Capitolo 1 - BleachAnimeManga

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Capitolo 1 - BleachAnimeManga
Capitolo 1 - Principiante/Amatore
Parte 1
Tanto tempo fa, in un passato che era davvero troppo lontano.
Le antiche divinità erano in competizione tra loro per aggiudicarsi il
sommo titolo di unico Dio supremo esistente e iniziarono una
guerra, seguiti dai propri servitori e dagli esseri che avevano creato.
Questa guerra durò davvero per molto, molto tempo, così a lungo
da sembrare quasi eterna.
Non c’era terra che non fosse stata macchiata col sangue, e pianti
agonizzanti non avevano mai cessato di echeggiare nei cieli.
Le razze senzienti si odiavano tra loro, si massacravano tra loro, e
continuavano a commettere i loro innumerevoli omicidi.
Gli Elfi vivevano in piccoli villaggi, e utilizzavano la magia per
cacciare i loro nemici.
I Dragonia usavano i loro corpi con lo scopo di uccidere, e le Bestie
Guerriere divoravano le loro prede come animali.
La terra, che era stata inghiottita dal tramonto ed era diventata
completamente desolata, fu invasa dalle tenebre più profonde a
causa della guerra tra gli antichi Dei.
I Signori dei Demoni e i loro alleati mostri creati dai Fantasma
iniziarono le loro scorribande senza controllo e si impadronirono del
pianeta.
In un mondo come quello, non c’era più alcuna traccia di nobiltà, di
bellezza e nemmeno di guerrieri valorosi.
Gli esseri umani, o Imanity, erano solo una razza insignificante.
Dovevano puntare tutto sul creare i propri paesi e formare le proprie
fazioni per cercare in qualche modo di sopravvivere.
Non era ancora apparso nessun eroe leggendario le cui imprese
sarebbero state ricordate dai cantori – quella fu infatti solamente
un’epoca insanguinata.
Questa era una storia ben più vasta e antica dei cieli, dei mari e
della terra – prima che fosse chiamata ‘Disboard’.
Comunque, la guerra che pensavano sarebbe continuata in eterno
improvvisamente si concluse.
I cieli, i mari, la terra, e persino le stelle che riempivano i cieli
sembravano sfiniti.
Tutti avevano perso ogni volontà di continuare questa sfiancante,
logorante guerra in cui ognuno non faceva altro che morire senza
trarne alcun beneficio.
E fu proprio così, che in quel momento l’Antico Dio a cui era rimasta
la maggior quantità di potere si sedette sul trono, diventando l’unico
Dio.
Infatti, questo Dio era rimasto a guardare come semplice spettatore
per tutto il tempo... Astenendosi dalla guerra dall’inizio alla fine.
Questo Dio si sedette sul trono, contemplando la devastazione che
lo circondava sulla terra. Dichiarò a tutte le persone che vagavano
sulla terra.
“Parlo a tutti voi, che avete usato oltre qualsiasi limite forza,
violenza e disperazione causando morte.
Mostratemi una prova che voi, che avete costruito pile di cadaveri,
siete davvero esseri intelligenti come sostenete.”
“Qual è la differenza tra voi e le bestie prive di qualsiasi
intelligenza?”
Tutte le razze riposero all’unanimità che non c’era alcun bisogno di
dare prova della loro intelligenza.
Ma, di fronte a quel mondo desolato e abbantonato, quella risposta
era completamente inutile.
Alla fine, non c’era alcuna risposta che potesse essere accettata dal
Dio.
Dio disse: “Dall’alto di questo Paradiso, comando che non ci sarà
più alcuno scontro o spargimento di sangue.”
Quelle parole divennero un [Comandamento] e furono considerate
l’assoluta e immutabile legge del mondo.
Da quel momento in poi, la [Guerra] scomparve dal mondo.
Ma la popolazione, che continuava a considerarsi dotata di ragione,
iniziò all’unisono a rivolgere proteste al Dio.
Anche se la [Guerra] era scomparsa, il [Conflitto] continuava a
esistere.
“In questo caso” disse il Dio “Mi rivolgo a coloro che appartengono
alle [Sedici Razze] che continuano a ritenersi le creature più
intelligenti.
Coloro che utilizzano la ragione, l’intelligenza, le abilità e le risorse
economiche.
Costruite torri di saggezza, e attraverso esse dovreste poter dare
prova della vostra intelligenza.”
Dio tirò fuori sedici pezzi degli scacchi e rise in modo malizioso.
Fu così che nacquero i [Dieci Comandamenti] e la [Guerra]
scomparve dal mondo.
Tutte le discussioni erano risolte dai [Giochi].
Questa era la legge dell’unico Dio, e il nome di quel Dio era Tet, il
Dio dei Giochi.
Parte 2
Il continente Andalusia, nel Regno di Elchea, con Capitale Elchea.
In un’area che si trovava a sud dell’equatore e si estendeva verso la
parte nord-est del continente, c’era un piccolo paese situato nella
parte più a occidente, ma sarebbe stato più corretto definirlo una
piccola città.
Era un paese che in antichità occupava metà del continente, ma
adesso aveva perso la gloria del passato.
Ciò che restava era l’ultima parte del grande impero di un tempo, un
piccolo e vulnerabile paese.
Più precisamente, quello era anche l’ultimo regno della specie
umana.
Nel frattempo, nei dintorni nella periferia della città, c’era una
taverna con una locanda al primo priano di un edificio, che poteva
esistere solo in un gioco RPG.
C’erano due persone circondate da numerosi spettatori, due
ragazze sedute ad un tavolo intente a giocare ad un gioco.
Una delle due ragazze sembrava avere 15 o 16 anni, con dei capelli
rossi che insieme alle sue maniere e ai vestiti le davano un’aria
elegante.
Per quanto riguarda l’altra persona, nonostante sembrasse avere
un’età simile a quella della ragazza dai capelli rossi, il suo
atteggiamento e i suoi vestiti davano alle persone che la
osservavano l’impressione che fosse più grande.
Indossava un velo nero che le copriva il volto, facendola
assomigliare ad una vedova a un funerale, e aveva i capelli neri.
Quanto al gioco in cui erano impegnate... sembrava essere una
partita di poker.
Avevano sul volto espressioni profondamente contrastanti: la
ragazza dai capelli rossi aveva uno sguardo serio a causa
dell’ansia, mentre dall’altro lato la ragazza dai capelli neri aveva
un’espressione impassibile sul volto, che la faceva sembrare il
ritratto della calma.
Evidentemente la ragazza dai capelli rossi stava completamente
perdendo.
“... Hey, potresti darti una mossa?”
“M-Mi stai infastidendo. Ci sto ancora pensando.”
Era una taverna, e tutti gli spettatori ormai ubriachi urlavano,
facendo volgari risate in pieno giorno.
Tutto ciò non faceva altro che provocare ulteriore ansia alla ragazza
dai capelli rossi.
In ogni caso in quel momento c’era un’atmosfera molto
movimentata.
Intanto si stava tenendo un’altra partita all’esterno della taverna.
Seduta ad un tavolo all’aria aperta, una giovane ragazza che
indossava un cappuccio si affacciò a una finestra sul lato
dell’edificio dicendo: “... Cos’è … questo trambusto… che sta
succedendo?”
“Ah? Voi stranieri non ne sapete nulla? Ma aspetta, in realtà non è
rimasto nessun altro paese agli umani.”
Seduti vicino alla ragazza che si stava affacciando alla finestra,
c’erano due persone che stavano facendo una partita sul tavolo.
Le persone che stavano giocando erano un giovane ragazzo che
indossava un cappuccio proprio come la ragazzina, e un uomo
barbuto di mezza età con una pancia gonfia per le troppe birre
bevute.
Il ragazzo rispose.
“Ah, noi proveniamo dalla campagna, non siamo a conoscenza dei
fatti che riguardano la capitale.”
Per coincidenza, anche quelle persone stavano facendo lo stesso
gioco delle ragazze all’interno... [Poker].
L’unica differenza era che stavano usando dei tappi di bottiglia al
posto delle fiches da puntare.
Dopo aver sentito la risposta del ragazzo, l’uomo di mezza età
rispose dubbioso.
“I cosidetti umani che non vivono in questo paese... sono forse
eremiti?”
“Ahah, è vero. Okay, allora cos’è tutto questo baccano all’interno?”
L’uomo barbuto vide respinta la sua domanda da una risposta che
voleva chiaramente evitarla.
“... In questo momento, è in corso un torneo di giochi d’azzardo per
[Eleggere il prossimo re] di Elchea.”
Continuando a osservare la situazione all’interno della taverna, la
ragazza incappucciata fece un’altra domanda.
“... Eleggere ... il prossimo re?”
“Esatto. Queste sono state le ultime volontà del precendente re
prima di morire.”
[Il prossimo re non dovrà ereditare il trono secondo legami di
sangue, ma dovrà aggiudicarsi il titolo di ‘Giocatore d’azzardo più
abile dell’umanità’.]
Disse l’uomo barbuto, continuando ad aggiungere altri tappi di
bottiglia.
“La specie umana è stata sconfitta nelle partite in cui si era
scommesso un territorio. Ora è rimasta solo Elchea, che è anche la
capitale di questo paese, quindi non è rimasto praticamente niente”
“Huuu, [Scommettere un paese], eh ... sembra essere qualcosa di
veramente, veramente interessante.”
Rispose il ragazzo incappucciato.
Si comportava in maniera simile alla ragazza, sembrando molto
preoccupato e guardando all’interno della taverna per controllare la
situazione.
“Quindi anche quelle due ragazze per caso sono candidate a
diventare il prossimo re?”
“Uh? La parola [Candidato] che hai appena usato sembra essere
sbagliata, perchè finchè si tratta di umani, ognuno ha la possibilità
di partecipare.”
Limitandosi ad aggiungere queste parole, l’uomo spostò lo sguardo
verso la taverna.
Stavano ovviamente giocando a poker, ma quella ragazza non
sembrava conoscere affatto il significato di avere una ‘espressione
impassibile’.
Guardando la ragazza dai capelli rossi, la cui voce lamentosa si
poteva udire chiaramente e le cui intenzioni si potevano ben intuire
mentre guardava la mano dell’avversaria, l’uomo disse:
“Quella ragazza coi capelli rossi laggiù si chiama Stephanie Dora,
una parente di sangue del precedente re. Dal momento che si è
deciso di seguire le ultime volontà del re, per cui nessuna persona
salirà al trono solo perchè appartiene alla famiglia reale o ha legami
di sangue col re, lei è destinata a perdere ogni cosa, quindi il suo
obiettivo è diventare il prossimo re giocando.
L’uomo che aveva portato alla sconfitta l’umanità non si sarebbe
mai aspettato di avere dei discendenti così disperati...”
Aggiunse l’uomo prima di sospirare, commentando senza troppi giri
di parole ciò che stava succedendo all’interno.
“... Huuu ...”
“Uh … [Scommettere un paese], quindi persino i confini vengono
decisi attraverso dei giochi, giusto?”
I due ragazzi incappucciati mostrarono le loro emozioni.
La ragazza provava ammirazione. Il ragazzo mostrava interesse.
“In ogni caso, il sistema di iscrizione al torneo di giochi d’azzardo
sta ricevendo tantissime adesioni”
“... Esiste un modulo d’iscrizione?”
“Nel caso degli umani, ognuno può diventare il prossimo re, basta
registrare il proprio nome. Per quanto riguarda i metodi utilizzabili,
tutto verrà deciso attraverso i giochi. La persona sconfitta perderà la
possibilità di qualificazione mentre l’ultima persona a restare
imbattuta diventerà il re.”
Quindi il regolamento era semplice. Più le cose sono semplici da
capire, meglio è.
Ma il ragazzo incappucciato disse in modo dubbioso.
“... Se le cose sono lasciate davvero così al caso, non si sono mai
presentati problemi, eh?”
“Finchè vengono rispettati i [Dieci Comandamenti] da tutti i
giocatori, non ci saranno restrizioni per i partecipanti, nè per le
modalità con cui si svolgerà la competizione. La regola include
persone, modalità e tempi delle partite. Dopotutto è un gioco
d’azzardo nazionale che coinvolge tutto il paese.”
“... No, non intendevo dire quello.”
Il ragazzo incappucciato borbottò quelle parole mentre guardava
nuovamente all’interno della taverna.
La ragazza sussurrò al ragazzo “... E’ chiaro, sta andando incontro
ad una completa sconfitta.”
“Ahh, stiamo pensando la stessa cosa.”
Mentre parlavano, il ragazzo tirò fuori dalla tasca un oggetto di
forma quadrata.
