[gorizia - 31] il piccolo/cu/2 21/01/10
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[gorizia - 31] il piccolo/cu/2 21/01/10
Weekend Autore:GRAFICO Data/Ora:20/01/10 Appuntamenti [IL PICCOLO/CU/2: IL PICCOLO - GORIZIA - 31 - 21/01/10 Composite] E-mail: [email protected] I GIOVEDÌ 21 GENNAIO 2010 31 21.14 Trieste ....................................................................... Rosso, velluto e... altro Fino al 10 febbraio nella Sala Comunale d’Arte di piazza Unità 4 si può visitare la mostra ”Rosso, velluto e... altro” dell’artista triestino Ferruccio Bernini. ....................................................................... Tre atti unici di Cechov Oggi, alle 20.30, al Kulturni dom di via Petronio 4 s’inaugu- ra la stagione dello Stabile Sloveno con ”Ah, l’amore”, tre atti unici di Anton Cechov per la regia di Paolo Magelli. Repliche il 23, 27, 28, 29 e 31 gennaio. Spettacoli sovratitolati in italiano. ....................................................................... ”Zio Vanja” al Rossetti Fino a domenica al Rossetti si replica ”Zio Vanja” di Cechov. Regia di Gabriele Vacis. Con Eugenio Allegri, Laura Curino e Michele Di Mauro. Orson Welles alla Bartoli Fino a domenica alla Sala Bartoli del Rossetti si replica ”Orson Welles’ Roast” con Giuseppe Battiston. Lo spettacolo sarà a Udine il 29 e 30 gennaio, il 31 a Codroipo, l’1 e 2 febbraio a Pordenone. ....................................................................... Udine ....................................................................... Démodé ad Aiello del Friuli Sabato all’Hostaria Civiltà Con- tadina di Aiello del Friuli concerto dei Démodé (orchestrina strumentale). ........................................................................ Pordenone ........................................................................ Mostra-mercato del disco Sabato e domenica, dalle 10 alle 19, alla Fiera di Pordenone si svolgerà la 19ª edizione della Mostra-mercato del disco usato e da collezione Fvg. GOLA. AL ”TARTINI” DI TRIESTE ITINERARI. DA CAPODANNO A MARZO SALPA QUASI OGNI WEEKEND Scoprire Venezia a bordo di un hotel galleggiante Una padellata di pesce La Vita Pugna trasformata in piacevole alloggio natante con tanto di biciclette a bordo di CRISTINA FAVENTO P er esplorare una Venezia inedita e meno frequentata, due tour operator di Vicenza specializzati in giri in bicicletta hanno ideato un’originale proposta turistica che unisce natura, sport e buona cucina. Si tratta di una navigazione a tappe all’interno della laguna veneta, a bordo di un’imbarcazione per anni preposta alla navigazione fluviale mercantile e poi riadattata al trasporto di passeggeri. A furia di pedalare, infatti, gli operatori di Zeppelin (0444 526021, www.zeppelin.it) e di Girolibero (tel. 0444 323639, www.girolibero.it) – questi i due organizzatori hanno scoperto che in altri paesi si usa molto la combinazione vacanza in bici con pernottamento in “hotel galleggiante” e hanno deciso di importarla in Italia. Lunga 36 e larga 5 metri e mezzo, l’imbarcazione prescelta si chiama Vita Pugna, costruita per il trasporto merci a Rotterdam nel 1924 e oggi trasformata in piacevole alloggio natante per gli amanti di un turismo alternativo. Con tanto di cucina professionale, sala ristorante e biciclette al seguito posizionate sul ponte di prua, conta undici cabine (più strette di quelle di una nave ma comunque confortevoli) con letti bassi e bagno privato. Da Capodanno a marzo, quest’accogliente regina delle acque quiete salpa quasi ogni weekend da Venezia alla volta di