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Impôt reprisée
Tassa riscossa
Ufficio di Jesi
A PAG. 2
Incontri
sul referendum
A PAG. 3
L’arte
per l’arte
Voce della Vallesina
settimanale d’informazione
Euro 0,80
A PAG. 4
La libreria
riscoperta
A PAG. 8
Un ospedale
per centomila
“Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma, 1, DCB - Jesi”
ANNO LII - N. 18
DIREZIONE E REDAZIONE: JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX 0731.208.145
La guerra infinita
I nostri
ambasciatori Iraq: fino a quando i nostri militari?
“Una giovane donna in prima linea per aiutare le popolazioni sofferenti – scrive
Andrea Gavazza su Avvenire
di martedì scorso. - Una volontaria che si occupa delle vedove e nulla ha a che fare con
le armi. Un'italiana che fa onore al suo Paese. Catturata in
una strada di Kabul e ridotta non vorremmo nemmeno pensarlo ma è probabile che sia
così - a merce di scambio in un
infame baratto, sia monetario
oppure politico. Sappiamo poco del sequestro di Clementina
Cantoni, nitida e pressante è
però l'angoscia in cui ci fa ripiombare. Lei - speriamo - come Simona Pari e Simona
Torretta, infine libere. Lei come Margaret Hassan - Dio non
voglia -, la responsabile di Care
International, la sua Ong, uccisa dai terroristi iracheni dopo gli strazianti appelli fatti
pervenire in video al governo
britannico.
“L'incubo dell'Iraq è oggi
quello dell'Afghanistan (dove
venne assassinata anche la
giornalista Maria Grazia
Cutuli). L'incubo di un Paese
dove i cooperanti sono nel mirino di estremisti e banditi, dove un funzionario italiano è
sfuggito pochi giorni fa a un
tentativo di sequestro. E dove i
Segue a pag. 12
Propositi di un rientro con i primi mesi dell’anno prossimo
di Vittorio Massaccesi
Purtroppo quel che sta accadendo quotidianamente in Iraq in
fatto di guerriglia e di terrorismo,
pur così terrificante e sanguinoso,
sta sempre più diventando ordinaria amministrazione. E ciò deve
spaventare più che ogni altra cosa
perché sembra che il mondo si stia
rassegnando ad una realtà di morte di cui nemmeno gli ottimisti vedono una possibile, accettabile conclusione. Si pensi soltanto alla
recrudescenza degli attacchi, soprattutto nei centri di raccolta per
rafforzare l’esercito e la polizia irachena, avutasi con i primi passi del
parlamento messo in piedi con tante difficoltà e, ancor più, con i primi passi del nuovo governo.
Nell’aprile scorso ci sono stati
oltre duecento attentati tra autobombe e kamikaze. Singoli episodi hanno costato la vita, d’un sol
colpo, fino a sessanta persone e
causato altrettanti feriti. E’uno stillicidio contro tutte le forze militari occupanti che si riversa in gran
parte sulla popolazione irachena,
quella che più di ogni altra va in
cerca di lavoro, magari nel desiderio di dare una mano per superare il flagello.
***
L’Italia è presente nella zona di
Nassiriya con oltre tremila uomini. Ormai non solo l’uomo della
strada, ma anche i politici più responsabili si chiedono sino a quan-
Domenica 22 maggio 2005
Padre Oscar
dal Gemelli
Il Vescovo dalla camera del policlinico Gemelli ringrazia e saluta.
Le condizioni del Vescovo Padre
Oscar sono in costante e beneaugurante miglioramento.
Da lunedì 16 maggio è stata sciolta la prognosi e terminata la terapia intensiva, ora si trova
in una camera del reparto di neurochirurgia del Policlinico.
A quanti desiderano far visita al Vescovo, i dottori consigliano di astenersi per non affaticare P. Oscar e permettere un decorso convalescenziale più sereno e rapido.
Il Vescovo P. Oscar ringrazia per gli attestati di sincera
e affettuosa amicizia e per le tante preghiere.
Lo ha annunciato Papa Benedetto XVI
Verso la beatificazione
di Giovanni Paolo II
do dobbiamo rimanere e per fare
che cosa. Berlusconi, qualche settimana fa, ha ventilato la possibilità di un nostro graduale ritiro, a
cominciare da settembre. Un proposito subito rientrato. Adesso è il
ministro degli esteri Fini che prospetta un inizio di rientro del nostro corpo militare a partire dai primi mesi del prossimo anno
“naturalmente, in sintonia con gli
alleati”. I quali alleati, e gli stessi
americani, si stanno convincendo
che gli uomini che alimentano gli
attentati sono sempre di meno quelli venuti dall’estero e sempre di più
quelli offerti dallo stesso Iraq, un
segno inequivocabile di future ulteriori difficoltà per il governo democratico: andiamo verso una
guerra civile vera e propria? (ammesso che già non lo sia).
Lasciare parlamento e governo
in balia del terrorismo vuol dire,
prima o poi, ritorno di un sistema
assolutista. Ma lasciare ancora per
tempi indefiniti le forze straniere,
vuol dire alimentare il sospetto di
una permanenza interessata solo
alla enormi ricchezze del sottoSegue a pag. 9
Con una telefonata si può cambiare un rene
“Il governo di Ankara combatte questo fenomeno”
Abbiamo intervistato l’ambasciatore della Repubblica di Turchia in Italia
Venerdì 13 maggio, il Santo Padre Benedetto XVI ha annunciato pubblicamente l'apertura della causa di
Beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, con la dispensa del
tempo di cinque anni di attesa dopo la morte del Servo di Dio.
Il Papa ha dato l'annuncio nel corso dell'incontro con il clero romano svoltosi nella mattinata nella Basilica di San
Giovanni in Laterano. Su Papa Wojtyla, qui di seguito un approfondimento di Giacomo Galeazzi.
«È proprio sui “misteri dolorosi” della storia, dal comunismo
alle dottrine neoliberiste alle febbri del fondamentalismo, che il
pontificato di Karol Wojtyla si è
conquistato un indiscutibile posto
nella storia del Novecento, aprendo un confronto positivo all'interno dell'Occidente su forme più
creative da cercare per la riproduzione dei suoi valori, in dialogo
con le grandi religioni, e in un impegno nuovo di ricerca del senso
della laicità nella crisi della ragione moderna. Di qui l'importanza di discernere nel magistero
e nella politica di Giovanni Paolo
II i lieviti germinali dell'avvenire
di Massimo F. Frittelli
II
Alcune settimane dopo la telefonata con il trentenne turco “in
miseria” che vendeva un proprio
rene, mi reco nella villa blindata
dell’Ambasciata della Repubblica
di Turchia in Italia. Sono lì per intervistare il neo ambasciatore Ugur
Ziyal. L’argomento è scottante:
la “tratta degli esseri umani”.
Dopo un drink, lo invito ad ascoltare assieme ai suoi collaboratori
la registrazione della telefonata.
- Ambasciatore, che considerazioni può trarre da quanto abbiamo ascoltato?
“In questa registrazione c’è un
tale che parla la lingua turca che dice di risiedere a Mersin ed afferma
di voler vendere un suo organo.
Questa persona, secondo le leggi
turche, commette un reato poiché
in Turchia la vendita d’organi è
reato”.
re coloro che li comprano. E’ perciò necessario affrontare il tema in
due direzioni: sia riguardo al venditore che all’acquirente. Perché
anche chi compra un organo, come
chi lo vende, commette un reato.
- Cosa hanno fatto e cosa stanno facendo le autorità turche per
contrastare questo fenomeno?
“In Turchia si è tutelato il tra-
pianto d’organi con una legge apposita promulgata nel 1979.
Successivamente si è notato che
questi gruppi illegali organizzati e
le loro connessioni in Europa si
stavano via via rafforzando. Infine,
con la riforma del Diritto realizzata nel 2004 l’assetto giuridico in
Turchia è stato armonizzato con
quello dell’Unione Europea e con
le normative internazionali. Sono
stati adottati anche alcuni provve-
Venerdì 27 maggio
Giovani e adulti
esperienze a confronto
Tavola rotonda alla Seconda Circoscrizione
- Le potenti organizzazioni
criminali, trasversali e transnazionali, sembrano in grado d’interferire sull’indirizzo d’un governo o almeno su alcune sue
scelte. Per rimanere in Europa,
più andiamo ad Est più i governi appaiono contaminati. La
Turchia che è una sorta di ponte tra Oriente ed Occidente che
realtà vive?
“Il governo turco non ha problemi nell’affrontare le attività che
implicano reati. Per quanto concerne i temi economici e sociali è
ovvio che esistono dei problemi,
ogni governo lì ha. Se mi chiede come affrontiamo questo tema, rispondo dicendole che facciamo le
stesse cose che si fanno in Italia”.
- Un uomo talmente disperato da vendere una parte di se
stesso…
“Può accadere che delle persone si trovino in difficoltà ed in ristrettezze. Questo accade in ogni
parte del mondo. Dappertutto vi
sono persone che non fanno commercio dei propri organi ma d’altre cose. Gli Stati combattono queste cose sia attraverso misure
sociali che giuridiche”.
***
- Nelle tante indagini riguardanti il traffico illegale d’organi,
il Suo Paese viene spesso menzionato…
“Quello a cui lei si riferisce probabilmente è un gruppo di turchi
menzionati a proposito di un traffico illegale di organi. Esistono
persone che commettono reati in
ogni angolo del mondo. Ankara…
il governo turco combatte da sempre questo fenomeno. Questa lotta la conduce attraverso vie giuridiche, misure di polizia ed anche
con misure sociali. Questo tema
possiede due aspetti. Come esistono venditori d’organi, esistono pu-
dimenti relativi alla struttura del
Ministero della Salute. Parlo di
provvedimenti amministrativi.
Sono state prese anche nuove misure per quanto riguarda le organizzazioni e le associazioni di medici. Un medico coinvolto in questo
tipo di traffici in Turchia è stato
espulso dall’ordine e condannato.
Le autorità turche continueranno a
combattere questo fenomeno sia
in campo nazionale che internazionale”.
Il Meic e l’Azione Cattolica di Jesi invitano la cittadinanza a partecipare alla tavola rotonda che si terrà presso la
Seconda Circoscrizione (piazzale San Francesco) venerdì 27
maggio, alle ore 21, sul tema: “Partecipare per esistere - esperienze di giovani e adulti a confronto”.
Interverranno: Michele Cappannari (studente del
“Cuppari” di Jesi), Serena Sbarbati (educatrice Scout), Nicola
Termentini (“Amnesty International”), Rossella Italiano (psichiatra e psicoterapeuta) e Michele Contadini (presidente
diocesano Azione Cattolica); coordinatrice Marta Santoni.
Il tempo è scaduto. Ugur Ziyal
ha risposto alle tre domande previste. Con l’ultima sono andato oltre… La disponibilità dei Turchi a
parlare di questi argomenti non
c’è mai stata. Solo da pochi mesi
si registra un certo cambiamento.
Senz’altro, l’avvio dei negoziati
previsti per il 3 ottobre 2005 per
l’adesione della Repubblica di
Turchia all’Unione Europea aiuta
a comprendere il nuovo atteggiamento. L’Ambasciatore, dopo i ringraziamenti e i saluti, abbandona
il salone con gli specchi e gli stucchi dorati. Tra il suo divano e la mia
poltrona, sul tavolo rococò, è rimasta la bandierina rossa con la
stella e la mezzaluna bianche.
( 2 - fine )
per un disegno di società globale
ancorato al principio del dialogo,
a una razionale piattaforma della
pace e a un progetto di globalizzazione fondato su forti e lungimiranti dottrine solidaristiche».
In “L'altro Wojtyla - Riforma,
restaurazione e sfide del
Millennio”, appena uscito in libreria (Sperling Paperback, pagg.
627, euro 13,50), Giancarlo Zizola,
vaticanista del “Sole-24 Ore”,
esplora senza veli agiografici le
valenze durature degli anni del
pontificato di Giovanni Paolo II,
sia sotto il profilo dei semi lanciati
e rimasti inadempiuti, sia per i
paesi lordi di un passivo che non
da oggi è fonte di discussione nella Chiesa Cattolica e negli am-
bienti ecumenici.
Wojtyla come leader spirituale ha accresciuto il ruolo globale
del cristianesimo sulle questioni
chiave del futuro umano e ha aperto con la cultura laica un confronto
etico sulle derive della modernità
e sulla laicità stessa.
«Oppositore ideologico molto
pericoloso». Con questa categoria
la polizia politica comunista classificò nel '63 Karol Wojtyla. Ma il
suo nome era già dal 1946 negli archivi dei servizi segreti polacchi,
che lo schedarono a seguito della
partecipazione ad una manifestazione patriottica. L'ordine era
quello di dare filo da torcere al
giovane prete che nel 1958 sarebbe stato consacrato Vescovo di
Cracovia e che da quell'ufficio
avrebbe tessuto una fitta rete di
relazioni con il mondo degli intellettuali anticomunisti.
Lo rivela uno storico polacco,
Marek Lesota, che negli archivi
degli apparati dell'ex Patto di
Varsavia ha trovato numerosi documenti riguardanti Karol Wojtyla.
I rapporti sul futuro Papa coprono un periodo di tempo molto lungo, dal '46 fino a tutti gli anni '80,
quando era già stato eletto successore di Pietro. In una recente intervista al quotidiano “Gazeta
Wyborczà”, Lesota, ricercatore
dell'Istituto per la memoria nazionale che ha unificato gli archivi degli ex servizi segreti della
Polonia, spiega che Wojtyla era
controllato in modo costante dal
regime comunista convinto di servirsi di «questo arcivescovo progressista e aperto contro l'inflessibile primate di Polonia, Stefan
Wyszynski, imprigionato dal 1953
al 1956».
La sorveglianza della polizia
politica nei confronti di Karol
Wojtyla si intensifica a metà degli anni '70. Vengono collocate
microspie ovunque, i telefoni
ascoltati ed il suo entourage laico
messo sotto controllo. Tuttavia,
Giacomo Galeazzi
Segue a pag. 10
Un nuovo sacerdote
per la Chiesa
Jesina
Sabato 21 maggio alle ore
20,30 nella Cattedrale di Jesi il
Vescovo Giancarlo Vecerrica,
vescovo di Fabriano, ordinerà
presbitero Gianfraco Ceci. La
celebrazione sarà animata nel
canto dai giovani dei cori parrocchiali di Moie e Macine di
Castelplanio.
2
Vita ecclesiale
Domenica 22 maggio 2005
Dal Vescovo di Fabriano
Voce della Vallesina
Santissima Trinità - Domenica 22 maggio 2005
Sabato 21 maggio in Cattedrale
l’ordinazione di Gianfranco Ceci
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo:
"Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo
Figlio unigenito, perché chiunque crede in
lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio
non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma
chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio".
Gli abbiamo chiesto di parlarci della sua scelta
di Beatrice Testadiferro
(foto Angelo Ubaldi)
Convegno della Fisc
Ecumenismo, le nuove sfide
A Ravenna realtà della Chiesa a confronto
di Lucia Romiti
Partire dal particolare per rendere
comprensibile l’universale, leggere il territorio e le sue storie alla luce della diversità ecumenica. E farlo in chiave dialogica e pluralista.
Con la pacatezza, il rispetto e la reciprocità che dovrebbero animare
l’intelligenza e l’azione del cristiano.
Arduo compito, quello dell’educare all’unità delle diverse realtà
della Chiesa. Compito che spetta,
sulla carta, anche ai nostri settimanali cattolici. E di questo tema - “Il
dialogo ecumenico nella nuova
Europa”- si è discusso al convegno
nazionale della Fisc, gli scorsi 5, 6
e 7 maggio. Proprio a Ravenna,
crocevia storico delle nostre “chiese”.
Realtà a confronto. Quella cattolica, quella ortodossa e quella protestante. E, come ultima parola, la
comune intenzione di camminare
insieme, disegnare scenari fatti di
“riconciliazione, donazioni, amore, Vangelo vissuto”.
Così, la celebrazione dei cento
anni di vita di “Risveglio duemila”, settimanale dell’Archidiocesi
di Ravenna-Cervia, è stata l’occasione per guardarsi indietro, ragionare insieme e proporsi nuove sfide pastorali. Esserci. Stare sulla
scena del mondo con la forza e la
credibilità di una Chiesa che ha superato le sue scissioni, ha messo
pace tra le sue membra. In
un’Europa postideologica e confusa quando le tocca “riempire le definizioni”, come ha detto mons.
Aldo Giordano, segretario generale Ccee, quel Dio che ha scelto di
entrare nella storia e nel dolore dell’uomo, deve pur dire qualcosa. Per
costruire e non per dividere.
“Cristo è risorto. Basterebbe questo per portarci a condividere gioia
e fraternità, superando qualsiasi difficoltà di dialogo”, ha sottolineato
l’Archimandrita Nilos Vatopedinos,
vicario arcivescovile per le Calabrie
e la Sicilia. Come dire: abbiamo un
annuncio da portare, una risposta alla pressante richiesta di senso di
ognuno; ricompattiamoci “ripartendo dalla Parola di Dio, concentrandoci su Gesù Cristo. L’unione
- ha aggiunto Vatopedinos - non potrà venire dall’alto, ma inizierà
quando vedremo preti cattolici andare alla ricerca di preti ortodossi
e preti ortodossi di preti cattolici”.
E ai nostri settimanali la missione di riflettere l’ecumenismo,
renderlo accessibile ai lettori.
Sempre all’insegna del dialogo e
della tolleranza.
In redazione con il presidente FISC
Nel primo pomeriggio di giovedì 12 maggio, don Giorgio Zucchelli
e Francesco Zannotti, presidente e vicepresidente nazionale della
Federazione Italiana Settimanali cattolici, la Fisc, hanno incontrato nella nostra redazione, i collaboratori di “Voce della Vallesina”.
L’incontro, introdotto dal delegato marchigiano della Federazione
e direttore del settimanale “L’Azione” di Fabriano, Carlo
Cammoranesi, è proseguito con una breve conversazione del presidente che ha sottolineato l’importanza del servizio svolto dai settimanali cattolici, come voci ed antenne attente sulla società per trasmettere le buone notizie e per informare correttamente.
(foto Anna V.Vincenzoni)
Pellegrinaggio in Terra Santa
La parrocchia Santa Maria di
Moie organizza, dal 22 al 29 settembre, un pellegrinaggio in Terra
Santa. La quota di 985 euro comprende il viaggio in pulmann, andata a e ritorno, da Moie all’aeroporto di Fiumicino, ed in Israele, i
Voce della Vallesina
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Giuseppe Luconi
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Per maggiori informazioni e per
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Giuliani o a Gianfranco Rossi (tel
3356771942) o a Franco Cascia
(3385043914).
