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CRONACHE COSTITUZIONALI DALL´ESTERO
AUSTRIA
2000
12 settembre 2000 - I 14 Paesi dell'Unione europea sospendono le sanzioni nei confronti dell'Austria.
Dopo il rapporto dei tre saggi (il finlandese Athisaari, lo spagnolo Oreja e il tedesco Frowein) in cui si
affermava che in Austria non si registrano violazioni dei diritti fondamentali né elementi di sistematica
discriminazione verso le minoranze e che il mantenimento delle sanzioni diplomatiche sarebbe stato
controproducente, tutti i Paesi dell'Unione europea hanno sospeso le misure adottate nei confronti
dell'Austria in seguito alla partecipazione del partito liberale (FPÖ) al governo federale. (Quad. Cost.,
2001, I, 253)
15 ottobre 2000 - Nelle elezioni in Stiria cresce la ÖVP, che raggiunge il 47,3 % dei voti, mentre cala la
FPÖ (12,5%, contro il 17% delle precedenti regionali e il 29% delle politiche del 1999). (Quad. Cost.,
2001, I, 253)
3 dicembre 2000 - Elezioni regionali nel Burgenland (Austria): Vittoria della SPÖ (46,58%, +2,13).
Perdono di poco la ÖVP (35,3% -0,75) e di molto la FPÖ (12,65% -1,91). Affermazione dei Verdi
(5,47% +2,97). ÖVP e FPÖ perdono ciascuna un seggio in favore dei Verdi, che superano lo sbarramento
ed entrano nel Parlamento. La FPÖ perde il proprio assessore regionale. I risultati contraddicono i
sondaggi, che ipotizzavano un arretramento della SPÖ (già al governo del Land) in seguito ad uno
scandalo relativo alla gestione della banca regionale. (Quad. Cost., 2001, II, 447)
2001
21 marzo 2001 - La Corte costituzionale austriaca (VfGH) ha confermato la legittimità delle elezioni
regionali del 1999 nel Tirolo. I complessi conteggi, durati diversi giorni e addirittura ripetuti nella città di
Innsbruck, avevano confermato la perdita – per la prima volta – della maggioranza assoluta dei seggi da
parte della ÖVP. Sono in corso dibattiti nel Land per riformare la legge elettorale. (Quad. Cost., 2001, II,
450)
25 marzo 2001 - Vittoria della SPÖ nelle elezioni comunali di Vienna. Il partito socialdemocratico ha
conquistato la maggioranza assoluta dei seggi nel parlamento cittadino ed il 46,9% dei voti (+ 7,8).
Nonostante la decisa perdita di consensi, il partito liberal-nazionale di estrema destra (FPÖ) si è
confermato secondo partito in città con il 20,2%, davanti al partito popolare (ÖVP) con il 16,3%.
Affermazione anche dei verdi che hanno ottenuto il 12,4%. (Quad. Cost., 2001, II, 450)
30 marzo 2001 - La Corte costituzionale austriaca (VfGH) ha rigettato il ricorso dei testimoni di Geova
contro la legge del 1998 sulle confessioni religiose che stabiliva un periodo di osservazione di dieci anni
prima di poter ottenere il riconoscimento statale quale comunità religiosa. Le comunità religiose già
riconosciute (la chiesa cattolica, quella evangelica, la comunità israelitica e quella musulmana)
dispongono di ampia autonomia in base alla legge, e possono tra l'altro impartire l'insegnamento della
propria religione nelle scuole pubbliche. Per la Corte costituzionale il periodo di osservazione decennale
nei confronti dei testimoni di Geova è giustificato dal fatto che tale confessione può imporre violazioni
all'integrità psichica delle persone (Quad. Cost., 2001, II, 450-451)
13 dicembre 2001 – Come già anticipato nella pronuncia di ammissibilità in luglio, la Corte
costituzionale austriaca, adita in via diretta da un cittadino appartenente alla minoranza slovena, dichiara
l’illegittimità costituzionale di alcune disposizioni della legge sui gruppi etnici (Volksgruppengesetz) e
del relativo regolamento attuativo sull’identificazione delle località in cui le indicazioni topografiche
devono essere bilingui. In base all’art. 7 del trattato di Vienna del 1955, deve essere bilingue la
toponomastica delle località della Carinzia che possono definirsi “miste”. La normativa censurata
prevedeva che per poter definire “misto” un distretto, almeno il 25% della popolazione residente dovesse
appartenere alla minoranza linguistica, così di fatto escludendo la gran parte delle aree da questa
definizione e dunque dalla toponomastica bilingue e da altri diritti linguistici. Per la Corte invece il
criterio previsto dalla legge e dal regolamento sono irragionevoli, perché nella prassi finiscono col
misconoscere l’esistenza stessa della minoranza. Per la Corte, quindi, già la presenza, in un distretto
amministrativo, del 10,4% della popolazione che in occasione dell’ultimo censimento aveva dichiarato di
appartenere alla minoranza slovena, è idonea a determinare il carattere “misto” dell’area, e dunque a
rendere obbligatoria la toponomastica bilingue. Il criterio della ragionevolezza viene determinato dalla
Corte sulla base dell’analisi della genesi storica del trattato di Vienna, con cui l’Austria riacquistò la
propria sovranità internazionale a dieci anni dalla fine della seconda guerra mondiale, e che è norma di
rango costituzionale. La Corte ha fissato in un anno il termine di efficacia della declaratoria di
incostituzionalità, per dare tempo alle autorità di adottare gli opportuni provvedimenti.
La sentenza costituisce il completamento di un ampio filone giurisprudenziale in tema di diritti delle
minoranze, i cui più recenti esempi sono proprio la decisione di ammissibilità del luglio 2001 e la
sentenza dell’11 dicembre 2000, con cui era stata dichiarata l’incostituzionalità del regolamento
governativo di determinazione dei distretti giudiziari in cui ammettere l’uso dello sloveno, basato sul
medesimo criterio della soglia del 25%, ora dichiarata incostituzionale.
La pronuncia, fin dal suo annuncio in luglio, ha creato forti scontri politici. Jörg Haider, governatore della
Carinzia (il Land in cui è insediata la minoranza slovena) ha dichiarato di non volersi conformare alla
decisione della Corte ed ha spostato lo scontro politico sulla lingua dei cartelli stradali sulle autostrade,
specie per quanto attiene all’indicazione delle città dei Paesi confinanti limitrofi (Slovenia e Croazia).
(Quad. Cost., 2002, II, 410)
2002
1 gennaio 2002 – Entra in vigore in Austria la legge sulla privatizzazione del settore radiotelevisivo.
Rompendo il monopolio statale vigente finora, la nuova legge consente la creazione di un’emittente
privata a diffusione nazionale e di tre locali. (Quad. Cost., 2002, II, 411)
14 gennaio 2002 – La Corte costituzionale austriaca, con una attesa decisione, interviene in materia di
libertà di associazione all’interno di una confessione religiosa. Per la Corte un’associazione
costituitasi nell’ambito della chiesa cattolica deve essere soggetta al solo diritto canonico e non al diritto
statale. Una “iniziativa di cattolici laici e preti dell’arcidiocesi di Vienna“, nata con l’obiettivo di
“difendere e diffondere la dottrina cattolica“, e mirando in particolare all’adozione di determinati riti nel
corso delle celebrazioni religiose, si era visto negare il riconoscimento come associazione, dopo il parere
negativo espresso dalla conferenza episcopale. La Corte costituzionale rigetta il ricorso del gruppo,
affermando che l’obiettivo perseguito dall’iniziativa rientra nelle “questioni interne della Chiesa
cattolica“ e può dunque ottenere il riconoscimento come associazione solo in base all’ordinamento
canonico, ma non già a quello statale. Qualora l’autorità preposta avesse concesso il riconoscimento,
afferma la Corte, avrebbe violato il fondamentale diritto della Chiesa cattolica (o di qualunque altra
confessione religiosa) all’autoregolamentazione dei propri affari interni. (Quad. Cost., 2002, II, 412)
21 gennaio 2002 – Oltre 900.000 cittadini austriaci (circa un sesto degli elettori del Paese) hanno
sottoscritto la proposta di referendum richiesta dalla FPÖ (il partito della destra populista) contro la
centrale nucleare di Temelin, nella Repubblica ceca, a 60 km dal confine austriaco. Spetterà ora al
Parlamento decidere se ammettere la votazione, a carattere comunque meramente consultivo.
Politicamente il segnale è molto importante, visto che sono sufficienti 100.000 firme perché il Parlamento
debba occuparsene. L’iniziativa ha comprensibilmente suscitato gravi problemi nelle relazioni tra Austria
e Repubblica ceca. La FPÖ chiede che l’Austria ponga il veto all’adesione della Repubblica ceca all’UE
se non sarà chiusa la centrale. La polemica ha assunto toni assai irrituali in uno scambio di accuse poco
diplomatico tra Haider e il Primo ministro ceco Zeman. (Quad. Cost., 2002, II, 412)
4 febbraio 2002 – Secondo anniversario dall’insediamento del governo ÖVP-FPÖ in Austria. Nel
bilancio di metà legislatura, oltre alle note polemiche con l’Unione europea, si segnalano, tra i punti del
programma già raggiunti, la riforma delle pensioni, la riforma amministrativa, il consolidamento del
bilancio statale a deficit zero, l’apertura alla privatizzazione del servizio radiotelevisivo e gli stanziamenti
per gli assegni familiari e le vittime del nazismo. Tra i le questioni ancora aperte la riforma federale, la
riforma fiscale, la liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi, la legge sull’immigrazione e la
nuova disciplina sui licenziamenti. (Quad. Cost., 2002, III, 686)
13 febbraio 2002 – Il capitano della Carinzia Jörg Haider incontra a Bagdad Saddam Hussein. Nelle
polemiche che seguono, relative sia all’opportunità politica della visita, sia ai limiti giuridici dell’azione
esterna dei Länder, il leader della FPÖ afferma che si è trattato di una visita privata, volta a portare aiuti
umanitari, e di averne comunque informato il Governo federale, che smentisce. (Quad. Cost., 2002, III,
686)
7 marzo 2002 – Il 7 marzo, in Austria il Governo federale (di centro-destra) ha presentato in Parlamento
una proposta di legge sull’immigrazione (cd. “pacchetto sull’integrazione”) dal contenuto in tutto
analogo alla proposta del Governo tedesco. Anche nella proposta austriaca si prevede l’ingresso di
personale qualificato, l’obbligo di frequenza di corsi di lingua e l’ampia apertura agli stagionali.
Sia in Germania che in Austria, gli stranieri costituiscono oltre il 9% della popolazione residente. (Quad.
Cost., 2002, III, 687)
21 giugno 2002 – La Corte costituzionale austriaca annulla una disposizione del codice penale (il
paragrafo 209) che puniva i rapporti omosessuali tra uomini al di sopra dei 19 anni e giovani di età
compresa tra i 14 e i 18 anni. La Corte ha ritenuto che la previsione fosse in contrasto con il principio di
uguaglianza. Nella sentenza si legge, infatti, che una disciplina è irragionevole se ha come conseguenza
che un comportamento, di per sé non punito, diventi penalmente rilevante solo in virtù del naturale
trascorrere del tempo (al raggiungimento dei 19 anni da parte del partner più anziano), e per lo stesso
motivo cessa di esserlo, al compimento dei 18 anna da parte del partner più giovane. La disposizione
creava dunque, per la Corte, una “punibilità variabile nel tempo”, violando il principio di uguaglianza e il
criterio della ragionevolezza. Per tenere conto della “legittima volontà del legislatore di proteggere
bambini e adolescenti da rapporti sessuali prematuri e da possibili sfruttamenti “, la Corte ha però
differito l’efficacia della pronuncia al 28 febbraio 2003. (Quad. Cost., 2002, IV, 907-908)
1 luglio 2002 – Definitivamente aboliti in Austria i libretti di risparmio anonimi. In attuazione di una
decisione della Corte di giustizia di 2 anni fa, l’Austria ha dovuto abbandonare uno dei capisaldi del
segreto bancario, in vigore dall’Ottocento. Ora non è più possibile ritirare denaro da un libretto anonimo,
identificandosi solo con un nome in codice. (Quad. Cost., 2002, IV, 908)
9 luglio 2002 – Il Parlamento austriaco approva definitivamente la nuova legge sull’immigrazione
voluta dal Governo federale (cfr. Cronache n. 3/2002). Tra le diverse novità l’obbligo di apprendimento
del tedesco (con verifica da parte delle autorità), maggiori difficoltà per i ricongiungimenti familiari e
deroghe solo per alcune qualifiche professionali di cui l’economia ha urgente bisogno. La contestata legge
si pone l’obiettivo dichiarato di “impedire che l’Austria diventi un paese di immigrazione” (v.
dichiarazione della FPOe). (Quad. Cost., 2002, IV, 909)
27 agosto 2002 – Il governo federale austriaco presenta il “libro bianco” sulle pensioni, uno dei punti di
riforma ancora aperti nel programma della coalizione ÖVP-FPÖ. Il progetto prevede un’armonizzazione
entro il 2004 tra pensioni del settore pubblico (che andranno a diminuire) e quelle del settore privato, che
aumenteranno. (Quad. Cost., 2003, I, 249)
9 settembre 2002 – Crisi di governo in Austria. Il governo conservatore di coalizione tra i democristiani
e i Freiheitlichen (ÖVP-FPÖ), al potere dal gennaio 2000, è stato costretto alle dimissioni per le divisioni
interne al partito liberale (FPÖ). Il Cancelliere Schüssel ha annunciato la decisione dopo che tre ministri
della FPÖ, tra cui la vice-cancelliere e presidente del partito Susanne Riess-Passer, si erano dimessi in
polemica con i vertici del partito, e in particolare col suo leader storico Jörg Haider, che aveva criticato la
decisione del governo di rinviare la riforma fiscale in seguito alle spese straordinarie dovute alle
inondazioni di agosto. Le tensioni erano tuttavia precedenti. In particolare Haider rimproverava a
Schüssel di non essersi opposto all’allargamento ad est dell’UE. La lotta si è sviluppata anche all’interno
del partito, dopo che Haider aveva convocato una sorta di contro-congresso in Carinzia, dove è
governatore. La frattura è avvenuta tra l’ala governativa e moderata, guidata dalla Riess-Passer, e l’ala più
intransigente e populista del partito, facente capo a Haider. Il Consiglio nazionale ha accolto la richiesta
di dimissioni e di scioglimento dell’assemblea. Le elezioni anticipate si svolgeranno il 24 novembre.
Nelle elezioni politiche del 1999 la FPÖ aveva ottenuto il 27% dei voti, ma i sondaggi prevedono una
sensibile flessione.
In seguito alla crisi interna del partito, il 21 settembre, Mathias Reichold, ministro dei trasporti
dimissionario, viene eletto il nuovo presidente della FPÖ. Jörg Haider aveva rifiutato l'incarico. A sua
volta, dopo poche settimane, anche Reichhold si è dimesso per motivi di salute. (Quad. Cost., 2003, I,
249-250)
6 ottobre 2002 – Elezioni regionali nel Burgenland. La FPÖ perde circa la metà dei seggi che aveva in
precedenza nella dieta regionale. Si trattava dell’ultimo test elettorale in Austria prima delle elezioni
politiche anticipate del 24 novembre. (Quad. Cost., 2003, I, 251)
17 ottobre 2002 – Pubblicato in Austria un censimento sulle confessioni religiose. Nel 2001 è cresciuto
il numero di atei (12%) e musulmani (4,2%), mentre i cattolici scendono del 78% del 1991 al 73,6%, e
nella città di Vienna – per la prima volta – non raggiungono il 50%. Calano anche i protestanti, dal 5% al
4,7%. (Quad. Cost., 2003, I, 251)
26 ottobre 2002 – Cambio alla guida del Tirolo. Dopo averne preso il posto come capo del partito
popolare tirolese, il sindaco di Innsbruck Herwig van Staa ha sostituito Wendelin Weingartner alla guida
del governo del Land. Il cambio della guardia è stato “ratificato” dal parlamento regionale. Van Staa è il
genero del carismatico Landeshauptmann (governatore) degli anni 60 e 70 Wallnöfer, e diventa l’ottavo
presidente tirolese dal 1945 ed il 660. nella storia del Tirolo. Al suo posto come sindaco di Innsbruck si
insedia Hilde Zach: è la prima donna a diventare sindaco di una città capoluogo in Austria. (Quad. Cost.,
2003, I, 251)
29 ottobre 2002– La Corte costituzionale austriaca rigetta la questione di legittimità costituzionale nei
confronti della nuova legge sui controlli bancari (B 891/02 ed altri). In particolare le questioni sollevate
riguardavano l’affidamento della funzione di controllo ad una nuova istituzione indipendente, l’autorità
per la vigilanza sul mercato finanziario (FMA), i cui costi devono essere sostenuti degli stessi istituti di
credito. Un mese prima, la Corte (sent. 25 settembre 2002, B 110/02 ed altri) aveva respinto le questioni
di legittimità costituzionale relative alla nuova autorità indipendente per le comunicazioni
(Bundeskommunikationssenat). Si tratta di due importanti conferme della legittimità costituzionale del
sistema di autorità amministrative indipendenti dotate anche di poteri para-giurisdizionali, ormai sempre
più diffuso anche nell’ordinamento austriaco. (Quad. Cost., 2003, I, 251-252)
24 novembre 2002– Elezioni federali. In seguito allo scioglimento anticipato del Parlamento in
settembre, dovuto alla crisi di governo tra FPÖ e ÖVP, le elezioni vedono la netta affermazione della
ÖVP del Cancelliere uscente Wolfgang Schüssel. Per la prima volta dal 1966 la ÖVP diviene il primo
partito in Austria (42,3%), scavalcando la SPÖ (37,1%). Il previsto tracollo elettorale della FPÖ (9,1%,
contro il 26,9% ottenuto alle precedenti elezioni del 1999, con un calo del 16,8%), lacerata dalle divisioni
interne tra il leader Haider e la corrente governativa, ha premiato quasi esclusivamente la ÖVP, cresciuta
del 16,3%. Leggero aumento per la SPÖ (+3,4%) e per i Verdi (8,9%, +0,7%). Nonostante il Presidente
federale Klestil abbia immediatamente conferito al Cancelliere uscente Schüssel l’incarico di formare un
nuovo governo, le trattative si protrarranno per mesi, come è abituale negli ultimi anni in Austria. (Quad.
Cost., 2003, II, 488)
2003
26 gennaio 2003 – Nelle elezioni comunali di Graz (seconda città dell’Austria) vince la ÖVP, che
diviene il primo partito della città (36%), confermando così la tendenza emersa nelle elezioni federali.
