IO NON VOTO NEWS 121

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IO NON VOTO NEWS 121
La rivoluzione di Francesco... (continua da pag. 1)
Francesco abolisce il peccato servendosi di
due strumenti: identificando il Dio cristiano
rivelato da Cristo con l'amore, la misericordia
e il perdono. E poi attribuendo alla persona
umana piena libertà di coscienza. L'uomo è
libero e tale fu creato, afferma Francesco. Qual
è il sottinteso di questa affermazione? Se l'uomo
non fosse libero sarebbe soltanto un servo di
Dio e la scelta del Bene sarebbe automatica per
tutti i fedeli. Solo i non credenti sarebbero liberi
e la loro scelta del Bene sarebbe un merito
immenso. Ma Francesco non dice questo. Per lui
l'uomo è libero, la sua anima è libera anche se
contiene un tocco della grazia elargita dal
Signore a tutte le anime. Quella scheggia
di grazia è una vocazione al Bene ma non
un obbligo. L'anima può anche ignorarla,
ripudiarla, calpestarla e scegliere il Male; ma
qui subentrano la misericordia e il perdono
che sono una costante eterna, stando alla
predicazione evangelica così come la interpreta
il Papa. Purché, sia pure nell'attimo che precede
la morte, quell'anima accetti la misericordia.
Ma se non l'accetta? Se ha scelto il Male e non
revoca quella scelta, non avrà la misericordia e
allora che cosa sarà di lui?
Per rivoluzionario che sia, un Papa cattolico
non può andare oltre. Può abolire l'Inferno, ma
ancora non l'ha fatto anche se l'esistenza
teologica dell'Inferno è discussa ormai da secoli.
Può affidare al Purgatorio una funzione "post
mortem" di ravvedimento, ma si entrerebbe
allora nel giudizio sull'entità della colpa e anche
questo è un tema da tempo discusso.
Papa Francesco indulge talvolta a ricordare ai
fedeli la dottrina tradizionale anche se il suo
dialogo con i non credenti è costante e
rappresenta una delle novità di questo
pontificato che ha trovato i suoi antecedenti in
papa Giovanni e nel Vaticano II.
Francesco non mette in discussione i dogmi e
ne parla il meno possibile. Qualche volta li
contraddice addirittura. È accaduto almeno due
volte nel dialogo che abbiamo avuto e che spero
continuerà.
Una volta mi disse, di sua iniziativa e senza
che io l'avessi sollecitato con una domanda:
"Dio non è cattolico". E spiegò: Dio è lo Spirito
del mondo. Ci sono molte letture di Dio, quante
sono le anime di chi lo pensa per accettarlo a
suo modo o a suo modo per rifiutarne
l'esistenza. Ma Dio è al di sopra di queste letture
e per questo dico che non è cattolico ma
universale.
Alla mia domanda successiva a quelle
sue
affermazioni
sconvolgenti,
papa
Francesco precisò: "Noi cristiani concepiamo
Dio come Cristo ce l'ha rivelato nella sua
predicazione. Ma Dio è di tutti e ciascuno
lo legge a suo modo. Per questo dico
che non è cattolico perché è universale".
Infine ci fu in quell'incontro un'altra domanda:
che cosa sarebbe accaduto quando la nostra
specie fosse estinta e non ci sarà più sulla
Terra una mente capace di pensare Dio?
La risposta fu questa: "La divinità sarà in
tutte le anime e tutto sarà in tutti". A me
sembrò un arduo passaggio dalla trascendenza
all'immanenza, ma qui entriamo nella filosofia e
vengono in mente Spinoza e Kant: "Deus sive
Natura" e "Il cielo stellato sopra di me, la legge
morale dentro di me". "Tutto sarà tutto in tutti".
A me, l'ho già detto, è sembrata una classica
immanenza ma se tutti hanno tutto dentro di sé
potrebbe essere concepita anche come una
gloriosa trascendenza. Resta comunque assodato
che per Francesco Dio è misericordia e amore
per gli altri e che l'uomo è dotato di libera
coscienza di sé, di ciò che considera Bene e di
ciò che considera Male. Ma qui si pone un'altra
e fondamentale domanda: che cos'è il Bene e
che cosa è il Male? Credo sia impossibile dare
una definizione a questi due concetti. Una
soltanto è possibile: sono necessari l'uno all'altro
per poter reciprocamente esistere di fronte ad un
essere vivente che ha conoscenza di sé.
Gli animali non hanno il problema del Male e
del Bene perché non possiedono una mente che
si guarda e si giudica. Noi sì, quella mente
l'abbiamo. Se ci fosse solo il Bene, come
definirlo? Ma se c'è anche il Male l'esistenza di
uno fa la differenza dell'altro come accade tra la
luce e il buio, tra la salute e la malattia, e se
volete, tra esistenza e inesistenza. Il nulla
non è definibile né pensabile perché privo
di alternativa. Evangelii Gaudium non parla
soltanto di teologia. Anzi parla molto più a
lungo di altre cose, concrete, organizzative,
rivoluzionarie anch'esse. Parla del ruolo positivo
e creativo delle donne nella Chiesa. Parla
dell'importanza dei Sinodi dei quali il Papa fa
parte in quanto Vescovo di Roma, "primus inter
pares". Parla dell'autonomia delle Conferenze
episcopali.
Parla
dell'importanza
delle
parrocchie e degli oratori sul territorio. Parla
perfino di politica, non certo nel senso del
politichese, ma della politica come visione del
bene comune e della libertà per chiunque di
utilizzare lo spazio pubblico per diffondere e
confrontarsi con le idee altrui. Parla delle
diseguaglianze che vanno diminuite. "Io non ce
l'ho con i ricchi, ma vorrei che i ricchi si dessero
direttamente carico dei poveri, degli esclusi, dei
deboli". Così papa Francesco. E parla infine
della Chiesa missionaria che rappresenta il
punto centrale della sua rivoluzione. La Chiesa
missionaria non cerca proselitismo ma cerca
ascolto, confronto, dialogo.
Io non ce l'ho con i ricchi, ma
vorrei che i ricchi si dessero
direttamente carico dei poveri,
degli esclusi, dei deboli".
L'uomo è libero
e tale fu creato.
Sarà, ma persino io avrei
saputo fare di meglio!!!
