet e a un concert o degli
Akron, che uniscono al loro freak folk anche acide cavalcat e psichedeliche, ebbene quest e lunghe
at t ese alcoliche possono avere degli effet t i curiosi
Quando quest o gruppo di hippies barbutos si
affaccia sul palco, io e la m ia ennesim a birra dondoliam o già da un po . Gli Akron/Family
m ischiano spesso le cart e e gli st ili, giocando con la m elodia e facendosi beffe dei diversi t ent at ivi
di etichettare la loro musica. In questo modo passano dalla convincente River (Se t Em W ild, Se t
Em Fr e e del 2009) che com incia quasi com e una cullant e e rit m ica ballat a pizzicat a dagli
accattivant i arpeggi della chit arra, alla splendida Ed I s A Port al ( Love Is Simple del 2007) , in cui
i rit m i ipnot ici e percussiv i si aprono in una fest osa e t rascinant e cant ilena che ricorda un ant ica
danza tribale, in cui è facile e quasi doveroso per il pubblico unirsi ai cori del t rio am ericano. Pezzi
come questo danno spesso la possibilità agli Akron di dilatare i tempi delle canzoni e dare sfogo a
quello che è un elem ent o im prescindibile della loro at t it udine m usicale: l im provvisazione. Capit a
così che in quest o nuovo spazio, in quest o alt rove m usicale in cui è l ist int o a guidare, si vedano
cont em poraneam ent e le cose m igliori della serat a e alt re che dest ano alcune perplessit à. Se
infat t i, da un lat o, si ha m odo di verificare l ot t im a sessione rit m ica com post a da D a n a Ja n se n
alla bat t eria e dal bassist a M ile s Se a t on ( un pazzo che si agit a e urla cercando di coinvolgere a
più riprese il pubblico) , dall alt ro sem bra che non sem pre le int uizioni del chit arrist a Seth Olinsky
siano felici e in accordo con il rest o del gruppo. È soprat t ut t o su di lui che m i concent ro, dopo che
l alt ro chit arrist a, e quasi lead singer, Rya n Va n de r h oof ha abbandonat o il gruppo per dedicarsi
full t im e al buddism o. I nnanzit ut t o c è da dire che Olinsky si presenta con una fascetta di spugna
molto seventheen che lo fa assom igliare, allo st esso t em po, al figlio illegit t im o di Je r r y Ga r cia
dei Gr e a t e fu l D e a d e a un Bj on Bor g un po im bolsit o e gonfio di birra ( perfet t o
penso -
siam o in due ) . I l fat t o è che dei due, il chit arrist a degli Akron/Family sem bra possedere non
solo le sem bianze, m a anche il cont enut o. Mi spiego m eglio. Quando t ut t o fila liscio, i t re vanno
com e un t reno e la chit arra graffia l aria con i suoi acut i acidi e lancinant i, in cui il rock
psichedelico riesce a sposarsi anche con il funky. È in quest i m om ent i che sem bra m at erializzarsi
lo spirit o del grande Garcia che negli anni 60 con il suo gruppo riusciva a t rasform are ogni live in
veri e propri happening irripet ibili. Ma quando è il t ennist a svedese a prendere il sopravvent o,
allora si vede il chit arrist a prendere a pallet t at e un sint et izzat ore oppure affannarsi a cercare di
cam pionare un riff o un giro di accordi da m andare a loop e su cui provare nuove soluzioni. I n
quest i m om ent i i t re m ollano un po il t iro, ci sono dei rallent am ent i eccessivi e sem bra quasi che
si int errom pa la com unicazione con il pubblico a favore di sit uazioni più aut oreferenziali .
ML 41
musicletter.it
update n. 66
live review - roma: akron/ family
Capit a così una cosa che odio a un concert o: m i dist raggo, m i allont ano dalla m usica e m i perdo
in pensieri t ipo: 1) la prossim a birra e il m io punt o vit a che non supererà la prova cost um e; 2) la
t ipa davant i a m e e il cost um e che le proverei; 3) il m alcost um e, t ut t o it aliano, di parlare
continuam ent e e inut ilm ent e ai concert i. I nsom m a, la sensazione è che gli Akron/Family, dopo
la part enza di Rya n Va n de r h oof, siano ancora in una fase di rodaggio e che il suo abbandono
debba essere ancora m et abolizzat o al m eglio. I n quest o m odo il live, in alcuni m om ent i, sem bra
divent are la possibilit à per sperim ent are e m et t ere alla prova le proprie, e senza dubbio enorm i,
potenzialità. I o, per cont o m io invece, realizzo che: 1) m i conviene ingannare l at t esa ai concert i
facendo del bricolage, e lasciar perdere la birra; 2) Je r r y Ga r cia deve m igliorare il suo gioco di
rovescio da fondo campo; 3) e Borg
Borg ha fatto una cazzata enorme a sposare la Bertè!
