Baiba Bankava
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Cresti, E. (a cura di) Prospettive nello studio del lessico italiano, Atti SILFI 2006. Firenze, FUP: Vol II, pp. 601-605 Gli eponimi italiani nella lingua lettone Baiba Bankava Università della Lettonia Abstract In tutte le lingue e culture il fenomeno di “dare il nome alle cose” è fondamentale per descrivere ciò che si trova intorno. La deonomastica fa parte dell’onomastica, branca della linguistica che studia i nomi propri, i loro processi di formazione e le loro caratteristiche. Gli studiosi dei paesi europei da molti anni hanno fatto delle ricerche approfondite che si presentano nei vari dizionari e in altre fonti lessicografiche. In Lettonia, invece, i linguisti si occupano soprattutto dello studio di topononimia e antroponimia lettone e finora non hanno fatto delle ricerche solide nel campo dell’eponimia. Il corpus della presenta ricerca includerà per la prima volta uno studio degli eponimi italiani che si sono inseriti nella lingua lettone, non solo come termini specifici, ma anche come parte del vocabolario quotidiano. Nel corpus sarà indicata l’etimologia di ogni singolo eponimo italiano con le rispettive interpretazioni estrapolate dai dizionari specifici di lingua italiana, francese, lettone e altre fonti come internet. Nonostante l’Italia si trovi lontano dalla Lettonia, la sua presenza nel lessico lettone è significativa. Gli eponimi provenienti da regioni, e città italiane, da personalità illustri e meno, da personaggi teatrali, letterari ecc. hanno contribuito a far sì che la lingua e la cultura italiane vengano veicolate oltre i loro confini e arrichiscono altre lingue e culture. 1. Introduzione In tutte le lingue e culture il fenomeno di “dare il nome alle cose” è fondamentale per descrivere ciò che si trova intorno a noi. La deonomastica chiamata anche eponimia, che fa parte dell’onomastica, si occupa dello studio di quei sostantivi e nomi comuni diventati tali a partire da nomi propri. Gli studiosi dei vari paesi europei, come gli italiani, i francesi, gli spagnoli, da molti anni hanno fatto delle ricerche approfondite che si presentano nei vari dizionari e in altre fonti lessicografiche. Tra gli studiosi italiani si possono citare gli autori La Stella e il suo dizionario “Dalie dedali e damigiane. Dal nome proprio al nome comune. Dizionario storico di deonomastica” (La Stella, 1984), Migliorini “Dal nome proprio al nome comune” (Migliorini, 1968), Castoldi M.e Salvi U. “Parole per ricordare” dizionario della memoria collettiva (Castaldi e Salvi, 2003) si trovano anche i dizionari dell’onomastica regionale (per esempio della Sicilia e della Sardegna) e specialistici come i dizionari di onomastica biblica ed ebraica. Prima di dedicarci agli eponimi italiani nella lingua lettone, vorrei dare alcune informazioni su ciò che è la lingua lettone. Il lettone è la lingua ufficiale della Repubblica di Lettonia che si trova nel Nord Europa e confina con la Lituania, la Bielorussia, la Russia e l’Estonia ed è parlato come lingua madre da non più di un milione e mezzo di persone. È una lingua indoeuropea che usa l’alfabeto latino ed è appartenente al gruppo baltico insieme al lituano. Il lettone e il lituano sono le sole due lingue baltiche ancora vive. In Lettonia, i linguistionomasti da molti decenni si occupano soprattutto dello studio della toponimia e della antroponimia lettone, mentre non c’è quasi nulla nel campo dell’eponimia. Il corpus della presente ricerca, quindi, includerà per la prima volta uno studio generico degli eponimi italiani che si sono inseriti nella lingua lettone basandosi sul repertorio del principale dizionario delle parole straniere nella lingua lettone (Andersone et al., 2005) dove gli eponimi inclusi si presentano non solo come termini specifici, ma anche come parte del vocabolario quotidiano. Lo studio degli eponimi è molto interessante perchè spesso, soprattutto nel linguaggio quotidiano, non ci si accorge di quanti eponimi ci circondino e quale sia la loro etimologia. Per presentare