Norme e tributi
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Norme e tributi
Lunedì 13 Giugno 2016 € 2 * In Italia 60613 -1 9 770391 786418 I NODI DELLA RIPRESA Alla politica industriale non bastano gli slogan di Stefano Manzocchi S pesso distratto e poco empatico verso le ragioni della manifattura, il dibattito pubblico e mediaticodelnostroPaesehariscoperto il tema della politica industriale, complice la crisi degli scorsi anni.Benvenuta,naturalmente,tale attenzione, che tuttavia nasconde spesso incomprensioni, incongruenzeefortidissonanzesucosasi celi sotto l’etichetta della “politica industriale”:laveracartinaditornasole per misurare le ambizioni è ovviamentelatraduzionedellevisioni in provvedimenti di governo e amministrativi. Si tratta, insomma, di colmare la distanza tra l’arena della politics, quella per intenderci dove a un certopuntodeltalkshowqualcunogrida che per aumentare l’occupazione serve una “vera” politica industriale senza spiegare cosa intenda, e la sfera delle policies, ovvero delle azioni delle autorità pubbliche, ma anche dei comportamenti delle classi dirigenti del settore privato e delle rappresentanze degli interessi. Questo passaggio-chiave si accompagna sovente, in Italia come all’estero, con il richiamo, quasi l’esortazione, a uno slogan: Industria 2015 un decennio fa, Industria 4.0 adesso. Mentre questo può coagulare intelligenze e risorse attorno a un dibattito e a progetti di fondamentale importanza per il nostro Paese, occorre stavolta far meglio della scorsa deludente esperienza. Quel che oggi conforta è che i termini di riferimento dell’agenda sono assai meglio centrati e (largamente?) condivisi. Primo punto: lo sviluppo industriale lo fanno le imprese ovvero gli imprenditori e i lavoratori assieme. Quel che lo Stato nelle sue articolazioni può fare è, da una parte, rammendare le lacerazionideltessutoproduttivoquando opportunoepossibile,quellepiccole e quelle grandi (leggi alla voce Ilva); e d’altra parte contribuire a costruire le condizioni di contesto affinché le imprese dispieghino tutto il loro potenziale. Quindi il cuore dellacontemporaneapoliticaperlo sviluppo non può che essere di natura “orizzontale”, senza pretese di determinismo industriale, il che non esclude affatto interventi per la promozione di specifici territori e l’attrazione di capitale produttivo ancheattraversoilsostegnoaspecifici network manifatturieri. Continua u pagina 18 IN EDICOLA con “La Valutazione d'Azienda” € 9,90 in più; con “L'Impresa” € 6,90 in più; con “Norme e Tributi” € 12,90 in più; con “Codice degli Appalti/1” € 9,90 in più; con “Codice degli Appalti/2” € 9,90 in più; con “Unico 2016 e Dichiarazione Irap” € 9,90 in più; con “Transazione Fiscale” € 9,90 in più; con “Acconto 2016 IMU & TASI” € 9,90 in più; con “How To Spend It” € 2,00 in più; con “IL Maschile” € 2,00 in più Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art.1, c. 1, DCB Milano DA DOMANI L’ECONOMIA PER LA FAMIGLIA Un manuale in 24 puntate VALUTE, PIL, CONTI PUBBLICI, BORSE, GLOBALIZZAZIONE E L’IMPATTO SULLA VITA QUOTIDIANA Le locazioni nei capoluoghi: negli ultimi cinque anni importi diminuiti nove volte su dieci Casa, affitti in caduta: canoni giù fino al 30% A Venezia il dato peggiore - «Concordato» per un quinto dei contratti pPer un contratto di affitto fir- mato oggi il canone può essere anche del 30% inferiore rispetto al 2010. Il calo coinvolge nove capoluoghi su dieci, con punte a Venezia (-34%) e Cuneo (-30,6). Tra le peggiori performance Milano (-17,5), Napoli (-14), Torino (-13,1) e Roma (-10,4). Aquaro, Dell’Oste, Lungarellau pagine 2-3 DOMANDE&RISPOSTE Dalla cedolare alle agevolazioni degli enti locali Imu-Tasi e imprese. La prima rata entro giovedì 16 LA SCADENZA E LE ESENZIONI Imprese e persone fisiche devono versare Imu e Tasi entro giovedì prossimo, 16 giugno. Le persone fisiche sono da quest’anno esentate dalle due imposte per la prima casa, salvo che si tratti di un’abitazione classificata «di lusso» LA NOVITÀ «IMBULLONATI» Per i fabbricati di categoria D ed E, la rendita catastale non deve più tener conto di impianti e macchinari funzionali al processo produttivo (gli «imbullonati»). Va presentata agli uffici delle Entrate una pratica Docfa entro il 15 giugno LE QUOTE DI DEDUCIBILITÀ L’Imu sui fabbricati delle imprese commerciali è deducibile dal reddito d’impresa al 20%, la Tasi è invece integralmente deducibile. Questa regola vale per gli immobili strumentali per destinazione e per natura, nonché per i fabbricati merce Luigi Lovecchio e Gian Paolo Tosoni u pagina 21 u pagina 3 A nove mesi dal decreto attesi i provvedimenti per rendere operativa l’Agenzia Nuovi voucher, il nodo dei controlli Va a rilento il debutto dell’Ispettorato nazionale del lavoro QUESTIONI EUROPEE Non solo Brexit tra i dolori dell’Unione di Chiara Bussi «E siste un rimedio che in pochi anni renderebbe tutta l’Europa libera e felice, con una struttura che le consenta di vivere in pace, sicurezza e libertà. Dobbiamo costruire una sorta di Stati Uniti d’Europa». Era il 1946 e il britannico Winston Churchill si rivolgeva così agli studenti dell’Università di Zurigo. Per Londra l’adesione al club è arrivata solo nel ’73 e i rapporti con gli altri partner sono stati sempre altalenanti. Chissà che cosa penserebbe Churchill oggi nel vedere che i suoi sogni rischiano di infrangersi con il referendum sulla Brexit. voucher, decisa dal Consiglio dei ministri di venerdì scorso, ora si attende il debutto dell’Ispettorato nazionale del lavoro, una cabina di regia unica per la vigilanza, on l’obiettivo dichiarato di coordinare gli interventi di ministero del Lavoro, Inps e Inail. A nove mesi dal decreto istitutivo mancano però alcuni tasselli per rendere operativa la nuova Agenzia. Servizi u pagina 5 LAVORO &CARRIERE A caccia di under 30 D ai talent program nella telefonia ai consulenti energetici per le imprese, fino alle startup. Sono quasi 1.300 le posizioni rilevate dal Sole 24 Ore tra le campagne di assunzione destinate in maniera specifica per gli under 30 attivate da multinazionali e aziende italiane nella seconda metà del 2016. Alberto Magnani u pagina 11 1.296 Posti disponibili per gli under 30 FISCO & CULTURA La difficile arte di pagar le tasse con l’arte di Antonello Cherchi I l presupposto è possedere un’opera d’arte. Cosa non da poco e non da tutti. Se però si è in NORME& TRIBUTI Sta funzionando la procedura semplificata, con il modello unico per l’autorizzazione dei piccoli impianti di produzione di energia elettrica, in vigore dal 24 novembre 2015. Da gennaio, infatti, il Gse (Gestore dei servizi energetici) ha ricevuto 600 richieste di attivazione del servizio di scambio sul posto e ha stipulato quasi 200 convenzioni. Tuttavia, a frenare l’impiego della nuova procedura è la sua scarsa conoscenza. IL VOTO INGLESE Ecco i settori che possono avvantaggiarsi dal no alla Ue Cappelliniu pagina 19 La prima uscita: i prezzi, l’inflazione, la moneta e i tassi quella condizione, si può proporre al fisco uno scambio: il bene culturale in cambio delle tasse da pagare. Un “baratto” che esiste da 30 anni ma che non è stato IMPRESA& TERRITORI MOTORI molto praticato per difficoltà burocratiche. Alla fine del 2014 il ministro dei Beni culturali Franceschini ha ricostituito la commissione che se ne deve occupa- re . Nel 2015 sono state esaminate 24 proposte, 12 delle quali accettate, per un valore complessivo dei beni di oltre 2 milioni di euro. Servizio u pagina 18 L’ESPERTO RISPONDE EBOOK IN REGALO FISCO&DIRITTI Con la nuova 124 Spider, agile e divertente grazie anche alla trazione posteriore e a un motore 1.4 da 140 cavalli, la Fiat “riscopre” i due posti. u pagina 27 Prezzi di vendita all’estero: Albania €2, Austria €2, Francia €2, Germania €2, Monaco P. €2, Slovenia €2, Svizzera Sfr 3,20 u pagina 17 Dal 2 giugno si può accedere alla formula del “part time agevolato” introdotto dalla legge di stabilità 2016: al lavoratore (privato, in full time indeterminato) sarà erogata, quale beneficio, una somma pari alla contribuzione previdenziale datoriale ai fini pensionistici, calcolata sulla parte di retribuzione non erogata. Per la parte di retribuzione persa subentrerà la contribuzione figurativa Inps. Sono interessati i lavoratori nati entro il 31 maggio 1952. u in allegato Le risposte ai dubbi dei lettori sulle fasi e i costi del ravvedimento operoso #52 f L’Esperto risponde Il meglio dei quesiti dell’Esperto risponde 13 giugno 2016 — Riservato ai lettori dell’Esperto risponde e agli abbonati del Sole 24 Ore fisco il ravvedimento operoso espertorisponde.ilsole24ore.com 15 GIUGNO Tutte le leve della crescita: la «mano invisibile», lo Stato e l’educazione E-government. Le strategie dei grandi Paesi Ue Cittadini e Pa digitale: l’Italia arranca e la Francia fa scuola pÈ la Francia il modello da seguire per la Pa digitale grazie a un mix tra strumenti tecnologici e accesso semplificato, con un’unica password. L’Italia, invece, arranca distanziata anche dagli altri big come Gran Bretagna e Germania e lontana dalla media europea . Il Portogallo, partito nel 2008 con la stessa performance, ha accresciuto i suoi servizi di e-government grazie alla carta del cittadino. Se il nostro Paese si allineasse alla media Ue guadagnerebbe mezzo punto di Pil. Servizi u pagina 9 LA PROVA SUL CAMPO. DALLE TASSE ALLA CARTA DI IDENTITÀ Parigi, Londra e Berlino: ecco le esperienze eccellenti Degli Innocenti, Mantero, Moussanetu pagina 9 Osservatorio del Politecnico sul valore del B2b Gli scambi online tra imprese muovono quasi 260 miliardi pNel 2015 il valore degli scambi commerciali online tra aziende ha raggiunto i 260 miliardi, quasi il 10% sul totale delle operazioni B2b. È la conferma della fatica con cui i processi digitali cercano di farsi strada tra le imprese dopo il relativamente facile successo ottenuto con la fatturazione digitale verso la Pa. Una arretratezza che mina la competitività. Enrico Netti u pagina 13 CONGIUNTURA. IL BILANCIO DEL PRIMO TRIMESTRE 2016 Il leasing cerca di sfruttare la ripresa u pagina 13 pDopo la tracciabilità dei L’iter semplificato Fiat con la 124 Spider Il part time agevolato Il ravvedimento, aiuta il fotovoltaico «riscopre» i due posti prima della pensione rimedio agli errori In vendita con Il Sole 24 Ore a 12,90 € più il quotidiano u pagina 6 Continua u pagina 19 ENERGIE RINNOVABILI FISCO, DOTTRINA E CONTABILITÀ NEL NUOVO «NORME& TRIBUTI MESE» 14 GIUGNO OGNI MARTEDÌ E MERCOLEDÌ CON IL SOLE 24 ORE Anno 152˚ Numero 161 Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 2 Immobili Dove ha colpito la crisi A Venezia e Cuneo si registrano le contrazioni maggiori rispetto al 2010 ma quasi tutti i grandi centri sono nella parte bassa della classifica LE LOCAZIONI AFFITTI IN CALO FINO AL 30% NELLE CITTÀ I numeri IL TIPO DI CONTRATTO IL MERCATO DEL "4+4" I nuovi contratti di locazione abitativa registrati alle Entrate nel 2015, in base al tipo di contratto I contratti di locazione a canone libero stipulati nel 2015, con le differenze per area territoriale e tra grandi centri e centri minori Dario Aquaro Cristiano Dell’Oste pQuanto valgono gli affitti? E come è cambiato il mercato? In un contratto firmato oggi, il canone può essere anche del 30% inferiore rispetto a cinque anni fa. La crisi ha segnato il mercato delle locazioni abitative, e il confronto con i dati di fine 2010 – elaborato da Nomisma per Il Sole 24 Ore del lunedì – mostra una dinamica negativa in nove capoluoghi di provincia su dieci, con le punte di Venezia (-34% di calo medio) e Cuneo (-30,6%). Il calcolo neutralizza l’inflazione e misura la perdita in termini reali. Colpisce il dato dei centri di maggiori dimensioni: dal -17,5% di Milano al -9,7% di Bari, tra i risultati peggiori si trovano quasi tutte le grandi città, comprese – per intensità della perdita – Bologna, Napoli, Padova, Torino, Palermo, Firenze, Roma e Genova. In controtendenza c’è solo una decina di capoluoghi di piccole e medie dimensioni, che registrano incrementi entro il 3%, con la sola eccezione di Forlì (+5,7%). Si tratta ovviamente di dati medi – da declinare in base ai quartieri e alle caratteristiche degli alloggi – ma che consentono comunque di cogliere il trend generale. Le dinamiche di mercato Sul mercato hanno agito negli ultimi anni due forze contrapposte. Da un lato, la difficoltà di ottenere un mutuo ha ingrossato le file di chi cerca un’abitazio- ne in affitto. Non è un caso, forse, che il numero di contratti registrati ogni anno alle Entrate sia passato da 1,4 a 1,6 milioni tra il 2011 e il 2015. Dall’altro lato, però, la crisi economica ha fiaccato le possibilità di spesa degli stessi inquilini. «Tra queste due componenti, la perdita di capacità reddituale da parte delle famiglie è stata prevalente, e questo spiega perché i canoni siano diminuiti», osserva Luca Dondi, direttore generale di Nomisma. Quanto alle previsioni, «per i prossimi due-tre anni ci aspettiamo canoni medi invariati, con qualche incremento nei centri universitari e nelle città d’arte», aggiunge Dondi. E l’aumento delle richieste di mutuo registrato negli ultimi 12 mesi non fa che rafforzare questa tendenza. Tra fisco e contratti Negli ultimi cinque anni, il calo dei canoni si è accompagnato alla stretta fiscale sul mattone, iniziata con l’arrivo dell’Imu nel 2012 e proseguita con quattro anni di aumento delle aliquote comunali. L’inasprimento fiscale è stato per lo più “spesato” dai proprietari, vista l’impossibilità di trasferirlo sui conduttori. Ma non si può certo dire che tutti gli inquilini ci abbiano guadagnato, perché il calo dei canoni si è sentito solo sui nuovi contratti e su quelli rinegoziati. Tutto questo ha condizionato anche le formule contrattuali scelte da proprietari e inquilini. Un fenomeno sul quale fa luce per la prima volta il Rapporto immobiliare residenziale 2016 redatto dall’Omi dell’agenzia delle Entrate. L’anno scorso – rileva il rapporto – in Italia è stato registrato poco più di un milione di locazioni abitative, anche se l’analisi si concentra sulle 821mila case per le quali è stato possibile incrociare i dati reddituali e catastali. I classici contratti liberi “4+4” coprono il 60% del mercato, mentre gli affitti concordati – in cui il proprietario accetta un canone inferiore in cambio di uno sconto fiscale – sono il 20% del totale. Il resto, invece, si divide tra contratti transitori e per studenti. LA PAROLA CHIAVE Registrazione 7I contratti di locazione devono essere registrati all’agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla stipula (o dalla decorrenza, se anteriore). Dal 1° aprile 2014, la registrazione – cartacea o via internet per chi possiede più di 10 immobili – deve avvenire con il modello Rli. Fanno eccezione i contratti brevi con una durata inferiore a 30 giorni nel corso dell’anno solare, per i quali la registrazione è facoltativa. 60,6 -2,3% 20,2% Agevolato concordato Contratti a canone concordato con durata a partire dai 3 anni stipulati in Comuni ad alta tensione abitativa Nord Ovest 600.000 180.000 -3,2% 492.955 60,0% Bologna Avellino 125 57 < Var. % 0 Campobasso 75 Cosenza 74 Firenze 159 -5,7% -17,2% -12,9% -11,4% -11,4% Bari Bolzano Caserta Cremona Foggia 111 104 -9,4% -2,9% -6,6% -6,6% Belluno Brescia Catania Crotone Forlì -9,7% Canone medio +1,2% 63,3 0 NELLE CITTÀ Aosta 86,6 60.000 -3,0% Il canone medio per la locazione di abitazioni usate nei capoluoghi di provicia. Dati aggiornati al II semestre 2015 con variazione % rispetto al II semestre 2010. Il canone è espresso in euro al metro quadrato all'anno Città 99.182 -0,4% 58,7 17,7% Ordinario transitorio Contratti con durata tra 1 e 3 anni stipulati in Comuni non ad alta tensione abitativa +5 47,6 -2,3% 145.133 0 90.295 120.000 200.000 -5 +0,1% 70,7 Ordinario di lungo periodo Contratti a canone libero con durata di almeno tre anni stipulati in Comuni non ad alta tensione abitativa -10 66 189.477 2,2% 400.000 -15 Canone medio e variazione % sul 2014 -1,9% Agevolato per studenti Contratti a canone concordato con durata tra 1 e tre anni stipulati in Comuni ad alta tensione abitativa -20 Negli altri Comuni 62,9 17.985 < Nei Comuni ad alta tensione abitativa 800.000 165.633 La ripresa del «3+2» Anche se manca un confronto con gli anni precedenti, tutto lascia pensare che il ricorso ai contratti a canone concordato sia in aumento. Lo si vede guardando il dettaglio delle otto città di maggiori dimensioni: qui nel 2015 sono stati stipulati 97mila contratti liberi “4+4” e 45mila contratti concordati “3+2”. E queste cifre risentono comunque del caso-Milano, dove l’accordo locale – di fatto inutilizzato per 16 anni – deve ancora sviluppare a pieno i suoi effetti dopo essere stato rinnovato a giugno dell’anno scorso. A Bologna, Torino, Firenze e Roma le due formule contrattuali sono quasi in equilibrio, mentre a Genova c’è addirittura il sorpasso dei canoni calmierati (5.735 contro 2.688). «La convenienza degli affitti concordati varia in base alle zone, tra una città e l’altra e anche nella stessa città, secondo il contenuto degli accordi locali», osserva Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia. Certamente, oltre alla contrazione del mercato – che ha reso più competitivi i canoni calmierati – incide anche la componente fiscale. «Ha avuto un effetto positivo la cedolare secca al 10%, per ora prevista fino al 2017, e da quest’anno si farà sentire la riduzione Imu-Tasi del 25%, che però potrebbe essere potenziata o sostituita da un’aliquota massima prevista su base statale». 