Informanager Lecco, luglio 2011

Transcript

Informanager Lecco, luglio 2011
Luglio 2011
INFOR MA
NAGER
LECCO
18
PERIODICO DI
INFORMAZIONE
L’EDITORIALE
ASSEMBLEA
A Lecco serve “uno
scatto” per tornare a
competere.
Pag. 2
APPROFONDIMENTO
Il licenziamento e la
malattia.
Pag. 4
ESPERIENZA
Rimettersi in gioco con
Federmanager Academy.
Pag. 5
INDAGINE
Le risoluzioni dei
rapporti di lavoro.
Pag. 6
FASI
Le regole per accedere
alle prestazioni previste
dal GSR.
Pag. 7
FEDERMANAGER
Corso Matteotti, 12
23900 LECCO
tel. e fax: 0341.361184
e-mail: [email protected]
www.lecco.federmanager.it
Anno III - N° 18
Direttore Responsabile:
Giorgio Cortella
Direttore Editoriale:
Francesco Castelletti
Redazione ed edizione
Correlazioni - Lecco
Stampa:
Cattaneo Paolo Grafiche
Oggiono
Aut. Trib. di Lecco - N. 8/2008
A Torino i Giovani Dirigenti
per dare un’anima al Paese.
N
ei giorni scorsi una delegazione lecchese ha partecipato al 9° meeting nazionale del Gruppo Giovani Dirigenti,
svoltosi a Torino al Mirafiori Motor
Village.
Il meeting, a cui hanno preso parte
più di 60 giovani dirigenti di impresa provenienti da tutta Italia, è stato
l’occasione per presentare l’evento
intitolato “L’anima di un’Italia possibile”. In questo slogan c’è tutta la
voglia dei Giovani Dirigenti di Federmanager di offrire nuovi modelli manageriali per una nuova Italia
che tutti vorremmo.
Due i ‘must’ emersi nel corso del
meeting: innovare e fare rete, che
si concretizzano nella proposta di
creare e implementare reti di Network Innovation Managers (NIM),
capaci di cogliere i cambiamenti
per trasformarli in opportunità di
crescita economica e sociale.
Per i giovani di Federmanager, infatti, la crisi economica che ha colpito
il Paese è un elemento ‘esterno e di
contesto’, che ha solo evidenziato
un problema più grave relativo alla
capacità di reazione del sistema
Italia, che non ha ancora saputo
adeguarsi ai fenomeni già innescati
dalla globalizzazione e potenziati
dalla crescita dirompente dell’interconnessione, quale mezzo per
la condivisione di competenze e di
conoscenze.
La diffusione delle nuove tecnologie ha sancito l’irreversibile ingresso in un mondo governato da una
fortissima variabilità ed elevata impredicibilità; un mondo in cui due
righe su twitter o un video postato
su YouTube possono scatenare un
terremoto azionario, una crisi finanziaria, il rovesciamento di un regime.
È un passaggio epocale che l’Italia
non ha colto nella sua complessità
e che rende anacronistici e inadatti
strategie, modelli, organizzazioni,
comportamenti manageriali che
hanno funzionato per decenni.
I giovani dirigenti hanno denunciato a Torino un Paese “ingessato” in
rigide strutture gerarchico-burocratiche, con modelli manageriali di
“comando e controllo”, totalmente inadeguate a confrontarsi con
reti di capitale umano. Un sistema
che in tutti gli ambiti è chiamato
ad affrontare un vero e proprio
cambiamento culturale, guidato da
manager che sappiano sviluppare
la collaborazione, facendo leva su
valori come l’etica, l’affidabilità, la
passione, la tensione ideale e la visione creativa per co-innovare.
In sintesi, un richiamo al valore civile attraverso la raccolta di tutte le
migliori energie positive del Paese
per rompere le ingessature burocratiche di cui è vittima, creando le
“spinte” di cui il sistema Italia necessita per tornare a pieno titolo tra
i grandi
L’evento, infine, è stato l’occasione
per il territorio lecchese di un “passaggio di consegne” che ha sancito
anche la continuità di una presenza
dei giovani dirigenti di Federmanager Lecco nel Coordinamento
nazionale. Conclusasi infatti l’esperienza del presidente nazionale
uscente Francesco Castelletti, cui è
subentrato Federico Dosio, Lecco
sarà per il prossimo biennio rappresentata ai vertici del Coordinamento da Simone Chiappa.
