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Settimanale d'informazione - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento
Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona
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>Fabriano
5
>Fabriano
Fabriano-Matelica euro 1,20
11
>Matelica
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n. 27 Anno CIV 11 luglio 2015
>Sassoferrato
Il festival
riscopre
tanti luoghi
Premio Gentile:
trapelano
i primi nomi
Il sogno
americano
nello zaino
Laura Boldrini
alla miniera
di Cabernardi
L
L
L
I
a rassegna "Lo Spirito e la Terra", tra
i grandi meriti avuti, ha
anche quello di aver rivalutato alcune location
dimenticate della città.
a diciannovesima
e d i z i o n e ve d r à
giungere in città Elena
Cattaneo, Antonio Paolucci e Fabio Biondi.
L'evento il 10 ottobre.
L'Unità...
di intenti
Non è un mistero che il mondo dell’editoria
stia attraversando un periodo di ambasce, tra
fondi risicati e che rappresentano l’ultimo
vessillo di un pluralismo informativo espresso ormai solo a parole, e proclami delle Poste
che prospettano la temuta consegna a giorni
alterni, un po’ come assegnare il colpo ferale
a chi sta già a terra. Senza dimenticare che
la congiuntura economica che ormai ci sta
caratterizzando non consente troppi voli di
fantasia e si registrano inevitabili cali di
abbonamenti e di fatturati sul fronte pubblicitario. Non siamo spaventati da questo
scenario che abbiamo davanti agli occhi e
che non rifuggiamo. La realtà fa parte della
nostra storia. E questo giornale ne ha affrontate di sfide dure e rognose. Basti pensare alla
ripresa post guerra o ai rigurgiti sessantottini
di una società che cercava qualcosa di più
rivoluzionario di un foglio diocesano. Ma
è proprio qui la questione e più o meno se
ne stanno accorgendo tutti. La rivoluzione,
o meglio il cambiamento strutturale di una
testata, che coinvolge la linea editoriale ed il
suo rapporto con i lettori, parte innanzitutto
da un progetto chiaro e costruttivo capace
di far breccia sulle aspettative e sugli umori
della gente, non in modo strumentale o
demagogico, ma come tensione ideale per
un cammino comunionale da intraprendere
senza timori. Se anche “L’Unità”, che ha ripreso le pubblicazioni dopo un anno di sosta,
decide di dare un drastico taglio al passato
e di proporre un altro tipo di giornalismo,
così almeno appare nelle intenzioni, un senso
forse ce l’ha, soprattutto quando si opta per
una comunicazione meno urlata, meno rabbiosa o rivendicativa, per abbracciare invece
la positività di una terra che ha un patrimonio
tutto da scoprire. Ma noi settimanali delle
varie diocesi, noi voci di luoghi nascosti ma
vivi, concepiamo da sempre l’informazione
come la possibilità di raccontare un’Italia
che passa sotto silenzio, operosa, creativa,
che non può rimanere bloccata nelle paludi
delle geremiadi comuni. “Abbiamo voluto
capovolgere un brand – ha detto nel suo
editoriale il nuovo direttore de “L’Unità”
Erasmo D’Angelis – ed un concetto per restituire l’onore intanto a quell’esercito di eroi
senza medaglie di volontari delle tante associazioni dell’Italia migliore e perbene…”.
Anziché dannarsi sui sistemi di corruzione
e di malaffare che proliferano sotto varie
forme, il giornale fondato da Gramsci offre
l’apertura all’antimafia, a quel gruppo di
persone anche anonime che regge il filo del
coraggio e del rilancio. E’ uno spostamento
di prospettiva radicale. (...)
(Segue a pagina 2)
a passione per gli
Usa ha spinto oltreoceano un diciassettenne matelicese, che
studierà alla Arizona
State University.
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l presidente della Camera al taglio del
nastro del Parco Archeominerario, che rivaluta
la storia di questo antico
sito estrattivo.
L
a città e tutto il comprensorio sono come attanagliati da una morsa che va al di là di una crisi
tirata in ballo sempre e comunque. Un alibi?
Forse. Eppure sentendo i giovani, risorse ed
idee per riscattarci ci sono. Bisognerebbe dare fiducia
alle nuove leve. Parla il signor Bicarbonati, voce caustica
di un territorio che vuole smettere di piangersi addosso.
Con un po’ di fantasia ed un pizzico di creatività, si
poteva programmare una stagione estiva sopra le righe
anche senza fondi.
Vorrei ma
non posso
Servizi a pag. 3 di Alessandro Moscè, Gigliola Marinelli e Natasha Fornaioli
Carlo Cammoranesi
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>EDITORIALI<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Apparizioni, in cosa
dobbiamo credere?
di FRANCESCO IACOBINI
Q
uale dev’essere il corretto atteggiamento da tenere verso il fenomeno
delle apparizioni, nella prospettiva
della fede? Le parole pronunciate
dal Papa qualche settimana fa sulla
“Madonna postina”, e l’indagine vaticana su
Medjugorje, di cui presto conosceremo i risultati, hanno rilanciato questa domanda, per
la quale la Chiesa ha da sempre una risposta
molto chiara. Essa si basa sulla distinzione
netta tra la Rivelazione pubblica (e cioè la
comunicazione di sé che Dio ha gradatamente
fatto all’uomo, sino a diventare uomo Egli
stesso in Gesù Cristo, nel quale tale Rivelazione si è compiuta) e le varie rivelazioni
private. Queste, infatti, si sono verificate in
forma di apparizioni e interventi soprannaturali dopo la conclusione del Nuovo Testamento e, pur riconosciute dalla Chiesa, non
hanno mai avuto la funzione di “completare”
la prima, la sola Rivelazione propriamente intesa. Hanno tutt’al più aiutato, tramite alcuni
segni, a viverla e a comprenderla più pienamente nelle diverse epoche storiche, dato
che essa si è sì realizzata definitivamente,
ma non si può dire che si sia completamente
esplicitata. Per queste ragioni, come spiegato
nel 2000 a proposito dei segreti di Fatima
dall’allora cardinale Ratzinger, l’autorità della
Rivelazione pubblica e quella delle rivelazioni
private rimangono assai diverse, non solo per
grado ma anche per essenza. All’una, infatti,
spetta l’adesione della fede; alle altre, invece,
compete tutt’al più un assentimento rimesso
alla valutazione dei singoli, sempre secondo
una regola di umana prudenza. La prudenza
e il discernimento responsabile, quindi, costituiscono i criteri generali cui attenersi di
fronte a tali fatti straordinari. Sono criteri
che impongono di esaminare prima di tutto
e rigorosamente il carattere del culto che vi
si sviluppa attorno, in particolare quando si
tratta della Madonna. Un culto che, per essere
sano, non deve produrre disorientamento
rispetto alla centralità di Gesù Cristo, o una
devozione per la Madre che oscuri la fede
nel Figlio, o anche un’affezione nevrotica che
alimenti una religiosità parallela e distorta.
Inoltre, nel giudizio su queste situazioni, è
necessario fare ricorso a parametri definiti
ed esigenti, di carattere negativo e positivo (i
rischi di menzogna, affabulazione, errore manifesto, la ricerca del lucro, le speculazioni,
le ambiguità dottrinali, da una parte; i buoni
frutti di conversione, di carità, di animazione
missionaria, di vocazioni, di rinnovamento,
dall’altra). Sono parametri che possono ricevere anche l’apporto della scienza, e che
devono comprovare, con buona probabilità,
che gli eventuali veggenti non siano dei
“cercatori di segni”, ma persone “cercate da
Dio”, in modo che ve ne sia evidenza nella
loro condotta di vita, nell’indubbia assenza
di strumentalizzazione e di narcisismo, nella
distanza dalle luci della ribalta. D’altra parte,
la Chiesa è anche chiamata a non “chiudere
“D
eve essere accettato il piano
d’accordo consegnato dalla
Commissione Ue, Bce e
Fmi all’Eurogruppo del 25
giugno 2015 che si compone di due parti,
le quali costituiscono la loro proposta unitaria?”. Proprio ora che i seggi sono chiusi,
lo spoglio è terminato e piazza Syntagma ha
festeggiato l’esito del referendum svoltosi in
Grecia il 5 luglio, occorre tornare sul quesito
sottoposto agli elettori ellenici. “Sì” o “no” le
due sole risposte possibili. Ma “sì” e “no” a
cosa? La democrazia - insegna la storia greca - è partecipazione pienamente cosciente e
responsabile alla “res publica”. Davvero tutti
gli elettori erano a conoscenza del contenuto
dell’“accordo consegnato dalla Commissione
Ue, Bce e Fmi all’Eurogruppo del 25 giugno
scorso che si compone di due parti eccetera
Sorta nel 1911
soppressa nel 1925
risorta nel 1945
Direttore responsabile
Carlo Cammoranesi
Autorizz. Tribunale Civile di Ancona
n.11 del 6/09/1948
Amministratore
Giovanni Chiavellini
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eccetera”? E veramente un popolo, provato
da 7 anni di pesante crisi economica e sociale, può accettare responsabilmente tutte
le conseguenze che derivano da un semplice
“no”, piuttosto che da un altrettanto semplicistico “sì”?
Se non si torna al senso del voto, alla sua
origine, può essere velleitario anche il tentativo di misurarne le conseguenze. Perché
il referendum di domenica 5 luglio era stato
indetto esattamente 8 giorni prima del suo
svolgimento. Su una materia tanto complessa,
e con ricadute potenzialmente esplosive, sono
stati chiamati al voto 8 milioni di greci dopo
una campagna esplicativa durata meno di
una settimana, fra roboanti dichiarazioni di
esponenti governativi (“il futuro della Grecia
lo decidono i greci”), allarmi provenienti
dalle opposizioni (“il no porterà il Paese fuori
dall’Europa e l’economia nazionale al disastro), ingerenze esterne (da Bruxelles, Ber-
Direzione, redazione e amministrazione
Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10
60044 Fabriano (An) - Tel. 0732 21352 Fax 0732 22330
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(...) Non significa essere beoti o tapparsi le orecchie, fornendo versioni
edulcorate di un mondo ipotetico ed
irreale. Tutt’altro. Vuol dire aprire il
cuore ad un bene che c’è e va ricercato,
segnalare gli spazi dove l’uomo agisce
con sudore e fatica per sostenere un
impegno che vale e spingere lo sguardo
verso gli angoli non illuminati dalle
ribalte o le periferie non battute dai
mass-media. Il positivo non può essere
insabbiato ed affossato dai marosi di
una crisi di valori e di presenze, ma
deve essere l’humus di riferimento per
noi operatori della carta stampata (e di
quelli sul web) e per gli stessi lettori
che sono i primi a sentire l’odore del
nuovo e legarsi ad esso, stanchi forse di
vedersi vomitare addosso solo illusioni
stereotipate o sentenze di condanna.
Da un’Europa che abiura le sue radici
e pone il fondamento esclusivamente
sui numeri e sui bilanci ad una violenza
dell’umano che fa esplodere drammi
familiari, da un capo all’altro del Paese, fino all’efferatezza di attentati che
denotano un pauroso abbandono della
propria identità. I giornali, i nostri
giornali, in questo momento storico,
non possono stare a guardare. Anche
contro un presente che sembra spegnere la luce della ripresa, dalle contingenze di finanziamenti azzerati e di
consegne sparagnine fino all’evidenza
di un bisogno che non si può eludere.
Quello di un abbraccio amico, di un
confronto di pensiero, di un segno
di speranza, di una ricerca di verità
che altrove ci si ostina ad individuare
come un lontano ed irrintracciabile
vello d’oro. Invece è qui, più vicino di
quanto pensiamo.
il cielo”, e cioè a non negare in modo
pregiudiziale la possibilità di messaggi
e locuzioni divine, magari in nome di
un razionalismo e di un immanentismo
indebiti e ingannevoli. Anche questo,
infatti, significherebbe “tentare Dio”,
proprio come la deriva opposta che si
vorrebbe contrastare. E qui vale, come
vertice e base di tanti insegnamenti,
la parola di San Paolo nella prima
lettera ai Tessalonicesi: “Non spegnete
lo spirito, non disprezzate le profezie;
esaminate ogni cosa, tenete ciò che è
buono” (5, 19-21). Una parola che costituisce un chiaro invito alla serietà,
dato che, fra l’altro, per profezia non
s’intende una predizione sul futuro, una
scommessa da oroscopo o da indovini, ma
l’espressione della volontà di Dio sul presente. Questa è la bussola, quindi, con cui
la fede deve percorrere la strada stretta delle
apparizioni, con un fondato inquadramento
teologico e antropologico delle circostanze
che le riguardano, e con la consapevolezza
che, comunque, nessun evento straordinario
può sopperire a una vita evangelica debole
e non testimoniata. Una strada che richiede
ai credenti di fare un libero ma sicuro affidamento sull’insegnamento autorevole della
Chiesa, che con la sua sapienza ed esperienza
sa riconoscere l’Essenziale, e non promuove
mai la facile credulità. E’ in questo modo,
infatti, che il popolo di Dio può essere aiutato
a non cadere negli equivoci, e nello stesso
tempo viene educato a mantenersi aperto,
disponibile all’imprevisto, agli urti dell’implausibile. Perché lo Spirito si manifesta
secondo una libertà e una logica che sono
sue, e che non possono essere ridotte alla sola
misura umana, dovendo piuttosto imparare
noi a riconoscerne i segni e gli indizi anche
dove pensiamo che non siano.
Dura lezione di greco
di GIANNI BORSA
L'Unità...
di intenti
lino, Roma, Parigi, Washington, Mosca…).
Senza trascurare il ruolo dei media greci, in
gran parte sedotti dal governo Tsipras e in
altra parte schiacciati sulle posizioni degli
anti-Tsipras.
Così il voto - che resta la massima espressione democratica di una nazione moderna
- ha offerto un responso sul quale è almeno
lecito avanzare dei dubbi: cosa vogliono
davvero i greci per il loro futuro? Quali sono
i grandi progetti per il futuro del Paese del
governo di estrema sinistra-estrema destra
guidato da Alexis Tsipras? Il premier greco,
infatti, da quando è entrato in carica, dopo
le elezioni del gennaio scorso, ha costantemente e coerentemente detto “no” all’Europa,
all’Eurogruppo, ai creditori esteri, ai piani di
salvataggio “lacrime e sangue” confezionati
dall’ex Troika. Ma, d’altro canto, non ha mosso un dito per ridare stabilità ai conti pubblici
di Atene (completamente fuori controllo), per
Carlo Cammoranesi
realizzare riforme credibili su pensioni, istruzione, sanità e per rilanciare l’economia reale
mediante investimenti per la crescita. Alexis
Tsipras, salito al potere voltando le spalle al
rigore europeo e dimenticando le centinaia di
miliardi giunti proprio dall’Europa per salvare la Grecia, sarà però costretto a rivolgersi
ancora una volta ai creditori internazionali e
all’Unione europea per ottenere “aperture di
credito” e abbondanti aiuti finanziari così da
evitare il default. Banche serrate, supermercati vuoti, pensioni non pagate, ospedali chiusi
rischiano infatti di essere lo scenario greco
delle prossime settimane, con conseguente
instabilità politica, preludio di sommovimenti
civili che nessuno può augurarsi. È dunque
nero il futuro della Grecia? Non per forza. Le
dimissioni del ministro delle Finanze Yanis
Varoufakis - sacrificato dall’amico Tsipras sono un segnale della volontà di trattare con
l’Eurogruppo una via d’uscita equa e ragionevole. Del resto i mercati in fibrillazione e
la montante marea populista che ha cantato
vittoria in tutta Europa assieme ai convenuti
di piazza Syntagma, indicano ai governanti
europei prudenza e - in fin dei conti - la
necessità di una soluzione che tiri fuori la
Grecia dal precipizio.
Impaginazione
Tania Bugatti, Ferruccio Cocco, Daniela Pedica
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per la restituzione di copie non consegnate.
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>INCHIESTA<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
3
Come E.T: mani
Made in Fabriano grandi
e testa piccola
un po' di fantasia
L
di ALESSANDRO MOSCÈ
a crisi perdurante. Siamo alle solite, perché
ormai rischiamo la ripetitività anche noi
giornalisti. Come risollevarci dalle secche
e dove andare? Come vorremmo la città del
domani? Cosa fare di tanti disoccupati e cassa integrati del nostro territorio? Perché questa recessione
tarda a finire, come fosse un virus inattaccabile,
seppure preso da mira da economisti, imprenditori,
sociologi? Il rischio è che a Fabriano si pensi che
il settore metalmeccanico possa essere soppiantato
totalmente da altro. No, sarebbe oltremodo sbagliato.
Non si sostituiscono le aziende con la cultura, e agli
elettrodomestici non si può opporre il turismo. Certo,
i nuovi settori di sviluppo sono fondamentali, ma
non basterebbero a coprire una domanda che eccede
di gran lunga l’offerta. La crisi del terzo millennio
è mondiale e viene da lontano. Bisogna cercare il
nuovo per uscire dall’ignoto, rischiare, capitalizzare
le risorse, investire e vendere beni materiali. Un
esempio lungimirante ci viene proposto, in questi
giorni, da una trovata tutta salentina per ridare fiato
al settore manifatturiero. Nasce, unica, una nuova
calza presentata a Firenze presso il Baglioni Moda
in occasione di Pitti Uomo. Un brand tutto “Made
in Salento”, di Distretto73, prodotto e distribuito da
Adrian calze, azienda di Parabita, da venticinque anni
nel settore della calzetteria. Un originalissimo pack
in vetro contiene quattro singole calze, con fantasie
diverse ma accoppiabili fra loro. Decade, quindi, il
canonico concetto di “paio”, in favore del più moderno concept di “calza singola”. Le calze, inoltre, sono
assortite in taglia unica e sono unisex, prodotto che va
bene per l’uomo e per la donna. Alla capacità di produrre, la fantasia aggiunge quel tocco di originalità.
Sono dunque le idee che fanno ancora la differenza.
Come fu nel periodo del boom economico, quando
la situazione non era così diversa da quella di oggi.
Il “Made in Fabriano” è già un marchio di fabbrica.
Ripartiamo da qui, ricordando che la concertazione
e la solidarietà fra gli interpreti della crisi (non il solipsismo vecchia maniera), sono aspetti niente affatto
trascurabili per ridare fiato alla città.
Per la Fabriano che vorrei...
Il futuro della nostra società è nelle preziose mani di giovani che, pur in modo graduale, stanno prendendo coscienza della realtà che dovranno custodire e del futuro che hanno il compito di edificare. E’ perciò
ovvio che la nostra collettività desidererebbe teenager entusiasti, partecipativi e coinvolti nelle iniziative
cittadine; ma la vera domanda è… I giovani di oggi, invece, come vorrebbero che fosse la nostra città ed
in che modo gradirebbero che fosse diversa? Svolgendo un’indagine su un campione di ragazzi tra i 17 ed
i 24 anni abbiamo piacevolmente riscontrato desideri precisi e volontà ben salda per perfezionare il nostro
apparato urbano. Eccone alcune impressioni...
Alessandra Bartoccetti - 19 anni
“Se dovessi cambiare qualcosa di Fabriano probabilmente cambierei la mentalità poco
aperta culturalmente verso tutto ciò che è nuovo e diverso. Il nichilismo e la perdita di
fiducia di ragazzi e adulti che non credono più nel cambiamento e diffidano l’uno dell’altro.
La Fabriano che vorrei è una città in cui tutti si accettano e sanno che per cambiare ciò
che non funziona devono tendere la mano e sostenersi”.
Cristiano Ruggeri - 24 anni
“Nonostante che mi piaccia Fabriano per l’intimità che ha nella sua piccola dimensione,
è anche vero che si può considerare una città spoglia e poco partecipata soprattutto nei
periodi in cui non ci sono eventi che vivificano il territorio. La Fabriano che vorrei ha
l’entusiasmo riscontrabile nel periodo del Palio, evento che per più di due settimane
ha portato in piazza migliaia di persone le quali hanno assistito a delle competizioni
sportive medievali. La città che desidererei ha il fervore, l’impeto e l’esaltazione della
sana sfida: la cittadinanza, ora più che mai, ha la necessità e più che mai l’esigenza di
unirsi e di far nascere, e successivamente coltivare, un senso di appartenenza e legame
alla città stessa e tra i medesimi abitanti”.
Nicola Dell’Osso - 18 anni
“La Fabriano che vorrei incentiva il turismo e risalta il centro storico facendo in modo
che esso non sia solo zona a traffico limitato, ma area completamente pedonale. Una
buona iniziativa da promuovere potrebbe inoltre essere il bike-sharing, cioè il noleggio
delle bici esteso a tutti i turisti e cittadini fabrianesi in modo da far conoscere in maniera
più particolareggiata l’intero borgo cittadino. Ulteriori proposte innovative potrebbero
essere rappresentate sia da una pista ciclabile o pedonale che attraversi il fiume Giano sia da
un giro turistico che percorra i monumenti e le chiese più significative della nostra città. Credo inoltre che
andrebbe promosso maggiormente il binomio giovani – sport; le attività fisiche e ginniche possono essere
praticate solo in plessi che siano confortevoli e funzionali per gare o allenamenti”.
Michele Campioni - 19 anni
“Se potessi cambiare qualcosa della mia città probabilmente amplierei i luoghi di incontro
coadiuvando nuovi eventi che attirino turisti con spazi ricreativi e zone di ritrovo per
persone di tutte le età. Fabriano, pur essendo un piccolo borgo, merita di essere scoperta e rivalutata anche in ambito ginnico, perciò sarebbe vantaggiosa la creazione di un
centro atletico giovanile e l’avvio di attività atte alla vendita di abbigliamento sportivo”.
Natasha Fornaioli
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Blogger, commentatore e critico politico,
osservatore attento ed arguto, senza peli
sulla lingua, di una città ed un comprensorio
tragicamente in declino. Il “signor Bicarbonati“, al secolo Gian Pietro Simonetti (nella
foto), si racconta in questa chiacchierata tra
ex compagni di scuola, classe 1968, che intraprendendo percorsi diversi si sono ritrovati
in ruoli differenti a “raccontare” vizi e virtù
della città della carta.
Gian Pietro, come anticipavo, siamo entrambi classe ’68. All’epoca il motto era
“Cavalca la tigre”: pensavi a distanza di
anni di ritrovarci a parlare di una città
dolente e disillusa, relegati a “cavalcare”
un agnellino sacrificale post elettorale?
La storia industriale di Fabriano è finita con un lento smottamento che
viene da lontano perché è la coda di un’epoca chiusa a Berlino nel 1989:
il sistema della Guerra Fredda, governato a Ovest da un libero mercato
mediato dagli stati nazionali e da logiche geopolitiche, consentiva di fare
un terzismo redditizio in Italia, stile Antonio Merloni, o di conquistare
nuovi mercati, come fece Vittorio Merloni con la Russia, utilizzando il
ruolo politico del nostro Paese rispetto ai paesi del blocco comunista.
La fine della guerra fredda ha scatenato una competizione internazionale
anarcoide di cui il nostro monoprodotto era una vittima predestinata. Ma
i fabrianesi pensano che sia solo un brutto momento e che per uscire
dalla crisi sia sufficiente dire “cambiamento” e pugnalare una tela su
cui è impresso il volto di Spacca, un ritratto di Dorian Gray su cui scaricare decenni di sudditanza merloniana. Non c’è niente da fare: siamo
intimamente incapaci di elaborare il lutto vero e ricerchiamo palliativi.
Hai tu stesso definito il seguitissimo blog Bicarbonati come “la
piazza politica più rigogliosa e solforosa”: di malcontento da parte
degli elettori astensionisti ne abbiamo respirato a profusione, quindi
molte esalazioni solforose, cosa ne resta della politica “rigogliosa”?
Ho raccontato una politica locale che non c’era. Ero io a inventarla per
tenere in piedi una narrazione. Alla fine il rigoglioso è stato rimpiazzato
dal rumoroso e il solforoso da un’effervescenza appariscente ma labile.
Lo storico Polibio parlava di olocrazia, potere della moltitudine. Ecco:
a Fabriano una moltitudine urlante e armata di I Phone genera olocrazia
attraverso i social media. I politici annaspano ma la verità è che la crisi
non si risolve in una dimensione locale, quindi bastonare Sagramola o
Tini è come afferrare un’ombra: una perdita di tempo. Il prossimo sindaco, come quello attuale, non inciderà la pellicola. Al massimo potrà
discettare sui soldi per la pulizia dei giardini. La semplificazione vorace
della moltitudine, l’olocrazia, non aiuta un’operazione verità. Intanto
vedo all’orizzonte una spaventosa moltiplicazione di redentori.
Fabriano Città della Carta, degli elettrodomestici, Città Creativa
Unesco, Fabriano Maker City, città del fare e del saper fare: la
mentalità “metalmezzadra”, alla luce del triste epilogo di Indesit,
riuscirà ad evolversi in apertura mentale verso nuovi orizzonti economici e nuove prospettive di vita, specie per i numerosi disoccupati
che contiamo nel nostro comprensorio?
Noi fabrianesi siamo una versione riveduta e corretta dell’E.T. di Spielberg: mani grandi e testa piccola. Abbiamo il mito del fare, del fabbro
che batte la mazza, a cui abbiamo dedicato anche il Palio. Rispetto alle
dinamiche del mondo attuale siamo alieni. Come E.T.: telefono…casa…
Abbiamo migliaia di persone che vivono di ammortizzatori sociali lunghi
e competenze professionali bruciate dall’inattività. Un ricollocamento di
massa non si inventa e senza uno zoccolo di industria l’economia locale
non risorge. Il turismo nuova opportunità? Facciamo mostre bellissime
poi chiudiamo la Pinacoteca. Eravamo un territorio storico di produzione di salumi (Angelini docet) e oggi abbiamo un salame di Fabriano
che non viene manco certificato. Forse con 300 km quadrati di territorio
penserei un po’ di più all’agricoltura: mezzadri senza metallo. Ma la terra,
notoriamente, non aspetta chi l’ha abbandonata.
Assistiamo da anni ad una “fuga di cervelli”: i ragazzi scappano appena
possibile dalla nostra “conca” per trovare sbocchi professionali appaganti magari all’estero. Che ne sarà della terra della nostra gioventù?
Auguri ai nostri figli di realizzare i loro sogni in questo territorio?
Fossi un ragazzo di 25 anni me ne andrei anche io, anche se lontano da
qui non ci sono le salsicce attaccate ai fili. Chi è giovane può permettersi
di partire mescolando prospettive e avventura, ricerca di opportunità e
spirito di frontiera. E’ un mix potentissimo e umano. Il problema è che
senza giovani una città muore perché consuma la cognizione del futuro.
Ai miei figli consiglio, realisticamente, di avere passione per il mondo e di
essere meno provinciali di me che non sono stato abbastanza vagabondo. Il
futuro di Fabriano è fosco per ragioni culturali, economiche e demografiche.
Essere ottimisti è una finzione insostenibile.
In chiusura, secondo te cosa ha condannato o condannerà Fabriano?
Siamo passati dall’avere il Presidente della Regione al nulla, dal Governo
delle Marche alla cancellazione del diritto di tribuna. La sconfitta di Spacca
è stata una grossa fregatura per Fabriano perché era il volto umano del
merlonismo, la versione digeribile di un sistema da cui era necessario uscire
con gradualità; una sorta di Gorbaciov, un traghettatore. Ma Gorbaciov ha
perso e pure i fabrianesi hanno scelto Eltsin che grida ritto sul carro armato.
Davvero un brutto affare questo vuoto di potere e basta vedere Whirlpool:
Fabriano è uscita di scena. Si dice “territorio abbandonato territorio occupato”. Vedo ex eretici pronti a imporre una nuova ortodossia ma senza
più il grasso dell’epoca merloniana. Cui prodest?
Gigliola Marinelli
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4
Rock e motori ma anche shopping
In occasione dell’inizio dei saldi estivi di fine stagione, evento
di richiamo al Centro Commerciale “Il Gentile”, con il primo
“Motor Day 4 Sales” che ha visto domenica 5 luglio dalle 10
alle 24, il coinvolgimento di aziende specializzate, concessionarie, associazioni e gruppi musicali al fine di realizzare
una manifestazione nella quale sono andate in scena esibizioni
di tipo motoristico, esposizioni di auto e moto ed esibizioni
musicali dal vivo di grande impatto. La manifestazione,
organizzata grazie alla collaborazione di realtà locali quali
Quad’s Time, Pulitutto di Carlo Malizia, Radio Blu, Lady
Polita Onòus e molti altri, si è svolta interamente all’esterno
nel parcheggio antistante l’ingresso della galleria/cinema del
centro commerciale, dove una parte dello stesso è stato adibito
a piccolo circuito nel quale sono avvenute, fin dal mattino,
le varie esibizioni di mezzi da competizione sportiva quali
quads, karts, pit-bikes etc. nonché i test drive delle auto in
prova da parte delle concessionarie partecipanti; l’altra parte
è stata invece occupata da stands per l’esposizione sia di mezzi
sportivi tipo quads, karts, cafè race, motocross, pit-bikes, american cars, hummers ed auto da
competizione, sia dalle vetture in vendita delle concessionarie aderenti all’iniziativa. Un’area
specifica è stata dedicata alla presenza della ditta “ATuttoGas” specializzata in modellismo con
esibizione di modelli radiocomandati di vario genere (elicotteri, auto, drone), mentre un’altra,
nell’aiuola adiacente al circuito, è stata riservata all’installazione di una pista miniquad per
bambini. Nel perseguire la finalità ultima della manifestazione che è stata quella di creare un
momento empatico per tutta la cittadinanza, offrendo gratuitamente un mix di rock e motori,
spazio anche agli appassionati della musica,
quando l’evento è stato accompagnato dalla
diretta radio di “Radio Blu” e dall’esibizione di
numerosi gruppi musicali locali per culminare
con la performance della cover band “Zona
Rock”, che ha proposto i pezzi più conosciuti
di famosi artisti rock del panorama musicale
italiano. In tale contesto, in considerazione
della portata dell’evento che ha comunque
richiamato una buona presenza di pubblico
nonostante la giornata torrida, gli operatori
hanno risposto garantendo la chiusura congiunta dei punti vendita alle ore 23, mentre
l’ipermercato ad insegna “Ipersimply” ha
effettuato la chiusura straordinaria alle ore 22.
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Ecco il trionfo di Serradica
Finalmente, dopo tanti
anni, il trofeo inciso dall'artista Edgardo
Mannucci è andato alla
frazione di Serradica che lo terrà per un
anno, poi passerà di
mano alla frazione che
uscirà vincitrice l'anno
prossimo. Giochi senza
Frontiere fra le frazioni
del Comune di Fabriano era nato tanti anni
fa, poi si era interrotto,
complice molte traversie. Tre anni fa, sempre
ad opera dell'ideatore
Erminio Piermartini,
ha ricominciato la nuova avventura. Tutte le
squadre si sfidano, affrontando varie prove
più o meno difficili, e, per gareggiare bisogna essere abili e preparati agonisticamente,
sempre nel rispetto delle regole e della lealtà,
tra i paesi di questo nostro bellissimo comprensorio. Le frazioni in questo caso sono le
protagoniste assolute. Sono loro a sfidarsi in
ogni gioco per due pomeriggi. Il primo anno
è stata la frazione di Valleremita ad organizzare nel 2010, poi è stata la volta di Albacina,
Attiggio, Marischio, Cacciano, Campodonico
e, nel 2016, sarà Serradica a proporre l'avvincente manifestazione. Sembra che la zona a
sud est di Fabriano negli ultimi anni sia stata
la più brava, infatti per tre anni di seguito organizzerà i giochi. Speriamo che la tradizione
continui (delle squadre partecipanti manca
solo Cancelli). L'edizione 2015 ha visto ai
nastri di partenza Albacina, Argignano, Cacciano, Campodiegoli, Campodonico, Cancelli,
Collamato, Marischio, Melano, San Donato,
Serradica, Valleremita. Sabato pomeriggio 4
luglio ha visto trionfare nella prima giornata
Melano con 66 punti, seconda Serradica con
64 punti, terza con 63 Cacciano. Domenica
5 rush finale con tutte le partecipanti determinate, concentrate e decise a dare “battaglia
senza esclusione di colpi” per aggiudicarsi
l'ambito trofeo e l'organizzazione di questa
prestigiosa manifestazione. Dopo sette gare
e assommando i punti del giorno precedente
il successo è andato al Serradica che con 146
punti ha sbaragliato il campo, superando tutte
le altre contendenti. Al secondo posto con 136
punti è giunto Cacciano, terzo con 125 Campodonico, poi San Donato 118, Melano 116,
Campodiegoli 112, Marischio 108, Argignano
107, Collamato 100, Albacina 97, Valleremita
85, Cancelli 81. Un bravo agli organizzatori di
Campodonico ed un arrivederci a Serradica
nel rinnovato impianto sportivo "Tito Villò"
nel 2016.
Angelo Campioni
Volontari per la S. Vincenzo de' Paoli
La S. Vincenzo de' Paoli di Fabriano opera nel sociale anche con la casa d’accoglienza sita in
via Mamiani 40 dove ospita i senza fissa dimora dando loro pasti caldi e pernottamenti per
tre giorni. Per la cucina ci sono cuoche volontarie distribuite per tutta la settimana dal lunedì
al sabato per un paio di ore ogni volta. Purtroppo, nonostante la disponibilità di queste brave
persone, non sempre si riesce a coprire tutti i turni, pertanto la S. Vincenzo chiede a qualche
persona di buona volontà se può mettere a disposizione due ore la settimana da impiegare in
cucina. Per eventuali contatti telefonare a Giuliana 338 5339505.
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L'Azione 11 LUGLIO 2015
>CRONACA
L'anfiteatro presso l'Istituto Agrario
dove si è svolto un recital
del Liceo Classico
Quanti luoghi da rilanciare!
La rotonda dei giardini, l'anfiteatro dell'Agrario, la piazzetta Savoia
di ALESSANDRO MOSCÈ
I
l festival “Lo Spirito e la Terra”,
ancora in corso, è stato finora
un’occasione per mettere in
luce alcuni luoghi poco conosciuti di Fabriano. Tra questi la
piazzetta Amedeo Savoia, dietro la
Cattedrale di San Venanzio, in pieno
centro storico, che risulta un quadrato angolare d’effetto circondato da
mura storiche e da una parete della
chiesa. Uno scorcio che confluisce
in una strettoia a lato del palazzo (tra
i più belli della città) di proprietà
della famiglia Cardinaletti. Quindi
la cosiddetta rotonda dei giardini
pubblici, zona di verde che costeggia la statale di viale Moccia, e che
sta sempre di più diventando sede
di eventi sia ludici che culturali. Un
altro luogo di impatto notevole risulta l’anfiteatro dell’Istituto Agrario,
una piccola costruzione di forma
ellittica particolarmente utile per
gli spettacoli pubblici organizzati
dai giovani e che richiama i grandi
anfiteatri romani e gli scontri tra i
gladiatori. Una Fabriano in parte
inedita, che nasconde sorprese,
che può essere addirittura riempita
dalla folla ed avere un riscontro
apprezzabile dai turisti. Non esiste
solo un borgo noto, come i monumenti più reclamizzati (la Fontana
La piazzetta
Amedeo Savoia
che ha ospitato
una serata del festival
Sturinalto, il Palazzo Chiavelli, il
Palazzo del Podestà, il Teatro Gentile, il Loggiato San Francesco ecc).
A tal proposito possiamo citare la
neonata rete, come viene definita,
“Fabriano dal basso”, volta proprio
a mettere in luce posti che meritano
un’attenzione particolare, ma anche
attività che si svolgono in questi
ambienti. Tra storia, tradizione e
passione avviene la scoperta delle
antiche lavorazioni artigianali. Queste iniziative seguono un percorso
organizzato da giovani volontari
provenienti da diverse associazioni culturali. Ci sono anche degli
obiettivi precisi: reperire fondi per
il restauro degli affreschi di Simone
De Magistris (intervento più urgente) e del coro ligneo della chiesa di
San Benedetto. L’organizzazione
usa il metodo della condivisione,
della valorizzazione, della diversità
e dei talenti individuali per rendere
Fabriano sempre più viva.
La missione in Marocco del dottor Maddaloni
Si è conclusa da poco l’ultima missione umanitaria dell’Organizzazione
Lions Solidarietà Sanitaria Onlus (So. San.), questa volta sul suolo magrebino. La So.San. onlus è una costola dei Lions Italiani che ha come scopo
l’assistenza sanitaria e sociale per tutte quelle persone che ne hanno più
bisogno; la sua opera però non si limita al suolo italiano ma fino ad oggi
conta più di 70 missioni in quasi 20 Paesi sparsi fra Asia, Africa, America
ed Europa. L’ultima tappa toccata è stata il Marocco, un paese in cui la
mortalità infantile è sette volte superiore rispetto quella italiana, nelle cui
zone rurali il 40% della popolazione non ha acqua potabile ed il 48% non
ha accesso a servizi igienici. La missione appena conclusa ha assunto in
questo contesto un “taglio pediatrico” che ha visto
l’assistenza sanitaria concentrarsi sui bambini, ciò
grazie alla collaborazione di alcuni specialisti: tra
questi si conta anche la partecipazione del direttore
della pediatria fabrianese Domenico Maddaloni.
