Impatto ambientale della pioppicoltura
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Impatto ambientale della pioppicoltura
Bibliografia C.C.I.A.A. Bolzano, 2008a - Listino prezzi sottoprodotti del legno. www.camcom.bz.it C.C.I.A.A. Bolzano, 2008b - Listino prezzi prodotti energetici. www.camcom.bz.it Haberer W., 2005 - L’utilizzo energetico delle biomasse legnose in Alto Adige. Sherwood. 11(5): 27-29 Hellrigl B., 2006 - Elementi di xiloenergetica. AIEL - Associazione Italiana Energie Agro-Forestali: Legnaro (PD). 319 pp Köck L., 2008a - Transparenter Index. Forstzeitung. 117(6): 18-21 Köck L., 2008b - Comunicazione personale LK 2008 - www.landwirtschaftskammer.at/ niederoesterreich/ Pettenella D. e Torreggiani L., 2009 - Mercato dei prodotti forestali. Politiche, stato attuale e sviluppi futuri nella regione UNECE. Sherwood. 15 (1): 19-23 Raise A., 2004 - Indagine sulle centrali di teleriscaldamento a biocombustibile legnoso nella Provincia Autonoma di Bolzano. Tesi di Laurea Triennale in Tecnologie Forestali e Ambientali. Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Padova. Unione Petrolifera, 2008 - Elaborazione su rilevazioni settimanali del Ministero Attività Produttive. www.unionepetrolifera.it UNI CEN/TS 14961, 2005 - Biocombustibili solidi. Specifiche e classificazione del combustibile. pioppicoltura i n f o . a rt i c o l o Autori: Stefano Grigolato, Ricercatore presso il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali, Università degli Studi di Padova. E-mail [email protected] Bernardo Hellrigl, già Professore Ordinario di Assestamento forestale presso il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali, Università degli Studi di Padova. Parole chiave: Legno - energia, prezzo, indice nazionale austriaco, combustibilie legnoso, cippato, legna da ardere, Austria, Alto-Adige. Abstract: Ringraziamenti: Si ringraziano Raffaele Cavalli e Davide Pettenella del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Università degli Studi di Padova per la lettura critica e i suggerimenti nella fase di impostazione e stesura del testo, Ludwing Köck della Landwirtschaftskammer della Niederösterreich per il contributo alla lettura critica dei dati austriaci e per i chiarimenti sull’impostazione dell’indice austriaco e Hermann Molling del Teleriscaldamento Termo-Elettrico Dobbiaco - San Candido per il confronto sui prezzi di cippato in Alto Adige. Impatto ambientale della pioppicoltura di Pier Mario Chiarabaglio Wood and energy. Prices and index in Austria and Italy. From the 1979 the Agriculture Chamber of Lower Austria (Niederösterreich) computes and publishes every three months an index about the energy wood price in Austria. From the 2001 also the Chamber of Commerce, Industry, Craft Trade and Agriculture of Bolzano publishes every month the price of different wood fuels. In the present paper the National Austrian index is analyzed and discussed according to its structures. Also wood fuels prices of both the area (Austria and Bolzano province in Italy) are compared. Gianni Allegro Gianni Facciotto Tiziana Incitti Andrea Edmondo Rossi Marco Isaia Alberto Chiarle Vengono presentati i risultati di un progetto di ricerca di durata biennale, finanziato dalla Regione Piemonte, che dimostra la maggior valenza ecologica dei pioppeti rispetto alle colture agrarie alternative. • confrontare l’impatto dei modelli colturali “tradizionaLa pioppicoltura, localizzata prevalentemente nelle le” e “disciplinato” per pioppo e mais; aree peri-fluviali tutelate da parchi, è un'attività • valutare l’impatto ambientale delle tecniche di coltivaproduttiva legata al mondo agricolo il cui impatto zione adottate attraverso bioindicatori; ambientale non era ben noto, nonostante qualche • valutare le quantità di azoto lisciviate nel suolo e nelle contributo già pubblicato in tal senso (A llegro & acque di falda in seguito alle conA rnò 2004). Per questo motivo cimazioni. l’Assessorato Agricoltura della Le aree campione, dove erano Regione Piemonte ha finanpresenti le tipologie colturali ziato un progetto