Baiba Bankava

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Cresti, E. (a cura di) Prospettive nello studio del lessico italiano, Atti SILFI 2006. Firenze, FUP: Vol II, pp. 601-605
Gli eponimi italiani nella lingua lettone
Baiba Bankava
Università della Lettonia
Abstract
In tutte le lingue e culture il fenomeno di “dare il nome alle cose” è fondamentale per descrivere ciò che si trova intorno. La
deonomastica fa parte dell’onomastica, branca della linguistica che studia i nomi propri, i loro processi di formazione e le loro
caratteristiche. Gli studiosi dei paesi europei da molti anni hanno fatto delle ricerche approfondite che si presentano nei vari dizionari e
in altre fonti lessicografiche. In Lettonia, invece, i linguisti si occupano soprattutto dello studio di topononimia e antroponimia lettone
e finora non hanno fatto delle ricerche solide nel campo dell’eponimia. Il corpus della presenta ricerca includerà per la prima volta uno
studio degli eponimi italiani che si sono inseriti nella lingua lettone, non solo come termini specifici, ma anche come parte del
vocabolario quotidiano. Nel corpus sarà indicata l’etimologia di ogni singolo eponimo italiano con le rispettive interpretazioni
estrapolate dai dizionari specifici di lingua italiana, francese, lettone e altre fonti come internet. Nonostante l’Italia si trovi lontano
dalla Lettonia, la sua presenza nel lessico lettone è significativa. Gli eponimi provenienti da regioni, e città italiane, da personalità
illustri e meno, da personaggi teatrali, letterari ecc. hanno contribuito a far sì che la lingua e la cultura italiane vengano veicolate oltre i
loro confini e arrichiscono altre lingue e culture.
1. Introduzione
In tutte le lingue e culture il fenomeno di “dare il
nome alle cose” è fondamentale per descrivere ciò che si
trova intorno a noi. La deonomastica chiamata anche
eponimia, che fa parte dell’onomastica, si occupa dello
studio di quei sostantivi e nomi comuni diventati tali a
partire da nomi propri. Gli studiosi dei vari paesi europei,
come gli italiani, i francesi, gli spagnoli, da molti anni
hanno fatto delle ricerche approfondite che si presentano
nei vari dizionari e in altre fonti lessicografiche. Tra gli
studiosi italiani si possono citare gli autori La Stella e il
suo dizionario “Dalie dedali e damigiane. Dal nome
proprio al nome comune. Dizionario storico di
deonomastica” (La Stella, 1984), Migliorini “Dal nome
proprio al nome comune” (Migliorini, 1968), Castoldi M.e
Salvi U. “Parole per ricordare” dizionario della memoria
collettiva (Castaldi e Salvi, 2003) si trovano anche i
dizionari dell’onomastica regionale (per esempio della
Sicilia e della Sardegna) e specialistici come i dizionari di
onomastica biblica ed ebraica.
Prima di dedicarci agli eponimi italiani nella lingua
lettone, vorrei dare alcune informazioni su ciò che è la
lingua lettone. Il lettone è la lingua ufficiale della
Repubblica di Lettonia che si trova nel Nord Europa e
confina con la Lituania, la Bielorussia, la Russia e
l’Estonia ed è parlato come lingua madre da non più di un
milione e mezzo di persone. È una lingua indoeuropea che
usa l’alfabeto latino ed è appartenente al gruppo baltico
insieme al lituano. Il lettone e il lituano sono le sole due
lingue baltiche ancora vive. In Lettonia, i linguistionomasti da molti decenni si occupano soprattutto dello
studio della toponimia e della antroponimia lettone,
mentre non c’è quasi nulla nel campo dell’eponimia. Il
corpus della presente ricerca, quindi, includerà per la
prima volta uno studio generico degli eponimi italiani che
si sono inseriti nella lingua lettone basandosi sul
repertorio del principale dizionario delle parole straniere
nella lingua lettone (Andersone et al., 2005) dove gli
eponimi inclusi si presentano non solo come termini
specifici, ma anche come parte del vocabolario
quotidiano.