L’intervento della onlus ha trovato base nell’ospedale
rurale di Boujad. Qui nel corso delle due settimane
di missione sono state portate avanti, affianco le numerose visite ordinarie e di pronto soccorso, ben 370
visite specialistiche, 42 delle quali necessitavano un
intervento chirurgico. Ma l’operato dei volontari della
So.San. non si è fermato alla sola assistenza sanitaria.
In un’ottica di autosufficienza locale, e nel rispetto
della convenzione quadro di partenariato con il ministero della salute di Rabat, i professionisti in missione
hanno contribuito alla formazione teorico-pratica del
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personale sanitario locale; si sono tenuti corsi di sensibilizzazione della
popolazione verso la prevenzione medica, con accenni di primo soccorso e
tecniche di rianimazione cardio-polmonare. Non rimane che fare un plauso
a tutte quelle persone che in silenzio si muovono per aiutare anche in posti
lontani da casa, superando difficoltà ed ostacoli, chi ne ha bisogno; non
eroi, ma esseri umani che fanno solo
ciò che possono, persone da cui potremmo imparare molto: dall’umiltà
all’amore per il prossimo.
Simone Pasquini
taccuino
FABRIANO
FARMACIE
Sabato 11 e domenica 12 luglio
POPOLARE
Via Cialdini, 4
Tel. 0732 21917
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Rivolgersi al tel. 0732 7071
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dalle ore 6.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.30
domenica dalle ore 13.30 alle 19.30
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>FABRIANO<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Il nostro canile
ed i suoi abitanti:
e per il futuro?
di ROBERTA STAZI
Z
eus, Pepita, Rocco,
Teddy… sono solo
alcuni dei 21 ospiti
a quattro zampe del
Canile di Fabriano, a cui si
aggiungono i circa 38 ospiti
nella struttura di Cagli, ma
di responsabilità del nostro
Comune.
Hanno sguardi dolcissimi, e
molti di loro sono anzianotti:
un motivo in più che rende
difficoltosa la loro adozione.
Di loro si prende cura da tanti anni un giovanissimo ragazzo, che non ama apparire
e non vuole essere nominato:
è con loro tutti i giorni, sabati e domeniche comprese. Li
cura, li spazzola, li controlla
e trasmette loro il suo affetto.
E’ una risorsa del Comune,
ora in attesa di riconferma,
ma che spesso mette del suo
per coprire dei costi in più:
qualche cane che il cibo secco non lo tollera più e che ha
bisogno di carne macinata,
qualcun altro che ha bisogno di un’operazione che il
Comune non può passare e
di cui lui si fa carico.
Il nostro Canile è sicuramente pulito, in una bella
zona, non è un canile lager
come ce ne sono tanti, non è
vittima dello sfruttamento di
associazioni che lucrano su
queste attività, anzi, tutt’altro, perché qui gli animalisti
e i volontari vengono ad
aiutare e sostengono come
possono.
Ma perché stiamo parlando
del Canile e di cani?
In un momento in cui le
priorità della nostra città e
del nostro Paese sono altre,
sembra quasi una cosa in
più, quasi inutile, parlare
degli animali e del nostro
canile. Ma la nostra ripresa
e la nostra civiltà si misurano anche dal modo in cui
trattiamo gli animali. E la
rinascita passa anche verso
gesti e costruzioni di civiltà
a tutti i livelli. Soprattutto
perché l’estate è un banco
di prova della nostra civiltà:
tempo di vacanze, tempo
di abbandoni. Perché? Lo
abbiamo chiesto a veterinari
e volontari della nostra città,
e la risposta è unanime:
nonostante oggi come oggi
chi vuole fare una vacanza
e portare il proprio cane può
farlo tranquillamente, molti
preferiscono abbandonare,
per evitare problematiche o
per disinformazione. Eppure, è davvero semplice portare il cane con sè o trovare un
dog sitter che, se decidiamo
di lasciare il nostro amico a
casa, possa portarlo fuori e
dargli da mangiare, a prezzi
modici.
Perché si continua ad abbandonare?
Per inciviltà, mancanza di
informazione, perché spesso,
soprattutto in campagna,
sterilizzare un cane maschio
sembra un affronto alla propria (non quella del cane) virilità, senza sapere che si eviterebbero tante “gravidanze
indesiderate” e anche tanti
tumori. Perché basterebbero
delle convenzioni e delle
campagne di sterilizzazione,
come ci sono ogni tanto,
che a costi bassi, farebbero
diminuire i problemi. Ma i
cani nei canili aumentano
ogni estate. Basterebbe alle
volte, però, guardare gli occhi di un cane abbandonato,
o che soffre perché maltrattato, per leggere tutta la sua
delusione per essere stato
tradito proprio da chi ha
sempre considerato “amico”.
Ed evitare un gesto come
quello dell’abbandono, che
è davvero un atto infame.
Il ruolo
del Comune
La legge (281 del '91 insieme
alla legge regionale 34 del
1997) assegna ai Comuni
singoli o associati il compito
di provvedere al risanamento
e alla costruzione di canili
nei quali siano assicurate
condizioni di benessere e
salute degli animali. Questo
comporta che il canile non
debba essere inteso come
un parcheggio dove relegare animali, ma come un
luogo transitorio e deputato
all’adozione. Il superamento
dell’approccio basato solo
sul mantenimento degli ani-
mali in struttura in favore
della valorizzazione della
qualità della vita del cane
e della promozione dell’inserimento in famiglia, non
migliora solo la vita del
cane e favorisce l’adozione,
ma assicura un risparmio
economico.
anche l’aizzare all’attacco da
parte dei padroni) e di avvelenamento: “Ci sono stati
Si parla di una struttura
comprensoriale nuova
nella zona dell'Olmo
Come?
Con un progetto unico ed
iniziative che creino una
nuova “cultura degli animali
d’affezione”, spingendo ad
una sana vita di relazione
uomo-cane con corsi, stage, seminari nelle scuole,
valorizzando il volontariato
giovanile, ed utilizzando tutti
i mezzi possibili per comunicare: attraverso volantini
e manifesti; con eventi in
piazza con foto e schede
dei cani; collaborando con
la stampa locale su questo
tema; con un sito web dedicato; collaborando con
gli altri comuni. Ed anche
attraverso la costruzione di
“parco canile”.
Cos’è un parco animale?
Partendo dal presupposto
che il cane è un essere
pensante, non un televisore
con pulsanti “on” e “off”,
il parco-canile sarebbe una
struttura capace di diffondere una nuova cultura e
lavorare costantemente sul
rapporto uomo-cane. Uno
spazio aperto al pubblico
dove promuovere la corretta relazione con il cane.
L’esempio del canile gestito
dall’Enpa Voghera è un
buon modello da seguire:
iniziative aperte a tutti, corsi,
stage, lavoro di educatori e
sostegno dei volontari che
aumentano sempre di più. Il
Parco Canile potrebbe essere
una struttura anche immersa
nella città: un parco dove chi
magari non può permettersi
di avere un animale ma ha
tempo e voglia, possa portarli fuori senza problemi.
O dove cani del canile e
cani di proprietà, possano
interagire (sempre sotto lo
sguardo vigile e il controllo
di personale qualificato).
Il nostro
Comune
Per il bilancio comunale
della nostra città il Canile
è solo una spesa. Invece,
è un’opportunità. Perché
investendo quanto basta,
potrebbero nascere delle ini-
06 fabriano.indd 2
ziative a sostegno del Canile
e delle opportunità di lavoro
nuove. Organizzare dei mini
corsi su “come parla il nostro
cane” (a pagamento, ma con
quote minime per sostenere
il canile), educare i ragazzi
delle scuole con dei mini
corsi e avvicinarli al volon-
tariato, promuovere insieme
ai volontari delle raccolte
fondi, far sì che si possano
adottare i cani a distanza,
promuovere la sterilizzazione nei paesi locali: tutte
attività che richiedono tempo, impegno, energie ma che
alla lunga darebbero risultati
e risparmi economici.
Si parla di un Canile comprensoriale nuovo, in località
dell’Olmo: se ne parla da
tempo, ma ancora sono fermi
i lavori (dove andrebbe il
Comune c’è una postazione
degli operai della Quadrilatero). Ma se intanto migliorassimo quello che abbiamo?
Se proprio volessimo fare un
cambiamento, perché non
ipotizzare l’idea di un parco
canile?
Anzi, potremmo cogliere
l’occasione per cercare di
risolvere anche altri problemi collaterali.
Ci sono stati, ad esempio, anche nella nostra
città dei casi di attacchi
di cani alle persone. Va
detto subito che nella
quasi totalità dei casi,
il problema sono i padroni, e non i cani. O
non sanno gestire, o
non sanno controllare,
o sono estremamente stupidi da vedere
nell’aggressività del
proprio cane un punto
positivo. Servirebbero dei patentini,
come in altri paese
europei, di chi vuole
prendere un cane.
O, tornando all’idea – tra l’altro promossa a
livello nazionale dalla Lav
-, un “parco-canile” dove si
faccia educazione e prevenzione anche di atteggiamenti
potenzialmente pericolosi.
L’assessore Paglialunga,
da sempre impegnato per
gli animali, ha sofferto un
po’ le urgenze cittadine che
hanno sempre messo nelle
retrovie il problema del
nostro Canile e dei cani. E’
però fermo e rigido a voler
prendere posizione sui casi
di maltrattamento (compreso
episodi recenti, uno di avvelenamento e uno di attacco
di un cane che però sembra
sia stato vittima di maltrattamenti. Sono andato a fondo e
lo farò sempre, chiedo però
ai cittadini di collaborare.
Come? Denunciando i casi,
per ora a me, personalmente,
anche al cellulare se si volesse mantenere l’anonimato.
Facendo attenzione a non
gettare mai anti lumache o
prodotti nocivi per salute
degli animali lungo le strade negli spazi dove vanno i
cani. Collaborando ad alzare
il senso civico ognuno come
può. Dico questo perché il
caso di avvelenamento è
stato appurato sia stato per
colpa di anti-lumache. Atto
volontario contro i cani o
ignoranza? In ogni caso,
bisogna approfondire, nel
caso punire e prevenire”.
Per quanto riguarda il canile
comprensoriale, l’assessore
lo vive come un progetto
per dividere i costi. Ma in
attesa di sviluppi, siamo certi che la sua
ricettività e sensibilità in merito
lo porteranno
ad accogliere
progetti di più
ampio respiro e a farsene
promotore con
le associazioni
locali, per far
sì che, migliorando il rapporto
uomo-cane, si prevengano abbandoni e
che i canili siano sempre
più dei momenti di breve
passaggio per pochi cani.
Prevenire,
adottare,
amare
La maggior parte dei cani
nei canili, e anche nel nostro, sono anziani. A parte
qualche eccezione, è così. E
non è facile adottarli. Però, a
detta di tutti gli educatori a
cui abbiamo chiesto un parere, i cani anziani non solo
hanno il carattere formato,
a differenza del cucciolo, e
quindi si sa chi si sceglie,
ma soprattutto ripagano di
un amore ancora più incondizionato perché hanno
vissuto tanti anni in un luogo
che anche se pulito e anche
se con l’affetto dei volontari, non è una casa. Spesso
basterebbe poter regalare ai
cani anziani gli ultimi anni,
o mesi in alcuni casi, felici.
In ogni caso, vogliamo segnalare
il gruppo di animalisti della nostra
città, il Canile ed il
Comune per attivarsi
come volontari, anche poche ore sono
preziose per tutti, o
adozioni a distanza o
sostegno alle spese.
Un gesto o un dono
delle proprie ore che
sarà ripagato da tanto
affetto e amore puro!
Alcune immagini
del canile di Fabriano
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L'Azione 11 LUGLIO 2015
Nuvole Bianche
...all'orizzonte
I
l 30 gennaio 1969 i Beatles
salirono sul tetto della Apple
Records e improvvisarono una
breve esibizione di 42 minuti:
era la prima volta che suonavano
dal vivo dal 1966 e sarebbe stata
anche l’ultima, il gruppo si sciolse
un anno dopo. L’evento passerà alla
storia come “Rooftop Concert”.
Qualche anno prima, a Fabriano,
quattro studenti, coetanei e con
la comune passione per i 4 di
Liverpool, formarono quello che
allora si chiamava un
“complesso” e proposero, per primi nella
zona, la loro musica. Il
loro nome: “Le Nuvole
Bianche”.
Va detto a loro merito
che sfidare il provincialismo del patrio “cuore
e amore”, allora imperante, oltre tutto in una
città che non brillava
per cosmopolitismo e
apertura alle novità,
richiedeva tanto entusiasmo e un pizzico di
giovanile sfrontatezza che
evidentemente non mancava
alle “Nuvole Bianche”.
I quattro suonarono insieme fino al 1973 quando il
gruppo, tra i più longevi e
apprezzati del tempo, pose
fine a quell’esperienza e i
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7
>FABRIANO<
componenti seguirono poi percorsi
musicali diversi.
Il 27 giugno scorso, dopo circa
cinquant’anni dalla loro formazione, gli stessi si sono ritrovati per
il festival “Lo Spirito e la Terra”
e hanno riproposto quelle stesse
canzoni che li hanno uniti, poco
più che sedicenni, mantenendoli
amici per così tanto tempo.
Le “Nuvole Bianche” non avevano
mai preteso di riprodurre o imitare
lo stile dei Beatles, così variegato,
pieno di sfumature e in continuo
cambiamento, e proprio questa
scelta li aveva portati alla creazione
di un proprio sound, se vogliamo
originale, che come d’incanto si
è rimaterializzato, dopo più di 40
anni nei brani della serata. Ed è stato bello, sia per il pubblico che per
i musicisti, riassaporare atmosfere
e suggestioni di allora come se il
tempo non fosse trascorso.
I brani proposti hanno spaziato,
nella produzione dei Beatles, dal
1964 fino al 1969, oltre
a due indimenticabili
pezzi di John Lennon
“Imagine” e George
Harrison “My Sweet
Lord”.
Il terrazzino dell’antico palazzo Stelluti Scala, gentilmente concesso da Alessandro e
Massimo Cardinaletti,
ha rievocato in chiave
fabrianese, l’ultima
esibizione dei Beatles
del 1969, sul tetto della
Apple Records, e fornito uno straordinario
palcoscenico che ha
permesso ai quattro
musicisti fabrianesi di
dar sfogo al mai sopito
entusiasmo per i Fab
Four. Il numerosissimo
pubblico presente ha
Lo storico gruppo fabrianese
ha riproposto dopo 50 anni
le musiche dei Beatles
apprezzato e applaudito i quattro,
giudicando il concerto “unico ed
emozionante”.
La serata è stata resa ancora più
suggestiva grazie alla partecipazione dei ballerini di danza moderna
Emanuele Giombetti, Francesca
Di Pastena, Riccardo Costanzi e
Carlo Alberto Brencio, che hanno
danzato sulle note di alcuni brani
dei Beatles, di Oreste Aniello, che
ha recitato in modo magistrale le
traduzioni dei testi delle canzoni
proposte e dal presentatore, appassionato della musica dei Beatles,
Elio Palego.
I componenti della band “Le Nuvole Bianche”, ora come allora, sono:
Roberto Aniello, Marcello Faggioni, Rolando Paoletti, Paolo Natali.
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8
>FABRIANO<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Tuffo negli anni Settanta!
Dal 9 all'11 luglio la città si immerge nell'atmosfera del passato
di DANIELE GATTUCCI
I
l cartellone estivo di “Fabriano Estate” è particolarmente
fecondo di appuntamenti che
vanno dall’arte alla cultura e
assicura tutti i settori dell’intrattenimento anche in base ai più disparati
gusti ed età. Tra gli eventi di spicco
in programma c’è il nuovo allestimento di Revaivol ’70 che inizia
giovedì 9 e termina sabato 11 luglio.
Un fine settimana che ripercorre e fa
rifiorire i memorabili anni ‘70 coinvolgendo la città ed il suo territorio
in un incontro il cui cuore pulsante
batte nel centro storico. Sono stati
gli assessori Barbara Pallucca e
Mario Paglialunga, il presidente
dell’Associazione Revaivol ‘70 Luciano Robuffo, Gigliola Marinelli al
vertice di Radio Gold, insieme agli
altri protagonisti di questa kermesse
giunta alla terza edizione. Giovedì 9
il giorno d’inizio, sabato 11 luglio
quello conclusivo di una manifestazione, organizzata con il patrocinio
del Comune di Fabriano, che ha
portato e porterà nel centro storico
una grande quantità di affezionati
provenienti dal nostro comprensorio
ma anche quelli al di fuori di esso,
tanto che nel corso della conferenza
stampa è stato auspicato un futuro
se non eguale almeno molto vicino
al “Summer Jamburee”. Appuntamento giovedì 9 luglio in piazza del
Comune alle ore 19 con il quizzone
“Mischiatutto” incentrato sugli anni
’70 con quattro squadre composte
da simpatici cittadini fabrianesi. La
conduzione è di Gabriele ChiappaDr.Why. Alle ore 21.30 invece l’attrice Michela Andreozzi proporrà
un viaggio esilarante negli anni
’70 con lo spettacolo teatrale “A
letto dopo Carosello”. Venerdì 10
luglio ritrovo ai Giardini del Poio
alle 18.30 con il forum spettacolo
“Arte, Moda, Musica e Creatività
negli anni ‘70”: parteciperanno
Anna Massinissa, Fabrizio Moscè,
Quinto Bernacconi, Max Salari,
Alessandro Moscè, Nick Apollo,
Franco Spuri e Daniele Gattucci.
Serata che proseguirà, dalle ore 20,
con l’apericena con musica rock con
il gruppo fabrianese “ZonaFranca”.
Alle ore 22.30 dj Mauro Gagliardini
farà ballare la musica dance ’70 con
l’appoggio storico di Gianni Spalletti come vocalist. Sabato 11 luglio
si inizia alle ore 9.30 del mattino
presso il Campetto della Misericordia con il triangolare di calcio
“Dei Pioppi” a cui parteciperanno le
squadre dei Garden Boys, dell’Avis
di Fabriano e I Ragazzi di Ferrer.
“Questo – ha commentato Sandro
Barocci - sarà un bel momento di
fabrianesità sportiva”. Il pomeriggio
tutti in Piazza del Comune. Alle ore
17.30 spazio all’animazione ’70 con
La Valigia delle Meraviglie e alla
sfilata delle Harley Davidson del
gruppo HD Chapter di Civitanova
Marche. Prevista una postazione di
Gli organizzatori della manifestazione durante la presentazione avvenuta in Comune
trucco e parrucco ’70. Per tutto il
week il centro storico sarà acceso
dalla musica di Radio Gold. Alle
21.45 tanto ballo con il gruppo
Rock Circus Band. Non fanno certo
difetto gli eventi collaterali: lungo
Corso della Repubblica, ad esempio
resterà aperta tutto il giorno una bellissima mostra fotografica dedicata
a ritratti ’70 a cura della fotografa
Daniela Mezzanotte del Cine Foto
Club di Fabriano. Anche le attività
commerciali partecipano a Revaivol
’70: le vetrine, infatti saranno ad-
dobbate in stile vintage. Si potranno
gustare i piatti dei favolosi anni ‘70
in alcuni ristoranti del centro storico: sotto i Portici, Trattoria Marchegiana, Pizzeria Lara, Ristorante
Fricandò e ristorante Il Piacere della
Carne. “E’ il Comune e l’amministrazione” hanno detto gli esponenti
dell’esecutivo “che ringraziano chi
ha dato vita alla manifestazione
che dall’anno scorso ha compiuto
un salto di qualità rilevante, così
come l’intero cartellone estivo che
nasce dalla città e dall’impegno di
Un momento dell'edizione scorsa
Un fantastico decennio che ha segnato
un punto di svolta e di cambiamento
Tempo di Revaivol ’70, l’evento cittadino
giunto alla sua terza edizione in cui tutti
gli amanti e cultori del mitico decennio ’70
potranno riscoprire l’arte, la moda, la cultura, le avanguardie musicali ed artistiche
che hanno segnato questo periodo storico
come un punto di svolta e di cambiamento.
Abbiamo incontrato Antonella Marcaccini
(foto), collezionista fabrianese di moda ed
accessori d’epoca e membro dell’Associazione culturale dei Ricercatori di Moda
d’epoca.
Antonella, la tua passione per la moda
e la ricerca ti porta spesso in giro per
l’Italia alla scoperta di tutte quelle
"chicche" e particolarità che hanno fatto
dell’Italian Style un brand riconosciuto
in tutto il mondo. Come nasce questa
tua curiosità per tutto ciò che concerne
l’universo della moda?
"Questa curiosità l’ho sempre avuta. Fin
da piccola ho sempre girato per mercatini
dell’antiquariato con i miei genitori, loro
cercavano pezzi importanti ed io mi facevo
regalare tutto ciò che trovavo nei cassetti:
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spille, orecchini pizzi e borse. Poi da circa 6
anni ho iniziato veramente ad approfondire
la conoscenza di ogni oggetto che portavo a
casa, mi interessava la storia che ogni pezzo
poteva raccontare".
Parliamo dei mitici anni ’70
in cui Fabriano si calerà nelle
giornate del 9, 10 e 11 luglio
con l’evento Revaivol ’70.
Quanto ancora la moda’70
continua ad ispirare le nuove
collezioni?
"Il 18 settembre 1970 in Italia
entra in vigore la legge sul
divorzio, sintomo di un profondo ed evidente cambiamento
culturale. Gli hippy hanno dato
vita alla Beat Generation ed ai
Flower Power, tutti movimenti che inneggiavano alla pace con il motto più famoso: 'Mettete i fiori nei vostri cannoni'. Il look degli
hippie, al di là della moda ufficiale, diventa
un vero proprio simbolo di libertà. I capelli
si allungano e per l’abbigliamento la parola
d’ordine è colore! Colori sgargianti, disegni
geometrici, fiori giganti o fiori piccoli piccoli.
Gonne lunghe al posto della mini, pantaloni a
zampa con zeppe alte ricoperte dai pantaloni".
Quale aspetto della moda anni ’70 ti è
rimasto più nel cuore e quali accessori hai
nella tua collezione privata
che risalgono a quest’epoca?
"Gli anni ‘70 sono gli anni
della mia infanzia... non posso
dire di aver avuto libertà di
acquisto dei miei capi. L’unica
cosa che ho mantenuto, credo
del 1977, un golfino di Fiorucci acquistato nel negozio
di Spalletti e rimesso a nuovo
dalle suore di Santa Margherita, chiaramente oggetti che
testimoniano questi mitici anni
ne ho una marea come occhiali e borse".
Il vintage non è necessariamente solo
luxury vintage. Puoi spiegare come si
differenziano questi due aspetti e come
imparare ad apprezzare anche indumenti
ed accessori che tutti noi possiamo scovare
negli armadi di famiglia?
volontariato dei suoi tanti attori di
cui è ricca”. Ringraziamenti particolari, inoltre, sono andati a Urbano
Urbani, Emanuele Ciappelloni,
Renzo Galassi, Fondazione Carifac,
Radio Gold, Comune di Fabriano e
i giovani studenti del Liceo Artistico Mannucci che hanno realizzato
la locandina. Ci piace concludere
ricordando alcuni elementi distintivi delle precedenti edizioni, ad
esempio la partita di basket delle
vecchie glorie, quando sono tornati
sul parquet per una serata amarcord
Panzini, Valenti, Sonaglia, Bolzonetti, Carnevali, in tutto venti atleti
che hanno indossato di nuovo le
scarpe da ginnastica confrontandosi
in un match, commentato da Olindo
Stroppa”. Altro ingrediente il torneo
di calcio amatoriale “Sul prato dei
giardini, come ‘na volta!”, poi in
Piazza del Comune il grande ritorno,
a cura dell’Associazione “Rinascere
con fantasia”, della Pizza di Cesare,
incancellabile per generazioni di
fabrianesi con il ricavato in beneficienza all’Associazione “Noi come
Prima” ed i raduni delle auto anni
’70 e moto Harley Davidson. Tanta
carne al fuoco che ha avuto in Luciano Robuffo, il personaggio che
ha voluto con forza Revaivol ‘70”
chiamando al tavolo tanti interpreti:
in definitiva il prossimo week end
prepariamoci a vivere “costume e
società di una città di 40 anni fa”.
Antonella Marcaccini
è collezionista
di accessori d'epoca
"Non amo distinguere luxury da vintage
poichè ogni oggetto testimonia un periodo del passato e può ispirare una mente
creativa a ridisegnare una scarpa o una
borsa perciò va ugualmente apprezzato.
Certamente invito chiunque prima di buttare qualcosa a rifletterci bene: pensiamo
alle ore di tempo spese dalla nostra gente
per realizzarla, pensiamo anche all’inutilità dell’oggetto per noi ma non per chi in
quel periodo non poteva farne a meno".
Sei da sempre un vulcano di idee, so
che stai per inaugurare una tua mostra
personale, cosa puoi anticipare ai nostri
lettori?
"Finalmente ci siamo! La mia mostra dal
titolo “MODA: 100 anni di cultura, ricerca
dietro ai suoi capricci” sta per aprirsi e sono
affiancata da altri collezionisti ed artisti
del settore. Vi posso solo dire di venirci
a trovare alla Sala Expo Rocca Roveresca
di Senigallia da mercoledi 8 luglio a domenica 12 luglio, dalle ore 18 alle 24. Vi
aspettiamo".
Gigliola Marinelli
08/07/15 11.43
9
>FABRIANO<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Una favolosa... Precicchie
Consueto successo della rassegna cinematografica, con tanti ospiti
Arte e natura
più vicine
“Diciannove. Niente male, eh? La resistenza e la
passione ripagano. Non sempre, ma nel nostro caso,
diremmo proprio di sì… Il castello di Precicchie si
fa bello, ancora una volta, per ospitare e dare voce
alle emozioni del cinema, della televisione, dell’audiovisivo. Ogni anno questo magico Castello ci regala
qualcosa, una storia nuova, un volto da ricordare,
un’esperienza mai banale”. Queste sono le parole
dell’Associazione Castello di Precicchie che ogni
anno, grazie alla collaborazione di numerosi enti,
riesce ad organizzare il “Premio cinematografico
e televisivo Castello di Precicchie”. In diciannove
edizioni tanti sono gli artisti che hanno ricevuto questo
premio in uno scenario straordinariamente bucolico.
Il cinema vive per pochi giorni la regolarità della vita
di campagna senza interromperla. Il rumore dei
trattori, i suoni della campagna e la frescura dell’aria
di montagna sono parte integrante dell’evento. A
Precicchie si può capire quanto l’arte non sia così
distante dalla natura, quanto il mondo della tv, delle
celebrità, di Roma, Venezia, Cannes può passare
per posti così sperduti e sconosciuti. Valeria Golino,
Marco Giallini, Alessio Boni, Ambra Angiolini, Anita
Caprioli, Filippo Nigro e ancora: Emilio Solfrizzi, Elena
Sofia Ricci, Alessandro Haber, Giulio Scarpati, Luigi
Lo Cascio, Sergio Rubini, Giorgio Tirabassi, Michele
Placido, Sergio Castellitto, Carlo Verdone. Questi
sono solo alcuni dei tantissimi attori che hanno
partecipato e ricevuto il Premio. Quest’anno i volti
nuovi del cinema italiano presentati all’evento sono
stati Stefano Fresi e Greta Scarano. La serata di
venerdì 3 luglio ha visto protagonisti proprio questi
due giovani attori che, anche se considerati “volti
nuovi del cinema italiano”, hanno già lavorato in
tanti set televisivi e cinematografici. Moderatori
dell’incontro due esperti di cinema: Franco Montini,
giornalista e critico cinematografico di fama nazionale e internazionale e, Piero Spila, presidente del
Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani
e condirettore della rivista Cinecritica. La serata di
venerdì 3 luglio è stata animata da un vero dibattito
sulla vita lavorativa dei due attori, piacevole e divertente grazie all’immensa simpatia del mitico Stefano
Fresi e alla raffinata bellezza della bravissima attrice
Greta Scarano. Entrambi intelligenti e appassionati
del loro lavoro, si sono confrontati con naturalezza
e spontaneità davanti ad un pubblico interessato,
incuriosito, non amante sicuramente dell’apparenza, ma della genuinità e delle piccole cose. Esperti
competenti hanno condotto la serata, ogni attore
che partecipa è solito in questo clima così caloroso
rivelarsi al pubblico. Il segreto per essere un buon
attore? “Talento, fortuna, umiltà”, risponde Fresi,
“professionalità”, aggiunge la Scarano. L’atmosfera
intima di questo evento è sconvolgente. Si abbatte
ogni barriera tra l’attore e il pubblico, la spontaneità
e la semplicità del luogo spinge chiunque a interagire
con gli attori, anche dopo il dibattito, tra un bicchiere
di visciolato ed un autografo, un simpatico scatto di
foto e una stretta di mano. Da non dimenticare che
l’evento è ancora di più che l’assegnazione di un
premio, e una tavola rotonda. Oltre alle proiezioni
in “piazzetta” di alcuni film che vedono protagonisti
gli attori partecipanti al premio Precicchie, si sono
svolti quest’anno il laboratorio “Il pane ( e altro) fatto
in casa” e il laboratorio “Caccia al tesoro storico
naturalistica” ed infine la mostra pittorica “la Forma
e l’Acqua” e quella fotografica “Uno spettacolo della
natura”. Sempre più famosa sta diventando questa
piccola-grande festa grazie anche alla collaborazione
dei fabrianesi e grazie a tutti coloro che ogni anno,
come una grande famiglia, si ritrovano ad assistere
ad incontri importanti, sicuramente non “in grande
stile”. Gli attori si ritrovano a svelare i segreti del
loro lavoro, i gusti, i problemi e a riflettere sulla vita.
Anticipazioni sui prossimi lavori, scelta dei film, stile
da seguire, insomma quello che avviene sul palco
di Precicchie è una vera chiacchierata in confidenza
all’insegna della rivelazione. “E’ un momento difficile
per il cinema italiano, la crisi non permette ad un attore
di guadagnare come prima, serve tanta passione per
lavorare”, dice la Scarano. E Fresi continua: “bisogna
avere il coraggio e la fortuna di scegliere la propria
strada e dire di no a certi film; non si può deludere
il pubblico per sete di guadagno, altrimenti si corre
il rischio di rovinare la propria carriera”.
Francesca Agostinelli
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di FERRUCCIO COCCO
“M
i sono ripromessa di tornare più spesso possibile
nelle Marche, una regione
di cui mi sono innamorata
dopo aver partecipato al film su Giacomo Leopardi”. Così l’attrice Isabella Ragonese, ospite d’onore sabato sera al festival del cinema di
Precicchie, nel castello della piccola frazione
fabrianese. La Ragonese, nel film di Mario
Martone del 2014 (“Il giovane favoloso”),
ha interpretato la sorella del sommo poeta
recanatese, Paolina. “La mia esperienza sul set
a Recanati è stata breve, appena venti giorni,
ma la porterò per sempre nel cuore – ricorda
Isabella – Recanati è un posto incredibile, in
cui sembra che Leopardi sia ancora in vita,
è nella pelle degli abitanti. Il successo del
film, secondo me, è stato proprio nell’averlo
girato nella città in cui visse il poeta, nei suoi
luoghi, ancora non dissimili da quel tempo,
tra i palazzi a mattoncini e gli splendidi panorami sulla campagna marchigiana che si
aprono all’improvviso. In un set ricostruito
altrove, non sarebbe stata la stessa cosa”.
Anche per gli attori, dunque, l’immersione
L'attrice Isabella Ragonese riceve l'omaggio di questa diciannovesima edizione della rassegna
nel’ambiente leopardiano è stato fruttuoso.
“Insieme ad Elio Germano abbiamo studiato
e lavorato a lungo per capire Leopardi, come
se fossimo tornati a scuola, solo così avremmo
potuto rendere una giusta interpretazione di
Gli attori Stefano Fresi e Greta Scarano ricevono il premio a Precicchie
Giacomo e Paolina – rivela la Ragonese – Abbiamo cercato di calarci in quell’epoca, con
tutto ciò che comporta: un esempio, abbiamo
imparato a scrivere con la piuma. Il contatto
con i luoghi di Leopardi, con la biblioteca,
sono stati fondamentali. A Recanati abbiamo
capito Leopardi”. Nello scegliere la Ragonese,
il feeling recitativo con Elio Germano è stato
fondamentale per il regista Martone. “Quando
mi chiamò per propormi questa parte, Martone
mi spiegò che qualcosa accomuna me ed Elio
– dice Isabella – Avevamo già recitato insieme
con successo (in “Tutta la vita davanti” e “La
nostra vita”, ndr) e questo sarebbe stato utilissimo, visto che avremmo interpretato i ruoli
di fratello e sorella. Con Germano mi trovo
benissimo sul set. Il personaggio di Paolina?
Straordinario, servirebbe un film anche su di
lei…”. La trentaquattrenne attrice palermitana
è stata accolta con entusiasmo a Precicchie.
Ha contraccambiato con gentilezza, rendendosi disponibile per autografi e foto. Ed
intrattenendosi a lungo nell’osteria del paese
per un caffè. “Nei primi anni di carriera,
pensavo che questa potesse essere solo una
fase provvisoria per me, non che ne potessi
farne una professione - racconta - Ora sento
di far parte del mondo della recitazione. Non
solo il grande schermo, ma anche il teatro.
Anzi, proprio il fatto di essere impegnata sul
palcoscenico, mi consente di poter selezionare
cosa fare al cinema, senza essere costretta ad
accettare tutto”.
Rolando Ravello: "Interpretare Pantani
mi ha dato grandi soddisfazioni"
Il castello non ha terminato le sue sorprese con l’arrivo della Ragonese. Domenica infatti è stata la volta del "Pantani televisivo", l'attore
Rolando Ravello. Le mura del piccolo castello si sono trasformate
in auditorium, lasciando spazio alle parole dopo che nei giorni scorsi
la piazza si era trasformata in autentica arena cinematografica a cielo
aperto. Il regista ed attore di “Tutti contro tutti” è stato accolto dagli
applausi di un pubblico attento e caloroso. Uno dei volti e degli attori
preferiti da Ettore Scola (il regista e sceneggiatore italiano lo volle al
suo fianco per molte delle sue
pellicole), dopo aver ricevuto
il riconoscimento per la propria attività, ha raccontato ai
presenti alcuni dei suoi segreti:
"Sono profondamente legato
a molti personaggi, come
Vincenzo Persico di Romanzo
di un giovane povero e Marco
Pantani: personaggi diversi ma
alla fine tutti importanti. Ma
interpretare Marco Pantani è
stato un ruolo che mi ha dato
soddisfazioni e l'affetto dei
suoi gregari e della sua famiglia. Tutte esperienze bellissime, come recitare con Alberto
Sordi, un vero monumento e quasi come un padre". Ma ancora una
volta, oltre al cinema si sono unite le tipicità del territorio, raccolte tra
le mura del castello, con le strette vie della frazione fabrianese piene di
produttori e prodotti tipici locali. Ancora in questa edizione c’è stato
spazio per le tipicità del posto, con le vie della frazione fabrianese piene
di prodotti a chilometro zero. Un percorso eno-gastronomico legato
ormai saldamente a quello televisivo e cinematografico che con molta
probabilità sarà riproposto anche per la ventesima edizione del premio
cinematografico e televisivo
“Castello di Precicchie”. Appuntamento quindi al 2016, per
un premio che di anno in anno
continua a crescere e ad aprirsi
a tipi di pubblico diverso. È
stato inoltre presentato l'imminente "Palio dei Campanari",
che si terrà a fine agosto, con
un esperimento unico che ha
unito il suono delle campane
con quello della chitarra.
Saverio Spadavecchia
L'attore Rolando Ravello
tra i critici Piero Spila
e Franco Montini
08/07/15 11.44
10
>FABRIANO<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Disagi per le case dell'Erap
Via Urbani: ora la rottura delle tubazioni
di SAVERIO SPADAVECCHIA
A
ncora una volta le case
di Urbani tornano al centro delle critiche: questa
volta i “protagonisti” dei
disagi sono gli scarichi delle acque.
Oltre al perdurante problema delle
infiltrazioni e della “risalita” di acqua e terriccio all’interno delle abitazioni, verso la fine della settimana
scorsa si sono verificate rotture delle
tubazioni che hanno portato allo
sversamento di scarti di cibo e (con
molta probabilità) residui di escrementi umani all’interno del tunnel
dei garage del civico numero 7. Un
odore nauseabondo che da venerdì
non ne vuole sapere di uscire dal
naso dei residenti: un nuovo colpo
per le 30 famiglie che abitano gli alloggi di proprietà dell’Erap. Problemi che si trascinano da tempo come
ricordano dagli inquilini, segnalati a
più riprese ma mai del tutto risolti
nonostante alcuni lavori portati a
termine dall’Erap nei mesi scorsi che
avevano cercato di ripristinare la sicurezza ambientale delle abitazioni.
