Histoire du soldat

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Histoire du soldat
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Histoire du soldat,[1] Storia di un soldato, è stata definita un'opera da camera, storia da leggere, recitare e
danzare in 2 parti, su libretto in francese di Charles-Ferdinand Ramuz, composta da Igor Stravinskij nel
1918, si tratta di un intreccio teatrale che comprende dei balletti, una musica da camera e un racconto per
bambini.
Indice
1 Storia
2 Rappresentazioni
3 Partitura
4 Trama
5 Analisi
6 Edizioni musicali
7 Note
Storia
La famiglia di Stravinsky si era trasferita a Morges, in Svizzera nel 1914, dove andavano a svernare da alcuni
anni. La rivoluzione russa scoppiata nel 1917, provocò il distacco definitivo di Stravinsky dalla Russia,
privandolo di ogni risorsa e rendendo la situazione economica critica; nelle stesse ristrettezze economiche si
trovavano alcuni suoi amici svizzeri come lo scrittore Charles-Ferdinand Ramuz e il direttore d'orchestra
Ernest Ansermet; Stravinsky e Ramuz pensarono allora di far fronte alla situazione creando un'opera teatrale
per marionette, pensavano così, con piccolo teatro ambulante facilmente trasportabile di recarsi da una
località all'altra, presentando l'opera nei villaggi di tutta la Svizzera: Ansermet doveva essere il direttore
dell'impresa e il pittore locale René Auberjonois lo scenografo e costumista.
La folle iniziativa, come scrisse Stravinsky nelle Cronache della mia vita, venne sostenuta finanziariamente
da un clarinettista dilettante Werner Reinhart di Winterthur. Dato le condizioni, si misero d'accordo per
un'azione semplice, che richiedesse pochi strumenti e pochissimi personaggi, che potesse essere letta,
suonata e danzata utilizzando dei mimi con una musica d'accompagnamento indipendente.
Stravinsky e Ramuz, pensando ad storia burlesca da cantare e recitare sulla scena, si orientarono sul ciclo di
storie popolari di origine turca del secolo precedente perché questi racconti per il sentimento e la morale che
vi sono espressi, avevano un carattere universale. Il soggetto si basa su due fiabe popolari russe (Il soldato
disertore e il diavolo e Un soldato libera la principessa) tratte dalla raccolta di Aleksandr Nikolaeviþ
Afanas'ev, pubblicata fra il 1855 e il 1864; queste due fiabe di tradizione orale, in particolare, risalgono
presumibilmente al periodo della guerra russo-turca (1827-1829) e al relativo reclutamento forzato imposto
dallo zar Nicola I (1825-1855) per far fronte alle esigenze del conflitto. La storia raccontata è variante della
leggenda di Faust.
Data la rappresentazione itinerante la strumentazione doveva poter essere facilmente trasportabile e perciò
fu scelto un gruppo di strumenti ridotto: per gli archi, il violino e il contrabbasso; per i legni il clarinetto e il
fagotto; per gli ottoni la cornetta a pistoni e il trombone; per le percussioni un solo batterista. Questo un
condensato di orchestra con sette esecutori in tutto, più il direttore, si trovavano ben visibili a un lato del
pubblico. Dall'altro lato un baldacchino per il narratore e in mezzo la scena nella quale recitavano due attori
e due ballerini. Fu scelto di adoperare un specie di carro di Tespi, ambulante ma questo progetto non fu mai
portato a termine a causa dall'epidemia di spagnola che imperversava in Europa e che si portò via uno dopo
l'altro musicisti, attori e tutti quanti.
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In seguito fu preso contatto con il Teatro Municipale di Losanna per la prima esecuzione, il 28 settembre
1918. Ansermet, selezionò gli strumentisti, mentre gli interpreti furono trovati fra gli studenti dell'Università
di Losanna, e i ballerini, per un colpo di fortuna, furono due professionisti: Georges Pitoeff e sua moglie
Ludmila, nella parte della Principessa, che vivevano a Ginevra.
Un gruppo eterogeneo, ma affiatato ed pieno di entusiasmo, darà vita a una delle più geniali creazioni del
teatro musicale del novecento, ottenne grande successo.