Sabato 21 maggio alle ore 20,30 in Cattedrale a Jesi,
Gianfranco Ceci sarà ordinato presbitero per l’imposizioni
delle mani di S. E. Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano.
Gianfranco, 39 anni, ha esercitato finora il suo ministero
nella parrocchia Santa Maria del Cammino di Macine e
Santa Maria di Moie, soprattutto con i giovani e giovanissimi partecipando agli incontri del sabato ed ai campeggi estivi. Gli abbiamo rivolto alcune domande per conoscere un po’
della sua storia e di come è nata la sua scelta.
- Raccontaci un po’ della tua
vocazione.
“La mia vocazione è nata in
modo progressivo con una grande riscoperta della fede avvenuta
dentro il cammino della parrocchia e nelle domande esistenziali per dare un senso vero alla vita che non si basasse più su una
sequenza di avvenimenti di cui
non si sapesse il perché. Quanto
di bello, piacevole e utile avevo
vissuto nella parrocchia non mi
bastava più. Mentre ero studente
di geologia, dopo la maturità all’istituto tecnico per geometri, ho
riscoperto Gesù”.
- Che cosa ti ha suscitato e come ti ha cambiato questa riscoperta?
“Di fronte a situazioni difficili che altri dovevano affrontare, di
fronte alle scelte di alcuni miei
coetanei mi sembrava di capire
che non sapessero nemmeno loro da dove venissero. Dunque dall’esigenza di capire la verità di
me stesso ed il senso della mia vita, ho iniziato il mio dialogo personale con Gesù. Un giorno, poi,
ho capito che la sua storia non era
finita sulla croce ma che continua perché Lui è il Risorto. Ho
scoperto che la vita affascinante
che Lui ha vissuto rifulge nella
gloria del Risorto. Ho capito che
Gesù è vivo, in mezzo a noi, e
questo ha ridato il senso e la meta alla mia vita. Poi è arrivata forte la domanda in me: Gesù avrebbe avuto molto da raccontarmi di
ciò che Lui aveva fatto per me ma
poco io per Lui”.
sè, non tanto dei pastori. Terminata
l’università ed il servizio militare, ho iniziato allora a frequentare il seminario regionale di
Ancona, continuando a sperimentare questo incontro autentico con Gesù”.
- Che cosa speri per la
Chiesa, che ti impegni a servire come madre e maestra?
“Il mio sogno è che la chiesa
diventi una scuola di amore, capace di insegnare l’amore vero di
cui Gesù ci ha parlato e ci ha dato testimonianza: la difesa della dignità della vita, della famiglia…
Tutto ciò passa solo attraverso
l’annuncio e la conoscenza di
Gesù Risorto”.
- Ed il tuo impegno verso i
giovani, come vorrai caratterizzarlo?
“Vorrei trasmettere la bellezza
e la gioia di sapere chi sono, da do-
Credere è cominciare a vivere
di Adriana Borgognoni
Mistero insondabile dell’amore di Dio e mistero terribile della libertà
dell’uomo.
Smisurato l’amore, che fa una proposta incredibile: il dono del Figlio
unigenito, l’unico e l’insostituibile. Assoluta la libertà di rispondere a
questo amore, accogliendo o rifiutando il dono. Al centro, tra Dio e l’uomo, Gesù Cristo, che si spoglia dell’infinito per entrare nel limite, e non
si vergogna di impastarsi del male del mondo pur di offrire, attraverso di
sé, la pienezza della vita.
Dio lo ha mandato per salvare il mondo e non per giudicarlo, recita il
passo, ma di fronte a lui il mondo si giudica da sé. Il verbo greco krinein,
che nel testo italiano troviamo tradotto prima “giudicare” e poi “condannare”, indica una crisi, una rottura, una separazione: davanti a Gesù gli
uomini devono compiere una scelta fondamentale e si dividono, hanno reazioni diverse e assumono posizioni opposte, costruendosi la salvezza o escludendosene.
Si crede o non si crede. E credere non è soltanto accettare intellettualmente, dare un assenso mentale, ma aderire al dono dell’Unigenito, accogliere veramente la persona di Gesù, stabilire una relazione con lui, in
lui trovare il senso della propria vita.
Chi crede in lui non muore ma ha la vita eterna, dice l’evangelista.
L’originale greco ancora ci aiuta a comprendere queste parole, infatti il
verbo apolletai, tradotto “non muoia”, significa letteralmente non si perda, non vada in rovina: c’è un male peggiore della morte fisica, ed è perdere nel nulla la nostra vita, vivere la morte già su questa terra, e non aprirsi ad una vita umanamente realizzata, anticipo di un’altra che non avrà mai
fine.
E’ una scelta drammatica, ed è tutta nelle mani dell’uomo.
- Come hai vissuto allora il
tuo impegno in parrocchia?
Gianfranco Ceci (il primo da sinistra, in terza fila) con i giovani di Moie
“Se andavo in parrocchia era
perché lì incontravo i miei amici,
se organizzavo i campeggi era perché lo ritenevo giusto. Ora sentivo l’esigenza di una relazione personale che prima non avevo
sperimentato. Piano piano questo
mi ha fatto maturare e avvertire
questa intuizione che ho pesato
molto perché all’inizio non ero
proiettato a una vita così delineata e totalizzante per aderire a questo mio bisogno di rispondere alle necessità del popolo di Dio in
ve vengono e dove sono chiamati ad arrivare; la gioia di sapere di
essere stimati da Dio così da essere chiamati figli di Dio. Vorrei
che questa sicurezza li renda liberi
dai condizionamenti della società
attuale, che capiscano di essere
amati di un amore divino di cui
umanamente non possiamo trovare paragoni se non percepirne
qualche lampo luminoso nella vita quotidiana. Li vorrei capaci di
essere liberi per poter vedere oltre”.
“Rinnovamento nello Spirito”
Incontri sul referendum
“La vita non può essere messa ai voti”. Continuano gli incontri
promossi dal movimento “Rinnovamento nello Spirito” della
diocesi di Jesi sulle tematiche poste dal referendum del prossimo 12 giugno. A quelli del 16 e del 19 maggio, seguiranno altre
tre occasioni di informazione e dibattito sulla procreazione assistita e sulla legge 40/2004. Trattate da un punto di vista medicoscientifico ed etico. A parlare, alle ore 21, il dott. Marco Romiti
(medico chirurgo di Jesi). Gli appuntamenti:
martedì 24 maggio, locali della parrocchia Regina della Pace
(di particolare interesse per i giovani);
giovedì 26 maggio, parrocchia San Marco di Castelbellino
Stazione;
mercoledì 8 giugno, locali della parrocchia Cristo Redentore
di Moie.
Collegio Pergolesi
Gita pellegrinaggio
a Roma-Tarquinia
Per sabato 4 e domenica 5 giugno il Collegio Pergolesi organizza una gita pellegrinaggio a Roma,
Civitavecchia e Tarquinia. Il programma prevede, tra l’altro:
sabato 4 – ore 6 partenza da
Jesi, parcheggio Collegio Pergolesi
(ore 6,45 partenza da Fabriano,
piazzale Matteotti); ore 15 a Roma,
visita guidata ai Musei Vaticani, al-
la Cappella Sistina e alla basilica di
San Pietro (omaggio alla tomba di
Giovanni Paolo II),
domenica 5 – ore 8,30 partenza per Civitavecchia; ore 10
S.Messa e visita alla Madonna delle lacrime; ore 15,30 Tarquinia, visita al museo e alle necropoli etrusche; ore 18 partenza per Fabriano
e Jesi (arrivo a Jesi alle 22,45).
Varie
Voce della Vallesina
Piero Grizi
Le isole dei Poeti
Tra i più valenti artisti dell’Ottocento
di Maria Costanza Santacroce Cestaro
Luci nella notte
Personaggi in chiaro-scuro: Caligola e Giobbe
fotoservizio di Cristina Franco
di Augusta Franco Cardinali
Non cercò in vita fama, onori e
gratificazioni Piero Grizi. Sono
stati i suoi eredi che, a distanza di
quasi trent’anni dalla sua scomparsa, hanno ritenuto fosse giusto
portare alla luce e riconsiderare
l’opera di questo pittore jesino e riconoscerne l’importanza. Nella
sua città, dove era nato nel 1885,
non esisteva che un suo quadro, depositato presso la Pinacoteca: il
‘Ritratto della madre con violette’.
Tutta la sua produzione era in ma-
Autoritratto, anni ‘70
no degli eredi. Comprensibile perciò qualche diffidenza suscitata un
anno fa ad una prima presa di contatto con la dott.ssa Mozzoni, direttrice della Pinacoteca stessa,
con gli esperti, con le autorità comunali. Poi, poco a poco, un esame accurato delle sue opere sempre più chiaramente ha rivelato
quitazione, le frequentazioni di
importanti ambienti artistici anche d’oltre frontiera. Non furono
facili i tempi della giovinezza: la
prima guerra mondiale, alla quale
partecipò, fu il primo degli eventi
tormentati della storia del ‘900 che
si trovò a vivere.
Una istintiva curiosità speculativa lo spinse a interessarsi di tutte le correnti pittoriche del suo
tempo anche le più avanzate come
l’astrattismo e il futurismo. Sembra
esserne escluso il simbolismo, forse lontano dal suo temperamento
più dinamico e concreto che fantasiosamente attratto dal trascendente. ”L’arte di Piero Grizi nasce
con l’impressionismo e muore con
la pop art”, ha osservato la dott.ssa
Mozzoni. Così infatti appare nella mostra antologica a lui dedicata. Le opere esposte non sono tutte datate, il che rende difficile la
comprensione dello sviluppo della sua maturazione artistica, ma
l’impatto visivo è emozionante anche se i soggetti rappresentati appartengono prevalentemente alla
quotidianità.
Sono paesaggi marchigiani, nature morte, personaggi che facevano parte dell’entourage familiare. Ma l’artista ‘mira subito al
cuore’. Il tratto è netto, deciso, a
volte tagliente e drammatico: intensi sono i contrasti cromatici,
forte e immediata l’energia creativa che se ne sprigiona. Una valutazione a parte meritano i ritratti per i quali hanno spesso posato
i suoi bellissimi figli e i familiari,
Grande affluenza di pubblico
il 14 maggio per “La notte dei musei”, iniziativa interessante partita dalla Francia alla quale Jesi ha
aderito per la quarta volta svolgendo il tema “Luci nella notte”.
Alle ore 21 in piazza Federico II
l’illuminazione è stata spenta a
simboleggiare il buio della mente.
Un colore ha dominato la ma-
Gli antichi popoli mediterranei ritenevano che la Terra fosse
simile ad uno scudo piatto circondato dalla cintura luminosa
dell’Oceano palpitante di vita, popolato di mostri e creature divine. Miriadi di isole e scogli disseminati lungo le coste, spazio
del peregrinare dell’uomo, divenivano nello stesso tempo per i
poeti metafora del viaggio della vita.
Omero canta l’isola “fitta di alberi circondata dall’acqua, ombellico del mare”, dove si consuma Ulisse infelice, che patisce
dolori lontano dai suoi: vi abita la ninfa Calipso, figlia di Atlante,
dai capelli ricciuti e la voce armoniosa, in una grotta nel bosco
profumato di cedri e di tuje, nido di uccelli, ricco di sorgenti e
prati fioriti di viole. Eppure Ulisse non gode di quelle meraviglie, ferito da nostalgia struggente per Itaca “rupestre, dura, non
buona a pascere puledri, ma nutrice di buoi e di capre”. L’eroe
vorrebbe partire anche a rischio della morte, per fare ritorno alla sua isola e rivedere il fumo che sale dal suo focolare.
Umberto Saba reinterpreta in modo autobiografico i pericoli terribili affrontati da Ulisse che intrepido naviga tra gli isolotti “belli come smeraldi” nel mare insidioso, spinto dal “doloroso amore della vita” che gli arde nel cuore.
Nell’Orlando Furioso l’Ariosto descrive gli incanti e la bellezza dell’isola della maga Alcina, che seduce i cavalieri con le
sue arti e li imprigiona per distoglierli dalle loro imprese. “Vaghi”
boschi di alloro, di palme, di cedri e di aranci con la loro meraviglia di fiori e di frutti, cespugli di rose e di gigli rallegrati dal
canto degli usignoli e dalla musica delle fontane attirano gli
eroi: sarà dura lotta per Astolfo liberarli, riportarli nel flusso incessante dell’esistenza, che è avventura e prova, perché nella ricerca ardua e nel dolore coraggiosamente accettato sta la dignità
dell’uomo.
Con indicibile tenerezza Ugo Foscolo si abbandona ai ricordi d’infanzia che Zacinto, “materna” sua “terra”, gli suscita nella mente con le sue spiagge incontaminate e le sue “limpide nubi”.
Per Giuseppe Ungaretti l’”Isola” è l’emblema stesso della poesia come canto puro, momento in cui l’anima ritrova la sua innocenza, pur così immersa nella pena del vivere. Il “batticuore”
dell’acqua su una riva sconosciuta immerge il poeta in una atmosfera rarefatta in cui riaffiorano dal “Porto sepolto”, che
ognuno di noi ha dentro di sé, i miti degli antichi: un’ombra appare come ninfa bella che dorme abbracciata ad un olmo, e i raggi obliqui del sole sembrano “pioggia di dardi” sull’erba opalescente; qua e là pecore appisolate attendono una carezza dalle
mani del pastore, timoroso quasi di disperdere quell’incanto.
Ci sono approdi dove soltanto i poeti giungono perché sono
capaci di vedere ciò che è al di là dell’immagine e di descrivere
il tumulto dei sentimenti: l’isola può essere allora un cespuglio
di molli ginestre o una siepe di “oleandri del cuore” e rivelare
la vita nascosta nelle cose per donare agli uomini la dolcissima
consolazione della parola.
All’Istituto Comprensivo “Jesi Centro”
Nell’archivio storico della scuola
uno spaccato di vita cittadina
Nelle foto: 1) durante l’inaugurazione della mostra delle opere di
Piero Grizio, sabato 14 maggio, da sinistra: il dr. Gloriano Paoletti
e la dott.ssa Loretta Mozzoni, rispettivamente vice direttore e direttore
della Pinacoteca comunale, il sindaco Fabiano Belcecchi e l’assessore alla Cultura Leonardo Animali; 2) in visita alla mostra, allestita
nei locali della Salara, al Palazzo della Signoria, ed aperta fino al 5
giugno.
(foto Cristina Franco)
Piero Grizi come uno dei più valenti e rappresentativi artisti marchigiani del ‘900.
Proveniva da un’antica famiglia nobile che annoverava già non
pochi personaggi di spicco.
Trasferitosi giovanissimo a Roma,
Piero Grizi visse a lungo lontano
dalla sua città natale, con la quale
mantenne però sempre un tenace
legame d’affetto. “Riservato, cortese, un po’ introverso, poco incline all’autocelebrazione”. Così
oggi lo descrivono, ed è affermazione attendibile e provata dal fatto che solo una ‘personale’ egli allestì nella capitale: a settantadue
anni e lontano dagli entusiasmi
giovanili. Divise la sua vita tra gli
impegni concreti, imposti dalla gestione del suo patrimonio e dalla
cura della sua famiglia (ebbe cinque figli), e un interesse genuino
per l’arte: non solo per la pittura,
ma anche per la scultura e la poesia.
L’arte del dipingere era stata in
parte ereditata da sua madre. Fu
suo padre però che gli permise di
coltivarla iscrivendolo all’Istituto
delle Belle Arti di Roma. La sua
educazione fu completata da altri
studi: lettere classiche e lingue
straniere, la pratica di discipline
sportive come la scherma e l’e-
o gli autoritratti. Ogni soggetto è
reso senza leziosità, compiacimenti, infingimenti; che sia una
bambina dai lineamenti di bambola, un neonato con il broncio, il
viso rugoso di una mendicante o
quello di suo figlio giovinetto, di
suo padre, di sua madre o il suo.
L’anima trasparisce dagli sguardi:
occhi seri o ridenti, pensosi o stanchi, fieri o dolci, acuti o indagatori.
C’è altro da scoprire: le sue
sculture, le argute caricature, le
tecniche diverse usate sempre con
perizia; anche la valenza etica dell’opera di un pittore che amò veramente ‘l’arte per l’arte’.
3
Viaggio nei musei
Il Paese dell’anima
L’arte per l’arte
Domenica 22 maggio 2005
L’Istituto Comprensivo “Jesi
Centro” ha programmato per sabato
28 maggio una giornata di studio
sul tema “Il 900 e la Scuola”, per
presentare il progetto che riguarda
il riordino del materiale archivistico conservato nello stesso Istituto,
dalla fine dell’Ottocento al 2000,
comprendente sia l’archivio storico e di deposito della scuola media “Duca Amedeo di Savoia”, sia
l’archivio della direzione didattica
di Jesi e delle scuole, materne ed
elementari, jesine e non, ad essa facenti capo.
Il materiale permette la ricostruzione dell’organizzazione scolastica del territorio nell’evoluzione e nei passaggi istituzionali:
pagelle, giornali di classe, registri,
verbali, avvisi, lettere private, corrispondenze tra insegnanti, missive di genitori dirette ai dirigenti
scolastici e quant’altro. E’ la ricostruzione storica di uno spaccato
notevole di vita della città all’interno del quale si possono ritrovare parecchie generazioni.
La costituzione di un archivio
storico può considerarsi un evento unico e originale (solo poche
regioni si stanno muovendo in que-
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sto orientamento) nel panorama
storico-culturale che va oltre l’ambito territoriale locale, perché consente a studenti, a storici, a ricercatori, a pedagogisti, a sociologi,
e a chiunque si interessi di ricerca,
di poter accedere a un patrimonio
di notevole spessore culturale.
L’iniziativa è inserita nell’ambito
del progetto “Leggere il ‘900”, e si
svolge con il patrocinio del
Comune di Jesi e dell’Ufficio
Scolastico Regionale per le
Marche.
Sulle tematiche attinenti la valenza educativa e formativa degli
archivi storici della scuola, interverrà il prof. Franco Cambi, professore di pedagogia generale
all’Università di Firenze, uno dei
più autorevoli specialisti di teoria
e di storia della scuola e dell’educazione.
trarre le mogli ai legittimi sposi, ma
il suo amore più grande fu la sorella Drusilla.
Alla sua morte, nel 38 d.C., impazzito di dolore, si rifugiò in campagna, proibendo che a Roma si ridesse, si facesse il bagno e si
pranzasse con i parenti. Fece erigere alla sorella-amante un tempio
e le istituì un culto religioso.