Calo della SPÖ (25,7%) e soprattutto della FPÖ (8%, -18,9%). La sorpresa maggiore viene dal successo
del Partito comunista austriaco (KPÖ), praticamente inesistente a livello nazionale (0,5%), che ottiene a
Graz il 20,8%. La ragione dipende dal carisma del suo candidato, Ernest Kaltenegger, molto attivo nella
società e noto perché devolve la metà dello stipendio in assistenza ai poveri. (Quad. Cost., 2003, II, 488)
25 febbraio 2003 – Dopo quattro anni di ricerche la commissione governativa composta da 160 storici,
incaricata di compiere un bilancio dell’Austria nazista, ha pubblicato il suo rapporto (reperibile nel sito
www.historikerkommission.gv.at). (Quad. Cost., 2003, II, 488)
28 febbraio 2003 - Dopo aver vagliato tutte le alleanze alternative (ritorno alla grande coalizione ÖVPSPÖ, o inedito governo ÖVP-Verdi, ipotesi che per alcune settimane è parsa la più probabile), si giunge
dopo tre mesi ad una coalizione tra ÖVP e FPÖ. La riedizione della precedente coalizione avviene
tuttavia sulla base di nuovi equilibri, dato il ruolo preponderante della ÖVP nel governo. Tuttavia, la
carriera politica di Jörg Haider, che sembrava giunta al termine con le sue dimissioni da governatore della
Carinzia, dopo il voto di novembre 2002, continua col ritiro delle dimissioni e l’entrata al governo della
sorella, sottosegretario. (Quad. Cost., 2003, II, 488-489)
7 marzo 2003 – Si costituisce il nuovo Governo federale. Dopo le elezioni anticipate del 24 novembre,
si insedia il nuovo Governo, sempre guidato dal Cancelliere Schüssel (ÖVP) e in coalizione con la FPÖ. I
rapporti di forza sono però molto diversi rispetto alla coalizione precedente, perché ora la ÖVP conta su
una maggioranza molto forte. Dopo soli 3 giorni, nelle elezioni comunali in Carinzia il governatore e
scomodo leader della FPÖ Haider annuncia l’intenzione di costituire uno “stato libero della Carinzia”,
separando nella sostanza la FPÖ locale da quella nazionale. Questo non basta a limitare la preannunciata
sconfitta elettorale del partito nella sua roccaforte, che passa dal 26,1% del 1997 al 19,7%, e divenendo il
terzo partito del Land, dopo la SPÖ (46,4%) e la ÖVP (23,4%). I verdi ottengono il 2,47% e la lista
unitaria slovena l’1,75%. (Quad. Cost., 2003, III, 721)
16 marzo 2003 – Referendum costituzionale nel Liechtenstein. I cittadini del principato hanno
approvato con una chiara maggioranza (64%, con partecipazione al voto dell’88%) il progetto di revisione
della costituzione del 1921 proposto dal principe Hans Adam II sotto forma di iniziativa popolare. Il
referendum è stato l’apice di uno scontro decennale tra il principe e il parlamento, che ha visto il
riaffermarsi di una monarchia di tipo costituzionale, con forti elementi di democrazia diretta. Il principe
riottiene il potere di revocare il governo in qualunque momento e senza obbligo di motivazione, di porre
il veto alla nomina dei giudici, di assumere poteri straordinari in caso di emergenza, e ne viene affermata
la totale immunità giudiziaria. Il popolo potrà tuttavia sfiduciare il principe con referendum, e financo
abolire la monarchia. Inoltre, sulla scorta della nuova natura “confederale” dello stato (sic), i singoli
comuni (11!) possono secedere dal principato con voto popolare. Escono fortemente ridimensionate le
prerogative del parlamento. Il principe aveva minacciato di abbandonare il paese se la riforma non fosse
stata approvata. (Quad. Cost., 2003, III, 721-722)
30 marzo 2003 – Elezioni in Bassa Austria. Nel Land più grande dell’Austria, la ÖVP del riconfermato
Landeshauptmann Pröll ottiene la maggioranza assoluta (53,3%) e la SPÖ il 33,6%, mentre la FPÖ
scende del 4,5% (ottenendo l’11,6%) e perde così anche due seggi nel Bundesrat, a vantaggio di popolari
e verdi (questi al 7,2%). (Quad. Cost., 2003, III, 722)
14 aprile 2003 – La Corte costituzionale dichiara l’illegittimità della disposizione che, in materia di
tasse sul trasporto in ambulanza, concedeva al governo il potere di correggere d’ufficio eventuali
“errori tipografici” della legge nel testo approvato dal parlamento e pubblicato in gazzetta ufficiale (G
218-221/02 ed altri). Una simile clausola è però molto frequente nella legislazione, e ciò rende la
pronuncia molto importante. Per la Corte, infatti, la delega in questa forma è troppo ampia, potendo di
fatto consentire al governo di far passare come “errori tipografici” anche modifiche sostanziali rispetto al
testo varato dal parlamento. (Quad. Cost., 2003, III, 722)
25 aprile 2003 – Il Land (e comune) di Vienna approva la legge che riconosce il diritto di voto alle
elezioni comunali anche per gli stranieri extracomunitari. Il provvedimento è stato voluto dalla
maggioranza SPÖ/Verdi, nonostante un parere sfavorevole del governo federale. Si preannuncia un
ricorso alla Corte costituzionale da parte del governo federale. (Quad. Cost., 2003, III, 722)
2 maggio 2003 – Si insedia la convenzione per la riforma della costituzione. Con la nomina a
presidente del presidente della Corte dei conti Fiedler, si completa la composizione dell’organo (70
componenti) incaricato dal Parlamento di predisporre, sul modello di quanto avviene a livello
comunitario, un progetto organico di costituzione. Le recenti difficoltà politiche e i grandi cambiamenti
internazionali impongono, secondo la maggioranza dei politici, di rivedere completamente il vecchio e
disorganico testo della costituzione del 1920 e di riorganizzare la materia costituzionale, disciplinata in
innumerevoli disposizioni. La composizione dell’organo è nettamente sbilanciata sul versante politico, e
pochi sono i tecnici chiamati a farvi parte. (Quad. Cost., 2003, III, 722)
21 maggio 2003 – Il presidente federale Klestil minaccia di utilizzare il proprio potere di revocare il
governo. Si tratterebbe di un caso unico nella storia costituzionale austriaca, e la dichiarazione ha
suscitato un ampio dibattito. Il presidente, forte della propria legittimazione popolare (eletto nel 1998 con
i 2/3 dei voti), rimprovera al cancelliere Schüssel di avere infranto la tradizionale “armonia” politica
austriaca, la democrazia del consenso che, per il presidente, è elemento fondante della costituzione
materiale austriaca. Il principale terreno dello scontro tra i partiti, mai così aspro nella storia della seconda
Repubblica, riguarda la riforma delle pensioni, che vorrebbe risparmiare nel 2004 un miliardo di euro, e
fortemente avversata non solo dall’opposizione, ma anche da molta parte della FPÖ. Sono alle porte
pesanti scioperi in diversi servizi pubblici, una novità assoluta per l’Austria. (Quad. Cost., 2003, III, 722)
25 giugno 2003 – La Corte costituzionale rigetta le questioni di costituzionalità sollevate contro la
legge di riforma del servizio pubblico radiotelevisivo (ÖRF). In particolare per la Corte non costituisce
una limitazione della libertà di programmazione del servizio pubblico la disposizione secondo cui i
programmi in prima serata devono essere «trasmissioni ad alto livello qualitativo». Parimenti non viola la
costituzione la disposizione relativa alla limitazione del tetto pubblicitario per la ÖRF, che nei fatti
costituisce un vantaggio per le televisioni private, ammesse solo dal 2001 nel mercato televisivo
austriaco. (Quad. Cost., 2003, IV, 914)
27 giugno 2003 – La Corte costituzionale si pronuncia, su ricorso della minoranza parlamentare della
SPÖ, sulla legittimità costituzionale della politicamente assai controversa legge di riforma delle
pensioni del 2000. La Corte dichiara l’illegittimità costituzionale della riforma nella parte in cui
automaticamente limita la reversibilità della pensione al coniuge superstite, in quanto l’indicatore adottato
(confronto delle basi imponibili tra la pensione del defunto e del coniuge superstite) non costituisce un
elemento certo né equo per le diverse situazioni. Rigettati invece gli altri motivi del ricorso, relativi in
particolare all’innalzamento dell’età pensionabile ed all’aumento delle deduzioni previste in caso di
pensionamento anticipato. Il fulcro del dibattito politico continua intanto ad essere la futura riforma
fiscale, punto fondamentale del programma della coalizione di governo ma fortemente contestato nella
società. La riforma dovrebbe essere approvata solo nel 2005, ma gli andamenti economici inducono
alcuni esponenti politici a prevederne l’anticipazione al 2004. (Quad. Cost., 2003, IV, 914-915)
30 giugno 2003 – Inizia i lavori la Convenzione per la riforma della costituzione federale, istituita in
primavera sul modello della Convenzione per il futuro dell’Europa. La Convenzione ha l’ambizioso
obiettivo di predisporre entro 18 mesi un progetto organico di riforma della costituzione, con particolare
riferimento all’unificazione del diritto costituzionale federale (ora sparpagliato in oltre 300 leggi e più di
1000 disposizioni di rango costituzionale), all’adozione di un catalogo dei diritti fondamentali, al sistema
di riparto delle competenze ed alla forma di governo. Sembra esserci un consenso generale rispetto alla
modifica dell’attuale composizione del Bundesrat e più in generale sulle modalità di partecipazione dei
Länder al procedimento decisionale federale. Su altri temi, invece, quali il ruolo del Presidente della
Repubblica, le posizioni sono piuttosto distanti. Già si parla di creazione della “terza Repubblica”, anche
se la maggioranza dei commentatori è piuttosto scettica riguardo quanto alle effettive possibilità di
successo. La Convenzione si compone di 70 membri: 21 parlamentari, 18 rappresentanti dei Länder, 9
tecnici, 6 rappresentanti del governo federale, 6 delle categorie produttive, 4 delle magistrature superiori,
2 ciascuno degli enti esponenziali delle città e dei comuni, 1 dell’avvocatura del popolo. E’ presieduta dal
presidente della Corte dei conti Franz Fiedler, e la maggioranza dei membri fa capo al partito popolare
(ÖVP, 28 rappresentanti). (Quad. Cost., 2003, IV, 915)
7 luglio 2003 – La Corte costituzionale modifica la disciplina del riconoscimento di paternità. La
legge in vigore prevede che solo il marito e – nell’interesse pubblico – la Procura della Repubblica
possano adire il giudice per ottenere il riconoscimento o il disconoscimento della paternità, mentre la
madre e il figlio non hanno diritto di ricorrere. Adita in via incidentale, la Corte ritiene illegittima la
norma per contrasto con l’art. 8 della Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo (diritto alla vita
familiare), nella parte in cui non consente l’accesso all’accertamento giudiziale anche al figlio (se
minorenne attraverso un rappresentante). La Corte posticipa l’efficacia della declaratoria di
incostituzionalità al 30 giugno 2004, dando così tempo al legislatore di provvedere alla modifica del
diritto di famiglia sul punto. (Quad. Cost., 2003, IV, 915)
19 settembre 2003 – Il gruppo parlamentare della SPÖ solleva questione di legittimità costituzionale
nei confronti della legge di bilancio per il 2004, lamentando la violazione del regolamento del Consiglio
nazionale e dei principi costituzionali in materia fiscale. L’accordo sui contenuti della legge è stato assai
difficoltoso anche all’interno della coalizione di governo (ÖVP-FPÖ). Anche il Presidente federale Klestil
ha espresso dubbi di legittimità nei confronti della legge (che pure ha promulgato), in quanto contiene la
disciplina di troppe (ben 91) e troppo eterogenee materie. (Quad. Cost., 2004, I, 227)
28 settembre 2003 – Elezioni regionali in Tirolo e in Alta Austria. In Tirolo la ÖVP si conferma partito
dominante, sfiorando la maggioranza assoluta dei consensi, con il 49,9% (+ 2,7% rispetto alle precedenti
elezioni del 1999), ma ottenendo la maggioranza assoluta dei seggi nella Dieta di Innsbruck. In crescita
anche la SPÖ, al 25,9% (+ 4,2%) e soprattutto i Verdi, al 15,5% (+ 7,4%). Grande sconfitta la FPÖ, che
perde ben l’11,6% e si attesta all’8%. Altre liste minori ottengono lo 0,7%. Particolarmente bassa la
partecipazione al voto (tradizionalmente assai elevata nel Land), che scende al 60,3%. Il governo,
costituito il 21 ottobre, è composto da 6 assessori popolari e 2 socialdemocratici. Alla presidenza
confermato il leader della ÖVP Herwig van Staa. – Anche in Alta Austria la ÖVP rimane il primo partito
con il 43,4% (+ 0,7%), pur senza ottenere la maggioranza assoluta. In netta crescita anche qui la SPÖ
38,3% (+ 11,3%), che inverte la lunga tendenza negativa degli ultimi anni nel Land, e i Verdi (9,1%, +
3,3%). Atteso il crollo della FPÖ: 8,4% (- 12,2%). La partecipazione al voto è stata del 76,6%. Muta così
anche la coalizione di governo regionale a Linz, con un’alleanza ÖVP-Verdi, la prima di questo tipo in
Austria, guidata dal Landeshaupmnann uscente Pröll (ÖVP). In Alta Austria si è votato anche per il
rinnovo delle amministrazioni comunali, con una tendenza analoga rispetto a quanto accaduto a livello
regionale. In entrambi i Länder i dati più significativi sono rappresentati dal tracollo elettorale della FPÖ
e da una ripresa dei partiti all’opposizione del governo federale. Nella FPÖ i risultati elettorali hanno
definitivamente aperto la resa dei conti tra il capo carismatico del partito Haider ed i suoi oppositori
interni alla guida del partito: in particolare il Vice-cancelliere federale Herbert Haupt è stato sostituito
nella carica di Vice-cancelliere e capo delegazione del partito nel governo di Vienna dal ministro Hubert
Gorbach, cui è stata affiancata come “capo esecutivo del partito” la sottosegretaria Ursula Haubner,
sorella di Jörg Haider (21 ottobre). In tal modo Haider torna di fatto alla guida del partito, da cui era stato
estromesso in occasione delle elezioni federali del 2002. (Quad. Cost., 2004, I, 227)
8 ottobre 2003 – La Corte costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale parziale della legge sugli
stranieri del 1997 (come modificata nel 2003), nella parte relativa alla disciplina dei ricongiungimenti
familiari. Richiamando la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (in base alla quale non
esiste un obbligo generale degli Stati a garantire il ricongiungimento, pur potendo questo essere il caso in
situazioni particolari), la Corte ritiene illegittima la previsione di quote rigide per il numero di
ricongiungimenti concessi, in quanto tale criterio non tiene conto delle situazioni specifiche che meritano
una analisi caso per caso. (Quad. Cost., 2004, I, 227)
25 novembre 2003 – La commissione di conciliazione tra Parlamento europeo e Consiglio ha assunto una
posizione contraria alla volontà dell’Austria nella annosa vicenda dei limiti al traffico di transito. Nella
vertenza sul rinnovo del trattato sul transito, in scadenza alla fine del 2003 e che l’Austria chiedeva di
prolungare, non sono state accolte le richieste austriache di ridurre il numero degli ecopunti. Il trattato
viene prolungato, ma con l’inizio del 2004 il transito dei mezzi pesanti attraverso il territorio austriaco
sarà illimitato per i mezzi provenienti da tutti i Paesi dell’Unione, compresi da maggio i nuovi membri.
Intanto in Germania si posticipa ulteriormente l’entrata in vigore del pedaggio autostradale per i
TIR, inizialmente prevista per il 2003, poi spostata al 2004 ed ora ulteriormente rinviata. (Quad. Cost.,
2004, II, 472)
2 dicembre 2003 – Il Parlamento austriaco ha votato a larghissima maggioranza la ratifica dei trattati di
adesione dei nuovi Stati membri all’Unione europea. Il voto austriaco era molto atteso a causa delle
polemiche della FPÖ nei confronti della Repubblica ceca, cui il partito di estrema destra chiedeva, come
condizione per l’adesione, la chiusura della centrale atomica di Temelin (vicina al confine austriaco) ed il
ritiro dei cd. decreti Benes sull’espulsione di massa dei tedeschi dalla Boemia dopo la seconda guerra
mondiale. Nel 2001-2002 la FPÖ aveva raccolto quasi un milione di firme minacciando di chiedere un
referendum sull’adesione della Repubblica ceca. Il voto del Parlamento ha definitivamente risolto la
questione. Solo due deputati della FPÖ hanno votato contro l’adesione della Repubblica ceca. (Quad.
Cost., 2004, II, 472)
12 dicembre 2003 – La Corte costituzionale dichiara infondato il ricorso diretto di due cittadini contro
il rigetto della domanda di matrimonio omosessuale. I ricorrenti ritenevano che la decisione dello stato
civile di Vienna di non ammetterli al matrimonio violasse il loro diritto al matrimonio, il principio di
uguaglianza, il diritto alla vita privata e i diritti patrimoniali, anche in relazione al divieto di
discriminazione di cui all’art. 14 CEDU (che in Austria ha rango costituzionale), e chiedevano pertanto
che la Corte dichiarasse l’incostituzionalità del § 44 del codice civile (ABGB) nella parte in cui definisce
il matrimonio come unione “tra persone di sesso diverso”. Per i giudici costituzionali “non è compito
della Corte fornire consigli al legislatore in materia costituzionale né in prospettiva di politica giudiziaria”
(B 777/03-5). (Quad. Cost., 2004, II, 472-473)
2004
10 gennaio 2004 – Il governo federale licenzia l’attesa riforma fiscale. Dopo anni di battaglie che
hanno rotto anche il tradizionale consenso sociale austriaco, il Cancelliere Schüssel presenta al
Parlamento quella che ha definito “la più ambiziosa riforma fiscale che il Paese abbia mai avuto”. Si
prevede un risparmio per le famiglie di 250 milioni di euro, con aliquote medie del 23% e del 32,5%
(quella massima sarà del 50%). Per sostenere la riforma sono previsti forti tagli alla spesa pubblica e in
particolare allo stato sociale, tradizionale punto di forza del sistema austriaco. (Quad. Cost., 2004, II, 473)
21 gennaio 2004 – Sempre più contestata la riforma universitaria. La drastica riforma del
finanziamento delle università (con fortissimi tagli alla spesa) e dell’accesso alla carriera accademica (con
precarizzazione del rapporto di lavoro per le fasce più basse e privatizzazione per quelle più alte) continua
a far discutere in Austria. Gli studenti sono in stato di agitazione da mesi, appoggiati da gran parte dei
docenti. Durante una discussione con gli studenti, il rettore dell’Università di Vienna Winckler e un alto
funzionario del Ministero dell’istruzione sono stati presi a torte in faccia. Il 23 gennaio la Corte
costituzionale dichiara l’incostituzionalità parziale della legge, nella parte in cui prevede un sistema
contrattuale tra le Università e la Federazione sostanzialmente sottratto ai controlli di legittimità. Non
illegittima risulta invece la disposizione relativa ala ridefinizione degli organi dell’università e delle
rispettive funzioni. La legge di riforma universitaria è stata approvata nel 2002 (BGBl. I, 120). Anche in
Germania la discussione sulla riforma universitaria è in pieno svolgimento. (Quad. Cost., 2004, II, 473)
16 febbraio 2004 – Si complica la posizione del ministro delle finanze Grasser (FPÖ), accusato di aver
indebitamente finanziato e favorito la propria associazione privata (“associazione per il sostegno alla new
economy”). La questione riguarda l’assoggettabilità fiscale della pagina web dell’associazione, che il
ministero ha esonerato dagli obblighi contributivi in quanto ritenuta di interesse pubblico. Si scopre ora
che l’associazione industriali ha versato un contributo di ben 283.000 euro per il finanziamento del sito
web. (Quad. Cost., 2004, II, 473)
7 marzo 2004 – Elezioni regionali in due Länder, con risultati a sorpresa. A Salisburgo la ÖVP perde la
guida del governo per la prima volta dal dopoguerra. Nuova Presidente è la giovane socialista Gabi
Burgstaller. La SPÖ ottiene il 45,4% (+13,1%), la ÖVP perde lo 0,8% (37,99%), mentre il suo partner di
governo a Vienna, la FPÖ, cala di oltre il 10% e si attesta all’8,7%. In crescita anche i Verdi, che
ottengono l’8% (+2,6%). In Carinzia Jörg Haider vince le elezioni nonostante il suo partito (la FPÖ)
fosse in costante calo di consensi da almeno due anni. La FPÖ resta il primo partito in Carinzia, con una
percentuale sostanzialmente invariata rispetto alle elezioni del 1999 (42,47%). La SPÖ ottiene il 38,43%
(+ 5,57%), a scapito della ÖVP, che perde oltre il 9%. Entrano per la prima volta nell’assemblea
regionale carinziana i verdi, che ottengono il 6,69%. Haider ha vinto con un programma populista come
ad es. la proposta di un premio di 800 euro per ogni “coppia carinziana” che metta al mondo il secondo
figlio. Il vero terremoto politico si verifica però il 22 marzo, quando il direttivo regionale della SPÖ
approva l’accordo di coalizione con la FPÖ per la guida del Land, con Haider come Landeshauptmann.
La sorprendente motivazione dei socialisti carinziani è la necessità di impedire che Haider governi da solo
per altri cinque anni. La decisione spacca profondamente il partito a livello nazionale. La secca sconfitta
della ÖVP nei due Länder è parzialmente compensata solo nelle elezioni comunali in Tirolo (7 marzo),
dove il partito da sempre al governo nel Land conquista 212 sindaci, contro i 22 della SPÖ, 1 della FPÖ e
11 indipendenti. (Quad. Cost., 2004, III, 691)
13 marzo 2004 – La Corte costituzionale dichiara illegittima in più punti la legge di riforma del
finanziamento delle casse malati. Per la Corte, adita dal governo del Vorarlberg, il sistema di
finanziamento viola il principio di uguaglianza tra le casse, creando ingiustificati scompensi tra le stesse.
Attraverso il sistema previsto per la perequazione tra i fondi per mezzo del coinvolgimento di altre casse,
si agevolano da un lato alcune categorie produttive dotate di proprie casse (ad es. quella dei dipendenti
pubblici, quella degli agricoltori, ecc.), a svantaggio di altre, e si penalizzano dall’altro alcuni Länder più
poveri che finanziano le proprie casse. Contrariamente alla sua prassi, la Corte non ha concesso un
termine al legislatore per adeguarsi, ma ha dichiarato illegittime ex tunc le norme impugnate (G 279/02).
(Quad. Cost., 2004, III, 692)
25 aprile 2004 – Heinz Fischer eletto Presidente federale. Nell’elezione popolare diretta il candidato
della SPÖ ottiene il 52,41% dei voti, contro il 47,59% della candidata della ÖVP, l’attuale ministro degli
esteri Benita Ferrero-Waldner. Dopo 18 anni un esponente della SPÖ torna così alla guida dello Stato.
Fischer succede a Thomas Klestil (ÖVP), ed è l’undicesimo Presidente della Repubblica dopo Karl Seiz
(1918-1920), Michael Hainisch (1920-1928), Wilhelm Miklas (1928-1938), Karl Renner (1945-1950),
Theodor Körner (1951-1957, primo ad essere eletto direttamente dai cittadini), Adolf Schärf (1957-1965),
Franz Jonas (1965-1974), Rudolf Kirchschläger (1974-1986), Kurt Waldheim (1986-1992) e appunto
Klestil (1992-2004). Scarsa la partecipazione al voto, la più bassa da quando il Presidente è eletto
direttamente: solo il 70,76% degli aventi diritto si è recato a votare, e l’astensione ha colpito
prevalentemente i potenziali elettori della Ferrero-Waldner. A differenza della Germania, i candidati
erano politici professionisti. Fischer, parlamentare dal 1971, è stato Ministro della ricerca (1983-1987) e
Presidente del Nationalrat dal 1990 al 2002 (e successivamente vicepresidente). La Ferrero-Waldner
rimane ministro degli esteri. Interessante l’esito “regionale” del voto: il nuovo Presidente vince
soprattutto a Vienna (65,4%) e in genere nell’est del Paese (da sempre a maggioranza socialdemocratica),
mentre la Ferrero-Waldner si afferma nell’ovest, tradizionalmente democristiano (Tirolo, Salisburgo,
Vorarlberg, e in Carinzia grazie all’appoggio di Haider). Fischer entrerà in carica l’8 luglio, col
giuramento davanti all’Assemblea federale, composta dalle due camere del Parlamento, e il suo mandato
durerà 6 anni. (Quad. Cost., 2004, III, 692)
13 giugno 2004 – Elezioni del Parlamento europeo. Risultati a sorpresa in Austria. I socialdemocratici
della SPÖ (33,45%) superano i democristiani della ÖVP, il partito del Cancelliere Schüssel (32,66%).
Continua a perdere il partito della destra populista della FPÖ (6,33%), e prosegue la crescita dei Verdi
(12,75%). Ma il risultato più clamoroso è quello del partito-persona di Hans-Peter Martin (HPM),
personaggio controverso e con tendenze populiste, che è riuscito a intercettare pressoché per intero i voti
perduti dalla FPÖ. La lista Martin, alla sua prima uscita elettorale, conquista il 14,04%, a fronte di una
perdita del 17% della FPÖ. Hans-Peter Martin, ex giornalista di sinistra divenuto noto per un libro contro
la globalizzazione (“la trappola della globalizzazione”, 1996), era stato eletto europarlamentare nel 1999
come indipendente nella lista della SPÖ, ed era stato escluso dal gruppo socialdemocratico nel 2003. Ha
così fondato un proprio movimento politico, mettendo al centro della campagna elettorale le indennità dei
parlamentari europei (sic) e i costi delle istituzioni comunitarie. Si verifica così un nuovo terremoto nel
panorama politico austriaco, quasi imbalsamato fino al 1999 e da allora scosso dapprima
dall’affermazione (e rapido crollo) della FPÖ di Haider (tornata ora ai livelli del 1986 e spaccata al
proprio interno tra l’ala dura e quella moderata), e adesso dall’emergere di un partito-persona che è
quanto di più estraneo alla tradizione politica dell’Alpenrepublik. Martin sostiene di non voler dare vita ad
un partito stabile, ma di valutare volta per volta l’eventualità di presentare la sua lista alle elezioni. I 18
seggi austriaci al Parlamento europeo sono così distribuiti: SPÖ 7, ÖVP 6, HPM 2, Verdi 2, FPÖ 1.
(Quad. Cost., 2004, IV, 948)
26 giugno 2004 – Rimpasto di governo. Per ragioni prettamente interne alla FPÖ, vengono nominati due
nuovi membri del governo federale. Karin Miklautsch, finora funzionaria del governo regionale della
Carinza guidato da Jörg Haider, è il nuovo Ministro della giustizia, in sostituzione del dimissionario
Dieter Böhmdorfer, ex avvocato dello stesso Haider. La nomina della Miklautsch ha destato comunque
una certa sorpresa, in quanto il nuovo ministro non è iscritta alla FPÖ. La seconda nomina è quella di
Eduard Mainoni come sottosegretario alle infrastrutture. Mainoni, deputato della FPÖ al Parlamento
nazionale e portavoce del partito per le questioni dei trasporti, va invece a coprire un incarico prima
inesistente. (Quad. Cost., 2004, IV, 948)
30 giugno 2004 – La Corte costituzionale dichiara costituzionalmente illegittime le disposizioni della
legge elettorale del Land/Comune di Vienna che concedevano il diritto di voto per i consigli
circoscrizionali ai cittadini stranieri extracomunitari. Per la Corte la costituzione contiene un principio di
omogeneità in materia elettorale, che vuole che il diritto di voto per tutte le assemblee elettive di enti
territoriali sia riservato ai soli cittadini austriaci, con la sola eccezione imposta dal diritto comunitario per
i cittadini di un altro Stato membro residenti in Austria. (Quad. Cost., 2004, IV, 948)
4 luglio 2004 – Ursula Haubner, sorella maggiore di Jörg Haider è la nuova presidente del partito
liberal-nazionale (FPÖ). Designata alla guida del partito subito dopo la pesante sconfitta alle elezioni
europee del 13 giugno, la Haubner ha ottenuto il 79% dei voti nel congresso straordinario del partito
tenutosi a Linz. La vittoria della Haubner, per quanto ritenuta più moderata del fratello, segna la definitiva
ripresa del controllo del partito da parte di Haider. (Quad. Cost., 2004, IV, 948)
6 luglio 2004 – Muore il Presidente federale Thomas Klestil. A soli due giorni dal passaggio di
consegne al neo-eletto Presidente Heinz Fischer, una grave malattia uccide il Presidente ancora in carica
Thomas Klestil. Nei tre giorni trascorsi tra l’entrata in coma di Klestil e l’assunzione dell’incarico da
parte di Fischer, le funzioni del Presidente sono state svolte, in base alla Costituzione federale, dal
Cancelliere Schüssel. (Quad. Cost., 2004, IV, 948-949)
19 settembre 2004 – Elezioni regionali in Vorarlberg. Netta vittoria dei democristiani nelle elezioni per
il parlamento di Bregenz. La ÖVP, in una delle sue roccaforti, ottiene il 54,9% dei voti (+9,1%),
riconquistando la maggioranza assoluta (21 seggi). Anche la SPÖ torna a crescere (16,9%, + 3,9, 6 seggi),
così come i Verdi (10,2%, + 4,1, 4 seggi). Tutti i partiti beneficiano della crisi ormai apparentemente
irreversibile del partito liberal-nazionale (FPÖ), che perde rispetto al 1999 il 14,4%, fermandosi al 13% (5
seggi). Gli altri partiti non superano lo sbarramento. Nonostante la maggioranza assoluta, il
Landeshauptmann Sausgruber annuncia l’intenzione di formare un governo di coalizione. (Quad. Cost.,
2005, I, 248)
15 ottobre 2004 – Tre importanti sentenze della Corte costituzionale. Con la prima, la Corte dichiara
l’illegittimità costituzionale parziale della nuova legge sull’asilo politico, entrata in vigore il 1.5.2004. In
particolare è illegittima la norma in base alla quale un rifugiato, la cui richiesta di asilo sia stata rifiutata
in prima istanza, non può presentare in appello nuovi motivi per aver abbandonato il suo Paese. La
contestata lista di Paesi provenendo dai quali è automaticamente esclusa la concessione dell’asilo è stata
invece ritenuta conforme al dettato costituzionale. La sentenza, pronunciata su ricorso di due Länder a
maggioranza socialista (Alta Austria e Vienna), e dell’agenzia indipendente per la concessione dell’asilo,
è un duro colpo per la maggioranza di governo federale (ÖVP-FPÖ), che aveva fatto della legge – tra le
più restrittive sul punto, criticata apertamente anche dall’Alto Commissario ONU per i rifugiati – uno dei
capisaldi del proprio programma. Con la seconda, la Corte dichiara illegittima anche un’altra legge
molto discussa, quella sul servizio civile, come riformata nel 2001. In particolare, la Corte contesta il
punto cardine della riforma, che separava la disciplina del servizio civile da quella del servizio militare.
