Progresso Vet_Aprile 05 - Associazione Consigli Ordini Provinciali
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Progresso Vet_Aprile 05 12-04-2005 11:21 Contributi pratici Andrea Verme Pagina 166 Certificazioni volontarie e professione veterinaria La norma ISO 9001:2000 nelle cliniche, ambulatori e studi professionali zazione basata su regole di buona gestione aziendale scritte ed applicate. Cosa c’entrano gli ambulatori veterinari con le aziende? Premessa Perché queste norme hanno avuto successo, soprattutto nelle PMI? La norma ISO 9001:2000, pubblicata nella versione italiana a gennaio 2001, rappresenta la terza edizione di una pubblicazione che racchiude linee guida di buona gestione aziendale riconosciute in oltre 150 paesi nel mondo. Le prime due versioni della norma, risalenti rispettivamente al 1988 ed al 1994, racchiudevano esperienze maturate in grandi industrie ad alto rischio ed erano, per alcuni requisiti, di non facile applicazione sia per le piccole e medie imprese (PMI) sia per le aziende di servizi. L’ultima versione della norma è stata radicalmente modificata sia come impostazione che come criteri di applicazione, rendendone i requisiti di più facile comprensione ed applicazione da parte delle PMI, anche in settori nuovi come le aziende di servizi o, per esempio, gli studi professionali. Fondamentalmente per due motivi: migliorano l’immagine aziendale aumentando la competitività dell’organizzazione e portano cultura imprenditoriale dove manca. E’ risaputo infatti che in Italia oltre il 90% delle imprese ha dimensioni medie, piccole o piccolissime e che in queste realtà difficilmente troviamo un management preparato dal punto di vista teorico su concetti di organizzazione e gestione aziendale. La crescita di queste aziende è talvolta legata all’istinto del manager piuttosto che alla sua preparazione culturale specifica, qualità fondamentale per lo sviluppo ma non da sola sufficiente a garantire competitività in un mercato difficile come quello attuale. La norma ISO 9001 ha avuto successo in queste imprese perché colma in parte il vuoto formativo esistente da parte del management, creando un’organiz- APRILE 2005 166 Un ambulatorio veterinario, sia esso un piccolo studio o una grande clinica, se escludiamo la parte tecnica professionale, è a tutti gli effetti un’azienda. Come in tutte le aziende, anche nell’ambulatorio veterinario si effettuano acquisti (materiali d’uso e consumo, servizi di manutenzione e taratura strumenti, professionalità, corsi di formazione per aggiornamenti), si cura il rapporto con i clienti, analizzando soddisfazione ed insoddisfazione, si gestiscono le problematiche, si organizza e si tiene in efficienza un agazzino interno, si stabiliscono i rapporti gerarchici e le mansioni di ognuno ove l’organizzazione sia composta da più di una persona, si mantengono in efficienza gli strumenti scientifici, si pianifica e si esegue formazione continua interna ed esterna. Il tutto si dovrebbe svolgere in modo controllato, cioè dotandosi di indicatori misurabili in grado di valutare efficacia ed efficienza delle prestazioni sanitarie erogate... Insomma il veterinario che gestisce una struttura sanitaria dovrebbe essere un buon manager oltre che un buon medico! La norma ISO 9001 è un concentrato d’indicazioni utili relative a questi ed a molti altri argomenti correlati, mirate al miglioramento continuo di un’organizzazione. Progresso Vet_Aprile 05 12-04-2005 11:21 Miglioramento continuo La prima e fondamentale indicazione che ci fornisce la norma è che una qualunque attività imprenditoriale non può rimanere immobile nel tempo, ma deve continuamente mettersi in discussione, secondo i concetti per primi espressi da un ingegnere e matematico americano che negli anni cinquanta insegnava ai giapponesi la qualità e che ne ha rivoluzionato alcuni concetti: W. Edwards Deming (bibliografia disponibile sul sito www.deming.org). Tra questi concetti il più conosciuto e riportato in forma grafica sulla norma ISO 9001:2000 è il cosiddetto “Ciclo di Deming”. Figura 1 Pagina 167 2 Applicare le regole, erogando le prestazioni sanitarie previste. 3 Verificare e misurare le prestazioni erogate sia per quantità che per qualità, possibilmente confrontandole con standard qualitativi oggettivi (ad es. utilizzando bibliografia internazionale al riguardo) ed identificare le aree di miglioramento. 