Questa battuta vale 10 €,
sentiamo la prossima!!!
Concludo con una frase che dice tutto su
questo Papa, gesuita al punto d'aver
canonizzato pochi giorni fa Ignazio di Loyola,
fondatore della Compagnia più nobile e più
discussa tra gli Ordini della Chiesa e
contemporaneamente d'aver assunto il nome di
Francesco che nessun Pontefice prima di lui
aveva mai usato.
I gesuiti mettono al servizio della Chiesa la
loro proverbiale e non sempre apprezzabile
flessibilità. Francesco d'Assisi era invece
integrale nella sua visione d'un Ordine
mendicante e itinerante. L'Ordine francescano fu
rivoluzionario ma la sua potenza fu molto
limitata; la Compagnia di Gesù al contrario fu
potentissima e molto flessibile.
Questo Papa riunisce in sé le potenzialità degli
uni e degli altri e conclude con due righe che
rappresentano la sintesi di questo storico
connubio: "È necessaria una conversione del
Papato perché sia più fedele al significato
che Gesù Cristo intese dargli. Non bisogna
aver paura di abbandonare consuetudini della
Chiesa non strettamente legate al Vangelo.
Bisogna essere audaci e creativi abbandonando
una volta per tutte il comodo proverbio "Si è
sempre fatto così". Bisogna non più chiudere le
porte della Chiesa per isolarci, ma aprirle per
incontrare tutti e prepararci al dialogo con altri
idiomi, altri ceti sociali, altre culture. Questo è il
mio sogno e questo intendo fare".
Questo dialogo riguarda anche e forse
soprattutto i non credenti, la predicazione di
Gesù ci riguarda, l'amore per il prossimo ci
riguarda, le diseguaglianze intollerabili ci
riguardano. Un Papa rivoluzionario ci riguarda e
il relativismo di aprirsi al dialogo con altre
culture ci riguarda. Questa è la nostra vocazione
al Bene che dobbiamo perseguire con costante
proposito.
Ragazzi miei, era già
dura prima, ma ora
con ‘sto Francesco ...
Parola di Lucifero!
L’angolo del Dottor A. C.
Presidente
Abbiamo un presidente, fonzie ha fatto quello
che ha fatto altre volte: vi ricordate che aveva
detto che non avrebbe mai pugnalato alle spalle
L’angolo del Dottor A. C.
letta? E poi..... Adesso lo ha fatto con il nano
dimostrando che come sempre l'allievo supera il
maestro. Essere rimasti fuori per fi non credo sia
stata una buona mossa, vedremo. In quanto al
centro, cerca in ogni modo di non perdere un
elettorato che non ha, più coerente la lega. In
quanto ai 5 stelle come sempre inutili ed
enucleati, prima o poi finiranno per sparire, e
dire che avrebbero potuto rappresentare davvero
una svolta positiva nel panorama italiano: se si
fa politica, non ci si può definire "antipolitici".
evviva il non eletto!
Breve commento
Trafiletto breve ma conciso e condivisibile,
almeno da me. Ora per liberarci dall’odioso
fonzie sarà necessario ricorrere al malefico nano
il che è paradossale. Tale nano sappiamo essere
altamente vendicativo e credo, meglio, spero
cercherà di fare pagare al neo giuda fonzie il suo
tradimento in tutte le maniere, quali? Al nano la
fantasia non ha mai fatto difetto. Cavaliere
contro fonzie siamo con lei!
Il direttore
IO NON VOTO NEWS
e se proprio devo … Voto Beppe Grillo
[email protected]
Savona Mercoledì 4 Febbraio 2015
Fondato nel 2012 – Anno IV NUMERO 121
http://www.iononvotonews.altervista.org/
La rivoluzione di Francesco ha abolito il peccato
Di Eugenio Scalfari
Si cercano con insistenza le novità e le
innovazioni con le quali papa Francesco sta
modificando la Chiesa. Alcuni sostengono che
le novità sono di pura fantasia e le innovazioni
del tutto inesistenti; altri al contrario
sottolineano le innovazioni organizzative che
non turbano tuttavia la tradizione teologica e
dottrinaria; altri ancora definiscono Francesco,
Vescovo di Roma come egli ama soprattutto
definirsi, un Pontefice rivoluzionario.
Personalmente mi annovero tra questi ultimi.
È rivoluzionario per tanti aspetti del suo ancor
breve pontificato, ma soprattutto su un punto
fondamentale: di fatto ha abolito il peccato.
Un Papa che abbia modificato la Chiesa,
anzi la gerarchia della Chiesa, su una questione
di questa radicalità, non si era mai visto,
almeno dal terzo secolo in poi della storia
del cristianesimo e l'ha fatto operando
contemporaneamente sulla teologia, sulla
dottrina, sulla liturgia, sull'organizzazione.
Soprattutto sulla teologia.
I critici di papa Francesco sottovalutano le
sue capacità e inclinazioni teologiche, ma
commettono un grossolano errore. Il peccato è
un concetto eminentemente teologico, è la
trasgressione di un divieto. Quindi è una colpa.
La legge mosaica condensata nei dieci
comandamenti ordina e impone divieti. Non
contempla diritti, non prevede libertà. Il Dio
mosaico descrive anzitutto se stesso: "Onora il
tuo Dio, non nominare il nome di Dio invano,
non avrai altro Dio fuori di me".
Poi, per analogia, ordina di onorare il padre e
la madre. Infine si apre il capitolo dei divieti, dei
peccati e delle colpe che quelle trasgressioni
comportano: "Non rubare, non commettere
atti impuri, non desiderare la donna d'altri
(attenzione: il divieto è imposto al maschio non
alla femmina perché la femmina è più vicina
alla natura animale e perciò la legge mosaica
riguarda gli uomini)".
Il Dio mosaico è un giudice e al tempo stesso
un esecutore della giustizia. Almeno da questo
punto di vista non somiglia affatto all'ebreo
Gesù di Nazareth, figlio di Maria e di Giuseppe
della stirpe di David. Non contempla alcun
Figlio il Dio mosaico; non esiste neppure
il più vago accenno alla Trinità. Il Messia
- che ancora non è arrivato per gli ebrei - non
è il Figlio ma un Messaggero che verrà a
preannunciare il regno dei giusti. Né esistono
sacramenti né i sacerdoti che li amministrano.