di ricerca oggetto di indagine (pioppedal titolo “Valutazione dell’imto giovane, pioppeto adulto, patto ambientale della piopcampo di mais da granella e picoltura a confronto con bosco), sono state individuate quello delle colture agrarie a Casale Monferrato presso alternative” realizzato dall’exl’azienda sperimentale Mezzi Istituto di Sperimentazione per del CRA-PLF, a Pecetto di la Pioppicoltura, ora Unità di Valenza, e a Bozzole, in provinricerca per le produzioni legnocia di Alessandria. Le località se fuori foresta del Consiglio si differenziano principalmente per la Ricerca e la sperimentaper le loro caratteristiche pedozione in Agricoltura (CRA-PLF) logiche, con terreni sciolti presdi Casale Monferrato. so l’Azienda Mezzi e Bozzole Il progetto ha confrontato il e più pesanti a Pecetto; gli potenziale impatto ambientale appezzamenti erano caratterizdella pioppicoltura con quello di zati da una coltivazione “tradiuna coltura alternativa (mais) conzionale” o “disciplinata”. siderando un’area boscata come Pioppeto (foto A. G iorcelli) testimone. L’obiettivo era di: 18 Sherwood 19 n .152 A prile 2009 Sherwood n .152 A prile 2009 Operazione [kg/ha] Prodotto/p.a. Tradizionale anno Concimaz. di fondo P2O5 180 120 K 2O 300 250 urea 60 60 Concimaz. localizzata Trattam. saperda Trattam. afide 1 Clorpirifos metile Cipermetrina 2 3 4 5 90 120 120 0,6 0,6 1 0,06 0,06 0,1 6 Disciplinato 7 8 9 10 1 2 3 90 4 5 6 7 8 9 120 10 1 0,1 Olio minerale 5 5 3,5 3,5 Fenitrotion 0,6 0,6 0,42 0,42 Trattam. defogliatori Fenitrotion Trattam. Marssonina Mancozeb 0,36 0,36 3,2 3,2 3,2 3,2 6,4 6,4 6,4 6,4 6,4 2,24 2,24 2,24 2,24 4,48 4,48 4,48 4,48 4,48 Indice di impatto = Per quanto riguarda il mais, si sono considerati 10 anni di coltivazione per metterlo in relazione con il turno medio di un pioppeto. L’indice di impatto più elevato (Tabella 3) è raggiunto dal mais coltivato secondo il modello tradizionale; al secondo posto, ma con un indice più che dimezzato, La valutazione della Qualità Biologica del Suolo (QBS-ar) si basa sullo studio della comunità di artropodi, presente nei primi centimetri di suolo, che risulta particolarmente sensibile alle carat- Operazione Prodotto/p.a. Concimazione presemina Concimazione azotata Diserbo chimico post-emergenza Geodisinfestazione sulla fila Foto 1 - Lamprias cyanocephalus (Foto S tanislav K rejcik ). [kg/ha] Tradizionale Disciplinato 15-15-15 700 400 urea 450 300 terbutilazina 0,84 0,28 s-metolaclor 1,40 0,47 dicamba 0,24 0,20 nicosulfuron 0,06 0,03 benfuracarb 0,47 - Semina con seme conciato imidacloprid - 0,12 Trattamento insetticida deltametrina 0,08 0,08 Tabella 2 - Operazioni colturali e fitofarmaci per la coltivazione di mais da granella secondo il modello tradizionale e disciplinato. Non sono elencate le lavorazioni meccaniche e le irrigazioni, comuni ai due modelli colturali. Impatto dei modelli colturali Per confrontare l’impatto delle due colture sono stati scelti schemi colturali descritti in letteratura: per il pioppo sono stati utilizzati il modello tradizionale e quello disciplinato individuato dal progetto EcoPioppo (AA.VV. 2003). Nella Tabella 1 sono illustrate le operazioni colturali e i prodotti impiegati per la coltivazione di un ettaro di pioppeto secondo i modelli scelti: quello tradizionale è un impianto monoclonale del clone I-214 mentre quello disciplinato è un impianto policlonale con I-214 più un altro clone resistente ad afide lanigero (Phloeomyzus passerinii) e a bronzatura (Marssonina brunnea) sul 30% della superficie. Per quanto riguarda i modelli di coltivazione del mais (Tabella 2) si è fatto riferimento al disciplinare di produzione integrata della Regione Piemonte e, per il modello tradizionale, a indicazioni fornite da agricoltori di un’associazione che opera nei siti di indagine. La valutazione dell’impatto ambientale dei fitofarmaci è stata effettuata grazie a un indicatore già impiegato in letteratura (Bonari et al. 1999) che permette di confron- Mais Pioppo tradizionale disciplinato tradizionale disciplinato 3.816 1.297 1.685 909 Tabella 