Informanager Lecco, luglio 2011
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Informanager Lecco, luglio 2011
Luglio 2011 INFOR MA NAGER LECCO 18 PERIODICO DI INFORMAZIONE L’EDITORIALE ASSEMBLEA A Lecco serve “uno scatto” per tornare a competere. Pag. 2 APPROFONDIMENTO Il licenziamento e la malattia. Pag. 4 ESPERIENZA Rimettersi in gioco con Federmanager Academy. Pag. 5 INDAGINE Le risoluzioni dei rapporti di lavoro. Pag. 6 FASI Le regole per accedere alle prestazioni previste dal GSR. Pag. 7 FEDERMANAGER Corso Matteotti, 12 23900 LECCO tel. e fax: 0341.361184 e-mail: [email protected] www.lecco.federmanager.it Anno III - N° 18 Direttore Responsabile: Giorgio Cortella Direttore Editoriale: Francesco Castelletti Redazione ed edizione Correlazioni - Lecco Stampa: Cattaneo Paolo Grafiche Oggiono Aut. Trib. di Lecco - N. 8/2008 A Torino i Giovani Dirigenti per dare un’anima al Paese. N ei giorni scorsi una delegazione lecchese ha partecipato al 9° meeting nazionale del Gruppo Giovani Dirigenti, svoltosi a Torino al Mirafiori Motor Village. Il meeting, a cui hanno preso parte più di 60 giovani dirigenti di impresa provenienti da tutta Italia, è stato l’occasione per presentare l’evento intitolato “L’anima di un’Italia possibile”. In questo slogan c’è tutta la voglia dei Giovani Dirigenti di Federmanager di offrire nuovi modelli manageriali per una nuova Italia che tutti vorremmo. Due i ‘must’ emersi nel corso del meeting: innovare e fare rete, che si concretizzano nella proposta di creare e implementare reti di Network Innovation Managers (NIM), capaci di cogliere i cambiamenti per trasformarli in opportunità di crescita economica e sociale. Per i giovani di Federmanager, infatti, la crisi economica che ha colpito il Paese è un elemento ‘esterno e di contesto’, che ha solo evidenziato un problema più grave relativo alla capacità di reazione del sistema Italia, che non ha ancora saputo adeguarsi ai fenomeni già innescati dalla globalizzazione e potenziati dalla crescita dirompente dell’interconnessione, quale mezzo per la condivisione di competenze e di conoscenze. La diffusione delle nuove tecnologie ha sancito l’irreversibile ingresso in un mondo governato da una fortissima variabilità ed elevata impredicibilità; un mondo in cui due righe su twitter o un video postato su YouTube possono scatenare un terremoto azionario, una crisi finanziaria, il rovesciamento di un regime. È un passaggio epocale che l’Italia non ha colto nella sua complessità e che rende anacronistici e inadatti strategie, modelli, organizzazioni, comportamenti manageriali che hanno funzionato per decenni. I giovani dirigenti hanno denunciato a Torino un Paese “ingessato” in rigide strutture gerarchico-burocratiche, con modelli manageriali di “comando e controllo”, totalmente inadeguate a confrontarsi con reti di capitale umano. Un sistema che in tutti gli ambiti è chiamato ad affrontare un vero e proprio cambiamento culturale, guidato da manager che sappiano sviluppare la collaborazione, facendo leva su valori come l’etica, l’affidabilità, la passione, la tensione ideale e la visione creativa per co-innovare. In sintesi, un richiamo al valore civile attraverso la raccolta di tutte le migliori energie positive del Paese per rompere le ingessature burocratiche di cui è vittima, creando le “spinte” di cui il sistema Italia necessita per tornare a pieno titolo tra i grandi L’evento, infine, è stato l’occasione per il territorio lecchese di un “passaggio di consegne” che ha sancito anche la continuità di una presenza dei giovani dirigenti di Federmanager Lecco nel Coordinamento nazionale. Conclusasi infatti l’esperienza del presidente nazionale uscente Francesco Castelletti, cui è subentrato Federico Dosio, Lecco sarà per il prossimo biennio rappresentata ai vertici del Coordinamento da Simone Chiappa. 