Quel Dio è unico, è giudice, è vendicatore ed è
anche, ma assai raramente, misericordioso,
ammesso che si possa definire chi premia
l'uomo suo servo se e quando ha eseguito la sua
legge. È Creatore e padrone delle cose create.
Nulla è mai esistito prima di lui e quindi da
quando esiste comincia la creazione. Questo
Dio i cristiani l'hanno ereditato trasformandolo
fortemente nella sua essenza ma facendone
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L’ANGOLO DEL RELAX
propri alcuni aspetti importanti: il divieto e
quindi il peccato e la colpa. Adamo ed Eva
peccarono e furono puniti, Caino peccò e fu
punito, e anche i suoi discendenti peccarono e
furono puniti. L'umanità intera peccò e fu punita
dal diluvio universale.
Questo è il Dio di Abramo, il Dio della
cattività egizia e babilonese, di Assiria, di
Babele, di Sodoma e Gomorra. Nella sostanza è
il Dio ebraico o molto gli somiglia salvo che
nella predicazione di alcuni profeti e poi
soprattutto in quella evangelica di Gesù.
Nei secoli che seguirono, fino all'editto di
Costantino che riconobbe l'ufficialità del culto
cristiano, il popolo che aveva seguito Gesù offrì
martiri alla verità della fede, fondò comunità,
predicò amore verso Dio e soprattutto verso
Cristo che trasferì quell'amore alle creature
umane affinché lo scambiassero con il loro
prossimo. Nacquero così l'agape, la carità e
l'esortazione evangelica "ama il tuo prossimo
come te stesso".
Questo è il Dio che predicò Gesù e che
troviamo nei Vangeli e negli Atti degli apostoli.
Un Dio estremamente misericordioso che si
manifestò con l'amore e il perdono.
Nella dottrina dei Concili e dei Papi restano
tuttavia le categorie del Dio giudice, del Dio
esecutore di giustizia, del Dio che ha edificato
una Chiesa e man mano l'ha distaccata dal
popolo dei fedeli. Dall'editto di Costantino sono
passati 1700 anni, ci sono stati scismi, eresie,
crociate, inquisizioni, potere temporale. Novità
e innovazioni continue su tutti i piani, teologia,
liturgia, filosofia, metafisica. Ma un Papa che
abolisse il peccato ancora non si era visto. Un
Papa che facesse della predicazione evangelica
il solo punto fermo della sua rivoluzione ancora
non era comparso nella storia del cristianesimo.
Questa è la rivoluzione di Francesco e
questa va esaminata a fondo, specie dopo
la pubblicazione dell'esortazione apostolica
Evangelii Gaudium, dove l'abolizione del
peccato è la parte più sconvolgente di tutto quel
recentissimo documento.
(continua a pag. 2)
Divorzio e aborto,
mali del diavolo!
Via Francesco dall’Italia,
Lucifero for Papa!
Il ciclo della vita
a.
1. Mattarellum
I.
b.
2. Italicum
II.
c.
3. Porcellum
III.
Soluzione a fondo pagina
Il governo RENZI applica
la Legge di Stabilità agli italiani
Sono Rencula, il
Principe delle tenebre ...
... e voglio tutto il
sangue degli italiani!
Mattarella sarà
arbitro paese.
Già, venduto come quelli
arbitrano della Juventus!
Soluzione: (a, 3, II) – (b, 1, III) – (c, 2, I)
a pag. 2
· Continua da pag. 1
· L’angolo del Dottor A. C.
a pag. 3
· Storie di ordinaria follia ...
· Vi racconterò una storia ...
· Habemus (nuovo) pappa!
a pag. 4
· L’angolo della fantascienza
· Storia della fantascienza
· Rassegna di URANIA
a pag. 5
· Quesiti di matematica
· Commento al campionato di calcio 2014–2015
· Hit-parade dei buffoni
· L’angolo della cucina
a pag. 6
· Tre canzoni per voi
Storie di ordinaria follia ...
L’incendio
Vi racconterò una storia ...
Dovete sapere ... «Non ce ne frega nulla!»
direte voi ... ma io racconto lo stesso, che Viola,
... «Ancora Viola?» sbottate ... è raccolta quasi
tutta in una piazza, piazza Marconi che è in
realtà una lunga via, prosecuzione della strada di
collegamento con Ceva, dove tutte le abitazioni
sono site sulla sinistra di chi arriva; in una
stretta via Roma, sempre a sinistra della piazza
che porta al un bivio Costa-Coniglione e, verso
l’alto della piazza in via San Sebastiano che
porta invece nelle delegazioni del paese: a destra
via Martini e poi via Santuario, a sinistra via
San Grato. In fondo a via Roma, ancora una
volta sulla sinistra, all’inizio di via Costa,
intorno alle ore 18 di una ridente giornata del
luglio 1967 (a Viola in quel periodo le giornate
furono sempre tutte ridenti) prese fuoco,
misteriosamente, un grosso pagliaio. L’allarme
scattò repentinamente dato da un villeggiante
che prontamente telefonò ai pompieri, non
ricordo se di Mondovì o di Cuneo (i pompieri
non il villeggiante). Io, i ragazzi della mia
compagnia e pochi altri volontari presenti in
paese formammo una cordata per scaricare
acqua con tutti i secchi a disposizione sulle
fiamme che minacciavano anche le vicine case.
Intorno alle ore 18 e 30, dopo essere stato
circoscritto, l’incendio fu domato dai nostri eroi.
Inutile dire che come improvvisati pompieri
ricevemmo gli applausi e i ringraziamenti della
cittadinanza che in quel preciso momento
superò definitivamente i pregiudizi avuti nei
nostri confronti causa i nostri capelli lunghi, le
nostre camice a fiori, i nostri jeans multicolori
e la nostra musica forse un po’ ... troppo
rumorosa. Per la cronaca quella de: i Corvi con
«Sospesa a un filo» e «Luce», i Rokes con
«Eccola di nuovo» e «Ricordo quando ero
bambino», the Primitives con «Yeeeeeeh!»,
Fausto Leali con «Se qualcuno cercasse di te»
e «A chi», Gino Santercole con «Questo
vecchio pazzo mondo, Bobby Solo con
«Non c’è più niente da fare», i Camaleoni con
«Non c’è niente di nuovo», the Rolling Stones
con «Let's spend the night together» e
«Ruby tuesday» e molte altre ancora.