3 - Indici di impatto dei fitofarmaci per mais e pioppo in coltura tradizionale e disciplinata in un turno di 10 anni. tare tecniche colturali diverse sommando la tossicità dei fitofarmaci impiegati espressa come Dose Letale 50 orale per il ratto, secondo la seguente formula: ∑ Mais Unità di azoto per ettaro per anno prodotto Concimazione pre-semina Concimazione azotata Pioppo tradizionale disciplinato tradizionale disciplinato 15-15-15 105 60 - - urea (46%) 207 140 179 124 Totale apporto N 312 200 179 124 Asporto 140 140 163 163 Asporto % 45 70 91 131 Non utilizzato 172 60 16 -39 Tabella 4 - Confronto tra le unità di azoto apportate con i modelli colturali analizzati e l’asporto delle colture. Bioindicatori Per valutare l’impatto delle tipologie colturali sulla biodiversità sono state studiate le cenosi a ragni e a carabidi, due gruppi tassonomici dalla nota valenza bioindicativa che permettono di dedurre importanti informazioni circa lo stato ambientale di un biotopo. I campionamenti sono stati effettuati ogni 15 giorni durante le stagioni vegetative 2006 e 2007 in ognuna delle tipologie colturali considerate, utilizzando trappole a caduta innescate con una miscela attrattiva e conservante. I dati raccolti hanno permesso di caratterizzare le tipologie studiate: il Grafico 1 evidenzia che le comunità di carabidi sono molto simili per i tutti i campi di mais, indipendentemente dalle caratteristiche del sito, dall’andamento stagionale (diverso nei 2 anni di indagine) e dal tipo di coltivazione (il modello colturale disciplinato non si differenzia da quello tradizionale). Le altre colture studiate risultano invece meno caratterizzate dal punto di vista delle comunità carabidiche, che tendono a raggrupparsi principalmente sulla base delle caratteristiche stazionali. L’indice FAI (Allegro e Sciaky 2003), applicato ai dati 2007 della carabidofauna (Grafico 2), indica che solo il bosco dell’azienda Mezzi presenta caratteristiche ecologiche poco disturbate, seguono i pioppeti adulti, quelli giovani e da ultime le colture a mais; il bosco di Bozzole, altamente degradato e isolato da altre formazioni naturali, mostra un valore basso. L’indice FAI, che pesa le frequenze percentuali di ciascuna specie in base alle attitudini silvicole, permette di individuare gli ambienti meno disturbati. TramitelatecnicaMultiResponsePermutationProcedure, che valuta le differenze tra gruppi in termini di distanza tra le matrici di dati relative ad ogni ambiente, (Grafico 3) è emerso che le cenosi a ragni del pioppeto giovane di Bozzole e dei pioppeti adulti sono prossime a quelle riscontrate nei boschi; il pioppeto giovane dell’azienda Mezzi e i campi di mais si sono invece rivelati gli ambienti maggiormente distanti. Tabella 1 - Operazioni colturali e fitofarmaci per un pioppeto coltivato secondo il modello tradizionale e disciplinato. Non sono elencate le lavorazioni meccaniche e i trattamenti contro punteruolo e quelli localizzati contro saperda, comuni ad entrambi i modelli colturali. Diserbo chimico pre-emergenza si colloca la coltivazione del pioppo tradizionale; il mais disciplinato scende addirittura sotto al livello del pioppo coltivatotradizionalmente,mentreilmodellodiproduzione integrato per il pioppo si colloca al livello più basso con un indice inferiore a quello del mais di circa il 30%. Sono stati inoltre confrontati gli apporti forniti con le concimazioni e l’asporto di azoto da parte delle coltivazioni (Tabella 4). Il mais da granella tradizionale utilizza 140 unità di azoto, pari al 45% di quanto somministrato durante il ciclo colturale; nel caso invece di produzione disciplinata l’azoto viene utilizzato al 70%. Per quanto riguarda il pioppo tradizionale, le quantità di azoto asportate sono pari al 91% di quello apportato, mentre per il modello disciplinato risulta addirittura un leggero deficit di azoto. Grafico 1 - Analisi delle corrispondenze per le cenosi di carabidi censite nel 2006 e 2007 nei siti di indagine. In giallo il sito di Pecetto nel 2006, in rosso l’az. Mezzi nel 2006, in verde l’az. Mezzi nel 2007, in blu Bozzole nel 2007. Indice QBS-ar Grafico 2 - Indice FAI applicato alla carabidofauna nel 2007. 