Per la Corte, invece, l’imposizione di un obbligo per tutti i cittadini di sesso maschile è comunque
analoga, anche se alternativa, al servizio militare. In ogni caso, non è ammissibile l’imposizione di un
lavoro obbligatorio, né di assegnazioni discrezionali ad enti o imprese, né la limitazione dei rimborsi delle
spese di mobilità sostenute dagli obiettori di coscienza. Per dare tempo al governo di modificare la
disciplina, la dichiarazione di illegittimità costituzionale avrà effetto solo a partire dal 31.12.2005. Infine,
con la terza, la Corte respinge un ricorso volto ad ottenere una pronuncia sulla costituzionalità della
registrazione in Austria di una coppia omosessuale sposata in Olanda. Il fatto che le autorità
comunali abbiano negato al ricorrente la registrazione come “marito” di un altro uomo non costituisce una
diretta violazione dei suoi diritti costituzionalmente garantiti, e pertanto la questione viene rimessa al
Tribunale amministrativo federale. (Quad. Cost., 2005, I, 248)
16-24 ottobre 2004 – Congressi nazionali dei due maggiori partiti. La ÖVP avanza alcune proposte di
riforma costituzionale, tra cui la durata quinquennale della legislatura (ora è di quattro anni) e il richiamo
esplicito alla neutralità militare, con una norma che impedisca l’adesione alla NATO. Si decide anche la
nomina a Ministro degli esteri di Ursula Plassnik, già ambasciatrice in Svizzera, in sostituzione di Benita
Ferrero Waldner, che ha assunto la carica di Commissario europeo. I socialisti, che riconfermano Alfred
Gusenbauer alla guida del partito e prossimo sfidante per la Cancelleria, criticano il governo appoggiando
in particolare le forti proteste studentesche contro la riforma universitaria, che ha drasticamente tagliato i
fondi per didattica e ricerca. (Quad. Cost., 2005, I, 248-249)
25 novembre 2004 – La convenzione per le riforme costituzionali chiude i propri lavori con un
risultato deludente. Istituita il 30 giugno 2003, la “Convenzione” (Österreich-Konvent) di 70 membri
doveva predisporre un organico progetto di riforma della costituzione austriaca, limitato tuttavia al
rispetto dei principi fondamentali (Stato di diritto, democrazia, diritti fondamentali, principio federale).
Dopo un anno e mezzo di lavori la Convenzione, a causa di profonde divisioni politiche, non è stata in
grado di sottoporre al Parlamento un unico testo, limitandosi a presentare relazioni di maggioranza e di
minoranza di ciascun gruppo di lavoro. Oltre a queste relazioni, il Presidente della Convenzione Fiedler
presenta anche una propria proposta, rigettata però dal Presidio. Il 13 gennaio i testi vengono presentati in
Parlamento, ma prima dell’inizio dell’iter di approvazione si decide che vi sarà un ampio dibattito
pubblico. Appare difficile che il successivo iter parlamentare porti a risultati di rilievo. Tra i punti su cui
si è comunque raggiunto un certo consenso e che potrebbero essere recepiti dal Parlamento vi è la
necessità della cd. “unificazione del diritto costituzionale”, ossia la predisposizione di un testo unico da
incorporare nella costituzione che consolidi le oltre 1200 norme federali di rango costituzionale sparse in
testi diversi. Inoltre si concorda in via di principio sulla semplificazione nel sistema di riparto delle
competenze legislative e amministrative tra Federazione e Länder (ma non sul modo). Si propone poi
l’aggiunta di un preambolo (che si apre con l’affermazione “l’Austria è una Repubblica democratica” e
“una nazione fondata sullo Stato di diritto”) e l’estensione dell’elettorato attivo per referendum e elezioni
comunali ai sedicenni. Una certa discussione ha suscitato il fatto che la proposta non faccia menzione del
ruolo dell’Austria come “potenza tutrice” dell’Alto Adige, ignorando le iniziative avanzate in tal senso
soprattutto dai democristiani. (Quad. Cost., 2005, II, 522-523)
16 dicembre 2004 – La Corte costituzionale interviene nuovamente sui diritti linguistici della
minoranza slovena. Confermando la propria fondamentale pronuncia del 2001 con cui aveva “inventato”
il criterio secondo cui una percentuale intorno al 10% di appartenenti alla minoranza è un numero
sufficiente per consentire l’attivazione dei diritti linguistici previsti dal Trattato di Vienna del 1955, la
Corte ritiene conforme a costituzione la decisione delle autorità giudiziarie di Klagenfurt (Carinzia) di
non consentire l’uso della lingua slovena nei procedimenti giudiziari in quel distretto. All’ultimo
censimento del 2001 la percentuale di parlanti sloveno nel distretto di Klagenfurt era infatti solo del 2,2%
(Quad. Cost., 2005, II, 523)
22 dicembre 2004 – Liese Prokop (ÖVP) è il nuovo ministro dell’interno. È la prima donna a ricoprire
questo incarico. La Prokop, già campionessa di pentathlon e sinora attiva nella politica regionale,
sostituisce il dimissionario Ernst Strasser, che lascia per un assai più redditizio impiego nel settore
privato. Il 26 gennaio cambia anche il ministro per gli affari sociali. Il dicastero è affidato a Ursula
Haubner, sorella maggiore del leader storico della FP, Jörg Haider, e da luglio presidente del partito.
Subentra a Herbert Haupt, dimessosi per motivi di salute. Come sottosegretario nel medesimo ministero,
incarico prima ricoperto dalla Haubner, è stato nominato Sigisbert Dolinschek, parlamentare FPÖ molto
vicino a Haider. (Quad. Cost., 2005, II, 523)
2005
7 gennaio 2005 – In base alle statistiche pubblicate da Eurostat, l’Austria risulta il paese dell’UE con il
più basso tasso di disoccupazione nel 2004: 4,5%, contro una media europea dell’8,9%.(Quad. Cost.,
2005, II, 523)
17 marzo 2005 – La Corte costituzionale rigetta un ricorso individuale che chiedeva ai giudici di
stabilire il diritto, per gli appartenenti alla minoranza slovena in Carinzia, di ottenere i certificati
anagrafici nella loro lingua anche nella città di Klagenfurt. La Corte ribadisce il proprio precedente del
2001 in base al quale i diritti linguistici della minoranza scattano a partire da una rappresentatività
superiore al 10% della popolazione di un determinato territorio. Sono solo 12 i comuni della Carinzia in
cui la minoranza slovena supera il 10% della popolazione. Il caso ha tuttavia riproposto anche a livello
politico il problema dei diritti della minoranza, anche sulla questione della toponomastica bilingue, ferma
da diversi anni per il rifiuto del presidente del Land, Haider, di adeguarsi agli obblighi di bilinguismo.
(Quad. Cost., 2005, III, 743)
4 aprile 2005 – Svolta clamorosa nella FPÖ. Il leader del partito della destra nazionalista Jörg Haider,
per fronteggiare la costante crisi di consenso del movimento (che ha toccato il punto più basso nelle
elezioni comunali in Bassa Austria del 6 marzo, dove la FPÖ ha ottenuto solo il 3,3%), opera una mossa a
sorpresa. Insieme alla quasi totalità dei quadri del partito abbandona la FPÖ (e i suoi pesanti debiti
economici), lasciandola nelle mani del gruppo più radicale e xenofobo, e fonda un nuovo partito,
chiamato Bündnis Zukunft Österreich (BZÖ – alleanza per il futuro dell’Austria). In questo modo Haider
e sua sorella Ursula Haubner (presidente del partito) riescono in pratica ad espellere dal partito l’ala più
estremista, ripresentandosi come partito della destra riformista in grado di recuperare consensi rispetto
soprattutto all’alleato di governo ÖVP (popolari), che da anni stava fortemente erodendo il consenso della
FPÖ (che nel 2000 aveva toccato il 28% a livello federale). Il colore del nuovo partito è l’arancione (in
richiamo ai movimenti democratici nell’Europa dell’est). Restano nella FPÖ gli esponenti più radicali,
vicini al leader viennese del partito Heinz-Christian Strache; tra questi l’unico eurodeputato del partito,
Andreas Mölzer. La scissione segue settimane di contrasti interni tra Haider, deciso a rimanere al
governo, e la destra interna che, per cercare di riprendere quota, avrebbe voluto tornare all’opposizione. Il
Cancelliere Schüssel decide di proseguire l’alleanza di governo con il nuovo partito di Haider, senza
quindi andare a elezioni anticipate nonostante la crisi politica. Secondo i primi sondaggi l’operazione non
sembra avere troppo successo: la BZÖ si attesterebbe intorno al 6% dei voti, la FPÖ rimarrebbe al 3%.
Restano forti dubbi sulle reali convinzioni democratiche di Haider: uno dei suoi primi atti politici dopo la
svolta è infatti stata la difesa di un esponente del suo (nuovo) partito, Siegfried Kampl, costretto alle
dimissioni dal Bundesrat dopo aver dichiarato che alla fine della seconda guerra mondiale vi è stata una
“brutale persecuzione” contro i nazisti, ed aveva definito i soldati che disertarono la Wehrmacht come
“assassini dei loro camerati”. (Quad. Cost., 2005, III, 743)
12 aprile 2005 – Elezioni nel Vorarlberg. Primo test elettorale dopo la scissione nella FPÖ, e pessimo
risultato per l’intera operazione. Il nuovo partito di Haider (BZÖ) si ferma al 5,6% (la FPÖ aveva avuto
l’11,5% nelle elezioni precedenti). La ÖVP resta il partito di maggioranza assoluta nel Land più
occidentale dell’Austria. (Quad. Cost., 2005, III, 744)
13 aprile 2005 – Presentata dalla apposita commissione governativa di studio una proposta organica di
riforma del sistema scolastico. Si prevedono tra l’altro maggiore autonomia degli istituti, attenzione alle
lingue, formazione continua degli insegnanti e un diverso piano per la loro carriera. I maggiori partiti
concordano sulla necessità di modificare la costituzione federale al fine di eliminare la richiesta di
maggioranze qualificate per approvare leggi in questo settore. Attualmente ogni modifica della
legislazione scolastica di cornice richiede la revisione della costituzione. (Quad. Cost., 2005, III, 744)
25 maggio 2005 – L’Austria ratifica la Costituzione europea. Dopo il voto favorevole del Consiglio
nazionale dell’11 maggio (con un solo voto contrario!), la ratifica diviene definitiva con l’approvazione
(sempre a schiacciante maggioranza) anche da parte del Bundesrat. (Quad. Cost., 2005, III, 744)
14 giugno 2005 – Nessun diritto di adozione per le coppie omosessuali. La Corte costituzionale
dichiara inammissibile (per ragioni formali) un ricorso individuale che mirava alla dichiarazione di
incostituzionalità delle disposizioni del codice civile che impediscono alle coppie omosessuali di adottare
i figli di uno dei partner (cd. “adozione dei figliastri”). Secondo la Corte, la soluzione dei problemi
relativi all’adozione da parte della coppia omosessuale del figlio di uno dei partner spetta primariamente
al giudice di famiglia cui si dovesse avanzare la richiesta di riconoscimento, il quale dovrebbe decidere se
autorizzare la richiesta, ritenendo sufficiente la dichiarazione di genitorialità congiunta della madre
naturale e della madre adottiva, oppure respingerla sulla base di un’interpretazione più restrittiva della
legge. Contro una decisione di rigetto della domanda di adozione, i ricorrenti potrebbero chiedere alla
Corte d’appello di sollevare la questione di legittimità costituzionale in via incidentale. Oltre al contenuto
(apertura pro futuro alle adozioni per le coppie omosessuali), la pronuncia assume particolare rilievo sotto
il profilo della politica del diritto (la Corte indirettamente avvisa il legislatore della attualità della
questione, guadagnando tempo in vista di una preferibile soluzione legislativa) e del sistema austriaco di
giustizia costituzionale. La decisione di rimettere la questione al giudice ordinario lascia trasparire una
insolita apertura verso una diffusione del controllo tradizionalmente estranea al modello austriaco. (Quad.
Cost., 2005, IV, 977)
18 giugno 2005 – No al referendum sul trattato costituzionale europeo. La Corte costituzionale
dichiara irricevibile il ricorso individuale del parlamentare europeo Hans Peter Martin per mancanza di
legittimazione. Il ricorso, presentato come normale cittadino, mirava alla dichiarazione di
incostituzionalità del Trattato che istituisce una costituzione per l’Europa, già ratificato in Austria con
legge costituzionale, per violazione del procedimento di revisione costituzionale. Secondo il ricorrente,
infatti, dati i contenuti del trattato, la sua ratifica avrebbe costituito una revisione totale della costituzione
(al pari del trattato di adesione dell’Austria del 1994, sul quale infatti il referendum si tenne proprio a
seguito della decisione della Corte costituzionale). In questo caso la Corte, al di là degli aspetti
procedurali sulla legittimazione del ricorrente, ha nella sostanza aderito all’interpretazione del
Parlamento, che non ha ritenuto che il trattato costituzionale andasse ad incidere in modo sostanziale sui
principi fondamentali e caratterizzanti dell’ordinamento austriaco (principio democratico, liberale,
federale, della separazione dei poteri e dello Stato di diritto), e pertanto ha deciso di non seguire la
procedura aggravata per la revisione costituzionale totale prevista in questi casi dall’art. 44 c. 3 della
costituzione federale. (Quad. Cost., 2005, IV, 977)
2 ottobre 2005 – Elezioni regionali in Stiria. Per la prima volta dal 1945 la Stiria avrà una maggioranza
di sinistra. Con un incremento del 9,4% rispetto alle regionali del 2000, i socialdemocratici (SPÖ)
diventano il primo partito del Land con il 41,2%, davanti ai popolari (ÖVP) della presidente uscente
Klasnic col 38,7% (-8,6%). Altra grande novità è il ritorno nel Parlamento di Graz dei comunisti dopo
ben 35 anni. Guidati dal carismatico Ernest Kaltenegger, i comunisti sono la terza forza regionale
(6,32%), davanti ai Verdi (5,29%). Gli altri partiti (tra cui la FPÖ al 4,6% e il nuovo partito di Haider
BZÖ, 1,7%) restano fuori dalla dieta. Il nuovo governo proporzionale, in cui saranno rappresentati tutti i
partiti (tranne i comunisti), sarà guidato dal leader della SPÖ Franz Voves. (Quad. Cost., 2006, I, 235)
9 ottobre 2005 – Elezioni regionali nel Burgenland. Meno sorprendente il risultato nel Burgenland,
regione da sempre a maggioranza socialdemocratica. La SPÖ aumenta il proprio consenso (52,2%, + 5,7),
davanti alla ÖVP (36,3%, +1), alla FPÖ (5,8%, -6,9) e ai Verdi (5,2%, -0,3). Confermato alla guida del
governo il socialdemocratico Hans Niessl. (Quad. Cost., 2006, I, 235)
10 ottobre 2005 – La Corte costituzionale si pronuncia sui diritti delle coppie omosessuali. Con
un’importante decisione stimolata da ricorso individuale, la Corte dichiara illegittime diverse disposizioni
delle norme statali e regionali della Bassa Austria che escludevano la possibilità per un iscritto alle
assicurazioni sanitarie obbligatorie di indicare il proprio convivente dello stesso sesso come membro del
nucleo familiare ai fini dei benefici assicurativi. Le disposizioni in questione consentivano il diritto
all’assicurazione gratuita per i partner di persone assicurate solo in quanto di sesso diverso. L’azione
amministrativa del ricorrente non aveva avuto successo. Per la Corte invece l’esclusione del beneficio
costituisce un’ingiustificata discriminazione per motivi sessuali. L’efficacia della pronuncia di
incostituzionalità viene differita di 10 mesi per consentire al legislatore di porre rimedio alla situazione
discriminatoria. (Quad. Cost., 2006, I, 235)
23 ottobre 2005 – Elezioni regionali a Vienna. Anche Vienna conferma la sua tradizione di città
socialdemocratica. La SPÖ raggiunge il 49% (+2,1), la ÖVP arriva al 18,8% (+2,4), la FPÖ al 14,9% (5,3), i Verdi al 14,7% (+2,3). Nonostante non sia riuscito ad entrare in alcun Parlamento regionale, il
nuovo partito di Haider BZÖ rimane al governo federale, alleato della ÖVP, sia pure con grandi difficoltà
politiche interne. (Quad. Cost., 2006, I, 235-236)
17 novembre 2005 – Arrestato lo storico revisionista Irving. A seguito di una condanna per
negazionismo pronunciata nel 1989 dal Tribunale di Vienna, al momento del suo ritorno in territorio
austriaco viene arrestato lo storico inglese David Irving, che in alcuni libri ha negato il numero di vittime
ebree e l’esistenza delle camere a gas durante il nazismo. La legge austriaca del 1947 che vieta le attività
naziste punisce anche la “bugia storica”, la mera negazione dell’esistenza dell’olocausto.
Contemporaneamente il Parlamento autorizza il pagamento anticipato dei risarcimenti alle vittime
dell’olocausto in Austria. Sono quasi 20.000 le persone che hanno diritto al risarcimento. La cifra
stanziata in base ad un accordo tra lo Stato e i rappresentanti delle vittime è intorno ai 200 mila euro.
(Quad. Cost., 2006, I, 236)
15 dicembre 2005 – Riprende il dibattito sulle riforme costituzionali. A un anno di distanza dal
fallimento della “Convenzione” per la riforma della costituzione, il Consiglio nazionale insedia una
commissione (stavolta monocamerale, senza coinvolgimento del Bundesrat) per analizzare il lavoro
compiuto dalla convenzione, sistematizzarlo e “tenerlo in caldo” in vista della ripresa del discorso dopo le
elezioni federali di ottobre 2006. Intanto suscita polemiche anche in Austria la petizione di 113 (su 116)
sindaci e vicesindaci della provincia di Bolzano, che chiedono al parlamento austriaco di introdurre nel
preambolo della futura costituzione un riferimento al diritto all’autodeterminazione del Sudtirolo. (Quad.
Cost., 2006, II, 442)
15 dicembre 2005 – Tutela della privacy. I giudici costituzionali accolgono il ricorso di un cittadino
contro la decisione delle autorità giudiziarie di non procedere alla cancellazione della condanna
precedentemente inflittagli per omosessualità (art. 209 cod. penale), reato nel frattempo dichiarato
incostituzionale dalla Corte. In questo modo vengono eliminate dall’ordinamento anche le prassi
amministrative rimaste attive nonostante la chiara decisione della Corte nel 2003. (Quad. Cost., 2006, II,
442)
2006
1 gennaio 2006 – Inizia il semestre di presidenza austriaca dell’UE. L’Austria punta molto sulla sua
presidenza del Consiglio dell’UE per rilanciare i grandi temi europei, in primis la questione dello stallo
costituzionale dopo i referenda francese e olandese, ma anche per rafforzare il suo ruolo di avanguardia
nell’apertura internazionale, specie verso est e sud-est. Tra gli obiettivi della presidenza austriaca figurano
infatti la prosecuzione della politica di allargamento, la conclusione di nuovi accordi di stabilità e
associazione nei Balcani e la soluzione della questione del Kosovo. A fronte di questa ambiziosa agenda
del governo, i sondaggi di opinione indicano per la prima volta dall’ingresso dell’Austria nell’UE una
maggioranza di cittadini contrari all’integrazione europea del Paese. (Quad. Cost., 2006, II, 442)
4 gennaio 2006 – Rimpasto di governo in Tirolo. Le dimissioni di alcuni assessori del governo tirolese
per dissensi politici interni ai rispettivi partiti provocano la formazione di un nuovo esecutivo, sempre
guidato dal popolare Herwig van Staa. Con quattro nuovi volti il governo continua la sua attività senza
toccare gli equilibri tra i partiti che lo compongono. In Tirolo, come nella maggior parte dei Länder
austriaci, i governi regionali sono governi proporzionali, ossia composti in modo da rispecchiare la
composizione politica dei parlamenti. Non esiste pertanto formalmente una maggioranza ed
un’opposizione, in quanto tutti i partiti presenti in parlamento sono rappresentati al governo, anche se
politicamente esiste una alleanza che mette alcuni partiti (in Tirolo socialdemocratici e verdi)
all’opposizione. (Quad. Cost., 2006, II, 442)
17 gennaio 2006 – Privatizzazione delle Poste. Il governo federale ha approva la privatizzazione del
49% del pacchetto azionario delle Poste, un punto cruciale del suo programma. La quotazione in borsa
avverrà a giugno. Non si esclude in futuro un ulteriore passaggio che sottragga allo Stato il controllo della
maggioranza delle azioni. (Quad. Cost., 2006, II, 442)
9 febbraio 2006 – Continua la vicenda dei cartelli stradali bilingui in Carinzia. L’ormai annoso
braccio di ferro tra il governatore della Carinzia Jörg Haider e la minoranza slovena della regione si
arricchisce di preoccupanti sviluppi. Da tempo Haider rifiuta di dare seguito alla decisione della Corte
costituzionale che nel 2001 aveva stabilito i criteri generali per la tutela della minoranza slovena
attraverso la toponomastica e la segnaletica stradale bilingue (ritenendo che la presenza del 10% di
popolazione di lingua slovena in un Comune faccia scattare l’obbligo di bilinguismo). Il 16 dicembre la
Corte costituzionale ha ribadito con forza la propria giurisprudenza, accogliendo il ricorso di un
esponente della minoranza tedescofona dell’Alto Adige che aveva deliberatamente violato i limiti di
velocità per contestare la contravvenzione monolingue. La vicenda è ormai un caso politico e
costituzionale. Nonostante l’invito della Corte, il Governo federale (al quale partecipa il partito di Haider)
non ha adottato alcuna disposizione per adeguare la legge sulle minoranze e il regolamento sulla
segnaletica stradale alla giurisprudenza costituzionale (il termine è scaduto nel dicembre 2002). La Corte
ha così riaffermato che in mancanza di disposizioni attuative la sua giurisprudenza è direttamente
efficace. Tuttavia né il Governo federale né quello carinziano si sono mossi, disattendendo così la
decisione. Ma mentre il Governo federale si chiude in un imbarazzato silenzio, il governatore Haider getta
benzina sul fuoco, criticando i giudici costituzionali, facendo spostare i cartelli di pochi metri per uscire
dal distretto cui dovrebbe applicarsi l’obbligo del bilinguismo e dichiarando di voler raccogliere le firme
per un referendum consultivo regionale sulla questione (ne servono 15.000). Il Presidente della Corte
costituzionale, incontrando il Presidente federale, parla di “superamento dei limiti del tollerabile”, e la
procura vaglia l’ipotesi di incriminazione di Haider per abuso d’ufficio. Dietro a questa sconcertante
iniziativa c’è tuttavia una motivazione politica che poco riguarda la minoranza slovena. Si tratta del
destino politico di Haider e del suo nuovo (e finora fallimentare) partito BZÖ, che con ogni probabilità
non supererebbe la soglia per l’ingresso in parlamento alle prossime elezioni federali di ottobre. Haider
punterebbe pertanto sul conseguimento di un mandato diretto nel distretto oggetto della contesa,
scaldando gli animi nazionalisti, per ottenere l’ingresso in parlamento. La manovra porterebbe qualche
vantaggio anche al Cancelliere Schüssel, che ha bisogno di Haider per avere la maggioranza, ma sarebbe
nel contempo contento di un partner di coalizione debole e screditato per potere di fatto governare da
solo. Intanto il 29 febbraio i socialdemocratici della SPÖ, partner di governo della BZÖ di Haider in
Carinzia, escono dalla coalizione regionale e provocano la crisi dell’esecutivo. Cause scatenanti sono il
comportamento politico di Haider in generale e la politica sociale, non espressamente la questione
slovena. (Quad. Cost., 2006, II, 442-443)
20 febbraio 2006 – Condannato per revisionismo lo storico Irving. Il processo allo storico inglese
David Irving per il reato di negazionismo (già condannato nel 1989 e dunque arrestato al suo ritorno in
Austria – v. cronache n. 1/2006) si conclude con la condanna a tre anni di reclusione senza condizionale
inflitta dalla Corte d’Appello di Vienna. Allo storico è stata riconosciuta l’attenuante di avere
parzialmente rivisto le sue posizioni negli scritti più recenti (il PM aveva chiesto la pena massima, 10
anni di reclusione, prevista dalla legge del 1947 che punisce la negazione dell’esistenza dell’olocausto).