La cosa molto buffa, ma non insolita come poi
scoprimmo, fu che intorno alle 19, a sirene
spiegate, piombarono a Viola i Vigili del fuoco
di Mondovì. Arrivati in piazza Marconi quello
che sembrava il capoccia della confraternita
chiese un po’ seccato: «Dov’è l’incendio?».
«Tranquilli, – ci disse di aver risposto una
signora lì presente – è stato già domato!». Con
sguardo minaccioso il "capataz" in divisa
imprecò vivamente e ci raccontarono affermò:
«Male, molto male si doveva aspettare
l’arrivo degli esperti del settore!». «E bravi!»,
come ci dissero, fu la replica in coro di un
gruppo di persone un po’ innervosite dalla
somma ottusità del pompiere capo. Il dialogo
terminò subito dopo con (circa) un: «Se
avessimo dovuto aspettare voi bruciava tutto
il paese, visto il tempo che avete impiegato
per fare questi pochi chilometri che separano
Mondovì da Viola!»,
Risaliti su quei loro (sgangheratissimi) mezzi
finalmente se ne andarono con le pive nel sacco,
digrignando però i denti come iene ferite.
Come potete notare l’efficienza dei servizi
pubblici fu proverbiale anche in quel frangente.
Tutto si può dire tranne che nel tempo sia
migliorata, anzi ...
V. A.
Naturalmente la storia è quella di un fumetto,
direi “Il fumetto” per antonomasia: TEX.
Questa storia tratta ancora di un complotto
contro gli indiani, questa volta i Sioux, ancora
sventato da Tex Willer e Kit Carson.
Ed ecco la storia in breve.
 Tex e Carson guidano attraverso le Colline del
Vento, assegnate per trattato ai Sioux, un gruppo
di arroganti "piedidolci" dell'Est, tra cui il
senatore Johnson e Wilson, nipote del
Presidente degli Stati Uniti, per una battuta di
caccia. Mentre i pards si assentano per chiedere
al sakem Nuvola Bianca il permesso di passare
su quei territori, i ribelli di Coda Macchiata,
aizzati dal losco scout Zanoby, attaccano i
cacciatori e rapiscono Wilson: lo scopo è quello
di scatenare una guerra contro gli indiani. Poi
Zanoby in accordo con i ribelli libera il nipote
del presidente mentre Johnson scatena la
classica campagna di stampa contro gli indiani.
Da Washington viene inviato contro i pellerossa
l'aggressivo generale Stonewell, noto macellaio
che odia gli indiani, e i Nostri, in attesa che
giunga a calmare gli animi il saggio e influente
generale Davis, si alleano ai Sioux. Il campo
indiano viene spostato in gran segreto sul Saka
Wata, la Montagna Sacra, e la spedizione di
Stonewell è prima depistata e poi rallentata con
una carica di bisonti e con l'allagamento della
pista. Costretto a ritirarsi, il generale Stonewell
rinuncia alla spedizione punitiva e ritorna verso
Fort Walsh. Tex riesce a impedire che il vile
Coda Macchiata uccida il sakem Nuvola Bianca.
Nel frattempo, l'infame scout Zanoby, messo a
confronto con il Sioux ribelle da lui pagato per
rapire il nipote del Presidente, confessa tutto,
persino il nome del mandante ovvero il senatore
Johnson.
$
Come potete notare, almeno nei fumetti, la
giustizia ha trionfa anche negli Stati Uniti, fatto
davvero raro a verificarsi.
Gli autori di Tex Willer hanno sempre avuto il
vezzo di ispirare le loro storie spesso a fatti
avvenuti e ormai storici. Sono da tempo finiti i
miti delle giacche blu eroiche e senza macchia
descritti nei film degli anni ’50. I veri
"Americani" sono quelli delle aggressioni alla
Corea del Nord, al Vietnam del Nord,
dell’Afghanistan, all’Irak, al Kossovo e questo
da soli o in cattiva compagnia, anzi direi
pessima. Qualcuno dei lettori condividerà il mio
pensiero, altri non lo faranno inorridendo di
fronte a tale anti americanismo viscerale. Bene,
li invito ad andarsi a documentare sulla storia
degli Stati Uniti presso fonti neutrali e
obbiettive, non dico Marco Travaglio,
leggermente di parte, ma neanche para culi tipo
Bruno Vespa o Vittorio Feltri, avvezzi a
vendersi, appunto il culo, al maggiore offerente.
VA VIA UN
E ...
Habemus nuovo pappa!
Chi è questo nuovo pappa? Sabato 31 gennaio
è stato eletto a presidente della repubblica tal
Sergio Mattarella da Palermo, il solito
democristiano di turno, un politico di secondo
piano quindi forse meritevole. Fu uno dei tanti
ministri inetti della Pubblica istruzione (luglio
89 - luglio '90) ma non dei peggiori, non tanto
per meriti propri quanto per i demeriti di altri
come Fioroni, Moratti, Gelmini e soprattutto
L. Berlinguer e Di Mauro. Più noto però per la
porcata partorita con il mattarellum, sistema
elettorale che ha preceduto il porcellum (ancora
peggio!) e per essere il fratello di Piersanti
Mattarella assassinato, si dice dalla mafia, anche
se le solite malelingue parlano di ... regolamento
di conti. Alla lunga fila di presidenti, ovvero a
fervidi estimatori di Benito, a zeri assoluti che
non hanno lasciato segni, se non sulle casse
dello stato, ad amanti del buon vino, a quelli con
mogli troppo avvenenti per cui ..., a sospetti
massoni, a dubbi partigiani (andate a chiederlo a
qualche suo esimio concittadino), a individui
sfacciatamente succubi del più becero potere
politico, a servitori del potere bancario, a rossi
antichi voltagabbana, si aggiunge questa nuova
perla: questo figlio del compromesso renziano.
Oggi 31 gennaio 2015 (per chi scriveva)
muoiono del tutto anche la sinistra del PD ed il
Sel che hanno votato per il candidato imposto
da Renzi perdendo forse l’ultima clamorosa
occasione di affondare l’odioso premier.
