voci tra i banchi - Direzione Didattica Secondo Circolo di Avellino
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voci tra i banchi - Direzione Didattica Secondo Circolo di Avellino
VOCI TRA I BANCHI Rivista a cura della classe 5^b del Secondo Circolo di Avellino Direzione didattica II Circolo Avellino PROFESSIONE GIORNALISTA: IL PERCORSO FORMATIVO DELLA 5°B Come stimolare la creatività degli Marzullo e da tutto il team. Affinché quealunni secondo la maestra Galasso sti bambini s’integrassero completamente «La scuola elementare Cristoforo Colombo di Avellino mette il bambino al centro del sistema educativo fatto di accoglienza ed ascolto in uno stile di totale dedizione non disgiunta dall’autorevolezza necessaria» spiega l’insegnante Ersilia Galasso sintetizzando il contesto nel quale gioca il percorso formativo del bambino nella scuola primaria. È da questo forte interesse allo sviluppo socio educativo dell’alunno che nasce il progetto pilota voluto dalla Galasso per gli alunni della 5b della Direzione didattica II Circolo Avellino, con la realizzazione di “ Voci tra i banchi”, giornale di classe che ha l’auspicio di espandersi diventando il giornale della scuola tutta. «In questa classe – continua Galasso – si è adottato un modulo stellare che accanto all’insegnante principale, punto di riferimento socio-affettivo del bambino, prevede l’affiancamento di tutor specialisti in diversi settori a completamento dell’azione educativa e didattica della scuola. Nella 5°B in particolare ci sono bambini con handicap che vengono seguiti con zelo e professionalità dall’insegnante di sostegno Lucia si sono adottate strategie sempre più innovative come il percorso strutturale ERE (Educazione- Razionale – Emotiva) . Si può dunque notare come i bambini, stimolati continuamente con strategie nuove e mirate siano oggi molto più attivi e creativi di prima». La creatività stimolata in tutti gli alunni della 5°B li ha portati addirittura ad immaginare insieme all’insegnate Galasso, questo giornalino scolastico nato grazie all’aiuto della giornalista Jana Novellino che ha conosciuto i bambini e con alcune lezioni di poche ore li ha guidati nel mondo del giornalismo, spiegando loro in modo scherzoso ma professionale i trucchi del mestiere. La realizzazione di questo giornale fortemente voluto dalla Galasso ed appoggiato da Mary Morrison, dirigente scolastico del II Circolo Avellino, è stata dunque possibile grazie all’impegno delle insegnanti supportate dall’esperta, ma soprattutto grazie alla fattiva collaborazione degli alunni, tutti fortemente interessati al progetto che si spera possa ampliarsi l’anno prossimo. COMUNICAZIONE IERI & OGGI a cura di MANUEL CASTALDO a cura di ERMINIA LAMBERTI IL POTERE DELL’EMOTICON NEL LINGUAGGIO SCRITTO: MEZZI DI COMUNICAZIONE: IL GIORNALE Quando scriviamo una e-mail o un messaggio di testo, è difficile comunicare esattamente ciò che proviamo in quel momento, visto che, chi riceve il messaggio non può vedere la nostra espressione. Il destinatario del nostro messaggio non saprà se quello che scriviamo è vissuto con sorpresa, se siamo divertiti o tristi. Si può però ricorrere all’uso dell’Emoticon, cioè segni di punteggiatura o caratteri che esprimono in modo codificato e condiviso determinati stati d’animo. Basta ruotare alcuni segni di punteggiatura in senso orario di 90° per far apparire simpatiche faccine o smile. Ecco degli esempi molto diffusi in Italia: La comunicazione ci fornisce delle informazioni, attraverso di essa tutti gli esseri viventi si scambiano messaggi. Esistono vari tipi di comunicazione tra cui il linguaggio verbale ed il linguaggio del corpo o non verbale, un messaggio dunque può essere parlato, scritto, o nascosto in un gesto. = ooops! (Tono ironico). = sei proprio simpatico (Tono amichevole). = davvero?! (Tono incredulo). = che ridere (Tono di divertito). = sono felice e contento (Tono scherzoso e divertito). a cura di ALESSIA COLUCCINO POESIA IN VERNACOLO AVELLINESE Il nostro microcosmo personale deve essere valorizzato e quindi anche la nostra lingua locale deve far parte del nostro sapere, ecco una poesia che celebra il dialetto avellinese: A libbertà U piccirillo rice o nonno : <<O sai che r’e ‘ a libberta ?