821.706 Canone medio (euro/mq all'anno) e variazione % sul 2014 Negli ultimi 5 anni in rosso nove capoluoghi su dieci PAGINE A CURA DI TOTALE Abitazioni locate e % sul totale 75 72 72 -3,4% -7,2% -10,1% 104 100 -4,4% +1,9% +5,7% Arezzo Benevento Brindisi Catanzaro Cuneo Frosinone 93 72 55 76 © RIPRODUZIONE RISERVATA Agrigento La variabile della durata. Tra disdetta anticipata e accordi transitori Il 20% dei contratti è «breve» pLa durata media di un con- tratto d’affitto è di poco inferiore ai tre anni. È il dato che si ricava incrociando il numero di case affittate possedute da persone fisiche (2,8 milioni) con quello dei nuovi contratti stipulati nel 2015 (poco più di un milione). Si potrebbe pensare che a un turnover così elevato corrispondano molte locazioni brevi. Invece, secondo le statistiche del Rapporto immobiliare residenziale 2016, i contratti con una durata inferiore a tre anni sono soltanto il 20% del totale, cioè 200mila. Come si spiega, allora, questo tasso di rotazione? Una prima risposta è la crescita del mercato, che sicuramente gioca un ruolo importante: detto diversamente, negli ultimi anni, complice il calo della domanda di mutui, il numero di case affittate è aumentato di circa 240mila unità. Ma dev’esserci anche un’altra spiegazione, ed è probabilmente il fatto che molti contratti stipulati con formule lunghe (soprattutto il “4+4” a canone libero) vengono risolti prima della scadenza naturale, perché l’inquilino presenta disdetta per «gravi motivi» con i sei mesi di preavviso richiesti dalla legge o perché comunque le parti concordano di interrompere il rapporto. In questi casi, c’è da chiedersi se le rigidità imposte dalla legge 431/1998 siano davvero in grado di rispondere alle attuali esigenze di lavoro, studio e mobilità delle famiglie. Il problema si pone soprattutto nelle grandi città, dove chi stipula un contratto transitorio (con durata da 1 a 18 mesi) deve comunque applica- 54 re il canone concordato previsto negli accordi locali. I dati del Rapporto permettono anche di misurare la distanza dei canoni medi dichiarati al momento della registrazione nelle diverse aree del Paese. Nel segmento libero, al Sud la media nel 2015 è stata di 32,1 euro al metro quadrato. Meno della metà degli 86,6 euro registrati nel Nordovest e degli 85,2 euro del Centro, dove si fanno sentire in particolare gli effetti di Milano, Torino e Roma. 88 65 53 57 65 67 -7,1% -2,8% +2,7% +3,3% -1,7% -30,6% -6,6% Alessandria Ascoli Piceno Bergamo Cagliari Chieti Enna Genova 63 67 96 102 59 44 117 -3,6% -2,1% -12,3% -2,6% -5,7% -5,4% -9,9% Ancona Asti Biella Caltanissetta Como Ferrara Gorizia 97 -6,9% 71 -11,6% 70 -6,6% 52 -6,6% 105 -17,0% 82 0,0% 73 -5,9% © RIPRODUZIONE RISERVATA Verso il 16 giugno. L’analisi delle aliquote previste dai Comuni Torino e Napoli, sconti Imu a chi abbassa il canone pForse non tutti lo ricordano, Sconti per i calmierati ma il decreto sul fisco municipale prevedeva che l’Imu sugli immobili locati fosse automaticamente dimezzata. La norma non è mai entrata in vigore, ed è stata poi definitivamente depennata dalla stessa legge che ha aggiunto la Tasi a partire dal 2014. Così, l’unica agevolazione “nazionale” sugli affitti è oggi rappresentata dallo sconto del 25% su Imu e Tasi, che l’ultima legge di Stabilità ha introdotto dallo scorso 1° gennaio a favore delle abitazioni con canone concordato. Per il resto, l’unica speranza di un vantaggio fiscale per le case in locazione rimane quella di spulciare le delibere comunali alla ricerca di un’aliquota che sia inferiore a quella prevista come «ordinaria». Nelle principali città, le scelte incentivanti consistono soprattutto in aliquote Imu agevolate per le unità immobiliari locate secondo gli accordi tra le proprietà edilizia e quelle dei conduttori (regolati dalla legge 431/98). Cioè gli stessi immobili ai quali si applica lo sconto d’imposta del 25 per cento. È per esempio il caso di Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli e Torino. Ma non di Roma e Palermo, che al contrario non prevedono alcun tipo di agevolazione per le case in affitto, soggette a un’aliquota ordinaria Imu del 10,6 per mille. Anzi, nella Capitale è in vigore anche la maggiorazione Tasi dello 0,8 per mille, che porta il valore finale al tetto massimo dell’11,4 per mille. Rispetto al basilare livello del 10,6 per mille, per le abitazioni con canone concordato Bologna e Firenze hanno deliberato un’aliquota al 7,6 e Napoli all’8 per mille (con la Tasi ferma a zero). Milano offre invece un’Imu al 6,5 per mille, ma con Tasi allo 0,8, per un totale del 7,3 per mille. All’interno della stessa tipologia di affitti calmierati, Genova e Torino (che tengono a zero l’aliquota della Tasi) ai fini Imu tracciano alcune distinzioni. Nel capoluogo ligure, lì dove ci 4,31 per mille Imu agevolata L’aliquota prevista a Torino per le case con affitto concordato 3+2 sono contratti “3+2” è infatti prevista un’aliquota agevolata al 7,8 per mille, ma dove sono stati stipulati transitori ordinari o per studenti universitari si paga ad aliquota piena (10,6). Allo stesso modo, Torino concede un’aliquota Imu al 4,31 per mille sulle case in “3+2” e fissa al 7,95 per mille quella per le abitazioni con contratti concordati transitori. In questo quadro, leggendo le delibere valide per il 2016, tra le città metropolitane citate Firenze è l’unica in cui non si fa riferimento al requisito che la casa sia l’abitazione principale dell’inquilino. Mentre Bologna allarga espressamente l’aliquota agevolata (7,6 per mille) anche alle circostanze nelle quali il locatario sia parente di primo grado della persona che usa l’immobile come abitazione principale (oppure dello studente o del lavoratore fuori sede che la prendono in affitto transitorio). Pochi vantaggi per i «4+4» Nessun beneficio “nazionale” è dunque previsto per le abitazioni che sono affittate a canone ordi- nario. Motivo per cui, sul fronte del “4+4”, spiccano ancor di più le scelte compiute dalle amministrazioni comunali. Rispetto all’ordinaria Imu al 10,6 per mille, Milano prevede ad esempio un’aliquota ridotta al 9,6 per le abitazioni locate o «con finita locazione conseguente al decreto di convalida di sfratto, fino alla liberazione dell’alloggio» (con la Tasi comunque allo 0,8). Si rivelano però più caratteristiche le opzioni deliberate a Torino e Napoli. Nel capoluogo piemontese, sempre con Tasi ferma a zero, è prevista una specifica aliquota per unità immobiliari (comprese quelle non abitative) già locate a canone libero e per le quali sia stata definita una riduzione del canone annuo. Un modo per favorire i proprietari che hanno dimostrato di andare incontro alle esigenze di spesa degli inquilini, ricalibrando le mensilità richieste. Se la riduzione è compresa tra il 10 e il 20%, l’aliquota è del 9,6 per mille; se la riduzione è superiore al 20%, è dell’8,6 per mille. Aliquote che su una casa da 500 euro di rendita catastale abbassano il conto da 890 euro annui a 806 e 722 euro. Un principio simile è stato seguito a Napoli, dove si è determinata un’aliquota Imu dell’8 per mille (con Tasi a zero) sugli immobili locati a titolo di abitazione principale, e per i quali sia stato registrato l’atto con cui si dispone la riduzione di almeno il 15% del canone. Non solo. Nella città partenopea è anche prevista un’aliquota Imu al 6,6 per mille per le case affittate come abitazione principale di “giovani coppie”. Vale a dire coniugi (o coppie iscritte nel registro delle unioni civili del Comune) che al 31 dicembre 2015 non hanno compiuto 35 anni di età. E che si sono sposati (o risultano anagraficamente conviventi) dal 2012 in poi. Il contratto dev’essere conforme all’accordo locale per le locazioni concordate: l’immobile fruisce quindi del nuovo sconto d’imposta del 25 per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA www.ilsole24ore.com/calcoloimu Il calcolatore per Imu e Tasi in vista dell’acconto del 16 giugno Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 3 In controtendenza Forlì guida la decina di Comuni in cui gli importi medi mensili sono cresciuti più dell’inflazione nell’ultimo quinquennio Le scelte alla firma A Genova la formula a canone concordato è più usata rispetto al «libero» ma a livello nazionale sei contratti su dieci seguono il modello del «4+4» L’ANALISI pulati riale Nord Est 86.568 Centro 55,7 93.947 -0,6% 492.955 58,7 Comuni ad alta tensione abitativa 287.228 70,3 -2,2% Contratti a canone libero Negli altri Comuni 205.727 44,3 Contratti a canone concordato Sud 72,3 -2,5% IL CONFRONTO LIBERO-CONCORDATO Totale Italia 89.065 -2,3% I contratti di locazione oltre i tre anni di durata stipulati nelle otto maggiori città nel 2015 -1,4% 42,5 33.898 -2,7% -3,2% Roma Palermo Napoli 26.022 32,1 63.043 47,3 0 20 40 60 7.100 Bologna 3.793 -20 0 5.896 5.626 2,9% -3,0% 20 40 60 -20 0 20 40 60 20,4% -20 0 20 40 60 Genova Firenze 2.688 5.735 3.999 2.869 Torino Milano 31.928 -2,6% 47,3 +0,2% 66.074 34.901 Per i contratti agevolati servono sconti «stabili» 18.525 5,2% -20 51.667 45.655 41,6 1.433 -1,2% Totale canone concordato Cristiano Dell’Oste Raffaele Lungarella Isole 10.950 45,5 97.248 Divario % tra l’importo del canone concordato e libero 25.336 27.873 Totale canone libero 70,4 85,2 -1,5% 9.870 34,1 -1,8% 855 -2,3% 24.028 -0,1% 9.351 6.819 57,7% 44,9 -3,1% -20 0 20 40 60 -1,1% 22,3% -20 0 20 40 60 -20 0 17,0% 20 40 60 -20 0 20 40 60 Fonte: Rapporto immobiliare 2016, Omi agenzia delle Entrate Grosseto 81 Lecce 66 Mantova 76 Napoli 137 Parma 102 Pisa Ravenna 114 84 Rovigo 60 Sondrio 63 Trento 112 Verbania 78 -2,5% -2,9% -4,5% -14,0% -16,4% -9,1% -7,6% +2,1% +1,7% -9,4% -5,9% Imperia Lecco Massa Novara Pavia Pistoia Reggio Calabria Salerno Taranto Treviso Vercelli 86 77 89 90 95 91 77 91 81 105 45 -5,7% -3,1% -6,0% -9,8% -7,2% -6,6% -7,3% -7,5% -11,3% -16,2% -13,7% Isernia Livorno Matera Nuoro Perugia Pordenone Reggio Emilia Sassari Teramo Trieste Verona 48 107 -9,5% -7,4% +1,2% -14,3% -10,8% -11,7% -7,9% -16,8% 51 108 -7,8% -10,5% La Spezia Lodi Messina Oristano Pesaro Potenza Rieti Savona Terni Udine Vibo Valentia -2,0% 84 83 65 83 52 52 95 88 90 67 66 65 81 96 71 86 111 48 -6,0% -1,2% -6,6% +1,2% -8,1% -3,7% -0,6% -5,5% -5,5% -7,2% -8,8% L'Aquila Lucca Milano Padova Pescara Prato Rimini Siena Torino Varese Vicenza 70 103 -7,4% -17,5% -14,0% -18,1% 88 107 -7,1% -9,1% -5,8% -13,1% 104 100 103 Latina Macerata Modena Palermo Piacenza Ragusa Roma Siracusa Trapani Venezia Viterbo -1,8% 90 -5,4% 72 -5,9% 193 102 -11,6% 119 102 -12,7% 93 -9,9% 114 206 45 -10,4% -2,3% 127 68 -3,4% 46 -1,7% -8,5% 140 -34,0% -5,6% 72 +1,8% Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Consulente Immobiliare Domande & Risposte La cedolare si può scegliere anche in corsa Lo sconto Imu-Tasi In cosa consiste lo sconto Imu e Tasi previsto dalla legge di Stabilità per il 2016? In tutti i Comuni italiani, dal 1° gennaio 2016 c’è una riduzione del 25% dell’imposta determinata applicando l’aliquota Imu e Tasi a patto che il proprietario abbia stipulato un contratto a canone concordato. R Gli altri sgravi fiscali Quali altre agevolazioni sono previste per i redditi derivanti dai contratti a canone concordato? Per la locazione delle case situate nei Comuni ad alta tensione abitativa, l’aliquota per la cedolare secca è ridotta al 10% perilperiodo2014-17(dal2018salvo proroghe sarà al 15%) contro il 21% riservato ai canoni liberi. L’aliquota al 10% è prevista anche nei Comuni per i quali è stato di- R chiarato lo stato di emergenza per calamità avvenute nei cinque anni precedenti il 28 maggio 2014. Nei soli Comuni ad alta tensione abitativa, c’è anche un’altra agevolazione: i proprietari che non optano per la cedolare hanno una deduzione forfettaria del 30% in aggiuntaaquellabasedel5%(25% per la città di Venezia e le isole della Giudecca, Murano e Burano; 35% per gli immobili di interesse storico-artistico); inoltre, i corrispettivi annui, ai fini dell’imposta di registro, sono ridotti del 30 per cento. La cedolare secca Quali vantaggi ci sono a scegliere la cedolare secca e come si effettua la scelta? La cedolare può essere applicata sui redditi da locazioni abitative e sostituisce l’Irpef, le sue addizionali comunale e regionale, l’imposta di registro e R di bollo. Il proprietario deve rinunciare all’aggiornamento del canone. La scelta per la cedolare può essere effettuata già alla registrazione del contratto o in una delle annualità contrattuali successive, entro il termine per il pagamento dell’imposta annua di registro. Per i contratti brevi non soggetti a registrazione, la scelta può avvenire direttamente nella dichiarazione dei redditi. La scelta della flat tax Chi può scegliere la cedolare? Quali requisiti deve avere l’inquilino? Il locatore dev’essere una persona fisica e deve trattarsi di una locazione abitativa. Secondo le Entrate, anche l’inquilino deve essere un privato (non un’impresa) anche se la casa viene presa in affitto per finalità abitative. Posizione però bocciata da alcuni giudici tributari. R L’elenco dei Comuni Quali sono i Comuni ad alta tensione abitativa? Sono i Comuni elencati dal Dl 551/1998 e dalle delibere del Cipe. La lista include alcuni grandi centri (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia), tutti i Comuni confinanti con questi grandi centri, tutti i capoluoghi di provincia e, per finire, tutti gli altri Comuni elencati dalla delibera Cipe. La legge di conversione del Dl 47/2014 aveva previsto che entro il 30 giugno 2014 l’elenco fosse rivisto, ma per ora è inattuata. R Il canone calmierato Come si determina il canone concordato? Cosa deve fare il proprietario per stipulare il contratto? Il canone applicabile dipende dagli accordi siglati R a livello territoriale tra le associazioni della proprietà edilizia e degli inquilini. Le intese prevedono un canone minimo e massimo che dipende in genere dalla zona e dalle caratteristiche dell’immobile. Gli uffici territoriali delle associazioni che hanno sottoscritto gli accordi possono assistere i proprietari nella stipula. Senza intesa locale I contratti a canone concordato possono essere stipulati potenzialmente in tutti i Comuni italiani, ma come si fa se a livello locale manca l’accordo tra proprietari e inquilini? Il decreto interministeriale Infrastrutture-Economia 14 luglio 2004 consente di stipulare i contratti agevolati anche nei centri in cui non è stato siglato un accordo tra inquilini e proprietari in base al Dm 30 dicembre 2002: bisogna prendere come R riferimento l’accordo di un Comune vicino e omogeneo per popolazione (o, se presente, aggiornare con l’indice Istat Foi l’importo del vecchio accordo firmato in base al Dm 5 marzo 1999). Il cambio di formula Come si fa a passare da un contratto a canone libero a uno a canone concordato? Bisogna prima “chiudere” il contratto a canone libero (secondo le regole previste dalla legge 431/1998 per la disdetta e la risoluzione) e stipularne uno nuovo a canone concordato. R Ridurre il canone È possibile limitarsi a ridurre il canone senza variare altri aspetti del contratto? Sì. Inoltre, gli accordi che prevedono la sola riduzione del canone, anche per un periodo di tempo limitato, sono stati esentati dall’imposta di registro e dal bollo dal decreto sblocca-Italia (Dl 133/2014). R © RIPRODUZIONE RISERVATA P er una famiglia che non è nelle condizioni economiche di comprare un’abitazione – neppure con un mutuo – e non ottiene l’assegnazione di una casa popolare, oggi il contratto a canone concordato è la chance principale per pagare un po’ meno di affitto. Certo, è una possibilità che esisteva già prima, e in alcune zone non è mai decollata, ma gli ultimi sviluppi della normativa e del mercato la rendono molto più interessante per i proprietari, fin quasi a farne uno strumento di politica abitativa. Uno strumento ancora più importante da quest’anno, dopo l’azzeramento della (sempre scarsa) dote del fondo per l’affitto. L’arrivo dell’Imu nel 2012 ha marcato una sorta di anno zero, moltiplicando il tax rate sugli immobili locati e cancellando le agevolazioni Ici previste da molti Comuni. Senza dimenticare l’introduzione della cedolare secca nel 2011, che tassava quasi allo stesso modo i canoni liberi (aliquota al 21%) e quelli calmierati (al 19%), creando una situazione di indifferenza anziché di promozione: perché accettare un canone inferiore in cambio di uno sconto d’imposta di appena il 2%? Da allora, anche se in modo tutt’altro che lineare, il quadro è cambiato. Mentre la cedolare sui canoni di mercato è rimasta ferma, l’aliquota su quelli concordati è stata ridotta al 15% del 2013 e al 10% nel quadriennio 2014-2017. E gli effetti cominciano a vedersi anche nelle statistiche. Nell’anno d’imposta 2014, i contribuenti che hanno applicato la cedolare a un canone concordato sono stati quasi 321mila, circa il doppio dell’anno precedente (aliquota 15%), che a loro volta erano aumentati del 60% rispetto al 2012 (aliquota 19%). L’abbassamento delle aliquote pare aver inciso (eccome!) sulle scelte dei proprietari. Il limite di questi dati è che misurano solo le opzioni, senza precisare se riguardano contratti nuovi o già in corso. Ed è probabile che nella seconda ipotesi il proprietario non abbia trasferito all’inquilino il risparmio d’imposta, così come – del resto – nel 2012 non gli aveva trasferito il rincaro dell’Imu. Ma se anche gli inquilini dei contratti agevolati non avessero beneficiato della riduzione della cedolare, avrebbero comunque qualche vantaggio: da un lato, hanno mantenuto un affitto inferiore a quello di mercato; dall’altro, quelli di loro che hanno un reddito inferiore a 15.493,71 euro beneficiano di una detrazione Irpef di 495,98 euro contro i 300 di chi paga un canone di mercato (livelli poi ridotti per chi ha un reddito superiore alla soglia ma entro i 30.897,41 euro). Insomma, un premio di consolazione. I dati sulle registrazioni avvenute nel 2015 dicono che il 20% dei contratti siglati in Italia è a canone concordato, ma la percentuale sale al 25% se si escludono i contratti transitori e quelli per studenti, e arriva al 30% se si prendono in esame le otto maggiori città. Togliendo poi Milano e Napoli, dove i canoni calmierati sono ancora marginali, negli altri grandi centri coprono già il 44% delle locazioni “lunghe”. Una spinta al concordato è arrivata anche dalla contrazione degli affitti dovuta alla crisi, perché è evidente che ai proprietari non conviene quasi mai scegliere il canale agevolato dove il divario tra canoni liberi e calmierati è IL RISCHIO Proroghe last-minute e continui ritocchi possono scoraggiare il ricorso dei locatori al canale concordato troppo ampio. E un’altra spinta arriverà dallo sconto Imu-Tasi del 25% previsto dalla legge di Stabilità 2016. Su una casa con una rendita catastale di 650 euro e un’aliquota del 9,16 per mille (la media 2015 per questa tipologia di immobile) lo sconto abbatte il prelievo annuo da 1.000 a 750 euro. Non è poco, se si pensa che il canone medio è nell’ordine dei 400 euro per un alloggio di 75 metri quadrati. Oltretutto, la riduzione ImuTasi vale in tutti i Comuni, e non solo in quelli ad alta tensione abitativa. Se si vuole davvero usare l’affitto concordato come strumento di politica abitativa, però, è fondamentale mantenere costanti le condizioni di convenienza fiscale, senza proroghe dell’ultimo minuto o continui ritocchi. Troppe volte, in passato, i contribuenti si sono trovati intrappolati in contratti il cui regime fiscale era stato rivisto in peggio. Conta molto anche il contenuto dei singoli accordi locali, che vanno ben calibrati, per tenere conto di tutte le condizioni attuali, dal rischio che la casa resti sfitta alla morosità in aumento, fino alle spese di manutenzione elevate su un patrimonio edilizio mediamente sempre più vecchio. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 5 Jobs act In rampa di lancio Vicini alla pubblicazione sulla «Gazzetta» lo Statuto e il regolamento organizzativo L’ATTIVITÀ DI VIGILANZA Tasselli mancanti In una fase successiva il decreto attuativo per trasferire il personale e le nomine del cda Lavoro, nuovi voucher al test dei controlli A nove mesi dal decreto di riordino si attende il debutto dell’Ispettorato unico nazionale Francesca Barbieri pUn sms o una email da inviare almeno un’ora prima all’Ispettorato del lavoro con nome e dati del lavoratore, luogo e durata della prestazione. Multe per gli inadempienti e un margine di tolleranza più ampio in agricoltura (7 giorni). Il decreto correttivo dei voucher - varato in via preliminare dal Governo venerdì scorso - riaccende i riflettori su controlli e ispezioni. Su questo fronte la novità più rilevante prevista dal Jobs act è l’Agenzia nazionale introdotta da uno dei decreti di settembre 2015 (il n.149). Una cabina di regia unica per la vigilanza, con l’obiettivo dichiaratodicoordinaregliinterventi di ministero del Lavoro, Inps e Inail per evitare inutili sovrapposizioni, dotata di autonomia organizzativa e contabile, e in grado di mettere in campo fino a 6.357 persone, tra figure dirigenziali e non. Partenza al ralenti A quasi nove mesi di distanza, però, l’Agenzia unica resta ancora sulla carta,tantochel’Inps,conlacircolare n. 76 del 9 maggio, ha autonomamentedettato,peripropriispettori, apposite linee guida, pur facendo un cenno alla prospettiva della piena operatività dell’Agenzia(si veda anche l’articolo più in basso). Due dei tasselli chiave per la partenza di questo Ispettorato nazionalesonoinattesadientrareinvigore: lo Statuto (decreto firmato dal presidente della Repubblica il 26 maggio) e il decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) che disciplina l’organizzazione del personale e dei beni strumentali. Provvedimenti che attendono la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale,machenonbastanoperlaconcreta operatività del nuovo ente. Percompletareilpuzzle,infatti,serviranno almeno altri due passaggi: laricognizionedapartedelministero del Lavoro del personale da trasferireall’Ispettorato(entro45giorni dall’entrata in vigore del Dpcm, QUOTIDIANO DEL LAVORO Risarcimento del danno se il licenziamento risulta inefficace Tra i contenuti esclusivi del quotidiano del lavoro di oggi un focus sul risarcimento del danno in caso di licenziamento inefficace e la rassegna di Elio Cherubini e dello Studio Toffoletto De Luca Tamajo e soci www.quotidianolavoro.ilsole24ore.com orainfasediregistrazioneallaCorte deiconti)eundecretointerministerialepersancirel’avviodell’operatività dell’Agenzia, con l’effettivo trasferimento degli ispettori. La piramide dei controlli Le forze in campo I POTERI L’Ispettorato avrà una sede centrale a Roma, 4 uffici interregionali e 74 territoriali. Agli ispettori del nuovo organismo spetterà la vigilanza in materia di lavoro, contribuzione obbligatoria e legislazione sociale, con “poteri” in materia di sicurezza riferiti a cantieri edili, attività a rischio di radiazioni ionizzanti, impianti ferroviari e alla verifica periodica degli ascensori e montacarichi nelle aziende industriali. L’assunzionedinuovopersonale diventerà prerogativa esclusiva dell’Ispettorato nazionale, anche se c’è da dire che Inps e Inail continueranno ad avere in organico i propri ispettori fino alla pensione, mantenendo così i rispettivi poteri sul fronte della vigilanza. La situazione attuale, secondo i datifornitidalministerodelLavoro, vede all’opera 2.897 ispettori del lavoro,anchese«partediquesti-specificano dal dicastero guidato da GiulianoPoletti-nonsvolgonofulltime attività di vigilanza in quanto impegnati nel contenzioso, nelle conciliazioni e in altre attività di competenza delle Direzioni territoriali del lavoro». A questi si aggiungono 324 militari dell’Arma dei CarabinierioperantipressoleDirezioni del lavoro. Gli ispettori Inps dopo l’opzione per il passaggio all’Ispettorato - sono invece 1.240 mentre quelli dell’Inail (sempre post opzione) sono 312. Coordinamento con le Asl In materia di salute e sicurezza, l’Ispettoratonazionalesicoordinerà con i servizi ispettivi delle Asl e delle Agenzie regionali per la protezione ambientale per assicurare uniformità di comportamento e una maggiore efficacia degli accertamenti ispettivi, evitando la sovrapposizione dei controlli. Un obiettivo,quest’ultimo,nonnuovo, sesipensachegiàseiannifailCollegato lavoro puntava all’uniformità e alla trasparenza dei controlli, fissando regole comuni per le procedure ispettive e delineando in maniera netta i contenuti del verbale di primo accesso, con il quale l’ispettore fotografa la situazione che si presenta ai suoi occhi una volta entrato in azienda. L’ultimo report sulla vigilanza, relativo al 2015, evidenzia 206mila aziende ispezionate (-7% sul 2014), di cui 136mila irregolari, e con un recupero di contributi evasi di quasi 1,3miliardi.IcontrollidelLavorosonostatiquasi146mila(+4%),«undato - si legge nel rapporto - legato anche all’intensificazione delle campagnepercontrastarelavoroneroe caporalato,chenonhaperaltropregiudicato l’esito della strategia avviata da anni, volta a concentrare le verifiche verso obiettivi particolarmente significativi, a prescindere dalla realizzazione di un aumento numerico delle ispezioni». La linea, insomma, sembra chiara: meno controlli, più risultati, senza intralciare l’attività produttiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL BILANCIO DEI CONTROLLI Il sistema dei controlli quando sarà operativo l’Ispettorato nazionale del lavoro previsto dal Jobs act Ispettorato nazionale del lavoro Comando dei Carabinieri Esercita e coordina su tutto il territorio nazionale, sulla base di direttive emanate dal ministro del Lavoro, la vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria nonché legislazione sociale, compresa la vigilanza in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nei limiti delle competenze già attribuite al personale ispettivo del ministero del Lavoro, e gli accertamenti in materia di riconoscimento del diritto a prestazioni per infortuni su lavoro e malattie professionali, della esposizione al rischio nelle malattie professionali, delle caratteristiche dei vari cicli produttivi ai fini della applicazione della tariffa dei premi. Le forze in campo 2.897 Svolge indagini di polizia giudiziaria VE RT IC E IN LIV © RIPRODUZIONE RISERVATA RECUPERO CONTRIBUTI E PREMI EVASI 1.105,5 Ispettori Inail ISPEZIONI IRREGOLARITÀ 39.548 ett ion Isp rreg e int 31.840 Inail RECUPERO CONTRIBUTI E PREMI EVASI i ial r o 4 7 i territ BA SE 81,5 rat ISPEZIONI o ett IRREGOLARITÀ 20.835 Isp 18.207 TOTALE Ferme restando le rispettive competenze, si coordina con i servizi ispettivi delle aziende sanitarie locali e delle agenzie regionali per la protezione ambientale al fine di assicurare l’uniformità di comportamento ed una maggiore efficacia degli accertamenti ispettivi, evitando la sovrapposizione degli interventi. 1.287,1 ISPEZIONI 206.080 IRREGOLARITÀ 136.028 Fonte: ministero del Lavoro Il coordinamento. I funzionari ispettivi resteranno presso i rispettivi Istituti fino alla pensione Ruoli a esaurimento per Inps e Inail Luigi Caiazza Roberto Caiazza pIl Presidente della Repubblica il 26 maggio scorso ha firmato il decreto presidenziale recante il regolamento di approvazione dello Statuto dell’Ispettorato nazionale del lavoro che, secondo quanto previsto dalla legge istitutiva (Dlgs 149/15), avrebbe dovuto essere emanato entro il termine (ordinatorio)dell’8novembre2015.Oraèin attesa di essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il Regolamento tuttavia non è il solo atto mancante per il completamento del puzzle necessario per dare il via al nuovo soggetto. Infatti, per completare il quadro normativo bisognerà attendere l’emanazione del decreto del Presidente del consiglio dei ministri (Dpcm) e di un ulteriore de- creto, questa volta da parte del ministro del Lavoro, di intesa con quellodell’Economiache,asuavolta,dovràessereseguitodaunoopiù atti ricognitivi del Segretario generale del ministero del Lavoro. Il regolamento sarà costituito da unsoloarticolo,alqualesaràallegato lo schema di statuto dell’Ispettorato, il quale costituisce parte integrante del Regolamento stesso. L’Ispettorato nazionale, che avrà autonomia organizzativa e contabile e sarà sottoposto alla vigilanza del ministero del lavoro, nonché al controllo della corte dei Conti, avrà allocazione, almeno in fasediavvio,pressounimmobilein uso al ministero del Lavoro seppurenondiproprietàdellostesso,così come stabilito dal decreto varato in viapreliminaredalCdmdivenerdì. Lo Statuto regolamenta l’organizzazione centrale del nuovo ente,lasuanaturaelefunzionideivari soggetti, nonché l’individuazione delle risorse e le procedura di approvazione del bilancio preventivo e del conto consuntivo. In base a quanto già stabilito dal decreto 149 e dallo schema del Dpcm, ora alla Corte dei conti, che ne dovrà attuare i contenuti, al nuovo Ispettorato saranno trasferiti i funzionari ispettivi attualmente dipendenti del ministero del lavoro, mentre quelli dell’Inps e dell’Inail resteranno in organico presso i rispettivi Istituti, seppure in un ruolo ad esaurimento. Pertanto, fino al completamento di questo periodo “transitorio” l’ispettorato avrà compiti di coordinamento tra l’Ispettorato stesso ed i servizi ispettivi dei due Istituti. In pratica, fino a tale momento, in merito all’attività ispettiva cambierà poco o nulla. Ciò è testimoniato dalla recente circolare n. 76 del 9 maggio, con la quale l’Inps ha autonomamente dettato, per i propri ispettori, apposite linee guida in materia di ispezioni sul lavoro, facendo solo un minimo riferimento all’Ispettorato nazionale. In merito alle funzioni ispettive del nuovo organismo esse si riferisconoallamateriadellavoroedella legislazione sociale, compresa la contribuzione assicurativa e previdenziale. Nulla è cambiato anche per la vigilanza in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro esclusivamente nelle attivitàgiàindividuatedall’articolo13del Dlgs81/2008(Tusullasaluteesicu- rezza sui luoghi di lavoro): cantieri edili, radiazioni ionizzanti, impianti ferroviari, verifica periodica di ascensori e montacarichi nelle aziende industriali, lavori mediante cassoni ad aria compressa e lavorisubacquei.È confermata, infine, la competenza sugli accertamenti riguardanti il riconoscimento del diritto alle prestazioni per infortuni sul lavoro e malattie professionali. A livello centrale sarà di competenza dell’Ispettorato nazionale, tra l’altro, l’emanazione di circolari interpretativeinmateriaispettivae sanzionatoria, nonché direttive operative rivolte al personale ispettivo, e la loro formazione e aggiornamento, ivi compreso quello degli Istituti, nonché il coordinamento dei servizi ispettivi delle Asl al fine di assicurare l’uniformità di comportamento ed una maggiore efficacia dell’azione ispettiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lavoro accessorio. Fondazione Moressa: utilizzati in un caso su dieci Buoni in ascesa anche tra gli immigrati Rossella Cadeo Stefano Rossi pLa tracciabilità dei voucher decisa venerdì scorso dal governo (con un decreto correttivo del Jobs act, si veda «Il Sole 24 Ore» del’11 giugno) arriva dopo il boom di vendite, dal mezzo milione del 2008 ai 115 milioni del 2015. Una crescita che ha riguardato anche i lavoratori extracomunitari, la cui incidenza è passata da meno dell’1% all’8,6%, quasi uno su 10. I nuovi vincoli Tracciabilità, più controlli specifici e, in caso di violazione degli obblighi, applicazione della stessa sanzione prevista per il lavoro intermittente, da 400 a 2.400 euro per ciascun lavoratore per cui venga omessa la comunicazione. In particolare, i committenti imprenditori non agricoli o professionisti che ricorrono a prestazioni di lavoro accessorio devono, almeno 60 minuti prima dell’inizio, comunicare con sms o email alla sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione. Stessi obblighi per i committenti imprenditori agricoli, ma entro 7 giorni. Secondo l’attuale disciplina, la mancata denuncia preventiva di utilizzo, da effettuare solo per via telematica all’Inps, entro 30 giorni, comporta l’applicazione della maxi sanzione per lavoro “nero” . Nel decreto esaminatovenerdìinviapreliminaresi prevede invece una sanzione nel caso di omessa comunicazione per ciascun lavoratore. Possibili violazioni si verificano anche al superamento dei limiti quantitativi di 2mila euro per committente e 7mila per lavoratore. Se cosìè,ilrapportosi“trasforma”nella «forma comune di rapporto di lavoro», ossia in un rapporto di natura subordinata a tempo indeterminato,conapplicazionedellesanzioni civili e amministrative. Per il settore agricolo, invece, il decreto correttivo prevede l’esclusione del limite imposto ai committenti imprenditori (2mila euro) perché il lavoro accessorio in agricoltura è già soggetto, oltre al limite generale dei 7mila euro per lavoratore, anche a ulteriori limiti. In ogni caso, l’introduzione della sanzione non risolve il problema dellamancatacoperturaconibuoni lavoro delle effettive ore lavorate. Infatti, nel caso in cui la comunicazione sia stata fatta ma, in sede di controllo,alcunegiornateoorenon risultino retribuite, la mancata erogazione dei voucher non potrà dar luogo all’applicazione della maxi sanzionema–seleprestazionisono rese per un’impresa o un lavoratore autonomo secondo i canoni della subordinazione – si avrà la conversione in lavoro subordinato a tempo indeterminato, con le relative sanzioni amministrative e civili. Lavoratori extraUe L’incremento nel’uso dei voucher ha riguardato anche i lavoratori extracomunitari. Il fenomeno è messo a fuoco dalla Fondazione Leone Moressa su dati Inps. Se nel 2008 gli extracomunitari pagati con vou- Il trend Le caratteristiche del lavoro extracomunitario pagato con voucher, anni 2008-2015 Anno Incidenza % extraNumero comunitari/ totale Numero Compenso medio annuale Età voucher medio media riscossi netto annualmente 2008 174 0,70% 19 143 29 2009 2.860 4,20% 38 288 32 2010 9.330 6,20% 63 469 33 2011 14.058 6,50% 70 526 34 2012 24.565 6,70% 64 480 34 2013 45.440 7,40% 61 459 34 2014 81.877 8,00% 64 481 35 2015 119.232 8,60% 66 497 35 Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Inps L’ © RIPRODUZIONE RISERVATA 85.981 Ispettori Inps 4 oratiali EL L RM O ED IO TE IRREGOLARITÀ Inps 312 Il passo determinante per un vero coordinamento cher erano meno di 200, nel 2015 sono quasi 120mila. Contemporaneamente è più che triplicato il numero mediodivoucherriscossi(da19a66 all’anno), così come il compenso annuale medio netto (da 143 a 497). Quanto all’età media, è leggermentesalita,da29a35anni,nelsegmento degli extracomunitari. Invece, per i comunitari è scesa da 59 a 36 anni. Ma quali sono le attività nelle quali è più frequente incontrare extracomunitari nella platea retribuita tramite voucher? In primis, il lavorodomestico(quasiil30%deibeneficiari), poi giardinaggio e pulizia (15,4%) e turismo (9,8%). E se il salario medio netto annualmente percepito si aggira sui 500 euro, il picco piùaltoèindividuabilenelleattività legate al verde (616 euro), mentre quello più basso in quelle agricole (216 euro), settore peraltro che assorbe la minore quota di extracomunitari con voucher (il 4%). ISPEZIONI 145.697 1.240 ato or le t t e a Isp zion oro na lav l de o nd ri a m ie Co abin r Ca Cura la formazione e l’aggiornamento del personale ispettivo, compreso quello di Inps e Inail. Svolge attività di studio e analisi relative ai fenomeni del lavoro sommerso e irregolare e alla mappatura dei rischi, al fine di orientare l’attività di vigilanza. 