il kamasutra dei cacicchi

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il kamasutra dei cacicchi
De Luca in Campania attrae seguaci di Cosentino
e in Veneto va in frantumi la Lega. In Liguria sì spacca
il Pd, la Puglia diventa il "frullatore" di Forza Italia e
nelle Marche il governatore dem si ricicla nel campo
opposto. I territori locali si confermano il regno dei
notabili irrottamabili che usano i partiti come taxi
Dai foi7isti di "sinistra"
all'ex Pd scelto dalla destra
le regionali diventano
il kamasutra dei cacicchi
NON bastano le 64 posizioni del kamasutra per illustrare lo scambio
di ruoli alle prossime elezioni regionali. In Campania, tanto per cominciare, l'assalto di Forza Italia contro il
proprio candidato uscente Stefano Caldoro è già citato come un classico del
triangolo, dove il terzo è il famoso impresentabile Vincenzo De Luca, il candidato-condannato del Pd, che sarà votato appunto anche dai forzisti fedeli al
boss Cosentino. Ma poiché nel kamasutra i punti da baciare sono gli stessi che
si possono mordere, il feroce De Luca
sarà apertamente combattuto dal deputato fumantino dello stesso Pd Guglielmo V accaro ilquale, contro di lui, h a
annunziato che voterà Caldoro: tié.
Nelle Marche invece il governatore
uscente del Pd si chiama Gian Mario
Spacca e già nel nome si ispira a Federico Da Montefeltro, "il bastardo" marchigiano appunto che spaccò il fronte
ghibellino e divenne papista in cambio
del titolo di Ducadi Urbino. Ex uomo dei
Nel labirinto i big danno segnali
contraddittori. Lotti si fai selfie
col candidato sospeso, la Boschi
ripudia gli `impresentabili'
Merloni (ricordate l'Indesit?), sgrezzato nel tratto e spruzzato di studi, democristiano di sinistra, il duca Spacca ha
deciso di ravvivare la passione che nel
suo partito si era spenta e ha sedotto il
nemico: si ricandiderà ma con Forza Italia e con l'Udc. Ed è l'opposto di quanto
accade ad Agrigento dove Silvio Alessi
di Forza Italia, popolarissimo presidente della squadra di calcio, havinto le primarie del Pd con lo slogan «ad Agrigento non c'è mafia». E ora che quelle primarie sono state annullateAlessi ha deciso di presentarsi comunque ("Agrigento 2020" èla sualistacivica) estagià
godendo dell'aum aum bipartisan.
La verità di questo kamasutra è che
c'è un territorio della politica che è abitato dagli irrottamabili, i notabili locali,
i cacicchi, quelli che controllano i voti e
hanno rapporti concreti e sbrigativi con
il proprio mondo. Come meravigliarsi se
questi boss usano i partiti come taxi? A
loro volta i partiti, finché gli scandali
giudiziari lo permettono, si inebriano
dei loro miasmi clientelari perché gli al-
zano le percentuali, gli affollano le sale,
gli offrono il popolo come impeccabile
coreografia della realpolitik, rendono
fragorosi i battimani e sono fumo negli
occhi per i dirigenti che arrivano da Roma. Ne va ovviamente di mezzo la morale che diventa schizofrenia: si intrattiene con Gramsci ma si rifugia nel kamasutra di Machiavelli. E infatti venerdì scorso il dioscuro Luca Lotti è andato a farsi i selfie a Napoli con gli impresentabili di De Luca, ma sabato la
dioscura Maria Elena Boschi è andata a
farsi i selfie "contro" gli impresentabili
che a Catania sono passati in blocco (si
chiamavano "Articolo 4") da Cuffaro e
Lombardo al Pd (aRegalbuto, provincia
di Enna, è entrato nel Pd persino il camerata Francesco Bivona ).
In Liguria si esibisce in un kamasutra
da punto G Pippo Civati che non solo appoggia il secessionista Pastorino, il quale ha disconosciuto le primarie dopo
averle perse, ma addirittura flirta apertamente con Giovanni Toti, che è l'uomo senza qualità del berlusconismo.
Per la verità Raffaella Paita a Genova
vinse sì le primarie ma con il soccorso,
non si sa quanto determinante, degli incappucciati di Forza Italia, che in Sicilia
e a Napoli sono stati dannati dal partito,
ma in Liguria hanno la furbizia di avere
la faccia un po' così. E dunque le prima-
Pd diviso: contro la candidata
Paita corre il civatiano Pastorino.
La base della Lega contesta
il sì a Toti che ha costretto
Rixi a ritirarsi
Sei ha rotto con il Pd che
ricandida Rossi . Lega verso
il patto con Fdi. Forza Italia sena
candidato, l'ipotesi Bergamini
avversata da Verdini
rie a Genova sono state confermate nonostante la denunzia di Cofferati e nonostante l'evidenza delle prove.