2
A
ncora una volta, come già negli
ultimi anni, l’Assemblea annuale di Federmanager Lecco presso la “Casa dei costruttori” di ANCE
Lecco, è stata un’importante occasione non solo per fare il punto sull’attività dell’Associazione, sia a livello provinciale che nazionale, grazie anche
alla presenza del Presidente Giorgio
Ambrogioni, ma anche per discutere
sul futuro di Lecco e della sua provincia.
“Lecco e il suo tessuto economico
sono una realtà virtuosa e sobria, dai
molti tratti positivi, ma che non si butta. La sua curva di crescita sale negli
anni con tranquillità e pochi scossoni,
ma quando il mare è in tempesta prudenza e temperanza non bastano, serve anche l’azione”. Questo il verdetto
sullo stadio di sviluppo del “sistemaLecco” tracciato dal Direttore generale del Censis, Giuseppe Roma.
Proprio il modello di sviluppo possibile per la Lecco del futuro è stato il tema
al centro dell’assemblea, a cui hanno
preso parte, insieme al Presidente di
Federmanager Lecco Francesco Castelletti e al Presidente nazionale di
Federmanager Giorgio Ambrogioni,
anche il Sindaco di Lecco, Virginio
Brivio, l’Assessore al Territorio della
Provincia di Lecco Gianluca Bezzi e
Vico Valassi, Presidente della Camera
di Commercio di Lecco.
Non è stata la prima volta, del resto,
che Federmanager Lecco ha voluto
cogliere l’opportunità della propria
assemblea annuale per farne un momento di riflessione su temi di più ampio respiro: “Vogliamo ribadire – ha
esordito il Presidente Castelletti - nel
momento più importante della nostra
vita associativa, la passione e l’impegno con cui guardiamo al nostro territorio: un territorio che è paesaggio e
lavoro, che è cultura e impresa, che è
servizi e infrastrutture. Una passione
ed un impegno che, ogni giorno, poniamo nel nostro compito professionale, consapevoli che le imprese che
ASSEMBLEA
A Lecco serve “uno scatto”
per tornare a competere.
Successo per l’Assemblea di Federmanager Lecco. La
riflessione di Roma e gli interventi di Brivio, Valassi e Bezzi.
siamo chiamati a dirigere affondano
le proprie radici in questo contesto,
anche se operano con lo sguardo proiettato verso confini sempre più ampi,
che la globalizzazione dell’economia e
della società ci porta a solcare. Essere
parte attiva dei processi di sviluppo di
questo territorio è dunque l’obiettivo
che ci poniamo, come dirigenti industriali”.
Un obiettivo quanto mai necessario in
una fase come quella attuale, che lascia
intravedere segnali di ripresa dopo
una crisi per molti aspetti devastante:
“Molti di noi in questo frangente hanno dovuto ricercare nuove soluzioni
occupazionali. Tutti, comunque, ci siamo rimessi ancora una volta in gioco,
cercando di costruire un nuovo modo
di vivere la nostra responsabilità e il nostro impegno professionale in azienda.
Con i nostri imprenditori abbiamo lavorato fianco a fianco per individuare
nuove soluzioni e nuove prospettive in
ambito organizzativo, gestionale, commerciale. Con i lavoratori delle nostre
aziende abbiamo cercato di sviluppare nuove forme di dialogo e di confronto. Oggi ci domandiamo, quindi,
quali sono le prospettive future di sviluppo per la nostra provincia, quali le
strategie che si intendono perseguire
per favorire l’innovazione del sistema
economico locale, quali le condizioni
in cui le nostre imprese, uscite dalla
crisi, possono programmare il proprio
domani, quali le iniziative per attrarre
nuovi investitori”.