100,1 Carabinieri Propone, sulla base di direttive del ministro del Lavoro, gli obiettivi quantitativi e qualitativi delle verifiche ed effettua il monitoraggio sulla loro realizzazione. Esercita e coordina le attività di vigilanza sui rapporti di lavoro nel settore dei trasporti su strada. RECUPERO CONTRIBUTI E PREMI EVASI 324 Alessandro Rota Porta evoluzione legislativa che ha caratterizzato le ispezioni del lavoro ha spesso avuto l’obiettivo (ambizioso) di creare meccanismi di coordinamento tra le forze in campo e di rendere il più possibile uniforme l’azione di controllo. La filosofia che emerge dal Dlgs 149/2015 va oltre questi principi: il decreto delegato del Jobs act ispira, infatti, le proprie linee guida alla creazione di un unico organismo, l’Ispettorato nazionale del lavoro, quale “centrale” gestionale della vigilanza in materia di lavoro, con compiti a 360°: esercitare i controlli su contribuzione e legislazione sociale, compresa la vigilanza in materia di salute e tutela nei luoghi di lavoro, nonché in relazione ai profili assicurativi contro gli infortuni; emanare circolari interpretative; svolgere attività di promozione della legalità, e così via. Volgendo, invece, uno sguardo al passato, gli interventi in materia non hanno mai puntato a concentrare su un solo soggetto la regia ispettiva ma hanno cercato (spesso invano) di trovare una sinergia tra i soggetti esistenti o di semplificare le procedure. Volendo tracciare un breve bilancio, nel 2010 è stato il collegato lavoro (legge 183) che - modificando il Dlgs 124/2004 aveva tradotto in legge i principi già contenuti in diversi circolari: in primis la “direttiva Sacconi” del 18 settembre 2008 e poi tutti quei provvedimenti tesi a delineare la deontologia del controllo ispettivo. Il risultato era stato quello di una maggior semplificazione dell’azione di accertamento, anche per la procedimentalizzazione in senso stretto. E, ancora: il Dl 70/2011 ha previsto il controllo “unificato” degli organi di vigilanza in ambito fiscale e contributivo e il divieto di duplicazione delle ispezioni, che avrebbero dovuto avere una cadenza al massimo semestrale: l’attuazione della semplificazione necessitava di un dm attuativo EconomiaLavoro che, però, non ha mai visto la luce. Infine, il Dl 5/2012 aveva previsto altre linee guida: razionalizzazione dei controlli e dei connessi adempimenti amministrativi, eliminazione delle attività di accertamento “superflue”, coordinamento al fine di evitare duplicazioni, informatizzazione delle procedure, soppressione o riduzione dei controlli sulle imprese con certificazione Uni En Iso-9001 o altra certificazione. Anche queste mai attuate. L’Ispettorato nazionale supera queste logiche perché ha il pregio di effettuare la gestione diretta e coordinata degli ispettori civili (del ministero del Lavoro, di Inps e Inail) dando così vita ad un’attività ispettiva omogenea. Peraltro, un altro aspetto interessante - con l’auspicio che trovi piena realizzazione – è che ogni altro organo di vigilanza che svolge accertamenti di lavoro debba raccordarsi con le sedi centrali e territoriali dell’Ispettorato nazionale. Non resta che attendere il completamento dei tasselli necessari per rendere operativa la struttura, tra cui l’emanazione del Dm attuativo e degli atti ricognitivi; il trasferimento delle risorse finanziare e strumentali, nonché del personale degli enti coinvolti; le nomine del Cda dell’Ispettorato. Ministero del Lavoro Ispettori del lavoro Stessi poteri degli ispettori del lavoro Emana circolari interpretative in materia ispettiva e sanzionatoria. Svolge le attività di prevenzione e promozione della legalità presso enti, datori di lavoro e associazioni finalizzate al contrasto del lavoro sommerso e irregolare. Risultati complessivi nel 2015 della vigilanza di ministero del Lavoro, Inps e Inail. Recupero contributi in milioni di euro L’ANALISI Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 6 Le iniziative del Sole Dal «macro» al «micro» Conti pubblici, credito, politiche monetarie: quali ricadute sui nostri comportamenti L’ECONOMIA PER LA FAMIGLIA IL PIANO DELL’OPERA Al via da domani la grande economia 01 in parole semplici INFLAZIONE SU INTERNET Sul sito del Sole 24 Ore quiz, video e approfondimenti su tutti i temi della collana Anche il sito del Sole 24 Ore accompagnerà in queste settimane le uscite dell’Economia per la famiglia, con approfondimenti, quiz per mettere alla prova la propria preparazione, video divulgativi sui vari temi affrontati ogni martedì e mercoledì dai fascicoli in edicola. E con l’elenco completo di tutte le uscite abbinate al quotidiano Via Tortona 56 sponsor museo coffee partner za cinese? Perché non siamo del tutto usciti dalla Grande Recessione? L’euro è un fattore di forza? L’austerità è un’arma a doppio taglio? Quando l’Italia riprenderà a crescere? E quale lezione può trarre dagli anni del miracolo economico? «L’economia per la famiglia» si cimenta con questi interrogativi, nella consapevolezza che ogni evento economico può avere grandi ripercussioni nella nostra vita quotidiana. Infatti, anche se non vogliamo occuparci dell’economia, l’economia si occupa di noi. E lo fa ogni volta che cerchiamo lavoro, quando riceviamo lo stipendio, quando paghiamo le tasse o quando raccogliamo i frutti del risparmio, siano essi interessi o dividendi. Sono tutte occasioni di incontro o scontro fra noi e l’economia. Queste occasioni sono diventate sempre più incalzanti nella lunga stagione di crisi iniziata in America nel 2007-2008 con la crisi dei mutui e con il crack Lehman. Poi, dal 2010-2011 con l’esplodere delle tensioni sul debito pubblico in Italia e nell’are euro. E, ancora in questi mesi, con il dissesto di alcuni istituti di credito che ha comportato perdite rilevanti per numerosi risparmiatori. Tra turbolenze sui mercati finanziari e nuove regole imposte dal Governo o dall’Unione europea, gli shock si sono ripetutamente trasmessi alla vita quotidiana suscitando un enorme impatto emotivo e moltiplicando a tutti i livelli, per età e condizione professionale, il bisogno di capire i movimenti dell’economia, anche da parte di chi non si occupa abitualmente di economia. La nuova collana nasce dalla vocazione naturale del Sole 24 Ore a spiegare i fatti dell’economia e i loro effetti concreti nella vita di tutti i giorni. In questi anni, il quotidiano ha sviluppato una vera e propria filiera della divulgazione economica, con rubriche e pagine di successo come «Parola chiave», la «Bussola del risparmiatore», l’«Enciclopedia del risparmio» e, da ultimo, «I tuoi soldi. Corso pratico di educazione finanziaria», che si sono affiancate ai tradizionali punti di forza in questo campo come l’Esperto risponde e le Guide pratiche. Nel campo della divulgazione un ruolo di primo piano viene svolto soprattutto da «Junior24», l’appuntamento settimanale del Sole 24 Ore per illustrare ai ragazzi i segreti dell’economia. Un’avventura nella conoscenza in atto tutte le domeniche da cinque anni, attraverso la quale il quotidiano è entrato in contatto con un nuovo universo di giovani lettori e di insegnanti, che a loro volta hanno iniziato a sollecitare il giornale con le loro domande, curiosità e suggerimenti. Junior 24 e la nuova collana «L’Economia per la famiglia» sono esperienze utili per la stessa scuola italiana, che dovrebbero finalmente cominciare a riconoscere uno spazio più importante e strategico nei propri programmi all’educazione economica. 15 giugno 2016 CRESCETE E MOLTIPLICATEVI #01 INFLAZIONE, MONETA E TASSI a cura di Fabrizio Galimberti 21 giugno 2016 #02 CRESCETE E MOLTIPLICATEVI a cura di Fabrizio Galimberti Dobbiamo avere paura dell’inflazione? O della deflazione? Come si crea la moneta? Qual è il ruolo della banche centrali?Perché l’euro?Un giorno spariranno i contanti? La crescita economica è un mistero. Perché alcuni Paesi crescono e altri no? Capitale e lavoro non bastano. Il ruolo della produttività. La demografia e il «capitale umano» Le vie della crescita passano dal miglioramento del capitale umano attraverso una buona scuola. Occorre inoltre “scongelare” il capitale immobilizzato, e valorizzare il lavoro femminile 04 05 06 22 giugno 2016 28 giugno 2016 29 giugno 2016 IL PIL E I CONTI DELL’ITALIA I CONTI DELLO STATO #04 IL PIL E I CONTI DELL’ITALIA a cura di Fabrizio Galimberti Che cos’è il Pil e come si calcola. Le componenti della domanda. Il Pil e il lavoro domestico. L’economia sommersa e quella criminale. La contabilità e la statistica #05 I CONTI DELLO STATO a cura di Fabrizio Galimberti Il debito pubblico, il deficit, le necessità dello Stato. Gli impegni europei e le scelte nazionali. Come tutto questo condiziona la vita di noi cittadini? a cura di Fabrizio Galimberti CRISI E DINTORNI #06 CRISI E DINTORNI a cura di Fabrizio Galimberti Dal 2007 a oggi, dal crack Lehman alle difficoltà in casa nostra. Cosa è successo e cosa possiamo fare per lasciare la crisi definitivamente alle spalle 08 LA BORSA E LE BOLLE IL LAVORO L’ECONOMIA AGRICOLTURA, I SETTORI SCAMBI E E IL SALARIO ITALIANA INDUSTRIA E SERVIZI DEL FUTURO GLOBALIZZAZIONE 5 luglio 2016 13 26 luglio 2016 09 #03 PER TORNARE A CRESCERE 07 6 luglio 2016 12 luglio 2016 14 15 27 luglio 2016 2 agosto 2016 LE ECONOMIE LE ECONOMIE RICCHI DEL MONDO DEL MONDO E POVERI L’emisfero Nord L’emisfero Sud 19 20 17 agosto 2016 21 23 agosto 2016 24 agosto 2016 10 13 luglio 2016 16 3 agosto 2016 11 19 luglio 2016 17 9 agosto 2016 12 20 luglio 2016 18 10 agosto 2016 LE MATERIE L’AMBIENTE LE IDEE CHE PRIME MUOVONO IL MONDO Premi Nobel 1969-1975 22 30 agosto 2016 23 31 agosto 2016 24 6 settembre 2016 LE IDEE CHE LE IDEE CHE L’ECONOMIA L’ECONOMIA ECONOMIA ECONOMIA MUOVONO IL MONDO MUOVONO IL MONDO NELLA STORIA NELLA STORIA E LETTERATURA E LETTERATURA Premi Nobel 1976-1982 Premi Nobel 1983-2011 © RIPRODUZIONE RISERVATA Dalla peste nera alla carestia delle patate Dalla rivoluzione delle ferrovie alla II Guerra mondiale Dal “Milione” a “Moby Dick” Da “Gulliver” al “Gattopardo” collezioni mostre mudec junior forum delle culture eventi formazione design store ristorante bistrot parcheggio mudec.it acqua ufficiale PER TORNARE A CRESCERE birra ufficiale lighting sponsor con il supporto di sponsor tecnici technology partner con il sostegno di in collaborazione con © OSKAR DA RITZ P er lustri e per decenni ci hanno insegnato che l’inflazione è una brutta cosa. Il che rimane vero, almeno quando l’inflazione è elevata. Il grande economista John Maynard Keynes scrisse che «non vi è maniera più sottile e più sicura di scalzare le basi stesse della società che quella di svilirne la moneta». Ora invece l’inflazione non ha più questa cattiva stampa. Ci si è resi conto del fatto che, come nel caso del vino rosso, un po’ di inflazione fa bene, e le stesse autorità monetarie si danno un obiettivo di aumento dei prezzi vicino al 2 per cento. Il problema sta invece cambiando di segno. Oggi si teme la deflazione, cioè l’inflazione sotto zero, che lo stesso Keynes temeva più dell’inflazione. Da questo paradosso sull’aumento dei prezzi prende le mosse il primo quaderno della nuova collana di divulgazione che Il Sole 24 Ore propone da domani per raccontare i segreti dell’economia in termini comprensibili a tutti, in particolare ai giovani. «L’economia per la famiglia», a cura di Fabrizio Galimberti, sarà in edicola durante l’estate con due appuntamenti settimanali, uno al martedì e l’altro al mercoledì, in abbinamento con il quotidiano al prezzo di 2 euro. Con uno stile accattivante - attraverso parole semplici, aneddoti coinvolgenti, vignette didascaliche, citazioni, grandi idee e piccole curiosità - questa iniziativa vuole spiegare il sapere economico partendo dalle domande più dirette e spontanee che nascono dal confronto con l’attualità. Con quali strumenti le banche centrali governano le crisi? Come si misura nel 2016 la ricchezza di un Paese? Che cosa determina i rialzi e i ribassi della Borsa? È possibile contrastare la concorren- MONETA E TASSI 03 02 14 giugno 2016 I fascicoli del Sole 24 Ore per capire i legami tra temi globali e vita quotidiana Ogni martedì e mercoledì Fino al 6 settembre una serie da conservare per capire le questioni più importanti Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 7 La ripresa difficile Una difficoltà generale Secondo le elaborazioni del Centro studi Sintesi il calo colpisce tutte le tipologie di nuclei I CONSUMI La spending review formato famiglia: più bollette, meno abiti La recessione nel carrello Spesa media delle famiglie. Valori in euro e variazione % 2014/2007 Prodotti alimentari e bevande analcoliche Marco Biscella famiglia siedono molti luminari. Dalla Banca d’Italia all’Istat, dal Censis a svariati centri studi. E pur utilizzando ciascuno uno strumento d’analisi diverso, tutti sono concordi nella diagnosi: in Italia la famiglia, oggi, rispetto agli anni pre-crisi, è ancora debilitata. Qualche esempio? Nel 2015, secondo l’Istat, la pressione fiscale generale è calata di 0,3 punti percentuali passando dal 43,6% al 43,3%, mentre il carico fiscale sulle famiglie (imposte correnti su reddito disponibile lordo) è aumentato di 0,3 punti percentuali. Tra il 2011 e il 2014 (la fonte è uno studio della Fondazione nazionale dei dottori commercialisti su dati Istat e Banca d’Italia), il numero di nuclei familiari in condizioni di povertà assoluta è aumentato del 36 per cento. A fronte della stragrande maggioranza dei ragazzi italiani – rivela l’ultimo Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo – che sogna di costruirsi una famiglia e di mettere al mondo due o più figli, il tasso di natalità nel nostro Paese è drammaticamente ben più basso: solo 1,37, un numero da inverno demografico. Insomma, le famiglie italiane stanno vivendo una situazione di particolare disagio, perché è proprio sulle famiglie italiane che si è scaricata gran parte del peso di questa lunga e profonda crisi economica internazionale. Ma la medaglia ha anche un suo rovescio, che è meno brutto da guardare. Nonostante sia stato colpito ripetutamente da molti virus, l’organismo della famiglia italiana ha cercato di tenere botta, sviluppando anticorpi e attingendo a ogni stilla di energia a disposizione, dai risparmi al welfare di prossimità. Una cartina di tornasole che aiuta a capire come e quanto la famiglia ha dovuto fronteggiare l’assalto della recessione, arriva dal fronte dei consumi. Secondo l’ultima Relazione annuale di Bankitalia, la ripresa dei consumi, iniziata a metà del 2014, è proseguita lo scorso anno e per la prima volta dal 2008 è tornato a crescere il potere d’acquisto, grazie alle migliorate condizioni del mercato del dere se la famiglia crollasse? In Inghilterra hanno provato a calcolare il costo di un eventuale “family breakdown”, il collasso della famiglia. Un conto salato, superiore a 47 miliardi di sterline, cioè poco più di 60 miliardi di euro. Una cifra superiore al budget complessivo di alcuni ministeri britannici. A stimare il salasso è un report, realizzato nel 2015, della Relationships Foundation, che ha diligentemente messo in fila, indicatore per indicatore, le voci di questo bilancio in rosso. Nella lista non rientrano solo parametri economici o fiscali, ma anche i costi sociali (dall’assistenzaamalati,anzianio ragazzi abbandonati all’emergenza abitativa di persone che hanno subìto violenza domestica), quelli legati alla giustizia (come l’assistenza legale) e a quelli educativi (dai danni legati ad atti di vandalismo a scuola fino al supporto ai Neet). Il dato più preoccupante, però, è che il trend è in costante crescita: nel 2009 il collasso della famiglia costava “solo” 37 miliardi di sterline. (Ma.Bi). colpisce un po’ tutte le tipologie di famiglia (persone sole, coppia senza figli, coppia con un figlio, coppia con due figli, coppia con tre o più figli, nuclei monogenitoriali): l’unica eccezione in controtendenza è costituita dalla coppia di over 65, che nello stesso arco di tempo ha visto crescere la propria spesa media da 2.310 a 2.490 euro. All’interno del paniere, come osservano i ricercatori del Centro studi Sintesi, le rinunce non sono omogenee. In estrema sintesi: aumentano (+4%, da 876 a 913 euro) le spese mensili legate alla voce «Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili», cioè tariffe e bollette, e la voce «Istruzione» (+25%, da 11 a 14 euro). Tutti gli altri aggregati di spesa, chi più chi meno, mostrano il segno “meno”, alcuni per cause anche positive (nelle comunicazioni si sente l’effetto della concorrenza tra operatori), altri invece per mere esigenze di bilancio familiare da far quadrare: è il caso, soprattutto, di abbigliamento e calzature (in calo del 28%, da 160 a 114 euro), tipici esempi di spese rinviate dai nuclei familiari in presenza di quote di reddito destinate ad altre priorità. Mantengono, invece, una loro stabilità sia le spese per prodotti alimentari (scesi da 453 a 436 euro) sia quelle per bevande alcoliche e tabacchi (da 45 a 43 euro). Ma sui consumi la crisi ha fatto sentire altri effetti indiretti. Secondo un’elaborazione di Tecnè e Fondazione Di Vittorio («I consumi delle famiglie italiane. Rapporto 2015»), «il 57% delle famiglie ha dovuto ridurre la quantità e/o la qualità della spesa alimentare. Se si considerano i consumi non alimentari la quota sale al 72%». E la spending review è andata a penalizzare soprattutto il made in Italy: «La necessità di modificare gli standard dei consumi - si legge sempre nel rapporto ha colpito soprattutto le produzioni di qualità, in particolare quelle italiane. Fatta 100 la spesa delle famiglie nel 2008 per l’acquisto di formaggi, nel 2015 il calo è stato di 11 punti, per il vino -12, per l’olio d’oliva -23, per l’abbigliamento -32 e per le calzature -16 punti percentuali». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA lavoro e alle misure fiscali varate dal Governo nel 2014 e poi rese permanenti. Sia la spesa delle famiglie sia il potere d’acquisto restano però ancora al di sotto dei livelli pre-crisi. Negli anni della crisi, infatti, le famiglie italiane sono state costrette a ridurre, in media, del 6% l’ammontare della spesa mensile, come mostra l’elaborazione realizzata dal Centro studi Sintesi (si veda il grafico). Nel 2007 (prima che dilagasse la lunga recessione sfociata in deflazione) spendevano 2.649 euro, mentre nel 2014 hanno perso per strada 160 euro, fermandosi a quota 2.489. Il taglio REGNO UNITO Un «collasso» da 47 miliardi di sterline pMa cosa potrebbe succe- I possibili rimedi. Gli strumenti e le proposte Tagli fiscali, bonus e più servizi per rilanciare crescita e natalità N elle politiche di aiuto alla famiglia l’Italia è, da anni, stabilmente al di sotto della media Ue: secondo Eurostat, le voci di spesa legate a famiglia e bambini valgono in Europa l’1,7% del Pil, mentre nel nostro Paese ci fermiamo all’1,4 per cento. Colpa anche di una miriade, assai frastagliata, di misure e interventi in cui gli aiuti si disperdono e a cui il Governo intende porre rimedio, tanto che nel recente Def è stato inserito l’obiettivo di «coordinare e unificare la complessa normativa sulla famiglia attraverso un apposito testo unico». Gli strumenti attualmente in campo spaziano dalle detrazioni per i carichi familiari agli assegni per la maternità, dai bonus bebè agli Anf (Assegno al nucleo familiare). In vista della legge di Stabilità 2017, lo stesso Governo ha ribadito l’intenzione di voler varare provvedimenti in chiave crescita, a partire da quelli per la riduzione del carico fiscale su famiglie e imprese. Anche se sullo sfondo del dibattito sulle misure a favore della famiglia e della natalità restano due grandi ombre cinesi: il tema del quoziente familiare e il progetto di un Family Act. Su quest’ultimo punto va registrata una recente iniziativa del gruppo Demos-Centro democratico della Camera, che ha avanzato una proposta al Governo «per dare alle politiche per la famiglia carattere di continuità e organicità, dopo troppi spot e troppi pochi fatti», operando su tutte le leve, da quelle fiscali a quelle della conciliazione politica-lavoro. Tra i provvedimenti proposti, FANALINO DI CODA Secondo Eurostat, l’Italia per famiglia e bambini spende l’1,4% del Pil: in Europa la media si attesta invece all’1,7% tre anni figurativi di contributo per le mamme lavoratrici; l’accesso anticipato di un anno alla pensione, per ogni figlio nato o adottato; l’aumento delle detrazioni Irpef per i percettori di redditi fino a 30mila euro (300 euro per il primo figlio, 400 per il secondo e 500 per i successivi); l’aliquota Iva abbassata al 4% su bollette, latte in polvere, omogeneizzati; aumento del 20% degli assegni familiari per i nuclei con almeno quattro figli e un voucher per le spese d’istruzione. Anche a livello territoriale si cerca di dare una risposta al problema della denatalità. Giovedì