10 ottobre 2015

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10 ottobre 2015
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>Fabriano
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>Fabriano
Fabriano-Matelica euro 1,20
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>Matelica
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n. 37 Anno CIV 10 ottobre 2015
>Sport
Servono
i restauri,
ma i soldi?
Come vivere
il Palio
tutto l'anno
La torta
da Guinness
è... matelicese
Calcio serie D:
il Matelica
riprende quota
P
P
A
D
reziosi luoghi fabrianesi attendono
interventi, ma mancano
i finanziamenti: Beati
Becchetti, affreschi di
De Magistris, Podestà...
er tenere viva la
manifestazione, lanciata l'idea di un museo
permanente e la proposta di un'infiorata a
Piazza San Pietro.
Vocazione
da difendere
L'Italia, e non è una sorpresa, è uno dei
Paesi al mondo in cui nascono meno bambini: 509mila nascite nel 2014, il livello
minimo dall’unità d’Italia (1,39 bambini per
famiglia). Anche gli immigrati, da qualcuno
considerati risorsa in questo senso, si stanno
progressivamente adeguando al corso italiano. In prospettiva quindi diminuirà ancora
più drasticamente il numero di chi lavora
rispetto a quello di chi andrà in pensione.
Che la famiglia sia il centro della realtà
socio-economica è evidente anche per altri
aspetti, basta pensare a quanto i genitori
investano per mantenere e istruire i figli.
Se si pensa che in Italia ci sono più di due
milioni di giovani tra i 16 e 28 anni che non
lavorano e non studiano, si capisce l’entità
della spesa che non è del tutto rimborsata
anche quando si vada in scuole e università
di Stato.
In più il risparmio: la famiglia italiana ha nel
mondo il più alto tasso di risparmio rispetto
al reddito. Questo ha portato ad un altro vantaggio non indifferente: il 75% degli italiani
ha una casa di proprietà, anche grazie all’articolazione virtuosa tra famiglie, cooperative, sistema bancario, con enormi aspetti
positivi sulla stabilità della popolazione.
Infine la difesa delle fasce deboli: a fronte
dei crescenti tagli al sistema di welfare è la
famiglia a farsi sempre più carico della cura
di portatori di handicap, malati e anziani,
garantendo loro una qualità di vita altrimenti
inaccessibile. Come più volte ricordato, lo
sviluppo quanto più è generato “dal basso”
(quindi dal livello della famiglia) tanto più
è radicato nel territorio e stabile nel tempo.
Di cambiamenti di rotta nelle politiche per la
famiglia, negli ultimi anni, però se ne sono
visti pochi. Eppure, ci sono misure divenute
ormai improcrastinabili: innalzare la soglia
minima del reddito per l’esenzione delle tasse, adeguare le detrazioni all’andamento dei
prezzi, estendere il sistema dei voucher scolastici e sociali, pensare a un fisco a misura
di famiglia riformando la fiscalità, elevare le
borse di studio per l’istruzione statale e non
statale. Tutte le volte ci troviamo a sciorinare
il decalogo delle pie illusioni, ma in chiave
politica non c’è mai un riscontro tangibile,
proprio perché il tema famiglia viene sempre
visto come un inciampo nella società e al
contempo si scatenano valanghe di disquisizioni su questioni non così urgenti, come
le unioni civili, i diritti delle nuove coppie
le famiglie allargate, minando ancor più la
radice originaria del cuore del problema.
Ora c’è anche la legge sul divorzio breve per
una procedura semplificata per annullare il
vincolo religioso. (...)
(Segue a pagina 2)
nche la giovane Romina nell'impresa
record di realizzare il
dolce più grande di 224
mq a margine dell'Expo
di Milano.
28
ue vittorie nelle
ultime due partite
per la squadra di Clementi, che sbanca con
autorità anche il campo
della Recanatese.
La nostra
mission
“D
alla parte dei poveri” è il tema della giornata missionaria mondiale,
richiamando ancora di più l’attenzione sulle esperienze di chi vive
nelle periferie geografiche ed esistenziali di questo
tempo. Ottobre è anche il mese delle missioni che ci
aiuta a far memoria della “missio ad gentes”, mentre
a livello locale stiamo vivendo la testimonianza di
accoglienza di numerosi profughi che fuggono dalle guerre e dalla morte. Ma la povertà non manca
nemmeno tra i nostri residenti con la storia di un
uomo che in città ha deciso di vivere in un camper.
Servizi a pag. 3 di don Aldo Buonaiuto,
don Lorenzo Paglioni ed Alessandro Moscé
Un gruppo
di migranti
accolto
presso
la stazione
di Fabriano
Carlo Cammoranesi
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>EDITORIALI<
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
Nuova vita
per l'Eremo
di FR. FERDINANDO CAMPANA*
L
’eremo di Santa Maria di Val di Sasso attraversa la storia
della chiesa e della società di Fabriano. Era il VIII secolo
della nostra era quando un tale signore di nome Sasso si
era insediato nelle pendici dei monti Rogedano e Puro, così
almeno annotano le cronache e le notizie storiche della preistoria
di Fabriano. E questa è storia civile, locale. Alla fine del secolo,
esattamente nel 787, Sasso donò il terreno del bosco alle monache
benedettine: le uniche che avrebbero potuto renderd quel luogo impervio ed esposto alle scorribande delle soldataglie e dei viandanti
malintenzionati, idoneo ad una destinazione d’uso più consona e
appropriata alla serenità e amenità del bosco e alla pace che vi si
respira. Le monache lo resero spirituale, ripieno di canti e di lodi
divine, come la loro regola richiedeva, ma per le famiglie dei castelli
circonvicini, che avevano le loro figlie in quel solitario anfratto per
lo più inaccessibile alla convivenza
umana e civile, il monastero era una
rocca irraggiungibile, lontana: ormai
la nuova città che si doveva costituire,
Fabriano, richiedeva la loro presenza
vicina alle loro amate famiglie, alle
loro case e ai loro ambienti di vita.
Sicché lo abbandonarono, anche se non
del tutto, per collocarsi nella città che
si andava costituendo o che lo avrebbe
comunque fatto nelle opposte sponde
del Giano. Siamo alla fine del XII secolo. E nel 1210 arriva Francesco, quel
giovane di Assisi, aduso a combattere
per la libertà e la democrazia partecipata, aiutato anche da alcuni giovani
cavalieri e soldati del circondario
di Fabriano. Aveva cambiato vita il
giovane di Assisi, aveva abbracciato il
Vangelo e aveva avuto la benedizione del Papa Innocenzo III. Venne,
Francesco, a visitare i suoi antichi compagni di avventura, ma ormai
lui aveva un altro Signore da servire, amare e onorare, una nuova
Dama da cantare e rallegrare con la sua voce gioiosa e innamorata.
Ebbene proprio allora è cominciata la storia francescana dell’eremo
di Valdisasso: Francesco lo visitò e ne rimase profondamente incantato, soprattutto perché l’immagine della Vergine era abbandonata e
spoglia, bisognosa di qualcuno che la onorasse come si doveva, con
le preghiere ed i canti, come avevano fatto le monache benedettine
per più di tre secoli. E fu un dialogo ed un amore intenso, tra la
Dama celeste ed i figli spirituali di Francesco. Il giorno
di Natale del 1405, Chiavello Chiavelli acquistò l’eremo
dalle suddette monache per donare definitivamente una
dimora povera sì, ma adeguata, ai frati, che animati allora dall’ardore del Beato Cecco della Libera, capostipite
marchigiano dei discepoli del Beato Paoluccio da Trinci,
stavano dando all’Ordine francescano un nuovo slancio
ed un nuovo vigore di forza spirituale. I frati crescevano
di numero e di spirito dentro quelle mura che ospitarono
Bernardino da Siena, Giacomo della Marca, Giovanni da
Capistrano e tanti altri Santi che riempivano il mondo di
una nuova aria di primavera della grazia. E non rimanevano soltanto gelosamente abbarbicati dentro quelle
mura, ma seppero portare la loro fantasia cristiana e
francescana dentro la città, dove edificarono l’ospedale
del Buon Gesù, il Monte di Pietà, la compagnia del
Buon Gesù, la chiesa ed il convento dell’Annunziata, oltre quello
già secolare di San Francesco, nel cuore della vita sociale e civile
della gente. Oggi, dopo 800 anni dalla venuta di San Francesco,
dopo 600 anni dall’edificazione conventuale francescana voluta e
sostenuta da Chiavello Chiavelli, la Regione Marche, proprietaria
dell’edificio, attraverso i suoi recenti amministratori, ha reso uno
dei più grandi servizi al mondo della cultura e dell’arte, della
spiritualità e dell’ecologia della natura e dello spirito: ha ridato
all’eremo il suo antico splendore e la sua feconda potenzialità.
Domenica 4 ottobre, festa di San Francesco, si è avuta una nuova
manifestazione della rinnovata vita dell’eremo con la celebrazione
di una giornata di riflessione sulla valorizzazione del bosco e delle
aree naturali delle nostre montagne dell’Appennino centrale, organizzata dall’associazione dell’Aula Verde di Valleremita e dalla SAF
(Società Agricola e Forestale), insieme alla comunità francescana di
giovani frati che ora stanno animando la vita dell’eremo: un modo
originale per dare seguito alle
suggestioni che il Papa Francesco ha dato con l’enciclica
“Laudato sì”, sulla custodia
della casa comune, ossia la natura ed il creato. Il Vescovo ha
benedetto una nuova statua di
San Francesco, dell’artista Piero
Casentini, che accoglie i pellegrini che raggiungono l’eremo,
magari dopo aver percorso
proprio l’antico sentiero di San
Francesco. I sindaci e rappresentanti dei cinque comuni di
Fabriano, Sassoferrato, Cerreto
d’Esi, Genga e Serra San Quirico hanno offerto l’olio per la
lampada che rimarrà sempre
accesa davanti all’immagine del
Santo di Assisi, nella chiesetta rinnovata, a significare l’amore ed
il legame della chiesa e del mondo civile col Santo patrono ed con
l’eremo che veglia su tutti con la sua serena e viva luce. Alcuni artisti
hanno rappresentato con varie arti le espressioni del connubio tra
San Francesco, l’eremo e la natura: momenti di convivio, di festa
e di gioia fraterna, hanno caratterizzato l’intera giornata. Così,
dopo 800 anni, è tornato ancora San Francesco e l’eremo di Santa
Maria di Val di Sasso è ancora là ad accoglierlo e a donarlo a tutti.
Vocazione
da difendere
(...) Nel 2013 i matrimoni celebrati in
Italia per la prima volta non hanno superato i 200mila: sono a quota 194mila,
con un meno 53mila negli ultimi cinque
anni nel nostro Paese. Comunque se
si parla di crisi non è per attacchi che
vengono dall’esterno: la crisi viene dal
di dentro perché non riesce più a vivere
il suo significato. E’ la mancanza del
suo valore e della sua consistenza che
attanaglia oggi questa realtà. In vari
incontri emergono dati inequivocabili
e cioè che sia le famiglie separate che
quelle che rimangono insieme ma con
forti contrasti tra i genitori, producono
effetti devastanti sulla stabilità affettiva
e psicologica dei figli.
Per questo la famiglia, è stato detto,
deve ritrovare la sua vocazione di
"grembo che ospita la vita in tutte le
sue forme e l'accompagna". Ed essere
compagnia nel percorso verso il destino
di ognuno dei due. Dire questo non
significa risolvere magicamente ogni
cosa. Aiuta invece a vedere che le
difficoltà, la fatica, sono responsabilità
nostra e non colpa degli altri, che siano
la società o lo Stato disattento. E' la
capacità del singolo di guardare fino
in fondo la realtà con quello che essa
comporta a metterlo in movimento.
Fino al punto di trovare il coraggio di
affrontare anche i problemi personali.
Solo se si riscopre questa posizione,
marito e moglie possono avere voglia
di stare insieme, fare figli, educarli, risparmiare, farsi una casa. Ovvero tenere in piedi una famiglia. Gli interventi
economici a supporto ne renderanno
più facile l’esistenza con un beneficio
enorme per tutta la società. Ma a minare le fondamenta di questo cammino
di affettività segnato da un sacramento
è altro. Parte da sé, dal nostro io, non
da fuori. Ed è bene ricordarlo, in avvio
di un Sinodo da cui ci si aspetta molto
in chiarezza in questo mare magnum
dell’incertezza.
*Ministro Provinciale dei frati Minori
delle Marche e Responsabile dell’Eremo
Carlo Cammoranesi
Scuola, presidio di legalità
O
di ADELE GIOIA
gni giorno, quante parole e quanti discorsi magniloquenti e inutili ascoltiamo o leggiamo, ma quale
forza viene da un parlare schietto, sobrio, capace
di suscitare speranza! E’ tale il messaggio che
il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha
rivolto a duemila studenti – convocati da ogni regione d’Italia – a Ponticelli, difficile periferia di Napoli, inaugurando
il nuovo anno scolastico. C’è chi pessimisticamente afferma
che la mafia sia una ‘propensione congenita’, impossibile
da estirpare, ma il Presidente afferma che “la camorra e la
mafia possono essere sconfitte” che anzi, aggiunge, “saranno
sconfitte. E voi giovani sarete alla testa di questa storica vittoria. Perché questa capitale meravigliosa (Napoli) ha, nella
sua storia e dunque nel proprio dna, la forza e la cultura per
avviare una nuova stagione da protagonista ed essere traino
Sorta nel 1911
soppressa nel 1925
risorta nel 1945
Direttore responsabile
Carlo Cammoranesi
Autorizz. Tribunale Civile di Ancona
n.11 del 6/09/1948
Amministratore
Giovanni Chiavellini
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per le forze migliori del Mezzogiorno”. La Scuola potrà
farlo perché “la scuola è presidio di legalità, è il luogo dove
apprendere che possiamo farcela”. Ragazzi, “impegnatevi a
coltivare la speranza di costruire un mondo migliore, di un
rispetto che riconosca la dignità di ciascuno” perché – aggiunge
il Presidente – “ha perso chi si intruppa nelle gang giovanili,
chi cerca la droga, che spaccia violenza, che si fa strumento
di criminali. La vita è davanti a voi. Scegliete la vita, non la
morte” perché “la scuola cambia la vita e dunque è l’anticorpo
al conformismo e, dunque, alla sottomissione”. E’ una strada
“per avanzare insieme uno strumento di crescita personale e
collaborativa… la chiave della coscienza civile di un paese…
la pietra angolare del patto di cittadinanza”. Sono parole da
leggere e commentare insieme agli alunni per suscitare in
loro l’aspirazione alle cose che contano e che, perseguite con
costanza, saranno il viatico indispensabile nel perseguire la
propria formazione umana, culturale, professionale. Saranno
Direzione, redazione e amministrazione
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i giovani, accompagnati ad impegnarsi come fa un atleta, con
costanza ed impegno rispettando regole severe, sostenuti da
una ferma volontà, resi consapevoli che “volontà se vuol non
s’ammorsa/ma fa come natura face in foco/se mille volte violenza il torza” (Dante – Paradiso, terzo canto). Il Presidente,
concludendo il suo discorso, si è rivolto ai docenti “penalizzati”
dai tagli imposti dalla crisi. Ma, pur “senza chiedere a nessuno di rinunciare alle proprie idee e al proprio spirito critico”
chiede a ciascuno “di portare un contributo, percorrendo
insieme la strada e cercando di migliorare ciò che sta intorno
a noi”, infatti “non c’è crescita delle singole persone se non
in un rapporto di stretta interdipendenza, perché si cresce e
si cresce insieme, ci si realizza se ci si realizza insieme”; è
così “che si è davvero liberi, liberi dall’ignoranza, liberi dal
bisogno, liberi dalla violenza, se liberi sono anche gli altri”.
E’ questa la premessa valida per poter costruire veramente
la “buona scuola”.
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L'Azione 10 OTTOBRE 2015
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>INCHIESTA<
Sperando di tornare a casa
I "nostri" profughi esprimono i propri desideri
P
di DON ALDO BUONAIUTO
rofughi, migranti, rifugiati sono i nomi più ripetuti
nelle ultime settimane da quando anche gli altri Paesi
europei si sono accorti della disperazione di queste
persone. In migliaia percorrono le vie della speranza
attraversando il mare Mediterraneo oppure passando per i
Balcani. Non tutti trovano ospitalità e accoglienza, anzi i
famosi diritti civili e umanitari che si pensa vengano loro assicurati spesso restano solo sulla carta. L’Italia si trova, come
al solito, abbastanza divisa tra coloro che danno per scontata l’esigenza di soccorrerli e accoglierli e chi, per svariati
motivi, si prodiga a diffondere paure e diffidenze arrivando
a considerare questa gente addirittura come un pericolo. In
questo primo breve ma intenso periodo di accoglienza nella
nostra Diocesi abbiamo sperimentato il senso evangelico
dell’ospitalità nei confronti del forestiero rispondendo anche
all’incisivo appello del nostro Papa Francesco ad essere solidali e disponibili verso chi sta scappando da guerre, dittature
e oppressioni. Questo è il motivo che ci spinge ad essere
presenti proprio lì, accanto ai nostri fratelli più bisognosi,
coinvolgendo ogni credente e tutte le
persone di buona volontà e unendoci
insieme per sostenere concretamente
qualcuno di loro. Sollecitati dal nostro Vescovo abbiamo quindi accolto
una sessantina di profughi che sono,
quasi tutti, transitati per qualche
giorno nel nostro territorio per poi
proseguire il loro viaggio. Abbiamo
aiutato una famiglia siriana composta da quattordici persone – compresi dei neonati – che ha attraversato
il mare per approdare nelle nostre
coste. Ci hanno raccontato di essere
scappati dalle bombe in Siria e poi
dai mitra della Libia... storie terribili
intrise di lacrime. Ognuno di loro,
però, ci ha confidato la speranza
nell’animo di poter un giorno ritornare per ricostruire il
proprio Paese. Sono giunti anche tanti giovani provenienti
da Eritrea, Sudan, Nigeria. Mali, Senegal, Niger e quasi tutti
sono ripartiti ringraziandoci. Spesso la nostra nazione è solo
un luogo di transito per raggiungere Germania, Olanda o altri
Paesi dove sono attesi da parenti o amici già ben integrati in
quei territori. Di fatto sono pochi coloro che restano in Italia.
Intanto il nostro umile servizio è quello di soccorrere chi
arriva con il massimo rispetto e attenzione. Il cibo, i vestiti,
i medicinali non si possono negare a nessun essere umano.
Quanti poi si fermeranno per più tempo riceveranno tutto
ciò che un popolo come il nostro è in grado di testimoniare:
l’accoglienza insieme ai servizi che permetteranno l’inserimento e l’integrazione. L’ufficio diocesano Migrantes è attivo
per coordinare questa emergenza e grazie all’aiuto di molte
associazioni ecclesiali e sacerdoti ha fronteggiato al meglio
questo primo round. Ora bisogna continuare, sperando nella
generosa solidarietà di tutti coloro che, anche con un piccolo
gesto, potranno contribuire a restituire il sorriso e la dignità
a tutte le persone che bussano alla porta della nostra casa e
soprattutto del nostro cuore.
Dalla parte dei poveri, ecco il tema
Il tema della Giornata Missionaria Mondiale (GMM) di quest’anno è la cartina al tornasole del magistero di Papa
Francesco: “Dalla parte dei poveri”. L’intento è quello di richiamare l’attenzione delle nostre comunità sulla centralità
dell’impegno “ad gentes”, per raggiungere i poveri, cioè coloro che vivono nelle periferie geografiche ed esistenziali del
nostro tempo. Papa Bergoglio è un vescovo latinoamericano che porta nel proprio bagaglio esperienziale il patrimonio
di una Chiesa che, in alcune sue significative componenti, ha fatto la scelta dei poveri, per i poveri e con i poveri. La
posta in gioco è alta perché ogniqualvolta la Chiesa affronta questioni che hanno a che fare con il sociale, il magistero
del papa e dei vescovi generano polemiche. La convinzione di molti benpensanti è che la fede in Gesù Cristo non c’entri
assolutamente con le grandi ingiustizie e sopraffazioni che stanno acuendo le sofferenze di chi vive nei bassifondi della
Storia. Stiamo parlando, per inciso, di uomini e di donne che trovano difficoltà ad esistere, a crescere, ad esprimersi in
un mondo segnato, come dice papa Francesco, “dalla globalizzazione dell’indifferenza”.
Un camperista
senza alloggio
La città cambia aspetto e anche i suoi abitanti non sono più
legati ad un’antropologia del luogo di origine che segnava
una generazione dopo l’altra di soggetti autoctoni. La società
multirazziale e il nomadismo ci restituiscono una Fabriano
composta di uomini e donne provenienti da ogni parte del
mondo. Vincenzo Signorelli, napoletano di mezza età, dal
2009 vive in un camper e staziona permanentemente nel
parcheggio del torrione di San Lorenzo. Il suo è un alloggio
di fortuna: 117° nella graduatoria per l’assegnazione di una
casa popolare, è costretto a vivere all’addiaccio in compagnia
di Alex, il suo pastore tedesco, un attendente addestrato e
dallo sguardo austero come quello del suo padrone. Vincenzo
cerca un lavoro e nel frattempo, l’unica consolazione, è che
gli hanno attribuito un numero civico dove poter ricevere la
posta. Nel suo camper, però, filtra l’acqua, ma non usufruendo
di un telo, di pali e transenne, perché non gode del diritto
di occupazione del suolo pubblico, si deve accontentare del
solo parcheggio permanente. Nel disagio c’è anche un aspetto
incoraggiante: la San Vincenzo de Paoli ha consegnato a
Vincenzo venticinque pasti al mese, un tesserino e dunque
una mensa giornaliera. “A Pescara, di recente, ho incontrato
la presidente della Camera Laura Boldrini. Le ho chiesto un
aiuto, ma mi è stato negato. Mi hanno redarguito perché imploravo un sostegno morale e materiale. Me ne sono andato
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deluso, del tutto inascoltato”, afferma Vincenzo abbassando gli
occhi. L’Istat ha da poco pubblicato un rapporto sulla povertà
in Italia. Dai dati risulta che il 5,7% delle famiglie residenti
si trova in condizione di povertà assoluta, per un totale di 4
milioni e 102 mila persone, cioè il 6,8% della popolazione
residente. Dopo due anni di aumento, l’incidenza della povertà
assoluta si è mantenuta sostanzialmente stabile. Le persone
più povere sono donne, minori, anziani e residenti al sud.
Quel meridione da dove Vincenzo se ne era andato per fare
il vigilante dalle nostre parti. La crisi aumenta le disuguaglianze. E con le disuguaglianze viene meno anche il senso
di solidarietà. Intanto si avvicinano l’inverno e le notti polari.
I senzatetto rimangono in strada, nell’atrio della stazione, nei
ricoveri temporanei sparsi qua e là, nella periferia dei casolari
diroccati, e nulla somiglia lontanamente a un letto caldo, a
un tetto sicuro sulla testa.
Alessandro Moscè
La missione, sfida
del presente
La Siria, il Medio Oriente, l’islam, il dialogo tra le
religioni, l’Europa, la crisi, l’accoglienza….: la realtà
ci provoca di continuo. Mentre tutto intorno sembra
cadere, nella tentazione di lasciarci anestetizzare o prendere dal torpore, dobbiamo dare spazio ad una “sana
inquietudine”, ascoltare come “un campanello” che ci
avverte e ci ricorda che siamo in tempi di cambiamenti
epocali e soprattutto che siamo fatti per un positivo,
per cose grandi.
Papa Francesco ci dice: “Per la Chiesa si apre una
strada affascinante come fu agli inizi del cristianesimo”.
Parlare di missioni oggi ha ancora un senso ed è un
invito mobilitante nella misura in cui missione è l’opera
e la vita di coloro che sanno di essere stati afferrati da
Gesù Cristo e di aver fatto un incontro decisivo per
l’esistenza.
Riferisco la testimonianza di padre Ibrahim Alsabagh
(parroco ad Aleppo): “Siamo a 60 metri dai terroristi
che seminano la morte e il terrore nei cuori. Però, ogni
giorno, nella nostra comunità offriamo la sofferenza per
la loro salvezza, preghiamo per loro, li perdoniamo.
Una signora che vive vicino a noi, dove la maggior
parte delle famiglie era cristiana, si lamentava perché
sono arrivati tanti musulmani, hanno preso in affitto o
comprato le case dei cristiani. Lei sentiva che qualcosa
di molto grande era cambiato – il respiro nelle strade,
lo sguardo – ed era a disagio. Le ho detto; “non è forse
il Signore che permette di cambiare la gente, l’ambiente attorno a noi, perché il profumo di Cristo arrivi a
loro? Non potrebbe essere una bellissima missione che
il Signore Risorto chiede a noi?” E aggiunge: “Pochi
giorni fa viene da me un musulmano che ha lavorato
sempre con noi: Padre, a guardare come la gente viene
ad attingere l’acqua al vostro pozzo con il sorriso, con
una grande pace nel cuore, senza litigi, senza alzare la
voce…io, ho girato tutta Aleppo e vedo che si ammazzano per attingere ai pozzi, mi meraviglio: voi siete pieni
di pace, di gioia. Riuscite a condividere con gli altri
anche con i musulmani, con tanta pace. Padre voi siete
diversi e aggiunge Padre Ibrahim: la nostra presenza
è una missione e rimaniamo lì. Non ci arrendiamo:
amiamo di più, perdoniamo di più, testimoniamo di
più. Con la fede, la speranza e la carità continuiamo
questo nostro cammino che è una Via Crucis”. Aggiungo
ancora la testimonianza di una bambina di 10 anni, di
nome Myriam, fuggita da Qaraqosh (Iraq) dopo l’arrivo dell’Isis; vive in un campo profughi. Non ha più
niente, casa, scuola, amici, nulla, non può fare nulla
le chiedono …e i terroristi? Chiedo solo a Dio di perdonarli, tornare a casa ? Se Dio vuole, non quello che
vogliamo noi ma quello che vuole Dio, perché Lui sa.
E il dolore? Anche se qui stiamo soffrendo Lui ci da
quello di cui abbiamo bisogno dice sorridendo. Sono
fatti che accadono ad Aleppo, in Iraq e in tante parti
del mondo che, nella loro semplicità mostrano che cosa
è il cristianesimo, che cosa porta in un mondo dove
tutto crolla. Dove arriva il Cristianesimo, lo testimonia
la storia dei primi secoli e quella dei nostri giorni, nei
paesi di antica tradizione cristiana come nei paesi dove
l’evangelizzazione è giunta di recente, arriva l’esperienza della bellezza, il gusto della vita, la capacità di
amare; sono questi frutti innegabili e quotidianamente
constatabili. Tutto questo giustifica l’aspetto della fatica
di appartenenza totale alla sua Chiesa e tutto afferma
la potenza della Risurrezione di Gesù Cristo. E’ dentro
questa concretezza cristiana che guardiamo con gratitudine e stupore l’esperienza del cristianesimo in Africa,
in Asia; che condividiamo la sofferenza e il martirio dei
cristiani in Siria, in Nigeria e altrove e che siamo nello
stesso tempo pensosi e accoglienti nei confronti delle
masse di rifugiati e di migranti che giungono in Europa.
Sono persone che ci incontrano, che vengono nei nostri
paesi; ciò è missione, cioè annuncio e conoscenza di
Gesù Cristo nella misura in cui colgono in noi, nella
nostra accoglienza, nel nostro sguardo, nei nostri gesti
una Presenza, un tipo di umanità che rimanda alle Beatitudini. La giornata missionaria mondiale mentre ci
richiama alla missione quotidiana di ogni battezzato, ci
invita anche a non dimenticare la “missio ad gentes”;
la fede, il lavoro dei fratelli, sacerdoti, suore, famiglie,
che ancora oggi operano per la “plantatio ecclesiae”
in tante parti del mondo, sostenendoli con la preghiera
e con la generosità.
Mons. Lorenzo Paglioni,
Direttore Ufficio Missionario Diocesano
07/10/15 10.13
4
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
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Tanti cari auguri a Ugo Pierpaoli e Nilde Ricciutelli per i loro 50 anni di matrimonio
dai nipoti Ilaria e Riccardo, la figlia Barbara e il genero Antonio Maria. Che l'amore
e la felicità che vi hanno accompagnati siano sempre piu grandi. Buon anniversario.
Miglior “Cortolimpiadi” Catechisti ed educatori
ricevono il mandato
per il Liceo Scientifico
Fabriano si fa valere alle Olimpiadi della Cultura e del Talento. Sei ragazzi
del Liceo Scientifico “Vito Volterra” hanno infatti portato a casa il premio di
“Miglior Cortolimpiadi”. Matteo Ballelli, Alessandra Boldrini, Mattia Cofani,
Nicola Falcioni, Lorenzo Farinelli e Feng Yang, questi i sei giovani, supervisionati dal prof. Alessandro Mingo e con l’aiuto di Gabriele Guglielmi, si
sono cimentati nel concorso che quest’anno ha ormai raggiunto la sua sesta
edizione. Il tema trattato era quello del cibo e dello spreco, su cui i partecipanti
dovevano creare un cortometraggio. Così i primi giorni di aprile, la squadra
fabrianese ha progettato, scritto e girato il suo filmato. Questo è stato giudicato
da una giuria di artisti, registi, attori e coreografi come il migliore della partecipazione, ed il 21 aprile a Tolfa i vincitori si sono visti consegnare il trofeo
di Miglior Cortolimpiadi. Il gruppo fabrianese ha poi avuto l’onore di vedere
il proprio corto proiettato all’Expo nella giornata del Cinema, il 12 settembre,
dove è stata conferita anche un’altra targa al merito. Entrambi i premi sono
ora esposti orgogliosamente al Liceo scientifico di Fabriano accanto ai molti
altri che sottolineano l’eccellenza dei ragazzi fabrianesi.
Simone Pasquini
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Venerdì 16 ottobre alle ore 18.30 presso l’Oratorio della Carità il vescovo
Vecerrica consegnerà il mandato a catechisti ed educatori della Diocesi.
Nell’anno della Misericordia non poteva essere che questo il luogo, con
alle pareti un ciclo di affreschi raffiguranti le opere di Misericordia
Corporali e Spirituali, da cui partire per approfondire con bambini e
ragazzi il tema su cui si basa il cammino di questo anno della nostra
Diocesi e della chiesa tutta secondo il volere del Santo Padre. Subito
dopo la consegna del mandato il direttore dell’Ufficio Catechistico
Diocesano don Tonino Lasconi fornirà indicazioni su come proporre
il tema ai ragazzi.
Tanti auguri
Giulia
L'11 ottobre è il tuo ottavo compleanno dolce Giulia. Tantissimi cari auguri da papà
Enrico, mamma Katia, i nonni e gli zii.
Notari a Jesi con la nazionale cantanti
Cresce l’attesa per il grande evento che domenica 11 ottobre vedrà arrivare a Jesi
la Nazionale Italiana Cantanti che alle ore 15, allo Stadio Carotti, giocherà con la
formazione Cna&Friends per una partita totalmente a scopo benefico pro Lega del
Filo d’Oro di Osimo, Iom Jesi e Vallesina, Orizzonte Autonomia di Camerano.“Ho
conosciuto bene la Nazionale Italiani Cantanti con RaiUno come inviato in collegamenti de La Vita in Diretta negli anni scorsi, in stadi sempre gremiti, con
donazioni sempre molto consistenti – racconta Paolo Notari, coordinatore artistico
dell’evento – e ora la sfida di arricchire con idee questo incontro del prossimo 11
ottobre mi dà felicità”. Sarà una grande festa, grazie all’entusiasmo che gli artisti
come Luca Barbarossa, Enrico Ruggeri, Paolo Belli, Marco Masini, Moreno e il
corregionale Neri Marcoré e tante altre voci note della formazione calcistica più
spettacolare d’Italia, regaleranno allo stadio di Jesi. Uno stadio che sarà invaso
da giovani talenti calcistici del territorio, dalle Bande Musicali della Vallesina e
da mille altre sorprese, per un pomeriggio coinvolgente per le famiglie.
07/10/15 10.18
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L'Azione 10 OTTOBRE 2015
>CRONACA
A sinistra, gli affreschi del De Magistris a San Benedetto
che necessitano di un intervento;
qui sopra, l'Oratorio dei Beati Becchetti,
in perenne attesa di ristrutturazione
Mancano i finanziamenti
Preziosi luoghi fabrianesi rischiano il degrado e attendono interventi
F
di ALESSANDRO MOSCÈ
inisce all’asta il cinema Montini, come avevamo segnalato alcune
settimane fa. Qualcuno si fece promotore dell’evenienza di formulare idee per sfruttare lo storico edificio di via Balbo, in pieno
centro, chiuso dal 2012. Idee che non sono state trasformate in
proposte, tanto che come sottolineato da Giorgio Silvestrini, presidente
del Circolo del Cinema, le proiezioni dei film d’autore, attualmente, si
svolgono presso la Biblioteca Multimediale. Lo stesso circolo ha chiesto ufficialmente di poter utilizzare il cinema Montini per l’attività di
cineforum. Tra l’altro, per il Comune, si porrebbe la necessità di una
ristrutturazione dello stabile. Afferma il sindaco Sagramola: “Abbiamo
inserito questa struttura all’interno del piano della valorizzazioni ipotizzando l’allestimento di un apposito bando. E’ chiaro che prenderemo in
seria considerazione le possibili soluzioni. Potremmo pensare di concedere l’immobile in locazione come del resto facciamo con lo chalet
dei giardini Regina Margherita, ma va precisato che per utilizzarlo si
dovrebbero eseguire di lavori di sistemazione”. Appare evidente che un
luogo culturale della città ha bisogno di finanziamenti da parte di privati.
Rimaniamo sempre in centro e ci spostiamo nella chiesa di San Benedetto.