Nella prima foto: al museo archeologico, Lucia Santinelli, mentre suona il flauto traverso, e Simona Cardinali che ha letto un testo sulla vita ddi Caligola. Nell’altra foto: al “Ferrini”, Ester Donninelli
durante una lettura davanti al quadro restaurato di Giobbe.
nifestazione: il rosso, presente nei
bracieri sparsi in piazza, nei lunghi drappi posti a formare un tunnel, metafora dei disturbi mentali
e collegante l’ingresso del museo
archeologico con quello diocesano, entrambi illuminati internamente da lampade vermiglie. “Con
questo colore si vuole esprimere
l’eccesso di sangue che fluisce al
cervello quando la mente perde il
controllo razionale e approda a
folli ambizioni di potere, come in
Caligola, o a un pazzo amore per
Dio, come in Giobbe” – ha spiegato la dott.ssa Loretta Mozzoni,
direttrice della Pinacoteca.
Al museo archeologico, davanti
alla testa del figlio di Germanico
e di Agrippina, successore di
Tiberio, è stata effettuata una lettura “…ispirata dal Caligola di
Camus, un testo teatrale non fedelissimo alla storia, per la quale
abbiamo attinto da Svetonio, Dione
Cassio e Filone d’Alessandria –
ha chiarito l’archeologa Federica
Grilli – Camus però offre uno
splendido ritratto psicologico del
giovane imperatore, ossessionato
dai morti e vissuto neanche
trent’anni anni. Di recente Caligola
è stato rivalutato perché le notizie
sulla sua pazzia provengono tutte
da fonti senatorie a lui ostili che lo
dipingono come un sadico capriccioso e lussurioso.”
Soggetto a continui cambiamenti d’umore a causa del male da
cui era afflitto, l’epilessia, Caligola
cercò di accaparrarsi con ogni mezzo il favore popolare. Concesse
amnistie ai carcerati, elargì denaro al popolo e organizzò fastosi ricevimenti. Le fonti tramandano
che egli non avrebbe esitato a sot-
Impose poi che le donne dovessero giurare sul nome di Drusilla,
pratica in precedenza accordata
solo a qualche imperatore. Dopo
pochi anni di regno, giunto alla fine, gli fu vicina solo la quarta moglie Cesonia, con la quale condi-
Il sorriso
Il sorriso
è un movimento
dell’anima
che percepisce
l’altro.
Annunziata Cavallucci
vise il destino di una morte violenta
insieme alla figlioletta Drusilla.
Tutti e tre furono infatti vittime
della seconda congiura ordita dai
senatori.
Nella sala del circolo “Ferrini”
invece, davanti ad un quadro della seconda metà del XVI secolo appena esposto dopo il restauro e
raffigurante Giobbe seduto nudo
sul letamaio, è stata effettuata una
lettura sul personaggio biblico che
Dio, tramite Satana, sottopose a
durissime prove per testarne la fede. Dopo aver perso le ricchezze,
i dieci figli e la salute, non essendogli venuta meno la fede, ma
avendo riconosciuto che solo
l’Altissimo può conoscere i progetti del mondo e della storia,
Giobbe venne ricompensato con
la restaurazione dello stato originario, anzi, i suoi beni vennero
raddoppiati.
È da augurare che anche il prossimo anno si possa riuscire a realizzare una manifestazione altrettanto significativa e coinvolgente.
4
Jesi e Vallesina
Domenica 22 maggio 2005
Sabato 21 conferenza
sulla scaffalatura dei Pianetti
Dibattito e polemica
La libreria riscoperta
e restaurata
di Beatrice Testadiferro
Sabato 21 maggio, alle ore 18, nella Sala Maggiore del
Palazzo della Signoria, si terrà la conferenza “La libreria
riscoperta e restaurata” in cui verrà presentato il restauro
della settecentesca scaffalatura lignea della Biblioteca
Pianetti. Abbiamo incontrato il direttore della Biblioteca
Planettiana, dott.ssa Rosalia Bigliardi, alla quale abbiamo
chiesto:
- Un impegno importante del
Comune di Jesi ed in particolare della Biblioteca stessa, per recuperare una parte della storia
di Jesi: può raccontarci qualcosa di questo lavoro?
“Tutto è nato quando nel febbraio del 2001 Marco Cercaci, allora assessore alla Cultura del
Comune, ritrovò elementi lignei e
di pregio ammassati in un vano
poco accessibile di una cantina del
centro storico e ben presto si rese
conto che si trattava di materiale
riconducibile alla antica libreria
che la famiglia Pianetti aveva fatto costruire per accogliere degnamente la donazione dello zio, monsignor Giuseppe Pianetti.
“Tale materiale, deteriorato ed
in parte rovinato dal tempo e da un
antico uso in locali umidi, non solo richiedeva un consistente intervento di restauro, volto a consentirne una corretta conservazione,
ma poneva anche problemi legati
alla ricostruzione delle parti mancanti e quindi ad un suo completamento, tale da poter offrire non
solo una funzione di effettivo utilizzo come libreria, ma anche di ricomposizione con quelle parti che
da tempo erano conservate all’interno del Palazzo della Signoria: i
numerosi cartigli a foglia d’oro rimasti nelle soffitte e le due grandi pale esposte nella Sala
Maggiore.
“Dato l’elevato costo dell’operazione di restauro nel suo complesso fatta da alcuni esperti del
settore, si è deciso di intervenire
gradualmente, dando il via dapprima al restauro dei pilastri, e poi
via via procedendo a completamenti che alla fine hanno portato
a mostrarne, per quanto possibile,
l’antico splendore. L’intera operazione è stata affidata alla ditta
Nuova Sari s.n.c. di Polcri e
Bencini di Firenze, ditta che aveva alle spalle lavori di grande prestigio e rilievo, sotto la supervisione della Soprintendenza ai Beni
Artistici di Urbino.
“La splendida libreria settecentesca è stata poi collocata nella Sala Maggiore del Palazzo della Signoria, dove sarà possibile
ammirarla in tutta la sua bellezza.
Infine si è voluto realizzare una
pubblicazione che desse ragione
delle scelte operate, dell’impegnativo lavoro di restauro e dei risultati raggiunti”.
- Questa iniziativa, che rientra nel programma della
Settimana dei Beni Culturali
promossa dal Ministero, è all’interno di un altro evento significativo quale la “Collectio
Thesauri: dalle Marche tesori
nascosti di un collezionismo illustre”: dunque una costante
opera della Biblioteca che si rivolge non solo alla città di Jesi
ma anche oltre.
“La Collectio Thesauri si è rivelata uno dei più significativi
eventi regionali degli ultimi decenni volti a focalizzare il patrimonio e le risorse culturali offerte in particolare dalla Biblioteche
storiche, originatesi o segnate particolarmente da fondi librari voluti da collezionisti che hanno marcato con la loro impronta culturale
il valore di quelle che oggi sono le
più importanti biblioteche stori-
Voce della Vallesina
che marchigiane.
“I volumi che costituiscono
l’imponente catalogo ben esplicitano la passione libraria di questi
bibliofili e la vasta gamma dei tesori che nel loro insieme ci danno
conto della cultura della nostra regione; la antica libreria Pianetti ne
offre in questo senso un paradigma esemplare e completo, con i
suoi fondi librari, archivistici e non
da ultimo con la splendida libreria
restaurata, che la stessa Regione
Marche ha contribuito a restaurare e valorizzare, esponendo in mostra un modulo della antica libreria a dimostrazione dei primi
risultati raggiunti.
“Ma la ricaduta di questo evento sulla nostra città ha anche portato ad una valorizzazione dello
Studio per le Arti della Stampa,
sede di una sezione della Collectio
Thesauri tutta dedicata alla storia
della tipografia nelle Marche. Un
intero volume è stato dedicato dalla Regione allo studio ed alla messa a fuoco delle opere più significative realizzate dagli stampatori
che hanno operato nella nostra regione, che vanta nomi eccellenti
quali il Petrucci, il Soncino, ecc.;
con alcuni bibliotecari abbiamo
potuto per la prima volta compiere una prima mappatura di quest’arte nelle varie province delle
Marche e porre le basi di una ricerca che si dovrà sviluppare anche in seguito, per offrire un originale contributo alla lettura della
storia e della cultura della regione”.
- Quali altri soggetti hanno
partecipato al progetto di re-
stauro e quale è stato il loro coinvolgimento?
“La concretizzazione piena di
questo restauro, completamento e
valorizzazione della antica libreria
Pianetti, è stata resa possibile grazie alla sinergia ed al concorso di
enti ed Associazioni, che hanno
accolto il progetto ed hanno contribuito in maniera significativa alla sua realizzazione. Il restauro
nella sua prima tranche ha goduto di finanziamenti erogati dalla
Provincia di Ancona alla
Planettiana in base ad una legge regionale per la ristrutturazione degli spazi e degli arredi delle biblioteche. Sono poi seguiti, come
sopra accennato, i finanziamenti regionali all’interno della Collectio
Thesauri; ma la svolta vera e propria si è verificata con la decisione del Rotary Club di Jesi nella persona del Presidente Paolo Bifani di
farne l’evento principe celebrativo
del centenario.
“Tale forte volontà espressa al
Comune di Jesi ha consentito di
realizzare pienamente e compiutamente tale restauro, meritando
ulteriori impegni concreti, oltre a
quelli dello stesso Comune, da parte della Banca Popolare di Ancona,
da sempre attenta sostenitrice delle attività più significative della
Planettiana, impegni che hanno
portato alla piena valorizzazione di
questa antica libreria in tutti i suoi
aspetti, ivi compresi quelli della
pubblicazione di una monografia
che desse conto della storia e degli interventi operati. Ancora una
volta, la sinergia e l’impegno convinto di enti e sponsor di forte sensibilità hanno restituito alla città un
gioiello culturale frutto della nostra storia”.
Convegno al Palazzo dei Convegni
La vita, l’embrione
e le cellule staminali
Il diritto per tutti
ad una vita dignitosa
Tema di stretta attualità in previsione
e sull’onda del prossimo referendum
Cosa si è fatto e cosa non si è fatto
per le persone affette da disturbi mentali
di Alvaro Carotti
I
Recentemente, sul “Corriere
della Sera” del 28 febbraio scorso,
ho letto uno scritto in tema di
Giovanni Sartori ove mi erano sembrate pasticciate o mal articolate e
confuse le sue argomentazioni di
filosofia, di etica e altrimenti ideologiche, mescolale alla biologia.
Da questo lo spunto: primo, per
contestare con un mio articolo su
"Voce della Vallesina" del 13 marzo successivo le argomentazioni
di Sartori; secondo, per seguire un
po’ più da vicino sulla stampa ed
in Tv il dibattito in corso sull’argomento incalzante ormai da qualche tempo. Infatti il tema è divenuto quanto mai attuale in
previsione e sull'onda del vicino
referendum proteso alla modifica
della legge 40 sulla "fecondazione
medicalmente assistita”.
Un tema che, nella stagione tecnologica che stiamo vivendo, si è
imposto all'attenzione dei media
in molti Paesi - e non meno in Italia
- per i due obiettivi effettivamente cogenti per la società, costituiti
dal problema della fecondazione
assistita e dal miraggio, di fatto ormai concretizzabìle, della individuazione e dell'uso delle cellule
staminali. Quest'ultimo, in particolare, è quello sul quale ci soffermeremo. Io non parlerò ad ogni
modo del referendum e mi limito
a parlare da medico interessato di
bioetica che è anche il cittadino
che sente il dovere della migliore
conoscenza del problema in discussione.
Il tema vede coinvolti - purtroppo in modo fortemente conflittuale - la fede cattolica e la razionalità laica nell’interpretare
l'odierna realtà scientifica ed il futuribile tecnico scientifico. "Un
conflitto tra scienza e religione" e
"tra fede e ragione" dice, con tono di inevitabilità per lui certa,
Giovanni Sartori, conosciutissimo
nei diversi ambienti culturali.
***
Giovanni Sartori, laico, è il ben
noto pubblicista ed opinionista.,
nonché politologo, storico della filosofìa moderna che negli ultimi
tempi ha scritto, attorno a1 tema di
cui trattiamo, molti articoli sul
“Corriere della Sera” ed in altre
importanti testate, oltre a comparire in Tv. “Un conflitto che non ha
ragione di essere” - sostiene Don
Luigi Verzè - perché la fede e la ricerca possono essere “sorelle gemelle”, essendo la verità oggetto
della fede come oggetto della scienza è pure la verità: aggiunge anzi
che è un errore contrapporle anche
perché, ne è convinto, “la scienza
è lenta ma arriva”.
Non tutti conoscono, forse, Don
Verzè. Ebbene, Don Verzè, è sacerdote ma è anche il fondatore
nonché presidente del grande
Centro di Ricerca Italiano e del
ben noto Ospedale San Raffaele
di Milano. E' stato anche il fondatore a Milano nel '96 della Libera
Università Vita-Salute S. Raffaele:
un prete per il quale "la scienza
non può essere fermata e la ricerca è un obbligo e va incoraggiata
- sono sue parole - perché nella ricerca il fare può essere immorale,
ma il non fare può esserlo più spesso”.
E' infine un ecclesiastico che, intervistato (“Corriere della Sera”
del 2 febbraio 2005), a proposito
della fecondazione omologa in vitro - oggi permessa solamente dalla legge civile - ritiene che “a suo
tempo anche la Chiesa la accetterà, come accetterà, almeno per situazioni limite, la pillola contraccettiva ed il preservativo".
Ma vengo ora a dire per sommi
capi, o a ricordare, le nozioni scientificamente sicure sui concetti di cui
all’enunciazione del tema.
fotoservizio di Paola Cocola
“Ricordo di aver pensato che gli
schizofrenici sono i poeti strangolati della nostra epoca. Forse per
noi, che dovremmo essere i loro risanatori, è giunto il momento di togliere le mani dalle loro gole.”
Si condensa nelle parole dello
psichiatra sudafricano David
Cooper il messaggio urgente che
ha significato - presso il Palazzo dei
La Vita
Non c'è dubbio - ed almeno su
questo concetto tutti sono d'accordo - la vita inizia con la fecondazione, cioè con la congiunzione dì
un gamete maschile, lo spermatozoo, e uno femminile, la cellula
uovo o ovocita maturo. Dall'unione
infatti dei pronuclei dei due gameti - ognuno dei quali possiede 23
cromosomi - origina una nuova
cellula che possiede un patrimonio
genetico completo costituito da 46
cromosomi.
Il processo dura alcune ore, per
cui non è facile dire esattamente
quando inizi la nuova vita: tanto
che c’è recentemente chi specula
sulla pretesa esistenza di uno stadio pre-fusione della cellula germinale maschile con quella femminile con la formazione di un
“ootide” che sarebbe un "non ancora fecondato", ma che scientificamente è tutt’altro che dimostrato.
Certo è che la condizione necessaria tuttavia per parlare di un
nuovo organismo è che si combinino tra loro i Dna dei due genomi, per dar vita ad un genoma nuovo. Dal punto dì vista anatomico,
l'embriogenesi - vale a dire l'iter
formativo del nuovo essere - inizia
con lo Zigote che è l'uovo fecondato costituito da una unica cellula, la quale subito si duplica per dare due cellule, quindi quattro, poi
otto, poi sedici; denominandosi ora
- per la forma assunta - morula e
così via.
A partire dallo stadio di 32 cellule, all’interno della massa compatta della morula, ormai blastula
o blastocisti, si è formata una minuscola cavità, nel cui interno al
quarto giorno, si incomincia a vedere una masserella di cellule –
l’embrioblasto – e da qui il bottone embrionale. A questo punto - il
Segue a pag. 10
L’intensa attività del “Ferrini”
Venerdì 27 conferenza sulla devozione mariana
nella tradizione e nell’arte della Marca
Venerdì 27 maggio alle ore 16,30 nella sede del Circolo “Ferrini”, in
piazza Federico II, 7, la prof.ssa Costanza Santacroce terrà una conversazione sul tema “La devozione mariana nella tradizione e nell’arte della Marca”. All’incontro, artistico e religioso, sono invitati i soci, gli amici, i simpatizzanti e la cittadinanza.
Nel frattanto, una rapida panoramica sulle ultime iniziative del
“Ferrini”. Il 30 aprile scorso si è svolto il concerto di beneficenza per i
bambini di Bachau, in Romania, con la entusiasmante esibizione del gruppo di canto “Santa Lucia”. Il 1° maggio soci ed amici del Circolo hanno partecipato ad una gita a Pergola e a Castelleone di Suasa per ammirare i famosi “Bronzi” e la città romana di Suasa, nell’ambito dell’iniziativa
alla scoperta della nostra regione marchigiana. Il 13 maggio si è svolta
la conferenza del prof. Alvaro Carotti, primario emerito della Asl 5, sul
tema: “La vita, l’embrione e le cellule staminali” (nella foto, il prof.
Carotti con il presidente del “Ferrini” dott. Primo Luigi Bini).
Il dott. Mario Tiberi, consigliere
della Onlus Tutela Salute Mentale
per la Vallesina, e l'autore del libro, il dott. Peppe Dell'Acqua,
direttore del Dsm (Distretto di
Salute Mentale) di Trieste
Convegni, nell’ambito della rassegna “Malati di niente”- la presentazione del libro “ Fuori come
va?” di Peppe Dell’Acqua, e la
successiva tavola rotonda
“L’inverno è finito: diamo un’opportunità alla parola” , animata da
Clara Sereni, della fondazione “La
città del sole”; Armando Bauleo,
psichiatra e psicoterapeuta argen-
tino; Peppe Dell’Acqua, direttore
del Distretto di Salute Mentale di
Trieste; Massimo Mari, direttore
del Distretto di Salute Mentale di
Jesi.
Nel pomeriggio di venerdì 13
maggio, esattamente ventisette anni dopo l’emanazione della Legge
180 del 13 maggio del 1978 - che
dispose la chiusura degli ospedali psichiatrici introducendo e affermando un grande cambiamento culturale e operativo nel nostro
Paese - sono state rivisitate le tappe del percorso compiuto dalla
Psichiatria e dall’organizzazione
politica e sanitaria, nonché dai cittadini stessi, per rendere vero il
diritto - riconosciuto dalla legge alle persone affette da disturbi mentali - ad essere curati, ad avere la
speranza della guarigione, a vivere in condizioni dignitose e affrancate dall’etichettamento e dall’emarginazione, ad aspirare ad
una vita piena e gratificante( avere un lavoro, la patente, una famiglia propria…) attraverso la fruizione dei beni, delle leggi e dei
servizi.
Dal dibattito è emersa una situazione poco soddisfacente in
quanto - sebbene la legge abbia
spostato il fuoco dalla malattia alla persona e alla sua possibilità di
cura - il concetto di “custodia” giustificato dalla presunta pericolosità dell’ammalato, lo stigma sociale e il pregiudizio continuano a
deformare le modalità di approccio al disturbo mentale, e di conseguenza la risposta istituzionale
che viene messa in atto.