20 Sherwood 21 n .152 A prile 2009 Sherwood n .152 A prile 2009 Azoto nitrico in mg·l -1 Azienda Mezzi Coltura Pioppeto giovane Pioppeto adulto Grafico 3 - Distanza delle comunità araneiche presenti negli ambienti colturali studiati rispetto ai boschi nel 2007: i valori maggiormente negativi indicano una maggiore distanza della coltura dall’ambiente di riferimento (bosco). Mais 45N cm N inizio stagione ‰ N fine stagione ‰ 0-80 0,6 0,6 0,0 0-35 0,9 0,8 - 11,1 36-70 0,4 0,5 + 25,0 71-100 0,4 0,5 + 25,0 >100 0,4 0,5 + 25,0 0-30 0,9 0,8 - 11,1 30-60 0,7 0,7 0,0 60-90 0,2 0,5 + 150,0 profondità orizzonte variazione Coltura cm Pioppeto giovane Pioppeto adulto Mais Grafico 4 - Valore QBS-ar medio (2006-2007) nelle tipologie colturali e nei siti studiati. La barra indica l’errore standard. teristiche edafiche. Tre campioni di suolo di circa un chilogrammo sono stati prelevati con cadenza mensile in ogni appezzamento campione e sottoposti ad estrazione dinamica attraverso un selettore del tipo Berlese-Tullgren. Al fine di calcolare il QBS-ar sono stati attribuiti gli indici eco-morfologici agli artropodi estratti, secondo la metodologia proposta da Parisi (D’Avino 2002). I risultati ottenuti (Grafico 4) mostrano che, in tutte le aree di studio, la qualità biologica dei pioppeti adulti e dei pioppeti giovani è superiore a quella dei seminativi. Ciò è probabilmente dovuto in parte agli interventi di tipo meccanico e chimico effettuati nei mesi primaverili nei campi di mais e in parte alla scarsa copertura vegetale nei primi mesi di sviluppo della coltura che provocano effetti negativi sulla fauna del suolo. Valutazione dei nitrati nel suolo e nelle acque di falda In ogni sito è stato realizzato un profilo pedologico, i cui orizzonti sono stati oggetto di descrizione, di prelievo e di analisi chimica in laboratorio all’inizio e alla fine N inizio stagione ‰ N fine stagione ‰ variazione % 0-40 0,7 0,7 0,0 40-60 0,9 0,7 - 22,2 60-100 0,7 0,4 - 42,9 0-20 0,8 1,3 + 62,5 20-50 0,9 1,0 + 11,1 50-80 1,0 1,0 0,0 0-30 0,8 0,8 0,0 30-60 0,7 0,9 + 28,6 60-90 0,5 0,5 0,0 Tabella 5 - Analisi del contenuto di Azoto nei suoli delle colture considerate nel 2007 (valori espressi in ‰). pozzo Data 22 31 14/05/2007 15 18 28/05/2007 9 9 54 22 % Bozzole profondità orizzonte 31 45N 45S 1 19 10 1 10 2 11/06/2007 13 20 2 19 8 27/06/2007 10 10 0 11 2 12/07/2007 12 12 0 12 2 30/07/2007 14 12 1 18 3 07/09/2007 6 8 0 7 2 12/09/2007 18 13 3 12 9 28/09/2007 17 12 1 3 6 11/10/2007 19 16 0 0 0 Media 14,1 14,6 7,9 12,3 4,9 Tabella 6 - Contenuto di azoto nitrico nelle acque di falda prelevate nei pozzetti freatimetrici dell’azienda Mezzi. I valori sono espressi in mg·l -1. 45S trascurabile, i costi di produzione come conseguenza della diminuzione dell’intensità di coltivazione. Per questo occorre pensare a una pioppicoltura più moderna, che abbia il coraggio di abbandonare alcune sue certezze (come il clone I-214) per utilizzare cloni resistenti alle malattie fogliari e all’afide lanigero. Una pioppicoltura certificata e coltivata secondo modelli disciplinati potrebbe legittimamente rivendicare la sua presenza anche nelle fasce riparie e nelle aree protette, in un contesto di boschi sovente molto frammentati e degradati. 54 Bibliografia AA.VV., 2003 - Disciplinare di produzione integrata per il pioppo. In: “Ecocertificazione della pioppicoltura” (ECOPIOPPO), Regione Piemonte www.regione.piemonte.it/ montagna/foreste/arboricoltura/dwd/eco_prog.doc. pp. 12. Grafico 5 - Azoto nitrico contenuto nelle acque di falda in relazione alla copertura del suolo in 5 pozzetti piezometrici a Casale Monferrato nel 2007 (valore medio e deviazione standard). della stagione vegetativa al fine di valutare, tra l’altro, le variazioni di azoto (Tabella 5). Sono stati inoltre posizionati dei lisimetri agronomici a depressione in grado di prelevare la soluzione circolante nel terreno: essa è stata analizzata in laboratorio insieme a quella proveniente da pozzetti