Dopo la condanna, Irving torna a rilasciare dichiarazioni antisemite. . (Quad. Cost., 2006, II, 443)
15 marzo 2006 – La raccolta di firme lanciata dal partito di estrema destra FPÖ contro la costituzione
europea e l’adesione della Turchia è stata presentata in forma di iniziativa popolare al Parlamento,
dopo avere ottenuto quasi 260.000 firme, ben oltre la soglia delle 100.000, necessaria affinché le
iniziative popolari debbano essere esaminate dal Parlamento. Quasi il 4,5% dell’elettorato ha firmato
l’iniziativa intitolata “Austria, rimani libera”. Al di là della specifica iniziativa, essa dimostra che
l’euroscetticismo sarà un elemento cruciale per le elezioni d’autunno, anche in considerazione del fatto
che entrambi i partiti dell’estrema destra, concorrenti tra loro (FPÖ e BZÖ), lotteranno per superare la
soglia di sbarramento posta al 4%.(Quad. Cost., 2006, III, 653)
6 aprile 2006 – L’Avvocatura del popolo (ombudsman) solleva questione di legittimità costituzionale
davanti alla Corte costituzionale in relazione al mancato rispetto da parte delle autorità locali carinziane
delle pronunce della stessa Corte costituzionale in relazione all’obbligo di bilinguismo nella
toponomastica e nella segnaletica stradale. Questo ricorso sarà l’occasione per la Corte di intervenire
nuovamente su un punto che sta mettendo a dura prova la tenuta dello Stato di diritto (v. cronache n. 22006). Il Presidente della Corte Korinek ha annunciato che potrebbe avanzare al Presidente federale
formale richiesta di dare esecuzione alle decisioni della Corte alla scadenza del termine fissato dagli stessi
giudici per l’attuazione, il 30 giugno. Sarebbe il primo caso del genere in Austria, e si accende il dibattito
tra i costituzionalisti sulla legittimità costituzionale di una simile richiesta, non espressamente prevista a
livello normativo. (Quad. Cost., 2006, III, 653-654)
23 aprile 2006 – Hilde Zach confermata sindaco di Innsbruck. Nonostante lo scarso successo della sua
lista di centro (passata dal 36,3% al 26,8%), la democristiana Zach ottiene il suo secondo mandato alla
guida della capitale tirolese. Secondo partito della città sono i Verdi (18,5%), seguiti dalla ÖVP (o
meglio, da quella sua parte che non appoggiava la Zach) e dalla SPÖ. (Quad. Cost., 2006, III, 654)
28 aprile 2006 – L’ex deputato del partito liberal-nazionale (FPÖ), John Gudenus condannato per
negazionismo. A breve distanza dal caso dello storico britannico Irving, anche il politico austriaco, un
militare a riposo di 66 anni, subisce una condanna (a un anno con la condizionale) per aver messo
pubblicamente in dubbio l’esistenza delle camere a gas durante il nazismo, affermando che esse sono
esistite, ma non nel Terzo Reich, bensì solo in Polonia. (Quad. Cost., 2006, III, 654)
22 maggio 2006 – Il governatore della Carinzia, Jörg Haider, lascia la presidenza del partito BZÖ
(Lega per il futuro dell’Austria), da lui stesso fondato da poco più di un anno. Gli succede Peter
Westenthaler, che guiderà il partito verso il difficile traguardo del 4% alle elezioni federali di ottobre, che
consentirebbe di superare la soglia di sbarramento. Per questo obiettivo sarà necessario riconquistare
molti elettori della FPÖ, il partito da cui il BZÖ si è staccato. (Quad. Cost., 2006, III, 654)
8 giugno 2006 – Importante pronuncia della Corte costituzionale in tema di antidiscriminazione
sessuale. La Corte ha dichiarato l’incostituzionalità del regolamento del Ministero dell’interno sui
transessuali, in cui si prevedeva che il cambio del sesso potesse essere registrato allo stato civile solo se il
richiedente non era sposato. La ratio della norma era quella di impedire il matrimonio tra persone dello
stesso sesso, che sarebbe venuto in essere a seguito del cambio di sesso di uno dei coniugi. La pronuncia
sembra aprire la strada al riconoscimento del diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso, anche se
il dispositivo della pronuncia è molto più ristretto, limitandosi a ritenere l’irragionevolezza di un divieto
di adeguamento anagrafico in base al fatto che una persona sia o meno sposata (V 4/06). (Quad. Cost.,
2006, IV, 946)
6 agosto 2006 – Ricorre il bicentenario della fine del Sacro Romano Impero della Nazione Tedesca.
Il 6 agosto 1806 l’imperatore Francesco II depose a Vienna la corona e i simboli imperiali, dichiarando
ufficialmente la fine di un’esperienza quasi millenaria. L’Impero si era infatti costituito nell’anno 962 e
da allora aveva retto con alterne e complesse vicende le sorti di mezza Europa. La spallata di Napoleone
all’Europa di inizio ‘800 non fece tuttavia altro che sancire la fine di un sistema già di fatto estinto, in cui
gli imperatori contavano poco o nulla a fronte delle diverse case regnanti che componevano l’Impero. La
ricorrenza è comunque importante occasione in tutto il mondo germanico per approfondire lo studio di
una forma di organizzazione politica affascinante e unica. (Quad. Cost., 2006, IV, 946)
30 agosto 2006 – Contestato provvedimento sull’integrazione scolastica. Il distretto scolastico
regionale (diretto da un uomo del governatore Haider) rifiuta l’iscrizione ad una scuola elementare privata
di un piccolo paese della Carinzia a una bambina polacca in quanto l’ammissione di scolari stranieri non
in possesso di sufficienti conoscenze della lingua tedesca potrebbe pregiudicare l’insegnamento. La
questione fa scalpore anche perché senza la bambina polacca la classe non raggiunge il numero minimo di
dieci iscritti per poter attivare le lezioni. Non è difficile scorgere dietro all’episodio un’ulteriore
accelerazione da parte del partito di Haider (BZÖ) sul tema dell’integrazione in vista delle elezioni
federali del 1. ottobre, nelle quali la BZÖ si presenta per la prima volta e dovrà competere con i resti del
partito liberale, lasciato da Haider (FPÖ) e con un’altra formazione populista (ma non contraria
all’integrazione), il partito dell’ex giornalista Hans-Peter Martin. La lotta si annuncia assai dura per
superare la soglia del 4% per l’ingresso nel Parlamento federale, possibile anche – e su questo Haider
sembra contare molto – con l’ottenimento di mandati diretti in alcuni distretti. In quest’ottica va letta
anche la contesa, non ancora risolta, sull’annosa questione della toponomastica bilingue nei comuni con
una significativa presenza di appartenenti alla minoranza slovena nel Land della Carinzia. I sondaggi
elettorali danno in vantaggio i popolari (ÖVP), seguiti dai socialdemocratici (SPÖ) in ripresa. Terzo
partito dovrebbero essere i Verdi. La FPÖ dovrebbe superare la soglia di sbarramento, mentre tutto
sembra aperto per la lista di Martin e per la BZÖ. (Quad. Cost., 2006, IV, 946-947)
21 settembre 2006 – Prove politiche per la riforma costituzionale. Dopo il fallimento della
Convenzione costituzionale nel dicembre 2004, si attendono le elezioni federali per riprendere il filo della
riforma costituzionale. Nella sua ultima seduta prima dello scioglimento, la Camera bassa del Parlamento
federale (Nationalrat) approva a larga maggioranza una risoluzione che invita ad inserire nel preambolo
della futura costituzione un riferimento alla “funzione di tutela” dell’Austria nei confronti dell’Alto
Adige. La risoluzione non ha alcun carattere vincolante. Alle entusiastiche reazioni da parte dei
rappresentanti politici della Provincia di Bolzano (alcuni dei quali presenti in aula tra il pubblico al
momento della votazione) ha fatto da contraltare la nota assai critica del Ministero degli esteri italiano.
(Quad. Cost., 2007, I, 258)
1 ottobre 2006 – Elezioni federali. I socialdemocratici della SPÖ tornano dopo diversi anni ad essere il
primo partito in Austria (35,7%, -0,8% rispetto alle elezioni del 2002), approfittando dell’inatteso calo dei
consensi dei cristiano-democratici della ÖVP (34,2%, -8,1%). Terzo partito è – a sorpresa – il “rinato”
partito liberale (destra populista) FPÖ (11,2%, +1,2), che torna a crescere dopo l’emorragia di voti degli
ultimi anni (nel 2000 era al 28%) e dopo la scissione di Haider, che ha fondato un nuovo partito. Subito
dietro i Verdi (10,4%, +1%) che, nonostante il buon successo, non raggiungono l’obiettivo storico di
imporsi come terzo partito nazionale. Anche la BZÖ, il nuovo partito di Haider, presente per la prima
volta alle elezioni federali, supera la soglia di sbarramento, sia pure di poco (4,2%) ed entra in
Parlamento. Non ce la fanno invece altri movimenti quali la lista dell’ex giornalista Hans-Peter Martin
(2,8%) e il partito comunista austriaco (1%). In base a questi risultati, che hanno sorpreso molti
osservatori, il Nationalrat di Vienna risulta così composto: SPÖ 68 seggi (-1), ÖVP 66 (-13), FPÖ 21
(+3), Verdi 20 (+3), BZÖ 8 (+8). Mancano i numeri per una maggioranza di sinistra SPÖ-Verdi, e
mancano altresì le condizioni politiche per una maggioranza di destra ÖVP-FPÖ-BZÖ (questa coalizione
avrebbe i seggi necessari, ma FPÖ e BZÖ hanno escluso qualsiasi accordo tra loro). Escluse altre formule
ancora più improbabili, la logica conseguenza è la formazione di un governo di grande coalizione tra SPÖ
e ÖVP, guidato dal leader socialdemocratico Alfred Gusenbauer. Tuttavia, la lentezza del sistema
parlamentare austriaco fa sì che a oltre due mesi dal voto le trattative siano ancora in corso, ed anche
questo è un elemento di scontento tra gli elettori. Una certa stanchezza sembra infatti il filo rosso delle
elezioni: vince chi perde meno (SPÖ), forte sfiducia al partito che ha governato nelle ultime due
legislature (ÖVP), crescita delle estreme, specie di destra, riduzione della partecipazione elettorale:
74,2%, in calo di oltre il 10% rispetto al 2002. (Quad. Cost., 2007, I, 258)
22 novembre 2006 – Continua lo scontro sulla toponomastica bilingue in Carinzia. Dopo aver
ottenuto anche grazie alla forte politicizzazione della vicenda della toponomastica in Carinzia il
sufficiente consenso per consentire al suo partito (BZÖ) di entrare nel Parlamento di Vienna, il
governatore Jörg Haider riprende il suo programma di “germanizzazione” della segnaletica stradale. Il
governatore presenzia nel paese di Schwabegg/Zvabek alla cerimonia di sostituzione della targa bilingue
con una monolingue tedesca, cui viene aggiunta una piccola targa in sloveno. Il braccio di ferro di Haider
con la Corte costituzionale continua ormai da 5 anni, quando la Corte ha stabilito l’obbligo del
bilinguismo in tutti i distretti in cui la minoranza superi il 10% (Quad. Cost., 2007, I, 258)
13 dicembre 2006 – In un importante discorso pubblico, il Presidente della Corte costituzionale, Karl
Korinek, ammonisce al rispetto dello Stato di diritto, ricordando espressamente che nell’anno trascorso
si sono avute palesi violazioni della costituzione (il riferimento in particolare è al mancato rispetto delle
decisioni della Corte costituzionale nella vicenda della toponomastica slovena in Carinzia). Per Korinek
“lo Stato di diritto è l’espressione dell’identità austriaca nel mondo”, e violarne i principi significa
compromettere la stessa ragion d’essere della nazione. Non a caso, tra il 4 e il 13 dicembre, la Corte
costituzionale aveva emesso ben 5 pronunce relative a singoli casi di violazione del diritto alla
toponomastica bilingue in Carinzia sulla base del criterio stabilito dalla stessa Corte nel 2001 e finora mai
rispettato dalle autorità del Land guidato da Jörg Haider. (Quad. Cost., 2007, II, 496)
21 dicembre 2006 – Scarcerato lo storico negazionista britannico Irving. A seguito della riduzione
della pena stabilita dalla Corte d’Appello di Vienna, David Irving torna in libertà (condizionata). La
condanna era stata inflitta in base alla legge che punisce la negazione dell’olocausto, a seguito di un
discorso pronunciato da Irving a Vienna nel 1969. La riduzione di pena è stata motivata dai giudici per il
lungo tempo trascorso dal crimine e per la parziale ritrattazione dello storico. (Quad. Cost., 2007, II, 497)
2007
8 gennaio 2007 – Nasce il governo di grande coalizione. Dopo tre mesi di trattative dall’esito scontato
(e dopo la definitiva proclamazione della regolarità delle elezioni di ottobre operata dalla Corte
costituzionale che ha rigettato il ricorso del partito comunista), i due principali partiti austriaci, i
socialdemocratici (SPÖ) e i democristiani (ÖVP) raggiungono l’accordo per la formazione di un governo
di grande coalizione, che si insedia l’11 gennaio. Il nuovo Cancelliere è Alfred Gusenbauer (SPÖ), che
riporta i socialdemocratici al governo dopo 8 anni, e diventa il decimo Cancelliere della seconda
Repubblica. Gusenbauer, 46 anni, è alla guida della SPÖ dal 2000. La difficoltà di giungere all’accordo di
grande coalizione riguardava in particolare la determinazione degli equilibri tra e nei due partiti. Scontata
la Cancelleria per il leader del partito di maggioranza relativa, restava da sciogliere soprattutto il nodo
relativo alla delegazione della ÖVP al governo. Il Cancelliere uscente Wolfgang Schüssel non ne fa parte.
Il vicecancelliere e nuovo uomo forte della ÖVP è l’ex ministro dell’agricoltura Wilhelm Molterer (51
anni), nonostante i tentativi di Schüssel di lanciare per quel posto l’ex ministro delle finanze Grasser,
chiacchierato uomo pubblico (definito “popstar” dalla stampa) che lascia così la politica attiva a 38 anni
dopo una rapida e brillante carriera. In politica estera la continuità è rappresentata dalla conferma nel
ruolo di ministro degli esteri di Ursula Plassnik (ÖVP). Il nuovo gabinetto è composto da 20 ministri.
Alla SPÖ vanno, oltre al Cancelliere, i ministeri per gli affari sociali, le infrastrutture, la difesa,
l’educazione, la famiglia e la giustizia. Alla ÖVP i (più “pesanti”) dicasteri dell’interno, degli esteri, delle
finanze, della ricerca, della salute, dell’ambiente e dell’economia. La ricomposizione della grande
coalizione – formula di governo frequentemente utilizzata in Austria – faciliterà il percorso per la riforma
della costituzione, poiché la maggioranza dispone di oltre i 2/3 dei voti in Parlamento. La riforma
costituzionale, dopo il fallimento dell’apposita commissione insediata nella passata legislatura, è uno dei
principali punti del programma del nuovo governo. Altre priorità indicate nel lungo programma di
coalizione (180 pagine) sono la crescita economica, l’occupazione e l’istruzione. Secondo i primi
sondaggi, il lavoro di Gusenbauer inizia però in salita, con un indice di gradimento del 35%, il più basso
per un Cancelliere ad inizio mandato. (Quad. Cost., 2007, II, 497)
13 marzo 2007 – La Corte costituzionale ritiene legittima l’esclusione dei richiedenti asilo dai sussidi
per la famiglia. Adita in via diretta da una famiglia di richiedenti asilo, cui i benefici economici erano
stati negati in base alla legge, la Corte afferma che in materia sociale e familiare il legislatore dispone di
una ampia discrezionalità. Per questo non costituisce un’illegittima discriminazione la scelta del
legislatore di escludere dai sussidi determinate categorie di persone, come appunto i richiedenti asilo,
tanto più che ad essi sono comunque riconosciuti altri diritti sociali, quali l’assistenza e l’istruzione per i
figli. (Quad. Cost., 2007, III, 724)
16 marzo 2007 – La Corte costituzionale rigetta il ricorso di un gruppo neonazista cui le autorità avevano
proibito di manifestare. In questo modo la Corte ha occasione di ritornare ad esaminare la legittimità
costituzionale delle legge del 1947 che vieta partiti, gruppi e idee neonaziste (cd. Verbotsgesetz), che
era da poco tornata di attualità nel 2006 a seguito dell’arresto e della detenzione dello storico revisionista
inglese David Irving, condannato negli anni ’70 e fermato al suo ingresso in Austria. Per la Corte la legge
del 1947 mantiene ancora tutta la sua ragion d’essere perseguendo l’obiettivo di impedire la diffusione di
un pensiero “distorto e illegittimo”. (Quad. Cost., 2007, III, 724)
15 aprile 2007 – A tre mesi dall’insediamento del governo di grande coalizione guidato dal Cancelliere
Gusenbauer, riprende, sia pure con una certa lentezza, la discussione sulla riforma della costituzione
federale, molto sentita nella precedente legislatura. Con una certa sorpresa, però, la prima e più “seria”
proposta avanzata dalla nuova maggioranza riguarda l’allungamento della legislatura a 5 anni
(attualmente è di 4). La motivazione addotta è che una legislatura più lunga consente di pianificare meglio
il lavoro, tra cui anche un processo serio e complesso come la riforma costituzionale. La proposta suscita
tuttavia molti malumori nell’opinione pubblica, che la vede come un’iniziativa corporativa della grande
coalizione per prendersi più tempo per governare e chiarire i rapporti interni alla compagine di governo. È
iniziata anche una raccolta di firme contro la proposta. (Quad. Cost., 2007, III, 724)
5 giugno 2007 – Approvata la prima significativa riforma costituzionale della grande coalizione. Il
pacchetto di riforme, che riguarda anche la legge elettorale, prevede il prolungamento della legislatura
parlamentare da quattro a cinque anni, l’introduzione generalizzata del voto a 16 anni (per l’elezione del
Consiglio Nazionale, del Presidente della Repubblica, del Parlamento europeo, delle Diete dei Länder, dei
Sindaci e dei Consigli comunali, nonché per i referendum deliberativi e consultivi e le petizioni popolari),
l’estensione del voto per corrispondenza anche all’interno del Paese e abbassamento dell’età minima per
l’elettorato passivo da 19 a 18 anni (BGBl I 2007/27 e I 2007/28). Non è stata invece approvata la
proposta presentata dai Verdi sul voto agli stranieri a livello comunale. La riforma entra in vigore il 1.
luglio. Non sono mancate critiche alla riforma, specie nella parte in cui allunga la durata della legislatura.
I critici l’hanno considerata una riforma partitocratrica e ad uso della grande coalizione al potere,
sottolineando la limitazione democratica che comporta, in quanto si riduce la partecipazione elettorale dei
cittadini, per quanto la si estenda con l’introduzione generalizzata (Primo Paese europeo) del voto a sedici
anni. (Quad. Cost., IV, 2007, 964-965)
6 giugno 2007 – Approvata la riforma dell’assistenza e delle professioni sanitarie. Nonostante le
differenze di vedute originarie tra i due partiti di governo, viene raggiunto un compromesso importante in
una materia decisiva. La legge approvata prevede una delega al Governo (segnatamente al Ministro della
salute) per la futura soluzione dei nodi rimasti irrisolti, relativi soprattutto alla copertura finanziaria delle
nuove prestazioni, dei servizi di assistenza e degli aumenti salariali. (Quad. Cost., IV, 2007, 965)
12 giugno 2007 – Importante pronuncia in tema di immigrazione. La Corte costituzionale dichiara
l’illegittimità di un decreto di espulsione di un cittadino polacco “integrato”, che viveva in Austria
dall’età di quattro anni. Il provvedimento era stato preso in seguito ad una condanna per furto. Per la
Corte, tuttavia, le autorità amministrative non hanno tenuto in adeguata considerazione il grado di
integrazione dell’interessato in Austria, che lo rende “simile” a un cittadino, specie per ciò che riguarda il
rispetto della sua vita personale: tutta la famiglia è infatti in Austria e l’espatrio forzato in Polonia lo
avrebbe ingiustificatamente privato del contesto familiare (B 2126/06). Parallelamente anche il Comitato
per i diritti umani (un organismo indipendente con funzioni consultive insediato presso il Ministero
dell’Interno) critica la legislazione sugli stranieri proprio sotto il profilo della mancata tutela del diritto
alla vita familiare come garantito dall’art. 8 CEDU. (Quad. Cost., IV, 2007, 965)
14 giugno 2007 – Muore l’ex Presidente federale Kurt Waldheim. A 88 anni muore a Vienna il
controverso esponente politico del partito popolare (ÖVP). Dopo una lunga carriera diplomatica,
Waldheim è stato ministro degli esteri (con un ruolo decisivo nell’elaborazione del “Pacchetto” per l’Alto
Adige), segretario generale dell’ONU per due mandati (dal 1972 al 1981) e infine Presidente federale
austriaco (eletto nel 1986). Durante la candidatura alle elezioni presidenziali Waldheim fu al centro di
polemiche a livello internazionale, per aver omesso nella sua biografia il suo passato nazista negli anni
del servizio militare. Paradossalmente, tuttavia, proprio la necessità di fugare i dubbi sul suo passato ha
portato Waldheim a fornire un contributo importante nell’opera di bonifica dal passato nazista che
l’Austria, a differenza della Germania, non aveva fino ad allora pienamente compiuto. (Quad. Cost., IV,
2007, 965)
4 luglio 2007 – Nuovi capitoli giudiziari nella vicenda della toponomastica bilingue in Carinzia. Il
tentativo di compromesso tra i rappresentanti della minoranza slovena e il Governatore della Carinzia
Haider, voluto dal Cancelliere Gusenbauer è fallito per la mancanza di disponibilità di Haider a trattare.