meglio gli eponimi italiani nella lingua lettone, essi sono stati suddivisi in due grandi gruppi, e successivamente in sottogruppi: I GRUPPO include gli eponimi che provengono dai toponimi italiani, che possiamo suddividere nei seguenti sottogruppi: dai nomi delle regioni italiane; dai nomi delle città italiane; dai vari fenomeni geografici come oronimi, idronimi ecc. II GRUPPO include gli eponimi che provengono dagli antroponimi italiani. Questo gruppo si suddivide in eponimi che: caratterizzano i movimenti religiosi ed ideologicopolitici; sono presenti nei nomi di bevande e cibi; provengono dai protagonisti teatrali e del cinema italiano; È da notare che la suddivisione è soggettiva e non definitiva. Alcuni eponimi possono appartenere ai vari sottogruppi e la loro etimologia nelle varie fonti lessicografiche si presenta variegata e differenziata ed è per questo che, in tale caso, sono state indicate le varianti reperibili. A volte, l’etimologia dell’eponimo non è certa e la spiegazione proposta rappresenta un’ipotesi possibile. L’obiettivo della ricerca era riunire gli eponimi italiani presenti in vari settori della lingua lettone comune senza approfondire i campi specifici come, per esempio, la medicina o la fisica dove una considerevole parte degli eponimi appartiene alla terminologia. 2. Gli eponimi che provengono dai toponimi italiani Questo gruppo è molto ampio e, come dimostrano gli esempi sottonominati, rappresenta geograficamente l’Italia dal nord al sud. Baiba Bankava 2.1. Gli eponimi provenienti dai nomi delle regioni italiane Regione italiana Lombardija (Lombardia) Sardīnija (Sardegna) Eponimo in lettone lombards sardīne Sicīlija (Sicilia) siciliāna Toskāna (Toscana) Toskāniska is ordenis Spiegazione Significato in italiano è l’Agenzia dei pegni, il Monte di Pietà; l’eponimo italiano non corrisponde a quello lettone in quanto ha una complessa etimologia. I Lombardi essendo bravi commercianti, potevano dari i crediti ai debitori e sviluppavano il mestiere anche in Francia così l’eponimo nel XV secolo dall’ italiano è passato al francese e ha conservato la forma “le mont de piété” e poi al tedesco che ne ha modificato il nome in “Lombard”, come adesso in uso in lettone ed altre lingue come il lituano, il russo. Sardina, pesce che in grande numero si trova vicino alla Sardegna. Sardina pilchardus della fam. Clupeidi detto anche sardella e sarda. Lunga sino a 25 cm, del colore verde-blu sul dorso, argenteo sul resto del corpo. Musica: Antica danza pastorale, d’origine siciliana. In tempo ternario (6/8 o 12/8) e dal caratteristico movimento moderato. Archittetura: Un capitello toscano (c. Tuscanico), diffuso in Etruria e collocato su colonne non scanalate. Fajansa (Faenza) fajanss maiolica Florence (Firenze) florīns fiorino Dženova (Genova) džinsi jeans Gorgonzola (Gorgonzola) gorgonzola gorgonzola Marengo (Marengo) marengo marengo Parma (Parma) parmezāna siers parmigiano pucolāns Tabella 1: eponimi provenienti da nomi di regioni italiane 2.2. Gli eponimi provenienti dai nomi delle città italiane Città italiana Boloņa (Bologna) Eponimo Spiegazione Boloņas audums Tessuto di Bologna Tessuto sintetico con la superficie impermeabile da cui un soprabito dello stesso tessuto che fu inventato per la prima volta in questa città; Gastronomia: un tipo di condimento a base di salsa di pomodoro in cui si fanno cuocere carne tritata ed altri ingredienti; Cane da salotto di origine italiana appartenente al gruppo dei bichon, ha orecchie erette alla base che ricadono lunghe e pendenti; Boloņas mērce sugo alla bolognese Boloņas sunītis bolognese Pozuoli (Pozzuoli) Sjēna (Siena) Sjēnas zeme terra di Siena Taranto (Taranto) Tarantella tarantula la coda è portata ricurva sul dorso; il colore è bianco. Il peso varia da 2,5 a 4 kg. Maiolica tipica della città di Faenza, con eleganti decorazioni policrome su smalto bianco. Moneta di Firenze (così detta dall’emblema del giglio, simbolo della città, coniata per la prima volta in argento intorno al 1180. Nel 1252 fu coniato il fiorino d’oro. Tessuto pesante