I giornalini migliori d`Italia? Quelli del Bertolucci e
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I giornalini migliori d`Italia? Quelli del Bertolucci e
27 MERCOLEDÌ 16 MARZO 2016 ANNIVERSARIO LA STORICA SCUOLA CATTOLICA SEMPRE AL PASSO CON I TEMPI Laura Sanvitale: 145 anni più 20 II La scuola primaria e secondaria di primo grado «Laura Sanvitale», con sede in viale Solferino 25, affonda le sue radici nell’800. Infatti, prima di essere gestita dall’attuale cooperativa sociale «Scuola Cattolica», fu diretta dalla Congregazione delle Figlie della Croce, nata in Francia negli anni successivi alla rivoluzione. Le Figlie della Croce arrivarono a Parma dalla Francia nell’aprile del 1851. Le prime attività affidate alle suore furono gli Asili della Ghiaia, per l’educazione dei bambini. Le suore Figlie della Croce presero il soprannome di «Suore di San Carlo» dalla casa e annesso Oratorio che, dopo il loro arrivo a Parma, le ospitarono per i primi anni. Nel 1853 l’attività si allargò con la direzione di una prima e seconda classe gratuite, affiancate da scuo- le a pagamento e da corsi di lingua francese. Si aggiunsero, dopo pochi anni, scuole di lavoro per ragazze povere e scuole per ragazze di ceto superiore, orfanotrofi a Sala Baganza e Soragna; collegi a Parma nei Guasti di Santa Cecilia (1881) e a Traversetolo (1896) per l’educazione cristiana della gioventù. Nel 1932-33 la scuola si trasferì a Palazzo Sanvitale, dove rimase fino al 1978, anno in cui la sede si stabilì nel seminario minore di Parma, ove attualmente risiede. Grande protagonista in quei decenni fu suor Albina, preside sino alla fine degli anni Ottanta, quando passò il timone al sottoscritto, prof Paolo Marenzoni. Nel 1996 la Congregazione decise di ritirarsi dopo ben 145 anni: la scuola avrebbe chiuso. Un gruppo di docenti e di genitori decise, invece, di proseguire l’opera educativa della Laura Sanvitale. E fecero nascere il 12 marzo 1996 la Cooperativa «Scuola Cattolica». Per statuto il consiglio di amministrazione deve essere formato in maggioranza da soci prestatori, docenti e non docenti della scuola. Vari docenti avrebbero potuto, allora, passare nello Stato, ma credettero nella propria scuola, dandole continuità. E fu bene: in vent’anni si sono raddoppiati i numeri sia degli allievi (da 150 a 300) sia dei lavoratori. Il personale ha portato la Sanvitale a un elevato livello di prestigio. Vent’anni di gestione «laica» non hanno, comunque, stravolto i valori originari ben esplicitati nel progetto educativo e nel piano dell’offerta formativa. La scuola, infatti, è cattolica e, nel suo operare educativo, ha continuato a ispirarsi a valori cristiani, nel pieno rispetto della gradualità e della libertà dello studente e della famiglia. L’offerta formativa spazia anche nelle proposte di attività parascolastiche, oltre al doposcuola: latino (III media), chitarra, pianoforte, canto corale, potenziamento inglese, basket, hip-hop, pallavolo, centro settembrino. La «Laura Sanvitale», dopo un primo ventennio di gestione cooperativistica, con immutato entusiasmo ed energia vuole continuare a essere un qualificato servizio di istruzione e di educazione per la comunità sociale di Parma e provincia, sotto la guida anche della prof Mirella Gonzi, nuova come coordinatrice didattica ma presente ancor prima del ’96. £ Il preside Paolo Marenzoni CONCORSO SELEZIONE DELL'ORDINE NAZIONALE DEI GIORNALISTI. LA PREMIAZIONE IN APRILE AL TEATRO DI CESENA I giornalini migliori d'Italia? Quelli del Bertolucci e del Marconi La prof Fo n t a n a : «Siamo sulla st ra d a g i u st a » . Il preside Cappellini: «Sono o rg o g l i o s o dei miei st u d e n t i » Bertolucci Gli studenti nella redazione online del liceo. Ilaria Moretti S e il buongiorno si vede dal mattino, il giornalismo parmigiano godrà di ottima salute anche in futuro. Sono infatti due i giornalini delle nostre scuole che hanno ottenuto un importante riconoscimento: si tratta del Lab Magazine online del liceo Bertolucci, e del Guglielmo, il cartaceo del liceo Marconi. 