i grandi parchi americani

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I Grandi Parchi Americani
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Edizione Aggiornata al 1/7/2011
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Indice
I Nostri Consigli ________________________________________________________________________ 2
Guida e Mappa ________________________________________________________________________ 7
I Costi, il Cibo e la Durata del Viaggio ______________________________________________________ 7
USA 2004 – Il Viaggio ___________________________________________________________________ 8
San Francisco _______________________________________________________________________________ 9
Yosemite National Park ______________________________________________________________________ 11
Death Valley National Park ___________________________________________________________________ 13
Las Vegas _________________________________________________________________________________ 15
Zion National Park __________________________________________________________________________ 17
Bryce National Park _________________________________________________________________________ 18
Arches National Park ________________________________________________________________________ 19
Canyonlands National Park ___________________________________________________________________ 21
Monument Valley __________________________________________________________________________ 21
Mesa Verde National Park____________________________________________________________________ 22
Santa Fe e il Petrified Forest and Painted Desert National Park ______________________________________ 23
Grand Canyon National Park __________________________________________________________________ 25
Barstow e Los Angeles _______________________________________________________________________ 26
01/07/2011: Edizione rinnovata e aggiornata
I Nostri Consigli
Qui troverete le varie informazioni, frutto della nostra esperienza, che a nostro avviso vi aiuteranno a
vedere le cose migliori e a spendere un poco meno. Non si tratta ovviamente di comandamenti scolpiti
nella pietra, ma speriamo siano utili a dei "turisti casuali" come noi..... Alcuni li ho aggiunti in base alle
richieste che voi mi avete fatto negli ultimi tempi, spero vi siano utili e mi scuserete per la loro
disorganicità.
Come Comportarsi
Come diceva Christian de Sica in VACANZE IN AMERICA “chi se fa l’affari sua, torna sano a casa sua!!!” Gli
USA sono organizzatissimi e potete fidarvi molto della loro organizzazione. Sotto certi aspetti, per noi
italiani scafati, possono anche sembrare un poco naive. Non fate i furbetti però e siate rispettosi della loro
cultura e regole o vi accorgerete a caro prezzo che possono lisciarvi il pelo per bene! A proposito: occhio ai
tassisti, son figli di troia proprio come i nostri!!!
La Lingua
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Per fare una vacanza alla "Turisti per Caso" DOVETE CONOSCERE L'INGLESE!!!!, parlare a gesti o fare come
Totò e Peppino a Milano ("NOIO VOLEUAM SAVUAR LINDIRISS") non vi aiuterà... e vi chiederanno se venite
dalla VALBREMBANA.... Se invece avete preso parte ad un tour organizzato rilassatevi e godetevi la
vacanza.
Come Orientarsi
Una buona guida è indispensabile, noi avevamo la Rough Guide di Greg Ward – “Sud Ovest USA”, editore
Vallardi Viaggi: si è rivelata ottima, comunque le guide sono parecchie, Lonely Planet o simili vanno
benissimo. La guida vi aiuterà nella scelta dei posti da vedere, la lista dei motel disponibili (si rivelerà molto
utile quando programmerete le vostre tappe, specie per quelle in territorio indiano dove i Motel disponibili
sono pochi e di qualità non eccelsa) e le dritte più importanti. Non dimenticate inoltre una mappa,
utilissima per trovare le strade migliori. Noi abbiamo acquistato le mappe dei vari stati una alla volta nei
vari empori, man mano che ci spostavamo in un nuovo stato.
Come Vestirsi
La baia di San Francisco si protende praticamente in mezzo all’Oceano Pacifico, motivo per cui la baia è
quasi sempre avvolta nella nebbia e anche in piena estate fa un freddo porco, portatevi una giacchina
antivento altrimenti nella vostra gita in barca verso il Golden Gate batterete i denti; Inoltre potreste
averne bisogno anche durante le vostre “vagolazioni” in città!!!Per la visita dei grandi parchi nei periodi
estivi valgono i soliti consigli contro le insolazioni: creme solari, abiti lunghi e copricapi.Negli Stati Uniti
l'aria condizionata è sempre a 18 gradi!! Il passaggio dai 45 gradi dell’esterno ai 18 dell’interno e viceversa
può essere terrificante!! Sappiate regolarvi per evitare svenimenti (in-out), cacarelle a spruzzo (out-in) e
quant'altro.
Contanti e Carte di Credito
Portate con voi una carta di credito (o anche più di una per evitare sgradite sorprese tipo esaurimento del
credito, smagnetizzazione, etc.), oltre all'ovvio vantaggio di non portare troppi soldi è comodissima e il
cambio è migliore di quello ottenuto in banca in Italia (ladri...)!!! inoltre per il renting dell'auto è richiesta
la carta, altrimenti sarete costretti a fornire una robustissima cauzione in dollari... Potete anche ritirare,
con Bancomat o Carta di Credito, dollari in contanti presso gli ATM (i loro Bancomat, li trovate presso i
grandi magazzini, gli empori e i distributori di benzina), il tasso di cambio è buono, ma in genere una
piccola percentuale (mi pare il 2-3%) del prelievo viene trattenuta dal locale che ospita l'ATM. Qualche
dollaro in contanti portatevelo comunque dall'Italia, vi sarà comodo per i primi giorni, noi ci eravamo
portati 700 dollari (350 a testa) e poi abbiamo sempre usato la carta di credito.
Come Comportarsi alla Guida
Attenzione nei sorpassi: quando date gas le auto americane perdono giri a causa del cambio automatico e
vi trovate a perdere velocità quando invece servirebbe....Magari provate a fare un’accelerata bella secca in
condizioni di sicurezza prima di tentare un sorpasso bruciante!!! Anche il loro "cambio" richiede un poco di
pratica (Rear, Neutral, 1, 2, 3 e Drive). Comunque in 15 minuti imparerete senza problemi (ben diverso
sarebbe per loro imparare ad usare un cambio manuale....). Rispettate i limiti di velocità (65-75 mph in
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autostrada a seconda dello stato, molto meno in città)!!!!! E’ pieno di polizia e non sono affatto teneri con
gli passa i limiti e non pensiate di fare i furbi: in molte strade il limite è RADAR ENFORCED per cui quando
vedete la pattuglia è troppo tardi. Nelle interstate inoltre i controlli avvengono anche dall'aria! Ricordate
inoltre che se violate i limiti in strade con lavori in corso le multe vengono raddoppiate! Noi impostavamo
il cruise control dell'auto al valore limite e non abbiamo mai avuto problemi. Fate anche attenzione ai
camionisti: hanno dei trucks enormi e vanno come dei disperati! Ricordate inoltre che se venite fermati da
una pattuglia della polizia non c'e da scherzare! NON DOVETE USCIRE DALL'AUTO! semplicemente
abbassate il finestrino e tenete le mani bene in vista, sarà poi il poliziotto, spesso solitario, a chiedervi i
classici "patente e libretto". la patente richiesta è la normale patente nazionale, senza bisogno della
patente internazionale.......La benzina è la vera sorpresa che più che altro vi farà incazzare quando tornate
in Italia: sono intorno ai 2.5 dollari (per avere informazioni esatte sul costo della benzina per gallone
andate su questo link) al gallone (3.8 litri)... fate un po' voi!!!!
Dove Dormire
Accoglienti, caratteristici e abbastanza economici, i Motel vi permetteranno di immergervi completamente
nello stile di vita "on the road" americano. Se ne trovano moltissimi in ogni stato ad eccezione delle zone di
riserve indiane, dove sono abbastanza rari e poco raccomandabili, inoltre sono facilmente prenotabili da
internet (prenotate con carta di credito, e pagate solo se effettivamente passate la notte), ma il più delle
volte non vi conviene: se come noi andate all'avventura semplicemente procuratevi una guida nei motel
(nei Super 8 e nei Motel 6 hanno le guide della propria catena per tutti gli USA) e poi quando arrivate nel
paesino che vi interessa cercate il motel e vi fermate. Inoltre si trovano quasi tutti nei pressi delle Highway
per cui è facilissimo trovarli. Noi abbiamo fatto il giro a Luglio e abbiamo trovato pochissimi turisti, ad
Agosto potreste avere maggiori problemi: in questo secondo caso vi conviene telefonare la mattina da un
motel per il successivo (se telefonate da super 8 a super 8 la chiamata è free!!!). Inoltre nei vari motel e nei
visitor center (vedi sotto) potrete trovare le riviste messe dalla catena di Motel con dei buoni sconto della
madonna!! (assurdo: arrivate e chiedete il prezzo per una notte, poi tirate fuori il pezzetto di carta della
rivista, spesso realizzata con pessima “carta da salame”, e vi fanno uno sconto di 10-20 dollari!!!). Se la
città dove vi accingete a passare la notte non è proprio un posto dimenticato da Dio per la scelta del motel
avete solo l'imbarazzo della scelta: mentre vi avvicinate in auto troverete tabelloni a gogo' indicandovi
prezzo e dotazioni (tipo di letto, piscina, etc) e la famosa scritta NO VACANCY (NO spento: buono! NO
acceso: no buono!).
Le catene di Motel sono molto numerose, cito tra le altre: Super 8 (buoni, 40-80 dollari la doppia), Motel 6
(meno cari, ma bruttini), TRAVELODGE (Ottimi), ECONOLODGE (Ottimi), BEST WESTERN (hanno ottimi
motel) e altri ancora. Inoltre molti sono dotati di piscine abbastanza pulite: dopo ore di auto e giri in luoghi
semidesertici le troverete moooolto gradevoli!!! Infine ricordate che i letti americani SONO MOSTRUOSI
(king bed size o anche queen bed size sono termini che imparerete ad apprezzare….) per cui una doppia va
bene anche per 4 persone e risparmiate un sacco!!! Molte volte le "doppie" hanno due letti king size
separati e potrere dormirvi in quattro (vabbè se ogni tanto avete bisogno di intimità con la vostra dolce
metà potete sempre prendere due singole...). Ricordate inoltre che alberghi e motel hanno prezzi
differenziati: costano poco nella settimana e tanto nel weekend. Nella quasi totalità dei motel (noi non
abbiamo trovato eccezioni) al soggiorno è inclusa una prima colazione self service, a base di caffè
americano, french toast, bagel (una sorta di Donuts) e latte. Noi ne abbiamo approfittato spesso e
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volentieri e raramente siamo rimasti delusi. Certo una colazione alla Denny's con Pancake e altre leccornie
è tutt'altra cosa.....
