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Settimanale d'informazione - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona Aut. DCSP1/1/5681/102/88LG Taxe Percue TASSA PAGATA 60044 FABRIANO (AN) >Fabriano 5 >Fabriano Fabriano-Matelica euro 1,20 11 >Matelica 17 n. 27 Anno CIV 11 luglio 2015 >Sassoferrato Il festival riscopre tanti luoghi Premio Gentile: trapelano i primi nomi Il sogno americano nello zaino Laura Boldrini alla miniera di Cabernardi L L L I a rassegna "Lo Spirito e la Terra", tra i grandi meriti avuti, ha anche quello di aver rivalutato alcune location dimenticate della città. a diciannovesima e d i z i o n e ve d r à giungere in città Elena Cattaneo, Antonio Paolucci e Fabio Biondi. L'evento il 10 ottobre. L'Unità... di intenti Non è un mistero che il mondo dell’editoria stia attraversando un periodo di ambasce, tra fondi risicati e che rappresentano l’ultimo vessillo di un pluralismo informativo espresso ormai solo a parole, e proclami delle Poste che prospettano la temuta consegna a giorni alterni, un po’ come assegnare il colpo ferale a chi sta già a terra. Senza dimenticare che la congiuntura economica che ormai ci sta caratterizzando non consente troppi voli di fantasia e si registrano inevitabili cali di abbonamenti e di fatturati sul fronte pubblicitario. Non siamo spaventati da questo scenario che abbiamo davanti agli occhi e che non rifuggiamo. La realtà fa parte della nostra storia. E questo giornale ne ha affrontate di sfide dure e rognose. Basti pensare alla ripresa post guerra o ai rigurgiti sessantottini di una società che cercava qualcosa di più rivoluzionario di un foglio diocesano. Ma è proprio qui la questione e più o meno se ne stanno accorgendo tutti. La rivoluzione, o meglio il cambiamento strutturale di una testata, che coinvolge la linea editoriale ed il suo rapporto con i lettori, parte innanzitutto da un progetto chiaro e costruttivo capace di far breccia sulle aspettative e sugli umori della gente, non in modo strumentale o demagogico, ma come tensione ideale per un cammino comunionale da intraprendere senza timori. Se anche “L’Unità”, che ha ripreso le pubblicazioni dopo un anno di sosta, decide di dare un drastico taglio al passato e di proporre un altro tipo di giornalismo, così almeno appare nelle intenzioni, un senso forse ce l’ha, soprattutto quando si opta per una comunicazione meno urlata, meno rabbiosa o rivendicativa, per abbracciare invece la positività di una terra che ha un patrimonio tutto da scoprire. Ma noi settimanali delle varie diocesi, noi voci di luoghi nascosti ma vivi, concepiamo da sempre l’informazione come la possibilità di raccontare un’Italia che passa sotto silenzio, operosa, creativa, che non può rimanere bloccata nelle paludi delle geremiadi comuni. “Abbiamo voluto capovolgere un brand – ha detto nel suo editoriale il nuovo direttore de “L’Unità” Erasmo D’Angelis – ed un concetto per restituire l’onore intanto a quell’esercito di eroi senza medaglie di volontari delle tante associazioni dell’Italia migliore e perbene…”. Anziché dannarsi sui sistemi di corruzione e di malaffare che proliferano sotto varie forme, il giornale fondato da Gramsci offre l’apertura all’antimafia, a quel gruppo di persone anche anonime che regge il filo del coraggio e del rilancio. E’ uno spostamento di prospettiva radicale. (...) (Segue a pagina 2) a passione per gli Usa ha spinto oltreoceano un diciassettenne matelicese, che studierà alla Arizona State University. 18 l presidente della Camera al taglio del nastro del Parco Archeominerario, che rivaluta la storia di questo antico sito estrattivo. L a città e tutto il comprensorio sono come attanagliati da una morsa che va al di là di una crisi tirata in ballo sempre e comunque. Un alibi? Forse. Eppure sentendo i giovani, risorse ed idee per riscattarci ci sono. Bisognerebbe dare fiducia alle nuove leve. Parla il signor Bicarbonati, voce caustica di un territorio che vuole smettere di piangersi addosso. Con un po’ di fantasia ed un pizzico di creatività, si poteva programmare una stagione estiva sopra le righe anche senza fondi. Vorrei ma non posso Servizi a pag. 3 di Alessandro Moscè, Gigliola Marinelli e Natasha Fornaioli Carlo Cammoranesi 01 prima.indd 2 08/07/15 11.27 2 >EDITORIALI< L'Azione 11 LUGLIO 2015 Apparizioni, in cosa dobbiamo credere? di FRANCESCO IACOBINI Q uale dev’essere il corretto atteggiamento da tenere verso il fenomeno delle apparizioni, nella prospettiva della fede? Le parole pronunciate dal Papa qualche settimana fa sulla “Madonna postina”, e l’indagine vaticana su Medjugorje, di cui presto conosceremo i risultati, hanno rilanciato questa domanda, per la quale la Chiesa ha da sempre una risposta molto chiara. Essa si basa sulla distinzione netta tra la Rivelazione pubblica (e cioè la comunicazione di sé che Dio ha gradatamente fatto all’uomo, sino a diventare uomo Egli stesso in Gesù Cristo, nel quale tale Rivelazione si è compiuta) e le varie rivelazioni private. Queste, infatti, si sono verificate in forma di apparizioni e interventi soprannaturali dopo la conclusione del Nuovo Testamento e, pur riconosciute dalla Chiesa, non hanno mai avuto la funzione di “completare” la prima, la sola Rivelazione propriamente intesa. Hanno tutt’al più aiutato, tramite alcuni segni, a viverla e a comprenderla più pienamente nelle diverse epoche storiche, dato che essa si è sì realizzata definitivamente, ma non si può dire che si sia completamente esplicitata. Per queste ragioni, come spiegato nel 2000 a proposito dei segreti di Fatima dall’allora cardinale Ratzinger, l’autorità della Rivelazione pubblica e quella delle rivelazioni private rimangono assai diverse, non solo per grado ma anche per essenza. All’una, infatti, spetta l’adesione della fede; alle altre, invece, compete tutt’al più un assentimento rimesso alla valutazione dei singoli, sempre secondo una regola di umana prudenza. La prudenza e il discernimento responsabile, quindi, costituiscono i criteri generali cui attenersi di fronte a tali fatti straordinari. Sono criteri che impongono di esaminare prima di tutto e rigorosamente il carattere del culto che vi si sviluppa attorno, in particolare quando si tratta della Madonna. Un culto che, per essere sano, non deve produrre disorientamento rispetto alla centralità di Gesù Cristo, o una devozione per la Madre che oscuri la fede nel Figlio, o anche un’affezione nevrotica che alimenti una religiosità parallela e distorta. Inoltre, nel giudizio su queste situazioni, è necessario fare ricorso a parametri definiti ed esigenti, di carattere negativo e positivo (i rischi di menzogna, affabulazione, errore manifesto, la ricerca del lucro, le speculazioni, le ambiguità dottrinali, da una parte; i buoni frutti di conversione, di carità, di animazione missionaria, di vocazioni, di rinnovamento, dall’altra). Sono parametri che possono ricevere anche l’apporto della scienza, e che devono comprovare, con buona probabilità, che gli eventuali veggenti non siano dei “cercatori di segni”, ma persone “cercate da Dio”, in modo che ve ne sia evidenza nella loro condotta di vita, nell’indubbia assenza di strumentalizzazione e di narcisismo, nella distanza dalle luci della ribalta. D’altra parte, la Chiesa è anche chiamata a non “chiudere “D eve essere accettato il piano d’accordo consegnato dalla Commissione Ue, Bce e Fmi all’Eurogruppo del 25 giugno 2015 che si compone di due parti, le quali costituiscono la loro proposta unitaria?”. Proprio ora che i seggi sono chiusi, lo spoglio è terminato e piazza Syntagma ha festeggiato l’esito del referendum svoltosi in Grecia il 5 luglio, occorre tornare sul quesito sottoposto agli elettori ellenici. “Sì” o “no” le due sole risposte possibili. Ma “sì” e “no” a cosa? La democrazia - insegna la storia greca - è partecipazione pienamente cosciente e responsabile alla “res publica”. Davvero tutti gli elettori erano a conoscenza del contenuto dell’“accordo consegnato dalla Commissione Ue, Bce e Fmi all’Eurogruppo del 25 giugno scorso che si compone di due parti eccetera Sorta nel 1911 soppressa nel 1925 risorta nel 1945 Direttore responsabile Carlo Cammoranesi Autorizz. Tribunale Civile di Ancona n.11 del 6/09/1948 Amministratore Giovanni Chiavellini 02 editoriali.indd 2 eccetera”? E veramente un popolo, provato da 7 anni di pesante crisi economica e sociale, può accettare responsabilmente tutte le conseguenze che derivano da un semplice “no”, piuttosto che da un altrettanto semplicistico “sì”? Se non si torna al senso del voto, alla sua origine, può essere velleitario anche il tentativo di misurarne le conseguenze. Perché il referendum di domenica 5 luglio era stato indetto esattamente 8 giorni prima del suo svolgimento. Su una materia tanto complessa, e con ricadute potenzialmente esplosive, sono stati chiamati al voto 8 milioni di greci dopo una campagna esplicativa durata meno di una settimana, fra roboanti dichiarazioni di esponenti governativi (“il futuro della Grecia lo decidono i greci”), allarmi provenienti dalle opposizioni (“il no porterà il Paese fuori dall’Europa e l’economia nazionale al disastro), ingerenze esterne (da Bruxelles, Ber- Direzione, redazione e amministrazione Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10 60044 Fabriano (An) - Tel. 0732 21352 Fax 0732 22330 ORARI: Mattino: dal lunedì al venerdì 9-12.30 Pomeriggio: lunedì e martedì dalle 15 alle 18 www.lazione.com e-mail direzione: [email protected] e [email protected] e-mail segreteria: [email protected] Redazione Matelica Via Parrocchia, 3 - 62024 Matelica (Mc) - Tel. e Fax 0737 787551 ORARI: lunedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30 e-mail: [email protected] (...) Non significa essere beoti o tapparsi le orecchie, fornendo versioni edulcorate di un mondo ipotetico ed irreale. Tutt’altro. Vuol dire aprire il cuore ad un bene che c’è e va ricercato, segnalare gli spazi dove l’uomo agisce con sudore e fatica per sostenere un impegno che vale e spingere lo sguardo verso gli angoli non illuminati dalle ribalte o le periferie non battute dai mass-media. Il positivo non può essere insabbiato ed affossato dai marosi di una crisi di valori e di presenze, ma deve essere l’humus di riferimento per noi operatori della carta stampata (e di quelli sul web) e per gli stessi lettori che sono i primi a sentire l’odore del nuovo e legarsi ad esso, stanchi forse di vedersi vomitare addosso solo illusioni stereotipate o sentenze di condanna. Da un’Europa che abiura le sue radici e pone il fondamento esclusivamente sui numeri e sui bilanci ad una violenza dell’umano che fa esplodere drammi familiari, da un capo all’altro del Paese, fino all’efferatezza di attentati che denotano un pauroso abbandono della propria identità. I giornali, i nostri giornali, in questo momento storico, non possono stare a guardare. Anche contro un presente che sembra spegnere la luce della ripresa, dalle contingenze di finanziamenti azzerati e di consegne sparagnine fino all’evidenza di un bisogno che non si può eludere. Quello di un abbraccio amico, di un confronto di pensiero, di un segno di speranza, di una ricerca di verità che altrove ci si ostina ad individuare come un lontano ed irrintracciabile vello d’oro. Invece è qui, più vicino di quanto pensiamo. il cielo”, e cioè a non negare in modo pregiudiziale la possibilità di messaggi e locuzioni divine, magari in nome di un razionalismo e di un immanentismo indebiti e ingannevoli. Anche questo, infatti, significherebbe “tentare Dio”, proprio come la deriva opposta che si vorrebbe contrastare. E qui vale, come vertice e base di tanti insegnamenti, la parola di San Paolo nella prima lettera ai Tessalonicesi: “Non spegnete lo spirito, non disprezzate le profezie; esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono” (5, 19-21). Una parola che costituisce un chiaro invito alla serietà, dato che, fra l’altro, per profezia non s’intende una predizione sul futuro, una scommessa da oroscopo o da indovini, ma l’espressione della volontà di Dio sul presente. Questa è la bussola, quindi, con cui la fede deve percorrere la strada stretta delle apparizioni, con un fondato inquadramento teologico e antropologico delle circostanze che le riguardano, e con la consapevolezza che, comunque, nessun evento straordinario può sopperire a una vita evangelica debole e non testimoniata. Una strada che richiede ai credenti di fare un libero ma sicuro affidamento sull’insegnamento autorevole della Chiesa, che con la sua sapienza ed esperienza sa riconoscere l’Essenziale, e non promuove mai la facile credulità. E’ in questo modo, infatti, che il popolo di Dio può essere aiutato a non cadere negli equivoci, e nello stesso tempo viene educato a mantenersi aperto, disponibile all’imprevisto, agli urti dell’implausibile. Perché lo Spirito si manifesta secondo una libertà e una logica che sono sue, e che non possono essere ridotte alla sola misura umana, dovendo piuttosto imparare noi a riconoscerne i segni e gli indizi anche dove pensiamo che non siano. Dura lezione di greco di GIANNI BORSA L'Unità... di intenti lino, Roma, Parigi, Washington, Mosca…). Senza trascurare il ruolo dei media greci, in gran parte sedotti dal governo Tsipras e in altra parte schiacciati sulle posizioni degli anti-Tsipras. Così il voto - che resta la massima espressione democratica di una nazione moderna - ha offerto un responso sul quale è almeno lecito avanzare dei dubbi: cosa vogliono davvero i greci per il loro futuro? Quali sono i grandi progetti per il futuro del Paese del governo di estrema sinistra-estrema destra guidato da Alexis Tsipras? Il premier greco, infatti, da quando è entrato in carica, dopo le elezioni del gennaio scorso, ha costantemente e coerentemente detto “no” all’Europa, all’Eurogruppo, ai creditori esteri, ai piani di salvataggio “lacrime e sangue” confezionati dall’ex Troika. Ma, d’altro canto, non ha mosso un dito per ridare stabilità ai conti pubblici di Atene (completamente fuori controllo), per Carlo Cammoranesi realizzare riforme credibili su pensioni, istruzione, sanità e per rilanciare l’economia reale mediante investimenti per la crescita. Alexis Tsipras, salito al potere voltando le spalle al rigore europeo e dimenticando le centinaia di miliardi giunti proprio dall’Europa per salvare la Grecia, sarà però costretto a rivolgersi ancora una volta ai creditori internazionali e all’Unione europea per ottenere “aperture di credito” e abbondanti aiuti finanziari così da evitare il default. Banche serrate, supermercati vuoti, pensioni non pagate, ospedali chiusi rischiano infatti di essere lo scenario greco delle prossime settimane, con conseguente instabilità politica, preludio di sommovimenti civili che nessuno può augurarsi. È dunque nero il futuro della Grecia? Non per forza. Le dimissioni del ministro delle Finanze Yanis Varoufakis - sacrificato dall’amico Tsipras sono un segnale della volontà di trattare con l’Eurogruppo una via d’uscita equa e ragionevole. Del resto i mercati in fibrillazione e la montante marea populista che ha cantato vittoria in tutta Europa assieme ai convenuti di piazza Syntagma, indicano ai governanti europei prudenza e - in fin dei conti - la necessità di una soluzione che tiri fuori la Grecia dal precipizio. Impaginazione Tania Bugatti, Ferruccio Cocco, Daniela Pedica Ogni copia € 1.20. L'Azione paga la tassa per la restituzione di copie non consegnate. ABBONAMENTO ORDINARIO € 40,00 Editore Fondazione di Culto e Religione “Diakonia Ecclesiale” D.P.R. n. 99 del 2/5/84 Aderente FISC. Associato USPI.Spedizione in abbonamento postale gr. 1 Aut. DCSP 1/1/5681/102/88LG pubb. inf. 45%. Iscritto al Roc 1988 in data 29/08/2001. Europa e Bacino Mediterraneo € 232,00 Africa, Asia e America € 280,00 Oceania € 376,00 Stampa Rotopress International srl via Brecce - Loreto (An) Amicizia € 60,00 - Sostenitore € 80,00 C.C.P. 17618604 intestato a L'Azione C.C.B. IT 36 U 05035 21110 410570009048 intestato a L'Azione presso Veneto Banca Ag. Corso della Repubblica Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. n. 196/2003 informiamo gli abbonati che i dati da loro forniti per la sottoscrizione dell’abbonamento vengono trattati per l’espletamento di obblighi di legge e per finalità amministrative, attraverso l’utilizzo di strumenti e procedure idonee a garantirne la sicurezza e la riservatezza. Il trattamento potrà essere effettuato sia mediante supporti cartacei, sia attraverso l’ausilio di strumenti elettronici. Informiamo altresì gli abbonati, che in relazione ai dati personali da loro forniti, potranno esercitare tutti i diritti previsti all’art. 7 del D. Lgs. n. 196/2003. L’informativa completa è disponibile sul sito www. lazione.com e presso la sede de “L’Azione”. Testata che fruisce di contributi di cui all'art. 3 comma 3 della legge 250 del 7/8/1990. 08/07/15 12.18 >INCHIESTA< L'Azione 11 LUGLIO 2015 3 Come E.T: mani Made in Fabriano grandi e testa piccola un po' di fantasia L di ALESSANDRO MOSCÈ a crisi perdurante. Siamo alle solite, perché ormai rischiamo la ripetitività anche noi giornalisti. Come risollevarci dalle secche e dove andare? Come vorremmo la città del domani? Cosa fare di tanti disoccupati e cassa integrati del nostro territorio? Perché questa recessione tarda a finire, come fosse un virus inattaccabile, seppure preso da mira da economisti, imprenditori, sociologi? Il rischio è che a Fabriano si pensi che il settore metalmeccanico possa essere soppiantato totalmente da altro. No, sarebbe oltremodo sbagliato. Non si sostituiscono le aziende con la cultura, e agli elettrodomestici non si può opporre il turismo. Certo, i nuovi settori di sviluppo sono fondamentali, ma non basterebbero a coprire una domanda che eccede di gran lunga l’offerta. La crisi del terzo millennio è mondiale e viene da lontano. Bisogna cercare il nuovo per uscire dall’ignoto, rischiare, capitalizzare le risorse, investire e vendere beni materiali. Un esempio lungimirante ci viene proposto, in questi giorni, da una trovata tutta salentina per ridare fiato al settore manifatturiero. Nasce, unica, una nuova calza presentata a Firenze presso il Baglioni Moda in occasione di Pitti Uomo. Un brand tutto “Made in Salento”, di Distretto73, prodotto e distribuito da Adrian calze, azienda di Parabita, da venticinque anni nel settore della calzetteria. Un originalissimo pack in vetro contiene quattro singole calze, con fantasie diverse ma accoppiabili fra loro. Decade, quindi, il canonico concetto di “paio”, in favore del più moderno concept di “calza singola”. Le calze, inoltre, sono assortite in taglia unica e sono unisex, prodotto che va bene per l’uomo e per la donna. Alla capacità di produrre, la fantasia aggiunge quel tocco di originalità. Sono dunque le idee che fanno ancora la differenza. Come fu nel periodo del boom economico, quando la situazione non era così diversa da quella di oggi. Il “Made in Fabriano” è già un marchio di fabbrica. Ripartiamo da qui, ricordando che la concertazione e la solidarietà fra gli interpreti della crisi (non il solipsismo vecchia maniera), sono aspetti niente affatto trascurabili per ridare fiato alla città. Per la Fabriano che vorrei... Il futuro della nostra società è nelle preziose mani di giovani che, pur in modo graduale, stanno prendendo coscienza della realtà che dovranno custodire e del futuro che hanno il compito di edificare. E’ perciò ovvio che la nostra collettività desidererebbe teenager entusiasti, partecipativi e coinvolti nelle iniziative cittadine; ma la vera domanda è… I giovani di oggi, invece, come vorrebbero che fosse la nostra città ed in che modo gradirebbero che fosse diversa? Svolgendo un’indagine su un campione di ragazzi tra i 17 ed i 24 anni abbiamo piacevolmente riscontrato desideri precisi e volontà ben salda per perfezionare il nostro apparato urbano. Eccone alcune impressioni... Alessandra Bartoccetti - 19 anni “Se dovessi cambiare qualcosa di Fabriano probabilmente cambierei la mentalità poco aperta culturalmente verso tutto ciò che è nuovo e diverso. Il nichilismo e la perdita di fiducia di ragazzi e adulti che non credono più nel cambiamento e diffidano l’uno dell’altro. La Fabriano che vorrei è una città in cui tutti si accettano e sanno che per cambiare ciò che non funziona devono tendere la mano e sostenersi”. Cristiano Ruggeri - 24 anni “Nonostante che mi piaccia Fabriano per l’intimità che ha nella sua piccola dimensione, è anche vero che si può considerare una città spoglia e poco partecipata soprattutto nei periodi in cui non ci sono eventi che vivificano il territorio. La Fabriano che vorrei ha l’entusiasmo riscontrabile nel periodo del Palio, evento che per più di due settimane ha portato in piazza migliaia di persone le quali hanno assistito a delle competizioni sportive medievali. La città che desidererei ha il fervore, l’impeto e l’esaltazione della sana sfida: la cittadinanza, ora più che mai, ha la necessità e più che mai l’esigenza di unirsi e di far nascere, e successivamente coltivare, un senso di appartenenza e legame alla città stessa e tra i medesimi abitanti”. Nicola Dell’Osso - 18 anni “La Fabriano che vorrei incentiva il turismo e risalta il centro storico facendo in modo che esso non sia solo zona a traffico limitato, ma area completamente pedonale. Una buona iniziativa da promuovere potrebbe inoltre essere il bike-sharing, cioè il noleggio delle bici esteso a tutti i turisti e cittadini fabrianesi in modo da far conoscere in maniera più particolareggiata l’intero borgo cittadino. Ulteriori proposte innovative potrebbero essere rappresentate sia da una pista ciclabile o pedonale che attraversi il fiume Giano sia da un giro turistico che percorra i monumenti e le chiese più significative della nostra città. Credo inoltre che andrebbe promosso maggiormente il binomio giovani – sport; le attività fisiche e ginniche possono essere praticate solo in plessi che siano confortevoli e funzionali per gare o allenamenti”. Michele Campioni - 19 anni “Se potessi cambiare qualcosa della mia città probabilmente amplierei i luoghi di incontro coadiuvando nuovi eventi che attirino turisti con spazi ricreativi e zone di ritrovo per persone di tutte le età. Fabriano, pur essendo un piccolo borgo, merita di essere scoperta e rivalutata anche in ambito ginnico, perciò sarebbe vantaggiosa la creazione di un centro atletico giovanile e l’avvio di attività atte alla vendita di abbigliamento sportivo”. Natasha Fornaioli 03 inchiesta.indd 2 Blogger, commentatore e critico politico, osservatore attento ed arguto, senza peli sulla lingua, di una città ed un comprensorio tragicamente in declino. Il “signor Bicarbonati“, al secolo Gian Pietro Simonetti (nella foto), si racconta in questa chiacchierata tra ex compagni di scuola, classe 1968, che intraprendendo percorsi diversi si sono ritrovati in ruoli differenti a “raccontare” vizi e virtù della città della carta. Gian Pietro, come anticipavo, siamo entrambi classe ’68. All’epoca il motto era “Cavalca la tigre”: pensavi a distanza di anni di ritrovarci a parlare di una città dolente e disillusa, relegati a “cavalcare” un agnellino sacrificale post elettorale? La storia industriale di Fabriano è finita con un lento smottamento che viene da lontano perché è la coda di un’epoca chiusa a Berlino nel 1989: il sistema della Guerra Fredda, governato a Ovest da un libero mercato mediato dagli stati nazionali e da logiche geopolitiche, consentiva di fare un terzismo redditizio in Italia, stile Antonio Merloni, o di conquistare nuovi mercati, come fece Vittorio Merloni con la Russia, utilizzando il ruolo politico del nostro Paese rispetto ai paesi del blocco comunista. La fine della guerra fredda ha scatenato una competizione internazionale anarcoide di cui il nostro monoprodotto era una vittima predestinata. Ma i fabrianesi pensano che sia solo un brutto momento e che per uscire dalla crisi sia sufficiente dire “cambiamento” e pugnalare una tela su cui è impresso il volto di Spacca, un ritratto di Dorian Gray su cui scaricare decenni di sudditanza merloniana. Non c’è niente da fare: siamo intimamente incapaci di elaborare il lutto vero e ricerchiamo palliativi. Hai tu stesso definito il seguitissimo blog Bicarbonati come “la piazza politica più rigogliosa e solforosa”: di malcontento da parte degli elettori astensionisti ne abbiamo respirato a profusione, quindi molte esalazioni solforose, cosa ne resta della politica “rigogliosa”? Ho raccontato una politica locale che non c’era. Ero io a inventarla per tenere in piedi una narrazione. Alla fine il rigoglioso è stato rimpiazzato dal rumoroso e il solforoso da un’effervescenza appariscente ma labile. Lo storico Polibio parlava di olocrazia, potere della moltitudine. Ecco: a Fabriano una moltitudine urlante e armata di I Phone genera olocrazia attraverso i social media. I politici annaspano ma la verità è che la crisi non si risolve in una dimensione locale, quindi bastonare Sagramola o Tini è come afferrare un’ombra: una perdita di tempo. Il prossimo sindaco, come quello attuale, non inciderà la pellicola. Al massimo potrà discettare sui soldi per la pulizia dei giardini. La semplificazione vorace della moltitudine, l’olocrazia, non aiuta un’operazione verità. Intanto vedo all’orizzonte una spaventosa moltiplicazione di redentori. Fabriano Città della Carta, degli elettrodomestici, Città Creativa Unesco, Fabriano Maker City, città del fare e del saper fare: la mentalità “metalmezzadra”, alla luce del triste epilogo di Indesit, riuscirà ad evolversi in apertura mentale verso nuovi orizzonti economici e nuove prospettive di vita, specie per i numerosi disoccupati che contiamo nel nostro comprensorio? Noi fabrianesi siamo una versione riveduta e corretta dell’E.T. di Spielberg: mani grandi e testa piccola. Abbiamo il mito del fare, del fabbro che batte la mazza, a cui abbiamo dedicato anche il Palio. Rispetto alle dinamiche del mondo attuale siamo alieni. Come E.T.: telefono…casa… Abbiamo migliaia di persone che vivono di ammortizzatori sociali lunghi e competenze professionali bruciate dall’inattività. Un ricollocamento di massa non si inventa e senza uno zoccolo di industria l’economia locale non risorge. Il turismo nuova opportunità? Facciamo mostre bellissime poi chiudiamo la Pinacoteca. Eravamo un territorio storico di produzione di salumi (Angelini docet) e oggi abbiamo un salame di Fabriano che non viene manco certificato. Forse con 300 km quadrati di territorio penserei un po’ di più all’agricoltura: mezzadri senza metallo. Ma la terra, notoriamente, non aspetta chi l’ha abbandonata. Assistiamo da anni ad una “fuga di cervelli”: i ragazzi scappano appena possibile dalla nostra “conca” per trovare sbocchi professionali appaganti magari all’estero. Che ne sarà della terra della nostra gioventù? Auguri ai nostri figli di realizzare i loro sogni in questo territorio? Fossi un ragazzo di 25 anni me ne andrei anche io, anche se lontano da qui non ci sono le salsicce attaccate ai fili. Chi è giovane può permettersi di partire mescolando prospettive e avventura, ricerca di opportunità e spirito di frontiera. E’ un mix potentissimo e umano. Il problema è che senza giovani una città muore perché consuma la cognizione del futuro. Ai miei figli consiglio, realisticamente, di avere passione per il mondo e di essere meno provinciali di me che non sono stato abbastanza vagabondo. Il futuro di Fabriano è fosco per ragioni culturali, economiche e demografiche. Essere ottimisti è una finzione insostenibile. In chiusura, secondo te cosa ha condannato o condannerà Fabriano? Siamo passati dall’avere il Presidente della Regione al nulla, dal Governo delle Marche alla cancellazione del diritto di tribuna. La sconfitta di Spacca è stata una grossa fregatura per Fabriano perché era il volto umano del merlonismo, la versione digeribile di un sistema da cui era necessario uscire con gradualità; una sorta di Gorbaciov, un traghettatore. Ma Gorbaciov ha perso e pure i fabrianesi hanno scelto Eltsin che grida ritto sul carro armato. Davvero un brutto affare questo vuoto di potere e basta vedere Whirlpool: Fabriano è uscita di scena. Si dice “territorio abbandonato territorio occupato”. Vedo ex eretici pronti a imporre una nuova ortodossia ma senza più il grasso dell’epoca merloniana. Cui prodest? Gigliola Marinelli 08/07/15 11.30 4 Rock e motori ma anche shopping In occasione dell’inizio dei saldi estivi di fine stagione, evento di richiamo al Centro Commerciale “Il Gentile”, con il primo “Motor Day 4 Sales” che ha visto domenica 5 luglio dalle 10 alle 24, il coinvolgimento di aziende specializzate, concessionarie, associazioni e gruppi musicali al fine di realizzare una manifestazione nella quale sono andate in scena esibizioni di tipo motoristico, esposizioni di auto e moto ed esibizioni musicali dal vivo di grande impatto. La manifestazione, organizzata grazie alla collaborazione di realtà locali quali Quad’s Time, Pulitutto di Carlo Malizia, Radio Blu, Lady Polita Onòus e molti altri, si è svolta interamente all’esterno nel parcheggio antistante l’ingresso della galleria/cinema del centro commerciale, dove una parte dello stesso è stato adibito a piccolo circuito nel quale sono avvenute, fin dal mattino, le varie esibizioni di mezzi da competizione sportiva quali quads, karts, pit-bikes etc. nonché i test drive delle auto in prova da parte delle concessionarie partecipanti; l’altra parte è stata invece occupata da stands per l’esposizione sia di mezzi sportivi tipo quads, karts, cafè race, motocross, pit-bikes, american cars, hummers ed auto da competizione, sia dalle vetture in vendita delle concessionarie aderenti all’iniziativa. Un’area specifica è stata dedicata alla presenza della ditta “ATuttoGas” specializzata in modellismo con esibizione di modelli radiocomandati di vario genere (elicotteri, auto, drone), mentre un’altra, nell’aiuola adiacente al circuito, è stata riservata all’installazione di una pista miniquad per bambini. Nel perseguire la finalità ultima della manifestazione che è stata quella di creare un momento empatico per tutta la cittadinanza, offrendo gratuitamente un mix di rock e motori, spazio anche agli appassionati della musica, quando l’evento è stato accompagnato dalla diretta radio di “Radio Blu” e dall’esibizione di numerosi gruppi musicali locali per culminare con la performance della cover band “Zona Rock”, che ha proposto i pezzi più conosciuti di famosi artisti rock del panorama musicale italiano. In tale contesto, in considerazione della portata dell’evento che ha comunque richiamato una buona presenza di pubblico nonostante la giornata torrida, gli operatori hanno risposto garantendo la chiusura congiunta dei punti vendita alle ore 23, mentre l’ipermercato ad insegna “Ipersimply” ha effettuato la chiusura straordinaria alle ore 22. L'Azione 11 LUGLIO 2015 Ecco il trionfo di Serradica Finalmente, dopo tanti anni, il trofeo inciso dall'artista Edgardo Mannucci è andato alla frazione di Serradica che lo terrà per un anno, poi passerà di mano alla frazione che uscirà vincitrice l'anno prossimo. Giochi senza Frontiere fra le frazioni del Comune di Fabriano era nato tanti anni fa, poi si era interrotto, complice molte traversie. Tre anni fa, sempre ad opera dell'ideatore Erminio Piermartini, ha ricominciato la nuova avventura. Tutte le squadre si sfidano, affrontando varie prove più o meno difficili, e, per gareggiare bisogna essere abili e preparati agonisticamente, sempre nel rispetto delle regole e della lealtà, tra i paesi di questo nostro bellissimo comprensorio. Le frazioni in questo caso sono le protagoniste assolute. Sono loro a sfidarsi in ogni gioco per due pomeriggi. Il primo anno è stata la frazione di Valleremita ad organizzare nel 2010, poi è stata la volta di Albacina, Attiggio, Marischio, Cacciano, Campodonico e, nel 2016, sarà Serradica a proporre l'avvincente manifestazione. Sembra che la zona a sud est di Fabriano negli ultimi anni sia stata la più brava, infatti per tre anni di seguito organizzerà i giochi. Speriamo che la tradizione continui (delle squadre partecipanti manca solo Cancelli). L'edizione 2015 ha visto ai nastri di partenza Albacina, Argignano, Cacciano, Campodiegoli, Campodonico, Cancelli, Collamato, Marischio, Melano, San Donato, Serradica, Valleremita. Sabato pomeriggio 4 luglio ha visto trionfare nella prima giornata Melano con 66 punti, seconda Serradica con 64 punti, terza con 63 Cacciano. Domenica 5 rush finale con tutte le partecipanti determinate, concentrate e decise a dare “battaglia senza esclusione di colpi” per aggiudicarsi l'ambito trofeo e l'organizzazione di questa prestigiosa manifestazione. Dopo sette gare e assommando i punti del giorno precedente il successo è andato al Serradica che con 146 punti ha sbaragliato il campo, superando tutte le altre contendenti. Al secondo posto con 136 punti è giunto Cacciano, terzo con 125 Campodonico, poi San Donato 118, Melano 116, Campodiegoli 112, Marischio 108, Argignano 107, Collamato 100, Albacina 97, Valleremita 85, Cancelli 81. Un bravo agli organizzatori di Campodonico ed un arrivederci a Serradica nel rinnovato impianto sportivo "Tito Villò" nel 2016. Angelo Campioni Volontari per la S. Vincenzo de' Paoli La S. Vincenzo de' Paoli di Fabriano opera nel sociale anche con la casa d’accoglienza sita in via Mamiani 40 dove ospita i senza fissa dimora dando loro pasti caldi e pernottamenti per tre giorni. Per la cucina ci sono cuoche volontarie distribuite per tutta la settimana dal lunedì al sabato per un paio di ore ogni volta. Purtroppo, nonostante la disponibilità di queste brave persone, non sempre si riesce a coprire tutti i turni, pertanto la S. Vincenzo chiede a qualche persona di buona volontà se può mettere a disposizione due ore la settimana da impiegare in cucina. Per eventuali contatti telefonare a Giuliana 338 5339505. 