Il bracciale elettronico salvavita

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Il bracciale elettronico salvavita
[ AMYKO ]
Il bracciale elettronico salvavita
MADE JNITALY, SI CONNETTE ALLO SMARTPHONE E
PERMETTE DI AVERE CON SÉ LE INFORMAZIONI DI
PRIMA NECESSTTÀ O D'EMERGENZA E DI
TRASMETTERLE, NEI CASI D'URGENZA, ALLE PERSONE
CHE SONO ABILITATE A RICEVERLE IN TEMPO REALE
Francesca Tarissi
l design è essenziale e discreto, le funzionalità semplici
e intelligenti: Amyko è un bracciale elettronico macìe in
Italy che s'inserisce a pieno titolo tra quei dispositivi che
compongono la galassia della wearable technology, la tecnologia indossabile che, da qui ai prossimi anni, farà sempre
più parte del nostro corredo hi-tech e anche del nostro guardaroba. Secondo le stime dell'Osservatorio IDC, lo scorso
anno nel nostro Paese sono stati venduti 700mila prodotti
appartenenti alla categoria e, entro il 2018, ne verranno consegnati circa 3 millioni, con una crescita media annua pari
al 67% e un mercato del valore di oltre 450 milioni di euro.
Un mercato a cui stanno puntando le maggiori aziende e
all'interno del quale, per sopravvivere, occorrerà sin da subito essere in grado di distinguersi per la reale utilità dei dispositivi proposti.
Ed è proprio questa la strada intrapresa da Amyko. Ideato
da Riccardo Zanini, 38 anni imprenditore, insieme a Filippo
Scorza, 39 anni bioingegnere, insieme fondatori della start
up Wecare, l'accessorio hi-tech si differenzia dalla molteplicità di bracciali elettronici già in commercio da tempo, perché non solo consente di portare al polso le informazioni di
prima necessità sul nostro stato di salute ma permette a parenti, amici, soccorritori e a tutte le persone da noi autorizzate, di visualizzarle sul display del loro smartphone. Dall'indirizzo di casa al recapito della babysitter, dai farmaci per il
diabete alle istruzioni su intolleranze alimentari e allergie,
chiunque indossi i pochi grammi di gomma termoplastica riciclabile di cui è fatto Amyko, può decidere quali e quante informazioni importanti memorizzare.
E, soprattutto, a chi renderle accessibili. Un accessorio
adatto a una grande varietà di persone e situazioni. Per
esempio il bambino in gita al quale il genitore ha creato un
I
NEW ECONOMY & SANITA'
Il bracciale
elettronico
Amyko,
prodotto
dalla startup
Wecare, può
connettersi con
lo smartphone
e trasmettere
informazioni
profilo, lo sportivo che fa trekking da solo, il genitore anziano con problemi di memoria.
Il sistema funziona così: una volta registrato il proprio account su un cloud privato, si memorizzano in modo protetto le informazioni sulla propria condizione personale e sanitaria (anagrafica, gruppo sanguigno, patologie mediche,
contatti di emergenza ecc) e si imposta quali informazioni
rendere pubbliche e a chi.
Avvicinando Amyko a uno smartphone o a un tablet dotato di tecnologia NFC (near field communication), vengono
visualizzati il profilo dati completo e i contatti dei familiari.
Il bracciale ricorda anche all'utente la somministrazione
di farmaci a determinati orari e le visite mediche, dandone
contemporaneamente notizia alle persone autorizzate per
un controllo incrociato. Inoltre in caso di emergenza invia
un messaggio geolocalizzato in automatico. Per averlo prima che venga commercializzato (sono già in corso accordi
con grandi aziende dell'hi-tech), Amyko si può pre-ordinare fino al 30 luglio sulla piattaforma di crowdfunding indiegogo.com.
e RIPRODUZIONE RISERVATA
LA START-UP AMYKO
fl "salva-vita 2.0"
è un braccialetto tech
collegato al telefono
L
J idea nasce su un pullman, alla fine del
2013. Riccardo Zanini, 38 anni, imI prenditore nel settore della mobilità
sostenibile e Filippo Scorza, 39 anni, bioingegnere e industriai designer, si incontrano alla
"Startup bus Europe Competition" e, prima
dell'arrivo, hanno già buttato giù il progetto.
L'intuizione sembra buona. Ci credono. «Lavoravamo di sera, o nei fine settimana». Scorza è di Genova, Zanini di Brescia. Le informazioni viaggiano via Skype. «Dopo sei mesi ci
siamo messi a cercare un finanziatore: abbiamo raccolto 250 mila euro».
Dalle sedute notturne prende forma
Amyko: un braccialetto tecnologico, design
minimal, che in pochi grammi di gomma termoplastica riciclabili permette di portare al
polso le informazioni di prima necessità e il
nostro stato di salute per poi visualizzarle in
caso di bisogno sul display dello smartphone
da un soccorritore o un familiare. Dall'indi-
rizzo di casa al recapito della babysitter, dai
farmaci per il diabete alle istruzioni su intolleranze alimentari e allergie, è l'utente che
decide cosa memorizzare e a chi renderlo visibile. Una «sorta di salva-vita 2.0» di cui, al
momento, esistono 1000 versioni.
Il braccialetto si può pre-ordinare sulla
piattaforma di crowdfunding www.indiegogo.com, la maggiore del mondo. Con 23 dollari l'utente finanzia il processo di industrializzazione e lo riceve prima che arrivi sul
mercato. In autunno, sarà la volta dei negozi.
«Ma puntiamo soprattutto sul business to
business - dice Scorza -. Dalle navi da crociera alle aziende che puntano sul welfare dei
dipendenti».
Nonostante le difficoltà, attorno a sé Scorza vede fermento: «La parola start-up ormai
è sulla bocca di tutti. Ma questa crisi ha svegliato tanti cervelli».
[GIÙ. BOT,]
BRACCIALE SALVAVITA
Un braccialetto di gomma che in alcuni casi può anche salvare la vita
di bambini, anziani e di chi parte per escursioni in montagna o sugli
sd. Si chiama Amyko, dialoga con smartphone e tablet, comunica in
caso di necessità. Invia sms a contatti predefiniti, avvisa su indirizzi,
farmaci assunti o da assumere. La produzione è stata finanziata col
crowdfunding. Prezzo: 29,90 euro. INFO: https://amyko.it
AMYKO