In alcuni casi le infiltrazioni di acqua
all’interno dei garage e delle case si
sono ripresentate, così come anche
la muffa che da tempo flagella la
quasi totalità degli inquilini. Secondo i residenti i lavori terminati poco
tempo fa sono stati del tutto inutili:
muffa all’interno delle abitazioni
causate di infiltrazioni di acqua,
problemi con l’impianto fognario
ed i cattivi odori da lì provenienti,
senza dimenticare le perduranti
problematiche legate al canone di
affitto considerato dagli inquilini
troppo elevato. Proprio per cercare
di risolvere parte delle problematiche per iniziativa degli inquilini era
stata anche avvisata l’Asur, invitata
a prendere atto della situazione con
una serie di segnalazioni.
L’Asur, dopo un sopralluogo risalente a pochi giorni fa, ha disposto
che la stessa Erap si faccia carico di
lavori di manutenzione ordinaria e
straordinaria per eliminare infiltrazioni e per scongiurare il problema
dell’umida e della muffa nelle abitazioni. Così come lo stesso Ente
sarà obbligato a fornire all’Asur lo
schema dettagliato dei reflui (acque
chiare e scure) e la conformità
dell’impianto termico. Nonostante
la presa di posizione dell’Asur c’è
esasperazione tra i residenti dei
civici 3 5 7 e 9 di via Urbani, per
una situazione problematica che si
protrae da tempo per oltre 30 nuclei familiari. Ma all’esasperazione
si accompagna anche un senso di
emarginazione, che in più di un
residente traspare con chiarezza per
essere stati (così come dicono in
molti) “abbandonati”.
Perdita dei tubi
ed escrementi di animali
La conduttura rotta
Melano’s Got Talent,
pronti per la sfida
E’ finalmente giunto il momento: Melano’s Got Talent,
programma in grado di mettere in luce le capacità e
doti di artisti con un talento in una qualsiasi disciplina,
è giunto alla sua terza e tanto attesa edizione. I primi
provini di selezione si sono tenuti il giorno 8 luglio
presso il teatro della Misericordia dalle ore 15 alle ore
21 e solo partecipando a questo incontro i candidati
potranno aderire ai provini veri e propri che si terranno
il giorno 22 luglio alle ore 15. In questa stessa giornata
si determineranno i dieci concorrenti della competizione che si terrà lo stesso giorno alle ore
21. La conduzione della serata è affidata al presentatore Matteo Cecchi mentre la valutazione
di ogni singola audizione sarà nelle mani di una giuria tecnica. Il giudizio della competizione
vera e propria, che determinerà insieme al televoto il vincitore della terza edizione del talent,
sarà delegata ad una giura d’eccezione composta da tre personaggi illustri nel mondo dello
spettacolo: Paolo Ruffini, Diana Del Bufalo (direttamente dal set di Colorado Cafè) e Daniel
Adomako, noto vincitore della quarta edizione di Italia’s Got Talent. Il premio in palio per
quest’anno è una serata dietro le quinte di una delle trasmissioni televisive più seguite: Co-
lorado. Ma le sorprese non finiscono qui: insieme
ai candidati selezionati parteciperanno alla serata
finale sia un ripescato dai provini dell’8 luglio sia
il concorrente che, essendosi iscritto online sul sito
www.melanofest.it, avrà ricevuto più “mi piace” al
video della propria performance.
Parallelamente alle audizioni di Melano’s Got Talent
si terrà un originale e divertente evento: il Mojito &
Bubble Football Party. Dalle ore 15 del 22 luglio,
infatti, un massimo di dodici squadre composte ognuna da tre persone disputeranno delle partite
di una durata di dieci minuti (cinque minuti a tempo). Per poter partecipare a questo dinamico
e spassoso evento, organizzato insieme alla sfida di talenti da Don Andrea Simone e da tutto
l’oratorio di Melano, in cui tempismo e furbizia nel muoversi faranno la differenza, è necessario
iscriversi entro il 19 luglio ed il costo ammonta a 5 euro a persona. Alla squadra vincitrice verrà
offerta una deliziosa cena con prodotti tipici che avverrà nei pressi del luogo in cui avverrà la
tanto bramata competizione Melano’s Got Talent 2015 e a cui tutti possono partecipare!
Natasha Fornaioli
A Vallina per ricordare i caduti del '44 Cancelli, regna la lumaca
Il Comune di Fabriano e l'Anpi hanno organizzato per lunedì 13 luglio, in concomitanza col settantunesimo della
liberazione della città, un incontro a Vallina, dove avvenne la strage che costò la vita a sette nostri combattenti per
la libertà.
Saranno rievocati quei fatti, anche alla luce dei risultati delle ultime ricerche, e la lapide che ricorda l’evento,
esposta nella frazione nel 1954, in occasione del decennale, sarà doverosamente integrata con i nomi di due dei
caduti in quella circostanza, Giacomo Ciampicali e Narciso Romitelli, che stranamente non vi erano stati inseriti.
BREVI DA FABRIANO
~ BIMBA INVESTITA
Via del Lazzaretto, 3 luglio pomeriggio.
Un’autovettura proveniente dal cimitero
delle Cortine viene in collisione con una
bicicletta condotta da un ragazzino di
10 anni che circolava contromano e
che dopo l’urto finisce con il capo sul
parabrezza. Soccorso e trasportato all’ospedale per medicazioni ed osservazioni.
Rilievi della Polizia Municipale.
~ CINGHIALI IN CITTÀ
Cimitero delle Cortine, 3 luglio. Tre
cinghiali seguiti da cuccioli pascolano
nei prati ed altri cinque di questi “maiali selvatici” a Ceresola attraversano la
strada ad un automobilista che riusciva
a frenare ed evitare l’impatto.
~ VOLEVA L’OSPEDALE
Ospedale Profili, 2 luglio ore 10. Un
43enne fabrianese dopo essere stato
visto dai medici che non ritenevano
necessario il suo ricovero, urla rabbioso
e rompe una vetrata. Vengono chiamati
i Carabinieri e una pattuglia di militari di
Cupramontana in servizio a Fabriano,
stando a due passi, interviene, lo fermano
e lo calmano.
L’uomo conosciuto dalle FdO per problemi di droga viene denunciato per
danneggiamento aggravato.
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~ URTATA SUL PASSAGGIO PEDONALE
Viale XIII Luglio, 30 giugno ore 10.30. Presso
il “bar Nuovo” una Panda proveniente da
Perugia e guidata da un 96enne, urta una
donna 81enne che stava attraversando la
strada sul passaggio pedonale per recarsi
ad un funerale. Soccorsa dal 118 e trasportata all’ospedale veniva ricoverata in gravi
condizioni. Rilievi della Polizia Municipale.
~ ARRESTATO PROTAGONISTA
DA “FILM”
Terni 27 giugno. Un operaio 43enne fabrianese, prende a calci sedie e tavoli in
una piazza della Repubblica poi si spoglia
e si immerge nella vicina fontana. Alla
vista della Polizia fugge a torso nudo ma
viene fermato lungo il Corso del Popolo
e portato in Questura. Non ha documenti
e dichiara di sentirsi male cosicché viene
portato al Pronto soccorso dell’ospedale
Santa Maria. Ma anche da lì riesce a
fuggire e dileguarsi.
Poco dopo viene rintracciato in un altro
bar - ove infastidisce i clienti - seduto ad
un tavolo con davanti numerose bottiglie.
Quando vede gli agenti, fugge ancora e
viene inseguito e raggiunto.
Allora si scaglia contro loro e ne ferisce
uno - che viene medicato al Pronto Soccorso - e rompe un loro cellulare. Viene
arrestato per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. Ha precedenti per droga.
~ TRATTORE RIBALTATO,
GUIDATORE FERITO
Melano 1 luglio ore 13.30. Un uomo si ribalta
con il trattore e riporta ferite. Soccorso dal
personale medico del 118 e tramite eliambulanza trasportato all’ospedale di Torrette,
viene ricoverato. Le sue condizioni non sono
gravi s. c.
~ SOCCORSA E RICOVERATA
Via Cialdini 29 giugno ore 15. Una donna
71enne che vive sola non risponde alla
sorella che era andata a trovarla cosicché
vengono chiamati i VdF che saliti al II°
piano sfondano una finestra, entrano e
la trovano a letto, incosciente. La donna
viene ricoverata in gravi condizioni.
~ SOCCORRITORI GUIDATI DA CAMPANELLI DI MUCCHE
Monte Cucco, 30 giugno ore 15. Un londinese
30enne che ha una mamma fabrianese si
perde nei boschi e riesce a chiamare soccorso tramite il cellulare. Ma la comunicazione
è incerta e si sposta, addirittura sparisce
il collegamento. Un VdF però durante la
telefonata aveva sentito anche i campanacci
delle mucche e così, in territorio umbro, due
ore dopo, venivano rintracciati gli animali e
l’uomo in buone condizioni. Sono intervenuti
anche Carabinieri e Forestali.
Ritorna a Cancelli la Sagra della Lumaca, consueto appuntamento annuale
che si ripete dal 1983, ad opera del Cral “Domenico Bilei” e che è giunto
alla 33a edizione. Questo il programma dei quattro giorni: giovedì 6 agosto
ore 19 apertura stands gastronomici con varie specialità culinarie ed inizio
giochi popolari; ore 21 intrattenimento musicale con Marco e Claudia.
Venerdì 7 agosto ore 19 apertura stands gastronomici con varie specialità
culinarie ed iniziogiochi popolari; ore 21 intrattenimento musicale con Ilaria
e Samuele. Sabato 8 agosto ore 19 apertura stands gastronomici con varie
specialità culinarie ed inizio giochi popolari; ore 21 intrattenimento musicale
con Ballaonda. Domenica 9 agosto ore 19 apertura stands gastronomici con
varie specialità culinarie ed inizio giochi popolari; ore 21 intrattenimento
musicale con Mimmo Ventura. Siete tutti invitati alla manifestazione per degustare le specialità della sagra, la lumaca appunto e le molte altre specialità
gastronomiche locali. Potrete inoltre partecipare ai vari giochi e ballare fino
a tarda notte con la musica di ottime orchestre.
08/07/15 11.47
L'Azione 11 LUGLIO 2015
>FABRIANO<
11
Premio Gentile, i vincitori
La 19° edizione vedrà in città Elena Cattaneo, Antonio Paolucci e Fabio Biondi
E’
in fase di avanzata
preparazione la XIX
edizione del Premio
nazionale Gentile
da Fabriano, l’evento fondato a
Fabriano dal Sen. prof. Carlo Bo
nell’ormai lontano 1997, l’anno del
terribile evento sismico. La cerimonia di consegna dei premi si terrà
sabato 10 ottobre, alle ore 10.30,
presso l’Oratorio della Carità.
Il Premio, promosso dall’Associazione “Gentile Premio”, è
patrocinato, oltre che dal Comune
di Fabriano, dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri, dal Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo e dalla Regione
Marche, ed è sostenuto dai seguenti
enti: Fondazione Carifac, Fondazione Veneto Banca, Fedrigoni Spa
e Ueber Srl.
La Giuria del Premio è presieduta
dal Magnifico Rettore dell’Università di Urbino “Carlo Bo”,
prof. Vilberto Stocchi, e ne fanno
parte, in qualità di membri: Enrico Agabiti Rosei, Gian Mario
Bilei, Carlo Cammoranesi, Maria
Grazia Capulli, Galliano Crinella (direttore del Premio),
Giorgio Cutini, Eugenio De
Signoribus, Antonio Pieretti,
Maria Teresa Veneziani e,
in rappresentanza degli enti
sostenitori: Marco Ottaviani,
Maurizio Benvenuto, Gabriele
Alfonsi ed Eros De Finis.
La presentazione completa
dell’evento alla città e agli
organi di informazione si
terrà, come sempre, ad inizio
settembre, ma trapelano già i
nomi di alcuni dei vincitori del
Gentile 2015: Elena Cattaneo,
senatore a vita, di nomina del
Presidente della Repubblica,
dall’agosto 2013, scienziata
e docente nell’Università di
Milano, nella Sezione “Scienza, ricerca e innovazione”;
Antonio Paolucci, critico d’arte,
Direttore dei Musei Vaticani, nella
Sezione “Carlo Bo per l’arte e la
cultura”; Fabio Biondi, fabrianese,
direttore della “Diatech”, azienda
leader nel campo della ricerca
farmacogenetica, nella Sezione
Elena Cattaneo
“Officina marchigiana”. Nel corso
della cerimonia interverrà anche
l’attore Luca Violini, con ampie
letture della “Divina Commedia”
nella storica ricorrenza del 750°
anniversario della nascita del po-
eta universale. Come
per ogni edizione del
Premio, nella Collana
“Le Cartelle del Gentile”, anche quest’anno viene pubblicato
un omaggio ad uno
dei protagonisti delle
passate edizioni del
Premio. Quest’anno l’omaggio, dopo
Carlo Bo, Giovanni
Raboni, Mario Giacomelli ed Ennio
Morricone, è a Tullio
Pericoli, vincitore del
Premio nella settima
edizione 2003. La
Cartella 05, “Omaggio a Tullio Pericoli”,
contiene scritti di Fabrizio D’Amico, Goffredo Fofi, Giuseppe Montesano,
un’opera grafica e un autoritratto
dello stesso Pericoli.
Il Premio si avvia così a toccare il
suo secondo decennio di vita. Lo
scorso anno ha presentato esperienze professionali, culturali e sociali
Antonio Paolucci
riconducibili al tema: “Innovazione
e coraggio nel tempo della crisi”,
per l’edizione 2015 la Giuria
ha definito le sue scelte facendo
riferimento ad un tema differente:
“Italiani nel mondo”.
Salute e bellezza al naturale: parliamone insieme
Per donne… in gamba!
SCIENZA
E NATURA
Giovedì
23 Luglio
dalle 16
alle 20
1896 SCIENZA
E NATURA
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1896 Scienza e Natura
11 fabriano.indd 2
Avere cura delle proprie gambe è importante
tutto l’anno perché disturbi circolatori, ritenzione idrica e cellulite andrebbero trattati
prima del caldo estivo per ottenere i risultati
migliori. Se però non avete ancora preso provvedimenti non scoraggiatevi: ecco quali sono
le patologie più frequenti e come possiamo
correre ai ripari, anche adesso che il caldo si
fa sentire!
Insufficienza venosa cronica. Le vene delle
gambe riportano il sangue al cuore perché sia
ossigenato ma a volte questo flusso verso l’alto
non è efficacemente sostenuto, poiché le vene
si dilatano, le valvole venose non svolgono al
meglio la loro funzione e il sangue refluisce verso il basso, provocando gonfiore e sensazione di pesantezza. L’insufficienza
valvolare del sistema venoso superficiale colpisce soprattutto le donne e le
cause principali sono familiarità, sedentarietà, lavoro in piedi, alimentazione
scorretta, sovrappeso/obesità, gravidanze e terapie ormonali. Altri sintomi
possono essere bruciore, prurito e crampi; più grave è la comparsa di ulcere
varicose, che fanno molta fatica a guarire. Cosa fare? Evitare il sovrappeso,
praticare un’attività fisica regolare (anche una passeggiata quotidiana di 30
minuti), bere molta acqua, evitare i cibi salati, fare largo consumo di mirtilli
e frutti di bosco, agrumi e pesce azzurro, indossare abbigliamento e scarpe
comode. La compressione elastica (calze graduate da valutare con lo specialista) è molto utile nel controllo di gonfiore, pesantezza e dolore, sia in chi ha
già una patologia venosa sia, in via preventiva, in chi ha vene sane. L’ideale
è abbinare la calza (anche in estate!) a farmaci e integratori flebotonici per
uso sistemico o topico (gel e creme rinfrescanti), che agiscono migliorando la
tonicità della parete venosa e riducendo la sintomatologia.
Teleangiectasie. Erroneamente dette “capillari”, le teleangectasie formano
sulle gambe una sottile ragnatela di venuzze blu o rossastre. Anche queste
sono in realtà espressione di insufficienza venosa, sebbene meno grave. Non
danno alcun sintomo, ma risultano esteticamente sgradevoli (motivo per cui
sono tanto detestate!) e possono coesistere con le vene varicose vere e proprie
o essere presenti anche in caso di vene sane. Cosa fare? Una volta stabilito che
non sussistano altre patologie a carico delle vene delle gambe, si può ricorrere alla terapia sclerosante che consiste nell’iniettare, dentro queste venule,
una sostanza infiammatoria che le porta alla chiusura e successivamente alla
scomparsa. La scleroterapia, se effettuata da specialisti esperti, è una tecnica
pressoché indolore e con pochissimi effetti collaterali ben tollerabili. Il laser
è un’altra valida soluzione: lo specialista “brucia” la venula con un pennino,
facendola gradualmente scomparire. Questa tecnica non è completamente indolore, ma assicura dei buoni risultati senza ricorrere all’uso di aghi.
Purtroppo le problematiche che interessano il sistema venoso delle gambe
non sono finite qui… nella prossima uscita vedremo che fare in caso di varici,
flebite e gravidanza!
Giovanna Giuseppucci Farmacista e formulatrice della Linea Cosmetica 1896 Scienza e Natura
Hai domande, curiosità, o vuoi semplicemente il consiglio di un’esperta?
Chiedilo a Giovanna! Scrivile all’indirizzo [email protected]
Piedi d’a... Mare!
In estate, dopo il martellante pensiero della prova costume, per le signore rimettersi in forma non
è l’unica cosa che conta: bisogna sfoggiare piedi
perfetti! Mesi e mesi chiusi in scarpe da ginnastica o sacrificati su altissimi tacchi hanno infatti
stressato i vostri piedi, che necessitano perciò di
cure extra. Fortunatamente è possibile rimediare
utilizzando qualche piccolo accorgimento. Iniziamo facendo almeno un pediluvio a settimana in
acqua tiepida con sale grosso. Tenete poi le gambe
alzate almeno mezzora al giorno: facilitando il ricircolo del sangue, i piedi si sgonfieranno. Anche
i calli sono un problema risolvibile: basta sfregare
sulle zone interessate un composto di acqua e bicarbonato, l’effetto sarà quello dello scrub! Da non sottovalutare ovviamente
l’importanza della cura delle unghie: per cominciare, tagliarle spesso e limarle modellando una forma squadrata aiuterà ad evitare l’incarnimento. Per i
talloni induriti la pietra pomice è un rimedio sempre efficace: dopo doccia o
pediluvio, sfregatela sui punti critici per rimuovere la pelle secca, facendo attenzione a non creare irritazione, e prendete la buona abitudine di applicare
una lozione o una buona crema specifica per i piedi. Al mare ricordate poi di
proteggerli: li dimentichiamo spesso, ma sono molto delicati! Un trucchetto è
anche quello di fare una maschera d’Argilla ogni due settimane per rimuovere
oli in eccesso e impurità dalla pelle. Per assicurarci dei piedi morbidissimi
e idratati tutti i giorni dovremmo infine massaggiarli sempre con un trattamento specifico prima di dormire: al risveglio saranno vellutati e pronti per
essere sfoggiati! Da ultimo, niente può sostituire una pedicure esperta: oltre
ad avere un bell’aspetto con uno smalto glamour e creativo i vostri piedi parleranno di voi e saranno proprio piedi d’a…mare! Se avete voglia di concedervi
questa coccola nel pomeriggio di giovedì 23 Luglio vi aspetto da 1896 Scienza
e Natura con la nostra estetista di fiducia per una pedicure gratuita! Non vi
resta che prenotare allo 0732 629859, ma fate presto: ci sono pochissimi posti
disponibili.
Claudia Girolamini
Dottoressa in Tecniche Erboristiche, formulatrice delle Tisane 1896.
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08/07/15 11.49
12
>EVENTI<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Ma che belle le copie!
Inaugurata la mostra che raccoglie 150 "falsi d'autore"
di FABIO MARCELLI
N
el linguaggio giornalistico e nel sentire comune
odierno “falso” e “copia”
hanno un’accezione negativa crescente, fino ad assumere
la fisionomia di uno spettro che oggi
inquieta industriali, artigiani, artisti,
perfino agricoltori.
L’Associazione Turistica "Pro
Fabriano” ripropone, invece, un
racconto bello e positivo della
“bella copia”, dopo il successo
della prima mostra organizzata
nel 2007 alla “Galleria delle Arti”.
Inaugurata dal sindaco Sagramola
e da Mons. Vecerrica nel Grande
Museo del Cinema, sarà possibile
ammirare oltre 150 copie di celebri
opere d’arte moderna (Leonardo,
Giotto, Raffaello, Caravaggio,
Gentile, Mantegna etc.) realizzate
dal magistero di vari artisti tibetani,
che della “bella copia” sono ormai
ambasciatori nel mondo. Come ha
sottolineato Monsignor Vecerrica
nel suo saluto: “per vivere occorre
imparare”, ed è proprio la riflessione sul valore pedagogico del “fare
arte” che ha guidato la regia di
Marcello Sergio Fabrisczky e Bruno
Palombi nel pensare questa mostra
che saprà interessare il vasto pubblico. Gli artisti o gli amanuensi che
hanno assunto la difficile missione
del “copista”, fin dall’antica cultura
egiziana e greca hanno avuto un
ruolo vitale nella trasmissione di
capolavori d’arte, testimonianze e
insegnamenti religiosi, documenti
politici e testi culturali, i cui originali spesso sono stati travolti
dalle brume della storia. Basti
pensare all’immensa bellezza della scultura greca che conosciamo
attraverso le copie romane, e ai
monaci occidentali e orientali che
negli Scriptorium hanno salvato la
letteratura greca, latina e gli scritti
dei padri del Cristianesimo. In
estremo oriente, invece, è celebre il
lavoro ventennale dei 15.000 copisti
chiamati dall’imperatore Qianlong
nel XVIII secolo, per copiare oltre
36.000 volumi della cultura cinese.
Ogni incontro con i protagonisti
della cultura tibetana - e per questo
è sempre prezioso il lavoro di Marcello Sergio e Bruno - è importante
per mantenere vivo il dialogo con
il “paese delle nevi”, di cui tutti
conosciamo la travagliata lotta
d’indipendenza dalla Cina che dura
dal 1950. L’impegno devoto dei
pittori tibetani nella comprensione
di tecniche e stili dell’arte figurativa
europea, testimonia la sensibilità di
questo popolo, che riconosce nel
Dalai Lama la sua guida, verso le
culture e le religioni del mondo. Il
primo che annodò questa trama fu
agli inizi del Settecento il gesuita
pistoiese Ippolito Desideri, il quale
dopo un pellegrinaggio a Loreto
che gli aprì il cuore alla vocazione
missionaria, raggiunse il “tetto del
mondo” e per tre anni si educò all’idioma, alla spiritualità e alla cultura
del buddhismo tibetano, avviando
i monaci indigeni al dialogo con il
Cattolicesimo.
Mi auguro che la visita a questa
mostra consigli la lettura del “viaggio clandestino” del naturalista
Flaviano Bianchini, nato a Fabriano
nel 1982, autore di un libro dove la
bellezza delle parole è pari a quella
del racconto fotografico (In Tibet,
BFS, II ed. 2011, sito: tibetclandestino.wordpress.com). Grande
Alzheimer:
supporto
e assistenza
Proseguono gli incontri del Caffè
Alzheimer dedicati alla formazione all'interno dell'Asp - Azienda
Servizi alla persona - Struttura Polifunzionale "Vittorio Emanuele II".
Lunedì 13 luglio dalle 17 alle 19
nuovo appuntamento dedicato ai
familiari e caregivers dei malati di
Alzheimer, sul tema "Incontriamoci
per conoscere". L'iniziativa, grazie
al contributo di professionisti del
settore, ha come sempre l'obiettivo
di fornire un supporto e assistenza
a tutti coloro che si trovano a vivere
quotidianamente le difficoltà legate
alla malattia.
Venerdì 17 luglio, sempre nei locali
della Struttura Vittorio Emanuele II,
ancora un appuntamento speciale
dedicato al tema dell'Alzheimer.
Alle 19.30 si terrà un momento
conviviale durante il quale si potranno condividere riflessioni ed
esperienze, a seguire la proiezione
del film "Still Alice" (premio Oscar
migliore attrice protagonista Julianne Moore).
Elisabetta Monti
12 eventi.indd 2
Museo del Cinema, viale Zonghi,
angolo via Vittorio Veneto (di fronte
al ristorante "Da Ivo”), orario di
apertura: sabato, domenica e giorni
festivi dalle ore 16.30 alle ore 20
(per informazioni 0732/5726).
La città a ritmo di jazz:
ecco tutte le iniziative
Fabriano si muove a ritmo di jazz,
tra lezioni, concerti e jam session.
Per il secondo anno torna “Fare
Jazz…in Fabriano”, festival per
celebrare e studiare quella musica
che nacque tra la fine del 1800 e
inizio del 1900 come fenomeno
sociale dagli schiavi afroamericani. L’associazione Fabriano Pro
Musica curerà fino a domenica l’organizzazione del festival jazz della
città della carta per il secondo anno
consecutivo: una settimana partita
da mercoledì tra corsi, concerti e
jam session nei locali che ormai
Visitatori all'interno della mostra (foto New Zoom)
L'inaugurazione della mostra
a Fabriano fanno della musica dal
vivo un sistema di promozione
culturale oltre che gastronomico.
Molte le materie proposte per gli
studenti: canto, pianoforte, chitarra, contrabbasso e basso elettrico,
batteria, strumenti ad ancia, ottoni
e flauto. I corsi si stanno svolgendo all’interno dell’attrezzatissima
scuola ad indirizzo musicale “Marco Polo” dalle 9 alle 19.30 con vitto
e alloggio nel centro storico a prezzi
modicissimi, per proseguire con
jam session nei locali del centro.
Tra le novità di quest’anno, tra il
9 e l’11 luglio, gli iscritti suoneranno (ad ingresso gratuito) dal
vivo al "The Tanning Pub", locale
di promozione culturale oltre che
gastronomico. Il locale fabrianese
si mette in rete con l’associazione
Fabriano Pro Musica, ospitando
tre serate di musica Jazz live con i
protagonisti dei corsi e docenti della
seconda edizione di “Fare jazz…in
Fabriano”. La settimana si conclude
con il concerto degli allievi, affiancati dalla “Orchestra Concordia”,
organismo di FpM, il 12 luglio alle
21.30 ai Giardini del Poio.
Un recital
di Teseo
Tesei
Una grande passione ed una profonda
ricerca tecnica per riprodurre su carta
di Fabriano stampe d’arte, un prodotto
di eccellenza di Mauro Monachesi che
da diversi anni si è specializzato sulla
stampa Fine Art. La mostra all’Oratorio
del Gonfalone prosegue fino al 26 luglio.
Alcune opere esposte, in bianco e nero,
ci mostrano il centro storico della nostra città agli inizi del Novecento, con
il palazzo del Podestà completamente
diverso da come oggi siamo abituati a
vederlo; con le persiane sulle finestre,
la copertura del tetto con i coppi e la
parete della facciata annerita dal tempo.
Suggestive sono le stampe che fanno
rivivere piazza Garibaldi o piazza delle
erbe, negli anni ’30, dove ogni giorno
era animato da artigiani, contadini che
vendevano la loro mercanzia, inoltre
si può notare il colonnato del periodo
fascista che negli anni ’70 è stato tolto.
Storica è la stampa dei lavoratori, uomini
e donne, che escono dalla fabbrica delle
Cartiere Miliani. Nel meraviglioso contesto dell’Oratorio del Gonfalone sabato
11 luglio alle ore 19 il poeta dialettale
fabrianese, Teseo Tesi, leggerà alcuni
testi estratti dalla sua ultima opera dal
“Breviario di un pellegrino”, che riporta
un incipit di David Maria Turoldo: “Questo
mio poetare/ è ancora gioco di farfalle/ in
volo senza una direzione/ e tutte cadono
a terra/ con le ali bruciate”. Parlare di
Teseo Tesei, conosciuto dai più come
l’Anonimo Borghigiano, è piacevole
perché sono molteplici le sue attività
culturali e sociali che hanno animato
la comunità fabrianese. Ha scritto e
messo in scena oltre venti commedie,
raccontando storia e costumi del popolo
fabrianese ed in particolare di quel
periodo florido del 1400, collegandosi
all’evento del Palio di San Giovanni
Battista. Teseo è stato anche uno dei
fondatori del movimento laico a Fabriano
dei Corsi di Cristianità (Cursillos) dove
oltre mille fabrianesi hanno partecipato in
circa quaranta anni di attività. Dell’opera
il “Breviario di un pellegrino” nell’introduzione Teseo scrive: “Le righe che
seguono sono frutto dell’ascolto di un
pellegrino, quale io sono, alla costante
ricerca di un sentiero che conduce alla
vita vera. A me è stato utile rileggerle
per ricominciare il cammino intrapreso
ogni volta che mi ero perso per altri
sentieri”. Presentiamo un breve testo
estratto dalla raccolta di oltre duecento
poesie. Dal titolo a casa mia: “A casa
mia ‘nsai mai quel che ce troi,/ Signore
tu me piji de sorpresa,/ de monnezza
ce n’è quanta ne voi. Potrei ‘ncontratte,
come l’altri, in chiesa!/ Da la chiesa ce
vo lindo e pulito/ perché tutti ha da vede
che so’ bono./ Io non me l’aspettavo
quest’invito,/ a casa me se vede come
sono./ Però, considerato che celsai/ el
zuzzo che sta dento a casa mia,/ vieni
Gesù e, dato che ci stai, ajudame a fa
‘npò di pulizia!”.
Sandro Tiberi
Saverio Spadavecchia
Si pedala sotto le stelle!
Ritorna - come ogni anno - la tanto attesa “Pedalata sotto le stelle”, con
l’obiettivo di valorizzare uno sport, il ciclismo, in modo sano e divertente.
L’evento si svolgerà tutti i mercoledì di luglio (8, 15, 22 e 29) per le vie
del centro storico, e non solo, così da ammirare la Fabriano medievale di
notte. La pedalata non è competitiva, ma si rivolge a tutti gli amanti del
ciclismo, dagli adulti ai bambini.
Il ritrovo è fissato per le ore 21 a piazzale Matteotti, mentre la partenza è
prevista per le ore 21.15. Per partecipare è obbligatorio l’uso di biciclette
munite di catadiottri, fanali e freni efficienti. Su tutto il percorso occorre
rispettare scrupolosamente le norme del codice della strada e restare compatti in gruppo, il quale sarà costantemente assistito e controllato dalla
Polizia Municipale e dai volontari di soccorso.
L’evento, che mira a connettere la passione per uno sport tanto faticoso
quanto appagante alla riscoperta degli scorci più suggestivi e peculiari della
nostra città, è organizzato dal Team Bici Sport e dall’assessorato dello
Sport del Comune di Fabriano, in collaborazione con la Croce Azzurra e
la Protezione Civile.
Natasha Fornaioli
08/07/15 11.51
13
>SPAZIO LAVORO<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Quanto conta la formazione!
La scomparsa di Ugo Duca ed il ruolo dell'Istituto: parla Carmenati
di DANIELE GATTUCCI
“L
o sviluppo dell’Istituto Tecnico Industriale di Fabriano
è collegato intimamente all’attività didattica del
preside Duca, che chiameremo qui
affettuosamente “il professore”. Si
apre così l’incontro con il dottor
Giovanni Carmenati, che ha avuto
un ruolo organizzativo e dirigenziale preminente per anni nell’Associazione tra i Periti Cartari e
Chimici Cartari dell’Iti di Fabriano.
“L’attività dell’Istituto - continua inizia in piena Guerra Mondiale ed
i primi diplomati escono nell’anno
1942-43. Quindi, i primi anni di vita
sono difficili non solo per il periodo
bellico, ma anche per la difficoltà
di reperire i docenti per le materie
di specializzazione. Infatti, il primo
docente di tecnologia cartaria sarà
proprio il professor Ugo Tisi, diplomato nell’anno scolastico 1943-44 e
il primo insegnante di microscopia
sarà il professor Abramo Galassi,
diplomato nell’anno scolastico
1944-45”.
Quando entra in Istituto il professor Ugo Duca?
“Nel 1948 proveniente dalla vicina Università di Camerino, dove
ricopriva l’incarico di assistente
presso la Cattedra di Chimica di
Guerra. Inizia la sua rivoluzione silenziosa, modificando i programmi
di chimica, che erano quelli di una
normale scuola media superiore e,
soprattutto, rivoluzionando i libri
di testo. In verità, per la chimica
generale e inorganica erano già in
uso due buoni testi, l’Ortoleva per
la parte descrittiva e lo Scandola per
la chimica generale. Diversa invece
la situazione per le altre materie. Il
contenuto dei programmi di chimica organica, già presente in parte
sullo Scandola, viene radicalmente
modificato con l’adozione del Bargellini, testo universitario cui qualche volenteroso afiancava al Karrer,
trattato di chimica organica”.
A parte i testi, cosa ricorda?
“Sono rimaste famose le lezioni
del professore sugli alcoli, sulle
aldeidi, sui chetoni e sugli acidi
monocarbossidici, argomenti che
– in effetti – sono il nerbo del
programma di insegnamento della
chimica organica. Per la chimica
analitica erano in uso due libriccini
in-18, il Fileti di analisi qualitativa
e lo Charrier di analisi quantitativa.
Il professore introduce i due volumi del Triedwell, il primo volume
per la qualitativa e il secondo per
la qualitativa. Introduce altresì le
tabelle del Kuester, strumento indispensabile per i dati della quantitativa. La chimica fisica, programma
del quinto anno, era per l’epoca
una novità, mentre non era ancora
nei programmi la biochimica. Il
Dna verrà scoperto solo nel 1958,
e anche per la chimica-fisica esistevano libri difficili, come il John
Eggert, trattato di Chimica-Fisica
ed Elettrochimica, soprattutto per
la trattazione matematica, molto
rigorosa”.
Con questi programmi quando
si modifica il titolo di studio?
"Perito industriale Chimico-Cartario e si apre la duplice possibilità
disoccupazione, sia nell’industria
cartaria che nell’industria chimica.
La preparazione dei diplomati è
molto buona: i diplomati che lavorano nell’industria fungono da
referenza per i nuovi, al punto che
ogni fine anno scolastico arriva a
Fabriano il dottor Matteotti, del
Servizio Personale Montedison,
Intesa tra Whirlpool e sindacati:
niente licenziamenti fino al 2018
Accordo fatto tra Whirlpool e Fim, Fiom e Uilm
sul piano industriale con cui la multinazionale
americana rilancerà la produzione italiana dei siti
ex Indesit. L’intesa, firmata al termine di un nuovo
round al Mise, chiude un braccio di ferro tra azienda
e sindacati e scongiura il rischio licenziamento per
gli oltre 2mila lavoratori del gruppo.
Riassorbe tutti gli esuberi inizialmente previsti, salva
i siti di Carinaro e None dalla chiusura, assegna ad
ogni stabilimento una missione produttiva e soprattutto investe 513 milioni in tre anni (nel piano è compreso il personale di Albacina trasferito a Melano).
Un impegno, quello di non licenziare fino al 2018,
che si accompagna ad un piano di esodi e trasferimenti incentivati; ad una ricollocazione e riqualificazione professionale per gli impiegati le cui funzioni
vengono trasferite in altra regione; all’utilizzo della
cassa integrazione e di contratti di solidarietà.
Qualcuno malignamente l’ha descritta come una
vera e propria inversione a U per effetto delle mobilitazioni degli operai, degli
scioperi negli impianti, della
pressione del governo indispettita per quel piano industriale che la chiusura di due
siti. Chi andrà via ora lo farà
soltanto se incentivato e se è
vicino all’età pensionabile.
Chi vuole conservare il posto, invece, avrà anche l’opzione trasferimento in un’altra sede. Nessuna chiusura
dello stabilimento casertano
dove resteranno oltre 320
addetti sugli 815 strutturali.
Si tramuterà in un polo per le
parti di ricambio grazie a un
investimento di otto milioni
13 spazio lavoro.indd 2
di euro. In altre parole tutta la componentistica degli
elettrodomestici destinati ai mercati Emea (Europa,
Medio Oriente e Africa) transiterà a Carinaro per
l’assemblaggio. Commenta il Governatore delle
Marche Luca Ceriscioli: “L’accordo raggiunto al
Mise su Whirlpool è una buona notizia per il territorio marchigiano.
Il fatto che nel piano non ci siano esuberi e chiusure
di stabilimenti è garanzia della stabilità dei livelli
occupazionali. L’impegno di governo e sindacati ha
premiato e tutelato il lavoro e i lavoratori. Mi fa piacere che i lavoratori di Albacina saranno accorpati
nello stabilimento a Melano che diventa il primo
polo di produzione per i piani cottura dell’area
Emea d’Europa”.
Il tavolo di confronto al ministero
dello sviluppo economico
cui il professore consegna l’elenco
dei diplomandi, che vengono tutti
convocati, subito dopo il diploma,
per l’assunzione”.
In funzione di tale ulteriore
passaggio formativo da chi è
assicurato il livello di preparazione?
