6 - Legaparco

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6 - Legaparco
www.gazzetta.it mercoledì 31 ottobre 2012 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 ­ TEL. 0262821 ­ REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 ­ TEL. 06688281
POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. ­ D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 116 ­ Numero
numero 258
Anno
MERCATO STA PARTENDO LA TRATTATIVA CHE PORTEREBBE ANCHE IL TECNICO DA LEONARDO
Clamoroso CR7 e Mou verso il Psg
Ronaldo a Parigi è un colpo da 100 milioni e al Real arriverebbe Falcao
3 Cristiano Ronaldo, 27 anni e Josè Mourinho, 49, insieme al Real Madrid AFP
LAUDISA A PAGINA 17
L’ANTICIPO INCONTRO DAI DUE VOLTI AL BARBERA: FINISCE 2­2
ORGOGLIO
MILAN
suGazzetta.it
Chelsea­Manchester alle 20.45
Diretta della Capital One cup
Da oggi vedete gli highlights
di tutte le partite della Nba
JUVE
Pirlo è
il re degli
imbattibili
OLIVERO, TOSI ALLE PAGINE 8­9
3 Andrea Pirlo, 33 anni PORTA
MA BERLUSCONI S’ARRABBIA
Il Palermo domina e va in vantaggio di 2 gol. Allegri rivoluziona
la squadra e pareggia. Poi la telefonata furiosa del presidente
INTER
Cassano
ecco la sfida
del cuore
DALLA VITE, GRIMALDI, TAIDELLI PAG. 10­11
3 Antonio Cassano, 30 anni SPORTIMAGE
Serie A / 10ª GIORNATA
Napoli a Bergamo col giallo­Cavani
BOCCI, CARUSO, CECERE, CENITI
PASOTTO, VITALE DA PAG. 2 A 5
PARTITE
Ieri
PALERMO­MILAN
2­2
Oggi (ore 20.45)
ATALANTA­NAPOLI
CAGLIARI­SIENA
CHIEVO­PESCARA
INTER­SAMPDORIA
JUVENTUS­BOLOGNA
LAZIO­TORINO
PARMA­ROMA
UDINESE­CATANIA
Domani (ore 20.45)
GENOA­FIORENTINA
CLASSIFICA
JUVENTUS 25
NAPOLI
22
INTER
21
LAZIO
18
FIORENTINA 15
ROMA
14
PARMA
12
UDINESE 12
CATANIA
11
CAGLIARI 11
MILAN*
11
SAMPDORIA (­1) 10
TORINO (­1) 9
GENOA
9
ATALANTA (­2) 9
PESCARA
8
PALERMO* 8
BOLOGNA
7
CHIEVO
7
SIENA (­6) 3
Tra parentesi i punti di penalizzazione
* Una partita in più
SERIE B PAREGGI PER LIVORNO E PADOVA
ilCommento
Sassuolo passa a Terni
Verona frena a Crotone
NON È SOLO QUESTIONE DI TALENTO
FRANCO ARTURI A PAGINA 19
3 Riccardo Montolivo, 27 anni, firma il primo gol rossonero LIVERANI
DA PAGINA 20 A PAGINA 23
IL ROMPI PALLONE
di GENE GNOCCHI
9 771120 506000
21 0 3 1>
Nuovi sospetti su Maggiani:
ieri su Facebook ha rifiutato
l’amicizia ad Almiron.
w
F.1 IL FERRARISTA TRA AFORISMI E FRASI CELEBRI
DOPING IL MARCIATORE INTERROGATO AL CONI
INIZIATIVA GAZZETTA
Alonso versione samurai
Energia per battere Vettel
Schwazer ammette tutto
ma salva Carolina Kostner
I MITICI CAVALIERI
DELLO ZODIACO
PERNA A PAGINA 25
PICCIONI A PAGINA 30
In edicola € 4.99 più il prezzo del quotidiano
2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
#
SERIE A L’ANTICIPO DELLA 10a GIORNATA
il Film
Miccoli e Brienza per il 2-0
Montolivo ed El Shaarawy
rialzano il «nuovo» Milan
46’ primo tempo
Miccoli dal dischetto, Palermo avanti
Miccoli guadagna il rigore (mano di Abate) e lo trasforma
piazzando il destro all’angolino: Amelia non ci arriva LAPRESSE
2’ secondo tempo
Brienza sorprende Amelia
Il Palermo raddoppia in avvio di ripresa: il diagonale
mancino di Brienza sorprende Amelia GETTY IMAGES
9’ secondo tempo
Fuori Pato e dentro Bojan: è la svolta
Doppio cambio di Allegri: Pazzini per Yepes e soprattutto
Bojan al posto dell’impalpabile Pato. È la svolta IMAGE SPORT
All’inferno...
...e ritorno
Buio Milan: 2-0 Palermo
Allegri cambia e rimonta
ma continua a tremare
Rosanero avanti con Miccoli e Brienza: rossoneri allo sbando
Nella ripresa il tecnico milanista ribalta la squadra e pareggia
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA CECERE
PALERMO
Il Diavolo schizza fuori
dall’inferno della Favorita con
la pelle miracolosamente rigenerata dopo un ricovero nel
centro grandi ustionati. Il punto colto in rimonta sul Palermo
dei bomber tascabili Miccoli-Brienza non può certo esaltare il grande popolo rossonero,
eppure in quel secondo tempo
all’arma bianca, sotto di due reti, la squadra ha avuto una reazione di grande impatto: cuore, muscoli, temperamento. E
poi aggiungeteci la tecnica sopraffina di Bojan, calato nel match nel momento della disperazione, più il solito El Sharaawy, ieri salito al settimo cielo con il gol dell’aggancio
(cross di Bojan, smanaccia
Ujkani, lui raccoglie e tira rapido). Il ragazzo è nel classico periodo di grazia, come tocca il
pallone lo spedisce alle spalle
del portiere. Non ci meraviglieremmo se a Canale5 decidessero di sostituire il biscione con
una piramide.
Gli errori e i rimedi Allegri ha
avuto il coraggio (della disperazione?) di rivoltare la formazione per due volte in sette minuti: mosse decisive, ma dopo la
telefonata furibonda di Berlusconi a Galliani a fine partita, il
tecnico continua a tremare.
Preso lo 0-2 in modo a dir poco
avvilente (Mexes e Amelia nel
ruolo di fotografi sul diagonale
di Brienza da fuori area) proprio a inizio di un secondo tempo che intendeva giocarsi col
3-4-3 (fuori il grigio Flamini,
dentro il più creativo Emanuelson), ecco che l’allenatore mette dentro Bojan e Pazzini al posto di un difensore, Yepes, e
dell’inespressivo Pato (il brasiliano non è pronto, va atteso)
per un Milan d’assalto che si impossessa della sfida grazie a
quattro giocatori offensivi e al
pressing globale.
Gasperini replica L’allenatore
del Palermo, che stava già pregustando la rivincita su quel Milan
che gli tolse la Supercoppa italiana quando guidava l’Inter, risponde chiudendo i suoi in un
fortino: tutti giù per un 5-4-1
che dovrebbe reggere una trenti-
Pato delude da
titolare nel 3-5-2
iniziale: il
brasiliano non è
ancora pronto
na di minuti. E invece proprio
quando rinuncia alla sua vocazione manovriera (Giorgi non
tiene un pallone, si rimpiange
ben presto Brienza) la formazione rosanero comincia a traballare. El Shaarawy manca di un soffio, non si sa come visto che era
a mezzo metro dalla linea bian-
ca, un buon cross di Abate, ma
poi è Bojan a innescare la rasoiata inesorabile di Montolivo.
Svantaggio dimezzato, è salita
in cattedra la tecnica. Ma a sbloccare la situazione di inferiorità è
un ritrovato agonismo quasi del
tutto assente in quel primo tempo compassato, giocato dal Milan senza slanci né convinzione
e controllato agevolmente dal
Palermo. Che lo chiude meritatamente in vantaggio grazie a
un rigore accordato senza esitazioni da Rizzoli per un fallo di
mani certamente involontario
di Abate su cross ravvicinato di
Miccoli. Abate non voleva toccare, è il pallone che gli sbatte addosso, però il difensore rossonero è arrivato al contrasto con il
braccio destro largo. Abate se
n’è dovuto fare una ragione.
Uno a uno Un tempo per parte,
quindi, il pareggio alla fine è un
risultato equo. E come tale dev’essere accettato da entrambe
le squadre. Certo, il Palermo
non può che rammaricarsi per
non essere riuscito a difendere
un doppio vantaggio che sembrava in cassaforte. Mentre il Milan
deve riflettere sui due gol presi
in due minuti fra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo.
Soprattutto lo 0-2 è inconcepibile: a Brienza viene lasciato il tempo di controllare, fare due passi
in avanti, prendere la mira e calciare. La reattività di Mexes e di
Amelia non è stata quella di gente concentrata.
Superiorità Allegri ha presentato
in avvio un Milan più prudente e
per dare fiducia a Pato ha organizzato un centrocampo a cinque che in teoria avrebbe dovuto
avere la meglio sui quattro avversari del corrispettivo reparto rosanero. Nella pratica però i giocatori del Palermo si sono mossi
meglio, annullando con una fitta
manovra di passaggi e spostamenti veloci l’inferiorità numerica e anzi costringendo Abate da
una parte e Constant dall’altra a
rimanersene spesso e volentieri
sulla linea dei tre centrali difensivi. E così Gasperini, ordinando
continui ripiegamenti a Brienza
e Ilicic, si assicurava il predominio del settore nevralgico. Il ribaltamento tattico organizzato
al volo da Allegri sullo 0-2 e forse
una precoce sicurezza di un Palermo che si è bruciato subito un
cambio (Donati, uscito dopo 6
minuti, stava male nel riscaldamento, perché rischiarlo?) hanno poi determinato un capovolgimento della situazione in quella
ripresa divertente ed emozionante, dominata dal Milan. Ai rosanero non è più riuscito un solo
contropiede. Giusto così, quindi. Ma Allegri deve aver visto
le streghe, soprattutto nel dopo partita...
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la Sfida
FABRIZIO
MICCOLI
33 ANNI
ATTACCANTE
BOJAN
KRKIC
22 ANNI
ATTACCANTE
MINUTI GIOCATI
94
40
TIRI IN PORTA
3
2
TIRI FUORI
2
0
DRIBBLING
0
4
FALLI SUBITI
2
2
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
3
#
numeri&
STATISTICHE
D ilpersonaggio
25’ secondo tempo
Montolivo riapre la partita
Montolivo raccoglie in area il cross di Bojan e infila di
sinistro aiutato dalla deviazione di Munoz in scivolata ANSA
PALERMO
35’ secondo tempo
El Shaarawy ci mette ancora la firma
Il Milan pareggia con El Shaarawy, che di prima intenzione
infila di destro dopo la smanacciata di Ujkani IMAGE SPORT
MILAN
la Moviola
2
DI FRANCESCO CENITI
2
(3-4-3)
(3-5-2)
1 Ujkani; 6 Munoz, 23 Donati (dal 6’ p.t. 25
Von Bergen), 2 Mantovani; 89 Morganella,
5 Barreto, 20 Rios, 29 Garcia (dal 22’ s.t. 4
Cetto); 27 Ilicic, 10 Miccoli, 21 Brienza (dal 12’
s.t. 17 Giorgi).
PANCHINA 99 Benussi, 7 Viola, 9 Dybala,
14 Bertolo, 16 Zahavi, 18 Labrin, 19 Budan,
28 Kurtic, 31 Pisano.
ALLENATORE Gasperini.
CAMBI DI SISTEMA dal 13’ s.t. 5-4-1
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Garcia e Cetto per gioco scorretto.
1 Amelia; 5 Mexes, 25 Bonera, 76 Yepes (dal
9’ s.t. 22 Bojan); 20 Abate, 16 Flamini (dal 1’
s.t. 28 Emanuelson), 18 Montolivo, 8 Nocerino, 21 Constant; 9 Pato (dal 9’ s.t. 11 Pazzini),
92 El Shaarawy.
PANCHINA 32 Abbiati, 59 Gabriel, 4 Muntari,
13 Acerbi, 17 Zapata, 23 Ambrosini, 34 De
Jong.
ALLENATORE Allegri.
CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 3-4-3; dal 9’ s.t.
4-2-3-1.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Bonera, Flamini, Constant,
Mexes per gioco scorretto.
MARCATORI Miccoli (P) su rigore al 46’ p.t.; Brienza (P) al 2’, Montolivo (M) al 25’, El
Shaarawy (M) al 35’ s.t.
ARBITRO Rizzoli di Bologna.
NOTE paganti 3.060, incasso di 92.140 euro; abbonati 9.286, quota di 219.527 euro. In fuorigioco
1-3. Angoli 1-7. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
POSSESSO PALLA
PALERMO 45,9%
PASSAGGI TOTALI
MILAN 54,1%
TIRI IN PORTA
IIII
MILAN 8
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO 1-0
16’ Ilicic imbecca Miccoli che si allarga e spara: di
un soffio a lato.
23’ Nocerino al volo dal limite, parato.
26’ Ancora Miccoli al tiro, stavolta smarcato da...
Constant: alto di un niente.
43’ El Shaarawy di testa, vola Ujkani a sventare in
angolo.
GOL! 46’ Cross di Miccoli sulla mano larga di
Abate: rigore trasformato dallo stesso capitano
rosanero.
BARICENTRO MOLTO BASSO 48 metri
417
I giorni trascorsi
dall’ultimo 2-2 rossonero in
rimonta dopo esser stato sotto
0-2: 9-9-2011, Milan-Lazio 2-2.
Solo Ruoteclassiche € 5,20
MILAN 485
TIRI FUORI
IIIIIIII IIIIIII
PALERMO 4
Ruoteclassiche + Fiat 500 € 10,90
PALERMO 433
PALERMO 7
II
MILAN 2
SECONDO TEMPO
GOL! 2’ Brienza riceve sulla trequarti, fa due-tre
passi indisturbato e piazza il diagonale sinistro sul
palo lontano.
19’ Punizione di Emanuelson, Ujkani alza in angolo.
23’ Abate crossa radente sul palo lontano dove El
Sharaawy cicca a due passi dalla porta.
GOL! 25’ Traversone di Bojan, raccoglie Montolivo
che tira forte e con l’aiuto di Munoz il pallone
scavalca il portiere.
GOL! 35’ Altro traversone da destra, Ujkani
smanaccia, El Shaarawy raccoglie e infila di destro.
BARICENTRO MEDIO 54 metri
0
Le vittorie di Allegri in casa
di Gasperini: in 4 partite, due
pareggi e due sconfitte per il
tecnico rossonero.
Abate ingenuo:
il rigore ci sta
Rischio Garcia
STEPHAN EL SHAARAWY
Faraone, 7 gol
A 20 anni sale
sul trono da solo
o
Capocannoniere del campionato, si è preso
la squadra sulle spalle facendo... l’Ibrahimovic
DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASOTTO
PALERMO
Partita veloce, specie nel
secondo tempo. Nicola Rizzoli
era un «sorvegliato speciale»
dopo i fatti di Catania: l’arbitro
non è stato perfetto (qualche
sbavatura sui falli), ma nei
momenti decisivi non ha
sbagliato. Il Milan, ad esempio,
si lamenta per il rigore
concesso al Palermo sul finire
del primo tempo, ma deve
prendersela di più con Abate. Il
difensore in modo ingenuo
affronta Miccoli con le braccia
tenute larghissime. Il
designatore Braschi a inizio
stagione era stato chiaro:
«Gesti così saranno sempre
puniti». La distanza tra i due
giocatori è minima (un metro o
poco più), ma Abate impedisce il
cross finendo per pararlo:
giusto concedere il penalty. Per
il resto, la scelta meno
convincente di Rizzoli è forse un
possibile secondo giallo evitato
a Garcia nella ripresa, dopo
un’entrata a centrocampo (ma
chirurgica per evitare guai
peggiori) su Bojan. Corrette,
invece, le valutazioni sui contatti
in area rossonera tra Costant e
Brienza (quasi spalla contro
spalla, ma nulla che
giustificasse un fischio) e la
quasi ostruzione di El Shaarawy
su Morganella (l’attaccante cade
a terra e cerca di rallentare
l’avversario che però prosegue
senza protestare). Ok i gialli a
Bonera, Constant, Flamini,
Cetto e Mexes.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
E ora il Piccolo Faraone
guarda tutti dalla cima della piramide. Se sarà soltanto per
una notte oppure anche per i
prossimi giorni in fondo non
ha molta importanza. Conta essere lassù, nei territori che una
volta erano di Ibrahimovic. Le
tacche incise sul calcio della pistola adesso in campionato sono 7. El Shaarawy guarda giù e
attende gli altri. Ma intanto
Klose e Cavani ora inseguono.
Sul trono c’è lui, l’uomo simbolo del male e del bene di questo Milan. Sì, anche del male,
perché a 20 anni appena compiuti è toccato a lui caricarsi la
squadra sulle spalle. Una responsabilità immensa ed esagerata. Perché nessun altro è
stato in grado di farlo. Il Milan
dell’anno zero, o dell’anno
uno come l’ha ribattezzato Galliani, ha eletto suo leader un ragazzino. Pieno zeppo di talento e di idee chiare, ma pur sempre un ragazzino. Ecco il male
del Milan: l’incapacità di esprimere personaggi di carisma dopo le partenze di Ibra, Thiago e
dei senatori.
Aggrappati E allora viene da dire per fortuna c’è Stephan. Altrimenti il Milan sarebbe laggiù in fondo, non aggrappato
al treno che in qualche modo
sta provando a risalire la classifica. Anche ieri Stephan ha esibito repertorio completo.
Chilometraggio da mezzofondista, scatti da velocista, spirito di sacrificio
di ottimo esempio per
qualche compagno di
reparto indolente.
Durante un ripiego
fin dentro l’area
ha rischiato persino di provocare un
S
Stephan
El Shaarawy,
20 anni, ha
segnato 8 gol in
questa stagione:
7 in campionato
e 1 in Champions
League. E’ il
miglior
marcatore del
Milan ANSA
rigore, tanto è stata la foga del
recupero. Il gol è sembrato facile, ma non lo era per nulla. Intanto perché pochi minuti prima se n’era divorato uno, e sono flash che a volte restano e
tolgono sicurezza. Poi perché
occorreva tenere basso quel
pallone smanacciato da Ujkani, e tirare in fretta prima che
la porta si «chiudesse». Stephan è stato bravissimo: corpo
basso e destro chirurgico a filo
d’erba.
Che media gol Settima perla in
campionato, l’ottava stagionale. È probabile che Ambrosini
smetterà di provocarlo con le
scommesse. Per il momento il
Faraone ha le vacanze invernali pagate dal capitano in montagna, ma fra soli due gol vedrà i
Caraibi. D’inverno al sole si sta
meglio. Stephan si è prefissato
almeno 10 reti in campionato e
15 lungo tutta la stagione. Viaggiando a questa media andrà oltre, anche se potrebbe non bastare ad Allegri. Fino ad ora i
gol del Faraone stavano buttando acqua fredda sulla panchina dell’allenatore. Era già successo almeno un paio di volte
e, prima della telefonata presidenziale di ieri sera, sembrava fosse così
anche stavolta. A dispetto di
un sistema di gioco che per Stephan non è l’ideale, come ci
raccontava qualche giorno
fa: «Più che da seconda punta mi trovo bene nel tridente perché posso partire largo come piace a me». Ieri,
pur giocando in coppia
con Pato, è riuscito a ritagliarsi spazi e posizione
preferiti. È un momento di
grazia, e si capisce da questo: Stephan sta riuscendo
ad andare anche oltre la tattica.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
4
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
SERIE A L’ANTICIPO DELLA 10a GIORNATA
le Pagelle
DI ALESSANDRA BOCCI
PALERMO BARRETO SENZA PAUSE, ILICIC GRIGIO
5,5
7
h
l’allenatore Gasperini
il migliore Miccoli
6
Era luogo
difficile per il
Milan dei vip,
figuriamoci
adesso
Squadra bilanciata e combattiva
nel primo tempo,
e per sua fortuna dotata di un
attaccante che non invecchia
mai. Nel secondo tempo però
non riesce a gestire il vantaggio.
Un tiro da fuori al 9’, una fuga al
16’, una punizione fuori di un
soffio al 33’. Insomma, tiene
in apprensione il Milan per tutto
il primo tempo e sul finale coglie
il vantaggio su rigore.
MILAN CLASSE EMANUELSON, PATO SPETTATORE
5,5
7
h
l’allenatore Allegri
Il migliore Bojan
6
Troppe
disattenzioni
prima,
bella
reazione poi
La formazione iniziale è un
geroglifico indecifrabile per chi
non sia un iniziato della panchina,
e forse anche per chi lo è. Cambi
intelligenti, ma sarebbe meglio
evitare di partire a handicap.
Entra per Pato e poco dopo
costringe Ujkani a una parata
impegnativa. Ha tecnica,
velocità e voglia: con queste doti
dare una scossa non è difficile.
Allegri lo ha voluto per questo.
6
6
s.v.
6
6
6,5
5,5
5,5
6
6
6
5
Ujkani
Munoz
Donati
Mantovani
Morganella
Barreto
Amelia
Mexes
Bonera
Yepes
Abate
Flamini
C’è anche
il suo timbro
sul secondo
tempo.
Non ha nulla
da fare o quasi
per 45 minuti,
poi arriva
la necessità
di parare
spesso. Pesa
però l’errore in
uscita sul 2-2.
Mantiene un
certo ordine
anche quando
le zone intorno
all’area si fanno
caldissime,
ma non può
non subire
la pressione
del Milan che
approfitta della
paralisi di gioco
del Palermo.
La sua gara
dura 6 minuti:
il tempo di farsi
fare un tunnel
da Pato. Ma
Von Bergen
sembrava
pronto subito,
poi Donati ha
deciso di
giocare.
Un cambio
sprecato.
Contro un Pato
appesantito
da una
convalescenza
non ancora
finita, non c’è
molto da fare,
e anche
El Shaarawy
sembra più
mansueto
del solito.
La rumba
del secondo
tempo
lo coinvolge:
nel primo si era
avvantaggiato
anche lui
degli
inspiegabili
buchi di un
centrocampo
milanista folto
eppure vuoto.
Sempre
in pressing
su Montolivo,
aggressivo e
molto presente.
Ma il Palermo
gira per un
tempo soltanto,
anche se lui
è uno dei meno
colpevoli
di una ripresa
insufficiente.
Incontra un’altra
sua ex squadra
in pochi giorni e
stavolta le cose
non vanno
bene. Prova
a bloccare
Miccoli, ma non
sempre la
traversa aiuta
come a Malaga.
Ha colpe sul
secondo gol.
Lanci sbilenchi
e molta
sufficienza
negli interventi,
fino al lungo
sguardo
lanciato
a Brienza,
lasciato libero
di tirare.
Poi si riscatta,
ma è troppo
tardi.
Subito
ammonito per
un fallo
su Miccoli,
gestisce con
pazienza il giallo
e soprattutto
i buchi lasciati
da compagni
disattenti e da
centrocampisti
di incerta
posizione.
Irruenza,
rabbia,
personalità:
il solito Mario
che sta a galla
anche quando
compagni più
fini annaspano.
Pazzini 6
Partecipa
alla rimonta
mettendoci
un po’ di fisico.
Procura
un rigore
al Palermo
quando il primo
tempo ormai è
finito. Fallo
ingenuo che
mette il Milan
psicologicamente alle corde.
Nella rimonta si
sfianca e mette
buoni cross.
Non gioca
titolare da una
vita, e si vede la
ruggine. Tenta
il tiro verso la
metà del primo
tempo, ma
rimedia solo
un angolo.
Ha bisogno
di ritrovare
le misure
con i compagni.
5,5
5,5
5,5
6,5
6
5,5
6,5
6
5,5
4,5
6,5
6,5
Rios
Garcia
Ilicic
Brienza
Von Bergen
Giorgi
Montolivo
Nocerino
Constant
Pato
El Shaarawy
Emanuelson
Sta lì in mezzo,
ci mette fisico
e attenzione.
Sembra che
il Milan abbia
scelto un
sistema nuovo
per addensarsi
nel cuore
del campo,
ma per lungo
tempo non
si vede.
Agisce bene nel
primo tempo,
ma come tutta
la squadra resta
sorpreso
da un raddoppio
arrivato troppo
presto, e forse
difficile
da gestire.
Cetto 5,5
Molto agitato
nel finale.
È uno dei
migliori della
squadra, e
quando si è
bravi tutti si
aspettano
qualcosa in più.
Ma si fa notare
poco,
sia nel Palermo
abbottonato
sia nel Palermo
galvanizzato.
Il gol che
schianta il Milan
all’inizio del
secondo tempo,
poi fallisce il
raddoppio.
Sostituito con
ovazione
quando manca
più di mezzora
alla fine,
e il Palermo
vince 2-0.
Sostituisce
Donati poco
dopo il fischio
d’inizio, ma non
è preso alla
sprovvista.
Nuota sereno
nel primo
tempo, poi dopo
il raddoppio
la pressione del
Milan mette in
ansia anche lui.
Prende il posto
di Brienza
quando manca
ancora
parecchio alla
fine e non
riesce a essere
preciso. Ha la
sfortuna di
giocare nel
periodo
peggiore, ma ci
mette del suo.
In una squadra
così, non ha
molte chance
di fare il von
Karajan. Con
umiltà si mette
al servizio degli
altri. Poi coglie
la perfetta
occasione di
Bojan, ed è
uno dei capi
della rimonta.
Nel primo
tempo un paio
di tiri centrali
e qualche
tentativo di
innescare
El Shaarawy,
ma non sembra
avvantaggiarsi
del nuovo
sistema.
Cresce nel
secondo tempo.
Serve Miccoli
in un paio
di occasioni,
stenta a
trovare i tempi
giusti in uno
schieramento
nuovo. Bene
nel secondo
tempo, quando
potenza e
velocità
lo aiutano.
Comincia con
un buono
spunto e un
tunnel a Donati,
poi per larghi
tratti guarda.
Qualche lampo
fa intravedere
la promessa
che era e
l’attaccante
che dovrebbe
essere.
Un guizzo nel
finale del primo
tempo, dopo
tanta inutile
corsa.
Il modulo con
il centrocampo
più folto lo
soffoca.
Un liscio nella
ripresa e
un gol segnato,
il più difficile.
Salta sempre
l’uomo ed è
quello che
serve al Milan.
Alterna numeri
di tecnica
raffinati a
cross orridi,
ed è timido
al tiro.
Ma è lui con
Bojan a lanciare
la rimonta.
GLI ARBITRI:
RIZZOLI 6 Brivido iniziale, però Constant su Brienza non è rigore. Poi una direzione serena dopo il pandemonio di pochi giorni fa. Di Fiore 6, Giallatini 6; De Marco 6, Velotto 6
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
#
SERIE A L’ANTICIPO DELLA 10a GIORNATA
L’OCCASIONE SPRECATA DAI ROSANERO
Gasp: «C’è venuto il braccino»
E attacca ancora Moratti
Il tecnico del Palermo: «Frasi fuori luogo del presidente,
Inter scorretta con me». Miccoli: «Abbiamo troppa paura»
FRANCESCO CARUSO
FABRIZIO VITALE
PALERMO
attaccando concedendo molti
spazi, siamo arretrati e abbiamo concesso troppo spazio a
Bojan».
Difficile ingoiare un boccone avvelenato come la grande occasione sciupata dal Palermo contro il Milan. E Gasperini porta stampata in volto la delusione di una serata
balorda: «Nel secondo tempo
ci siamo fermati, sul 2 a 1 invece di giocare ci siamo mesi
al limite della nostra area ad
aspettare l’avversario. Abbiamo gettato via una grande occasione. Invece di approfittare del fatto che il Milan stava
Donati A proposito della scelta
di far giocare Donati nonostante si fosse fermato nei minuti
precedenti la gara, Gasperini
ha spiegato: «Purtroppo è andata così, abbiamo regalato un
cambio, Massimo aveva avuto
un problemino a Siena, aveva
proseguito per tutta la partita,
in settimana era stato bene poi
nel riscaldamento il guaio muscolare si è riacutizzato, pazienza». Al tecnico rosanero è piaciuto molto il suo capitano:
«Miccoli se gioca con queste
qualità diventa devastante.
Purtroppo è il Palermo che ha
bisogno di una diversa mentalità perché abbiamo sciupato
troppe partite nei minuti finali.
Non siamo stati abbastanza aggressivi in difesa e li abbiamo
solo aspettati, questo non è un
buon modo di difendere. E
quando rinuncia a giocare e
guardi l’orologio aspettando
che il tempo passi, si può anche
vincere ma non arrivi da nessuna parte». Ma, oltre alla partita, a Gasperini fa ancora male
il passato nerazzurro: «Ora tutti elogiano la difesa a tre, ma
quando la predicavo io tutti la
Franco Brienza, 33 anni, festeggia la nascita del figlio Daniel GETTY IMAGES
criticavano: non mi ha dato fastidio il fatto di essere allontanato per i risultati, quelli contano, anche se dopo il mio addio
non è che siano cambiati. Piuttosto quando sono andato via
c’è stato nei miei confronti un
comportamento molto sgradevole e scorretto, delle frasi del
21
2
3
4
1 Massimiliano Allegri, 45 anni
2 Galliani e Braida ANSA
3 Allegri furibondo INFOPHOTO
4 La gioia dopo il pari LIVERANI
FRANCESCO CARUSO
PALERMO
Il rocambolesco pareggio
di Palermo poteva spegnere la
fiamma sotto la graticola di Allegri ed invece il fuoco rimane
ancora vivo e scoppiettante. A
fine partita arriva infatti la telefonata che rinfocola i dubbi sul
futuro di Allegri. Ecco come è
andata: Galliani, tranquillo a fine gara per il pari strappato
quando sembrava tutto finito,
ha ricevuto una telefonata — si
presume del presidente Berlusconi — dopo la quale l’a.d. rossonero ha mutato completamente umore. «Cambi di modulo inutili ed eccessivi» la sintesi
estrema della chiamata del numero uno di via Turati. Berlusconi ha visto un primo tempo
insufficiente e si è infuriato per
la qualità del gioco. E Galliani
si è fatto portavoce con Allegri
del malumore del capo, anche
se salendo sull’aereo che riportava la squadra a Milano, l’a.d.
ha ripetuto: «Nei confronti di
Allegri nessun provvedimento». La situazione però per il
tecnico resta molto delicata.
L’allenatore rossonero, partito
male, è stato abile a correggere
gli errori in corsa raddrizzando
una partita che sembrava molto complicata. Il tecnico milanista è sotto esame ogni partita,
anche se lui sostiene di aver
«perso immeritatamente troppi punti all’inizio, non dico che
dovevamo averne 8 in più, ma
3 o 4 sicuramente, sì». Passando poi ad analizzare la partita
del Barbera: «Sono partito con
«Cambi di modulo
inutili ed
eccessivi»
avrebbe detto
il patron
quel sistema di gioco per far riposare Emanuelson e poi nella
mia testa avevo già pensato ai
tre cambi. Credevo di creare
più pericoli inserendo Bojan ed
Emanuelson a partita in corso.
Se avessi cominciato come nella ripresa magari avremmo perso. E’ la prima volta che rimontiamo e questa è una buona cosa. La squadra ha creato molto
e nel secondo tempo non abbiamo mai rischiato. Brutta partita nel primo tempo, però poi i
ragazzi alla fine hanno fatto bene e ci sta stretto anche il pari».
Pato deve crescere Sui ripetuti
cambi di modulo il tecnico ha
una sua idea: «L’allenatore cerca di leggere la partita nei 90
minuti, io l’ho letta all’inverso,
credevo che i cambi potessero
essere determinanti ma non
credevo di poterci trovare in
svantaggio di due gol dopo 50
minuti». Poi Allegri lancia una
ciambella di salvataggio per Pa-
to la serata con un gol molto importante, il 6˚ contro il Milan,
5 realizzati con la maglia del
I NUMERI
Il patron del Milan, irritato per i troppi cambi di modulo,
chiama Galliani. E il tecnico ammette: «Gara letta all’inverso»
DAL NOSTRO INVIATO
Il capitano Miccoli ha incornicia-
4
Berlusconi telefona
E’ furioso con Allegri
1
presidente Moratti completamente fuori luogo. Questo è stato l’aspetto che meno ho accettato della vicenda».
to: «Ha bisogno di giocare e di
trovare fiducia. Giocare per lui
è una liberazione, quando ti fai
male così spesso, psicologicamente non puoi essere sereno». E a proposito della difesa
nell’anticipo di sabato col Chievo: «Dietro ho due squalificati
per il Chievo: Bonera e Yepes,
quindi vedremo». In realtà solo
Bonera, diffidato, è stato ammonito e salterà la gara di sabato, Yepes invece ci sarà.
La prima volta di Monto Riccar-
do Montolivo, racconta il suo
primo gol in campionato: «Sono contento e dedico questa rete a tutte le persone che mi sono state vicine nel momento
difficile che ho passato: la mia
ragazza, la mia famiglia, il mio
manager e tutti i tifosi del Milan. Penso che l’arbitro sia stato molto fiscale nel primo tempo, anche se tutto sommato ha
gestito bene la gara».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
le reti
realizzate
in Serie A
da Montolivo:
questo
è il primo
centro in maglia
rossonera ed
è il quarto
milanista
a realizzare una
rete in questo
campionato
dopo
El Shaarawy,
Pazzini e
De Jong.
È la seconda
rete che segna
al Palermo,
anche
la precedente
al Barbera
il 13 febbraio
2011 dove
la Fiorentina
si era imposta
per 4-2.
Curioso che
le ultime tre
partite nelle
quali ha segnato
siano terminate
tutte sul 2-2
con la sua
squadra
impegnata
in trasferta
99
le reti
in Serie A
di Fabrizio
Miccoli
che raggiunge
Tommaso
Rocchi
al 74˚ posto
della classifica
dei bomber
in A
a girone unico
4
i pareggi
consecutivi
per il Palermo
che prima di ieri
sera era reduce
dall’1-1 in casa
del Genoa e dal
doppio 0-0
con il Torino (in
casa) e con
il Siena (fuori)
Palermo (e uno con quella
del Perugia). Il Romario del
Salentoprima ha procurato il
rigore e poi lo ha trasformato.
Questa trasformazione coincide con il gol numero 99 di
Miccoli in Serie A (77 col Palermo) ormai prossimo a entrare nella lista dei centenari.
Il capitano nel dopopartita ha
commentato: «Abbiamo gettato via una partita che avevamo in mano. Ci siamo abbassati troppo e invece di provare a fare il terzo gol ci siamo
fatti rimontare. Il tecnico nello spogliatoio ha fatto una sfuriata e ha ragione perché
quando ci ricapita un’occasione simile. Questa è una mezza sconfitta, se la gara durava
altri 5 minuti magari la perdevamo pure. Siamo calati un
po’ fisicamente, ma avevamo
fatto un’ora molto intensa».
Sul contratto: «Sono contento di sentire Lo Monaco affermare che rimarrò a Palermo,
ma io non ho fretta, bisogna
essere in due».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ATTACCANTI
Scende Pato,
ora è Bojan
l’uomo decisivo
Lo spagnolo è stato vittima
del turbinio delle punte,
ma adesso chiede spazio
DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASOTTO
PALERMO
Corsa e tiri in porta. Ma allora si può. Fortunatamente in attacco c’è qualcuno che bussa forte alla porta, oltre a El Shaarawy. L’ingresso in
campo di Bojan, assieme a quello di Emanuelson, ha alzato immediatamente il voltaggio del
Milan. L’ex Barça è riuscito in meno di un tempo
a fare ciò che quasi tutti i suoi compagni non
stanno riuscendo a fare dall’inizio dell’anno:
puntare l’uomo in velocità, saltarlo e andare al
tiro. Lui l’ha fatto più di una volta e lancia un
chiaro messaggio ad Allegri: mai più così tante
panchine consecutive. Bojan fino ad ora è rimasto un po’ vittima del turbinio tattico dell’allenatore. Ha trovato spazio nel 4-2-3-1 un paio di
volte nelle vesti di «finto nove», e poi è tornato
in naftalina. La prova di ieri dimostra che la voglia di tornare in campo va di pari passo con le
idee chiare. Il classico ingresso da «spaccapartita», il suo, come succedeva al Milan dei tempi
belli, quando i panchinari entravano e cambiavano il corso della gara. Finalmente è successo anche quest’anno: la rimonta è firmata nel tabellino da Montolivo ed El Shaarawy, ma porta ben
impresso anche il nome di Bojan.
In Italia e’ piu’ difficile «Ho cercato di fare il massimo — racconta lui a fine gara —. Abbiamo segnato un gol presto e questo ha aiutato la squadra a crederci. Abbiamo giocato molto la palla.
Ho fatto tante partite bene l’anno scorso quando
sono entrato nella ripresa ma anche quando ho
giocato dall’inizio. L’anno scorso mi è mancata
continuità». Per il momento sta mancando anche quest’anno, ma con prestazioni come quella
di ieri la strada dovrebbe essere in discesa. «Come centravanti mi trovo meglio. Negli ultimi anni ho giocato sulla fascia, è diverso ma cerco di
fare quello che chiede l’allenatore. Mi crea più
difficoltà il calcio italiano di quello spagnolo,
qui hai meno palloni e devi essere più preciso».
Ale, che ti succede? La prova di Bojan ha eviden-
ziato ancora di più il flop di Pato. Papero non
pervenuto, a parte un paio di spunti che non hanno prodotto effetti. Quindici infortuni in quasi
tre anni sono un’enormità e con il corpo deve
guarire anche la testa, ma l’atteggiamento di ieri del brasiliano è stato molto negativo. Quasi
rassegnato, molto spesso al piccolo trotto, facile
preda della difesa rosanero. Pato ha bisogno di
fiducia e di rimettere minuti nelle gambe, come
dice lui e ripete anche Allegri, però occorre mostrare uno spirito migliore. Più costruttivo, più
propositivo. Gli errori sono l’ultimo dei problemi, ma almeno bisogna provarci.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
SERIE A IL CASO ARBITRI
GLI EPISODI CONTESTATI DELL’ULTIMA GIORNATA
CATANIA-JUVENTUS
Il gol annullato a Bergessio
Il caso della domenica: Bergessio non è in fuorigioco e
segna, l’assistente Maggiani prima convalida poi fa annullare
CATANIA-JUVENTUS
Maggiani sbaglia anche su Bendtner
La Juve vince a Catania grazie al gol di Vidal viziato da un
fuorigioco di Bendtner: Maggiani non se ne accorge
FIORENTINA-LAZIO
Mauri: cancellato gol regolare
Lazio penalizzata a Firenze: sull’uno a zero per i viola
annullato il gol del pari a Mauri per un fuorigioco inesistente
Petrucci: «Non esiste
la moviola in campo»
Il presidente Coni: «I club non alzino la voce sul tema. Idem
sulla giustizia». Braschi: «Sul fuorigioco tecnologia inadatta»
nione pubblica, invece, vorrebbe nel Terzo millennio una
apertura alla moviola in campo. La Gazzetta ha ipotizzato
di utilizzarla in tre situazioni:
gol fantasma (esordio in Giappone nel Mondiale per club e
poi altro test in Brasile con la
Confederations Cup, ci sarà anche l’Italia), condotta violenta
(tipo Zidane-Materazzi) e il
fuorigioco per evitare altri casi
Bergessio. Nel primo caso c’è
già l’okay, nel secondo non è
da escludere che se ne parli in
futuro, sul terzo lo sbarramen-
FRANCESCO CENITI
MAURIZIO GALDI
La moviola nel calcio può
attendere. E forse, come Godot, non arriverà mai a dirimere questioni e polemiche.
L’apertura dell’International
Board alla tecnologia sul
gol-non gol sembra al momento l’eccezione che conferma la
regola. E la regola da anni è
una: il fattore umano (gli arbitri per intenderci) fa parte del
gioco, sbagli compresi. L’opi-
Le proteste del Catania con l’assistente Maggiani dopo il gol annullato
LOCMAN
®
ITALY
MILAN-GENOA
Abate assist ma in fuorigioco
Il Milan batte il Genoa con una rete di El Shaarawy: il cross
è di Abate che però è partito in fuorigioco RICHIARDI
to è totale: da Braschi a Petrucci, passando per Abete.
Il no di Braschi Il designatore ha
spiegato perché è inutile discutere sul fuorigioco, specie quando si parla di centimetri. Non
solo, le argomentazioni portate sono un «no» indiretto anche
alla moviola: «Per valutare il
fuorigioco bisogna cogliere il
momento esatto del passaggio.
Chi ci assicura che il fotogramma tv immortala quell’istante?
Basta uno in meno o in più e
tutto cambia. Parliamo di centimetri. Quindi si dovrebbe mettere un sensore nel pallone che
stabilisca senza dubbi l’attimo
esatto. E mi sa che stiamo parlando di fantascienza... Quando un assistente è chiamato a
decidere su distanze minime
spesso lavora d’esperienza: fare le pulci è inutile. Bisogna capire che episodi come quello di
Abate a San Siro o Bendtner a
Catania non sono errori. Diverso è il caso di Bergessio: quella
è una svista grave, di solito non
le facciamo».
del Coni, Gianni Petrucci, rincara: «La tecnologia non mi può
piacere dal momento che non
c’è. La moviola non è possibile,
quando sarà permessa si studierà come applicarla perché pure
allora ci saranno discussioni.
Per il gol fantasma la Figc ha
introdotto gli arbitri di porta.
Cosa altro deve fare? Sta facendo il massimo con costi notevoli. Le società si mettano tranquille: devono rifare la governance e rieleggano i presidenti
e non alzino la voce, non mettono paura a nessuno. Non solo,
certi giudizi sulla giustizia sportiva formata da giudici da dopolavoro è meglio ritirarli. Ci sono seri professionisti: hanno
agito ad alto livello avendo
grandi responsabilità anche
nella vita civile. Suggerirei un
passo indietro ai presidenti: dovrebbero essere più umili. Il calcio non è l’Eden». Pensiero condiviso dal presidente della Figc, Giancarlo Abete. «La giustizia sportiva è di qualità: è in
mano a professionisti. Dissenso legittimo purché ci sia il rispetto dei giudici».
Petrucci e Abete Il presidente
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gazzetta.it
IL DIBATTITO IL PRESIDENTE: «ARBITRI DA AIUTARE»
Strama e Ferrara:
«Inutile cambiare»
Zamparini vota «sì»
Gazza
Tvf
I tecnici di Inter e Samp contro le novità
Il patron del Palermo: «Da stupidi dire no»
Il fascino della moviola
in campo. Colpisce soprattutto i presidenti. Lunedì era stato il patron laziale Lotito a tessere le lodi della tecnologia. Ieri è toccato a Maurizio Zamparini, poco prima della sfida tra
Palermo e Milano. «L’unica
proposta che si può fare, con
un calcio così veloce, è l’utilizzo dei mezzi tecnologici — ha
detto a Sky — Non capisco la
stupidità e la pervicacia nel negare agli arbitri quell’aiuto
che c’è, ad esempio, nel tennis, nel basket o nel football
americano. E non va bene
nemmeno agli arbitri che non
siano aiutati nella maniera giusta». Ma il dibattito non è a senso unico. Anzi, se a parlare sono gli allenatori allora le cose
cambiano.
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G PORTO AZZURRO: VIA VITALIANI, 20 G PORTO CER VO: VICOLO DEL CER VO G CER VINIA: VIA CARREL
E IN TUTTE LE MIGLIORI GIOIELLERIE
diamo quello che dice Andrea
Stramaccioni, tecnico dell’Inter: «Mettere la moviola in
campo? Ho una visione più romantica del calcio: per me è
bello anche perché è giudicato
dal vivo. È una mia idea da
non mettere in relazione agli
errori di Catania che sono stati
commessi in buona fede, si è
trattato di un episodio: non ci
siano elementi per parlare di
favori pro Juve». Ha le idee
chiare anche Ciro Ferrara, allenatore della Sampdoria: «La
moviola sarebbe stata di grande aiuto in queste ultime giornate, però io non credo sia da
inserire se non per episodi
chiave come il gol-non gol. Così come il time-out: non credo
sia giusto stravolgere troppo
questo sport». Allarga il discorso Stefano Colantuono, trainer dell’Atalanta: «Si continua
a parlare di sviste arbitrali, ma
non di quelle che riguardano
noi. Ci sono figli e figliastri nelle moviole? I due cartellini a
Peluso (espulso contro il Pescara, ndr) secondo me non
c'erano: siamo stati penalizzati, abbiamo giocato metà partita in dieci contro undici». E rimanendo in casa nerazzurra,
ecco il parere del d.g. Pierpaolo Marino sulla sudditanza psicologica: «Come si fa a dire
che non esiste? Quando ero dirigente all'Avellino siamo usciti tante volte sconfitti, per episodi a favore delle grandi squadre. Se un’ingiustizia subita
coinvolge interessi editoriali o
di classifica ha risonanza maggiore. Faccio un esempio: era
più clamoroso il gol annullato
a Denis in Roma-Atalanta e
nessuno ha parlato di Roma favorita. A Catania la tv dimostrò che c'era stato un pugno
di Bergessio in area a Lucchini, nemmeno sanzionato».
cen
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La gioia di Robin van Persie
CHELSEA-UNITED:
RIVINCITA IN DIRETTA
SUL SITO DALLE 20.45
Appuntamento da non
perdere questa sera sul
sito. Alle 20.45 in diretta
streaming c’è la rivincita di
Chelsea-Manchester
United, già di fronte
domenica in Premier.
Stavolta sono gli ottavi di
Coppa di Lega.
SU «GAZZEIFFEL»:
CHI VOTEREBBE MESSI
PER IL PALLONE D’ORO
La nuova rubrica sul
calcio francese,
«Gazzeiffel» di Alessandro
Grandesso, vi svela per chi
voterebbe Leo Messi se
potesse scegliere il
prossimo Pallone d’oro.
Con Xavi e Iniesta, il suo
prescelto sarebbe il
portiere del Real Madrid,
Iker Casillas.
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
7
SERIE A IL CASO ARBITRI
Replay: gli ostacoli
di Blatter e Platini
Ma è già stato usato
Da Fifa e Uefa opposizioni tecniche e politiche alla
moviola. Ma ricordate Zidane e la Confederations?
FABIO LICARI
Intanto una cosa: con Blatter e Platini ai vertici del calcio
mondiale, per la moviola in campo non c’è speranza. Bene sapere che, al momento, trattasi di
semplice teoria o discorso da
bar. Bene ricordare che per una
svolta servirebbe, prima, un
cambio politico storico del quale ben pochi sembrano convinti
(il presidente Fifa ha rivinto con
il 92% dei voti, quello Uefa per
acclamazione, le prossime elezioni sono nel 2015). E che l’unica concessione alla tecnologia
sono gli strumenti (occhio di falco e goalref) per il gol fantasma.
Almeno finché Blatter sarà il
boss Fifa. Se Platini ne prenderà
il posto — Blatter permettendo
— potremmo aspettarci addirittura un passo indietro.
Perché «no» alla tecnologia? I
due leader sono d’accordo nel
non infrangere la «sacralità»
del calcio. Le loro obiezioni più
frequenti? 1) Il calcio non ha
il tempo effettivo come il
basket: come recuperare le in-
ter non si sarebbe mai fatto
coinvolgere nella storia della
tecnologia sul gol fantasma.
