Audio For Windows PRO

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Audio For Windows PRO
Audio For Windows PRO
la nuova versione del nostro simulatore di sistemi audio
Sono passati 10 anni dall'ottobre del '95, allorquando presentammo la prima versione del nostro simulatore in
tegrato di sistemi audio, ovvero la release 1.0 di WinCross. Da allora il programma si è sensibilmente evoluto
fino a diventare AUDIO For Windows, che pur mantenendo la stessa filosofia di base (rappresentazione della
catena audio nel suo insieme) ha aggiunto la possibilità di caricare acusticamente i woofer, più diverse funzioni
collaterali. Oggi presentiamo la prima versione di Audio For Windows PRO, che espande ulteriormente i cari
camenti includendone vari altri che nessun altro software commerciale è in grado di dimensionare.
AFW "normale" e "PRO"
AUDIO For Windows era arrivato alla
versione 2.132r8 (che per inciso significa
versione 2.1 del programma, compilazione su
piattaforma a 32 bit, release numero 8), e
questa versione rimarrà disponibile an
che in futuro nella forma della release
numero 9, alla quale potranno tra l'altro
essere upgradate gratuitamente tutte le
precedenti versioni di AFW mediante
download dal nostro sito (speriamo di
poter rendere disponibile il pacchetto di
aggiornamento entro settembre). Questa
release è migliorata sotto vari punti di vi
sta rispetto alle precedenti, in molti det
tagli sia ergonomici sia sostanziali (affi
namento dei modelli di carico in partico
lare), ed essendo compilata sotto una
piattaforma nuova non dovrebbe (con
Windows ed i PC il condizionale credia
mo dovrà persistere sine die, ma se par
liamo in negativo è perché di test ne ab
Figura 1. Esempio di
possibile effetto della
massa d'aria solidale
al diaframma su un
15 pollici
professionale di
massa mobile
contenuta. Il
montaggio su
pannello riduce di
circa 3 Hz la
risonanza e di 0.6 dB
la sensibilità.
AFW PRO. Il nostro intento è quello di
taggio su pannello in genere influisce po
estenderle progressivamente, includendo
ad esempio i condotti a geometria non
tubolare ed in genere non lineare, non
co, essendo sufficiente la loro flangia ad
attivare la modifica, mentre il pannello
di montaggio (e secondariamente l'intero
mobile) hanno un'importanza notevole
nel caso dei woofer. Gli studi in materia
biamo effettuati tanti) presentare i pur
percentualmente bassi problemi di com
ché altre funzionalità anche non attenenti
al solo ambito dell'acustica, e di inclu
patibilita riscontrati con XP (il famigerato
errore "31037").
derle senza costi aggiuntivi in un prodot
to che è nato fondamentalmente per in
fanno riferimento sostanzialmente a due
grandi della ricerca elettroacustica, Leo
Di fatto, in questo momento AFW release
9 coincide in pratica con AFW PRO 2.0
tenti culturali e che in quanto tale conti
nueremo ad offrire al costo più basso
Leroy Beranek e Joseph D'Appolito, che
release 1, salvo che per la possibilità di
gestire i caricamenti in Doppio Reflex Se
rie, in Doppio Carico Asimmetrico A Vi
possibile.
litica hanno descritto il legame tra massa
d'aria, superficie dell'altoparlante e su
La massa d'aria aggiuntiva
perficie del pannello di montaggio. In
sta ed in Doppio Carico Asimmetrico
Chiuso, che indicheremo ovviamente co
me DRS, DCAAV, DCAC.
Per la verità, nelle nuove release c'è an
che un "arretramento": abbiamo infatti
rimosso la possibilità di adottare un
rispettivamente in forma grafica ed ana
AFW (sia PRO che la versione r9 stan
Se misuriamo la risonanza di un woofer
in aria e poi la rileviamo di nuovo dopo
averlo collocato su un pannello, notere
mo una riduzione, in genere piccola ma
dard) abbiamo inserito questa "compli
cazione", agevolati dal fatto che aveva
mo già dei pannelli geometricamente de
finiti allo scopo di calcolarne l'effetto sul
anche non proprio trascurabile, soprat
tutto nel caso di superfici ampie e masse
mobili relativamente basse. Questo effet
to è dovuto ad un fenomeno non molto
le diffrazioni ai bordi, per cui non ci sarà
da stupirsi se una volta montato caricato
intuitivo, ovvero alla massa d'aria che,
più che comprimersi/rarefarsi, si muove
inferiore leggermente minori di quelle ri
l'unica opzione per la quale né Gian Pie
ro né altri del nostro team abbiano ad og
gi mai realizzato un prototipo verificato
sduttore ed a tutti gli effetti ne entra a far
woofer passivo nel caricamento in Dop
pio Reflex Parallelo. Non perché abbia
mo constatato che non funziona o ne du
bitiamo in qualche modo, bensì perché è
in ogni direzione, e quindi contrastava
con la filosofia generale del programma.
