Porto, gli operatori alzano la voce
Transcript
Porto, gli operatori alzano la voce
14 IL SECOLO XIX VENERDÌ 6 GIUGNO 2014 savona / provincia CONTINUA A FAR DISCUTERE LA PROPOSTA DI ACCORPAMENTO DEGLI SCALI Porto, gli operatori alzano la voce I terminalisti: «Con Genova si rischia il blocco». Berta: «Un pasticcio di chi ragiona a slogan» MARIO DE FAZIO SAVONA. «È importante arrivare a Roma con una posizione condivisa non solo dagli operatori ma anche dagli amministratori. Il nostro auspicio è che le Autorità portuali di Genova e Savona si parlino e si coordino su come far arrivare merci e investimenti. Ma le decisioni che attengono all’operatività devono restare vicino alle merci. E non si può parlare solo di accorpamenti senza tenere conto dei reali problemi degli operatori. Non vorremmo un altro pasticcio come con le Province in cui si cambia solo per cambiare e si ragiona solo per slogan, pensando prima alle poltrone e poi alle merci». L’affondo, forte e chiaro, arriva solo alla fine, per bocca del direttore dell’Unione industriali di Savona, Alessandro Berta. Ma a rifiutare in blocco la riforma del sistema portuale - soltanto presunta, finora, visto che di un testo scritto non c’è neanche l’ombra - è l’intero mondo degli operatori portuali: dagli agenti ma- Anche le associazioni di categoria degli operatori portuali in difesa dell’autonomia del porto di Savona-Vado rittimi ai terminalisti, passando per le imprese legate a AssoUtenti. Una sonora bocciatura - nel metodo e nel merito - che è stata ribadita ieri pomeriggio nel corso di un incontro nella sede degli industriali, alla presenza dei principali rappresentanti delle associazioni di categoria. Presenti,oltreBerta,AlessandraOrsero, presidente di Isomar (l’associazione che riunisce gli agenti marittimi raccomandatari), Massimo Brandi, presidente dell’Unione Utenti del porto di Savona-Vado e Giorgio Blanco, presidente della sezione Terminali«POSIZIONE UNICA «NOI RISCHIAMO «TIRRENO POWER? sti portuali dell’Unione industriali. La ferma opposizione degli operaDELLA LIGURIA PROBLEMI DI RUOLI SENZA CENTRALI torialleipotesiventilatenelleultime CON CORRETTIVI» CON I GENOVESI» SOLO CANDELE» settimane dal governo, tramite il ministro Lupi, e dal Pd, attraverso la viIl direttore degli Industriali Secondo Alessandra Orsero, A margine dell’incontro il precesegretaria Debora Serracchiani, si Berta non ha lesinato critiche presidente Isomar, l’autonomia sidente di AssoUtenti, Massimo snoda lungo due binari: da un lato la alla riforma, auspicando però dello scalo savonese va manteBrandi, ha rilasciato una batturichiesta di miglioramenti che tencorrettivi che puntino ad una nuta per non rischiare di perta anche su Tp. «Se chiudono le gano conto delle reali esigenze degli maggiore efficienza. dere competitività. centrali ci restano le candele». operatori, che chiedono meno buro- AVVENTURA A LIETO FINE PER UNA GIOVANE DI 27 ANNI DA DIECI GIORNI A SAVONA RICOVERATA AL SAN PAOLO LA DONNA SPARITA A TORINO Dipendente di Psichiatria telefona a “Chi l’ha visto?” e avvisa il marito LA STORIA SAVONA. «Mi ha detto che abita a Napoli, ma non le ho creduto, e che si chiama Sofia. È ricoverata nel reparto in cui lavoro, è qui da noi. Sta bene. È viva. È in ospedale, a Savona da una decina di giorni». CosìMariaM.,57anni,origininapoletane, operatrice socio sanitaria in servizio nel reparto di psichiatria del San Paolo mercoledì sera ha chiamato la trasmissione televisiva diRaiTre“Chil’havisto?”perrassicurare papà Francesco e il marito Soru che erano in studio. Non avevanoavutopiùnotiziedellaloroEli- Il reparto di psichiatria dove mercoledì sera sono arrivati gli agenti sa, 27 anni, scomparsa da Torino domenica 25 maggio. In stato conmato prima il reparto in cui lavora, fusionale, con problemi mentali ledove i colleghi le avevano detto di gati ad una drastica cura alimentare aver informato i medici e poi la polidopo essere diventata vegana, era L’APPELLO IN CORSIA zia, e poi la trasmissione Rai per scomparsa. Senza telefonino, senza parlare in