Un modello di sviluppo vincente è
quello che riesce a contemperare una
pianificazione accorta del territorio e
le esigenze delle imprese che vi operano: “Lecco è una città vitale, in cui il
lavoro rappresenta ancora un valore,
con una comunità capace di dialogo e
un forte riferimento alle proprie radici
e tradizioni – ha continuato Giuseppe
Roma – Ma ci sono alcuni segnali che
è bene cogliere: ad esempio l’export,
che è una voce molto positiva, ha però
una quota molto bassa verso l’Asia,
solo il 9%, mentre l’84% delle esportazioni avviene verso l’Europa. La sicurezza di un passato glorioso, che continua a premiare, e la serietà nel lavoro
ormai non bastano più: bisogna cavalcare la globalizzazione, rimettendo in
circuito tutta l’energia della comunità
attraverso interazioni forti tra management, imprese e istituzioni. Bisogna
scegliere dove concentrare le proprie
energie, selezionando pochi obiettivi
condivisi, da cercare di raggiungere
subito. Siamo di fronte a una grande
sfida, o la si coglie ora, o probabilmente non la si coglierà più”.
Quindi Roma ha indicato la sua ricetta,
che passa attraverso il fare sistema, il
passaggio da una monocultura manifatturiera ad un’economia multisettoriale, il miglioramento dell’efficienza
organizzativa del sistema e la capacità
da parte dei leader di coinvolgere, su
pochi importanti obiettivi.
Proprio la coesione tra istituzioni e
imprese è stato, nel tempo, uno degli
elementi che hanno permesso a Lecco di essere un territorio d’eccellenza:
lo ha sottolineato il Presidente della
Camera di Commercio, Vico Valassi,
3
ricordando in particolare l’impegno
condiviso che ha permesso di portare
a Lecco l’Università e il CNR e che, a
breve, conoscerà un ulteriore sviluppo con la nascita del campus. Ricerca
e formazione, dunque, a servizio della
crescita delle aziende. Ma“occorre che
le istituzioni siano vicine alle aziende,
perché la ricchezza del manifatturiero
non vada perduta e non si verifichino
fughe dal territorio”.
A questo obiettivo il Comune di Lecco si è detto pronto a collaborare, già
a partire dal prossimo PGT: “Stiamo
operando per garantire regole più certe e tempi più celeri nei processi amministrativi. – ha affermato il Sindaco
di Lecco, Virginio Brivio - Occorre riscrivere insieme i rapporti tra imprenditori, poli di ricerca e innovazione e
Pubblica Amministrazione. Il nuovo
PGT prevede, tra i suoi obiettivi, insediamenti dimensionali su misura per
le PMI, oltre ad uno sviluppo del sistema turistico e a un processo di razionalizzazione delle sedi pubbliche”.
“La vera sfida che ci attende è far recuperare attrattività al nostro territorio,
affinché le imprese possano trovarvi
un ambito favorevole di crescita – ha
sostenuto l’Assessore al Territorio
della Provincia di Lecco Gianluca Bezzi – La Provincia sta investendo in infrastrutture, a cominciare dalla nuova
Lecco-Bergamo, e ha creato, sotto la
guida del Presidente Nava, i Tavoli di
Sviluppo con l’obiettivo di dare risposte condivise e rapide alle aziende
da parte di tutti i soggetti istituzionali
coinvolti. Nei prossimi giorni, attraverso una specifica variante del PTCP, si
darà attuazione alla nuova area industriale di Colico. Sono segni concreti
della nostra attenzione alle imprese,
ma, accanto a questo, tutti insieme
dobbiamo operare per superare un
approccio culturale che tende a contrapporre, in modo errato, tutela del
paesaggio a sviluppo industriale”.
Migliorare la propria capacità di appeal
verso le imprese non è tuttavia principalmente un’esigenza del nostro territorio: è l’intero sistema-Paese a doverlo fare, a detta di Giorgio Ambrogioni,
Presidente nazionale di Federmanager.