“Dai quattro docenti delle materie
di specializzazione: Ugo Duca, Ugo
Tisi, Abramo Galassi ed Antonino
Visconti, che tanta parte avrà nel
proiettare verso l’estero l’Associazione tra i Periti Cartari e Chimici
Cartari dell’Iti di Fabriano, che
nascerà nel 1958. Inoltre, anche per
le materie di carattere generale la
Scuola si avvale di docenti di ottimo
livello, che sarebbe qui impossibile
elencare: Ugo Martini, Francesco Pecci, Fidalma Romaldoni,
Carmelo Mustica, Terzo Ferretti,
l’ingegner Lucertini, Sandra Ragni,
Renato Mennò e tantissimi altri
validissimi insegnanti”.
Su quali presupposti è nata
l’Associazione tra i Periti Cartari e Chimici Cartari dell’Iti
di Fabriano?
“Da un’emergenza. I diplomati
dell’anno 1956-57 si rifiutano di
ritirare il diploma di Maturità, che
non è più quello di Perito Industriale Chimico-Cartario ma quello
di Perito apotecnico specializzato
per la Lavorazione della Carta, in
sostanza un diploma da cartotecnico. Tralasciamo il subbuglio e
l’apprensione suscitati da tale stato
di cose, affrontare con successo
dalla nascita dell’Associazione a
tutela dei diritti acquisiti, che si è
concentrata sull’intervento discreto
e risolutivo del professore, che rimette a posto le cose con sollievo e
soddisfazione di studenti e famiglie.
È necessario aprire una parentesi di
carattere non prettamente scolastico
per ricordare che il professore era
anche genero del Senatore Aristide
Merloni, eletto per la prima volta
nel 1958, ma che era già stato
sindaco di Fabriano e Presidente
della locale Cassa di Risparmio,
nonché autorevole rappresentante
locale della Democrazia Cristiana.
L’elezione a Senatore dà il via al
periodo aureo della 'famiglia' e che
sarebbe durato a lungo se nel 1970
quem quidem virum mors repente
sustulisset, aprendo l’ascesa all’influenza dei cortigiani”.
La nomina a preside di Ugo
Duca segna dunque un ulteriore
stadio nella crescita dell’Istituto? “Nel tempo, aumentano gli indirizzi e a quello della specializzazione cartaria si aggiungono quelli
di Chimica Industriale, Meccanica,
Informatica, ma quella è storia recente. L’Associazione nasce quindi
allo scopo di difendere la scuola e
i suoi valori, con il consenso e il
plauso di tutti i fabrianesi. Viene
costituita per atto pubblico e fino
al 1997 celebra i suoi congressi con
cadenza biennale, si proietta all’estero, gemellandosi con la Scuola
Milà e Fontanals di Capellades, con
il Politecnico di Monaco di Baviera
e con quello di Graz, e instaurando
scambi di maturandi”.
SPAZIO LAVORO
a cura del Centro Informagiovani della C.M. Esino-Frasassi
~ PROGETTISTA MECCANICO SETTORE LAMIERE
Azienda operante nel settore produzione elettrodomestici ricerca progettista
meccanico settore lamiere. La risorsa inserita svolgerà attività di progettazione,
sviluppo e messa in tavola in base alle specifiche aziendali. Requisiti: diploma di
perito meccanico; ottima conoscenza e lettura del disegno meccanico; preferibile
almeno 2 anni di esperienza nel settore di lavorazione lamiere e affini; essenziale
l’ottima conoscenza del software di disegno 2D/3D SOLIDWORKS; discreta
conoscenza della lingua inglese; disponibilità immediata. Preferibile l’iscrizione
alle liste di mobilità L.223/91. Luogo di lavoro: Fabriano. Il pacchetto retributivo
sarà commisurato alla effettiva esperienza. Non si terranno in considerazione le
candidature non rispondenti ai requisiti richiesti. Per candidarsi inviare il proprio
curriculum vitae all’indirizzo [email protected].
~ PROGETTISTA MECCANICO SETTORE COTTURA - ELETTRODOMESTICI A
LIBERA INSTALLAZIONE ED INCASSO
Azienda operante nel settore produzione elettrodomestici ricerca progettista meccanico settore cottura - elettrodomestici a libera installazione ed incasso. La risorsa
inserita svolgerà attività di progettazione e messa in tavola in base alle specifiche
aziendali. Requisiti: diploma di perito meccanico o laurea in ingegneria meccanica;
ottima conoscenza e lettura del disegno meccanico; essenziale almeno 5 anni di
esperienza nella progettazione di forni e piani cottura a gas, elettrici ed induzione;
buona conoscenza dei fenomeni di combustione e termodinamica; conoscenza
ed esperienza nelle fasi di omologazione in accordo con le normative vigenti relative ai prodotti di cottura; approfondita conoscenza dei materiali e componenti
utilizzati per la produzione; buona conoscenza del software di disegno 2D/3D
SOLIDWORKS; discreta conoscenza della lingua inglese; disponibilità immediata.
Preferibile l’iscrizione alle liste di mobilità L. 223/91. Luogo di lavoro: Fabriano. Il
pacchetto retributivo sarà commisurato alla effettiva esperienza. Non si terranno in
considerazione le candidature non rispondenti ai requisiti richiesti. Per candidarsi
inviare il proprio curriculum vitae all’indirizzo: [email protected].
Per ulteriori informazioni sulle opportunità presentate o su altre offerte, corsi,
concorsi ed eventi, rivolgetevi al Centro Informagiovani della C.M., Via Dante 268,
Fabriano - tel. 0732.695238 - fax 0732.695251 - e-mail: cig.fabriano@cadnet.
marche.it - o visitate il sito www.cadnet.marche.it/cig. Orario di apertura: lunedì,
mercoledì, venerdì, 9:30/12:30; martedì e giovedì, 14:30/18:00.
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>SPECIALE Lo Spirito e la Terra<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Un concerto delle acque
Si è conclusa la prima parte del festival con undici intense giornate di incontri
di GAIA GERMONI
S
i è appena conclusa la
prima parte del festival
“Lo spirito e la terra”: un
viaggio emozionante che
ha accompagnato per undici intense
giornate la vita della città, coinvolgendo nel suo tragitto un pubblico
numeroso e variegato che ha accolto
con entusiasmo gli eventi proposti.
La manifestazione, nata dalla considerazione della singolarità dell’area
in cui si svolge, ha permesso di scoprire e riscoprire il territorio naturalistico. Ne sono stati testimonianza
il concerto “Benvenuto al sole” che,
con la recitazione delle Lodi, ha rivelato una natura di grande valore e
la serata ai prati di Castelletta dove,
sotto la luna, il concerto e i ballerini
hanno sottolineato la ricchezza di
una terra incontaminata.
Altro punto fondamentale la riproposta dei centri storici, attraverso
gli appuntamenti che hanno consentito sia di far conoscere luoghi poco
noti, sia di valorizzare posti da sempre parte della nostra vita che, con
l’occasione, sono stati riorganizzati
a splendido palcoscenico di eventi,
in un’ottica completamente nuova.
Basti pensare al palco antistante lo
chalet, dove si è svolto il concerto
degli Indiano Salentino, il Loggiato
S. Francesco, diventato location
per il mercatino degli orti fioriti e
contemporaneamente “salotto” per gli incontri con
diversi opinion leader e la
piscina dei Giardini Regina
Margherita.
Qui, come lo scorso anno,
si è svolto l’appuntamento
di chiusura della prima parte del festival, il Concerto
delle acque. Uno scenario
suggestivo ha accompagnato la musica della Orchestra Concordia diretta dal
maestro Marco Agostinelli,
che si è esibita difronte ad
un pubblico come sempre
partecipe e numeroso per
poi concludere la serata
con i musicisti che hanno
suonato in cammino verso
le scalinate fabrianesi.
La luce naturale dei lumini
ha accompagnato tutti gli
appuntamenti serali del festival,
creando una suggestione ed un’armonia unica con le varie location.
Soprattutto con le acque della
piscina illuminate con colori cangianti, è stata creata un’atmosfera
che ha incantato il pubblico e reso
spettacolare un luogo spesso dimenticato dalla città ma parte integrante
della sua storia, rendendolo quasi
irriconoscibile.
Lo spirito e la terra è dunque anche
questo: un mezzo non solo per far
conoscere il territorio, ma anche
per far re-innamorare i fabrianesi
della propria città e dei propri
talenti.
Infatti la manifestazione ha dato
spazio soprattutto ai talenti locali,
musicisti, danzatori, artisti, poeti,
attori e a tutti coloro che hanno collaborato per la creazione degli oltre
cento eventi proposti realizzando
appuntamenti di qualità che hanno
saputo accattivare l’attenzione del
grande pubblico.
Ancora una volta la dimostrazione
di un territorio che ha tanto da offrire e che, con il lavoro sinergico
dei tanti enti, associazioni e privati
che vi vivono (oltre 90), può essere
realizzata una manifestazione di
grande livello in grado non solo
di intrattenere, ma anche di creare
legami ed aggregazioni che porteranno a proseguire sempre più
compatti questo percorso.
Ora non rimane dunque che aspettare la seconda parte del festival:
l’appuntamento è per il 31 luglio,
quando inizieranno tre giornate
ricche di appuntamenti, ancora una
volta alla ricerca degli antichi valori
che hanno segnato la nostra storia.
Un trekking per il comprensorio:
appuntamento ora a fine luglio
Domenica si è chiusa la prima
parte de “Lo Spirito e la Terra”.
La giornata è cominciata presto,
quando alle 5 sui prati di San Silvestro si è attesa l’alba allietati da
musica e danza. Ballavano Riccardo
Costanzi, Francesca di Pastena ed
Emanuele Giombetti; suonavano
invece Marco Agostinelli e Andreina Zatti che si sono destreggiati tra
arpa celtica, liuto, chitarra e flauti. Il
tutto ricreava a pieno un’atmosfera
di pace per lo spirito, in piena armonia con la natura che circondava
le oltre cento persone accorse per
l’evento. Dopo una ricca colazione
si è continuata la giornata con “Il
cammino di Francesco”, un trekking organizzato in collaborazione
con Daniele Bonomo (membro
Cai). La passeggiata, quest’anno
alla sua seconda edizione, cerca
di toccare quelli che sono i posti
sacri più significativi del nostro
comprensorio. Se l’anno scorso
l’arrivo era presso Grotta Fucile,
quest’anno, partendo dall’eremo
di San Silvestro, indubbio centro
religioso fabrianese, si arrivava al
neo-restaurato eremo di S. Maria
in Val di Sasso. La passeggiata
che prevedeva due percorsi di
diversa difficoltà, si articolava tra
Capretta, M. Giuoco del Pallone e
Trofigno per un totale di circa 20
chilometri. Ammirati i paesaggi
mozzafiato che ci può regalare solo
il nostro territorio, all’arrivo presso
S. Maria c’è stata la conclusione
del trekking con un concerto ed
una messa sacra, che hanno dato
il tempo di apprezzare la bellezza
dell’eremo restaurato. Ora non resta
che aspettare la prossima occasione
per congiungere così egregiamente
spirito e terra, durante la seconda
parte del Festival a cavallo fra luglio
ed agosto.
Simone Pasquini
Alcune immagini
della manifestazione di trekking che
ha concluso la prima parte del festival
"Lo Spirito e la Terra"
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L'Azione 11 LUGLI0 2015
Tornano gli spaventapasseri
A Braccano una due giorni dedicata ai "personaggi" delle nostre campagne
T
di LAURA ANTONELLI
empo d’estate, e il sempre dinamico paesino di Braccano torna protagonista, con la divertente iniziativa,
dedicata ai più piccoli (ma anche ai genitori): “2015,
Spaventapasseri alla riscossa”, una due giorni con
tante iniziative, che si terrà l’11 ed il 12 luglio, e che ruota
intorno alla figura di uno dei più tradizionali “personaggi”
delle campagne nostrane.
Quest’anno il pezzo forte dell’evento è senza dubbio il concorso letterario.
Nel mese di febbraio 2015 infatti, il Comitato di BraccanoCampamante e Vinano ha promosso il primo concorso letterario, “Uno spaventapasseri per amico”, rivolto agli alunni
della scuola primaria di Matelica ed Esanatoglia.
Alla scadenza, avvenuta, il 30 maggio, sono pervenuti ben
95 elaborati, che saranno esaminati da una giuria tecnica e
dove il 12 luglio alle ore 17 a Braccano, nell’ambito della
festa. Saranno premiati i primi tre racconti per la “Categoria
Classi Quarte” ed i primi tre racconti per la “Categoria Classi Quinte”, per l’occasione sarà consegnato un attestato di
partecipazione a tutti i “piccoli scrittori” che hanno aderito
all’iniziativa.
Il Comitato, presieduto da Maria Cristina Fonzari, con soddisfazione ci tiene a ringraziare tutti i bambiniLoche
hanno
staff
partecipato e le insegnanti, Giuseppina Carboni, Sabrina
Micozzi, Giorgia Mancini, Cinzia Stella, Sonia Zolfanelli
e Rosina Mosciatti. Inoltre ringrazia i componenti della
giuria, cioè Anna Grazia Ruggeri, vice sindaco di Matelica
e assessore all’Infanzia, Cinzia Pennesi, assessore alla Cultura, Antonio
Trecciola, dirigente dell’Istituto comprensivo “E.Mattei”, Lina Menichelli,
insegnante di Lettere delle scuole
medie, Angelo Antonelli, insegnante di lettere all’Ipsia “Pocognoni”,
Mariolina Cegna, responsabile della
Biblioteca comunale di Matelica,
Viviana Viviani, insegnante scuola
primaria a Camerino, Nicolò Mercorelli, studente del Liceo Scientifico a Fabriano, Maria Cristina
Mosciatti, consigliere del Comitato.
Ma la due giorni non si esaurirà nel concorso e prevede un
programma pieno e... gustoso, tra cultura e cibo e che si
snoderà lungo le vie del borgo.
Si parte, sabato 11, con l’esposizione degli Spaventapasseri,
Matelica nel libro di Ciccardini
Il libro postumo
dell’ex-politico e Sottosegretario di Cerreto
d’Esi Bartolo Ciccardini (nella foto) “La
valle nascosta”, che è
stato presentato il 20
giugno a Cerreto, è
un libro interessantissimo. Analizzando
l’importanza strategica
di questa nostra valle dalla battaglia del
Sentino (295 a.C.), alle
guerre gotico-bizantine del sesto secolo fino
alla seconda guerra
mondiale, è una storia
che nobilita le nostre
radici, esalta il ruolo
svolto dalle comunità di
Matelica, Cerreto, Fabriano,
e fa rivivere personaggi benemeriti del secolo scorso.
Il capitolo introduttivo, molto bello, è tutto dedicato alla
memorabile mostra matelicese “I Piceni” del 2008. A
leggerlo, chi l’ha visitata è
come se la rivisitasse ma con
accresciuta consapevolezza,
chi non l’ha vista la vede
ora come se ancora esistesse.
Nell’epoca dei municipi romani Mathilica aveva la sua
Nel riferimento alla Resistenza si parla
di don Pocognoni, Simonetti, Baldini
importanza e Ciccardini descrive in un apposito capitolo
“L’orgoglio di Matelica”.
Lungo i secoli nella “valle
nascosta” fioriscono industrie e commerci e a Matelica
si sviluppa in particolare
l’arte della lana e per i pascoli i matelicesi contendono
vittoriosamente a Cerreto il
dominio dei terreni alle falde
del San Vicino. Ma forse la
parte più attraente del libro
è quella relativa alla seconda
guerra mondiale e alla Resi-
stenza, con la rievocazione di episodi e
personaggi cari ai
ricordi dei matelicesi come Don Enrico
Pocognoni, Gualtiero Simonetti,
Giuseppe Baldini.
Ma – diceva nelle
conclusioni Ciccardini – la memoria
della Resistenza
di Matelica non è
quella di Fabriano e
neppure quella della
pur vicina Cerreto: sono tre
memorie non condivise. E
non è bene che rimangano
tali. Necessita quindi un
impegno storiografico di
assemblaggio per una visione
unitaria e organica della Resistenza vissuta nella nostra
“valle nascosta”. Il libro è
ricco d’informazioni storiche
e di spunti di riflessioni. Coloro che non vogliono essere
ignari del proprio passato
non ne possono prescindere.
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Giovanni della potente famiglia Ottoni di Matelica. Egli
avrebbe donato alla chiesa
una campana su cui si rileva
lo stemma degli Ottoni (una
scacchiera sormontata da
un’aquila ad ali spiegate),
forse rilevabile anche da una
pietra all’interno della chiesa. Tra i Priori, lettori e frati
agostiniani dal 1658 al 1672
risulta un nome di Matelica:
è quello di Mastro Sante Bissiotti. Risale invece al 1318
una pergamena relativa ad
una quietanza d’affitto stilata
La spada
nella roccia
La ragnatela dei sentieri si estende e si delinea
sempre di più. Chilometri e chilometri “de
stradelli”, così vengono chiamati in dialetto,
tagliano macchie e incidono prati d’altura.
Antichi tratturi sono stati recuperati con perizia, da giovani volontari esanatogliesi. Sono
stati predisposti percorsi più o meno impegnativi da affrontare a piedi o in mountain bike,
i sentieri sono indicati con un’appropriata
da “Manfredus Sinibaldi de Mathelica".
Infine, tra le pergamene, ne risultano
altre due dell’anno
1358 in cui compare,
in un atto notarile
come testimone, prima
insieme a “Ser Deodato
de Eugubio”, un “Ser
Philippus Putii de Matelica, nome poi abbinato a
Ser Nanne Ser Philippi de
Mutiva, cioè Modena.
Da non dimenticare mai
che lo scultor matelicese
Scipione Paris (XVII secolo) ha dato vita ad un altare
del rosario che il Ferranti
definisce “il più bel capo
d’opera” presente in città,
cioè ad Amandola.
Fiorella Conti
segnaletica lignea, su cui è incisa a fuoco
la destinazione e il percorso chilometrico.
Immergersi tra gli aghi di sole che forano
la boscaglia o salire in cima al Corsegno e
godere di un panorama mozzafiato, ritempra
lo spirito. Lo spazio e il tempo dilata; la natura governa e stupisce chi ha la fortuna e la
voglia di incontrarla quassù, tra queste cime
rocciose, in questi spazi che compaiono e
scompaiono alla vista dietro un crinale o nella
pancia di una valle sconosciuta, dove le tracce
dell’uomo rimangono appena attaccate a un
rudere o a un cipresso solitario perso nella boscaglia. Una croce bianca svetta su una gobba
del Monte Corsegno: un obbiettivo, un fine,
una meta. Dentro la scatola di ferro attaccata
al fusto della croce dedicata a San Cataldo,
trovi carta e penna per scrivere un pensiero e
lanciarlo nell’infinito che è sotto di te; sulla
panca, lì a fianco, siedi, ammiri e ti ristori. A
poco meno di un’ora di marcia dal Crocifisso,
si giunge su una cresta spelacchiata delle
Varcelle, dove la suggestione dell’Eremo
di San Cataldo che ti è di fronte, dall’altra
parte dell’imbuto della vallata dell’Esino,
si mescola con la sorpresa, con lo stupore,
l’imprevisto. Una spada gigantesca, trafigge
di sbieco la roccia bianca, forse Merlino è
da quelle parti a dare una mano ad estrarre
quella spada dalla roccia, ad un ragazzino di
nome Artù. Storia o leggenda, fantasia, tutto
questo aleggia in quel luogo suggestivo e
spettacolare, dove anche i bambini con i loro
genitori, possono andare a cercare le tracce di
quel ragazzino detto Semola, per via dei suoi
capelli biondi e, chissà che non lo trovino…
Bruno Bolognesi
a.c.
Matelicesi
ad Amandola
Nel libro “Memorie
Storiche della città di
Amandola”, di Pietro Ferranti, recentemente ristampato,
compaiono vari personaggi matelicesi
che nei secoli scorsi hanno ricoperto importanti
incarichi. Tra i giudici, a
cui si diede inizialmente
il titolo di Domnus, cioè
esperto nel diritto, compare nel 1440 un Guidutius
Nicolai, matelicese, cioè
“Guiduccio figlio di Nicola
e nel 1481 un De Magnanis
Gaspari matelicese; nel
periodo 1504-1517 risulta
invece Abbate nel Monastero Benedettino dei Santi
Ruffino e Vitale Ioannes
De Octonibus, sì, proprio
e non poteva essere altrimenti: uno sforzo fatto in collaborazione con i Comitati di quartiere, diverse associazioni, gli
Scout e la Casa di Riposo di Matelica; una votazione popolare
decreterà il più bello.
Poi, da segnalare l’esposizione fotografica “La Braccano di
ieri” e la mostra di oggetti contadini. Per gli amanti di arte e
natura, da non perdere l’esposizione
di pittura paesaggistica della pittrice
romana Cesarina Amori.
E durante i giri per Braccano, tante
gustose possibilità, di carne e di
pesce, oltre al carretto con gelato
artigianale.
Sabato poi, per i bambini più piccoli,
che dopo un po’ smaniano per avere
le mani occupate, interessanti i laboratori presso la sede del comitato:
“Aspettando il Mago di Oz” e “Facce da Spaventa-passeri",
aiuteranno i più piccoli a realizzare uno spaventapasseri.
Curiosa la proposta per le 18, con la possibilità di vedere e imparare la Pizzica Salentina e i balli tradizionali del Sud Italia.
Domenica invece, mattatrice la compagnia teatrale RuvidoTeatro che presenta lo spettacolo per bambini “Il Mago di Oz”.
L’Anas chiude per controlli
il nuovo tratto Marche-Umbria
Alla fine si è visto che c’era molto di vero
nell’inchiesta di qualche mese fa, da parte
di Report, nella quale veniva denunciato che
molte delle gallerie del nuovo tratto della Civitanova-Foligno non erano state
costruite a norma. In particolare
si parlava della galleria “La
Franca”, ma la…gola profonda
sosteneva che tutte le gallerie
erano state costruite seguendo
la medesima filosofia (di risparmio). Il successivo controllo da
parte dell’Anas non ha infatti
fornito i risultati sperati ed ora
si è deciso di chiudere al traffico
il tratto tra Serravalle di Chienti
e Colfiorito per dei controlli ur-
genti sulle gallerie denominate 'Serravalle' e
'Varano'. Tempo stimato di chiusura, circa un
mese, ma se anche lì le verifiche dovessero
evidenziare problemi strutturali?
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>MATELICA<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Alpini, record di presenze
L'appuntamento al monte S. Vicino è sempre un punto di riferimento
di ANTONIO GENTILUCCI
buon cibo, sole, aria e divertimento. Ma non solo questo, la ha avuto, e poi la Corale, diretta come sempre dal maestro
Festa è anche una celebrazione dei grandi uomini Alpini del Cinzia pennesi, sempre presente in tutte le tredici edizioni,
a 13° Festa della montagna è stata la festa dei record passato che han fatto parte del Circolo. E’ stato consegnato il così come il Vescovo Giancarlo Vecerrica”. Tra le autorità
presenti: i sindaci di
di presenze, come ci ha confermato il capogruppo 10° Premio "Nello Mosciatti - Alfredo
Panichelli" (questi sono i soci fondatoMatelica (Delpriori),
Alpini “Valpotenza”, Angelo Ciccarelli.
Castlraimondo (dott.
Un record che conferma come ormai l’appunta- ri del nostro gruppo, reduci di Russia,
Renzo Marinelli), Sansemento alle pendici del San Vicino sia diventato un punto di accomunati da una ferrea amicizia e
verino (Cesare Martini),
riferimento per tanti matelicesi. Prima la Messa, la mattina, anche morti lo stesso anno, il 2005).
l’assessore al Comune di
celebrata dal Vescovo don Giancarlo Vecerrica, con i canti Questo premio consiste in un basamenFiuminata (Gino Cecodella Corale Polifonica). Al termine della funzione, c’è stata to in olivo, segno di pace su una roccia
li), il presidente sezione
la rituale preghiera dell'Alpino recitata magnificamente dallo naturale, su cui è adagiato un cappello
Alpino consegnato quest'anno al Gen.
Marche degli Alpini Serstesso Ciccarelli.
gio Mercuri, il Generale
E poi… tanta musica (quella della Banda, vedi articolo sotto), Massimo Burzacca, dal figlio di Nello
Mosciatti, Paolo. Con una
Francesco Ferroni, il
motivazione molto semvice presidente onorario
plice: un grande uomo,
Cav. Giorgio Cingolani.
un grande alpino, “oggi
E siccome tra gli alpini
vive a Verona – ci dice
la fratellanza non conoCiccarelli – ci è stato presce limiti, erano presenti
sentato alcuni anni fa dal
gli alpini del gruppo
dott. Tommaso Ferracuti.
Umbria, gemellati con il
E anche questa festa…è
Gruppo locale, ed i grupstato proprio lui che mi ha
pi di Fabriano, Macerata,
dato l’input di organizzare
Camerino, dei Sibillini,
qualcosa in montagna, e la
di Jesi.
cosa si è rivelata vincente.
Il gruppo alpini ValpoOgni anno c’è qualcosa di
tenza si conferma così
nuovo: quest’anno il grancome un gruppo molto
de concerto della Banda
affiatato e sul territorio
Veschi, di Matelica, un
come uno dei più attivi,
Il
capogruppo
Ciccarelli
Angelo
consegna
al
veLa consegna
evento che speriamo di
sia nel sociale che per
scovo una penna di alpino in argento realizzata in
del premio
ripetere anche nei prossimi
quel che riguarda l’attioccasione dell'adunata nazionale de L’Aquila
al Gen. Burzacca
anni, dato il successo che
vità alpina.
L
Festa in musica pensando alla guerra
La 13ª Festa della Montagna
o meglio Festa degli Alpini si
è svolta, sabato 4 e domenica
5 luglio, con una organizzazione, come al solito perfetta,
curata dal Gruppo Alpini
"Val Potenza". Nell'ambito di questa bella festa, la
mattinata domenicale, prima
della S. Messa officiata dal
Vescovo. Mons. Vecerrica,
è stata caratterizzata dal
Concerto che la Banda Musicale di Matelica e la Corale
Antonelli hanno dato insieme
nello splendido ambiente del
S. Vicino.
che con il suo ritmo lento e
marcato evoca una colonna
di Alpini in marcia nell'amata
montagna.
La Banda Musicale poi interpreta con la selezione Sempre
Verdi i momenti più belli di
alcune delle opere (Trovatore,
Rigoletto, Traviata) di Giuseppe Verdi (1813-1901), il
grandissimo genio musicale
italiano, pervaso anche da un
forte spirito patriottico.
A seguire, la Banda Musicale propone altri motivi
patriottici come La bandiera
dei tre colori o i Canti di
La Corale all’opera
La montagna richiama subito
un sentimento di bellezza del
creato e gli Alpini evocano un
altrettanto forte sentimento di
patriottismo e di amore per la
montagna.
Così, il Concerto, ricordando anche la ricorrenza del
centenario del 1915, anno
di entrata dell'Italia in una
guerra così terribile tanto da
essere ricordata con il tragico
appellativo di Grande Guerra,
inizia con Banda, Corale,
Alpini e pubblico, mano al
cuore, uniti e commossi nel
canto dell'Inno di Mameli,
subito doverosamente seguito dall'Inno degli Alpini
16 matelica.indd 2
trincea che introducono alla
seconda parte del Concerto
nella quale con la musica
della Banda che accompagnava, la Corale Antonelli ha
interpretato magistralmente
dei motivi patriottici come
Il testamento del Capitano,
struggente esempio di amore
di un Alpino morente nella
battaglia per i suoi Alpini
cui affida il proprio corpo da
dividere tra la sua patria, il
suo reggimento, la sua mamma, la sua amata e l'ultimo
pezzo alle sue montagne che
lo "fioriscano di rose e fior".
Segue la Leggenda del Piave
cantata in tutte le sue strofe
(in genere si canta solo la
prima), come in tutte le strofe viene cantata Sul Ponte
di Bassano, canzone che
ricorda il passaggio sul ponte
delle truppe dirette al Monte
Grappa, principale baluardo
difensivo dopo la ritirata di
Caporetto nel 1917. Finché
il Concerto si conclude con
il delicato e frizzante motivo
di La campana di San Giusto
in cui ...le ragazze di Trieste
cantan tutte con ardore: "Oh
Italia, oh Italia del mio cuore
tu ci vieni a liberar! evocando
il momento in cui le truppe
italiane nel 1918 arrivarono
a Trieste, unendola all'Italia.
Arriva quindi, alla conclusione del Concerto, un momento
molto atteso dalla Banda Musicale, ovvero la celebrazione
dei venti anni di direzione
della Banda da parte del Maestro Gabriele Bartoloni che
iniziò con noi il 5 luglio 1995
e per una simpatica e fortunata coincidenza, i venti anni
esatti, 5 luglio scorso, sono
combinati con un Concerto
dato nell'ambito di una bella
festa.
La Banda Musicale si è stretta
intorno al suo Maestro Gabriele che ha ricevuto doni e
gratificazioni sia dalla Banda,
che dal Gruppo Alpini "Val
Potenza" e in particolare
dall'amministrazione comunale di Matelica che ha
donato al Maestro una bella e
significativa targa in segno di
gratitudine e di plauso della
Città di Matelica, presente
con il sindaco Delpriori e gli
assessori Pennesi e Montesi.
L'assessore alla Cultura,
nonché Maestra della Corale
Antonelli, Cinzia Pennesi
ha ricordato come sia lei
che Gabriele, non essendo
di Matelica, hanno percorso
chissà quanti chilometri in
tanti anni per essere vicini a
due importanti realtà culturali
matelicesi come la Banda
Musicale e la Corale.
Il sindaco Alessandro Delpriori, nel consegnare la
targa ricordo al Maestro
Gabriele Bartoloni, ha sottolineato l'importanza delle
istituzioni cittadine, in questo caso la Banda Musicale,
che continuano nel tempo la
loro attività e che a fronte
degli inevitabili cambi nelle
amministrazioni comunali,
rappresentano la continuità
di tradizioni e di valori culturali. Il Maestro Gabriele,
nel ringraziare per questa
manifestazione di affetto e di
stima di Matelica ha ricordato
alcuni passaggi difficili della
Il concerto della Banda
sua direzione della Banda
quando, trasferito per lavoro
in Abruzzo, soltanto grazie
all'infaticabile impegno, al
sostegno e all'incoraggiamento che ricevette dall'indimenticato presidente della Banda,
Corrado Fantoni, riuscì a
continuare nella direzione
della Banda Musicale.
Così, nel segno e nel ricordo
di tanti anni passati insieme,
si conclude una manifestazione che senz'altro gioverà
alla Banda Musicale per
affrontare in maniera sempre
migliore gli appuntamenti
futuri. La Banda Musicale
"P. Veschi" ringrazia sentitamente il Gruppo Alpini "Val
Potenza", la Corale Antonelli,
il Vescovo Mons. Vecerrica e
l'amministrazione comunale
che hanno voluto sottolineare
e partecipare a questa nostra
ricorrenza
Nando Cingolani,
Banda Musicale “P. Veschi”
Dall’Italia e dall’estero per Rubens
L’esposizione “Pieter Paul Rubens. Un capolavoro ritrovato” riscuote un grande successo.
Durante la prima settimana dall’apertura al pubblico, la “Carità del Duca Rodolfo” ha
attirato nella chiesa di Sant’Agostino un notevole afflusso di visitatori provenienti non
solo dal luogo e dalle zone limitrofe, ma anche da altre città italiane fra cui Roma, Bergamo, Venezia, Milano e dall’estero. L’iniziativa ha raccolto dunque un ampio e immediato interesse, suscitato dal valore inestimabile dell’opera esibita e dalla possibilità di
ammirarla in un’occasione che potrebbe rivelarsi l’unica. Si tratta di un’opportunità che,
come dimostrano le presenze registrate, non è apprezzata solamente da esperti del settore
o appassionati di arte, ma da un pubblico vasto ed eterogeneo. La prima settimana si
chiude dunque con un promettente riscontro di ingressi e, per i prossimi mesi, sono in fase
organizzativa numerosi eventi abbinati all’esposizione della “Carità del Duca Rodolfo”.
La vista del quadro è stata definita da tutti molto emozionante e di forte impatto e anche
le persone che sono entrate in chiesa per semplice curiosità ne sono rimaste affascinate.
Ottimi i giudizi sull’allestimento complessivo dello spazio espositivo e sugli esaurienti
pannelli esplicativi che accompagnano il visitatore in una conoscenza sempre più approfondita della “Carità del Duca Rodolfo”, del suo autore, della pittura fiamminga,
del sapiente restauro cui è stata sottoposta la tela. Una sezione informativa è dedicata a
Winston Churchill che fu proprietario di questo capolavoro, un fatto che a detta di molti
rende ancora più intrigante la visione di quest’opera di Rubens.
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L'Azione 11 LUGLIO 2015
Italia-Usa solo andata
Il giovane Lorenzo Corazzin studierà all'Arizona State University
di ANTONIO GENTILUCCI
O
gni adolescenza ha
(o dovrebbe avere) le
proprie passioni e le
proprie aspirazioni, che
cominciano, lentamente, a prendere
forma. Poi ci sono quelli che il
loro obiettivo ce l’hanno sempre
avuto nel mirino. Uno di questi
è Lorenzo Corazzin, classe ’97.
Cresciuto a Matelica, tra studio e
campo di pallacanestro, con una
grande attrazione per gli Usa. E
chi di noi, in almeno una fase della
propria giovinezza, non ha sentito
il magnetismo degli States? Gli
passerà… Ma i suoi amici giurano
che il ragazzo è piuttosto determinato e testardo.
Lorenzo fa il suo primo necessario passo: studia e si guadagna i
voti necessari per partecipare al
programma di scambi culturali
che, ogni anno, manda dei ragazzi
italiani in Usa, a frequentare lì il
quarto anno di scuola superiore, e
porta qui i loro coetanei americani.
Un programma che diversi ragazzi,
in passato, anche a Matelica, hanno
sfruttato per un’esperienza unica.
Lorenzo finisce a Los Angeles,
ma per lui, coerente con il proprio
obiettivo, questo è solo il primo
passo. Si era già preparato con un
ottimo inglese, studia e ottiene i
punteggi necessari per poter ambire
a frequentare il college (in Usa la
scuola superiore dura quattro anni).
Ottiene diverse ammissioni, e alla
fine decide di diventare un “Sun
Devil” e frequentare l’Università di
Arizona State. Non era una passione passeggera dunque. Ci abbiamo
parlato (al campetto da basket,
naturalmente), perché la sua storia
ci incuriosiva, e ci dice che…”fin
da piccolo sapevo che avrei voluto
andar lì, negli Usa. Lo sport, la
musica, la cultura in generale, l’ho
sempre trovata molto coinvolgente”. Tanti ci sono andati, con un
trasporto simile al tuo, poi però
sono tornati, dicendo che, in fondo, si vive meglio qui… Tu invece
hai trovato quello che cercavi.
“Qui non è che si viva male, ma
guardando al futuro, alle opportunità, lì la vedo davvero meglio e poi,
anche lo stile di vita che fanno lì
mi piace. Certo poi che, per alcune
cose, penso in primis al cibo, è
meglio qui”. L’America è come
te l’aspettavi? “Ho trovato alcune
cose che mi aspettavo, in generale,
diciamo che è simile, anche se poi è
ovvio che vedere con i propri occhi,
invece di pensarlo, è sempre diverso”. Volevi entrare all’Università,
e ci sei riuscito. Quali passi hai
dovuto fare? “Tutte le Università
hanno degli standard. Quasi ogni
cosa è basata sul tuo Credit Point
Average (la media dei crediti scolastici), che viene calcolata su una
scala che dipende anche dal tipo
di corsi seguiti nell’high school.
A è il massimo, D, o E, il minimo.
Con questo Cpa vedono come sei
andato e anche la difficoltà dei corsi
scelti. I miei lo erano, e sono riuscito ad avere punteggio sufficiente
per entrare in un buon numero di
Università”. Una delle cose che si
dicono è che l’Università negli
Usa sia di qualità, la scuola superiore, le high school, non valgono
le nostre. Tu che idea ti sei fatto?
“In generale sì, il livello è più basso
che in Europa, anche se ci sono
cose migliori, come una maggiore
aderenza alla realtà e maggiore
libertà nella scelta. Poi bisogna dire
che l’high school lì è uguale per
tutti (cioè non ci sono licei di vario
tipo, istituti… N.d.A.)”. Tornando
alla tua esperienza, riesci anche
ad avere qualche borsa di studio?
“No, ma per fortuna la mia non è
uno dei college più costosi. Il 60%
dei ragazzi che escono da Arizona
State trovano un lavoro presto, e un
buon lavoro, con un reddito ben diverso da quello che c’è qui in Italia,
a parità di mansione, naturalmente.
E’ un investimento. Quello è un
sistema che può non piacere per alcune cose, è più competitivo certo,
ma offre di sicuro più opportunità
e il merito conta davvero”. E cosa
studierai? “Studierò business.
