10 ottobre 2015
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10 ottobre 2015
Settimanale d'informazione - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona Aut. DCSP1/1/5681/102/88LG Taxe Percue TASSA PAGATA 60044 FABRIANO (AN) >Fabriano 5 >Fabriano Fabriano-Matelica euro 1,20 6 >Matelica 19 n. 37 Anno CIV 10 ottobre 2015 >Sport Servono i restauri, ma i soldi? Come vivere il Palio tutto l'anno La torta da Guinness è... matelicese Calcio serie D: il Matelica riprende quota P P A D reziosi luoghi fabrianesi attendono interventi, ma mancano i finanziamenti: Beati Becchetti, affreschi di De Magistris, Podestà... er tenere viva la manifestazione, lanciata l'idea di un museo permanente e la proposta di un'infiorata a Piazza San Pietro. Vocazione da difendere L'Italia, e non è una sorpresa, è uno dei Paesi al mondo in cui nascono meno bambini: 509mila nascite nel 2014, il livello minimo dall’unità d’Italia (1,39 bambini per famiglia). Anche gli immigrati, da qualcuno considerati risorsa in questo senso, si stanno progressivamente adeguando al corso italiano. In prospettiva quindi diminuirà ancora più drasticamente il numero di chi lavora rispetto a quello di chi andrà in pensione. Che la famiglia sia il centro della realtà socio-economica è evidente anche per altri aspetti, basta pensare a quanto i genitori investano per mantenere e istruire i figli. Se si pensa che in Italia ci sono più di due milioni di giovani tra i 16 e 28 anni che non lavorano e non studiano, si capisce l’entità della spesa che non è del tutto rimborsata anche quando si vada in scuole e università di Stato. In più il risparmio: la famiglia italiana ha nel mondo il più alto tasso di risparmio rispetto al reddito. Questo ha portato ad un altro vantaggio non indifferente: il 75% degli italiani ha una casa di proprietà, anche grazie all’articolazione virtuosa tra famiglie, cooperative, sistema bancario, con enormi aspetti positivi sulla stabilità della popolazione. Infine la difesa delle fasce deboli: a fronte dei crescenti tagli al sistema di welfare è la famiglia a farsi sempre più carico della cura di portatori di handicap, malati e anziani, garantendo loro una qualità di vita altrimenti inaccessibile. Come più volte ricordato, lo sviluppo quanto più è generato “dal basso” (quindi dal livello della famiglia) tanto più è radicato nel territorio e stabile nel tempo. Di cambiamenti di rotta nelle politiche per la famiglia, negli ultimi anni, però se ne sono visti pochi. Eppure, ci sono misure divenute ormai improcrastinabili: innalzare la soglia minima del reddito per l’esenzione delle tasse, adeguare le detrazioni all’andamento dei prezzi, estendere il sistema dei voucher scolastici e sociali, pensare a un fisco a misura di famiglia riformando la fiscalità, elevare le borse di studio per l’istruzione statale e non statale. Tutte le volte ci troviamo a sciorinare il decalogo delle pie illusioni, ma in chiave politica non c’è mai un riscontro tangibile, proprio perché il tema famiglia viene sempre visto come un inciampo nella società e al contempo si scatenano valanghe di disquisizioni su questioni non così urgenti, come le unioni civili, i diritti delle nuove coppie le famiglie allargate, minando ancor più la radice originaria del cuore del problema. Ora c’è anche la legge sul divorzio breve per una procedura semplificata per annullare il vincolo religioso. (...) (Segue a pagina 2) nche la giovane Romina nell'impresa record di realizzare il dolce più grande di 224 mq a margine dell'Expo di Milano. 28 ue vittorie nelle ultime due partite per la squadra di Clementi, che sbanca con autorità anche il campo della Recanatese. La nostra mission “D alla parte dei poveri” è il tema della giornata missionaria mondiale, richiamando ancora di più l’attenzione sulle esperienze di chi vive nelle periferie geografiche ed esistenziali di questo tempo. Ottobre è anche il mese delle missioni che ci aiuta a far memoria della “missio ad gentes”, mentre a livello locale stiamo vivendo la testimonianza di accoglienza di numerosi profughi che fuggono dalle guerre e dalla morte. Ma la povertà non manca nemmeno tra i nostri residenti con la storia di un uomo che in città ha deciso di vivere in un camper. Servizi a pag. 3 di don Aldo Buonaiuto, don Lorenzo Paglioni ed Alessandro Moscé Un gruppo di migranti accolto presso la stazione di Fabriano Carlo Cammoranesi 01 prima.indd 2 07/10/15 10.09 2 >EDITORIALI< L'Azione 10 OTTOBRE 2015 Nuova vita per l'Eremo di FR. FERDINANDO CAMPANA* L ’eremo di Santa Maria di Val di Sasso attraversa la storia della chiesa e della società di Fabriano. Era il VIII secolo della nostra era quando un tale signore di nome Sasso si era insediato nelle pendici dei monti Rogedano e Puro, così almeno annotano le cronache e le notizie storiche della preistoria di Fabriano. E questa è storia civile, locale. Alla fine del secolo, esattamente nel 787, Sasso donò il terreno del bosco alle monache benedettine: le uniche che avrebbero potuto renderd quel luogo impervio ed esposto alle scorribande delle soldataglie e dei viandanti malintenzionati, idoneo ad una destinazione d’uso più consona e appropriata alla serenità e amenità del bosco e alla pace che vi si respira. Le monache lo resero spirituale, ripieno di canti e di lodi divine, come la loro regola richiedeva, ma per le famiglie dei castelli circonvicini, che avevano le loro figlie in quel solitario anfratto per lo più inaccessibile alla convivenza umana e civile, il monastero era una rocca irraggiungibile, lontana: ormai la nuova città che si doveva costituire, Fabriano, richiedeva la loro presenza vicina alle loro amate famiglie, alle loro case e ai loro ambienti di vita. Sicché lo abbandonarono, anche se non del tutto, per collocarsi nella città che si andava costituendo o che lo avrebbe comunque fatto nelle opposte sponde del Giano. Siamo alla fine del XII secolo. E nel 1210 arriva Francesco, quel giovane di Assisi, aduso a combattere per la libertà e la democrazia partecipata, aiutato anche da alcuni giovani cavalieri e soldati del circondario di Fabriano. Aveva cambiato vita il giovane di Assisi, aveva abbracciato il Vangelo e aveva avuto la benedizione del Papa Innocenzo III. Venne, Francesco, a visitare i suoi antichi compagni di avventura, ma ormai lui aveva un altro Signore da servire, amare e onorare, una nuova Dama da cantare e rallegrare con la sua voce gioiosa e innamorata. Ebbene proprio allora è cominciata la storia francescana dell’eremo di Valdisasso: Francesco lo visitò e ne rimase profondamente incantato, soprattutto perché l’immagine della Vergine era abbandonata e spoglia, bisognosa di qualcuno che la onorasse come si doveva, con le preghiere ed i canti, come avevano fatto le monache benedettine per più di tre secoli. E fu un dialogo ed un amore intenso, tra la Dama celeste ed i figli spirituali di Francesco. Il giorno di Natale del 1405, Chiavello Chiavelli acquistò l’eremo dalle suddette monache per donare definitivamente una dimora povera sì, ma adeguata, ai frati, che animati allora dall’ardore del Beato Cecco della Libera, capostipite marchigiano dei discepoli del Beato Paoluccio da Trinci, stavano dando all’Ordine francescano un nuovo slancio ed un nuovo vigore di forza spirituale. I frati crescevano di numero e di spirito dentro quelle mura che ospitarono Bernardino da Siena, Giacomo della Marca, Giovanni da Capistrano e tanti altri Santi che riempivano il mondo di una nuova aria di primavera della grazia. E non rimanevano soltanto gelosamente abbarbicati dentro quelle mura, ma seppero portare la loro fantasia cristiana e francescana dentro la città, dove edificarono l’ospedale del Buon Gesù, il Monte di Pietà, la compagnia del Buon Gesù, la chiesa ed il convento dell’Annunziata, oltre quello già secolare di San Francesco, nel cuore della vita sociale e civile della gente. Oggi, dopo 800 anni dalla venuta di San Francesco, dopo 600 anni dall’edificazione conventuale francescana voluta e sostenuta da Chiavello Chiavelli, la Regione Marche, proprietaria dell’edificio, attraverso i suoi recenti amministratori, ha reso uno dei più grandi servizi al mondo della cultura e dell’arte, della spiritualità e dell’ecologia della natura e dello spirito: ha ridato all’eremo il suo antico splendore e la sua feconda potenzialità. Domenica 4 ottobre, festa di San Francesco, si è avuta una nuova manifestazione della rinnovata vita dell’eremo con la celebrazione di una giornata di riflessione sulla valorizzazione del bosco e delle aree naturali delle nostre montagne dell’Appennino centrale, organizzata dall’associazione dell’Aula Verde di Valleremita e dalla SAF (Società Agricola e Forestale), insieme alla comunità francescana di giovani frati che ora stanno animando la vita dell’eremo: un modo originale per dare seguito alle suggestioni che il Papa Francesco ha dato con l’enciclica “Laudato sì”, sulla custodia della casa comune, ossia la natura ed il creato. Il Vescovo ha benedetto una nuova statua di San Francesco, dell’artista Piero Casentini, che accoglie i pellegrini che raggiungono l’eremo, magari dopo aver percorso proprio l’antico sentiero di San Francesco. I sindaci e rappresentanti dei cinque comuni di Fabriano, Sassoferrato, Cerreto d’Esi, Genga e Serra San Quirico hanno offerto l’olio per la lampada che rimarrà sempre accesa davanti all’immagine del Santo di Assisi, nella chiesetta rinnovata, a significare l’amore ed il legame della chiesa e del mondo civile col Santo patrono ed con l’eremo che veglia su tutti con la sua serena e viva luce. Alcuni artisti hanno rappresentato con varie arti le espressioni del connubio tra San Francesco, l’eremo e la natura: momenti di convivio, di festa e di gioia fraterna, hanno caratterizzato l’intera giornata. Così, dopo 800 anni, è tornato ancora San Francesco e l’eremo di Santa Maria di Val di Sasso è ancora là ad accoglierlo e a donarlo a tutti. Vocazione da difendere (...) Nel 2013 i matrimoni celebrati in Italia per la prima volta non hanno superato i 200mila: sono a quota 194mila, con un meno 53mila negli ultimi cinque anni nel nostro Paese. Comunque se si parla di crisi non è per attacchi che vengono dall’esterno: la crisi viene dal di dentro perché non riesce più a vivere il suo significato. E’ la mancanza del suo valore e della sua consistenza che attanaglia oggi questa realtà. In vari incontri emergono dati inequivocabili e cioè che sia le famiglie separate che quelle che rimangono insieme ma con forti contrasti tra i genitori, producono effetti devastanti sulla stabilità affettiva e psicologica dei figli. Per questo la famiglia, è stato detto, deve ritrovare la sua vocazione di "grembo che ospita la vita in tutte le sue forme e l'accompagna". Ed essere compagnia nel percorso verso il destino di ognuno dei due. Dire questo non significa risolvere magicamente ogni cosa. Aiuta invece a vedere che le difficoltà, la fatica, sono responsabilità nostra e non colpa degli altri, che siano la società o lo Stato disattento. E' la capacità del singolo di guardare fino in fondo la realtà con quello che essa comporta a metterlo in movimento. Fino al punto di trovare il coraggio di affrontare anche i problemi personali. Solo se si riscopre questa posizione, marito e moglie possono avere voglia di stare insieme, fare figli, educarli, risparmiare, farsi una casa. Ovvero tenere in piedi una famiglia. Gli interventi economici a supporto ne renderanno più facile l’esistenza con un beneficio enorme per tutta la società. Ma a minare le fondamenta di questo cammino di affettività segnato da un sacramento è altro. Parte da sé, dal nostro io, non da fuori. Ed è bene ricordarlo, in avvio di un Sinodo da cui ci si aspetta molto in chiarezza in questo mare magnum dell’incertezza. *Ministro Provinciale dei frati Minori delle Marche e Responsabile dell’Eremo Carlo Cammoranesi Scuola, presidio di legalità O di ADELE GIOIA gni giorno, quante parole e quanti discorsi magniloquenti e inutili ascoltiamo o leggiamo, ma quale forza viene da un parlare schietto, sobrio, capace di suscitare speranza! E’ tale il messaggio che il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto a duemila studenti – convocati da ogni regione d’Italia – a Ponticelli, difficile periferia di Napoli, inaugurando il nuovo anno scolastico. C’è chi pessimisticamente afferma che la mafia sia una ‘propensione congenita’, impossibile da estirpare, ma il Presidente afferma che “la camorra e la mafia possono essere sconfitte” che anzi, aggiunge, “saranno sconfitte. E voi giovani sarete alla testa di questa storica vittoria. Perché questa capitale meravigliosa (Napoli) ha, nella sua storia e dunque nel proprio dna, la forza e la cultura per avviare una nuova stagione da protagonista ed essere traino Sorta nel 1911 soppressa nel 1925 risorta nel 1945 Direttore responsabile Carlo Cammoranesi Autorizz. Tribunale Civile di Ancona n.11 del 6/09/1948 Amministratore Giovanni Chiavellini 02 editoriali.indd 2 per le forze migliori del Mezzogiorno”. La Scuola potrà farlo perché “la scuola è presidio di legalità, è il luogo dove apprendere che possiamo farcela”. Ragazzi, “impegnatevi a coltivare la speranza di costruire un mondo migliore, di un rispetto che riconosca la dignità di ciascuno” perché – aggiunge il Presidente – “ha perso chi si intruppa nelle gang giovanili, chi cerca la droga, che spaccia violenza, che si fa strumento di criminali. La vita è davanti a voi. Scegliete la vita, non la morte” perché “la scuola cambia la vita e dunque è l’anticorpo al conformismo e, dunque, alla sottomissione”. E’ una strada “per avanzare insieme uno strumento di crescita personale e collaborativa… la chiave della coscienza civile di un paese… la pietra angolare del patto di cittadinanza”. Sono parole da leggere e commentare insieme agli alunni per suscitare in loro l’aspirazione alle cose che contano e che, perseguite con costanza, saranno il viatico indispensabile nel perseguire la propria formazione umana, culturale, professionale. Saranno Direzione, redazione e amministrazione Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10 60044 Fabriano (An) - Tel. 0732 21352 Fax 0732 22330 ORARI: Mattino: dal lunedì al venerdì 9-12.30 Pomeriggio: lunedì e martedì dalle 15 alle 18 www.lazione.com e-mail direzione: [email protected] e [email protected] e-mail segreteria: [email protected] Redazione Matelica Via Parrocchia, 3 - 62024 Matelica (Mc) - Tel. e Fax 0737 787551 ORARI: lunedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30 e-mail: [email protected] i giovani, accompagnati ad impegnarsi come fa un atleta, con costanza ed impegno rispettando regole severe, sostenuti da una ferma volontà, resi consapevoli che “volontà se vuol non s’ammorsa/ma fa come natura face in foco/se mille volte violenza il torza” (Dante – Paradiso, terzo canto). Il Presidente, concludendo il suo discorso, si è rivolto ai docenti “penalizzati” dai tagli imposti dalla crisi. Ma, pur “senza chiedere a nessuno di rinunciare alle proprie idee e al proprio spirito critico” chiede a ciascuno “di portare un contributo, percorrendo insieme la strada e cercando di migliorare ciò che sta intorno a noi”, infatti “non c’è crescita delle singole persone se non in un rapporto di stretta interdipendenza, perché si cresce e si cresce insieme, ci si realizza se ci si realizza insieme”; è così “che si è davvero liberi, liberi dall’ignoranza, liberi dal bisogno, liberi dalla violenza, se liberi sono anche gli altri”. E’ questa la premessa valida per poter costruire veramente la “buona scuola”. Impaginazione Tania Bugatti, Ferruccio Cocco, Daniela Pedica Ogni copia € 1.20. L'Azione paga la tassa per la restituzione di copie non consegnate. ABBONAMENTO ORDINARIO € 40,00 Editore Fondazione di Culto e Religione “Diakonia Ecclesiale” D.P.R. n. 99 del 2/5/84 Aderente FISC. Associato USPI.Spedizione in abbonamento postale gr. 1 Aut. DCSP 1/1/5681/102/88LG pubb. inf. 45%. Iscritto al Roc 1988 in data 29/08/2001. Europa e Bacino Mediterraneo € 232,00 Africa, Asia e America € 280,00 Oceania € 376,00 Stampa Rotopress International srl via Brecce - Loreto (An) Amicizia € 60,00 - Sostenitore € 80,00 C.C.P. 17618604 intestato a L'Azione C.C.B. IT 36 U 05035 21110 410570009048 intestato a L'Azione presso Veneto Banca Ag. Corso della Repubblica Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. n. 196/2003 informiamo gli abbonati che i dati da loro forniti per la sottoscrizione dell’abbonamento vengono trattati per l’espletamento di obblighi di legge e per finalità amministrative, attraverso l’utilizzo di strumenti e procedure idonee a garantirne la sicurezza e la riservatezza. Il trattamento potrà essere effettuato sia mediante supporti cartacei, sia attraverso l’ausilio di strumenti elettronici. Informiamo altresì gli abbonati, che in relazione ai dati personali da loro forniti, potranno esercitare tutti i diritti previsti all’art. 7 del D. Lgs. n. 196/2003. L’informativa completa è disponibile sul sito www. lazione.com e presso la sede de “L’Azione”. Testata che fruisce di contributi di cui all'art. 3 comma 3 della legge 250 del 7/8/1990. 07/10/15 10.11 L'Azione 10 OTTOBRE 2015 3 >INCHIESTA< Sperando di tornare a casa I "nostri" profughi esprimono i propri desideri P di DON ALDO BUONAIUTO rofughi, migranti, rifugiati sono i nomi più ripetuti nelle ultime settimane da quando anche gli altri Paesi europei si sono accorti della disperazione di queste persone. In migliaia percorrono le vie della speranza attraversando il mare Mediterraneo oppure passando per i Balcani. Non tutti trovano ospitalità e accoglienza, anzi i famosi diritti civili e umanitari che si pensa vengano loro assicurati spesso restano solo sulla carta. L’Italia si trova, come al solito, abbastanza divisa tra coloro che danno per scontata l’esigenza di soccorrerli e accoglierli e chi, per svariati motivi, si prodiga a diffondere paure e diffidenze arrivando a considerare questa gente addirittura come un pericolo. In questo primo breve ma intenso periodo di accoglienza nella nostra Diocesi abbiamo sperimentato il senso evangelico dell’ospitalità nei confronti del forestiero rispondendo anche all’incisivo appello del nostro Papa Francesco ad essere solidali e disponibili verso chi sta scappando da guerre, dittature e oppressioni. Questo è il motivo che ci spinge ad essere presenti proprio lì, accanto ai nostri fratelli più bisognosi, coinvolgendo ogni credente e tutte le persone di buona volontà e unendoci insieme per sostenere concretamente qualcuno di loro. Sollecitati dal nostro Vescovo abbiamo quindi accolto una sessantina di profughi che sono, quasi tutti, transitati per qualche giorno nel nostro territorio per poi proseguire il loro viaggio. Abbiamo aiutato una famiglia siriana composta da quattordici persone – compresi dei neonati – che ha attraversato il mare per approdare nelle nostre coste. Ci hanno raccontato di essere scappati dalle bombe in Siria e poi dai mitra della Libia... storie terribili intrise di lacrime. Ognuno di loro, però, ci ha confidato la speranza nell’animo di poter un giorno ritornare per ricostruire il proprio Paese. Sono giunti anche tanti giovani provenienti da Eritrea, Sudan, Nigeria. Mali, Senegal, Niger e quasi tutti sono ripartiti ringraziandoci. Spesso la nostra nazione è solo un luogo di transito per raggiungere Germania, Olanda o altri Paesi dove sono attesi da parenti o amici già ben integrati in quei territori. Di fatto sono pochi coloro che restano in Italia. Intanto il nostro umile servizio è quello di soccorrere chi arriva con il massimo rispetto e attenzione. Il cibo, i vestiti, i medicinali non si possono negare a nessun essere umano. Quanti poi si fermeranno per più tempo riceveranno tutto ciò che un popolo come il nostro è in grado di testimoniare: l’accoglienza insieme ai servizi che permetteranno l’inserimento e l’integrazione. L’ufficio diocesano Migrantes è attivo per coordinare questa emergenza e grazie all’aiuto di molte associazioni ecclesiali e sacerdoti ha fronteggiato al meglio questo primo round. Ora bisogna continuare, sperando nella generosa solidarietà di tutti coloro che, anche con un piccolo gesto, potranno contribuire a restituire il sorriso e la dignità a tutte le persone che bussano alla porta della nostra casa e soprattutto del nostro cuore. Dalla parte dei poveri, ecco il tema Il tema della Giornata Missionaria Mondiale (GMM) di quest’anno è la cartina al tornasole del magistero di Papa Francesco: “Dalla parte dei poveri”. L’intento è quello di richiamare l’attenzione delle nostre comunità sulla centralità dell’impegno “ad gentes”, per raggiungere i poveri, cioè coloro che vivono nelle periferie geografiche ed esistenziali del nostro tempo. Papa Bergoglio è un vescovo latinoamericano che porta nel proprio bagaglio esperienziale il patrimonio di una Chiesa che, in alcune sue significative componenti, ha fatto la scelta dei poveri, per i poveri e con i poveri. La posta in gioco è alta perché ogniqualvolta la Chiesa affronta questioni che hanno a che fare con il sociale, il magistero del papa e dei vescovi generano polemiche. La convinzione di molti benpensanti è che la fede in Gesù Cristo non c’entri assolutamente con le grandi ingiustizie e sopraffazioni che stanno acuendo le sofferenze di chi vive nei bassifondi della Storia. Stiamo parlando, per inciso, di uomini e di donne che trovano difficoltà ad esistere, a crescere, ad esprimersi in un mondo segnato, come dice papa Francesco, “dalla globalizzazione dell’indifferenza”. Un camperista senza alloggio La città cambia aspetto e anche i suoi abitanti non sono più legati ad un’antropologia del luogo di origine che segnava una generazione dopo l’altra di soggetti autoctoni. La società multirazziale e il nomadismo ci restituiscono una Fabriano composta di uomini e donne provenienti da ogni parte del mondo. Vincenzo Signorelli, napoletano di mezza età, dal 2009 vive in un camper e staziona permanentemente nel parcheggio del torrione di San Lorenzo. Il suo è un alloggio di fortuna: 117° nella graduatoria per l’assegnazione di una casa popolare, è costretto a vivere all’addiaccio in compagnia di Alex, il suo pastore tedesco, un attendente addestrato e dallo sguardo austero come quello del suo padrone. Vincenzo cerca un lavoro e nel frattempo, l’unica consolazione, è che gli hanno attribuito un numero civico dove poter ricevere la posta. Nel suo camper, però, filtra l’acqua, ma non usufruendo di un telo, di pali e transenne, perché non gode del diritto di occupazione del suolo pubblico, si deve accontentare del solo parcheggio permanente. Nel disagio c’è anche un aspetto incoraggiante: la San Vincenzo de Paoli ha consegnato a Vincenzo venticinque pasti al mese, un tesserino e dunque una mensa giornaliera. “A Pescara, di recente, ho incontrato la presidente della Camera Laura Boldrini. Le ho chiesto un aiuto, ma mi è stato negato. Mi hanno redarguito perché imploravo un sostegno morale e materiale. Me ne sono andato 03 inchiesta.indd 2 deluso, del tutto inascoltato”, afferma Vincenzo abbassando gli occhi. L’Istat ha da poco pubblicato un rapporto sulla povertà in Italia. Dai dati risulta che il 5,7% delle famiglie residenti si trova in condizione di povertà assoluta, per un totale di 4 milioni e 102 mila persone, cioè il 6,8% della popolazione residente. Dopo due anni di aumento, l’incidenza della povertà assoluta si è mantenuta sostanzialmente stabile. Le persone più povere sono donne, minori, anziani e residenti al sud. Quel meridione da dove Vincenzo se ne era andato per fare il vigilante dalle nostre parti. La crisi aumenta le disuguaglianze. E con le disuguaglianze viene meno anche il senso di solidarietà. Intanto si avvicinano l’inverno e le notti polari. I senzatetto rimangono in strada, nell’atrio della stazione, nei ricoveri temporanei sparsi qua e là, nella periferia dei casolari diroccati, e nulla somiglia lontanamente a un letto caldo, a un tetto sicuro sulla testa. Alessandro Moscè La missione, sfida del presente La Siria, il Medio Oriente, l’islam, il dialogo tra le religioni, l’Europa, la crisi, l’accoglienza….: la realtà ci provoca di continuo. Mentre tutto intorno sembra cadere, nella tentazione di lasciarci anestetizzare o prendere dal torpore, dobbiamo dare spazio ad una “sana inquietudine”, ascoltare come “un campanello” che ci avverte e ci ricorda che siamo in tempi di cambiamenti epocali e soprattutto che siamo fatti per un positivo, per cose grandi. Papa Francesco ci dice: “Per la Chiesa si apre una strada affascinante come fu agli inizi del cristianesimo”. Parlare di missioni oggi ha ancora un senso ed è un invito mobilitante nella misura in cui missione è l’opera e la vita di coloro che sanno di essere stati afferrati da Gesù Cristo e di aver fatto un incontro decisivo per l’esistenza. Riferisco la testimonianza di padre Ibrahim Alsabagh (parroco ad Aleppo): “Siamo a 60 metri dai terroristi che seminano la morte e il terrore nei cuori. Però, ogni giorno, nella nostra comunità offriamo la sofferenza per la loro salvezza, preghiamo per loro, li perdoniamo. Una signora che vive vicino a noi, dove la maggior parte delle famiglie era cristiana, si lamentava perché sono arrivati tanti musulmani, hanno preso in affitto o comprato le case dei cristiani. Lei sentiva che qualcosa di molto grande era cambiato – il respiro nelle strade, lo sguardo – ed era a disagio. Le ho detto; “non è forse il Signore che permette di cambiare la gente, l’ambiente attorno a noi, perché il profumo di Cristo arrivi a loro? Non potrebbe essere una bellissima missione che il Signore Risorto chiede a noi?” E aggiunge: “Pochi giorni fa viene da me un musulmano che ha lavorato sempre con noi: Padre, a guardare come la gente viene ad attingere l’acqua al vostro pozzo con il sorriso, con una grande pace nel cuore, senza litigi, senza alzare la voce…io, ho girato tutta Aleppo e vedo che si ammazzano per attingere ai pozzi, mi meraviglio: voi siete pieni di pace, di gioia. Riuscite a condividere con gli altri anche con i musulmani, con tanta pace. Padre voi siete diversi e aggiunge Padre Ibrahim: la nostra presenza è una missione e rimaniamo lì. Non ci arrendiamo: amiamo di più, perdoniamo di più, testimoniamo di più. Con la fede, la speranza e la carità continuiamo questo nostro cammino che è una Via Crucis”. Aggiungo ancora la testimonianza di una bambina di 10 anni, di nome Myriam, fuggita da Qaraqosh (Iraq) dopo l’arrivo dell’Isis; vive in un campo profughi. Non ha più niente, casa, scuola, amici, nulla, non può fare nulla le chiedono …e i terroristi? Chiedo solo a Dio di perdonarli, tornare a casa ? Se Dio vuole, non quello che vogliamo noi ma quello che vuole Dio, perché Lui sa. E il dolore? Anche se qui stiamo soffrendo Lui ci da quello di cui abbiamo bisogno dice sorridendo. Sono fatti che accadono ad Aleppo, in Iraq e in tante parti del mondo che, nella loro semplicità mostrano che cosa è il cristianesimo, che cosa porta in un mondo dove tutto crolla. Dove arriva il Cristianesimo, lo testimonia la storia dei primi secoli e quella dei nostri giorni, nei paesi di antica tradizione cristiana come nei paesi dove l’evangelizzazione è giunta di recente, arriva l’esperienza della bellezza, il gusto della vita, la capacità di amare; sono questi frutti innegabili e quotidianamente constatabili. Tutto questo giustifica l’aspetto della fatica di appartenenza totale alla sua Chiesa e tutto afferma la potenza della Risurrezione di Gesù Cristo. E’ dentro questa concretezza cristiana che guardiamo con gratitudine e stupore l’esperienza del cristianesimo in Africa, in Asia; che condividiamo la sofferenza e il martirio dei cristiani in Siria, in Nigeria e altrove e che siamo nello stesso tempo pensosi e accoglienti nei confronti delle masse di rifugiati e di migranti che giungono in Europa. Sono persone che ci incontrano, che vengono nei nostri paesi; ciò è missione, cioè annuncio e conoscenza di Gesù Cristo nella misura in cui colgono in noi, nella nostra accoglienza, nel nostro sguardo, nei nostri gesti una Presenza, un tipo di umanità che rimanda alle Beatitudini. La giornata missionaria mondiale mentre ci richiama alla missione quotidiana di ogni battezzato, ci invita anche a non dimenticare la “missio ad gentes”; la fede, il lavoro dei fratelli, sacerdoti, suore, famiglie, che ancora oggi operano per la “plantatio ecclesiae” in tante parti del mondo, sostenendoli con la preghiera e con la generosità. Mons. Lorenzo Paglioni, Direttore Ufficio Missionario Diocesano 07/10/15 10.13 4 L'Azione 10 OTTOBRE 2015 AFFITTASI CERCASI AFFITTASI ampio locale in ottima posizione zona Borgo uso ufficiolaboratorio già in parte arredato con eleganti armadi e divisori di mq. 150. Servito da locale uso cantina mq 80 e da ampio parcheggio privato intorno al locale. Classe energetica C. Accordi privati al numero 347 3227677. CERCO Babysitter madrelingua inglese per bambino di quattro anni che parla inglese perfettamente. Orario da definire ma comunque nel pomeriggio. Contattare il 345 5381824. Nozze d'oro Tanti cari auguri a Ugo Pierpaoli e Nilde Ricciutelli per i loro 50 anni di matrimonio dai nipoti Ilaria e Riccardo, la figlia Barbara e il genero Antonio Maria. Che l'amore e la felicità che vi hanno accompagnati siano sempre piu grandi. Buon anniversario. Miglior “Cortolimpiadi” Catechisti ed educatori ricevono il mandato per il Liceo Scientifico Fabriano si fa valere alle Olimpiadi della Cultura e del Talento. Sei ragazzi del Liceo Scientifico “Vito Volterra” hanno infatti portato a casa il premio di “Miglior Cortolimpiadi”. Matteo Ballelli, Alessandra Boldrini, Mattia Cofani, Nicola Falcioni, Lorenzo Farinelli e Feng Yang, questi i sei giovani, supervisionati dal prof. Alessandro Mingo e con l’aiuto di Gabriele Guglielmi, si sono cimentati nel concorso che quest’anno ha ormai raggiunto la sua sesta edizione. Il tema trattato era quello del cibo e dello spreco, su cui i partecipanti dovevano creare un cortometraggio. Così i primi giorni di aprile, la squadra fabrianese ha progettato, scritto e girato il suo filmato. Questo è stato giudicato da una giuria di artisti, registi, attori e coreografi come il migliore della partecipazione, ed il 21 aprile a Tolfa i vincitori si sono visti consegnare il trofeo di Miglior Cortolimpiadi. Il gruppo fabrianese ha poi avuto l’onore di vedere il proprio corto proiettato all’Expo nella giornata del Cinema, il 12 settembre, dove è stata conferita anche un’altra targa al merito. Entrambi i premi sono ora esposti orgogliosamente al Liceo scientifico di Fabriano accanto ai molti altri che sottolineano l’eccellenza dei ragazzi fabrianesi. Simone Pasquini PELLEGRINAGGI DIOCESANI Pellegrinaggio a Malta sulle orme di San Paolo 20-22 novembre Iscrizioni fino al 10 ottobre info 338_3027782 [email protected] 04 mercatino.indd 2 Pellegrinaggio in Terra Santa 30 dicembre-6 gennaio Iscrizioni entro il 15 ottobre info 338_3027782 [email protected] Venerdì 16 ottobre alle ore 18.30 presso l’Oratorio della Carità il vescovo Vecerrica consegnerà il mandato a catechisti ed educatori della Diocesi. Nell’anno della Misericordia non poteva essere che questo il luogo, con alle pareti un ciclo di affreschi raffiguranti le opere di Misericordia Corporali e Spirituali, da cui partire per approfondire con bambini e ragazzi il tema su cui si basa il cammino di questo anno della nostra Diocesi e della chiesa tutta secondo il volere del Santo Padre. Subito dopo la consegna del mandato il direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano don Tonino Lasconi fornirà indicazioni su come proporre il tema ai ragazzi. Tanti auguri Giulia L'11 ottobre è il tuo ottavo compleanno dolce Giulia. Tantissimi cari auguri da papà Enrico, mamma Katia, i nonni e gli zii. Notari a Jesi con la nazionale cantanti Cresce l’attesa per il grande evento che domenica 11 ottobre vedrà arrivare a Jesi la Nazionale Italiana Cantanti che alle ore 15, allo Stadio Carotti, giocherà con la formazione Cna&Friends per una partita totalmente a scopo benefico pro Lega del Filo d’Oro di Osimo, Iom Jesi e Vallesina, Orizzonte Autonomia di Camerano.