Poi la reazione violenta dell’opinione pubblica alla rete (non vista) dell’inglese Lampard, al
Mondiale 2010, è stata come
una folgorazione sulla via di Damasco. E infatti la tecnologia è
stata approvata.
AL MONDIALE PER CLUB
La lotta al gol fantasma
comincia il 6 dicembre
Tutti i problemi I problemi, in re-
altà, ci sono. E parecchi. 1) Chi
giudica? L’arbitro chiamato al
monitor o un giudice allo stadio in contatto audio con lui
(come nel rugby)? 2) In che situazioni? Tutti i casi dubbi è
impossibile: ci si dovrebbe limitare a falli da rigore, gol fantasma, fuorigioco, gioco violento. E se qualcuno dicesse: perché non la punizione dal limite? Il rugby giudica soltanto le
mete dubbie; il basket il tiro (o
il fallo) allo scadere, il canestro
da 2/3 punti, se un giocatore è
uscito dal campo, a chi tocca la
rimessa. 3) Come si applica?
C’è un dubbio in area, rigore o
no? Si ferma il gioco? E se poi
non è rigore che si fa, palla a
due? 4) Chi produce le immagini? Un’agenzia indipendente, diversa dalle tv? 5) La tecnologia: sicuri — vedi il fuorigioco — che il «frame» tv dell’attimo della partenza del cross sia
quello giusto? 6) E se l’immagine non chiarisse? Succede anche nelle varie moviole tv.
(f.li.) Moviola no, tecnologia sul «gol
fantasma» sì. E prestissimo. Occhio di falco e
goalref debuttano il 6 dicembre in Giappone, al
Mondiale per club. La prima partita è tra Auckland
(Nuova Zelanda) e i campioni del Giappone. Nei due
stadi del torneo, Toyota e Yokohama, saranno
installate le due strutture — una per impianto — e il
Mondiale sarà il primo test da quando la tecnologia
è diventata regola. La Fifa non ha escluso
l’eventuale uso anche degli arbitri di porta.
L’appuntamento successivo sarà in
Confederations Cup, 15-30 giugno 2013, ma
l’obiettivo è il Mondiale: Brasile 2014.
Comanda l’arbitro Occhio di falco e goalref sono le
terruzioni necessarie per mettersi davanti al video? Il gol
non gol è passato perché garantisce, almeno sulla carta, la risposta in meno di un secondo.
2) Il calcio è un flusso. Mettiamo il caso limite: palla che sbatte sulla traversa e non si capisce
se sia entrata o no; l’azione prosegue e la squadra che si difendeva va poi in gol. Che cosa fare? Andare al video, annullare
la seconda rete e convalidare la
prima? Surreale. 3) Il video riduce l’autorità dell’arbitro,
unico che può/deve decidere in
campo.
Moviola e potere Tra altre spie-
gazioni sociologiche (neanche
la società è perfetta), antropologiche (il calcio piace perché resta lo stesso) e romantiche (decide l’uomo), di sicuro ce n’è
una politica: la moviola toglie
potere. Fosse stato per lui, Blat-
Sepp Blatter,
76 anni,
presidente
Fifa dal 1998,
e Michel
Platini, 57,
presidente
Uefa dal 2007
ANSA, EPA
Moviola nascosta? Siamo since-
ri: la moviola è già stata applicata, in silenzio. Al Mondiale
2006, per la testata di Zidane. E
in Confederations 2009 quando Webb prima assegnò un angolo e poi rigore ed espulsione,
per fallo di mano, in Egitto-Brasile dopo evidente imbeccata
audio in 40". Il giorno dopo Blatter proibì il monitor in campo al
quarto uomo. Tutto chiaro?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
due tecnologie che hanno superato la selezione.
Rispondono alle due esigenze Fifa: 1) risposta
immediata (meno di un secondo); 2) comunicazione
diretta con l’arbitro. Meno fiscale, la Fifa, sul terzo
requisito: all’inizio era richiesta la perfezione, oggi
ci si accontenta di un margine di errore di 3 cm (in
più o in meno). Il costo medio di un impianto è
200mila euro. Importante: la comunicazione
all’arbitro non sarà pubblica (niente countdown
allo stadio o in tv, per intenderci). E, di più, l’arbitro
potrà anche non seguirla se convinto del contrario.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
8
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
SERIE A 10a GIORNATA
Pirlo re degli invincibili
Da due anni non esce
sconfitto in campionato
L’ultimo suo k.o. risale al 30 ottobre 2010: Milan-Juventus 1-2
Poi 53 gare da imbattuto: nel mirino ci sono Maldini e Massaro
Perché vedere
JUVENTUS-BOLOGNA
Bendtner gioca la prima
partita da titolare allo
Juventus Stadium. I rossoblù
lottano per evitare la quarta
sconfitta consecutiva.
Juventus Stadium, ore 20.45
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO
TORINO
Trenta ottobre 2010, due
anni ieri. Un pezzo di vita per
chiunque, un periodo significativo per un atleta. Settecentotrentadue giorni in cui sono accadute tante cose e molte altre,
invece, sono rimaste ipotesi sen-
za mai diventare realtà. Come
ad esempio vedere Andrea Pirlo
uscire dal campo sconfitto in
campionato. Da quel giorno,
dal 30 ottobre 2010, non è più
successo. Pirlo giocava nel Milan e a San Siro arrivò la Juve di
Delneri: i gol di Quagliarella e
Del Piero regalarono la vittoria
ai bianconeri, a nulla servì la rete di Ibrahimovic nel finale. Anche il 18 dicembre 2010 il Mi-
lan perse in casa (1-0 con la Roma) e Pirlo aveva iniziato la partita, ma fu sostituito per infortunio sullo 0-0. A fine stagione Andrea passò alla Juve e in bianconero non è mai stato sconfitto
in campionato. Le partite utili
consecutive del raffinato regista sono 53 (36 vittorie e 17 pareggi), mentre la striscia della
squadra di Conte è arrivata a 48
incontri. Stasera contro il Bolo-
LA SINDROME ROSSOBLÙ UNICA SQUADRA AD AVER SEMPRE FATTO PUNTI CON LA JUVE DEI RECORD
CATANIA
Ma occhio al Bologna: bestia nera di Conte
Ripreso mentre
lancia fumogeni:
tifoso arrestato
Lo scorso anno
due volte 1-1:
Vucinic non bastò,
reti di Di Vaio
e Portanova
La Digos di Catania ha
arrestato Alfio Cocuzza, un
22enne ultrà rossoblù
immortalato dalle
videocamere dell’impianto
Massimino mentre, nel corso
della partita
Catania-Juventus di
domenica scorsa, scagliava
fumogeni verso la pista di
atletica rischiando di colpire i
giornalisti presenti in quella
zona dello stadio. Il giovane,
a torso nudo e col viso
coperto da un cappellino nel
momento del reato, è stato
posto agli arresti domiciliari.
Nei suoi confronti è stato
avviato il procedimento per
l’applicazione del Daspo.
DAL NOSTRO INVIATO
VINOVO
La bestia nera nella notte
di Halloween può anche far paura. Così la Juve attende con
comprensibile attenzione la
partita di stasera. Quello del Bologna è l’ultimo scalpo che manca ai conquistatori bianconeri
dopo che nelle prime giornate
di questo campionato sono stati conquistati i fortini di Chievo
e Genoa. Nella scorsa stagione,
infatti, solo tre squadre erano
rimaste imbattute contro i bianconeri: Bologna (1-1 e 1-1),
Chievo (0-0 e 1-1) e Genoa (2-2
e 0-0). Alla terza giornata della
Serie A 2012-13 la Juve va a Marassi e sembra un’altra partita
storta: 1-0 di Immobile. Nella
ripresa secca rimonta e un 3-1
psicologicamente importante.
La settimana dopo allo Stadium arriva il Chievo e il primo
tempo è senza sussulti bianconeri. Nella ripresa, però, si scatena Quagliarella che con una
doppietta condanna i gialloblù
alla sconfitta.
sì nonostante una gran ripresa
la Juve subì il pareggio di Portanova. Al ritorno a Bologna (7
marzo) stesso risultato ma sviluppo inverso: rete di Di Vaio
nel primo tempo, gol di Vucinic
dopo l’intervallo. La Juve era in
piena pareggite, ma proprio
nel secondo tempo della gara
di Bologna all’improvviso si rivide la squadra convincente che
aveva chiuso il girone d’andata
in testa e si preparava a lanciare il clamoroso sprint finale che
le avrebbe regalato lo scudetto.
Fare 1-1 col Bologna porta bene, ma oggi Conte vuole lo scalpo rossoblù: alla sua collezione
manca solo quello.
Anche in Coppa Italia Stasera toc-
ca al Bologna, che per la verità
l’anno scorso giocò tre volte
contro la Juve e anche la terza
(cronologicamente la seconda:
l’8 dicembre 2011 in Coppa Italia) si chiuse 1-1. Un pareggio
strano perché maturato al 90’
(Giaccherini) e al 96’ (Raggi).
Essendo un turno in gara secca
si giocarono i supplementari e
Marchisio segnò il gol decisivo.
Quindi vittoria della Juve ma
eccezione che conferma la regola perché per ben tre volte nella
scorsa stagione i bianconeri
contro il Bologna non sono andati oltre l’1-1. All’andata in
campionato (21 settembre
2011) fece tutto Vucinic: gol ed
espulsione nel primo tempo, co-
gb.o.
Daniele Portanova, 33 anni ANSA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
In occasione della festa di Halloween
i giocatori della Juve si sono travestiti da
mostri per il sito del club
LA GAZZETTA DELLO SPORT
9
4 Quagliarella
I NUMERI
e
Bendtner
ok
2
Vucinic pensa
già all’Inter
gol
di Quagliarella
in questo
campionato,
cui si aggiunge
anche la rete
con il Chelsea
in Champions
League
6
Bendtner-Frankenstein, Marchisio-Saw, Lucio-Terminator.
Fino al... Conte Dracula. Una Juve mostruosa, quindi, che con
lo slogan scelto per quest’iniziativa (unica frase ufficiale di una
vigilia completamente muta a
parte i soliti tweet) lancia comunque un messaggio molto
chiaro e si affida anche alla scaramanzia visto che l’anno scorso i travestimenti di Halloween
avevano portato fortuna.
Alex Del Piero, 37 anni,
in versione Halloween
ALESSANDRODELPIERO.COM
gna Andrea potrebbe raggiungere a quota 54 Paolo Maldini e
Massaro, protagonisti del Milan
degli Invincibili (58 gare senza
perdere). Più su ci sarebbero solo Costacurta (59: era assente
contro il Bari nell’ultima sconfitta rossonera prima della lunga
serie) e Donadoni (64). Con altri undici incontri positivi la Juve batterebbe il record del Milan e Andrea raggiungerebbe
l’attuale allenatore del Parma
in vetta alla classifica individuale.
Halloween Intanto sul sito della
Juve ieri Pirlo è stato rappresentato come Joker nel giochino
dei travestimenti horror che il
club ha riproposto per Halloween dopo il positivo esperimento
dello scorso anno. Il titolo della
sfilata fotografica è naturalmente ironico: «Continuiamo
a fare paura». E alcune trasformazioni sono ben riuscite: Buffon-Freddy Krueger,
Vidal-Hannibal
Lecter, Asamoah-Blade,
Pallone d’oro Il 2012 di Andrea
«Joker» Pirlo è un inno al calcio: dalla cavalcata verso lo scudetto allo splendido Europeo fino a un autunno magari meno
scintillante, ma sempre di primissimo livello e caratterizzato da tre punizioni intrise di
classe e astuzia contro Parma,
Roma e Siena. Proprio due anni fa iniziava l’ultimo atto dell’avventura di Andrea nel Milan: Allegri lo vedeva mezzala
e poi non lo vide proprio per
niente. Vai pure, gli disse. Alla
Juve? Meglio. I tifosi rossoneri
si consolarono pensando all’età di Pirlo (ora 33 anni e mezzo), ma la continuità del regista continua a sorprendere tutti. In questa stagione è stato in
campo già 1.087 minuti (697’
in campionato, 270’ in Champions, 120’ in Supercoppa):
nella Juve solo Bonucci ha giocato di più (1.110’). Qualità,
ma anche quantità. E tanta voglia di chiudere bene un anno
splendido, magari con un buon
piazzamento nella classifica
del Pallone d’oro. Pochi giocatori al mondo sono bravi come
Andrea. Nessuno ha questa
simpatica abitudine di non perdere mai.
Dietro la notizia
Tutti in silenzio
nell’era Twitter
Ma serve o no?
(gb.o.) Silenzio. Che vuol dire
concentrazione. Ma anche scudo contro
le accuse dopo la discussa vittoria di
Catania. La Juve si chiude in se stessa:
nessuna conferenza e solo uno slogan
(«Continuiamo a fare paura») che
prende spunto dal travestimento di
Halloween ma in realtà è un messaggio
a tutto il sistema calcio. Fuori dai
cancelli di Vinovo ci sono alcuni tifosi:
pochi rispetto al solito, come se anche
loro risentissero del clima avvelenato.
È vigilia di partita, ma il classico
appuntamento con l’allenatore (o il suo
vice, o il vice del suo vice) è stato
cancellato. Conte non vuole parlare
anche se nessun regolamento glielo
vieta. Alessio, persona garbata dai toni
concilianti, finirebbe stritolato dalle
polemiche del post-Catania. Carrera
probabilmente non si farebbe grandi
problemi a rispondere a tono, ma il suo
momento è passato. Così, mentre il
presidente Agnelli vola a Roma insieme
al Torino, le uniche voci bianconere che
squarciano il silenzio sono i cinguettii di
twitter: «Si va in ritiro!» azzarda Simone
Pepe che sfrutta l’ambiguità della
situazione («Non è un vero e proprio
silenzio stampa» dicono in Corso Galileo
Ferraris). Chissà cosa succederà stasera:
può darsi che, per rispetto degli obblighi
contrattuali, la Juve mandi qualcuno a
parlare. Resta un dubbio: nell’era dei
social network e della comunicazione
globale, il silenzio stampa (vero o finto
che sia) ha ancora senso?
voto
in pagella per
Bendtner a
Catania. È il
primo rimediato
in Serie A, visto
che nell’unica
altra partita
giocata
dal danese
in campionato
(con il Chievo)
era entrato a 10
minuti dalla fine
risultando s.v.
6,19
media voto
di Vucinic
in campionato.
È la migliore tra
gli attaccanti
della Juventus
8
presenze
per Giovinco
in Serie A
quest’anno.
La Formica
Atomica
ha realizzato
tre gol:
due all’Udinese
e uno alla Roma
Duo inedito davanti, fuori pure Giovinco
Turnover in difesa: Chiellini in panchina
E Marchisio non è nemmeno convocato
Fabio Quagliarella, 29 anni FORNASARI
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO
VINOVO (Torino)
Potremmo chiamarlo turnover, ma in realtà è un vero e
proprio esame. La rosa è lunga, questo però non basta: Antonio Conte è come San Tommaso, vuole verificare la competitività delle riserve. E non
ama concedere seconde o terze chance: chi spera di avere
un po’ di spazio deve dimostrare di meritarlo alla prima occasione. Oggi l’allenatore della
Juve concede una vetrina importante ad alcuni giocatori
poco utilizzati finora e si aspetta una risposta convincente.
Ecco perché non c’è dubbio sull’approccio alla sfida con il Bologna: la Juve si gioca tre punti, alcuni calciatori si giocano
di più.
Le novità Se le indicazioni del-
l’ultimo allenamento saranno
confermate (non sempre è così), ci sarà spazio per sei riserve: Caceres, Isla, Padoin, Pogba, Bendtner e Quagliarella.
In difesa c’è l’esigenza di far riposare Chiellini: Caceres è in
vantaggio su Lucio. A centrocampo era scontata la presenza di Pogba al posto dello squalificato Vidal. Marchisio non
ha recuperato dall’infortunio
alla caviglia: meglio per il Principino concentrarsi sulla sfida
di sabato con l’Inter. Al suo posto, a sorpresa, Padoin sembra
aver vinto il ballottaggio con
Giaccherini: Simone non è tito-
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Nicklas Bendtner, 24 anni LIVERANI
lare dal 13 maggio, ha giocato
dall’inizio appena tre volte in
campionato con la Juve e in
questa stagione è stato in campo 46 minuti. Sulla fascia destra probabile turno di riposo
per Lichtsteiner: tocca di nuovo a Isla, su cui Conte punta
molto. Il cileno ha un bilancio
attuale di 51’ in campionato,
tre presenze complessive e
una sola gara completa (a Copenaghen). Infine l’attacco:
Bendtner dovrebbe essere confermato dopo la discreta prova di Catania e Quagliarella è
stato provato a lungo accanto
a lui.
Verso l’Inter Naturalmente le
scelte di Conte vanno lette considerando anche la sfida di sabato contro l’Inter. Al tecnico
della Juve il turnover non piace, ma è evidente che va tutelata la condizione di alcuni giocatori. Quattro giorni dopo la
partita con i nerazzurri, i bianconeri ospiteranno il Nordsjaelland e saranno costretti a vincere per non abbandonare in
anticipo ogni speranza di qualificazione agli ottavi di Champions. Ribadito che solo dopo
la rifinitura di stamattina Conte prenderà le decisioni definitive e che il rendimento di oggi può incidere sulle scelte di
sabato, si può ipotizzare che
contro l’Inter il tecnico schiererà sei giocatori riposati: Chiellini, Lichtsteiner, Vidal, Marchisio, Vucinic e Giovinco. Un
bel vantaggio, ma solo se stasera la Juve batterà il Bologna.
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IL TECNICO DEGLI EMILIANI NON DÀ PESO ALLE CRITICHE DOPO I 6 K.O. IN 9 INCONTRI
GIOVANILI NEXTGEN SERIES
Pioli a rischio? «Io sono tranquillo»
La Juve in tv contro il City di Lombardo
Inter in Norvegia con neve e Rosenborg
A Torino mancherà
capitan Diamanti:
«Ma nel calcio
non si sa mai che
può succedere...»
ANDREA TOSI
BOLOGNA
Stasera allo Juventus Stadium scende in campo il Bologna degli orfani, perché nessuno degli otto titolari fissi che
un anno fa hanno rilanciato il
club rossoblù nella parte sinistra della classifica è oggi al
servizio di Stefano Pioli, sul
quale montano le voci di una
panchina non più saldissima.
Tra cessioni (Gillet, Raggi, Mudingayi, Ramirez e Di Vaio),
squalifiche (Portanova e da ultimo Diamanti) e infortuni (Perez), il Bologna dei 51 punti è
svaporato fino a cadere al penultimo posto. Sono passati solo cinque mesi dall’ultima uscita di quel Bologna finito nono
con l’Europa League nel mirino, eppure sembra un secolo
vedendo giocare questa squadra che conta già sei k.o. in nove partite disputate.
Sfida impari Pioli ha sempre
evitato di fare paragoni, tanto
meno può farli in questa occa-
sione guidando una lunga fila
di ex bianconeri (Sorensen,
Motta, Pasquato, Pazienza e
Gabbiadini) nella sfida alla capolista. «Sulla carta non esistono vittorie e sconfitte scontate
perché il calcio ci ha abituato a
risultati sorprendenti - ammonisce l’allenatore che medita
di tornare alla difesa a tre,
mentre davanti deve rinunciare allo squalificato Diamanti -.
Conosciamo la forza della Juve, ma non andiamo a Torino
solo per difenderci. Cambierò
qualcuno, quello che ci serve
adesso è trovare più continuità. Questa è una partita che
dobbiamo interpretare come
se ogni pallone fosse decisivo».
Panchina che scotta Pioli non
pensa alla sua posizione, peraltro ha ricevuto nelle ultime
ore attestati di stima davvero
importanti: «Ringrazio Montezemolo per le belle parole, ho
ricevuto molti sms che mi incitano a tenere duro. Fa piacere,
ma vi assicuro che non vivo
nell’incertezza. Ho le idee chiare e mi sento lo stesso Pioli di
un anno fa. Non ho ansia da
prestazione, semmai sono consapevole come tutti i miei giocatori che stiamo attraversando un momento delicato. Ribadisco che il Bologna dei 51
punti è finito il 30 giugno. Questa è un’altra squadra».
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(l.b.) La NextGen si fa
interessante: oggi saranno in
campo due italiane e JuventusManchester City sarà di alto
livello (si gioca ad Alessandria
alle 19, diretta su Eurosport).
Il City è allenato da Attilio
Lombardo, un ex, e punta al
passaggio del turno come Juve
e Psg. Le due squadre, almeno
un po’, si conoscono perché si
sono incontrate in un torneo
nella scorsa stagione in
Germania: finì 0-0. Il City, da
allora, è un po’ cambiato: ha
comprato parecchio e, tra gli
altri, ha preso Jules Olivier
Ntcham dal Le Havre, un
piccolo Desailly del 1996
seguito anche dalla Juve e
arrivato a un passo dalla firma
con l’Inter. Ad Alessandria ci
sarà anche lui, contro una Juve
che si presenterà con qualche
assenza e Padovan in attacco.
Trasferta lunga invece per
l’Inter, che alle 19 giocherà in
Norvegia contro il Rosenborg
(differita Inter Channel domani
alle 14.30). Sarà una partita
fisica, non facile: l’Inter avrà
Mbaye ma non Bianchetti e
Duncan. rimasti con la prima
squadra. E a Trondheim, da
ieri, già nevica.
LE CLASSIFICHE
Gruppo 2 dopo 3 turni
Psg 6; Juventus*, City 4;
Fenerbahce 2 (* una gara in
meno, ** una gara in più)
Gruppo 5 dopo 2 turni Inter
6; Rosenborg* 3; Liverpool*,
Borussia Dortmund 0 (* una
gara in meno)
10
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
SUPER CASSANO
SERIE A 10a GIORNATA
Inter primo amore
Samp ex preferita
Per Fantantonio
è la sfida del cuore
1
3
2
Tre anni in blucerchiato: amicizie, scherzi,
matrimonio, Garrone, il futuro da talent-scout
E per stasera, una domanda: se fa gol, esulta?
Perché vedere
INTER-SAMPDORIA
Nerazzurri obbligati a
vincere per arrivare a Torino
credendoci, ma la Samp è
agguerrita dopo quattro
sconfitte consecutive
San Siro, ore 20.45
MATTEO DALLA VITE
FILIPPO GRIMALDI
Tifare per due squadre?
Ma sì, volendo si può. Anzi, lui
può. Perché se giochi nel club
del quale avevi il poster in camera e in una sera di ottobre incontri la maglia che hai vestito
con passione e che prima o poi
rivestirai, bé, sì, si può. E lui, Antonio Cassano, è uno di quelli
che possono. All’Inter ha trovato la squadra del cuore e riscoperto il divertimento. Della
Samp conserva tutto, perché è
tutto ciò che vorrà una volta
che lascerà il nerazzurro.
Futuro da talent-scout Genova
(sponda-Samp) per lui? Sarebbe inutile girarci intorno: è
quella di ieri, di oggi, e pure
(probabilmente) di domani.
Perché FantAntonio, dalla città
della Lanterna, di fatto non se
n’è mai più andato da quando
vi mise piede per la prima volta
cinque anni fa. Né lui né la sua
famiglia. Era sbarcato nell’estate 2007, l’ex apartado del Real
Madrid rinato con la maglia della Sampdoria. Che gli ha portato fortuna, nonostante tutto,
perché neppure l’incidente diplomatico, con divorzio annesso, provocato dalla lite scoppiata 26 ottobre 2010 con il presidente Riccardo Garrone, ha rotto il legame che lo tiene unito a
Samp e Genova. Ma il tempo ha
curato le ferite: è arrivato il perdono del presidente Garrone.
Antonio è ancora tifoso della
Samp e resta legatissimo anche
a questa città, dove con tutta
probabilità tornerà a vivere a fine carriera. Anzi, se potesse tornerebbe anche prima, ma per
ora è impensabile. In fondo è solo questione di tempo: per il vicepresidente vicario Edoardo
Garrone, Cassano ha un posto
assicurato nella Samp di domani come scopritore di talenti.
Carolina e i lumini bianchi Avere
la scheda
S
Antonio
Cassano, 30
anni, non ha
ancora segnato
in Europa
League con la
maglia dell’Inter
ANTONIO CASSANO
30 ANNI
ATTACCANTE
Nato a Bari il 12 luglio
del 1982. Ha esordito in serie
A l’11-12-1999, Lecce-Bari
1-0. Dal 19 giugno 2010 è
sposato con Carolina
Marcialis, pallanuotista
davanti la Sampdoria, per FantAntonio è come rivedere un
po’ di vita. Appena Stramaccioni dà liberta alla squadra, il numero 99 torna a Genova, un po’
di macchina e via. E qualcosa lì
è cambiato: la casa, ad esempio. Soltanto mamma Giovanna e il cugino Nicola abitano ancora nel residence a due passi
dal parco di Nervi dove lui ha
abitato nel primo periodo genovese, lo stesso dove nel 1954,
prima di ricevere il premio Nobel, soggiornò in vacanza Hemingway. Lì, a due passi, ha pure trovato l’amore, Carolina,
che sta aspettando un altro...
Cassanino dopo Antonio e il piccolo Christopher.
Adesso la sua base genovese è
qualche centinaio di metri più
lontano: un elegante condominio con vista mare poco distante dalla chiesa di Sant’Erasmo,
a Quinto, lo stesso palazzo sotto il quale la notte del 19 novembre 2010 i suoi vecchi tifosi
erano andati in processione accendendo lumini bianchi sotto
il portone per convincerlo a restare. Erano le dieci di sera: lui
s’era affacciato da una finestra,
salutando.
Amici e scherzi Stasera Cassano
rivedrà molti amici. Con uno di
loro in particolare, Giorgio
Sono 6 le squadre in cui Antonio
Cassano ha giocato nella propria
carriera: dopo il Bari, ecco la
Roma, club col quale ha vissuto 5
stagioni. Nel gennaio 2006, ecco il
Real Madrid: resta con i Blancos
fino all’agosto del 2007 vincendo
una Liga. Poi, ecco la Sampdoria:
quattro anni di grandi
soddisfazioni e di una
qualificazione ai Preliminari di
Champions, svanita poi contro il
Werder Brema.
4
Gli intrecci fra
Cassano, Samp
e Inter.
1 FantAntonio
blucerchiato
contro Zanetti
REUTERS
2 L’abbraccio
con Riccardo
Garrone ANSA
3 Una
esultanza...
baciata
LAPRESSE
4 Antonio
e Carolina ANSA
5 L’esordio
di Cassano
a Pescara
LAPRESSE
Dopo la Samp, il Milan: due
stagioni, la prima con la conquista
dello scudetto ma la seconda
segnata da problemi cardiaci poi
risolti. Con la maglia azzurra,
Antonio Cassano ha fatto tutta la
trafila, dall’Under 15 alla Nazionale
maggiore in cui ha esordito
(Trapattoni il c.t.) il 12 novembre
2003: FantAntonio ha disputato
due Europei, quello del 2004 in
Portogallo e l’ultimo del 2012 in
Polonia-Ucraina.
ANSA
Ajazzone, storico team manager della Samp, che insieme alla moglie aveva praticamente
adottato Antonio (ancora scapolo) appena arrivato a Genova. Regalandogli buona cucina
e tanta simpatia. E ancora oggi
quando Antonio torna a casa,
incontra lo stesso Ajazzone e la
famiglia di Alberto Marangon,
responsabile della comunicazione sampdoriana.
Se segna, esulta oppure no? Ma
non è tutto: non è raro che,
quando passa da Genova, lui
faccia un blitz a Bogliasco durante l’allenamento della
Samp. L’ultima volta è successo
durante la recente sosta del
campionato. Con sé porta buonumore e la solita dose di caos
e battute per tutti, Ferrara compreso. Almeno, adesso, non
spalma più di nascosto la cornetta del telefono fisso del «Mugnaini» con il grasso per lucidare gli scarpini, uno scherzo in
cui spesso cascava proprio Ajazzone. La gente? Lo ama ancora,
in fondo. I tifosi sampdoriani lo
aspettano, un giorno o l’altro.
Lo sanno bene pure alla Samp:
mai dire mai, quando c’è di mezzo FantAntonio. Per tutto questo, una delle domande che anche i tifosi dell’Inter si pongono
è: nel caso in cui dovesse segnare, esulterebbe oppure no? Sensazione: più no che sì. E la percentuale del no è molto più alta.
Sempre titolare a San Siro Un
eventuale gol con la maglia dell’Inter sarebbe il sesto in campionato dopo quelli realizzati a
Roma, Torino, Chievo, Fiorentina e Catania: già, perché FantAntonio è il capocannoniere
della squadra con 5 reti, mentre il suo sogno segreto (e quasi
impossibile) è quello di poter
arrivare a quota 100 reti a Natale, durissima ma restano nove
partite in gioco da qui alla sosta. Nel frattempo, smaltito probabilmente il male al collo che
gli ha fatto giocare solo uno
spezzone di Bologna-Inter, Cassano cerca soprattutto la conferma delle statistiche: a San Siro
— in campionato — FantAntonio è sempre partito titolare,
compresa la... trasferta del derby. I primi minuti saranno di
grande emozione, e probabilmente il «dietro le quinte»
pre-gara sarà una gag dietro
l’altra. E’ che il numero 99 tifa
per chi gioca e per chi ha contro: del resto è Cassano, mica
uno come tanti.
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NOVITÀ CENTRALE DIFFIDATO: SE STA FUORI, CAMBIASSO ARRETRATO O DIFESA A 4
GLI AVVERSARI QUATTRO K.O. DI FILA, MA PER IL CLUB IL TECNICO NON È A RISCHIO
Dubbio Ranocchia
Antonio con Milito
Ferrara: «Non sono
all’ultima spiaggia»
DAL NOSTRO INVIATO
APPIANO GENTILE (Como)
Ranocchia in campo malgrado la diffida, Zanetti a riposo e tridente pesante. Questo
ha detto la rifinitura. Ma l’undici anti-Sampdoria sarà diverso. Perché la pur blindata Pinetina è piena di spifferi e Stramaccioni non vuol dare alcun
tipo di vantaggio all’avversario. I fantacalcisti dunque si
rassegnino, azzeccare la formazione è un terno al lotto.
Tanti dubbi Mai come oggi l’allenatore ha davvero tanti dubbi. Il primo riguarda la linea di-
fensiva, visto che per la prima
volta non avrà il terzetto della
svolta perché Juan Jesus è
squalificato. E con un giallo
Ranocchia salterebbe la Juve.
Se il ragazzo oggi gli garantisse che non giocherebbe condizionato, toccherà ancora a lui.
Altrimenti ci sono due soluzioni: arretrare Cambiasso, che
però è troppo importante come incursore, o tornare a quattro. Differenza in fondo sottile, visto che per frenare due attaccanti larghi come Eder ed
Estigarribia «o "scivolano" i
due esterni del centrocampo o
deve uscire uno dei centrali»,
spiega Strama.
Sabella e uno di troppo Ecco per-
ché i due larghi provati ieri erano i velocissimi Nagatomo e
Pereira. Ma Zanetti sarà in
campo e probabilmente uno
tra Cassano («Non ha più il torcicollo»), Milito e Palacio partirà dalla panchina, col Trenza
maggiore indiziato, anche se a
vederlo ci sarà il ct dell’Argentina Sabella. Se non partirà da
destra, con il giapponese che
trasloca a sinistra, il capitano
farà l’interno al posto di Guarin (diffidato). Gargano e
Cambiasso completerebbero
la mediana. «Fredy è quello
con i più ampi margini di miglioramento - spiega Strama -.
Non essere sempre al top ci
sta, ma non è mai andato sotto
la sufficienza e la mia fiducia è
immutata».
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO GRIMALDI
BOGLIASCO (Genova)
Dopo quattro sconfitte
consecutive, e mille recriminazioni, l’amarezza è grande, e Ciro Ferrara non fa nulla per provare a nasconderla, in una sala-stampa del «Mugnaini» strapiena: «Quando vincevamo —
butta lì con una battuta — non
c’eravate tutti...».
lu.tai.
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Ciro Ferrara, 45 anni LAPRESSE
Samp malata Corvi (finti) e nuvole nere (autentiche) su Bogliasco, ma (giova ricordarlo,
prima di affrontare la corazzata di Stramaccioni) il tecnico
sampdoriano rimane saldamente in sella, qualunque sia il
risultato di stasera. «Non sono
all’ultima spiaggia», ha sintetizzato il tecnico.
Quanti problemi La malasorte
tiene sotto tiro i blucerchiati,
ancora una volta senza uomini
importanti, Maresca e Obiang
su tutti: «Abbiamo comunque
la necessità di conquistare punti, dunque non partiamo alla
volta di Milano così, tanto per
andarci», ribadisce il tecnico.
Piuttosto seccato da chi ha contestato il suo 4-3-3: «Sento parlare di 4-4-2, o 4-3-1-2, ma dovrebbero trovarmi degli esterni. L’unico con quelle caratteristiche, Juan Antonio, è rimasto fuori quattro mesi. Prima
di sparare cavolate, che qualcuno rifletta».
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MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
d «La Juve aiutata?
HA
DETTO
S
su Sneijder
«A prescindere
da quello che
speravo, con la
Juve non ci sarà
e devo
aspettare che lo
staff medico mi
dia l’ok per
rivederlo in
gruppo»
5
S
i gol in questo campionato
con la maglia dell’Inter. In
serie A sono 92 comprese
Bari, Roma, Samp e Milan
Stramaccioni: «A Catania errori in buona
fede. Penso alla Samp, perché se andiamo a
Torino a -7... Col Bologna, prova di maturità»
DAL NOSTRO INVIATO
su Alvarez
«Cosa gli manca?
Quella scintilla
che gli permetta
di liberare l’istinto
del fuoriclasse
che vedo in
allenamento e di
vincere la
diffidenza di certi
tifosi»
5
Non si può dire
Vincere perché sia
scontro diretto»
LUCA TAIDELLI
APPIANO GENTILE (Como)
«Io penso solo a Inter-Sampdoria e lo dimostrerò
mettendo in campo la squadra
migliore, senza fare calcoli in vista della sfida di sabato contro
la Juve. Anche perché se non
battiamo la Samp e andiamo là
a -7, quello di Torino non sarà
più uno scontro diretto». Lo
Strama-pensiero non fa una piega, anche se tra campo e polemiche arbitrali l’ombra lunga
dei bianconeri si allunga un po’
ovunque su Appiano Gentile.
Mentalità vincente Perché se do-
po non ci fosse la Juve, fare giocare il diffidato Ranocchia non
sarebbe «un rischio che devo decidere se prendere - spiega il
tecnico -. Lui sta bene come te-
sta e rendimento. E’ tra i migliori difensori del campionato e
già saremo senza lo squalificato Juan Jesus che va alla grande, anche se una vera squadra
non può e deve dipendere da
due o tre uomini». Perché se dopo non ci fosse la Juve «non ci
sarebbe tutta questa curiosità
di capire se siamo noi i loro antagonisti. Ma è un problema degli altri, visto che io - spiega
Strama - ritengo sia troppo presto per queste cose. Anche perché la mentalità vincente non si
crea in poco tempo. Noi tra l’altro dobbiamo ancora trovare
una nostra identità, mentre Juve e Napoli hanno una struttura ben definita. Essere duttili
può essere un vantaggio se i ragazzi sanno interpretare le cose in campo».
La Juventus Perché la Juve si
LA GAZZETTA DELLO SPORT
11
porta dietro un carico di polemiche dopo il pasticciaccio di Catania. Tema che il tecnico romano affronta con grande equilibrio, quando gli chiedono della
moviola in campo e se i fatti del
Massimino sono più pericolosi
per il calcio italiano o per chi
affronta la Juve. «Nell’arco delle prime nove giornate, non ci
sono gli elementi per pensare a
una Juve avvantaggiata. Poi è
chiaro che a Catania è stato
commesso un doppio errore,
ma in buona fede. Fino a domenica l’esperimento dei sei arbitri ha funzionato e credo che il
calcio sia bello perché è giudicato a occhio nudo. In altri sport
si fermano e guardano il replay, ma sono culture diverse».
Difesa a nove La Strama cultura
di un calcio sempre propositivo
è sicuramente cambiata nella
prima vera stagione su una panchina di A. Tanto che certe accuse di «provincialismo» ormai lo
inorgogliscono: «A Bologna ci
siamo difesi in otto? Sbagliato,
eravamo in nove visto che aiutava anche uno dei due attaccanti. Sarei presuntuoso a vederla
in un altro modo e ho la fortuna
di avere ragazzi che sanno gestire i momenti positivi come questo, ma anche quelli di difficoltà. Domenica la squadra mi è
piaciuta soprattutto per come
ha gestito il match dopo aver subìto il gol».
Sneijder e Ricky «Adesso abbiamo una dimensione con due o
tre attaccanti. Siamo senza Coutinho e Sneijder, che spero torni a lavorare in campo da lunedì, ma servirà tempo perché lo
staff medico mi dia l’okay per
riaverlo in squadra. L’alternativa al tridente è Alvarez, che ha
bisogno di una scintilla per liberare l’istinto del fuoriclasse che
vedo in allenamento».
Andrea Stramaccioni, 36 anni ANSA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
12
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
SERIE A 10a GIORNATA
La strana coppia
Cavani, forfeit con giallo
Riecco Insigne-Pandev
Edi rinuncia dopo una sgambata ma per i medici del Napoli è ok
Mazzarri rilancia i due che con il Chievo avevano fatto cilecca
Perché vedere
ATALANTA-NAPOLI
Per scoprire se gli azzurri
sono guariti dal mal di
trasferta: tra campionato ed
Europa League, 3 sconfitte
nelle ultime 3 fuori casa
Atleti Azzurri d’Italia, ore 20.45
DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO MALFITANO
CASTELVOLTURNO (Ce)
L’illusione è durata giusto il tempo di una sgambatura, leggera, senza nemmeno
forzare più di tanto. Poi, Edinson Cavani ha parlottato a lungo con Walter Mazzarri prima
di rinunciare alla trasferta di
Bergamo. Il dolore muscolare
che gli ha impedito di giocare
contro il Chievo si è trasformato in fastidio, ma non è scomparso. Così, poco prima del
pranzo, l’attaccante uruguaiano è stato escluso dalla lista
dei convocati per la sfida di
questa sera contro l’Atalanta.
Un forfait che ha qualcosa di
strano, in ogni modo, perché
nell’ambiente napoletano
c’era la convinzione che il giocatore ce l’avrebbe fatta. Invece, dopo qualche scatto, Cavani si è fermato, intimorito forse dalla possibilità che il fastidio potesse trasformarsi in un
infortunio più grave se avesse
insistito.
Contraddizioni La questione,
comunque, convince soltanto
in parte, perché poco prima
che il club ne annunciasse
l’esclusione dalla lista dei convocati e prima dell’ultimo tentativo di recupero, Alfonso De
Nicola, il medico sociale, ne
aveva confermato il recupero
parlando all’emittente ufficiale. «Cavani non ha lesioni, ora
il ragazzo si allenerà e insieme
decideremo il da farsi. Il calciatore è tranquillo, non ha dolori particolari. In genere, nella
rifinitura si spinge al cento per
cento per capire se è tutto
okay. Ora sta facendo terapie,
si prepara all’allenamento decisivo e capirà se sarà il caso di
rischiare domani sera (stasera, ndr). Se avvertirà qualche
sintomo, non vogliamo correre il rischio di doverlo avere
fuori per un periodo più lungo. Io lo vedo allegro, tranquillo, sta bene. Clinicamente è a
posto, è chiaro che al minimo
dolorino dovrà fermarsi», ha
spiegato il responsabile dello
staff sanitario che non ha ritenuto di doverlo fermare. Cosa
che, invece, ha deciso l’interessato, nel momento in cui si è
confrontato con Mazzarri,
spiegandogli il perché del suo
forfait.
I friulani in casa sono tosti
(non prendono gol dal 23
settembre), e i siciliani fuori
casa non segnano dalla prima
di campionato (2-2 a Roma)
Friuli, ore 20.45
GIOVANNI FINOCCHIARO
MASSIMO MEROI
Francesco Guidolin si
sente una sorta di papà per i
suoi calciatori. Ama coccolarli,
9
tiri prodotti
dalla coppia
Pandev-Insigne
contro il
Chievo. Di
questi solo 2 in
porta, entrambi
del secondo
Atalanta serena
Denis entra
nel mese giusto
L’anno scorso 6 gol in 5 gare
Colantuono: «Tornerà super»
75
Ancora Insigne Gli saranno gi-
rate le scatole, all’allenatore,
che dovrà rinunciare per la seconda volta in tre giorni al suo
giocatore migliore. In compenso, Lorenzo Insigne avrà la possibilità di giocare un’altra partita dal primo minuto dopo
quella col Chievo. Anche lui,
comunque, ha un piccolo problema fisico: la caviglia destra
non è proprio a posto, ma il ragazzo stringerà i denti e sarà
regolarmente al fianco di Pandev stasera contro l’Atalanta. I
due si ritrovano insieme per la
seconda volta in questo campionato. In palio, ci sono punti
pesanti, che dovrebbero permettere al Napoli di restare
nella scia della Juventus, impegnata nel suo stadio, contro il
Bologna. E Mazzarri non vuole fallire. Stasera si aspetta
una risposta diversa, dagli attaccanti, rispetto a quella avuta tre giorni fa: contro il Chievo, infatti, c’è voluta una prodezza di Marek Hamsik per
evitare un inizio di settimana
di tensioni e rimpianti. D’altra
parte, questo Napoli, così com’è strutturato, non può permettersi di giocare senza Cavani, l’unico in questa squadra in
grado di fare la differenza.
L’EX AL VELENO
minuti giocati
insieme dai due
domenica
scorsa: a un
quarto d’ora
dalla fine,
Mazzarri ha
fatto entrare
Vargas per
Pandev
gol in
campionato
per i due
attaccanti
messi insieme:
18 di Lorenzo
Insigne (in
serie B a
Pescara) e 6 di
Goran Pandev
con il Napoli
Lorenzo
Insigne, 21
anni, abbraccia
Goran Pandev,
29 IMAGE SPORT
German Denis, 31 anni, l’anno scorso 16 gol in A FORTE
GUIDO MACONI
BERGAMO
Attaccati al Tanque. Intoccabile per Colantuono, incoraggiato dai compagni, sostenuto dai
tifosi, Denis chiede un gol alla sua ex squadra per
tornare a essere il carro armato dello scorso campionato capace di segnare 12 gol nelle prime 16
giornate, 16 in 33 partite. Dopo nove giornate
era a quota 5, mentre quest’anno è fermo a 2, a
cui però vanno aggiunti un palo, una traversa e
un gol buono ingiustamente annullato tanto per
capire che nell’avvio ingolfato del Tanque c’è anche sfortuna.
Zona Denis L’Atalanta lo aspetta, il Napoli lo te-
S
German Denis
in maglia Napoli:
per El Tanque
in due stagioni
15 gol tra
campionato e
coppe CUOMO
DISCIPLINARE
NORME UEFA
Per i tre azzurri
udienza 6 dicembre
L’assessore:«S.Paolo
pronto il 6 novembre»
È stata fissata per
giovedì 6 dicembre la riunione
della Disciplinare sui
deferimenti per
Sampdoria-Napoli e
Portogruaro-Crotone. Non è
ancora stata stabilita la sede:
sono chiamati 11 tesserati e
sei società tra cui il Napoli, l’ex
terzo portiere Gianello,
Cannavaro e Grava.
«Contro il Dnipro al 90%
si giocherà al San Paolo».
Parole di Pina Tommasielli,
assessore allo sport del
Comune di Napoli, che ha
chiarito la tempistica dei lavori
all’impianto (il club ha coperto i
costi). «I nostri ingegneri sono
sul posto, e ci hanno garantito
che per il 6 novembre
dovrebbero terminare».
me perché già due volte è stato infilzato dall’ex:
la prima volta con l’Udinese nell’aprile del 2011
segnò il gol della vittoria al San Paolo (2-1) e poi
quasi chiese scusa ai napoletani, la seconda a novembre dello scorso campionato, quando bucò
De Sanctis nella gara d’andata a Bergamo per il
momentaneo vantaggio (poi finì 1-1) e stavolta
esultò un po’ di più. Al 62’ il primo gol, al 64’ il
secondo, una sorta di zona-Denis contro il Napoli. Ora German ricerca quella brillantezza sotto
porta per dare una sterzata alla sua stagione.
Fiducia L’Atalanta ha fatto quadrato attorno al
suo bomber. Sembra per certi versi di rivedere la
storia del Milito post-triplete e l’Inter ha dimostrato che la ricetta migliore è quella della fiducia. Il Principe dopo un periodo sfortunato è tornato a segnare a raffica. Il Tanque farà lo stesso,
ripetono da Zingonia. Colantuono ci mette la mano sul fuoco e finora non ci ha mai rinunciato:
Denis è l’unico giocatore in rosa a non aver ancora perso nemmeno un minuto. «Dobbiamo
solo lasciarlo in pace — ha detto il tecnico nerazzurro — perché in questo avvio è stato anche sfortunato: poteva essere a 4 gol e ora molti discorsi non si farebbero. Lasciamolo tranquillo e vedrete che Denis tornerà a fare quello che
sa fare». Un anno fa dalla fine di ottobre nel
giro di un mese segnò 6 gol in 5 partite, stasera arriva il Napoli. Periodo e avversario giusto
ci sono, ora tocca al Tanque.
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Guidolin, Roma è alle spalle:
«Il Catania mi preoccupa»
UDINESE-CATANIA
I NUMERI
24
LA SFIDA DOPO L’IMPRESA DELL’OLIMPICO, L’UDINESE PREDICA UMILTÀ
Perché vedere
4
ma siccome sono giovani, sa
che deve tenerli sulla corda.
L’impresa di Roma è già archiviata. «Ci avrà dato una bella
iniezione di morale, ma dobbiamo dimenticarla. Ci aspetta
un avversario tosto». Quel Catania «scippato» dalla Juve e
che si era visto negare a San Siro con l’Inter un evidente rigore. Ma Guidolin è convinto che
«le preoccupazioni ce le darà il
Catania, non altro». Il turnover sarà limitato: «Totò gioca»,
annuncia il tecnico. Che poi applaude e stuzzica Maicosuel:
«Sta facendo bene, ma può e
deve migliorare soprattutto in
continuità». Poi applaude Co-
da: «Se continua a giocare così
non sarà un’alternativa». Prima del via, Di Natale sarà premiato dal presidente Soldati
per i 157 gol in A. Ieri sera, invece, il capitano ha incontrato
8 bambini vincitori del concorso «Incontra il tuo campione»
istituito dal Hypo Alpe Adria
Bank. Sempre oggi alle 19 Udinese-Catania sfida tra chef. È il
campionato italiano del gusto:
toc in braide contro pasta alla
norma.
Qui Catania Il 3-5-2 schierato
contro la Juve è confermato.
Maran, squalificati Legrottaglie e Marchese, non avrà nemmeno Barrientos: ha un dolore
alla caviglia. Al suo posto Biagianti. Bellusci recupera in difesa, Capuano agirà da centrocampista aggiunto. Maran cerca di dimenticare i torti subiti:
«Trasformiamo in energia positiva la rabbia che abbiamo».