Che ce ne facciamo di Mattarella presidente?
Noi cittadini nulla, come abbiamo già fatto per
tutti gli altri. Sentiremo i soliti discorsi falsi e
irritanti del nuovo paravento del potere, un altro
e altolocato suo servo: il giullare del giullare
di Berlusconi. Certamente Silvio finge di non
gradire Mattarella ma sa che da incallito
democristiano è sempre a disposizione del
maggior offerente. Lui, il cavaliere, avrebbe
preferito una elezione al secondo giro, dopo
aver bruciato qualche altro candidato, come fu
per il secondo mandato di Napolitano, e con i
voti della sua destra. Renzi, da furbo toscano,
unica dote fino ad ora emersa, ha anticipato il
piano B ed ha vinto. Cosa c’entri Mattarella con
la sinistra del PD neanche dio, ammessa la sua
improbabile esistenza, lo sa, come sempre non
sa cosa ci faccia questa sinistra nel PD. Renzi ha
trovato un nuovo burattino per far firmare tutte
le ignominie che compirà il suo ibrido governo.
Tutti si saranno resi conto di come il
terrorismo islamico neanche questa volte ci sia
venuto incontro. Eppure i grandi elettori erano
vignette viventi offensive contro, non solo
a cura di V. A. l'Islam, ma contro tutto il mondo civile.
Italiani! Becchiamoci anche questo!!!
Tutti noi sappiamo cosa hanno fatto di buono
Grosso verme questo
questi illustri primi cittadini della repubblica:
senatore Johnson vero Tex?
poco o nulla, anzi nulla. Ma una cosa in comune
la hanno avuta: si sono riempite le tasche con i
soldi delle casse dello stato, i nostri soldi!
Il Direttore
Se vai in Italia trovi anche di
peggio, Kit vecchio cammello!
... E ARRIVA
SUBITO UN
ALTRO
Storia della fantascienza 18
L’angolo della fantascienza
«La settima vittima»
Recensione del racconto da Wikipedia
Immaginate: un mondo senza guerre perché
l'omicidio è legale purché si accetti, una volta
sparato il colpo, di trasformarsi in vittima; uno
scopo nella vita di ogni essere, celato da
millenni di egoismo; una colonia arretrata, in
attesa di un ispettore terrestre, che costringe un
prescelto a delinquere per risultare più “umana”
possibile; un'invasione aliena fallita a causa di
un linguaggio troppo complesso da dominare;
una corsa a ostacoli nel cuore di una New Yorkgiungla per accaparrarsi uno degli ultimi
brandelli di terreno libero; un'impresa di
decontaminazione planetaria alle prese con gli
incubi della propria infanzia, due esploratori
spaziali in lotta contro un vento che soffia a 320
km/h. Immaginate: l'amore romantico, quello
vero, assicurato da specialisti nella realizzazione
di desideri; un reality show il cui set è il mondo
e lo scopo portare a casa la pelle (unico aiuto, i
cittadini); un rigattiere capace di vendervi un
anno di vacanza nella vostra utopia personale al
modico prezzo di dieci anni di vita; una guerra
intergalattica giocata come una partita di
scacchi, un avamposto militare di alieni
mutaforma stregati da flora e fauna della Terra,
una città intelligente, discreta e adorabile come
una suocera o una moglie ... in quei giorni.
Benvenuti nei futuri ...
Un gusto tipicamente retrò (i racconti sono
degli anni '50 e '60) quello di Robert Sheckley,
autore tostissimo e grande protagonista della
collana Urania. Sardonico e lucido, affonda la
penna, in tempi non sospetti, nell'umanità che
sarebbe stata. Tra gli altri, se ne accorgono Elio
Petri, Tonino Guerra e Ennio Flaiano: nel 1965
esce nelle sale La decima vittima con Ursula
Andress e Marcello Mastroianni, pellicola
onirica e straniante ispirata al racconto che dà il
titolo alla raccolta. Dimenticate, anche se non
del tutto, astronavi e raggi laser. Sheckley si
schiera dalla parte di una fantascienza delle
piccole cose, costantemente focalizzata sul
microcosmico delle abitudini terrestri, spia e
indizio di un'eventuale situazione globale, forse
universale, la cui definizione è demandata al
lettore. Le “vittime” sono uomini e creature in
guerra con il Tempo, tiranno a cui dare conto
del rapporto con le tecnologie, della (ri)scoperta
dell'altro e del confronto impietoso con la natura
primordiale di un pianeta e di una specie. Il
progresso ha risposto a domande imbarazzanti
per il ventesimo secolo, lasciando il campo delle
speculazioni a questioni diverse, terreni fertili
per problemi etico-sociali nuovi, previsioni di là
dal realizzarsi o profezie facenti già parte della
vita di tutti i giorni: l'invasione del reality show,
la
tecnofilia
degenerata
in
passività,
l'antropocentrismo (soprattutto occidentale)
come metro di misura del mondo. In maniera
sibillina, ironica, intelligente, Sheckley racconta
la quotidianità (e non è colpa sua se nel terzo
millennio è sinonimo di follia!) con lo scopo di
suggerire qualcosa sul cosmico: un passo
indietro, relativizzante, e uno sguardo attento
sono i principali attori della rivoluzione-antidoto
velatamente auspicata. Non ci sono esplicite
ramanzine, ma non è un caso se, fatti salvi
alcuni scenari speranzosi, la maggior parte dei
what if ...? ritraggono futuri desolanti: il rispetto
per il pianeta, lontano dalla retorica sul
menefreghismo contemporaneo, è tema foriero
di stuzzicanti occasioni narrative, soprattutto
Gli anni 2000
Essendo la fantascienza un genere di
anticipazione, non dovrebbe stupire che il nuovo
millennio, almeno per il cinema di SF, inizia già
nel 1999, con due fenomeni di tendenza:
il successo di Matrix e il supereroismo
cinematografico. A questi si aggiunge poi il
cinema di ispirazione dickiana. Si configurano
come operazioni di marketing che riutilizzano
temi, personaggi e trame dal passato (dal
fumetto il primo e il secondo, dalla narrativa il
terzo).
quando l'indagine è condotta da popoli vissuti
anni luce da noi e atterrati per un'avaria.