Oggi si spendono 35 euro in totale a persona mentre se ne dovrebbero spendere almeno 70;
quando c’erano i manicomi se ne
spendevano 90: è successo che il
peso economico del disagio mentale è stato ricaricato soprattutto sui
familiari. Più grave è il fatto- sottolinea il dottor Dell’Acqua- che
ancora troppi pazienti subiscono la
“legatura” al letto o ai medicinali…Tutto ciò denuncia la debolezza delle forme di organizzazione strutturale che svelano scarsezza
di risorse, luoghi non amicali, rapporti interpersonali poco soddisfacenti e frustranti, figure professionali demotivate; e della
vecchia Psichiatria, che molto spesso ha prodotto effetti negativi.
Tuttavia, prendere atto delle debolezze significa – aggiunge
Dell’Acqua - avere idee per rimediare, per alimentare ricerche, studi, forme nuove di istituzioni, disponibilità di servizi che
suggeriscano percorsi personalizzati per il successo della cura.
Significa cominciare a parlare tutti insieme e insieme cercare parole comuni per individuare le strategie da attivare per dare risposte
concrete alla problematica questione della salute mentale.
È da questa sorgente di idee, di
intenti e di opere che sgorga “Fuori
come va? Famiglie e persone con
schizofrenia. Manuale per un uso
ottimistico delle cure e dei servizi”, Editori riuniti, scritto da Peppe
Dell’Acqua in collaborazione con
Luciano Comida, la giornalista
Kenka Lekovich e la psicologa
Maristella Cannalire.
Il libro, che costituisce il risultato di venti anni di ricerca , di
ascolto e osservazione svolti nei
Centri di salute mentale assieme ai
familiari delle persone che vivono
il disagio mentale, ha lo scopo primario di offrire a tutti coloro che
sono coinvolti direttamente in questa difficile esperienza, ma anche
agli operatori e alla gente sotto-
posta alle tensioni della quotidianità, informazioni sulla schizofrenia ritenuta ancora oggi una malattia misteriosa e inesorabile, e
sul lavoro terapeutico e riabilitativo; nonché vuol essere una guida
utile per orientarsi nella conoscenza e nella gestione dei diritti.
Esso rappresenta il tentativo di
costruire, di riordinare un sapere
che i familiari stessi imparano nel
fuoco degli avvenimenti che li attraversano; nasce dalla presa di
coscienza di aver raggiunto una
quantità di esperienze ed informazioni che è opportuno riferire,
condividere con la stessa
Psichiatria che spesso si rinchiude nelle teorie che applica con
estremo meccanicismo.
Soprattutto si pone l’obiettivo
di aiutare le persone ad avvicinarsi al termine schizofrenia per iniziare a pronunciarlo non con la
consapevolezza dell’accreditamento di una condanna irreversibile, ma con la speranza di una
mediazione offerta dai germogli
della possibile guarigione.
Voce della Vallesina
Jesi e Vallesina
Domenica 22 maggio 2005
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Jesi e Vallesina
Domenica 22 maggio 2005
Contrappunti
Gli occhi
della bambina
di Riccardo Ceccarelli
Si tratta, più o meno, delle divise di tutti quelli che vanno al
mare d’estate. E solo lì, d’estate.
Niente di straordinario dunque.
Per il resto riguardano il quotidiano intimo, direi, di ciascuno.
Anche se si propongono, arrivano
e si manifestano apertamente dentro le nostre case nella pubblicità,
televisiva o meno. Per far colpo. E
per lo più ci riescono, dicono gli
addetti.
Quanto interessino al mondo
della politica, oggi è difficile dirlo; tuttavia, qualcosa della politica dei secoli passati possono anch’esse raccontarlo. Questo, come
è ovvio, non appare nella storia ufficiale, se non sotto “velate spoglie”. Diventano a volte protagoniste del linguaggio per significare
che si è ridotti allo stremo, che
hanno provato a toglierci tutto o
quasi. Sbandierate di recente in
una seduta del Consiglio comunale di Bologna per contestare la
mancata quattordicesima, di esse
si è interessato un quotidiano politico Il Riformista, del 3 maggio,
nella rubrica “Costanza”, trattando di “Governo in mutande.
Biancheria intima da sottosegretari”, come il giorno dopo riportava il Corriere della Sera, con
un’eco ben più ampia.
***
Argomento davvero politicamente interessante, coinvolgente,
destinato forse ad avere un futuro
nel dibattito sul riformismo, per il
cui approfondimento il quotidiano
accennato è stato fondato (conservo ancora il primo numero del
23 ottobre 2002). Con la speranza che le riforme di cui tutti parlano, discettano e si accapigliano
da tempo, non si esauriscano nel
lasciarci con la stessa divisa da indossare d’estate come d’inverno,
poveri e… in mutande.
Del resto “erano in principio”,
proprio esse, come dice (solo nel
titolo) il romanzo di Rossana
Campo. Se ne è interessato Il
Riformista, e non i settimanali di
settore che su queste cose sono
specializzati e ci campano brillantemente, su una rubrica, curiosa se vogliamo, per ironizzare
(!?) sul governo, ma diventando,
suo malgrado forse, pur sempre
un segno. Da non ingigantire, certo, e da prendere così com’è. Per
la sua fatuità, per il non deciso
interesse culturale dell’argomento presso la pubblica opinione, per
il sorriso occasionale che può destare, per non essere, si spera, l’unico sintomo di un discorso ben più
ampio e impegnativo, quello delle riforme appunto, alle quali il
quotidiano si richiama.
***
Del difficile riformismo già si
accennava più di un anno fa. Alla
prova dei fatti, almeno in Regione,
dallo schieramento riformista - il
cui “cardine”del programma era
la “partecipazione”, evidenziato
con lo slogan “la politica con le
tue parole, il governo con le tue
idee” e premiato dagli elettori da
una forte continuità - si sperava
in qualche piccola riforma.
Piccola, piccola. Solo nel metodo, magari. Risparmiandoci quella penosa, quanto indecente, spartizione delle poltrone.
Autentici diktat, come hanno
confermato alcuni della stessa
maggioranza. Come prima, peggio
di prima. Ma non si può dire che
“il re è nudo!” in nome della partecipazione effettiva alla vita democratica, anima del riformismo.
Perché allora tante chiacchiere a
giustificazione se i metodi ed i risultati sono gli stessi? Si dica apertamente che interessa solo il potere
e con esso quanto è connesso, il denaro cioè, tanto i cittadini paganti e plaudenti azzittiscono chi si
accorge e prova a gridare che “il
re è vestito di niente”, come nella
fiaba di Andersen. Non è opportuno dire infatti quello che gli occhi vedono.
***
Eppure la ragione era di quella bambina che si era permesso
di gridare quello che vedeva. La favola, o meglio la realtà, si ripete.
Altro che “la politica con le tue parole, il governo con le tue idee”.
Potevano affermarlo anche gli altri che si dicono ugualmente riformisti. Il risultato forse non sarebbe cambiato. Che tristezza!
Voce della Vallesina
Alle scuole elementari di Monsano
Musei da scoprire
Marche in tavola
il territorio
del Verdicchio
Iniziative didattiche
e formative
Per ampliare le esperienze e conoscenze
fotoservizio di Paola Cocola
Anche quest’anno, la scuola
elementare di Monsano ha messo
in cantiere una serie di iniziative
didattiche e formative per ampliare
le esperienze, le conoscenze e le
abilità,e per potenziare le competenze di ciascun alunno.
Interessante l’esperienza conclusasi a febbraio con il rilascio,
nella selezione regionale del concorso “Bimboil”, di un attestato
agli alunni della classe terza per
l’impegno profuso nella realizzazione del progetto- rivolto a tutte
i più piccoli ricambieranno con un
lavoro di burattini. Una bella drammatizzazione nell’Aula Magna della scuola elementare concluderà il
loro anno scolastico. Il Progetto
continuità “Conosciamo la scuola
media” ha coinvolto con modalità
diverse gli alunni delle quinte classi elementari in esperienze di laboratorio nella scuola che andranno ad abitare il prossimo anno .
“Il corpo in movimento” promosso e finanziato dal Comune di
Monsano, ha coinvolto le prime e
A Morro d’Alba: Giò Piattella
e le sue miniature agresti
Un viaggio fra le tradizioni perse
di Simona Santoni
Delle poesie su tela, con il profumo di campi tutt’attorno: le opere di Gio’ Piattella, in mostra fino
al 29 maggio a Morro d’Alba, all’auditorium della Ss. Annunziata.
La personale del pittore nato a
Domo di Serra San Quirico e residente a Cupramontana è stata inaugurata in concomitanza con il
Cantamaggio morrese, e mai occasione sarebbe stata più opportu-
le scuole italiane-“Dieci anni di
città dell’Olio”, finanziato dal ministero delle politiche agricole e forestali ( Nipaf).
Le attività didattiche, svolte attraverso ricerche e visite guidate alle aziende agricole e ai frantoi dove è stato possibile inquadrare
l’intera sequela produttiva dell’olio- dalla raccolta delle olive all’imbottigliamento- ha promosso
una approfondita conoscenza sulle caratteristiche organolettiche e
chimico-fisiche dell’olio e sugli
effetti benefici per la salute; sulla
sua evoluzione produttiva nel tempo e sull’ importanza riportata nella tradizione religiosa. L’intero
percorso è stato rappresentato dagli alunni in coloratissimi cartelloni.
Il progetto si è innestato su quello avviato dalla classe IV dal titolo “Sorveglianza ed educazione
alimentare”, promosso a livello regionale nell’ambito della campagna di educazione alimentare, in
collaborazione con l’ Ausl 5.
Impegnati nel Progetto continuità “Lavoriamo insieme!”, gli
alunni di cinque anni della scuola
dell’infanzia con i bambini della
prima elementare, che si sono già
scambiati diverse visite.
Nell’ultimo incontro, i bambini
della prima hanno letto alle “nuove leve” una storia illustrata; ora
Il coro “Brunori”
Un’esperienza
musicale
di condivisione
Il coro polifonico “David
Brunori” di Moie, diretto dal maestro Michele Quagliani, nella serata
di sabato 14 maggio ha vissuto una
particolare esperienza musicale e
di condivisione, dalla quale, ci ha
raccontato il vicepresidente Olivio
Mazzarini, “è stato molto di più
ciò che abbiamo ricevuto che ciò
che siamo stati capaci noi di donare
con la nostra voce”.
Ha proposto, infatti, ai pazienti dell’istituto Santo Stefano di
Porto Potenza Picena un concerto
con musiche del repertorio sacro,
tra cui Panis Angelicum e l’Ave
Maria di Gounod e brani contemporanei di musica leggera ai quali
si sono uniti gli ospiti dell’istituto
di riabilitazione.
L’iniziativa rientra tra quelle
che la direzione del coro programma ogni anno per essere vicini
a coloro che si trovano negli ospedali e nelle case di cura.
le seconde classi, affiancandosi a
diverse iniziative progettuali svolte in altre classi e relative alla lavorazione della ceramica; all’avvio
alla conoscenza di uno strumento
musicale nelle classi quinte con i
docenti di musica di scuola secondaria di primo grado; a laboratori linguistici per il potenziamento della lingua italiana per gli
alunni stranieri; all’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile legato all’alimentazione, alla risorsa acqua ed al riciclaggio; a
laboratori di informatica, con il telescuola, e a laboratori teatrali.
Da non perdere lo spettacolo
teatrale organizzato, in chiave quasi comica, dalla classe V.
Liberamente tratto da “Clorofilla
dal cielo blu” , la commedia musicale, in atto unico, affronterà la
problematica della “salute” del nostro pianeta il 4 giugno, presso la
palestra-teatro Cesaroni di
Monsano.
Concluderà per tutti l’anno scolastico, una rappresentazione teatrale…a sorpresa! corredata da
una simpatica merenda organizzata dai genitori e dall’allestimento
di un mercatino degli oggetti realizzati dagli alunni.
Nella foto in alto: Gio’ Piattella (al centro) con la presidente
dell’Archeoclub di Morro d’Alba, Matilde Bravi Samory, e il sindaco
di Morro, Simone Spadoni. Nell’altra foto, un quadro dell’artista cuprense.
na, proprio durante la festa che richiama per le vie del centro cantori
e suonatori della tradizione popolare contadina, a salutare la primavera, stagione di prosperità per
la natura.
“Agricoltura ieri” è il titolo dell’esposizione,
voluta
dall’Archeoclub di Morro, con il
patrocinio del Comune. Quaranta
dipinti che disegnano un itinerario tra le varie mansioni agricole,
immagini sottili delle attività di un
tempo, dalla mietitura alla spigatura fino alla scortecciatura. E ancora la vendemmia, la potatura, la
Festival Cameristico
Val d’Esino
Bilancio soddisfacente, ma ...
Via Don Battistoni, 1 - 60035 JESI - TEL. 0731 2311
mo premio Oruc all’Università di
Camerino, nel ‘65. Nel ‘90 ha esposto con successo alla Rue Jean
Goujion di Parigi. Il critico
Vincenzo Capogrossi ha scritto di
lui: “Attento osservatore della natura, dei suoi colori che mutano
con le stagioni e le diverse ore del
giorno, si avvale di tinte tenui, su
una base che va dall’ocra al bruno,
fino al verde e ai vari rosati usati
per le angolazioni delle sue colline”.
La mostra è visitabile giovedì,
venerdì, sabato e domenica dalle 16
alle 19.
La Cia e i prezzi
Le molte virtù
del pianoforte
E’ calato il sipario al San
Floriano anche sul 3° Festival
Cameristico della Val d’Esino, che
tuttavia continuerà fino al 9 giugno
a presentare le sue manifestazioni
in altri teatri, chiese e luoghi d’arte della regione L’ultimo appuntamento, il 9 maggio, è stato un concerto del pianista Pietro Massa, un
giovane artista che sta oggi passando da successo in successo nel
corso di numerose tournée effettuate in Europa, Giappone e Stati
Uniti.
Quanto meritatamente è facilmente comprensibile al primo
ascolto. Pietro Massa riesce a coniugare l’eccezionale raffinatezza
di un Arturo Benedetti
Michelangeli con lo slancio, il rigore, la grandiosità formale di un
Arthur Rubinstein. Suona “in tensione”, facendo molto uso del pedale, dosando con grande sensibilità gli effetti e sfumando un
vergara al lavoro, la casa colonica…
Un mondo lontano ma ancora
presente. Tradizioni perdute nel
progresso o ancora in parte sopravvissute. Un percorso che istruisce i piccoli a gesti mai visti prima, e che per i più maturi richiama
dolcemente alla memoria.
Le opere di Piattella hanno già
avuto riconoscimenti, come il pri-
discorso musicale dal fraseggio intenso e legato.
Di stile diverso erano i brani
presentati: la ‘Chaconne’ di BachBusoni, particolarmente difficile
da eseguire a tener conto dei suoi
diversi piani sonori; la tempestosa,
romanticissima ‘Deuxièma
Ballade’ di Liszt; la ‘Sonata op. 22’
di Beethoven; la ‘Ballata op. 23’
di Chopin alla quale l’artista ha
conferito caratteristiche di un pensoso intimismo e infine, ancora di
Liszt, la ‘Parafrasi del ‘Miserere’
da quello che può essere considerato “il melodramma romantico”
per antonomasia, vale a dire ‘Il
Trovatore’ di Verdi.
A completare il programma, che
emblematicamente, cogliendo “fior
da fiore” ed esemplificando le molte virtù del pianista ha percorso tre
secoli di musica, ancora una pagina da sogno: ‘Notturno’ di O.
Respighi.
Un bilancio finale. Si può essere soddisfatti di un festival che diffusamente nella regione è riuscito
a portare - a far ritornare, anzi – musica classica ed eccellenti artisti. E’
tuttavia auspicabile che in futuro si
riesca meglio a coinvolgere il pubblico, specie giovanile; a decidere
sempre date che escludano interferenze; a dare inoltre maggior spazio alle voci: che non saranno difficilmente reperibili, vista anche
la presenza in regione di conservatori, scuole e associazioni musicali.
a.f.c.
I generi
alimentari
costi all’origine
Sta riscuotendo un grande successo la campagna di raccolta firme promossa dalla Confederazione
Italiana Agricoltori (Cia) per sollecitare il governo a predisporre
una apposita legge per la “tracciabilità” del costo del prodotto. Si
tratta di stampare nell'etichetta di
tutti i generi alimentari il prezzo pagato all'origine (all'agricoltore) e
quello finale che il consumatore paga al rivenditore.
Centinaia di firme sono già state inviate alla sede nazionale da
parte della Cia della provincia di
Ancona insieme con numerosi ordini del giorno e delibere di adesione all'iniziativa pervenute da
parte degli enti locali.
Le “Marche in tavola” scelgono il Verdicchio. Grazie alla collaborazione dei Comuni di Staffolo,
Castelplanio, Maiolati Spontini e
Cupramontana, di aziende vitivincole
e produttori locali,
l’Associazione Sistema Museale
di Ancona (promotrice di “Musei
da scoprire”) organizza quattro appuntamenti incentrati sulla produzione, la storia, la cultura e gli
aspetti sanitari del Verdicchio.
Ogni incontro-conferenza prevede in apertura di serata la visita
guidata al museo della cittadina
sede dell’incontro e in conclusione una degustazione nel corso della quale il sommelier Sauro Boria
introdurrà gli astanti nel mondo
dell’analisi sensoriale.
Primo appuntamento venerdì 20
maggio (alle ore 20,30, come per
le successive serate) al museo dell’arte del vino di Staffolo. Venerdì
27, nella civica raccolta d’arte, storia e cultura di Castelplanio l’enologo Dino Porfiri illustrerà il
processo produttivo del Verdicchio:
“dalla vita alla tavola”.
Tommaso Lucchetti, storico dell’arte e della cultura enogastronomia, venerdì 10 giugno al museo
Spontini di Maiolati parlerà di “Arie
di libagioni e terre di calici: storie
di vino tra arte, poesie e musica”.
Ultimo appuntamento venerdì 17
giugno a Cupramontana, nel museo internazionale dell’etichetta
del vino, con la relazione dello storico Riccardo Ceccarelli e del sommelier Sauro Boria su
“L’accoglienza e la sacralità delle
colline del Verdicchio”.
Per partecipare alle viste guidate, alle conferenze e alle degustazioni de “Il territorio del
Verdicchio” (dici euro a serata) bisogna prenotarsi il giorno prima
dell’incontro,
telefonando
all’800.439392.