Lo studio degli eponimi è molto interessante perchè
spesso, soprattutto nel linguaggio quotidiano, non ci si
accorge di quanti eponimi ci circondino e quale sia la loro
etimologia. Per presentare meglio gli eponimi italiani
nella lingua lettone, essi sono stati suddivisi in due grandi
gruppi, e successivamente in sottogruppi:
I GRUPPO
include gli eponimi che provengono dai toponimi
italiani, che possiamo suddividere nei seguenti
sottogruppi:
ƒ dai nomi delle regioni italiane;
ƒ dai nomi delle città italiane;
ƒ dai vari fenomeni geografici come oronimi,
idronimi ecc.
II GRUPPO
include gli eponimi che provengono dagli antroponimi
italiani. Questo gruppo si suddivide in eponimi che:
ƒ caratterizzano i movimenti religiosi ed ideologicopolitici;
ƒ sono presenti nei nomi di bevande e cibi;
ƒ provengono dai protagonisti teatrali e del cinema
italiano;
È da notare che la suddivisione è soggettiva e non
definitiva. Alcuni eponimi possono appartenere ai vari
sottogruppi e la loro etimologia nelle varie fonti
lessicografiche si presenta variegata e differenziata ed è
per questo che, in tale caso, sono state indicate le varianti
reperibili. A volte, l’etimologia dell’eponimo non è certa e
la spiegazione proposta rappresenta un’ipotesi possibile.
L’obiettivo della ricerca era riunire gli eponimi italiani
presenti in vari settori della lingua lettone comune senza
approfondire i campi specifici come, per esempio, la
medicina o la fisica dove una considerevole parte degli
eponimi appartiene alla terminologia.
2. Gli eponimi che provengono dai toponimi
italiani
Questo gruppo è molto ampio e, come dimostrano gli
esempi sottonominati, rappresenta geograficamente
l’Italia dal nord al sud.
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2.1. Gli eponimi provenienti dai nomi delle
regioni italiane
Regione
italiana
Lombardija
(Lombardia)
Sardīnija
(Sardegna)
Eponimo
in lettone
lombards
sardīne
Sicīlija
(Sicilia)
siciliāna
Toskāna
(Toscana)
Toskāniska
is ordenis
Spiegazione
Significato in italiano è
l’Agenzia dei pegni, il
Monte di Pietà; l’eponimo
italiano non corrisponde a
quello lettone in quanto ha
una complessa etimologia. I
Lombardi essendo bravi
commercianti, potevano dari
i crediti ai debitori e
sviluppavano il
mestiere
anche in Francia così
l’eponimo nel XV secolo
dall’ italiano è passato al
francese e ha conservato la
forma “le mont de piété” e
poi al tedesco che ne ha
modificato il nome in
“Lombard”, come adesso in
uso in lettone ed altre lingue
come il lituano, il russo.
Sardina, pesce che in grande
numero si trova vicino alla
Sardegna. Sardina pilchardus
della fam. Clupeidi detto
anche sardella e sarda. Lunga
sino a 25 cm, del colore
verde-blu sul dorso, argenteo
sul resto del corpo.
Musica:
Antica
danza
pastorale, d’origine siciliana.
In tempo ternario (6/8 o
12/8) e dal caratteristico
movimento moderato.
Archittetura: Un capitello
toscano
(c.
Tuscanico),
diffuso in Etruria e collocato
su colonne non scanalate.