piuttosto grossolano. Nel XVI secolo Jean, Jene o Gennes erano i nomi inglesi usati per indicare il porto di Genova, da dove questi tessuti venivano esportati per gli Stati Uniti. È prodotto in Lombardia e prende il nome dalla cittadina di Gorgonzola alle porte di Milano. Il toponimo deriverebbe dal latino Corcondiola, che a sua volta sembra originato dal nome della dea Concordia o dal nome proprio Concordius. In lettone si può trovare il seguente significato: tessuto per i soprabiti ed i vestiti di color grigio scuro. Invece, in italiano significa l’antica moneta d’oro dal valore di venti franchi che fu coniata per ricordare il trionfo napoleonico sugli austriaci del 14 giugno 1800 nella bataglia di Marengo. Il nome fu ripreso per battezzare il Marengo, furgone commerciale della Fiat, come successe ad altre monete storiche. Formaggio grana molto pregiato. Roccia che si forma dalle eruzioni vulcaniche e che viene utilizzata come complemento per la produzione del cemento. Colore tra il giallo e il bruno rossastro, caratteristico della terra della provincia senese, si utilizza come pigmento per la realizzazione dei colori. Musica: Ballo popolare del sud dell’Italia, fortamente ritmato, accompagnato da tamburelli, così detto perchè in origine era assimilato alla danza isterica causata dalla Gli eponimi italiani nella lingua lettone Verona (Verona) veronāls veronal puntura della tarantola, un ragno peloso di colore giallonero, era molto diffuso nella zona di Taranto. Forte barbiturico con proprietà ipnotiche, inventato dai chimici tedeschi Joseph von Mering e Emil Fischer nel 1903, pare, mentre si trovavano nella città di Verona. Tabella 2: eponimi provenienti da nomi delle città italiane. 2.3. Gli eponimi provenienti dai altri fenomeni geografici Fenomeno geografico Kapitolija kalns (Campidoglio collina) Kjanti pakalni (Colline del Chianti) Eponimo Spiegazione kapitolijs Getto sala Venēcijā (Isoletta Ghetto a Venezia) getto ghetto Kvirināla pakalns (colle del Quirinale) kvirināls quirinale Lipari salas (isole Lipari) liparīts liparite Ahates upe fiume Aghata (Dirillo) ahāts agata In Italia e a Washington negli Stati Uniti, la sede del Senato e la Camera dei Rappresentanti. Vino rosso dal sapore asciutto e con retrogusto amarognolo, prodotto in Toscana. Si beve tradizionalmente invecchiato di tre anni. Forse dal venez. Ghetto, nome di una fonderia collocata sull’isoletta dove furono relegati nel 1516 gli Ebrei veneziani. Quartiere dove nei secoli scorsi venivano confinati gli Ebrei nelle principali città europee e anche a Riga che è la capitale della Lettonia. Residenza del Presidente della Repubblica Italiana, così chiamata in virtù del colle detto Quirinale dove il palazzo sorge. Roccia effusiva acida a composizione granitica e di formazione geologicamente recente. Minerale agata una varietà del calcedonio, composto di silice. Caratterizzato da una struttura a zone concentriche di colore variabile, opache e trasparenti. Il naturalista e scienziato romano Plinius, scrisse che in quel fiume la pietra è stata trovata per la prima volta. kjanti chianti Tabella 3: Gli eponimi provenienti dai altri fenomeni geografici. Gli esempi dimostrano che il maggior numero degli eponimi sono identici in tutte e due lingue, anche se in alcuni casi come nell’esempio di Lombardia/lombards si tratta di un passaggio indiretto (tramite altre lingue) o l’eponimo marengo che nelle due lingue ha delle spiegazioni diverse (in lettone rappresenta il colore, mentre in italiano la moneta ed il furgone commerciale). Abbiamo visto anche una particolarità nell’esempio di “veronal” quando due chimici tedeschi danno nome alla loro invenzione forse soggiornando a Verona. 