“Ho conosciuto bene la Nazionale Italiani Cantanti con RaiUno come inviato in collegamenti de La Vita in Diretta negli anni scorsi, in stadi sempre gremiti, con donazioni sempre molto consistenti – racconta Paolo Notari, coordinatore artistico dell’evento – e ora la sfida di arricchire con idee questo incontro del prossimo 11 ottobre mi dà felicità”. Sarà una grande festa, grazie all’entusiasmo che gli artisti come Luca Barbarossa, Enrico Ruggeri, Paolo Belli, Marco Masini, Moreno e il corregionale Neri Marcoré e tante altre voci note della formazione calcistica più spettacolare d’Italia, regaleranno allo stadio di Jesi. Uno stadio che sarà invaso da giovani talenti calcistici del territorio, dalle Bande Musicali della Vallesina e da mille altre sorprese, per un pomeriggio coinvolgente per le famiglie. 07/10/15 10.18 5 L'Azione 10 OTTOBRE 2015 >CRONACA A sinistra, gli affreschi del De Magistris a San Benedetto che necessitano di un intervento; qui sopra, l'Oratorio dei Beati Becchetti, in perenne attesa di ristrutturazione Mancano i finanziamenti Preziosi luoghi fabrianesi rischiano il degrado e attendono interventi F di ALESSANDRO MOSCÈ inisce all’asta il cinema Montini, come avevamo segnalato alcune settimane fa. Qualcuno si fece promotore dell’evenienza di formulare idee per sfruttare lo storico edificio di via Balbo, in pieno centro, chiuso dal 2012. Idee che non sono state trasformate in proposte, tanto che come sottolineato da Giorgio Silvestrini, presidente del Circolo del Cinema, le proiezioni dei film d’autore, attualmente, si svolgono presso la Biblioteca Multimediale. Lo stesso circolo ha chiesto ufficialmente di poter utilizzare il cinema Montini per l’attività di cineforum. Tra l’altro, per il Comune, si porrebbe la necessità di una ristrutturazione dello stabile. Afferma il sindaco Sagramola: “Abbiamo inserito questa struttura all’interno del piano della valorizzazioni ipotizzando l’allestimento di un apposito bando. E’ chiaro che prenderemo in seria considerazione le possibili soluzioni. Potremmo pensare di concedere l’immobile in locazione come del resto facciamo con lo chalet dei giardini Regina Margherita, ma va precisato che per utilizzarlo si dovrebbero eseguire di lavori di sistemazione”. Appare evidente che un luogo culturale della città ha bisogno di finanziamenti da parte di privati. Rimaniamo sempre in centro e ci spostiamo nella chiesa di San Benedetto. Lo scenario è sconfortante: serve un lavoro di ristrutturazione, ma qui si trovano dei tesori d’arte, i dipinti su San Silvestro Guzzolini, in gran parte deteriorati. A tal proposito è intervenuta l’associazione “Fabriano dal Basso” che ha lanciato l’allarme sul ciclo di affreschi di Simone De Magistris, tre dei quali sono ormai irrimediabilmente persi. Anche la terna dello spazio centrale inizia a deteriorarsi e quella della zona ad est è ancora ben conservata, ma incombe il rischio delle infiltrazioni. Una nota di “Fabriano dal Basso” quantifica i costi: “Servono 100mila euro per effettuare una messa in sicurezza di questo spazio. Purtroppo siamo ancora bloccati ad un quota minima”. Un gioiello come l’Oratorio dei Beati Becchetti, nei pressi del nosocomio, rischia di scomparire per sempre. Il chiostro è abbandonato e due lati sono stati trasformati a deposito di materiale ospedaliero. Sotto l’antico portale con impresso un segno dei templari, sono stati depositati registri con annotazioni infermieristiche. Oggi la chiesa è stata data in gestione agli ortodossi che qui celebrano il loro rito. Anche in tal caso mancano i finanziamenti per far sì che l’oratorio non cada nel più completo oblio. Resta ancora da definire l’allestimento del Palazzo del Podestà, in particolare dell’auditorium, nettamente in ritardo rispetto alla tabella di marcia che era stata prevista dall’amministrazione comunale. Da decidere la stessa destinazione d’uso: da un lato qualcuno propende per un info point e un museo archeologico, dall’altro resta in piedi l’ipotesi di uno spazio riservato all’arte contemporanea. L’inaugurazione della sala Ester Merloni in Pinacoteca, potrebbe far cadere la seconda opzione. Gli studenti meritevoli ricevono il premio Nella serata di sabato 3 ottobre, presso lo Janus Hotel si è svolta la cerimonia di premiazione della seconda edizione del Premio studenti meritevoli “Città di Fabriano” per l'anno scolastico 2014/2015 ideato da Pino Pariano, presidente del Consiglio comunale. Il Premio è stato finanziato da Massimo e Alessandro Zampetti titolari dell’agenzia assicurativa Ina-Assitalia i quali hanno messo a disposizione la somma di euro 1.500 da dividere in parti uguali tra i tre vincitori e da Amanda Pasquarelli titolare della scuola di lingue Easy Speaking che ha messo a disposizione tre corsi di lingua inglese per i ragazzi ritenuti meritevoli di approfondirne la conoscenza. I premiati con la somma di euro 500 sono: Sophia Staffaroni, Eleonora Pocognoli e Riccardo Lispi. I premiati con il corso di lingua inglese sono: Aurora Gashi, Giacomo D’Onofrio Giacomo ed Andrea Campioni. Al termine della serata che ha visto partecipare, oltre ai premiati insieme alle loro famiglie, i dirigenti scolastici e le insegnanti di lingua inglese dei tre Istituti Comprensivi cittadini si è tenuto un buffet offerto dagli sponsor della manifestazione. Naturalmente, Pariano ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita di questa seconda edizione, ma un ringraziamento particolare lo ha voluto fare sia alla signora Pasquarelli, sia ai signori Zampetti affermando che senza il loro preziosissimo supporto non si sarebbe potuto istituire questo Premio. 05 fabriano.indd 2 taccuino FABRIANO FARMACIE Sabato 10 e domenica 11 ottobre SILVESTRINI Via Brodolini 24 Tel. 0732 252056 DISTRIBUTORI Domenica 11 ottobre Self-service aperto in tutti i distributori EDICOLE Domenica 11 ottobre Edicolè Corso della Repubblica Edicolandia Via La Spina Morelli Simone Via XIII Luglio Coffee & Drinks Via Brodolini Belardinelli Via Martiri della Libertà News snc Stazione ferroviaria Sinopoli Simona Via Corsi Silvestrini Via Benedetto Croce CROCE ROSSA P.zza Altini tel. 0732 21948 orario continuato CROCE AZZURRA Via Brodolini, 22 tel. 0732 629444 GUARDIA MEDICA Rivolgersi al tel. 0732 22860 GUARDIA MEDICA veterinaria Rivolgersi al tel. 0732 7071 BIGLIETTERIA FERROVIARIA dal lunedì al sabato dalle ore 6.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.30 domenica dalle ore 13.30 alle 19.30 Tel. 0732.5345 Agenzia Viaggi del Gentile Atrio stazione FS dal lun. al ven. ore 8.30-12.30 e 16.30-19.30 sabato 8.30-12.30, domenica e festivi chiuso tel. 0732.5345 - 0732.5066 - fax 0732.233063 www.viaggidelgentile.it Agenzia viaggi Santini via Buozzi 24 lun/ven 9-12.45 e 15-19, sab. 9.30/12.30 e 17.30/19 tel. 0732 23161 www.santiniviaggi.it Agenzia Janus viaggi Piazza del Comune 5 (tel. 0732 22522) La cerimonia di consegna del premio agli studenti meritevoli "Città di Fabriano" 07/10/15 10.24 6 >FABRIANO< L'Azione 10 OTTOBRE 2015 Un Palio per tutti i giorni L'idea di un museo permanente e la proposta di un'opera a Piazza S. Pietro di SANDRO TIBERI S iamo arrivati all’encomiabile e prestigioso traguardo del ventennale del Palio di San Giovanni Battista, una rievocazione storica che ci ha permesso di conoscere quel florido periodo del XIII e XIV secolo. Il Palio in questi anni è stato, per la città di Fabriano, un evento che ha avuto l’obiettivo di rendere più coesa la comunità del nostro territorio. L’Ente Palio oggi ha un grande compito, quello di consolidare e rendere vivo il Palio anche durante l’anno con alcune iniziative culturali che coinvolgono i cittadini alla conoscenza della storia del nostro territorio. Il Palio è un evento che deve durare nel tempo e per questo motivo è necessario coinvolgere i nostri figli ad acquisire una conoscenza storica della propria città. E’ auspicabile invitare le scuole di ogni ordine e grado a collaborare ad alcune iniziative culturali rivolte agli allievi, esempio: per le scuole Elementari si potrebbe organizzare un concorso di disegno a tema, per le scuole Medie e i primi tre anni delle scuole Superiori un elaborato a tema, per le ultime due classi delle scuole Superiori una partecipazione attiva all’iniziative dell’Ente Palio. Ma la motivazione più importante, dopo venti anni di attività, è quella di presentare all’amministrazione comunale una richiesta di un locale dove realizzare un museo permanente aperto al pubblico, grazie al volontariato, con l’obiettivo di far conoscere al turista di passaggio l’evento che si svolge nel mese di giugno. Il museo deve contenere la storia del Palio con costumi, foto, video e altro materiale per invitare i turisti a ritornare a Fabriano nel periodo del Palio. Abbiamo la grande fortuna di avere un primato ed una elevata specializzazione nella creazione di meravigliose infiorate, in Italia. Questo fiore all’occhiello deve diventare per la città di Fabriano e per l’Ente Palio, il biglietto da visita per un turismo nazionale e internazionale. Per avere una grande visibilità, perché non proporre per esempio di realizzare una grande Un'infiorata artistica per Castelfidardo Gli Infioratori del Palio San Giovanni Battista di Fabriano, ospiti della città di Castelfidardo e dell’Arcidiocesi Ancona-Osimo in occasione del 150° Anniversario del SS. Crocefisso, hanno realizzato un’infiorata artistica presso l’Auditorium San Francesco nel centro storico della città. In 27 sono partiti da Fabriano per riprodurre, presso la Chiesa monumentale di San Francesco, il famoso crocefisso di Castelfidardo. Soddisfatto il gruppo Infioratori che, poche settimane dopo la trasferta in Polonia, ha realizzato un’altra opera d’arte. Molti i visitatori che hanno ammirato l’infiorata e che hanno avuto modo di conoscere Fabriano. Anche in questo modo, infatti, tanti cittadini tengono alto il nome di Fabriano e provano a mettere in moto la macchina turistica che può portare ancora tanti visitatori A MODO MIO a cura di Luciano Gambucci in città. “Fabriano – dichiarano – è uno scrigno d’arte da scoprire. Un Canfora nonché ad intervento recente del notissimo Umberto Eco che al festival della comunicazione di Camogli ha detto, papale papale, che “dare del tu è volgare ed irrispettoso”. Canfora, nel sottolineare che l’imperversare del “tu” è frutto del falso egualitarismo post sessantotto, smentiva anche una vulgata secondo la quale sarebbero stati i marxisti a dare la stura a questa moda anche in Italia. Togliatti, ricordava, in risposta ad un comunista che gli parlava familiarmente con il tu rispose “caro compagno, dammi pure del lei”. Qualcuno o forse molti, soprattutto i più giovani, mi diranno: ma amico mio sei rimasto indietro, il mondo è cambiato. Le barriere e gli steccati che le generazioni del passato hanno eretto tra ricchi e poveri, tra contadini e cittadini, tra impiegati ed operai, tra anziani e giovani, tra e…tra, sono saltati da un pezzo. Oggi siamo molto più democratici, siamo molto più estroversi, molto più alla mano. Sono tra i primi a riconoscere che le barriere artificiosamente create in passato avevano proprio l’obiettivo del mettere in evidenza le differenze sociali ancor prima che personali. E la mia generazione, quella nata nel dopoguerra, ha dato una bella mano a far sì che questi artificiosi steccati venissero se non abbattuti almeno contenuti. Ma non condivido che una ragazzina che sta dietro un bancone di un bar o in un supermercato o in un negozio di abbigliamento saluti con un ciao e conversi Signor lei? Signor tu? Sono in un bar dalle parti di Perugia. Entro per prendere il solito caffè che, normale o decaffeinato, sorseggio volentieri a mezza mattina. La ragazza che sta dietro il bancone, una moretta abbastanza carina con i capelli lunghi e nerissimi, mi saluta: “ciao, cosa prendi?”. Nonostante questo ciao che ormai imperversa da nord a sud passando per il centro, resto sempre un attimo colpito da chi mi saluta in modo così familiare senza esserci mai visti prima. Ed anche in questa circostanza resto un attimo perplesso. Ma contestualmente, dopo aver risposto “un caffè buono ed appena lungo”, mi ritorna in mente un'intervista sul tema che ho letto su qualche giornale (non ricordo quale) allo storico Luciano La settimana scorsa si è costituito il Circolo Auser- Fabriano con sede presso il palazzo dell'Unione dei Comuni (ex Comunità Montana). L'Auser è un'associazione nazionale di volontariato e di promozione sociale, impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e valorizzare il loro ruolo nella società. Costituita nel 1989 dalla Cgil e dal Sindacato dei pensionati Spi-Cgil, oggi è un'associazione autonoma con una precisa identità e conta circa 400.000 soci e 1.500 sedi tra 06 fabriano.indd 2 gioiello con opere d’arte architettoniche e artistiche di inestimabile Costituito il Circolo Auser: tante azioni di volontariato strutture e affiliate in tutta Italia. E’ riconosciuta come Ente Nazionale avente finalità assistenziali, è una onlus, ed è iscritta nel Registro Nazionale delle Associazioni di promozione sociale. Finalmente, grazie alla tenacia del responsabile provinciale Sergio Gradara, la costante e paziente opera del presidente del Circolo Auser di Mergo Roberto Paolucci, la collaborazione di volontari fabrianesi, la disponibilità della Coop Adriatica di Fabriano con il grande aiuto di Franco Petruio, si è arrivati a poter eleggere un direttivo e al infiorata in Piazza San Pietro a Roma? Un’opera che possa testimoniare, ad una grande platea, la capacità creativa degli artisti ed infioratori fabrianesi. Abbiamo anche la fortuna di avere da parte dell’Unesco, grazie al notevole lavoro di Francesca Merloni, l’opportunità di diventare città creativa. Con queste motivazioni e con l’aiuto di tutti i fabrianesi possiamo ricostruire quel tessuto sociale che ci riporti ad essere quella florida e attiva città del recente passato. valore”. Anche le infiorate, da anni famose in tutta Italia, attirano molti appassionati nel mese di giugno per il Palio di San Giovanni Battista. Questo, invece, è il periodo delle trasferte con i maestri infioratori che vanno in tante città della penisola a realizzare opere floreali sempre molto applaudite. Grazie all’enorme successo ed interesse suscitato dall’opera eseguita dagli Infioratori Fabriano a Castelfidardo, gli organizzatori hanno deciso di prolungare in via eccezionale l’apertura della mostra fino al 9 ottobre presso l’auditorium San Francesco. “Un segno di forte apprezzamento – spiegano gli infioratori – che cancella la fatica e ci riempie sempre più di soddisfazioni”. con il “tu” con persone che non conosce e che, non raramente, potrebbero essere suoi genitori o suoi nonni. E che dire dell’insegnante – non parlo della maestra elementare – che addirittura chiede ai suoi alunni di essere trattato con un familiarissimo “tu” perché siamo tutti uguali. Che siamo tutti uguali è vero, anzi sacrosanto, ma è altrettanto vero che abbiamo età diverse, ruoli diversi, funzioni e responsabilità diverse. Quando iniziai la mia carriera di insegnante ero piuttosto giovane ed in classe, al corso di Telecomunicazioni dell’Iti di S. Severino Marche, in una classe avevo addirittura due studenti più grandi di me. Era il 1969 per cui l’egualitarismo sessantottino non aveva ancora attecchito. Comunque, in classe, agli studenti degli ultimi anni, poco più giovani di me davo rigorosamente del “lei”. E l’atteggiamento veniva apprezzato. Un’ultima annotazione prima di dare l’ovvia conclusione di cui si comincia a sentire sempre più l’esigenza, vale a dire un ritorno equilibrato all’uso del “tu” o del “lei”, riguarda i migranti. Bene: tutti, dico tutti, usano il “tu” anche per il semplice fatto che l’uso del lei non è per loro semplicissimo. Nel fare corsi di lingua, a cominciare dai loro figli, si inserisca anche questa voce. Penso che i primi a beneficiarne sarebbero proprio loro perché “la forma è spesso sostanza”. E non credo che sia necessaria, in proposito, una spiegazione. suo interno il presidente nella persona di Giuseppe Borioni Farinelli. Grazie ai più di quaranta iscritti e l'attività dei volontari, l'Auser che opera da qualche anno appoggiandosi agli uffici della Coop Adriatica locale, è riuscita a far partire servizi di consegna a domicilio della spesa e dei medicinali a più di 20 famiglie, ad accompagnare anziani in difficoltà ai centri diurni, ad assicurare la distribuzione di libri di lettura alle frazioni. Importante per la costituzione del Circolo Auser di Fabriano, la sensibilità del sindaco Giancarlo Sagramola nel favorire l'apertura della sede presso l'ex Comunità montana. La solidarietà tra le persone non ha e non deve avere bandiere, la lega Spi Cgil si congratula con quanti hanno reso possibile l'apertura della sede e la costituzione del Circolo Auser a Fabriano; augura al presidente e al suo direttivo di poter operare nel modo più utile e corretto per rispondere alle esigenze della comunità fabrianese. Mina Fortunati, segretario della lega Spi Cgil di Fabriano 07/10/15 10.27 L'Azione 10 OTTOBRE 2015 >FABRIANO< 7 Ecco, i lupi sono tornati Due fabrianesi li hanno filmati con una videotrappola, scoprendo che... I di ROBERTA STAZI l lupo: buono o cattivo? Divinizzati e demonizzati nel corso dei secoli, descritti come protettivi e coesi nel Libro della Giungla di Kipling, o pericolosi e predatori in altri racconti, il lupo è l’animale selvatico di cui si è più parlato e scritto, da sempre. Alla notizia apparsa di recente sui giornali che il lupo sia riapparso nell’appenino umbro-marchigiano e nelle nostre zone, un po’ di paura la abbiamo avuta tutti. “Chiariamo subito una cosa” – ci racconta Fabrizio Moscè, che insieme ad un altro appassionato di natura, Mattia Orsi, ha filmato e dimostrato la presenza dei lupi nelle nostre zone, - “il lupo non attacca l’uomo, anzi, se ne tiene a distanza. Possiamo quindi toglierci ogni paura e rispettare un animale che, come anche gli esperti sottolineano, svolge funzioni fondamentali negli equilibri naturali, anche nella selezione delle sue prede, visto che sceglie sempre le più deboli e malate”. Fabrizio Moscè e Mattia Orsi hanno filmato con una videotrappola, 4 lupi, 3 maschi e una femmina, che confermano, attraverso più prove, la presenza di un branco di 10-15 esemplari nel nostro territorio, tra Fabriano, Sassoferrato, Esanatoglia. Dove avete rilavato la presenza? “Non possiamo dire dove sono state esattamente posizionate le videotrappole, perché episodi di bracconaggio ce ne sono ancora tanti, nonostante le leggi severe. L’odio di alcuni verso questo animale è ancora forte”. Come sapevate che il lupo poteva trovarsi nelle nostre zone? “Il lupo è tornato da diversi anni, e da diversi anni sono oggetto di studio dell’Ente Parco Gola della Rossa e di Frasassi, di diverse Università e dell’Istra, un istituto che studia la genetica. Che il lupo si aggirasse in queste parti si sapeva, quindi, ma non nelle zone dove sono stati filmati”. Se l’uomo può non temerli, i pastori ed allevatori sì: giusto? “Quando parliamo di lupi, il primo pensiero è di forte intolleranza e di danni da parte degli allevatori perché c’è la credenza che aggrediscano i greggi. In realtà, capita spesso che esaminando i filmati ci si renda conto che la causa delle aggressioni sia dovuta ad altri animali (e qui bisognerebbe agire sulla prevenzione e con misure più civili ed organizzate, per il randagismo, ad esempio). Il lupo si tiene distante dall’uomo, è molto diffidente. Non solo. Spostiamoci un po’ dal nostro territorio ed arriviamo al Parco Nazionale della Majella dove c’è la più alta concentrazione di lupi al mondo (rapporto lupi/area). Qui convivono serenamente pastori pecore e lupo. Come fanno? Perché sono presenti dei cani, in particolare la razza del maremmano abruzzese, che hanno nel dna la difesa del gregge ed in più sono addestrati per questo. In secondo luogo, di notte le greggi riposano in recinti elettrificati a basso voltaggio, ma sufficiente per tenere lontani i lupi”. In provincia di Macerata, a Visso esattamente, padre e figlio, tra i pochi pastori rimasti in zona, sottolineano che i cani ben addestrati e i recinti aiutano, ma è importante che ci sia sempre il pastore. “I lupi hanno un olfatto cento volte superiore al nostro e se sentono la presenza dell’uomo difficilmente attaccano”, riferiscono. Inoltre, secondo il direttore del Parco nazionale dei Monti Sibillini, Il lupo fotografato da Moscè e una traccia sul terreno 07 fabriano.indd 2 Moscè ci conferma che: “In Abruzzo il lupo rappresenta una risorsa legata al turismo ecologico che attira tantissimi turisti da ogni nazione. Da noi? Abbiamo due meravigliosi parchi, il Parco Gola della Rossa e di Frasassi e il parco del Monte Cucco che potrebbero diventare una ricorsa il territorio, magari costruendo degli immensi recinti, come in una zona abruzzese, dove i lupi vivono in semi-libertà e sono più facilmente avvistabili. Perché non dimentichiamoci che il lupo Foto di repertorio di un lupo ucciso a Campodonico teme l’uomo sopra ogni cosa, pertanto è diffiFranco Perco, si dovrebbe ribaltare cilissimo avvistarli in condizioni la questione. Il dottor Perco ha normali”. affermato in un’intervista: “Una Ma a te e Mattia, (chiediamo a volta che gli allevatori, anche con Fabrizio), come è nata questa aiuti pubblici, riescono a trovare passione? le misure giuste per convivere con “Io e Mattia fin da piccoli, eravamo questo animale, e abbiamo visto appassionati di letture di Jack Lonche è possibile, la sua presenza può don come Il Richiamo della Foresta diventare un’opportunità e uno sti- e Zanna bianca. Poi grazie agli studi molo per tutti gli escursionisti e gli in geologia, e la monitorizzazione amanti della natura incontaminata”. del territorio, personalmente ho uniA tal proposito, lo stesso Fabrizio to la passione per il lupo al lavoro. Con Mattia, ne seguiamo tracce e cerchiamo di capirne i passaggi e movimenti. Il lupo è l’animale più protetto al mondo ma anche sempre fortemente a rischio, perché sebbene di attacchi all’uomo da parte di lupi non ce ne sono da 300 anni, i lupi sono continuamente sotto attacco dei bracconieri”. Dal lavoro di Mattia e Fabrizio è nato un documentario (visibile su youtube digitando parole chiave come lupo umbro-marchigiano, ad esempio) fatto con lo scopo di far conoscere un animale fantastico che merita il nostro rispetto e la nostra tutela. 07/10/15 10.29 8 >FABRIANO< L'Azione 10 OTTOBRE 2015 Il nuovo anno Lions con il dottor Parca di ELISABETTA MONTI P er il Lions Club di Fabriano anche questo sarà un anno caratterizzato dalla sobrietà e dalla solidarietà verso il prossimo, mantenendo così la linea intrapresa dai miei predecessori”. Con queste parole il dottor Attilio Parca ha inaugurato ufficialmente la sua presidenza del Lions Club Fabriano per l’anno 2015/2016 (succedendo al Past Maurizio Benvenuto) in occasione della prima conviviale del Club svoltasi mercoledì 30 settembre presso l’Hotel Janus di Fabriano. "I nostri progetti - ha sottolineato Parca - saranno ispirati completamente dai due motti espressi dal nuovo governatore Franco Sami. Il primo: dignità, armonia, umanità. La dignità come il valore morale che si alimenta spargendo i semi della comprensione, della pace e della tolleranza. L’armonia come un dolce accordo di sentimenti di opinione e di solidarietà umana. L’altro motto che ci guiderà sarà sincerità e lealtà per un futuro solidale. La sincerità intesa come l’animo comprensivo aperto verso gli altri, la lealtà come dote preziosa per se stessi e per il prossimo, il futuro solidale, invece, nel senso del guardare al domani con prospettiva di costruzione". Il Presidente ha inoltre ricordato l'importanza dell' ingresso di nuovi soci come "valore e futuro per il club". Annunciati, nel corso della serata, i service del nuovo anno lionistico: proseguiranno gli Foto Cico scambi giovanili, la raccolta degli occhiali usati, “I giovani e la sicurezza stradale” in collaborazione con l’Asur e il Comune di Fabriano, l’iniziativa del Poster per la Pace, il Premio Armezzani rivolto agli studenti meritevoli e il Corso BLS con defibrillatori organizzato in sinergia con il Rotary Club Fabriano e Fondazione Carifac. Ripristinato il progetto Martina sulla campagna di prevenzione dei tumori in età giovanile in collaborazione con gli istituti superiori. Le novità riguarderanno invece i progetti legati al Frana e buche: c'è da intervenire Nicola Procaccini: giovane dal notevole talento “La strada che da Nebbiano porta a Ciaramella è troppo trascurata”. E’ quanto hanno segnalato alla nostra redazione gli abitanti di quella zona, che protestano per le troppe buche, le cunette e le scarpate non pulite da oltre un anno, tanto che gli arbusti rigogliosi invadono gran parte della carreggiata. Inoltre, si chiede all’amministrazione comunale di provvedere alla sistemazione di una frana avvenuta lungo la stessa strada, a circa un chilometro dal Monumento ai Caduti, che non consente il passaggio di due auto ed è fonte di pericolo per chi transita. Giovedì 1 ottobre si è svolta, nella chiesa della B.V.M. della Misericordia, la quarta serata della manifestazione “Settembre Organistico Fabrianese”. Questa volta ad esibirsi è stata una giovane promessa Nicola Procaccini, di Sant'Elpidio a Mare, di appena 20 anni. Il musicista ha dimostrato la sua preparazione e la padronanza dello strumento scegliendo un programma impegnativo su autori della Scuola Organistica del Nord Europa. Dal capostipite Sweelinck a Buxtehude, a Bach, influenzato nella sua giovinezza proprio dalle novità di questo “stile nordico”, caratterizzato da un lato dalla solennità e dalla spazialità sonora, dall'altro dalla capacità di creare attraverso una massa di suoni una melodia rievocativa di stati d'animo e immagini. 08 fabriano.indd 2 Per il futuro maggiore attenzione ai disabili Centro Socio – Riabilitativo Diurno “Un Mondo a Colori” e quello della arrampicate rivolto ai portatori di handicap. Presentate inoltre le nuove cariche per il 2015/2016, il vice presidente sarà Mario Muto, Paolo Giantomassi secondo vice presidente, cerimoniera Monica Bisio, Geremia Ruggeri presidente del Comitato dei soci, Andrea Fanesi, segretario. “Il club deve essere l’insieme di persone che si stimano reciprocamente”, ha ag- giunto Parca. Ed è stata proprio la “condivisione” il tema della prima conviviale. L’unione delle mani creative dei soci del club ha dato vita a un menù davvero originale, tanto che le singole ricette saranno poi pubblicate in una raccolta. Un menù in cui tutti hanno contribuito all' insegna dello spirito dello stare insieme “perché è proprio attraverso la condivisione che si costruiscono rapporti importanti”, ha concluso il presidente. Libro Expo con dedica a Bartolo Ciccardini “99 ricette per Expo; Mangiare all’italiana” è l’e-book (libro elettronico), con prefazione di Maurizio Martina ministro per le Politiche agricole, che è stato presentato a Milano nell’ambito della grande esposizione universale che si chiuderà alla fine di questo mese. Il libro si apre con una dedica a Bartolo Ciccardini, il nostro illustre conterraneo, deceduto a Roma nel giugno dello scorso anno. Ciccardini è stato presidente e animatore di “Ciao Italia”, l’associazione che riunisce i gestori di ristoranti italiani nel mondo. La dedica a Ciccardini è nel ricordo “del suo impegno per la promozione della ristorazione e dei prodotti italiani all’estero” e riporta una sua incisiva frase “La rete dei ristoranti italiani è la più importante rete di comunicazione della cultura italiana popolare. Potrebbe diventare, se gli italiani sapessero organizzare le loro cose, la più grande rete di distribuzione nel mondo”. Il Ministro Martina nella sua prefazione afferma “L’Italia è la patria delle eccellenze agroalimentari, il paese leader in Europa di denominazioni protette. In tutti i mercati il “Made in Italy” è sinonimo di altissima qualità, da proteggere con tutti i mezzi possibili”. s.a. 07/10/15 11.21 L'Azione 10 OTTOBRE 2015 9 >FABRIANO< Lo sport da un'altra ottica Tariffe, palestre, turismo... a colloquio con Leandro Santini di GIGLIOLA MARINELLI S ono riprese a pieno ritmo le attività sportive per molti giovani fabrianesi. Abbiamo incontrato Leandro Santini, presidente della Consulta dello sport, per tracciare un quadro della situazione delle strutture e degli impianti sportivi del Comune di Fabriano. Leandro, quali problemi ed emergenze si sono presentate alle diverse società sportive con l’inizio delle attività? Direi che le emergenze sono emerse in maniera evidente per quelle società che utilizzavano il PalaCesari, in quanto i lavori in corso iniziati a metà giugno si protrarranno fino metà dicembre. Ciò ha determinato importanti problemi di reperimento di altri impianti sportivi alternativi per quelle società coinvolte che hanno emigrato mal volentieri in ubicazioni poco gradite. Diciamo pure che la lentezza dell’impresa edile ha appesantito ulteriormente le difficoltà di rientrare al PalaCesari in tempi più stretti. Riguardo l’impiantistica e le tariffe abbiamo aggiornamenti ed eventuali aumenti a carico delle famiglie? Intanto l’amministrazione comunale è riuscita a trovare un campo gara al Rugby Fabriano che finalmente avrà i suoi meritati metri quadrati per svolgere in pieno la sua attività. Con dei risparmi relativi ai lavori del PalaCesari si procederà Leandro Santini, presidente della Consulta dello Sport di Fabriano a breve a sistemare inizialmente la vecchia piscina, riempiendo la vasca in modo di avere un parterre utilizzabile per diverse discipline sportive. Poi ci saranno le tre nuovissime palestre dei licei della cittadella dello sport, che la Provincia potrà far utilizzare nelle ore pomeridiane. Tariffe? Il Comune di Fabriano ha ritoccato verso l’alto quelle per gli over-diciottenni, per diminuire quelle sotto i diciotto, per cui sostanzialmente chi opera con i giovani avrà un vantaggio, mentre i senior pagheranno un po’ di più. La difficoltà di reperimento risorse, quelli che una volta erano gli amati sponsor, portano le società sportive a far molto conto sulla riscossione delle quote mensili, unica risorsa di sostentamento; non mi risultano aumenti delle quote, anzi ci sono casi di diminuzione. Resta comunque un problema sempre più frequente, che diverse famiglie non riescono a pagare le quote ma con molta etica sportiva ai figli viene sempre consentito di proseguire l’attività. Si è parlato molto dei lavori di riqualificazione del vecchio Palasport e del progetto di trasformare lo stesso in auditorium. Come stiamo procedendo? Direi che di auditorium se ne è parlato a sproposito con la precedente amministrazione che ha creduto bene ritornare sui propri passi. Pertanto non penso proprio che si ritorni a quella maldestra idea, anche perché costerebbe meno rifare un auditorium nuovo che riqualificare il palas esistente. Penso che sia evidente che l’impresa stia operando al PalaCesari con molta lentezza e ciò comporta ulteriori sacrifici alle società sportive, ma sicuramente l’amministrazione comunale avrà modo di far rispettare perlomeno i tempi contrattuali, anche se la speranza sarebbe di riaverlo almeno a metà novembre, cioè un mese prima. Sulla possibilità di miglioramento della pista ciclabile, ci sono dei progetti in cantiere? La pista ciclabile è sicuramente più ‘pedonabile’ che ciclabile, anche per la maggior presenza di persone di tutte le età che la percorrono a piedi. Secondo me, lo spazio è suf- Il PalaCesari (vecchio palasport) è oggetto di una "lenta" opera di riqualificazione ficiente anche per l’utilizzo in contemporanea per ciclisti e podisti, sempre che ci sia una educazione al rispetto delle vicendevoli esigenze. Nella parte bassa della pista potrebbe esserci a breve un progetto per l’utilizzo da parte dell’atletica, per una zona ‘lanci’. In chiusura, quali proposte ti senti di porre all’attenzione dell’amministrazione per lo sport fabrianese? Lo sport coinvolge l’aspetto puramente sportivo, quello sanitario e turistico. Non so se ci sono altre argomenti così complementari tra loro. Fare sport significa comprendere fin da bambini gli aspetti di rispetto, di educazione di fare squadra. Significa crescere in piena salute corporea e mentale con enormi benefici nel prosieguo della vita di adulto. L’aspetto turistico, perché lo sport porta in città decine di migliaia di appassionati per vedere le manifestazioni anche di grande spessore che vengono organizzate in città, con grande beneficio per l’economia cittadina. Premesso ciò, visto che aiuti di carattere economico sono scomparsi da tempo, sarebbe utile che l’amministrazione mettesse in atto tutte le facilitazioni economiche di accesso agli impianti, che si mettesse in bilancio ogni anno un capitolo di spese per la manutenzione, che si ponesse sempre grande attenzione ai bandi nazionali o europei per poter accedere a lauti finanziamenti. Università Popolare Fabriano, atto secondo: una ventata di novità con tanti laboratori “Cambia mente - Vai nella direzione giusta” è il motto prodotto dall’Università popolare di Fabriano, che ha presentato il suo programma il primo ottobre all’Oratorio della Carità ad una vasta platea di appassionato pubblico (foto a sinistra). Al suo secondo anno accademico, l’associazione di promozione sociale, in continuità con l’Università degli Adulti, nata nel 1989, già istituzione comunale, coinvolgerà con le sue proposte, articolate in didattica, laboratori e viaggi di istruzione, gli iscritti per l’anno in corso, con l’auspicio di replicare il successo del 2014 quando erano presenti ben 280 soci. Con una ventata di novità delle prospettive didattico-culturali, la presidente Fernanda Dirella, coadiuvata dal consiglio direttivo, ha illustrato gli appuntamenti del calendario ottobre-dicembre, comprendenti la prima parte dell’anno accademico, che terminerà nel maggio 2016. L’Università popolare di Fabriano, supportata dall’ammini- 09 fabriano.indd 2 strazione comunale, si occupa di educazione degli adulti e di formazione, per aderirvi è sufficiente presentare domanda di partecipazione versando la relativa quota, che è distinta per diverse situazioni. Ricco e vario lo schema degli argomenti: grafologia, filosofia, religione, diritto, storia; non meno avvincente il programma dei laboratori: acquerello, cucina, fotografia, lingue straniere, musica, ceramica. “In un’epoca quale quella attuale - afferma Fernanda Dirella - dove le competenze di ciascuno si devono aggiornare ed adeguare ad una realtà in profonda trasformazione, emerge l’esigenza per una città, per un intero territorio che vuole essere all’altezza del cambiamento, di partecipare al processo di arricchimento culturale e sociale che avviene con il lifelong learning. Formarsi tutto l’arco della vita, anche nella terza e, perché no, nella quarta età, diventa il leit motiv di un progetto culturale e sociale che vede l’Università protagonista”. 