IO NON VOTO NEWS 121
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IO NON VOTO NEWS 121
La rivoluzione di Francesco... (continua da pag. 1) Francesco abolisce il peccato servendosi di due strumenti: identificando il Dio cristiano rivelato da Cristo con l'amore, la misericordia e il perdono. E poi attribuendo alla persona umana piena libertà di coscienza. L'uomo è libero e tale fu creato, afferma Francesco. Qual è il sottinteso di questa affermazione? Se l'uomo non fosse libero sarebbe soltanto un servo di Dio e la scelta del Bene sarebbe automatica per tutti i fedeli. Solo i non credenti sarebbero liberi e la loro scelta del Bene sarebbe un merito immenso. Ma Francesco non dice questo. Per lui l'uomo è libero, la sua anima è libera anche se contiene un tocco della grazia elargita dal Signore a tutte le anime. Quella scheggia di grazia è una vocazione al Bene ma non un obbligo. L'anima può anche ignorarla, ripudiarla, calpestarla e scegliere il Male; ma qui subentrano la misericordia e il perdono che sono una costante eterna, stando alla predicazione evangelica così come la interpreta il Papa. Purché, sia pure nell'attimo che precede la morte, quell'anima accetti la misericordia. Ma se non l'accetta? Se ha scelto il Male e non revoca quella scelta, non avrà la misericordia e allora che cosa sarà di lui? Per rivoluzionario che sia, un Papa cattolico non può andare oltre. Può abolire l'Inferno, ma ancora non l'ha fatto anche se l'esistenza teologica dell'Inferno è discussa ormai da secoli. Può affidare al Purgatorio una funzione "post mortem" di ravvedimento, ma si entrerebbe allora nel giudizio sull'entità della colpa e anche questo è un tema da tempo discusso. Papa Francesco indulge talvolta a ricordare ai fedeli la dottrina tradizionale anche se il suo dialogo con i non credenti è costante e rappresenta una delle novità di questo pontificato che ha trovato i suoi antecedenti in papa Giovanni e nel Vaticano II. Francesco non mette in discussione i dogmi e ne parla il meno possibile. Qualche volta li contraddice addirittura. È accaduto almeno due volte nel dialogo che abbiamo avuto e che spero continuerà. Una volta mi disse, di sua iniziativa e senza che io l'avessi sollecitato con una domanda: "Dio non è cattolico". E spiegò: Dio è lo Spirito del mondo. Ci sono molte letture di Dio, quante sono le anime di chi lo pensa per accettarlo a suo modo o a suo modo per rifiutarne l'esistenza. Ma Dio è al di sopra di queste letture e per questo dico che non è cattolico ma universale. Alla mia domanda successiva a quelle sue affermazioni sconvolgenti, papa Francesco precisò: "Noi cristiani concepiamo Dio come Cristo ce l'ha rivelato nella sua predicazione. Ma Dio è di tutti e ciascuno lo legge a suo modo. Per questo dico che non è cattolico perché è universale". Infine ci fu in quell'incontro un'altra domanda: che cosa sarebbe accaduto quando la nostra specie fosse estinta e non ci sarà più sulla Terra una mente capace di pensare Dio? La risposta fu questa: "La divinità sarà in tutte le anime e tutto sarà in tutti". A me sembrò un arduo passaggio dalla trascendenza all'immanenza, ma qui entriamo nella filosofia e vengono in mente Spinoza e Kant: "Deus sive Natura" e "Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me". "Tutto sarà tutto in tutti". A me, l'ho già detto, è sembrata una classica immanenza ma se tutti hanno tutto dentro di sé potrebbe essere concepita anche come una gloriosa trascendenza. Resta comunque assodato che per Francesco Dio è misericordia e amore per gli altri e che l'uomo è dotato di libera coscienza di sé, di ciò che considera Bene e di ciò che considera Male. Ma qui si pone un'altra e fondamentale domanda: che cos'è il Bene e che cosa è il Male? Credo sia impossibile dare una definizione a questi due concetti. Una soltanto è possibile: sono necessari l'uno all'altro per poter reciprocamente esistere di fronte ad un essere vivente che ha conoscenza di sé. Gli animali non hanno il problema del Male e del Bene perché non possiedono una mente che si guarda e si giudica. Noi sì, quella mente l'abbiamo. Se ci fosse solo il Bene, come definirlo? Ma se c'è anche il Male l'esistenza di uno fa la differenza dell'altro come accade tra la luce e il buio, tra la salute e la malattia, e se volete, tra esistenza e inesistenza. Il nulla non è definibile né pensabile perché privo di alternativa. Evangelii Gaudium non parla soltanto di teologia. Anzi parla molto più a lungo di altre cose, concrete, organizzative, rivoluzionarie anch'esse. Parla del ruolo positivo e creativo delle donne nella Chiesa. Parla dell'importanza dei Sinodi dei quali il Papa fa parte in quanto Vescovo di Roma, "primus inter pares". Parla dell'autonomia delle Conferenze episcopali. Parla dell'importanza delle parrocchie e degli oratori sul territorio. Parla perfino di politica, non certo nel senso del politichese, ma della politica come visione del bene comune e della libertà per chiunque di utilizzare lo spazio pubblico per diffondere e confrontarsi con le idee altrui. Parla delle diseguaglianze che vanno diminuite. "Io non ce l'ho con i ricchi, ma vorrei che i ricchi si dessero direttamente carico dei poveri, degli esclusi, dei deboli". Così papa Francesco. E parla infine della Chiesa missionaria che rappresenta il punto centrale della sua rivoluzione. La Chiesa missionaria non cerca proselitismo ma cerca ascolto, confronto, dialogo. Io