Così si evitano brutte sorprese: tutto quello che bisogna sapere 10 2

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Così si evitano brutte sorprese: tutto quello che bisogna sapere 10 2
SALUTE
Corriere della Sera Domenica 24 Gennaio 2016
47
#
Le cifre
Chi ne fa
richiesta
28 mila
La stima dei prestiti erogati in Italia
da banche e finanziarie per fare fronte
a spese mediche
Per quali cure
si chiede
un prestito
Trattamenti di
bellezza e chiru
rgia estetica
Interventi chiru
rgici in struttur
e private
Trattamenti fis
ioterapici e ria
bi
litativi
Cure dentistic
he e odontoia
triche
Spese per ca
se
e alle persone di cura e per l'assistenza ai
malati
non autosuffi
cienti
44 anni
L’età media
340 mila euro
La stima del valore complessivo di questi prestiti
61%
3,8 %
39%
Gli uomini
(6.900 euro
la cifra media
chiesta)
La quota delle richieste di prestiti per spese mediche
sul totale delle domande di finanziamento
LE CARATTERISTICHE
6.600 euro
Le donne
(6.100 euro
la cifra media
chiesta)
QUANTI
RINUNCIANO
ALLE CURE
il 46%
delle famiglie
italiane
LE CU E
PIÙ «SACRIFRIC
(dati in %)
Odontoiatriche
38
Oftalmiche
L’ammontare medio del prestito
per finalità sanitarie
67%
Dipendenti
privati
5 anni
11%
Pensionati
22
Riabilitazione
fisica
15
Il periodo di rimborso
preferito
Fonte: Facile.it in collaborazione con Prestiti.it, analisi su 20 mila richieste giunte a questi portali (periodo giugno-novembre 2015); Altroconsumo, Indagine su 1.685 famiglie italiane (2015)
Consigli pratici
ATE»
Corriere della Sera
Così si evitano brutte sorprese:
tutto quello che bisogna sapere
N
on dobbiamo demonizzare il credito per cure mediche, perché dà a
persone che non hanno la liquidità
la possibilità di sostenere spese necessarie pagando rate sostenibili — esordisce Anna Vizzari, esperta del settore banche e credito di Altroconsumo, associazione dei consumatori con oltre 370 mila associati —. Esistono strumenti, previsti
dalle norme, che permettono scelte consapevoli e corrette, così da evitare problemi».
Vediamo allora come è bene comportarsi,
quali problemi si possono incontrare e come evitarli.
Nessuna fretta
Dice l’avvocato Fabio Scarmozzino, legale del Movimento Consumatori, associazione che tutela i diritti dei consumatori: «La
necessità di avere immediatamente una soluzione al problema economico, magari
per affrontare un intervento urgente, spinge spesso chi ha bisogno di un prestito a
non andare troppo per il sottile: si guarda
solamente l’importo della singola rata, non
si bada invece al numero delle rate che bisognerà rimborsare o all’ammontare complessivo che bisognerà restituire e ai tassi
effettivamente applicati. Poi, passata
l’emergenza, o trascorsi i primi anni di rimborsi, si riguarda il contratto o si prova ad
estinguerlo anticipatamente e i conti non
tornano: “Come è possibile — ci si chiede
—? Ho pagato tutte queste rate e devo restituire ancora così tanto”. Allora, solo in quel
momento, ci si rende esattamente conto di
quali sono i costi del finanziamento».
Documenti informativi
«La prima cosa importante è l’informazione contrattuale — spiega Vizzari —. Chi
chiede un prestito ha diritto ad avere sin da
subito i documenti previsti per legge: il
prospetto informativo europeo e il contratto. Possiamo portarli a casa, valutarli con
calma: nulla ci può essere chiesto se non
viene riportato per iscritto su questi documenti. Quindi, il primo consiglio è: diffidare di chi non vuole consegnarli. Il prospetto
informativo europeo riporta tutte le informazioni necessarie, allo stesso modo per
qualsiasi operatore finanziario, perciò è
molto utile per fare confronti. Dice, tra l’altro, l’ammontare della rata, quanto andremo a pagare complessivamente alla fine
del finanziamento, quanto è il Taeg o tasso
annuo effettivo globale, che comprende il
tasso annuo nominale (il semplice interesse del prestito) e tutte le spese che pagheremo per il finanziamento, che possono riguardare l’istruttoria, un’assicurazione, il
bollo, la commissione del mediatore».