diretta con la conduttrice documenti,senzasoldi.ErastataviLa corsa Federica Sciarelli. sta sul treno tra Milano e Torino. I tra operatori La sua telefonata è stata decisiva. controllori delle ferrovie l’avevano All’interno del reparto i sanitari di notata nel vagone all’altezza di Vere medici a chiamare turnosieranosubitodatidafareein celli e Novara. Poi più niente. Merla polizia dopo la corsia erano arrivati gli investigatocoledì sera l’appello dei familiari in foto mostrata in tv ri della squadra mobile della Quetelevisione.Subitoraccoltodalladistura per verificare la segnalazione. pendente Asl Maria M. che quando Elisaeramoltodimagrita,instato havistolefotodellaragazzahachia- confusionale, ma era lei. «Hovistolasuafotointelevisione e ho chiamato i miei colleghi. È lei» ha detto Maria M. in trasmissione. Un modo di fare efficace e diretto anche se in casa Asl non è stato ritenuto tanto rispettoso delle regole interne. Il primario Silvia Orengo, fanno sapere dall’Asl, dopo aver curatoElisaneiprimigiornisieraattivata scrivendo alle varie istituzioni e autorità competenti, tra cui la Procura, per segnalare il caso di una paziente che aveva fornito identità e recapiti telefonici inesistenti. L’altraseral’epilogodelgialloconla chiamata arrivata a “Chi l’ha visto?”. Poco prima il papà e il marito di Elisa l’avevano riconosciuta in una foto scattata in una piccola stazione ferroviaria di provincia dove era stata ripresa con gli stessi vestiti del giorno della scomparsa. «Mangia poco e non dorme» aveva spiegato il marito per chiarire il suostatoconfusionale.«Daunanno ha cominciato a non stare bene, dopo essersi brillantemente laureata. Ha una figlia di 3 anni a cui ha trasmesso tanta sensibilità». Così ha aggiunto il padre in trasmissione per giustificare il malessere che l’ha portata ad arrivare a Savona in treno. Sulla vicenda con l’arrivo degli agentidellasquadramobileinospedale dopo la telefonata di mercoledì sera poco dopo le 23 a “Chi l’ha visto?”, la responsabile del reparto di psichiatria, la dottoressa Silvia Orengo, non ha voluto rilasciare dichiarazioni inerenti il ritrovamento della ragazza scomparsa nel suo reparto: «Per motivi di privacy» A. P. © RIPRODUZIONE RISERVATA crazia, un livello migliore di collegamenti infrastrutturali e maggiore efficienza nella catena decisionale; dall’altro il rifiuto della logica di una riforma realizzata come uno spot pubblicitario, che appare concepita, ai diretti interessati, come separata dai problemi concreti. «L’autonomiadiSavonavamantenuta, perché il nostro porto ha sempre funzionato bene - sostiene Orsero -. Nutriamo preoccupazione nei riguardi dell’ipotesi di accorpamento con Genova, perché temiamo che una realtà che funziona, come la nostra, venga inglobata in una più grande, con problemi di sovrapposizione di ruoli, e con il rischio di un allungamento della catena decisionale, mentre a noi, ora serve poter contare su efficienza, velocità e competenza». Per il presidente dell’Unione Utenti, Massimo Brandi, «quello che sembra, dalla riforma, è che sia improntatasullaprogrammazionecentrale di governance, senza concentrarsisullaefficienzadeiporti.Ilproblema vero è come facciamo a rendere i porti efficienti, puntando sugli scali che hanno dimostrato e dimostrano di essere capaci di intercettaretrafficiedispenderecorrettamente i soldi pubblici, come il nostro scalo». Sull’efficienza della “gazzella” Savona si è concentrato anche il rappresentantedeiterminalisti,Giorgio Blanco, per il quale «il nostro porto deve conservare la sua autonomia. Leattualicondizionidiefficienzaedi traffici sono il risultato della autonomia e della governance veloce e snella, elementi consolidati da tempo a Savona».Bertasièinvecesoffermato sui correttivi da proporre all’attuale sistema regolato dalla legge 84 del 1994: «Evitare che il comitato portuale debba esprimersi su pratiche non di particolare rilievo, norme efficaciperidragaggi,elavorodelleimprese portuali più semplice. Bisogna ragionare all’interno di un sistema, ma l’operatività decisionale