2 A ncora una volta, come già negli ultimi anni, l’Assemblea annuale di Federmanager Lecco presso la “Casa dei costruttori” di ANCE Lecco, è stata un’importante occasione non solo per fare il punto sull’attività dell’Associazione, sia a livello provinciale che nazionale, grazie anche alla presenza del Presidente Giorgio Ambrogioni, ma anche per discutere sul futuro di Lecco e della sua provincia. “Lecco e il suo tessuto economico sono una realtà virtuosa e sobria, dai molti tratti positivi, ma che non si butta. La sua curva di crescita sale negli anni con tranquillità e pochi scossoni, ma quando il mare è in tempesta prudenza e temperanza non bastano, serve anche l’azione”. Questo il verdetto sullo stadio di sviluppo del “sistemaLecco” tracciato dal Direttore generale del Censis, Giuseppe Roma. Proprio il modello di sviluppo possibile per la Lecco del futuro è stato il tema al centro dell’assemblea, a cui hanno preso parte, insieme al Presidente di Federmanager Lecco Francesco Castelletti e al Presidente nazionale di Federmanager Giorgio Ambrogioni, anche il Sindaco di Lecco, Virginio Brivio, l’Assessore al Territorio della Provincia di Lecco Gianluca Bezzi e Vico Valassi, Presidente della Camera di Commercio di Lecco. Non è stata la prima volta, del resto, che Federmanager Lecco ha voluto cogliere l’opportunità della propria assemblea annuale per farne un momento di riflessione su temi di più ampio respiro: “Vogliamo ribadire – ha esordito il Presidente Castelletti - nel momento più importante della nostra vita associativa, la passione e l’impegno con cui guardiamo al nostro territorio: un territorio che è paesaggio e lavoro, che è cultura e impresa, che è servizi e infrastrutture. Una passione ed un impegno che, ogni giorno, poniamo nel nostro compito professionale, consapevoli che le imprese che ASSEMBLEA A Lecco serve “uno scatto” per tornare a competere. Successo per l’Assemblea di Federmanager Lecco. La riflessione di Roma e gli interventi di Brivio, Valassi e Bezzi. siamo chiamati a dirigere affondano le proprie radici in questo contesto, anche se operano con lo sguardo proiettato verso confini sempre più ampi, che la globalizzazione dell’economia e della società ci porta a solcare. Essere parte attiva dei processi di sviluppo di questo territorio è dunque l’obiettivo che ci poniamo, come dirigenti industriali”. Un obiettivo quanto mai necessario in una fase come quella attuale, che lascia intravedere segnali di ripresa dopo una crisi per molti aspetti devastante: “Molti di noi in questo frangente hanno dovuto ricercare nuove soluzioni occupazionali. Tutti, comunque, ci siamo rimessi ancora una volta in gioco, cercando di costruire un nuovo modo di vivere la nostra responsabilità e il nostro impegno professionale in azienda. Con i nostri imprenditori abbiamo lavorato fianco a fianco per individuare nuove soluzioni e nuove prospettive in ambito organizzativo, gestionale, commerciale. Con i lavoratori delle nostre aziende abbiamo cercato di sviluppare nuove forme di dialogo e di confronto. Oggi ci domandiamo, quindi, quali sono le prospettive future di sviluppo per la nostra provincia, quali le strategie che si intendono perseguire per favorire l’innovazione del sistema economico locale, quali le condizioni in cui le nostre imprese, uscite dalla crisi, possono programmare il proprio domani, quali le iniziative per attrarre nuovi investitori”. Un modello di sviluppo vincente è quello che riesce a contemperare una pianificazione accorta del territorio e le esigenze delle imprese che vi operano: “Lecco è una città vitale, in cui il lavoro rappresenta ancora un valore, con una comunità capace di dialogo e un forte riferimento alle proprie radici e tradizioni – ha continuato Giuseppe Roma – Ma ci sono alcuni segnali che è bene cogliere: ad esempio l’export, che è una voce molto positiva, ha però una quota molto bassa verso l’Asia, solo il 9%, mentre l’84% delle esportazioni avviene verso l’Europa. La sicurezza di un passato glorioso, che continua a premiare, e la serietà nel lavoro ormai non bastano più: bisogna cavalcare la globalizzazione, rimettendo in circuito tutta l’energia della comunità attraverso interazioni forti tra management, imprese e istituzioni. Bisogna scegliere dove concentrare le proprie energie, selezionando pochi obiettivi condivisi, da cercare di raggiungere subito. Siamo di fronte a una grande sfida, o la si coglie ora, o probabilmente non la si coglierà più”. Quindi Roma ha indicato la sua ricetta, che passa attraverso il fare sistema, il passaggio da una monocultura manifatturiera ad un’economia multisettoriale, il