La storia del Soldato Biolcati Luigi

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La storia del Soldato Biolcati Luigi
La Storia del Soldato Biolcati Luigi
Il “Piastrino di riconoscimento” appartenuto al giovane Soldato Biolcati Luigi, è stato recuperato
dal Dott. Antonio Respighi, Alpino, socio e consigliere del Gruppo Associazione Nazionale Alpini
di Abbiategrasso, nel corso di un viaggio nella regione di Tambov in Russia, e precisamente nella
città di Miciurinsk, dove un abitante gli ha affidato alcuni piastrini di riconoscimento appartenuti a
soldati italiani, affinché li riportasse in Patria.
In quella località, negli anni tra il 1941 ed il 1945, esisteva un campo per prigionieri internazionali,
con relative fosse comuni, e secondo i dati del Ministero della Difesa - Commissariato Generale
Onorcaduti, vi morirono 4.178 Soldati italiani.
Uno dei piastrini riportava i dati del Soldato:
12002 55 C
Broleati Luigi
di Gennaro
e di N.N.
Classe 1920
Codigoro
Ferrara
A seguito delle prime ricerche, condotte dal Dott. Respighi, non risultava nella Banca Dati dei
Caduti del Ministero della Difesa il cognome Broleati e, presumibilmente, era stato scritto, come
spesso accadeva, in modo errato sul piastrino, facendo ritenere che il cognome corretto fosse
“Biolcati”; occorrevano, quindi, ulteriori ricerche in base alla paternità e maternità indicate nel
piastrino stesso.
Anche al nostro Ufficio Anagrafe non risultava il cognome Broleati ma, attraverso i registri
matricolari e di leva custoditi presso i nostri archivi, siamo riusciti a ricostruire, in base alla
paternità e maternità indicate nel piastrino, i dati anagrafici del Soldato Biolcati Luigi e rintracciare,
successivamente, i famigliari in vita: il fratello Biolcati Vider e le nipoti dirette, Crepaldi Daniela e
Fabbri Elisa.
Nei registri matricolari risulta che il Soldato Biolcati Luigi Cesare è nato a Codigoro il 29 aprile
1920, figlio di Gennaro e della N.N., in realtà la madre si chiamava Scarpa Rosa, come ci ha
comunicato il fratello Vider.
Viene considerato “Abile Arruolato” il 19 maggio 1939, nella 3ª Divisione Celere Principe Amedeo
Duca d’Aosta - 213º Autoreparto misto.
Il 1 febbraio 1940 si sposa con Grassi Primina, hanno già una figlia, Claudia, nata nel 1938.
“Chiamato e Giunto alle Armi” in data 2 febbraio 1940, alla giovane età di 20 anni, lascia in Patria
una moglie e una figlia di due anni.
Infine, Biolcati Luigi viene dichiarato “Disperso in Russia” il 19 dicembre 1942, all’età di 22 anni;
una giovane vita spezzata drammaticamente che non ha più avuto la possibilità di rivedere la
propria famiglia e di conoscere la seconda figlia Lina, nata nel luglio del 1940.
Il campo 188 di Tambov, circa 500 km a sud est di Mosca, immerso in bosco di pini e di betulle,
rappresenta per i soldati italiani la tomba più grande di tutta la campagna di Russia e vi sono sepolti
8.127 italiani, dei quali circa 6.909 nei primi sei mesi dopo 15 dicembre1942.
Sono circa 100.000 gli italiani che non hanno fatto ritorno dal fronte russo, e secondo i dati più
recenti, desunti dai documenti custoditi negli archivi russi, finalmente aperti ai ricercatori italiani,
25.000 sono morti durante la ritirata, in battaglia o di stenti, e 70.000 sono stati fatti prigionieri.
Nostri connazionali costretti a marciare per centinaia di chilometri e poi viaggiare su carri bestiame
per settimane, in condizioni disumane, senza mangiare e senza poter riposare la notte, con
temperature siberiane; quelli che riuscirono a raggiungere i lager di smistamento erano talmente
denutriti e debilitati che le epidemie di tifo e di dissenteria ne falciarono ben presto la maggior
parte.
Ad oggi, purtroppo, non risultano informazioni supplementari sul giovane Soldato codigorese, in
quanto siamo in attesa di ricevere il foglio matricolare completo custodito al Centro Documentale,
ex Distretto Militare di Bologna, ma si può supporre che avendo le unità divisionali, il 18 dicembre
1942, iniziato il ripiegamento tra continue battaglie, Biolcati Luigi possa essere caduto in
combattimento, essendo lui dichiarato deceduto il giorno successivo, in un luogo imprecisato.
Una memoria ci ha particolarmente commosso, quando Vider ha ricordato che l’ultima notizia
dell’amato fratello gli è stata riferita da un altro soldato codigorese, arruolato in cavalleria, che
incontrando Luigi durante il ripiegamento, è stato invitato dallo stesso Luigi ad abbandonare il
cavallo e salire sul suo camion, un mezzo sicuramente più sicuro, e proseguire insieme il cammino:
il soldato codigorese è ritornato in Italia, di Luigi non si è saputo più nulla.
Oggi, dopo 70 anni, non sappiamo ancora come è deceduto Luigi e dove è sepolto, ma torna alla
famiglia un ricordo del proprio defunto disperso nella seconda guerra mondiale in Russia e con la
riconsegna del piastrino di riconoscimento al fratello Vider, possiamo idealmente annunciare alla
comunità che “Il Soldato Biolcati Luigi è tornato a casa, è tornato in Patria”.