Così il Consiglio degli sloveni di Carinzia intraprende nuovamente la via giudiziaria, anche se le ormai
numerose pronunce della Corte costituzionale sul punto non sono state ancora attuate. L’obiettivo dei
ricorsi è giungere nuovamente alla Corte costituzionale ma anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
La vicenda sta diventando sempre più imbarazzante per l’Austria anche a livello internazionale: nella sua
seconda opinione sull’attuazione in Austria della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze,
il Comitato consultivo del Consiglio d’Europa usa toni insolitamente pesanti lamentando la violazione
non solo dei diritti delle minoranze, ma anche del principio dello Stato di diritto per il mancato seguito
dato alle pronunce della Corte costituzionale. (Quad. Cost., IV, 2007, 965)
11 luglio 2007 – Scontro politico sugli aerei militari. Con la consegna del primo dei quindici aerei da
combattimento Eurofighter si riaccende una vicenda turbolenta che ha causato molti scontri nella
coalizione di governo. Nel 2002, l’allora Cancelliere Schüssel aveva ordinato 18 aerei da combattimento
al costo di circa due miliardi di euro. Nella campagna elettorale per le elezioni del 2006 la SPÖ aveva
promesso che, in caso di vittoria, avrebbe cancellato l’ordinativo, ritenuto troppo costoso e inutile per un
Paese militarmente neutrale. La formazione della grande coalizione ha costretto ad un compromesso: la
ÖVP (partito di Schüssel) ottiene la consegna degli aerei (sia pure qualcuno in meno rispetto all’idea
originaria), e la SPÖ (partito dell’attuale Cancelliere Gusenbauer) ottiene l’insediamento di una
commissione parlamentare di inchiesta sul punto. In 8 mesi di lavoro della commissione parlamentare
sono state prodotte oltre 6000 pagine di verbali. Il risultato atteso è l’elaborazione di linee guida certe e
condivise per eventuali futuri acquisti di materiale bellico. (Quad. Cost., IV, 2007, 965-966)
23 luglio 2007 – Presentata la bozza di riforma costituzionale. La commissione di esperti insediata nel
febbraio 2007 dal Governo federale col compito di elaborare una proposta di revisione costituzionale
presenta la prima bozza di articolato. La commissione è composta di sole sei persone (tre rappresentanti
della ÖVP e tre della SPÖ), sia tecnici che politici. Due rappresentano i Länder. Uno dei componenti è
l’ex Presidente della Corte dei Conti e (soprattutto) ex Presidente della Convenzione per la riforma
costituzionale Franz Fiedler. La commissione ha proprio il compito di riprendere in mano il lavoro svolto
dalla Convenzione (che ha lavorato tra il giugno 2003 e il gennaio 2005), per portare a compimento, in un
contesto politico decisamente più favorevole, le riforme necessarie all’ammodernamento del sistema
costituzionale austriaco. Anche la composizione assai più snella della commissione rispetto alla
Convenzione (sei componenti anziché oltre 70) rende decisamente più semplice il lavoro. La prima bozza
viene ora presentata al Governo, al Parlamento e agli altri organi costituzionali interessati per una prima
valutazione. Si prevede anche un meccanismo di coinvolgimento degli esperti e della società civile. In
autunno dovrebbe iniziare l’iter parlamentare per l’approvazione. Testo ed informazioni in
http://www.bka.gv.at/DocView.axd?CobId=23988 (Quad. Cost., IV, 2007, 966)
1 ottobre 2007 – Asilo e immigrazione al centro dell’attenzione del legislatore e della Corte
costituzionale. I giudici costituzionali dichiarano la parziale illegittimità della legge sull’asilo, nella
parte in cui stabiliva che il rigetto della domanda di asilo comportasse automaticamente l’espulsione del
richiedente (G 179/07, 180/07). Il 30 ottobre, in un caso analogo, i giudici indicano al legislatore nuovi
criteri per le espulsioni, sulla base della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. Tra
questi la durata della permanenza in Austria (dopo cinque anni l’espulsione non può di regola più
avvenire), il grado di integrazione dello straniero nella società, la sua capacità di sostentamento
economico, l’assenza di precedenti penali, da bilanciare con altri criteri quali il rapporto con lo Stato di
provenienza e le esigenze di ordine pubblico (B 328/07, B 1150/07). Il 6 dicembre il Consiglio nazionale
approva la legge che istituisce il Tribunale dell’asilo (Asylgericht), che sostituisce l’organo di seconda
istanza attualmente competente in materia (il senato indipendente federale sull’asilo), così affidando la
soluzione delle controversie in tema di asilo a un organo giudiziario e non più ad un organismo
amministrativo con funzioni giurisdizionali e sgravando nel contempo il Tribunale amministrativo. Il
tribunale dell’asilo sarà però composto non già da giudici professionisti ma da funzionari esperti in
materia di asilo: resta così aperta la questione della professionalità dei giudici e dell’indipendenza degli
organi giudiziari, che da anni oppone il sistema austriaco di giustizia amministrativa (per lo più affidata
ad organismi paragiurisdizionali e non composti da giudici) alla Corte di Strasburgo. Intanto il 31 ottobre
il Governo federale fissa le quote di immigrati da Stati terzi consentite per il 2008, in leggero aumento
rispetto al 2007. (Quad. Cost., I, 2008, 240)
2 ottobre 2007 – Tutela dei dati. La Corte costituzionale accoglie il ricorso di una cittadina contro il
diniego della commissione per la tutela dei dati di comunicare i nomi di coloro che avrebbero avuto
accesso ai dati telefonici della ricorrente (B 227/05). Come in Germania, anche in Austria si intensificano
le polemiche sulla eventualità di introdurre controlli informatici sui computer privati a scopo di
indagine. I governi in entrambi i Paesi intendono prevedere questa possibilità, ma sembrano incontrare
una forte opposizione politica e problematici ostacoli di natura costituzionale. (Quad. Cost., I, 2008, 240)
20 novembre 2007 – La Corte costituzionale respinge il ricorso della FPÖ contro la nomina dei difensori
civici federali. In base alla Costituzione, i componenti dell’Avvocatura del popolo (ombudsman federale)
sono indicati dai partiti in base alla loro rappresentatività nel Consiglio nazionale. La Presidente del
Consiglio nazionale non aveva accolto la proposta avanzata dal partito di estrema destra FPÖ (terzo
partito per consistenza parlamentare). Per la Corte tuttavia la decisione della Presidenza del Parlamento
non è qualificabile come atto amministrativo e non rientra quindi nella giurisdizione della Corte (B
1174/07). (Quad. Cost., I, 2008, 240)
6 dicembre 2007 – Il Parlamento approva una serie di riforme costituzionali, anche se di limitata
portata. Vengono costituzionalizzati il partenariato sociale e le rappresentanze di categoria, e ampliate le
competenze della difesa civica. Viene dato inoltre mandato al Parlamento di operare una
decostituzionalizzazione delle disposizioni costituzionali inutili (oltre un migliaio, sparse tra la
costituzione e numerose leggi costituzionali e persino articoli di rango costituzionale contenuti in leggi
ordinarie). (Quad. Cost., I, 2008, 240)
2008
8 gennaio 2008 – In calo l’immigrazione clandestina. In una fase in cui il flusso di immigrati,
soprattutto illegali, è al centro del dibattito politico austriaco, specie dopo l’allargamento ad est dell’area
Schengen, i dati del Ministero dell’interno mostrano una situazione assai diversa. Il numero dei
clandestini risulta in calo, e così quello delle persone arrestate per traffico di esseri umani. Anche la
presentazione il 15 gennaio del rapporto sulla criminalità riferito al 2007 disvela un quadro diverso
rispetto a come il tema è normalmente trattato nell’agenda politica, perché mostra un (seppur lieve)
aumento della criminalità, ma soprattutto austriaca e giovanile. Il quadro differisce tuttavia sensibilmente
tra i vari Länder. La criminalità straniera risulta concentrata in alcuni settori, come i furti in appartamento
e lo spaccio di droga. (Quad. Cost., 2008, II, 492)
7 gennaio 2008 – Haider espelle profughi ceceni. Su ordine del Governatore Haider, le autorità della
Carinzia allontanano dalla regione 18 ceceni che avevano presentato richiesta d’asilo. Le tre famiglie di
profughi alloggiavano da diverso tempo in Carinzia, in attesa della definizione della loro domanda di
asilo e, nelle more del procedimento, Haider ha ordinato che fossero allontanate dal Land e trasferite in un
campo profughi alla periferia di Vienna. Si tratta di una “ritorsione simbolica” di Haider contro gli ultimi
sviluppi in materia di asilo, in particolare la sentenza della Corte costituzionale (con cui Haider ha un
conto aperto da tempo sulla questione della toponomastica slovena) sulle procedure di espulsione e la
legge istitutiva di un Tribunale dell’asilo (v. cronache 1-2008). La legge sull’asilo è tra l’altro
nuovamente all’attenzione della Corte costituzionale durante la sessione di marzo: quasi 2000 ricorsi sono
stati inoltrati contro pronunce del neo-istituto Tribunale dell’asilo. A fronte dell’eccezionalità della
situazione, il Presidente della Corte, Karl Korinek, ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica, al
Cancelliere e al Parlamento chiedendo che siano stanziati mezzi finanziari straordinari per il reclutamento
di ulteriore personale presso la Corte. (Quad. Cost., 2008, II, 492)
31 gennaio 2008 – Il Ministero dell’Interno pubblica il rapporto sull’integrazione degli stranieri in
Austria, contenente anche le linee programmatiche per la politica dell’integrazione. Gli stranieri residenti
in Austria hanno superato nel 2007 il 10% della popolazione complessiva. Gli Stati di provenienza dei
gruppi maggiori sono, nell’ordine, i Paesi dell’ex Jugoslavia, la Germania e la Turchia. Il giorno prima,
11 studenti di origine turca hanno sostenuto l’esame di maturità di lingua turca frequentando la scuola
pubblica austriaca: si tratta del primo tangibile risultato di un progetto sperimentale che sarà ripetuto.
(Quad. Cost., 2008, II, 492)
20 febbraio 2008 – Scandalo politico sulla polizia. Il governatore della Carinzia Haider accusa
pubblicamente l’ex capo della polizia criminale Haidinger di avergli offerto informazioni riservate in
cambio di favori politici. L’interessato nega risolutamente, ma la questione assume una dimensione
politica: la SPÖ chiede ed ottiene, con i voti dell’opposizione, l’istituzione di una commissione
parlamentare d’inchiesta sull’operato del Ministero dell’interno, guidato dal democristiano Platter. La
coalizione per ora tiene ma le tensioni tra i due grandi partiti raggiungono il livello più alto
dall’insediamento del governo Gusenbauer. L’inchiesta riguarda anche la mai del tutto conclusa vicenda
relativa all’ordine di aerei militari decisa dal precedente governo Schüssel. (Quad. Cost., 2008, II, 492)
5 marzo 2008 – La Corte costituzionale dichiara illegittime le espulsioni di cinque cittadini stranieri.
Riprendendo e ulteriormente sviluppando la propria consolidata giurisprudenza in materia, i giudici
costituzionali ritengono che nei provvedimenti di espulsione le autorità devono operare un attento
bilanciamento tra l’interesse pubblico all’allontanamento e l’interesse individuale a rimanere in Austria.
In particolare, in questo bilanciamento occorre tenere conto della vita familiare, protetta dall’art. 8
CEDU, per cui è più difficile espellere chi abbia in Austria il centro principale della sua vita familiare e
affettiva. (Quad. Cost., 2008, III, 720)
9 marzo 2008 – Elezioni in Bassa Austria. Vittoria netta della ÖVP (popolari), che ottiene la
maggioranza assoluta nel parlamento di St. Pölten (54,3%). Male i socialdemocratici (SPÖ), al 25,6% (7,9%), mentre crescono i liberal-nazionali (FPÖ, 10,5%, + 6%). Stabili gli altri. Dopo 16 anni di guida
ininterrotta del Land, cassaforte elettorale dei popolari, il Landeshauptmann uscente Erwin Pröll ottiene
un nuovo mandato. Le elezioni contribuiscono ad infiammare un clima politico già teso. Il Cancelliere
Gusenbauer (SPÖ) e il suo vice Mölterer (ÖVP) dichiarano tuttavia che il governo di grande coalizione
continuerà il suo lavoro, mettendo fine alle insistenti voci che annunciavano la fine anticipata della
legislatura per un interesse della ÖVP ad indire elezioni anticipate. (Quad. Cost., 2008, III, 720)
12 marzo 2008 – Presentata la bozza di riforma del sistema federale. Il gruppo di lavoro insediato lo
scorso giugno dal Governo federale, formato da 6 esperti nominati dai partiti di governo e dai Länder, ha
presentato i risultati del suo lavoro. La bozza di riforma costituzionale riguarda i settori del riparto delle
competenze tra Federazione e Länder, la materia scolastica, l’autonomia costituzionale dei Länder e i
poteri dei Comuni. In diversi punti, tuttavia, la proposta prevede due soluzioni alternative, talvolta in
aperto contrasto. Così ad esempio per la composizione e i poteri del Bundesrat: un’ipotesi prevede di non
modificarne la composizione e semplicemente di rendere leggermente più difficile per la Camera bassa
(Nationalrat) superare l’eventuale veto del Bundesrat; un’altra ipotesi prevede invece la radicale
ristrutturazione della Camera alta, dando ai Länder uguale rappresentanza (tre componenti per ciascun
Land e vincolo di mandato) ed aumentando i poteri di codecisione dell’organo. In tema di riparto delle
competenze si prevede l’adozione di un modello tripartito, individuando le competenze esclusive della
Federazione, quelle dei Länder e quelle concorrenti. La proposta attribuisce tuttavia alla Federazione un
ruolo chiave anche in materie finora (almeno in parte) di spettanza regionale, come la scuola, la sanità e la
protezione civile e non chiarisce le responsabilità finanziarie, non andando per ora a toccarne gli equilibri
(peraltro anch’essi tutti spostati a favore della Federazione). La bozza rappresenta comunque una base di
discussione su cui potrebbe esservi un consenso politico di massima, ed è importante perchè rimette in
moto il processo riformatore che si era bloccato col fallimento della convenzione costituzionale nel 2005.
Spetterà ora al governo decidere che utilizzo fare della proposta e presentare un progetto di legge
costituzionale in Parlamento. (Quad. Cost., 2008, III, 720-721)
12 marzo 2008 – L’Austria ricorda l’Anschluss. A 70 anni di distanza dall’entrata delle truppe tedesche
nel Paese, il Parlamento in seduta congiunta ricorda gli eventi. Per esprimere il contrasto con le folle che
acclamavano l’esercito di Hitler, viene dichiarata oggi la giornata del silenzio. Continua invece il dibattito
storico sull’evento, e in particolare sul ruolo dell’Austria rispetto al regime nazista, se complice o vittima.
(Quad. Cost., 2008, III, 721)
30 aprile 2008 – Nuovo Presidente della Corte costituzionale. Il 12 marzo il Presidente Karl Korinek
annunica le proprie dimissioni per motivi di salute. Il Presidente della Corte costituzionale è scelto dal
Presidente federale all’interno di una terna di proposte presentate dal Governo. La scelta del Presidente è
poi comunicata in forma di proposta alla Corte, che decide se accettarla. Non vi sono stati finora casi di
mancata accettazione della designazione presidenziale. Il nuovo presidente è Gerhart Holzinger. (Quad.
Cost., 2008, III, 721)
28 maggio 2008 – Difficoltà nella politica di integrazione. Secondo gli ultimi dati, 1,2 milioni di
austriaci provengono da famiglie immigrate. A Vienna il fenomeno riguarda un residente su tre. Un
rapporto di Amnesty International critica pesantemente l’Austria per la sua politica in materia di asilo.
Nel contempo, 25 organizzazioni non governative riunite a Vienna su iniziativa del Ministro dell’Interno
avanzano al governo una serie di proposte, tra cui un più facile accesso alla cittadinanza, il diritto di voto
almeno a livello comunale e azioni positive nel mercato del lavoro. (Quad. Cost., 2008, III, 721)
8 giugno 2008 – Le elezioni in Tirolo segnano un profondo cambiamento nel panorama politico del Land
alpino. I due partiti maggiori (ÖVP e SPÖ) registrano pesanti perdite, a vantaggio soprattutto di un nuovo
partito-persona fondato dall’ex presidente della Camera del lavoro e dissidente ÖVP Fritz Dinkhauser. La
ÖVP ottiene il 40,5% (-9,4%, il peggior risultato di sempre in Tirolo, Land tradizionalmente
conservatore), la SPÖ il 15,5% (-10,4%, anche per lei il peggior risultato dal 1945), i Verdi il 10,7% (4,9%), la FPÖ il 12,4% (+4,4%) e la lista Dinkhauser, al debutto, diventa il secondo partito col 18,4%. Si
è trattato di un voto di protesta e “contro i partiti”. Grande sconfitto è il Landeshauptmann uscente,
Herwig van Staa, che abbandona la guida del Land. Il nuovo Capitano è Günther Platter (ÖVP), già
ministro degli Interni federale. Conseguente rimpasto nel governo di Vienna: il posto di Platter viene
preso da Josef Pröll (ÖVP), ministro dell’ambiente. Van Staa diventa comunque presidente
dell’assemblea regionale tirolese. (Quad. Cost., 2008, IV, 985)
16 giugno 2008 – Crisi politica nella SPÖ. Il direttivo socialdemocratico sfiducia il Cancelliere Alfred
Gusenbauer, che abbandona così la guida del partito, al cui vertice viene nominato il ministro per le
infrastrutture Werner Faymann. Il motivo della sfiducia a Gusenbauer è una conseguenza degli ultimi
disastrosi risultati elettorali regionali (Bassa Austria e Tirolo), e la convinzione dell’intera leadership del
partito che la SPÖ non abbia prospettive di vittoria se guidata dal debole Cancelliere, né a livello
nazionale né a livello regionale. (Quad. Cost., 2008, IV, 985)
18 giugno 2008 – Continua la battaglia sulla toponomastica slovena. La Corte costituzionale si
pronuncia ancora una volta, con cinque diverse sentenze su altrettanti ricorsi, sulla necessità di affiancare
la dizione slovena a quella tedesca nei comuni carinziani di insediamento della minoranza. Ribadendo i
suoi ormai innumerevoli precedenti a partire dalla sentenza del 2001, la Corte ritiene violati l’art. 8 cost. e
il Trattato di Vienna del 1955 dalla mancata applicazione del bilinguismo nei comuni carinziani in cui sia
presente almeno il 10% di sloveni. Per la Corte, infatti, è questa la soglia oltre la quale un comune deve
ritenersi soggetto agli obblighi di bilinguismo previsto dalle suddette disposizioni. La vicenda è da anni al
centro di uno scontro politico tra la Corte e la Federazione da un lato e la Carinzia (e il suo governatore
Haider) dall’altro, perché il Land rifiuta di dare esecuzione alle pronunce della Corte. (Quad. Cost., 2008,
IV, 985-986)
1 luglio 2008 – Entra in vigore il nuovo Tribunale per l’asilo, competente sui ricorsi in materia di asilo.
Va a sostituire i cd. “Senati per l’asilo”, che avevano analoghe funzioni ma erano organi amministrativi, e
ciò era stato oggetto di critiche da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo. Le decisioni del nuovo
tribunale possono essere impugnate davanti alla Corte costituzionale ai sensi dell’art. 144a cost. (Quad.
Cost., 2008, IV, 986)
7 luglio 2008 – Crisi di governo, finisce la grande coalizione. Com’era ipotizzabile dopo la sfiducia
della SPÖ a Gusenbauer come leader del partito, i democristiani della ÖVP, al governo con la SPÖ,
aprono formalmente la crisi di governo. Il Vicecancelliere Molterer ritira così l’appoggio della ÖVP al
governo guidato da Gusenbauer provocando la crisi della grande coalizione dopo nemmeno due anni (543
giorni). La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato, apparentemente, il dietrofront populista della
SPÖ sulla politica europea: cavalcando il generalizzato malcontento popolare nei confronti dell’UE, la
SPÖ aveva proposto di indire un referendum sulla continuazione della partecipazione dell’Austria
all’Unione. La proposta sembrava comunque soprattutto una boutade politica, anche se ha indotto la
commissaria austriaca Benita Ferrero-Waldner a dichiarare pubblicamente di “vergognarsi del suo
Paese”. Ma ben altri sono i motivi della rottura, soprattutto la pesantissima crisi interna alla SPÖ e la
sensazione per la ÖVP di avere buone possibilità di vittoria nelle elezioni anticipate, fissate per il 28
settembre. Saranno le prime elezioni dopo l’approvazione dell’unica significativa riforma costituzionale
della grande coalizione, che ha attribuito il voto ai sedicenni e portato la durata della legislatura da 4 a 5
anni. Viene invece a cadere la proposta di riforma del sistema federale predisposta da una commissione di
esperti su incarico del Governo e presentata in marzo, che aveva appena iniziato il cammino
parlamentare. I calcoli della ÖVP potrebbero però rivelarsi sbagliati: i sondaggi danno per favoriti i
socialdemocratici sotto la nuova guida di Faymann. Si prevede anche una crescita dei consensi per i
partiti di destra, la FPÖ e la creatura di Haider, la BZÖ, che avrà come capolista il suo fondatore. Anche
la proposta anti-europea della SPÖ (da cui il nuovo leader si è pubblicamente dissociato) sembra non
convincere gli austriaci, che secondo i sondaggi sono al 60% favorevoli a rimanere nell’Unione europea.
In generale, monta nel Paese un clima assai ostile verso i partiti tradizionali: si prevedono successi per
FPÖ, BZÖ, Verdi e lista Dinkhauser. Non contribuisce a distendere il clima l’aumento (per quanto
modesto) delle retribuzioni dei politici scattato a luglio: un deputato guadagnerà 8.160 euro al mese e un
membro del Bundesrat la metà (4.080). (Quad. Cost., 2008, IV, 986)
21 luglio 2008 – Importante accordo tra Federazione e Länder sulla sanità. Con la conclusione di un
accordo di diritto pubblico ex art. 15a cost., Federazione e Länder hanno raggiunto un importante
compromesso sull’organizzazione e il finanziamento della sanità pubblica. Si ribadisce il principio
solidale in matera sanitaria, con cospicui trasferimenti federali, a fronte di impegni dei Länder ad
ottimizzare le spese e a garantire servizi di eccellenza. (Quad. Cost., 2008, IV, 986)
28 settembre 2008 – Elezioni federali. Alle elezioni anticipate convocate a seguito della crisi del governo
di Grande coalizione tra SPÖ e ÖVP, i due maggiori partiti perdono numerosi consensi a vantaggio dei
partiti di opposizione, specie di quelli di destra FPÖ e BZÖ. La SPÖ resta il primo partito con il 29,3%,
ma perde il 6% rispetto alle precedenti politiche del 2006. Ancora più forte il calo per i popolari, secondi
con il 26%, che perdono l’8,3%. Il crollo dei due principali partiti (entrambi ai loro minimi storici dal
1945) ha avvantaggiato la destra: i liberali dell’FPÖ e la BZÖ del leader populista Jörg Haider ottengono
rispettivamente il 17,5% (+6,5%) e il 10,7% (+6,6%) dei voti. I Verdi complessivamente tengono: 10,4%
(-0,6%), ma non centrano l’obiettivo di crescere, e vengono superati da entrambi i partiti della destra,
provocando le dimissioni del loro leader Alexander van der Bellen, sostituito dopo 11 anni alla guida del
partito dalla sua vice Eva Glawischnig. L’esito elettorale è paradossale e visto con preoccupazione da
molti osservatori: subito dopo la comunicazione dei risultati è parso infatti chiaro che l’unica alternativa
aritmeticamente e politicamente praticabile sarebbe stata una nuova Grande coalizione tra SPÖ e ÖVP,
semplicemente con un cambio di leadership. Le elezioni hanno riproposto lo stesso governo di prima, ma
assai indebolito a vantaggio dell’estrema destra, che ha ormai quasi il 30% dei voti (ed è maggioritaria tra
i giovani; per la prima volta hanno votato i sedicenni). La Grande coalizione inoltre non dispone più della
maggioranza dei 2/3 in Parlamento, necessaria per le modifiche costituzionali. Il 23 novembre SPÖ e
ÖVP annunciano l’accordo sul programma di coalizione e danno vita al nuovo governo, guidato dal
nuovo leader della SPÖ Werner Faymann, con il nuovo capo della ÖVP Joseph Pröll come vice. La
nuova coppia Faymann-Pröll sostituisce quella precedente Gusenbauer-Mölterer. Resta incertezza sulla
linea di politica europea del nuovo governo: la coalizione precedente era saltata a causa dell’annuncio
della SPÖ di voler indire un referendum sulla permanenza dell’Austria nell’UE, cosa che aveva
profondamente irritato i popolari. Nel nuovo governo non c’è più il precedente ministro degli esteri
Ursula Plassnik, che maggiormente si era opposta alla linea “anti-europea” paventata dalla SPÖ. La ÖVP
va alla guida dei ministeri degli esteri, dell’interno, della giustizia e dell’economia. (Quad. Cost., 2009, I,
241-242)
9 ottobre 2008 – Illegittima la legge della Carinzia sul finanziamento ai partiti. La Corte
costituzionale dichiara costituzionalmente illegittima la legge nella parte in cui limita il contributo ai soli
partiti rappresentati nel Landtag da almeno due esponenti. La regola era stata introdotta nel 2005 ed è
stata ritenuta in violazione del principio delle pari opportunità per le forze politiche. (Quad. Cost., 2009, I,
242)
11 ottobre 2008 – Muore Jörg Haider. Il Governatore della Carinzia e leader della BZÖ, Jörg Haider,
muore in un incidente stradale a Klagenfurt. Haider è stato un controverso protagonista della vita politica
austriaca, noto per il suo populismo, le sue dichiarazioni sul passato nazista e i suoi richiami contro gli
stranieri. A lungo leader della FPÖ fino a portarla al governo federale nel 2000 in coalizione con i
democristiani (cosa che ha comportato le “sanzioni” europee), si è successivamente staccato dal suo
partito, fondando un nuovo movimento, la BZÖ (Lega per il futuro dell’Austria). Ha guidato il Land della
Carinzia dal 1989 al 1992 e poi ininterrottamente dal 1999. Gli succede alla guida del partito il
fedelissimo Stefan Petzner, nuovo Landeshauptmann della Carinzia è Gerhard Dörfler. (Quad. Cost.,
2009, I, 242)
15 ottobre 2008 – Critiche al procedimento in tema di asilo. Il nuovo presidente della Corte
costituzionale Gerhard Holzinger esprime pubblicamente preoccupazione per il carico di lavoro che per la
Corte comporta l’introduzione del Tribunale per l’asilo. Il nuovo organismo, entrato in funzione a luglio,
riduce drasticamente la possibilità di ricorrere al Tribunale amministrativo, con la conseguenza di
provocare un sensibile aumento delle questioni di costituzionalità. In questo modo si allungano i tempi
del processo e si forniscono ai richiedenti asilo ingiustificate speranze, data l’elevata probabilità di
mancato accoglimento delle questioni. La Corte molto probabilmente dovrà ricorrere a sessioni
straordinarie appositamente dedicate a questi casi. Da tempo i presidenti della Corte costituzionale hanno