Lo scenario è sconfortante: serve un lavoro di ristrutturazione, ma qui
si trovano dei tesori d’arte, i dipinti su San Silvestro Guzzolini, in gran
parte deteriorati. A tal proposito è intervenuta l’associazione “Fabriano
dal Basso” che ha lanciato l’allarme sul ciclo di affreschi di Simone De
Magistris, tre dei quali sono ormai irrimediabilmente persi. Anche la
terna dello spazio centrale inizia a deteriorarsi e quella della zona ad est
è ancora ben conservata, ma incombe il rischio delle infiltrazioni. Una
nota di “Fabriano dal Basso” quantifica i costi: “Servono 100mila euro
per effettuare una messa in sicurezza di questo spazio. Purtroppo siamo
ancora bloccati ad un quota minima”. Un gioiello come l’Oratorio dei Beati
Becchetti, nei pressi del nosocomio, rischia di scomparire per sempre.
Il chiostro è abbandonato e due lati sono stati trasformati a deposito di
materiale ospedaliero. Sotto l’antico portale con impresso un segno dei
templari, sono stati depositati registri con annotazioni infermieristiche.
Oggi la chiesa è stata data in gestione agli ortodossi che qui celebrano il
loro rito. Anche in tal caso mancano i finanziamenti per far sì che l’oratorio
non cada nel più completo oblio. Resta ancora da definire l’allestimento
del Palazzo del Podestà, in particolare dell’auditorium, nettamente in
ritardo rispetto alla tabella di marcia che era stata prevista dall’amministrazione comunale. Da decidere la stessa destinazione d’uso: da un lato
qualcuno propende per un info point e un museo archeologico, dall’altro
resta in piedi l’ipotesi di uno spazio riservato all’arte contemporanea.
L’inaugurazione della sala Ester Merloni in Pinacoteca, potrebbe far
cadere la seconda opzione.
Gli studenti meritevoli ricevono il premio
Nella serata di sabato 3 ottobre, presso lo Janus
Hotel si è svolta la cerimonia di premiazione della
seconda edizione del Premio studenti meritevoli
“Città di Fabriano” per l'anno scolastico 2014/2015
ideato da Pino Pariano, presidente del Consiglio
comunale. Il Premio è stato finanziato da Massimo
e Alessandro Zampetti titolari dell’agenzia assicurativa Ina-Assitalia i quali hanno messo a disposizione la somma di euro 1.500 da dividere in parti
uguali tra i tre vincitori e da Amanda Pasquarelli
titolare della scuola di lingue Easy Speaking che
ha messo a disposizione tre corsi di lingua inglese
per i ragazzi ritenuti meritevoli di approfondirne
la conoscenza. I premiati con la somma di euro
500 sono: Sophia Staffaroni, Eleonora Pocognoli
e Riccardo Lispi. I premiati con il corso di lingua
inglese sono: Aurora Gashi, Giacomo D’Onofrio
Giacomo ed Andrea Campioni. Al termine della
serata che ha visto partecipare, oltre ai premiati
insieme alle loro famiglie, i dirigenti scolastici
e le insegnanti di lingua inglese dei tre Istituti
Comprensivi cittadini si è tenuto un buffet offerto
dagli sponsor della manifestazione. Naturalmente,
Pariano ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno
contribuito alla riuscita di questa seconda edizione,
ma un ringraziamento particolare lo ha voluto fare
sia alla signora Pasquarelli, sia ai signori Zampetti
affermando che senza il loro preziosissimo supporto non si sarebbe potuto istituire questo Premio.
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La cerimonia di consegna del premio agli studenti meritevoli "Città di Fabriano"
07/10/15 10.24
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>FABRIANO<
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
Un Palio per tutti i giorni
L'idea di un museo permanente e la proposta di un'opera a Piazza S. Pietro
di SANDRO TIBERI
S
iamo arrivati all’encomiabile e prestigioso traguardo
del ventennale del Palio
di San Giovanni Battista,
una rievocazione storica che ci ha
permesso di conoscere quel florido
periodo del XIII e XIV secolo. Il
Palio in questi anni è stato, per la
città di Fabriano, un evento che ha
avuto l’obiettivo di rendere più coesa la comunità del nostro territorio.
L’Ente Palio oggi ha un grande
compito, quello di consolidare e
rendere vivo il Palio anche durante
l’anno con alcune iniziative culturali che coinvolgono i cittadini alla
conoscenza della storia del nostro
territorio. Il Palio è un evento che
deve durare nel tempo e per questo
motivo è necessario coinvolgere i
nostri figli ad acquisire una conoscenza storica della propria città.
E’ auspicabile invitare le scuole di
ogni ordine e grado a collaborare
ad alcune iniziative culturali rivolte
agli allievi, esempio: per le scuole
Elementari si potrebbe organizzare
un concorso di disegno a tema,
per le scuole Medie e i primi tre
anni delle scuole Superiori un
elaborato a tema, per le ultime due
classi delle scuole Superiori una
partecipazione attiva all’iniziative
dell’Ente Palio. Ma la motivazione
più importante, dopo venti anni
di attività, è quella di presentare
all’amministrazione comunale una
richiesta di un locale dove realizzare un museo permanente aperto
al pubblico, grazie al volontariato,
con l’obiettivo di far conoscere al
turista di passaggio l’evento che si
svolge nel mese di giugno. Il museo
deve contenere la storia del Palio
con costumi, foto, video e altro materiale
per invitare i turisti a
ritornare a Fabriano
nel periodo del Palio.
Abbiamo la grande
fortuna di avere un
primato ed una elevata specializzazione
nella creazione di
meravigliose infiorate, in Italia. Questo
fiore all’occhiello
deve diventare per
la città di Fabriano
e per l’Ente Palio,
il biglietto da visita
per un turismo nazionale e internazionale. Per avere una grande
visibilità, perché non proporre per
esempio di realizzare una grande
Un'infiorata artistica
per Castelfidardo
Gli Infioratori del Palio San Giovanni Battista di Fabriano, ospiti della città di Castelfidardo e
dell’Arcidiocesi Ancona-Osimo in
occasione del 150° Anniversario
del SS. Crocefisso, hanno realizzato
un’infiorata artistica presso l’Auditorium San Francesco nel centro
storico della città. In 27 sono partiti
da Fabriano per riprodurre, presso
la Chiesa monumentale di San
Francesco, il famoso crocefisso di
Castelfidardo. Soddisfatto il gruppo
Infioratori che, poche settimane
dopo la trasferta in Polonia, ha realizzato un’altra opera d’arte.
Molti i visitatori che hanno ammirato l’infiorata e che hanno avuto
modo di conoscere Fabriano. Anche in questo modo, infatti, tanti
cittadini tengono alto il nome di
Fabriano e provano a mettere in
moto la macchina turistica che
può portare ancora tanti visitatori
A MODO MIO
a cura di Luciano Gambucci
in città. “Fabriano – dichiarano – è
uno scrigno d’arte da scoprire. Un
Canfora nonché ad intervento recente del notissimo
Umberto Eco che al festival della comunicazione di
Camogli ha detto, papale papale, che “dare del tu è
volgare ed irrispettoso”. Canfora, nel sottolineare
che l’imperversare del “tu” è frutto del falso egualitarismo post sessantotto, smentiva anche una vulgata
secondo la quale sarebbero stati i marxisti a dare la
stura a questa moda anche in Italia. Togliatti, ricordava, in
risposta ad un comunista che gli parlava familiarmente con
il tu rispose “caro compagno, dammi pure del lei”.
Qualcuno o forse molti, soprattutto i più giovani, mi diranno:
ma amico mio sei rimasto indietro, il mondo è cambiato. Le
barriere e gli steccati che le generazioni del passato hanno
eretto tra ricchi e poveri, tra contadini e cittadini, tra impiegati
ed operai, tra anziani e giovani, tra e…tra, sono saltati da un
pezzo. Oggi siamo molto più democratici, siamo molto più
estroversi, molto più alla mano. Sono tra i primi a riconoscere
che le barriere artificiosamente create in passato avevano
proprio l’obiettivo del mettere in evidenza le differenze
sociali ancor prima che personali. E la mia generazione,
quella nata nel dopoguerra, ha dato una bella mano a far
sì che questi artificiosi steccati venissero se non abbattuti
almeno contenuti. Ma non condivido che una ragazzina che
sta dietro un bancone di un bar o in un supermercato o in
un negozio di abbigliamento saluti con un ciao e conversi
Signor lei? Signor tu?
Sono in un bar dalle parti di
Perugia. Entro per prendere
il solito caffè che, normale
o decaffeinato, sorseggio
volentieri a mezza mattina.
La ragazza che sta dietro il
bancone, una moretta abbastanza carina con i capelli
lunghi e nerissimi, mi saluta: “ciao, cosa prendi?”.
Nonostante questo ciao che
ormai imperversa da nord a sud passando per il centro, resto sempre un attimo colpito da chi mi saluta in modo così
familiare senza esserci mai visti prima. Ed anche in questa
circostanza resto un attimo perplesso. Ma contestualmente,
dopo aver risposto “un caffè buono ed appena lungo”,
mi ritorna in mente un'intervista sul tema che ho letto su
qualche giornale (non ricordo quale) allo storico Luciano
La settimana scorsa si è costituito
il Circolo Auser- Fabriano con sede
presso il palazzo dell'Unione dei
Comuni (ex Comunità Montana).
L'Auser è un'associazione nazionale di volontariato e di promozione
sociale, impegnata nel favorire
l’invecchiamento attivo degli anziani e valorizzare il loro ruolo
nella società.
Costituita nel 1989 dalla Cgil e dal
Sindacato dei pensionati Spi-Cgil,
oggi è un'associazione autonoma
con una precisa identità e conta
circa 400.000 soci e 1.500 sedi tra
06 fabriano.indd 2
gioiello con opere d’arte architettoniche e artistiche di inestimabile
Costituito il Circolo Auser:
tante azioni di volontariato
strutture e affiliate in tutta Italia. E’
riconosciuta come Ente Nazionale
avente finalità assistenziali, è una
onlus, ed è iscritta nel Registro
Nazionale delle Associazioni di
promozione sociale.
Finalmente, grazie alla tenacia del
responsabile provinciale Sergio
Gradara, la costante e paziente
opera del presidente del Circolo
Auser di Mergo Roberto Paolucci,
la collaborazione di volontari fabrianesi, la disponibilità della Coop
Adriatica di Fabriano con il grande
aiuto di Franco Petruio, si è arrivati
a poter eleggere un direttivo e al
infiorata in Piazza San Pietro a
Roma? Un’opera che possa testimoniare, ad una grande platea, la
capacità creativa degli artisti ed
infioratori fabrianesi.
Abbiamo anche la
fortuna di avere da
parte dell’Unesco,
grazie al notevole
lavoro di Francesca
Merloni, l’opportunità di diventare città
creativa. Con queste
motivazioni e con
l’aiuto di tutti i fabrianesi possiamo ricostruire quel tessuto
sociale che ci riporti
ad essere quella florida e attiva città del
recente passato.
valore”. Anche le infiorate, da anni
famose in tutta Italia, attirano molti
appassionati nel mese di giugno per
il Palio di San Giovanni Battista.
Questo, invece, è il periodo delle
trasferte con i maestri infioratori
che vanno in tante città della penisola a realizzare opere floreali
sempre molto applaudite.
Grazie all’enorme successo ed
interesse suscitato dall’opera eseguita dagli Infioratori Fabriano a
Castelfidardo, gli organizzatori
hanno deciso di prolungare in via
eccezionale l’apertura della mostra
fino al 9 ottobre presso l’auditorium
San Francesco.
“Un segno di forte apprezzamento
– spiegano gli infioratori – che cancella la fatica e ci riempie sempre
più di soddisfazioni”.
con il “tu” con persone che non conosce e che, non raramente, potrebbero essere suoi genitori o suoi nonni. E che
dire dell’insegnante – non parlo della maestra elementare
– che addirittura chiede ai suoi alunni di essere trattato
con un familiarissimo “tu” perché siamo tutti uguali. Che
siamo tutti uguali è vero, anzi sacrosanto, ma è altrettanto
vero che abbiamo età diverse, ruoli diversi, funzioni e
responsabilità diverse. Quando iniziai la mia carriera di
insegnante ero piuttosto giovane ed in classe, al corso di
Telecomunicazioni dell’Iti di S. Severino Marche, in una
classe avevo addirittura due studenti più grandi di me. Era
il 1969 per cui l’egualitarismo sessantottino non aveva
ancora attecchito. Comunque, in classe, agli studenti degli
ultimi anni, poco più giovani di me davo rigorosamente
del “lei”. E l’atteggiamento veniva apprezzato.
Un’ultima annotazione prima di dare l’ovvia conclusione
di cui si comincia a sentire sempre più l’esigenza, vale
a dire un ritorno equilibrato all’uso del “tu” o del “lei”,
riguarda i migranti. Bene: tutti, dico tutti, usano il “tu”
anche per il semplice fatto che l’uso del lei non è per
loro semplicissimo. Nel fare corsi di lingua, a cominciare
dai loro figli, si inserisca anche questa voce. Penso che
i primi a beneficiarne sarebbero proprio loro perché “la
forma è spesso sostanza”. E non credo che sia necessaria,
in proposito, una spiegazione.
suo interno il presidente nella persona di Giuseppe Borioni Farinelli.
Grazie ai più di quaranta iscritti e
l'attività dei volontari, l'Auser che
opera da qualche anno appoggiandosi agli uffici della Coop Adriatica
locale, è riuscita a far partire servizi di consegna a domicilio della
spesa e dei medicinali a più di 20
famiglie, ad accompagnare anziani
in difficoltà ai centri diurni, ad assicurare la distribuzione di libri di
lettura alle frazioni. Importante per
la costituzione del Circolo Auser di
Fabriano, la sensibilità del sindaco
Giancarlo Sagramola nel favorire
l'apertura della sede presso l'ex
Comunità montana. La solidarietà
tra le persone non ha e non deve
avere bandiere, la lega Spi Cgil si
congratula con quanti hanno reso
possibile l'apertura della sede e la
costituzione del Circolo Auser a
Fabriano; augura al presidente e
al suo direttivo di poter operare
nel modo più utile e corretto per
rispondere alle esigenze della comunità fabrianese.
Mina Fortunati,
segretario della lega Spi Cgil di Fabriano
07/10/15 10.27
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
>FABRIANO<
7
Ecco, i lupi sono tornati
Due fabrianesi li hanno filmati con una videotrappola, scoprendo che...
I
di ROBERTA STAZI
l lupo: buono o cattivo? Divinizzati e demonizzati nel
corso dei secoli, descritti come
protettivi e coesi nel Libro della
Giungla di Kipling, o pericolosi e
predatori in altri racconti, il lupo è
l’animale selvatico di cui si è più
parlato e scritto, da sempre.
Alla notizia apparsa di recente sui
giornali che il lupo sia riapparso
nell’appenino umbro-marchigiano
e nelle nostre zone, un po’ di paura
la abbiamo avuta tutti. “Chiariamo
subito una cosa” – ci racconta Fabrizio Moscè, che insieme ad un altro
appassionato di natura, Mattia Orsi,
ha filmato e dimostrato la presenza
dei lupi nelle nostre zone, - “il lupo
non attacca l’uomo, anzi, se ne tiene
a distanza. Possiamo quindi toglierci
ogni paura e rispettare un animale
che, come anche gli esperti sottolineano, svolge funzioni fondamentali
negli equilibri naturali, anche nella
selezione delle sue prede, visto
che sceglie sempre le più deboli e
malate”.
Fabrizio Moscè e Mattia Orsi hanno
filmato con una videotrappola, 4
lupi, 3 maschi e una femmina, che
confermano, attraverso più prove,
la presenza di un branco di 10-15
esemplari nel nostro territorio, tra
Fabriano, Sassoferrato, Esanatoglia.
Dove avete rilavato la presenza?
“Non possiamo dire dove sono state
esattamente posizionate le videotrappole, perché episodi di bracconaggio ce ne sono ancora tanti,
nonostante le leggi severe. L’odio
di alcuni verso questo animale è
ancora forte”.
Come sapevate che il lupo poteva
trovarsi nelle nostre zone?
“Il lupo è tornato da diversi anni,
e da diversi anni sono oggetto di
studio dell’Ente Parco Gola della
Rossa e di Frasassi, di diverse Università e dell’Istra, un istituto che
studia la genetica. Che il lupo si
aggirasse in queste parti si sapeva,
quindi, ma non nelle zone dove sono
stati filmati”.
Se l’uomo può non temerli, i pastori ed allevatori sì: giusto?
“Quando parliamo di lupi, il primo
pensiero è di forte intolleranza e
di danni da parte degli allevatori
perché c’è la credenza che aggrediscano i greggi. In realtà, capita
spesso che esaminando i filmati ci
si renda conto che la causa delle
aggressioni sia dovuta ad altri animali (e qui bisognerebbe agire sulla
prevenzione e con misure più civili
ed organizzate, per il randagismo,
ad esempio). Il lupo si tiene distante
dall’uomo, è molto diffidente.
Non solo. Spostiamoci
un po’ dal nostro territorio ed arriviamo al
Parco Nazionale della
Majella dove c’è la più
alta concentrazione di
lupi al mondo (rapporto
lupi/area). Qui convivono serenamente pastori
pecore e lupo. Come
fanno? Perché sono
presenti dei cani, in
particolare la razza del
maremmano abruzzese,
che hanno nel dna la
difesa del gregge ed
in più sono addestrati
per questo. In secondo
luogo, di notte le greggi
riposano in recinti elettrificati a basso voltaggio, ma sufficiente per
tenere lontani i lupi”.
In provincia di Macerata, a Visso
esattamente, padre e figlio, tra i
pochi pastori rimasti in zona, sottolineano che i cani ben addestrati
e i recinti aiutano, ma è importante
che ci sia sempre il pastore. “I lupi
hanno un olfatto cento volte superiore al nostro e se sentono la presenza
dell’uomo difficilmente attaccano”,
riferiscono.
Inoltre, secondo il direttore del
Parco nazionale dei Monti Sibillini,
Il lupo fotografato da Moscè
e una traccia sul terreno
07 fabriano.indd 2
Moscè ci conferma che:
“In Abruzzo il lupo rappresenta una risorsa legata al turismo ecologico che attira tantissimi
turisti da ogni nazione.
Da noi? Abbiamo due
meravigliosi parchi, il
Parco Gola della Rossa
e di Frasassi e il parco
del Monte Cucco che
potrebbero diventare
una ricorsa il territorio,
magari costruendo degli
immensi recinti, come
in una zona abruzzese,
dove i lupi vivono in
semi-libertà e sono più
facilmente avvistabili.
Perché non dimentichiamoci che il lupo
Foto di repertorio di un lupo ucciso a Campodonico teme l’uomo sopra ogni
cosa, pertanto è diffiFranco Perco, si dovrebbe ribaltare cilissimo avvistarli in condizioni
la questione. Il dottor Perco ha normali”.
affermato in un’intervista: “Una Ma a te e Mattia, (chiediamo a
volta che gli allevatori, anche con Fabrizio), come è nata questa
aiuti pubblici, riescono a trovare passione?
le misure giuste per convivere con “Io e Mattia fin da piccoli, eravamo
questo animale, e abbiamo visto appassionati di letture di Jack Lonche è possibile, la sua presenza può don come Il Richiamo della Foresta
diventare un’opportunità e uno sti- e Zanna bianca. Poi grazie agli studi
molo per tutti gli escursionisti e gli in geologia, e la monitorizzazione
amanti della natura incontaminata”. del territorio, personalmente ho uniA tal proposito, lo stesso Fabrizio to la passione per il lupo al lavoro.
Con Mattia, ne seguiamo tracce e
cerchiamo di capirne i passaggi e
movimenti. Il lupo è l’animale più
protetto al mondo ma anche sempre
fortemente a rischio, perché sebbene
di attacchi all’uomo da parte di lupi
non ce ne sono da 300 anni, i lupi
sono continuamente sotto attacco
dei bracconieri”.
Dal lavoro di Mattia e Fabrizio è
nato un documentario (visibile su
youtube digitando parole chiave
come lupo umbro-marchigiano, ad
esempio) fatto con lo scopo di far
conoscere un animale fantastico che
merita il nostro rispetto e la nostra
tutela.
07/10/15 10.29
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>FABRIANO<
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
Il nuovo anno Lions
con il dottor Parca
di ELISABETTA MONTI
P
er il Lions Club di Fabriano
anche questo sarà un anno
caratterizzato dalla sobrietà
e dalla solidarietà verso
il prossimo, mantenendo così la linea
intrapresa dai miei
predecessori”. Con
queste parole il dottor
Attilio Parca ha inaugurato ufficialmente
la sua presidenza del
Lions Club Fabriano
per l’anno 2015/2016
(succedendo al Past
Maurizio Benvenuto)
in occasione della
prima conviviale del
Club svoltasi mercoledì 30 settembre
presso l’Hotel Janus
di Fabriano. "I nostri progetti - ha
sottolineato Parca - saranno ispirati completamente dai due motti
espressi dal nuovo governatore
Franco Sami. Il primo: dignità,
armonia, umanità. La dignità come
il valore morale che si alimenta
spargendo i semi della comprensione, della pace e della tolleranza.
L’armonia come un dolce accordo
di sentimenti di opinione e di
solidarietà umana.
L’altro motto che ci
guiderà sarà sincerità e lealtà per un
futuro solidale. La
sincerità intesa come
l’animo comprensivo
aperto verso gli altri,
la lealtà come dote
preziosa per se stessi
e per il prossimo,
il futuro solidale,
invece, nel senso del
guardare al domani
con prospettiva di
costruzione". Il Presidente ha inoltre
ricordato l'importanza dell' ingresso
di nuovi soci come "valore e futuro
per il club". Annunciati, nel corso
della serata, i service del nuovo
anno lionistico: proseguiranno gli
Foto Cico
scambi giovanili, la raccolta degli
occhiali usati, “I giovani e la sicurezza stradale” in collaborazione
con l’Asur e il Comune di Fabriano,
l’iniziativa del Poster per la Pace,
il Premio Armezzani rivolto agli
studenti meritevoli e il Corso BLS
con defibrillatori organizzato in sinergia con il Rotary Club Fabriano
e Fondazione Carifac. Ripristinato
il progetto Martina sulla campagna
di prevenzione dei tumori in età
giovanile in collaborazione con gli
istituti superiori. Le novità riguarderanno invece i progetti legati al
Frana e buche:
c'è da intervenire
Nicola Procaccini: giovane
dal notevole talento
“La strada che da Nebbiano porta a Ciaramella è troppo trascurata”.
E’ quanto hanno segnalato alla nostra
redazione gli abitanti di quella zona, che
protestano per le troppe buche, le cunette
e le scarpate non pulite da oltre un anno,
tanto che gli arbusti rigogliosi invadono
gran parte della carreggiata.
Inoltre, si chiede all’amministrazione comunale di provvedere alla sistemazione di
una frana avvenuta lungo la stessa strada,
a circa un chilometro dal Monumento ai
Caduti, che non consente il passaggio di due
auto ed è fonte di pericolo per chi transita.
Giovedì 1 ottobre si è svolta, nella chiesa della B.V.M. della
Misericordia, la quarta serata della manifestazione “Settembre
Organistico Fabrianese”. Questa volta ad esibirsi è stata una
giovane promessa Nicola Procaccini, di Sant'Elpidio a Mare, di
appena 20 anni.
Il musicista ha dimostrato la sua preparazione e la padronanza
dello strumento scegliendo un programma impegnativo su autori
della Scuola Organistica del Nord Europa.
Dal capostipite Sweelinck a Buxtehude, a Bach, influenzato nella
sua giovinezza proprio dalle novità di questo “stile nordico”,
caratterizzato da un lato dalla solennità e dalla spazialità sonora,
dall'altro dalla capacità di creare attraverso una massa di suoni
una melodia rievocativa di stati d'animo e immagini.
08 fabriano.indd 2
Per il futuro
maggiore
attenzione
ai disabili
Centro Socio – Riabilitativo Diurno
“Un Mondo a Colori” e quello della
arrampicate rivolto ai portatori di
handicap. Presentate inoltre le
nuove cariche per il 2015/2016, il
vice presidente sarà Mario Muto,
Paolo Giantomassi secondo vice
presidente, cerimoniera Monica
Bisio, Geremia Ruggeri presidente del Comitato dei soci, Andrea
Fanesi, segretario. “Il club deve
essere l’insieme di persone che si
stimano reciprocamente”, ha ag-
giunto Parca. Ed è stata proprio la
“condivisione” il tema della prima
conviviale. L’unione delle mani
creative dei soci del club ha dato
vita a un menù davvero originale,
tanto che le singole ricette saranno
poi pubblicate in una raccolta. Un
menù in cui tutti hanno contribuito
all' insegna dello spirito dello stare
insieme “perché è proprio attraverso
la condivisione che si costruiscono
rapporti importanti”, ha concluso
il presidente.
Libro Expo con dedica
a Bartolo Ciccardini
“99 ricette per Expo; Mangiare all’italiana” è l’e-book (libro elettronico), con prefazione
di Maurizio Martina ministro per le Politiche agricole, che è stato presentato a Milano
nell’ambito della grande esposizione universale che si chiuderà alla fine di questo mese.
Il libro si apre con una dedica a Bartolo Ciccardini, il nostro illustre conterraneo, deceduto
a Roma nel giugno dello scorso anno. Ciccardini è stato presidente e animatore di “Ciao
Italia”, l’associazione che riunisce i gestori di ristoranti italiani nel mondo. La dedica
a Ciccardini è nel ricordo “del suo impegno per la promozione della ristorazione e dei
prodotti italiani all’estero” e riporta una sua incisiva frase “La rete dei ristoranti italiani è la
più importante rete di comunicazione della cultura italiana popolare. Potrebbe diventare,
se gli italiani sapessero organizzare le loro cose, la più grande rete di distribuzione nel
mondo”. Il Ministro Martina nella sua prefazione afferma “L’Italia è la patria delle eccellenze
agroalimentari, il paese leader in Europa di denominazioni protette. In tutti i mercati il
“Made in Italy” è sinonimo di altissima qualità, da proteggere con tutti i mezzi possibili”.
s.a.
07/10/15 11.21
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
9
>FABRIANO<
Lo sport da un'altra ottica
Tariffe, palestre, turismo... a colloquio con Leandro Santini
di GIGLIOLA MARINELLI
S
ono riprese a pieno ritmo le
attività sportive per molti
giovani fabrianesi. Abbiamo incontrato Leandro
Santini, presidente della Consulta
dello sport, per tracciare un quadro
della situazione delle strutture e
degli impianti sportivi del Comune
di Fabriano.
Leandro, quali problemi ed
emergenze si sono presentate
alle diverse società sportive con
l’inizio delle attività?
Direi che le emergenze sono emerse
in maniera evidente per quelle società che utilizzavano il PalaCesari,
in quanto i lavori in corso iniziati
a metà giugno si protrarranno fino
metà dicembre. Ciò ha determinato
importanti problemi di reperimento
di altri impianti sportivi alternativi
per quelle società coinvolte che
hanno emigrato mal volentieri in
ubicazioni poco gradite. Diciamo
pure che la lentezza dell’impresa
edile ha appesantito ulteriormente
le difficoltà di rientrare al PalaCesari in tempi più stretti.
Riguardo l’impiantistica e le tariffe abbiamo aggiornamenti ed
eventuali aumenti a carico delle
famiglie?
Intanto l’amministrazione comunale è riuscita a trovare un campo gara
al Rugby Fabriano che finalmente
avrà i suoi meritati metri quadrati
per svolgere in pieno la sua attività. Con dei risparmi relativi ai
lavori del PalaCesari si procederà
Leandro Santini, presidente
della Consulta dello Sport di Fabriano
a breve a sistemare inizialmente
la vecchia piscina, riempiendo la
vasca in modo di avere un parterre
utilizzabile per diverse discipline
sportive. Poi ci saranno le tre
nuovissime palestre dei licei della
cittadella dello sport, che la Provincia potrà far utilizzare nelle ore
pomeridiane. Tariffe? Il Comune di
Fabriano ha ritoccato verso l’alto
quelle per gli over-diciottenni, per
diminuire quelle sotto i diciotto, per
cui sostanzialmente chi opera con i
giovani avrà un vantaggio, mentre
i senior pagheranno un po’ di più.
La difficoltà di reperimento risorse,
quelli che una volta erano gli amati
sponsor, portano le società sportive
a far molto conto sulla riscossione
delle quote mensili, unica risorsa di
sostentamento; non mi risultano aumenti delle quote, anzi ci sono casi
di diminuzione. Resta comunque
un problema sempre più frequente,
che diverse famiglie non riescono
a pagare le quote ma con molta
etica sportiva ai figli viene sempre
consentito di proseguire l’attività.
Si è parlato molto dei lavori
di riqualificazione del vecchio
Palasport e del progetto di trasformare lo stesso in auditorium.
Come stiamo procedendo?
Direi che di auditorium se ne è parlato a sproposito con la precedente
amministrazione che ha creduto
bene ritornare sui propri passi.
Pertanto non penso proprio che
si ritorni a quella maldestra idea,
anche perché costerebbe meno
rifare un auditorium nuovo che riqualificare il palas esistente. Penso
che sia evidente che l’impresa stia
operando al PalaCesari con molta
lentezza e ciò comporta ulteriori
sacrifici alle società sportive, ma
sicuramente l’amministrazione
comunale avrà modo di far rispettare perlomeno i tempi contrattuali,
anche se la speranza sarebbe di
riaverlo almeno a metà novembre,
cioè un mese prima.
Sulla possibilità di miglioramento della pista ciclabile, ci sono dei
progetti in cantiere?
La pista ciclabile è sicuramente più
‘pedonabile’ che ciclabile, anche
per la maggior presenza di persone
di tutte le età che la percorrono a
piedi. Secondo me, lo spazio è suf-
Il PalaCesari (vecchio palasport)
è oggetto di una "lenta" opera
di riqualificazione
ficiente anche per l’utilizzo in contemporanea per ciclisti e podisti,
sempre che ci sia una educazione al
rispetto delle vicendevoli esigenze.
Nella parte bassa della pista potrebbe esserci a breve un progetto per
l’utilizzo da parte dell’atletica, per
una zona ‘lanci’.
In chiusura, quali proposte ti
senti di porre all’attenzione
dell’amministrazione per lo sport
fabrianese?
Lo sport coinvolge l’aspetto puramente sportivo, quello sanitario e
turistico. Non so se ci sono altre
argomenti così complementari
tra loro. Fare sport significa comprendere fin da bambini gli aspetti
di rispetto, di educazione di fare
squadra. Significa crescere in piena
salute corporea e mentale con enormi benefici nel prosieguo della vita
di adulto. L’aspetto turistico, perché lo sport porta in città decine di
migliaia di appassionati per vedere
le manifestazioni anche di grande
spessore che vengono organizzate
in città, con grande beneficio per
l’economia cittadina.
Premesso ciò, visto che aiuti di carattere economico sono scomparsi
da tempo, sarebbe utile che l’amministrazione mettesse in atto tutte le
facilitazioni economiche di accesso
agli impianti, che si mettesse in
bilancio ogni anno un capitolo di
spese per la manutenzione, che si
ponesse sempre grande attenzione
ai bandi nazionali o europei per poter accedere a lauti finanziamenti.
Università Popolare Fabriano, atto secondo:
una ventata di novità con tanti laboratori
“Cambia mente - Vai nella direzione giusta” è il motto
prodotto dall’Università popolare di Fabriano, che ha presentato il suo programma il primo ottobre all’Oratorio della
Carità ad una vasta platea di appassionato pubblico (foto a
sinistra). Al suo secondo anno accademico, l’associazione
di promozione sociale, in continuità con l’Università degli
Adulti, nata nel 1989, già istituzione comunale, coinvolgerà
con le sue proposte, articolate in didattica, laboratori e viaggi
di istruzione, gli iscritti per l’anno in corso, con l’auspicio
di replicare il successo del 2014 quando erano presenti
ben 280 soci. Con una ventata di novità delle prospettive
didattico-culturali, la presidente Fernanda Dirella, coadiuvata dal consiglio direttivo, ha illustrato gli appuntamenti
del calendario ottobre-dicembre, comprendenti la prima
parte dell’anno accademico, che terminerà nel maggio 2016.
L’Università popolare di Fabriano, supportata dall’ammini-
09 fabriano.indd 2
strazione comunale, si occupa di educazione degli adulti e di
formazione, per aderirvi è sufficiente presentare domanda di
partecipazione versando la relativa quota, che è distinta per
diverse situazioni. Ricco e vario lo schema degli argomenti:
grafologia, filosofia, religione, diritto, storia; non meno
avvincente il programma dei laboratori: acquerello, cucina,
fotografia, lingue straniere, musica, ceramica. “In un’epoca
quale quella attuale - afferma Fernanda Dirella - dove le
competenze di ciascuno si devono aggiornare ed adeguare ad
una realtà in profonda trasformazione, emerge l’esigenza per
una città, per un intero territorio che vuole essere all’altezza
del cambiamento, di partecipare al processo di arricchimento
culturale e sociale che avviene con il lifelong learning. Formarsi tutto l’arco della vita, anche nella terza e, perché no,
nella quarta età, diventa il leit motiv di un progetto culturale
e sociale che vede l’Università protagonista”.
07/10/15 10.37
10
>FABRIANO<
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
La banda a Praga,
poi la partita del cuore
B
el successo per il Corpo Bandistico Città di Fabriano al IV Festival
Internazionale di Praga. Festival che si è svolto a fine agosto.
La banda si è esibita a fianco a gruppi importanti come Klub
Musette, insignita della medaglia ministeriale di espandere l’arte
della musica popolare, la Banda della città di Fiuggi, il gruppo olandese
di danza folkloristica De Enterse Kloomp’n Daansers. Presente anche La
Racchia di Vejano (VT), la banda considerata la più pazza del mondo. Una
partecipazione che non fa che confermare quanto la guida del maestro
direttore Diego Marani e le scelte musicali del gruppo aiutano la banda
fabrianese, che ha già regalato tanto alla città, a perfezionarsi. Testimoni
raccontano che l’esibizione da solista del maestro direttore con il suo sax
soprano della partitura Gabriel’s oboe tratto dalla colonna sonora del film
Mission composta da Ennio Morricone ha letteralmente entusiasmato il
folto pubblico che assisteva al concerto.