scorso, per esempio, il ministro con delega alla Famiglia, Enrico Costa, ha sottoscritto un accordo con le Regioni per destinare 7,5 milioni di euro a governatori ed enti locali a favore di bonus per nuovi nati e a sostegno dei servizi per la prima infanzia. Ma.Bi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Bevande alcoliche e tabacchi Abbigliamento e calzature Abitazione, acqua, elettricità, gas ect. Mobili, articoli e servizi per la casa Servizi sanitari e spese per la salute ANNO 2007 ANNO 2014 ANNO 2007 ANNO 2014 ANNO 2007 ANNO 2014 ANNO 2007 ANNO 2014 ANNO 2007 ANNO 2014 ANNO 2007 ANNO 2014 453 436 45 43 160 114 876 913 129 102 113 109 VARIAZIONE % 2014/2007 Negli anni della crisi un taglio medio del 6%: crescono solo le spese per utenze e istruzione pAttorno al capezzale della L’effetto collaterale La revisione della spesa ha penalizzato i prodotti di qualità del made in Italy -4% -3% Trasporti -28% Comunicazioni +4% Ricreazione, cultura e spettacoli -21% Istruzione -3% Servizi ricettivi e di ristorazione Altri beni e servizi ANNO 2007 ANNO 2014 ANNO 2007 ANNO 2014 ANNO 2007 ANNO 2014 ANNO 2007 ANNO 2014 ANNO 2007 ANNO 2014 ANNO 2007 ANNO 2014 300 257 81 66 147 121 11 14 126 110 207 202 -14% -19% Fonte: elaborazioni Centro studi Sintesi su dati Istat -18% +25% -13% -2% 8 Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 9 La ripresa difficile Il confronto La Gran Bretagna è partita da fisco e catasto, la Germania punta sull’infrastruttura I PIANI EUROPEI PER L’E-GOV I benefici Se l’Italia si allineasse alla media Ue guadagnerebbe mezzo punto di Pil Lezione francese per la Pa digitale Parigi in testa tra i grandi Paesi grazie a qualità tecnologica e accesso semplificato - Italia in coda Chiara Bussi pIlgiudiziotrovad’accordoglior- ganismiinternazionalinelleloropagelle periodiche: dalla Commissione Ue all’Ocse passando per la Banca Mondiale il ritardo italiano nella digitalizzazione della pubblica amministrazione è noto e i miglioramenti di anno in anno vanno a passo lento. Basti pensare che nel 2015 solo il24%degliitalianidichiaravadiaver avuto«interazioniconlaPanegliultimi 12 mesi». Ben lontano dall’oltre 80% di Danimarca ed Estonia, ma anche dagli altri big, come Francia (63%),Germania(53%),GranBretagna (49%) e dalla media Ue (46 per cento). Peggio di noi fanno solo Bulgaria e Romania. E non è tutto: dal 2008adoggiilmiglioramentoèstato di appena 4 punti percentuali. E solo il 12% ha inoltrato moduli ufficiali attraverso i siti web della Pa nell’ultimo anno contro il 42% della Francia eil32%dellaGranBretagna.Ilnostro Paese si trova poi nelle retrovie anche per l’accesso alla banda larga o per l’utilizzo dell’e-gov da parte delle imprese. Come si spiega il vantaggiodeglialtriPaesiequalisarebbero ibeneficidellarincorsa?Iricercatori di Bem Research provano a fornire alcune risposte. «La diffusione dell’innovazione - spiegano Carlo Milani e Mariachiara Marsella, autori di un report dedicato al tema - è uno dei fattori più importanti nel determinare la capacità di crescita di un Paese e la digitalizzazione della Pa ha un ruolo particolarmente rilevante. A contraddistinguere i Paesi più virtuosi sono la disponibilità di tecnologiechefacilitanol’usodell’egov, la trasparenza, la formazione dei dipendenti pubblici e l’informazione dei cittadini, ma anche la semplicità, spesso con un’unica password per accedere ai servizi». Tutte caratteristiche che si ritrovano nell’esperienza francese considerata da gli addetti ai lavori un possibile modello da seguire. Parigi da Adele al «Map» Oltralpe la strategia di e-gov parte con il programma Adele (Administration éléctronique) nel 2004 e identificalatabelladimarciaconuna seriediverificheperiodiche.L’obiettivo dichiarato - che a detta degli esperti è stato centrato - è rendere la Pa accessibile a cittadini e imprese attraversol’usodelletecnologie.Nel 2012 viene aggiunto un altro tassello del puzzle: l’agenda digitale. Un anno dopo arriva il «Map», il piano per la modernizzazione dell’azione pubblica per creare uno «shock da semplificazione» con 200 misure per rendere meno spigoloso il rapportodeicittadiniconlaburocraziae risparmiare 8 miliardi di euro all’anno a partire dal 2017. Tra queste l’allungamento della durata della carta d’indentità a 15 anni o la possibilità di immatricolare l’auto online. Oggi, secondo uno studio della Commissione Ue, sono 12 i servizi online per i cittadini e 8 per le imprese: dalle pratiche fiscali alla richiesta di documenti ufficiali il rapporto con la burocrazia è diventato più immediato. La cabina di regìa è affidata al premier Valls con il supporto del Segretario di Stato alle riforme e alla semplificazione Thierry Mandon. La portavirtualediaccessoèunasola:il sito servicepublic.fr che si dirama neivariservizidisponibili. Le mosse inglesi L’e-gov britannico muove i primi passi nel 2001 con la creazione dell’hub «government gateway» per mettere in rete i servizi tra i vari dipartimenti e da quel momento si susseguono vari annunci e strategie. Nel 2004 il governo decide di scommettere sulla digitalizzazione della Pa per migliorare l’efficienza dei servizi. L’hub si sdoppia in «directgov» per i cittadini e «businesslink.gov» per le imprese. Nel 2009 il governo mette nero su bianco le sue priorità per un’amministrazione digitale più efficiente con l’obiettivo di ridurre la spesa pubblica di 12 miliardi nell’arco di 4 anni. Fisco e catasto sono i primi ad attrezzarsi per la migrazione online, mentre 1.500 siti del governo confluiscono in«Directgov».Alivelloregionaleè il Galles a tirare la volàta. Nel 2012 parte la nuova strategia con una prima lista dei servizi pubblici che devono viaggiare sul digitale attraversoilportale«gov.uk».Traiprimic’è la sanità che secondo la tabella di marciadovràesserecompletamente digitalizzata entro il 2018. Secondo una recente ricognizione della Commissione Ue in Gran Bretagna sono11lepratichecheicittadinipossono effettuare in tutto o in parte online e 8 quelli per le imprese. A viaggiare in rete sono ad esempio il dialogo con il fisco, la richiesta di sussidi e di certificati. Il sistema tedesco C.Bu. In Germania la storia dell’e-gov inizia nel 2001 e la responsabilità del dossier è del Ministero degli Interni, ma l’iniziativa decolla solo nel 2011 con una strategia per la costruzione diun’infrastrutturafederalecheportaallacreazionediGovData,ilportale unico che oggi si chiama Bund.de. Qui lo scorso anno sono state effettuate 11 milioni di ricerche. Simbolo delnuovocheavanzaèildebuttodella carta d’identità elettronica nel 2010. Nel 2014 il programma di e-gov si arricchisce con l’agenda digitale che punta alla collaborazione tra i Länder. Oggi sono 14 i servizi che la Pa tedesca offre a portata di click: 7 per i cittadini e altrettanti per le imprese. Tra questi, oltre alle pratiche fiscali,iprestitidilibriinbiblioteca,le denunce alla polizia, la registrazione deibrevettieledichiarazioniIva. «Se l’Italia riuscisse a migliorare la qualitàel’efficienzadeisuoiserviziallineandolaaquellaeuropea-sottolineano gli economisti di Bem Reasearch potrebbe risparmiare circa 8 miliardi di euro, qualcosa come lo 0,5% del Pil. Un tesoretto da utilizzare per ridurre lamontagnadellaspesapubblicaoper migliorare l’efficienza». Come fare dunqueperinvertireiltrend?Secondo iricercatoribisognerebbecominciare «da un piano di formazione su larga scala che coinvolga in prima battuta i dipendenti pubblici sfruttando anche l’attuale fase di riorganizzazione previstadallariformaMadia». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA IL CASO Il segreto di Lisbona è in una «card» pSono partiti insieme, poi le loro strade si sono separate. È successoaItaliaePortogalloche nel 2008 registravano un livello di e-gov pressocché identico. Conilpassaredeltempoiportoghesi si sono allineati alla media europea, mentre l’Italia è rimasta nelle retrovie. Secondo Bem Research il segreto della rimontaportogheseèstatoilPianotecnologico del 2005 che nemmeno le pesanti misure di austerity imposte in cambio degli aiuti di Ue e Fmi è riuscito ad arrestare. Lisbona ha giocato la carta della diffusione della conoscenza tecnologica. Non solo. Il vero jolly è stata la creazione di una «carta del cittadino» che combina documento di identità, tessera sanitaria, codice fiscale e scheda elettorale. Un’unica «card» a prova di burocrazia. FRANCIA PARIGI. Dal nostro corrispondente A mezzanotte del 7 giugno (con l’unica eccezione delle persone colpite dalle inondazioni dei giorni scorsi) è scaduto il termine per il pagamento online delle tasse dovute sui redditi 2015. E con quasi 18 milioni di dichiarazioni, siamo ormai vicini al 50% dei contribuenti (37 milioni). Un bel passo avanti rispetto all’anno scorso: 14,6 milioni di dichiarazioni, pari al 40,2% del totale. Va detto che quest’anno è diventata effettiva l’obbligatorietà del pagamento online (sul sito impots.gouv.fr) per i contribuenti con un reddito superiore ai 40mila euro. Un obbligo progressivo (la teledichiarazione varrà per tutti a partire dal 2019) e la cui violazione prevede una sanzione irrisoria (15 euro a partire dal secondo anno, a meno di dimostrare che non si possiede una connessione internet). Ma una misura che – al di là dei risparmi previsti per l’amministrazione fiscale, circa 200 milioni di euro all’anno - dimostra quanto la Francia intenda puntare sull’implementazione dei servizi pubblici online. Fronte sul quale, in realtà, è già messa piuttosto bene. Come ha, per esempio, confermato l’ultimo rapporto biennale delle Nazioni Cittadini che hanno avuto interazioni con la Pa negli ultimi 12 mesi. Dati in percentuale relativi al 2015 1 Danimarca 88 2 Estonia 81 3 Finlandia 80 4 Olanda 75 5 Svezia 73 6 Francia 63 7 Austria 57 8 Germania 53 9 Belgio 52 10 Lettonia 52 11 Slovacchia 51 12 Irlanda 50 13 Spagna 49 14 Regno Unito 49 15 Grecia 46 16 Slovenia 45 17 Lituania 44 18 Portogallo 43 19 Malta 42 26 Italia 24 Media Ue 46 FRANCIA Il programma Adele (Administration éléctronique) del 2004 identifica la tabella di marcia. Nel 2012 viene annunciata la strategia dell’agenda digitale Nel 2013 parte il «Map» per la modernizzazione e la semplificazione della Pa Nel 2015 viene inaugurato il «Rie» il network pubblico interministeriale che dal 2017 connetterà tutti i siti della Pa. La regia è affidata al premier Valls GRAN BRETAGNA Nel 2001 nasce «government gateway» che nel 2004 si sdoppia in «directgov» per i cittadini e «businesslink» per le imprese. Il Cabinet Office cura la regia. Nel 2009 il governo delinea la strategia per una Pa più efficiente: 1.500 siti migrano su «directgov». Nel 2013 parte il piano per la digitalizzazione della sanità entro il 2018. Dal 2014 si punta all’inclusione digitale universale GERMANIA I primi tentativi di e-gov risalgono al 2001 ma l’iniziativa decolla solo nel 2011 con la strategia di costruzione di un’infrastruttura federale. Nel 2010 debutta la carta di identità elettronica. Nel 2014 parte l’agenda digitale. Il governo mette in campo una serie di misure per garantire la sicurezza degli adempimenti online. La responsabilità dell’e-gov è del Ministero dell’Interno Fonte: Bem Research Antonello Cherchi Andamento lento ma segnali incoraggianti S e per misurare l’efficienza della pubblica amministrazione digitale si prendesse come parametro la carta di identità elettronica, con ogni probabilità la posizione dell’Italia nel panorama europeo sarebbe (se possibile) ancora più critica: da retrocessione. La Cie è, infatti, in uno stato di sperimentazione da quasi vent’anni. Ora il progetto può ripartire, dopo che lo scorso dicembre sono state messe a punto nuove modalità di emissione del documento di riconoscimento. Difficile, però, fare previsioni - visti i precedenti - su quando diremo addio alla vecchia carta di identità. Se invece della Cie ci si concentrasse sullo Spid l’acronimo che sta per sistema pubblico di identità digitale e che denota la “chiave” unica in grado di aprire le porte dei servizi dell’intera pubblica amministrazione - ci si può lasciare andare a un cauto ottimismo. Inserita nel codice dell’amministrazione digitale dal decreto del fare (il Dl 69 del 2013), la novità è già operativa. Da metà marzo, quando cittadini e imprese hanno potuto iniziare a chiedere un’identità digitale ai tre gestori finora accreditati, i Pin unici in circolazione sono ora 61mila, con i quali si può accedere ai 237 servizi di nove amministrazioni al momento convertite allo Spid. L’obiettivo è di avere entro la fine dell’anno tutta la Pa a portata di identità digitale, con 10 milioni di utenti entro il 2017 . Se così fosse, dal dire al fare sarebbero trascorsi solo pochi anni. Un successo, anche se rimarrebbe comunque da convincere i privati a far orbitare i loro servizi intorno a Spid. La realtà dell’e-government in salsa nostrana sta nel mezzo tra questi due opposti: molte iniziative in cantiere alcune da diversi anni - che avanzano lentamente. Un procedere a singhiozzo, che almeno, però, adesso va avanti secondo un piano organico delineato dall’agenda di semplificazione della burocrazia approvata dal Governo il 1° dicembre 2014, la cui leva di attuazione sono appunto i servizi digitali. I ritardi non mancano, ma si comunque si avanza. Si prenda l’Anagrafe della popolazione residente (Anpr), pensata per sostituire gli 8.100 uffici anagrafe dei comuni. Si confida di farla partire entro l’anno, anche se al momento la sperimentazione coinvolge 26 municipi, per un totale di 6,5 milioni di cittadini. Viaggia più spedita la fatturazione elettronica, con 700mila imprese che hanno inviato più di 35 milioni di documenti agli oltre 56mila uffici pubblici. Altrettanto dicasi per le ricette digitali, che rappresentano il 72% del totale, con un forte incremento rispetto al 26% di fine 2014. Più a rilento le prenotazioni online delle prestazioni sanitarie(si è passati dal 7% del 2012 al 13% dello scorso anno) e i pagamenti via internet dei servizi pubblici (dal 6% del 2012 all’8% dello scorso anno). E sempre in tema di sanità, il fascicolo sanitario elettronico è operativo in sette regioni e in altre dieci è in via di implementazione. Ci sono, però, tre regioni ferme al palo. A dimostrazione che la marcia verso l’e-government ha velocità diverse anche a seconda delle parti del Paese. Nonostante questo gli esperti non disperano. «Negli ultimi mesi - commenta Luca Gastaldi, direttore dell’Osservatorio Agenda digitale del Politecnico di Milano - sono stati fatti molti passi nella giusta direzione e sono state poste le basi per un’efficace attuazione dell’agenda digitale. È vero che manca ancora una politica di investimento coerente, tuttavia le azioni intraprese dimostrano che l’egovernment non è più un sogno irrealizzabile». “Bisogna crederci”, direbbe un coach alla propria squadra con problemi di classifica come quelli dell’Italia digitale. © RIPRODUZIONE RISERVATA GRAN BRETAGNA Metà dei contribuenti paga le tasse via web Marco Moussanet La performance e le misure messe in campo L’ANALISI Unite sull’e-government (di fine 2014). Parigi è al quarto posto della classifica mondiale (dietro a Corea del Sud, Australia e Singapore) e guida quella europea (davanti a Olanda e Gran Bretagna). Ed è addirittura prima in quella su quantità e qualità dell’offerta (davanti a Singapore e Corea), cioè nella graduatoria in cui non viene penalizzata dall’ancora insufficiente copertura della banda larga (la Francia è al 44° posto al mon- LO STRUMENTO L’interfaccia dei cittadini con l’amministrazione è un portale unico da 300 milioni di contatti con una sola password do per velocità delle connessioni) e da un certo ritardo della popolazione nell’utilizzo di internet (oltre a una persistente diffidenza nel ricorso ai servizi online). L’Onu, ma anche la Commissione europea in un rapporto d’inizio anno, sottolinea soprattutto l’ampiezza e l’efficacia del portale service-public.fr (nel quale, dal prossimo 30 giugno, confluirà anche il mon.service-public.fr), interfaccia principale dei cittadini con l’amministrazione, che ormai registra quasi 300 milioni di contatti all’anno e consente di ricevere tutte le informazioni e l’aiuto necessari per effettuare online (con l’uso di una sola e unica password rilasciata al momento del primo accesso) tutte le procedure di uso corrente: dal cambio di indirizzo alle separazioni, dalle pratiche relative ai figli a quelle per le pensioni, dalle procedure di acquisto/affitto di una casa alle problematiche relative alla morte di un congiunto o alla presenza in famiglia di una persona disabile. Con dei simulatori su tempi e costi. E i link a 11mila servizi amministrativi nazionali e 70mila locali ed europei. Un portale che in effetti funziona. Ed è uno dei risultati dell’accelerazione data da questo Governo, che ha un viceministro per la semplificazione e la modernizzazione dell’amministrazione e uno per l’economia digitale. Un altro, dei molti che si potrebbero citare, è quello del sito web Mps (Marché public simplifié), grazie al quale le aziende possono candidarsi a una qualsiasi gara pubblica fornendo il solo “codice Siret”, cioè quello del registro delle imprese. Lanciato nel 2014, ha consentito nel primo anno l’assegnazione online di 1.200 appalti. L’obiettivo è arrivare a 50mila quest’anno. Non si può infine dimenticare Legifrance.fr, il sito in cui si possono trovare tutte le informazioni di carattere legislativo (dal gennaio scorso la Gazzetta Ufficiale è solo online) e giudiziario, comprese le sentenze più significative. © RIPRODUZIONE RISERVATA Promosso l’online di Sua Maestà Nicol Degli Innocenti LONDRA C ome pubblicità all’efficienza dell’e-government britannico non avrebbe potuto essere peggiore. Poco prima della scadenza finale per registrarsi a votare nel referendum sulla Ue del 23 giugno, il sito si è bloccato per eccesso di traffico. Decine di migliaia di persone non sono riuscite a registrarsi, e in seguito alle proteste il Governo, d’accordo con la Commissione elettorale, ha concesso una proroga di 48 ore. Continua, però, la polemica sull’inefficienza del servizio online, che avrebbe dovuto prevenire i problemi tecnici, dato che i volumi di traffico erano attesi. Non è la prima volta che i sistemi informatici pubblici fanno cilecca al momento sbagliato. Il Servizio sanitario nazionale (Nhs), un mastodonte con 1,5 milioni di dipendenti, sta tentando da anni di trasferire molti servizi online con un costo elevatissimo, un successo ondivago e molti ritardi. La transizione all’Universal