i canti per le scuole elementari di beniamino biolcati
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i canti per le scuole elementari di beniamino biolcati
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “ALDA COSTA” FERRARA OTTANTESIMO SCUOLA “ALDA COSTA” 1933 – 2013 I CANTI PER LE SCUOLE ELEMENTARI DI BENIAMINO BIOLCATI a cura di Dario Favretti INDICE GENERALE Introduzione di Stefania Musacci 4 Beniamino Biolcati tra Casadei e Gorni Kramer di Dario Favretti 5 - 11 Cenni biografici a cura di Maria Bonora e Paola Chiorboli 12 - 14 Note delle trascrizioni dei Canti per le Scuole Elementari di Beniamino Biolcati 16 Indice dei Canti per le Scuole Elementari di Beniamino Biolcati 17 - 18 I Canti per le Scuole Elementari di Beniamino Biolcati trascritti da Dario Favretti 19 - 72 Testimonianze a cura di Maria Bonora e Paola Chiorboli 73 – 80 Bibliografia ragionata dei testi scritti da Beniamino e Maurizio Biolcati 81– 83 Dettaglio della copertina autografa della raccolta di canti scritti e musicati dal maestro Beniamino Biolcati (Archivio Massimo e Maurizio Biolcati). INTRODUZIONE di Stefania Musacci (Dirigente ICS “Alda Costa”) “La musica è una legge morale: essa dà un’anima all’universo, le ali al pensiero, uno slancio all’immaginazione, un fascino alla tristezza, un impulso alla gaiezza, e la vita a tutte le cose. Essa è l’essenza dell’ordine ed eleva ciò che è buono, giusto e bello, di cui essa è la forma invisibile, ma tuttavia splendente, appassionata ed eterna.” Platone, 400 a.C. (dai Dialoghi) La pubblicazione di una nuova raccolta di canti per bambini va sempre considerata un vero evento nel mondo scolastico, che arricchisce così il proprio repertorio musicale quotidiano, con tutte le risorse ricavabili da nuove proposte, anche quando provengano dal recente passato. In questo caso la soddisfazione viene amplificata dal fatto che il libro giunga al termine di un percorso di indagine storica sulla “propria” scuola, condotta in un contesto particolarissimo. La raccolta di testimonianze scritte e orali, di analisi delle fonti, laboratori didattici ed eventi pubblici operata lo scorso anno scolastico sugli ottant'anni dell'Elementare Alda Costa, ha riportato attenzione su Beniamino Biolcati, suo indimenticato docente a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Un insegnante davvero eccezionale, per molti versi figura irripetibile per cultura personale ed esperienze di vita, grande appassionato di dialetto ferrarese e di musica, che durante gli anni di insegnamento all'Alda Costa scrisse, musicò e insegnò la maggior parte dei Canti per gli alunni della Scuola Elementare contenuti in questo libro. Sono state proprio le testimonianze dirette di ex allievi, suscitate dall'esposizione di fotografie in bianco e nero che lo vedevano a capo di cori di classe con la fisarmonica a tracolla, il loro affetto e la riconoscenza tributati ancora a distanza di decenni, a fare da pungolo per approfondire la figura e l’operato di didatta e musicista di Beniamino Biolcati. Fondamentale è stato il contributo dei famigliari che, con generosità e coinvolgimento, hanno messo a disposizione il materiale autografo (scritti, spartiti musicali), video, materiali audio e fotografie, oltre che il racconto dei tanti ricordi riguardanti la vita del maestro. Un ringraziamento va anzitutto a loro e a tutti coloro che si sono prodigati nella realizzazione del testo: Maria Bonora e Paola Chiorboli per le indagini storiche e l'impaginazione, Dario Favretti per l'editing e la revisione dei contenuti musicali del testo. Il mio auspicio è che questo contributo possa rinnovare nel presente la propria funzione didattica e pedagogica, mettendola a servizio di una scuola che nella musica si riconosce e con la musica educa, consapevole che il confronto e la valorizzazione delle differenti personalità, fa del cantare assieme un mezzo per crescere nella socialità e nella convivenza. BENIAMINO BIOLCATI TRA CASADEI E GORNI KRAMER di Dario Favretti (pp. 9-10-11 del libro I Canti per le scuole elementari di Beniamino Biolcati) La musica, lo stile C'è molto “Canzoniere nazionale” nelle musiche di Beniamino Biolcati. La raccolta didattica di Achille Schinelli1 è il punto di riferimento di tutti gli insegnanti elementari che studiano negli anni del Fascismo: canti religiosi, inni patriottici e arie e cori da opere liriche, con prevalenza del Verdi “risorgimentale” di Nabucco e dei Lombardi. Una matrice, quella della marcia sinfonica, che Biolcati dimostra di padroneggiare anche in contesti non didattici, come quando compone l'Inno dell'AVIS provinciale 2 o il più breve “Anonima baldorie”, inno ufficiale dal contenuto goliardico edito senza data e senza riferimenti o dediche, riproposto nel nostro canzoniere con qualche modifica testuale e il nuovo titolo “Passa la banda”3. Ritmi e metriche militari pervadono la melodia di numerosissimi “Canti per le scuole elementari” di Beniamino Biolcati, sia che vengano dichiarati già dal titolo (“Inno della scuola” o il già citato “Passa la banda”), sia, come nel caso di “Torna la rondine” e de “La disavventura”, che il testo non rimandi a nulla di marziale o di solenne. A volte testi e stili musicali apparentemente inconciliabili si contaminano, fondendosi con rara efficacia come in “Campane di Natale”, brano che mette d'accordo la celebrazione propria della ricorrenza e le onomatopee delle campane, sposandole al suono dei segnali militari; la melodia è costruita su arpeggi di triadi e comprende intervalli di quarta, quinta e sesta, la cui intonazione, non immediata come in altre melodie, si rivelerebbe ancora oggi esercizio di notevole utilità e profitto educativo. Anche il sei ottavi risulta essere un metro molto famigliare a Beniamino Biolcati, sia nell'andamento mosso e brillante della Tarantella (“E' arrivato Carnevale”) che in quello lento e affettivo della Pastorale di “Ninna nanna a Gesù”, “Natale” e de “L'angelo ai pastori”, un Andantino pastorale solo nominalmente scritto in tre quarti, ma pensato in movimento composto; assieme a “Campane di Natale” può essere considerato il più bel brano natalizio dell'intera raccolta, che una classe elementare può ancora oggi cantare con piacere, al pari di brani più reputati di altri autori, di quelli che nelle ricorrenze natalizie si esguono spesso nell'ambito della scuola primaria. Ma ciò che rende unico e irripetibile il suo canzoniere per l'infanzia, è il mondo sonoro tutto personale di Beniamino Biolcati, elaborato a contatto diretto con la tradizione dei balli popolari contadini e alimentato dalle canzoni radiofoniche che negli anni Trenta e nel primo Dopoguerra eseguivano le grandi orchestre di Cinico Angelini, Pippo Barzizza, Carlo Zeme e Gorni Kramer. Lo stile di una musica di alto artigianato, che Biolcati riesce a trasferire a testi educativi e a melodie didattiche sempre composte nell'estensione infantile e con difficoltà appropriate all'età degli esecutori. 1 2 3 Achille Schinelli, Canzoniere nazionale, Libreria dello Stato, Roma 1929. Giovanni Raminelli, Mercoledì 17/2/1993, ore 20. cit. . Beniamino Biolcati, Anonima Baldorie Inno ufficiale, A.B. Edizioni Musicali s.d. . Valzer (“Partono le rondini”, “Caro papà”), polche (“Jolis ballons!) e mazurche (“Il ping pong”, “La mia palla”/”Ma balle”, “Ometto”) si alternano a brani scritti in perfetto stile swing: “Ragazzo in bicicletta”, “Il cavallo a dondolo”, “Caro papà” (uno dei più elaborati e melodicamente complessi, probabilmente destinato a concorsi ed esecuzioni ufficiali) seguono il modello formale della canzone fox-trot: introduzione, strofa, refrain (ritornello) e la breve coda chiamata in gergo tecnico “finalino”. La ritmica del refrain de “Il palloncino” evoca direttamente un batterista in punta di spazzole e charleston; il calco melodico di “Non sono più un bambino” è quasi un plagio esplicito di “Passeggiando per Milano” di Marf e Mascheroni, uno dei più grandi successi delle orchestre radiofoniche agli albori della Seconda Guerra Mondiale. L'insegnante di musica Oltre al personale ricordo degli allievi, così ben testimoniato da Silvia Villani, e al fascicolo pentagrammato da cui ricaviamo la nostra raccolta “Canti per le scuole elementari”, Beniamino Biolcati ha lasciato altri materiali didattici: alcuni quaderni di piccolo formato con testi da cantare copiati in bella calligrafia conservati nell'Archivio della famiglia Biolcati, una registrazione su nastro con trentuno dei suoi canti e un'altra dedicata espressamente alla maestra Rita Guaraldi (ritratta nell’immagine a lato), datata 20 dicembre 1978, con dieci canti originali e sei di altri autori, denominati “canti vari”, che comprendono tra gli altri melodie da opere liriche e titoli popolari tra cui “Come balli, bella bimba!”