Chioggia, Un’immagine della Vita Pugna, trasformata in piacevole hotel galleggiante per immergersi nell’insolita tranquillità lagunare. Trascorsa la prima notte ormeggiati alla Giudecca, attraverso la fitta rete di canali dragati ben segnalati da “bricole” e “dame”, la navigazione a bordo della Vita Pugna inizia facendo colazione tra San Giorgio e Riviera Sette Martiri. Dopo aver costeggiato l’isola del Lido, si arriva alla graziosa Malamocco, dove si trova la casa in cui ha vissuto il celebre disegnatore Hugo Pratt. Segue una visita guidata all’oasi delle dune degli Alberoni, di particolare interesse per la quantità di esseri viventi animali e vegetali di rara diffusione che popolano questo umido ambiente di transizione tutelato dal WWF. Nel tardo pomeriggio si punta alla laguna sud, verso Chioggia, la “piccola Venezia” famosa per la pianta architettonica a spina di pesce. Qui si pernotta dopo aver fatto una bella passeggiata nel centro storico, tra ponti, canali e mercato ittico, intervallata da spritz e crema fritta. Il giorno successivo, in programma ci sono un’escursione in bici nella rinnovata area del Forte San Felice, uno sbarco all’oasi LIPU di Ca’ Roman, e, infine, prima di rientrare alla Giudecca, una visita dell’isola di Pellestrina tra calli e rii, con possibilità di spingersi fino a San Piero lungo i “murassi”. Trattasi degli antichi bastioni, ovvero i cordoni sabbiosi, o lidi, che originariamente separavano la laguna dal mare, rinforzati e stabilizzati con lun- ghissime dighe settecentesche in pietra d'Istria poste a difesa del perimetro esterno. Tra uno spostamento e l’altro, le due bravissime cuoche di bordo ogni giorno preparano piatti tradizionali sulla base di quel che trovano nei mercati locali: dal risotto con radicchio rosso e salsiccia ai succulenti “peòci in cassopipa”. Lambire destinazioni poco frequentate, spostandosi in tutta comodità e godendosi le magie di albe e tramonti ormeggiati in laguna, è una proposta affatto banale. Molto spesso, infatti, ci si dimentica che complessivamente ci sono ben 550 chilometri quadrati di territorio lagunare. Un territorio unico, puntellato da “velme” e “barene” (terreni fangosi a pelo d’acqua, a volte sommersi, a volte visibili) e da oltre una cinquantina d’isole, diviso dal mare da un cordone litoraneo che si sviluppa per circa 60 chilometri, dalla Foce dell’Adige a quella del Piave. Esplorarlo a piedi, in bici o via acqua, dimenticando quasi l’esistenza delle automobili, permette davvero di rilassarsi. E di scoprire un angolo di mondo incredibilmente quieto, soprattutto se si pensa alle masse turistiche che invece invadono Venezia, tanto più nel periodo carnevalesco alle porte. In inverno specialmente, i paesaggi della laguna sembrano luoghi eternamente immobili. Sospesi tra terra e mare, esercitano un fascino tutto particolare, scarno ed ipnotico. Una malia che s’insinua sottopelle. META DI SCI ALPINISTI E FONDISTI Dobratsch, un paradiso sopra e sotto il suolo Tutto da scoprire il parco naturale che sta alle porte di Villaco D urante l’inverno sono circa 75mila i visitatori del parco naturale del Dobratsch. Il monte alle porte di Villaco, i cui impianti di risalita sono stati smantellati per salvaguardare le risorse idriche dell’area, è oggi meta prediletta da sci alpinisti e fondisti, dai più piccoli per le entusiasmanti discese con lo slittino e dagli amanti della natura per le belle ciaspolate praticabili nei dintorni. Non tutti però sanno che anche il sottosuolo del Dobratsch è curioso e interessante, ricco di falde acquifere e di sostanze minerali, in