04 mercatino.indd 2 08/07/15 11.35 5 L'Azione 11 LUGLIO 2015 >CRONACA L'anfiteatro presso l'Istituto Agrario dove si è svolto un recital del Liceo Classico Quanti luoghi da rilanciare! La rotonda dei giardini, l'anfiteatro dell'Agrario, la piazzetta Savoia di ALESSANDRO MOSCÈ I l festival “Lo Spirito e la Terra”, ancora in corso, è stato finora un’occasione per mettere in luce alcuni luoghi poco conosciuti di Fabriano. Tra questi la piazzetta Amedeo Savoia, dietro la Cattedrale di San Venanzio, in pieno centro storico, che risulta un quadrato angolare d’effetto circondato da mura storiche e da una parete della chiesa. Uno scorcio che confluisce in una strettoia a lato del palazzo (tra i più belli della città) di proprietà della famiglia Cardinaletti. Quindi la cosiddetta rotonda dei giardini pubblici, zona di verde che costeggia la statale di viale Moccia, e che sta sempre di più diventando sede di eventi sia ludici che culturali. Un altro luogo di impatto notevole risulta l’anfiteatro dell’Istituto Agrario, una piccola costruzione di forma ellittica particolarmente utile per gli spettacoli pubblici organizzati dai giovani e che richiama i grandi anfiteatri romani e gli scontri tra i gladiatori. Una Fabriano in parte inedita, che nasconde sorprese, che può essere addirittura riempita dalla folla ed avere un riscontro apprezzabile dai turisti. Non esiste solo un borgo noto, come i monumenti più reclamizzati (la Fontana La piazzetta Amedeo Savoia che ha ospitato una serata del festival Sturinalto, il Palazzo Chiavelli, il Palazzo del Podestà, il Teatro Gentile, il Loggiato San Francesco ecc). A tal proposito possiamo citare la neonata rete, come viene definita, “Fabriano dal basso”, volta proprio a mettere in luce posti che meritano un’attenzione particolare, ma anche attività che si svolgono in questi ambienti. Tra storia, tradizione e passione avviene la scoperta delle antiche lavorazioni artigianali. Queste iniziative seguono un percorso organizzato da giovani volontari provenienti da diverse associazioni culturali. Ci sono anche degli obiettivi precisi: reperire fondi per il restauro degli affreschi di Simone De Magistris (intervento più urgente) e del coro ligneo della chiesa di San Benedetto. L’organizzazione usa il metodo della condivisione, della valorizzazione, della diversità e dei talenti individuali per rendere Fabriano sempre più viva. La missione in Marocco del dottor Maddaloni Si è conclusa da poco l’ultima missione umanitaria dell’Organizzazione Lions Solidarietà Sanitaria Onlus (So. San.), questa volta sul suolo magrebino. La So.San. onlus è una costola dei Lions Italiani che ha come scopo l’assistenza sanitaria e sociale per tutte quelle persone che ne hanno più bisogno; la sua opera però non si limita al suolo italiano ma fino ad oggi conta più di 70 missioni in quasi 20 Paesi sparsi fra Asia, Africa, America ed Europa. L’ultima tappa toccata è stata il Marocco, un paese in cui la mortalità infantile è sette volte superiore rispetto quella italiana, nelle cui zone rurali il 40% della popolazione non ha acqua potabile ed il 48% non ha accesso a servizi igienici. La missione appena conclusa ha assunto in questo contesto un “taglio pediatrico” che ha visto l’assistenza sanitaria concentrarsi sui bambini, ciò grazie alla collaborazione di alcuni specialisti: tra questi si conta anche la partecipazione del direttore della pediatria fabrianese Domenico Maddaloni. L’intervento della onlus ha trovato base nell’ospedale rurale di Boujad. Qui nel corso delle due settimane di missione sono state portate avanti, affianco le numerose visite ordinarie e di pronto soccorso, ben 370 visite specialistiche, 42 delle quali necessitavano un intervento chirurgico. Ma l’operato dei volontari della So.San. non si è fermato alla sola assistenza sanitaria. In un’ottica di autosufficienza locale, e nel rispetto della convenzione quadro di partenariato con il ministero della salute di Rabat, i professionisti in missione hanno contribuito alla formazione teorico-pratica del 05 fabriano.indd 2 personale sanitario locale; si sono tenuti corsi di sensibilizzazione della popolazione verso la prevenzione medica, con accenni di primo soccorso e tecniche di rianimazione cardio-polmonare. Non rimane che fare un plauso a tutte quelle persone che in silenzio si muovono per aiutare anche in posti lontani da casa, superando difficoltà ed ostacoli, chi ne ha bisogno; non eroi, ma esseri umani che fanno solo ciò che possono, persone da cui potremmo imparare molto: dall’umiltà all’amore per il prossimo. Simone Pasquini taccuino FABRIANO FARMACIE Sabato 11 e domenica 12 luglio POPOLARE Via Cialdini, 4 Tel. 0732 21917 DISTRIBUTORI Domenica 12 luglio Self-service aperto in tutti i distributori EDICOLE Domenica 12 luglio La Rovere Via Ramelli Edicola del Piano P.zza Partigiani Edicola della Pisana P.le Matteotti, 23/A Salimbeni Via d. Riganelli News snc Stazione Belardinelli Via Martiri della Libertà Tabaccheria Gobbi Porta del Borgo Piermartiri Via Serraloggia Tabaccheria Edic. Boni via Dante 274 B Coffee & Drinks Via Brodolini CROCE ROSSA P.zza Altini tel. 0732 21948 orario continuato CROCE AZZURRA Via Brodolini, 22 tel. 0732 629444 GUARDIA MEDICA Rivolgersi al tel. 0732 22860 GUARDIA MEDICA veterinaria Rivolgersi al tel. 0732 7071 BIGLIETTERIA FERROVIARIA dal lunedì al sabato dalle ore 6.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.30 domenica dalle ore 13.30 alle 19.30 Tel. 0732.5345 Agenzia Viaggi del Gentile Atrio stazione FS dal lun. al ven. ore 8.30-12.30 e 16.30-19.30 sabato 8.30-12.30, domenica e festivi chiuso tel. 0732.5345 - 0732.5066 - fax 0732.233063 www.viaggidelgentile.it Agenzia viaggi Santini via Buozzi 24 lun/ven 9-12.45 e 15-19, sab. 9.30/12.30 e 17.30/19 tel. 0732 23161 www.santiniviaggi.it Agenzia Janus viaggi Piazza del Comune 5 (tel. 0732 22522) 08/07/15 11.37 6 >FABRIANO< L'Azione 11 LUGLIO 2015 Il nostro canile ed i suoi abitanti: e per il futuro? di ROBERTA STAZI Z eus, Pepita, Rocco, Teddy… sono solo alcuni dei 21 ospiti a quattro zampe del Canile di Fabriano, a cui si aggiungono i circa 38 ospiti nella struttura di Cagli, ma di responsabilità del nostro Comune. Hanno sguardi dolcissimi, e molti di loro sono anzianotti: un motivo in più che rende difficoltosa la loro adozione. Di loro si prende cura da tanti anni un giovanissimo ragazzo, che non ama apparire e non vuole essere nominato: è con loro tutti i giorni, sabati e domeniche comprese. Li cura, li spazzola, li controlla e trasmette loro il suo affetto. E’ una risorsa del Comune, ora in attesa di riconferma, ma che spesso mette del suo per coprire dei costi in più: qualche cane che il cibo secco non lo tollera più e che ha bisogno di carne macinata, qualcun altro che ha bisogno di un’operazione che il Comune non può passare e di cui lui si fa carico. Il nostro Canile è sicuramente pulito, in una bella zona, non è un canile lager come ce ne sono tanti, non è vittima dello sfruttamento di associazioni che lucrano su queste attività, anzi, tutt’altro, perché qui gli animalisti e i volontari vengono ad aiutare e sostengono come possono. Ma perché stiamo parlando del Canile e di cani? In un momento in cui le priorità della nostra città e del nostro Paese sono altre, sembra quasi una cosa in più, quasi inutile, parlare degli animali e del nostro canile. Ma la nostra ripresa e la nostra civiltà si misurano anche dal modo in cui trattiamo gli animali. E la rinascita passa anche verso gesti e costruzioni di civiltà a tutti i livelli. Soprattutto perché l’estate è un banco di prova della nostra civiltà: tempo di vacanze, tempo di abbandoni. Perché? Lo abbiamo chiesto a veterinari e volontari della nostra città, e la risposta è unanime: nonostante oggi come oggi chi vuole fare una vacanza e portare il proprio cane può farlo tranquillamente, molti preferiscono abbandonare, per evitare problematiche o per disinformazione. Eppure, è davvero semplice portare il cane con sè o trovare un dog sitter che, se decidiamo di lasciare il nostro amico a casa, possa portarlo fuori e dargli da mangiare, a prezzi modici. Perché si continua ad abbandonare? Per inciviltà, mancanza di informazione, perché spesso, soprattutto in campagna, sterilizzare un cane maschio sembra un affronto alla propria (non quella del cane) virilità, senza sapere che si eviterebbero tante “gravidanze indesiderate” e anche tanti tumori. Perché basterebbero delle convenzioni e delle campagne di sterilizzazione, come ci sono ogni tanto, che a costi bassi, farebbero diminuire i problemi. Ma i cani nei canili aumentano ogni estate. Basterebbe alle volte, però, guardare gli occhi di un cane abbandonato, o che soffre perché maltrattato, per leggere tutta la sua delusione per essere stato tradito proprio da chi ha sempre considerato “amico”. Ed evitare un gesto come quello dell’abbandono, che è davvero un atto infame. Il ruolo del Comune La legge (281 del '91 insieme alla legge regionale 34 del 1997) assegna ai Comuni singoli o associati il compito di provvedere al risanamento e alla costruzione di canili nei quali siano assicurate condizioni di benessere e salute degli animali. Questo comporta che il canile non debba essere inteso come un parcheggio dove relegare animali, ma come un luogo transitorio e deputato all’adozione. Il superamento dell’approccio basato solo sul mantenimento degli ani- mali in struttura in favore della valorizzazione della qualità della vita del cane e della promozione dell’inserimento in famiglia, non migliora solo la vita del cane e favorisce l’adozione, ma assicura un risparmio economico. anche l’aizzare all’attacco da parte dei padroni) e di avvelenamento: “Ci sono stati Si parla di una struttura comprensoriale nuova nella zona dell'Olmo Come? Con un progetto unico ed iniziative che creino una nuova “cultura degli animali d’affezione”, spingendo ad una sana vita di relazione uomo-cane con corsi, stage, seminari nelle scuole, valorizzando il volontariato giovanile, ed utilizzando tutti i mezzi possibili per comunicare: attraverso volantini e manifesti; con eventi in piazza con foto e schede dei cani; collaborando con la stampa locale su questo tema; con un sito web dedicato; collaborando con gli altri comuni. Ed anche attraverso la costruzione di “parco canile”. Cos’è un parco animale? Partendo dal presupposto che il cane è un essere pensante, non un televisore con pulsanti “on” e “off”, il parco-canile sarebbe una struttura capace di diffondere una nuova cultura e lavorare costantemente sul rapporto uomo-cane. Uno spazio aperto al pubblico dove promuovere la corretta relazione con il cane. L’esempio del canile gestito dall’Enpa Voghera è un buon modello da seguire: iniziative aperte a tutti, corsi, stage, lavoro di educatori e sostegno dei volontari che aumentano sempre di più. Il Parco Canile potrebbe essere una struttura anche immersa nella città: un parco dove chi magari non può permettersi di avere un animale ma ha tempo e voglia, possa portarli fuori senza problemi. O dove cani del canile e cani di proprietà, possano interagire (sempre sotto lo sguardo vigile e il controllo di personale qualificato). Il nostro Comune Per il bilancio comunale della nostra città il Canile è solo una spesa. Invece, è un’opportunità. Perché investendo quanto basta, potrebbero nascere delle ini- 06 fabriano.indd 2 ziative a sostegno del Canile e delle opportunità di lavoro nuove. Organizzare dei mini corsi su “come parla il nostro cane” (a pagamento, ma con quote minime per sostenere il canile), educare i ragazzi delle scuole con dei mini corsi e avvicinarli al volon- tariato, promuovere insieme ai volontari delle raccolte fondi, far sì che si possano adottare i cani a distanza, promuovere la sterilizzazione nei paesi locali: tutte attività che richiedono tempo, impegno, energie ma che alla lunga darebbero risultati e risparmi economici. Si parla di un Canile comprensoriale nuovo, in località dell’Olmo: se ne parla da tempo, ma ancora sono fermi i lavori (dove andrebbe il Comune c’è una postazione degli operai della Quadrilatero). Ma se intanto migliorassimo quello che abbiamo? Se proprio volessimo fare un cambiamento, perché non ipotizzare l’idea di un parco canile? Anzi, potremmo cogliere l’occasione per cercare di risolvere anche altri problemi collaterali. Ci sono stati, ad esempio, anche nella nostra città dei casi di attacchi di cani alle persone. Va detto subito che nella quasi totalità dei casi, il problema sono i padroni, e non i cani. O non sanno gestire, o non sanno controllare, o sono estremamente stupidi da vedere nell’aggressività del proprio cane un punto positivo. Servirebbero dei patentini, come in altri paese europei, di chi vuole prendere un cane. O, tornando all’idea – tra l’altro promossa a livello nazionale dalla Lav -, un “parco-canile” dove si faccia educazione e prevenzione anche di atteggiamenti potenzialmente pericolosi. L’assessore Paglialunga, da sempre impegnato per gli animali, ha sofferto un po’ le urgenze cittadine che hanno sempre messo nelle retrovie il problema del nostro Canile e dei cani. E’ però fermo e rigido a voler prendere posizione sui casi di maltrattamento (compreso episodi recenti, uno di avvelenamento e uno di attacco di un cane che però sembra sia stato vittima di maltrattamenti. Sono andato a fondo e lo farò sempre, chiedo però ai cittadini di collaborare. Come? Denunciando i casi, per ora a me, personalmente, anche al cellulare se si volesse mantenere l’anonimato. Facendo attenzione a non gettare mai anti lumache o prodotti nocivi per salute degli animali lungo le strade negli spazi dove vanno i cani. Collaborando ad alzare il senso civico ognuno come può. Dico questo perché il caso di avvelenamento è stato appurato sia stato per colpa di anti-lumache. Atto volontario contro i cani o ignoranza? In ogni caso, bisogna approfondire, nel caso punire e prevenire”. Per quanto riguarda il canile comprensoriale, l’assessore lo vive come un progetto per dividere i costi. Ma in attesa di sviluppi, siamo certi che la sua ricettività e sensibilità in merito lo porteranno ad accogliere progetti di più ampio respiro e a farsene promotore con le associazioni locali, per far sì che, migliorando il rapporto uomo-cane, si prevengano abbandoni e che i canili siano sempre più dei momenti di breve passaggio per pochi cani. Prevenire, adottare, amare La maggior parte dei cani nei canili, e anche nel nostro, sono anziani. A parte qualche eccezione, è così. E non è facile adottarli. Però, a detta di tutti gli educatori a cui abbiamo chiesto un parere, i cani anziani non solo hanno il carattere formato, a differenza del cucciolo, e quindi si sa chi si sceglie, ma soprattutto ripagano di un amore ancora più incondizionato perché hanno vissuto tanti anni in un luogo che anche se pulito e anche se con l’affetto dei volontari, non è una casa. Spesso basterebbe poter regalare ai cani anziani gli ultimi anni, o mesi in alcuni casi, felici. In ogni caso, vogliamo segnalare il gruppo di animalisti della nostra città, il Canile ed il Comune per attivarsi come volontari, anche poche ore sono preziose per tutti, o adozioni a distanza o sostegno alle spese. Un gesto o un dono delle proprie ore che sarà ripagato da tanto affetto e amore puro! Alcune immagini del canile di Fabriano 08/07/15 12.07 L'Azione 11 LUGLIO 2015 Nuvole Bianche ...all'orizzonte I l 30 gennaio 1969 i Beatles salirono sul tetto della Apple Records e improvvisarono una breve esibizione di 42 minuti: era la prima volta che suonavano dal vivo dal 1966 e sarebbe stata anche l’ultima, il gruppo si sciolse un anno dopo. L’evento passerà alla storia come “Rooftop Concert”. Qualche anno prima, a Fabriano, quattro studenti, coetanei e con la comune passione per i 4 di Liverpool, formarono quello che allora si chiamava un “complesso” e proposero, per primi nella zona, la loro musica. Il loro nome: “Le Nuvole Bianche”. Va detto a loro merito che sfidare il provincialismo del patrio “cuore e amore”, allora imperante, oltre tutto in una città che non brillava per cosmopolitismo e apertura alle novità, richiedeva tanto entusiasmo e un pizzico di giovanile sfrontatezza che evidentemente non mancava alle “Nuvole Bianche”. I quattro suonarono insieme fino al 1973 quando il gruppo, tra i più longevi e apprezzati del tempo, pose fine a quell’esperienza e i 07 fabriano.indd 2 7 >FABRIANO< componenti seguirono poi percorsi musicali diversi. Il 27 giugno scorso, dopo circa cinquant’anni dalla loro formazione, gli stessi si sono ritrovati per il festival “Lo Spirito e la Terra” e hanno riproposto quelle stesse canzoni che li hanno uniti, poco più che sedicenni, mantenendoli amici per così tanto tempo. Le “Nuvole Bianche” non avevano mai preteso di riprodurre o imitare lo stile dei Beatles, così variegato, pieno di sfumature e in continuo cambiamento, e proprio questa scelta li aveva portati alla creazione di un proprio sound, se vogliamo originale, che come d’incanto si è rimaterializzato, dopo più di 40 anni nei brani della serata. Ed è stato bello, sia per il pubblico che per i musicisti, riassaporare atmosfere e suggestioni di allora come se il tempo non fosse trascorso. I brani proposti hanno spaziato, nella produzione dei Beatles, dal 1964 fino al 1969, oltre a due indimenticabili pezzi di John Lennon “Imagine” e George Harrison “My Sweet Lord”. Il terrazzino dell’antico palazzo Stelluti Scala, gentilmente concesso da Alessandro e Massimo Cardinaletti, ha rievocato in chiave fabrianese, l’ultima esibizione dei Beatles del 1969, sul tetto della Apple Records, e fornito uno straordinario palcoscenico che ha permesso ai quattro musicisti fabrianesi di dar sfogo al mai sopito entusiasmo per i Fab Four. Il numerosissimo pubblico presente ha Lo storico gruppo fabrianese ha riproposto dopo 50 anni le musiche dei Beatles apprezzato e applaudito i quattro, giudicando il concerto “unico ed emozionante”. La serata è stata resa ancora più suggestiva grazie alla partecipazione dei ballerini di danza moderna Emanuele Giombetti, Francesca Di Pastena, Riccardo Costanzi e Carlo Alberto Brencio, che hanno danzato sulle note di alcuni brani dei Beatles, di Oreste Aniello, che ha recitato in modo magistrale le traduzioni dei testi delle canzoni proposte e dal presentatore, appassionato della musica dei Beatles, Elio Palego. I componenti della band “Le Nuvole Bianche”, ora come allora, sono: Roberto Aniello, Marcello Faggioni, Rolando Paoletti, Paolo Natali. 08/07/15 11.41 8 >FABRIANO< L'Azione 11 LUGLIO 2015 Tuffo negli anni Settanta! Dal 9 all'11 luglio la città si immerge nell'atmosfera del passato di DANIELE GATTUCCI I l cartellone estivo di “Fabriano Estate” è particolarmente fecondo di appuntamenti che vanno dall’arte alla cultura e assicura tutti i settori dell’intrattenimento anche in base ai più disparati gusti ed età. Tra gli eventi di spicco in programma c’è il nuovo allestimento di Revaivol ’70 che inizia giovedì 9 e termina sabato 11 luglio. Un fine settimana che ripercorre e fa rifiorire i memorabili anni ‘70 coinvolgendo la città ed il suo territorio in un incontro il cui cuore pulsante batte nel centro storico. Sono stati gli assessori Barbara Pallucca e Mario Paglialunga, il presidente dell’Associazione Revaivol ‘70 Luciano Robuffo, Gigliola Marinelli al vertice di Radio Gold, insieme agli altri protagonisti di questa kermesse giunta alla terza edizione. Giovedì 9 il giorno d’inizio, sabato 11 luglio quello conclusivo di una manifestazione, organizzata con il patrocinio del Comune di Fabriano, che ha portato e porterà nel centro storico una grande quantità di affezionati provenienti dal nostro comprensorio ma anche quelli al di fuori di esso, tanto che nel corso della conferenza stampa è stato auspicato un futuro se non eguale almeno molto vicino al “Summer Jamburee”. Appuntamento giovedì 9 luglio in piazza del Comune alle ore 19 con il quizzone “Mischiatutto” incentrato sugli anni ’70 con quattro squadre composte da simpatici cittadini fabrianesi. La conduzione è di Gabriele ChiappaDr.Why. Alle ore 21.30 invece l’attrice Michela Andreozzi proporrà un viaggio esilarante negli anni ’70 con lo spettacolo teatrale “A letto dopo Carosello”. Venerdì 10 luglio ritrovo ai Giardini del Poio alle 18.30 con il forum spettacolo “Arte, Moda, Musica e Creatività negli anni ‘70”: parteciperanno Anna Massinissa, Fabrizio Moscè, Quinto Bernacconi, Max Salari, Alessandro Moscè, Nick Apollo, Franco Spuri e Daniele Gattucci. Serata che proseguirà, dalle ore 20, con l’apericena con musica rock con il gruppo fabrianese “ZonaFranca”. Alle ore 22.30 dj Mauro Gagliardini farà ballare la musica dance ’70 con l’appoggio storico di Gianni Spalletti come vocalist. Sabato 11 luglio si inizia alle ore 9.30 del mattino presso il Campetto della Misericordia con il triangolare di calcio “Dei Pioppi” a cui parteciperanno le squadre dei Garden Boys, dell’Avis di Fabriano e I Ragazzi di Ferrer. “Questo – ha commentato Sandro Barocci - sarà un bel momento di fabrianesità sportiva”. Il pomeriggio tutti in Piazza del Comune. Alle ore 17.30 spazio all’animazione ’70 con La Valigia delle Meraviglie e alla sfilata delle Harley Davidson del gruppo HD Chapter di Civitanova Marche. Prevista una postazione di Gli organizzatori della manifestazione durante la presentazione avvenuta in Comune trucco e parrucco ’70. Per tutto il week il centro storico sarà acceso dalla musica di Radio Gold. Alle 21.45 tanto ballo con il gruppo Rock Circus Band. Non fanno certo difetto gli eventi collaterali: lungo Corso della Repubblica, ad esempio resterà aperta tutto il giorno una bellissima mostra fotografica dedicata a ritratti ’70 a cura della fotografa Daniela Mezzanotte del Cine Foto Club di Fabriano. Anche le attività commerciali partecipano a Revaivol ’70: le vetrine, infatti saranno ad- dobbate in stile vintage. Si potranno gustare i piatti dei favolosi anni ‘70 in alcuni ristoranti del centro storico: sotto i Portici, Trattoria Marchegiana, Pizzeria Lara, Ristorante Fricandò e ristorante Il Piacere della Carne. “E’ il Comune e l’amministrazione” hanno detto gli esponenti dell’esecutivo “che ringraziano chi ha dato vita alla manifestazione che dall’anno scorso ha compiuto un salto di qualità rilevante, così come l’intero cartellone estivo che nasce dalla città e dall’impegno di Un momento dell'edizione scorsa Un fantastico decennio che ha segnato un punto di svolta e di cambiamento Tempo di Revaivol ’70, l’evento cittadino giunto alla sua terza edizione in cui tutti gli amanti e cultori del mitico decennio ’70 potranno riscoprire l’arte, la moda, la cultura, le avanguardie musicali ed artistiche che hanno segnato questo periodo storico come un punto di svolta e di cambiamento. Abbiamo incontrato Antonella Marcaccini (foto), collezionista fabrianese di moda ed accessori d’epoca e membro dell’Associazione culturale dei Ricercatori di Moda d’epoca. Antonella, la tua passione per la moda e la ricerca ti porta spesso in giro per l’Italia alla scoperta di tutte quelle "chicche" e particolarità che hanno fatto dell’Italian Style un brand riconosciuto in tutto il mondo. Come nasce questa tua curiosità per tutto ciò che concerne l’universo della moda? "Questa curiosità l’ho sempre avuta. Fin da piccola ho sempre girato per mercatini dell’antiquariato con i miei genitori, loro cercavano pezzi importanti ed io mi facevo regalare tutto ciò che trovavo nei cassetti: 08 fabriano.indd 2 spille, orecchini pizzi e borse. Poi da circa 6 anni ho iniziato veramente ad approfondire la conoscenza di ogni oggetto che portavo a casa, mi interessava la storia che ogni pezzo poteva raccontare". Parliamo dei mitici anni ’70 in cui Fabriano si calerà nelle giornate del 9, 10 e 11 luglio con l’evento Revaivol ’70. Quanto ancora la moda’70 continua ad ispirare le nuove collezioni? "Il 18 settembre 1970 in Italia entra in vigore la legge sul divorzio, sintomo di un profondo ed evidente cambiamento culturale. Gli hippy hanno dato vita alla Beat Generation ed ai Flower Power, tutti movimenti che inneggiavano alla pace con il motto più famoso: 'Mettete i fiori nei vostri cannoni'. Il look degli hippie, al di là della moda ufficiale, diventa un vero proprio simbolo di libertà. I capelli si allungano e per l’abbigliamento la parola d’ordine è colore! Colori sgargianti, disegni geometrici, fiori giganti o fiori piccoli piccoli. Gonne lunghe al posto della mini, pantaloni a zampa con zeppe alte ricoperte dai pantaloni". Quale aspetto della moda anni ’70 ti è rimasto più nel cuore e quali accessori hai nella tua collezione privata che risalgono a quest’epoca? "Gli anni ‘70 sono gli anni della mia infanzia... non posso dire di aver avuto libertà di acquisto dei miei capi. L’unica cosa che ho mantenuto, credo del 1977, un golfino di Fiorucci acquistato nel negozio di Spalletti e rimesso a nuovo dalle suore di Santa Margherita, chiaramente oggetti che testimoniano questi mitici anni ne ho una marea come occhiali e borse". Il vintage non è necessariamente solo luxury vintage. Puoi spiegare come si differenziano questi due aspetti e come imparare ad apprezzare anche indumenti ed accessori che tutti noi possiamo scovare negli armadi di famiglia? volontariato dei suoi tanti attori di cui è ricca”. Ringraziamenti particolari, inoltre, sono andati a Urbano Urbani, Emanuele Ciappelloni, Renzo Galassi, Fondazione Carifac, Radio Gold, Comune di Fabriano e i giovani studenti del Liceo Artistico Mannucci che hanno realizzato la locandina. Ci piace concludere ricordando alcuni elementi distintivi delle precedenti edizioni, ad esempio la partita di basket delle vecchie glorie, quando sono tornati sul parquet per una serata amarcord Panzini, Valenti, Sonaglia, Bolzonetti, Carnevali, in tutto venti atleti che hanno indossato di nuovo le scarpe da ginnastica confrontandosi in un match, commentato da Olindo Stroppa”. Altro ingrediente il torneo di calcio amatoriale “Sul prato dei giardini, come ‘na volta!”, poi in Piazza del Comune il grande ritorno, a cura dell’Associazione “Rinascere con fantasia”, della Pizza di Cesare, incancellabile per generazioni di fabrianesi con il ricavato in beneficienza all’Associazione “Noi come Prima” ed i raduni delle auto anni ’70 e moto Harley Davidson. Tanta carne al fuoco che ha avuto in Luciano Robuffo, il personaggio che ha voluto con forza Revaivol ‘70” chiamando al tavolo tanti interpreti: in definitiva il prossimo week end prepariamoci a vivere “costume e società di una città di 40 anni fa”. Antonella Marcaccini è collezionista di accessori d'epoca "Non amo distinguere luxury da vintage poichè ogni oggetto testimonia un periodo del passato e può ispirare una mente creativa a ridisegnare una scarpa o una borsa perciò va ugualmente apprezzato. Certamente invito chiunque prima di buttare qualcosa a rifletterci bene: pensiamo alle ore di tempo spese dalla nostra gente per realizzarla, pensiamo anche all’inutilità dell’oggetto per noi ma non per chi in quel periodo non poteva farne a meno". Sei da sempre un vulcano di idee, so che stai per inaugurare una tua mostra personale, cosa puoi anticipare ai nostri lettori? "Finalmente ci siamo! La mia mostra dal titolo “MODA: 100 anni di cultura, ricerca dietro ai suoi capricci” sta per aprirsi e sono affiancata da altri collezionisti ed artisti del settore. Vi posso solo dire di venirci a trovare alla Sala Expo Rocca Roveresca di Senigallia da mercoledi 8 luglio a domenica 12 luglio, dalle ore 18 alle 24. Vi aspettiamo". Gigliola Marinelli 08/07/15 11.43 9 >FABRIANO< L'Azione 11 LUGLIO 2015 Una favolosa... Precicchie Consueto successo della rassegna cinematografica, con tanti ospiti Arte e natura più vicine “Diciannove. Niente male, eh? La resistenza e la passione ripagano. Non sempre, ma nel nostro caso, diremmo proprio di sì… Il castello di Precicchie si fa bello, ancora una volta, per ospitare e dare voce alle emozioni del cinema, della televisione, dell’audiovisivo. Ogni anno questo magico Castello ci regala qualcosa, una storia nuova, un volto da ricordare, un’esperienza mai banale”. Queste sono le parole dell’Associazione Castello di Precicchie che ogni anno, grazie alla collaborazione di numerosi enti, riesce ad organizzare il “Premio cinematografico e televisivo Castello di Precicchie”. In diciannove edizioni tanti sono gli artisti che hanno ricevuto questo premio in uno scenario straordinariamente bucolico. Il cinema vive per pochi giorni la regolarità della vita di campagna senza interromperla. Il rumore dei trattori, i suoni della campagna e la frescura dell’aria di montagna sono parte integrante dell’evento. A Precicchie si può capire quanto l’arte non sia così distante dalla natura, quanto il mondo della tv, delle celebrità, di Roma, Venezia, Cannes può passare per posti così sperduti e sconosciuti. Valeria Golino, Marco Giallini, Alessio Boni, Ambra Angiolini, Anita Caprioli, Filippo Nigro e ancora: Emilio Solfrizzi, Elena Sofia Ricci, Alessandro Haber, Giulio Scarpati, Luigi Lo Cascio, Sergio Rubini, Giorgio Tirabassi, Michele Placido, Sergio Castellitto, Carlo Verdone. Questi sono solo alcuni dei tantissimi attori che hanno partecipato e ricevuto il Premio. Quest’anno i volti nuovi del cinema italiano presentati all’evento sono stati Stefano Fresi e Greta Scarano. La serata di venerdì 3 luglio ha visto protagonisti proprio questi due giovani attori che, anche se considerati “volti nuovi del cinema italiano”, hanno già lavorato in tanti set televisivi e cinematografici. Moderatori dell’incontro due esperti di cinema: Franco Montini, giornalista e critico cinematografico di fama nazionale e internazionale e, Piero Spila, presidente del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani e condirettore della rivista Cinecritica. La serata di venerdì 3 luglio è stata animata da un vero dibattito sulla vita lavorativa dei due attori, piacevole e divertente grazie all’immensa simpatia del mitico Stefano Fresi e alla raffinata bellezza della bravissima attrice Greta Scarano. Entrambi intelligenti e appassionati del loro lavoro, si sono confrontati con naturalezza e spontaneità davanti ad un pubblico interessato, incuriosito, non amante sicuramente dell’apparenza, ma della genuinità e delle piccole cose. Esperti competenti hanno condotto la serata, ogni attore che partecipa è solito in questo clima così caloroso rivelarsi al pubblico. Il segreto per essere un buon attore? “Talento, fortuna, umiltà”, risponde Fresi, “professionalità”, aggiunge la Scarano. L’atmosfera intima di questo evento è sconvolgente. Si abbatte ogni barriera tra l’attore e il pubblico, la spontaneità e la semplicità del luogo spinge chiunque a interagire con gli attori, anche dopo il dibattito, tra un bicchiere di visciolato ed un autografo, un simpatico scatto di foto e una stretta di mano. Da non dimenticare che l’evento è ancora di più che l’assegnazione di un premio, e una tavola rotonda. Oltre alle proiezioni in “piazzetta” di alcuni film che vedono protagonisti gli attori partecipanti al premio Precicchie, si sono svolti quest’anno il laboratorio “Il pane ( e altro) fatto in casa” e il laboratorio “Caccia al tesoro storico naturalistica” ed infine la mostra pittorica “la Forma e l’Acqua” e quella fotografica “Uno spettacolo della natura”. Sempre più famosa sta diventando questa piccola-grande festa grazie anche alla collaborazione dei fabrianesi e grazie a tutti coloro che ogni anno, come una grande famiglia, si ritrovano ad assistere ad incontri importanti, sicuramente non “in grande stile”. Gli attori si ritrovano a svelare i segreti del loro lavoro, i gusti, i problemi e a riflettere sulla vita. Anticipazioni sui prossimi lavori, scelta dei film, stile da seguire, insomma quello che avviene sul palco di Precicchie è una vera chiacchierata in confidenza all’insegna della rivelazione. “E’ un momento difficile per il cinema italiano, la crisi non permette ad un attore di guadagnare come prima, serve tanta passione per lavorare”, dice la Scarano. E Fresi continua: “bisogna avere il coraggio e la fortuna di scegliere la propria strada e dire di no a certi film; non si può deludere il pubblico per sete di guadagno, altrimenti si corre il rischio di rovinare la propria carriera”. Francesca Agostinelli 09 fabriano.indd 2 di FERRUCCIO COCCO “M i sono ripromessa di tornare più spesso possibile nelle Marche, una regione di cui mi sono innamorata dopo aver partecipato al film su Giacomo Leopardi”. Così l’attrice Isabella Ragonese, ospite d’onore sabato sera al festival del cinema di Precicchie, nel castello della piccola frazione fabrianese. La Ragonese, nel film di Mario Martone del 2014 (“Il giovane favoloso”), ha interpretato la sorella del sommo poeta recanatese, Paolina. “La mia esperienza sul set a Recanati è stata breve, appena venti giorni, ma la porterò per sempre nel cuore – ricorda Isabella – Recanati è un posto incredibile, in cui sembra che Leopardi sia ancora in vita, è nella pelle degli abitanti. Il successo del film, secondo me, è stato proprio nell’averlo girato nella città in cui visse il poeta, nei suoi luoghi, ancora non dissimili da quel tempo, tra i palazzi a mattoncini e gli splendidi panorami sulla campagna marchigiana che si aprono all’improvviso. In un set ricostruito altrove, non sarebbe stata la stessa cosa”. Anche per gli attori, dunque, l’immersione L'attrice Isabella Ragonese riceve l'omaggio di questa diciannovesima edizione della rassegna nel’ambiente leopardiano è stato fruttuoso. “Insieme ad Elio Germano abbiamo studiato e lavorato a lungo per capire Leopardi, come se fossimo tornati a scuola, solo così avremmo potuto rendere una giusta interpretazione di Gli attori Stefano Fresi e Greta Scarano ricevono il premio a Precicchie Giacomo e Paolina – rivela la Ragonese – Abbiamo cercato di calarci in quell’epoca, con tutto ciò che comporta: un esempio, abbiamo imparato a scrivere con la piuma. Il contatto con i luoghi di Leopardi, con la biblioteca, sono stati fondamentali. A Recanati abbiamo capito Leopardi”. Nello scegliere la Ragonese, il feeling recitativo con Elio Germano è stato fondamentale per il regista Martone. “Quando mi chiamò per propormi questa parte, Martone mi spiegò che qualcosa accomuna me ed Elio – dice Isabella – Avevamo già recitato insieme con successo (in “Tutta la vita davanti” e “La nostra vita”, ndr) e questo sarebbe stato utilissimo, visto che avremmo interpretato i ruoli di fratello e sorella. Con Germano mi trovo benissimo sul set. Il personaggio di Paolina? Straordinario, servirebbe un film anche su di lei…”. La trentaquattrenne attrice palermitana è stata accolta con entusiasmo a Precicchie. Ha contraccambiato con gentilezza, rendendosi disponibile per autografi e foto. Ed intrattenendosi a lungo nell’osteria del paese per un caffè. “Nei primi anni di carriera, pensavo che questa potesse essere solo una fase