. Le tracce audio, messe generosamente a disposizione dai figli, documentano esecuzioni che all'orecchio sembrano provenire da più di una classe all'unisono, o quantomeno da una sola classe molto numerosa; le esecuzioni recuperano alcuni dei canti (“Stornelli per la Festa dalla mamma”, “O papà”) annunciati dall'indice per argomenti affini, ma privi di spartito; la voce di Biolcati legge al microfono i titoli, suona l'introduzione e accompagna alla fisarmonica in modo molto essenziale. I giri accordali semplici sembrano intenzionalmente non tenere conto di tutte le potenzialità armoniche delle melodie da lui stesso inventate. E' quasi inevitabile citare Carl Orff: “la musica per bambini, nasce solo lavorando con i bambini”. Oltre all'eccellente intonazione – propiziata anche dalla semplice condotta intervallare delle melodie, che non salgono mai sopra il Re sulla quarta linea in chiave di violino – delle classi di Beniamino Biolcati colpisce la cura nella realizzazione dinamica e agogica. Se piano e forte, crescendo e diminuendo, accelerando e rallentando sono ottenuti con efficacia e precisione, desta meraviglia e ammirazione sentire il coro passare da un suono all'altro senza alcun portamento, con pulizia e gusto tanto più ammirevoli quanto rari in un coro scolastico. I Canti per la scuola elementare di Beniamino Biolcati trascritti da Dario Favretti INDICE DEI CANTI Primavera di bimbi 19 Il palloncino 20 La conchiglia 21 Avevo un uccellino 22 Il cavallo a dondolo 23-24 Ragazzo in bicicletta 25-26 Il gatto e il pesciolino 27 La novella del grano 28 La voce degli animali 29 Oche e anitre 30 Un grillino [Un grillo] 31 La colomba e la formica 32 Sono un bambino 33 Ometto 34 Passa Carnevale 35 E' arrivato Carnevale 36-37 Felicità primaverile 38 Torna la rondine 39 Partono le rondini 40-41 La disavventura 41 Letizia pasquale 42 Alla mamma 43 Ninna nanna 44 Non sono più un bambino 45 Mamma e bambino 46 O papà [Caro papà] 47-48 Inno della scuola 49 Un fiore per la mamma 50 Ma balle 51 La mia palla 51 Jolis ballons! 52 Il tamburello 52 Natale (E' mezzanotte) Gesù è nato Campane di Natale E' nato un fiore L'angelo ai pastori 53-54 55 56-57 58 59-60 Ninna nanna a Gesù 60 Preghiera (Tu che dai cieli limpidi) 61 Preghiera (Per i piccini) 62 Padre nostro 63 Preghiera (Sento d'amore un palpito) 64 Le scarpe rotte 65 Indovinello 66 Il ping pong 67 Sono un bimbo e non lo faccio 68 Rumori e suoni 69 Farfallina 70 Salve, tricolore! 71 Passa la banda 72 NOTE ALLE TRASCRIZIONI I Canti per le Scuole Elementari di Beniamino Biolcati sono stati trascritti mantenendo piena fedeltà al manoscritto, utilizzando le impostazioni di default del programma Sibelius 7. La successione è quella dell'indice originale, i due titoli scritti a fianco fra parentesi quadrate segnalano una divergenza tra quelli dell'indice e l'intestazione del singolo brano. Le indicazioni fra parentesi tonde sono invece dell'autore. L'unica omissione intenzionale riguarda il brano “Quando vado a scuola”, annotato senza testo; nella collocazione originaria trovava posto tra “Mamma e bambino” e “Caro papà”. Indicazioni dinamiche, agogiche e valori di metronomo, risultano spesso annotati o addirittura modificati a posteriori, come se il testo copiato in bella fosse stato utilizzato come copia di lavoro. Abbiamo scelto di riportare direttamente tutti i segni così come risultano dopo aggiunte e correzioni. Nello stesso spirito di utilizzo operativo del testo, alcuni canti riportano annotata a matita un'ipotesi di introduzione strumentale, di