particolare nella località di Bad Bleiberg, a piedi della montagna. Qui un tempo si svolgeva un’intensa at- tività mineraria d’estrazione del piombo, disturbata nel 1951 da un improvviso allagamento delle gallerie. Una fortuna nella sfortuna, che ha permesso la scoperta dell’acqua termale oggi tanto apprezzata nei centri locali. Da allora l’attività in miniera non è più la prima fonte di reddito della località e l’attività si è progressivamente ridotta sino alla chiusura definitiva delle miniere nel 1993. Per ricordare il passato minerario della regione a scopo turistico sono stati però realizzati i parchi divertimenti “Terra Mystica” e “Terra Montana”. Attraverso questi due percorsi didattici si mostra a grandi e piccoli quanto era pericoloso e faticoso il lavoro svolto agli inizi del secolo scorso. Dopo aver indossato pantaloni, giacca ed elmetto, una guida che parla anche italiano accompagna piccoli gruppi (massimo 10 persone) alla scoperta di un intricato labirinto sotterraneo. Lo scivolo da minatore più lungo d’Europa (ben 68 m) conduce i visitatori nel sottosuolo di Bad Bleiberg, mentre il trenino li accompagna nel cuore della miniera. Si scoprirà così che il sistema di tunnel è profondo ben 850 e non solamente 100 metri sotto il livello del mare. O che l’intero sistema di tunnel e gallerie é lungo ben 1.300 metri e che dal quattordicesimo secolo al 1993 sono stati estratti ben 30 milioni di tonnellate di piombo e zinco. Percorrendo le varie gallerie, s’incapperà in desuete strumentazioni legate al lavoro in miniera, come ad esempio la macchina a ruota idraulica risalente al 1831, o in animazioni multimediali allestite per far rivivere la quotidianità del passato. Per bambini dai quattro anni in poi vengono anche organizzate cacce al tesoro per scovare i piccoli minerali che, raccolti sotto terra, resteranno uno dei ricordi dell’esplorazione. Nella stagione invernale l’orario di apertura è ridotto e i parchi si possono visitare solo il mercoledì e il sabato alle ore 15 (per informazioni www. terra-mystica.at). (cris.fa.) ”povero”, ma gustoso RISTORANTINO TARTINI Via Martiri della Libertà 2 - Trieste Telefono 345-6042222 Chiusura domenica Ferie agosto Coperti 25 Orario 11.30-15.30, 18.30-23 Prezzo medio 20-25 euro, vini esclusi I CARTE DI CREDITO. TUTTE I PARCHEGGIO. NO I ACCESSIBILE AI DISABILI. NO I TAVOLI ALL’APERTO. NO I ARIA CONDIZIONATA. SÌ I DIVISIONE FUMATORI NON FUMATORI. NO di FURIO BALDASSI A appassionato, Fabrizio è attratto da una cucina del pesce un po’ fuori dagli schemi classici, leggera e diversa dal solito. Ama, in particolare, giocare con il cosiddetto pesce ”povero”, quello che, fateci caso, alla fine si rivela sempre il più gustoso. Menole e spari, per non dire guati, sono di casa, qui dentro, ma spinati e sfilettati assumono consistenza e gusto di un piatto nobile. È il caso della sua ”padellata”, il piatto più popolare del locale, che vede abbinati una serie di filetti del pesce del giorno, quello che offre il mercato, a verdurine e a un riso realmente fuori dal comune. In un contesto del genere non stupisce più di tanto, dunque, anche la presenza di un notevole cus cus che abbina il prodotto di origine araba a verdure e a saporiti pezzi di pesce ”du jour”. Una cosa apprezzabile soprattutto a pranzo, quando il tempo è tiranno e la leggerezza una necessità. Alla sera, invece, nell’atmosfera creata dai vecchi vinili di jazz dei quali Fabrizio è un appassionato collezionista, potete anche rilassarvi con qualche orzotto, un’altra delle specialità della casa, magari guarnito con crema di broccoli