Il Verona Bardolino in Champions League

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Il Verona Bardolino in Champions League
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Sport
27 MAGGIO 2012
Servizi di Matteo Sambugaro
La qualificazione è arrivata all’ultima di campionato chiuso in seconda posizione
Il Verona Bardolino
in Champions League
l Verona Bardolino calcio
femminile cala il poker e
se ne va in Europa. Sabato scorso, nell’ultima giornata
di campionato, le gialloblù
hanno battuto in trasferta 4-0
il Como, conquistando la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. «Abbiamo compiuto un
piccolo miracolo sportivo –
ha confessato mister Renato
Longega –. Aver riportato
Verona in Europa ci rende orgogliosi. È stata un’annata
complicata ma abbiamo meritato questo risultato». La formazione scaligera chiude così
la stagione al secondo posto
in classifica, a due punti dalla
Torres campione d’Italia.
DI CRISCIO SBLOCCA
E INVENTA. La partita di
sette giorni fa contro il Como
si è rivelata piena di insidie
per le scaligere. Almeno per i
primi 35 minuti. Il Verona ha
fretta di segnare, le lombarde
si difendono con ordine e provano a mettere in crisi la retroguardia gialloblù con la velocità delle proprie punte.
Cristiana Girelli e compagne
si “mangiano” un paio di buone occasioni e sbagliano spesso l’ultimo passaggio. Poi, al
45’, Federica Di Criscio, in
difficoltà fino a quel momen-
I
to, raccoglie l’assist di Marina Toscano Aggio, si inserisce in area e di testa anticipa
il portiere, siglando lo 0-1.
Trascorrono due minuti e la
bionda centrocampista si inventa un lancio filtrante per
Silvia Toselli che crossa al
centro per Da Rocha: l’attaccante brasiliana stoppa il pallone e trafigge Giuliani (0-2).
Nella ripresa, il Verona dilaga: Girelli realizza il 3-0 e Da
Rocha firma il poker che vale
il ritorno in Europa. Poco importa la contemporanea vittoria del Tavagnacco per 4-1 sul
Milan: grazie ai tre punti
strappati contro le lombarde,
le gialloblù restano seconde a
+2 sulle friulane e si qualificano alla prossima Champions League.
L’EUROPA CHIAMA.
«Il Como non ci ha regalato
niente e ha giocato giustamente fino alla fine – ha spiegato Longega –. All’inizio
noi abbiamo faticato a trovare
le giuste misure all’avversario, pur facendo sempre la
partita. Una volta sbloccato il
risultato, invece, non c’è stata
più storia. Insomma, abbiamo davvero meritato il secondo posto». E così, dopo
una sola stagione di assenza,
il Verona tornerà a calcare i
Le giocatrici del Verona Bardolino
festeggiano sotto la tribuna dopo la partita contro il Como
(Foto Ennekappa Grafiche – Nicola Iachelli)
Fabiana Comin e Renato Longega
(Foto Ennekappa Grafiche – Nicola Iachelli)
campi d’Europa. La società è
già al lavoro per preparare al
meglio la stagione 2012/13.
«Intanto vogliamo confermare le ragazze che quest’anno
hanno disputato un grande
campionato, poi aggiungeremo qualche innesto per diventare competitivi pure in
ambito internazionale – ha
continuato il tecnico gialloblù –. Per ben figurare in
Champions servono maggiore fisicità ed esperienza».
STAGIONE SOPRA LE
ATTESE. Vedere il Verona
Bardolino secondo in classifica a soli due punti dal club
campione d’Italia era impensabile lo scorso settembre.
Una rosa giovanissima con
un’età media di 23 anni circa,
tanti infortuni, quelli di Girelli e Melania Gabbiadini su
tutti, e i tesseramenti tardivi
della svedese Maria Karlsson
e della brasiliana Marina Toscano Aggio hanno condizionato il campionato della formazione scaligera. «Senza
questi problemi – ha aggiunto
l’allenatore gialloblù –
avremmo potuto lottare per
qualcosa di più importante,
ma siamo contenti lo stesso
per i risultati ottenuti. Nono-
stante le difficoltà abbiamo
dimostrato di essere una
squadra unita con elementi
giovani e promettenti».
«LA TORRES HA MERITATO IL TITOLO». Mister Longega rivive la stagione appena conclusa e dà i propri voti: «La Torres ha meritato lo scudetto: ancora una volta si è rivelata la società più
compatta ed equilibrata del
torneo. Al contrario, hanno
tradito le attese Brescia e in
particolare il Tavagnacco».
Poi arriva il momento di parlare del suo Verona Bardolino, «che ha disputato un campionato superiore alle attese –
ha aggiunto –. Purtroppo,
però, abbiamo avuto un andamento altalenante: mi dispiace aver perso punti contro Venezia e Milan. La partita in
cui mi sono arrabbiato maggiormente? Proprio contro il
Venezia nella gara d’andata:
noi non eravamo in giornata,
è vero, ma l’arbitro ce ne ha
combinate di tutti i colori».
La squadra di mister Marini ha vinto il girone A di Prima Categoria
a “remuntada” è servita.