La scrittura, agile e leggera, stumento
consapevolmente (quasi) invisibile al servizio di
coraggiosi esperimenti letterari, dimostra che la
(buona) fantascienza è una questione di
prospettiva, non quella disegnata dalle scie delle
navi madri o dai raggi incandescenti di un fuoco
d'artificio, piuttosto la parabola del profeta
perfetto: il futuro non esiste, se non
nell'immaginazione di chi vive il presente. Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:
E allora, immaginate.
2000: – Galaxy Quest
– Il sesto giorno,
– Mission to Mars
– Pianeta rosso
– Pitch Black
– Titan A. E.
– X-Men
2001: – Donnie Darko
– Fantasmi da Marte
– Il pianeta delle scimmie
– Tomb Raider
2002: – Blade 2
– Blade trinity
– Equilibrium
– Final Fantasy
– Minority Report
– Signs
– Solaris
– Star Wars Episodio II - L'attacco dei
cloni
– The Time Machine
Commento
2003: – 28 giorni dopo
– La leggenda degli uomini straordinari
Il racconto fa parte dell’antologia di Robert
– Matrix Reloaded
Sheckley “Mai toccato da mani umane”
– Matrix Revolutions
pubblicata sulla collana Urania
– Paycheck
$
– Terminator 3 - Le macchine ribelli
Se confrontate il romanzo con il film vi
– X2
accorgerete che questa volta lo staff di
produzione non si è accontentato di modificare 2004: – Alien vs Predator
la trama originale ma ha anche storpiato il suo
– Immortal ad vitam
titolo: una “settima” è diventata una “decima”.
– Io Robot
Chissà perché? Forse “decima” suona meglio di
– The Butterfly effect
“settima?”.
– The Chronicles of Riddick
Se così fosse saremmo proprio mal ridotti!
– Van Helsing
Nonostante i cambiamenti fatti il film mi è
2005: – Batman Begins
piaciuto (grande Mastroianni), come mi era
– Constantine
piaciuto il romanzo.
– Doom
D’altra parte Robert Sheckley è sempre stato
– Guida galattica per autostoppisti
una garanzia in campo fantascientifico.
– La guerra dei mondi
V. A.
– Star Wars: Episodio III - La vendetta
dei Sith
Rassegna di URANIA
– Serenity
1 Il primo libro delle metamorfosi
con Roberto Benigni
2006: – Æon Flux
2 I vandali dello spazio
– A Scanner Darkly - Un oscuro
con R. Brunetta, F. Storace, M. Borghezio
scrutare
– X-Men: Conflitto finale
3. Giochi di società
con S. Berlusconi, N. Minetti, Ruby
2007: – Io sono leggenda
4. Uomo al piano zero
– The invasion
con Matteo Renzi
2008: – Outlander l'ultimo vichingo
5. Psychon
– Ultimatum alla Terra
con Beppe Grillo
– Viaggio Al Centro Della Terra
6. Assurdo universo
– Vampires
con la direzione del PD
2009: – 2012
7. Strade senza uscita
– Avatar
con Matteo Renzi a Bruxelles
– Pandorum
8. Una ruga sulla Terra
– Star Trek - Il futuro ha inizio
con Giorgio Napolitano
a cura di V. A.
(continua)
Quesiti di matematica
Premessa
Commento al campionato di calcio 2014–2015
21° giornata
Per 4 persone
Saltimbocca alla romana
Questo quesito richiede la solita conoscenza
dei fondamenti del calcolo algebrico e quella
delle equazioni di primo grado. Inoltre un po’ di
buon senso non guasta mai.
I risultati della giornata sono stati:
Genoa-Fiorentina 1-1;
Roma-Empoli 1-1;
Sassuolo-Inter 3-1;
Atalanta-Cagliari 2-1;
Cesena-Lazio 2-1;
Chievo-Napoli 1-2;
Palermo-Verona 2-1;
Torino-Sampdoria 5-1;
Udinese-Juventus 0-0;
Milan-Parma 3-1.
Finalmente una gran bella partita in questo
orrendo campionato: quella fra Genoa e
Fiorentina nonostante i rossoblu siano rimasti un
dieci per la solita doppia ammonizione (ingiusta,
in questo caso) a Burdisso e quella mancata di
Borja Valero dell’arbitro supplente Di Bello che
ha sostituito (malissimo) l’infortunato e sempre
scarso Rizzoli. Un caro amico genoano lamenta
anche il solito gol subito in fuorigioco, non è il
primo. Altro pareggio per la Roma ancora in
rimonta, altro orrendo primo tempo ma anche il
secondo non è stato decisamente entusiasmante
tanto che una squadraccia degna della serie B
con un orrido catenaccio ha portato a casa un
punto. Inter sempre più ridicola contro un
Sassuolo che ha alcuni giocatori, spesso,
indisponenti come Zaza e Berardi. D’altra parte
si stanno preparando per la Juventus. L’Atalanta
agguanta una immeritata vittoria all’ultimo
minuto del recupero e beffa il Cagliari. Cesena a
– 4 dal quart’ultimo posto del Cagliari dopo la
vittoria su una brutta Lazio che smettendo di
incontrare il Milan ha smesso anche di vincere.
Il Chievo combatte con grinta ed onore ma cade
in casa contro il Napoli ora in fuga, a + 5, per il
terzo posto. Il Palermo rimonta il Verona e
Belotti appena entrato segna il gol della vittoria
dei rosanero. Un Torino scatenato mata
una Sampdoria irriconoscibile. Forse è vero, i
blucerchiati stanno cedendo lentamente e sono
destinati a rientrare nei ranghi? Un grande Alan
ferma un piccolo (e nero) Pogba e una grande
Udinese impone il pareggio alla Juventus che
anche giocando malissimo difficilmente perde.
Ma che non sempre vince soprattutto senza i gol
irregolari loro concessi e quelli regolari
annullati agli avversari, le espulsioni a favore,
le punizioni o calci d’angolo e rimesse laterali
invertite. Ci voleva il derelitto Parma per vedere
vincere il Milan anche se con tremenda fatica.