Girandosi verso la taverna, mise in funzione l’oggetto per un
momento, finchè quello suonò emettendo un ‘Kacha’.
A quel punto l’uomo di mezza età rise tra sé.
“Allora, fratellone? Ti sembra questo il momento di pensare
all’andamento delle partite di altre persone?”
Quindi l’uomo decise improvvisamente di mostrare le proprie carte.
“Ho un Full. Mi dispiace, eh.”
L’uomo, che era sicurissimo di aver vinto, stava già pensando alla
sua ricompensa e fece un ghigno disgustoso.
Al contrario, il ragazzo incappucciato mostrava sul volto la stessa
espressione disinteressata che aveva dall’inizio. In quel momento
arrivò la sua reazione mentre rispondeva.
“Eh? Ah scusami. Oh, sì.”
Dicendo a quell modo, il ragazzo mostrò distrattamente le sue carte
mentre l’uomo di mezza età lo osservava incredulo.
“Una S-Scala Reale!?”
Vedendo che quel ragazzo continuava a restare impassibile
nonostante avesse ricevuto la migliore mano possibile a quel gioco,
l’uomo si alzò in piedi sbottando.
“Voi, voi ragazzi mi avete imbrogliato, vero!?”
“Hey, hey, hey, quanto sei scortese ... hai qualche prova di ciò che
stai dicendo?”
Fronteggiando il ragazzo che mostrava un piccolo sorriso e si
apprestava ad alzarsi dalla sedia, l’uomo continuò a parlargli senza
pietà.
“La probabilità di ottenere una Scala Reale è solo 1/650000, come
avresti potuto ottenerla così facilmente?"
“Allora oggi deve essere proprio il giorno in cui riesco a centrare
quell’unica possibilità su 650000, giusto, Zio? Sei stato veramente
sfortunato, eh.”
Pronunciando con tranquillità quella frase, il ragazzo gli porse la
mano aperta. “Allora, potresti darmi ciò che avevi ‘scommesso’?”
“Ti meriteresti di morire.”
Schioccando la lingua, l’uomo tirò fuori il suo portafogli e il
portamonete.
“Articolo Sei dei [Dieci Comandamenti], ‘La scommessa fatta
secondo i Comandamenti, dovrà essere incondizionatamente
rispettata dai giocatori’ — Okay, accetterò di pagare.”
“… Ti ringrazio… Zio.”
Il ragazzo incappucciato si alzò distrattamente e se ne andò.
Dopo aver salutato con un inchino, la ragazza iniziò a seguire il
ragazzo.
In quel momento, un tizio che sembrava essere un amico si
avvicinò all’uomo barbuto che stava osservando i due ragazzi
dirigersi verso la taverna.
“Hey, ho seguito la partita dall’inizio alla fine, perchè hai dovuto
scommettere ‘Tutto cio che possedevi’?”
“Ah... Oh mio Dio, come farò adesso con tutte le spese per vivere?”
“No, intendevo dire, cosa avevano scommesso loro, per farti
puntare tutti i soldi con cui sostenevi le tue spese?”
Sospirando, l’uomo barbuto rispose svogliatamente.
“Mi hanno detto [Sarai libero di fare di noi qualsiasi cosa vorrai].”
“Cosa?”
“All’inizio la cosa mi era sembrata un po’ esagerata… Poi ho
pensato al fatto che provenivano dalla campagna... Quindi come è
potuto succedere?”
“Non puoi farci niente ormai... Oh giusto, quale dei due avresti
scelto?”
“Che stai dicendo?”
“Intendo… nonostante tu sia bisessuale o amante delle ragazzine,
sarebbero stati entrambi fuori dalla tua portata, eh... “
“Cosa? Hey, hey, aspetta un attimo!”
“Che vuoi? Ah, non preoccuparti, non rivelerò il tuo segreto a
Kamei-san. Ma ricordati che mi devi un favore.”
“No, non è quello! I miei soldi sono già stati portati via! E’ la cosa
peggiore.”
“Le condizioni della scommessa non solo includevano la castità
della ragazza, ma equivalevano a [Scommettere la vita di due
persone], ma hanno lo stesso ottenuto una Scala Reale nonostante
sembrassero così distratti? Cosa sarà passato per la testa a quei
ragazzi...”
“…”
“… Nii ... hai imbrogliato.”
“Ah? Perchè sostieni anche tu questa cosa?”
“... Hai usato di proposito… quel tipo… di trucco che si vede da
lontano un miglio.”
Esatto, era successo proprio ciò che l’uomo sospettava.
La Scala Reale non sarebbe mai potuta apparire con una tale
facilità.
Uscirsene con una mano come quella significava praticamente
dichiarare a tutti che si stava barando.
Ma…
“Ottavo dei [Dieci Comandamenti], nel momento in cui qualcuno
verrà scoperto a barare in una partita, verrà decretata la sua
sconfitta istantanea”
Il ragazzo borbottò il comandamento di quel mondo che aveva
appena imparato.
“Ciò significa che, finchè non vieni scoperto a barare, niente ti
impedisce di farlo. Ne ho appena avuto la conferma.”
Il ragazzo spiegò che aveva solamente fatto un esperimento,
stiracchiandosi la schiena.
“Bene, per lo meno abbiamo ottenuto un bottino di guerra.”
“…Nii … hai capito ... come si utilizzano qui i soldi?”
“Non è possibile capirlo, giusto? Ma, lascia fare a me, questo rientra
nella categoria di cose di cui tuo fratello è un esperto.”
Il ragazzo pronunciò quella frase in un tono che non poteva essere
udito dall’uomo barbuto e dal suo amico, prima di entrare
nell’edificio in cui si trovavano la taverna e la locanda.
Parte 3
Nonostante la situazione all’interno della taverna fosse davvero
movimentata a causa della partita accesa che si stava tenendo al
tavolo centrale, le due persone si avviarono normalmente verso il
bancone.
Dopo averlo raggiunto, il ragazzo incappucciato tirò fuori dalla borsa
il portafogli che aveva appena vinto e, dopo aver preso le monete al
suo interno, domandò con calma:
“Vorrei una stanza per due persone. Un solo letto è sufficiente.
Quante notti posso permettermi di pagare con questi soldi?”
La persona dietro il bancone, che aveva l’aria di essere il capo,
dette una rapida occhiata e, dopo un momento di esitazione
rispose:
“… Bastano per una notte con tre pasti.”
A quel punto, dopo aver sentito quella risposta il ragazzo
incappucciato fece una risata, poi continuò a parlare, con gli occhi
che erano sempre coperti dal cappuccio.
“Ah aah, forse non ci siamo capiti. Dopo aver camminato
ininterrottamente per cinque notti, sono sul punto di morire per la
fatica. Siamo entrambi davvero esausti, quindi potresti dirmi in fretta
[Quante notti possiamo permetterci]?”
“Cosa?”
“Capisco che sembriamo davvero due persone di campagna che
non conoscono il reale valore dei soldi, quindi posso accettare il
fatto che tu stia cercando di alzare il prezzo. Ma se vuoi davvero
mentire, ti consiglierei almeno di fare attenzione allo sguardo che fai
e al tono che usi, okay?”
Il ragazzo pronunciò quelle parole ridendo e sembrava che i suoi
occhi venissero attraversati da un bagliore brillante mentre parlava.
Quello sguardo stava facendo sudare nervosamente il capo, che
rispose mordendosi le labbra:
“... Tsk. Allora due notti.”
“Vedi, stai mentendo di nuovo… allora, limitiamoci ad accordarci
con questo compromesso, ci farai restare dieci notti con tutti i
relativi pasti.”
“Ma cosa?! Che razza di compromesso sarebbe quello!? Allora,
bene... tre notti coi pasti, sei davvero impertinente!”
“Ah, quindi la metti così, eh? Allora fammi uno sconto, cinque notti
coi pasti inclusi.”
“Ma che?”
“Stai cercando di ingannare i tuoi clienti cercando di privarli di tutto
ciò che possiedono, in modo da riempirti le tasche di soldi che poi
sicuramente sprecherai, dico bene?”
“Cosa? Aspetta, che vorresti dire?”
“Inoltre sarai anche il proprietario della taverna, ma non sei il
proprietario della locanda, giusto? Dovrei segnalare il tuo
comportamento a qualche tuo superiore?”
Il ragazzo aveva mantenuto un sorriso sul volto fin dall’inizio della
conversazione.
Il capo invece, dopo aver affrontato quel ragazzo che non mostrava
scrupoli nel negoziare con lui, adesso riusciva soltanto a rispondere
con un’espressione imbarazzata e tesa.
“Ragazzino, il modo in cui ti esprimi mostra chiaramente che hai
esperienza, ma sei anche inaspettatamente senza pietà, eh... Bene,
ho capito, quattro notti pasti inclusi, che te ne pare?”
“Perfetto, grazie dell’ospitalità!”
Continuando a mantenere il sorriso stampato in faccia, il ragazzo
prese le chiavi della stanza dalla mano dell’uomo.
“La stanza si trova in fondo al corridoio del terzo piano. Che
nome… devo registrare?”
Il ragazzo incappucciato rispose al capo, che stava attendendo con
impazienza tenendo la penna sospesa sulla pagina del registro.
“Uh… Va bene se lasci lo spazio del nome vuoto.”
Sora fece volteggiare le chiavi intorno al dito, poi fece una carezza
sulla testa della sorellina, che stava ancora ammirando estasiata le
fasi decisive della partita in corso al tavolo centrale.
“Hai visto, ho finito di negoziare, potremo stare qui quattro notti.
Dovresti essere molto riconoscente al tuo onii-sama … ma che stai
facendo?”
Shiro continuava a fissare quella Stephen…qualcosa, la ragazza
che poco prima l’uomo barbuto aveva presentato ai ragazzi.
Quella ragazza mostrava sul volto un’espressione davvero
preoccupata, che senza dubbio faceva pensare a tutti che non
avrebbe avuto la minima speranza di vittoria.
“Quella ragazza… perderà.”
“Molto probabile. E allora?”
Continuando a mostrare in quel modo le sue emozioni senza
celarle, anche se quella ragazza avesse avuto una minima
possibilità di vittoria, non sarebbe riuscita lo stesso a sfruttarla.
Forse le cose stavano proprio come aveva detto l’uomo barbuto, i
discendenti della famiglia reale erano tutti davvero stupidi.
Proprio mentre questo pensiero stava prendendo forma nella mente
di Sora, il ragazzo notò qualcosa.
“Ah!”
Poi, dopo aver finalmente capito il vero significato delle parole della
sorella, non potè fare altro che sospirare per la rassegnazione.
“Wow, quindi è questo che intendevi… E’ davvero preoccupante…”
“… Sì.”
Shiro annuì in risposta al fratello sospirante, mentre continuava a
esaminare la ragazza dai capelli neri.
“Accidenti... I metodi utilizzati per imbrogliare in questo mondo sono
veramente incredibili. Non vorrei mai trovarmi a dover affrontare
avversari di quel genere... ”
“... Nii, dovresti vergognarti …”
Sendendo il tono provocatorio della sorella, Sora si fece
improvvisamente serio e ribattè:
“Hey, non essere ridicola. Non conta quanto un trucco sia
ingegnoso, dipende tutto dal modo in cui viene messo in atto”
“… Nii, tu riusciresti... a batterla?”
“Ma questo è un mondo veramente pieno di fantasia, eh... non c’è il
minimo senso della realtà qui, ma nonostante ciò entrambi stiamo
mantenendo uno stato d’animo rilassato e tranquillo... Forse la
ragione è che abbiamo già giocato a troppi giochi?”
Sora non aveva risposto alla domanda della sorella, ma l’aveva
evitata pronunciando quelle parole che riguardavano un argomento
diverso, mentre si dirigeva verso il terzo piano dell’edificio.
Shiro a quel punto si scusò dicendo: “... In realtà, ti ho fatto... una
domanda stupida.”
Di certo, per 『 』, il fallimento era qualcosa di impensabile.
Dopidichè Sora, dopo essersi avvicinato alle spalle di
Steph...qualcosa, per qualche ragione si rivolse alla ragazza dai
capelli rossi e, dopo aver pensato tra sé per qualche attimo, le
sussurrò qualcosa all’orecchio.
“... Oh, avanti... non ti sei ancora accorta che ti sta imbrogliando?”
“Eh?”
La ragazza, che aveva i capelli di un rosso acceso in contrasto con
l’azzurro degli occhi rotondi, improvvisamente si guardò intorno.