L’idea, per il futuro, è di poter utilizzare insieme le mie competenze
economiche e linguistiche!”. Come
ti sei trovato finora, con i tuoi
coetanei a stelle e strisce. “Bene,
alla fine i ragazzi americani non
sono così diversi da quelli italiani.
E’ un’esperienza che consiglio,
amplia mente ed esperienze”. La
tua mamma cosa dice? Ti ha incoraggiato pur, immagino, anche
un po’ preoccupata? “Io credo
che a lei stia bene così. Vuole che
faccia quello che mi rende felice”.
In bocca al lupo Lorenzo!
Bilancio, ridurre La Pia Unione di S.Antonio al Quirinale
le imposte?
A breve la nuova approvazione
A breve ci sarà l’approvazione del nuovo bilancio
2015. Stando all’ultima campagna elettorale chi
ci amministra si dichiarò fortemente critico nei
confronti del livello di indebitamento del nostro
comune; ciò fa prevedere una considerevole riduzione
di tale valore, ben oltre la fisiologica riduzione derivante dal
pagamento delle rate dei mutui in ammortamento; spero che
questo non avvenga con l’incremento della fiscalità locale.
Poco invece è stato detto in merito alla tassazione, aumentata
anche con la nuova amministrazione nel 2014. Confido in
un segnale nuovo, ridurre la tassazione. Capisco che non è
cosa semplice, ma un’azione mirata alla soddisfazione delle
esigenze primarie della comunità (non tutte soddisfatte),
tralasciando o riducendo, per il momento, sprechi, inefficienze, spese per attività poco efficaci, spese per attività più
di facciata che di contenuto, spese dallo scarso ritorno per
l’intera collettività, disavanzi ed altro può aiutare chi vuole
muoversi in questa direzione. Per provare a intravvedere
le possibili linee per il 2015, prendiamo in considerazione
alcuni dati del 2014.
- Maggior rimborso di quota capitale mutui in essere solo
euro 30.102 (euro 900.265 contro euro 870.160 del 2013).
- Aumento della tassazione locale di euro 278.151 (euro
5.460.763 contro euro 5.182.612 del 2013, già elevatissima
prima).
- Minori trasferimenti correnti da parte di Stato/Regione per
euro 480.263 (euro 589.564 contro euro 1.069.827 del 2013).
- Maggiori entrate ex-tributarie per euro 209.478 (euro
3.203.891 contro euro 3.413.891 del 2013).
- Riduzione delle spese corrente di euro 579.426 (euro
8.542.523 contro e 9.121.949 del 2013). Per farla facile possiamo dire che il consuntivo 2014, condiviso fra la vecchia
e la nuova amministrazione, si è caratterizzato da: minori
trasferimenti compensati da maggiori entrate tributarie ed
ex-tributare, pagate dai cittadini. Le minori entrate tributarie
per euro 808.988, rispetto al previsionale del 2014, hanno
avuto come diretta, e felice, conseguenza la riduzione della
spesa corrente prevista per ben euro 9.421.940; in aumento
rispetto al 2013. Peccato che in un sol colpo, senza battere
ciglio, sia stato approvato un disavanzo di euro 801.000 da
riaccertamento straordinario dei residui. In questi casi è
fondamentale, sia la presa di coscienza di quanto accaduto,
sia l’individuazione delle cause e degli eventuali responsabili, che ha obbligato il comune a svalutare l’attivo per euro
801.000; altrimenti è difficile prevedere qualcosa di positivo
per la gestione futura dell’ente.
G. Ciccardini
17 matelica.indd 2
Come ogni anno si rinnova l'appuntamento
con la consueta gita dalla Pia Unione di
Sant'Antonio Abate di Matelica: meta prefissata per quest'anno Roma con una suggestiva
visita al Quirinale.
Il numeroso gruppo dei partecipanti arrivati
nella capitale nelle prime ore del 21 giugno
scorso hanno avuto la possibilità di visitare
la residenza del Presidente della Repubblica
e successivamente hanno visitato le bellezze
della Roma Barocca, passando da Piazza
Colonna a Piazza Navona per finire la serata
con la celebrazione della S. Messa
Il presidente e tutti i capi squadra colgono
l'occasione per ringraziare tutti i partecipanti
e tutti coloro che si sono adoperati per la
buona riuscita dell'iniziativa.
Pia Unione di Sant'Antonio Abate,
Matelica
Premio a Tolentino
per Giacomo Vrioni,
oggi in serie A
C’è anche il giocatore matelicese, Giacomo Vrioni tra i
giovani giocatori premiati per essersi distinti durante l’anno
grazie ai propri meriti calcistici. L’attaccante cresciuto nel
vivaio della S.S.Matelica, classe ’98, da gennaio è stato
preso dalla Sampdoria in cui si sta distinguendo per le sue
doti tecniche. All’Area T – Tombolini a Tolentino sabato al
convegno “L’etica del calcio” diversi sono stati i giocatori a
cui è stato riconosciuto un particolare riconoscimento. Tra
essi anche Gian Filippo Felicioli, baby talento del Milan
che ha esordito in serie A al "San Paolo" di Napoli proprio
con la maglia rossonera. Ebbene, Vrioni a sua volta si sta
facendo notare, nonostante la sua giovane età e in pochi mesi
è già stato portato diverse volte in Primavera. Un motivo di
soddisfazione per il presidente Mauro Canil, il responsabile
del settore giovanile Mario Gambini e tutta la società nel
veder crescere un giovane promettente di casa, in una società
blasonata come quella blucerchiata, nella massima serie.
A destra
Giacomo
Vrioni con la
maglia della
Sampdoria
ed il
presidente
Canil; a
sinistra con
il sindaco
di Tolentino
Pezzanesi
08/07/15 12.06
18
>SASSOFERRATO<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
La miniera ora è un parco
Al taglio del nastro anche Laura Boldrini e Luca Ceriscioli
di VERONIQUE ANGELETTI
P
er tutti, è “la miniera di Cabernardi”. E poco importa
che quasi settanta anni fa
è stata chiusa perché “il
masso” - lo strato maestro di zolfo
– aveva già dato. Rimane la miniera. Quella che garantiva una paga
sicura, conquistata con il piccone
in gallerie dove si lavorava nudi
o quasi, e dove calore ed acidità
spogliavano la pelle dalle palpebre
e da altre delicate parti del corpo.
Ci si andava con orgoglio perché la
miniera era il primo polo estrattivo
d’Europa ed occupava più di 3.000
persone. Lavoratori che, quando la
Montecatini impose la chiusura,
dovettero andarsene con le loro
famiglie, dimezzando per sempre
la popolazione dell’entroterra tra
le province di Ancona e Pesaro.
Una miniera che però aveva ancora
così tanto da dire che è ridiventata
protagonista nelle sue terre. Oggi,
ha un altro nome. Si chiama Parco
Archeominerario, ma prima che,
da queste parti, la chiamino così,
ci vorrà tempo. Dopo tutto non può
essere un caso se l’inaugurazione
nelle sua veste di polo turisticoculturale ha la data del 5 luglio.
Lo stesso giorno, che, nel 1952, la
miniera vide uscire i 176 sepolti
vivi. Quei minatori rimasti 400
Il taglio del nastro con il presidente della Camera, Laura Boldrini,
e il Governatore della Marche, Luca Ceriscioli
metri sotto terra, 40 giorni, per il
futuro del sito estrattivo. “Oggi si
concretizza finalmente un sogno
– afferma il sindaco Ugo Pesciarelli. Un “finalmente” che indica
quanto questo lavoro di restauro
e risanamento conservativo con la
Soprintendenza è stato complesso.
“Questi due ettari - spiega - non
erano più di proprietà pubblica e
tutto era invaso dalla vegetazione.
Abbiamo redatto un progetto glo-
Il sindaco Pesciarelli con il presidente Laura Boldrini
Premio Salvi: candidature
in scadenza il 10 luglio
Prorogata di una settimana la scadenza delle domande di partecipazione
al “Premio Salvi”, uno dei tre momenti espositivi che caratterizzano la
65^ edizione della prestigiosa manifestazione riservata alle arti visive che
si aprirà il prossimo 19 settembre. Pertanto, gli artisti interessati potranno
presentare la domanda entro il 10 luglio, secondo le modalità indicate
nel bando di partecipazione. Gli artisti selezionati dai curatori, gli storici
dell’arte Nunzio Giustozzi e Daniela Simoni, concorreranno per aggiudicarsi i tre premi (ex-aequo), del valore di euro 800 ciascuno, che verranno
assegnanti da una qualificata Giuria nominata dal sindaco. La consegna
dei premi si svolgerà con una specifica cerimonia durante il periodo della
mostra. Il bando e la relativa modulistica possono essere consultati e scaricati accedendo al sito internet www.sassoferratocultura.it – area Rassegna
d’Arte “G.B. Salvi”. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi alla
segreteria organizzativa del Premio “G.B. Salvi”, presso la sede municipale
(tel. 0732/956218-205 – fax 0732/956234 – e-mail: p.baldoni@comune.
sassoferrato.an.it – [email protected]).
18 sasso.indd 2
bale e nel primo stralcio recuperato
e restaurato il Pozzo Donegani, i
forni Gill, i calcheroni, la galleria di
servizio e trasformato in auditorium
il serbatoio di nafta collegandoli
con un suggestivo itinerario. Tra
l’acquisto dei terreni, il restauro
dei manufatti, la segnaletica e il
potenziamento del museo abbiamo
speso 950.000 euro di cui 680.000
sono stati stanziati dall’Ente Parco
dello Zolfo delle Marche, 120.000
dal Gal Esino San Vicino”. Per il
sindaco, il Parco Archeominerario
è Parco della memoria ma, sopratutto, opportunità perché dà al
comprensorio una precisa identità
turistica che sfida la nuova economia del turismo e del tempo libero.
Un posizionamento intelligente
che gode dell’appoggio di tutti i
Comuni limitrofi come lo conferma
la presenza dei sindaci di Fabriano,
Genga, Serra Sant’Abbondio, San
Lorenzo. Presente anche l’on. Emanuele Lodolini, Gianluca Carrabs
ed il consigliere regionale Enzo
Giancarli. Una giornata carica di
emozioni che il presidente della
regione Luca Ceriscioli percepisce
appieno. “La lotta dei Sepolti Vivi
– afferma – ricorda la battaglia della
Una visuale del Parco Archeominerario di Cabernardi:
l'inaugurazione è avvenuta domenica 5 luglio
Whirpool. Lavoratori che hanno
dimostrato la forza, il coraggio, il
carattere dei marchigiani. E questo
parco prova che l’archeologia industriale ha lo stesso valore di un
reperto antico perché la conservazione della memoria ricorda quello
che siamo e consente di affrontare
le difficoltà di ogni giorno”. Ma
è nell’intervento della Presidente
della Camera dei Deputati, Laura
Boldrini, che l’emozione arriva al
culmine. “Il Parco di Cabernardi –
commenta - ricorda le migrazioni
ed è un museo all’aperto che si
pone come un luogo della conoscenza. Un luogo per far capire il
sacrificio del lavoro e cosa significa
fare un'imprenditoria sostenibile.
Perché troppe esperienze di insediamenti industriali di gruppi che
hanno finalizzato il proprio modo
di essere impresa basandolo solo
sul profitto hanno considerato i
territori e le loro popolazioni come
degli strumenti. Hanno spremuto le
capacità, le vocazioni, l'impegno
e la generosità salvo scapparsene
via delocalizzando. E ci rimette un
intero paese e la sua coesione. Perché il patto essenziale di lealtà tra
l’azienda e chi ci lavora si rompe”.
FacePhotoNews, vetrina
con più spazi museali
Anche con questa sesta edizione,
il FacePhotoNews, il festival della
fotografia contemporanea che si è
svolto negli ultimi giorni, si conferma un festival double face. Per
il grande pubblico è un’articolata
vetrina dove, fino al 12 luglio, si
osserva la realtà attraverso gli
sguardi di quaranta autori divisi in
dodici mostre dislocate in quattro
spazi museali.
Mostre tutte da assaporare, portatrice sane di estetica e di tecnicità,
che fanno del paese del Salvi, il
paese della fotografia. Mentre per
i pro, gli appassionati, nei suoi tre
giorni di kermesse, è un vettore
privilegiato di esperienze culturali
che affrontano di petto come tappa
di Portfolio Italia o che vivono
come luogo di lettura del proprio
lavoro a tu per tu con docenti della
federazione e professionisti. In
ogni caso un festival che, con i suoi
spazi, docenti e giuria, lascia un
indelebile segno nel curriculum di
chi lo sfida. Una sfida che Filippo
Venturi di Forlì ha vinto conquistando il Sesto portfolio dello
Strega con il suo reportage 'Made
in Corea' sulle giovani generazioni
protagoniste e vittime del processo
di crescita. Secondo premio assegnato a Paride Bucco di Fara San
Martino /CH) per il reportage “ Icaro”, sull’esigenza degli abitanti de
L’Aquila e terzo premio a Luciana
Petti di Siena con “Petti’s Circus”.
Premiato Alessandro Lacché di
Roma per “Last Supper” sul tema
“Ordinario Quotidiano”. Quanto
a Federico Biagioli del circolo
fotografico Avis Mario Giacomelli
Osimo è autore Fiaf 2015 della
Regione Marche con il suo lavoro
“Gioia e Dolore”. Le mostre sono
tutte gratis, fino al 12 luglio, in borgo a Palazzo Scalzi e l’ex Pretura,
in castello, a Palazzo Oliva e nella
chiesa di San Giuseppe. Un viaggio
attraverso
il lavoro:
una realtà
diversa
Il Parco Archeominerario ha beneficiato di un carico immenso di buona
volontà. Quella politica del Comune di
Sassoferrato e dell’Ente Parco. Quella del personale dell’ufficio tecnico
comunale. Quello dell’architetto della
Soprintendenza delle Belle Arti e del
Paesaggio delle Marche. Ma anche
di chi, sul sito, per giorni, ha portato
a termine quest’importante lavoro di
restauro e risanamento conservativo.
Operazioni complesse, difficili, che dovevano garantire l’integrità materiale
del bene architettonico e trasmettere
i suoi valori culturali. Un lavoro però
che, nel caso di Cabernardi, ha avuto
un carico emozionale ancora più forte.
Innanzitutto perché chi lavorava al
sito come l’impresa Ilari, una ditta di
Cabernardi in cui molti degli operai
erano legati al paese a doppio filo.
E poi perché il Parco ha da subito
riservato una valanga di sorprese.
Già nel vedere riaffiorare sotto la
folta vegetazione i manufatti con
le mura ancora salde era inatteso.
Come inatteso era ritrovare mattoni
numerati, creati appositamente per
incastrarsi l’uno l’altro, per speciali
pertinenze. Ma è il vedere i colpi di
picconi nella pietra. il leggere i solchi
delle ruote dei vagoni, il toccare gli
scoli scavati dal calore dell’oro giallo
fuso che hanno fatto di questo lungo
lavoro qualcosa di diverso. Perché
non si trattava solo di scavare, pulire,
restaurare ma di ridare luce a tracce
di vita piene di duro lavoro, quello del
minatore, affine a quello svolto dall’equipe sul sito. E poi quando Vainer Ilari
ed i suoi operai trovarono una galleria
dimenticata che, nonostante la terra, il
fango e l’acqua, osarono sfidare, tutti
si sentirono un po’ minatori perché
anche loro avevano messo “il coraggio
in saccoccia”. Ed è quel lavoro che
forse rende il Parco Archeominerario
una realtà diversa.
v.a.
08/07/15 12.08
19
>CERRETO D'ESI<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Glicobus, pericolo diabete
Tappa in piazza Caraffa e dati non troppo ottimistici dopo i controlli
I
l Glicobus ha fatto tappa a Cerreto d’Esi, in Piazza Caraffa,
nei giorni scorsi. Il Glicobus
è finalizzato per informare la
popolazione e fare prevenzione sulla
malattia diabetica. La giornata è
stata organizzata dall’Associazione
per la Tutela del Diabetico Atd onlus
di Fabriano in collaborazione con
la Croce Azzurra ed il patrocinio
dell’Asur Marche Area Vasta 2 e
del Comune di Cerreto d’Esi. Nella
piazza di Cerreto d’Esi hanno operato complessivamente undici volontari; tre volontari dell’ Atd, cinque
volontari della Croce Azzurra, un
medico diabetologo, una dietista
ed un operatore socio sanitario. Del
team sanitario hanno fatto parte il
diabetologo dott. Franco Gregorio,
la dietista dott.ssa Valentina Marinelli e l’operatore socio Sanitario
Silvana Piccioni. Nella giornata in
questione il team ha effettuato gratuitamente a 72 persone, 44 maschi
e 28 femmine, con età media del
campione di 67 anni, la misurazione
della glicemia, pressione arteriosa,
circonferenza vita, calcolato l’Indice di Massa Corporea IMC e fornito
consigli su un corretto stile di vita..
Dall'elaborazione dei dati risulta che
circa il 79% delle persone valutate
hanno riferito di essere diabetiche
e hanno riscontrato una glicemia in
linea con i propri profili glicemici,
anche per quanto riguarda i valori
pressori sono risultati nei range di
normalità per età e sesso. Un solo
caso di iperglicemia il quale ha richiesto l'invio al medico curante per
una visita specialistica. Dati invece
meno incoraggianti riguardano la
valutazione nutrizionale, 80% sul
totale risulta avere un indice di
massa corporea superiore a 25 kg/
m2 che definisce la soglia limite
del normopeso, di questa alta percentuale circa il 17% cade nel range
di obesità di I grado, ricordiamo la
forte e sempre più studiata relazione
fra obesità e diabete e la conseguente importanza della classificazione
e trattamento di questa situazione
patologica. Altro risultato rilevante
è un'eccessiva presenza di grasso
viscerale direttamente proporzionale alla circonferenza addominale
che corrisponde a 102 cm per il
sesso maschile, mentre per le donne
Nuova procedura
di mobilità
Nuova procedura di mobilità alla Desi Mobili. E intanto
un bel gruppo di dipendenti sta cercando di costituire
una cooperativa per dare vita ad una struttura che tuteli
l’occupazione, il sito produttivo ed il territorio, soprattutto considerando che, quando si parli di Desi, fallita
alcuni mesi fa, si parla di una storica azienda cerretese,
una realtà imprenditoriale che per circa tre decenni ha
prodotto cucine con marchio proprio e conto terzi, dando
smalto ad un vasto comprensorio. Nei giorni scorsi, nel
corso di un incontro tra i curatori fallimentari Massimo
Boria e Fabrizio Panzavuota ed i sindacati del settore,
è stata aperta una procedura di mobilità per 35 persone,
valida fino al 18 settembre prossimo, che va ad aggiungersi a quella aperta tre mesi fa per 80 lavoratori. “Era
urgente aprire una seconda tranche di mobilità – spiega
Andrea Casini (Feneal – Uil) – perché alcuni lavoratori
si sono ricollocati e per essere assunti necessitavano del
nuovo status. Nel contempo abbiamo voluto considerare
un numero maggiore di persone, perché non possiamo
escludere che da qui in avanti anche altri lavoratori
vogliano entrare in mobilità”. Adesso c’è però pure
chi guarda avanti. Una quindicina di dipendenti sta
portando avanti le istanze di tutta la forza lavoro (25
persone in tutto) interessata ad un progetto in appoggio
ad una richiesta presentata ai curatori fallimentari per
l’acquisizione o l’affitto del ramo di azienda necessario
per la ripresa della produzione.
corrisponde a 88 cm;
ricordiamo che questo
rappresenta un importante fattore di rischio
sia relativamente alle patologie che interessano
l'apparato cardiovascolare sia relativamente al
diabete di tipo 2. Inoltre
novità di quest'anno i
visitatori con patologia
diabetica non diagnosticata sono stati invitati a
compilare questionari
per la valutazione del
rischio di sviluppare il
diabete di tipo 2. Questionari brevi sono modi semplici, pratici e poco costosi per identificare
rapidamente le persone che possono
Valorizziamo
le nostre piccole
e medie imprese
Come cittadino cerretese da molti
anni e lavoratore regolare con
un’attività di ripristini strutturali
edilizi a carico, ho deciso finalmente e con mia grande convinzione di
divulgare e condividere con tutti il mio pensiero, ma
in particolare voglio sollecitare la Giunta comunale
neo-eletta e il sindaco Giovanni Porcarelli. Ho
potuto constatare attraverso gli anni passati che
svariati appalti per lavori pubblici nel comune di
Cerreto sono stati assegnati a ditte esterne, mentre
la mia attività è regolarmente iscritta nella lista comunale e disponibile per quanto possibile al lavoro.
Oltre a questa osservazione vorrei ribadire il
concetto di lavoro in “nero” in quanto sempre più
esteso e praticato, mentre io come imprenditore
saldo regolarmente le tasse e costretto di norma
ad assumere personale in regolare contratto e posto
in totale sicurezza sul posto di lavoro.
Sempre più spesso si verificano incidenti nei
cantieri e sui ponteggi non a norma e che spesso
mettono in cattiva reputazione a chi lavora da
sempre con costanza ma soprattutto nella vigilanza delle regole imposte. Sono perfettamente
consapevole del periodo di crisi economica che
stiamo attraversando, mentre sempre più famiglie
sono costrette a fare sacrifici pur di superare grossi
ostacoli soprattutto quando il lavoro fisso svanisce
e si ricorre, ma la battaglia che vorrei sostenere è
quella contro il lavoro irregolare nell’edilizia e non
solo. Sollecito dunque al comune di Cerreto d’Esi
che venga fatta più tutela sotto questo aspetto e
che vengano valorizzate le piccole-medie imprese
locali della zona.
Un cittadino cerretese
Comune,
il centro
estivo
19 cerreto.indd 2
Il 22 giugno è iniziato il centro estivo organizzato dal Comune di Cerreto
d’Esi che terminerà il 31 luglio. Il campo si propone di valorizzare sia attività motorie sia ludiche come manipolazione con materiali quali la creta
e la farina. Dopo il pranzo si susseguiranno delle uscite didattiche e tornei
che formeranno i bambini e li prepareranno ad un gioco che sia libero ma
anche costruttivo. Il centro estivo inizia alle ore 7.30 e termina alle 19.30
alternando uscite ricreative con momenti di svago. I genitori che sentono
l’esigenza di coinvolgere i propri figli in un centro che li formi dal punto
di vista manuale e comportamentale possono confidare sulla professionalità
e serietà del Comune di Cerreto d’Esi.
Una precedente
tappa del Glicobus
a Cerreto d'Esi
essere a più alto rischio
di sviluppare il diabete di
tipo 2 e che hanno bisogno
di essere monitorate più
attentamente nel tempo.
Il Finnish Type 2 Diabetes
Risk Assessment Form,
sviluppato nel 2001, è un
esempio di un questionario efficace che può essere
utilizzato come base per
lo sviluppo di questionari
nazionali che tengano
conto dei fattori locali.
Ha otto domande, con il
punteggio totale finale che
fornisce una misura della
probabilità di sviluppare il diabete
di tipo 2 nei successivi dieci anni. Il
test richiede solo un paio di minuti
per completare e può essere fatto
anche on-line per esempio presso
il sito della società Italiana di diabetologia (Sid). Il nostro auspicio
come associazione per la tutela del
diabetico è che questa metodologia
di screening di massa si diffonda
al fine di aumentare prevenzione
e sensibilità verso questo tipo di
patologia.
Si attende il bilancio
prima della fine estate
Si lavora a Cerreto d’Esi per approvare il bilancio comunale entro
il 31 luglio. La Giunta Porcarelli studia il modo per evitare i tagli al
sociale come chiesto anche dall’opposizione formata dalla lista civica
CambiaMenti e dal Partito Comunista dei Lavoratori.
Dopo il primo consiglio comunale che si è tenuto tre settimane
fa, cresce l’attesa per capire come il sindaco Giovanni Porcarelli
si muoverà per far quadrare i conti. “Chiediamo di sapere quanto
prima – raccontano alcuni residenti – quanti sono i debiti, come il
Comune è arrivato a quelle cifre folli e come noi abitanti dovremmo
indebitarci negli anni per pagare questi debiti”. L’opposizione vuole
vederci chiaro.
“In conseguenza delle difficoltà economiche di bilancio, l’amministrazione dovrà effettuare tagli mirati sulla spesa e chiedere una
rinegoziazione dei pesanti mutui in essere. E’ importante, poi, alleviare la pressione fiscale per le fasce più deboli. Bisogna provvedere
– spiega il consigliere David Grillini - a fornire un aiuto alle famiglie
disagiate”. Critico anche Marco Zamparini. “Per troppo tempo la
nostra comunità è stata amministrata da politici che hanno sempre
privilegiato politiche a favore degli interessi privati e non a quelli
della collettività, per lo più volte a favorire noti industriali, burocrati
e professionisti del parassitismo politico.
La situazione economico-finanziaria in cui si trova il nostro comune
sicuramente condizionerà le scelte della futura amministrazione. La
situazione debitoria può farci correre il rischio del fallimento”. Entro
il 30 luglio bisognerà approvare il bilancio comunale.
Secondo le opposizioni ci sono più di 9 milioni di debiti di mutui
contratti per la realizzazione di opere pubbliche negli ultimi quindici anni. Da più parti si chiede al nuovo sindaco di razionalizzare
la macchina comunale ma, al tempo stesso, di non tagliare i fondi
ai servizi sociali. Porcarelli ha già confermato che tutta la giunta
rinuncerà al compenso e che quella cifra verrà dirottata proprio ai
servizi per bambini, anziani e malati. Il sindaco, intanto, lavora con
la sua squadra per chiudere il bilancio entro luglio.
Questi i componenti della Giunta. Vice sindaco e assessore ai Lavori
Pubblici, Ambiente, viabilità e sicurezza è Giovanni Montanari. Carlo
Pasquini guida l’assessorato alle Attività produttive, Agricoltura,
Sport e Turismo; Giuliana Latini Servizi sociali, Protezione civile e
Politiche giovanili; Katia Galli con delega a scuola, cultura, università
terza età. Il primo cittadino si è tenuto per sé urbanistica, bilancio,
personale e Polizia municipale. “Una Giunta snella – spiegano – con
quattro assessori, vice sindaco compreso, per risollevare il comune
di Cerreto d’Esi con il coinvolgimento della cittadinanza”. Manuel
Pupilli è il presidente del consiglio comunale. Capogruppo di maggioranza Danilo Bisolfati. In minoranza, per la lista civica CambiaMenti,
David Grillini, Daniela Carnevali e Sandro Cimarossa. Per il Partito
Comunista dei lavoratori Marco Zamparini.
Marco Antonini
08/07/15 12.12
20
L'Azione 11 LUGLIO 2015
>CHIESA
L’arrivo
del Papa
in Ecuador
L'arrivo del Papa in Ecuador
e la sofferenza di molte famiglie
foto
L'Osservatore
Romano
(www.photo.va)/SIR
Il vino migliore va bevuto
di M. MICHELA NICOLAIS
M
olte famiglie soffrono,
ancora oggi, per la
“mancanza di vino”.
Eppure, “le nozze di
Cana si rinnovano in ogni generazione, in ogni famiglia”, dove “la
fede si mescola al latte materno” e
“i miracoli si fanno con quello che
c’è”. È un grande, realistico affresco
sulla famiglia quello dipinto dal
Papa durante la Messa a Guayaquil,
davanti a una distesa sterminata di
persone, forse un milione. I primi
due giorni in Ecuador, prima tappa
del primo viaggio del primo Papa
“venuto dalla fine del mondo” in
quell’America Latina che parla la
sua lingua, sono già un bagno di
folla. Fin dall’arrivo all’aeroporto di
Quito, in cui si definisce “testimone
della misericordia” e assicura che è
nel Vangelo che “possiamo trovare
le chiavi” per assicurare “un futuro
migliore per tutti”, a cominciare
dai “nostri fratelli più fragili”. Nel
parco di Los Samanes, Francesco
invita a pregare per il prossimo
Sinodo e, sempre sulla scorta delle
nozze di Cana, pronuncia una sorta
di profezia per le famiglie di tutte le
latitudini: “Il vino migliore è quello
che sta per essere bevuto, la realtà
più amabile, profonda e bella per
la famiglia deve ancora arrivare”. È
questa la “buona notizia”, anche per
chi vede “crollare tutto”.
Le vittime della “mancanza di
vino”. “Quanti adolescenti e giovani percepiscono che nelle loro case
ormai da tempo non c’è più questo
vino! Quante donne sole e rattristate
si domandano quando l’amore se
VIVERE IL VANGELO
di Don Aldo Buonaiuto
Domenica 12 luglio
dal Vangelo secondo Marco (Mc 6, 7-13)
Una parola per tutti
La povertà è l’insegnamento più bello che Cristo ci dona, il modo più forte con cui chiede
all’uomo di staccarsi dalle cose del mondo, scegliendo di stare con chi non ha niente.
I discepoli seguono Gesù, prima come individui, poi come fratelli; vanno a due a due
immersi solamente nella Parola, da seminare con forza e decisione: è la missione della
salvezza. Il bastone è il Signore che li sostiene, li appoggia e permette loro di difendersi
e attaccare il male. Gesù si raccomanda che non portino due tuniche: se annunciamo
al fratello che siamo venuti per condividere e teniamo per noi ciò che l’altro non ha,
siamo persone poco credibili, false. Scuotersi la polvere dai piedi è un segno per far
comprendere a chi non vuole convertirsi che non ci sarà posto per Dio nella sua casa
finché resterà nel peccato.
Come la possiamo vivere
- Oggi più che mai abbiamo la possibilità di comunicare al mondo che solo in Cristo c’è
salvezza. Tale annuncio è credibile se accompagnato dalla testimonianza, altrimenti rischia
di essere avvertito come un’imposizione, non come un’avventura di libertà.
- Il Signore è venuto per rivelare al mondo che la vita non finisce sulla Terra ma che
l’uomo è stato creato per qualcosa di più grande. Ognuno di noi può portare al prossimo
la speranza e la gioia della fede.
- Perché insistiamo a rimanere attaccati al desiderio di possedere? La povertà è la condizione per amare. Infatti, più ci leghiamo ai beni di questo mondo, più ci separiamo da
Cristo e dalla felicità. La povertà per il cristiano non equivale a una perdita, ma a un dono.
- La ricchezza non è solo il denaro, ma può essere rappresentata anche dallo status
sociale, dal lavoro sicuro, da altre certezze materiali o dai “talenti” che usiamo solo
per noi stessi. Queste risorse possono accecare facendo rinchiudere la persona nelle
emozioni e nelle “cose”.
- Quando Dio è la nostra forza, l’unico punto d’appoggio, ci abbandoniamo in lui e siamo
disponibili a convertirci. Scegliamo Gesù e andremo incontro all’infinita pace che il suo
amore crea dentro di noi.
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n’è andato scivolando via dalla
loro vita! Quanti anziani si sentono
lasciati fuori dalle feste delle loro
famiglie, abbandonati in un angolo
e ormai senza il nutrimento dell’amore quotidiano!”. È l’elenco stilato
dal Papa a Guayaquil, in cui chiede
di “fare spazio” a Maria, di agire
come ha fatto lei per supplire alla
“mancanza di vino” che attanaglia
ancora oggi le nostre famiglie.
C’è un “debito sociale” verso la
famiglia. “I servizi che la società
presta ai cittadini non sono una
forma di elemosina, ma un autentico debito sociale nei confronti
dell’istituzione familiare, che tanto
apporta al bene comune”. Non è
scontata, la denuncia di Francesco,
che - riprendendo il tema delle sue
catechesi più recenti - ricorda che
“la famiglia è l’ospedale più vicino,
la prima scuola dei bambini, il punto
di riferimento imprescindibile per
gli anziani”. “La famiglia - ammonisce il Papa - costituisce la
grande ricchezza sociale, che altre
istituzioni non possono sostituire,
che dev’essere aiutata e potenziata,
per non perdere mai il giusto senso
dei servizi che la società presta ai
cittadini”.
I “miracoli” e la preghiera per
il Sinodo. “Nella famiglia la fede
si mescola al latte materno”, e “i
miracoli si fanno con quello che c’è,
con quello che siamo, con quello
che uno ha a disposizione: molte
volte non è l’ideale, non è quello
che sogniamo e neppure quello che
dovrebbe essere”. È il ritratto, molto
realistico, delle famiglie, tracciato
dal Papa nell’omelia della messa
nel Parco di Los Samanes. “Il vino
nuovo delle nozze di Cana nasce
dalle giare della purificazione,
vale a dire, dal luogo dove tutti
avevano lasciato il loro peccato”, ha
spiegato: “In ciascuna delle nostre
famiglie e nella famiglia comune
che formiano tutti, nulla si scarta,
niente è inutile”. “Poco prima di
cominciare l’Anno Giubilare della
Misericordia - ha poi ricordato al
popolo ecuadoregno - la Chiesa
celebrerà il Sinodo Ordinario dedicato alle famiglie, per maturare
un vero discernimento spirituale
e trovare soluzioni concrete alle
molte difficoltà e importanti sfide
che la famiglia deve affrontare
nel nostro tempo”. “Vi invito ad
L'Unitalsi verso Cascia
Come avrete letto nello scorso numero de L’Azione finalmente oggi la
Sottosezione Unitalsi di Fabriano ha un nuovo pulmino. Questo grande
sogno si è avverato grazie al grande sostegno della Fondazione Cassa di
Risparmio di Fabriano e Cupramontana. La sottosezione stessa si è data
da fare per coprire le spese rimanenti, visto che il pulmino è attrezzato
per il trasporto dei disabili. La pesca di beneficenza organizzata presso la
propria sede in San Giacomo Maggiore in via Domenico Berti snc è stata
un grande successo, con una grande partecipazione di tutti i fabrianesi che
dal 15 al 25 giugno hanno fatto sentire la loro vicinanza all’associazione.
La stessa cosa è successa a Collamato nell’ambito del Summer Fest dal
26 al 28 giugno. Non possiamo far altro che ringraziarvi per 2.600 volte,
tanto quanto è stato raccolto. L’allestimento della pesca è stato un lavoro di
squadra, dai negozianti che ci hanno donato la propria merce, ai volontari
che hanno assemblato e lavorato oggetti per la pesca e tutte le persone che
l’hanno arricchita regalando i propri oggetti. Non possiamo certo dimenticare tutti i volontari che si sono succeduti nei vari turni a Fabriano e a
Collamato, grazie per l’allegria le risate e la voglia di stare insieme. La
sottosezione ora organizza un pellegrinaggio a Cascia il 2 agosto prossimo.
Il pellegrinaggio comprende la visita alla Basilica di Santa Rita – Cascia
e Roccaporena. Partenza alle 7 da Fabriano (piazzale Matteotti) alle 7.30
da Sassoferrato. Rientro previsto per le ore 18. Info: sede Fabriano 0732
639326, 389 1620153 (Emanuela), 389 1620193 (Costantina). Gruppo
Sassoferrato: Sebastiano 327 3204763, Velleda 333 7239646.
Federica Stroppa
intensificare le vostre preghiere
per questa intenzione - l’appello
- perché persino quello che a noi
sembra impuro, ci scandalizza o ci
spaventa, Dio - facendolo passare
attraverso la sua ‘ora’ - lo possa
trasformare in miracolo”.
Il “vino migliore” deve ancora
arrivare. Nella parte finale dell’omelia il Papa ha fatto un riferimento
al finale delle nozze di Cana, in cui
gli invitati “hanno gustato il vino
migliore”. “Viene il tempo - le parole della “profezia” di Francesco - in
cui gustiamo l’amore quotidiano, in
cui i nostri figli riscoprono lo spazio che condividiamo e gli anziani
sono presenti nella letizia di ogni
giorno”. “Il vino migliore sta per
venire per ogni persona che ha il coraggio di amare”, assicura il Papa:
“E viene anche se tutte le possibili
variabili e le statistiche dicessero il
contrario. Il vino migliore sta per
venire per quelli che oggi vedono
crollare tutto”. “Sussurratevelo fino
a crederci”, la consegna esigente:
“il vino migliore sta per arrivare, e
sussurratelo ai disperati e a quelli
con poco amore. Dio si avvicina
sempre alle periferie di coloro che
sono rimasti senza vino, di quelli
che hanno da bere solo lo scoraggiamento; Gesù ha una preferenza
per versare il migliore dei vini a
quelli che per una ragione o per
l’altra ormai sentono di avere rotto
tutte le anfore”. “Il vino nuovo, il
migliore, ci fa recuperare la gioia
di essere famiglia”, è il “menu”
consigliato dal Papa.
Porre “sulle spalle” le necessità
degli altri. “Vengo a Quito come
pellegrino, per condividere con voi
la gioia di evangelizzare”. Sono le
parole di saluto rivolte dal Papa alla
folla immensa che lo ha accolto nella piazza della cattedrale di Quito,
al termine della seconda giornata
del viaggio. “Che non vi siano differenze, che nessuno venga escluso”,
dice a braccio: infine l’invito a porre
“sulle spalle le necessità degli altri”,
per “edificare o restaurare la vita di
tanti fratelli che non hanno forze per
costruirla o l’hanno vista crollare”.