provvisoria per me, non che ne potessi farne una professione - racconta - Ora sento di far parte del mondo della recitazione. Non solo il grande schermo, ma anche il teatro. Anzi, proprio il fatto di essere impegnata sul palcoscenico, mi consente di poter selezionare cosa fare al cinema, senza essere costretta ad accettare tutto”. Rolando Ravello: "Interpretare Pantani mi ha dato grandi soddisfazioni" Il castello non ha terminato le sue sorprese con l’arrivo della Ragonese. Domenica infatti è stata la volta del "Pantani televisivo", l'attore Rolando Ravello. Le mura del piccolo castello si sono trasformate in auditorium, lasciando spazio alle parole dopo che nei giorni scorsi la piazza si era trasformata in autentica arena cinematografica a cielo aperto. Il regista ed attore di “Tutti contro tutti” è stato accolto dagli applausi di un pubblico attento e caloroso. Uno dei volti e degli attori preferiti da Ettore Scola (il regista e sceneggiatore italiano lo volle al suo fianco per molte delle sue pellicole), dopo aver ricevuto il riconoscimento per la propria attività, ha raccontato ai presenti alcuni dei suoi segreti: "Sono profondamente legato a molti personaggi, come Vincenzo Persico di Romanzo di un giovane povero e Marco Pantani: personaggi diversi ma alla fine tutti importanti. Ma interpretare Marco Pantani è stato un ruolo che mi ha dato soddisfazioni e l'affetto dei suoi gregari e della sua famiglia. Tutte esperienze bellissime, come recitare con Alberto Sordi, un vero monumento e quasi come un padre". Ma ancora una volta, oltre al cinema si sono unite le tipicità del territorio, raccolte tra le mura del castello, con le strette vie della frazione fabrianese piene di produttori e prodotti tipici locali. Ancora in questa edizione c’è stato spazio per le tipicità del posto, con le vie della frazione fabrianese piene di prodotti a chilometro zero. Un percorso eno-gastronomico legato ormai saldamente a quello televisivo e cinematografico che con molta probabilità sarà riproposto anche per la ventesima edizione del premio cinematografico e televisivo “Castello di Precicchie”. Appuntamento quindi al 2016, per un premio che di anno in anno continua a crescere e ad aprirsi a tipi di pubblico diverso. È stato inoltre presentato l'imminente "Palio dei Campanari", che si terrà a fine agosto, con un esperimento unico che ha unito il suono delle campane con quello della chitarra. Saverio Spadavecchia L'attore Rolando Ravello tra i critici Piero Spila e Franco Montini 08/07/15 11.44 10 >FABRIANO< L'Azione 11 LUGLIO 2015 Disagi per le case dell'Erap Via Urbani: ora la rottura delle tubazioni di SAVERIO SPADAVECCHIA A ncora una volta le case di Urbani tornano al centro delle critiche: questa volta i “protagonisti” dei disagi sono gli scarichi delle acque. Oltre al perdurante problema delle infiltrazioni e della “risalita” di acqua e terriccio all’interno delle abitazioni, verso la fine della settimana scorsa si sono verificate rotture delle tubazioni che hanno portato allo sversamento di scarti di cibo e (con molta probabilità) residui di escrementi umani all’interno del tunnel dei garage del civico numero 7. Un odore nauseabondo che da venerdì non ne vuole sapere di uscire dal naso dei residenti: un nuovo colpo per le 30 famiglie che abitano gli alloggi di proprietà dell’Erap. Problemi che si trascinano da tempo come ricordano dagli inquilini, segnalati a più riprese ma mai del tutto risolti nonostante alcuni lavori portati a termine dall’Erap nei mesi scorsi che avevano cercato di ripristinare la sicurezza ambientale delle abitazioni. In alcuni casi le infiltrazioni di acqua all’interno dei garage e delle case si sono ripresentate, così come anche la muffa che da tempo flagella la quasi totalità degli inquilini. Secondo i residenti i lavori terminati poco tempo fa sono stati del tutto inutili: muffa all’interno delle abitazioni causate di infiltrazioni di acqua, problemi con l’impianto fognario ed i cattivi odori da lì provenienti, senza dimenticare le perduranti problematiche legate al canone di affitto considerato dagli inquilini troppo elevato. Proprio per cercare di risolvere parte delle problematiche per iniziativa degli inquilini era stata anche avvisata l’Asur, invitata a prendere atto della situazione con una serie di segnalazioni. L’Asur, dopo un sopralluogo risalente a pochi giorni fa, ha disposto che la stessa Erap si faccia carico di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria per eliminare infiltrazioni e per scongiurare il problema dell’umida e della muffa nelle abitazioni. Così come lo stesso Ente sarà obbligato a fornire all’Asur lo schema dettagliato dei reflui (acque chiare e scure) e la conformità dell’impianto termico. Nonostante la presa di posizione dell’Asur c’è esasperazione tra i residenti dei civici 3 5 7 e 9 di via Urbani, per una situazione problematica che si protrae da tempo per oltre 30 nuclei familiari. Ma all’esasperazione si accompagna anche un senso di emarginazione, che in più di un residente traspare con chiarezza per essere stati (così come dicono in molti) “abbandonati”. Perdita dei tubi ed escrementi di animali La conduttura rotta Melano’s Got Talent, pronti per la sfida E’ finalmente giunto il momento: Melano’s Got Talent, programma in grado di mettere in luce le capacità e doti di artisti con un talento in una qualsiasi disciplina, è giunto alla sua terza e tanto attesa edizione. I primi provini di selezione si sono tenuti il giorno 8 luglio presso il teatro della Misericordia dalle ore 15 alle ore 21 e solo partecipando a questo incontro i candidati potranno aderire ai provini veri e propri che si terranno il giorno 22 luglio alle ore 15. In questa stessa giornata si determineranno i dieci concorrenti della competizione che si terrà lo stesso giorno alle ore 21. La conduzione della serata è affidata al presentatore Matteo Cecchi mentre la valutazione di ogni singola audizione sarà nelle mani di una giuria tecnica. Il giudizio della competizione vera e propria, che determinerà insieme al televoto il vincitore della terza edizione del talent, sarà delegata ad una giura d’eccezione composta da tre personaggi illustri nel mondo dello spettacolo: Paolo Ruffini, Diana Del Bufalo (direttamente dal set di Colorado Cafè) e Daniel Adomako, noto vincitore della quarta edizione di Italia’s Got Talent. Il premio in palio per quest’anno è una serata dietro le quinte di una delle trasmissioni televisive più seguite: Co- lorado. Ma le sorprese non finiscono qui: insieme ai candidati selezionati parteciperanno alla serata finale sia un ripescato dai provini dell’8 luglio sia il concorrente che, essendosi iscritto online sul sito www.melanofest.it, avrà ricevuto più “mi piace” al video della propria performance. Parallelamente alle audizioni di Melano’s Got Talent si terrà un originale e divertente evento: il Mojito & Bubble Football Party. Dalle ore 15 del 22 luglio, infatti, un massimo di dodici squadre composte ognuna da tre persone disputeranno delle partite di una durata di dieci minuti (cinque minuti a tempo). Per poter partecipare a questo dinamico e spassoso evento, organizzato insieme alla sfida di talenti da Don Andrea Simone e da tutto l’oratorio di Melano, in cui tempismo e furbizia nel muoversi faranno la differenza, è necessario iscriversi entro il 19 luglio ed il costo ammonta a 5 euro a persona. Alla squadra vincitrice verrà offerta una deliziosa cena con prodotti tipici che avverrà nei pressi del luogo in cui avverrà la tanto bramata competizione Melano’s Got Talent 2015 e a cui tutti possono partecipare! Natasha Fornaioli A Vallina per ricordare i caduti del '44 Cancelli, regna la lumaca Il Comune di Fabriano e l'Anpi hanno organizzato per lunedì 13 luglio, in concomitanza col settantunesimo della liberazione della città, un incontro a Vallina, dove avvenne la strage che costò la vita a sette nostri combattenti per la libertà. Saranno rievocati quei fatti, anche alla luce dei risultati delle ultime ricerche, e la lapide che ricorda l’evento, esposta nella frazione nel 1954, in occasione del decennale, sarà doverosamente integrata con i nomi di due dei caduti in quella circostanza, Giacomo Ciampicali e Narciso Romitelli, che stranamente non vi erano stati inseriti. BREVI DA FABRIANO ~ BIMBA INVESTITA Via del Lazzaretto, 3 luglio pomeriggio. Un’autovettura proveniente dal cimitero delle Cortine viene in collisione con una bicicletta condotta da un ragazzino di 10 anni che circolava contromano e che dopo l’urto finisce con il capo sul parabrezza. Soccorso e trasportato all’ospedale per medicazioni ed osservazioni. Rilievi della Polizia Municipale. ~ CINGHIALI IN CITTÀ Cimitero delle Cortine, 3 luglio. Tre cinghiali seguiti da cuccioli pascolano nei prati ed altri cinque di questi “maiali selvatici” a Ceresola attraversano la strada ad un automobilista che riusciva a frenare ed evitare l’impatto. ~ VOLEVA L’OSPEDALE Ospedale Profili, 2 luglio ore 10. Un 43enne fabrianese dopo essere stato visto dai medici che non ritenevano necessario il suo ricovero, urla rabbioso e rompe una vetrata. Vengono chiamati i Carabinieri e una pattuglia di militari di Cupramontana in servizio a Fabriano, stando a due passi, interviene, lo fermano e lo calmano. L’uomo conosciuto dalle FdO per problemi di droga viene denunciato per danneggiamento aggravato. 10 fabriano.indd 2 ~ URTATA SUL PASSAGGIO PEDONALE Viale XIII Luglio, 30 giugno ore 10.30. Presso il “bar Nuovo” una Panda proveniente da Perugia e guidata da un 96enne, urta una donna 81enne che stava attraversando la strada sul passaggio pedonale per recarsi ad un funerale. Soccorsa dal 118 e trasportata all’ospedale veniva ricoverata in gravi condizioni. Rilievi della Polizia Municipale. ~ ARRESTATO PROTAGONISTA DA “FILM” Terni 27 giugno. Un operaio 43enne fabrianese, prende a calci sedie e tavoli in una piazza della Repubblica poi si spoglia e si immerge nella vicina fontana. Alla vista della Polizia fugge a torso nudo ma viene fermato lungo il Corso del Popolo e portato in Questura. Non ha documenti e dichiara di sentirsi male cosicché viene portato al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria. Ma anche da lì riesce a fuggire e dileguarsi. Poco dopo viene rintracciato in un altro bar - ove infastidisce i clienti - seduto ad un tavolo con davanti numerose bottiglie. Quando vede gli agenti, fugge ancora e viene inseguito e raggiunto. Allora si scaglia contro loro e ne ferisce uno - che viene medicato al Pronto Soccorso - e rompe un loro cellulare. Viene arrestato per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. Ha precedenti per droga. ~ TRATTORE RIBALTATO, GUIDATORE FERITO Melano 1 luglio ore 13.30. Un uomo si ribalta con il trattore e riporta ferite. Soccorso dal personale medico del 118 e tramite eliambulanza trasportato all’ospedale di Torrette, viene ricoverato. Le sue condizioni non sono gravi s. c. ~ SOCCORSA E RICOVERATA Via Cialdini 29 giugno ore 15. Una donna 71enne che vive sola non risponde alla sorella che era andata a trovarla cosicché vengono chiamati i VdF che saliti al II° piano sfondano una finestra, entrano e la trovano a letto, incosciente. La donna viene ricoverata in gravi condizioni. ~ SOCCORRITORI GUIDATI DA CAMPANELLI DI MUCCHE Monte Cucco, 30 giugno ore 15. Un londinese 30enne che ha una mamma fabrianese si perde nei boschi e riesce a chiamare soccorso tramite il cellulare. Ma la comunicazione è incerta e si sposta, addirittura sparisce il collegamento. Un VdF però durante la telefonata aveva sentito anche i campanacci delle mucche e così, in territorio umbro, due ore dopo, venivano rintracciati gli animali e l’uomo in buone condizioni. Sono intervenuti anche Carabinieri e Forestali. Ritorna a Cancelli la Sagra della Lumaca, consueto appuntamento annuale che si ripete dal 1983, ad opera del Cral “Domenico Bilei” e che è giunto alla 33a edizione. Questo il programma dei quattro giorni: giovedì 6 agosto ore 19 apertura stands gastronomici con varie specialità culinarie ed inizio giochi popolari; ore 21 intrattenimento musicale con Marco e Claudia. Venerdì 7 agosto ore 19 apertura stands gastronomici con varie specialità culinarie ed iniziogiochi popolari; ore 21 intrattenimento musicale con Ilaria e Samuele. Sabato 8 agosto ore 19 apertura stands gastronomici con varie specialità culinarie ed inizio giochi popolari; ore 21 intrattenimento musicale con Ballaonda. Domenica 9 agosto ore 19 apertura stands gastronomici con varie specialità culinarie ed inizio giochi popolari; ore 21 intrattenimento musicale con Mimmo Ventura. Siete tutti invitati alla manifestazione per degustare le specialità della sagra, la lumaca appunto e le molte altre specialità gastronomiche locali. Potrete inoltre partecipare ai vari giochi e ballare fino a tarda notte con la musica di ottime orchestre. 08/07/15 11.47 L'Azione 11 LUGLIO 2015 >FABRIANO< 11 Premio Gentile, i vincitori La 19° edizione vedrà in città Elena Cattaneo, Antonio Paolucci e Fabio Biondi E’ in fase di avanzata preparazione la XIX edizione del Premio nazionale Gentile da Fabriano, l’evento fondato a Fabriano dal Sen. prof. Carlo Bo nell’ormai lontano 1997, l’anno del terribile evento sismico. La cerimonia di consegna dei premi si terrà sabato 10 ottobre, alle ore 10.30, presso l’Oratorio della Carità. Il Premio, promosso dall’Associazione “Gentile Premio”, è patrocinato, oltre che dal Comune di Fabriano, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo e dalla Regione Marche, ed è sostenuto dai seguenti enti: Fondazione Carifac, Fondazione Veneto Banca, Fedrigoni Spa e Ueber Srl. La Giuria del Premio è presieduta dal Magnifico Rettore dell’Università di Urbino “Carlo Bo”, prof. Vilberto Stocchi, e ne fanno parte, in qualità di membri: Enrico Agabiti Rosei, Gian Mario Bilei, Carlo Cammoranesi, Maria Grazia Capulli, Galliano Crinella (direttore del Premio), Giorgio Cutini, Eugenio De Signoribus, Antonio Pieretti, Maria Teresa Veneziani e, in rappresentanza degli enti sostenitori: Marco Ottaviani, Maurizio Benvenuto, Gabriele Alfonsi ed Eros De Finis. La presentazione completa dell’evento alla città e agli organi di informazione si terrà, come sempre, ad inizio settembre, ma trapelano già i nomi di alcuni dei vincitori del Gentile 2015: Elena Cattaneo, senatore a vita, di nomina del Presidente della Repubblica, dall’agosto 2013, scienziata e docente nell’Università di Milano, nella Sezione “Scienza, ricerca e innovazione”; Antonio Paolucci, critico d’arte, Direttore dei Musei Vaticani, nella Sezione “Carlo Bo per l’arte e la cultura”; Fabio Biondi, fabrianese, direttore della “Diatech”, azienda leader nel campo della ricerca farmacogenetica, nella Sezione Elena Cattaneo “Officina marchigiana”. Nel corso della cerimonia interverrà anche l’attore Luca Violini, con ampie letture della “Divina Commedia” nella storica ricorrenza del 750° anniversario della nascita del po- eta universale. Come per ogni edizione del Premio, nella Collana “Le Cartelle del Gentile”, anche quest’anno viene pubblicato un omaggio ad uno dei protagonisti delle passate edizioni del Premio. Quest’anno l’omaggio, dopo Carlo Bo, Giovanni Raboni, Mario Giacomelli ed Ennio Morricone, è a Tullio Pericoli, vincitore del Premio nella settima edizione 2003. La Cartella 05, “Omaggio a Tullio Pericoli”, contiene scritti di Fabrizio D’Amico, Goffredo Fofi, Giuseppe Montesano, un’opera grafica e un autoritratto dello stesso Pericoli. Il Premio si avvia così a toccare il suo secondo decennio di vita. Lo scorso anno ha presentato esperienze professionali, culturali e sociali Antonio Paolucci riconducibili al tema: “Innovazione e coraggio nel tempo della crisi”, per l’edizione 2015 la Giuria ha definito le sue scelte facendo riferimento ad un tema differente: “Italiani nel mondo”. Salute e bellezza al naturale: parliamone insieme Per donne… in gamba! SCIENZA E NATURA Giovedì 23 Luglio dalle 16 alle 20 1896 SCIENZA E NATURA (C.so Repubblica 33A) presenta “Piedi d’a... MARE!” Prenota subito la tua PEDICURE ESTETICA GRATUITA allo 0732 629859, I POSTI SONO LIMITATI! 1896 Scienza e Natura 11 fabriano.indd 2 Avere cura delle proprie gambe è importante tutto l’anno perché disturbi circolatori, ritenzione idrica e cellulite andrebbero trattati prima del caldo estivo per ottenere i risultati migliori. Se però non avete ancora preso provvedimenti non scoraggiatevi: ecco quali sono le patologie più frequenti e come possiamo correre ai ripari, anche adesso che il caldo si fa sentire! Insufficienza venosa cronica. Le vene delle gambe riportano il sangue al cuore perché sia ossigenato ma a volte questo flusso verso l’alto non è efficacemente sostenuto, poiché le vene si dilatano, le valvole venose non svolgono al meglio la loro funzione e il sangue refluisce verso il basso, provocando gonfiore e sensazione di pesantezza. L’insufficienza valvolare del sistema venoso superficiale colpisce soprattutto le donne e le cause principali sono familiarità, sedentarietà, lavoro in piedi, alimentazione scorretta, sovrappeso/obesità, gravidanze e terapie ormonali. Altri sintomi possono essere bruciore, prurito e crampi; più grave è la comparsa di ulcere varicose, che fanno molta fatica a guarire. Cosa fare? Evitare il sovrappeso, praticare un’attività fisica regolare (anche una passeggiata quotidiana di 30 minuti), bere molta acqua, evitare i cibi salati, fare largo consumo di mirtilli e frutti di bosco, agrumi e pesce azzurro, indossare abbigliamento e scarpe comode. La compressione elastica (calze graduate da valutare con lo specialista) è molto utile nel controllo di gonfiore, pesantezza e dolore, sia in chi ha già una patologia venosa sia, in via preventiva, in chi ha vene sane. L’ideale è abbinare la calza (anche in estate!) a farmaci e integratori flebotonici per uso sistemico o topico (gel e creme rinfrescanti), che agiscono migliorando la tonicità della parete venosa e riducendo la sintomatologia. Teleangiectasie. Erroneamente dette “capillari”, le teleangectasie formano sulle gambe una sottile ragnatela di venuzze blu o rossastre. Anche queste sono in realtà espressione di insufficienza venosa, sebbene meno grave. Non danno alcun sintomo, ma risultano esteticamente sgradevoli (motivo per cui sono tanto detestate!) e possono coesistere con le vene varicose vere e proprie o essere presenti anche in caso di vene sane. Cosa fare? Una volta stabilito che non sussistano altre patologie a carico delle vene delle gambe, si può ricorrere alla terapia sclerosante che consiste nell’iniettare, dentro queste venule, una sostanza infiammatoria che le porta alla chiusura e successivamente alla scomparsa. La scleroterapia, se effettuata da specialisti esperti, è una tecnica pressoché indolore e con pochissimi effetti collaterali ben tollerabili. Il laser è un’altra valida soluzione: lo specialista “brucia” la venula con un pennino, facendola gradualmente scomparire. Questa tecnica non è completamente indolore, ma assicura dei buoni risultati senza ricorrere all’uso di aghi. Purtroppo le problematiche che interessano il sistema venoso delle gambe non sono finite qui… nella prossima uscita vedremo che fare in caso di varici, flebite e gravidanza! Giovanna Giuseppucci Farmacista e formulatrice della Linea Cosmetica 1896 Scienza e Natura Hai domande, curiosità, o vuoi semplicemente il consiglio di un’esperta? Chiedilo a Giovanna! Scrivile all’indirizzo [email protected] Piedi d’a... Mare! In estate, dopo il martellante pensiero della prova costume, per le signore rimettersi in forma non è l’unica cosa che conta: bisogna sfoggiare piedi perfetti! Mesi e mesi chiusi in scarpe da ginnastica o sacrificati su altissimi tacchi hanno infatti stressato i vostri piedi, che necessitano perciò di cure extra. Fortunatamente è possibile rimediare utilizzando qualche piccolo accorgimento. Iniziamo facendo almeno un pediluvio a settimana in acqua tiepida con sale grosso. Tenete poi le gambe alzate almeno mezzora al giorno: facilitando il ricircolo del sangue, i piedi si sgonfieranno. Anche i calli sono un problema risolvibile: basta sfregare sulle zone interessate un composto di acqua e bicarbonato, l’effetto sarà quello dello scrub! Da non sottovalutare ovviamente l’importanza della cura delle unghie: per cominciare, tagliarle spesso e limarle modellando una forma squadrata aiuterà ad evitare l’incarnimento. Per i talloni induriti la pietra pomice è un rimedio sempre efficace: dopo doccia o pediluvio, sfregatela sui punti critici per rimuovere la pelle secca, facendo attenzione a non creare irritazione, e prendete la buona abitudine di applicare una lozione o una buona crema specifica per i piedi. Al mare ricordate poi di proteggerli: li dimentichiamo spesso, ma sono molto delicati! Un trucchetto è anche quello di fare una maschera d’Argilla ogni due settimane per rimuovere oli in eccesso e impurità dalla pelle. Per assicurarci dei piedi morbidissimi e idratati tutti i giorni dovremmo infine massaggiarli sempre con un trattamento specifico prima di dormire: al risveglio saranno vellutati e pronti per essere sfoggiati! Da ultimo, niente può sostituire una pedicure esperta: oltre ad avere un bell’aspetto con uno smalto glamour e creativo i vostri piedi parleranno di voi e saranno proprio piedi d’a…mare! Se avete voglia di concedervi questa coccola nel pomeriggio di giovedì 23 Luglio vi aspetto da 1896 Scienza e Natura con la nostra estetista di fiducia per una pedicure gratuita! Non vi resta che prenotare allo 0732 629859, ma fate presto: ci sono pochissimi posti disponibili. Claudia Girolamini Dottoressa in Tecniche Erboristiche, formulatrice delle Tisane 1896. Hai domande, curiosità, o vuoi semplicemente il consiglio di un’esperta? Chiedilo a Claudia! Scrivile all’indirizzo [email protected] 08/07/15 11.49 12 >EVENTI< L'Azione 11 LUGLIO 2015 Ma che belle le copie! Inaugurata la mostra che raccoglie 150 "falsi d'autore" di FABIO MARCELLI N el linguaggio giornalistico e nel sentire comune odierno “falso” e “copia” hanno un’accezione negativa crescente, fino ad assumere la fisionomia di uno spettro che oggi inquieta industriali, artigiani, artisti, perfino agricoltori. L’Associazione Turistica "Pro Fabriano” ripropone, invece, un racconto bello e positivo della “bella copia”, dopo il successo della prima mostra organizzata nel 2007 alla “Galleria delle Arti”. Inaugurata dal sindaco Sagramola e da Mons. Vecerrica nel Grande Museo del Cinema, sarà possibile ammirare oltre 150 copie di celebri opere d’arte moderna (Leonardo, Giotto, Raffaello, Caravaggio, Gentile, Mantegna etc.) realizzate dal magistero di vari artisti tibetani, che della “bella copia” sono ormai ambasciatori nel mondo. Come ha sottolineato Monsignor Vecerrica nel suo saluto: “per vivere occorre imparare”, ed è proprio la riflessione sul valore pedagogico del “fare arte” che ha guidato la regia di Marcello Sergio Fabrisczky e Bruno Palombi nel pensare questa mostra che saprà interessare il vasto pubblico. Gli artisti o gli amanuensi che hanno assunto la difficile missione del “copista”, fin dall’antica cultura egiziana e greca hanno avuto un ruolo vitale nella trasmissione di capolavori d’arte, testimonianze e insegnamenti religiosi, documenti politici e testi culturali, i cui originali spesso sono stati travolti dalle brume della storia. Basti pensare all’immensa bellezza della scultura greca che conosciamo attraverso le copie romane, e ai monaci occidentali e orientali che negli Scriptorium hanno salvato la letteratura greca, latina e gli scritti dei padri del Cristianesimo. In estremo oriente, invece, è celebre il lavoro ventennale dei 15.000 copisti chiamati dall’imperatore Qianlong nel XVIII secolo, per copiare oltre 36.000 volumi della cultura cinese. Ogni incontro con i protagonisti della cultura tibetana - e per questo è sempre prezioso il lavoro di Marcello Sergio e Bruno - è importante per mantenere vivo il dialogo con il “paese delle nevi”, di cui tutti conosciamo la travagliata lotta d’indipendenza dalla Cina che dura dal 1950. L’impegno devoto dei pittori tibetani nella comprensione di tecniche e stili dell’arte figurativa europea, testimonia la sensibilità di questo popolo, che riconosce nel Dalai Lama la sua guida, verso le culture e le religioni del mondo. Il primo che annodò questa trama fu agli inizi del Settecento il gesuita pistoiese Ippolito Desideri, il quale dopo un pellegrinaggio a Loreto che gli aprì il cuore alla vocazione missionaria, raggiunse il “tetto del mondo” e per tre anni si educò all’idioma, alla spiritualità e alla cultura del buddhismo tibetano, avviando i monaci indigeni al dialogo con il Cattolicesimo. Mi auguro che la visita a questa mostra consigli la lettura del “viaggio clandestino” del naturalista Flaviano Bianchini, nato a Fabriano nel 1982, autore di un libro dove la bellezza delle parole è pari a quella del racconto fotografico (In Tibet, BFS, II ed. 2011, sito: tibetclandestino.wordpress.com). Grande Alzheimer: supporto e assistenza Proseguono gli incontri del Caffè Alzheimer dedicati alla formazione all'interno dell'Asp - Azienda Servizi alla persona - Struttura Polifunzionale "Vittorio Emanuele II". Lunedì 13 luglio dalle 17 alle 19 nuovo appuntamento dedicato ai familiari e caregivers dei malati di Alzheimer, sul tema "Incontriamoci per conoscere". L'iniziativa, grazie al contributo di professionisti del settore, ha come sempre l'obiettivo di fornire un supporto e assistenza a tutti coloro che si trovano a vivere quotidianamente le difficoltà legate alla malattia. Venerdì 17 luglio, sempre nei locali della Struttura Vittorio Emanuele II, ancora un appuntamento speciale dedicato al tema dell'Alzheimer. Alle 19.30 si terrà un momento conviviale durante il quale si potranno condividere riflessioni ed esperienze, a seguire la proiezione del film "Still Alice" (premio Oscar migliore attrice protagonista Julianne Moore). Elisabetta Monti 12 eventi.indd 2 Museo del Cinema, viale Zonghi, angolo via Vittorio Veneto (di fronte al ristorante "Da Ivo”), orario di apertura: sabato, domenica e giorni festivi dalle ore 16.30 alle ore 20 (per informazioni 0732/5726). La città a ritmo di jazz: ecco tutte le iniziative Fabriano si muove a ritmo di jazz, tra lezioni, concerti e jam session. Per il secondo anno torna “Fare Jazz…in Fabriano”, festival per celebrare e studiare quella musica che nacque tra la fine del 1800 e inizio del 1900 come fenomeno sociale dagli schiavi afroamericani. L’associazione Fabriano Pro Musica curerà fino a domenica l’organizzazione del festival jazz della città della carta per il secondo anno consecutivo: una settimana partita da mercoledì tra corsi, concerti e jam session nei locali che ormai Visitatori all'interno della mostra (foto New Zoom) L'inaugurazione della mostra a Fabriano fanno della musica dal vivo un sistema di promozione culturale oltre che gastronomico. Molte le materie proposte per gli studenti: canto, pianoforte, chitarra, contrabbasso e basso elettrico, batteria, strumenti ad ancia, ottoni e flauto. I corsi si stanno svolgendo all’interno dell’attrezzatissima scuola ad indirizzo musicale “Marco Polo” dalle 9 alle 19.30 con vitto e alloggio nel centro storico a prezzi modicissimi, per proseguire con jam session nei locali del centro. Tra le novità di quest’anno, tra il 9 e l’11 luglio, gli iscritti suoneranno (ad ingresso gratuito) dal vivo al "The Tanning Pub", locale di promozione culturale oltre che gastronomico. Il locale fabrianese si mette in rete con l’associazione Fabriano Pro Musica, ospitando tre serate di musica Jazz live con i protagonisti dei corsi e docenti della seconda edizione di “Fare jazz…in Fabriano”. La settimana si conclude con il concerto degli allievi, affiancati dalla “Orchestra Concordia”, organismo di FpM, il 12 luglio alle 21.30 ai Giardini del Poio. Un recital di Teseo Tesei Una grande passione ed una profonda ricerca tecnica per riprodurre su carta di Fabriano stampe d’arte, un prodotto di eccellenza di Mauro Monachesi che da diversi anni si è specializzato sulla stampa Fine Art. La mostra all’Oratorio del Gonfalone prosegue fino al 26 luglio. Alcune opere esposte, in bianco e nero, ci mostrano il centro storico della nostra città agli inizi del Novecento, con il palazzo del Podestà completamente diverso da come oggi siamo abituati a vederlo; con le persiane sulle finestre, la copertura del tetto con i coppi e la parete della facciata annerita dal tempo. Suggestive sono le stampe che fanno rivivere piazza Garibaldi o piazza delle erbe, negli anni ’30, dove ogni giorno era animato da artigiani, contadini che vendevano la loro mercanzia, inoltre si può notare il colonnato del periodo fascista che negli anni ’70 è stato tolto. Storica è la stampa dei lavoratori, uomini e donne, che escono dalla fabbrica delle Cartiere Miliani. Nel meraviglioso contesto dell’Oratorio del Gonfalone sabato 11 luglio alle ore 19 il poeta dialettale fabrianese, Teseo Tesi, leggerà alcuni testi estratti dalla sua ultima opera dal “Breviario di un pellegrino”, che riporta un incipit di David Maria Turoldo: “Questo mio poetare/ è ancora gioco di farfalle/ in volo senza una direzione/ e tutte cadono a terra/ con le ali bruciate”. Parlare di Teseo Tesei, conosciuto dai più come l’Anonimo Borghigiano, è piacevole perché sono molteplici le sue attività culturali e sociali che hanno animato la comunità fabrianese. Ha scritto e messo in scena oltre venti commedie, raccontando storia e costumi del popolo fabrianese ed in particolare di quel periodo florido del 1400, collegandosi all’evento del Palio di San Giovanni Battista. Teseo è stato anche uno dei fondatori del movimento laico a Fabriano dei Corsi di Cristianità (Cursillos) dove oltre mille fabrianesi hanno partecipato in circa quaranta anni di attività. Dell’opera il “Breviario di un pellegrino” nell’introduzione Teseo scrive: “Le righe che seguono sono frutto dell’ascolto di un pellegrino, quale io sono, alla costante ricerca di un sentiero che conduce alla vita vera. A me è stato utile rileggerle per ricominciare il cammino intrapreso ogni volta che mi ero perso per altri sentieri”. Presentiamo un breve testo estratto dalla raccolta di oltre duecento poesie. Dal titolo a casa mia: “A casa mia ‘nsai mai quel che ce troi,/ Signore tu me piji de sorpresa,/ de monnezza ce n’è quanta ne voi. Potrei ‘ncontratte, come l’altri, in chiesa!/ Da la chiesa ce vo lindo e pulito/ perché tutti ha da vede che so’ bono./ Io non me l’aspettavo quest’invito,/ a casa me se vede come sono./ Però, considerato che celsai/ el zuzzo che sta dento a casa mia,/ vieni Gesù e, dato che ci stai, ajudame a fa ‘npò di pulizia!”