“ULTIME DAL SUD DEL MEDITERRANEO” Osservatorio

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ULTIME DAL SUD DEL MEDITERRANEO
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“ULTIME DAL SUD DEL MEDITERRANEO”
Osservatorio Permanente sulle Economie del Sud del Mediterraneo
Febbraio-Marzo
EGITTO
2 febbraio:
La Corte d’Assise di Giza ha condannato alla pena capitale 183 persone per l’assalto a un
commissariato nel quartiere di Kirdasah, periferia ovest del Cairo e quartiere-roccaforte dei
Fratelli Musulmani, in cui nell’agosto 2013 morirono 11 agenti di polizia, in seguito alla
sanguinosa dispersione del sit- in di Fratelli Musulmani che protestava per la deposizione
del Presidente Mohamed Morsi. La sentenza è di primo grado e appellabile; gli imputati
sono 188 di cui 151 alla sbarra e 37 latitanti.
10 febbraio:
Il braccio egiziano dell’Isis ha decapitato dieci persone qualificandole come “spie per il
Mossad”. Il gruppo è quello degli ex “Ansar Bait al Maqdis” ribattezzatosi “Stato” o
“Provincia del Sinai” nel quadro di una alleanza-affiliazione con l’Isis annunciata a
novembre.
Nel Sinai settentrionale, sono stati uccisi 17 terroristi in bombardamenti e scontri a fuoco
tra forze armate egiziane e jihadisti, con 6 feriti e 22 arresti.
16 febbraio:
Le forze militari aeree egiziane hanno bombardato obiettivi dello stato Islamico in Libia,
all’indomani della diffusione di un video che sembra mostrare la decapitazione di 21
egiziani, segnale che il Presidente Abdel Fattah Al Sisi è pronto ad allargare la battaglia
contro i militanti islamici oltre i confini del suo Paese.
26 febbraio:
Quattro esplosioni si sono verificate a Giza, quartiere residenziale del Cairo, provocando un
morto e tre feriti, rispettivamente in un fast food e in diversi negozi di comunicazioni,
demolendone anche le facciate. Gli artificieri si sono subito recati sul posto per verificare la
possibile presenza di ulteriore esplosivo.
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LIBIA
2 febbraio:
Un'autobomba e una sparatoria hanno colpito stamani la sede centrale della Polizia a
Tripoli causando la morte di un agente.
L'azione è stata rivendicata dalla 'divisione di Tripoli' dell'Isis secondo quanto riferisce il
Site, il sito di monitoraggio dei jihadisti sul web. L'edificio della "Sicurezza centrale" è stato
gravemente danneggiato.
4 febbraio:
13 morti è il bilancio delle vittime dell’attacco dei jihadisti contro un campo petrolifero
della multinazionale francese Total in Libia, impianto attualmente gestito dalla Noc, ente di
Stato petrolifero libico. Sono 8 libici, 3 filippini e 2 ghanesi giustiziati a colpi di arma da
fuoco o decapitati.
16 febbraio:
L’ex generale Al Sisi bombarda la Libia a Derna, Bengasi e Sirte; l’obiettivo principale dell’
Egitto è distruggere il Governo di Tripoli, cioè i Fratelli musulmani libici. Nel raid sono stati
uccisi 64 combattenti dell’Isis, tra cui 3 dei loro leader; decine i feriti. I caccia egiziani
hanno colpito campi di addestramento e magazzini di armi, facendo 40-50 vittime tra i
jihadisti.
20 febbraio:
Stamane 3 attentati suicidi coordinati, realizzati tramite autobomba, hanno colpito la città
di Al Qubah, a ovest di Derna, nell’est del Paese, provocando la morte di 40 persone e il
ferimento di altre 70, molti dei quali civili, in condizioni molto gravi. Precisamente, le 3
autobomba hanno preso di mira una affollata stazione di servizio, un edificio dei servizi di
sicurezza e la casa del presidente del Parlamento libico, Aguila Salah Issa
TUNISIA
6 febbraio:
I componenti del nuovo Governo guidato da Habib Essid hanno prestato giuramento oggi,
al presidenziale Palazzo di Cartagine, davanti al Presidente della Repubblica tunisino Beji
Caid Essebsi. Si tratta del primo Governo della cd seconda Repubblica.