solito uno spunto melodico prelevato all'interno del brano; ritenendoli poco significativi dal punto di vista creativo, si è scelto di riportare solo introduzioni e interludi strumentali ricopiati in bella. La stessa considerazione è stata fatta riguardo le rare modifiche della linea melodica, privilegiando quelle successivamente corrette. (p. 18 del libro I Canti per le scuole elementari di Beniamino Biolcati) Alla fiera del paese il mio caro e buon papà mi comprò un bel palloncino, una vera rarità: era verde, bianco e rosso, rabescato a fiori blu; gli legai un lungo filo e volar lo feci in su. Io seguivo il lento volo del pallon che andava su e col vento, a poco a poco, s’innalzava sempre più; ma quel lungo e tenue filo ad un tratto si spezzò e il grazioso palloncino con il vento via volò. Dondolando va sopra la città il mio palloncin, sempre più piccin, sotto il sole d’or. Vola, palloncin, segui il tuo destin; portami con te nell’azzurro ciel fra le stelle d’or. Finalino … fra le stelle d’or. (p. 20 del libro I Canti per le scuole elementari di Beniamino Biolcati) E' arrivato Balanzone col cappel sulle ventitré; l'accompagna Pantalone col tabarro che arriva ai piè; vieni avanti Pulcinella con incedere trionfal; Colombina è con Brighella. Viva viva Carneval! Le maschere son venute per rallegrar; le nacchere sentirete perciò suonar. Balliamo insiem saltellando di qua e di là e proverem la più grande felicità. E' arrivato Balanzone etc. ... Finalino. Su, cantiamo tutti in coro: - Viva viva Carneval! viva viva Carneval! (pp. 36-37 del libro I Canti per le scuole elementari di Beniamino Biolcati) (Inno alla scuola, p. 49 del libro I Canti per le scuole elementari di Beniamino Biolcati) Din don, din dan, din don, din don, din dan! (bis) Squillate a distesa, campane lassù; finita è l'attesa: è nato Gesù. Nell'umile cuna sbocciato è un bel fior; profumi raduna di pace e d'amor. Coi vostri concenti, campane lassù, voi dite alle genti che nasce Gesù. Lo squillo giocondo risuoni nei cuor e splenda nel mondo la pace e l'amor. Din don, din dan, din don, din dan, din don, din dan, din don, din don, din dan! Din don, din dan, din don, din dan, din don, din don, din dan! (pp. 56-57 del libro I Canti per le scuole elementari di Beniamino Biolcati) Quando io voglio un gioco che doni un poco di distension, prendo racchetta e palla e in una sala gioco a ping-pong. Mentre la bianca palla come farfalla volando va, sento che il cuore canta, e prova tanta felicità. Ritornello Com’è simpatica quest’acrobatica bella girandola di palla in vol! E’ sì piacevole l’onda festevole che in cuore suscita, questo ping-pong. Anche se all’apparenza si gioca senza difficoltà, pure per questo gioco ci vuole un poco di abilità. Batti con la racchetta la palla e aspetta che torni a te; quando rivien volando, tu di rimando la getti a me. (p. 67 del libro I Canti per le scuole elementari di Beniamino Biolcati) Ritornello Finalino Gioca perché, fanciullo, ogni trastullo goder ti fa! TESTIMONIANZE a cura di Maria Bonora e Paola Chiorboli (p. 77 del libro I “Canti per le scuole elementari di Beniamino Biolcati”) Nelle due riproduzione, la canzone “Il ping pong” trascritta da Silvia, ancora bambina (a sinistra), e dal maestro Biolcati (a destra) Nel testo si nota la cura per la metrica, la rima, il ritmo che sembra simulare il gioco del ping pong con i colpi e i contraccolpi dei singoli giocatori. La variazione di ritmo del ritornello richiama alla mente una sensazione visiva legata al movimento della pallina che, dal batti e ribatti, si innalza improvvisamente, compie un volo per poi ritornare a rimbalzare sul tavolo. Quando mi è stata riferita la data della sua composizione, risalente al dicembre del 1971, mi sono ricordata dell’evento che aveva evidentemente orientato il maestro Beniamino Biolcati su questa tematica. Il 1971 è stata, infatti, una data epocale per il ping pong: per la prima volta gli atleti americani, che si trovavano in Giappone per il campionato del tennis da tavolo, furono invitati in Cina, varcando le frontiere chiuse dal 1946 in seguito alla rivoluzione