Come già accennato, quando si entra in territorio indiano i Motel diminuiscono un poco come numero e
qualità, per cui organizzatevi bene. Noi servendoci della guida non abbiamo mai avuto problemi. Vedete
anche il nostro racconto su Monument Valley e Canyonlands.
L'accesso ai Parchi
Nel primo parco che entrate acquistate il NATIONAL PARK PASS (la chiedete al ranger all'ingresso del parco
senza neppure scendere dall'auto.....): nel 2011 costa 80 dollari a testa ha validità annuale e vi dà accesso
illimitato ad ogni parco degli USA (di quelli che richiedono una "entry fee") per un mese (l'ingresso a
Yosemite e in tutti gli altri parchi costa da solo 10 dollari, vi conviene davvero farvi la card....). Unica
eccezione la Monument Valley che essendo riserva Navajo non è parco nazionale, per cui dovrete
comunque pagare l'ingresso.
Cosa Vedere nei Parchi
La nostra visita dei parchi è sempre stata del tipo mordi-e-fuggi, ecco comunque alcune dritte ulteriori per
goderseli al meglio:
Se volete gustarvi Yosemite dovete spenderci almeno due giorni: uno per vedere la Bridalveil Falls, El
Capitan, L'Half Dome, il Glacier's Point e la Mariposa groove of Giant Sequoias e uno per girare nel parco in
auto, se invece volete andare anche al Sequoia National Park (NP) un solo giorno è sufficiente: tralasciate
Mariposa, le sequoie le vedrete, appunto, a Sequoia NP!!!. Date un occhio alla pagina che abbiamo
dedicato a Yosemite per maggiori dettagli.
Il tratto Yosemite - Death Valley - Las Vegas è sicuramente fattibile in auto in un giorno solo, anche se la
distanza è abbastanza grande e ci sono relativamente pochi paesi con pochi motel (ma se fate tappa a
Indipendence o Lone Pine potete stare tranquilli) il problema sta nell'arrivare nella valle della morte ad
un'ora decente. Da Yosemite a Death Valley ci vanno 5-6 ore circa, la cosa migliore è di partire da Yosemite
il pomeriggio, pernottare ad esempio ad Indipendence, Lone Pine o Ridgecrest e poi partire la mattina
presto per La valle della morte. Più il motel è vicino alla DV meglio è : vi conviene essere nella DV la
mattina presto, per il caldo (in particolare nei 3 mesi estivi...). Dalla DV a Las Vegas ci vanno 3 ore circa:
nella valle della morte vale la pena vedere Bad Water, Furnace Creek, Zabriskie Point e Dante's Peak; In
totale nella valle della morte fate conto di starci per almeno 5-7 ore. Las Vegas non si ferma mai per cui se
avete prenotato un albergo potete arrivare in città anche la sera tardi.
Sappiate inoltre che nella zona attorno a Vegas vi sono parecchie Ghost Town (trovate le indicazioni per
strada). Noi sfortunatamente le abbiamo saltate, ma potrebbe valer la pena....
Noi non ce l'abbiamo fatta, ma riuscire ad essere a Bryce presso il Bryce Point Overlook per l'alba (specie
se non ci andate a inizio luglio!!!) è uno spettacolo mozzafiato. Le guglie (gli "hodoos") si tingono di varie
tonalità di rosso e arancione!!
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Ad Arches andateci per l’alba o al tramonto, i colori rossastri dei picchi sono impagabili.
Nostra personale opinione è di tenersi il Grand Canyon come gran finale: la sua immensità oscura tutto
quanto potrete vedere negli altri parchi!!!
I Tourist Office e i Coupon per gli Sconti
Molte delle cittadine più famose hanno un tourist office o un visitor center, potete anche chiedere info a
loro su Board and Loadging. Sono molto ben organizzati. E garantiscono anche degli sconti!!! Sovente
potete trovare delle specie di agenzie di promozione turistica anche sulle aree di servizio delle interstate
(come quello di Lupton in Arizona, consultate il nostro racconto) quando passate il confine tra uno stato e
l'altro, dove vi forniscono una travel coupon guide con la lista completa degli Hotel e con gli sconti.
È anche possibile ottenere dei coupons direttamente da Web! Un paio di siti che garantiscono questo
servizio sono Destination Coupons e Coupon Craze.
Telefonare in Italia
Non dimenticate che il costo per telefonare in Italia è elevato; in particolare è proibitivo nelle chiamate
dagli Hotel. La cosa migliore è acquistare delle "Call Card" (carte telefoniche prepagate). In genere le
trovate un pò ovunque, sono disponibili in tagli da 5, 10 o 20 dollari e permettono di chiamare l'Italia dagli
USA chiamando un numero verde (toll free number), ottenendo un addebito del costo della telefonata pari
a pochi centesimi al minuto (valido per chiamate su fisso, tenete presente che i costi per i cellulari sono più
alti). A las Vegas abbiamo scoperto che talvolta gli alberghi fanno comunque pagare una quota fissa per
ogni telefonata a dei numeri toll free, per cui vi conviene ricorrere, come abbiamo sempre fatto noi, ai
telefoni pubblici; se viaggiate in tanti stati comprate carte di piccolo taglio: non tutti i telefoni pubblici
accettano le stesse card (credo sia perchè hanno diverse compagnie telefoniche).
L’alternativa, ovviamente, sono i cellulari multiband.
Lo Shopping
Lo shopping: L'euro lo sappiamo ha eroso il nostro potere di acquisto, questo non è vero negli USA dove il
dollaro debole permette di fare buoni affari. Purtroppo non abbiamo potuto comprarci dei fuoristrada che
costavano come delle auto medie da noi(!), ma ne abbiamo approfittato per acquistare vestiti, teleobiettivi,
occhiali...
In particolare a Barstow, in California, sulla strada per Los Angeles c'è un Outlet pazzesco...... passateci
qualche ora.
Assicurazione
The last but not the least: Fatevi una assicurazione!!!!!!!!! che comprenda possibilmente le possibili spese
mediche (anche un mal di denti puo' essere costoso) e l'auto.
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Riguardo l'auto esistono differenti opzioni quando si affitta un'auto. In genere conviene sottoscrivere
l'opzione LDW. La "Loss Damage Waiver" equivale alla nostra copertura per danni e furto, non è
un'assicurazione propriamente detta, ma piuttosto un'opzione che vi esonera dalle responsabilità per furto
o danno al veicolo noleggiato, (a patto di rispettare le condizioni previste nel noleggio). In alcuni casi la
LDW è prevista automaticamente nella tariffa che acquistate, ma vale sempre la pena di verificare.
Conviene inoltre sottoscrivere anche l'opzione PAI (protezione infortuni) che è raccomandata in
particolare per il guidatore, che in questa maniera è "coperto" per il caso di morte o inabilità permanente
dovuti ad un incidente causato dal guidatore stesso.
Simile alla LDW è infine la CDW, Collision Damage Waiver, che vi assicura contro il furto dell'auto o parti di
essa, atti vandalici, incendi, rottura dei vetri, incidenti causati da voi stessi e danni nei parcheggi.
Guida e Mappa
Una buona guida è indispensabile. Vi permetterà di capire quali posti visitare e quali evitare, vi fornirà
indicazioni su dove dormire (utilissima per programmare le vostre tappe, specie per quelle in territorio
indiano dove i Motel disponibili sono pochi), cosa mangiare etc.
Noi avevamo la Rough Guide di Greg Ward – “Sud Ovest USA”, editore Vallardi Viaggi. Come dice il nome
è una "guida grezza", senza tanti fronzoli, foto o pagine plastificate, ma zeppa di informazioni sostanziali e
precise, si è rivelata ottima (la trovate facilmente in libreria oppure acquistatela su internet).
Per la California (non segnalata nella Rough Guide) abbiamo usato: "California" di Mick Sinclair –
Konemann editore, con allegata anche una mappa dettagliata dello stato.
Non dimenticate inoltre una mappa, utilissima per trovare le strade migliori. Noi abbiamo acquistato le
mappe dei vari stati una alla volta nei vari empori, man mano che ci spostavamo in un nuovo stato.
Esistono comunque ottimi atlanti acquistabili in Italia
I Costi, il Cibo e la Durata del Viaggio
Noi eravamo in due e il viaggio è durato 20 giorni (1 luglio - 20 luglio 2004). La spesa è stata di 2700
(comprensivi del volo) euro a testa circa (va detto che almeno 500 euro a testa erano di vestiti,
teleobiettivi, occhiali e altre amenità). Se si fa il viaggio in 4 le spese di viaggio (auto e benzina) e alloggio
(motel) scendono drasticamente.
Il volo l'abbiamo prenotato a gennaio, pagando (andata Milano - Londra - San Francisco, ritorno da Los
Angeles – Londra – Milano) 650 euro a testa circa, a dire il vero abbiamo avuto fortuna in quanto si
trattava di una offerta della British Airways. Diciamo che un costo "ragionevole" per un simile volo è
intorno agli 800-900 euro a testa. Ricordate: prima prenotate meglio è, nel senso che i prezzi son più
bassi...
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Fate riferimento a siti come www.expedia.com o www.travelocity.com che sono otimi per trovare voli a
basso costo.