Fajansa
(Faenza)
fajanss
maiolica
Florence
(Firenze)
florīns
fiorino
Dženova
(Genova)
džinsi
jeans
Gorgonzola
(Gorgonzola)
gorgonzola
gorgonzola
Marengo
(Marengo)
marengo
marengo
Parma
(Parma)
parmezāna
siers
parmigiano
pucolāns
Tabella 1: eponimi provenienti da nomi di regioni italiane
2.2. Gli eponimi provenienti dai nomi delle città
italiane
Città
italiana
Boloņa
(Bologna)
Eponimo
Spiegazione
Boloņas
audums
Tessuto di
Bologna
Tessuto sintetico con la
superficie impermeabile da
cui un soprabito dello stesso
tessuto che fu inventato per
la prima volta in questa città;
Gastronomia: un tipo di
condimento a base di salsa di
pomodoro in cui si fanno
cuocere carne tritata ed altri
ingredienti;
Cane da salotto di origine
italiana
appartenente
al
gruppo dei bichon, ha
orecchie erette alla base che
ricadono lunghe e pendenti;
Boloņas
mērce
sugo alla
bolognese
Boloņas
sunītis
bolognese
Pozuoli
(Pozzuoli)
Sjēna
(Siena)
Sjēnas zeme
terra di Siena
Taranto
(Taranto)
Tarantella
tarantula
la coda è portata ricurva sul
dorso; il colore è bianco. Il
peso varia da 2,5 a 4 kg.
Maiolica tipica della città di
Faenza,
con
eleganti
decorazioni policrome su
smalto bianco.
Moneta di Firenze (così detta
dall’emblema del giglio,
simbolo della città, coniata
per la prima volta in argento
intorno al 1180. Nel 1252 fu
coniato il fiorino d’oro.
Tessuto pesante piuttosto
grossolano. Nel XVI secolo
Jean, Jene o Gennes erano i
nomi inglesi usati per
indicare il porto di Genova,
da dove questi tessuti
venivano esportati per gli
Stati Uniti.
È prodotto in Lombardia e
prende il nome dalla
cittadina di Gorgonzola alle
porte di Milano. Il toponimo
deriverebbe
dal
latino
Corcondiola, che a sua volta
sembra originato dal nome
della dea Concordia o dal
nome proprio Concordius.
In lettone si può trovare il
seguente significato: tessuto
per i soprabiti ed i vestiti di
color grigio scuro.
Invece, in italiano significa
l’antica moneta d’oro dal
valore di venti franchi che fu
coniata per ricordare il
trionfo napoleonico sugli
austriaci del 14 giugno 1800
nella bataglia di Marengo. Il
nome
fu
ripreso
per
battezzare
il
Marengo,
furgone commerciale della
Fiat, come successe ad altre
monete storiche.
Formaggio grana molto
pregiato.
Roccia che si forma dalle
eruzioni vulcaniche e che
viene
utilizzata
come
complemento
per
la
produzione del cemento.
Colore tra il giallo e il bruno
rossastro, caratteristico della
terra della provincia senese,
si utilizza come pigmento
per la realizzazione dei
colori.
Musica: Ballo popolare del
sud dell’Italia, fortamente
ritmato, accompagnato da
tamburelli, così detto perchè
in origine era assimilato alla
danza isterica causata dalla
Gli eponimi italiani nella lingua lettone
Verona
(Verona)
veronāls
veronal
puntura della tarantola, un
ragno peloso di colore giallonero, era molto diffuso nella
zona di Taranto.
Forte
barbiturico
con
proprietà
ipnotiche,
inventato
dai
chimici
tedeschi Joseph von Mering
e Emil Fischer nel 1903,
pare, mentre si trovavano
nella città di Verona.
Tabella 2: eponimi provenienti da nomi delle città italiane.
2.3. Gli eponimi provenienti dai altri fenomeni
geografici
Fenomeno
geografico
Kapitolija
kalns
(Campidoglio
collina)
Kjanti pakalni
(Colline del
Chianti)
Eponimo
Spiegazione
kapitolijs
Getto
sala
Venēcijā
(Isoletta
Ghetto
a
Venezia)
getto
ghetto
Kvirināla
pakalns
(colle
del
Quirinale)
kvirināls
quirinale
Lipari salas
(isole Lipari)
liparīts
liparite
Ahates
upe
fiume Aghata
(Dirillo)
ahāts
agata
In Italia e a Washington
negli Stati Uniti, la sede del
Senato e la Camera dei
Rappresentanti.