È “un lavoro di tutti a favore della
comunità, un lavoro anonimo, senza
cartelli pubblicitari né applausi”,
precisa Francesco.
08/07/15 12.12
21
>CHIESA<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Madonna delle Grazie, è festa
Quell'immagine di Maria del 1796 così invocata dal suo popolo
di FRANCESCO OLIVIERI
“E
’ Maria che ci attrae
dolcemente a Sé, ci
benedice, ci conforta e ci soccorre
in ogni nostro bisogno. Lei che è
Madre di Dio, piena della Grazia
di Dio; Lei è veramente la Madre
delle Grazie Divine, appunto perché
Madre di Dio! Un prodigio della
Bontà infinita di Dio per noi! Ed
ora questa cara Madre, con la Sua
carità materna, ci chiama ad onorarla in questa Sacra Immagine,
che già ricorda altri portenti da Lei
operati. E’ a Lei dunque che devoti,
fedeli e con piena fiducia dobbiamo
rivolgerci, a Lei, Madre delle Grazie
e di Misericordia!”.
Così il card. Luigi Macchi si rivolgeva ai fabrianesi, nel 1896, in
occasione delle feste centenarie in
onore della Madonna delle Grazie.
Di quali “portenti” parla?
Vicino al ponte del Salnitro, accanto
alle Conce di Fabriano, era stata
collocata dai fedeli, sul muro esterno di un magazzino, una graziosa
Immagine di Maria, che tiene Gesù
in braccio. Un giorno, una mamma
con la sua bambina, fermandosi
a pregare di fronte al quadretto,
chiesero una grazia alla Madonna.
La Vergine santa, per dimostrare di
aver accolto la loro supplica, mosse
prodigiosamente gli occhi, e per
più volte nell’arco della giornata.
In un battibaleno il miracolo venne
alla conoscenza dei fabrianesi, che
a frotte accorsero per pregare, ma
anche per curiosare.
Il magazzino fu trasformato in
chiesetta per accogliere l’immagine della Madonna. Dal giorno
del miracolo fino ad oggi non c’è
stato fabrianese che abbia invocato
Il primo dei due previsti incontri
dei delegati delle 13 diocesi delle
Marche al 5° Convegno nazionale
ecclesiale di Firenze 2015 ha avuto
luogo presso la Domus “Stella
Maris” di Colle Ameno di Ancona.
All’appuntamento convocato per
riflettere e confrontarsi sulla Traccia
predisposta dal Comitato preparatorio sul tema “In Gesù Cristo il
nuovo umanesimo” hanno preso
parte anche i membri del Servizio
per l’attuazione del 2° Convegno
Ecclesiale Marchigiano (SeRAC),
della Commissione regionale per
il laicato, della Consulta regionale
di Associazioni e Movimenti e
dell’Ufficio Regionale per la Famiglia.
L’Arcivescovo di Ancona-Osimo e
presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana, il Cardinale Edoardo Menichelli nel porgere il suo
saluto ai partecipanti ha auspicato di
avvicinarsi al grande evento di no-
AGENDA LITURGICA
di Don Leopoldo Paloni
~ FESTA DI SAN BENEDETTO A SANTA
MARGHERITA: sabato 11 luglio alle ore
7.45, presiede mons. Vecerrica.
~ FESTA DI SAN BENEDETTO A SAN
BENEDETTO A FABRIANO: sabato 11
luglio alle ore 18.30, presiede mons.
Vecerrica.
~ IL VESCOVO CELEBRA LA S. MESSA
CON IL CONFERIMENTO DEL MINISTERO DELL’ACCOLITATO: domenica 12
luglio alle ore 11 nella chiesa di Santa
Teresa a Matelica.
21 chiesa.indd 2
la “Madonnetta delle
Grazie” e
che non
abbia ricevuto conforto. Era
una calda
mattina
d’estate, il
13 luglio
1796…
A ridosso
di questa
data sono
scarse le
fonti storiche, perciò ci si
potrebbe
domandare: dove è
la certezza
della memoria del
miracolo?
Quale fonte
riporta con
precisione
il fatto avvenuto? Il cuore di ogni fedele, che
da 219 anni a questa parte non si è
vergognato di mettersi in ginocchio
di fronte a Dio, chiedendo con fiducia alla Vergine Maria di intercedere
presso di Lui. Ciascun cristiano sa
di non sbagliare quando, con le
preghiere più semplici, più umili
e più spontanee consegna il suo
cuore nelle mani di Dio per mezzo
di Maria. Senza esitare perciò si può
dire che se non fosse stato per Lei,
Gesù non avrebbe forse compiuto
il 1° miracolo alle nozze di Cana:
se per un po’ di vino il Salvatore
ha accolto la richiesta della Madre,
cosa non farà per tutto il resto?
FERIALI
ore 7.00: - S. Caterina (Auditorium)
ore 7.20: - S. Silvestro
ore 7.30: - M. della Misericordia
- Mon. S. Margherita
ore 7.45: - Monastero Cappuccine
ore 8.00: - Casa di Riposo
- Collegio Gentile
- S. Luca
ore 8.30: - Cripta di S. Romualdo
ore 9.00: - Mad. del Buon Gesù
- S. Caterina (Auditorium)
ore 16.00: - Cappella dell’ospedale
ore 18.15: - Ss. Biagio e Romualdo
ore 18.30: - Cattedrale S.Venanzio
- S. Giuseppe Lavoratore
- Sacra Famiglia
- M.della Misericordia
- S. Nicolò (lun.-merc.-ven.)
- S. Nicolò Centro Com. (mart.-giov.-sab.)
- Oratorio S. Giovanni Bosco
In unione con le intenzioni di papa
Francesco e del nostro Vescovo
Giancarlo, anche quest’anno volgiamo con amore a Maria le nostre
preghiere, in modo particolare
pensando alle famiglie, ai lavoratori
e specialmente ai giovani, affinché
siano capaci di realizzare insieme a
Dio il progetto che Lui ha pensato
per loro.
* Chi fosse in possesso di fotografie,
immagini, libretti, testimonianze
di grazie e miracoli avvenuti o
video riguardanti la chiesetta della
Madonna delle Grazie, può inviarli
o scrivere a: francesko.olivieri@
libero.it (338-9807504).
Per un'autentica
solidarietà sociale
vembre camminando insieme, con
discernimento comunitario in piena
e fraterna comunione, fidandoci
della potenza dello Spirito Santo;
dovrà essere un evento di preghiera, di ascolto e di confronto: è sul
campo che vanno colte e interpretate
le attese del popolo cristiano alla
ricerca di un nuovo umanesimo che
dia una risposta alla crisi antropologica. Occorre farlo tenendo conto
dei linguaggi dell’oggi, compreso
quello della tecnica e della comunicazione sociale, ma integrandoli
con quelli dell’arte, della bellezza
e della liturgia. La speranza è di
rintracciare strade che conducano
tutti a convergere in Cristo, che è il
fulcro del nuovo umanesimo.
Il Vescovo di Camerino-San Severino mons. Francesco Giovanni
Brugnaro, delegato dalla Cem a
guidare il percorso partecipativo
verso Firenze ha poi svolto una
meditazione sulla cosiddetta Giornata di Cafarnao del Vangelo di
Marco (1,21-34) un’icona biblica
significativa per comprendere la
fedeltà di Dio. L’insegnamento di
Gesù provoca lo stupore meravigliato degli abitanti di Cafarnao
che non comprendono l’autorità
con cui Egli parla e insegna, autorità
riconosciuta e temuta anche dai demoni. L’evangelista - ha sottolineato
mons. Brugnaro – ci racconta un
esorcismo, la cacciata di un demonio, che rappresenta la grande lotta
contro l’avversario dell’uomo e di
Dio. Gesù è venuto per lottare in
favore dell’uomo, per umanizzarlo
restituendogli libertà. Marco ci fa
riconoscere (anche con l’uso di
verbi significativi per il convegno)
la nuova e autentica prossimità
di Dio: Gesù esce dalla sinagoga,
entra nella casa di Simone, ascolta
la richiesta a favore della suocera
malata e le ridà la salute. Abitando
nella casa di Simone, Gesù risana
la suocera; farla alzare (movimento
che evidenzia il passaggio da una
situazione d’impotenza alla possibilità di riprendere il cammino) è
un gesto che evoca la risurrezione
e un segno che anticipa la vittoria
sulla morte (trasfigurazione). La
guarigione è finalizzata al servizio:
liberati dal male, siamo liberi per il
bene che è servire e amare. Compare
poi una folla di uomini e di donne
che si accalcano alla porta (limite tra
dentro e fuori) della casa di Simone
mentre Gesù “guarì molti che erano
affetti da varie malattie e scacciò
molti demoni”. E’ il volto di Dio
Lunedì 13 luglio:
festa della Madonna
delle Grazie
Chiesa della B.M.V.
della Misericordia
ore 7.30: Santa Messa;
a seguire santo Rosario
ore 12: Angelus
L’immagine rimarrà esposta fino
alle ore 16 per chi vorrà visitarla
FESTIVE DEL SABATO
ore 18.30: - Cattedrale S.Venanzio
- S. Giuseppe Lavoratore
- Collegiglioni
- M. della Misericordia
- Sacra Famiglia
- S. Nicolò Centro Com.
- Oratorio S. Giovanni Bosco
ore 19.00: - Collegio Gentile
FESTIVE
ore 7.00:
ore 8.00:
ore 8.30:
ore 8.45:
ore 9.00:
ore 9.30:
ore 10.00:
ore 10.15:
che incontra l’uomo che soffre, bisognoso di salvezza, di guarigione,
di liberazione. La porta della casa
umile e povera di Simone può essere
colta come simbolo della Chiesa,
luogo di mediazione dell’incontro
di Gesù con ogni uomo che ha necessità di essere guarito.
Il prof. Sergio Belardinelli, docente
di sociologia presso l’Università di
Bologna, impegnato nella diocesi
di Fano e componente della giunta
nazionale incaricata di preparare
il convegno di novembre ha poi
illustrato il senso della Traccia e introdotto il lavoro dei cinque gruppi,
uno per ogni verbo suggerito (Uscire, Annunciare, Abitare, Educare,
Trasfigurare). La Traccia – ha chiarito il relatore - non è un documento
ma l’indicazione di una strada dove
ognuno può esercitare la sua creatività e il proprio discernimento.
Quando Gesù parla come descritto
dall’evangelista Marco costruisce
comunità. Essere insieme agli altri
è la nostra natura costitutiva. I delegati al Convegno di Firenze devono
sentirsi della comunità. Gesù è la
chiave del nuovo umanesimo, non
teorico, ma che sa farsi prassi, che
vede i bisogni dell’uomo e si ferma
per sanare e guarire.
I cinque verbi della Traccia vanno
letti all’interno dell’intero contesto
del documento preparatorio di cui i
verbi sono solo la parte finale. Il 2°
incontro dei delegati marchigiani
al Convegno di Firenze si svolgerà
sabato 26 settembre a Loreto.
Sauro Brandoni
ore 10.30:
ore 11.00:
ore 11.15:
ore 11.30:
ore 11.45:
ore 16.30:
ore 18.15:
ore 18.30:
- S. Caterina (Auditorium)
- S. Maria in Campo
- M. della Misericordia
- Casa di Riposo
- S. Nicolò (Centro Comunitario)
- Sacra Famiglia
- S. Margherita
- S. Luca
- Cappella dell’ospedale
- Ss. Biagio e Romualdo
cripta
- S. Giuseppe Lavoratore
- S. Caterina (Auditorium)
- Collegio Gentile
- Cattedrale San Venanzio
- Collepaganello
- M. della Misericordia
- Nebbiano
- Cupo
- Attiggio
- Moscano
- S. Silvestro
- S. Nicolò
- S. Giuseppe Lavoratore
- Monastero Cappuccine
- Cattedrale San Venanzio
- Sacra Famiglia
- M. della Misericordia
- S. Maria in Campo
- Melano
- Argignano
- Cattedrale San Venanzio
- Ss. Biagio e Romualdo
- S. Giuseppe Lavoratore
- M.della Misericordia
MESSE FERIALI
7.30: - Regina Pacis
8.00: - S.Teresa
9.30: - Concattedrale S. Maria
18.00: - Concattedrale S. Maria
18.30: - S. Teresa - S. Francesco
- Regina Pacis
MESSE FESTIVE DEL SABATO
18.00: - Concattedrale S. Maria
18.30: - S. Teresa
19.00: - Regina Pacis
Messe FESTIVE
7.30:- Beata Mattia
8.00:- Concattedrale S. Maria
8.30:- Regina Pacis - Ospedale
9.00:- S. Rocco - S.Francesco
9.30:- Invalidi - S. Teresa
10.30:- Concattedrale S. Maria
- Regina Pacis
11.00:- S. Teresa -Braccano
11.15:- S. Francesco
11.30:- Regina Pacis
12.00:- Concattedrale S. Maria
18.00:- Concattedrale S. Maria
18.30:- S. Teresa - Regina Pacis
08/07/15 12.15
22
>DEFUNTI<
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
TRIGESIMO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
Domenica 12 luglio
ricorre il 2° anniversario
della scomparsa dell'amato
CHIESA di S.FILIPPO
Venerdì 10 luglio
ricorre il 20° anniversario
della scomparsa dell'amato
CRISTIANO AQUILANTI
PELAGALLI
I genitori, i parenti, gli amici lo ricordano, con infinito amore, nella
S.Messa che verrà celebrata alle
ore 19. Si ringrazia chi si unirà alle
preghiere.
Nel trigesimo
della scomparsa del caro
"Mi troverete sempre alzando
gli occhi al cielo"
CHIESA della MISERICORDIA
Lunedì 13 luglio
ricorre il 3° anniversario
della scomparsa dell'amato
ORATORIO di S.MARIA
Venerdì 17 luglio
ricorre l'anniversario
dalla scomparsa dell'amato
CHIESA di MOSCANO
Nella ricorrenza
del 1° anniversario
della scomparsa del caro
VINCENZO BISSIANI
FRANCESCO LAURENZI
SAURO MARTELLA
I genitori, i parenti e gli amici lo
ricorderanno nella S.Messa di giovedì 16 luglio alle ore 18.30. Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
I figli ed i parenti lo ricordano con
affetto. S.Messa venerdì 17 luglio
alle ore 18.30. Si ringrazia chi si
unirà alle preghiere.
La famiglia lo ricorda con infinito
affetto nella S.Messa di domenica
12 luglio alle ore 10.15. Si ringrazia
chi si unirà alle preghiere.
GIANNI RICCIONI
La moglie, le figlie, i generi, i nipoti
ed i parenti lo ricordano con affetto. SS. Messe domenica 12 luglio
alle ore 9 nella Chiesa di San Biagio
e domenica 19 luglio alle ore 9 nella Chiesa del Collegio Gentile.
"Nostro carissimo nonno, ci manchi
molto. Sono due anni ma sembra
ieri, noi ti ricordiamo sempre con
grande affetto e non lasciamo mai
nonna da sola. Lei ti vuole ricordare
con questa bella foto, che piaceva
tanto anche a te e lascia un tuo bellissimo ricordo a noi, tutti i tuoi parenti ed i tuoi amici. Speriamo che
continui a proteggerci da lassù".
I tuoi nipoti, tua moglie, i tuoi
parenti e tutti gli amici.
Ti vogliamo bene.
"Ho combattuto la buona battaglia,
ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo
la corona di giustizia che il Signore,
giusto giudice, mi consegnerà in
quel giorno; e non solo a me, ma
anche a tutti coloro che attendono
con amore la sua manifestazione"
(San Paolo 2a lettera a Timoteo)
Domenica 5 luglio, a 87 anni
è mancata all'affetto dei suoi cari
ANNA (ANNETTA)
CATASTA ved. SCORTICHINI
Lo comunicano i figli Luciana e Fabio, il genero Antonino, il nipote
Doriano con Jessica, il pronipote
Denis, il cognato, la cognata, gli
altri nipoti ed i parenti tutti.
Gruppo Bondoni
ANNUNCIO
Martedì 7 luglio, è mancata
all'affetto dei suoi cari
ANNA ROSSI
Olimpio, Francesca, Celeste, Paola,
Gabriella, Sonia, Sandra, Sandro,
unitamente alle loro famiglie, addolorati e smarriti annunciano la
scomparsa improvvisa della cara
sorella. Fiduciosi che ora hai raggiunto la vera pace, accettiamo la
volontà di Dio e confidiamo nelle
tue preghiere per tutti noi.
Marchigiano
ANNUNCIO
Venerdì 3 luglio, a 83 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
ORATORIO di S.MARIA
Venerdì 17 luglio
ricorre l'anniversario
della scomparsa dell'amato
VINCENZO BISSIANI
I figli ed i parenti lo ricordano con
affetto. S.Messa venerdì 17 luglio
alle ore 18.30. Si ringrazia chi si
unirà alle preghiere.
Venerdì 3 luglio, a 82 anni,
all'ospedale di Camerino,
è mancato all'affetto dei suoi cari
DOMENICO COSTANTINI
Lo comunicano i figli Franco e Cesare, le nuore Cinzia e Laura, i nipoti Michele, Simone, Alice, Sara,
la sorella Maria, i fratelli Natale e
Pierino, i cognati, le cognate, i nipoti, i parenti tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
Martedì 7 luglio, a 87 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
FLAVIO CICULI
Lo comunicano la moglie Giuseppina Boldrini, le figlie Antonietta
e Maria Teresa, i generi Fabrizio e
Nicola, le nipoti Eleonora ed Ilenia,
le sorelle, i parenti tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
Lo comunicano la moglie Teresa
Gregori, il figlio Giuseppe con Lucia Battinelli, le nipoti Francesca e
Federica, i fratelli Luciano e Ivan, i
cognati, le cognate, i nipoti, i parenti tutti.
Marchigiano
Venerdì 3 luglio, a 87 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
FIORINDA MARIANI
ved. SILVESTRINI
Lo comunicano i figli Massimo e
Mauro, la nuora Patrizia, i nipoti
Luca, Sara, Olfa, Beatrice, la sorella Assunta, il fratello Eduino, i
parenti tutti.
Marchigiano
Venerdì 3 luglio, a 92 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
ANNUNCIO
MARIA CARAMONI
ved. SEBASTIANELLI
Mercoledì 1° luglio, a 98 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
Lo comunicano i figli Antonio, Ivano e Mirella, il fratello, la sorella, le
nuore, il genero, i nipoti, i pronipoti, i cognati ed i familiari tutti.
Belardinelli
ANNUNZIATA DIONISI
ved. PIRANI
Lo comunicano i figli Marisa e Giuseppe, il genero Francesco, la nuora Adriana, i nipoti Cristiana, Enrico, Massimo, la pronipote Chiara, le
sorelle Alma e Bruna, le cognate, i
parenti tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
Mercoledì 1° luglio, a 90 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
CATERINA LOBI
ved. MACHELLLI
Lo comunicano i figli Enrico, Augusto, Ivana e Maria, i generi, le nuore, i nipoti, i pronipoti ed i parenti
tutti.
Belardinelli
i familiari lo ricordano con grande
affetto. S.Messa sabato 18 luglio
ore 18.30 nella chiesa di San
Giuseppe Lavoratore. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
RINGRAZIAMENTO
ANNIVERSARIO
Le famiglie SPINELLI
e BATTAZZA comosse per la
grande partecipazione e manifestazione di affetto tributata alla
loro cara
SABRINA
ringraziano tutti coloro che le sono
stati vicini, gli amici di Fabriano e
Roma, i colleghi della WhirlpoolIndesit, il dr. Rossi, i parenti tutti.
Marchigiano
24.07.09
16.06.09
Nel 6° anniversario della scomparsa dei cari
STEFANIA
e
FRANCESCO SCIPIONI
i familiari tutti li ricordano con affetto. S.Messa sabato 11 luglio alle ore
18.30 nella chiesa di San Benedetto. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
"Non hanno ostacoli le madri, non
paura del pericolo, non paura del
rischio e del sacrificio: esse fanno,
costruiscono in silenzio, giorno
per giorno, il grande miracolo
dell'amore"
(David M.Turoldo)
CHIESA della SCALA SANTA
Martedì 14 luglio
ricorre il 3° anniversario
della scomparsa dell'amato
TRE MESI
ANNUNCIO
VINICIO TOSTI
ANNUNCIO
UGO DUCA
ANNIVERSARIO
ANNUNCIO
22 defunti.indd 2
L'Azione 11 LUGLIO 2015
RINGRAZIAMENTO
Le famiglie BRENCIO
e SILVESTRINI
ringraziano quanti si sono uniti
al lutto
per la scomparsa del loro caro
MARIO
Marchigiano
CHIESA di SAN NICOLO'
Venerdì 10 luglio
ricorrono tre mesi
dalla scomparsa dell'amato
PRIMO COSTANTINI
La moglie, i figli ed i parenti lo ricordano con affetto. S.Messa venerdì 10 luglio alle ore 18.30. Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
"Nonostante il tempo passi in fretta
il tuo ricordo è sempre nei nostri
cuori. Fa' che tu da lassù sia per la
nostra famiglia l'angelo protettore"
COLLEGIO GENTILE
ANNA MADRESELVA GATTI
6 luglio 2011
6 luglio 2015
Santa Messa sabato 11 luglio ore
19.
MARCELLO MOLINARI
La moglie, il figlio, la nuora ed i
parenti lo ricordano con affetto.
S.Messa martedì 14 luglio alle ore
18.15. Si ringrazia chi si unirà alle
preghiere.
Gli annunci vanno portati in redazione,
entro il martedì mattina
La scomparsa di Ramadoro,
un imprenditore speciale
La città perde non solo un illuminato imprenditore ma soprattutto una persona speciale
profondamente innamorata della sua Fabriano da cui tanto ha ricevuto, ma ampiamente
di più ha saputo restituire alla comunità sotto varie forme in termini di impegno sociale.
Pasquale Ramadoro – scomparso a 78 anni domenica scorsa all’ospedale Profili dopo una
lunga lotta contro un male – era molto più di un industriale di successo che per mezzo secolo ha guidato il calzaturificio che porta il nome di famiglia e che fondò nel lontano 1965
insieme al fratello Franco. «E’ stato un privilegio avere un datore di lavoro con una così
grande umanità», raccontano alcune delle lavoratrici del calzaturificio Ramadoro arrivato
negli anni migliori a sfiorare i 150 dipendenti nella storica sede di via Brodolini dove oggi
sono i figli a portare avanti l’attività anche attraverso il negozio ‘La mela blu’. Perfino Papa
Wojtyla apprezzò moltissimo le ciabatte realizzate su misura nel 1991 da Ramadoro e i suoi
operai e consegnate al Pontefice in occasione della sua visita in città. I funerali, prima della
tumulazione al cimitero di Santa Maria, si sono tenuti a San Nicolò proprio nella chiesa che
in passato grazie anche ad una donazione di Ramadoro venne restaurata in tutta una sua
parete, oltre che nelle vicina fontana.
Del resto l’imprenditore ha veramente fatto di tutto e di più per la sua Fabriano. Nominato
cavaliere della Repubblica per meriti di lavoro nel 1978, lo si ricorda anche come presidente
del locale Lions e cda della Fondazione Carifac, oltre che attivissimo esponente del Panathlon. «Amava lo sport e i giovani», afferma commosso il figlio Giorgio che ben rammenta gli
anni ’80 e ’90 quando il padre fu prima presidente della formazione calcistica Borgo Fabriano e subito dopo della Fabrianese, all’epoca le due principali realtà cittadine. «Ha sempre
avuto – aggiunge il figlio – un forte senso di comunità e anche di riconoscenza verso tutta
la città e per questo ogni suo impegno era rivolto al bene di Fabriano». Così è stato anche
quando, in occasione del trentennale dell’azienda, coinvolse tanti pittori locali per poi allestire una mostra sul mondo delle calzature. «Si vedeva – affermano alcuni amici del mondo
del pallone – che era un ex calciatore e che aveva giocato a buoni livelli. Con i giocatori
aveva un grande rapporto grazie al suo carattere mite ed equilibrato che lo faceva essere
un presidente tanto bravo quanto apprezzato».
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L'Azione 11 LUGLIO 2015
Le opere in mostra al Museo della Carta
>CULTURA
Il "Premio Sciascia"
dedicato a Bartolini
di PAOLA ROTOLO
S
abato 13 giugno presso il
Museo della Carta e della
Filigrana si è tenuta la presentazione pubblica per l’inaugurazione della mostra di opere
in concorso per l’ottava edizione del
Premio Leonardo Sciascia, intitolata
“L’inchiostro nell’acido”, dedicata a
Luigi Bartolini.
A parlare per primo ed introdurre i
relatori presenti è il nostro sindaco
Giancarlo Sagramola: “Fabriano è
orgogliosa di ospitare le meravigliose opere in esposizione per l’ottava
edizione del Premio Leonardo Sciascia: la nostra attenzione verso la
cultura e l’arte è sempre altissima,
non a caso Fabriano è stata promossa Città Creativa dell’Unesco.
Le città, non gli stati, saranno il
vero motore del nuovo sviluppo,
soprattutto se sapranno riconnettersi
e legarsi alle loro origini: la città,
questo complesso urbano architettonico ma soprattutto culturale deve
ricostruirsi, e noi dobbiamo farlo
partendo dalla cultura”.
Ha poi passato la parola ad uno
degli interlocutori presenti, Luigi Carassai, il primo presidente
marchigiano dell'Associazione
Amici di Leonardo Sciascia: “La
nostra Associazione nasce nel ‘93,
e presenziarne è certamente molto
difficile ed impegnativo, ma non si
può che farlo con grande amore e
dedizione: stiamo facendo e continueremo a fare convegni, mostre
ed esposizioni e stiamo cercando di
avvicinare più artisti e personalità
illustri possibili affinché il nostro
progetto possa crescere”.
Dopo di lui a prendere la parola è
Francesco Izzo, membro dell’Associazione Amici di Leonardo Sciascia, ideatore e anima del Premio,
che comincia: “Abbiamo intitolato
questa presentazione inaugurale
L'inchiostro nell'acido, espressione
a mio parere bellissima e soprattutto
calzante perché un Premio come
questo fa parlare due linguaggi,
spesso anche divergenti se presi a
se stessi, quello della letteratura e
quello dell'incisione: Premio che
parla di disegni, d’inchiostro, di
letteratura, d’arte, di poesia, ci offre
la possibilità di entrare in un mondo
caleidoscopico, tramite esempi di
letteratura incisa o di incisione pensata, a seconda dei punti di vista”.
“All’interno della mostra potremo
ammirare anche quattordici opere
incise, ovviamente fuori concorso,
di Luigi Bartolini, personaggio
incredibile dal punto di vista arti-
stico, ma anche letterario, che ha
appunto anche scritto dei libri dal
sapore polemico e pungente, come
Contropelo alla vostra barba, in cui
ritroviamo uno stillicidio di affermazioni che di certo hanno lasciato
il segno ed infatti anche lui, come
del resto Sciascia, ne ha pagato il
prezzo”, affema Izzo e conclude il
suo intervento: “Leonardo Sciascia
è un esempio rappresentativo per
la nostra società, soprattutto in un
momento come questo in cui la tolleranza è vista quasi come qualcosa
di sospetto”.
Prosegue poi Rita Bernini, in rappresentanza dell’Istituto Centrale
per la Grafica: “Sono onoratissima
di essere stata coinvolta in questo
incarico, sia per la mia spiccata
passione per l’arte dovuta anche ai
miei studi, sia per la mia profonda
stima ed ammirazione per Luigi
Bartolini”, dichiara e continua: “Ho
avuto la grande fortuna di entrare
nella casa di sua figlia Luciana
Bartolini, casa in cui per un po’
ha vissuto suo padre, e conservo
gelosamente ricordi del suo studio,
fatto di libri d'arte, di letteratura,
romanzi e saggi, che nonostante
fossero passati tanti anni dalla sua
morte, ancora facevano respirare la
sua passione per la cultura in toto”.
“La signora Bartolini mi ha poi
mostrato i fogli che custodiva di suo
padre, ed è lì che è iniziato tutto il
lavoro di catalogazione di questo
straordinario materiale: Bartolini
aveva un modo del tutto particolare
di trattare le sue lastre, rivedendole
in più step, aggiungendo di volta in
volta segni particolari, ripensandole
con soluzioni diverse; alcune matrici
risultano consumate, distrutte, a
rivelare un modo quasi violento
di trattarle”, spiega Bernini ed
aggiunge: “In fondo ad ogni opera
troviamo sempre titolo, data e firma,
e quello che emerge è la sua volontà
di lavorare non solo cronologicamente, ma anche filologicamente,
sulla catalogazione delle sue opere,
come a dare la possibilità ai posteri
di ricostruire la sua vita, artistica e
non, lasciandola raccontata, impressa dall’opera e dal suo titolo”.
A seguire Alessandro Tosi, del
Museo della Grafica dell’Università di Pisa, che esordisce: “Vorrei
immediatamente porre l’attenzione
sulla magnificenza di questo Premio
e sulla qualità straordinaria delle
opere esposte: certo la presenza di
opere di Bartolini aumenta notevolmente le pulsioni artistiche di chi,
come me, è un amante delle incisioni e non possiamo non lasciarci
La mostra
di incisioni
"L'inchiostro
nell'acido"
ammaliare dall’intera produzione
di questo artista, il cui fil rouge è
rappresentato dal motivo paesaggistico”. “La magia racchiusa in
questa tecnica posso riassumerla
citando Bartolini stesso: l'incisione
come necessità etica morale in risposta al mondo pesante e dorato,
ecco, una necessità, una passione
che è chiaramente impressa in
ogni singola opera”, termina Tosi.
A concludere la presentazione è la
figlia di Luigi Bartolini, Luciana
Bartolini, che inevitabilmente da
un punto di vista molto più romantico, cita suo padre: “I miei giochi
funambolici con le mie acqueforti
sono il risultato dei miei fai e disfai,
così mio padre descriveva la sua arte
ed il più bel regalo per me, oggi, è
vedere così onorata la sua memoria
attraverso il prestigio riconosciuto
alle sue opere”.
Questa mostra per l’ottava edizione
del Premio Leonardo Sciascia che
ospita, quindi, nel ciclo espositivo
all’interno del Museo della Carta,
anche una selezione dei fogli più
rari e rappresentativi di Luigi Bartolini, resterà aperta al pubblico fino
all’11 settembre, per poi spostarsi e
proseguire a Venezia: un’ulteriore
occasione colta da Fabriano per fare
dell’arte il cuore pulsante della città.
Quattro opere sulla condizione dei perseguitati
Sabato 18 luglio alle 18, presso la Galleria Rismondo, aprirà i battenti la mostra d’arte
“Uomini soli” (chiuderà l’8 agosto).
Questa estemporanea sarà aperta dal venerdì alla domenica nei seguenti orari: dalle 18 alle
20 e dalle 21.30 alle 23.
Gli artisti che esporranno sono: Luigi Ferretti, Remo Giombini, Lughia e Anna Massinissa.
In mostra quattro opere che da angolazioni e con sensibilità diverse rappresentano quella
condizione di uomini perseguitati, in fuga e senza protezione nella quale confluisce una parte
crescente di umanità.
Scrive il curatore Giuseppe Salerno: “Soli veniamo al mondo e soli moriamo. Una solitudine con la quale mai abbiamo imparato a convivere e che ci spaventa. Una solitudine per
sfuggire alla quale creiamo rapporti solidali con quanti abbiano con noi in comune qualcosa
da difendere: il colore della pelle, la religione o i beni materiali. Nate dalla paura, le nostre
comunità hanno scavato fossati ed eretto barriere per marcare i confini tra noi e gli altri e solo
di recente avevano intrapreso un percorso inverso, assai difficile, orientato al riconoscimento,
all’accettazione ed all’integrazione del diverso”.
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24
>CULTURA<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Zobicco aveva un "Piano B"
Fiume Giano: storie di 500 anni fa e problemi di oggi si intrecciano
I
di BALILLA BELTRAME
ncontrare dopo tanto tempo
il caro amico Ario Angelelli, fedelissimo abbonato de
“L’Azione” e con lui parlare
di Storia nostra... Allora, la rivolta
popolare del 1519 contro il governo
dello Stato Pontificio, conseguenza
del rovinoso “sacco degli spagnoli”
del 23 settembre 1517, provocò
l’uccisione di alcuni magistrati e
la cacciata delle monache accusate d’aver provocato con il loro
comportamento “mondano”, l’ira
divina. La sommossa fu guidata dal
capitano Battista Zobicco. Nato da
famiglia di mercanti, audace, energico personaggio di parte popolana,
seppe organizzare validamente la
resistenza armata all’esercito del
legato della Marca. Infatti, coi
suoi collaboratori preparò anche
il “piano B” in vista dello scontro
finale. Avvenne nel nebbioso e
rigido 16 dicembre con la vittoria
dei fabrianesi, nei piani di Albacina. Il temerario progetto da “terra
bruciata” prevedeva l’allagamento
di tutta la città bassa con una decina
di metri d’acqua, provocato dalla
chiusura delle saracinesche del
ponte di sant’Agostino e di quelle
del ponte di san Rocco. Questo
disastroso provvedimento, in caso
di sconfitta, avrebbe attenuato,
se non eliminato le drammatiche
conseguenze del saccheggio e
altre violenze sulla popolazione.
Fortunatamente, come avevano
previsto le Beate Bianca e Rufina,
la vittoria fu della nostra bandiera
biancorossa. Di questo “piano B”
mai riportato nei libri, ci rimane
solo l’annotazione inedita - conservata nell’Archivio di Camillo
Ramelli - del cronista francescano
Oripsi. Ecco le sue testuali parole:
“esendo fortificate la buca del fiume ove entra nella terra di Fabriano
et anco la bocca di sotto di dove
esce per causa de spagnoli et adesso
da zobicho e suoi aderenti che fe-
cero quasi un lago che ariva laqua
a S. Maria del Mercato, le botteghe
fucine messe sotto e intrava laqua
sopra le muraglie”. La chiesa di S.
Maria stava all’inizio della “piaggia
del sellari” (Via Mamiani). I danni
subiti dalle case e dalle botteghe è
il prezzo pagato dall’innato spirito d’indipendenza, caratteristico
dell’animo dei fabrianesi. Poi Zobicco si riappacificò con la Chiesa.
Ingenuo come tutti gli eroi, si recò
a Roma con la promessa di perdono
del papa. Una trappola. Con falso
pretesto d’ipotetiche congiure, fu
imprigionato e giustiziato a Castel
Sant’Angelo. Una testa calda in
meno. Dall’annotazione di Oripsi
La battaglia di Albacina (particolare del chiostro minore di San Domenico)
ora sappiamo che il fiume Giano era dotato
di paratie mobili
per trattenere le
acque piovane
in caso di piena e ne regolava l’afflusso durante il
passaggio della
“pinara” dentro
la città. Riappacificati anche gli animi dei concittadini, il
Comune fece riadattare
l’impianto del ponte di
S. Rocco a mulino idraulico. Fu
demolito all’inizio del secolo scorso per far posto al “palazzo rosso”
così chiamato. In questi mesi il
vivace dibattito sulla sicurezza del
“Giano” è in pieno svolgimento.
Tra le varie proposte del Comitato,
ci potrebbe stare quella di mettere
paratie avanti al ponte di San Rocco in modo da allagare l’invaso
naturale dei cosiddetti “orti della
canizza” creati apposta dai nostri
padri, come grande bacino di
raccolta delle acque piovane. Da
un recente calcolo dell’architetto
Giampaolo Ballelli sappiamo che
l'area degli orti ha una superficie
di circa 35.000 mq. di verde pubblico, circa 14.000 mq. potrebbero
depotenziare l’eventuale ondata di
piena. Allo stato attuale d’incuria
e abbandono il bacino può quindi
contenere circa 20.000 metri cubi
di acqua da far defluire gradatamente. Ne potrà contenere di più
se sarà ripulito e bonificato il tratto
di fiume dalle cartiere al ponte di
san Rocco, con l’asportazione di
pietre, alberi e ghiaia depositata
negli ultimi quarant’anni, da quando cioè il cavatore Sambuchi detto
“sanvuco” cessò la sua attività. Una
volta ripristinata la saracinesca si
eviterebbe così gli effetti disastrosi
di una “bomba d’acqua” tanto frequente di questi tempi. Abbiamo un
precedente. In due ore di diluvio,
la sera del 17 settembre
1807, giunse su Fabriano una valanga di
fango e destriti alta
otto metri. Allagò
tutto il quartiere
artigianale demolendo 56 case e ci
scappò il morto.
Ricordo per chi
non c’era, che nel
1988 giunse qui la
Commissione “Grandi
rischi” a seguito di una
massiccia campagna di
stampa. Al termine del
sopralluogo lungo il fiume, i tecnici confermarono che c’è pericolo
incombente per cose e persone in
caso di esondazione del Giano.