Solita squadra priva di un qualunque schema di
gioco che vive sui solisti: Menez quasi sempre e
per la serata Cerci. Sull’1-1 due tiri calciati dai
gialloblu sono rimbalzati sul portiere del Milan
Diego Lopez, altro che stupende parate come ha
tentato di farci credere il telecronista.
1 kg di noce di vitello 50; g di prosciutto
crudo tagliato in quattro fette; quattro foglie di
salvia; 50 g una noce di burro; mezzo bicchiere
di olio oliva; un quarto di bicchiere di vino
bianco; otto patate; q. b. di farina, prezzemolo,
pepe e sale.
Tempo di cottura: 10-12 minuti circa.
Tranciare la noce di vitello in otto fettine, di
forma possibilmente regolare e tondeggiante,
del peso di 50 g. ciascuna. Appiattirle con pesta
carne. Fissare su ognuna di esse, con uno stecco
da cucina legno, mezza fettina di prosciutto ed
una foglia di salvia. Infarinarle su ambo lati.
Quindi farle cuocere al salto, in una padella
entro cui vi sia olio bollente. A cottura ultimata,
togliere la carne dal fuoco e metterla in disparte.
Aggiungere al fondo di cottura una noce di
burro, quindi diluire con il vino bianco. Legare
la salsa con pochissima farina e lasciar cuocere
per qualche minuto riducendo sino ad ottenere
un composto di consistenza cremosa. Servire la
carne su un piatto di portata avendo in
precedenza tolto gli stecchi da cucina in legno.
Coprire con la salsa sopra descritta e
accompagnare con patate bollite.
Inutile dire che essendo pietanza romana il
vino che ritengo più adatto sia un fresco rosato
dei Castelli Romani anche se non disdegno
affatto l’uso del bianco.
$
35. Le noci
Tre marinai trovano un mucchio di noci di
cocco. Il primo ne prende la metà più mezza
noce. Il secondo prende metà di quello che è
rimasto più mezza noce. Anche il terzo prende
metà del rimanente più mezza noce. Rimane
esattamente una noce che essi danno alla
scimmia. Quante erano inizialmente le noci del
mucchio?
Soluzione
Indicando con X il numero delle noci si avrà:
1° marinaio:
prende metà delle noci cioè più mezza noce:
X 1 X+1
+ =
2 2
2
per cui ne rimangono:
X−
X + 1 2X − X − 1 X − 1
=
=
2
2
2
2° marinaio:
prende metà delle noci rimaste più mezza noce
cioè:
1 X−1 1 X −1 1 X−1+ 2 X +1
+ =
=

+ =
2 2  2
4
2
4
4
per cui ne rimangono:
X − 1 X + 1 2X − 2 − X − 1 X − 3
−
=
=
2
4
4
4
3° marinaio:
prende metà delle noci rimaste più mezza noce
cioè:
1 X− 3 1 X− 3 1 X− 3+ 4 X+1
=

+ =
+ =
2 4  2
8
2
8
8
per cui ne rimangono:
X − 3 X + 1 2X − 6 − X − 1 X − 7
−
=
=
4
8
8
8
ma poiché rimane la noce data alla scimmia
sarà:
X−7
= 1 ⇒ X − 7 = 8 ⇒ X = 15
8
Per cui le noci erano 15.
a cura di V. A.
Caro compagno Renzi,
abbiamo finito le noci.
Va bene una banana?
.. grrrr!!
Fonduta alla valdostana
2 hg di fontina valdostana (rigorosamente),
quattro noci di burro, mezzo bicchiere di latte,
un tuorlo d’uovo, alcune lamelle di tartufo, q. b.
di crostoni di pane, altro burro a piacere.
Fondere fontina, burro e latte fino ad ottenere
una crema densa. Aggiungere il tuorlo d’uovo e
rimestare. Servire calda con lamelle di tartufo e
crostoni di pane passati al burro.
Può anche essere usata per guarnire altre
pietanze, per esempio gli spinaci.
&
Il piatto, certamente appetitoso, presenta un
solo grave problema: il tartufo che dovrebbe
essere bianco. In questo caso per procurarvelo
dovreste munirvi di opportuno bancomat per
prelevare la cifra necessaria all’acquisto. Altra
soluzione, ma, forse, un po’ rischiosa, quella di
sostituire, per il prelievo, il bancomat con ... una
pistola o similar arma, ma ve lo sconsiglio
vivamente. Infine soluzione efficace per i non
a cura di V. A. ricchi è usare il tartufo nero o, caso estremo,
Hit-parade dei buffoni
l’olio al tartufo. Se tutte questi suggerimenti non
dovessero aver effetto non vi resta che cambiare
1. Matteo Renzi
(5)
menu.
2. Silvio Berlusconi
(5)
a cura di V. A.
3. Tiziano Crudeli
(2)
4. Rudy Garcia
(3)
5. Il Milan
(3)
6. Pippo Inzaghi
(4)
7. Adriano Galliani
(4)
8. Sel e sinistra PD
(1)
Il numero fra parentesi rappresenta le
Antonio, cosa
presenze nella classifica.
rappresentano
Esce dalla classifica l’arbitro Gianpaolo
quegli individui?
Calvarese. Entrano in coppia Sel e sinistra PD
per aver votato un altro burattino come
presidente della repubblica. Sale Rudy Garcia
che non azzecca più una formazione vincente e
lascia scappare Destro e visto le punte che ha ...
Crudeli continua con le sue idiozie e sale di
Perbacco Peppino, la soluzione
diritto sul gradino più basso del podio.
per disfarci dei politici, perdinci!
a cura di V. A.
1 - Jack O'Leary
4 - Nostra Signora Fortuna
Parole e musica di Massimo Bubola
Parole e musica di Massimo Bubola
Ieri ti ho vista in un bosco di meli
mentre passava la luna
il tuo vestito era argento era viola
Nostra Signora Fortuna.
[orchestra]
Son Jack O' Leary di anni ventitré
figlio dimenticato
nato a Belfast nei quartieri est
al fronte richiamato.
Per tutti quelli che han pianto ogni giorno
e hanno bevuto ogni sera
per tutti quelli che cadono intorno
e si perdono, perdono ancora
pregherò, canterò.
Nei fucilieri d'Irlanda per il re
il re dell'Inghilterra
scaraventato nelle trincee ad Ypres
in Belgio a far la guerra.