non ce l'ho con i ricchi, ma vorrei che i ricchi si dessero direttamente carico dei poveri, degli esclusi, dei deboli". L'uomo è libero e tale fu creato. Sarà, ma persino io avrei saputo fare di meglio!!! Questa battuta vale 10 €, sentiamo la prossima!!! Concludo con una frase che dice tutto su questo Papa, gesuita al punto d'aver canonizzato pochi giorni fa Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia più nobile e più discussa tra gli Ordini della Chiesa e contemporaneamente d'aver assunto il nome di Francesco che nessun Pontefice prima di lui aveva mai usato. I gesuiti mettono al servizio della Chiesa la loro proverbiale e non sempre apprezzabile flessibilità. Francesco d'Assisi era invece integrale nella sua visione d'un Ordine mendicante e itinerante. L'Ordine francescano fu rivoluzionario ma la sua potenza fu molto limitata; la Compagnia di Gesù al contrario fu potentissima e molto flessibile. Questo Papa riunisce in sé le potenzialità degli uni e degli altri e conclude con due righe che rappresentano la sintesi di questo storico connubio: "È necessaria una conversione del Papato perché sia più fedele al significato che Gesù Cristo intese dargli. Non bisogna aver paura di abbandonare consuetudini della Chiesa non strettamente legate al Vangelo. Bisogna essere audaci e creativi abbandonando una volta per tutte il comodo proverbio "Si è sempre fatto così". Bisogna non più chiudere le porte della Chiesa per isolarci, ma aprirle per incontrare tutti e prepararci al dialogo con altri idiomi, altri ceti sociali, altre culture. Questo è il mio sogno e questo intendo fare". Questo dialogo riguarda anche e forse soprattutto i non credenti, la predicazione di Gesù ci riguarda, l'amore per il prossimo ci riguarda, le diseguaglianze intollerabili ci riguardano. Un Papa rivoluzionario ci riguarda e il relativismo di aprirsi al dialogo con altre culture ci riguarda. Questa è la nostra vocazione al Bene che dobbiamo perseguire con costante proposito. Ragazzi miei, era già dura prima, ma ora con ‘sto Francesco ... Parola di Lucifero! L’angolo del Dottor A. C. Presidente Abbiamo un presidente, fonzie ha fatto quello che ha fatto altre volte: vi ricordate che aveva detto che non avrebbe mai pugnalato alle spalle L’angolo del Dottor A. C. letta? E poi..... Adesso lo ha fatto con il nano dimostrando che come sempre l'allievo supera il maestro. Essere rimasti fuori per fi non credo sia stata una buona mossa, vedremo. In quanto al centro, cerca in ogni modo di non perdere un elettorato che non ha, più coerente la lega. In quanto ai 5 stelle come sempre inutili ed enucleati, prima o poi finiranno per sparire, e dire che avrebbero potuto rappresentare davvero una svolta positiva nel panorama italiano: se si fa politica, non ci si può definire "antipolitici". evviva il non eletto! Breve commento Trafiletto breve ma conciso e condivisibile, almeno da me. Ora per liberarci dall’odioso fonzie sarà necessario ricorrere al malefico nano il che è paradossale. Tale nano sappiamo essere altamente vendicativo e credo, meglio, spero cercherà di fare pagare al neo giuda fonzie il suo tradimento in tutte le maniere, quali? Al nano la fantasia non ha mai fatto difetto. Cavaliere contro fonzie siamo con lei! Il direttore IO NON VOTO NEWS e se proprio devo … Voto Beppe Grillo [email protected] Savona Mercoledì 4 Febbraio 2015 Fondato nel 2012 – Anno IV NUMERO 121 http://www.iononvotonews.altervista.org/ La rivoluzione di Francesco ha abolito il peccato Di Eugenio Scalfari Si cercano con insistenza le novità e le innovazioni con le quali papa Francesco sta modificando la Chiesa. Alcuni sostengono che le novità sono di pura fantasia e le innovazioni del tutto inesistenti; altri al contrario sottolineano le innovazioni organizzative che non turbano tuttavia la tradizione teologica e dottrinaria; altri ancora definiscono Francesco, Vescovo di Roma come egli ama soprattutto definirsi, un Pontefice rivoluzionario. Personalmente mi annovero tra questi ultimi. È rivoluzionario per tanti aspetti del suo ancor breve pontificato, ma soprattutto su un punto fondamentale: di fatto ha abolito il peccato. Un Papa che abbia modificato la Chiesa, anzi la gerarchia della Chiesa, su una questione di questa radicalità, non si era mai visto, almeno dal terzo secolo in poi della storia del cristianesimo e l'ha fatto operando contemporaneamente sulla teologia, sulla dottrina, sulla liturgia, sull'organizzazione. Soprattutto sulla teologia. I critici di papa Francesco sottovalutano le sue capacità e inclinazioni teologiche, ma commettono un grossolano errore. Il peccato è un concetto eminentemente teologico, è la trasgressione di un divieto. Quindi è una colpa. La legge mosaica condensata nei dieci comandamenti ordina e impone divieti. Non contempla diritti, non prevede libertà. Il Dio mosaico descrive anzitutto se stesso: "Onora il tuo Dio, non nominare il nome di Dio invano, non avrai altro Dio fuori di me". Poi, per analogia, ordina di onorare il padre e la madre. Infine si apre il capitolo dei divieti, dei peccati e delle colpe che quelle trasgressioni comportano: "Non rubare, non commettere atti impuri, non desiderare la donna d'altri (attenzione: il divieto è imposto al maschio non alla femmina perché la femmina è più vicina alla natura animale e perciò la legge mosaica riguarda gli uomini)". Il Dio mosaico è un giudice e al tempo stesso un esecutore della