Santa Maria Nuova
“900 Musica Festival”
Venerdì 13 maggio, al teatro comunale di Santa Maria Nuova ha
preso il via con uno concerto del
trio “Tango Y algo Mas” il “900
Musica Festival”, con la direzione
artistica di Maurizio Barbetti e
Paolo Zannini. La manifestazione
prevede sei concerti, che anche
quest’anno avvicendano gruppi e
solisti con varie proposte. Dopo il
concerto di apertura, giovedì 19
maggio il recital del pianista
Lorenzo Di Bella,
Di particolare rilievo la serata di
venerdì 27 maggio, che vedrà protagonista David Riondino interprete dei versi di Juan Ramòn
Jiménez (Premio Nobel per la letteratura 1956) accompagnato alla
chitarra da Claudio Piastra.
Seguiranno il 9 giugno il “Quartetto
d'archi Postacchini”, l’8 luglio la
pianista milanese Rossella Spinosa
e la performance del compositore
Pietro Pirelli e di Maurizio Barbetti
alla viola, per finire il 9 luglio con
l’esibizione della formazione bandistica “La Lombarda” di Santa
Maria Nuova.
Monsano
ricorda i Caduti
La giunta comunale di
Monsano, con una recente delibera, ha così intitolato le nuove vie
previste nell’ampliamento della zona industriale: “viale caduti sul lavoro”, “piazza Giuseppe Taliercio”
e “via Guido Rossa”, questi ultimi
vittime del terrorismo (uccisi dalle brigate rosse rispettivamente nel
1981 e nel 1979).
Voce della Vallesina
Sport
Domenica 22 maggio 2005
7
8
Varie
Domenica 22 maggio 2005
Jesi per via
di Paolo Marcozzi
Conti Lando (Via, da Via Bachelet a Via
del Burrone) Sindaco di Firenze dal marzo
1984 fino al settembre 1985, successore di
Piero Bargellini e Alessandro Bonsanti.
“Fratello” massone della Loggia “Abramo
Lincoln” (oggi “Lando Conti”) e repubblicano convinto, testimoniò con la sua vita e con
le sue opere il principio mazziniano del primato dell’educazione per un miglioramento
morale e l’ideale massonico della fratellanza
per operare sempre per il bene dell’umanità
e mai di parte. Nel pomeriggio del 10 febbraio
1986, mentre in auto, da solo, stava andando in consiglio comunale, dove rappresentava il partito repubblicano, fu assassinato
con diciassette colpi di pistola. Nella stessa serata, con lo stile tipico di quei terribili anni di piombo, una telefonata anonima ad
un giornale milanese ne rivendicò l’attentato: “Qui brigate rosse. Rivendichiamo l’uccisione di Lando Conti”.
Contuzzi Francesco (da Piazza XXV
Aprile a Via Cervelli) Nato a Jesi nel 1923.
Nella primavera del 1944 si unì ai partigiani
del battaglione “Alvaro”. Ottenuto il comando del gruppo “Volante”, guidò alcune azioni contro i tedeschi; in una di queste restò ferito ad una gamba. Il 10 giugno, con le armi
sottratte alla caserma dei carabinieri di Santa
Maria Nuova, con il suo gruppo tese un’imboscata presso il bivio di Filottrano (in via
Torre) a due automezzi tedeschi; durante lo
scontro a fuoco fu raggiunto da una raffica di
mitra che lo lasciò a terra senza vita. Sul posto è stato eretto un
cippo marmoreo.
Coppetella (da Via Ancona a Via Clementina) Località in zona rurale, situata in uno dei punti più fertili della Vallesina. Da
decenni si sta tentando di impiantarci un interporto ma, finora,
l’unico risultato visibile è stato quello di far seccare la chiesa.
Coppetella II (da Via Ancona al fiume Esino) Vedi sopra.
Coppi Fausto (Via, da Via Grecia a Via del Burrone) Ciclista
(Castellania, Alessandria, 1919 – Tortona, 1960). “Un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è
Fausto Coppi”: l’epopea di Fausto Coppi è tutta in questo celeberrimo inizio di radiocronaca da uno dei tanti Giri d’Italia cui
il “campionissimo” stava partecipando. Dotato di classe straordinaria, era particolarmente competitivo nelle salite più ripide e
faticose. Specialista delle grandi corse a tappe, si impose in cinque Giri d'Italia (1940, 1947, 1949, 1952 e 1953) e in due Tour
de France (1949 e 1952); nel 1953 fu campione del mondo su strada e nel 1942 stabilì il record dell'ora con 45,848 km. Restano
famosi i suoi duelli con l’irriducibile amico-rivale Gino Bartali.
Si ritirò nel 1959 e morì l'anno successivo a causa della malaria
contratta durante un viaggio in Africa, che (uno dei casi più eclatanti di mala-sanità) non fu riconosciuto dai medici curanti. Ad
appena quarant’anni “l’airone aveva ripiegato le ali”; entrò subito nella leggenda.
Un quadro storico poco noto
Federico II e il regno di Arles
Tra le più affascinanti regioni della Francia
fotoservizio di Cristina Franco
Un quadro storico non molto
noto di una fra le più affascinanti regioni della Francia è stato presentato il 13 maggio al teatro studio San Floriano dallo scrittore
Mario Bernabò Silorata con la
conferenza: “Federico II e il regno
di Arles”. Non ci risultano cronisti per il periodo in questione e le
uniche fonti storiche provengono
dagli archivi di Marsiglia ed
Avignone. Il relatore ha conseguito nel 1999 il “Federichino” per
la storia medioevale ed è membro
del comitato scientifico della
Fondazione “Federico II
Hohenstaufen” di Jesi, che ha curato l’evento.
La serata si è aperta con la lettura, da parte del dott. Vittorio
Borgiani, di un brano tratto dalle
prossime “Tabulae”, delle quali è
appena stato stampato il volume n.
33. Si tratta della descrizione delle terre del Regno di Arles, definite da Gervasio di Tilbury “benedette dal Cielo” per la loro
amenità.
Il territorio fungeva da stato-cuscinetto tra l’Impero e la Francia
capetingia: confinante a sud col
Mediterraneo, comprendeva la
Svizzera francese, parte di quella
tedesca con Basilea, che era l’unica zona tedescofona del regno;
inoltre ne facevano parte l’odierna contea di Borgogna e quella di
Lione fino al Rodano, la Savoia, il
Delfinato, la Provenza e il Vivarese.
Il regno vantava città dinamiche, ricche, dotate di molte scuole e con una certa indipendenza comunale, come Marsiglia, Ginevra,
Losanna, Lione ed anche Aosta.
Questa zona dalla cultura e dai
costumi raffinati era chiamata anche “Francia spagnola” o “ara-
gonese” o “del vino”. Vi nacquero la poesia d’amore e la cultura
dei trovatori.
Gli abitanti del regno di Arles
erano individualisti e indipendenti, con poca simpatia per i tedeschi
che abitavano la loro terra e anche per il resto della Francia, nonostante le affinità culturali ed etniche. Per loro il nord della
Francia era il “regno dei bruti” o
“del pane”. La Corona Francese
d’altronde non tollerava l’auto-
Voce della Vallesina
“Viaggio nel cuore delle Marche”
DAI NOSTRI MISSIONARI
Alla scoperta
della nostra terra
Guida al territorio e l’ambiente rurale
di Riccardo Ceccarelli
Solo leggendoli con attenzione,
ma già ci si accorge sfogliandoli,
si ha certezza di avere tra le mani
una pubblicazione preziosa per la
conoscenza della nostra terra. Si
tratta di Viaggio nel cuore delle
Marche, in due volumi, editi nei
mesi scorsi dal GAL Colli Esini
San Vicino, Distretto Rurale di
Qualità, con sede in Apiro. Sono
compresi nell’area di questo “viaggio” ben ventiquattro Comuni da
Castelleone di Suasa a Matelica, da
Cingoli a Sassoferrato, tutti
Comuni della media valle
dell’Esino, eccetto Jesi, fino a
Fabriano, aderenti appunto al progetto “Distretto Rurale di Qualità”;
un territorio che vuole caratterizzarsi per la qualità del paesaggio
e del suo ambiente, delle sue produzioni agroalimentari, delle sue
strutture di ricettività turistica, delle sue istituzioni culturali e della
sua capacità di accoglienza.
Il primo volume è appunto la
Guida al territorio che ci accompagna in ciascuno dei ventiquattro
Comuni mettendo in luce insieme
alla localizzazione territoriale geografica, le attività economiche, la
storia, l’itinerario storico-artistico, la tradizioni e le manifestazioni con indirizzi utili per l’alloggio, la ristorazione ed i prodotti
tipici.
Queste “guide” ai singoli paesi sono precedute da sintetici quadri di riferimento che concernono
la storia, dalle origini all’età moderna, la cultura e le tradizioni popolari dell’intero territorio analizzato. Una presentazione analitica
e corale insieme, mai ripetitiva,
con mille notizie e curiosità, corredata da un apparato iconografico di prim’ordine ed una impaginazione razionale, con risposte ai
più disparati interrogativi che uno
si può porre.
Il secondo volume riguarda invece L’ambiente rurale. Ripercorre
la storia del paesaggio relativo al
territorio presentato, ne descrive
la cultura materiale (la famiglia
contadina, il lavoro con i suoi attrezzi, la vita sociale), l’ambiente
e l’architettura nel paesaggio rurale
nomia del regno di Arles, che venne a trovarsi nelle mani della casata degli Svevi con le nozze tra
Federico Barbarossa e Beatrice
di Borgogna. Enrico VI, poi, appoggiò in modo altalenante ora il
partito ghibellino, ora il clero di
Marsiglia ed Arles, finché ci fu la
fusione col partito guelfo.
Fra i vari titoli di Federico II,
quindi, vi fu anche quello di re di
Arles, come si vede dalla firma
posta sulle Costituzioni di Melfi
del 1231. L’imperatore per due
volte giunse nel “regno del vino”,
dove, per volere di Innocenzo III,
Simone di Montfort e Arnaldo di
Cîteaux capeggiarono contro gli
Albigesi delle spedizioni che terminarono nel 1229 con la sottomissione della Provenza a Luigi
VIII, re di Francia, sobillato dal
papa. Nelle Constitutiones
Basilicae Sancti Petri firmate distrattamente da Federico II due
giorni prima dell’incoronazione
del 1220, c’era infatti scritto che
se un regnante non avesse entro un
anno purgato dagli eretici un territorio, il papa ne avrebbe potuto
prendere possesso.
Il regno di Arles passò poi al figlio di Federico II, Corrado IV,
morto appena quindicenne. “In
sostanza - ha concluso il relatore,
dopo aver parlato profusamente
dei rapporti di Federico II con papi e imperatori d’oltralpe - al contrario di quanto ci tramanda la
storia, non è vero che i francesi furono amici degli Svevi, perché non
ne riconobbero mai la supremazia.”
con la descrizione delle rispettive
case di campagna fino ai materiali e alla tecniche costruttive.
Ha fascino particolare questo
“viaggio nel cuore delle Marche”,
quello suscitare un forte senso di
meraviglia, in noi che magari ci diciamo sazi se non annoiati dalla nostra terra, per le scoperte cha ci
aiuta a fare, per i luoghi che ci invita a visitare, per la bellezza che
ci aiuta a valutare, per gli equilibri che ci aiuta sentire. Un vero “distretto rurale di qualità” che spesso non apprezziamo a sufficienza.
Non dico di più. Invito solo a leggerlo e a seguirne le indicazioni.
Lo gusterete ad ogni pagina e
ad ogni illustrazione. Dovrebbe
essere in ogni casa. E anche a scuola se venisse usato come guida e
testo alla scoperta della storia locale, ne guadagnerebbero gli alunni ma penso anche i docenti. Non
me ne vogliano, ma è così.
Mostra-convegno
sulla comunicazione
Un’ospedale per centomila
Da Anatuya (Argentina) Sr. Eugenia Giampaoletti al nostro
Vescovo:
Carissimo Monsignore e tutto il gruppo missionario, è parecchio tempo che non mi faccio viva, però ogni giorno nell'Eucaristia
ho presenti tutti coloro che mi amano e mi aiutano, sia spiritualmente che materialmente. Anche il giornale (Voce della) Vallesina,
che ricevo settimanalmente, mi aiuta a sentirmi più vicina a voi
e a tutte le vostre attività, e a sentirmi parte della mia diocesi.
Oggi mi sono svegliata alle 5 di mattina per scrivervi questa
lettera, perché mi manca il tempo e anche perché mi è difficile
scrivere in italiano. (Questa è una nostra traduzione).
L'ospedale mi occupa il maggior tempo della giornata.Vivo dentro l'ospedale: alle 6,45 vado alla Messa nella cappella dell'ospedale ed esco di lì per entrarvi fino alle 14;
ritorno alla mia casa, alle 17 recito i Vespri,
e ritorno di nuovo all'ospedale fino alle 22.
Dipende dal lavoro. A volte mi chiamano anche di notte.
E' un ospedale zonale, che serve un territorio del raggio di 100 chilometri. Nel circondario che conta circa 100 mila abitanti, giornalmente passano in ambulatorio da 300 a 350 persone. Abbiamo una media di
130-140 nascite al mese. L'ospedale più vicino dista 200 chilometri.
Posso dirvi che essere direttrice di ospedale: in questi luoghi
è assai difficile, perché ci mancano tante cose e dobbiamo impegnarci per risolvere i problemi. Perciò vi chiedo che mi aiutiate con le vostre orazioni perché possa continuare con entusiasmo nel servizio ai più bisognosi.
Ora, Monsignore, le chiedo la santa benedizione.
Prima Comunione a S. Maria del Piano ...
Mostra-convegno dedicata alla
comunicazione visiva, grafica, cartellonistica, in programma dal 20
al 21 maggio all'hotel Federico II
di Jesi. Una ricca area espositiva insieme con un programma di seminari permetteranno al pubblico di
scoprire le ultime novità ed aggiornarsi sulle nuove tecnologie
sempre più importanti per comunicare.
P r i m a
Comunione, domenica 8 maggio a
Santa Maria del
Piano. Nella foto,
con il parroco don
Giovanni Rossi e i
catechisti Donatella
Pierandrei e Luca
Sampaolese: Sofia
Carletti, Melissa
Garofoli, Micael
Giaccaglia, Luca
Cingolani,
Elisabella Rango,
Riccardo Saraceni,
Nando e Francesco
Nocera.
“Mannucci e il 900”
Siamo informati che, per motivi tecnici, d'intesa con il curatore
prof. Enrico Crispolti, la mostra
"Mannucci e il Novecento L'immaginario atomico e cosmico" sarà inaugurata il 23 giugno,
anziché il 29 maggio. Spostata anche la data di chiusura, ora fissata
al 2 settembre. La mostra si articola
in due sedi, a Fabriano presso la
Galleria del Seminario Vecchio e a
Cupramontana (in esposizione i disegni) presso la sala Raoul Bartoli.
... e a Collina di Santa Maria Nuova
Per la Torre
della Guardia
Mercoledì 25 maggio (ore 18)
nella Sala Maggiore del Palazzo
della Signoria si terrà una conferenza indetta da “Italia Nostra” a
tema: “Un progetto per la Torre
della Guardia”. Sarà considerata
la possibile ricostruzione ed utilizzazione dell’antica torre medioevale distrutta dai tedeschi in
fuga nel 1944.
La conferenza prevede gli interventi del dr. Enzo Giancarli, presidente della Provincia, del dr.
Sandro
Scoccianti
della
Deputazione Storia Patria, dell’ing.
Giulio Viezzoli, presidente della
Aethra e dell’ing. Paolo Beer, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Ancona.
Festa della Prima Comunione nella parrocchia della Sacra Famiglia
a Santa Maria Nuova, il 24 aprile scorso: nella foto, con il parroco
don Nello Barboni: Carolina e Daiana Acosta, Davide Albanesi,
Antonino Azzarello, Martina Belelli, Silvia Bellagamba, Nicola Berti,
Camilla Capomasi, Francesca Carbonari, Eleonora Caccavale,
Andrea Fanesi, Giulia Fulgenzi, Gessica e Michael Olivieri, Samuele
Ombrosi ed Elisa Vitali.
(foto Candolfi)
Cresima a Collina di Santa Maria Nuova
Sempre a Collina di Santa Maria Nuova, domenica 8 maggio festa della Cresima, con il Vicario
Mons. Giuseppe Quagliani e il parroco don Nello
Barboni: Davide e Simone Ajello, Giacomo
Agostinelli. Marco Banchetti, Matteo Beldomenico,
Tamara Belelli, Valentina Conigli, Matteo Cotogni,
Roberta Di Sabatino, Debora Fiorani, Monica
Fioretti, Nicola Fulgenzi, Riccardo Giuliani, Gloria
Mattioni, Gloria Piantoni, Elisa Pierandrei, Matteo
Santilli, Daniele Stoico, Federica Taini, Luca
Tarabelli, Maila Trillini e Lucia Vitali.
(foto Candolfi)
Jesi e Vallesina
Voce della Vallesina
Domenica 22 maggio 2005
9
Poggio San Marcello
* L’Asterisco
“Costruiamo un ponte di solidarietà”
Don Ciotti
Iniziative per incentivare e sostenere la cultura del volontariato e della pace
di Giacomo Galeazzi
di Fabrizio Filippetti
Poggio San Marcello paese dalla forte tradizione missionaria e
dalla storica devozione alla
Madonna del Soccorso. Piccolo
paese della Vallesina ma grande
per le opere umanitarie esportate
in tutto il mondo da alcuni missionari saveriani originari proprio
di questa piccola comunità,
Poggio San Marcello rappresenta
il paese natale di cinque religiosi
che hanno fatto della loro vita una
missione all’insegna della fede,
dell’altruismo e della solidarietà,
cioè un impegno verso coloro che
nel mondo sono oppressi dalla povertà, dalla guerra e dalle malattie.
La tradizione missionaria di
Poggio San Marcello arriva in tante zone del mondo: dal Congo dove opera Suor Rosanna Bucci alle Filippine con Padre Angelo
Cappannini e alla Costa D’Avorio
con Padre Bramati. Questa caratteristica del paese dalle profonde
radici cristiane è stata presa come
punto di riferimento per sostenere ed incentivare la cultura del volontariato come percorso per la
costruzione della pace.
Il tema è stato trattato domenica scorsa durante la conferenza
internazionale sul volontariato e
la pace “Costruiamo un ponte di
solidarietà”, organizzata dal
Il libro si intitola «A,b,c cittadino». L'associazione «Libera»
di don Luigi Ciotti ha realizzato un interessante corso di educazione civica, articolato secondo una logica incalzante che conquista per semplicità e capacità di sintesi, riecheggiando talvolta gli insegnamenti di don Lorenzo Milani alla scuola di Barbiana.