>> U nonno responne : << Pu me a libberta’ e’ pute’ parla’ >>. Picciri’ o sai , oje , si continua Acussi’ non ce stara’ chiu’chi po’ parla’ . A libberta’ e’ na bolla e sapone poco ce mette a nasce e subbito a scuppa’ . Il giornale è uno strumento utilizzato per informare, è scritto dall’uomo, che con esso trasmette informazioni alla comunità. L’articolo di giornale è un testo informativo diretto, mai personale e scritto al tempo presente. Per scrivere un buon articolo abbiamo bisogno di rispondere alla regola delle 5 W: Chi? Cosa? Dove? Quando? Come? Perché? Per far sì che l’articolo sia ben posizionato nel giornale, vengono contate le battute compreso tutti gli spazi ed ogni tipo di punteggiatura o un numero. Il linguaggio deve essere chiaro e preciso. Nel testo c’è la parte iniziale (cappello), la parte centrale (svolgimento) e le conclusioni, ai quali i giornalisti danno nomi diversi: l’attacco, il contenuto e la conclusione o chiusura, tutto scritto in maniera oggettiva e mai personale. Per il discorso diretto si utilizzano le virgolette dette gravi << >> mentre per sottolineare un modo di dire si utilizzano le altre “”. Il titolo è diviso in 3 parti: l’occhiello che introduce l’argomento, il titolo vero e proprio che è una frase efficace che spiega il contenuto dell’articolo e poi c’è il sommario cioè una breve sintesi di esso. COMUNICAZIONE IERI & OGGI a cura di PRINCY D’AURIA LA FORZA DEL RACCONTO: LIBRI MI DESCRIVO: E POESIE RICORDANO LE STRAGI LA RICETTA DI ME STESSA Ogni avvenimento viene ricordato solo se raccontato e tramandato. Il giorno della memoria ad esempio viene celebrato ogni anno, ma in ogni momento noi vorremmo ricordare la strage degli ebrei anche attraverso i racconti di chi l’ha vissuta in prima persona, per non dimenticare. Infatti leggendo alcuni passi del diario di Anna Frank e la poesia di primo Levi riflettiamo su come le vite di un’adolescente e quelle di uomini e donne furono insopportabilmente brevi. Riflettiamo e ricordiamo le grosse sofferenze vissute rivivendolo noi stessi attraverso il racconto. Il diario di Anna Frank e la poesia di primo Levi restituiscono a queste persone la loro dignità di fanciulle uomini e donne. Lo sterminio infatti non è bastato a sconfiggere la forza del racconto e delle poesie che rimarranno per sempre vive e stampate nei nostri cuori. Sono Alexandra di cognome Vinci ed oggi mi descrivo, ho gli occhi castani, i capelli corti di colore marrone con il ciuffo rosso, ho il naso a patata e sono alta 1,52 cm . Il mio segno zodiacale è il toro, sono nata il 3 maggio del 2014. La mia bocca è a forma di cuore e mi piacerebbe che vi ricordaste di me con questa ricetta: prendete un pò di zucchero a velo, un po’ di cappuccino con il cacao, tutti i colori del mondo perché a me piace l’arcobaleno, una nuvoletta di miele perché sono brava e simpatica. Imburrate lo stampo a forma di cuore, poi mettete nel forno il tutto e alla fine uscirà la mia identità. Quindi decorate con la glassa colorata applicando dei fiorellini sulla torta!!! Gustate il tutto!!! a cura di MATTIA MEROLLA A SCUOLA DI INGLESE: MI PRESENTO! My names is Mattia, I’m ten years old and I live in Avellino. I have brown hair and brown eyes, I’m a nice guy and I like to play with friends. I attend the fifth grade and I like my school in Via Colombo. I love study and I like to do homework. I use the computer well and I help my classmates to make drawings and write texts. I’m happy to celebrate my last day of school with my classmates, the teachers, our tutor Jana, the principal and our parents. With love good bye CREATIVITà & PRODUZIONE a cura di GIOELE NAZZARO LA MAESTRA ERSILIA: ECCO LA RICETTA RICETTA CONTRO LA CRISI: È solare, allegra e gioiosa…indovinate