preso a criticare pubblicamente singoli provvedimenti legislativi. (Quad. Cost., 2009, I, 242)
11 dicembre 2008 – Ancora illegittima la legislazione tirolese sulla compravendita immobiliare. La
controversia intorno alle possibilità del Tirolo di limitare l’acquisto di beni immobili per i non residenti
nel Land si trascina da diverso tempo, in particolare dall’ingresso dell’Austria nell’UE. Temendo un forte
incremento di acquisti immobiliari da parte di stranieri, il Tirolo aveva ottenuto una deroga alla normativa
comunitaria per alcuni anni (tradotta nella legge regionale del 1996). Alla scadenza della deroga, la
legislazione regionale è stata nuovamente emendata (nel 2005), con l’obiettivo di introdurre alcuni
ostacoli amministrativi che rendessero comunque più complesso l’acquisto di immobili in Tirolo per i non
residenti. Segnatamente, la legge tirolese prevede procedure particolari (e più limitative) per l’acquisto di
edifici da parte di stranieri, e per l’acquisto di terreni agricoli e edificabili da parte di non residenti, altri
cittadini austriaci compresi. La nuova normativa giunge all’esame della Corte costituzionale attraverso un
ricorso diretto, relativo alle disposizioni sull’acquisto di terreni. La ricorrente lamentava la violazione del
principio di uguaglianza in quanto, volendo alienare un terreno di sua proprietà ai suoi due figli, residenti
uno in Tirolo e l’altro no, si trovava a dover seguire procedure diverse e, nel caso del non residente, più
complesse e costose. La Corte accoglie il ricorso, dichiarando la parziale incostituzionalità della legge e
dando tempo alle autorità regionali fino al 30 settembre per modificare la normativa. (Quad. Cost., 2009,
II, 502-503)
2009
22 gennaio 2009 – Susanne Winter, una deputata del partito di estrema destra austriaco FPÖ, viene
condannata da un tribunale a Graz a 24 mila euro di multa e a tre mesi di reclusione con la condizionale
per istigazione all’odio e offesa all’Islam e al profeta Maometto. Durante la campagna elettorale nel
Land nel 2008, la Winter, che nel frattempo è diventata deputata al Consiglio nazionale di Vienna, aveva
usato espressioni come “tsunami dell’immigrazione”, e definito l’Islam una “religione nemica”. La
sentenza riaccende il confronto in tema di immigrazione, tema estremamente sensibile specie dopo la
clamorosa affermazione dell’estrema destra alle elezioni federali di settembre. (Quad. Cost., 2009, II,
503)
16 febbraio 2009 – Ripartono le trattative sulla riforma del federalismo. La necessità di modificare le
disposizioni costituzionali relative ai rapporti tra i livelli di governo è condivisa da tutte le forze politiche
austriache. Ciò nonostante, per svariati motivi, i numerosi tentativi di riforma avviati da almeno un
decennio non hanno sinora prodotto alcun risultato concreto. Dopo il fallimento della “convenzione” per
la riforma costituzionale nel 2005, il governo Gusenbauer aveva scelto la via di un gruppo di esperti
ristretto, che aveva presentato alcune proposte nell’estate del 2008. Le elezioni anticipate hanno però
bloccato tutto. Ora il nuovo governo Faymann insedia una nuova commissione composta pariteticamente
da rappresentanti della Federazione e dei Länder, nonché dei due partiti di governo (SPÖ e ÖVP). La
nuova commissione annuncia procedimenti rapidi e un approccio “concreto” alla questione, dichiarando
di voler puntare al collegamento tra federalismo e e-government per creare un sistema di governo più
efficiente. La FPÖ chiede di entrare nella commissione o almeno di essere consultata in modo sostanziale,
minacciando altrimenti di boicottare la riforma. (Quad. Cost., 2009, II, 503)
3 marzo 2009 – Elezioni regionali a Salisburgo e in Carinzia. In Carinzia, la BZÖ del defunto
governatore Haider, ottiene un clamoroso successo, assicurandosi il 45,48% dei voti, più di quanto lo
stesso Haider avesse mai raggiunto (nel 2004, ancora alla guida della FPÖ, aveva portato al suo partito il
42%). I grandi sconfitti del voto carinziano sono i socialdemocratici, che perdono oltre i 10% rispetto al
2004 (sono ora al 28,59%) e vengono sostituiti nella coalizione di governo dai democristiani della ÖVP
(16,5%, +4,9 rispetto al 2004). Landeshauptmann rimane saldamente Gerhard Dörfler, subentrato a
Haider dopo la sua morte in ottobre. La FPÖ, l’ex partito di Haider, non supera la soglia di sbarramento
del 4% e resta fuori dal parlamento regionale. I seggi sono così ripartiti: BZÖ 17, SPÖ 11, ÖVP 6, Verdi
2. A Salisburgo la SPÖ resta il primo partito (39,5%), anche se in forte calo (-5,84%), a vantaggio
dell’estrema destra della FPÖ (13%, +4,4%). Confermata la grande coalizione precedente SPÖ-ÖVP
guidata dalla socialdemocratica Gabi Burgstaller. I seggi al parlamento regionale sono così distribuiti:
SPÖ 15, ÖVP 14, FPÖ 5, Verdi 2. (Quad. Cost., 2009, III, 785)
11 marzo 2009 – Revocata l’immunità parlamentare al terzo presidente del Nationalrat. La Camera
bassa del Parlamento (Nationalrat) revoca l’immunità parlamentare al suo terzo presidente, Martin Graf,
del partito di estrema destra FPÖ, sospettato di reati finanziari commessi durante una sua precedente
attività. Lo stesso Graf era a favore della revoca dell’immunità, dicendosi convinto che l’inchiesta della
procura nei suoi confronti sarà archiviata, ma la FPÖ e anche l’altro partito di destra, la BZÖ, hanno
votato contro, sostenendo che si tratta di una decisione politica. Graf è sospettato di malversazioni, abuso
di fondi pubblici e danni a scapito dei creditori nel 2006, quando dirigeva una filiale dell’Austrian
Research Center. (Quad. Cost., 2009, III, 785)
11 marzo 2009 – La Corte costituzionale rigetta il ricorso per l’esame di costituzionalità del trattato
di Lisbona. Il ricorso viene dichiarato inammissibile per ragioni procedurali, in quanto il trattato può
essere impugnato, per la Corte, solo dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, e in quanto non si
ravvisa l’interesse diretto ed immediato del ricorrente. (G 149/08 et al.). Il Trattato di Lisbona è stato
approvato dal Paramento e ratificato con atto presidenziale nell’aprile 2008, ma non è ancora stato
pubblicato nella Gazzetta ufficiale, in quanto la pubblicazione dei trattati internazionali avviene solo dopo
la loro entrata in vigore secondo l’ordinamento internazionale. Dunque, per il Trattato di Lisbona, dopo la
sua ratifica da parte di tutti gli Stati membri. (Quad. Cost., 2009, III, 785)
12 marzo 2009 – Un partito politico non ha un “diritto” ad essere invitato ad una trasmissione
televisiva elettorale. Lo stabilisce la Corte costituzionale dichiarando infondato il ricorso diretto della
FPÖ per non essere stata invitata ad alcune trasmissioni politiche della televisione pubblica ORF. Nella
specie si trattava di dibattiti relativi allo scandalo per l’acquisto di aerei da guerra Eurofighter, punto su
cui la FPÖ è sempre stata fortemente critica. Per la Corte l’obbligo di imparzialità e pluralismo
informativo in capo alle reti televisive pubbliche non comporta la necessaria presenza di tutti i partiti a
tutte le trasmissioni, ma si sostanzia in una serie più articolata di garanzie, misurabili non nel singolo caso
ma nell’equilibrio complessivo dell’informazione. (Quad. Cost., 2009, III, 786)
26 aprile 2009 – Bucher nuovo leader della BZÖ. Il congresso del partito ha eletto alla presidenza
Joseph Bucher, capogruppo alla Camera bassa. Dopo la morte improvvisa di Jörg Haider nell’ottobre
2008 il partito era stato retto da un direttorio guidato da Herbert Scheibner. Bucher è considerato un
pragmatico. (Quad. Cost., 2009, III, 786)
7 giugno 2009 – Elezioni europee. Pesante crollo della SPÖ, partito di maggioranza del cancelliere
Faymann, che perde quasi il 10% rispetto alle precedenti europee del 2004, attestandosi al 23,7% (4
seggi, 3 in meno rispetto al 2004). La ÖVP, pur perdendo anch’essa (-2,7%), risulta ampiamente il primo
partito con il 30%, e mantenendo i suoi 6 seggi. Cresce ancora la lista Hans Peter Martin (17,7%, +3,7%),
partito populista guidato da un giornalista, già parlamentare europeo della SPÖ, critico nei confronti della
corruzione nell’UE, che ottiene risultati apprezzabili solo alle europee, mentre è sostanzialmente assente
nelle elezioni nazionali. In forte crescita, come previsto, il partito di estrema destra FPÖ (12,7%, +6,4%,
2 seggi), mentre calano i Verdi, fermi al 9,9% (-3%, 2 seggi). Nessun altro partito ottiene seggi, neppure
la BZÖ, ex partito di Haider, fermo al 4,6%.(Quad. Cost., 2009, IV, 1034)
22 giugno 2009 – Parzialmente incostituzionale la normativa tributaria del Tirolo. La Corte
costituzionale accoglie il ricorso di costituzionalità parziale contro la legge del Land Tirolo del 2007 che
disciplina le entrate regionali, anche se la decisione riguarda soltanto i profili procedurali e non la
sostanza dei tributi. La Corte ritiene incostituzionale la disposizione della legge che prevedeva che una
pronuncia della Corte di Giustizia europea potesse costituire valida ragione per la riapertura di
procedimenti già chiusi e definitivi. Per la Corte costituzionale una interpretazione giurisdizionale non
può costituire motivo per la riapertura di un procedimento, in quanto ciò violerebbe i principi della
separazione dei poteri e dello Stato di diritto. (Quad. Cost., 2009, IV, 1034)
1 luglio 2009 – La legislazione federale sulla polizia, i controlli e la sicurezza non viola il diritto alla
privacy. La Corte costituzionale rigetta i ricorsi presentati contro diverse parti della legge che nel 2007 ha
modificato le norme sull’attività di polizia, sul controllo dei confini e sulla cooperazione di polizia. Le
modifiche in questione riguardavano, tra l’altro, la possibilità per le autorità di pubblica sicurezza di
richiedere agli operatori delle telecomunicazioni una serie di informazioni relative tra l’altro alle
comunicazioni effettuate dai telefoni cellulari e alla navigazione internet. Per la Corte la legge effettua un
corretto bilanciamento tra i diritti dei singoli e le esigenze di sicurezza della collettività. (Quad. Cost.,
2009, IV, 1034)
16 luglio 2009 – Bilancio dell’attività del Tribunale per l’asilo. Ad un anno dalla sua entrata in vigore
(1 luglio 2008), il nuovo Tribunale competente presenta i dati della sua attività. Il Tribunale, che ha
sostituito i precedenti Senati indipendenti per l’asilo, è l’organo di ultima istanza in materia di asilo, e si
pronuncia sui ricorsi contro le decisioni dell’ufficio federale per l’asilo. Il carico di lavoro del Tribunale è
notevole, avendo ereditato oltre 28.000 ricorsi dai precedenti Senati indipendenti. In un anno si sono
aggiunti altri 10.200 ricorsi. Il Tribunale è stato in grado di pronunciarsi in circa 14.000 casi. La maggior
parte di questi riguarda il riconoscimento dello status di rifugiato.(Quad. Cost., 2009, IV, 1035)
20 settembre 2009 – Elezioni regionali in Vorarlberg e Alta Austria. In Vorarlberg la ÖVP mantiene la
maggioranza assoluta di voti (50,8%) e di seggi (20), nonostante un apprezzabile calo (-4,1%). Il secondo
partito nel Land è ora la formazione di estrema destra FPÖ (25,2%, 9 seggi, +12,3%), terzi i Verdi
(10,4%, 4 seggi, +0,2%) e solo quarta la SPÖ del cancelliere federale Faymann (10,1%, 3 seggi, -6,8%).
Gli altri partiti, a partire dalla BZÖ (1,2%) non superano la soglia di sbarramento. Con quasi il 70% dei
votanti, la partecipazione al voto torna a salire dopo diversi anni. La ÖVP del Landeshauptmann
Sausgruber forma da sola il governo: non accadeva dal 1974. Nonostante sia da sempre partito di
maggioranza assoluta, la ÖVP aveva sinora sempre cooptato altre forze politiche nel governo del Land.
Anche in Alta Austria si afferma nettamente la ÖVP col 46,7% (+3,3%, 28 seggi), crolla la SPÖ (24,9%, 13,4%, 14 seggi), grande affermazione della FPÖ (15,3%, +6,9%, 9 seggi). Stabili i Verdi al 9,1% (5
seggi), non entra nel Landtag di Linz la BZÖ, ferma al 2,8%. Confermato dunque il Landeshauptmann
Joseph Pühringer (ÖVP). La costituzione del Land prevede un governo proporzionale: combinata col
sistema elettorale proporzionale, ciò assicura la presenza nel governo dei partiti che ottengano circa il
10% dei voti: nel concreto il governo, composto da 9 membri, avrà 5 componenti della ÖVP, 2 della SPÖ,
1 della FPÖ e 1 dei Verdi. In generale, queste elezioni confermano da un lato la forte crisi dei
socialdemocratici, dall’altro la stabilizzazione della FPÖ, ormai terzo partito in tutta l’Austria e a ridosso
della SPÖ. Si sta insomma avverando la predizione di Jörg Haider quand’era leader della FPÖ, secondo
cui questo partito di estrema destra sarebbe diventato il nuovo partito popolare e operaio austriaco. (Quad.
Cost., 2010, I, 208)
18 novembre 2009 – La lista Fritz si divide. Il più significativo movimento di opposizione in Tirolo, la
lista civica Fritz Dinkhauser, esplosa alle elezioni regionali del 2008 in cui è diventata il secondo partito
del Land (18,3% dei voti e 7 seggi), subisce una scissione interna. Due consiglieri danno vita al gruppo
Bürgerforum Tirol. Diventano così 6 i partiti rappresentati alla Dieta di Innsbruck (il numero maggiore in
tutta l’Austria) e soprattutto sembra iniziato il tramonto della politica civica della lista Fritz. (Quad. Cost.,
2010, I, 208)
16 dicembre 2009 – Inammissibile il ricorso dei discendenti degli Asburgo contro la loro esclusione
dalla corsa alla Presidenza. Due discendenti della famiglia degli Asburgo avevano presentato ricorso
diretto alla Corte costituzionale contro le disposizioni (costituzionali e legislative) relative all’elezione del
Presidente federale, che escludono dall’elettorato passivo i discendenti della famiglia reale. Il motivo del
rigetto è essenzialmente procedurale, in quanto in materia elettorale il ricorso alla Corte costituzionale
può essere solo successivo, e potrà dunque essere presentato solo dopo lo svolgimento dell’elezione del
Presidente, prevista nel 2010. Condizione per la presentazione del ricorso è la presenza di un atto
impugnabile, pertanto sarà necessario che i ricorrenti si candidino alla Presidenza ed impugnino l’atto che
li esclude. La questione potrebbe acquisire un certo rilievo alla luce della giurisprudenza della Corte di
Strasburgo. (Quad. Cost., 2010, I, 209)
2010
20 gennaio 2010 – Nuovo piano per l’integrazione degli stranieri. Il Governo federale approva la
strategia per l’integrazione, contenente le linee guida per le politiche di integrazione e controllo
dell’immigrazione nei prossimi anni. Il piano prevede tra l’altro che per poter migrare in Austria sia
necessario provare una conoscenza sufficiente del tedesco (attraverso un certificato del Goethe Institut,
che offre corsi a pagamento), la presenza di un contratto di lavoro per poter prolungare il permesso di
soggiorno ma anche un maggiore reclutamento di persone di origini straniere, maggiori contributi sociali
e l’intensificazione delle misure contro il razzismo e la xenofobia. Dal piano sono esclusi i cittadini
comunitari, i parenti di cittadini austriaci, i richiedenti asilo e il personale altamente qualificato. Dato il
più elevato tasso di disoccupazione tra gli immigrati rispetto ai cittadini austriaci, il piano prevede inoltre
di “sfruttare a pieno il potenziale lavorativo dei migranti presenti sul territorio prima di ammetterne degli
altri”. L’Austria è, dopo il Lussemburgo, il Paese dell’UE con la più alta proporzione di stranieri. (Quad.
Cost., 2010, II, 500)
12 febbraio 2010 – Verso la riforma della giustizia amministrativa. Il Governo approva il progetto di
legge di revisione costituzionale volto ad introdurre organi di giustizia amministrativa nei Länder. La
questione è irrisolta da anni: tradizionalmente l’Austria non ha mai avuto una giustizia amministrativa a
livello regionale, ma solo una Corte amministrativa centrale. I ricorsi in ambito regionale erano possibili
solo in via gerarchica. Questa prassi è stata ritenuta contraria alla Convenzione europea dei diritti
dell’uomo (art. 6) dai giudici della Corte di Strasburgo e sono stati così introdotti i “Senati amministrativi
indipendenti” nei Länder, organismi dotati di ampia autonomia ma pur sempre costituiti da funzionari e
non da magistrati. La riforma, ampiamente discussa per oltre un decennio, viene ora scorporata dai
tentativi di riforma complessiva della costituzione, e presentata a sé stante. L’iter di approvazione sarà
comunque lungo, prevedendosi prima una fase di consultazione con i soggetti interessati e poi la
presentazione in Parlamento. (Quad. Cost., 2010, II, 500)
19 febbraio 2010 – Il Presidente della Carinzia Gerhard Dörfler (BZÖ) propone il trilinguismo come
soluzione della vertenza intorno alla toponomastica slovena. La proposta consiste nell’installazione di
cartelli trilingue (tedesco, sloveno e italiano, questi ultimi in caratteri leggermente più piccoli) in tutta la
Carinzia meridionale, e sembrava trovare qualche consenso anche tra le forze di opposizione (ad es. i
Verdi), ma è stata criticata in modo veemente dai rappresentanti della minoranza slovena. Ricordando che
non esiste una minoranza di lingua italiana nel Land, i rappresentanti di lingua slovena hanno anche
inviato una lettera al Landeshauptmann (traducendone il nome: Gerhard/Zeri/Gerardo
Dörfler/Vascan/Villano) in cui lo si invita a “zurücktreten/odstopiti/dimettersi”. Intanto, la nuova, attesa
decisione della Corte costituzionale in tema di segnaletica bilingue in Carinzia, prevista per la sessione
invernale, è stata spostata a quella estiva. (Quad. Cost., 2010, II, 500)
25 febbraio 2010 – Incostituzionali le modalità di raccolta e conservazione dei dati personali da parte
dell’autorità di vigilanza finanziaria. Accogliendo il ricorso di un’impresa, la Corte costituzionale ritiene
illegittima la richiesta dell’autorità di vigilanza sul mercato finanziario di farsi comunicare la lista degli
ultimi mille clienti con i relativi dati e recapiti da parte di diverse aziende, giustificata con la tutela
preventiva contro gli abusi: i clienti sarebbero poi stati selezionati a campione e sottoposti ad una serie di
domande da parte dell’autorità di vigilanza; la risposta alle domande sarebbe stata comunque su base
volontaria. Per la Corte questa prassi viola il diritto fondamentale alla tutela dei dati sensibili in quanto
non sufficientemente motivato e non proporzionato allo scopo.(Quad. Cost., 2010, II, 500-501)
25 aprile 2010 – Elezioni presidenziali. Il Presidente federale uscente Heinz Fischer (71 anni, SPÖ)
viene rieletto con una larghissima maggioranza (78,94%). Fischer era appoggiato nella sua ricandidatura
dai maggiori partiti: SPÖ, ÖVP e Verdi. La principale avversaria, Barbara Rosenkranz, ottiene il 15,62%.
La Rosenkranz (FPÖ) è nota per le sue posizioni di estrema destra: inizialmente appoggiata anche
dall’influente tabloid popolare Kronenzeitung, si è alienata anche l’appoggio di parti consistenti del suo
stesso partito con dichiarazioni sconcertanti, come la proposta di abolizione delle leggi sull’apologia del
nazismo e di introdurre il divieto di costruire moschee. Il suo consenso è stato circa la metà di quello su
cui possono contare i due partiti che l’hanno sostenuta (FPÖ e BZÖ). Rosenkranz, 51 anni, ha dieci figli
ed è moglie del fondatore di un gruppo di estrema destra da cui non si è mai distanziata. Il terzo candidato
era l’integralista cattolico Rudolf Gehring (Partito Cristiano), che ha conquistato il 5,44%. Fischer era
stato eletto nel 2004 sconfiggendo la candidata ÖVP Benita Ferrero Waldner: stavolta la ÖVP non ha
presentato un proprio candidato. Fischer è un Presidente molto apprezzato, che ha sempre ribadito di
essere il Presidente di tutti coloro che vivono in Austria, quindi anche degli immigrati. Oltre al consenso
comunque notevole per una candidata come Rosenkranz, va notata anche l’altissima astensione: ha votato
solo il 49,2% degli aventi diritto.(Quad. Cost., 2010, III, 705-706)
30 maggio 2010 – Elezioni nel Burgenland. Nella prima di una serie di importanti elezioni regionali (tra
cui Vienna e Stiria in autunno), la SPÖ perde la maggioranza assoluta nel Parlamento di Eisenstadt,
fermandosi al 48,2% (-3,6%, 18 seggi). In calo anche la ÖVP (34,6%, - 2,2%, 13 seggi). Cresce invece la
FPÖ (8,9%, +3,6, 3 seggi). Entrano nel Parlamento regionale anche i Verdi (4,1%, -1,1%, 1 seggio) e la
lista civica Liste Burgenland (4%, 1 seggio). Si conferma l’ormai stabile tendenza all’arretramento dei
partiti maggiori a vantaggio dell’estrema destra della FPÖ e di liste civiche, oltre all’aumento
dell’astensione. La perdita della maggioranza assoluta da parte della SPÖ rilancia il dibattito
sull’opportunità di mantenere il cd. “governo proporzionale”, la clausola della costituzione regionale che
prevede che il governo sia composto da tutti i (maggiori) partiti in proporzione alla consistenza della loro
rappresentanza in parlamento, una regola che vale anche in alcuni altri Länder. Tra i maggiori sostenitori
di un passaggio ad un governo parlamentare a maggioranza c’è la FPÖ, che ora avrà voce in capitolo
anche all’interno del governo del Land per spingere per la riforma. (Quad. Cost., 2010, III, 706)
12 giugno 2010 – Il Cancelliere federale Werner Faymann confermato alla guida della SPÖ. Nel
congresso del partito tenutosi a Vienna il Cancelliere viene rieletto con il 93,8% dei voti, in leggero calo
rispetto alla sua prima elezione nel 2008, quando ottenne il 98,4%. Si tratta comunque di un risultato
inatteso e insperato dallo stesso Faymann, alla luce della serie di sconfitte nelle ultime elezioni regionali
in diversi Länder e del basso consenso del governo da lui guidato. A fargli recuperare sostegno sono stati
i toni da lotta di classe utilizzati da Faymann nei suoi ultimi discorsi, anche nei confronti degli alleati di
governo, i popolari della ÖVP. (Quad. Cost., 2010, IV, 963)
16 giugno 2010 – Il Trattato di Lisbona non viola la costituzione. La Corte costituzionale respinge il
ricorso dei parlamentari della FPÖ che lamentavano l’incostituzionalità del Trattato di Lisbona. Per i
giudici i diritti dei ricorrenti non sono in alcun modo limitati dal Trattato. Il 7 luglio vengono approvate
alcune modifiche alla costituzione federale (art. 23c – 23k B-VG) per adattarla alle nuove disposizioni del
Trattato di Lisbona, in particolare per quanto riguarda i diritti di partecipazione del Parlamento al
processo decisionale comunitario e il controllo di sussidiarietà. (Quad. Cost., 2010, IV, 963)
24 giugno 2010 – Nuova sentenza sui cartelli bilingui. L’annosa vicenda della violazione dei diritti
linguistici della minoranza slovena in Carinzia si arricchisce di una nuova pronuncia della Corte
costituzionale. Per i giudici è illegittima anche l’ultima “trovata” del governo di Klagenfurt per limitare la
segnaletica in lingua slovena: non potendo negare l’apposizione di cartelli bilingui, questi venivano
predisposti riportando solo la toponomastica tedesca, e veniva successivamente aggiunto un cartello con
la denominazione slovena in carattere più piccolo. La Corte rigetta l’interpretazione del governo regionale
secondo cui la soluzione avrebbe assolto allo scopo di garantire la segnaletica bilingue. (Quad. Cost.,
2010, IV, 963)
26 settembre 2010 – Elezioni regionali in Stiria. La SPÖ si conferma primo partito del Land (38,3%),
nonostante il calo del 3,3% rispetto alle elezioni del 2005. La ÖVP ottiene il 37,2%, anch’essa in calo (1,4%). Forte crescita del partito di estrema destra FPÖ, che guadagna oltre il doppio dei voti e conquista il
10,6% (aveva il 4,5%). I Verdi si fermano al 5,4% e il partito comunista perde sensibilmente nell’unico
Land in cui è rappresentato (4,3%, contro il 6,3% del 2005). Gli altri partiti restano fuori dal Parlamento
di Graz. La partecipazione al voto è stata la più bassa dal dopoguerra (64,2%).(Quad. Cost., 2010, IV,
964)
2 ottobre 2010 – Rafforzati i diritti dei richiedenti asilo. La Corte costituzionale accoglie il ricorso
contro una decisione del Tribunale dell’asilo, che aveva negato ad un richiedente asilo l’assistenza di un
consulente esperto e l’assistenza legale. Per la Corte costituzionale il diritto al giudice naturale garantito
dall’ordinamento obbliga in ogni caso a fornire al richiedente asilo che ne faccia richiesta l’assistenza di
un esperto in materia di rifugiati e/o l’assistenza di un avvocato (U 3078/09). (Quad. Cost., 2011, I, 269270)
10 ottobre 2010 – Elezioni a Vienna. Nelle più importati elezioni regionali l’estrema destra della FPÖ
ottiene un risultato persino superiore alle attese, che la davano in forte crescita come ovunque nel Paese.
Con il 26,9% i “liberali” sono la seconda forza della città, raddoppiando i consensi (+12,1%). La SPÖ
resta, come da tradizione, il partito più forte in città (44,4%), ma perde la maggioranza assoluta dei voti (4,6%) ma soprattutto dei seggi (la legge elettorale del Land di Vienna premia il partito maggioritario, e
alle elezioni del 2005 la SPÖ, pur con il 49,1% dei voti, aveva il 55% dei seggi). Pesante calo anche per la
ÖVP, ferma al 13,1% (-5,6%) e per i Verdi al 12,2% (-2,4%). Nessun altro partito supera la soglia di
sbarramento del 4%. La SPÖ del sindaco uscente Michael Häupl è dunque costretta a formare un governo
di coalizione nella capitale. In tutte le elezioni degli ultimi anni, a tutti i livelli, e a prescindere dalle
specificità locali, emerge con chiarezza che i due partiti popolari sono in crisi di consensi, che ad
approfittarne sono ovunque i liberal-nazionali della FPÖ (che hanno quasi definitivamente schiacciato la
concorrenza dell’ex partito di Haider BZÖ, quasi ovunque sotto il 2% tranne in Carinzia), mentre i Verdi
restano, nella migliore delle ipotesi, stabili, non riuscendo ad intercettare consenso in uscita dai maggiori
partiti. Il panorama politico si sposta dunque con decisione a destra. Un mese dopo, il 12 novembre, si
forma il governo di coalizione tra SPÖ e Verdi, un inedito per la città. Sindaco resta Michael Häupl, sua
vice la leader cittadina dei Verdi Maria Vassilakou. Tra i punti del programma di coalizione vi sono lo
sviluppo dei “green jobs”, la cablatura wi-fi dell’intera città e l’elaborazione di una “Carta della
convivenza”, che preveda che gli immigrati che si stabiliscono a Vienna firmino un cd. “contratto
viennese”, che prevede diritti e doveri di ciascun cittadino della capitale. (Quad. Cost., 2011, I, 270)
10 ottobre 2010 – Celebrazioni per il 90. anniversario del referendum nella Carinzia meridionale.