e gamberi, oppure col radicchio rosso e la salsiccia o le verdure alla soia, per non parlare di un farro che, a sua volta trattato come nel risotto, viene abbinato a curry gamberi e verdure. C’è qualcosa di simpatica- lla fine ha fatto il passo decisivo. E, pare, non se n’è affatto pentito. Il ”Tartini” di via Martiri della Libertà, per anni uno dei posti più noti della Trieste da bere, è diventato ristorantino a tutti gli effetti. Per carità, nessuno vi negherà un bicchiere o un aperitivo se capitate in ore tranquille, ma Fabrizio Bravin, fatto il salto definitivo, non ha nessuna intenzione di ritornare alla schiavitù del ”calice”. E fa bene, perchè l’ambiente, con alcuni aggiustamenti (candele e luci soffuse, legno ovunque, alla parete i quadri coinvolgenti di Elisa Rizzi) è estremamente piacevole e ti mette subito a tuo agio, e la cucina, nella sua spensierata sperimentazione, è a dir poco sorprendente. Un posto molto giovanile, tra l’altro, dove ti riconcili con la città malata di vecchiaia e, sentendo le lingue più varie degli studenti della vicina Scuola interpreti, pensi che sarebbe ora di uscire da questo stantìo clichè. Storia interessante, quella di Fabrizio. Giocatore di belle promesse Erika e Fabrizio Bravin al ”Tartini” nella Triestina giovanile di tanti anni fa (ai tempi mente etnico negli ingredienti, di Causio e Ferrari, per capir- insomma, ma l’imprinting è desi...) assieme a un altro talento cisamente italiano, tanto che a riconvertitosi alla ristorazione ”vigilare” sui tavoli provvede (Gioby Calvani dell’”Istriano”, l’ottimo olio ligure (una concestanto per non fare nomi), cercò sione a Erika?) di Stefano Sadi seguire l’onda della carrie- guato, fornitore anche di quelra calcistica navigando per le olive taggiasche che compaqualche anno nell’Interregio- iono qua e là nei piatti. nale tra Lombardia e Emilia L’esperienza di Stefano nel prima di appendere le classi- settore drink, infine, è garanche scarpette al chiodo. Una zia di una cantina dove, assiebreve puntata a Genova gli è me ai regionali classici, non stata sufficiente per trovare la mancano neanche le migliori compagna della vita, la gioiosa etichetta del Brda, il Collio sloErika, che adesso lo affianca veno, e della valle del Vipacco. nel locale, e lanciarsi in queIl ”Tartini”, infine, non è rista nuova avventura. Prima, pe- storantino solo nel nome (del rò, tra il ’97 e il 2003, ha legato resto, con 25 coperti di superil nome a un altro bar di discre- capienza...) ma anche nei prezta tendenza, il ”Juice” di via zi. Farete fatica ad arrivare a Madonnina e ha quindi aperto 30 euro, e di questi tempi è dail ”Tiki bar” all’interno del ba- to non trascurabile. Probabilgno Sirena di Grignano. mente il ”gol” migliore di FaAutodidatta dichiarato ma brizio... I Segni dello Zodiaco TUTTI I SEGRETI IN 12 PRATICI VOLUMI Ciauscun volume spiega in modo chiaro e dettagliato tutte le caratteristiche del segno: psicologia, personalità, studi, professione, salute e denaro. La scheda astrologica personale con un metodo chiaro per calcolare il proprio ascendente e per scoprire la sua rilevanza sul carattere. Pratiche tabelle per conoscere le posizioni dei pianeti alla nascita, con il loro significato e la loro influenza sulla personalità. Tutti gli elementi associati e i portafortuna: pietre, numeri, colori, giorni, profumi. L’eros, l’affettività, il rapporto con gli altri segni e le affinità di coppia. L’oroscopo e le previsioni in ogni CON ambito della vostra vita per il 2010. ANCORA DISPONIBILI IN EDICOLA OGNI VOLUME UN SEGNO, A SOLI € 5,00 IN PIÙ CMYK