Noi abbiamo prenotato l'auto (Hertz, da agenzia viaggi. Potete farlo anche tramite Internet) per 16 giorni,
ritirandola a San Francisco e riconsegnandola a Los Angeles. La spesa complessiva per l'auto è stata di 600
euro circa. La benzina non è un problema: costa sui 2.2 dollari al gallone e un gallone vale circa 4 litri.
Per il cibo i costi sono contenuti: fate conto che un pranzo in un locale normale (tipo messicano: primo,
secondo, coca cola e caffettone americano) costa, in dollari, come un equivalente da noi in euro (e quindi
con sconto del 30% circa). Da non perdere neppure le tavole calde all'americana (come quelle dei film, con
quella specie di sedili da due persone in finta pelle dal colore orrendo, il tavolino e un altro sedile a due
posti) dove potete mangiare delle belle bisteccone a prezzi davvero notevoli, ad esempio una bisteccona
"top sirloin", cioè filetto, da 1 libbra (4 etti!!) a 15-20 dollari.
Unico problema, le bibite: ti mettono ghiaccio ovunque!!! per loro è inconcepibile bere un bicchiere
d'acqua senza ice cubes.....anzi se chiederete acqua e non bibite vi guarderanno stralunati. Per loro è
comune il free-refill per le bibite ed il caffè : se bevete tutto il bicchiere della vostra bibita vi verrà subito
riempito nuovamente... gratis! burp!!
Nella quasi totalità dei motel (noi non abbiamo trovato eccezioni) al soggiorno è inclusa una prima
colazione self service, a base di caffè americano, french toast, bagel (una sorta di Donuts) e latte. Noi ne
abbiamo approfittato spesso e volentieri e raramente siamo rimasti delusi. Certo una colazione alla
Denny's con Pancake e altre amenità è tutt'altra cosa......
Esiste anche la concreta possibilità di ottenere degli sconti sui costi di Motel e Hotel tramite dei coupon
che possono essere recuperarati presso i Tourist Office o via web (i dettagli li trovate nella pagina dei
consigli).
Ricordate che è di uso comune lasciare una mancia (tip) al cameriere (se pagate con carta di credito esiste
nella ricevuta che firmate una riga apposita). Un 10-15% di mancia è considerato di buona educazione,
beninteso se il servizio era buono.
Possiamo affermare che fuori dalle grandi città il costo della vita è inferiore a quello nostro in Italia.....
Diverso il discorso nelle metropoli dove anche i motel hanno costi ragguardevoli (diciamo 90-100 dollari a
notte rispetto ai 40-60 che si spendono in campagna).
USA 2004 – Il Viaggio
Nel Luglio 2004 io e mia moglie (a quei tempi fidanzata, eh sì il tempo passa….) abbiamo deciso di visitare i
grandi parchi dell'Ovest Americano, partendo da San Francisco per terminare il nostro tour a Los Angeles.
Visitare i Grandi Parchi dell'Ovest Americano è stato come realizzare un sogno. Forse la miglior vacanza
che abbiamo mai fatto. Se è la prima volta che visitate il continente nordamericano rimarrete affascinati
dalla bellezza, la varietà, la grandiosità della Natura ancora incontaminata che è ivi sovente mescolata alla
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modernità più 'spinta' in una maniera che noi europei non riusciamo a concepire facilmente, abituati come
siamo ad un mondo domato e plasmato ormai da secoli. Negli Stati Uniti, ed in particolare nell'ovest dei
grandi parchi, questa idea di ambiente "a misura d'uomo" tende a svanire con il risultato di sentirsi
sovente piccoli e insignificanti. E forse questo permette di capire meglio il concetto di "Frontiera", tanto
caro alla cultura nordamericana.
Tenete a mente questi pensieri se avete intenzione di visitare l'Ovest e fateci sapere se anche a voi ha fatto
questo effetto!!
In queste poche pagine cercheremo di raccontarvi la nostra avventura, il sito è organizzato in modo che
possiate leggere nei dettagli le singole tappe comprensive delle mappe del nostro percorso, le nostre
impressioni e alcune foto. Oltre a questo abbiamo aggiunto alcune informazioni a nostro avviso di primaria
importanza come i consigli, le guide da usare, gli errori da non fare e, non ultimo, il costo della nostra
"zingarata".
Abbiamo cercato inoltre di aggiungere quanti più link a siti internet abbiam potuto per aiutarvi
ulteriormente.
A seguito dell'esperienza maturata negli anni e in base anche alle osservazioni e richieste dei frequenti
visitatori del sito abbiamo deciso di aggiungere, alla fine del racconto di quelle tappe per le quali lo
riteniamo necessario, uno speciale trafiletto denominato con il senno di poi, dove annotiamo quello che,
dal nostro punto di vista sarebbe stato meglio fare.
San Francisco - Bella, Europea e.... Fredda!!
Yosemite NP - Grande, Grosso e....
Death Valley NP - Sotto Zero...
Las Vegas - La Città di Plastica
Zion NP - A Misura d'Uomo
Bryce Canyon NP - Le Guglie
Arches NP - Gli Archi
Canyonlands NP - La Vastità
Monument Valley - Indimenticabile
Mesa Verde NP - Antico
La Foresta Pietrificata e il Deserto Dipinto - Per Vedere Qualcosa in Più
Grand Canyon NP - L'Immensità
Los Angeles - Torniamocene in Italy!!!
San Francisco
Il racconto inizia con San Francisco, nostra prima meta. Mettetevi comodi e cominciate a leggere.
1 - 3 luglio 2004.
Partenza il primo luglio 2004 con volo British Airways: Malpensa – Londra - San Francisco. Decolliamo alle 8
del mattino dalla Malpensa e dopo un primo balzo verso Londra prendiamo il volo Londra - San Francisco;
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Il volo dura undici ore e per noi che abbiamo la ventura di finire nei due posti vicini ad un bagno non è dei
più piacevoli (puzze varie e fila continua....). Per il gioco dei fusi arriviamo a destinazione che sono appena
le due del pomeriggio, anche se per il nostro orologio biologico son già le 21. Siamo in piedi dalle 4 del
mattino, ma siamo entusiasti! appena scesi dall'aereo e messo piede sul suolo americano siamo elettrizzati.
Terminate le trafile all'ufficio immigrazione recuperiamo le valige, prendiamo un taxi e ci dirigiamo in
albergo, lasciando al tassista una robusta mancia di 10 dollari (la corsa era di 30 dollari.... ma io avevo solo
2 banconote da 20 e sapete come sono le mamme dei tassisti....).
Le prime 3 notti le passiamo a San Francisco in un albergo prenotato in Italia da agenzia (Best Western
Americania, niente di che, ma il prezzo non era eccessivo; aveva anche la piscina ma il tempo inclemente
ne ha impedito l'uso!). La città è molto bella e quasi europea: Le sue caratteristiche sono le strade ripide
che si arrampicano sulle colline (fa davvero effetto vedere "sbucare" all'improvviso il muso delle auto!), le
belle case vittoriane dei quartieri bene (tipo Nob Hill, non per nulla chiamato Snob Hill), i grandi quartieri
di comunità asiatiche e anche numerosi homeless; non perdetevi Lombard Street, Union Square, il Golden
Gate, un giro sulle famose Cable Car, il Golden Gate, il Financial District, Fisherman's Wharf con le foche e il
Pier 39, pieno di negozietti e di divertimenti. Non fatevi mancare anche un salto da Ghirardelli. Il Golden
Gate è percorribile anche a piedi e si può andare sino al punto panoramico situato subito a destra della
fine del ponte uscendo dalla città. Noi abbiamo fatto la gita in barca fin sotto il Golden Gate e abbiamo
girato attorno ad Alcatraz; volendo si puo’ visitare Alcatraz, ma non credo valga la pena: spenderete
meglio il vostro tempo girando per Fisherman's Wharf.
Se non avete mai visitato gli Stati Uniti una delle prime cose che vi colpirà è la grande abbondanza di
bandiere: ce ne sono davvero ovunque, non c'è grattacielo, palazzo o piazza che non abbia la sua bella
Stars&Stripes al vento! durante la nostra permanenza a Frisco erano ancora in vigore i trenta giorni di lutto
per la morte di Ronald Reagan ed eran tutte a mezzasta!
Cosa notevole di SF è la possibilità di girare la città a piedi senza bisogno di auto e autobus (l’Hotel
prenotato prevedeva un servizio di navetta gratuito che ci portava direttamente a Union Square). Potete
visitare tutta San Francisco Downtown a piedi, senza grande sforzo. In particolare è carino camminare da
Union Square fino a Fisherman's Wharf passando in mezzo alla China Town (molto grande e articolata,
molto pittoreschi i lampioni stradali a forma di lanterna cinese e le pagode) e a Little Italy.
Noi siamo arrivati al pomeriggio (ora locale) del primo luglio e nonostante fossimo "fusi dal fuso" abbiamo
fatto il nostro giro per la città completato il giorno successivo, il terzo giorno (sabato 3 Luglio 2004) è stato
dedicato in buona parte allo shopping (Gap, Banana Republic, North Face, tutto a prezzi stracciati una vera
goduria!!!) e all'acquisto al discount camera di un teleobiettivo Nikkor 70-300 mm per la mia Nikon; una
nota di colore: nei negozi troverete molta più scelta per l’abbigliamento maschile piuttosto che per quello
femminile, ciò è probabilmente dovuto all’abbondanza di coppie omosessuali presenti in città (è comune
trovare, per le vie della città, coppie gay abbracciate e in preda ad effusioni amorose: bacchettoni, San
Francisco non fa per voi....).
Il pomeriggio del 3 luglio affittiamo la macchina (Hertz, anche questa prenotata in Italia tramite agenzia: ci
han detto che conviene; con il senno di poi vi consiglio comunque di dare un'occhiata alle tariffe che
potreste ottenere via web). Noi abbiamo preso una Chevrolet Cavalier 2800 benzina, ideale per due
persone più bagagli.