Quanto alle possibili soluzioni, se è
necessario che il Paese faccia sistema,
anche le stesse imprese sono chiamate ad interagire tra loro, attivando dinamiche di rete: “Da parte nostra, come
dirigenti industriali, siamo disponibili
a fare i tutor, i coach, i manager di rete,
trasferendo le nostre competenze alle
nuove generazioni”.
In occasione dell’Assemblea sono stati
premiati i dirigenti iscritti a Federmanager da 35 anni: Gianfranco Gheza,
Pierluigi Maggioni, Luciano Marelli e
Gianfranco Pirola. Ad essi si è unito
Reale Villa, che ha toccato un traguardo davvero straordinario: i 65 anni di
iscrizione.
Pierluigi Maggioni
Luciano Marelli
Gianfranco Pirola
Gianfranco Gheza
LE CARICHE DEL NUOVO DIRETTIVO
Il presidente uscente di Federmanager Lecco, Francesco Castelletti, è stato riconfermato alla guida dell’associazione in occasione della prima seduta del nuovo Consiglio direttivo uscito
dalle recenti elezioni.
Alla carica di Vice Presidente è stato eletto Maurizio Crippa.
Tesoriere per il triennio 2011/2013 è stato eletto Roberto Anghileri.
Reale Villa
4
I
l trattamento spettante al lavoratore (indipendentemente dalla qualifica rivestita) in caso di
malattia è disciplinato dall’art. 2110
del codice civile che riconosce al
lavoratore in malattia:
a) la conservazione del posto di lavoro
b) la corresponsione della retribuzione o di una indennità nella
misura e per il tempo determinati dalle leggi speciali, dalle norme
contrattuali, dagli usi o secondo
equità.
Abbiamo già evidenziato nei numeri precedenti il trattamento
economico spettante ai dirigenti
d’azienda industriale in malattia
secondo la normativa di settore. In
questo numero ci concentreremo
invece sulla definizione di malattia
secondo la giurisprudenza e sulle
conseguenze della stessa sulla prosecuzione del rapporto di lavoro.
Secondo la giurisprudenza ormai
consolidata da oltre un decennio
lo stato di malattia è un caso di
impossibilità sopravvenuta della
prestazione lavorativa per il quale,
eccezionalmente ed in deroga agli
artt. 1256 e 1463 del codice civile, il
rapporto anziché estinguersi, prosegue per il c.d. periodo di comporto ovvero quel termine – stabilito dalla contrattazione collettiva
– durante il quale il lavoratore ha
appunto diritto alla conservazione
del posto.
La ragione di siffatta eccezione
viene individuata dalla giurisprudenza nella necessità di “ovviare a
una situazione meritevole di particolare considerazione per il fatto
che è indipendente dalla volontà del lavoratore…” (Cass.sez.lav.
11.12.1995, n. 12685).
Non solo. La giurisprudenza infatti
ha equiparato alla malattia l’infortunio affermando a più riprese che
“le assenze del lavoratore dovute
ad infortunio sul lavoro o a malat-
APPROFONDIMENTO
Il licenziamento e la malattia
per i dirigenti.
La definizione di malattia secondo la giurisprudenza e le
conseguenze sulla prosecuzione del rapporto di lavoro.
tia professionale – al pari delle assenze per malattie comuni – sono
riconducibili, in linea di principio,
alla ampia e generale nozione
di malattia” (fra le altre Cass.sez.
lav. 10.4.1996, n. 3351, Cass.sez.lav.
25.11.2004, n. 22248).
Da tale equiparazione discende da
un lato che le assenze per malattia
e per infortunio si cumulano – salvo esenzioni a livello di contratto
collettivo – e che anche durante
l’infortunio possono essere disposti gli accertamenti medico-fiscali
previsti per la malattia.
Mentre non sono, per giurisprudenza ormai costante, computabili
ai fini del superamento del periodo di comporto le assenze per malattie o infortuni che siano conseguenza di un comportamento del
datore di lavoro che violi l’art. 2087
c.c. ovvero la normativa in materia
di sicurezza.
Ma cosa implica la sussistenza di
questo periodo di comporto?
Ebbene, durante il periodo di comporto il lavoratore ha comunque
diritto alla conservazione del posto.