piezometrici presenti in prossimità dei siti di indagine (Tabella 6). I risultati hanno confermato che i pioppeti giovani consumano completamente gli apporti di azoto e che i pioppeti adulti, grazie alla sostanza organica (foglie) che ricade a terra in autunno, reintegrano l’azoto necessario per l’accrescimento (Frison 1969); il mais invece non consuma completamente gli apporti di azoto che possono quindi scendere verso le falde soprattutto nel caso di apporti di liquami e di irrigazioni abbondanti. Le analisi delle acque di falda prelevate dai pozzetti piezometrici a una profondità di 5-6 m hanno evidenziato un aumento significativo della concentrazione dell’azoto nitrico in presenza di coltivazioni intensive (Grafico 5). Conclusioni L’indice di impatto dei fitofarmaci e i diversi indicatori ecologici studiati hanno dimostrato la maggiore valenza ecologica dei pioppeti, soprattutto quelli adulti, rispetto al mais; i pioppeti giovani hanno invece mostrato i segni di un disturbo ambientale elevato, sebbene inferiore a quello fatto registrare dal mais. I boschi naturali sono risultati più equilibrati e di maggior pregio ecologico rispetto agli ambienti colturali (pioppeti e mais), anche se uno dei boschi studiati ha chiaramente mostrato gli effetti negativi della frammentazione e del degrado. Anche i dati relativi all’accumulo di azoto nel terreno indicano chiaramente un bilancio più equilibrato, e quindi un minor rischio di inquinamento delle falde, nel caso della coltura pioppo rispetto al mais. L’applicazione di modelli disciplinati di produzione alla pioppicoltura potrebbe consentire di ridurre significativamente sia l’impatto ambientale sia, aspetto non Allegro G., Arnò C., 2004 - Artropodi epigei come indicatori di impatto ambientale dei trattamenti contro il Punteruolo del pioppo. Informatore Fitopatologico, 54 (12): 51-58. Allegro G., Sciaky R., 2003 - Assessing the potential role of ground beetles (Coleoptera, Carabidae) as bioindicators in poplar stands, with a newly-proposed ecological index (FAI). Forest Ecology and Management, 175 (1-3): 275-284. Bonari E., Pampana S., Silvestri N., 1999 - Prime analisi di impatto ambientale della selvicoltura a breve rotazione (SRF) negli ambienti litoranei toscani. Quaderni Accademia dei Georgofili, 4: 135-145 D’Avino L., 2002 - Esposizione del metodo di Vittorio Parisi per la valutazione della Qualità Biologica del Suolo (QBS) e proposta di standardizzazione delle procedure. Dipartimento di Biologia Evolutiva e Funzionale, Università degli Studi di Parma. Frison G., 1969 - Asportazioni minerali nel pioppeto. Cellulosa e Carta 20: (6) 5-12 i n f o . a rt i c o l o Autori: Pier Mario Chiarabaglio, ricercatore CRA-PLF – Casale Monferrato (AL). E-mail [email protected] Gianni Allegro, ricercatore CRA-PLF – Casale Monferrato (AL). Gianni Facciotto, ricercatore CRA-PLF – Casale Monferrato (AL). Tiziana Incitti, collaboratrice CRA-PLF – Casale Monferrato (AL). Andrea Edmondo Rossi, collaboratore CRA-PLF – Casale Monferrato (AL). Marco Isaia, ricercatore presso il Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo dell’Università di Torino. Alberto Chiarle, dottorando presso il Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo dell’Università di Torino. Parole chiave: Pioppicoltura, mais, carabidi, QBS, nitrati, indici di impatto Abstract: The environmental impact of poplar cultivation A two-year research project showed that poplar cultivation has a lower environmental impact than an agricultural crop such as maize. An Impact Index based on pesticides was considered together with other indexes based on bioindicators (ground beetles, spiders and mesoartropods). Moreover the effects of nitrogen fertilization were evaluated in the water circulating in the soil and in the deep watertable . Ringraziamenti: Si ringrazia Stanislav Krejcik (www.meloidae.com) per aver gentilmente concesso la pubblicazione della fotografia. Sul sito www.populus.it/tapioca sono disponibili ulteriori approfondimenti. 22 Sherwood 23 n .152 A prile 2009 Sherwood n .152 A prile 2009