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Dopo un quarto d'ora di "training" per le vie della città per impratichirci con il cambio automatico usciamo
da SF e ci dirigiamo verso l'interno; appena arrivati a Oakland attraverso il Bay Bridge comincia a fare un
caldo porco! si passa dai 15 gradi ventosi di SF ai 30/40 buoni dell'interno. Noi ci spostiamo fino a MERCED
con destinazione YOSEMITE, a Merced dormiamo in un Motel Super 8 prenotato dall'Italia, abbastanza
anonimo ma pulito (la camera era enorme e ben condizionata, nel bagno c'era una ventola ENORME! tipo
quella di un tosaerba!).
In autostrada (il percorso lo osservate nella cartina) andiamo piano piano e veniamo sorpassati da
fuoristrada giganti, camion giganti, moto giganti.... insomma qui è tutto gigante!!! Sulla strada per Merced
ci fermiano in una stazione di servizio e compriamo una cassa di acqua minerale, mandando letteralmente
in crisi la commessa del Quick Market ("D'ya really wanna buy so many bottles??? I've never met people
drinking so much water!!") che non aveva mai visto dei clienti comprare 12 litri di acqua tutti insieme!!!
qui tutti bevono "colas"....e si vede!!! ci compriamo anche una limonata formato famiglia (2 litri) che
beviamo per la gran sete: gasatissima e ruttogena! Arrivati a Merced ci fiondiamo nel Super 8 e cerchiamo
di buttarci in piscina, ma è infestata da bimbi cino-americani schiamazzanti e lasciamo perdere. Ancora un
pò cotti dal fuso, per cena ci spostiamo al Mac Donald's prospiciente il Motel: troviamo 4 commesse
"freak" mostruosamente cicciose e una torma di chiassosissimi cinesi. Boh! a Merced ci sono solo cinoamericani e ispanici! Terminato il lauto pasto a base di hamburger torniamo in camera e io mi abbiocco
all'istante. Ilaria si mette di buona lena a scrivere due righe sul nostro diario di viaggio, ma crolla quasi
subito pure lei
Yosemite National Park
4 luglio 2004
La mattina dopo (Indipendence Day......) alle 5.30 siamo già svegli, prepariamo le valige, beviamo un poco
di quella limonata atomica comprata il giorno prima e facciamo colazione in motel in mezzo, manco a dirlo,
a torme di cino-americani. La colazione non è malvagia (donuts, caffe, aranciata), io non mi ricordo che 'sti
americani minchioni usano bicchieroni di polistirolo per il caffè: morale anche se attendo qualche minuto
quando finalmente trangugio il mio caffè americano mi ustiono la lingua!!! Fatta benzina, ci spostiamo a
YOSEMITE, partendo da Merced. Guida Ilaria e anche lei ha bisogno di un cinque minuti di addestramento
per guidare la nostra Chevy rosso fuoco, tra l'altro ad uno stop invece della folle (neutral) mette la retro
(rear).....
Partiti da Merced viaggiamo per un paio d'ore in mezzo alla campagna in paesaggi molto belli e molto
selvaggi (ma non sono ancora nulla rispetto a ciò che ci attende!), la California settentrionale, anche se
arida per i nostri standard non è comunque ancora quella landa desolata chiamata deserto del Mohave
che attanaglia tutta la parte meridionale del paese a partire dall'altezza di Ridgecrest.
Il parco di Yosemite (fondato nel 1890, il secondo degli US dopo Yellowstone) è semplicemente fantastico,
per noi ha rappresentato il "primo contatto" con l'immensità della natura americana: una vera meraviglia!.
Tornando a discorsi più prosaici ricordatevi di acquistare il NATIONAL PARK PASS richiedendolo ai ranger
dell'ingresso, sono molto disponibili e ve la forniranno immediatamente. Purtroppo l'Indipendence Day si
fa sentire, non sono arrivati gli alieni ma c'è comunque troppa gente: sembra di essere in Val d'Aosta ad
agosto, auto e camper (giganti, ovviamente) ovunque con famigliole americane con papà, mamma e 2000
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figli (eh si, qui la famiglia media ha due-tre figli...)!. D'altronde come dal loro torto: come non approfittare
di una simile meraviglia della natura a due ore sole di auto da San Francisco?
Noi siamo arrivati dall'ingresso ovest (Arch Rock Entrance, passando dalla Route 140) e dopo esser rimasti
a bocca spalancata di fronte alla parete di roccia infinita di El Capitan (3000 piedi di granito verticale) e
aver ammirato l'Half Dome ci siamo spostati fino a Wawona dove troverete un bellissimo Historic Hotel
(fine '800) dove potrete anche pernottare (ovviamente prenotando molto in anticipo, ma che prezzi....) e ci
siamo mossi fino al Mariposa Grove of Giant Sequoias dove potete vedere le sequoie giganti (è un bosco di
sequoie, alcune di più di 2700 anni) e poi siamo tornati indietro e abbiamo attraversato tutto il parco fino a
Tuolumne sulla Highway 120, splendido!. Noi purtroppo non abbiamo potuto ammirare le sequoie perchè
le visite guidate quel giorno erano troppo congestionate!! la gita guidata porta comunque via almeno un
paio di ore.
Va detto che noi abbiamo visitato il parco abbastanza superficialmente, anche perchè ci ricordava molto le
nostre Alpi e non vi abbiamo trovato nulla di particolarmente nuovo (o meglio: girare in auto una simile
meraviglia è come prendersi a martellate in posti importanti. Il mio sogno sarebbe di farsi una o due
settimane di trekking!!!!). Comunque, come detto, il parco è assolutamente splendido e se davvero volete
gustarvelo dovete spenderci un paio di giorni: uno per vedere la Bridalveil Falls, El Capitan, L'Half Dome, il
Glacier's Point e la Mariposa groove of Giant Sequoias e uno per girare nel parco in auto, se invece volete
andare anche al Sequoia National Park (NP) un solo giorno è sufficiente: tralasciate Mariposa, le sequoie le
vedrete, appunto, a Sequoia NP!!!
Come detto, pernottare dentro il parco è possibile, anche se abbastanza costoso. Se avete affittato un
Camper potete dormire nelle aree attrezzate, ma fate attenzione agli orsi..... negli opuscoli distribuiti
all'ingresso dai ranger ci sono alcune foto "inquietanti" (orsi sul tetto delle auto o dei camper....).
Usciti da Yosemite facciamo rotta per la Death Valley che visiteremo il giorno successivo. La nostra meta è
Ridgecrest dove abbiamo pernottato in un Motel 6. Lungo la strada (la route 385 per l'esattezza) vediamo
sulla nostra destra l'immensa catena montuosa che preannuncia il sequoia National Park. Ci fermiano per
cena a Lone Pine, in una bella tavola calda americana dove Ilaria, con mia somma invidia, si sbafa una
buonissima bistecca di 12 once (330 g!!!) alla modica cifra di 12 dollari....io (come accadrà in tutta la
vacanza quando si tratta di scegliere un piatto sconosciuto....) ordino il piatto sbagliato e mi mangio uno
schifosissimo hamburger di tacchino, bleah! Il locale aveva anche un gruppo musicale country alla Johnny
Nash; l'atmosfera era molto "American" e ce la siamo gustata volentieri.
Un breve accenno ad una nostra disavventura: Nei pressi di Ridgecrest ci sono due immense basi militari
della marina. Noi siamo arrivati a Ridgecrest la sera tardi (stavano esplodendo i fireworks per la festa
dell'Indipendence Day) ed abbiamo imboccato per sbaglio l'ingresso della base militare dove dei poliziotti
(peraltro gentili) hanno comunque dimostrato come anche negli USA 'esercito' sia spesso sinomino di
'idiozia' (non voletemene).
Con il senno di poi: sarebbe meglio pernottare nei pressi (o all'interno) del parco di Yosemite per poter
dedicare almeno una giornata intera al parco. Possibilmente evitate le visite nei weekend.
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Death Valley National Park
5 Luglio 2004
La mattina dopo sveglia alle 4 e partenza da Ridgecrest destinazione Furnace Creek. Decidiamo di partire
molto presto per essere nella Death Valley di buon mattino ed evitare di essere nella fornace della Valle
della Morte nelle ore più calde. Ci muoviamo sulla Route 178, passando per Westend e Trona (bel nome
vero?), dove le cave di zolfo emettono un odore di uovo marcio terribile!!! Allontanandoci da Ridgecrest
affianchiamo per decine di Kilometri il "China Lake Naval Weapons Station" una sorta di enorme poligono
militare della marina. Man mano che ci allontaniamo da Ridgecrest il paesaggio diventa sempre più lunare:
strade interminabili, cactus, cespugli spinti dal vento e neppure un'anima!!!, siamo in pieno deserto del
Mohave, il cosidetto "cugino povero" della Valle della Morte. Nella nostra marcia attraverso il nulla
incontriamo anche una città fantasma (BALLARAT), ma preferiamo tirar dritto (avremmo dovuto
percorrere 3 miglia di sterrato e la desolazione del luogo non ci lasciava tranquilli....).
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Un consiglio:: evitate di scendere fino a Ridgecrest (osservate la cartina sottostante), conviene fermarsi
prima sulla interstate 378 e poi imboccare la route 136 o 190, risparmiate un mucchio di strada; per chi
proviene direttamente da San Francisco conviene seguire la 580 est, poi immettersi sulla 99 sud e
procedere fino a Bakersfield, da dove un rapido giro per il deserto del Mohave (prima la 58 sudovest, poi la
14 nordest, infine la 178 est e la SR 190 est) porta all'ingresso occidentale del parco noi avevamo sbagliato
perchè non avevamo trovato un sito come questo....