Il diritto alla conservazione del
posto di lavoro fa si che il licenziamento eventualmente intimato
al lavoratore durante il periodo di
comporto sia inefficace.
Terminata la malattia o esaurito il
periodo di comporto, verrà meno
l’inefficacia del licenziamento e
comincerà a decorrere il periodo
di preavviso nel caso di licenzia-
mento per giustificato motivo soggettivo/oggettivo.
Ciò non toglie tuttavia che qualora invece sussista una giusta causa
di licenziamento, ovvero qualsiasi comportamento inadempiente
del lavoratore che non consenta
la prosecuzione neppure provvisoria del rapporto di lavoro, si ha
“l’immediata estinzione del rapporto pur in costanza del periodo
di comporto per malattia, e ciò anche quando la cognizione dei fatti
da parte del datore di lavoro sia anteriore all’inizio della malattia e la
contestazione invece successiva”
(Cass.sez.lav. 20.10.2000 n. 13903,
Cass.sez.lav. 29.7.1998 n. 7467).
Sono state individuate dalla giurisprudenza quali giusta causa di risoluzione immediata del rapporto,
nonostante lo stato di malattia del
lavoratore, ad esempio: l’esecuzione di altra attività lavorativa da
parte del lavoratore, l’omessa indicazione del luogo di reperibilità,
l’assenza ingiustificata alla visita di
controllo.
Le osservazioni di cui sopra valgono integralmente anche per i
lavoratori che rivestono qualifica
di dirigente i quali di conseguenza
dovranno tenere nel debito conto l’effettiva differenza fra licenziamento per giustificato motivo
e licenziamento per giusta causa
anche in presenza di uno stato di
malattia.
avv. Lorella Cesana
5
ESPERIENZA
Rimettersi in gioco a 58 anni
con Federmanager Academy.
Giulio Bollini partecipa al progetto di studio “Manager
italiani nel secolo asiatico”.
F
edermanager Academy è la
neonata Scuola di formazione
manageriale di Federmanager
che sviluppa piani formativi, rivolti
ai dirigenti di aziende industriali e
alle alte professionalità, che intendono rinforzare le loro competenze manageriali e acquisire le soft
skills necessarie per operare con
maggiore efficacia ed efficienza nel
proprio contesto professionale.
Tra queste iniziative si colloca il piano
formativo “Manager italiani nel secolo asiatico: reti, innovazione, poli
di eccellenza e gli USA come luogo
delle risposte più avanzate”. Il corso,
completamente gratuito, è rivolto
ai dirigenti in servizio presso Piccole Medie Imprese (con un organico
non superiore a 20 dirigenti), aderenti a Fondirigenti e ai dirigenti inoccupati da non più di 24 mesi precedentemente impegnati presso aziende
PMI aderenti a Fondirigenti.
Il corso prevede tre interventi formativi. I primi due hanno un numero
programmato di 20 dirigenti ciascuno, da svolgersi a Roma e Torino in
4 giornate di 8 ore e in una mezza
giornata di 4 ore. Il terzo è costituito
da uno Study Tour a New York e San
Francisco, cui possono iscriversi in
via prioritaria i frequentanti ad almeno uno dei primi due interventi.
A questa iniziativa ha aderito anche
Giulio Bollini, dirigente con competenze in tema ambientale presso la
Beton Villa SpA di Merate, azienda
attualmente in concordato preventivo. Romano di nascita, da vent’anni brianzolo d’adozione, sposato e
con tre figli, Giulio Bollini ha infatti
deciso di rimettersi in gioco: “Il futuro dell’azienda è molto incerto e le
stesse difficoltà che sta incontrando
il settore delle costruzioni nel suo
complesso non mi fanno pensare ad
una facile ricollocazione. Per questo,
a 58 anni, ho deciso di rimettermi a
studiare, aderendo a questo progetto formativo attraverso il quale ho
la possibilità di approfondire i temi
dell’internazionalizzazione e del fare
rete, valorizzando il cosiddetto ‘intangibile’ e mettendolo a bilancio. È
un corso fortemente orientato all’oggi, che ritengo possa darmi ulteriori
chances di impiego in altri settori”.