. Sandro Tiberi Saverio Spadavecchia Si pedala sotto le stelle! Ritorna - come ogni anno - la tanto attesa “Pedalata sotto le stelle”, con l’obiettivo di valorizzare uno sport, il ciclismo, in modo sano e divertente. L’evento si svolgerà tutti i mercoledì di luglio (8, 15, 22 e 29) per le vie del centro storico, e non solo, così da ammirare la Fabriano medievale di notte. La pedalata non è competitiva, ma si rivolge a tutti gli amanti del ciclismo, dagli adulti ai bambini. Il ritrovo è fissato per le ore 21 a piazzale Matteotti, mentre la partenza è prevista per le ore 21.15. Per partecipare è obbligatorio l’uso di biciclette munite di catadiottri, fanali e freni efficienti. Su tutto il percorso occorre rispettare scrupolosamente le norme del codice della strada e restare compatti in gruppo, il quale sarà costantemente assistito e controllato dalla Polizia Municipale e dai volontari di soccorso. L’evento, che mira a connettere la passione per uno sport tanto faticoso quanto appagante alla riscoperta degli scorci più suggestivi e peculiari della nostra città, è organizzato dal Team Bici Sport e dall’assessorato dello Sport del Comune di Fabriano, in collaborazione con la Croce Azzurra e la Protezione Civile. Natasha Fornaioli 08/07/15 11.51 13 >SPAZIO LAVORO< L'Azione 11 LUGLIO 2015 Quanto conta la formazione! La scomparsa di Ugo Duca ed il ruolo dell'Istituto: parla Carmenati di DANIELE GATTUCCI “L o sviluppo dell’Istituto Tecnico Industriale di Fabriano è collegato intimamente all’attività didattica del preside Duca, che chiameremo qui affettuosamente “il professore”. Si apre così l’incontro con il dottor Giovanni Carmenati, che ha avuto un ruolo organizzativo e dirigenziale preminente per anni nell’Associazione tra i Periti Cartari e Chimici Cartari dell’Iti di Fabriano. “L’attività dell’Istituto - continua inizia in piena Guerra Mondiale ed i primi diplomati escono nell’anno 1942-43. Quindi, i primi anni di vita sono difficili non solo per il periodo bellico, ma anche per la difficoltà di reperire i docenti per le materie di specializzazione. Infatti, il primo docente di tecnologia cartaria sarà proprio il professor Ugo Tisi, diplomato nell’anno scolastico 1943-44 e il primo insegnante di microscopia sarà il professor Abramo Galassi, diplomato nell’anno scolastico 1944-45”. Quando entra in Istituto il professor Ugo Duca? “Nel 1948 proveniente dalla vicina Università di Camerino, dove ricopriva l’incarico di assistente presso la Cattedra di Chimica di Guerra. Inizia la sua rivoluzione silenziosa, modificando i programmi di chimica, che erano quelli di una normale scuola media superiore e, soprattutto, rivoluzionando i libri di testo. In verità, per la chimica generale e inorganica erano già in uso due buoni testi, l’Ortoleva per la parte descrittiva e lo Scandola per la chimica generale. Diversa invece la situazione per le altre materie. Il contenuto dei programmi di chimica organica, già presente in parte sullo Scandola, viene radicalmente modificato con l’adozione del Bargellini, testo universitario cui qualche volenteroso afiancava al Karrer, trattato di chimica organica”. A parte i testi, cosa ricorda? “Sono rimaste famose le lezioni del professore sugli alcoli, sulle aldeidi, sui chetoni e sugli acidi monocarbossidici, argomenti che – in effetti – sono il nerbo del programma di insegnamento della chimica organica. Per la chimica analitica erano in uso due libriccini in-18, il Fileti di analisi qualitativa e lo Charrier di analisi quantitativa. Il professore introduce i due volumi del Triedwell, il primo volume per la qualitativa e il secondo per la qualitativa. Introduce altresì le tabelle del Kuester, strumento indispensabile per i dati della quantitativa. La chimica fisica, programma del quinto anno, era per l’epoca una novità, mentre non era ancora nei programmi la biochimica. Il Dna verrà scoperto solo nel 1958, e anche per la chimica-fisica esistevano libri difficili, come il John Eggert, trattato di Chimica-Fisica ed Elettrochimica, soprattutto per la trattazione matematica, molto rigorosa”. Con questi programmi quando si modifica il titolo di studio? "Perito industriale Chimico-Cartario e si apre la duplice possibilità disoccupazione, sia nell’industria cartaria che nell’industria chimica. La preparazione dei diplomati è molto buona: i diplomati che lavorano nell’industria fungono da referenza per i nuovi, al punto che ogni fine anno scolastico arriva a Fabriano il dottor Matteotti, del Servizio Personale Montedison, Intesa tra Whirlpool e sindacati: niente licenziamenti fino al 2018 Accordo fatto tra Whirlpool e Fim, Fiom e Uilm sul piano industriale con cui la multinazionale americana rilancerà la produzione italiana dei siti ex Indesit. L’intesa, firmata al termine di un nuovo round al Mise, chiude un braccio di ferro tra azienda e sindacati e scongiura il rischio licenziamento per gli oltre 2mila lavoratori del gruppo. Riassorbe tutti gli esuberi inizialmente previsti, salva i siti di Carinaro e None dalla chiusura, assegna ad ogni stabilimento una missione produttiva e soprattutto investe 513 milioni in tre anni (nel piano è compreso il personale di Albacina trasferito a Melano). Un impegno, quello di non licenziare fino al 2018, che si accompagna ad un piano di esodi e trasferimenti incentivati; ad una ricollocazione e riqualificazione professionale per gli impiegati le cui funzioni vengono trasferite in altra regione; all’utilizzo della cassa integrazione e di contratti di solidarietà. Qualcuno malignamente l’ha descritta come una vera e propria inversione a U per effetto delle mobilitazioni degli operai, degli scioperi negli impianti, della pressione del governo indispettita per quel piano industriale che la chiusura di due siti. Chi andrà via ora lo farà soltanto se incentivato e se è vicino all’età pensionabile. Chi vuole conservare il posto, invece, avrà anche l’opzione trasferimento in un’altra sede. Nessuna chiusura dello stabilimento casertano dove resteranno oltre 320 addetti sugli 815 strutturali. Si tramuterà in un polo per le parti di ricambio grazie a un investimento di otto milioni 13 spazio lavoro.indd 2 di euro. In altre parole tutta la componentistica degli elettrodomestici destinati ai mercati Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) transiterà a Carinaro per l’assemblaggio. Commenta il Governatore delle Marche Luca Ceriscioli: “L’accordo raggiunto al Mise su Whirlpool è una buona notizia per il territorio marchigiano. Il fatto che nel piano non ci siano esuberi e chiusure di stabilimenti è garanzia della stabilità dei livelli occupazionali. L’impegno di governo e sindacati ha premiato e tutelato il lavoro e i lavoratori. Mi fa piacere che i lavoratori di Albacina saranno accorpati nello stabilimento a Melano che diventa il primo polo di produzione per i piani cottura dell’area Emea d’Europa”. Il tavolo di confronto al ministero dello sviluppo economico cui il professore consegna l’elenco dei diplomandi, che vengono tutti convocati, subito dopo il diploma, per l’assunzione”. In funzione di tale ulteriore passaggio formativo da chi è assicurato il livello di preparazione? “Dai quattro docenti delle materie di specializzazione: Ugo Duca, Ugo Tisi, Abramo Galassi ed Antonino Visconti, che tanta parte avrà nel proiettare verso l’estero l’Associazione tra i Periti Cartari e Chimici Cartari dell’Iti di Fabriano, che nascerà nel 1958. Inoltre, anche per le materie di carattere generale la Scuola si avvale di docenti di ottimo livello, che sarebbe qui impossibile elencare: Ugo Martini, Francesco Pecci, Fidalma Romaldoni, Carmelo Mustica, Terzo Ferretti, l’ingegner Lucertini, Sandra Ragni, Renato Mennò e tantissimi altri validissimi insegnanti”. Su quali presupposti è nata l’Associazione tra i Periti Cartari e Chimici Cartari dell’Iti di Fabriano? “Da un’emergenza. I diplomati dell’anno 1956-57 si rifiutano di ritirare il diploma di Maturità, che non è più quello di Perito Industriale Chimico-Cartario ma quello di Perito apotecnico specializzato per la Lavorazione della Carta, in sostanza un diploma da cartotecnico. Tralasciamo il subbuglio e l’apprensione suscitati da tale stato di cose, affrontare con successo dalla nascita dell’Associazione a tutela dei diritti acquisiti, che si è concentrata sull’intervento discreto e risolutivo del professore, che rimette a posto le cose con sollievo e soddisfazione di studenti e famiglie. È necessario aprire una parentesi di carattere non prettamente scolastico per ricordare che il professore era anche genero del Senatore Aristide Merloni, eletto per la prima volta nel 1958, ma che era già stato sindaco di Fabriano e Presidente della locale Cassa di Risparmio, nonché autorevole rappresentante locale della Democrazia Cristiana. L’elezione a Senatore dà il via al periodo aureo della 'famiglia' e che sarebbe durato a lungo se nel 1970 quem quidem virum mors repente sustulisset, aprendo l’ascesa all’influenza dei cortigiani”. La nomina a preside di Ugo Duca segna dunque un ulteriore stadio nella crescita dell’Istituto? “Nel tempo, aumentano gli indirizzi e a quello della specializzazione cartaria si aggiungono quelli di Chimica Industriale, Meccanica, Informatica, ma quella è storia recente. L’Associazione nasce quindi allo scopo di difendere la scuola e i suoi valori, con il consenso e il plauso di tutti i fabrianesi. Viene costituita per atto pubblico e fino al 1997 celebra i suoi congressi con cadenza biennale, si proietta all’estero, gemellandosi con la Scuola Milà e Fontanals di Capellades, con il Politecnico di Monaco di Baviera e con quello di Graz, e instaurando scambi di maturandi”. SPAZIO LAVORO a cura del Centro Informagiovani della C.M. Esino-Frasassi ~ PROGETTISTA MECCANICO SETTORE LAMIERE Azienda operante nel settore produzione elettrodomestici ricerca progettista meccanico settore lamiere. La risorsa inserita svolgerà attività di progettazione, sviluppo e messa in tavola in base alle specifiche aziendali. Requisiti: diploma di perito meccanico; ottima conoscenza e lettura del disegno meccanico; preferibile almeno 2 anni di esperienza nel settore di lavorazione lamiere e affini; essenziale l’ottima conoscenza del software di disegno 2D/3D SOLIDWORKS; discreta conoscenza della lingua inglese; disponibilità immediata. Preferibile l’iscrizione alle liste di mobilità L.223/91. Luogo di lavoro: Fabriano. Il pacchetto retributivo sarà commisurato alla effettiva esperienza. Non si terranno in considerazione le candidature non rispondenti ai requisiti richiesti. Per candidarsi inviare il proprio curriculum vitae all’indirizzo [email protected]. ~ PROGETTISTA MECCANICO SETTORE COTTURA - ELETTRODOMESTICI A LIBERA INSTALLAZIONE ED INCASSO Azienda operante nel settore produzione elettrodomestici ricerca progettista meccanico settore cottura - elettrodomestici a libera installazione ed incasso. La risorsa inserita svolgerà attività di progettazione e messa in tavola in base alle specifiche aziendali. Requisiti: diploma di perito meccanico o laurea in ingegneria meccanica; ottima conoscenza e lettura del disegno meccanico; essenziale almeno 5 anni di esperienza nella progettazione di forni e piani cottura a gas, elettrici ed induzione; buona conoscenza dei fenomeni di combustione e termodinamica; conoscenza ed esperienza nelle fasi di omologazione in accordo con le normative vigenti relative ai prodotti di cottura; approfondita conoscenza dei materiali e componenti utilizzati per la produzione; buona conoscenza del software di disegno 2D/3D SOLIDWORKS; discreta conoscenza della lingua inglese; disponibilità immediata. Preferibile l’iscrizione alle liste di mobilità L. 223/91. Luogo di lavoro: Fabriano. Il pacchetto retributivo sarà commisurato alla effettiva esperienza. Non si terranno in considerazione le candidature non rispondenti ai requisiti richiesti. Per candidarsi inviare il proprio curriculum vitae all’indirizzo: [email protected]. Per ulteriori informazioni sulle opportunità presentate o su altre offerte, corsi, concorsi ed eventi, rivolgetevi al Centro Informagiovani della C.M., Via Dante 268, Fabriano - tel. 0732.695238 - fax 0732.695251 - e-mail: cig.fabriano@cadnet. marche.it - o visitate il sito www.cadnet.marche.it/cig. Orario di apertura: lunedì, mercoledì, venerdì, 9:30/12:30; martedì e giovedì, 14:30/18:00. 08/07/15 11.48 14 >SPECIALE Lo Spirito e la Terra< L'Azione 11 LUGLIO 2015 Un concerto delle acque Si è conclusa la prima parte del festival con undici intense giornate di incontri di GAIA GERMONI S i è appena conclusa la prima parte del festival “Lo spirito e la terra”: un viaggio emozionante che ha accompagnato per undici intense giornate la vita della città, coinvolgendo nel suo tragitto un pubblico numeroso e variegato che ha accolto con entusiasmo gli eventi proposti. La manifestazione, nata dalla considerazione della singolarità dell’area in cui si svolge, ha permesso di scoprire e riscoprire il territorio naturalistico. Ne sono stati testimonianza il concerto “Benvenuto al sole” che, con la recitazione delle Lodi, ha rivelato una natura di grande valore e la serata ai prati di Castelletta dove, sotto la luna, il concerto e i ballerini hanno sottolineato la ricchezza di una terra incontaminata. Altro punto fondamentale la riproposta dei centri storici, attraverso gli appuntamenti che hanno consentito sia di far conoscere luoghi poco noti, sia di valorizzare posti da sempre parte della nostra vita che, con l’occasione, sono stati riorganizzati a splendido palcoscenico di eventi, in un’ottica completamente nuova. Basti pensare al palco antistante lo chalet, dove si è svolto il concerto degli Indiano Salentino, il Loggiato S. Francesco, diventato location per il mercatino degli orti fioriti e contemporaneamente “salotto” per gli incontri con diversi opinion leader e la piscina dei Giardini Regina Margherita. Qui, come lo scorso anno, si è svolto l’appuntamento di chiusura della prima parte del festival, il Concerto delle acque. Uno scenario suggestivo ha accompagnato la musica della Orchestra Concordia diretta dal maestro Marco Agostinelli, che si è esibita difronte ad un pubblico come sempre partecipe e numeroso per poi concludere la serata con i musicisti che hanno suonato in cammino verso le scalinate fabrianesi. La luce naturale dei lumini ha accompagnato tutti gli appuntamenti serali del festival, creando una suggestione ed un’armonia unica con le varie location. Soprattutto con le acque della piscina illuminate con colori cangianti, è stata creata un’atmosfera che ha incantato il pubblico e reso spettacolare un luogo spesso dimenticato dalla città ma parte integrante della sua storia, rendendolo quasi irriconoscibile. Lo spirito e la terra è dunque anche questo: un mezzo non solo per far conoscere il territorio, ma anche per far re-innamorare i fabrianesi della propria città e dei propri talenti. Infatti la manifestazione ha dato spazio soprattutto ai talenti locali, musicisti, danzatori, artisti, poeti, attori e a tutti coloro che hanno collaborato per la creazione degli oltre cento eventi proposti realizzando appuntamenti di qualità che hanno saputo accattivare l’attenzione del grande pubblico. Ancora una volta la dimostrazione di un territorio che ha tanto da offrire e che, con il lavoro sinergico dei tanti enti, associazioni e privati che vi vivono (oltre 90), può essere realizzata una manifestazione di grande livello in grado non solo di intrattenere, ma anche di creare legami ed aggregazioni che porteranno a proseguire sempre più compatti questo percorso. Ora non rimane dunque che aspettare la seconda parte del festival: l’appuntamento è per il 31 luglio, quando inizieranno tre giornate ricche di appuntamenti, ancora una volta alla ricerca degli antichi valori che hanno segnato la nostra storia. Un trekking per il comprensorio: appuntamento ora a fine luglio Domenica si è chiusa la prima parte de “Lo Spirito e la Terra”. La giornata è cominciata presto, quando alle 5 sui prati di San Silvestro si è attesa l’alba allietati da musica e danza. Ballavano Riccardo Costanzi, Francesca di Pastena ed Emanuele Giombetti; suonavano invece Marco Agostinelli e Andreina Zatti che si sono destreggiati tra arpa celtica, liuto, chitarra e flauti. Il tutto ricreava a pieno un’atmosfera di pace per lo spirito, in piena armonia con la natura che circondava le oltre cento persone accorse per l’evento. Dopo una ricca colazione si è continuata la giornata con “Il cammino di Francesco”, un trekking organizzato in collaborazione con Daniele Bonomo (membro Cai). La passeggiata, quest’anno alla sua seconda edizione, cerca di toccare quelli che sono i posti sacri più significativi del nostro comprensorio. Se l’anno scorso l’arrivo era presso Grotta Fucile, quest’anno, partendo dall’eremo di San Silvestro, indubbio centro religioso fabrianese, si arrivava al neo-restaurato eremo di S. Maria in Val di Sasso. La passeggiata che prevedeva due percorsi di diversa difficoltà, si articolava tra Capretta, M. Giuoco del Pallone e Trofigno per un totale di circa 20 chilometri. Ammirati i paesaggi mozzafiato che ci può regalare solo il nostro territorio, all’arrivo presso S. Maria c’è stata la conclusione del trekking con un concerto ed una messa sacra, che hanno dato il tempo di apprezzare la bellezza dell’eremo restaurato. Ora non resta che aspettare la prossima occasione per congiungere così egregiamente spirito e terra, durante la seconda parte del Festival a cavallo fra luglio ed agosto. Simone Pasquini Alcune immagini della manifestazione di trekking che ha concluso la prima parte del festival "Lo Spirito e la Terra" 14 specialeLOspiritoElaTERRA.indd 2 08/07/15 12.02 15 L'Azione 11 LUGLI0 2015 Tornano gli spaventapasseri A Braccano una due giorni dedicata ai "personaggi" delle nostre campagne T di LAURA ANTONELLI empo d’estate, e il sempre dinamico paesino di Braccano torna protagonista, con la divertente iniziativa, dedicata ai più piccoli (ma anche ai genitori): “2015, Spaventapasseri alla riscossa”, una due giorni con tante iniziative, che si terrà l’11 ed il 12 luglio, e che ruota intorno alla figura di uno dei più tradizionali “personaggi” delle campagne nostrane. Quest’anno il pezzo forte dell’evento è senza dubbio il concorso letterario. Nel mese di febbraio 2015 infatti, il Comitato di BraccanoCampamante e Vinano ha promosso il primo concorso letterario, “Uno spaventapasseri per amico”, rivolto agli alunni della scuola primaria di Matelica ed Esanatoglia. Alla scadenza, avvenuta, il 30 maggio, sono pervenuti ben 95 elaborati, che saranno esaminati da una giuria tecnica e dove il 12 luglio alle ore 17 a Braccano, nell’ambito della festa. Saranno premiati i primi tre racconti per la “Categoria Classi Quarte” ed i primi tre racconti per la “Categoria Classi Quinte”, per l’occasione sarà consegnato un attestato di partecipazione a tutti i “piccoli scrittori” che hanno aderito all’iniziativa. Il Comitato, presieduto da Maria Cristina Fonzari, con soddisfazione ci tiene a ringraziare tutti i bambiniLoche hanno staff partecipato e le insegnanti, Giuseppina Carboni, Sabrina Micozzi, Giorgia Mancini, Cinzia Stella, Sonia Zolfanelli e Rosina Mosciatti. Inoltre ringrazia i componenti della giuria, cioè Anna Grazia Ruggeri, vice sindaco di Matelica e assessore all’Infanzia, Cinzia Pennesi, assessore alla Cultura, Antonio Trecciola, dirigente dell’Istituto comprensivo “E.Mattei”, Lina Menichelli, insegnante di Lettere delle scuole medie, Angelo Antonelli, insegnante di lettere all’Ipsia “Pocognoni”, Mariolina Cegna, responsabile della Biblioteca comunale di Matelica, Viviana Viviani, insegnante scuola primaria a Camerino, Nicolò Mercorelli, studente del Liceo Scientifico a Fabriano, Maria Cristina Mosciatti, consigliere del Comitato. Ma la due giorni non si esaurirà nel concorso e prevede un programma pieno e... gustoso, tra cultura e cibo e che si snoderà lungo le vie del borgo. Si parte, sabato 11, con l’esposizione degli Spaventapasseri, Matelica nel libro di Ciccardini Il libro postumo dell’ex-politico e Sottosegretario di Cerreto d’Esi Bartolo Ciccardini (nella foto) “La valle nascosta”, che è stato presentato il 20 giugno a Cerreto, è un libro interessantissimo. Analizzando l’importanza strategica di questa nostra valle dalla battaglia del Sentino (295 a.C.), alle guerre gotico-bizantine del sesto secolo fino alla seconda guerra mondiale, è una storia che nobilita le nostre radici, esalta il ruolo svolto dalle comunità di Matelica, Cerreto, Fabriano, e fa rivivere personaggi benemeriti del secolo scorso. Il capitolo introduttivo, molto bello, è tutto dedicato alla memorabile mostra matelicese “I Piceni” del 2008. A leggerlo, chi l’ha visitata è come se la rivisitasse ma con accresciuta consapevolezza, chi non l’ha vista la vede ora come se ancora esistesse. Nell’epoca dei municipi romani Mathilica aveva la sua Nel riferimento alla Resistenza si parla di don Pocognoni, Simonetti, Baldini importanza e Ciccardini descrive in un apposito capitolo “L’orgoglio di Matelica”. Lungo i secoli nella “valle nascosta” fioriscono industrie e commerci e a Matelica si sviluppa in particolare l’arte della lana e per i pascoli i matelicesi contendono vittoriosamente a Cerreto il dominio dei terreni alle falde del San Vicino. Ma forse la parte più attraente del libro è quella relativa alla seconda guerra mondiale e alla Resi- stenza, con la rievocazione di episodi e personaggi cari ai ricordi dei matelicesi come Don Enrico Pocognoni, Gualtiero Simonetti, Giuseppe Baldini. Ma – diceva nelle conclusioni Ciccardini – la memoria della Resistenza di Matelica non è quella di Fabriano e neppure quella della pur vicina Cerreto: sono tre memorie non condivise. E non è bene che rimangano tali. Necessita quindi un impegno storiografico di assemblaggio per una visione unitaria e organica della Resistenza vissuta nella nostra “valle nascosta”. Il libro è ricco d’informazioni storiche e di spunti di riflessioni. Coloro che non vogliono essere ignari del proprio passato non ne possono prescindere. 15 matelica.indd 2 Giovanni della potente famiglia Ottoni di Matelica. Egli avrebbe donato alla chiesa una campana su cui si rileva lo stemma degli Ottoni (una scacchiera sormontata da un’aquila ad ali spiegate), forse rilevabile anche da una pietra all’interno della chiesa. Tra i Priori, lettori e frati agostiniani dal 1658 al 1672 risulta un nome di Matelica: è quello di Mastro Sante Bissiotti. Risale invece al 1318 una pergamena relativa ad una quietanza d’affitto stilata La spada nella roccia La ragnatela dei sentieri si estende e si delinea sempre di più. Chilometri e chilometri “de stradelli”, così vengono chiamati in dialetto, tagliano macchie e incidono prati d’altura. Antichi tratturi sono stati recuperati con perizia, da giovani volontari esanatogliesi. Sono stati predisposti percorsi più o meno impegnativi da affrontare a piedi o in mountain bike, i sentieri sono indicati con un’appropriata da “Manfredus Sinibaldi de Mathelica". Infine, tra le pergamene, ne risultano altre due dell’anno 1358 in cui compare, in un atto notarile come testimone, prima insieme a “Ser Deodato de Eugubio”, un “Ser Philippus Putii de Matelica, nome poi abbinato a Ser Nanne Ser Philippi de Mutiva, cioè Modena. Da non dimenticare mai che lo scultor matelicese Scipione Paris (XVII secolo) ha dato vita ad un altare del rosario che il Ferranti definisce “il più bel capo d’opera” presente in città, cioè ad Amandola. Fiorella Conti segnaletica lignea, su cui è incisa a fuoco la destinazione e il percorso chilometrico. Immergersi tra gli aghi di sole che forano la boscaglia o salire in cima al Corsegno e godere di un panorama mozzafiato, ritempra lo spirito. Lo spazio e il tempo dilata; la natura governa e stupisce chi ha la fortuna e la voglia di incontrarla quassù, tra queste cime rocciose, in questi spazi che compaiono e scompaiono alla vista dietro un crinale o nella pancia di una valle sconosciuta, dove le tracce dell’uomo rimangono appena attaccate a un rudere o a un cipresso solitario perso nella boscaglia. Una croce bianca svetta su una gobba del Monte Corsegno: un obbiettivo, un fine, una meta. Dentro la scatola di ferro attaccata al fusto della croce dedicata a San Cataldo, trovi carta e penna per scrivere un pensiero e lanciarlo nell’infinito che è sotto di te; sulla panca, lì a fianco, siedi, ammiri e ti ristori. A poco meno di un’ora di marcia dal Crocifisso, si giunge su una cresta spelacchiata delle Varcelle, dove la suggestione dell’Eremo di San Cataldo che ti è di fronte, dall’altra parte dell’imbuto della vallata dell’Esino, si mescola con la sorpresa, con lo stupore, l’imprevisto. Una spada gigantesca, trafigge di sbieco la roccia bianca, forse Merlino è da quelle parti a dare una mano ad estrarre quella spada dalla roccia, ad un ragazzino di nome Artù. Storia o leggenda, fantasia, tutto questo aleggia in quel luogo suggestivo e spettacolare, dove anche i bambini con i loro genitori, possono andare a cercare le tracce di quel ragazzino detto Semola, per via dei suoi capelli biondi e, chissà che non lo trovino… Bruno Bolognesi a.c. Matelicesi ad Amandola Nel libro “Memorie Storiche della città di Amandola”, di Pietro Ferranti, recentemente ristampato, compaiono vari personaggi matelicesi che nei secoli scorsi hanno ricoperto importanti incarichi. Tra i giudici, a cui si diede inizialmente il titolo di Domnus, cioè esperto nel diritto, compare nel 1440 un Guidutius Nicolai, matelicese, cioè “Guiduccio figlio di Nicola e nel 1481 un De Magnanis Gaspari matelicese; nel periodo 1504-1517 risulta invece Abbate nel Monastero Benedettino dei Santi Ruffino e Vitale Ioannes De Octonibus, sì, proprio e non poteva essere altrimenti: uno sforzo fatto in collaborazione con i Comitati di quartiere, diverse associazioni, gli Scout e la Casa di Riposo di Matelica; una votazione popolare decreterà il più bello. Poi, da segnalare l’esposizione fotografica “La Braccano di ieri” e la mostra di oggetti contadini. Per gli amanti di arte e natura, da non perdere l’esposizione di pittura paesaggistica della pittrice romana Cesarina Amori. E durante i giri per Braccano, tante gustose possibilità, di carne e di pesce, oltre al carretto con gelato artigianale. Sabato poi, per i bambini più piccoli, che dopo un po’ smaniano per avere le mani occupate, interessanti i laboratori presso la sede del comitato: “Aspettando il Mago di Oz” e “Facce da Spaventa-passeri", aiuteranno i più piccoli a realizzare uno spaventapasseri. Curiosa la proposta per le 18, con la possibilità di vedere e imparare la Pizzica Salentina e i balli tradizionali del Sud Italia. Domenica invece, mattatrice la compagnia teatrale RuvidoTeatro che presenta lo spettacolo per bambini “Il Mago di Oz”. L’Anas chiude per controlli il nuovo tratto Marche-Umbria Alla fine si è visto che c’era molto di vero nell’inchiesta di qualche mese fa, da parte di Report, nella quale veniva denunciato che molte delle gallerie del nuovo tratto della Civitanova-Foligno non erano state costruite a norma. In particolare si parlava della galleria “La Franca”, ma la…gola profonda sosteneva che tutte le gallerie erano state costruite seguendo la medesima filosofia (di risparmio). Il successivo controllo da parte dell’Anas non ha infatti fornito i risultati sperati ed ora si è deciso di chiudere al traffico il tratto tra Serravalle di Chienti e Colfiorito per dei controlli ur- genti sulle gallerie denominate 'Serravalle' e 'Varano'. Tempo stimato di chiusura, circa un mese, ma se anche lì le verifiche dovessero evidenziare problemi strutturali? 08/07/15 12.03 16 >MATELICA< L'Azione 11 LUGLIO 2015 Alpini, record di presenze L'appuntamento al monte S. Vicino è sempre un punto di riferimento di ANTONIO GENTILUCCI buon cibo, sole, aria e divertimento. Ma non solo questo, la ha avuto, e poi la Corale, diretta come sempre dal maestro Festa è anche una celebrazione dei grandi uomini Alpini del Cinzia pennesi, sempre presente in tutte le tredici edizioni, a 13° Festa della montagna è stata la festa dei record passato che han fatto parte del Circolo. E’ stato consegnato il così come il Vescovo Giancarlo Vecerrica”. Tra le autorità presenti: i sindaci di di presenze, come ci ha confermato il capogruppo 10° Premio "Nello Mosciatti - Alfredo Panichelli" (questi sono i soci fondatoMatelica (Delpriori), Alpini “Valpotenza”, Angelo Ciccarelli. Castlraimondo (dott. Un record che conferma come ormai l’appunta- ri del nostro gruppo, reduci di Russia, Renzo Marinelli), Sansemento alle pendici del San Vicino sia diventato un punto di accomunati da una ferrea amicizia e verino (Cesare Martini), riferimento per tanti matelicesi. Prima la Messa, la mattina, anche morti lo stesso anno, il 2005). l’assessore al Comune di celebrata dal Vescovo don Giancarlo Vecerrica, con i canti Questo premio consiste in un basamenFiuminata (Gino Cecodella Corale Polifonica). Al termine della funzione, c’è stata to in olivo, segno di pace su una roccia li), il presidente sezione la rituale preghiera dell'Alpino recitata magnificamente dallo naturale, su cui è adagiato un cappello Alpino consegnato quest'anno al Gen. Marche degli Alpini Serstesso Ciccarelli. gio Mercuri, il Generale E poi… tanta musica (quella della Banda, vedi articolo sotto), Massimo Burzacca, dal figlio di Nello Mosciatti, Paolo. Con una Francesco Ferroni, il motivazione molto semvice presidente onorario plice: un grande uomo, Cav. Giorgio Cingolani. un grande alpino, “oggi E siccome tra gli alpini vive a Verona – ci dice la fratellanza non conoCiccarelli – ci è stato presce limiti, erano presenti sentato alcuni anni fa dal gli alpini del gruppo dott. Tommaso Ferracuti. Umbria, gemellati con il E anche questa festa…è Gruppo locale, ed i grupstato proprio lui che mi ha pi di Fabriano, Macerata, dato l’input di organizzare Camerino, dei Sibillini, qualcosa in montagna, e la di Jesi. cosa si è rivelata vincente. Il gruppo alpini ValpoOgni anno c’è qualcosa di tenza si conferma così nuovo: quest’anno il grancome un gruppo molto de concerto della Banda affiatato e sul territorio Veschi, di Matelica, un come uno dei più attivi, Il capogruppo Ciccarelli Angelo consegna al veLa consegna evento che speriamo di sia nel sociale che per scovo una penna di alpino in argento realizzata in del premio ripetere anche nei prossimi quel che riguarda l’attioccasione dell'adunata nazionale de L’Aquila al Gen. Burzacca anni, dato il successo che vità alpina. L Festa in musica pensando alla guerra La 13ª Festa della Montagna o meglio Festa degli Alpini si è svolta, sabato 4 e domenica 5 luglio, con una organizzazione, come al solito perfetta, curata dal Gruppo Alpini "Val Potenza". Nell'ambito di questa bella festa, la mattinata domenicale, prima della S. Messa officiata dal Vescovo. Mons. Vecerrica, è stata caratterizzata dal Concerto che la Banda Musicale di Matelica e la Corale Antonelli hanno dato insieme nello splendido ambiente del S. Vicino. che con il suo ritmo lento e marcato evoca una colonna di Alpini in marcia nell'amata montagna. La Banda Musicale poi interpreta con la selezione Sempre Verdi i momenti più belli di alcune delle opere (Trovatore, Rigoletto, Traviata) di Giuseppe Verdi (1813-1901), il grandissimo genio musicale italiano, pervaso anche da un forte spirito patriottico. A seguire, la Banda Musicale propone altri motivi patriottici come La bandiera dei tre colori o i Canti di La Corale all’opera La montagna richiama subito un sentimento di bellezza del creato e gli Alpini evocano un altrettanto forte sentimento di patriottismo e di amore per la montagna. Così, il Concerto, ricordando anche la ricorrenza del centenario del 1915, anno di entrata dell'Italia in una guerra così terribile tanto da essere ricordata con il tragico appellativo di Grande Guerra, inizia con Banda, Corale, Alpini e pubblico, mano al cuore, uniti e commossi nel canto dell'Inno di Mameli, subito doverosamente seguito dall'Inno degli Alpini 16 matelica.indd 2 trincea che introducono alla seconda parte del Concerto nella quale con la musica della Banda che accompagnava, la Corale Antonelli ha interpretato magistralmente dei motivi patriottici come Il testamento del Capitano, struggente esempio di amore di un Alpino morente nella battaglia per i suoi Alpini cui affida il proprio corpo da dividere tra la sua patria, il suo reggimento, la sua mamma, la sua amata e l'ultimo pezzo alle sue montagne che lo "fioriscano di rose e fior". Segue la Leggenda del Piave cantata in tutte le sue strofe (in genere si canta solo la prima), come in tutte le strofe viene cantata Sul Ponte di Bassano, canzone che ricorda il passaggio sul ponte delle truppe dirette al Monte Grappa, principale baluardo difensivo dopo la ritirata di Caporetto nel 1917. Finché il Concerto si conclude con il delicato e frizzante motivo di La campana di San Giusto in cui ...le ragazze di Trieste cantan tutte con ardore: "Oh Italia, oh Italia del mio cuore tu ci vieni a liberar! evocando il momento in cui le truppe italiane nel 1918 arrivarono a Trieste, unendola all'Italia. Arriva quindi, alla conclusione del Concerto, un momento molto atteso dalla Banda Musicale, ovvero la celebrazione dei venti anni di direzione della Banda da parte del Maestro Gabriele Bartoloni che iniziò con noi il 5 luglio 1995 e per una simpatica e fortunata coincidenza, i venti anni esatti, 5 luglio scorso, sono combinati con un Concerto dato nell'ambito di una bella festa. La Banda Musicale si è stretta intorno al suo Maestro Gabriele che ha ricevuto doni e gratificazioni sia dalla Banda, che dal Gruppo Alpini "Val Potenza" e in particolare dall'amministrazione comunale di Matelica che ha donato al Maestro una bella e significativa targa in segno di gratitudine e di plauso della Città di Matelica, presente con il sindaco Delpriori e gli assessori Pennesi e Montesi. L'assessore alla Cultura, nonché Maestra della Corale Antonelli, Cinzia Pennesi ha ricordato come sia lei che Gabriele, non essendo di Matelica, hanno percorso chissà quanti chilometri in tanti anni per essere vicini a due importanti realtà culturali matelicesi come la Banda Musicale e la Corale. Il sindaco Alessandro Delpriori, nel consegnare la targa ricordo al Maestro Gabriele Bartoloni, ha sottolineato l'importanza delle istituzioni cittadine, in questo caso la Banda Musicale, che continuano nel tempo la loro attività e che a fronte degli inevitabili cambi nelle amministrazioni comunali, rappresentano la continuità di tradizioni e di valori culturali. Il Maestro Gabriele, nel ringraziare per questa manifestazione di affetto e di stima di Matelica ha ricordato alcuni passaggi difficili della Il concerto della Banda sua direzione della Banda quando, trasferito per lavoro in Abruzzo, soltanto grazie all'infaticabile impegno, al sostegno e all'incoraggiamento che ricevette dall'indimenticato presidente della Banda, Corrado Fantoni, riuscì a continuare nella direzione della Banda Musicale. Così, nel segno e nel ricordo di tanti anni passati insieme, si conclude una manifestazione che senz'altro gioverà alla Banda Musicale per affrontare in maniera sempre migliore gli appuntamenti futuri. La Banda Musicale "P. Veschi" ringrazia sentitamente il Gruppo Alpini "Val Potenza", la Corale Antonelli, il Vescovo Mons. Vecerrica e l'amministrazione comunale che hanno voluto sottolineare e partecipare a questa nostra ricorrenza Nando Cingolani, Banda Musicale “P. Veschi” Dall’Italia e dall’estero per Rubens L’esposizione “Pieter Paul Rubens. Un capolavoro ritrovato” riscuote un grande successo. Durante la prima settimana dall’apertura al pubblico, la “Carità del Duca Rodolfo” ha attirato nella chiesa di Sant’Agostino un notevole afflusso di visitatori provenienti non solo dal luogo e dalle zone limitrofe, ma anche da altre città italiane fra cui Roma, Bergamo, Venezia, Milano e dall’estero. L’iniziativa ha raccolto dunque un ampio e immediato interesse, suscitato dal valore inestimabile dell’opera esibita e dalla possibilità di ammirarla in un’occasione che potrebbe rivelarsi l’unica. Si tratta di un’opportunità che, come dimostrano le presenze registrate, non è apprezzata solamente da esperti del settore o appassionati di arte, ma da un pubblico vasto ed eterogeneo. La prima settimana si chiude dunque con un promettente riscontro di ingressi e, per i prossimi mesi, sono in fase organizzativa numerosi eventi abbinati all’esposizione della “Carità del Duca Rodolfo”. La vista del quadro è stata definita da tutti molto emozionante e di forte impatto e anche le persone che sono entrate in chiesa per semplice curiosità ne sono rimaste affascinate. Ottimi i giudizi sull’allestimento complessivo dello spazio espositivo e sugli esaurienti pannelli esplicativi che accompagnano il visitatore in una conoscenza sempre più approfondita della “Carità del Duca Rodolfo”, del suo autore, della pittura fiamminga, del sapiente restauro cui è stata sottoposta la tela. Una sezione informativa è dedicata a Winston Churchill che fu proprietario di questo capolavoro, un fatto che a detta di molti rende ancora più intrigante la visione di quest’opera di Rubens. 