E se il mio nome è stato scritto
sul libro del destino
metti, amore, una colomba
sopra il mio cuscino.
3 - Se questo amore è un treno
Parole e musica di Massimo Bubola
[orchestra]
E la trincea adesso è casa mia
come lo era il bosco
ho un ombrello di luce e di foschia
Gesù mi appare in volto.
E se il mio nome è sull'elenco
per l'eternità
metti, amore, una colomba
un ramo di rose ed uno di lillà.
[orchestra]
Se la vita comprarsi potesse
e il tempo avere indietro
i ricchi allora vivrebbero per sempre
e solo i poveri andrebbero all'inferno.
E se il mio nome tu vedrai scritto
su una croce lassù in collina
metti, amore, un quadrifoglio
una colomba, le rose ed i lillà.
[orchestra]
2 - Era una notte che pioveva
Tradizionale,
arrangiamento di Massimo Bubola
[orchestra]
Era una notte che pioveva
e che tirava un torte vento
immaginatevi che grande tormento
per un alpino che stava a vegliàr,
immaginatevi che grande tormento
per un alpino che stava a vegliàr.
A mezzanotte arriva il cambio
accompagnato dal capoposto
ohi, sentinella, ritorna al tuo posto
sotto la tenda a riposàr,
ohi, sentinella, ritorna al tuo posto
sotto la tenda a riposàr.
[orchestra]
Quando fui stato sotto la tenda
sentii un rumore giù per la valle
sentivo l'acqua giù per le spalle
sentivo i sassi a rotolàr.
sentivo l'acqua giù per le spalle
sentivo i sassi a rotolàr.
[orchestra]
Mentre dormivo nella mia tenda
sognavo d'esser con la mia bella
e invece ero di sentinella
a far la guardia allo stranièr
e invece ero di sentinella
a far la guardia allo stranièr
[orchestra]
[orchestra]
Se questo amore è un
vorrei salirci su
filare via ai duecento
e non tornare più.
Se questo amore è un treno
vorrei portasse in salvo
dalle trincee dl fango
dai fili di metallo.
Se questo amore è un treno
vorrei guidassi tu
ho gli occhi così stanchi
ho il cuore così giù.
Se questo amore è un treno
vorrei portasse al caldo
ho preso troppa pioggia
ho preso troppo freddo.
Passeremo montagne, passeremo città
spazzeremo via i dubbi o le perplessità
e lontano al tramonto ci potremo fermare
ai confini del mondo per poterlo cantare.
la lai la la lai la la lai la la la la
la lai la la lai la la lai la la la la
la lai la la lai la la lai la la la la
la lai la la lai la la lai la la la la
la lai la la lai la la lai la la la la
la lai la la lai la la lai la la la la
la lai la la lai la la lai la la la la
la lai la la lai la la lai la la la la
[orchestra]
Se questo amore è un treno
tu portami laggiù
dove l'inverno è breve
e il cielo è sempre blu.
Se questo amore è un treno
vorrei viaggiasse sempre
lasciando indietro il tempo
la guerra ed il silenzio.
Passeremo foreste che non hanno un'età
e cascate lucenti come dei luna-park
lungo quelle frontiere noi potremo ascoltare
l'ombra azzurra del vento l’ombra verde del mare.
Passeremo l’inferno bevendo champagne
busseremo ai cancelli dell’eternità
e lontano al tramonto ci potremo fermare
ai confini del mondo per poterlo cantare.
la lai la la lai la la lai la la la la
la lai la la lai la la lai la la la la
la lai la la lai la la lai la la la la
la lai la la lai la la lai la la la la
la lai la la lai la la lai la la la la
la lai la la lai la la lai la la la la
la lai la la lai la la lai la la la la
la lai la la lai la la lai la la la la
[orchestra]
Ieri ho riletto le tue parole
eran sangue su neve gelata
la tua tristezza faceva il rumore,
di noi aeroplano in picchiata.
Per tutti quelli che han pianto ogni giorno
e hanno bevuto ogni sera
per tutti quelli che cadono intorno
e si perdono, perdono ancora
pregherò, canterò.
Ed ora li guardo bruciare nel sole
sciogliere i campi di brina
stendi il tuo velo di consolazione
or che la guerra è finita.
Per tutti quelli che han pianto ogni giorno
e hanno bevuto ogni sera
per tutti quelli che cadono intorno
e si perdono, perdono ancora
pregherò, canterò.
Alcune brevi informazioni sulle canzoni
"tradizionali" arrangiate da Massimo
Bubola.
"Ponte de Priula" descrive la ritirata italiana
da Caporetto al Piave, dove il ponte è collocato.
L'anonimo narratore descrive l'errore della
guerra con straordinaria efficacia: ogni strofa
fotografa una stazione del dolore di questa via
crucis dell'esercito italiano. Come sulla croce
del Cristo, anche in questo caso viene alla fine
attaccato un cartello. Su questo cartello c'e il
simbolo della morte, nel cui nome ai chiude
questa descrizione.
"Il disertore" Canto di origine trentina, narra
dell'abbandono dell'esercito da parte di un
soldato tridentino, che combatteva nell'esercito
austroungarico. L'allusione a Ferdinando
l'Imperatore (Ferdinando/d'Asburgo) lo fa
risalire con estrema precisione al triennio
1935-1338 in cui Ferdinando fu Imperatore
d'Austria. Il canto ebbe larghissima diffusione
nel corso della Prima Guerra Mondiale. Lo
cantavano i soldati italiani; i superiori, obtorto
collo, tolleravano la canzone, dato che, di fatto,
si alludeva ad un disertare de/campo nemico.
"Addio Ronco" Come "Il Disertore" anche
questa canzone è sta/a scritta da italiani sudditi
e soldati austroungarici. In particolare, questo
canto prende spunto dalla partenza, nel 1914,
dei Kaisejäger, i Cacciatori delle Alpi, verso il
fronte russo.
"Era una notte che pioveva" "E' una delle
prime canzoni che ho imparato a cantare con
mio padre."
(M. B.)
"Monte Canino" "Semplicemente è tra le
canzoni della Prima Guerra Mondiale, e non
solo, la più commoventi che io conosca. Ricordo
che mio nonno non riusciva mai a finire di
cantarla."
(M. B.)