Confrontare più proposte
«Non bisogna sentirsi in alcun modo
vincolati al momento della proposta del
prestito, anche se viene presentato come
Spesso si
guarda solo
l’importo della
singola rata
e non si bada
invece
al numero
delle rate
che bisognerà
rimborsare o
all’ammontare
complessivo
da restituire
Una volta
passata
l’emergenza,
o trascorsi
i primi anni di
rimborsi,
si riguarda
il contratto
o si prova ad
estinguerlo
in anticipo
e i conti
non tornano
un’occasione irrepetibile — raccomanda
l’avvocato Scarmozzino —. Anzi, è bene
confrontare più preventivi, per valutare almeno i diversi Taeg: più alta è la percentuale, più alto è il costo complessivo che si sosterrà». «Per esempio, ci sono banche che
erogano prestiti anche se non si è correntisti, con addebito sul conto già esistente —
sottolinea Anna Vizzari —. Se viene chiesta l’apertura di un conto, il canone deve essere computato nel Taeg».
«Ed è utile, inoltre, — riprende Scarmozzino — prima di firmare un contratto,
consultarsi con una associazione di consumatori, o con un commercialista, un avvocato o comunque con una persona di fiducia, per essere aiutati nella valutazione della correttezza e della convenienza dell’offerta».
Alla larga da interessi usurari
Precisa la dottoressa Vizzari: «Un altro
strumento fondamentale di tutela per il
consumatore sono le tabelle che ogni tre
mesi Banca d’Italia e ministero dell’Economa formulano indicando i tassi di interesse
effettivi medi su base annua e i tassi soglia,
oltre i quali scatta l’usura. Dalle tabelle,
consultabili sui siti dei due enti, possiamo
sapere se il finanziamento che ci viene proposto (o che abbiamo già stipulato) è più o
meno caro della media, o se il tasso è vicino
all’usura. Per esempio, secondo l’ultima tabella, per i prestiti personali si indicano un
tasso medio dell’11,33% e un tasso soglia del
18,16%».
Rischio di sovraindebitamento
«Capita che persone già gravate da rimborsi di finanziamenti, magari un mutuo,
la rata per l’auto o per la lavatrice, si trovino davanti a una spesa medica improvvisa
e chiedano un altro prestito. Se la finanziaria lo concede senza una valutazione
attenta del cosiddetto “merito creditizio”
(in pratica, della capacità della persona di
far fronte al rimborso; le banche in genere
fanno valutazioni più severe), si rischia di
ritrovarsi a non poter pagare le rate, andando incontro a conseguenze negative»,
avverte l’avvocato del Movimento Consumatori. «Il consiglio che diamo — aggiunge Vizzari — è di non superare mai
con la somma di tutte le rate di finanziamenti un terzo delle proprie entrate mensili».
 La guida
Le dieci regole da seguire sempre
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Per capire quanto è il costo complessivo
reale di un prestito considerare il Taeg,
tasso annuo effettivo globale, che
comprende il tasso d’interesse annuo (Tan)
più tutte le altre spese previste
Prima di firmare un contratto di prestito
prendersi tutto il tempo necessario per fare
una scelta consapevole, chiarendo ogni
dubbio. È sempre opportuno confrontare
più offerte, verificando almeno i diversi Taeg
Prima di decidere, si ha diritto ad avere
prospetto informativo europeo e contratto:
vanno letti bene. Non si devono pagare
spese e interessi non scritti nel contratto.
Diffidare di chi non vuole dare i documenti
Verificare la tabella con i tassi di interesse
effettivi medi su base annua e con i tassi
soglia che non devono essere superati, e
che sono pubblicati per legge ogni tre mesi
da Banca d’Italia e ministero dell’Economia
Controllare se la finanziaria e l’eventuale
mediatore creditizio hanno le necessarie
autorizzazioni: cercare nei documenti
del prestito il numero di iscrizione
ai rispettivi elenchi e verificare su Internet
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Attenzione a non sovraindebitarsi: il rischio
è non riuscire a far fronte agli impegni.
È consigliabile che le rate da pagare ogni
mese (anche per eventuali altri prestiti),
non superino 1/3 delle entrate mensili
Non si è tenuti a chiedere un prestito alla
banca di cui si è già correntisti. Molte banche
concedono prestiti anche a chi non ha un
conto da loro. Altre chiedono l’apertura di un
conto, il cui canone va computato nel Taeg
Spesso banche e finanziarie abbinano
al prestito una copertura assicurativa.