07/10/15 10.37 10 >FABRIANO< L'Azione 10 OTTOBRE 2015 La banda a Praga, poi la partita del cuore B el successo per il Corpo Bandistico Città di Fabriano al IV Festival Internazionale di Praga. Festival che si è svolto a fine agosto. La banda si è esibita a fianco a gruppi importanti come Klub Musette, insignita della medaglia ministeriale di espandere l’arte della musica popolare, la Banda della città di Fiuggi, il gruppo olandese di danza folkloristica De Enterse Kloomp’n Daansers. Presente anche La Racchia di Vejano (VT), la banda considerata la più pazza del mondo. Una partecipazione che non fa che confermare quanto la guida del maestro direttore Diego Marani e le scelte musicali del gruppo aiutano la banda fabrianese, che ha già regalato tanto alla città, a perfezionarsi. Testimoni raccontano che l’esibizione da solista del maestro direttore con il suo sax soprano della partitura Gabriel’s oboe tratto dalla colonna sonora del film Mission composta da Ennio Morricone ha letteralmente entusiasmato il folto pubblico che assisteva al concerto. "Formalmente, il Corpo Bandistico 'Città di Fabriano' è stato fondato nel 1829 – ricorda il presidente Sergio Tiberi – poi, dal 1872, è passato alle dipendenze del Comune. Attualmente è composto da 50 elementi di età compresa tra i 12 e i 52 anni. Inoltre da alcuni anni è stata fondata anche la Junior Band composta da circa 20 ragazzi, provenienti dal nostro corso di orientamento musicale. Primo passo verso la banda 'senior'. Per entrare a far parte del Corpo Bandistico, bisogna aver compiuto almeno 9 anni e frequentare un corso di orientamento musicale (teoria e pratica) della durata di tre anni presso la nostra scuola di musica. Il corso è aperto a tutti ed è completamente gratuito inoltre, cosa non meno importante, viene fornito anche lo strumento". Durante il periodo della scuola di musica dal secondo anno gli allievi iniziano a suonare con la Junior Band. Per chi ama ascoltarli, due date da segnare all’agenda: domenica 11 ottobre, la banda parteciperà alla Partita del Cuore, con la presenza della Nazionale Cantanti, presso il campo sportivo di Jesi; il 26 dicembre, concerto di Natale presso il Teatro Gentile di Fabriano. Per info: Lorenzo 333 566326 e per chi vuole conoscere la scuola di musica appuntamento sabato 10 ottobre dalle ore 17 alle ore 19, presso la sede della scuola di musica "Grillo Parlante" via Profili, dove i componenti del Corpo Bandistico saranno a disposizione per fornire informazioni e spiegazioni inerenti il corso di orientamento musicale. Piscina per disabili: sinergia finanziaria I service d'amicizia dell'Inner Wheel Da 17 sono arrivati a 25 i giovani disabili che riprendono e potranno continuare fino a tutto il 2016 le attività sportive nella piscina comunale. Traguardo che non sembrava così scontato perché a preoccupare sia le famiglie dei diversamente abili sia il Comitato Moddih, c’erano i fondi da reperire per i tagli al capitolo di bilancio “sociale” del municipio: otto euro a suo carico, otto dati dalla famiglia e altri dalla piscina, per complessivi 24 euro a seduta. Il pericolo però, grazie alla sensibilità e l’impegno economico (copriranno rispettivamente il 33% della spesa) è stato scongiurato grazie all’intervento dell’Airforce, di Urbano Urbani, e della Fondazione Carifac, presieduta da Marco Ottaviani. Proprio vero, l’unione fa la forza, tanto che l’accordo solidale e in parti uguali dello sforzo economico suddiviso tra Airforce, Fondazione Carifac, piscina comunale e congiunti dei ragazzi svantaggiati, ha permesso a questi juniores della natatoria (alcuni hanno raggiunto alti livelli di prestazione) di riconquistare, una volta a settimana, per almeno 45- 60 minuti, seguiti da un numero adeguato di istruttori, di tornare in vasca. Marco Ottaviani, Urbano Urbani, il presidente del Moddih, Maurizio Diociaiuti, il coordinatore della gestione della piscina Mirko Santoni, nel corso di una conferenza stampa, hanno fatto conoscere i dettagli dell’accordo raggiunto sottolineando che “si tratta di un servizio all’avanguardia, nel rispetto delle esigenze di ogni singolo fruitore”. Inoltre “sono contributi strutturali che consentiranno di non far ripresentare il problema ogni anno, assicurando una attività capillare quanto efficiente per questi ragazzi speciali”. Il capo d’azienda Airforce ha specificato: “Abbiamo tagliato sponsorizzazioni ed elargizioni a diversi eventi, scegliendo di convogliare risorse a chi ne ha davvero occorrenza”, di rimando Ottaviani ha detto che “questo contributo si inserisce nella cultura fabrianese in generale e del nostro ente verso figli e genitori che ora possono guardare con più serenità verso queste genere di terapia e forma di socializzazione”. d.g. Un momento della conferenza stampa 10 fabriano.indd 2 Il corpo bandistico a Praga BREVI DA FABRIANO ~ A SALVE, MA SPARA Viale A. Merloni, 28 settembre, pomeriggio. Dopo uno scambio di dure parole seguenti una mancata precedenza, due ventenni - entrambi su Lancia - ripartono procedendo nella stessa direzione. Ma quello davanti frena più volte bruscamente per intralciare e quello che segue protesta voce alta. Ad un certo punto il primo si ferma, cala giù dall’auto armato di una pistola, spara un colpo per aria e riparte e viene denunciato. La Polizia tramite le telecamere ed i numeri di targa trovano il responsabile e gli perquisiscono casa e la macchina ed in questa trovano la pistola scaccia-cani e due caricatori. Lo sparatore è stato denunciato per minaccia ed esplosione di arma da fuoco in luogo pubblico. ~ AUTOMOBILE CONTRO ALBERO Via Serraloggia, 28 settembre ore 9,30. Un’auto Suzuki guidata da una donna 24enne, scendendo verso Fabriano, scivola e finisce contro un albero situato a destra. La giovane è stata soccorsa dal personale medico del 118 e trasportata all’ospedale per accertamenti. Intervenuti i VdF e la Polizia Municipale. “Con grande gioia saluto Fabriano, il cui club vanta oltre trent’anni di vita. Mi complimento sinceramente con la presidente Alida Biondini Cipriani e con tutte voi socie, per il clima armonioso che regna nel Club, per il senso di solidarietà che state dimostrando e i validi progetti che realizzerete con la positiva caparbietà di noi innerine”. Con questa frase di commiato, la Governatrice del Distretto 209 Daniela Soderi Vitali ha concluso la visita annuale all’Inner Wheel della città della carta, accolta e seguita per l’intera giornata dalla presidente, dalla segretaria Deborah Bartolini Conti e dalle altre socie. Infatti, sono diverse e si preannunciano interessanti le idee per il programma 2015/2016 fatte conoscere alla Soderi Vitali: tra le prime il Ballo di beneficenza, i lavori natalizi e altri concreti progetti illustrati non appena messi a punto ulteriori dettagli. “Service sempre improntati – ha detto la Biondini Cipriani - a promuovere i valori dell’amicizia, dell’impegno individuale e della comprensione internazionale”. “Uniche nella nostra diversità, ma unite nel perseguire gli ideali della nostra associazione – sono parole della Governatrice – atte a promuovere la vera amicizia, il servizio individuale e la comprensione internazionale, è il motto di quest’anno che sintetizza felicemente la nostra filosofia. E’ la ruota nella ruota che tutte insieme abbiamo la responsabilità di continuare a far girare: in quel simbolo c’è tutta la nostra storia. Il 10 gennaio ci vedrà invece festeggiare l’Inner Wheel day a Bologna mentre venerdì 24 giugno parteciperemo all’inaugurazione del Festival dei due mondi con il logo dell’Inner Wheel riprodotto su tutto il materiale pubblicitario dell’evento, collaboreremo anche alla ristrutturazione del laboratorio di moda dell’Istituto Professionale Ipsia di Terni. Questi – ha concluso - sono gli appuntamenti distrettuali ai quali vorrei rivedervi tutte, estendendo l’invito anche agli amici rotariani, partner privilegiati del nostro sodalizio e con i quali abbiamo condiviso storia e famiglia: siate dono per il mondo”. Daniele Gattucci Da sinistra Bartolini Conti e Biondini Cipriani ~ FUORISTRADA CON “FUORISTRADA” Valleremita 26 settembre ore 2.30. Sulla strada montana non asfaltata per San Silvestro, l’auto fuoristrada guidata da un giovane finisce con due ruote sulla scarpata e non riesce a ripartire. Il pilota chiama i VdF che tramite la loro auto Campagnola agganciano e trainano il veicolo fino a riportarlo sulla strada. Oltre all’impegno di persone e mezzi dei VdF, nessun danno. ~ NEL 2014 ABBATTUTI 1.800 CINGHIALI Via Serraloggia, 29 settembre. Dopo la rivelazione che un branco di circa 12 cinghiali era stato notato aggirarsi presso il Seminario e la propria abitazione, il sindaco Giancarlo Sagramola ha precisato che nel 2014 sono stati abbattuti 1.800 cinghiali nella zona di Fabriano, Parco Frasassi, Gola della Rossa; di cinghiali ce ne sono, all’incirca un migliaio, che si spostano anche di 30 km., e che occorrono provvedimenti legislativi. Inoltre, osserva una associazione, i danni alle coltivazioni stimati nei 9 mesi del corrente anno sono più di 100.000 euro. ~ FUOCO E DANNI A DEPOSITO ED ATTREZZI Valleremita, 3 ottobre ore 10. Va a fuoco un deposito di attrezzi agricoli, superficie 5 metri quadrati ed i VdF spengono in breve. Il proprietario stava lavorando il terreno lì attorno. Danni a ripostiglio ed attrezzature da quantificare. Cause da accertare. ~ “GENNARETTA” È TESTIMONIANZA SENTITA Il libro di racconti paesani “Gennaretta” scritto in dialetto ed in Italiano da Silvano Poeta nel 2013, ha indotto (il 25 agosto 2015) Matilde Paoli, consulente linguistica dell’Accademia della Crusca, a rispondere all’autore con queste parole: “La ringrazio di avermi reso partecipe di una testimonianza così sentita. La saluto cordialmente”. 07/10/15 10.39 L'Azione 10 OTTOBRE 2015 >FABRIANO< 11 Di corsa con i bersaglieri Il primo raduno regionale nobilitato da tre fanfare marchigiane di VERONIQUE ANGELETTI F abriano, sabato 26 e domenica 27 settembre, ha accolto il primo raduno regionale dei Bersaglieri delle Marche, corpo che nell’immaginario mondiale fa parte dei più importanti simboli dell’Italia. Come l’alta moda, il design, il bel canto. Una figura d’italianità riconosciuta per merito del loro berretto nero e delle piume di gallo cedrone ma soprattutto rispettata per il coraggio, la presenza nei luoghi più sensibili del mondo degli uomini che ne fanno parte, e poi per la sua fanfara, l’unica banda al mondo ad esibirsi a passo di corsa, che, sul suo passaggio, genera ovunque entusiasma. Un passo che la tradizione popolare attribuisce alla breccia di Porta Pia. Passo di carica che i soldati trasformarono in corsa. “Siete stati un moto di cambiamento nella storia e la vostra presenza in città ci sprona ad aprici di più e a non rimanere chiusi nella valle” – ha salutato 11 fabriano.indd 2 il sindaco Giancarlo Sagramola i quattrocento bersaglieri giunti in città poco prima della consegna del Medagliere davanti a Palazzo Chiavelli. Presente anche il consigliere regionale Enzo Giancarli, il Vice Questore Mario Russo ed il Maggiore dell’Arma dei Carabinieri Benedetto Iurlaro e parte del Consiglio comunale. “Ringrazio il folto pubblico e l’accoglienza che la cittadinanza di Fabriano ha riservato ai Bersaglieri venuti da tutte le Marche e anche da altre regioni” – ha dichiarato Enrico Agostinelli, il presidente della sezione di Fabriano che, con Gianni Fratini e Lorenzo Barocci, hanno gestito le due giornate. Un’organizzazione che ha riservato più di una sorpresa come la visita dell’ex bersagliere Giampaolo Giampaoli dell’omonima azienda di dolciumi di Ancona, ex presidente Confindustria Ancona. Presenti bersaglieri in rappresentazione di Terracina, Latina, Perugia, Magione e Gubbio. Un programma ricco di sfilate – ovviamente di corsa – e concerti dove protagonisti sono state le fanfare di Ascoli Piceno, Jesi e quella di Acqualagna. Un raduno dove sono stati ricordati i caduti di tutte le guerre. L’organizzazione ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla perfetta riuscita della due giorni. Una presenza che onora e che aiuta a ricordare quello che rappresentano per il tricolore i Bersaglieri e quello che questi uomini hanno dato al paese. La storia dei Bersaglieri inizia con un regio brevetto da Carlo Alberto di Savoia del 18 giugno 1836. Ecco perché la festa dei bersaglieri cade quel giorno. Il corpo era stato proposto dell’allora capitano del Reggimento guardie Alessandro La Marmora. Battesimo del fuoco, il 8 aprile 1848, alla battaglia di Goito durante la prima guerra di indipendenza italiana. Hanno le funzioni della fanteria leggera ma in più quelle dell’esplorazione, del fiancheggiamento delle fanteria di linea con velocità di esecuzione e versatilità d’impiego. Sono uomini addestrati al tiro, alla corsa e possono agire isolati. Battaglioni che si sono distinti in tutte le guerre e a partire dagli anni ’80 furono una delle specialità utilizzate in missioni militari italiani in Libano, Iraq ed Afghanistan. Tra l’altro Rommel che per merito dei Bersaglieri nella seconda guerra mondiale ebbe perdite ridotte nella battaglia di El Alamein disse: “Il soldato tedesco ha stupito il mondo, ma il bersagliere italiano ha stupito il soldato tedesco". 07/10/15 10.42 12 >SPAZIO LAVORO< L'Azione 10 OTTOBRE 2015 Elica, un diffusore per Save the Children A rriva da Expo 2015 l’edizione limitata di Marie, il diffusore di fragranze di Elica che, profumando l’aria, raccoglie fondi per contrastare la mortalità infantile. Questa speciale edizione di Marie costituisce la parte conclusiva del progetto Sillage, ideato da Ettore Favini insieme alla Fondazione Ermanno Casoli per celebrare la prima partnership di Elica, azienda leader al mondo nella produzione di cappe da cucina, con Save the Children, l’organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini e tutelarne i diritti. Sillage, progetto a cura di Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione Ermanno Casoli, è stato sviluppato in diverse fasi, la prima delle quali realizzata nell’ambito dell’orto comunitario del Villaggio Save the Children in Expo, una delle tappe del percorso interattivo e sensoriale attraverso il quale i visitatori possono conoscere e sperimentare le cause della mortalità infantile e della malnutrizione, e le semplici soluzioni necessarie a combatterle. Qui sono state installate tre scocche di celebri modelli di cappe Elica (Audrey, Edith, Seashell) trasformate in sculture nelle quali sono state piantate orzo, avena, mandorla, finocchio, anice: piante facilmente coltivabili, capaci di legarsi ai temi da sempre vicini a Save the Children e, più in generale, ai temi dell’Expo 2015 - Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. In un momento successivo le piante cresciute sono state trasformate in essenze che hanno creato la profumazione studiata appositamente per Marie, per la quale, come ultima fase del progetto, Ettore Favini ha realizzato una speciale cover. È nata così questa edizione limitata del diffusore di essenze a capsule, facilmente intercambiabili e riutilizzabili; un oggetto dal design unico, le cui dimensioni ridotte e la ricaricabilità via usb, permettono di spostarlo comodamente dalla cucina a ogni ambiente della casa. L’EVENTO DI LANCIO Momento culminante del progetto Sillage è stato l’evento di lancio in programma mercoledì 30 settembre a Milano, in una sede di grande prestigio quale Palazzo Visconti, alla presenza di oltre 150 clienti internazionali di Elica, giornalisti e altri numerosi ospiti, a partire dall’artista Ettore Favini e dai rappresentanti di Save the Children. Basandosi sulla molteplicità di input e passaggi di stato proposti da Sillage, l’evento ha inteso ricreare un ambiente all’insegna dei cinque sensi, multiforme ed emozionale. Per il lancio di Marie è stata scelta come location l’intero piano nobile del palazzo, compresa la Sala Visconti l’ambiente più fastoso dell’edificio. Un percorso ispirato ai cinque sensi ha con- dotto i partecipanti alla scoperta di Sillage, termine tratto dal vocabolario dei profumi che indica la scia che la fragranza lascia intorno a noi, capace di superare barriere e di propagarsi nell’ambiente circostante. L’olfatto è stato stimolato dal profumo dell’essenza che avvolgerà lo spazio; l’allestimento delle Marie, le decorazioni e gli arredi di Palazzo Visconti sono stati gli input per la vista; alcuni momenti musicali affidati al musicista pesarese Marco Mencoboni hanno attivato l’udito, con il momento clou della presentazione, in anteprima assoluta, del pianoforte a tavolo costruito da Luigi Hoffer nel 1809 e appartenuto al giovanissimo Gioachino Rossini; il gusto è stato coinvolto dalle creazioni culinarie che nascono dalle cinque colture cresciute nei vasi-scultura durante i mesi di Expo 2015 (orzo, avena, mandorla, finocchio, anice); infine il tatto, con le composizioni floreali che hanno arricchito lo spazio, da annusare e toccare. “Abbiamo scelto Save the Children per un progetto che in Elica è assolutamente unico” – dichiara Francesco Casoli, presidente di Elica. “In un momento storico come quello attuale siamo lieti di contribuire, mettendo a fattor comune le nostre risorse, i nostri valori e i nostri codici di comunicazione, ad un’iniziativa così importante per il futuro dei bambini nel mondo”. “La malnutrizione è concausa di 3 milioni di morti infantili ogni anno, per questo Save the Children è impegnata con interventi di nutrizione e salute a favore di madri e bambini in oltre 40 paesi del mondo” – dichiara Valerio Neri, diretto- SPAZIO LAVORO a cura del Centro Informagiovani della C.M. Esino-Frasassi ~ PERSONALE PER LAVANDERIE Lavanderia Italia cerca stiratrici e commesse per impiego part-time e full-time nelle sedi di Fabriano e Matelica. Per informazioni contattare la dirigenza di Lavanderia Italia: tel. 0732.770589, [email protected]. ~ COMUNE DI FABRIANO: AVVISO PUBBLICO PER LO SVOLGIMENTO DI PRESTAZIONI DI LAVORO OCCASIONALE DI TIPO ACCESSORIO CON PAGAMENTO MEDIANTE BUONI LAVORO (VOUCHER) Il Comune di Fabriano ha approvato l’avviso pubblico per lo svolgimento di prestazioni di lavoro occasionale di tipo accessorio con pagamento mediante buoni lavoro (voucher). Destinatari: soggetti disoccupati senza indennità o soggetti in mobilità senza indennità. Requisiti: residenza nel Comune di Fabriano; avere un ISEE in corso di validità riferito ai redditi anno 2013 non superiore a 5.000,00 (è facoltà del cittadino di presentare ISEE corrente come da comma 6 dell’art. 9 del DPCM 5/12/2013 n 159). Si precisa che può partecipare al bando un solo componente per ogni nucleo familiare (per nucleo familiare si intende quello rilevabile alla data di scadenza dell’avviso pubblico). Scadenza: 23 ottobre. Per maggiori informazioni: www.piazzalta.it. Per ulteriori informazioni sulle opportunità presentate o su altre offerte, corsi, concorsi ed eventi, rivolgetevi al Centro Informagiovani della C.M., Via Dante 268, Fabriano - tel. 0732.695238 - fax 0732.695251 - e-mail: [email protected] - o visitate il sito www.cadnet.marche.it/cig. Orario di apertura: lunedì, mercoledì, venerdì, 9:30/12:30; martedì e giovedì, 14:30/18:00. re generale di Save the Children Italia. “Expo si sta confermando come una straordinaria occasione per sensibilizzare e coinvolgere un numero ancora maggiore di persone e rafforzare ulteriormente i nostri progetti di intervento, anche grazie al prezioso sostegno di Elica che ha deciso di essere al nostro fianco nella sfida lanciata contro la mortalità infantile”. Parte del ricavato delle vendite di Marie, disponibile dal 1 ottobre presso lo Showroom Elica e i punti vendita autorizzati in tutta Italia, andrà a supportare la campagna Every One di Save the Children, finalizzata a combattere la mortalità infantile nelle aree più disagiate del mondo. Airforce: produzione tutta in casa Il coraggio imprenditoriale di un'azienda in crescita Idee, qualità, innovazione, servizio, produzione 100% Made in Fabriano sono le principali caratteristiche che fanno di Airforce S.p.a. azienda leader tra i produttori di cappe a livello mondiale. Urbano Urbani (nella foto), presidente di Airforce, ha incontrato in azienda i rappresentanti della stampa fabrianese per un tour guidato nel nuovo reparto, per il quale è già stato previsto un ampliamento per 300 mq. di superficie, in cui si è attivata la produzione di piani cottura integrati con la cappa di aspirazione. Un passo avanti nel settore, una nuova interpretazione dei piani cottura ad induzione con un progetto anticipato già due anni fa nell’ambito di Expo Fabriano e che ha trovato concretezza anche dal punto di vista occupazionale. Airforce ha assunto quattro nuovi dipendenti da luglio a dicembre 2015 con l’allettante possibilità di un inserimento in organico a tempo indeterminato, vista la previsione di commercializzazione degli stessi piani cottura per il 2016 di Abbassare la soglia minima dell’investimento; dare la possibilità di partecipare anche ad altri soggetti; ammettere anche progetti che prevedano il mantenimento dei livelli occupazionali. Simone Clementi (nella foto), segretario della Confartigianato Fabriano, chiarisce subito come la Cgia intende muoversi sull’Accordo di Programma. “Siamo tutti concordi sul fatto che debba essere rivisitato” commenta e aggiunge “Infatti, stiamo lavorando da tempo per poter rendere più accessibile questa opportunità. Il punto però resta quello di fare proposte concrete su cosa modificare”. In tal senso la Confartigianato crede che siano tre gli interventi 12 spazio lavoro.indd 2 circa 5000 pezzi. Lo stesso Urbani ha sottolineato il coraggio imprenditoriale della sua azienda che ha colto l’importante ed impegnativa sfida con questo nuovo sistema combinato di piani di cottura ad induzione integrati con le cappe di aspirazione, che ha posto l’azienda fabrianese a confronto con colossi mondiali leader nel settore degli elettrodomestici. Airforce ha già brevettato il modello “Aspira” che vanta del riconoscimento in classe A++ e “Integra” per aspirazione con motori assiali. Ricordiamo che Airforce ha scelto di produrre il 100% dei prodotti a Fabriano, per un commercializzazione a livello europeo, specie in Germania ed Inghilterra. Il 22 ottobre sarà inaugurato un nuovo show-room nella Repubblica Ceca mentre già operative sono le commercializzazioni in Medio Oriente con consegne di cinque container di prodotti Airforce in Giordania e tre in Iran. L’azienda proprio in questi giorni sta monitorando anche il mercato di Dubai anche se quello europeo resta uno dei principali mercati di interesse per la commercializzazione dei propri prodotti. Il presidente Urbani ha concluso il suo intervento in conferenza stampa con un doveroso plauso ai suoi dipendenti e tecnici che hanno reso possibile, con un importante gioco di squadra, la realizzazione di questi ambiziosi progetti di sviluppo aziendale. Proposte concrete sull'accordo necessari “per abbattere i maggiori vincoli che penalizzano l’accesso all’Accordo alle piccole e medie imprese”. Primo: “abbassare la soglia minima dell’investimento a una cifra che sia a misura di Pmi”. Secondo: “dare la possibilità di partecipare anche ad altri soggetti e non solo alle società di capitale e cooperativistiche”. Terzo: “ammettere anche progetti che prevedano il mantenimento dei livelli occupazionali e non solo quelli con incremento”. C’è anche altro nella lista delle Gigliola Marinelli eccezioni avanzate dal segretario della Confartigianato di Fabriano “Molto importante è inoltre lavorare sul Por della Regione, nel quale esistono linee di intervento per l’area del Fabrianese. Noi – conclude - in condivisione con le altre associazioni, degli industriali e del commercio, crediamo che detto strumento possa rilanciare gli investimenti produttivi, creare le condizioni per il riposizionamento competitivo delle Pmi, ma anche sostenere la nuova imprenditorialità, con la possibilità di creazione di incubatori d’impresa e spazi co-working per giovani imprenditori”. Daniele Gattucci 07/10/15 10.50 13 >EVENTI< L'Azione 10 OTTOBRE 2015 Sala Ester Merloni in pinacoteca D omenica 11 ottobre, presso la Pinacoteca Molajoli, verrà inaugurata la sala Ester Merloni. L’apertura al pubblico è prevista per le ore 15. Un ulteriore riconoscimento alla signora che amò l’arte e che con la sua passione e competenza arrivò a possedere una prestigiosa collezione di arte contemporanea che aveva allestito presso la sua abitazione. Ebbene, ventidue opere sono state donate al Comune di Fabriano. Tra queste pezzi unici di De Chirico, Savinio, De Pisis, Capogrossi, Burri, Fontana, Arnaldo Pomodoro, Manzù, Dorazio, Mannucci per un valore complessivo di tre milioni di euro. Nell’ambito dei festeggiamenti per il compimento dei 90 anni di età del fratello Francesco Merloni, uno degli step previsti è appunto l’apertura di questo spazio. La sala Ester Merloni nascerà al pianterreno della pinacoteca, in due sale adiacenti ubicate al fianco del front office. Un'opera di Piero Dorazio C'è il Premio Gentile Visite guidate a Genga all'Oratorio della Carità che è Bandiera Arancione La Giuria del Premio nazionale Gentile da Fabriano, presieduta da Vilberto Stocchi, Rettore dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, ha definito i premiati della XIX edizione 2015, la cui cerimonia conclusiva si terrà in Fabriano, presso l’Oratorio della Carità, sabato 10 ottobre, con inizio alle ore 10.30. Il tema del Premio Gentile 2015 è: “Italiani nel mondo”. I premiati: Elena Cattaneo, senatore a vita dall’agosto 2013, scienziata e docente nell’Università di Milano, nella sezione “Scienza, ricerca e innovazione”; Antonio Paolucci, critico d’arte, direttore dei Musei Vaticani, nella sezione “Carlo Bo per l’arte e la cultura”; Francesco Tombesi, astrofisico Nasa, nella sezione “Giovani”, Fabio Biondi, fabrianese, direttore del Gruppo “Diatech”, azienda leader nel campo della ricerca farmacogenetica, nella sezione “Officina marchigiana”; Sandro Trotti, artista affermatosi come uno dei grandi artisti occidentali nella Repubblica Popolare Cinese, nella sezione “Vite di italiani”. Nel corso della cerimonia interverrà, in un intermezzo letterario sempre molto apprezzato, anche l’attore e doppiatore Luca Violini, fondatore di “Radioteatro”. Come ogni anno, al Premio è collegato un evento artistico. Quest’anno, negli spazi espositivi delle Mostre temporanee del Museo della Carta e della filigrana, si sta tenendo la Mostra di Eros De Finis, Alkeros, curata da Italo Bergantini (Romberg “Photo” - Latina), inaugurata sabato scorso con la collaborazione di Giorgio Pellegrini, direttore del Museo della Carta e della filigrana. La mostra proporrà circa ottanta opere fotografiche di De Finis e rimarrà aperta fino all’8 novembre. Cinque riconoscimenti per valorizzare gli italiani nel mondo Domenica 11 ottobre, giornata Bandiera Arancione. Nelle Marche, tra i 17 Comuni c'è il paese delle grotte più belle del mondo. Due le visite giornaliere sia al borgo di San Vittore delle Chiuse che al centro storico di Genga con il suo Museo di Arte, Storia e Territorio recentemente allestito. Per i partecipanti alla Giornata Bandiere Arancioni, previa prenotazione obbligatoria, è riservato uno sconto speciale sul prezzo di acquisto del biglietto di ingresso alle Grotte di Frasassi. In particolare sarà praticato uno sconto di euro 3.50 per gli adulti ed euro 2 per i ragazzi da 6 a 14 anni. La prima visita guidata si terrà alle ore 10.45 e la seconda alle ore 15.30. La partenza della prima visita guidata avverrà alle ore 10.45 presso il parcheggio la Cuna, in prossimità dell'Ufficio Informazioni delle Grotte di Frasassi con apposita navetta. Si visiterà il borgo di San Vittore con la sua Abbazia e il Museo Speleopaleontologico per proseguire attraversando la Gola di Frasassi e giungere a Genga Castello, ove è possibile visitare il Museo "Arte, Storia, Territorio" recentemente allestito, che contiene, tra le altre attrattive, i paramenti sacri di Papa Leone XII, nativo di Genga. Al termine della visita, verrà offerta una piccola degustazione di prodotti tipici del territorio. La seconda visita avverrà alle ore 15.30 con partenza presso il parcheggio la Cuna con lo stesso itinerario. Il Comune sarà lieto di offrire ai partecipanti, fino ad esaurimento delle scorte, un sacchetto della qualità, con materiale informativo e un omaggio della località. La prenotazione va fatta esclusivamente tramite e mail e deve pervenire entro venerdì 9 ottobre alle ore 13. Gruppo Micologico: gita al Parco del Corno Il Gruppo Micologico Naturalistico Fabrianese organizza per venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 ottobre una gita di gruppo al Parco del Corno alle Scale presso la località Rocca Corneta di Lizzano in Belvedere (Bo). Il Gruppo, presso la propria sede sita in via Mamiani 43, stesso ingresso dell'Avis, si ritroverà tutti i lunedì sera del mese di ottobre alle ore 21 per discutere sul raccolto di fine settimana con esperti micologi allo scopo di conoscere nuove specie di funghi e condividere quest’interesse tra amici. Tutti sono invitati a portare esemplari fungini e partecipare a detti incontri che rappresentano un’importante occasione di conoscenza, promozione e prevenzione della locale sicurezza tossicologica e, in special modo, quanti sono già possessori di tesserino per la raccolta. Info: David Monno 393-2351701, Sandro Morettini 348-3985622 o Gruppo Micologico Fabrianese su facebook. Alla riscoperta dei luoghi camminando La “Giornata del Camminare” prevede le giornate di sabato 10 e domenica 11 ottobre. Sabato dalle 9 alle 13, in Piazza del Comune e nel loggiato del Palazzo Vescovile, sarà aperto lo sportello informativo sulla corretta alimentazione e stili di vita. Il personale sanitario sarà a disposizione per erogare interventi di informazione e misurazione del peso, dell’altezza e della circonferenza addominale. Alle 9.30 partenza dal parcheggio di viale Moccia con trekking di raccolta delle erbe spontanee con Maria Sonia Baldoni (a cura di In Arte). Alle 15.30 camminata con partenza da Piazzale Matteotti (Uisp). Alle 17 ritrovo in Piazza del Comune con “Gli occhi di guarda… il bello” (scuola Giovanni Paolo II). Domenica 11 ottobre, alle 8, partenza dal parcheggio di viale Moccia per l’escursione su un percorso di 8,5 km semplice con 400 m di dislivello (Cai). Alle 15.30, da Porta Pisana, “Libertà, eclettismo e funzionalismo a Fabriano”, un percorso pomeridiano di trekking urbano di 3 km per far conoscere le tipologie di architetture del ‘900 (Archeoclub). Alle 18, dalla Pinacoteca Molajoli, “Derive”, un’esplorazione urbana senza regole tra le pieghe di una città da riscoprire (Fabricamenti). Alle 21.30, dal parcheggio di viale Moccia, passeggiata notturna verso le antiche cartiere e lungo il corso del fiume Giano (In Arte). Caffè Alzheimer con gli esperti Nuovo appuntamento lunedì 12 ottobre all’interno del Complesso “Vittorio Emanuele II” (sede dell’Asp, Azienda Servizi alla Persona) con l’iniziativa del Caffè Alzheimer dedicata ai familiari dei malati, allo scopo di fornire un supporto psicologico e un’assistenza adeguata. L’appuntamento del 12 si svolgerà nel consueto orario dalle 17 alle 19 e vedrà l'intervento di professionisti del settore. Info: www.attivamentealzheimer.it. Elisabetta Monti Un incontro sull'infanzia Mercoledì 14 ottobre alle ore 17.30, presso il Centro per l'infanzia “Fantaghirò” il dott. Paolo Cingolani (pedagogista di "strada" del Centro Liberamente) condurrà l'incontro "Per fortuna a volte noi bambini non abbiamo bisogno di voi". L'ingresso è gratuito, su prenotazione (0732/625832). 