Marco Tudisco
ML 42
musicletter.it
update n. 66
live review
ARTIST: ALELA DIANE
LOCATION:
Roma, Circolo degli Artisti
DATE: 06- 0 6 - 2009
WEBSITE:
www.myspace.com/aleladiane
photo by Anna Janicka
È Lady Divine il brano con cui Alela Diane apre il concerto di questa sera a Roma (e a noi più che
il t it olo di una canzone sembra essere proprio l appellativo ideale per la giovane cant aut rice
americana). Nativa di Nevada Cit y ( California) com e la sua illust re collega Joa n n a N e w som ,
Alela D ia ne ( classe 1983) ent ra sul palco del Circolo degli Art ist i accom pagnat a da un altra
candida fanciulla, la corist a Alin a H a r din , e dal papà Tom M e n ig che per l occasione suonerà in
m aniera eccellent e diversi st rum ent i a corda ( m andolino, chit arra acust ica ed elettrica). Ha un
look diverso da com e eravam o abit uat i a vederla solitamente su rivist e e booklet vari ma,
nonost ant e l ev ident e t aglio di capelli che in un prim o m om ent o ci lascia piut t ost o sorpresi, si
rivela ancora più incredibilmente bella e raggiante. Cant a e suona la chit arra m agnificam ent e
port ando il t em po con i suoi st ivali m arroni ( così belli da fare inv idia anche alla m ia com pagna)
e rivolgendo più volt e lo sguardo al proprio babbo, quasi in segno di approvazione. È davvero
incantevole: ha un sorriso capace di sbaragliare qualsiasi t ensione em ot iva e una voce di crist allo
in grado di zit t ire anche il m orm orio dell ult im a fila di spet t at ori. Ale la D ia n e ha classe da
vendere e i present i se ne accorgono im m ediat am ent e, soprat t ut t o quando intona Tired Feet che
rapisce il pubblico accorso abbast anza num eroso in quest a calda serat a d inizio giugno ( anche se
poi bisognerà arrivare alla fine del concert o per pot er ascolt are qualche alt ra canzone di quel
capolavoro assolut o int it olat o Th e Pir a t e s Gospe l) . L ent usiasm o è alle st elle. Ent ra il rest o
della band, ovvero il sim pat ico e loquace Tom Be vit or i ( basso) e il barbut o Ot t o H a use r
( bat t eria) , e le rit m iche si infervorano . È la volt a quindi di Tat t ed Lace, Dry Grass & Shadows,
Whit e As Diam onds, The Alder Trees e To Be St ill, prim a dell unica cover della serat a ( una
deliziosa Heart Of Gold t rat t a dal m onum ent ale Harvest di N e il You n g) : t ut t i sem brano
guardarsi at t orno com piaciut i, com preso il sot t oscrit t o che lancia un segno d int esa all am ico
Marco posizionat o appena qualche m et ro più in là. Si va avant i con Every Pat h, My Bram bles e
The Ocean per arrivare infine alle m eravigliose The Rifle, Oh! My Mam a e Age Old Blue che
lentamente ci conducono alla fine dello spettacolo. Ma sarà The Pirat e s Gospel, accompagnata dal
bat t it o di m ani degli spet t at ori, a chiudere definitivamente l esibizione rom ana della folk singer
st at unit ense. Un personaggio da annoverare, fin da ora, negli annali della popular m usic alla v oce
Lady Div ine .
Lu ca D Am br osio
ML 43
musicletter.it
update n. 66
live review
ARTIST: GODS OF METAL 2009
LOCATION:
Monza, Stadio Brianteo
DATE: 27- 0 6 - 2009
WEBSITE:
www.godsofmetal.it
Logo ufficiale
I l più fam oso fest ival di m et allo pesant e d I t alia è t ornato ancora una volta a calcare il prato verde
dello st adio Briant eo di Monza; la t redicesim a edizione del Gods of Met al ha rinnovat o la form ula
della
due giorni
arricchendola però col doppio palco, soluzione che di fat t o ha perm esso di
lim it are al m assim o i t em pi m ort i t ra un set e l alt ro. Avendo assist it o solo alla dat a del 27 riferirò
della st essa, della sua indiscut ibile buona riuscit a com plessiva e dei suoi t ant i frangent i posit iv i;
insom m a, cert am ent e t ant e luci m a anche qualche om bra che m i spinge a m uovere, a chi di
dovere, t re piccoli quesit i det t at i da un cert o disappunt o: 1) con quale senso del rispet t o una
band sem inale e t rent ennale com e i Voivod è st at a cost ret t a a suonare sot t o il sole di
m ezzogiorno alla st regua di un gruppo emergente? 2) è davvero edificant e per la scena t ricolore
cont inuare a far aprire la kerm esse a band it aliane che devono accont ent arsi di quindici/ vent i
m inut i ot t enendo solt ant o di effet t uare una sort a di soundcheck per i gruppi successiv i, davant i a
pochi int im i?; 3) è accet t abile che m algrado lo spiegam ent o di m ezzi e addet t i, t ut t e, ripet o t ut t e
e ribadisco t ut t e le band in cart ellone abbiano soffert o ( chi più, chi m eno) di evident i problem i
t ecnici e audio di varia nat ura? Ok, non fa nient e, non aspet t erò rispost e che non arriveranno, al
contrario ne approfit t erò per confessare candidam ent e di aver badat o con una cert a dist razione
alla program m azione m at t ut ino/ pom eridiana, fat t e salve le due m ezz ore a cura dei suddet t i
Voivod e del buon rock n roll dei Ba ck ya r d Ba bie s
Che volet e? L et à non è più quella di una
volt a, le forze vanno cent ellinat e e io l ho fat t o dedicandom i anim a e corpo alle ult im e quat t ro
esibizioni in program m a. I Queensrÿche, croce e delizia di una m olt it udine di fan, sono st at i
prot agonist i di una carriera prat icam ent e div isa in due; la prim a, la preferit a dal vecchio zoccolo
duro di aficionados, quella degli esordi e della m at urazione culm inat a con due capolavori assolut i
( Operation:Mindcrime ed
Empire)
e
la
seconda,
quella
delle
cont am inazioni
e
delle
sperim ent azioni, seguit a con più int eresse da chi ha im parat o a conoscere la band di Seat t le a
part ire dagli anni Novant a in poi. A prescindere dalla prest azione di un Ge off Ta t e in gran form a
e com pagni ( t ecnicam ent e inappunt abile, precisa, solida e convincent e) , la reazione del pubblico
può essere riconducibile alla considerazione di cui sopra. Tut t i infat t i hanno seguit o il loro show
con m olt a at t enzione, uno spet t acolo che all inizio ha dat o spazio all ult im a produzione ( piazzanfo
anche una vecchia e m it ica Walk in t he shadows) sublim andosi in un crescendo che ha m esso
davvero d accordo t ut t i, ripescando nel finale t re gioielli dell era Empire, vale a dire Best I can,
Jet cit y wom an e una favolosa t it le t rack. Sint om at ica l afferm azione di uno sconosciut o fan che
m i ha
beccat o
a cant are ad alt a voce nella part e finale del set :
Non c è un cazzo da fare,
devono suonare quest a roba per farci t ut t i felici . Beh, probabilm ent e è davvero così. Archiviata
con soddisfazione la performance dei Queensrÿche è st at a la volt a di un alt ra band at t esissim a, i
Tesla.