«Hai diritto alla vita, al nome, alla nazionalità, per sviluppare la
tua personalità. Hai diritto ad avere l'istruzione e ad esprimere
anche la tua opinione. Hai diritto a conoscere ogni tuo diritto, perché, se lo ignori, sei bell'e fritto!».
Catene di concetti ostici resi accessibili agli under 12. «Bisogna
puntare sulla formazione civile come leva di una nuova antimafia. A partire dai bambini che non solo saranno i cittadini di domani ma devono essere considerati soggetti di diritto a pieno titolo - sottolinea don Ciotti, autore della prefazione - la scuola ha
il compito di mettere in atto strumenti per "costruire" cittadini e
per abituarsi all'esercizio dei diritti ed alla pratica dei doveri».
Il leit-motiv del libro, che è pure una dichiarazione di intenti,
ricorda le fiabe di Gianni Rodari: «Basta con le parole cattive!
Con le parole di guerra! Da oggi in poi vogliamo creare soltanto parole buone, da insegnare ai bambini. E forse, vivere insieme, sarà un po' più facile». Il modello proposto è quello del «cittadino consapevole». Infatti, se una persona non è in grado di
applicare criticamente i propri giudizi morali e sociali, «non è neanche in grado di riflettere sulla possibilità che in determinate situazioni la sua prospettiva valoriale potrebbe discostarsi da ciò
che è più giusto ed equo».
Comune di Poggio San Marcello
col patrocinio del ministero degli
Esteri e della Provincia di Ancona.
Nel pomeriggio, dopo il saluto del sindaco, gli interventi del
presidente della Regione e della
Provincia e della sig.ra Giuliana
Chiorrini moglie di Carlo Urbani
e presidente dell’Aicu, durante
l’incontro è stato messo in luce il
progetto di solidarietà tra il comune di Poggio San Marcello e
quello di Citluk Alexandru L. Cuza
in Romania, con la partecipazione del sacerdote ortodosso don
Giovanni Toba, responsabile per le
Marche
dell’associazione
Comunità Etnica Romena. Inoltre
è stato siglato il patto di amicizia
con la città di Medjugorje.
Durante la conferenza è stato
presentato il libro dello scrittore
Antonio Socci “Mistero
Medjugorje” e in seguito sono stati conferiti i meriti civili alla sig.ra
Chiorrini, al sig. Alberto Ronconi
e al sig. Mario Romagnoli per l’attività di volontariato svolta in
Bosnia ed Herzegovina durante la
guerra nei Balcani. Tutti gli appuntamenti della serata fino alla
conclusione della Santa Messa
Internazionale hanno visto l’accompagnamento della banda musicale “L’Aurora” di Castelplanio
e Poggio San Marcello.
Al termine della Settimana Eucaristica
Due lettere-testimonianza
Concorso
fotografico
I fiori
il borgo
la festa
Gino Candolfi
Nella foto: da sinistra Gilberto Venanzi presidente della Pro
Loco, Gino Candolfi, Cora Ceccarelli e Cesare Bellini.
Candidati al premio nazionale
Studenti jesini al concorso
“Giornalista per un giorno”
Giovani giornalisti sui banchi
di scuola, in lizza per il premio nazionale scolastico “Giornalista per
1 giorno”. Sono gli alunni
dell’Istituto
Comprensivo
“Federico II” di Jesi, delle classi V
A e V B della scuola elementare
Garibaldi. Grazie all’interesse del
loro dirigente scolastico
Francescantonio Pezzimenti e del
docente Giancarlo Bassotti, i ragazzi sono stati spronati alla stesura
di un articolo per il concorso
“Giornalista per 1 giorno” e hanno visto pubblicato il loro pezzo dedicato a uno dei personaggi più
importanti della storia della città,
Federico II, sul sito dedicato all’iniziativa.
L’occasione per ricordare il
grande imperatore svevo è stata la
Delegazione
ASSONAUTICA
Alcune immagini della Santa Messa Internazionale celebrata nella chiesa di San Nicolò di Bari a Poggio San Marcello da don Mariano
Piccotti, don Michele Cozbaru e don Michele Budau, sacerdote rumeno e direttore della Caritas regionale di Jasi, in Romania. La celebrazione di domenica 15 maggio, animata nel canto dal coro parrocchiale, è stata il momento conclusivo della giornata dedicata ai
temi del volontariato e della pace alla quale hanno partecipato rappresentanti della comunità della Romania, di Medjugorie e numerosi fedeli del paese e della Vallesina.
Dal 20 al 22 maggio
L’Europa a Jesi
Mercato dei prodotti e dei sapori
Sono più di un centinaio i venditori ambulanti di tutta Europa
che hanno dato la loro adesione al
Mercato Europeo dei Prodotti e dei
Sapori organizzato dal Comune e
in svolgimento a Jesi dal 20 al 22
maggio: centro cittadino quindi
animato dalla folta varietà di popoli
che abitano la vecchia e la nuova
Europa, desiderosi di offrire un'immagine della cultura, dell'arte e
dell'artigianato della propria comunità.
L'assessore comunale allo
Sviluppo economico, Katia
Mammoli, parlando dell'importanza turistica ed economica del-
Convenzione
Asur Jesi
e Università
di Ferrara
mostra del pittore e scultore
Floriano Ippoliti, ospitata presso i
locali della Salara del Palazzo della Signoria e chiusa da poche settimane. La cerimonia di premiazione dei vincitori si svolgerà
venerdì 20 maggio, alle 14.30, al
centro congressi del Palazzo della
Confindustria di Roma.
Una convenzione è stata sottoscritta tra l’Asur – Zona Territoriale
n.5 di Jesi – e l’Università degli
Studi di Ferrara e l’Agenzia
Regionale per il diritto allo studio
universitario di Ferrara per l’accoglimento di soggetti in tirocinio di
formazione ed orientamento. La
convenzione consentirà a studenti di Ferrara di effettuare presso le
strutture della Zona Territoriale n,5
il tirocinio pratico previsto nell’ambito dei tirocini di formazione ed orientamento.
AUTOSCUOLE
CORINALDESI s.r.l.
Delegazione
AUTOMOBIL
CLUB d’ITALIA
Autoscuole - Scuola Nautica - Corsi di recupero punti per patenti - Corsi di Formazione Professionale
CAP - per merci pericolose A.D.R. - per Autotrasportatori - Studi di consulenza Automobilistica e Nautica
Jesi - Corso Matteotti, 53 - Tel. 0731.209147 r.a. - Fax 0731.212487
Jesi - Via Gallodoro, 65 - Tel. 0731.200809 - Fax 0731.226215
Jesi - Via Gallodoro, 65 - Tel. 0731.200809 (Sede Consorzio Cons. A.C.)
Jesi - Via Marx - Zipa - Tel. e Fax 0731.211481 (Uff. oper. collaudi)
Altre sedi: Falconara M.ma (Corinaldesi - Adriatica - Falconarese) - Ostra - Marina di Montemarciano - Marzocca di Senigallia
l’iniziativa, ne ha sottolineato anche l'aspetto curiosamente storico
che si lega alla cultura gastronomica . Un esempio? Il nome di una
delle pietanze più rappresentative
e unificante delle Marche, i vincisgrassi (descritti come "pringsgras" per la prima volta da
Antonio Nebbia nel "Il Cuoco
Maceratese" (1783 ), secondo una
leggenda marchigiana devono il
loro nome al principe WindischGraetz che li "sublimò" nel 1799
quando arrivò a capo dell'esercito
austriaco per strappare Ancona alle armate napoleoniche.
"Ma anche il vino abbonda di
aneddoti – ha aggiunto l’assessore. - Da alcune fonti risulterebbe
che il re dei Visigoti Alarico, per ritemprare le energie dei suoi combattenti, avrebbe portato con sé
quaranta some in barili di
Verdicchio e lo stesso Pietro
Aretino nel '500, in una lettera inviata al Sansovino, parla dei vini
delle Marche e del Verdicchio, come la toccasana di tutti i mali”.
M
M
Nel pomeriggio
di domenica 15 maggio, in occasione della manifestazione
“Volontariato e pace” che si è svolta a
Poggio
San
Marcello, è avvenuta la premiazione del
concorso fotografico
“I fiori, il borgo, la
festa” organizzata
dalla Pro Loco con
il coordinamento di
Cesare Bellini. La
giuria, composta da Gino Candolfi, Manlio Moretti e Giuseppe Perticaroli,
ha valutato le foto pervenute che proponevano particolari dell’iniziativa “Poggio in fiore”, svoltasi gli scorsi 23, 24 e 25 aprile.
Il primo premio assoluto è stato assegnato a Luigino Priori di Corinaldo
mentre il primo premio per il colore a Toni Orfei di Fabriano. Tra gli altri premiati, è stato segnalato il lavoro della giovane studentessa di Jesi,
Cora Ceccarelli e di Marzia Coppa di Poggio San Marcello.
maglificio
A conclusione della Settimana Eucaristica alla chiesa
dell’Adorazione che si è svolta dal 9 al 15 maggio, gli animatori
frà Simone e frà Marcello dell’Ordine dei Fratelli di San Francesco,
nel giorno di Pentecoste, hanno scritto due lettere testimonianza
al rettore don Ermanno Pentericci ed ai fedeli della Chiesa di Jesi:
Cari fratelli, una settimana di ministero a Jesi ….la settimana
eucaristica che ci ha spinto “oltre i soliti confini della nostra missione ordinaria di annuncio”. Settimana sorretta dalle vostre preghiere ma anche dalla sofferenza del vostro pastore S. E. Mons.
Oscar Serfilippi. Alla luce … per la croce! Ci siamo trovati insieme: preghiera adorante e catechesi, attorno alla mensa eucaristica, fonte e culmine della nostra vita. Abbiamo concluso con la solennità di Pentecoste, quale buon auspicio di ripresa con coraggio
e forza dello Spirito Santo per la nostra vita cristiana. Lo Spirito
del Risorto possa sostenere il vostro cammino e ritornando nei nostri conventi vi lasciamo l’annuncio di Pace e Bene, che speriamo,
nel nome del Signore, sia il frutto della nostra presenza in mezzo
a voi. Un saluto particolare a ciascuno, a Mons. Vescovo, a mons.
Giuseppe Quagliani, al rettore del santuario dell’Adorazione don
Ermanno, ai sacerdoti e diaconi di Jesi.
Frà Marcello
“Si avvicina una signora e mi dice: “Questa chiesa è piena di
luce!” Sì, sono stati giorni di luce perché Gesù è stato con noi e
noi con Lui. Ho visto gente che entrava in chiesa, molti per curiosità ma altrettanti si fermavano sostando in preghiera. L’afflusso
al sacramento della Riconciliazione ha ritmato bene ogni ora di adorazione. Sono rimasto stupito da molti che mi chiedevano in continuazione: “Padre, mi confessa?”
Ringrazio il Signore per questa settimana di ministero a Jesi.
Forse la partecipazione al momento del dialogo serale poteva essere maggiore …ma si sa che l’”ottimo è nemico del bene” perciò ci accontentiamo di tanta grazia raccolta. Il resto sicuramente
continuerà a farlo il Signore.
A tutti Pace e Bene e … avanti tutta!
Frà Simone
Iraq: fino a quando
i nostri militari?
Segue da pag. 1
suolo iracheno. Insomma ci si sta
sempre più imprigionando in un
pericoloso circolo vizioso proprio
Marcellino
di ENRICO MICHELANGELI
Propone un vasto assortimento
di maglieria per suore e sacerdoti
Aperto il mercoledì mattina 8,30 - 12,30
Maglieria di qualità di lunga tradizione
JESI - Via A. Bernacchia, 4 (traversa viale Don Minzoni)
Tel. e Fax 0731 58238
come il classico cane che si morde la coda: uscire vuol dire abbandonare al loro destino uomini
di buona volontà, rimanere vuol dire alimentare diffidenze e reazioni sanguinose all’inverosimile.
***
Credo tuttavia che, al punto in
cui siamo, è saggezza continuare
la politica del graduale allontanamento delle forze occupanti. Dieci
Paesi hanno già ritirato le loro truppe, altri ci stanno pensando, tra cui
l’Italia. E l’Italia fa bene a farlo, pur
con tutte le gradualità del caso,
perché, essendo una delle nazioni
che ha dato una rilevante presenza
di uomini, offre il segnale di una effettiva volontà di permettere all’Iraq
di camminare con le sue gambe. E’
un segnale che gli Usa devono accettare di buon grado come espressione della effettiva volontà di Bush
di lasciare in termini accettabili il
territorio smentendo, come sospettano in tanti, che egli culli interessi petroliferi e altro.
Vittorio Massaccesi
[email protected]
10
Varie
Domenica 22 maggio 2005
Dibattito e polemica
La vita, l’embrione
e le cellule staminali
Segue da pag. 4
tutto è avvenuto all'interno della
tuba - si parla di Embrione: e siamo ormai verso il quattordicesimo
giorno quando si sta già abbozzando il sistema nervoso primordiale.
E' a questo punto che questo essere velocemente scenderà nell'utero materno.Si definisce successivamente il feto, cioè l’essere che
alla quinta settimana di gestazione ha già abbozzati cervello, cuore, polmoni e tratti gastro-enterico
e genito-urinario e che alla fine
della settima settimana ha ormai
una forma corporea completa.
***
Quando è che l'embrione è un
essere senziente? Ecco il quesito
che costituisce il casus belli! "Di
certo non lo sappiamo" - dice lo
scienziato Edoardo Boncinelli anche se, aggiunge, è difficile che
ciò possa accadere, solo potenzialmente, prima della comparsa
di una traccia di sistema nervoso.
Quando è poi che diventa "persona"? Questa è la domanda ancor più
incalzante di Sartori! Boncinelli
risponde che "è questa una domanda che esula dalla biologia e
dalla scienza in generale e qui mi.
fermo": ritenendo quindi impossibile una risposta sul piano scientifico.
Edoardo Boncinelli, laico, è professore di biologia e di genetica
presso l'Università "Vita-Salute"
di Milano ed è stato Capo
dell'Istituto di Biologia molecolare dello sviluppo all'Istituto
Scientifico S.Raffaele di Milano,
nonché tuttora membro di SocietàScientifiche Italiane ed Europea.
A questo punto viene da pensare
che la presa di posizione di una
certa pubblicistica laica a livello di
media - come stampa, Tv o altro in queste ultime settimane, possa
riassumersi nelle espressioni ad
ogni costo razionalistiche di Sartori
su un problema scientificamente
non dimostrabile e solo fìlosofìcamente opinabile.
Anche se poi altri opinionisti, in
posizione decisamente laica, hanno analogamente affermato o scritto: ad esempio Ernesto Galli Della
Loggia, il politico Giuliano Amato,
altri giornalisti, il noto filosofo
Emanuele Severino, nonché medici di discussa avanguardia come
Severino Antinori o di chiara fama
come UmbertoVeronesi. Giudizio
per altro diverso da quello del ricercatore Boncinelli, il quale, pur
laico, si esprime esclusivamente e
ponderatamente da scienziato quale è.
***
Ma torniamo al problema dell'inizio della "Vita". Sartori ammette pure che "la scintilla scocca
ed inizia" nell'attimo della fecondazione: ma - in contrasto con il
pensiero cattolico, al quale tuttavia
riconosce il proprio credo - asserisce che la ragione non può ammettere che già, a quel momento,
si possa parlare di vita umana.
Razionalmente - dice lui - di
questa si potrà parlare solamente
quando l’individuo persona "esce
dall'utero della madre", cioè
quando
avrà acquisito “l’au-
toconsapevolezza”. Ironizza inoltre sul perché la vita umana dovrebbe ritenersi sacra ed inviolabile
ab inizio, contrariamente alla vita
degli animali e delle piante.
Sentenzia infine e “pretende” che
la religione, quindi la Chiesa,
parli di vita se e quando nell'essere c'è un'anima: definizione che
a suo dire volutamente la Chiesa di
oggi trascura ed omette.
Sul problema "Vita" vale la pena riportare anche qualche altra dichiarazione giornalìstica, espressa da alcuni dei laici già ricordati.
Amato, nella sua pur distanza
dal credo cattolico, quando si
sofferma sulle considerazioni inerenti la fecondazione medicalmente
assistita, asserisce: "voi dite che la
vita comincia con la fecondazione,
noi non lo possiamo negare", anche se poi, evidentemente per "datarla", tira in ballo, lui politico e non
uomo di scienza, quell’”ootide”
del quale si è sopra accennato.
Invece Giuliano Ferrara, solitamente dissacrante e che ama autodefinirsi non credente, non solo
dichiara alla maniera dei cattolici
che la vita inizia con la fecondazione ma anche che da quel momento il prodotto che ne deriva è
da ritenere un essere vivente con un
suo codice genetico irripetibile che
non può essere distrutto. Riferisce
e sottolinea altresì a sostegno del
suo pensiero che la Vita "non la
nega nemmeno il ricercatore
Boncinelli, né la nega la scienza"
Infine il noto biologo Angelo
Vescovi che è Condirettore
dell'Istituto di ricerca sulle cellule
staminali del S.Raffaele di Milano
e docente all'università Milano
Bicocca, intervistato, dopo essersi definito ricercatore e certamente laico, ritiene che "la vita è tale
fin dalla fusione dei due gameti,
maschile e femminile”.
Notizie
Nuova sede
JESI – La sede jesina della
Camera di Commercio da questo
mese non è più in via Leopardi ma
alla Zipa, precisamente al numero 5/B del viale dell’Industria (in
prossimità dell’Esagono); l’inaugurazione ufficiale a fine mese.
Centenario
CUPRAMONTANA – Festeggiato anche dal Comune (con una
targa), oltre che dai tre figli e dai
nipoti, il cuprense Giulio Verdolini,
della contrada Badia, che ha raggiunto il traguardo dei cento anni.
Mostra dei ricami
JESI – A cura dell’associazione Centrodonna Vallesina, dal 6
all’8 maggio nella chiesa Mereghi
al corso è stata allestita una mostra
di ricami eseguiti dalle signore che
hanno frequentato i corsi invernali a Villa Borgognoni.