Credit, un nuovo sussidio che punta a semplificare il sistema unificando sei diversi sussidi in un unico pagamento online, è afflitta da problemi tecnici. Nella pagella europea, appena pubblicata dalla Commissione Ue, la Gran Bretagna si colloca al 16° posto su 28 Paesi. Nonostante l’alto accesso a internet (90% della popolazione) solo il 37% utilizza i canali online della pubblica amministrazione, una percentuale di poco superiore alla media europea. La Gran Bretagna, però, con- quista un alto punteggio per la facilità di uso e di reperimento delle informazioni e per l’efficienza e rapidità dei servizi online. La realtà, infatti, è che nella vita di tutti i giorni l’e-gov funziona egregiamente, per chi sceglie di usare i servizi online. È ormai quasi impensabile, per esempio, fare la dichiarazione dei redditi su carta. La procedura online è stata semplificata e c’è anche l’incentivo di una consegna tre mesi dopo la scadenza per la dichiarazione tradizionale. Il rinnovo del passaporto o della patente di guida, fatto online, è rapido e facile e il nuovo documento viene consegnato a casa entro tre settimane. Il bollo auto di carta da mettere sul parabrezza non esiste più dal 2014, sostituito dal pagamento online. Altrettanto efficiente e rapido il sistema di iscrizione a una scuola o a un’università inglese, ormai interamente online, così come la comunicazione dei risultati degli esami o la richiesta di prestiti studenteschi. C’è, infine, un portale unico, gateway.gov.uk, che permette ai cittadini di accedere a una serie di servizi, dalle domande di sussidi statali alle pratiche fiscali, dalla richiesta di certificati di nascita o di matrimonio a quella dei permessi edilizi per ristrutturare o ampliare casa. nisti e lavoratori autonomi e per chi ha un secondo reddito superiore ai 410 euro l’anno attraverso l’Agenzia delle entrate elettronica, (www.elster.de), accessibile dal chip della carta d’identità. La carta d’identità elettronica è partita a fine 2010 e dal 2015 è attivo il chip personale che permette di dialogare (con un apposito device collegato al pc) con diversi enti, per esempio la Deutsche Rentenversicherungsbund, l’Inps tedesca. L’Agenzia del lavoro (www.arbeitsagentur.de) offre cinque diversi servizi online con database sulle ricerche di lavoro e la possibilità di inserire il curriculum vitae. Il portale unico dei servizi della Pa (www.bund.de) offre 103 servizi online per i cittadini (con link diretti agli enti), ma solo per le competenze del Bund: quindi si può chiedere online il permesso di issare la bandiera tedesca su un natante, ma non i sussidi sociali alla famiglia che sono invece di competenza dei Municipi (così come tutti quelli relativi al possesso di veicoli e alla patente). Il portale della municipalità di Berlino offre 74 servizi online per i cittadini, tra cui il più ambìto: la denuncia di residenza che viene evasa con rapidità ed efficienza, ma con tempi di attesa di circa due mesi (contro i 15 giorni previsti dalla legge) per «il forte afflusso di nuovi residenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA GERMANIA Portale unico a raggio ridotto Mirca Mantero BERLINO I primi piani per la digitalizzazione del Paese, compreso l’egovernment, risalgono agli anni 90, ma finora la Germania non è riuscita, malgrado costanti progressi, a mettersi alla pari con i Paesi leader in Europa come l’Estonia (600 servizi online ai cittadini dalla dichiarazione dei redditi fino al voto elettronico). Nel rapporto della Commissione europea, “European Digital Progress Report 2015”, Berlino si piazza solo al 18° posto per l’e-gov con una percentuale del 19% di cittadini, tra le più basse nella Ue, che utilizzano i servizi online offerti dalla Pa. La Commissione Ue raccomanda al Governo tedesco di dare più informazioni sui servizi disponibili e di semplificarli, tenendo conto delle esigenze di tutela della privacy, un tema particolarmente sentito dai tedeschi. In ogni caso, “Agenda 2014-2017”, l’agenda digitale varata quasi due anni fa dal governo di Angela Merkel, per ora non ha avuto effetti sostanziali. «Finora ho usato poco i servizi online per il pubblico – dice Reinhard Grosspietsch, professore all’istituto secondario KurtTucholsky di Pankow (Berlino) – Mi piacerebbe poter fare la dichiarazione dei redditi online ma la procedura mi sembra complicata». Prassi comune, aggiunge, è, invece, la correzione dei compiti degli studenti con formulario e valutazione unici messi a disposizione online dagli assessorati alla Scuola locali. La dichiarazione dei redditi elettronicaèobbligatoriadaqualche anno per imprese, professio- © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 Marcus Lyon 10 IL. Le idee tornano di moda Storia di copertina Fogliettone Speciale Globalizzazione, e poi? Tu chiamala “buona scuola” Racconti per l’estate Società e mercati aperti hanno diffuso ricchezza e progresso. Ma aumenta il numero di chi si oppone a questo sistema. Un disagio diffuso con cui fare i conti. Il bilancio di un anno alle prese con il modello didattico collaborativo. Bello e stimolante, per gli insegnanti. Ma forse i ragazzi avrebbero bisogno di professori… come una volta. Otto storie inedite firmate Camilla Baresani, Arianna Giorgia Bonazzi, Rosa Matteucci, Letizia Muratori, Silvia Pareschi, Sofia Silva, Elena Stancanelli e Nadia Terranova. Idee e Lifestyle del Sole 24 ORE www.24ilmagazine.com IL è in edicola da venerdì 17 giugno con Il Sole 24 ORE OFFERTE DELLA SETTIMANA ALTA FORMAZIONE EMOTIONAL FITNESS Sondaggi e retail a caccia di analisti e venditori La sharing economy debutta tra i top manager Una palestra per gestire le emozioni sul lavoro Daniele Cesariniu pagina 12 Fabio Grattagliano u pagina 12 www.job24.ilsole24ore.com Lavoro&Carriere # 021 Guida alle migliori opportunità della settimana NEOLAUREATI Aerospazio e hi-tech: «big» sulle tracce di talenti under 30 Quasi 1.300 posizioni aperte da multinazionali e aziende italiane per la seconda metà dell’anno A CURA DI Alberto Magnani pTalent program nella telefo- nia, consulenti energetici per le imprese, startup a caccia di risorse per un nuovo polo innovativo nel cuore dell’Abruzzo. Sono quasi 1.300 le posizioni rilevate dal Sole 24 Ore tra le campagne di assunzione per under 30 attivate da multinazionali e aziende italiane nella seconda metà del 2016. Il comune denominatore è la selezione di neoprofessionisti con curriculum d’eccellenza, competenze specifiche e interesse per una carriera internazionale. Tra le campagne “acquisti” più consistenti ci sono quelle di Business integrations partners, easyJet e LeonardoFinmeccanica. Business integrations partners, multinazionale della consulenza con quartier generale in Italia, prevede un’”infornata” di 300 professionisti entro fine anno. Il profilo ideale? Laureati in discipline economiche e ingegneria, under 30 e con background nei vari settori coperti dalla società: dalla tecnologia ai servizi finanziari, dall’energia alle life sciences. Leonardo-Finmeccanica, nuova veste di Finmeccanica, sta selezionando 65 profili per le sue sedi nel Regno Unito. Un background adatto prevede studi in ambito tecnico-ingegneristico, con competenze ad hoc per posizioni come project engineer, cybersecurty engineer e defence analyst. A proposito di tecnologie: due piattaforme giovani dell’It come Key2 e Teorema sono in fase di selezione per quasi 100 ri- sorse. Key2 punta all’assunzione di 50 professionisti nel settore informatico a seguito dell’inaugurazione di Ods (Open data scientist), un centro di ricerca Big Data inaugurato al tecnopolo dell’Aquila. Si richiede una base accademica in informatica e skills affinate nei settori di interesse della società, dalle piattaforme cloud alla gestione delle frodi sul web. Teorema, società informatica triestina partner di Microsoft, continua la sua ricerca “disperata” di 20 professionisti It con un elevato tasso di specializzazione. Tra i profili spiccano analisti sviluppatori Microsoft SharePoint 2010-2013, sviluppatori Microsoft SharePoint (richiesta conoscenza del linguaggio di programmazione #C), System Engineer Senior, Sistemista Microsoft Senior e neolaureati in ingegneria con attitudine per l’It. Altre chance sono PER LE AZIENDE @ SCRIVETE AL «SOLE» UN’EMAIL PER SEGNALARE LE OFFERTE DI LAVORO Le imprese che vogliono segnalare le offerte di lavoro e i posti disponibili possono inviare una e-mail all’indirizzo: [email protected] in arrivo dal mondo bancario e dell’aeronautica. Cariparma sta selezionando 11 figure per un contratto di tirocinio nelle sue filiali di Parma, Roma e Napoli. Selettiva, ma corposa, la ricerca di easyJet. Il vettore low cost ha dato il via a una campagna di recruitment per 450 unità tra piloti e copiloti nei suoi scali europei. Per i cadetti che devono completare la formazione c’è la possibilità di ricevere un prestito dalle 30mila alle 100mila sterline nelle scuole Ctc Aviation, Cae o Fte Jerez. Come annunciato a maggio il colosso britannico della telefonia Vodafone sta ampliando i canali di ingresso per giovanissimi con Care 4 Future, un programma di inserimento di 200 risorse tra i 18 e i 25 anni nei Competence center Vodafone di Milano, Bologna, Pisa, Padova e Catania. Le figure selezionate saranno destinate alle sezioni digital e social care, con responsabilità su convergenza tra linea mobile e fissa e la creazione di “pacchetti” per i clienti aziendali. Anche Sorgenia, uno dei principali operatori nel mercato di energia elettrica e gas naturali, sta continuando la caccia a 200 figure per il ruolo di consulenti energetici nel settore delle Pmi. Le funzioni previste vanno dalla proposta di soluzioni ad hoc al servizio di assistenza e confronto con l’azienda sulle esigenze della clientela. © RIPRODUZIONE RISERVATA APPROFONDIMENTO ONLINE Tutti i contatti delle aziende 24o.it/annunci13giugno 1.296 Lunedì 13 giugno 2016 www.ilsole24ore.com/lavoro [email protected] POSTI 450 POSTI 300 POSTI 200 POSTI 200 POSTI easyJet Bip Vodafone Sorgenia le posizioni sono divise tra 400 piloti cadetti e 50 comandanti, con accesso alle 28 basi europee del vettore. Tra le posizioni già segnalate sul portale aziendale ci sono 13 posizioni per il rango di capitano (scali di Amsterdam, Berlino, Londra Gatewick, Palma di Maiorca e Italia – sede non specificata –) e copiloti (Germania, Paesi Bassi, Portogallo). FORMAZIONE AGEVOLATA: I cadetti che si formeranno nelle scuole Ctc Aviation, Cae o Fte Jerez avranno accesso a un prestito tra le 30mila e le 100mila sterline britanniche sottoscritto in parte o per intero dalla stessa easyJet. IL PROGRAMMA: La società di La multinazionale britannica ha lanciato Care 4 Future, un programma di inserimento di 200 giovani tra i 18 e i 25 anni nei Competence Center Vodafone di Milano, Bologna, Pisa, Padova e Catania. LE AREE: Le risorse saranno impiegate in aree strategiche come digital e social care, dalla convergenza tra connettività mobile e fissa ai pacchetti di servizi per le imprese. Ulteriori opportunità sono offerte da Vodafone internship program (inserimento annuo di 80 risorse in azienda) e Vodafone discover program (assunzione di 100 talenti under 30). FIGURE CERCATE: consulenti energetici per il segmento delle piccole e medie imprese: professionisti specializzati nella proposta di soluzioni ad hoc per i clienti e nella successiva attività di assistenza e confronto con i responsabili aziendali. I REQUISITI: esperienza nelle vendite, meglio se maturata in ambito energetico, iscrizione alla Camera di commercio (Enasarco) e disponibilità di una vettura autonoma. LA FORMAZIONE: sono previsti percorsi di formazione interna e possibilità di crescita in azienda, con affiancamento nelle vendite e gestione dei portafogli clienti. FIGURE CERCATE: 65 POSTI consulenza Business integrations partners (Bip) ha rinnovato il suo programma Top talents 2016 e stima di assumere 300 professionisti entro il 2016. FIGURE CERCATE: laureati under 30 in discipline economiche e ingegneria, con sbocchi nei vari settori coperti dalla società: energy&utilities, tecnologia, media, entertainment e tlc, servizi finanziari, settore pubblico, commercio elettronico, manifattura e scienze della vita. Tra le posizioni già aperte si segnalano un manager nell’area tlc, business analyst nel credit risk management, contabili e consulenti junior nell’It. 50 POSTI IL PROGRAMMA: 20 POSTI Finmeccanica K2 Teorema Leonardo-Finmeccanica sta selezionando un totale di circa 65 figure per le sue sedi nel Regno Unito, da Bristol ad Edimburgo. FIGURE CERCATE: profili tecnicoingegneristici (software engineer, project engineer), specialisti in sicurezza e sicurezza informatica (cyber security engineer, security event analyste) e difesa (defence analyst), commercial manager, stores manager e material controller. I REQUISITI: sono richieste laurea nell’ambito previsto dalle varie posizioni, competenze in linea con i requisiti tecnici del profilo e – in alcuni casi – esperienza. K2, società italiana del settore It, ha annunciato che aprirà 50 nuove posizioni di lavoro entro il 2016 con il lancio di una sua startup: Ods (Open data scientist), un centro di ricerca sui Big Data ospitato presso il Tecnopolo di Abruzzo (l’Aquila). FIGURE CERCATE: profili di formazione tecnico-informatica, con competenze nelle principali aree di interesse della società. K2 produce soluzioni in settori come public service & governament, tlc e servizi cloud, healthcare e farmaceutico, assicurazioni e servizi finanziari. Teorema Engineering, azienda triestina It partner di Microsoft e insediata in Area Science Park, è in cerca di 30 figure ad elevato tasso tecnico per le sue sedi di Trieste, Padova e Milano. FIGURE CERCATE: analisti sviluppatori Microsoft SharePoint 2010-2013 (almeno tre anni di esperienza), sviluppatori Microsoft SharePoint (richiesta conoscenza del linguaggio di programmazione #C), System engineer senior, sistemista Microsoft senior (esperienza di tre anni su tecnologia Microsoft) e neolaureati in ingegneria con una conoscenza di base dei linguaggi di programmazione. 11 La «summer school» per l’arte pIn partenza il 18 luglio a Ro- ma la Summer School Art & Museum Management della BusinessSchooldelSole24Ore. È ancora possibile iscriversi ed è disponibile anche una borsa di studio a copertura parziale della quota. La Summer School si terrà in lingua inglese a Roma dal18al29luglio2016edèrivolta astudentiegiovaniprofessionisti interessati ad acquisire conoscenze ed esperienza delle eccellenze italiane in arte. Nel programma, oltre a temi quali l’organizzazione del sistema museo, il marketing applicato all’arte, la comunicazione nel mondo della cultura, vi sono visite guidate ad alcune delle principali realtà culturali e museali, Gagosian Gallery, Maxxi, Musei Vaticani e Fondazione Pastificio Cecere. Per iscriversi: http://www.bs.il sole24ore.com Rds Academy Il talent per chi sogna la radio pÈ in onda ogni giovedì su POSTI Cariparma SEDI DI LAVORO: Parma, Roma e Napoli. GIOVANI FIGURE CERCATE: addetto alla direzione territoriale, addetto al mercato di impresa, credit risk analyst, addetto servizio di rete applicazioni estero, addetto servizio Rwa e reporting, addetto servizio demand management, addetto servizio regolamenti interbancari, addetto servizio distribuzione affari, addetto servizio controlli, addetto servizio contratti. I REQUISITI: laurea triennale o quinquennale, conoscenza delle lingue straniere (inglese o francese, in genere con un livello B1) . Sky Uno Hd Rds Academy, talent show per chi sogna di entrare nel mondo della radio. Un’accademia radiofonica per diventare speaker professionisti, da quest’anno in collaborazione con Radio 24, emittente news and talk del Gruppo 24 Ore. Il vincitore di Rds Academy firmerà un contratto radiofonico di un anno con Rds, mentre Radio 24 selezionerà uno tra gli 8 concorrenti per un’esperienza professionale presso l’emittente. Tra i docenti della Academy, Sebastiano Barisoni, Alessandro Milan e David Parenzo. Giuseppe Cruciani è infine confermato nel ruolo di giurato insieme ad Anna Pettinelli (direttrice dell’Academy) e Matteo Maffucci degli Zero Assoluto. 