3. Gli eponimi formati dagli antroponimi italiani Sono quegli eponimi formati dal nome o cognome dell’inventore o dello scopritore, oppure da coloro (astronomi, fisici, matematici, ecc.) che hanno dato il nome in memoria di chi ha iniziato la ricerca o la scoperta. Nella maggior parte degli esempi si può constatare che tra gli eponimi il più diffuso è l’utilizzo del cognome. Raramente viene utilizzato il nome, come nell’eponimo aldino (in lettone aldīna) – carattere tipografico le cui forme, nitide ed eleganti, si rifanno a quelle del corsivo (italico) utilizzato da Aldo Manuzio il Vecchio (1450-1515). Nel campo della botanica c’è la tendenza a dare alle piante il nome latinizzato di chi le ha scoperte, come, ad esempio, la pianta Zantedeschia aethiopica, chiamata anche la calla, porta il nome del botanico italiano Gianni Zantedeschi (1773-1813). Spesso sono denominati secondo il cognome dei grandi personaggi dei secoli scorsi, anche i vari programmi d’istruzione, ricerca ecc. della Comunità Europea, come per esempio, il progetto Leonardo, dal famoso scienziato italiano Leonardo da Vinci (1452-1519), che prevede lo scambio di docenti e studenti fra le università e/o altre istituzioni didattiche a cui, degli anni novanta del XX secolo, la Lettonia partecipa attivamente.L’altro progetto recente della Comunità Europea si intitola “Programma Cosmos’’ che porta il nome di Galileo Galilei, astronomo e fisico italiano (1564-1642). Questo programma prevede che dal 2007 la CE avrà una rete di satelliti per migliorare il sistema di radionavigazione per scopi civili, il trasporto e le telecomunicazioni. Altri esempi di cui sono fonte gli antroponimi italiani sono i seguenti : Eponimo Amati (il nome degli strumenti a corda Amati) Baroks (Barocco) Borsalino (Borsalino) Etimologia del eponimo Da Nicolò Amati (15961684) il più noto liutaio della famiglia Amati. I suoi strumenti rappresentano un esempio di straordinaria raffinatezza. Il timbro di questi strumenti è dolce e leggero. Costruì anche eccellenti viole e violoncelli. Tra i suoi allievi furono A.Stradivari e A.Guarneri. Periodo artistico e letterario diffuso in Europa circa dal 1600-1850. Forse proviene dal nome di un artista italiano Federigo Barocci (1530-1612). Dal nome del cappellaio Giuseppe Borsalino (18671939) Particolare tipo di cappello da uomo, floscio e in feltro. Baiba Bankava Kazanova (Casanova) Fermijs (Fermi, Fermio) Kardāns (Giunto cardanico) Galileo teleskops (Telescopi di Galileo) Palladisms (Palladio) Torrs, tors (Tubo di Torricelli) Džakuzī (Vasca jacuzzi) Dal veneziano Giacomo Girolamo Casanova de Seingalt (1725-1798), rappresenta un seduttore, intrigante e conquistatore. Dal nome del fisico Enrico Fermi (1901-1954) insignito con il premio Nobel nel 1938, i fermi sono l’unità di misura usata in fisica nucleare per misure dei raggi dei nuclei. Il fermio è l’elemento chimico artificiale della famiglia dei transuranici, di simbolo Fm e di numero atomico 100 scoperto nel 1952. Tecnica: dal matematico e medico rinascimentale Girolamo Cardano (15011576) inventò un quadrilatero articolato speciale che permette di trasmettere il moto tra due assi in rotazione i cui prolungamenti sono coincidenti in un punto. Dallo stesso cognome provengono anche gli eponimi: la griglia cardanica e la sospensione cardanica. Dal nome dell’astronomo, matematico e fisico Galileo Galilei (1564-1642) che, tra molteplici strumenti, nel 1610 ha inventato anche i telescopi. Dal cognome dell’ architetto Andrea Palladio (15081580), la concezione architettonica di Palladio, ha dato il nome allo stile palladiano o neopalladiano, che aderisce ai principi classico-romani. L’architettura di Palladio divenne famosa in Italia e in tutta l’Europa. La Casa Bianca a Washington, residenza del Presidente degli Stati Uniti, è progettata in stile palladiano. Dal fisico Evangelista Torricelli (1608-1647), ha scoperto il principio del barometro che ora è chiamato tubo di Torricelli con il vuoto torricelliano. L’unità di misura della pressione è stata chiamata torr in suo onore. Probabilmente da Candido Jacuzzi (1903-1986) che per suo figlio, che era ammalato di artrite, ha inventato la vasca con una pompa Volts (Volt) Pila voltaica Voltmetro analogico/digitale speciale per la terapia d’idromassagio a casa. Dal fisico Alessandro Volta (1745-1827), che ha sviluppato la così detta pila voltaica, un predecessore della batteria