giustizia. Almeno da questo punto di vista non somiglia affatto all'ebreo Gesù di Nazareth, figlio di Maria e di Giuseppe della stirpe di David. Non contempla alcun Figlio il Dio mosaico; non esiste neppure il più vago accenno alla Trinità. Il Messia - che ancora non è arrivato per gli ebrei - non è il Figlio ma un Messaggero che verrà a preannunciare il regno dei giusti. Né esistono sacramenti né i sacerdoti che li amministrano. Quel Dio è unico, è giudice, è vendicatore ed è anche, ma assai raramente, misericordioso, ammesso che si possa definire chi premia l'uomo suo servo se e quando ha eseguito la sua legge. È Creatore e padrone delle cose create. Nulla è mai esistito prima di lui e quindi da quando esiste comincia la creazione. Questo Dio i cristiani l'hanno ereditato trasformandolo fortemente nella sua essenza ma facendone €0 L’ANGOLO DEL RELAX propri alcuni aspetti importanti: il divieto e quindi il peccato e la colpa. Adamo ed Eva peccarono e furono puniti, Caino peccò e fu punito, e anche i suoi discendenti peccarono e furono puniti. L'umanità intera peccò e fu punita dal diluvio universale. Questo è il Dio di Abramo, il Dio della cattività egizia e babilonese, di Assiria, di Babele, di Sodoma e Gomorra. Nella sostanza è il Dio ebraico o molto gli somiglia salvo che nella predicazione di alcuni profeti e poi soprattutto in quella evangelica di Gesù. Nei secoli che seguirono, fino all'editto di Costantino che riconobbe l'ufficialità del culto cristiano, il popolo che aveva seguito Gesù offrì martiri alla verità della fede, fondò comunità, predicò amore verso Dio e soprattutto verso Cristo che trasferì quell'amore alle creature umane affinché lo scambiassero con il loro prossimo. Nacquero così l'agape, la carità e l'esortazione evangelica "ama il tuo prossimo come te stesso". Questo è il Dio che predicò Gesù e che troviamo nei Vangeli e negli Atti degli apostoli. Un Dio estremamente misericordioso che si manifestò con l'amore e il perdono. Nella dottrina dei Concili e dei Papi restano tuttavia le categorie del Dio giudice, del Dio esecutore di giustizia, del Dio che ha edificato una Chiesa e man mano l'ha distaccata dal popolo dei fedeli. Dall'editto di Costantino sono passati 1700 anni, ci sono stati scismi, eresie, crociate, inquisizioni, potere temporale. Novità e innovazioni continue su tutti i piani, teologia, liturgia, filosofia, metafisica. Ma un Papa che abolisse il peccato ancora non si era visto. Un Papa che facesse della predicazione evangelica il solo punto fermo della sua rivoluzione ancora non era comparso nella storia del cristianesimo. Questa è la rivoluzione di Francesco e questa va esaminata a fondo, specie dopo la pubblicazione dell'esortazione apostolica Evangelii Gaudium, dove l'abolizione del peccato è la parte più sconvolgente di tutto quel recentissimo documento. (continua a pag. 2) Divorzio e aborto, mali del diavolo! Via Francesco dall’Italia, Lucifero for Papa! Il ciclo della vita a. 1. Mattarellum I. b. 2. Italicum II. c. 3. Porcellum III. Soluzione a fondo pagina Il governo RENZI applica la Legge di Stabilità agli italiani Sono Rencula, il Principe delle tenebre ... ... e voglio tutto il sangue degli italiani! Mattarella sarà arbitro paese. Già, venduto come quelli arbitrano della Juventus! Soluzione: (a, 3, II) – (b, 1, III) – (c, 2, I) a pag. 2 · Continua da pag. 1 · L’angolo del Dottor A. C. a pag. 3 · Storie di ordinaria follia ... · Vi racconterò una storia ... · Habemus (nuovo) pappa! a pag. 4 · L’angolo della fantascienza · Storia della fantascienza · Rassegna di URANIA a pag. 5 · Quesiti di matematica · Commento al campionato di calcio 2014–2015 · Hit-parade dei buffoni · L’angolo della cucina a pag. 6 · Tre canzoni per voi Storie di ordinaria follia ... L’incendio Vi racconterò una storia ... Dovete sapere ... «Non ce ne frega nulla!» direte voi ... ma io racconto lo stesso, che Viola, ... «Ancora Viola?» sbottate ... è raccolta quasi tutta in una piazza, piazza Marconi che è in realtà una lunga via, prosecuzione della strada di collegamento con Ceva, dove tutte le abitazioni sono site sulla sinistra di chi arriva; in una stretta via Roma, sempre a sinistra della piazza che porta al un bivio Costa-Coniglione e, verso l’alto della piazza in via San Sebastiano che porta invece nelle delegazioni del paese: a destra via Martini e poi via Santuario, a sinistra via San Grato. In fondo a via Roma, ancora una volta sulla sinistra, all’inizio di via Costa, intorno alle ore 18 di una ridente giornata del luglio 1967 (a Viola in quel periodo le giornate furono sempre tutte ridenti) prese fuoco, misteriosamente, un grosso pagliaio. L’allarme scattò repentinamente dato da un villeggiante che prontamente telefonò ai pompieri, non ricordo se di Mondovì o di Cuneo (i pompieri non il villeggiante). Io, i ragazzi della mia compagnia e pochi altri volontari presenti in paese formammo una cordata per scaricare acqua con tutti i secchi a disposizione sulle fiamme che minacciavano anche le vicine case. Intorno alle ore 18 e 30, dopo essere stato circoscritto, l’incendio fu domato dai nostri eroi. Inutile dire che come improvvisati pompieri ricevemmo gli applausi e i ringraziamenti della cittadinanza che in quel preciso momento superò definitivamente i pregiudizi avuti nei nostri confronti causa i nostri capelli lunghi, le nostre camice a fiori, i nostri jeans multicolori e la nostra musica forse un