Poco tempo dopo Fabriano fu
inserita nella Legge Lattanzio. Il
Ministero quindi stanziò ben 7,5
miliardi per la messa in sicurezza
del corso d’acqua. Ma chissà per
quale illuminato ragionamento
furono tutti spesi a valle del Centro
abitato anziché a monte da dove
provengono i pericoli a causa
delle portate massime dei torrenti
di Cancelli, Valleremita e altri.
Nel 2001 il compianto Luciano
Bianchi, presidente dell’Ass. per
la tutela del Centro. Storico, pubblicò su “L’Azione” l’indagine
dell’Autorità di Bacino riguardante
Fabriano alluvionata. Prevede un
“danno medio”, cioè in pratica,
potrebbero essere coinvolte circa
500 persone direttamente e altre
2.000 in modo meno grave, con
20 abitazioni a rischio distruzione
in aggiunta a quelle costruite sul
ponte dell’Aèra, formano una diga
artificiale molto pericolosa. Questa
è la situazione in cui trascorriamo
l’esistenza. Il “mostro” dorme sotto
i nostri letti. Lo scriviamo su queste
colonne da oltre vent’anni. Notizie
d’inondazioni, frane e smottamenti
riempiono i telegiornali. Che il
nostro sindaco Sagramola vuole
apparire nel Tg1 della sera?
Il primo romanzo di Massimiliano Giovanetti: La quotidianità
il gioco d'azzardo diventa il diario di un inferno dalla Moravia
Lunedì 6 luglio si è tenuta presso la Residenza
la Ceramica la presentazione di un romanzo
particolare dal titolo “Slot, diario di un inferno”, il primo romanzo di Massimiliano Giovanetti. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Papaveri e Papere e dall’Ambito
10. Ha condotto l’incontro Cristina Gregori,
mentre Fabio Bernacconi e Mauro Mori hanno
letto alcuni passi del romanzo. Di questa idea
l’autore ne parlava durante le pause de l’allestimento di “Uomini sull’orlo di una crisi di
nervi”, la commedia che Papaveri e Papere ha
portato in scena lo scorso dicembre al Teatro
Gentile e che replicherà a Roma il prossimo
settembre. Dicevamo, ne parlava in maniera
molto intima, quasi come fosse più nei suoi
pensieri che nella realtà. Invece lo scorso
aprile i suoi pensieri si sono trasformati in
azioni sino a comporre su dei fogli bianchi
un romanzo di paurosa bellezza. Sì, perché
questo è un testo sconvolgente, spietato, che
ti lascia un senso di nausea e di ansia. Questo
accade rarissime volte, ovvero quando riesce
a calarti profondamente nelle righe di ciò che
leggi, sino a sentirne gli odori, avvertirne le
sensazioni e misurarne le emozioni. Massimiliano Giovanetti di amici ne ha parecchi e
24 cultura.indd 2
uno - di nome Gigi Proietti - ha pensato bene
di onorarlo scrivendone la prefazione al suo
primo romanzo. Il protagonista del libro è
Mariano Casella, un pavido giocatore di slot
machine. In trentatré capitoli e un epilogo, che
ritmano l’irrespirabilità narrativa conducendo
come tra i gironi della prima cantica dantesca,
Casella compie l’intima e lacerante discesa
nell’abisso del proprio inferno. I luoghi, i
personaggi, le situazioni realizzano un tempo
sospeso, fatto di fuliggine e nebbia, tale da
esserne attratti e respinti. Perdizione, catarsi,
redenzione: patologicamente attraente, questa
è la storia di un’asfissia. Ormai centinaia
di migliaia di persone, donne e uomini, di
ogni età, ceto, professione e livello culturale,
cadono più o meno consapevolmente in una
dipendenza patologica da cui è difficilissimo
uscire. Bar e tabacchi somministrano consumazioni d’azzardo, giochi che tali non sono.
Perché il gioco implica condivisione con
l’altro, socialità, anche nella competizione;
invece i giochi di Stato, slot machine sopra
tutti, amplificano la solitudine di chi non può
o non sa condividere altro che una illusoria
fantasia di ricchezza. Dare una svolta ad una
vita insoddisfacente. Attenti, in qualche modo
ci riguarda tutti! E’ la droga contemporanea,
lo stupefacente legale di tutti. Si ringrazia per
la collaborazione La Residenza la Ceramica e
il Birrificio Millecento che al termine dell’incontro ha offerto una degustazione della sua
produzione artigianale.
E’ pressoché sconosciuto un giovane poeta
cecoslovacco, e precisamente della Moravia,
che ci fa riscoprire la normalità e, insieme,
l’eccezionalità di aspetti della vita quotidiana.
E non occorre una laurea per comprendere
quello che egli dice; si chiamava Jirí Wolker
(foto).
“Il più vasto mare sono gli occhi umani,/tutto
il mondo sostengono,/tutto il mondo in mille
navi/naviga sul loro specchio:/stelle, fiori,
uccelli, città, fabbriche, genti,/tutto quello che
fu,/tutto quello che è,/tutto quel che sarà/Il più
profondo mare sono gli occhi umani, e il loro
fondo tocca, fin giù, il cuore”.
Questi sono alcuni versi di un giovane vissuto
solo 24 anni: 1900-1924.
Fiorella Conti
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L'Azione 11 LUGLIO 2015
I ragazzi che partecipano al Camp allo stadio Comunale di Fabriano
insieme agli allenatori (foto Cico)
>SPORT
CALCIO
Settore giovanile
Il Milan fa scuola ai ragazzi
E' in corso a Fabriano il Camp estivo tenuto dai tecnici rossoneri
di SIMONETTA VENTURI
P
er nostra fortuna, i ragazzi delle
nuove generazioni non sono superstiziosi, altrimenti si sarebbero
potuti scoraggiare di fronte alle avverse
condizioni meteorologiche che hanno
caratterizzato fino ad ora la nostra
collaborazione con il Milan: come dimenticare infatti l’improvvisa nevicata
del primo incontro con il grande Franco
Baresi o il diluvio universale abbattutosi su Fabriano prima del Milan Day lo
scorso 23 maggio, per terminare con la
canicola che sta caratterizzando questi
giorni del Milan City Camp? Fortunatamente, niente riesce a fermare questo
splendido movimento. Perché siamo
Allenamenti anche per i
portieri; sopra, i ragazzi
impegnati in altri esercizi
25 sport.indd 2
in tanti. Stiamo diventando davvero
squadra nell’ambito della Scuola Calcio
Fortitudo Città di Fabriano - Fortitudo
Asd, a suon di incontri, progetti, scelte.
Ci muove la stessa forza che muove le
maree, una forza che si chiama passione. Un senso etico della realtà. Perché
niente riesce a fermare tanta gente che
si mette insieme e inizia a camminare
con consapevolezza e uno spirito buono,
che inizia a pretendere di più per questi
ragazzi di Fabriano. Niente ci fa demordere dal nostro punto fisso che ci guida
e ispira: lasciare a questa generazione
di giovani un mondo migliore di quello
da noi abitato. Lo facciamo attraverso il
nostro canale che è lo sport, e il calcio
in particolare. E non un calcio qualunque, un calcio di qualità. Per questo
motivo, grazie alla preziosa possibilità
che l’Indesit Company ci ha offerto,
abbiamo iniziato la collaborazione con
la Milan Academy con cui manteniamo
continui contatti di aggiornamento e che
sta curando rigorosamente il Camp e
la formazione non attraverso, come di
solito accade, un ex giocatore di facciata o un suo lontano parente pronto a
far fruttare la sua estate, ma da cinque
Prosegue con successo
il rapporto
di collaborazione
tra la Fortitudo
e la Milan Academy
tecnici effettivi del Milan con alle spalle
una solida preparazione ed esperienze
nazionali e internazionali. Affiancano
questi allenatori, i nostri fantastici mister, che conoscono i ragazzi e la realtà,
pronti ogni giorno a sostenere, mediare
e innalzare il proprio livello di preparazione e in particolare quello dei propri
ragazzi. Nessun dettaglio è lasciato al
caso. Lo dobbiamo ai nostri calciatori
in formazione e ai loro genitori che
hanno fatto una scelta intelligente e
qualitativa: fare il possibile per il futuro
del proprio figlio con un investimento
economico che comunque comporta
sacrifici. Hanno il diritto di ricevere il
meglio. Noi siamo i garanti di questo,
sicuri della bontà della scelta, non solo
strettamente calcistica ma che investe
la persona. Ogni giocatore infatti possiede un livello di sviluppo attuale e un
livello di sviluppo potenziale che potrà
essere raggiunto con il sostegno di tutti:
mister, compagni di gioco, avversari,
situazione allenante. Se il processo di
allenamento sarà quindi stimolante e
strutturato adeguatamente, la zona di
sviluppo attuale del bambino si amplierà ed egli diventerà capace di eseguire
autonomamente un compito che prima
non sapeva eseguire. Ma accanto a questo, specialmente si allenerà ad essere
persona capace di decidere e risolvere
i problemi in poco tempo e in minimo
spazio, a saper gestire le energie e gli
input provenienti dal mondo esterno e
crescere in maniera equilibrata. Con la
libertà che solo il gioco sa fornire con
le sue continue domande che richiedono
risposte. Risposte intelligenti che raddrizzano il proprio cammino ed aiutano
ad evitare di ritrovarsi al termine della
vita sulla collina sbagliata.
Esercizi di conduzione di palla: tutti in rigorosi colori... rossoneri
CALCIO
Serie D
Campagna acquisti super
per il Fabriano Cerreto
Il Fabriano Cerreto prosegue nella sua importante campagna acquisti in vista del
prossimo campionato di Eccellenza.
Sarà quasi rivoluzionata la squadra a disposizione di mister Spuri Forotti rispetto
a quella che dominò la Promozione.
Ufficiali già da tempo gli arrivi del bomber Emanuele Francioni e dell’esterno
Nicolò Severini, oltre alle riconferme di Bartoli e Piergallini, innesti fondamentali
dello scorso mercato invernale. In arrivo ci sono inoltre i difensori Andrea Savelli
(classe ’91, ex Pergolese) e Cristiano Lapi (classe ’89, con un passato al Montegranaro e al Porto Recanati).
Il reparto di centrocampo dovrebbe poi essere rinforzato con Nicolò Carboni, ’96
in arrivo dal Barbara.
Sarà probabilmente uno dei due ‘under’ che dovranno obbligatoriamente scendere
in campo (l’altro dovrà essere un giocatore nato nel 1997 o in anni successivi). In
uscita dal Fabriano Cerreto ci sono invece due ‘big’ dello scorso campionato: il
difensore Pierotti e l’attaccante Marinelli.
E’ stato anche delineato l’organico del campionato di Eccellenza che vedrà ai nastri
di partenza, oltre al Fabriano Cerreto: Atletico Colbordolo, Biagio Nazzaro, Castelfidardo, Corridonia, Forsempronese, Grottammare, Helvia Recina, Montegiorgio,
Monticelli, Pergolese, Porto d’Ascoli, Tolentino, Trodica, Urbania e Vis Pesaro.
Luca Ciappelloni
08/07/15 11.36
26
>SPORT<
PATTINAGGIO
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Campionati Italiani e Trofeo di Terni
Fortitudo, quante gare!
E a settembre c'è il 40°
di FERRUCCIO COCCO
N
el fine settimana scorso, la Fortitudo Fabriano Pattinaggio
ha gareggiato a Terni, dove erano in programma i Campionati Italiani
per le categorie maggiori ed il locale
Trofeo valido per il Challenge Centro
Italia, nel quale sono stati impegnati i
più piccoli.
Il gran caldo ha certamente condizionato gli eventi agonistici.
Agli Italiani, i risultati non sono stati
eccezionali per i rossoblù, che non
sono riusciti a portare a casa medaglie,
contrariamente a quanto accaduto negli
ultimi anni. C’è da dire che la concorrenza è stata agguerritissima.
Come società, la Fortitudo è giunta al
29° posto su 88 team partecipanti.
Questi, nel dettaglio, i piazzamenti.
Nella categoria Ragazze: Elisa Scassellati 7° nei 2000 punti, 21° nei 5000
eliminazione; Maria Ninno 39° nei
300 sprint, 56° nei 5000 eliminazione.
Nella categoria Ragazzi: Alessandro
Carnevali 21° nei 300 sprint, 43° nei
5000 eliminazione; Roberto Raiola
24° nei 300 sprint, 37° nei
5000 eliminazione; Nicolò
Delpriori 38° nei 300 sprint,
52° nei 5000 eliminazione.
Nella categoria Allieve: Camilla Fattori 8° nei 100 sprint,
9° nei 500 sprint; Erica Greci
7° nei 100 sprint, 10° nei 500
sprint. Nella categoria Junior:
Alessandro Mataloni 7° ne
100 sprint, 19° nei 500 sprint.
Le ragazze hanno collezionato
anche un 14° posto nella 3000
americana.
Per quanto riguarda il Trofeo,
le categorie minori si sono
comportate molto bene, conquistando medaglie a raffica,
tanto da far ottenere alla società il 2°
posto di squadra su 31 partecipanti.
Questi, nel dettaglio, i piazzamenti,
iniziando dai più piccoli.
Nella categoria Giovanissimi Primo
Anno: Cristian Scassellati 1° nei 100
sprint, 1° nei 600 in linea; Alessandro
Eleuteri 6° nei 100 sprint, 8° nei 600
in linea; Riccardo Delpriori 7° nei 100
sprint, 4° nei 600 in linea. Nella catego-
ria Esordienti Primo Anno: Asia Fileri
16° nei 100 sprint, 9° nei 1000 in linea.
Nella categoria Esordienti Secondo
Anno: Emma Ninno 5° nei 100 sprint,
2° nei 1200 in linea. Nella categoria
Ragazze: Elisa Scassellati 2° nei 300
sprint, 1° nei 2000 punti; Maria Ninno
13° nei 300 sprint, 6° nei 2000 punti.
Nella categoria Ragazzi: Alessandro
Carnevali 9° nei 300 sprint, 11° nei
CALCIO e CALCIO a 5
2000 punti; Roberto Raiola
7° nei 300 sprint, 8° nei 2000
punti; Nicolò Delpriori 21° nei
300 sprint, 19° nei 2000 punti;
Giovanni Fiorucci 17° nei 300
sprint, 18° nei 2000 punti.
Nella categoria Allieve: Erica
Greci 5° nei 500 sprint, 9° nei
5000 eliminazione; Camilla
Fattori 4° nei 500 sprint, 13°
nei 5000 eliminazione. Nella
categoria Allievi: Raimondo
Quaranta 7° nei 500 sprint, 11°
nei 5000 eliminazione.
Nel fine settimana sono in arrivo altre gare per i fortitudini:
sabato a Pianello Vallesina,
domenica a Chiaravalle.
Dalla società, infine, giunge una simpatica comunicazione: in occasione dei
40 anni dalla fondazione della Fortitudo
Fabriano Pattinaggio, verrà organizzata
una rimpatriata di tutti gli ex pattinatori.
L’appuntamento è fissato per domenica
20 settembre. Per informazioni ed adesioni, contattare Nevio (339 2060558),
Patrizio (335 1222086) o Roberta (347
8208764).
Settore giovanile
In casa Virtus Fabriano
resoconto della stagione
Nella stagione della retrocessione della
formazione maggiore, scivolata in serie
D dopo sei campionati di permanenza
in C2 a buon livello, l’attività giovanile
ha visto la Virtus Fabriano impegnata in tutte le categorie ufficiali della
Figc, tanto da poter partecipare alla
festa finale del Grassroots a Firenze.
A dispetto dell’esiguità dei numeri,
ma forte dell’esperienza e capacità dei
tecnici delle varie formazioni (Manzetti, Jachetta, Santarelli, coadiuvati
da Jacopo Romagnoli), la società è
stata impegnata in 85 gare ufficiali, che
hanno completato l’attività formativa
svolta durante la settimana nelle palestre e palasport fabrianesi, e nel campo
sportivo del Borgo. Gli Allievi (15-17
anni), seguiti da mister Giancarlo Manzetti, ancora una volta rivoluzionati allo
start, sono stati impegnati dapprima
nella Coppa Marche (quattro impegni)
e quindi nel Campionato Regionale (22
gare): la prima parte della stagione è
stata indubbiamente preparatoria alla
seconda, che con diversi nuovi innesti
ha visto la squadra biancoblù sciorinare
buone prestazioni, consentendole di
chiudere il proprio girone in una dignitosa posizione di centro classifica.
Ventiquattro gli impegni ufficiali dei
Giovanissimi (13-14 anni) di Massimiliano Jachetta, sviluppatisi inizialmente
nella Coppa Marche, con i fabrianesi
eliminati nella semifinale regionale
di Pesaro dal Pesarofano, squadra che
avrebbe poi vinto sia la Coppa che il
Campionato. Campionato Regionale in
cui la Virtus ha sfiorato la qualificazione
alla final-four, lasciando per strada punti preziosi in gare alla portata ma che
evidenziavano spesso l’inesperienza e
l’esiguità numerica del gruppo. Nel 2°
Memorial Bracci, a conclusione della
stagione, i virtussini perdevano anche
qui la semifinale a Civitanova solo ai
tempi supplementari (8-6), in una gara a
tratti altamente spettacolare da ambedue
le parti. Sempre Massimiliano Jachetta
ha seguito anche gli Esordienti (11-12
anni), impegnati con continuità dapprima nel Torneo Autunnale di Calcio a 7,
quindi in quello invernale in Ancona
di Calcio a 5, ed infine di nuovo nel
Torneo Primaverile di calcio a 7, per
un totale di 22 gare disputate, oltre la
partecipazione alla seconda Champions
Cup a San Benedetto del Tronto, con
la collaborazione del Cerreto Calcio.
Anche nei Pulcini (8-9-10 anni) e
Piccoli Amici (5-6-7 anni) la Virtus
è stata presente: i bimbetti seguiti da
Gli Esordienti calcio a 7 della Virtus Fabriano
26 sport.indd 2
BASKET
Serie C
Janus:
altre due
conferme
Continuano ad
aggiungersi pezzi nel mosaico
della Janus Fabriano 2015/16.
Dopo le conferme di Paolo Carnevali e Valerio
Paoletti, arrivano anche i prolungamenti
ufficiali per Michele Bugionovo (foto)
e Gabriele Nizi. Restano in maglia
biancoblù anche i giovani Tommaso
Braccini (’97) e Filippo Carsetti (’96)
che andranno a completare la rotazione
a disposizione di coach Luciano Bolzonetti. Per quanto riguarda i nuovi arrivi,
una delle quattro caselle rimaste libere
nel roster dovrebbe essere occupata da
Luca Chiarucci, già con un passato in
maglia Janus e reduce da una positiva
stagione in serie D con il Cerreto. Sembrano imminenti, inoltre, gli arrivi degli
altri tre giocatori ‘da quintetto’. Per i
ruoli di guardia e pivot è possibile che
venga percorsa la pista extracomunitaria, mentre per il ruolo di ala piccola
la società è sulle tracce di un giocatore
con esperienza nella categoria. A breve
arriveranno anche i dettagli della campagna abbonamenti che la Janus sta
lanciando. Saranno prezzi popolari (5
euro per le partite singole) e agevolati
per i giovani.
Luca Ciappelloni
PODISMO
Avis Fabriano
Il solleone
non ferma
i runners!
I Pulcini calcio a 5 della Virtus Fabriano
Umberto Santarelli hanno effettuato un
percorso di crescita più che regolare,
di formazione dapprima in palestra e
quindi all’aperto impegnati nelle prime
uscite nei Tornei Figc, dando seguito
a quello invernale a Brugnetto con il
Torneo Primaverile (per un totale di
13 impegni ufficiali), prima di chiudere
la stagione con la festa a Coverciano.
Si sta delineando in questi giorni il
programma della nuova stagione, il cui
via è previsto per la fine di agosto per i
più grandi e con l’inizio della scuola per
i più piccoli, ma sempre con le stesse
prerogative di attenzione verso tutti gli
iscritti indistintamente, con obiettivi
di crescita e formazione perseguiti da
istruttori qualificati. Per una più attenta
e puntuale programmazione, sono già e
sempre aperte le iscrizioni (maschili e
femminili dai 5 ai 17 anni), per tutte le
categorie giovanili presso la sede Virtus
(335 5956770) sia per i vecchi che per
i nuovi iscritti, con l’augurio per tutti
di una sana e positiva esperienza nel
mondo del calcio.
Gli Allievi calcio a 5 della Virtus Fabriano
Nonostante i trenta gradi ed oltre del
week-end scorso, qualche atleta della
Podistica Avis Fabriano ha sfidato
il gran caldo, cimentandosi in alcune
gare. Sabato pomeriggio, a Montegiorgio, l’avisino Arturo Balduccio ha
partecipato alla Marcia del Solleone
(mai nome fu più appropriato…), gara
di 10 chilometri con 201 runners giunti
al traguardo. Ha vinto Giovanni Moretti
dell’Atletica Potenza Picena in 33’
48”; il “nostro” Balduccio ha concluso
il percorso in 48’ 43”. La mattina seguente, due avisini hanno corso il Giro
dell’Altopiano di Colfiorito, anche qui
10 chilometri, con 167 partecipanti.
La vittoria è andata ad Alessio Sepe
dell’Atletica Winner Foligno con 33’
11”; molto bene i fabrianesi Massimo
Gambella (22° con 38’ 00”) e Mauro
Moschini (41’ 35”).
f.c.
Massimo Gambella a Colfiorito
08/07/15 11.35
>SPECIALE ARGIGNANO<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
27
Tobaldi e Mingarelli, eccoli!
Settima edizione del premio: si conoscono i vincitori delle due sezioni
di NATASHA FORNAIOLI
V
incitori del premio “Castello di Argignano – Riconoscimento al personaggio” sono il giovane
imprenditore Diego Mingarelli,
titolare ed amministratore unico
della Diasen e Franco Tobaldi, primario presso l’ospedale di Fabriano e docente master di Chirurgia
plastica e ricostruttiva di Milano
oltre che direttore del Dipartimento
Chirurgico. Come da tradizione la
premiazione si terrà in concomitanza con la “Festa della Felicità”
nella frazione di Argignano nei
giorni 15-19 luglio: la consegna
dei premi avverrà sabato 18 luglio
alle ore 19.30 nella struttura coperta
dedicata all’evento.
Giunta alla settima edizione, l’iniziativa di rendere grazie ai cittadini
fabrianesi che più hanno influito a
Fabriano e che soprattutto hanno
reso onore alla nostra città negli
anni, cambia la forma dell’evento
senza alterare la struttura che ha
reso tale premio così importante
per la nostra città.
Il Circolo Fenalc Argignano, presieduto da Daniela Corrieri e dal
giornalista Daniele Gattucci con il
patrocinio del Comune di Fabriano,
Circolo della Stampa Marche Press
e da quest’anno con la collaborazione del Rotary Club fabrianese,
infatti, ha deciso di inserire sin
dall’edizione del 2011 un’ulteriore
peculiarità: l’ospite d’onore, una
figura scelta tra i personaggi della
città che non rientrano nei parametri
dello statuto che regola l’assegnazione del premio nelle due sezioni
(senior e junior) ma che hanno una
notorietà locale tale da meritare
un riconoscimento dal Comune
di Fabriano; quest’anno l’ospite
tanto atteso sarà il cantamaggio
fabrianese. I candidati da premiare
(due per ogni edizione, tra cui uno
riservato ad un giovane) sono stati
scelti tra più di ottanta nomi indicati democraticamente dal popolo
fabrianese: compito della giuria è
quello di districarsi nella valutazione di ognuno di essi e decretare i più
degni a ricevere tale onore.
Compito fondamentale del premio
“Castello di Argignano” è quello di
Un momento
della conferenza
stampa
gratificare coloro che, pur essendosi
distinti per meriti ed ideali al di
fuori di Fabriano, mantengono un
legame con la città che per anni li
ha ospitati e cullati tra le proprie
colline.
Argignano Rock Festival:
anche i gruppi emergenti
Un concorso di poesia
e tanti assaggi culinari
E’ tutto pronto per la seconda edizione del concorso canoro Argignano Rock Festival
del 15 luglio a partire dalle 20.30 organizzato da don Umberto e da tutto lo staff
della festa della felicità! Tanti ragazzi provenienti non solo dal territorio fabrianese
ma anche da diverse province marchigiane ed umbre sono pronti a sfidarsi in una
serata all’insegna dell’arte, del talento e della simpatia.
L’anno scorso, infatti, ben diciotto cantati hanno avuto l’occasione di confrontarsi ed una giuria competente ha
dovuto stabilire tre finalisti, per poi decretare la classifica finale.
La competizione di quest’anno vedrà fronteggiarsi non solo cantanti solisti, che avranno l’opportunità sia di portare brani inediti sia conosciuti sul panorama artistico mondiale, ma ci sarà anche una sfida tra gruppi emergenti.
Ogni concorrente o band dovrà preparare due brani in quanto sarà prevista una finalissima a scontro diretto.
Il premio messo in palio per questa competizione che vi terrà con il fiato sospeso fino all’ultima nota musicale
sarà la registrazione di un singolo presso una sala di incisione professionale! E’ alle porte un evento imperdibile
per la frazione di Argignano: vietato mancare!
Quest’anno per la “Festa della felicità” organizzata da don Umberto
Rotili e dalla frazione di Argignano
sono attese molte sorprese e proposte che diletteranno i partecipanti e
intratterranno coloro che decideranno di passare una serata in allegria
e divertimento.
L’inizio dell’evento coinciderà con
l’apertura degli stand gastronomici
alle ore 19.30 di mercoledì 15
luglio che anticiperà alle ore 21 il
concorso canoro “Argignano Rock
Festival”, una sfida che mira a
premiare il giovane
talento che più si
merita la stima del
pubblico presente.
Giovedì 16 luglio
invece, dopo gli assaggi culinari che
inizieranno alle 19,
è prevista sia la musica dell’orchestra
“trio italiano” alle
21, sia l’apertura
n.f.
POESIA
di Pietro Zampetti
Festa della Felicità
Oh! Gente tutta, di codesta valle e di più lontano,
udite il bando emesso dal popol d’Argignano,
anche quest’anno con un anno in più d’età
ritorna per tutti la «Festa della Felicità».
Proprio così anche se le cose non vanno troppo bene
noi siam tutti qui per cercar di alleviar affanni e pene
Su! Tutto scordate, e venite qua per qualche sera,
scoprirete che la Felicità non è chimera.
Mangiar cose buone e genuine con del buon vinello,
vi farà scoprir che viver è veramente bello.
Il tutto condito con buona musica da ballo,
passeremo insieme serate in allegria da sballo.
Ogni serata sarà una sorpresa, una serata in allegria,
che ogni tristezza e pensiero, di certo porta via.
La mente libera da ogni brutto pensiero,
aiuta tutti a veder il presente, meno nero.
L’atmosfera che si respira qui, è gioia e allegria
venite a vederlo in tanti di persona, ne avrete nostalgia.
Musica e ballo, giochi e tanto buon mangiare,
la vita con più allegria vi farà affrontare.
Su gente tutta, ascoltate questo bando,
venite ad Argignano, poi partirete felici, canticchiando.
Saranno serate diverse, dalla ruota della vita,
che a volte la fa sembrare un poco disunita.
Vedrete che stare tutti insieme è bello,
questa festa per tutti sarà un vero sballo.
La musica del «Trio Italiano» è gran campagna
con «Mirko e Simona» sarà vera cuccagna.
«Andrea Bonifazi» e la sua allegria contagiosa
con «Moulin Rouge» vedrete è tutta un altra cosa.
Perciò venite a toccare con mano
come si può star bene e felici ad Argignano.
27 fabriano.indd 2
OFFERTE SAN VINCENZO DE’ PAOLI
Mesi di dicembre 2014 e marzo, aprile, maggio, giugno
QUARESIMA FEDERA Ballanti Tommaso e Maria, MOLINELLI IGINO Baldoni Mezzanotte Rosa; FAMIGLIA
MORI E GATTI Mazzoli Maria pia; FAMIGLIA SILVESTRINI E PIERLUIGI Vincenzo e Teresita; LASCONI LUCIA
Marsiliani Maria Ersilla; DEFUNTI VARI Compagnucci Gisleno; CASSIANI ROMANO Clever Paolo e Francesca;
CARNEVALI ELIDE Famiglia Mattioni Gino; TERENZI GIUSEPPE Centro studi Riganelli; PALANCA GISLENO
Famiglia Bianchi Mario; SIMONETTI DELIA Perocchi Silvana; PASQUALINI M. Da Parte Grazia; GIACOMINI
FELICITA Gubinelli Liliana; NAZZARENO Laganà; FAMIGLIA BIANCHINI Grazia; TACCONI FRANCA Grazia;
PROPRI DEFUNTI Allegrini; ROSSI IDA; Famiglia Paolini Anna e Roberta; GATTI FRANCA VED. FRANCONI
Brandi Rosa; VITO Romina,Piera,Grazia,Beatrice,Lula,Ida,Lislena, Viola. CARSETTI IRMA Famiglia Mencucci
Sirio; CONCETTA Lituania e santinelli Marcello; PROPRI DEFUNTI Fantaghirò; PISTARELLI GIUSEPPE Mattioni
Paola; PROPRI DEFUNTI Cipriani Maria; ROCCHI MARIO Santucci Giancarlo; GENITORI E SUOCERI N.N.;
PIERANTONI GIOVANNI E SPACCA CATERINA Minelli Angela e Famiglia; ROSARI FABIO; Famiglia Nanzieri
Miranda; ROSATI FABIO Famiglia Sandroni Lucio; ROSATI FABIO Baldoni Mezzanotte Rosina; SILVESTRINI
ARMANDO E SCIPIONI FRANCESCA Rita e Luigi; BELARDINELLI ELVIRA Erminio e Marina.
Le offerte, per il “fiore che non marcisce”, si ricevono presso: Agenzia Ecclesiastica (via Balbo)-Pompe
Funebri Marchigiano (p.le XX Settembre)-Tabaccheria (v.le G.Miliani)-Tabaccheria Balducci (p.za del
Comune)-Tabaccheria Bartoccetti (via la Spina)-La Magnolia (via De Gasperi)-Idea Fiore (via Marconi),
Piante e Fiori snc (via G.B.Miliani).
della discoteca “Discoargi” per i
giovani: l’evento che inizierà alle 23
avrà uno sfondo afro, genere musicale nato alla fine degli anni settanta
che mescola diverse sonorità.
Venerdì 17 luglio invece, accanto
agli stand gastronomici e giochi
vari, alle ore 21 è prevista una serata
danzante con la musica dell’orchestra “Mirko & Simona group”;
a seguire alle ore 23 Dj Oracolo
suonerà per Discoargi, intrattenendo tutti i giovani a cui si richiede
l’indispensabile voglia di ballare e
di divertirsi!
L’inizio del week-end non poteva
che essere introdotto da una deliziosa degustazione che, alle ore 19
di sabato 18 luglio, anticiperà la
cerimonia di premiazione e consegna del riconoscimento “Castello
di Argignano”: ospite d’onore di
questa serata sarà il Cantamaggio
fabrianese. A seguire dalle ore 21
ci sarà la musica dell’orchestra di
Andrea Bonifazi mentre Mauro Gagliardini accompagnerà dalle 23
fino a tarda notte
il sabato a sera
del Discoargi.
Ultima ma non
meno sorprendente serata sarà
quella di domenica 19 luglio:
dopo la classica
apertura degli
stand gastronomici ed i simpatici giochi, alle 21
lo staff della “Festa della felicità”
consegnerà i premi per il concorso
di poesia e gigantopitture. Pochi
minuti più tardi l’orchestra del
“Moulin Rouge” animerà la serata
danzante mentre Dj Cerino aprirà
l’ultimo imperdibile appuntamento
con Discoargi che si aprirà, come
tutti gli altri incontri, alle 23.
Il programma per la “Festa della
felicità” è, come si può ben notare,
ricco di eventi ma le sorprese non
finiscono qui: sono previste anche
gare di ballo con cospicui premi
ed un lancio dei palloncini che
integreranno le originali ed eterogenee iniziative che si succederanno
durante i tanto attesi giorni di festa.
n.f.
08/07/15 11.56
28
>FUORI PORTA<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Come raccontare l'Italia
Oggi emergono tre espressioni di narrazione pubblica che si fronteggiano
R
di DOMENICO DELLE FOGLIE*
accontare l’Italia è sempre più faticoso. Lo diciamo,
a ragion veduta, da cronisti che amano la cronaca.
Un mestiere difficile, diventato in questi anni difficilissimo. Cadute le grandi visioni ideologiche del
Novecento, con tutti i loro pregiudizi, preconcetti e sistemi di
pensiero chiusi, siamo tutti alla ricerca di una bussola interpretativa. Nel frattempo, il campo della narrazione pubblica
è divenuto sempre più un terreno di forte competizione. Per
chi la cerca, per chi tenta di evitarla in ogni modo, e per chi
vi è persino malvolentieri risucchiato.
Fatta questa premessa, proviamo a ragionare sulle narrazioni
prevalenti sulla scena pubblica italiana. E pure nell’immaginario collettivo, sempre in movimento e sempre più
sottoposto alle insidie del populismo, dell’intolleranza, del
relativismo e del materialismo pratico. In Italia oggi emergono tre principali espressioni di narrazione pubblica che si
fronteggiano. Può anche capitare che si intreccino, quando
non appaiono assolutamente irriducibili, ma è del tutto evidente la fatica di una narrazione condivisa che metta al riparo
il popolo, con il suo sentimento e i suoi valori.
Procediamo con ordine. La prima narrazione pubblica è
certamente quella della politica che riempie le pagine dei
quotidiani e dei settimanali, fa da filo conduttore dei talk show
e occupa pressoché ogni giorno le scalette dei telegiornali.
Questo è il terreno sul quale giocano la loro partita, senza
esclusione di colpi, i protagonisti della Seconda Repubblica.
Matteo Renzi con il suo ottimismo della volontà su base
riformista, Silvio Berlusconi con le sue velleità revanchiste,
Matteo Salvini con le dirompenti parole d’ordine anti-tutto,
Beppe Grillo e i suoi impegnati a marcare la propria incorruttibilità e il proprio isolazionismo, Maurizio Landini
con la nuova sinistra movimentista e pan-sindacale. La loro
narrazione pubblica è figlia degli schieramenti che possiamo
definire, di volta in volta, sistemici e anti-sistemici. È tutto un
mondo in bianco e nero. Anzi in bianco o nero. E’ difficile
per qualunque cittadino, pur ben disposto, cogliere alcun
segno di unità di visione sul futuro del Paese. Di qui, come
effetto non secondario, il crescente disinteresse per la politica
e per il suo ruolo guida del Paese e nel Paese. Immaginare
che l’astensionismo di massa nasca anche da queste forme di
narrazione perennemente in conflitto, non è da escludere. Di
sicuro, non si percepisce un minimo di terreno comune sul
quale costruire un futuro condiviso. Quasi che il futuro debba
essere solo dei vincitori del momento. E gli altri? Aspettino
il prossimo giro. E soprattutto si arrangino. La seconda narrazione pubblica è quella costruita, giorno dopo giorno, dalle
procure della Repubblica e dai magistrati italiani. L’ultima,
in ordine temporale, ma non nella graduatoria della gravità
processuale e morale, è certamente quella che è andata
sotto il nome di “Mafia capitale”. Un groviglio malmostoso
di interessi fra il “mondo di sotto” e quello “di sopra” nel
quale si muovevano (si muovono ancora) personaggi senza
scrupoli, pronti addirittura ad arricchirsi sulle spalle dei po-
veri, come le inchieste hanno drammaticamente
rivelato. Ma le inchieste non sembrano fermarsi
mai e quasi sempre prendono il nome dalle opere
pubbliche e dai grandi finanziamenti dello Stato
e delle Regioni. Un elenco interminabile che va
dal Mose all’autostrada Salerno Reggio Calabria,
passando per Expo 2015. Per toccare poi settori, come il calcio professionistico, dal grande
impatto pubblico. E per finire con quella scia
interminabile di piccoli e grandi appalti pubblici
nella cui rete corruttiva cadono gli amministratori
locali. Un’Italia di accusati, indagati e corrotti che
ogni giorno viene impietosamente e giustamente
raccontata. La terza narrazione pubblica è quella
che ci riguarda più da vicino, quella della Chiesa.
Ha un protagonista assoluto che si chiama Papa
Francesco e che non smette, per un solo istante,
di richiamarci alla necessità di ripercorrere le
orme di Gesù. In questi anni abbiamo imparato
a conoscerlo, così come il popolo italiano lo ha
amato spontaneamente. Il nuovo Francesco non
smette di stupire e i suoi gesti e le sue parole non
finiranno mai di indicarci la meta. Per usare le sue
prime parole da Pontefice: “Sogno una Chiesa povera e per i
poveri”. La sua narrazione pubblica che solo apparentemente
è rivolta al futuro, si fa drammaticamente esigente giorno
dopo giorno; restituisce l’immagine di una Chiesa che non
giudica ma accoglie, che non ferisce ma cura le ferite, che
non si arricchisce con i compromessi (men che meno politici)
e sa di dover pagare un prezzo per la propria missione. Il
suo riferimento costante ai martiri del nostro tempo è una
promessa più che una costatazione. Alla sua narrazione
pubblica che riguarda direttamente anche la Chiesa italiana,
nessun credente può sottrarsi. In questa prospettiva ci deve
muovere la certezza che saremo giudicati insieme con lui.