Nonostante si fosse accorto che la ragazza lo stava guardando, nel
tentativo di capire chi fosse quella figura misteriosa che l’aveva
appena avvisata... Sora non aggiunse altro e proseguì, dirigendosi
verso la porta della sua stanza.
Parte 4
Non appena la chiave ruotò nella serratura, i due ragazzi furono
invasi da un senso di sicurezza, sentendo il cigolio del cardine
metallico della porta che si stava aprendo.
L’interno della stanza era fatto di legno e somigliava a quelle stanze
che si potrebbero trovare nel videogioco Skyrim; tutto ciò dava alla
camera un aspetto abbastanza scadente.
La stanza era piccola e ad ogni passo si potevano sentire dei cigolii
provenire dal pavimento. C’erano anche un tavolo e alcune sedie
sistemate agli angoli, ma non sembravano di buona qualità.
Per quanto riguardava le altre cose, c’erano solo un letto e una
finestra; quella camera era davvero molto semplice, all’interno.
Dopo che i ragazzi furono entrati nella stanza, chiudendo a chiave
la porta, si tolsero entrambi il cappuccio.
Il ragazzo che indossava una T-shirt, dei jeans, delle scarpe da
ginnastica e aveva i capelli arruffati, era Sora.
La ragazza con lunghi capelli bianchi e disordinati che le coprivano
gli occhi rossi, magra e con indosso un’uniforme alla marinara era
Shiro.
Sora si tolse di dosso il mantello preso in prestito in precedenza,
che indossava per coprire i suoi vestiti troppo vistosi in un mondo
come quello, e si buttò sull’unico letto nella stanza, con un’aria
alquanto sollevata.
Dopo aver estratto dalla tasca il cellulare, il ragazzo controllò la lista
degli obiettivi che aveva pianificato in precedenza.
“ [Obiettivo]: trovare una sistemazione – [Completato] – possiamo
finalmente dirlo adesso, vero?”
“ … Uh, sì… penso che lo possiamo dire.”
Dopo aver ricevuto quella conferma, il ragazzo sentì che il suo
animo veniva invaso da una enorme sensazione di sollievo.
“Ahhhhh, sono così stanco, ahhhhh...”
Aveva deciso in precedenza che non avrebbe mai pronunciato
quelle parole, finchè l’obiettivo non fosse stato davvero raggiunto.
Dopodiché, sentendo di non riuscire più a trattenersi, Sora iniziò a
lamentarsi di quanto fosse difficile la situazione in cui erano finiti.
“Non esiste niente di [chiaramente impossibile] come questo
mondo… Non riesco a credere che al primo contatto che abbiamo
avuto dopo tanto col mondo esterno, abbiamo dovuto camminare
così a lungo.”
Dopo essersi tolta il mantello, rivelando sotto di esso un’uniforme
alla marinara stropicciata, la ragazza aprì la finestra per ammirare il
panorama.
Dalla finestra era a malapena visibile il dirupo sul quale erano
atterrati poco prima.
“… Per gli esseri umani, finchè c’è forza di volontà, si può fare ogni
cosa.”
“Giusto, se non c’è motivazione allora non si riuscirà a fare niente…
Queste parole descrivono perfettamente la nostra situazione
attuale, eh… ”
Anche se quella era un’interpretazione davvero pessimistica, Shiro
annuì concordando col fratello.
“Sinceramente, ero quasi certo che le mie gambe fossero diventate
troppo deboli dopo essere stati degli hikikomori per così tanto
tempo, quindi non mi sarei mai aspettato che saremmo riusciti a
camminare così a lungo.”
“… Forse … la ragione è… che controlliamo i mouse ... con
entrambi i piedi?”
“Oh, giusto! Quindi è vero quando si dice che ‘se si padroneggia
completamente un’abilità, migliora anche tutto il resto’! ”
“… Non è … quello che in realtà intendevo ... volevo dire che ...”
Quel divertente dialogo sembrava essere giunto ad una
conclusione, dato che gli occhi di Shiro stavano iniziando a
chiudersi.
La sorellina, che stava vacillando come se fosse sul punto di
svenire, cadde sul letto su cui già si trovava Sora.
Nonostante non ne mostrasse traccia sul volto, la stanchezza della
ragazza era ben percepibile dal suo respiro affannoso.
Quella però era sicuramente una reazione normale. Poteva anche
essere un genio, ma restava pur sempre una ragazzina di undici
anni.
Duellare in una partita di Scacchi dopo cinque notti in bianco
sarebbe bastato a mettere al tappeto qualsiasi altra persona.
Anche Sora si sentiva esausto e si fece un po’ da parte per far
spazio alla sorella, dato che si era messo proprio al centro del letto.
Anche solo il fatto che la ragazza avesse percorso tutta quella
strada senza lamentarsi minimamente era davvero da elogiare, in
quanto Sora aveva deciso in precedenza che non avrebbero dovuto
proferire la minima lamentela.
“Hai lavorato davvero duramente. Sei stata grande sorellina, sei un
orgoglio per tuo fratello.”
Sora pronunciò quelle parole accarezzando la testa della sorellina,
come se volesse pettinarle i capelli.
“… Uh. ‘Trovare un posto in cui dormire’ … di sicuro … è un
obiettivo completato.”
“ Ahhh, sicuramente. Sai che mi ero veramente preoccupato prima,
non sapendo cosa ci sarebbe successo, quando siamo stati
attaccati da quei ladri.”
Con quelle parole, Sora ripensò a qualche ora prima, ovvero al
momento in cui entrambi i ragazzi stavano vagando senza meta,
subito dopo essere finiti in quel mondo.
Parte 5
“Allora … che cosa facciamo?”
La ragazza non rispose e si limitò a scuotere la testa.
Dopo essersi svegliato e aver ripreso conoscenza per la seconda
volta, maledicendo con tutto il cuore quel mondo senza senso in cui
erano finiti, Sora esausto iniziò a gridare qualcosa ad alcune
persone che passavano lì vicino.
Quando Shiro si fu del tutto ripresa, emise un sospiro.
Entrambi i ragazzi si sentivano sfiniti ed esausti, ma nonostante ciò
cercarono ugualmente di raccogliere le forze e mettersi in cammino.
Dopo essersi allontanati dal bordo del dirupo, i ragazzi si sedettero
lungo il ciglio di una strada non lastricata.
“ … Nii, perchè siamo venuti … qui?”
“Vedi, in un gioco RPG questa potrebbe essere definita una
[Strada]. Mi ricordo che ha la funzione di permettere a qualcuno di
raggiungere qualche... ”
Sebbene non sapessero quanto potessero essere loro d’aiuto le
conoscenze pratiche acquisite nei tanti giochi, al momento non
avevano altro mezzo su cui fare affidamento.
“Bene, per prima cosa, dobbiamo fare l’inventario di tutte le cose
che possediamo in questo momento.”
Sora pronunciò quelle parole come se si trovasse in qualche gioco
di sopravvivenza.
Avendo compreso bene la situazione, i due ragazzi iniziarono a
tirare fuori dalle tasche tutto ciò che avevano.
Ciò che avevano erano due smartphone, rispettivamente di Sora e
Shiro, due console portatili, due batterie ricaricabili, due
caricabatterie con pannello solare e vari tipi adattatori.
E per finire c’era anche un tablet, che Shiro teneva in mano.
... Non importa come si guardasse la cosa, era difficile immaginare
che quei due fossero davvero due dispersi, con un
equipaggiamento talmente costoso.
Era un’ulteriore prova del fatto che i due erano sempre pronti per
giocare.
Non importa dove si trovassero, potevano anche essere in bagno o
persino durante un blackout di corrente, i ragazzi avrebbero sempre
continuato a giocare, quindi quelli erano oggetti che non potevano
non portarsi dietro.
In quel momento nessuno poteva dire con certezza se quegli
oggetti avrebbero potuto essere utili in una situazione critica come
quella, ma restava comunque un’attrezzatura considerevole e
anche un po’ misteriosa.
“ … Sono abbastanza certo che il cellulare non prenda in questo
mondo di fantasia.”
Sora disse quelle parole, mentre guardava lo schermo del suo
telefono, su cui era indicata l’assenza di segnale.
Comunque quel telefono aveva una luce sul retro che poteva
sempre essere utilizzata come torcia di notte, e poteva anche fare
foto.
Anche la funzione ‘Mappa’ non era attiva, ma poteva essere lo
stesso usata come bussola.
Sora ringraziò di cuore le ottime prestazioni che gli smartphone
avevano raggiunto negli ultimi tempi grazie agli sviluppi tecnologici.
“ … Ok Shiro, adesso spegni il telefono e il tablet. Possiamo
sfruttare la luce del sole finchè è possibile per ricaricare i
caricabatterie coi pannelli solari. Ho anche scaricato sul tablet un ebook riguardante i videogiochi, che nel peggiore dei casi potrebbe
tornarci utile come guida di sopravvivenza.”
“… Ricevuto.”
Shiro ascoltò attentamente le parole del fratello e spense tutti i
dispositivi, che si sarebbero ricaricati coi caricabatterie a luce
solare.
Basandosi sulle esperienze passate, Shiro sapeva bene che se si
fosse trovata in situazioni inaspettate, la cosa migliore da fare
sarebbe stata dare ascolto alle istruzioni del fratello.
... In seguito, sfruttando il potere della scienza (il telefono di Sora),
riuscirono a capire in che direzione si sarebbero dovuti
incamminare.
Comunque, utilizzando un telefono che aveva solo una bussola, la
loro situazione era simile a quella di un marinaio che si mette in
viaggio senza alcuna carta nautica, quindi in realtà le cose non
stavano migliorando.
Nonostante possedessero oggetti dotati delle più avanzate
tecnologie scientifiche, i ragazzi continuavano ad essere dispersi in
quel mondo sconosciuto. Quindi si misero a sedere sul ciglio della
strada.
“Oh?”
Sora notò un gruppetto di persone che si avvicinavano da una
strada traversa, dirigendosi verso di loro.
“OHHH! Fantastico, la mia esperienza nei giochi RPG ha funzionato
davvero!”
“ … Nii … quelle persone sembrano … strane.”
Non fece in tempo a finire quella frase, che il gruppo di persone
aveva affrettato il passo e li aveva circondati; indossavano tutti abiti
verdi e stivali comodi.
“…Wowhoa, sembrano dei ladri!”
Sora non potè far altro che maledire il cielo.
Non solo si erano persi per strada, in più le prime persone che
avevano incontrato erano [ladri del mondo di fantasia]!
Trovandosi di fronte quel gruppo minaccioso, che aveva tutta l’aria
di essere un gruppo di malintenzionati, Sora fece scudo col suo
corpo a Shiro, continuando a maledire il cielo in ogni modo.
Ma le parole che uscirono dalla bocca dei ladri furono:
“Hehe… se davvero volete passare, dovrete prima batterci in un
gioco.”
Sentendo quelle parole, i due ragazzi si guardarono a vicenda con
aria perplessa, pensando:
“Quel… quel moccioso ci aveva detto che questo era [Un mondo in
cui tutto è deciso dai giochi].”
“… Quindi è così … che agiscono qui … i ladri?”
I due ragazzi non poterono far altro che confrontare i ladri di quel
mondo con quelli del mondo da cui provenivano.
Dopo quel confronto i due non riuscirono più a trattenere le risate.
Quella sembrava quasi una scena simpatica, confrontata con un
incontro con dei veri ladri, perciò i due scoppiarono a ridere.
“Che avete da ridere voi ragazzi? Se non giocate con noi, non
avrete mai il permesso di passare di qui.”
I ladri erano perplessi, trovandosi di fronte quei due ragazzi che
ridevano senza alcun motivo.
I due fratelli quindi bisbigliarono tra di loro qualcosa, in modo che i
ladri non riuscissero a sentirli.
“Uno di noi distrae gli altri, poi utilizzando alcuni trucchi gli togliamo
qualsiasi via di fuga, che ne dici?”
“ … Va … bene.”
Finita la conversazione, i due fratelli si dettero il cinque con un
‘Pam!’.
“Okay, bene, accettiamo la sfida. Ma sfortunatamente per voi, in
questo momento siamo al verde.”
“Heh, non c’è problema, quindi...”
Senza fare caso a ciò che il ladro stava dicendo, Sora lo interruppe
continuando:
“Se perdiamo saremo a vostra completa disposizione e voi sarete
liberi di venderci a chi volete o fare di noi qualsiasi altra cosa.”
“Ah?”
