Vedi - Bureau van Dijk
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2012 - Numero 1 BUSINESS & FINANCIAL INFO 2015 - Numero 2 Innovazione ELITE raggiunge quota 271 società in tutta Europa Fortemente innovative e internazionalizzate le società del programma ELITE PAGINA 2 Il Ministero dello Sviluppo economico ha destinato 50 milioni di euro del Fondo Crescita Sostenibile alla creazione di un fondo comune di investimento mobiliare di tipo chiuso riservato a investitori istituzionali. L'obiettivo è sostenere la realizzazione di investimenti nel capitale di rischio di imprese e startup innovative con elevato potenziale di sviluppo. Nel primo trimestre i finanziamenti alle imprese hanno segnato un incremento dell’8,1% sul corrispondente trimestre dell’anno precedente. Ad aprile i tassi di interesse sui prestiti si sono posizionati in Italia sui minimi storici al 3,54%. L'export agroalimentare italiano ha superato la quota record di 8,7 miliardi di euro nel primo trimestre 2015. L'obiettivo per l'intero 2015 è di raggiungere quota 36 miliardi di euro. Analisi Export di vino, a vincere è la qualità Lo scorso anno a crescere sono state le esportazioni dei vini con indicazioni di qualità PAGINA 3 Sistema Italia Aziende & crisi, ristrutturare per non soccombere L’importanza di agire con tempestività per una buona strategia aziendale PAGINA 6 BvD news Startup innovative in Aida Sono ora disponibili in Aida le Startup innovative, queste società sono ricercabili utilizzando il criterio di ricerca presente nella sezione attività del database. Alert PA Un servizio di analisi qualitativa, per il monitoraggio dello stato di salute finanziaria delle amministrazioni pubbliche locali italiane. Attraverso l’analisi delle informazioni pubblicate dalla Corte dei Conti, consente di aggiornare le informazioni economicofinanziarie di bilancio con quelle più recenti. Integrazione Mint e CRM Le soluzioni Mint consentono agli utenti di importare i dati del proprio CRM aziendale, operando in un unico ambiente di lavoro. Novità nella sezione Financial Strength La sezione Financial Strength si arricchisce di un nuovo rating. Il Valuation based on comparable companies di BvD stima l’ Enterprise Value delle società attraverso analisi comparative. Prossimi eventi Per continuare ad essere aggiornato sulle prossime iniziative visita il nostro sito e seguici anche attraverso i nostri canali social Per informazioni: www.bvdinfo.it [email protected] bvdinfo.it 1 ELITE raggiunge quota 271 società in tutta Europa Fortemente innovative e internazionalizzate le società del programma ELITE Prosegue senza sosta la crescita del programma ELITE di Borsa Italiana. A fine aprile una nuova serie di ingressi (67 nuove società di cui 26 italiane) ha portato il totale delle società partecipanti al programma a quota 271. Le nuove società vanno ad iniziare un percorso che rappresenta un'occasione per imprimere una ulteriore spinta propulsiva alla crescita delle aziende più dinamiche, prepararle alle sfide in ambito internazionale e alla prospettiva di una quotazione in Borsa. Il programma ELITE, nato inizialmente per supportare il percorso di crescita delle Pmi, ha suscitato anche l'interesse di aziende di grandi dimensioni portando al lancio di ELITE for Large Corporate. Contestualmente il programma ha allargato i suoi confini. Dopo l'Italia e il Regno Unito il progetto, nato in Borsa Italiana nel 2012 e dedicato alle società non quotate orientate alla crescita, è divenuto alla fine dello scorso anno di portata continentale aprendosi alle imprese provenienti da tutta Europa. Ad oggi la community ELITE vede le ELITE allarga i suoi confini 271 aziende affiancate da oltre 150 advisor e 80 investitori. Alle aziende italiane che sono