po’ ... troppo rumorosa. Per la cronaca quella de: i Corvi con «Sospesa a un filo» e «Luce», i Rokes con «Eccola di nuovo» e «Ricordo quando ero bambino», the Primitives con «Yeeeeeeh!», Fausto Leali con «Se qualcuno cercasse di te» e «A chi», Gino Santercole con «Questo vecchio pazzo mondo, Bobby Solo con «Non c’è più niente da fare», i Camaleoni con «Non c’è niente di nuovo», the Rolling Stones con «Let's spend the night together» e «Ruby tuesday» e molte altre ancora. La cosa molto buffa, ma non insolita come poi scoprimmo, fu che intorno alle 19, a sirene spiegate, piombarono a Viola i Vigili del fuoco di Mondovì. Arrivati in piazza Marconi quello che sembrava il capoccia della confraternita chiese un po’ seccato: «Dov’è l’incendio?». «Tranquilli, – ci disse di aver risposto una signora lì presente – è stato già domato!». Con sguardo minaccioso il "capataz" in divisa imprecò vivamente e ci raccontarono affermò: «Male, molto male si doveva aspettare l’arrivo degli esperti del settore!». «E bravi!», come ci dissero, fu la replica in coro di un gruppo di persone un po’ innervosite dalla somma ottusità del pompiere capo. Il dialogo terminò subito dopo con (circa) un: «Se avessimo dovuto aspettare voi bruciava tutto il paese, visto il tempo che avete impiegato per fare questi pochi chilometri che separano Mondovì da Viola!», Risaliti su quei loro (sgangheratissimi) mezzi finalmente se ne andarono con le pive nel sacco, digrignando però i denti come iene ferite. Come potete notare l’efficienza dei servizi pubblici fu proverbiale anche in quel frangente. Tutto si può dire tranne che nel tempo sia migliorata, anzi ... V. A. Naturalmente la storia è quella di un fumetto, direi “Il fumetto” per antonomasia: TEX. Questa storia tratta ancora di un complotto contro gli indiani, questa volta i Sioux, ancora sventato da Tex Willer e Kit Carson. Ed ecco la storia in breve. Tex e Carson guidano attraverso le Colline del Vento, assegnate per trattato ai Sioux, un gruppo di arroganti "piedidolci" dell'Est, tra cui il senatore Johnson e Wilson, nipote del Presidente degli Stati Uniti, per una battuta di caccia. Mentre i pards si assentano per chiedere al sakem Nuvola Bianca il permesso di passare su quei territori, i ribelli di Coda Macchiata, aizzati dal losco scout Zanoby, attaccano i cacciatori e rapiscono Wilson: lo scopo è quello di scatenare una guerra contro gli indiani. Poi Zanoby in accordo con i ribelli libera il nipote del presidente mentre Johnson scatena la classica campagna di stampa contro gli indiani. Da Washington viene inviato contro i pellerossa l'aggressivo generale Stonewell, noto macellaio che odia gli indiani, e i Nostri, in attesa che giunga a calmare gli animi il saggio e influente generale Davis, si alleano ai Sioux. Il campo indiano viene spostato in gran segreto sul Saka Wata, la Montagna Sacra, e la spedizione di Stonewell è prima depistata e poi rallentata con una carica di bisonti e con l'allagamento della pista. Costretto a ritirarsi, il generale Stonewell rinuncia alla spedizione punitiva e ritorna verso Fort Walsh. Tex riesce a impedire che il vile Coda Macchiata uccida il sakem Nuvola Bianca. Nel frattempo, l'infame scout Zanoby, messo a confronto con il Sioux ribelle da lui pagato per rapire il nipote del Presidente, confessa tutto, persino il nome del mandante ovvero il senatore Johnson. $ Come potete notare, almeno nei fumetti, la giustizia ha trionfa anche negli Stati Uniti, fatto davvero raro a verificarsi. Gli autori di Tex Willer hanno sempre avuto il vezzo di ispirare le loro storie spesso a fatti avvenuti e ormai storici. Sono da tempo finiti i miti delle giacche blu eroiche e senza macchia descritti nei film degli anni ’50. I veri "Americani" sono quelli delle aggressioni alla Corea del Nord, al Vietnam del Nord, dell’Afghanistan, all’Irak, al Kossovo e questo da soli o in cattiva compagnia, anzi direi pessima. Qualcuno dei lettori condividerà il mio pensiero, altri non lo faranno inorridendo di fronte a tale anti americanismo viscerale. Bene, li invito ad andarsi a documentare sulla storia degli Stati Uniti presso fonti neutrali e obbiettive, non dico Marco Travaglio, leggermente di parte, ma neanche para culi tipo Bruno Vespa o Vittorio Feltri, avvezzi a vendersi, appunto il culo, al maggiore offerente. VA VIA UN E ... Habemus nuovo pappa! Chi è questo nuovo pappa? Sabato 31 gennaio è stato eletto a presidente della repubblica tal Sergio Mattarella da Palermo, il solito democristiano di turno, un politico di secondo piano quindi forse meritevole. Fu uno dei tanti ministri inetti della Pubblica istruzione (luglio 89 - luglio '90) ma non dei peggiori, non tanto per meriti propri quanto per i demeriti di altri come Fioroni, Moratti, Gelmini e soprattutto L. Berlinguer e Di Mauro. Più noto però per la porcata partorita con il mattarellum, sistema elettorale che ha preceduto il porcellum (ancora peggio!) e per essere il fratello di Piersanti Mattarella assassinato, si dice dalla mafia, anche se le solite malelingue parlano di ... regolamento di conti. Alla lunga fila di presidenti, ovvero a fervidi estimatori di Benito, a zeri assoluti che non hanno lasciato segni, se non sulle casse dello stato, ad amanti del buon vino, a quelli con mogli troppo avvenenti per cui ..., a sospetti massoni, a dubbi partigiani (andate a chiederlo a qualche suo esimio concittadino), a individui sfacciatamente succubi