Vino rosso dal sapore
asciutto e con retrogusto
amarognolo, prodotto in
Toscana.
Si
beve
tradizionalmente invecchiato
di tre anni.
Forse dal venez. Ghetto,
nome di una fonderia
collocata sull’isoletta dove
furono relegati nel 1516 gli
Ebrei veneziani. Quartiere
dove nei secoli scorsi
venivano confinati gli Ebrei
nelle principali città europee
e anche a Riga che è la
capitale della Lettonia.
Residenza del Presidente
della Repubblica Italiana,
così chiamata in virtù del
colle detto Quirinale dove il
palazzo sorge.
Roccia effusiva acida a
composizione granitica e di
formazione geologicamente
recente.
Minerale agata una varietà
del calcedonio, composto di
silice. Caratterizzato da una
struttura a zone concentriche
di colore variabile, opache e
trasparenti. Il naturalista e
scienziato romano Plinius,
scrisse che in quel fiume la
pietra è stata trovata per la
prima volta.
kjanti
chianti
Tabella 3: Gli eponimi provenienti dai altri fenomeni
geografici.
Gli esempi dimostrano che il maggior numero degli
eponimi sono identici in tutte e due lingue, anche se in
alcuni casi come nell’esempio di Lombardia/lombards si
tratta di un passaggio indiretto (tramite altre lingue) o
l’eponimo marengo che nelle due lingue ha delle
spiegazioni diverse (in lettone rappresenta il colore,
mentre in italiano la moneta ed il furgone commerciale).
Abbiamo visto anche una particolarità nell’esempio
di “veronal” quando due chimici tedeschi danno nome alla
loro invenzione forse soggiornando a Verona.
3. Gli eponimi formati dagli antroponimi
italiani
Sono quegli eponimi formati dal nome o cognome
dell’inventore o dello scopritore, oppure da coloro
(astronomi, fisici, matematici, ecc.) che hanno dato il
nome in memoria di chi ha iniziato la ricerca o la
scoperta. Nella maggior parte degli esempi si può
constatare che tra gli eponimi il più diffuso è l’utilizzo del
cognome. Raramente viene utilizzato il nome, come
nell’eponimo aldino (in lettone aldīna) – carattere
tipografico le cui forme, nitide ed eleganti, si rifanno a
quelle del corsivo (italico) utilizzato da Aldo Manuzio il
Vecchio (1450-1515). Nel campo della botanica c’è la
tendenza a dare alle piante il nome latinizzato di chi le ha
scoperte, come, ad esempio, la pianta Zantedeschia
aethiopica, chiamata anche la calla, porta il nome del
botanico italiano Gianni Zantedeschi (1773-1813). Spesso
sono denominati secondo il cognome dei grandi
personaggi dei secoli scorsi, anche i vari programmi
d’istruzione, ricerca ecc. della Comunità Europea, come
per esempio, il progetto Leonardo, dal famoso scienziato
italiano Leonardo da Vinci (1452-1519), che prevede lo
scambio di docenti e studenti fra le università e/o altre
istituzioni didattiche a cui, degli anni novanta del XX
secolo, la Lettonia partecipa attivamente.L’altro progetto
recente della Comunità Europea si intitola “Programma
Cosmos’’ che porta il nome di Galileo Galilei, astronomo
e fisico italiano (1564-1642). Questo programma prevede
che dal 2007 la CE avrà una rete di satelliti per migliorare
il sistema di radionavigazione per scopi civili, il trasporto
e le telecomunicazioni. Altri esempi di cui sono fonte gli
antroponimi italiani sono i seguenti :
Eponimo
Amati
(il nome degli strumenti a
corda Amati)
Baroks
(Barocco)
Borsalino
(Borsalino)
Etimologia del eponimo
Da Nicolò Amati (15961684) il più noto liutaio della
famiglia Amati. I suoi
strumenti rappresentano un
esempio di straordinaria
raffinatezza. Il timbro di
questi strumenti è dolce e
leggero.