08/07/15 12.04 17 L'Azione 11 LUGLIO 2015 Italia-Usa solo andata Il giovane Lorenzo Corazzin studierà all'Arizona State University di ANTONIO GENTILUCCI O gni adolescenza ha (o dovrebbe avere) le proprie passioni e le proprie aspirazioni, che cominciano, lentamente, a prendere forma. Poi ci sono quelli che il loro obiettivo ce l’hanno sempre avuto nel mirino. Uno di questi è Lorenzo Corazzin, classe ’97. Cresciuto a Matelica, tra studio e campo di pallacanestro, con una grande attrazione per gli Usa. E chi di noi, in almeno una fase della propria giovinezza, non ha sentito il magnetismo degli States? Gli passerà… Ma i suoi amici giurano che il ragazzo è piuttosto determinato e testardo. Lorenzo fa il suo primo necessario passo: studia e si guadagna i voti necessari per partecipare al programma di scambi culturali che, ogni anno, manda dei ragazzi italiani in Usa, a frequentare lì il quarto anno di scuola superiore, e porta qui i loro coetanei americani. Un programma che diversi ragazzi, in passato, anche a Matelica, hanno sfruttato per un’esperienza unica. Lorenzo finisce a Los Angeles, ma per lui, coerente con il proprio obiettivo, questo è solo il primo passo. Si era già preparato con un ottimo inglese, studia e ottiene i punteggi necessari per poter ambire a frequentare il college (in Usa la scuola superiore dura quattro anni). Ottiene diverse ammissioni, e alla fine decide di diventare un “Sun Devil” e frequentare l’Università di Arizona State. Non era una passione passeggera dunque. Ci abbiamo parlato (al campetto da basket, naturalmente), perché la sua storia ci incuriosiva, e ci dice che…”fin da piccolo sapevo che avrei voluto andar lì, negli Usa. Lo sport, la musica, la cultura in generale, l’ho sempre trovata molto coinvolgente”. Tanti ci sono andati, con un trasporto simile al tuo, poi però sono tornati, dicendo che, in fondo, si vive meglio qui… Tu invece hai trovato quello che cercavi. “Qui non è che si viva male, ma guardando al futuro, alle opportunità, lì la vedo davvero meglio e poi, anche lo stile di vita che fanno lì mi piace. Certo poi che, per alcune cose, penso in primis al cibo, è meglio qui”. L’America è come te l’aspettavi? “Ho trovato alcune cose che mi aspettavo, in generale, diciamo che è simile, anche se poi è ovvio che vedere con i propri occhi, invece di pensarlo, è sempre diverso”. Volevi entrare all’Università, e ci sei riuscito. Quali passi hai dovuto fare? “Tutte le Università hanno degli standard. Quasi ogni cosa è basata sul tuo Credit Point Average (la media dei crediti scolastici), che viene calcolata su una scala che dipende anche dal tipo di corsi seguiti nell’high school. A è il massimo, D, o E, il minimo. Con questo Cpa vedono come sei andato e anche la difficoltà dei corsi scelti. I miei lo erano, e sono riuscito ad avere punteggio sufficiente per entrare in un buon numero di Università”. Una delle cose che si dicono è che l’Università negli Usa sia di qualità, la scuola superiore, le high school, non valgono le nostre. Tu che idea ti sei fatto? “In generale sì, il livello è più basso che in Europa, anche se ci sono cose migliori, come una maggiore aderenza alla realtà e maggiore libertà nella scelta. Poi bisogna dire che l’high school lì è uguale per tutti (cioè non ci sono licei di vario tipo, istituti… N.d.A.)”. Tornando alla tua esperienza, riesci anche ad avere qualche borsa di studio? “No, ma per fortuna la mia non è uno dei college più costosi. Il 60% dei ragazzi che escono da Arizona State trovano un lavoro presto, e un buon lavoro, con un reddito ben diverso da quello che c’è qui in Italia, a parità di mansione, naturalmente. E’ un investimento. Quello è un sistema che può non piacere per alcune cose, è più competitivo certo, ma offre di sicuro più opportunità e il merito conta davvero”. E cosa studierai? “Studierò business. L’idea, per il futuro, è di poter utilizzare insieme le mie competenze economiche e linguistiche!”. Come ti sei trovato finora, con i tuoi coetanei a stelle e strisce. “Bene, alla fine i ragazzi americani non sono così diversi da quelli italiani. E’ un’esperienza che consiglio, amplia mente ed esperienze”. La tua mamma cosa dice? Ti ha incoraggiato pur, immagino, anche un po’ preoccupata? “Io credo che a lei stia bene così. Vuole che faccia quello che mi rende felice”. In bocca al lupo Lorenzo! Bilancio, ridurre La Pia Unione di S.Antonio al Quirinale le imposte? A breve la nuova approvazione A breve ci sarà l’approvazione del nuovo bilancio 2015. Stando all’ultima campagna elettorale chi ci amministra si dichiarò fortemente critico nei confronti del livello di indebitamento del nostro comune; ciò fa prevedere una considerevole riduzione di tale valore, ben oltre la fisiologica riduzione derivante dal pagamento delle rate dei mutui in ammortamento; spero che questo non avvenga con l’incremento della fiscalità locale. Poco invece è stato detto in merito alla tassazione, aumentata anche con la nuova amministrazione nel 2014. Confido in un segnale nuovo, ridurre la tassazione. Capisco che non è cosa semplice, ma un’azione mirata alla soddisfazione delle esigenze primarie della comunità (non tutte soddisfatte), tralasciando o riducendo, per il momento, sprechi, inefficienze, spese per attività poco efficaci, spese per attività più di facciata che di contenuto, spese dallo scarso ritorno per l’intera collettività, disavanzi ed altro può aiutare chi vuole muoversi in questa direzione. Per provare a intravvedere le possibili linee per il 2015, prendiamo in considerazione alcuni dati del 2014. - Maggior rimborso di quota capitale mutui in essere solo euro 30.102 (euro 900.265 contro euro 870.160 del 2013). - Aumento della tassazione locale di euro 278.151 (euro 5.460.763 contro euro 5.182.612 del 2013, già elevatissima prima). - Minori trasferimenti correnti da parte di Stato/Regione per euro 480.263 (euro 589.564 contro euro 1.069.827 del 2013). - Maggiori entrate ex-tributarie per euro 209.478 (euro 3.203.891 contro euro 3.413.891 del 2013). - Riduzione delle spese corrente di euro 579.426 (euro 8.542.523 contro e 9.121.949 del 2013). Per farla facile possiamo dire che il consuntivo 2014, condiviso fra la vecchia e la nuova amministrazione, si è caratterizzato da: minori trasferimenti compensati da maggiori entrate tributarie ed ex-tributare, pagate dai cittadini. Le minori entrate tributarie per euro 808.988, rispetto al previsionale del 2014, hanno avuto come diretta, e felice, conseguenza la riduzione della spesa corrente prevista per ben euro 9.421.940; in aumento rispetto al 2013. Peccato che in un sol colpo, senza battere ciglio, sia stato approvato un disavanzo di euro 801.000 da riaccertamento straordinario dei residui. In questi casi è fondamentale, sia la presa di coscienza di quanto accaduto, sia l’individuazione delle cause e degli eventuali responsabili, che ha obbligato il comune a svalutare l’attivo per euro 801.000; altrimenti è difficile prevedere qualcosa di positivo per la gestione futura dell’ente. G. Ciccardini 17 matelica.indd 2 Come ogni anno si rinnova l'appuntamento con la consueta gita dalla Pia Unione di Sant'Antonio Abate di Matelica: meta prefissata per quest'anno Roma con una suggestiva visita al Quirinale. Il numeroso gruppo dei partecipanti arrivati nella capitale nelle prime ore del 21 giugno scorso hanno avuto la possibilità di visitare la residenza del Presidente della Repubblica e successivamente hanno visitato le bellezze della Roma Barocca, passando da Piazza Colonna a Piazza Navona per finire la serata con la celebrazione della S. Messa Il presidente e tutti i capi squadra colgono l'occasione per ringraziare tutti i partecipanti e tutti coloro che si sono adoperati per la buona riuscita dell'iniziativa. Pia Unione di Sant'Antonio Abate, Matelica Premio a Tolentino per Giacomo Vrioni, oggi in serie A C’è anche il giocatore matelicese, Giacomo Vrioni tra i giovani giocatori premiati per essersi distinti durante l’anno grazie ai propri meriti calcistici. L’attaccante cresciuto nel vivaio della S.S.Matelica, classe ’98, da gennaio è stato preso dalla Sampdoria in cui si sta distinguendo per le sue doti tecniche. All’Area T – Tombolini a Tolentino sabato al convegno “L’etica del calcio” diversi sono stati i giocatori a cui è stato riconosciuto un particolare riconoscimento. Tra essi anche Gian Filippo Felicioli, baby talento del Milan che ha esordito in serie A al "San Paolo" di Napoli proprio con la maglia rossonera. Ebbene, Vrioni a sua volta si sta facendo notare, nonostante la sua giovane età e in pochi mesi è già stato portato diverse volte in Primavera. Un motivo di soddisfazione per il presidente Mauro Canil, il responsabile del settore giovanile Mario Gambini e tutta la società nel veder crescere un giovane promettente di casa, in una società blasonata come quella blucerchiata, nella massima serie. A destra Giacomo Vrioni con la maglia della Sampdoria ed il presidente Canil; a sinistra con il sindaco di Tolentino Pezzanesi 08/07/15 12.06 18 >SASSOFERRATO< L'Azione 11 LUGLIO 2015 La miniera ora è un parco Al taglio del nastro anche Laura Boldrini e Luca Ceriscioli di VERONIQUE ANGELETTI P er tutti, è “la miniera di Cabernardi”. E poco importa che quasi settanta anni fa è stata chiusa perché “il masso” - lo strato maestro di zolfo – aveva già dato. Rimane la miniera. Quella che garantiva una paga sicura, conquistata con il piccone in gallerie dove si lavorava nudi o quasi, e dove calore ed acidità spogliavano la pelle dalle palpebre e da altre delicate parti del corpo. Ci si andava con orgoglio perché la miniera era il primo polo estrattivo d’Europa ed occupava più di 3.000 persone. Lavoratori che, quando la Montecatini impose la chiusura, dovettero andarsene con le loro famiglie, dimezzando per sempre la popolazione dell’entroterra tra le province di Ancona e Pesaro. Una miniera che però aveva ancora così tanto da dire che è ridiventata protagonista nelle sue terre. Oggi, ha un altro nome. Si chiama Parco Archeominerario, ma prima che, da queste parti, la chiamino così, ci vorrà tempo. Dopo tutto non può essere un caso se l’inaugurazione nelle sua veste di polo turisticoculturale ha la data del 5 luglio. Lo stesso giorno, che, nel 1952, la miniera vide uscire i 176 sepolti vivi. Quei minatori rimasti 400 Il taglio del nastro con il presidente della Camera, Laura Boldrini, e il Governatore della Marche, Luca Ceriscioli metri sotto terra, 40 giorni, per il futuro del sito estrattivo. “Oggi si concretizza finalmente un sogno – afferma il sindaco Ugo Pesciarelli. Un “finalmente” che indica quanto questo lavoro di restauro e risanamento conservativo con la Soprintendenza è stato complesso. “Questi due ettari - spiega - non erano più di proprietà pubblica e tutto era invaso dalla vegetazione. Abbiamo redatto un progetto glo- Il sindaco Pesciarelli con il presidente Laura Boldrini Premio Salvi: candidature in scadenza il 10 luglio Prorogata di una settimana la scadenza delle domande di partecipazione al “Premio Salvi”, uno dei tre momenti espositivi che caratterizzano la 65^ edizione della prestigiosa manifestazione riservata alle arti visive che si aprirà il prossimo 19 settembre. Pertanto, gli artisti interessati potranno presentare la domanda entro il 10 luglio, secondo le modalità indicate nel bando di partecipazione. Gli artisti selezionati dai curatori, gli storici dell’arte Nunzio Giustozzi e Daniela Simoni, concorreranno per aggiudicarsi i tre premi (ex-aequo), del valore di euro 800 ciascuno, che verranno assegnanti da una qualificata Giuria nominata dal sindaco. La consegna dei premi si svolgerà con una specifica cerimonia durante il periodo della mostra. Il bando e la relativa modulistica possono essere consultati e scaricati accedendo al sito internet www.sassoferratocultura.it – area Rassegna d’Arte “G.B. Salvi”. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria organizzativa del Premio “G.B. Salvi”, presso la sede municipale (tel. 0732/956218-205 – fax 0732/956234 – e-mail: p.baldoni@comune. sassoferrato.an.it – [email protected]). 18 sasso.indd 2 bale e nel primo stralcio recuperato e restaurato il Pozzo Donegani, i forni Gill, i calcheroni, la galleria di servizio e trasformato in auditorium il serbatoio di nafta collegandoli con un suggestivo itinerario. Tra l’acquisto dei terreni, il restauro dei manufatti, la segnaletica e il potenziamento del museo abbiamo speso 950.000 euro di cui 680.000 sono stati stanziati dall’Ente Parco dello Zolfo delle Marche, 120.000 dal Gal Esino San Vicino”. Per il sindaco, il Parco Archeominerario è Parco della memoria ma, sopratutto, opportunità perché dà al comprensorio una precisa identità turistica che sfida la nuova economia del turismo e del tempo libero. Un posizionamento intelligente che gode dell’appoggio di tutti i Comuni limitrofi come lo conferma la presenza dei sindaci di Fabriano, Genga, Serra Sant’Abbondio, San Lorenzo. Presente anche l’on. Emanuele Lodolini, Gianluca Carrabs ed il consigliere regionale Enzo Giancarli. Una giornata carica di emozioni che il presidente della regione Luca Ceriscioli percepisce appieno. “La lotta dei Sepolti Vivi – afferma – ricorda la battaglia della Una visuale del Parco Archeominerario di Cabernardi: l'inaugurazione è avvenuta domenica 5 luglio Whirpool. Lavoratori che hanno dimostrato la forza, il coraggio, il carattere dei marchigiani. E questo parco prova che l’archeologia industriale ha lo stesso valore di un reperto antico perché la conservazione della memoria ricorda quello che siamo e consente di affrontare le difficoltà di ogni giorno”. Ma è nell’intervento della Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, che l’emozione arriva al culmine. “Il Parco di Cabernardi – commenta - ricorda le migrazioni ed è un museo all’aperto che si pone come un luogo della conoscenza. Un luogo per far capire il sacrificio del lavoro e cosa significa fare un'imprenditoria sostenibile. Perché troppe esperienze di insediamenti industriali di gruppi che hanno finalizzato il proprio modo di essere impresa basandolo solo sul profitto hanno considerato i territori e le loro popolazioni come degli strumenti. Hanno spremuto le capacità, le vocazioni, l'impegno e la generosità salvo scapparsene via delocalizzando. E ci rimette un intero paese e la sua coesione. Perché il patto essenziale di lealtà tra l’azienda e chi ci lavora si rompe”. FacePhotoNews, vetrina con più spazi museali Anche con questa sesta edizione, il FacePhotoNews, il festival della fotografia contemporanea che si è svolto negli ultimi giorni, si conferma un festival double face. Per il grande pubblico è un’articolata vetrina dove, fino al 12 luglio, si osserva la realtà attraverso gli sguardi di quaranta autori divisi in dodici mostre dislocate in quattro spazi museali. Mostre tutte da assaporare, portatrice sane di estetica e di tecnicità, che fanno del paese del Salvi, il paese della fotografia. Mentre per i pro, gli appassionati, nei suoi tre giorni di kermesse, è un vettore privilegiato di esperienze culturali che affrontano di petto come tappa di Portfolio Italia o che vivono come luogo di lettura del proprio lavoro a tu per tu con docenti della federazione e professionisti. In ogni caso un festival che, con i suoi spazi, docenti e giuria, lascia un indelebile segno nel curriculum di chi lo sfida. Una sfida che Filippo Venturi di Forlì ha vinto conquistando il Sesto portfolio dello Strega con il suo reportage 'Made in Corea' sulle giovani generazioni protagoniste e vittime del processo di crescita. Secondo premio assegnato a Paride Bucco di Fara San Martino /CH) per il reportage “ Icaro”, sull’esigenza degli abitanti de L’Aquila e terzo premio a Luciana Petti di Siena con “Petti’s Circus”. Premiato Alessandro Lacché di Roma per “Last Supper” sul tema “Ordinario Quotidiano”. Quanto a Federico Biagioli del circolo fotografico Avis Mario Giacomelli Osimo è autore Fiaf 2015 della Regione Marche con il suo lavoro “Gioia e Dolore”. Le mostre sono tutte gratis, fino al 12 luglio, in borgo a Palazzo Scalzi e l’ex Pretura, in castello, a Palazzo Oliva e nella chiesa di San Giuseppe. Un viaggio attraverso il lavoro: una realtà diversa Il Parco Archeominerario ha beneficiato di un carico immenso di buona volontà. Quella politica del Comune di Sassoferrato e dell’Ente Parco. Quella del personale dell’ufficio tecnico comunale. Quello dell’architetto della Soprintendenza delle Belle Arti e del Paesaggio delle Marche. Ma anche di chi, sul sito, per giorni, ha portato a termine quest’importante lavoro di restauro e risanamento conservativo. Operazioni complesse, difficili, che dovevano garantire l’integrità materiale del bene architettonico e trasmettere i suoi valori culturali. Un lavoro però che, nel caso di Cabernardi, ha avuto un carico emozionale ancora più forte. Innanzitutto perché chi lavorava al sito come l’impresa Ilari, una ditta di Cabernardi in cui molti degli operai erano legati al paese a doppio filo. E poi perché il Parco ha da subito riservato una valanga di sorprese. Già nel vedere riaffiorare sotto la folta vegetazione i manufatti con le mura ancora salde era inatteso. Come inatteso era ritrovare mattoni numerati, creati appositamente per incastrarsi l’uno l’altro, per speciali pertinenze. Ma è il vedere i colpi di picconi nella pietra. il leggere i solchi delle ruote dei vagoni, il toccare gli scoli scavati dal calore dell’oro giallo fuso che hanno fatto di questo lungo lavoro qualcosa di diverso. Perché non si trattava solo di scavare, pulire, restaurare ma di ridare luce a tracce di vita piene di duro lavoro, quello del minatore, affine a quello svolto dall’equipe sul sito. E poi quando Vainer Ilari ed i suoi operai trovarono una galleria dimenticata che, nonostante la terra, il fango e l’acqua, osarono sfidare, tutti si sentirono un po’ minatori perché anche loro avevano messo “il coraggio in saccoccia”. Ed è quel lavoro che forse rende il Parco Archeominerario una realtà diversa. v.a. 08/07/15 12.08 19 >CERRETO D'ESI< L'Azione 11 LUGLIO 2015 Glicobus, pericolo diabete Tappa in piazza Caraffa e dati non troppo ottimistici dopo i controlli I l Glicobus ha fatto tappa a Cerreto d’Esi, in Piazza Caraffa, nei giorni scorsi. Il Glicobus è finalizzato per informare la popolazione e fare prevenzione sulla malattia diabetica. La giornata è stata organizzata dall’Associazione per la Tutela del Diabetico Atd onlus di Fabriano in collaborazione con la Croce Azzurra ed il patrocinio dell’Asur Marche Area Vasta 2 e del Comune di Cerreto d’Esi. Nella piazza di Cerreto d’Esi hanno operato complessivamente undici volontari; tre volontari dell’ Atd, cinque volontari della Croce Azzurra, un medico diabetologo, una dietista ed un operatore socio sanitario. Del team sanitario hanno fatto parte il diabetologo dott. Franco Gregorio, la dietista dott.ssa Valentina Marinelli e l’operatore socio Sanitario Silvana Piccioni. Nella giornata in questione il team ha effettuato gratuitamente a 72 persone, 44 maschi e 28 femmine, con età media del campione di 67 anni, la misurazione della glicemia, pressione arteriosa, circonferenza vita, calcolato l’Indice di Massa Corporea IMC e fornito consigli su un corretto stile di vita.. Dall'elaborazione dei dati risulta che circa il 79% delle persone valutate hanno riferito di essere diabetiche e hanno riscontrato una glicemia in linea con i propri profili glicemici, anche per quanto riguarda i valori pressori sono risultati nei range di normalità per età e sesso. Un solo caso di iperglicemia il quale ha richiesto l'invio al medico curante per una visita specialistica. Dati invece meno incoraggianti riguardano la valutazione nutrizionale, 80% sul totale risulta avere un indice di massa corporea superiore a 25 kg/ m2 che definisce la soglia limite del normopeso, di questa alta percentuale circa il 17% cade nel range di obesità di I grado, ricordiamo la forte e sempre più studiata relazione fra obesità e diabete e la conseguente importanza della classificazione e trattamento di questa situazione patologica. Altro risultato rilevante è un'eccessiva presenza di grasso viscerale direttamente proporzionale alla circonferenza addominale che corrisponde a 102 cm per il sesso maschile, mentre per le donne Nuova procedura di mobilità Nuova procedura di mobilità alla Desi Mobili. E intanto un bel gruppo di dipendenti sta cercando di costituire una cooperativa per dare vita ad una struttura che tuteli l’occupazione, il sito produttivo ed il territorio, soprattutto considerando che, quando si parli di Desi, fallita alcuni mesi fa, si parla di una storica azienda cerretese, una realtà imprenditoriale che per circa tre decenni ha prodotto cucine con marchio proprio e conto terzi, dando smalto ad un vasto comprensorio. Nei giorni scorsi, nel corso di un incontro tra i curatori fallimentari Massimo Boria e Fabrizio Panzavuota ed i sindacati del settore, è stata aperta una procedura di mobilità per 35 persone, valida fino al 18 settembre prossimo, che va ad aggiungersi a quella aperta tre mesi fa per 80 lavoratori. “Era urgente aprire una seconda tranche di mobilità – spiega Andrea Casini (Feneal – Uil) – perché alcuni lavoratori si sono ricollocati e per essere assunti necessitavano del nuovo status. Nel contempo abbiamo voluto considerare un numero maggiore di persone, perché non possiamo escludere che da qui in avanti anche altri lavoratori vogliano entrare in mobilità”. Adesso c’è però pure chi guarda avanti. Una quindicina di dipendenti sta portando avanti le istanze di tutta la forza lavoro (25 persone in tutto) interessata ad un progetto in appoggio ad una richiesta presentata ai curatori fallimentari per l’acquisizione o l’affitto del ramo di azienda necessario per la ripresa della produzione. corrisponde a 88 cm; ricordiamo che questo rappresenta un importante fattore di rischio sia relativamente alle patologie che interessano l'apparato cardiovascolare sia relativamente al diabete di tipo 2. Inoltre novità di quest'anno i visitatori con patologia diabetica non diagnosticata sono stati invitati a compilare questionari per la valutazione del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Questionari brevi sono modi semplici, pratici e poco costosi per identificare rapidamente le persone che possono Valorizziamo le nostre piccole e medie imprese Come cittadino cerretese da molti anni e lavoratore regolare con un’attività di ripristini strutturali edilizi a carico, ho deciso finalmente e con mia grande convinzione di divulgare e condividere con tutti il mio pensiero, ma in particolare voglio sollecitare la Giunta comunale neo-eletta e il sindaco Giovanni Porcarelli. Ho potuto constatare attraverso gli anni passati che svariati appalti per lavori pubblici nel comune di Cerreto sono stati assegnati a ditte esterne, mentre la mia attività è regolarmente iscritta nella lista comunale e disponibile per quanto possibile al lavoro. Oltre a questa osservazione vorrei ribadire il concetto di lavoro in “nero” in quanto sempre più esteso e praticato, mentre io come imprenditore saldo regolarmente le tasse e costretto di norma ad assumere personale in regolare contratto e posto in totale sicurezza sul posto di lavoro. Sempre più spesso si verificano incidenti nei cantieri e sui ponteggi non a norma e che spesso mettono in cattiva reputazione a chi lavora da sempre con costanza ma soprattutto nella vigilanza delle regole imposte. Sono perfettamente consapevole del periodo di crisi economica che stiamo attraversando, mentre sempre più famiglie sono costrette a fare sacrifici pur di superare grossi ostacoli soprattutto quando il lavoro fisso svanisce e si ricorre, ma la battaglia che vorrei sostenere è quella contro il lavoro irregolare nell’edilizia e non solo. Sollecito dunque al comune di Cerreto d’Esi che venga fatta più tutela sotto questo aspetto e che vengano valorizzate le piccole-medie imprese locali della zona. Un cittadino cerretese Comune, il centro estivo 19 cerreto.indd 2 Il 22 giugno è iniziato il centro estivo organizzato dal Comune di Cerreto d’Esi che terminerà il 31 luglio. Il campo si propone di valorizzare sia attività motorie sia ludiche come manipolazione con materiali quali la creta e la farina. Dopo il pranzo si susseguiranno delle uscite didattiche e tornei che formeranno i bambini e li prepareranno ad un gioco che sia libero ma anche costruttivo. Il centro estivo inizia alle ore 7.30 e termina alle 19.30 alternando uscite ricreative con momenti di svago. I genitori che sentono l’esigenza di coinvolgere i propri figli in un centro che li formi dal punto di vista manuale e comportamentale possono confidare sulla professionalità e serietà del Comune di Cerreto d’Esi. Una precedente tappa del Glicobus a Cerreto d'Esi essere a più alto rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 e che hanno bisogno di essere monitorate più attentamente nel tempo. Il Finnish Type 2 Diabetes Risk Assessment Form, sviluppato nel 2001, è un esempio di un questionario efficace che può essere utilizzato come base per lo sviluppo di questionari nazionali che tengano conto dei fattori locali. Ha otto domande, con il punteggio totale finale che fornisce una misura della probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2 nei successivi dieci anni. Il test richiede solo un paio di minuti per completare e può essere fatto anche on-line per esempio presso il sito della società Italiana di diabetologia (Sid). Il nostro auspicio come associazione per la tutela del diabetico è che questa metodologia di screening di massa si diffonda al fine di aumentare prevenzione e sensibilità verso questo tipo di patologia. Si attende il bilancio prima della fine estate Si lavora a Cerreto d’Esi per approvare il bilancio comunale entro il 31 luglio. La Giunta Porcarelli studia il modo per evitare i tagli al sociale come chiesto anche dall’opposizione formata dalla lista civica CambiaMenti e dal Partito Comunista dei Lavoratori. Dopo il primo consiglio comunale che si è tenuto tre settimane fa, cresce l’attesa per capire come il sindaco Giovanni Porcarelli si muoverà per far quadrare i conti. “Chiediamo di sapere quanto prima – raccontano alcuni residenti – quanti sono i debiti, come il Comune è arrivato a quelle cifre folli e come noi abitanti dovremmo indebitarci negli anni per pagare questi debiti”. L’opposizione vuole vederci chiaro. “In conseguenza delle difficoltà economiche di bilancio, l’amministrazione dovrà effettuare tagli mirati sulla spesa e chiedere una rinegoziazione dei pesanti mutui in essere. E’ importante, poi, alleviare la pressione fiscale per le fasce più deboli. Bisogna provvedere – spiega il consigliere David Grillini - a fornire un aiuto alle famiglie disagiate”. Critico anche Marco Zamparini. “Per troppo tempo la nostra comunità è stata amministrata da politici che hanno sempre privilegiato politiche a favore degli interessi privati e non a quelli della collettività, per lo più volte a favorire noti industriali, burocrati e professionisti del parassitismo politico. La situazione economico-finanziaria in cui si trova il nostro comune sicuramente condizionerà le scelte della futura amministrazione. La situazione debitoria può farci correre il rischio del fallimento”. Entro il 30 luglio bisognerà approvare il bilancio comunale. Secondo le opposizioni ci sono più di 9 milioni di debiti di mutui contratti per la realizzazione di opere pubbliche negli ultimi quindici anni. Da più parti si chiede al nuovo sindaco di razionalizzare la macchina comunale ma, al tempo stesso, di non tagliare i fondi ai servizi sociali. Porcarelli ha già confermato che tutta la giunta rinuncerà al compenso e che quella cifra verrà dirottata proprio ai servizi per bambini, anziani e malati. Il sindaco, intanto, lavora con la sua squadra per chiudere il bilancio entro luglio. Questi i componenti della Giunta. Vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Ambiente, viabilità e sicurezza è Giovanni Montanari. Carlo Pasquini guida l’assessorato alle Attività produttive, Agricoltura, Sport e Turismo; Giuliana Latini Servizi sociali, Protezione civile e Politiche giovanili; Katia Galli con delega a scuola, cultura, università terza età. Il primo cittadino si è tenuto per sé urbanistica, bilancio, personale e Polizia municipale. “Una Giunta snella – spiegano – con quattro assessori, vice sindaco compreso, per risollevare il comune di Cerreto d’Esi con il coinvolgimento della cittadinanza”. Manuel Pupilli è il presidente del consiglio comunale. Capogruppo di maggioranza Danilo Bisolfati. In minoranza, per la lista civica CambiaMenti, David Grillini, Daniela Carnevali e Sandro Cimarossa. Per il Partito Comunista dei lavoratori Marco Zamparini. Marco Antonini 08/07/15 12.12 20 L'Azione 11 LUGLIO 2015 >CHIESA L’arrivo del Papa in Ecuador L'arrivo del Papa in Ecuador e la sofferenza di molte famiglie foto L'Osservatore Romano (www.photo.va)/SIR Il vino migliore va bevuto di M. MICHELA NICOLAIS M olte famiglie soffrono, ancora oggi, per la “mancanza di vino”. Eppure, “le nozze di Cana si rinnovano in ogni generazione, in ogni famiglia”, dove “la fede si mescola al latte materno” e “i miracoli si fanno con quello che c’è”. È un grande, realistico affresco sulla famiglia quello dipinto dal Papa durante la Messa a Guayaquil, davanti a una distesa sterminata di persone, forse un milione. I primi due giorni in Ecuador, prima tappa del primo viaggio del primo Papa “venuto dalla fine del mondo” in quell’America Latina che parla la sua lingua, sono già un bagno di folla. Fin dall’arrivo all’aeroporto di Quito, in cui si definisce “testimone della misericordia” e assicura che è nel Vangelo che “possiamo trovare le chiavi” per assicurare “un futuro migliore per tutti”, a cominciare dai “nostri fratelli più fragili”. Nel parco di Los Samanes, Francesco invita a pregare per il prossimo Sinodo e, sempre sulla scorta delle nozze di Cana, pronuncia una sorta di profezia per le famiglie di tutte le latitudini: “Il vino migliore è quello che sta per essere bevuto, la realtà più amabile, profonda e bella per la famiglia deve ancora arrivare”. È questa la “buona notizia”, anche per chi vede “crollare tutto”. Le vittime della “mancanza di vino”. “Quanti adolescenti e giovani percepiscono che nelle loro case ormai da tempo non c’è più questo vino! Quante donne sole e rattristate si domandano quando l’amore se VIVERE IL VANGELO di Don Aldo Buonaiuto Domenica 12 luglio dal Vangelo secondo Marco (Mc 6, 7-13) Una parola per tutti La povertà è l’insegnamento più bello che Cristo ci dona, il modo più forte con cui chiede all’uomo di staccarsi dalle cose del mondo, scegliendo di stare con chi non ha niente. I discepoli seguono Gesù, prima come individui, poi come fratelli; vanno a due a due immersi solamente nella Parola, da seminare con forza e decisione: è la missione della salvezza. Il bastone è il Signore che li sostiene, li appoggia e permette loro di difendersi e attaccare il male. Gesù si raccomanda che non portino due tuniche: se annunciamo al fratello che siamo venuti per condividere e teniamo per noi ciò che l’altro non ha, siamo persone poco credibili, false. Scuotersi la polvere dai piedi è un segno per far comprendere a chi non vuole convertirsi che non ci sarà posto per Dio nella sua casa finché resterà nel peccato. Come la possiamo vivere - Oggi più che mai abbiamo la possibilità di comunicare al mondo che solo in Cristo c’è salvezza. Tale annuncio è credibile se accompagnato dalla testimonianza, altrimenti rischia di essere avvertito come un’imposizione, non come un’avventura di libertà. - Il Signore è venuto per rivelare al mondo che la vita non finisce sulla Terra ma che l’uomo è stato creato per qualcosa di più grande. Ognuno di noi può portare al prossimo la speranza e la gioia della fede. - Perché insistiamo a rimanere attaccati al desiderio di possedere? La povertà è la condizione per amare. Infatti, più ci leghiamo ai beni di questo mondo, più ci separiamo da Cristo e dalla felicità. La povertà per il cristiano non equivale a una perdita, ma a un dono. - La ricchezza non è solo il denaro, ma può essere rappresentata anche dallo status sociale, dal lavoro sicuro, da altre certezze materiali o dai “talenti” che usiamo solo per noi stessi. Queste risorse possono accecare facendo rinchiudere la persona nelle emozioni e nelle “cose”. - Quando Dio è la nostra forza, l’unico punto d’appoggio, ci abbandoniamo in lui e siamo disponibili a convertirci. Scegliamo Gesù e andremo incontro all’infinita pace che il suo amore crea dentro di noi. 20 chiesa.indd 2 n’è andato scivolando via dalla loro vita! Quanti anziani si sentono lasciati fuori dalle feste delle loro famiglie, abbandonati in un angolo e ormai senza il nutrimento dell’amore quotidiano!”