Il Rais d`Egitto inaugura il nuovo Canale Suez

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Il Rais d`Egitto inaugura il nuovo Canale Suez
Il Rais d'Egitto inaugura il nuovo Canale Suez
Giovedì 13 Agosto 2015 00:00
Cairo: MONA SUKKARIEH
Roma: MADDALENA CELANO
"Un dono dell'Egitto al mondo"
Il Presidente: il progetto terminerà sotto la minaccia del terrorismo
L’Ambasciatore egiziano a Roma: il Canale di Suez avra' impatto internazionale, in
particolare sul Mediterraneo
Il 6 Agosto 2015, si è verificato un grande evento storico per l'Egitto. Non solo per l’Egitto ma
per tutta la Regione mediorientale. "Il Nuovo Canale di Suez" è solo il primo delle migliaia di
passi che l'Egitto è chiamato a compiere, ed è "un dono dell'Egitto al mondo per il bene
dell'umanità". Con queste parole, il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha inaugurato il
nuovo canale, dove si sono incrociate, per la prima volta, due navi. Il Rais della Repubblica
Araba d'Egitto è giunto nella città portuale di Ismailia nel pomeriggio, in uniforme militare, a
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bordo dello yacth El-Mahrousa, che fu la prima nave ad attraversare il Canale di Suez nel 1869.
Tornato in abiti civili, Sisi ha firmato il documento che rende operativo il nuovo canale e ha
tenuto il suo discorso davanti ai dignitari accorsi da tutto il mondo, tra cui il presidente francese,
l'emiro del Kuwait, il presidente palestinese, il re di Giordania, i presidenti di Yemen e Sudan.
Per l'Italia era presente il ministro della Difesa Roberta Pinotti.
Il Presidente ha elogiato "il grande sforzo" fatto per raddoppiare la via d'acqua in un solo anno
di lavori, contro i tre inizialmente previsti, quindi ha tenuto a sottolineare come i lavori siano stati
portati avanti in tempi non normali, ma "in condizioni economiche e di sicurezza molto difficili",
con il Paese impegnato a combattere il terrorismo: "Il male ha tentato di danneggiare l'Egitto e
gli egiziani, e di fermare questo sviluppo, mai noi continueremo a combattere il terrorismo e
vinceremo. Con certezza".
Il Presidente ha ricordato come il progetto abbia due aspetti: il primo riguarda la costruzione del
nuovo canale, lungo 35 chilometri, che permetterà di ridurre i tempi di attesa delle imbarcazioni
da 18 a 11 ore, e i lavori per allargare e portare a maggiore profondità quello già esistente, per
accogliere navi più grandi; il secondo è invece lo sviluppo a lungo termine della regione, che
dovrebbe concludersi nel 2045, che sarà trasformata in una zona industriale capace di servire
un’ampia gamma di settori inclusi il manifatturiero, il logistico, il nautico e altro, creando,
secondo stime, un milione di posti di lavoro solo nei prossimi 15 anni. Secondo l'Autorità per il
Canale di Suez, il numero di navi che attraversa il canale passerà dalle attuali 49 a 97, entro il
2023. Il governo punta ad aumentare i ricavi dai 5,3 miliardi di dollari previsti nel 2015, a 13,2
miliardi di dollari nel 2023.
Il Canale di Suez è sempre stato fonte di orgoglio nazionale, da quando il presidente Gamal
Abdel-Nasser lo nazionalizzò nel 1956, sfidando l'Occidente; orgoglio dimostrato anche in
questa occasione con la partecipazione in massa, da parte degli egiziani, al finanziamento del
progetto costato 9 miliardi di dollari: 8,5 miliardi di dollari sono stati infatti versati dalla
popolazione, in una sola settimana, con la sottoscrizione di partecipazioni.