Il ladro, che era sul punto di fare la sua proposta, fu molto sorpreso
dalla brusca interruzione del ragazzo, che intanto con un sorriso
tranquillo sul volto proseguì a dire:
“Al contrario, se noi vinciamo ci condurrete alla strada più vicina e ci
darete anche quei mantelli che state indossando. Il fatto è che
abbiamo ancora addosso questi abiti troppo vistosi per questo
mondo, quindi dobbiamo cercare di coprirli. E ci dovrete anche
spiegare nei dettagli tutte le regole dei giochi di questo mondo”
Sora aveva appena dato prova della sua straordinaria capacità di
adattarsi alle varie situazioni.
Il fatto che Sora avesse aggiunto tutte quelle ulteriori richieste per i
ladri, dimostrava come fosse già sicuro della vittoria.
Parte 6
Tornando con la mente al presente, Sora sussurrò:
“I [Dieci Comandamenti], eh… Shiro, te li ricordi?”
“ … Uh. Sono… delle regole davvero interessanti.” rispose Shiro
sembrando confusa, come se fosse sul punto di addormentarsi.
I ragazzi erano venuti a conoscenza delle regole di quel mondo
grazie ai ladri che avevano sconfitto in un gioco in precedenza.
Dopo aver tirato fuori il telefono sul quale aveva scritto tutte quelle
regole, Sora le lesse nuovamente ad alta voce.
[Dieci Comandamenti]
Sembrava che quei comandamenti fossero le regole assolute che il
[Dio] aveva imposto in quel mondo.
Sebbene la sorellina sembrasse aver già memorizzato tutti i
comandamenti, il fratello aveva preferito segnarseli sul telefono; i
comandamenti erano i seguenti:
[1] Qualsiasi spargimento di sangue, guerra e saccheggio è proibito
in questo mondo.
[2] Ogni disputa deve essere risolta attraverso dei giochi.
[3] Nei giochi, ciò che verrà scommesso dovrà avere un valore
ritenuto equo da entrambe le parti.
[4] Fin quando viene rispettato il Terzo Comandamento, il tipo di
gioco e ciò che viene scommesso non presentano restrizioni.
[5] Colui che riceve la sfida ha il diritto di scegliere le modalità del
gioco.
[6] La scommessa fatta secondo i Comandamenti dovrà essere
incondizionatamente rispettata dagli scommettitori.
[7] I conflitti tra gruppi verranno decisi da rappresentanti designati
con autorità assoluta.
[8] Se qualcuno verrà scoperto a barare in una partita, verrà
decretata la sua sconfitta istantanea.
[9] Tutte le regole precedenti sono eterne in maniera incondizionata,
nel nome di Dio.
“E il [10]: Ognuno dovrebbe andare d’accordo e divertirsi mentre
gioca.”
...
“Il Nono Comandamento serve a fissare per sempre tutti i
comandamenti precedenti, ma il Decimo... ”
Quel comandamento sembrava indicare che andare d’accordo con
l’avversario non fosse un requisito obbligatorio.
O per dirla in altri termini ‘Potete anche provarci, ma in ogni caso
non riuscireste comunque a vivere in armonia tra voi’.
Percependo l’ironia che sembrava trovarsi dietro i [Dieci
Comandamenti], nella mente di Sora apparve l’immagine del volto
allegro di quel [Dio].
“Se quel ragazzino che ci ha trascinati qui in questo mondo è
davvero [Dio], allora vuol dire che ha proprio un buon carattere.”
Sora pronunciò quelle parole mentre rimetteva in tasca il suo
telefono, poi si lasciò cadere sul letto.
Improvvisamente il ragazzo fu sopraffatto dalla fatica e mentre la
sua mente iniziava a offuscarsi, iniziò anche a perdere la capacità di
pensare.
“ … Pensandoci bene, questa è di certo una reazione naturale.
Dopo cinque notti in bianco e subito dopo l’inizio di questo
improvviso evento inspiegabile...”
“... Fuu ... ”
La sorellina intanto continuava ad avere sempre il pensiero fisso di
restare a fianco del fratello e, mentre stringeva forte il polso di Sora,
entrò finalmente nel mondo dei sogni.
Quando Sora scostò le ciocche di capelli che coprivano la faccia
della sorella, rivelò la sua pelle pallida come ceramica e un volto
talmente bello da sembrare quasi un’opera d’arte.
Guardando quella ragazza dal volto raffinato come quello di una
bambola, dire che quei due erano fratelli poteva quasi suonare
come uno scherzo di cattivo gusto.
“Non ti ho sempre detto di coprirti almeno con una coperta? … Ti
prenderai un raffreddore.”
“ … Uh …”
Obbedendo alle parole del fratello, la sorellina gli chiese con voce
flebile di aiutarla a coprirsi.
Nonostante Sora avesse esitato nel coprire la sorellina solamente
con una coperta che puzzava di polvere, pensò che fosse sempre
meglio di niente.
Guardando il volto addormentato di Shiro e ascoltando il suo respiro
regolare, Sora si perse improvvisamente nei suoi pensieri.
( … Quindi, d’ora in avanti, cosa dovremmo fare …)
Sora iniziò ad armeggiare col cellulare che aveva appena tirato fuori
dalla tasca; voleva provare a vedere se esisteva un qualche tipo di
software che potesse essergli d’aiuto in quella situazione difficile.
( … In questa situazione improbabile ci siamo ritrovati in un altro
mondo, quindi per prima cosa dovrei pensare a trovare un modo per
tornare indietro… )
… Dei genitori che non erano più in vita.
… Una sorella che non veniva accettata dalla società.
… Persino egli stesso non accettava quella società.
… Inoltre, la sorpresa che si trovava dietro lo schermo del PC, quel
mondo.
“ … Ehi Shiro… nelle storie in cui i protagonisti finiscono in un
mondo parallelo… perchè vogliono sempre cercare di ritornare nel
mondo reale?”
Nonostante sapesse già che la sorella si era ormai addormentata,
Sora tentò lo stesso di fare quella domanda, ma non ricevette
alcuna risposta.
A quel punto pensò a cosa avrebbero fatto una volta trascorsi i
quattro giorni che potevano passare in quella locanda.
Sora sembrava sicuro di voler cercare una soluzione
improvvisando, ma prima che potesse concludere quel pensiero, il
sonno aveva già sopraffatto la sua mente.
Parte 7
‘Toc Toc’
Improvvisamente quel suono ruppe il silenzio nella stanza.
La ragione per la quale Sora si era svegliato, nonostante qualcuno
stesse bussando così piano, era il fatto che i suoi sensi si erano
acuiti da quando era finito in quel luogo sconosciuto.
Sora tentò in ogni modo di opporsi a quell’incredibile desiderio
interiore che lo stava spingendo a tornare a dormire, poi cercò
rapidamente di accendere di nuovo il cervello.
“ … Nyaaa …”
Ma la sua sorellina era molto diversa da lui.
Mentre stava dormendo così profondamente, con la bava che le
colava dalla bocca, continuava a tenere stretto il braccio sinistro del
fratello.
Aveva un volto talmente tranquillo che avrebbe fatto ingelosire
chiunque avesse visto quell’espressione così sognante.
“In effetti, pensandoci bene, in questo mondo è proibito qualsiasi
omicidio, furto e cose simili...”
Ciò significava quindi che in questo mondo non era affatto
necessario rimanere sempre vigili.
Sua sorella probabilmente aveva già compreso questo concetto,
anzi no, lo aveva capito di sicuro.
Sora, che sembrava essersi adattato a quel mondo, fece un sorriso
ironico guardando la sorellina, che dormiva profondamente,
mostrando un’espressione confortante.
“Di certo, il livello di flessibilià della mia mente non sarà mai pari al
suo…”
‘Toc Toc!’
Sentendo di nuovo il suono di qualcuno che stava bussando in
maniera gentile, Sora rispose:
“Ah, sto arrivando. Chi è?”
“Sono Stephanie Dora. C’è qualcosa che vorrei chiederti riguardo
quello che è successo oggi… ”
... Stephanie ... Ah!
Tirando fuori il telefono, Sora controllò le foto che aveva scattato in
precedenza per confermare l’identità della ragazza.
Nella foto era ritratta una ragazza coi capelli rossi e gli occhi
azzurri, dall’aspetto nobile.
Sì, era la ragazza incontrata nella taverna al piano di sotto, che era
un ritrovo in cui si giocavano le partite per eleggere il nuovo re.
“Ah, arrivo, sto per aprire la porta.”
“ … Miwuuuuu …”
“Sorellina, mi fa davvero tanto piacere che tu mi stia così
appiccicata, ma potresti lasciar andare il mio braccio solo per un
momento? Altrimenti non riuscirò ad aprire la porta.”
“ … ? … Cosa?”
Nonostante Shiro fosse ancora mezza addormentata, lasciò andare
lo stesso il braccio di Sora.
Trascinando pesantemente il suo corpo giù dal letto, Sora mise un
piede sul pavimento di legno che subito scricchiolò, poi si avviò ad
aprire la porta.
La [Stephanie] che si trovò davanti dopo aver aperto la porta aveva
un aspetto molto diverso da quello della foto sul telefono. Sembrava
infatti che avesse appena subito un durissimo colpo.
“Potresti lasciarmi entrare?”
“Ah. Ehm, okay.”
A quel punto Stephanie fu invitata dal ragazzo ad entrare nella
stanza.
Sora le prese una sedia da un angolo della stanza e si sedette sul
bordo del letto, nonostante la sorellina, che stava ancora dormendo
profondamente cambiando continuamente posizione, occupasse
tutto lo spazio.
Stephanie fu la prima ad aprire bocca.
“ … Cosa sarebbe successo, esattamente?”
“Come? Ah, fammi spiegare dall’inizio, il fatto è che siamo due
fratelli, non è come... ”
“ ... Guu ... Scaricata, da Nii … ”
Correzione.
Shiro non era mezza addormentata, ma era ancora all’80% in
‘modalità sonno’ e stava iniziando a spingere la schiena del fratello.
Sebbene non sapessero quale potesse essere il comune senso di
decenza di quel luogo, era ancora necessario tentare di spiegare
quella situazione.
“Allora, qualcosa non va? Io sono Sora. Gli anni che ho
corrispondono agli anni per cui sono stato senza una fidanzata,
infatti adesso sono proprio alla ricerca di una fidanzata, whoa!”
“… Tutto ciò non ha nessuna importanza.”
Stephanie, che aveva completamente ignorato il significato della
frase di Sora, proseguì con voce flebile:
“Ciò che voglio chiederti riguarda quello che è successo prima nella
taverna.”
(Prima … Prima. Uh, di cosa sta parlando?)
(E oltretutto, che ore sono adesso? Non riesco nemmeno a vedere
la luce del sole attraverso le finestre ... )
Dando un’occhiata al telefono, Sora vide che erano passate 4 ore
da quando si era messo a letto; probabilmente i ragazzi avevano
dormito per tutto quel tempo.
“Mi riferisco a prima, quando ti sei avvicinato alle mie spalle e mi hai
detto qualcosa del tipo ‘Non ti sei ancora accorta che ti sta
imbrogliando?’.”
In quel momento Shiro, che stava bottando tra sé parole senza
senso, probabilmente riferite alla conversazione in corso, chiuse gli
occhi e disse:
“ ... Quindi tu... hai perso davvero?”
Stephanie sembrò davvero scossa sentendo quell’affermazione.
“… Sì … sì, è vero, HO PERSO! Quindi in pratica ora è tutto finito!”
Sora si coprì le orecchie per cercare di attutire il rumore delle grida
di Stephanie, che era saltata in piedi bruscamente.
“Ah, ho ancora molto sonno arretrato, questo rumore continuerà a
rimbombarmi in testa, quindi ti prego smettila di urlare così forte... ”
Sora aveva cercato di rivolgere quella piccola e umile richiesta a
Stephanie, che in preda alla rabbia aveva sbattuto sul tavolo la sua
borsetta, ignorando chiaramente le parole del ragazzo, iniziando a
gridare con una voce ancor più stridula.
“Dal momento che eri a conoscenza del fatto che la mia avversaria
stava imbrogliando, non sarebbe stato meglio se avessi spiegato a
me e a tutti gli altri il trucco?! Avrei potuto vincere se me lo avessi
svelato!”
In quel momento Sora si ricordò ciò che aveva letto prima di
addormentarsi e disse:
“Eh… ottavo dei [Dieci Comandamenti]: se qualcuno verrà scoperto
a barare in una partita, verrà decretata la sua sconfitta istantanea...”
In altre parole, si poteva vincere se si capiva chiaramente che
l’avversario stava imbrogliando.
In realtà Stephanie non aveva compreso del tutto la situazione,
perchè se non c’erano prove dell’imbroglio, la persona che si era
servita di quel trucco non sarebbe stata squalificata.