ML 44
musicletter.it
update n. 66
live review: gods of metal 2009
I l gruppo di Sacram ent o è st at o salut at o da un pubblico decisam ent e folt o e in vena di dargli
corda e per t ut t a rispost a ha dat o fuoco alla m iccia con le prim e due t racce t rat t e da Forever
More, la t it le t rack e I wanna live, st abilendo un feeling im m ediat o coi fan. L urlo di approvazione
per l inizio di Modern day cowboy viene st rozzat o da problem i t ecnici al basso che costringono
all int erruzione m a in pochi secondi t ut t o è rist abilit o, il brano ripart e dall inizio finendo col
risult are uno dei m igliori del set . Je ff Ke it h si è conferm at o il solit o ot t im o cant ant e e
ent ert ainer, capace di int eragire e t rascinare; la scelt a di at t ingere a piene m ani da quel
m eraviglioso pugno di hard n roll che si chiam a M e ch a n ich a l Re son a n ce poi ha fat t o il rest o,
concret izzando di fat t o l eccellent e riuscit a di un act che davvero in m olt i, com preso il sot t oscrit t o,
erano ansiosi di vedere. Ot t im i Tesla, applausi scrosciant i e m erit at issim i, senz alt ro t ra i m igliori
della giornat a. I prim i headliner in cart ellone sono st at i gli H e a ve n & H e ll, l int ensit à e il fervore
con cui erano at t esi si sono m anifest at i nell incredibile m assa che ha inv aso il prat o del Briant eo
per avvicinarsi il più possibile alla leggenda. Un ant ipat ica quest ione di dirit t i gli im pedisce di
present arsi col nom e Bla ck Sa bba t h m a quest o argom ent o port erebbe via t roppo spazio alla
descrizione della prest azione di quat t ro
non più giovanissim i
eroi del m et al ( 238 anni in
quattro), dimostrazione vivente di quanto il rock sia effet t ivam ent e l unico vero elisir di lunga vit a.
Ron n ie Ja m e s D io, a 67 anni suonat i, cant a prat icam ent e con lo st esso vigore di quando ne
aveva t rent a, t enendo il palco alla grande, in cont inuo m ovim ent o e con la riconosciut a ed
est rem a facilit à nel m anipolare e ipnot izzare il pubblico. Appena sfum at e le not e della m it ica int ro
E5150, il prim o a m et t ere piede sul palco è st at o l im m arcescibile Ton y I om my! Strameritata
ovazione per l uom o che ha invent at o l heavy m et al, con un boat o incredibile che è cresciut o
esponenzialm ent e quando le prim e not e di una st rat osferica The Mob Rules si sono abbat t ut e
com e un m acigno, per la gioia incont enibile di alm eno t re generazioni di appassionat i present i.
Brividi, pazzeschi brividi, gli st essi che hanno provocat o l arpeggio di Children of t he sea o
l adrenalina di Die young e Falling off t he edge of t he world. I brani in scalet t a t rat t i dal
nuovissimo Th e D e vil You Know si sono am algam at i decisam ent e bene con le ben più not e
piet re m iliari risalent i agli irripet ibili dischi del 1980 e 81 m a anche con una efficacissim a I , dal fin
t roppo sot t ovalut at o Dehumanizer del 1992. Heaven & Hell ( la canzone) è st at a probabilm ente
l apice del pat hos di t ut t a la giornat a, part ecipazione em ot iva dalla prim a fila all ult im o livello di
gradinat e per una versione diluit a che davvero ha st regat o t ut t i; quando ce n era già abbast anza
per lasciare t ut t i a bocca apert a, ecco che una deflagrante Neon knight s chiude m irabilm ent e uno
show pazzesco. I n quell ist ant e, la differenze di et à t ra ragazzi, giovani, adult i e chiunque alt ri
fosse accorso non avevano più senso poiché t ut t i, nessuno escluso, ci siam o rit rovat i in piedi a
spellarci le m ani. Lasciat em elo dire, io c ero! Ment re in preda all est asi m et allica annaspavo alla
ricerca di un bat t it o cardiaco decent e, m i sono accort o che era t em po di M öt le y Cr üe . Lo show
dei quat t ro losangeleni è part it o all insegna degli st raclassici, infat t i, non appena si sono
abbassate le luci, Kickst art m y heart , Wildside e Shout at t he devil hanno m andat o in visibilio la
folla accalcat a sot t o il palco. Saint s of Los Angeles, m olt o ben accolt a, è st at o il prim o episodio
t rat t o dall ult im o om onim o album in st udio e ha fat t o il paio con Mot herfucker of t he year, t ut t o il
rest o dell esibizione è st at o carat t erizzat o da brani non successiv i al 1991, quindi all epoca d oro
della ciurm a colorat a .