Il Canale di Suez avrà un impatto nazionale e rappresenta non solo l'orgoglio egiziano, ma
anche "il dono dell'Egitto al mondo". L’ha dichiarato l'ambasciatore egiziano a Roma Amr
Helmy, parlando a Roma ad un incontro organizzato dall'ambasciata in occasione
dell'inaugurazione del raddoppio del Canale di Suez. Il diplomatico ha rilevato l'importanza della
collaborazione fra entita' egiziane e internazionali per la realizzazione dell'opera, notando però
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come lo sviluppo dell'infrastruttura sia stato totalmente studiato da società egiziane e messo in
atto con l'aiuto di compagnie internazionali. Ai lavori hanno partecipato ben 85 aziende
egiziane, quattro aziende olandesi, una belga e una degli Emirati arabi uniti.
"Noi stiamo testimoniando la trasformazione della zona completamente. L'inaugurazione nel
1869 ha contribuito alla nascita di tre citta' egiziane: Port Said, Ismailia e Suez. Ma il nuovo
Canale trasformerà la regione in un'area di produzione logistica mondiale", ha dichiarato il
diplomatico. Rispetto agli interrogativi sull'impatto ambientale, Helmy ha ricordato che costruire
un'infrastruttura che collega due mari diversi, permette il passaggio di animali marittimi da
un'ara all'altra e in questo senso l'Egitto e' attento ai rischi potenziali dell'opera. "Noi siamo un
paese Mediterraneo per eccellenza e, per questo, ci interessa il bene di questo mare, che per
noi rappresenta la culla di sviluppo fra Egitto e Italia", ha dichiarato il diplomatico aprendo alla
possibilità di uno scambio fra Roma e il Cairo, anche per quanto riguarda il monitoraggio
scientifico dell'area. Per Sua Eccellenza, grazie al passaggio giornaliero di 97 navi, rispetto alle
49 della precedente infrastruttura, il raddoppio consentirà di velocizzare i tempi di trasferimento
dei natanti, migliorando il collegamento fra i principali porti mondiali da Shanghai a New York.
Tuttavia per Helmy la grande importanza è data dal ruolo che avrà nello sviluppo del
Mediterraneo che vedra' tre nuovi porti attrezzati come Port Said e Suez. "Quanto realizzato
non è solo un progetto per aumentare il passaggio delle navi ma è mirato a sviluppare l'intera
area", ha notato il diplomatico, precisando.
L'inaugurazione, da parte del presidente, di due nuove aree economiche e la costruzione, di
sette tunnel, per collegare la Penisola del Sinai al resto dell'Egitto ad oggi servita da un solo
passaggio sotterraneo e da un ponte realizzato al di sopra del Canale realizzato con la
collaborazione del Giappone.
Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha rappresentato il governo italiano all’apertura ufficiale
dell' ampliamento del Canale di Suez.
Il Cairo ha invitato le società russe ad aderire alle future iniziative di sviluppo della zona
industriale del Canale di Suez. L’ha detto il ministro per la Cooperazione e pianificazione
internazionale Ashraf El-Araby. "Abbiamo un grande interesse per la cooperazione con la
Russia e sono ottimista sul fatto che questi legami diventeranno ancora più forti nel prossimo
periodo. Ci auguriamo che questa zona diventi attraente per investimenti diretti russi in Egitto",
ha ammesso il ministro, esortando gli investitori a prendere in considerazione il potenziale
dell'economia egiziana, in costante sviluppo e con promettenti ritorni degli investimenti. "Penso
che tutto questo dovrebbe rassicurare i russi e altri che, investendo in Egitto, saranno in grado
di guadagnare piu' di quanto avrebbero guadagnato in altre zone industriali del mondo", ha
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rilevato El-Araby. Lunedì, l'ambasciatore egiziano a Mosca, Mohammed Badri, aveva riferito
che societa' russe attive nella cantieristica, nella logistica, petrolchimiche e agricole avevano
mostrato interesse nel contribuire a sviluppare le zone industriali lungo il Canale di Suez.
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