FONDO DIRIGENTI PMI: ON-LINE IL NUOVO SITO.
Dal 16 Maggio è on-line la nuova versione del sito web www.
fondodirigentipmi.it. Il lavoro sul sito è parte integrante della
nuova comunicazione del FONDO DIRIGENTI PMI che ha l’obbiettivo di informare, interagire e relazionarsi sempre meglio
con i propri iscritti e con le aziende non ancora aderenti. A breve sarà lanciato anche il nuovo sistema di CRM.
PRAESIDIUM:
TELEMARKETING
PER I PROGRAMMI
ASSICURATIVI.
È ripresa nelle scorse settimane la campagna promozionale
di telemarketing condotta da
PRAESIDIUM Srl per i programmi assicurativi New Cover Plan,
New Senior Plan e Atterraggio
morbido, predisposti, come
per il passato, da Ace European
Group Limited.
APERITIVO
FEDERMANAGER
LUNEDÌ 11 LUGLIO
Si terrà il prossimo lunedì 11
luglio alle ore 18,30, presso il
lounge bar del Griso di Malgrate l’ormai consueto aperitivo
al Griso, occasione di incontro tra dirigenti in servizio e
in pensione, per confrontarsi
e raccontarsi.
Ospite nell’occasione sarà il
Presidente di PRAESIDIUM
Bruno Villani.
6
INDAGINE
INTERNET POINT
A FEDERMANAGER
Presso la sede di Federmanager, in corso Matteotti a Lecco,
è disponibile gratuitamente
per tutti gli iscritti un Personal
Computer con collegamento
Internet Wi-Fi, che può essere utilizzato per navigare sulla
rete e inviare e-mail.
Gli orari sono quelli d’ufficio:
dal lunedì al venerdì dalle ore
9,00 alle ore 12,00.
CONVENZIONE PER
VIAGGI E TURISMO.
I soci di Federmanager potranno accedere, via Internet,
alla serie di proposte viaggi a
condizioni di particolare interesse con il tour operator MB
Holidays, convenzionato con
Federmanager a livello lombardo.
L’indirizzo è il seguente:
www.incantimediterranei.it
Le credenziali per l’accesso
sono le seguenti:
username: FEDERLOMBARDIA8
password: federlecco
Le risoluzioni dei rapporti di
lavoro nel corso del 2010
Oltre 6 mila, complessivamente, i casi risolti. Cresce la fiducia
verso il sistema Federmanager.
C
ome ogni anno, Federmanager ha realizzato un’indagine
al fine di monitorare annualmente l’andamento delle risoluzioni
che riguardano la nostra categoria.
L’iniziativa quest’anno ha coinvolto
43 Associazioni su 58 del sistema Federmanager.
Dai dati dell’indagine, emerge, innanzitutto, un numero complessivo
ancora elevato dei casi di risoluzione del rapporto di lavoro gestiti con
il supporto del nostro sistema organizzativo. Sono stati registrati, infatti, oltre 4.000 casi di risoluzione che
confermano un trend negativo che
ormai si verifica dal 2007. Ad essi sono
da aggiungersi le risoluzioni che avvengono fuori dalla sede sindacale. Il
che porta il totale, presumibilmente,
a circa 6.000 risoluzioni.
Le riorganizzazioni e le ristrutturazioni aziendali continuano a produrre effetti negativi sul tasso occupazionale
della categoria, con il proseguimento del fenomeno di impoverimento
di managerialità nel nostro sistema
produttivo. Contemporaneamente,
questa indagine conferma la strategicità del sistema di tutele e strumenti
contrattuali per il riorientamento, la
ricollocazione e il sostegno al reddito
dei dirigenti disoccupati che Federmanager ha voluto mettere al centro degli ultimi rinnovi contrattuali,
nonché la sensibilizzazione fatta nei
confronti delle Istituzioni per integrare gli strumenti contrattuali con
altre iniziative che possano costituire
un panel di risorse e servizi più ampi
finalizzati a contrastare la dispersione del patrimonio di professionalità
manageriale nel nostro Paese.