"Formalmente, il Corpo Bandistico 'Città di Fabriano' è stato fondato nel
1829 – ricorda il presidente Sergio Tiberi – poi, dal 1872, è passato alle
dipendenze del Comune. Attualmente è composto da 50 elementi di età
compresa tra i 12 e i 52 anni. Inoltre da alcuni anni è stata fondata anche
la Junior Band composta da circa 20 ragazzi, provenienti dal nostro corso
di orientamento musicale. Primo passo verso la banda 'senior'. Per entrare
a far parte del Corpo Bandistico, bisogna aver compiuto almeno 9 anni
e frequentare un corso di orientamento musicale (teoria e pratica) della
durata di tre anni presso la nostra scuola di musica. Il corso è aperto a
tutti ed è completamente gratuito inoltre, cosa non meno importante, viene
fornito anche lo strumento".
Durante il periodo della scuola di musica dal secondo anno gli allievi
iniziano a suonare con la Junior Band. Per chi ama ascoltarli, due date da
segnare all’agenda: domenica 11 ottobre, la banda parteciperà alla Partita
del Cuore, con la presenza della Nazionale Cantanti, presso il campo
sportivo di Jesi; il 26 dicembre, concerto di Natale presso il Teatro Gentile
di Fabriano. Per info: Lorenzo 333 566326 e per chi vuole conoscere la
scuola di musica appuntamento sabato 10 ottobre dalle ore 17 alle ore 19,
presso la sede della scuola di musica "Grillo Parlante" via Profili, dove
i componenti del Corpo Bandistico saranno a disposizione per fornire
informazioni e spiegazioni inerenti il corso di orientamento musicale.
Piscina per disabili:
sinergia finanziaria
I service d'amicizia
dell'Inner Wheel
Da 17 sono arrivati a 25 i giovani
disabili che riprendono e potranno continuare fino a tutto il 2016
le attività sportive nella piscina
comunale.
Traguardo che non sembrava così
scontato perché a preoccupare sia
le famiglie dei diversamente abili
sia il Comitato Moddih, c’erano
i fondi da reperire per i tagli al
capitolo di bilancio “sociale” del
municipio: otto euro a suo carico,
otto dati dalla famiglia e altri
dalla piscina, per complessivi 24
euro a seduta.
Il pericolo però, grazie alla sensibilità e l’impegno economico
(copriranno rispettivamente il
33% della spesa) è stato scongiurato grazie all’intervento dell’Airforce, di Urbano Urbani, e della
Fondazione Carifac, presieduta
da Marco Ottaviani. Proprio
vero, l’unione fa la forza, tanto
che l’accordo solidale e in parti
uguali dello sforzo economico
suddiviso tra Airforce, Fondazione Carifac, piscina comunale
e congiunti dei ragazzi svantaggiati, ha permesso a questi
juniores della natatoria (alcuni
hanno raggiunto alti livelli di
prestazione) di riconquistare, una
volta a settimana, per almeno 45-
60 minuti, seguiti da un numero
adeguato di istruttori, di tornare
in vasca. Marco Ottaviani, Urbano Urbani, il presidente del
Moddih, Maurizio Diociaiuti,
il coordinatore della gestione
della piscina Mirko Santoni, nel
corso di una conferenza stampa,
hanno fatto conoscere i dettagli
dell’accordo raggiunto sottolineando che “si tratta di un servizio
all’avanguardia, nel rispetto
delle esigenze di ogni singolo
fruitore”. Inoltre “sono contributi
strutturali che consentiranno di
non far ripresentare il problema
ogni anno, assicurando una attività capillare quanto efficiente
per questi ragazzi speciali”.
Il capo d’azienda Airforce ha
specificato: “Abbiamo tagliato
sponsorizzazioni ed elargizioni
a diversi eventi, scegliendo di
convogliare risorse a chi ne ha
davvero occorrenza”, di rimando
Ottaviani ha detto che “questo
contributo si inserisce nella cultura fabrianese in generale e del
nostro ente verso figli e genitori
che ora possono guardare con
più serenità verso queste genere
di terapia e forma di socializzazione”.
d.g.
Un momento della conferenza stampa
10 fabriano.indd 2
Il corpo bandistico a Praga
BREVI
DA FABRIANO
~ A SALVE, MA SPARA
Viale A. Merloni, 28 settembre, pomeriggio. Dopo uno scambio di dure parole
seguenti una mancata precedenza, due
ventenni - entrambi su Lancia - ripartono
procedendo nella stessa direzione. Ma
quello davanti frena più volte bruscamente per intralciare e quello che segue
protesta voce alta. Ad un certo punto il
primo si ferma, cala giù dall’auto armato
di una pistola, spara un colpo per aria
e riparte e viene denunciato. La Polizia
tramite le telecamere ed i numeri di
targa trovano il responsabile e gli perquisiscono casa e la macchina ed in
questa trovano la pistola scaccia-cani
e due caricatori. Lo sparatore è stato
denunciato per minaccia ed esplosione
di arma da fuoco in luogo pubblico.
~ AUTOMOBILE CONTRO ALBERO
Via Serraloggia, 28 settembre ore 9,30.
Un’auto Suzuki guidata da una donna
24enne, scendendo verso Fabriano,
scivola e finisce contro un albero situato
a destra. La giovane è stata soccorsa dal
personale medico del 118 e trasportata
all’ospedale per accertamenti. Intervenuti i VdF e la Polizia Municipale.
“Con grande gioia saluto Fabriano,
il cui club vanta oltre trent’anni di
vita. Mi complimento sinceramente
con la presidente Alida Biondini
Cipriani e con tutte voi socie, per
il clima armonioso che regna nel
Club, per il senso di solidarietà che
state dimostrando e i validi progetti
che realizzerete con la positiva
caparbietà di noi innerine”. Con
questa frase di commiato, la Governatrice del Distretto 209 Daniela
Soderi Vitali ha concluso la visita
annuale all’Inner Wheel della città
della carta, accolta e seguita per
l’intera giornata dalla presidente,
dalla segretaria Deborah Bartolini
Conti e dalle altre socie. Infatti,
sono diverse e si preannunciano
interessanti le idee per il programma 2015/2016 fatte conoscere alla
Soderi Vitali: tra le prime il Ballo
di beneficenza, i lavori natalizi e
altri concreti progetti illustrati non
appena messi a punto ulteriori dettagli. “Service sempre improntati
– ha detto la Biondini Cipriani - a
promuovere i valori dell’amicizia,
dell’impegno individuale e della
comprensione internazionale”.
“Uniche nella nostra diversità, ma
unite nel perseguire gli ideali della
nostra associazione – sono parole
della Governatrice – atte a promuovere la vera amicizia, il servizio
individuale e la comprensione internazionale, è il motto di quest’anno
che sintetizza felicemente la nostra
filosofia. E’ la ruota nella ruota che
tutte insieme abbiamo la responsabilità di continuare a far girare:
in quel simbolo c’è tutta la nostra
storia.
Il 10 gennaio ci vedrà invece
festeggiare l’Inner Wheel day a
Bologna mentre venerdì 24 giugno
parteciperemo all’inaugurazione
del Festival dei due mondi con il
logo dell’Inner Wheel riprodotto
su tutto il materiale pubblicitario
dell’evento, collaboreremo anche
alla ristrutturazione del laboratorio
di moda dell’Istituto Professionale Ipsia di Terni. Questi – ha
concluso - sono gli appuntamenti
distrettuali ai quali vorrei rivedervi
tutte, estendendo l’invito anche agli
amici rotariani, partner privilegiati
del nostro sodalizio e con i quali abbiamo condiviso storia e famiglia:
siate dono per il mondo”.
Daniele Gattucci
Da sinistra Bartolini Conti e
Biondini Cipriani
~ FUORISTRADA CON “FUORISTRADA”
Valleremita 26 settembre ore 2.30. Sulla
strada montana non asfaltata per San
Silvestro, l’auto fuoristrada guidata da
un giovane finisce con due ruote sulla
scarpata e non riesce a ripartire. Il pilota
chiama i VdF che tramite la loro auto
Campagnola agganciano e trainano il
veicolo fino a riportarlo sulla strada. Oltre
all’impegno di persone e mezzi dei VdF,
nessun danno.
~ NEL 2014 ABBATTUTI
1.800 CINGHIALI
Via Serraloggia, 29 settembre. Dopo la
rivelazione che un branco di circa 12
cinghiali era stato notato aggirarsi presso
il Seminario e la propria abitazione, il sindaco Giancarlo Sagramola ha precisato
che nel 2014 sono stati abbattuti 1.800
cinghiali nella zona di Fabriano, Parco
Frasassi, Gola della Rossa; di cinghiali
ce ne sono, all’incirca un migliaio, che
si spostano anche di 30 km., e che occorrono provvedimenti legislativi. Inoltre,
osserva una associazione, i danni alle
coltivazioni stimati nei 9 mesi del corrente
anno sono più di 100.000 euro.
~ FUOCO E DANNI A DEPOSITO
ED ATTREZZI
Valleremita, 3 ottobre ore 10. Va a fuoco
un deposito di attrezzi agricoli, superficie
5 metri quadrati ed i VdF spengono in
breve. Il proprietario stava lavorando
il terreno lì attorno. Danni a ripostiglio
ed attrezzature da quantificare. Cause
da accertare.
~ “GENNARETTA”
È TESTIMONIANZA SENTITA
Il libro di racconti paesani “Gennaretta”
scritto in dialetto ed in Italiano da Silvano Poeta nel 2013, ha indotto (il 25
agosto 2015) Matilde Paoli, consulente
linguistica dell’Accademia della Crusca,
a rispondere all’autore con queste parole:
“La ringrazio di avermi reso partecipe di
una testimonianza così sentita. La saluto
cordialmente”.
07/10/15 10.39
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
>FABRIANO<
11
Di corsa con i bersaglieri
Il primo raduno regionale nobilitato da tre fanfare marchigiane
di VERONIQUE ANGELETTI
F
abriano, sabato 26 e domenica 27 settembre, ha
accolto il primo raduno
regionale dei Bersaglieri
delle Marche, corpo che nell’immaginario mondiale fa parte dei
più importanti simboli dell’Italia.
Come l’alta moda, il design, il
bel canto. Una figura d’italianità
riconosciuta per merito del loro
berretto nero e delle piume di gallo
cedrone ma soprattutto rispettata
per il coraggio, la presenza nei
luoghi più sensibili del mondo degli
uomini che ne fanno parte, e poi
per la sua fanfara, l’unica banda al
mondo ad esibirsi a passo di corsa, che, sul suo passaggio, genera
ovunque entusiasma. Un passo che
la tradizione popolare attribuisce
alla breccia di Porta Pia. Passo di
carica che i soldati trasformarono
in corsa. “Siete stati un moto di
cambiamento nella storia e la
vostra presenza in città ci sprona
ad aprici di più e a non rimanere
chiusi nella valle” – ha salutato
11 fabriano.indd 2
il sindaco Giancarlo Sagramola i
quattrocento bersaglieri giunti in
città poco prima della consegna
del Medagliere davanti a Palazzo
Chiavelli. Presente anche il consigliere regionale Enzo Giancarli, il
Vice Questore Mario Russo ed il
Maggiore dell’Arma dei Carabinieri Benedetto Iurlaro e parte del
Consiglio comunale. “Ringrazio il
folto pubblico e l’accoglienza che
la cittadinanza di Fabriano ha riservato ai Bersaglieri venuti da tutte
le Marche e anche da altre regioni”
– ha dichiarato Enrico Agostinelli, il
presidente della sezione di Fabriano
che, con Gianni Fratini e Lorenzo
Barocci, hanno gestito le due giornate. Un’organizzazione che ha
riservato più di una sorpresa come
la visita dell’ex bersagliere Giampaolo Giampaoli dell’omonima
azienda di dolciumi di Ancona, ex
presidente Confindustria Ancona.
Presenti bersaglieri in rappresentazione di Terracina, Latina, Perugia,
Magione e Gubbio. Un programma
ricco di sfilate – ovviamente di
corsa – e concerti dove protagonisti
sono state le fanfare di Ascoli
Piceno, Jesi e quella di Acqualagna. Un raduno dove
sono stati ricordati i caduti
di tutte le guerre. L’organizzazione ringrazia tutti coloro
che hanno contribuito alla
perfetta riuscita della due
giorni. Una presenza che
onora e che aiuta a ricordare
quello che rappresentano
per il tricolore i Bersaglieri
e quello che questi uomini
hanno dato al paese. La storia dei Bersaglieri inizia con
un regio brevetto da Carlo
Alberto di Savoia del 18
giugno 1836. Ecco perché
la festa dei bersaglieri cade
quel giorno. Il corpo era stato
proposto dell’allora capitano
del Reggimento guardie Alessandro
La Marmora. Battesimo del fuoco,
il 8 aprile 1848, alla battaglia di
Goito durante la prima guerra di
indipendenza italiana. Hanno le
funzioni della fanteria leggera ma
in più quelle dell’esplorazione, del
fiancheggiamento delle fanteria di
linea con velocità di esecuzione e
versatilità d’impiego. Sono uomini
addestrati al tiro, alla corsa e possono agire isolati. Battaglioni che
si sono distinti in tutte le guerre e
a partire dagli anni ’80 furono una
delle specialità utilizzate in missioni militari italiani in Libano, Iraq
ed Afghanistan. Tra l’altro Rommel
che per merito dei Bersaglieri nella
seconda guerra mondiale ebbe
perdite ridotte nella battaglia di El
Alamein disse: “Il soldato tedesco
ha stupito il mondo, ma il bersagliere italiano ha stupito il soldato
tedesco".
07/10/15 10.42
12
>SPAZIO LAVORO<
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
Elica, un diffusore
per Save the Children
A
rriva da Expo 2015 l’edizione
limitata di Marie, il diffusore di
fragranze di Elica che, profumando
l’aria, raccoglie fondi per contrastare la mortalità infantile.
Questa speciale edizione di Marie costituisce
la parte conclusiva del progetto Sillage, ideato
da Ettore Favini insieme alla Fondazione
Ermanno Casoli per celebrare la prima partnership di Elica, azienda leader al mondo
nella produzione di cappe da cucina, con
Save the Children, l’organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini
e tutelarne i diritti.
Sillage, progetto a cura di Marcello Smarrelli,
direttore artistico della Fondazione Ermanno
Casoli, è stato sviluppato in diverse fasi,
la prima delle quali realizzata nell’ambito
dell’orto comunitario del Villaggio Save the
Children in Expo, una delle tappe del percorso
interattivo e sensoriale attraverso il quale i
visitatori possono conoscere e sperimentare
le cause della mortalità infantile e della malnutrizione, e le semplici soluzioni necessarie
a combatterle. Qui sono state
installate tre scocche di celebri
modelli di cappe Elica (Audrey,
Edith, Seashell) trasformate in
sculture nelle quali sono state
piantate orzo, avena, mandorla,
finocchio, anice: piante facilmente coltivabili, capaci di legarsi ai
temi da sempre vicini a Save the
Children e, più in generale, ai
temi dell’Expo 2015 - Nutrire il
Pianeta, Energia per la Vita.
In un momento successivo le
piante cresciute sono state trasformate in essenze che hanno
creato la profumazione studiata
appositamente per Marie, per la
quale, come ultima fase del progetto, Ettore Favini ha realizzato
una speciale cover. È nata così
questa edizione limitata del diffusore di essenze a capsule, facilmente intercambiabili e
riutilizzabili; un oggetto dal design unico, le
cui dimensioni ridotte e la ricaricabilità via
usb, permettono di spostarlo comodamente
dalla cucina a ogni ambiente della casa.
L’EVENTO DI LANCIO
Momento culminante del progetto Sillage è
stato l’evento di lancio in programma mercoledì 30 settembre a Milano, in una sede di
grande prestigio quale Palazzo Visconti, alla
presenza di oltre 150 clienti internazionali
di Elica, giornalisti e altri numerosi ospiti,
a partire dall’artista Ettore Favini e dai rappresentanti di Save the Children. Basandosi
sulla molteplicità di input e passaggi di stato
proposti da Sillage, l’evento ha inteso ricreare
un ambiente all’insegna dei cinque sensi,
multiforme ed emozionale. Per il lancio di
Marie è stata scelta come location l’intero
piano nobile del palazzo, compresa la Sala
Visconti l’ambiente più fastoso dell’edificio.
Un percorso ispirato ai cinque sensi ha con-
dotto i partecipanti alla scoperta di Sillage,
termine tratto dal vocabolario dei profumi che
indica la scia che la fragranza lascia intorno
a noi, capace di superare barriere e di propagarsi nell’ambiente circostante. L’olfatto
è stato stimolato dal profumo dell’essenza
che avvolgerà lo spazio; l’allestimento delle
Marie, le decorazioni e gli arredi di Palazzo
Visconti sono stati gli input per la vista; alcuni momenti musicali affidati al musicista
pesarese Marco Mencoboni hanno attivato
l’udito, con il momento clou della presentazione, in anteprima assoluta, del pianoforte
a tavolo costruito da Luigi Hoffer nel 1809 e
appartenuto al giovanissimo Gioachino Rossini; il gusto è stato coinvolto dalle creazioni
culinarie che nascono dalle cinque colture
cresciute nei vasi-scultura durante i mesi di
Expo 2015 (orzo, avena, mandorla, finocchio,
anice); infine il tatto, con le composizioni
floreali che hanno arricchito lo spazio, da
annusare e toccare.
“Abbiamo scelto Save the Children per un
progetto che in Elica è assolutamente unico”
– dichiara Francesco Casoli, presidente di Elica. “In
un momento storico come
quello attuale siamo lieti
di contribuire, mettendo
a fattor comune le nostre
risorse, i nostri valori e i
nostri codici di comunicazione, ad un’iniziativa così
importante per il futuro dei
bambini nel mondo”.
“La malnutrizione è concausa di 3 milioni di morti
infantili ogni anno, per
questo Save the Children è
impegnata con interventi di
nutrizione e salute a favore
di madri e bambini in oltre
40 paesi del mondo” – dichiara Valerio Neri, diretto-
SPAZIO LAVORO
a cura del Centro Informagiovani
della C.M. Esino-Frasassi
~ PERSONALE PER LAVANDERIE
Lavanderia Italia cerca stiratrici e commesse per
impiego part-time e full-time nelle sedi di Fabriano e Matelica. Per informazioni contattare la
dirigenza di Lavanderia Italia: tel. 0732.770589,
[email protected].
~ COMUNE DI FABRIANO: AVVISO PUBBLICO
PER LO SVOLGIMENTO DI PRESTAZIONI DI
LAVORO OCCASIONALE DI TIPO ACCESSORIO
CON PAGAMENTO MEDIANTE BUONI LAVORO
(VOUCHER)
Il Comune di Fabriano ha approvato l’avviso
pubblico per lo svolgimento di prestazioni
di lavoro occasionale di tipo accessorio con
pagamento mediante buoni lavoro (voucher).
Destinatari: soggetti disoccupati senza indennità
o soggetti in mobilità senza indennità. Requisiti:
residenza nel Comune di Fabriano; avere un
ISEE in corso di validità riferito ai redditi anno
2013 non superiore a 5.000,00 (è facoltà del
cittadino di presentare ISEE corrente come da
comma 6 dell’art. 9 del DPCM 5/12/2013 n
159). Si precisa che può partecipare al bando
un solo componente per ogni nucleo familiare
(per nucleo familiare si intende quello rilevabile
alla data di scadenza dell’avviso pubblico). Scadenza: 23 ottobre. Per maggiori informazioni:
www.piazzalta.it.
Per ulteriori informazioni sulle opportunità
presentate o su altre offerte, corsi, concorsi
ed eventi, rivolgetevi al Centro Informagiovani della C.M., Via Dante 268, Fabriano - tel.
0732.695238 - fax 0732.695251 - e-mail:
[email protected] - o visitate
il sito www.cadnet.marche.it/cig. Orario
di apertura: lunedì, mercoledì, venerdì,
9:30/12:30; martedì e giovedì, 14:30/18:00.
re generale di Save the Children Italia. “Expo
si sta confermando come una straordinaria
occasione per sensibilizzare e coinvolgere
un numero ancora maggiore di persone e
rafforzare ulteriormente i nostri progetti di
intervento, anche grazie al prezioso sostegno
di Elica che ha deciso di essere al nostro
fianco nella sfida lanciata contro la mortalità
infantile”.
Parte del ricavato delle vendite di Marie,
disponibile dal 1 ottobre presso lo Showroom Elica e i punti vendita autorizzati in
tutta Italia, andrà a supportare la campagna
Every One di Save the Children, finalizzata
a combattere la mortalità infantile nelle aree
più disagiate del mondo.
Airforce: produzione tutta in casa
Il coraggio imprenditoriale di un'azienda in crescita
Idee, qualità, innovazione, servizio, produzione 100% Made
in Fabriano sono le principali caratteristiche che fanno di Airforce S.p.a. azienda leader tra i produttori di cappe a livello
mondiale. Urbano Urbani (nella foto), presidente di Airforce,
ha incontrato in azienda i rappresentanti della stampa fabrianese per un tour guidato nel nuovo reparto, per il quale è già
stato previsto un ampliamento per 300 mq. di superficie, in
cui si è attivata la produzione di piani cottura integrati con la
cappa di aspirazione. Un passo avanti nel settore, una nuova
interpretazione dei piani cottura ad induzione con un progetto
anticipato già due anni fa nell’ambito di Expo Fabriano e che
ha trovato concretezza anche dal punto di vista occupazionale. Airforce ha assunto quattro nuovi dipendenti da luglio a
dicembre 2015 con l’allettante possibilità di un inserimento
in organico a tempo indeterminato, vista la previsione di
commercializzazione degli stessi piani cottura per il 2016 di
Abbassare la soglia minima dell’investimento; dare la possibilità di partecipare anche
ad altri soggetti; ammettere anche progetti
che prevedano il mantenimento dei livelli
occupazionali. Simone Clementi (nella foto),
segretario della Confartigianato Fabriano,
chiarisce subito come la Cgia intende muoversi sull’Accordo di Programma.
“Siamo tutti concordi sul fatto che debba
essere rivisitato” commenta e aggiunge
“Infatti, stiamo lavorando da tempo per poter
rendere più accessibile questa opportunità. Il
punto però resta quello di fare proposte concrete su cosa modificare”. In tal senso la Confartigianato crede che siano tre gli interventi
12 spazio lavoro.indd 2
circa 5000 pezzi. Lo stesso Urbani ha sottolineato il coraggio
imprenditoriale della sua azienda che ha colto l’importante
ed impegnativa sfida con questo nuovo sistema combinato
di piani di cottura ad induzione integrati con le cappe di
aspirazione, che ha posto l’azienda fabrianese a confronto
con colossi mondiali leader nel settore degli elettrodomestici.
Airforce ha già brevettato il modello “Aspira” che vanta del
riconoscimento in classe A++ e “Integra” per aspirazione con
motori assiali. Ricordiamo che Airforce ha scelto di produrre
il 100% dei prodotti a Fabriano, per un commercializzazione
a livello europeo, specie in Germania ed Inghilterra. Il 22 ottobre sarà inaugurato un nuovo show-room nella Repubblica
Ceca mentre già operative sono le commercializzazioni in
Medio Oriente con consegne di cinque container di prodotti
Airforce in Giordania e tre in Iran. L’azienda proprio in questi
giorni sta monitorando anche il mercato di Dubai anche se
quello europeo resta uno dei principali mercati di interesse
per la commercializzazione dei propri prodotti. Il presidente
Urbani ha concluso il suo intervento in conferenza stampa con
un doveroso plauso ai suoi dipendenti e tecnici che hanno reso
possibile, con un importante gioco di squadra, la realizzazione
di questi ambiziosi progetti di sviluppo aziendale.
Proposte concrete sull'accordo
necessari “per abbattere i maggiori vincoli
che penalizzano l’accesso all’Accordo alle
piccole e medie imprese”. Primo: “abbassare
la soglia minima dell’investimento a una cifra
che sia a misura di Pmi”. Secondo: “dare
la possibilità di partecipare anche ad altri
soggetti e non solo alle società di capitale e
cooperativistiche”. Terzo: “ammettere anche
progetti che prevedano il mantenimento dei
livelli occupazionali e non solo quelli con
incremento”. C’è anche altro nella lista delle
Gigliola Marinelli
eccezioni avanzate dal segretario della Confartigianato di Fabriano “Molto importante
è inoltre lavorare sul Por della Regione,
nel quale esistono linee di intervento per
l’area del Fabrianese. Noi – conclude - in
condivisione con le altre associazioni, degli
industriali e del commercio, crediamo che
detto strumento possa rilanciare gli investimenti produttivi, creare le condizioni per il
riposizionamento competitivo delle Pmi, ma
anche sostenere la nuova imprenditorialità,
con la possibilità di creazione di incubatori
d’impresa e spazi co-working per giovani
imprenditori”.
Daniele Gattucci
07/10/15 10.50
13
>EVENTI<
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
Sala Ester Merloni
in pinacoteca
D
omenica 11 ottobre, presso la Pinacoteca Molajoli, verrà inaugurata
la sala Ester Merloni. L’apertura al
pubblico è prevista per le ore 15. Un
ulteriore riconoscimento alla signora che amò
l’arte e che con la sua passione e competenza
arrivò a possedere una prestigiosa collezione di
arte contemporanea che aveva allestito presso
la sua abitazione. Ebbene, ventidue opere sono
state donate al Comune di Fabriano. Tra queste
pezzi unici di De Chirico, Savinio, De Pisis,
Capogrossi, Burri, Fontana, Arnaldo Pomodoro,
Manzù, Dorazio, Mannucci per un valore complessivo di tre milioni di euro. Nell’ambito dei
festeggiamenti per il compimento dei 90 anni di
età del fratello Francesco Merloni, uno degli step
previsti è appunto l’apertura di questo spazio.
La sala Ester Merloni nascerà al pianterreno
della pinacoteca, in due sale adiacenti ubicate
al fianco del front office.
Un'opera
di Piero Dorazio
C'è il Premio Gentile Visite guidate a Genga
all'Oratorio della Carità che è Bandiera Arancione
La Giuria del Premio nazionale Gentile da Fabriano, presieduta da Vilberto
Stocchi, Rettore dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, ha
definito i premiati della XIX edizione 2015, la cui cerimonia conclusiva
si terrà in Fabriano, presso l’Oratorio della Carità, sabato 10 ottobre,
con inizio alle ore 10.30. Il tema del Premio Gentile 2015 è: “Italiani nel
mondo”. I premiati: Elena Cattaneo, senatore a vita dall’agosto 2013,
scienziata e docente nell’Università di Milano, nella sezione “Scienza,
ricerca e innovazione”; Antonio Paolucci, critico d’arte, direttore dei
Musei Vaticani, nella sezione “Carlo Bo per l’arte e la cultura”; Francesco Tombesi, astrofisico
Nasa, nella sezione “Giovani”, Fabio Biondi,
fabrianese, direttore del
Gruppo “Diatech”, azienda leader nel campo della
ricerca farmacogenetica,
nella sezione “Officina
marchigiana”; Sandro
Trotti, artista affermatosi come uno dei grandi artisti occidentali nella Repubblica Popolare Cinese, nella sezione “Vite di italiani”. Nel corso della
cerimonia interverrà, in un intermezzo letterario sempre molto apprezzato,
anche l’attore e doppiatore Luca Violini, fondatore di “Radioteatro”. Come
ogni anno, al Premio è collegato un evento artistico. Quest’anno, negli
spazi espositivi delle Mostre temporanee del Museo della Carta e della
filigrana, si sta tenendo la Mostra di Eros De Finis, Alkeros, curata da
Italo Bergantini (Romberg “Photo” - Latina), inaugurata sabato scorso con
la collaborazione di Giorgio Pellegrini, direttore del Museo della Carta e
della filigrana. La mostra proporrà circa ottanta opere fotografiche di De
Finis e rimarrà aperta fino all’8 novembre.
Cinque riconoscimenti
per valorizzare
gli italiani nel mondo
Domenica 11 ottobre, giornata
Bandiera Arancione. Nelle Marche,
tra i 17 Comuni c'è il paese delle
grotte più belle del mondo. Due
le visite giornaliere sia al borgo
di San Vittore delle Chiuse che al
centro storico di Genga con il suo
Museo di Arte, Storia e Territorio
recentemente allestito. Per i partecipanti alla Giornata
Bandiere Arancioni,
previa prenotazione
obbligatoria, è riservato uno sconto
speciale sul prezzo di
acquisto del biglietto di ingresso alle
Grotte di Frasassi.
In particolare sarà praticato uno
sconto di euro 3.50 per gli adulti
ed euro 2 per i ragazzi da 6 a 14
anni. La prima visita guidata si
terrà alle ore 10.45 e la seconda
alle ore 15.30. La partenza della
prima visita guidata avverrà alle ore
10.45 presso il parcheggio la Cuna,
in prossimità dell'Ufficio Informazioni delle Grotte di Frasassi con
apposita navetta. Si visiterà il borgo
di San Vittore con la sua Abbazia e
il Museo Speleopaleontologico per
proseguire attraversando la Gola
di Frasassi e giungere a Genga
Castello, ove è possibile visitare il
Museo "Arte, Storia, Territorio" recentemente allestito, che contiene,
tra le altre attrattive,
i paramenti sacri di
Papa Leone XII, nativo di Genga. Al
termine della visita, verrà offerta una
piccola degustazione
di prodotti tipici del
territorio. La seconda visita avverrà alle
ore 15.30 con partenza presso il parcheggio la Cuna
con lo stesso itinerario. Il Comune
sarà lieto di offrire ai partecipanti,
fino ad esaurimento delle scorte,
un sacchetto della qualità, con
materiale informativo e un omaggio
della località. La prenotazione va
fatta esclusivamente tramite e mail
e deve pervenire entro venerdì 9
ottobre alle ore 13.
Gruppo
Micologico:
gita al Parco
del Corno
Il Gruppo Micologico Naturalistico
Fabrianese organizza per venerdì 9,
sabato 10 e domenica 11 ottobre una
gita di gruppo al Parco del Corno alle
Scale presso la località Rocca Corneta
di Lizzano in Belvedere (Bo). Il Gruppo,
presso la propria sede sita in via Mamiani
43, stesso ingresso dell'Avis, si ritroverà
tutti i lunedì sera del mese di ottobre alle
ore 21 per discutere sul raccolto di fine
settimana con esperti micologi allo scopo di conoscere nuove specie di funghi
e condividere quest’interesse tra amici.
Tutti sono invitati a portare esemplari
fungini e partecipare a detti incontri che
rappresentano un’importante occasione
di conoscenza, promozione e prevenzione della locale sicurezza tossicologica
e, in special modo, quanti sono già
possessori di tesserino per la raccolta.
Info: David Monno 393-2351701, Sandro Morettini 348-3985622 o Gruppo
Micologico Fabrianese su facebook.
Alla riscoperta
dei luoghi
camminando
La “Giornata del Camminare” prevede le
giornate di sabato 10 e domenica 11
ottobre. Sabato dalle 9 alle 13, in Piazza
del Comune e nel loggiato del Palazzo
Vescovile, sarà aperto lo sportello informativo sulla corretta alimentazione
e stili di vita. Il personale sanitario sarà
a disposizione per erogare interventi di
informazione e misurazione del peso,
dell’altezza e della circonferenza addominale. Alle 9.30 partenza dal parcheggio
di viale Moccia con trekking di raccolta
delle erbe spontanee con Maria Sonia
Baldoni (a cura di In Arte). Alle 15.30
camminata con partenza da Piazzale
Matteotti (Uisp). Alle 17 ritrovo in Piazza
del Comune con “Gli occhi di guarda…
il bello” (scuola Giovanni Paolo II). Domenica 11 ottobre, alle 8, partenza dal
parcheggio di viale Moccia per l’escursione su un percorso di 8,5 km semplice
con 400 m di dislivello (Cai). Alle 15.30,
da Porta Pisana, “Libertà, eclettismo e
funzionalismo a Fabriano”, un percorso
pomeridiano di trekking urbano di 3
km per far conoscere le tipologie di
architetture del ‘900 (Archeoclub). Alle
18, dalla Pinacoteca Molajoli, “Derive”,
un’esplorazione urbana senza regole tra
le pieghe di una città da riscoprire (Fabricamenti). Alle 21.30, dal parcheggio
di viale Moccia, passeggiata notturna
verso le antiche cartiere e lungo il corso
del fiume Giano (In Arte).
Caffè Alzheimer
con gli esperti
Nuovo appuntamento lunedì 12 ottobre
all’interno del Complesso “Vittorio
Emanuele II” (sede dell’Asp, Azienda
Servizi alla Persona) con l’iniziativa del
Caffè Alzheimer dedicata ai familiari dei
malati, allo scopo di fornire un supporto
psicologico e un’assistenza adeguata.
L’appuntamento del 12 si svolgerà nel
consueto orario dalle 17 alle 19 e vedrà
l'intervento di professionisti del settore.
Info: www.attivamentealzheimer.it.
Elisabetta Monti
Un incontro
sull'infanzia
Mercoledì 14 ottobre alle ore 17.30,
presso il Centro per l'infanzia “Fantaghirò” il dott. Paolo Cingolani (pedagogista
di "strada" del Centro Liberamente)
condurrà l'incontro "Per fortuna a volte
noi bambini non abbiamo bisogno di voi".
L'ingresso è gratuito, su prenotazione
(0732/625832).