ML 45
musicletter.it
update n. 66
live review: gods of metal 2009
M ick M a r s, iddio lo benedica, m algrado i not i m alanni, cont inua a far ringhiare la sua chit arra,
regalando anche un breve assolo nel quale ha cit at o la hendrix iana Lit t le Wing, Vince Neil si è
concesso qualche m ast icat issim a parola in italiano m a sarebbe sbagliat o credere che t ut t o sia
andat o per il verso giust o. Quello che infat t i ha lasciat o perplessi è st at a l im pressione, invero
piut t ost o frequent e anche da part e di chi assist eva al concert o vicino a m e, che la band st esse
svolgendo sì bene un com pit ino m a senza affannarsi più di t ant o e m et t erci l anim a. Suoni
impastati, diversi problem i t ecnici, il m ixaggio inclem ent e, una scalet t a vergognosam ent e cort a e
prevedibile nonché un volum e incredibilm ent e basso hanno alquant o m inat o una perform ance
discret a m a, a m io avviso, di gran lunga inferiore a precedent i occasioni ( Toront o 2000, Bologna
2005) . I l fat t o st esso che alla fine del set il richiam o per i bis da part e dei fan sia st at o appena
t iepido, sem bra corroborare quest a im pressione e non sono rim ast o più di t ant o sorpreso quando
i Crüe hanno archiviat o il t ut t o con la sola Hom e sweet hom e. Afferm are ciò nelle vest i di vecchio
e m ai disam orat o fan è m olt o doloroso m a non m i va di raccont are frot t ole; gli Dei del Met allo,
quelli veri, (anche) oggi sono stati quattro vecchietti che fanno ancora un culo così a tutti!
Manuel Fiorelli
ML 46
musicletter.it
update n. 62
altri percorsi: libri
DAVID BODANIS
E=mc2
A Biography of the World's Most Famous Equation
Mondadori, 2001
di Ilario La Rosa
Quando siam o sdraiat i in spiaggia in una bella giornat a d est at e, se il periodo lo consent e,
apprezziam o in pieno il calore che il sole riesce a inv iare sulla superficie t errest re da una dist anza
di circa 150 m ilioni di km . Preda di t ale com piacim ent o, probabilm ent e in pochi si chiederanno
quale sia la font e di una quant it à di energia così im ponent e. Ai fini della present e t rat t azione,
viceversa, proprio t ale quesit o ci consent e di int rodurre l argom ent o t rat t at o nel libro di Dav id
Bodanis, m at em at ico t eorico e collaborat ore dell em it t ent e inglese BBC, not a agli appassionat i di
t ut t o il m ondo per la produzione di docum ent ari e t rasm issioni a carat t ere scient ifico di grande
qualit à. I n effet t i, ogni secondo, all int erno del nucleo della nost ra st ella, m olt i m ilioni di
t onnellat e di I drogeno si t rasform ano in Elio, t ram it e una reazione t erm onucleare, in cui da
quat t ro at om i di I drogeno se ne form ano due di Elio. Quest a afferm azione pot rebbe sem brare
banale, se non fosse che la m assa dei quat t ro at om i di idrogeno, il reagent e, non è esat t am ent e
uguale a quella dei due at om i di Elio, il prodot t o finale, m a ne differisce in ragione dello 0,7 %
( m assa com plessiva pari a 4 unit à at om iche per gli at om i di I drogeno cont ro 3,997 per quelli di
Elio). Dov è finit a la m at eria m ancant e? Può essere scom parsa nel nulla
ovviam ent e no. I n
2
nost ro aiut o a quest o punt o giunge l equazione di Einst ein E = mc , cont enut a nella t eoria della
relat ivit à rist ret t a, del 1905, not a anche nel Guinness dei prim at i com e l equazione più fam osa al
m ondo. I n t ale equazione com pare com e prim o t erm ine l energia E, che risult a uguale alla m assa
M, m olt iplicat a per la velocit à della luce C elevat a al quadrat o. Ovvero, quando si verifica
l annullam ent o di un unit à di m assa, com e accade nel sole, il risult at o finale è la produzione di
una quant it à di energia corrispondent e, m aggiorat a però in ragione di un fat t ore pari a 1166
m iliardi ( la luce viaggia a 300.000 km / sec, ovvero 1080 milioni di km/h). Si tratta di una quantità
im m ensa, che spiega l origine del calore che irradia il nost ro pianet a e t ut t o il sist em a solare,
sebbene con different i int ensit à. L esem pio appena descrit t o rappresent a una delle t ant e
applicazioni dell equazione di Einst ein, che è com unque present e in m olt i alt ri processi fisici a noi
m olt o fam iliari. I l libro di Dav id Bodanis, t racciando un affresco della v it a di Albert Einst ein e, più
in generale, della scienza del XX secolo, narrando anche num erosi aneddot i poco not i riguardant i
le v icende personali del grande scienziat o, ci int roduce nel m ondo della fisica t eorica, descrivendo
t ut t e le im plicazioni che l equazione di Einst ein ha avut o nell evoluzione della ricerca scient ifica e
non solo.