state le pioniere del progetto In concomitanza con la presentazione della settima classe ELITE, da quest’anno si affiancano anche 67 nuove società di ELITE, Borsa Italiana ha anche deciso di realizzare un’a- europee e una società israeliana con l’ingresso a fine aprile di nalisi innovativa sulle caratteristiche delle imprese ELITE. un gruppo di 25 società provenienti da diversi Paesi europei Grazie alla collaborazione con Bureau van Dijk – scelta da tra cui Francia, Spagna, Germania, Finlandia, Romania, Grecia Borsa Italiana come Technical Supporter del prestigioso pro- e Olanda. “ELITE è un programma di grande successo che, getto ELITE International lanciato ufficialmente a dicembre partendo dall’Italia, ha saputo creare un modello di eccel- 2014 presso la Commissione Europea – sono state analizza- lenza dedicato alle PMI di tutta Europa", ha sottolineato Raf- te le caratteristiche finanziarie delle aziende facenti parti faele Jerusalmi, Ceo di Borsa Italiana e Direttore dei Capital del programma e anche la loro attitudine all’innovazione e Markets del London Stock Exchange Group, nel corso della all’internazionalizzazione. Dall’analisi effettuata grazie al da- presentazione dei nuovi ingressi. "Il futuro dell’Europa - ha tabase Amadeus di Bureau van Dijk, che censisce le aziende aggiunto Jerusalmi - è strettamente collegato alla capacità di europee, emerge come si tratti di realtà effettivamente in- valorizzare le sue aziende più virtuose e il programma ELITE novative ed internazionalizzate. gioca un ruolo cruciale nel raggiungimento di questo obiettivo. ELITE diventerà punto di riferimento per le società che Innovazione e internazionalizzazione attraverso questa piattaforma potranno trovare ulteriori sti- Per quanto riguarda l’innovazione, il 43% delle 172 aziende moli di crescita”. Creato per supportare le aziende nella rea- italiane appartenenti al programma ELITE ha almeno un bre- lizzazione dei loro progetti, il programma ELITE dà accesso a vetto registrato e il 62% ha almeno un marchio registrato. numerose opportunità di finanziamento, migliora la visibilità Guardando alla propensione verso l’estero di queste società, e attrattività delle aziende e le mette in contatto con poten- il 63% ha almeno una filiale all’estero e il 41% è stata coinvol- ziali investitori. Inoltre il management viene affiancato in un ta in operazioni di finanza straordinaria. percorso di cambiamento culturale e organizzativo. bvdinfo.it 2 Export di vino, a vincere è la qualità Lo scorso anno a crescere sono state le esportazioni dei vini con indicazioni di qualità Giornata inaugurale di Vinitaly 2014, il salone internazionale del vino (Spada - LaPresse) Il vino italiano continua a riscuotere successo fuori dai con- gli spumanti, con una crescita del 14% in termini di valore e fini nazionali. Nel 2014 secondo i dati rilasciati dall’Istat le del 18% in termini quantitativi (numero di litri). Variazioni esportazioni italiane di vino hanno raggiunto quota 5,112 mi- minime sono state registrate per le vendite di vino non spu- liardi di euro, con una crescita nell’ordine dell’1,4% rispetto mante (-0,8% la variazione delle vendite nel 2014) e quelle di all’anno precedente. A dominare sono ancora una volta le vini liquorosi (-1,5%). La flessione dei vini non spumanti è in regioni vinicole per eccellenza con in testa le imprese del larga parte ascrivibile a classi merceologiche composte da Veneto (31,5% del totale), seguite da quelle del Piemonte vini sprovvisti di indicazione sul colore, spesso riconducibili (19,2%) e della Toscana (14,8%). a vini senza indicazione geografica. I vini spumanti sostengono la crescita Vini DOP assorbono oltre la metà dell’export Dall’elaborazione dei dati offerti dall’Istat e