La qualità dell`aria nella Provincia di Vercelli

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La qualità dell`aria nella Provincia di Vercelli
La qualità dell’aria nella Provincia di Vercelli
Nel mese di marzo la classe 2° A TR ha partecipato ad un incontro con l’agenzia ARPA, l’agenzia regionale
per la protezione ambientale, nell’ ambito di un progetto di informazione e sensibilizzazione sul tema della
qualità dell’ aria. Durante l’incontro gli esperti di ARPA hanno presentato le attività principali di monitoraggio
svolte dalla agenzia sul territorio, ossia il controllo della qualità dell’acqua, dell’aria, delle condizioni
meteorologiche, del corretto smaltimento dei rifiuti, ecc.
In seguito è stata descritta nel dettaglio l’attività di monitoraggio della qualità dell’aria, che avviene tramite
stazioni di rilevamento fisse e mobili, situate nel centro della città e in periferia.
A completamento della lezione, la classe si è recata alla stazione mobile di monitoraggio situata in piazza
Cugnolio, dove sono stati illustrati i metodi di rilevazione della qualità dell’aria.
Cos’è ARPA
L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte è un ente pubblico che opera nel campo
della previsione, prevenzione e tutela ambientale. Essa gestisce il Sistema regionale di rilevamento della
qualità dell’aria, garantendone il funzionamento omogeneo e coordinato su tutto il territorio regionale.
Il monitoraggio dell’aria
Il monitoraggio della qualità dell’aria è utile per garantire la tutela della salute della popolazione e degli
ecosistemi. Tale monitoraggio viene svolto tramite stazioni di rilevamento collocate in diversi punti del
territorio. L’insieme delle stazioni fisse e mobili è chiamato rete di monitoraggio. Dalle rilevazioni effettuate
da queste stazioni si elaborano dei dati che permettono di ottenere informazioni sui livelli di qualità dell’aria,
con elevato dettaglio spaziale e temporale su tutto il territorio regionale.
I dati vengono studiati al fine di descrivere i livelli di inquinamento e di valutare l’impatto ambientale di
insediamenti industriali e zone a traffico intenso.
Gli inquinanti possono avere origine da attività produttive o da fenomeni naturali.
I dati raccolti vengono pubblicati giornalmente nel Bollettino previsionale dell’inquinamento dell’aria.
Le stazioni di rilevamento
Le stazioni di rilevamento svolgono l’attività di raccolta ed elaborazione di dati sull’inquinamento atmosferico
tramite l’analisi continua dell’aria. Esse si dividono in: stazioni di fondo, che rilevano livelli di inquinamento
non direttamente influenzato da una singola sorgente, ma riferibili al contributo integrato di tutte le sorgenti
presenti nell'area; stazioni di traffico, stazioni situate in posizione tale che il livello di inquinamento sia
influenzato prevalentemente da emissioni provenienti da strade limitrofe; stazioni industriali, che rilevano il
contributo connesso alle attività produttive limitrofe al sito in cui la stazione è inserita. Le stazioni di
rilevamento possono essere fisse o mobili. In Piemonte sono presenti 66 stazioni fisse pubbliche, 2 stazioni
fisse private, 6 laboratori mobili e 7 centri operativi provinciali. Nella provincia di Vercelli sono presenti 3
stazioni fisse pubbliche, 3 stazioni fisse private (gestite da ARPA), 1 laboratorio mobile e 1 centro operativo
provinciale (COP).
Analizzatori
Nelle stazioni sono collocati gli analizzatori, strumenti di misura e campionamento, che prelevano l'aria
dall’esterno della cabina tramite una linea di campionamento in materiale inerte.
Gli strumenti effettuano la misura sul campione di aria esterna generando un segnale in uscita che è
registrato dal sistema informatico di cabina ed è trasformato in un dato di concentrazione di un determinato
inquinante.
I dati acquisiti sono sottoposti ad una prima validazione per individuare le situazioni palesemente anomale,
mentre per le anomalie meno evidenti è necessario procedere a valutazioni dei dati su periodi temporali più
lunghi. I dati raccolti vengono inviati al database del server centrale tramite rete telefonica.
Gli inquinanti che vengono analizzati nelle stazioni sono: il particolato sospeso (PM10 e PM 2.5), il
monossido di carbonio, l’ozono, gli ossidi di azoto, il benzene e gli idrocarburi policiclici aromatici.
Gli inquinanti dell’aria
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PARTICOLATO SOSPESO (PM10) e (PM2.5): Il particolato sospeso è costituito dall'insieme di tutto il
materiale non gassoso in sospensione nell'aria, ovvero composti organici o inorganici di origine
antropica, materiale organico proveniente da vegetali, materiale inorganico prodotto da agenti
naturali, dall'erosione del suolo o da manufatti (frazioni più grossolane) ecc.. Nelle aree urbane il
materiale particolato può avere origine da lavorazioni industriali, dagli impianti di riscaldamento,
dall'usura dell'asfalto, degli pneumatici, dei freni e dalle emissioni di scarico degli autoveicoli, in
particolare quelli con motore diesel.