“Ho perso a causa tua! Arghhh, sono stata eliminata per sempre
dalla competizione per il trono!”
“… Quindi …”
Shiro balbettò qualcosa, ancora mezza addormentata.
“ … Quindi hai perso … e non hai accettato la sconfitta ... poi sei
venuta qui ... per lamentarti?”
Dopo aver udito la schietta e diretta affermazione di Shiro,
Stephanie digrignò i denti sentendo che la rabbia continuava ad
aumentare dentro di lei.
“Ah … Sorellina, potresti evitare di gettare benzina sul fuoco
fingendo di essere addormentata?”
“ ... Guu … quando … te ne sei accorto?”
“Ti sei svegliata appena ho detto [Sto cercando una fidanzata] ...
oltretutto, non abbiamo nessun amico in questo mondo, quiiindi,
dovremmo davvero cercare di essere più cordiali ... Ma ...”
Sora smise improvvisamente di parlare, appena gli venne in mente
un’idea.
Anche Shiro, che probabilmente era riuscita a intuire l’idea che
stava prendendo forma nella mente del fratello, si fece silenziosa.
Sora invece, che sembrava aver cambiato totalmente
atteggiamento, disse con un sorriso beffardo:
“ … Ma, ciò che ha detto la mia sorellina in fondo è vero. Ormai si
dà per scontato il fatto che gli umani falliscano sempre.”
“ ... Cosa hai detto?”
Stephanie, sconvolta da quelle parole, serrò la bocca.
Ma Sora ignorò il suo stupore, e con uno sguardo volutamente
volgare, guardò il corpo di Stephanie dalla testa ai piedi.
Proprio come una principessa di un mondo di fantasia, Stephanie
indossava un vestito svolazzante, che aveva merletti ovunque.
Sora aveva l’aria di volerla mangiare con gli occhi, mentre
osservava il corpo formoso della ragazza, che non poteva essere
nascosto nemmeno indossando un vestito come quello.
Scegliendo attentamente delle parole che avrebbero provocato
quella ragazza, Sora disse:
“Non sei stata nemmeno in grado di accorgerti di un trucco di quel
livello, e inoltre ti sei precipitata qui per fare i capricci… poi ti sei
infuriata perchè una bambina ha descritto correttamente la tua
situazione... sei davvero una sciocca. E se sei davvero una
discendente di quel vecchio stupido re, suppongo sia una cosa
normale che tu abbia fallito.”
Parte 8
Sora rivolse quelle parole alla ragazza, pronunciandole con tono di
profonda compassione verso tutte le creature estremamente
stupide.
Stephanie fece un’espressione furiosa, spalancando gli occhi e
cominciando a tremare, mentre lanciava uno sguardo omicida e
terrificante verso Sora.
“Ti prego… rimangiati ciò che hai detto.”
“Rimangiarmelo? Ahah, perchè?”
“Perchè sì! Non ti permetterò mai, in alcun modo, di ridicolizzare il
mio caro Ojii-san!”
Dopo aver ricevuto quella pesante protesta di Stephanie, Sora si
limitò a schernirla sorridendo.
“La ragione per cui non ti sei accorta dell’inganno è che stai troppo
sulla difensiva... piuttosto che prenderti dei rischi, hai preferito
optare per una via più sicura per vincere. Le persone che fanno
così si concentrano talmente tanto nel proteggere se stessi, che
perdono qualsiasi capacità di prestare attenzione alle azioni
dell’avversario.”
Sora fece un sorriso sarcastico mentre pronunciava quelle parole
pungenti.
“Sei una sciocca che non sopporta la minima provocazione e che
non riesce nemmeno a controllare le proprie emozioni, perchè sei
troppo prudente. Secondo il mio modesto parere, queste sono
caratteristiche che un giocatore non deve avere.”
“Fai silenzio, se avessi voluto sentire la tua opinione, avrei... ”
Stephanie sembrava sul punto di saltare dalla sedia e precipitarsi
contro Sora per schiaffeggiarlo, ma il ragazzo proseguì a parlare.
“Bene, allora facciamo un gioco.”
“… Eh? Cosa?”
Stephanie si sentì improvvisamente confusa. Ma rimase lo stesso
vigile e cercò di capire meglio ciò che Sora aveva appena detto.
“Nulla di particolare, niente che richieda un eccessivo sforzo
mentale. Si tratta solo di carta, forbice, sasso. Ne hai sentito
parlare? Carta, forbice, sasso.”
“Carta, forbice, sasso? Credo … uh, credo di conoscerlo.”
“Questo mondo poi ci è di grande aiuto. Infatti sfrutteremo i
comandamenti per determinare il vincitore. Solo questo ...”
Mentre diceva quelle parole, Sora mostrò la mano aperta alla
ragazza, poi continuò a parlare lentamente, come se volesse farsi
ascoltare attentamente da Stephanie.
“Non si tratta di una partita ordinaria di carta, forbice, sasso, mi
segui? Io utilizzerò solo ‘Carta’.”
“Come?”
“Se giocherò qualsiasi altra cosa che non sia ‘Carta’, allora sarò
[Sconfitto] ... ma se ti batterò con qualcosa che non sia ‘Carta’,
perderai anche tu, in modo da avere un [Pareggio]. Ovviamente se
giocherò qualsiasi cosa diversa da ‘Carta’ e pareggerò, anche in
quel caso sarò [Sconfitto].”
“…”
(Perderà se non giocherà ‘carta’? Cosa si è messo in testa questo
ragazzo?)
Stephanie si mise in stato di allerta.
“Quindi, cosa metteremo in palio?”
Sentendo quelle parole, Sora pensò quasi di ringraziare la ragazza
per essere andata dritta al punto, poi sorrise e rispose:
“Se vincerai, accetterò qualsiasi tua richiesta. Sia che si tratti di
rivelarti la ragione per cui hai perso o la verità dietro quel trucco,
oppure se vuoi che ti ripaghi con la mia vita per aver chiamato folle
il tuo re, non c’è problema.”
“ … Tuuuu!”
“E’ così! Al contrario, se vincerò io, dovrai accettare qualsiasi mia
richiesta.”
Sora sembrava felice, ma continuava ad avere sul volto
un’espressione più fredda del ghiaccio, mostrando un sorriso
sinistro.
Usando un tono che sembrava freddo, brutto e volgare, Sora
proseguì dicendo:
“Qui stiamo scommettendo i nostri destini, quindi non dovrebbe
essere un problema per te mettere in palio la tua castità, giusto?”
Stephanie, che fino ad allora sentiva il sangue ribollire dalla rabbia,
si calmò di fronte a tutta quella freddezza.
Quindi, visto che la sua mente si era calmata, Stephanie domandò
con prudenza:
“Che succede invece… se pareggiamo?”
“In quel caso ti darò un piccolo indizio sul modo in cui sei stata
imbrogliata … come ricompensa.”
Sora cambiò atteggiamento improvvisamente, diventando quasi
agitato, e si grattò la testa e disse sorridendo:
“In cambio io ti chiederò di farmi un piccolo favore. Sebbene ciò che
ci resta potrebbe bastare ancora per qualche tempo, dopo quattro
giorni che passeremo qui non avremo né cibo né un posto in cui
stare. Inoltre continueremo anche a preoccuparci di cosa dover fare
in futuro... ”
“Questo significa che mi stai chiedendo di fornirvi una
sistemazione.”
Sora si limitò a rispondere con un sorriso all’affermazione di
Stephanie.
Non disse niente.
In altre parole sembrava che quel ragazzo stesse tentando di
scroccare vitto e alloggio a Stephanie per qualche tempo.
“Allora, che ne dici? Accetti o rifiuti?”
“…”
“In effetti, anche se ti rivelassi il modo in cui l’avversaria ti ha
ingannato, ormai sei squalificata dal torneo per il trono. Quindi non
serve sottolineare che non c’è nessun vantaggio che ti possa
spingere a prenderti un rischio non necessario, dal momento che
sei una persona che ama stare sulla difensiva! Quindi se decidessi
di rifiutare non sarebbe una sorpresa.”
Sora la stava provocando sfacciatamente.
Sebbene si trattasse di una provocazione talmente palese,
Stephanie accettò ugualmente la sfida senza tentennare.
“ … Okay, allora accetto questa sfida … [Acciente]!!!”
Quella era una forma di giuramento con cui si assicurava che il
gioco avrebbe seguito i [Dieci Comandamenti].
Era una parola con cui si dichiarava al Dio la piena intenzione di
fare una scommessa in totale accordo coi [Dieci Comandamenti],
rendendola assolutamente irrevocabile.
“Ok, quindi anch’io dovrei dire ... [Acciente].”
Sora fece un sorriso malizioso; aveva un’espressione difficile da
interpretare, quasi losca.
Stephanie iniziò a pensare molto intensamente.
(Giocherà solo ‘Carta’?)
(Quindi pensa che io sceglierò di giocare quasi sicuramente
‘Forbici’.)
(Considerando le condizioni che ha suggerito … le sue intenzioni
sono ovvie.)
(L’obiettivo di quel ragazzo … è pareggiare.)
(Questo ragazzo sta solo cercando di ottenere vitto e alloggio … in
realtà non ha capito il trucco.)
(Dovrebbero essere queste le sue reali intenzioni.)
(Se dovesse perdere nel caso in cui non usasse ‘Carta’, le mie
possibilità di vittoria sarebbero …)
Sasso: 2 vittorie, 1 sconfitta. Forbici: 2 vittorie, 1 pareggio. Carta: 1
vittoria, 2 pareggi.
(Ha dichiarato che non avrebbe giocato nient’altro che ‘Carta’.)
(Se giocassi ingenuamente ‘Forbici’, sceglierebbe di giocare
‘Sasso’.)
(Ha già in mente di prendersi gioco di me dicendo “Ahah, proprio
come mi aspettavo, è stato tutto troppo facile, povera sciocca”.)
(Ma nel caso in cui giocassi ‘Carta’ ... sarebbe impossibile perdere
per me.)
(Ma raggiungerebbe ugualmente il suo obiettivo se il risultato fosse
un pareggio.)
(Questo ragazzo è convinto che non giocherò ‘Sasso’.)
(Perchè è l’unica scelta con cui ho la possibilità di perdere!)
(Mi sta trattando come una stupida!)
(Sia ‘Sasso’ che ‘Forbici’ sono buone scelte, le mie possibilità di
vittoria sono [2:1])
(Pensala come vuoi … non lascerò che te la cavi con un pareggio!)
Cercando di leggere i pensieri di Sora, Stephanie lo fissò con uno
sguardo penetrante.
“ …”
Comunque, dopo che Stephanie ebbe notato l’espressione di Sora,
non potè far altro che respirare profondamente.
La ragione era quel ragazzo magro e problematico ... o forse no.
Il ragazzo, che si sentiva sicuro della vittoria, mostrò con calma un
piccolo sorriso.
Vedendo l’espressione di Sora, Stephanie sentì di nuovo il sangue
andarle al cervello per la rabbia, come se le avessero appena
rovesciato sulla testa un secchio d’acqua ghiacciata.
(… No, non essere impulsiva, mantieni la calma.)
Dopo aver pensato a quelle parole, Stephanie iniziò nuovamente a
raccogliere le idee.
Impulsività, emozioni, ingenuità ... e se quel ragazzo fosse in grado
di vedere attraverso tutto ciò?
Mentre Stephanie ripeteva a se stessa quelle parole, notò qualcosa.
Giusto.
Era ovvio.
(Questo ragazzo ha dichiarato che ‘Carta’ sarebbe stata la sua
unica scelta!)
(Inoltre, non importa quale altro metodo usi, non può [Vincere].)
(Quindi, qualsiasi cosa io decida di scegliere, quel ragazzo ha
dichiarato che avrebbe scelto soltanto [Carta] ...)
(Potrebbe vincere solo se gli capitasse di ottenere un fortunato
pareggio, come si aspetta ... E’ vero!)
(Quindi in ogni caso avrà sempre la possibilità di perdere!)
“Allora, dovremmo iniziare?”
Chiese Sora con aria da vincitore, ma anche Stephanie che era
convinta della vittoria, rispose:
“Sì, iniziamo. Sei pronto a rispettare i Comandamenti?”
(Ho già capito i tuoi trucchi, preparati a perdere, rimanendo con
l’espressione di un cane bastonato!)
“Bene, allora iniziamo. Pronta? Carta, forbice … ”
Sasso.
Stephanie aveva giocato [Forbice].
“Cosa?”
Esclamò Stephanie spalancando gli occhi, dopo aver visto che Sora
aveva giocato [Sasso].