Francesco Guidolin, 57 anni LIVERANI
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PRIME CONDANNE PER GENOA-SIENA
L’invasione dei distinti costerà
oltre 320mila euro agli ultrà
GENOVA (f.g.) Oltre 62 mila euro complessivi di sanzione
sono stati comminati ieri dal gip genovese Nicoletta Bolelli, che ha
firmato i primi 38 decreti penali (vere e proprie condanne, tutte da
1.650 euro ciascuna) a carico di altrettanti ultrà che facevano parte
del gruppo reo di avere invaso il settore dei distinti del Ferraris in
occasione di Genoa-Siena del 22 aprile scorso, provocando
l’interruzione della gara. I destinatari dei provvedimenti hanno ora
due settimane di tempo per opporsi. A breve sono annunciati altri
160 provvedimenti analoghi: di fatto l’interruzione di quella gara
costerà dunque ai responsabili oltre 326 mila euro. E non è finita
qui: il prossimo 5 dicembre avrà inizio il processo a carico dei
principali responsabili di quei disordini. In aula potrebbero sfilare
come testi molti tifosi oggetto di questi primi provvedimenti, oltre
ad alcuni tesserati del Grifone che quel giorno erano in campo e
furono vittime di quel vergognoso episodio, a tre mesi dall’irruzione
ultrà a Pegli del 12 gennaio scorso. Sulla quale, peraltro, sono
ancora in corso indagini da parte delle forze dell’ordine. Pesanti i
capi d’imputazione: si parla di violenza e minacce nei confronti di
alcuni steward travolti dagli invasori, invasione del settore dei
distinti e violenza privata verso i giocatori rossoblù.
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MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
SERIE A 10a GIORNATA
Zeman non arretra
«Roma, seguimi»
«Credo alla Champions, la rosa è okay, vado avanti
con le mie idee». E Totti si scalda: già 15 gol al Parma
Perché vedere
GLI AVVERSARI
PARMA-ROMA
Donadoni convinto
«Parma intenso,
tutto è possibile»
Il Parma vuole confermare
l’ottimo momento e il
ritrovato Amauri. La Roma
sa sempre sorprendere, e
deve rifarsi dopo l’Udinese
PARMA Dare continuità
ai risultati sapendo che con la
Roma serve «la prestazione»:
il Parma attende il ritorno di
Zeman al Tardini forte delle
due vittorie con Samp e
Torino, ma conscio della forza
e imprevedibilità dei
giallorossi. «Ci aspetta una
gara tosta da interpretare con
intensità» dice Donadoni. Che
solo questa mattina darà i
convocati. Gli emiliani sono di
fronte al primo bivio.
L’obiettivo primario è la
salvezza, ma battere la Roma
significherebbe candidarsi per
un posto da protagonista.
«Dipenderà da noi», chiude
Donadoni. In formazione poco
dovrebbe variare, con Rosi a
destra e Lucarelli terzino
sinistro. E Biabiany accanto
ad Amauri e Belfodil in avanti.
Tardini, ore 20.45
MASSIMO CECCHINI
ROMA
Il clima che si respira a Trigoria è sintetizzato da un particolare: l’unica domanda sul Parma arriva quando Zdenek Zeman si è già alzato per andare
via. Il borbottio boemo a quel
punto partorisce un: «Avversario pericoloso, gioca un calcio
gradevole». Quanto basta, forse, per attivare la taumaturgia
di Totti (assediato alla stazione
Termini da una fan giapponese) che vede nella squadra emiliana la vittima preferita, avendola «punita» 15 volte in 29 partite di Serie A (più una volta in
Coppa). Ma stavolta non è il Parma il soggetto dei quesiti, bensì
Zeman e il suo calcio, che assomiglia un po’ alla definizione
che Vitaliano Brancati dava del
«dongiovannismo», ovvero che
il piacere è sempre nel passato o
nel futuro, mai nel presente.
Idee & Difesa «La società non mi
ha mai detto che vacillo — dice
il boemo —. La crescita non si è
azzerata. Le mie idee prevedibili? Contro l’Udinese dopo la prima mezz’ora potevamo stare
4-0 tanto sono prevedibili...
Compromessi? Se mi arrivano
richieste ragionevoli si può sempre parlare, ma io ho le mie convinzioni e finché non mi convince qualcuno che sono sbagliate
continuo con le mie». E a chi sottolinea come, da Luis Enrique a
lui, i risultati non siano cambiati, Zeman (il cui voto in pagella
lunedì è stato viziato da un refuso: era 5 e non 6, ndr) replica
così: «Purtroppo abbiamo buttato 6 punti contro Bologna e Udinese, con quei punti non si diceva così. Il problema è tattico: dovremmo giocare un calcio diverso da quello che i calciatori hanno giocato prima. I difensori ancora non hanno fatto un gruppo
che collabora perché sono tutti
Sandro Piovani
Zdenek
Zeman, 65
anni, è tornato
alla Roma
dopo aver
portato in A il
Pescara IMAGE
nuovi. È normale che sia io il responsabile, ma sono più errori
individuali che di squadra».
Carta & Realtà Il boemo non accetta alibi. «Credo al terzo posto. Juve esclusa abbiamo dimostrato di giocarcela con tutti. La
rosa mi soddisfa, tutti i giocatori sono adatti a me, ma devono
fare ciò che dico io». Le gerarchie però sono cambiate: alcuni
amarcord
Zdenek Zeman, stagione 1987-88, alla
guida del Parma. In carica per 7 partite,
bilancio di una vittoria, 2 pari e 4 sconfitte
titolari d’inizio stagione sono
evaporati (Burdisso, Pjanic e
Destro), mentre altri sono stati
spostati (De Rossi): perché?
«La prima Roma era stata fatta
sulla carta, poi si deve fare sul
campo. Io lavoro per la Roma,
non contro la Roma, ma le gerarchie si possono cambiare». E
infatti in assenza del pupillo Tachtsidis (la cui squalifica in qualche blog romanista è stata salutata con soddisfazione) il regista lo farà Bradley e non De Rossi («negli ultimi anni lo ha sempre fatto Pizarro, lui ha giocato
da intermedio»). I saluti boemi
sono per Sky, «rea» domenica
di non aver fatto vedere lo sputo «giusto» di Armero a Tachtsidis. «Stranamente abbiamo visto a ripetizione il secondo sputo, per terra, che non c’entrava
niente. Io ero a mezzo metro e
quindi lo so e l’ho visto: lo sputo
che hanno fatto vedere e ha scagionato Armero era il secondo e
non contava niente, il primo invece era indirizzato a Tachtsidis». La (nuova) polemica è servita. Si attendono repliche.
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d
HA
DETTO
A FORMELLO SPUNTA UNA SECONDA AQUILA
Rivoluzione Petkovic
«Sarà un’altra Lazio»
Perché vedere
S
Petkovic sui
torti
«Al Catania
hanno chiesto
scusa e a noi
no? Fa niente,
anche perché a
noi avrebbero
dovuto chiedere
scusa non una,
ma tante volte»
S
Petkovic su
Zarate
«Tornare
importante
dipende solo da
lui. Ha grandi
qualità che non
riesce a
esprimere,
neanche io
capisco perché»
LAZIO-TORINO
Perché la Lazio ha un gioco
esaltante e vuole restare in
scia al primo posto. Il Toro è
furibondo con gli arbitri e in
crisi di risultati. Lotterà.
Olimpico, ore 20.45
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO CIERI
FORMELLO (Roma)
«Sarà una Lazio diversa».
Vlado Petkovic lo dice col tono
perentorio dei grandi annunci,
ma in realtà la sua è una scelta
obbligata. Al tecnico croato
mancano quattro giocatori tra
squalificati e infortunati ed è
inevitabile per lui ridisegnare
la Lazio. Anche perché tra gli
assenti ci sono i due registi della squadra, quello basso (Ledesma) e quello alto (Hernanes).
«Dovremo sopperire alle assenze con il collettivo — spiega il
tecnico —. Essere compatti e
pronti a sfruttare ogni possibilità. Cercherò di dare più peso all’attacco». In un primo momento sembrava scontato il passaggio ad un modulo a due punte.
L’ipotesi resta valida, ma è più
probabile che l’allenatore di Sarajevo opti per un 4-2-3-1 che,
pur contemplando il solo Klose
di punta, preveda la presenza
di tre trequartisti molto vicini
al totem tedesco: Candreva,
Mauri e Lulic.
Niente Zarate L’obiettivo, manco a dirlo, è tornare subito alla
vittoria dopo il k.o. di Firenze
che ha suscitato polemiche per
la direzione arbitrale che ancora non si sono spente. «La rabbia c’è ancora — ammette
Petko - ma dobbiamo cercare
di trasformarla in energia positiva. Al Catania hanno chiesto
scusa e a noi no? Fa niente, anche perché a noi avrebbero dovuto chiedere scusa non una,
ma tante volte...». Lazio in
emergenza, eppure ancora una
volta (la terza nelle ultime
quattro gare di campionato)
non c’è posto per Zarate nella
lista dei convocati. «Tornare
importante dipende solo da
lui. Ha grandissime qualità che
non riesce a esprimere, neanch’io capisco il perché».
Un’altra aquila La partita col Toro sarà preceduta dal consueto
volo di Olympia. Che da qualche giorno non è più sola. A Formello soggiorna infatti un’altra
aquila americana proveniente
dall’Alaska. E’ maschio, mentre Olympia è femmina. All’orizzonte c’è dunque una nidiata di aquilotti. E intanto un
fondo americano, il Sigma, ha
acquistato lo 0,6 % del club.
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QUI TORINO
Ventura: «Spero
si giochi alla pari»
TORINO (f.t.) Il Toro è
decimato. Il tecnico perde in un
colpo Ogbonna, Masiello e
Vives. «Ogbonna speriamo di
averlo col Napoli — spiega
Ventura —. Le assenze non mi
rendono felice, ma guardiamo
avanti». La Lazio è furibonda
per gli errori arbitrali, come il
Toro: «Col Parma siamo crollati
dopo aver preso gol. Ma fino al
rosso ingiusto di Sansone
eravamo padroni del campo.
Speriamo solo di giocarcela ad
armi pari: 11 contro 11 e a parità
di valutazioni».
LEGA IERI RIUNIONE INFORMALE A BOLOGNA
Soldi tv: club medio-piccoli uniti
MILANO (m.b.) Ieri pomeriggio i club medio-piccoli della A si
sono ritrovati a Bologna per parlare della ripartizione dei proventi
televisivi. L’invito, esteso a 12 squadre, era rivolto alle società che
sulla carta avrebbero diversi punti in comune tra di loro. Una sorta di
riunione preliminare in vista del Consiglio e dell’Assemblea di Lega
previsti per lunedì 5 novembre a Milano. La convergenza delle
medio-piccole sembra situata su una nuova piattaforma distributiva
che non stravolga i criteri della prima applicazione della legge Melandri
(40% in parti uguali, 30% in base al bacino d’utenza e 30% secondo i
risultati) e che assegni i ricavi incrementali (40-50 milioni all’anno)
seguendo una logica meritocratica, cioè dando più peso alla classifica
dell’ultimo campionato. L’obiettivo della riunione di ieri era quello di
rafforzare il fronte per presentarsi lunedì con un piano comune.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
14
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
#
SERIE A
GIOCHIAMO A TAVOLINO LA
10
ORE 20.45 ATALANTA (4-4-1-1)-NAPOLI (3-4-1-2)
a
28
10
BRIVIO
BONAVENTURA
GIORNATA
Classifica
SQUADRE
PT
JUVENTUS
NAPOLI
INTER
LAZIO
FIORENTINA
ROMA
PARMA
UDINESE
CATANIA
CAGLIARI
MILAN
SAMPDORIA (-1)
TORINO (-1)
GENOA
ATALANTA (-2)
PESCARA
PALERMO
BOLOGNA
CHIEVO
SIENA (-6)
25
22
21
18
15
14
12
12
11
11
11
10
9
9
9
8
8
7
7
3
RETI
G
V
N
P
F
S
9
9
9
9
9
9
9
9
9
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10
9
9
9
9
9
10
9
9
9
8
7
7
6
4
4
3
3
3
3
3
3
2
2
3
2
1
2
2
2
1
1
0
0
3
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5
1
1
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0
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3
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4
6
6
4
20
15
16
15
11
20
11
11
9
6
12
10
10
10
7
6
8
10
7
9
4
5
7
10
7
16
12
13
14
11
12
11
8
13
12
15
13
14
16
10
44
19
19
88
DENIS
PANDEV
INLER
47
2
17
STENDARDO
11
24
CARMONA MORALEZ
85
20
7
13
EKDAL
VALIANI
NETO
1
28
CANNAVARO
BEHRAMI
INSIGNE
7
8
BELLINI
SCHELOTTO
DOSSENA
5
1
CONTI
15
ROSSETTINI
55
18
ASTORI
AGAZZI
GAMBERINI
6
13
DE SANCTIS
4
NENÉ
11
NAINGGOLAN
27
CALAIÒ
SAU
21
DESSENA
14
8
VERGASSOLA
36
BOLZONI
57
ZÈ EDUARDO
3
PISANO
NAPOLI p. 22
CAGLIARI p. 11
SIENA p. 3
PANCHINA 16 Polito, 78 Frezzolini,
25 Matheu, 3 Lucchini, 77 Raimondi,
93 Gagliardini, 94 Palma, 91 De Luca, 23
Scozzarella, 9 Troisi,
89 Marilungo, 99 Parra. All. Colantuono.
BALLOTTAGGI Carmona-Scozzarella
60-40%, Bellini-Raimondi 55-45%,
Manfredini-Lucchini 60-40%. SQUAL.
Cigarini e Peluso (1). DIFF. Cazzola.
INDISP. Biondini (4 giorni), Capelli (40
giorni), Ferreira Pinto (20 giorni),
Radovanovic (20 giorni), Ferri (10 giorni).
PANCHINA 22 Rosati, 2 Grava,
21 Fernandez, 6 Aronica, 85 Britos,
16 Mesto, 20 Dzemaili, 4 Donadel,
13 El Kaddouri, 9 Vargas.
ALLENATORE Mazzarri.
BALLOTTAGGI Inler-Dzemaili 60-40%,
Gamberini-Aronica 60-40%.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Inler, Cavani e Vargas.
INDISPONIBILI Cavani (4 giorni), Zuniga
(4 giorni).
ALTRI Uvini, Rinaudo.
PANCHINA 25 Avramov, 26 Anedda,
24 Perico, 32 Casarini, 7 Cossu,
19 Thiago Ribeiro, 9 Larrivey,
23 Ibarbo, 51 Pinilla.
ALLENATORE Pulga-Lopez.
BALLOTTAGGI Sau-Thiago Ribeiro
60-40%, Ekdal–Cossu 70-30%.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Nainggolan, Conti, Pinilla.
INDISPONIBILI Ariaudo (5 giorni).
ALTRI Camilleri, Eriksson, Murru, Del
Fabro, Piredda.
PANCHINA 12 Farelli, 88 Marini,
22 Contini, 33 Rubin, 77 Sestu,
16 Verre, 10 D’Agostino, 5 Coppola,
91 Reginaldo, 70 Mannini, 92 Campos Toro,
81 Bogdani. ALL. Cosmi. BALLOTTAGGI
Valiani-Reginaldo 60-40%, Angelo-Sestu
60-40%, Del Grosso-Rubin 60-40%. SQUAL.
Larrondo (24/11/2012 ), Vitiello (9/09/2016),
Terzi (9/02/2016), Belmonte (09/02/2013).
DIFF. Neto, Calaiò, Felipe. INDISP. Rodriguez
(10 gg), Martinez (7), Rosina (3). ALTRI
Campagnolo, Dellafiore, Paolucci.
QUOTE
X
3,30
2
2
2,00
QUOTE
le espulsioni in A per
Pandev, l’ultima proprio con
l’Atalanta lo scorso 11 aprile
22
11
ASAMOAH
MOTTA
19
BONUCCI
1
18
6
1
1,90
X
3,40
2
4,00
9
le presenze in A per
Neto, uno dei quattro
senesi sempre presenti
POGBA
21
15
BUFFON BARZAGLI
QUAGLIARELLA
CACERES
PAZIENZA
PIRLO
TAIDER
17
33
ANTONSSON AGLIARDI
KONE
10
BENDTNER
PADOIN
GILARDINO
3
33
25
5
6
20
4
43
30 SØRENSEN
GABBIADINI
27
21
CHERUBIN
MORLEO
ISLA
4
ARBITRO ROMEO Assistenti Barbirati–Padovan IV Viazzi Add Celi (1) Russo (2)
TV Sky Calcio 1 HD; Mediaset Premium Calcio 1 HD
JUVENTUS p. 25
BOLOGNA p. 7
PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho,
2 Lucio, 3 Chiellini, 39 Marrone,
26 Lichtsteiner, 11 De Ceglie, 7 Pepe,
24 Giaccherini, 9 Vucinic, 12 Giovinco,
32 Matri. ALLENATORE Alessio (Conte
squalificato)
BALLOTTAGGI Padoin-Giaccherini
55-45%, Quagliarella-Giovinco 60-40%,
Caceres-Lucio 60-40%. SQUALIFICATI
Vidal (1), Conte (8-12-2012). DIFFIDATI
nessuno. INDISPONIBILI Marchisio (2
giorni). ALTRI Iaquinta, Branescu.
PANCHINA 22 Lombardi, 32 Stojanovic,
45 Carvalho, 8 Garics, 20 Abero,
31 Radakovic, 13 Pulzetti, 17 Guarente,
4 Krhin, 28 Riverola, 77 Pasquato,
24 Paponi. ALLENATORE Pioli.
BALLOTTAGGI Motta-Garics
60-40%, Kone-Guarente 60-40%.
SQUALIFICATI Diamanti (1), Portanova
(10/12/2012). DIFFIDATI Taider.
INDISPONIBILI Natali (120 giorni), Curci
(7), Perez (3), Acquafresca (25),
Gimenez (20). ALTRI Pisanu, Rodriguez.
QUOTE
1
1,20
MARCATORI
7 RETI El Shaarawy (Milan)
6 RETI Klose (Lazio); Cavani (2) (Napoli)
5 RETI Gilardino (Bologna); Jovetic
(Fiorentina); Cassano (Inter); Hernanes
(Lazio); Lamela e Osvaldo (1) (Roma)
4 RETI Milito (Inter); Hamsik (Napoli);
Miccoli (1) (Palermo); Bianchi (1) (Torino); Di
Natale (2) (Udinese)
3 RETI Bergessio (Catania); Borriello (1)
(Genoa); Giovinco, Pirlo e Vidal (2)
(Juventus); Pazzini (1) (Milan); Amauri (2)
(Parma); Maxi Lopez (Sampdoria); Calaiò
(Siena)
2 RETI Cigarini e Denis (Atalanta);
Diamanti (1) (Bologna); Gomez (Catania);
Pellissier (1) e Thereau (Chievo); Toni
(Fiorentina); Kucka, Immobile e Jankovic
(Genoa); Quagliarella e Vucinic (1)
(Juventus); Candreva (Lazio); Pandev
(Napoli); Giorgi (Palermo); Rosi (Parma);
Weiss (Pescara); Florenzi e Totti (Roma);
Vergassola (Siena); Maicosuel (Udinese)
1 RETE 82 giocatori
PROSSIMO TURNO
11a GIORNATA
Sabato 3 novembre
MILAN-CHIEVO
ore 18
JUVENTUS-INTER
ore 20.45
Domenica 4 novembre, ore 15
PESCARA-PARMA
ore 12.30
BOLOGNA-UDINESE
CATANIA-LAZIO
FIORENTINA-CAGLIARI
NAPOLI-TORINO
SAMPDORIA-ATALANTA
SIENA-GENOA
ROMA-PALERMO
ore 20.45
X
6,00
720
2
14,00
I NUMERI
11
le partite
consecutive di
campionato
nelle quali è
andata a rete la
Roma. Ultimo
digiuno il 1o
maggio contro il
Chievo (0-0)
i minuti giocati da Bonucci e da
Barzagli. I due bianconeri quest’anno
sono i più utilizzati da Conte
ORE 20.45 PARMA (3-5-2)-ROMA (4-3-3)
6
LUCARELLI
83
29
MIRANTE PALETTA
5
ZACCARDO
7
23
BIABIANY
PIRIS
16
PAROLO
10
9
8
16
LAMELA
DE ROSSI
VALDES
3
MARQUINHOS
BELFODIL
9
4
OSVALDO
BRADLEY
11
77
AMAURI
NINIS
10
48
TOTTI
FLORENZI
24
5
CASTAN
87
27
DODÒ
ARBITRO DAMATO Assistenti Niccolai–Paganessi IV De Pinto Add Tagliavento (1) Pinzani (2)
TV Sky Calcio 4 HD; Mediaset Premium Calcio 4
PARMA p. 12
ROMA p. 14
PANCHINA 1 Pavarini, 91 Bajza,
39 Fideleff, 28 Benalouane, 18 Gobbi,
4 Morrone, 19 Musacci, 20 Acquah,
32 Marchionni, 21 Sansone,
17 Palladino, 88 Pabon. ALL. Donadoni.
BALLOTTAGGI Parolo-Acquah 60-40%,
Ninis-Acquah 55-45%, Ninis-Marchionni
55-45%, Belfodil-Pabon 60-40%.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Biabiany, Galloppa, Rosi.
INDISP. Galloppa (180 giorni), Santacroce
(10). ALTRI Maceachen, Arteaga, Ferrari.
PANCHINA 13 Goicoechea,
55 Svedkauskas, 46 Romagnoli,
29 Burdisso, 7 Marquinho, 15 Pjanic,
20 Perrotta, 17 Lopez, 22 Destro.
ALLENATORE Zeman.
BALLOTTAGGI Dodò-Marquinho
80-20%, Florenzi-Pjanic 60-40%,
Totti-Destro 80-20%. SQUALIFICATI
Tachtsidis (1), Guberti (agosto 2015).
DIFFIDATI Castan. INDISPONIBILI.
Lobont (8 giorni), Balzaretti (4),
Taddei (4). ALTRI Tallo, Lucca.
QUOTE
1
2,85
X
3,60
2
2,25
15
le reti realizzate al Parma da
Francesco Totti, bestia nera della
formazione emiliana
C’è il Siena
Il Cagliari
a caccia
di Allegri
L’ex tecnico l’ultimo a vincere
4 gare di fila. Cellino: «Senza
stadio da un anno, caso unico»
STEKELENBURG
ROSI
25
PACI
PEGOLO
18
FELIPE
ARBITRO GUIDA Assistenti Iori–Vuoto IV La Rocca Add Gervasoni (1) Manganiello (2)
TV Sky Calcio 6 HD
ATALANTA p. 9
1
3,70
24
DEL GROSSO
ORE 20.45 JUVENTUS (3-5-2)-BOLOGNA (3-4-1-2)
1
9
17
HAMSIK
14
CAMPAGNARO
ARBITRO ORSATO Assistenti Galloni–Musolino IV Liberti Add Bergonzi (1) Ciampi (2)
TV Sky Calcio 3 HD; Mediaset Premium Calcio 3
I NUMERI
le gare
utili consecutive
per il Parma in
casa: 7 vittorie
e 2 pareggi.
L’ultima battuta
d’arresto contro
il Milan (0-2) il
17 marzo scorso
6
ANGELO
CAZZOLA
***Siena 6 punti; **Atalanta 2 punti; *Sampdoria, Torino 1
punto di penalizzazione
La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti;
2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati
la partita
in cui il Chievo
non ha
incassato reti
in questa
stagione,
all'esordio
contro il
Bologna (2-0).
Poi 16 reti
incassate nelle
successive
8 gare
8
AVELAR
5
■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS
■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE
4
11
MAGGIO
MANFREDINI
CONSIGLI
PARTITE
ORE 20.45 CAGLIARI (4-3-1-2)-SIENA (3-4-2-1)
MARIO FRONGIA
ALESSANDRO LORENZINI
Pulga e Lopez volano
leggeri: il tris di successi consecutivi (in trasferta con Torino e Samp, in casa col Bologna) regala sorrisi: «Nove
punti, un sogno che continua.
Tre vittorie inaspettate e meritate da ragazzi eccezionali» dice Pulga. Le statistiche confermano il colpaccio: l’ultimo filotto positivo è del 2009. Con
Allegri il Cagliari fa poker: il
25 ottobre batte 3-2 il Genoa,
tre giorni dopo è 1-0 all’Olimpico con la Lazio, l’1 novembre finisce 3-0 al Sant’Elia con
l'Atalanta e la domenica seguente, sempre in casa, c’è il
2-0 alla Samp. «I risultati danno forza, entusiasmo e ci si al-
lena con lo spirito giusto. Il Siena? È uno scontro diretto, una
partita difficile, serve pazienza
e determinazione». Pulga rilancia: «Dobbiamo proseguire sulla strada del sacrificio. Il Siena
difende bene, non lascia spazi
e sa ripartire». Il tecnico — che
ai toscani ruberebbe Calaiò,
«punto di riferimento e terminale offensivo» — ha un rammarico: «Abbiamo il peggior attacco della A. Si deve fare meglio per soffrire meno». Intanto, Cossu e Pinilla ricompaiono
tra i convocati: «Pinilla è al 70
per cento, Cossu un po’ più
avanti». Dunque, mediana a
tre con Nainggolan dietro le
punte: Sau dal via con Nené.
Dietro, Ariaudo (acciaccato) fa
spazio a Rossettini. E Avelar?
«Ha corsa e spinta, può crescere ancora molto». Intanto, Celli-
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
15
#
ORE 20.45 CHIEVO (4-3-3)-PESCARA (4-3-2-1)
ORE 20.45 INTER (3-5-2)-SAMPDORIA (4-3-3)
14
93
DRAMÈ
56
HETEMAJ PELLISSIER
2
54
NIELSEN
17
WEISS
DAINELLI
16
77
L. RIGONI
SORRENTINO
26
9
THÈRÈAU ABBRUSCATO
5
10
GUANA
LUCIANO
ANDREOLLI
21
77
PERIN
15
2
19
HANDANOVIC
1
25
MILITO
GARGANO
11
MODESTO
22
10
12
LOPEZ
TISSONE
GUARIN
SILVESTRE
4
35
23
16
EDER
POLI
3
COSTA
ZANETTI
ARBITRO OSTINELLI Assistenti Rubino–Altomare IV Crispo Add Giacomelli (1) Pairetto (2)
TV Sky Calcio 8 HD
ARBITRO DOVERI Assistenti Bianchi–Meli IV Nicoletti Add Mazzoleni (1) Baracani (2)
TV Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 2 HD; Mediaset Premium Calcio 2
CHIEVO p. 7
PESCARA p. 8
INTER p. 21
SAMPDORIA p. 10
PANCHINA 1 Puggioni, 23 Viotti, 13 Jokic,
33 Papp, 26 Farkas, 39 Stoian,
14 Cofie, 6 M. Rigoni, 8 Cruzado,
17 Di Michele, 9 Moscardelli,
11 Samassa. ALLENATORE Corini.
BALLOTTAGGI Pellissier-Di Michele
70-30%, Hetemaj-M. Rigoni 80-20%.
SQUALIFICATI Vacek (1).
DIFFIDATI Sardo, L. Rigoni.
INDISPONIBILI Paloschi (10 giorni),
Squizzi (10 giorni), Sardo (5 giorni),
Cesar (da valutare). ALTRI Dettori.
PANCHINA 1 Pelizzoli, 2 Zanon,
5 Capuano, 23 Cosic, 8 Bjarnason,
99 Caprari, 10 Celik, 18 Colucci,
22 Vukusic, 80 Jonathas. ALL. Stroppa.
BALLOTTAGGI Abbruscato-Vukusic
60-40%. SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Cascione, Colucci, Quintero.
INDISPONIBILI Terlizzi (7 giorni),
Crescenzi (7 giorni), Brugman (7 giorni),
Savelloni (40 giorni). ALTRI Falso,
Mobdj, Perrotta, Togni, Berardocco,
Lulli, Soddimo, Chiaretti.
PANCHINA
12 Castellazzi, 27 Belec, 31 Pereira,
42 Jonathan, 44 Bianchetti, 11 Alvarez,
16 Mudingayi, 41 Duncan, 8 Palacio,
88 Livaja. BALLOTTAGGI
Ranocchia-Pereira 60-40%,
Guarin-Palacio 60-40%,
Gargano-Mudingayi 60-40%.
SQUALIFICATI Juan Jesus (1). DIFFIDATI
Guarin, Ranocchia. INDISPONIBILI Chivu
(35 giorni), Sneijder (14), Mariga (40),
Obi (3) Stankovic (40), Coutinho (30)
PANCHINA 32 Berni, 95 Falcone,
7 Castellini, 19 De Silvestri,
8 Mustafi, 15 Poulsen, 21 Soriano,
5 Renan, 29 Juan Antonio, 98 Icardi,
93 Savic.
ALLENATORE Ferrara.
BALLOTTAGGI Poli-Renan 60-40%.
SQUALIFICATI Da Costa (18/11/2012).
DIFFIDATI Costa, Krsticic, Munari.
INDISPONIBILI Maresca (5 giorni),
Obiang (3), Pozzi (10), Krsticic (25).
ALTRI Palombo.
QUOTE
1
1,70
X
3,50
2
5,00
195
«Con la Roma ci
aspetta una
gara tosta.
Hanno un
potenziale
offensivo
importante». Nelle parole di
Donadoni, tecnico del Parma,
l’indicazione è chiara: contro i
giallorossi gara da Over, a 1,40.
ROMERO
ROSSINI
CASSANO
6
1,40
28
GASTALDELLO
99
14
DONADONI: «ROMA
ULTRA OFFENSIVA»
11
ESTIGARRIBIA MUNARI
22
21
SAMUEL
BOCCHETTI
FREY
13
BERARDI
RANOCCHIA CAMBIASSO
ROMAGNOLI
QUINTERO 4
CASCIONE
55
NAGATOMO
23
6
BLASI
93
3
BALZANO
20
31
Le quote
QUOTE
le reti subite da Stefano
Sorrentino in Serie A su un totale
di 164 presenze
1
1,50
X
4,00
45
2
6,50
PETKOVIC VUOLE
IMPORRE IL SUO GIOCO
1,65
«Con il Torino
dovremo
essere compatti
e sfruttare ogni
possibilità:
dovremo
annullarli per vincere». La
grinta di Petkovic fa da spunto
per giocare l’«1» della Lazio
contro i granata: vale 1,65.
i giorni trascorsi dall’ultima
rete realizzata da Maxi
Lopez (contro il Pescara)
4
ORE 20.45 LAZIO (4-2-3-1)-TORINO (4-2-4)
39
11
36
CAVANDA
CERCI
DARMIAN
1
19
LULIC
3
15
DIAS
GONZALEZ
6
20
27
BIAVA
CANA
Qui Siena E venne il giorno dei
dubbi anche per Serse Cosmi.
Il tecnico del Siena potrebbe infatti applicare il turnover contro il Cagliari, visti gli impegni
ravvicinati. «Per la prima volta
quest’anno — ha detto l’allenatore bianconero — ho parecchi
dubbi di formazione, una cosa
che mi è capitata poche volte in
carriera». Di certo non ci sarà
Rosina, che non ha smaltito l’affaticamento muscolare della
scorsa settimana. Per il resto diversi ballottaggi, anche se il tecnico ripartirà dall’ossatura della squadra vista sabato con il
Palermo: in difesa, ad esempio, non dovrebbero esserci
cambi, visto il recupero di Felipe. Proprio dalla fase difensiva
il Siena riparte. «Abbiamo dimostrato concretezza dietro —
ha spiegato Cosmi — Speriamo di migliorare in attacco. Il
Cagliari? Incontriamo sempre
avversari rigenerati, questo Cagliari è molto solido e concreto. A vederlo ho mandato due
fidi osservatori come Vitiello e
Terzi (squalificati nella vicenda calcio scommesse, ndr), perché vogliamo coinvolgerli in
tutto e mi hanno fornito una disamina di una squadra in grande salute».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Chievo-Pescara
vietato sbagliare
Biglietti al 50%
gratis under 15
4
Dopo la sconfitta a Napoli,
arriva il Pescara: partita che
potrebbe dare una svolta alla
stagione dei gialloblù, ma
l’allenatore Eugenio Corini frena.
«È una partita importante contro
una diretta concorrente ma non
dobbiamo farci prendere
dall’ansia del risultato. A Napoli
ho visto la squadra stare bene in
campo: i tifosi ci sosterranno».
La società ha fatto la sua parte:
ingresso gratuito per gli Under 15,
sconto del 50% in ogni settore
dello stadio e ulteriori riduzioni
per donne, anziani, giovani e
studenti. Inoltre per tutti i bambini
che si presenteranno mascherati
al Bentegodi troveranno dei
truccatori e riceveranno in regalo
un mini snack Halloween, foto e
un ulteriore omaggio. E intanto il
tecnico avversario Stroppa,
sempre in bilico, rilancia Blasi in
mediana, uno dei senatori fino a
oggi più deludenti, e davanti si
gioca la carta dell’ex Abbruscato.
I NUMERI
2
le vittorie
consecutive
dell’Udinese.
È la prima volta
che succede
questa stagione
per la squadra
di Guidolin
10
14
2
SGRIGNA
GAZZI
RODRIGUEZ
87
KONKO
SFIDA SALVEZZA
25
GLIK
11
CANDREVA
29
no parla alla Rai sul tema stadio: «È la prima volta che una
squadra gioca per più di un anno senza tifosi e stadio di riferimento. Le responsabilità sono
di tutti e nessuno. Ora, sbrogliamo la matassa» dice il patron. «Cagliari-Roma? Le partite vanno giocate. Sarò pure il
presidente di una squadra piccola ma pensavo di confrontarmi con il presidente della Roma e non con un dirigente. Baldini — chiude Cellino — è un
bravo ragazzo ma non può decidere come decido io».
33
BRIGHI
MAURI KLOSE
BIZZARRI
Ivo Pulga,
48 anni, tecnico
del Cagliari
dal 2 ottobre
scorso insieme
all’ex capitano
rossoblù Diego
Lopez LAPRESSE
9
BIANCHI
19
3
STEVANOVIC
D’AMBROSIO
1
LAZIO p. 18
TORINO p. 9
PANCHINA 84 Carrizo, 55 Guerrieri,
2 Ciani, 26 Radu, 5 Scaloni, 78 Zauri,
33 Stankevicius, 23 Onazi, 32 Brocchi,
9 Rocchi, 18 Kozak, 99 Floccari.
ALLENATORE Petkovic.
BALLOTTAGGI Cana-Brocchi 60-40%.
SQUALIFICATI Hernanes (1), Ledesma
(1), Sculli (fino al 9.11).
DIFFIDATI Klose, Lulic.
INDISPONIBILI Ederson (7 giorni),
Marchetti (7). ALTRI Diakite, Foggia,
Matuzalem, Rozzi, Zarate.
PANCHINA 23 L. Gomis, 5 Di Cesare,
31 Agostini, 15 Caceres, 4 Basha,
7 Santana, 86 Birsa, 77 Verdi,
69 Meggiorini, 93 Diop.
ALLENATORE Ventura.
BALLOTTAGGI Sgrigna-Meggiorini
55-45%. SQUALIFICATI Sansone (1).
DIFFIDATI Meggiorini.
INDISPONIBILI Masiello (4 giorni), Suciu
(20 giorni), Vives (4 giorni). ALTRI A.
Gomis, Migliorini, Ogbonna, Barbosa,
De Feudis, Bakic, Gorobsov, Sansone.
QUOTE
1
1,65
X
3,60
2
5,25
4
27
13
IZCO
11
21
10
DOMIZZI
LAZZARI
10
9
DI NATALE BERGESSIO
3
DANILO
GILLET
ALLAN
7
16
BADU
CODA
37
77
17
MAICOSUEL
GOMEZ
i minuti
di astinenza
dalla rete del
Pescara.
L’ultimo gol
l’ha realizzato
Weiss al 76'
con il Cagliari in
trasferta il
30 settembre
scorso
0
le sconfitte
in trasferta
per il Torino
che ha raccolto
tre pareggi e
vinto una volta,
5-1 a Bergamo
lo scorso 30
settembre
LODI
Taccuino
COPPA ITALIA
Date e tv del 4˚ turno
14
BELLUSCI
4
ALMIRON
3
SPOLLI
21
ANDUJAR
27
BIAGIANTI
33
5
ROLIN
CAPUANO
PEREYRA
284
gli assist forniti ai compagni da
Alessio Cerci, il migliore finora in
campionato
ARMERO
5
1
ARBITRO GIANNOCCARO Assistenti Petrella–Grilli IV Giordano Add Massa (1) Merchiori (2)
TV Sky Calcio 5 HD; Mediaset Premium Calcio 5
ORE 20.45 UDINESE (3-5-1-1)-CATANIA (3-5-2)
BRKIC
I NUMERI
Il 4˚ turno (gara unica) - 27 novembre: Palermo-Verona (20.45,
RaiSport 1); 28: Atalanta-Cesena
(15, RaiSport 1), Chievo-Reggina (15,
RaiSport 2), Bologna-Livorno (17,
RaiSport 1), Siena-Torino (19, RaiSport 1), Fiorentina-Juve Stabia (21,
RaiSport 1); 4 dicembre: Catania-Cittadella (18.30, RaiSport 1); 5: Cagliari-Pescara (18.30, RaiSport 1).
ARBITRO ROCCHI Assistenti Preti–Marzaloni IV Marrazzo Add Peruzzo (1) Abbattista (2)
TV Sky Calcio 7 HD; Mediaset Premium Calcio 6
PRIMAVERA
IL POSTICIPO
UDINESE p. 12
CATANIA p. 11
Domani sera
Genoa-Fiorentina
PANCHINA 25 Padelli, 93 Pawlowski,
4 Angella, 75 Heurtaux, 8 Basta,
34 Gabriel Silva, 6 Faraoni, 88 Willians,
94 Zielinski, 31 Fabbrini, 9 Barreto,
13 Ranègie ALL. Guidolin.
BALLOTTAGGI Badu-Basta 60-40%.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Pinzi, Domizzi, Danilo.
INDISPONIBILI Muriel (25 giorni), Benatia
(10 giorni), Pasquale (15 giorni),
Pinzi (20 giorni).
ALTRI nessuno.
PANCHINA 1 Frison, 34 Messina,
2 Potenza, 22 Alvarez, 30 Salifu,
19 Castro, 24 Ricchiuti, 15 Morimoto,
35 Doukara. ALLENATORE Maran.
BALLOTTAGGI Gomez-Castro 80-20%,
Capuano-Alvarez 80-20%.
SQUALIFICATI Legrottaglie, Marchese (1).
DIFFIDATI nessuno.
INDISPONIBILI Barrientos (5 giorni)
Sciacca (stagione finita), Terracciano
(da definire), Augustin (20 giorni), Keko
(5 giorni). ALTRI Cabalceta.
Andata del 2˚ turno di Coppa
Italia Primavera. Ieri: Napoli-Catania 2-0. Oggi (ore 14.30): Modena-Novara, Parma-Brescia (dir.
SportItalia), Sampdoria-Grosseto,
Siena-Empoli, Chievo-Cesena, Udinese-Padova, Bari-Pescara.
g.t - o.d’a.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La decima giornata si
chiuderà domani sera (ore 20.45)
con il posticipo tra Genoa e
Fiorentina al Ferraris. Approcci
opposti, perché i rossoblù
vengono dal k.o. a San Siro con il
Milan di sabato, i viola dalla
vittoria con la Lazio domenica.
QUOTE
1
1,85
X
3,40
2
4,25
19
i centri in A per Domizzi in
gol domenica all’Olimpico per
la prima volta quest’anno
Coppa, Napoli ok
CHAMPIONS DONNE
Torres con il Cluj
(f.sal.) Andata degli ottavi di
Champions. La Torres sfida l’Olimpia Cluj (ore 20 a Sassari). Verona in
Svezia contro il Malmo (ore 19).
16
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
MONDO INGHILTERRA
Chelsea e United,
«remake» al veleno
Oggi la sfida (diretta su gazzetta.it) dopo il caos di
domenica: l’arbitro Clattenburg ancor più nel mirino
schietto sarà Lee Mason, 41 anni, arbitro di Bolton, città a 50
chilometri da Manchester, protagonista pochi mesi fa di un
episodio a favore dello United: l’espulsione contestata di
un giocatore del QPR in una
gara all’Old Trafford. Ferguson, che ha cercato il profilo
basso alla vigilia della gara, gli
ha augurato buona fortuna.
Ne avrà bisogno.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI
LONDRA
«Scimmia». Sarebbe questo l’insulto razzista che Mark
Clattenburg, l’arbitro di Chelsea-Manchester United giocata domenica scorsa e vinta 3-2
dai Red Devils, avrebbe rivolto al nigeriano Obi Mikel. La
gara, bellissima per 63 minuti,
è finita nel caos totale, con i
Blues ridotti in 9 per espulsioni del duo Ivanovic-Torres e il
gol decisivo firmato in fuorigioco dal messicano Hernandez. Clattenburg avrebbe offeso anche lo spagnolo Mata e
dopo la denuncia inoltrata dal
Chelsea alla federazione, da ieri la pratica è nelle mani pure
della polizia.
Le inchieste Il sindacato dei
giocatori neri, guidato dall’avvocato Peter Herbert, ha infatti presentato regolare denuncia alle forze dell’ordine. Si
prospetta quindi un caso Terry-bis, con una coda nel tribunale civile. Trapelano intanto
le prime indiscrezioni sull’inchiesta curata dalla federazione. I guardalinee Michael
McDonough e Simon Long,
con il quarto uomo Michael Jones, nelle prime dichiarazioni
Assenti illustri Il remake di sta-
Roberto
Di Matteo,
42 anni,
protesta
durante
l’ultima sfida
con lo United.
Alle sue
spalle, seduto,
Sir Alex
Ferguson, 70
REUTERS
rilasciate sulla vicenda avrebbero infatti raccontato di non
aver sentito i presunti insulti
razzisti. Il gruppo arbitrale è
in contatto audio e per questo
la testimonianza dei colleghi
di Clattenburg nella gara dello
Stamford è considerata fondamentale.
Remake Tutto questo peserà
non poco sul remake di stasera, sempre allo Stamford Bridge. Chelsea e Manchester United si ritrovano 72 ore dopo in
una gara valida per il quarto
turno di Coppa di Lega. Il fi-
sera avrà molti attori nuovi.
Nel Chelsea, mancheranno gli
squalificati Terry, Torres e Ivanovic, oltre all’infortunato
Lampard. Di Matteo potrebbe
far riposare anche Mata e Hazard. Largo ai giovani: in campo Saville e Ake. Molti cambiamenti anche nello United: a riposo Van Persie, Rooney, Ferdinand, Evra, dentro i ventenni Keane, Vermijl, Wootton e
Buttner. In porta, potrebbe rivedersi Lindegaard. Il Chelsea, per evitare di scaldare ulteriormente l’ambiente e di dover rispondere a domande scomode, ha annullato la canonica conferenza stampa della vigilia. I Blues sono blindatissimi. Ferguson è stato generico:
«Tra Chelsea e Manchester
United è sempre una grande
sfida». Vero. Basta che non ci
sia un arbitro a rovinarla.
4
TUTTI I
RISULTATI
Coppa di
Lega
Ieri:
SunderlandMiddlesbrough
0-1;
SwindonAston Villa 2-3;
WiganBradford
2-4 d.c.r.;
LeedsSouthampton
3-0;
ReadingArsenal 5-7.
Oggi:
NorwichTottenham
(alle 20.45);
ChelseaMan. United
(20.45);
LiverpoolSwansea (21).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
COPPA DI LEGA I GUNNERS RIMONTANO DALLO 0-4
Di Canio, l’impresa
sfuma di un soffio
E l’Arsenal fa 7-5
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA
Follie e sogni infranti:
un’altra puntata di quello
splendido romanzo che è il calcio inglese. Il palcoscenico è la
Coppa di Lega, i protagonisti
sono l’Arsenal di Wenger che
passa dallo 0-4 al 7-5 a Reading e lo Swindon di Di Canio,
che sfiora il miracolo di eliminare un club di Premier. I sogni del tecnico italiano muoiono al tramonto: il gol al 90’ di
Benteké, secondo personale,
abbatte lo Swindon e lancia
l’Aston Villa di Farina al quinto turno di Coppa di Lega. Lo
Swindon esce a testa alta: sotto di due reti (Benteké al 30’ e
Agbonlahor al 39’), trova il
2-2 nel giro di tre minuti con
una doppietta di Storey (79’ e
81’). L’ingresso di Bent carica
però l’Aston Villa e al 90’ addio Swindon: 3-2, avanti la
squadra di Lambert. Di Canio
e i suoi giocatori escono dallo
stadio tra gli applausi: un club
di League One ha messo paura
a uno di Premier. Alla vigilia,
l’allenatore italiano aveva caricato l’ambiente, ricordando
che un gol segnato al Manchester United nel 2001 in Coppa
d’Inghilterra era stato più eccitante «di una notte di sesso
con Madonna» e si augurava
di rivivere le stesse sensazioni.
A ognuno i suoi gusti.
Paolo Di Canio, 44 anni REUTERS
Arsenal folle Sicuramente ecci-
tante, ma in senso calcistico, è
stato Reading-Arsenal. Una
follia vera. Il Reading ha chiuso il primo tempo sul 4-0: poker con Roberts (12’), l’autogol di Koscielny (18’), Leigertwood (20’) e Hunt (37’). L’inserimento del francese Giroud
ha però trasformato i Gunners. Walcott ha suonato la carica al 45’. Giroud ha fatto centro al 64’. Koscielny ha riscattato l’autorete all’89’ e con il Reading allo sbando, di nuovo
Walcott al 90’ per il 4-4. Ai supplementari, Chamakh ha trovato il 5-4 dell’Arsenal. Sembra finita, ma al 116’ Pogrebnyak fa 5-5. L’ombra dei rigori,
ma ecco la follia nella follia:
Walcott trova la tripletta e
Chamakh timbra il 5-7. Incredibile.
bold
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
17
MONDO
CARLO LAUDISA
twitter@carlolaudisa
MILANO
Parigi sempre più capitale d’Europa. Cristiano Ronaldo
e José Mourinho sotto la Torre
Eiffel al fianco di Zlatan Ibrahimovic. I contatti sono stati presi in questi giorni e per giugno
si profila un cambio epocale
per il Real Madrid, da mesi alle
prese con un faticoso rinnovo
di contratto della stella portoghese.
Lo strappo Ricordate lo sfogo di
CR7 ai primi di settembre? Dopo la doppietta al Granada, non
esulta in campo e poi in tv espri-
Ronaldo a Parigi
colpo da 100 milioni
E al Real? Falcao...
Il procuratore Mendes tesse la tela, Al Thani
prepara l’offerta per convincere Florentino Perez
to 100 milioni di euro per il cartellino. Insomma, un investimento economico che al lordo
comporta un investimento su
base quinquennale da 300 milioni e passa. Un’enormità, la riprova che il Psg vuol arrivare in
fretta in cima al mondo senza
badare a spese.