miglioramento dell’efficienza organizzativa del sistema e la capacità da parte dei leader di coinvolgere, su pochi importanti obiettivi. Proprio la coesione tra istituzioni e imprese è stato, nel tempo, uno degli elementi che hanno permesso a Lecco di essere un territorio d’eccellenza: lo ha sottolineato il Presidente della Camera di Commercio, Vico Valassi, 3 ricordando in particolare l’impegno condiviso che ha permesso di portare a Lecco l’Università e il CNR e che, a breve, conoscerà un ulteriore sviluppo con la nascita del campus. Ricerca e formazione, dunque, a servizio della crescita delle aziende. Ma“occorre che le istituzioni siano vicine alle aziende, perché la ricchezza del manifatturiero non vada perduta e non si verifichino fughe dal territorio”. A questo obiettivo il Comune di Lecco si è detto pronto a collaborare, già a partire dal prossimo PGT: “Stiamo operando per garantire regole più certe e tempi più celeri nei processi amministrativi. – ha affermato il Sindaco di Lecco, Virginio Brivio - Occorre riscrivere insieme i rapporti tra imprenditori, poli di ricerca e innovazione e Pubblica Amministrazione. Il nuovo PGT prevede, tra i suoi obiettivi, insediamenti dimensionali su misura per le PMI, oltre ad uno sviluppo del sistema turistico e a un processo di razionalizzazione delle sedi pubbliche”. “La vera sfida che ci attende è far recuperare attrattività al nostro territorio, affinché le imprese possano trovarvi un ambito favorevole di crescita – ha sostenuto l’Assessore al Territorio della Provincia di Lecco Gianluca Bezzi – La Provincia sta investendo in infrastrutture, a cominciare dalla nuova Lecco-Bergamo, e ha creato, sotto la guida del Presidente Nava, i Tavoli di Sviluppo con l’obiettivo di dare risposte condivise e rapide alle aziende da parte di tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Nei prossimi giorni, attraverso una specifica variante del PTCP, si darà attuazione alla nuova area industriale di Colico. Sono segni concreti della nostra attenzione alle imprese, ma, accanto a questo, tutti insieme dobbiamo operare per superare un approccio culturale che tende a contrapporre, in modo errato, tutela del paesaggio a sviluppo industriale”. Migliorare la propria capacità di appeal verso le imprese non è tuttavia principalmente un’esigenza del nostro territorio: è l’intero sistema-Paese a doverlo fare, a detta di Giorgio Ambrogioni, Presidente nazionale di Federmanager. Quanto alle possibili soluzioni, se è necessario che il Paese faccia sistema, anche le stesse imprese sono chiamate ad interagire tra loro, attivando dinamiche di rete: “Da parte nostra, come dirigenti industriali, siamo disponibili a fare i tutor, i coach, i manager di rete, trasferendo le nostre competenze alle nuove generazioni”. In occasione dell’Assemblea sono stati premiati i dirigenti iscritti a Federmanager da 35 anni: Gianfranco Gheza, Pierluigi Maggioni, Luciano Marelli e Gianfranco Pirola. Ad essi si è unito Reale Villa, che ha toccato un traguardo davvero straordinario: i 65 anni di iscrizione. Pierluigi Maggioni Luciano Marelli Gianfranco Pirola Gianfranco Gheza LE CARICHE DEL NUOVO DIRETTIVO Il presidente uscente di Federmanager Lecco, Francesco Castelletti, è stato riconfermato alla guida dell’associazione in occasione della prima seduta del nuovo Consiglio direttivo uscito dalle recenti elezioni. Alla carica di Vice Presidente è stato eletto Maurizio Crippa. Tesoriere per il triennio 2011/2013 è stato eletto Roberto Anghileri. Reale Villa 4 I l trattamento spettante al lavoratore (indipendentemente dalla qualifica rivestita) in caso di malattia è disciplinato dall’art. 2110 del codice civile che riconosce al lavoratore in malattia: a) la conservazione del posto di lavoro b) la corresponsione della retribuzione o di una indennità nella misura e per il tempo determinati dalle leggi speciali, dalle norme contrattuali, dagli usi o secondo equità. Abbiamo già evidenziato nei numeri precedenti il trattamento economico spettante ai dirigenti d’azienda industriale in malattia secondo la normativa di settore. In questo numero ci concentreremo invece sulla definizione di malattia secondo la giurisprudenza e sulle conseguenze della stessa sulla prosecuzione