Il Verona Bardolino in Champions League
Transcript
Il Verona Bardolino in Champions League
28 Sport 27 MAGGIO 2012 Servizi di Matteo Sambugaro La qualificazione è arrivata all’ultima di campionato chiuso in seconda posizione Il Verona Bardolino in Champions League l Verona Bardolino calcio femminile cala il poker e se ne va in Europa. Sabato scorso, nell’ultima giornata di campionato, le gialloblù hanno battuto in trasferta 4-0 il Como, conquistando la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. «Abbiamo compiuto un piccolo miracolo sportivo – ha confessato mister Renato Longega –. Aver riportato Verona in Europa ci rende orgogliosi. È stata un’annata complicata ma abbiamo meritato questo risultato». La formazione scaligera chiude così la stagione al secondo posto in classifica, a due punti dalla Torres campione d’Italia. DI CRISCIO SBLOCCA E INVENTA. La partita di sette giorni fa contro il Como si è rivelata piena di insidie per le scaligere. Almeno per i primi 35 minuti. Il Verona ha fretta di segnare, le lombarde si difendono con ordine e provano a mettere in crisi la retroguardia gialloblù con la velocità delle proprie punte. Cristiana Girelli e compagne si “mangiano” un paio di buone occasioni e sbagliano spesso l’ultimo passaggio. Poi, al 45’, Federica Di Criscio, in difficoltà fino a quel momen- I to, raccoglie l’assist di Marina Toscano Aggio, si inserisce in area e di testa anticipa il portiere, siglando lo 0-1. Trascorrono due minuti e la bionda centrocampista si inventa un lancio filtrante per Silvia Toselli che crossa al centro per Da Rocha: l’attaccante brasiliana stoppa il pallone e trafigge Giuliani (0-2). Nella ripresa, il Verona dilaga: Girelli realizza il 3-0 e Da Rocha firma il poker che vale il ritorno in Europa. Poco importa la contemporanea vittoria del Tavagnacco per 4-1 sul Milan: grazie ai tre punti strappati contro le lombarde, le gialloblù restano seconde a +2 sulle friulane e si qualificano alla prossima Champions League. L’EUROPA CHIAMA. «Il Como non ci ha regalato niente e ha giocato giustamente fino alla fine – ha spiegato Longega –. All’inizio noi abbiamo faticato a trovare le giuste misure all’avversario, pur facendo sempre la partita. Una volta sbloccato il risultato, invece, non c’è stata più storia. Insomma, abbiamo davvero meritato il secondo posto». E così, dopo una sola stagione di assenza, il Verona tornerà a calcare i Le giocatrici del Verona Bardolino festeggiano sotto la tribuna dopo la partita contro il Como (Foto Ennekappa Grafiche – Nicola Iachelli) Fabiana Comin e Renato Longega (Foto Ennekappa Grafiche – Nicola Iachelli) campi d’Europa. La società è già al lavoro per preparare al meglio la stagione 2012/13. «Intanto vogliamo confermare le ragazze che quest’anno hanno disputato un grande campionato, poi aggiungeremo qualche innesto per diventare competitivi pure in ambito internazionale – ha continuato il tecnico gialloblù –. Per ben figurare in Champions servono maggiore fisicità ed esperienza». STAGIONE SOPRA LE ATTESE. Vedere il Verona Bardolino secondo in classifica a soli due punti dal club campione d’Italia era impensabile lo scorso settembre. Una rosa giovanissima con un’età media di 23 anni circa, tanti infortuni, quelli di Girelli e Melania Gabbiadini su tutti, e i tesseramenti tardivi della svedese Maria Karlsson e della brasiliana Marina Toscano Aggio hanno condizionato il campionato della formazione scaligera. «Senza questi problemi – ha aggiunto l’allenatore gialloblù – avremmo potuto lottare per qualcosa di più importante, ma siamo contenti lo stesso per i risultati ottenuti. Nono- stante le difficoltà abbiamo dimostrato di essere una squadra unita con elementi giovani e promettenti». «LA TORRES HA MERITATO IL TITOLO». Mister Longega rivive la stagione appena conclusa e dà i propri voti: «La Torres ha meritato lo scudetto: ancora una volta si è rivelata la società più compatta ed equilibrata del torneo. Al contrario, hanno tradito le attese Brescia e in particolare il Tavagnacco». Poi arriva il momento di parlare del suo Verona Bardolino, «che ha disputato un campionato superiore alle attese – ha aggiunto –. Purtroppo, però, abbiamo avuto un andamento altalenante: mi dispiace aver perso punti contro Venezia e Milan. La partita in cui mi sono arrabbiato maggiormente? Proprio contro il Venezia nella gara d’andata: noi non eravamo in giornata, è vero, ma l’arbitro ce ne ha combinate di tutti i colori». La squadra di mister Marini ha vinto il girone A di Prima Categoria a “remuntada” è servita. L’Audace San Michele Extra festeggia i suoi 90 anni conquistando la Promozione sul filo del rasoio. Lo fa vincendo il girone A di Prima Categoria dopo aver inseguito per tutta la stagione la capolista Salionze. Lo fa lontano dal proprio impianto sportivo, il Tiberghien, in fase di ristrutturazione da mesi, giocando sui campi della Polisportiva