L’asso Falcao Ma la trama non
finisce certo qui. Per ingolosire Florentino Perez il potente
Mendes ha un altro argomento importante a suo favore: la
procura di Radomel Falcao,
l’attaccante colombiano dell’Atletico Madrid per cui sono
in fila tutte le big europee. In
contemporanea i vertici dei
colchoneros stanno trattando
Il portoghese
chiede 18 milioni
per il rinnovo, ma
il club di Madrid
pensa al fair-play
La prospettiva di
avere l’attaccante
colombiano può
convincere
il club Blanco
il rinnovo del colombiano per
pattuire una clausola di rescissione intorno ai 70 milioni. E’
il presupposto per pilotare con
sapienza il delicato cambio di
maglia nella capitale madrilena. E mettere tutti nelle condizioni migliori.
me tutto il suo malessere. Il clamore è immediato, si sprecano
le teorie. Poi, cade il silenzio sulla vicenda, in assenza di novità
apparenti. Lui continua a segnare da superstar, ma è ormai chiara la ragione della sua depressione: il contratto da 10 milioni
netti a stagione non lo soddisfa
più, anche perché in contemporanea a Barcellona il suo rivale
Leo Messi sta ricontrattando il
suo vincolo su cifre intorno ai
15 milioni e passa. Chiamiamola questione d’orgoglio...
Il tentativo In gran segreto
Florentino Perez ha provato a trovare una soluzione. Il club madridista è
arrivato a offrirgli 14 milioni di euro netti per rinnovare in tempi stretti e chiudere la vicenda. Ma s’è trovato
di fronte a un muro: la richiesta di 18 milioni annui netti del
portoghese. Una cifra enorme
anche per il club più ricco al
mondo, visto che il Real non
può non risentire della crisi economica spagnola. E tenendo
conto del fair play finanziario
deve provare a contenere il budget del monte-stipendi.
José Mourinho, 49 anni, stringe Cristiano Ronaldo, 27, durante la festa per la vittoria nella Liga 2011-12 AFP
Il mediatore A gestire questa vi-
cenda è Jorge Mendes, agente
del calciatore, ma anche del tecnico Mourinho. E in queste settimane non è rimasto con le mani in mano. Ha preso contatti
con il Psg, da tempo in attesa,
per avviare il dialogo tra club.
Per quanto riguarda il contratto dell’attaccante di Funchal
non ci sono problemi, lo sceicco Al Thani ha già dato mandato di soddisfare le sue aspettative. Va, invece, trovato l’assenso
del Real Madrid e non è facile.
Florentino Perez s’è presentato
proprio con CR7 e non può rinunciare al suo prezioso rendimento a cuor leggero. Così il
club francese ha espresso la sua
disponibilità a mettere sul piat-
Il rimpiazzo Di sicuro il Real si
consolerebbe con un attaccante di primissimo ordine. E ciò
spiega perché tutto sta procedendo nella massima discrezione. E’ presto per avere conferme ufficiali. Anche perché la
squadra di Carlo Ancelotti è
partita bene in Champions League. E’ altrettanto chiaro,
però, il bivio per i magnati del Qatar, considerando che Cristiano Ronaldo porta in dote Mourinho. Un’opportunità unica, forse irripetibile. Così l’allenatore di Reggiolo rischia di trovarsi in un tunnel a sua insaputa. E le fortune della sua squadra in questa
stagione rischiano di essere
ininfluenti. Dipende tutto dalla clamorosa separazione all’orizzonte in casa Real. E’ un
dato di fatto.
SPAGNA COPPA DEL RE VINCE PURE IL VALENCIA
FRANCIA COPPA DI LEGA
Taccuino
Il Barcellona non si ferma mai
Tre gol anche all’Alaves
C’è Psg-Marsiglia
ma Ibra rifiata
Ranieri eliminato
RUSSIA
A segno Villa,
Iniesta e Fabregas
Oggi tocca al Real
sul campo
dell’Alcoyano
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI
Twitter @filippomricci
MADRID
Serio e determinato, il
Barça comincia la difesa della
Copa del Rey con un 3-0 a Vitoria contro l’Alaves, sedicesimi
di finale. Vilanova fa riposare
Messi e Xavi ma schiera una formazione piena di nomi illustri,
anche perché l’abituale serbatoio di coppa, il Barça B, è inutilizzabile: la seconda squadra
blaugrana deve recuperare
una gara di Segunda e non può
offrire giocatori. E allora Fabregas alla Messi, con Villa e San-
identiKit
& CARRIERA
identiKit
& CARRIERA
v Mou+CR7 per il Psg v
chez insieme. Gli avversari puntano sullo straripante entusiasmo cittadino e una discreta
forma: sono primi nel loro girone di Segunda B (terza serie) e
prima di ieri avevano vinto 11
partite su 13. Il Barça fa sul serio e controlla la gara senza problemi né pause, Villa continua
a sfruttare al meglio i (pochi)
minuti che gli danno: al 40’ segna il quinto gol stagionale su
assist di Iniesta, che ha festeggiato i 10 anni di Barça (debutto il 29 ottobre 2002) con la fascia di capitano e con un golazo all’inizio della ripresa: destro morbido e geometrico all’incrocio dal limite dell’area. A
Sanchez annullano un gol regolare, l’Alaves gioca col cuore
ma combina poco ed è fortunato ad evitare guai peggiori. Ritorno tra un mese.
Polemica a Madrid Il Real gioca
stasera in trasferta con l’Alcoyano, altra squadra di Segunda
B, dopo una vigilia animata da
un foglietto di Mou, che in conferenza stampa dopo essersi definito «Il campione dei canterani» per difendersi dall’accusa
di trascurare il vivaio del Madrid ha presentato una lista dei
ragazzi che hanno esordito in
prima squadra negli ultimi anni con i vari tecnici che lo hanno preceduto. Non c’è pace al
Real.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALAVES-BARCELLONA
0-3
MARCATORI Villa (B) al 40’ p.t.; Iniesta
(B) al 5’, Fabregas (B) al 45’ s.t.
ALAVES (4-2-3-1) Urtzi; Rubio, Agustin,
Hernandez, Manu Garcia; Beobide, Delgado; Guzman, Garcia (dal 26’ s.t. Sendoa), Asier (dal 26’ s.t. Luismi); Viguera
(dal 35’ s.t. Llamas).
All. Gonzalez.
BARCELLONA (4-3-3) Pinto; Dani Alves,
Bartra, Mascherano, Montoya; Sergi
Roberto, Busquets (dal 10‘ s.t. Song),
Iniesta (dal 30’ s.t. Dos Santos); Sanchez, Fabregas, Villa (dal 24’ s.t. Tello).
All. Vilanova.
ARBITRO J.A. Teixeira Vitienes NOTE
Ammoniti Guzman (A), Luismi (A), Fabregas (B)
PARIGI (a.g.) C’è il
Marsiglia, ma il Psg gioca
senza Verratti e Sirigu. Carlo
Ancelotti concede un po’ di
riposo al giovane
centrocampista e una partita
premio a Douchez, vice
dell’azzurro. In forse anche
Ibra, convocato, ma magari
impiegato part-time, in caso di
guai. Lo svedese avrà il voto
di Ancelotti per il Pallone d’oro
anche se, dice il tecnico, alla
fine i favoriti restano Messi e
Ronaldo. A Nizza, invece, il
Lione potrebbe schierare
Gourcuff, al rientro dopo due
mesi di stop.
Giocate ieri:
Sochaux-St Etienne 0-3
Rennes-Arles 1-0
Monaco-Troyes 1-2
Lilla-Tolosa 1-0
Oggi:
Nizza-Lione (alle 17);
Montpellier-Bordeaux (18.45);
Bastia-Auxerre (20);
Psg-Marsiglia (20.55).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SVIZZERA
Zenit bene in Coppa
Eurogol di Criscito
Sion, via Decastel
c’è Schurmann
Due a zero sul campo del Saransk e qualificazione ai quarti della Coppa di Russia. Lo Zenit passa
al 20’ della ripresa con Semak e
chiude con un eurogol di Criscito al
90’: pallonetto sotto l’incrocio. «Ho
appena caricato il mio gol e neanch’io volevo crederci» il suo commento su Twitter.
Non c’è pace al Sion. Per la
seconda volta in questa stagione,
la squadra di Gattuso cambia allenatore. Al posto di Michel Decastel
arriva Pierre-André Schuermann.
BRASILE
Kakà, ancora Seleçao
Ignorato lo Shakhtar
Menezes conferma Kakà e
continua a ignorare i brasiliani dello
Shakhtar Donetsk. Questi i convocati: Portieri: D. Alves (Valencia/Spa), Jefferson (Botafogo). Difensori: Adriano e D. Alves (Barcellona/Spa), F. Santos (Corinthians),
D. Luiz (Chelsea/Ing), Castan (Roma/Ita), Rever (A. Mineiro), Thiago
Silva (Psg/Fra). Centrocampisti:
Arouca (Santos), Paulinho (Corinthians), Oscar e Ramires (Chelsea/Ing), Sandro (Tottenham/Ing),
Giuliano (Dnipro/Ucr), Kakà (Real
Madrid), Lucas (San Paolo), Thiago
Neves (Fluminense). Attaccanti:
Hulk (Zenit/Rus), Leandro Damiao
(Internacional), Neymar (Santos).
ROMANIA
Cluj, giallo risolto
Tocca a Paulo Sergio
Fine della telenovela. Il presidente del Cluj ha trovato il nuovo
tecnico, il portoghese Paulo Sergio, ultimo anno in Scozia, dove ha
vinto la Coppa con gli Hearts. Rimpiazza Ioan Andone, che si è dimesso dopo la gara col Galatasaray.
GERMANIA
Coppa: Borussia
e Schalke agli ottavi
Schalke e Borussia Dortmund approdano agli ottavi di finale della Coppa di Germania. Lo
Schalke ha battuto 3-0 il Sandhausen, mentre il Borussia Dortmund
ha battuto a domiclio il Vdr Aalen
per 1-4. Agli ottavi anche Monaco
1860, Friburgo, Augsburg, Colonia,
Bochum e Mainz.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
inContropiede
di DAN PETERSON
a stagione scorsa dell’Nba per via della serrata, ha avuto: (a) pre-stagione di due settiL
mane anziché quattro; (b) due amichevoli anziché otto; (c) calendario della stagione regolare
compresso, di 66 partite in 122 giorni. Il che
rendeva tutto difficile da «leggere». Quest’anno sarà ugualmente difficile da decifrare per i cambiamenti numerosi e tremendi in quasi tutte le squadre della lega.
Ormai, i gm sono come giocatori di poker:
rimescolano le carte, si fa una mano nuova
ogni turno, si gestiscono i soldi, e si vive di
certezze e sicurezze quanto bluff e rischi.
Chicago è in difficoltà perché Derrick Rose
non rientra quest’anno; se fa un miracolo e
gioca, rivediamo questo pronostico. New
l’Anticipo
di FRANCO ARTURI
l Milan strappa con i denti il pareggio in una
delle tante sfide salvezza che dovrà affrontare
Iin campionato.
E chi crede che questa sia una
battuta cattiva vuole del male ad una squadra
che ha scritto l’ultimo quarto di secolo di storia
del calcio, fornendole obbiettivi fuori dalla realtà. Anche questa limitata missione, commisurata
all’organico, può in qualche misura entusiasmare, se non appagare, in un’annata di transizione
e di abbagli. A patto che si butti in un cassonetto
la sequela di orrori del primo tempo di Palermo:
una difesa a 5 avvilente, un’incapacità di pressare di squadra improponibile, una paurosa mancanza di reattività, di idee, di slancio. Il buon Palermo dei primi 45 minuti ringraziava e raccoglieva.
I saggi di un tempo andato, ma sempre attualissimo, sostenevano che tre quarti di squadra sono
Il tecnico del Milan Massimiliano Allegri, 45 anni
fatti con un grande portiere e un eccellente centravanti: l’ombra di Pato e la paralisi di Amelia
contribuivano in modo determinante a scaraventare tutto il Milan dalla finestra di un piano alto.
Sotto, arrivava a stendere miracolosamente un
tappeto salvavita Montolivo, travestito da eroico
pompiere, con un gol-ossigeno.
Allegri era stato felicemente costretto a stravolgere il piano (di resa) iniziale: fuori l’immobile Pato, dentro Bojan, un ragazzo che non è mai stato
un fenomeno, ma certamente un buon attaccante. E vivo, soprattutto. Per dimostrarlo, dovrebbe
giocare 5-6 partite consecutivamente, come sarebbe stato opportuno per El Shaarawy l’anno
scorso. Dentro anche Emanuelson per un Flamini
certamente più scarso di lui. Dentro anche Pazzini, in cambio di un inutile difensore. E poi corsa,
difesa alta, quantomeno voglia di esistere.
Il pareggio non era egualmente scontato, ma è
parso credibile ad ogni minuto che passava. Che
l’abbia raggiunto ancora El Shaarawy, al settimo
centro stagionale, rivelazione assoluta della stagione, è un atto di giustizia. Ma il Milan resta penultimo in serie A per il numero di giocatori mandati in gol: solo quattro. L’intero meccanismo funziona poco e male.
A 70 giorni di stagione, è assurdo parlare ancora
di un Milan alla ricerca di un’identità dopo la smobilitazione estiva. Nessuna formazione degna di
questo nome può presentarsi in campo senza
un’idea sparata di come si va alla caccia del pallone, a prescindere dal talento dei singoli. Con questa squadra (peraltro da un centinaio di milioni
complessivo di ingaggio, molte volte più degli avversari di ieri sera) un tecnico deve proporre molto di più.
Gasperini e il Palermo perdono così un’occasione
importante: ma avrebbero dovuto spendersi di
più quando in campo c’era da soffrire. Il calcio è
questo, in fondo alla classifica.
S
icuramente Josè Mourinho non si sarebbe
fatto sfuggire l’assist del Cibali. Ci avrebbe
inzuppato la conferenza stampa per arroventare
ulteriormente la vigilia lunga di Juve-Inter e guidare a Torino una truppa elettrica, come piace a
lui. Andrea Stramaccioni no. Invece del cerino,
ha tirato una secchiata di acqua sul fuoco: «Finora non ho ravvisato una tendenza pro Juve». Uno
smarcamento non banale dallo Speciale, cui tentano ossessivamente di sovrapporlo. Sarebbe stato più comodo e popolare accarezzare il pelo della polemica eterna con i rivali di Calciopoli. Anche questo è un segnale di personalità.
Non sarebbe male se anche Antonio Conte nei
prossimi giorni dimostrasse un «coraggio» del genere e, invece del discutibile silenzio di ieri o di
mandare i soliti portavoce, prendesse finalmente la parola a Vinovo per parlare di tutti gli aspetti tecnici della partitissima di sabato, normalizzandola con senso di responsabilità. Lo vedete?
Volevamo presentare le partite di oggi e invece
abbiamo ragionato solo su Juve e Inter. Questo è
il rischio che corrono anche bianconeri e nerazzurri: alzare lo sguardo verso l’orizzonte della
partitissima e trascurare gli ostacoli di stasera
che possono diventare trappole. E’ vero che la
Samp arriva da 4 sconfitte consecutive, ma è anche vero che è già venuta a vincere a San Siro. E’
vero che il Bologna è stato appena sculacciato
dell’Inter, ma è anche vero che nel campionato
scorso ha imposto due pareggi alla Juve.
Anche la Juve è mutilata nel suo reparto migliore: il centrocampo. Solo una volta in questo torneo, Conte ha iniziato senza due dei tre mediani
d’oro: col Chievo (in campo Marchisio). Il gol arrivò nella ripresa solo dopo l’ingresso di Vidal.
Stavolta Vidal (squalificato) e Marchisio (a riposo) saranno fuori gioco. Nonostante l’emergenza
in sala regia Conte sembra voler forzare il turnover e tenere 6 uomini freschi per sabato. Come
vedete, entrambi gli allenatori hanno ampie opzioni e quindi ampio margine di errore. L’impressione è che, a questo giro, i due allenatori incideranno con le loro scelte più della media. Un bel
duello a distanza. Come quello tra Doveri e Romeo, a Milano e Torino. L’augurio è che i due
arbitri (con i loro collaboratori) siano i migliori
in campo per poter poi avvicinarci a Juve-Inter
ragionando solo di pallone.
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laRovesciata
di ROBERTO BECCANTINI
http://www.beckisback.it/
Moviola? No grazie
siamo in Italia
conosco i miei polli
Molti la promuovono, io sono contro la
tecnologia. Tranne che per i gol fantasma
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
SERENA WILLIAMS
Fuoriclasse di tennis
Prego per le vittime
dell’uragano Sandy...
Vattene via Sandy!
Vattene via!
@serenawilliams
USAIN BOLT
L’uomo più veloce del mondo
Gervasoni circondato dai giocatori del Catania dopo l’annullamento ANSA
iriamole pure a fine stagioT
ne, le somme. In attesa del
verdetto, cerco di rispondere al-
@usainbolt
Sia Stramaccioni che Conte pagano assenze significative. Da quando ha riadattato la difesa a
3, col Chievo, innescando la sgasata delle 5 vittorie, è la prima volta che Strama non può calare il
tris Ranocchia-Samuel-Juan Jesus. Il brasiliano
è squalificato, ma anche la diffida dell’azzurro fa
problema, perché la prospettiva di perdere per
Torino il difensore più in forma inquieta. Rischiare e cambiare il minimo con il solo inserimento
di Silvestre? Oppure tener fermo Ranocchia, magari con l’arretramento di Cambiasso? Oppure
tornare alla difesa a 4, visto anche che la Samp
allarga il campo con due esterni offensivi? O neutralizzare Estigarribia ed Eder con gli esterni di
centrocampo (3-5-2)?
l’Ovest. Oklahoma City sarà sempre la squadra da
battere a Ovest e non sentirà così tanto la perdita di
James Harden. Sacramento — udite, udite — può essere la squadra sorpresa nell’Ovest: giovane, atletica,
profonda, ben allenata. Los Angeles: Lakers vs. Clippers per vedere chi contende per il titolo; io scommetto sui Clippers, più versatili. I tre Italiani? E’
adesso o mai per Marco Belinelli coi Chicago Bulls.
Andrea Bargnani dovrà trovare grande costanza a
Toronto se vuole sognare l’All-Star Game. Danilo
Gallinari (foto Getty Images), dopo un’estate brillante con l’Italia, se non ha problemi fisici è pronto per
il più grande salto di qualità della sua carriera; anche l’All-Star Game, perché non c’è niente che lui
non sappia fare bene.
di VALERIO MARINI
Correre è la mia vita.
Nessun dubbio: correre
veloce è la mia vita!
STRAMA E CONTE CORRONO IL RISCHIO
DI TRASCURARE LE PARTITE DI STASERA
di LUIGI GARLANDO
York ha troppo problemi: l’egoista Carmelo Anthony; la squadra più anziana nella storia Nba;
atletismo così così. Brooklyn è molto pubblicizzata (nuova città, nuovo impianto, nuova
squadra) ma non credo in coach Avery Johnson per nulla. Boston è solida, ben allenata
da Doc Rivers ma vecchia, fragile, e sempre
un infortunio distante da un mega-disastro.
Miami vincerà l’Est senza dover sudare; con
Ray Allen e altri, sono ancora più forti (e più
sicuri) dell’anno scorso.
San Antonio, coi loro anziani «Big 3», ha una
stagione ancora ad alto livello, prima di dover
cambiare 9/12 della rosa. Denver, se tutti rimangono in buona salute e ok per contratti, è il
«cavallo scuro» (Americano per outsider) nel-
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ilCampionato
19
NBA: GALLO PRONTO AL GRANDE SALTO
laVignetta
NON E’ SOLO QUESTIONE DI TALENTO
IL MILAN E ALLEGRI DEVONO CAPIRLO
LA GAZZETTA DELLO SPORT
DANIELE MOLMENTI
Olimpionico di kayak
Signore e signori, l'ufficio
«Daniele Molmenti SPA»
chiude per ferie fino
domenica. Per urgenze
chiamate il 118!!!
@DanieleMolmenti
RAFAEL NADAL
Fuoriclasse di tennis
Orgoglioso di avere 7
spagnoli nella lista finale del
Pallone d’Oro. E’ una
generazione leggendaria.
Congratulazioni a tutti!
@rafanadal
FERNANDO ALONSO
Pilota Ferrari
4 giri del circuito correndo.
22km...! E’ stato un buon
allenamento, però alla fine
che sete....
#abudabhiAlo
@alo_oficial
la madre di tutte le domande.
Cosa si può fare per evitare gli
orrori di Catania-Juventus o
Chelsea-Manchester United?
La risposta è secca: niente. Al
Cibali c’erano un arbitro, due
assistenti, due arbitri addizionali più il quarto uomo: totale,
sei giudici. A Stamford Bridge
c’erano un arbitro, due assistenti più il quarto uomo: totale,
quattro giudici.
Non si può far niente, ripeto. A
meno di non introdurre la moviola in campo, scenario che molti promuovono. Solo a parole,
però: con la tv che traduce subito gli episodi sospetti, i teatrini
fondati sulle zuffe verrebbero
demoliti e così non pochi giornalisti si ritroverebbero in mezzo a una strada. Il tasso polemico precipiterebbe ai minimi storici: una noia pazzesca.
Sono contro la tecnologia, eccezion fatta per i gol fantasma. In
questo caso, alla frenata di Michel Platini (evviva l’occhio
umano) preferisco l’accelerata
di Joseph Blatter (evviva l’occhio di falco). Solo per i gol fantasma. Punto. Siamo in Italia,
mai dimenticarlo: chi riprende
chi? e il regista di che partito è?
e la parallasse? e i filmatini del
giorno dopo che ogni società
porterebbe a carico o discarico? Conosco i miei polli. Certo,
resta singolare la riunione di
condominio che gli sceriffi di
Catania hanno tenuto dopo la
rete di Bergessio. Quarantaquattro secondi. Più o meno
il tempo che fu necessario ai
quarti e quinti uomini della finale mondiale tra Italia e Francia per riesumare da un televisore clandestino la testata di Zinedine Zidane a Marco Materazzi e comunicarla al direttore
di gara, Horacio Elizondo.
Mi sovviene il gol di Maurizio
Ganz in Inter-Juventus del 9
marzo 1997, arbitro Pierluigi
Collina. Convalidato, «protestato» (da Ciro Ferrara, soprattutto), annullato: Ganz era in fuorigioco. E poi il braccio-rete di
Miroslav Klose nell’ultimo Napoli-Lazio. Luca Banti aveva indicato il centrocampo. Furono
gli schiamazzi dei giocatori partenopei, alla Pepe, a «convincere» il tedesco. La differenza, rispetto al pasticcio di domenica,
è che in tutti gli episodi citati —
Ganz, Zidane, Klose — le correzioni non provocarono una topica: la evitarono.
Come non basta cambiare Stefano Palazzi per cambiare la
giustizia sportiva (io, comunque, l’avrei già cambiato), così
non basta moltiplicare gli arbitri per migliorare l’arbitraggio.
Studiando la postura dei giudici di linea — gambe divaricate
in posizione ovarola, busto piegato in avanti — un grande
giornalista amico mio li ha definiti «arbitri coccodè». Ogni tanto ci azzeccano, ogni tanto no.
Costano. L’esperimento del
doppio arbitro, caro a Giampiero Boniperti, non ebbe seguito.
Vediamo, adesso, come va a finire con gli «addizionali». Non
vorrei che, nelle decisioni,
l’equipaggio sfrattasse il comandante. E la quantità scalzasse la personalità: a proposito di requisiti cruciali, eccone
uno.
Fuor di ipocrisia: per una scelta
esatta, saremmo disposti ad attendere anche un minuto, e persino la soffiata di un video rubacchiato, come a Berlino. In
caso contrario, o si rigioca (alla
Pulvirenti) o si convive con l’errore (all’inglese). E già che ci
siamo, perché non (ri)giocare
anche Cagliari-Roma? Questa
sì sarebbe un’idea.
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20
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
SERIE BWIN 12a GIORNATA
d
l’Analisi
HANNO
DETTO
di NICOLA BINDA
twitter@Nickbinda
Macchè gelo
E’ una notte
da 30 e lode
le Pagelle
1
3
di RO.PE.
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Valeri (S) al 18’, Pavoletti (S) al
20’, Brosco (T) al 39’, Magnanelli (S) al 48’
s.t.
MISSIROLI DI QUALITÀ
NOLÈ IN CHIAROSCURO
POMINI È UNA GARANZIA
TERNANA (3-4-3) Ambrosi; Ferraro
S
Sì, è vero, fa freddo. La
temperatura è scesa, i turni
infrasettimanali in notturna
cominciano a far soffrire. La
tentazione fantozziana —
vestaglia di flanella,
frittatona di cipolle, birra e
rutto libero — per godersi la
serata in tv è stata forte.
Serviva una risposta decisa
dai campi per ricompensare
chi ha sfidato il gelo
rinunciando alla poltrona. E
questa è arrivata, con il solo
stadio di Modena che non è
riuscito a partecipare: 30
gol, risultati altalenanti, gare
decise sul filo di lana e colpi
di scena su tutti i fronti.
Una serata che a pochi
istanti dalla fine faceva
registrare lo scatto del trio
di testa a +7 sulla quarta,
un segnale di forza al
cospetto di inseguitori poco
costanti e balbettanti. Invece
i guizzi di Crotone e
Lanciano hanno bloccato
Verona e Livorno, facendo
anche un favore alla
capolista Sassuolo, vero
trionfatore nella notte delle
stelle e pronto lunedì a
scendere in campo al
Bentegodi per un’altra serata
da vivere live, sugli spalti.
Questa giornata era anche
attesa sul fronte arbitrale
dopo lo scempio dell’ultimo
weekend della Serie A. La
serata, tutto sommato, è
filata via con i soliti alti e
bassi e ben 8 rigori. Finora
in questa stagione ci sono
stati forse più bassi che alti,
perché l’organico dei
direttori di gara è stato
rimodellato in estate
lasciando molti dubbi tra
promozioni (dal basso e
verso l’alto) e dismissioni, e
la gestione di queste prime
giornate ha fatto discutere,
assegnando ai più esperti
tutti i big match negando ai
giovani la possibilità di
crescere. Nelle 12 giornate
non ci sono stati svarioni
clamorosi, ma spesso è stata
la gestione complessiva
delle gare a non convincere,
forse legata alle motivazioni
con cui scendono in campo i
ragazzi di Messina. Ma
coraggio, si può migliorare.
E poi basta guardare al
piano di sopra e consolarsi...
Toscano
(allenatore
della Ternana)
Nel primo tempo
siamo stati
troppo bassi e li
abbiamo facilitati.
Peccato aver
preso gol nel
nostro momento
migliore
(dal 21’ s.t. Brosco), Fazio, Lauro; Dianda,
Carcuro, Miglietta, Vitale; Nolè (dal 32’ s.t.
Alfageme), Maniero (dal 9’ s.t. Litteri), Ragusa. PANCHINA Brignoli, Botta, Dimitru, Sinigaglia. ALLENATORE Toscano.
TERNANA 5,5
SASSUOLO (4-3-3) Pomini; Laverone,
Marzorati, Terranova, Longhi; Valeri, Magnanelli, Troiano (dal 40’ s.t. Bianchi); Berardi
(dal 25’ s.t. Masucci), Pavoletti (dal 33’ s.t.
Boakye), Missiroli. PANCHINA Pigliacelli, Frascatore, Bianco, Catellani. ALLENATORE Di
Francesco.
ARBITRO Cervellera di Taranto.
AMMONITI Nolè (T) per proteste; Carcuro (T)
e Valeri (S) per proteste; Troiano (S) per
comportamento non regolamentare.
NOTE paganti 4.183, incasso di 39.191,50 euro; abbonati 2.481, quota di 15.620,41 euro.
Tiri in porta 4 (con una traversa)-6 (con una
traversa). Tiri fuori 4-3. In fuorigioco 3-1. Angoli 7-5. Recuperi: p.t. 0, s.t. 4’.
AMBROSI 6 Non ha particolari colpe sui gol.
FERRARO 6 Tiene bene fino all’infortunio, sfortunato.
BROSCO 6,5 Toscano non si fida di lui all’inizio. Entra
e segna.
FAZIO 6 Inventato centrale, se la cava. Rischia un
rigore: tiene il braccio troppo largo.
LAURO 6 Attento contro Berardi, ma lo perde sul
primo gol.
DIANDA 6 Uomo di sostanza, Pomini gli nega il gol.
Leonardo Pavoletti, 23 anni, festeggiato da Berardi dopo il gol PIERANUNZI
S
Di Francesco
(allenatore
del Sassuolo)
Nei primi 45’
avremmo dovuto
essere più cattivi
sotto porta. Sono
soddisfatto, ho
cambiato tanto e
avuto le risposte
che cercavo
Sassuolo domina
Secondo tempo
che merita la A
Valeri, Pavoletti e Magnanelli: un grande tris
Ternana travolta, due rigori falliti nel finale
S
Pavoletti
(attaccante
del Sassuolo)
Il gol cominciava
a mancarmi.
Siamo stati
bravissimi, le
grandi squadre
colpiscono
sempre nel
momento giusto
DAL NOSTRO INVIATO
ROBERTO PELUCCHI
TERNI
Cambiano gli interpreti,
si moltiplicano le fatiche, ma il
Sassuolo continua a essere cannibale e lascia agli altri soltanto
le briciole. La Ternana, imbattuta da 8 partite durante le quali
aveva preso appena 4 gol, poteva fare paura. La squadra di Di
Francesco se l’è cucinata alla
grande: nel primo tempo non
l’ha mai fatta arrivare nelle vicinanze di Pomini, nella ripresa
l’ha colpita e affondata in meno
di tre giri di orologio. Il vantaggio su Verona adesso è di 6 punti, quello sul Livorno (terzo) di
8. E lunedì sera la capolista va
al Bentegodi: un match che promette spettacolo.
un’eccessiva libertà, che gli ha
permesso di far girare la squadra a proprio piacimento (e godimento), anche se lo smisurato possesso palla e la facilità nell’arrivare nelle vicinanze dell’area avversaria dovevano essere sfruttate meglio. Pavoletti si
è sbattuto, ma per un’ora è rimasto in gabbia e anche Berardi è stato ai confini. Più propositivo Missiroli, che magari dà
meno profondità degli altri attaccanti, ma aumenta di molto
il tasso di qualità. È stato lui a
sfiorare per primo il vantaggio,
mentre Troiano ha buttato al
vento un’occasione d’oro. Di
Francesco, in ossequio al turnover, ha cambiato alcuni giocatori, ma il Sassuolo è stato ottimo
e abbondante anche coi rincalzi. E la Ternana? Tanta buona
volontà, non molto di più.
La chiave è Magnanelli Toscano
aveva intuito che per provare a
creare problemi al Sassuolo
avrebbe dovuto alzare i ritmi e
soffocare le fonti di gioco. Invece, in avvio è successo l’opposto. Magnanelli ha goduto di
Arbitro no Quello che Toscano
cercava, l’ha visto nel primo
quarto d’ora della ripresa, durante il quale Carcuro (traversa) e Ragusa hanno sfiorato
l’1-0. Ma, sporgendosi dal da-
CLASSIFICA
RISULTATI
ASCOLI-NOVARA
2-0
BARI-EMPOLI
2-3
CESENA-GROSSETO
3-2
1-1
CROTONE-VERONA
3-3
JUVE STABIA-REGGINA
1-0
SQUADRE
PUNTI
V
IN CASA
N
P
V
FUORI
N
P
G
TOTALE
V
N
P
IN CASA
F
S
FUORI
F
S
TOTALI
F
S
Diff.
Reti
SASSUOLO
31
5
1
0
5
0
1
12
10
1
1
10
2
13
3
23
5
18
VERONA
25
4
2
0
3
2
1
12
7
4
1
9
2
13
8
22 10
12
LIVORNO
23
3
1
2
4
1
1
12
7
2
3
11
13
11
6
22 19
3
5
PADOVA (-2)
18
3
3
0
2
2
2
12
5
5
2
10
6
6
5
16
11
JUVE STABIA
18
3
1
2
2
2
2
12
5
3
4
7
7
11
9
18
16
2
PRO VERCELLI-SPEZIA
1-0
CITTADELLA
17
4
1
1
1
1
4
12
5
2
5
8
5
8
11
16
16
0
TERNANA-SASSUOLO
1-3
TERNANA
16
2
2
2
2
2
2
12
4
4
4
5
5
6
6
11
11
0
VARESE-VICENZA
1-1
VARESE (-1)
16
1
4
1
3
1
2
12
4
5
3
7
8
7
10 14
18
-4
MODENA (-2)
15
2
3
1
2
2
2
12
4
5
3
7
3
10
9
17
12
5
PROSSIMO TURNO
BRESCIA
15
3
2
0
0
4
3
12
3
6
3
7
2
8
13
15
15
0
ASCOLI (-1)
15
4
0
2
1
1
4
12
5
1
6
10
7
5
9
15
16
-1
13ª giornata
Sabato 3 novembre, ore 15
BRESCIA-TERNANA
EMPOLI-PRO VERCELLI
GROSSETO-ASCOLI
LIVORNO-BARI
NOVARA-CITTADELLA
PADOVA-CESENA
REGGINA-VARESE
SPEZIA-CROTONE
VICENZA-LANCIANO
Lunedì 5 novembre, ore 19
MODENA-JUVE STABIA
ore 21
VERONA-SASSUOLO
SPEZIA
15
3
1
2
1
2
3
12
4
3
5
7
8
6
6
13
14
-1
BARI (-7)
12
4
1
1
1
3
2
12
5
4
3
10
6
7
7
17
13
4
VICENZA
12
2
2
2
0
4
2
12
2
6
4
9
9
3
5
12
14
-2
18 24 -6
MODENA-PADOVA
1-1
vanzale, la Ternana ha fatto il
gioco del Sassuolo. Al 18’ cross
di Berardi, sponda di testa di Pavoletti e inserimento di Valeri
per l’1-0. Al 20’ angolo ancora
di Berardi e capocciata vincente del centravanti, con la Ternana momentaneamente in 10
per l’infortunio di Ferraro.
L’uno-due non ha ucciso gli umbri, ma a questo punto è diventato protagonista in negativo
l’arbitro Cervellera. Non ha punito con il rigore un intervento
a braccio largo di Fazio, e ne ha
concessi due molto dubbi. Il primo alla Ternana per tocco di
mano di Troiano in mischia (Pomini ha deviato il tiro di Litteri
in angolo, da cui è nato il gol di
testa di Brosco), il secondo al
Sassuolo per un presunto fallo
di Fazio su Missiroli. Il tiro di
Terranova ha colpito la traversa e ha superato la linea, ma
Cervellera ha fatto giocare quei
(pochi) secondi necessari a Magnanelli per ottenere il 3-1. Così i giocatori andati in gol per il
Sassuolo diventano 12.
EMPOLI (-1)
12
1
2
3
2
2
2
12
3
4
5
6
12
12
12
CESENA
12
3
2
2
0
1
4
12
3
3
6
8
10
1
9
9
19 -10
CROTONE (-2)
11
3
2
1
0
2
4
12
3
4
5
10
7
1
6
11
13
-2
PRO VERCELLI
11
3
0
3
0
2
4
12
3
2
7
8
9
4
10
12
19
-7
NOVARA (-4)
10
2
3
1
1
2
3
12
3
5
4
10
8
7
8
17
16
1
REGGINA (-3)
9
3
1
2
0
2
4
12
3
3
6
7
6
4
9
11
15
-4
LANCIANO
9
0
5
2
1
1
3
12
1
6
5
6
10
2
6
8
16
-8
GROSSETO (-6)
3
1
3
1
0
3
4
12
1
6
5
6
6
6
11
12
17
-5
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
MIGLIETTA 5 Troppa sofferenza lì in mezzo, il suo
contributo non è sufficiente.
VITALE 5,5 Fatica a contenere Valeri, non è di aiuto a
Ragusa.
NOLÈ 5,5 Parte benino e poi si ammoscia. (Alfageme
s.v.)
MANIERO 5,5 Era la prima partita da titolare, deve
crescere.
LITTERI 5 Si fa parare il rigore da Pomini.
RAGUSA 5 Soltanto un’occasione in tutta la partita.
All. TOSCANO 6 La squadra è molto organizzata, ma
aveva troppi assenti. Deve essere contento della
reazione dopo il 2-0.
SASSUOLO 7
POMINI 7 Un bell’intervento su tiro di Dianda, para il
rigore di Litteri.
LAVERONE 6,5 Grande spinta, anche nel moscio
primo tempo.
MARZORATI 6,5 Buone chiusure, non va in difficoltà.
TERRANOVA 6,5 Il rigore lui l’aveva segnato, il
guardalinee Longo non l’ha visto.
LONGHI 6,5 Nolè è tanto fumo. Difende e attacca con
disinvoltura.
VALERI 7 Tanta sostanza e il gol che «spacca» la
partita.
IL MIGLIORE
h 7,5 MAGNANELLI
Gode di grande libertà, è la sorgente del gioco del
Sassuolo. Segna il 3-1.
TROIANO 5,5 Un gol mangiato nel primo tempo e il
fallo da rigore. (Bianchi s.v.)
BERARDI 6 Primo tempo anonimo, ma mette lo
zampino in entrambi i gol.
MASUCCI 6 Contribuisce a tenere alta la squadra.
PAVOLETTI 7 Per un’ora soltanto generoso. Poi
l’assist per Valeri e il gol che chiude la partita.
(Boakye s.v.)
MISSIROLI 7 Sua l’occasione più ghiotta del primo
tempo del Sassuolo. Porta qualità anche in attacco, è
astuto sul rigore.
All. DI FRANCESCO 7 Cambia interpreti, ma la sua
squadra non lo delude.
TERNA ARBITRALE CERVELLERA 4,5 I due
rigori sono dubbi, più evidente quello che
non dà al Sassuolo. Longo 5 - Raparelli 6
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MARCATORI
RETI
PARTITE
0-0
LANCIANO-LIVORNO
IL MIGLIORE
h 6,5 CARCURO
Sembra il più pimpante, colpisce la traversa.
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CITTADELLA-BRESCIA
TERNANA
SASSUOLO
9 RETI Cacia (1, Verona).
7 RETI Ardemagni (1, Modena).
6 RETI Di Roberto (3, Cittadella);
Siligardi (Livorno); Gonzalez (Novara);
Pavoletti (Sassuolo); Sansovini
(Spezia); Ebagua (2, Varese).
5 RETI Zaza (Ascoli); And. Caracciolo (1,
Brescia); Gabionetta (2, Crotone);
Saponara (Empoli); Sforzini (2,
Grosseto); Mehmeti (Novara); Malonga
(Vicenza).
4 RETI Bellomo e Caputo (Bari); Di
Carmine (Cittadella); Dionisi (1) e
Paulinho (2, Livorno); Farias (Padova);
Di Gennaro (4, Spezia); Gomez (3,
Verona).
3 RETI Soncin (Ascoli); Graffiedi (2,
Cesena); Maccarone (Empoli);
Danilevicius e Mbakogu (Juve Stabia);
Mammarella (Lanciano); Signori e
Stanco (Modena); Cutolo (Padova);
Ceravolo (Reggina); Boakye e
Terranova (3, Sassuolo); Nolè
(Ternana); Kone (Varese);
Martinho (Verona).
3
domande a...
FABIO
GALANTE
CALCIATORE
«Che serata divertente
Spezia, ora sono guai»
Fabio Galante, calciatore il attesa del
titolo da d.s., commenta il campionato.
Galante, che partita ha seguito?
«Alla tv, mi sono goduto una serata molto divertente grazie a diretta-gol, con Livorno e Verona
raggiunti nel finale: hanno perso entrambe
una grossa occasione per staccare le quarte, e
hanno perso ancora terreno dal Sassuolo».
C’è stato un gol o un gesto che l’ha colpita?
«Uno importante, quello della Pro Vercelli che
ha fatto una vittoria fondamentale e ha inguaiato lo Spezia, che per la squadra che ha fatto
dovrebbe essere più in alto».
Cosa ha detto questa giornata?
«Che la B è sempre più imprevedibile. Guardate i ribaltoni dell’Empoli e del Cesena... Partite
facili non ce ne sono mai, sono stato incollato
davanti alla tv fino all’ultimo: bellissimo».
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
21
#
SERIE BWIN 12a GIORNATA
Verona, fuochi d’artificio a Crotone
La squadra di Mandorlini tre volte in vantaggio, quella di Drago risponde sempre: che pari
CROTONE
VERONA
3
3
PRIMO TEMPO 1-2
MARCATORI Martinho (V) al 18’, Gabionetta
(C) su rigore al 22’, Cocco (V) al 40’ p.t.; Pettinari (C) al 34’, Gomez (V) al 46’, Maiello (C) al
48’ s.t.
CROTONE (4-2-3-1) Caglioni 5,5; Matute 5, Vinetot 5, Abruzzese 5,5, Mazzotta 6;
Eramo 5, Galardo 5,5; Ciano 6 (dal 33’ s.t.
Caetano 6), Maiello 7, De Giorgio 6,5 (dal 24’
s.t. Torromino 6,5); Gabionetta 6,5 (dal 12’
s.t. Pettinari 7). PANCHINA Concetti, Migliore, Checcucci, Addae. ALLENATORE Drago
6.
VERONA (4-3-3) Nicolas 6; Abbate 5,
Moras 6 (dal 16’ s.t. Ceccarelli 5), Maietta
5,5, Cacciatore 6; Jorginho 6, Bacinovic 6
(dal 24’ s.t. Laner 6), Hallfredsson 7; Gomez
5,5, Cocco 7 (dal 33’ s.t. Cacia s.v.), Martinho 7. PANCHINA Berardi, Grossi, Rivas,
Bojinov. ALLENATORE Mandorlini 6,5.
ARBITRO Di Bello di Brindisi 5,5.
GUARDALINEE Melloni 6 - Argiento 6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Hallfredsson (V) e Martinho (V)
per comportamento non regolamentare; Bacinovic (V) e Abbate (V) per gioco scorretto.
NOTE paganti 2.136, incasso di 13.895 euro;
abbonati 2.552, quota di 13.734 euro. Tiri in
porta 6-7. Tiri fuori 7-5. In fuorigioco 0-2.
Angoli 3-1. Recuperi: p.t. 0, s.t. 4’.
DAL NOSTRO INVIATO
GAETANO IMPARATO
CROTONE
7
h
il migliore
Sei gol, un inseguirsi e
riagguantarsi continuo, persino nei 4’ di recupero. Ritmi intensi per 90’, nemmeno il tempo per uno sbadiglio. Il Verona
le tenta tutte, ma la quarta vittoria di fila la sfiora soltanto. Tre
volte in vantaggio, tre volte
riagguantato: l’ultima grazie
ad una prodezza di Maiello che
stoppa (al volo) un cross perfetto di Eramo, spedendo in rete il
3-3 finale con un rasoterra ravvicinato. Un gol d’altra categoria. Il calcio proletario, tutto
cuore e battaglia, blocca gli ingranaggi di chi ha dimostrato,
anche in Calabria, di essere predestinato al salto in A. Verona
sempre in gol dall’inizio torneo
e attacco che segna, randella,
anche schierando i «subalterni». Cocco, e lo stesso Martinho
(in versione attaccante laterale), hanno scelto la gara migliore per la prima rete di stagione.
Il pari finale ha l’acre sapore
HALLFREDSSON (Verona)
Causa il rigore, ma inventa
il raddoppio ed è l’unico a
non avere cali per 90’
FINALE CALDO REGGINA K.O.: ALTRO ROSSO A DIONIGI
della beffa per i veneti, ma il
Crotone non molla mai: è nel
suo Dna.
La chiave Tridente nuovo di zec-
il pallone rimpallato dal braccio di Hallfredsson procura il rigore di Gabionetta. Ma, prima
del riposo, è proprio lo scandinavo a servire per Cocco un assist in verticale che sega la difesa e mette il compagno in condizione di piazzare un piattone
vincente. Finiti i giochi? No, il
Verona graffia anche dopo il riposo, ma si siede un po’ e Pettinari lo castiga: un rimpallo in
area gli crea un «rigore in movimento» che non sbaglia.
Martinho, 24 anni (al centro), esulta dopo lo 0-1: è il secondo gol LAPRESSE
ca: Mandorlini avanza Martinho dalla linea di difesa (come schierato col Lanciano, sabato) al lato di Cocco (centrale) e Gomez (meno brillante
dei tre). La mossa è da scacco al
Re. Perché proprio dal lato sinistro il Verona costruisce il vantaggio, la supremazia nei primi
45’ (ben 5 palle gol). Matute
non mette argini, Ciano è leggerino, Eramo rincorre e combina
il pastrocchio (retropassaggio
sul quale s’inserisce Martinho,
bruciando Vinetot e piazzando
la botta che Caglioni non respinge come 3’ prima). Dura poco:
L’UNICO 0-0 NESSUNA VERA OCCASIONE DA GOL
EQUILIBRIO CORDAZ E ARCARI DECISIVI
La svolta Ci sarebbe da aspetta-
re la fine, invece no. Attentati
alle coronarie anche nel recupero: un ponte aereo di Cacia
manda Gomez alla botta a fil di
palo del 3-2; la combinazione
Galardo-Eramo e cross per Maiello fa esplodere la città dove
hanno «inventato» le tabelline.
Nella terra di Pitagora Mandorlini esce dal campo facendosi i
conti: è finita 3-3 e il Sassuolo è
a +6. Lunedì gli arriva in casa e
altre distrazioni fatali, al Bentegodi, non saranno ammesse.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ancora Caserta Modena-Padova Gol e tanti errori
La Juve Stabia zero emozioni
Il Cittadella va
riprende il volo e fischi dei tifosi ma il Brescia c’è
JUVE STABIA
REGGINA
1
0
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORE Caserta al 39’ s.t.
JUVE STABIA (3-4-3) Nocchi 6; Mau-
h
7
il migliore
CASERTA (Juve Stabia)
Faro in mediana e uomo
partita con un gol condito
di tenacia e lucidità
ry 6, Figliomeni 6, Scognamiglio 6; Acosty
6,5 (dal 44’ s.t. Murolo s.v.), Genevier 6,5,
Caserta 7, Gorzegno 6,5; Erpen 6 (dal 21’ s.t.
Mezavilla 6,5), Mbakogu 6 (dal 32’ s.t. Improta 6), Cellini 6,5. PANCHINA Seculin, Doninelli, Jidayi, Gargiulo. ALLENATORE Braglia 7.
ARBITRO Tommasi di Bassano 6.
GUARDALINEE Cucchiarini 6 - Marinelli 6.
ESPULSI il tecnico Dionigi (R) per proteste al
44’ p.t.
AMMONITI Gorzegno (JS), Hetemaj (R), Erpen (JS), Comi (R), Lucioni (R), Figliomeni
(JS) e Barillà (R) per gioco scorretto.
NOTE paganti 1.012, incasso di 15.286 euro;
abbonati 1.405, quota di 15.989 euro. Tiri in
porta 4 (con una traversa)-2. Tiri fuori 5-4.
In fuorigioco 4-4. Angoli 4-3. Recuperi: p.t.
1’, s.t. 5’.
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA BERARDINO
CASTELLAMMARE DI STABIA (Napoli)
Una vittoria per respirare
aria di playoff. La Juve Stabia
liquida la Reggina nel finale di
una gara equilibrata. Il gol di
Caserta arriva al 39’ della ripresa e dà il senso di una strategia
portata a termine. Sconfitta al
sapore di beffa per i calabresi,
protagonisti di una prova concreta, tradita però dall’azione
decisiva che ha sbaragliato la
retroguardia di Dionigi.