del più becero potere politico, a servitori del potere bancario, a rossi antichi voltagabbana, si aggiunge questa nuova perla: questo figlio del compromesso renziano. Oggi 31 gennaio 2015 (per chi scriveva) muoiono del tutto anche la sinistra del PD ed il Sel che hanno votato per il candidato imposto da Renzi perdendo forse l’ultima clamorosa occasione di affondare l’odioso premier. Che ce ne facciamo di Mattarella presidente? Noi cittadini nulla, come abbiamo già fatto per tutti gli altri. Sentiremo i soliti discorsi falsi e irritanti del nuovo paravento del potere, un altro e altolocato suo servo: il giullare del giullare di Berlusconi. Certamente Silvio finge di non gradire Mattarella ma sa che da incallito democristiano è sempre a disposizione del maggior offerente. Lui, il cavaliere, avrebbe preferito una elezione al secondo giro, dopo aver bruciato qualche altro candidato, come fu per il secondo mandato di Napolitano, e con i voti della sua destra. Renzi, da furbo toscano, unica dote fino ad ora emersa, ha anticipato il piano B ed ha vinto. Cosa c’entri Mattarella con la sinistra del PD neanche dio, ammessa la sua improbabile esistenza, lo sa, come sempre non sa cosa ci faccia questa sinistra nel PD. Renzi ha trovato un nuovo burattino per far firmare tutte le ignominie che compirà il suo ibrido governo. Tutti si saranno resi conto di come il terrorismo islamico neanche questa volte ci sia venuto incontro. Eppure i grandi elettori erano vignette viventi offensive contro, non solo a cura di V. A. l'Islam, ma contro tutto il mondo civile. Italiani! Becchiamoci anche questo!!! Tutti noi sappiamo cosa hanno fatto di buono Grosso verme questo questi illustri primi cittadini della repubblica: senatore Johnson vero Tex? poco o nulla, anzi nulla. Ma una cosa in comune la hanno avuta: si sono riempite le tasche con i soldi delle casse dello stato, i nostri soldi! Il Direttore Se vai in Italia trovi anche di peggio, Kit vecchio cammello! ... E ARRIVA SUBITO UN ALTRO Storia della fantascienza 18 L’angolo della fantascienza «La settima vittima» Recensione del racconto da Wikipedia Immaginate: un mondo senza guerre perché l'omicidio è legale purché si accetti, una volta sparato il colpo, di trasformarsi in vittima; uno scopo nella vita di ogni essere, celato da millenni di egoismo; una colonia arretrata, in attesa di un ispettore terrestre, che costringe un prescelto a delinquere per risultare più “umana” possibile; un'invasione aliena fallita a causa di un linguaggio troppo complesso da dominare; una corsa a ostacoli nel cuore di una New Yorkgiungla per accaparrarsi uno degli ultimi brandelli di terreno libero; un'impresa di decontaminazione planetaria alle prese con gli incubi della propria infanzia, due esploratori spaziali in lotta contro un vento che soffia a 320 km/h. Immaginate: l'amore romantico, quello vero, assicurato da specialisti nella realizzazione di desideri; un reality show il cui set è il mondo e lo scopo portare a casa la pelle (unico aiuto, i cittadini); un rigattiere capace di vendervi un anno di vacanza nella vostra utopia personale al modico prezzo di dieci anni di vita; una guerra intergalattica giocata come una partita di scacchi, un avamposto militare di alieni mutaforma stregati da flora e fauna della Terra, una città intelligente, discreta e adorabile come una suocera o una moglie ... in quei giorni. Benvenuti nei futuri ... Un gusto tipicamente retrò (i racconti sono degli anni '50 e '60) quello di Robert Sheckley, autore tostissimo e grande protagonista della collana Urania. Sardonico e lucido, affonda la penna, in tempi non sospetti, nell'umanità che sarebbe stata. Tra gli altri, se ne accorgono Elio Petri, Tonino Guerra e Ennio Flaiano: nel 1965 esce nelle sale La decima vittima con Ursula Andress e Marcello Mastroianni, pellicola onirica e straniante ispirata al racconto che dà il titolo alla raccolta. Dimenticate, anche se non del tutto, astronavi e raggi laser. Sheckley si schiera dalla parte di una fantascienza delle piccole cose, costantemente focalizzata sul microcosmico delle abitudini terrestri, spia e indizio di un'eventuale situazione globale, forse universale, la cui definizione è demandata al lettore. Le “vittime” sono uomini e creature in guerra con il Tempo, tiranno a cui dare conto del rapporto con le tecnologie, della (ri)scoperta dell'altro e del confronto impietoso con la natura primordiale di un pianeta e di una specie. Il progresso ha risposto a domande imbarazzanti per il ventesimo secolo, lasciando il campo delle speculazioni a questioni diverse, terreni fertili per problemi etico-sociali nuovi, previsioni di là dal realizzarsi o profezie facenti già parte della vita di tutti i giorni: l'invasione del reality show, la tecnofilia degenerata in passività, l'antropocentrismo (soprattutto occidentale) come metro di misura del mondo. In maniera sibillina, ironica, intelligente, Sheckley racconta la quotidianità (e non è colpa sua se nel terzo millennio è sinonimo di follia!) con lo scopo di suggerire qualcosa sul cosmico: un passo indietro, relativizzante, e uno sguardo attento sono i principali attori della rivoluzione-antidoto velatamente auspicata. Non ci sono esplicite ramanzine, ma non è un caso se, fatti salvi alcuni scenari speranzosi, la maggior parte dei what if ...? ritraggono futuri desolanti: il rispetto per il pianeta, lontano dalla retorica sul menefreghismo