Voce della Vallesina
Video-Cd
Ogni giorno milioni di persone
di tutte le età fanno uso, non solo
per motivi di lavoro, di videoterminali fissi, portatili, palmari e videotelefoni, riscontrando talora affaticamento, disturbi visivi,
muscolo-scheletrici e nervosi. Per
lanciare a riguardo una campagna
Il “caso” Mercantini
Nella nostra provincia
Il “caso” Mercantini continua. Ora è la volta della perizia disposta dal
giudice per le indagini preliminari Francesca Grassi. Chiamati ad indagare sulla storia legislativa del maxicantiere aperto proprio a ridosso del
centro storico, saranno due consulenti tecnici esterni: gli architetti
Ceccarelli e Benevolo. I periti lavoreranno per alcuni mesi, fino all’udienza preliminare prevista per il mese di ottobre. Il cantiere che entro
la fine del 2006 leverà le tende per scoprire un complesso polifunzionale fatto di negozi, appartamenti, parcheggi e uffici, era stato sequestrato
il 22 gennaio scorso, per ordine della procura di Ancona. Gli indagati,
per abuso d’ufficio e abuso edilizio, Giovanni Romagnoli, capo ufficio
tecnico del Comune di Jesi e Alberto Campanelli, titolare dell’impresa
edilizia che ha in appalto i lavori. Poi, solo venti giorni dopo l’apposizione dei sigilli, il dissequestro e la ripresa dei lavori, ma non la fine dell’indagine. E ora tocca ai periti.
Lucia Romiti
Pedalando senza fretta
Torna “Bicincittà”
Verso la beatificazione
di Giovanni Paolo II
Segue da pag. 1
anche se non sorpreso dall'elezione di Wojtyla a Papa nel 1978, il
regime comunista, secondo lo storico che sta per pubblicare un libro sull'argomento, «non fu in grado di valutare le conseguenze che
questo avrebbe prodotto» sui paesi del Patto di Varsavia. «Il segretario del partito comunista polacco, Josef Czyrek, ritenne - afferma
Marek Lesota - che egli andasse
meglio come Papa piuttosto che
nel ruolo di Primate».
Non sarebbe passato un anno
perché si misurasse il potere di
destabilizzazione di Giovanni
Paolo II sul regime sovietico. Il primo pellegrinaggio nel suo paese,
si rivelò devastante per il mondo
comunista. Il primo viaggio di
Giovanni Paolo II in terra polacca scatenò l'allerta totale del regime dell'est rendendolo consapevole della immensa portata del suo
pontificato. Per quella storica occasione, rivelano i documenti, furono mobilitati tutti i servizi speciali del mondo sovietico, allo
scopo di neutralizzare l'opposizione. Circa sessantamila militari e almeno ventimila agenti segreti
vennero inviati in Polonia, rivela
ancora lo storico, per spiare e controllare i fedeli accorsi per vedere il Papa. La Stasi, l'apparato dell'ex Germania est, ed il Kgb,
misero a disposizione le più moderne strumentazioni di ascolto e
registrazione. Falsi giornalisti e
false guardie del corpo registravano tutte le conversazioni nelle
auto e negli appartamenti.
L'operazione, secondo i rapporti studiati da Marek Lesota,
venne denominata “Estate 1979”.
Le visite successive di Giovanni
Paolo II in Polonia, nel 1983 e nel
1987,vennero invece battezzate
dalla polizia segreta “Aurora I” e
“Aurora II”. Anche quelle, secondo lo storico archivista, furono oggetto di una sorveglianza molto
intensa che servì solo a ritardare
di poco quello che sarebbe accaduto nel 1989.
Giacomo Galeazzi
Passeggiando in bicicletta... ...pedalare senza fretta. In questo breve
messaggio lo spirito di Bicincittà, che domenica 22 maggio vedrà migliaia di cittadini, in tutta Italia, uniti dalla voglia di pedalare per le vie
cittadine. La manifestazione cicloamatoriale - promossa, ormai da venti anni, dall’Uisp – vuol essere anche divertimento e riscoperta delle bellezze artistiche, storiche e architettoniche. “Bicincittà” è partecipazione
ma anche solidarietà: il ricavato infatti sarà devoluto per il Progetto
Chernobyl promosso dalla Uisp e Legambiente Solidarietà impegnandosi ad organizzare presso alcune famiglie l’ospitalità di dieci-dodici bambini bielorussi durante il mese di luglio. Con l’acquisto di un tagliando
di partecipazione in omaggio anche una maglietta.
La Uisp di Jesi dà appuntamento ai cittadini alle ore 9,30 al Palasport
di via Tabano.
I “cinquanta anni”
di Corrado Olmi
“Cinquanta anni di spettacolo”
al teatro Pergolesi sabato 21 maggio alle ore 21 in onore di Corrado
Olmi. Il programma prevede “Non
solo poesia ...ovverosia ... amore
in versi e musica”; al pianoforte
Luca Pierpaoli. Ingresso gratuito
con offerta libera a beneficio della Croce Rossa.
di prevenzione, la rivista Lions
“CentoottoA” del bimestre marzoaprile 2005 ha fornito in allegato un
video-Cd che il ministero della
Salute intende rilanciare a più vasto raggio.
Il video-Cd, disponibile a quanti ne facciano richiesta, rientra in un
ambizioso service realizzato dal
Distretto Lions 108/A con il fattivo appoggio del dott. Enrico Corsi,
governatore per il 2004-2005. La
presentazione è stata curata dal dott.
Bruno Cetrullo (Lions di L’Aquila)
e dal dott. Antonio Ippoliti (Lions
di Avezzano), mentre numerosi valenti professionisti hanno offerto
la loro consulenza
Il video-Cd presenta dapprima
le “Iniziative Lions Sight First”,
partite nel 1992 con l’obiettivo di
prevenire la cecità nel mondo.
Finora sono stati approvati in 74
Paesi di sei continenti molti progetti; fra di essi, la costruzione di
nuovi ospedali e cliniche oculistiche, l’addestramento del personale ed interventi di cataratta. Nel Cd
si ricorda poi che fu proprio un
Lion, nel 1925, ad inventare il bastone bianco per i non vedenti.
Seguono “cenni storici sui Vdt”,
con analisi dalla metà degli anni
’60. Si elencano poi i “disturbi legati all’uso del Vdt”.
Raramente dall’utilizzo dei computers si sviluppano vere malattie
professionali, che sono quasi tutte
riferibili alla zona polso-mano.
L’astenopia, un fastidio reversibile più frequente in chi già soffre di
disturbi visivi, è correlata ad un
prolungato impegno con scarse pause davanti al terminale ed è favorita dall’aria secca e da irritanti ambientali. Consiste in una visione
annebbiata, sdoppiata o rosata, con
difficile messa a fuoco e fastidio alla luce. Possono presentarsi anche
formicolii, intorpidimento, rigidità
e dolore a collo, schiena, spalle,
polsi e mani, cefalee, tensione, irritabilità e disturbi psicosomatici.
Nel capitolo “Normativa di prevenzione e aspetti giuridici”, si cita la legge italiana 626/94, purtroppo largamente inapplicata,
anche se sono previste sanzioni ai
datori di lavoro che non effettuano
una valutazione dei rischi e non
sorvegliano la salute dei dipendenti.
Infine, in “Linee guida per la
prevenzione dei disturbi ai Vdt negli operati di chirurgia refrattiva”,
si danno consigli per la salute validi per tutti: gli occhi devono stare a 50-70 centimetri di distanza
dal Pc, bisogna tenere gli avambracci appoggiati, muovere le mani senza rigidità, cambiare posizione di frequente, usufruire di una
corretta illuminazione, curare l’ordine e la pulizia di cavi, tastiera,
mouse e schermo. Gli operati con
il laser ad eccimeri devono inoltre
far uso di colliri e farmaci che aumentino la lacrimazione oculare,
perché il lavoro con i videoterminali comporta la riduzione del battito delle palpebre e l’aumento dell’evaporazione delle lacrime.
S.O.S. dal mondo della moda.
Tutti i settori dell’abbigliamento
sono investiti da una grave crisi,
provocata specialmente dalla concorrenza, anche sleale, della Cina.
Colpa delle contraffazioni e della
manodopera male e irregolarmente retribuita nel paese del sol levante. Così dicono gli osservatori
di mercato. Del tutto vero?
Proviamo a guardare anche “dentro” la questione, per capire se il
mercato italiano offre prodotti che
rispondano effettivamente almeno
alla maggior parte delle richieste
dei possibili clienti e possano entrare quindi in concorrenza con
buone probabilità di successo.
Cominciamo “dal basso”, vale
a dire dalle scarpe. Il settore calzaturiero sembra essere quello
maggiormente a rischio, soprattutto nelle Marche dove invece era
trainante fino a poco tempo fa.
Fenomeno imprevedibile, garantiscono. Siamo sinceri, però. E’ proprio in questi ultimissimi anni che
sono state lanciate sul mercato scarpe ad alto rischio di suicidio, con
tacchi vertiginosi da trampoliere e
punte aguzze da mago Bacù: scomodissime da calzare non solo per
signore non più in verde età, con
taglia da silfide e piedini da
Cenerentola.
Anche una giovanissima, slanciatissima mannequin corre il pericolo, a portarle, di slogarsi una caviglia, o di perdere l’equilibrio, o
di restare bloccata in mezzo al traffico con i tacchi incastrati fra i cubetti di porfido del selciato, normalmente sconnesso, della città.
Ma come; anni fa tutti i podologi
d’Italia allarmati misero in guardia
contro i possibili danni provocati
dai tacchi a spillo e ora anche di più
esagerati se ne fabbricano? Meglio
allora tenersi le scarpe vecchie o
quelle da tennis, comode e sdrucite.
Procediamo oltre. Le sfilate
d’alta moda, che fanno anche da vetrine all’italian style, non sono da
meno in fatto di stranezze: abiti da
sera e da giorno con scollature abissali, da portare anche in pieno inverno; microgonne da veline, trasparenze da odalisca, accessori
ridicoli, trucco enfatizzato, capelli bi-tricolori. Ben poche donne vestirebbero così, anche se belle, esotiche e sofisticate. Chi si
azzarderebbe ad andare in ufficio,
salire in macchina, prendere l’aereo, visitare una mostra, andare al
cinema, a un matrimonio, a un ricevimento conciata così?
Anche nella moda evidentemente esistono i corsi e i ricorsi.
Secoli fa nel teatro classico gli attori calzavano i coturni per apparire più alti di un bel po’ di centimetri. Nel ‘700 anche più esagerati
erano i “calcagnetti” portati in scena da attrici o da dame assai vanitose, e probabilmente un po’ nanerottole, che così combinate
andavano a passeggio sorrette da un
paio di indispensabili ancelle. Ma
si usavano anche busti strizzatissimi, biacche e ciprie a chili, parrucche a mongolfiera con navi, cesti di frutta, colombe o nidi di
rondine e pesanti impalcature che
sostenevano gonne immense.
Stravaganze, appunto. Non c’è
da stupirsi però se oggi le preferenze di donne “normali” vanno a
capi d’abbigliamento più facilmente portabili, comunque eleganti, con un pizzico di fantasia, di
buon gusto, accettabili pure per
qualità e prezzo. Magari anche
“made in China”.
Cristina Franco
Augusta Franco Cardinali
Tutela della salute
Alvaro Carotti
Qualità dell’aria in provincia di
Ancona: tema di stretta attualità
del quale si è parlato martedì 17
maggio, a Jesi, nel corso di un
convegno in cui è stata presentata
la pubblicazione dal titolo
“Biomonitoraggio – Qualità dell’aria”. Un volume contenente dati utili e significativi, realizzato in
collaborazione tra Provincia di
Ancona e Arpam (Agenda
Regionale per la Protezione
Ambientale delle Marche). Il convegno si è tenuto al Palazzo dei
Convegni.
Dopo il saluto del presidente,
Enzo Giancarli, l’assessore provinciale all’Urbanistica e
Ambiente, Patrizia Casagrande, ha
introdotto i lavori. Sono intervenuti quindi: l’ing. Massimo
Sbriscia, dirigente del IX Settore
(Tutela dell’Ambiente) della
Provincia; Mia Alesi, biologo
dell’Arpam e Ovidio Urbani, il biologo coordinatore del gruppo di lavoro dell’Arpam che ha realizzato la pubblicazione.
Tacco
e punta
Nell’uso
dei
video
terminali
(1 – continua)
Qualità dell’aria
Moda scomoda
Sport
Voce della Vallesina
VOLLEY
Domenica 22 maggio 2005
CALCIO
Monte Schiavo Banca Marche
riparte da Zilio
Si ferma la corsa
dei leoncelli
Da Vicenza arriva il nuovo libero jesino
Battuti (2-3) dai vigorini sul neutro di Osimo
di Giuseppe Papadia
Il primo acquisto della nuova
Monte Schiavo Banca Marche è
Isabella Zilio, libero già nel giro
della nazionale azzurra. Nata a
Sarmeola in provincia di Padova il
5 marzo 1983, alta 1.74 m, la Zilio
(nella foto) ha vestito fino allo
scorso anno la maglia del Vicenza,
con la quale ha militato nel massimo campionato di A1 dal 2002.
La sua carriera si è snodata finora in Veneto: a Sarmeola in serie B1 (1997-2000), a Padova sempre in serie B1 (2000-01) ed a
Vicenza in serie B2 (2001-02).
Sull’ingaggio della Zilio però, non
sembrerebbe
esserci accordo tra le due
società, che
non hanno raggiunto
un
compromesso.
“Vicenza è una
società amica
– chiarisce il
general manager jesino,
Gabriele Pieralisi – e sicuramente
troveremo un’intesa”. La giocatrice padovana ha firmato con la
Monte Schiavo un contratto annuale con opzione di rinnovo per
la stagione successiva.
La dirigenza jesina deve comunque, risolvere ancora il rebus
del nuovo allenatore. Due i candidati alla panchina rossoblù:
Massimo Barbolini e Marco
Bonitta. Il primo, fresco vincitore
dello scudetto con Perugia, sembrerebbe proiettato verso il rinno-
vo con il club umbro, mentre il secondo, attuale ct azzurro, sarebbe
legato alla nazionale italiana fino
al novembre di quest’anno.
Con la scelta del tecnico, la
Monte Schiavo comincerà a muoversi per acquistare nuove giocatrici. Già si fanno dei nomi, tutti di
grande valore: le bergamasche Kilic
e Paggi, la polacca Glinka e la bulgara Marinova. In attesa di sviluppi anche la trattativa con lo jesino
Giuseppe Cormio, per il ruolo di direttore sportivo.
Per le cessioni, sicure quelle di
Sykora e Lo Bianco (a Bergamo),
hanno avuto offerte anche Turlea da
Tortolì e Pachale da Chieri.
Centro Sportivo
Italiano
e Servizio Civile
Il Centro Sportivo Italiano (Csi)
cerca ragazzi e ragazze dai 18 ai 29
anni non compiuti per due progetti
approvati dall’Ufficio nazionale per
il Servizio Civile. Durata del servizio (presumibilmente dal prossimo
ottobre) un anno: venticinque ore
settimanali; servizio in un Centro
Zona Csi o in un Oratorio delle diocesi di Ancona, Fabriano, Jesi e
Senigallia; retribuzione mensile euro 433,80; domande di ammissione entro il 1° giugno.
Per ulteriori informazioni telef.
0731.56508, e.mail [email protected]; sito internet:
www.csiancona.it
Dal 15 maggio il nuovo orario
La rincorsa al secondo posto e quindi al passaggio in serie D è stata interrotta ad
Osimo nei playoff con la
Vigor di Senigallia, che andrà
in Sardegna per disputare e
proseguire. Sul campo neutro
esimano le due compagini
hanno attirato più di millecinquecento tifosi entusiasti e
straordinari nel sostenere i
propri beniamini.
Al fischio dell’arbitro
Rullini di Macerata, le due
contendenti, consapevoli dell’importanza di questo impegno, si schierano egregiamente ed evidenziano subito
le loro intenzioni: la Jesina,
che ha molta qualità specie
in attacco, si getta in avanti;
la Vigor con i suoi mastini,
guidati dall’esperto Pandolfi,
frena le sfuriate leoncelle, rilanciando senza incertezze. I
nostri marcano una certa superiorità iniziale e mettono a frutto
un’occasione da rapinatori, giunta
sul fulmineo sinistro del Cobra
Polverari: 0-1 per noi al 20’.
Sembrerebbe lo spianarsi del
non facile incontro; invece, quasi
subito i vigorini impattano con una
gran capocciata del baby Marchetti
su punizione: 1-1 al 22’, ed è una
fortuna quasi sfacciata!
Non si arrendono i leoncelli e
pochi minuti dopo Poverari lancia
genialmente a Langiotti, che si
proietta e spara: il portiere è superato, ma il pallone incoccia sul palo ed è sfortuna! Probabilmente
nell’intimo dei nostri qualcosa si infrange, perché da questo episodio,
mentre si va chiudendo il primo
tempo, i vigorini chiudono sempre più i varchi e passano al contrattacco, fino al gol del vantaggio: corner, deviazione del portiere
in uscita e fendente di Loreti a porta incustodita: 2-1 al 43’. Reazione
(foto Candolfi)
jesina con Langiotti, ma il guardialinee fa annullare la segnatura
per fuorigioco discutibile. E si va
al riposo.
Al rientro, la Jesina presenta il
bomber Cabello tenuto in serbo
perché non al topo della condizione, ed una gran voglia di risolvere
la partita. Forcing deciso che ottiene
diversi episodi ficcanti con
Langiotti, Erbuto, Federico,
Capriotti; ma il gol non arriva per
imprecisioni millimetriche. E dopo tanta fatica frustrata, arriva anche il 3-1 da Pandolfi, al 73’. Il secondo gol jesino di Polverari all’89’
non risolve più nulla.
La dirigenza e la proprietà, pur
amareggiate, dichiarano di voler
dare alla tifoseria jesina traguardi
migliori, certamente idonei alla nostra città e al calore entusiasta del
pubblico, che finalmente si sta risvegliando sempre più.
Vir
BASKET
Sicc Bpa, in Lega Due
da protagonista
(foto Anna V. Vincenzoni)
In città ogni anno
660 mila chilometri
Dal 15 maggio è in vigore il
nuovo orario del trasporto pubblico urbano, che la Cjpa (Cooperativa
Jesina Pubblici Autoservizi) svolge ormai da ben trentasei anni. Dice
il
presidente,
Roberto
Pennacchietti: ”La Cjpa ne ha fatta di strada nella città di Jesi, visto
che è attiva dal 1969 ed eroga un
servizio valutato in chilometri di
circa 660 mila all’anno”.
“Nonostante le difficoltà in cui
versano le aziende del settore a livello nazionale – aggiunge
Pennacchietti - la crescita dell’azienda in termini di qualità in questi ultimi anni è stata di sostanza,
al punto da essere messa tra i primi posti a livello nazionale in termini di ecologia, adottando veicoli a basso impatto ambientale
(autobus alimentati a gas metano
con annesso impianto di compressione per il rifornimento)”.