La chiave Squalificati gli esterni Baldanzeddu e Dicuonzo,
Braglia smonta la difesa a quattro e imposta la Juve Stabia col
3-4-3. Entra Maury nella retroguardia. Acosty e Gorzegno
presidiano le fasce. In avanti
torna Cellini. Nella Reggina
partono dalla panchina Sarno
e Ceravolo, i due goleador con-
0
0
MODENA (3-4-3) Colombi 6,5; Gozzi 6,
Zoboli 6, Perna 6; Pagano 5 (dal 32’ s.t. Osuji
5), Moretti 5 (dal 18’ s.t. Stanco 5), Dalla Bona 5, Gulan 5; Lazarevic 5,5, Ardemagni 6,
Signori 5.
PANCHINA Manfredini, Andelkovic, Nardini,
Surraco, Greco.
ALLENATORE Marcolin 5,5.
PADOVA (3-5-2) Anania 6; Cionek 6,
Piccioni 6, Trevisan 5,5; Legati 5,5, De Vitis
5 (dal 18’ s.t. Galli 6), Nwankwo 5,5 (dal 27’
s.t. Viviani 5), Ze Eduardo 6, Renzetti 6; Granoche 5 (dal 42’ s.t. Farias s.v.), Cutolo 6.
PANCHINA Silvestri, Rispoli, Feltscher, Raimondi.
ALLENATORE Pea 5,5.
REGGINA (3-5-2) Baiocco 6; Adejo 6,
Ely 6, Lucioni 5,5; Melara 6, Armellino 6,5,
Hetemaj 5,5 (dal 42’ s.t. Bombagi s.v.), Barillà 6, Di Bari 5,5; Comi 5 (dal 30’ s.t. Ceravolo
5), Fischnaller 5,5 (dal 19’ s.t. Sarno 6). PANCHINA Facchin, Bergamelli, Castiglia, D’Alessandro. ALLENATORE Dionigi 5,5.
MODENA
PADOVA
tro l’Ascoli. In difesa spazio a
Lucioni. Dionigi infoltisce il
centrocampo. Gli esterni Melara e Di Bari arretrano spesso a
rinserrare la linea difensiva. In
attacco fiducia a Fischnaller.
Nella fase iniziale, più disinvolta la Reggina. La Juve Stabia
appare compassata. Col passare dei minuti i campani guadagnano metri, trovando però la
rigida copertura degli spazi da
parte dei calabresi. Juve Stabia
insidiosa con Caserta e Gorzegno. La Reggina ci prova con
Melara e reclama per un dubbio fuorigioco di Armellino nel
finale di tempo (espulso Dionigi).
Le mosse Dopo l’intervallo, la
Reggina sbuca al tiro con Armellino per due volte. La Juve
Stabia rilancia: al 17’ traversa
con Erpen dai 20 metri.Tra i calabresi, Sarno avvicenda Fischnaller. La Juve Stabia passa al
4-4-2 con l’ingresso di Mezavilla per Erpen. I campani alzano
il ritmo e inseguono il colpo
con Mezavilla e Cellini. Prove
di gol che arriva al 39’. Incursione di Cellini, palla a Caserta
che calcia a rete e si catapulta
sulla ribattuta del portiere per
segnare il gol-partita. La Reggina tenta di rialzarsi con un tiro
di Bombagi (a lato), ma la Juve
Stabia vigila sui tre punti.
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ARBITRO Nasca di Bari 6.
GUARDALINEE Bagnoli 6 - Valeriani 6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Trevisan (P) per proteste; Osuji
(M) per gioco scorretto.
NOTE paganti 1.960, incasso di 11.883 euro;
abbonati 2.448, quota di 22.742 euro. Tiri in
porta 2-6. Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 2-3.
Angoli 2-9. Recuperi: p.t. 0, s.t. 4’.
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA TOSI
MODENA
Il Padova si sveglia dopo
70’ di torpore generale portando un paio di pericoli verso la
porta di Colombi che sventa le
puntate di Galli e Ze Eduardo
con bravura. Ma è troppo tardi
per accendere una partita a tratti irritante per la pochezza del
contenuto tecnico offerto dalle
squadre. Il Modena produce
due tiri senza pretese con Ardemagni, lo score degli ospiti è
più consistente ma nessuno si
guadagna l’occasione per schiodare lo zero a zero. Alla pausa
sulle tribune molti s’interrogano sulla qualità della gara subito stroncata come una delle più
brutte viste al Braglia da tanti
anni a questa parte. Infatti l’imprecisione delle giocate spesso
fa cadere le braccia per i tanti
errori, anche gratuiti, commes-
si da entrambe le squadre nella
fase dell’impostazione della manovra che viene abortita sul nascere da passaggi sballati e rilanci a casaccio. Per alcuni giocatori la palla sembra un attrezzo ingestibile, tanto che il pubblico si spazientisce rumoreggiando. Nel primo tempo solo
Cutolo prova a scaldare i guanti del portiere avversario.
Modena spuntato Il tridente di
Marcolin è solo un esercizio tattico perché nel primo tempo i
suoi attaccanti non vedono mai
la luce della porta. Nella ripresa ci prova Ardemagni e poi con
l’innesto di Stanco la squadra
emiliana arrangia un 4-2-4 più
velleitario che coraggioso. Alla
fine il punto raccolto è l’unica
nota positiva.
Padova allungato Pea rinuncia
al fantasista Farias per un regista basso come Nwankwo, ma
gli equilibri non tornano perché le distanze tra mediana e il
reparto offensivo sono troppo
lunghe. Così Granoche finisce
fuori giri mentre Cutolo deve inventarsi qualche soluzione personale per uscire dall’anonimato. Nell’ultimo quarto di gara il
neoentrato Galli si fa vedere
con un paio di fiondate, gli assalti finali producono solo mischie e confusione.
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h
6,5
il migliore
COLOMBI (Modena)
Tre belle parate, non sono
paratissime ma almeno
supera il minimo sindacale
CITTADELLA
BRESCIA
1
1
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Di Roberto (C) su rigore al 27’
p.t.; Salamon (B) al 36’ s.t.
h7
il migliore
ARCARI (Brescia)
Inverventi decisivi nel
finale, grande la respinta
sul colpo di testa di Maah
CITTADELLA (4-3-3) Cordaz 6,5; Sosa 6, Gasparetto 6, Pellizzer 6, Biraghi 5,5;
Vitofrancesco 6, Baselli 6,5 (dal 13’ s.t. Paolucci 6), Busellato 6 (dal 26’ s.t. Schiavon
s.v.); Di Roberto 6,5, Di Carmine 6,5, Giannetti 6 (dal 31’ s.t. Maah s.v.). PANCHINA Pierobon, De Vito, Martinelli, Ciancio. ALLENATORE Foscarini 6.
BRESCIA (3-5-1-1) Arcari 7; De Maio 6,
Salamon 6,5, Ant. Caracciolo 5; Zambelli
6,5, Lasik 6, Budel 6,5, Rossi 6, Daprelà 5;
Saba 5,5 (dal 18’ s.t. Picci 6,5); Corvia 5 (dal
36’ s.t. Mitrovic s.v.). PANCHINA Cragno,
Scaglia, Martina Rini, Bouy, Stovini. ALLENATORE Calori 6.
ARBITRO La Penna di Roma 6.
GUARDALINEE Citro 6 - Peretti 6.
ESPULSI Daprelà (B) al 41’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto).
AMMONITI Ant. Caracciolo (B) e Pellizzer (C)
per gioco scorretto; Biraghi (C) per c.n.r.;
Vitofrancesco (C) per proteste.
NOTE paganti 671, incasso di 4.584 euro; abbonati 1.764, quota di 8.061 euro. Tiri in porta 7-3. Tiri fuori 1-3. In fuorigioco 0-2. Angoli
8-5. Recuperi: p.t. 2', s.t. 4'.
SIMONE PRAI
CITTADELLA (Pd)
Il Cittadella si vede soffiare di mano il terzo successo
consecutivo e si deve accontentare di un pareggio che il Brescia riesce ad agguantare solo
negli ultimi 10 minuti. Foscarini schiera Busellato dal primo
minuto al posto di Schiavon, in
difesa rientra Pellizzer che ha
scontato il turno di squalifica.
Nel Brescia invece si fa sentire
la pesante assenza di Andrea
Caracciolo, forse il più in forma della squadra. Il Cittadella
gioca meglio nel primo tempo,
e passa in vantaggio al 27’: Antonio Caracciolo con una vigorosa spallata affonda Di Carmine in area, per l’arbitro è rigore, Di Roberto non sbaglia. Il
Brescia affida la replica al destro velenoso di Corvia, respinge a terra Cordaz, troppo poco
per sperare nel pareggio. Anzi
è il Cittadella, con Di Carmine
al 37’, ad avere tra i piedi il pallone del raddoppio: saltato Caracciolo che da terra sporca,
ne esce un destro debole facile
preda del portiere.
Occasione mancata Allo scade-
re del primo tempo rigore anche al Brescia, per un ingenuo
fallo di mano di Biraghi, ma
Corvia spreca calciando oltre
la traversa. Cittadella in evidenza al 9' della ripresa: gran
destro di Busellato dal limite,
respinge Arcari proprio dalle
parti di Di Roberto che non riesce nel tap-in. I padroni di casa
lasciano troppa iniziativa al
Brescia che va ancora vicino al
pareggio al 29’: mischia furibonda nell’area del Cittadella,
Corvia ci prova due volte, respinge Cordaz che poi subisce
anche fallo. Il Brescia però alla
fine riesce a trovare l’1-1: al
36’ punizione di Budel per Salamon, il polacco scivola ma
riesce comunque a calciare e
indovina l’angolino. Il Cittadella si riversa nell'area del Brescia e sfiora il nuovo vantaggio: al 38' testa di Maah e grande intervento a terra di Arcari
che devìa in angolo, dal corner
tiro dalla distanza di Schiavon, deviazione, e il portiere
del Brescia si supera ancora.
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22
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
SERIE BWIN 12a GIORNATA
Il Livorno va veloce
Ma Volpe lo riprende
Primo gol di Belingheri: la vittoria sembra in tasca
Nel finale il grande cuore del Lanciano porta al pari
LANCIANO
LIVORNO
1
1
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Belingheri (Li) al 38’ p.t.; Volpe
(La) al 46’ s.t.
LANCIANO (4-3-3) Casadei 6,5; Aquilanti 5,5, Rosania 6, Scrosta 6, Mammarella
5,5; Di Cecco 6 (dal 20’ s.t. Vastola 6), Paghera 6,5, Volpe 7; Falcinelli 5,5 (dal 32’ s.t. Falcone 6,5), Testardi 5,5, Fofana 5 (dal 12’ s.t.
Turchi 6). PANCHINA Amabile, Bacchetti,
Hottor, Pepe. ALLENATORE Gautieri 6,5.
LIVORNO (4-3-3) Fiorillo 6; Ceccherini
6 (dal 41’ s.t. Salviato s.v.), Bernardini 5,5,
Lambrughi 5,5, Gemiti 6; Belingheri 6,5, Gentsoglou 6,5 (dal 38’ s.t. Prutsch s.v.), Luci 6;
Schiattarella 6, Paulinho 7, Dionisi 6 (dal 32’
s.t. Piccolo 5,5). PANCHINA Ricciarelli, Meola, Bigazzi, Dell’Agnello. ALLENATORE Nicola
6.
ARBITRO Borriello di Mantova 5,5.
GUARDALINEE Ranghetti 6 - Ceccarelli 6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Schiattarella (Li), Paghera (La),
Lambrughi (Li), Gentsoglou (Li), Belingheri
(Li) e Ceccherini (Li) per gioco scorretto; Dionisi (Li) e Vastola (La) per comportamento
non regolamentare.
NOTE paganti 834, incasso di 12.305 euro;
abbonati 1.332, quota di 8.288,18 euro. Tiri
in porta 6 (con una traversa)-5 (con una traversa). Tiri fuori 5-2. In fuorigioco 3-4. Angoli 3-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
DAL NOSTRO INVIATO
GENNARO BOZZA
LANCIANO (Chieti)
Una squadra nettamente
più forte dell’altra, che però
non ha paura e gioca a viso
aperto. Di solito finisce con i
complimenti ai più deboli, sconfitti, e si dice che il coraggio
non basta. Stavolta è bastato.
Così il Lanciano ferma la marcia del Livorno, convinto di
aver agguantato il Verona con
la quinta vittoria in trasferta,
ma senza considerare di avere
di fronte una squadra indomita, che mostra ingenuità e inesperienza, ma che inventa un
secondo tempo e soprattutto
gli ultimi minuti a passo di carica. E il Livorno, dopo aver con-
trollato la gara, si vede raggiungere nel recupero e si mangia le
mani per aver sciupato più di
una occasione per il raddoppio.
8
VOLPE (Lanciano)
Si sfianca per 90’, poi fa
due ruggiti da vero leone:
prima la traversa, poi il gol
1
Alessandro
Volpe, 29 anni:
la scorsa
stagione ha
segnato 9 gol
in Prima
divisione,
quello al
Livorno è il
primo in questo
torneo LAPRESSE
raviglioso, a giro, fuori di poco.
Dionisi e Piccolo si presentano
soli in area, ma Casadei, che sostituisce lo squalificato Leali, è
bravissimo in uscita. Il Lanciano si rende conto che deve uscire dalla ragnatela in cui è invischiato e può farlo solo accelerando. I nuovi entrati sono decisivi. Vastola imperversa a destra, Falcone crea voragini a sinistra e fa due cross su cui interviene Volpe: sul primo, al 45’,
colpisce la traversa; sul secondo, al 46’ abbassa la mira e segna. Il Livorno tenta un ultimo
assalto, ma il cuore del Lanciano è una barriera impenetrabile. Per la squadra di Nicola restano i rimpianti, per quella di
Gautieri una ritrovata fiducia.
Riscossa Il Lanciano mostra bel
gioco, i centrocampisti reggono l’urto e creano opportunità
in avanti, ma gli attaccanti si
perdono. I tiri, più che «telefonati», sembrano portati dai corrieri a cavallo. Il Livorno non
soffre e nella ripresa può anche
colpire, soprattutto con Paulinho che al 15’ sfiora un gol me-
2
0
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Zaza al 8’, Fossati al 25’ s.t.
ASCOLI (3-5-2) Guarna 6; Prestia 6,5,
Peccarisi 6 (dal 41’ p.t. Faisca 6), Ricci 6,5;
Conocchioli 6 (dal 38’ s.t. Scalise s.v.), Russo 6, Di Donato 6, Fossati 6, Pasqualini 6;
Feczesin 6,5, Zaza 7,5 (dal 27’ s.t. Drame 6).
PANCHINA Maurantonio, Gragnoli, Colomba,
Capece.
ALLENATORE Silva 6,5.
NOVARA (4-3-1-2) Bardi 5,5; Ghiringhelli 5, Perticone 5, Bastrini 5,5, Alhassan
6; Buzzegoli 5,5, Barusso 6 (dal 29’ p.t. Marianini 5,5), Faragò 5,5 (dal 23’ s.t. Lepiller
5); Lazzari 5 (dal 9’ s.t. Rubino 5,5); Gonzalez
5, Mehmeti 5.
PANCHINA Kosicky, Motta, Alborno, Baclet.
ALLENATORE Tesser 5.
ARBITRO Irrati di Pistoia 6.
GUARDALINEE Del Giovane 6 – Alassio 6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Ghiringhelli (N), Zaza (A), Perticone (N), Fossati (A) e Buzzegoli (N) per gioco
scorretto.
NOTE paganti 1.032, incasso di 9.072 euro;
abbonati 1.275, quota di 13.821 euro. Tiri in
porta 5-3. Tiri fuori 4-4. In fuorigioco 0-1.
Angoli 8-1. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
PEPPE ERCOLI
ASCOLI PICENO
Torna alla vittoria l’Ascoli dopo due sconfitte consecutive. Il Novara, piuttosto spento,
invece paga la voglia di riscatto
degli uomini di Silva in gol con
Zaza e Fossati. A movimentare
un primo tempo povero di emozioni c’è stato un guasto all’impianto di illuminazione del Del
Duca, che al 40’ ha costretto
l’arbitro Irrati a sospendere il
match per 5 minuti. Prima non
era successo veramente nulla
di rilevante. Poi l’Ascoli ha dato un’accelerata alla partita
con il suo uomo più pericoloso,
Zaza. L’attaccante al 42’ si è girato bene in area e di sinistro
ha messo poco alto. Al 46’ destro da fondo campo e stavolta
è Bardi a deviare in angolo. Il
Novara, già largamente rimaneggiato fra infortuni, squalifiche e assenze per scelta tecnica
come quella di Parravicini, ha
perso subito anche Barruso, infortunatosi al 29’: al suo posto
la partita
terminata senza
reti: per la
quarta giornata
consecutiva
almeno un
incontro
termina 0-0
30
le reti di ieri
sera, il totale
sale a 329:
rispetto alla
scorsa stagione
sono 18 di meno
BARI
EMPOLI
2
3
PRIMO TEMPO 2-0
MARCATORI Dos Santos (B) al 3’, Bellomo
(B) al 22’ p.t.; Tavano (E) al 12’, Pratali (E) al
28’, Tonelli (E) al 42’ s.t.
BARI (4-3-1-2) Lamanna 7; Ristovski
5,5, Dos Santos 6, Ceppitelli 5,5, Polenta 5,5;
Filkor 5,5 (dal 15’ s.t. Defendi 5,5), Romizi 6
(dal 36’ s.t. Sabelli s.v.), Sciaudone 6,5; Bellomo 5,5; Albadoro s.v. (dal 9’ p.t. Galano 5,5),
Iunco 5,5. PANCHINA Pena, Borghese, Altobello, Grandolfo. ALLENATORE Torrente 5,5.
EMPOLI (4-3-1-2) Bassi 5; Tonelli 6,5, Pratali 6,5, Regini 6, Hysaj 6; Signorelli 6 (dal 42’
s.t. Camillucci s.v.), Moro 6, Croce 5,5 (dal 5’
s.t. Valdifiori 6,5); Saponara 6,5; Maccarone
6, Tavano 7 (dal 30’ s.t. Mchedlidze s.v.). PANCHINA Pelagotti, Pecorini, Pucciarelli, Romeo. ALLENATORE Sarri 7.
ARBITRO Palazzino di Ciampino 5,5.
GUARDALINEE Manzini 6 - Di Vuolo 5,5.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Sciaudone (B) per comportamento non regolamentare; Moro (E), Valdifiori (E)
e Romizi (B) per gioco scorretto; Galano (B)
per proteste.
NOTE paganti 693, incasso di 8.693 euro; abbonati 5.837, quota di 15.595 euro. Tiri in porta 5-11 (con un palo). Tiri fuori 4-6. In fuorigioco 6-3. Angoli 2-12. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 3’.
DAL NOSTRO INVIATO
GIUSEPPE CALVI
BARI
Si mette a fare la... Roma
e ci lascia le penne. Per una serata, il Bari imita la pazza squadra di Zeman e, in vantaggio di
due gol dopo 22 minuti, si fa ribaltare in modo clamoroso dall’Empoli, al primo successo al
San Nicola (in 7 incontri). Da
balbettante e insicura la formazione toscana si è trasformata
negli ultimi 10 giorni in una travolgente onda di gioco e gol: 3
vittorie consecutive (su 12 punti complessivi, al netto della penalizzazione di un punto) contro Lanciano, Modena e, appunto, in Puglia, e 10 reti realizzate
(su 18 totali).
Bari partenza sprint Al primo an-
golo della «strada», il Bari si ritrova subito in discesa. Dopo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
BLACK OUT VA VIA LA LUCE: NELLA RIPRESA IL NOVARA CROLLA
ASCOLI
NOVARA
i pareggi
della giornata
come nelle
ultime due e al
quarto turno: è
massimo
stagionale
eguagliato
i rigori
assegnati: è il
massimo
stagionale.
Quelli segnati
sono stati 5 e
quelli sbagliati
3: sono altri due
primati (il primo
eguagliato)
h
7
il migliore
L’Ascoli al buio?
Zaza lo accende
Suicidio del Bari
5 dal 2-0 al 2-3
L’Empoli fa festa
le reti nei
secondi tempi,
uno dei bottini
più alti di
quest'anno
superato solo
dalle 21 reti
dell'ottava
è giusto, anche se il divario tecnico fra le due squadre si nota.
Entrambe giocano col 4-3-3,
ma la differenza la fanno gli uomini. E quelli del Livorno sono
più forti. Così bastano un paio
di zampate toscane ed ecco che
il Lanciano, a dispetto della
maggiore pressione che mostra, si ritrova senza protezione. Le azioni livornesi più pericolose, in effetti, non nascono
da una manovra complessa, ma
solo da alcune accelerazioni micidiali. Così, al 9’, cross da destra e testa di Paulinho che co-
LA SORPRESA PER SARRI TERZA VITTORIA DI FILA
I NUMERI
DELLA B
20
La chiave Il risultato comunque
stringe Casadei alla deviazione
in angolo. Al 13’, incursione di
Dionisi a sinistra, il tiro finisce
sulla traversa. E al 38’ fuga di
Paulinho a sinistra, rasoterra
verso destra dove arriva di corsa Belingheri (da un po’ avanzato a destra con Schiattarella dietro) che segna con un tiro a volo sul primo palo: primo gol in
campionato per lui.
4
meno di 3 minuti, il portiere
Bassi non trattiene un’incornata di Albadoro e, in mischia,
Dos Santos firma il vantaggio.
La squadra di Sarri, che protesta per un colpo di Filkor a Croce, si affida alle ripartenze, con
Signorelli e Saponara che riforniscono Maccarone e Tavano.
Senza Albadoro (all’8’ esce per
una distorsione al ginocchio destro), Torrente mette dentro
Galano al fianco di Iunco e alterna Sciaudone, a tratti spettacolare, e Bellomo nel ruolo di trequartista. Proprio il ragazzo di
Bari vecchia inventa il raddoppio al 22’: su punizione, Bellomo fa centro, con «velo» di Ceppitelli, forse in fuorigioco (quindi attivo) davanti a Bassi.
Empoli bel cigno L’Empoli accu-
sa il colpo, si rende pericoloso
con Tavano e Maccarone, fermato nel recupero del primo
tempo da una strepitosa parata
di Lamanna. Nella ripresa non
c’è storia («ma anche prima,
eravamo stati sempre in difficoltà», ammetterà Torrente),
perché Moro e compagni dominano gli avversari. Lamanna fa
il fenomeno, opponendosi a
Maccarone, Tavano e Saponara. Poi Tavano dà inizio alla rimonta, sfruttando uno scambio con Saponara, e ispira il pareggio, realizzato da Pratali. Sostituito, «Ciccio gol» sfoga la
sua rabbia in panchina. Nel finale la festa per i toscani, con il
colpo di testa di Tonelli, su angolo di Signorelli. Al Bari resta
solo la forza per invocare il rigore per un tocco di mano di Tonelli su tiro di Galano.
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h
7
il migliore
LAMANNA (Bari)
Nega il gol a Maccarone
(due volte), Tavano,
Saponara e Moro
BOTTA E RISPOSTA CASTORI TREMA: PRONTI BERGODI O DAL CANTO
Marianini. Stessa sorte per il
bianconero Peccarisi che al 41’
ha lasciato il posto a Faisca. Manovra ascolana inizialmente
lenta, con poco raccordo fra
centrocampo (dove ha pesato
l’assenza dello squalificato Loviso) e attacco. Novara più propositivo, ma mai concreto.
Altra musica Ascoli più brillan-
te in avvio di ripresa e subito al
tiro con Russo, palla in angolo.
Da manuale l’azione che all’8’
porta al vantaggio bianconero.
Da Conocchioli a Zaza sulla trequarti, palla in area per Feczesin che invece di tirare su Bardi
in uscita la restituisce a Zaza
pronto a insaccare l’1-0. Tesser
prova a reagire buttando nella
mischia Rubino e Lepillier. Al
21’ proprio Rubino manca il
colpo di testa vincente sotto
porta, e l’Ascoli punisce l’errore. Al 25’ Zaza si trasforma in
rifinitore per Fossati che, liberato davanti a Bardi, insacca il
2-0 che chiude la gara.
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h
7,5
il migliore
ZAZA (Ascoli)
Lotta, va più volte al tiro,
segna il gol del vantaggio e
fa l’assist per il raddoppio
Il Vicenza ferma
un brutto Varese
VARESE
VICENZA
1
1
PRIMO TEMPO 1-1
MARCATORI Ebagua (Va) al 13’, Plasmati
(Vi) al 26’ p.t.
VARESE (4-4-2) Bastianoni 6; Pucino
5,5, Troest 5,5, Rea 6, Lazaar 5 (dal 39’ s.t.
Grillo s.v.); Kink 5 (dall’11’ s.t. Nadarevic 6),
Kone 5, Corti 6, Zecchin 6,5; Eusepi 6 (dal 18’
s.t. Momenté 5,5), Ebagua 6.
PANCHINA Milan, Fiamozzi, Filipe, Tripoli.
ALLENATORE Castori 5.
VICENZA (4-3-3) Pinsoglio 7; Brighenti
6,5, Gentili 6,5 (dal 49’ s.t. Pisano s.v.), Camisa 6,5, Di Matteo 6,5; Padalino 6,5 (dal 34’
s.t. Maiorino s.v.), Castiglia 6, Gavazzi 6,5;
Malonga 6,5, Plasmati 7, Giacomelli 6 (dal 21’
s.t. Mustacchio 6).
PANCHINA Coser, Giandonato, Giani, Danti.
ALLENATORE Breda 6,5.
ARBITRO Fabbri di Ravenna 6.
GUARDALINEE Di Francesco 6 – Bolano 6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Kink (Va), Castiglia (Vi), Di Matteo
(Vi), Padalino (Vi), Nadarevic (Va) e Corti
(Va) per gioco scorretto; Ebagua (Va) per
proteste.
NOTE paganti 891, incasso di 3.787,50 euro;
abbonati 2.597, quota di 16.256,32 euro. Tiri
in porta 5-4 (con una traversa e un palo). Tiri
fuori 3-5. In fuorigioco 4-4. Angoli 8-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.
FILIPPO BRUSA
VARESE
Quando tutto va storto
anche le tradizioni più consolidate rischiano di crollare. E così il Vicenza sfrutta il momento
peggiore del Varese dal ritorno
in B (quattro punti in sette partite) per sfatare il tabù della
porta lombarda, stregata da 31
anni. La rete confezionata dall’ex Plasmati è storica perché interrompe l’impressionante serie di successi del Varese che,
dopo l’1-1 del 17 maggio 1981,
aveva sempre battuto i veneti
senza subire gol. Ma è pure un
segnale incoraggiante per gli
ospiti che non segnavano dalla
vittoria con il Grosseto del 29
settembre (2-1). Il terzo pareggio consecutivo rende merito a
Breda che, nonostante qualche
assenza pesante (Semioli, Martinelli e Pinardi), è riuscito a
mettere in difficoltà i biancorossi, salvati due volte dal palo,
preso da Gavazzi prima e Mustacchio quassi allo scadere.
Castori ai saluti? I tre punti non
sarebbero stati immeritati per
il Vicenza che ha approfittato
dell’ennesima giornata no di
un Varese impreciso nel secondo tempo e spento per tutta la
frazione iniziale, illuminata solo dal sesto gol di Ebagua (pregevole sinistro al volo su assist,
di Eusepi). E pensare che, alla
vigilia, Castori aveva parlato
della vittoria come di un «imperativo». L’allenatore è sempre
più a rischio anche se le parole
del presidente Antonio Rosati
arrivate dopo il novantesimo
sembrano rinnovare la fiducia:
«Non mi piace come sta giocando la squadra ma non mi sento
di addossare tutte le colpe a Castori, almeno non al cento per
cento. Rispetto agli altri anni
stiamo facendo fatica a trovare
l’affiatamento ma per ora Castori continua a essere il nostro
tecnico». Circolano comunque
già i nomi dei possibili sostituti: da Bergodi a Dal Canto, ieri
in tribuna a Masnago.
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h
7
il migliore
PLASMATI (Vicenza)
L’ex firma il pari e poi non
smette di ispirare gli
attacchi del Vicenza
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
23
SERIE BWIN 12a GIORNATA
Pro Vercelli
è la svolta
Notte fonda
per lo Spezia
Scaglia gol: prima gioia al Piola
E’ contestazione per i liguri
Volpi: «Non è colpa di Serena»
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO BRAMARDO
VERCELLI
Il malato non sarà ancora
guarito ma almeno è uscito dal
coma. La cura Camolese alla
Pro fa bene. Prima vittoria, tre
punti pesanti ottenuti con una
gara di grande sofferenza. La
strada verso la salvezza è in salita ma almeno questa volta si intravvede la luce, un gruppo di
giocatori che inizia a credere
nel progetto. Il contrario di
quanto sta avvenendo sull’altra
sponda, uno Spezia che rispetto al tonfo casalingo con il Cittadella ha raccolto meno di quanto seminato, forse più giusto il
pari dopo una gara persa ai punti come un match di boxe. Per
una società con ambizioni di alta classifica è il momento di meditare su errori di mercato ed
obiettivi. Il patron Gabriele Volpi al momento non sembra addossare colpe all’allenatore, anche se la posizione di Michele
Serena non può essere tranquilla. Come i giocatori, contestati
a fine partita dai tifosi in trasferta, nonostante Iacobucci e Sansovini ci mettano la faccia.
Riscatto Nella notturna che
inaugura ufficialmente il Piola
tirato a lucido, davanti al presi-
3
vittorie in campionato
La Pro Vercelli ha vinto in
casa due volte quando giocava
a Piacenza e una al Piola
dente Andrea Abodi della Lega
di B, la Pro di Camolese puntella il centrocampo con Cancellotti che in fase di non possesso ripiega sulla linea di difesa. Fiducia a Scavone rientrato a Padova dopo lungo infortunio, Zigoni-Tiribocchi il tandem d’attacco. Spezia col tridente Antenucci-Sansovini-Pichlmann nel tentativo di dare forza al reparto
apparso spuntato negli ultimi
tempi. Parte a testa bassa la Pro
che per mezz’ora mette pressione allo Spezia subiscono la pressione dei padroni di casa. L’undici di Camolese prova a sfruttare le corsie con Cancellotti e
Scaglia ma i maggiori pericoli
arrivano da un paio di conclusioni centrali su palloni sporchi
respinti della difesa. L’occasione più clamorosa dopo nove
muniti: palla respinta da Iacobucci, rasoterra di Espinal dal
limite con pallone che si stampa sul palo. Al 15’ lo Spezia ci
prova ma la conclusione al volo
SFIDA SALVEZZA GROSSETO DUE VOLTE AVANTI, POI K.O.
Cesena, folle colpo
Somma: «Un furto»
ALESSANDRO BURIOLI
CESENA
Massimiliano Scaglia, 35 anni, ex Verona, prima stagione a Vercelli TASSONE
di Sansovini trova piazzato Valentini. Lo Spezia mette fuori la
testa verso la mezz’ora, Sansovini è il più pericoloso del pacchetto d’attacco, Antenucci pasticcia troppo. Serena al 38’ perde Bovo per una distorsione alla caviglia, sostituito da Mandorlini. Pichlmann al 43’ difende con il corpo un buon pallone
ma la conclusione viene smorzata davanti a Valentini.
Emozioni La partita si vivacizza
nella ripresa, quando le squadre trovano più spazio per le ripartenze. In pochi minuti due
occasioni per parte ma ancora
una volta sono i portieri a fare
la differenza. Al 13’ Piccini da
fondo campo non trova Sansovini pronto alla deviazione, su
angolo il colpo di testa di Goian
è respinto da Valentini. Al 16’ è
la Pro ad impegnare Iacobucci,
prima Espinal poi Masi in sforbiciata trovano la porta chiusa. Al
23’ dopo due salvataggi consecutivi anche Iacobucci crolla:
dopo due respinte ravvicinate
su Tiribocchi e Zigoni, Scaglia
trova il rimpallo vincente sotto
porta. Nel finale ancora un miracolo di Iacobucci su un missile di Tiribocchi su punizione.
Ultimo brivido nel terzo di recupero: Izzillo trova il pari, ma la
posizione è di fuorigioco.
PRO VERCELLI
SPEZIA
1
0
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORE Scaglia al 23’ s.t.
PRO VERCELLI (3-5-2) Valentini 7;
Masi 6,5, Cosenza 6, Sini 6; Cancellotti 6
(dal 35’ s.t. Modolo s.v.), Espinal 6,5, Appelt
6 (dal 45’ s.t. Casoli s.v.), Scavone 6, Scaglia
6,5; Zigoni 6,5, Tiribocchi 6,5 (dal 40’ s.t.
Iemmello s.v.).
PANCHINA Miranda, Ranellucci, Caridi, Fabiano.
ALLENATORE Camolese 6,5.
SPEZIA (4-3-3) Iacobucci 7; Piccini 6,
Goian 5,5, Benedetti 6, Garofalo 6; Bovo 6
(dal 39’ p.t. Mandorlini 6), Crisetig 5,5 (dal
40’ s.t. Izzillo s.v.), Porcari 5; Sansovini 6,5,
Pichlmann 5,5 (dal 20’ s.t. Okaka 5,5), Antenucci 5.
PANCHINA Russo, Pasini, Sammarco, Bonelli.
ALLENATORE Serena 5.
ARBITRO Giancola di Vasto 6.
GUARDALINEE Vicinanza 5,5 - Colella 5,5.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Cosenza (PV) e Goian (S) per gioco scorretto; Tiribocchi (PV) per proteste.
NOTE paganti 1.522, incasso di 19.800 euro;
abbonati 950, quota di 6.171 euro. Tiri in porta 9-3. Tiri fuori 4-4. In fuorigioco 4-6. Angoli
4-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.
h
7
il migliore
IACOBUCCI (Spezia)
Le prende tutte, non gli
riesce solo il miracolo su
Scaglia e limita il passivo
Partita folle al Manuzzi e
vittoria in rimonta del Cesena
firmata da Alex Rodriguez, al
debutto in B, convocato per la
prima volta da Bisoli e spedito
in campo a 7 minuti dalla fine.
E 2’ dal termine Rodriguez devia di testa cross di Tabanelli
per il 3-2 finale. Partita folle anche a causa dell’arbitro Di Paolo, che nel primo tempo fischia
il primo fallo contro il Grosseto
al 47’, mentre nella ripresa non
perdona nulla ai toscani: 2 rigo-
h
7,5
il migliore
D’ALESSANDRO (Cesena)
Una ripresa straordinaria
a sinistra: sforna assist e
conquista il rigore del 2-2
ri contro (dubbio il primo, netto il secondo) e 6 gialli. Il Grosseto, che per un tempo fa pesare la sua superiore fisicità, fallisce il vantaggio al 3’ con Lanzafame e lo trova al 41’ su rigore
trasformato da Sforzini e assegnato per fallo di Morero su
Lanzafame (azione però viziata da un mani di Delvecchio). A
inizio ripresa Di Paolo punisce
con il rigore un contatto assai
dubbio tra Lanni e Lapadula:
Succi pareggia. Grosseto di nuovo avanti con Lanzafame: contropiede e destro deviato da Comotto alle spalle di Belardi.
Graffiedi al 22’ si divora il 2-2
su assist di D’Alessandro, ma 2’
dopo si riscatta, trasformando
un rigore assegnato per un fallo
di Rigione su D’Alessandro. Il
Cesena ci crede e alla fine viene
premiato, facendo infuriare
Somma, che dirà: «Furto, rapina, atto delinquenziale dell’arbitro che si è fatto condizionare
e ci è mancato di rispetto».
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CESENA
GROSSETO
3
2
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Sforzini (G) su rigore al 41’ p.t.;
Succi (C) su rigore al 3’, Lanzafame (G) al 17’,
Graffiedi (C) su rigore al 22’, Rodriguez (C) al
43’ s.t.
CESENA (4-2-3-1) Belardi 6; Ceccarelli
6, Morero 5, Comotto 6, Caldirola 6; Parfait
7 (dal 16’ s.t. Tabanelli 6), Meza Colli 6; D’Alessandro 7,5, Lapadula 6,5, Defrel 5 (dal 38’
s.t. Rodriguez 7); Succi 5,5 (dal 13’ s.t. Graffiedi 6). PANCHINA Ravaglia, Tonucci, Martinelli, Forte. ALLENATORE Bisoli 6.
GROSSETO (3-5-2) Lanni 4,5; Padella
6,5 (dal 33’ p.t. Rigione 5), Iorio 6 (dal 44’ s.t.
Lupoli s.v.), Barba 5,5; Donati 5,5 (dal 30’
s.t. Antonazzo 5,5), Delvecchio 6,5, Obodo
6,5, Bonanni 6,5, Calderoni 6; Lanzafame 6,
Sforzini 6,5. PANCHINA Franza, Jadid, Quadrini, Foglio. ALLENATORE Somma 5,5.
ARBITRO Di Paolo di Avezzano 4,5.
GUARDALINEE Segna 6-Di Meo 5,5.
AMMONITI Lanni (G), Donati (G), Rigione (G),
Calderoni (G), Barba (G) e Bonanni (G) per
gioco scorretto.
NOTE paganti 1.434, incasso di 5.475 euro;
abbonati 7.580, quota di 35.054,30 euro. Tiri in porta 5-5. Tiri fuori 10-6. In fuorigioco
2-3. Angoli 6-3. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 5’.
IL CASO LUNEDI’
Fuori dallo stadio
i quattro giocatori
dopo l’incidente
GROSSETO Vigilia agitata
per il Grosseto. I 4 giocatori
coinvolti nell’incidente stradale
sabato all’alba (Asante, Crimi,
Curiale e Formiconi) stanno
vivendo un braccio di ferro
con la società del presidente
Camilli. Lunedì sono andati allo
stadio per farsi curare dai
medici, mentre la squadra
faceva la rifinitura prima di
partire per Cesena, e la
società li ha fatti uscire sin
fuori dai cancelli dicendo che
non possono avvicinarsi e
«frequentare gli spazi riservati
agli atleti del Grosseto»,
avendo un certificato medico
che non li rende disponibili.
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PRIMA DIVISIONE LA CURIOSITA’
Tacchini e Cioffi: il Carpi vola
guidato da una strana coppia
DAVIDE SETTI
CARPI (Modena)
Quando prima della gara
di San Marino, poi vinta 3-0, il
Carpi si è ritrovato senza difensori centrali, a qualcuno è venuta un’idea, nemmeno troppo
bizzarra: «Ma perché Cioffi
non si rimette le scarpette?».
Niente da fare, la nuova vita
dell’ex difensore di Torino e
Mantova è la panchina, da vice allenatore al fianco di Daniele Tacchini. Con questo
assetto i biancorossi stanno
ripetendo la cavalcata del
campionato scorso, sfumata nella finale
playoff, e il colpo di
San Marino, piazzato
prima del turno di riposo, è valso il secondo posto con un filotto di 4 gare utili (3 vittorie e un
pari) e un gol subito. Se
non ci fosse il Lecce dei
marziani, a Carpi si potrebbe sognare con i
due esordienti Tacchini e Cioffi, una coppia
scelta dal d.s. Cristiano
Giuntoli.
«Tacchini non ha mai allenato
fra i professionisti – spiega
Giuntoli – ma ha grande esperienza nel settore giovanile.
L’ho conosciuto tanti anni fa
nei camp estivi del Parma, poi
l’ho seguito ai tempi degli Allievi Nazionali a Lecco e conoscevo bene le sue qualità. Cioffi
rappresenta la continuità per
noi, dopo gli ultimi due anni da
capitano. In pratica gli ho appeGabriele Cioffi
(a sinistra) e
Daniele
Tacchini
FIOCCHI
so io le scarpette al chiodo: in
estate ci ho messo tre minuti a
convincerlo, questa è la sua
strada e un anno da vice gli farà bene, soprattutto accanto a
Tacchini. Credo che uno completi bene l’altro».
Che gruppo Il lavoro di equipe è
uno dei segreti del Carpi, che
oltre ad avere confermato il
preparatore dei portieri Roberto Perrone, ha puntato forte su
altri due personaggi che il grande calcio lo hanno vissuto. Accanto a Tacchini e Cioffi è rimasto il collaboratore tecnico
Gian Domenico Costi, difensore da serie A e B negli anni ’80,
che a Carpi è il veterano perché
arrivato ai tempi della D.
E poi c’è Andrea Nuti, il
nuovo preparatore atletico (assieme a Palazzi), arrivato dall’Inter e
dagli anni con Mourinho, l’apice della sua
nuova carriera dopo
aver chiuso con l’atletica
dove oltre a nove titoli
italiani dei 400 metri,
ha difeso la maglia azzurra alle Olimpiadi di
Barcellona e di Atlanta.
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IL GIUDICE SPORTIVO
LA SITUAZIONE
Andria, dirigenti puniti
Un giallo al Sorrento
Pro Patria, cori razzisti
Il Lecce gioca venerdì
Lunedì gran posticipo
tra il Latina e il Perugia
FIRENZE Il giudice sportivo ha squalificato 33
giocatori (14 di Prima divisione, 19 di Seconda).
Lunghe inibizioni a due dirigenti dell'Andria, grossa
ammenda alla Pro Patria per cori razzisti e un giallo a
Sorrento per la squalifica del difensore Nocentini per
recidività in ammonizioni: l’arbitro ha ammonito Di
Nunzio, che però si era inavvertitamente scambiato la
maglia con il compagno rispetto alla distinta senza che
nessuno se ne accorgesse. Ecco il dettaglio.
PRIMA DIVISIONE Giocatori espulsi: due giornate a
Benvenga (Como); una a Moi (Cremonese), Mazzarani
(Barletta), Sirignano (Catanzaro) e Rosaia (Treviso).
Non espulsi: una giornata a Bianco (Carpi), Benedetti
(Catanzaro), Buchel (Cremonese), Fiale (Viareggio),
Burrai (Latina), Disabato (Prato), Nocentini (Sorrento),
Fortunato (Treviso) e Zampano (Entella). Dirigenti:
inibito fino al 31 marzo Torma (Andria) perché in
occasione di un fallo subìto da un proprio calciatore
entrava in campo e scagliava il pallone contro l'autore
provocando una rissa; al termine applaudiva l'arbitro,
lo offendeva e lo minacciava: sanzione aggravata per
la qualifica di dirigente addetto all'arbitro; fino al 31
dicembre Vallarella (Andria) per indebita introduzione
in campo e offese alla terna. Ammende: 2.500 euro
Frosinone, 1.500 Reggiana, 1.000 Andria.
SECONDA DIVISIONE Giocatori espulsi: due giornate a
Caddeo (Giacomense); una a Greco (Pro Patria),
Cerone (Mantova), Benci (Melfi) e Gasbarroni (Monza).
Non espulsi: due giornate ad Amaranti e Piccoli (Fano);
una a Fanucchi (Alessandria), Calzi (Pro Patria), Gaeta
(Foligno), Capellupo (Giacomense), Franceschini
(Hinterreggio), Mattielig (Mantova), Scuffia (Melfi), Rais
(Campobasso), Pera (Poggibonsi), Quintavalla
(Savona), Lauria e Taddei (Venezia). Ammende: 5.000
euro Pro Patria (ripetute frasi dei propri sostenitori
inneggianti alla discriminazione razziale verso due
giocatori del Valle d'Aosta), 1.500 Fano.
Questa la situazione in Prima divisione:
GIRONE A Lecce p. 22; Carpi 17; Entella 15;
Portogruaro* e Alto Adige* 14; Pavia 13; Como* (-1)
12; Trapani* e Cremonese (-1) 11; Lumezzane e Feralpi
Salò* 10; Reggiana* 8; San Marino* 7; Cuneo 6;
Tritium* 4; Treviso (-1) 1; AlbinoLeffe* (-10) -1. (*ha già
riposato; Lumezzane-Lecce da recuperare). Così
domenica la 10ª (ore 14.30): AlbinoLeffe-Feralpi Salò;
Como-Cremonese; Cuneo-Pavia; Entella-Lumezzane;
Lecce-Portogruaro (ven. 20.30); Reggiana-Alto Adige;
Trapani-Tritium; Treviso-San Marino; riposa Carpi.
GIRONE B Frosinone (-1) e Latina (-1) p. 16; Pisa 15;
Gubbio 14; Avellino, Viareggio e Perugia (-1) 13;
Paganese 12; Nocerina e Benevento 10; Andria (-1) e
Prato 9; Sorrento 6; Catanzaro 5; Barletta e Carrarese
3. Così domenica la 9ª giornata (ore 14.30): AvellinoSorrento; Barletta-Andria; Benevento-Prato; Catanzaro- Frosinone; Gubbio-Viareggio; Latina-Perugia (lun.,
ore 20.45); Paganese-Carrarese; Pisa-Nocerina.
SERIE D
Arezzo, è finita l’avventura di Balbo
L'Arezzo (girone E) ha esonerato il tecnico Abel Balbo:
la squadra toscana, partita per tentare il ritorno nei
professionisti, ora è nelle zona di bassa classifica.
Risolto il rapporto anche con il d.g. Walter Martucci.
ANTICIPO Domani alle 14.30 seconda giornata
infrasettimanale (11ª in tutto) nei due gironi a 20 con
un anticipo stasera nel girone B (ore 20.30). Si gioca
Pergolettese-Alzano Cene: arbitra Scarpini di Arezzo.
Classifica: Caronnese p. 28; Pontisola e Pergolettese
23; Olginatese 22; Voghera 19; Pro Sesto 15;
Mapellobonate e Atletico Montichiari 13; Lecco (-3),
Seriate, Caravaggio, Seregno e Mezzocorona 12;
Alzano Cene 10; Darfo (-1) e Castellana 9; San Giorgio
e Fersina Perginese 8; Sant'Angelo 6; Trento 4.
24
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
25
FORMULA 1 VERSO ABU DHABI
Alonso animo samurai
Sfida Vettel con la filosofia orientale
Fernando si scatena su Twitter con aforismi e frasi celebri, trovando nuova forza per il titolo
DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI PERNA
ABU DHABI (Emirati Arabi)
La spada, le mani, le spalle, i denti. È pronto a combattere con qualsiasi mezzo e fino
all’ultimo respiro. Fernando
Alonso interpreta le corse e la
vita come una sfida. La battaglia contro Sebastian Vettel come un duello tra samurai. Basta leggere i messaggi che manda su Twitter nei momenti più
importanti, dopo una grande
vittoria o una cocente sconfitta, quando l’anima ha bisogno
di ispirazione o di conforto. Si
parla del guerriero e dei suoi
valori, un’immagine che riassume la filosofia di Alonso, affascinato dalla cultura giapponese del diciassettesimo secolo e
abituato a essere un lottatore
che non si dà mai per vinto in
pista e fuori.
E-book Somiglia
a Jack
Affascinato dal
Giappone del 17o
secolo, divora
e-book e poi
rielabora i detti
Fletcher, il giovane samurai
protagonista del bestseller di
Chris Bradford intitolato «La
via del guerriero», primo capitolo di una trilogia d’avventura finita nell’orbita della Disney. E chissà che Alonso non
abbia preso proprio da lì (o da
altri classici del genere come
«Il guerriero di pace» di Dan
Millman) lo spunto per le frasi
che mette in rete. Già, perché
Fernando è uno che legge molto e ha una memoria di ferro.
Attinge da internet e dagli
e-book, meno ingombranti da
portarsi in viaggio rispetto ai libri tradizionali. Poi rielabora
tutto, lo personalizza e lo condivide con i tifosi, per spiegare
sensazioni e stati d’animo. Come dopo l’incidente di Spa, la
sconfitta di Singapore o la fantastica rimonta di domenica in
India, per cui ha ricevuto i complimenti di Flavio Briatore e
Mario Andretti. Sembra che
questa passione per aforismi e
frasi celebri ce l’abbia avuta fin
dai tempi della Renault, solo
che allora ne faceva partecipi
pochi intimi.