Solo in Puglia però la politica del kamasutra, che è comunque rigore d'armonie acrobatiche, diventa caos e orgia. La Puglia, si sa, è la terra della taranta, di Carmelo Bene, del pensiero
meridiano e delle astuzie levantine dove l'imbroglio è ornamento barocco e
dove persino la severa scienza giuridica
di Aldo Moro produsse la chimera delle
convergenze parallele. Dunque, in Puglia va in scena la geometria non euclidea dell'ammucchiata. Adriana Poli
Bortone, famosa a destra perché scese
in campo contro Berlusconi e lo fece pure perdere, è da ieri sera la candidata di
Berlusconi non solo contro Emiliano
(Pd) ma soprattutto contro Francesco
Schittulli, che sino a ieri pomeriggio era
il candidato di Berlusconi. Schittulli è il
"protégé" di Raffaele Fitto, che è ancora
in Forza Italia benché Berlusconi lo abbia aggiunto alla lista dei traditori. Ma
Schittulli è anche il candidato di Alfano
che pure sino a venerdì scorso di lui diceva: «Andrebbe chiuso inuna gabbia».
Commenta Berlusconi: «Schittulli è il
candidato dei traditori». Ma scegliendo
la Poli Bortone Berlusconi mette a rischio l'alleanza già siglata in Puglia con
Salvini. «La signora Poli Bortone non è
Crisafulli vuol correre a Enna
sfidando l'alt della Serracchiani.
"Perché io qui sono il Pd, sono
sia Peppone sia don Camillo"
tere solido che, come voleva Marx, si è
dissolto nell'aria della comunicazione. I
signori del kamasutra sono l'Italia
profonda della provincia, dei bar che si
riempiono nel pomeriggio, l'Italia che
seneinfischiadellaty, deltwittere spesso anche della lingua, che non a caso è
quella dei mille soprannomi di "Giggino
a manetta", "'o skipper", "'o scassatore", "'o floppe", "'n coppa a gaffe"... ma
è anche l'italiano a strascico di De Luca:
«Ho il brivido di essere "pluriquisito"»,
«i senatori del Pd che vogliono le mie diSu Ricci, sindaco di Assisi,
missioni sono fallofori». Su tutti questi
alleanza tra Fi e Ncd.
II centrosinistra
contorsionisti dell'intreccio politico giricandida il governatore uscente ganteggia Wladimiro Crisafulli che, asCatiuscia Marini
solto, si candiderà con le insegne del Pd
a sindaco di Enna, nonostante l'altolà di
Debora Serracchiani (a nome di Matteo
Renzi). Crisafulli si sarebbe candidato
anche se fosse stato condannato. Ha infatti dichiarato a Carmelo Caruso per
Repubblica di Palermo: «A Enna il Pd è
mio. E non solo il Pd. A Enna io sono nello stessotempoPepponeedonCamillo».
Spaccatura Fitto-Berlusconi.
Centrodestra con due candidati.
Schittulli e Poli Bortone.
La Lega contesta quest'utima.
Centrosinistra unito su Emiliano
Fi cerca il patto con Alfano per
sostenere Caldoro, governatore
uscente. Un gruppo di forzisti
(ora in Gai) intenzionati ad
appoggiare De Luca, candidato del Pd
II governatore uscente Spacca
ha lasciato il Pd per candidarsi
con il centrodestra.
Centrosinistra guidato da
Ceriscioli, ex sindaco di Pesaro
Laiauio
spacca
De Luca
certo il nuovo che avanza» dice infatti il
segretario leghista che in Sicilia ha affidato la sua Lega ai rimasugli di Lombardo, agli ex forconi, agli ex fascisti,
tutti sotto la direzione di Angelo Attaguile che a 68 anni sta indossando la sua
sedicesima casacca politica, compresa
quella del movimento per far diventare
la Sicily la 51nesima stelletta della bandiera americana.
Ma va detto che, a dispetto della geografi a e dell'antropologi a, si somigliano
Raffaele Fitto, Vincenzo De Luca, i rivali del Pd genovese Raffaella Paita e Luca
Pastorino, il veronese Tosi che ha spaccato l aLega e si è alleato c onAlfano... Nel
mondo della precarietà e dell'incertezza, questi notabili assicurano infatti
una contabilità elettorale che sposta gli
zero virgola. Ricordano quelli che nei villaggi russi di fine ottocento contavano
le anime, vive e morte. E nella traduzione italiana le anime sono appunto le
clientele, i favori, un dominio locale vero che ha resistito alla stagione del po-
LeriscioA
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