Rappresentazioni
Prima rappresentazione al Teatro Municipale di Losanna, il 28 settembre 1918.
Partitura
L'Histoire du Soldat non è un'opera vera e propria perché manca il canto. C'è una voce narrante e un dialogo
parlato fra il Diavolo e il Soldato. La musica non solo è un interludio fra i vari momenti ma accompagna i
mimi e i ballerini, inoltre le musiche sottolineano gli episodi più salienti. La partitura comprende 8
movimenti:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
La marcia del Soldato
Il Violino del Soldato
Marcia reale
Piccolo concerto
Tre danze: Tango, Valzer, Ragtime
Danza del Diavolo
Corale
Marcia trionfale del Diavolo
Trama
Joseph è un soldato in licenza che sta tornando verso casa; si accoccola appresso alla riva di un ruscello e
fruga nel proprio zaino, estraendone un medaglione portafortuna raffigurante il suo santo protettore, uno
specchio, la foto della sua ragazza ed infine un violino da pochi soldi cui è però attaccatissimo. Mentre lo
suona gli si avvicina un anziano signore con un retino per farfalle, che è in realtà il diavolo sotto mentite
spoglie: egli si avvicina a Joseph, chiedendogli di vendergli il suo violino. Joseph rifiuta, ma il diavolo gli
propone di barattarlo con un misterioso libro che contiene indicibili ricchezze; sfogliandolo Joseph si accorge
che vi sono riportati fatti che ancora non sono accaduti: in questa maniera potrebbe facilmente diventare
ricco e potente.
Il diavolo propone al soldato un patto: resteranno tre giorni insieme durante i quali Joseph gli insegnerà a
suonare il violino e lui insegnerà a Joseph a leggere il libro. Il soldato accetta. Allo scadere dei tre giorni,
però, tornando finalmente a casa, Joseph si rende conto che non sono passati tre giorni ma tre anni: la sua
ragazza si è sposata con un altro ed ha un bambino, e la madre lo crede morto, come tutti in paese. Joseph va
alla ricerca del diavolo, lo trova ad un incrocio in veste di mercante di bestiame e ci si scontra, furioso. Il
diavolo cerca di consolarlo ricordandogli che ora ha il libro: il soldato lo prova ed effettivamente accumula in
breve enormi ricchezze, ma si rende conto ben presto che gli interessa di più riottenere gli affetti e la vita che
aveva prima.
Diventato ricchissimo, Joseph reincontra ancora il diavolo sotto forma di una vecchia mezzana, che prova a
vendergli un medaglione portafortuna, uno specchio, la foto della ragazza ed infine un violino; Joseph
riconosce i suoi oggetti e recupera il violino, ma si rende conto che non è più in grado di suonarlo: il violino
resta muto. Il soldato si sbarazza di tutti i suoi averi e di tutte le sue sostanze; più povero di prima e senza
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resta muto. Il soldato si sbarazza di tutti i suoi averi e di tutte le sue sostanze; più povero di prima e senza
neppure il suo vecchio zaino con le poche cose care e significative dentro, si rimette in marcia, convinto
almeno di essersi liberato definitivamente del diavolo (dato che ha infranto l'incantesimo del libro magico) e
di poter ricominciare daccapo a vivere sotto il segno dell'autenticità.
Ma, invece di tornare al suo paese, parte all'avventura e finisce in un nuovo posto a lui ignoto: appena
entrato in una locanda per rifocillarsi, salta di nuovo fuori un personaggio (evidentemente ancora il diavolo)
che dice di essere stato soldato come lui un tempo e di volerlo aiutare, giacché lo vede male in arnese.
Contemporaneamente passa un banditore che annuncia che la figlia del re è gravemente malata e che
chiunque riuscirà a guarirla l'avrà in sposa. Lo sconosciuto esorta il soldato a farsi avanti, dicendo di essere
un medico-soldato (cosa naturalmente falsa) e il soldato, sentendosi per questo ringalluzzito e comunque
consapevole di non avere niente da perdere da questa avventura, gli dà retta. Appena uscito dall'albergo,
però, si ritrova come d'incanto alle porte dei giardini del palazzo reale. Il soldato si fa avanti chiedendo del re
e viene accontentato.