del rapporto di lavoro. Secondo la giurisprudenza ormai consolidata da oltre un decennio lo stato di malattia è un caso di impossibilità sopravvenuta della prestazione lavorativa per il quale, eccezionalmente ed in deroga agli artt. 1256 e 1463 del codice civile, il rapporto anziché estinguersi, prosegue per il c.d. periodo di comporto ovvero quel termine – stabilito dalla contrattazione collettiva – durante il quale il lavoratore ha appunto diritto alla conservazione del posto. La ragione di siffatta eccezione viene individuata dalla giurisprudenza nella necessità di “ovviare a una situazione meritevole di particolare considerazione per il fatto che è indipendente dalla volontà del lavoratore…” (Cass.sez.lav. 11.12.1995, n. 12685). Non solo. La giurisprudenza infatti ha equiparato alla malattia l’infortunio affermando a più riprese che “le assenze del lavoratore dovute ad infortunio sul lavoro o a malat- APPROFONDIMENTO Il licenziamento e la malattia per i dirigenti. La definizione di malattia secondo la giurisprudenza e le conseguenze sulla prosecuzione del rapporto di lavoro. tia professionale – al pari delle assenze per malattie comuni – sono riconducibili, in linea di principio, alla ampia e generale nozione di malattia” (fra le altre Cass.sez. lav. 10.4.1996, n. 3351, Cass.sez.lav. 25.11.2004, n. 22248). Da tale equiparazione discende da un lato che le assenze per malattia e per infortunio si cumulano – salvo esenzioni a livello di contratto collettivo – e che anche durante l’infortunio possono essere disposti gli accertamenti medico-fiscali previsti per la malattia. Mentre non sono, per giurisprudenza ormai costante, computabili ai fini del superamento del periodo di comporto le assenze per malattie o infortuni che siano conseguenza di un comportamento del datore di lavoro che violi l’art. 2087 c.c. ovvero la normativa in materia di sicurezza. Ma cosa implica la sussistenza di questo periodo di comporto? Ebbene, durante il periodo di comporto il lavoratore ha comunque diritto alla conservazione del posto. Il diritto alla conservazione del posto di lavoro fa si che il licenziamento eventualmente intimato al lavoratore durante il periodo di comporto sia inefficace. Terminata la malattia o esaurito il periodo di comporto, verrà meno l’inefficacia del licenziamento e comincerà a decorrere il periodo di preavviso nel caso di licenzia- mento per giustificato motivo soggettivo/oggettivo. Ciò non toglie tuttavia che qualora invece sussista una giusta causa di licenziamento, ovvero qualsiasi comportamento inadempiente del lavoratore che non consenta la prosecuzione neppure provvisoria del rapporto di lavoro, si ha “l’immediata estinzione del rapporto pur in costanza del periodo di comporto per malattia, e ciò anche quando la cognizione dei fatti da parte del datore di lavoro sia anteriore all’inizio della malattia e la contestazione invece successiva” (Cass.sez.lav. 20.10.2000 n. 13903, Cass.sez.lav. 29.7.1998 n. 7467). Sono state individuate dalla giurisprudenza quali giusta causa di risoluzione immediata del rapporto, nonostante lo stato di malattia del lavoratore, ad esempio: l’esecuzione di altra attività lavorativa da parte del lavoratore, l’omessa indicazione del luogo di reperibilità, l’assenza ingiustificata alla visita di controllo. Le osservazioni di cui sopra valgono integralmente anche per i lavoratori che rivestono qualifica di dirigente i quali di conseguenza dovranno tenere nel debito conto l’effettiva differenza fra licenziamento per giustificato motivo e licenziamento per giusta causa anche in presenza di uno stato di malattia. avv. Lorella Cesana 5 ESPERIENZA Rimettersi in gioco a 58 anni con Federmanager Academy. Giulio Bollini partecipa al progetto di studio “Manager italiani nel secolo asiatico”. F edermanager Academy è la neonata Scuola di formazione manageriale di Federmanager che sviluppa piani formativi, rivolti ai dirigenti di aziende industriali e alle alte professionalità, che intendono rinforzare le loro competenze manageriali e acquisire le soft skills necessarie per operare con maggiore efficacia ed efficienza nel proprio contesto professionale. Tra queste iniziative si colloca il piano formativo “Manager italiani nel