“Co ... Cosa ... Per …Perchè …hai…”
“Sebbene sia degno di nota il fatto che tu abbia giocato ‘Forbice’
con onestà e non sia caduta nella mia provocazione ... alla fine sei
ancora troppo inesperta.”
Quando Sora ebbe pronunciato quella frase, sul suo volto
scomparvero sia l’espressione spietata che il sorriso losco.
“La mia provocazione aveva lo scopo di costringerti a pensare che
giocare ‘Sasso’ sarebbe stato l’unico modo in cui avresti perso.”
“…”
“Ma la mia espressione calma ti ha fatto capire che avrei potuto
[Vincere] solo giocando ‘Carta’.”
“Cosa … Mi ha completamente letto dentro …Quindi
quell’espressione … era tutta una recita!?”
“Esattamente ... Ma scegliendo [Carta] mi avresti sconfitto ... In quel
modo infatti, non solo mi avresti tolto l’unica possibilità di vittoria,
ma avresti anche potuto raddoppiare le tue possibilità di vincere
contro di me.”
… Aveva previsto tutto … No, aveva manipolato ogni cosa.
“Guuu … ”
Stephanie si morse le labra e cadde in ginocchio, poggiando a terra
le mani per sorreggere il corpo.
Non solo Sora aveva previsto che Stephanie si sarebbe calmata,
ma aveva anche capito la strategia con cui la ragazza era convinta
di vincere.
Quindi era quello il vero motivo per cui Stephanie aveva perso.
Comunque, Sora proseguì dicendo:
“Quindi era già scritto che avrei vinto, fin dall’inizio di questo gioco.”
“Capisco. Stavi puntando ad un pareggio, vero? Okay, per quanto
riguarda la vostra sistemazione… ”
Rispose Stephanie, che era appena stata sconfitta, ma fu subito
interrotta.
“Beh, giusto a proposito di quella scommessa ... Ti stai sbagliando,
sai?”
“ … Ah?”
“Cerca di sforzarti di ricordate, okay? Cosa ho detto di preciso?”
“In cambio io ti chiederò di farmi un piccolo favore. Sebbene ciò che
ci resta potrebbe bastare ancora per qualche tempo, dopo quattro
giorni che passeremo qui, non avremo né cibo né un posto in cui
stare. Inoltre continueremo anche a preoccuparci di cosa dover fare
in futuro ... ”
“Esatto, ma il problema sta proprio lì! Infatti ... ho mai specificato
quale fosse il contenuto del mio [Piccolo favore]?”
“ …Eh!?”
Stephanie balzò improvvisamente in piedi protestando.
“Eh, staresti forse dicendo che non hai affermato che ti serviva solo
una sistemazione!?”
“Uh, ma non te l’ho confermato … ”
Stephanie cercò di ricordare cos’era successo, come se stesse
riavvolgendo il nastro, per rivedere quella scena nella sua mente.
Aveva aggiunto quelle parole, riguardo il fatto che non avevano né
cibo né un posto dove andare, per nascondere le sue vere
intenzioni.
Sora, quel ragazzo, aveva solamente ...
Sorriso.
Quindi ciò che in realtà stava pensando di ottenere, era ben altro.
“ Ah … ah … ”
“Sembra che tu abbia capito finalmente! Allora ti prego di ascoltare
attentamente il mio [Piccolo Favore].
Sora fece un grande sorriso e, puntando improvvisamente un dito
verso Stephanie, esclamò:
“Innamorati di me!”
Parte 9
…
… Ci fu un lungo silenzio.
La prima a interrompere quel momento così strano, colei che stava
sempre in silenzio, fu Shiro, che aveva osservato la scena in
disparte fino ad allora.
“ … Ehm, Nii?”
“Eheheh, cosa c’è, sorellina? Per caso il mio piano è stato così
perfetto da averti lasciata senza parole?”
Sebbene non avesse capito le vere intenzioni della sorellina, Sora
ormai era completamente preso dalla perfezione del suo piano
basato sui comandamenti.
[6] La scommessa fatta secondo i Comandamenti dovrà essere
incondizionatamente rispettata dagli scommettitori.
Inoltre, considerando il Nono Comandamento, grazie al potere del
Dio, niente poteva opporsi ad un ordine dato dopo aver vinto una
scommessa.
Quindi, ovviamente, nemmeno la volontà di una persona poteva
opporsi a ciò.
“ ... Quindi ... cosa … starebbe succedendo … ?”
Rendendosi conto che la sorellina non aveva la più pallida idea di
ciò che stava accadendo, Sora fece un’espressione interrogativa,
come se nemmeno lui avesse capito niente.
“Ehi, è davvero sorprendente che tu non abbia ancora capito,
sorellina. Non conosci il detto che recita ‘L’amore è cieco’? Se la
scommessa rispetta del tutto i comandamenti, allora Stephanie
dovrà [Dedicarsi] completamente a me, giusto? Sistemazione, soldi,
anche il talento si può ottenere … questo è ciò che significa
‘prendere tre piccioni con una fava’!”
Sora pronunciò quelle parole, chiedendosi come mai Shiro non
fosse ancora riuscita a capire la situazione, nonostante avesse una
mente così sveglia.
Shiro borbottò piano:
“ … Ordinarle ‘Diventa di mia proprietà’ … non sarebbe stato …
meglio?”
“ … Eh?”
“ … In quel modo … avresti … ottenuto qualsiasi cosa.”
“ … Eh, ah … ehhh?”
Sora si sentì confuso per qualche istante, poi iniziò ad accelerare i
suoi processi mentali.
E se la sorellina avesse avuto ragione nel dire che l’ordine [Diventa
di mia proprietà] sarebbe stato migliore?
Qualsiasi cosa che è inclusa in una proprietà appartiene al padrone
...
“ Ah, eh? Sarebbe stato molto più vantaggioso in quel modo ...
dici?”
(Perchè non ci ho pensato prima … ?)
Sora non avrebbe dovuto dire quelle parole.
La pianificazione delle strategie era stata da sempre una specialità
del ragazzo, quindi per quale motivo Sora, che si vantava di essere
il migliore in quel campo, aveva agito in quel modo?
“ … Nii … i tuoi desideri … hanno preso il sopravvento?”
“ Ahhh ... ”
Shiro lo stava fissando con freddezza, con gli occhi mezzi chiusi,
ma non perchè era ancora addormentata.
“AHHHHHHHHHH!”
Sora gridò prendendosi la testa tra le mani.
“Ho, ho davvero ... commesso questo errore!? Mi sono davvero
lasciato condizionare dal fatto che se avessi perso quest’occasione
non avrei mai avuto una fidanzata?! E’ veramente possibile che il
superficiale senso di inferiorità dovuto al non avere una fidanzata
abbia potuto offuscare il mio giudizio all’ultimo istante!? No,
im...impossibile ... come potrei mai commettere un errore talmente
stupido ... ”
Impossibile.
Per uno dei membri della squadra 『 』era impossibile commettere
un tale errore ... Sora si sentì stordito.
Come se qualcosa la stesse rendendo infelice, Shiro proseguì a
parlare con un tono freddo.
“ … Nii … avevi detto di non aver … alcun bisogno di una ragazza
… finchè ci fosse stata Shiro … sarebbe stato sufficiente …
“Ho parlato senza pensare! Ahhh! Mi dispiace così tanto, ahhh!”
Vedendo la sorellina imbronciata sul letto, Sora si inginocchiò di
fronte a lei come se volesse prostrarsi in adorazione, e si scusò.
“In … in fondo non sarei mai in grado di fare una cosa simile alla
mia sorellina! Hai solo 11 anni! Se lo facessi, sarei arrestato dalla
polizia! Però per tuo fratello maggiore, questo genere di cose è un
desiderio naturale … ”
Sora stava cercando qualsiasi tipo di scusa, mentre Shiro
continuava a fissarlo con uno sguardo freddo.
Allo stesso tempo, dopo aver ricevuto la richiesta di innamorarsi di
Sora, Stephanie era stata lasciata da parte, termante e con la testa
abbassata.
Esatto. Proprio come Sora aveva pensato, non c’era alcun modo di
opporsi ai Comandamenti, che erano l’assoluta legge di quel
mondo.
Stephanie sentì che le sue guance si scaldavano, e anche il battito
del suo cuore continuava ad accelerare.
Dal momento che Sora stava continuando ad ignorarla per parlare
con la sorellina, Stephanie iniziò ad agitarsi.
La colpa era della legge di quel mondo.
No.
La colpa era di quell’uomo.
La colpa era di quel ragazzo.
… Stava davvero provando … gelosia!
“Come potrei mai accettare tutto ciòòò!?”
“Whoa, mi hai davvero spaventato!”
Trovando la forza nella rabbia che le cresceva dentro, Stephanie
sbottò di colpo.
Cercando in ogni modo di resistere ai sentimenti che le erano stati
imposti, guardò verso Sora ma ...
“ … Wh, whoaa!”
Quando incrociò il suo sguardo, il suo battito cardiaco accelerò
imporvvisamente e il suo voltò arrossì.
Cercando di opporsi a quella condizione, Stephanie distolse lo
sguardo e gridò:
“Ch ... che razza di [Piccolo favore] sarebbe questo!? Tu, tu hai
osato giocare coi sentimenti di una signorina!?”
Nonostante fosse balzata in piedi in maniera aggressiva, sembrava
mancarle ancora un po’ di convinzione.
“Ah, a proposito di quello ... ”
Sora si strofinò le guance, poi distolse lo sguardo con un’aria
imbarazzata sul volto.
Il ragazzo aveva sperato in un esito positivo per il suo piano, ma a
causa del suo grave errore, alcuni dei suoi obiettivi non erano stati
raggiunti e non poteva fare altro che sentirsi preoccupato.
“Cosa faccio adesso, Shiro? Come dovrei comportarmi?”
“ ... Non ... ne ho idea … ”
“Guuuu ... ”
Sora cercò di ottenere aiuto dalla sorellina, venendo però respinto
con freddezza.
“Che male … *cof*!”
Nessun problema. Sora, che aveva finalmente preso una decisione,
tossì.
Aveva deciso di ignorare quel suo errore facendo finta di niente.
Sora, sentendosi di nuovo tranquillo, non potè trattenersi dal
ridacchiare.
“La definizione di ‘piccolo’ dipende dalla persona. Potresti dire di
volere solo un morso della torta, ma con quel singolo morso
mangiartela tutta ...”
Sora disse quella frase con disinvoltura, probabilmente sentendosi
di nuovo nelle sue normali condizioni.
“Ma … ma questo significherebbe imbrogliare!”
Stephanie ribattè con decisione, non accettando l’interpretazione
che Sora le aveva dato.
La voce di Sora che le arrivava alle orecchie la faceva sentire così
in imbarazzo.
Se da un lato stava davvero sperando che il ragazzo smettesse di
parlare, allo stesso tempo voleva anche continuare a sentire la sua
voce.
Usando quella [Richiesta di spiegazioni] come pretesto per provare
a farlo, Stephanie cercò di reprimere il conflitto che provava nel suo
cuore e ribattè.
Non avendo la minima idea del conflitto interiore di Stephanie, Sora
(diciotto anni, vergine) si tranquillizzò. Poi, come se volesse
sottolineare il suo errore infantile, puntò il dito verso Stephanie.
“Sì, proprio così. Stavi facendo troppa attenzione al contenuto del
gioco, perciò ne hai ignorato le [Premesse]. Non avresti dovuto
farlo, visto che te le avevo esposte in un modo così vago … ad
esempio, se una persona si concentrasse troppo sulle condizioni
per vincere, anche in quel caso perderebbe la giusta
concentrazione per raggiungere l’obiettivo, capisci ... ”
Dopotutto, il vero scopo del loro gioco era pareggiare.
Questo era anche ciò che Stephanie aveva pensato fin dall’inizio.
Ma tutto ciò non era ancora abbastanza, c’erano ancora alcune
parti che non erano del tutto chiare.
Sia nel caso che Sora avesse vinto o pareggiato, i rischi di
Stephanie erano gli stessi.
Quello era il vero scopo del gioco … O per meglio dire …
“Tu, tu sei … un imbroglione!”
Esatto, il cosiddetto [Imbroglio].
Quindi c’era un buon motivo per cui Stephanie stava urlando in quel
modo.
“Ohi ohi, mi sembra eccessivo dire così … la colpa è solo tua,
perchè ti sei fatta ingannare in quel modo.”
“Queste … queste sono proprio le parole di un imbroglione!”
Trovandosi di fronte Stephanie, le cui proteste sembravano non
voler finire mai, Shiro decise finalmente di parlare, non sopportando
più quel baccano.