In questo luogo desolato numerosi pionieri si avventurarono rischiando spesso la morte. Quando L’oro fu
scoperto in California ed inizio' la celebre "Gold Rush" si narra che una cinquantina di pionieri si
incamminarono con le loro carovane lungo la valle. Partirono in inverno e fu grazie a questa scelta che non
morirono di sete poiché, ormai all’estremo e senz’acqua, s’imbatterono in una fortunosa tempesta di neve
che li salvò.
Lo scenario della Valle della Morte è quello di un deserto, ma nessun altro deserto al mondo assomiglia a
quello della Death Valley, e nessuno presenta cosi' tanta diversità di scenari naturali. La valle vera e
propria è delimitata ad ovest dai 3.600 metri del Telescope Peak e ad est dal promontorio di Dante's View,
a nord dal cratere di Ubehebe e dalle dune di sabbia di Eureka, e a sud si perde nel buco nero di Badwater,
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la depressione piu` bassa (- 94 m.) dell'emisfero occidentale, il tutto in un raggio di poche decine di
chilometri.
Appena si entra nella Death Valley, scollinando attraverso il Towne Pass, si incontrano delle dune di sabbia
da deserto africano di Eureka. Passate le dune di sabbia ci dirigiamo verso a Furnace Creek, lungo il tragitto
incontriamo pure un pazzo furioso, interamente vestito di bianco, che corre per strada. Il passaggio
dall'auto, con aria condizionata, all'esterno è terribile: il soffio del drago.... Arriviamo fino a Badwater e ci
fermiamo per le foto di rito. Il posto è davvero impressionante, ci sono 50 gradi e regna un silenzio
impressionante. Ilaria prova, nonostante glielo sconsigli, un bagno da campo e quel ricordo è ancora
impresso a fuoco nella sua mente..... Vediamo anche un pezzo di Golden Canyon che meriterebbe una
camminata al suo interno (carino: un poco verde, un poco rosso, del nero qua e là, tutti i colori
insomma!!!), ma il caldo è insopportabile. A proposito, non stressate troppo l'auto....fermarsi in panne
nella valle della morte non è piacevole.
Tornando verso Furnace Creek imbocchiamo la 190 in direzione Death Valley Junction. Mancherebbe da
vedere Dante's View, (noi l'abbiamo saltato) che permette di vedere l'intera valle dall'alto. Pare sia molto
suggestivo al tramonto.
La prossima tappa è LAS VEGAS!!!
Con il senno di poi: Il tragitto Yosemite - Death Valley - Las Vegas è abbastanza lungo. L'ideale sarebbe
pernottare nella Valle della Morte per potersi gustare appieno la valle al tramonto e avere la possibilità di
visitare qualche città fantasma.
Las Vegas
5 - 6 luglio 2004.
Usciti dalla Death Valley facciamo rotta per LAS VEGAS, il paesaggio è molto impressive: terminata la
desolazione "lunare" della Valle della Morte troverete dei territori completamente ricoperti di cactus e
Joshua Trees, il tutto molto pittoresco e direi quasi romantico. L'idillio si spezza appena si passa il confine e
si entra nello stato del Nevada: La prima cittadina che incontriamo dopo aver lasciato la California è
Pahrump, un posto dimenticato da Dio pieno di GAMBLING CASINOS!!! figuratevi che anche le stazioni di
servizio hanno le slot machines. Incontriamo anche una "mandria" di Harleyisti, tutto intorno alla strada
corrono leprotti.... tutto molto "american"; la temperatura nel frattempo è sempre tra i 110 e i 115
Farenheit (fate la conversione: F = 1.8 * C + 32, da cui ricavate 43 - 46 gradi Celsius....).
Per Las Vegas preparatevi: è un vero bordello (in tutti i sensi....), l'unico vero modo per comprendere
questa città e tutto quello che le gira intorno è visitarla. Innanzitutto vi trovate di fronte ad una città
enorme in mezzo ad una landa desolata e che deve la sua esistenza all'acqua e all'elettricità della diga di
Hoover, ma lasciamo perdere le descrizioni alla Folco Quilici e torniamo al nostro viaggio: noi abbiamo
alloggiato all' ALADDIN RESORT (che ora ha cambiato nome diventando Planet Hollywood): SPET-TA-COLO!!!!! due notti a 100 dollari l'una (ma nel weekend è molto di più) qui conviene prenotare dall'Italia via
web come abbiamo fatto noi. L'albergo è semplicemente immenso.
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ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE IL DESERT PASSAGE, che si estende per 2 km (!) per tutto il pian
terreno dell'Hotel: un gigantesco centro commerciale di foggia orientale, nel senso che è tutto fintamente
orientale dai negozi al cielo!!!. Il cielo finto è la cosa che più ci ha colpito: l'intensità dell'illuminazione è
regolata con l'esterno: Tutto chiaro e soleggiato di giorno mentre la sera le luci sono più soffuse e la notte
ci sono pure le stelle!!! C'è anche un tratto con la pioggia artificiale, con tanto di tuoni e i fulmini!!! Noi
abbiamo adibito il Desert Passagge a nostra base: ci facevamo colazione, pranzo e cena (l'abbondanza dei
locali vi lascerà l'imbarazzo della scelta), vi abbiamo fatto shopping e abbiamo anche speso qualche
dollaruccio alle slot machines. Fate attenzione pero' a quando uscite dall'albergo: l'aria condizionata
mantiene l'interno a 18 gradi, mentre all'esterno troverete facilmente 115/120 F (più di 45 gradi!!!), una
vera mazzata!
La nostra camera era davvero mostruosa!! mi basti dire che il bagno con due lavandini, idromassaggio,
doccia e water da solo era grande come una doppia di certi 4 stelle italiani e credetemi non esagero, per
contro un motel a Las Vegas ha prezzi paragonabili (80-100 dollari) ed è molto fuori mano.
Noi abbiamo passato due notti in questo luogo, cazzeggiando, nuotando in piscina e recuperando
completamente il fuso orario.
Basta passeggiare lungo la "Strip", la lunghissima via che attraversa la città, lungo le 5 miglia d'asfalto più
movimentate del mondo, per rendersi conto della goliardia e assurdità di questa oasi artificiale: qui si
affacciano tutte le principali attrazioni, nonchè il principale palcoscenico di C.S.I. Las Vegas, zeppa di
pacchianerie tipicamente americane (anche le palme sulla strada sono di plastica....). Lungo la Strip
troverete tanti figuri con dei bigliettini di carta in mano (delle striscette "strip", appunto.... con tutti i doppi
sensi che vi vengono in mente...) che vi offrono, sbattendo i biglietti sul palmo aperto della mano,
l'ingresso ai vari locali di spogliarello.
Gli hotel più belli della Strip sono il già citato Aladdin Resort, Il Paris, L'MGM (quello di Ocean's Eleven per
intenderci), il Venetian, il Ceasars Palace, il Luxor, il Bellagio, Il Treasure Island: tutti pacchianissimi!!!!
(mentre scriviamo queste righe nell'aprile 2005 veniamo a sapere che già un nuovo e immenso hotel è
prossimo all'inaugurazione). Se avete tempo, visitateli. Mentre girate per la città non fatevi mancare delle
bottigliette d'acqua (ne vendono ovunque) perchè la temperatura come detto è da star male!
Il Venetian vi stupirà con le gondole, i gondolieri, il ponte di Rialto con gli escalators...
Il Paris vi meraviglierà con la Tour Eiffel, l'arco di Trionfo, improbabili giovanotti vestiti alla francese in
groppa a biciclette....
Il Luxor, con la sua Sfinge e le piramidi, è forse il più kitch di tutti gli Hotel che abbiamo visitato...
Ultima cosa: a Las Vegas come è legale il gioco d'azzardo, lo è altrettanto il matrimonio, così come il
divorzio, lampo; la città è piena di Wedding Chapels. I matrimoni contratti qui, legali a tutti gli effetti negli
USA, non hanno validità in Italia, ma potrete sempre regolarizzarlo una volta rientrati....
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Zion National Park
7 luglio 2004.
Usciti da Las Vegas imbocchiamo la Route 15 e ci dirigiamo verso Zion, uno dei cinque grandi parchi dello
Utah. Lo Utah usa la Mountain Time e andate quindi un'ora avanti. È lo stato dei Mormoni (se ne vedete
qualcuno li riconoscerete subito, sembrano spaventapasseri!!!). Già durante il viagggio si incontrano dei
bellissimi canyon che si attraversano in auto.
Entriamo a Zion passando da St. George e Hurricane. Appena passata Hurricane il paesaggio diventa tutto
rosso, ci sono anche i villaggi dei pionieri (ovviamente e rigorosamente fake!). Entrati a Zion, parcheggiamo
la macchina e prendiamo le navette (lo ripeto ancora una volta: americani, grandi, grossi, obesi ma
efficientissimi!!!) per goderci lo Scenic Drive fino in fondo al parco. Creato da milioni di anni di evoluzione
geologica, il Zion National Park è caratterizzato da enormi lastre verticali di sabbia rocciosa pietrificata che
si innalzano per oltre 350 metri dal fondo valle i cui campi erbosi e abissi di rocce rosse sono bagnati dal
Virgin River (vi spiegheranno tutto i ranger al visitor center, se vi interessa.) La cosa che si nota
immediatamente è la "sua normalità", anche se è un gran bel posto non è comunque caratterizzato da
nessuna delle caratteristiche uniche di molti altri parchi, un posto del genere potreste trovarlo anche in
Europa!
Noi facciamo sosta a tutti gli stop delle navette (gli autisti forniscono costantemente informazioni sulle
bellezze del luogo) e ci fermiamo a mangiare al Zion Lodge, sdraiati sull'erba. Finalmente erba vera e una
temperatura umana!!! è anche possibile vedere dei castori, anche se noi ce li siamo persi. Al pomeriggio
scarpinata di un'ora lungo l'Emerald Pools trail a vedere cascate (ma ci sarebbe da girare per giorni!!!!) e
poi di nuovo navetta fino alla fine del canyon a Sinawava Temple. Continuaiamo ancora a piedi e
incontriamo torme di scoiattolini....(beh, mica tanto "ini") e di ragazzine mormone con gonne kilometriche.
