Ernia inguinale: sintomi e cause

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Ernia inguinale: sintomi e cause
Ernia inguinale: sintomi e cause
L’ernia inguinale è una protrusione di grasso intra-addominale o di una parte di intestino tenue, nella parte
inferiore dei muscoli addominali. Ve ne sono diversi tipi: inguinale, femorale e ombelicale. Molto comune,
può colpire a qualunque età, ma è più frequente negli uomini che nelle donne.
1. Come viene l'ernia inguinale
2. Sintomi
3. Conseguenze
4. Tipi di ernia inguinale
5. Cura
1. Intervento
2. Laparoscopia
3. Laparotomia
6. Convalenscenza
Come viene l'ernia inguinale
Fattori scatenanti come il sollevamento di carichi ripetuti, costipazione cronica, difficoltà ad urinare
(adenoma prostatico) o gravidanza possono favorire l’apparizione di un’ernia a causa dell’aumento della
pressione addominale. Allo stesso modo anche l’aumento di peso, alcune patologie polmonari, prostata o
una bronchite possono essere tra le cause.
Sintomi
Un ernia inguinale, come accennato, si trova al livello dell’inguine e può manifestarsi o da un solo lato o da
entrambi. Consta di una massa che può essere ridotta anche solo tastando con due dita della mano ed è
certamente poco estetica e generalmente indolore, a parte in alcuni movimenti, come episodi di tosse.
Conseguenze
Tra le conseguenze di un’ernia inguinale la strozzatura dei vasi sanguigni può manifestare infiammazioni
della cavità addominale, o in casi gravi, di necrosi dei tessuti coinvolti. Mentre un’ostruzione delle feci o
dei gas, dolore e bruciore lancinante all’addome, gonfiore e vomito possono indicare una rottura del
transito intestinale. In questi casi il problema può risolversi solo tramite intervento chirurgico.
Tipi di ernia inguinale
Esistono due tipi di ernia inguinale: l’ernia indiretta o obliqua esterna che può percorrere tutto il canale
inguinale fino allo scroto (e in tal caso viene definita ernia scrotale), è la più frequente e a volte più
dolorosa, strozza gli organi interessati e si insinua nella zona dei connettori forti. L’altro tipo l’ernia diretta
entra nel canale inguinale direttamente e il buco che crea si forma nei muscoli stessi di per sé già ben
separati. Entrambe escono dall’orifizio inguinale superficiale, quindi per diagnosticare l’uno o l’altro tipo è
necessario effettuare un esame obiettivo.
Cura
Un semplice contenimento può mantenere l’ernia al suo posto e in caso questa diventi troppo voluminosa,
fastidiosa o che il rischio di strangolamento sia importante, sarà necessario riposizionare il suo contenuto
nell’addome, per poi riparare la parete addominale.
Intervento
L’obiettivo dell’operazione dell'ernia inguinale è quello di reintegrare il contenuto dell’ernia nella cavità
peritoneale e di rinforzare la parete, rispettando i vasi del testicolo. L’intervento, di durata massima di 30
minuti, s’effettua generalmente sotto anestesia generale e possono essere impiegate due tecniche
chirurgiche diverse, a seconda del tipo di ernia: la laparoscopia e la laparotomia, un’incisione più larga
dell’addome.
Laparoscopia
La laparoscopia consiste nell’operare attraverso piccole incisioni nella parete addominale, con l’aiuto di una
micro camera, che consente di esplorare l’addome, limitando l’apertura della parete addominale al fine di
diminuire la dimensione delle cicatrici e degli effetti secondari che possono essere provocati da un
intervento chirurgico di più ampia portata. Esso risulta essere il primo metodo preso in considerazione in
caso di ernia, poiché è di facile portata e consente una riabilitazione molto rapida. L’intervento si svolge
dopo avere effettuato un’iniezione d’aria nell’addome, successivamente ad esso viene introdotto un tubo di
fibra ottica e i suoi strumenti attraverso due o tre orifizi. La laparoscopia consente una ripresa rapida e
senza cicatrici, oltre ad essere effettuata sempre più spesso in ambulatorio (in day hospital). Le
complicazioni derivanti da questo genere di operazione sono rare ma comunque presenti. Di frequente
possono presentarsi ematomi più o meno estesi che appaiono nei giorni successivi all’intervento,
soprattutto al livello dell’inguine e che poi tendono a scomparire pochi giorni dopo. In maniera del tutto
eccezionale possono verificarsi, durante l’intervento di laparoscopia, anche delle lesioni della vena iliaca,
che richiedono sia l’interruzione dell’operazione che la riparazione dell’incidente provocato. L’apparizione di
un orifizio nella vescica può manifestarsi in ragione della sua prossimità all’ernia. Questo tipo d’ incidente
può essere risolto effettuando uno o più punti di sutura durante la laparoscopia.
Laparotomia
In caso di ernia importante o che riporta uno strangolamento viene presa in considerazione la laparotomia,
ossia un’incisione più ampia dell’addome. Questo intervento consiste nel ridurre e reintegrare l’ernia o
l’eventrazione e poi, in un secondo momento, di ostruire l’orifizio dell’ernia o dell’eventrazione con una
protesi. Quest’ultima, ben tollerata, consente di rinforzare la parete inguinale. L’intervento è spesso svolto
in ambulatorio. L’atto chirurgico, più pesante, può causare l’apparizione di dolori cronici permanenti più o
meno importanti, come anche delle sensazioni di rigidità e disagio. Dopo l’intervento evitare per almeno un
mese ogni attività sportiva e fisica, così come ogni sforzo, come sollevare carichi pensati ecc. Il tasso di
recidiva post operatoria di un’ernia inguinale è piuttosto elevata.
Convalenscenza
Il periodo post operatorio che segue all'intervento dell'ernia inguinale è sicuramente caratterizzato da
dolori, più o meno forti, a seconda della soglia del dolore sopportata da ogni singolo paziente; questo
comporterà l'assunzione di analgesici e un'attività fisica e motoria leggera, senza troppi sforzi. Il movimento
è consigliato, nonostante i cambi di posizione, da supina a prona, potrebbero risultare dolorosi. In media
nel giro di 15-20 giorni il paziente potrà riprendere completamente ogni attività fisica, salvo il
sopraggiungere di complicazioni da tenere sotto controllo medico.
Foto: © Marius Pirvu - Shutterstock.com
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