di Mao. Era l’aprile del 1971 quando Nixon e Mao, i governanti rispettivamente dei due colossi mondiali, America e Cina, si trovarono riavvicinati su un terreno distensivo come era quello del ping pong. Questo evento di cui parlarono tutti i giornali e del quale si fa esplicito riferimento persino nel mondo cinematografico con il film Forest Gump, sicuramente suscitò nella mente di Beniamino Biolcati, l’idea di applicare a questo tematica una delle sue canzoncine. La contestualizzazione nel mondo dei bambini di avvenimenti, in questo caso politici, di portata mondiali, evidenzia infatti la grande apertura del maestro per il quale, la canzone Ping pong diventava un mezzo per far compartecipare i bimbi a questioni importanti che riguardavano anche il loro futuro di cittadini del mondo». BIBLIOGRAFIA RAGIONATA DEI TESTI SCRITTI DA BENIAMINO BIOLCATI (pp. 81-83 del libro I Canti per le scuole elementari di Beniamino Biolcati) Di seguito si propone una bibliografia ragionata riguardante la numerosa produzione scritta edita e inedita di Beniamino Biolcati attraverso la documentazione prodotta dai figli Massimo e Maurizio e da Silvia Villani, ex studentessa della scuola Alda Costa alla fine degli anni Sessanta . Promemoria 1942 ÷ 1945, Codigoro (FE), una sorta di diario in cui Biolcati registra gli eventi relativi al «periodo della sua permanenza sotto le armi dal 1942 al 9 settembre del 1943, quando, imprigionato dai tedeschi, fu avviato ai campi di lavoro in Germania dove rimase fino al 1945, anno in cui, liberato dai Russi, poté finalmente riabbracciare i suoi familiari, dopo un lunghissimo viaggio di ritorno simile a quello descritto da Primo Levi, nel libro “La tregua”[…]. Frontespizio e pagine del piccolo taccuino che Biolcati scrisse da militare in Sicilia e la deportazione nel campo di lavoro sulle rive dell’Oder. Poesie inedite di un padre prigioniero, Codigoro 1945, raccolta di testi poetici scritti durante la prigionia e subito dopo il suo “ritorno alla vita” tra le mura domestiche, come conferma il titolo e il contenuto dell’ultima poesia del volumetto del quale esistono due versioni, una scritta a mano e l’altra dattiloscritta. Frontespizio e ultime due pagine della raccolta di poesie inedite. Canti per le scuole elementari, raccolta di 97canti scritti a mano composti da Biolcati; due canti in francese e relative traduzioni, dei quali: 1 composto dal maestro nelle due lingue; un canto parafrasato; 25 canti di argomento vario tratti in prevalenza dalla tradizione popolare e in alcuni casi rielaborati dal maestro. Frontespizio, indice e uno dei canti scritti dal maestro Biolcati. Quàtar ciàcar in frarés, Ferrara 1977/78: prima raccolta di poesie nella duplice stesura a mano e dattiloscritta, comprendente testi poetici in italiano e in dialetto ferrarese. Lèzar e scrivar, grammatica del dialetto ferrarese, Ferrara 1980, nella versione dattiloscritta con appunti e correzioni apportate dal maestro e in quella definitiva edita da Alba. Copparo 1983 - Presentazione della grammatica in dialetto ferrarese. Passatempo – pensieri italiano, Ferrara 1981; Bóll ad savon - Misteri, Ferrara 1978-79: seconda raccolta di poesie nella duplice stesura a mano e dattiloscritta, comprendente testi poetici in italiano e in dialetto ferrarese. Audiocassetta o Compact Disc contenenti le poesie raccolte nei testi Quàtar ciàcar in frarés e Bóll ad savon, lette dall’autore. Pr’an discurdàr, vita del dialetto ferrarese, proverbi e modi di dire, edito nel 1991, poco prima della sua morte. Diario di prigionia di un soldato codigorese, Ferrara, Il Megalito di Tosi, 1997, a cura del figlio Massimo che ripropone le vicende vissute dal padre durante la prigionia, utilizzando i suoi taccuini. Alla pubblicazione sono allegate alcune poesie scritte in quel periodo, una documentazione fotografica e due lettere, una della Croce Rossa, l’altra della Città del Vaticano attraverso le quali si comunicava ai familiari che il “soldato Biolcati Beniamino”, in buona condizione di salute, era stato liberato dalle truppe russe e che era in attesa del suo prossimo rientro.