Non si deve per forza comprare quella
offerta da loro; si hanno 10 giorni lavorativi
per cercarne una più vantaggiosa
Dopo aver sottoscritto un contratto
di prestito si può recedere, per legge entro
14 giorni. Inoltre si può sempre estinguere
il prestito prima del termine previsto: la
banca o la finanziaria non possono opporsi
Se si scopre un’irregolarità nel contratto si
può reclamare con la banca o la finanziaria.
Se la risposta è negativa ci si può rivolgere
all’Arbitro Bancario Finanziario.
(In collaborazione con Altroconsumo)
A chi rivolgersi
«Prima di impegnarsi per un prestito è
bene verificare se la finanziaria o il mediatore creditizio hanno la necessaria autorizzazione, controllando sugli appositi elenchi
(si possono consultare liberamente su alcuni siti agli indirizzi: www.organismo-am.it/
elenco-mediatori-creditizi; www.organismo-am.it/elenco-agenti-in-attivita-finanziaria; https://infostat.bancaditalia.it/giava-inquiry-public/flex/Giava/GIAVAFEInquiry.html#) — avverte Vizzari —. Il mediatore mette in contatto la persona con la
finanziaria o la banca e non verifica l’affidabilità del richiedente. Saranno queste ultime a valutare il “merito creditizio” e potranno rifiutare il finanziamento. Quindi, attenzione, quando ci si rivolge al mediatore, a
non pagare mai anticipatamente le commissioni eventualmente previste, perché non è
detto che la pratica arrivi a buon termine. Se
la commissione è prevista, comunque, deve
essere esplicitata nelle condizioni e inserita
nel Taeg; di solito si paga in un’unica soluzione, detratta dal prestito».
Diritto di recesso
«Per legge è previsto che entro 14 giorni
dalla conclusione del contratto di prestito
si possa recedere: se il capitale è già stato
erogato dalla banca o dalla finanziaria, si
restituirà la somma, si pagheranno gli interessi per i giorni trascorsi dalla stipula, ma
non si dovrà altro. Per prassi, tuttavia, finanziarie e banche non erogano le somme
prima del trascorrere dei 14 giorni», spiega
ancora l’esperta.
Coperture assicurative
«In alcun casi — avverte Vizzari — per la
concessione di un prestito viene imposta
una copertura assicurativa (obbligatoria
per legge solo in casi di cessione del quinto), a volte a prezzi elevati. Il cliente non deve per forza comprare quella assicurazione,
ma ha 10 giorni lavorativi per scegliere un
altro prodotto assicurativo sul mercato».
Rimborso anticipato
«Per legge è sempre possibile rimborsare il prestito prima della scadenza. È nostro
diritto chiedere in ogni momento alla banca o alla finanziaria il “piano di ammortamento” aggiornato, con la specifica delle
rate e della somma ancora da pagare (in genere viene fornito ogni qualvolta c’è la comunicazione del pagamento della rata). Oltre al capitale residuo può essere previsto il
pagamento di una commissione che non
deve superare l’1% della somma residua, e
che si riduce allo 0,5% nell’ultimo anno di
tempo del prestito. Ma, attenzione, se il debito residuo non supera i 10 mila euro, nessuna commissione è dovuta», conclude
Anna Vizzari.
C. D’A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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SALUTE
Domenica 24 Gennaio 2016 Corriere della Sera
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Dossier
Diritto
Il contenzioso
Più problemi
con la «cessione
del quinto»
I
l maggior numero di ricorsi presentati da
consumatori all’Arbitro Bancario nel 2014, il
37%, riguardava contratti di Cessione del
quinto. Si tratta di una soluzione che consente di
accedere al credito anche a persone che hanno
difficoltà per altre forme di finanziamento, in
quanto le banche e le finanziarie hanno certezza
della copertura delle rate. In genere, segnalano
gli esperti, costa di più, perché richiede
obbligatoriamente una copertura assicurativa,
Se chi deve curarci non lo fa
o se si ritarda con le rate
La richiesta di una dilazione dei rimborsi
e le diverse possibilità per far valere i propri diritti,
anche quando si è vittima di interessi usurari
sulla vita o sulla prosecuzione del rapporto di
lavoro (e quindi sulla copertura del credito) e ciò
incide sul costo. Inoltre, su contratti di Cessione del
quinto si hanno più controversie, perché il rapporto
ha spesso una lunga catena di vendita, con più
intermediari. Questo aspetto è stato anche
esaminato dalla Banca d’Italia, che ha emesso
raccomandazioni perché il meccanismo
diventasse meno confuso e più trasparente.