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I nfat t i, non t ut t e le applicazioni di t ale equazione hanno avut o riflessi puram ent e t eorici nel
progresso della fisica; al cont rario, lo st udio delle reazioni di fissione nucleare, com e quelle in cui
sono coinvolt i at om i di uranio, in cui avviene appunt o l annullam ent o di una piccola quant it à di
m assa, ha avut o un im port anza cruciale nella produzione di energia per uso quot idiano, com e nel
caso delle cent rali nucleari ( reazione cont rollat a) , o nello sv iluppo della bom ba at om ica ( reazione
accelerata). Tut t a la part e cent rale del libro è dedicat a ai t ragici avvenim ent i che condussero,
durant e la Seconda Guerra Mondiale, alla ricerca sem pre più sfrenat a e com pet it iva dell innesco
della reazione di fissione nucleare nell at om o di Uranio e nel cont rollo dell im m ensa quant it à di
energia che ne sarebbe scat urit a. I due blocchi in guerra, da una part e la Germ ania, dall alt ra gli
alleat i ed in part icolare gli am ericani, im piegarono uom ini, m ezzi e grandi quant it à di denaro per
giungere ad un risult at o, un t ragico risult at o. La st oria ci dice che furono gli am ericani, art efici del
celebre proget t o Manhattan, a riuscire a cost ruire per prim i la bom ba at om ica e, purt roppo, a
ut ilizzarla ad Hiroshim a e Nagasaki. Albert Einst ein non part ecipò a t ale proget t o, era spavent at o
da t ali sviluppi, anche se per prim o inviò una let t era al president e Roosevelt av vert endolo del
fat t o che i t edeschi st av ano lavorando alla cost ruzione di quella che sarebbe divent at a la bom ba
at om ica. La let t era di Einst ein m ise in guardia il governo am ericano, che incaricò appunt o un
team di scienziat i di m et t ersi la lavoro per realizzare per prim i t ale ordigno; nell equipe del
proget t o erano present i alcuni dei più fam osi fisici del t em po, t ra cui anche l it aliano Enrico Ferm i.
I l libro narra in m aniera avvincent e t ali avvenim ent i, com e un rom anzo, in cui però ogni event o
rappresent a una t est im onianza st orica di fat t i realm ent e accadut i, che hanno cont ribuit o a creare
l odierna civ ilt à occident ale, con t ut t e le sue cont raddizioni. La narrazione procede spedit a, in
equilibrio t ra il rigore della t rat t azione scient ifica, di cui l aut ore dim ost ra grande padronanza, ed il
succedersi delle v icende st oriche che hanno carat t erizzat o il periodo in cui le scopert e sono st at e
realizzat e. Nel libro vengono inolt re descrit t e nel det t aglio l am bient e e le v icende personali di
t ut t i i prot agonist i, t ra cui i principali scienziat i del t em po, evidenziando le m odalit à e le
vicissit udini che hanno carat t erizzat o il raggiungim ent o di grandi t raguardi della scienza e della
tecnica grazie alle applicazioni della celebre equazione di Einstein.
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EDGAR ALLAN POE
The Cask of Amontillado
Creative Education, 1846
di Marco Archilletti
I l prot agonist a inv isibile del raccont o è un v ino delizioso e raro, esca perfet t a per la discesa del
nobile Fort unat o nella cat acom ba definit iva. L'alcool era una delle ossessioni di Poe, così com e lo
era il m esm erism o, così com e la paura. Nella t erribile vendet t a di Mont resor, narrat ore in prim a
persona, ha un ruolo decisivo la confusione generat a dal vino già bevut o dall'alt ro durant e il
carnevale. Poe era alcolizzat o, non beveva per gust o m a per scacciare i fant asm i che lo
angosciavano. Il vino rappresenta così il mezzo per deviare la conoscenza e per annebbiare i sensi
m a ancora più pot ent e è lo shock dell'accadim ent o fat ale, t alm ent e orrendo da far t ornare t ut t a
insiem e la luce della ragione al pur ubriaco Fort unat o. Alt ro m archio di fabbrica negli scrit t i di Poe
è la v it a m urat a, inev it abilm ent e seguit a dal buio e dalla m ort e. La scrit t ura lineare ed essenziale
rende ancora più cent rale il m ot ivo della st oria: la discesa. Quella della vit t im a verso una fine
annunciat a m a com presa t roppo t ardi a causa dell'ingordigia e del delirant e senso di sicurezza;
quella m orale del carnefice che, lont ant o dalla fest a e dalla folla, com pie un gest o di esagerat a e
t errificant e m alvagit à con la scusa di un'offesa da vendicare. I l raccont o vive anche di suoni,
quelli chiassosi del carnevale e quelli grot t eschi del dialogo t ra i due che si avvicinano
fragorosam ent e al presunt o barile di sherry; quelli preoccupant i della t osse di Fort unat o che,
invasat o, t ira drit t o verso l'epilogo e quelli devast ant i delle sue urla una volt a incat enat o; infine il
suono agghiacciant e del t int innio di cam panelli provenient e dal vest it o da giullare indossat o dalla
vit t im a. I l v ino, net t are così m usicale ed elet t rizzant e, favolosa form ula m agica cont ro la noia,
rivela il suo lat o oscuro ergendosi ad arm a evanescent e m a più let ale di un colt ello. Tut t o accade
rigorosam ent e al buio, int eso com e m ancanza di luce e com e m ancanza di lucidit à m a anche
com e m ancanza di buoni sent im ent i. Allora com e oggi il m ondo fa paura perché il m ale è
incont rollabile e perfino norm ale:
Poe raccont a in prim a persona e si m et t e nei panni
dell'assassino compiendo un atto di umiltà e cercando così di esorcizzare la possibilità di crollare e
di perdere ogni barlum e di equilibrio. Quell'equilibrio che i due personaggi della st oria hanno
perso, loro sì m aledet t i, loro sì in balia del m ale, m onarca incont rast at o di quest a st raordinaria
ballata noir.