. È l’elenco stilato dal Papa a Guayaquil, in cui chiede di “fare spazio” a Maria, di agire come ha fatto lei per supplire alla “mancanza di vino” che attanaglia ancora oggi le nostre famiglie. C’è un “debito sociale” verso la famiglia. “I servizi che la società presta ai cittadini non sono una forma di elemosina, ma un autentico debito sociale nei confronti dell’istituzione familiare, che tanto apporta al bene comune”. Non è scontata, la denuncia di Francesco, che - riprendendo il tema delle sue catechesi più recenti - ricorda che “la famiglia è l’ospedale più vicino, la prima scuola dei bambini, il punto di riferimento imprescindibile per gli anziani”. “La famiglia - ammonisce il Papa - costituisce la grande ricchezza sociale, che altre istituzioni non possono sostituire, che dev’essere aiutata e potenziata, per non perdere mai il giusto senso dei servizi che la società presta ai cittadini”. I “miracoli” e la preghiera per il Sinodo. “Nella famiglia la fede si mescola al latte materno”, e “i miracoli si fanno con quello che c’è, con quello che siamo, con quello che uno ha a disposizione: molte volte non è l’ideale, non è quello che sogniamo e neppure quello che dovrebbe essere”. È il ritratto, molto realistico, delle famiglie, tracciato dal Papa nell’omelia della messa nel Parco di Los Samanes. “Il vino nuovo delle nozze di Cana nasce dalle giare della purificazione, vale a dire, dal luogo dove tutti avevano lasciato il loro peccato”, ha spiegato: “In ciascuna delle nostre famiglie e nella famiglia comune che formiano tutti, nulla si scarta, niente è inutile”. “Poco prima di cominciare l’Anno Giubilare della Misericordia - ha poi ricordato al popolo ecuadoregno - la Chiesa celebrerà il Sinodo Ordinario dedicato alle famiglie, per maturare un vero discernimento spirituale e trovare soluzioni concrete alle molte difficoltà e importanti sfide che la famiglia deve affrontare nel nostro tempo”. “Vi invito ad L'Unitalsi verso Cascia Come avrete letto nello scorso numero de L’Azione finalmente oggi la Sottosezione Unitalsi di Fabriano ha un nuovo pulmino. Questo grande sogno si è avverato grazie al grande sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana. La sottosezione stessa si è data da fare per coprire le spese rimanenti, visto che il pulmino è attrezzato per il trasporto dei disabili. La pesca di beneficenza organizzata presso la propria sede in San Giacomo Maggiore in via Domenico Berti snc è stata un grande successo, con una grande partecipazione di tutti i fabrianesi che dal 15 al 25 giugno hanno fatto sentire la loro vicinanza all’associazione. La stessa cosa è successa a Collamato nell’ambito del Summer Fest dal 26 al 28 giugno. Non possiamo far altro che ringraziarvi per 2.600 volte, tanto quanto è stato raccolto. L’allestimento della pesca è stato un lavoro di squadra, dai negozianti che ci hanno donato la propria merce, ai volontari che hanno assemblato e lavorato oggetti per la pesca e tutte le persone che l’hanno arricchita regalando i propri oggetti. Non possiamo certo dimenticare tutti i volontari che si sono succeduti nei vari turni a Fabriano e a Collamato, grazie per l’allegria le risate e la voglia di stare insieme. La sottosezione ora organizza un pellegrinaggio a Cascia il 2 agosto prossimo. Il pellegrinaggio comprende la visita alla Basilica di Santa Rita – Cascia e Roccaporena. Partenza alle 7 da Fabriano (piazzale Matteotti) alle 7.30 da Sassoferrato. Rientro previsto per le ore 18. Info: sede Fabriano 0732 639326, 389 1620153 (Emanuela), 389 1620193 (Costantina). Gruppo Sassoferrato: Sebastiano 327 3204763, Velleda 333 7239646. Federica Stroppa intensificare le vostre preghiere per questa intenzione - l’appello - perché persino quello che a noi sembra impuro, ci scandalizza o ci spaventa, Dio - facendolo passare attraverso la sua ‘ora’ - lo possa trasformare in miracolo”. Il “vino migliore” deve ancora arrivare. Nella parte finale dell’omelia il Papa ha fatto un riferimento al finale delle nozze di Cana, in cui gli invitati “hanno gustato il vino migliore”. “Viene il tempo - le parole della “profezia” di Francesco - in cui gustiamo l’amore quotidiano, in cui i nostri figli riscoprono lo spazio che condividiamo e gli anziani sono presenti nella letizia di ogni giorno”. “Il vino migliore sta per venire per ogni persona che ha il coraggio di amare”, assicura il Papa: “E viene anche se tutte le possibili variabili e le statistiche dicessero il contrario. Il vino migliore sta per venire per quelli che oggi vedono crollare tutto”. “Sussurratevelo fino a crederci”, la consegna esigente: “il vino migliore sta per arrivare, e sussurratelo ai disperati e a quelli con poco amore. Dio si avvicina sempre alle periferie di coloro che sono rimasti senza vino, di quelli che hanno da bere solo lo scoraggiamento; Gesù ha una preferenza per versare il migliore dei vini a quelli che per una ragione o per l’altra ormai sentono di avere rotto tutte le anfore”. “Il vino nuovo, il migliore, ci fa recuperare la gioia di essere famiglia”, è il “menu” consigliato dal Papa. Porre “sulle spalle” le necessità degli altri. “Vengo a Quito come pellegrino, per condividere con voi la gioia di evangelizzare”. Sono le parole di saluto rivolte dal Papa alla folla immensa che lo ha accolto nella piazza della cattedrale di Quito, al termine della seconda giornata del viaggio. “Che non vi siano differenze, che nessuno venga escluso”, dice a braccio: infine l’invito a porre “sulle spalle le necessità degli altri”, per “edificare o restaurare la vita di tanti fratelli che non hanno forze per costruirla o l’hanno vista crollare”. È “un lavoro di tutti a favore della comunità, un lavoro anonimo, senza cartelli pubblicitari né applausi”, precisa Francesco. 08/07/15 12.12 21 >CHIESA< L'Azione 11 LUGLIO 2015 Madonna delle Grazie, è festa Quell'immagine di Maria del 1796 così invocata dal suo popolo di FRANCESCO OLIVIERI “E ’ Maria che ci attrae dolcemente a Sé, ci benedice, ci conforta e ci soccorre in ogni nostro bisogno. Lei che è Madre di Dio, piena della Grazia di Dio; Lei è veramente la Madre delle Grazie Divine, appunto perché Madre di Dio! Un prodigio della Bontà infinita di Dio per noi! Ed ora questa cara Madre, con la Sua carità materna, ci chiama ad onorarla in questa Sacra Immagine, che già ricorda altri portenti da Lei operati. E’ a Lei dunque che devoti, fedeli e con piena fiducia dobbiamo rivolgerci, a Lei, Madre delle Grazie e di Misericordia!”. Così il card. Luigi Macchi si rivolgeva ai fabrianesi, nel 1896, in occasione delle feste centenarie in onore della Madonna delle Grazie. Di quali “portenti” parla? Vicino al ponte del Salnitro, accanto alle Conce di Fabriano, era stata collocata dai fedeli, sul muro esterno di un magazzino, una graziosa Immagine di Maria, che tiene Gesù in braccio. Un giorno, una mamma con la sua bambina, fermandosi a pregare di fronte al quadretto, chiesero una grazia alla Madonna. La Vergine santa, per dimostrare di aver accolto la loro supplica, mosse prodigiosamente gli occhi, e per più volte nell’arco della giornata. In un battibaleno il miracolo venne alla conoscenza dei fabrianesi, che a frotte accorsero per pregare, ma anche per curiosare. Il magazzino fu trasformato in chiesetta per accogliere l’immagine della Madonna. Dal giorno del miracolo fino ad oggi non c’è stato fabrianese che abbia invocato Il primo dei due previsti incontri dei delegati delle 13 diocesi delle Marche al 5° Convegno nazionale ecclesiale di Firenze 2015 ha avuto luogo presso la Domus “Stella Maris” di Colle Ameno di Ancona. All’appuntamento convocato per riflettere e confrontarsi sulla Traccia predisposta dal Comitato preparatorio sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” hanno preso parte anche i membri del Servizio per l’attuazione del 2° Convegno Ecclesiale Marchigiano (SeRAC), della Commissione regionale per il laicato, della Consulta regionale di Associazioni e Movimenti e dell’Ufficio Regionale per la Famiglia. L’Arcivescovo di Ancona-Osimo e presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana, il Cardinale Edoardo Menichelli nel porgere il suo saluto ai partecipanti ha auspicato di avvicinarsi al grande evento di no- AGENDA LITURGICA di Don Leopoldo Paloni ~ FESTA DI SAN BENEDETTO A SANTA MARGHERITA: sabato 11 luglio alle ore 7.45, presiede mons. Vecerrica. ~ FESTA DI SAN BENEDETTO A SAN BENEDETTO A FABRIANO: sabato 11 luglio alle ore 18.30, presiede mons. Vecerrica. ~ IL VESCOVO CELEBRA LA S. MESSA CON IL CONFERIMENTO DEL MINISTERO DELL’ACCOLITATO: domenica 12 luglio alle ore 11 nella chiesa di Santa Teresa a Matelica. 21 chiesa.indd 2 la “Madonnetta delle Grazie” e che non abbia ricevuto conforto. Era una calda mattina d’estate, il 13 luglio 1796… A ridosso di questa data sono scarse le fonti storiche, perciò ci si potrebbe domandare: dove è la certezza della memoria del miracolo? Quale fonte riporta con precisione il fatto avvenuto? Il cuore di ogni fedele, che da 219 anni a questa parte non si è vergognato di mettersi in ginocchio di fronte a Dio, chiedendo con fiducia alla Vergine Maria di intercedere presso di Lui. Ciascun cristiano sa di non sbagliare quando, con le preghiere più semplici, più umili e più spontanee consegna il suo cuore nelle mani di Dio per mezzo di Maria. Senza esitare perciò si può dire che se non fosse stato per Lei, Gesù non avrebbe forse compiuto il 1° miracolo alle nozze di Cana: se per un po’ di vino il Salvatore ha accolto la richiesta della Madre, cosa non farà per tutto il resto? FERIALI ore 7.00: - S. Caterina (Auditorium) ore 7.20: - S. Silvestro ore 7.30: - M. della Misericordia - Mon. S. Margherita ore 7.45: - Monastero Cappuccine ore 8.00: - Casa di Riposo - Collegio Gentile - S. Luca ore 8.30: - Cripta di S. Romualdo ore 9.00: - Mad. del Buon Gesù - S. Caterina (Auditorium) ore 16.00: - Cappella dell’ospedale ore 18.15: - Ss. Biagio e Romualdo ore 18.30: - Cattedrale S.Venanzio - S. Giuseppe Lavoratore - Sacra Famiglia - M.della Misericordia - S. Nicolò (lun.-merc.-ven.) - S. Nicolò Centro Com. (mart.-giov.-sab.) - Oratorio S. Giovanni Bosco In unione con le intenzioni di papa Francesco e del nostro Vescovo Giancarlo, anche quest’anno volgiamo con amore a Maria le nostre preghiere, in modo particolare pensando alle famiglie, ai lavoratori e specialmente ai giovani, affinché siano capaci di realizzare insieme a Dio il progetto che Lui ha pensato per loro. * Chi fosse in possesso di fotografie, immagini, libretti, testimonianze di grazie e miracoli avvenuti o video riguardanti la chiesetta della Madonna delle Grazie, può inviarli o scrivere a: francesko.olivieri@ libero.it (338-9807504). Per un'autentica solidarietà sociale vembre camminando insieme, con discernimento comunitario in piena e fraterna comunione, fidandoci della potenza dello Spirito Santo; dovrà essere un evento di preghiera, di ascolto e di confronto: è sul campo che vanno colte e interpretate le attese del popolo cristiano alla ricerca di un nuovo umanesimo che dia una risposta alla crisi antropologica. Occorre farlo tenendo conto dei linguaggi dell’oggi, compreso quello della tecnica e della comunicazione sociale, ma integrandoli con quelli dell’arte, della bellezza e della liturgia. La speranza è di rintracciare strade che conducano tutti a convergere in Cristo, che è il fulcro del nuovo umanesimo. Il Vescovo di Camerino-San Severino mons. Francesco Giovanni Brugnaro, delegato dalla Cem a guidare il percorso partecipativo verso Firenze ha poi svolto una meditazione sulla cosiddetta Giornata di Cafarnao del Vangelo di Marco (1,21-34) un’icona biblica significativa per comprendere la fedeltà di Dio. L’insegnamento di Gesù provoca lo stupore meravigliato degli abitanti di Cafarnao che non comprendono l’autorità con cui Egli parla e insegna, autorità riconosciuta e temuta anche dai demoni. L’evangelista - ha sottolineato mons. Brugnaro – ci racconta un esorcismo, la cacciata di un demonio, che rappresenta la grande lotta contro l’avversario dell’uomo e di Dio. Gesù è venuto per lottare in favore dell’uomo, per umanizzarlo restituendogli libertà. Marco ci fa riconoscere (anche con l’uso di verbi significativi per il convegno) la nuova e autentica prossimità di Dio: Gesù esce dalla sinagoga, entra nella casa di Simone, ascolta la richiesta a favore della suocera malata e le ridà la salute. Abitando nella casa di Simone, Gesù risana la suocera; farla alzare (movimento che evidenzia il passaggio da una situazione d’impotenza alla possibilità di riprendere il cammino) è un gesto che evoca la risurrezione e un segno che anticipa la vittoria sulla morte (trasfigurazione). La guarigione è finalizzata al servizio: liberati dal male, siamo liberi per il bene che è servire e amare. Compare poi una folla di uomini e di donne che si accalcano alla porta (limite tra dentro e fuori) della casa di Simone mentre Gesù “guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demoni”. E’ il volto di Dio Lunedì 13 luglio: festa della Madonna delle Grazie Chiesa della B.M.V. della Misericordia ore 7.30: Santa Messa; a seguire santo Rosario ore 12: Angelus L’immagine rimarrà esposta fino alle ore 16 per chi vorrà visitarla FESTIVE DEL SABATO ore 18.30: - Cattedrale S.Venanzio - S. Giuseppe Lavoratore - Collegiglioni - M. della Misericordia - Sacra Famiglia - S. Nicolò Centro Com. - Oratorio S. Giovanni Bosco ore 19.00: - Collegio Gentile FESTIVE ore 7.00: ore 8.00: ore 8.30: ore 8.45: ore 9.00: ore 9.30: ore 10.00: ore 10.15: che incontra l’uomo che soffre, bisognoso di salvezza, di guarigione, di liberazione. La porta della casa umile e povera di Simone può essere colta come simbolo della Chiesa, luogo di mediazione dell’incontro di Gesù con ogni uomo che ha necessità di essere guarito. Il prof. Sergio Belardinelli, docente di sociologia presso l’Università di Bologna, impegnato nella diocesi di Fano e componente della giunta nazionale incaricata di preparare il convegno di novembre ha poi illustrato il senso della Traccia e introdotto il lavoro dei cinque gruppi, uno per ogni verbo suggerito (Uscire, Annunciare, Abitare, Educare, Trasfigurare). La Traccia – ha chiarito il relatore - non è un documento ma l’indicazione di una strada dove ognuno può esercitare la sua creatività e il proprio discernimento. Quando Gesù parla come descritto dall’evangelista Marco costruisce comunità. Essere insieme agli altri è la nostra natura costitutiva. I delegati al Convegno di Firenze devono sentirsi della comunità. Gesù è la chiave del nuovo umanesimo, non teorico, ma che sa farsi prassi, che vede i bisogni dell’uomo e si ferma per sanare e guarire. I cinque verbi della Traccia vanno letti all’interno dell’intero contesto del documento preparatorio di cui i verbi sono solo la parte finale. Il 2° incontro dei delegati marchigiani al Convegno di Firenze si svolgerà sabato 26 settembre a Loreto. Sauro Brandoni ore 10.30: ore 11.00: ore 11.15: ore 11.30: ore 11.45: ore 16.30: ore 18.15: ore 18.30: - S. Caterina (Auditorium) - S. Maria in Campo - M. della Misericordia - Casa di Riposo - S. Nicolò (Centro Comunitario) - Sacra Famiglia - S. Margherita - S. Luca - Cappella dell’ospedale - Ss. Biagio e Romualdo cripta - S. Giuseppe Lavoratore - S. Caterina (Auditorium) - Collegio Gentile - Cattedrale San Venanzio - Collepaganello - M. della Misericordia - Nebbiano - Cupo - Attiggio - Moscano - S. Silvestro - S. Nicolò - S. Giuseppe Lavoratore - Monastero Cappuccine - Cattedrale San Venanzio - Sacra Famiglia - M. della Misericordia - S. Maria in Campo - Melano - Argignano - Cattedrale San Venanzio - Ss. Biagio e Romualdo - S. Giuseppe Lavoratore - M.della Misericordia MESSE FERIALI 7.30: - Regina Pacis 8.00: - S.Teresa 9.30: - Concattedrale S. Maria 18.00: - Concattedrale S. Maria 18.30: - S. Teresa - S. Francesco - Regina Pacis MESSE FESTIVE DEL SABATO 18.00: - Concattedrale S. Maria 18.30: - S. Teresa 19.00: - Regina Pacis Messe FESTIVE 7.30:- Beata Mattia 8.00:- Concattedrale S. Maria 8.30:- Regina Pacis - Ospedale 9.00:- S. Rocco - S.Francesco 9.30:- Invalidi - S. Teresa 10.30:- Concattedrale S. Maria - Regina Pacis 11.00:- S. Teresa -Braccano 11.15:- S. Francesco 11.30:- Regina Pacis 12.00:- Concattedrale S. Maria 18.00:- Concattedrale S. Maria 18.30:- S. Teresa - Regina Pacis 08/07/15 12.15 22 >DEFUNTI< ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO TRIGESIMO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO Domenica 12 luglio ricorre il 2° anniversario della scomparsa dell'amato CHIESA di S.FILIPPO Venerdì 10 luglio ricorre il 20° anniversario della scomparsa dell'amato CRISTIANO AQUILANTI PELAGALLI I genitori, i parenti, gli amici lo ricordano, con infinito amore, nella S.Messa che verrà celebrata alle ore 19. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. Nel trigesimo della scomparsa del caro "Mi troverete sempre alzando gli occhi al cielo" CHIESA della MISERICORDIA Lunedì 13 luglio ricorre il 3° anniversario della scomparsa dell'amato ORATORIO di S.MARIA Venerdì 17 luglio ricorre l'anniversario dalla scomparsa dell'amato CHIESA di MOSCANO Nella ricorrenza del 1° anniversario della scomparsa del caro VINCENZO BISSIANI FRANCESCO LAURENZI SAURO MARTELLA I genitori, i parenti e gli amici lo ricorderanno nella S.Messa di giovedì 16 luglio alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. I figli ed i parenti lo ricordano con affetto. S.Messa venerdì 17 luglio alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. La famiglia lo ricorda con infinito affetto nella S.Messa di domenica 12 luglio alle ore 10.15. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. GIANNI RICCIONI La moglie, le figlie, i generi, i nipoti ed i parenti lo ricordano con affetto. SS. Messe domenica 12 luglio alle ore 9 nella Chiesa di San Biagio e domenica 19 luglio alle ore 9 nella Chiesa del Collegio Gentile. "Nostro carissimo nonno, ci manchi molto. Sono due anni ma sembra ieri, noi ti ricordiamo sempre con grande affetto e non lasciamo mai nonna da sola. Lei ti vuole ricordare con questa bella foto, che piaceva tanto anche a te e lascia un tuo bellissimo ricordo a noi, tutti i tuoi parenti ed i tuoi amici. Speriamo che continui a proteggerci da lassù". I tuoi nipoti, tua moglie, i tuoi parenti e tutti gli amici. Ti vogliamo bene. "Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione" (San Paolo 2a lettera a Timoteo) Domenica 5 luglio, a 87 anni è mancata all'affetto dei suoi cari ANNA (ANNETTA) CATASTA ved. SCORTICHINI Lo comunicano i figli Luciana e Fabio, il genero Antonino, il nipote Doriano con Jessica, il pronipote Denis, il cognato, la cognata, gli altri nipoti ed i parenti tutti. Gruppo Bondoni ANNUNCIO Martedì 7 luglio, è mancata all'affetto dei suoi cari ANNA ROSSI Olimpio, Francesca, Celeste, Paola, Gabriella, Sonia, Sandra, Sandro, unitamente alle loro famiglie, addolorati e smarriti annunciano la scomparsa improvvisa della cara sorella. Fiduciosi che ora hai raggiunto la vera pace, accettiamo la volontà di Dio e confidiamo nelle tue preghiere per tutti noi. Marchigiano ANNUNCIO Venerdì 3 luglio, a 83 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari ORATORIO di S.MARIA Venerdì 17 luglio ricorre l'anniversario della scomparsa dell'amato VINCENZO BISSIANI I figli ed i parenti lo ricordano con affetto. S.Messa venerdì 17 luglio alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. Venerdì 3 luglio, a 82 anni, all'ospedale di Camerino, è mancato all'affetto dei suoi cari DOMENICO COSTANTINI Lo comunicano i figli Franco e Cesare, le nuore Cinzia e Laura, i nipoti Michele, Simone, Alice, Sara, la sorella Maria, i fratelli Natale e Pierino, i cognati, le cognate, i nipoti, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Martedì 7 luglio, a 87 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari FLAVIO CICULI Lo comunicano la moglie Giuseppina Boldrini, le figlie Antonietta e Maria Teresa, i generi Fabrizio e Nicola, le nipoti Eleonora ed Ilenia, le sorelle, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Lo comunicano la moglie Teresa Gregori, il figlio Giuseppe con Lucia Battinelli, le nipoti Francesca e Federica, i fratelli Luciano e Ivan, i cognati, le cognate, i nipoti, i parenti tutti. Marchigiano Venerdì 3 luglio, a 87 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari FIORINDA MARIANI ved. SILVESTRINI Lo comunicano i figli Massimo e Mauro, la nuora Patrizia, i nipoti Luca, Sara, Olfa, Beatrice, la sorella Assunta, il fratello Eduino, i parenti tutti. Marchigiano Venerdì 3 luglio, a 92 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari ANNUNCIO MARIA CARAMONI ved. SEBASTIANELLI Mercoledì 1° luglio, a 98 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari Lo comunicano i figli Antonio, Ivano e Mirella, il fratello, la sorella, le nuore, il genero, i nipoti, i pronipoti, i cognati ed i familiari tutti. Belardinelli ANNUNZIATA DIONISI ved. PIRANI Lo comunicano i figli Marisa e Giuseppe, il genero Francesco, la nuora Adriana, i nipoti Cristiana, Enrico, Massimo, la pronipote Chiara, le sorelle Alma e Bruna, le cognate, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Mercoledì 1° luglio, a 90 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari CATERINA LOBI ved. MACHELLLI Lo comunicano i figli Enrico, Augusto, Ivana e Maria, i generi, le nuore, i nipoti, i pronipoti ed i parenti tutti. Belardinelli i familiari lo ricordano con grande affetto. S.Messa sabato 18 luglio ore 18.30 nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. RINGRAZIAMENTO ANNIVERSARIO Le famiglie SPINELLI e BATTAZZA comosse per la grande partecipazione e manifestazione di affetto tributata alla loro cara SABRINA ringraziano tutti coloro che le sono stati vicini, gli amici di Fabriano e Roma, i colleghi della WhirlpoolIndesit, il dr. Rossi, i parenti tutti. Marchigiano 24.07.09 16.06.09 Nel 6° anniversario della scomparsa dei cari STEFANIA e FRANCESCO SCIPIONI i familiari tutti li ricordano con affetto. S.Messa sabato 11 luglio alle ore 18.30 nella chiesa di San Benedetto. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO "Non hanno ostacoli le madri, non paura del pericolo, non paura del rischio e del sacrificio: esse fanno, costruiscono in silenzio, giorno per giorno, il grande miracolo dell'amore" (David M.Turoldo) CHIESA della SCALA SANTA Martedì 14 luglio ricorre il 3° anniversario della scomparsa dell'amato TRE MESI ANNUNCIO VINICIO TOSTI ANNUNCIO UGO DUCA ANNIVERSARIO ANNUNCIO 22 defunti.indd 2 L'Azione 11 LUGLIO 2015 RINGRAZIAMENTO Le famiglie BRENCIO e SILVESTRINI ringraziano quanti si sono uniti al lutto per la scomparsa del loro caro MARIO Marchigiano CHIESA di SAN NICOLO' Venerdì 10 luglio ricorrono tre mesi dalla scomparsa dell'amato PRIMO COSTANTINI La moglie, i figli ed i parenti lo ricordano con affetto. S.Messa venerdì 10 luglio alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. "Nonostante il tempo passi in fretta il tuo ricordo è sempre nei nostri cuori. Fa' che tu da lassù sia per la nostra famiglia l'angelo protettore" COLLEGIO GENTILE ANNA MADRESELVA GATTI 6 luglio 2011 6 luglio 2015 Santa Messa sabato 11 luglio ore 19. MARCELLO MOLINARI La moglie, il figlio, la nuora ed i parenti lo ricordano con affetto. S.Messa martedì 14 luglio alle ore 18.15. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. Gli annunci vanno portati in redazione, entro il martedì mattina La scomparsa di Ramadoro, un imprenditore speciale La città perde non solo un illuminato imprenditore ma soprattutto una persona speciale profondamente innamorata della sua Fabriano da cui tanto ha ricevuto, ma ampiamente di più ha saputo restituire alla comunità sotto varie forme in termini di impegno sociale. Pasquale Ramadoro – scomparso a 78 anni domenica scorsa all’ospedale Profili dopo una lunga lotta contro un male – era molto più di un industriale di successo che per mezzo secolo ha guidato il calzaturificio che porta il nome di famiglia e che fondò nel lontano 1965 insieme al fratello Franco. «E’ stato un privilegio avere un datore di lavoro con una così grande umanità», raccontano alcune delle lavoratrici del calzaturificio Ramadoro arrivato negli anni migliori a sfiorare i 150 dipendenti nella storica sede di via Brodolini dove oggi sono i figli a portare avanti l’attività anche attraverso il negozio ‘La mela blu’. Perfino Papa Wojtyla apprezzò moltissimo le ciabatte realizzate su misura nel 1991 da Ramadoro e i suoi operai e consegnate al Pontefice in occasione della sua visita in città. I funerali, prima della tumulazione al cimitero di Santa Maria, si sono tenuti a San Nicolò proprio nella chiesa che in passato grazie anche ad una donazione di Ramadoro venne restaurata in tutta una sua parete, oltre che nelle vicina fontana. Del resto l’imprenditore ha veramente fatto di tutto e di più per la sua Fabriano. Nominato cavaliere della Repubblica per meriti di lavoro nel 1978, lo si ricorda anche come presidente del locale Lions e cda della Fondazione Carifac, oltre che attivissimo esponente del Panathlon. «Amava lo sport e i giovani», afferma commosso il figlio Giorgio che ben rammenta gli anni ’80 e ’90 quando il padre fu prima presidente della formazione calcistica Borgo Fabriano e subito dopo della Fabrianese, all’epoca le due principali realtà cittadine. «Ha sempre avuto – aggiunge il figlio – un forte senso di comunità e anche di riconoscenza verso tutta la città e per questo ogni suo impegno era rivolto al bene di Fabriano». Così è stato anche quando, in occasione del trentennale dell’azienda, coinvolse tanti pittori locali per poi allestire una mostra sul mondo delle calzature. «Si vedeva – affermano alcuni amici del mondo del pallone – che era un ex calciatore e che aveva giocato a buoni livelli. Con i giocatori aveva un grande rapporto grazie al suo carattere mite ed equilibrato che lo faceva essere un presidente tanto bravo quanto apprezzato». 08/07/15 11.43 23 L'Azione 11 LUGLIO 2015 Le opere in mostra al Museo della Carta >CULTURA Il "Premio Sciascia" dedicato a Bartolini di PAOLA ROTOLO S abato 13 giugno presso il Museo della Carta e della Filigrana si è tenuta la presentazione pubblica per l’inaugurazione della mostra di opere in concorso per l’ottava edizione del Premio Leonardo Sciascia, intitolata “L’inchiostro nell’acido”, dedicata a Luigi Bartolini. A parlare per primo ed introdurre i relatori presenti è il nostro sindaco Giancarlo Sagramola: “Fabriano è orgogliosa di ospitare le meravigliose opere in esposizione per l’ottava edizione del Premio Leonardo Sciascia: la nostra attenzione verso la cultura e l’arte è sempre altissima, non a caso Fabriano è stata promossa Città Creativa dell’Unesco. Le città, non gli stati, saranno il vero motore del nuovo sviluppo, soprattutto se sapranno riconnettersi e legarsi alle loro origini: la città, questo complesso urbano architettonico ma soprattutto culturale deve ricostruirsi, e noi dobbiamo farlo partendo dalla cultura”. Ha poi passato la parola ad uno degli interlocutori presenti, Luigi Carassai, il primo presidente marchigiano dell'Associazione Amici di Leonardo Sciascia: “La nostra Associazione nasce nel ‘93, e presenziarne è certamente molto difficile ed impegnativo, ma non si può che farlo con grande amore e dedizione: stiamo facendo e continueremo a fare convegni, mostre ed esposizioni e stiamo cercando di avvicinare più artisti e personalità illustri possibili affinché il nostro progetto possa crescere”. Dopo di lui a prendere la parola è Francesco Izzo, membro dell’Associazione Amici di Leonardo Sciascia, ideatore e anima del Premio, che comincia: “Abbiamo intitolato questa presentazione inaugurale L'inchiostro nell'acido, espressione a mio parere bellissima e soprattutto calzante perché un Premio come questo fa parlare due linguaggi, spesso anche divergenti se presi a se stessi, quello della letteratura e quello dell'incisione: Premio che parla di disegni, d’inchiostro, di letteratura, d’arte, di poesia, ci offre la possibilità di entrare in un mondo caleidoscopico, tramite esempi di letteratura incisa o di incisione pensata, a seconda dei punti di vista”. “All’interno della mostra potremo ammirare anche quattordici opere incise, ovviamente fuori concorso, di Luigi Bartolini, personaggio incredibile dal punto di vista arti- stico, ma anche letterario, che ha appunto anche scritto dei libri dal sapore polemico e pungente, come Contropelo alla vostra barba, in cui ritroviamo uno stillicidio di affermazioni che di certo hanno lasciato il segno ed infatti anche lui, come del resto Sciascia, ne ha pagato il prezzo”, affema Izzo e conclude il suo intervento: “Leonardo Sciascia è un esempio rappresentativo per la nostra società, soprattutto in un momento come questo in cui la tolleranza è vista quasi come qualcosa di sospetto”. Prosegue poi Rita Bernini, in rappresentanza dell’Istituto Centrale per la Grafica: “Sono onoratissima di essere stata coinvolta in questo incarico, sia per la mia spiccata passione per l’arte dovuta anche ai miei studi, sia per la mia profonda stima ed ammirazione per Luigi Bartolini”, dichiara e continua: “Ho avuto la grande fortuna di entrare nella casa di sua figlia Luciana Bartolini, casa in cui per un po’ ha vissuto suo padre, e conservo gelosamente ricordi del suo studio, fatto di libri d'arte, di letteratura, romanzi e saggi, che nonostante fossero passati tanti anni dalla sua morte, ancora facevano respirare la sua passione per la cultura in toto”. “La signora Bartolini mi ha poi mostrato i fogli che custodiva di suo padre, ed è lì che è iniziato tutto il lavoro di catalogazione di questo straordinario materiale: Bartolini aveva un modo del tutto particolare di trattare le sue lastre, rivedendole in più step, aggiungendo di volta in volta segni particolari, ripensandole con soluzioni diverse; alcune matrici risultano consumate, distrutte, a rivelare un modo quasi violento di trattarle”, spiega Bernini ed aggiunge: “In fondo ad ogni opera troviamo sempre titolo, data e firma, e quello che emerge è la sua volontà di lavorare non solo cronologicamente, ma anche filologicamente, sulla catalogazione delle sue opere, come a dare la possibilità ai posteri di ricostruire la sua vita, artistica e non, lasciandola raccontata, impressa dall’opera e dal suo titolo”. A seguire Alessandro Tosi, del Museo della Grafica dell’Università di Pisa, che esordisce: “Vorrei immediatamente porre l’attenzione sulla magnificenza di questo Premio e sulla qualità straordinaria delle opere esposte: certo la presenza di opere di Bartolini aumenta notevolmente le pulsioni artistiche di chi, come me, è un amante delle incisioni e non possiamo non lasciarci La mostra di incisioni "L'inchiostro nell'acido" ammaliare dall’intera produzione di questo artista, il cui fil rouge è rappresentato dal motivo paesaggistico”. “La magia racchiusa in questa tecnica posso riassumerla citando Bartolini stesso: l'incisione come necessità etica morale in risposta al mondo pesante e dorato, ecco, una necessità, una passione che è chiaramente impressa in ogni singola opera”, termina Tosi. A concludere la presentazione è la figlia di Luigi Bartolini, Luciana Bartolini, che inevitabilmente da un punto di vista molto più romantico, cita suo padre: “I miei giochi funambolici con le mie acqueforti sono il risultato dei miei fai e disfai, così mio padre descriveva la sua arte ed il più bel regalo per me, oggi, è vedere così onorata la sua memoria attraverso il prestigio riconosciuto alle sue opere”. Questa mostra per l’ottava edizione del Premio Leonardo Sciascia che ospita, quindi, nel ciclo espositivo all’interno del Museo della Carta, anche una selezione dei fogli più rari e rappresentativi di Luigi Bartolini, resterà aperta al pubblico fino all’11 settembre, per poi spostarsi e proseguire a Venezia: un’ulteriore occasione colta da Fabriano per fare dell’arte il cuore pulsante della città. Quattro opere sulla condizione dei perseguitati Sabato 18 luglio alle 18, presso la Galleria Rismondo, aprirà i battenti la mostra d’arte “Uomini soli” (chiuderà l’8 agosto). Questa estemporanea sarà aperta dal venerdì alla domenica nei seguenti orari: dalle 18 alle 20 e dalle 21.30 alle 23. Gli artisti che esporranno sono: Luigi Ferretti, Remo Giombini, Lughia e Anna Massinissa. In mostra quattro opere che da angolazioni e con sensibilità diverse rappresentano quella condizione di uomini perseguitati, in fuga e senza protezione nella quale confluisce una parte crescente di umanità. Scrive il curatore Giuseppe Salerno: “Soli veniamo al mondo e soli moriamo. Una solitudine con la quale mai abbiamo imparato a convivere e che ci spaventa. Una solitudine per sfuggire alla quale creiamo rapporti solidali con quanti abbiano con noi in comune qualcosa da difendere: il colore della pelle, la religione o i beni materiali. Nate dalla paura, le nostre comunità hanno scavato fossati ed eretto barriere per marcare i confini tra noi e gli altri e solo di recente avevano intrapreso un percorso inverso, assai difficile, orientato al riconoscimento, all’accettazione ed all’integrazione del diverso”. 23 cultura.indd 2 08/07/15 11.40 24 >CULTURA< L'Azione 11 LUGLIO 2015 Zobicco aveva un "Piano B" Fiume Giano: storie di 500 anni fa e problemi di oggi si intrecciano I di BALILLA BELTRAME ncontrare dopo tanto tempo il caro amico Ario Angelelli, fedelissimo abbonato de “L’Azione” e con lui parlare di Storia nostra... Allora, la rivolta popolare del 1519 contro il governo dello Stato Pontificio, conseguenza del rovinoso “sacco degli spagnoli” del 23 settembre 1517, provocò l’uccisione di alcuni magistrati e la cacciata delle monache accusate d’aver provocato con il loro comportamento “mondano”, l’ira divina. La sommossa fu guidata dal capitano Battista Zobicco. Nato da famiglia di mercanti, audace, energico personaggio di parte popolana, seppe organizzare validamente la resistenza armata all’esercito del legato della Marca. Infatti, coi suoi collaboratori preparò anche il “piano B” in vista dello scontro finale. Avvenne nel nebbioso e rigido 16 dicembre con la vittoria dei fabrianesi, nei piani di Albacina. Il temerario progetto da “terra bruciata” prevedeva l’allagamento di tutta la città bassa con una decina di metri d’acqua, provocato dalla chiusura delle saracinesche del ponte di sant’Agostino e di quelle del ponte di san Rocco. Questo disastroso provvedimento, in caso di sconfitta, avrebbe attenuato, se non eliminato le drammatiche conseguenze del saccheggio e altre violenze sulla popolazione. Fortunatamente, come avevano previsto le Beate Bianca e Rufina, la vittoria fu della nostra bandiera biancorossa. Di questo “piano B” mai riportato nei libri, ci rimane solo l’annotazione inedita - conservata nell’Archivio di Camillo Ramelli - del cronista francescano Oripsi. Ecco le sue testuali parole: “esendo fortificate la buca del fiume ove entra nella terra di Fabriano et anco la bocca di sotto di dove esce per causa de spagnoli et adesso da zobicho e suoi aderenti che fe- cero quasi un lago che ariva laqua a S. Maria del Mercato, le botteghe fucine messe sotto e intrava laqua sopra le muraglie”. La chiesa di S. Maria stava all’inizio della “piaggia del sellari” (Via Mamiani). I danni subiti dalle case e dalle botteghe è il prezzo pagato dall’innato spirito d’indipendenza, caratteristico dell’animo dei fabrianesi. Poi Zobicco si riappacificò con la Chiesa. Ingenuo come tutti gli eroi, si recò a Roma con la promessa di perdono del papa. Una trappola. Con falso pretesto d’ipotetiche congiure, fu imprigionato e giustiziato a Castel Sant’Angelo. Una testa calda in meno. Dall’annotazione di Oripsi La battaglia di Albacina (particolare del chiostro minore di San Domenico) ora sappiamo che il fiume Giano era dotato di paratie mobili per trattenere le acque piovane in caso di piena e ne regolava l’afflusso durante il passaggio della “pinara” dentro la città. Riappacificati anche gli animi dei concittadini, il Comune fece riadattare l’impianto del ponte di S. Rocco a mulino idraulico. Fu demolito all’inizio del secolo scorso per far posto al “palazzo rosso” così chiamato. In questi mesi il vivace dibattito sulla sicurezza del “Giano” è in pieno svolgimento. Tra le varie proposte del Comitato, ci potrebbe stare quella di mettere paratie avanti al ponte di San Rocco in modo da allagare l’invaso naturale dei cosiddetti “orti della canizza” creati apposta dai nostri padri, come grande bacino di raccolta delle acque piovane. Da un recente calcolo dell’architetto Giampaolo Ballelli sappiamo che l'area degli orti ha una superficie di circa 35.000 mq. di verde pubblico, circa 14.000 mq. potrebbero depotenziare l’eventuale ondata di piena. Allo stato attuale d’incuria e abbandono il bacino può quindi contenere circa 20.000 metri cubi di acqua da far defluire gradatamente. Ne potrà contenere di più se sarà ripulito e bonificato il tratto di fiume dalle cartiere al ponte di san Rocco, con l’asportazione di pietre, alberi e ghiaia depositata negli ultimi quarant’anni, da quando cioè il cavatore Sambuchi detto “sanvuco” cessò la sua attività. Una volta ripristinata la saracinesca si eviterebbe così gli effetti disastrosi di una “bomba d’acqua” tanto frequente di questi tempi. Abbiamo un precedente. In due ore di diluvio, la sera del 17 settembre 1807, giunse su Fabriano una valanga di fango e destriti alta otto metri. Allagò tutto il quartiere artigianale demolendo 56 case e ci scappò il morto. Ricordo per chi non c’era, che nel 1988 giunse qui la Commissione “Grandi rischi” a seguito di una massiccia campagna di stampa. Al termine del sopralluogo lungo il fiume, i tecnici confermarono che c’è pericolo incombente per cose e persone in caso di esondazione del Giano. Poco tempo dopo Fabriano fu inserita nella Legge Lattanzio. Il Ministero quindi stanziò ben 7,5 miliardi per la messa in sicurezza del corso d’acqua. Ma chissà per quale illuminato ragionamento furono tutti spesi a valle del Centro abitato anziché a monte da dove provengono i pericoli a causa delle portate massime dei torrenti di Cancelli, Valleremita e altri. Nel 2001 il compianto Luciano Bianchi, presidente dell’Ass. per la tutela del Centro. Storico, pubblicò su “L’Azione” l’indagine dell’Autorità di Bacino riguardante Fabriano alluvionata. Prevede un “danno medio”, cioè in pratica, potrebbero essere coinvolte circa 500 persone direttamente e altre 2.000 in modo meno grave, con 20 abitazioni a rischio distruzione in aggiunta a quelle costruite sul ponte dell’Aèra, formano una diga artificiale molto pericolosa. Questa è la situazione in cui trascorriamo l’esistenza. Il “mostro” dorme sotto i nostri letti. Lo scriviamo su queste colonne da oltre vent’anni. Notizie d’inondazioni, frane e smottamenti riempiono i telegiornali. Che il nostro sindaco Sagramola vuole apparire nel Tg1 della sera? Il primo romanzo di Massimiliano Giovanetti: La quotidianità il gioco d'azzardo diventa il diario di un inferno dalla Moravia Lunedì 6 luglio si è tenuta presso la Residenza la Ceramica la presentazione di un romanzo particolare dal titolo “Slot, diario di un inferno”, il primo romanzo di Massimiliano Giovanetti. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Papaveri e Papere e dall’Ambito 10. Ha condotto l’incontro Cristina Gregori, mentre Fabio Bernacconi e Mauro Mori hanno letto alcuni passi del romanzo. Di questa idea l’autore ne parlava durante le pause de l’allestimento di “Uomini sull’orlo di una crisi di nervi”, la commedia che Papaveri e Papere ha portato in scena lo scorso dicembre al Teatro Gentile e che replicherà a Roma il prossimo settembre. Dicevamo, ne parlava in maniera molto intima, quasi come fosse più nei suoi pensieri che nella realtà. Invece lo scorso aprile i suoi pensieri si sono trasformati in azioni sino a comporre su dei fogli bianchi un romanzo di paurosa bellezza. Sì, perché questo è un testo sconvolgente, spietato, che ti lascia un senso di nausea e di ansia. Questo accade rarissime volte, ovvero quando riesce a calarti profondamente nelle righe di ciò che leggi, sino a sentirne gli odori, avvertirne le sensazioni e misurarne le emozioni. Massimiliano Giovanetti di amici ne ha parecchi e 24 cultura.indd 2 uno - di nome Gigi Proietti - ha pensato bene di onorarlo scrivendone la prefazione al suo primo romanzo. Il protagonista del libro è Mariano Casella, un pavido giocatore di slot machine. In trentatré capitoli e un epilogo, che ritmano l’irrespirabilità narrativa conducendo come tra i gironi della prima cantica dantesca, Casella compie l’intima e lacerante discesa nell’abisso del proprio inferno. I luoghi, i personaggi, le situazioni realizzano un tempo sospeso, fatto di fuliggine e nebbia, tale da esserne attratti e respinti. Perdizione, catarsi, redenzione: patologicamente attraente, questa è la storia di un’asfissia. Ormai centinaia di migliaia di persone, donne e uomini, di ogni età, ceto, professione e livello culturale, cadono più o meno consapevolmente in una dipendenza patologica da cui è difficilissimo uscire. Bar e tabacchi somministrano consumazioni d’azzardo, giochi che tali non sono. Perché il gioco implica condivisione con l’altro, socialità, anche nella competizione; invece i giochi di Stato, slot machine sopra tutti, amplificano la solitudine di chi non può o non sa condividere altro che una illusoria fantasia di ricchezza. Dare una svolta ad una vita insoddisfacente. Attenti, in qualche modo ci riguarda tutti! E’ la droga contemporanea, lo stupefacente legale di tutti. Si ringrazia per la collaborazione La Residenza la Ceramica e il Birrificio Millecento che al termine dell’incontro ha offerto una degustazione della sua produzione artigianale. E’ pressoché sconosciuto un giovane poeta cecoslovacco, e precisamente della Moravia, che ci fa riscoprire la normalità e, insieme, l’eccezionalità di aspetti della vita quotidiana. E non occorre una laurea per comprendere quello che egli dice; si chiamava Jirí Wolker (foto). “Il più vasto mare sono gli occhi umani,/tutto il mondo sostengono,/tutto il mondo in mille navi/naviga sul loro specchio:/stelle, fiori, uccelli, città, fabbriche, genti,/tutto quello che fu,/tutto quello che è,/tutto quel che sarà/Il più profondo mare sono gli occhi umani, e il loro fondo tocca, fin giù, il cuore”. Questi sono alcuni versi di un giovane vissuto solo 24 anni: 1900-1924. Fiorella Conti 08/07/15 11.39 25 L'Azione 11 LUGLIO 2015 I ragazzi che partecipano al Camp allo stadio Comunale di Fabriano insieme agli allenatori (foto Cico) >SPORT CALCIO Settore giovanile Il Milan fa scuola ai ragazzi E' in corso a Fabriano il Camp estivo tenuto dai tecnici rossoneri di SIMONETTA VENTURI P er nostra fortuna, i ragazzi delle nuove generazioni non sono superstiziosi, altrimenti si sarebbero potuti scoraggiare di fronte alle avverse condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato fino ad ora la nostra collaborazione con il Milan: come dimenticare infatti l’improvvisa nevicata del primo incontro con il grande Franco Baresi o il diluvio universale abbattutosi su Fabriano prima del Milan Day lo scorso 23 maggio, per terminare con la canicola che sta caratterizzando questi giorni del Milan City Camp? Fortunatamente, niente riesce a fermare questo splendido movimento. Perché siamo Allenamenti anche per i portieri; sopra, i ragazzi impegnati in altri esercizi 25 sport.indd 2 in tanti. Stiamo diventando davvero squadra nell’ambito della Scuola Calcio Fortitudo Città di Fabriano - Fortitudo Asd, a suon di incontri, progetti, scelte. Ci muove la stessa forza che muove le maree, una forza che si chiama passione. Un senso etico della realtà. Perché niente riesce a fermare tanta gente che si mette insieme e inizia a camminare con consapevolezza e uno spirito buono, che inizia a pretendere di più per questi ragazzi di Fabriano. Niente ci fa demordere dal nostro punto fisso che ci guida e ispira: lasciare a questa generazione di giovani un mondo migliore di quello da noi abitato. Lo facciamo attraverso il nostro canale che è lo sport, e il calcio in particolare. E non un calcio qualunque, un calcio di qualità. Per questo motivo, grazie alla preziosa possibilità che l’Indesit Company ci ha offerto, abbiamo iniziato la collaborazione con la Milan Academy con cui manteniamo continui contatti di aggiornamento e che sta curando rigorosamente il Camp e la formazione non attraverso, come di solito accade, un ex giocatore di facciata o un suo lontano parente pronto a far fruttare la sua estate, ma da cinque Prosegue con successo il rapporto di collaborazione tra la Fortitudo e la Milan Academy tecnici effettivi del Milan con alle spalle una solida preparazione ed esperienze nazionali e internazionali. Affiancano questi allenatori, i nostri fantastici mister, che conoscono i ragazzi e la realtà, pronti ogni giorno a sostenere, mediare e innalzare il proprio livello di preparazione e in particolare quello dei propri ragazzi. Nessun dettaglio è lasciato al caso. Lo dobbiamo ai nostri calciatori in formazione e ai loro genitori che hanno fatto una scelta intelligente e qualitativa: fare il possibile per il futuro del proprio figlio con un investimento economico che comunque comporta sacrifici. Hanno il diritto di ricevere il meglio. Noi siamo i garanti di questo, sicuri della bontà della scelta, non solo strettamente calcistica ma che investe la persona. Ogni giocatore infatti possiede un livello di sviluppo attuale e un livello di sviluppo potenziale che potrà essere raggiunto con il sostegno di tutti: mister, compagni di gioco, avversari, situazione allenante. Se il processo di allenamento sarà quindi stimolante e strutturato adeguatamente, la zona di sviluppo attuale del bambino si amplierà ed egli diventerà capace di eseguire autonomamente un compito che prima non sapeva eseguire. Ma accanto a questo, specialmente si allenerà ad essere persona capace di decidere e risolvere i problemi in poco tempo e in minimo spazio, a saper gestire le energie e gli input provenienti dal mondo esterno e crescere in maniera equilibrata. Con la libertà che solo il gioco sa fornire con le sue continue domande che richiedono risposte. Risposte intelligenti che raddrizzano il proprio cammino ed aiutano ad evitare di ritrovarsi al termine della vita sulla collina sbagliata. Esercizi di conduzione di palla: tutti in rigorosi colori... rossoneri CALCIO Serie D Campagna acquisti super per il Fabriano Cerreto Il Fabriano Cerreto prosegue nella sua importante campagna acquisti in vista del prossimo campionato di Eccellenza. Sarà quasi rivoluzionata la squadra a disposizione di mister Spuri Forotti rispetto a quella che dominò la Promozione. Ufficiali già da tempo gli arrivi del bomber Emanuele Francioni e dell’esterno Nicolò Severini, oltre alle riconferme di Bartoli e Piergallini, innesti fondamentali dello scorso mercato invernale. In arrivo ci sono inoltre i difensori Andrea Savelli (classe ’91, ex Pergolese) e Cristiano Lapi (classe ’89, con un passato al Montegranaro e al Porto Recanati). Il reparto di centrocampo dovrebbe poi essere rinforzato con Nicolò Carboni, ’96 in arrivo dal Barbara. Sarà probabilmente uno dei due ‘under’ che dovranno obbligatoriamente scendere in campo (l’altro dovrà essere un giocatore nato nel 1997 o in anni successivi). In uscita dal Fabriano Cerreto ci sono invece due ‘big’ dello scorso campionato: il difensore Pierotti e l’attaccante Marinelli. E’ stato anche delineato l’organico del campionato di Eccellenza che vedrà ai nastri di partenza, oltre al Fabriano Cerreto: Atletico Colbordolo, Biagio Nazzaro, Castelfidardo, Corridonia, Forsempronese, Grottammare, Helvia Recina, Montegiorgio, Monticelli, Pergolese, Porto d’Ascoli, Tolentino, Trodica, Urbania e Vis Pesaro. Luca Ciappelloni 08/07/15 11.36 26 >SPORT< PATTINAGGIO L'Azione 11 LUGLIO 2015 Campionati Italiani e Trofeo di Terni Fortitudo, quante gare! E a settembre c'è il 40° di FERRUCCIO COCCO N el fine settimana scorso, la Fortitudo Fabriano Pattinaggio ha gareggiato a Terni, dove erano in programma i Campionati Italiani per le categorie maggiori ed il locale Trofeo valido per il Challenge Centro Italia, nel quale sono stati impegnati i più piccoli. Il gran caldo ha certamente condizionato gli eventi agonistici. Agli Italiani, i risultati non sono stati eccezionali per i rossoblù, che non sono riusciti a portare a casa medaglie, contrariamente a quanto accaduto negli ultimi anni. C’è da dire che la concorrenza è stata agguerritissima. Come società, la Fortitudo è giunta al 29° posto su 88 team partecipanti. Questi, nel dettaglio, i piazzamenti. Nella categoria Ragazze: Elisa Scassellati 7° nei 2000 punti, 21° nei 5000 eliminazione; Maria Ninno 39° nei 300 sprint, 56° nei 5000 eliminazione. Nella categoria Ragazzi: Alessandro Carnevali 21° nei 300 sprint, 43° nei 5000 eliminazione; Roberto Raiola 24° nei 300 sprint, 37° nei 5000 eliminazione; Nicolò Delpriori 38° nei 300 sprint, 52° nei 5000 eliminazione. Nella categoria Allieve: Camilla Fattori 8° nei 100 sprint, 9° nei 500 sprint; Erica Greci 7° nei 100 sprint, 10° nei 500 sprint. Nella categoria Junior: Alessandro Mataloni 7° ne 100 sprint, 19° nei 500 sprint. Le ragazze hanno collezionato anche un 14° posto nella 3000 americana. Per quanto riguarda il Trofeo, le categorie minori si sono comportate molto bene, conquistando medaglie a raffica, tanto da far ottenere alla società il 2° posto di squadra su 31 partecipanti. Questi, nel dettaglio, i piazzamenti, iniziando dai più piccoli. Nella categoria Giovanissimi Primo Anno: Cristian Scassellati 1° nei 100 sprint, 1° nei 600 in linea; Alessandro Eleuteri 6° nei 100 sprint, 8° nei 600 in linea; Riccardo Delpriori 7° nei 100 sprint, 4° nei 600 in linea. Nella catego- ria Esordienti Primo Anno: Asia Fileri 16° nei 100 sprint, 9° nei 1000 in linea. Nella categoria Esordienti Secondo Anno: Emma Ninno 5° nei 100 sprint, 2° nei 1200 in linea. Nella categoria Ragazze: Elisa Scassellati 2° nei 300 sprint, 1° nei 2000 punti; Maria Ninno 13° nei 300 sprint, 6° nei 2000 punti. Nella categoria Ragazzi: Alessandro Carnevali 9° nei 300 sprint, 11° nei CALCIO e CALCIO a 5 2000 punti; Roberto Raiola 7° nei 300 sprint, 8° nei 2000 punti; Nicolò Delpriori 21° nei 300 sprint, 19° nei 2000 punti; Giovanni Fiorucci 17° nei 300 sprint, 18° nei 2000 punti. Nella categoria Allieve: Erica Greci 5° nei 500 sprint, 9° nei 5000 eliminazione; Camilla Fattori 4° nei 500 sprint, 13° nei 5000 eliminazione. Nella categoria Allievi: Raimondo Quaranta 7° nei 500 sprint, 11° nei 5000 eliminazione. Nel fine settimana sono in arrivo altre gare per i fortitudini: sabato a Pianello Vallesina, domenica a Chiaravalle. Dalla società, infine, giunge una simpatica comunicazione: in occasione dei 40 anni dalla fondazione della Fortitudo Fabriano Pattinaggio, verrà organizzata una rimpatriata di tutti gli ex pattinatori. L’appuntamento è fissato per domenica 20 settembre. Per informazioni ed adesioni, contattare Nevio (339 2060558), Patrizio (335 1222086) o Roberta (347 8208764). Settore giovanile In casa Virtus Fabriano resoconto della stagione Nella stagione della retrocessione della formazione maggiore, scivolata in serie D dopo sei campionati di permanenza in C2 a buon livello, l’attività giovanile ha visto la Virtus Fabriano impegnata in tutte le categorie ufficiali della Figc, tanto da poter partecipare alla festa finale del Grassroots a Firenze. A dispetto dell’esiguità dei numeri, ma forte dell’esperienza e capacità dei tecnici delle varie formazioni (Manzetti, Jachetta, Santarelli, coadiuvati da Jacopo Romagnoli), la società è stata impegnata in 85 gare ufficiali, che hanno completato l’attività formativa svolta durante la settimana nelle palestre e palasport fabrianesi, e nel campo sportivo del Borgo. Gli Allievi (15-17 anni), seguiti da mister Giancarlo Manzetti, ancora una volta rivoluzionati allo start, sono stati impegnati dapprima nella Coppa Marche (quattro impegni) e quindi nel Campionato Regionale (22 gare): la prima parte della stagione è stata indubbiamente preparatoria alla seconda, che con diversi nuovi innesti ha visto la squadra biancoblù sciorinare buone prestazioni, consentendole di chiudere il proprio girone in una dignitosa posizione di centro classifica. Ventiquattro gli impegni ufficiali dei Giovanissimi (13-14 anni) di Massimiliano Jachetta, sviluppatisi inizialmente nella Coppa Marche, con i fabrianesi eliminati nella semifinale regionale di Pesaro dal Pesarofano, squadra che avrebbe poi vinto sia la Coppa che il Campionato. Campionato Regionale in cui la Virtus ha sfiorato la qualificazione alla final-four, lasciando per strada punti preziosi in gare alla portata ma che evidenziavano spesso l’inesperienza e l’esiguità numerica del gruppo. Nel 2° Memorial Bracci, a conclusione della stagione, i virtussini perdevano anche qui la semifinale a Civitanova solo ai tempi supplementari (8-6), in una gara a tratti altamente spettacolare da ambedue le parti. Sempre Massimiliano Jachetta ha seguito anche gli Esordienti (11-12 anni), impegnati con continuità dapprima nel Torneo Autunnale di Calcio a 7, quindi in quello invernale in Ancona di Calcio a 5, ed infine di nuovo nel Torneo Primaverile di calcio a 7, per un totale di 22 gare disputate, oltre la partecipazione alla seconda Champions Cup a San Benedetto del Tronto, con la collaborazione del Cerreto Calcio. Anche nei Pulcini (8-9-10 anni) e Piccoli Amici (5-6-7 anni) la Virtus è stata presente: i bimbetti seguiti da Gli Esordienti calcio a 7 della Virtus Fabriano 26 sport.indd 2 BASKET Serie C Janus: altre due conferme Continuano ad aggiungersi pezzi nel mosaico della Janus Fabriano 2015/16. Dopo le conferme di Paolo Carnevali e Valerio Paoletti, arrivano anche i prolungamenti ufficiali per Michele Bugionovo (foto) e Gabriele Nizi. Restano in maglia biancoblù anche i giovani Tommaso Braccini (’97) e Filippo Carsetti (’96) che andranno a completare la rotazione a disposizione di coach Luciano Bolzonetti. Per quanto riguarda i nuovi arrivi, una delle quattro caselle rimaste libere nel roster dovrebbe essere occupata da Luca Chiarucci, già con un passato in maglia Janus e reduce da una positiva stagione in serie D con il Cerreto. Sembrano imminenti, inoltre, gli arrivi degli altri tre giocatori ‘da quintetto’. Per i ruoli di guardia e pivot è possibile che venga percorsa la pista extracomunitaria, mentre per il ruolo di ala piccola la società è sulle tracce di un giocatore con esperienza nella categoria. A breve arriveranno anche i dettagli della campagna abbonamenti che la Janus sta lanciando. Saranno prezzi popolari (5 euro per le partite singole) e agevolati per i giovani. Luca Ciappelloni PODISMO Avis Fabriano Il solleone non ferma i runners! I Pulcini calcio a 5 della Virtus Fabriano Umberto Santarelli hanno effettuato un percorso di crescita più che regolare, di formazione dapprima in palestra e quindi all’aperto impegnati nelle prime uscite nei Tornei Figc, dando seguito a quello invernale a Brugnetto con il Torneo Primaverile (per un totale di 13 impegni ufficiali), prima di chiudere la stagione con la festa a Coverciano. Si sta delineando in questi giorni il programma della nuova stagione, il cui via è previsto per la fine di agosto per i più grandi e con l’inizio della scuola per i più piccoli, ma sempre con le stesse prerogative di attenzione verso tutti gli iscritti indistintamente, con obiettivi di crescita e formazione perseguiti da istruttori qualificati. Per una più attenta e puntuale programmazione, sono già e sempre aperte le iscrizioni (maschili e femminili dai 5 ai 17 anni), per tutte le categorie giovanili presso la sede Virtus (335 5956770) sia per i vecchi che per i nuovi iscritti, con l’augurio per tutti di una sana e positiva esperienza nel mondo del calcio. Gli Allievi calcio a 5 della Virtus Fabriano Nonostante i trenta gradi ed oltre del week-end scorso, qualche atleta della Podistica Avis Fabriano ha sfidato il gran caldo, cimentandosi in alcune gare. Sabato pomeriggio, a Montegiorgio, l’avisino Arturo Balduccio ha partecipato alla Marcia del Solleone (mai nome fu più appropriato…), gara di 10 chilometri con 201 runners giunti al traguardo. Ha vinto Giovanni Moretti dell’Atletica Potenza Picena in 33’ 48”; il “nostro” Balduccio ha concluso il percorso in 48’ 43”. La mattina seguente, due avisini hanno corso il Giro dell’Altopiano di Colfiorito, anche qui 10 chilometri, con 167 partecipanti. La vittoria è andata ad Alessio Sepe dell’Atletica Winner Foligno con 33’ 11”; molto bene i fabrianesi Massimo Gambella (22° con 38’ 00”) e Mauro Moschini (41’ 35”). f.c. Massimo Gambella a Colfiorito 08/07/15 11.35 >SPECIALE ARGIGNANO< L'Azione 11 LUGLIO 2015 27 Tobaldi e Mingarelli, eccoli! Settima edizione del premio: si conoscono i vincitori delle due sezioni di NATASHA FORNAIOLI V incitori del premio “Castello di Argignano – Riconoscimento al personaggio” sono il giovane imprenditore Diego Mingarelli, titolare ed amministratore unico della Diasen e Franco Tobaldi, primario presso l’ospedale di Fabriano e docente master di Chirurgia plastica e ricostruttiva di Milano oltre che direttore del Dipartimento Chirurgico. Come da tradizione la premiazione si terrà in concomitanza con la “Festa della Felicità” nella frazione di Argignano nei giorni 15-19 luglio: la consegna dei premi avverrà sabato 18 luglio alle ore 19.30 nella struttura coperta dedicata all’evento. Giunta alla settima edizione, l’iniziativa di rendere grazie ai cittadini fabrianesi che più hanno influito a Fabriano e che soprattutto hanno reso onore alla nostra città negli anni, cambia la forma dell’evento senza alterare la struttura che ha reso tale premio così importante per la nostra città. Il Circolo Fenalc Argignano, presieduto da Daniela Corrieri e dal giornalista Daniele Gattucci con il patrocinio del Comune di Fabriano, Circolo della Stampa Marche Press e da quest’anno con la collaborazione del Rotary Club fabrianese, infatti, ha deciso di inserire sin dall’edizione del 2011 un’ulteriore peculiarità: l’ospite d’onore, una figura scelta tra i personaggi della città che non rientrano nei parametri dello statuto che regola l’assegnazione del premio nelle due sezioni (senior e junior) ma che hanno una notorietà locale tale da meritare un riconoscimento dal Comune di Fabriano; quest’anno l’ospite tanto atteso sarà il cantamaggio fabrianese. I candidati da premiare (due per ogni edizione, tra cui uno riservato ad un giovane) sono stati scelti tra più di ottanta nomi indicati democraticamente dal popolo fabrianese: compito della giuria è quello di districarsi nella valutazione di ognuno di essi e decretare i più degni a ricevere tale onore. Compito fondamentale del premio “Castello di Argignano” è quello di Un momento della conferenza stampa gratificare coloro che, pur essendosi distinti per meriti ed ideali al di fuori di Fabriano, mantengono un legame con la città che per anni li ha ospitati e cullati tra le proprie colline. Argignano Rock Festival: anche i gruppi emergenti Un concorso di poesia e tanti assaggi culinari E’ tutto pronto per la seconda edizione del concorso canoro Argignano Rock Festival del 15 luglio a partire dalle 20.30 organizzato da don Umberto e da tutto lo staff della festa della felicità! Tanti ragazzi provenienti non solo dal territorio fabrianese ma anche da diverse province marchigiane ed umbre sono pronti a sfidarsi in una serata all’insegna dell’arte, del talento e della simpatia. L’anno scorso, infatti, ben diciotto cantati hanno avuto l’occasione di confrontarsi ed una giuria competente ha dovuto stabilire tre finalisti, per poi decretare la classifica finale. La competizione di quest’anno vedrà fronteggiarsi non solo cantanti solisti, che avranno l’opportunità sia di portare brani inediti sia conosciuti sul panorama artistico mondiale, ma ci sarà anche una sfida tra gruppi emergenti. Ogni concorrente o band dovrà preparare due brani in quanto sarà prevista una finalissima a scontro diretto. Il premio messo in palio per questa competizione che vi terrà con il fiato sospeso fino all’ultima nota musicale sarà la registrazione di un singolo presso una sala di incisione professionale! E’ alle porte un evento imperdibile per la frazione di Argignano: vietato mancare! Quest’anno per la “Festa della felicità” organizzata da don Umberto Rotili e dalla frazione di Argignano sono attese molte sorprese e proposte che diletteranno i partecipanti e intratterranno coloro che decideranno di passare una serata in allegria e divertimento. L’inizio dell’evento coinciderà con l’apertura degli stand gastronomici alle ore 19.30 di mercoledì 15 luglio che anticiperà alle ore 21 il concorso canoro “Argignano Rock Festival”, una sfida che mira a premiare il giovane talento che più si merita la stima del pubblico presente. Giovedì 16 luglio invece, dopo gli assaggi culinari che inizieranno alle 19, è prevista sia la musica dell’orchestra “trio italiano” alle 21, sia l’apertura n.f. POESIA di Pietro Zampetti Festa della Felicità Oh! Gente tutta, di codesta valle e di più lontano, udite il bando emesso dal popol d’Argignano, anche quest’anno con un anno in più d’età ritorna per tutti la «Festa della Felicità». Proprio così anche se le cose non vanno troppo bene noi siam tutti qui per cercar di alleviar affanni e pene Su! Tutto scordate, e venite qua per qualche sera, scoprirete che la Felicità non è chimera. Mangiar cose buone e genuine con del buon vinello, vi farà scoprir che viver è veramente bello. Il tutto condito con buona musica da ballo, passeremo insieme serate in allegria da sballo. Ogni serata sarà una sorpresa, una serata in allegria, che ogni tristezza e pensiero, di certo porta via. La mente libera da ogni brutto pensiero, aiuta tutti a veder il presente, meno nero. L’atmosfera che si respira qui, è gioia e allegria venite a vederlo in tanti di persona, ne avrete nostalgia. Musica e ballo, giochi e tanto buon mangiare, la vita con più allegria vi farà affrontare. Su gente tutta, ascoltate questo bando, venite ad Argignano, poi partirete felici, canticchiando. Saranno serate diverse, dalla ruota della vita, che a volte la fa sembrare un poco disunita. Vedrete che stare tutti insieme è bello, questa festa per tutti sarà un vero sballo. La musica del «Trio Italiano» è gran campagna con «Mirko e Simona» sarà vera cuccagna. «Andrea Bonifazi» e la sua allegria contagiosa con «Moulin Rouge» vedrete è tutta un altra cosa. Perciò venite a toccare con mano come si può star bene e felici ad Argignano. 27 fabriano.indd 2 OFFERTE SAN VINCENZO DE’ PAOLI Mesi di dicembre 2014 e marzo, aprile, maggio, giugno QUARESIMA FEDERA Ballanti Tommaso e Maria, MOLINELLI IGINO Baldoni Mezzanotte Rosa; FAMIGLIA MORI E GATTI Mazzoli Maria pia; FAMIGLIA SILVESTRINI E PIERLUIGI Vincenzo e Teresita; LASCONI LUCIA Marsiliani Maria Ersilla; DEFUNTI VARI Compagnucci Gisleno; CASSIANI ROMANO Clever Paolo e Francesca; CARNEVALI ELIDE Famiglia Mattioni Gino; TERENZI GIUSEPPE Centro studi Riganelli; PALANCA GISLENO Famiglia Bianchi Mario; SIMONETTI DELIA Perocchi Silvana; PASQUALINI M. Da Parte Grazia; GIACOMINI FELICITA Gubinelli Liliana; NAZZARENO Laganà; FAMIGLIA BIANCHINI Grazia; TACCONI FRANCA Grazia; PROPRI DEFUNTI Allegrini; ROSSI IDA; Famiglia Paolini Anna e Roberta; GATTI FRANCA VED. FRANCONI Brandi Rosa; VITO Romina,Piera,Grazia,Beatrice,Lula,Ida,Lislena, Viola. CARSETTI IRMA Famiglia Mencucci Sirio; CONCETTA Lituania e santinelli Marcello; PROPRI DEFUNTI Fantaghirò; PISTARELLI GIUSEPPE Mattioni Paola; PROPRI DEFUNTI Cipriani Maria; ROCCHI MARIO Santucci Giancarlo; GENITORI E SUOCERI N.N.; PIERANTONI GIOVANNI E SPACCA CATERINA Minelli Angela e Famiglia; ROSARI FABIO; Famiglia Nanzieri Miranda; ROSATI FABIO Famiglia Sandroni Lucio; ROSATI FABIO Baldoni Mezzanotte Rosina; SILVESTRINI ARMANDO E SCIPIONI FRANCESCA Rita e Luigi; BELARDINELLI ELVIRA Erminio e Marina. Le offerte, per il “fiore che non marcisce”, si ricevono presso: Agenzia Ecclesiastica (via Balbo)-Pompe Funebri Marchigiano (p.le XX Settembre)-Tabaccheria (v.le G.Miliani)-Tabaccheria Balducci (p.za del Comune)-Tabaccheria Bartoccetti (via la Spina)-La Magnolia (via De Gasperi)-Idea Fiore (via Marconi), Piante e Fiori snc (via G.B.Miliani). della discoteca “Discoargi” per i giovani: l’evento che inizierà alle 23 avrà uno sfondo afro, genere musicale nato alla fine degli anni settanta che mescola diverse sonorità. Venerdì 17 luglio invece, accanto agli stand gastronomici e giochi vari, alle ore 21 è prevista una serata danzante con la musica dell’orchestra “Mirko & Simona group”; a seguire alle ore 23 Dj Oracolo suonerà per Discoargi, intrattenendo tutti i giovani a cui si richiede l’indispensabile voglia di ballare e di divertirsi! L’inizio del week-end non poteva che essere introdotto da una deliziosa degustazione che, alle ore 19 di sabato 18 luglio, anticiperà la cerimonia di premiazione e consegna del riconoscimento “Castello di Argignano”: ospite d’onore di questa serata sarà il Cantamaggio fabrianese. A seguire dalle ore 21 ci sarà la musica dell’orchestra di Andrea Bonifazi mentre Mauro Gagliardini accompagnerà dalle 23 fino a tarda notte il sabato a sera del Discoargi. Ultima ma non meno sorprendente serata sarà quella di domenica 19 luglio: dopo la classica apertura degli stand gastronomici ed i simpatici giochi, alle 21 lo staff della “Festa della felicità” consegnerà i premi per il concorso di poesia e gigantopitture. Pochi minuti più tardi l’orchestra del “Moulin Rouge” animerà la serata danzante mentre Dj Cerino aprirà l’ultimo imperdibile appuntamento con Discoargi che si aprirà, come tutti gli altri incontri, alle 23. Il programma per la “Festa della felicità” è, come si può ben notare, ricco di eventi ma le sorprese non finiscono qui: sono previste anche gare di ballo con cospicui premi ed un lancio dei palloncini che integreranno le originali ed eterogenee iniziative che si succederanno durante i tanto attesi giorni di festa. n.f. 08/07/15 11.56 28 >FUORI PORTA< L'Azione 11 LUGLIO 2015 Come raccontare l'Italia Oggi emergono tre espressioni di narrazione pubblica che si fronteggiano R di DOMENICO DELLE FOGLIE* accontare l’Italia è sempre più faticoso. Lo diciamo, a ragion veduta, da cronisti che amano la cronaca. Un mestiere difficile, diventato in questi anni difficilissimo. Cadute le grandi visioni ideologiche del Novecento, con tutti i loro pregiudizi, preconcetti e sistemi di pensiero chiusi, siamo tutti alla ricerca di una bussola interpretativa. Nel frattempo, il campo della narrazione pubblica è divenuto sempre più un terreno di forte competizione. Per chi la cerca, per chi tenta di evitarla in ogni modo, e per chi vi è persino malvolentieri risucchiato. Fatta questa premessa, proviamo a ragionare sulle narrazioni prevalenti sulla scena pubblica italiana. E pure nell’immaginario collettivo, sempre in movimento e sempre più sottoposto alle insidie del populismo, dell’intolleranza, del relativismo e del materialismo pratico. In Italia oggi emergono tre principali espressioni di narrazione pubblica che si fronteggiano. Può anche capitare che si intreccino, quando non appaiono assolutamente irriducibili, ma è del tutto evidente la fatica di una narrazione condivisa che metta al riparo il popolo, con il suo sentimento e i suoi valori. Procediamo con ordine. La prima narrazione pubblica è certamente quella della politica che riempie le pagine dei quotidiani e dei settimanali, fa da filo conduttore dei talk show e occupa pressoché ogni giorno le scalette dei telegiornali. Questo è il terreno sul quale giocano la loro partita, senza esclusione di colpi, i protagonisti della Seconda Repubblica. Matteo Renzi con il suo ottimismo della volontà su base riformista, Silvio Berlusconi con le sue velleità revanchiste, Matteo Salvini con le dirompenti parole d’ordine anti-tutto, Beppe Grillo e i suoi impegnati a marcare la propria incorruttibilità e il proprio isolazionismo, Maurizio Landini con la nuova sinistra movimentista e pan-sindacale. La loro narrazione pubblica è figlia degli schieramenti che possiamo definire, di volta in volta, sistemici e anti-sistemici. È tutto un mondo in bianco e nero. Anzi in bianco o nero. E’ difficile per qualunque cittadino, pur ben disposto, cogliere alcun segno di unità di visione sul futuro del Paese. Di qui, come effetto non secondario, il crescente disinteresse per la politica e per il suo ruolo guida del Paese e nel Paese. Immaginare che l’astensionismo di massa nasca anche da queste forme di narrazione perennemente in conflitto, non è da escludere. Di sicuro, non si percepisce un minimo di terreno comune sul quale costruire un futuro condiviso. Quasi che il futuro debba essere solo dei vincitori del momento. E gli altri? Aspettino il prossimo giro. E soprattutto si arrangino. La seconda narrazione pubblica è quella costruita, giorno dopo giorno, dalle procure della Repubblica e dai magistrati italiani. L’ultima, in ordine temporale, ma non nella graduatoria della gravità processuale e morale, è certamente quella che è andata sotto il nome di “Mafia capitale”. Un groviglio malmostoso di interessi fra il “mondo di sotto” e quello “di sopra” nel quale si muovevano (si muovono ancora) personaggi senza scrupoli, pronti addirittura ad arricchirsi sulle spalle dei po- veri, come le inchieste hanno drammaticamente rivelato. Ma le inchieste non sembrano fermarsi mai e quasi sempre prendono il nome dalle opere pubbliche e dai grandi finanziamenti dello Stato e delle Regioni. Un elenco interminabile che va dal Mose all’autostrada Salerno Reggio Calabria, passando per Expo 2015. Per toccare poi settori, come il calcio professionistico, dal grande impatto pubblico. E per finire con quella scia interminabile di piccoli e grandi appalti pubblici nella cui rete corruttiva cadono gli amministratori locali. Un’Italia di accusati, indagati e corrotti che ogni giorno viene impietosamente e giustamente raccontata. La terza narrazione pubblica è quella che ci riguarda più da vicino, quella della Chiesa. Ha un protagonista assoluto che si chiama Papa Francesco e che non smette, per un solo istante, di richiamarci alla necessità di ripercorrere le orme di Gesù. In questi anni abbiamo imparato a conoscerlo, così come il popolo italiano lo ha amato spontaneamente. Il nuovo Francesco non smette di stupire e i suoi gesti e le sue parole non finiranno mai di indicarci la meta. Per usare le sue prime parole da Pontefice: “Sogno una Chiesa povera e per i poveri”. La sua narrazione pubblica che solo apparentemente è rivolta al futuro, si fa drammaticamente esigente giorno dopo giorno; restituisce l’immagine di una Chiesa che non giudica ma accoglie, che non ferisce ma cura le ferite, che non si arricchisce con i compromessi (men che meno politici) e sa di dover pagare un prezzo per la propria missione. Il suo riferimento costante ai martiri del nostro tempo è una promessa più che una costatazione. Alla sua narrazione pubblica che riguarda direttamente anche la Chiesa italiana, nessun credente può sottrarsi. In questa prospettiva ci deve muovere la certezza che saremo giudicati insieme con lui. Noi credenti italiani, noi Chiesa italiana. p.s. Quale narrazione pubblica sia più coerente, realistica e affascinante, lo