“ ... Terzo ... dei [Dieci Comandamenti] … Nei giochi, ciò che verrà
scommesso dovrà avere un valore ritenuto equo da entrambe le
parti.”
Vedendo che Shiro si era finalmente schierata dalla sua parte, Sora
disse con gioia:
“Esatto! Il punto principale è proprio ‘avere un valore equo’. Inoltre,
Quarto Comandamento: Fin quando viene rispettato il Terzo
Comandamento, il tipo di gioco e ciò che viene scommesso non
presentano restrizioni ... quindi qualcuno sa dirmi cosa significa?”
Dopo aver alzato la mano, Shiro rispose:
“ … La vita … e i diritti umani … possono essere scommessi ... ”
“Sì, esatto! Ciò significa che quando abbiamo deciso cosa
scommettere, il gioco era già iniziato.”
Durante quella spiegazione per Stephanie, si poteva sentire solo la
conversazione tra i due fratelli.
Shiro in seguito disse:
“ … Ma … non era necessario ... scommettere anche i sentimenti.”
“Non è questo il punto! L’ho fatto per avere conferma che anche la
volontà e la resistenza potessero essere dominate ... ”
“ ... Nii.”
“Scusami.”
Sembrava proprio che ‘ignorare l’errore come se niente fosse’ non
avesse funzionato con la sorellina.
“Ma, ma … usare questo tipo di imbroglio … ”
E con ‘imbroglio’ si stava riferendo al fatto di averla costretta ad
innamorarsi di lui ...
Stephanie, che cercava di opporsi piangendo, aveva intenzione di
accusare duramente il ragazzo per ciò che aveva fatto, ma fu
interrotta.
“ ... Sesto dei [Dieci Comandamenti] ... La scommessa fatta
secondo i Comandamenti dovrà essere incondizionatamente
rispettata dagli scommettitori ... ”
La ragazzina di undici anni, con uno sguardo calmo e pieno di
compassione, dette il colpo di grazia.
“ … Hai sottovalutato troppo facilmente il reale significato delle
premesse … sei caduta nella provocazione … Questo è ciò che hai
fatto.”
Sì, i Dieci Comandamenti dovevano essere rispettati.
[5] Colui che riceve la sfida ha il diritto di scegliere le modalità del
gioco.
Stephanie aveva il diritto di rifiutare la sfida, e aveva anche il diritto
di cambiarne le modalità.
La persona che aveva sprecato quei diritti, aveva fatto una
scommessa senza pensare e aveva accettato la sfida era proprio ...
“ … Guuu … ”
… Era proprio Stephanie stessa.
Non potendo più ribattere in alcun modo, Stephanie cadde a sedere
sul pavimento.
Infatti, i Comandamenti accettati in precedenza, stavano già
influenzando il suo comportamento.
I Comandamenti di quel mondo avevano ormai riconosciuto la
legittimità della loro sfida.
Stephanie avrebbe potuto ribattere in ogni modo, ma ormai aveva
perso, e la scommessa era già stata stabilita.
“Allora, sembra proprio che tu abbia accettato, Stephanie?”
“Guuu ... tu ... ”
‘Maledetto!’ era ciò che la ragazza avrebbe voluto aggiungere, ma i
suoi sentimenti non glielo stavano permettendo.
Inoltre, una dolce sensazione le pervase il cuore, non appena Sora
la chiamò per nome.
“Guu … cosa mi sta succedendo, agghhh!”
Cercando di reprimere la rabbia che stava provando, Stephanie si
inginocchiò e iniziò a sbattere ripetutamente la testa contro il
pavimento.
“Wow … ti senti bene!?”
“Ti sembro una che si sente bene!?”
Cercando di ignorare il dolore della fronte che si stava lentamente
gonfiando, Stephanie guardò Sora, che fece una smorfia.
Comunque.
“No, per niente. M-Ma ho vinto la scommessa, quindi … posso farti
una richiesta?”
Una richiesta …
Sì … dopotutto, il vero scopo di Sora non era farla innamorare, ma
ottenere tutte le cose che sarebbero venute conseguentemente a
quella condizione.
Stephanie quindi si ricordò di cosa le aveva detto poco prima, cioè
che l’amore l’avrebbe portata a dedicarsi a lui.
Comunque … aspetta un attimo, Stephanie.
La richiesta di Sora era di ‘innamorarsi di lui’.
Non le aveva chiesto di ‘obbedire ai suoi ordini’, giusto?
In altre parole, Stephanie non aveva nessun obbligo di accettare le
sue richieste.
“Bene … Eheheh, sembra che tu abbia fatto male i conti ...”
A quel punto, ogni conseguenza diventava molto semplice da
capire.
Non importa quale richiesta le avrebbe fatto, le sarebbe bastato
solo rispondere [NO!] e tutto si sarebbe risolto.
Aveva risolto ogni problema!
“Okay. Per prima cosa, dal momento che ‘Stephanie’ è un nome
troppo lungo, posso chiamarti solo ‘Steph’ per fare prima?”
“Hmmm? Ah, okay, nessun problema! Ahh!”
Dopo aver ricevuto quel nuovo soprannome, [Steph] sorrise e
annuì.
La risoluzione con cui si era imposta di [Rifiutare ogni cosa] due
secondi prima era completamente scomparsa.
Era tornata ad essere quell’ingenua signorina che, per amore,
sarebbe inevitabilmente arrossita ogni volta che Sora l’avesse
chiamata col suo soprannome.
“N-Noo, no-nome, non c’è alcuuun ... motivo di agitarsi ... solo
perchè ... mi ha dato un soprannome! Che sarà mai un
soprannome! Uh uh, proprio così, uh! Quindi d’ora in avanti andrà
tutto bene se farò in modo di non accettare nessun’altra delle sue
richieste!”
Ma Steph, che non era riuscita a rifiutare la richiesta, non aveva
ancora capito come stavano le cose.
Le sarebbe bastato scappare in fretta da quella stanza, così non le
sarebbe potuto accadere nient’altro.
Ciò significava che, inconsciamente, provava il desiderio di
rimanere al fianco di Sora ...
“Uh, bene, mi farebbe piacere se tu potessi chiamarmi Sora. Steph,
appartieni ad una famiglia nobile, giusto?”
Eccoci al dunque.
Giusto, il suo scopo era ottenere il suo aiuto, quindi le avrebbe
chiesto soldi, vitto e alloggio.
Aveva tutta l’intenzione di ottenere quelle cose.
Comunque, anche se Sora avesse fatto quelle richieste, Steph non
sarebbe stata costretta a soddisfarle.
‘Eheh’ Steph sorrise dentro di sé.
Se Sora le avesse chiesto qualcosa, Steph avrebbe risposto con un
secco ‘Mi rifiuto!’.
Voleva davvero infliggere una sconfitta a quell’imbroglione, in modo
da godersi l’espressione abbattuta sul suo volto in quel momento.
Con la risposta già pronta in mente, Steph stava solamente
aspettando la richiesta di Sora.
“Quindi la tua casa sarà davvero spaziosa. Possiamo stare da te
per un po’?”
“Ah, okay, nessun problema!”
...
Eh?
“Eh, ehhh? Perchè? Hmm?”
Steph si sentì completamente disorientata, non riuscendo a capire
ciò che aveva appena risposto.
Comunque, la sua faccia era arrossita talmente tanto che le stava
per sanguinare il naso, poi Steph ripensò alle parole di Sora.
‘Possiamo stare da te?’
Ciò significava stare insieme.
Coabitazione … che significa che un uomo e una donna vivono
insieme.
Avrebbero avuto l’occasione di stare insieme.
Ciò significava ... condividere il letto, il bagno e tutto il resto.
“Ah, ah, ahhhhh, non va bene! Non è giusto! Non funziona così!”
Osservando Steph che continuava a sbattere la testa contro il muro
di legno con un ‘Dong Dong Dong’, Sora, che per la preoccupazione
era impallidito, le chiese:
“Uh, uhm, come potrei dire ... Anche se la situazione è diventata
davvero strana ... sei d’accordo?”
“Come potrei? Ahhh ... ormai è tutto inutile … ”
Steph guardò il soffitto e fece una risata vuota.
Sì, Sora aveva commesso un grave errore.
Aveva presentato una richiesta senza alcun [Obbligo vincolante].
Ma gli anni di Sora equivalevano a quelli in cui non aveva avuto una
fidanzata.
Non poteva capire che Steph stava affrontando il suo primo amore.
Storicamente, l’amore è stato uno dei motivi che hanno portato
molti paesi alla rovina.
Forse aveva preso quella situazione troppo alla leggera.
Parte 10
“Eh, eheh … ne ho abbastanza … mi arrendo, non me ne importa
più nulla, farò tutto ciò che vuoi.”
Disse Steph sospirando per la frustrazione, mentre era accasciata
sul pavimento.
Nonostante non avesse nessun vincolo che la obbligava ad ubbidire
a Sora, aveva ormai dimostrato di non riuscire in alcun modo a
rifiutare i suoi ordini.
Steph aveva capito la situazione e, con uno sguardo spento,
soffocando le risate pronunciò queste parole:
“ … Non hai altre richieste? Oh, comunque, non me ne importa più
nulla.”
A quel punto, era chiaro che c’era qualcosa che Steph non aveva
preso in considerazione.
Infatti non si sarebbe mai aspettata che le venisse chiesto di
‘innamorarsi di quel ragazzo’, come ricompensa della scommessa.
“Ah … uhm, sì ... ”
Sora lanciò un’occhiata a Shiro.
Steph non era sicura di quale fosse il vero significato dietro
quell’occhiata.
Shiro annuì delicatamente.
“ … Aspettare … che Shiro abbia compiuto diciotto anni ... Nii ... è
davvero pietoso.”
“Potresti per favore non usare la parola ‘pietoso’ per descrivere la
situazione? Inoltre, sai che anche se tu avessi diciotto anni, tuo
fratello non potrebbe mai fare niente alla sua sorellina?”
“ … Quindi ... ”
Shiro spinse il suo pollice tra l’indice e il medio, e con
un’espressione impassibile disse:
“ … Nii … congratulazioni ... stai per perdere la verginità.”
“ … Cos-?”
Proprio così.
Forse il motivo era lo sviluppo davvero positivo di quella situazione,
oppure era semplicemente una mancanza di immaginazione.
Se la richiesta avesse riguardato il corpo della ragazza, quello
sarebbe stato un seguito del tutto naturale.
Steph, che poco prima aveva abbandonato qualsiasi forza di
volontà, aveva di nuovo nello sguardo una luce splendente, come
se volesse reagire.
“Co-Co-Co-Cosa? I-I-Io prima non avevo capito bene! Que-QueQuesto genere di cose necessita di una certa atmosfera, di una
situazione confortevole dove sentirsi a proprio agio ... ah? Huh?”
Comunque, il motivo per cui gli occhi di Steph erano tornati a
brillare di nuovo non era la sua paura
di perdere la verginità ... strano.
In realtà ne aveva tutte le intenzioni. Steph, che si era accorta di
quella sua volontà, cercò di nuovo di sbattere la testa contro la
parete.
Sora, che era del tutto all’oscuro di quello che stava provando Steph
mentre sbatteva la testa per reprimere quei pensieri subdoli, disse
con un tono piatto:
“No, fino a quando Shiro non avrà diciotto anni, ogni cosa vietata ai
minori è proibita.”
“ … Eh?”
Steph sussurrò quella parola, che però fu ignorata.
“ ... Per Shiro ... non è un problema ... ”
“Ma per me è un grosso problema invece! Non permetterò in alcun
modo che una bambina veda delle scene pornografiche!”
“ ... Nii ... non le hai appena chiesto ... di innamorarti di te ... perchè
sei contrario allo stupro ... e cose simili, vero?”
“No, non è quello ... perchè riesci a capire le mie preferenze
sessuali?”
“ ... Le scatole dei giochi ... che lasciavi in giro ... e tutte le altre
cose sparse per la stanza ... ormai so tutto.”
Steph era davvero perplessa mentre ascoltava quella
conversazione tra i due fratelli.
Ma entrambi stavano continuando ad ignorarla.
Il problema al centro della loro discussione riguardo le situazioni
vietate ai minori era proprio il fatto che la [Sorellina voleva restare a
guardare].
“ … Uhm, non basterebbe che facessi uscire tua sorella dalla
stanza per sistemare ogni cosa?”
“Hmm? Sebbene io sia davvero felice di vedere che anche tu
desideri la mia stessa cosa, ciò che suggerisci non è realizzabile, a
causa di alcune circostanze complicate.”