Noi credenti italiani, noi Chiesa italiana.
p.s. Quale narrazione pubblica sia più coerente, realistica
e affascinante, lo lasciamo decidere a voi che ci leggete.
*Direttore Sir
Un progetto di web tv
con i detenuti di Pesaro
Intervista al coordinatore di Libera, Michele Altomeni
Non solo "Penna Libera Tutti": i detenuti della Casa Circondariale di Pesaro fanno sentire la loro voce anche tramite un
progetto di web TV. FuoriOnda, questo il nome del canale,
ha esordito all’ insegna dello slogan “La TV Sprigionata”
ed è incluso all’ interno del web project Ondalibera TV.
Per saperne di più abbiamo intervistato Michele Altomeni,
coordinatore di Libera (l’associazione fondata da Don Luigi
Ciotti per il contrasto delle mafie) per la provincia di Pesaro e
Urbino e direttore responsabile, dal 2011, di Ondalibera TV.
Come descriveresti il vostro progetto e com’è nata Ondalibera TV?
Ondalibera è una web tv gestita da un’associazione dallo
stesso nome ed è fatta da volontari appassionati a questa
forma di comunicazione. Produce servizi sulla realtà locale,
iniziative che riguardano il territorio, notizie di vario tipo.
La sua particolarità è quella di aver sviluppato una serie di
progetti inerenti al sociale. I detenuti della Casa Circondariale di Pesaro collaborano da diverso tempo ad attività
di volontariato con Libera, ed agli inizi dell’anno scorso è
nata così l’idea di questo esperimento, FuoriOnda, unico in
Italia. Come in tutti i progetti noi affianchiamo le redazioni, le formiamo sul montaggio e la ripresa, e gli argomenti
vengono programmati autonomamente oppure insieme a
noi. Le nostre competenze riguardano poi la pubblicazione
dei video su YouTube e FuoriOnda, il canale del carcere di
Ondalibera TV.
Il vostro raggio d’azione include un ambito prettamente
locale o non esistono “confini”?
Nel caso specifico di FuoriOnda siamo limitati da una produzione prevalentemente interna alla Casa Circondariale.
Seguiamo tre filoni guida: uno “ricalca” l’attività di Penna
Libera Tutti in temi come l’intervista agli ospiti del carcere,
il racconto di problematiche particolari. L’altro riguarda le
storie di vita, interviste a detenuti che si raccontano, e adesso sta partendo un terzo progetto basato sulla quotidianità
del carcere: effettueremo le riprese in cella, nei cortili, all’
28 fuori porta.indd 2
ingresso, sempre accompagnati
dagli agenti.
Da quali presupposti ha avuto
origine la vostra collaborazione
con Penna Libera Tutti?
Con Roberto Mazzoli, responsabile e coordinatore di "Penna Libera
Tutti", c’era già un rapporto di
conoscenza e quando abbiamo presentato il nostro progetto al carcere
ci ha dato la massima disponibilità,
accogliendoci sin dall’inizio in
redazione.
Come organizzate i servizi da
realizzare?
L’idea parte dai detenuti durante le riunioni che facciamo
insieme, noi ci occupiamo fondamentalmente di tradurre gli
spunti in servizi. Il carcere di Pesaro è abbastanza flessibile:
i redattori di FuoriOnda hanno una propria videocamera
che, ogni volta, viene consegnata loro da un agente. Sono
molto autonomi rispetto al lavoro di redazione, si muovono
liberamente: noi abbiamo contribuito al montaggio solo in
una prima fase del progetto.
A quali tematiche date maggiormente spazio?
Le storie di vita e la quotidianità carceraria hanno a che fare
con il racconto personale, con il carcere e con la sua struttura,
descrivendo cos’è e come ci si vive. Poi c’è la documentazione degli eventi: l’autore che viene a presentare un libro,
il giudice che tiene una conferenza… In questo caso si ha
minor autonomia creativa, ma gli argomenti sono ugualmente
molto interessanti.
Cosa ti ha colpito della realtà carceraria?
Sicuramente l’impressione che il carcere non riesca a dare la
risposta per cui nasce, cioè rieducare e prevenire la recidiva:
lo rileva anche la statistica. Anzi, in certi casi peggiora la
situazione. Il carcere di Pesaro ad esempio, a parte sezioni
come quella dei sex offender,
ospita condannati per reati molto
lievi come i furti e il piccolo spaccio. Viene da chiedersi, quindi,
se per questi reati non si possano
immaginare tipi di pena legati al
reinserimento sociale piuttosto
che alla reclusione.
Come valuteresti, in termini di
riscontro, la vostra iniziativa?
Ci è capitato spesso che ce ne parlassero, che ci chiedessero: l’impressione è buona. Ora vorremmo lavorare di più
sull’interazione: creare una pagina Facebook di FuoriOnda
con la possibilità di stimolare commenti, un dialogo con chi
guarda i video del canale. Poi vorremmo organizzare qualche
evento pubblico, presentare il lavoro svolto, perché finora
non abbiamo mai potuto promuoverlo in modo massiccio.
Abbiamo preferito curare di più la formazione e la costruzione dell’infrastruttura informatica.
Potresti accennarci ad eventuali progetti futuri in connubio con Penna?
Quest’anno i progetti di Penna Libera Tutti, FuoriOnda e
del cinema - perché nel carcere di Pesaro c’è anche un laboratorio di cinema dove ogni anno viene prodotto un film
con un regista professionista - abbiamo scelto di presentarli
insieme, di accorparli, creando un progetto unico sulla
comunicazione: mi piacerebbe lavorare in modo comune
sull’ idea di promozione ed interattività, mantenendo però
l’ autonomia di ciascun progetto.
FuoriOnda è visionabile al link http://www.ondalibera.tv/
category/fuorionda/
Silvia Ragni
08/07/15 11.26
29
>DIALOGO<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Cittadella degli Studi:
facciamo chiarezza...
di GIANCARLO SAGRAMOLA*
D
ella Cittadella degli
Studi bisognerebbe essere orgogliosi: è un
investimento fatto sulla
nostra Città, il più grande
degli ultimi 50 anni. E a volte,
prima di scrivere che non si
fa nulla, sarebbe opportuno
informarsi con maggiore cura.
Cominciamo dal numero
degli studenti che saranno
ospitati dalla Cittadella, poiché è necessario partire da
dati corretti per affrontare la
questione: è stato paventato in
modo assolutamente non realistico
in quasi 4.000 (!) dove invece per
tutti e tre i Licei + l’Itc abbiamo un
totale di 1.345 alunni (i numeri ci
sono stati forniti dalle stesse Scuole
relativamente all’anno appena concluso): se agli studenti sommiamo
il personale docente e non docente
arriviamo a circa 1.600 presenze, di
cui però una parte arrivano da fuori
città e quindi utilizzano il trasporto
pubblico e non il mezzo privato.
Ma non per questo il problema è
stato sottovalutato. L’impatto che la
nuova Cittadella avrà sulla viabilità
dell’area limitrofa è stato ponderato
con grande attenzione fin dallo scorso febbraio dall’amministrazione
comunale e dagli Uffici interessati,
che si sono attivati in diversi modi.
Ad esempio, ad aprile è stato convocato in Comune un incontro al
quale hanno partecipato, oltre agli
assessori e funzionari comunali
interessati, i dirigenti didattici delle
Scuole (i 3 Licei ed il vicino Itc) ed
il gestore del Trasporto Pubblico
Locale Contram: ovviamente, il
principale tema affrontato è stato
quello della viabilità, di sono stati
approfonditamente esaminati vari
aspetti. Già in quella sede, è stato
presentato il progetto della nuova
rotatoria al crocevia Dante/Di Vittorio/Santa Croce: questa indispensabile infrastruttura sarà pronta per
l’inizio dell’anno scolastico (i lavori
partiranno a breve) e di conseguenza
sarà possibile spegnere il semaforo.
L’intervento snellirà molto i flussi
viari, con benefici che saranno apprezzati costantemente, e non solo
negli orari di entrata e uscita dalle
scuole. Nello stesso incontro, gli
assessori competenti hanno poi anche riferito sulla strada che partendo
dal terminal degli autobus girerà
intorno al Cimitero arrivando alla
Cittadella, strada che la Provincia ha
promesso di realizzare: purtroppo,
per problemi legati a questioni espropriative e burocratiche, questo lavoro non
è stato ancora avviato, ma
dovrebbe comunque partire
all’inizio del 2016. Quando
avremo anche questa via,
aumenteranno le alternative
di accesso veicolare alla Cittadella, ovvero gli studenti
potranno essere lasciati al
parcheggio scambiatore e di qui, con
una breve passeggiata, arriveranno
a destinazione. Abbiamo anche
valutato l’opportunità di mantenere
il doppio senso di circolazione in
via Pavoni, ovvero in alternativa
istituire un senso unico di marcia (a
salire da via Santa Croce verso via
Mattarella): si è ritenuto di lasciare
l’attuale doppio senso di marcia,
e questo non solo per permettere
all’utenza di decidere la direzione
da cui arrivare o defluire dalla Cittadella, ma soprattutto per garantire
a tutti più alternative quando c’è
neve o nei casi in cui si verifichi
un incidente o ci siano lavori sulle
strade. Nel frattempo, il gestore
del Trasporto Pubblico Contram
Il blog del Borghigiano
è tra i più visitati al mondo!
Risultati eccezionali, traguardi di grande
rilievo: il blog del Borghigiano e all'835°
posto tra i blog più visitati nel mondo. Il
blog pubblica in automatico le notizie, sulla
sua pagina Facebook di Daniele Gattucci, sia
sulla sua pagina Twitter del Fabrianese che
sul blog sempre del Fabrianese: gestiti sempre da Gattucci. Da un'indagine fatta da Web
Stats Domain il blog di Fabriano, gestito da
Andrea Poeta, è tra i mille blog più visitati al
mondo, l'analisi è stata fatta tra 30 milioni di
domini registrati. Un blog nato dal Comitato
di quartiere del Borgo per servire dapprima
il quartiere, poi l'intera città di Fabriano, poi
si è tentato di fare il salto e servire l'intera
regione, un territorio vasto e ricco di notizie.
Il blog si aggiorna in modo automatico, raccogliendo tramite nuove tecnologie tutte le
notizie che vengono trattate dai più importanti
siti di informazione regionale quali, Ansa,
Il Resto del Carlino, Il Corriere
Adriatico e Il Messaggero, dando
spazio anche al settimanale d'informazione cittadino L'Azione e ai
vari blog regionali di informazione.
Ogni articolo pubblicato è “linkato”
direttamente con la notizia originale. Così
facendo, aumentiamo il traffico di visite anche sui siti informativi regionali. Le notizie
sui social vengono gestite e condivise sia
da Daniele Gattucci, sia dall'amico Roberto
R. Con questa condivisione in real time sui
social, Il Borghigiano ad oggi riesce a coprire 131 paesi nel mondo con un altissima
concentrazione negli Stati Uniti ed Europa.
Il ringraziamento va a tutti gli internauti che
quotidianamente leggono le notizie dal blog
e a Daniele Gattucci che aggiunge i vari
comunicati e approfondimenti delle notizie
provenienti dalla provincia di Ancona. Negli
ultimi giorni grazie all'inserimento di nuovi
parametri di ricerca, abbiamo ricevuto 44.000
visite, segno che la nostra amata Regione, le
Marche vengono lette e seguite da milioni
di persone, siamo quasi a 1.700.000 visite.
s.n.
Il centro "Un mondo a colori"
ringrazia la famiglia Marcelli
Tutti i ragazzi e gli operatori del Centro “Un mondo a colori” desiderano ringraziare,
di nuovo, sentitamente la famiglia Marcelli per aver dimostrato, ancora una volta, una
grande sensibilità e attenzione nei confronti di chi rende vitale ogni giorno il nostro
Centro. La famiglia Marcelli, infatti, ha onorato il Centro con una nuova donazione
che verrà utilizzata per migliorare la vita dei ragazzi in struttura e potenziare le attività
che svolgono ogni giorno.
29 dialogo.indd 2
"L'impatto delle scuole
sulla viabilità è stato ponderato"
ha lavorato ad una nuova linea di
bus dedicata all’utenza diretta alla
Cittadella, provvedendo - con il
supporto dei nostri Uffici - a rilevare
con apposito questionario distribuito
agli studenti l’utenza potenzialmente interessata al servizio nelle
diverse Scuole: successivamente,
ha reso pubblica tale linea con
tutte le informazioni di dettaglio
relative ad itinerari, orari e costi
(un dettagliato comunicato è inserito nel sito istituzionale dell’Ente
ed è stato anche pubblicato su
"L’Azione" del 27 giugno scorso).
In relazione al trasporto pubblico,
peraltro, il mio personale auspicio
è che tante famiglie - nonostante la
spesa dell’abbonamento - decidano
di far raggiungere ai propri figli la
Cittadella con il bus e questo non
solo per evitare qualche problema
legato alla viabilità ma soprattutto
per contribuire a rendere la nostra
città più vivibile con una scelta alternativa al mezzo privato. Spero di
aver chiarito quanto è stato fatto - e
quanto si farà - al fine di mitigare in
ogni modo i disagi che potrebbero
verificarsi con l’avvio della nuova
Cittadella degli Studi: ma, al di
là di questo, non dimentichiamoci
di pensare a quello che la stessa
positivamente rappresenterà - in
termini di modernità e funzionalità
- per la nostra città e soprattutto per
i nostri figli.
*sindaco di Fabriano
Il nome di "Porcarella"
ha origine dalle "prese"
Settembre 2014. Chi nell’orto vangato semina cipolle, insalata, cicoria eccetera, posa
il seme, prende una manciata terra di qua,
un’altra di là e lo copre; si sposta di trenta
centimetri, pone un altro seme, tira su terra
ai lati, copre, e così via fino a terminare le
sementi.
Alla fine avrà “Striscia rialzata di terra compresa tra due solchi, distanti, questi (tra loro)
da 80 centimetri a 2 metri”.
Ma questa è la definizione di Porca e forse
l’ortolano ignora che seminando in tal modo,
ha fatto la Porca.
Le Porche classiche - cioè quelle larghe 80
cm - si fanno in tutti gli orti, e di montagna e
di città; tuttavia, intuivo che dovesse esserci
un legame tra il nome della frazione Porcarella e la Porca.
Lo chiesi a Gliô, re del paese, che mi zittì:
“Que, sì tuntu? ‘e Porche, noo sai che è bastigne!? Porcu de qua, Porcu de là, non l’hi
sintute mai dì?... Ossia, è pure un ballu, ma
no ‘o somentà.
E, i sulchi se facìa scì, ma nei campi quanno
se lavrava, e unu attaccatu a n’altru, se facìa;
i campi, aa fine, ciaìa terra rvoltata e tutta
piana… Sai que!? Un sulcu qui, un sulcu là,
distanti metri, i facìa i contadì grossi, pe fa ‘e
Prese. ‘E Prese era spartimenti dea terra- dal
1960 nse fa più- e era piezzi lunghi uguale,
larghi uguale (2 metri, suppergiù); se facìa
pe l’opre! Pe falle faticà uguale…. Là, da
Barô, arriò a èsse anchi 60, l’opre, allora ‘e
spartìa, e, na squadra pe ogni Presa, mittìa;
cuscì, tra canti e sfuttimenti, facìa a garra pe
arrià a finì prima.
Il “re dea Porcarella” aveva abbattuto la mia
idea, ma non smisi di pensarci e un giorno, in
Biblioteca Comunale, cerco la definizione di
Porca nella “piccola enciclopedia Treccani”.
E… ohibò! leggo che la Porca larga, dico:
quella da 2 metri, si chiama Prosa.
Capito? quella con solchi distanti centimetri
80 si chiama Porca, quella con solchi a due
2 metri, si chiama Porca-Prosa.
“Prosa per davvero?” Sapevo che nella scrittura c’è il metodo Poesia e c’è il metodo Prosa, ma non nei campi. E, sorridendo, leggo
tutte le cento piccole definizioni e spiegazioni
di prosa e quasi alla fine ecco la scoperta:
prosa, in dialetto umbro marchigiano, si
chiama presa.
Eureka! Mi dico, ecco il perché del nome
Porcarella.
Lo dico a zio Zaccaria Animobono che: “Hai
ragione! è per questo motivo. Ce n’erano
tante, di Prese! Guardavi di fronte, guardavi
attorno, ti giravi, e Prese vedevi dappertutto, nella costa e nella spianata: Erano una
bellezza!”.
Lo dico a Davilla Brandi – porcarellese- che
risponde: “I contadini del marchese Serafini
facevano le Prese; quelli “grossi” come Barô,
Biagio, Capigliô. Ricordo che si raccomandavano: Voi spicciatevi, che le opre forestiere
vanno piano!”.
Lo dico a zia Dina che racconta: “Un anno
ci andai pure io, eravamo 5 vignarali: Davite
de’a Roccona, Carlì, Checco e n’altru; vicino
a noi c’era Davilla, Terzì e n’altru (tutti porcarielli), beh! loro stavano finendo la seconda
presa, noi dovevamo finire la prima”. Basta.
Così, visto che Presa vuol dire Prosa, e Prosa
vuol dire Porca larga: ecco il perché Porcarella prese nome dalle grandi Porche-Prese.
Nemmeno Benito Mussolini lo sapeva perché
nel 1936 (o 1938) tolse al paese quel nome
(lì per lì: brutto!) e lo chiamò Poggio San
Romualdo. E Mussolini conosceva Porcarella perché uno dei sei soldati “Arditi” che
comandava come caporale nella Prima Guerra
Mondiale, era Ruggeri Pietro di Fabriano,
ossia porcariellu, marito di zia Luigia.
Phortos
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30
>DIALOGO<
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Sede per le Porte del Palio
Come può divenire una risorsa per la città se manca uno spazio permanente
di ANDREA GIOMBI
D
a 21 anni a questa parte
Fabriano è viva, animata,
piena di spirito di collaborazione e partecipazione in occasione del Palio di San
Giovanni Battista.
Ogni 24 giugno la Piazza Alta è
gremita di gente nell’assistere ad
un Palio sui generis, unico, originale
nell’ esprimere l’emozione forte di
una competizione che unisce e rende
viva la città tutta. Quale altra manifestazione, quale altra associazione,
ente, riesce a coinvolgere migliaia
di fabrianesi per dieci giorni, e a
rendere viva e gremita la Piazza Alta
davvero? Nessuna, tranne il Palio di
San Giovanni Battista.
Palio che è una fonte, una risorsa
potenzialmente incommensurabile
per Fabriano in ottica turismo,
infatti le infiorate, le osterie, il corteo, i giochi popolari, la gara degli
arcieri, il maglio, costituiscono, se
valorizzati, un modo per rendere la
città coinvolgente e centro d’incontro dinamico. Le istituzioni spesso
hanno elogiato l’Ente autonomo
Palio di San Giovanni Battista per
ciò che riesce a dare alla città e ai
fabrianesi tutti.
Ma mi domando, e credo che la
domanda sia legittima, come può il
Palio divenire davvero una risorsa
per Fabriano, se dopo 21 anni le
Porte non hanno nemmeno una sede
propria?
I portaioli sono costretti a pagare
affitti per sedi che rappresentano
depositi, e che inoltre costringono
a decurtare gli introiti del lavoro
delle osterie. In questo stato dei
fatti, come può il Palio realmente
dare, per ciò che gli compete, uno
slancio a Fabriano? Purtroppo la
risposta negativa è evidente.
Credo che sia doveroso, se le istituzioni locali vogliono abbandonare
le mere parole di circostanza, che
venga ad essere conferita alle quattro porte la disponibilità gratuita,
almeno in comodato, di una sede,
considerando l’interesse pubblico,
(che ho provato a descrivere nelle
righe precedenti), che viene affermato dal Palio di San Giovanni
Battista.
Una proposta potrebbe essere il
Palazzo in via XXIV Maggio di
proprietà delle Cartiere, da oltre 25
anni abbandonato, che potrebbe
rappresentare un luogo di incontro,
di divulgazione e di esposizione del
nostro Palio. Se si riuscisse in tale
intento, si realizzerebbe una sinergia
tra Comune, Cartiere Miliani e Ente
Palio, tale da poter rendere il Palio
non una parentesi di due settimane
all’anno, ma una risorsa turistica e
quindi di vitalità per Fabriano. Così
si affermerebbe davvero l’interesse
pubblico.
La rivincita a settembre
A bocce ferme, dopo lo strepitoso Palio di S. Giovanni 2015, non avendo
più voce in capitolo dentro l’Ente, rilancio da queste colonne una proposta
fatta a suo tempo. Cronometro alla mano la “sfida del maglio” è durata solo
tre minuti o per meglio dire, 186 secondi. Con qualche iniziale perplessità
della giuria poi risolta, dopo qualche minuto, la vittoria è andata al Borgo.
La sfida è come un fulmine, una scossa elettrica, emozione a mille specie
tra la numerosissima monellara di tutte le Porte, che lascia ben sperare
per gli anni a venire. Tuttavia, attendere ben 356 giorni per bruciare tutta
l’attesa in una manciata di secondi una lunga preparazione, mi è sempre
sembrata un oltraggio, mancanza di rispetto se non disprezzo per le Porte
sconfitte, umiliate dalla mancata vittoria. Hai voglia rimuginare del perché
e del per come sia andata la gara per qualche martellata in meno o in più!
Ora, mettiamo in caso della Porta Pisana, non ha mai vinto la “sfida del
maglio”, dovrà aspettare mesi e mesi per ri-tentare la sorte. Non è giusto!
Diamo subito agli “sconfitti” un’altra possibilità di riscatto. Altrimenti
che sfida cavalleresca è? La proposta quindi, è la seguente: Organizzare
per le considerazioni sopra dette, il Palio della rivincita della Madonna
del Buon Gesù da secoli protettrice della Comunità fabrianese, la sera
dell’8 settembre di ogni anno a venire, circoscritto alla “sfida del maglio”
e poche altre iniziative come lotteria e riapertura delle Osterie nelle quali
si coagula l’appartenenza alla Porta. Si dice che una noce nel sacco non
fa rumore, confido nella solidarietà dei Priori sconfitti.
B. Beltrame co-fondatore del Palio
L'impollinazione,
che ricchezza!
Bonifica,
che anomalia!
Consorzi di Bonifica al
centro dell’attenzione
del Movimento 5 Stelle, in relazione ad una
lettera che anche molti
cittadini fabrianesi si
sono visti recapitare,
accompagnata da bollettino di pagamento. Come già segnalato dal consigliere regionale Peppino
Giorgini facciamo presente che nella stessa lettera si parla, tra le altre cose,
‘dell’attività del nuovo Consorzio, nuovo perché nato dall’accorpamento
dei diversi consorzi di bonifica che esistevano nelle Marche, volta a ridurre
i dissesti idrogeologici. Peccato che proprio del dissesto idrogeologico se
ne occupino già diversi enti pubblici, tra cui il Genio Civile’. La tutela
idrogeologica è già interamente finanziata dalla fiscalità generale e a nessun
titolo può essere richiesto un ulteriore contributo al cittadino, neanche al
fine di mantenere in essere soggetti chiamati ad intervenire operativamente
su questa materia. Nel nostro territorio non si è mai percepita una presenza
operativa del Consorzio riferita alla tutela idrogeologica’. Partendo dalla
normativa vigente ricordiamo che ‘in questi anni molti cittadini hanno
fatto ricorso contro questo contributo e hanno vinto.
I Consorzi, tenendo conto delle decisioni delle Commissioni Tributarie,
dovrebbero adottare dei correttivi. Invece insistono a mandare richieste di
pagamento del contributo anche a cittadini che probabilmente non sono
tenuti a pagare .
La sentenza 654/2012 della Cassazione stabilisce che i proprietari degli
immobili siti nel comprensorio concorrano alle spese relative alle opere
consortili solo se i beni di loro proprietà traggano beneficio dalle opere.
L’utilità, poi, dev’essere diretta e specifica, strettamente connessa all’immobile e tale da incrementarne il valore, non essendo sufficiente un vantaggio
che costituisca mero riflesso dell’inclusione del bene nel comprensorio di
bonifica’. Evidenziamo che ‘al consorzio, ente impositore, spetta l’onere di
dimostrare l’esistenza di un vantaggio per il proprietario del bene, poiché
è l’ente pubblico che fa valere la pretesa esecutoria. Secondo il recente
orientamento giurisprudenziale in merito, deve essere data la prova dal
consorzio, in via preventiva, che i beni sottoposti a contribuzione godono
di benefici fondiari concreti. In mancanza di questa prova, il contributo
consortile non è dovuto’. Il Movimento 5 Stelle in Regione, come anticipato dal consigliere del Movimento 5 Stelle Peppino Giorgini, si farà
carico affinché l’amministrazione regionale si adoperi, da un lato a far cessare
questa anomala situazione, e dall’altro a POESIA
riordinare una volta per tutte la macchina a cura di Paolo Lacava
regionale, affinché vengano soppressi gli
enti che appesantiscono il proprio assetto
burocratico e finanziario. Non è più possibile, vista soprattutto la grave depressione
economica che sta vivendo l’Italia, che
venga chiesto ai cittadini di sostenere una
miriade di Enti, a volte inutili, spesso con
Sfarfallano fra letti d’ospedale,
competenze sovrapposte.
e infondono fiducia ed allegria,
Se non ci fosse il processo d’impollinazione, che per
più dell’80% è operato dalle api, non ci sarebbe più nè
frutta, nè semi. Il mondo agricolo diverrebbe sterile e,
pian piano, se ne andrebbe la nostra vita a meno ché
non la si prolunghi per quanto possibile facendo come
i frutticoltori cinesi di Canton, che avendo sterminato
le api con l’uso massiccio di antiparassitari agricoli,
si sono ridotti a fare loro l’impollinazione salendo
pericolosamente su scale a pioli.
L’attività d’impollinazione è dunque importantissima
sia per gli apicoltori professionisti che portano temporaneamente gli alveari nei frutteti dietro compenso, ma
sopratutto per i frutticoltori per l’introito economico che
ne deriva dall’operazione. La Regione, oltre a contribuire economicamente, ha posto un limite all’uso degli
antiparassitari in fioritura. Dopo anni di spargimento
incontrollato di presidi agricoli si è finalmente capito
che la produzione agricola dipende prevalentemente
dagli insetti pronubi. Le api hanno un ruolo preminente grazie ad alcune loro peculiari caratteristiche,
tra le quali:
- la loro dipendenza totale al nettare e al polline per
l’alimentazione;
- la costanza nella visita della stessa specie botanica
finché è in fioritura;
- la conformazione particolare del loro corpo rivestito
di peli che assicura la raccolta e la distribuzione involontaria del polline;
- la possibilità di visitare più specie botaniche data la
loro lunga stagione di bottino;
- il possesso di elementi di ricerca e di modelli di
Angeli
bianchi
Ioselito Arcioni, Consigliere comunale,
Movimento 5 Stelle Fabriano
30 dialogo.indd 2
sono farfalle che lottano col male,
con gesti pien di gioia e poesia;
son loro i veri Angeli terreni,
che lasciano i problemi di famiglia
e sorridendo leniscono i “veleni”,
piangendo, di nascosto,
per… la figlia…
Son infermieri, gli angioletti bianchi,
hanno la dolce forza dell’amore,
chilometri e chilometri… mai stanchi,
è una missione dove conta il cuore!
Aiutano e supportano i dottori,
comportamento, particolarmente efficaci per trovare
e sfruttare le fonti nettarifere e rendendo efficace
l’attività impollinatrice. L’area di bottinaggio, ovvero
la superficie esplorata continuamente dalle api, varia
secondo la ricchezza delle fioriture. Fare un calcolo
delle dimensioni non è facile perché, nel caso di abbondanza di fioriture nelle vicinanze dell’alveare, le api
ci si confinano e fanno il pieno di poline e di nettare
risparmiando energie per voli troppo lunghi, a menochè non ci sia scarsità di alimenti. In tal caso l’area si
ingrandisce seguendo la disposizione spaziale dei fiori
che può essere anche un solo albero fiorito. Se le piante
sono allineate in filari le api passano di pianta in pianta
fino a visitarle tutte. Per questo il frutticoltore fa in
modo di non mettere le piante troppo distanti tra loro e
fa sì che le linee maschili e femminili siano frammiste
e si tocchino (esempio tipico è dato dal kiwi). Prima
di collocare le api l’apicoltore si assicura che prima
delle fioritura non siano stati nebulizzati insetticidi
repellenti e avrà cura di collocare alveari ben popolati,
di far sfalciare piante spontanee nettarifere adiacenti
al frutteto, di accertarsi della disponibilità idrica. Per
certe piante è opportuno impiegare direttamente sui
fiori prodotti attrattivi specifici (in genere acqua e miele
sterilizzato in dose 10%). Per la
salvaguardia delle api (ma anche
degli uccelli e animali insettivori
e scherzano davanti agli ammalati,
e della nostra salute e quella
così facendo alleviano i dolori
dell’ambiente) è bene impedire
dei poveracci che son ricoverati;
ai Comuni di far fare le irrorazioaiutali anche Tu Madonna mia,
ni nebulizzanti antizanzare che
se aiuti loro, aiuterai i malati,
fanno stragi di api e di sciami
c’è tanto amore, tanta simpatia,
come abbiamo avuto modo di
son Angeli terreni, tanto amati!
constatare, nel rispetto delle
Diamo una mano tutti, tutti quanti,
direttive del Consiglio Nazionale
nel nostro, come in tutti gli ospedali,
delle Ricerche (www.infozanzaormai hanno le stimmate dei Santi,
re.info), di Equivita, ecc.
son Angeli che volano senz’ali!
Roberto Grillini
08/07/15 11.28
31
L'Azione 11 LUGLIO 2015
Estate. Un’estate è sempre eccezionale, sia essa
calda o fredda, secca o umida.
Gustave Flaubert,
“Dizionario dei luoghi comuni”, 1913
morte
I colori a Collamato La
e un sogno
tra danza e musica d'amore
Scopri
,
l evento
A
ONE BIG
COLOURS
di Natasha Fornaioli
ll’interno delle mura del Castello di Collamato avverrà il
lancio sincronizzato dei colori
che darà il via alla festa che
proseguirà sino al tramonto. Sabato
11 luglio dalle 17, infatti,
nella piazza di Collamato
torna per la terza e
tanto attesa edizione
l’esplosiva celebrazione
di energia colorata, occasione di integrazione e
promotrice di collettività
ed unità attraverso una
nuvola colorata. La festa
dei colori nasce con uno
spirito di collaborazione
e coinvolgimento: durante il pomeriggio si
alterneranno momenti di
musica con dj, esibizioni di gruppi di
danza e gruppi musicali. Ma le sorprese non finiscono qui: One Big Colours
offrirà ai partecipanti l’opportunità
di confrontarsi con attività volte alla
sensibilizzazione di massa nei riguardi
delle diversità culturali, etniche, fisiche
e generazionali. La festa è infatti un
rito che annulla le differenze, la paura
di sporcarsi ed il timore di mettersi in
gioco: durante la giornata di sabato
11 luglio verranno inoltre distribuite
gratuitamente le bustine di colore
ed altri gadget per godere al meglio
dell’iniziativa. L’evento sarà realizzato
solo attraverso i finanziamenti volontari: il budget infatti sarà utilizzato per
l’acquisto dei colori, per l'acquisto del
materiale da distribuire alla festa, per
attività di comunicazione e promozione della festa, per tasse Siae e per
l’affitto di strumenti e pulizia della
piazza prima e dopo la festa. La suggestiva piazza di Collamato infatti, che
presto verrà immersa dall’entusiasmo
Scopri
la tua citta
con un selfie
dei partecipanti e dalla molteplicità dei
colori, nasce come “festa per tutti”
e perciò, come nelle precedenti edizioni, verrà promosso il principio del
“crowfunding” cioè della raccolta fondi
collettiva: donare una somma online
per la realizzazione della festa implica
anche contribuire ad una migliore
riuscita dell’evento poiché grazie alle
offerte volontarie ogni aderente potrà
avere una dotazione base di colore.
Le polveri utilizzate
sono certificate dalla
ditta italiana “Fabricamenti” responsabile
della distribuzione:
esse sono atossiche,
solubili ed anallergiche.
E’ inoltre vietato l’utilizzo di altre polveri non
fornite dall’organizzazione della One Big
Colours. La festa dei
colori, oltre che avere
un significato morale
molto rilevante ed attuale, ha il compito di valorizzare e far
conoscere attraverso una opportunità
di promozione il nostro territorio e,
nello specifico, l’incantevole piazza
di Collamato con l’originale fusione
di tante sfumature diverse in un solo
unico grande colore.
Scopri
,
l altra ricetta
Scopri
il libro
I
di Alessandro Moscè
l piacere della lettura è assicurato, sotto l’ombrellone, da questo
thriller italiano, tra i migliori in circolazione. Riccardo è un trentenne
squattrinato, amante della Roma, che
vive scrivendo recensioni di libri su
un infimo settimanale di nera. La sua
esistenza cambia per sempre quando
decide di indagare su un caso di
omicidio che ritorna dal passato. Il
professor Morelli ha scontato dieci
anni di carcere per l’assassinio della
studentessa Giulia, vecchio amore
di Riccardo. Ma una volta tornato in
libertà viene trovato morto. Le circostanze sono strane, riaprono vecchie
ferite e scatenano molti dubbi sulla
reale colpevolezza di Morelli. Quel
bacio rubato ai tempi dell’università,
Riccardo non se l’è mai dimenticato.
Se si concentra, riesce a sentire ancora il profumo di Giulia, così dolce.
Il suo sogno d’amore aveva avuto un
brusco risveglio, perché lei era morta,
uccisa nei bagni della Sapienza: un
omicidio che aveva scioccato tutti e
di cui era stato subito riconosciuto
31 PAGINA ESTATE 2015.indd 2
colpevole l’insospettabile professore.
Caso archiviato. Dieci anni, un cambio
di facoltà e un fidanzamento mandato
all’aria, l’unica certezza per Riccardo
è rimasta la fede nella sua squadra,
la Roma. Non è diventato un grande
giornalista, scrive recensioni di libri
su “TuttoGiallo” e di una relazione
seria nemmeno l’ombra, se si esclude
quella con i coinquilini Sandro, fanatico
di Proust, e Rachele, mistress per
passione. “I ricordi tornano immediati,
tutti insieme. A volte è davvero difficile
fare finta di niente. Girare la testa.
Qualcosa si muove e ti mette alle strette. Ora, dopo anni di silenzio, Giulia
torna a irrompere nella mia vita”. Uno
scrittore esordiente, Giulio Perrone,
ma con la classe di chi si intende di
libri, di gialli e anche di psicologia.
Del resto la sua professione abituale
è quella dell’editore (nel 2005 ha
fondato la casa editrice che porta il
suo nome).
L'alternativa alla CARBONARA...
carciofi e pancetta
Ingredienti per 4 persone:
• 2 - 3 carciofi
• 1 limone
• 1 spicchio di aglio
• olio evo q.b.
• 1 fetta spessa 1 cm di pancetta affumicata
• 2 uova
• sale pepe
• 350 g di spaghetti
• prezzemolo
• 4 cucchiai di panna da cucina
• 2 cucchiai di parmigiano grattugiato
Inviato da Fiorenza Sella
in uno scorcio di via Guglielmo Marconi a Fabriano
L’esatto contrario
di Giulio Perrone (Rizzoli 2015)
Procedimento:
Pulire i carciofi eliminando le foglie più dure; deve rimanere solo il
cuore con le foglie tenere. Lavarli sotto acqua corrente, dividerli a
metà, affettarli non troppo sottili e metterli in una ciotola con acqua
fredda e il succo del limone.
Tagliare la pancetta affumicata a dadini.
In una teglia versare un filo di olio, far rosolare
leggermente lo spicchio di aglio sbucciato diviso in
tre e unire la pancetta, deve rosolare a fuoco vivo.
Sciacquare i carciofi, sgocciolarli per bene, aggiungerli
alla pancetta, mescolare il tutto e continuare la cottura
per circa 10 minuti.
Aggiungere del prezzemolo tritato se gradito. Se necessita unire qualche cucchiaio di acqua e regolare di sale e
pepe. I carciofi a fine cottura devono risultare cotti ma non sfatti.
Allontanare l’aglio.
In una ciotola, sbattere le uova con la panna da cucina e il formaggio.
Lessare la pasta in abbondante acqua salata, scolarla bene, rimetterla in pentola, condirla con i carciofi e mescolare bene.
A questo punto versare il composto di uova e panna, saltare la
pasta a fuoco vivo mescolando il tutto velocemente. Il composto
deve risultare leggermente rappreso ovviamente si può prolungare
la cottura se si preferiscono le uova più cotte.
Servire la carbonara carciofi e pancetta subito con del pepe
grattugiato se gradito.
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