San Michele. Sembrava una stagione scritta da mesi, almeno in testa, ma i ragazzi di mister Flavio Marini hanno ribaltato ogni pronostico. E dire che all’inizio del girone di ritorno, i rossoneri si erano trovati pure a meno 7 dalla vetta. Con il passare dei mesi, Simone Gironi e compagni recuperano lentamente punto dopo punto, accendendo il campionato alla penultima giornata: a San Michele va in scena lo scontro diretto tra Audace e Salionze, con la banda Marini a sole due lunghezze dalla capolista. Una punizione di Marco Sartori mette in ginocchio gli arancioblù e consente ai rossoneri di conquistare la vetta della classifica. «Non volevo che il Salionze festeggiasse matematicamente la promozione in casa nostra – confessa mister Marini – e, invece, gliel’abbiamo addirittura portata via. Il martedì dopo, ho dovuto calmare gli animi perché i giocatori pensavano di aver già vinto il campionato, mentre mancavano ancora 90 minuti». Nell’ultima partita della stagione, l’Audace batte il Cadidavid e sale di categoria. – Marini, vi siete fatti proprio un bel regalo per i vostri 90 anni. «Esatto. All’inizio della stagione speravo arrivasse la promozione per festeggiare al meglio il nostro compleanno. Raggiungere questo traguardo trasmette un’emozione fortissima: abbiamo inseguito il Salionze per tutto il campionato e alla fine siamo riusciti a fare l’impresa». – Sentivate tanta pressione nell’ultima partita contro il Cadidavid? «Sì, la tensione era a mille, ma i ragazzi sono scesi in campo con determinazione e grinta. E il Cadidavid è stato correttissimo, gio- L Promozione Audace per il San Michele La formazione dell’Audace San Michele cando a viso aperto, senza mollare un centimetro». – Il campionato l’ha vinto l’Audace o l’ha perso il Salionze? «Bella domanda. Allora: noi abbiamo conquistato 28 punti nel girone di andata e 31 in quello di ritorno, il Salionze 32 all’andata e solo 23 al ritorno. L’Audace ha terminato il torneo in testa perché ha mantenuto una certa regolarità nei risultati». – Inseguire per una stagione intera è stressante? «Un po’. Anche perché ogni volta che ci riavvicinavamo alla prima della classe, puntualmente pareggiavamo o perdevamo il match successivo, allontanandoci di nuovo dalla vetta. Ma non abbiamo mollato». – Credevate alla promozione anche a meno 7? «Io no. I punti di ritardo erano tanti e in quel momento eravamo addirittura terzi in classifica. Invece i giocatori sì. Avevamo fatto un patto: impegnarci domenica dopo domenica e divertirci. Se il Salionze avesse commesso qualche passo falso, noi saremmo stati pronti ad approfittarne». – La gara della svolta? «In casa contro il Sona Mazza: stavamo perdendo 0-3 e abbiamo pareggiato nel secondo tempo. Recuperare una partita così ci ha dato una carica incredibile». – Il momento decisivo? «Quando siamo arrivati a -2 a tre giornate dal termine e, invece di perdere altri punti come al solito, abbiamo battuto il Bussolengo, sfatando la nostra maledizione e mantenendo lo stesso distacco dalla prima. La settimana successiva abbiamo affrontato il Salionze nello scontro diretto: avevamo grande fiducia e una voglia pazzesca di sorpassare gli arancioblù. Missione compiuta». – Gli uomini chiave della promozione? «Nessuno in particolare. I ragazzi sono stati fantastici dal primo all’ultimo: mi hanno emozionato tantissimo. Tra staff tecnico e giocatori c’era una intesa meravigliosa. Abbiamo raggiunto l’obiettivo tutti insieme». – Marco Sartori bomber se lo aspettava? «Per niente. Sette gol per un difensore sono qualcosa di insolito. Ma quando vinci un campionato, capitano anche queste belle sorprese. Marco ha disputato davvero un’ottima stagione, dimostrando notevole freddezza sotto porta». – L’Audace non ha avuto un attaccante da 15-20 gol, però è andata a segno con dodici uomini diversi. Che significa? «Parecchio equilibrio. Ognuno ha lavorato per i compagni, facendo la sua parte in modo impeccabile. I difensori devono essere attaccanti e viceversa». – Quanto c’è di mister Marini nell’impresa rossonera? «Io ho solo cercato di trasmettere le mie idee. Nella vita sono un conservatore, nel calcio adoro cambiare: abbiamo iniziato la preparazione per ultimi, alla fine di agosto, e sia a Natale che a Pasqua ho concesso qualche giorno di riposo. In campo non voglio che la palla venga mai buttata via: infatti, abbiamo realizzato molte reti grazie a fraseggi e a combinazioni rapide». – Guardando il campionato, quali sono le squadre che le sono piaciute di più e quali di meno? «Mi ha impressionato il Parona: nel girone di andata era in fondo alla classifica e sembrava spacciato, mentre nel ritorno ha conquistato ben 30 punti, senza cambiare allenatore, salvandosi tranquillamente. Poi, faccio i complimenti al Bussolengo che nonostante fosse una neopromossa ha disputato una stagione straordinaria. Al contrario, mi hanno deluso San Zeno e Lavagno Mezzane».