Costruì
anche
eccellenti viole e violoncelli.
Tra i suoi allievi furono
A.Stradivari e A.Guarneri.
Periodo artistico e letterario
diffuso in Europa circa dal
1600-1850. Forse proviene
dal nome di un artista
italiano Federigo Barocci
(1530-1612).
Dal nome del cappellaio
Giuseppe Borsalino (18671939) Particolare tipo di
cappello da uomo, floscio e
in feltro.
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Kazanova
(Casanova)
Fermijs
(Fermi, Fermio)
Kardāns
(Giunto cardanico)
Galileo teleskops
(Telescopi di Galileo)
Palladisms
(Palladio)
Torrs, tors
(Tubo di Torricelli)
Džakuzī
(Vasca jacuzzi)
Dal veneziano Giacomo
Girolamo
Casanova
de
Seingalt
(1725-1798),
rappresenta un seduttore,
intrigante e conquistatore.
Dal nome del fisico Enrico
Fermi (1901-1954) insignito
con il premio Nobel nel
1938, i fermi sono l’unità di
misura usata in fisica
nucleare per misure dei raggi
dei nuclei. Il fermio è
l’elemento
chimico
artificiale della famiglia dei
transuranici, di simbolo Fm e
di numero atomico 100
scoperto nel 1952.
Tecnica: dal matematico e
medico
rinascimentale
Girolamo Cardano (15011576)
inventò
un
quadrilatero
articolato
speciale che permette di
trasmettere il moto tra due
assi in rotazione i cui
prolungamenti
sono
coincidenti in un punto.
Dallo
stesso
cognome
provengono
anche
gli
eponimi: la griglia cardanica
e la sospensione cardanica.
Dal nome dell’astronomo,
matematico e fisico Galileo
Galilei (1564-1642) che, tra
molteplici strumenti, nel
1610 ha inventato anche i
telescopi.
Dal cognome dell’ architetto
Andrea Palladio (15081580),
la
concezione
architettonica di Palladio, ha
dato il nome allo stile
palladiano o neopalladiano,
che aderisce ai principi
classico-romani.
L’architettura di Palladio
divenne famosa in Italia e in
tutta l’Europa. La Casa
Bianca
a
Washington,
residenza del Presidente
degli Stati Uniti, è progettata
in stile palladiano.
Dal
fisico
Evangelista
Torricelli (1608-1647), ha
scoperto il principio del
barometro
che
ora
è
chiamato tubo di Torricelli
con il vuoto torricelliano.
L’unità di misura della
pressione è stata chiamata
torr in suo onore.
Probabilmente da Candido
Jacuzzi (1903-1986) che per
suo figlio, che era ammalato
di artrite, ha inventato la
vasca con una pompa
Volts
(Volt)
Pila voltaica
Voltmetro analogico/digitale
speciale per la terapia
d’idromassagio a casa.
Dal fisico Alessandro Volta
(1745-1827),
che
ha
sviluppato la così detta pila
voltaica, un predecessore
della batteria elettrica che
produceva una corrente
elettrica costante. Nel 1881
l’unità di misura SI del
potenziale elettrico venne
chiamata volt (V) in suo
onore.
Tabella 4: Gli eponimi formati dagli antroponimi italiani.
A questo gruppo appartengono anche gli eponimi con
le loro forme composte, per esempio l’eponimo volt
insieme all’ eponimo francese proveniente dal fisico
francese A.M. Amper (1775-1836) formano eponimo
composto voltampērmetrs (voltamperometro), che è lo
strumento, non molto diffuso, destinato alla misurazione
diretta della potenza apparente in un circuito a corrente
alternata. Gli eponimi possono essere non solo i
sostantivi, ma anche gli aggettivi, i verbi, le parole
composte come ad esempio: Galvanisks (galvanico), agg.
dal nome del medico Luigi Galvani (1737-1798). Relativo
a Galvani o al galvanismo, dallo stesso antroponimo
previene il verbo galvanizēt (galvanizzare) e galvano
(galvano)-primo elemento di parole composte, formate
modernamente, riguardanti fenomeni, strumenti, tecniche
nelle quali è determinante la corrente elettrica; in molti
termini scientifici usati attualmente è sostituito dal
prefisso elettro.