La fanciulla sta male perché è posseduta dal demonio e il diavolo stesso, in tenuta da violinista virtuoso,
accoglie come un cameriere di corte il soldato in una camera del palazzo, dopo che lo stesso sovrano gli ha
fatto gli onori di casa dando il suo benestare alla prova cui il soldato intende sottoporsi (e che già molti,
prima di lui, hanno fallito). Il diavolo rimprovera però anche il soldato della sua sconsideratezza e si diverte a
provocarlo, mentre quest'ultimo sa di non potere nulla contro la sua potestà infernale. Ma il narratore
interviene a questo punto per incitare il soldato a ribellarsi e a vendicarsi, cosicché il soldato decide di
sfidare il diavolo a carte a lume di candela facendo leva sul suo stesso orgoglio: così lo fa ubriacare e vincere
la partita. Pur avendo per questo perduto tutti i soldi che gli rimanevano, il soldato riesce a riprendere
possesso del suo violino e si mette a suonarlo sul corpo del diavolo, rovinato a terra completamente sbronzo.
Si riapre il sipario. Una grande luce inonda la camera della principessa, la quale giace nel suo letto e non si
muove. Il soldato entra nella stanza e comincia a suonare tre danze: subito dopo le prime battute del Tango,
ella apre gli occhi, si volta verso il soldato, si siede sul letto, si alza in piedi e, finalmente, si mette a danzare.
Poi il soldato e la principessa si abbracciano, mentre riappare in scena il diavolo in tenuta da... diavolo,
camminando a quattro zampe. I due provano a ricominciare a danzare, questa volta insieme, ma il diavolo
incalza per riavere il violino finché il soldato ha un'idea: si rimette a suonare lo strumento costringendo il
diavolo a ballare fino allo sfinimento. Il soldato e la principessa possono riabbracciarsi al cospetto del
diavolo stramazzato al suolo ma, poco dopo, questo è già in piedi e li maledice. Il soldato e la principessa
sono ormai sposati; il soldato è convinto di avere finalmente tutto ciò che conta nella vita, ma la principessa
lo induce suo malgrado in tentazione, rinfocolando nel cuore del suo amante la divorante nostalgia del suo
paese natio.
E proprio alle soglie del suo paese giungono insieme per quella che vorrebbero fosse soltanto una innocua
rimpatriata mordi e fuggi: ma appena il soldato passa il confine del regno il diavolo, che lo attende al varco,
se lo porta via per sempre al suono di una marcia trionfale, tenendo fede alla sua maledizione.
Analisi
Se confrontata ai precedenti lavori di Stravinskij, la partitura de L'histoire du soldat appare quanto mai
asciutta e scarna, oltre che lontana da ogni forma di pittoricismo. La sua bizzarra strumentazione assicura la
gamma più vasta nelle tre principali qualità di timbro: due legni opposti (clarinetto e fagotto), due ottoni
opposti (cornetta e trombone) e due archi opposti (violino, che interpreta l'anima del soldato, e
contrabbasso); a questi sei strumenti si aggiunge l'organico delle percussioni (Grancassa, Tamburo militare, 2
tamburi rullanti di diversa grandezza, Piatto sospeso, Triangolo e Tamburello basco), raccolte in una batteria
affidata ad uno solo esecutore.
I riferimenti musicali sono altrettanto cosmopoliti della strumentazione: una marcia, un valzer e un corale
bachiano compaiono a fianco di un tango argentino e un ragtime del jazz nordamericano.
Dall'opera il compositore russo trasse nel 1919 due suite: una da concerto con lo stesso organico strumentale
(ma senza le parti vocali) e un'altra per violino, clarinetto e pianoforte.
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Dall'opera il compositore russo trasse nel 1919 due suite: una da concerto con lo stesso organico strumentale
Edizioni musicali
Histoire du soldat / Lue, Jouée et Dansée en Deux Parties, testo di Ch.F. Ramuz, partitura, Chester
Music, 1987-1992, CH 55726, ISBN 0-7119-3841-5
Histoire du soldat / Lue, Jouée et Dansée en Deux Parties, testo di Ch.F. Ramuz, trascrizione per
pianoforte, Chester Music, 1924-1990, CH 09712, ISBN 0-7119-2252-7
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