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9 febbraio:
Agenti delle forze antiterrorismo tunisine hanno arrestato durante il fine settimana 32
estremisti islamici in procinto di compiere attentati contro obiettivi civili e militari nel
Paese. La polizia è ora sulle tracce di altri individui sospetti la cui ricerca si concentra
soprattutto tra i jihadisti di ritorno dalla Siria che hanno militato tra le file dell'Isis, lo Stato
islamico che controlla parte di Siria ed Iraq. È stata inoltre smantellata una cellula
terroristica dormiente operante nei dintorni di Hammamet, anch'essa in atto di progettare
attentati in zone strategiche e sensibili del paese. Nove gli arresti in tutto e continuano le
ricerche di eventuali complici e collegamenti con altri gruppi terroristici tunisini.
18 febbraio:
4 gendarmi tunisini sono stati uccisi la scorsa notte in quello che il Governo definisce
un “attacco terroristico”, in una regione nota come base del gruppo islamista più
pericoloso del Paese. Gli agenti erano impegnati in una operazione antiterrorismo quando
sono stati attaccati a Boulaaba, nei pressi del Monte Chaambi, nel governatorato di
Kasserine, che ospita il principale gruppo jihadista della Tunisia, la brigata Okba Ibn
Nafaa, legata ad Al-Qaida.
24 febbraio:
Sono 100 i jihadisti sospettati di terrorismo arrestati negli ultimi tre giorni dalle forze di
sicurezza, in collaborazione con le Forze armate tunisine. Prosegue senza sosta la lotta al
terrorismo: i servizi di sicurezza hanno intrapreso una cyber-guerra contro i gruppi
terroristici che agiscono a livello di propaganda sulla rete.
ALGERIA
6 febbraio:
E' stata un successo a tutti i livelli la visita di stato in Algeria del presidente tunisino della
Repubblica Beji Caid Essebsi in Algeria, conclusasi ieri sera che conferma il livello di
relazioni eccellenti ed eccezionali raggiunte tra i due Paesi.
La visita di Essebsi in Algeria è stata incentrata sui temi della cooperazione bilaterale in
materia di anti-terrorismo, delle questioni regionali di interesse comune come la crisi in
Libia e la situazione della sicurezza nella zona Sahel.
EGITTO
2 marzo:
Il Presidente egiziano Abdel Fatteh El Sisi è pronto a rilanciare un assalto di terra a Derna,
roccaforte dei jihadisti dello Stato islamico in Libia. Al Sisi ha ordinato all’esercito e alla
marina di prepararsi per conquistare la città e sconfiggere gli islamisti; l’attacco dovrebbe
avvenire a nord, in contemporanea con un’altra operazione antiterrorismo che il Governo
intende lanciare nel Sinai, ed essere sostenuto da una simultanea offensiva da sud da
parte delle forze libiche guidate dal generale Khalifa Haftar, nominato oggi capo di Stato
maggiore dal Parlamento riconosciuto dalla comunità internazionale.
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2 marzo:
Una bomba è esplosa sotto un’automobile parcheggiata nel centro del Cairo davanti al
Palazzo della Magistratura, sede di diverse sezioni di tribunali, provocando 2 morti e
numerosi feriti. Un movimento indicato come vicino ai Fratelli Musulmani, “ La Punizione
Rivoluzionaria”, ha rivendicato l’esplosione nel centro del Cairo.
10 marzo:
Un’enorme esplosione è avvenuta dei pressi di un’installazione delle forze di sicurezza
egiziane nel Sinai, ad ovest di Arish; si è trattato di un’autobomba guidata da un
kamikaze. Il Ministero della Sanità ha annunciato la morte di un civile e 32 feriti di cui 15,
tutte reclute di polizia. Un nuovo attacco dell’Isis nel nord del Sinai ha provocato la morte
di un ufficiale e il ferimento di 3 reclute.
13 marzo:
Tre esplosioni, probabilmente dovute ad ordigni, e colpi di arma da fuoco, sono state udite
a Maadi, quartiere residenziale del Cairo. Un’altra esplosione è avvenuta vicino ad un
ospedale militare.
19 marzo:
Le forze di sicurezza egiziane, in raid aerei e terrestri condotti ieri nel Sinai nord-orientale,
hanno ucciso altri 26 jihadisti di un gruppo alleato dell'Isis. Nelle operazioni, a sud della
zona di Sheikh Zuweid e Rafah, sono stati feriti 16 terroristi del gruppo "Ansar Bait alMaqdis", ribattezzatosi "Stato del Sinai" dopo l'alleanza annunciata in novembre con l'Isis.
Il mese scorso erano già stati uccisi nel Sinai 173 jihadisti e 70 all'inizio di marzo.