secolo asiatico: reti, innovazione, poli di eccellenza e gli USA come luogo delle risposte più avanzate”. Il corso, completamente gratuito, è rivolto ai dirigenti in servizio presso Piccole Medie Imprese (con un organico non superiore a 20 dirigenti), aderenti a Fondirigenti e ai dirigenti inoccupati da non più di 24 mesi precedentemente impegnati presso aziende PMI aderenti a Fondirigenti. Il corso prevede tre interventi formativi. I primi due hanno un numero programmato di 20 dirigenti ciascuno, da svolgersi a Roma e Torino in 4 giornate di 8 ore e in una mezza giornata di 4 ore. Il terzo è costituito da uno Study Tour a New York e San Francisco, cui possono iscriversi in via prioritaria i frequentanti ad almeno uno dei primi due interventi. A questa iniziativa ha aderito anche Giulio Bollini, dirigente con competenze in tema ambientale presso la Beton Villa SpA di Merate, azienda attualmente in concordato preventivo. Romano di nascita, da vent’anni brianzolo d’adozione, sposato e con tre figli, Giulio Bollini ha infatti deciso di rimettersi in gioco: “Il futuro dell’azienda è molto incerto e le stesse difficoltà che sta incontrando il settore delle costruzioni nel suo complesso non mi fanno pensare ad una facile ricollocazione. Per questo, a 58 anni, ho deciso di rimettermi a studiare, aderendo a questo progetto formativo attraverso il quale ho la possibilità di approfondire i temi dell’internazionalizzazione e del fare rete, valorizzando il cosiddetto ‘intangibile’ e mettendolo a bilancio. È un corso fortemente orientato all’oggi, che ritengo possa darmi ulteriori chances di impiego in altri settori”. FONDO DIRIGENTI PMI: ON-LINE IL NUOVO SITO. Dal 16 Maggio è on-line la nuova versione del sito web www. fondodirigentipmi.it. Il lavoro sul sito è parte integrante della nuova comunicazione del FONDO DIRIGENTI PMI che ha l’obbiettivo di informare, interagire e relazionarsi sempre meglio con i propri iscritti e con le aziende non ancora aderenti. A breve sarà lanciato anche il nuovo sistema di CRM. PRAESIDIUM: TELEMARKETING PER I PROGRAMMI ASSICURATIVI. È ripresa nelle scorse settimane la campagna promozionale di telemarketing condotta da PRAESIDIUM Srl per i programmi assicurativi New Cover Plan, New Senior Plan e Atterraggio morbido, predisposti, come per il passato, da Ace European Group Limited. APERITIVO FEDERMANAGER LUNEDÌ 11 LUGLIO Si terrà il prossimo lunedì 11 luglio alle ore 18,30, presso il lounge bar del Griso di Malgrate l’ormai consueto aperitivo al Griso, occasione di incontro tra dirigenti in servizio e in pensione, per confrontarsi e raccontarsi. Ospite nell’occasione sarà il Presidente di PRAESIDIUM Bruno Villani. 6 INDAGINE INTERNET POINT A FEDERMANAGER Presso la sede di Federmanager, in corso Matteotti a Lecco, è disponibile gratuitamente per tutti gli iscritti un Personal Computer con collegamento Internet Wi-Fi, che può essere utilizzato per navigare sulla rete e inviare e-mail. Gli orari sono quelli d’ufficio: dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,00. CONVENZIONE PER VIAGGI E TURISMO. I soci di Federmanager potranno accedere, via Internet, alla serie di proposte viaggi a condizioni di particolare interesse con il tour operator MB Holidays, convenzionato con Federmanager a livello lombardo. L’indirizzo è il seguente: www.incantimediterranei.it Le credenziali per l’accesso sono le seguenti: username: FEDERLOMBARDIA8 password: federlecco Le risoluzioni dei rapporti di lavoro nel corso del 2010 Oltre 6 mila, complessivamente, i casi risolti. Cresce la fiducia verso il sistema Federmanager. C ome ogni anno, Federmanager ha realizzato un’indagine al fine di monitorare annualmente l’andamento delle risoluzioni che riguardano la nostra categoria. L’iniziativa quest’anno ha coinvolto 43 Associazioni su 58 del sistema Federmanager. Dai dati dell’indagine, emerge, innanzitutto, un numero complessivo ancora elevato dei casi di risoluzione del rapporto di lavoro gestiti con il supporto del nostro sistema organizzativo. Sono stati registrati, infatti, oltre 4.000 casi di risoluzione che confermano un trend negativo che ormai si verifica dal 2007. Ad essi sono da aggiungersi le risoluzioni che avvengono fuori dalla sede sindacale. Il