lasciamo decidere a voi che ci leggete. *Direttore Sir Un progetto di web tv con i detenuti di Pesaro Intervista al coordinatore di Libera, Michele Altomeni Non solo "Penna Libera Tutti": i detenuti della Casa Circondariale di Pesaro fanno sentire la loro voce anche tramite un progetto di web TV. FuoriOnda, questo il nome del canale, ha esordito all’ insegna dello slogan “La TV Sprigionata” ed è incluso all’ interno del web project Ondalibera TV. Per saperne di più abbiamo intervistato Michele Altomeni, coordinatore di Libera (l’associazione fondata da Don Luigi Ciotti per il contrasto delle mafie) per la provincia di Pesaro e Urbino e direttore responsabile, dal 2011, di Ondalibera TV. Come descriveresti il vostro progetto e com’è nata Ondalibera TV? Ondalibera è una web tv gestita da un’associazione dallo stesso nome ed è fatta da volontari appassionati a questa forma di comunicazione. Produce servizi sulla realtà locale, iniziative che riguardano il territorio, notizie di vario tipo. La sua particolarità è quella di aver sviluppato una serie di progetti inerenti al sociale. I detenuti della Casa Circondariale di Pesaro collaborano da diverso tempo ad attività di volontariato con Libera, ed agli inizi dell’anno scorso è nata così l’idea di questo esperimento, FuoriOnda, unico in Italia. Come in tutti i progetti noi affianchiamo le redazioni, le formiamo sul montaggio e la ripresa, e gli argomenti vengono programmati autonomamente oppure insieme a noi. Le nostre competenze riguardano poi la pubblicazione dei video su YouTube e FuoriOnda, il canale del carcere di Ondalibera TV. Il vostro raggio d’azione include un ambito prettamente locale o non esistono “confini”? Nel caso specifico di FuoriOnda siamo limitati da una produzione prevalentemente interna alla Casa Circondariale. Seguiamo tre filoni guida: uno “ricalca” l’attività di Penna Libera Tutti in temi come l’intervista agli ospiti del carcere, il racconto di problematiche particolari. L’altro riguarda le storie di vita, interviste a detenuti che si raccontano, e adesso sta partendo un terzo progetto basato sulla quotidianità del carcere: effettueremo le riprese in cella, nei cortili, all’ 28 fuori porta.indd 2 ingresso, sempre accompagnati dagli agenti. Da quali presupposti ha avuto origine la vostra collaborazione con Penna Libera Tutti? Con Roberto Mazzoli, responsabile e coordinatore di "Penna Libera Tutti", c’era già un rapporto di conoscenza e quando abbiamo presentato il nostro progetto al carcere ci ha dato la massima disponibilità, accogliendoci sin dall’inizio in redazione. Come organizzate i servizi da realizzare? L’idea parte dai detenuti durante le riunioni che facciamo insieme, noi ci occupiamo fondamentalmente di tradurre gli spunti in servizi. Il carcere di Pesaro è abbastanza flessibile: i redattori di FuoriOnda hanno una propria videocamera che, ogni volta, viene consegnata loro da un agente. Sono molto autonomi rispetto al lavoro di redazione, si muovono liberamente: noi abbiamo contribuito al montaggio solo in una prima fase del progetto. A quali tematiche date maggiormente spazio? Le storie di vita e la quotidianità carceraria hanno a che fare con il racconto personale, con il carcere e con la sua struttura, descrivendo cos’è e come ci si vive. Poi c’è la documentazione degli eventi: l’autore che viene a presentare un libro, il giudice che tiene una conferenza… In questo caso si ha minor autonomia creativa, ma gli argomenti sono ugualmente molto interessanti. Cosa ti ha colpito della realtà carceraria? Sicuramente l’impressione che il carcere non riesca a dare la risposta per cui nasce, cioè rieducare e prevenire la recidiva: lo rileva anche la statistica. Anzi, in certi casi peggiora la situazione. Il carcere di Pesaro ad esempio, a parte sezioni come quella dei sex offender, ospita condannati per reati molto lievi come i furti e il piccolo spaccio. Viene da chiedersi, quindi, se per questi reati non si possano immaginare tipi di pena legati al reinserimento sociale piuttosto che alla reclusione. Come valuteresti, in termini di riscontro, la vostra iniziativa? Ci è capitato spesso che ce ne parlassero, che ci chiedessero: l’impressione è buona. Ora vorremmo lavorare di più sull’interazione: creare una pagina Facebook di FuoriOnda con la possibilità di stimolare commenti, un dialogo con chi guarda i video del canale. Poi vorremmo organizzare qualche evento pubblico, presentare il lavoro svolto, perché finora non abbiamo mai potuto promuoverlo in modo massiccio. Abbiamo preferito curare di più la formazione e la costruzione dell’infrastruttura informatica. Potresti accennarci ad eventuali progetti futuri in connubio con Penna? Quest’anno i progetti di Penna Libera Tutti, FuoriOnda e del cinema - perché nel carcere di Pesaro c’è anche un laboratorio di cinema dove ogni anno viene prodotto un film con un regista professionista - abbiamo scelto di presentarli insieme, di accorparli, creando un progetto unico sulla comunicazione: mi piacerebbe lavorare in modo comune sull’ idea di promozione ed interattività, mantenendo però l’ autonomia di ciascun progetto. FuoriOnda è visionabile al link http://www.ondalibera.tv/ category/fuorionda/ Silvia Ragni 08/07/15 11.26 29 >DIALOGO< L'Azione 11 LUGLIO 2015 Cittadella degli Studi: facciamo chiarezza... di GIANCARLO SAGRAMOLA* D ella Cittadella degli Studi bisognerebbe essere orgogliosi: è un investimento fatto sulla nostra Città, il più grande degli ultimi 50 anni. E a volte, prima di scrivere che non si fa nulla, sarebbe opportuno informarsi con maggiore cura. Cominciamo dal numero degli studenti che saranno ospitati dalla Cittadella, poiché è necessario partire da dati corretti per affrontare la questione: è stato paventato in modo assolutamente non realistico in quasi 4.000 (!) dove invece per tutti e tre i Licei + l’Itc abbiamo un totale di 1.345 alunni (i numeri ci sono stati forniti dalle stesse Scuole relativamente all’anno appena concluso): se agli studenti sommiamo il personale docente e non docente arriviamo a circa 1.600 presenze, di cui però una parte arrivano da fuori città e quindi utilizzano il trasporto pubblico e non il mezzo privato. Ma non per questo il problema è stato sottovalutato. L’impatto che la nuova Cittadella avrà sulla viabilità dell’area limitrofa è stato ponderato con grande attenzione fin dallo scorso febbraio dall’amministrazione comunale e dagli Uffici interessati, che si sono attivati in diversi modi. Ad esempio, ad aprile è stato convocato in Comune un incontro al quale hanno partecipato, oltre agli assessori e funzionari comunali interessati, i dirigenti didattici delle Scuole (i 3 Licei ed il vicino Itc) ed il gestore del Trasporto Pubblico Locale Contram: ovviamente, il principale tema affrontato è stato quello della viabilità, di sono stati approfonditamente esaminati vari aspetti. Già in quella sede, è stato presentato il progetto della nuova rotatoria al crocevia Dante/Di Vittorio/Santa Croce: questa indispensabile infrastruttura sarà pronta per l’inizio dell’anno scolastico (i lavori partiranno a breve) e di conseguenza sarà possibile spegnere il semaforo. L’intervento snellirà molto i flussi viari, con benefici che saranno apprezzati costantemente, e non solo negli orari di entrata e uscita dalle scuole. Nello stesso incontro, gli assessori competenti hanno poi anche riferito sulla strada che partendo dal terminal degli autobus girerà intorno al Cimitero arrivando alla Cittadella, strada che la Provincia ha promesso di realizzare: purtroppo, per problemi legati a questioni espropriative e burocratiche, questo lavoro non è stato ancora avviato, ma dovrebbe comunque partire all’inizio del 2016. Quando avremo anche questa via, aumenteranno le alternative di accesso veicolare alla Cittadella, ovvero gli studenti potranno essere lasciati al parcheggio scambiatore e di qui, con una breve passeggiata, arriveranno a destinazione. Abbiamo anche valutato l’opportunità di mantenere il doppio senso di circolazione in via Pavoni, ovvero in alternativa istituire un senso unico di marcia (a salire da via Santa Croce verso via Mattarella): si è ritenuto di lasciare l’attuale doppio senso di marcia, e questo non solo per permettere all’utenza di decidere la direzione da cui arrivare o defluire dalla Cittadella, ma soprattutto per garantire a tutti più alternative quando c’è neve o nei casi in cui si verifichi un incidente o ci siano lavori sulle strade. Nel frattempo, il gestore del Trasporto Pubblico Contram Il blog del Borghigiano è tra i più visitati al mondo! Risultati eccezionali, traguardi di grande rilievo: il blog del Borghigiano e all'835° posto tra i blog più visitati nel mondo. Il blog pubblica in automatico le notizie, sulla sua pagina Facebook di Daniele Gattucci, sia sulla sua pagina Twitter del Fabrianese che sul blog sempre del Fabrianese: gestiti sempre da Gattucci. Da un'indagine fatta da Web Stats Domain il blog di Fabriano, gestito da Andrea Poeta, è tra i mille blog più visitati al mondo, l'analisi è stata fatta tra 30 milioni di domini registrati. Un blog nato dal Comitato di quartiere del Borgo per servire dapprima il quartiere, poi l'intera città di Fabriano, poi si è tentato di fare il salto e servire l'intera regione, un territorio vasto e ricco di notizie. Il blog si aggiorna in modo automatico, raccogliendo tramite nuove tecnologie tutte le notizie che vengono trattate dai più importanti siti di informazione regionale quali, Ansa, Il Resto del Carlino, Il Corriere Adriatico e Il Messaggero, dando spazio anche al settimanale d'informazione cittadino L'Azione e ai vari blog regionali di informazione. Ogni articolo pubblicato è “linkato” direttamente con la notizia originale. Così facendo, aumentiamo il traffico di visite anche sui siti informativi regionali. Le notizie sui social vengono gestite e condivise sia da Daniele Gattucci, sia dall'amico Roberto R. Con questa condivisione in real time sui social, Il Borghigiano ad oggi riesce a coprire 131 paesi nel mondo con un altissima concentrazione negli Stati Uniti ed Europa. Il ringraziamento va a tutti gli internauti che quotidianamente leggono le notizie dal blog e a Daniele Gattucci che aggiunge i vari comunicati e approfondimenti delle notizie provenienti dalla provincia di Ancona. Negli ultimi giorni grazie all'inserimento di nuovi parametri di ricerca, abbiamo ricevuto 44.000 visite, segno che la nostra amata Regione, le Marche vengono lette e seguite da milioni di persone, siamo quasi a 1.700.000 visite. s.n. Il centro "Un mondo a colori" ringrazia la famiglia Marcelli Tutti i ragazzi e gli operatori del Centro “Un mondo a colori” desiderano ringraziare, di nuovo, sentitamente la famiglia Marcelli per aver dimostrato, ancora una volta, una grande sensibilità e attenzione nei confronti di chi rende vitale ogni giorno il nostro Centro. La famiglia Marcelli, infatti, ha onorato il Centro con una nuova donazione che verrà utilizzata per migliorare la vita dei ragazzi in struttura e potenziare le attività che svolgono ogni giorno. 29 dialogo.indd 2 "L'impatto delle scuole sulla viabilità è stato ponderato" ha lavorato ad una nuova linea di bus dedicata all’utenza diretta alla Cittadella, provvedendo - con il supporto dei nostri Uffici - a rilevare con apposito questionario distribuito agli studenti l’utenza potenzialmente interessata al servizio nelle diverse Scuole: successivamente, ha reso pubblica tale linea con tutte le informazioni di dettaglio relative ad itinerari, orari e costi (un dettagliato comunicato è inserito nel sito istituzionale dell’Ente ed è stato anche pubblicato su "L’Azione" del 27 giugno scorso). In relazione al trasporto pubblico, peraltro, il mio personale auspicio è che tante famiglie - nonostante la spesa dell’abbonamento - decidano di far raggiungere ai propri figli la Cittadella con il bus e questo non solo per evitare qualche problema legato alla viabilità ma soprattutto per contribuire a rendere la nostra città più vivibile con una scelta alternativa al mezzo privato. Spero di aver chiarito quanto è stato fatto - e quanto si farà - al fine di mitigare in ogni modo i disagi che potrebbero verificarsi con l’avvio della nuova Cittadella degli Studi: ma, al di là di questo, non dimentichiamoci di pensare a quello che la stessa positivamente rappresenterà - in termini di modernità e funzionalità - per la nostra città e soprattutto per i nostri figli. *sindaco di Fabriano Il nome di "Porcarella" ha origine dalle "prese" Settembre 2014. Chi nell’orto vangato semina cipolle, insalata, cicoria eccetera, posa il seme, prende una manciata terra di qua, un’altra di là e lo copre; si sposta di trenta centimetri, pone un altro seme, tira su terra ai lati, copre, e così via fino a terminare le sementi. Alla fine avrà “Striscia rialzata di terra compresa tra due solchi, distanti, questi (tra loro) da 80 centimetri a 2 metri”. Ma questa è la definizione di Porca e forse l’ortolano ignora che seminando in tal modo, ha fatto la Porca. Le Porche classiche - cioè quelle larghe 80 cm - si fanno in tutti gli orti, e di montagna e di città; tuttavia, intuivo che dovesse esserci un legame tra il nome della frazione Porcarella e la Porca. Lo chiesi a Gliô, re del paese, che mi zittì: “Que, sì tuntu? ‘e Porche, noo sai che è bastigne!? Porcu de qua, Porcu de là, non l’hi sintute mai dì?... Ossia, è pure un ballu, ma no ‘o somentà. E, i sulchi se facìa scì, ma nei campi quanno se lavrava, e unu attaccatu a n’altru, se facìa; i campi, aa fine, ciaìa terra rvoltata e tutta piana… Sai que!? Un sulcu qui, un sulcu là, distanti metri, i facìa i contadì grossi, pe fa ‘e Prese. ‘E Prese era spartimenti dea terra- dal 1960 nse fa più- e era piezzi lunghi uguale, larghi uguale (2 metri, suppergiù); se facìa pe l’opre! Pe falle faticà uguale…. Là, da Barô, arriò a èsse anchi 60, l’opre, allora ‘e spartìa, e, na squadra pe ogni Presa, mittìa; cuscì, tra canti e sfuttimenti, facìa a garra pe arrià a finì prima. Il “re dea Porcarella” aveva abbattuto la mia idea, ma non smisi di pensarci e un giorno, in Biblioteca Comunale, cerco la definizione di Porca nella “piccola enciclopedia Treccani”. E… ohibò! leggo che la Porca larga, dico: quella da 2 metri, si chiama Prosa. Capito? quella con solchi distanti centimetri 80 si chiama Porca, quella con solchi a due 2 metri, si chiama Porca-Prosa. “Prosa per davvero?” Sapevo che nella scrittura c’è il metodo Poesia e c’è il metodo Prosa, ma non nei campi. E, sorridendo, leggo tutte le cento piccole definizioni e spiegazioni di prosa e quasi alla fine ecco la scoperta: prosa, in dialetto umbro marchigiano, si chiama presa. Eureka! Mi dico, ecco il perché del nome Porcarella. Lo dico a zio Zaccaria Animobono che: “Hai ragione! è per questo motivo. Ce n’erano tante, di Prese! Guardavi di fronte, guardavi attorno, ti giravi, e Prese vedevi dappertutto, nella costa e nella spianata: Erano una bellezza!”. Lo dico a Davilla Brandi – porcarellese- che risponde: “I contadini del marchese Serafini facevano le Prese; quelli “grossi” come Barô, Biagio, Capigliô. Ricordo che si raccomandavano: Voi spicciatevi, che le opre forestiere vanno piano!”. Lo dico a zia Dina che racconta: “Un anno ci andai pure io, eravamo 5 vignarali: Davite de’a Roccona, Carlì, Checco e n’altru; vicino a noi c’era Davilla, Terzì e n’altru (tutti porcarielli), beh! loro stavano finendo la seconda presa, noi dovevamo finire la prima”. Basta. Così, visto che Presa vuol dire Prosa, e Prosa vuol dire Porca larga: ecco il perché Porcarella prese nome dalle grandi Porche-Prese. Nemmeno Benito Mussolini lo sapeva perché nel 1936 (o 1938) tolse al paese quel nome (lì per lì: brutto!) e lo chiamò Poggio San Romualdo. E Mussolini conosceva Porcarella perché uno dei sei soldati “Arditi” che comandava come caporale nella Prima Guerra Mondiale, era Ruggeri Pietro di Fabriano, ossia porcariellu, marito di zia Luigia. Phortos 08/07/15 12.26 30 >DIALOGO< L'Azione 11 LUGLIO 2015 Sede per le Porte del Palio Come può divenire una risorsa per la città se manca uno spazio permanente di ANDREA GIOMBI D a 21 anni a questa parte Fabriano è viva, animata, piena di spirito di collaborazione e partecipazione in occasione del Palio di San Giovanni Battista. Ogni 24 giugno la Piazza Alta è gremita di gente nell’assistere ad un Palio sui generis, unico, originale nell’ esprimere l’emozione forte di una competizione che unisce e rende viva la città tutta. Quale altra manifestazione, quale altra associazione, ente, riesce a coinvolgere migliaia di fabrianesi per dieci giorni, e a rendere viva e gremita la Piazza Alta davvero? Nessuna, tranne il Palio di San Giovanni Battista. Palio che è una fonte, una risorsa potenzialmente incommensurabile per Fabriano in ottica turismo, infatti le infiorate, le osterie, il corteo, i giochi popolari, la gara degli arcieri, il maglio, costituiscono, se valorizzati, un modo per rendere la città coinvolgente e centro d’incontro dinamico. Le istituzioni spesso hanno elogiato l’Ente autonomo Palio di San Giovanni Battista per ciò che riesce a dare alla città e ai fabrianesi tutti. Ma mi domando, e credo che la domanda sia legittima, come può il Palio divenire davvero una risorsa per Fabriano, se dopo 21 anni le Porte non hanno nemmeno una sede propria? I portaioli sono costretti a pagare affitti per sedi che rappresentano depositi, e che inoltre costringono a decurtare gli introiti del lavoro delle osterie. In questo stato dei fatti, come può il Palio realmente dare, per ciò che gli compete, uno slancio a Fabriano? Purtroppo la risposta negativa è evidente. Credo che sia doveroso, se le istituzioni locali vogliono abbandonare le mere parole di circostanza, che venga ad essere conferita alle quattro porte la disponibilità gratuita, almeno in comodato, di una sede, considerando l’interesse pubblico, (che ho provato a descrivere nelle righe precedenti), che viene affermato dal Palio di San Giovanni Battista. Una proposta potrebbe essere il Palazzo in via XXIV Maggio di proprietà delle Cartiere, da oltre 25 anni abbandonato, che potrebbe rappresentare un luogo di incontro, di divulgazione e di esposizione del nostro Palio. Se si riuscisse in tale intento, si realizzerebbe una sinergia tra Comune, Cartiere Miliani e Ente Palio, tale da poter rendere il Palio non una parentesi di due settimane all’anno, ma una risorsa turistica e quindi di vitalità per Fabriano. Così si affermerebbe davvero l’interesse pubblico. La rivincita a settembre A bocce ferme, dopo lo strepitoso Palio di S. Giovanni 2015, non avendo più voce in capitolo dentro l’Ente, rilancio da queste colonne una proposta fatta a suo tempo. Cronometro alla mano la “sfida del maglio” è durata solo tre minuti o per meglio dire, 186 secondi. Con qualche iniziale perplessità della giuria poi risolta, dopo qualche minuto, la vittoria è andata al Borgo. La sfida è come un fulmine, una scossa elettrica, emozione a mille specie tra la numerosissima monellara di tutte le Porte, che lascia ben sperare per gli anni a venire. Tuttavia, attendere ben 356 giorni per bruciare tutta l’attesa in una manciata di secondi una lunga preparazione, mi è sempre sembrata un oltraggio, mancanza di rispetto se non disprezzo per le Porte sconfitte, umiliate dalla mancata vittoria. Hai voglia rimuginare del perché e del per come sia andata la gara per qualche martellata in meno o in più! Ora, mettiamo in caso della Porta Pisana, non ha mai vinto la “sfida del maglio”, dovrà aspettare mesi e mesi per ri-tentare la sorte. Non è giusto! Diamo subito agli “sconfitti” un’altra possibilità di riscatto. Altrimenti che sfida cavalleresca è? La proposta quindi, è la seguente: Organizzare per le considerazioni sopra dette, il Palio della rivincita della Madonna del Buon Gesù da secoli protettrice della Comunità fabrianese, la sera dell’8 settembre di ogni anno a venire, circoscritto alla “sfida del maglio” e poche altre iniziative come lotteria e riapertura delle Osterie nelle quali si coagula l’appartenenza alla Porta. Si dice che una noce nel sacco non fa rumore, confido nella solidarietà dei Priori sconfitti. B. Beltrame co-fondatore del Palio L'impollinazione, che ricchezza! Bonifica, che anomalia! Consorzi di Bonifica al centro dell’attenzione del Movimento 5 Stelle, in relazione ad una lettera che anche molti cittadini fabrianesi si sono visti recapitare, accompagnata da bollettino di pagamento. Come già segnalato dal consigliere regionale Peppino Giorgini facciamo presente che nella stessa lettera si parla, tra le altre cose, ‘dell’attività del nuovo Consorzio, nuovo perché nato dall’accorpamento dei diversi consorzi di bonifica che esistevano nelle Marche, volta a ridurre i dissesti idrogeologici. Peccato che proprio del dissesto idrogeologico se ne occupino già diversi enti pubblici, tra cui il Genio Civile’. La tutela idrogeologica è già interamente finanziata dalla fiscalità generale e a nessun titolo può essere richiesto un ulteriore contributo al cittadino, neanche al fine di mantenere in essere soggetti chiamati ad intervenire operativamente su questa materia. Nel nostro territorio non si è mai percepita una presenza operativa del Consorzio riferita alla tutela idrogeologica’. Partendo dalla normativa vigente ricordiamo che ‘in questi anni molti cittadini hanno fatto ricorso contro questo contributo e hanno vinto. I Consorzi, tenendo conto delle decisioni delle Commissioni Tributarie, dovrebbero adottare dei correttivi. Invece insistono a mandare richieste di pagamento del contributo anche a cittadini che probabilmente non sono tenuti a pagare . La sentenza 654/2012 della Cassazione stabilisce che i proprietari degli immobili siti nel comprensorio concorrano alle spese relative alle opere consortili solo se i beni di loro proprietà traggano beneficio dalle opere. L’utilità, poi, dev’essere diretta e specifica, strettamente connessa all’immobile e tale da incrementarne il valore, non essendo sufficiente un vantaggio che costituisca mero riflesso dell’inclusione del bene nel comprensorio di bonifica’. Evidenziamo che ‘al consorzio, ente impositore, spetta l’onere di dimostrare l’esistenza di un vantaggio per il proprietario del bene, poiché è l’ente pubblico che fa valere la pretesa esecutoria. Secondo il recente orientamento giurisprudenziale in merito, deve essere data la prova dal consorzio, in via preventiva, che i beni sottoposti a contribuzione godono di benefici fondiari concreti. In mancanza di questa prova, il contributo consortile non è dovuto’. Il Movimento 5 Stelle in Regione, come anticipato dal consigliere del Movimento 5 Stelle Peppino Giorgini, si farà carico affinché l’amministrazione regionale si adoperi, da un lato a far cessare questa anomala situazione, e dall’altro a POESIA riordinare una volta per tutte la macchina a cura di Paolo Lacava regionale, affinché vengano soppressi gli enti che appesantiscono il proprio assetto burocratico e finanziario. Non è più possibile, vista soprattutto la grave depressione economica che sta vivendo l’Italia, che venga chiesto ai cittadini di sostenere una miriade di Enti, a volte inutili, spesso con Sfarfallano fra letti d’ospedale, competenze sovrapposte. e infondono fiducia ed allegria, Se non ci fosse il processo d’impollinazione, che per più dell’80% è operato dalle api, non ci sarebbe più nè frutta, nè semi. Il mondo agricolo diverrebbe sterile e, pian piano, se ne andrebbe la nostra vita a meno ché non la si prolunghi per quanto possibile facendo come i frutticoltori cinesi di Canton, che avendo sterminato le api con l’uso massiccio di antiparassitari agricoli, si sono ridotti a fare loro l’impollinazione salendo pericolosamente su scale a pioli. L’attività d’impollinazione è dunque importantissima sia per gli apicoltori professionisti che portano temporaneamente gli alveari nei frutteti dietro compenso, ma sopratutto per i frutticoltori per l’introito economico che ne deriva dall’operazione. La Regione, oltre a contribuire economicamente, ha posto un limite all’uso degli antiparassitari in fioritura. Dopo anni di spargimento incontrollato di presidi agricoli si è finalmente capito che la produzione agricola dipende prevalentemente dagli insetti pronubi. Le api hanno un ruolo preminente grazie ad alcune loro peculiari caratteristiche, tra le quali: - la loro dipendenza totale al nettare e al polline per l’alimentazione; - la costanza nella visita della stessa specie botanica finché è in fioritura; - la conformazione particolare del loro corpo rivestito di peli che assicura la raccolta e la distribuzione involontaria del polline; - la possibilità di visitare più specie botaniche data la loro lunga stagione di bottino; - il possesso di elementi di ricerca e di modelli di Angeli bianchi Ioselito Arcioni, Consigliere comunale, Movimento 5 Stelle Fabriano 30 dialogo.indd 2 sono farfalle che lottano col male, con gesti pien di gioia e poesia; son loro i veri Angeli terreni, che lasciano i problemi di famiglia e sorridendo leniscono i “veleni”, piangendo, di nascosto, per… la figlia… Son infermieri, gli angioletti bianchi, hanno la dolce forza dell’amore, chilometri e chilometri… mai stanchi, è una missione dove conta il cuore! Aiutano e supportano i dottori, comportamento, particolarmente efficaci per trovare e sfruttare le fonti nettarifere e rendendo efficace l’attività impollinatrice. L’area di bottinaggio, ovvero la superficie esplorata continuamente dalle api, varia secondo la ricchezza delle fioriture. Fare un calcolo delle dimensioni non è facile perché, nel caso di abbondanza di fioriture nelle vicinanze dell’alveare, le api ci si confinano e fanno il pieno di poline e di nettare risparmiando energie per voli troppo lunghi, a menochè non ci sia scarsità di alimenti. In tal caso l’area si ingrandisce seguendo la disposizione spaziale dei fiori che può essere anche un solo albero fiorito. Se le piante sono allineate in filari le api passano di pianta in pianta fino a visitarle tutte. Per questo il frutticoltore fa in modo di non mettere le piante troppo distanti tra loro e fa sì che le linee maschili e femminili siano frammiste e si tocchino (esempio tipico è dato dal kiwi). Prima di collocare le api l’apicoltore si assicura che prima delle fioritura non siano stati nebulizzati insetticidi repellenti e avrà cura di collocare alveari ben popolati, di far sfalciare piante spontanee nettarifere adiacenti al frutteto, di accertarsi della disponibilità idrica. Per certe piante è opportuno impiegare direttamente sui fiori prodotti attrattivi specifici (in genere acqua e miele sterilizzato in dose 10%). Per la salvaguardia delle api (ma anche degli uccelli e animali insettivori e scherzano davanti agli ammalati, e della nostra salute e quella così facendo alleviano i dolori dell’ambiente) è bene impedire dei poveracci che son ricoverati; ai Comuni di far fare le irrorazioaiutali anche Tu Madonna mia, ni nebulizzanti antizanzare che se aiuti loro, aiuterai i malati, fanno stragi di api e di sciami c’è tanto amore, tanta simpatia, come abbiamo avuto modo di son Angeli terreni, tanto amati! constatare, nel rispetto delle Diamo una mano tutti, tutti quanti, direttive del Consiglio Nazionale nel nostro, come in tutti gli ospedali, delle Ricerche (www.infozanzaormai hanno le stimmate dei Santi, re.info), di Equivita, ecc. son Angeli che volano senz’ali! Roberto Grillini 08/07/15 11.28 31 L'Azione 11 LUGLIO 2015 Estate. Un’estate è sempre eccezionale, sia essa calda o fredda, secca o umida. Gustave Flaubert, “Dizionario dei luoghi comuni”, 1913 morte I colori a Collamato La e un sogno tra danza e musica d'amore Scopri , l evento A ONE BIG COLOURS di Natasha Fornaioli ll’interno delle mura del Castello di Collamato avverrà il lancio sincronizzato dei colori che darà il via alla festa che proseguirà sino al tramonto. Sabato 11 luglio dalle 17, infatti, nella piazza di Collamato torna per la terza e tanto attesa edizione l’esplosiva celebrazione di energia colorata, occasione di integrazione e promotrice di collettività ed unità attraverso una nuvola colorata. La festa dei colori nasce con uno spirito di collaborazione e coinvolgimento: durante il pomeriggio si alterneranno momenti di musica con dj, esibizioni di gruppi di danza e gruppi musicali. Ma le sorprese non finiscono qui: One Big Colours offrirà ai partecipanti l’opportunità di confrontarsi con attività volte alla sensibilizzazione di massa nei riguardi delle diversità culturali, etniche, fisiche e generazionali. La festa è infatti un rito che annulla le differenze, la paura di sporcarsi ed il timore di mettersi in gioco: durante la giornata di sabato 11 luglio verranno inoltre distribuite gratuitamente le bustine di colore ed altri gadget per godere al meglio dell’iniziativa. L’evento sarà realizzato solo attraverso i finanziamenti volontari: il budget infatti sarà utilizzato per l’acquisto dei colori, per l'acquisto del materiale da distribuire alla festa, per attività di comunicazione e promozione della festa, per tasse Siae e per l’affitto di strumenti e pulizia della piazza prima e dopo la festa. La suggestiva piazza di Collamato infatti, che presto verrà immersa dall’entusiasmo Scopri la tua citta con un selfie dei partecipanti e dalla molteplicità dei colori, nasce come “festa per tutti” e perciò, come nelle precedenti edizioni, verrà promosso il principio del “crowfunding” cioè della raccolta fondi collettiva: donare una somma online per la realizzazione della festa implica anche contribuire ad una migliore riuscita dell’evento poiché grazie alle offerte volontarie ogni aderente potrà avere una dotazione base di colore. Le polveri utilizzate sono certificate dalla ditta italiana “Fabricamenti” responsabile della distribuzione: esse sono atossiche, solubili ed anallergiche. E’ inoltre vietato l’utilizzo di altre polveri non fornite dall’organizzazione della One Big Colours. La festa dei colori, oltre che avere un significato morale molto rilevante ed attuale, ha il compito di valorizzare e far conoscere attraverso una opportunità di promozione il nostro territorio e, nello specifico, l’incantevole piazza di Collamato con l’originale fusione di tante sfumature diverse in un solo unico grande colore. Scopri , l altra ricetta Scopri il libro I di Alessandro Moscè l piacere della lettura è assicurato, sotto l’ombrellone, da questo thriller italiano, tra i migliori in circolazione. Riccardo è un trentenne squattrinato, amante della Roma, che vive scrivendo recensioni di libri su un infimo settimanale di nera. La sua esistenza cambia per sempre quando decide di indagare su un caso di omicidio che ritorna dal passato. Il professor Morelli ha scontato dieci anni di carcere per l’assassinio della studentessa Giulia, vecchio amore di Riccardo. Ma una volta tornato in libertà viene trovato morto. Le circostanze sono strane, riaprono vecchie ferite e scatenano molti dubbi sulla reale colpevolezza di Morelli. Quel bacio rubato ai tempi dell’università, Riccardo non se l’è mai dimenticato. Se si concentra, riesce a sentire ancora il profumo di Giulia, così dolce. Il suo sogno d’amore aveva avuto un brusco risveglio, perché lei era morta, uccisa nei bagni della Sapienza: un omicidio che aveva scioccato tutti e di cui era stato subito riconosciuto 31 PAGINA ESTATE 2015.indd 2 colpevole l’insospettabile professore. Caso archiviato. Dieci anni, un cambio di facoltà e un fidanzamento mandato all’aria, l’unica certezza per Riccardo è rimasta la fede nella sua squadra, la Roma. Non è diventato un grande giornalista, scrive recensioni di libri su “TuttoGiallo” e di una relazione seria nemmeno l’ombra, se si esclude quella con i coinquilini Sandro, fanatico di Proust, e Rachele, mistress per passione. “I ricordi tornano immediati, tutti insieme. A volte è davvero difficile fare finta di niente. Girare la testa. Qualcosa si muove e ti mette alle strette. Ora, dopo anni di silenzio, Giulia torna a irrompere nella mia vita”. Uno scrittore esordiente, Giulio Perrone, ma con la classe di chi si intende di libri, di gialli e anche di psicologia. Del resto la sua professione abituale è quella dell’editore (nel 2005 ha fondato la casa editrice che porta il suo nome). L'alternativa alla CARBONARA... carciofi e pancetta Ingredienti per 4 persone: • 2 - 3 carciofi • 1 limone • 1 spicchio di aglio • olio evo q.b. • 1 fetta spessa 1 cm di pancetta affumicata • 2 uova • sale pepe • 350 g di spaghetti • prezzemolo • 4 cucchiai di panna da cucina • 2 cucchiai di parmigiano grattugiato Inviato da Fiorenza Sella in uno scorcio di via Guglielmo Marconi a Fabriano L’esatto contrario di Giulio Perrone (Rizzoli 2015) Procedimento: Pulire i carciofi eliminando le foglie più dure; deve rimanere solo il cuore con le foglie tenere. Lavarli sotto acqua corrente, dividerli a metà, affettarli non troppo sottili e metterli in una ciotola con acqua fredda e il succo del limone. Tagliare la pancetta affumicata a dadini. In una teglia versare un filo di olio, far rosolare leggermente lo spicchio di aglio sbucciato diviso in tre e unire la pancetta, deve rosolare a fuoco vivo. Sciacquare i carciofi, sgocciolarli per bene, aggiungerli alla pancetta, mescolare il tutto e continuare la cottura per circa 10 minuti. Aggiungere del prezzemolo tritato se gradito. Se necessita unire qualche cucchiaio di acqua e regolare di sale e pepe. I carciofi a fine cottura devono risultare cotti ma non sfatti. Allontanare l’aglio. In una ciotola, sbattere le uova con la panna da cucina e il formaggio. Lessare la pasta in abbondante acqua salata, scolarla bene, rimetterla in pentola, condirla con i carciofi e mescolare bene. A questo punto versare il composto di uova e panna, saltare la pasta a fuoco vivo mescolando il tutto velocemente. Il composto deve risultare leggermente rappreso ovviamente si può prolungare la cottura se si preferiscono le uova più cotte. Servire la carbonara carciofi e pancetta subito con del pepe grattugiato se gradito. 08/07/15 11.30 32 L'Azione 11 LUGLIO 2015 Potrai fare pubblicità a partire da 32,00 euro per 2 moduli (cm.10,3x4) Stipulando un contratto* entro il 31 luglio, di almeno 12 uscite, TI REGALEREMO NOI 3 USCITE IN PIÚ *validità fino al 30 novembre + Iva per ogni uscita Scegli la tradizione e la sicurezza della distribuzione in edicola e in abbonamento SCEGLI tel.0732 21352 32 ultimapubb.indd 2 08/07/15 11.31