chi è? La maestra Ersilia Galasso che da quest’anno ci insegna quasi tutte le materie. Ecco la ricetta per creare una maestra così, anche se credo non sia possibile perché lei è unica. Già vi avverto, è una ricetta dolce, molto dolce! Per l’impasto: 200g di bontà, 500g di furbizia, 1mg di rabbia (certo, a volte serve) e, oltre allo zucchero a velo, tanto cervello, ordine e soprattutto 1kg di dolcezza. La ricetta continua così : c’è molto movimento e 1kg di perfezione. Credo che la ricetta sia finita, spero che impastiate bene e dolcemente il tutto, perché la maestra Ersilia è “buona” e speciale!!! Combattere la crisi? Inventiamo una ricetta… La crisi è composta da 1 Kg di tristezza, 2 Kg di sconforto, 4 pizzichi di depressione e 5 pizzichi di paura. Il tutto mescolato nel frullatore con la potenza di 500 watt, ed infornato a 160° per 5 ore. Secondo me la crisi si sente quando una famiglia ha bisogno di qualcosa ma non può comprarla perché non ha i soldi. Allora diventano tutti tristi, ma a tutto c’è una soluzione, ad esempio se una famiglia non ha l’albero di natale lo può costruire, il natale infatti si può festeggiare anche con poche cose semplici senza pensare al consumismo. Per superare la crisi servono invece questi ingredienti: 30 Kg di amore, 100 Kg di felicità, 50 arcobaleni e un mulino di tutti i colori. Mescolare il tutto nel frullatore con la potenza di 500 watt: ed ecco che la crisi SCOMPARE. a cura di ANGELICA PULZONE IL TESTO FANTASTICO: SCRIVIAMO UNA STORIA CON PAROLE DATE Tanto tempo fa nel 500 a.C., nella città di Troia, c’era un bambino di nome Omero che proveniva da una famiglia nobile . Omero era un bambino molto impegnato perché doveva andare a lezioni di musica per suonare la lira e il doppio flauto ecc. Faceva tutto ciò perché il padre Demetrio lo voleva perfetto però ad Omero questa vita non piaceva molto, voleva essere come gli altri. Qualche volta la mamma Atena lo consolava, ma quando il padre, la sentiva andava su tutte le furie perché lui doveva ascoltare solo il padre . Un giorno il fratello Lisandro portò Omero nell’agorà per parlargli e convincerlo che anche lui aveva sopportato il padre fino a quando non si è sposato. Omero ringraziò con tutto il cuore il fratello, prese le sue forze e affrontò la sua vita, decise di andare nell’agorà ogni volta che si sentiva triste per incontrare gli altri e chiacchierare. a cura di NATASCIA BOCCIA VI PRESENTO ME STESSA: Mi chiamo Natascia sono una bimba di 10 anni. Ho i capelli castani , gli occhi verdi, sono molto alta e di costituzione magra . Anche se sono un pò paurosa , a volte faccio la monella . Mi piace tanto cantare e mi diverto ad usare il tablet. a cura di CARLO CIOPPA CREATIVITà & PRODUZIONE a cura di ALEXANDRA VINCI a cura di VIRGINIA GRASSI IL POETA IL MAGO SENZAREGOLE IN 5^B Il poeta è un uccello Un giorno, in pieno inverno, il mago Senzaregole piombò nell’aula 5^B, donna energica e sempre pronta a dialogare e a spiegare ciò che fosse giusto o sbagliato con gli alunni. Gli alunni avvertirono in quel momento un’enorme “libertà” fare quello che fino allora gli era stato impedito dalla maestra Ersilia, gli arrecava una felicità immensa. Mattia, Gabriele e Virginia decisero di far festa, prepararono una tavolata con ogni sorta di cibo spazzatura: merendine , coca-cola, pizzette varie e, con tutta la classe, mangiavano senza contegno lanciando poi tutto per terra. Manuel e Gioele, i “migliori del gruppo” sempre entusiasti di fare qualcosa di non consono alle regole, pensarono di sfrecciare nei corridoi della scuola, disturbando, con il loro vociare a squarciagola gli altri. Tutti così presi da una magia del mago Senzaregole sembravano impazziti. I bidelli non controllavano più i bambini che a loro volta uscivano dalla scuola, i maestri saltavano sui banchi e fumavano, la direttrice, sempre ligia al dovere ballava con gli impiegati della segreteria. Che becca le parole e scappa impaurito se lo vuoi catturare. Il poeta è gagliardo