4 Definire e documentare le azioni di miglioramento intraprese per ridurre o eliminare le criticità misurate, adeguando/modificando la struttura sanitaria e l’organizzazione relativa. Le regole che il nostro Sistema Sanitario Nazionale ha imposto alle strutture sanitarie Il ciclo di Deming comprende quattro fasi: vità sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private” - Prot. 18029/27 del 16/12/04 della Regione Piemonte relativo ai requisiti minimi dei laboratori d’analisi) e/o da norme volontarie (accreditamento dei laboratori d’analisi secondo la norma ISO 17025). Per semplificare il concetto, questi meccanismi prevedono che un ente esterno all’organizzazione interessata (ente di accreditamento) vigili su strutture, personale, organizzazione, controllo qualità interno, affinché le prestazioni sanitarie siano erogate secondo standard minimi di qualità predefiniti e che tali standard siano in grado di garantire un miglioramento continuo all’organizzazione che li ha fatti propri. È quindi plausibile l’ipotesi che prima o poi queste norme saranno estese anche agli ambulatori veterinari. Se vogliamo cominciare ad organizzare il sistema qualità di una clinica o di un ambulatorio secondo queste regole, il modo migliore è quello di puntare ad una certificazione volontaria del proprio sistema qualità secondo la norma ISO 9001:2000. Cosa fare in un ambulatorio o in una clinica che vuole certificarsi ISO 9001:2000? 1 Pianificare (PLAN). Definire le regole dell’attività aziendale in un sistema documentato. 2 Fare (DO). Applicare le regole del piano documentato, secondo quanto definito. 3 Verificare (CHECK). Misurare le prestazioni di quanto fatto ed analizzarne pregi e difetti, per individuare gli ambiti di miglioramento. 4 Agire di conseguenza (ACT). Modificare le regole operative a livello documentale ed organizzativo per rendere operativo il miglioramento. In termini applicativi, in ambito ambulatoriale privato si potrebbe tradurre in: 1 Definire il sistema di gestione per la qualità, costruendo un sistema documentale che metta per scritto le regole che l’ambulatorio rispetta nella gestione ordinaria dell’attività, secondo le indicazioni della norma ISO 9001:2000. pubbliche e private si basano su questi concetti. Per esempio ospedali, case di cura e laboratori di analisi sono obbligati ad aderire a processi di accreditamento da parte di terzi, secondo regole definite in leggi dallo Stato (DPR 14/01/1997 in tema di “Requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l’autorizzazione all’esercizio delle atti- 167 APRILE 2005 1 Definire la mission aziendale. Per un piccolo ambulatorio potrebbe essere la medicina di base, la garanzia di presenza sul territorio, il buon rapporto qualità/prezzo delle prestazioni erogate, mentre per una clinica potrebbe essere la definizione delle aree di eccellenza e delle specialità disponibili, la possibilità di offrire esami specialistici e di avere a disposizione strumenti diagnostici sofisticati, in stretto rapporto sinergico con i veterinari di base dislocati sul territorio. A tal proposito gli ordini professionali potrebbero dare un apporto prezioso effettuando un censimento delle professionalità e degli strumenti disponibili sul territorio e comunicandolo all’utente. 2 Rendere pubblica la mission attraverso la definizione e pubblicazione di una carta dei servizi. Progresso Vet_Aprile 05 12-04-2005 11:21 Pagina 170 3 Individuare i processi che interessano l’organizzazione (acquisti, vendite, rapporto con i clienti, gestione non conformità, formazione interna, controllo delle prestazioni sanitarie erogate, taratura strumenti misura, ecc.) 7 Porsi periodicamente obiettivi di miglioramento da esprimere in termini qualitativi, quantitativi e temporali. 4 Attivare un sistema di gestione per la qualità che sia in grado di definire le modalità dicontrollo e di misura dell’efficacia ed efficienza dei singoli processi, almeno per quanto riguarda quelli che hanno un impatto diretto sull’utente. Si dice comunemente che la certificazione volontaria aggiunge costi e burocrazia senza portare benefici economicamente misurabili. Non è così. Dalle indagini sulla soddisfazione dell’utente, effettuate da prestigiosi enti di certificazione italiani molto attivi anche nel settore sanitario, emergono i seguenti dati (fonte “III Rapporto di Customer Satisfaction Certiquality” – ed. novembre 2004 – relativo a 1813 questionari acquisiti, dei quali 60% da società di servizi e 40% da industrie. Scaricabile dal sito www.certiquality.it, nell’area download). Costi 5 Definire parametri di controllo specifici per ogni prestazione sanitaria erogata. Tali parametri devono basarsi su bibliografia consolidata ed essere oggettivamente misurabili (es. percentuale di mortalità o di sopravvivenza nel tempo in caso di particolari interventi chirurgici). 