13 eventi.indd 2 07/10/15 10.52 14 L'Azione 10 OTTOBRE 2015 Alcuni oggetti appartenuti al partigiano Elio Pallotta >CULTURA La storia del partigiano Elio L'incubo della guerra e l'indole amabile di un uomo che seppe perdonare I di ELISA PALLOTTA n occasione del 72° anno della commemorazione della strage di Serradica, dove persero la vita Mario (quattro anni) e Antonia Poeta (nove anni), si ricordano le vittime della seconda guerra mondiale. Una guerra che con il sangue dei martiri ha purificato la terra, lasciando però troppe macerie. Una guerra dove non esistevano più bandiere, ma solo orrore. Racconta Antonia Bianchi, moglie di Elio Pallotta e partigiana di Sassoferrato: “La guerra ci ha costretto a nasconderci, ad avere timore di essere uccisi da un momento all’altro perché disertori. La mia casa sotto l’arco, a Castiglioni, era il rifugio dei partigiani che sfuggivano alle retate naziste, laddove, in segreto, si ascoltavano le notizie sugli esiti della guerra tramite una radio piazzata sul tetto. Nostri ospiti e rifugiati furono i fratelli Gigi e Armando Cardona, il generale dei carabinieri Loretelli che, per salvarsi, indossò i vestiti di mio padre, Gioacchino Bianchi, emigrato in America dai 15 ai 30 anni di età, e ritornato con l’ammontare necessario per acquistare una casa e per farmi studiare. Frequentai il collegio di San Luca per diventare maestra e fui sempre rispettata dai miei concittadini, oltre che per il mio ruolo educativo, anche per aver protetto e salvato delle vite umane. L’esercito mi ha conferito la medaglia al merito di guerra”. Continua Antonia Bianchi nella sua disamina: “Sono presente nel foglio matricolare dell’Anpi, riconosciuta sia dallo Stato italiano che dal Comune di Sassoferrato come una dei tre partigiani superstiti sassoferratesi. Mio padre, ricercato perché sospettato partigiano, protesse molte persone dalle retate. Abbandonammo la nostra casa a Castiglioni mentre l’incubo della guerra stava per finire. Ci aspettava la gioia di riprendere a vivere, a lavorare le nostre terre”. Antonia Bianchi sposò Elio Pallotta, una ex leva militare che i tedeschi, recatisi in Ancona al distretto militare, l’8 settembre 1943 sequestrarono insieme a molti altri giovani. Il suo percorso? Tra Berlino e Dachau nel biennio 1943-1945. “Mio marito visse una delle esperienze più aberranti della storia dell’uomo. Venne deportato. Era un uomo intelligente e allegro, amava fare scherzi e ridere. Voleva bene a tutti. Purtroppo non fu ripagato da tutti con la stessa cortesia. Ammalato di setticemia nei lager, dovette dichiarare la propria guarigione nel campo di concentramento di Dachau. Per la sua indole amabile riuscì a suscitare empatia anche nei tedeschi. Lo testimoniano i fratelli Lisandrini, tutto ciò nonostante la mole di lavoro immane, i maltrattamenti e la scarsità di cibo”. Tornato dalla guerra sposò appunto Antonia Bianchi ed ebbero due figli: Camilla e Giuseppe. Racconta nel suo diario di prigionia Tiziano Di Leo, fabrianese prigioniero dei tedeschi e amico di Elio Pallotta: “Fui mandato a Berlino, questa volta sul vagone bestiame, il 15 settembre 1943, nel campo di lavoro di Shalzov. Dopo il bombardamento del campo, sono stato trasferito a Spandau. Lì incontrai altri amici di Fabriano: Michele Colombo, Alessio Catena di San Donato ed Elio Pallotta, impiegato comunale a Sassoferrato”. Ecco il biglietto fatto arrivare da Elio Pallotta dal lager di Frierichsegen il 3 giugno 1944: “Carissimi, mi trovo benissimo in tutto. Sono al reparto del tenente Giovannini e voi immaginerete quanto sia grande la mia contentezza. Con lui faccio lunghissime chiacchierate e quindi anche belle risate”. Ebbene, Elio Pallotta era mio nonno. Ho in mente il ricordo appartenente a mio padre Giuseppe, che racconta che un giorno entrò nella camera da letto del padre e lo trovò inginocchiato davanti ad un crocefisso. Quel crocefisso è nella camera da letto dei miei genitori. Mi ha sempre riempito d’orgoglio sapere che nonno Elio dicesse: “Vorrei tornare a baciare la terra dove mi hanno torturato, perché lì ho incontrato l’amore di Cristo”. Quando nonno tornò, la madre, Maria Armezzani, esclamò piangendo davanti al figlio svenuto in stazione, un uomo di 180 cm e 35 kg di peso corporeo: “Questo scheletro è mio figlio!”. Uno scheletro che era riuscito a scampare alla morte perché tanto aveva amato e perdonato. L'Accademia dei Musici ha riaperto i suoi "salotti" Quando nel '800 il padrone di casa invitava i suoi ospiti il salotto era il luogo dove si faceva musica, si incontravano le persone, si discuteva di vari argomenti; naturalmente erano altri tempi ma l'operazione che sta promuovendo Accademia dei Musici è proprio quella di attualizzare il senso dello “stare insieme” godendo del bello, della musica e della compagnia. Nel pieno stile dell'Accademia i “salotti” sono pensati sempre con finalità didattica per la divulgazione, la conoscenza e la sensibilizzazione della musica. Il primo “salotto”, appuntamento di inaugurazione 14 cultura.indd 2 offerto alla città, è stato animato dalla bella musica di Rossini e Berlioz, compositori che nella storia della musica hanno portato una enormità di innovazioni e di quei “colori” che il pubblico presente in sala ha letteralmente “potuto toccare con mano”! Il mezzo soprano Roberta Salvoni e la pianista Giuditta Orienti hanno incantato la platea con la raffinata eleganza dell'interpretazione: tanti applausi per tanta bravura. Accademia dei Musici invita gli appassionati, i curiosi, gli amatori fino ai giovanissimi a partecipare agli appuntamenti che si terranno regolarmente tutti i venerdì alle 17.30 presso il Complesso Monumentale San Benedetto – Piazza F. Fabi Altini, 9. I Salotti di Accademia dei Musici si svolgono in forma di abbonamento o biglietto singolo e sono completamente gratuiti per i giovani al di sotto dei 20 anni. Prossimo appuntamento venerdì 9 ottobre con “Come si legge la musica, come si scrive, come si interpreta, come si ascolta”. Ecco il sito: www.accademiadeimusici.it – europa@ accademiadeimusici.it – tel. 0732 24065. 07/10/15 10.54 15 L'Azione 10 ottobre 2015 AnteprimA Davide Rondoni e il sentimento d'amore Zig zaG Laura Mazzeri: morte e rinascita ClessidrA Il viaggio di Sarah Cerreti Mondo artE Domiziani a Paterno Grillo parlantE L'avventura chiamata amore Pagine Giovani e guerra dei piccoli in un simposio immaginario. Quello che colpisce, di quest’uomo tanto amato quanto odiato nel mondo della cultura italiana, è che non si risparmia mai. Cattolico aconfessionale, editorialista, organizzatore di successo. Non è mai banale, né mai sciatto. Provoca e reagisce, lancia bombe. L’amore fa paura, ma in questo caso, contro ogni pudicizia e vergogna, uno strano libro celebra il sentimento più essenziale e controverso. E Davide Rondoni fa riflettere a lungo. “Il desiderio è una ArchiviO Agenda di libri e di mostre benzina così potente che non sai bene dove ti può portare. Nel senso che inizi quello che pensi sia un viaggetto e poi ti ritrovi sperduto in una grande avventura”. Quel sentimento complicato nelle parole incastonate dal poeta Davide Rondoni AnteprimA Alessandro Moscè L’ amore si può descrivere, valutare, affiancare, allontanare, semplicemente vivere. In amore si può gioire e si può soffrire a qualunque età. L’amore precipita spesso nella retorica di uomini e donne, nel tritacarne del già detto, in un indecente intreccio di vocaboli consunti. Ma ha bisogno di parole calibrate, nuove. L’amore non è giusto (CartaCanta 2013) di Davide Rondoni, guarda lontano, squarcia un orizzonte. Strani appunti di un poeta che non ha affatto paura di entrare 15 PROSP.indd 2 con franchezza e ironia nell’abisso e affronta questioni cruciali come la nascita e la morte. Il sesso non è una piacevole ginnastica. La gelosia può essere una grande scoperta. Il tempo lavora contro l’amore? Meglio la famiglia o la tribù? L’amore è sempre nascente. Questi e altri argomenti sono visitati con leggerezza di stile e profondità di argomentazioni attraverso i veri esperti d’amore, proprio i poeti. L’amore è una scoperta, un’attesa, un compimento, un viatico. L’amore è tutto. Nel tempo dell’oggettività, dell’incontro virtuale e del consumo compulsivo della merce, che senso ha amare? Che senso ha ritrovarsi in un sentimento che richiede conoscenza, pazienza, fatica? Il quesito sembra trovare soluzione in quella parte di sostenitori, di cui fa parte Rondoni, convinti che l’amore sia un’alternativa preziosa alla cultura del nichilismo e dell’individualismo, dell’ego ipertrofico. Esso dovrebbe essere base di una nuova intesa tra gli uomini e spinta di una nuova coscienza solidale, capace di orientare anche le politiche sociali ed economiche. Non rinunciare all’amore vuol dire non rinunciare alla possibilità del mistero, del non concluso, del fascino nascosto dell’altro che ci sorprende e ci sconvolge. Scrive Davide Rondoni: “Possiamo soltanto amare / il resto non conta, non funziona, / al mattino appaiono / la tazza, il vecchio pino, le zolle umide, il fumo / dell’alito mentre apri l’auto / nel gelo. Potevano non apparire, non arrivare / più qui, alla riva degli occhi. E l’estate / c’era, c’è nella calda bruna memoria / dei rami tagliati, / i visi diventano ricordi. / Le voci gridate stracci silenziosi / i denti conoscono il sapore / del niente, e l’oblio che ha portici / e portici infiniti”. L’amore è anche un dialogo nel tempo con Dante e Rilke, Carver e Leopardi, come se le voci si accavallassero di secolo in secolo, come se il confronto fosse un inesausto testa a testa tra passato e presente. Davide Rondoni ospita i poeti 07/10/15 10.57 16 L'Azione 10 ottobre 2015 a cura di Alessandro Moscè La morte e la rinascita Zig zaG L a letteratura non fiction è un genere che rivela una parola interiore, perché ciò che viene narrato non è invenzione, immaginazione, ma realtà vissuta specie sulla propria pelle. Dunque non solo una garanzia di libertà, ma una vera e propria testimonianza, un’esperienza irriducibile, irripetibile. La letteratura non fiction è un’offerta, un dono che nasce da qualcosa di straordinario, se fuoriesce dalla malattia e dalla guarigione. Laura Mazzeri (vive a Milano con il marito e due figli in una famiglia multietnica, luogo di incontro tra Italia e India) è la protagonista di Tra due vite. L’attesa, il trapianto, il ritorno (Giunti 2015): una vicenda personale che custodisce un presente e un passato dolorosi ma redenti, privi di sbavature. Il libro conserva un approccio perfino medico ai fatti che accadano, innestati in un corto circuito mai strumentale o eccessivamente enfatico. “Preparo la borsa dell’ospedale con cura, come fa la partoriente che si prepara alla nascita. D’improvviso, in un attimo nel quale si agglomera tutto il cammino della mia vita, avverto l’enormità di quello che sta per accadere. È l’ultimo viaggio in ospedale. Forse morirò, forse rimarrò in vita. In ogni caso, non sarò più la stessa”. Laura Mazzeri racconta il trapianto di fegato che l’ha tenuta sospesa, appunto, tra due vite: la sua, prima e dopo l’intervento chirurgico, e la vita del donatore, una figura irrelata. Uno spartiacque segna l’emotività di questo prima e di questo dopo. Prima c’è il tempo dell’attesa, in cui la vita familiare scorre tra l’apparente normalità e le assenze imposte da ricoveri sempre più frequenti. Un tempo nel quale contano gli affetti e che prepara alla prova più difficile, il momento dell’intervento. Laura non tace il turbamento di sapere, sulla soglia Alessandro Moscè Laura Mazzeri e il percorso della malattia che cambia la vita della sala operatoria, che il donatore è un ragazzo. Dopo, arriva il ritorno che fa i conti con un’esistenza anomala, anche sdoppiata, che si deve confrontare con la precedente e con la vita anteriore di chi non c’è più, quella del “Giovane Cavaliere”. Il filo del ricordo rifluisce in un diario di bordo, in vari passi che identificano un percorso, la cognizione del tempo, così come i comportamenti ritualistici, ospedalieri, di chi si prende cura del paziente. Emerge la paura, elemento che si introduce costantemente nell’esistenza della donna e che potrebbe essere paragonato ad un oggetto: è lì, Il viaggio onirico dell'esordiente Sarah Cerreti S arah Cerreti, scrittrice esordiente (messinese, laureata in Architettura), ha dato alle stampe il romanzo breve Un viaggio (Cicorivolta Edizioni 2015). Ci si addentra in un mondo controverso, poiché il senso dell’abisso ricopre l’intera superficie del pianeta, per cui i protagonisti iniziano un passeggio senza meta, ignoto. Sono le occasioni dell’esistenza a cambiare il corso delle abitudini e delle percezioni individuali. Tutto ha inizio con l’arrivo del misterico Joi, un uomo che sconvolgerà la vita ordinata e statica di Mara e Noire, coinvolgendole nella ricerca di un padre misteriosamente scomparso. Altri personaggi si affiancano ai protagonisti durante questo sintomatico viaggio, tra cui Amanda, la ragazza che vede il futuro, e Roby, l’uomo che non riesce a conservare un’identità specifica. “Attraversammo il 16 PROSP.indd 1 tratto buio aiutandoci con delle torce elettriche procurateci da Joi durante una delle nostre ultime tappe. Non avevo nulla da dire, concentrata nei miei pensieri, così veloci e contorti che era già difficile allora seguire e quasi impossibile ricordare. In sostanza cercavo di allontanarmi da quella realtà”. Il viaggio di Sarah Cerreti è un’intensa ricerca, specie riflessiva, dove il temperamento degli individui fa capire che non tutto ciò che vediamo muove le scelte della gente, anche la più impassibile. Molto spesso succede qualcosa di impensabile, di imprevedibile a chi conduce una vita apparentemente ritualistica. Ecco allora che, come riferisce uno dei protagonisti, “non si ha più voglia di continuare a fingere di essere”. Oltre alla vicenda raccontata, al plot, Sarah Cerreti sviluppa una narrazione descrittiva di luoghi e ambienti. Da questo punto di vista dimostra di avere uno “sguardo ottico”, una visione naturalistica minuziosamente riprodotta nel freddo tagliente e nella linea sottile tra mare e cielo, riferendoci ad una delle pagine più convincenti. “La coperta di neve impediva di trovare radici commestibili. All’interno, sulle pareti della roccia, era presente un muschio rosso-violaceo dal quale spuntavano tenere foglioline di un verde chiaro”. Questo libro ha dunque più pretesti, più ragioni. Il racconto di un viaggio indistruttibile e indefinibile. La paura nasce dal confronto con la morte, o meglio, dall’esercizio della rimozione, per cui il sintomo che si affaccia è il battito tachicardico per ciò che succede, ad esempio con il tubo di un respiratore che riempie la bocca, soffoca, ostruisce, immobilizza, ingombra e gratta. Non bastano un marito, un’amica, un infermiere. Il proprio corpo parla e va sempre ascoltato, mentre ogni prova con la malattia, in fondo, la si affronta come sfida con se stessi. Il 2 settembre, Laura Mazzeri ha rilasciato un’intervista al settimanale “Grazia” (a cura di Stefania Rossotti). Colpisce un’affermazione: “Io ho incontrato la morte. L’ho sentita avanzare dentro di me nei giorni della malattia, quando ero ogni ora più debole e più incapace di fare. Avevo la percezione esatta del fatto che me ne stavo andando. Poi il trapianto ha spostato la mia data di scadenza. La mia vita è cambiata. Non solo perché sono qui, ma anche perché ho dovuto imparare a vivere senza far finta che la morte non esista. E questo ha dato autenticità a ogni mio giorno, a ogni mia ora”. In tale sintesi percettiva è racchiuso non solo il senso del libro, ma di un’intera esistenza che spinge a non ignorare il peggio, ma a reagire nella ricorsività delle inquietudini, in quella paura sorella del cambiamento. Aveva ragione Emil Cioran: “La malattia, accesso involontario a noi stessi, ci assoggetta alla profondità, ci condanna a essa. Il malato? Un metafisico suo malgrado”. E il donatore, il “Giovane Cavaliere”, veglia guardingo dall’alto sul corpo e sulla mente dell'inesausta Laura Mazzeri. ClessidrA Elisabetta Monti Un'intensa ricerca tra le abitudini e il subconscio è sempre stato un argomento affascinante per autori di epoche diverse. Citiamo, affini al genere scelto da Sarah Cerreti, resoconti di viaggi immaginari, l’Odissea di Omero e il Candido di Voltaire. Il viaggio è un luogo che conserva uno spazio declinato in modi diversi all’interno della storia della letteratura. Viaggio fisico od onirico, spazio chiuso del ricordo familiare o ambiente prescelto per le manifestazioni del subconscio. Scriveva Italo Calvino nel suo Le città invisibili: “Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere. L’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti”. Da segnalare la stessa Cicorivolta, casa editrice che punta su libertà, uguaglianza e diversità. La provocazione che viene lanciata pubblicamente, è tutto un programma: si promuove l’ironia, il dramma. Si fa attenzione alle piccole cose, ai dettagli. Si vive nel rispetto trasversale di culture ed esperienze. Si segue il fiato del tempo. 07/10/15 10.59 L'Azione 10 ottobre 2015 17 Domiziani a Paterno Mondo artE Giampiero Donnini L a chiesa di Santa Maria di Paterno ha origini trecentesche e un documento del 1443 ne attesta la dipendenza dal Capitolo della Cattedrale di San Venanzo. Il suo attuale sembiante ci riporta però al 1876, quando fu ricostruita nel rispetto dell'architettura dell'epoca e delle imperanti forme neoclassiche. Memorie più strette con la sua antica stagione sono custodite al suo interno, dove le navate laterali sfoggiano due ampi nicchioni decorati da affreschi di matrice cinquecentesca.In uno di essi è raffigurata la Madonna in gloria col Bambino e quattro santi, tra i quali si identifica il beato Giovanni dal Bastone; nell'altro si staglia il Crocifisso tra S. Cristoforo e S. Antonio da Padova. In quest'ultimo tema le offese del tempo hanno inferto gravi danni al lato sinistro e al Cristo, ma il santo superstite fa pensare che gli antichi offerenti rurali si siano avvalsi della prestazione di un pittore di buon livello. Che a noi è sembrato subito riconoscere in Domiziano Domiziani, un fabrianese molto attivo per le chiese cittadine e quelle del territorio nel corso dei decenni conclusivi del Cinquecento. Pagine Giovani e la sfida dei piccoli S ono passati cent’anni durante i quali il mondo è cambiato talmente che quelli fra i nostri avi che combatterono la più micidiale delle guerre stenterebbero a riconoscerlo. A distanza di tanto tempo c’è ancora necessità di analizzare e ricostruire quel periodo per cercare di comprendere come sia stata possibile una così grande pazzia distruttiva e collettiva. In Italia, entrata nel conflitto un anno dopo, si cercarono tutte le scuse possibili all’intervento, che fu dubbio fino all’ultimo minuto. Alla fine, quella che fu passata per buona, che fece comodo diffondere fra la gente, fu l’immagine di un conflitto che avrebbe permesso di concludere la serie di quelli “d’Indipendenza”… se pensiamo che poco prima ci stavamo per accordare con l’Austria a combattere contro la Francia!… gli Italiani non cambiano mai. Luigi Albertini, direttore del “Corriere della Sera” - la 17 PROSP.indd 1 voce giornalistica più autorevole in quel periodo storico - era un interventista, convinto che si trattasse proprio di una quarta guerra di indipendenza. E così dovette gioco forza essere interventista il giornale per ragazzi sorto da una costola del padre, “Il Corriere dei Piccoli”, diretto dall’illuminato Spaventa Filippi con la collaborazione di uno dei più grandi illustratori e favolisti dei primi decenni del novecento, Antonio Rubino. Sta di fatto che, alle 4 del mattino del 24 maggio 1915, dal forte di Verena sull'altopiano di Asiago, partì la prima cannonata contro le linee di confine austriache, e mise in moto anche tutta la macchina della propaganda patriottica verso gli occhi e gli orecchi dei bambini. Nelle vetrine dei negozi scomparvero le bambole di biscuit per far spazio a cannoncini giocattolo, soldatini, carri armati in miniatura, bambole e bambolotti vestiti Domiziano Domiziani Cristo crocifisso e santi (sec. XVI), Paterno, chiesa parrocchiale Il Cristo crocifisso, ad esempio, si lega alle analoghe figurazioni dipinte da Domiziani per le chiese di Collamato e per quella delle Cappuccine a Fabriano, mentre il S. Antonio dallo sguardo fermo e intenso e col fraseggio dell' ombra che ne tornisce il saio con forti aggetti, trova piena conferma negli affreschi di Sant'Anna di Collamato e in altre tele fabrianesi. Anche qui la scena sembra percorsa da un'aria fredda e lunare, come investita da una luce di eclisse che raggela le forme con effetti vagamente surreali. L'altro soggetto, seppur consunto nella sua pellicola pittorica, ci consente la sua buona lettura e di rilevare come i tratti delle sante figure siano disegnati con abilità e il tono elegante e spigliato della tavolozza. Nelle tipologie ritorna il marcato caratterismo già avvertito nella bella tavola di Santa Caterina, che ha la data 1598. Ed è questo, orientativamente, il tempo degli affreschi di Paterno, nei quali Domiziani opera la sterzata stilistica, già avviata da tempo, in chiave caldarolese, per l'accoglienza di cadenze e stilemi desunti dal repertorio di Simone De Magistris, uno dei più celebrati esponenti del tardo manierismo marchigiano. Il grillo parlantE Renato Ciavola La rivista che analizza la Grande Guerra con gli occhi dei bambini di un tempo da infermiera e da soldato. Ovviamente, quel primo colpo di cannone rappresentò per bambini e ragazzi, almeno all'inizio, un gioco eccitante e fantastico. Subito dopo, però, il vero clima della guerra si infiltra tra giornalini, i libri e le cartoline illustrate con sfondi epici e gloriosi del conflitto (vedi ad esempio la rubrica ‘I ragazzi e la guerra’ sul “Corriere dei Piccoli” di quegli anni). I libri si rivelano strumenti di una certa efficacia per comunicare a livello di massa e costruire quella che diventerà l’immagine ufficiale e popolare della Grande Guerra. Le illustrazioni per i bambini non raccontano in genere le violenze della guerra, almeno non in modo evidente; ne restituiscono però, sicuramente, gli aspetti più edificanti e patriottici. Nessun personaggio dei libri per ragazzi sfuggì al… “reclutamento” (anche Pinocchio andò a sacrificarsi per l’Italia), e ne vennero creati di nuovi per tenere alto il tricolore. A causa della fortissima plasmabilità dei bambini e dell’ancora alto tasso di analfabetismo generale, in quel periodo l’infanzia diventa il punto di riferimento fondamentale su cui fare fulcro per inculcare tutta una teoria di potenza e di valori, per far sviluppare una nuova società. Anche in Italia, come già in Europa del Nord, l’infanzia diventa un target importante per l’editoria, grazie alla notevole crescita del numero di bambini che vanno a scuola per l’obbligatorietà iniziata da poco: un “esercito” italiano di circa 4 milioni di bambini iscritti nel 1914 alle scuole primarie e secondarie. La campagna di propaganda bellica fu martellante, a partire dalle lezioni di scuola. An- che se forse non tutto funzionò a dovere, perché quello fu un esercito sopravvalutato (infatti, per le defezioni e per le molte bocciature ai passaggi fra le classi, le cifre andranno ridimensionate) e, nonostante gli sviluppi importanti dell’editoria come le tecnologie di stampa e la nascita delle collane popolari e dei volumi dal formato e dal prezzo accessibili al “potenziale” vasto numero di lettori che si era andato sviluppando, i nuovi alfabetizzati vivevano ancora ai margini del grande circuito del libro. Pagine Giovani La rivista di promozione della lettura “Pagine Giovani”, organo ufficiale del Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile, nel numero estivo del 2015 dedica interamente le sue ottanta pagine a raccontare tutta questa campagna di propaganda verso i piccoli di allora. Molti gli interventi di esperti, docenti universitari, illustratori, insegnanti, studiosi di letteratura giovanile e storici che si sono avventurati nell’analisi delle pubblicazioni - le più varie - che hanno colpito l’immaginario infantile, a partire dai libri scolastici a quelli per il tempo libero, dai fumetti alle cartoline illustrate, dai giornalini ai francobolli. Per ordinare l’interessante numero della rivista, molto utile anche per biblioteche e insegnanti, rivolgersi al sito web www.gruppoletteraturagiovanile.it o direttamente alla presidenza: [email protected]. 07/10/15 11.01 18 L'Azione 10 ottobre 2015 archivio libri a cura di Alessandro Moscè Narrativa italianA BestselleR 1. After Todd Sperling & Kupfer La vita di Tessa non è mai stata così complicata. Nulla è come lei pensava che fosse. Né la sua famiglia, né i suoi amici. 1. La targa Camilleri Rizzoli 1. After Todd Sperling & Kupfer 1. L’Italiaccia senza pace Pansa Rizzoli 2. Il romanzo della Nazione Maggiani Feltrinelli 2. La ragazza del treno Hawkins Piemme 2. Le ultime diciotto ore di Gesù Augias Einaudi 3. L’amica geniale Ferrante Mondadori 4. La ferocia Lagioia Einaudi 2. La ragazza del treno Hawking Piemme La vita di Rachel non sembra proprio di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno. 5. Era di maggio Manzini Sellerio 6. L’ultimo arrivato Balzano Sellerio 7. La custode del miele e delle api Caboni Garzanti 3. La targa Camilleri Rizzoli 11 giugno 1940: il giorno dell’entrata in guerra dell’Italia ricompare a Vigata, dopo cinque anni, Michele Ragusano. 