C.D’A.
Le controversie tra clienti e intermediari bancari e finanziari
I RICORSI
Totale 3.409
3500
*(variaz. 2013-14)
3.578
5.653
7.862 11.237
3.673
Cessione
del quinto
Come si sono conclusi
(dati in %, 2014)
Cessione del quinto
Credito ai consumatori
(+152%)*
Credito
ai consumatori
Accolti/cessati
81
3000
47
2500
Respinti
19
2000
D
opo avere ottenuto un prestito, nel nostro caso per spese mediche, che cosa
si può fare se durante il periodo di rimAnche sul sito
borso delle rate insorgono difficoltà a
di Altroconsumo far fronte ai pagamenti, o si scoprono “magasi possono
gne” nel contratto? Lo abbiamo chiesto ad Anconsultare
na Vizzari di Altroconsumo e all’avvocato Fabio
le tabelle
Scarmozzino del Movimento Consumatori.
trimestrali della
Come comportarsi se, nel caso di un prestiBanca d’Italia
to finalizzato a cure mediche, chi dovrebbe
che indicano
fornire la prestazione è inadempiente? Per
tassi d’interesse esempio, nell’ipotesi di un finanziamento per
medi e i tassi
cure dentistiche?
soglia dei diversi
«Quando c’è un inadempimento del servizio
tipi di prestito.
pattuito si mette in mora il fornitore, ovvero si
Si può anche
sollecita formalmente la prestazione — spiega
accedere
Vizzari —. Se l’inadempimento prosegue, sea un calcolatore condo il Testo Unico Bancario ci si può rivalere
per verificare
con la banca o la finanziaria che ha concesso il
direttamente
prestito, per la risoluzione del contratto: quanse il tasso
do la prestazione è mancata totalmente si ha didel prestito
ritto alla restituzione di tutte le rate già versate e
è legittimo o è
non si dovrà pagare nulla in più. Per esempio,
usurario e si può se il finanziamento riguardava un impianto
scaricare
dentale e questo non è stato eseguito, l’inademil modello
pimento totale è chiaro. Se una parte della preper la richiesta
stazione è già stata eseguita, si dovrà calcolare
di rimborso
quanto si può considerare coperto dal finanziada presentare
mento. È più difficile, ovviamente, dimostrare
all’Ufficio
un’inadempienza in merito alla qualità della
reclami
prestazione pattuita, per esempio delle cure
della banca
previste».
o della
Che cosa fare, invece, nel caso in cui non si
finanziaria
riescano a pagare per tempo le rate del prestierogatrice.
to? E quali possono essere le conseguenze?
«Se ci si rende conto di avere problemi a pagare la rata nei tempi previsti è bene chiedere
subito alla banca o alla finanziaria una dilazione di pagamento, oppure di allungare il piano
di ammortamento, così da ridurre l’importo
delle rate — dice Vizzari —. Quando si ritarda,
banche e finanziarie applicano un interesse
moratorio oltre a quello già previsto e ulteriori
spese. Così il debito aumenta. In passato, si sono registrati molti problemi su questo aspetto,
poi Banca d’Italia è intervenuta precisando che
gli interessi moratori non possono superare del
2,1% il tasso di interesse pattuito nel contratto.
Entro questo limite, quindi, in totale si può anche andare oltre il tasso soglia indicato per
l’usura. Comunque, percentuale dell’interesse
di mora e spese eventuali devono essere specificate nel contratto».
Dopo quante rate non pagate si diventa insolventi? E che cosa può accadere?
«Nel contratto deve essere specificato che
cosa intende la banca o la finanziaria per “insolvenza” — risponde l’esperta di Altroconsumo
—. Di solito, il soggetto che ha concesso il prestito aspetta un ritardo di tre o quattro rate prima di chiedere la risoluzione del contratto, con
la restituzione di tutto il capitale residuo, più
gli interessi di mora e le spese. Se il problema
non viene superato, banca o finanziaria passano la situazione rischiosa a una società di recupero crediti, che si occuperà della questione, a
volte con modalità piuttosto aggressive. In merito, ci sono state anche sanzioni da parte delle
autorità di vigilanza. Nei casi più gravi, chi non
fa fronte agli impegni assunti con il finanziamento può incorrere in procedure esecutive.