La reinseriremo quando l'avremo speri
mentata.
Vediamo ora in modo molto sintetico e
descrittivo le attuali opzioni proprie di
AUDIOreview n. 260 settembre 2005
solidalmente con il diaframma del tra-
parte. L'esito è abbastanza vistoso negli
altoparlanti per le vie medie ed alte, la
cui massa mobile dedotta dai parametri
di Thiele e Small misurabili non torna
praticamente mai con quella rilevabile
con una bilancia, ma per questi il mon
acusticamente un altoparlante presenterà
una sensibilità ed una risonanza limite
portate nel quadro dei parametri di Thie
le e Small (fig. 1).
Il Doppio Reflex Serie
II Doppio Reflex Parallelo è ben noto ai
nostri lettori, essendo tra l'altro stato im
piegato ad esempio nel sub "immenso"
proposto da Carmine Miranda su AR
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256-257, forse lo è meno la sua variante in
come possiamo osservare nel caso di fi
agevolare i confronti (è stato inserito un
cui una prima camera accordata opera su
gura 2 (relativo al trasduttore Eton 7375). Dal punto di vista teorico, il DRS
comando apposito).
Come nel DRP, anche nel DRS esistono
una seconda camera accordata, che è l'uni
ca ad interfacciarsi verso l'esterno con
un'unica sezione di accordo, e che pren
de quindi il nome di Doppio Reflex Se
rie. Sebbene in generale questa configu
razione richieda volumi complessiva
mente minori del 10-15% rispetto alla
versione parallelo, le sue prestazioni so
no equivalenti se non migliori di quella,
verrà illustrato da Gian Piero Mataraz-
due subquadri in cui vengono assegnati i
zo nella serie di articoli inaugurata su
questo stesso numero, dal punto di vi
sta operativo dell'uso del programma
parametri delle singole sezioni accordate,
l'interfaccia è quella ben nota agli utenti
di AFW, anche se nelle versioni nuove
abbiamo reso identiche le dimensioni di
tutte le finestre simulative in modo da
da poter "disegnare" in modo pressoché
continuo. Naturalmente è presente anche
un pulsante di "caricamento ottimale", ri
correndo al quale il programma imposta
un carico che è corretto nella sostanza in
termini di sfruttamento del trasduttore im
piegato, ma che normalmente può essere
Figura 2. Finestre di definizione dei carichi di tipo Doppio Reflex e confronti tra due assetti ottimali
per lo stesso altoparlante (Eton 7-375).
con i volumi e le frequenze di accordo mo
dificabili anche tramite pulsanti in modo
ottimizzato soprattutto in termini di linea
Ri.po.la in hoquan» da 10 a 10000 H« (dB/g.adiJ
rità di risposta.
Viwatata [Tu«o
Il Doppio Carico Asimmetrico A
Vista
Patotmiltì calta ielle» aottwiom
Volume virtuali boa (R) ~
Se dal punto di vista della "complicazio
Fraq. « «cenilo (Hi)
Coell. correttivo volume
ne" strutturale il DCAAV equivale al DRP
['
Valli—laico boa (II)
Qbuliè!
I Q cotante [14.
10H>
100
1000
Impedenza eiellrica da 10 a 10000 Hi (ohm/gradi)
Parametri cassa reflex anteriore
Vokwe virtuale bo» IR)
TXt
Frao, di Keotdo (Hi)
73.8
Co.fl.
1.1
etti*
VoK— litico bo» |»)
bo»|2fT
I Qcorbent.
-90
14.
10000
Max «vate d'inveito e o"utciU («alt tu 8 oha/dB)
Parametn accorda cond ante*.
Condotti fi"-
questa viene consistentemente prodotta.
1000
Rupotta infrequenza da 10 a 10000 H»Id8/gradi)
Vitualiiia :'1 ulto
110 -
...
\
100
ti catta ielle* fnwfna
VolUM virtuale bo> IR)
Frao, di accordo (Hi)
Coell correttivo volum
90
/
80
70
Parametri accordo cond- interno
Condotti [T]
Dia»)») 7.
x
■ ■
/
Votuam litico bo» IR)
BboupTl Qcofcenh
10. H*
100
rrst
Impedema elettrica da 10 a 10000 Hi lohm/gradì)
Parametri cassa reflei
:flt
Volmee virtuale boi (»)
;
Freo, di accordo (Hi)
'
YMMM ilitC0 DOS (r)
bo»|28.