Il rischio sanitario legato ai composti presenti nelle particelle sospese nell'aria dipende, oltre che dalla loro
concentrazione, anche dalle dimensioni delle particelle stesse. Le particelle di dimensioni inferiori
costituiscono un pericolo maggiore per la salute umana, poiché possono penetrare in profondità
nell'apparato respiratorio. Il PM10 e il PM2.5 sono misurati, se si utilizza il metodo semiautomatico di
riferimento normativo, mediante campionamento su filtro in condizioni ambiente e successiva
determinazione gravimetrica delle polveri filtrate. La determinazione gravimetrica consiste nel rilevamento
dei dati tramite pesatura del filtro prima e dopo il campionamento.
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MONOSSIDO DI CARBONIO: È un gas inodore e incolore ed è generato durante la combustione di
materiali organici quando la quantità di ossigeno a disposizione è insufficiente. La principale
sorgente di CO è rappresentata dal traffico veicolare.
Il CO ha la proprietà di fissarsi all'emoglobina del sangue, impedendo il normale trasporto
dell'ossigeno. Gli organi più colpiti sono il sistema nervoso centrale e il sistema cardio-vascolare.
Il CO è misurato mediante il metodo dell’assorbimento di Radiazioni Infrarosse (IR) che si basa
sull'assorbimento, da parte delle molecole di CO, delle radiazioni IR la cui variazione dell’intensità è
proporzionale alla concentrazione del gas.
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OZONO: è un gas altamente reattivo, presente nella stratosfera ad un’altezza compresa fra i 30 e i
50 chilometri dal suolo e la sua presenza protegge la superficie terrestre dalle dannose radiazioni
ultraviolette emesse dal Sole. L'ozono è un inquinante di natura secondaria, ovvero non è
direttamente generato da attività antropiche, e si forma in atmosfera a seguito di un ciclo di
complesse reazioni fotochimiche.
Concentrazioni relativamente basse di O3 provocano già effetti quali irritazioni alla gola e alle vie
respiratorie e bruciore agli occhi; concentrazioni superiori possono portare alterazioni delle funzioni
respiratorie e aumento della frequenza degli attacchi asmatici. L'ozono è responsabile anche di
danni alla vegetazione e alla produzione agricola.
L'ozono è misurato con un metodo basato sull'assorbimento caratteristico, da parte delle molecole di
O3, di radiazioni ultraviolette (UV) ad una lunghezza d'onda di 254 nm. La variazione dell'intensità
luminosa è direttamente correlata alla concentrazione di O3 ed è misurata da un apposito rilevatore.
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OSSIDO DI AZOTO: Gli ossidi di azoto (NO, N2O, NO2 e altri) sono generati dai processi di
combustione, qualunque sia il combustibile utilizzato. Si può ritenere uno degli inquinanti atmosferici
più pericolosi, sia per la sua natura irritante sia perché in condizioni di forte irraggiamento solare
provoca reazioni fotochimiche secondarie che creano altre sostanze inquinanti. I gas di scarico degli
autoveicoli contribuiscono pesantemente all'inquinamento da ossidi di azoto.
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BENZENE: Il benzene (C6H6) è un idrocarburo aromatico incolore, liquido e infiammabile. Il
benzene presente in atmosfera è prodotto dall’attività umana, in particolare dall'uso del petrolio,
degli oli minerali e dei loro derivati. Una rilevante fonte diffusa di esposizione per la popolazione è
rappresentata dai gas di scarico degli autoveicoli, in particolare di quelli alimentati a benzina.
Le misure sono effettuate mediante un sistema gascromatografico in continuo, dotato di rivelatore a
fotoionizzazione.
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IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI: Si ritrovano nell'atmosfera come residui di combustioni
incomplete derivanti da sistemi di generazione di energia che utilizzano combustibili solidi, tra i quali
le biomasse rappresentano una sorgente significativa, o liquidi, da emissioni degli autoveicoli
nonché da impianti industriali. I singoli composti degli IPA sono quantificati mediante tecnica
gascromatografica dopo essere stati estratti dal filtro per l’analisi del PM10.
La consultazione pubblica dei dati
I bollettini giornalieri e i grafici con i dati sul livello di inquinamento dell’aria sono consultabili pubblicamente
sul sito www.arpa.piemonte.it, e in base al livello di inquinamento presentano indicazioni di comportamento
per i cittadini.
I dati possono essere utilizzati anche dalle amministrazioni comunali per decidere limitazioni al traffico
urbano.
In conclusione, il lavoro svolto da ARPA è un servizio molto utile per il monitoraggio e la tutela dell’ambiente
ed è di grande importanza per la comunità, in quanto i cittadini possono facilmente consultare i dati
giornalieri riguardanti l’inquinamento sul sito internet o contattando gli uffici di ARPA.
Fonti: www.arpa.piemonte.it