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L'Azione 10 OTTOBRE 2015
Alcuni oggetti appartenuti al partigiano Elio Pallotta
>CULTURA
La storia del partigiano Elio
L'incubo della guerra e l'indole amabile di un uomo che seppe perdonare
I
di ELISA PALLOTTA
n occasione del 72° anno della commemorazione della
strage di Serradica, dove persero la vita Mario (quattro anni) e Antonia Poeta (nove anni), si ricordano le
vittime della seconda guerra mondiale. Una guerra che
con il sangue dei martiri ha purificato la terra, lasciando
però troppe macerie. Una guerra dove non esistevano più
bandiere, ma solo orrore. Racconta Antonia Bianchi, moglie
di Elio Pallotta e partigiana di Sassoferrato: “La guerra ci ha
costretto a nasconderci, ad avere timore di essere uccisi da un
momento all’altro perché disertori. La mia casa sotto l’arco,
a Castiglioni, era il rifugio dei partigiani che sfuggivano alle
retate naziste, laddove, in segreto, si ascoltavano le notizie
sugli esiti della guerra tramite una radio piazzata sul tetto.
Nostri ospiti e rifugiati furono i fratelli Gigi e Armando Cardona, il generale dei carabinieri Loretelli che, per salvarsi,
indossò i vestiti di mio padre, Gioacchino Bianchi, emigrato
in America dai 15 ai 30 anni di età, e ritornato con l’ammontare necessario per acquistare una casa e per farmi studiare.
Frequentai il collegio di San Luca per diventare maestra e fui
sempre rispettata dai miei concittadini, oltre che per il mio
ruolo educativo, anche per aver protetto e salvato delle vite
umane. L’esercito mi ha conferito la medaglia al merito di
guerra”. Continua Antonia Bianchi nella sua disamina: “Sono
presente nel foglio matricolare dell’Anpi, riconosciuta sia
dallo Stato italiano che dal Comune di Sassoferrato come una
dei tre partigiani superstiti sassoferratesi. Mio padre, ricercato
perché sospettato partigiano, protesse molte persone dalle
retate. Abbandonammo la nostra casa a Castiglioni mentre
l’incubo della guerra stava per finire. Ci aspettava la gioia di
riprendere a vivere, a lavorare le nostre terre”. Antonia Bianchi sposò Elio Pallotta, una ex leva militare che i tedeschi,
recatisi in Ancona al distretto militare, l’8 settembre 1943
sequestrarono insieme a molti altri giovani. Il suo percorso?
Tra Berlino e Dachau nel biennio 1943-1945. “Mio marito
visse una delle esperienze più aberranti della storia dell’uomo.
Venne deportato. Era un uomo intelligente e allegro, amava
fare scherzi e ridere. Voleva bene a tutti. Purtroppo non fu
ripagato da tutti con la stessa cortesia. Ammalato di setticemia
nei lager, dovette dichiarare la propria guarigione nel campo
di concentramento di Dachau. Per la sua indole amabile riuscì a suscitare empatia anche nei tedeschi. Lo testimoniano
i fratelli Lisandrini, tutto ciò nonostante la mole di lavoro
immane, i maltrattamenti e la scarsità di cibo”. Tornato dalla
guerra sposò appunto Antonia Bianchi ed ebbero due figli:
Camilla e Giuseppe. Racconta nel suo diario di prigionia
Tiziano Di Leo, fabrianese prigioniero dei tedeschi e amico
di Elio Pallotta: “Fui mandato a Berlino, questa volta sul
vagone bestiame, il 15 settembre 1943, nel campo di lavoro
di Shalzov. Dopo il bombardamento del campo, sono stato
trasferito a Spandau. Lì incontrai altri amici di Fabriano:
Michele Colombo, Alessio Catena di San Donato ed Elio
Pallotta, impiegato comunale a Sassoferrato”. Ecco il biglietto
fatto arrivare da Elio Pallotta dal lager di Frierichsegen il 3
giugno 1944: “Carissimi, mi trovo benissimo in tutto. Sono
al reparto del tenente Giovannini e voi immaginerete quanto
sia grande la mia contentezza. Con lui faccio lunghissime
chiacchierate e quindi anche belle risate”.
Ebbene, Elio Pallotta era mio nonno. Ho in mente il ricordo
appartenente a mio padre Giuseppe, che racconta che un
giorno entrò nella camera da letto del padre e lo trovò inginocchiato davanti ad un crocefisso. Quel crocefisso è nella camera
da letto dei miei genitori. Mi ha sempre riempito d’orgoglio
sapere che nonno Elio dicesse: “Vorrei tornare a baciare la
terra dove mi hanno torturato, perché lì ho incontrato l’amore
di Cristo”. Quando nonno tornò, la madre, Maria Armezzani,
esclamò piangendo davanti al figlio svenuto in stazione, un
uomo di 180 cm e 35 kg di peso corporeo: “Questo scheletro
è mio figlio!”. Uno scheletro che era riuscito a scampare alla
morte perché tanto aveva amato e perdonato.
L'Accademia dei Musici ha riaperto i suoi "salotti"
Quando nel '800 il padrone di casa invitava i suoi ospiti il
salotto era il luogo dove si faceva musica, si incontravano
le persone, si discuteva di vari argomenti; naturalmente
erano altri tempi ma l'operazione che sta promuovendo
Accademia dei Musici è proprio quella di attualizzare il
senso dello “stare insieme” godendo del bello, della musica e della compagnia. Nel pieno stile dell'Accademia i
“salotti” sono pensati sempre con finalità didattica per la
divulgazione, la conoscenza e la sensibilizzazione della
musica. Il primo “salotto”, appuntamento di inaugurazione
14 cultura.indd 2
offerto alla città, è stato animato dalla bella musica di Rossini
e Berlioz, compositori che nella storia della musica hanno
portato una enormità di innovazioni e di quei “colori” che
il pubblico presente in sala ha letteralmente “potuto toccare
con mano”! Il mezzo soprano Roberta Salvoni e la pianista
Giuditta Orienti hanno incantato la platea con la raffinata
eleganza dell'interpretazione: tanti applausi per tanta bravura.
Accademia dei Musici invita gli appassionati, i curiosi, gli
amatori fino ai giovanissimi a partecipare agli appuntamenti
che si terranno regolarmente tutti i venerdì alle 17.30 presso
il Complesso Monumentale San Benedetto – Piazza F.
Fabi Altini, 9.
I Salotti di Accademia dei Musici si svolgono in forma di
abbonamento o biglietto singolo e sono completamente
gratuiti per i giovani al di sotto dei 20 anni.
Prossimo appuntamento venerdì 9 ottobre con “Come
si legge la musica, come si scrive, come si interpreta,
come si ascolta”.
Ecco il sito: www.accademiadeimusici.it – europa@
accademiadeimusici.it – tel. 0732 24065.
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L'Azione 10 ottobre 2015
AnteprimA
Davide Rondoni
e il sentimento
d'amore
Zig zaG
Laura Mazzeri:
morte e rinascita
ClessidrA
Il viaggio
di Sarah Cerreti
Mondo artE
Domiziani
a Paterno
Grillo
parlantE
L'avventura
chiamata
amore
Pagine Giovani
e guerra dei piccoli
in un simposio immaginario.
Quello che colpisce, di quest’uomo tanto amato quanto odiato
nel mondo della cultura italiana, è che non si risparmia
mai. Cattolico aconfessionale,
editorialista, organizzatore di
successo. Non è mai banale, né
mai sciatto. Provoca e reagisce,
lancia bombe. L’amore fa paura,
ma in questo caso, contro ogni
pudicizia e vergogna, uno strano libro celebra il sentimento
più essenziale e controverso.
E Davide Rondoni fa riflettere
a lungo. “Il desiderio è una
ArchiviO
Agenda di libri
e di mostre
benzina così potente che non
sai bene dove ti può portare.
Nel senso che inizi quello che
pensi sia un viaggetto e poi ti
ritrovi sperduto in una grande
avventura”.
Quel sentimento complicato
nelle parole incastonate
dal poeta Davide Rondoni
AnteprimA
Alessandro Moscè
L’
amore si può descrivere, valutare, affiancare,
allontanare, semplicemente vivere. In amore si può
gioire e si può soffrire a qualunque età. L’amore precipita
spesso nella retorica di uomini
e donne, nel tritacarne del già
detto, in un indecente intreccio
di vocaboli consunti. Ma ha bisogno di parole calibrate, nuove.
L’amore non è giusto (CartaCanta
2013) di Davide Rondoni, guarda
lontano, squarcia un orizzonte.
Strani appunti di un poeta che
non ha affatto paura di entrare
15 PROSP.indd 2
con franchezza e ironia nell’abisso e affronta questioni cruciali come la nascita e la morte.
Il sesso non è una piacevole
ginnastica. La gelosia può essere
una grande scoperta. Il tempo
lavora contro l’amore? Meglio
la famiglia o la tribù? L’amore
è sempre nascente. Questi e
altri argomenti sono visitati con
leggerezza di stile e profondità
di argomentazioni attraverso i
veri esperti d’amore, proprio i
poeti. L’amore è una scoperta,
un’attesa, un compimento, un
viatico. L’amore è tutto. Nel
tempo dell’oggettività, dell’incontro virtuale e del consumo
compulsivo della merce, che
senso ha amare? Che senso ha
ritrovarsi in un sentimento che
richiede conoscenza, pazienza,
fatica? Il quesito sembra trovare soluzione in quella parte
di sostenitori, di cui fa parte
Rondoni, convinti che l’amore
sia un’alternativa preziosa
alla cultura del nichilismo e
dell’individualismo, dell’ego
ipertrofico. Esso dovrebbe essere base di una nuova intesa tra
gli uomini e spinta di una nuova
coscienza solidale, capace di
orientare anche le politiche
sociali ed economiche. Non
rinunciare all’amore vuol dire
non rinunciare alla possibilità
del mistero, del non concluso,
del fascino nascosto dell’altro
che ci sorprende e ci sconvolge.
Scrive Davide Rondoni: “Possiamo soltanto amare / il resto
non conta, non funziona, / al
mattino appaiono / la tazza, il
vecchio pino, le zolle umide, il
fumo / dell’alito mentre apri
l’auto / nel gelo. Potevano non
apparire, non arrivare / più qui,
alla riva degli occhi. E l’estate
/ c’era, c’è nella calda bruna
memoria / dei rami tagliati, / i
visi diventano ricordi. / Le voci
gridate stracci silenziosi / i denti
conoscono il sapore / del niente,
e l’oblio che ha portici / e portici
infiniti”. L’amore è anche un
dialogo nel tempo con Dante e
Rilke, Carver e Leopardi, come
se le voci si accavallassero di
secolo in secolo, come se il confronto fosse un inesausto testa
a testa tra passato e presente.
Davide Rondoni ospita i poeti
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16
L'Azione 10 ottobre 2015
a cura di Alessandro Moscè
La morte e la rinascita
Zig zaG
L
a letteratura non fiction è un
genere che rivela una parola
interiore, perché ciò che viene
narrato non è invenzione, immaginazione, ma realtà vissuta specie
sulla propria pelle. Dunque non solo
una garanzia di libertà, ma una vera
e propria testimonianza, un’esperienza irriducibile, irripetibile. La
letteratura non fiction è un’offerta,
un dono che nasce da qualcosa di
straordinario, se fuoriesce dalla
malattia e dalla guarigione. Laura
Mazzeri (vive a Milano con il marito
e due figli in una famiglia multietnica, luogo di incontro tra Italia e
India) è la protagonista di Tra due
vite. L’attesa, il trapianto, il ritorno
(Giunti 2015): una vicenda personale che custodisce un presente
e un passato dolorosi ma redenti,
privi di sbavature. Il libro conserva
un approccio perfino medico ai
fatti che accadano, innestati in un
corto circuito mai strumentale o
eccessivamente enfatico. “Preparo
la borsa dell’ospedale con cura,
come fa la partoriente che si prepara alla nascita. D’improvviso, in
un attimo nel quale si agglomera
tutto il cammino della mia vita,
avverto l’enormità di quello che
sta per accadere. È l’ultimo viaggio
in ospedale. Forse morirò, forse
rimarrò in vita. In ogni caso, non sarò più la stessa”. Laura Mazzeri
racconta il trapianto di fegato che l’ha tenuta sospesa, appunto,
tra due vite: la sua, prima e dopo l’intervento chirurgico, e la vita
del donatore, una figura irrelata. Uno spartiacque segna l’emotività
di questo prima e di questo dopo. Prima c’è il tempo dell’attesa, in
cui la vita familiare scorre tra l’apparente normalità e le assenze
imposte da ricoveri sempre più frequenti. Un tempo nel quale
contano gli affetti e che prepara alla prova più difficile, il momento
dell’intervento. Laura non tace il turbamento di sapere, sulla soglia
Alessandro Moscè
Laura Mazzeri
e il percorso
della malattia
che cambia la vita
della sala operatoria, che il donatore è un ragazzo. Dopo, arriva il
ritorno che fa i conti con un’esistenza anomala, anche sdoppiata,
che si deve confrontare con la precedente e con la vita anteriore
di chi non c’è più, quella del “Giovane Cavaliere”. Il filo del ricordo
rifluisce in un diario di bordo, in vari passi che identificano un
percorso, la cognizione del tempo, così come i comportamenti
ritualistici, ospedalieri, di chi si prende cura del paziente. Emerge
la paura, elemento che si introduce costantemente nell’esistenza
della donna e che potrebbe essere paragonato ad un oggetto: è lì,
Il viaggio onirico
dell'esordiente
Sarah Cerreti
S
arah Cerreti, scrittrice
esordiente (messinese,
laureata in Architettura),
ha dato alle stampe il romanzo
breve Un viaggio (Cicorivolta
Edizioni 2015). Ci si addentra in
un mondo controverso, poiché
il senso dell’abisso ricopre l’intera superficie del pianeta, per
cui i protagonisti iniziano un
passeggio senza meta, ignoto.
Sono le occasioni dell’esistenza
a cambiare il corso delle abitudini e delle percezioni individuali.
Tutto ha inizio con l’arrivo del
misterico Joi, un uomo che
sconvolgerà la vita ordinata e
statica di Mara e Noire, coinvolgendole nella ricerca di un padre
misteriosamente scomparso.
Altri personaggi si affiancano
ai protagonisti durante questo
sintomatico viaggio, tra cui
Amanda, la ragazza che vede il
futuro, e Roby, l’uomo che non
riesce a conservare un’identità
specifica. “Attraversammo il
16 PROSP.indd 1
tratto buio aiutandoci con delle
torce elettriche procurateci da
Joi durante una delle nostre
ultime tappe. Non avevo nulla
da dire, concentrata nei miei
pensieri, così veloci e contorti
che era già difficile allora seguire
e quasi impossibile ricordare. In
sostanza cercavo di allontanarmi da quella realtà”. Il viaggio
di Sarah Cerreti è un’intensa
ricerca, specie riflessiva, dove
il temperamento degli individui
fa capire che non tutto ciò che
vediamo muove le scelte della
gente, anche la più impassibile.
Molto spesso succede qualcosa
di impensabile, di imprevedibile
a chi conduce una vita apparentemente ritualistica. Ecco allora
che, come riferisce uno dei protagonisti, “non si ha più voglia di
continuare a fingere di essere”.
Oltre alla vicenda raccontata,
al plot, Sarah Cerreti sviluppa
una narrazione descrittiva di
luoghi e ambienti. Da questo
punto di vista dimostra
di avere uno
“sguardo ottico”,
una visione naturalistica minuziosamente riprodotta nel freddo
tagliente e nella linea sottile tra
mare e cielo, riferendoci ad una
delle pagine più convincenti.
“La coperta di neve impediva
di trovare radici commestibili.
All’interno, sulle pareti della
roccia, era presente un muschio rosso-violaceo dal quale
spuntavano tenere foglioline di
un verde chiaro”. Questo libro
ha dunque più pretesti, più ragioni. Il racconto di un viaggio
indistruttibile e indefinibile. La paura nasce dal confronto con la
morte, o meglio, dall’esercizio della rimozione, per cui il sintomo
che si affaccia è il battito tachicardico per ciò che succede, ad
esempio con il tubo di un respiratore che riempie la bocca, soffoca,
ostruisce, immobilizza, ingombra e gratta. Non bastano un marito,
un’amica, un infermiere. Il proprio corpo parla e va sempre ascoltato, mentre ogni prova con la malattia, in fondo, la si affronta
come sfida con se stessi. Il 2 settembre, Laura Mazzeri ha rilasciato
un’intervista al settimanale “Grazia” (a cura di Stefania Rossotti).
Colpisce un’affermazione: “Io ho incontrato la morte. L’ho sentita
avanzare dentro di me nei giorni della malattia, quando ero ogni
ora più debole e più incapace di fare. Avevo la percezione esatta
del fatto che me ne stavo andando. Poi il trapianto ha spostato la
mia data di scadenza. La mia vita è cambiata. Non solo perché sono
qui, ma anche perché ho dovuto imparare a vivere senza far finta
che la morte non esista. E questo ha dato autenticità a ogni mio
giorno, a ogni mia ora”. In tale sintesi percettiva è racchiuso non
solo il senso del libro, ma di un’intera esistenza che spinge a non
ignorare il peggio, ma a reagire nella ricorsività delle inquietudini,
in quella paura sorella del cambiamento. Aveva ragione Emil Cioran: “La malattia, accesso involontario a noi stessi, ci assoggetta
alla profondità, ci condanna a essa. Il malato? Un metafisico suo
malgrado”. E il donatore, il “Giovane Cavaliere”, veglia guardingo
dall’alto sul corpo e sulla mente dell'inesausta Laura Mazzeri.
ClessidrA
Elisabetta Monti
Un'intensa ricerca
tra le abitudini
e il subconscio
è sempre stato un argomento
affascinante per autori di epoche diverse. Citiamo, affini al
genere scelto da Sarah Cerreti,
resoconti di viaggi immaginari,
l’Odissea di Omero e il Candido di
Voltaire. Il viaggio è un luogo che
conserva uno spazio declinato
in modi diversi all’interno della
storia della letteratura. Viaggio
fisico od onirico, spazio chiuso
del ricordo familiare o ambiente
prescelto per le manifestazioni
del subconscio. Scriveva Italo
Calvino nel suo Le città invisibili:
“Arrivando a ogni nuova città
il viaggiatore ritrova un suo
passato che non sapeva più
d’avere. L’estraneità di ciò che
non sei più o non possiedi più
t’aspetta al varco nei luoghi
estranei e non posseduti”. Da
segnalare la stessa Cicorivolta,
casa editrice che punta su libertà, uguaglianza e diversità. La
provocazione che viene lanciata
pubblicamente, è tutto un programma: si promuove l’ironia,
il dramma. Si fa attenzione
alle piccole cose, ai dettagli. Si
vive nel rispetto trasversale di
culture ed esperienze. Si segue
il fiato del tempo.
07/10/15 10.59
L'Azione 10 ottobre 2015
17
Domiziani
a Paterno
Mondo artE
Giampiero Donnini
L
a chiesa di Santa Maria di Paterno ha origini
trecentesche e un documento del 1443 ne
attesta la dipendenza dal Capitolo della Cattedrale di San Venanzo. Il suo attuale sembiante
ci riporta però al 1876, quando fu ricostruita nel
rispetto dell'architettura dell'epoca e delle imperanti forme neoclassiche. Memorie più strette con
la sua antica stagione sono custodite al suo interno,
dove le navate laterali sfoggiano due ampi nicchioni
decorati da affreschi di matrice cinquecentesca.In
uno di essi è raffigurata la Madonna in gloria col
Bambino e quattro santi, tra i quali si identifica il
beato Giovanni dal Bastone; nell'altro si staglia il
Crocifisso tra S. Cristoforo e S. Antonio da Padova.
In quest'ultimo tema le offese del tempo hanno
inferto gravi danni al lato sinistro e al Cristo,
ma il santo superstite fa pensare che gli antichi
offerenti rurali si siano avvalsi della prestazione
di un pittore di buon livello. Che a noi è sembrato
subito riconoscere in Domiziano Domiziani, un
fabrianese molto attivo per le chiese cittadine e
quelle del territorio nel corso dei decenni conclusivi
del Cinquecento.
Pagine Giovani
e la sfida dei piccoli
S
ono passati cent’anni durante i quali il mondo è cambiato talmente che quelli fra i nostri
avi che combatterono la più micidiale delle
guerre stenterebbero a riconoscerlo. A distanza di
tanto tempo c’è ancora necessità di analizzare e
ricostruire quel periodo per cercare di
comprendere come
sia stata possibile
una così grande
pazzia distruttiva e
collettiva. In Italia,
entrata nel conflitto un anno dopo,
si cercarono tutte
le scuse possibili
all’intervento, che
fu dubbio fino all’ultimo minuto. Alla
fine, quella che fu
passata per buona,
che fece comodo
diffondere fra la
gente, fu l’immagine di un conflitto
che avrebbe permesso di concludere la serie di quelli
“d’Indipendenza”…
se pensiamo che
poco prima ci stavamo per accordare con l’Austria a
combattere contro
la Francia!… gli Italiani non cambiano
mai. Luigi Albertini,
direttore del “Corriere della Sera” - la
17 PROSP.indd 1
voce giornalistica più autorevole in quel periodo
storico - era un interventista, convinto che si trattasse proprio di una quarta guerra di indipendenza. E così dovette gioco forza essere interventista
il giornale per ragazzi sorto da una costola del
padre, “Il Corriere
dei Piccoli”, diretto
dall’illuminato Spaventa Filippi con la
collaborazione di
uno dei più grandi
illustratori e favolisti dei primi decenni del novecento,
Antonio Rubino.
Sta di fatto che,
alle 4 del mattino
del 24 maggio 1915,
dal forte di Verena sull'altopiano
di Asiago, partì la
prima cannonata
contro le linee di
confine austriache,
e mise in moto anche tutta la macchina della propaganda patriottica
verso gli occhi e gli
orecchi dei bambini. Nelle vetrine
dei negozi scomparvero le bambole
di biscuit per far
spazio a cannoncini
giocattolo, soldatini, carri armati in
miniatura, bambole
e bambolotti vestiti
Domiziano Domiziani
Cristo crocifisso e santi (sec. XVI),
Paterno, chiesa parrocchiale
Il Cristo crocifisso, ad esempio, si lega alle analoghe
figurazioni dipinte da Domiziani per le chiese di
Collamato e per quella delle Cappuccine a Fabriano,
mentre il S. Antonio dallo sguardo fermo e intenso e
col fraseggio dell' ombra che ne tornisce il saio con
forti aggetti, trova piena conferma negli affreschi
di Sant'Anna di Collamato e in altre tele fabrianesi.
Anche qui la scena sembra percorsa da un'aria fredda
e lunare, come investita da una luce di eclisse che
raggela le forme con effetti vagamente surreali.
L'altro soggetto, seppur consunto nella sua pellicola
pittorica, ci consente la sua buona lettura e di rilevare
come i tratti delle sante figure siano disegnati con
abilità e il tono elegante e spigliato della tavolozza.
Nelle tipologie ritorna il marcato caratterismo già
avvertito nella bella tavola di Santa Caterina, che ha
la data 1598. Ed è questo, orientativamente, il tempo
degli affreschi di Paterno, nei quali Domiziani opera
la sterzata stilistica, già avviata da tempo, in chiave
caldarolese, per l'accoglienza di cadenze e stilemi
desunti dal repertorio di Simone De Magistris, uno
dei più celebrati esponenti del tardo manierismo
marchigiano.
Il grillo parlantE
Renato Ciavola
La rivista che analizza
la Grande Guerra con gli occhi
dei bambini di un tempo
da infermiera e da soldato. Ovviamente, quel
primo colpo di cannone rappresentò per bambini
e ragazzi, almeno all'inizio, un gioco eccitante e
fantastico. Subito dopo, però, il vero clima della
guerra si infiltra tra giornalini, i libri e le cartoline
illustrate con sfondi epici e gloriosi del conflitto
(vedi ad esempio la rubrica ‘I ragazzi e la guerra’
sul “Corriere dei Piccoli” di quegli anni). I libri
si rivelano strumenti di una certa efficacia per
comunicare a livello di massa e costruire quella
che diventerà l’immagine ufficiale e popolare
della Grande Guerra. Le illustrazioni per i bambini
non raccontano in genere le violenze della guerra,
almeno non in modo evidente; ne restituiscono
però, sicuramente, gli aspetti più edificanti e patriottici. Nessun personaggio dei libri per ragazzi
sfuggì al… “reclutamento” (anche Pinocchio andò
a sacrificarsi per l’Italia), e ne vennero creati di
nuovi per tenere alto il tricolore. A causa della
fortissima plasmabilità dei bambini e dell’ancora
alto tasso di analfabetismo generale, in quel
periodo l’infanzia diventa il punto di riferimento
fondamentale su cui fare fulcro per inculcare
tutta una teoria di potenza e di valori, per far
sviluppare una nuova società. Anche in Italia,
come già in Europa del Nord, l’infanzia diventa
un target importante per l’editoria, grazie alla
notevole crescita del numero di bambini che
vanno a scuola per l’obbligatorietà iniziata da
poco: un “esercito” italiano di circa 4 milioni di
bambini iscritti nel 1914 alle scuole primarie e
secondarie. La campagna di propaganda bellica fu
martellante, a partire dalle lezioni di scuola. An-
che se forse non tutto funzionò a dovere, perché
quello fu un esercito sopravvalutato (infatti, per
le defezioni e per le molte bocciature ai passaggi
fra le classi, le cifre andranno ridimensionate) e,
nonostante gli sviluppi importanti dell’editoria
come le tecnologie di stampa e la nascita delle
collane popolari e dei volumi dal formato e dal
prezzo accessibili al “potenziale” vasto numero
di lettori che si era andato sviluppando, i nuovi
alfabetizzati vivevano ancora ai margini del
grande circuito del libro.
Pagine Giovani
La rivista di promozione della lettura “Pagine
Giovani”, organo ufficiale del Gruppo di Servizio
per la Letteratura Giovanile, nel numero estivo
del 2015 dedica interamente le sue ottanta
pagine a raccontare tutta questa campagna di
propaganda verso i piccoli di allora. Molti gli
interventi di esperti, docenti universitari, illustratori, insegnanti, studiosi di letteratura giovanile
e storici che si sono avventurati nell’analisi delle
pubblicazioni - le più varie - che hanno colpito
l’immaginario infantile, a partire dai libri scolastici a quelli per il tempo libero, dai fumetti alle
cartoline illustrate, dai giornalini ai francobolli.
Per ordinare l’interessante numero della rivista,
molto utile anche per biblioteche e insegnanti,
rivolgersi al sito web www.gruppoletteraturagiovanile.it o direttamente alla presidenza:
[email protected].
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18
L'Azione 10 ottobre 2015
archivio
libri
a cura di Alessandro Moscè
Narrativa
italianA
BestselleR
1. After
Todd
Sperling & Kupfer
La vita di Tessa non è
mai stata così complicata. Nulla è come lei
pensava che fosse. Né
la sua famiglia, né i
suoi amici.
1. La targa
Camilleri
Rizzoli
1. After
Todd
Sperling & Kupfer
1. L’Italiaccia senza pace
Pansa
Rizzoli
2. Il romanzo
della Nazione
Maggiani
Feltrinelli
2. La ragazza del treno
Hawkins
Piemme
2. Le ultime diciotto ore
di Gesù
Augias
Einaudi
3. L’amica geniale
Ferrante
Mondadori
4. La ferocia
Lagioia
Einaudi
2. La ragazza del treno
Hawking
Piemme
La vita di Rachel non
sembra proprio di quelle che vorresti spiare.
Vive sola, non ha amici,
e ogni mattina prende
lo stesso treno.
5. Era di maggio
Manzini
Sellerio
6. L’ultimo arrivato
Balzano
Sellerio
7. La custode del miele
e delle api
Caboni
Garzanti
3. La targa
Camilleri
Rizzoli
11 giugno 1940: il giorno dell’entrata in guerra
dell’Italia ricompare
a Vigata, dopo cinque
anni, Michele Ragusano.
8. Imprimatur
Monaldi & Sorti
Baldini & Castoldi
9. Il segno dell’acqua
Buticchi
Longanesi
10. La sposa giovane
Baricco
Feltrinelli
* LE CLASSIFICHE SONO RILEVATE DA UN CAMPIONE DI LIBRERIE
MUSEO PIERSANTI
MATELICA (MC)
FONDAZIONE ANTONIO LIGABUE
GUALTIERI (RE)
Luca Di Paolo e il Rinascimento
nelle Marche
Antonio Ligabue (1899-1965)
data di apertura: 05.08.15
data di chiusura: 01.11.15
data di apertura: 31.05.15
data di chiusura: 08.11.15
3. After
Todd
Sperling & Kupfer
4. Millennium 4
Lagercrantz
Marsilio
5. Prometto di sbagliare
Freitas
Garzanti
3. L’età del caos
Rampini
Mondadori
4. Breviario
di scrittura civile
Carofiglio
Laterza
5. La mia verità
sull’Islam
Fallaci
Rizzoli
6. Scarafaggi
Nesbo
Einaudi
7. La città di ghiaccio
Rollins
Nord
8. Punto di non ritorno
Child
Longanesi
9. Città di carta
Green
Rizzoli
10. Parigi è sempre
una buona idea
Barreau
Feltrinelli
6. Laudato sì
Francesco
San Paolo
7. La passione ribelle
Mastracola
Laterza
8. Solo bagaglio a mano
Romagnoli
Feltrinelli
9. Lettera a mia figlia
sull’amore
Neviani
Rizzoli
10. Sette brevi lezioni
di fisica
Rovelli
Adelphi
archivio
mostre
CASTELLO
BRANCALEONI
GALLERIA DELL’ACCADEMIA
FIRENZE (PU)
PIOBBICO
I fasti di Corte.
L’arte
di Francesco
Gli
abiti
dei Della Rovere
PALAZZO VENEZIA
ROMA
data di apertura: 31.03.15
data di apertura: 16.07.15
data di chiusura: 28.02.16
MUSEO D’ARTE MODERNA
BOLOGNA
FORTE BELVEDERE
FIRENZE
AREA ARCHEOLOGICA
ROMA
Gradi di libertà
Antony Gormley - Human
Manzù e il fascino della figura
data di apertura: 18.09.15
data di chiusura: 22.11.15
data di apertura: 26.04.15
data di chiusura: 27.10.15
data di apertura: 12.03.15
data di chiusura: 06.11.15
PALAZZO DELLA PENNA
PERUGIA
La percezione del futuro
data ci apertura: 20.06.15
data di chiusura: 08.11.15
18 PROSP.indd 1
Narrativa SaggisticA
stranierA
data
di chiusura:
apertura:11.10.15
17.12.13
data di
data di chiusura: 30.03.14
Tesori della Cina Imperiale
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L'Azione 10 OTTOBRE 2015
19
>MATELICA<
Ma avete mai visto
una torta di 224 metri?
Q
ualche uovo, latte, farina quanto basta. Panna, cioccolato, frutta o qualcos’altro per le decorazioni.
Quanto ci mettete per tirarne fuori una deliziosa
torta? Una, due ore…? A Milano ci hanno messo
quattro giorni. Se la sono presa comoda? No, semplicemente
squadre di cuochi provenienti da ogni regione d’Italia ne
hanno preparata una di 224 metri quadrati. Hai voglia a mangiare. Quello andato in scena domenica 4 ottobre a Milano
è senz’altro uno degli eventi più…gustosi nati a margine
dell’Expo che verranno archiviati. E’ il nuovo record mondiale, quello della torta fatta a forma d’Italia,
realizzato a Fiera Milano Rho dall’Ancdi,
Associazione nazionale cake designers Italia,
e da Cake&Cake, azienda italiana della decorazione dolciaria. Un record annunciato e
certificato da Lorenzo Veltri, giudice ufficiale
della Guinness World Records.
Un record che ha anche mani matelicesi.
Avevamo già fatto conoscenza, con i nostri
lettori, di Romina Santarelli, che avrebbe
fatto parte della squadra Marche in questa iniziativa. Non ci ha potuto portare
ovviamente una fetta di torta, ma abbiamo comunque voluto sentirla, per sapere
com’è andata.
Direi benissimo. La squadra era affiatatissima, abbiamo lavorato ma ci siamo divertite
moltissimo. Abbiamo cooperato in modo
sereno e diligente ma senza mai perdere il buon umore. La
squadra rispetto a marzo è cambiata perché due della squadra
di marzo per problemi personali non sono potute venire. Oltre a me dunque, questa è stata la squadra definitiva che ha
lavorato a Milano per le Marche: Maria Letizia Giuliodoro
di Ancona, Laura Spanò di Porto San Giorgio, Cardellini
Jessica di Civitanova Marche, Luchetta Silvia di Montecassiano, Mary Lentini di Palermo e Aurora Grillo di Campo
Ligure. Logicamente le signore che non sono marchigiane
sono state aggiunte a noi perché solo in cinque saremmo
state troppo poche e siccome le loro squadre erano formate
da tante persone le hanno aggiunte alla squadra Marche.
Inoltre, insieme alle decoratrici, c’era anche un pasticciere
di Porto San Giorgio, Pierpaolo Mazzaferro.
E' stato divertente o l'emozione e la tensione del momento
hanno preso il sopravvento?
L'emozione era tanta ma sai, quando devi lavorare, poi ti
concentri e dimentichi il resto.
La matelicese Romina Santarelli
racconta l’avventura a Milano
con il record da Guinness
Romina con il giudice Veltri
Qual è stata la regione d'Italia che
ti è piaciuta di più, a parte le vostre
Marche?
Le regioni erano tutte bellissime,
davvero non saprei scegliere!
Diplomatica! Ma alla fine, siete rimaste soddisfatte del vostro lavoro
o…avete un animo perfezionistico
e vi dite che avreste potuto fare
meglio?
Siamo soddisfatte del lavoro svolto
in fin dei conti abbiamo vinto
insieme a tutte le regioni d'Italia e all'associazione Ancdi
il record per la torta scolpita
più grande del mondo con 224
mq. di superficie!