8. Imprimatur Monaldi & Sorti Baldini & Castoldi 9. Il segno dell’acqua Buticchi Longanesi 10. La sposa giovane Baricco Feltrinelli * LE CLASSIFICHE SONO RILEVATE DA UN CAMPIONE DI LIBRERIE MUSEO PIERSANTI MATELICA (MC) FONDAZIONE ANTONIO LIGABUE GUALTIERI (RE) Luca Di Paolo e il Rinascimento nelle Marche Antonio Ligabue (1899-1965) data di apertura: 05.08.15 data di chiusura: 01.11.15 data di apertura: 31.05.15 data di chiusura: 08.11.15 3. After Todd Sperling & Kupfer 4. Millennium 4 Lagercrantz Marsilio 5. Prometto di sbagliare Freitas Garzanti 3. L’età del caos Rampini Mondadori 4. Breviario di scrittura civile Carofiglio Laterza 5. La mia verità sull’Islam Fallaci Rizzoli 6. Scarafaggi Nesbo Einaudi 7. La città di ghiaccio Rollins Nord 8. Punto di non ritorno Child Longanesi 9. Città di carta Green Rizzoli 10. Parigi è sempre una buona idea Barreau Feltrinelli 6. Laudato sì Francesco San Paolo 7. La passione ribelle Mastracola Laterza 8. Solo bagaglio a mano Romagnoli Feltrinelli 9. Lettera a mia figlia sull’amore Neviani Rizzoli 10. Sette brevi lezioni di fisica Rovelli Adelphi archivio mostre CASTELLO BRANCALEONI GALLERIA DELL’ACCADEMIA FIRENZE (PU) PIOBBICO I fasti di Corte. L’arte di Francesco Gli abiti dei Della Rovere PALAZZO VENEZIA ROMA data di apertura: 31.03.15 data di apertura: 16.07.15 data di chiusura: 28.02.16 MUSEO D’ARTE MODERNA BOLOGNA FORTE BELVEDERE FIRENZE AREA ARCHEOLOGICA ROMA Gradi di libertà Antony Gormley - Human Manzù e il fascino della figura data di apertura: 18.09.15 data di chiusura: 22.11.15 data di apertura: 26.04.15 data di chiusura: 27.10.15 data di apertura: 12.03.15 data di chiusura: 06.11.15 PALAZZO DELLA PENNA PERUGIA La percezione del futuro data ci apertura: 20.06.15 data di chiusura: 08.11.15 18 PROSP.indd 1 Narrativa SaggisticA stranierA data di chiusura: apertura:11.10.15 17.12.13 data di data di chiusura: 30.03.14 Tesori della Cina Imperiale 07/10/15 11.03 L'Azione 10 OTTOBRE 2015 19 >MATELICA< Ma avete mai visto una torta di 224 metri? Q ualche uovo, latte, farina quanto basta. Panna, cioccolato, frutta o qualcos’altro per le decorazioni. Quanto ci mettete per tirarne fuori una deliziosa torta? Una, due ore…? A Milano ci hanno messo quattro giorni. Se la sono presa comoda? No, semplicemente squadre di cuochi provenienti da ogni regione d’Italia ne hanno preparata una di 224 metri quadrati. Hai voglia a mangiare. Quello andato in scena domenica 4 ottobre a Milano è senz’altro uno degli eventi più…gustosi nati a margine dell’Expo che verranno archiviati. E’ il nuovo record mondiale, quello della torta fatta a forma d’Italia, realizzato a Fiera Milano Rho dall’Ancdi, Associazione nazionale cake designers Italia, e da Cake&Cake, azienda italiana della decorazione dolciaria. Un record annunciato e certificato da Lorenzo Veltri, giudice ufficiale della Guinness World Records. Un record che ha anche mani matelicesi. Avevamo già fatto conoscenza, con i nostri lettori, di Romina Santarelli, che avrebbe fatto parte della squadra Marche in questa iniziativa. Non ci ha potuto portare ovviamente una fetta di torta, ma abbiamo comunque voluto sentirla, per sapere com’è andata. Direi benissimo. La squadra era affiatatissima, abbiamo lavorato ma ci siamo divertite moltissimo. Abbiamo cooperato in modo sereno e diligente ma senza mai perdere il buon umore. La squadra rispetto a marzo è cambiata perché due della squadra di marzo per problemi personali non sono potute venire. Oltre a me dunque, questa è stata la squadra definitiva che ha lavorato a Milano per le Marche: Maria Letizia Giuliodoro di Ancona, Laura Spanò di Porto San Giorgio, Cardellini Jessica di Civitanova Marche, Luchetta Silvia di Montecassiano, Mary Lentini di Palermo e Aurora Grillo di Campo Ligure. Logicamente le signore che non sono marchigiane sono state aggiunte a noi perché solo in cinque saremmo state troppo poche e siccome le loro squadre erano formate da tante persone le hanno aggiunte alla squadra Marche. Inoltre, insieme alle decoratrici, c’era anche un pasticciere di Porto San Giorgio, Pierpaolo Mazzaferro. E' stato divertente o l'emozione e la tensione del momento hanno preso il sopravvento? L'emozione era tanta ma sai, quando devi lavorare, poi ti concentri e dimentichi il resto. La matelicese Romina Santarelli racconta l’avventura a Milano con il record da Guinness Romina con il giudice Veltri Qual è stata la regione d'Italia che ti è piaciuta di più, a parte le vostre Marche? Le regioni erano tutte bellissime, davvero non saprei scegliere! Diplomatica! Ma alla fine, siete rimaste soddisfatte del vostro lavoro o…avete un animo perfezionistico e vi dite che avreste potuto fare meglio? Siamo soddisfatte del lavoro svolto in fin dei conti abbiamo vinto insieme a tutte le regioni d'Italia e all'associazione Ancdi il record per la torta scolpita più grande del mondo con 224 mq. di superficie! Abbiamo realizzato un sogno Mauro Falcioni ad Ascoli con i suoi “Sogni di Carta” A grande richiesta, dopo il successo della mostra ospite presso il rinomato Atelier di Ivana Manni del mese di marzo, Mauro Falcioni con i suoi “Sogni di Carta” torna nella provincia marchigiana di Ascoli. Questa volta, a fare da cornice ai dipinti e alle illustrazioni dell’artista di Matelica sarà lo splendido Palazzo dei Capitani (Piazza del Popolo) in pieno centro storico. Mauro Falcioni, alla sua quattordicesima personale, è tra gli artisti marchigiani emergenti più quotati. La delicatezza, i colori, la tecnica e la libertà della rappresentazione onirica dei quadri e delle stampe della mostra pongono sullo stesso piano il gatto e l’uomo che risultano così, inscindibilmente legati, come l’aquilone al bambino e l’ombra a Peter Pan. Il doppio gioco della possibile lettura del gatto come “simbolo” utilizzato ora come “alternanza” ora come “contraddizione” rispetto all’uomo protagonista è immediata. Il gatto è l’istinto, e quindi la “guida” in ciò che questi disegni, fondamentalmente, rappresentano: l’introspezione. Numerose saranno le novità, realizzate nel corso di questi ultimi mesi che, insieme alle opere già famose, sarà possibile ammirare e acquistare dal 13 al 28 ottobre (orario mostra: tutti i giorni dalle ore 11 alle 13 e dalle ore 15 alle 19 – ingresso libero). s. s. Mauro Falcioni all'interno dell'atelier Manni 19 matelica.indd 2 Gli otto della squadra Marche A sinistra il certificato che attesta la vittoria e non è cosa da poco. Non è mancato neanche un piccolo thrilling, vero? Già, dalla foto con il giudice si vede che ho la faccia stravolta. Abbiamo avuto un piccolo problema la notte di sabato e abbiamo dormito poco, una signora ubriaca ha buttato in terra un estintore ed è uscita la polvere che è arrivata al rilevatore di fumo azionando l'allarme antincendio, sono arrivati i vigili del fuoco e ci hanno fatto evacuare fin quando non si sono accertati che fosse tutto a posto! La foto con il certificato vi ha fatto dimenticare tutto, immagino. Già, quello te lo danno solo se hai fatto il record. Al via i lavori stradali a Colle Tenuto e Salomone Con le economie riscontrate dal finanziamento concesso al Comune di Matelica da parte della Regione Marche per l'esecuzione di lavori per il ripristino della completa funzionalità delle strade interaziendali di Calle e Colle Tenuto già eseguiti da diversi mesi, l'amministrazione comunale sta provvedendo in questi giorni all'esecuzione di ulteriori lavori sia sulla strada di Calle, sia su quella per Salomone. Relativamente alla strada di Calle, si è già provveduto alla sua ricarica con materiale inerte, alla riprofilatura delle cunette ed al successivo trattamento di depolverizzazione con emulsione bituminosa e graniglia lungo tutto il tratto per una lunghezza di circa 475 m. Invece sulla Salomone gli interventi saranno limitati ad un primo tratto stradale di lunghezza pari a circa 281 m, a partire dall'incrocio con la Strada Provinciale 256 Muccese ed i lavori consisteranno nel trattamento di depolverizzazione con emulsione bituminosa e graniglia, previa lavori di preparazione delle cunette e del fondo stradale. L'importo dei lavori sopra descritti è pari a euro 24.448,67. 07/10/15 11.05 20 >MATELICA< L'Azione 10 OTTOBRE 2015 Che Matelica sarebbe senza San Francesco? C he Italia sarebbe senza San Francesco e la spiritualità francescana? E soprattutto, come sarebbe stata diversa la storia di queste zone, anche di Matelica, senza il poverello di Assisi? Così ha esordito padre Ferdinando Campana, padre provinciale dell’ordine dei Francescani, nella Messa solenne che ha concluso il triduo di festeggiamenti per il giorno di San Francesco. Padre Campana ha tracciato poi una storia dei rapporti di Francesco con questa zona, anche Matelica, “luoghi che hanno saputo e voluto aprirsi e capire il messaggio francescano e la sua spiritualità”. Luoghi, strade, queste, che il Santo ha battuto più volte. Il risultato è stata una comunità che ha abbracciato il francescanesimo, ha prodotto tanti piccoli conventi che hanno punteggiato, nei secoli, le pendici del San Vicino. E ancora oggi San Francesco è un polmone insostituibile della religiosità matelicese. Priva, da ormai oltre cinque anni, della chiesa, questi giorni hanno in realtà confermato che quando si tratta di stringersi attorno al “suo” San Francesco, la comunità sa ancora farlo. Tante le persone che hanno assistito alle funzioni, da ultima la Messa solenne delle ore 18, alla presenza anche del sindaco. Padre Campana ha anche parlato di un futuro che presenta diversi chiaroscuri. I numeri delle vocazioni non consentirebbero infatti di garantire per il futuro, sulla presenza di una comunità francescana a Matelica “anche se io stesso sono legatissimo a questa città e a questo convento, dove ho studiato e dove sono stato per qualche periodo”. E proprio per “confermare”, in un certo senso, la peculiarità e l’importanza della chiesa matelicese, ecco la promessa che moltissimi aspettavano. “In una recente riunione anche con la comunità di Fabriano, legata a quella matelicese, abbiamo preso la decisione di affrontare quei lavori alla chiesa necessari per la sua riapertura, sui pavimenti, nella cantoria, nella sacrestia… Lavori senza i quali la chiesa non potrebbe onestamente essere riaperta. Dobbiamo e vogliamo avere fiducia nel futuro, e questa ne è una dimostrazione. Per altri lavori – e guarda il sindaco – ci aiuterà il Comune. La promessa che io faccio è che le funzioni per la prossima Settimana Santa torneremo a farle nella chiesa di San Francesco”. La promessa che dunque, nel suo intervento, il sindaco non aveva fatto, dichiaradosi speranzoso di una riapertura il prima possibile di quella che, anche a livello artistico, è una delle perle assolute della cultura matelicese, l’ha fatta poi Padre Campana, che ha però anche invitato chi può farlo, ad aiutare l’Ordine: “In questi anni, anche difficili economicamente, il sostegno della comunità non ci è mai mancato, e di questo dovremmo ringraziarvi ogni giorno”. Durante la giornata c’è stata anche l’iniziativa delle donne dell’Ordine francescano secolare, che hanno preparato dei dolcetti per beneficienza, in questo caso però, per le Missioni francescane. Dal Padre provinciale una promessa: Settimana Santa nella chiesa riaperta! A sinistra Padre Ferdinando Campana Una delle iniziative delle donne dell'Ordine francescano secolare Quando i francescani matelicesi diedero rifugio al professore ebreo Sergi Lo studioso Giancarlo Mandorlini, dopo il recente e documentatissimo libro sulla Beata Mattia Nazzarei, ha dato vita ad un’altra opera di grande interesse storico per la città, e non solo: “I Frati Minori delle Marche” a cura della Provincia Picena San Giacomo della Marca dei Frati Minori delle Marche. Già il sottotitolo indica l’itinerario di ricerca che ha come spazio temporale gli anni della seconda guerra mondiale: il passaggio del fronte, la Resistenza, gli sfollati, gli ebrei. L’opera è stata stampata nell’aprile 2014 presso BM Grafica, Osimo, cittadina dove l’opera stessa è stata presentata. Si tratta di un importantissimo contributo alla storia, ancora da completare, relativa al periodo della Seconda guerra mondiale. Nella premessa Gianfranco Brocanelli annota: “I conventi furono il rifugio e il luogo di salvezza di molti sfollati e ricercati. Qui soprattutto si è manifestato lo spirito limpidamente e totalmente umanitario e caritativo. Eppure questa attività silenziosa e preziosissima, che ha salvato anche tante vite umane, non è stata ancora messa in rilievo”. E nella presentazione Mons. Armando Trasarti, vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli e Pergola, dopo aver ricordato la infaticabile attività culturale dell’autore del libro padre Giancarlo, puntualizza che “questa sua nuovissima fatica è l’incredibile quanto puntuale testimonianza di un passato ancora recente”, attraverso la quale egli “segnala il contributo dato dal suo ordine” su cui finora erano calati riservatezza e silenzio. Episodi di ferocia e di solidarietà si susseguono in una narrazione che ad ogni pagina vede “il valore altissimo“ della sua testimonianza e che ogni lettore è invitato a scoprire, attraverso le documentatissime pagine. Documenti originali e molte immagini completano l’opera. Ogni pagina è degna di grande interesse, ma io desidero ricordare che da pagina 73 a pagina 83, per la prima volta, compaiono testimonianze preziose su Matelica. Non voglio togliere ai lettori il piacere della scoperta. Dirò però che per la prima volta sappiamo che il Convento francescano di Matelica dette rifugio nell’anonimato ad “un chiarissimo professore ebreo, Sergio Sergi, antropologo, sociologo e psicologo”, che “diresse il Museo di Antorpologia e il laboratorio di Psicologia Sperimentale a Roma. Fu socio dell’Accademia dei Lincei dal 1948 e diresse per lungo tempo la Rivista di Antropologia”. Il libro merita perciò una presentazione anche a Matelica. Grazie a Padre Giancarlo per la sua preziosa ed infaticabile attività culturale. Fiorella Conti Attiva la nuova Radiologia “Sì, è stato riaperto il reparto di radiologia, anche se per una comunicazione e inaugurazione ufficiale aspetteremo che arrivi il nuovo ecografo donato dall’Unione Montana Alte Valli del Potenza e dell’Esino”. Così l’assessore Pietro Valeriani (nella foto) ha commentato la novità dell’ospedale matelicese, la cui attività è già iniziata, lunedì 28 settembre. Novità nel servizio dunque, che torna fruibile per i pazienti locali, non più solo con un tecnico come era stato fino a poco tempo fa, ma proprio con la figura di un radiologo, cosa che consentirà di accorciare di molto i tempi di erogazione del servizio. L’assessore ha poi garantito che il servizio stesso, che oggi è disponibile per tre giorni con il radiologo più un quarto giorno con il solo personale tecnico, sarà intensificato, fino ad arrivare a cinque giorni per settimana. Novità anche nei macchinari: detto del nuovo ecografo in arrivo, nei prossimi mesi è già previsto “l’acquisto di un nuovo (e costoso) lettino per le radiografie e lo spostamento di un mammografo dall’ospedale di San Severino. In questo modo, si tornerà anche a poter fare la mammografia a Matelica”. L’assessore “e il team che da mesi mi affianca, composto dai consiglieri Laura Medici e Alessandro Casoni”, ha poi voluto ringraziare il contributo decisivo 20 matelica.indd 2 dato in questo periodo “in primis dal dottor Pietro Cruciani, responsabile della Radiologia ex-zona 10, in pratica colui che dirige il reparto, poi dai direttori dell’Area Vasta che si sono succeduti, Pierluigi Gigliucci prima e Alessandro Maccioni ora, il quale ha in pratica reso operativa l’operazione, già messa in progetto, e l’attuale direttore sanitario dott.ssa Giovanna Faccenda”. I prossimi traguardi? “La salvaguardia del 118 medicalizzato per 24 ore e il reparto di riabilitazione”. Di recente tuttavia, proprio a questo proposito, il consigliere di Fratelli d’Italia Elena Leonardi ha reso noto a mezzo stampa che la sua mozione sulle problematiche relative al 118 di Matelica e al servizio di Guardia Medica nei comuni di Fiuminata, Visso, Sefro e Pioraco, “che intendeva impegnare la Giunta Regionale a garantire la presenza continua del medico del 118 in notturna al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Matelica e a mantenere il numero di operatori di Guardia Medica nei 6 attuali per i Comuni di Sefro, Fiuminata, Pioraco, e Visso”, non è passata in Consiglio regionale, con la motivazione che la materia doveva essere discussa in Commissione Sanità, cosa che la Leonardi “chiedeva di mettere all'ordine del giorno della Commissione competente fin da luglio”. a.g. taccuino FARMACIE Sabato 10 e domenica 11 ottobre COMUNALE Orari: 8.30-13 15.30-19 Viale dei Martiri tel 073783640 - tel. 0737 85440 EDICOLE Domenica 11 ottobre EDICOLA TABACCHERIA DI PIERINI RITA Viale dei Martiri, 66 CARTOLIBRERIA CENTRALE di Botta Michela e Mencucci Marta APERTURA REDAZIONE MATELICA Il lunedì e il giovedì ore 16.30-18.30 Via Parrocchia, 3 - 62024 Matelica (Mc) Tel. e Fax 0737 787551 e-mail: [email protected] CINEMA MULTISALA GIOMETTI Via Grifoni tel. 0737 787663 CINEMA NUOVO Via B. Mattia - tel. 0737 84457 07/10/15 10.59 21 L'Azione 10 OTTOBRE 2015 Le poste "francobollano" l'eccellenza del Verdicchio Il bollo verrà presentato sabato al Piermarini L di ANTONIO GENTILUCCI e Poste Italiane celebrano i grandi vini italiani, con una interessante serie di francobolli. Quindici francobolli, quindici grandi vini italiani. Tra questi, il nostro Verdicchio, il vino bianco più premiato d’Italia. E sabato 10 ottobre, alle ore 11, al Teatro Piermarini, ci sarà proprio la cerimonia di presentazione: verrà presentato dalle Poste il francobollo che vede il Verdicchio Matelica Docg celebrato in una serie a tema “grandi vini Docg d’Italia”. Nel 2015 saranno emessi 15 francobolli in tutta Italia di cui, unico nelle Marche, la Docg di Matelica. Saranno presenti tutti i sindaci degli 8 Comuni ricadenti nella zona di produzione del Verdicchio, mentre la banda “Città di Matelica” accompagnerà la manifestazione, nel più originale stile “celebrativo”: dopo il benvenuto del sindaco di Matelica Alessandro Delpriori e del vice presidente Imt Antonio Centocanti, si susseguiranno quattro interventi tecnici: il dott. Antonio Grisostomi Travaglini, della filiale di Macerata di Poste Italiane presenterà la serie di francobolli dedicata ai vini e spiegherà la tecnica costruttiva. Il prof. Andrea Spaterna, Prorettore Unicam ai rapporti con il territorio presenterà il Master in “Wine Export Management”, costruito da Unicam insieme al Comune di Matelica. Il dott. Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini presenterà le dimensioni vitivinicole del Verdicchio e le sue performance commerciali. Infine Roberto Potentini, in qualità di enologo e di assessore all’Agricoltura del Comune di Matelica, parlerà nello specifico del Verdicchio di Matelica Il Cambrugiano 2012 mette le grandi guide d’accordo Il Cambrugiano, nell’anno del suo 25° compleanno, si toglie una grandissima soddisfazione. L’edizione relativa alla vendemmia 2012 ha ottenuto, contemporaneamente, nelle edizioni 2016, i 3 bicchieri nella Guida dei Vini d’Italia del Gambero Rosso, i 5 grappoli nella guida Bibenda, le 4 viti nella guida Ais Vitae, il Grande Vino nella guida Slow Wine. Bastano? Si tratta di un primato raro, che mette d’accordo le quattro grandi guide nazionali. Per il Cambrugiano 2012, insomma, un autentico record di riconoscimenti. Il modo migliore per festeggiare questa importante ricorrenza dalla sua nascita, nel 1988, dopo il regalo che la Belisario si è concessa, cioè la presentazione di una confezione celebrativa ad hoc, che contiene anche un libro molto particolare: la storia del Cambrugiano, viene raccolta in un opuscolo che racchiude la “corrispondenza di amorosi sensi” tra questo prezioso nettare degli dei e chi ne riconosce le note, le sensazioni, il valore. Delle 25 vendemmie se ne ricava quindi un percorso epistolare, perfettamente calato nella storia di un mondo che cambia. Sono oltre 20 le lettere indirizzate al Cambrugiano scritte da personaggi di varie nazionalità che hanno partecipato e vissuto l’”illuminismo enogastronomico” degli anni ottanta e novanta. In quasi tre decenni, un mondo che muta in nuovi assetti politici, economici, ambientali, di costume fa da sfondo alle parole che personaggi del panorama internazionale hanno voluto dedicare al celebre vino di casa Belisario. Da Marco Sabellico del Gambero Rosso a Francesco Quercetti e Fabio Ottanta volati via! Giavedoni di Slow Food, passando per i critici enogastronomici Carlo Cambi, Daniele Cernilli e Pierpaolo Rastelli, gli chef Moreno Cedroni e Rosaria Morganti, i sommelier Cesare Padula, Enzo Gironella, Domenico Balducci, Piergiorgio Angelini, il direttore dell’Imt doc Alberto Mazzoni, un esperto del Beverage come Piero Valdiserra di Rinaldi Importatori. E poi le firme estere che dalla Francia al Giappone, dalla Danimarca agli Usa puntellano le pagine di questo volume: Cédric Chauveheid di Licata vini in Belgio, Henrik Bay di Juul’s vin in Danimarca, Nao Fukumura, proprietario Itashoku in Giappone, Frédéric Morandi, proprietario di Du bar à vin Le Bronx, in Francia, Robert Mackin, Proprietario dell’Artisan Wines negli Usa, solo per citarne alcuni. a.g. Ottanta anni sono trascorsi e… giovani siamo rimasti. Ci siamo riuniti domenica 13 settembre per festeggiare insieme un bellissimo traguardo. Un’altra tappa compiuta nel duro e impegnativo percorso intrapreso ottanta anni orsono, con alterne fortune, come vuole la vita. Dopo la S. Messa, celebrata nella chiesa della Beata Mattia dal nostro coetaneo Don Roberto Balducci e la foto di gruppo ci siamo ritrovati presso il ristorante “Salomone”. Un ringraziamento a tutti i coetanei che hanno partecipato e anche a coloro che per vari motivi non sono potuti intervenire…sarà per la prossima volta. Cerchiamo di non mancare! Le foto sono in visione presso lo studio fotografico di Sara Lucarini. e della sua importanza strategica per il territorio matelicese. Dopo gli interventi, va da sé, ci sarà un buffet con degustazione del Verdicchio Riserva Docg. Il Lions Club Matelica al servizio della cultura La scorsa domenica 27 settembre il Lions Club Matelica ha organizzato una speciale giornata di visita alla città invitando tutti gli amici Lions a partecipare a questa speciale “gita fuori porta” per conoscere Matelica: piccolo gioiello incastonato tra i monti e le colline dell’entroterra marchigiano. La grande protagonista della giornata è stata la mostra “Luca di Paolo e il rinascimento nelle Marche” al museo Piersanti (visitabile tutti i giorni sino al 1 novembre 2015). Una mostra unica che per la prima volta espone moltissime opere di Luca di Paolo: Un momento della visita, guidata dal sindaco Delpriori, alla mostra su Luca di Paolo legato della Signoria di Matelica e uno dei protagonisti del Rinascimento nelle Marche. Un personaggio di cui, grazie ai nuovi studi, si è in grado di ricostruire le vicende artistiche e biografiche. Nelle splendide sale di Palazzo Piersanti sono, dunque, raccolte le sue opere e quelle di artisti a lui contemporanei, al fine di presentare al pubblico e agli studiosi il percorso di uno dei più stravaganti interpreti del Quattrocento nelle Marche. La mostra, inoltre, si fregia di prestiti importanti provenienti dai maggiori musei statali d’Italia e da collezioni private italiane ed estere. Alcune opere sono esposte per la prima volta al pubblico perché recentemente recuperate dopo decenni di oblio tra le vie del mercato. Grazie alla disponibilità del sindaco Alessandro Delpriori, storico dell’arte e curatore della mostra, i due gruppi Lions che hanno visitato la mostra, circa 60 persone in totale, hanno potuto inoltre godere della sua guida d’eccezione alla scoperta del volto artistico di questo straordinario autore. Numerose, quindi, le risposte che sono giunte al Lions Club Matelica per questo piccolo evento che ha voluto promuovere Matelica a tutto tondo, i partecipanti, infatti, provenienti sia dal Club cittadino che dai Club di Fabriano, Jesi, Ancona, Osimo, Urbino, e gli amici dell’Accademia Italiana di Cucina di Macerata e del Rotary Club di Camerino che si sono uniti al gruppo, hanno poi visitato il Teatro Piermarini (potendo ammirare anche gli scavi romani sottostanti) e goduto di una degustazione di Verdicchio nel recentemente rinnovato foyer del teatro. In seguito ad un pranzo ricco di tipicità presso la Tana di Biutino, con tanto di tradizionalissimi “vincisgrassi” matelicesi, i visitatori hanno passeggiato lungo le vie del centro, ammirato il mosaico in Piazza Garibaldi e raggiunto il Monastero della Beata Mattia dove la Badessa li ha accolti con la sua benedizione e omaggiati di una piccola pubblicazione sulla vita della Beata. La lunga giornata, che si è protratta dalle nove di mattina sino alle 18 del tardo pomeriggio, si è conclusa con un po’ di svago e di compere e ha rappresentato, quindi, un’esperienza ideale di conoscenza e aggregazione, mostrando i tanti dettagli preziosi della bella Matelica. s.n. Uno dei gruppi in visita al Piersanti 21 matelica.indd 2 07/10/15 11.02 22 >CERRETO D'ESI-MATELICA< L'Azione 10 OTTOBRE 2015 Attacco ai social network C erreto d’Esi - Si è svolto il 27 settembre a Cerreto d’Esi in piazza Lippera un sit – in promosso dalla locale Anpi, per segnalare alla cittadinanza: ”Che all’interno di social network, alcuni concittadini stanno propagandando sentimenti a dir poco contrari alla moralità e alla democrazia se non a vere e proprie apologie del nazi- fascismo con un infimo odio razziale e l’auspicio di un ritorno ad un regime autoritario, di cui il nostro paese ne ha ancora triste memoria“. È scritto nel documento appello distribuito alla cittadinanza. Il sit -in ha visto la partecipazione diretta di molte Anpi della provincia. Fabriano, Ostra, Arcevia, Jesi, Serra San Quirico, Sassoferrato, mentre molte altre come l’Anpi di Ancona, di Moie, hanno aderito al documento appello, con cui il presidente dell’Anpi provinciale prof. Alessandro Bianchini aveva informato i diversi circoli. Molte sono state anche le presenze di altre associazioni, dalla Spi-Cgil, al Partito Comunista dei Lavoratori, al Partito Democratico. Tutti gli intervenuti si sono avvicendati al microfono messo a disposizione dal presidente dell’Anpi cerretese nei confronti di chiunque, volesse dire ”due parole”. Dal sit in è emerso uno spaccato di rifiuto al becero tentativo di ricostruire un partito fascista che il documento appello imputa: “Ad un facile populismo che sempre accompagna coloro che sono privi di coscienza sociale e di cultura democratica stante la preoccupazione per il perdurare della crisi economica, della distanza crescente della politica dai cittadini e dai lavoratori, che in passato furono cause della nascita del fascismo”. Non è mancato il richiamo a non rimanere indifferenti davanti alla perdita di coesione e di isolamento sociale che, alimen- L'Anpi riconosce che sull'on-line si alimenta un dibattito improntato all'odio razziale ed all'apologia nazi-fascista tano sottoculture, nei cui confronti è sempre necessario che la società civile si mobiliti per evitare e contrastare, rigurgiti fascisti che non devono trovare cittadinanza, in uno stato libero e democratico. Ma a questo appello, sono mancate clamorosamente le istituzioni comunali che, con comportamento sordo e molto discutibile, si sono negate a questo sit-in. Un allarmante segnale di indifferenza istituzionale se non peggio, ha aleggiato sulla manifestazione, tant’è che è stato ricordato pubblicamente l’esistenza di una delibera, votata all’unanimità dal precedente Consiglio comunale, che rende tutto il territorio comunale indisponibile a manifestazioni fasciste che si richiamino, direttamente o indirettamente, a queste ideologie. Una delibera che non lascia spazio ad interpretazioni diverse da quelle di una volontà comunale, e comunque di molti cittadini che non offriranno mai cittadinanza storica ad una ideologia che calpesta diritti e dignità umana. Per accrescere la consapevolezza democratica così come la Costituzione reclama l’Anpi cerretese ha programmato un incontro, venerdì 9 ottobre alle ore 18.30 alla sala dello Stemma di Cerreto d’Esi col prof. Giovanni Di Cosimo, docente di Diritto costituzionale all’Università di Macerata, per spiegarci al meglio le implicazioni delle modifiche della legge costituzionale che il Governo sta varando. Anpi Cerreto d'Esi Il Pcl lavora per il prossimo Consiglio Cerreto d’Esi - Sono già trascorsi due mesi dall’ultimo Consiglio comunale del Comune di Cerreto d’Esi. Cosa sta facendo l’amministrazione? Non si presenta alle manifestazioni alle quali è stata invitata, come il sit-in in piazza Lippera del 27 settembre contro il fascismo organizzato dall’Anpi e dalle forze politiche antifasciste del nostro territorio. Ma ancor più grave è che non esprime solidarietà e sostegno agli operai della Best, dopo i 55 esuberi dichiarati dall’azienda stessa. Nonostante l’amministrazione si sia impegnata in prima persona votando la nostra mozione in difesa del lavoro e contro le delocalizzazioni, ad oggi non ha mostrato sostegno ai lavoratori. E’ palese che questa maggioranza non riesce a distinguere il bene pubblico da quello privato, dimenticando che le istituzioni hanno il dovere morale di aiutare e di sostenere le persone, le famiglie e i lavoratori in difficoltà. Su questa vicenda, insieme al gruppo “Cambiamenti”, abbiamo presentato un’interpellanza per chiedere chiarimenti in merito. Abbiamo depositato diverse mozioni e ci preme citare la mozione sulla commissione d’indagine, tramite la quale chiediamo ancora all’amministrazione comunale di instaurare un’apposita commissione che dovrà valutare e scoprire come mai il comune verte in questa situazione economica così disastrosa, se ci sono delle responsabilità precise ecc. Sollecitiamo, sempre con una mozione, il sindaco e il consiglio a valutare un aumento dell’aliquota Irpef delle terre edificabili. Reputiamo che sia strano ed irragionevole aver aumentato tutte le aliquote preservando “immacolata” quella sulle terre edificabili. Le altre aliquote toccano in maniera indistinta tutti, anche quelli che si trovano in seria difficoltà (vedi l’aumento dell’addizionale dallo 0,5% allo 0,8%). L’aumento delle terre edificabili porterebbe un introito di circa 15.000 euro che potrebbero essere destinati ad un fondo di solidarietà per sostenere le famiglie bisognose. Considerato che il problema dell’evasione nel nostro paese è molto esteso, abbiamo presentato la mozione del baratto amministrativo: ossia dare la possibilità a tutte quelle famiglie in difficoltà economica di pagare le aliquote ed i servizi a domanda individuale tramite i lavori socialmente utili. Altra cosa di cui l’amministrazione non si è occupata nell’ultimo bilancio, è quella della gestione dell’asilo nido e degli impianti sportivi. L’asilo nido conta pochi iscritti e l’amministrazione ha trovato la soluzione peggiore, cioè quella di aumentare le tariffe senza trovare un’alternativa concreta. Abbiamo proposto una concessione tramite un serio bando pubblico, con cui si potrebbe dare l’appalto ad una cooperativa sociale del nostro territorio. Anche gli impianti sportivi sono sostenuti a fatica. Il bocciodromo che è situato in una delle zone più tranquille, conta pochi guadagni che lo stanno portando ad una morte lenta. Abbiamo voluto proporre un cambiamento gestionale e generazionale. Persisterà sempre il bocciodromo, ma i campi si potrebbero coprire o scoprire anche per fungere da sala da ballo. Questo porterebbe gente nel locale che comunque è ben servito di bar, cucina, sala da biliardo e di un ampio spazio esterno. Quest’ultimo si presta molto bene per organizzare eventi e concerti. Con un serio progetto la gestione dovrebbe essere affidata ad una cooperativa di giovani disoccupati del posto, ai quali sarebbe lasciata autonomia nella gestione del palatennis, dei campi da calcetto e del campo da calcio in erba, creando di conseguenza un polo unico. Le società che hanno usufruito dello stadio comunale non hanno una convenzione e usano a loro comodo e gratuitamente lo stesso stadio comunale. Visti i costi di circa 31.000 euro annui per il riscaldamento e l’energia elettrica, mentre per l’acqua non si riesce a quantificare la cifra, poiché non esiste un contatore nello stadio comunale, chiediamo alla società Fabriano-Cerreto calcio e alla società sportiva Cerreto Calcio, quanto meno di accollarsi le utenze e la manutenzione ordinaria. Altra mozione è quella sul degrado urbano negli stabili incompiuti nel nostro paese, via Melchiorri (davanti al consorzio), via Carloni (Cerquete), via Venza Volgore, l’ex mattatoio, via Aroldo Palombini e via Chillemi. Qui si chiede di ristabilire con un’ordinanza, un certo decoro e igiene pubblica, nonché la messa in sicurezza dei cantieri stessi. Su questa mozione abbiamo anche allegato ben 41 foto. Abbiamo presentato un’ennesima mozione pochi giorni fa, in cui chiediamo di ripristinare le riprese audio-visive durante lo svolgimento del Consiglio comunale. Chiediamo tramite un’interpellanza chiarimenti in merito alla prossima apertura della sala del commiato. Un’altra interpellanza è in merito alla delibera del 25 agosto sulla riorganizzazione dei settori interni del nostro Comune, di cui all’inizio è stato pubblicato un testo, poi mentre era ancora esposto all’albo pretorio, per magia, è stato modificato cambiando il senso della delibera stessa e fu pubblicato senza due importanti firme. In tutti questi anni, sia le maggioranze che le opposizioni che si sono succedute, hanno volutamente nascosto tutte queste gestioni sconsiderate dei beni pubblici e i giochi di poteri che ci sono stati. Marco Zamparini, consigliere Pcl Kindustria, un tocco di giallo La speranza Cooperativa Venerdì 9 ottobre alle ore 19 ricomincia la stagione della libreria Kindustria, come al solito densa di iniziative. Questa settimana è prevista infatti la presentazione di "L'età della febbre" [editore minimum fax], presentato dallo scrittore Paolo Sortino. Sortino ha esordito nel 2011 con il romanzo “Elisabeth” [Supercoralli Einaudi], divenuto un caso editoriale. Il secondo romanzo, uscito per Il Saggiatore (2015) si intitola “Liberal”. Cinque motivi per non mancare? Eccoveli qua. Un tocco di giallo della copertina allevierebbe il grigio di questi giorni. Paolo Sortino è un autore di grande talento. Le antologie di Minimum fax sono attendibili mappe delle strade della scrittura in Italia. I racconti sono folgoranti, gli autori coinvolti assolutamente da conoscere, e all'interno c'è persino un fumetto di Manuele Fior. C'è sempre un bicchiere di Verdicchio e qualcosina da mangiare, e tante chiacchiere e curiosità a fine presentazione. Cinque buoni motivi per non mancare. 