che porta il totale, presumibilmente, a circa 6.000 risoluzioni. Le riorganizzazioni e le ristrutturazioni aziendali continuano a produrre effetti negativi sul tasso occupazionale della categoria, con il proseguimento del fenomeno di impoverimento di managerialità nel nostro sistema produttivo. Contemporaneamente, questa indagine conferma la strategicità del sistema di tutele e strumenti contrattuali per il riorientamento, la ricollocazione e il sostegno al reddito dei dirigenti disoccupati che Federmanager ha voluto mettere al centro degli ultimi rinnovi contrattuali, nonché la sensibilizzazione fatta nei confronti delle Istituzioni per integrare gli strumenti contrattuali con altre iniziative che possano costituire un panel di risorse e servizi più ampi finalizzati a contrastare la dispersione del patrimonio di professionalità manageriale nel nostro Paese. L’età media delle posizioni dirigenziali alle quali le aziende propongono la risoluzione del rapporto si sta abbassando, anche se, la maggior parte delle risoluzioni (oltre il 58%) continua a riguardare i dirigenti over 50. Per ciò che riguarda le tipologie di risoluzione del rapporto di lavoro dei dirigenti, il 70% circa del totale delle risoluzioni avviene attraverso una risoluzione consensuale mentre i licenziamenti si attestano circa al 18% se si computano i casi per i quali è successivamente intervenuta una transazione tra le parti. La ricerca di una risoluzione concordata, (80%, circa del totale delle risoluzioni) resta la modalità prevalente con la quale si risolve il rapporto di lavoro dirigenziale. Altro dato rilevante è quello relativo al calo delle risoluzioni nelle aziende di piccole dimensioni, vale a dire quelle con un numero di dirigenti non superiore a 3, che hanno costituito appena il 4% del totale delle risoluzioni. Per quanto riguarda le posizioni aziendali si conferma che le aree maggiormente interessate dalle risoluzioni sono quelle del Commerciale/Marketing e della Tecnica/Produzione e che i settori merceologici più in difficoltà restano quelli dell’Informatica/Elettronica/TLC e, a seguire, del Meccanico/Siderurgico. 7 FASI Le regole per accedere alle prestazioni previste dal GSR Un utile pro-memoria per conoscere in sintesi le opportunità della Gestione Sostegno al Reddito. Diritto alla prestazione GSR La prestazione compete in presenza di (art. 4 del regolamento): 1) risoluzione del rapporto di lavoro per giustificato motivo oggettivo 2) dimissioni per giusta causa 3) mancato superamento periodo di prova 4) risoluzione del rapporto di lavoro per cessata attività dell’impresa 5) risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. Requisiti per accedere alla prestazione a) percepimento indennità ordinaria di disoccupazione b) anzianità nella qualifica non inferiore a 18 mesi c) non aver percepito, nell’anno precedente la risoluzione del rapporto di lavoro, una retribuzione superiore a 1,5 volte il massimale Previndai d) essere iscritto all’Agenzia per il lavoro costituita nell’ambito di Fondirigenti con l’impegno di aderire alle iniziative poste in atto per il ricollocamento f) l’azienda presso la quale il dirigente ha prestato servizio risulti regolarmente iscritta alla GSR. Risoluzione consensuale Per accedere alla prestazione dovranno essere soddisfatte anche le seguenti ulteriori condizioni (ad eccezione di quanto previsto al precedente punto 1). a) non aver percepito nell’anno precedente la risoluzione del rapporto di lavoro una retribuzione annua lorda globale superiore a 110.00 euro, in presenza di una anzianità nella qualifica nella stessa azienda fino a 6 anni. In presenza di anzianità nella qualifica nella stessa azienda superiore a 6 anni, l’importo percepito non dovrà essere superiore 130.000 euro b) non aver percepito, all’atto della risoluzione del rapporto di lavoro un importo complessivo, risultante dal verbale redatto in sede sindacale o giudiziale, superiore a 120.000 euro, esclusi gli istituti contrattuali. In presenza di anzianità nella qualifica nella stessa azienda superiore a 6 anni, l’importo è elevato a 180.000 euro. Durata della prestazione La durata della prestazione prevista è di: - 8 mesi per i dirigenti di età inferiore al 50° anno - 18 mesi