L’Audace San Michele Extra festeggia i suoi 90 anni
conquistando la Promozione sul filo del rasoio. Lo fa vincendo il girone A di Prima Categoria dopo
aver inseguito per tutta la stagione
la capolista Salionze. Lo fa lontano
dal proprio impianto sportivo, il Tiberghien, in fase di ristrutturazione
da mesi, giocando sui campi della Polisportiva San Michele. Sembrava una stagione scritta da mesi, almeno in testa, ma i ragazzi di
mister Flavio Marini hanno ribaltato ogni
pronostico. E dire che all’inizio del girone di
ritorno, i rossoneri si erano trovati pure a meno 7 dalla vetta. Con il passare dei mesi, Simone Gironi e compagni recuperano lentamente punto dopo punto, accendendo il campionato alla penultima giornata: a San Michele va in scena lo scontro diretto tra Audace e
Salionze, con la banda Marini a sole due lunghezze dalla capolista. Una punizione di
Marco Sartori mette in ginocchio gli arancioblù e consente ai rossoneri di conquistare la
vetta della classifica. «Non volevo che il Salionze festeggiasse matematicamente la promozione in casa nostra – confessa mister Marini – e, invece, gliel’abbiamo addirittura portata via. Il martedì dopo, ho dovuto calmare
gli animi perché i giocatori pensavano di aver
già vinto il campionato, mentre mancavano
ancora 90 minuti». Nell’ultima partita della
stagione, l’Audace batte il Cadidavid e sale di
categoria.
– Marini, vi siete fatti proprio un bel regalo per i vostri 90 anni.
«Esatto. All’inizio della stagione speravo
arrivasse la promozione per festeggiare al
meglio il nostro compleanno. Raggiungere
questo traguardo trasmette un’emozione fortissima: abbiamo inseguito il Salionze per
tutto il campionato e alla fine siamo riusciti a
fare l’impresa».
– Sentivate tanta pressione nell’ultima
partita contro il Cadidavid?
«Sì, la tensione era a mille, ma i ragazzi sono scesi in campo con determinazione e grinta. E il Cadidavid è stato correttissimo, gio-
L
Promozione Audace
per il San Michele
La formazione dell’Audace San Michele
cando a viso aperto, senza mollare un centimetro».
– Il campionato l’ha vinto l’Audace o
l’ha perso il Salionze?
«Bella domanda. Allora: noi abbiamo conquistato 28 punti nel girone di andata e 31 in
quello di ritorno, il Salionze 32 all’andata e
solo 23 al ritorno. L’Audace ha terminato il
torneo in testa perché ha mantenuto una certa
regolarità nei risultati».
– Inseguire per una stagione intera è
stressante?
«Un po’. Anche perché ogni volta che ci
riavvicinavamo alla prima della classe, puntualmente pareggiavamo o perdevamo il match successivo, allontanandoci di nuovo dalla
vetta. Ma non abbiamo mollato».
– Credevate alla promozione anche a
meno 7?
«Io no. I punti di ritardo erano tanti e in
quel momento eravamo addirittura terzi in
classifica. Invece i giocatori sì. Avevamo fatto un patto: impegnarci domenica dopo domenica e divertirci. Se il Salionze avesse
commesso qualche passo falso, noi saremmo
stati pronti ad approfittarne».
– La gara della svolta?
«In casa contro il Sona Mazza: stavamo
perdendo 0-3 e abbiamo pareggiato nel secondo tempo. Recuperare una partita così ci
ha dato una carica incredibile».
– Il momento decisivo?
«Quando siamo arrivati a -2 a tre giornate
dal termine e, invece di perdere altri punti come al solito, abbiamo battuto il Bussolengo,
sfatando la nostra maledizione e mantenendo
lo stesso distacco dalla prima. La settimana
successiva abbiamo affrontato il Salionze
nello scontro diretto: avevamo
grande fiducia e una voglia pazzesca di sorpassare gli arancioblù.
Missione compiuta».
– Gli uomini chiave della promozione?
«Nessuno in particolare. I ragazzi
sono stati fantastici dal primo all’ultimo: mi hanno emozionato tantissimo. Tra staff tecnico e giocatori c’era una intesa meravigliosa. Abbiamo
raggiunto l’obiettivo tutti insieme».
– Marco Sartori bomber se lo aspettava?
«Per niente. Sette gol per un difensore sono
qualcosa di insolito. Ma quando vinci un
campionato, capitano anche queste belle sorprese. Marco ha disputato davvero un’ottima
stagione, dimostrando notevole freddezza
sotto porta».
– L’Audace non ha avuto un attaccante
da 15-20 gol, però è andata a segno con dodici uomini diversi. Che significa?
«Parecchio equilibrio. Ognuno ha lavorato
per i compagni, facendo la sua parte in modo
impeccabile. I difensori devono essere attaccanti e viceversa».
– Quanto c’è di mister Marini nell’impresa rossonera?
«Io ho solo cercato di trasmettere le mie
idee. Nella vita sono un conservatore, nel calcio adoro cambiare: abbiamo iniziato la preparazione per ultimi, alla fine di agosto, e sia
a Natale che a Pasqua ho concesso qualche
giorno di riposo. In campo non voglio che la
palla venga mai buttata via: infatti, abbiamo
realizzato molte reti grazie a fraseggi e a
combinazioni rapide».
– Guardando il campionato, quali sono
le squadre che le sono piaciute di più e
quali di meno?
«Mi ha impressionato il Parona: nel girone
di andata era in fondo alla classifica e sembrava spacciato, mentre nel ritorno ha conquistato ben 30 punti, senza cambiare allenatore, salvandosi tranquillamente. Poi, faccio i
complimenti al Bussolengo che nonostante
fosse una neopromossa ha disputato una stagione straordinaria. Al contrario, mi hanno
deluso San Zeno e Lavagno Mezzane».