16 scheda CONDOTTA - Il cineforum "Il posto delle fragole"

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16 scheda CONDOTTA - Il cineforum "Il posto delle fragole"
16° film“Cineforum il posto delle fragole”22° edizione
2015-16
CONDOTTA di Ernesto
Daranas. Con Silvia Aguila, Miriel
Cejas, Yuliet Cruz, Armando Valdes
Freire, Armando Miguel Gómez.
Amaly Junco, Alina Rodríguez
Drammatico,Ratings: Kids+13, durata
108 min. - Cuba 2014. - Ahora!
Il
film
“Condotta”
diretto
dal
pluripremiato Ernesto Daranas e
distribuito in Italia da Ahora! Film, di Marco Pollini ed Evelyn Bruges, già vinicitore del
premio Goya 2015 e candidato all'Oscar ® 2015 da Cuba come miglior film straniero,
presentato in anteprima a Mantova, nel prestigioso contesto del FICE – INCONTRI DEL
CINEMA D'ESSAI XIV edizione.
“Condotta” è un dramma sociale che porta sul grande schermo l'esperienza
dell'insegnamento vissuta come una vocazione dalla professoressa Carmela e le vicende
del giovane Chala costretto nella sua prematura crescita ad affrontare esperienze di
violenza e durezza che ne plasmano inevitabilmente il carattere. Nel cast la popolare
attrice Alina Rodriguez, Miriel Cejas, Silvia Aguila, Yuliet Cruz, Armando Miguel Rodriguez
e il giovanissimo Armando Valdes, che fallì il primo casting per poi essere scritturato in
extremis .
La Fotografia è di Alejandro Pérez e riesce a trasmettere calore e poesia ad una zona
particolarmente danneggiata e impoverita della città dell'Havana e di Cuba segmentata da
spettacolari e impensabili paesaggi
“Condotta”, girato nella Cuba del cambiamento offre uno sguardo incisivo e
profondamente umano e artistico sulla durezza della vita di individui miserabili ed
emarginati: il film racconta la storia di Chala, un ragazzo che sostiene sua madre
alcolizzata e tossicodipendente allevando piccioni e addestrando cani da combattimento,
che pur amato e compreso dalla affettuosa maestra Carmela, viene inviato ad una scuola
per bambini con problemi comportamentali quando l'insegnante si ammala e viene
temporaneamente sostituita da un giovane supplente inesperta.
Il soggetto del film “Condotta” scritto dallo stesso regista Ernesto Daranas riesce a
comunicare senza cadere nel sentimentalismo o didatticismo: lo script è coerente e i
dialoghi sono accurati e diretti, privi del verbalismo che ha ostacolato altri film di questo
tipo, suscitando un certo clamore in patria per la libertà, l’indipendenza, il coraggio con cui
si permette di criticare la condizione umana.
Il Film ha collezionato una serie di premi in vari festival, tra cui il Premio Goya 2015 come
miglior film Latino Americano, Miglior Film XV Havana Film Festival di New York, Unicef
Award Bambini miglior film, candidato da Cuba come miglior film agli Oscar ® del 2015.
Recensione Mymovies
Cuba L’undicenne Chala vive
con la madre tossicodipendente
che
cerca
di
aiutare
economicamente
allevando
piccioni e addestrando cani da
combattimento. La sua resa
scolastica non è delle migliori
perché non perde occasione per
farsi notare e riprendere.
L’anziana maestra Carmela sa
però come occuparsi di lui ma
quando
si
ammala
viene
sostituita da una collega molto
più giovane che non accetta le intemperanze del ragazzo. Il consiglio di direzione decide
di mandarlo a una scuola di condotta, un istituto di correzione per i ragazzi indisciplinati e
con
problemi.
Carmela
non
pensa
che
sia
la
scelta
giusta.
Ci sono film che raccontano, in modo più o meno efficace, delle storie. Ce ne sono altri,
non molti di questi tempi, che vanno oltre: mentre narrano le vicende dei loro protagonisti
ci dicono dell’evoluzione di un Paese molto di più di quanto si potrebbe far comprendere in
un
saggio.
E’ quanto accade in questa opera pluripremiata di Ernesto Daranas che sa portare sullo
schermo con accenti di profonda umanità le storie e la Storia. Perché seguiamo i problemi
di Chala che non può ‘comportarsi bene’, considerata la vita che è costretto a vivere al di
fuori delle mura scolastiche, ma conosciamo anche una figura di insegnante difficile da
dimenticare come è quella di Carmela, capace di guardare oltre quelle mura. Ma non ci
fermiamo lì perché ci vengono proposti i timori di Yeni, la più carina e la più brava della
classe che ha però un padre che rischia continuamente di essere cacciato da L’Avana e
rispedito in campagna. Tutti loro ma anche la nuova insegnante e il comitato di direzione
debbono poi vedersela con le regole che vigono a Cuba. Qui il film raggiunge l’ulteriore
livello di significazione. Perché parlare esplicitamente di tossicodipendenza (e
indirettamente di prostituzione), fare riferimenti all'anzianità del gruppo dirigente al potere
e far ruotare una parte della vicenda sulla possibilità o meno di appendere su una bacheca
dell’aula un santino raffigurante la Vergine Maria è estremamente significativo. Questi
segni ci dicono che nella Cuba che si andava avvicinando al disgelo con gli Usa (con il
contributo decisivo di Papa Francesco) molte cose stavano già cambiando.
Poter rendere espliciti temi come quelli di cui sopra (ivi compreso un lavoro minorile in
un’attività illegale come quella dei combattimenti tra cani) è un segnale molto preciso di un
nuovo percorso intrapreso nell’isola. Tutto questo grazie a ottimi interpreti professionisti
(su tutti Alina Rodriguez che il pubblico italiano ricorda in Lista d’attesa di Juan Carlo
Tabio) ma anche a quei bambini e bambine “presi dalla strada” (come si diceva nel cinema
neorealista) che della strada portano sullo schermo la sofferenza e la vitalità
Prossimo film
giovedì 25 febbraio
IDA di Pawel Pawlikowski