Abbiamo realizzato un sogno
Mauro Falcioni ad Ascoli
con i suoi “Sogni di Carta”
A grande richiesta, dopo il successo della mostra ospite presso il rinomato Atelier di Ivana
Manni del mese di marzo, Mauro Falcioni con i suoi “Sogni di Carta” torna nella provincia
marchigiana di Ascoli. Questa volta, a fare da cornice ai dipinti e alle illustrazioni dell’artista
di Matelica sarà lo splendido Palazzo dei Capitani (Piazza del Popolo) in pieno centro storico.
Mauro Falcioni, alla sua quattordicesima personale, è tra gli artisti marchigiani emergenti
più quotati.
La delicatezza, i colori, la tecnica e la libertà della rappresentazione onirica dei quadri e
delle stampe della mostra pongono sullo stesso piano il gatto e l’uomo che risultano così,
inscindibilmente legati, come l’aquilone al bambino e l’ombra a Peter Pan.
Il doppio gioco della possibile lettura del gatto come “simbolo” utilizzato ora come “alternanza” ora come “contraddizione” rispetto all’uomo
protagonista è immediata.
Il gatto è l’istinto, e quindi
la “guida” in ciò che questi
disegni, fondamentalmente,
rappresentano: l’introspezione.
Numerose saranno le novità,
realizzate nel corso di questi
ultimi mesi che, insieme alle
opere già famose, sarà possibile ammirare e acquistare
dal 13 al 28 ottobre (orario
mostra: tutti i giorni dalle
ore 11 alle 13 e dalle ore 15
alle 19 – ingresso libero).
s. s.
Mauro Falcioni
all'interno
dell'atelier Manni
19 matelica.indd 2
Gli otto della squadra Marche
A sinistra il certificato
che attesta la vittoria
e non è cosa da poco.
Non è mancato neanche un piccolo
thrilling, vero?
Già, dalla foto con il giudice si vede
che ho la faccia stravolta. Abbiamo
avuto un piccolo problema la notte di
sabato e abbiamo dormito poco, una
signora ubriaca ha buttato in terra
un estintore ed è uscita la polvere
che è arrivata al rilevatore di fumo
azionando l'allarme antincendio, sono
arrivati i vigili del fuoco e ci hanno
fatto evacuare fin quando non si sono
accertati che fosse tutto a posto!
La foto con il certificato vi ha fatto
dimenticare tutto, immagino.
Già, quello te lo danno solo se hai
fatto il record.
Al via i lavori stradali
a Colle Tenuto e Salomone
Con le economie riscontrate dal finanziamento concesso al Comune di Matelica da
parte della Regione Marche per l'esecuzione di lavori per il ripristino della completa
funzionalità delle strade interaziendali di Calle e Colle Tenuto già eseguiti da diversi
mesi, l'amministrazione comunale sta provvedendo in questi giorni all'esecuzione di
ulteriori lavori sia sulla strada di Calle, sia su quella per Salomone.
Relativamente alla strada di Calle, si è già provveduto alla sua ricarica con materiale
inerte, alla riprofilatura delle cunette ed al successivo trattamento di depolverizzazione
con emulsione bituminosa e graniglia lungo tutto il tratto per una lunghezza di circa
475 m.
Invece sulla Salomone gli interventi saranno limitati ad un primo tratto stradale di
lunghezza pari a circa 281 m, a partire dall'incrocio con la Strada Provinciale 256
Muccese ed i lavori consisteranno nel trattamento di depolverizzazione con emulsione
bituminosa e graniglia, previa lavori di preparazione delle cunette e del fondo stradale.
L'importo dei lavori sopra descritti è pari a euro 24.448,67.
07/10/15 11.05
20
>MATELICA<
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
Che Matelica sarebbe
senza San Francesco?
C
he Italia sarebbe senza
San Francesco e la spiritualità francescana? E
soprattutto, come sarebbe
stata diversa la storia di queste zone,
anche di Matelica, senza il poverello di Assisi? Così ha esordito
padre Ferdinando Campana, padre
provinciale dell’ordine dei Francescani, nella Messa solenne che ha
concluso il triduo di festeggiamenti
per il giorno di San Francesco.
Padre Campana ha tracciato poi
una storia dei rapporti di Francesco
con questa zona, anche Matelica,
“luoghi che hanno saputo e voluto
aprirsi e capire il messaggio francescano e la sua spiritualità”. Luoghi, strade, queste, che il Santo ha
battuto più volte. Il risultato è stata
una comunità che ha abbracciato
il francescanesimo, ha prodotto
tanti piccoli conventi che hanno
punteggiato, nei secoli, le pendici
del San Vicino. E ancora oggi San
Francesco è un polmone insostituibile della religiosità matelicese.
Priva, da ormai oltre cinque anni,
della chiesa, questi giorni hanno
in realtà confermato che quando si
tratta di stringersi attorno al “suo”
San Francesco, la comunità sa ancora farlo. Tante le persone che hanno
assistito alle funzioni, da ultima la
Messa solenne delle ore 18, alla
presenza anche del sindaco.
Padre Campana ha anche parlato
di un futuro che presenta diversi
chiaroscuri. I numeri delle vocazioni non consentirebbero infatti
di garantire per il futuro, sulla presenza di una comunità francescana
a Matelica “anche se io stesso sono
legatissimo a questa città e a questo
convento, dove ho studiato e dove
sono stato per qualche periodo”.
E proprio per “confermare”, in un
certo senso, la peculiarità e l’importanza della chiesa matelicese, ecco
la promessa che moltissimi aspettavano. “In una recente riunione
anche con la comunità di Fabriano,
legata a quella matelicese, abbiamo
preso la decisione di affrontare quei
lavori alla chiesa necessari per la
sua riapertura, sui pavimenti, nella
cantoria, nella sacrestia… Lavori
senza i quali la chiesa non potrebbe
onestamente essere riaperta. Dobbiamo e vogliamo avere fiducia nel
futuro, e questa ne è una dimostrazione. Per altri lavori – e guarda il
sindaco – ci aiuterà il Comune. La
promessa che io
faccio è che le funzioni per la prossima Settimana
Santa torneremo
a farle nella chiesa
di San Francesco”.
La promessa che
dunque, nel suo
intervento, il sindaco non aveva
fatto, dichiaradosi
speranzoso di una riapertura il prima possibile di quella che, anche
a livello artistico, è una delle perle
assolute della cultura matelicese,
l’ha fatta poi Padre Campana, che
ha però anche invitato chi può farlo,
ad aiutare l’Ordine: “In questi anni,
anche difficili economicamente, il
sostegno della comunità non ci è
mai mancato, e di questo dovremmo
ringraziarvi ogni giorno”.
Durante la giornata c’è stata anche
l’iniziativa delle donne dell’Ordine
francescano secolare, che hanno
preparato dei dolcetti per beneficienza, in questo caso però, per le
Missioni francescane.
Dal Padre
provinciale
una promessa:
Settimana
Santa nella
chiesa
riaperta!
A sinistra Padre Ferdinando
Campana
Una delle iniziative delle donne dell'Ordine francescano secolare
Quando i francescani matelicesi
diedero rifugio al professore ebreo Sergi
Lo studioso Giancarlo Mandorlini,
dopo il recente e
documentatissimo
libro sulla Beata
Mattia Nazzarei, ha
dato vita ad un’altra opera di grande
interesse storico per
la città, e non solo:
“I Frati Minori delle
Marche” a cura della
Provincia Picena San Giacomo della Marca dei Frati Minori
delle Marche. Già il sottotitolo indica l’itinerario di ricerca
che ha come spazio temporale gli anni della seconda guerra
mondiale: il passaggio del fronte, la Resistenza, gli sfollati,
gli ebrei. L’opera è stata stampata nell’aprile 2014 presso
BM Grafica, Osimo, cittadina dove l’opera stessa è stata presentata. Si tratta di un importantissimo contributo alla storia,
ancora da completare, relativa al periodo della Seconda guerra
mondiale. Nella premessa Gianfranco Brocanelli annota:
“I conventi furono il rifugio e il luogo di salvezza di molti
sfollati e ricercati. Qui soprattutto si è manifestato lo spirito
limpidamente e totalmente umanitario e caritativo. Eppure
questa attività silenziosa e preziosissima, che ha salvato
anche tante vite umane, non è stata ancora messa in rilievo”.
E nella presentazione Mons. Armando Trasarti, vescovo di
Fano-Fossombrone-Cagli e Pergola, dopo aver ricordato
la infaticabile attività culturale dell’autore del libro padre
Giancarlo, puntualizza che “questa sua nuovissima fatica
è l’incredibile quanto puntuale testimonianza di un passato
ancora recente”, attraverso la quale egli “segnala il contributo
dato dal suo ordine” su cui finora erano calati riservatezza e
silenzio. Episodi di ferocia e di solidarietà si susseguono in
una narrazione che ad ogni pagina vede “il valore altissimo“
della sua testimonianza e che ogni lettore è invitato a scoprire,
attraverso le documentatissime pagine. Documenti originali
e molte immagini completano l’opera. Ogni pagina è degna
di grande interesse, ma io desidero ricordare che da pagina
73 a pagina 83, per la prima volta, compaiono testimonianze
preziose su Matelica. Non voglio togliere ai lettori il piacere
della scoperta. Dirò però che per la prima volta sappiamo
che il Convento francescano di Matelica dette rifugio nell’anonimato ad “un chiarissimo professore ebreo, Sergio Sergi,
antropologo, sociologo e psicologo”, che “diresse il Museo
di Antorpologia e il laboratorio di Psicologia Sperimentale a
Roma. Fu socio dell’Accademia dei Lincei dal 1948 e diresse
per lungo tempo la Rivista di Antropologia”. Il libro merita
perciò una presentazione anche a Matelica. Grazie a Padre
Giancarlo per la sua preziosa ed infaticabile attività culturale.
Fiorella Conti
Attiva la nuova Radiologia
“Sì, è stato riaperto il reparto di radiologia, anche se per
una comunicazione e inaugurazione ufficiale aspetteremo
che arrivi il nuovo ecografo donato dall’Unione Montana
Alte Valli del Potenza e dell’Esino”. Così l’assessore Pietro
Valeriani (nella foto) ha commentato la novità dell’ospedale
matelicese, la cui attività è già iniziata, lunedì 28 settembre.
Novità nel servizio dunque, che torna fruibile per i pazienti
locali, non più solo con un tecnico come era stato fino a poco
tempo fa, ma proprio con la figura di un radiologo, cosa che
consentirà di accorciare di molto i tempi di erogazione del
servizio. L’assessore ha poi garantito che il servizio stesso,
che oggi è disponibile per tre giorni con il radiologo più un
quarto giorno con il solo personale tecnico, sarà intensificato, fino ad arrivare a cinque giorni per settimana. Novità
anche nei macchinari: detto del nuovo ecografo in arrivo,
nei prossimi mesi è già previsto “l’acquisto di un nuovo (e
costoso) lettino per le radiografie e lo spostamento di un
mammografo dall’ospedale di San Severino. In questo modo,
si tornerà anche a poter fare la mammografia a Matelica”. L’assessore “e
il team che da mesi mi affianca, composto dai consiglieri Laura Medici
e Alessandro Casoni”, ha poi voluto ringraziare il contributo decisivo
20 matelica.indd 2
dato in questo periodo “in primis dal dottor Pietro
Cruciani, responsabile della Radiologia ex-zona 10,
in pratica colui che dirige il reparto, poi dai direttori
dell’Area Vasta che si sono succeduti, Pierluigi
Gigliucci prima e Alessandro Maccioni ora, il
quale ha in pratica reso operativa l’operazione, già
messa in progetto, e l’attuale direttore sanitario
dott.ssa Giovanna Faccenda”. I prossimi traguardi?
“La salvaguardia del 118 medicalizzato per 24 ore
e il reparto di riabilitazione”. Di recente tuttavia,
proprio a questo proposito, il consigliere di Fratelli
d’Italia Elena Leonardi ha reso noto a mezzo stampa
che la sua mozione sulle problematiche relative al
118 di Matelica e al servizio di Guardia Medica
nei comuni di Fiuminata, Visso, Sefro e Pioraco,
“che intendeva impegnare la Giunta Regionale
a garantire la presenza continua del medico del
118 in notturna al Pronto Soccorso dell'Ospedale
di Matelica e a mantenere il numero di operatori
di Guardia Medica nei 6 attuali per i Comuni di
Sefro, Fiuminata, Pioraco, e Visso”, non è passata
in Consiglio regionale, con la motivazione che la
materia doveva essere discussa in Commissione
Sanità, cosa che la Leonardi “chiedeva di mettere all'ordine del giorno
della Commissione competente fin da luglio”.
a.g.
taccuino
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21
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
Le poste "francobollano"
l'eccellenza del Verdicchio
Il bollo verrà presentato sabato al Piermarini
L
di ANTONIO GENTILUCCI
e Poste Italiane celebrano i grandi vini italiani, con
una interessante serie di francobolli. Quindici francobolli, quindici grandi vini italiani. Tra questi, il nostro
Verdicchio, il vino bianco più premiato d’Italia.
E sabato 10 ottobre, alle ore 11, al Teatro Piermarini, ci sarà
proprio la cerimonia di presentazione: verrà presentato dalle
Poste il francobollo che vede il Verdicchio Matelica Docg
celebrato in una serie a tema “grandi vini Docg d’Italia”. Nel
2015 saranno emessi 15 francobolli in tutta Italia di cui, unico
nelle Marche, la Docg di Matelica. Saranno presenti tutti i
sindaci degli 8 Comuni ricadenti nella zona di produzione del
Verdicchio, mentre la banda “Città di Matelica” accompagnerà
la manifestazione, nel più originale stile “celebrativo”: dopo il
benvenuto del sindaco di Matelica Alessandro Delpriori e del
vice presidente Imt Antonio Centocanti, si susseguiranno quattro interventi tecnici: il dott. Antonio Grisostomi Travaglini,
della filiale di Macerata di Poste Italiane presenterà la serie di
francobolli dedicata ai vini e spiegherà la tecnica costruttiva.
Il prof. Andrea Spaterna, Prorettore Unicam ai rapporti con il
territorio presenterà il Master in “Wine Export Management”,
costruito da Unicam insieme al Comune di Matelica. Il dott.
Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela
Vini presenterà le dimensioni vitivinicole del Verdicchio e le
sue performance commerciali. Infine Roberto Potentini, in
qualità di enologo e di assessore all’Agricoltura del Comune
di Matelica, parlerà nello specifico del Verdicchio di Matelica
Il Cambrugiano 2012 mette
le grandi guide d’accordo
Il Cambrugiano, nell’anno
del suo 25° compleanno, si
toglie una grandissima soddisfazione. L’edizione relativa
alla vendemmia 2012 ha ottenuto, contemporaneamente, nelle edizioni 2016, i 3
bicchieri nella Guida dei Vini
d’Italia del Gambero Rosso, i
5 grappoli nella guida Bibenda, le 4 viti nella guida Ais
Vitae, il Grande Vino nella
guida Slow Wine. Bastano?
Si tratta di un primato raro,
che mette d’accordo le quattro grandi guide nazionali.
Per il Cambrugiano 2012, insomma, un autentico record
di riconoscimenti.
Il modo migliore per festeggiare questa importante
ricorrenza dalla sua nascita,
nel 1988, dopo il regalo che
la Belisario si è concessa,
cioè la presentazione di
una confezione celebrativa
ad hoc, che contiene anche
un libro molto particolare:
la storia del Cambrugiano,
viene raccolta in un opuscolo
che racchiude la “corrispondenza di amorosi sensi” tra
questo prezioso nettare degli
dei e chi ne riconosce le note,
le sensazioni, il valore. Delle
25 vendemmie se ne ricava
quindi un percorso epistolare, perfettamente calato
nella storia di un mondo che
cambia.
Sono oltre 20 le lettere indirizzate al Cambrugiano
scritte da personaggi di varie nazionalità che hanno
partecipato e vissuto l’”illuminismo enogastronomico”
degli anni ottanta e novanta.
In quasi tre decenni, un
mondo che muta in nuovi
assetti politici, economici,
ambientali, di costume fa
da sfondo alle parole che
personaggi del panorama
internazionale hanno voluto
dedicare al celebre vino di
casa Belisario. Da Marco Sabellico del Gambero Rosso a
Francesco Quercetti e Fabio
Ottanta volati via!
Giavedoni di Slow Food,
passando per i critici enogastronomici Carlo Cambi,
Daniele Cernilli e Pierpaolo
Rastelli, gli chef Moreno
Cedroni e Rosaria Morganti,
i sommelier Cesare Padula,
Enzo Gironella, Domenico
Balducci, Piergiorgio Angelini, il direttore dell’Imt
doc Alberto Mazzoni, un
esperto del Beverage come
Piero Valdiserra di Rinaldi
Importatori. E poi le firme
estere che dalla Francia al
Giappone, dalla Danimarca
agli Usa puntellano le pagine
di questo volume: Cédric
Chauveheid di Licata vini in
Belgio, Henrik Bay di Juul’s
vin in Danimarca, Nao Fukumura, proprietario Itashoku
in Giappone, Frédéric Morandi, proprietario di Du bar
à vin Le Bronx, in Francia,
Robert Mackin, Proprietario
dell’Artisan Wines negli Usa,
solo per citarne alcuni.
a.g.
Ottanta anni sono trascorsi e…
giovani siamo rimasti.
Ci siamo riuniti domenica 13 settembre per festeggiare insieme
un bellissimo traguardo. Un’altra tappa compiuta nel duro e impegnativo percorso intrapreso
ottanta anni orsono, con alterne fortune, come vuole la vita. Dopo la S. Messa, celebrata
nella chiesa della Beata Mattia dal nostro coetaneo Don Roberto Balducci e la foto di gruppo
ci siamo ritrovati presso il ristorante “Salomone”. Un ringraziamento a tutti i coetanei che
hanno partecipato e anche a coloro che per vari motivi non sono potuti intervenire…sarà
per la prossima volta. Cerchiamo di non mancare! Le foto sono in visione presso lo studio
fotografico di Sara Lucarini.
e della sua importanza strategica per il territorio matelicese.
Dopo gli interventi, va da sé, ci sarà un buffet con degustazione
del Verdicchio Riserva Docg.
Il Lions Club Matelica
al servizio della cultura
La scorsa domenica 27 settembre il
Lions Club Matelica ha organizzato
una speciale giornata di visita alla
città invitando tutti gli amici Lions a
partecipare a questa speciale “gita fuori
porta” per conoscere Matelica: piccolo
gioiello incastonato tra i monti e le
colline dell’entroterra marchigiano.
La grande protagonista della giornata
è stata la mostra “Luca di Paolo e il
rinascimento nelle Marche” al museo
Piersanti (visitabile tutti i giorni sino
al 1 novembre 2015). Una mostra
unica che per la prima volta espone
moltissime opere di Luca di Paolo:
Un momento della visita, guidata dal sindaco Delpriori,
alla mostra su Luca di Paolo
legato della Signoria di Matelica e uno
dei protagonisti del Rinascimento nelle Marche. Un personaggio di cui, grazie ai nuovi studi, si è in grado di ricostruire le vicende
artistiche e biografiche. Nelle splendide sale di Palazzo Piersanti sono, dunque, raccolte le sue
opere e quelle di artisti a lui contemporanei, al fine di presentare al pubblico e agli studiosi il
percorso di uno dei più stravaganti interpreti del Quattrocento nelle Marche. La mostra, inoltre,
si fregia di prestiti importanti provenienti dai maggiori musei statali d’Italia e da collezioni
private italiane ed estere. Alcune opere sono esposte per la prima volta al pubblico perché
recentemente recuperate dopo decenni di oblio tra le vie del mercato. Grazie alla disponibilità
del sindaco Alessandro Delpriori, storico dell’arte e curatore della mostra, i due gruppi Lions
che hanno visitato la mostra, circa 60 persone in totale, hanno potuto inoltre godere della sua
guida d’eccezione alla scoperta del volto artistico di questo straordinario autore.
Numerose, quindi, le risposte che sono giunte al Lions Club Matelica per questo piccolo
evento che ha voluto promuovere Matelica a tutto tondo, i partecipanti, infatti, provenienti
sia dal Club cittadino che dai Club di Fabriano, Jesi, Ancona, Osimo, Urbino, e gli amici
dell’Accademia Italiana di Cucina di Macerata e del Rotary Club di Camerino che si sono
uniti al gruppo, hanno poi visitato il Teatro Piermarini (potendo ammirare anche gli scavi
romani sottostanti) e goduto di una degustazione di Verdicchio nel recentemente rinnovato
foyer del teatro.
In seguito ad un pranzo ricco di tipicità presso la Tana di Biutino, con tanto di tradizionalissimi
“vincisgrassi” matelicesi, i visitatori hanno passeggiato lungo le vie del centro, ammirato il
mosaico in Piazza Garibaldi e raggiunto il Monastero della Beata Mattia dove la Badessa li ha
accolti con la sua benedizione e omaggiati di una piccola pubblicazione sulla vita della Beata.
La lunga giornata, che si è protratta dalle nove di mattina sino alle 18 del tardo pomeriggio, si
è conclusa con un po’ di svago e di compere e ha rappresentato, quindi, un’esperienza ideale
di conoscenza
e aggregazione, mostrando
i tanti dettagli
preziosi della
bella Matelica.
s.n.
Uno dei gruppi
in visita al
Piersanti
21 matelica.indd 2
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22
>CERRETO D'ESI-MATELICA<
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
Attacco ai social network
C
erreto d’Esi - Si è svolto il 27 settembre a Cerreto
d’Esi in piazza Lippera un sit – in promosso dalla
locale Anpi, per segnalare alla cittadinanza: ”Che
all’interno di social network, alcuni concittadini
stanno propagandando sentimenti a dir poco contrari alla
moralità e alla democrazia se non a vere e proprie apologie
del nazi- fascismo con un infimo odio razziale e l’auspicio di
un ritorno ad un regime autoritario, di cui il nostro paese ne
ha ancora triste memoria“. È scritto nel documento appello
distribuito alla cittadinanza.
Il sit -in ha visto la partecipazione diretta di molte Anpi della
provincia. Fabriano, Ostra, Arcevia, Jesi, Serra San Quirico,
Sassoferrato, mentre molte altre come l’Anpi di Ancona, di
Moie, hanno aderito al documento appello, con cui il presidente dell’Anpi provinciale prof. Alessandro Bianchini aveva
informato i diversi circoli.
Molte sono state anche le presenze di altre associazioni,
dalla Spi-Cgil, al Partito Comunista dei Lavoratori, al Partito
Democratico.
Tutti gli intervenuti si sono avvicendati al microfono messo a
disposizione dal presidente dell’Anpi cerretese nei confronti
di chiunque, volesse dire ”due parole”.
Dal sit in è emerso uno spaccato di rifiuto al becero tentativo
di ricostruire un partito fascista che il documento appello
imputa: “Ad un facile populismo che sempre accompagna
coloro che sono privi di coscienza sociale e di cultura democratica stante la preoccupazione per il perdurare della
crisi economica, della distanza crescente della politica dai
cittadini e dai lavoratori, che in passato furono cause della
nascita del fascismo”.
Non è mancato il richiamo a non rimanere indifferenti davanti
alla perdita di coesione e di isolamento sociale che, alimen-
L'Anpi riconosce che sull'on-line si alimenta un dibattito
improntato all'odio razziale ed all'apologia nazi-fascista
tano sottoculture, nei cui confronti è sempre necessario che
la società civile si mobiliti per evitare e contrastare, rigurgiti
fascisti che non devono trovare cittadinanza, in uno stato
libero e democratico.
Ma a questo appello, sono mancate clamorosamente le
istituzioni comunali che, con comportamento sordo e molto
discutibile, si sono negate a questo sit-in.
Un allarmante segnale di indifferenza istituzionale se non
peggio, ha aleggiato sulla manifestazione, tant’è che è stato
ricordato pubblicamente l’esistenza di una delibera, votata
all’unanimità dal precedente Consiglio comunale, che rende
tutto il territorio comunale indisponibile a manifestazioni
fasciste che si richiamino, direttamente o indirettamente, a
queste ideologie.
Una delibera che non lascia spazio ad interpretazioni diverse
da quelle di una volontà comunale, e comunque di molti
cittadini che non offriranno mai cittadinanza storica ad una
ideologia che calpesta diritti e dignità umana. Per accrescere
la consapevolezza democratica così come la Costituzione reclama l’Anpi cerretese ha programmato un incontro, venerdì
9 ottobre alle ore 18.30 alla sala dello Stemma di Cerreto
d’Esi col prof. Giovanni Di Cosimo, docente di Diritto costituzionale all’Università di Macerata, per spiegarci al meglio
le implicazioni delle modifiche della legge costituzionale che
il Governo sta varando.
Anpi Cerreto d'Esi
Il Pcl lavora per il prossimo Consiglio
Cerreto d’Esi - Sono già trascorsi due mesi
dall’ultimo Consiglio comunale del Comune di
Cerreto d’Esi. Cosa sta facendo l’amministrazione? Non si presenta alle manifestazioni alle
quali è stata invitata, come il sit-in in piazza Lippera
del 27 settembre contro il fascismo organizzato dall’Anpi
e dalle forze politiche antifasciste del nostro territorio. Ma
ancor più grave è che non esprime solidarietà e sostegno agli
operai della Best, dopo i 55 esuberi dichiarati dall’azienda
stessa. Nonostante l’amministrazione si sia impegnata in prima persona votando la nostra mozione in difesa del lavoro e
contro le delocalizzazioni, ad oggi non ha mostrato sostegno ai
lavoratori. E’ palese che questa maggioranza non riesce a distinguere il bene pubblico da quello privato, dimenticando che
le istituzioni hanno il dovere morale di aiutare e di sostenere
le persone, le famiglie e i lavoratori in difficoltà. Su questa vicenda, insieme al gruppo “Cambiamenti”, abbiamo presentato
un’interpellanza per chiedere chiarimenti in merito. Abbiamo
depositato diverse mozioni e ci preme citare la mozione sulla
commissione d’indagine, tramite la quale chiediamo ancora
all’amministrazione comunale di instaurare un’apposita commissione che dovrà valutare e scoprire come mai il comune
verte in questa situazione economica così disastrosa, se ci sono
delle responsabilità precise ecc. Sollecitiamo, sempre con una
mozione, il sindaco e il consiglio a valutare un aumento dell’aliquota Irpef delle terre edificabili. Reputiamo che sia strano
ed irragionevole aver aumentato tutte le aliquote preservando
“immacolata” quella sulle terre edificabili. Le altre aliquote
toccano in maniera indistinta tutti, anche quelli che si trovano
in seria difficoltà (vedi l’aumento dell’addizionale dallo 0,5%
allo 0,8%). L’aumento delle terre edificabili porterebbe un
introito di circa 15.000 euro che potrebbero essere destinati
ad un fondo di solidarietà per sostenere le famiglie bisognose.
Considerato che il problema dell’evasione nel nostro paese
è molto esteso, abbiamo presentato la mozione del baratto
amministrativo: ossia dare la possibilità a tutte quelle famiglie
in difficoltà economica di pagare le aliquote ed i servizi a
domanda individuale tramite i lavori socialmente utili. Altra
cosa di cui l’amministrazione non si è occupata nell’ultimo
bilancio, è quella della gestione dell’asilo nido e degli impianti
sportivi. L’asilo nido conta pochi iscritti e l’amministrazione
ha trovato la soluzione peggiore, cioè quella di aumentare le
tariffe senza trovare un’alternativa concreta. Abbiamo proposto
una concessione tramite un serio bando pubblico, con cui si
potrebbe dare l’appalto ad una cooperativa sociale del nostro
territorio. Anche gli impianti sportivi sono sostenuti a fatica.
Il bocciodromo che è situato in una delle zone più tranquille,
conta pochi guadagni che lo stanno portando ad una morte
lenta. Abbiamo voluto proporre un cambiamento gestionale e
generazionale. Persisterà sempre il bocciodromo, ma i campi
si potrebbero coprire o scoprire anche per fungere da sala da
ballo. Questo porterebbe gente nel locale che comunque è ben
servito di bar, cucina, sala da biliardo e di un ampio spazio
esterno. Quest’ultimo si presta molto bene per organizzare
eventi e concerti. Con un serio progetto la gestione dovrebbe
essere affidata ad una cooperativa di giovani disoccupati del
posto, ai quali sarebbe lasciata autonomia nella gestione del
palatennis, dei campi da calcetto e del campo da calcio in erba,
creando di conseguenza un polo unico. Le società che hanno
usufruito dello stadio comunale non hanno una convenzione e
usano a loro comodo e gratuitamente lo stesso stadio comunale.
Visti i costi di circa 31.000 euro annui per il riscaldamento
e l’energia elettrica, mentre per l’acqua non si riesce a quantificare la cifra, poiché non esiste un contatore nello stadio
comunale, chiediamo alla società Fabriano-Cerreto calcio e
alla società sportiva Cerreto Calcio, quanto meno di accollarsi
le utenze e la manutenzione ordinaria. Altra mozione è quella
sul degrado urbano negli stabili incompiuti nel nostro paese,
via Melchiorri (davanti al consorzio), via Carloni (Cerquete),
via Venza Volgore, l’ex mattatoio, via Aroldo Palombini e via
Chillemi. Qui si chiede di ristabilire con un’ordinanza, un
certo decoro e igiene pubblica, nonché la messa in sicurezza
dei cantieri stessi. Su questa mozione abbiamo anche allegato
ben 41 foto. Abbiamo presentato un’ennesima mozione pochi
giorni fa, in cui chiediamo di ripristinare le riprese audio-visive
durante lo svolgimento del Consiglio comunale. Chiediamo
tramite un’interpellanza chiarimenti in merito alla prossima
apertura della sala del commiato. Un’altra interpellanza è
in merito alla delibera del 25 agosto sulla riorganizzazione
dei settori interni del nostro Comune, di cui all’inizio è stato
pubblicato un testo, poi mentre era ancora esposto all’albo
pretorio, per magia, è stato modificato cambiando il senso della
delibera stessa e fu pubblicato senza due importanti firme. In
tutti questi anni, sia le maggioranze che le opposizioni che
si sono succedute, hanno volutamente nascosto tutte queste
gestioni sconsiderate dei beni pubblici e i giochi di poteri che
ci sono stati.
Marco Zamparini, consigliere Pcl
Kindustria, un tocco di giallo La speranza Cooperativa
Venerdì 9 ottobre alle ore 19 ricomincia la stagione della libreria Kindustria, come al solito
densa di iniziative. Questa settimana è prevista infatti la presentazione di "L'età della febbre"
[editore minimum fax], presentato dallo scrittore Paolo Sortino. Sortino ha esordito nel 2011
con il romanzo “Elisabeth” [Supercoralli Einaudi], divenuto un caso editoriale. Il secondo
romanzo, uscito per Il Saggiatore (2015) si intitola “Liberal”.
Cinque motivi per non mancare?
Eccoveli qua.
Un tocco di giallo della copertina
allevierebbe il grigio di questi
giorni. Paolo Sortino è un autore
di grande talento. Le antologie
di Minimum fax sono attendibili
mappe delle strade della scrittura
in Italia. I racconti sono folgoranti,
gli autori coinvolti assolutamente
da conoscere, e all'interno c'è persino un fumetto di Manuele Fior.
C'è sempre un bicchiere di Verdicchio e qualcosina da mangiare,
e tante chiacchiere e curiosità a
fine presentazione. Cinque buoni
motivi per non mancare.
22 cerreto-matelica.indd 2
Cerreto d’Esi - Con questo comunicato vorremmo accendere i riflettori e creare un
cordone di solidarietà attorno ad una nuova realtà che si è creata.
Questa nuova realtà si chiama D'Esi Società Cooperativa ed è stata costituita il giorno
24 settembre da 17 ex dipendenti della Desi Srl.
L'azienda è stata dichiarata fallita il 29 aprile scorso e aveva in forza 126 dipendenti.
Invece di rassegnarsi all'idea di aver perso il posto di lavoro, in un settore che era stato
il loro per tanti anni, in mansioni di cui si ritenevano esperti e specializzati, alcuni di
loro hanno iniziato a collaborare con Lega-Coop e Confcooperative.
Consapevoli dell'importanza di poter recuperare un'azienda in un territorio devastato dalla
crisi, e presa coscienza che il lavoro è legalità e dignità umana per l'intera comunità, si
è iniziato a lavorare sul lato commerciale e sul piano industriale.
Un grande gesto che permetterà, se il progetto decollerà, a questi lavoratori di rimanere
in contatto con i loro colleghi di sempre e di mantenere il posto di lavoro che si erano
sudati con grande competenza e fatica, sul quale avevano costruito il loro avvenire e
quello delle loro famiglie. Da questo momento in poi tutte le parti interessate saranno
chiamate ad un comune spirito di responsabilità e di appoggio incondizionato verso quel
gruppo di lavoratori e lavoratrici che è fortemente convinto che da una brutta pagina
di storia se ne possa aprire una nuova, migliore per dare futuro ad una situazione che
fino a qualche settimana fa sembrava disperata e praticamente morta.
D’Esi Società Cooperativa
07/10/15 11.00
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
23
>SASSOFERRATO<
Festa alla residenza protetta
Un anno di attività per la Casa di Riposo con la Valigia delle Meraviglie
di DANIELE GATTUCCI
C
lown in corsia: in più
ricca e succulenta merenda in musica allietata
dalle simpaticissime e
spumeggianti ragazze della Valigia
delle Meraviglie, dalle 15.30 fino a
pomeriggio inoltrato un gran andirivieni di figli, nipoti e parenti per salutare ed intrattenere gli ospiti della
Residenza Protetta di Sassoferrato,
che giovedì 1 ottobre ha festeggiato
il primo suo anno di attività.
“Il vero potere è il servizio. Bisogna
custodire la gente, aver cura di ogni
persona, con amore, specialmente
dei bambini, dei vecchi, di coloro
che sono più fragili e che spesso
sono nella periferia del nostro
cuore”. Parole di Papa Francesco
che riassumono bene questa nostra
realtà per anziani non autosufficien-
ti di Sassoferrato, efficacemente
operativa, ben strutturata e capace
di offrire un servizio di alta qualità.