La maggior parte dei percorsi all'interno del parco possono essere fatti da soli e non necessitano di una
guida (potete ritirare l'elenco direttamente al Visitor Center), perciò tutto ciò che dovrete fare è godervi la
passeggiata. Sicuramente questo non è un parco da turista "mordi e fuggi" ed andrebbe apprezzato con
soggiorni di più giorni con camminate o gite in mountain bike per cui se rimanete nel parco per un giorno
solo dovrete, come noi, fare una scelta e vedere solo alcune cose.
Usciti dal parco torniamo sulla route 15 e ci dirigiamo verso Bryce Canyon, pernottiamo a Cedar City (Super
8), la camera non è malvagia ed il prezzo ragionevole. Usciamo per cena, ma in questo posto dal nome da
formaggio non c'è proprio niente e finiamo in un McDonald's. Tornando in Hotel incontriamo una pattuglia
con uno sceriffo del posto con tanto di fucilazzo a pompa in bellavista. Brutto posto Cedar City!!! Nel
complesso Cedar City ci ha fatto una gran brutta impressione, un posto dimenticato da Dio.
Nota: in estate non è possibile entrare dalla entrata est del parco di Zion, per non disturbare gli animali.
Con il senno di poi: sarebbe meglio pernottare nei pressi (o all'interno) del parco per poter dedicare
almeno una giornata intera alle escursioni.
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Bryce National Park
8 luglio 2004.
Di buon mattino ci lasciamo alle spalle Cedar City e partiamo alla volta di Bryce Canyon, anch'esso nello
Utah. Dopo aver cercato inutilmente la Route 15 ci dirigiamo sulla Route 14 nord e usciamo a Browan.
Prendiamo per Brian Head e, salendo un pezzetto di Canyon, arriviamo in mezzo ad una stazione sciistica!!
troviamo pure un punto panoramico con degli scorci splendidi. Incontriamo anche dei cani delle praterie
(Prairie dogs), avanzando ancora nell'altipiano incontriamo un bel lago e tante casette in legno, il posto è
parecchio ameno, ricorda molto la zona, per chi la conosce, delle 2 Alpes in Francia.
Bryce Canyon è molto avvincente. Entrati nel parco ci addentriamo nella pineta verso Bryce Point e non
immaginiamo il panorama meraviglioso che si staglia al di la di quei pini. Mano a mano che ci avviciniamo
al margine del canyon, si scorgono gli enormi anfiteatri di guglie rocciose!. Numerosi sono i punti
panoramici disseminati lungo il plateau rim di 18 miglia: dal Rainbow point (a 2778 mt), al Ponderosa
Canyon, dal Natural Bridge, all'Inspiration Point fino al più celebre e già citato Bryce Point; ovunque lo
spettacolo è mozzafiato. I colori vivaci del parco sono splendidi, putroppo noi vi siamo giunti in tarda
mattinata, si dice che all'alba e al tramonto siano incredibili! anche qui lungo il margine del canyon e a
valle vi sono numerosi sentieri per passeggiate e escursioni, tutto dipende dal tempo che avete a
disposizione! Se avete tempo non perdetevi il Navajo Loop Trail (circa 2 ore). Si scende all'interno del
canyon seguendo un percorso ripido e faticoso ma senza dubbio indimenticabile. Come detto fatelo al
tramonto, sia per evitare il caldo, sia per apprezzare maggiormente le sfumature delle rocce, che dal rosa
pallido passano al rosso acceso.
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Noi facciamo un bel giretto in auto (anfiteatro e archi di roccia) e poi dirigiamo verso Arches: imbocchiamo
la Route 89 verso est e poi la Interstate 70, verso Green River e Moab. Prima di Partire ci fermiamo in una
tavola calda nei pressi dell'ingresso al parco di Bryce e chiediamo entrambi una bella bistecca. Purtroppo,
di nuovo con mia somma incazzatura, la bistecca non è all'altezza di quella sbafatasi da Ilaria a Lone Pine....
uffa!!
Come anche a Cedar City le persone appaiono abbastanza inospitali tradendo sorpresa e sconcerto appena
capiscono che siamo stranieri, insomma hanno abbastanza l'aria ostile tipica di certi personaggi in alcuni
filmacci americani.
I paesaggi incontrati procedendo verso Green River sulla interstate 70, che taglia trasversalmente la parte
meridionale dello Utah, sono da America On The Road. Indimenticabili. La zona è tutta un canyon e
l'Interstate segue le asperità del terreno (qui evitano l'uso dei viadotti ciclopici in uso in Europa, anche se
stranamente non disdegnano di sventrare i canyon piuttosto di fare dei tunnel... boh!), in fondo alle lunghe
discese (che possono essere lunghe anche Km!) ci sono delle vie di fuga (runaway trucks ramp) per i trucks
che possono perdere l'uso dei freni in queste discese interminabili! Dalla I-70 ci spostiamo sulla I-191 e ci
dirigiamo verso Moab; mano a mano che vi avvicinate, osserverete che il paesaggio cambia, dal deserto
rosso si stagliano alcune formazioni sabbiose che diventano sempre più distinte: picchi, vette, guglie, rocce
in bilico, e finalmente, gli archi. Sulla I-191 ci sono parecchi cartelli stradali che invitano alla prudenza in
caso di tempeste di sabbia e di "flash floods" le piene improvvise che possono capitare dopo i tremendi
temporali che si scatenano da queste parti. La potenziale violenza degli eventi naturali in questa zona degli
Stati Uniti ci lascia alquanto perplessi
Arches National Park
9 luglio 2004.
Moab. Questa si che è una bella cittadina! ci sono mille opportunità di fare sport (canoa, mountain bike,
trekking, peccato essere di corsa!!!) e la sera si può vagare e fare shopping senza problema. Insomma una
cittadina un poco piu' 'europea' di tante altre incontrate..... Moab è nota in tutti gli USA per le escursioni in
Mountain Bike, ma le sue tradizioni ricreative risalgono a molto tempo prima dell'inizio del ciclismo da
montagna. Il Colorado River scorre in questa regione e se ne può approfittare per delle belle discese di
Rafting. Qui gli 'indigeni' sono piu' amichevoli (nel resto dello Utah appena percepiscono il tuo accento
straniero ti guardano strano, e ignoranti come capre quali sono non sanno neppure da che parte del
mondo venite quando glielo spiegate!).
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Alloggiamo al Big Horn Lodge e ci troviamo benissimo. Sfruttiamo pure uno sconto di 10 dollari avuto al
visitor center. La sera facciamo un giretto per Moab: la temperatura è ideale con tanto di venticello fresco.
La mattina del 9 luglio facciamo un'ottima colazione alla Pancake Haus (ci sbafiamo dei blueberry Pancakes
con tanto di maple syrup, io ne divoro 3, buuurppp!!!) e poi partiamo per un'altra delle meraviglie dello
Utah: Arches, che si trova ad appena 5 miglia dal nostro Motel. Arches è un luogo dove acqua, ghiaccio,
temperature estreme e il movimento del sale sotterraneo hanno scolpito più di 2000 archi di roccia, dai più
piccoli (90 cm.) al più grande (il Landscape Arch con un'apertura di 90 metri). Cercate di essere dentro il
parco per l'alba (vabbè se come noi ci andate a luglio lasciate perdere....) le rocce rosse risaltano parecchio.
Il parco è famoso per i suoi archi di roccia e per le dune pietrificate. Se avete tempo potete fare tutti i
sentieri che volete. Tenete conto che anche qui fa parecchio caldo durante il giorno. Noi andiamo fino al
Devils Garden in auto e poi ci dirigiamo a piedi fino al Delicate Arch, splendido!
Se arrivate a Moab la sera approfittatene per fare un giro lampo dentro il parco (vi tornerete
eventualmente il giorno dopo per una visita più approfondita) a godervi i colori del tramonto!! entrare nel
parco da Moab è facilissimo (guardate la mappa) e ci impiegherete pochi minuti. Inutile ribadire che anche
questo parco avrebbe bisogno di almeno un paio di giorni per poter essere visitato (e apprezzato) a pieno.
Con il senno di poi: sarebbe meglio pernottare nei pressi (o all'interno) del parco di Bryce per poter
dedicare almeno una giornata intera alle escursioni e poter vedere le guglie all'alba.
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Canyonlands National Park
9 luglio 2004.
Terminata la visita di Arches, da Moab ci muoviamo anche per la volta di Canyonlands. Il parco è molto
vasto ed è composto da tre zone principali: Island in the sky, Needles e The Maze (ovvero "il Labirinto",
percorribile solo su fuoristrada), noi scegliamo di vedere solamente ISLAND IN THE SKY (20 miglia dopo
dead horse point, guardate la cartina sottostante o scaricatene una più dettagliata). Lo spettacolo che
vedrete è fantastico: è una sorta di gigantesco altopiano a forma di Y, da dove potete osservare il punto
dove il Green River e il Colorado si incontrano, 1000 metri più in basso.
Lo spettacolo è grandioso e non si può spiegarlo in due parole, nè renderlo bene in foto: canyons,
insenature, crepe, archi, monoliti.... il tutto alternato e molto vario. Veramente spettacolare e anche molto
caldo. La nostra visita di Canyonlands è stata molto superficiale (abbiamo saltato anche Dead Horse Point),
ma a nostro avviso la vastità del parco rende davvero difficile poterlo apprezzare.