per i dirigenti di età uguale o superiore al 50° anno. Termini di presentazione della richiesta Entro il 68° giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro ovvero, dalla data di scadenza del periodo di preavviso anche se sostituito da indennità. PLACEMENT: UNA OPPORTUNITà IN PIù L’attività di Placement è uno strumento altamente qualificato che accompagna il dirigente nell’attività di autovalutazione e riqualificazione. Il servizio di Placement è a totale carico del FASI-GSR e nulla è dovuto da parte del dirigente, né alla GSR, né alla Società prescelta dal dirigente stesso tra quelle selezionate da Fondirigenti e contrattualizzate dal FASI-GSR.La possibilità di accedere al servizio di Placement è strettamente legata al diritto di ottenere dalla GSR-FASI anche la prestazione economica. Pertanto, il dirigente interessato, accertato il diritto, dovrà effettuare l’iscrizione all’Agenzia per il lavoro istituita nell’ambito di Fondirigenti, e completare preventivamente il percorso per delineare, on line, il proprio Bilancio delle Competenze, accedendo al sito internet della stessa Fondirigenti. Gli interessati, dopo aver consultato, sul sito internet della GSR, i programmi di Placement messi a loro disposizione, potranno prendere contatto con la Società prescelta per eventuali chiarimenti o per fissare incontri con i professionisti che operano presso la stessa società, al fine di poter meglio orientare la propria scelta. La espressa volontà di avvalersi di tale opportunità deve essere manifestata entro 3 mesi dalla data del primo pagamento della prestazione da parte della GSR ad evitare la perdita del diritto di usufruire del servizio. Per approfondimenti: www.dirigenti-gsr.it. Il F.A.S.I., Fondo Assistenza Sanitaria Integrativa, è nato il 26 novembre 1977 come iniziativa sindacale di categoria. È oggi un’associazione non riconosciuta di secondo grado costituita a seguito del protocollo del 13 aprile 1981 e dell’accordo del 9 dicembre 1981 e successive modifiche intercorse tra Confindustria e Federmanager. Opera, esclusivamente ai fini assistenziali, nell’ambito di un sistema di mutualità e secondo un principio di non selezione del rischio, in base allo Statuto, Regolamento, ai Tariffari e ai propri piani sanitari. Il Fasi è un ente non a scopo di lucro, la cui adesione da parte dei dirigenti è volontaria. Il Fasi assiste i dirigenti di aziende industriali, in servizio ed in pensione, senza limiti di età, ed eventuali coniugi, figli minorenni nonché, se a carico, figli maggiorenni ed eventuali genitori. Il Fondo viene finanziato da contributi che provengono dalle aziende (circa 2/3) e dagli iscritti(circa1/3). Le aree di intervento sono: • Assistenza specialistica • Prestazioni stomatologiche ed odontoiatriche • Degenze, rianimazioni, interventi chirurgici e prestazioni complementari • Medicinali in degenza • Analisi ed accertamenti • Terapie • Presidi • Assistenza infermieristica domiciliare • Cure termali • Ticket su prestazioni specialistiche Attualmente è in studio anche un Progetto Prevenzione che prevede piani prevenzione per alcune importanti patologie. L'assistenza viene fornita in forma indiretta, in relazione alle spese effettivamente sostenute, in Italia e all' Estero, e nei limiti previsti dalle tariffe indicate in un apposito nomenclatore-tariffario, periodicamente aggiornato, che è il riferimento nazionale a livello privatistico di quasi tutte le strutture sanitarie e dei medici-chirurghi odontoiatri, nonché di altri Fondi sanitari integrativi che operano sul mercato. Ferma restando la massima libertà di scelta, da parte dell' assistito, della struttura sanitaria da utilizzare, sono anche previste forme di assistenza in convenzione diretta che garantiscono all'assistito grandi vantaggi in quanto, tramite accordi amministrativi, vengono fissate condizioni economiche di maggior favore rispetto a quelle normalmente applicate. Nel 2011 le strutture sanitarie convenzionate in forma diretta sono 1.768 di cui: • 132 Case di Cura • 1 Società di Noleggio Apparecchiature per la Riabilitazione • 1.223 Centri odontoiatrici • 24 Strutture ospedaliere/universitarie • 388 Poliambulatori diagnostici e/o fisiokinesiterapia e/o Day-Hospital/Day Surgery