LIBIA
4 marzo:
Violenti combattimenti e scontri tra esercito e jihadisti dell’Isis si sono verificati al centro di
Bengasi, la seconda maggiore città della Libia quasi interamente sotto il controllo delle
forze armate regolari. Nei pressi della città, due soldati sono morti per l’esplosione di un’
autobomba. L’Isis si è impadronito anche dei campi petroliferi di Al Mabrouk e Al Bahi, a
200 km a sud di Sirte, tutti facenti capo alle autorità al potere di Tripoli. Intanto, il centro
ovest della Libia - in particolare la città di Zintan - , controllato dalle forze armate del
governo di Tobruck, è stato bombardato dagli aerei delle milizie islamiche Fajr Libya, al
potere a Tripoli.
5 marzo:
Una serie di attacchi contro siti petroliferi ha costretto la Compagnia nazionale libica del
petrolio (NOC) a dichiarare lo stato di forza maggiore per 11 campi situati nel centro del
Paese; questo impedisce alla Noc di rispettare i contratti di fornitura di petrolio.
8 marzo:
Sulla situazione di emergenza e instabilità in Libia hanno discusso i Ministri degli Esteri dei
Ventotto, riuniti ieri a Riga. Secondo Francesca Mogherini, Alto Rappresentante per la
Politica Estera e di Sicurezza UE, è necessario attendere la formazione di un Governo di
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unità nazionale. L’Unione Europea, in accordo con L’ONU, potrebbe sostenere la Libia
tramite misure di sicurezza, come il dispiego della forza navale, attuando una vera e
propria missione civile o militare nel Paese, una volta creatosi un Governo di unità
nazionale.
9 marzo:
11 uomini della sicurezza uccisi e 7 cittadini stranieri presi in ostaggio: è il bilancio
dell’attacco avvenuto gli scorsi giorni contro il campo petrolifero di Ghani. Tra le persone in
ostaggio vi sono un cittadino ceco, un austriaco, uno del Bangladesh, un africano e alcuni
filippini. Il campo era gestito dalla Compagnia nazionale petrolifera libica (NOC).
10 marzo:
Sono in corso i combattimenti intorno all’aeroporto Brak al-Shatti, 500 chilometri a sud di
Tripoli, in Libia. Secondo fonti locali, gli scontri stanno coinvolgendo la Terza forza dello
Scudo centrale (vicino al Governo de facto di Tripoli) e l’esercito nazionale libico, vicino al
Governo di Tobruk.
La Terza forza era stata assegnata a difesa dell’aeroporto nel febbraio 2014 dall’allora
Primo Ministro Ali Zeidan. A causa dei combattimenti, è interrotta la strada tra Brak e
Sebha.
15 marzo:
Jihadisti dell’Isis hanno preso il controllo di Harawah, villaggio di circa 2600 abitanti a
qualche decina di chilometri da Sirte, bruciando diverse abitazioni.
Sempre gli Jihadisti hanno attaccato le milizie islamiste di Misurata a Nawfaliya, a est di
Sirte in Libia, con scontri a fuoco, uccidendo 27 miliziani e catturandone 21.
Il Ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni ha intanto ricevuto oggi il Ministro degli
Affari degli Esteri libico Mohamed al Dairy, sottolineando l’importanza del forte mandato
detenuto dalla delegazione di Tobruck e affermando che l’Italia è pronta a sostenere il
Governo di unità nazionale.
19 marzo:
L’aviazione militare libica Khalifa Haftar ha bombardato l’aereoporto di Mitiga; l’ONU
riferisce che questi attacchi rappresentano un tentativo di minare gli sforzi per trovare una
soluzione politica al conflitto libico.
23 marzo:
Mentre i due schieramenti che si contendono il Governo della Libia si scontrano
militarmente e allo stesso tempo dialogano sotto l’egida dell’Onu, la situazione resta più
che instabile, appesantita dalla morte di leader come Salah Al-Burki, un comandante di
Fajr Libia – lo schieramento di Misurata che sostiene il Governo di Tripoli non riconosciuto
dalla comunità internazionale – e dalla presenza dell’Isis. In un rapporto del Dipartimento
di Stato americano, gli jihadisti arruolati dall’Isis in Libia sarebbero tra i 1000 e i 3000, con
alcune centinaia provenienti dai teatri di guerra di Siria e Iraq; almeno 800 sarebbero
inoltre quelli di stanza a Derna, considerata roccaforte islamista.
Ad avvalorare l’idea che l’Isis stia seguendo ben precise strategie, sono anche le modalità
applicate nei recenti attacchi in Libia.
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TUNISIA
12 marzo:
È atteso oggi a Tunisi il Primo Ministro libico Abdallah Al Thani, accompagnato da una
delegazione libica. Verranno esaminate le relazioni bilaterali tra i due Paesi e la questione
della lotta al terrorismo.