contemporaneo, è tema foriero di stuzzicanti occasioni narrative, soprattutto Gli anni 2000 Essendo la fantascienza un genere di anticipazione, non dovrebbe stupire che il nuovo millennio, almeno per il cinema di SF, inizia già nel 1999, con due fenomeni di tendenza: il successo di Matrix e il supereroismo cinematografico. A questi si aggiunge poi il cinema di ispirazione dickiana. Si configurano come operazioni di marketing che riutilizzano temi, personaggi e trame dal passato (dal fumetto il primo e il secondo, dalla narrativa il terzo). quando l'indagine è condotta da popoli vissuti anni luce da noi e atterrati per un'avaria. La scrittura, agile e leggera, stumento consapevolmente (quasi) invisibile al servizio di coraggiosi esperimenti letterari, dimostra che la (buona) fantascienza è una questione di prospettiva, non quella disegnata dalle scie delle navi madri o dai raggi incandescenti di un fuoco d'artificio, piuttosto la parabola del profeta perfetto: il futuro non esiste, se non nell'immaginazione di chi vive il presente. Alcuni dei film più rappresentativi del decennio: E allora, immaginate. 2000: – Galaxy Quest – Il sesto giorno, – Mission to Mars – Pianeta rosso – Pitch Black – Titan A. E. – X-Men 2001: – Donnie Darko – Fantasmi da Marte – Il pianeta delle scimmie – Tomb Raider 2002: – Blade 2 – Blade trinity – Equilibrium – Final Fantasy – Minority Report – Signs – Solaris – Star Wars Episodio II - L'attacco dei cloni – The Time Machine Commento 2003: – 28 giorni dopo – La leggenda degli uomini straordinari Il racconto fa parte dell’antologia di Robert – Matrix Reloaded Sheckley “Mai toccato da mani umane” – Matrix Revolutions pubblicata sulla collana Urania – Paycheck $ – Terminator 3 - Le macchine ribelli Se confrontate il romanzo con il film vi – X2 accorgerete che questa volta lo staff di produzione non si è accontentato di modificare 2004: – Alien vs Predator la trama originale ma ha anche storpiato il suo – Immortal ad vitam titolo: una “settima” è diventata una “decima”. – Io Robot Chissà perché? Forse “decima” suona meglio di – The Butterfly effect “settima?”. – The Chronicles of Riddick Se così fosse saremmo proprio mal ridotti! – Van Helsing Nonostante i cambiamenti fatti il film mi è 2005: – Batman Begins piaciuto (grande Mastroianni), come mi era – Constantine piaciuto il romanzo. – Doom D’altra parte Robert Sheckley è sempre stato – Guida galattica per autostoppisti una garanzia in campo fantascientifico. – La guerra dei mondi V. A. – Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith Rassegna di URANIA – Serenity 1 Il primo libro delle metamorfosi con Roberto Benigni 2006: – Æon Flux 2 I vandali dello spazio – A Scanner Darkly - Un oscuro con R. Brunetta, F. Storace, M. Borghezio scrutare – X-Men: Conflitto finale 3. Giochi di società con S. Berlusconi, N. Minetti, Ruby 2007: – Io sono leggenda 4. Uomo al piano zero – The invasion con Matteo Renzi 2008: – Outlander l'ultimo vichingo 5. Psychon – Ultimatum alla Terra con Beppe Grillo – Viaggio Al Centro Della Terra 6. Assurdo universo – Vampires con la direzione del PD 2009: – 2012 7. Strade senza uscita – Avatar con Matteo Renzi a Bruxelles – Pandorum 8. Una ruga sulla Terra – Star Trek - Il futuro ha inizio con Giorgio Napolitano a cura di V. A. (continua) Quesiti di matematica Premessa Commento al campionato di calcio 2014–2015 21° giornata Per 4 persone Saltimbocca alla romana Questo quesito richiede la solita conoscenza dei fondamenti del calcolo algebrico e quella delle equazioni di primo grado. Inoltre un po’ di buon senso non guasta mai. I risultati della giornata sono stati: Genoa-Fiorentina 1-1; Roma-Empoli 1-1; Sassuolo-Inter 3-1; Atalanta-Cagliari 2-1; Cesena-Lazio 2-1; Chievo-Napoli 1-2; Palermo-Verona 2-1; Torino-Sampdoria 5-1; Udinese-Juventus 0-0; Milan-Parma 3-1. Finalmente una gran bella partita in questo orrendo campionato: quella fra Genoa e Fiorentina nonostante i rossoblu siano rimasti un dieci per la solita doppia ammonizione (ingiusta, in questo caso) a Burdisso e quella mancata di Borja Valero dell’arbitro supplente Di Bello che ha sostituito (malissimo) l’infortunato e sempre scarso Rizzoli. Un caro amico genoano lamenta anche il solito gol subito in fuorigioco, non è il primo. Altro pareggio per la Roma ancora in rimonta, altro orrendo primo tempo ma anche il secondo non è stato decisamente entusiasmante tanto che una squadraccia degna della serie B con un orrido catenaccio ha portato a casa un punto. Inter sempre più ridicola contro un Sassuolo che ha alcuni giocatori, spesso, indisponenti come Zaza e Berardi. D’altra parte si stanno preparando per la Juventus. L’Atalanta agguanta una immeritata vittoria all’ultimo minuto del recupero e beffa il Cagliari. Cesena a – 4 dal quart’ultimo posto del Cagliari dopo la vittoria su una brutta Lazio che smettendo di incontrare il Milan ha smesso anche di vincere. Il Chievo combatte con grinta ed onore ma cade in casa contro il Napoli ora in fuga, a + 5, per il terzo posto. Il Palermo rimonta il Verona e Belotti appena entrato segna il gol della vittoria dei rosanero. Un Torino scatenato mata una Sampdoria irriconoscibile. Forse è vero, i blucerchiati stanno cedendo lentamente e sono destinati a rientrare nei ranghi? Un grande Alan ferma un piccolo (e nero) Pogba e una grande Udinese impone il pareggio alla Juventus che anche giocando malissimo difficilmente perde. Ma che non sempre vince soprattutto senza i gol irregolari loro concessi e quelli regolari annullati agli avversari, le espulsioni a favore, le punizioni o calci d’angolo e rimesse laterali invertite. Ci voleva il derelitto Parma per vedere vincere il Milan anche se con tremenda fatica. Solita squadra priva di un qualunque schema di gioco che vive sui solisti: Menez quasi sempre e per la serata Cerci. Sull’1-1 due tiri calciati dai gialloblu sono rimbalzati sul portiere del Milan Diego Lopez, altro che stupende parate come ha tentato di farci credere il telecronista. 