Ha qualcosa nello sguardo che tu dici: è un poeta . Il poeta è una cometa , che annuncia un mondo nuovo . Il poeta è un santo . Il poeta è una spia . Il poeta è il titolo di questa mia poesia. Dalla magia del mago Senzaregole solo una bambina restò immune, Princy, pur di sconfiggere il mago, la fanciulla non esitò a prendere decisioni drastiche, lei che era sempre stata una persona schiva e riservata decise così di inventare delle regole e di urlarle a voce alta. Cominciò così :1) essere sereni sempre!; 2) avere rispetto degli altri e delle cose; 3) capire i propri sbagli e andare indietro per rivederli cioè auto valutarsi; 4) essere capaci di stupire con la propria gentilezza. Princy, dopo aver pronunciato queste regole a voce alta, vide che tutto era tornato alla normalità. Il mago Senzaregole scomparve e i bambini si riappropriarono della propria classe. Princy così disse alla maestra Ersilia,ormai sveglia, e a tutti gli altri: << Sapete, la libertà consiste nel saper scegliere cos’è meglio fare, distinguendo ciò che ci fa star bene da ciò che ci fa star male, ciò che aiuta da ciò che danneggia, quello che non serve a star bene a noi stessi e agli altri>>. Tutti risposero: <<E’ vero, le regole servono a garantire la nostra libertà!>> CULTURA & SOCIETà a cura di NOEMI DE VITO a cura di FABIANA CALVANESE 10 FEBBRAIO: GIORNATA DELLE FOIBE CRONACA DI BULLISMO Con la legge del 30 marzo 2004 è stata istituita la giornata del ricordo: una solennità civile nazionale Italiana celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Essa commemora le vittime dei massacri delle foibe. Le foibe sono delle cavità naturali, pozzi tipici della regione carsica e dell’ Istria. Oggi il termine viene associato agli eccidi commessi dai partigiani jugoslavi comunisti durante e subito dopo la seconda guerra mondiale. Alla fine della seconda guerra mondiale infatti, i partigiani comunisti di Tito vi gettarono migliaia di persone, alcune dopo averle fucilate, alcune ancora vive, colpevoli solo di essere italiani o contrari al regime comunista. L’origine delle foibe è da attribuirsi all’odio slavo per il quale si decise di fare questa pulizia etnica con spargimenti di terrore nella Venezia Giulia. La giornata delle foibe fu associata ad una targa commemorativa destinata ai parenti degli “infoibati”. La commemorazione solenne viene celebrata ogni anno al Quirinale al cospetto del Presidente della Repubblica. Negli ultimi anni lo stato italiano, compreso la scuola avevano abbandonato questo ricordo ed ogni riferimento ai trucidati, noi oggi vogliamo ripristinarlo parlandone. Pretendevano soldi minacciando un ragazzo di 15 anni ogni giorno prima di entrare a scuola ma questa volta non ci sono riusciti e sono stati arrestati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino dopo aver sottratto una banconota da 20 euro alla vittima. Protagonisti di questo nuovo episodio di bullismo due ragazzi di 17 e 18 anni residenti ad Avellino. I carabinieri, messi in allarme dalla telefonata di una donna che chiedeva aiuto per suo figlio, oggetto di ripetute minacce da parte di due ragazzi, si sono recati subito sul posto. Si sono accertati che non si trattava di compagni di classe ma di conoscenti appartenenti ad una comitiva che il ragazzo frequentava la sera nella periferia della città. Il giovane era stato minacciato anche il giorno precedente dai due bulli e li aveva registrati con il cellulare: «Devi darci tutti i soldi che hai altrimenti sarà peggio per te!» . Una volta in possesso delle prove, il ragazzo ha deciso finalmente di chiedere aiuto alla mamma. CULTURA & SOCIETà a cura di SIMONE GRAZIANO a cura di MARIARITA ADDESA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA LA STORIA SI RIPETE : DONNA: ORIGINI E TRADIZIONI DIFENDIAMO I NOSTRI VALORI La giornata internazionale della donna, definita festa della donna ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono ancora oggetto in tutte le parti del mondo. Questa celebrazione