Nella giornata odierna, Agenti delle forze antiterrorismo tunisine hanno arrestato nella
regione di Kasserine 9 estremisti islamici in procinto di compiere attentati contro obiettivi
civili e militari nel Paese. Si tratta di 2 cellule separate, di cui una attiva a Kasserine,
formata da 4 persone, e legata al principale gruppo jihadista della Tunisia, la brigata Okba
Ibn Nafaa, legata ad Al-Qaida e al super ricercato Mourad Gharsalli.
L'altra cellula, composta da 5 persone, era operante nei dintorni di Sbeitla, sempre nei
pressi di Kasserine, nelle vicinanze del Monte Chaambi, zona rifugio dei terroristi. Le forze
dell'ordine hanno proceduto al sequestro di munizioni, armi, armi bianche, apparecchi
elettronici e droga.
18 marzo:
Strage terroristica in Tunisia: 5 uomini armati travestiti da militari hanno assaltato il
celebre museo del Bardo, nel cuore di Tunisi, accanto al Parlamento che forse era il loro
obiettivo originario, dal quale sarebbero stati respinti. C'è stata una sparatoria, un assedio
e poi si è consumata la strage: 8 persone, 7 stranieri e 1 tunisino sono morti. Al termine
del blitz delle forze di sicurezza tunisine si contano 24 morti.
19 marzo:
Il nuovo bilancio dell’attacco terroristico di ieri al museo del Bardo fornito dal Ministro della
Sanità Tunisino, Said Aidi è di 23 morti e 47 feriti. Tra le vittime, 18 stranieri, 3 tunisini di
cui un agente di sicurezza e 2 terroristi abbattuti.
24 marzo:
Il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e' arrivato a Tunisi per una visita di qualche ora, a
una settimana dall'attentato al Bardo. In programma, inoltre, un colloquio con il Presidente
Beji Caid Essebsi e il Ministro degli Esteri Taieb Baccouche.
25 marzo:
Le autorità tunisine hanno arrestato il leader della cellula terroristica responsabile
dell'attentato al museo del Bardo.
Il gruppo ideatore e realizzatore del piano sarebbe composto da 16 persone, di cui almeno
2 tunisini tornati in patria dai territori di combattimento in Siria a fianco dei jihadisti.
E' invece ancora in fuga il terzo autore dell'attacco, evocato dal Presidente della
Repubblica Beji Caid Essebsi nel corso di un'intervista. Il ricercato Maher bin Al-Moulidi AlQaidi è oggetto di un mandato di cattura da parte del Ministero dell'Interno tunisino.
26 marzo:
Il Ministro dell'Interno tunisino Najem Garshalli ha presentato stamane in una conferenza
i numeri dell'indagine che ha portato finora in carcere 23 persone, tra cui una donna, tutte
con legami con l'organizzazione terroristica Ansar Al Chariaa e con la brigata Okba Ibn
Nafaa, diretta dall'algerino super ricercato Lokman Abou Sakher. Arrestata la mente ed
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ideatore dell'attacco al Bardo, un tunisino di nome Mohamed Amine Guebli, mentre il terzo
del commando Maher Ben Mouldi Kaidi, oggetto di mandato di cattura, risulta ancora in
fuga.
ALGERIA
23 marzo:
Le autorità algerine hanno evacuato temporaneamente quasi 100 operai turchi da un
progetto carreggiata est di Algeri per precauzione dopo una minaccia da militanti affiliati
allo Stato Islamico. Il provvedimento sottolinea crescente preoccupazione per gli attacchi
dei militanti in Nord Africa, successivi all’attentato della scorsa settimana presso il museo
del Bardo, e anche per la crescente presenza dello Stato islamico nella vicina Libia.
MAROCCO
23 marzo:
Le autorità marocchine hanno dichiarato di aver smantellato una cellula di pianificazione
militante per creare un affiliato Stato islamico nel regno nordafricano, sequestrando armi e
accusando i membri di star preparando attacchi.
La cellula ha operato in diverse città, tra cui le due più grandi mete turistiche, Marrakesh e
Agadir.
I 13 membri della cellula in Marocco avevano giurato fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdadi, leader dei militanti di Stato islamico combattente in Siria e in Iraq - , e progettato per
crearne un ramo nel Maghreb.
La cellula stava complottando per perpetrare attacchi contro i politici e membri delle forze
di sicurezza e rubare le armi.
Fonti: Ansa; Ansamed; Il Sole24Ore; BBC World; Reuters; AlJazeera English, News
Mercati
Gli aggiornamenti mensili delle news sono consultabili sul sito camerale alla pagina:
http://www.ge.camcom.gov.it/IT/Tool/Modulistica