Tatoo Il legame di Alonso con il
TwitTwit
LE FOTO SU TWITTER
I MESSAGGI PIÙ RECENTI
E sulla schiena
ha un guerriero
tatuato a fine 2011
2 settembre
Non c’è vittoria senza
qualche ferita di guerra,
non c’è arcobaleno senza la
pioggia! Ci vediamo a
Monza.
25 settembre
Solo un guerriero può
affrontare il cammino per
diventare imbattibile. La
sua vita è una sfida e le
sfide non sono buone o
cattive, sono
semplicemente sfide.
5 ottobre
Arrivano 5 gare esaltanti.
Se il nemico ti pensa sulle
montagne, attacca dal
mare; se pensano che (sei)
in mare, attacca dalla
montagna.
14 ottobre
Non sono mai stato in grado
di vincere dal principio alla
fine, ho solo imparato a non
lasciarmi andare in alcuna
situazione. Se un samurai si
confondesse, sarebbe
imbarazzante... reagiremo.
28 ottobre
Se ti rompono la spada,
combatti con le mani, se ti
tagliano le mani, aggredisci
il tuo nemico con le spalle,
anche con i denti.
Un samurai appoggiato
alla sua katana, che
sorregge un vessillo inciso
con caratteri giapponesi. Il
disegno che Alonso si è fatto
tatuare a fine 2011 dal collo
al centro della schiena (e che
ha postato su Twitter) dice
molto del suo attaccamento
alla cultura del Sol Levante e
alla storia dei guerrieri
orientali. Dietro al simbolo,
però, è racchiusa anche la
filosofia dello spagnolo.
«Significa forza interiore,
combattività, fiducia nei
propri valori e nella famiglia»,
ha spiegato Alonso, che ha
anche un altro tatuaggio
tribale sul bicipite sinistro.
FERNANDO ALONSO
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La foto
La rossa di Schumi vale 647 mila e
Una Ferrari da 647 mila euro: è il prezzo stimato di
vendita di questa monoposto messa ieri all’asta a Londra . Si
tratta della F300, la F.1 con la quale Michael Schumacher
corse il Mondiale 1998, centrando sei successi e il secondo
posto iridato dietro a Mika Hakkinen (McLaren) REUTERS
Giappone e le sue tradizioni,
compresa quella degli antichi
guerrieri, è lontano e profondo. Non riguarda solo la spiritualità orientale, ma anche il
modo di vivere della gente di
quel Paese, a cui il campione di
Oviedo è molto affezionato.
Tanto che, alla fine dell’anno
scorso, nel momento di maggior crisi personale, ha voluto
tatuarsi sulla schiena l’immagine del samurai, simbolo di forza, disciplina e valori. «Attraversavo un periodo difficile,
dopo la separazione da Raquel
(Del Rosario, cantante spagnola; n.d.r.) e mi è sembrato il
momento giusto per farlo», ha
spiegato Alonso. Per usare una
sua frase: «La vita ti colpisce,
però ti insegna a resistere...».
Frasi Non c’è da meravigliarsi
allora che il Mondiale del ferrarista sia stato accompagnato
dalle sue massime. A Montecarlo: «Il miglior guerriero non
è quello che trionfa sempre,
ma quello che torna a combattere senza paura». Prima del
Canada: «Un samurai non tiene forza solo nei muscoli. Intelligenza e forza di volontà sono
quelle da cui ricavi l’energia
per realizzare tutto». Fedele a
questo spirito, Alonso ha anche una sua strategia, che da
un lato punta a tenere alta la
tensione in squadra e dall’altro
a destabilizzare il nemico. Proprio come nei manuali militari. Ricordate il grande Muhammad Ali quando «sfotteva» George Foreman? Ora Alonso lo
fa con Vettel: «Non lotto contro di lui, ma contro Newey e
la sua macchina», ha detto in
India. E ancora: «Ha vinto una
gara tutto l’anno e ora quattro
di fila. Chiunque guidi la Red
Bull è lo stesso». Magari non
funzionerà, ma Fernando combatte con tutte le armi. E con
un comandamento scolpito in
testa: «Può essere un eroe lo
stesso chi trionfa e chi soccombe, però mai chi abbandona il
combattimento».
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MOTOGP LE PROSPETTIVE DEI DUE ITALIANI PER IL 2013
Rossi: «In Yamaha
farò il numero 2»
«Se batto Lorenzo, è una sorpresa»
Dovizioso: «Porterò stimoli alla Ducati»
GIOVANNI ZAMAGNI
L’unica soddisfazione in
Australia è stata quella di aver
vinto la sfida con i piloti che
lottavano con loro — Alvaro
Bautista, Stefan Bradl e Nicky
Hayden — per il resto Andrea
Dovizioso e Valentino Rossi sono ormai proiettati alle rispettive nuove avventure con Ducati e Yamaha. Con Dovi che
pensa positivo malgrado le difficoltà di Rossi. «Da fuori non
conosci le problematiche. E’
chiaro però che quando investi tanto in un nuovo progetto,
con tante aspettative, se i risultati non arrivano gli stimoli calano. Non voglio dire che la
colpa della situazione Ducati
sia di Vale, ma anche lui è umano: è caduto tante volte, ci sta
che sia demotivato. Io sono
tranquillo, ho voglia di provare la moto. È chiaro che qualsiasi pilota che arriva in un team
porta nuovi stimoli e il nostro
è un progetto di due anni».
Curioso Anche Rossi è curioso
di vedere cosa farà il collega
sulla GP12. «Dovi — è l’analisi
di Valentino — è un pilota for-
te e di esperienza, ma ha sempre guidato Honda e Yamaha:
sotto questo aspetto, potrebbe
essere avvantaggiato Iannone, che non ha mai provato
una MotoGP giapponese». Per
il suo ritorno sulla M1 Rossi
predica prudenza. «Lorenzo
sta andando fortissimo e io sarà come Marquez con Pedrosa, il numero 2 e questo può
essere un vantaggio nel senso
che ho nulla da perdere: se arriverò davanti a Jorge, sarà
quasi una sorpresa. La Ducati?
Sono stato benissimo, ho incontrato persone eccezionali:
sono solo mancati i risultati».
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Taccuino
IL 9 A VALLELUNGA
Tre giovani sulla F10
I piloti di F.3 Riccardo Agostini, Eddie Cheever e Daniel Juncadella proveranno la Ferrari F10 il 9
novembre a Vallelunga (Roma).
POLI ELETTO A.D.
Nuovo cda al Mugello
Valentino Rossi, 33 anni; sotto
Andrea Dovizioso, 26 ANSA CANONIERO
Stefano Domenicali, Roberto Benelli e Paolo Poli costituiscono il nuovo cda del Mugello. Poli sarà amministratore delegato e direttore generale, Benelli presidente.
26
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CICLISMO LE CLASSIFICHE DELL’UCI
Caso Contador
Non ha più diritti
ora va invitato
Per la squalifica non dà punti alla Saxo-Tinkoff,
20a e quasi fuori dal World Tour: che corse farà?
CLAUDIO GHISALBERTI
La classifica di merito
sportivo stilata lunedì dall’Uci
per l’attribuzione delle licenze
ProTeam ha portato alla luce
un caso clamoroso: la Saxo-Tinkoff, nonostante una
campagna acquisti di prim’ordine con gli ingaggi di otto elementi tra i quali Daniele Bennati, Roman Kreuziger, Nicolas
Roche, Matti Breschel e Oliver
Zaugg, è in 20ª posizione. Corre
quindi il serio rischio di essere
fuori dalle squadre 18 che hanno il diritto di partecipazione a
tutte le grandi corse del calendario mondiale. I team Professional hanno infatti bisogno dell’invito degli organizzatori. E la Saxo-Tinkoff non è una squadra
qualsiasi, bensì quella di Alberto Contador, il numero 1 al mondo delle corse a tappe.
La graduatoria è stata stilata in
base ai punteggi dei migliori 12
corridori sotto contratto. Il fuoriclasse spagnolo però, a causa
della squalifica doping legata alla positività al Tour 2010, per
regolamento non apporta nes-
Alberto Contador, 29 anni, alla presentazione del Tour con Brad Wiggins AP
sun valore nei due anni successivi al ritorno alle competizioni.
Calcolo segreto Il calcolo dei
punti, tra l’altro, è segreto. Solo
il corridore può sapere quanti
ne ha, ma per farlo deve inviare
una mail all’Uci in cui fa richiesta di sapere la sua posizione.
Anche le squadre, a metà stagione, ricevono una situazione. Ma
ogni team viene informato solo
dei dati dei propri corridori. Per
esempio: la Liquigas conosce i
IL SISTEMA FERRARI DOPING, RICICLAGGIO, FONDI NERI
Inchiesta di Padova
La Corte di Cassazione
dà ragione al pm Roberti
Respinto il ricorso
per spostare
l’indagine in Svizzera
ROMA
La Corte di Cassazione
conferma la solidità dell’inchiesta su doping, riciclaggio ed
evasione fiscale condotta dal
p.m. Benedetto Roberti della
Procura di Padova nei confronti del medico Michele Ferrari,
del procuratore sportivo Raimondo Scimone e di altre quattro persone. Con la sentenza numero 42120, relativa all’udienza del 9 ottobre, la Suprema
Corte ha confermato tutte le
ipotesi di reato configurate dal
p.m. Roberti e ha respinto il ricorso con il quale il difensore di
Scimone, l’avvocato Alessandro Sivelli, aveva chiesto lo spostamento dell’inchiesta dall’Italia alla Svizzera, dal momento
che la maggior parte dei reati
ipotizzati era avvenuta nella
Confederazione.
Contratti falsi Al procuratore
sportivo Scimone, il p.m. Roberti contesta di aver costruito contratti appositamente finalizzati
all’evasione fiscale dei suoi
clienti, con provvedimento confermato dal Tribunale della libertà il 17 febbraio e ora convalidato dalla Cassazione. Il Gip
di Padova ha firmato il sequestro a Scimone di quasi 26mila
euro; altre somme, sui rispetti-
numeri di Basso, ma non Cancellara. Eppoi la stagione non è
conclusa.
Il medico Michele Ferrari, 59 anni
vi conti correnti, erano state sequestrate a Michele Scarponi,
Vladimir Gusev, Denis Menchov e Vladimir Karpets.
Per la Suprema Corte, la misura del sequestro è legittima
«tanto più considerando la tecnica dei falsi contratti di immagine specificamente indicata»
dai giudici del riesame «come
precipuo strumento di evasione fiscale». Destituite di fondamento le tesi difensive di Scimone che sosteneva di non aver
mai avuto la disponibilità materiale dei soldi dei ciclisti. «L'attività di intermediazione nella
collocazione di denaro o altri
valori per conto terzi, in modi
atti ad occultarne l’illecita provenienza, comporta la "formale" disponibilità dei beni da parte del riciclatore, come conseguenza dell'incarico affidatogli
dall'interessato, non essendo affatto richiesta una precedente
disponibilità materiale dei valori». Per Scarponi e Gusev le imposte evase, nel 2006 per il primo e nel 2009 per il secondo,
sarebbero pari — rende noto la
Cassazione — a 240mila euro.
Commissione licenze Ora tutte
le formazioni dovranno passare al vaglio delle Commissione
Licenze che valuterà altri tre
aspetti: etico, economico e amministrativo. Se le prime 15
squadre verranno approvate,
avranno automaticamente la licenza. Poi restano altre 3 piazze per 5 squadre. Lotto e Fdj so-
no finite ai ripescaggi, ma hanno già una licenza valida: difficile che la Commissione le bocci. Resta quindi solo un posto
libero per le restanti tre. Con la
Europcar fuori dai giochi, questo posto se lo giocano Argos e
appunto Saxo. La Argos è 16ª,
la Saxo 20ª, ma questo non
vuol dire che la prima, se passerà gli altri tre controlli, avrà automaticamente la licenza, perché l’Uci si riserva una valutazione soggettiva. In pratica,
senza regole. La licenza, ad Aigle, la danno a chi vogliono. Gli
olandesi hanno soldi ed eticamente, almeno per ora, sono
inattaccabili. Sulla Saxo potrebbero pesare l’affaire Contador,
l’ammissione postuma di doping del team manager Riis, la
presunta frequentazione di
Kreuziger con il dottor Ferrari e
la squalifica per 15 mesi di
Rory Sutherland.
Giro necessario I corridori, per
contratto, avrebbero entro fine
anno la possibilità di liberarsi di
un contratto con una squadra
non registrata tra le ProTeam.
Ma Contador non se ne avvarrà
comunque e resterà con Riis. Però si creerebbe il grande dubbio
legato alla partecipazione del
Tour. Gli organizzatori devono
diramare la lista delle squadre
partecipanti entro 60 giorni dalla partenza della gara (fine aprile per la Grande Boucle). E se
poi i francesi non invitano la Saxo? Ecco quindi che Contador
per evitare brutte sorprese potrebbe chiedere fortemente di
partecipare al Giro. A vantaggio
della corsa rosa altri tre punti:
Alberto ama il Giro, gli piace il
percorso 2013 (ha espresso perplessità sul quello del Tour) e
gli piace moltissimo correre in
Italia. E contro Wiggins sarebbe
un duello fantastico, con Nibali
pronto a guastare la festa.
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8
l’Impresa
COSÌ
I TEAM
Le migliori
15 squadre
per valore
sportivo
(in ordine
alfabetico) che
hanno diritto al
World Tour 2013:
Ag2R, Astana,
Bmc,
Cannondale,
Euskaltel,
Rabobank,
Garmin, Katusha,
LampreMerida,
Movistar,
Omega-Quick
Step, Orica
GreenEdge,
Radioshack, Sky,
Vacansoleil.
S
Ballottaggio
Cinque squadre
si contendono i
restanti 3 posti
(le altre 2
finiscono tra le
Professional):
16. Argos
17. Lotto
18. Fdj
19. Europcar
20. Saxo.
S
Regole
Tutti i team
verranno
esaminati dall’Uci
su 3 punti: etico,
economico,
amministrativo.
Decisione entro il
26 novembre
Brumotti da Guinness
in bici su per il Burj Khalifa:
3700 scalini in 2 ore e 20’
Vittorio Brumotti
ce l’ha fatta. Già
detentore di 7 Guinness
World Record, il biker noto al grande pubblico
per essere inviato di
Striscia La Notizia - ha
aggiunto un altro
primato alla sua infinita
collezione «scalando»
a Dubai, negli Emirati
Arabi, il Burj Khalifa, la
torre più alta del
mondo (828 metri). In
sella alla sua BianchiBrumotti, il 32enne
ligure, già campione del
mondo di bike trial, ha
superato i 160 piani,
pari a 3700 scalini, in 2
ore e 20 minuti. Il
precedente limite lo
avevano realizzato tre
biker nel 2007 in Cina
superando 2008 scalini
distribuiti su 88 piani.
28
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
BASKET NOVITA’ IN SERIE A MENTRE SONO PARTITI I PRO’ AMERICANI
VARESE E SASSARI
Quale sorpresa?
Giocano meglio
Chi si sorprende che, dopo
5 giornate di campionato, Varese
e Sassari siano in testa alla
classifica imbattute, deve dare
LUCA CHIABOTTI
Achille Polonara compirà
21 anni a fine novembre, ma fa
cose da giocatore maturo nei
momenti decisivi, non necessariamente canestro. Come la palla recuperata su Jeff Brooks che
ha fermato a -2 la rimonta di
Cantù lunedì a Varese, lanciando un 4-0 decisivo. Oppure stoppare Jerry Smith e poi andare a
prendersi un rimbalzo offensivo per difendere il +4 nella volata finale che ha mantenuto la
Cimberio in testa alla classifica,
imbattuta, dopo aver affrontato
Siena, Bologna e Cantù. Due anni fa, dopo lo splendido argento
europeo della Under del quale
Polonara fu uno dei protagonisti, ci interrogavamo sul futuro
di un’ala forte di 204 centimetri
e solo 92 chili (oggi) nel mondo
dei grandi. Doveva cambiare
ruolo, inventarsi tiro, partenze
in palleggio da guardia per sopravvivere? La risposta del suo
allenatore, Pino Sacripanti, fu illuminante: no. Le qualità atletiche e agonistiche di Achille, pur
in un ovvio processo di maturazione e completamento di un ragazzo di allora 19 anni, gli
avrebbero permesso di essere
un giocatore di alto livello anche senza snaturarsi in un ruolo
diverso e senza mettere su chili.
Aveva ragione. «Non mi vedo
più pesante, anche se sotto canestro qualche volta faccio fatica
contro la stazza degli avversari
— dice Polonara —: perderei la
reattività, la brillantezza che sono le mie caratteristiche principali. Meglio restare così».
un’occhiata alle cifre: fino a oggi
le squadre di Frank Vitucci e
Meo Sacchetti hanno prodotto la
pallacanestro migliore e più
divertente da vedere. Inoltre
Varese è leader anche in due
statistiche difensive come
recuperi e stoppate.
88.8
84.4
Punti di media realizzati da
Varese nelle prime 5 giornate:
è la squadra che segna di più
Palle recuperate da Varese, la
migliore in serie A anche nelle
stoppate date: 4.2
15.6
Assist di media di Sassari, la
n.1 in serie A: Travis Diener è
il leader individuale
Polonara: «Varese in testa?
Possiamo farcela a resistere»
Gioca in area, pesa solo 92 chili: «Non voglio aumentare, perderei velocità e
rapidità, le mie caratteristiche. Che sono quelle della Cimberio capolista»
Resisterete?
«Secondo me ce la possiamo fare, rispettando tutti senza paura per nessuno. Abbiamo battuto avversarie di Eurolega e deve
ancora rientrare Cerella, che è
un ottimo giocatore e darà più
profondità alla panchina».
CLASSIFICA
Come trova spazio un giovane
italiano in un campionato di
stranieri?
Da dieci anni, dopo 5
giornate, non c’erano due
squadre imbattute come
Sassari e Varese: nel 2002
toccò a Treviso e Siena.
Varese, dopo 5 gare, non era
in testa dal 1990, allora in
coabitazione con Pesaro: fu la
finale scudetto.
CLASSIFICA
Banco di Sardegna Sassari,
Cimberio Varese 10;
Montepaschi Siena 8; Saie3
Bologna, chebolletta Cantù,
Acea Roma 6; Scavolini Banca
Marche Pesaro, Juve Caserta,
Emporio Armani Milano,
Umana Venezia, Trenkwalder
Reggio Emilia, Sidigas Avellino,
Vanoli Cremona 4; Angelico
Biella, Enel Brindisi,
Montegranaro 2.
PROSSIMO TURNO
(4/11, ore 18.15):
Cantù-Avellino, VeneziaMontegranaro, CasertaVarese, Bologna-Biella,
Cremona-Roma,
Sassari-Brindisi, Reggio
Emilia-Pesaro (20.30, La7d),
Siena-Milano (5/11, 20.30,
RaiSport2).
«Il momento è difficile, le nuove regole ci penalizzano ancora
di più ma sono convinto che se
uno ha talento e lavora prima o
poi ce la fa. Nel mio caso sono
stato fortunato: ho avuto allenatori che hanno creduto in me,
che, come Ramagli, in situazioni difficili, a Teramo ha preferito rinunciare a uno straniero
per darmi più spazio: pochi
l’avrebbero fatto. Anche a Varese sento la fiducia ma anche la
responsabilità di non essere più
un giovane al quale si perdonano i passaggi a vuoto ma un giocatore che deve rendere sempre».
Achille Polonara (20), 10 punti,
5.7 rimbalzi in 21’ in campo: è
cresciuto a Teramo CIAM-CAST
Polonara, Melli, Gentile, Moraschini, De Nicolao, Traini, Cervi: siete la generazione che salverà il basket degli italiani?
Il segreto di Varese?
«Che pur essendo rimasto solo
Talts della squadra dell’anno
passato, siamo già un gruppo
unito in campo e fuori. Io, poi,
mi trovo benissimo nel gioco veloce, di corsa, consapevole che,
come dice Vitucci, che mi chiede energia uscendo dalla panchina più che punti, questa pos-
13.4
Punti di media di Sassari,
seconda dietro Varese: sono
le due capolista in serie A
sibilità parte dall’applicazione
in difesa che fa nascere canestri
facili in contropiede e il gioco divertente».
Le gerarchie come funzionano?
«Ere è il capitano, il giocatore
più anzianotto ed esperto con
Green che ha qualche stagione
italiana alle spalle. Sono loro i
fratelli maggiori, che spiegano
agli altri americani alla prime
esperienza come funziona il nostro campionato e aiutano noi
giovani a stare in campo»
«
Siamo tutti nuovi
ma un gruppo
già unito: Ere e
Green sono i
fratelli maggiori
«Stiamo dimostrando di essere
competitivi, l’argento non è arrivato per caso al campetto ma
contro giocatori poi scelti dalla
Nba. Ma al momento ci sono altri migliori: in Nazionale, c’è posto per due o tre di noi».
Due squadre
imbattute:
mai dal 2002
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Bravi&cattivi
Taccuino
di CHIABO
SERIE A
35 anni, 32 punti
Bootsy non invecchia
h9
8
7.5
Cremona
Cook
Da quanti anni un
giocatore italiano non
era il giocatore più
produttivo della serie
A? Gigi è primo in
valutazione, basta
sottovalutarlo
Un roster di Legadue
che sta galleggiando
più che bene in serie
A. Harris è il
capocannoniere? A
rimbalzo la Vanoli li fa
tutti Kotti (nella foto)
Strana sindrome: a
Milano i playmaker
falliscono uno dopo
l’altro. Saranno gli
spiriti di D’Antoni e
Djordjevic? Cook più
che il cuoco è cotto.
Datome
Thornton (Sassari)
Quando Sassari ha acquistato
Bootsy Thornton nessuno ha
avuto dubbi che fosse un buon
acquisto. Il Banco aveva
bisogno di un giocatore solido,
esperto, di rendimento continuo
nelle cose che cementano una
stagione, difesa, aggressività,
mentalità. «Non aspettatevi che
segni molto» era il consiglio
dato ai sassaresi, come per
avvertirli che con il Bootsy di
oggi, passato attraverso Siena
e tanta Eurolega, si dovesse
guardare più alla sostanza che
allo spettacolo. A quello, ci
pensano i cugini Diener.
Appunto. Thornton è stato il
miglior realizzatore della
giornata, 32 punti in trasferta a
Pesaro, 4 in meno del suo high
in serie A di 36, nove anni fa. Da
record in carriera sono stati le
palle recuperate (8: è il migliore
della serie A), il 6/10 da tre.
Traini fuori 6 mesi
Sedici punti di media lo
riportano alle stagioni di Cantù.
Non è una combinazione:
«Sassari mi ricorda i tempi della
mia prima esperienza in Italia —
ha detto Thornton ieri — quando
debuttai con Cantù. Il tempo si
è fermato? No, non è purtroppo
così. Non faccio nulla di
particolare per mantenermi in
condizione, da giovane ho
guardato Gay, Fucka, Riva e
Myers, li ho osservati per
capire come facevano a
restare in forma anche con
l’avanzare dell’età. Io non gioco
a basket per i soldi, faccio un
lavoro che mi piace. Sono
venuto a Sassari per giocare,
per vincere e vincere
soprattutto fuori casa. Ho
giocato contro i migliori
d’Europa, non ho paura di
nessuno». Infatti: è lui che fa
paura.
4
( cam.ca) Andrea Traini si è
procurato la lesione del legamento
crociato anteriore e del collaterale
mediale. Resterà fuori cinque-sei
mesi e si opererà nella seconda metà di novembre. Ora Pesaro cerca
un altro play, italiano (Maestranzi?)
o straniero.
NAZIONALI
Blatt lascia la Russia
David Blatt, coach del Maccabi, lascia dopo 7 anni, e tre medaglie tra le quali l’oro all’Europeo del
2007, la panchina della Russia. E’
possibile che il primo candidato alla successione sia Ettore Messina
(che sta tagliando dal Cska MoscaDrew Nicholas e dovrebbe ingaggiare Dionte Christmas, visto in Europa con i Celtics).
LEGADUE
Oggi quarti di coppa
7.5
8
Biancoblù
Giustizia Fip
Cosa fa Milano alle
Donnel... Con Taylor
da 24 punti di media,
Reggio Emilia è 2-0,
con quello da 9 è 0-3.
La matematica non è
un’opinione
Non entriamo nel
cuore e nelle
disquisizioni dei tifosi.
Ma dopo Seragnoli,
Romagnoli è il solo
che sta dando a
Bologna una Fortitudo
Dopo 4 mesi la Fip
non riesce a decidere
se Scariolo e Proli
(foto) hanno detto
parole lesive su altri
tesserati. Figuratevi
le inchieste...
Taylor
4
La coppa di Legadue torna
in campo stasera con l’andata dei
quartitra FMC Ferentino-Giorgio
Tesi Group Pistoia e Trento-Sigma
Barcellona. Sono invece state
rinviate Acegas Trieste-Novipiù
Casale e Fileni BPA Jesi-Givova
Scafati (in attesa di conoscere l'esito del ricorso al Tnas di Napoli che
aveva eliminato Scafati).
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
29
CONI IL CONSIGLIO NAZIONALE
4
LA NUOVA STAGIONE USA
1
2
4 Il Governo
I NUMERI
aumenta
17
il contributo
di 3 milioni: 411
Titoli vinti
dai Boston
Celtics, primato
per la Nba, uno
in più dei Los
Angeles Lakers
3
2
Titoli vinti
dai Miami Heat
campione in
carica: il primo
nel 2006.
1. Chris Paul, 27 anni, dei Clippers è considerato il più grande leader nella Nba. 2. Steve Nash, 38, dei Lakers: la mossa
di mercato più sorprendente. 3. Popovich, coach degli Spurs: il migliore coach. 4. Anthony Davis, 19: matricola dell’anno
Vincono gli Heat
LeBron il migliore
Rivelazione Nets
3
Titoli
di Mvp, miglior
giocatore,
conquistati da
LeBron James
nelle ultime 4
stagioni. Se
vince
quest’anno
raggiunge a 4
Wilt
Chamberlain
I 30 g.m. della Nba hanno risposto ai grandi quesiti
della stagione partita ieri notte. Senza sorprese
Ieri notte è partito il campionato Nba e, come ogni anno, alla vigilia, la Lega ha intervistato anonimamente i general manager delle 30 squadre per pronostici e previsioni
di rito. Ecco le risposte ai quesiti più interessanti: non era
permesso votare per i giocatori della propria squadra né indicarla come favorita. Solo
per questo, in alcuni casi, non
è stata raggiunta l’unanimità.
il titolo di matricola dell’anno, 76% per Anthony Davis di
New Orleans, numero uno assoluto delle ultime scelte, anche se il 20% indica Damian
Lillard, che a Portland ha giocato tutto il precampionato
da regista titolare. Sugli atleti
«internazionali», come chiamano negli Usa gli stranieri, il
più votato è il pivot lituano Jonas Valanciunas, che affiancherà Andrea Bargnani a Toronto.
1.
I pronostici
Per il 70% dei g.m. i Miami 3. Le squadre
Heat si confermeranno cam- I Brooklyn Nets hanno sbancapioni Nba. I Los Angeles
Lakers con Nash e Howard
raccolgono solo il 23.3% con
Oklahoma City, unica altra
squadra considerata in corsa
per il successo. Miami, per tutti meno che per Pat Riley che
non ha potuto votarsi e ha
scelto Boston, vincerà l’Est, i
Lakers battono 60-36 percento i Thunder all’Ovest dove anche Denver riceve un voto. Boston, Indiana, Miami a Est,
San Antonio, Oklahoma City
e Lakers a Ovest sono indicati
a larga maggioranza come
vincitori delle sei division.
2.
I giocatori
Lebron James raccoglie il
67% delle preferenze come
miglior giocatore della stagione con Kevin Durant unico vero avversario. Poche idee, confuse, su quale sarà la possibile
rivelazione dell’anno: 30
g.m. indicano 19 giocatori differenti sui quali ha un piccolo
vantaggio Klay Thompson di
Golden State, la guardia che
l’anno passato, da rookie, ha
prodotto per i Warriors 12
punti di media col 41% da tre.
Per ruoli, i più votati come migliori sono Chris Paul, guardia dei Clippers, Kobe Bryant
guardia dei Lakers, LeBron James ala degli Heat, Kevin Love ala grande di Minnesota e
Dwight Howard centro dei
Lakers. Ovviamente, mettere
James tra le ali non ha molto
senso visto il suo gioco... Per
to come squadra che è migliorata di più rispetto alla scorsa
stagione, probabilmente per
l’arrivo di un All Star da Atlanta come Joe Johnson (e per la
conferma di Deron Williams
che senza il trasloco a Brooklyn non sarebbe mai rimasto
ai Nets). Se Dwight Howard è
considerato il movimento di
mercato che avrà il maggiore impatto sulla stagione, è interessante che
Andre Iguodala, nuovo compagno di Gallinari a Denver, preso
da Philadelphia, sia
considerato l’acqui-
Gazzetta.it
OGGI SUL NOSTRO SITO
SINTESI DI MIAMI-BOSTON
E DI LAKERS-DALLAS
E’ cominciata la
Nba e da oggi parte la
copertura senza
precedenti che Gazzetta
dedica alla lega più
famosa del mondo. Nella
home di Gazzetta troverete il
tempo reale della partite e la
mattina la cronaca delle
gare, la sintesi di due gare
principali e le nuove rubriche
video col riepilogo in 2’ delle
gare della notte, e le giocate
più spettacolari. Oggi trovate
le sintesi di Miami-Boston e
Lakers-Dallas.
S
LeBron James,
28 anni, indicato
dai manager
americani come
miglior
giocatore della
stagione
AFP-REUTERS
sto più sottovalutato dell’ultimo mercato, con una incollatura sulla coppia dei Celtis Jason Terry-Courtney Lee.
4.
Gli allenatori
Greg Popovich, alla 17 stagioa
ne alla guida dei San Antonio
Spurs, vince a mani basse il titolo di miglior allenatore della Nba con l’80% dei voti: Doc
Rivers, di Boston, secondo, si
ferma al 13%. In contumacia
di Mike D’Antoni, che si è preso un anno sabbatico dopo la
difficile esperienza ai Knicks,
è George Karl, coach di Gallo
a Denver, quello che viene accreditato come miglior mente
offensiva, di misura davanti a
Rick Adelman di Minnesota e
Popovich. Per il re della difesa, è quasi un plebiscito per
Tom Thibodeau, che allena i
Chicago Bulls di Belinelli.
Spicca l’assenza, in tutte le voci, del tecnico campione Nba,
Erik Spoelstra.
5.
I migliori
Oklahoma City è stata votata come squadra più
divertente da vedere,
anche se questo poll ha
anticipato lo scambio
Harden-Martin con
Houston. I Thunder sono di gran lunga la formazione col fattore
campo più determinante. Parlando di giocatori, quello con la
leadership più spiccata è
Chris Paul dei Clippers, graduatoria che ignora Kobe Bryant considerato il più tosto e
duro, anche davanti a Metta
World Peace. E se c’è un tiro
che vale la vita o la morte, il
46.7% darebbe la palla a Kevin Durant, il 40% a Kobe Bryant, il n.1 nella passata stagione. Ma il tempo passa anche per le grandi stelle.
r.b.a.
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LEGGI L’OPINIONE
DI DAN PETERSON
a pagina 19
9
Squadre
che hanno vinto
il titolo Nba
negli ultimi 30
anni
a
3
Giocatori
non americani
che hanno vinto
il titolo di Mvp
dall’inizio della
Nba nel 1947:
Olajuwon
(Nigeria), Nash
(Canada, 2
volte), Nowitzki
(Germania).
3
Titoli
di
capocannoniere
(consecutivi)
vinti da Kevin
Durant nelle
ultime tre
stagioni.
L’ultimo a fare
una tripletta è
stato Michael
Jordan
Petrucci presenta il budget del 2013: i soldi
in più destinati all’alfabetizzazione motoria
MAURIZIO GALDI
ROMA
«Non posso che ripetere
il mio appello, divenuto ormai
quasi rituale, a contenere al
massimo le spese e a ridurre i
costi non essenziali, destinando le risorse disponibili agli
obiettivi specifici previsti»: così il presidente del Coni, Gianni Petrucci, al suo ultimo Consiglio Nazionale in questa veste, ha illustrato il budget per
il 2013.
Per il prossimo anno il Governo avrebbe confermato — nonostante la crisi — lo stesso
contributo, anzi qualche «spic-
Nuovo appello alle
Federazioni:
«Contenere al
massimo i costi e
risparmiare»
Gianni Petrucci, presidente del Coni
ciolo» in più: 411 milioni a
fronte dei 408 e rotti di quest’anno. Immediatamente, però il Coni ha deciso di «investire» i soldi in più ricevuti nell’alfabetizzazione motoria, il progetto che con il ministero dell’Istruzione porta avanti da
qualche anno. Quest’anno il
contributo sarà di 7,5 milioni
contro i 5 ogni anno finora
stanziati (a questi si aggiungono i 2,5 del Miur e i 2 del ministero per lo sport e lo 0,8 del
Friuli).
Contributi alla federazioni Il se-
gretario generale Lello Pagnozzi, al termine della Giunta che ha chiuso i lavori della
giornata, ha sottolineato come «anche alla luce delle istanze di alcune federazioni, sia
stato deciso di rivedere ed
eventualmente modifica i parametri di distribuzione dei
contributi». Per questo la Giunta ha deliberato che l’85 per
cento della somma spettante
(uguale a quella dello scorso
anno) verrà subito messa a disposizione delle federazioni, il
restante 15 per cento arriverà
solo in primavera dopo che la
«nuova» Giunta avrà messo a
punto i nuovi criteri. Resta fuori da questa modifica la Federcalcio che — come lo scorso
anno — avrà alla fine 62 milioni circa di euro, anche se subito a via Allegri ne arriveranno
solo 53,1 (l’85 per cento appunto). I parametri dei contributi alla Figc sono diversi: il
18 per cento del finanziamento da parte del Governo anche
se con la crisi, lo scorso anno ci
fu un taglio (confermato per il
2013) del 20 per cento.
Giustizia sportiva Ieri la Giunta
ha anche prorogato tutti gli organismi di giustizia sportiva,
ma in Consiglio Nazionale è
stata modificata la «norma etica». Petrucci ha ricordato come la Giunta avesse il 4 settembre «sospeso» la norma perché
«mancava la durata massima»
e ieri ha proposto di fissare tale termine in 18 mesi, in analogia a quanto previsto dall’ordinamento degli enti locali. La
norma, comunque entrerà in
vigore solo dopo le elezioni in
tutte le federazioni e dopo che
in ogni singola federazione sia
stato definito l’organo che deve farla applicare.
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I CONTRIBUTI 2013 ALLE FEDERAZIONI PER L’ATTIVITA’
FEDERAZIONE
CONTRIBUTO
Ciclismo
3.377.563,92
Ginnastica
2.999.090,17
Bocce
885.560,64
Badminton
987.453,08
Baseball softball
1.656.530,62
Canottaggio
2.634.040,72
Canoa - kayak
2.084.742,72
Atletica
4.356.310,31
Caccia
414.371,39
Danza sportiva
587.356,09
Golf
889.087,62
Pallamano
977.722,03
Squash
504.966,13
Hockey prato
1.193.658,16
Hockey pattinaggio (rotelle)
1.252.847,65
Judo-lotta-karate-arti marz.
3.052.408,66
Motonautica
993.120,63
Nuoto
4.012.243,01
Pallacanestro
2.570.840,96
Pallavolo
2.631.210,01
Pesistica
1.330.291,48
Pentathlon
1.046.380,57
FEDERAZIONE
Pesca
Rugby
Scherma
Sport Equestri
Ghiaccio
Sport invernali
Sci nautico
Tennis
Taekwondo
Tiro con l'arco
Tiro a volo
Tennistavolo
Triathlon
Vela
Motociclismo
Pugilato
Tiro a segno
Cronometristi
Medico sportiva
Aereo club
Automobil club
Comitato paralimpico
Calcio
TOTALE
CONTRIBUTO
868.510,84
1.871.798,50
3.244.273,72
1.673.094,46
2.200.437,52
3.706.742,39
910.941,71
2.347.703,52
1.323.241,88
1.342.347,99
2.169.789,69
1.025.767,80
980.584,50
2.152.099,89
1.344.335,71
2.242.888,82
1.473.015,91
751.750,00
301.670,00
1.115.713,40
954.919,41
970.000,00
53.160.462,00
128.569.886,20
30
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
ATLETICA DAVANTI ALLA PROCURA ANTIDOPING DI ROMA
Schwazer al Coni
«Sono stato io
l’unico colpevole
Basta domande»
«Carolina non c’entra e ho chiarito tutto»
Ma i dubbi restano. Sentenza a inizio 2013
VALERIO PICCIONI
ROMA
Le parole sono le stesse di
quel giorno a Bolzano. Il doping all’epo è una storia tutta
mia, solo mia, nient’altro che
mia. Fu la confessione piena di
lacrime della conferenza stampa di allora ed è pure il riassunto di quanto Alex Schwazer ha
detto anche ieri alla procura antidoping del Coni, rappresentata dal suo capo Ettore Torri e da
Anita Greco. Certo adesso non
ci sono più le lacrime, ma il fastidio verso chi continua a fargli domande. «Sono deluso dalla vostra presenza qui, quando
ho vinto l’oro eravate un quinto
di ora, questo dice tutto sullo
sport italiano». Non è vero, ma
dopo tre ore e mezzo di interrogatorio ci può pure stare questo
sfogo anti giornalisti. Più tardi,
Schwazer insiste rispondendo
all’Adnkronos: «Sono tranquil-
lo e triste allo stesso tempo, perché così tutto questo diventa
più importante delle vittorie
sportive». Ora è lui a farci una
domanda: è più importante
una medaglia d’oro o l’aver usato doping per provare a difenderla?
Alex Schwazer mentre entra nella sede del Coni per essere sentito dalla procura antidoping LAPRESSE
sul camper del primo incontro
con il dottor Michele Ferrari, il
medico di Armstrong, «inibito»
sportivamente in Italia e a vita
anche negli Usa. «C’è stata un
po’ di storia di fantasia che ha
tirato in ballo altre persone, come la mia fidanzata, che non
c’entrano nulla».
Il quadro di Carolina La giornata
è lunga, al Coni. Il marciatore
olimpionico a Pechino passa
per il grande atrio del palazzo
«H», dove lo schermo manda alcune immagini e fra queste c’è
pure la sua, sorridente, di prima della tempesta. Non ha tempo per farci caso. Fa caso invece
a un quadro nella stanza dell’interrogatorio: è un disegno, una
pattinatrice e i cinque cerchi.
Sembra proprio Carolina Kostner e così Alex si fa fare una
fotografia davanti al ritratto.
C’è spazio anche per la tenerezza. Che si mischia però alla rabbia quando è chiamato a rispondere sulla presenza di Carolina
«Chiarito tutto»? Per il resto la
Carolina Kostner nella conferenza
stampa del 20 agosto ANSA
versione di Schwazer è sempre
la stessa, con i tanti dubbi che
la circondano. Ieri, per esempio, il suo legale, l’avvocato Gerard Brandstaetter, a domanda
sulle modalità d’acquisto dell’eritropoietina in Turchia e sulla consegna dello scontrino della farmacia, ha detto che «è stato chiarito tutto». Un «chiarito
tutto» che sembra però fatto solo di racconto verbale e non di
documenti. E la conservazione
dell’epo nel viaggio in aereo? E
la gestione dei rapporti fra il
preparatore (Ferrari) che gli faceva le tabelle e l’allenatore uffi-
Nello studio
dell’interrogatorio
si fa fotografare
davanti al quadro
di una pattinatrice
E alla procura
di Bolzano arriva
un’intercettazione
con Ferrari
spedita da Padova
ciale (Didoni) all’oscuro di tutto? Poi c’è l’aspetto del test effettuato a Ferrara dal professor
Conconi, il maestro di Ferrari.
«È un elemento che non c’entra
niente», ha risposto ancora il legale del marciatore.
L’intercettazione La sensazione
è che Schwazer sia oggi lontano dallo sport, un mondo che
LO SCANDALO SCOPPIÒ IL 6 AGOSTO
Dalla rinuncia
agli interrogatori
Tre mesi difficili
28 LUGLIO Schwazer comunica la rinuncia
alla 20 km dell’Olimpiade di Londra, in
programma il 4 agosto.
30 LUGLIO È sottoposto a un controllo
antidoping della Wada.
6 AGOSTO Il Coni rende noto che un atleta
italiano è risultato positivo all’antidoping: è Alex
Schwazer.
8 AGOSTO Schwazer racconta di essersi
procurato e iniettato l’Epo da solo. La procura
di Bolzano apre un fascicolo d’inchiesta.
9 AGOSTO A Bologna, Schwazer restituisce
arma e distintivo dei Carabinieri. Viene
sospeso, a paga dimezzata.
10 AGOSTO I Nas di Trento perquisiscono la
casa di Schwazer a Racines. Vengono
sequestrati tre computer, alcune chiavette e
documenti.
18 AGOSTO Primo interrogatorio di Schwazer in
procura a Bolzano.
23 AGOSTO In un’intervista a Panorama, il
medico Michele Ferrari rivela: «Il primo maggio
2010 ho incontrato Schwazer all’uscita del
casello di Verona Nord, c’era anche Carolina
Kostner».
22 SETTEMBRE Alex Schwazer annuncia di
volersi iscrivere all’Università: studierà
Management del Turismo a Innsbruck.
27 SETTEMBRE La Procura di Roma apre un
fascicolo a carico di Schwazer in cui si ipotizza
il reato di «frode sportiva».
4
L’ORO
E LA CRISI
Alex
Schwazer
È nato a Vipiteno
(Bz) il
26/12/1984.
Si avvicina alla
marcia a 18 anni e
a 19 è in
Nazionale
Successi
Nel 2005 è
bronzo ai Mondiali
di Helsinki nella
50 km. Si ripete
due anni dopo a
Osaka.
A Pechino 2008 è
oro nella 50 km.
Argento nella 20
km agli Europei di
Barcellona 2010
I problemi
Nel 2009 si ritira
dalla 50 km ai
Mondiali di
Berlino. A Daegu
2011 è nono nella
20 km
non sente più suo. Non si può
escludere nulla, in teoria
Schwazer potrebbe pure decidere di non presentarsi al Tribunale Nazionale Antidoping,
che non lo giudicherà prima
del 2013. E che probabilmente
sentirà altre voci sul suo caso,
quella di Carolina Kostner o anche del suo ormai ex tecnico Michele Didoni. Torri, però, vuole
procedere con cautela. Sperando che prima o poi arrivino anche le carte delle procure. Con
quella di Padova, che ha in mano un po’ la madre di tutte le
inchieste, la collaborazione è vicino allo zero. Ma c’è anche il
fascicolo aperto a Bolzano. Dove sarebbero già arrivate delle
carte da Padova, in particolare
una delle intercettazioni
Schwazer-Ferrari. Un documento che il Coni non ha, ma
che potrebbe pesare comunque
nel seguito dell’inchiesta sportiva.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
31
#
TENNIS
LA REGINA
DEL MASTERS
VINCENZO MARTUCCI
twitter@vincemartucci
Il suo Mou è Patrick Mouratoglou. Con lui come allenatore, Serena Williams vola più
dell’Inter 2008-2010 con Mourinho. Ma qual è il segreto dello special One del tennis dagli
occhi verdi?
«Mou», è vero che oggi nel tennis c’è solo Serena?
«Sì e no. Sì, guardando i risultati degli ultimi mesi: ha vinto
i due ultimi Slam, più Olimpiade e Masters, ha battuto 5 volte su 5 la numero 1 (Azarenka) e 3 su 3 la numero 2
(Sharapova). Ma il livello delle prime 10 è compatto, si è visto dall’alta qualità del Masters. Vika ha fatto enormi progressi, Sharapova è motivata e
continua a migliorare il suo
gioco, Kvitova non s’è confermato, ma con quel talento può
farlo l’anno prossimo, Radwanska crescerà anche lei».
SENZA MOU....
...E CON
Fino a Parigi
ha vinto 2 tornei
Sbanca 2 Wimbledon Domina le prime 2
US Open e Masters
ma chiude da n. 3
Dall’inizio dell’anno fino al
Roland Garros, Serena ha
giocato 7 tornei vincendo a
Charleston e a Madrid. Aveva
iniziato la stagione da n˚ 12 del
mondo e quando ha perso al
primo turno del Roland Garros
contro Virginie Razzano è n˚ 6
con un bilancio di 27 partite
vinte e 3 perdute.
Nella seconda parte
dell’anno, Serena ha partecipato a
6 tornei vincendo i più importanti:
2 Wimbledon (torneo e Giochi),
Stanford, Flushing Meadows e il
Masters di Istanbul. Il fantastico
bilancio è di 31 partite vinte e una
sola persa (Kerber a Cincinnati).
Così, nella classifica mondiale, è
risalita fino al n˚ 3.
Serena ha trovato
il suo magico Mou
Coach Mouratoglou: «E’ motivata, con servizio e risposta
può vincere quanti Slam vuole. Noi innamorati? Non lo so»
CHE SUPERIORITA’
A
GRAZIE
COACH
S
Andre Agassi,
con coach Brad
Gilbert ha vinto
6 degli 8 Slam
S
Fernando
Gonzalez con
Larry Stefanki:
n. 5 del mondo
S
«A Parigi, colpiva
sempre fuori
equilibrio. Ora è
tranquilla. Andiamo
a Mauritius...»
Andy Murray
con Ivan Lendl
ha vinto il 1˚ Slam
agli US Open
Patrick Mouratoglou, nella foto, guida un’Accademia a Parigi e allena Serena Williams dal Roland Garros BOUYER/TENNIS MAGAZINE
«Se Serena usa così le sue armi
migliori, è molto difficile batterla: non ci sono scambi. Se
non fa mai giocare i colpi nelle
condizioni migliori, come le
fai il punto?».
Va anche più spesso e più veloce a rete. E fa le smorzate...
«Servizio, potenza e risposta
sono sopra la media. Deve accorciare sempre più gli scambi: da vero attaccante, deve
trovare soluzioni, andare più
spesso a rete, ed aggiungere
colpi per mettere sempre più
incertezza nell’avversaria».
MASTERS B A SOFIA
La Vinci travolge
la Hantuchova
Esordio con vittoria per Roberta Vinci al Masters B di Sofia, che ha la
stessa formula a gironi del Masters
appena conclusosi a Istanbul: la
brindisina ha battuto in due set la slovacca Hantuchova. Non c’è stata
partita con Roberta che è partita fortissimo salendo sul 5-0 per poi chiudere il primo set in meno di mezz’ora. Stessa storia nel secondo con
l’azzurra sempre a comandare gli
scambi: successo in poco più di
un’ora.
Ieri. Gruppo Serdika: Wozniacki
(Dan) b. Hsieh Su-Wei (Taiw) 6-2
6-2; VINCI b. Hantuchova (Slk) 6-1
6-2. Gruppo Sredets: Pironkova
(Bul) b. Zheng Jie (Cina) 2-6 6-4 7-6
(4).