si è tenuta la prima volta negli Stati Uniti nel 1911 e in Italia nel 1922, dove si svolge ancora. Nel 1946 fu celebrato in tutta Italia il diritto delle donne e per la prima volta comparve la mimosa, fiore che fiorisce nei primi giorni di marzo. L’8 marzo 1972 si tenne a Roma in Campo dei Fiori la prima manifestazione della giornata della donna: vi partecipò anche l’attrice Statunitense Jane Fonda, che fece un breve discorso. Si parlò di legalizzare tante cose e che la donna potesse avere finalmente i propri diritti che sono quelli di aver diritto allo studio, di aver diritto ad un lavoro pari all’uomo e di essere tutelata nella maternità. Il 27 gennaio è la giornata della memoria chiamata anche Shoah. La Shoah in ebraico significa distruzione. E’ il termine che viene oggi utilizzato per definire lo sterminio di massa del popolo ebraico. Primo Levi scrisse una poesia sul nazismo che raccontava quando l’uomo lavorava nel fango e non conosceva la pace, mentre le donne erano senza capelli e senza nome. Il nazismo fu un movimento politico che si sviluppò in Germania dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Uno dei punti fondamentali del Nazismo era la convinzione che i popoli si dividessero in razze e che quella tedesca fosse superiore alle altre.Tra le razze inferiori Hitler inseriva gli ebrei, contro di essi scatenò una persecuzione sempre più feroce. Per fortuna ci fu Schindler che pagò per salvare degli ebrei e li fece lavorare nella sua fabbrica e finita la guerra li fece scappare. Alla sua morte gli ebrei scrissero sulla sua tomba “ chi salva una vita, salva l’umanità”. I valori di oggi sono uguaglianza,fratellanza e libertà, spero tanto che questi valori rimangano nei nostri cuori sempre anche se non tutti li rispettano sempre, basti prendere come esempio quello che è successo in Francia, a cura di ASTER GALASSO dove hanno ucciso dei giornalisti solo per Lezione di economia in 5B Il Quirinale: come utilizzare le sue aver espresso una loro opinione. 1200 stanze in periodo di crisi Il Quirinale è stato costruito sul colle più alto di Roma nel 1585. La prima ad essere completata è stata la parte nord. Nel 600 è stato aggiunto il resto dell’edificio che ha ospitato Papi fino al 1870. Arrivarono, in seguito, i Savoia che preferirono la sobria villa anonima, oggi villa Ada. Ci sono molte stanze nel Quirinale che potrebbero, far posto a molti uffici pubblici oggi costretti a pagare l’affitto. Il corpo centrale e il parco potrebbero essere aperti al pubblico tutti i giorni. È vero che a Roma ci sono molti musei, ma dal Quirinale la vista è impagabile. Qualche ala inoltre potrebbe essere trasformata in residence di lusso per produrre reddito e ricavare garage dai sotterranei. Lo Sato riceverebbe così qualche miliardo che potrebbe servire a finanziare opere per il risanamento geologico del nostro Paese e tanto altro. VALORI & DIRITTI a cura di IVAN IMBIMBO a cura di LUIGI NOVELLINO MADRE TERESA E I DIRITTI DEI BAMBINI: I VALORI NEL MONDO Madre Teresa era una persona piena di energia che andò in India per aiutare i poveri, non aveva paura di parlare con i potenti, con le parole riusciva sempre a convincere le persone a fare la cosa giusta. Nel 1979 Madre Teresa ricevette anche un premio Nobel per la pace, tra l sue tante opere ricordiamo una poesia che scrisse per la giornata dei diritti dei bambini. In questa poesia esprimeva tutto ciò che desiderava per i bambini: fare avere a tutti loro gli stessi diritti, fargli avere un luogo sicuro dove vivere e giocare. Fargli ricevere un bacio dal papà, una carezza e un abbraccio dalla mamma. Fargli avere la speranza di vivere in un mondo migliore, l’opportunità di studiare e diventare una persona importante,far a vere a tutti la luce nel cuore che spetta ad ogni bambino. Anche tutti noi dovremmo donare sempre un sorriso per la gioia di tutti i bambini. Oggi purtroppo i valori democratici stanno volando via come bolle di sapone in tutto il mondo, questi valori