ML 49
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altri percorsi: film
RAY
Un film di Taylor Hackford
Regia di Taylor Hackford
Universal Pictures
2004 (USA)
di Luigi Lozzi
Il genere biopic è sempre difficile da portare sul grande schermo e le cose si complicano ancora di
più quando si t rat t a di raccont are le vicende di m usicist i e cant ant i cont em poranei: quello che a
m io avviso rende Ray , biografia della v it a di Ray Charles, t ra i più riuscit i è anzit ut t o la perfet t a
ident ificazione che Jam ie Foxx ( prem iat o non a caso con l Oscar per la Migliore I nt erpret azione
Maschile; la voce nelle esibizioni è quella delle regist razioni originali di Ray) inst aura con il
personaggio
ricordiam o che lo st esso Charles è st at o consulent e del film sulla sua vit a;
affiancando l at t ore in un ut ilissim o t raining, ed è m ort o qualche t em po prim a ( il 10 giugno 2004
a 74 anni) che quest i uscisse sugli scherm i am ericani - ; vederlo m uoversi con gli st essi gest i
sincopat i di Ray è qualcosa che difficilm ent e dim ent icherem o. Un alt ro elem ent o a favore è che la
figura di
The Genius
non ne esce beat ificat a, anzi vengono sot t olineat i, al di là dello
st raordinario t alent o art ist ico, alcuni aspet t i non proprio edificant i della sua vit a; com e il
t radim ent o per denaro consum at o ai danni della At lant ic, l et ichet t a che lo aveva scopert o e
lanciat o alla fine dei
50, e quello reit erat o ( parliam o di corna) nei confront i della m oglie
(numerose amant i e dodici figli sparsi un po dappertutto). Lo stesso Ray Charles aveva approvato
il proget t o: " Non voglio che m i raccont iat e com e un uom o rinsavit o
diceva - , io non sono m ai
st at o un sant o. Rest it uit em i l'anim a, m a raccont at e pure t ut t e le cosacce che ho fat t o e anche il
m io sugar, l'eroina. Però raccont at e anche che ho fat t o cost ruire asili e scuole di m usica per i
ragazzi poveri che venivano respint i sugli aut obus per il colore della pelle: c'è ancora t ant o
razzismo". Una personalit à, la sua, cont roversa, geniale m a piena di cont raddizioni: il t radim ent o
cost ant e della m oglie e la dipendenza dall eroina, i guai con la giust izia e il pesante senso di colpa
per la m ort e del frat ellino, annegat o sot t o i suoi occhi senza che pot esse far nulla; Ray ci viene
raccont at o com e in un lungo viaggio, dalla cecit à che lo colpisce all et à di set t e anni ( per un
glaucom a) al m om ent o in cui decide di recarsi ( ha soli 17 anni, nero e povero) a Seat t le a bordo
di un Greyhound senza sapere di port are addosso i germ i che daranno un im port ant e svolt a alla
black m usic con quel m ix di soul, rhyt hm n blues, j azz, gospel e count ry. Le sue canzoni
appartengono oramai alla storia della musica.
ML 50
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framme nti di cinema rimosso: sesta parte
SAYAT NOVA (Il colore del melograno)
Un film di Se r ge j Pa r a d
Regia di Se r ge j Pa r a d a n ov
a n ov
Armenfilm
1969 ( Armenia)
di Nicola Pice
La biografia del poet a arm eno Say at Nova vissut o nel '700 segna per il suo aut ore - Sergej
Parad anov
l'inizio di un calvario di censure e vessazioni che culm ineranno nel 1974 con
l'accusa di furt o e om osessualit à e la condanna a cinque anni da t rascorrere in un cam po di
riabilit azione.