Il presidente della Cjpa richiama poi l’attenzione sulla situazione locale: “Nella nostra città ci sono più del 50 per cento dei cittadini
che hanno un’età avanzata e molti giovani con età inferiore ai diciotto anni sono privi di patente,
S.r.l.
Via Campania, 23
JESI
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Fax 0731 222435
quindi il trasporto pubblico diventa sociale, con il compito di dare a
tutti le stesse opportunità di mobilità all’interno di un centro urbano,
alimentando così anche il commercio del centro, vista anche l’attuale carenza di parcheggi”
“Infine la nostra attenzione per
l’ambiente
–
conclude
Pennacchietti – non è solo tramite
i veicoli. Abbiamo installato un
impianto fotovoltaico, siamo muniti di un impianto di lavaggio per
autobus dove l’acqua usata viene
depurata e riutilizzata senza andare in fogna, quindi a circuito chiuso e facendo anche la raccolta differenziata”.
(foto Giaccaglini)
Martedì 10 maggio si è svolto
in Comune l’incontro tra l’amministratore delegato della Sicc Bpa,
Mario Talacchia ed il sindaco
Fabiano Belcecchi. Una riunione
in cui sono state gettate le basi per
la nuova stagione gialloverde in
Lega Due. “Si è iniziato ad impostare un progetto in prospettiva futura – si legge nel comunicato – che
miri a creare le condizioni per disputare da subito un campionato di
Lega due al vertice della classifica. Tutto ciò partendo dalla concertazione con gli sponsor, molti
dei quali sono stati contattati e
hanno già confermato la loro volontà di continuare al fianco
dell’Aurora, per arrivare ai due
marchi principali: Sicc cucine e
Banca Popolare di Ancona”.
Il sindaco, grande appassionato di basket, si è subito
dimostrato disponibile a fare
incontrare le parti per non far
sparire l’Aurora dalla geografia della pallacanestro italiana. Con un buon settore
giovanile ed un pubblico caldo e numeroso, la città di Jesi
ha dimostrato di amare la
Sicc.
La società gialloverde in
Lega due dovrà recitare un
ruolo da protagonista e per
farlo punterà su alcune riconferme come capitan
Rossini, Juan Marcos Casini,
Mortellaro e Montonati, tutti atleti già sotto di proprietà
dell’Aurora.
Per la panchina, sembra
tramontare l’ipotesi di un ritorno di Gresta, che avrebbe
ancora un anno di contratto
con la Sicc. La dirigenza punterebbe a trattenere Slobodan
Subotic, nonostante il costo e le richieste del coach sloveno.
Gip
11
12
Varie
Domenica 22 maggio 2005
Municipalità allargata
Interporto
L’Unione dei Comuni
diventa una realtà
Il santo del giorno
Venerdì 20 San Bernardino da Siena – Sabato 21 San
Cristoforo – San Vittorio - Domenica 22 Santissima Trinità
– Santa Rita da Cascia – Santa Giuliana Lunedì 23 San
Desuderio - Martedì 24 Madonna Ausiliatrice – Sant’Amalia
- Mercoledì 25 San Gregorio VII - Giovedì 26 San Filippo
Neri – Venerdì 27 Sant’Agostino di Canterbury – Sabato
28 Sant’Emilio – San Germano - Domenica 29 Corpus
Domini – San Massimo di Verona.
Agenda
Venerdì 20 maggio
Jesi – teatro studio San Floriano (ore 21,15) il gruppo
musicale “Burro e Salvia” presenta il Cd. “Canzonette dagli anni 20 agli anni 50”; nel corso della serata degustazione
di vini a cura dell’Assivip (ingresso libero con prenotazione posti)
Sabato 21 maggio
Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) “Non solo poesie…”, recital di Corrado Olmi per la Croce Rossa (ingresso gratuito con prenotazione)
Domenica 22 maggio
Jesi – chiesa San Giovanni Battista (ore 11) per il ciclo
“Musica Praecentio”: “Ad Philippum”con il coro “Cardinal
Petrucci” (organo e direzione Mariella Martelli).
Jesi – teatro studio San Floriano (ore 21) “Spettacolo del
laboratorio teatrale della Barcaccia”, organizzazione Teatro
Pirata.
Venerdì 27 maggio
Jesi – Circolo Cittadino (ore 21) per la stagione concertistica degli “Amici della Musica”, concerto dei Solisti
dell’Accademia Internazionale di Canto “Città di Pesaro”;
pianista Francesca Matacena.
Santa Maria Nuova – Giardini “De Amicis” (ore 21,30)
concerto di David Riondino (voce recitante) e Claudio
Piastra (chitarra), musiche di Mario Castelnuovo Tedesco.
In televisione
Sabato 21 maggio – ore 10,25 (Rai Due) “Sulla via di
Damasco” con don Giovanni D’Ercole - ore 17,15 (Rai
Uno) “A sua immagine” con Andrea Sarubbi
Domenica 22 maggio – ore 8,40 (Canale 5) “Le frontiere dello spirito” a cura di mons. Gianfranco Ravasi – ore
10 (Retequattro) Santa Messa – ore 10,30 (Rai Uno) “A sua
immagine” con Lorena Bianchetti – ore 10,55 (Rai Uno)
Santa Messa – ore 12 (Rai Uno) Recita del Regina Coeli.
Anagrafe
Nati
(a Jesi, salvo diversa indicazione)
20 aprile Sofia Zamponi; 28 aprile Robiul e Mahbubul
Hoque, Kevin Ferrari; 29 aprile Benedetto Boldrini e Elena
Ricci; 30 aprile Nicolò Mengucci, Ester Mariani e Sofia
Palmucci; 3 maggio Isabella Katherine Fraser; 4 maggio
Nicole Franceschino (Maiolati Spontini); 5 maggio Carmen
Guarino; 6 maggio Rachele De Luca.
Oggi sposi
Sabato 21 maggio: Alessandro Ferretti e Monica
Buchicchio a S. Maria del Cammino Luca Pieroni e
Benedetta Palmieri a S. Francesco di Paola
Domenica 22 maggio: Roberto Romagnoli e Manuela
Mandolini a S. Francesco d'Assisi
Defunti
(a Jesi, salvo diversa indicazione)
25 aprile Corrado Paolucci (91 anni); 26 aprile Duilia
Ribichini (75 anni) di Casteplanio; 27 aprile Filiberto Cardinali
(73 anni); 28 aprile Armando Cognigni (83 anni) di Falconara
Marittima, Anna Catozzi (87 anni) di Ostra, Argenide Ragni
(83 anni); 29 aprile Maria Santoni (87 anni), Giacomo
Perticone (88 anni); 30 aprile Marino Cappella (69 anni) di
Filottrano, Getulio Truffellini (82 anni); 1 maggio Ubaldo
Carlucci (79 anni); 2 maggio Lina Stella (76 anni), Domenica
Sacco (89 anni), Maria Antonia Stacchiotti (69 anni) di
Monsano; 3 maggio Ezio Borocci (87 anni), Guerrina
Pugnaloni (87 anni) di Morro d’Alba, Vitaliano Cinti (85 anni); 5 maggio Vittorio Ferracci (51 anni) di Mergo; 6 maggio Ervaldo Baleani (92 anni) di Castelplanio; 7 maggio Rosa
Pergolini (89 anni) di Chiaravalle; 8 maggio Filomena
Ceccarelli (81 anni), Egidio Paciarotti (72 anni) di Cingoli,
Nazzareno Possanzini (75 anni) ; 9 maggio Pierluigi Maria
Savini (54 anni), Mariola Mancini (66 anni); 10 maggio
Silvano Boari (79 anni), Vito Antonio Capodiferro (92 anni)
di Castelbellino; 11 maggio Giselda Cecchini (84 anni) di
Castelplanio.
Farmacie di turno
Venerdì 20 Grammercato - sabato 21 Coppi – domenica 22 Moretti – lunedì 23 Barba – martedì 24 Martini
– mercoledì 25 Calcatelli – giovedì 26 Delle Grazie – venerdì 27 Comunale 1 - sabato 28 Cerni – domenica 29
Comunale 2.
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Il principio di municipalità allargata, quello che ha ispirato la nascita dell’Unione dei Comuni, troverà compimento da qui ai prossimi
mesi con il conferimento in maniera graduale di alcuni servizi da parte dei Comuni alla nuova entità.
Servizi come la Polizia municipale, i trasporti scolastici e urbani, la
protezione civile, gli asili nido, ma
anche la gestione delle biblioteche
comunali o l’università degli adulti si apprestano a diventare un patrimonio dell’Unione.
Questo significherà per i cittadini
di Maiolati Spontini, Castelbellino,
Castelplanio, Monteroberto, San
Paolo di Jesi e Poggio San Marcello
risposte migliori, più efficienti ed efficaci alle loro esigenze. L’Unione
quindi prende forma, anche attraverso l’insediamento della nuova
giunta - espressione delle amministrazioni elette nelle ultime consultazioni comunali - e l’allestimento della sede amministrativa
individuata dallo Statuto a Moie,
in via Fornace 23.
Con il progressivo conferimento dei servizi la sede sarà adeguata
e resa idonea alle nuove esigenze,
ma la giunta dell’Unione ha anche
previsto l’ipotesi di individuare altre localizzazioni nell’attuale sede
del Cis o nell’attuale sede di Moie
Multiservizi (dopo il trasferimento
nell’ex Fornace).
L’obiettivo fondamentale per il
2005, indicato nella relazione programmatica
della
giunta
dell’Unione riunitasi nei giorni scorsi, è il conferimento del servizio di
Polizia municipale, sul quale è stata già raggiunta un’intesa da parte
dei componenti dell’Unione che
prevede una sede unificata del corpo di polizia municipale presso la
sede dell’Unione, la predisposizione di regolamenti e procedure unificate, la verifica della possibilità
dell’acquisto di un furgone attrezzato per interventi esterni, la ricerca di un garage per la rimessa degli automezzi e la valutazione
dell’assunzione di un altro vigile
urbano per periodi a tempo deter-
minato.
Un’altra delle priorità dell’anno in corso è il potenziamento del
servizio di Protezione civile. Sono
diversi comunque i settori che da qui
ai prossimi mesi potranno cambiare volto grazie alle nuove possibilità offerte dall’Unione. Altri servizi
da conferire all’Unione sono stati individuati nella gestione delle biblioteche comunali, nell’Università
degli adulti, nelle vacanze per gli anziani e nella commissione di vigilanza sul pubblico spettacolo.
Insomma, tante opportunità che
rappresentano per la Giunta
dell’Unione delle sfide da cogliere,
e che avranno come risultato un generale miglioramento dei servizi
per i cittadini. Presidente
dell’Unione è il sindaco di Maiolati
Spontini Giancarlo Carbini, vicepresidente quello di Castelplanio
Luciano Pittori. Gli altri componenti della Giunta sono Demetrio
Papadopulos,
sindaco
di
Castelbellino,
Gabriele
Giampaoletti, delegato del sindaco
di Monteroberto, Sandro
Barcaglioni, delegato del sindaco
di San Paolo di Jesi e Tiziano
Consoli, sindaco del comune di
Poggio San Marcello.
Anche a Jesi
Leasing
Bancoposta
Posteitaliane informa che nell’ufficio potale “Jesi centro” (via
Mura Occidentali) è possibile richiedere il Leasing BancoPosta
che consente a piccole-medie imprese, operatori economici, liberi
professionisti di ricevere un finanziamento fino a 150 mila euro per
dotarsi di beni immobiliari strumentali o targati. Può essere utilizzato per acquisire attrezzature e
strumenti di produzione come autovetture, veicoli commerciali e industriali, apparecchiature elettroniche, attrezzature per uffici e studi
professionali, macchine e utensili
per l’edilizia.
Tassa sui rifiuti
Le ragioni dell’aumento
A fronte della richiesta di chiarimenti pervenuta da diversi cittadini, l'amministrazione comunale
di Jesi così spiega le cause che
hanno determinato quest'anno un
aumento della tassa rifiuti sia per
le famiglia che per le attività produttive:
“Il Comune di Jesi sta predisponendo tutti gli atti e gli strumenti per passare dalla tassa alla tariffa, secondo le disposizioni della
legge Ronchi. Si tratta di un passaggio obbligato, al termine del
quale il pagamento dei rifiuti non
avverrà solo calcolando la superficie posseduta, ma anche in base
al numero dei componenti di ciascuna famiglia, essendo plausibile pensare che, a parità di metri
quadrati, due persone producano
meno rifiuti rispetto a quattro.
La tariffa viene calcolata sulla
base di coefficienti stabiliti
dall'Osservatorio Nazionale dei
Rifiuti, parametrati sulla spesa
complessiva che il Comune sostiene per la gestione del servizio.
Un servizio che ha registrato aumenti sia per la maggiore spesa
per il trasporto e lo smaltimento
in discarica, sia per una maggiore
produzione dei rifiuti (e anche per
questo motivo si raccomanda ai
cittadini di collaborare attivamente per la raccolta differenziata).
I coefficienti calcolati quest'anno sono tra l'altro quelli più o meno equivalenti ad una famiglia di
due persone. Una precisa scelta del
Comune per attenuare l'impatto
dell'aumento sui cittadini. Dal prossimo anno, con la tariffa a pieno regime, le famiglie più numerose si
troveranno pertanto coefficienti diversi e pagheranno qualcosa in più.
Per quanto tale situazione possa ingenerare malumori, va chiarito che a Jesi il costo del servizio dei
rifiuti è significativamente più basso di quasi tutte le altre città delle
stesse dimensioni presenti non solo in provincia ma nell'interop centro nord, come anche evidenziato
da uno studio compito dal Sole 24
Ore e pubblicato recentemente.
Ancora più complesso il conteggio per le attività economiche e
produttive, visto che la normativa
prevede la suddivisione in 30 diverse classi di appartenenza, a cia-
Voce della Vallesina
scuna delle quali è attribuito dal
medesimo Osservatorio nazionale
un coefficiente di produzione.
Benché la giunta comunale abbia
deciso di applicare la soglia minima prevista, l'aumento della tassa
rifiuti è stato in alcuni casi del 20
per cento, in altri addirittura raddoppiato”.
La società Interporto Marche
spa, che sta costruendo il centro
intermodale della Vallesina, è intervenuto sulla questione dell’approvazione da parte del Consiglio
comunale di Ancona della mozione per il collegamento del porto
con la grande viabilità che si realizzerà con l’uscita ad Ovest.
“Siamo d’accordo con quanto
indicato dal Consiglio comunale di
Ancona in ordine al ruolo di
Interporto Marche”, ha detto il presidente della società Roberto
Pesaresi ricordando che lo scorso
7 aprile aveva inviato una lettera
aperta al sindaco di Ancona e al
presidente dell’Autorità Portuale,
nella quale si proponeva l’apertura immediata di un tavolo negoziale che verificasse la programmazione a medio e lungo termine
ma anche le possibilità operative a
breve connesse alla nostra entrata
in funzione e alla opportunità di un
utilizzo del raccordo ferroviario tra
porto e interporto. “Tutto ciò non
è ancora avvenuto – ha aggiunto
Pesaresi - pertanto dobbiamo fare
in fretta”.
L’Interporto può offrire una soluzione nel breve periodo principalmente per garantire un migliore e organizzato afflusso dei tir al
porto ipotizzando una sorta di
check-in remoto; nel medio periodo invece può offrire la possibilità
di trasferire i tir su treno, riguardando un vettore ferroviario che
possa svolgere questo servizio presupponendo un’analisi dei flussi in
entrata ed in uscita dal porto che saranno sommati a quelli propri
dell’Interporto e la gestione degli
spazi e delle merci direttamente all’interno dell’interporto che fin dal
suo avvio delle attività, potrà offrire
servizi che il porto non può garantire. E’noto l’interesse di Interporto
Marche spa per la presenza all’interno delle aree portuali.
I nostri
ambasciatori
Segue da pag. 1
rischi sono altissimi per tutti,
come ha sottolineato recentemente il ministro della Difesa
Antonio Martino”.
“Non è facile ricostruire un
Paese così lacerato, in cui i taleban hanno ancora sèguito e
stanno rialzando la testa – scrive più oltre l’editorialista di
Avvenire - Il contingente italiano dall'estate raddoppierà
numericamente e assumerà il
comando di tutte le forze Nato
presenti. I connazionali potrebbero per questo essere diventati un obiettivo. Dobbiamo
prepararci dunque anche all'eventualità di un nuovo ricatto,
mentre ancora brucia il dolore per l'epilogo del rapimento
di Giuliana Sgrena, costato la
vita al valoroso Nicola
Calidari. Si dovrà trattare e in
quali termini? Entro quali confini? Anche di fronte a un'eventuale richiesta di riscatto,
qualunque essa sia? Sapremo
e potremo, in uno scenario differente, ripetere la condotta
scelta in Iraq, fatta di contatti
riservati e azioni discrete?
“Sono domande forse premature – conclude - ma che è
bene avere ben chiare, con la
speranza che non venga l'ora in
cui dare difficili risposte.
Stringersi ai familiari di
Clementina Cantoni è il primo
obbligo. Non lacerarsi, soprattutto sul fronte politico, in
sterili polemiche sulla presenza del nostro contingente”.
Ricordo
A soli 54 anni di età è mancato
all’affetto della moglie Donatella,
del figlio Gianluigi, del babbo Vito
e della mamma Sara, del fratello,
delle sorelle, dei cognati, nipoti e
parenti tutti
Pier Luigi Maria Savini
funzionario Usl Senigallia, già consigliere comunale e presidente
Circoscrizione, così ricordato dai
fratelli:
“Con il sole sempre di faccia e
il vento sempre in poppa, ti abbiamo conosciuto e amato, ora che
sei vento nel vento e sole nel sole,
la forza del tuo spirito ti porterà talmente in alto fino a danzare con le
stelle e vivere per sempre alla presenza del Padre.
Ciao Luigi,
i fratelli da sempre e per sempre: Carlo, Paola, Fiorenza ed
Elisabetta”.
12.1.1926
10.5.2005
Silvano Boari
Pensionato, già gestore
del Circolo Endas Garibaldi.
“Se ne è andato con discrezione
e dolcezza, così come ha vissuto.
Continuerà ad essere punto
di riferimento per la nostra vita”
La moglie Vittoria Gelosi,
i figli Sergio e Patrizia,
la nuora, il fratello e i nipoti,
gli amici delle Acli
di San Giuseppe
La Banca Oggi
E’ una vera promessa! Essere vicini alle vostre esigenze, sensibili ad ogni progetto, pronti a un’assistenza continua e ad accogliervi come a casa vostra: questa è la
Banca Popolare di Ancona che vogliamo costruire con
voi. Oltre 180 sportelli attivi in 5 regioni del Centro Italia,
dalla grande provincia al piccolo comune, per mantenere
tutte
le
promesse!