Venticinque posti di una struttura
ubicata al primo piano dell’ex
ospedale di Sassoferrato, completamente ristrutturato ed adeguato alle
esigenze degli anziani, con arredi
confortevoli e funzionali. Al piano
sottostante si trovano gli ambulatori
dei medici di base ed i servizi sanitari da tempo presenti, al piano superiore la Rsa. L’organizzazione del
servizio è affidata All’AssCoop di
Ancona, storica cooperativa sociale
marchigiana, che da oltre trent’anni
organizza e gestisce servizi sociosanitari ed educativi e vanta una
notevole esperienza nella gestione
di Residenze Protette per anziani,
avallata da specifiche certificazioni
di qualità. Il personale qui impegnato, in parte proveniente dalla Casa
di Riposo “San Giuseppe”, tutto
formato, comprende una direzione
gestionale, infermieri professionali,
fisioterapista, psicologo, animato-
re, Oss e servizi alberghieri. Altre
peculiarità, anche in base a quanto
previsto nella gara di appalto indetta
dal Comune di Sassoferrato, il rapporto operatori utenti è superiore
a quanto previsto dalla normativa
regionale di settore, con garanzia,
quindi, di adeguata assistenza sia
sanitaria che socio-assistenziale.
Particolare attenzione l’AssCoop
dedica al rapporto con i familiari
degli ospiti che devono essere parte
integrante del servizio stesso in termini di coinvolgimento nelle azioni
di cura e delle relazioni”. Sin qui
dunque il suggello ad un anno di
egregio lavoro, nel tempo vedremo
gli sviluppi di un progetto importantissimo nella politica di gestione
dell’offerta socio-sanitaria a cui la
Regione, l’amministrazione comunale di Sassoferrato e l’Area Vasta
2 stanno lavorando da lungo tempo.
Un altro argento
Pierucci a La Pace,
per la terna di Sasso sinfonia universale
Bocce
Un 2015 magico per la bocciofila
sentinate. Dopo il titolo regionale
che ha fatto conquistare alla società
la prestigiosa medaglia d’argento
ai campionati italiani di Roma,
quelli delle bocce di Sassoferrato
appendono al medagliere un altro
argento. Una medaglia altrettanto
nobile conquistata al campionato
italiano di Brescia, il 27 settembre,
dalla terna Dario Catani, Angelo
Bianchi e Sandro Valentini detto
“Cipolletta”.
Vittorie su vittorie che fanno chiedere se, dietro a questi exploit, c’è
un segreto. “No, non c’è – risponde
il capitano Dario Catani – Semplicemente sappiamo e sentiamo che
abbiamo il pieno sostegno della nostra società, dei nostri amici, della
bocciofila. È lo spirito di squadra
che fa la differenza, è quello che
ci rende forti per affrontare l’avversario”. Qualcosa ci deve essere
perché mai finora la bocciofila
sentinate ha conquistato così tante
gare. “Giocano bene – commenta
Toni Mattioli, il direttore sportivo
– perché si consigliano l’un l’altro.
Poi, noi come società, proviamo a
programmare tutto così gli atleti
pensano solo alle gare e non ai
dettagli delle trasferte”. “La terna
– aggiunge Solindo Gasperini, il
presidente della società – è stata
scelta dal presidente provinciale
che ha subito individuato il grande
potenziale di questi tre giocatori
messi insieme. Giocatori che prima
si sono qualificati a Cingoli, vincendo il titolo provinciale, e dopo a
Matelica dove hanno vinto il titolo
regionale”. Terna che proviene da
una squadra molto omogenea composta dagli atleti Angelo Bianchi,
Dario Catani, Francesco Andreoli,
Sandro Valentini, Silvano Cristofori e Angelo Petrolati. Ragazzi che
hanno un'età compresa tra i 65 e
gli 82 anni e che non chiedono di
meglio che trasferire il loro savoirfaire alle nuove generazioni.
Intanto vincere non deve essere
stato facile. “Forti della vittoria
regionale conquistata a Matelica,
prima abbiamo affrontato e vinto
contro i siciliani di Enna – raccontano – poi, contro i lombardi
di Lecco, infine contro i romani di
Spinaceto. In finale però abbiamo
perso contro i salernitani dell’Enrico Millo”. Un secco 5-12 che
brucia un po’ perché arrivare così
vicino alla vittoria e non coglierla,
dispiace, e molto, considerando
che questa squadra l’avevano già
affrontata a Roma, a luglio, e pure
battuta. Risultati che ovviamente
vanno assolutamente festeggiati.
E anche bene. Quando? Sabato 10
ottobre alle ore 17 ovviamente sul
campo di bocce. Perché lo sport è
convivialità. Ed è proprio quella
convivialità alla base del successo
della bocciofila sentinate.
Veronique Angeletti
facile parlare del suo ideatore Padre
Armando Pierucci. Perché non è facile scrivere di questo francescano,
nato a Maiolati Spontini nel 1935
e che ha vissuto parte della sua
adolescenza a Sassoferrato, narrare
la sua vita ed il suo grande sogno.
Di raccontare del compositore
La sera di sabato 3 ottobre, nella L’incontro era organizzato dal delle Cantate “Via Crucis”, “De
meravigliosa chiesa del Convento “Premio Vallesina” onlus di Jesi Profundis”, “The Burrial of Moses
La Pace, c’è stato un appuntamento che, da anni, sostiene il Magnificat at Mount Nebo”; del padre che
particolare.
di Gerusalemme. E l’occasione opera a Gerusalemme, in seno alla
Un appuntamento per ascoltare una per parlarne era la presentazione Custodia di Terra Santa; del talenbella storia.
del libro “Un sogno, una scuola – i tuoso maestro organista del Santo
Una storia di dialogo e di convi- primi vent’anni dell’Istituto Musi- Sepolcro; del fondatore nel 1995 e
venza, di una scuola speciale dove cale Magnificat di Gerusalemme” presidente dell’”Istituto Magnifila musica è linguaggio universale scritto a più mani perché non è cat” a Gerusalemme, luogo di orientamento e di preparae crea fratellanza fra
zione professionale di
giovani che la polialta qualificazione in
tica, gli stati, gente
campo concertistico e
dal fondamentalididattico. Attualmensmo irrazionale non
te, la Scuola annovera
vorrebbero vedersi
tra le proprie fila oltre
frequentare. Ragazzi
israeliani, palestinesi, La biografia di questo grande frate inizia con il racconto, 300 allievi, seguiti da
armeni, di religione firmato Alvaro Piermattei ed Antonio Bellucci, sugli anni circa 18 maestri che
ebraica, cristiana e di Padre Armando Pierucci a Sassoferrato. Nato nel 1935 a insegnano canti, solmusulmana che ogni Maiolati Spontini, orfano di padre, si trasferì nel 1939, con sua feggio, composizione,
giorno studiano e stu- sorella Cesira e suo fratello Tranquillo. La madre Diamante strumenti e storia della
diano insieme musica. Donnini, detta Amelia, originaria di Loretello di Arcevia musica. Incontrare Paaveva trovato lavoro presso il pastificio dre Armando Pierucci
Giacani. Un bambino solerte, Armandino, è stato un privilegio. Il
che recapitava per pochi spiccioli gli avvisi privilegio di incontradi chiamata del vicino ufficio telefonico re un frate dal talento
pubblico per conto delle impiegate Alina unico e di un umiltà
e Gina e frequentava il calzolaio Federico rara. Un uomo che
Diotallevi per imparare il mestiere. Rimar- spiega che voleva crerà nel paese del Salvi fino alle medie che are una scuola dove
seguirà presso il collegio “La Pace” dei "ognuno può imparare
Frati Minori Francescani. Emozionanti le la musica della propria
testimonianze di Mariella Frollichi, Iolanda fede".
Serini e di Mario Toni.
v.a.
Fino alle medie in città,
poi dai Frati Minori
I genitori impegnati a scuola
Le associazioni Age raccolgono
gruppi di genitori che, ispirandosi ai valori della Costituzione
Italiana, delle Dichiarazioni dei
Diritti dell’Uomo e del Fanciullo
e dell’etica cristiana, intendono
partecipare alla vita sociale per
fare della famiglia un soggetto
politico. E per questo hanno organizzato un incontro dal tema
“la partecipazione dei genitori
nella scuola” che si terrà venerdì
9 ottobre alle ore 18 presso la
Sala parrocchiale di San Pietro, a
23 sasso.indd 2
Sassoferrato Castello. Interverranno
il presidente dell’Age Marche Ivana
Staffolani e il consigliere nazionale
dell’Age Primo Galassi.
L’Age, Associazione Italiana Genitori, è nata nel 1968 dalla decisione
di genitori, coordinati da Ennio
Rosini, animati da un forte senso
civico e da una grande passione a
favore della famiglia, della scuola,
dell’educazione.
Oggi è dunque la federazione di
oltre duecento associazioni locali
di genitori, rappresentative di
tutte le regioni italiane. L’Age
è un’associazione onlus di ispirazione cristiana che opera prevalentemente nella formazione
dei genitori, negli organismi di
partecipazione scolastica, nelle
politiche della famiglia, dei media, dell’educazione, con il fine
principale di promuovere quanto
è necessario per il bene dei figli
sotto il profilo sociale, culturale,
etico, fisico e psicologico e di affiancare e sostenere i genitori nel
loro difficile compito educativo.
07/10/15 10.57
24
>DEFUNTI<
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
ANNIVERSARIO
TRIGESIMO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
CHIESA di MARISCHIO
Martedì 13 ottobre
ricorre il 3° anniversario
della scomparsa dell'amato
DOTT. CARLO STOPPONI
Il papà, la mamma, i parenti e gli
amici lo ricordano con immenso affetto e amore. S.Messa giovedì 15
ottobre alle ore 18.30. Si ringrazia
chi si unirà alle preghiere.
CHIESA di S.NICOLO'
Martedì 13 ottobre
ricorre il trigesimo
della scomparsa dell'amato
CHIESA di S.MARIA MADDALENA
Lunedì 5 ottobre
è ricorso il 16° nniversario
della scomparsa dell'amata
BENILDE FAZZINI
in VALENTI
I familiari ed i parenti la ricordano
con affetto. In sua memoria verrà
celebrata una S.Messa martedì 13
ottobre alle ore 18.30. Si ringrazia
chi si unirà alle preghiere.
"...vivrò nella tua memoria con i
bei ricordi..."
ELISA PECORELLI
in PATACCONI
Sono cinque anni che non sei più
fisicamente con noi, ma ti sentiamo
sempre vicina. Ti ricorderemo nella Santa Messa martedì 13 ottobre
alle ore 18 celebrata nella Chiesa
del Sacro Cuore.
CHIESA di ARGIGNANO - La Cupa
Venerdì 9 ottobre
ricorre il 5° anniversario
della scomparsa dell'amata
CHIESA di S.MARIA MADDALENA
Martedì 13 ottobre
ricorre il 1° anniversario
della scomparsa dell'amato
ROMUALDA CORRADINI
I figli, i nipoti ed i parenti la ricordano con affetto. S.Messa venerdì
9 ottobre alle ore 17.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
PIERINO BUCCIARELLI
Pensieri degli anni trascorsi insieme, nella gioia e nella spensieratezza, mi riportano a quel triste
giorno in cui ci è crollato il mondo
addosso; quel giorno della tua dipartita; adesso, la tua calda e immatura esistenza è stata assorbita
dal nostro addolorato e sofferente
cuore e vive in noi, nel profondo
della nostra anima.
Tu vivi in noi, Carlo, eternamente,
e nessuno al mondo potrà mai allontanarti dal nostro amore. Lui ti
ha voluto con Sé, Carlo, e tu, consapevole della Sua infinita bontà, lo
hai seguito, infondendo in tutti noi
tanta, seppur mesta, serenità. Arrivederci, Carlo, ti vogliamo sempre
tanto bene!
La tua mamma e il tuo papà
ANNIVERSARIO
CHIESA del COLLEGIO GENTILE
Nel 10° anniversario
della scomparsa dell'amato
ANGELO ALUNNI
I familiari lo ricordano con affetto.
S.Messa sabato 10 ottobre alle ore
19. Durante la celebrazione sarà ricordata anche la moglie
ANGELA
Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
SIMONE CAVALIERI
I genitori, gli zii ed i familiari tutti
lo ricordano con affetto. S.Messa
martedì 13 ottobre alle ore 19.15.
Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
RINGRAZIAMENTO
"Egli è uscito dalla vita, ma non
dalla nostra vita. Potremmo noi
credere morto chi è così vivo nel
nostro cuore?"
(Sant'Agostino)
SIMONE
ringraziano immensamente tutti
coloro che con la presenza e la
testimonianza di affetto sono stati
loro vicini nel dolore.
Marchigiano
ANNIVERSARIO
CHIESA di S.NICOLO'
Centro Comunitario
Martedì 13 ottobre
ricorre il 1° anniversario
della scomparsa dell'amata
MARIA TOZZI
ved. LORENZETTI
Le figlie, il genero e i nipoti la ricordano con affetto. S.Messa martedì
13 ottobre alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
ANNUNCIO
"L'anima mite e umile di cuore respira già qui in terra di paradiso;
profuma l'universo, e il dolce viso
rallegra del divino suo sangue".
Mercoledì 30 settembre,
a 69 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
MARIO LUPACCHINI
Lo comunicano la moglie, gli adorati figli e nipoti, quanti gli hanno
voluto bene.
Marchigiano
ANNUNCIO
Sabato 3 ottobre, a 95 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
ENZO BARTOCCI
Lo comunicano il genero Franco,
i nipoti Mauro con Isabella, Silvia
con Mauro, i pronipoti Michele e
Alessandro, i parenti tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
Giovedì 1 ottobre, a 90 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
GIUSEPPE SANTI
Lo comunicano la moglie Anna, il
figlio Paolo, la nuora Paola, le nipoti
Elena ed Alida, i fratelli ed i parenti
tutti.
Belardinelli
24 defunti.indd 2
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ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
CHIESA di MARISCHIO
Venerdì 16 ottobre
ricorre il 9° anniversario
della scomparsa dell'amato
Nel 17° anniversario
della scomparsa dell’amata
LUCIA ARGALIA
la famiglia, gli amici e i parenti
tutti la ricordano con affetto nella
S. Messa che si celebrerà lunedì 12
ottobre alle ore 18 nella chiesa del
Sacro Cuore. Si ringrazia sin d’ora
quanti si uniranno alle preghiere.
CHIESA del SACRO CUORE
Martedì 13 ottobre alle ore 18 sarà celebrata una S.Messa in ricordo degli
amati
ACHILLE GUGLIELMI e ALIDA FRANCONI
Le figlie ed i parenti li ricordano con affetto. Si ringrazia chi si unirà alle
preghiere.
RINALDO COCCO
I familiari, il fratello, i cognati ed
i parenti lo ricordano con affetto.
S.Messa mercoledì 14 ottobre alle
ore 18. Si ringrazia chi si unirà alle
preghiere.
ANNIVERSARIO
"Se le persone che amiamo ci vengono portate via, se vogliamo che
tornino a vivere, non dobbiamo
smettere di amarle”.
CHIESA della MISERICORDIA
Mercoledì 14 ottobre
ricorre il 1° anniversario
della scomparsa dell'amato
EMILIO PASSARI
La moglie e il figlio lo ricordano con
affetto. S.Messa mercoledì 14 ottobre alle ore 18.30. Si ringrazia chi
si unirà alle preghiere.
TRIGESIMO
CHIESA di S.MARIA MADDALENA
Giovedì 15 ottobre
ricorre il trigesimo
della scomparsa dell'amata
ILDE PELATI
ved. CECCONI
I familiari tutti la ricordano con affetto. S.Messa giovedì 15 ottobre
alle ore 18.30. Si ringrazia chi si
unirà alle preghiere.
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
Lo comunicano la figlia Rosina con
Fabrizio ed il nipote Filippo, Caterina, Rosetta, i parenti tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
Giovedì 1 ottobre, a 85 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
SILVANO MARINELLI
Lo comunicano la moglie Santa Romanini, le figlie Anna Maria ed Arlette, gli adorati nipoti Giuliano con
Elisa e Marco, il cognato, le cognate, gli altri nipoti ed i parenti tutti.
Bondoni
ANNUNCIO
Mercoledì 30 settembre, a 93 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
ENIO PETRUIO
Giovedì 1 ottobre, a 85 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
MARIA MANCINI
ved. BARTOLINI
RINGRAZIAMENTO
Lo comunicano la figlia Leofrasia,
la nipote Nadia con il marito Paolo, i pronipoti Veronica e Thomas,
la sorella Adriana, il fratello Luigi,
la cognata, i nipoti, i parenti tutti.
Marchigiano
13-10-48
04-02-91
LEANDRO RAGNACCI
Lo comunicano i figli Sergio, Ivana,
Brunella, Alessandro, le nuore Brunella e Rita, i generi Angelo e Nazzareno, i nipoti Simona, Francesca,
Cinzia, Tatiana, Federica, Diego,
Emanuele, i pronipoti, le sorelle
Rosa e Iole, i cognati, le cognate,
i parenti tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
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a pag.25 CHIESA
ROBERTA e MARCELLO
profondamente commossi per la
partecipazione e manifestazioni
tributate al caro
ANNUNCIO
Sabato 3 ottobre, è mancato
all'affetto dei suoi cari
ANNIVERSARIO
RICORDO
La moglie, i figli, il genero, la nuora, i nipoti e i parenti lo ricordano
con affetto. S.Messa martedì 13
ottobre alle ore 18.30. Si ringrazia
chi si unirà alle preghiere.
La Lega Italiana Lotta ai Tumori ringrazia per le offerte
ricevute dai parenti ed amici
del defunto ENIO PETRUIO.
CHIESA della MISERICORDIA
Domenica 11 ottobre
ricorre il 4° anniversario
della scomparsa dell'amato
ENRICO CASONI
"Sono già passati 4 anni dalla tua
scomparsa. La tua mancanza è
sempre grande in noi ed il ricordo
è sempre vivo e nessuno lo potrà
cancellare. Proteggici da lassù,
come hai sempre fatto con amore
e generosità nella vita terrena". Ti
vogliamo tanto bene e te ne vorremo per sempre.
La moglie Eva, la figlia Rosalba, il
nipote Lorenzo ed i parenti tutti.
S.Messa domenica 11 ottobre alle
ore 11.30. Si ringrazia chi si unirà
alle preghiere.
CHIESA della MISERICORDIA
Sabato 10 ottobre
ricorre l'8° anniversario
della scomparsa dell'amato
ITALO SILVESTRINI
La moglie, le figlie, ed i parenti tutti
lo ricordano con affetto. S.Messa
domenica 11 ottobre alle ore 10. Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
MARIO FERRETTI
"Manchi ogni giorno di più, ma ogni
giorno che passa ti sentiamo vicino
e presente al nostro fianco"
Iolanda, Giorgia, Samuele e
Ilaria, Raul, Giuseppe, Fernanda e tutti i cari familiari e
amici.
Ti ricorderemo nella Santa Messa
che verrà celebrata lunedì 12 ottobre alle ore 18.30 nella chiesa della
Misericordia.
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
Martedì 6 ottobre
è ricorso il 6° anniversario
della scomparsa dell'amato
Nella ricorrenza del
2° anniversario del caro
DARIO ANTONINI
i familiari ricordandolo con immutato affetto faranno celebrare una
S. Messa mercoledì 14 ottobre alle
ore 18.30 nella chiesa Regina Pacis
di Matelica.
Impresa Funebre Beniani
ANNUNCIO
Martedì 6 ottobre, a 92 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
MARIA MANZATO
ved. PERULLI
Lo comunicano i figli Paolo, Mauro,
Francesco, le nuore Maria, Rosella,
Sabrina, i nipoti Pierpaolo, Serena,
Gloria, Eleonora, Francesca, le piccole pronipoti Aurora, Stella, Linda,
la sorella Pierina, i cognati, le cognate, i nipoti, i parenti tutti.
Marchigiano
SANDRO STROPPA
I familiari ed i parenti lo ricordano
con affetto. Si ringrazia chi si unirà
alle preghiere.
07/10/15 10.55
25
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
Il nuovo parroco
Rotili alla Misericordia:
"Che gruppo di giovani"
>CHIESA
Don
Umberto
Rotili
il 3 ottobre
scorso
nella sua
nuova
parrocchia
della
Misericordia
L'ingresso di don Umberto
I
di MARCO ANTONINI
l 3 ottobre don Umberto Rotili
ha fatto il suo ingresso come
parroco presso la parrocchia
Madonna della Misericordia
di Fabriano. La nomina rientra in
una serie di spostamenti che sono
stati decisi dal Mons. Giancarlo
Vecerrica nell’ultimo mese. Il trentanovenne parroco di Attiggio e
Argignano, già assistente diocesano
di Azione Cattolica e direttore della
Pastorale Giovanile, dopo 13 anni di
sacerdozio, è il nuovo parroco della
Misericordia di Fabriano, la parrocchia più grande della Diocesi con
più di 5 mila abitanti. Succede a Don
Luigi Monti, ex vicario generale che
lascia per raggiunti limiti di età e
continuerà il suo apostolato presso il
Santuario della Madonna del Buon
Gesù. Anche lui era stato nominato
alla Misericordia alla stessa età di
don Umberto ed è rimasto lì per 43
anni. Novità anche per gli altri preti
giovani della Diocesi. Don Ruben
Bisognin è il nuovo Vice-Assistente
dell’Azione Cattolica e don Marco
Strona è stato affidato alle parrocchie delle frazioni di Attiggio e
Argignano. Il Vescovo, intanto, ha
nominato un terzo esorcista: è don
Aldo Buonaiuto, parroco di San Donato e responsabile della Comunità
Papa Giovanni XXIII di Marischio.
Nuovo arrivo anche a Sassoferrato:
don Alberto Castellani lascia la
Cattedrale – dove resta don Alfredo
Zuccatosta – e diventa parroco di
San Pietro, l’antica parrocchia del
quartiere Castello. Chiesa gremita,
sabato, per accogliere il parroco dei
giovani don Umberto. A presiedere
la celebrazione il Vescovo diocesano, insieme al parroco emerito
Mons. Luigi Monti, a don Piotr
(vice parroco) e il cancelliere don
Marek. Lo abbiamo incontrato nel
suo nuovo ufficio.
Da una parrocchia piccola alla più
grande della Diocesi? Come stai
vivendo questo passaggio?
Con molta emozione. il passaggio
non è semplice; passare da un
ambiente familiare, piccolo, dove
conosci tutti e tutti conoscono te,
ad un ambiente più formale, più
grande e di certo meno familiare,
è un grande salto. Però è anche un
grande onore. E’ un salto che faccio
volentieri, perchè stimo don Luigi
da sempre e sono contento che lui
e il Vescovo abbiano pensato a me
per questo ruolo. Ne sono davvero
onorato!
Stai già conoscendo le varie realtà
della Misericordia. Su quali cose
punterai maggiormente?
VIVERE IL VANGELO
di Don Aldo Buonaiuto
Domenica 11 ottobre dal Vangelo
secondo Marco (Mc 10, 17-30)
Una parola per tutti
Il giovane ricco ascolta le parole di Gesù e ne resta affascinato. L’esperienza della legge mosaica non gli
basta, non gli dà pace; non sente in sé la felicità piena perché manca ancora qualcosa che riesce a percepire, ma a cui non sa dare un nome. Il Maestro indica chiaramente al giovane che la via della pienezza
si può percorrere solo seguendo lui, il Cristo.
L’essere umano è veramente felice quando vede i beni materiali e le ricchezze in un’ottica nuova. “Vai,
vendi quanto possiedi...”, cioè non comportarti da “padrone” con i doni di Dio, ma fai in modo che sulla
terra non ci sia più alcun povero.
Il giovane non accoglie l’invito del Messia perché vuole continuare a dare qualcosa, ma non tutto se stesso.
I discepoli rimangono stupefatti dalle parole pronunciate da Gesù: prima erano convinti che la ricchezza
fosse un segno del favore divino, ora intuiscono che il Salvatore la intende come bramosia del benessere,
affanno di possedere. Solo con la fede è possibile distaccarsi dai beni terreni donando tutto per il regno di
Dio che si può vivere, imperfettamente, anche in questo mondo.
Come la possiamo vivere
- La tentazione permanente dell’umanità è di mettersi al posto di Dio. Ma senza una relazione vitale con
l’Infinito l’uomo si sente orfano, entrando nel disordine biofisico, psicologico e spirituale.
- I beni di cui l’essere umano è in possesso non sono suoi ma del Signore e dei tanti che li hanno elaborati,
direttamente o indirettamente. L’unico giusto rapporto col denaro è quello di comportarsi da amministratori.
“Mia è la terra”, dice il Signore nel Levitico, che significa: “Voi siete solo inquilini, affittuari”.
- Attualmente le fasce più deboli sono emarginate in quanto non si vuole che siano soggetti attivi, protagonisti e costruttori di storia. Pensare di costruire una società senza i più poveri, significa favorirne la
decadenza e la perdita di identità.
- I primi cristiani avevano abolito il criterio di “proprietà” sostituendolo con quello di “bisogno”: “tra di loro
non vi era alcun bisognoso”, come è scritto negli Atti degli Apostoli. Tutto è possibile se in ogni uomo si
sviluppa un’intelligenza di amore.
25 chiesa.indd 2
Beh di certo adesso sto puntando sul
catechismo, sull’Acr, sul coinvolgimento dei giovani. Alla Misericordia c’è un bellissimo gruppo giovani
di circa 40 talenti che vorrei valorizzare al massimo. La parrocchia
offre strutture a 360 gradi per poter
fare qualsiasi cosa, dal teatro, agli
spazi sportivi. Intendo valorizzare,
o perlomeno cercare di farlo, tutto
al massimo!
Stai già studiando il nuovo musical? Qualche anticipazione?
Non è un musical ma è un oratorio sacro che preparerà l’apertura
Il Vescovo
su Radio 1
della porta santa qui in diocesi per
l’inaugurazione dell’anno giubilare. Si chiamerà “Il Giardino della
misericordia” e non fa riferimento
al prato davanti alla chiesa, bensì
alla riscoperta nella Bibbia di quello
che è l’amore viscerale di Dio per
l’uomo.
Parte dalla Genesi, arriva all’Apocalisse; attraversa tutta la Bibbia e
come un cantico d’amore, ti tocca
nelle viscere profonde. Domenica
11 ottobre alle 16 chi volesse unirsi
al progetto e ben accetto al salone
della Misericordia.
Tutti i lunedì di ottobre alle ore
20.45 nella rubrica di Radio 1
“Ascolta si fa sera” il Vescovo
Vecerrica presenta il cammino
pastorale della diocesi sul tema
della misericordia.
AGENDA LITURGICA
di Don Leopoldo Paloni
~ INCONTRO DIOCESANO DEI VOLONTARI DELLA CARITAS: sabato 10 ottobre alle ore 17.30 a Cerreto d’Esi,
insieme al Vescovo.
~ CRESIME A SAN NICOLÒ: domenica 11 ottobre alle ore 11.
~ INCONTRO REGIONALE DELLA PASTORALE GIOVANILE: mercoledì 14 ottobre alle ore 20.45 a Montorso
di Loreto.
>DEFUNTI<
ANNUNCIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
CHIESA della MISERICORDIA
Domenica 13 ottobre
ricorre il 1° anniversario
della scomparsa dell'amata
CHIESA di S.NICOLO'
Domenica 11 ottobre
ricorre il 3° anniversario
della scomparsa dell'amata
ASSUNTA BUSCALFERRI
ved. MARCHIONNI
I familiari ed i parenti la ricordano
con affetto. S.Messa domenica 18
ottobre alle ore 10. Si ringrazia chi
si unirà alle preghiere.
MARIA LIPPERA
ved. LUCIDI
I familiari ed i parenti la ricordano
con affetto. S.Messa lunedì 12 ottobre alle ore 18.30. Si ringrazia chi
si unirà alle preghiere.
Lunedì 5 ottobre, a 89 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
FRANCESCA CASSIANI
(CHECCHINA) ved. TACCONI
Lo comunicano i figli Mauro, Roberto, Sergio, le nuore Luciana, Emanuela, Simonetta, i nipoti, i pronipoti, il fratello Angelo, le cognate, i
nipoti, i parenti tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
Martedì 6 ottobre, a 90 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
LETIZIA PETRINI
ved. PAOLETTI
Lo comunicano i figli Leo, Caterina
e Gianna, la nuora Isa Orsi, i generi
Dino Marchesini e Giuseppe Medardoni, i nipoti Eleonora, Alessandro
e Matteo, i pronipoti ed i parenti
tutti.
Belardinellli
07/10/15 10.53
26
>CHIESA<
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
Apostoli in mezzo al mondo
Parla don Carlo de Marchi, vicario dell'Opus Dei per l'Italia centro-sud
di FRANCESCO IACOBINI
S
e c’è una realtà cattolica più
romanzata che conosciuta
questa è l’Opus Dei (Opera
di Dio), l’istituzione dei
figli di san Josemaría Escrivá, fondata in Spagna nel 1928 e diventata
Prelatura Personale della Chiesa
nel 1982.
L’Opera è spesso evocata in maniera suggestiva, a simboleggiare
potere, segretezza, legame con le
classi dirigenti, con un’indole decisamente conservatrice. Se si va a
vedere meglio al suo interno, però,
si scopre una verità diversa, fatta,
oltre che da sacerdoti, da moltissimi
laici impegnati nella vita professionale e sociale a ogni livello, e
coinvolti in un apostolato educativo,
formativo e di carità molto intenso,
in prima linea su tutti i fronti caldi
del mondo contemporaneo, in tantissimi Paesi.
Sicuramente, lo stile della Prelatura
è assai riconoscibile, ed è fatto di
cura per la direzione spirituale individuale, discrezione, operosità,
gusto per una sobrietà elegante e
non sciatta, distanza da certi pauperismi di maniera, approccio positivo
e dinamico. Sul piano ecclesiale,
l’Opera afferma di non avere una
“sua” linea, ma di riconoscersi
unicamente in quella del Papa e del
magistero. Ciò sembra ascriverla al
campo dell’ufficialità e della prudenza, anche sul piano della ricerca
teologica e della sensibilità liturgica. Ma queste, in fondo, rimangono
semplificazioni superficiali.
Per provare a superarle e a capirci di
più, L’Azione ha incontrato a Roma
don Carlo de Marchi, che dell’Opus
Dei è il vicario per l’Italia CentroMeridionale. Don Carlo ha 43 anni,
una laurea in Lettere e 10 anni di
lavoro in una ONG di cooperazione
e aiuto umanitario. E’ sacerdote
dal 2008 e dal 2013 vicario della
Prelatura per il Centro-Sud.
Don Carlo, che cos’è davvero
l’Opus Dei?
La Prelatura dell’Opus Dei è una
parte della Chiesa che aiuta i
battezzati a trovare Dio nella vita
quotidiana, cioè a cercare di vivere
il Vangelo in famiglia, nel lavoro,
con gli amici e in ogni ambito
della vita sociale. Per far questo,
vengono organizzati momenti di
preghiera, di formazione cristiana
e di approfondimento dottrinale,
ritiri spirituali, ecc.
Voi siete nati nel 1928, fondati a
Madrid da un giovane sacerdote
ventiseienne, Josemaría Escrivá.
Però forse il vostro messaggio si
è cominciato a conoscere e capire
soprattutto dopo, quando il Concilio ha parlato in modo nuovo dei
laici e del loro ruolo nella Chiesa
e nel mondo.
Sì, ma direi che come tutte le realtà
della Chiesa l’Opus Dei non ha
inventato nulla di nuovo. Piuttosto,
ha sottolineato e sottolinea in modo
particolare il messaggio, contenuto
da sempre nel Vangelo, che tutti
sono chiamati alla santità, nessuno
escluso. La santità, cioè, non è una
vocazione specifica, non riguarda
solo le “persone di Chiesa”. E’
una sfida positiva per ognuno. Nel
1928, Dio diede il compito a san
Josemaría, che era poco più di un
ragazzo, di ricordare a tutti i cristiani questa verità. Il Signore si serve
spesso di un santo per ricordare
un aspetto del Vangelo. Il Concilio
26 chiesa.indd 2
Vaticano II ha poi ribadito
questo messaggio e di certo
l’ha portato in primo piano.
Sull’Opera girano tante
opinioni, buone e meno
buone…Forse anche la vostra organizzazione, che
sembra avere un che di
rigido, strutturato, si presta
a qualche considerazione
poco benevola e magari poco
informata…
Ma in realtà l’organizzazione
dell’Opus Dei è molto semplice: ne fanno parte sacerdoti e
laici, giovani e anziani, uomini
e donne. La maggioranza sono
persone sposate, i soprannumerari. Poi ci sono i numerari,
cioè coloro che scelgono il
celibato, vissuto come un
dono apostolico, che aiuta a
essere ancora più disponibili
verso gli altri nell’amicizia e
nel servizio. A capo vi è un
prelato, che è un vescovo. Le
nostre attività spirituali e apostoliche sono presenti in più
di 65 Paesi del mondo, e qui
in Italia abbiamo centri nelle
principali città. Se vogliamo
citare due grandi iniziative
sociali solo a Roma, pensiamo al
Centro Elis, dove si fa una seria formazione professionale, e al Campus
Biomedico. Sono realizzazioni
ispirate e volute da san Josemaría e
dal suo successore, il beato Álvaro
del Portillo.
E perché per fare questo vi siete
dati la forma di una Prelatura,
distinguendovi dalla Chiesa
territoriale, dalle diocesi, dalle
parrocchie, ma pure dai nuovi
movimenti?
Perché quella della Prelatura personale è la veste giuridica più
adatta al carisma dell’Opus Dei
così come Dio l’ha mostrato al
Fondatore. Detto in sintesi, i fedeli
della Prelatura appartengono in
tutto e per tutto alle rispettive diocesi e dipendono dal loro vescovo
per ogni aspetto della vita nella
Chiesa. Vanno a messa nelle loro
parrocchie, aiutano il parroco, vivono i momenti sacramentali, ecc.