Sayat Nova
( I l colore del m elograno è il t it olo in lingua it aliana) v iene
im m ediat am ent e m esso al bando dai dirigent i del part it o com unist a perchè non conform e ai
canoni del realism o russo e affidat o a Sergej Jut kevic che lo rim ont erà nel t ent at iv o ( inut ile) di
renderlo fruibile ( uscirà nel '71 e sarà di nuovo sequest rat o) . L'opera di Parad anov è il risult at o,
infat t i, di uno sperim ent alism o v isiv o e di un lirism o profondo che ha pochi uguali nella st oria del
cinema. È un film che al cont em po affascina ed irrit a per la sua int rinseca diversit à: per lo
sconcert ant e sforzo, cioè, di rendere concret a l'idea di un cinem a im perniat o sui canoni est et ici
dell'im m obilit à o, com unque, dell'esasperant e lent ezza. L'aut ore predispone le inquadrat ure com e
fossero dei quadri ( figurat ivam ent e int esi) in cui siano circoscrit t e le lim it at e azioni dei
prot agonist i sfarzosam ent e vest it i. Le scene si susseguono in un ordine che rievoca gli at t i
cronologici del poeta armeno: dall'infanzia agli anni trascorsi presso la corte del re della Georgia a
Tiflis, all'erem it aggio in convent o, alla fuga dalla guerra fino alla vecchiaia che vede il rit orno a
Tiflis e la m ort e avvenut a per m ano delle t ruppe t urche. La m essinscena di Parad anov è m arcat a
da una rarefazione così int esam ent e sobria da risult are presocchè inesit ent e: la m acchina da
presa, infat t i, è st at ica per t ut t a la durat a del film salvo rare eccezioni alt ernando prim i piani a
piani t ot ali. Gli at t ori occupano già il cam po ( della ripresa)
o più raram ent e di profilo
inquadrat i prevalent em ent e di front e
im pegnat i nell'esecuzione lent issim a di gest i ierat ici che rim andano
all'oscuro sim bolism o di una rit ualist ica ignot a e che appaiono com e graziose com posizioni di
tableaux vivants: messinscena che equivale, pertanto, a messa- in- quadro quasi che il film sia una
t avolozza anziché un luogo d'azione. Parad anov rappresent a con il suo rigore ascet ico di st am po
bressoniano ( m a pot rem m o rilevare una corrispondenza anche con l'opera di Ozu) la m et afora di
una cont rapposizione al realism o socialist a soviet ico e alla ret orica del suo didascalism o
biografico. I l com pit o del poet a ( e analogicam ent e quello del regist a) è quello di esprim ere la sua
art e nella più t ot ale solit udine e solennit à espressiva, segnat o da un dest ino di rinuncia al m ondo
( per ben due volt e Sayat si rifugia in un m onast ero) e soprat t ut t o in un m ut ism o verbale
rot t o
t alvolt a da bisbigli o fram m ent i di poesie in arm eno o georgiano - che faccia em ergere con
prepot enza la forza delle im m agini. Parad anov sarà liberat o nel '77 m a il regim e gli im pedirà
( com e aveva fat t o per il surrealist a
Gli affreschi di Kiev ) la realizzazione di produzioni
cinematografiche internazionale relegandolo, purtroppo, nel limbo di lavori di più corto respiro.
ML 5 1
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framme nti di cinema rimosso: sesta parte
DILLINGER È MORTO
Un film di Marco Ferreri
Regia di Marco Ferreri
Pegaso Film
1969 (Italia)
di Nicola Pice
Pochi aut ori cinem at ografici sono riuscit i com e Marco Ferreri a rarefare la narrazione spingendola sui
binari dell'ast razione e dell'assurdo. " Dillinger è m ort o" cost it uisce l'esem pio più riuscit o e coerent e di
un'est et ica che rinnega la logica degli event i ( e, dunque, della st oria) e della ragione in un cont inuum
con lo sconquasso ideologico del '68 ( in cui il film nasce e si sviluppa) dove t ut t o ciò che era " senso
com une" è m ort o per rinascere sot t o alt re form e. Ferreri sceglie com e at t ore Michel Piccoli, espressivo
nella sua freddezza e at onicit à, per sost enere il volut am ent e fragile im piant o del film e condurlo alla
sua inconcludent e fine . L'inizio è subit o agghiacciant e: l'ingegnere che fabbrica a Rom a ( m a pot rebbe
essere qualsiasi cit t à) m aschere ant igas, annoiat o dalle chiacchere del suo collega, decide di t ornare a
casa cam m inando per st rade anonim e e vuot e. Una volt a giunt o decide di snobbare la cena
preparat agli dalla m oglie che dorm e in cam era da let t o cucinando con lent i m ovim ent i st ereot ipat i un
risot t o in cucina dove la t elevisione t rasm et t e le solit e st upidaggini. Rovist ando in un ripost iglio t rova
una vecchia pist ola avvolt a in un giornale degli anni Trent a che annuncia la m ort e di Dillinger: la
sm ont a, la rim ont a, la ingrassa rim et t endola in funzione. Proiet t a sul m uro i film ini girat i durant e le
vacanze in Spagna m im andone le im m agini. Va in giardino con un cocom ero gelat o poi, d'im provvisio,
sale nella st anza della cam eriera inducendola a un raffinat o gioco erot ico. Riprende la pist ola, la
dipinge con pois bianchi e rossi fingendo di sparare agli oggetti e, davanti allo specchio, a se stesso. Fa
passare un serpentello di gomma fra le cosce della moglie assopita, le mette un cuscino sulla testa e le
spara t re colpi. Al m at t ino decide di abbandonare la sua bella casa kit sch prendendo da un casset t o i
gioielli. Si dirige verso il m are dove scorge un veliero dal quale i m arinai st anno calando in acqua il
corpo del cuoco m ort o da poco: lo raggiunge a nuot o e si present a al capit ano- propriet ario che è una
procace ragazzina. Gli vengono sot t rat t i i gioielli e si decide che sarà il nuovo cuoco: dest inazione
Tahit i. I l nucleo di un film in cui le parole lat it ano alla pari delle relazioni e dei sent im ent i um ani è
cost it uit o dagli ogget t i e dai m ovim ent i che invadono il t em po e lo spazio e che sono addensat i e
racchiusi nelle form e del piano sequenza avvolgent e e nelle panoram iche com binat e in un incessant e e
sfiancante movimento della macchina da presa che insegue e che stringe il protagoniste e lo spettatore
in un angolo senza via d'uscit a. Non accade nulla: solo successione cronologica di azioni m eccaniche,
nem m eno l'am ore o l'assassinio perchè si m uove solo l'occhio della m acchina da presa. L'ingiuria
im placabile di Ferreri cont iene un'analisi algida e spiet at a sull'oppressione della vit a borghese
dovunque le im m agini possano riprodurla: nel cinem a, nella t elevisione, nella pit t ura. La prova sono i
colori vividamente kitsch della casa che si mescolano con i colori del superotto girato in vacanza e con i
docum ent ari t v, con le present azioni idiot e del film sul piccolo scherm o: un pat chwor k inquiet ant e,
segno im placabile dell'assurda insensat ezza della vit a che si replica m eccanicam ent e. I nquiet udine e
indifferenza che generano smarrimento, disperazione e vert igine. È st at o sem pre così nel cinem a
" diverso" di Ferreri. L'ipot esi del t eorem a era che Dillinger fosse m ort o: la dim ost razione inelut t abile è
che se si vuole sopravvivere non resta che partire verso altri lidi.