L’età media delle posizioni dirigenziali alle quali le aziende propongono la risoluzione del rapporto si sta
abbassando, anche se, la maggior
parte delle risoluzioni (oltre il 58%)
continua a riguardare i dirigenti over
50.
Per ciò che riguarda le tipologie di
risoluzione del rapporto di lavoro
dei dirigenti, il 70% circa del totale
delle risoluzioni avviene attraverso
una risoluzione consensuale mentre i licenziamenti si attestano circa
al 18% se si computano i casi per i
quali è successivamente intervenuta
una transazione tra le parti. La ricerca
di una risoluzione concordata, (80%,
circa del totale delle risoluzioni) resta
la modalità prevalente con la quale si
risolve il rapporto di lavoro dirigenziale.
Altro dato rilevante è quello relativo
al calo delle risoluzioni nelle aziende di piccole dimensioni, vale a dire
quelle con un numero di dirigenti
non superiore a 3, che hanno costituito appena il 4% del totale delle risoluzioni.
Per quanto riguarda le posizioni
aziendali si conferma che le aree
maggiormente interessate dalle risoluzioni sono quelle del Commerciale/Marketing e della Tecnica/Produzione e che i settori merceologici più
in difficoltà restano quelli dell’Informatica/Elettronica/TLC e, a seguire,
del Meccanico/Siderurgico.
7
FASI
Le regole per accedere alle
prestazioni previste dal GSR
Un utile pro-memoria per conoscere in sintesi le
opportunità della Gestione Sostegno al Reddito.
Diritto alla prestazione GSR
La prestazione compete in presenza
di (art. 4 del regolamento):
1) risoluzione del rapporto di lavoro
per giustificato motivo oggettivo
2) dimissioni per giusta causa
3) mancato superamento periodo di
prova
4) risoluzione del rapporto di lavoro
per cessata attività dell’impresa
5) risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.
Requisiti per accedere alla prestazione
a) percepimento indennità ordinaria
di disoccupazione
b) anzianità nella qualifica non inferiore a 18 mesi
c) non aver percepito, nell’anno precedente la risoluzione del rapporto
di lavoro, una retribuzione superiore
a 1,5 volte il massimale Previndai
d) essere iscritto all’Agenzia per il lavoro costituita nell’ambito di Fondirigenti con l’impegno di aderire alle
iniziative poste in atto per il ricollocamento
f) l’azienda presso la quale il dirigente ha prestato servizio risulti regolarmente iscritta alla GSR.
Risoluzione consensuale
Per accedere alla prestazione dovranno essere soddisfatte anche le
seguenti ulteriori condizioni (ad eccezione di quanto previsto al precedente punto 1).
a) non aver percepito nell’anno precedente la risoluzione del rapporto
di lavoro una retribuzione annua lorda globale superiore a 110.00 euro, in
presenza di una anzianità nella qualifica nella stessa azienda fino a 6 anni.
In presenza di anzianità nella qualifica nella stessa azienda superiore a 6
anni, l’importo percepito non dovrà
essere superiore 130.000 euro
b) non aver percepito, all’atto della
risoluzione del rapporto di lavoro un
importo complessivo, risultante dal
verbale redatto in sede sindacale o
giudiziale, superiore a 120.000 euro,
esclusi gli istituti contrattuali.
In presenza di anzianità nella qualifica nella stessa azienda superiore a
6 anni, l’importo è elevato a 180.000
euro.
Durata della prestazione
La durata della prestazione prevista
è di:
- 8 mesi per i dirigenti di età inferiore
al 50° anno
- 18 mesi per i dirigenti di età uguale
o superiore al 50° anno.
Termini di presentazione della richiesta
Entro il 68° giorno successivo alla
cessazione del rapporto di lavoro
ovvero, dalla data di scadenza del periodo di preavviso anche se sostituito
da indennità.