Noi offriamo un aiuto spirituale
a ciascuno per vivere la propria
fede, ma non ci sostituiamo ad altri. Anzi, si può dire che una delle
finalità dell’Opus Dei nella Chiesa
è proprio il servizio alla comunione
tra tutte le persone e le istituzioni.
Aiutare ogni fedele a mettersi in
gioco nella propria realtà sociale ed
ecclesiale, con spirito di servizio e
apertura al prossimo.
E quindi come possiamo definire
il vostro campo di apostolato?
San Josemaría era solito dire che
“di cento anime ci interessano tutte
e cento”. Perciò servono persone
preparate per essere apostoli sempre, in tutti gli ambienti e in tutte
le situazioni ordinarie: nel luogo di
lavoro, in famiglia, nelle relazioni
sociali. Ognuno di noi, e Papa
Francesco ce lo ricorda spesso,
deve essere sale e lievito nel proprio
ambiente, lì dove il Signore ci ha
messo. Siamo chiamati a portare
la gioia dell’incontro con Cristo.
D’accordo però…ci sarà un motivo se siete sempre sospettati di rivolgervi soprattutto ai ceti sociali
più alti, alle classi dirigenti…
Ma questo sospetto, semplicemente, è infondato. Tra i fedeli
dell’Opus Dei, e in grande numero,
ci sono meccanici, tassisti, operai,
"Ognuno di noi deve
essere sale e lievito
nel proprio ambiente"
Don Carlo de Marchi
contadini, casalinghe, impiegati.
Non conta lo stato sociale, ma la
voglia di vivere cristianamente la
propria vita: sia che la si svolga
in uno studio di avvocati, sia che
ci si trovi tra l’olio e il grasso dei
motori. Forse è vero che, tra coloro
che frequentano i centri dell’Opera,
i professionisti, i dirigenti o gli
imprenditori fanno più notizia. Ma
san Josemaría diceva che il lavoro
migliore è quello fatto con più
amore di Dio, non certo in base alla
sua importanza sociale. Comunque,
la maggioranza degli appartenenti
all’Opera può essere ricondotta alla
classe media. E fa fatica, come tanti
in questi tempi di crisi, ad arrivare
alla fine del mese…
Sì ma…Don Carlo, scusi se insisto…una certa “leggenda nera”
vi riguarda, diciamocelo…
A mio parere ciò dipende soprattutto dalla novità dell’Opus Dei e
dal fatto che i suoi fedeli di solito
non sbandierano la propria appartenenza alla Chiesa e alla Prelatura.
Peraltro, oggi chiunque può trovare
molte notizie sull’Opera in rete o
con contatti diretti. Quella che lei
definisce “leggenda nera” è forse un
aspetto legato a una decina di anni
fa, all’epoca del Codice da Vinci, il
libro di Dan Brown. O anche agli
anni ‘80, quando aleggiava una sorta di alone di mistero, più che altro
mediatico. Oggi le nostre attività
sono ben conosciute, le persone
sono inserite nelle comunità del
territorio. Poi c’è da dire che il Signore adotta sempre modi creativi:
questa “leggenda nera” infatti ha
portato nel tempo tanti frutti positivi. Moltissime persone sono state
spinte dalla curiosità proprio dopo
aver letto un libro o aver visto un
film negativo sull’Opus Dei. Così
hanno cercato di conoscerla più da
vicino, incontrando una realtà ben
diversa da quella che immaginavano e addirittura cominciando a
frequentarla.
Oggi quali sono, a suo giudizio, le
priorità del cammino della Chiesa? Come si fa a fare annuncio e,
anche, missione?
Penso che la priorità della Chiesa, oggi, sia essere una luce che
illumina con la fiamma della
fede e dell’amore i cammini
della terra, come diceva San
Josemaría. Papa Francesco ce
lo ha ricordato nella Evangelii gaudium, i cristiani sono
chiamati a evangelizzare “per
attrazione”, cioè non per i loro
meriti ma perché testimoni di
qualcosa di bello e di grande.
Ed ecco perché occorre riscoprire la capacità di amicizia, di
confidenza, di vicinanza. Non
si tratta tanto di convincere di
una dottrina, quanto piuttosto
di condividere la gioia dell’incontro personale con Cristo.
Di certo le sfide non mancano, basti pensare ai temi
bioetici, alla famiglia e alle altre
forme di affettività che si fanno
avanti, ai cosiddetti nuovi diritti…
La sfida più grande della Chiesa
oggi è riuscire a trasmettere la
sua proposta positiva, la bellezza
del Vangelo che non è una serie
di “no” ma una “buona notizia”,
che rende liberi, che rende felici.
Ecco come affrontare le sfide della
famiglia e le questioni
che riguardano la vita e
il vivere in società: con
una strada che propone
niente di meno che la
felicità. Il Sinodo che è in
corso sarà un momento di
grazia per tutta la Chiesa.
Ci tengo a sottolineare
che è cominciato con
una veglia in Piazza S.
Pietro, in cui migliaia di
famiglie si sono trovate a
pregare insieme al Papa.
A me pare un'immagine
molto significativa della
Chiesa, che è una famiglia che sostiene ed è
sostenuta dalla preghiera
di tantissime famiglie.
Ed è in questa unione di
affetto e di intenzioni che
consiste la bellezza della
famiglia e della Chiesa,
appunto. La famiglia, poi, è per
noi ora una priorità speciale, per la
quale il nostro Prelato ci ha invitati
a vivere un Anno Mariano. Allo
stesso modo, siamo concentrati
sul futuro dell’educazione, e sintonizzati pienamente con il lavoro
che su questo tema sta facendo la
CEI, che nel prossimo convegno di
Firenze lo tratterà nell’ambito della
riflessione sul nuovo umanesimo.
Le sfide, in generale, sono sempre
tante, si moltiplicano e si rinnovano, perché è questa l’avventura di
vivere il Vangelo.
Voi siete molto papisti, si sa…ma
con Francesco riuscite a stare al
passo?
Come ricordava il Prelato dell’Opus Dei, mons. Javier Echevarría,
amiamo Papa Francesco e pensiamo che i suoi gesti siano rivoluzionari perché li percepiamo
come autentici. Chiunque lo vede,
dal vivo o in tv, si accorge subito
di essere di fronte a un sacerdote
vero, a un padre interessato a chi
gli sta davanti, pronto ad ascoltare
e propenso alla preghiera. È ciò che
tutti vorremmo ritrovare in ogni
sacerdote. E quindi sì, Francesco
ci piace e proviamo a stare al passo
con lui!
E la “Chiesa dell’uscita”, che
Bergoglio propone? Come si realizzerà, a suo giudizio?
Facendo amicizia e volendo bene
alle persone. Quelle reali in carne
ed ossa. Prendendole sulle spalle e
rendendogli la vita più gradevole.
La Chiesa è già in uscita da 2000
anni! Pensiamo alle missioni in
giro per il mondo e a tutto lo sforzo
per essere presenti in zone in cui il
cristianesimo è perseguitato, ieri
come oggi, purtroppo. E per noi,
che siamo nella vecchia Europa,
uno sguardo a come vivono i nostri
fratelli in certe aree può essere una
boccata d’aria fresca spirituale che
ci rivitalizza e ci rimotiva.
E nelle nostre Marche ci siete?
Nelle Marche ci sono diverse
persone dell’Opera, cooperatori e
San Josemaría Escrivá de Balaguer,
fondatore dell'Opus Dei
amici, che qua e là si danno da fare
soprattutto nelle loro parrocchie e
nelle attività delle comunità a cui
appartengono.
Non abbiamo centri o iniziative
stabili ma questo, in un certo senso,
rende ancora più significativa la
nostra presenza: scopo dell’Opera infatti è formare cristiani che
agiscano nel posto dove stanno. In
futuro speriamo di poter organizzare ritiri e altre attività spirituali
per i marchigiani, mi piacerebbe
molto poter estendere lì la nostra
presenza, così come in tante diocesi
di diverse regioni d’Italia. Penso ad
esempio a Salerno, a Cosenza e a
Cagliari, dove sono stato di recente.
A volte sento proprio l’impazienza
di Gesù, che nel Vangelo invita a
pregare il Signore perché “mandi
operai nella sua messe”.
07/10/15 10.51
27
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
Volley:
fabrianesi
altalenanti
in Coppa
>SPORT
Doppio appuntamento casalingo in
Coppa Marche femminile di serie D per
la Pallavolo Fabriano di mister Mario
Paoletti. Nel turno infrasettimanale le
ragazze hanno battuto 3-1 la Pieralisi
Jesi (22-25; 25-13; 25-17; 25-17).
Nel secondo incontro, con Fabriano
che non ha potuto schierare un paio di
giocatrici, è arrivata una sconfitta per
mano della Feval Filottrano: 1-3 (25-18;
19-25; 18-25; 14-25).
Sono scese in campo: Angeletti Syria,
Baldoni Michela, Baldoni Sara, Casadio
Tarabusi Alice, Fattorini Aurora, Fattorini
Melania, Malefora Federica, Mearelli Ilaria, Paolucci Erica, Ruggeri Gaia, Busini
Benedetta (L1), Cattarulla Valentina (L2).
Prossimo incontro sabato 10 ottobre in
trasferta contro la Publiesse Candia.
f.c.
Il passaggio dei ciclisti lungo Corso
della Repubblica e su un sentiero
MOUNTAIN BIKE
Cicloturistica del Donatore
In bici tra le nostre bellezze
250 bikers presenti all'evento del gruppo Frasassi Pedale Stracco
di ALESSANDRO SCORTICHINI
N
ella penombra dell’alba di domenica scorsa, 27 settembre, alcuni temerari erano già al lavoro
al Parco Unità d’Italia di Fabriano per
preparare l’accoglienza ai 250 bikers
che hanno invaso la città e riempito i
sentieri tra le nostre colline con le loro
colorate divise e scintillanti biciclette.
Il cielo minaccioso non ha impedito alla
seconda edizione de “La Cicloturistica
del Donatore”, quarta ed ultima tappa
dell’”MTB Tour Appennino Umbro –
Marchigiano”, di registrare una grande
affluenza di amanti della MTB ed
accompagnatori.
Gli organizzatori della “Frasassi MTB
Pedale Stracco”, in collaborazione
con l’Avis Fabriano, hanno pianificato
un’emozionante partenza del gruppone
con in testa la Fanfara dei Bersaglieri di
Acqualagna che ha allietato i presenti
anche con una partecipata versione
dell’Inno di Mameli.
Alla presenza del sindaco Giancarlo
Sagramola, dell’assessore allo sport e
turismo Giovanni Balducci, del comandante della Polizia Municipale Cataldo
Strippoli e del presidente della locale
SCHERMA
sezione Avis Sebastiano Paglialunga,
il corteo, sotto il controllo degli agenti
della Polizia Municipale, ha attraversato
il centro storico di Fabriano, nel quale
molti ciclisti, per la prima volta tra le
nostre mura, sono rimasti affascinati
dalle bellezze architettoniche della città.
Poi è stato dato il “liberi tutti” sulle
tracce di due percorsi, uno corto e uno
lungo, perfettamente preparati e segnalati dagli uomini del “Pedale Stracco”
con tabelle, frecce, nastri e quant’altro
e con molti volontari di Protezione
Civile, Croce Azzurra, motoenduristi
locali e semplici amici che hanno pre-
Club Fabriano
stato assistenza nei punti più tecnici o
presso i ristori.
Dopo aver percorso mulattiere, single
track e strade sterrate immersi nella
natura, gli amanti della mountain bike
hanno potuto godere di un ottimo
pranzo nella suggestiva scenografia del
Loggiato di San Francesco, affacciati
sulla bellissima Piazza del Comune che
ha riscosso apprezzamenti entusiasti da
tutti gli astanti.
Moltissimi i complimenti ricevuti dagli
organizzatori che, galvanizzati dal successo ottenuto, stanno già programmando le prossime attività e, insieme alle
TAEKWONDO
società di Arcevia, Cabernardi e Sigillo,
stanno già organizzando la prossima
edizione del ”MTB Tour Appennino
Umbro – Marchigiano” che presenterà
molte novità.
Per rivedere le numerose foto scattate
dai numerosi fotoamatori presenti
all’escursione e per rimanere informati
sulle attività del gruppo e per qualsiasi
informazione, è possibile consultare la
cliccatissima pagina Facebook “Frasassi MTB Pedale Stracco”, il gruppo
Facebook ufficiale “Gruppo MTB Pedale Stracco” ed il rinnovato sito www.
frasassimtb.com.
Torneo Kim & Liù
Fioretto, riprende l'attività con l'obiettivo Buone prestazioni a Roma:
di crescere e trasmettere i giusti valori ora sotto con gli allenamenti
Sono ripresi gli allenamenti del Club Scherma Fabriano
con due incontri a settimana presso la palestra della scuola
Aldo Moro e nuovi bambini e ragazzi si sono iscritti alla
società che sta cercando di riportare la scherma locale ai
fasti di un tempo. “La vera, la saggia, la santa disciplina
consiste nell’obbedienza anche quando l’obbedire dispiace e, specialmente, quando rappresenta sacrificio”. Con
questo aforisma dell’epoca, ripreso
fedelmente dalla scrittura muraria
impressa nella storica palestra di
scherma dell’Istituto Tecnico Agrario
Vivarelli, il Club Scherma Fabriano si
è presentato alla cittadinanza due anni
fa con l’obiettivo di riportare in città
la disciplina che in passato ottenne
grandi risultati sportivi. Il primo
anno di vita ha permesso al Club di
farsi conoscere ed apprezzare per la
validità e l’importanza dei valori umani e sportivi messi alla base di ogni
singolo allenamento. L’anno scorso è
stato l’anno della conferma del team
che ha raccolto successo nelle varie competizioni regionali.
Particolare riconoscimento l’hanno ottenuto i giovanissimi
che si sono cimentati nel fioretto: gli atleti fabrianesi hanno
gareggiato con l’impegno di non vedere l’avversario come
un numero. “La scherma, infatti, è uno sport che allena non
solo il fisico ma anche la mente: la disciplina – raccontano
dalla società - consente di esprimere al massimo la fantasia
e la creatività dell’individuo che è libero di interpretare con
il massimo protagonismo espressivo un assalto, trovando
soluzioni personali per ottenere la vittoria, nel pieno rispetto
delle regole. Certamente questa è una grossa spinta verso la
formazione del giovane e della sua personalità”. Soddisfatti
i membri del team tecnico che presentano le novità per la
27 sport.indd 2
nuova stagione sportiva. “Il 14 settembre abbiamo ripreso
le attività presso la palestra dell’Istituto Comprensivo Aldo
Moro, vicino alla parrocchia della Sacra Famiglia, nel quartiere Campo Sportivo di Fabriano. L’appuntamento è per tutti
i lunedì e mercoledì dalle ore 16.30 alle 18.30. Diversi i nuovi
iscritti che hanno già iniziato ad allenarsi. Negli ultimi due
anni si sono avvicinati alla scherma più di trenta bambini di
età compresa tra i 6 e i 12 e alle competizioni regionali abbiamo ottenuto
sempre ottimi risultati. Al Grand Prix
Promozionale con Fioretto di Plastica
abbiamo conquistato il primo posto
come società davanti a Marzocca,
Senigallia e Jesi. Un risultato straordinario – spiegano dal Club – che si
aggiunge a quello che ha visto i nostri
atleti premiati a Macerata. Sei giovani
atleti, oltretutto, avevano ricevuto il
riconoscimento davanti a tanti sportivi: Tommaso Stroppa, Francesco
Verna, Claudia Carnevali, Sofia Rossolini, Sofia Giordani, Maria Angelica
Rossolini”. Nella passata stagione 2014/15 ancora due atlete
sono state premiate a Recanati come migliori della categoria
del fioretto di plastica: Sofia Giordani e Maria Angelica Rossolini a conclusione di una stagione di successi. “Al di là del
risultato sportivo in se stesso, quello che ci interessa di più è
cercare sempre di poter aiutare il giovane che cresce, ad amare
i valori per lo sport e per la vita. L’obiettivo – spiegano - è
anche quello di trasmettere il rispetto delle regole, non solo
agonistiche ma quelle della vita e la sana competizione, come
punto fondamentale nella crescita del bambino. Importante,
poi, valorizzare il divertimento che nasce tra i bambini in
palestra: lo sport deve andare anche in questa direzione”.
Marco Antonini
La Taekwondo Fabriano inizia la
stagione partecipando al primo evento
nazionale organizzato dalla Federazione Italiana a Roma. Il Torneo Kim &
Liù prende il nome dai personaggi di
fantasia che rappresentano i bambini
nella pratica del taekwondo ed è un
evento dedicato ai piccoli dai 6 agli
11 anni. Arrivato alla decima edizione,
l’evento si è svolto ancora una volta
all’insegna del fair play, promuovendo
la sana competizione e la partecipazione
delle famiglie. Nella cornice del Centro
Olimpico dell’Acquacetosa, i piccoli
hanno potuto sperimentare il combattimento agonistico di alto livello confrontandosi con avversari provenienti
da tutte le regioni italiane e, quest’anno,
anche da oltralpe. Per la Taekwondo
Fabriano hanno partecipato (foto)
Christian Alesse, Mattia Mercante e Federico Giacchella, questi ultimi seguiti
da Christian Magnoni nella palestra di
Senigallia. Ottimo esordio per Christian
Alesse che vince facilmente il primo
incontro e sfiora la vittoria nel secondo
dopo una grande rimonta. Difficoltà per
Mattia Mercante a trovare la misura con
l’avversario e un po’ di rammarico per
la sconfitta dopo tanto allenamento; comunque una bella esperienza di cui fare
tesoro. Infine un bravo anche a Federico
Giacchella, che vince il primo incontro,
ma si scontra al secondo turno con
un avversario più esperto. Il Maestro
Giovanni Berardi e Christian Magnoni
ringraziano i genitori dei partecipanti
per il costane supporto e la pazienza e
si complimentano con i piccoli atleti,
che si sono dimostrati leali e rispettosi nei confronti del contesto e degli
avversari, in linea con i più alti valori
dello sport. In previsione del prossimo
appuntamento della stagione, gli atleti
della Taekwondo Fabriano continuano
ad allenarsi nella palestra della scuola
Marco Polo a Fabriano, al palazzetto
dello Sport di Sassoferrato e nella palestra del Liceo Perticari a Senigallia.
07/10/15 10.58
28
>SPORT<
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
CALCIO
Serie D
Un Matelica travolgente
strapazza la Recanatese
P
di SARA SANTACCHI
rimo successo in trasferta del Matelica che affonda la Recanatese
per 1-3 al Tubaldi, frutto della
doppietta di Picci e del gol spettacolo
di Pesaresi, chiudendo praticamente la
gara alla fine del primo tempo. Partita
vivace, quella giocata tra le due squadre, che si sono affrontate a viso aperto
e non si sono risparmiate dando vita a
un bell’incontro. Da segnalare l’esordio
in biancorosso di Esposito che entra nel
secondo tempo. La Recanatese deve
rinunciare a Cianni mentre nel Matelica sono fuori Borghetti e Boria. Gran
primo tempo del Matelica che al 10' si
porta in vantaggio con Picci: assist in
area di Girolamini, Pesaresi appoggia
di testa per il compagno che al volo
infila alle spalle di Verdicchio lo 0-1. Lo
stesso ci riprova all’11’ rispondendo di
testa al cross di Bondi, ma Verdicchio
para. La Recanatese ci prova al 16'
con la punizione di D’Angelo su cui
arriva Lacheheb che però spedisce la
sfera sopra la traversa. Al 19', dunque,
il raddoppio del Matelica. E’ ancora
Picci a farsi trovare sul secondo palo,
RECANATESE
MATELICA
1
3
RECANATESE - Verdicchio, Gleboki,
Shongo, Falco, Patrizi, Nonni (46'
Garcia), Mariani, Gallo, Miani, D’Angelo
(31' st Agostinelli), Lacheheb (17’ st
Latini). All. Magrini
MATELICA - Nobile, Boskovic, Vallorani,
Gilardi, Borgese, Lispi, Girolamini, Moretti (25’ st Frinconi), Picci, Bondi (37’
st Jachetta), Pesaresi (12’ st Esposito).
All. Clementi
RETI - 10' e 19' Picci, 40' Pesaresi,
65' Falco
rispondendo al cross di Vallorani, per
lo 0-2, siglando la sua doppietta. Anche Moretti ha la sua occasione al 35'
con una conclusione da fuori area su
cui riesce ad arrivare Verdicchio che
si salva in angolo. Al 40' è Pesaresi
show con l’attaccante che sul fondo
salta Verdicchio e s’inventa un gol che
strappa applausi realizzando lo 0-3.
Nella ripresa la Recanatese cresce ed è
I biancorossi
chiudono la gara
già nel 1° tempo
con super Picci
e Pesaresi
più combattiva contro un Matelica che
gestisce il vantaggio. Al 47' Lacheheb
con una punizione da fuori area cerca subito la porta, spedendo la sfera
fuori. E’ ancora Lacheheb a rendersi
pericoloso al 54', ma Nobile respinge
sulla linea. Il neo entrato Esposito si fa
subito notare al 59' quando scambia con
Picci e dà l’illusione del gol da fuori
area colpendo l’esterno della rete. La
Recanatese accorcia le distanze al 65'
con Falco che di testa realizza l'1-3 sullo
sviluppo di un calcio d’angolo. Nobile
miracoleggia al 67' con un’uscita che
salva i suoi. La Recanatese perde
D’Angelo e Lacheheb per infortunio.
Il triplice fischio fa festeggiare la
prima vittoria in trasferta al Matelica.
Prossimo appuntamento in casa contro
il San Nicolò.
Il bomber Antonio Giulio Picci
Il Fabriano Cerreto frena: stavolta un punto
Piergallini fallisce il rigore che avrebbe potuto regalare la vittoria ai fabrianesi
Il centrocampista Emiliano Bartoli
autore del gol del Fabriano Cerreto
FABRIANO CERRETO - Spitoni; Berettoni, Boinega, Lapi, Severini; Scotini,
Bartoli, Iacoponi (78’ Savelli); Aquila
(63’ Moretti), Piergallini, Martellucci
(73’ Silvi). All. Spuri Forotti
MONTEGIORGIO - Giovagnoli; Mercatanti, Pulcini, Squarcia, Bartolucci (61’
Fabi Cannella); Tidiane (46’ Rossi),
Cardinali, Magini, Albanesi; Marcoaldi,
Fabiani (78’ Bracciotti). All. Fenucci
RETI - 25’ Bartoli, 46’ Marcoaldi
Fabriano Cerreto e Montegiorgio si
dividono equamente i 90’ di gioco e la
posta in palio. Termina 1-1 il big match
di giornata con il Fabriano Cerreto che
può recriminare per il rigore fallito da
Piergallini e il Montegiorgio per i due
legni colpiti nella ripresa. I padroni di
casa salgono in cattedra nella prima
frazione: la prima chance è per Piergallini che al 18’ spara alto da buona
posizione. La partita si sblocca al 25’
per mano di Bartoli: il capitano dei
cartai prima si guadagna la punizione
dal lato corto dell’area di rigore e poi
trasforma il calcio piazzato sorprendendo Giovagnoli sul primo palo. Il
Montegiorgio si vede solo a sprazzi:
al 32’ Fabiani si libera di Boinega e
calcia verso la porta ma Spitoni ci mette
i pugni. Il Fabriano Cerreto si rende
ancora pericoloso prima dell’intervallo,
al 35’ con un calcio piazzato di Severini
non raccolto da Piergallini e al 44’ con
Martellucci che, rientrando da sinistra,
libera il destro e chiama Giovagnoli alla
respinta. Il match si capovolge nella
ripresa: passano appena 80 secondi e
il Montegiorgio pareggia. Lancio di
Mercatanti, Marcoaldi elude la marcatura di Berettoni e Boinega e con un
gran sinistro supera il portiere locale. I
padroni di casa accusano il colpo e la
squadra di Fenucci prende il sopravvento, ispirata dal folletto Albanesi: al
49’ il tiro al volo di Cardinali incoccia
la base del palo e al 52’ è ancora Marcoaldi a seminare il panico nella non
irreprensibile retroguardia biancorossa.
Nel momento migliore degli ospiti arriva però l’episodio che avrebbe potuto
cambiare di nuovo il volto alla partita: al
59’ angolo di Bartoli e Squarcia atterra
Severini. L’arbitro assegna il rigore ma
Piergallini conferma la sua giornata no
calciando debolmente verso Giovagnoli
che blocca in presa. Scampato il pericolo, la formazione ospite riprende a
macinare gioco e ha un’ultima grande
occasione al minuto 82, quando il neo
entrato Bracciotti lascia partire un gran
sinistro che, probabilmente sfiorato da
Spitoni, si stampa sulla traversa. In settimana il Fabriano Cerreto aveva anche
guadagnato l’accesso al secondo turno
di Coppa Italia battendo 3-0 il Loreto
in virtù della rete di Martellucci e della
doppietta di Piergallini. La squadra di
BREVI CALCIO
PRIMA CATEGORIA GIRONE A:
IL SASSOFERRATO GENGA
CADE TRA LE MURA AMICHE
Sconfitta interna per il Sassoferrato Genga
che contro il Gabicce Gradara perde 1-2.
A decidere la gara in favore degli ospiti le
reti di Rossi e Cesaroni.
Il gol per i padroni di casa porta la firma
di Arcangeli. Dopo quattro partite di campionato il Sassoferrato Genga si trova al
settimo posto in classifica in coabitazione
con la Cagliese a quota sei punti.
Prossimo match in trasferta a Montelabbate.
Luca Antonio Somma
28 sport.indd 2
SECONDA CATEGORIA: ARGIGNANO
E FABIANI MATELICA A GONFIE VELE
Nel girone D, prima vittoria in campionato
per l’Argignano che supera in casa con il
risultato di 3-2 la Sampaolese. La squadra
di Cinti si porta in vantaggio dopo soli due
minuti di gioco con Mariani ma al 30’ la formazione ospite riesce a trovare il pari grazie
ad Akim. Al 50’ i padroni di casa realizzano
la rete del 2-1 con Lattanzi mentre il gol del
3-1 lo realizza ancora Mariani, autore di
una doppietta, a cinque minuti dal termine.
La seconda rete in favore della squadra
ospite la mette a segno Gambadori al 91’. La
formazione dell’Argignano: Pecci, Giannini,
Mazzoli, Mancini, Zamponi (65’ Saloini),
Peccarisi, Ragni (87’ Cervigni), Lucernoni,
Piermattei (33’ Lattanzi), Mariani, Nubola;
all. Cinti. Nel girone F, la Fabiani Matelica
vince in trasferta 1-2 contro l’Esanatoglia
grazie ai gol di Vitali e Ilari e mantiene la
vetta della classifica con 12 punti.
l.a.s.
TERZA CATEGORIA:
LE NOSTRE AVANZANO
Nel girone C, pareggia in casa la Valle
del Giano: 2-2 contro l’Avis Pergola. Nel
girone D, vittoria in trasferta per il Real
Matelica che batte con il risultato di 0-1
il Poggio San Marcello.
l.a.s.
ECCELLENZA
Civitanovese 12; Grottammare 9;
Fabriano Cerreto, Montegiorgio,
Tolentino e Loreto 8; Biagio Nazzaro
e Porto d'Ascoli 6; Atletico Gallo 5;
Pergolese e Vigor Senigallia 4; Urbania
e Trodica 3; Helvia Recina e Corridonia
1; Forsempronese 0.
PRIMA CATEGORIA girone B
Filottrano, Miciulli Senigallia e Avis
Arcevia 9; San Biagio 8; Monsano,
Castelfrettese, Moie Vallesina e Filottranese 7; Montermarciano e Le Torri
5; Colle 2006 e Falconara 4; Fortitudo
Fabriano e Borghetto 3; Ostra Vetere
2; Olimpia Falconara 0.
Eccellenza
1
1
SERIE D girone F
Fano 16; Sambenedettese
e Monticelli 13; Isernia e
Matelica 10; Fermana,
Chieti e San Nicolò 9;
Avezzano 8; Folgore Falerone, Agnonese, Campobasso e Recanatese 7;
Castelfidardo 6; Jesina 5; Giulianova e
Vis Pesaro 4; Amiternina 3.
PRIMA CATEGORIA girone A
Pisaurum e Gabicce Gradara 10;
S.Orso 9; Mondolfo 8; Villa San Martino e Vadese 7; Sassoferrato Genga
e Cagliese 6; Montecalvo e Urbino
Pieve 5; Mercatellese, Montelabbate e
Lunano 4; Cantiano 2; Fermignanese
1; Cuccurano 0.
CALCIO
FABRIANO CERRETO
MONTEGIORGIO
classifica
Spuri Forotti giocherà domenica sul
campo del Corridonia e poi mercoledì
14 ottobre in casa contro l’Urbania nella
prima partita del secondo mini girone
di Coppa.
Luca Ciappelloni
JUNIORES:
ANCORA UN BEL SUCCESSO
Prosegue anche la striscia positiva
della formazione Juniores del Fabriano
Cerreto. La squadra di Stefano Tarabelli
espugna 3-0 il campo del Villa Musone.
CALCIO
SECONDA CATEGORIA girone D
Castelbellino 10; Staffolo 9; Cupramontana e Borgo Minonna 8; Leonessa
Montoro e Labor 7; Palombina Vecchia,
Sampaolese, Argignano e Morro d'Alba
6; Agugliano Polverigi 5; Apiro 4; Falconarese 3; Chiaravalle, Victoria Strada e
Casebruciate 1.
SECONDA CATEGORIA girone F
Fabiani Matelica 12; Caldarola 10;
Rione Pace 9; Elfa Tolentino e Castelraimondo 8; Esanatoglia e Trodica
6; Camerino 5; Robur, Treiese, Sarnano
e Serralta 4; Montecassiano e Sefrense
2; San Ginesio 1; Urbis Salvia 0.
TERZA CATEGORIA girone C
Montenovo 6; Sangiorgese 4; Senigallia, Serra Sant'Abbondio, Acquaviva e
Castelleonese 3; Valle del Giano e Avis
Pergola 2; Arcobaleno, Monteporzio e
Serrana 1; Up Castelfrettese e Castelvecchio 0.
TERZA CATEGORIA girone D
Real Matelica 6; Candia Baraccola,
Rosora Angeli, Aurora Jesi e San
Marcello 4; Urbanitas Apiro, Poggio
San Marcello e Pianello Vallesina 3;
Maiolati e Cameratese 2; Spes Jesi e
Atletico 2008 1; Junior Jesina e San
Francesco Cingoli 0..
Prima Categoria girone B
La Fortitudo va a sprazzi
e arriva un'altra sconfitta
Terza sconfitta su quattro gare per la
Fortitudo Fabriano che non riesce a
sbloccarsi. La squadra non gioca male,
ma non riesce ad avere a centrocampo
una marcia in più. Contro Le Torri di
Castelplanio i rossoblù non sono riusciti
a portare a casa un risultato positivo. In
effetti nella prima parte della gara la
Fortitudo è stata sfortunata a prendere
il gol proprio nei minuti finali con un
bel colpo di testa di Ruggeri. Certo è
che se i fabrianesi fossero riusciti ad
uscire indenni nella prima parte della
gara, la ripresa forse sarebbe stata più in
discesa. Invece la squadra non ha saputo
reagire e, al 69', è giunta la seconda
segnatura di Casturà. A questo punto,
come era successo anche nella gara giocata tra le mura
amiche, c'è stato
il risveglio con
il gol di Angeletti (foto). Ma
questo è giunto
troppo tardi e
così per la Fortitudo è giunta
un'altra sconfitta.
LE TORRI CASTELPLANIO
FORTITUDO FABRIANO
2
1
LE TORRI CASTELPLANIO - Ruggeri
J., Chiorrini (59' De Angelis), Cesaretti, Foroni, Mancini Mat., Costantini
(63' Bardi), Casturà (85' Corinaldesi),
Mancini Mic., Ruggeri S., Cocilova,
Bruffa. All. Mannelli
FORTITUDO FABRIANO - Giommetti,
Ruggeri C., Ippolito, Guidarelli, Clementi, Bernardi, Carmenati M. (74' Scoponi),
Moretti Man. (50' Biagini), Pallotta,
Porcarelli, Vincioni (77' Angeletti). All.
Ruggeri F.
RETI - 43' Ruggeri S., 69' Casturà, 79'
Angeletti
Adesso bisognerà risalire la china al più
presto, rinserrare le file e continuare a
credere nei propri mezzi e incominciare
soprattutto a fare risultati positivi. Nel
prossimo turno arriverà a Fabriano la
capolista Miciulli Senigallia.
Angelo Campioni
07/10/15 10.36
29
>SPORT<
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
BASKET
Serie C
Per l'Halley è tutto facile
ed ecco i primi due punti
di ANTONIO GENTILUCCI
L’
Halley Matelica rispetta in
pieno il pronostico e fa sua
con una certa facilità la prima
casalinga.
Matelica affronta la partita con il roster
dimezzato, soprattutto tra gli esterni,
per le assenze di Novatti, Pecchia e
Monacelli, ma prova a far esordire
Cristiano Nasini, ovviamente tutt’altro
che al massimo della condizione.
L'Halley prova il primo allungo allo
scadere di primo quarto sul 19-12,
poi nel secondo quarto scava il solco
(25-16).
Coach Pecchia ha voglia di buttare
in campo la sua linea verdissima e fa
esordire anche il giovane ’98 Andrea
Gentilucci, che si aggiunge agli altri
due under Riccioni e Cintioli.
La difesa continua a spingere e ad
arrivare ovunque e la squadra vola a
+18 con 7 punti consecutivi di capitan
Sorci (35-17).
Ascoli prova a rifarsi sotto ma Rath serve un assist che Toppi è lesto a infilare a
canestro e, poco dopo, è Piloni che con
autorità infila in canestro, portandosi
via anche l’incauto difensore, e facendo
esplodere il palas.