ML 5 2
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framme nti di cinema rimosso: sesta parte
LA VIA LATTEA
Un film di Luis Buñuel
Regia di Luis Buñuel
Greenwich Film production/Fraia Film
1969 (Francia)
di Nicola Pice
Quando vede la luce "La via lat t ea" ( 1969) , Luis Buñuel è uscit o già da qualche anno da una lunga
st agione m essicana. Lo avevano invit at o nel suo paese dopo t rent 'anni di assenza per dim ost rare
quanto fossero benevoli nei confronti dell'acido surrealista. E il vecchio dissacratore sessantenne aveva
ricom inciat o a provocare senza risparm iare nessuno. " Viridiana" , palm a d'oro a Cannes nel '61, scosse
un paese narcot izzat o dalla dit t at ura. Lo scandalo fu fort issim o: sesso e capit alism o ridicolizzat i
im piet osam ent e. Franco ne im pedì la circolazione cost ringendo Buñuel a ripiegare in Messico per
t rovare i finanziam ent i per produrre lo st raordinario " L'angelo st erm inat ore". Da quel m om ent o in poi i
film dell'aragonense saranno una sequenza di capolavori prodot t i prevalent em ent e nella Francia
libert aria con qualche aiut o di est im at ori it aliani. I l pellegrinaggio franco- iberico di Pierre e Jean ( uno
laico, l'alt ro credent e) è l'espedient e narrat ivo ( m olt o poco lineare vist e le bizzarrie regist iche) con cui
Buñuel m et t e in scena il più at roce, sarcast ico, velenoso, feroce " j è accùse" nei confront i
dell'ist it uzione religiosa. I l raccont o delle eresie st oriche e delle relat ive persecuzioni non solo ha lo
scopo di dim ost rare l'assurdit à di qualsiasi dogm a religioso m a anche di qualsiasi presa di posizione
che abbia le carat t erist iche dell'assolut ezza. Evident e m et afora - anch'essa - del disprezzo che la
cult ura ufficiale aveva all'inizio riservat o al surr ealism o bunueliano degli esordi, crit icandone le
incoerenze st ilist iche, salvo poi farne un m art ire della censura franchist a. I l piglio da apologo buffo
oscilla in cont inuazione fra il sarcasm o e lo st upore irrident e e dissacrat orio: il m ait re di un rist orant e
discut e col personale della duplice nat ura di Dio così com e in precedenza in un'alt ra locanda un pret e e
un ufficiale avevano par lat o della t ransust anziazione, le scene dei m ist eri divini del cat t olicesim o
scorrono t ra la scena di un'orgia e st raniant i annunci di nascit e fut ure, in un sot t erraneo De Sade
spiega il senso della vita ad una ragazzina, in un collegio di Bordeaux i bambini del catechismo recitano
anatemi mentre Jean immagina la fucilazione del papa e, tra un duello fra un giansenista ed un gesuita
e una feroce querelle sulla t rinit à... appare la Madonna. Con quest o film - e in m aniera definit iva l'aut ore rinnega il proprio background religioso e nello scont ro inevit abile t ra due oppost e
" welt schaung" , sem bra fornirci una visione del m ondo non solo lucidam ent e nichilist a m a serenam ent e
disincant at a. L'abiura per una dot t rina che ha m ist ificat o la realt à provocando anche dolore e
oppressione - anello di congiunzione con il pot ere più bieco - non im plica, però, il disprezzo di Buñuel
per il nat urale ed um ano senso del sacro che è piut t ost o ricerca essenziale di una felicit à che è e deve
essere dent ro di noi. Non m ancano le provocazioni sulfuree, gli sberleffi surrealist i, gli st ep logicot em porali, le cont raddizioni perchè lo sviluppo del film si basa sul paradosso inserit o di volt a in volt a
negli episodi per capovolgere quel che afferm a il senso com une. Durant e un t em porale, ad esem pio, i
due chiedono a Dio di fornire una prova della sua esist enza incenerendoli... m a non accade nulla, una
volt a, però, giunt i al copert o il fulm ine arriva: in r it ardo. Ci affascina, ci conquist a, ci lacera dent ro. Ci
colpiscono i consuet i exploit regist ici perchè qui t ut t o è " t ecnicam ent e" m eraviglioso: i m ovim ent i di
m acchina or a lent i ora nervosi del celebre operat ore Gabriel Figueroa, il m ont aggio perfet t o, la
fot ografia di Christ ian Mat ras im post at a sui t oni br uni e grigi e su im provvise accensioni che rom pono
l'omogenietà del complesso.
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