Il giornale di Sicilia - Confcommercio Palermo

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Rassegna Stampa
Il giornale di Sicilia
Mercoledì 8 Gennaio 2014 pagina 22
LA REGIONE CANCELLA 23 SOCIETÀ PARTECIPATE - LA "GEOGRAFIA"
ATTUALE
ENTI LOCALI. I lavoratori confluiranno nelle altre nove aziende che resteranno in vita.
Paracadute pubblico per i 76 in organico a Sicilia e-Servizi.
Cala la scure su organi direttivi, sedi, consulenze e costi di funzionamento: negli ultimi
4 anni spesi 1,1 miliardi.
Si chiude l'era della Regione imprenditrice, gli enti finiranno al dipartimento regionale
del Bilancio e avranno liquidatori scelti fra i dirigenti interni.
Si chiude l'era della Regione imprenditrice: una norma del governo regionale inserita
in Finanziaria cancella 23 società di cui Palazzo d'Orleans è socio. Cala così la scure su
organi societari, sedi, consulenze e costi di funzionamento. Gli enti confluiranno al
dipartimento regionale del Bilancio e avranno dei liquidatori scelti tra i dirigenti
interni. Il personale, circa 450 dipendenti (di cui 300 solo Italkali) in tutto, confluirà
nelle nove società che invece rimarranno in vita o resterà in servizio presso l'azienda
d'origine. Novità in vista anche per il personale di Sicilia e-Servizi, che si occupa della
rete informatica della Regione: i 76 dipendenti assunti dal socio privato e prossimi al
licenziamento, pur non avendo superato una selezione pubblica potranno transitare
alla Regione.
Le società che chiuderanno
Tra le aziende totalmente in mano alla Regione addio all'ex Cinesicilia, a Sicilia
e-Ricerca e a Lavoro Sicilia. Via anche le quote di Italkali, Mercati agroalimentari Sicilia
e Patrimonio immobiliare Spa, di cui la Regione è socio di maggioranza. Tra le altre
aziende di cui Palazzo d'Orleans ha partecipazioni minoritarie destinate a essere
cedute ci sono il Consorzio di ricerca per l'Agrobio e la pesca, il Consorzio di ricerca
trasporti navali e commerciali, il Distretto tecnologico, la società Stretto di Messina,
quella degli Interporti siciliani, Unicredit e Mediterranea holding. Sono invece già in
liquidazione (e l'iter subirà un'accelerazione) il Ciem, Info Rac, Siace Spa, Sicilia Hydro
Spa (l'unica praticamente chiusa), Sicilia e-innovazione, Terme di Sciacca e Terme di
Acireale, Società Mediterranea, Cape Spa e Quarit. L'iter dovrebbe scattare subito dopo
il via libera alla norma e la pubblicazione in Gazzetta e dovrebbe concludersi prima
dell'estate.
Il futuro del personale
Dei 450 dipendenti i circa 150 delle società che chiuderanno verranno licenziati e
trasferiti in capo alle nove società che resteranno in vita e nelle quali lavora il grosso
del personale. Sono Azienda siciliana trasporti, Servizi Ausiliari Sicilia, Sicilia e Servizi,
Riscossione Sicilia, Irfis, Sviluppo Italia Sicilia, Siciliacque, Parco scientifico e
tecnologico e Seus 118. L'emendamento dell'assessore al Bilancio, Luca Bianchi,
prevede che il personale venga licenziato e riassunto perdendo «indennità,
superminimi e trattamenti giuridici particolari che aveva nelle partecipate poste in
liquidazione». In caso di cessione quote, dovrebbero restare al loro posto i quasi 300
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dipendenti di Italkali, che si occupa di estrazione e lavorazione di salgemma.
Il risparmio sui costi
I magistrati della Corte dei Conti, guidati da Maurizio Graffeo, hanno evidenziato che,
a fronte di una produttività pressoché nulla, questi carrozzoni sono costati negli ultimi
quattro anni quasi 1,1 miliardi, soprattutto per pagare gli stipendi dei 7.300
dipendenti. Adesso verranno meno quasi tutti i costi, a partire da quelli per gli organi
societari e consulenti.
Il caso di Sicilia e-Servizi
La società che si occupa dei sistemi informatici dell'amministra-zione oggi è in
liquidazione ed è guidata da Antonio Ingroia. Il governo vuole recuperarla perché
ritenuta strategica. Ma ad oggi è una scatola vuota i dipendenti sono in capo al socio
privato, Sicilia Venture, formata dai colossi Accenture e Engineering che in base a
vecchi accordi sono prossimi alla fuoriuscita dalla società e al licenziamento dei
lavoratori. Un parere dell'Avvocatura sostiene però che i 76 dipendenti possono
transitare alla Regione pur non avendo superato una selezione pubblica, consentendo
così alla Regione di gestire autonomamente il proprio sistema informatico senza far
ricorso ai privati.
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