22 cerreto-matelica.indd 2 Cerreto d’Esi - Con questo comunicato vorremmo accendere i riflettori e creare un cordone di solidarietà attorno ad una nuova realtà che si è creata. Questa nuova realtà si chiama D'Esi Società Cooperativa ed è stata costituita il giorno 24 settembre da 17 ex dipendenti della Desi Srl. L'azienda è stata dichiarata fallita il 29 aprile scorso e aveva in forza 126 dipendenti. Invece di rassegnarsi all'idea di aver perso il posto di lavoro, in un settore che era stato il loro per tanti anni, in mansioni di cui si ritenevano esperti e specializzati, alcuni di loro hanno iniziato a collaborare con Lega-Coop e Confcooperative. Consapevoli dell'importanza di poter recuperare un'azienda in un territorio devastato dalla crisi, e presa coscienza che il lavoro è legalità e dignità umana per l'intera comunità, si è iniziato a lavorare sul lato commerciale e sul piano industriale. Un grande gesto che permetterà, se il progetto decollerà, a questi lavoratori di rimanere in contatto con i loro colleghi di sempre e di mantenere il posto di lavoro che si erano sudati con grande competenza e fatica, sul quale avevano costruito il loro avvenire e quello delle loro famiglie. Da questo momento in poi tutte le parti interessate saranno chiamate ad un comune spirito di responsabilità e di appoggio incondizionato verso quel gruppo di lavoratori e lavoratrici che è fortemente convinto che da una brutta pagina di storia se ne possa aprire una nuova, migliore per dare futuro ad una situazione che fino a qualche settimana fa sembrava disperata e praticamente morta. D’Esi Società Cooperativa 07/10/15 11.00 L'Azione 10 OTTOBRE 2015 23 >SASSOFERRATO< Festa alla residenza protetta Un anno di attività per la Casa di Riposo con la Valigia delle Meraviglie di DANIELE GATTUCCI C lown in corsia: in più ricca e succulenta merenda in musica allietata dalle simpaticissime e spumeggianti ragazze della Valigia delle Meraviglie, dalle 15.30 fino a pomeriggio inoltrato un gran andirivieni di figli, nipoti e parenti per salutare ed intrattenere gli ospiti della Residenza Protetta di Sassoferrato, che giovedì 1 ottobre ha festeggiato il primo suo anno di attività. “Il vero potere è il servizio. Bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore”. Parole di Papa Francesco che riassumono bene questa nostra realtà per anziani non autosufficien- ti di Sassoferrato, efficacemente operativa, ben strutturata e capace di offrire un servizio di alta qualità. Venticinque posti di una struttura ubicata al primo piano dell’ex ospedale di Sassoferrato, completamente ristrutturato ed adeguato alle esigenze degli anziani, con arredi confortevoli e funzionali. Al piano sottostante si trovano gli ambulatori dei medici di base ed i servizi sanitari da tempo presenti, al piano superiore la Rsa. L’organizzazione del servizio è affidata All’AssCoop di Ancona, storica cooperativa sociale marchigiana, che da oltre trent’anni organizza e gestisce servizi sociosanitari ed educativi e vanta una notevole esperienza nella gestione di Residenze Protette per anziani, avallata da specifiche certificazioni di qualità. Il personale qui impegnato, in parte proveniente dalla Casa di Riposo “San Giuseppe”, tutto formato, comprende una direzione gestionale, infermieri professionali, fisioterapista, psicologo, animato- re, Oss e servizi alberghieri. Altre peculiarità, anche in base a quanto previsto nella gara di appalto indetta dal Comune di Sassoferrato, il rapporto operatori utenti è superiore a quanto previsto dalla normativa regionale di settore, con garanzia, quindi, di adeguata assistenza sia sanitaria che socio-assistenziale. Particolare attenzione l’AssCoop dedica al rapporto con i familiari degli ospiti che devono essere parte integrante del servizio stesso in termini di coinvolgimento nelle azioni di cura e delle relazioni”. Sin qui dunque il suggello ad un anno di egregio lavoro, nel tempo vedremo gli sviluppi di un progetto importantissimo nella politica di gestione dell’offerta socio-sanitaria a cui la Regione, l’amministrazione comunale di Sassoferrato e l’Area Vasta 2 stanno lavorando da lungo tempo. Un altro argento Pierucci a La Pace, per la terna di Sasso sinfonia universale Bocce Un 2015 magico per la bocciofila sentinate. Dopo il titolo regionale che ha fatto conquistare alla società la prestigiosa medaglia d’argento ai campionati italiani di Roma, quelli delle bocce di Sassoferrato appendono al medagliere un altro argento. Una medaglia altrettanto nobile conquistata al campionato italiano di Brescia, il 27 settembre, dalla terna Dario Catani, Angelo Bianchi e Sandro Valentini detto “Cipolletta”. Vittorie su vittorie che fanno chiedere se, dietro a questi exploit, c’è un segreto. “No, non c’è – risponde il capitano Dario Catani – Semplicemente sappiamo e sentiamo che abbiamo il pieno sostegno della nostra società, dei nostri amici, della bocciofila. È lo spirito di squadra che fa la differenza, è quello che ci rende forti per affrontare l’avversario”. Qualcosa ci deve essere perché mai finora la bocciofila sentinate ha conquistato così tante gare. “Giocano bene – commenta Toni Mattioli, il direttore sportivo – perché si consigliano l’un l’altro. Poi, noi come società, proviamo a programmare tutto così gli atleti pensano solo alle gare e non ai dettagli delle trasferte”. “La terna – aggiunge Solindo Gasperini, il presidente della società – è stata scelta dal presidente provinciale che ha subito individuato il grande potenziale di questi tre giocatori messi insieme. Giocatori che prima si sono qualificati a Cingoli, vincendo il titolo provinciale, e dopo a Matelica dove hanno vinto il titolo regionale”. Terna che proviene da una squadra molto omogenea composta dagli atleti Angelo Bianchi, Dario Catani, Francesco Andreoli, Sandro Valentini, Silvano Cristofori e Angelo Petrolati. Ragazzi che hanno un'età compresa tra i 65 e gli 82 anni e che non chiedono di meglio che trasferire il loro savoirfaire alle nuove generazioni. Intanto vincere non deve essere stato facile. “Forti della vittoria regionale conquistata a Matelica, prima abbiamo affrontato e vinto contro i siciliani di Enna – raccontano – poi, contro i lombardi di Lecco, infine contro i romani di Spinaceto. In finale però abbiamo perso contro i salernitani dell’Enrico Millo”. Un secco 5-12 che brucia un po’ perché arrivare così vicino alla vittoria e non coglierla, dispiace, e molto, considerando che questa squadra l’avevano già affrontata a Roma, a luglio, e pure battuta. Risultati che ovviamente vanno assolutamente festeggiati. E anche bene. Quando? Sabato 10 ottobre alle ore 17 ovviamente sul campo di bocce. Perché lo sport è convivialità. Ed è proprio quella convivialità alla base del successo della bocciofila sentinate. Veronique Angeletti facile parlare del suo ideatore Padre Armando Pierucci. Perché non è facile scrivere di questo francescano, nato a Maiolati Spontini nel 1935 e che ha vissuto parte della sua adolescenza a Sassoferrato, narrare la sua vita ed il suo grande sogno. Di raccontare del compositore La sera di sabato 3 ottobre, nella L’incontro era organizzato dal delle Cantate “Via Crucis”, “De meravigliosa chiesa del Convento “Premio Vallesina” onlus di Jesi Profundis”, “The Burrial of Moses La Pace, c’è stato un appuntamento che, da anni, sostiene il Magnificat at Mount Nebo”; del padre che particolare. di Gerusalemme. E l’occasione opera a Gerusalemme, in seno alla Un appuntamento per ascoltare una per parlarne era la presentazione Custodia di Terra Santa; del talenbella storia. del libro “Un sogno, una scuola – i tuoso maestro organista del Santo Una storia di dialogo e di convi- primi vent’anni dell’Istituto Musi- Sepolcro; del fondatore nel 1995 e venza, di una scuola speciale dove cale Magnificat di Gerusalemme” presidente dell’”Istituto Magnifila musica è linguaggio universale scritto a più mani perché non è cat” a Gerusalemme, luogo di orientamento e di preparae crea fratellanza fra zione professionale di giovani che la polialta qualificazione in tica, gli stati, gente campo concertistico e dal fondamentalididattico. Attualmensmo irrazionale non te, la Scuola annovera vorrebbero vedersi tra le proprie fila oltre frequentare. Ragazzi israeliani, palestinesi, La biografia di questo grande frate inizia con il racconto, 300 allievi, seguiti da armeni, di religione firmato Alvaro Piermattei ed Antonio Bellucci, sugli anni circa 18 maestri che ebraica, cristiana e di Padre Armando Pierucci a Sassoferrato. Nato nel 1935 a insegnano canti, solmusulmana che ogni Maiolati Spontini, orfano di padre, si trasferì nel 1939, con sua feggio, composizione, giorno studiano e stu- sorella Cesira e suo fratello Tranquillo. La madre Diamante strumenti e storia della diano insieme musica. Donnini, detta Amelia, originaria di Loretello di Arcevia musica. Incontrare Paaveva trovato lavoro presso il pastificio dre Armando Pierucci Giacani. Un bambino solerte, Armandino, è stato un privilegio. Il che recapitava per pochi spiccioli gli avvisi privilegio di incontradi chiamata del vicino ufficio telefonico re un frate dal talento pubblico per conto delle impiegate Alina unico e di un umiltà e Gina e frequentava il calzolaio Federico rara. Un uomo che Diotallevi per imparare il mestiere. Rimar- spiega che voleva crerà nel paese del Salvi fino alle medie che are una scuola dove seguirà presso il collegio “La Pace” dei "ognuno può imparare Frati Minori Francescani. Emozionanti le la musica della propria testimonianze di Mariella Frollichi, Iolanda fede". Serini e di Mario Toni. v.a. Fino alle medie in città, poi dai Frati Minori I genitori impegnati a scuola Le associazioni Age raccolgono gruppi di genitori che, ispirandosi ai valori della Costituzione Italiana, delle Dichiarazioni dei Diritti dell’Uomo e del Fanciullo e dell’etica cristiana, intendono partecipare alla vita sociale per fare della famiglia un soggetto politico. E per questo hanno organizzato un incontro dal tema “la partecipazione dei genitori nella scuola” che si terrà venerdì 9 ottobre alle ore 18 presso la Sala parrocchiale di San Pietro, a 23 sasso.indd 2 Sassoferrato Castello. Interverranno il presidente dell’Age Marche Ivana Staffolani e il consigliere nazionale dell’Age Primo Galassi. L’Age, Associazione Italiana Genitori, è nata nel 1968 dalla decisione di genitori, coordinati da Ennio Rosini, animati da un forte senso civico e da una grande passione a favore della famiglia, della scuola, dell’educazione. Oggi è dunque la federazione di oltre duecento associazioni locali di genitori, rappresentative di tutte le regioni italiane. L’Age è un’associazione onlus di ispirazione cristiana che opera prevalentemente nella formazione dei genitori, negli organismi di partecipazione scolastica, nelle politiche della famiglia, dei media, dell’educazione, con il fine principale di promuovere quanto è necessario per il bene dei figli sotto il profilo sociale, culturale, etico, fisico e psicologico e di affiancare e sostenere i genitori nel loro difficile compito educativo. 07/10/15 10.57 24 >DEFUNTI< L'Azione 10 OTTOBRE 2015 ANNIVERSARIO TRIGESIMO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO CHIESA di MARISCHIO Martedì 13 ottobre ricorre il 3° anniversario della scomparsa dell'amato DOTT. CARLO STOPPONI Il papà, la mamma, i parenti e gli amici lo ricordano con immenso affetto e amore. S.Messa giovedì 15 ottobre alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. CHIESA di S.NICOLO' Martedì 13 ottobre ricorre il trigesimo della scomparsa dell'amato CHIESA di S.MARIA MADDALENA Lunedì 5 ottobre è ricorso il 16° nniversario della scomparsa dell'amata BENILDE FAZZINI in VALENTI I familiari ed i parenti la ricordano con affetto. In sua memoria verrà celebrata una S.Messa martedì 13 ottobre alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. "...vivrò nella tua memoria con i bei ricordi..." ELISA PECORELLI in PATACCONI Sono cinque anni che non sei più fisicamente con noi, ma ti sentiamo sempre vicina. Ti ricorderemo nella Santa Messa martedì 13 ottobre alle ore 18 celebrata nella Chiesa del Sacro Cuore. CHIESA di ARGIGNANO - La Cupa Venerdì 9 ottobre ricorre il 5° anniversario della scomparsa dell'amata CHIESA di S.MARIA MADDALENA Martedì 13 ottobre ricorre il 1° anniversario della scomparsa dell'amato ROMUALDA CORRADINI I figli, i nipoti ed i parenti la ricordano con affetto. S.Messa venerdì 9 ottobre alle ore 17.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. PIERINO BUCCIARELLI Pensieri degli anni trascorsi insieme, nella gioia e nella spensieratezza, mi riportano a quel triste giorno in cui ci è crollato il mondo addosso; quel giorno della tua dipartita; adesso, la tua calda e immatura esistenza è stata assorbita dal nostro addolorato e sofferente cuore e vive in noi, nel profondo della nostra anima. Tu vivi in noi, Carlo, eternamente, e nessuno al mondo potrà mai allontanarti dal nostro amore. Lui ti ha voluto con Sé, Carlo, e tu, consapevole della Sua infinita bontà, lo hai seguito, infondendo in tutti noi tanta, seppur mesta, serenità. Arrivederci, Carlo, ti vogliamo sempre tanto bene! La tua mamma e il tuo papà ANNIVERSARIO CHIESA del COLLEGIO GENTILE Nel 10° anniversario della scomparsa dell'amato ANGELO ALUNNI I familiari lo ricordano con affetto. S.Messa sabato 10 ottobre alle ore 19. Durante la celebrazione sarà ricordata anche la moglie ANGELA Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. SIMONE CAVALIERI I genitori, gli zii ed i familiari tutti lo ricordano con affetto. S.Messa martedì 13 ottobre alle ore 19.15. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. RINGRAZIAMENTO "Egli è uscito dalla vita, ma non dalla nostra vita. Potremmo noi credere morto chi è così vivo nel nostro cuore?" (Sant'Agostino) SIMONE ringraziano immensamente tutti coloro che con la presenza e la testimonianza di affetto sono stati loro vicini nel dolore. Marchigiano ANNIVERSARIO CHIESA di S.NICOLO' Centro Comunitario Martedì 13 ottobre ricorre il 1° anniversario della scomparsa dell'amata MARIA TOZZI ved. LORENZETTI Le figlie, il genero e i nipoti la ricordano con affetto. S.Messa martedì 13 ottobre alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNUNCIO "L'anima mite e umile di cuore respira già qui in terra di paradiso; profuma l'universo, e il dolce viso rallegra del divino suo sangue". Mercoledì 30 settembre, a 69 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari MARIO LUPACCHINI Lo comunicano la moglie, gli adorati figli e nipoti, quanti gli hanno voluto bene. Marchigiano ANNUNCIO Sabato 3 ottobre, a 95 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari ENZO BARTOCCI Lo comunicano il genero Franco, i nipoti Mauro con Isabella, Silvia con Mauro, i pronipoti Michele e Alessandro, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Giovedì 1 ottobre, a 90 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari GIUSEPPE SANTI Lo comunicano la moglie Anna, il figlio Paolo, la nuora Paola, le nipoti Elena ed Alida, i fratelli ed i parenti tutti. Belardinelli 24 defunti.indd 2 21-09-49 06-06-98 ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO CHIESA di MARISCHIO Venerdì 16 ottobre ricorre il 9° anniversario della scomparsa dell'amato Nel 17° anniversario della scomparsa dell’amata LUCIA ARGALIA la famiglia, gli amici e i parenti tutti la ricordano con affetto nella S. Messa che si celebrerà lunedì 12 ottobre alle ore 18 nella chiesa del Sacro Cuore. Si ringrazia sin d’ora quanti si uniranno alle preghiere. CHIESA del SACRO CUORE Martedì 13 ottobre alle ore 18 sarà celebrata una S.Messa in ricordo degli amati ACHILLE GUGLIELMI e ALIDA FRANCONI Le figlie ed i parenti li ricordano con affetto. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. RINALDO COCCO I familiari, il fratello, i cognati ed i parenti lo ricordano con affetto. S.Messa mercoledì 14 ottobre alle ore 18. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO "Se le persone che amiamo ci vengono portate via, se vogliamo che tornino a vivere, non dobbiamo smettere di amarle”. CHIESA della MISERICORDIA Mercoledì 14 ottobre ricorre il 1° anniversario della scomparsa dell'amato EMILIO PASSARI La moglie e il figlio lo ricordano con affetto. S.Messa mercoledì 14 ottobre alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. TRIGESIMO CHIESA di S.MARIA MADDALENA Giovedì 15 ottobre ricorre il trigesimo della scomparsa dell'amata ILDE PELATI ved. CECCONI I familiari tutti la ricordano con affetto. S.Messa giovedì 15 ottobre alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO Lo comunicano la figlia Rosina con Fabrizio ed il nipote Filippo, Caterina, Rosetta, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Giovedì 1 ottobre, a 85 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari SILVANO MARINELLI Lo comunicano la moglie Santa Romanini, le figlie Anna Maria ed Arlette, gli adorati nipoti Giuliano con Elisa e Marco, il cognato, le cognate, gli altri nipoti ed i parenti tutti. Bondoni ANNUNCIO Mercoledì 30 settembre, a 93 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari ENIO PETRUIO Giovedì 1 ottobre, a 85 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari MARIA MANCINI ved. BARTOLINI RINGRAZIAMENTO Lo comunicano la figlia Leofrasia, la nipote Nadia con il marito Paolo, i pronipoti Veronica e Thomas, la sorella Adriana, il fratello Luigi, la cognata, i nipoti, i parenti tutti. Marchigiano 13-10-48 04-02-91 LEANDRO RAGNACCI Lo comunicano i figli Sergio, Ivana, Brunella, Alessandro, le nuore Brunella e Rita, i generi Angelo e Nazzareno, i nipoti Simona, Francesca, Cinzia, Tatiana, Federica, Diego, Emanuele, i pronipoti, le sorelle Rosa e Iole, i cognati, le cognate, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Altri annunci sono pubblicati a pag.25 CHIESA ROBERTA e MARCELLO profondamente commossi per la partecipazione e manifestazioni tributate al caro ANNUNCIO Sabato 3 ottobre, è mancato all'affetto dei suoi cari ANNIVERSARIO RICORDO La moglie, i figli, il genero, la nuora, i nipoti e i parenti lo ricordano con affetto. S.Messa martedì 13 ottobre alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. La Lega Italiana Lotta ai Tumori ringrazia per le offerte ricevute dai parenti ed amici del defunto ENIO PETRUIO. CHIESA della MISERICORDIA Domenica 11 ottobre ricorre il 4° anniversario della scomparsa dell'amato ENRICO CASONI "Sono già passati 4 anni dalla tua scomparsa. La tua mancanza è sempre grande in noi ed il ricordo è sempre vivo e nessuno lo potrà cancellare. Proteggici da lassù, come hai sempre fatto con amore e generosità nella vita terrena". Ti vogliamo tanto bene e te ne vorremo per sempre. La moglie Eva, la figlia Rosalba, il nipote Lorenzo ed i parenti tutti. S.Messa domenica 11 ottobre alle ore 11.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. CHIESA della MISERICORDIA Sabato 10 ottobre ricorre l'8° anniversario della scomparsa dell'amato ITALO SILVESTRINI La moglie, le figlie, ed i parenti tutti lo ricordano con affetto. S.Messa domenica 11 ottobre alle ore 10. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. MARIO FERRETTI "Manchi ogni giorno di più, ma ogni giorno che passa ti sentiamo vicino e presente al nostro fianco" Iolanda, Giorgia, Samuele e Ilaria, Raul, Giuseppe, Fernanda e tutti i cari familiari e amici. Ti ricorderemo nella Santa Messa che verrà celebrata lunedì 12 ottobre alle ore 18.30 nella chiesa della Misericordia. ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO Martedì 6 ottobre è ricorso il 6° anniversario della scomparsa dell'amato Nella ricorrenza del 2° anniversario del caro DARIO ANTONINI i familiari ricordandolo con immutato affetto faranno celebrare una S. Messa mercoledì 14 ottobre alle ore 18.30 nella chiesa Regina Pacis di Matelica. Impresa Funebre Beniani ANNUNCIO Martedì 6 ottobre, a 92 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari MARIA MANZATO ved. PERULLI Lo comunicano i figli Paolo, Mauro, Francesco, le nuore Maria, Rosella, Sabrina, i nipoti Pierpaolo, Serena, Gloria, Eleonora, Francesca, le piccole pronipoti Aurora, Stella, Linda, la sorella Pierina, i cognati, le cognate, i nipoti, i parenti tutti. Marchigiano SANDRO STROPPA I familiari ed i parenti lo ricordano con affetto. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. 07/10/15 10.55 25 L'Azione 10 OTTOBRE 2015 Il nuovo parroco Rotili alla Misericordia: "Che gruppo di giovani" >CHIESA Don Umberto Rotili il 3 ottobre scorso nella sua nuova parrocchia della Misericordia L'ingresso di don Umberto I di MARCO ANTONINI l 3 ottobre don Umberto Rotili ha fatto il suo ingresso come parroco presso la parrocchia Madonna della Misericordia di Fabriano. La nomina rientra in una serie di spostamenti che sono stati decisi dal Mons. Giancarlo Vecerrica nell’ultimo mese. Il trentanovenne parroco di Attiggio e Argignano, già assistente diocesano di Azione Cattolica e direttore della Pastorale Giovanile, dopo 13 anni di sacerdozio, è il nuovo parroco della Misericordia di Fabriano, la parrocchia più grande della Diocesi con più di 5 mila abitanti. Succede a Don Luigi Monti, ex vicario generale che lascia per raggiunti limiti di età e continuerà il suo apostolato presso il Santuario della Madonna del Buon Gesù. Anche lui era stato nominato alla Misericordia alla stessa età di don Umberto ed è rimasto lì per 43 anni. Novità anche per gli altri preti giovani della Diocesi. Don Ruben Bisognin è il nuovo Vice-Assistente dell’Azione Cattolica e don Marco Strona è stato affidato alle parrocchie delle frazioni di Attiggio e Argignano. Il Vescovo, intanto, ha nominato un terzo esorcista: è don Aldo Buonaiuto, parroco di San Donato e responsabile della Comunità Papa Giovanni XXIII di Marischio. Nuovo arrivo anche a Sassoferrato: don Alberto Castellani lascia la Cattedrale – dove resta don Alfredo Zuccatosta – e diventa parroco di San Pietro, l’antica parrocchia del quartiere Castello. Chiesa gremita, sabato, per accogliere il parroco dei giovani don Umberto. A presiedere la celebrazione il Vescovo diocesano, insieme al parroco emerito Mons. Luigi Monti, a don Piotr (vice parroco) e il cancelliere don Marek. Lo abbiamo incontrato nel suo nuovo ufficio. Da una parrocchia piccola alla più grande della Diocesi? Come stai vivendo questo passaggio? Con molta emozione. il passaggio non è semplice; passare da un ambiente familiare, piccolo, dove conosci tutti e tutti conoscono te, ad un ambiente più formale, più grande e di certo meno familiare, è un grande salto. Però è anche un grande onore. E’ un salto che faccio volentieri, perchè stimo don Luigi da sempre e sono contento che lui e il Vescovo abbiano pensato a me per questo ruolo. Ne sono davvero onorato! Stai già conoscendo le varie realtà della Misericordia. Su quali cose punterai maggiormente? VIVERE IL VANGELO di Don Aldo Buonaiuto Domenica 11 ottobre dal Vangelo secondo Marco (Mc 10, 17-30) Una parola per tutti Il giovane ricco ascolta le parole di Gesù e ne resta affascinato. L’esperienza della legge mosaica non gli basta, non gli dà pace; non sente in sé la felicità piena perché manca ancora qualcosa che riesce a percepire, ma a cui non sa dare un nome. Il Maestro indica chiaramente al giovane che la via della pienezza si può percorrere solo seguendo lui, il Cristo. L’essere umano è veramente felice quando vede i beni materiali e le ricchezze in un’ottica nuova. “Vai, vendi quanto possiedi...”, cioè non comportarti da “padrone” con i doni di Dio, ma fai in modo che sulla terra non ci sia più alcun povero. Il giovane non accoglie l’invito del Messia perché vuole continuare a dare qualcosa, ma non tutto se stesso. I discepoli rimangono stupefatti dalle parole pronunciate da Gesù: prima erano convinti che la ricchezza fosse un segno del favore divino, ora intuiscono che il Salvatore la intende come bramosia del benessere, affanno di possedere. Solo con la fede è possibile distaccarsi dai beni terreni donando tutto per il regno di Dio che si può vivere, imperfettamente, anche in questo mondo. Come la possiamo vivere - La tentazione permanente dell’umanità è di mettersi al posto di Dio. Ma senza una relazione vitale con l’Infinito l’uomo si sente orfano, entrando nel disordine biofisico, psicologico e spirituale. - I beni di cui l’essere umano è in possesso non sono suoi ma del Signore e dei tanti che li hanno elaborati, direttamente o indirettamente. L’unico giusto rapporto col denaro è quello di comportarsi da amministratori. “Mia è la terra”, dice il Signore nel Levitico, che significa: “Voi siete solo inquilini, affittuari”. - Attualmente le fasce più deboli sono emarginate in quanto non si vuole che siano soggetti attivi, protagonisti e costruttori di storia. Pensare di costruire una società senza i più poveri, significa favorirne la decadenza e la perdita di identità. - I primi cristiani avevano abolito il criterio di “proprietà” sostituendolo con quello di “bisogno”: “tra di loro non vi era alcun bisognoso”, come è scritto negli Atti degli Apostoli. Tutto è possibile se in ogni uomo si sviluppa un’intelligenza di amore. 25 chiesa.indd 2 Beh di certo adesso sto puntando sul catechismo, sull’Acr, sul coinvolgimento dei giovani. Alla Misericordia c’è un bellissimo gruppo giovani di circa 40 talenti che vorrei valorizzare al massimo. La parrocchia offre strutture a 360 gradi per poter fare qualsiasi cosa, dal teatro, agli spazi sportivi. Intendo valorizzare, o perlomeno cercare di farlo, tutto al massimo! Stai già studiando il nuovo musical? Qualche anticipazione? Non è un musical ma è un oratorio sacro che preparerà l’apertura Il Vescovo su Radio 1 della porta santa qui in diocesi per l’inaugurazione dell’anno giubilare. Si chiamerà “Il Giardino della misericordia” e non fa riferimento al prato davanti alla chiesa, bensì alla riscoperta nella Bibbia di quello che è l’amore viscerale di Dio per l’uomo. Parte dalla Genesi, arriva all’Apocalisse; attraversa tutta la Bibbia e come un cantico d’amore, ti tocca nelle viscere profonde. Domenica 11 ottobre alle 16 chi volesse unirsi al progetto e ben accetto al salone della Misericordia. Tutti i lunedì di ottobre alle ore 20.45 nella rubrica di Radio 1 “Ascolta si fa sera” il Vescovo Vecerrica presenta il cammino pastorale della diocesi sul tema della misericordia. AGENDA LITURGICA di Don Leopoldo Paloni ~ INCONTRO DIOCESANO DEI VOLONTARI DELLA CARITAS: sabato 10 ottobre alle ore 17.30 a Cerreto d’Esi, insieme al Vescovo. ~ CRESIME A SAN NICOLÒ: domenica 11 ottobre alle ore 11. ~ INCONTRO REGIONALE DELLA PASTORALE GIOVANILE: mercoledì 14 ottobre alle ore 20.45 a Montorso di Loreto. >DEFUNTI< ANNUNCIO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO CHIESA della MISERICORDIA Domenica 13 ottobre ricorre il 1° anniversario della scomparsa dell'amata CHIESA di S.NICOLO' Domenica 11 ottobre ricorre il 3° anniversario della scomparsa dell'amata ASSUNTA BUSCALFERRI ved. MARCHIONNI I familiari ed i parenti la ricordano con affetto. S.Messa domenica 18 ottobre alle ore 10. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. MARIA LIPPERA ved. LUCIDI I familiari ed i parenti la ricordano con affetto. S.Messa lunedì 12 ottobre alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. Lunedì 5 ottobre, a 89 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari FRANCESCA CASSIANI (CHECCHINA) ved. TACCONI Lo comunicano i figli Mauro, Roberto, Sergio, le nuore Luciana, Emanuela, Simonetta, i nipoti, i pronipoti, il fratello Angelo, le cognate, i nipoti, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Martedì 6 ottobre, a 90 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari LETIZIA PETRINI ved. PAOLETTI Lo comunicano i figli Leo, Caterina e Gianna, la nuora Isa Orsi, i generi Dino Marchesini e Giuseppe Medardoni, i nipoti Eleonora, Alessandro e Matteo, i pronipoti ed i parenti tutti. Belardinellli 07/10/15 10.53 26 >CHIESA< L'Azione 10 OTTOBRE 2015 Apostoli in mezzo al mondo Parla don Carlo de Marchi, vicario dell'Opus Dei per l'Italia centro-sud di FRANCESCO IACOBINI S e c’è una realtà cattolica più romanzata che conosciuta questa è l’Opus Dei (Opera di Dio), l’istituzione dei figli di san Josemaría Escrivá, fondata in Spagna nel 1928 e diventata Prelatura Personale della Chiesa nel 1982. L’Opera è spesso evocata in maniera suggestiva, a simboleggiare potere, segretezza, legame con le classi dirigenti, con un’indole decisamente conservatrice. Se si va a vedere meglio al suo interno, però, si scopre una verità diversa, fatta, oltre che da sacerdoti, da moltissimi laici impegnati nella vita professionale e sociale a ogni livello, e coinvolti in un apostolato educativo, formativo e di carità molto intenso, in prima linea su tutti i fronti caldi del mondo contemporaneo, in tantissimi Paesi. Sicuramente, lo stile della Prelatura è assai riconoscibile, ed è fatto di cura per la direzione spirituale individuale, discrezione, operosità, gusto per una sobrietà elegante e non sciatta, distanza da certi pauperismi di maniera, approccio positivo e dinamico. Sul piano ecclesiale, l’Opera afferma di non avere una “sua” linea, ma di riconoscersi unicamente in quella del Papa e del magistero. Ciò sembra ascriverla al campo dell’ufficialità e della prudenza, anche sul piano della ricerca teologica e della sensibilità liturgica. Ma queste, in fondo, rimangono semplificazioni superficiali. Per provare a superarle e a capirci di più, L’Azione ha incontrato a Roma don Carlo de Marchi, che dell’Opus Dei è il vicario per l’Italia CentroMeridionale. Don Carlo ha 43 anni, una laurea in Lettere e 10 anni di lavoro in una ONG di cooperazione e aiuto umanitario. E’ sacerdote dal 2008 e dal 2013 vicario della Prelatura per il Centro-Sud. Don Carlo, che cos’è davvero l’Opus Dei? La Prelatura dell’Opus Dei è una parte della Chiesa che aiuta i battezzati a trovare Dio nella vita quotidiana, cioè a cercare di vivere il Vangelo in famiglia, nel lavoro, con gli amici e in ogni ambito della vita sociale. Per far questo, vengono organizzati momenti di preghiera, di formazione cristiana e di approfondimento dottrinale, ritiri spirituali, ecc. Voi siete nati nel 1928, fondati a Madrid da un giovane sacerdote ventiseienne, Josemaría Escrivá. Però forse il vostro messaggio si è cominciato a conoscere e capire soprattutto dopo, quando il Concilio ha parlato in modo nuovo dei laici e del loro ruolo nella Chiesa e nel mondo. Sì, ma direi che come tutte le realtà della Chiesa l’Opus Dei non ha inventato nulla di nuovo. Piuttosto, ha sottolineato e sottolinea in modo particolare il messaggio, contenuto da sempre nel Vangelo, che tutti sono chiamati alla santità, nessuno escluso. La santità, cioè, non è una vocazione specifica, non riguarda solo le “persone di Chiesa”. E’ una sfida positiva per ognuno. Nel 1928, Dio diede il compito a san Josemaría, che era poco più di un ragazzo, di ricordare a tutti i cristiani questa verità. Il Signore si serve spesso di un santo per ricordare un aspetto del Vangelo. Il Concilio 26 chiesa.indd 2 Vaticano II ha poi ribadito questo messaggio e di certo l’ha portato in primo piano. Sull’Opera girano tante opinioni, buone e meno buone…Forse anche la vostra organizzazione, che sembra avere un che di rigido, strutturato, si presta a qualche considerazione poco benevola e magari poco informata… Ma in realtà l’organizzazione dell’Opus Dei è molto semplice: ne fanno parte sacerdoti e laici, giovani e anziani, uomini e donne. La maggioranza sono persone sposate, i soprannumerari. Poi ci sono i numerari, cioè coloro che scelgono il celibato, vissuto come un dono apostolico, che aiuta a essere ancora più disponibili verso gli altri nell’amicizia e nel servizio. A capo vi è un prelato, che è un vescovo. Le nostre attività spirituali e apostoliche sono presenti in più di 65 Paesi del mondo, e qui in Italia abbiamo centri nelle principali città. Se vogliamo citare due grandi iniziative sociali solo a Roma, pensiamo al Centro Elis, dove si fa una seria formazione professionale, e al Campus Biomedico. Sono realizzazioni ispirate e volute da san Josemaría e dal suo successore, il beato Álvaro del Portillo. E perché per fare questo vi siete dati la forma di una Prelatura, distinguendovi dalla Chiesa territoriale, dalle diocesi, dalle parrocchie, ma pure dai nuovi movimenti? Perché quella della Prelatura personale è la veste giuridica più adatta al carisma dell’Opus Dei così come Dio l’ha mostrato al Fondatore. Detto in sintesi, i fedeli della Prelatura appartengono in tutto e per tutto alle rispettive diocesi e dipendono dal loro vescovo per ogni aspetto della vita nella Chiesa. Vanno a messa nelle loro parrocchie, aiutano il parroco, vivono i momenti sacramentali, ecc. Noi offriamo un aiuto spirituale a ciascuno per vivere la propria fede, ma non ci sostituiamo ad altri. Anzi, si può dire che una delle finalità dell’Opus Dei nella Chiesa è proprio il servizio alla comunione tra tutte le persone e le istituzioni. Aiutare ogni fedele a mettersi in gioco nella propria realtà sociale ed ecclesiale, con spirito di servizio e apertura al prossimo. E quindi come possiamo definire il vostro campo di apostolato? San Josemaría era solito dire che “di cento anime ci interessano tutte e cento”. Perciò servono persone preparate per essere apostoli sempre, in tutti gli ambienti e in tutte le situazioni ordinarie: nel luogo di lavoro, in famiglia, nelle relazioni sociali. Ognuno di noi, e Papa Francesco ce lo ricorda spesso, deve essere sale e lievito nel proprio ambiente, lì dove il Signore ci ha messo. Siamo chiamati a portare la gioia dell’incontro con Cristo. D’accordo però…ci sarà un motivo se siete sempre sospettati di rivolgervi soprattutto ai ceti sociali più alti, alle classi dirigenti… Ma questo sospetto, semplicemente, è infondato. Tra i fedeli dell’Opus Dei, e in grande numero, ci sono meccanici, tassisti, operai, "Ognuno di noi deve essere sale e lievito nel proprio ambiente" Don Carlo de Marchi contadini, casalinghe, impiegati. Non conta lo stato sociale, ma la voglia di vivere cristianamente la propria vita: sia che la si svolga in uno studio di avvocati, sia che ci si trovi tra l’olio e il grasso dei motori. Forse è vero che, tra coloro che frequentano i centri dell’Opera, i professionisti, i dirigenti o gli imprenditori fanno più notizia. Ma san Josemaría diceva che il lavoro migliore è quello fatto con più amore di Dio, non certo in base alla sua importanza sociale. Comunque, la maggioranza degli appartenenti all’Opera può essere ricondotta alla classe media. E fa fatica, come tanti in questi tempi di crisi, ad arrivare alla fine del mese… Sì ma…Don Carlo, scusi se insisto…una certa “leggenda nera” vi riguarda, diciamocelo… A mio parere ciò dipende soprattutto dalla novità dell’Opus Dei e dal fatto che i suoi fedeli di solito non sbandierano la propria appartenenza alla Chiesa e alla Prelatura. Peraltro, oggi chiunque può trovare molte notizie sull’Opera in rete o con contatti diretti. Quella che lei definisce “leggenda nera” è forse un aspetto legato a una decina di anni fa, all’epoca del Codice da Vinci, il libro di Dan Brown. O anche agli anni ‘80, quando aleggiava una sorta di alone di mistero, più che altro mediatico. Oggi le nostre attività sono ben conosciute, le persone sono inserite nelle comunità del territorio. Poi c’è da dire che il Signore adotta sempre modi creativi: questa “leggenda nera” infatti ha portato nel tempo tanti frutti positivi. Moltissime persone sono state spinte dalla curiosità proprio dopo aver letto un libro o aver visto un film negativo sull’Opus Dei. Così hanno cercato di conoscerla più da vicino, incontrando una realtà ben diversa da quella che immaginavano e addirittura cominciando a frequentarla. Oggi quali sono, a suo giudizio, le priorità del cammino della Chiesa? Come si fa a fare annuncio e, anche, missione? Penso che la priorità della Chiesa, oggi, sia essere una luce che illumina con la fiamma della fede e dell’amore i cammini della terra, come diceva San Josemaría. Papa Francesco ce lo ha ricordato nella Evangelii gaudium, i cristiani sono chiamati a evangelizzare “per attrazione”, cioè non per i loro meriti ma perché testimoni di qualcosa di bello e di grande. Ed ecco perché occorre riscoprire la capacità di amicizia, di confidenza, di vicinanza. Non si tratta tanto di convincere di una dottrina, quanto piuttosto di condividere la gioia dell’incontro personale con Cristo. Di certo le sfide non mancano, basti pensare ai temi bioetici, alla famiglia e alle altre forme di affettività che si fanno avanti, ai cosiddetti nuovi diritti… La sfida più grande della Chiesa oggi è riuscire a trasmettere la sua proposta positiva, la bellezza del Vangelo che non è una serie di “no” ma una “buona notizia”, che rende liberi, che rende felici. Ecco come affrontare le sfide della famiglia e le questioni che riguardano la vita e il vivere in società: con una strada che propone niente di meno che la felicità. Il Sinodo che è in corso sarà un momento di grazia per tutta la Chiesa. Ci tengo a sottolineare che è cominciato con una veglia in Piazza S. Pietro, in cui migliaia di famiglie si sono trovate a pregare insieme al Papa. A me pare un'immagine molto significativa della Chiesa, che è una famiglia che sostiene ed è sostenuta dalla preghiera di tantissime famiglie. Ed è in questa unione di affetto e di intenzioni che consiste la bellezza della famiglia e della Chiesa, appunto. La famiglia, poi, è per noi ora una priorità speciale, per la quale il nostro Prelato ci ha invitati a vivere un Anno Mariano. Allo stesso modo, siamo concentrati sul futuro dell’educazione, e sintonizzati pienamente con il lavoro che su questo tema sta facendo la CEI, che nel prossimo convegno di Firenze lo tratterà nell’ambito della riflessione sul nuovo umanesimo. Le sfide, in generale, sono sempre tante, si moltiplicano e si rinnovano, perché è questa l’avventura di vivere il Vangelo. Voi siete molto papisti, si sa…ma con Francesco riuscite a stare al passo? Come ricordava il Prelato dell’Opus Dei, mons. Javier Echevarría, amiamo Papa Francesco e pensiamo che i suoi gesti siano rivoluzionari perché li percepiamo come autentici. Chiunque lo vede, dal vivo o in tv, si accorge subito di essere di fronte a un sacerdote vero, a un padre interessato a chi gli sta davanti, pronto ad ascoltare e propenso alla preghiera. È ciò che tutti vorremmo ritrovare in ogni sacerdote. E quindi sì, Francesco ci piace e proviamo a stare al passo con lui! E la “Chiesa dell’uscita”, che Bergoglio propone? Come si realizzerà, a suo giudizio? Facendo amicizia e volendo bene alle persone. Quelle reali in carne ed ossa. Prendendole sulle spalle e rendendogli la vita più gradevole. La Chiesa è già in uscita da 2000 anni! Pensiamo alle missioni in giro per il mondo e a tutto lo sforzo per essere presenti in zone in cui il cristianesimo è perseguitato, ieri come oggi, purtroppo. E per noi, che siamo nella vecchia Europa, uno sguardo a come vivono i nostri fratelli in certe aree può essere una boccata d’aria fresca spirituale che ci rivitalizza e ci rimotiva. E nelle nostre Marche ci siete? Nelle Marche ci sono diverse persone dell’Opera, cooperatori e San Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei amici, che qua e là si danno da fare soprattutto nelle loro parrocchie e nelle attività delle comunità a cui appartengono. Non abbiamo centri o iniziative stabili ma questo, in un certo senso, rende ancora più significativa la nostra presenza: scopo dell’Opera infatti è formare cristiani che agiscano nel posto dove stanno. In futuro speriamo di poter organizzare ritiri e altre attività spirituali per i marchigiani, mi piacerebbe molto poter estendere lì la nostra presenza, così come in tante diocesi di diverse regioni d’Italia. Penso ad esempio a Salerno, a Cosenza e a Cagliari, dove sono stato di recente. A volte sento proprio l’impazienza di Gesù, che nel Vangelo invita a pregare il Signore perché “mandi operai nella sua messe”. 07/10/15 10.51 27 L'Azione 10 OTTOBRE 2015 Volley: fabrianesi altalenanti in Coppa >SPORT Doppio appuntamento casalingo in Coppa Marche femminile di serie D per la Pallavolo Fabriano di mister Mario Paoletti. Nel turno infrasettimanale le ragazze hanno battuto 3-1 la Pieralisi Jesi (22-25; 25-13; 25-17; 25-17). Nel secondo incontro, con Fabriano che non ha potuto schierare un paio di giocatrici, è arrivata una sconfitta per mano della Feval Filottrano: 1-3 (25-18; 19-25; 18-25; 14-25). Sono scese in campo: Angeletti Syria, Baldoni Michela, Baldoni Sara, Casadio Tarabusi Alice, Fattorini Aurora, Fattorini Melania, Malefora Federica, Mearelli Ilaria, Paolucci Erica, Ruggeri Gaia, Busini Benedetta (L1), Cattarulla Valentina (L2). Prossimo incontro sabato 10 ottobre in trasferta contro la Publiesse Candia. f.c. Il passaggio dei ciclisti lungo Corso della Repubblica e su un sentiero MOUNTAIN BIKE Cicloturistica del Donatore In bici tra le nostre bellezze 250 bikers presenti all'evento del gruppo Frasassi Pedale Stracco di ALESSANDRO SCORTICHINI N ella penombra dell’alba di domenica scorsa, 27 settembre, alcuni temerari erano già al lavoro al Parco Unità d’Italia di Fabriano per preparare l’accoglienza ai 250 bikers che hanno invaso la città e riempito i sentieri tra le nostre colline con le loro colorate divise e scintillanti biciclette. Il cielo minaccioso non ha impedito alla seconda edizione de “La Cicloturistica del Donatore”, quarta ed ultima tappa dell’”MTB Tour Appennino Umbro – Marchigiano”, di registrare una grande affluenza di amanti della MTB ed accompagnatori. Gli organizzatori della “Frasassi MTB Pedale Stracco”, in collaborazione con l’Avis Fabriano, hanno pianificato un’emozionante partenza del gruppone con in testa la Fanfara dei Bersaglieri di Acqualagna che ha allietato i presenti anche con una partecipata versione dell’Inno di Mameli. Alla presenza del sindaco Giancarlo Sagramola, dell’assessore allo sport e turismo Giovanni Balducci, del comandante della Polizia Municipale Cataldo Strippoli e del presidente della locale SCHERMA sezione Avis Sebastiano Paglialunga, il corteo, sotto il controllo degli agenti della Polizia Municipale, ha attraversato il centro storico di Fabriano, nel quale molti ciclisti, per la prima volta tra le nostre mura, sono rimasti affascinati dalle bellezze architettoniche della città. Poi è stato dato il “liberi tutti” sulle tracce di due percorsi, uno corto e uno lungo, perfettamente preparati e segnalati dagli uomini del “Pedale Stracco” con tabelle, frecce, nastri e quant’altro e con molti volontari di Protezione Civile, Croce Azzurra, motoenduristi locali e semplici amici che hanno pre- Club Fabriano stato assistenza nei punti più tecnici o presso i ristori. Dopo aver percorso mulattiere, single track e strade sterrate immersi nella natura, gli amanti della mountain bike hanno potuto godere di un ottimo pranzo nella suggestiva scenografia del Loggiato di San Francesco, affacciati sulla bellissima Piazza del Comune che ha riscosso apprezzamenti entusiasti da tutti gli astanti. Moltissimi i complimenti ricevuti dagli organizzatori che, galvanizzati dal successo ottenuto, stanno già programmando le prossime attività e, insieme alle TAEKWONDO società di Arcevia, Cabernardi e Sigillo, stanno già organizzando la prossima edizione del ”MTB Tour Appennino Umbro – Marchigiano” che presenterà molte novità. Per rivedere le numerose foto scattate dai numerosi fotoamatori presenti all’escursione e per rimanere informati sulle attività del gruppo e per qualsiasi informazione, è possibile consultare la cliccatissima pagina Facebook “Frasassi MTB Pedale Stracco”, il gruppo Facebook ufficiale “Gruppo MTB Pedale Stracco” ed il rinnovato sito www. frasassimtb.com. Torneo Kim & Liù Fioretto, riprende l'attività con l'obiettivo Buone prestazioni a Roma: di crescere e trasmettere i giusti valori ora sotto con gli allenamenti Sono ripresi gli allenamenti del Club Scherma Fabriano con due incontri a settimana presso la palestra della scuola Aldo Moro e nuovi bambini e ragazzi si sono iscritti alla società che sta cercando di riportare la scherma locale ai fasti di un tempo. “La vera, la saggia, la santa disciplina consiste nell’obbedienza anche quando l’obbedire dispiace e, specialmente, quando rappresenta sacrificio”. Con questo aforisma dell’epoca, ripreso fedelmente dalla scrittura muraria impressa nella storica palestra di scherma dell’Istituto Tecnico Agrario Vivarelli, il Club Scherma Fabriano si è presentato alla cittadinanza due anni fa con l’obiettivo di riportare in città la disciplina che in passato ottenne grandi risultati sportivi. Il primo anno di vita ha permesso al Club di farsi conoscere ed apprezzare per la validità e l’importanza dei valori umani e sportivi messi alla base di ogni singolo allenamento. L’anno scorso è stato l’anno della conferma del team che ha raccolto successo nelle varie competizioni regionali. Particolare riconoscimento l’hanno ottenuto i giovanissimi che si sono cimentati nel fioretto: gli atleti fabrianesi hanno gareggiato con l’impegno di non vedere l’avversario come un numero. “La scherma, infatti, è uno sport che allena non solo il fisico ma anche la mente: la disciplina – raccontano dalla società - consente di esprimere al massimo la fantasia e la creatività dell’individuo che è libero di interpretare con il massimo protagonismo espressivo un assalto, trovando soluzioni personali per ottenere la vittoria, nel pieno rispetto delle regole. Certamente questa è una grossa spinta verso la formazione del giovane e della sua personalità”. Soddisfatti i membri del team tecnico che presentano le novità per la 27 sport.indd 2 nuova stagione sportiva. “Il 14 settembre abbiamo ripreso le attività presso la palestra dell’Istituto Comprensivo Aldo Moro, vicino alla parrocchia della Sacra Famiglia, nel quartiere Campo Sportivo di Fabriano. L’appuntamento è per tutti i lunedì e mercoledì dalle ore 16.30 alle 18.30. Diversi i nuovi iscritti che hanno già iniziato ad allenarsi. Negli ultimi due anni si sono avvicinati alla scherma più di trenta bambini di età compresa tra i 6 e i 12 e alle competizioni regionali abbiamo ottenuto sempre ottimi risultati. Al Grand Prix Promozionale con Fioretto di Plastica abbiamo conquistato il primo posto come società davanti a Marzocca, Senigallia e Jesi. Un risultato straordinario – spiegano dal Club – che si aggiunge a quello che ha visto i nostri atleti premiati a Macerata. Sei giovani atleti, oltretutto, avevano ricevuto il riconoscimento davanti a tanti sportivi: Tommaso Stroppa, Francesco Verna, Claudia Carnevali, Sofia Rossolini, Sofia Giordani, Maria Angelica Rossolini”. Nella passata stagione 2014/15 ancora due atlete sono state premiate a Recanati come migliori della categoria del fioretto di plastica: Sofia Giordani e Maria Angelica Rossolini a conclusione di una stagione di successi. “Al di là del risultato sportivo in se stesso, quello che ci interessa di più è cercare sempre di poter aiutare il giovane che cresce, ad amare i valori per lo sport e per la vita. L’obiettivo – spiegano - è anche quello di trasmettere il rispetto delle regole, non solo agonistiche ma quelle della vita e la sana competizione, come punto fondamentale nella crescita del bambino. Importante, poi, valorizzare il divertimento che nasce tra i bambini in palestra: lo sport deve andare anche in questa direzione”. Marco Antonini La Taekwondo Fabriano inizia la stagione partecipando al primo evento nazionale organizzato dalla Federazione Italiana a Roma. Il Torneo Kim & Liù prende il nome dai personaggi di fantasia che rappresentano i bambini nella pratica del taekwondo ed è un evento dedicato ai piccoli dai 6 agli 11 anni. Arrivato alla decima edizione, l’evento si è svolto ancora una volta all’insegna del fair play, promuovendo la sana competizione e la partecipazione delle famiglie. Nella cornice del Centro Olimpico dell’Acquacetosa, i piccoli hanno potuto sperimentare il combattimento agonistico di alto livello confrontandosi con avversari provenienti da tutte le regioni italiane e, quest’anno, anche da oltralpe. Per la Taekwondo Fabriano hanno partecipato (foto) Christian Alesse, Mattia Mercante e Federico Giacchella, questi ultimi seguiti da Christian Magnoni nella palestra di Senigallia. Ottimo esordio per Christian Alesse che vince facilmente il primo incontro e sfiora la vittoria nel secondo dopo una grande rimonta. Difficoltà per Mattia Mercante a trovare la misura con l’avversario e un po’ di rammarico per la sconfitta dopo tanto allenamento; comunque una bella esperienza di cui fare tesoro. Infine un bravo anche a Federico Giacchella, che vince il primo incontro, ma si scontra al secondo turno con un avversario più esperto. Il Maestro Giovanni Berardi e Christian Magnoni ringraziano i genitori dei partecipanti per il costane supporto e la pazienza e si complimentano con i piccoli atleti, che si sono dimostrati leali e rispettosi nei confronti del contesto e degli avversari, in linea con i più alti valori dello sport. In previsione del prossimo appuntamento della stagione, gli atleti della Taekwondo Fabriano continuano ad allenarsi nella palestra della scuola Marco Polo a Fabriano, al palazzetto dello Sport di Sassoferrato e nella palestra del Liceo Perticari a Senigallia. 07/10/15 10.58 28 >SPORT< L'Azione 10 OTTOBRE 2015 CALCIO Serie D Un Matelica travolgente strapazza la Recanatese P di SARA SANTACCHI rimo successo in trasferta del Matelica che affonda la Recanatese per 1-3 al Tubaldi, frutto della doppietta di Picci e del gol spettacolo di Pesaresi, chiudendo praticamente la gara alla fine del primo tempo. Partita vivace, quella giocata tra le due squadre, che si sono affrontate a viso aperto e non si sono risparmiate dando vita a un bell’incontro. Da segnalare l’esordio in biancorosso di Esposito che entra nel secondo tempo. La Recanatese deve rinunciare a Cianni mentre nel Matelica sono fuori Borghetti e Boria. Gran primo tempo del Matelica che al 10' si porta in vantaggio con Picci: assist in area di Girolamini, Pesaresi appoggia di testa per il compagno che al volo infila alle spalle di Verdicchio lo 0-1. Lo stesso ci riprova all’11’ rispondendo di testa al cross di Bondi, ma Verdicchio para. La Recanatese ci prova al 16' con la punizione di D’Angelo su cui arriva Lacheheb che però spedisce la sfera sopra la traversa. Al 19', dunque, il raddoppio del Matelica. E’ ancora Picci a farsi trovare sul secondo palo, RECANATESE MATELICA 1 3 RECANATESE - Verdicchio, Gleboki, Shongo, Falco, Patrizi, Nonni (46' Garcia), Mariani, Gallo, Miani, D’Angelo (31' st Agostinelli), Lacheheb (17’ st Latini). All. Magrini MATELICA - Nobile, Boskovic, Vallorani, Gilardi, Borgese, Lispi, Girolamini, Moretti (25’ st Frinconi), Picci, Bondi (37’ st Jachetta), Pesaresi (12’ st Esposito). All. Clementi RETI - 10' e 19' Picci, 40' Pesaresi, 65' Falco rispondendo al cross di Vallorani, per lo 0-2, siglando la sua doppietta. Anche Moretti ha la sua occasione al 35' con una conclusione da fuori area su cui riesce ad arrivare Verdicchio che si salva in angolo. Al 40' è Pesaresi show con l’attaccante che sul fondo salta Verdicchio e s’inventa un gol che strappa applausi realizzando lo 0-3. Nella ripresa la Recanatese cresce ed è I biancorossi chiudono la gara già nel 1° tempo con super Picci e Pesaresi più combattiva contro un Matelica che gestisce il vantaggio. Al 47' Lacheheb con una punizione da fuori area cerca subito la porta, spedendo la sfera fuori. E’ ancora Lacheheb a rendersi pericoloso al 54', ma Nobile respinge sulla linea. Il neo entrato Esposito si fa subito notare al 59' quando scambia con Picci e dà l’illusione del gol da fuori area colpendo l’esterno della rete. La Recanatese accorcia le distanze al 65' con Falco che di testa realizza l'1-3 sullo sviluppo di un calcio d’angolo. Nobile miracoleggia al 67' con un’uscita che salva i suoi. La Recanatese perde D’Angelo e Lacheheb per infortunio. Il triplice fischio fa festeggiare la prima vittoria in trasferta al Matelica. Prossimo appuntamento in casa contro il San Nicolò. Il bomber Antonio Giulio Picci Il Fabriano Cerreto frena: stavolta un punto Piergallini fallisce il rigore che avrebbe potuto regalare la vittoria ai fabrianesi Il centrocampista Emiliano Bartoli autore del gol del Fabriano Cerreto FABRIANO CERRETO - Spitoni; Berettoni, Boinega, Lapi, Severini; Scotini, Bartoli, Iacoponi (78’ Savelli); Aquila (63’ Moretti), Piergallini, Martellucci (73’ Silvi). All. Spuri Forotti MONTEGIORGIO - Giovagnoli; Mercatanti, Pulcini, Squarcia, Bartolucci (61’ Fabi Cannella); Tidiane (46’ Rossi), Cardinali, Magini, Albanesi; Marcoaldi, Fabiani (78’ Bracciotti). All. Fenucci RETI - 25’ Bartoli, 46’ Marcoaldi Fabriano Cerreto e Montegiorgio si dividono equamente i 90’ di gioco e la posta in palio. Termina 1-1 il big match di giornata con il Fabriano Cerreto che può recriminare per il rigore fallito da Piergallini e il Montegiorgio per i due legni colpiti nella ripresa. I padroni di casa salgono in cattedra nella prima frazione: la prima chance è per Piergallini che al 18’ spara alto da buona posizione. La partita si sblocca al 25’ per mano di Bartoli: il capitano dei cartai prima si guadagna la punizione dal lato corto dell’area di rigore e poi trasforma il calcio piazzato sorprendendo Giovagnoli sul primo palo. Il Montegiorgio si vede solo a sprazzi: al 32’ Fabiani si libera di Boinega e calcia verso la porta ma Spitoni ci mette i pugni. Il Fabriano Cerreto si rende ancora pericoloso prima dell’intervallo, al 35’ con un calcio piazzato di Severini non raccolto da Piergallini e al 44’ con Martellucci che, rientrando da sinistra, libera il destro e chiama Giovagnoli alla respinta. Il match si capovolge nella ripresa: passano appena 80 secondi e il Montegiorgio pareggia. Lancio di Mercatanti, Marcoaldi elude la marcatura di Berettoni e Boinega e con un gran sinistro supera il portiere locale. I padroni di casa accusano il colpo e la squadra di Fenucci prende il sopravvento, ispirata dal folletto Albanesi: al 49’ il tiro al volo di Cardinali incoccia la base del palo e al 52’ è ancora Marcoaldi a seminare il panico nella non irreprensibile retroguardia biancorossa. Nel momento migliore degli ospiti arriva però l’episodio che avrebbe potuto cambiare di nuovo il volto alla partita: al 59’ angolo di Bartoli e Squarcia atterra Severini. L’arbitro assegna il rigore ma Piergallini conferma la sua giornata no calciando debolmente verso Giovagnoli che blocca in presa. Scampato il pericolo, la formazione ospite riprende a macinare gioco e ha un’ultima grande occasione al minuto 82, quando il neo entrato Bracciotti lascia partire un gran sinistro che, probabilmente sfiorato da Spitoni, si stampa sulla traversa. In settimana il Fabriano Cerreto aveva anche guadagnato l’accesso al secondo turno di Coppa Italia battendo 3-0 il Loreto in virtù della rete di Martellucci e della doppietta di Piergallini. La squadra di BREVI CALCIO PRIMA CATEGORIA GIRONE A: IL SASSOFERRATO GENGA CADE TRA LE MURA AMICHE Sconfitta interna per il Sassoferrato Genga che contro il Gabicce Gradara perde 1-2. A decidere la gara in favore degli ospiti le reti di Rossi e Cesaroni. Il gol per i padroni di casa porta la firma di Arcangeli. Dopo quattro partite di campionato il Sassoferrato Genga si trova al settimo posto in classifica in coabitazione con la Cagliese a quota sei punti. Prossimo match in trasferta a Montelabbate. Luca Antonio Somma 28 sport.indd 2 SECONDA CATEGORIA: ARGIGNANO E FABIANI MATELICA A GONFIE VELE Nel girone D, prima vittoria in campionato per l’Argignano che supera in casa con il risultato di 3-2 la Sampaolese. La squadra di Cinti si porta in vantaggio dopo soli due minuti di gioco con Mariani ma al 30’ la formazione ospite riesce a trovare il pari grazie ad Akim. Al 50’ i padroni di casa realizzano la rete del 2-1 con Lattanzi mentre il gol del 3-1 lo realizza ancora Mariani, autore di una doppietta, a cinque minuti dal termine. La seconda rete in favore della squadra ospite la mette a segno Gambadori al 91’. La formazione dell’Argignano: Pecci, Giannini, Mazzoli, Mancini, Zamponi (65’ Saloini), Peccarisi, Ragni (87’ Cervigni), Lucernoni, Piermattei (33’ Lattanzi), Mariani, Nubola; all. Cinti. Nel girone F, la Fabiani Matelica vince in trasferta 1-2 contro l’Esanatoglia grazie ai gol di Vitali e Ilari e mantiene la vetta della classifica con 12 punti. l.a.s. TERZA CATEGORIA: LE NOSTRE AVANZANO Nel girone C, pareggia in casa la Valle del Giano: 2-2 contro l’Avis Pergola. Nel girone D, vittoria in trasferta per il Real Matelica che batte con il risultato di 0-1 il Poggio San Marcello. l.a.s. ECCELLENZA Civitanovese 12; Grottammare 9; Fabriano Cerreto, Montegiorgio, Tolentino e Loreto 8; Biagio Nazzaro e Porto d'Ascoli 6; Atletico Gallo 5; Pergolese e Vigor Senigallia 4; Urbania e Trodica 3; Helvia Recina e Corridonia 1; Forsempronese 0. PRIMA CATEGORIA girone B Filottrano, Miciulli Senigallia e Avis Arcevia 9; San Biagio 8; Monsano, Castelfrettese, Moie Vallesina e Filottranese 7; Montermarciano e Le Torri 5; Colle 2006 e Falconara 4; Fortitudo Fabriano e Borghetto 3; Ostra Vetere 2; Olimpia Falconara 0. Eccellenza 1 1 SERIE D girone F Fano 16; Sambenedettese e Monticelli 13; Isernia e Matelica 10; Fermana, Chieti e San Nicolò 9; Avezzano 8; Folgore Falerone, Agnonese, Campobasso e Recanatese 7; Castelfidardo 6; Jesina 5; Giulianova e Vis Pesaro 4; Amiternina 3. PRIMA CATEGORIA girone A Pisaurum e Gabicce Gradara 10; S.Orso 9; Mondolfo 8; Villa San Martino e Vadese 7; Sassoferrato Genga e Cagliese 6; Montecalvo e Urbino Pieve 5; Mercatellese, Montelabbate e Lunano 4; Cantiano 2; Fermignanese 1; Cuccurano 0. CALCIO FABRIANO CERRETO MONTEGIORGIO classifica Spuri Forotti giocherà domenica sul campo del Corridonia e poi mercoledì 14 ottobre in casa contro l’Urbania nella prima partita del secondo mini girone di Coppa. Luca Ciappelloni JUNIORES: ANCORA UN BEL SUCCESSO Prosegue anche la striscia positiva della formazione Juniores del Fabriano Cerreto. La squadra di Stefano Tarabelli espugna 3-0 il campo del Villa Musone. CALCIO SECONDA CATEGORIA girone D Castelbellino 10; Staffolo 9; Cupramontana e Borgo Minonna 8; Leonessa Montoro e Labor 7; Palombina Vecchia, Sampaolese, Argignano e Morro d'Alba 6; Agugliano Polverigi 5; Apiro 4; Falconarese 3; Chiaravalle, Victoria Strada e Casebruciate 1. SECONDA CATEGORIA girone F Fabiani Matelica 12; Caldarola 10; Rione Pace 9; Elfa Tolentino e Castelraimondo 8; Esanatoglia e Trodica 6; Camerino 5; Robur, Treiese, Sarnano e Serralta 4; Montecassiano e Sefrense 2; San Ginesio 1; Urbis Salvia 0. TERZA CATEGORIA girone C Montenovo 6; Sangiorgese 4; Senigallia, Serra Sant'Abbondio, Acquaviva e Castelleonese 3; Valle del Giano e Avis Pergola 2; Arcobaleno, Monteporzio e Serrana 1; Up Castelfrettese e Castelvecchio 0. TERZA CATEGORIA girone D Real Matelica 6; Candia Baraccola, Rosora Angeli, Aurora Jesi e San Marcello 4; Urbanitas Apiro, Poggio San Marcello e Pianello Vallesina 3; Maiolati e Cameratese 2; Spes Jesi e Atletico 2008 1; Junior Jesina e San Francesco Cingoli 0.. Prima Categoria girone B La Fortitudo va a sprazzi e arriva un'altra sconfitta Terza sconfitta su quattro gare per la Fortitudo Fabriano che non riesce a sbloccarsi. La squadra non gioca male, ma non riesce ad avere a centrocampo una marcia in più. Contro Le Torri di Castelplanio i rossoblù non sono riusciti a portare a casa un risultato positivo. In effetti nella prima parte della gara la Fortitudo è stata sfortunata a prendere il gol proprio nei minuti finali con un bel colpo di testa di Ruggeri. Certo è che se i fabrianesi fossero riusciti ad uscire indenni nella prima parte della gara, la ripresa forse sarebbe stata più in discesa. Invece la squadra non ha saputo reagire e, al 69', è giunta la seconda segnatura di Casturà. A questo punto, come era successo anche nella gara giocata tra le mura amiche, c'è stato il risveglio con il gol di Angeletti (foto). Ma questo è giunto troppo tardi e così per la Fortitudo è giunta un'altra sconfitta. LE TORRI CASTELPLANIO FORTITUDO FABRIANO 2 1 LE TORRI CASTELPLANIO - Ruggeri J., Chiorrini (59' De Angelis), Cesaretti, Foroni, Mancini Mat., Costantini (63' Bardi), Casturà (85' Corinaldesi), Mancini Mic., Ruggeri S., Cocilova, Bruffa. All. Mannelli FORTITUDO FABRIANO - Giommetti, Ruggeri C., Ippolito, Guidarelli, Clementi, Bernardi, Carmenati M. (74' Scoponi), Moretti Man. (50' Biagini), Pallotta, Porcarelli, Vincioni (77' Angeletti). All. Ruggeri F. RETI - 43' Ruggeri S., 69' Casturà, 79' Angeletti Adesso bisognerà risalire la china al più presto, rinserrare le file e continuare a credere nei propri mezzi e incominciare soprattutto a fare risultati positivi. Nel prossimo turno arriverà a Fabriano la capolista Miciulli Senigallia. Angelo Campioni 07/10/15 10.36 29 >SPORT< L'Azione 10 OTTOBRE 2015 BASKET Serie C Per l'Halley è tutto facile ed ecco i primi due punti di ANTONIO GENTILUCCI L’ Halley Matelica rispetta in pieno il pronostico e fa sua con una certa facilità la prima casalinga. Matelica affronta la partita con il roster dimezzato, soprattutto tra gli esterni, per le assenze di Novatti, Pecchia e Monacelli, ma prova a far esordire Cristiano