Dopo il crollo dell’Impero nel 1918, la Carinzia, come gli altri Länder di lingua tedesca, ha dichiarato
l’adesione a quella che allora si chiamava Republik Deutschösterreich. La decisione provocò scontri
armati nel sud del Land, popolato da un alto numero di sloveni, che il governo regionale soppresse con la
forza. Il trattato di Saint Germain stabilì un referendum per la decisione su quel territorio (la Carinzia
perse anche in quell’occasione la Val Canale a beneficio dell’Italia). La consultazione popolare decise per
restare con l’Austria (59%), e molti sloveni votarono in tal senso. Le celebrazioni, nel ricordare la vicenda
ancora aperta dell’uso della lingua slovena che risulta più limitato di quanto i trattati e le norme
prevedano, si sono svolte nel segno della pacificazione ed hanno sottolineato la ricchezza culturale e
linguistica del Land. (Quad. Cost., 2011, I, 270)
2 dicembre 2010 – Illegittimo il ballottaggio per l’elezione del sindaco di Lienz. Accogliendo il ricorso
della SPÖ, la Corte costituzionale dichiara illegittimo il rilascio di certificati elettorali su richiesta
telefonica. In occasione della consultazione, il 7% di tutti i certificati elettorali è stato rilasciato
dall’amministrazione del comune del Tirolo orientale su semplice richiesta telefonica, e in alcuni casi,
trattandosi di persone note all’amministrazione, è stato concesso il rilascio di certificati elettorali anche
per familiari dei richiedenti, senza procura. L’elezione del sindaco avvenuta il 28 marzo è dunque nulla,
mentre resta valido l’esito del voto per il consiglio comunale (W I-1/10 W I-3/10). In altre due sentenze
rispettivamente del 1 e del 15 dicembre, la Corte annulla le elezioni comunali in due paesi della Bassa
Austria, Tulln e Altmelon. Nel primo caso il motivo è l’errato conteggio delle schede (W I-4/10-11), nel
secondo il rilascio di certificati elettorali su semplice richiesta telefonica. (Quad. Cost., 2011, I, 270-271)
9 dicembre 2010 – Illegittimo il mancato riconoscimento degli aleviti come comunità religiosa. La
Corte costituzionale accoglie il ricorso della “associazione islamica alevita” di Vienna contro il
provvedimento del Ministero federale per l’istruzione, l’arte e la cultura che aveva negato alla comunità
alevitica il riconoscimento quale comunità religiosa in base al fatto che esiste già in Austria una comunità
religiosa islamica e che quindi non possa esserne riconosciuta un’altra. Gli aleviti (che contano circa
60.000 fedeli nella sola Vienna) sono un gruppo islamico che tuttavia, a differenza delle correnti
islamiche maggioritarie, considera il Corano come testo religioso ma non giuridico, e prevede la
preghiera congiunta di uomini e donne. Per la Corte costituzionale nessuna norma dell’ordinamento
austriaco vieta che possano essere riconosciute più comunità religiose islamiche, ed anzi un simile divieto
viola l’art. 9 della CEDU (diritto alla libertà religiosa), che in Austria ha rango costituzionale. La
pronuncia della Corte non comporta automaticamente il riconoscimento degli aleviti quale comunità
religiosa ai sensi della legge sulle comunità religiose, ma solo l’obbligo per il Ministero di tornare sulla
decisione e il divieto di argomentare un eventuale diniego di riconoscimento sulla base dell’esistenza di
una comunità religiosa islamica riconosciuta (B 1214/09). (Quad. Cost., 2011, I, 271)
2011
16 marzo 2011 – Importante pronuncia della Corte costituzionale in tema di libertà religiosa. Adita
rispetto ad una duplice questione, la Corte ritiene non illegittima la presenza del crocifisso negli asili e
rigetta il ricorso contro la presenza di celebrazioni legate ad una specifica religione, quella cattolica.
Negli asili pubblici della Bassa Austria, come del resto in tutto il Paese, vi sono spesso simboli regiosi
come il crocifisso e in occasione di alcune feste molto popolari tra i bambini e legate alla tradizione
cattolica, come la festa di San Nicolò (6 dicembre), si organizzano attività celebrative come recite,
fiaccolate ed altro. Per i giudici costituzionali, l’organizzazione negli asili pubblici di eventi legati a
festività di una specifica religione non viola la libertà religiosa in quanto la partecipazione a tali attività
non è obbligatoria. Il ricorso è pertanto respinto per mancanza di un interesse diretto. La questione del
crocifisso è invece affrontata nel merito. In Austria fin dalla legge sulla libertà religiosa del 1912, è
possibile esporre nelle aule scolastiche simboli di una religione quando la maggioranza degli alunni
appartenga a quella confessione. Ciò significa, in pratica, che quasi ovunque ci sono i crocifissi in quanto
la maggioranza degli alunni è o si presume essere di religione cattolica, anche se non mancano casi isolati
in cui siano presenti simboli di altre confessioni religiose. Per la Corte questa disciplina non contraddice
il principio di non preferenza per una specifica confessione religiosa derivante dalla separazione tra Stato
e Chiesa, perché è semplice espressione del combinato disposto tra il principio maggioritario e il dovere
costituzionale di educazione anche religiosa degli alunni. Lo Stato, insomma, nel prendersi cura
dell’istruzione anche etica e religiosa dei bambini, si limita ad esporre il simbolo religioso della
maggioranza degli alunni di quella classe. Interessante il lungo passaggio della sentenza in cui la Corte si
riferisce alla vicenda (allora ancora) pendente davanti alla Grande Camera della Corte europea dei diritti
dell’uomo nel caso Lautsi c. Italia, e osserva che la situazione normativa in Italia è molto diversa da
quella vigente in Austria – lasciando intendere che la normativa italiana sarebbe illegittima in Austria
perché non flessibile e perché tesa a negare che il crocifisso rappresenti un simbolo religioso, cosa che
invece la Corte esplicitamente ammette che sia – e giungendo ad affermare (caso assai raro nella
giurisprudenza costituzionale austriaca) che qualunque cosa decida la Corte di Strasburgo, i giudici
costituzionali austriaci si riservano di seguire in materia una giurisprudenza diversa da quella della Corte
europea. Anche in considerazione del fatto che la CEDU ha in Austria rango costituzionale, si tratta di
una affermazione della teoria dei controlimiti molto rara nella giurisprudenza austriaca (G 287/09).
(Quad. Cost., II, 2011, 522-523)
14 aprile 2011 – Rimpasto di governo. Si dimette per ragioni di salute il Vice-cancelliere e potente
leader dei democristiani della ÖVP Joseph Pröll. Il suo posto nel partito e come Vice-cancelliere viene
preso dal Ministro degli Esteri Michael Spindelegger. Le dimissioni di Pröll, che era anche Ministro delle
Finanze, comportano altre ricadute sulla composizione del governo, con spostamenti di dicasteri tra i
rappresentanti della ÖVP nel governo, e anche sul partito, anche se Spindelegger appartiene alla corrente
“pragmatica” come il suo predecessore, e lavora al rafforzamento della grande coalizione non priva di
attriti con i socialdomocratici della SPÖ del Cancelliere Werner Faymann. (Quad. Cost., 2011, III, 778)
25 aprile 2011 – Risolta la questione della segnaletica bilingue in Carinzia. Si è finalmente conclusa,
dopo 56 anni, la complessa e delicata vicenda dei diritti linguistici della minoranza slovena in Carinzia,
relativa soprattutto al bilinguismo dei toponimi. Il Trattato di Stato di Vienna del 1955, con il quale
l’Austria riacquistava piena sovranità dopo la seconda guerra mondiale, riconosceva alle minoranze
slovena e croata il diritto alla bilinguità dei comuni di insediamento nei Länder di Carinzia e Burgenland,
senza tuttavia specificare quando un territorio potesse ritenersi tale. Nel 1972 il Governo federale stabilì
che fosse necessaria la presenza del 20% di persone appartenenti alle minoranze nel territorio di un
comune perché questo diventasse bilingue, e decise dunque che 205 comuni diventassero bilingui. I nuovi
cartelli furono però in gran parte divelti dai nazionalisti. Nel 1976 la legge federale sui gruppi etnici elevò
al 25% il requisito per l’attivazione dei diritti linguistici nei comuni, riducendo così il numero dei comuni
bilingui a 91. Nel 2001 la Corte costituzionale dichiarò illegittima la previsione di una soglia così alta,
ritenendo ragionevole una soglia del 10%. L’allora governatore della Carinzia Jörg Haider si scagliò
contro la Corte e promise di non dare seguito alla sentenza. Da allora diversi tentativi di mediazione
fallirono, la Corte ribadì in altre quattro pronunce la propria giurisprudenza e Haider propose persino di
sottoporre la questione a referendum, proposta poi dichiarata inammissibile dalle autorità elettorali
regionali. Si arrivò fino all’apertura di un’indagine per omissione di atti d’ufficio contro Haider e il suo
successore Dörfler, poi archiviata. La questione ha attirato all’Austria severe critiche da parte di diversi
organismi internazionali. Finalmente viene raggiunto un accordo tra governo federale, governo regionale
e rappresentanti della comunità slovena che soddisfa tutti. Si prevede che siano 164 i comuni del Land
con denominazione bilingue tedesco-sloveno e che in essi entrambe le lingue siano ufficiali nei rapporti
con l’amministrazione locale. Si è concordato inoltre un pacchetto di misure per la promozione del
gruppo sloveno, che sarà sottoposto all’approvazione (che si presume unanime) del Parlamento federale.
Nonostante la competenza federale per l’adozione della disciplina, come colpo di coda, il governatore
carinziano Dörfler ha annunciato una consultazione della popolazione, osteggiata però da tutti gli altri
partiti. (Quad. Cost., 2011, III, 778-779)
30 giugno 2011 – Voto elettronico davanti alla Corte. La Corte costituzionale ha stabilito che si
occuperà dell’analisi della costituzionalità del regolamento elettorale dell’organizzazione studentesca
pubblica (Österreichische Hochschülerschaft) che prevede la possibilità di esprimere il voto elettronico.
La questione riguarderà la legittimità del voto elettronico per l’elezione dei rappresentanti di
organizzazioni di carattere pubblico, e potrebbe avere importanti ripercussioni sullo sviluppo di questo
strumento anche per elezioni di carattere politico. (Quad. Cost., 2011, IV, 1029)
6-10 luglio 2011 – La Corte costituzionale si esprime sui contributi familiari e sui contributi allo
studio. Su ricorso dei governi del Vorarlberg e della Carinzia contro la legge finanziaria, i giudici hanno
ritenuto che le misure contestate, tra cui l’abbassamento dell’età per accedere ai contributi familiari, non
violino la costituzione né le prerogative dei Länder. Rientra infatti nella discrezionalità del legislatore
assumere decisioni relative all’età minima per i contributi, anche se questo comporta maggiori spese per il
bilancio dello Stato. Per lo stesso motivo non è illegittima la decisione di rendere più difficile l’accesso ad
alcune altre prestazioni accessorie, nonostante questa scelta non fosse stata espressamente prevista
dall’intesa tra Federazione e Länder in tema di misure sociali. In un’altra importante pronuncia dello
stesso giorno la Corte ha invece dichiarato l’incostituzionalità parziale della legge sui contributi allo
studio nella parte in cui non prevede con precisione quando possano richiedersi pagamenti a scolari e
studenti e quando no. Al legislatore viene dato tempo fino al febbraio 2012 per adottare nuovi e precisi
criteri sul punto. (Quad. Cost., 2011, IV, 1029-1030)
1 ottobre 2011 – Riforma costituzionale sulla cooperazione intercomunale. Entra in vigore la riforma
costituzionale che modifica gli articoli 15 c. 10 e 116a della costituzionae federale (B-VG) per garantire
ai comuni migliori possibilità di cooperazione. In particolare si costituzionalizza la possibilità di creare
associazioni di comuni per la gestione di tutte le funzioni comunali, si aumenta il numero delle materie
delegate, si introduce la possibilità di istituire associazioni di comuni transfrontaliere e si crea la base
costituzionale per una cooperazione sovra-distrettuale tra le autorità amministrative circoscrizionali.
L’obiettivo della riforma è un ampliamento generalizzato delle cooperazioni tra enti locali per una
maggiore efficienza amministrativa. (Quad. Cost., 2012, I, 233)
21 ottobre 2011 – Istituzione di una giurisdizione amministrativa di primo grado. Federazione e
Länder si accordano sull’istituzione, a partire dal 2014, di nove Tribunali amministrativi a livello dei
Länder e di due Tribunali amministrativi federali di primo grado. L’accordo politico verte inoltre
sull’eliminazione del potere generale di ricorso del Governo federale avverso le delibere legislative delle
assemblee legislative dei Länder ai sensi dell’art. 98 B-VG (tranne che per le leggi tributarie). Si tratta
della principale riforma della tutela giurisdizionale di diritto pubblico dall’entrata in vigore della
costituzione federale. La possibilità di ricorrere contro i provvedimenti amministrativi a un tribunale
amministrativo di primo grado prima di poter adire – com’era finora previsto – la Corte costituzionale o la
Corte amministrativa semplificherà notevolmente la tutela giurisdizionale. Allo stesso tempo più di 120
autorità speciali confluiranno nei tribunali amministrativi di primo grado e potranno quindi essere abolite.
Con un altro accordo si è stabilita l’istituzione di un Ufficio federale in materia di asilo e di
migrazione (BAM). Dinanzi a questa nuova autorità federale decentrata dovranno essere trattate tutte le
procedure di richiesta d’asilo di primo grado e una parte notevole delle questioni legate alla polizia degli
stranieri e alla concessione del diritto di soggiorno per questioni umanitarie in base alla legge sul diritto di
stabilimento e di soggiorno. (Quad. Cost., 2012, I, 233)
27 ottobre 2011 – Incostituzionale la normativa sull’elezione dei rappresentanti degli spettatori
nell’amministrazione della TV pubblica. La legge che disciplina il funzionamento della televisione
pubblica (ORF) prevede che il pubblico (al cui servizio il sistema radiotelevisivo pubblico è posto) elegga
il cd. “consiglio del pubblico”, che è uno degli organi di governo della TV di stato. Per la Corte
costituzionale la normativa sul diritto di voto per l’organo è poco chiara, e neppure ricorrendo a tutti i
possibili metodi interpretativi risulta certo se l’elettorato attivo spetti solo a coloro che sono in possesso di
un codice particolare (il cd. GIS, o numero di partecipazione) oppure a tutti gli spettatori. La Corte non si
pronuncia invece sulla legittimità delle modalità di espressione del voto, che secondo la legge può
avvenire “per telefono, telefax, internet o altri strumenti equivalenti”, giacché l’indeterminatezza
dell’elettorato assorbe anche la questione relativa agli strumenti. (Quad. Cost., 2012, I, 233)
3 novembre 2011 – La Corte europea dei diritti dell’uomo si pronuncia sulla legge austriaca sulla
fecondazione artificiale. La legge austriaca prevede il divieto di donazione di ovuli e di sperma e contro
questo divieto era stato proposto ricorso davanti alla Corte di Strasburgo, lamentando la disparità di
trattamento nei confronti di coloro che possono ricorrere alla fecondazione artificiale attraverso altre
tecniche ammesse. Per i giudici europei (Grande Camera) il diritto alla vita privata e familiare di cui
all’art. 8 CEDU contempla un ampio margine di apprezzamento da parte degli Stati, non potendosi
rinvenire una disciplina comune tra questi. I giudici ricordano inoltre che la legge austriaca non fa
comunque divieto di ricorrere in altri Paesi a tecniche proibite in Austria (sic) (S.H. and others v.
Austria). Sulla questione si era già pronunciata la Corte costituzionale nel 1999, ritenendo non
ingiustificata la compressione della libertà della coppia ricorrente. (Quad. Cost., 2012, I, 233-234)
2012
12 febbraio 2012 – Tagli al bilancio e impatto sul sistema federale. Il governo federale annuncia una
consistente manovra economica di 27 miliardi di euro per raggiungere il pareggio di bilancio entro il
2016. Tra le diverse misure previste vi sono il blocco degli aumenti degli stipendi pubblici per il 2013,
l’introduzione dal 2014 di una tassa sulle transazioni finanziarie e soprattutto un risparmio complessivo
imposto a Länder e Comuni di 2,6 miliardi in cinque anni. Quest’ultima misura suscita non poche
perplessità sotto il profilo del sistema federale per l’unilateralità dell’imposizione. Il sistema di
finanziamento di Länder e enti locali si basa quasi esclusivamente su un sistema di compartecipazioni, e
l’autonomia finanziaria degli enti substatali, disciplinata nella sua essenza dalla legge costituzionale
finanziaria del 1948 (F-VG), è notevolmente ridotta. Inoltre, i trasferimenti agli enti substatali sono
stabiliti nel dettaglio da una legge federale biennale, che richiede bensì il consenso del Bundesrat e delle
associazioni comunali (dal 2001 attraverso un meccanismo detto di concertazione), ma il consenso del
Bundesrat è comunque ininfluente perché superabile dal voto a maggioranza semplice del Consiglio
nazionale. La presenza al governo federale di una grande coalizione tra i due maggiori partiti, inoltre,
rende quasi scontato il consenso dei Länder e delle organizzazioni rappresentative rispettivamente delle
città e dei comuni minori. La vicenda fa emergere ulteriormente l’intrinseca debolezza istituzionale del
sistema federale austriaco, specie per la ridotta partecipazione degli enti sub statali nei processi
decisionali a livello federale. I principali punti della riforma si basano su un accordo politico intervenuto
alla fine del 2011 volto a prevedere un tetto massimo per il debito a partire dal 2017 (come stabilito a
livello europeo), che considererà in equilibrio il bilancio di Länder e Comuni se il deficit strutturale non
supererà lo 0,1% del pil, mentre quello federale sarà considerato in equilibrio se non eccederà lo 0,35%
del pil. (Quad. Cost., 2012, II, 511)
27 febbraio 2012 – Inizia la sessione primaverile della Corte costituzionale. Numerose sono le
questioni portate all’attenzione dei giudici costituzionali. Tra queste ulteriori ricorsi dopo la decisione del
dicembre 2011 che aveva stabilito la legittimità del contributo imposto dal governo federale alle banche
per rispondere alla crisi finanziaria, in quanto le banche – così espressamente la Corte – hanno una
responsabilità particolare in questa crisi (B 886/11/8). La decisione più attesa dai media riguarda tuttavia
la questione di legittimità costituzionale relativa alle diverse leggi regionali che puniscono
l’accattonaggio. La Corte è stata adita in via di ricorso di minoranze parlamentari dai deputati regionali di
opposizione (SPÖ e Verdi) dell’Alta Austria, che hanno impugnato la legge del Land sull’accattonaggio e
la questua. Il ricorso si incentra soprattutto su alcuni profili della legge. Tra questi la mancanza di
chiarezza nelle definizioni, tra cui quella di “richiesta di elemosina in forma aggressiva”, per la quale si
lascia alla polizia la valutazione della fattispecie, e la possibilità di affidare la sorveglianza a “specifici
organismi”, che possono includere anche la sicurezza privata. Anche altri Länder come Carinzia, Vienna
e Salisburgo hanno una legge sul punto: la più severa è quella della Stiria, che da maggio 2011 ha
introdotto un generalizzato divieto di chiedere l’elemosina in luoghi pubblici, con ammenda fino a 2000
euro. Anche nei confronti delle altre leggi regionali è stata sollevata questione di legittimità
costituzionale. (Quad. Cost., 2012, II, 511)
14 marzo 2012 – Storica sentenza della Corte costituzionale in tema di rapporti con l’Unione
europea. Accogliendo dei ricorsi diretti contro alcune pronunce del nuovo Tribunale per l’asilo, la Corte
stabilisce che, nei procedimenti in cui rileva il diritto dell’Unione europea, la Carta dei diritti
fondamentali dell’UE ha funzione di parametro al pari della costituzione nazionale. Pertanto i diritti
fondamentali sanciti dalla Carta hanno rango costituzionale e possono essere invocati davanti alla Corte
di Vienna. In questo modo la Carta dei diritti fondamentali dell’UE si affianca alla Costituzione (che non
contiene un catalogo di diritti fondamentali, pur prevedendo la tutela di specifici diritti, anche attraverso
l’incorporazione della legge fondamentale in materia del 1867) e alla Convenzione europea dei diritti
dell’uomo (che in Austria ha rango costituzionale) quale parametro direttamente invocabile nei giudizi di
costituzionalità. Ne consegue altresì che anche il legislatore e le autorità giudiziarie e amministrative
devono sempre considerare la Carta quale parte integrante della costituzione federale, e pertanto leggi e
atti che, per la Corte, violano la Carta saranno dichiarati costituzionalmente illegittimi, salva la decisione
della Corte stessa di ricorrere al rinvio pregiudiziale in caso di dubbio interpretativo. (Quad. Cost., 2012,
III, 741)
30 marzo 2012 – La Corte costituzionale si pronunica sul diritto al nome. I parner di una coppia civile
registrata possono scegliere il nome comune al pari di una coppia di coniugi. La Corte ritiene illegittima,
per violazione del principio di uguaglianza, la disposizione della legge sulle unioni civili registrate che
limitava il diritto alla scelta del nome comune al momento della costituzione dell’unione, mentre ai
coniugi la scelta del nome è consentita anche in un momento successivo. (Quad. Cost., 2012, III, 741742)
15 aprile 2012 – Elezioni comunali a Innsbruck. Si spacca la ÖVP. Nella prima elezione diretta di un
sindaco in Tirolo, il sindaco uscente, Christine Oppitz Plörer (lista civica “für Innsbruck”), in testa dopo il
primo turno (31%), vince al ballottaggio (29 aprile) contro Christoph Platzgummer (ÖVP). Il partito dei
Pirati sbarca anche in Austria e entra con un seggio nel consiglio comunale; terza forza sono i Verdi, che
sopravanzano la SPÖ. La lista “für Innsbruck” era nata su iniziativa dell’ex Landeshauptmann della ÖVP
van Staa come lista civica riconducibile al partito dominante nel Land, la ÖVP. Il progressivo distacco tra
i due partiti (la Plörer è formalmente iscritta alla ÖVP) giunge alla definitiva rottura al ballottaggio. La
nuova amministrazione comunale vede per la prima volta la ÖVP all’opposizione, mentre in
maggioranza, con la lista del sindaco, entrano SPÖ e Verdi. (Quad. Cost., 2012, III, 742)
9 maggio 2012 – Accordo su due importanti riforme. I rappresentanti di Federazione e Länder
raggiungono l’accordo sul patto di stabilità interno e sul cd. pacchetto trasparenza. Il nuovo patto di
stabilità prevede tra l’altro il pareggio di bilancio nel 2016, mentre a partire dal 2017 il deficit strutturale
complessivo non potrà superare lo 0,45% del PIL (lo 0,1% per Länder e comuni). La spesa pubblica non
potrà crescere più del PIL e il rapporto debito/PIL (attualmente al 72,2%) deve rientrare entro la soglia
del 60% come previsto dai criteri di Maastricht. Si introduce anche un sistema di sanzioni per il mancato
rispetto del patto. Parallelamente è stato approvato il cd. “pacchetto trasparenza”, un insieme di misure
sul finanziamento dei partiti. Si prevede in sintesi una discipina unica a livello federale, pur concedendo
un margine di deroga nei diversi Länder e la pubblicazione dei contributi ai partiti di importo superiore a
5000 euro. (Quad. Cost., 2012, III, 742)
15 maggio 2012 – Fondamentale riforma della giurisdizione amministrativa. Il Parlamento approva
una legge attesa da tempo che introduce i Tribunali amministrativi regionali, portando così a compimento
un lungo percorso di riforma costituzionale e legislativa. Com’è noto, in Austria la giurisdizione
amministrativa era limitata alla Corte amministrativa federale, mentre non esistevano tribunali di primo
grado. Da diversi anni erano in funzione i Senati amministrativi indipendenti nei Länder, una sorta di via
di mezzo tra organismi giurisdizionali (per l’indipendenza) e amministrativi, che ora si trasformeranno in
veri e propri tribunali regionali. Si prevede dunque la possibililtà di ricorrere contro i provvedimenti
amministrativi a un Tribunale amministrativo di primo grado prima di poter adire (come finora previsto)
la Corte costituzionale o quella amministrativa (VwGH). Oltre a semplificare molto il sistema di tutela
giurisdizionale e a superare le critiche rispetto alla separazione dei poteri, questa riforma (che modifica
anche gli artt. 97 e 98 della Costituzione federale) comporterà la confluenza delle funzioni di oltre 120
autorità speciali (che saranno abolite) nei nuovi tribunali amministrativi. Viene cancellata anche la
possibilità del Governo federale di sollevare un’opposizione motivata contro le delibere legislative dei
Länder. (Quad. Cost., 2012, III, 742)
15 maggio 2012 – Autorizzazione a procedere per Strache. Il Consiglio Nazionale concede
l’autorizzazione a procedere nei confronti del leader della FPÖ Heinz-Christian Strache, che potrà essere
processato per l’accusa di aver cercato di distogliere fondi dalla fondazione del suo partito per la
campagna elettorale del 2006. Concessa l’autorizzazione anche contro il capogruppo della BZÖ Elmar
Podgorschek, accusato di violazione della legge militare per essersi presentato ad un ballo in uniforme
militare nonostante l’indicazione contraria del ministro della difesa. (Quad. Cost., 2012, III, 742-743)
14 giugno 2012 – La Corte costituzionale “salva” il divieto di apertura domenicale dei negozi. La
legge federale che stabilisce che i negozi debbano (salvo eccezioni specificamente previste) chiudere la
domenica non viola la costituzione federale. Secondo i giudici, la compressione alla libertà di iniziativa
economica che il divieto comporta è giustificata alla luce del diritto al riposo settimanale (G 66/11-8).