elettrica che produceva una corrente elettrica costante. Nel 1881 l’unità di misura SI del potenziale elettrico venne chiamata volt (V) in suo onore. Tabella 4: Gli eponimi formati dagli antroponimi italiani. A questo gruppo appartengono anche gli eponimi con le loro forme composte, per esempio l’eponimo volt insieme all’ eponimo francese proveniente dal fisico francese A.M. Amper (1775-1836) formano eponimo composto voltampērmetrs (voltamperometro), che è lo strumento, non molto diffuso, destinato alla misurazione diretta della potenza apparente in un circuito a corrente alternata. Gli eponimi possono essere non solo i sostantivi, ma anche gli aggettivi, i verbi, le parole composte come ad esempio: Galvanisks (galvanico), agg. dal nome del medico Luigi Galvani (1737-1798). Relativo a Galvani o al galvanismo, dallo stesso antroponimo previene il verbo galvanizēt (galvanizzare) e galvano (galvano)-primo elemento di parole composte, formate modernamente, riguardanti fenomeni, strumenti, tecniche nelle quali è determinante la corrente elettrica; in molti termini scientifici usati attualmente è sostituito dal prefisso elettro. 3.1. Gli eponimi dei movimenti religiosi ed ideologico-politici Questa tipologia di eponimi prendono il loro nome dal capo o dal fondatore del movimento, gli esempi dimostrano che storicamente il cognome era sostituito dal luogo di nascita e/o di provenienza, per cui è naturale trovare personaggi legati nel loro cognome ai luoghi di nascita o di dimora personali o al nome di uno o più di essi, come ad esempio benediktieši (i benedettini), monaci che appartenevano e appartengono all’ordine fondato nel 530 nel covento di Montecassino da Benedetto di Norcia oppure franciskāņi i frati (francescani) che si sono raccolti intorno alla figura di Francesco d’Assisi (1182-1226) e fanno parte dell’ordine cattolico. L’ordine dei francescani è presente sull’attuale territorio della Lettonia dal XIII secolo e fino al XVI secolo aveva un’importanza considerevole soprattutto in una delle 4 regioni che storicamente è di credenza cattolica (in Lettonia la religione ufficiale è quella protestante). Anche oggi giorno a Riga, nella capitale dello Stato, c’è un gruppo di francescani. L’altro ordine di origine italiana che ha un legame con la Lettonia è quello di San Agostino (augustīnieši), fondato nel XIII secolo poichè il cristianesimo in Lettonia è stato radicato da un monaco tedesco di nome Meinards che apparteneva all’ordine agostiniano. (Akvīnes Toma doktrīna) La dottrina di San Tommaso d’Aquino del XIII secolo nella lingua lettone da un eponimo “neotomisms”, cioè Gli eponimi italiani nella lingua lettone neotomismo che fu assunta come filosofia ufficiale della Chiesa Cattolica nel 1879. Un altro caso è invece quello del politico italiano Niccolò Machiavelli (1469-1527) famoso per la sua celebre frase “il fine giustifica i mezzi”, considerazione non sempre accettabile dal punto di vista della morale e della coscienza. Ma dal cognome Machiavelli derivano due eponimi (makjavellisks makjavelliešu) “machiavellico e machiavelliano” che vogliono significare ingiustizia, astuzia e violenza per raggiungere uno scopo. 3.2. Gli eponimi che sono presenti nei nomi di alcune bevande e di alcuni cibi È ovvio che la cucina lettone è molto diversa da quella italiana perciò gli eponimi italiani di genere gastronomico sono poco presenti nella lingua lettone salvo nei menù di numerosi ristoranti e pizzerie italiani presenti in Lettonia. Agli eponimi di fama internazionale come Chianti (Kjanti) e salsa alla bolognese precedentemente citati, si possono aggiungere: liquore Kampari (Campari) dall’industriale italiano Campari Davide (1867-1936). Lui ereditò dal padre un modesto liquorificio e ne fece una grande azienda a Milano, che impose i suoi prodotti non solo in Italia, ma anche all’estero.Un piatto che porta il nome di un pittore veneziano Karpačo (Vittore Carpaccio)(circa 1455-circa 1500) che usava un colore rosso particolare che assomigliava al sangue. Intorno al 1951 il cuoco Giuseppe Cipriani, a Venezia, ha inventato il piatto di fette sottili di carne di manzo che servite sul piatto ricordavano il colore rosso sulla tavolozza del pittore. Famosissima pica Margarita (pizza Margherita) con pomodori, mozzarella, basilico in onore di regina Margherita di Savoia (1851-1926) che ha aprezzato questa pizza fatta dal pizzaiolo napoletano Pepino Brandi. 