1BH1
Parametri accordo cond. ettemo
Condotti |TJ
0lem((M) 6.3
LimgUne lo*) |tT~| Qp|«T7
ed al DRS (due volumi e due accordi), le
sue performance sono ovviamente ben di
verse, visto che l'emissione "a vista" del
trasduttore rimuove la limitazione supe
riore in banda e lo rende quindi meno
adatto per applicazioni ad altissima dina
mica, laddove la filtratura intrinseca dei si
stemi passa-banda impedisce entro limiti
molto larghi (ed a patto ovviamente di
adeguati dimensionamenti dei condotti) di
percepire la distorsione anche quando
100
Ma» livafe tfingretto a d'uteita |wall su 8 ohWdB)
1000
Come suggerisce Gian Piero, che di questo
carico e del successivo DCAC tratta in
questo stesso numero, il DCAAV dovreb
be essere il carico d'elezione per i sistemi
"tower" di tipo reflex, perché in quel caso
la paratia interna che suddivide i volumi
risulta utile anche per contenere l'effetto
"canna d'organo" che è sempre in agguato
quando una dimensione supera nettamen
te le altre. Inoltre l'onda di pressione che
arriva al condotto emittente verso l'ester
no è stata pre-filtrata da quello interno, il
che conduce anche a pendenze asintotiche
di emissione molto maggiori rispetto al re
flex classico, con una "pulizia" d'insieme
molto maggiore del segnale emesso. Ciò
spiega probabilmente la sensazione di
maggiore "velocità" e nitidezza manifesta
ta da chi ha ascoltato questa tipologia di
carico in confronto al reflex tradizionale,
che altrimenti, come parametri d'insieme,
non differisce nettamente da questo. In fi
gura 3 vediamo lo stesso altoparlante di fi
gura 2 caricato in DCAAV sfruttando an
che in questo caso l'assetto proposto dal
pulsante di "caricamento ottimale".
1000
Il Doppio Carico Asimmetrico
Chiuso
II DCAC è decisamente il più complesso
dei carichi implementati in AFW PRO,
perché qui (fig. 4) esistono tre camere e
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AUDIOreview n. 260 settembre 2005
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due accordi ed il numero di parame
tri in gioco aumenta in modo (ap
prossimativamente) geometrico con
tali elementi. Tra i carichi "superio
ri" è però anche quello per cui esisto
no più opzioni predefinite, che sono
ben 4 e consentono di scegliere tra
Figura 3.
Finestra di
definizione del
Doppio Carico
Asimmetrico A
Vista, stesso
altoparlante di
figura 2.
una maggiore sensibilità ed una
maggiore estensione verso l'estremo
inferiore, anche se la presenza di
"button" sui parametri di progetto
principali (ben 5, considerando che i
3 della sospensione non sono indi
pendenti) è un invito evidente ad ot
timizzare in modo manuale ogni
progetto. Da notare che nel DCAC,
P»a»etn acconto cond- esterno
come peraltro in tutti i carichi dal
DRP in su, ogni qualvolta viene di
mensionato un condotto il program
ma calcola automaticamente le per
dite associate, secondo un algoritmo
normalmente efficace almeno fintan-
to che non vengono richiesti condotti
troppo piccoli, laddove, più che le
perdite di natura resistiva, sono do
minanti le limitazioni derivate da
soffi e turbolenze, per descrivere i
quali non si sa ancora se siano suffi
cienti le teorie sui moti caotici (nel
senso che non ci risultano esistere ef
ficaci studi analitici in questa dire
zione). In altri termini è assoluta
mente inopportuno lesinare sulle di
mensioni della sezione di accordo,
vieppiù in un carico come questo che
ha una sola emissione, una elevata
dinamica potenziale ed una risposta
del pari estesa in basso. In ogni caso,
al di là del suggerimento di default
del programma in relazione al Q dei
condotti, questo può essere modifi
cato a piacimento dall'utente, in mo
do da poter simulare, ad esempio,
Figura 4.
Finestra di
definizione del
Doppio Carico
Asimmetrico
Chiuso e
submenù delle
opzioni di carico.
Queste opzioni
potrebbero essere
non tutte
disponibili per
altoparlanti dal
Qt molto alto
(>0.6), in
generale poco
adatti al caso,
per i quali
BUm{3pT~Ì P t limm
Patawtatij accetdo cond
□
potrebbe essere
disponibile il solo
dimensionament
o manuale.
10 Hi
100
«• Ir™*, «fin»»»»* • d-uscH« |«U iu ■ ofcaJdB)
:ìii cassd chiusa
condotti foderati di coibente o multilaminari.
Fabrizio Montanucci
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