Oggi (dalle 14.50 SuperTennis):
Petrova c. Jie Zheng; Kirilenko (Rus)
c. Pironkova; Wozniacki c. VINCI.
Presentata a Rimini
«Il servizio è il colpo più naturale e fluido del suo gioco. Col
polso, cambia all’ultimo mo-
Servizio e risposta hanno
schiacciato la Sharapova.
Taccuino
FED CUP
Serena serve come un uomo.
mento direzione ed effetto,
perciò è molto difficile da leggere. Comunque lo alleniamo
continuamente».
Il dominio di Serena
Williams contro le altre giocatrici
più forti del mondo è davvero
impressionante: l’ultima sconfitta
contro un top 5 risale a
Eastbourne 2011 con Vera
Zvonareva. Da allora, 18 incontri
e 18 vittorie: fanno scalpore il 7-0
con Azarenka, n. 1 del mondo, e il
4-0 con Sharapova, 2 (lu.mar.)
Questa è la Serena più forte?
«Lo dicono tutti, io l’ho pensato all’Olimpiade. Senza Serena, forse Azarenka avrebbe
vinto tutti gli Slam dell’anno.
Perciò, deve continuare a lavorare, per essere la più forte».
Tecnicamente e tatticamente,
che cosa ha dato a Serena?
«Un tennista è un insieme di
parametri, come un’auto di
Formula 1: tecnica, tattica,
preparazione, l’evoluzione del
gioco e della persona sono
ugualmente importanti. E tutto deve procedere insieme».
Qual è la parola-chiave della
nuova Serena?
«L’equilibrio. Quando ha perso al primo turno al Roland
Garros mi ha chiesto che cosa
pensassi del match contro Razzano e ho risposto: "Non hai
colpito una palla in equilibrio". Parlo di equilibrio posturale. Ma il tennis è il riflesso
della vita. Non è completamente regolata, ma è molto migliorata a tutti i livelli. Essere tranquilli significa non esitare troppo, non essere troppo nervosi
e non avere troppa voglia».
E’ tranquilla perché è innamorata, magari dell’allenatore?
«Io sono d’accordo solo sul fatto che è tranquilla, non so rispetto a prima: ci lavoro da Parigi. Serena ha molta esperienza e capacità di giudizio, la
sua carriera è già fatta, tutto
quello che vince è un bonus,
può segnare la storia, ma senza assilli perché ha 15 Slam,
ma le prime di sempre sono
lontane. Ha ancora begli anni
davanti e la tranquillità dell’età. Che Azarenka non ha».
4
I NUMERI
93.5
La sua
percentuale
vittorie 2012: 58
successi e 4
sconfitte
(Makarova agli
Australian Open,
Wozniacki a
Miami, Razzano
a Parigi e
Kerber a
Cincinnati).
Che cosa c’è nel futuro prossimo di Serena?
«Il viaggio in Africa e poi lavoro a Mauritius, a metà strada
con l’Australia e in condizioni
simili. Quindi Melbourne, per
vincere gli Slam che sono il
suo obiettivo. Tornare n. 1 è la
ciliegia sulla torta».
S
Francesca
Schiavone con
Barazzutti urrah
Roland Garros
Quanti Slam può ancora vincere a 31 anni?
«Quanti vuole lei, se continua
a lavorare per migliorarsi. E
oggi è molto motivata, esattamente come Federer».
Sempre che continui l’amore.
Ma davvero fra Serena e Patrick c’è solo tennis?
«Non lo so. Se qualcuno dice
che c’è di più gli chiederò quali
sono le sue fonti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
S
Sara Errani con
Pablo Lozano è
salita al numero
6 del mondo
RIMINI (g.b.) Presentato ufficialmente a Rimini il primo turno di Fed Cup
che il 9 e 10 febbraio vedrà sfidarsi
l’Italia e gli Stati Uniti al 105 Stadium.
Una vera festa «in casa» per la romagnola Sara Errani, salita al 6˚ posto
del ranking e numero uno mondiale
nel doppio insieme a Roberta Vinci.
Aspettando di sapere se ci saranno
le sorelle Williams, riflettori puntati
su una nazionale azzurra che punta
al quarto successo dopo quelli del
2006, 2009 e 2010. Al 105 Stadium
verranno portate 85 tonnellate di
terra battuta. L’evento, di cui la Gazzetta dello Sport è media partner, sarà arricchito da manifestazioni collaterali per tutta la settimana.
PARIGI BERCY
Seppi eliminato
A Parigi Bercy (2.430.000 e, indoor), ultimo Masters 1000 di stagione, perde Andreas Seppi contro Berdych. Primo turno: Dimitrov (Bul)
b. Melzer (Aut) 7-6 (2) 6-2; Chardy
(Fra) b. Garcia-Lopez (Spa) 6-0 6-3;
Mathieu (Fra) b. Bautista-Agut (Spa)
6-4 7-5; Sijsling (Ola) b. Dolgopolov
Jr. (Ucr) 6-4 6-2; Querrey (Usa) b.
Verdasco (Spa) 6-1 1-1 rit.; Llodra
(Fra) b. Gimeno (Spa) 7-5 6-3; 2˚ turno: Nishikori (Giap) b. Paire (Fra) 7-6
(2) 6-2; Janowicz (Pol) b. Cilic (Cro)
7-6 (6) 6-2; Tsonga (Fra) b. Benneteau (Fra) 6-2 4-6 7-6 (2); Wawrinka
(Svi) b. Berlocq (Arg) 6-3 6-2; Berdych (Cec) b. SEPPI 7-6 (8) 6-2.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
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tel. 0541/56.207,
fax 0541/24.003
ROMA : In Fieri s.r.l.
tel. 06/98.18.48.96,
fax 06/92.91.16.48
TORINO : tel. 011/50.21.16,
fax 011/50.36.09
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
33
PALLAVOLO LA STORIA
4
GIAN LUCA PASINI
twitter@GianLucaPasini
I NUMERI
Anche Andrea è nato il
30, di mattina, lo stesso giorno
del papà. Il 30 ottobre lui, il 30
maggio il padre Vigor. Vigor oggi non è più sulla terra, ha delegato a molti "zii" e "zie" di essere al fianco dell’ultimo pupillo
della sua grande famiglia.
A Roma Il parto cesareo è stato
eseguito alla clinica Villa Margherita della capitale, dove il
quintogenito (dopo Alessandro, Arianna e le gemelle Aurora e Angelica) di Federica Lisi e
dello scomparso Vigor è nato
appunto ieri mattina. Parto senza alcun problema per mamma
e il neonato, che pesava 3,180
chilogrammi, nel momento in
cui è sbarcato nel mondo. Dopo mesi di passione: la stanza
dell’ospedale e il telefonino di
Federica sono stati frequentati
come l’ingresso di un saloon
nel giorno della fiera. Tanti
amici, tante persone che volevano salutare, tante quelle che
si sono fatte sentire soltanto
per un in bocca al lupo. Un abbraccio alla mamma che da
quel giorno di fine marzo si è
caricata sulle spalle (larghe,
molto larghe, ma non ancora
bioniche...) il peso di tutta una
famiglia, fatta adesso di 6 persone, dopo che il marito, Vigor
si era spento su un campo di
volley (a Macerata) andando
in battuta. In un gesto abitudinario, ripetuto migliaia e migliaia di volte nella sua carriera. Doveva essere un anno tranquillo in campo, a imparare un
altro mestiere dopo quello delle schiacciate, in quella Romagna che era diventata la casa
della famiglia di Federica e Vigor, quando avevano deciso di
costruirne una.
Si dimenticheranno... «Nessuno
si ricorderà di me...», si sfogava Vigor con Federica, «adesso
che sono sceso in serie B-2, a
Forlì. Chi vuoi che pensi a me».
Quel ragazzo che l’Italia aveva
imparato a conoscere nell’estate del 1996 quando aveva giocato - con una maschera protettiva al naso fratturato - la finale
olimpica di Atlanta. Purtroppo
si sbagliava Vigor: il volley italiano non si è dimenticato di
lui, né si vuole dimenticare. Federica - con la numerosa fami-
37
anni
e 10 mesi aveva
Vigor il 24
marzo. Era nato
a Contarina (Ro)
il 30 maggio
1974
208
presenze
in Nazionale,
esordio a
L’Avana il 2
maggio 1995.
L’Ultima gara 26
novembre 2008
All Star Games
2-3
Vigor Bovolenta la moglie Federica e i 4 fratellini dell’ultimo arrivato Andrea, tutti col nome che inizia con la lettera A
Un altro Bovolenta
0
Il 5 figlio di Vigor
Ieri mattina a Roma è nato Andrea, erede dell’azzurro
di Taglio di Po scomparso tragicamente a marzo
glia - ora si è trasferita a Roma,
la città natale. Ha la forza di un
locomotore, ma da sola è dura.
Meno male che in tanti si sono
attivati per dare una mano, per
cercare di assicurare un futuro
a questa famiglia della pallavolo. Carlo Magri, il presidente federale, ha già promesso e sottoscritto un contratto in federazione per lei. Gli amici hanno
voluto ricordare (giocando) Vigor che deve il suo nome a un
clown russo: ci ha lasciati troppo presto. Ma sono già tanti i
volontari pronti a raccontare
ad Andrea e agli altri piccoli Bovolenta, le favole meravigliose
che ha scritto il loro papà in
campo... Chi inizia con la prima?
Vigor Bovolenta ha vinto l’argento olimpico nel 1996
9
clic
UNA MORTE IN CAMPO
CHE ASPETTA ANCORA
DELLE RISPOSTE
Vigor Bovolenta si è
spento a Macerata nella
notte fra il 24 e il 25 marzo
2012. Mentre giocava una
partita di B-2 con la maglia
della sua ultima società,
Forlì. Si attendono ancora le
risultanze definitive da
parte della magistratura
per accertare se ci sono
state delle responsabilità
nella vicenda.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
11
medaglie
in azzurro.
Argento
olimpico 1996;
oro e bronzo in
Coppa del
Mondo; oro,
argento e
bronzo
Europeo; oro al
Super Six; 3 ori
e una argento
alle World
League
titoli
coi club.
Scudetto a
Modena (2002),
Coppa Italia a
Ravenna (1991),
2 Champions a
Ravenna (’93 e
’94), Coppa Cev
a Ravenna (’97),
Top Team Cup a
Piacenza
(2006), 2 Euro
Supercoppe con
Ravenna (’92 e
’93), Challanger
Cup a Perugia
(2010)
di a.a.
Taccuino
CHAMPIONS LEAGUE
Cuneo col Sete
Urbino in Russia
(a.a.) UOMINI GIRONE B Ceske Budejovice (R.Ceca)-Budva (M.Negro)
3-0 (27-25, 25-18, 25-22) Oggi: Novosibirsk (Rus)-Berlino (Ger). Classifica: Novosibirsk, Berlino, Ceske
3; Budva 0. GIRONE C Belgrado
(Ser)-Kedzierzyn (Pol) 0-3 (18-25,
15-25, 19-25). Domani: (19 dir.
SportItalia24) Tours (Fra)-Diatec
Trentino. Classifica: Kedzierzyn 6;
Trento 3; Tours, Belgrado 0. GIRONE D Oggi: Unterhaching (Ger)Lennik (Bel). Domani: (18) Lube Macerata- Lubiana (Slo). Classifica:
Macerata 3; Unterhaching 2; Lubiana 1, Lennik 0. GIRONE G Oggi:
20.30 (dir. SportItalia2) Cuneo-Sete (Fra), Rzeszow (Pol)-Zalau
(Rom). Classifica: Cuneo, Rzeszow 3; Sete, Zalau 0
DONNE - GIRONE B Ieri: Sopot
(Pol)-Prostejov (R.Ceca) 3-0
(26-24, 25-17, 25-16). Domani: (16)
Rabita Baku (Aze)- Asystel Carnaghi Villa Cortese. Classifica: Baku,
Villa, Sopot 3; Prostejov 0. GIRONE
C Ieri: Mulhouse (Fra)-Bucarest
(Rom) 3-1 (25-23, 25-12, 23-25,
25-15). Domani: 20.30 Busto Arsizio-Galatasaray (Tur). Classifica:
Istanbul, Busto Arsizio 3, Mulhouse
3, Bucarest 0. GIRONE E Ieri: Costanza (Rom)-Schweriner (Ger) 3-2
(25-11, 29-27, 16-25, 21-25, 17-15).
Oggi: 17 Kazan (Rus)-Chateau d’Ax
Urbino. Classifica: Costanza 5;
Schweriner 3; Kazan 1; Urbino 0.
Scuse a Kaziyski
Krasimir Iliev, presidente dimissionario della Lega bulgara, ieri ha chiesto pubblicamente scusa a Matey
Kaziyski. Anche la sua firma figurava nel documento con il quale la federazione ha deciso che i diritti per
il suo cartellino tornano allo Slavia
Sofìa. Iliev ha spiegato che la firma
gli era stata chiesta su un documento in bianco.
EMIGRANTI (a.a.) In Francia il Narbonne di Medei batte 3-1 lo Chaumont. Nel femminile vittoria per il
Cannes di Arcangeli (L) e Centoni (7)
3-0 al Beziers. Sconfitta del Le Cannet di Marchesi e Lunghi (L) a
Mulhouse 0-3. In Turchia sconfitta
per il Fenerbahce di Daniele Bagnoli
e Cernic (non a referto) 1-3 dal Galatasaray.
DRAGANOV VIA (f.t.) Giorgio Draganov non è più l'allenatore del Matera di (A-2 uomini). Al suo posto il
vice Rosario Braia.
PALLANUOTO WORLD LEAGUE A SAVONA E IN TV
Campagna di Russia e di futuro
«Settebello alla prova giovani»
FRANCO CARRELLA
Il futuro comincia oggi.
Dopo la serata di gala al Foro Italico, allestita per festeggiare l’argento olimpico, c’è il test di World League. «La prima tappa del
lungo cammino verso i Giochi di
Rio» dice Sandro Campagna, fresco di rinnovo del contratto. Venerdì, il Consiglio federale ha ufficialmente sventato la minaccia statunitense, prolungando
l’accordo col c.t. fino al 2016. A
Savona, nella notte di Halloween, la Russia testerà un Settebello che schiera alcuni giovani di
belle speranze.
A Londra, l’età media degli azzurri era di 29,6 anni.
«È quella che vorrei anche per
Rio. Vuol dire che troverebbero
posto due o tre ventenni di oggi.
Ma sia chiaro: per me non conta
l’anagrafe, se uno è bravo. Faccio l’esempio di Rizzo, che ha 28
anni e qui non c’è: se continua a
giocare come sta facendo, si guadagnerà la convocazione».
Tre qualità che le piacerebbe
vedere nella squadra.
«Velocità, forza mentale, maggiore qualità in attacco».
Parliamo di questi innesti. Cominciamo dal portiere Del Lungo.
«Nella scorsa stagione, ha avuto
un rendimento straordinario
nella prima parte, poi è calato.
Mi aspetto che torni protagonista come allora».
Francesco Di Fulvio.
«Gran talento. È maturato tatticamente, ma vorrei che crescesse sul piano caratteriale e che
fosse meno lezioso. A volte, lo
limita un’indole un po’ pigra».
Vergano.
«È un ottimo difensore a livello
giovanile, ha bisogno di fare
esperienza per competere pure
tra i senior».
Nicholas Presciutti.
«Come il fratello Christian, ha
doti natatorie non comuni. Deve migliorare mentalmente, ma
è normale: è il più piccolo di tutti, non ha ancora compiuto 19
anni».
Damonte.
«Tra tutti i giovani, è quello che
ha fatto il salto di qualità più vistoso. Ha messo su un po’ di muscoli, quest’estate ha lavorato sodo. Può diventare l’alternativa a
Gallo, o affiancarlo se decidiamo di giocare col doppio mancino».
Un discorso a parte per i centroboa. Aicardi punto fermo,
poi c’è Baraldi, quindi Sadovyy
che a Savona subentra all’indisponibile Federico Lapenna.
«È un ruolo delicato. Baraldi ha
grandi mezzi, ma non deve accontentarsi di essere un buon
giocatore e deve perdere qualche chilo. Sadovyy a 26 anni è
nel pieno della maturità, sa che
si gioca carte importanti. Tengo
la guida
Nel nostro girone
c’è pure l’Ungheria
La finale è a otto
d’occhio anche Bianco, classe
’92, del Savona».
Si è ricreato entusiasmo intorno al Settebello.
«Sì, e ne siamo orgogliosi. Ormai facciamo il pieno in ogni piscina e sarà così pure nell’esordio in World League. Stiamo facendo uno sforzo notevole per
creare un vero circolo virtuoso,
il nostro marchio "tira". Dobbiamo essere positivi e propositivi,
come testimoniano le ultime iniziative».
Negli ultimi giorni, siete passati dalla visita alla Roma di Zeman alla Ferrari a Maranello.
«Li chiamo scambi culturali, e sono fondamentali. Ora sto pensando alla partecipazione di altri c.t. alle nostre riunioni, e viceversa».
Due parole sulla Russia.
«Un anno fa, a Civitavecchia, finì 16-5. Stavolta sarà meno agevole».
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Sandro Campagna, 49 anni,
è il c.t. campione del mondo
e vicecampione olimpico ANSA
La World League è l’unico trofeo che
manca al Settebello, 3˚ nella scorsa edizione. Gli azzurri sono nel girone C e debuttano alle 20 contro la Russia (diretta
RaiSport 1), l’altra sfida è Romania-Ungheria. In Europa ci sono altri due gruppi: con Croazia, Turchia, Grecia e Montenegro (A); Spagna, Germania, Serbia e
Macedonia (B). Accederanno alla Final
Eight dell’11-16 giugno le prime classificate, la Nazionale ospitante (sede da definire) e quattro rappresentanti dei concentramenti America e Asia-Oceania.
Alla vincitrice andranno 100.000 dollari.
Il calendario Così dopo l’esordio con la
Russia: Ungheria-Italia (sabato), Italia-Romania (30/1), Russia-Italia (2/2),
Italia-Ungheria (27/3), Romania-Italia
(30/3).
Gli azzurri Campagna ha convocato 18
giocatori: Tempesti, Del Lungo (portieri), Sadovyy, C.Presciutti, Baraldi, Gallo, Aicardi, Figari, Felugo, Figlioli, D.Fiorentini, S.Luongo, N.Gitto, Giorgetti, Vergano, F.Di Fulvio, Damonte e N.Presciutti. Questi ultimi due, presenti solo a Savona. Rispetto ai Giochi di Londra, mancano Pastorino, Perez, Giacoppo e Premus.
BUFERA SERBA Dopo la plateale presa di posizione di otto giocatori, che avevano inviato una lettera alla Federazione, si è dimesso il c.t. serbo Dejan Udovicic. In sei anni ha vinto tra l’altro un Mondiale e due Europei.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
TUTTENOTIZIE & RISULTATI
Paralimpiadi INTERVISTA GQ
Boxe DIKTAT ALLE FEDERAZIONI
Zanardi prenota Rio
Pro’ solo con l’Aiba
«Non per la spiaggia» o niente Olimpiadi
RICCARDO CRIVELLI
Antonio Del Greco, vicepresidente della Federazione
pugilistica italiana e candidato presidente alle elezioni del
19 gennaio, ieri ha pubblicato sul profilo Facebook la lettera che l’Aiba, la federazione internazionale, ha inviato
alle singole federazioni il 5 ottobre. E il fuoco che covava
sotto la cenere si è attizzato,
con la richiesta di Del Greco
di un consiglio federale straordinario.
Alex Zanardi, 46 anni, campione paralimpico di handbike a Londra EPA
Rinascere Da quel giorno, dopo un ricovero durato sei settimane e quindici interventi chirurgici, per Zanardi è iniziata
Golf DOMANI FRANCESCO IN CAMPO
una seconda vita: «Non sono
Superman e nemmeno Padre
Pio. Ho patito l’inferno nei
centri di riabilitazione, ho visto molti altri patirlo. Persone
che si arrendono sfinite dal
dolore. Ma le cose possono essere fatte. L’importante è desiderare. E io ho desiderato tanto. Sono drogato di sport, di
sfide. Anche se c’è da aprire
un barattolo che non si apre:
per me diventa subito un braccio di ferro col coperchio».Rispetto alla prima vita, è cambiato il mondo: «Quando correvo sulle piste di tutto il mondo, ero io da solo — conclude
Zanardi —. Adesso, su quell'
handbike, c'è mezza Italia che
spinge con me. Sento che la
gente mi vuole bene. Ma, in
fondo, non ho fatto niente di
speciale. Ho preso la bicicletta. E ho pedalato».
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Nuoto MICHAEL IN VISITA A RIO
Ippica DA OGGI E PER 4 MESI
stiche esistenti (Wbc, Wba,
Ibf, Wbo e tutte le altre) e
non potranno nominare giudici, arbitri, medici, commissari di riunione che abbiano
avuto contatti con tali sigle.
L’obiettivo è ambiziosissimo:
diventare l’unico ente che
controlla la boxe. Per le federazioni che non si adeguano,
la sanzione è pesantissima:
niente Olimpiadi. Infatti, solo i pugili dell’Apb potranno
disputare i Giochi. E gli altri?
A parte l’ingerenza nella vita
delle singole federazioni (tra
l’altro, sarà l’Aiba a gestire
tutti i diritti tv e di immagine), cosa accadrà ai pugili dilettanti ma non olimpici Aiba? E a quelli che sono affiliati alle sigle professionistiche
ora esistenti? Si voleva combattere il caos: per adesso, lo
si moltiplica.
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Tuffi I PIANI DELLA CAGNOTTO
Molinari in Cina
Phelps ai Giochi Meeting a Parigi Tania riparte
McIlroy verso Nike «Forse a golf...» In palio 42 milioni da Torino
Francesco Molinari torna in campo domani nell’Hsbc
Champions quarto e ultimo torneo del World Golf Championships, il mini circuito mondiale
che coinvolge tutti i maggiori
tour. Molinari ha vinto questo
torneo nel 2010 Si gioca al Mission Hills GC a Guangdong in
Cina, dove si affronteranno alcuni tra i più forti giocatori del
momento tra i quali gli statunitensi Phil Mickelson, Keegan
Bradley, Brandt Snedeker,
Bubba Watson e Dustin Johnson, gli inglesi Luke Donald,
Justin Rose, Lee Westwood e
Ian Poulter e l'australiano
Adam Scott. Assenti invece il
numero uno e il due al mondo,
Rory McIlroy e Tiger Woods. Il
nordirlandese, che non ha rinnovato la sponsorizzazione
con la Titleist ed è sempre più
vicino all’annuncio del sodalizio con Nike (20 milioni l’anno
per 10 anni), tornerà in gara a
Singapore. «Essere il numero 1
comporta molti impegni e molta responsabilità. Tutti si aspettano da me grandi cose, cercherò di non deludere».
Francesco Molinari, 29 anni AFP
Michael Phelps si tuffa con i bambini
«Parteciperò all’Olimpiade di Rio 2016. Ma solo se riesco a diventare un golfista professionista». Michael Phelps ha
illuso per un attimo i media brasiliani in una visita a Rio de Janeiro. L’ormai ex nuotatore statunitense, che a Londra, ha
chiuso a quota 22 medaglie (18
ori), ha visitato la favela di Alemao, fino a 2 anni fa una delle
zone più violente della metropoli carioca. In vista dei Giochi,
è stato varato un progetto di riqualificazione. Phelps, 27 anni,
è arrivato nella favela alle 10 di
mattina e atteso le autorità 45’
prima della visita e la consegna
delle corsie. Phelps ha incontrato i ragazzi che frequentano la
piscina locale e ha risposto alle
domande dei giovani fans.
«Quando ho cominciato a nuotare, andavo in una piscina a 4
corsie dove c’erano altri 25
bambini, dovevo fare lo slalom
per andare più veloce: tutto è
possibile». E sul golf: «Voglio
migliorare, sono molto competitivo. Ho un ottimo maestro,
spero di riuscire a battere i miei
amici nel giro di un anno».
Oggi a Parigi scatta l’attesissimo meeting d’hiver che si
concluderà sabato 2 marzo. Poco più di 4 mesi di corse che
non hanno equivalenti al mondo per montepremi e qualità degli attori impegnati nelle due discipline del trotto: sulky e montato. In totale sono 88 riunioni
(77 in diurna, 11 in notturna)
per 724 corse. In palio oltre 42
milioni di euro. Gli appuntamenti cardine sono due: il Prix
d’Amérique (domenica 27 gennaio 2013), la corsa più importante d’Europa che mette in palio 1 milione di euro e il Prix de
Cornulier al montato (domenica 20 gennaio 2013), autentico
campionato del mondo della
specialità con un montepremi
di 700.000 euro. Da segnalare
anche il France (10 febbraio) e
il Paris (24 febbraio). Ma in pratica ogni giorno ci sono corse
importanti. Oggi ad esempio si
parte con il Prix des Cevennes
(ore 15.55, m 2700) in cui c’è
l’italiana Marielles (Martens),
sfidata da Rodrigo Jet e Royal
Dream. Nella corsa successiva
in pista Rapide Lebel.
Ready vince l’Amérique 2012 GRASSO
CT BRITANNICO (si.g.) Peter Eriksson,
59enne svedese, è il nuovo commissario
tecnico dell’atletica britannica. Viene dal
settore paraolimpico inglese, che ha guidato negli ultimi 3 anni portandolo a grandi
risultati nell’ultima Olimpiade. Sposato, 4
figlie, in gioventù è stato un discreto pattinatore di velocità.
Baseball
Giochi: è fusione
con il softball
Clemente Russo, 30 anni ANSA
la lettera contiene un germe
potenzialmente pericolosissimo, quello di un monopolio
che si scontrerebbe contro la
scelta del lavoratore (in questo caso il pugile) di decidere
da chi farsi gestire la carriera
e si prefigura come un vulnus
all’autonomia delle federazioni nazionali, oltre a sancire la
fine del pugilato dilettantistico così come lo conosciamo
da cento anni. L’Aiba chiede
infatti che le federazioni cambino statuto e regolamenti
per gestire sia il pugilato olimpico (scompare la definizione «amatoriale») sia soprattutto l’Apb, la nuova sigla professionistica dell’ente che partirà a fine 2013 e a cui si sono
legati, ad esempio, i nostri
Russo e Valentino. Soprattutto, le federazioni nazionali
non potranno avere alcun legame con le sigle professioni-
NUOVO RUBINO Dopo due deludenti stagioni Giorgio Rubino, in accordo con Sandro Damilano che comunque continuerà a
prepararne i programmi, ha deciso di lasciare il centro federale della marcia di Saluzzo (Cn). Dal 12 novembre si trasferirà a
Siracusa per allenarsi sotto la guida dell’ex marciatore Dario Privitera, insieme a
Paris e Dolci.
LUTTO BIELORUSSO (si.g.) È morto prematuramente Vitaliy Alisevich, 45 anni,
uno dei migliori martellisti bielorussi della
storia. Campione iridato junior nel 1986 ad
Atene, miglior lancio della carriera (82.16)
nell’88 a Parnu.
Monopolio pericoloso Perché
«Io, a Rio, ci sarò. Sì, certo, me lo dovrò guadagnare,
ma ci sarò. E se ci vado, non è
per vedere la spiaggia». In
un’intervista al mensile GQ,
Alex Zanardi prenota un posto alla Paralimpiade di Rio
2016, dopo gli ori di Londra
nell’handbike: «Io tiro come
una bestia», assicura il 46enne bolognese che nell’intervista di Carlo Verdelli ripercorre anche i momenti drammatici sulla pista di Lausitz, in Germania, dove per un incidente
perse entrambe le gambe:
«Devo aver realizzato qualcosa solo quando ho guardato
davanti — racconta —. Non
c’era più la macchina e nemmeno le mie gambe».
Atletica
Decisione storica ieri a Houston: col 71%
dei sì nel congresso straordinario della Isf
(la federazione internazionale di softball
guidata dall’americano Don Porter) è stata
votata la fusione con la Ibaf, la federazione mondiale del baseball. Obiettivo: presentare al Cio un’unica candidatura per il
rientro olimpico dai Giochi 2020. Una vittoria politica del capo del baseball mondiale,
l’italiano Riccardo Fraccari, che ha convinto il mondo femminile alla riunificazione ed
ora porterà sul tavolo del Cio anche il sostegno della Mlb americana. A maggio
2013 il voto dell’esecutivo per la scelta delle discipline, a settembre 2013 la ratifica
della sessione Cio a Buenos Aires.
Boxe
Primo match pro’
in Afghanistan
KABUL (Afg) Primo storico match professionistico di boxe in Afghanistan: il locale
Hamid Rahimi (21-1), 29 anni, che si allena
ad Amburgo, ha conquistato la vacante corona Wbo dei medi battendo il tanzaniano
Mbelwa (19-9-4) per kot 7. Il successo è
stato accolto dai festeggiamenti dei 1500
presenti, che hanno pagato fino a 100 dollari (ben più di uno stipendio mensile medio) per assistere all’evento. Se il professionismo è una novità, la boxe amatoriale
è molto seguito in Afghanistan e ai Giochi
di Londra per la prima volta aveva partecipato un pugile del paese asiatico, il mosca
Ajmal Faisal.
PRIMO CINESE? (r.g.) Il 24 novembre a
Kunming (Cina), il locale Xiong Zhao Zhong
(19-4-1) tenta per la seconda volta di conquistare una cintura iridata contro Javier
Martinez Resendiz (Mes, 23-3-2) per il vacante Wbc paglia. Nel 2009 a Tokyo (Giap)
venne sconfitto da Daisuke Naito per i mosca ai punti. Zhong ha 30 anni e in caso di
vittoria, sarebbe il primo cinese a detenere un Mondiale professionisti.
Hockey ghiaccio
A terra svenuto
L’ambulanza non c’è
(m.l.) Paura scampata domenica in Appiano-Gardena di A-2. A metà del secondo
periodo, il 18enne attaccante ospite Oliver
Schenk dopo uno scontro in balaustra finisce senza sensi sul ghiaccio. Dopo il primo soccorso il giovane viene trasportato
in ospedale e gli esami diagnosticano una
commozione cerebrale. Intanto, la partita
viene interrotta perché i giocatori del Gardena non vogliono tornare in pista. Motivo: il regolamento sia in A-1 che in A-2 impone l’ambulanza, che ad Appiano non
c’era. L’incontro dopo 50’ è ripreso regolarmente.
Tania Cagnotto, 27 anni, bolzanina
(al.f.) Manca poco più di
un mese al debutto agonistica
Tania Cagnotto nella stagione
che culminerà con i Mondiali
di Barcellona (20-28/7), dove
punterà a conquistare il podio
per la sesta volta consecutiva
in sei edizioni iridate. La bolzanina, che ha appena rinnovato
per un altro anno con Herbalife e d è reduce da due quarti
posti a Londra, debutterà a Torino dal 7 al 9 dicembre in occasione del 4 Nazioni mentre la
settimana successiva ci sarà il
classico trofeo di Natale a Bolzano. La World Series, che l’anno scorso ha visto protagoniste Tania e la sua compagna di
sincro Francesca Dallapè, partirà da Pechino (15-17/3), per
proseguire a Dubai (21-23/3),
Edimburgo (19-21/4), Mosca
(26-28/4), e concludersi in
Messico (17-19/4 o weekend
successivo, sede da definire).
Tricolori assoluti indoor programmati a Torino (12-14/4)
mentre quelli estivi si disputeranno a Trieste (7-9/6). I titoli
europei si assegneranno a Rostock dal 18 al 23 giugno.
Ippica
Foggia: 2-7-13-16-11
8ª corsa - m 1600: 1 Morrison (G. Di Nardo) 1.14.9; 2 Nasdaq; 3 Nobile Gifar; 4 Nando Fly Ic; 5 New York Times; Tot.: 12,96;
3,89, 2,66, 4,48 (46,41). Quinté: e
15.778,37. Quarté: e 1.029,29. Tris: e
262,81.
OGGI QUINTÉ A KEMPTON Scegliamo Tenessee (3), Frognal (7), Evergreen Forest
(1), Landesherr (5), Highlife Dancer (9) e
Educated Son (6).
SI CORRE ANCHE Trotto: Roma (14.30) e
Aversa (14.45). Galoppo: Milano (15) e
Grosseto (13.25).
PER NAPOLI Ingresso di nuovi soci, scelti
dalla Ippodromi Agnano SpA, per portare
ossigeno nelle casse dell’ippodromo consentendo così il pagamento degli stipendi
e la ripresa delle attività. Oppure la scelta
di una gestione provvisoria di una nuova
società individuata dalla Ippodromi Agnano, alla quale l’Assi dovrà versare i corrispettivi bloccati alla Agnano Spa per debiti esattoriali. Sono le possibili soluzioni
per lo sblocco dell’ippodromo napoletano
ormai chiuso, secondo Gaetano Papalia
che ieri ha parlato in conferenza stampa
per conto di Agnano Spa.
Nuoto
Scandali americani
Russel torna nel 2014
(al.f.) Il coach canadese Cecil Russel, che
aveva ricevuto due radiazioni a vita per
traffico di steroidi nel 1997 ed ha scontato
una pena per concorso in omicidio, potrà
tornare ad allenare: il centro per l'etica dello sport canadese ha ridotto la squalifica a
18 anni dunque potrà rientrare a bordo vasca nel 2014. Intanto Rick Curl, squalificato a vita dalla federazione Usa per aver
avuto rapporti sessuali con la 13enne Kelly Currin negli anni '80, affronterà l'udienza preliminare per l'accusa di abusi sessuali il 16 novembre; l'ex allenatore ora
63enne è uscito dal carcere pagando
50.000 dollari di cauzione.
LOCHTE E FRANKLIN (al.f.) Dal 9 all'11 novembre, riparte il Gran Prix americano a
Minneapolis. Al via i medagliati olimpici
Ryan Lochte e Missy Franklin oltre a Feigen, Plummer, Weber-Gale, Weltz, Knutson, Sutton.
Rugby
AZZURRI DI RITORNO Il pilone Alberto De
Marchi, il trequarti Luca Morisi e il terza
linea Manoa Vosawai, convocati in azzurro per i test di novembre, tornano a disposizione di Treviso per la partita di sabato a
Galway contro il Connacht, ottavo turno di
Celtic. Treviso ha anche ottenuto il prestito dei trequarti Andy Vilk (Calvisano) ed
Ezio Galon (Mogliano) e del terza linea del
Petrarca Enrico Targa.
O’DRISCOLL OUT Brian O’Driscoll salterà
i test di novembre: il centro di Leinster e
Irlanda ha subito la distorsione a una caviglia sabato contro Cardiff in Celtic League
e dovrà essere operato. Previsti tre mesi
di stop. Fuori anche il tallonatore dell’Ulster Rory Best (naso, 6 settimane).
RIFORMA COPPE Nella riunione di ieri a
Dublino, la terza dall’inizio delle trattative,
Italia, Scozia, Galles e Irlanda la creazione
di una Heineken Cup a 32 squadre. L’attuale formula, a 24, scadrà a fine 2014. Inghilterra e Francia spingono per un passaggio a 20, con redistribuzione dei proventi
(33% da dividere tra campionato inglese,
francese e Celtic League; oggi 25% per
Francia e Inghilterra, 12,5 a testa per le
altre 4) e riduzione delle squadre di Celtic.
Scacchi
TRICOLORI AL VIA Sono iniziati ieri a Torino i 72esimi Tricolori assoluti. Al via i 12
migliori italiani ad esclusione di Fabiano
Caruana, il n. 8 al mondo reduce dal secondo posto al Final Masters e pronto all’esordio nel Grand Prix di Tashkent, valido per
la qualificazione al campionato del Mondo.
Presenti quattro Grandi Maestri: Michele
Godena, Sabino Brunello, Alberto David e
Carlo Garcia-Palermo. 1˚ turno: Bellini-Dvirnyy patta; Caprio-Brunello 1-0; Godena-David patta; Genocchio-Altini 0-1;
Garcia Palermo-D. Rombaldoni 1-0; A.
Rombaldoni-De Filomeno 1-0.
Vela
COPPA AMERICA (r.ra.) Ultimati i test di
carico, oggi l’Ac72 Luna Rossa, il catamarano con il quale il team Prada parteciperà
alla 34ª America’s Cup, dovrebbe navigare per la prima volta. L’uscita è prevista ad
Auckland dove il multiscafo è stato varato. A metà novembre per il sindacato italiano una serie di regate contro Team New
Zealand.
IN TRENTINO
Taekwondo ALL’INTER
Bellutti, un ruolo
nell’Universiade
Molfetta-Zanetti
scambio «maglie»
L’olimpionica Antonella
Bellutti guiderà la carica dei
1500 volontari dell’Universiade
in Trentino dall’11 al 21 dicembre 2013. L’ex ciclista nonché
bobista a Torino 2006 ora è anima del progetto Unisport: «Conosco l’emozione della vittoria
olimpica e voglio aiutare gli altri
ad assaporare questa gioia».
Carlo Molfetta,
campione olimpico della
+80kg, ieri è stato in visita all’Inter ad Appiano Gentile. Tifosisissimo fin da bambino, Molfetta ha regalato un dobok a Javier Zanetti e ha ricevuto una
maglia nerazzurra. Nella foto
di Inter.it anche con Andrea
Stramaccioni.
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
IL PERSONAGGIO
GazzaFocus
Il nuovo lavoro inglese del giocatore
che denunciò il tentativo di combine
Allena i giovani dell’Aston Villa e dice: «Rivoglio la mia vita»
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO BOLDRINI
BIRMINGHAM (Inghilterra)
Maestro Oggi Simone, come lo
chiamano tutti a Birmingham,
compresa la receptionist dello
stadio, è il «community coach»
dell’Aston Villa. E’ un maestro
per i giovani, lui che ha appena
30 anni e potrebbe ancora giocare. In Italia qualche club (il
Perugia) gli aveva offerto la
possibilità di continuare ad
esercitare il mestiere di corridore della fascia, ma Simone,
biondo come Re Cecconi, figura leggendaria di quella Lazio
per cui ha sempre tifato, ha preferito il trasferimento in Inghilterra, lontano da riflettori e mala. Ha portato con sé la moglie
Scilla e i figli Francesco e Mia
Sole. Lavora in una struttura intitolata a Gordon Cowans, gio-
VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
[email protected]
VICEDIRETTORI
Franco Arturi
[email protected]
Stefano Cazzetta
[email protected]
Ruggiero Palombo
[email protected]
Umberto Zapelloni
[email protected]
Stefano Farina mentre dirige un allenamento con i ragazzini dell’Aston Villa WWW. AVFC.CO.UK
la scheda
SIMONE FARINA
30 ANNI
ALLENATORE
Simone Farina è nato
a Roma il 18 aprile 1982.
Comincia nelle giovanili
della Roma. Nel 2002 va in
prestito al Catania, in C1.
Poi gioca con Cittadella,
Gualdo, Celano e infine
Gubbio (2007-2012) dove
assaggia anche la B.
2012 Come premio per aver
denunciato una combine, viene
convocato in azzurro. Ora allena
le giovanili dell’Aston Villa.
Simone Farina, 30 anni, al Villa Park di Birmingham WWW. AVFC.CO.UK
catore del Bari dal 1985 al
1988. Sabato ha seguito allo
stadio Aston Villa-Norwich. Farina si allontana, appena vede
l’ombra di un giornalista.
«Rivoglio la mia vita» Non vuole
parlare, neppure di come stiano scorrendo i suoi primi giorni inglesi. Fa rimbalzare tutte
le richieste all’Aston Villa, che
neutralizza ogni tentativo di
avvicinamento. Ma qualcosa
trapela. Ad amici fidati, Farina
ha detto: «Sono venuto a Birmingham per recuperare la
mia vita. Sono sempre stato
una persona normale e non mi
va di condurre un’esistenza da
simbolo. Non mi piace la notorietà, quello che ho fatto è assolutamente normale. La vera
PRESIDENTE
Angelo Provasoli
VICE PRESIDENTI
Roland Berger
Giuseppe Rotelli
AMMINISTRATORE DELEGATO
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CONSIGLIERI
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Fulvio Conti, Luca Garavoglia,
Piergaetano Marchetti,
Paolo Merloni, Carlo Pesenti,
Giuseppe Vita
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Riccardo Stilli
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Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2012
PortoFranco
A CURA DI FRANCO ARTURI
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Anticalcio: quei discorsi
che creano dipendenza
Presto mi dedicherò ad altro. Sono stufo di vedere dopo 10
secondi che l’arbitro ha sbagliato. Il risultato del campionato
scorso è stato falsato, e ora siamo daccapo. Tre arbitri 5 o 55
non cambia nulla. Il rifiuto della tecnologia è solo un modo per
poter continuare a manipolare i risultati a man salva.
Gersam Turri (Skødstrup, Dk)
No, il problema non è questo, ma una mentalità malata, purtroppo molto diffusa in Italia. Lei scrive dalla Danimarca: può essere certo che in quel bel Paese non si verifichino errori grossolani durante le partite? Naturalmente no. E nessuno si sogna di tirar
fuori nel discorso l’espressione fatta di «campionato falsato»,
che calzerebbe a pennello anche per ogni errore di tecnico o di
giocatore. O anche di una sola rimessa laterale data al contrario.
E’ semplicemente un non senso. Una via per accostarsi in modo
distruttivo ad uno sport-spettacolo: una larga fetta dell’opinione
pubblica smette per giorni e giorni di parlare di calcio, quello vero, e preferisce imbottirsi la testa di questi discorsi che procurano dipendenza come le benzodiazepine. La moviola? Può servire,
come abbiamo sostenuto, solo in quei pochi casi dove non esiste
la discrezionalità umana, più che mai insostituibile. E fallace.
Posso uscire?
No, tu no
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
[email protected]
35
LETTERE
Farina, simbolo in fuga
da notorietà e minacce
Una vita tranquilla. E’
quello che rincorre Simone Farina, come il personaggio interpretato da Toni Servillo nel
film dallo stesso titolo. Ma se
in quel caso il protagonista è
un ex camorrista scappato in
Germania per rifarsi l’esistenza, la fuga di Farina a Birmingham, la seconda città d’Inghilterra, è la ricerca di una dimensione normale dopo un anno in
vetrina come simbolo dell’onestà e della lealtà. Valori, questi,
che dovrebbero essere la prassi
quotidiana, ma che nell’Italia
degli scandali e della corruzione, diventano un evento assolutamente straordinario. Farina
nel 2011 rifiutò di lasciarsi corrompere da Alessandro Zamperini, ex collega dei tempi della
Roma, per alterare il risultato
della gara di Coppa Italia tra il
Cesena e il suo Gubbio, dove
ha giocato dal 2007 al 2012. Il
suo rifiuto, che ha portato all’arresto di 17 persone nell’ambito dell’inchiesta sull’ennesimo scandalo scommesse italiano, è assurto a simbolo, stravolgendo la vita di Farina: la convocazione di Prandelli a Coverciano, il premio ricevuto da
Blatter alla cerimonia del Pallone d’Oro 2011, l’esposizione
mediatica, le minacce della malavita, le paure della famiglia,
fino alla conclusione del rapporto col Gubbio e al desiderio
di cambiare Paese per recuperare la cosiddetta normalità.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI
Giulio Lattanzi
stranezza è essere considerato
un personaggio straordinario
per il solo fatto di essere onesto. Mi mancherà il calcio giocato, anche perché staccare la
spina a 30 anni non è facile. Ma
supererò anche questo». Le prime parole filtrate attraverso il
sito dell’Aston Villa sono state
un omaggio al club: «Sono contento di essere qui, a raccontare ai giovani la mia esperienza
e ad aiutare i ragazzi a crescere
nel rispetto dei valori giusti.
Un anno fa non avrei pensato
che la mia vita sarebbe stata così stravolta».
Esempio Dietro al trasferimento all’Aston Villa, ci sarebbe la
lunga mano di Blatter. Farina
conduce una vita tutta casa e
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campo. Le parole più belle sul
suo conto le ha spese Ron Noble, segretario generale dell’Interpol: «Farina è un grande
difensore, dentro e fuori dal
campo. Ha mostrato integrità
e coraggio. Il suo esempio può
essere più importante per i giovani di modelli come Messi e
Ronaldo». A Birmingham, per
ora, la straordinarietà di Farina resiste: un italiano onesto,
quassù, è considerato una rarità. In Inghilterra, hanno aperto
persino locali intitolati al Bunga Bunga di berlusconiana memoria. Farina riuscirà nell’impresa di ripulire la nostra immagine, alquanto compromessa da queste parti? Sarebbe il
suo secondo grande gesto.
Sono un abbonato della gradinata sud della Sampdoria.
Domenica scorsa, in occasione della partita col Cagliari
intorno alle 14 mi reco allo
stadio, oltrepasso il tornello
e subisco la perquisizione di
rito degli steward. Appena
all'interno, mi rendo conto,
ahimè, di essermi dimenticato il telefono cellulare in macchina, e decido di andare a
recuperarlo. Arrivo al tornello e chiedo allo steward di
turno come fare per uscire e
rientrare nello stadio, il ragazzo mi risponde che una
volta fuori non posso più
rientrare. Provo ad insistere,
mi dicono di parlare con il responsabile: si avvicina uno
steward con pettorina arancione, gli mostro la mia tessera del tifoso, gli chiedo di
qualificarsi, cosa che maleducatamente non fa. Gli enuncio il mio problema e lui mi
risponde che la norma non
prevede l'uscita e il successivo ingresso nello stadio. Propongo di lasciare a lui in «cauzione» la mia tessera del tifoso o il mio documento d'identità, ma niente da fare. Decido allora di chiedere alle forze dell'ordine le quali gentilmente provano a mediare.
Ancora nulla da fare, il ferreo steward sostiene fiero di
applicare la norma vigente:
non si può uscire dallo stadio
e rientrare. Così mi dice testualmente: «Se per te è più
importante recuperare il cellulare che vedere la partita
esci ma non rientri, devi fare
una scelta».
Ora io dico: mi avete fatto fare la tessera del tifoso con fo-
to tessera e segnalazione in
questura, ci sottoponente a
code ai tornelli, perquisizioni ecc, ma com'è possibile
che una persona non sia libera di entrare e uscire dallo
stadio come e quando vuole
come avviene in teatro o cinema semplicemente conservando il suo biglietto? In fondo io uscivo, rientravo con la
mia bella tessera del tifoso,
venivo sottoposto a nuova
perquisizione e basta. Dov'è
il problema? Nessun'altro
può entrare al mio posto con
il mio documento, giusto?
L’ennesima dimostrazione di
come si faccia di tutto per allontanare le persone per bene dagli stadi.
Ivano Guerra (Genova)
Temo che la sua conclusione sia esatta.
L’America
è lontana
Purtroppo siamo ancora distanti anni luce dal concetto
di sport rispetto agli Usa. Per
l'addio di Chipper Jones,
campione di baseball degli
Atlanta Braves, ogni squadra
avversaria ha organizzato
una cerimonia come già avvenne per esempio con Kareem Abdul Jabbar nel basket.
In Italia, con una piccola eccezione per Pozzecco, viene
addirittura fischiato l'idolo
di casa...
Arturo Presotto (Spilimbergo)
E con la sua lettera abbiamo purtroppo completato
una rubrica-rassegna delle
tante cose che mancano per
poterci dire sportivi. E’ avvilente, mi rendo conto, ma solo
una buona diagnosi può avviare la guarigione.
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Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.