C’è da aggiungere che per ritardi prolungati si
può essere segnalati come “cattivi pagatori” nei
SIC (Sistemi Informativi sul Credito ai consumatori) , le cosiddette “centrali rischi private”, e
Per saperne
in seguito potrebbe essere difficile ottenere uldi più
teriori prestiti».
il sito del
E quando si scopre un’irregolarità nel conMovimento
tratto di prestito già sottoscritto, come si posConsumatori
sono far valere le proprie ragioni?
e quello di
«Le irregolarità più frequenti in contratti di
Altroconsumo
prestito riguardano i tassi di interesse e la manwww.movimen
cata decurtazione di alcune spese in caso di
toconsumatori.
rimborso anticipato — spiega Scarmozzino —.
it; www.altroco
La prima cosa da fare in caso di dubbi sulla rensumo.it
golarità del contratto è consultarsi con una del-
Strumenti
le tante associazioni dei consumatori, per chiarire la situazione. Quando si rileva il mancato rispetto delle norme si invia per iscritto alla banca o alla finanziaria un reclamo, nel quale si
motiva giuridicamente la richiesta da parte del
consumatore, diffidando la controparte e chiedendo l’applicazione corretta delle norme. Non
tutte le “controparti” si comportano nello stesso modo: c’è chi accoglie la richiesta e chi invece fa resistenza».
Quando il reclamo non ha effetto, tutto è
perduto?
«La risposta al reclamo deve arrivare entro 30
giorni — sottolinea l’esperta Anna Vizzari —.
Se non arriva, oppure se non è soddisfacente, si
può fare ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario, organismo competente a decidere su queste controversie (si veda grafico, ndr). Avviare il
ricorso costa 20 euro, che saranno restituiti in
caso di decisione favorevole (anche parziale).
La decisione arriva in circa tre mesi, comunque
non oltre i 150 giorni stabiliti dalla norma, ed è
vincolante per banche e finanziarie, che per lo
più la rispettano anche per non incorrere in
possibili sanzioni amministrative da parte di
Banca d’Italia. Se la pronunzia dell’Arbitro non
è favorevole, consumatore e controparte posso-
53
1.458
1500
Chi li ha presentati
90%
1000
consumatori
500
166 183
58
150
0
Anni
264
543
2010
2011
(+22%)*
182
2012
66%
uomini
34%
donne
216
2013
2014
FONTE: Banca d’Italia, Relazione sull’attività dell’Arbitro Bancario Finanziario (giugno 2015, dati 2014)
Insolvenza
Per ritardi prolungati
si può essere segnalati
come «cattivi pagatori»
nelle Centrali di rischio
CdS
no procedere davanti al Giudice di pace o in tribunale». «Nelle situazioni più complesse si agisce in giudizio — conclude l’avvocato Scarmozzino —. Non va dimenticato che in caso di applicazione di interessi usurari, la clausola che li
prevede è nulla e il consumatore ha diritto a vedersi restituire tutti gli interessi che sono stati
corrisposti».
Cristina D’Amico
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dentisti
Per l’odontoiatria
il finanziamento
è in media
di 4 mila euro
L
e proposte di
finanziamento per
cure dentistiche non
mancano. Sono un
“cavallo di battaglia” di
società che declinano la
loro attività in più strutture
sul territorio. Una formula
che in passato ha riservato
qualche brutta sorpresa.
Come accadde nel 2010 a
Milano, quando tre cliniche
dentistiche di proprietà
straniera chiusero i battenti
lasciando migliaia di clienti
“sdentati” e indebitati da
finanziamenti per le cure.
Ma anche i dentisti singoli
si sono attrezzati. Dice
Gianfranco Prada,
presidente dell’Andi
(Associazione Nazionale
Dentisti Italiani): «Da
tempo abbiamo una
convenzione con una
finanziaria per prestiti ai
pazienti e questo dà anche
ai professionisti la garanzia
di pagamento immediato».
Secondo Andi negli ultimi
tre anni il numero dei
finanziamenti, importo
medio 4 mila euro, è
cresciuto del 19%. «Se in
corso di cure il rapporto col
paziente s’interrompe, si
trova un accordo,
restituendo quanto dovuto.
E non ci sono dentisti che
spariscono senza finire le
cure. Più difficile attribuire
responsabilità quando si ha
a che fare con società, a
volte straniere».
C.D’A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA