Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno

Transcript

Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 14/08/2015
La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o
parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue;
MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto
specificato nei contratti di adesione al servizio.
INDICE
IN PRIMO PIANO
Il capitolo non contiene articoli
SANITÀ NAZIONALE
14/08/2015 Corriere della Sera - Nazionale
«Prepotenti, l'hanno soffocato» L'audio choc sul ragazzo morto
5
14/08/2015 Il Sole 24 Ore
Morte dopo Tso, spunta audio: «Lo hanno fatto soffocare»
7
14/08/2015 La Repubblica - Nazionale
"Se non aiutiamo le famiglie per il welfare sarà un disastro"
8
14/08/2015 Il Messaggero - Nazionale
«Impossibile che sia uno strangolamento»
9
14/08/2015 Il Manifesto - Nazionale
Indagine dell'Onu: torna a crescere la mortalità infantile nella Striscia
10
14/08/2015 Il Secolo XIX - Nazionale
«Il rischio è che a pagare sia il Sistema sanitario »
11
14/08/2015 L'Unità - Nazionale
Dall'Angola alla Nigeria gli aiuti per le popolazioni
12
14/08/2015 Il Venerdi di Repubblica
ECCO IL PRIMO RAPPORTO SULLE SETTEMILA MALATTIE RARE
13
14/08/2015 Il Venerdi di Repubblica
I DENTISTI CI CURANO DA 14 MILA ANNI
14
14/08/2015 Corriere della Sera - Sette
Così il talento abbatte il muro del cancro
15
14/08/2015 Corriere della Sera - Sette
Sanità, un'eccellenza da ripensare
16
14/08/2015 Elle
Regole di base
17
14/08/2015 Elle
IL GRANDE PREMIO DELLA BELLEZZA DI ELLE
19
VITA IN FARMACIA
14/08/2015 La Repubblica - Milano
Immigrati, la Regione rivuole i soldi
23
14/08/2015 La Repubblica - Torino
Gli ispettori del ministro bocciano il trattamento "Non era il tempo giusto"
24
14/08/2015 La Stampa - Vercelli
"La mia estate di solidarietà fra i bambini malati di Haiti"
25
14/08/2015 Il Mattino - Salerno
Via i fotografi dal Ruggi: «Trasferiti senza criterio»
26
14/08/2015 Il Secolo XIX - Genova
Sanità , valzer di poltrone alla vigilia di Ferragosto
27
14/08/2015 QN - La Nazione - Pisa Pontedera
«Un gesto disperato e incomprensibile» L'ombra delle difficoltà economiche
28
14/08/2015 QN - La Nazione - Prato
Calendario delle farmacie Proteste per turni e chiusure
29
PROFESSIONI
14/08/2015 Il Sole 24 Ore
Grecia, verso lo scontro all'Eurogruppo
31
14/08/2015 Il Sole 24 Ore
Sempre di più in fabbrica a Ferragosto*
33
14/08/2015 ItaliaOggi
Pillole create con stampanti 3D
35
14/08/2015 L'Unità - Nazionale
Il doping e le false classìfiche Quando lo sport non fa giustizia
36
PERSONAGGI
14/08/2015 Libero - Nazionale
Silvio cerca soci per Altra Italia e spunta l'esperto di «fund raising»
39
SANITÀ NAZIONALE
13 articoli
14/08/2015
Pag. 1
diffusione:619980
tiratura:779916
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
«Prepotenti, l'hanno soffocato» L'audio choc sul ragazzo morto
Bardesono
«Intervento invasivo... Lo hanno fatto un po' soffocare». È racchiusa nelle telefonate tra l'autista
dell'ambulanza e l'operatrice del 118 acquisite dai Nas la conversazione che potrebbe dare la svolta
all'inchiesta sulla morte di Andrea Soldi, il 45enne morto il 5 agosto dopo essere stato prelevato dai vigili a
Torino per un Tso. L'operatrice del 118: «Il mondo è dei furbi e dei prepotenti». a pagina 15
TORINO «Il mondo è dei furbi e dei prepotenti». Sono le parole con le quali l'operatrice della centrale
operativa del 118 torinese chiude il colloquio telefonico con uno dei colleghi a bordo dell'ambulanza che il 5
agosto scorso è intervenuta in piazza Umbria, nel parchetto dove Andrea Soldi trascorreva parte delle sue
giornate. L'uomo, il conducente del mezzo, racconta per telefono le fasi dell'intervento su Soldi condotto dai
vigili urbani e dallo psichiatra che devono sottoporlo a un Trattamento sanitario obbligatorio richiesto dalla
famiglia. Pochi minuti dopo Andrea Soldi morirà.
La telefonata comincia su un tono normale. L'operatrice all'inizio risponde indicando l'ospedale dove il
paziente deve essere trasferito: «Portatelo al Maria Vittoria». Ma non è di questo che vuole parlare l'autista
(un dipendente del 118, mentre i due barellieri sono due volontarie): «Non ho mai visto una cosa così, è
stato... un po' invasivo. Hanno preso il paziente per il collo, messo giù. Lo hanno fatto, come dire, un po'....
soffocare, soffocare. Non respira bene, non si poteva metterlo in lettiga in questo modo. Così non può
respirare e poi ha le manette». Solo a questo punto l'operatrice si rende conto che qualcosa sta andando
storto e suggerisce al collega: «Devi dirlo al medico, al medico». Che è il responsabile della somministrazione
del Tso. Ma l'intervento è già concluso, tant'è che il dipendente del soccorso risponde: «Lo abbiamo detto al
medico sia io che... (fa il nome di una collega ndr ). Lo psichiatra mi ha detto di lasciarlo a testa in giù, mi ha
ordinato di lasciarlo così e un vigile mi ha fotografato il referto con il telefonino. Non poteva. Perché?».
L'operatrice telefonica sembra non stupirsi troppo: «Cosa vuoi, il mondo è dei furbi e dei prepotenti». E quella
parola, «furbi», pare riferita proprio alla notizia che uno dei vigili «ha preteso di fotografare col telefonino il
referto appena compilato».
Tutto lo scambio di battute tra i due è stato registrato e acquisito nei giorni scorsi, su disposizione del
procuratore Raffaele Guariniello, dai carabinieri del Nas. Una telefonata choc che si aggiunge ai numerosi
indizi già raccolti dagli inquirenti a carico di tre agenti della Polizia municipale di Torino e dello psichiatra
responsabile del trattamento, che sono tutti indagati.
A questa prima telefonata, poi, si dovrebbero aggiungere nelle prossime ore altri audio che il magistrato ha
disposto di acquisire e che sono relativi alle conversazioni via radio tra i tre vigili e la loro centrale operativa.
Conversazioni giudicate «rilevanti» per determinare il grado di consapevolezza con il quale gli agenti hanno
portato a termine il loro servizio.
Non sono pochi gli aspetti di questa vicenda di interesse del magistrato. Una delle domande che si pone
Guariniello è se i vigili urbani siano formati adeguatamente. Ma anche le procedure adottate a Torino per i
Tso - nei casi urgenti il medico può firmare senza attendere l'apposita ordinanza del Comune - destano
perplessità, tant'è che saranno acquisite le carte relative a una serie di analoghi interventi.
Ieri, infine, sono giunti a Torino gli ispettori inviati dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Negli uffici
dell'assessorato regionale alla Sanità, sono stati ascoltati, oltre ai familiari di Andrea Soldi, alcuni funzionari e
responsabili del 118, della Polizia municipale e dell'Asl 2. Gli ispettori, tornati a Roma, stenderanno una
relazione che verrà consegnata al ministro. Uno degli aspetti sui quali potrebbe concentrarsi l'attenzione del
ministero è quello dell'applicazione della legge che prescrive l'obbligo di eseguire un Tso sempre e solo in
presenza di un'ordinanza del sindaco o di un assessore competente.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
5
14/08/2015
Pag. 1
diffusione:619980
tiratura:779916
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Marco Bardesono
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: Un'immagine di Andrea Soldi quando aveva diciannove anni (Ansa/Di Marco)
Foto: In ricordo Fiori e biglietti depositati sulla panchina dei giardini di Corso Umbria a Torino dove il 5 agosto
Andrea Soldi, 45 anni, era seduto prima di essere caricato a forza su un'ambulanza e portato in ospedale per
un Trattamento sanitario obbligatorio (Tso). Andrea Soldi è morto qualche minuto dopo. Dal 1990 soffriva di
una forma di schizofrenia
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
6
14/08/2015
Pag. 15
diffusione:334076
tiratura:405061
Morte dopo Tso, spunta audio: «Lo hanno fatto soffocare»
«Lo hanno preso al collo. Aveva le manette ai polsie io non volevo caricarlo, ma mi hanno ordinato di farlo.E
di portarloa pancia in giù». Diceva questo l'equipaggio dell'ambulanza alla centrale operativa del 118 durante
il trasporto in ospedale di Andrea Soldi, il quarantacinquenne torinese malato di schizofrenia morto durante
un ricovero forzato. La comunicazione, registratae trascritta,è stata acquisita dai carabinieri del Nas e
consegnata in procura, dove il pm Raffaele Guariniello sta coordinando un'inchiesta per omicidio colposo.
«L'intervento - spiegava l'operatore - è stato un po' invasivo. Lo hanno preso per il colloe lo hanno fatto un po'
soffocare». Parole pronunciate in un momento in cui Soldi era ancora vivoe non si sospettava che la
magistratura avrebbe aperto un'indagine. Gli indagati sonoi tre agenti della polizia municipale che eseguirono
l'intervento per costringere quel paziente di oltre 120 chilia staccarsi dalla panchina dove sedeva,e lo
psichiatra che ordinò il Tso (trattamento sanitario obbligatorio). L'autopsia-i cui risultati però sono stati
aspramente contestati da Roberto Testi, il consulente medico della difesa- ha messo in relazione diretta il
decesso di Andrea e una presa al collo, o alla parte alta del torace, che probabilmente è stata mantenuta
oltre il "limite di sicurezza" fissato in una quindicina di secondi. Con il paziente "a pancia in giù", inoltre, in
ambulanza nonè stata praticata alcuna forma di rianimazione. Mercoledì sono arrivati a Torino gli ispettori
inviati dal ministro della salute, Beatrice Lorenzin, per svolgere alcuni accertamenti: l'obiettivo è di esaminare,
andando anche al di là del caso Soldi, il funzionamento dei Tso. Negli uffici dell'assessorato regionale alla
sanità, la squadra ha ascoltato, oltre ai familiari di Andrea, alcuni funzionari e responsabili del servizio di
soccorso 118, del comando della polizia municipale e dell'Asl 2.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
7
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
LA GIORNATA TRE AGENTI INDAGATI PER OMICIDIO COLPOSO
14/08/2015
Pag. 3
diffusione:556325
tiratura:710716
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
INTERVISTA Beatrice Lorenzin . Il ministro della Salute: "Abbiamo due problemi principali, la burocrazia e la
scarsa attenzione alla conciliazione tra lavoro e figli"
"Se non aiutiamo le famiglie per il welfare sarà un disastro"
ROSARIA AMATO
ROMA. Non si tratta solo dei congedi parentali. Secondo Beatrice Lorenzin, ministro della Salute e madre di
due gemelli di due mesi, Francesco e Lavinia, la questione va affrontata in maniera globale: non è solo un
problema delle donne, e neanche dei genitori, se non si aiutano le famiglie con figli «tra 20 anni ci sarà un
numero drammaticamente basso di giovani che lavorano e pagano i contributi» con conseguenze disastrose
sul welfare.
Anche quando le norme vengono finalmente approvate, non vengono attuate, il caso dei congedi parentali a
ore è emblematico.
«In questa vicenda ci sono due ordini di problemi: uno riguarda il modo in cui in Italia vengono attuate le
norme, la lentezza della burocrazia, e l'altro la sottovalutazione delle questioni legate alla cura dei bambini.
Comunque ho visto che il ministro Poletti è intervenuto per sbloccare la procedura e sono sicura che, come
ha annunciato nel comunicato diffuso oggi, con l'approvazione del decreto sugli ammortizzatori sociali le
norme, finora introdotte in via sperimentale, entreranno a regime anche per i prossimi anni. Però non basta: il
tema vero è quello di un piano nazionale per combattere la denatalità, io ho cominciato dal punto di vista
sanitario con il piano sulla fertilità». A quali interventi pensa in particolare? «Il tema della denatalità va visto
come questione culturale, sociale ed economica. Un Paese come il nostro con una media di 1,3 figli per
donna rischia uno svuotamento che già tra vent'anni non ci permetterà di affrontare il welfare. Bisogna
prendere consapevolezza del problema e cominciare ad affrontarlo in modo concreto, anche il decreto Poletti
va nella direzione giusta».
Neanche il decreto Poletti però innova abbastanza sotto il profilo della flessibilità: in Italia le norme di tutela
delle donne in gravidanza sono troppo rigide, però poi dopo quando i bambini crescono si fa troppo poco.
«Infatti io penso per la maternità a un monte mesi che ogni donna dovrebbe avere la possibilità di giocarsi
come vuole. La rigidità in origine era una forma di tutela, però certo adesso norme di questo tipo sembrano
decontestualizzate, in un'epoca in cui si lavora con iPad e conference call.
Servono meccanismi di flessibilità che tutelino al contempo le donne, ma c'è anche un problema di
prospettiva: la maternità deve diventare un patrimonio della comunità. L'assenza di bambini ha portato alla
diminuzione della sensibilità sociale, una volta erano in tanti a occuparsi dei piccoli, le mamme non venivano
lasciate sole. Nel resto del mondo va in un altro modo, ci sono anche top manager con tre-quattro figli».
Da noi invece c'è il tasso di occupazione femminile più basso della Ue con l'eccezione di Malta.
«Quello sull'occupazione femminile è un dato drammatico, con una differenza enorme tra Nord e Sud. Noi
sappiamo benissimo che se tutte le donne lavorassero ci sarebbe un balzo enorme della crescita. Come Ndc
abbiamo presentato il disegno di legge "Family Act", un poderoso piano di interventi per 8 miliardi di euro a
favore della famiglia che prevede molte misure di conciliazione». Flessibilità significa anche coinvolgere di più
i padri.
«Le leggi attuali prevedono anche i congedi per i padri: se non li prendono perché è un disvalore, il problema
è culturale. Quando si parla della questione femminile a volte sembra che si tratti di qualcosa di superato, e
invece è ancora una lotta quotidiana, che si sta vincendo, però la parità è ancora lontana».
I CONTRIBUTI
Tra 20 anni ci sarà un numero drammaticamente basso di giovani che lavorano e pagano i contributi
www.inps.it www.lavoro.gov.it PER SAPERNE DI PIÙ
Foto: MINISTRO E MADRE Beatrice Lorenzin con il compagno Alessandro Picardi all'uscita della clinica dopo
la nascita dei due gemelli Francesco e Lavinia
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
8
14/08/2015
Pag. 12
diffusione:210842
tiratura:295190
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
La difesa degli indagati
«Impossibile che sia uno strangolamento»
La relazione completa sull'autopsia di Andrea Soldi sarà sul tavolo del pm Guariniello solo tra alcuni giorni. Ci
sono ancora esami tossicologici da fare, ma la relazione parlerà di uno «shock da compressione laterolaterale al collo». Compressione che sarebbe confermata dalla presenza di un ematoma sottocutaneo. Il
problema, secondo il medico legale, è che quel tipo di presa non può durare più di una quindicina di secondi:
altrimenti provoca una riduzione del flusso di sangue al cervello e la perdita di coscienza e problemi
respiratori. Conclusioni contestate da Roberto Testi, il consulente medico dello psichiatra indagato con i tre
vigili intervenuti sul posto, per omicidio colposo: «Non è stata un'asfissia meccanica determinata da
compressione sul collo. La causa del decesso non può essere quella. In nessun caso. Se strangoli qualcuno,
la morte è immediata. Altro che venti o trenta minuti», che è poi il tempo che è passato dal prelevamento di
Andrea e il decesso. Intanto, a seguito delle minacce comparse sulla panchina dove si trovava il 45enne
prima di essere portato in ospedale, è stata presentata una denuncia contro ignoti.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
9
14/08/2015
Pag. 7
diffusione:24728
tiratura:83923
Indagine dell'Onu: torna a crescere la mortalità infantile nella Striscia
Michele Giorgio GERUSALEMME
Igiornali israeliani riferiscono di nuovo di trattative segrete per una tregua di 8-10 anni tra Hamas e Israele
che includerebbe l'apertura di una via marittima tra la Striscia di Gaza e Cipro. Magari è vero o forse è la
solita storia dell'accordo «fatto» dietro le quinte ma poi privo di seguito concreto. Sono voci che si scontrano
con la realtà quotidiana di Gaza che si aggrava giorno dopo giorno. L'Unrwa (Onu) che aveva già annunciato
il possibile rinvio dell'apertura delle scuole per i profughi palestinesi (non solo a Gaza) a causa di deficit di
101 milioni di dollari, ha diffuso nei giorni scorsi un rapporto allarmante che è passato senza fare rumore per
le redazioni di buona parte dei mezzi d'informazione: il tasso di mortalità infantile a Gaza è tornato a salire. Il
numero dei piccoli di Gaza morti prima di un anno di età era sceso nettamente nel corso degli ultimi decenni
passando da 127 su 1000 nascite nel 1960 a 20.2/1000 nel 2008. I ricercatori dell'Unrwa invece hanno
registrato nell'ultima indagine del 2013 che è tornato a salire al 22.4/1000. Ed in crescita è anche la mortalità
neonatale che da 12/1000 del 2008 è passata a 20.3/1000 del 2013. Akihiro Seita, direttore del programma
sanitario dell'agenzia dell'Onu, non si sbilancia più di tanto sulle cause di questa pericolosa inversione di
tendenza. Spiega che «È difficile conoscere l'esatta causa dell'aumento». Teme che sia parte di un trend più
ampio. «Ci stiamo ora occupando dell'impatto del lungo blocco sulle strutture sanitarie, il rifornimento di
medicine e le attrezzature a Gaza», ha aggiunto. Un giro di parole che porta alla causa principale: il blocco di
Gaza dal 2007 (da quando Hamas ha preso il potere nella Striscia) da Israele e negli ultimi due anni anche
dall'Egitto. Senza dimenticare che dal 2008 Gaza ha subito tre ampie offensive militari israeliane e altre
«minori». Della responsabilità del blocco è convinta la dottoressa Federica Iezzi, cardiochirurgo pediatra,
esperta della sanità a Gaza dove, nel quadro dei programmi di intervento della Ong PCRF, ha operato molti
bambini palestinesi. «L'impatto a lungo termine dell'assedio a Gaza con la conseguente carenza di materiale
sanitario e di farmaci è un aspetto correlato all'aumento dei tassi di mortalità neonatale e infantile», spiega.
«Ne sono un esempio gli antibiotici, Israele non autotizza l'ingresso di tutti gli antibiotici a Gaza. È perciò
largamente usata la ciprofloxacina. Utilizzando a tappeto sempre gli stessi antibiotici, per ogni tipo di
infezione, si creano resistenze. Dunque i microrganismi diventano sempre meno sensibili (agli antibiotici)
facendo crescere i tassi di mortalità». Gli esempi legati al blocco sono molti, aggiunge Iezzi, come «le
complicate procedure di ingresso di vaccini contro rosolia, morbillo, parotite e poliomielite che potrebbero
incidere sulle campagne di vaccinazione». Israele sostiene di non incidere in alcun modo sulla sanità a Gaza.
Le ricerche però sembrano dire l'esatto contrario. Le politiche di occupazione, restrittive e punitive, non
possono non avere un impatto sulla vita di milioni di persone. E altrettanto si deve dire anche delle decisioni
che prendono le strutture civili collegate all'occupazione militare. I palestinesi in questi giorni, in cui il caldo
estivo è più intenso, denunciano che la società idrica israeliana «Mekorot» ha tagliato le forniture nelle aree a
nord di Nablus, in Cisgiordania. Già la scorsa settimana gli abitanti di Kufr Qaddum, Salfit, Qarawat Bani
Hassan, Biddya e Sarta avevano denunciato di essere senza acqua. Secondo la Ong «Ewash» gli israeliani,
compresi i coloni, hanno accesso a 300 litri di acqua al giorno mentre la media dei palestinesi in Cisgiordania
è di circa 70 litri, sotto il minimo di 100 litri raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
10
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Gaza / IN CISGIORDANIA VILLAGGI PALESTINESI SENZ'ACQUA
14/08/2015
Pag. 11
diffusione:103223
tiratura:127026
«Il rischio è che a pagare sia il Sistema sanitario »
Borrello: «Potrebbe esserci chi si fa prescrivere dal mutualista il medicinale destinato al cane »
I.VI.
«IL PROBLEMA è il libero mercato». Silvio Borrello, direttore generale del dipartimento Sanità animale e
farmaci veterinari del ministero della Salute, sintetizza cos ì l'alto costo dei medicinali ad uso veterinario.
Dottor Borrello, non sono prezzi un po' esagerati? «Bisogna premettere che l'immissione in commercio dei
farmaci veterinari è disciplinata da una normativa Ue che risale al 2004. Sotto la presidenza italiana la
Commissione europea ha iniziato a lavorare a una nuova regolamentazione del mercato. La differenza di
prezzo tra farmaci umani e veterinari dipende, tra l'altro, dal fatto che la maggior parte dei primi sono
rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale e il loro prezzo è stabilito dall'Aifa. Per i medicinali in libera
vendita e cos ì come per quelli veterinari, invece, il mercato è libero e il prezzo di vendita viene imposto da
produttore. Ad aumentare il loro costo ci sono gli studi specifici e le registrazioni». Si spieghi. «Ogni farmaco
deve essere tarato per ogni singola specie, perché i diversi animali hanno diversi metabolismi. Quindi vanno
fatti degli studi "specie specifici". Se poi i farmaci sono destinata ad animali che rientrano nella catena
alimentare vanno fatti due studi in più che riguardano la permanenza di residui dopo il trattamento
farmacologico e l'eliminazione nell'ambiente attraverso le deiezioni. Bisogna evitare che si formino farmacoresistenze. Tutti questi studi costano molto». E poi c'è il problema del mercato... «Certo . Un farmaco umano
vende quantità impensabili per un medicinale veterinario. Guardiamo a quelli destinati alle api. Quanti se ne
potranno mai vendere?» Quindi la soluzione? «Lavorare insieme alle aziende per cercare di contenere i costi.
Il nuovo documento comunitario va proprio in questa direzione» E la differenza di Iva tra il farmaco venduto in
farmacia e dal veterinario? «Anche questo è un punto su cui si può lavorare. Il sottosegretario del nostro
ministero, Vito De Filippo, si è fatto carico di intervenire presso il dicastero dell'Economia per cercare di
sbloccare questo punto». Come vede la richiesta rivolta dall'Enpa al ministro di autorizzare i veterinari a
prescrivere solo il principio attivo? «Con una prescrizione di principi attivi destinati al proprio animale
d'affezione, il cittadino potrebbe scegliere di farsi fare la prescrizione dal proprio medico di famiglia andando
cos ì a gravare sul Sistema sanitario nazionale. Certo poi è una questione di deontologia». [email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
11
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
IL DIRETTORE GENERALE DELLA SANITÀ ANIMALE AI MEDICI DI FAMIGLIA: CI VUOLE
DEONTOLOGIA
14/08/2015
Pag. 13
L'Unità
diffusione:54625
tiratura:359000
Dall'Angola alla Nigeria gli aiuti per le popolazioni
I progetti di sostenibilità della società in vari Paesi africani sono tanti e diversi: qui ne riassumiamo solo
alcuni. ENERGIA, ACQUA, SALUTE Angola Varie iniziative e progetti a favore dello sviluppo locale
sostenibile. Tema: Salute delle comunità. Il progetto di sviluppo delle risorse umane - rafforzamento dei
servizi sanitari nell'area urbana di Luanda (Comune di Kilamba Kiaxi) ha l'obiettivo di sostenere la
qualificazione degli operatori sanitari in accordo con i piani di formazione permanente ed in collaborazione
con il governo locale. Attività: organizzazione di sessioni di formazione per paramedici nelle seguenti
discipline: nursery, pediatria, ginecologia, malnutrizione, laboratorio. Congo Diverse iniziative e progetti a
favore dello sviluppo locale sostenibile. Il Progetto Integrato Hinda, per esempio, è teso a migliorare
condizioni di vita delle comunità nell'area intorno al campo onshore di M'Boundi, Distretto di Hinda (circa
25.000 persone) riducendo la percentuale di popolazione che vive sotto la soglia di povertà, attraverso
interventi in settori chiave per lo sviluppo, quali la salute, l'agricoltura, l'accesso all'acqua e all'energia,
l'educazione affiancati da attività di formazione, capacity building e animazione sociale. Ghana Nel gennaio
2015 Eni, insieme con Vitol e Ghana National Petroleum Corporation (GNPC), hanno firmato con le autorità
nazionali un accordo per procedere con lo sviluppo di un progetto integrato a olio e gas che garantirà
l'energia necessaria a supportare la crescita economica del Paese. I campi gas di OCTP potranno rifornire
con Continuità il sistema di generazione termoelettrica del Ghana. Inoltre è stata avviata la formazione base
di 19 professionisti coinvolti nel settore Oil & Gas e delle Risorse Naturali e la creazione di un Core Team
multi settoriale di 8 membri già specialisti in varie discipline. Mozambico In Mozambico, nelle aree di Pemba e
di Palma interessate dai progetti di sviluppo industriale sono in corso diversi progetti finalizzati a migliorare le
condizioni di vita e il benessere delle comunità locali e promuovere uno sviluppo socioeconomico equo e
inclusivo. Il "Water programme", per esempio, mira a migliorare le condizioni di vita e di salute della
popolazione dell'area di Raima attraverso un accesso sostenibile e duraturo all'acqua potabile. Nigeria Nel
corso degli anni, Eni in Nigeria si è impegnata attivamente nel promuovere lo sviluppo socio-economico del
benessere delle comunità del Delta del Niger, in collaborazione con gli stakeholder locali. L'azienda è da
sempre impegnata a stabilire rapporti proficui e un dialogo costruttivo con oltre 330 comunità, lavorando per
individuare insieme soluzioni per promuovere uno sviluppo sostenibile nel paese, sulla base delle loro
esigenze (dagli interventi infrastrutturali per opere civili all'acqua). Eni Foundation in Angola progetto sanitario
-nutrizionale Kilamba Kiaxi a favore della popolazione materno infantile a Luanda. Nel Ghana progetto
sanitario per il rafforzamento dei servizi di medicina primaria infantile e materna che mira alla riduzione della
mortalità materno-infantile. In Mozambico progetto sanitario per il rafforzamento dei servizi di emergenza
infantile nel distretto di Palma. Nel Congo il progetto Kento Mwana per la prevenzione della trasmissione
dell'HIV-AIDSda madre a figlio, e il Salissa Mwana a favore dell'infanzia nelle aree rurali. Per seguire tutte le
tappe del progetto «Il Teatro fa bene», dal diario di viaggio ai preparativi http://www.ilteatrofabene.it
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
12
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
I progetti Eni
14/08/2015
Pag. 49 N.1430 - 14 agosto 2015
diffusione:687955
tiratura:539384
ECCO IL PRIMO RAPPORTO SULLE SETTEMILA MALATTIE RARE
Antonella Barina
Malattie rare: quelle che non colpiscono più di cinque persone ogni 10 mila abitanti. Rare, ma numerose:
l'Organizzazione mondiale della Sanità ne ha contate più di settemila. Il problema è che, proprio in quanto
rare, sono poco conosciute e difcili da diagnosticare e curare. Ma anche che non sempre la rete di assistenza
territoriale funziona: in Italia ci sono forti disparità tra regioni. Basterebbe ad esempio uno screening
neonatale a individuare gran parte delle malattie metaboliche congenite (che delle rare fanno parte),
consentendo di prendere rapidi provvedimenti. Ma non tutte le Regioni lo prevedono per un ampio numero di
patologie. Così molti neonati non sono subito sottoposti a terapia, con gravi rischi per lo sviluppo
neuromotorio (e, a volte, della vita). Ora Uniamo , la federazione che raggruppa un centinaio di associazioni
che si occupano di malattie rare ( uniamo.org ), ha presentato MonitoRARE , il primo rapporto sulla
condizione delle persone con questo tipo di patologie in Italia: dati e notizie che interessano un numero di
pazienti difcile da quantifcare, ma stimato tra le 450 e le 670 mila persone, rappresentate da 1.079
associazioni. A quanto pare, non siamo messi troppo male, nel contesto europeo. Giochiamo un ruolo
importante nella ricerca - solo Germania e Francia ci hanno superati nel 2014 - vantiamo diversi centri
d'eccellenza, l'accessibilità ai farmaci è discreta... Ma aspetti critici sussistono. Disparità regionali in testa:
può capitare ad esempio di ottenere un piano terapeutico da un centro specializzato che però la tua Asl (se è
in una regione diversa) non riconosce. E poi carenze di formazione: spesso pediatri e medici di base non
sanno interpretare sintomatologie complesse, con ritardi diagnostici di anni. Nonché alti costi economici e
sociali: alcune terapie non sono riconosciute dal Sistema sanitario, alcuni genitori devono lasciare il lavoro
per assistere il fglio malato, si può venire drammaticamente emarginati... Manca infne l'informazione. Benché
le fonti ci siano: un numero verde (800-896949) dal lunedì al venerdì (9-13); un portale (malatirari.it ) e, per i
più esperti, orphanet-italia.it . CIRCOLARE INFORMATI Si chiama Circolando il progetto gestito dalla
Cooperativa Cento Fiori, che ogni sabato sera gira la Riviera romagnola per spiegare ai ragazzi i rischi di
alcol e droghe, evitare che si mettano alla guida ubriachi, caldeggiare l'uso del proflattico... Un servizio che
l'estate scorsa è stato contattato spontaneamente da 6.748 giovani: coopecentofori.it . UN MARE DA
AMARE DI PIÙ Benché rappresenti solo lo 0,82 per cento degli oceani di tutto il mondo, il Mediterraneo
ospita il 7,5 delle specie marine conosciute, che per un quarto vivono solo qui. Ma è anche il mare più
trafcato, minacciato dalle trivellazioni, dalla troppa pesca, dai cambiamenti climatici. Ne parla il Wwf tutta
l'estate su mybluemes.org e sui social con lo slogan #MyBlueMed . ALDO SOLIGNO / ECHO
PHOTOJOURNALISM
Foto: Robertina, una piccola paziente colpita da Sma, atrofa muscolare spinale, una delle malattie rare
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
13
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
SOLIDARIETÀ ECONOMIE
14/08/2015
Pag. 59 N.1430 - 14 agosto 2015
diffusione:687955
tiratura:539384
I DENTISTI CI CURANO DA 14 MILA ANNI
TRACCE DI UN INTERVENTO SU UN MOLARE CARIATO IN UNO SCHELETRO PREISTORICO
Alex Saragosa
Contro il mal di denti l'umanità si è attrezzata presto. Molto prima di quanto non si immaginasse finora. Un
gruppo di ricercatori coordinati da Stefano Benazzi, paleoantropologo dell'Università di Ferrara, ha analizzato
un molare cariato in uno scheletro di 14 mila anni fa, trovato nel 1988 presso il riparo Villabruna, nelle
Dolomiti venete. Esaminando al microscopio a scansione le pareti della cavi tà, i ricercatori hanno visto
striature su tutta la superficie, come se qualcuno avesse ripulito il dente dal tessuto infetto. Per verificare che
non fossero i segni dell'uso di rudimentali stuzzicadenti, i ricercatori hanno efettuato prove su denti moderni:
solo una piccolissima scheggia in pietra avrebbe potuto produrre scanalature come quelle. La conclusione è
che già 14 mila anni qualcuno ha combattuto un mal di denti con un attrezzo «specializzato». Si pensava che
le cure dentistiche fossero nate con l'agricoltura, quando il consumo di cereali fece esplodere le carie.
Evidentemente gli antenati dei dentisti erano all'opera già molto tempo prima.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
14
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
SCIENZE
14/08/2015
Pag. 79 N.33 - 14 agosto 2015
Così il talento abbatte il muro del cancro
Gmdp cura i malati di tumore investendo sui giovani creativi
Andrea Milanesi
Garantire supporto alla cura dei malati di tumore e investire sulla creatività dei giovani talenti: è questa la
doppia missione della neonata associazione Gmdp - Design for Life, dedicata alla memoria di Giuseppe
Marco Di Paolo, designer, direttore artistico, giornalista e docente universitario del Politecnico di Milano
stroncato da un linfoma nell'agosto 2014 a soli 36 anni. La sua visione creativa del lavoro e la sua spinta
ideale e continuano così a rimanere in vita attraverso la rete di amici e parenti che hanno deciso di
promuovere attività che spaziano dalla pubblicazione e dalla diffusione di opere letterarie, fotografche e
fonografche nel campo del design e dell'architettura fno all'aiuto concreto sul campo a chi soffre nelle corsie
di un ospedale. Sin dalla sua fondazione, Design for Life sostiene infatti due progetti specifci, strettamente
legati ai suoi principi ispirativi: il primo è legato a una donazione al Cro (Centro di Riferimento Oncologico) di
Aviano, a favore dei malati di cancro lungodegenti ospitati presso questo istituto di ricovero e cura a carattere
scientifco; il secondo si è concretizzato in una borsa di studio di seimila euro per il miglior giovane progettista
del Master Progea dell'Accademia Fiera Milano 2015, il corso che forma le fgure dell'Exhibition and Event
Manager per il quale Di Paolo ha ricoperto il ruolo di docente e coordinatore tecnico.
Foto: [email protected]
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
15
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Buon Incontri /
14/08/2015
Pag. 79 N.33 - 14 agosto 2015
Sanità , un'eccellenza da ripensare
Paola Severini Melograni
Protezione della salute «Ogni individuo ha il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure
mediche alle condizioni stabilite dalle legislazioni e prassi nazionali» Aldo Morrone, art. 35 Carta dei Diritti
Fondamentali Ue ( Manuale dei Diritti Fondamentali e Desiderabili, Oscar Mondadori) Il welfare sanitario
europeo, risultato della nostra storia comune e della nostra cultura, si trova oggi di fronte a una grande sfda.
E questo accade nonostante il successo del modello di Servizio sanitario in Italia e dei rispettivi servizi
pubblici negli altri Paesi comunitari. Sono tutti modelli solidaristici: il nostro in particolare è mediamente
eccellente (anche se esistono isole di malgoverno locale, che rappresentano in ogni caso eccezioni). I grandi
medici italiani, conosciuti in tutto il mondo, rappresentano l'orgoglio della nostra scienza e dei nostri policlinici
universitari. In merito però alla tutela della salute delle fasce socialmente ed economicamente svantaggiate
della popolazione, in Italia come in Europa (e qui mi riferisco ai poveri e ai "nuovi poveri", agli anziani, agli
immigrati da Africa, Asia e Sudamerica) le diffcoltà principali si incontrano nell'accesso ai servizi di base, con
il conseguente ritardo nella diagnosi e nella successiva defnizione delle terapia: questo provoca una diversità
nell'erogazione dei servizi e una oggettiva diffcoltà di applicazione degli standard minimi garantiti. Quando,
nel lontanissimo 1978, quasi quarant'anni fa, Tina Anselmi frmò la riforma, il nostro Paese era ricco di giovani
e di opportunità: ora ci si ammala di più a causa della senescenza della popolazione e della aspettativa di vita
che è enormemente cresciuta. Anche la legge migliore ha bisogno di una messa a punto e la protezione della
salute non può essere lasciata all'impegno di alcune nazioni ma deve marciare coordinando Europa, singole
nazioni, regioni ed enti locali, coinvolgendo tutte le politiche e non solo quelle sanitarie.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
16
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Diritti Desiderabili
14/08/2015
Pag. 490 N.9 - settembre 2015
diffusione:100000
Dubbi su quali prodotti usare a seconda dei bisogni dei capelli? Una cosmetologa spiega cosa cercare nelle
formule
elisabetta settembrini
1 - illUMiNaRe Avere capelli splendenti è una priorità di tutte le donne, tanto che l'industria haircare risponde
all'esigenza mettendo in campo prodotti sempre più performanti. Cosa hanno di speciale nelle formule?
Come rendono luminosi i capelli? «Agiscono sulla cuticola per renderla supercompatta e omogenea in modo
da ottenere una riflessione della luce uniforme che si traduce in lucentezza», puntualizza la cosmetologa
Reginetta Trenti. «Al contrario, quando i capelli appaiono opachi vuol dire che la superficie è molto irregolare
perché stressata da trattamenti chimici (decolorazioni e tinture), oppure da schock meccanici o termici causati
da brushing frequenti e dal calore eccessivo di piastre e phon». Quindi su quali prodotti orientarsi? «Bisogna
scegliere sieri e oli senza risciacquo a base di siliconi spesso contenenti anche ingredienti vegetali, da usare
a piccole dosi per non appesantire il capello». t i p i b r i l l a n t i 1_ Il balsamo deterge e dà brillantezza:
Biolage Cleansing Conditioner di Matrix (34 euro, dal parrucchiere). 2_ Detergente con olio e burro d'argan
ed estratti del cocco per capelli lucidissimi: Smoothing Shampoo Lisciante di Moroccanoil (24 euro, dal
parrucchiere). 3_ Protegge il colore con una miscela di oli vegetali: KH Multi Vita Color Olio Ristrutturante di
Keramine H (9,90 euro). 4_ Dà splendore ai capelli lunghi e lisci con olio di fico d'India ed estratto d'arancia:
Precious Nature Capri Today's Special Oil di Alfaparf (24,99 euro, dal parrucchiere). 5_ Da usare tutti i giorni
per esaltare i riflessi: Gliss Hair Repair BB di Testanera (8,90 euro). 2 - volUMizzaRe Tempi difficili per chi ha
chiome sottili, specie quando i trend di stagione puntano su teste ariose e oversize. La soluzione? «Usare
prodotti a base di polimeri cationici: si distribuiscono in modo "discreto" sulla superficie del capello creando
uno strato molto sottile e uniforme. L'ideale è scegliere un soin filmogeno con formula impalpabile: è
essenziale perché i prodotti volumizzanti di solito hanno texture sotto forma di mousse o sieri e generalmente
non si risciacquano, quindi, optare per miscele light per evitare di appesantire la texture. Gli ingredienti da
cercare nei trattamenti volumizzanti sono sostanze di origine vegetale: idrolizzati proteici come la
fitocheratina, oppure estratti di grano, riso, avena, seta e polisaccaridi estratti da alghe marine, oltre a
ceramidi, molecole lipidiche di sintesi, o ancora ottenute con processi biotecnologici». fa r e m a s s a 1_ Dà
spessore alle chiome con acido ialuronico e sostanze idratanti bio: Pro-Evolution Botox Olio Densificante di
Blu Orange (14,55 euro). 2_ Gel strong per dare sostegno ai capelli corti e medio lunghi: 3D Styling
Thickening Gel di Nioxin (25,75 euro, dal parrucchiere). 3_ Fiale con sostanze vegetali e light. Favoriscono la
crescita e lo spessore dei capelli: Phytologist 15 di Phyto (16,90 euro, in farmacia). 4_ Spray volumizzante
con zucchero naturale: Eimi Sugar Lift di Wella Professionals (17,60 euro, dal parrucchiere). 3 - rinforzare
Cosa mettere nel carrello quando la capigliatura ha bisogno di un trattamento sos? «Per restituire energia e
vitalità alla materia bisogna "riempire" la porosità della cuticola, cioè rimpolpare la guaina superficiale che
riveste lo stelo del capello e, in certi casi, è anche necessario intervenire all'interno della struttura. I
trattamenti adatti a restituire vigore alle chiome? Quelli arricchiti di sostanze funzionali come oli di lino, argan
o dattero, per citare i più conosciuti. Inoltre, nella formula vanno ricercate le proteine idrolizzate, la migliore e
la più performante è la cheratina di origine animale o vegetale, la fitocheratina, ricavata da estratti naturali.
Altro ingrediente che non deve mancare sono le ceramidi: garanzia d'efficacia per la ristrutturazione del
capello», consiglia Trenti. n u o va e n e rg i a 1_ Dona forza alla capigliatura con cheratina vegetale e olio di
sesamo: Absolue Kératine Soin Renaissance Sublime sans Rinçage di René Furterer (29 euro, in farmacia).
2_ Deterge e rinforza con radice di ginseng e oli vegetali: Ricarica Naturale Shampoo Forza Anti-Rottura di
Sunsilk (3,49 euro). 3_ Protegge le chiome dagli stress: Tonico Rinforzante per Capelli Anti-Caduta di
Pantene Pro-V (6,99 euro). 4_ Lozione antiage che stimola la crescita: Defence KS Lozione Anticaduta
Donna di BioNike (44,90 euro, in farmacia). 5_ Impacco per chiome fini e medie molto danneggiate: Pro Fiber
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
17
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Regole di base
14/08/2015
Pag. 490 N.9 - settembre 2015
diffusione:100000
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
18
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Restore Masque Réparateur di L'Oréal Professionnel (27 euro, dal parrucchiere). 4 - nutrire Cosa serve ai
capelli aridi e rovinati? «Bisogna fare chiarezza: l'azione nutriente dei soin va di pari passo con la riparazione,
mentre si alimenta la fibra si interviene anche sulle zone danneggiate del capello. In questo caso, gli
ingredienti da privilegiare sono oli vegetali come l'olio di lino ricco di acidi grassi omega 3 e 6, oppure puntare
su burri naturali come karité, murumuru, mango o capuaçu, ultranutrienti. Inoltre, le formule devono essere
arricchite di proteine idrolizzate e ceramidi, essenziali per ristrutturare la materia», conclude Trenti. b u o n e r
i c e t t e 1_ Deterge e ricarica i capelli secchi e fragili con olio di tsubaki e burro di karité: Full Nutitive
Shampoo Nutrizione Intensa 10 di Biopoint (15,45 euro). 2_ Multitasking e antiage. Deterge, ripara ed esalta
il colore: Vitamin Restore di Julien Farel (33,70 euro, www.qvc.it). 3_ Con oli vegetali districa e nutre le
chiome deboli: Fructis Oil Repair 3 Balsamo Crema Fortificante di Garnier (2,99 euro). 4_ Con mango,
nutriente, rigenera le ciocche: Crème de Jour sans Rinçage au Beurre de Mangue di Klorane (14,90 euro, in
farmacia). 5_ Impacco nutriente e levigante con oli vegetali: Oleo-Maschera Sublime di Collistar (19,90 euro).
still life grevimar,
14/08/2015
Pag. 510 9 settembre 2015
diffusione:100000
IL GRANDE PREMIO DELLA BELLEZZA DI ELLE
Pronti? Via! La quarta edizione di Elle Beauty Awards , il premio italiano che Elle dedica alla bellezza, ha
ufficialmente inizio. Da questo mese fino a febbraio 2016 , una giuria di esperte beauty selezionerà i migliori
prodotti dell'anno, divisi in 15 categorie (alle precedenti, si aggiunge quella dei device: i migliori strumenti e
apparecchi high tech). Ma il giudizio finale spetta a te: sarai proprio tu a scegliere i vincitori , votando ogni
mese il prodotto preferito. In palio, tanti splendidi premi!
In queste pagine, i prodotti finalisti selezionati dalla giuria di Elle nelle prime tre categorie. Votali anche tu su
Elle.it
le terre & i blush 1_ B l u s h s u B t i l C r e m a di Lancôme (40 euro, one shot). Perché è stato scelto In un
grazioso scatolino rotondo, il segreto di una bonne mine frizzante: un blush in crema dalla texture vellutata
che si applica in punta di dita e ravviva il teint all'istante. In tre nuance allegre e luminose, tutte da scoprire.
2_ l e t e i n t s a h a r i e n n e di Yves Saint Laurent (56,50 euro). Perché è stata scelta È una terra dalla
formula leggera, che da balsamo diventa polvere, e scivola sulla pelle lasciandola abbronzata, opaca e
setosa. Facile. 3_ C o n t o u r B l u s h di Nars (38,50 euro, da Sephora) Perché è stato scelto Il contouring
stile Kardashian diventa alla portata di tutte grazie a questa piccola trousse che permette di scolpire il viso ed
esaltare l'ovale. 4_ P o w d e r B l u s h P i n k s w o o n di Mac Cosmetics (23 euro). Perché è stato scelto
Tenuta setosa e long lasting per un blush proposto in diversi tipi di finish, per soddisfare ogni gusto. La
nuance scelta, Pink Swoon, è delicatamente satin. 5_ e x t r a B l u s h s t i C k di Deborah (11,99 euro).
Perché è stato scelto Un matitone cicciotto che fa "arrossire" le guance, si sfuma benissimo (con la spugna
incorporata) ed è incredibilmente comodo da portare in borsa. 6_ e x t r e m e B r o n z e t e r r a C o m Pat ta
a B B r o n z a n t e a l u n g a t e n u ta di Pupa (13,90 euro). Perché è stata scelta Si stende facilmente (non
occorre avere la mano da professionista), resiste a lungo e veste il colorito di sole. La formula contiene
polveri soft-focus che minimizzano le imperfezioni, e pigmenti micronizzati. Per un incarnato perfetto. 7_ m y t
e r r a C o t ta P o u d r e B r o n z a n t e h y d r ata n t e h a u t e t e n u e di Guerlain (48,90 euro, one shot).
Perché è stata scelta Naturale e luminosa, Terracotta è un vero cult da borsetta: quella proposta quest'anno,
poi, è ancora più accattivante grazie al copriastuccio personalizzabile in silicone, in due tonalità, turchese e
corallo. 8_ B r o n z e g o d d e s s i l l u m i n at i n g P o w d e r g e l é e di Estée Lauder (41,85 euro).
Perché è stato scelto Piace perché è una fresca e splendente polvere gelée, perfetta per donare alla pelle un
effetto abbronzato naturale e regalare al viso una radiosità unica. 9_ a B B r o n z a t i s s i m a t e r r a - B l u
s h i l l u m i n a n t e a B B r o n z a n t e C o n e s t r at t o d i f i o r i d ' a r a n C i o e o l i o d i r o s a di
Bottega Verde (15,99 euro). Perché è stata scelta Versatile, si può utilizzare in più modi: per vestire la pelle di
sole, per creare un effetto luce, e anche come blush. 10_ s h i m m e r i n g B r o n z i n g P o w d e r di
Sephora (14,50 euro). Perché è stato scelto Il sole racchiuso in un pack! Come si può vedere anche dal
disegno impresso sulla cialda. Disponibile in tre nuance radiose, regala luminosità al viso e lo "abbronza" in
modo naturale. I solarI 1_ B a r i e s u n s t i c k i n v i s i B l e s p f 5 0 + di Uriage (8,50 euro, in farmacia).
Perché è stato scelto Resistente all'acqua e senza profumo, protegge i punti più delicati da Uva e Ubv. Da
tenere a portata di mano per tutta l'estate (anche per le gite in montagna). Un must have per chi ha la
carnagione chiara. 2_ s u n i f i c p r e m i u m B a u m e r é g e n é r a n t a p r e s s o l e i l di Lierac (44,90
euro, in farmacia). Perché è stato scelto Un balsamo nutriente che reidrata la pelle dopo una giornata al sole.
In più, la sua texture iridescente la lascia luminosa, pronta per le notti d'estate. 3_ s u n i f i c p r e m i u m c r
è m e v o l u p t u e u s e s p f 3 0 di Lierac (44,90 euro, in farmacia). Perché è stata scelta Una fragranza
vellutata e una texture sublime unite a una protezione solare ad ampio spettro potenziato, che combatte
l'invecchiamento di viso & décolleté. 4_ t e r r a c o t ta s u n s p f 15 / 3 0 di Guerlain (40,90 euro, one shot).
Perché è stato scelto Idratante e leggero, facile da massaggiare, un solare che veste viso e corpo di una
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
19
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
ELLE BEAUTY AWARDS 2016
14/08/2015
Pag. 510 9 settembre 2015
diffusione:100000
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
20
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
dolce fragranza estiva. 5_ H e l i o c a r e 3 6 0 ° g e l o i l - f r e e 5 0 + di Difa Cooper (23 euro, in farmacia e
su www.camedishop.it). Perché è stato scelto Un fotoprotettore giornaliero ad ampio spettro, con attivi
antiossidanti. L'esclusiva texture lascia la pelle liscia e luminosa, senza effetto lucido. 6_ a n t H e l i o s X l c r
e m a v i s o B B c o l o r ata s p f 5 0 + di La Roche Posay (18,90 euro, in farmacia). Perché è stata scelta
Texture morbida e non grassa, con micropigmenti "universali" che si fondono con ogni carnagione,
rendendola uniforme e luminosa. Ultraresistente all'acqua, protegge anche dagli Uva lunghi. 7_ a m B r e s o l
a i r e a dva n c e d s e n s i t i v e o l i o p r o t e t t i v o n u t r i e n t e 5 0 + di Garnier (15,99 euro). Perché è
stato scelto Un olio che "sa di vacanza", ora anche in versione per le pelli delicate. Stenderlo è un piacere e
resiste a tanti bagni. 8_ c r e m a s o l a r e a c c e l e r at r i c e d ' a B B r o n z a t u r a a l l ' o l i o di Jojoba
di L'Erbolario (15,50 euro, in erboristeria e in farmacia). Perché è stata scelta A base vegetale, contiene un
olio molto gradito alla cute supersecca. Il filtro Spf 15 è adatto alla pelle già abbronzata. 9_ m i n e r a l e y e
u v d e f e n s e s p f 3 0 di Skinceuticals (32 euro, in farmacia). Perché è stato scelto Un contorno occhi
protettivo che non si "sente" e distende i segni di fatica, oltre a funzionare come primer. 10_ B a r i e s u n B r
u m e s p f 2 0 di Uriage (16 euro, in farmacia). Perché è stato scelto Lo spray a erogazione continua rende
facilissima l'applicazione, la formula fluida e profumata è una coccola. Perfetto per la pelle che tende a
seccarsi. Gli idratanti 8 4 1_ R e pa i R w e a R S c u l p t i n g n i g h t c R e a m di Clinique (90 euro). Perché
è stata scelta È una crema gel molto fresca e superidratante, che, in più, durante il sonno "risolleva" i volumi
grazie a un mix di sostanze antiage. 2_ c R e m a d i S o R b e t t o i d R ata n t e di Collistar (21,50 euro).
Perché è stata scelta Un vero gelato per la pelle! Fondente, leggera e fragrante, con estratti di fragola,
disseta a fondo lasciando il viso morbido e fresco. Ideale nei giorni d'afa (ma non solo). Davvero buono il
rapporto qualità prezzo. 3_ F l a w l e S S F u t u R e p o w e R e d by c e R a m i d e â„¢ m o i S t u R e c R e
a m S p F 3 0 di Elizabeth Arden (55 euro). Perché è stata scelta Il potere delle ceramidi al servizio della
bellezza: l'antiage per chi vive lo stress dei ritmi metropolitani e vuole giocare d'anticipo sulle rughe ancora
sottili. Piace la consistenza e la sensazione sul viso, a cui regala da subito un aspetto più compatto e
luminoso. 4_ c R e m a n u d a di Giorgio Armani (100 euro). Perché è stata scelta È un trattamento colorato
di nuova generazione e dalle molteplici azioni: idrata, corregge, uniforma ed illumina l'incarnato. Scivola e si
fonde istantaneamente con la pelle come una crema da giorno grazie alla texture leggera e morbidissima. 5_
h y d R a - h ya l di Filorga (51,50 euro). Perché è stato scelto Siero adattissimo all'estate perché leggero, ha
però una capacità idratante e rimpolpante notevole. Contiene quattro tipi di acido ialuronico puro, che
dissetano e illuminano immediatamente la pelle (quindi è perfetto da usare anche dopo l'esposizione al sole).
6_ a q u a S o u R c e g e l di Biotherm (44 euro). Perché è stato scelto Freschissimo a partire dal colore,
questo gel è come una sorsata d'acqua per la pelle. Merito della nuova formula, ancora più ricca di prezioso
Life Plankton. Ha una texture ideale, che si assorbe all'istante. Perfetto per le stagioni calde, ma anche per
quelle fredde, se non si sopportano le creme "troppo invadenti". 7_ h y d R a b e a u t y m i c R o S e R u m E
l l E s E t t E m b r E 2 0 1 5 di Chanel (81 euro). Perché è stata scelta Pelle rivitalizzata e splendente, fresca
come un fiore grazie a questo soin che le dona turgore e morbidezza. Il segreto? Microsfere che si fondono a
contatto con la pelle, rilasciando un prezioso estratto di camelia, dalle proprietà idratanti e rimpolpanti. 8_ d
ay + n i g h t c R e a m di Human+Kind (24 euro, da Sephora). Perché è stata scelta Un brand "consapevole"
rigorosamente bio nelle formulazioni e negli ingredienti. Questa crema, in particolare, è ricca di principi attivi
utili sia di giorno che di notte: il che è molto comodo, quando si vuole alleggerire il beauty case. 9_ h y d
ReanelegeRe di La Roche Posay (13,70 euro, in farmacia). Perché è stata scelta Quando la applichi senti
che disseta davvero la pelle, che fa un'autentica scorta d'acqua per tutta la giornata. 10_ h y d R a g e n i S t
g e l - c R e m a o S S i g e n a n t e i d R ata n t e R i m p o l pa n t e di Lierac (34 euro, in farmacia). Perché
è stato scelto È una vera bomba dissetante e rimpolpante per le pelli da normali a miste, a base di acido
ialuronico e ossigeno biomimetico. Completano la formula micro polveri di riso per un effetto mat. Appena
applicata, dona al viso una sensazione fresca e dolcemente profumata; giorno dopo giorno, le rughe
appaiono levigate. STILL LIFE GEVIMAR lucia DEl Pasqua
14/08/2015
Pag. 510 9 settembre 2015
diffusione:100000
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/08/2015
21
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
la nostra giuria
Sono dodici le esperte, beauty editor di Elle e professioniste della bellezza , che mese dopo mese
selezioneranno i prodotti finalisti. Ognuna ci racconta cosa la fa sentire più bella
Scrittrice e lifestyle blogger thefashionpolitan.com Mi sento bella quando «Sono felice: felice di avere gli
amici, i genitori, il gatto che ho; felice di fare quello che mi piace, di essere stata dotata d'immaginazione. Mi
sento bella nella mia normale quotidianità». marianna bussola Redattrice beauty di Elle Mi sento bella
quando «Sono creativa (è la vera fonte della mia energia vitale) e in armonia con me stessa e con gli altri. Ma
anche le piccole cose contano: per esempio, mettere un bel rossetto rosso rubino e vedere che subito il viso
cambia. In meglio».
annamaria VERonEsi Medico estetico Mi sento bella quando «Guardandomi allo specchio, sorrido
all'immagine riflessa perché mi piace quel che vedo». Joanna HakimoVa Biologa, ideatrice di Biolifting Mi
sento bella quando «Il mio corpo è ben curato, dai piedi alla testa». Beauty editor di Elle.it Mi sento bella
quando «Mi preparo in bagno con una rapidità ormai senza eguali per via del poco tempo a disposizione, mi
guardo pensando di essere presentabile, esco e trovo mia figlia che, malgrado le occhiaie e i segni di
stanchezza mi dice: "Come sei bella mamma!". Cosa posso volere di più?». luciana caramiasYM ynabiki
Lifestyle & beauty blogger www.simplynabiki.com Mi sento bella quando «Le mie giornate sono serene e
riesco a sentire l'affetto che ricevo e che offro a chi mi sta vicino. Alla fine il viso riflette il nostro stato d'animo
e gioca una componente importante anche su come appariamo. E un bel sorriso, di quelli che nascono dal
cuore, si legge negli occhi.. e sta bene a tutte!». Farmacista, cosmetologa e Product Evaluation Manager Ispe
Mi sento bella quando «Rido e sono felice». grazia PaLLOosi Collaboratrice di Elle e giornalista di benessere
Mi sento bella quando «Sorrido e, col mio modo di essere, riesco a dar gioia agli altri». ElisabEtta sEttEmbrini
Beauty copy di Elle Mi sento bella quando «Al mattino (molto presto!), dopo la doccia, ho la pelle del viso
liscia e morbidissima: vapore, acqua, siero e crema idratante fanno miracoli!».
sabrina botton E Caporedattrice bellezza di Elle e presidente di Elle Beauty Awards 2016 mariuccia bucci
Dermatologa e Vice Presidente Isplad Mi sento bella quando «Ricordo a me stessa tutti i momenti felici ma
anche quelli più difficili della mia vita! La bellezza che avverto non è fisica, ma è la forza che mi accompagna
da sempre». mariasan DraaicarDi Farmacista, giornalista e titolare della Farmacia Aicardi di Bologna Mi
sento bella quando «Quando lui me lo dice!». cinziabal DEllia Driana bonfigli Head of beauty, Home,
Media&travel and Kids La Rinascente Mi sento bella quando «Tutte le volte che mi guardo allo specchio e
dico: "Ah però!". Capita raramente comunque...».
Foto: b e a u t y
VITA IN FARMACIA
7 articoli
14/08/2015
Pag. 5 Ed. Milano
diffusione:556325
tiratura:710716
Immigrati, la Regione rivuole i soldi
L' assessore Mantovani annuncia un conto di 160 milioni da parte di ospedali e Asl La Prefettura aveva
proposto un accordo per versare un quarto della cifra richiesta
ALESSANDRA CORICA
UN CONTO salato: è quello che Palazzo Lombardia chiede a Roma per saldare i costi delle cure agli
immigrati senza permesso di soggiorno, erogate tra il 2002 al 2012. «Il governo - tuona l'assessore alla
Salute Mario Mantovani - deve ancora versare 160 milioni di euro, a fronte delle fatture emesse regolarmente
dai nostri ospedali. Noi continuiamo a fare il nostro dovere, ma ci aspettiamo che Renzi onori i debiti».
Quella sui rimborsi delle cure agli stranieri senza permesso è una trattativa (polemica) che va avanti da mesi.
Con al tavolo da un lato Palazzo Lombardia e dall'altro il Viminale, rappresentato dalle prefetture presenti sul
territorio. Critica soprattutto la situazione di Milano, dove in dieci anni sarebbe stato accumulato gran parte
del debito del ministero degli Interni. Ovvero, un centinaio di milioni, per assistere tra le 5 e le 10mila persone
ogni anno. Una situazione che la prefettura di corso Monforte ha cercato di risolvere ad aprile,avanzando una
proposta: 40 milioni subito, a saldo di ogni contenzioso. Proposta però molto osteggiata al Pirellone, sia da
Lega sia da Forza Italia, e per questo rimandata al mittente. Di qui, la polemica rinfocolata ieri dall'assessore
alla Salute. «Ma non si può speculare sulla salute pur di guadagnare qualche voto - ribatte il segretario
regionale Pd, Alessandro Alfieri - Sicuramente il sistema è da migliorare.
Ricordo però che curare gli immigrati senza permesso non è solo una questione di civiltà e umanità. Ma
anche di sicurezza e salute pubblica».
Oltre ai dati sulle cure (ricoveri, visite, esami) prestate in questi anni agli immigrati senza permesso, la
Regione ieri ha snocciolato anche quelli relativi all'accoglienza dei profughi. E, soprattutto, quelli
sull'assistenza sanitaria messa in campo da quando l'emergenza migranti è scoppiata a Milano.
Così, sono quasi mille le prestazioni sanitarie erogate fino a fine giugno dalle Asl regionali. E a Milano sono
state accolte 786 persone, «con un impegno costante da parte dell'Asl», ricorda Mantovani. Numeri alti,
insomma. Anche se con costi, in questo caso, abbastanza contenuti: nei primi sei mesi dell'anno, Palazzo
Lombardia non avrebbe speso più di 100mila euro per comprare farmaci e materiali.
www.regione.lombardia.it www.casadellacarita.org PER SAPERNE DI PIÙ
Foto: LA COPPIA Il governatore Roberto Maroni con il suo vice Mario Mantovani, vicepresidente della giunta
e assessore alla Sanità
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/08/2015
23
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
L'accoglienza
14/08/2015
Pag. 3 Ed. Torino
diffusione:556325
tiratura:710716
Gli ispettori del ministro bocciano il trattamento "Non era il tempo giusto"
Durante l'audizione momenti di attrito: "Andava seguito mensilmente" Il padre ha raccontato che Andrea si
trovava meglio nell'altro centro mentale
GABRIELE GUCCIONE
«UN Tso così non andava fatto». I tre ispettori mandati dal Ministero della Salute per far luce sulla morte di
Andrea Soldi si sono fatti un'idea precisa di quel che è successo mercoledì 5 agosto in piazza Umbria, tanto
precisa da anticipare al padre di Andrea, Renato, e alla sorella Cristina, la sintesi conclusiva del loro giudizio
sulla vicenda. «Quel Tso non andava fatto, non in quel modo, non in quel momento». Renato e Cristina Soldi
sono stati ascoltati per circa due ore, ieri pomeriggio, nella sede della Direzione regionale della Sanità, in
corso Regina Margherita.
Un'ora prima, alle 14, dalla stessa sala riunioni al secondo piano della palazzina "D" erano usciti dopo 3 ore
e mezza i vertici dell'Asl 2, la direttrice sanitaria Caterina Mineccia, il direttore del Dipartimento di salute
mentale, Elvezio Pirfo, il direttore della Medicina legale, Roberto Testi, e un referente del Pronto soccorso. È
durante la loro audizione che nella saletta si sono accesi gli animi. Le urla si sentivano dal corridoio. «Il Tso si
fa così, la convalida, la convalida...», ha gridato qualcuno, segno che proprio sulle procedure autorizzative del
ricovero coatto, massima forma di privazione della libertà personale prevista dallo Stato, si è avuto da ridire.
Gli ispettori, «gentilissimi e molto competenti», a detta di tutti coloro che sono stati sentiti, non ultimo il vertice
del 118, sono stati affiancati dal dirigente regionale Vittorio Demicheli, coordinatore dei servizi psichiatrici
della Regione. «La psichiatria deve trovare il modo per assistere i pazienti senza ricorrere al Tso, ma
seguendoli e convincendoli alle cure - si sono sentiti dire dagli ispettori i familiari di Soldi - È impensabile che
un paziente possa restare 7 mesi senza terapia e che debba essere il padre a doverla sollecitare contattando
i servizi territoriali». Per la prima volta il signor Renato, il padre ottantenne di Andrea, ha messo da parte per
un due ore il dolore composto che per una settimana l'ha ammutolito, e ha parlato di fronte agli ispettori
mandanti dal ministro Lorenzin. «Quando Andrea frequentava il centro di salute mentale di via Massaia 11
non aveva mai avuto problemi - ha raccontato l'uomo - Dalla dottoressa Petruzzelli andava volentieri, e
veniva seguito con comunicazioni ravvicinate».
Anche il comandante dei vigili urbani, Alberto Gregnanini, è stato sentito dagli ispettori ministeriali. Non si è
entrati nel dettaglio dell'inchiesta sul caso Soldi. «Non avrei potuto dire nulla e nulla ho detto, c'è l'inchiesta di
Guariniello», dice una volta uscito dalla Direzione regionale alla Sanità, il comandante. Il colloquio si è
concentrato principalmente sulle procedure adottate dal Comune di Torino per i Tso. Procedure che, al
contrario di quanto prescrive una circolare del 2009 della Conferenza Stato-Regioni, anticipano l'esecuzione
del Tso in assenza dell'ordinanza del sindaco, che di solito arriva soltanto in un secondo momento. «Da parte
degli ispettori - aggiunge Gregnanini - c'è stata molto attenzione su queste procedure per verificare
l'eventualità di assumere dei provvedimento legislativi per evitare che fatti come questi in futuro possano
ripetersi».
Altri servizi sul caso Soldi sono sul sito torino.repubblica.it PER SAPERNE DI PIÙ
Foto: I FUNERALI La sorella di Andrea Soldi, Maria Cristina, con il padre Renato ai funerali del fratello
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/08/2015
24
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
IL CASO
14/08/2015
Pag. 40 Ed. Vercelli
diffusione:309253
tiratura:418328
"La mia estate di solidarietà fra i bambini malati di Haiti"
Due mesi ad Haiti come volontaria tra l'ospedale e un orfanotrofio per bambini. E' stata questa l'estate di
Rebecca Tomatis, giovane farmacista vercellese che ha scelto l'isola caraibica per iniziare la sua esperienza
nel mondo della solidarietà: «Era un'esperienza che volevo provare da tempo - spiega la vercellese -; grazie
alla Fondazione "Francesca Rava" mi si è presentata l'opportunità è l'ho colta immediatamente».
Destinazione l'ospedale pediatrico Saint Damien, della capitale Port au Prince: «I segni del disastroso
terremoto di cinque anni fa sono ancora tristemente presenti, nelle strade e fra la popolazione - osserva
Rebecca Tomatis -: la gente vive in condizioni inimmaginabili e, spesso, manca anche l'essenziale. Inoltre
alcune malattie, da noi scomparse, mietono diverse vittime soprattutto tra i bambini». Medicine
Il lavoro principale di Rebecca Tomatis era nella farmacia dell'ospedale pediatrico: «In Italia e nel mondo
Occidentale le medicine, con i relativi dosaggi, sono già confezionate. Qui, invece, dovevamo noi stessi nel
laboratorio galenico del Saint Damien preparare con quanto disponibile i farmaci con le giuste prescrizioni per
i bambini».
E dopo l'orario di lavoro (da mattino sino a metà pomeriggio), Rebecca Tomatis e gli altri volontari si
spostavano negli orfanotrofi per strappare un sorriso a bambini che avevano perso tutto. Anche la voglia di
ridere: «Io ho cercato d'insegnare loro un po' di pallacanestro - spiega la giovane vercellese - e provare a star
loro un po' vicino. Quel poco che potevamo fare, tutti noi l'abbiamo fatto con amore». Nostalgia
Oltre alle esperienze di volontariato, Rebecca Tomatis ricorda la «nostalgia» per il cibo italiano: «Più che riso
in bianco e pollo, in ospedale era difficile mangiare. Alla sera provavamo ad arrangiarci con qualcosa di
recuperato nei supermercati americani». Si parla di «Mal d'Africa». C'è anche quello di Haiti? «A livello
umano è stata un'esperienza impagabile, qualcosa che mi porterò dietro per sempre. Ripeterla? Se ci
saranno le condizioni... Sicuramente ad Haiti ho lasciato un pezzo di cuore». [p. m. f.]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/08/2015
25
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
La farmacista -volontaria
14/08/2015
Pag. 24 Ed. Salerno
diffusione:79573
tiratura:108314
Via i fotografi dal Ruggi: «Trasferiti senza criterio»
Luciana Mauro
Servizio foto e grafica, gestione badge, relazioni con i media, cura dell'immagine aziendale, report eventi
video fotografici. Sono alcune delle attività affidate per trent'anni al settore dell'Azienda Ospedaliera
Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona, e gestite con certosina puntualità dal fotografo Elio
Scariati e dai colleghi Fiero e Di Mauro.
Ora i tre rischiano, a giorni, di dover impacchettare arnesi e ricordi, e trasferirsi in settori del tutto diversi, ben
distante dalle loro competenze. Lo impone il piano di riorganizzazione aziendale, prevedendo un «valzer» di
ruoli necessario al nuovo assetto del presidio, che accorpa anche quelli di Cava de'Tirreni, Mercato San
Severino, Da Procida di Salerno e Costa d'Amalfi di Castiglione di Ravello.
Scariati, Fiero e Di Mauro saranno quindi destinati ai settori Formazione, Urp e Farmacia, mentre la piccola
«redazione» del Ruggi, che ha stampato per tanti anni fotografie e realizzato video e pubblicazioni,
documenti di sala operatoria per interventi particolari, foto di perizie di danni subiti dall'azienda (allagamenti,
incendi, lavori di ristrutturazioni) e tant'altro, chiuderà i battenti per sempre.
Ma i tre fotografi non ci stanno. Supportati dalla segretria provinciale della Fials e dai componenti Rsu Leo
Porcelli e Pallavicino Panzuto Rallo, si sono già mossi con una lettera inviata al direttore generale Viggiani.
Rivendicano l'importanza di un settore che, attraverso l'immagine, è stato specchio dell'impegno aziendale
nel comparto dell'emergenza e non solo.
«Vogliamo - scrivono le Rsu - informazioni esaustive sui trasferimenti che saranno effettuati dal primo
settembre. Soprattutto sulla disposizione che sposta il personale del servizio fotografico, risultato negli anni di
elevata professionalità». Gli interessati scalpitano:
«Ci preme continuare a fare il nostro mestiere - sottolinea Scariati - e non essere dirottati su competenze che
non abbiamo». I tre «reporter della sanità» saranno così distribuiti: Scariati, responsabile del settore
fotografico, all'Ufficio Formazione, l'aiuto fotografo Fiero sarà trasferito all'Urp, mentre l'operatore tecnico
specializzato Di Mauro traslocherà in Farmacia. «È assurdo - ribadiscono gli interessati - che specifiche
professionalità siano dopo anni spostate in strutture e servizi assolutamente non conformi al proprio profilo
professionale. Lotteremo perchè questo non avvenga».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/08/2015
26
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Il caso Il piano di riorganizzazione dell'azienda manda in pensione il piccolo pool della videografica
14/08/2015
Pag. 16 Ed. Genova
diffusione:103223
tiratura:127026
Sanità , valzer di poltrone alla vigilia di Ferragosto
Quaglia verso la direzione della Regione. Alla Asl 3 confermato Bottaro, arriva Bertorello dal Galliera
GUIDO FILIPPI
RAFFICA DI NOMINE nelle Asl e nella sanità ligure proprio alla vigilia di Ferragosto. Il direttore generale
dell'Agenzia regionale sanitaria Francesco Quaglia sarà, salvo ribaltoni dell'ultima ora, il direttore generale
dell'assessorato alla Salute. Dopo che alcune trattative con manager lombardi non sono andate a buon fine,
la Regione ha pubblicato il bando che sembra ritagliato su misura per Quaglia che in questi giorni ha
accompagnato l'assessore Sonia Viale agli incontri con i vertici di Asl e ospedali liguri. In casa Asl 3 Luciano
Grasso , in carica da dieci giorni come commissario straordinario (dal 2000 al 2005 era stato direttore
generale), ha completato la sua squadra. Alla guida della direzione sanitaria è stato confermato Luigi Bottaro
, molto apprezzato negli ospedali e nei distretti sanitari per il suo lavoro e il suo impegno. Il responsabile
amministrativo è Luigi Roberto Bertorello : da anni legato a Grasso, arriva dal Galliera dove è stato per anni
direttore del personale. Completano il gruppo come sub-commissario amministrativo e sanitario, Mariangela
Canepa (già molto legata all'ex manager Corrado Bedogni , ora direttore all'ospedale di Cuneo) e il direttore
del distretto ponente Filippo Parodi . Queste sono le nomine ufficiali che sono state deliberate ieri mattina, ma
ce ne sono altre all'orizzonte: Rosa Placido , Riccardo Rebagliati , Cristina De Lucis e Cristina Cenderello . A
fine mese rientra alla Asl di Cuneo l'ormai ex direttore amministrativo Piero Reinaudo che lavorerà anche per
la Regione Piemonte come gli ha chiesto il direttore generalle Fulvio Moirano, ma resterà comunque sempre
legato a Genova. Nomine d'agosto anche in Regione: l'assessore alla Salute Sonia Viale ha scelto i tre
membri che rappresenteranno la Liguria nella commissione paritetica con la Lombardia su lista d'attesa,
fughe di pazienti e altri fronti. Sono Claudia Morich (direttore delle Risorse finanziarie della Regione), Luciano
Grasso (commissario Asl 3) e Francesco Quaglia (direttore dell'Agenzia regionale sanitaria): la prima riunione
è prevista ad inizio settembre. Poltrone che cambiano anche all'ospedale Galliera. Con la partenza di
Bertorello - fino a qualche mese fa era destinato alla direzione amministrativa ma poi gli è stato preferito il
chiavarese Roberto Viale - il manager Adriano Lagostena deve nominare il direttore del Personale: in prima
fila c'è Marina Rebori, ora responsabile delle Risorse umane della Asl 4 chiavarese, ma ci sono almeno tre
dirigenti interni che ambiscono al posto: Maria Laura Zizzo , Francesco De Nicola e Marco Esposti . La
decisione entro settembre. Cambio della guardia all'orizzonte anche all'Evangelico che gestisce anche
l'ospedale San Carlo di Voltri: in prima fila per fare il direttore sanitario c'è Eliano Delfino (ora alla Asl 1
imperiese) che puntava a fare il commissario alla Asl 3 e alla Asl 4. [email protected] © RIPRODUZIONE
RISERVATA
Foto: Luciano Grasso
Foto: Luigi Bottaro
Foto: Roberto Bertorello
Foto: Claudia Morich
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/08/2015
27
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
NOMINE E PROMOZIONI IN REGIONE E NELLE AZIENDE GENOVESI IL RETROSCENA
14/08/2015
Pag. 5 Ed. Pisa Pontedera
diffusione:136993
tiratura:176177
«DAVIDE era un uomo buono. Non aveva vizi, non fumava, non giocava. Non so perché abbia fatto quello
che ha fatto». A parlare è una persona (che ha chiesto di rimanere anonima) che conosceva la guardia
giurata che ieri notte ha cercato di rapinare un collega di fronte alla sala bingo di Navacchio e poi è morto per
due colpi d'arma da fuoco. All'origine della tragedia potrebbero esserci problemi economici che,
evidentemente, l'ex guardia giurata voleva provare a risolvere compiendo la rapina al collega che era andato
a ritirare i soldi alla sala bingo. Solo ipotesi, ovviamente, che spetterà all'inchiesta chiarire nei dettagli. Un
gesto comunque disperato. Una tragedia per due famiglie. L'EX vigilantes aveva 46 anni (compiuti il 7
febbraio scorso). Era sposato con Maria Franca Gioia e padre di due bambine di 5 e 1 anno. A Montecalvoli,
dove abitava con la famiglia, in via del Lavoro, lo conoscevano in pochi. Prima gli orari di lavoro, poi il
congedo parentale per assistere il padre ammalato non gli consentivano di fare molta vita paesana. Inoltre, la
famiglia risiede da soli tre anni nella grande frazione di Santa Maria a Monte. Qui è nata la piccolina di casa,
mentre la primogenita è venuta alla luce nel 2010 quando i Giuliani abitavano ancora a Bientina. Giuliani fino
alla fine del 2014 era in servizio attivo presso il Corpo Guardie di Città di Pisa: poi, da gennaio di quest'anno,
aveva chiesto e ottenuto un congedo parentale di due anni e al momento dell'accoglimento della richiesta da
parte dello stesso istituto di vigilanza - come si legge in un comunicato - «siccome si erano verificati degli
accadimenti nei quali la persona defunta era stata coinvolta e che avevano lasciato da pensare, le era stato
fatto riconsegnare il decreto di guardia giurata, il porto d'armi e tutte le divise d'istituto». LO STESSO corpo
Guardie di Città «manifesta stupore, incredulità e cordoglio per la famiglia del defunto». Famiglia che si è
chiusa in un silenzio assoluto. Nessuna dichiarazione a giornali e televisioni. L'unico segno della tragedia un
cartello «chiuso per lutto» affisso al cancello del piazzale, sulla provinciale Francesca, a Montecalvoli, dove si
trova il negozio di vestiti usati aperto da alcuni mesi dalla moglie della vittima. IL 20 FEBBRAIO del 2013,
l'appuntato Davide Giuliani, come riportato anche nella nostra cronaca di allora, sventò una rapina a Pisa, di
fronte alla farmacia comunale numero 1, in piazza Giusti. L'appuntato era appena sceso dal furgone
dell'istituto di vigilanza e stava per consegnare una busta con gli spiccioli per il fondo cassa alla farmacia.
Due in scooter cercarono di portargli via i soldi. La guardia reagì e li mise in fuga, ma prima di scappare uno
dei due lo ferì al volto con un taglierino. gabriele nuti
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/08/2015
28
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
«Un gesto disperato e incomprensibile» L'ombra delle difficoltà
economiche
14/08/2015
Pag. 13 Ed. Prato
diffusione:136993
tiratura:176177
Calendario delle farmacie Proteste per turni e chiusure
SEANO è rimasta a ridosso del ferragosto senza farmacia aperta. Medici di base ma anche cittadini
esprimono perplessità sul calendario delle chiusure approvato dal Comune di Carmignano. Seano è una
frazione di oltre 5000 abitanti e con un notevole numero di anziani. La farmacia comunale di via Lame è
chiusa dal 9 al 23 agosto e riaprirà quindi il 24 agosto, la Martelli di via don Milani è chiusa da lunedì 10 ad
oggi e riaprirà il 15 agosto ma di fatto da lunedì scorso è impossibile ritirare o acquistare un medicinale o altro
prodotto a Seano. Gli ambulatori dei medici, come prevede la normativa, sono tutti aperti e molti pazienti
hanno illustrato questa difficoltà agli stessi medici. Come fare? Nessuno problema per chi può muoversi ma
gli anziani che non guidano più devono ricorrere ai familiari, se ci sono, ai vicini di casa oppure telefonare a
qualche associazione di volontariato che effettua il servizio. Il calendario approvato con ordinanza del sindaco
prevede che la farmacia di Carmignano (via Roma) non faccia nessuna chiusura, la farmacia di Comeana
sarà chiusa dal 10 al 29 agosto. A Poggio a Caiano la Zeppini (via Risorgimento) sarà chiusa dal 17 al 22
agosto mentre quella comunale del Poggetto sarà aperta. Pur essendo il Poggetto vicino a Seano, a piedi
con questo caldo non ci si arriva. Stesso discorso per chi abita a Santa Cristina in Pilli, a Candeli, in centro a
Poggio a Caiano: andare al Poggetto a piedi non è facile. Se passa si può prendere un bus o chiedere aiuto
alla Misericordia che fa questo servizio. M. Serena Quercioli
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/08/2015
29
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
CARMIGNANO MOLTI ANZIANI IN DIFFICOLTA'
PROFESSIONI
4 articoli
14/08/2015
Pag. 1
diffusione:334076
tiratura:405061
Grecia, verso lo scontro all'Eurogruppo
Vittorio Da Rold
Sul fronte del salvataggio della Grecia nuove critiche della Germania al piano di Atene, che dopo la maratona
notturna nel Parlamento ellenico sarà oggi all'esame dell'Eurogruppo. Intanto a sorpresa cresce l'economia
greca, grazie a una ripresa dei consumiea un ottimo inizio della stagione estiva: nel secondo trimestre (ossia
prima che venissero impostii controlli sui capitali) il Pilè salito dello 0,8% contro una stima di -0,5%. pagina 10
con un commento di Vittorio Da Rold Atene va al terzo voto per approvare il terzo piano di riforme in cambio
di aiuti per 85 miliardi di euro. E' una lotta contro il tempo per arrivare all'Eurogruppo di oggi con il via libera
greco, grazie al sì delle opposizioni. Se non ci dovesse essere un voto sull'accordo con i creditori prima
dell'Eurogruppo - aveva ammonito ieri il ministro delle Finanze, Euclid Tsakalotos - la Grecia sarebbe costretta
a chiedere un prestito ponte. L'avvertimento è stato lanciato durante l'intervento in commissione parlamentare
ad Atene prima del voto. In realtà dopo il via libero greco, ci dovrebbe essere quello dell'Eurogruppo e quello
di sette parlamenti europei, fra cui quello spagnolo, portoghese, austriaco, finlandese (che ha già detto sì),
olandese, estone, lettone e tedesco. Una corsa ad ostacoli per arrivare a pagare entro il 20 agosto i 3,2
miliardi di euro di bond in scadenza in mano alla Bce. Il governo greco ha duramente criticato i ribelli di Syriza
che intendono votare no al terzo piano di salvataggioe non esclude elezioni anticipate in autunno o addirittura
a settembre. L'opposizione è pronta a dare il suo appoggio a Tsipras per evitare che il Paese scivoli nel caos.
Il portavoce dell'esecutivo, Olga Gerovasili, ha spiegato che dopo il voto in Parlamento i riflettori si
sposteranno sulla riunione dell'Eurogruppo di oggi, dove la Germania intende far pesare alcune obiezioni
all'accordo: la sostenibilità del debito, alcuni rinvii sulle riforme richieste, la partecipazione dell'Fmi al piano.
Difficile che Ber- lino ottenga il prestito ponte che avrebbe voluto per poter negoziare con calma i punti
dell'intesa che considera controversi, mentre si fa largo l'ipotesi di una revisione a ottobre al piano di
salvataggio per fare il punto sull'implementazione delle riforme. È questo il senso delle dichiarazioni giunte
ieri da Berlino e della telefonata di martedì sera tra Angela Merkel e Alexis Tsipras, colloquio burrascoso
secondo alcuni media, minimizzato però da Berlino. Un portavoce parlamentare, Ernst Hebeker, ha detto che
il Parlamento potrebbe votare già il prossimo martedì sul memorandum, mentre il portavoce della cancelliera
tedesca Steffen Seibert ha detto che l'ipotesi del prestito-ponte resta sul tavolo», e ha poi insistito sul fatto che
il Fondo monetario partecipi al nuovo piano di aiuti, ma l'Fmi vuole ridurre in qualche modo un debito greco
che, secondo un documento della Commissione Ue reso noto da Bloomberg, toccherà il prossimo anno un
picco del 201% del Pil prima di ritracciare gradualmente verso il 160% previsto per il 2022. Manifestazioni
anti-austerità si sono tenute ieri sera nel centro di Atene in concomitanza con la riunione del Parlamento.
Intanto, a sorpresa, l'economia greca torna a crescere nel secondo trimestre. Le stime flash del Pil
destagionalizzato registrano una crescita dello 0,8% rispetto ai precedenti tre mesi e dell'1,4% su base
annuale. Gli analisti si aspettavano una contrazione dello 0,8 per cento. Il dato del primo trimestre è stato
rivisto al rialzoe resta invariato su base trimestrale dopo un iniziale -0,2 per cento. Perciò la Grecia nel primo
trimestre evita la recessione. Fra le misure di ammodernamento strutturale richieste dai creditori ad Atene vi
sono le modifiche alla tassazione sulla stazza dei cargo per la marina mercantile, la riduzione dei prezzi dei
farmaci generici, la revisione del sistema di previdenza sociale, con l'abolizione delle ba- by-pensioni e
l'aumento dei contributi per la sanità. Anche gli introiti degli istituti per l'istruzione privata in passato esenti da
imposte, saranno tassati al 23%. Gli interessi sui debiti scaduti nei confronti dello Stato pagabili in 100 rate
aumenteranno dal tre al 5% per gli importi superiori ai 5.000 euro. Nel settore della marina mercantile la tassa
sul tonnellaggio passerà al 4% all'anno tra il 2016 e il 2020. Quanto alle privatizzazioni, che dovranno
generare 6,4 miliardi di euro tra il 2015e il 2017, l'Agenzia greca ha fissato per ottobre il termine delle offerte
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 14/08/2015
31
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Oggi Berlino darà battaglia - A sorpresa Pil a +0,8% nel secondo trimestre grazie a turismo e crescita dei
consumi
14/08/2015
Pag. 1
diffusione:334076
tiratura:405061
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 14/08/2015
32
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
vincolanti per la gestione del Pireo, per dicembre quelle per la rete ferroviaria e per febbraio 2016 quelle
relative al Porto di Salonicco. Nel pacchetto trova spazio anche il rafforzamento del personale dipendente dal
dipartimento per i crimini finanziari (Sdoe, l'equivalente della Guardia di Finanza italiana) e la
deregolamentazione del mercato dell'energia.
Foto: AFP Il ministro della svolta. Il ministro delle Finanze Euclid Tsakalotos
14/08/2015
Pag. 1
diffusione:334076
tiratura:405061
Sempre di più in fabbrica a Ferragosto*
Andrea Biondi Cristina Casadei Laura Cavestri Barbara Ganz Augu
Aumentano le fabbriche apertea Ferragosto.I ritmi dei mercati globali spingono sempre più aziendea lavorare
nel giorno festivo. Servizi pagina 11 La componentistica auto da mandare in Cina, il packaging di lusso per le
grandi griffe, la customer satisfaction H24. Sull'onda del caso Electrolux e delle 30 adesioni (su 100-130
richieste) a lavorare il giorno di Ferragosto, si allarga, in Italia, la fotografia delle imprese che non chiudono
più. «Lavorare a Ferragosto? Non è giusto né sbagliato. Ormai è normale in molti settori e lo sarà sempre di
più in un'economia globalizzata». Roberto Di Maulo, segretario della Fismic, non si scandalizza di fronte ad
aziende che, con ferie scaglionate, non chiudono praticamente mai. Da sempre, per esigenze pratiche. Chi
produce farmaci (anche salvavita), gas biomedicali o lavora con forni industrialia ciclo continuo (dalla
siderurgia alla ceramica) non può mai interrompere la produzione. Ma è l'export il vero motore di un cambio di
abitudini che sempre più "sacrifica" l'italica settimana di ferragosto e lo stesso giorno 15 alle esigenze della
competitività. Chi lavora con il mondo sa che non si può abbassare la saracinesca negli Usao in Cina (dove
non si fermano mai) o quando in Brasile e Australiaè inverno. Il giorno di Ferragosto, ad esempio, si lavorerà
alla Balocco di Fossano, per la produzione dei dolci e dei biscotti,o alla Bessone di Vicoforte Mondovì sui
cioccolatini. Come alla Maina, dove la produzione dolciaria si ferma solo per due giorni. E si lavora alla
Ferrero di Alba, al caseificio Occelli di Farigliano (doveè arrivato anche Martin Schulz, presidente
dell'Europarlamento)e nelle aziende vitivinicole. «Nelle vigne si è sempre impegnati- precisa Bruna Giacosa
che guida l'azienda dei grandi rossi piemontesi, bianchi e spumanti - ma da martedì anche in cantina». Non
solo agroalimentare. La Prima Industrie (sistemi laser) lavora, seppura ritmo ridotto, per garantire l'assistenza
mentre la Stamet, azienda di stampaggio lamiera,è in piena attività per le forniture alla Renegade prodotta a
Melfi. Mentre l'abruzzese Gml, che fa impianti di scarico per le case automobilistiche nel mondo, quest'anno,
solo il giorno 15, chiude. «Ma solo - sottolinea il titolare, Graziano Forcini- perchè cade di sabato». Ma chi
lavora con l'estero- spiegano alla Fata (Finmeccanica) che realizza impianti industriali - non può basarsi sulle
festività italiane. Chi si occupa dei cantieri tramite commesse continua anche a metà agosto.
Apparentemente, senza significatrive frizioni sindacali. Non si fermano le rotative di Grafica Veneta Spa, la
tipografia dei best seller di Trebaseleghe, provincia di Padova. La "stagione"' di stampa in questo periodo
prevede tutta la produzione scolastica, in particolare quella francese. Lo stabilimento, che conta quasi 300
dipendentie un'adesione ai sindacati praticamente nulla, sta realizzando anche le milioni di copie del 4° libro
incompiuto di Stieg Larsson: il 27 agostoè prevista l'uscita in contemporanea in 35 Paesi. Fabio Franceschi,
che chiude l'azienda solo a Natale, non scorda le consegne dei volumi sacri in Indiaei testi universitari per la
Russia. Chi non si stupisce di fronte all'idea del lavoro il 15 di agosto è Massimo Scaccabarozzi, presidente e
amministratore delegato di Jannsen Pharmaceuticals e presidente di Farmindustria. Nel settore gran parte
delle aziende rima- ne aperta in agostoe non sono così rarii casi di quelle dove le linee funzionano anchea
Ferragosto. Tutto con il benestare del sindacato con cui, dice Scaccabarozzi, «abbiamo ottime relazioni. Non
mi risultano casi di opposizione alle aperture». Nello stabilimento di Latina della Jannsen «ci sono molte
linee, come quella di diabetologia, che lavoranoa ciclo continuoe sono attive anche a Ferragosto. Del resto,
esportiamo il 93% e all'estero ad agosto tuttoè operativo». In Italia, invece, nella farmaceutica la situazioneè
diversa da quella dei beni di largo consumo. «Le aziende, dopo la produzione, hanno depositari esterni che
stoccano i farmaci. Questi tengono sempre aperti in modo che i farmaci non vengano mai meno. In luglioe
nelle prime settimane di agosto la distribuzione intermedia fa ordini più sostenuti in modo che i farmaci non
vengano maia meno». Rispetto al passato non ci sono grandi dif- ferenze. «Anni fa si tendevaa mantenere
aperta la parte più operativa e anche tutto l'headquarter. Oggi invece la parte amministrativa chiude a cavallo
del Ferragosto, fatta eccezione per alcuni uffici chiave come la farmacovigilanza che non si ferma mai: le
persone hanno anche la reperibilità». Anche la grande distribuzione fa alcune eccezioni. Se le Coop sono
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 14/08/2015
33
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
INDUSTRIA
14/08/2015
Pag. 1
diffusione:334076
tiratura:405061
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 14/08/2015
34
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
chiuse, in tutta Italia, almeno una ventina di supermercati Carrefoure una quindicina di Auchan, prevedono
aperture. Sia nei pressi delle grandi città che nei luoghi turistici. La Rinascente, il 15 agosto, resta aperta a
Milano, Firenze, Padova, Roma piazza Fiume e Palermo. Per la prima volta, in Veneto, rimarrà aperto Coin.
Per i call center agosto un mese come un altro. Anchea fronte di richieste in calo, i servizi su viaggi e tlc
(settori peri qualii contact center prendono le commesse) non possono andare in vacanza. Alla Call&Call
(contact center da 57 milioni di euroe 2.400 dipendenti) 130 dipendenti rimarranno al lavoro nella sede di La
Spezia. «Per chi sarà al lavoro ci sarà a disposizione il bar, con gelati e ghiaccioli gratis per tutti», dice il
presidente e cofondatore Umberto Costamagna. Anche il big dei call center, Almaviva, che fa attività per
Alitalia, Fs, oltre che per le telco, nel weekend di ferragosto avrà al lavoro fra le 1.500e le 2mila unità (su
8mila totali). Del resto quello delle telco è un settore in cui non si chiude. Call center e manutenzione della
rete mantengono al lavoro anche parte del personale delle telco. In casa Telecom, per esempio, nella
settimana di ferragosto fra caringe servizi di manutenzione risultano al lavoro 27.301 persone in 621 sedi: più
della metà del personale italiano. Sono comunquei servizi quelli che maggiormente tengono aperti i battenti.
Come alla Ads di Pomezia, attiva nel settore degli impianti tecnologici, tlc ed energia. «Quest'anno in
particolare - dice il ceo Pietro Biscu- con l'acquisizione di NextiraOne, abbiamo lavoro in più. Abbiamo un
30% di persone in attività». Non si ferma neppure il system integrator bolognese, Horsa. «Anche ad agosto spiega il direttore generale Nicola Basso- abbiamo la necessità di fornire servizi di assistenza monitoring per i
software».150
milioni Grafica Veneta La produzione libraria tocca i 150 milioni di copie l'annoI numeri
17
milioni Balocco Il giro d'affari dell'export realizzato nel 201412
mila Prima Industrie Numero di macchine installate in più di 70 Paesi
Foto: Carrello elevatore. Uno degli stabilimenti delle cartiere Fedrigoni
14/08/2015
Pag. 13
diffusione:88538
tiratura:156000
Pillole create con stampanti 3D
La nuova tecnologia permette di fabbricare pelle artifi ciale
SIMONETTA SCARANE
La nuova tecnologia delle stampanti 3D potrà rivoluzionare il settore della sanità. Già adesso è possibile
replicare un farmaco personalizzandolo sulle esigenze del paziente utilizzando i macchinari innovativi che
stampano in tre dimensioni. Negli Stati Uniti è stato autorizzato un esperimento che è una prima mondiale. La
Food and drug administration (Fda) ha dato il via libera alla commercializzazione di un medicinale fabbricato
grazie alla stampante 3D. Spritam sarà immesso sul mercato all'inizio del 2016 secondo quanto annunciato
dal piccolo laboratorio americano Aprecia. Sul piano chimico Spritam non ha niente di rivoluzionario. Il
principio attivo che contiene, il levetiracetam, è in commercio da 15 anni per trattare l'epilessia, e farmaci
generici sono disponibili dal 2008. La novità consiste nel modo di fabbricazione. Dalla metà del XIX secolo, le
compresse sono generalmente prodotte mescolando diversi componenti e compattando la polvere ottenuta in
due punzoni o con una pressa. Qui la ricetta non cambia. Al levetiracetam sono sempre aggiunte la glicerina,
zucchero artificiale, aroma di menta e altri eccipienti, ma l'assemblaggio è effettuato con una stampante 3D
che li deposita stato per strato in maniera estremamente sottile. Questo permette di ottenere un medicamento
con una struttura interna predeterminata con estrema precisione. Aprecia ha fatto in modo che la pillola sia
estremamente porosa in maniera da dissolversi con qualche goccia d'acqua in meno di quattro secondi così
da inghiottirla facilmente. Un elemento importante secondo l'azienda, perché questa nuova formulazione sarà
d'aiuto a tutti gli epilettici che hanno diffi coltà a deglutire. Con questo miglioramento potranno seguire meglio
le proprie cure. La famiglia Arington, che controlla Aprecia, scommette molto sul proprio procedimento
protetto da una serie di brevetti. Il laboratorio dell'Ohio ha molti altri farmaci di questo tipo in preparazione. La
nuova tecnologia permette di fabbricare compresse dosate in maniera specifi ca in funzione delle necessità di
ciascun paziente. Tutte le forme di pillole sono ugualmente possibili. Al di là dei farmaci, la stampante 3D ha
la possibilità di rimescolare le carte in una serie impressionante di attività legate alla salute. Un incredibile
fermento provocato dalla caduta dei prezzi delle stampanti e il nuovo mercato che sta nascendo grazie alle
applicazioni della 3D nel campo della salute non supera gli 825 milioni di dollari (760 milioni di euro) nel 2014
secondo le stime dell'istituto Visiongain, ma potrà arrivare a 2,9 miliardi di dollari dal 2019. Dagli impianti
dentari e le protesi acustiche, che sono il più dell'attività attuali, si aggiungeranno le protesi ortopediche,
mandibole in titanio. A Digione il servizio di chirurgia maxillo-facciale dell'ospedale gioca un ruolo pioneristico.
Partendo dallo scanner dei pazienti, l'équipe stampa in 3D le repliche in plastica dei loro crani, cosa che
permette di preparare al meglio le operazioni. A Pessac, nella regione della Gironda, Fabien Guillemot,
ricercatore dell'istituto francese di ricerca medica, lavora su tutt'altra applicazione della stampante 3D nella
propria società biotech Poietis per fabbricare la pelle artifi ciale. Le sue stampanti non depositano strati di
plastica o di polvere medicamentosa, ma di cellule viventi. Cellula per cellula possono produrre tessuti umani
utilizzabili per esempio per testare futuri cosmetici evitando di ricorrere alla sperimentazione sugli animali. I
grandi gruppi, e anche General Electric, si interessano a questo mercato. E la loro capacità di mezzi
dovrebbe dare un'accelerata a questo mercato che oggi sconta ancora i prezzi più alti rispetto alla
fabbricazione tradizionale. Guillemot ha siglato di recente un accordo con la tedesca Basf. A maggio, L'Oréal
ha fi rmato un contratto dello stesso tipo con Organovo, il grande concorrente americano rivale della pmi
biotech di Pessac.© Riproduzione riservata
Foto: Stampante 3D per i farmaci
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 14/08/2015
35
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Negli Stati Uniti la Fda ha dato il via libera alla commercializzazione di un farmaco per l'epilessia
14/08/2015
Pag. 21
L'Unità
diffusione:54625
tiratura:359000
L'atletica riassegnerà delle medaglie dopo che degli atleti sono risultati positivi a vecchi prelievi. Ma in altri
sport non è andata così e nelle graduatoriefigura ancora chi ha barato
Marco Ventimiglia
[...] ^ M ^ signora, Ann Osgerby, ^ B di cui sappiamo poco _ ma non nulla. Ignoria^ ^ ^ M mo, ad esempio,
dove si ^ ^ ^ ^ ^ trovi e che cosa faccia in questo momento. Sappiamo, però, che Ann Osgerby è stata una
nuotatrice, una forte nuotatrice che ha gareggiato ai Giochi olimpici di Mosca nel 1980. Ed allora ce la
immaginiamo oggi nella sua Gran Bretagna con un nipotino sulle ginocchia: «Nonna, ma è vero che sei stata
alle Olimpiadi?», «Si è vero, e le ho anche vinte!», «Allora mi fai vedere la medaglia d'oro, nonna?»,
«Purtroppo non ce l'ho, non me l'hanno mai data»... Olimpiadi di Mosca1980, ordine d'arrivo della finale dei
100 farfalla: 1) Caren Metschuck; 2) Andrea Pollack; 3) Christiane Knacke, tutte e tre atlete dello squadrone
dell'allora Germania dell'Est (DDR). Quarta, appunto, Ann Osgerby, che in realtà quella gara l'aveva vinta,
anche se Iosa lei e qualche parente, adesso anche il nipotino, mentre tanti altri preferiscono far finta di non
saperlo. In quei Giochi le triplétte delle nuotatrici DDR furono molteplici, troppo più forti e, soprattutto, più
potenti delle altre concorrenti. Come accadde nei 100 dorso con il terzetto Reinisch, Kleber, Riedel salito sul
podio. E proprio di Rica Reinisch leggiamo su Wikipedia: «Nel 2006 ha fatto causa, insieme ad altri 1900
atleti, all'azienda Jenapharm che produceva l'Oral-Turinabol, uno steroide anabolizzante che gli allenatori
davano a loro insaputa agli atleti dell'allora DDR». Proprio così, tutte dopate fin da bambine, da uno Stato
totalitario che pur di averle campionesse le ha rese vittime, destinate a malattie gravi ed a volte mortali nella
vita adulta. Tutto documentato dai processi e dalle testimonianze accumulatisi nei tumultuosi anni successivi
alla caduta del Muro di Berlino. Una lista lunghissima Eppure Ann Osgerby è ancora quarta, così come la
classifica non è stata riscritta per la sua compagna di squadra Sharron Davies, che sarebbe stata prima nei
400 misti, oppure per l'australiana Michelle Ford, che avrebbe aggiunto l'oro dei 400 stile libero e dei 200
farfalla a quello vinto, nonostante la presenza delle tedesche, negli 800 stile libero. Ma la lista è in realtà
molto più lunga se aggiungiamo le ragazze che sarebbero dovute salire sul podio, secondo o terze, al posto
delle DDR. E diventa ancor più estesa prendendo in considerazione anche gli uomini e tutti gli sport di quei
Giochi in cui vinsero medaglie rappresentanti della Germania dell'Est. Se poi si pensa che la supremazia
sportiva della DDR durò quasi vent'anni in tutte le principali manifestazioni internazionali, dalle Olimpiadi ai
campionati mondiali, dai campionati europei alle grandi rassegne giovanili, allora l'elenco degli atleti che sono
stati classificati nella posizione sbagliata diventa davvero sterminato. Insomma, un rarissimo caso in cui la
storia, quella dello sport, non è stata scritta dai vincitori ma dagli sconfitti, poiché tutti sappianw la fine che
hanno fatto le nazioni del cosiddetto socialismo reale. Ma il problema non è naturalmente la DDR sportiva, le
cui tragiche vicende sono ormai acclarate, mala nostra Ann Osbergy, emblema degli atleti che attendono
ancora sportiva giustizia. Un problema tornato di indiretta attualità proprio in questi giorni, allorché si è saputo
che la Iaaf, la Federazione internazionale di atletica leggera, ha sottoposto a nuovi esami antidoping delle
provette relative a dei controlli effettuati nei mondiali 2005 e 2007, sfruttando la possibilità di eseguire delle
analisi molto più accurate. Ebbene, addirittura 28 di queste provette sono risultate positive ai nuovi test, ed
oltre alla squalifica degli atleti interessati «le classifiche delle gare relative verranno aggiornate, così come
verranno riassegnate le medaglie». Quindi la sfortuna di Ann Osbergy è stata quella di nuotare anziché
correre, saltare o lanciare? No, le cose non stanno esattamente cosiIn realtà, quando si trova costretto a fare
i conti con il proprio passato la risposta dello sport è tutto meno che univoca. Prendiamo il caso della più
celebre vicenda di doping accaduta nel terzo millennio, quella che vede protagonista il ciclista Lance I
Armstrong. Dopo le t u m u l t u o s e [...] suo nome dalla classifica delle sette, dicasi sette, edizioni della
Grande Boucle da lui vinte in sequenza dal 1999 al 2005, un'impresa mai riuscita a nessun altro corridore
nella storia del pedale. Senonché, quelle prestigiose caselle lasciate libere nelle graduatorie non sono state
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 14/08/2015
36
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Il doping e le false classìfiche Quando lo sport non fa giustizia
14/08/2015
Pag. 21
L'Unità
diffusione:54625
tiratura:359000
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 14/08/2015
37
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
poi riempite da nessun altro nome. Una decisione che l'Uci, la Federazione mondiale del ciclismo, non ha
voluto motivare ufficialmente, anche se in questo caso la ragione risulta abbastanza intuibile. Infatti,
scorrendo le classifiche delle edizioni incriminate, ci si accorge che quasi tutti i ciclisti arrivati immediatamente
alle spalle di Lance Armstrong sono a loro volta incappati, chi prima chi dopo, in storie di doping. Insomma, la
toppa sarebbe stata peggiore del buco. Intervenga il Ciò A questo punto emergono delle considerazioni.
Innanzitutto non è accettabile che una questione così delicata venga gestita in totale autonomia dalle singole
Federazioni sportive, con esiti, come abbiamo visto, che posóno essere totalmente contrastane ìTrà loro, È
quindi necessario che della cosa si faccia carico il Comitato olimpico internazionale, dettando una linea
d'azione obbligatoria per tutti. E, fatto ancor più importante, se non è tollerabile che atleti sicuramente dopati
permangano negli ordini d'arrivo, è altrettanto inaccettabile che non vengano sostituiti nelle classifiche da
coloro che hanno battuto facendo ricorso a delle sostanze illecite. In questi giorni, girano in Rete alcuni video
con le immagini di atleti che chiedono giustizia e chiarezza alla Iaaf in merito alle vicende che abbiamo
descritto. Ed allora ci piacerebbe vedere un altro filmato con, immaginiamo, delle mature ma ancora
sportivissime signore che chiedono esattamente la stessa cosa. Ann Osgerby, Sharron Davies, Michelle
Ford, e tante altre come loro, insieme per dire che stanno ancora aspettando giustizia. E se qualcuno
obietterà che sono trascorsi tanti, troppi anni, le nostre campionesse potranno rispondergli che la memoria
sportiva non va in prescrizione. Ed allo stesso modo ricordiamo che molti anni fa, prima che i soldi, le
televisioni e i farmaci cambiassero quello che ancora ci ostiniamo a chiamare sport, viveva un elegante
signore. Lo stesso signore che di fronte agli scempi accertati del doping avrebbe chiesto di fare una cosa
prima di tutte le altre: riscrivere le classifiche. Si chiamava Pierre de Coubertin.
Foto: Casi clamorosi. Il podio dei 200 dorso ai Giochi di Mosca del 1980 composto datreatlete della DDR;
sotto, Lance Armstrong. FOTO: CONTRASTO
Foto: Le varie Federazioni hanno affrontato la questione intnodi contrastanti
PERSONAGGI
1 articolo
14/08/2015
Pag. 5
diffusione:125215
tiratura:224026
Silvio cerca soci per Altra Italia e spunta l'esperto di «fund raising»
PAOLO EMILIO RUSSO ROMA
L'ultima è che, con ogni probabilità, nemmeno siederà nella Fondazione Altra Italia, l'anima del movimento
politico che vuol lanciare tra poco più di un mese. Silvio Berlusconi vuole sì «metterci la faccia», ma che quel
progetto «vada avanti per conto suo». Per questa ragione continua - pure dal buen retiro di Villa Certosa - a
cercare i soci fondatori tra i non-politici di professione, preferendo tra quelli segnalati dai suoi collaboratori gli
imprenditori e pure i docenti universitari, che furono un "nucleo" centrale della prima Forza Italia. Ad Urbano
Cairo, editore de La 7 e presidente del Torino, ha chiesto la disponibilità personalmente alla festa di
compleanno di Francesca Pascale, mentre altri big come Diego Della Valle e Flavio Briatore sono oggetto di
un corteggiamento serrato per interposta persona, via Daniela Santanchè. A portare altri imprenditori del
Nord ad Arcore sono state nelle settimane scorse anche Micaela Vittoria Brambilla e Andrea Mandelli, mentre
Marcello Fiori ha segnalato una ventina di amministratori locali azzurri da "spostare" dentro la nuova creatura.
L'ex candidato sindaco civico di Roma, Alfio Marchini, è attenzionato da mesi, tanto che è stato ricevuto a
Palazzo Grazioli più volte, così come i fratelli Andrea e Luca Zappacosta, che gli hanno sottoposto un gruppo
di giovani. Sarebbe stato contattato - alla voce docenti universitari - anche Valerio Melandri, figlio dell'ex
senatore dc Leonardo, ma, soprattutto, esperto di fund raising . Il professore forlivese, che qualcuno voleva
candidato governatore in Emilia, si occuperà proprio di trovare i fondi; una fondazione dovrebbe avere meno
difficoltà di Fi, un partito, sottoposta ai vincoli della nuova legge sul finanziamento. Il progetto prosegue
«parallelamente» all'attività del partito che il Cavaliere ha fondato nel 1994 e del quale garantisce di voler
restare «presidente a vita». Per le conferme c'è tempo ancora qualche settimana, ma il nuovo organigramma
sarebbe tutt'altro che completo. Anche per gli azzurri il mese di settembre sarà decisivo, visto che è in
calendario il voto per le riforme e che una loro bocciatura potrebbe significare - così, almeno, minaccia
Matteo Renzi - urne nel 2016. Berlusconi sembra poco intenzionato a lasciarsi convincere dalle lusinghe del
Pd, consapevole che «le elezioni anticipate sono un'arma spuntata, utile solo a rimettere in riga la
minoranza» dem. Per allontanare i sospetti di un nuovo Patto, e, addirittura, che Pd e Fi stiano già lavorando
ad un "governissimo", è tornato sul tema Renato Brunetta: «Non chiediamo nulla», chiarisce. Le richieste
degli azzurri sono quelle di sempre, cioè «cambiare la legge elettorale per dare un premio di maggioranza
alla coalizione e non alla lista e cambiare la riforma con l'elettività dei senatori», aggiunge. L'obbiettivo degli
azzurri sarebbe soprattutto il primo, ma proprio questo è il dossier già chiuso che il premier, Maria Elena
Boschi e Luca Lotti non vogliono riaprire. A guidare il fronte dei trattativisti, che hanno all'attivo per tramite di
Gianni Letta il "successo" della nomina condivisa di Monica Maggioni a presidente della Rai, ci sono il
capogruppo forzista al Senato Paolo Romani e, da un diverso osservatorio, anche Fedele Confalonieri.
"Fidel", amico d'infanzia del Cavaliere, suo stretto collaboratore dal 1973, fu il solo a convincere l'allora
premier a dimettersi nel novembre 2011 e poi, due anni dopo, a sostenere il Patto del Nazareno. Nemmeno
Confalonieri pensa ad un nuovo patto col Pd, ma suggerisce di aprire un dialogo e si è messo personalmente
in gioco recandosi a Palazzo Chigi. In cambio di una desistenza sulle riforme, secondo il Corriere , Renzi
avrebbe offerto al leader di Fi alcuni interventi sulla giustizia. Se dal ministero di Andrea Orlando smentiscono
la creazione di due distinti Csm, una riforma della custodia cautelare e la modifica della formazione dei collegi
giudicanti, il governo potrebbe promuovere una riforma delle intercettazioni, vecchio cruccio del Cavaliere.
«Non scambi, ma buone riforme», chiarisce il senatore Fi Lucio Malan. È un segnale?
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 14/08/2015
39
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Corteggiato anche il presidente del Toro Cairo