1 kg di noce di vitello 50; g di prosciutto crudo tagliato in quattro fette; quattro foglie di salvia; 50 g una noce di burro; mezzo bicchiere di olio oliva; un quarto di bicchiere di vino bianco; otto patate; q. b. di farina, prezzemolo, pepe e sale. Tempo di cottura: 10-12 minuti circa. Tranciare la noce di vitello in otto fettine, di forma possibilmente regolare e tondeggiante, del peso di 50 g. ciascuna. Appiattirle con pesta carne. Fissare su ognuna di esse, con uno stecco da cucina legno, mezza fettina di prosciutto ed una foglia di salvia. Infarinarle su ambo lati. Quindi farle cuocere al salto, in una padella entro cui vi sia olio bollente. A cottura ultimata, togliere la carne dal fuoco e metterla in disparte. Aggiungere al fondo di cottura una noce di burro, quindi diluire con il vino bianco. Legare la salsa con pochissima farina e lasciar cuocere per qualche minuto riducendo sino ad ottenere un composto di consistenza cremosa. Servire la carne su un piatto di portata avendo in precedenza tolto gli stecchi da cucina in legno. Coprire con la salsa sopra descritta e accompagnare con patate bollite. Inutile dire che essendo pietanza romana il vino che ritengo più adatto sia un fresco rosato dei Castelli Romani anche se non disdegno affatto l’uso del bianco. $ 35. Le noci Tre marinai trovano un mucchio di noci di cocco. Il primo ne prende la metà più mezza noce. Il secondo prende metà di quello che è rimasto più mezza noce. Anche il terzo prende metà del rimanente più mezza noce. Rimane esattamente una noce che essi danno alla scimmia. Quante erano inizialmente le noci del mucchio? Soluzione Indicando con X il numero delle noci si avrà: 1° marinaio: prende metà delle noci cioè più mezza noce: X 1 X+1 + = 2 2 2 per cui ne rimangono: X− X + 1 2X − X − 1 X − 1 = = 2 2 2 2° marinaio: prende metà delle noci rimaste più mezza noce cioè: 1 X−1 1 X −1 1 X−1+ 2 X +1 + = = + = 2 2 2 4 2 4 4 per cui ne rimangono: X − 1 X + 1 2X − 2 − X − 1 X − 3 − = = 2 4 4 4 3° marinaio: prende metà delle noci rimaste più mezza noce cioè: 1 X− 3 1 X− 3 1 X− 3+ 4 X+1 = + = + = 2 4 2 8 2 8 8 per cui ne rimangono: X − 3 X + 1 2X − 6 − X − 1 X − 7 − = = 4 8 8 8 ma poiché rimane la noce data alla scimmia sarà: X−7 = 1 ⇒ X − 7 = 8 ⇒ X = 15 8 Per cui le noci erano 15. a cura di V. A. Caro compagno Renzi, abbiamo finito le noci. Va bene una banana? .. grrrr!! Fonduta alla valdostana 2 hg di fontina valdostana (rigorosamente), quattro noci di burro, mezzo bicchiere di latte, un tuorlo d’uovo, alcune lamelle di tartufo, q. b. di crostoni di pane, altro burro a piacere. Fondere fontina, burro e latte fino ad ottenere una crema densa. Aggiungere il tuorlo d’uovo e rimestare. Servire calda con lamelle di tartufo e crostoni di pane passati al burro. Può anche essere usata per guarnire altre pietanze, per esempio gli spinaci. & Il piatto, certamente appetitoso, presenta un solo grave problema: il tartufo che dovrebbe essere bianco. In questo caso per procurarvelo dovreste munirvi di opportuno bancomat per prelevare la cifra necessaria all’acquisto. Altra soluzione, ma, forse, un po’ rischiosa, quella di sostituire, per il prelievo, il bancomat con ... una pistola o similar arma, ma ve lo sconsiglio vivamente. Infine soluzione efficace per i non a cura di V. A. ricchi è usare il tartufo nero o, caso estremo, Hit-parade dei buffoni l’olio al tartufo. Se tutte questi suggerimenti non dovessero aver effetto non vi resta che cambiare 1. Matteo Renzi (5) menu. 2. Silvio Berlusconi (5) a cura di V. A. 3. Tiziano Crudeli (2) 4. Rudy Garcia (3) 5. Il Milan (3) 6. Pippo Inzaghi (4) 7. Adriano Galliani (4) 8. Sel e sinistra PD (1) Il numero fra parentesi rappresenta le Antonio, cosa presenze nella classifica. rappresentano Esce dalla classifica l’arbitro Gianpaolo quegli individui? Calvarese. Entrano in coppia Sel e sinistra PD per aver votato un altro burattino come presidente della repubblica. Sale Rudy Garcia che non azzecca più una formazione vincente e lascia scappare Destro e visto le punte che ha ... Crudeli continua con le sue idiozie e sale di Perbacco Peppino, la soluzione diritto sul gradino più basso del podio. per disfarci dei politici, perdinci! a cura di V. A. 1 - Jack O'Leary 4 - Nostra Signora Fortuna Parole e musica di Massimo Bubola Parole e musica di Massimo Bubola Ieri ti ho vista in un bosco di meli mentre passava la luna il tuo vestito era argento era viola Nostra Signora Fortuna. [orchestra] Son Jack O' Leary di anni ventitré figlio dimenticato nato a Belfast nei quartieri est al fronte richiamato. Per tutti quelli che han pianto ogni giorno e hanno bevuto ogni sera per tutti quelli che cadono intorno e si perdono, perdono ancora pregherò, canterò. Nei fucilieri d'Irlanda per il re il re dell'Inghilterra scaraventato nelle trincee ad Ypres in Belgio a far la guerra. E se il mio nome è stato scritto sul libro del destino metti, amore, una colomba sopra il mio cuscino. 