sono: la libertà, l’uguaglianza e la fratellanza. Se accendiamo la tv vediamo solo violenza e cattiveria ovunque, come in Francia, nella sede del giornale satirico Charlie-Hebdo, dove pochi mesi fa i terroristi hanno fatto irruzione. Prima hanno aggredito una guardia e dopo sono entrati nello stabile del giornale massacrando di botte coloro che hanno scritto il fumetto contro Maometto e gridando:«Allah è il più grande». Successivamente sono scappati a bordo di un auto nera inseguiti da una volante della polizia, il conducente è stato colpito alla testa, così i malfattori, presentandosi a tutti come Terroristi di Al-Qaeda hanno rubato la macchina di un civile ritentando la fuga. Tutto questo dimostra come la mente, suggestionata ed istigata, possa arrivare ad atti di violenza ingiustificati, dimenticando l’importanza dei valori che dovrebbero essere alimentati in tutto il mondo e seguiti da ogni etnia o religione. a cura di GABRIELE D’AQUINO INTERPRETARE I TESTI: IL PICCOLO PRINCIPE E I SUOI VALORI Il piccolo principe è simbolo di felicità che esprime attraverso tre caratteristiche: curiosità, amore per gli altri e conoscenza. Quando il pericolo lo circonda, il piccolo principe scaccia il negativo ricorrendo alla rosa interiore, la sua anima. Nel libro “Il Piccolo Principe” si osserva che il mondo dei bambini è più sincero e genuino di quello degli adulti perché loro ritengono importante solo quello che un giorno gli tornerà utile. In base a quest’osservazione noi tralasceremo per un po’ “Il Piccolo Principe” e parleremo dei valori che oggi sono come bolle di sapone nel mondo. Ognuno di noi dovrebbe seguire dei valori per vivere in modo esemplare amando il prossimo come se stesso. Antonio Caporetto scrive: “Voi crescerete e ve lo auguro nel culto dei valori veri, nel culto della legalità,della solidarietà, dell’amore per il prossimo, del rispetto per la persona umana qualunque sia il colore della sua pelle, qualunque sia la sua razza, qualunque sia la sua religione. Questo è l’augurio che vi faccio con tutto il cuore.” VALORI & DIRITTI a cura di RAFFAELLA GUITTO a cura di MARTINA OLIVIERO REGOLE: CONQUISTIAMO LA NOSTRA LIBERTÀ INSEGNANTE PER UN GIORNO: ECCO LE MIE REGOLE Le regole possono sembrare un limite alla nostra libertà; a volte infatti vengono vissute come fastidiose, perché non ci permettono di fare quello che vorremmo. È importante però ricordare che le regole non servono soltanto a stabilire dei doveri, ma a garantire i nostri diritti. Il dovere di andare a scuola ad esempio, contiene il diritto all’istruzione, questo diritto consente di conoscere com’è fatto il mondo. A partire dalle informazioni che imparo studiando, avrò la possibilità di scegliere liberamente e di essere responsabile delle mie scelte. È proprio in questo che consiste la libertà: poter scegliere cos’è meglio fare, sapendo distinguere ciò che ci fa star bene da ciò che ci fa star male, ciò che aiuta da ciò che danneggia, quello che serve da quello che non serve a star bene con noi stessi e con gli altri. LE REGOLE SERVONO A GARANTIRE LA NOSTRA LIBERTÀ. Se io fossi un insegnante in un aula con dei bambini indisciplinati fisserei delle regole: 1) bisogna essere amici con tutti e non litigare con gli altri; 2)ascoltare le persone mentre parlano e alzare la mano per parlare; 3)rispettare sempre gli adulti e collaborare con i compagni. Li “addomesticherei” per fargli imparare molte cose con dolcezza.. Gli insegnerei tante cose: nuovi vocaboli, parlare scrivere e soprattutto capire i valori dell’ amicizia. Una volta “addomesticati” farei decidere a loro la lezione... Quando qualcuno non comprenderà qualcosa saranno gli altri bambini a rispiegargliela, perché bisogna sempre aiutare il prossimo... così gli uni avranno sempre bisogno degli altri. a cura di ERSILIA GALASSO “Giornata della legalità” nella scuola di via Colombo: il racconto di un’insegnante Oggi 25/03/2015 nella scuola di via Colombo abbiamo assistito ad una conferenza sulla legalità