PLACEMENT: UNA OPPORTUNITà IN PIù
L’attività di Placement è uno strumento altamente qualificato che accompagna il dirigente nell’attività
di autovalutazione e riqualificazione. Il servizio di Placement è a totale carico del FASI-GSR e nulla è
dovuto da parte del dirigente, né alla GSR, né alla Società prescelta dal dirigente stesso tra quelle selezionate da Fondirigenti e contrattualizzate dal FASI-GSR.La possibilità di accedere al servizio di Placement è strettamente legata al diritto di ottenere dalla GSR-FASI anche la prestazione economica.
Pertanto, il dirigente interessato, accertato il diritto, dovrà effettuare l’iscrizione all’Agenzia per il lavoro istituita nell’ambito di Fondirigenti, e completare preventivamente il percorso per delineare, on
line, il proprio Bilancio delle Competenze, accedendo al sito internet della stessa Fondirigenti.
Gli interessati, dopo aver consultato, sul sito internet della GSR, i programmi di Placement messi a
loro disposizione, potranno prendere contatto con la Società prescelta per eventuali chiarimenti o
per fissare incontri con i professionisti che operano presso la stessa società, al fine di poter meglio
orientare la propria scelta. La espressa volontà di avvalersi di tale opportunità deve essere manifestata
entro 3 mesi dalla data del primo pagamento della prestazione da parte della GSR ad evitare la perdita
del diritto di usufruire del servizio. Per approfondimenti: www.dirigenti-gsr.it.
Il F.A.S.I., Fondo Assistenza Sanitaria Integrativa, è nato il 26 novembre 1977 come iniziativa sindacale di categoria. È oggi un’associazione non riconosciuta di secondo grado costituita a seguito del
protocollo del 13 aprile 1981 e dell’accordo del 9 dicembre 1981 e successive modifiche intercorse
tra Confindustria e Federmanager.
Opera, esclusivamente ai fini assistenziali, nell’ambito di un sistema di mutualità e secondo un principio di non selezione del rischio, in base allo Statuto, Regolamento, ai Tariffari e ai propri piani
sanitari.
Il Fasi è un ente non a scopo di lucro, la cui adesione da parte dei dirigenti è volontaria.
Il Fasi assiste i dirigenti di aziende industriali, in servizio ed in pensione, senza limiti di età, ed eventuali coniugi, figli minorenni nonché, se a carico, figli maggiorenni ed eventuali genitori.
Il Fondo viene finanziato da contributi che provengono dalle aziende (circa 2/3) e dagli
iscritti(circa1/3).
Le aree di intervento sono:
• Assistenza specialistica
• Prestazioni stomatologiche ed odontoiatriche
• Degenze, rianimazioni, interventi chirurgici e prestazioni complementari
• Medicinali in degenza
• Analisi ed accertamenti
• Terapie
• Presidi
• Assistenza infermieristica domiciliare
• Cure termali
• Ticket su prestazioni specialistiche
Attualmente è in studio anche un Progetto Prevenzione che prevede piani prevenzione per alcune
importanti patologie.
L'assistenza viene fornita in forma indiretta, in relazione alle spese effettivamente sostenute, in Italia
e all' Estero, e nei limiti previsti dalle tariffe indicate in un apposito nomenclatore-tariffario, periodicamente aggiornato, che è il riferimento nazionale a livello privatistico di quasi tutte le strutture
sanitarie e dei medici-chirurghi odontoiatri, nonché di altri Fondi sanitari integrativi che operano sul
mercato.
Ferma restando la massima libertà di scelta, da parte dell' assistito, della struttura sanitaria da utilizzare, sono anche previste forme di assistenza in convenzione diretta che garantiscono all'assistito
grandi vantaggi in quanto, tramite accordi amministrativi, vengono fissate condizioni economiche
di maggior favore rispetto a quelle normalmente applicate.
Nel 2011 le strutture sanitarie convenzionate in forma diretta sono 1.768 di cui:
• 132 Case di Cura
• 1 Società di Noleggio Apparecchiature per la Riabilitazione
• 1.223 Centri odontoiatrici
• 24 Strutture ospedaliere/universitarie
• 388 Poliambulatori diagnostici e/o fisiokinesiterapia e/o Day-Hospital/Day Surgery