20 PREMIATI A premiarli, l’Ordine nazionale dei giornalisti. Il gruppo di lavoro «Fare il giornale nelle scuole», operante nell’ordine, ha infatti completato l’esame di circa 500 giornali. Ne sono stati premiati 20 per ogni ordine di scuola (elementari, medie, superiori) oltre a 15 online. E tra i premiati ci sono appunto anche le due testate di casa nostra, a cui dedichiamo un articolo ciascuno in questa pagina. «Già in passato avevamo vinto il premio con l’edizione cartacea - dice l’insegnante del Bertolucci Silvia Fontana a nome di tutta la squadra - e il fatto che un nuovo riconoscimento arrivi al nostro esordio on-line ci dà la carica e ci dice che siamo sulla strada giusta». Soddisfatto anche il preside del Marconi Adriano Cappellini per il successo del «Guglielmo», già selezionato in passato per altri concorsi. «Mi inorgoglisce il lavoro che fanno i nostri ragazzi - ha detto il preside Cappellini -: continuano a dimostrare la loro capacità di mettere insieme in modo fertile due anime della cultura, quella scientifica e quella umanistica». Quest’anno la manifestazione di premiazione si svolgerà al teatro Alessandro Bonci di Cesena il 20 e il 21 aprile con la partecipazione del presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Enzo Iacopino e di alte personalità del mondo delle istituzioni e del giornalismo. Il concorso nazionale «Fare il giornale nelle scuole» è giunto alla sua tredicesima edizione ed è promosso dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. £ Marconi Il gruppo degli autori del «Guglielmo» al lavoro. Il Lab Magazine online: «Il Guglielmo»: in 35 un capo per ogni sezione al lavoro in redazione II Prendi una sana dose di curiosità, aggiungi preparazione, attenzione alle nuove tecnologie e impegno. Infine, innaffia il tutto con la passione per la scrittura. Il risultato finale? La frizzantissima redazione del nuovo Lab Magazine online del liceo Bertolucci: una ventina di ragazzi in pianta stabile più una serie di «compagni di scuola-freelance» che collabora di volta in volta. Tanti studenti impegnati, dunque, per dare vita a questo giornale che naviga nel grande mare di internet. E che non ha paura di prendere il largo: qui non si trattano solo gli argomenti legati al mondo della scuola, ma anche l’attualità, le innovazioni, le sfide del futuro. Per capire che la finestra è sempre aperta su ciò che accade all’esterno, basta sfogliare le sezioni del magazine: creatività, cultura, digital, international, mondo, scuola, scuola-lavoro, società. L’intento è quello di avere un «caporedattore» per ogni sezione e fare in modo che i ragazzi, confrontandosi tra loro, possano correggersi le bozze da soli. Certo, l’ultima parola spetta sempre ai prof di lettere Silvia Fontana, Francesco Cattellani, Roberta Campanini e Maria Borelli: sono loro a dare l’ok alla pubblicazione dei pezzi che vengono caricati direttamente dai ragazzi sulla piattaforma digitale. «Ma l’obiettivo - ripetono gli insegnanti - è quello di rendere i nostri studenti il più possibile autonomi». Che sia così lo si comprende in cinque minuti: basta osservare gli studenti all’opera nell’open space della scuola (il red point dove hanno l’access point a internet in fibra) per la loro riunione mensile. «Il nostro metodo di lavoro? Ci viene un’idea, la annotiamo, la rielaboriamo, stendiamo un pezzo su word e, infine, lo carichiamo», rispondono pronti i giovanissimi giornalisti. E le idee qui non mancano: ad esempio c’è Alessio, che fa le recensioni cinematografiche e ha proposto di intervistare critici e registi di passaggio in città; o Mattia, che si interessa delle tematiche ambientali. Matteo e Saverio si occupano della sezione digitale: «Ora stiamo trattando il tema delle videocamere ad alta velocità: troviamo che la cosa più difficile sia semplificare, ossia passare da un linguaggio tecnico a uno più accessibile, senza snaturare i contenuti». Jacqueline ed Ester stanno scrivendo un pezzo sullo Spazio giovani, il consultorio dell’Ausl che hanno visitato con la scuola. Luca, invece, è un appassionato di temi culturali. Giovani menti in fermento, insomma, vulcani di idee in eruzione continua. «Stiamo anche pensando di pubblicare video o mp3 di canzoni scritte dai ragazzi del liceo musicale - aggiungono i prof -: puntiamo su di loro anche per avere dei critici in materia». Tutto bello, dunque, ma non tutto semplice. Lo sanno bene i docenti: «C’è la difficoltà di aggiornare tutto, dato che avviene giornalmente. Noi insegnanti siamo sempre in contatto, anche la domenica, tramite whatsapp. Capita che arrivino messaggi con cui qualcuno informa gli altri che alla televisione hanno parlato di un certo argomento che potrebbe interessarci…». Insomma, anche i prof cercano di stare sul pezzo: «Poi il "palinsesto" lo