Terminato il giro ci dirigiamo verso Mexican Hat (cosi' chiamato per una roccia a forma di sombrero), dopo
aver mangiato in un ristorante messicano di Moab, dove ci sbafiamo due piatti enormi e complicati che ci
rimangono sullo stomaco. Partiti da Moab ci dirigiamo verso Monticello (che nome!) e quindi verso
Mexican Hat. Il paese è davvero terribile (4 casette e tante roulotte in mezzo al deserto), i primi motel che
incontriamo sono davvero allucinanti. Noi alloggiano al San Juan Inn and Trading Post per la bellezza di 76
dollari per una doppia, un'enormità rispetto a quanto pagato fino ad ora. Accanto al Motel e infossato tra
le rocce scorre il San Juan River; vedere un fiumiciattolo pieno d'acqua in un luogo arido è abbastanza
impressionante. Mexican Hat non è un posto che si presta a visite serali cosicchè ci rintaniamo in camera,
ci guardiamo "Man in Black" alla tivvu' e andiamo a nanna.
Con il senno di poi: sarebbe meglio pernottare nei pressi (o all'interno) del parco di Bryce per poter
dedicare almeno una giornata intera alle escursioni e poter vedere le guglie all'alba.
Monument Valley
10 luglio 2004
La mattina seguente, dopo esserci sbafati un'altra pila di pancake ai mirtilli con lo sciroppo d'acero (B-U-ON-I-S-S-I-M-I!!), ci dirigiamo alla volta della Monument Valley. Questa è senz'altro una delle tappe
fondamentali di una vacanza nel sud-ovest americano. Chi di noi non ha mai visto, in una agenzia viaggio o
in una rivista, una foto o uno scorcio della Monument? Quando la ammirerete con i vostri occhi scoprirete
subito che è davvero spettacolare e vi lascerà senza fiato, è esattamente come la si vede nei film western
(indimenticabile il John Ford Point!! noi ci siamo arrivati a bordo del catorcio navajo e ci siam trovati la
figura di un indiano a cavallo fermo su una rupe come in "Ombre Rosse", vi assicuro che faceva un certo
effetto.....).
Visitare la valle è semplice: se avete affittato un fuoristrada potete girarvela per i fatti vostri, altrimenti vi
conviene lasciare la vostra macchina al visitor center e farvi scarrozzare dagli indiani Navajo sui loro
fuoristrada: preparatevi ad una allegra gita sui loro sgangheratissimi mezzi (40 dollari). Anche una gita a
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cavallo non è male!!! Vi sconsigliamo di fare il giro con la vostra auto perchè, anche se la strada sterrata è
ancora percorribile in auto, sarete comunque costretti a seguire un percorso limitato all'interno della valle.
Noi abbiamo trovato impressionanti e maestosi, oltre al fantastico John Ford Point, le Three Sisters, il
Totem Pole (un pilastro di roccia altissimo e isolato) e i Butte (le guglie di roccia). Il paesaggio è arido, ma
chi sceglie di fare il giro della valle sui fuoristrada dei Navajo troverà anche una fonte presso la quale
cresce un poco di erbetta verde con tanto di vacche al pascolo!
Come dicevo presso il Visitor Center vi sono parecchi Indiani Navajo che con le loro Jeep invitano i turisti
ad un tour organizzato, noi abbiamo fatto il giro con guida Navajo, insieme a una famigliola di americani
(stranamente poco socievoli). L'indiamo guida (Penna d'Aquila) ci ha mostrato i vari picchi raccontandoci
qualche aneddoto. Al di la delle cose raccontate da lui la valle è davvero grandiosa e vi lascerà estasiati.
4 commenti sulla monument:
agli indiani (veramente dei GRAN PARACULI!!!!!) non portate via l'anima fotografandoli.
non è un parco nazionale per cui l'ingresso lo pagherete comunque, anche se avete il National Park
Pass (10 dollari).
Se fate il giro con i loro fuoristrada fingeranno di insabbiarsi e vi faranno spingere.....minchiate per
americani.
il mio giudizio sui nativi è assolutamente personale, a molta gente fanno un effetto totalmente
differente, molti si stupiscono nel vedere il popolo Navajo costretto per vivere a vendere ai turisti
bigiotteria e artigianato locale o a proporsi come guide
Il mio più grande rimpianto è purtroppo quello di 'bruciare' molte fotografie a causa della luce accecante,
un vero peccato!!! comunque la Monument Valley, con il Grand Canyon e Yosemite, sono i tre più belli ed
emozionanti spettacoli naturali che a posteriori ricordi, quelli che piu' di tutti ci sono rimasti impressi.
Usciti dalla Monument ci dirigiamo verso Kayenta, con l'obiettivo di vedere velocemente il Canyon de
Chelly. Percorriamo il North Rim Drive del Canyon de Chelly e ci fermiamo in due overview point dai quali
si possono vedere le antiche abitazioni degli indiani, senza entrare nella valle.
Usciti dal Canyon ci dirigiamo verso Tsaile, ma non troviamo alcun collegamento per la route 666 e siamo
costretti ad attraversare tutta la riserva Navajo fino a Mexican Water e poi imbocchiamo la Interstate 160
est verso i Four Corners e Cortez, nostra meta, dove pernottiamo in un Super 8.
Con il senno di poi: Fondamentale visitare la Monument Valley al tramonto per scattare delle foto da urlo.
Possibilmente pernottate nei pressi della valle.
Mesa Verde National Park
11 Luglio 2004
Al Super 8 di Cortez sono gentili e disponibili e ci organizzano pure la gita di mezza giornata nel parco di
Mesa Verde. Come accoglienza, camera e servizi pare il migliore dei super 8 girati fino ad ora. Ilaria ha le
palpebre scottate (!), dopo la gita nella Monument. La mattina dopo ci dirigiamo all'ingresso del parco per
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iniziare la gita, dove scopriamo che l'autobus per la gita è gia partito!! insomma i tizi del Super 8, tanto
gentili e disponibili, hanno fatto casino, meglio andare al visitor center (all'ingresso del parco) e prenotare
la gita da li. Riusciamo comunque a raggiungere gli altri "gitanti" del gruppo con tanto di ranger guida
identico a Babbo Natale!!! Qui vediamo bombardati di domande sull'Europa dagli altri gitanti, tutti
americani.
Il Parco di Mesa Verde rappresenta per gli Stati Uniti quello che l'antico Egitto rappresenta per noi europei:
la testimonianza di vita e opere di un grande popolo indiano denominato Pueblos, o Anasazi, da cui
derivano tutte le altre tribù del sud-ovest. Il parco (a oltre 2200 metri d'altezza!) consiste di tanti
insediamenti degli indiani Anasazi, con le loro caratteristiche costruzioni incassate sotto gli enormi costoni
rocciosi del canyon. È anche possibile vedere come si svolgeva la loro vita quotidiana. La guida fa un poco
ridere, banfa sull'antichità della loro civiltà (vecchia di dieci secoli....ullalà.....) millantandola come piu'
antica di quelle europee....
Terminato il giro torniamo a Cortez e pranziamo da Antonio's, altro ristorante messicano dove mangiamo
bene. In generale a Cortez le persone sono molto più "open minded" che negli altri posti visitati fino ad ora.
Molti sono affabili e chiacchieroni e appena scoprono la nostra origine europea attaccano un bottone
tremendo.
Da Cortez ci dirigiamo verso Durango (sulla route 160), dove ci fermiamo a fare la spesa in un Wal Mart,
una specie di Supermercato gigante dove i prezzi, inferiori a quelli italiani su quasi tutto, mi fanno un poco
incazzare. Arrivati a Pagosa Springs nel Colorado, ci spostiamo sulla route 84 in direzione Santa Fe, qui il
paesaggio cambia completamente: dal deserto con i cactus alle foreste di pini con tanto di laghi e distese
verdi immense che mi fanno, ancora una volta, innamorare della bellezza naturale di questo continente.
Proseguiamo per Santa Fe e pernottiamo a Santa Margherita (poco lontano da Santa Fe) in un Super 8
veramente brutto (il peggiore di tutti quelli incontrati).
Santa Fe e il Petrified Forest and Painted Desert National Park
12 luglio 2004
La mattina successiva visitiamo Santa Fe. La cittadina è carina, le abitazioni, in stile 'Adobe', caratteristico
di questa parte del New Mexico, sono belline. Noi visitiamo il centro storico che ci lascia un'impressione
strana: ha un'impronta indiana e "latina" allo stesso tempo, sembra di essere in Messico! L'anima
americana la si nota quando ci si accorge che tutte le abitazioni sono "finte" nel senso che sono tutte
costruzioni moderne rifatte sui vecchi stili. Mangiamo in un bel localino consigliatoci dalla guida (La Casa
Sena) .
Visitata Santa Fe ci dirigiamo verso Albuquerque sulla route 25, proseguiamo per Gallup sulla route 40 e
indi per Holbrook sempre sulla route 40. Al confine con L'Arizona, presso il Visitor Center di Lupton nella
prima area di servizio della Route 40 in Arizona, troviamo la Travel Coupon Guide che dà diritto a molti
sconti nei motel, averla trovata prima!! Pernottiamo a Holbrook al Best Western Arizonian Inn per la
ridicola cifra di 50 dollari, con piscina e colazione inclusa. Tra l'altro il Motel è nei pressi del Wigwam Motel
celebre pezzo di storia della route 66.
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13 luglio 2004
Il giorno dopo (è ormai il 13 luglio) visitiamo la Foresta Pietrificata. La foresta pietrificata ci offre uno
spettacolo di colori meravigliosi, le piante sono state pietrificate dopo un’eruzione vulcanica, 220 milioni di
anni fa e restituite in seguito alla superficie terrestre dall'erosione. La stessa cosa vale per il Deserto
Dipinto che, come dice il nome, è un vero quadro a cielo aperto. Noi entriamo da Sud (Rainbow Forest
Museum) ci fermiamo a fare una passeggiata di un paio di miglia a fotografare i tronchi fossili e ci
dirigiamo indi verso il deserto dipinto.