3 - Se questo amore è un treno Parole e musica di Massimo Bubola [orchestra] E la trincea adesso è casa mia come lo era il bosco ho un ombrello di luce e di foschia Gesù mi appare in volto. E se il mio nome è sull'elenco per l'eternità metti, amore, una colomba un ramo di rose ed uno di lillà. [orchestra] Se la vita comprarsi potesse e il tempo avere indietro i ricchi allora vivrebbero per sempre e solo i poveri andrebbero all'inferno. E se il mio nome tu vedrai scritto su una croce lassù in collina metti, amore, un quadrifoglio una colomba, le rose ed i lillà. [orchestra] 2 - Era una notte che pioveva Tradizionale, arrangiamento di Massimo Bubola [orchestra] Era una notte che pioveva e che tirava un torte vento immaginatevi che grande tormento per un alpino che stava a vegliàr, immaginatevi che grande tormento per un alpino che stava a vegliàr. A mezzanotte arriva il cambio accompagnato dal capoposto ohi, sentinella, ritorna al tuo posto sotto la tenda a riposàr, ohi, sentinella, ritorna al tuo posto sotto la tenda a riposàr. [orchestra] Quando fui stato sotto la tenda sentii un rumore giù per la valle sentivo l'acqua giù per le spalle sentivo i sassi a rotolàr. sentivo l'acqua giù per le spalle sentivo i sassi a rotolàr. [orchestra] Mentre dormivo nella mia tenda sognavo d'esser con la mia bella e invece ero di sentinella a far la guardia allo stranièr e invece ero di sentinella a far la guardia allo stranièr [orchestra] [orchestra] Se questo amore è un vorrei salirci su filare via ai duecento e non tornare più. Se questo amore è un treno vorrei portasse in salvo dalle trincee dl fango dai fili di metallo. Se questo amore è un treno vorrei guidassi tu ho gli occhi così stanchi ho il cuore così giù. Se questo amore è un treno vorrei portasse al caldo ho preso troppa pioggia ho preso troppo freddo. Passeremo montagne, passeremo città spazzeremo via i dubbi o le perplessità e lontano al tramonto ci potremo fermare ai confini del mondo per poterlo cantare. la lai la la lai la la lai la la la la la lai la la lai la la lai la la la la la lai la la lai la la lai la la la la la lai la la lai la la lai la la la la la lai la la lai la la lai la la la la la lai la la lai la la lai la la la la la lai la la lai la la lai la la la la la lai la la lai la la lai la la la la [orchestra] Se questo amore è un treno tu portami laggiù dove l'inverno è breve e il cielo è sempre blu. Se questo amore è un treno vorrei viaggiasse sempre lasciando indietro il tempo la guerra ed il silenzio. Passeremo foreste che non hanno un'età e cascate lucenti come dei luna-park lungo quelle frontiere noi potremo ascoltare l'ombra azzurra del vento l’ombra verde del mare. Passeremo l’inferno bevendo champagne busseremo ai cancelli dell’eternità e lontano al tramonto ci potremo fermare ai confini del mondo per poterlo cantare. la lai la la lai la la lai la la la la la lai la la lai la la lai la la la la la lai la la lai la la lai la la la la la lai la la lai la la lai la la la la la lai la la lai la la lai la la la la la lai la la lai la la lai la la la la la lai la la lai la la lai la la la la la lai la la lai la la lai la la la la [orchestra] Ieri ho riletto le tue parole eran sangue su neve gelata la tua tristezza faceva il rumore, di noi aeroplano in picchiata. Per tutti quelli che han pianto ogni giorno e hanno bevuto ogni sera per tutti quelli che cadono intorno e si perdono, perdono ancora pregherò, canterò. Ed ora li guardo bruciare nel sole sciogliere i campi di brina stendi il tuo velo di consolazione or che la guerra è finita. Per tutti quelli che han pianto ogni giorno e hanno bevuto ogni sera per tutti quelli che cadono intorno e si perdono, perdono ancora pregherò, canterò. Alcune brevi informazioni sulle canzoni "tradizionali" arrangiate da Massimo Bubola. "Ponte de Priula" descrive la ritirata italiana da Caporetto al Piave, dove il ponte è collocato. L'anonimo narratore descrive l'errore della guerra con straordinaria efficacia: ogni strofa fotografa una stazione del dolore di questa via crucis dell'esercito italiano. Come sulla croce del Cristo, anche in questo caso viene alla fine attaccato un cartello. Su questo cartello c'e il simbolo della morte, nel cui nome ai chiude questa descrizione. "Il disertore" Canto di origine trentina, narra dell'abbandono dell'esercito da parte di un soldato tridentino, che combatteva nell'esercito austroungarico. L'allusione a Ferdinando l'Imperatore (Ferdinando/d'Asburgo) lo fa risalire con estrema precisione al triennio 1935-1338 in cui Ferdinando fu Imperatore d'Austria. Il canto ebbe larghissima diffusione nel corso della Prima Guerra Mondiale. Lo cantavano i soldati italiani; i superiori, obtorto collo, tolleravano la canzone, dato che, di fatto, si alludeva ad un disertare de/campo nemico. "Addio Ronco" Come "Il Disertore" anche questa canzone è sta/a scritta da italiani sudditi e soldati austroungarici. In particolare, questo canto prende spunto dalla partenza, nel 1914, dei Kaisejäger, i Cacciatori delle Alpi, verso il fronte russo. "Era una notte che pioveva" "E' una delle prime canzoni che ho imparato a cantare con mio padre." (M. B.) "Monte Canino" "Semplicemente è tra le canzoni della Prima Guerra Mondiale, e non solo, la più commoventi che io conosca. Ricordo che mio nonno non riusciva mai a finire di cantarla." (M. B.)