di quelli della Guardando alla provenienza geografica dei vini, ossia distin- piattaforma Trade Catalyst di Bureau van Dijk, che incro- guendo tra vini DOP (denominazione d’origine protetta) e cia i dati di oltre 150 milioni di società a livello mondiale vini IGP (indicazione geografica protetta) emerge che in ri- con i flussi import – export globali di oltre 5mila prodotti, ferimento ai vini spumanti e a quelli non spumanti ben il emerge che il 16,6% del valore del commercio all’estero del 58% delle esportazioni ha riguardato vini DOP, il 29,9% i vini comparto vinicolo è determinato dalla vendita di spumanti, IGP e il restante 12% vini senza alcuna indicazione di pro- mentre i vini non spumanti incidono per oltre l’82%. I vini venienza geografica. Sono proprio quest’ultimi a registrare liquorosi e i passiti pesano invece poco più dell’1%. A traina- una flessione consistente delle vendite all’estero, superiore re la crescita complessiva del comparto nel 2014 sono stati al 16%. Infine cresce del 5% l’export di vini DOP e del 3,5% bvdinfo.it 3 Tipologia di vino. Quota export su totale e variazione rispetto all’anno precedente Quota export Variazione 2014 su 2013 in valore e in quantità 1,1% 16,6% 14,2% 18,2% Passiti/ vini liquorosi Vini non spumanti Spumanti -0,8% -1,0% -1,5% 82,4% Spumanti Vini non spumanti Valore Passiti/vini liquorosi Quantità -16,7% Fonte: elaborazione su dati Istat e Trade Catalyst Bureau van Dijk quello di vini IGP. Dal Trade Catalyst Index emerge che nel breve e medio pe- Distinguendo i vini in base al colore, lo scorso anno hanno riodo i mercati che sembrano offrire maggiori opportunità tenuto bene i vini bianchi, con esportazioni agli stessi livelli commerciali ai nostri vini spumanti sono il Regno Unito, gli del 2013, mentre hanno segnato una lieve contrazione i rossi Stati Uniti, la Lettonia e la Svezia; seguono con considere- e rosé (-0,5%). voli tassi di crescita i mercati di Norvegia, Danimarca, Polonia, Portogallo e Ucraina; infine altri partner commerciali I principali mercati di sbocco ancora marginali ma di grande interesse, in particolare Sin- Ma quali sono i mercati dove l’export di vino italiano cresce gapore, Hong Kong, Israele e il Costa Rica. in maniera più sostenuta? Il Trade Catalyst Index permette di individuare i mercati che presentano maggiori opportu- Vini non spumanti: l’export guarda soprattutto oltreoce- nità commerciali. ano Tra gli spumanti il grande concorrente è la Francia con una Volgendo lo sguardo ai vini non spumanti, anche qui è la quota di mercato che raggiunge il 56%, mentre le bollici- Francia a primeggiare ma con un margine decisamente più ne italiane si collocano al secondo posto con un’incidenza ridotto: la quota di mercato mondiale della Francia è del sul mercato complessivo del 17%. Nel 2014 il Regno Unito è 27%, quella italiana del 21%. Seguono, a grande distanza, diventato il principale mercato di sbocco per lo spuman- Spagna, Cile e Australia. Quasi il 23% dell’export nazionale te italiano scavalcando gli Stati Uniti. Oltremanica è salita anche la quota di mercato con circa il 20% degli spumanti importati di provenienza italiana. Ancora molto distante la Francia che guida con una quota di mercato del 66% in Gran Bretagna. L’export di spumanti risulta abbastanza concentrato con i primi tre mercati di riferimento per l’export nazionale – Regno Unito, Stati Uniti e Germania – che complessivamente rappresentano quasi la metà dell’intero mercato di vini spumanti italiani. A livello di quote di mercato l’Italia primeggia in alcuni i Paesi dell’Est, in particolare in Russia sfiora il 40% quasi doppiando la Francia. bvdinfo.it 4 Provenienza geografica. Quota export su totale e variazione rispetto all’anno precedente Quota