3.1. Gli eponimi dei movimenti religiosi ed
ideologico-politici
Questa tipologia di eponimi prendono il loro nome dal
capo o dal fondatore del movimento, gli esempi
dimostrano che storicamente il cognome era sostituito dal
luogo di nascita e/o di provenienza, per cui è naturale
trovare personaggi legati nel loro cognome ai luoghi di
nascita o di dimora personali o al nome di uno o più di
essi, come ad esempio benediktieši (i benedettini),
monaci che appartenevano e appartengono all’ordine
fondato nel 530 nel covento di Montecassino da
Benedetto di Norcia oppure franciskāņi i frati
(francescani) che si sono raccolti intorno alla figura di
Francesco d’Assisi (1182-1226) e fanno parte dell’ordine
cattolico. L’ordine dei francescani è presente sull’attuale
territorio della Lettonia dal XIII secolo e fino al XVI
secolo aveva un’importanza considerevole soprattutto in
una delle 4 regioni che storicamente è di credenza
cattolica (in Lettonia la religione ufficiale è quella
protestante). Anche oggi giorno a Riga, nella capitale
dello Stato, c’è un gruppo di francescani. L’altro ordine di
origine italiana che ha un legame con la Lettonia è quello
di San Agostino (augustīnieši), fondato nel XIII secolo
poichè il cristianesimo in Lettonia è stato radicato da un
monaco tedesco di nome Meinards che apparteneva
all’ordine agostiniano. (Akvīnes Toma doktrīna) La
dottrina di San Tommaso d’Aquino del XIII secolo
nella lingua lettone da un eponimo “neotomisms”, cioè
Gli eponimi italiani nella lingua lettone
neotomismo che fu assunta come filosofia ufficiale della
Chiesa Cattolica nel 1879. Un altro caso è invece quello
del politico italiano Niccolò Machiavelli (1469-1527)
famoso per la sua celebre frase “il fine giustifica i mezzi”,
considerazione non sempre accettabile dal punto di vista
della morale e della coscienza. Ma dal cognome
Machiavelli derivano due eponimi (makjavellisks
makjavelliešu) “machiavellico e machiavelliano” che
vogliono significare ingiustizia, astuzia e violenza per
raggiungere uno scopo.
3.2. Gli eponimi che sono presenti nei nomi di
alcune bevande e di alcuni cibi
È ovvio che la cucina lettone è molto diversa da quella
italiana perciò gli eponimi italiani di genere gastronomico
sono poco presenti nella lingua lettone salvo nei menù di
numerosi ristoranti e pizzerie italiani presenti in Lettonia.
Agli eponimi di fama internazionale come Chianti
(Kjanti) e salsa alla bolognese precedentemente citati, si
possono aggiungere: liquore Kampari (Campari)
dall’industriale italiano Campari Davide (1867-1936).
Lui ereditò dal padre un modesto liquorificio e ne fece
una grande azienda a Milano, che impose i suoi prodotti
non solo in Italia, ma anche all’estero.Un piatto che porta
il nome di un pittore veneziano Karpačo (Vittore
Carpaccio)(circa 1455-circa 1500) che usava un colore
rosso particolare che assomigliava al sangue. Intorno al
1951 il cuoco Giuseppe Cipriani, a Venezia, ha inventato
il piatto di fette sottili di carne di manzo che servite sul
piatto ricordavano il colore rosso sulla tavolozza del
pittore. Famosissima pica Margarita (pizza Margherita)
con pomodori, mozzarella, basilico in onore di regina
Margherita di Savoia (1851-1926) che ha aprezzato questa
pizza fatta dal pizzaiolo napoletano Pepino Brandi.