Terminata la visita del parco abbiamo imboccato la Interstate 40 (l'arteria che ha sostituito la Route 66) est
verso Flagstaff, cittadina carina (una sorta di oasi culturale in mezzo al paesaggio desertico) che visitiamo
superficialmente perchè si scatena un furioso temporale. Visitiamo pure Sedona, mecca del New Age,
dopo aver lasciato le valige in un motel di Williams (per la precisione all' Howard Johnson Travel Inn).
Sedona è una cittadina molto carina e tranquilla, sede di numerosi artisti di tutto il mondo, con un
bellissimo panorama di picchi alti e rossi e avvolta in atmosfere New Age, sembra una di quelle città dei
film western, ma in versione gran magazzino. A Sedona ci mangiamo il Cono Gelato Piu' Grosso Del Mondo,
un mostro da piu' di mezzo kilo! roba da ammerrigani!!! BURP!!
Da queste parti c'è pure il Meteor Crater, ma la nostra guida lo ha liquidato con poche righe ed abbiamo
deciso di saltarlo.
Con il senno di poi: I colori della foresta pietrificata e ancor più del deserto dipinto sono fantastici al
tramonto. Organizzate la vostra visita in modo da avere un poco di tempo per le foto al tramonto: i
paesaggi insanguinati dal sole morenti sono davvero struggenti.
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Grand Canyon National Park
14 luglio 2004.
Dopo aver pernottato a Williams (all' Howard Johnson Travel Inn) partiamo per la volta del Grand Canyon.
Williams è la cittadina ideale per fare tappa prima di visitare il grand Canyon, dista solo un'ora di auto:
sono solo 50 miglia, e vi arriverete percorrendo la route 64 e poi la 180. Il tempo non è bellissimo, ogni
tanto cade qualche goccia d'acqua. Sul Grand Canyon dico solo una cosa: preparatevi, non esistono libri,
video o foto in grado di prepararvi alla sua grandiosità. Noi percorriamo la Scenic Drive del South Rim in
auto fino a Desert View e incontriamo pure i primi italiani! un gruppo di torinesi attempati, insomma il
famtomatico Autobus "Gruppo Vacanze Piemonte" stracarico di sessantenni arzilli con signora al seguito
che, indifferenti alle rimostranze delle gentil consorti, la battono pesantemente alla guida, italiana pure lei!
(curioso vagare per il Gran Canyon e sentire improvvisamente il proprio dialetto dopo due settimane di
inglese!).
Come detto quella del Grand Canyon è stata la nostra ultima tappa "naturalistica". Dai vari view points
disseminati lungo il south rim le viste sono veramente molto belle ma il canyon rimane troppo lontano, si
scorgono pochi dettagli e si riesce appena ad intuirne la grandezza e la maestosità. Se visitate il Grand
Canyon all'inizio del vostro viaggio invece che alla fine come abbiamo fatto noi l'impressione di grandiosità
sarebbe ancora più marcata. Per noi, invece, dopo un paio di settimane nella Grande Natura (lasciatemi
usare le maiuscole!) del sud-ovest, una semplice "raffica" di punti panoramici non ci basta più, pertanto la
nostra opinione è di tenersi il Grand Canyon come gran finale: la sua immensità è tale da oscurare tutto
quanto potrete vedere negli altri parchi!!! un'alternativa al trekking, o alle gite di dorso di mulo, è quella di
esplorare il Grand Canyon anche dall'aria, esistono infatti parecchie possibilità di fare dei giri in elicottero
anche partendo da Las Vegas, Williams, Flagstaff etc. Sulla route 64 da Flagstaff verso l'ingresso del Grand
Canyon abbiamo visto parecchi elicotteri fermi ai lati della strada e pronti al decollo, basta pagare.... in
alternativa ricordatevi che a Tusayan viene proiettato un bellissimo filmato IMAX con tutte le meraviglie
del parco.
Durante la nostra visita il tempo peggiora, si scatena un tremendo temporale e comincia a grandinare: in
pochi istanti le pinete intorno al canyon si imbiancano e comincia a fare parecchio freddo; i chicchi di
grandine son parecchio grossi e temiamo per l'incolumità della nostra Chevy. Anche se a malincuore,
abbandoniamo il parco e ci dirigiamo alla volta di Barstow, passando di nuovo per Williams, sulla intestate
40. Con il senno di poi avremmo sacrificato una giornata a Los Angeles per vedere meglio il Canyon, ma
come diceva Manzoni "Del senno di poi ne son piene le fosse"...
Il maltempo ci rallenta (sull'autostrada da Williams a Kingman praticamente procediamo a passo d'uomo
causa l'intensità della pioggia) e decidiamo di dormire a Kingman presso il Kingman Days Inn, dove
possiamo usare un altro dei coupon e paghiamo solo 38 dollari! La sera ceniamo in un localino consigliatoci
dalla guida (MR D'Z ROUTE 66 DINER), locale mitico della vecchia route 66 dove l'arredamento (i neon rosa,
il juke box a giradischi rosa, i tavolini e i sedili anch'essi rigorosamente rosa) e l'atmosfera sono quelli tipici
degli anni '50 americani, sembra di vivere una puntata di "Happy Days" anche se dalle cucine proveniva
musica RAP che faceva tanto 21-esimo secolo.....
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A Kingman vediamo anche la bandiera Stars e Stripes più grande che abbia mai visto: presso un ditributore
di benzina con tanto di torre di cemento con foggia a campanile alta venti metri e una flag sventolante che
quasi toccava terra.....
Con il senno di poi: Il tempo dedicato al Grand Canyon non sarà mai abbastanza. Se potete affittate un
giro in elicottero.
Barstow e Los Angeles
15 luglio 2004
La mattina del 15 partiamo per Barstow, dove sappiamo esserci un enorme outlet, lungo la route 40, che
lungo parecchi tratti costeggia e rimpiazza la Historic Route 66.
A Barstow pranziamo alla Leonardo's Original Pizzeria dove facciamo conoscenza con il cuoco, Leonardo
appunto, di origine pugliese, che prova a stento a parlare in italiano. L'outlet di Barstow è davvero l'outlet
degli outlet: Billabong, Quicksilver, Roxy, North Face, Nike, Protest, O'Neal, Gap, Banana Republic, Diesel,
Timberland, di tutto di più. Dopo aver girato come trottole ripartiamo alla volta di Los Angeles, dove
pernottiamo in un Super 8 a Los Angeles downtown (nei pressi del Dodger Stadium) pagando quasi 100
dollari per una notte. Il Motel, in piena downtown, è in un'ottima zona per girare LA (guardate il link
allegato), ma la sera è davvero terribile: dopo le 20 scende una sorta di coprifuoco e per le strade non c'è
più anima viva; noi facciamo due passi e ci buttiamo nel primo ristorante (ancora messicano, che nausea!)
che troviamo.
Ricordate che L.A. è una città immensa, mal servita dai mezzi con un servizio di metropolitana del tutto
insufficiente a coprire tutta l’area cittadina per cui noleggiare una macchina è di fondamentale importanza.
Inoltre munitevi di una mappa dettagliata della città per potervi districare tra le varie autostrade.
16 luglio 2004
Il giorno successivo (venerdì 16 luglio 2004) visitiamo gli Universal Studios, dove entriamo senza fare la fila
avendo già comprato i biglietti dall'Italia tramite il sito web e risparmiando un bel po' di coda: vi presentate
direttamente ai turnstile con il foglio stampato del vostro pagamento et voilà! le porte del divertimento vi
vengono magicamente spalancate! qui di possibilità di divertimento ce ne sono veramente tante. Tra le
attrattive che più abbiam gradito citiamo:
- Un Musical liberamente tratto dal film Spiderman.
- Jurassic Park Ride: vi mettono in una specie di barcone legati come nelle montagne russe e vi
fanno fare un giro in una specia di foresta pluviale, con dinosauri vari, molto bella la cascatona
finale: si cade in verticale per oltre 10 metri con tanto di T.Rex che vi sfiora la testa, se ne esce
bagnati come pulcini!!!.
- The Revenge of the Mummy, the ride: altra cavalcata simile alla precedente, divertentissima
- Terminato II - 3 D: con tanto di occhiali appositi con i quali pare di essere DENTRO il film
- Shrek 4D: simile a Terminator.
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- La visita degli Universal Studios: visita guidata, in autobus, delle location di molto film arci-famosi
da noi (Ritorno al Futuro, Lo Squalo, King Kong etc.).
E poi Roller Coaster (montagne russe) a gogò ; la giornata passa veloce con gran divertimento e arriva la
sera senza rendersene conto. Ricordate che anche agli Universal Studios conviene andarci in auto, hanno
dei parcheggi comodissimi. Moltissime anche le opportunità di shopping.
17 luglio 2004
Il giorno dopo, sabato, lasciamo il super 8 e, cartina alla mano, guidiamo verso il mare. A Venice, sulla
Muscle Beach e nella promenade verso Santa Monica abbiamo incontrato di tutto! La promenade è carina,
anche se non molto diversa da un qualunque lungomare famoso nostrano: gente a passeggio, tipi da
spiaggia, negozietti e tanto tanto sole!. Facciamo una mezza giornata in spiaggia a Venice Beach dove ci
sono un sacco di surfisti, ma l'acqua del mare è molto fredda e fare il bagno non e' facile. La sera
dormiamo al Travelodge LAX Hotel nei pressi del Los Angeles Airport.
18 luglio 2004
Il giorno dopo è l'ultimo giorno: sigh! oggi si parte, ma in fondo siam contenti di tornare, ci manca il nostro
letto e il nostro cibo. Giriamo la città fino alla Century City dove consegnamo la macchina: in totale abbiam
percorso 6000 km!! posata la macchina, andiamo all'aeroporto e.....torniamo in Italia!! Volo British Airways
Los Angeles - Londra - Milano.
La vacanza è finita, ma una nuova estate si avvicina.....
Bye Bye America!!
see you again in Summer 2005!!!
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