3.3. Gli eponimi che provengono dai protagonisti teatrali e del cinema italiano La maggior parte degli eponimi di questo gruppo sono inesistenti nella vita reale in quanto la loro fonte è la commedia dell’arte, apparsa a metà del XVI secolo, con i suoi personaggi dove ognuno rappresenta un carattere sociale attraverso la maschera personalizzata. Eponimo Arlekīns (Arlecchino) Kolumbīne (Colombina) Pajaco (Pagliaccio) Pulčinella (Pulcinella) Spiegazione Personaggio della commedia dell’arte, che porta un vestito colorato fatto da triangoli di tessuto e una maschera nera. Rappresenta il personaggio del servo sciocco. Personaggio della commedia dell’arte, il nome assunto nel teatro italiano – dal sec. XVI al XVIII – dal tipo della servetta svelta. Personaggio della commedia dell’arte, che porta un vestito bianco con i bottoni grandi, cappello bianco e la maschera, rappresentando un comico dei saltimbanchi che agisce nelle fiere e nelle piazze anche persona che agisce in modo da suscitare il riso. Personaggio della commedia dell’arte, il suo nome ha origine dal latino “pullicenus’’. La maschera nera con il Paparaci (Paparazzi) naso adunco può ricordare un animale. Il costume tradizionale è quello degli abitanti del contado napoletano, costituito da un ampio camiciotto bianco, stretto in vita e rimborsato sui fianchi, con larghi pantaloni bianchi, cappello a cono, anch’esso bianco. Fig., persona volubile e poco seria: il segreto di p., quello che tutti conoscono. Un personaggio di un fotografo ideato dal regista Federico Fellini (19201993) nel film “La Dolce vita” (1959). L’eponimo generalmente viene utilizzato al plurale e indica il giornalista di cronaca mondana che segue le persone famose spesso intervendo nella loro vita privata. Tabella 5: Gli eponimi che provengono dai protagonisti teatrali e del cinema italiano. Per concludere si può dire che il corpus della presente ricerca “Eponimi italiani nella lingua lettone” dimostra che non c’è una regola sola nella formazione e nell’utilizzo degli stessi. Il corpus degli eponimi italiani rappresenta, quindi, molteplici campi scientifici e culturali di tutte le regioni d’Italia che a volte hanno fatto un percorso lungo e complesso attraverso altre lingue fino ad essere inclusi nella lingua lettone. Così i due paesi che sono abbastanza lontani geograficamente si avvicinano nella lingua. È ovvio che non tutti tra gli oltre cinquanta eponimi italiani inclusi nel corpus hanno un uso frequente, ma indubbiamente essi arricchiscono il vocabolario lettone. La presente ricerca cita una piccola parte degli esempi che saranno inclusi nel dizionario degli eponimi delle varie lingue nella lingua lettone, che è in corso di stesura e dovrebbe essere pubblicato l’anno 2007. Nel dizionario saranno inclusi anche gli eponimi provenienti dalla mitologia e dalla cultura romana (basti pensare ai nomi dei mesi dell’anno che anche in lettone hanno i nomi degli dei romani). Il dizionario degli eponimi sarà il primo nella lessicografia della lingua lettone. 4. Riferimenti Andersone, I.Čerņevska, I. e Kalniņa, I. (2005). Ilustrētā svešvārdu vārdnīca. Rīga: Avots. Castoldi, M. e Salvi, U. (a cura di) (2003). Parole per ricordare. Dizionario della memoria collettiva. Bologna: Zanichelli. Joly, D. (1999). Dictionnaire des inventions. Paris: Hachette. La Stella, E.T.(1984). Dalie dedalie damigiane. Dal nome proprio al nome comune. Dizionario storico di deonomastica. Bologna/Firenze. Lessay, J.D. (2004). Les personnages devenus mots. Paris: ed. Belin. Migliorini, B. (1968). Dal nome proprio al nome comune. Firenze: Leo S. Olsohki. Большой энциклопедический словарь. (1998). Москва: Научное Издателъство “Болъшая Российская Энциклопедия”.