Nasini, ovviamente tutt’altro che al massimo della condizione. L'Halley prova il primo allungo allo scadere di primo quarto sul 19-12, poi nel secondo quarto scava il solco (25-16). Coach Pecchia ha voglia di buttare in campo la sua linea verdissima e fa esordire anche il giovane ’98 Andrea Gentilucci, che si aggiunge agli altri due under Riccioni e Cintioli. La difesa continua a spingere e ad arrivare ovunque e la squadra vola a +18 con 7 punti consecutivi di capitan Sorci (35-17). Ascoli prova a rifarsi sotto ma Rath serve un assist che Toppi è lesto a infilare a canestro e, poco dopo, è Piloni che con autorità infila in canestro, portandosi via anche l’incauto difensore, e facendo esplodere il palas. La stoppata di Munijc chiude il discorso per il primo tempo, sul 41-20 per l'Halley. Nel terzo quarto il leit motiv non cambia, e il pubblico si può divertire con i colpi di genio di Rath, come una palla al contagiri perfetta per Munijc, utile per doppiare gli avversari (44-22). La partita di lì in avanti è sostanzialmente finita, servirà per provare soluzioni, per far prendere ritmo-partita a tutti, in particolare ai biancorossi più giovanissimi (che hanno dimostrato di avere la giusta faccia in campo). Per la Cestistica Ascoli solo Gazineo RUGBY Serie C HALLEY MATELICA CESTISTICA ASCOLI PICENO 68 39 HALLEY MATELICA - Rath 6, Cintioli 8, Munijc 8, Toppi 10, Piloni 11, Sorci 19, Nasini 5, Gentilucci, Antonini 1, Riccioni. All. Pecchia CESTISTICA ASCOLI PICENO - Bevilacqua, Fornetti 5, Cavoli 2, Alamo 2, Addazi 2, Gazineo 16, Cataldi, Sinatra, Albertazzi 12. All. Binetti E domenica alle 18 è in programma il derby al palazzetto matelicese Il bomber Alessio Sorci e Albertazzi provano a giocarsela, ma è troppo poco. Neanche il tempo della doccia per l’Halley, che giovedì ha giocato l'infrasettimanale a Pesaro contro il Basket Giovane Pesaro, di cui non possiamo fornire il risultato perchè oltre i nostri tempi di stampa. Domenica, poi, sarà derby al palazzetto di Matelica contro la Janus Fabriano (ore 18). Cerreto prende una sberla a Jesi 96 66 TAURUS JESI - Astuti 7, Pirani L. 20, Candi 9, Gennaretti, Piancatelli 2, Balletti 2, Latini 9, Pirani F. 10, Marasca 9, Giacani 11, Trillini 16. All. Luconi CERRETO - Narcisi 4, Rossini 5, Silvi 8, Moscatelli 13, Fabrianesi 6, Pallotta 2, Pecchia 10, Barocci, Montanari 16, Cimarra 2. All. Cerini Pesante ko per il Cerreto nella seconda giornata del campionato di serie D con la squadra di Cerini che viene travolta 96-66 a Jesi dalla Taurus. La partita si è sostanzialmente decisa nel secondo quarto, quando un parziale di 30-15 dei locali ha scavato un solco di oltre venti punti fra le due formazioni. I biancoblù, ancora fermi al palo, torneranno in campo venerdì 9 ottobre (ore 21.15) al PalaCarifac contro la Or.Sal.Ancona. Luca Ciappelloni SERIE D Montecchio 4; Orsal Ancona, Virtus Jesi, Montemarciano, Fano, Taurus Jesi, Acquarius Pesaro e Aesis Jesi 2; Urbino e Cerreto 0. Serie C 73 61 PEDASO - Manfrini 4, Domesi 13, Morresi 18, Monterubbianesi 2, Di Angilla 5, Ayiku, Ciccorelli 14, Stampatori, Conti 9, Carletti 8. All. Camarri Serie D SERIE C Pisaurum, Pedaso e Porto San Giorgio 4; Janus Fabriano, Ascoli, Halley Matelica e Virtus Porto San Giorgio 2; Recanati, Basket Giovane Pesaro e Cestistica Ascoli 0. Pedaso è ancora troppo forte per la Janus Fabriano PEDASO JANUS FABRIANO BASKET TAURUS JESI CERRETO BASKET classifiche JANUS FABRIANO - Taylor 15, Carnevali 3, Usberti 5, Bugionovo 13, Braccini, Nizi 3, Paoletti 11, Franklin 7, Patrizi, Ruggeri, Quercia 4. All. Bolzonetti PARZIALI - 27-20, 49-37, 56-45, 73-61 Scarpe e divisa biancoblù nel borsone, si parte. E’ arrivato il momento di viaggiare, è in programma la prima trasferta stagionale targata Janus Fabriano, a Pedaso. I cartai attendono da più di un anno la rivincita di quella finale playoff 2014, ma anche stavolta steccano. Sì, perché Pedaso con il suo roster ben collaudato si prende il match e non lascia alla Janus possibilità di dibattito. Spietati, i locali pugnalano i fabrianesi già nel primo quarto con cinque coltellate dai 6 metri e 75 che CALCIO a 5 trafiggono il cuore biancoblù. La compagine di coach Bolzonetti litiga con il ferro. Taylor realizza in contropiede due punti facili, ma nella metà campo opposta si dimentica completamente di marcare Michele Domesi: 49-37 all’intervallo. Al ritorno sul legno la musica non cambia, Ciccorelli impugna il violino e suona il monologo pedasino: sei punti in fila per il centro locale che domina nel pitturato e consegna il massimo vantaggio ai suoi (54-37), che poi però si bloccano e permettono alla Janus di rientrare nuovamente a nove lunghezze di distanza. Dura poco, pochissimo. Nell’ultimo periodo Pedaso mette nuovamente le mani sul match e conquista il bottino. 73-61 l’amaro finale. Mercoledì 7 ottobre si è giocato un turno infrasettimanale con la Janus che ha ricevuto al PalaGuerrieri il Pisaurum. Purtroppo la tempistica di stampa non ci consente di conoscere il risultato. Fari puntati, quindi, su domenica 11 ottobre, quando a Matelica (ore 18) andrà in scena uno degli scontri più attesi dai due fronti, il derby tra Halley e Janus. Lorenzo Ciappelloni Serie C2 Fabriano Real a punteggio pieno, Cerreto si sblocca inaugura Terza vittoria per i fabrianesi di mister Giordani che guidano la graduatoria il campo Inizia il conto alla rovescia per la grande festa del Fabriano Rugby: sabato 10 ottobre sarà finalmente inaugurato il nuovo impianto polisportivo nel quartiere del Borgo. Dalle ore 16 scatterà la grande festa che metterà a confronto la squadra senior con le “vecchie glorie” che hanno fatto crescere il Fabriano Rugby. Una giornata per conoscere da vicino il rugby e per assaporare l’aria che la squadra fabrianese inizierà a vivere sul nuovo campo. Come da tradizione, poi, non mancherà il terzo tempo, condiviso tra spettatori e giocatori. "Siete tutti invitati nella nostra nuova casa - afferma il presidente del Fabriano Rugby, Pascal Antoine - la nostra casa è aperta a tutti. Quindi se siete curiosi venite a trovarci sabato. Non ve ne pentirete e vedrete da vicino lo spirito del rugby e la passione dei nostri giocatori". 29 sport.indd 2 Il Real Fabriano continua la sua marcia positiva e, dopo tre giornate, resta a punteggio pieno. I ragazzi di mister Kristian Giordani, infatti, venerdì scorso hanno liquidato per 4-1 anche il Gagliole grazie alle reti – nell’ordine – di Ciculi, Angeloni, Stroppa e Biancini. Sempre in vantaggio, il Real ha condotto in porto il risultato con autorità. La formazione: Balducci, Mosciatti, Ciculi, Tombolini, Biancini, Stroppa, Angelelli, Angeloni, Baldoni, Bruzzichessi, Carnevali, Passeri. Ha rotto il ghiaggio il Cerreto di mister Francesco Rinaldi che, battendo 4-1 l’Imbrecciata, ha conquistato i primi tre punti stagionali. Dopo lo svantaggio inziale, i rossoneri hanno reagito grazie alle doppiette di Centocanti e Mosconi. La formazione: Innocenzi Juri, Sampaolo, Francucci, Biondi, Farneti, Innocenzi Teo, Mosconi, Spilli, Centocanti, Smargiassi, Boncristiano, Sakuta. Seconda sconfitta di fila, invece, per l’Apd Cerreto di mister Maurizio Buratti, superato per 3-2 a Tolentino dalle Cantine Riunite. Dopo il vantaggio iniziale con Giacomodonato, i cerretesi sono stati raggiunti; sono ritornati in gol con Marco Di Ronza, ma poi i padroni di casa hanno definitivamente messo la freccia nel secondo tempo. La formazione: Barchiesi, Cannoni Diego, Amadei, Lorenzetti, Bezhani, Buldrini, Cannoni Samuele, Di Ronza Simone, Lippera, Poeta, Di Ronza Marco, Giacomodonato. Prossimo turno, sabato 10 ottobre: il Real andrà in trasferta a Numana, l’Apd Cerreto giocherà in casa contro il Montelupone (PalaCarifac, ore 15), mentre il Cerreto viaggerà alla volta di Ripe di San Ginesio per affrontare il Castrum Lauri. La classifica dopo tre giornate: Potenza Picena, Numana e Real Fabriano 9; Futsal Potenza Picena, Gagliole e Montelupone 6; Castrum Lauri e Cantine Riunite Tolentino 4; Apd Cerreto, Villa Musone, Futsal Macerata, Cerreto e San Severino 3; Avenale e Recanati 1; Imbrecciata 0. Ferruccio Cocco BREVI SPORT CALCIO A 5: AL VIA IL CAMPIONATO OVER 18 Inizia sabato 10 ottobre il 1° Campionato di Calcio a 5 Over 18, organizzato dalla Virtus Fabriano con l’egida di Federitalia (Associazione Italiana per l’Assistenza, Sport e Tempo Libero) ed Acsi (Associazione Centri Sportivi Italiani). Il campionato, riservato a giocatori over 18 non tesserati in attività Figc, vede al via undici formazioni, che si affronteranno tra loro in gare di andata e ritorno, sino all’ultima giornata, prevista per il 16 aprile 2016. Tutte le gare si giocheranno di sabato pomeriggio, a Fabriano, presso il PalaFermi e la palestra dell’ITC Morea, Fabio Centocanti del Cerreto a Genga Stazione presso il Palasport di via Marconi e a Sassoferrato presso il palasport di via Rulliano. Queste le gare in programma nella prima giornata. PalaFermi di Fabriano: ore 14 Tabaccheria Spighi-Dream Team Tonini; 15.10 Juventude-Latinos; ore 16.20 Drink Life-Futsal Team Fabriano; ore 17.30 Atletico Fabriano-Diasen. Palasport di Sassoferrato: ore 15 Real Sentinum-Porchetto Crew. Riposa: Virtus Fabriano. Info: www. virtusfabrianoasd.it. GINNASTICA RITMICA: LA STAGIONE DI SERIE A1 SI AVVICINA In attesa dell’inizio del Campionato Italiano di Serie A1, il 17 ottobre a Chieti, la Fondazione Carifac Ginnastica Fabriano ha partecipato SERIE D: VIRTUS MATELICA E NEBBIANO, OLE'! Bella vittoria esterna del Nebbiano, che espugna il campo jesino della Giovane Aurora per 1-3. Vittoria anche per la Virtus Matelica, 3-2 sulla Dorica. Ancora a secco l’Avis Genga, sconfitta 9-6 a Serra de’ Conti dal Monserra. La classifica dopo tre giornate: Casenuove e Santa Maria Nuova 9; Nebbiano e Virtus Matelica 7; Monserra 6; Moscosi, Frontale e Dorica 3; Giovane Aurora e Polisportiva Victoria 1; Cupramontana, Avis Genga e Virtus Moie 0. al Torneo Internazionale di Terranuova Bracciolini. Giudizio abbastanza positivo per le atlete che sono andate in pedana, anche se un po’ di ruggine estiva si è fatta vedere, ma sicuramente si arriverà all’esordio della Serie A1 pronte per dare il meglio di se stesse. La formazione che affronterà il massimo campionato nazionale a squadre sarà composta da Letizia Cicconcelli, Martina Centofanti, Victoria Bogdanova, Milena Baldassarri, Maria Lavinia Muccini, Talisa Torretti e Sofia Raffaeli. In occasione della Notte Blu fabrianese, molti riconoscimenti sono andati alle ginnaste fabrianesi che hanno avuto successi nel 2015 sia individuali che di squadra. 07/10/15 10.38 30 >DIALOGO< Treni Swing, non si cambia Non migliora la situazione dei pendolari D al 31 agosto, data inaugurale dei nuovi Treni Swing sulla tratta Fabriano-Civitanova e Ascoli-Ancona la vita dei pendolari non sembra essere migliorata, anzi sembra in alcuni casi che la situazione sia molto peggiorata. I problemi principali da evidenziare sono due: le performance tecniche dei nuovi convogli ATR200 rispetto ai “vecchi” ALN668 e l’offerta di viaggio a bordo treno. I nuovi treni dovevano consentire una riduzione dei tempi di percorrenza e garantire una maggiore comodità e regolarità del servizio. Invece, pare che i nuovi convogli, adattandosi poco alla conformità della nostra linea ferroviaria, non hanno prestazioni diverse da quelle dei vecchi Aln668. Particolarmente disagevole per decine di studenti e pendolari è stata la soppressione della fermata alla stazione di Montecosaro sulla maggior parte dei treni in circolazione sulla Fabriano-Civitanova. Non si riesce a comprendere la decisione di sopprimere questa fermata in una zona in forte espansione demografica mentre vengono mantenute tutte le altre fermate successive. I pendolari lamentano soste troppo lunghe a Macerata, allungamento dei tempi di percorrenza incomprensibili e inaccettabili, tabelloni orari e monitor informativi di stazione discordanti, mancanza di annunci e indicazioni, tanto da comportare la rinuncia da parte di molti passeggeri dell’entroterra Lettere all'insegnante Sabina Chierici, scomparsa giorni fa Ci ha insegnato a vivere e lottare Ciao prof Sabina, vorremmo dirle quanto è stata importante per noi in questi cinque anni, dove non si è limitata ad insegnarci la storia e l’italiano: ha fatto molto di più. Ci ha insegnato a combattere ed a non fermarci davanti agli ostacoli. Ci ha preso che eravamo bambini e ci ha lasciato uomini. Questo grazie a lei. Severa ed a volte intransigente ma con un cuore grande, con la passione per il lavoro e l’amore per gli alunni. E’ riuscita a fare l’impossibile. Nonostante le difficoltà ci ha fatto appassionare alle sue materie, facendoci intraprendere viaggi tra le grandi guerre storiche e i mitici poeti. Ma la materia più importante che ci ha insegnato è stata imparare a vivere e ad essere guerrieri come lei. Da grande combattente ha superato tante battaglie e con grande dignità ha continuato a farlo fino alla fine. Noi cercheremo di imitarla passo dopo passo, prendendo il suo esempio, cercando di non deluderla. Il tuo 5° B Non era un lavoro, per lei era missione maceratese e fabrianese al trasporto ferroviario. Inspiegabile è, ad esempio, il treno delle 12.15 da Macerata che arriva a Civitanova alle 12.41, che non garantisce più la coincidenza con l’Intercity 605 per Taranto che parte alle 12.39, fondamentale per i tanti studenti universitari delle regioni meridionali. Sulla tratta Ancona-San Benedetto, la soppressione di ben due treni Regionali, il 7008 e il 7009, sta creando grossi disagi e, nonostante le nostre sollecitazioni e quelle del comitato pendolari a Regione e Trenitalia, nessuno ha mosso un dito. Da gennaio 2016, gli oltre 600 pendolari che, per motivi di studio o di lavoro, quotidianamente usufruiscono della piccola stazione del porto di Ancona Marittima, dovranno scendere alla stazione di Ancona Centrale dove ad attenderli ci sarà un servizio alternativo su gomma che creerà sicuramente ulteriori difficoltà a chi ogni giorno deve recarsi in centro. Sembra che il logo pubblicitario tanto reclamizzato in occasione dell'inaugurazione dei treni Swing, “Dedicato ai pendolari” sia stato disatteso. Riteniamo che la politica regionale marchigiana debba fare molti più sforzi sul trasporto ferroviario incrementando le risorse pubbliche e gli investimenti e pertanto richiediamo un incontro urgente per discutere delle problematiche evidenziate dai cittadini. Filt Cgil L'Accordo di Programma va completamente riscritto Apprendiamo che la Giunta Regionale ha intenzione di mettere finalmente mano alla rimodulazione dell'Accordo di Programma: Bene! A patto che si dia finalmente ascolto a quanto in questi anni le associazioni di categoria della piccola impresa, come la Cna, hanno più volte detto. La Cna di Fabriano è convinta che l'Accordo di Programma debba essere completamente riscritto partendo dall'implicito che bisogna cambiare verso al sistema produttivo del territorio tenendo conto delle particolarità del tessuto industriale della nostra città, di quello che è il suo background produttivo e aziendale altrimenti si rischia l'inefficacia come è successo con le precedenti versioni. Bisogna mettere al centro degli interventi futuri le imprese, soprattutto le piccole, e non rifare l'errore di metterci soltanto la preoccupante situazione occupazione. Come ormai è dimostrato dall'evidenza bisogna farsi carico della realizzazione di un modello economico assolutamente diverso da quello che ha governato Fabriano in tutti questi anni. Quindi siamo contrari ai mega investimenti pubblici concentrati in una o poche grandi imprese, al contrario siamo favorevoli al sostegno degli investimenti privati diffusi fatti dalle piccole aziende che vogliono innovare per competere e che investono sul territorio e non delocalizzando le loro produzioni. Occorre puntare a creare nuova e diffusa “buona occupazione”, che significa non solo lavoro dipendente, ma anche sostegno alle start up, attraverso un progetto specifico, gestito in collaborazione con le associazioni artigiane e sindacali, che preveda il rilancio di compe- 30 dialogo.indd 2 L'Azione 10 OTTOBRE 2015 tenze, con la formazione, la consulenza, il tutoraggio e il sostegno finanziario alla fase d'avvio di nuove imprese. Inoltre siamo anche favorevoli a nuovi strumenti finanziari che diano l'opportunità all'amministrazione comunale di rendere appetibile il nostro territorio alle imprese che vogliano insediarvisi con interventi specifici ed innovativi. Ma anche sostenere e supportare quelle piccole e medie imprese che con tanta fatica stanno cercando di uscire dalla crisi e da un modello di sviluppo che ha segnato il passo in maniera definitiva. Ci sono esempi di aziende che stanno lottando per innovare, intercettare nuovi mercati e nuovi clienti, è su queste che l'Accordo di Programma dovrebbe investire per costruire una base solida da cui ripartire: queste aziende necessitano di un supporto adeguato e di misure specifiche che nella rimodulazione dell'Accordo di Programma si dovrebbe tenere conto. Quella che proponiamo è una crescita “culturale” delle piccole imprese più che dimensionale; le piccole imprese hanno necessità di crescere sotto il profilo della gestione dell’impresa, il che significa strutturare dei “servizi per la crescita” (marketing, finanza, organizzazione, internazionalizzazione), associarsi e costituire reti e filiere per superare il gap dimensionale e competere meglio, qualificando i prodotti, migliorando la penetrazione dei mercati e qualificando i processi produttivi. Questo deve essere a corollario di ogni intervento sia esso di sostegno alle imprese esistenti che alle start up. Mauro Cucco, presidente Cna Brunella Bianchi, segretario Cna Cara prof, ci ha lasciata troppo presto. Se ne è andata in silenzio, all’improvviso e non riusciamo ancora a rendercene conto. Eravamo pronti ad iniziare un nuovo anno scolastico, con tutte le ansie e le preoccupazioni, ma anche con la voglia di imparare e di fare il nostro meglio. Sapere di avere lei con noi ad aiutarci ci dava una forza e una sicurezza in più. Ora sarà più difficile, ma sappiamo che lei ci guarderà e ci ascolterà da lassù, continuando ad amarci come sempre ha fatto con i suoi alunni. Ha dedicato tutta la sua vita a noi, mettendo passione, serietà, intelligenza, rispetto, generosità in quello che per lei non era un lavoro ma una missione, trasformando le sue lezioni in momenti di crescita scolastica ed umana. Ciò che ci diceva era pura poesia per le nostre orecchie e le sue parole rimarranno impresse in noi. Oggi siamo tristi ma, nello stesso tempo, orgogliosi e onorati di avere avuto la possibilità di conoscerla e di aver potuto lavorare con lei. Ci ha insegnato tanto. Ci ha insegnato ad amare la conoscenza. Ci ha spronato a non smettere mai di credere in noi stessi, a non accontentarci mai, a domandarci il perché di ciò che accade ed a trovare risposte anche confrontandoci. Ci ha insegnato che il chiedere aiuto non è sintomo di debolezza, ma è sinonimo di coraggio ed intelligenza e che spesso i libri migliori sono quelli dalla copertina vecchia e sciupata. Ci ha insegnato a metterci a disposizione di chi è in difficoltà, ad aiutare gli altri ed a mettere onestà, impegno ed entusiasmo nelle cose che facciamo. Come tutte le persone vere e speciali, ha lasciato un segno profondo nei nostri cuori, un segno incancellabile. La sentiremo sempre vicina. Grazie di tutto, professoressa. Riposi in pace. Con affetto e stima... I suoi ragazzi della 3° A Le pile da smaltire Abbiamo proposto un’interpellanza sullo smaltimento delle pile portatili. Ogni anno 160.000 tonnellate di pile (di cui il 30% ricaricabili) vengono immesse sul mercato dell’Unione Europea. Le pile e gli accumulatori esausti sono inquinanti per i metalli pesanti che contengono, quali il piombo, il cromo, il cadmio, il rame, lo zinco, ma soprattutto il mercurio, il più pericoloso. Il contenitore per lo smaltimento di queste pile è posto nel parcheggio di fronte ai giardini: da molti mesi è stracolmo e non svuotato. I cittadini non sanno dove smaltire questi oggetti con il rischio concreto che vengano gettati nell’ambiente. Non risulta che dall’amministrazione comunale o dalla ditta incaricata siano giunte, in merito, comunicazioni ai residenti. Urbano Urbani, Giovanna Leli, Danilo Silvi 07/10/15 10.40 31 >DIALOGO< L'Azione 10 OTTOBRE 2015 La bellezza della famiglia Anche la nostra Diocesi a San Pietro per la veglia di preghiera L e famiglie della nostra Diocesi sono state rappresentate da una partecipazione numerosa e quanto mai variegata, di coppie, bambini, nonni che hanno testimoniato la bellezza di essere famiglia, in questo inizio secolo, già di per sé molto travagliato. Numerosi sono stati gli spunti di riflessione, scaturiti dalla veglia di preghiera all'apertura del Sinodo, dedicato alla famiglia. Certamente l'atmosfera di piazza San Pietro ha molto aiutato i partecipanti ad un clima di riflessione, di pace e di fraternità condivisa. Il Mistero Grande dell'amore sponsale è quanto mai attuale e reale, nelle coppie cristiane che si aprono ala vita in Gesù Cristo. Uomini e donne di oggi, che co- raggiosamente, testimoniano la grandezza e la bellezza del loro matrimonio sono una risorsa essenziale per la Chiesa di tutto il mondo. Esemplari le testimonianze in piazza di diverse famiglie, chiamate a raccontarci le loro situazioni, le loro gioie e le loro croci di tutti i giorni, così come sono stati applauditi e apprezzati gli interventi dei responsabili di numerosi movimenti ecclesiali. Ma tutti attendevamo Papa Francesco, che mai come in questo periodo è al centro dei media e dell'opinione pubblica. Il dono di una comunicazione semplice e diretta, caratterizza, tra l'altro, questo Santo Padre e di sicuro i messaggi di grazia, disponibilità ed apertura nella diffusione del Vangelo sono stati ben compresi. Ci ha ricordato il merito che ha il marito nel rendere più donna la moglie e la moglie che ha il compito di rendere più uomo il marito. Con l'aiuto di Dio, si cresce insieme: ciascuno deve lavorare per far crescere gli altri e i figli devono avere questo esempio. La gioia del Vangelo ci farà ritrovare una Chiesa riconciliata e misericordiosa, povera e amica dei poveri; una Chiesa in grado di vincere con pazienza ed amore le afflizioni e le difficoltà che le vengono sia da dentro che da fuori. Il Papa ci chiama alla preghiera, insostituibile strumento, di crescita spirituale e umana. L'invocazione Un testimone degli orrori delle guerre Con una malcelata emozione ho riletto il volumetto “Partigiano in Grecia 1943-1944” (Centro Studi don Riganelli, Fabriano 2002) di Edgardo Santini (nella foto), scomparso in questi giorni alla veneranda età di 93 anni. A mio avviso è il suo testamento spirituale, il luogo dove svolge con sereno distacco alcune considerazioni su un momento cruciale della sua vita e di quella di milioni di uomini, il periodo che va dall’8 settembre 1943 all’ottobre 1944, quando, a causa della sciagurata politica imperialistica di Mussolini, si trovò nell’isola greca di Corfù, come effettivo nel genio telegrafisti della Divisione “Acqui”, che, dopo l’armistizio di Cassibile, decise, con un referendum tra i soldati, di battersi contro l’esercito tedesco. Dopo una strenua resistenza durata più giorni vennero uccisi circa 9.400 soldati italiani, molti dei quali con un colpo alla nuca, tra cui il valoroso generale Antonio Gandin. Edgardo si salvò miracolosamente, riuscendo a fuggire nella notte tra il 20 e il 21 settembre 1943, grazie all’aiuto degli abitanti dell’isoletta di Lefkada (Santa Maura) che lo traghettarono nella terra ferma. Fu così che incontrò la Resistenza Quel cimitero in degrado è pericoloso Gentile direttore, leggo e non mi sorprendo dell’articolo pubblicato nel giornale “L’Azione” del 19 settembre scorso, riguardante il cimitero in degrado di Serradica e Cacciano, purtroppo devo con molto rammarico confermare lo stato di pericolosità del predetto Cimitero. Proprio qualche giorno fa sono stato nella frazione di Cacciano e d’obbligo la visita ai miei cari nonni e zii e con sorpresa ho rilevato che lo squarcio nella parte montuosa si è fortemente allargata e il tetto che copre le tombe sempre a monte ci sono vistose infiltrazioni di acqua. Venire nella mia terra da Roma per me è sempre una festa e soggiornare nella sorridente frazione di Cacciano situato nel verde della Valle del Giano, è d'obbligo la visita ai miei cari e si rimane impressionati da quanto sopra riportato, con un pericolo evidente anche nel salire dei gradini sconnessi. Quindi mi associo al precedente articolo perché le autorità preposte possano intervenire affinchè i nostri cari possano riposare veramente in pace. Ringrazio il direttore del giornale “L’Azione”, che leggo sempre con molto piacere grazie alle notizie dei miei luoghi dove ho passato la mia infanzia. Con stima. Carlo Ciofi 31 dialogo.indd 2 greca, di cui non perdeva occasione di parlare bene, avendo condiviso con essa momenti difficilissimi dovuti al freddissimo inverno di quell’anno e azioni militari pericolose, durante le quali perse anche il suo caro amico Gino, un soldato italiano sbandato come lui. Al di là degli episodi di guerra, Edgardo Santini – ormai in pensione da tempo e a distanza di cinquant’anni – ci ha lasciato con questo volumetto di memorie una preziosa raccolta di riflessioni sulle dittature e sulla guerra, sui loro orrori, sul ruolo decisivo della Resistenza, sulla morte di tanti amici e nemici, costretti, come lui, a obbedire e verso i quali non nasconde di provare un sentimento di cristiana pietà. Il fatto di aver avuto, miracolosamente, salva la vita, insieme all’altro amico Ugo Capalti, che – pure lui nei Balcani, come del resto L’enciclica di Papa Francesco servirebbe molto alla mia città Enciclica dal greco enkýklos: “in giro”, “in circolo”, è una lettera che il Papa indirizza affinchè, come dal suo significato etimologico, venga il più possibile accolta e letta. Non sono un teologo, ma un semplice giurista ancora in fieri, ma credo con convinzione forte che, proprio perché semplice quisque de populo, questo testo sia rivolto a tanti proprio come me. Il Papa ci invita ad accogliere e far propria con la sua lettera “Laudato sì”, la cultura della cura, la quale è ad oggi fin troppo vista come una chimera dal sapore irraggiungibile. L’enciclica ha come analisi di fondo “l’intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta” e quindi di come la massimizzazione delle logiche economiche abbia svuotato di ogni forma di etica e morale l’agire umano, orientato solo verso la cultura dello scarto e quindi verso la globalizzazione dell’indifferenza. Mi permetto, con l’umile intento narrativo, di riportare alcune righe del Papa, che hanno scosso la mia coscienza: “La politica non deve sottomettersi all’economia […] Il mercato da solo però non garantisce lo sviluppo umano integrale e l’inclusione sociale. Una scienza che pretenda di offrire soluzioni alle grandi questioni, dovrebbe allo Spirito Santo, la richiesta dell'aiuto del Padre e la guida del Figlio, aiuteranno di certo i lavori di questo Sinodo della famiglia. La preghiera di tutta la cristianità, salirà in cielo, affinché questo fondamentale appuntamento sappia dare vigore e certezza alla cellula principale della nostra società: la famiglia. La Pastorale familiare di Fabriano-Matelica ringrazia il Vescovo don Giancarlo Vecerrica per la costante guida e gli indirizzi suggeriti nel cammino intrapreso. Nardino e Catia Cesaroni, Pastorale familiare di Fabriano-Matelica molti fabrianesi – riuscì a evadere dal campo di concentramento nazista e aggregarsi ai partigiani di Tito con lo pseudonimo di Josip Broz, sta lì ad indicare che Edgardo ci implora di non dimenticare mai quei momenti e di non farci ammaliare dalle ideologie di morte. Di ciò era così convinto che non mancava mai, con l’immancabile fazzoletto tricolore dell’Anpi, alla festa del 25 aprile. Soprattutto trascorse gli ultimi anni della sua vita a raccogliere e ricercare i documenti sull’eccidio di Cefalonia, fino a organizzare, qualche anno fa, nella sua città un importante convegno nazionale. Per la sua fede nei valori della Costituzione, l’associazione fabrianese dei partigiani gli ha consegnato la tessera ad honorem e lo ricorderà sempre con affetto e riconoscenza. Ai famigliari giungano le condoglianze di tutti noi. necessariamente tener conto di tutto ciò che la conoscenza ha prodotto nelle altre aree del sapere, comprese la filosofia e l’etica sociale. […] Conviene evitare una concezione magica del mercato, che tende a pensare che i problemi si risolvano solo con la crescita dei profitti delle imprese o degli individui. E’ realistico aspettarsi che chi è ossessionato dalla massimizzazione dei profitti si fermi a pensare agli effetti che lascerà alle prossime generazioni?” Un testo, quando ha l’intento di trasmettere un messaggio ha in sé un motivo, e tale motivo trasmette emozioni tanto più è percepito in maniera condivisa dal lettore, quando anche nella propria vita si riscontra l’esistenza del bisogno di quelle righe lette, come viatico di una speranza. Ebbene “Laudato sì” mi ha scosso perché ho rivisto tratteggiata la mia Fabriano, laddove troppo spesso l’agire comune si è inginocchiato agli interessi imprenditoriali. Il degrado umano purtroppo è vivo nella nostra comunità, è sensazione cruda quotidiana, mi riferisco alla costante crisi occupazionale soprattutto in seguito alla amministrazione straordinaria dell’Antonio Merloni, Terenzio Baldoni ed alla cessione della Indesit, la quale nel vecchio gruppo dirigenziale annovera oggi un esponente rieletto in Parlamento per la gestione della cosa comune. Ed ancora la chiusura dell’Università cittadina. Crisi la cui politica, credo abbia potuto far poco, essendo fino a ieri, nella mia città, l’economia imprenditoriale la politica. “L’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradano insieme”. Ed infatti, alla difficoltà umana si è mostrato nel tempo una crisi ambientale, mi riferisco al disinteresse mostrato allora nell’ entrare a far parte del consorzio per la cura e la divulgazione delle grotte di Frasassi, al continuo vilipendio su uno dei nostri simboli: il Giano, al cattivo odore dell’aria che si avverte in zona Piano specialmente nelle sere d’estate, alla non cura e divulgazione delle nostre bellezze naturali, ed architettoniche (da ultimo la vicenda delle opere dell’architetto Meloni). “Chi è cresciuto tra i monti, o chi da bambino sedeva accanto al ruscello per bere, o chi giocava in una piazza del suo quartiere, quando ritorna in quei luoghi si sente chiamato a recuperare la propria identità”, ebbene credo che questo testo ci possa educare al desiderio d’impegno per scuotere davvero le nostre identità e speranze. Andrea Giombi 07/10/15 10.45 32 L'Azione 10 OTTOBRE 2015 Dalla creazione nasce anche... L'Azione IERI, OGGI... E DOMANI CAMPAGNA ABBONAMENTI 2015-2016 Rinnova il tuo abbonamento: » Presso la sede di Fabriano Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10 lunedì e martedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 12.30 » Presso la sede di Matelica Via Parrocchia, 3 lunedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30 » Bonifico Bancario codice iban: IT36 U O5035 21110 410570009048 to n e m a Abbon e euro 40 Normal euro 60 Amicizia e euro 80 r o t i n e t s o S » Bollettino Postale C/C: 17618604 - intestato a L'Azione 32pagina PUBB.indd 2 07/10/15 10.48