La stoppata di Munijc chiude il discorso per il primo tempo, sul 41-20
per l'Halley. Nel terzo quarto il leit
motiv non cambia, e il pubblico si può
divertire con i colpi di genio di Rath,
come una palla al contagiri perfetta per
Munijc, utile per doppiare gli avversari
(44-22). La partita di lì in avanti è sostanzialmente finita, servirà per provare
soluzioni, per far prendere ritmo-partita
a tutti, in particolare ai biancorossi più
giovanissimi (che hanno dimostrato
di avere la giusta faccia in campo).
Per la Cestistica Ascoli solo Gazineo
RUGBY
Serie C
HALLEY MATELICA
CESTISTICA ASCOLI PICENO
68
39
HALLEY MATELICA - Rath 6, Cintioli 8,
Munijc 8, Toppi 10, Piloni 11, Sorci 19,
Nasini 5, Gentilucci, Antonini 1, Riccioni.
All. Pecchia
CESTISTICA ASCOLI PICENO - Bevilacqua, Fornetti 5, Cavoli 2, Alamo 2,
Addazi 2, Gazineo 16, Cataldi, Sinatra,
Albertazzi 12. All. Binetti
E domenica alle 18 è in programma
il derby al palazzetto matelicese
Il bomber
Alessio
Sorci
e Albertazzi provano a giocarsela,
ma è troppo poco. Neanche il tempo
della doccia per l’Halley, che giovedì
ha giocato l'infrasettimanale a Pesaro
contro il Basket Giovane Pesaro, di
cui non possiamo fornire il risultato
perchè oltre i nostri tempi di stampa.
Domenica, poi, sarà derby al palazzetto
di Matelica contro la Janus Fabriano
(ore 18).
Cerreto prende una sberla a Jesi
96
66
TAURUS JESI - Astuti 7, Pirani L. 20,
Candi 9, Gennaretti, Piancatelli 2, Balletti
2, Latini 9, Pirani F. 10, Marasca 9,
Giacani 11, Trillini 16. All. Luconi
CERRETO - Narcisi 4, Rossini 5, Silvi
8, Moscatelli 13, Fabrianesi 6, Pallotta
2, Pecchia 10, Barocci, Montanari 16,
Cimarra 2. All. Cerini
Pesante ko per il Cerreto nella seconda
giornata del campionato di serie D con
la squadra di Cerini che viene travolta
96-66 a Jesi dalla Taurus. La partita si
è sostanzialmente decisa nel secondo
quarto, quando un parziale di 30-15 dei
locali ha scavato un solco di oltre venti
punti fra le due formazioni.
I biancoblù, ancora fermi al palo, torneranno in campo venerdì 9 ottobre
(ore 21.15) al PalaCarifac contro la
Or.Sal.Ancona.
Luca Ciappelloni
SERIE D
Montecchio 4; Orsal Ancona, Virtus
Jesi, Montemarciano, Fano, Taurus
Jesi, Acquarius Pesaro e Aesis Jesi
2; Urbino e Cerreto 0.
Serie C
73
61
PEDASO - Manfrini 4, Domesi 13, Morresi 18, Monterubbianesi 2, Di Angilla 5,
Ayiku, Ciccorelli 14, Stampatori, Conti
9, Carletti 8. All. Camarri
Serie D
SERIE C
Pisaurum, Pedaso e Porto
San Giorgio 4; Janus
Fabriano, Ascoli, Halley
Matelica e Virtus Porto
San Giorgio 2; Recanati, Basket
Giovane Pesaro e Cestistica Ascoli 0.
Pedaso è ancora troppo forte
per la Janus Fabriano
PEDASO
JANUS FABRIANO
BASKET
TAURUS JESI
CERRETO
BASKET
classifiche
JANUS FABRIANO - Taylor 15, Carnevali
3, Usberti 5, Bugionovo 13, Braccini,
Nizi 3, Paoletti 11, Franklin 7, Patrizi,
Ruggeri, Quercia 4. All. Bolzonetti
PARZIALI - 27-20, 49-37, 56-45, 73-61
Scarpe e divisa biancoblù nel borsone,
si parte. E’ arrivato il momento di
viaggiare, è in programma la prima
trasferta stagionale targata Janus Fabriano, a Pedaso. I cartai attendono
da più di un anno la rivincita di quella
finale playoff 2014, ma anche stavolta
steccano. Sì, perché Pedaso con il suo
roster ben collaudato si prende il match
e non lascia alla Janus possibilità di
dibattito. Spietati, i locali pugnalano
i fabrianesi già nel primo quarto con
cinque coltellate dai 6 metri e 75 che
CALCIO a 5
trafiggono il cuore biancoblù. La compagine di coach Bolzonetti litiga con
il ferro. Taylor realizza in contropiede
due punti facili, ma nella metà campo
opposta si dimentica completamente
di marcare Michele Domesi: 49-37
all’intervallo. Al ritorno sul legno la
musica non cambia, Ciccorelli impugna
il violino e suona il monologo pedasino: sei punti in fila per il centro locale
che domina nel pitturato e consegna
il massimo vantaggio ai suoi (54-37),
che poi però si bloccano e permettono
alla Janus di rientrare nuovamente
a nove lunghezze di distanza. Dura
poco, pochissimo. Nell’ultimo periodo
Pedaso mette nuovamente le mani sul
match e conquista il bottino. 73-61
l’amaro finale. Mercoledì 7 ottobre si è
giocato un turno infrasettimanale con la
Janus che ha ricevuto al PalaGuerrieri
il Pisaurum. Purtroppo la tempistica di
stampa non ci consente di conoscere il
risultato. Fari puntati, quindi, su domenica 11 ottobre, quando a Matelica (ore
18) andrà in scena uno degli scontri
più attesi dai due fronti, il derby tra
Halley e Janus.
Lorenzo Ciappelloni
Serie C2
Fabriano Real a punteggio pieno, Cerreto si sblocca
inaugura Terza vittoria per i fabrianesi di mister Giordani che guidano la graduatoria
il campo
Inizia il conto alla rovescia per la grande festa del Fabriano Rugby: sabato
10 ottobre sarà finalmente inaugurato
il nuovo impianto polisportivo nel
quartiere del Borgo.
Dalle ore 16 scatterà la grande festa che
metterà a confronto la squadra senior
con le “vecchie glorie” che hanno
fatto crescere il Fabriano
Rugby. Una
giornata per
conoscere da
vicino il rugby e per assaporare l’aria
che la squadra
fabrianese inizierà a vivere sul nuovo
campo. Come
da tradizione, poi, non mancherà il
terzo tempo, condiviso tra spettatori
e giocatori.
"Siete tutti invitati nella nostra nuova
casa - afferma il presidente del Fabriano Rugby, Pascal Antoine - la nostra
casa è aperta a tutti. Quindi se siete
curiosi venite a trovarci sabato. Non
ve ne pentirete e vedrete da vicino lo
spirito del rugby e la passione dei nostri
giocatori".
29 sport.indd 2
Il Real Fabriano continua la sua marcia positiva e, dopo tre giornate, resta
a punteggio pieno. I ragazzi di mister
Kristian Giordani, infatti, venerdì
scorso hanno liquidato per 4-1 anche
il Gagliole grazie alle reti – nell’ordine – di Ciculi, Angeloni, Stroppa e
Biancini. Sempre in vantaggio, il Real
ha condotto in porto il risultato con
autorità. La formazione: Balducci,
Mosciatti, Ciculi, Tombolini, Biancini,
Stroppa, Angelelli, Angeloni, Baldoni,
Bruzzichessi, Carnevali, Passeri. Ha
rotto il ghiaggio il Cerreto di mister
Francesco Rinaldi che, battendo 4-1
l’Imbrecciata, ha conquistato i primi
tre punti stagionali. Dopo lo svantaggio
inziale, i rossoneri hanno reagito grazie
alle doppiette di Centocanti e Mosconi.
La formazione: Innocenzi Juri, Sampaolo, Francucci, Biondi, Farneti, Innocenzi Teo, Mosconi, Spilli, Centocanti,
Smargiassi, Boncristiano, Sakuta.
Seconda sconfitta di fila, invece, per
l’Apd Cerreto di mister Maurizio Buratti, superato per 3-2 a Tolentino dalle
Cantine Riunite. Dopo il vantaggio
iniziale con Giacomodonato, i cerretesi sono stati raggiunti; sono ritornati
in gol con Marco Di Ronza, ma poi i
padroni di casa hanno definitivamente
messo la freccia nel secondo tempo. La
formazione: Barchiesi, Cannoni Diego,
Amadei, Lorenzetti, Bezhani, Buldrini,
Cannoni Samuele, Di Ronza Simone,
Lippera, Poeta, Di Ronza Marco, Giacomodonato. Prossimo turno, sabato
10 ottobre: il Real andrà in trasferta
a Numana, l’Apd Cerreto giocherà in
casa contro il Montelupone (PalaCarifac, ore 15), mentre il Cerreto viaggerà
alla volta di Ripe di San Ginesio per
affrontare il Castrum Lauri.
La classifica dopo tre giornate: Potenza Picena, Numana e Real Fabriano
9; Futsal Potenza Picena, Gagliole e
Montelupone 6; Castrum Lauri e Cantine Riunite Tolentino 4; Apd Cerreto,
Villa Musone, Futsal Macerata, Cerreto
e San Severino 3; Avenale e Recanati
1; Imbrecciata 0.
Ferruccio Cocco
BREVI SPORT
CALCIO A 5: AL VIA
IL CAMPIONATO OVER 18
Inizia sabato 10 ottobre il 1° Campionato
di Calcio a 5 Over 18, organizzato dalla
Virtus Fabriano con l’egida di Federitalia
(Associazione Italiana per l’Assistenza,
Sport e Tempo Libero) ed Acsi (Associazione Centri Sportivi Italiani). Il
campionato, riservato a giocatori over
18 non tesserati in attività Figc, vede al
via undici formazioni, che si affronteranno
tra loro in gare di andata e ritorno, sino
all’ultima giornata, prevista per il 16
aprile 2016. Tutte le gare si giocheranno
di sabato pomeriggio, a Fabriano, presso
il PalaFermi e la palestra dell’ITC Morea,
Fabio Centocanti del Cerreto
a Genga Stazione presso il Palasport di via
Marconi e a Sassoferrato presso il palasport
di via Rulliano. Queste le gare in programma
nella prima giornata. PalaFermi di Fabriano:
ore 14 Tabaccheria Spighi-Dream Team
Tonini; 15.10 Juventude-Latinos; ore 16.20
Drink Life-Futsal Team Fabriano; ore 17.30
Atletico Fabriano-Diasen. Palasport di Sassoferrato: ore 15 Real Sentinum-Porchetto
Crew. Riposa: Virtus Fabriano. Info: www.
virtusfabrianoasd.it.
GINNASTICA RITMICA:
LA STAGIONE DI SERIE A1 SI AVVICINA
In attesa dell’inizio del Campionato Italiano di
Serie A1, il 17 ottobre a Chieti, la Fondazione
Carifac Ginnastica Fabriano ha partecipato
SERIE D: VIRTUS MATELICA
E NEBBIANO, OLE'!
Bella vittoria esterna del Nebbiano,
che espugna il campo jesino della Giovane Aurora per 1-3. Vittoria anche per
la Virtus Matelica, 3-2 sulla Dorica.
Ancora a secco l’Avis Genga, sconfitta
9-6 a Serra de’ Conti dal Monserra. La
classifica dopo tre giornate: Casenuove
e Santa Maria Nuova 9; Nebbiano e
Virtus Matelica 7; Monserra 6; Moscosi, Frontale e Dorica 3; Giovane Aurora
e Polisportiva Victoria 1; Cupramontana, Avis Genga e Virtus Moie 0.
al Torneo Internazionale di Terranuova
Bracciolini. Giudizio abbastanza positivo
per le atlete che sono andate in pedana,
anche se un po’ di ruggine estiva si è
fatta vedere, ma sicuramente si arriverà
all’esordio della Serie A1 pronte per dare
il meglio di se stesse. La formazione
che affronterà il massimo campionato
nazionale a squadre sarà composta da
Letizia Cicconcelli, Martina Centofanti,
Victoria Bogdanova, Milena Baldassarri,
Maria Lavinia Muccini, Talisa Torretti e
Sofia Raffaeli. In occasione della Notte
Blu fabrianese, molti riconoscimenti sono
andati alle ginnaste fabrianesi che hanno
avuto successi nel 2015 sia individuali
che di squadra.
07/10/15 10.38
30
>DIALOGO<
Treni Swing,
non si cambia
Non migliora la situazione dei pendolari
D
al 31 agosto, data inaugurale dei nuovi Treni Swing sulla tratta
Fabriano-Civitanova e
Ascoli-Ancona la vita dei pendolari
non sembra essere migliorata, anzi
sembra in alcuni casi che la situazione sia molto peggiorata.
I problemi principali da evidenziare
sono due: le performance tecniche
dei nuovi convogli ATR200 rispetto
ai “vecchi” ALN668 e l’offerta di
viaggio a bordo treno.
I nuovi treni dovevano consentire
una riduzione dei tempi di percorrenza e garantire una maggiore
comodità e regolarità del servizio.
Invece, pare che i nuovi convogli,
adattandosi poco alla conformità
della nostra linea ferroviaria, non
hanno prestazioni diverse da quelle
dei vecchi Aln668.
Particolarmente disagevole per decine di studenti e pendolari è stata
la soppressione della fermata alla
stazione di Montecosaro sulla maggior parte dei treni in circolazione
sulla Fabriano-Civitanova. Non si
riesce a comprendere la decisione
di sopprimere questa fermata in una
zona in forte espansione demografica mentre vengono mantenute tutte
le altre fermate successive.
I pendolari lamentano soste troppo
lunghe a Macerata, allungamento
dei tempi di percorrenza incomprensibili e inaccettabili, tabelloni
orari e monitor informativi di
stazione discordanti, mancanza
di annunci e indicazioni, tanto da
comportare la rinuncia da parte di
molti passeggeri dell’entroterra
Lettere all'insegnante Sabina
Chierici, scomparsa giorni fa
Ci ha insegnato
a vivere e lottare
Ciao prof Sabina,
vorremmo dirle quanto è stata importante per noi in questi cinque
anni, dove non si è limitata ad insegnarci la storia e l’italiano: ha
fatto molto di più. Ci ha insegnato a combattere ed a non fermarci
davanti agli ostacoli. Ci ha preso che eravamo bambini e ci ha lasciato uomini. Questo grazie a lei. Severa ed a volte intransigente
ma con un cuore grande, con la passione per il lavoro e l’amore per
gli alunni. E’ riuscita a fare l’impossibile. Nonostante le difficoltà
ci ha fatto appassionare alle sue materie, facendoci intraprendere
viaggi tra le grandi guerre storiche e i mitici poeti. Ma la materia
più importante che ci ha insegnato è stata imparare a vivere e ad
essere guerrieri come lei. Da grande combattente ha superato tante
battaglie e con grande dignità ha continuato a farlo fino alla fine.
Noi cercheremo di imitarla passo dopo passo, prendendo il suo
esempio, cercando di non deluderla.
Il tuo 5° B
Non era un lavoro,
per lei era missione
maceratese e fabrianese al trasporto ferroviario. Inspiegabile è, ad
esempio, il treno delle 12.15 da
Macerata che arriva a Civitanova
alle 12.41, che non garantisce più
la coincidenza con l’Intercity 605
per Taranto che parte alle 12.39,
fondamentale per i tanti studenti
universitari delle regioni meridionali. Sulla tratta Ancona-San Benedetto, la soppressione di ben due
treni Regionali, il 7008 e il 7009, sta
creando grossi disagi e, nonostante
le nostre sollecitazioni e quelle del
comitato pendolari a Regione e
Trenitalia, nessuno ha mosso un
dito. Da gennaio 2016, gli oltre
600 pendolari che, per motivi di
studio o di lavoro, quotidianamente
usufruiscono della piccola stazione
del porto di Ancona Marittima,
dovranno scendere alla stazione di
Ancona Centrale dove ad attenderli
ci sarà un servizio alternativo su
gomma che creerà sicuramente
ulteriori difficoltà a chi ogni giorno
deve recarsi in centro.
Sembra che il logo pubblicitario
tanto reclamizzato in occasione
dell'inaugurazione dei treni Swing,
“Dedicato ai pendolari” sia stato
disatteso. Riteniamo che la politica
regionale marchigiana debba fare
molti più sforzi sul trasporto ferroviario incrementando le risorse pubbliche e gli investimenti e pertanto
richiediamo un incontro urgente
per discutere delle problematiche
evidenziate dai cittadini.
Filt Cgil
L'Accordo di Programma
va completamente riscritto
Apprendiamo che la Giunta Regionale ha intenzione di
mettere finalmente mano alla rimodulazione dell'Accordo di Programma: Bene! A patto che si dia finalmente
ascolto a quanto in questi anni le associazioni di categoria della piccola impresa, come la Cna, hanno più
volte detto.
La Cna di Fabriano è convinta che l'Accordo di Programma debba essere completamente riscritto partendo
dall'implicito che bisogna cambiare verso al sistema
produttivo del territorio tenendo conto delle particolarità
del tessuto industriale della nostra città, di quello che è
il suo background produttivo e aziendale altrimenti si
rischia l'inefficacia come è successo con le precedenti
versioni. Bisogna mettere al centro degli interventi
futuri le imprese, soprattutto le piccole, e non rifare
l'errore di metterci soltanto la preoccupante situazione
occupazione.
Come ormai è dimostrato dall'evidenza bisogna farsi
carico della realizzazione di un modello economico
assolutamente diverso da quello che ha governato Fabriano in tutti questi anni.
Quindi siamo contrari ai mega investimenti pubblici
concentrati in una o poche grandi imprese, al contrario
siamo favorevoli al sostegno degli investimenti privati
diffusi fatti dalle piccole aziende che vogliono innovare per competere e che investono sul territorio e non
delocalizzando le loro produzioni.
Occorre puntare a creare nuova e diffusa “buona occupazione”, che significa non solo lavoro dipendente,
ma anche sostegno alle start up, attraverso un progetto
specifico, gestito in collaborazione con le associazioni
artigiane e sindacali, che preveda il rilancio di compe-
30 dialogo.indd 2
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
tenze, con la formazione, la consulenza, il tutoraggio
e il sostegno finanziario alla fase d'avvio di nuove imprese. Inoltre siamo anche favorevoli a nuovi strumenti
finanziari che diano l'opportunità all'amministrazione
comunale di rendere appetibile il nostro territorio alle
imprese che vogliano insediarvisi con interventi specifici ed innovativi.
Ma anche sostenere e supportare quelle piccole e medie
imprese che con tanta fatica stanno cercando di uscire
dalla crisi e da un modello di sviluppo che ha segnato il
passo in maniera definitiva. Ci sono esempi di aziende
che stanno lottando per innovare, intercettare nuovi
mercati e nuovi clienti, è su queste che l'Accordo di
Programma dovrebbe investire per costruire una base
solida da cui ripartire: queste aziende necessitano di
un supporto adeguato e di misure specifiche che nella
rimodulazione dell'Accordo di Programma si dovrebbe
tenere conto.
Quella che proponiamo è una crescita “culturale”
delle piccole imprese più che dimensionale; le piccole
imprese hanno necessità di crescere sotto il profilo
della gestione dell’impresa, il che significa strutturare dei “servizi per la crescita” (marketing, finanza,
organizzazione, internazionalizzazione), associarsi e
costituire reti e filiere per superare il gap dimensionale e
competere meglio, qualificando i prodotti, migliorando
la penetrazione dei mercati e qualificando i processi
produttivi. Questo deve essere a corollario di ogni
intervento sia esso di sostegno alle imprese esistenti
che alle start up.
Mauro Cucco, presidente Cna
Brunella Bianchi, segretario Cna
Cara prof,
ci ha lasciata troppo presto. Se ne è andata in silenzio, all’improvviso e non riusciamo ancora a rendercene conto. Eravamo pronti
ad iniziare un nuovo anno scolastico, con tutte le ansie e le preoccupazioni, ma anche con la voglia di imparare e di fare il nostro
meglio. Sapere di avere lei con noi ad aiutarci ci dava una forza
e una sicurezza in più. Ora sarà più difficile, ma sappiamo che lei
ci guarderà e ci ascolterà da lassù, continuando ad amarci come
sempre ha fatto con i suoi alunni. Ha dedicato tutta la sua vita a noi,
mettendo passione, serietà, intelligenza, rispetto, generosità in quello
che per lei non era un lavoro ma una missione, trasformando le sue
lezioni in momenti di crescita scolastica ed umana. Ciò che ci diceva
era pura poesia per le nostre orecchie e le sue parole rimarranno
impresse in noi. Oggi siamo tristi ma, nello stesso tempo, orgogliosi
e onorati di avere avuto la possibilità di conoscerla e di aver potuto
lavorare con lei. Ci ha insegnato tanto. Ci ha insegnato ad amare
la conoscenza. Ci ha spronato a non smettere mai di credere in noi
stessi, a non accontentarci mai, a domandarci il perché di ciò che
accade ed a trovare risposte anche confrontandoci. Ci ha insegnato
che il chiedere aiuto non è sintomo di debolezza, ma è sinonimo di
coraggio ed intelligenza e che spesso i libri migliori sono quelli
dalla copertina vecchia e sciupata. Ci ha insegnato a metterci a
disposizione di chi è in difficoltà, ad aiutare gli altri ed a mettere
onestà, impegno ed entusiasmo nelle cose che facciamo. Come
tutte le persone vere e speciali, ha lasciato un segno profondo nei
nostri cuori, un segno incancellabile. La sentiremo sempre vicina.
Grazie di tutto, professoressa. Riposi in pace.
Con affetto e stima...
I suoi ragazzi della 3° A
Le pile da smaltire
Abbiamo proposto un’interpellanza sullo smaltimento delle pile portatili.
Ogni anno 160.000 tonnellate di pile (di cui il 30% ricaricabili) vengono
immesse sul mercato dell’Unione Europea.
Le pile e gli accumulatori esausti sono inquinanti per i metalli pesanti
che contengono, quali il
piombo, il cromo, il cadmio, il rame, lo zinco, ma
soprattutto il mercurio, il
più pericoloso.
Il contenitore per lo smaltimento di queste pile è
posto nel parcheggio di
fronte ai giardini: da molti
mesi è stracolmo e non
svuotato.
I cittadini non sanno dove
smaltire questi oggetti
con il rischio concreto che vengano gettati
nell’ambiente. Non risulta
che dall’amministrazione
comunale o dalla ditta
incaricata siano giunte, in
merito, comunicazioni ai
residenti.
Urbano Urbani,
Giovanna Leli, Danilo Silvi
07/10/15 10.40
31
>DIALOGO<
L'Azione 10 OTTOBRE 2015
La bellezza della famiglia
Anche la nostra Diocesi a San Pietro per la veglia di preghiera
L
e famiglie della nostra
Diocesi sono state rappresentate da una partecipazione numerosa e quanto
mai variegata, di coppie, bambini,
nonni che hanno testimoniato la
bellezza di essere famiglia, in
questo inizio secolo, già di per sé
molto travagliato.
Numerosi sono stati gli spunti di
riflessione, scaturiti dalla veglia di
preghiera all'apertura del Sinodo,
dedicato alla famiglia.
Certamente l'atmosfera di piazza
San Pietro ha molto aiutato i partecipanti ad un clima di riflessione,
di pace e di fraternità condivisa.
Il Mistero Grande dell'amore sponsale è quanto mai attuale e reale,
nelle coppie cristiane che si aprono
ala vita in Gesù Cristo.
Uomini e donne di oggi, che co-
raggiosamente, testimoniano la
grandezza e la bellezza del loro
matrimonio sono una risorsa essenziale per la Chiesa di tutto il
mondo.
Esemplari le testimonianze in piazza di diverse famiglie, chiamate a
raccontarci le loro situazioni, le
loro gioie e le loro croci di tutti
i giorni, così come sono stati applauditi e apprezzati gli interventi
dei responsabili di numerosi movimenti ecclesiali.
Ma tutti attendevamo Papa Francesco, che mai come in questo
periodo è al centro dei media e
dell'opinione pubblica. Il dono di
una comunicazione semplice e diretta, caratterizza, tra l'altro, questo
Santo Padre e di sicuro i messaggi
di grazia, disponibilità ed apertura
nella diffusione del Vangelo sono
stati ben compresi.
Ci ha ricordato il merito che ha il
marito nel rendere più donna la moglie e la moglie che ha il compito
di rendere più uomo il
marito.
Con l'aiuto di Dio, si
cresce insieme: ciascuno deve lavorare per far
crescere gli altri e i figli
devono avere questo
esempio.
La gioia del Vangelo
ci farà ritrovare una
Chiesa riconciliata e
misericordiosa, povera
e amica dei poveri;
una Chiesa in grado di
vincere con pazienza
ed amore le afflizioni
e le difficoltà che le
vengono sia da dentro
che da fuori.
Il Papa ci chiama alla preghiera,
insostituibile strumento, di crescita
spirituale e umana. L'invocazione
Un testimone degli orrori delle guerre
Con una malcelata emozione ho riletto il volumetto “Partigiano in Grecia 1943-1944” (Centro Studi don Riganelli,
Fabriano 2002) di Edgardo Santini (nella foto), scomparso
in questi giorni alla veneranda età di 93 anni. A mio avviso è
il suo testamento spirituale, il luogo dove svolge con sereno
distacco alcune considerazioni su un momento cruciale della
sua vita e di quella di milioni di uomini, il periodo che va
dall’8 settembre 1943 all’ottobre 1944, quando, a causa della
sciagurata politica imperialistica di Mussolini, si trovò nell’isola greca di Corfù, come effettivo nel genio telegrafisti della
Divisione “Acqui”, che, dopo l’armistizio di Cassibile, decise,
con un referendum tra i soldati, di battersi contro l’esercito
tedesco. Dopo una strenua resistenza durata più giorni vennero uccisi circa 9.400 soldati italiani, molti dei quali con un
colpo alla nuca, tra cui il valoroso generale Antonio Gandin.
Edgardo si salvò miracolosamente, riuscendo a fuggire nella
notte tra il 20 e il 21 settembre 1943, grazie all’aiuto degli
abitanti dell’isoletta di Lefkada (Santa Maura) che lo traghettarono nella terra ferma. Fu così che incontrò la Resistenza
Quel cimitero
in degrado
è pericoloso
Gentile direttore, leggo e non mi sorprendo
dell’articolo pubblicato nel giornale “L’Azione” del 19 settembre scorso, riguardante il
cimitero in degrado di Serradica e Cacciano,
purtroppo devo con molto rammarico confermare lo stato di pericolosità del predetto
Cimitero. Proprio qualche giorno fa sono
stato nella frazione di Cacciano e d’obbligo
la visita ai miei cari nonni e zii e con sorpresa ho rilevato che lo squarcio nella parte
montuosa si è fortemente allargata e il tetto
che copre le tombe sempre a monte ci sono
vistose infiltrazioni di acqua.
Venire nella mia terra da Roma per me è sempre una festa e soggiornare nella sorridente
frazione di Cacciano situato nel verde della
Valle del Giano, è d'obbligo la visita ai miei
cari e si rimane impressionati da quanto sopra
riportato, con un pericolo evidente anche nel
salire dei gradini sconnessi.
Quindi mi associo al precedente articolo
perché le autorità preposte possano intervenire affinchè i nostri cari possano riposare
veramente in pace.
Ringrazio il direttore del giornale “L’Azione”,
che leggo sempre con molto piacere grazie
alle notizie dei miei luoghi dove ho passato
la mia infanzia.
Con stima.
Carlo Ciofi
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greca, di cui non perdeva occasione di parlare bene, avendo condiviso con essa momenti
difficilissimi dovuti al freddissimo inverno
di quell’anno e azioni militari pericolose,
durante le quali perse anche il suo caro
amico Gino, un soldato italiano sbandato
come lui. Al di là degli episodi di guerra,
Edgardo Santini – ormai in pensione da
tempo e a distanza di cinquant’anni – ci ha
lasciato con questo volumetto di memorie
una preziosa raccolta di riflessioni sulle
dittature e sulla guerra, sui loro orrori, sul
ruolo decisivo della Resistenza, sulla morte
di tanti amici e nemici, costretti, come lui,
a obbedire e verso i quali non nasconde di
provare un sentimento di cristiana pietà. Il
fatto di aver avuto, miracolosamente, salva
la vita, insieme all’altro amico Ugo Capalti,
che – pure lui nei Balcani, come del resto
L’enciclica di Papa
Francesco servirebbe
molto alla mia città
Enciclica dal greco enkýklos: “in giro”, “in
circolo”, è una lettera che il Papa indirizza
affinchè, come dal suo significato etimologico, venga il più possibile accolta e letta.
Non sono un teologo, ma un semplice
giurista ancora in fieri, ma credo con convinzione forte che, proprio perché semplice
quisque de populo, questo testo sia rivolto
a tanti proprio come me.
Il Papa ci invita ad accogliere e far propria
con la sua lettera “Laudato sì”, la cultura
della cura, la quale è ad oggi fin troppo
vista come una chimera dal sapore irraggiungibile. L’enciclica ha come analisi di
fondo “l’intima relazione tra i poveri e la
fragilità del pianeta” e quindi di come la
massimizzazione delle logiche economiche
abbia svuotato di ogni forma di etica e
morale l’agire umano, orientato solo verso
la cultura dello scarto e quindi verso la
globalizzazione dell’indifferenza.
Mi permetto, con l’umile intento narrativo, di riportare alcune righe del Papa, che
hanno scosso la mia coscienza: “La politica
non deve sottomettersi all’economia […]
Il mercato da solo però non garantisce lo
sviluppo umano integrale e l’inclusione
sociale. Una scienza che pretenda di offrire
soluzioni alle grandi questioni, dovrebbe
allo Spirito Santo, la richiesta
dell'aiuto del Padre e la guida del
Figlio, aiuteranno di certo i lavori
di questo Sinodo della famiglia.
La preghiera di tutta la
cristianità, salirà in cielo,
affinché questo fondamentale appuntamento
sappia dare vigore e certezza alla cellula principale della nostra società:
la famiglia.
La Pastorale familiare di
Fabriano-Matelica ringrazia il Vescovo don
Giancarlo Vecerrica per
la costante guida e gli
indirizzi suggeriti nel
cammino intrapreso.
Nardino e Catia Cesaroni,
Pastorale familiare
di Fabriano-Matelica
molti fabrianesi – riuscì a evadere dal campo di concentramento nazista e aggregarsi ai partigiani di Tito con lo pseudonimo
di Josip Broz, sta lì ad indicare che Edgardo ci implora di
non dimenticare mai quei momenti e di non farci ammaliare dalle
ideologie di morte. Di ciò era così
convinto che non mancava mai, con
l’immancabile fazzoletto tricolore
dell’Anpi, alla festa del 25 aprile.
Soprattutto trascorse gli ultimi
anni della sua vita a raccogliere e
ricercare i documenti sull’eccidio
di Cefalonia, fino a organizzare,
qualche anno fa, nella sua città un
importante convegno nazionale. Per
la sua fede nei valori della Costituzione, l’associazione fabrianese
dei partigiani gli ha consegnato la
tessera ad honorem e lo ricorderà
sempre con affetto e riconoscenza.
Ai famigliari giungano le condoglianze di tutti noi.
necessariamente tener
conto di tutto ciò che
la conoscenza ha prodotto nelle altre aree
del sapere, comprese
la filosofia e l’etica
sociale. […] Conviene
evitare una concezione
magica del mercato,
che tende a pensare che
i problemi si risolvano solo con la crescita
dei profitti delle imprese o degli individui.
E’ realistico aspettarsi che chi è ossessionato
dalla massimizzazione dei profitti si fermi a
pensare agli effetti che lascerà alle prossime
generazioni?”
Un testo, quando ha l’intento di trasmettere
un messaggio ha in sé un motivo, e tale motivo trasmette emozioni tanto più è percepito
in maniera condivisa dal
lettore, quando anche nella
propria vita si riscontra l’esistenza del bisogno di quelle
righe lette, come viatico di
una speranza.
Ebbene “Laudato sì” mi
ha scosso perché ho rivisto
tratteggiata la mia Fabriano,
laddove troppo spesso l’agire comune si è inginocchiato
agli interessi imprenditoriali.
Il degrado umano purtroppo
è vivo nella nostra comunità, è sensazione cruda
quotidiana, mi riferisco alla
costante crisi occupazionale
soprattutto in seguito alla
amministrazione straordinaria dell’Antonio Merloni,
Terenzio Baldoni
ed alla cessione della Indesit, la quale nel
vecchio gruppo dirigenziale annovera oggi
un esponente rieletto in Parlamento per la
gestione della cosa comune. Ed ancora la
chiusura dell’Università cittadina. Crisi la
cui politica, credo abbia potuto far poco,
essendo fino a ieri, nella mia città, l’economia imprenditoriale la politica.
“L’ambiente umano e l’ambiente naturale
si degradano insieme”.
Ed infatti, alla difficoltà umana si è mostrato
nel tempo una crisi ambientale, mi riferisco
al disinteresse mostrato allora nell’ entrare
a far parte del consorzio per la cura e la
divulgazione delle grotte di Frasassi, al
continuo vilipendio su uno dei nostri simboli: il Giano, al cattivo odore dell’aria che
si avverte in zona Piano specialmente nelle
sere d’estate, alla non cura e divulgazione
delle nostre bellezze naturali, ed architettoniche
(da ultimo la vicenda
delle opere dell’architetto
Meloni).
“Chi è cresciuto tra i
monti, o chi da bambino
sedeva accanto al ruscello
per bere, o chi giocava
in una piazza del suo
quartiere, quando ritorna
in quei luoghi si sente
chiamato a recuperare
la propria identità”, ebbene credo che questo
testo ci possa educare
al desiderio d’impegno
per scuotere davvero le
nostre identità e speranze.
Andrea Giombi
07/10/15 10.45
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