6 Analizzare periodicamente i dati raccolti. ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARI IGIENISTI XV CONVEGNO NAZIONALE TIRRENIA (Pisa) Green Park Resort 16, 17, 18 Giugno 2005 10,45 Coffee Break 11,15 L'ispezione degli alimenti nelle realtà economiche emergenti: il “Dumping” cinese Daniela Gianfaldoni, Alessandra Guidi (Università di Pisa) 11,45 Aspetti igienico-sanitari degli alimenti non convenzionali Antonio Vizzani, Beniamino Cenci Goga (Università di Perugia) 12,15 Interventi PROGRAMMA SCIENTIFICO 12,30 Discussione Giovedi 16 giugno 2005 13,00 Colazione di lavoro 14,00 15,00 15,30 17,00 17,30 15,00 ASSEMBLEA DEI SOCI Apertura della Segreteria e Registrazione Saluto delle Autorità Comunicazioni Scientifiche e Posters Cocktail di benvenuto Comunicazioni Scientifiche e Posters 17,00 Coffee Break 17,30 Prosecuzione Assemblea 20,00 A cena nel Parco di San Rossore Venerdi 17 giugno 2005 Sabato 18 giugno 2005 9,00 Tavola rotonda: Il controllo igienico-sanitario nella preparazione e distribuzione degli alimenti nella società multietnica”. Moderatore Prof. Roberto Rosmini (Università di Bologna) 9,00 9,15 Simbologie e patologie del cibo Ivano Spano (Università di Padova) 18,00 Chiusura del Convegno 9,45 Il controllo sanitario sugli alimenti di origine animale importati Pierluigi Facelli (Ministero della Salute) INFORMAZIONI Prof. Daniela Gianfaldoni, Dott. Alessandra Guidi, Dott. Omar Benini Settore di Ispezione degli Alimenti di o.a. Sede distaccata a San Piero a Grado (Pisa) Facoltà di M. Veterinaria, Università di Pisa tel. 050-3135201-3135202-3135204 - Fax 050-3135213 Email: [email protected]; [email protected] 10,15 Aspetti applicativi del Reg. CE 745/2004 Rafforzamento e organizzazione dei controlli veterinari ai P.I.F. (Posti Ispezione Frontaliera) e UVAC Gabriele Gandini (UVAC - Bologna) Comunicazioni Scientifiche e Posters 10,30 Coffee Break 11,00 Comunicazioni Scientifiche e Posters 13,00 Colazione di lavoro 15,00 Comunicazioni Scientifiche e Posters Benefici ottenuti con la certificazione: • Maggior controllo delle attività. • Miglioramento del rapporto con i clienti. • Miglioramento del rapporto con il personale e i collaboratori. • Miglioramento dei rapporti con i fornitori. • Efficienza dei processi. • Miglioramento dei rapporti con pubblica amministrazione e/o enti di controllo. • Capacità di adattamento ai cambiamenti. • Miglioramento nei rapporti con la comunità locale. • Miglioramento nei rapporti con gli azionisti. • Miglioramento nei rapporti con il sistema bancario. • Miglioramento nei rapporti con il sistema assicurativo. Tutti questi benefici possono, anzi dovrebbero, essere misurabili in termini di vantaggi economici. L’investimento iniziale in consulenza, riorganizzazione interna ed attività di certificazione esterna deve essere fatto con la stessa ottica con la quale s’investe in strumenti o formazione professionale: deve rendere nel tempo. Conclusioni Tutte le leggi e norme pubblicate in Europa in tema di sanità pubblica e privata, di igiene e sicurezza alimentare, di sicurezza sul luogo di lavoro, di sicurezza dei dati personali ed in molti altri settori, si basano sui principi che da 17 anni possiamo leggere sulle varie edizioni delle norme della serie ISO 9000. Principi basati sullo scrivere quello che si fa e fare quello che si è scritto, tenere sotto controllo gli aspetti critici per ridurre i rischi di eventi pericolosi, formare ed incentivare il personale, inteso come prezioso bene aziendale, stringere rapporti stabili e di partnership con i fornitori, coinvolgere il cliente nelle proprie scelte, analizzare i dati economici per individuare pregi e difetti dell’organizzazione e ambiti di miglioramento. Circa 700.000 aziende nel mondo (delle quali circa 70.000 in Italia) hanno scelto la via della certificazione volontaria del proprio sistema qualità secondo la norma ISO 9001: è un dato su cui riflettere.