deve restare vicina alle merci». L’INIZIATIVA Ecco il progetto “5 centimetri” anti-barriere architettoniche SAVONA. Cinque centimetri: è questalamisurachedistingueuna città accessibile a tutti da una che discriminadisabili,madriconcarrozzine,anziani.Uncentimetroin piùeilsemplicegradinositrasforma in una barriera architettonica insormontabile. E da qui prende il nome il progetto ideato dal savonese Paolo Badano, disabile da oltre vent’anni, insieme ai Servizi Sociali di Palazzo Sisto, che verrà inaugurato ufficialmente oggi con la giornata di “Mapping Party”, nella quale i bambini delle scuole savonesi si cimenteranno nella mappatura dell’agibilità di Savona. Il tutto verrà riportato su un portale, www.5cm.it, che raccoglierà una serie di schede, che indicheranno la vivibilità delle strutture, pubbliche e private. «Una bella sfida - dice Badano – che non vuole mettere in cattiva luce le città inadeguate a ospitare disabili, ma che vuole spingere le realtà più indietro a seguire gli esempi virtuosi. E non certo partendo dall’idea che le città si miglioreranno per altruismo, bensì per un puro calcolo economico: il nostro portale vuole rivolgersi anche e soprattutto al turismo di chi si muove con carrozzine o che ha forti limitazioni motorie. Un popolochepuòportareneilocali,negli alberghi, nei musei, nei bar un bel po’ di consumi e di incassi». La sfidapartedaSavona,conillavoro di Badano e della sua equipe, che ha già ideato Genny, la carrozzina auto bilanciante. «Gli studenti del Primo Comprensivo che hanno aderito al progetto, si suddividerannoleviedellacittàesvolgerannoun’attentaanalisipervisionare servizi, locali, marciapiedi. Da quel momento entreranno in funzione tutte le pagine. Ogni sito possiede una propria scheda che va compilata nei dettagli». S. C. DRAMMATICO INCIDENTE SULL’AURELIA Vado, finanziere travolto rischia di perdere un piede Raffaele Fusco investito a bordo del suo scooter VADO LIGURE. Grave incidente stanno lavorando è che l’automoieri mattina sulla via Aurelia a Va- bilista sia stato vittima di un colpo do, a pochi passi dalla centralissi- di sonno mentre percorreva il retma piazza Cavour. Una scena tilineo che da Portovado arriva sul drammaticasièpresentatadavan- ponte sul torrente Segno. Subito ti agli occhi di decine di persone dopo l’incrocio la strada compie che stavano aspettando l’autobus una semicurva. La vettura invece perandareascuolaoallavoroaSa- ha proseguito dritta, invadendo la vona. Un agente della Guardia di corsia opposta. Quindi ha investiFinanza in servizio nel porto di to il motociclista facendolo finire Vado, Raffaele Fusco, 30 anni, re- contro una Citroen parcheggiata. sidente ad Albisola, stava viag- LaCliosièpoifermataunaquindicina di metri più avangiando in sella al suo ti, oltrepassando senscooter Kymco quanza controllo anche le do è stato centrato in strisce pedonali. Se in pieno da una Renault quel momento ci fosCliocheprovenivadal sero state delle persosenso opposto. Il fineintenteadattravernanziere è stato socsare la strada, il bilancorso dai militi della cio dell’incidente CroceRossaItalianae avrebbe potuto tratrasportato all’ospesformarsi in una tradale Santa Corona in gedia. Entrambi i concodice rosso per una Piazza Cavour ducentisonostatisocbrutta frattura alla gamba sinistra. E in queste ore i corsidaimilitidellaCriedall’equimedici stanno cercando di salvar- paggio dell’automedica del “118”, ma erano coscienti a rispondevagli il piede. Sulla dinamica dell’incidente no agli stimoli. Il più grave era ovsono in corso gli accertamenti da viamente il motociclista, che nelparte della polstrada di Carcare. l’urto ha riportato alcune fratture Non sembra che la velocità dei due etraumidaschiacciamento,edora veicoli fosse particolarmente ele- è ricoverato al Santa Corona. Il vata, ma la Clio è arrivata da po- conducente della Clio è uscito dalnente. Secondo i primi rilievi non l’auto sotto choc ed è stato ricoveavrebbe accennato neppure la fre- rato in osservazione al San Paolo. nata. Un’ipotesi su cui gli agenti G. V.