“ … NO! Nooo, sei forse stupido? Cosa sei, un idiota!?”
Sbottò Steph, arrossendo.
Sembravano proprio studenti intenti a cercare una soluzione ad un
enorme problema.
Enrambi stavano riflettendo a braccia conserte, finchè
un’espressione intelligente comparve sui loro volti.
“ ...Quindi.”
Con quella parola, Shiro inizio ad esporre con tono inespressivo la
soluzione a cui era giunta.
“ ... Quindi potreste fare le vostre cose ... in maniera meno spinta.”
“Ohhh! Esattamente! Mi aspettavo proprio questo dalla mia
sorellina, si vede che hai talento.”
“ ... Eh?”
Sentendo quelle parole di elogio pronunciate da Sora, Shiro mostrò
un’espressione di grande gioia.
Invece, Steph continuava a non capire nulla.
Sembrava che quei due avessero trovato ‘il metodo per raggiungere
l’obiettivo’ che poteva includere la ‘presenza della sorellina’, e quella
cosa aveva allarmato Steph.
“… Ma, fino a che punto possiamo spingerci?”
“ … Nii, questo genere di cose ... è la tua specialità ... ”
“Abbiamo avuto modo di incontrare questo ‘genere di cose’ in
manga e videogiochi, ma in questo caso non credo servirà a
qualcosa, ne sono certo, sorellina.”
“ ... Dal momento che ... sei vergine ... non sai ... come
comportarti?”
Rivolgendo a Sora quella frase corretta, ma anche pungente, Shiro
tirò fuori il suo smartphone.
“ ... Shiro ti darà istruzioni ... mentre registra un video ... ”
“Uh, le istruzioni possono andare bene, ma è davvero necessario
fare un video, sorellina?”
“ ... Nii ... non hai forse bisogno di materiale per masturbarti ... ?”
“Uh, sebbene i tuoi pensieri siano davvero preoccupanti ... accetterò
volentieri la tua collaborazione.”
Provando sentimenti contrastanti, Sora si girò verso Steph.
Steph invece era del tutto all’oscuro di cosa fosse uno smartphone
e stava aspettando ferma immobile.
Dopo aver fatto partire il video, Shiro dette le prime istruzioni al
fratello.
“ ... Scena ... uno ... inizia ... con una caduta ... accidentale?”
“Oh … quindi è così che intendi far iniziare le cose, eh. Ehm ...
come potrei cadere in una situazione come questa … ”
Sora si stava guardando intorno alla ricerca di qualcosa su cui
potesse inciampare, quando improvvisamente Shiro gli dette un
leggero calcio.
“ ... Uh.”
“Whoa … quindi è così che succererà, oh ... sto per cadere!”
Esclamò Sora, che aveva capito al volo le intenzioni di Shiro.
“Ah?”
Recitando in maniera mediocre, forse addirittura scadente, Sora si
appoggiò cadendo a Steph, spingendola a terra.
Le sue mani stavano toccando Steph … proprio dove ci si sarebbe
aspettati, cioè sul seno.
Se Steph avesse dovuto trovare una parola per descrivere quella
situazione, per far capire agli altri quanto quella scena fosse
‘scorretta e volgare’ ... l’avrebbe di certo definita un ‘abuso’.
“ ... Scena ... 2 ... per cause di forza maggiore, le stai palpando il
seno ... ”
“Ma ... se è stata una caduta accidentale, non può trattarsi di cause
di forza maggiore ... ”
“ … Quindi ... ti stai tirando indietro?”
“Lo farò subito, regista. Mi darò da fare … col sesso!”
Palpa palpa palpa. Palpa palpa palpa.
Palpa palpa palpa. Palpa palpa palpa.
Scuoti scuoti scuoti. Scuoti scuoti scuoti.
Scuoti scuoti scuoti. Scuoti scuoti scuoti.
“Ma che ... ”
Sora aveva smesso di pensare, inoltre la sensazione che stava
provando toccandola in quel modo lo aveva lasciato senza parole.
Dall’altra parte, Steph restava stesa a terra senza opporsi, con gli
occhi spalancati.
La ragione per cui non era ancora riuscita a capacitarsi di quella
situazione ... o per meglio dire la principale delle tante ragioni … era
la sensazione che stava provando nell’essere toccata in quel modo
dalle mani di Sora. Steph, infatti, non riusciva a capire perchè si
stesse sentendo come se fosse sul punto di sciogliersi.
“… Coosa … Ah … ”
Fortunatamente Steph era riuscita a nascondere i gemiti che stava
emettendo, coprendosi la bocca con le mani in modo da non farsi
sentire dai due fratelli.
“ Bene, bene, bene … il 3D in fondo non è poi tanto male ... uh.
Ehm, regista. Siamo ancora ad un livello che può andare bene [Per
tutte le età], vero?”
“ ... Uh ... ma, Nii ... stai palpando troppo ... ”
Shiro si accigliò leggermente mentre guardava il suo seno che,
confrontato con quello di Steph, era più piatto della pista di
atterraggio di un aeroporto.
“Oh … hai ragione. In effetti il palpeggiamento è stato accidentale,
quindi meglio non esagerare per non rendere la scena troppo spinta
e volgare, anche se si tratta di 3D. Quindi, adesso cosa faccio,
regista?”
“ … Scena … 3, a questo punto, falle uscire un capezzolo dal
reggiseno.”
“Sicura che sia ancora una scena per tutti?”
Sora non potè evitare di farle quella domanda, mentre Shiro rispose
con fermezza:
“ ... Secondo gli standard degli Shonen Jump ... anche il nudo
integrale … non è un problema ... ”
“No no, credo che la nudità integrale sarebbe un problema! Credi
davvero sia una buona idea mostrare un capezzolo?”
“ ... Il ... video verrà tagliato e modificato ... ”
“Regista, siamo in diretta. Questa situazione sta accadendo in
tempo reale. Non c’è modo di modificare o censurare la scena.”
“ ... Allora ... la biancheria intima?”
“ ... Ah, non credo sia un problema … ma è difficile spogliarla in
questa situazione.”
Notando che, dopotutto, Sora stava gradendo le difficoltà emerse
nella realizzazione di quel film, Shiro disse:
“ ... Nii, non la parte superiore ... quella inferiore.”
“Ah, anche se le alzassi la gonna, resteremmo sempre nei limiti! Hai
davvero delle capacità di altissimo livello, regista.”
Sora si stava accingendo ad allungare le mani per alzare la gonna a
Steph, quando improvvisamente la ragazza riuscì a reagire,
nonostante le si fosse ormai sciolto il cervello.
(Alzare ... la gonna?)
(La biancheria intima … quindi riuscirà a vedere le mie mutandine?)
(No, non posso accettare questa cosa.)
(Il reggiseno potrebbe anche andare bene.)
(No, nemmeno il reggiseno andrebbe bene.)
Non si trattava solo della voce della parte razionale residua di
Steph. Era anche il suo istinto a metterla in guardia.
(La parte inferiore non va bene.)
(Non può andare bene, non sarebbe mai accettabile. O almeno per
il momento, non sarebbe accettabile.)
In altre parole, nonostante fosse vittima di sentimenti impiantati, era
appena stata spinta a terra e palpata dalla persona che le piaceva e
poichè sarebbe presto successo qualcosa di inevitabile, ci sarebbe
stato sicuramente un cambiamento nella sua [condizione di vita].
“Yi … yahaaa!?”
Quell’istinto aveva improvvisamente spinto il cervello sciolto di
Steph a riaccendersi.
Un istante dopo, Steph si liberò dalla presa di Sora e lo colpì.
“Whoaa!”
Sora, che si trovava in ginocchio pronto ad alzarle la gonna, perse
l’equilibrio ricevendo quella leggera spinta.
Nonostante stesse cercando in ogni modo di non cadere, ma
essendo a malapena in grado di restare in piedi, il disastro
sembrava inevitabile.
Cercando di non crollare a terra, Sora si allontanò facendo qualche
passo indietro.
In quel modo Sora arretrò verso la porta, fino a colpirla.
Al momento dell’impatto si sentì un ‘dong’.
“Ouch!”
Urlò Sora per il dolore, dopo aver sbattuto la testa.
Ma non era ancora finita.
Dopotutto, quello era un hotel davvero scadente.
L’impatto di Sora contro quella porta da quattro soldi fece cedere i
cardini, così il ragazzo cadde nel corridoio.
“ … Nii.”
“Eh, eh, aspetta … ”
Come a voler sovrastare il suono delle voci dei due fratelli, si sentì il
cigolio metallico dei cardini, seguito da un tonfo.
A causa del contraccolpo di quella violenta spinta, la porta era
tornata lentamente indietro fino a chiudersi di nuovo.
Parte 11
…
Per qualche istante, Steph non riuscì a rendersi conto di quello che
era appena successo, e rimase in piedi immobile.
Poi si ricordò che Sora era finito nel corridoio dopo che lei lo aveva
colpito ...
“ … Ah! Sora?”
Mentre era in piedi in preda al panico, Steph aveva chiamato per la
prima volta quel [Ragazzo] per nome.
Sentiva come se una morsa le stesse stringendo il cuore, mentre un
senso di profondo disagio la stava invadendo.
Era giunta alla conclusione che con le sue azioni poteva aver fatto
del male a qualcuno, perciò stava provando quel senso di totale
agitazione.
Per non parlare del fatto che adesso qualcuno poteva avere un
motivo per odiarla. Non sarebbe mai riuscita a sopportare l’ansia
derivante da quella situazione.
Pensando tra sé quelle parole, Steph si precipitò in preda al panico
ad aprire la porta che dava sul corridoio.
Fuori dalla porta, in un angolo del corridoio, Sora stava accucciato e
tremante con la testa tra le mani.
“Ma come … !”
Steph si ricordava con certezza di non aver spinto Sora con una
forza tale da farlo finire laggiù.
E invece Sora si trovava proprio in fondo al corridoio in un angolino.
“So-Sora!? Va tutto bene?!”
Stava nascondendo la testa tra le ginocchia.
Steph pensò che la causa di quel comportamento non potesse
essere in alcun modo la botta contro la porta, tuttavia iniziò ad
impallidire, ma ...
“Scusa, scusa, scusa, mi dispiace, mi dispiace, ti prego perdonami!”
No, la causa non sembrava l’impatto contro la porta.
Sora se ne stava rannicchiato sul pavimento continuando a scusarsi
in quel modo.
“ … Eh?”
“Scusa, scusa, pensavo che non avrei mai più avuto un’altra
occasione per toccare un seno e in fondo sono un ragazzo, mi
sarebbe piaciuto avere almeno una fidanzata, quindi mi sono
distratto, ne sono consapevole, ti prego non guardarmi in quel
modo, sì, sono spregevole, sì, sono un pervertito, lo so, scusa,
scusa, scusa!”
Si trattava di certo di quell’arrogante di Sora, che poco prima aveva
imbrogliato Steph, per poi molestarla sessualmente.
Ma adesso quel ragazzo se ne stava lì, tremante come un agnellino
appena nato, continuando a scusarsi.
“ ... C-Cosa sta succedendo?”
Steph non riusciva minimamente a capire quella situazione.
Di conseguenza decise di rivolgersi alla sorella, Shiro, per ottenere
una risposta, ed entrò nella stanza.
“ ... Nii ... Nii ... dove sei ... non ... lasciare Shiro... da sola ... ”
Shiro era seduta sul letto, nelle stesse condizioni in cui si trovava il
fratello.
Grandi lacrime rotonde le solcavano senza sosta il volto mentre
stava rannicchiata con un’espressione vuota, tremando.
“ … Co-Cosa sta succedendo a questi due? Questi fratelli sono così
strani.”
Dimenticandosi che poco prima le era stato palpato il seno, Steph
stava ferma a guardarli.
…
Sì, quello era proprio 『 』, Sora e Shiro.
Quel giocatore composto da due persone.
In quel caso non si trattava di essere forti o deboli in un gioco.
Dal momento in cui quei due erano stati separati, quindi trovandosi
da soli, uno era tornato ad essere una persona androfobica che non
riusciva a comunicare con gli altri e l’altra era diventata di nuovo
un’inguaribile emarginata sociale.
“ ... Nii ... Nii, dove sei ... ”
“Scusa scusa scusa scusa scusa!”
Adesso era tutto chiaro.
Da una parte un NEET.
Dall’altra una hikikomori.
Quei fratelli, con sette anni di differenza, dovevano per forza trovarsi
nello stesso posto, per sentirsi [al sicuro] ...
Era quella … la verità dietro la [Leggenda Metropolitana] di 『 』.