(Quad. Cost., IV, 2012, 960)
29 giugno 2012 – La legge sull’islam compie un secolo. La comunità islamica festeggia il centenario
della legge che riconosce e disciplina l’Islam in Austria. Nelle celebrazioni viene ricordato come questa
legge, adottata in larghissimo anticipo su tutti gli altri Paesi europei, abbia contribuito a garantire la
pacifica convivenza e la libertà religiosa in Austria. (Quad. Cost., IV, 2012, 960)
30 giugno 2012 – Fondamentali decisioni della Corte costituzionale in tema di divieto di
accattonaggio. Le leggi di alcuni Länder (Alta Austria, Carinzia, Vienna, Salisburgo, Stiria)
sull’accattonaggio e la questua sono state oggetto di diversi ricorsi, sia individuali sia da parte di
minoranze parlamentari dei rispettivi Länder, ed avevano ad oggetto vari profili. Tra questi la mancanza
di chiarezza nelle definizioni, tra cui quella di “richiesta di elemosina in forma aggressiva”, per la quale le
leggi lasciano alla polizia la valutazione della fattispecie, e la possibilità di affidare la sorveglianza a
“specifici organismi”, che possono includere anche la sicurezza privata. La legge più severa è quella della
Stiria, che da maggio 2011 ha introdotto un generalizzato divieto di chiedere l’elemosina in luoghi
pubblici, con ammenda fino a 2000 euro. Per la Corte il divieto di questua rientra nella materia della
polizia locale, di competenza regionale (Art. 15 c. 2 B-VG) e non nella materia penale, di competenza
federale. Inoltre, le disposizioni che sanzionano forme specifiche e individuate di accatonaggio, come
quello aggressivo o quello compiuto con bambini, non violano la costituzione, mentre sono illegittimi i
divieti generici e senza eccezioni (ad esempio di richiesta “passiva” di elemosina con cartelli o cappelli),
per violazione, tra l’altro, della libertà di manifestazione del pensiero di cui all’art. 10 CEDU. Vengono
così “salvate” le leggi dell’Alta Austria (G 132/11) e della Carinzia (G 118/11), e dichiarata
incostituzionale quella di Salisburgo (G 155/10). La decisione sulle leggi di Vienna e Stiria sarà assunta
in autunno. (Quad. Cost., IV, 2012, 960)
4 luglio 2012 – Il Consiglio nazionale approva il fiscal compact e il meccanismo di stabilità. Molti
giuristi contestano tuttavia la scelta della procedura ordinaria, ritenendo che fosse necessaria una legge
costituzionale, da approvarsi con la maggioranza del 2/3, in quanto si tratta di una modifica sostanziale
dei trattati comunitari. Diversi giuristi rivolgono (invano) un appello al Presidente federale Fischler
affinché non firmi la legge di ratifica. Il Presidente tuttavia chiarisce che (a differenza della Germania)
solo la promulgazione della legge consentirà alla Corte costituzionale di pronunciarsi sulla sua legittimità
costituzionale. (Quad. Cost., IV, 2012, 960)
27 settembre 2012 – Il multimilionario populista Stronach fonda un partito. Dopo aver creato nel
2011 l’”Istituto Stronach” per promuovere i valori del liberalismo, il ricco imprenditore austro-canadese
dà vita al suo partito-persona, chiamato “Team Stronach”. Già vicino al partito BZÖ che fu di Haider,
Stronach propone un’aliquota fiscale unica al 20%, la riduzione della burocrazia e l’eliminazione
dell’euro col ritorno ovunque alle valute nazionali. Per concedere interviste impone di ricevere le
domande in anticipo e di decidere il titolo. Il populismo sembra pagare in una fase in cui è crescente, in
Austria, un sentimento di “anti-politica”: i sondaggi accreditano il nuovo partito di un consenso tra l’8 e il
10% a livello federale. (Quad. Cost., I, 2013, 224)
12 ottobre 2012 – La Corte costituzionale completa le decisioni in tema di accattonaggio. Dopo le
pronunce di giugno, con cui ha dichiarato parzialmente illegittime le leggi anti-accattonaggio di Carinzia,
Alta Austria e Salisburgo, la Corte costituzionale rigetta il ricorso presentato contro la legge del Land di
Vienna. Tale legge, infatti, non vieta l’accattonaggio cd. “silenzioso”, ma soltanto quello molesto. La
Corte ribadisce la competenza dei Länder a disciplinare la materia in quanto rientrante nella sicurezza
locale e non ritiene che l’attività rientri nella tutela della personalità di cui all’art. 8 CEDU. Pertanto, i
Länder possono bensì vietare alcune determinate forme pubbliche di accattonaggio ritenute
particolarmente negative, come ad esempio quello aggressivo od organizzato. Un generale divieto di
accattonaggio non è invece giustificabile: dalla mera presenza in luogo pubblico di persone che
richiamano l’attenzione sul proprio stato di indigenza non deriva un disturbo all’ordine pubblico e un
siffatto divieto costituirebbe una violazione della libera espressione della propria opinione ex art. 10
CEDU. (Quad. Cost., I, 2013, 224)
17 ottobre 2012 – Scandali di corruzione e elezioni regionali anticipate. La chiusura dei lavori della
commissione parlamentare di inchiesta sulla corruzione mostra un quadro allarmante di intrecci tra
interessi economici e politici, pressioni e corruzione nel corso dell’ultimo decennio. Il governo federale
aveva cercato di porre rimedio ad un clima che si fa sempre più pesante approvando a luglio il “pacchetto
trasparenza”, che prevede, tra il resto, limiti molto più stringenti per il finanziamento dei partiti. Alcuni
casi di corruzione sono in corso di accertamento da parte della magistratura, tra cui quello dell’ex
ministro dell’Interno Strasser, che si sarebbe fatto corrompere nella sua attuale veste di europarlamentare
per influenzare la politica dell’UE. In dicembre, per scandali finanziari, corruzione e mancanza di
trasparenza, si sciolgono anticipatamente due parlamenti regionali: quello della Carinzia – dove si voterà
il 3 marzo – e quello di Salisburgo, dove si tornerà alle urne in maggio. A Salisburgo si è dimesso il
ministro regionale delle finanze dopo che è emerso che il suo ministero aveva intrapreso alcune
operazioni non autorizzate sul mercato dei derivati. (Quad. Cost., I, 2013, 224-225)
11 novembre 2012 – Riorganizzazione delle competenze in tema di asilo politico. Una legge federale
stabilisce che a partire dal 1 gennaio 2014 sarà istituito un unico ufficio federale in materia di stranieri e
asilo politico. Determinate pratiche, che finora ricadevano nella competenza indiretta federale dei Länder,
passano nell’amministrazione diretta della Federazione. (Quad. Cost., I, 2013, 225)
18 dicembre 2012 – La Corte costituzionale opera un nuovo rinvio pregiudiziale alla Corte di
Giustizia. La Corte costituzionale austriaca è stata la prima corte costituzionale nazionale ad operare un
rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia, nel 1997, e da allora ha utilizzato questo strumento in un altro
paio di occasioni. Questa volta il caso è particolarmente interessante, in quanto i giudici costituzionali non
si limitano a chiedere un’interpretazione rispetto alla compatibilità di una normativa nazionale rispetto al
diritto dell’Unione, ma dubitano della legittimità di un atto dell’Unione stessa. La Corte costituzionale,
infatti, si rivolge ai giudici di Lussemburgo in riferimento alla legge austriaca di trasposizione della
direttiva europea in materia di conservazione dei dati telefonici. In particolare la legge, in attuazione della
direttiva, prevede che i gestori dei servizi telefonici debbano conservare per sei mesi i dati dei
collegamenti per finalità di indagine penale. Per la Corte questa disposizione (contenuta anche nella
direttiva) viola il diritto alla tutela della riservatezza e dei dati personali previsto dalla Carta dei diritti
fondamentali dell’Unione. La questione è molto sentita in Austria, dove una iniziativa popolare contro
questa misura ha già raccolto oltre 100.000 firme. (Quad. Cost., I, 2013, 225)
2013
20 gennaio 2013 – Referendum sulla leva obbligatoria. Dopo anni di dibattiti sulla riforma
dell’esercito, il 18 dicembre viene indetto un referendum consultivo a livello federale sulla eventuale
abolizione della leva obbligatoria e la contestuale introduzione di un esercito professionale volontario. Si
è trattato del primo referendum federale (salvi i casi di riforma dei principi fondamentali della
costituzione, tenutosi solo in occasione dell’adesione all’UE nel 1994), dopo l’introduzione dell’istituto
nel 1988, e per quanto si tratti di un referendum solo consultivo, i partiti si sono impegnati a rispettarne il
risultato. Il 59,8% dei votanti (partecipazione al 49%) ha detto sì al mantenimento del servizio militare
obbligatorio e del servizio civile, come proposto dalla ÖVP. Bocciata qundi l’introduzione di un esercito
di soli professionisti accanto a un anno di servizio civile volontario, come proposto dalla SPÖ. La prassi
referendaria è invece diffusa a livello di Länder, dove si sono finora tenute 18 consultazioni regionali dal
1970. La sconfitta referendaria della SPÖ provoca le dimissioni del ministro della difesa Norbert
Darabos, sostituito dal capogruppo della SPÖ al Bundesrat Gerald Klug. Suscita tuttavia non poche
polemiche il fatto che Darabos assuma immediatamente la guida organizzativa della SPÖ (il leader
politico resta il Cancelliere Faymann), a sette mesi dalle elezioni federali di settembre. (Quad. Cost., II,
2013, 531)
22 gennaio 2013 – Fritz Dinkhauser si ritira dalla vita politica. Il fondatore della “Lista Fritz”, che nel
2008 aveva ottenuto un sorprendente secondo posto alle elezioni regionali del Tirolo ed era visto come
una novità della politica austriaca, annuncia la sua uscita dalla vita politica attiva. Si sgonfia così un
movimento che aveva stravolto il sistema politico del Tirolo e che intendeva fare altrettanto a livello
federale. (Quad. Cost., II, 2013, 532)
15 febbraio 2013 – Presentato il pacchetto di riforme per la qualità della democrazia. Su iniziativa
dei due partiti di governo a livello federale (SPÖ e ÖVP) è stata elaborata una proposta di legge per
sviluppare, in ambito federale, la democrazia diretta e quella partecipativa. In particolare si prevede la
possibilità di ricorrere in un ampio numero di casi a referendum consultivi e ad iniziative popolari, e
l’introduzione della “richiesta dei cittadini” (Bürgeranfrage) ai membri del governo federale, una forma
particolare di interrogazione aperta ai cittadini. In futuro il parlamento prevederà quattro sedute di
“question time” riservate alle richieste dei cittadini, che potranno essere avanzate solo online (da almeno
10.000 elettori nell’arco di una settimana) e conterranno specifiche domande al governo su materie di sua
competenza. La presentazione delle domande sarà formalmente affidata a un membro del parlamento.
Presso il ministero dell’interno sarà inoltre costituita una anagrafe centrale digitalizzata che consentirà ai
cittadini di presentare richieste referendarie in via informatica. (Quad. Cost., II, 2013, 532)
1 marzo 2013 – Incostituzionali alcune disposizioni della legge sulla cittadinanza. La capacità di
mantenersi economicamente è – senza eccezioni – condizione per l’acquisto della cittadinanza austriaca.
Tuttavia la legge, nel prevedere questo requisito, omette di considerare alcuni casi particolari in cui
situazioni di emergenza non consentano temporaneamente di soddisfare il requisito, pur non costituendo
una violazione del principio della capacità di sostentamento. Per questo motivo la Corte costituzionale
dichiara illegittime le parti della legge sulla cittadinanza che non consentono di tenere in considerazione
queste particolari situazioni. (Quad. Cost., III, 2013, 766)
3 marzo 2013 – Elezioni in Carinzia e Bassa Austria. In Carinzia sonora sconfitta del
Landeshauptmann uscente Gerhard Dörfler, che con i suoi Freiheitlichen passa dal 45 al 17,4%,
soprattutto a causa degli scandali di corruzione e della banca regionale, utilizzata come “cassaforte” del
partito al potere; le elezioni erano state anticipate proprio a causa di tali scandali. La vittoria va alla SPÖ
(37,1%, +8,4%) del nuovo Landeshauptmann Peter Kaiser, seguita dai Freiheitlichen di Dörfler,
dall’ÖVP (14,2%, -2,6%), dai Verdi (11,8%, +6,6%) e dal partito di Stronach (11,3%). In Bassa Austria
vince ancora una volta (come accade senza interruzioni dal 1945) la ÖVP, che mantiene la maggioranza
assoluta (50,8%) e conferma alla guida del Land il Presidente Erwin Pröll, il più longevo leader politico
austriaco, che detiene la carica da oltre 20 anni. A grande distanza la SPÖ (21,6%, -3,9%), il partito di
Stronach (9,8%), la FPÖ (8,2%, - 2,3%) e i Verdi (8%, + 1,1%). In entrambi i Länder il nuovo partito del
miliardario ottantenne austro-canadese Frank Stronach (residente in Svizzera per motivi fiscali) si attesta
intorno al 10%, nonostante la mancanza di un programma a parte la contrarietà all’Euro. In entrambi i
Länder il governo è composto in modo proporzionale alla composizione del Parlamento, e vi sono dunque
rappresentati tutti i partiti. (Quad. Cost., II, 2013, 532)
14 marzo 2013 – Rapporto annuale della Corte costituzionale. Tra i dati più interessanti si segnala il
numero delle cause sottoposte alla Corte nel 2012: 4643, di cui 2770 contro decisioni del tribunale per
l’asilo. 4574 sono stati i casi decisi, e quelli pendenti ad inizio 2013 sono 1462. La durata media di un
procedimento davanti alla Corte è di otto mesi. (Quad. Cost., III, 2013, 766)
27 marzo 2013 – Inusuale coalizione in Carinzia. A seguito del clamoroso risultato delle elezioni
regionali del 3 marzo, in cui i Freiheitlichen dell’ex governatore Dörfler hanno perso oltre i 2/3 dei voti,
si è formata una inedita coalizione di governo del Land, che alcuni osservatori vedono come possibile
esperimento in vista di una maggioranza federale qualora i maggiori partiti (SPÖ e ÖVP) dovessero
perdere molti voti nelle elezioni di autunno. Il governo carinziano è ora guidato da una coalizione a tre:
SPÖ (che ha due assessori oltre al governatore Kaiser), ÖVP e Verdi (un assessorato ciascuno). Nel
governo siedono a titolo proporzionale (ma senza far parte della coalizione politica) anche un assessore
dei Freiheitlichen e uno della Lista Stronach, con portafogli di minore importanza. (Quad. Cost., III,
2013, 766)
3 aprile 2013 – Incostituzionali i metodi investigativi basati sulle analisi del DNA. I metodi
investigativi utilizzati dalla polizia attraverso l’uso del DNA sono troppo ampi e lasciano agli
investigatori una discrezionalità eccessiva e sono pertanto lesivi dei diritti fondamentali dei cittadini. In
particolare, la decisione di impiegare il test del DNA risulta possibile teoricamente per qualsiasi reato,
anche per quelli minori, e questo non rispetta il principio di proporzionalità. La Corte concede tempo al
legislatore fino al 31 dicembre 2014 per adeguare la legislazione in materia, individuando limiti e
garanzie precise per l’uso del test. (Quad. Cost., III, 2013, 766)
3 aprile 2013 – Trattato sul meccanismo europeo di stabilità non è incostituzionale. La Corte
costituzionale ritiene infondato il ricorso del governo della Carinzia contro la ratifica austriaca del trattato
sul meccanismo europeo di stabilità (cd. fondo salva-Stati). I giudici non rinvengono infatti il rischio che
in base al trattato l’Austria possa essere costretta a ripianare illimitatamente i debiti degli altri paesi
europei, come sostenuto dai ricorrenti, e pertanto il trattato non viola la costituzione federale. (Quad.
Cost., III, 2013, 766)
28 aprile 2013 – Elezioni regionali in Tirolo. Nonostante una campagna elettorale mai così intensa e
ricca di liste (ben 11), il Tirolo sceglie la continuità. Primo partito resta – ininterrottamente dal
dopoguerra – la ÖVP del Presidente uscente (e riconfermato) Günther Plattner, con il 39,6% (-0,9%). A
grande distanza i socialdemocratici della SPÖ col 13,8% (- 1,6%), seguiti dai Verdi (12,1%, + 1,4% e
soprattutto primo partito nella città di Innsbruck, con oltre il 22%), dal movimento civico Vorwärts Tirol
(una “costola” della ÖVP, 9,3%), dalla FPÖ (9,6%, - 2,8), dalla Lista Fritz (Dinkhauser, la sorpresa delle
scorse elezioni, ferma al 5,6%, - 12,7). Fuori dal parlamento regionale altre liste minori, tra cui il Team
Stronach – che in altre elezioni regionali aveva ottenuto ottimi risultati ed era pronosticato al 10%, fermo
invece al 3,4% - e i Pirati, che ottengono solo lo 0,3%. La ÖVP mantiene inalterato il numero di deputati
regionali (16). La partecipazione al voto è stata molto più bassa che in passato: 53,9%, contro il 65,84%
delle elezioni del 2008. Tra le polemiche si segnala un contestato (ma evidentemente efficace) manifesto
elettorale della ÖVP, raffigurante una Fiat 500 schiantata contro un muro con Berlusconi alla guida, che
invitava a votare ÖVP per evitare di “fare la fine dell’Italia”. Per la prima volta si forma una coalizione di
governo ÖVP-Verdi, che sostituisce la precedente coalizione ÖVP-SPÖ. (Quad. Cost., III, 2013, 766767)
5 maggio 2013 – Elezioni regionali a Salisburgo. Nelle elezioni anticipate convocate a seguito degli
scandali sull’utilizzo dei soldi pubblici, la ÖVP resta il primo partito nonostante un forte arretramento
(29,1%, -7,4%), e riconquista dopo 9 anni la guida del Land, grazie alla pesante sconfitta della SPÖ della
Presidente uscente Gabi Burgstaller (23,5%, -15,5%). La SPÖ è stata quindi vista come principale artefice
degli scandali e la Burgstaller ha annunciato il suo ritiro dalla politica. Nuovo Landeshauptmann sarà il
leader della ÖVP Wilfried Haslauer, forse in coalizione con i Verdi (20,1%, +12,8), anche sull’esempio
del Tirolo. Quarta forza è la FPÖ (17,2%, -4,1%), seguita del team Stronach (8,4%). Le altre liste, tra cui
il team Stronach e i Pirati, non supreano lo sbarramento. In forte calo anche l’affluenza al voto (53,9%,
oltre 12 punti in meno rispetto al 2009). I seggi sono così distribuiti: ÖVP 11 (-3), SPÖ 9 (-6), Verdi 7
(+5), FPÖ 6 (+1), Team Stronach 3 (+3). (Quad. Cost., III, 2013, 767)
20 maggio 2013 - Risarcimento danni per un caso di numero chiuso all’università. La Corte suprema
(OGH) riconosce il risarcimento del danno ad uno studente escluso da alcune lezioni della facoltà di
medicina dell’università di Graz in base al numero chiuso, in quanto i posti messi a disposizione
risultavano sproporzionatamente limitati. I posti offerti per l’anno accademico in questione (2005/6)
erano 264, e l’esclusione dai corsi a numero chiuso ha rallentato il percorso di studio dello studente,
facendolo laureare più tardi. Per questo la Corte ha riconosciuto un diritto al risarcimento, stabilendo
inoltre che lo Stato ha l’obbligo di garantire alle università i mezzi necessari allo svolgimento della loro
funzione sociale. (Quad. Cost., III, 2013, 767)
19 giugno 2013 – Rafforzati i diritti delle coppie omosessuali. La Corte costituzionale dichiara
illegittima la legge sullo stato civile nella parte in cui distingueva tra coppie sposate e unioni civili non
estendendo a queste la tutela familiare generale ma solo l’equiparazione in ambito lavorativo (reversibilità
delle pensioni, permessi familiari, ecc.). Per la Corte le unioni civili rientrano nel concetto di ”vita
privata” ai sensi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e vanno tutelate in ogni ambito. Per
differenziare tra famiglie e unioni civili occorrono ragioni particolarmente pressanti, tra cui non rientra la
fattispecie in questione (G 18, 19/2013). (Quad. Cost., IV, 2013, 1123)
27 giugno 2013 – La televisione pubblica può usare facebook. La Corte costituzionale ha dichiarato
l’illegittimità della legge sulla televisione pubblica (ORF) nella parte in cui vietava forme di
collegamento e cooperazione con i social network. Non era possibile dunque per la ORF avere una
propria pagina su Facebook, ad esempio. Tale restrizione rappresenta per la Corte una illegittima
limitazione della libertà di manifestazione del pensiero e di comunicazione, a maggior ragione data la
funzione informativa del servizio televisivo pubblico. Non viene invece accolta la questione di legittimità
costituzionale relativa al divieto per la ORF di creare un proprio social network, perché ciò contrasterebbe
con la funzione pubblica del gestore (G 34/2013) (Quad. Cost., IV, 2013, 1123-1124)
28 giugno 2013 – Confermata la costituzionalità del referendum sulla leva obbligatoria. Il
referendum tenutosi in gennaio sull’obbligatorietà o meno della leva, conclusosi con la vittoria del sì al
mantenimento, è stato conforme alla costituzione. Lo conferma la Corte costituzionale rigettando il
ricorso individuale basato sull’inidoneità della fonte referendaria ad incidere su una materia soggetta a
riserva di legge costituzionale. Per la Corte, inoltre, il procedimento non aveva violato neppure l’obbligo
della chiarezza del quesito (W III 2/2013). (Quad. Cost., IV, 2013, 1124)
29 giugno 2013 – Confermato il divieto di introdurre tasse universitarie. La Corte costituzionale
interviene nuovamente in materia, stabilendo che lo Stato ha l’obbligo costituzionale di garantire il
finanziamento delle università. Pertanto, per introdurre tasse universitarie a carico degli studenti occorre
una disciplina legislativa di carattere generale, e la competenza non può essere trasferita in via
amministrativa alle singole università pubbliche, lasciando loro la determinazione dell’an e del quantum
delle tasse per gli studenti iscritti a corsi regolari. Non è legittima neppure la successiva sanzione
legislativa di modifiche precedentemente introdotte negli statuti dei singoli atenei, come era accaduto nel
caso dell’università di Salisburgo (G 35-40/2013, V 32-36/2013). (Quad. Cost., IV, 2013, 1124)
29 settembre 2013 – Elezioni federali. Come previsto, la SPÖ del Cancelliere Werner Faymann ha
mantenuto la maggioranza relativa dei voti. Tuttavia, sia i socialdemocratici, sia i loro partner nel governo
di grande coalizione (i democristiani della ÖVP) subiscono un arretramento, a vantaggio dei liberalnazionali (estrema destra) della FPÖ. Sia per la SPÖ che per la ÖVP si tratta del peggior risultato del
dopoguerra. La SPÖ si ferma al 26,5% (-2,8%), e la ÖVP al 23,7% (-2,3%). La FPÖ arriva al 21,4%
(+4,5%), tornando ai fasti dell’era Haider, quando aveva raggiunto il 28% dei voti. Di poco in crescita
anche i Verdi (11,5%, +1,1), mentre il partito personale del miliardario euroscettico Frank Stronach, dopo
alcuni exploit nelle elezioni regionali, ottiene il 5,9%. Entra in Parlamento anche il nuovo partito liberale
NEOS (Neues Österreich) col 4,6%, mentre si arresta sotto la soglia di sbarramento del 4% la BZÖ, il
partito dei fuoriusciti dalla FPÖ a seguito della spaccatura di Haider, che non va oltre il 3,7%. La
partecipazione al voto è stata del 65,9%, il 13% in meno rispetto al 2008. I seggi sono così distribuiti:
SPÖ 53 (-5), ÖVP 46 (-4), FPÖ 42 (+7), Verdi 22 (+3), Team Stronach 11, NEOS 9. Con questi risultati
pare obbligata la prosecuzione della grande coalizione guidata da Faymann (SPÖ), ma preoccupa
l’avanzata della FPÖ sotto la guida di Hans-Christian Strache, che beneficia del calo di popolarità dei due
partiti maggiori. (Quad. Cost., IV, 2013, 1124)