3.3. Gli eponimi che provengono dai protagonisti
teatrali e del cinema italiano
La maggior parte degli eponimi di questo gruppo sono
inesistenti nella vita reale in quanto la loro fonte è la
commedia dell’arte, apparsa a metà del XVI secolo, con i
suoi personaggi dove ognuno rappresenta un carattere
sociale attraverso la maschera personalizzata.
Eponimo
Arlekīns
(Arlecchino)
Kolumbīne
(Colombina)
Pajaco
(Pagliaccio)
Pulčinella
(Pulcinella)
Spiegazione
Personaggio della commedia dell’arte,
che porta un vestito colorato fatto da
triangoli di tessuto e una maschera
nera. Rappresenta il personaggio del
servo sciocco.
Personaggio della commedia dell’arte,
il nome assunto nel teatro italiano – dal
sec. XVI al XVIII – dal tipo della
servetta svelta.
Personaggio della commedia dell’arte,
che porta un vestito bianco con i
bottoni grandi, cappello bianco e la
maschera, rappresentando un comico
dei saltimbanchi che agisce nelle fiere
e nelle piazze anche persona che agisce
in modo da suscitare il riso.
Personaggio della commedia dell’arte,
il suo nome ha origine dal latino
“pullicenus’’. La maschera nera con il
Paparaci
(Paparazzi)
naso adunco può ricordare un animale.
Il costume tradizionale è quello degli
abitanti del contado napoletano,
costituito da un ampio camiciotto
bianco, stretto in vita e rimborsato sui
fianchi, con larghi pantaloni bianchi,
cappello a cono, anch’esso bianco.
Fig., persona volubile e poco seria: il
segreto di p., quello che tutti
conoscono.
Un personaggio di un fotografo ideato
dal regista Federico Fellini (19201993) nel film “La Dolce vita” (1959).
L’eponimo
generalmente
viene
utilizzato al plurale e indica il
giornalista di cronaca mondana che
segue le persone famose spesso
intervendo nella loro vita privata.
Tabella 5: Gli eponimi che provengono dai protagonisti
teatrali e del cinema italiano.
Per concludere si può dire che il corpus della presente
ricerca “Eponimi italiani nella lingua lettone” dimostra
che non c’è una regola sola nella formazione e
nell’utilizzo degli stessi. Il corpus degli eponimi italiani
rappresenta, quindi, molteplici campi scientifici e culturali
di tutte le regioni d’Italia che a volte hanno fatto un
percorso lungo e complesso attraverso altre lingue fino ad
essere inclusi nella lingua lettone. Così i due paesi che
sono abbastanza lontani geograficamente si avvicinano
nella lingua. È ovvio che non tutti tra gli oltre cinquanta
eponimi italiani inclusi nel corpus hanno un uso frequente,
ma indubbiamente essi arricchiscono il vocabolario
lettone. La presente ricerca cita una piccola parte degli
esempi che saranno inclusi nel dizionario degli eponimi
delle varie lingue nella lingua lettone, che è in corso di
stesura e dovrebbe essere pubblicato l’anno 2007. Nel
dizionario saranno inclusi anche gli eponimi provenienti
dalla mitologia e dalla cultura romana (basti pensare ai
nomi dei mesi dell’anno che anche in lettone hanno i nomi
degli dei romani). Il dizionario degli eponimi sarà il primo
nella lessicografia della lingua lettone.
4. Riferimenti
Andersone, I.Čerņevska, I. e Kalniņa, I. (2005). Ilustrētā
svešvārdu vārdnīca. Rīga: Avots.
Castoldi, M. e Salvi, U. (a cura di) (2003). Parole per
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Bologna: Zanichelli.
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La Stella, E.T.(1984). Dalie dedalie damigiane. Dal nome
proprio al nome comune. Dizionario storico di
deonomastica. Bologna/Firenze.
Lessay, J.D. (2004). Les personnages devenus mots. Paris:
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Migliorini, B. (1968). Dal nome proprio al nome comune.
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Большой энциклопедический словарь. (1998). Москва:
Научное Издателъство “Болъшая Российская
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