export Variazione 2014 su 2013 in valore e in quantità 12,0% 5,0% 5,1% 3,5% 0,9% 58,1% 29,9% -4,0% DOP DOP IGP -16,4% IGP Valore no DOP no IGP no DOP no IGP Quantità Fonte: elaborazione su dati Istat e Trade Catalyst Bureau van Dijk è diretto verso gli Stati Uniti; segue la Germania con una delle grandi catene distributive giochino un ruolo rilevante quota del 21% e poi il Regno Unito con l’11% con entrambi i nella capacità dei nostri vini di affermarsi sui mercati. Per i mercati che accusano una flessione rispetto al 2013. I merca- produttori di vini bianchi IGP gli Stati Uniti rappresentano ti compresi nella top ten dei principali partner commerciali il mercato più favorevole, per i bianchi DOP sono più indi- dell’Italia che offrono maggiori opportunità sono gli Stati cati i Paesi Bassi; i rossi IGP sono richiesti dalla Danimarca; Uniti, la Danimarca e i Paesi Bassi. Tra gli altri mercati rile- i rossi DOP sono in crescita in Germania e nei Paesi Bassi. vanti spiccano la Norvegia, la Spagna, la Polonia e il Messico. Dall’analisi dei dati emergono quindi differenti opportuni- Corea del Sud, Malta e Islanda possono rappresentare inve- tà di commercializzazione sui mercati esteri con le diverse ce mercati strategici per numerose aziende italiane. aziende vinicole italiane chiamate a individuare i mercati più Passando a un’analisi di provenienza e colore, i vini sen- favorevoli con il Trade Catalyst di Bureau van Dijk che for- za indicazione di provenienza (né DOP né IGP) risultano nisce un supporto alle imprese nelle strategie di internazio- in flessione nei mercati più vicini e quelli più tradizionali nalizzazione, nell’individuazione dei mercati più favorevoli (Stati Uniti), mentre crescono considerevolmente nei mer- e anche un elenco certificato dei distributori del prodotto cati scandinavi e in Giappone, a sottolineare come le scelte nel mercato/i selezionato. Vini non spumanti. Variazione export 2014 su 2013 per provenienza, colore e mercato STATI UNITI GERMANIA 10,2% 9,5% 1,8% DOP -0,6% IGP Bianchi DOP -15,2% No Dop No Igp 4,8% 1,6% Rossi/Rosè IGP -1,3% -8,8% Rossi/Rosè Bianchi -24,8% No Dop No Igp Fonte: elaborazione su dati Istat e Trade Catalyst Bureau van Dijk bvdinfo.it 5 Aziende & crisi, ristrutturare per non soccombere L’importanza di agire con tempestività per una buona strategia aziendale "Aziende & crisi: ristrutturare per non soccombere" è il tema dell’incontro organizzato da Manageritalia, Fondazione dei Commercialisti ed esperti contabili di Bologna e Fondazione Forense Bolognese che ha riunito quasi 200 professionisti, tra manager e commercialisti della business community bolognese. "L’economia emiliano-romagnola - è emerso - è in ripresa, ma oggi sono cambiati molti paradigmi. Basti pensare che sempre più spesso le crisi aziendali nascono anche in imprese con buone potenzialità di business, ma incapaci di adeguare la loro strategia e gestione a un contesto in sempre più rapido sul mercato, la mancanza di alternative di business e prodotto, fare il e discontinuo cambiamento". passo più lungo della gamba, il passaggio generazionale che non fun- Da una ricerca condotta da Bureau van Dijk per Manageritalia, si ziona. In queste situazioni, sempre più frequenti, serve tempestività, evince come "l’Emilia Romagna si piazzi in ottima posizione nel realtà nel valutare la possibilità di salvare l'impresa e incisività, il pia- panorama italiano relativo alle sole società di capitali: infatti, pur no di ristrutturazione deve spazzare via le cause della crisi. Qui toc- essendo al 5° posto per numerosità assoluta, è al terzo posto per ca ai manager e agli attestatori agire bene e presto". "Il ruolo chiave rapporto società di capitali con fatturato superiore ai 50 milioni di - sottolinea Roberto Sollevanti, partner PwC e associate professor euro su società di capitali totali". of Accounting dell'università di Bologna - lo ha il manager, i revisori "A fronte - rileva la ricerca - di un rapporto medio a livello nazionale possono e devono fare bene solo se in sintonia e sinergia con i sin- dello 0,54%, si situa a 0,85, preceduta solo da Trentino Altro Adige daci. Serve cambiare e spesso: questo avviene veramente quando la (0,96%) e Lombardia (0,95%). Più accentuata anche l’attuazione di famiglia dell’imprenditore fa un passo indietro e dà piene deleghe a operazioni di finanza straordinaria nel 2013: 7,2% in Emilia Romagna un bravo manager che entra come amministratore delegato". contro il 5,6% della media nazionale". "I manager - spiega Bruno In- "Nel 95% dei casi - precisa Mattia Berti, dottore commercialista in zitari, ordinario di Diritto civile dell'Università degli studi di Milano Bologna, attestatore di piani di ristrutturazione- è la discontinuità Bicocca- sono quelli che devono preparare e gestire le procedure del management che fa la differenza. Perché, pur bravo che sia, dif- concorsuali. Oggi, per il creditore il silenzio è assenso nel concorda- ficilmente il vecchio management riesce ad avere la fiducia di tutti. to in continuità. In questo modo, l'azienda si salva e resta in vita in L’attestatore deve verificare veridicità dei dati del business plan, cas- mano a imprenditore e manager, se si dimostra che la continuazio- sa e patrimonio. Serve tempestività e un management con le idee ne dell’attività è più conveniente per tutti". "Il manager deve avere chiare perché la ristrutturazione abbia successo e si possa ripartire strumenti adeguati - afferma Mario Mantovani, vicepresidente Ma- davvero per una nuova vita. Il management deve avere esperienza nageritalia - di monitoraggio. Oggi, soprattutto ma non solo per i del settore e metterci la faccia e il cuore con piano a medio periodo". cambiamenti introdotti dal digitale e per un mercato ormai globale Per Andrea Lolli, avvocato in Bologna e ordinario di Diritto commer- per tutti, aziende sane scoprono da un giorno all’altro di essere fuori ciale dell'Università degli studi di Ferrara, "il legislatore ha già fornito mercato per una nuova tecnologia, un nuovo modo di fare quel bu- ampi strumenti con la disciplina concorsuale". "Ci vorrebbero stru- siness. E spesso il manager che scopre l’inadeguatezza dell’impresa menti per gestire l'anticipazione della crisi d'impresa. Spesso il vero può non essere quello buono per rilanciarla". "La ristrutturazione problema è il debito pregresso, bisognerebbe far ripartire l’impresa - fa notare Davide Mondaini, consulente di direzione, docente di senza il fardello del debito pregresso", sottolinea Lolli. L’incontro, Economia e organizzazione dell'Università degli studi di Bologna- è moderato da Massimiliano Marzo, ordinario di Scienze economiche troppo spesso una trasformazione ritardata. Farla impone cambiare al Department of economics dell'Università di Bologna, si è conclu- tutto e il piano di ristrutturazione non può prescindere dall'ingresso so con alcuni punti fermi: l’importanza di agire con tempestività, il di nuovi manager con uno forte che ricopra la carica di amministra- ruolo chiave del management, la necessità di fare sinergia tra tutti gli tore delegato". "Le cause più frequenti delle crisi - osserva - sono il attori che hanno un ruolo professionale nell’economia del territorio. non volersi rendere conto subito che l’impresa non ce la fa a stare da Adnkronos (26.05.2015) Bureau van Dijk Via Zenale, 15 Milano – Tel. 0243982277 Via Nizza, 128 Roma – Tel. 068404611 [email protected] - www.bvdinfo.it In collaborazione con Brown Editore S.p.A. bvdinfo.it 6