36
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
ALTRI MONDI
d
_la clamorosa elezione
DI GIORGIO DELL’ARTI
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Crocetta ha la maggioranza
per governare la Sicilia?
Il candidato Pd
vince ma è senza
i voti per formare
la Giunta. Parte
così la caccia alle
alleanze. I grillini:
«Noi decidiamo
sulle proposte»
La situazione in Sicilia è
per ora questa: ha vinto il candidato del centrosinistra Rosario
Crocetta, 62 anni, già sindaco di
Gela, omosessuale dichiarato e
cattolico militante, nemico della
mafia ed eurodeputato del Pd.
Un bel personaggio, che però
non ha i voti per governare. Di
suo, nonostante l’appoggio dell’Udc, ha preso trenta seggi. La
legge elettorale siciliana gli dà
un premio di altri otto seggi, il
cosiddetto listino. Per governare
però ci vogliono 46 voti, dato che
l’Assemblea Regionale Siciliana
(Ars) è composta da 90 eletti.
1Chi glieli darà? Ma in definitiva
non è una questione tutta locale?
No, perché dall’atteggiamento
dei grillini potremo capire quale sarà nella prossima legislatura il comportamento del Movimento 5 Stelle. Opposizione a
chiunque senza se e senza ma,
o c’è la possibilità di qualche voto utile? Di una qualche assunzione di responsabilità? Ecco
quello che ha detto Crocetta ieri: «Avrò una maggioranza bulgara. Statene certi. La mia sfida
si basa sull’onestà e la competenza. Troverò all’Assemblea regionale tanti uomini di buona
volontà». Formerà una Giunta
al 50% femminile (che a parer
nostro, tuttavia, in sé non è affatto garanzia di qualità), adotterà la parola d’ordine «rigore
senza macelleria sociale», quindi «revocherò le consulenze
esterne, sulla base dello spoil system, andranno via dirigenti e
direttori generali che sono qui
da vent’anni. Il primo ad essere
i nuovi piani
del Lingotto
STEFANIA ANGELINI
«Se chiudessi un impianto in Europa dovrei riaprirlo altrove e questo non avrebbe
senso». L’a.d. della Fiat, Sergio Marchionne, ha chiarito
una volta per tutte di non volere fermare gli stabilimenti in
Italia. Illustrando i conti del
terzo trimestre agli analisti finanziari, Marchionne ha spiegato che il Lingotto tenterà la
strada del rilancio puntando
sui marchi di prestigio, come
Alfa Romeo e Maserati. È di
due o tre anni, invece, il tempo stimato per rilanciare gli
impianti italiani. Rivisti al ribasso, inoltre, i target sui volu-
Il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, 62 anni, al mercato di Ballarò, a Palermo ANSA
4
I NUMERI
46
I seggi per
governare
Il parlamento
siciliano è
formato da 90
seggi e quindi,
per poter
governare, ne
occorrono 46.
Crocetta ne ha
conquistati 30:
14 deputati
eletti per il
Pd, 11 per l’Udc
e 5 per la Lista
Crocetta, che lo
hanno
sostenuto.
Vanno poi
aggiunti gli 8
seggi previsti
come premio di
maggioranza
per un totale di
38 deputati
cacciato sarà il dirigente della
formazione, Albert (cioè Ludovico Albert)». E però, nonostante questi proclami e la certezza
di una maggioranza bulgara,
per ora, come ho detto, i voti se
li deve cercare. Potrebbero darglieli i grillini? «Sono deputati
come tutti gli altri, vogliono
contribuire o pensano di urlare
anche lì?».
re Crocetta non lo vuole), si profila dunque la possibilità di un
governo di minoranza, una
giunta cioè che andrà a cercarsi
i voti oggi qui, domani là, senza
erigere steccati all’interno degli schieramenti. È un’ipotesi
che si può praticare a livello regionale – dove non serve il voto
di fiducia iniziale – ma che sarebbe difficile, per esempio, replicare alla Camera e al Senato.
2
Che cosa rispondono i grillini?
3
Il candidato governatore Gian- Ieri qualcuno, a proposito dei
carlo Cancelleri, geometra, 37
anni, prima magazziniere e poi
promosso all’ufficio tecnico di
una ditta di Caltanissetta, ha risposto così: «Non abbiamo nessuna intenzione di spartirci poltrone di sotto governo perché
non ci interessano. Faremo
semplicemente un’alleanza sulle proposte. Se saranno buone
non avremo problemi a votarle.
Crocetta parla di un’alleanza
volta per volta, noi siamo convinti che si può portare avanti
un governo del genere. Devono
avere loro la grande capacità di
sedurci con le proposte, altrimenti non li votiamo». Anche
se Miccichè è pronto a offrire il
suo appoggio (ma a quanto pa-
grillini, ha detto: «Li voglio vedere quando si metteranno in tasca il primo stipendio da 15 mila
euro…».
Grillo ha stabilito che non si
possano prendere più di cinquemila euro lordi al mese e che la
parte restante deve essere restituita allo Stato. Cancelleri ha
spiegato che loro si accontenteranno di 2.500, restituendo tutto quello che avanza.
4
Che lezione ricaviamo, a livello
nazionale, da questo voto?
Non c’è mai stata in passato
un’elezione regionale con un
numero di partecipanti tanto
basso (il 47,4%). In nessuna
elezione italiana del dopoguerra è mai capitato che il partito
più votato restasse sotto il 15%.
Cioè ci troviamo di fronte a
qualcosa di mai visto prima,
frantumazione e distanza dagli
elettori. Quando si voterà in
Lombardia, in Molise, nel Lazio
e poi per le politiche capiterà
qualcosa di simile? Anche se la
Sicilia è sempre un caso a sé, è
ragionevole rispondere di sì.
Chiunque parli un po’ in giro
con la cosiddetta "gente", sente
che per liberarsi dell’attuale
classe politica gli italiani sono
quasi disposti a tutto, anche a
votare per qualcuno che magari non credono capace di governare ma che sono certi gli toglierà di mezzo gli attuali occupanti del Palazzo. Questa verità,
che appare piuttosto evidente a
chi si occupa di queste cose da
una posizione terza, sembra
del tutto ignota a partiti e uomini politici. Casini crede che basterà formare un’asse Pd-Udc
per aver ragione dell’indignazione generale (non si tratta di
«malcontento», la parola giusta
è proprio «indignazione»). I
berlusconiani sostengono che il
voto siciliano è il risultato della
rabbia contro Monti e non s’accorgono che il voto siciliano ha
fatto sparire dalla circolazione
due partiti antimontiani come
l’Idv e Sel. Bersani, che ha perso voti rispetto alla volta scorsa
e governa con una percentuale
di consenso – sulla totalità degli elettori – che sta intorno al
6%, grida al trionfo. È evidente
che di qui ad aprile, se si voterà
ad aprile, la febbre che ci ha segnalato il termometro siciliano
non potrà che aumentare.
Angelino Alfano, segretario del Pdl
I PARTITI
TORNINO
AL LORO
RUOLO
«Dai partiti
ci deve
essere
un’ampia e
operosa
assunzione
di responsabilità fino
al termine
della
legislatura.
La scadenza
è sufficientemente
vicina per
consentire
alle forze
politiche di
prepararsi a
riassumere
pienamente
il loro ruolo
nella vita
istituzionale
(...) E nel
2013 è
necessario
che tutti i
partiti si
sottopongano al corpo
elettorale
sulla base
di nuove
regole»
GIORGIO
NAPOLITANO
CAPO DELLO STATO
5
Da chi ha preso i voti il Movimento 5 Stelle?
Secondo i primi calcoli di D’Alimonte, Grillo avrebbe tolto consensi in misura uguale sia al Pd
che al Pdl. L’Istituto Cattaneo,
che ha avuto qualche ora in più
per i suoi conteggi, dice che a
essere colpita è stata soprattutto l’area di sinistra e di centrosinistra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Marchionne: «Fiat in ltalia non chiude
Ma la Lancia ha perso tutto l’appeal»
2011. A tenere su i profitti del
gruppo, però, sono soprattutto la Chrysler e il positivo andamento sul mercato americano
dove è stata venduta più della
metà delle auto consegnate
dal gruppo. Male, invece, l’Europa dove le perdite sono maggiori delle previsioni con un risultato della gestione ordinaria negativo per 238 milioni di
euro: le vendite sono state un
quinto del totale, con un calo
di circa il 15 per cento rispetto
allo stesso periodo del 2011.
mi auto da produrre nel 2014:
dai 6 milioni finora indicati a
4,6-4,8 milioni. Fiat ha quindi
comunicato i conti dell’ultimo
trimestre da cui emerge che il
gruppo torinese ha venduto
complessivamente oltre un milione di veicoli e ha chiuso con
un utile netto di 286 milioni di
euro, più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo del
17
i nuovi modelli
Sono 17 i nuovi modelli che la
Fiat produrrà entro il 2016,
di cui 3 già a partire dal 2013
Crollo in Borsa Dopo la diffusio-
Sergio Marchionne, 60 anni, a.d.
della Fiat dal febbraio 2010 ANSA
ne dei conti il titolo del gruppo
è subito andato giù in Borsa ed
è arrivato, a fine giornata, a
perdere quasi il 5%. Tra gli an-
SFIDA NEL CENTRODESTRA
lafrase
DEL GIORNO
Il fatto del giorno
nunci di ieri, importante anche quello che riguarda le nuove auto: Fiat si prepara infatti
a produrre 17 nuovi modelli in
Italia tra il 2013 e il 2016, di
cui tre nel 2013, sei nel 2014,
cinque nel 2015 e tre nel
2016. Tra i modelli previsti
nel 2013 ci sono l’Alfa 4C (che
verrà prodotta a Modena) e le
due vetture Maserati a Grugliasco. Ma ieri Marchionne ha
parlato anche del futuro di
Lancia che «non tornerà quella che era una volta». Come
già accade oggi, quindi, il marchio vivrà dei prodotti derivati
dalla Chrysler concepiti a Detroit, almeno «fino a quando ci
sarà un ritorno economico».
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Primarie Pdl
Ecco le regole:
10 mila firme
a candidato
Stabilita la data (il 16 dicembre, come suggerito da Berlusconi) ecco le prime regole
per le primarie del centrodestra, decise ieri dai vertici del
Pdl. «Devono essere un’occasione di crescita del partito», ha
spiegato il segretario del Pdl,
Angelino Alfano aprendo i lavori del «tavolo sulle regole».
Saranno di partito, non di coalizione, come ha spiegato su
Twitter il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Per essere candidati,
inoltre, bisognerà presentare
un minimo di 10 mila firme:
ogni candidato dovrà ottenere
almeno due mila firme in ogni
regione e le regioni devono essere cinque. «Si sta andando
verso elezioni aperte ma con alcune garanzie — ha continuato
il governatore della Lombardia
—: chi vota deve sottoscrivere
un documento di valori e versare un contributo, probabilmente di 2 euro». Secondo Formigoni, inoltre, la soglia potrebbe essere tra il 30 e il 40 per cento.
Altrimenti si andrà al secondo
turno. Ma la riunione di ieri è
servita anche a stabilire che le
primarie saranno «per la scelta
del candidato premier». Consapevole del fatto che il momento
politico è piuttosto delicato, Alfano ha poi sollecitato un impegno forte a parlare agli elettori:
«Il modello resta sempre quello
di un Partito popolare italiano». Al momento hanno confermato l’intenzione di partecipare alle primarie il segretario Alfano, la «pasionaria» del centrodestra, Daniela Santanchè e
l’ex ministro Giancarlo Galan,
che si erano espressi immediatamente dopo l’annuncio di Silvio Berlusconi. Non si candiderà invece il sindaco di Roma
Gianni Alemanno, che saluta
però con grande soddisfazione
l’esito del confronto avviato all’interno del partito.
A FINE GENNAIO
La Polverini apre
«In Lazio si voti
con la Lombardia»
Votare per il rinnovo del
consiglio regionale del Lazio
entro gennaio 2013, ma lo
stesso giorno della Lombardia.
È il proposito annunciato dalla
governatrice dimissionaria,
Renata Polverini, che ha
aggiunto: «Non si può che
andare a votare per 50
consiglieri regionali» e non i 70
attuali. La Polverini ha quindi
auspicato la convocazione del
Consiglio regionale per
effettuare le modifiche. Tra i
partiti, Pd e Udc hanno già
manifestato una sostanziale
apertura. La data più
probabile per l’election day
delle due regioni sarebbe
domenica 27 gennaio.
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
ALTRI MONDI
CONDANNATA PER TRUFFA
La Marchi è libera:
«Curerò mia figlia»
Vanna Marchi ritorna in
libertà. Il Tribunale di sorveglianza
di Milano ha concesso la sospensione della pena alla 69enne ex
teleimbonitrice (nella foto Ansa),
che era stata condannata a 7
anni per truffa e godeva della
semilibertà da un anno. «Ringrazio il giudice — ha detto —, che ha
capito e ha grande sensibilità.
Finalmente potrò stare insieme
a mia figlia Stefania. Rientra in
ospedale e avrà bisogno di me».
MONTI OTTIENE LA FIDUCIA
Ddl anticorruzione
Sì pure alla Camera
Le minacce di Silvio
Berlusconi al governo non si sono
tradotte in realtà nel primo test
sulla fiducia a Mario Monti, ieri in
La furia di Sandy
A
LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
Aula alla Camera. Anzi. I sì alla
fiducia posta sul disegno di legge
anticorruzione sono stati 460,
con 76 contrari e 13 astenuti.
Nelle file del Pdl erano assenti in
32. I deputati sono ora convocati
per oggi alle 9.30 per il voto
finale sul provvedimento,
già approvato dal Senato.
IL RAPPORTO CARITAS
ALLERTA
METEO
DA OGGI
S
I grattacieli
di Lower
Manhattan
al buio visti
da Brooklyn
LAPRESSE
New York è a pezzi
In milioni senza luce
Crolli e inondazioni nella metropoli: 18 morti, anche la
maratona a rischio. E adesso il ciclone va verso Chicago
1
MASSIMO LOPES PEGNA
DANIELE VAIRA
New York, ieri, dopo il
passaggio dell’uragano Sandy,
uno dei più potenti della storia
del Nord-Est americano, sembrava divisa in due. Sotto la
26esima strada mancava la corrente elettrica, dopo che era saltata una centrale sulla 16esima. Negozi chiusi, semafori
fuori uso, così come telefoni e
internet, nessuno in strada. Sopra la 26esima, andava un po’
meglio e c’era la voglia di ricominciare. I pochi negozietti
aperti sono stati presi d’assalto, con ore di fila. La normalità
era ancora lontana. Come, d’altronde, in gran parte degli stati
colpiti dalla forza dell’uragano. Più di 60 vittime, almeno
un milione di persone evacuate, otto milioni di cittadini senza luce, 50 miliardi di dollari di
danni: il bilancio complessivo
è ancora parziale. Il passaggio
dell’uragano ha lasciato il segno in 18 Stati degli Usa. Tra i
più colpiti New York, New Jersey, West Virginia, Connecticut, Pennsylvania, Maryland,
2
vaso da oltre 4 metri d’acqua.
L’entrata a Central Park è stata
sbarrata. E sono stati allestiti
76 rifugi per far fronte alla situazione di emergenza. Ci vorranno giorni per riprendersi e
anche lo sport sembra prenderne atto. La maratona, in programma il 4 novembre, è in forse così come la partita Nba di
domani Nets-Knicks. Il presidente americano Barack Obama, che ha dichiarato lo «stato
di catastrofe» per New York, è
stato informato in una teleconferenza dei danni provocati dall’uragano.
Risvolti sul voto Negli altri Stati
3
oltre al Canada. Solo nella
Grande Mela ci sono stati 18
morti, secondo quanto annunciato dal sindaco Michael
Bloomberg ma il conteggio potrebbe crescere. A New York sono state un’ottantina le case distrutte dagli incendi che si sono verificati nel Queens. Centi-
4
naia gli evacuati da case e ospedali. Gli aeroporti e le scuole sono rimasti chiusi, così come la
metropolitana che sarà fuori
uso per almeno 5 giorni a causa dei gravi allagamenti provocati dall’uragano. Ieri ha abbassato le serrande anche Wall
Street. Battery Park è stato in-
1 Case nel
quartiere
Chelsea a N.Y.
2 Tronchi
caduti a Central
Park 3 Taxi
sott’acqua 4
Linee elettriche
k.o. EPA/AFP/AP
Sandy ha ucciso almeno 40 persone, la maggior parte delle
quali sono morte perché colpite da alberi sradicati dal vento.
In ginocchio, in particolare, il
New Jersey. Intere aree sono
state sommerse dalle acque.
Sandy non ha risparmiato nemmeno i siti internet, bloccandone decine di migliaia. La sua furia ha danneggiato, infatti, circa 150 sedi di provider della
East Coast. Con l’avanzamento
nell’entroterra degli Stati Uniti
orientali, Sandy (nel frattempo declassata a tempesta) ha
perso potenza, ma l’allerta resta alta e ora trema Chicago. Secondo le stime l’uragano potrebbe aver provocato fino a 20
miliardi di dollari di perdite
per l’economia americana.
L’impatto si farà sentire anche
sul voto presidenziale del 6 novembre: i candidati hanno dovuto cancellare comizi in Stati
cruciali per la corsa alla Casa
Bianca e il passaggio di Sandy
ha impedito anche il normale
svolgimento delle procedure di
voto anticipato.
Arrivano
forti piogge
e vento
Pioggia battente
e venti forti:
l’Italia, dalle
prime ore di
oggi, finirà
dentro una
perturbazione
pesante, che
interesserà
tutto il Paese,
con fenomeni
molto intensi
sulle aree
tirreniche,
ioniche e
adriatiche. Ci
saranno anche
mareggiate, con
onde alte fino a
4 metri. La
Protezione civile
ha diramato
l’allerta che
durerà fino a
tutto domani:
tante le regioni
a rischio
nubifragi;
attenzione
in Liguria (dove
c’è paura per le
possibili frane),
Toscana,
Campania,
Calabria, Sicilia,
ma anche
Puglia, Umbria,
Lombardia,
Veneto, Emilia
Romagna e
Friuli Venezia
Giulia.
A Venezia è
prevista una
«super marea»
che porterà
l’acqua a un
metro e 40
centimetri, e
sulle Alpi torna
la neve
Un immigrato durante una
manifestazione OMNIMILANO
Immigrati
in Italia:
superati
i 5 milioni
Gli stranieri regolari in
Italia sono 5 milioni e 11 mila (l’8,2% della popolazione), 43 mila in più rispetto
al 2010: metà di loro arrivano da Paesi europei, poi dall’Africa (22,1%) o dall’Asia
(18,8%). E risentono duramente della crisi: sono 2,5
milioni gli immigrati che lavorano, ma nel 2011, tra di
loro, il tasso di disoccupazione è cresciuto del 12,1%, il
4% in più della media degli
italiani. È la fotografia scattata dal XXII Dossier Immigrazione 2012, realizzato
da Caritas e Migrantes su dati di fine 2011. La comunità
più numerosa è quella romena, poi marocchini, albanesi
e ucraini. Ben il 23,5% degli
immigrati risiede in Lombardia, più che in tutto il Sud
(12,8%). Crescono i permessi di soggiorno di lungo periodo e i titolari d’azienda
(249 mila, +21 mila in un
anno). Da notare, però, che
gli introiti assicurati dagli
immigrati allo Stato sono
più alti di quanto si spenda
per loro: il bilancio tra costi
e benefici derivanti dal lavoro degli immigrati è infatti
positivo per 1,7 miliardi.
f.riz.
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271
i calciatori stranieri
L’anno scorso su 554
calciatori di Serie A gli
stranieri erano 271 (48,9%)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
notizie
Tascabili
Protezione civile nei guai
Indaga la Procura di Taranto
«Usò sale nocivo
contro la neve»
Indagine a Roma
Nella notte di lunedì: nessun danno
Il responsabile della
Protezione civile di Roma,
Tommaso Profeta, è indagato,
insieme a due collaboratori,
in relazione all’uso di sale
sulle strade utilizzato per
l’emergenza neve che paralizzò la Capitale, nel febbraio
scorso. Secondo l’accusa, il
sale usato conteneva cloruro
di calcio, una sostanza che
avrebbe messo in pericolo
la salute degli operatori. Il
sindacato di base Usb ha
denunciato, in particolare,
«una serie irritazioni alla pelle
dei lavoratori e, in alcuni casi,
anche la corrosione dei guanti
in dotazione». La Protezione
civile, però, si difende: «Usati
dei prodotti a norma di legge».
Tutto nero all’Ilva:
locomotore schiaccia
e uccide un operaio
L’Aquila, altra scossa
magnitudo 3,6 gradi
Torna la paura in città
Una scossa di 3,6 gradi di magnitudo ha
scosso la provincia dell’Aquila alle 2.52 della notte
fra lunedì e martedì: l’epicentro è stato localizzato
nella zona fra le località di Scoppito, Barete e Pizzoli.
Non ci sono stati danni a persone o cose. Anche per
la sua profondità (13 km). i sismologi considerano la
scossa un’ulteriore replica del terremoto che ha
colpito l’Aquila il 6 aprile 2009. E fra la gente tornano
rabbia e paura. «La città è impreparata e continua a
vivere nella paura: non si sta operando in termini di
prevenzione, non si è imparato nulla», accusa
Vincenzo Vittorini, consigliere comunale che nel
terremoto del 2009 ha perso la moglie e una figlia.
Un momento degli scontri ieri a Torino tra autonomi e Polizia ANSA
Dopo uno sgombero
Torino, tensione
Digos-autonomi
Blocchi e scontri
Giornata di tensione a
Torino dopo che la Digos ha
sgomberato la residenza
universitaria di via Verdi 15,
occupata da 87 autonomi da un
anno per protesta contro i tagli
all’Edisu, l’ente regionale per il
diritto allo studio. Dopo
l’intervento degli agenti, che
hanno denunciato un centinaio di
persone, 300 autonomi hanno
dato vita a un corteo spontaneo
verso piazza Castello, dove è
stato caricato dalla polizia. In
serata, un altro corteo, composto
da circa 100 manifestanti, ha
occupato per un quarto d’ora i
binari della stazione ferroviaria di
Porta Nuova e si è poi mosso
verso il centro storico della città,
lanciando uova e accendendo
fumogeni. Si contano 11 feriti fra
agenti e manifestanti.
Una nuova pagina nera all’Ilva di Taranto:
ieri è morto Claudio Marsella, operaio di 29 anni.
Il giovane stava lavorando nel reparto Mof
(Movimento ferroviario) ed è rimasto schiacciato
durante le operazioni di aggancio della motrice ai
vagoni, riportando lesioni al torace e la frattura
del femore. Le sue condizioni erano già molto
gravi all’arrivo dell’ambulanza del 118, che ha
trasportato l’operaio in ospedale. Marsella è
deceduto poco dopo il ricovero. La tragedia, che
porta a 45, in meno di 20 anni, il numero delle
morti bianche al siderurgico tarantino, arriva in
una fase drammatica per lo stabilimento che
rischia la chiusura per l’inchiesta giudiziaria
sull’inquinamento ambientale. Immediata la
reazione dei sindacati che, non appena si è
diffusa la notizia dell’incidente, hanno
proclamato uno sciopero che si protrarrà sino
alle 7 di questa mattina. La Procura di Taranto ha
aperto un’inchiesta per fare luce sulla tragedia.
38
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
ALTRI MONDI
L’ULTIMO 007 OGGI IN SALA
Anche il Vaticano
promuove «Skyfall»
Anche «L’Osservatore romano» promuove «Skyfall», il 23˚
film di 007 che esce in Italia oggi.
Il quotidiano della Santa Sede lo
descrive come «uno dei più riusciti
capitoli della saga», perché Bond
appare «meno attratto dai piaceri
della vita, meno invulnerabile
e più umano». In un’intervista allo
stesso giornale l’attore Daniel
Craig (nella foto Lapresse) ha
definito il suo terzo 007 «molto
fedele alla filosofia di Bond».
Che rivoluzione
Dite ciao al portafoglio
Pagheremo col cellulare
Si chiama Nfc, è una nuova tecnologia che trasforma lo smartphone
in carta di credito. E tutte le compagnie puntano sul suo successo
A
I PRIMI
PASSI
S
La prova
a Milano
Dal 22 al 25
ottobre Tim
ha fornito
di cellulari Nfc
mille «sperimentatori» milanesi
per una prova
durante la quale
hanno, tra
l’altro, fatto
piccoli acquisti
e preso i mezzi
pubblici
S
L’ultimo
accordo
Non solo Nfc,
PosteMobile
sperimenta l’uso
del cellulare per
pagare anche
in altre forme:
i biglietti per
concerti e
spettacoli vari
si possono
acquistare
tramite la sim,
grazie all’intesa
con Lottomatica
MASSIMO ARCIDIACONO
Un consiglio: memorizzate l’acronimo Nfc. In inglese sta
per Near Field Communication. La traduzione letterale è
pessima (comunicazione di
prossimità), ma gli effetti pratici potrebbero presto cambiarci
la vita. All’interno del cellulare
avremo una sim che lo trasformerà in un portafoglio elettronico col quale fare la spesa, ma
anche in un biglietto del metrò,
in un badge aziendale, in una
carta d’imbarco, nella guida di
un museo o, perché no, nella
chiave dell’auto. Basterà avvicinare il telefonino a 4 centimetri
da uno speciale pos (un lettore
di card) e il gioco sarà fatto. C’è
chi già immagina la fine del contante o del bancomat, soppiantati dagli smartphone, grazie all’impressionante diffusione:
quelli con tecnologia Nfc saranno 300 milioni nel mondo entro il 2014. Ci vorrà del tempo,
certo, ma neppure tanto e le
compagnie telefoniche si stanno attrezzando. Vodafone stima che nel 2013 l’80% degli
smartphone venduti nei suoi
store, al netto degli iPhone (Apple sviluppa una propria tecnologia), saranno abilitati. Telecom rilancia e parla del 40% di
cellulari (e di 14 modelli predisposti) da qui a Natale. Al momento, a "montare" la sim Nfc
sono solo alcuni modelli Android (il Samsung Galaxy SIII o
il Galaxy Mini), ma i colossi della telefonia hanno già cominciato la sperimentazione. Chi ha
fatto da «cavia» a Milano e sui
pos abilitati nei negozi di alcune grandi catene (come McDonald’s, Esselunga, Zara) non ha
avuto problemi: facilissimo pagare anche per piccole somme,
utilissimo fare a meno della moneta. Vodafone è la più avanti:
ha avviato un progetto-pilota
con Mastercard e CartaSi esteso a 10 mila pos in Italia e basato su una vera carta di credito
(seppure virtuale). Telecom, in
LUI HA 65 ANNI, LEI 34
Gli Stones a nozze
Terzo matrimonio
per Ronnie Wood
I Rolling Stones di nuovo
a nozze. Il chitarrista della
band inglese, il 65enne Ronnie
Wood, avrebbe infatti deciso
di sposare la fidanzata Sally
Humphries, una produttrice
teatrale di 34 anni, con cui fa
coppia fissa da sei mesi. Gli
«appena» 31 anni di differenza
non sono niente per Ronnie:
dopo aver lasciato la seconda
moglie Jo nel 2008, infatti,
il rocker ha avuto anche
una fidanzata appena 18enne.
Un pagamento effettuato in un bar di Milano, con uno dei primi telefoni cellulari abilitati
IL MERCATO COSA SUCCEDE IN ITALIA
le Foto
Albanese «lancia»
le sue primarie
per il film di Natale
Anche il cinema ha le sue
primarie: è Antonio Albanese
a lanciarle, in vista dell’uscita
(il 13 dicembre) del nuovo film,
«Tutto tutto niente niente»
I candidati? Tre personaggi del
comico, cioè Cetto, Frengo e
Olfo (nella foto due locandine
del film), che si possono
votare da sabato andando sul
sito www.levereprimarie.it
occasione della Nfc&Mobile
Money Summit svoltosi a Milano, ha testato il suo Tim Wallet
insieme a Intesa San Paolo.
Tutti insieme Ma si muove an-
che Poste Mobile che offrirà a
ogni cliente una sim Nfc, mentre tutti gli operatori — compresi Wind e 3 Italia — hanno firmato l’accordo per lo sviluppo
di una piattaforma unica. «Questa modalità di acquisto potrà
prendere il posto della carta di
credito, specialmente per quanto riguarda i pagamenti di piccola entità», dice Stefano Gastaut di Vodafone Italia. Resta
il tradizionale attaccamento degli italiani al contante. «Eppure, le statistiche ci dicono che
impieghiamo 2 ore per accorgerci della mancanza del portafoglio — dice Alfonso Mariconda di Telecom —. Soltanto 16
minuti per quella del cellulare». E, in questo caso, basterà
una telefonata: la sim sarà bloccata e con essa, tutto ciò che
presto finirà per contenere.
ISPO/BCE/VODAFONE/TELECOM/MASTERCARD
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STASERA C’È HALLOWEEN
L’eterno «Psycho»
è il film più pauroso
Se questa notte, per festeggiare Halloween, avete voglia
di vedere uno dei film più spaventosi della storia del cinema, ecco
A
SI CAMBIA
DA APPLE
la classifica che fa per voi. L’ha
stilata il mensile «Ciak», che
ha messo al primo posto un
classicone, ovvero «Psycho»
(1960) di Alfred Hitchcock, Secondo si piazza «Shining» (1980)
di Stanley Kubrick, mentre in
terza fila c’è «Rosemary’s Baby»
(1968), di Roman Polanski.
STORICO SUL PODIO PER BENEFICENZA
Abbado alla Scala
Dopo 26 anni
ritorno e trionfo
S
Dimissioni
per colpa
delle mappe
Apple cambia
i vertici per
colpa delle
mappe
sbagliate. Il
responsabile
per lo sviluppo
software, Scott
Forstall, è stato
«dimissionato»
dall’a.d. Tim
Cook (nella
foto) dopo che
si è rifiutato di
firmare una
lettera di
scuse
per i difetti
dell’applicazione
«Mappe», che
ha sostituito
l’app di Google
con l’arrivo di
iOS 6 sui
dispositivi di
Cupertino, e di
cui lui guidava il
progetto. Con
Forstall lascia
anche John
Browett,
responsabile
della divisione
commerciale
Da sinistra Claudio Abbado e Daniel Barenboim ANSA
«Bentornato Claudio». Con questa scritta
comparsa sull’homepage del sito della Scala, l’orchestra Filarmonica ha salutato ieri il ritorno a
Milano del suo fondatore Claudio Abbado. Accolto da una standing ovation, il maestro è salito
ieri sera sul podio del teatro milanese dopo 26
anni di assenza. Il concerto (biglietti esauriti da
tempo) era attesissimo e ha riunito i 150 orchestrali della Filarmonica e dell’orchestra Mozart
per un programma che prevedeva la sinfonia n. 6
di Mahler e il concerto n. 1 in mi minore di Chopin, con Daniel Berenboim al pianoforte. Dedicata a Vidas, l’associazione di volontariato che assiste i malati terminali, la serata è stata l’occasione
per festeggiare i 30 anni della Filarmonica e i 70
anni dell’argentino-israeliano Barenboim, direttore musicale della Scala, nato il 15 novembre
1942. Nel pubblico, oltre al sindaco di Milano
Pisapia e a personaggi del mondo della tv come
Fabio Fazio, anche un altro grande direttore d’orchestra, Riccardo Chailly e Carla Fracci. Ma l’abbraccio più caloroso è stato quello degli «abbadiani», i cultori del direttore d’orchestra, che hanno addirittura organizzato un tram celebrativo.
L’INIZIATIVA AIRC DAL 5 NOVEMBRE
La tv e i campioni
per la ricerca
contro il cancro
TIZIANA BOTTAZZO
ROMA
Scende in campo anche Alessandro Del Piero per
«mettere il cancro all’angolo». Con un videomessaggio inviato dall’Australia, l’ex
juventino parteciperà alla settimana Rai
dedicata all’Airc, l’Associazione italiana
per la ricerca sul cancro, sollecitando donazioni al 45505 (2
euro con sms, 5 o 10
euro da telefono fisso). Una settimana
intensa, da lunedì 5 a
domenica 11 novembre, con trasmissioni
a tema che daranno
spazio pure a chi, gra- Tre volti dell’iniziativa:
zie alla ricerca, ha dall’alto, Javier Zanetti,
sconfitto il tumore. Pato e Claudio Marchisio
Domenica a Elisir interverrà Alisa Kleybanova, la tennista russa guarita da un linfoma e tornata in campo, mentre
Claudio Marchisio, Pato e Javier Zanetti sono
protagonisti di uno spot. Simpatico pure l’impegno di Antonella Clerici che, per tutta la settimana, proporrà menù «anti-cancro» e il sabato metterà a confronto ai fornelli marito e moglie: Lorenzo, guarito dal cancro, e Ilaria, oncologa. In
una puntata della Vita in diretta rivedremo infine Pippo Baudo, che racconterà del suo tumore
alla tiroide. Sconfitto grazie alla ricerca.
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MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
39
ALTRI MONDI
Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
LE PAGELLE
Ariete 6,5
Toro 7-
Gemelli 6,5
Cancro 7+
Leone 5,5
Vergine 8
DI ANTONIO CAPITANI
C’è stress finanziario:
cautelatevi. Se però
i soldi escono,
rientreranno presto,
tranqui. Il cuore
appare scontento,
l’ormon gioioso.
Ora giovali, ora Yeti
mannari: così vi
dipinge la Luna. State
su e ottimizzate il
vostro tempo, trattate
con furbizia.
Sudombelico beato.
Talento e fortuna vi
consentono
perfomance super. Ma
la stanchezza cresce e
i rivali tramano. Occhio!
Sfigoappannamenti
fornicatori.
La cooperazione
nel lavoro si traduce
in successi e
compiacimento. Amici
e clienti diventano più
fedeli, affettuosi,
un po’ anche suini.
Ogni nanointralcio
vi sembrerà una
gigacatastrofe. Siate
più obiettivi. L’amore
è una mezza palla,
il sex tonifica e
ringiovanisce.
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
IL MIGLIORE
Arrivano conferme,
stabilità, soluzione ai
problemi. Oltre che
tanta creatività.
E nel lavoro e nella
fornicazione
emergete. Più nella
seconda, però.
Bilancia 6-
Scorpione 5,5
Sagittario 6,5
Capricorno 7,5
Acquario 5,5
Pesci 7
Le stelle vi agevolano
a tutto tondo. Ma ci
son rogne di soldi,
oggi, o speserrime:
occhio. Giungono
comunque relax suini,
muy gustosi.
Certi fetentucoli
vi osservano come
fossero squali e voi
surfisti. Ma siglerete
accordi e patti
vantaggiosi.
Fornicazion ingordina.
Lavoro e casa impegnano. Ma premiano.
Ergo: non mangiate
gli altri senza manco
sputarne gli ossi: non
serve. Il sudombelico
fa pressing.
Il lavoro vi riempie
di soddisfazione.
E vi fa reperire dati
e contatti utili.
L’amore e il ponte
portano ristori, pure
suini, muy fantasiosi.
Pesantezze lavorative
e familiari abbattono
il vostro umore.
E un po’ la forma
fisica. L’amor suino
vi solleva. Poco, però.
Ussignùr.
La spigliatezza
è il vostro plus. Un
colloquio va bene, ma
il suino inside you non
riceve dolcetti, bensì
scherzetti (da prete).
State su.
PATO
L’attaccante del Milan
e del Brasile è nato
a Pato Branco il 2
settembre 1989. Ha
cominciato la carriera
nell’Internacional
Gazzetta.it
Televisioni in chiaro
LA 7
HUNTER
CARABINIERI
RICETTE DI FAMIGLIA
TG4
DETECTIVE IN CORSIA
LA SIGNORA IN...
TG4
FORUM
HAMBURG
MY LIFE
INVIATI MOLTO...
TG4
TEMPESTA D'AMORE
DON CAMILLO
MONSIGNORE...
23.45 CHIUSURA
'DON CAMILLLO,
MONSIGNORE MA
NON TROPPO '
23.50 I BELLISSIMI DI R4
9.55 COFFEE BREAK
11.00 LÍARIA CHE TIRA
12.20 TI CI PORTO IOÖ IN
CUCINA CON VISSANI
12.30 I MENÙ DI BENEDETTA
13.30 TG LA7
14.05 CRISTINA PARODI
15.55 IL COMMISSARIO...
17.45 CRISTINA PARODI
18.20 I MENÙ DI BENEDETTA
19.15 G’ DAY
20.00 TG LA7
20.30 OTTO E MEZZO
21.10 ATLANTIDE
Documenti
23.20 LA7 DOC: TERREMOTI: CONVIVERE
CON IL NEMICO
0.25 OMNIBUS NOTTE
1.30 TG LA7 SPORT
RAIDUE
RAITRE
CANALE 5
ITALIA 1
8.00
9.35
10.00
12.00
13.30
14.10
15.15
16.50
17.00
17.10
18.50
20.00
20.30
21.10
TG1
LINEA VERDE
UNOMATTINA
LA PROVA DEL CUOCO
TG1
VERDETTO FINALE
LA VITA IN DIRETTA
RAI PARLAMENTO
TG1
CHE TEMPO FA
L'EREDITÀ
TG1
AFFARI TUOI
SPOSAMI
Fiction Tv
23.10 PORTA A PORTA
0.45 TG1 - NOTTE
1.15 CHE TEMPO FA
1.20 SOTTOVOCE
2.30 MILLE E UNA NOTTE
6.40
10.00
11.00
13.00
14.00
14.45
15.30
16.15
17.00
18.15
18.45
19.35
20.30
21.05
CARTONI
TG2 INSIEME
I FATTI VOSTRI
TG2
SELTZ
SENZA TRACCIA
COLD CASE
NUMB3RS
LAS VEGAS
TG2
SQUADRA SPECIALE
IL COMMISSARIO REX
TG2
CRIMINAL MINDS
Telefilm
23.10 90° MINUTO SERIE A
0.50 TG2
1.10 RAI PARLAMENTO
TELEGIORNALE
1.20 METEO 2
8.00
10.10
11.00
11.25
11.30
12.00
13.10
14.00
15.00
16.20
18.10
19.00
20.35
21.05
AGORÀ
LA STORIA SIAMO NOI
CODICE A BARRE
TG3 MINUTI
BUONGIORNO ELISIR
TG3
LA STRADA PER...
TGR - TG3
QUESTION TIME
GEO & GEO
METEO 3
TG3 - TGR - BLOB
UN POSTO AL SOLE
CHI L'HA VISTO
Attualità
23.15 VOLO IN DIRETTA
0.00 TG3 LINEA NOTTE
0.10 TG REGIONE
1.00 METEO 3
1.05 RAI EDUCATIONAL
8.50
10.00
11.00
13.00
13.40
14.10
14.45
16.20
18.00
18.05
18.50
20.00
20.40
21.10
MATTINO CINQUE
TG5 '12 - ORE 10
FORUM
TG5
BEAUTIFUL
CENTOVETRINE
UOMINI E DONNE
POMERIGGIO CINQUE
TG5 '12 - 5 MINUTI
POMERIGGIO CINQUE
AVANTI UN ALTRO!
TG5
STRISCIA LA NOTIZIA
R.I.S. ROMA 3
DELITTI IMPERFETTI
23.30 IL CAPO DEI CAPI
1.30 TG5 - NOTTE
2.00 STRISCIA LA NOTIZIA
2.50 UOMINI E DONNE
4.15 SQUADRA...
6.40
8.45
10.30
12.10
12.25
13.00
13.40
13.50
15.00
15.45
16.30
18.30
19.20
Film sul
Digitale Terrestre
Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
PREMIUM
IN DIRETTA
14.10 BACIATO
DALLA FORTUNA
PREMIUM CINEMA
15.50 MATRIMONIO
A PARIGI
PREMIUM CINEMA
17.10 TI VA DI BALLARE?
MYA
17.35 PIACERE, SONO
UN PO' INCINTA
PREMIUM CINEMA
19.35 I SOLITI IDIOTI
PREMIUM CINEMA
21.15 APPUNTAMENTO
A SAN VALENTINO
MYA
21.15 CAPPUCCETTO
ROSSO SANGUE
PREMIUM CINEMA
23.25 OUTLANDER L'ULTIMO VICHINGO
PREMIUM CINEMA
CALCIO
20.45 LAZIO - TORINO
Champions League femminile
Eurosport 2
Next Generation Series
Eurosport
20.45 ATALANTA - NAPOLI
Serie A
Sky Calcio 3, MP Calcio 3
Serie A
Sky Calcio 8
20.45 CAGLIARI - SIENA
Serie A
Sky Calcio 6
8.30
Serie A
Sky Calcio 1, MP Calcio 1,
MP Calcio HD
Champions League femminile
SportItalia 2
10.45 CALCIO: PALERMO MILAN
20.30 BRE BANCA
LANNUTTI CUNEO ARAGO DE SETE
Serie A
15.30 CALCIO: FAN CLUB
ROMA
16.00 CALCIO: FAN CLUB
INTER
16.30 CALCIO: FAN CLUB
LAZIO
17.00 CALCIO: FAN CLUB
NAPOLI
17.30 CALCIO: FAN CLUB
JUVENTUS
Champions League maschile
SportItalia 2
SKY SPORT 1
CALCIO: BOLOGNA INTER
9.30
World League
Rai Sport 1
Ieri
ALGHERO
7
18
ANCONA
6
13
min max
AOSTA
1
8
BARI
9
16
BOLOGNA
2
13
CIELO
VENTI
CAGLIARI
5
18
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
1
11
Moderati
CATANIA
8
20
FIRENZE
0
13
Serie A. Highlights
Trento
6 12
Aosta
4
Milano
6
8
Torino
6
7
Venezia
11
9
9
7
12
Perugia
4
8
14
-1
10
MILANO
3
11
ROMA
NAPOLI
5
17
10 15
20
Neve
Mossi
PERUGIA
0
10
Nebbia
Agitati
2
11
15
20
ROMA
4
15
TORINO
1
9
-2
11
REGGIO CALABRIA
Il sole oggi
MILANO
ROMA
TRENTO
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
7:00
17:12
6:40
17:05
5
11
VENEZIA
3
11
IL BLOG
Salto
Un libro per Pizzul
E nelle parole
si sente la sua voce
RAI SPORT 1
23.00 CALCIO: INTER SAMPDORIA
16.00 SCI ALPINO:
MONDIALI
Nel blog «Pane e Gazzetta» una recensione
di Marco Pastonesi per
il libro dedicato al telecronista «voce Nazionale»
Gigante maschile.
Dall'Austria
www.gazzetta.it
13.05 VOLLEY: MOLFETTA LORETO
Serie A2 maschile
Serie A
Domani
Dopodomani
Tempo ancora instabile sul Triveneto, su parte
delle Alpi e lungo il versante tirrenico. Previste
piogge sparse e rovesci di moderata intensità, più
probabili in prossimità dei rilievi. Meglio altrove
con ampie schiarite e clima più mite.
Ulteriore miglioramento del tempo su tutto il
Paese con qualche precipitazione ancora sull'arco
alpino, specie orientale e sul basso versante
tirrenico. Per il resto tanto sole con nubi
stratificate di passaggio ma innocue. Clima mite.
14
Ancona
Firenze
L'AQUILA
14
Dalla Cina
21.35 EQUITAZIONE:
FEI WORLD CUP
5 13
11
GENOVA
PALERMO
11.30 BILIARDO: SNOOKER
CAMPIONATO
INTERNAZIONALE
AVIVA Premiership
SKY SPORT 3
News dal Brasile
Lucas va a segno
Seedorf s’infortuna
Bologna
Genova
Molto forti
Calmi
RUGBY: LONDON IRISH HARLEQUINS
I VIDEO
6 13
Coperto
Temporali
1.30
Per il 79% dei lettori
la moviola in campo e
l’instant replay sono utili
per fuorigioco, gol fantasma e condotta violenta
Guardate la tripletta
di Lucas (nella foto),
il talentino del San Paolo,
ormai del Psg. E Seedorf
segna e s’infortuna
NBA
Una forte perturbazione atlantica interesserà tutta
l'Italia accompagnata da forti venti in prevalenza
meridionali. Piogge abbondanti e temporali su tutto
il Nordovest e le regioni tirreniche in evoluzione
verso Est. Temperature in calo.
Trieste
Forti
MARI
TENNIS: MASTERS
1000 PARIGI
23.30 BASKET: MIAMI HEAT BOSTON CELTICS
Oggi
Rovesci
Pioggia
SKY SPORT 2
Gli errori arbitrali
Moviola in campo?
Il rimedio preferito
TENNIS: MASTERS
1000 PARIGI
EUROSPORT
Coppa sudamericana
8.00
Serie A. Highlights
PALLANUOTO
A CURA DI
POTENZA
10.30 CALCIO: ROMA UDINESE
16.00 DINAMO KAZAN ROBUR TIBONI URBINO
20.00 ITALIA - RUSSIA
1.00
Serie A. Highlights
VOLLEY
Dalla Cina
Eurosport ed Eurosport 2
GazzaMeteo
Nuvolo
Sky Sport 2
12.30 SNOOKER:
CAMPIONATO
INTERNAZIONALE
Serie A
Sky Sport 1, Sky Calcio 2
10.10 CALCIO: NAPOLI CHIEVO
19.30 MASTERS 1000 PARIGI
SNOOKER:
CAMPIONATO
INTERNAZIONALE
CALCIO:
UNIVERSIDAD
DE CHILE SAN PAOLO
Serie A. Highlights
SuperTennis
Dalla Cina
Eurosport
20.45 INTER - SAMPDORIA
20.45 JUVENTUS BOLOGNA
15.00 MASTERS B
BILIARDO
1.00
10.00 CALCIO: FIORENTINA LAZIO
Sky Sport 3
Serie A
Sky Calcio 7, MP Calcio 6
8.40
9.50
10.50
11.30
12.00
12.55
14.00
14.45
15.30
16.35
16.45
18.55
19.35
21.10
Serie A. Highlights
11.00 MASTERS 1000 PARIGI
20.45 UDINESE - CATANIA
20.45 CHIEVO - PESCARA
Legenda
Sky Sport 2
Serie A
Sky Calcio 4, MP Calcio 4
19.00 JUVENTUS MANCHESER CITY
09.45 CALCIO: SAMPDORIA CAGLIARI
10.30 MASTERS 1000 PARIGI
20.45 PARMA - ROMA
18.00 STABAEK - JUVISY
21.10 LA MALEDIZIONE
DELLA PRIMA LUNA
23.50 BAD BOYS 2
2.25 RESCUE ME
3.05 STUDIO APERTO LA GIORNATA
3.35 ILONA ARRIVA...
TENNIS
Serie A
Sky Calcio 5, MP Calcio 5
CARTONI
ER
GREY'S ANATOMY
COTTO E MANGIATO
STUDIO APERTO
SPORT MEDIASET
CAMERA CAFÈ
CARTONI
FRINGE
SMALLVILLE
MERLIN
STUDIO APERTO
C.S.I.
IL SONDAGGIO
RETE 4
RAIUNO
9 15
9
L’Aquila
4 10
Campobasso
Bari
5 10
Napoli
11 20
Potenza
12 17
5
Cagliari
11
Catanzaro
18 19
12 16
Palermo
Reggio Calabria
16 20
17 20
Catania
17 20
Il sole domani
MILANO
La luna
ROMA
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
7:01
17:10
6:41
17:04
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
15 ott.
23 ott.
30 ott.
6 nov.
40
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE 2012