scriviamo sulle tovagliette di carta del bar all’angolo, l’Arci Indomita, dove noi quattro ci troviamo con Leonardo Barbarini, il tecnico programmatore, di Officine on/off», sorridono. Tornando ai grandi protagonisti, gli studenti, l’idea è di coinvolgere anche quelli del progetto di alternanza scuola-lavoro. «Il bello - concludono i prof - è vedere ragazzi di classi diverse uniti. Per chi è curioso e ama scrivere, il magazine è un modo per mettersi alla prova e farsi conoscere attraverso le parole o le immagini». Vedere per credere (http://magazine.liceoattiliobertolucci.org/). £ I.M. Porta il nome del grande scienziato a cui è intitolato il liceo e la firma di tantissimi ragazzi, tutti quelli che si sono avvicendati nel tempo per dare forma, contenuti e vita alle sue pagine. «Il Guglielmo», il giornalino degli studenti del Marconi nato nel 2005, continua a navigare con il vento in poppa e a regalare soddisfazioni. Tra i 30 e i 35 i ragazzi impegnati mediamente nel progetto, che sotto la guida dell’insegnante di lettere Elisabetta Baruzzo danno alle stampe tre edizioni all’anno, distribuite gratuitamente. La macchina è ben rodata: il giorno di ritrovo è in biblioteca il venerdì nel primissimo pomeriggio. «I ragazzi - spiega la prof - mi consegnano i testi dei loro articoli salvati su una chiavetta e, dopo che li ho corretti, li inviano per e-mail alle compagne Giulia e Giorgia, incaricate di raccogliere tutto il materiale e suddividerlo pagina per pagina». Quindi la palla passa a un’altra Giulia, che si occupa del «montaggio», svelandone i segreti a Lorenzo, lo studente che dovrà prendere il suo posto il prossimo anno quando lei, oggi in quinta, non ci sarà più. Ma al di là degli aspetti tecnici, fondamentali, ad appassionare questa piccola grande redazione sono i contenuti. Otto le pagine del Guglielmo: nella prima spicca l’argomento principale (nel numero di dicembre, ad esempio, c’era una riflessione sul pacifismo), la seconda di solito è dedicata all’istituto, la terza alla scienza e alla tecnologia. Poi ci sono le pagine sulla cultura e la società con pezzi anche in lingua (francese, inglese, spagnolo e tedesco), recensioni di libri, canzoni e film. Quindi spazio al diario di viaggio e al capitolo creatività: testi ma anche vignette. Dulcis in fundo (di nome e di fatto, la rubrica si chiama proprio così), la ricetta di un dolce corredata della sua storia. Un’offerta completa, dunque, per un giornalino cresciuto negli anni, nato sull’onda del successo: dopo aver partecipato con II ottimi risultati al concorso «Scuola di giornalismo» indetto dal nostro quotidiano e da Cariparma, i ragazzi sentirono l’esigenza di avere un proprio giornalino. Fu così che uscirono i primi numeri. «Decidiamo insieme ai ragazzi, che provengono sia dallo scientifico che dal linguistico, come costruire Il Guglielmo di volta in volta», spiega la Baruzzo. «Ognuno propone le proprie idee e poi si sceglie l’argomento più interessante», aggiunge Pietro, uno dei redattori. A volte la decisione non è semplice: «A questo punto si vota per alzata di mano», sorride la prof. E così il giornale si trasforma nel corso degli anni: «Cambia insieme agli studenti», evidenzia l’insegnante. Ma gli obiettivi restano sempre gli stessi: incentivare la creatività, lo spirito critico, la capacità di lavorare in gruppo, il senso di responsabilità e anche lo spirito di appartenenza alla propria scuola. Sullo sfondo, la più grande delle sfide: il futuro. Andrea è il vignettista: «Sì, mi piacerebbe farlo come lavoro o comunque restare nel campo della grafica e del disegno», ammette. A Matilde piace scrivere e pensa che «il giornalismo potrebbe essere una strada che si apre». Maria Chiara si occupa delle recensioni dei film. Il suo genere preferito? «Mi piacciono tutti. Se proprio devo scegliere, dico avventura e fantascienza». Giovanni si occupa di musica e nonostante la giovane età tra i suoi miti ci sono i Pink Floyd. Valentina, Silvia, Filippo Letizia e Marta scrivono in lingua articoli che «danno la possibilità di conoscere meglio la cultura e i fatti di attualità di altri luoghi», come ricorda Filippo. Lucrezia e Chiara sono due new entry appassionate di scrittura, mentre Bianca e Laura si occupano di «Dulcis in fundo»: «Troviamo le ricette sui libri o su internet». E poi ci sono tutti gli altri, tutti pronti a scrivere una nuova pagina della storia del «Guglielmo». £ I.M.