da parte di un uomo eccezionale invitato dalla nostra dirigente Mary Morrison. Iannarone è stato un giudice ordinario e tributario nonché Presidente del Teatro Gesualdo, che coltiva da sempre passioni per la letteratura, la musica, scrive libri di saggistica e narrativa. La sua vita come, dice lui, “vissuta in burrasca”, la si può cogliere nella descrizione particolare che ha dato della legalità vivendola in tutti gli aspetti della vita di un individuo. La legalità infatti, parte dalla famiglia segue nella scuola, in casa, nelle strade etc.. inglobandole in bolle che si intersecano e si fanno più coese e scoppiano a secondo del nostro buono cattivo uso delle regole. La legalità descritta con un linguaggio semplice e alla portata di tutti ha coinvolto gli alunni ad ha fatto riaffiorare in me tante emozioni riportando nella mia mente il grande senso di giustizia che cerco da sempre fino a farmi piangere. Tanto tempo fa ho vissuto un’esperienza scolastica in un carcere enorme, quello di Secondigliano, dove le bolle della legalità a quei tempi erano talmente fragili da scoppiare per un non nulla. Quelle però con tenacia e responsabilità sono diventate per me bolle di cemento armato. Grazie, giudice Iannarone per la sua eloquenza e la sua semplicità di avvicinarsi alla gente coinvolgendola fino al pianto. Grazie, anche alla Dirigente che ha saputo scegliere uomini così. Anche gli alunni della VB entusiasti, ringraziano con affetto il giudice che ha scritto a tutti una dedica. a cura di JANA NOVELLINO Il giornale “Voci tra i banchi” distribuito a docenti e genitori al compimento dell’anno scolastico 2014/2015 è frutto di tutto il lavoro svolto durante l’anno in 5°B. Testi interamente scritti dai bambini su stimolo delle insegnanti, disegni fatti a mano da loro, foto e tanto altro per racchiudere in poche pagine i progressi fatti e gli argomenti trattati. Durante la manifestazione di oggi, 4 giugno 2015, viene dunque presentato il progetto che prevede l’insegnamento delle basi del giornalismo a supporto delle altre materie presenti nel piano didattico, per stimolare gli alunni alla riflessione su temi importanti accrescendo il loro spirito critico fin da piccoli. «La manifestazione di oggi vuole essere un qualcosa di nuovo, diverso dalla solita recita fine a se stessa – spiega la maestra Ersilia Galasso – è per questo che abbiamo deciso di abbinare alle esibizioni degli alunni, la presentazione del giornale da loro prodotto». Sulla scorta di una continuità concreta nel mondo della scuola che segue il bambino dall’età di 3 anni fino alla sua adolescenza si è deciso di coinvolgere nella manifestazione anche i bambini della scuola materna: « Lo scopo - continua la docente – è dimostrare l’impegno che il nostro istituto impiega nella formazione dei propri alunni a partire dalla più tenera età. Oggi dunque vogliamo salutare con affetto i nostri piccoli delle quinte che “consegniamo” ai colleghi della scuola media ed accogliamo a braccia aperte quelli che l’anno prossimo saranno i nostri alunni». Pienamente d’accordo il dirigente scolastico Mary Morrison che promette ai suoi piccoli della 5 di monitorare personalmente il loro inserimento nella futura scuola media. L’impegno di tutto lo staff del Secondo Circolo di Avellino continua ARRIVEDERCI ALL’ANNO PROSSIMO! Redazione di “Voci tra i banchi” anno 2014/2015 Direttore responsabile: Ersilia Galasso Direttore editoriale: Lucia Marzullo Caporedattore: Jana Novellino Redattori: Alexandra Vinci Alessia Coluccino Angelica Pulzone Aster Galasso Carlo Cioppa Erminia Lamberti Fabiana Calvanese Gabriele D’Aquino Gioele Nazzaro Ivan Imbimbo Luigi Novellino Manuel Castaldo MariaRita Addesa Martina Oliviero Mattia Merolla Natasha Boccia Noemi De Vito Princy D’Auria Raffaella Guitto Simone Graziano Virginia Grassi Grafica ed impaginazione a cura di Dario De Vito Si ringrazia il dirigente scolastico Mary Morrison e le insegnanti: Angela Lepore, Gabriella Melaccio e Marinella Capolupo