12 Lavoro & Carriere Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 OFFERTE DELLA SETTIMANA GLI ANNUNCI IN EVIDENZA Sondaggi e catene retail: spazio ad analisti e venditori Offerte last minute per il lavoro stagionale Dal mentoring al coaching, la condivisione dei saperi debutta tra i top manager A CURA DI Fabio Grattagliano Ancora aperte anche le selezioni per lavorare d’estate 8 FORMAZIONE E INCENTIVI Daniele Cesarini pLa sharing economy de- Thun POSIZIONI APERTE: Stagionali. In vista dell’estate l’agenzia per il lavoro Humangest segnala una carrellata di «missioni»: dagli event manager ai barman, fino ai sales assistant Daniele Cesarini p Dal commercio alle agenzie di ricerca, ecco le aziende a caccia di talenti junior e senior in Italia. Tra i piani più corposi vi è quello di Thun, azienda di Bolzano specializzata in articoli da regalo e da collezione che conta di aprire 40 nuovi punti vendita entro la fine dell’anno, generando così 180 posti di lavoro. Al momento sono aperte posizioni per addetti ai punti vendita, store manager, designer e specialisti di prodotto, ma anche responsabili amministrativi e contabili. Tra le catene retail assumono anche Bimbo Store, specializzata in prodotti per l'infanzia, e i supermercati Despar. In entrambi i casi si cercano addetti alle vendite, specialisti di reparto e impiegati nella logistica. Despar offre anche opportunità di lavoro presso la sede centrale di Bolzano, per stagisti e professionisti più esperti da inserire nell'area acquisti, in ambito risorse umane, nei trasporti e nel centro grafico. Sondaggi e non solo Opportunità interessanti per i giovani in Doxa, società di ricerca indipendente, in cerca di mystery client diplomati o laureati, anche già impegnati in altre attività di studio o lavoro; di rilevatori face to face per le ricerche di mercato in ambito telefonia mobile; e di possessori di smartphone disposti a installare e utilizzare l'app Doxa Roamler, che ricompensa gli utenti con crediti PayPal man mano che rispondono a domande e scattano foto sul territorio. Rivolto a professionisti qualificati il recruiting di Wurth, società attiva nella distribuzione di prodotti e sistemi per il fissaggio ed il montaggio. Si cercano venditori e agenti di commercio, ingegneri gestionali e logistici, neolaureati per tirocini in ambito vendite e hr, ma anche figure particolari come quella del promotore equipment, un esperto dell'allestimento officina con conoscenza approfondita dei sistemi di diagnosi e attrezzature di allestimento. Spazio agli staglionali In vista dell'estate, infine, l'agenzia per il lavoro Humangest segnala una carrellata di inserimenti stagionali presso aziende terze nel Centro-Nord Italia: duecento profili per le località balneari (event manager, receptionist, chef, aiuti cuoco, camerieri, barman, addetti alle pulizie); 150 addetti per il comparto alimentare, 50 per il farmaceutico, 80 per le lavanderie industriali e cento peratori da inserire all’interno di call center. Seguono altri venti lavoratori in somministrazione per la gestione della manutenzione straordinaria durante le chiusure aziendali e cento sales assistant per i negozi durante il periodo dei saldi estivi. «Le risorse – commenta Gianluca Zelli, direttore generale Sgb Humangest Holding – saranno impiegate in vista della stagione estiva, per far fronte all'afflusso turistico e per la sostituzione di lavoratori assenti per ferie e permessi. Tuttavia, per chi è in cerca di occupazione, queste opportunità possono rivelarsi un ottimo banco di prova per una successiva assunzione». © RIPRODUZIONE RISERVATA Raccomandata Digitale DA OGGI È ANCHE ON LINE, DITE ADDIO ALLA FILA. DOPPIO FORMATO COMODITÀ Cartaceo e digitale Tanti punti Nexive per il ritiro. PIN segreto per scaricarla on line 180 CONTRATTI: stage, tempo indeterminato FIGURE CERCATE: addetti ai punti vendita, store e It manager, district manager, creative designer, product design specialist, contabile, responsabile amministrativo SEDI: Bolzano, Agrigento, Lanciano (Ch), Rozzano (Mi), Novara Wurth POSIZIONI APERTE: 10+ CONTRATTI: agenzia, tempo indeterminato, tirocinio FIGURE CERCATE: venditori agenti di commercio, specialista sistemi logistici, promotore equipment, ingegnere gestionale-logistico, store manager SEDI: tutta Italia, in evidenza Bolzano, Trento, Milano Doxa POSIZIONI APERTE: 50+ CONTRATTI: in base al ruolo FIGURE CERCATE: rilevatori face to face smartphone, mystery client, possessori di smartphone per Doxa Roamler, rilevatori face to face SEDI: tutta Italia (principalmente Napoli, Milano, Roma, Bologna e Bari) Bimbo store POSIZIONI APERTE: 9 CONTRATTI: apprendistato professionalizzante, tirocinio di 3 mesi (con rimborso di 600 €), contratto a chiamata FIGURE CERCATE: addetti vendite, reparto e magazzino, cassieri SEDI: Piacenza,Reggio Emilia, Padova, Rovigo, province di Varese, Bergamo, Genova, Venezia Despar POSIZIONI APERTE: 20+ CONTRATTI: stage, part-time, altri in base al ruolo FIGURE CERCATE: addetti e specialisti di reparto, addetto ufficio contenzioso e normativa del lavoro, addetto ufficio spedizioni, stage in diverse aree aziendali SEDI: sede centrale di Bolzano, punti vendita sul territorio Teatro delle Voci POSIZIONI APERTE: 5 CONTRATTI: collaborazione FIGURE CERCATE: collaboratori elettrotecnica di base, dipartimento di musica elettronica, tecnici audio SEDI: Treviso Humangest POSIZIONI APERTE: SICUREZZA EFFICIENZA Il digitale con lo stesso valore legale del cartaceo Più consegne per il mittente 700 CONTRATTI: somministrazione e lavoro stagionale FIGURE CERCATE: 200 event manager, receptionist, chef, camerieri, barman, addetti alle pulizie per le località balneari di Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Marche e Veneto; 150 addetti al confezionamento di prodotti, 50 per il rifornimento scaffali nel farmaceutico, 80 addetti per lavanderie industriali e 100 operatori di call center; 20 lavoratori per manutenzione straordinaria durante le chiusure aziendali e 100 sales assistant, per il periodo dei saldi estivi; in Piemonte ed Emilia Romagna operai e metalmeccanici, addetti al montaggio, all’assemblaggio, al controllo qualità e allo stampaggio SEDI: Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Veneto, Lombardia, Piemonte 24o.it/annunci13giugno Tutti i contatti delle aziende butta nell’alta formazione manageriale. A essere condivisi, in questo caso, non sono oggetti come automobili, appartamenti o spazi di lavoro, ma le esperienze e le competenze dei top manager, una “merce” di scambio assai preziosa, anche in virtù del crescente peso che le soft skills rivestono nel mix di valutazione delle risorse e dei talenti. Il meccanismo è ovviamente complesso e si radica in un metodo formativo che Beyond International, società di di consulenza direzionale focalizzata su executive search e change management ha registrato e brevettato per supportare le imprese a costruire percorsi di sviluppo individuali o di team nell’ambito delle risorse umane. Un metodo che si sviluppa integrando le attività di mentoring, coaching e tutoring (da qui il nome Mecotu). In alcune di queste fasi il manager, in sostanza, può ritrovarsi sia come soggetto del percorso formativo, sia come testimonial, tutor o coach di un suo “collega”. Condividere le proprie competenze e mettere a disposizione il proprio tempo, a patto che si superino i criteri di selezione, assicura la possibilità di partecipare in un secondo momento come “soggetto” della formazione. Come dire: conoscenze, competenze ed esperienze in cambio di alta formazione. Il metodo «Il primo step prevede una valutazione e una presa di consapevolezza delle aree di miglioramento - spiega Luisa Bagnoli, amministratore delegato di Beyond International -. Qui si definisce insieme al coach e all’azienda le aree critiche su cui lavorare per intraprendere un percorso di sviluppo delle proprie potenzialità». L’attività di mentoring viene assicurata con l’apertura virtuale di una linea telefonica sempre attiva dove rivolgersi per un supporto continuo di aiuto pratico, di consiglio, ascolto, racconto delle difficoltà e dei risultati ottenuti. «La figura del mentore aggiunge Bagnoli - è ricoperta una tantum da profili professionali o manager identificati attraverso il network di Beyond International o quello di Pnc (The Power of New Culture) e che si prestano a condividere qualche ora con la risorsa individuata per dare consigli, raccontare le sue esperienze e supportarlo nei nuovi incarichi». Il mentoring è integrato con le attività di coaching e e di tutoraggio, ma una case history già andata a buon fine può aiutare a rendere più chiaro l’iter. Il caso In un’ottica di riorganizzazione interna, un’azienda aveva individuato una figura adatta a ricoprire il ruolo di responsabile delle risorse umane. La persona è in azienda da diversi anni ma non ha mai ricoperto il ruolo, pur dimostrando un’attitudine ad argomenti umanistici e alle relazioni umane oltre ai buo- ni risultati ottenuti negli altri ruoli ricoperti. «Il piano è stato strutturato in cinque fasi spiega Luisa Bagnoli - partendo da quella propedeutica dell’assessment, attraverso questionari di personalità e interviste di validazione. Siamo poi entrati nella fase della formazione, articolata in base a un programma di contenuti specifici (tipo best practice Hr, metodi e processi di selezione del personale, comunicazione), teoria, pratica e role play per consentire alla risorsa individuata di impostare, creare e gestire la funzione assegnata». Successivamente la risorsa è entrata nello step del tutoraggio, seguita direttamente in azienda dove è stato impostato in modo pratico il lavoro e sono state riscontrate direttamente i problemi e le criticità e individuati il metodo e l’approccio per superarli. «In questo modo la presenza in azienda di un consulente affianca la figura selezionata nelle prime fasi di costruzione del ruolo, seguendolo durante la giornata lavorativa e restituendo un feedback immediato su approccio, modalità e strumenti» prosegue Bagnoli. Si entra poi nella fase del coaching con un lavoro individuale one to one mentre quella del mentoring è trasversale. «In tutto l’iter conclude Bagnoli - prevediamo in alcuni momenti l’utilizzo di manager di alto profilo che potranno a loro volta disporre per loro stessi del nostro metodo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Nuovi bandi. Oltre 11 milioni per ricerca, innovazione e turismo Veneto, tris di aiuti per le startup Francesca Barbieri pOltre 11 milioni di euro per le imprese venete, sotto forma di finanziamenti a favore della ricerca, dello sviluppo tecnologico, dell’innovazione e della competitività dei sistemi produttivi. Sono infatti stati approvati i primi tre bandi relativi al Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale (Por Fesr) per il periodo 2014 – 2020. Un bando è dedicato al «Sostegno alla creazione e al consolidamento di startup innovative ad alta intensità di applicazione di conoscenza e alle iniziative di spin - off della ricerca». Per queste finalità sono destinate alle aziende venete, in collaborazione con il mondo accademico e della ricerca, 5 milioni di euro. Il secondo “avviso” riguarda «Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro finanza» e mette a di- sposizione del mondo produttivo veneto 4,5 milioni di euro, a sostegno di nuove iniziative imprenditoriali delle piccole e medie imprese di recente o prossima costituzione, operanti nel settore manifatturiero, delle costruzioni, del commercio e dei servizi, sup- NUOVA PROGRAMMAZIONE Approvati i primi tre avvisi relativi al Por regionale per il periodo 2014-2020 Canale privilegiato per micro e piccole imprese portandole nelle loro fasi di nascita e crescita. Il terzo bando, invece, è diretto a promuovere e finanziare l’attivazione di nuove imprese, anche complementari al settore turistico tradizionale, per la realizzazione di prodotti innovativi riguardanti in particolare il cicloturismo e il turismo enogastronomico. Il bando, che sarà pubblicato nei prossimi giorni sul Bur del Veneto, con una dote da 1,6 milioni dà attuazione all’asse 3, azione 3.3.4 “Sostegno alla competitività delle imprese nelle destinazioni turistiche, attraverso interventi di qualificazione dell’offerta e innovazione di prodotto/servizio, strategica ed organizzativa”. Potranno beneficiare dei fondi le nuove micro, piccole e medie imprese, indipendentemente dalla loro forma giuridica, localizzate nei Comuni che hanno formalmente aderito all'Organizzazione di gestione della destinazione “Dolomiti” e quelle nei Comuni attraversati (o con essi confinanti) dai principali itinerari cicloturistici e dai percorsi riconosciuti nell'ambito della rete escursionistica Veneta. Per informazioni è possibile consultare la sezione dedicata ai programmi comunitari all’intero del sito della Regione: www.regione.veneto.it/web/programmicomunitari/fesr-2014-2020. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lavorare all’estero. Il portale Eures segnala posti per informatici Dalla Ue agli States, caccia ai developer pAAA cercansi informati- ci, con sedi di lavoro dalla Finlandia alla Germania, fino agli Stati Uniti. A segnalarlo è il portale Eures dell’Unione europea che ha appena pubblicato due annunci dedicati agli esperti di software e programmazione. Il primo riguarda frontend developer, figure che garantiscono la messa a punto e il funzionamento di interfacce web, seguendo le indicazioni specifiche di un cliente e facendo riferimento al target di utenza. Numerosi i requisiti indispensabili per presentare la propria candidatura: ottime competenze in JavaScript, CSS e HTML; attitudine al lavoro di gruppo; conoscenza fluente della lingua inglese sia scritta sia parlata. L’offerta di lavoro prevede per i candidati selezionati “eccellenti” opportunità di carriera e la possibilità di dedicare il 10% del lavoro ai propri progetti; orari di lavoro flessibili; stipendi e benefit competitivi. Sede di lavoro: Germania o Finlandia. Il secondo annuncio riguarda Java developer, in possesso dei seguenti requisiti fondamentali: esperienza nell’utilizzo di JavaScript; di- sponibilità a viaggiare; conoscenza della lingua inglese. L’attività si svolgerà in Germania, Finlandia o Stati Uniti. Per informazioni e candidature per entrambi gli annunci di lavoro è necessario contattare il seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]. È possibile anche consultare il portale Eures (https://ec.europa.eu/eures/public/it/homepage), che punta a facilitare l’accesso a centinaia di posti di lavoro vacanti, rendendone disponibili fino a 1,4 milioni. Fr.Ba. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lunedì 13 Giugno 2016 www.ilsole24ore.com @ 24ImpresaTerr IL GIORNALE DELL’ECONOMIA REALE t INTERNAZIONALIZZAZIONE STILI&TENDENZE MOTORI Cosmetica, La Mer punta forte sull’Italia Fiat lancia la 124 Spider e «riscopre» i due posti Micaela Cappellini u pagina 15 Marta Casadei u pagina 16 Massimo Mambretti u pagina 17 Sei mesi di libero scambio nell’Asean: le opportunità per le imprese italiane Innovazione. Poco meno del 10% degli scambi tra imprese viene gestito con strumenti online: a utilizzarli è un numero limitato di aziende IN BREVE Il B2b digitale muove 260 miliardi Idee & Lifestyle VENERDÌ CON «IL SOLE» Dal 2009 la dematerializzazione dei documenti è quadruplicata - Ora serve una fase 2.0 per le Pmi Enrico Netti pIl miglior risultato indotto dalla digitalizzazione nei rapporti tra le imprese italiane è stato raggiunto con la fatturazione elettronica. Obiettivo raggiunto solo grazie all’obbligo cogente di adottarla nei rapporti con la Pa. Ora è necessario passare alla fase 2.0, diffondendo il digitale nei processi tra le imprese. Sono queste le conclusioni che emergono dalla nona edizione dell’«Osservatorio fatturazione elettronicaedematerializzazione»della School of management del Politecnico di Milano, che sarà presentato giovedì prossimo nel corso del convegno«Trasformazionedigitale: B2b... or not to be» che si terrà nel capoluogo lombardo. Nel 2015 le imprese hanno transato in via telematica con altre imprese un valore pari a 260 miliardi di euro, poco meno del 10% del totale dei rapporti commerciali B2b del nostro Paese, che raggiunge i 2.700 miliardi. Ma nello stesso periodo sono stati scambiati “solo” 80 milioni di fatture elettroniche, di cui 23,3 milioni verso la Pa. Un’inezia, visto che si tratta solo del 6% di tutte le fatture (1,3 miliardi) scambiate nel 2015. «Il grado di digitalizzazione delle imprese italiane sta crescendo, ma è ancora inadeguato, con solo il 10% di scambi B2b online - sottolinea Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori digital innovation -. Nelle Pmi gli strumenti digitali sono diffusi in maniera limitata e molto spesso manca un percorso organico di innovazione e trasformazione che faccia evolvere e renda ancor più efficace e meno costosi i rapporti tra le aziende». L’Osservatorio evidenzia come sia anche mancato l’effetto volàno portato dall’obbligo verso la Pa. La maggioranza delle imprese si è fatta carico degli oneri per rispettare le nuove norme senza approfittare, anche a causa della lunga recessione che ha abbattuto gli investimenti, dell’occasione per aggiornare e far evolvere i processi gestionali. Sono solo 650mila le aziende che portano in conservazione di- gitale le proprie fatture. Lo scorso anno 75mila aziende, di cui il 40% grandi e il 18% Pmi, ha utilizzato strumenti di ecommerce B2b nei rapporti con clienti e fornitori. Ancora una volta siamo di fronte a una pattuglia di pionieri che nel fare business utilizza soluzioni di Edi (Electronic data interchange), extranet e portali B2b. Saranno pionieri, ma pure molto attivi, visto che il numero dei documenti digitali scambiati cresce in maniera esponenziale ed è quadruplicato tra il 2009 e il 2015. Si sta anche diffondendoilnumerodelleextranetedeiportaliB2b:sonocirca400 POCHI PIONIERI Sono 650mila le aziende che a fine 2015 portavano in conservazione digitale le proprie fatture LA PAROLA CHIAVE Ecommerce B2b 7È un modo più efficiente per organizzare l’azienda grazie a processi digitali. I modelli principali sono tre: l’eBusiness; i portali di eCommerce B2b per la vendita online a clienti professionali; i marketplace B2b, piazze virtuali online dove si incontrano domanda e offerta di beni e servizi. Supportano l’eCommerce B2b gli strumenti di eSupply chain management finalizzati allo scambio in formato elettronico strutturato di informazioni che accompagnano la transazione oppure informazioni collaborative e strategiche come le previsioni degli ordini e delle vendite, i piani di produzione e altro. Gli strumenti di eProcurement agevolano la ricerca e la selezione di fornitori o le soluzioni digitali per la gestione dei riordini “a catalogo”. utilizzati da 100mila imprese. «A oltre un anno dell’obbligo della fatturazione elettronica verso la Pa si è visto solo un debole effetto contagio verso la digitalizzazione del pubblico e del privato sottolinea Perego -. Sono le aziende che devono decidere se essere digitali, e quindi competitive all’interno di un mercato unico europeo digitale, o continuare a restare analogiche con il rischio di non esserci domani». Una scelta che si scontra con la dura realtà delle imprese, già stremate dal lungo ciclo recessivo e spesso alle prese con resistenze al cambiamento. La ricerca evidenzia come il principale freno all’innovazione risieda, in due casi su tre, proprio nella gestione del cambiamento. Tra le concause ci sono anche le difficoltà nel convincere le persone a cambiare modo di lavorare, l’avversione verso le novità, la complessità e l’incertezza normativa. «Gli incentivi proposti alla fatturazione elettronica nel B2b potrebbero stimolare un processo importante di alfabetizzazione digitale, in particolare delle imprese più piccole, ancora escluse dalle relazioni digitali B2b» suggerisce Irene Facchinetti, direttore dell’Osservatorio fatturazione elettronica e dematerializzazione. La contropartita di questi investimenti si misura in un risparmio, stimato dai ricercatori del Politecnico, tra i 5,5 e gli 8,2 euro per ogni fattura elettronica in formato strutturato. Analizzando, invece, la completa gestione del ciclo, dall’ordine all’incasso, il vantaggio si misura nella forchetta tra i 25 e i 65 euro per ciclo. Tra le priorità delle aziende impegnate nella digitalizzazione dei processi c’è la conservazione digitale, la gestione elettronica della documentazione e dei flussi di lavoro. Per il 40% degli interpellati ci sono piani d’investimento in soluzioni di Edi, extranet o portali B2b oltre a progetti in ambito “mobile” per la forza vendita. Irrinunciabili iniezioni di competitività. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Lenti progressi 2.700 Quante imprese utilizzano la conservazione digitale delle fatture Numero d’imprese e variazione % sull’anno precedente miliardi l’anno Valore degli scambi B2b tra le aziende in Italia di cui 260 +28% +23% +21% +32% 1.965 2.510 3.086 3.800 5.000 2009 2010 2011 2012 2013 +2.500% +400% 130.000 650.000 2014 2015 miliardi l’anno Gestiti con strumenti digitali, circa il 10% Quante imprese sono in grado di digitalizzare lo scambio dei documenti con clienti e fornitori Numero di imprese e variazione % sull’anno precedente Quanti documenti vengono scambiati in formato elettronico strutturato Edi Dati in milioni e variazione % sull’anno precedente 16.000 160 12.000 +4% 7.500 7.200 +8% +8% +11% 8.300 9.000 +3% +10% 9.700 10.000 11.000 +38% 120 +32% 80 4.000 +12% +17% 35 40 +22% 50 +20% 110 80 0 2009 2010 2011 2012 38,5 2013 2014 2015 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 La fatturazione elettronica verso la pubblica amministrazione Milioni di fatture 2.893 2.800 milioni Le fatture elettroniche inviate alle Pa 2.450 2.100 1.750 750 1.400 1.050 mila 700 I fornitori che hanno inviato le fatture tramite il Sdl 350 0 G L A S O N D G F M 2014 2015 A M G L A S O N D G F M A 2016 M Fonte: School of management Politecnico di Milano Mezzi di trasporto e beni strumentali spingono lo sviluppo del leasing re delle operazioni di leasing per i beni strumentali ha segnato un aumento di quasi il 7% rispetto al primo trimestre del 2015, quello per i veicoli commerciali del 25%, per i mezzi industriali del 39% e per le auto del 21 per cento. Arretrano di poco solo i contratti legati agli immobili, che segnano un -4,3 per cento. Per i principali settori del leasing il primo trimestre del 2016 è stato all’insegna della continuità, «lungo un percorso di crescita costante al traino del cauto ritorno degli investimenti delle Pmi», spiega Gianluca De Candia, direttore generale di Assilea, l’associazione che raggruppa i principali operatori del comparto. Questo ciclo positivo sembra destinato a continuare alla luce dei dati preliminari di aprile, anticipati dallo stesso De Candia: +36% per i veicoli industriali, +22% per i commerciali, +18% per le auto, mentre per i beni strumentali si conferma un +9 per cento. «Anche se i giudizi in merito a una ripresa sono ogni giorno contrastanti - aggiunge il direttore di Assilea -, dati più incoraggianti arrivano invece dalle Pmi innovative, che investono anche attraverso il leasing, grazie alle misure in vigore a sostegno degli investimenti come il super-ammortamento e la Nuova Sabatini». Se questo trend continuerà, a fine anno il valore complessivo dei contratti dovrebbe arrivare a 18 miliardi, uno in più rispetto al 2015. In un anno di crescita moderata del Pil (+1,1%), come ha evidenzato l’Istat la scorsa settimana, che dovrebbe innescare una ripresa degli investimenti stimata in un +2,7% grazie al miglioramento del mercato del credito, la metà degli investimenti proviene da aziende con sede in cinque regioni: Lombardia, Piemonte, Veneto, EmiliaRomagna e Lazio. È quanto emerge dall’analisi della distribuzione territoriale dello stipulato leasing calcolata da Assilea, da cui emerge come sia il Nord a fare da volàno al resto del paese. Le regioni nella top five sono infatti quelle che più contribuiscono all’export nazionale ed è qui che le imprese stanno rimpiazzando i vecchi macchinari e rinnovando il parco veicoli. Infatti, con un valore di poco superiore a 1,8 miliardi, nel trimestre è il settore dei mezzi di trasporto quello con il miglior trend di crescita. Con oltre 440 milioni di finanziato nei beni strumentali è la Lombardia la regione sul gradino più alto del podio, seguita da Veneto ed Emilia-Romagna. «I beni strumentali continuano la loro crescita costante intorno al 10%, mentre l’auto sale in modo importante anche grazie al super-ammortamento» commenta Massimo Macciocchi, direttore commerciale di Ge capital. Dopo un decennio di investimenti congelati tra le Pmi cresce l’urgenza di rinnovare beni strumentali e attrezzature. È quanto evidenzia una ricerca di Ge Capital, da cui emerge come in circa un’azienda su due si punti all’aggiornamento dei macchinari per migliorare l’efficienza e la produttività. L’altra priorità avvertita è la riprogettazione dei processi interni con l’obiettivo di ridurre i costi operativi. Con piani d’investimento che, nell’arco del prossimo anno, si concentreranno, in un caso su due, sulle nuove tecnologie, sull’It e sul software. Le colonne portanti dell’Industria 4,0, il manifatturiero di domani. E.N. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il valore dei contratti per i principali settori in Italia, da gennaio a marzo 2016. In migliaia di euro Mezzi di trasporto Variazione Valore su 2015 Fonte: Assilea È in edicola (a 6,90 € più il quotidiano) il numero di giugno de «L’Impresa», il mensile di management del Sole 24 Ore, dedicato all’innovazione e ai nuovi modelli di crescita. Con i contributi di Dan Rodrick, docente presso l’Harvard School of Government, Yuri van Geest, cofondatore e ceo della Singularity University olandese, Rowan Gibson, tra migliori esperti di innovazione al mondo, premiato con il Global Leader of Innovation 2015, Josef Nierling, ad Porsche Consulting Italia, Marco Calvelli, ceo di Cmw Engineering e Dario Simoncini, fondatore e vice-presidente del Complexity Institute. Giornalismo Il Nord guida la crescita Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino-Alto Adige Umbria Valle d'Aosta Veneto Totale Management L’innovazione vista dagli esperti de «L’Impresa» 30 0 Globalizzazione, e poi? Società e mercati aperti hanno diffuso ricchezza e progresso. Ma aumentano anche le critiche e il disagio. A questo delicato tema sociale ed economico è dedicata la coverstory del numero di luglio di «IL», il mensile di Idee e Lifestyle del Sole 24 Ore, in edicola venerdì prossimo, 17 giugno, a 0,50 euro oltre al prezzo del quotidiano. Su IL di luglio anche otto racconti inediti per l’estate. IN EDICOLA 60 Congiuntura. Secondo i dati Assilea nel primo trimestre il valore delle operazioni ha segnato una performance positiva del 7% pTra gennaio e marzo il valo- La globalizzazione nel nuovo numero del mensile «IL» 45.783 12.182 29.993 150.111 191.789 36.927 165.302 36.036 373.387 43.435 9.810 134.570 72.623 24.655 86.186 120.420 43.112 35.524 2.454 209.884 1.824.182 56,90% 59,80% 21,70% 43,60% 32,80% 17,10% 26,30% 13,30% 18,20% 49,70% 94,90% 17,40% 29,80% 19,20% 34,80% 26,10% 37,70% 17,50% 2,80% 25,40% 27,00% Beni strumentali Variazione Valore su 2015 Immobili Variazione Valore su 2015 23.556 -7,40% 7.429 51,90% 6.466 47,20% 599 144,80% 11.298 -27,10% 2.572 42,60% 87.801 42,70% 9.481 -37,60% 165.268 -8,60% 182.490 87,30% 27.477 -5,50% 12.361 88,30% 102.218 6,80% 32.015 -34,00% 17.267 -33,40% 7.028 -57,10% 442.526 8,90% 233.640 -14,70% 46.956 27,90% 7.824 -61,70% 6.219 105,90% 371 152,60% 129.258 -7,90% 34.497 18,40% 34.737 5,10% 7.748 -44,10% 19.298 59,50% 9.251 -34,40% 50.082 -0,30% 8.702 70,30% 81.718 24,30% 39.384 4,90% 30.332 35,80% 20.287 153,80% 17.443 55,20% 7.775 -34,80% 767 12,60% 791 23,90% 205.510 7,00% 64.127 -43,40% 1.506.196 6,60% 688.370 -4,30% A Biondi il «Premio Charlot» pAdAndrea Biondi del Sole 24 Ore e a Roberto Ritondale dell’agenzia Ansa di Milano va il Premio Charlot 2016, che sarà consegnato il 29 luglio all’Arena del Mare di Salerno. Biondi riceve il Premio Charlot come giornalista dell’anno, mentre a Ritondale va il riconoscimento per il miglior libro dell’anno, «Sotto un cielo di carta». Nella serata di gala saranno premiati anche Peppino Di Capri (premio Charlot cinema per «Natale con il boss») e Wind (Premio Charlot per il miglior spot pubblicitario). Il Premio Charlot, che è alla 28esima edizione, viene assegnato ogni anno da una giuria di esperti nelle eccellenze del mondo dello spettacolo e della cultura. 14 Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 Impresa & territori 15 Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 Internazionalizzazione. Bilancio dopo sei mesi di libera circolazione delle merci tra i dieci Paesi dell’area di scambio del Sudest asiatico Asean calamita degli investimenti Oltre 420 imprese italiane sono già presenti ma cresce la concorrenza tedesca e inglese Micaela Cappellini pIl suo Pil ha già raggiunto i 2.500 miliardi di dollari ed è in crescita costante del 5-6% all’anno. Tanto che nel 2050 potrebbe diventare la quarta economia al mondo. Non si tratta di uno stato unitario, ma di un insieme di 10 Paesi del Sudest asiatico che si raccolgono nell’Asean, e che da sei mesi a questa parte stanno sperimentando la libera circolazione dei beni, primo step per la creazione di una comunità economica a tutti gli effetti. Come sono andati questi primi sei mesi di libero scambio? A Kuala Lumpur si è appena concluso il World economic forum dedicato all’Asean. Le statistiche sul commercio intra-area sono ancora premature, ma le previsioni sui prossimi anni sono tutte ottimistiche: l’Asean è già la quarta potenza mondiale dell’export, dietro (nell’ordine) all’Unione europea, al Nordamerica e alla Cina. E anche i suoi consumatori ormai hanno gusti global: qui vengono acquistati in media il doppio dei prodotti americani comprati dai consumatori cinesi e nove volte più prodotti americani rispetto ai consumatori indiani. E per l’Italia, quali vantaggi sono arrivati dall’avvio del libero scambio nell’Asean? Dal punto di vista della bilancia commerciale, novità non ce ne sono «né ce ne potrebbero essere», avverte Romeo Orlandi, economista e vicepresidente dell’Associazione Italia Asean. «Non bisogna dimenticare - ricorda - che la comunità economica dell’Asean non prevede una tariffa esterna comune, come fa la Ue»: chi esporta verso l’Asean, insomma, non trae alcun beneficio dall’area di libero scambio nata sei mesi fa. I vantaggi, per le imprese ita- liane, arrivano però nel momento in cui vanno a investire nei Paesi Asean: «L’eliminazione pressoché completa dei dazi intra-area - spiega il professor Orlandi - facilita gli scambi fra i dieci Paesi che fanno parte dell’Associazione: chi investe in uno di questi poi può esportare liberamente negli altri. Una base manifatturiera in uno di questi dieci Paesi, soprattutto se a basso costo dei fattori di produzione, può così incontrare un mercato di8 630 milioni di persone». LE DESTINAZIONI MIGLIORI Vietnam e Indonesia offrono grandi mercati interni, buone infrastrutture e un clima favorevole agli imprenditori stranieri CHE COS’È L’ASEAN Una storia lunga 50 anni L'Associazione dei Paesi del Sudest asiatico nasce a Bangkok nel 1967 e a oggi riunisce dieci membri: Vietnam, Thailandia, Singapore, Filippine, Myanmar, Malaysia, Laos, Indonesia, Cambogia e Brunei Darussalam. A parire dal 31 dicembre 2015 l’Asean ha dato vita alla comunità economica, che garantisce la libera circolazione delle merci all’interno dei dieci Paesi che fanno parte dell’associazione. La sua implemetazione non è stata completata al 100%. Il livello di integrazione raggiunto da questi Paesi è più o meno paragonabile a quello raggiunto in Europa dai membri dell’allora Cee nel periodo tra il 1957 e il 1967 E questa opportunità dell’investire, le aziende italiane, sembrano averla capita. Nel suo ultimo censimento il professor Orlandi ha contato una presenza di 421 imprese made in Italy sparse nei 10 Paesi dell’Asean: più delle 380 italiane presenti in India (stando ai dati dell’Osservatorio Asia), un Paese da 1,2 miliardi di abitanti, il doppio dell’Asean. La maggior parte (118) delle imprese sono a Singapore, dove per la verità si contano uffici e non fabbriche; ma anche Indonesia, Malaysia e Vietnam mostrano di saper attrarre l’interesse dei nostri imprenditori. «Le basi migliori? Sono il Vietnam e l’Indonesia - sostiene Romeo Orlandi - per tre ragioni: sono due grandi mercati dal punto di vista dei consumi, offrono un clima di business favorevole agli investitori esteri e godono di una discreta, anche se non ottimale, dotazione infrastrutturale». L’export italiano verso questi dieci Paesi, invece, oggi vale solo l’1,7% del totale delle nostre esportazioni nel mondo. Poca cosa, certo, «ma è pur sempre il doppio di quanto vendiamo all’India - ricorda Orlandi - e più di quanto esportiamo in Giappone». Non è però solo l’Italia ad aver puntato l’attenzione sull’Asean: nell’area crescono anche gli investimenti della Gran Bretagna, della Francia e in particolare della Germania. Un dato, soprattutto, testimonia le potenzialità dell’area: i suoi sei Paesi membri più piccoli, da soli, nel 2014 hanno ricevuto più investimenti di tutta la Cina messa insieme. Se fosse un unico stato, insomma, l’Asean oggi sarebbe la prima meta al mondo per i capitali esteri. © RIPRODUZIONE RISERVATA PECHINO. Dal nostro corrispondente pUn coordinamento rafforza- Export italiano e numero di aziende che hanno investito nei 10 paesi Asean EXPORT ITALIANO AZIENDE ITALIANE 1.680 Quota % 421 milioni di euro 20 40 60 Numero di aziende che hanno investito nell’area 80 100 Singapore 29,6 118 Thailandia 17,8 57 Indonesia 16,8 73 Malaysia 16,4 72 Vietnam 10,3 76 Filippine 6,2 18 Myanmar 1,6 3 Cambogia 0,6 1 Brunei 0,6 0 Laos 0,1 3 Fonte: Osservatorio Asia SE L’ASEAN FOSSE UN UNICO PAESE SAREBBE... 3° Al mondo per popolazione L’Asean ospita una comunità di 630 milioni di potenziali consumatori. Più di un terzo (circa 250 milioni di persone) risiedono nella sola Indonesia, mentre il Vietnam ospita una popolazione di circa 95 milioni di persone 4° Al mondo per l’export La comunità Asean è uno dei principali player degli scambi commerciali mondiali. Per l’Italia rappresenta l’1,7% delle esportazioni: la cifrà in sé è piccola, ma è pur sempre il doppio dell’export italiano verso l’India e più di quello verso il Giappone 7° Al mondo per valore del Pil Insieme, i dieci Paesi che compongono l’Asean rappresentano oggi la settima economi al mondo. Seconod i calcoli degli economisti, entro il 2050 l’area è destinata a diventare addirittura la quarta economia al mondo IN ONDA E IN RETE EnergyGate è la soluzione di Invent, produttore di pannelli fotovoltaici intelligenti e gestore luce e gas CALCIO Agli Europei di Francia con il sito e Radio24 pDa Radio 24 e dal sito del Sole 24 Ore un’ampia offerta per navigatori e ascoltatori, per poter seguire in tutti i dettagli gli Europei di calcio e il debutto dell’Italia, questa sera impegnata contro il Belgio. Sulsito www.ilsole24ore. com, interamente rinnovato e con una sezione dedicata allo sport, è online uno speciale dossier dedicato a Euro 2016 che giorno dopo giorno viene arricchito con articoli, dati, curiosità e indiscrezioni, oltre alle cronache e alle dirette testuali delle partite, fino alla finale del 10 luglio. Sempre sul nuovo sito del Sole 24 Ore, per gli Europei di calcio 2016 è impegnato anche Infodata, il canale accessibile direttamente dall’home page che ogni giorno analizza un dato attra- verso infografiche interattive e che ha al suo interno una sezione interamente dedicata al calcio. Radio 24 segue le partite degli Europei con la cronaca e le analisi dei risultati, gli aggiornamenti di Dario Ricci direttamentedalla Francia, i commenti di «Tutti convocati» (alle 14 da lunedì a venerdì, la domenica alle 17.00) per tutta la durata del torneo, soprattutto per gli impegni della Nazionale, con interviste ai protagonisti e gli interventi degli ascoltatori. I programmi possono anche essere seguiti via internet: www.radio24.ilsole24 ore.com (anche per riascoltare i programmi in podcast). © RIPRODUZIONE RISERVATA PER LE IMPRESE Good Energy Award, tempo di candidature pC’è tempo fino al 24 giu- gno per presentare la candidatura al Good Energy Award, il premio organizzato da Bernoni Grant Thornton in collaborazione con Il Sole 24 ORE Eventi e che verrà assegnato in occasione dell’Italian Energy Summit previsto a Milano il 26 e 27 settembre 2016. Obiettivo del Premio, quest’anno alla settima edizione, è conferire un riconoscimento alle imprese italiane che maggiormente si sono distinte per avere scelto di operare in modo responsabile e sostenibile verso l’ambiente ed il territorio e che hanno saputo utilizzare i fattori di risparmio e di efficienza energetica come presupposti per il loro sviluppo e competitività. Anche l’edizione 2016 del premio si articola in 4 categorie: industria, terziario, pubblica amministrazione e no profit, giovani speranze e start up. Per concorrere al Good Energy Award è necessario sottoporre gratuitamente la propria candidatura e presentare una documentazione specifica entro il 24 giugno. I vincitori verranno decretati a seguito dell’analisi delle candidature da parte di una giuria composta da esperti del settore, accademici, ricercatori e giornalisti. Maggiori informazioni sul sito www.eventi.ilsole24ore.com/goodenergy-award-2016 oppure telefonando allo 02.783351 © RIPRODUZIONE RISERVATA Risparmio energetico efficace e innovativo: rivoluziona la famiglia Un risparmio energetico evoluto, innovativo, efficace e che “rivoluziona le famiglie”, soprattutto la loro bolletta energetica. Accade con la soluzione messa a punto da Invent, l’azienda di Noventa di Piave nata nel 2006 per la produzione di pannelli fotovoltaici italiani di qualità, tra i quali il micro-impianto intelligente Ècomodo. Alla sua natura manifatturiera – suo è anche il coppo fotovoltaico -, Invent ha deciso di unire quella di gestore di luce e gas, “ in grado di fornire il servizio in tutta Italia”. Una doppia natura che consente la fornitura di apparecchi e servizi, a tutto vantaggio dell’utente finale. È da questi presupposti che è nata la nuova soluzione per il risparmio energetico EnergyGate, che consente l’azzeramento per un periodo della bolletta elettrica, risparmio netto per due anni sul gas e per vent’anni sulla luce (componenti materia prima). Tutto ciò con una minima spesa iniziale che viene recuperata in soli due anni. Ècomodo, spiega il fondatore e presidente di Invent Sante Bortoletto, “è un micro-impianto fotovoltaico equipaggiato con l’innovativa tecnologia Alterna: per dare energia pulita non ha bisogno di quadri elettrici e/o inverter esterni. Il micro-impianto genera direttamente elettricità in corrente alternata”. Perciò la sua installazione è semplicissima: si innesta direttamente a una presa elettrica dedicata di casa e si può portare con sé come un quadro se si Task force Italia-Cina per costruire un argine alla contraffazione Rita Fatiguso Le relazioni tra Asean e Italia 0 E-commerce/1. Il vino è tra i prodotti più colpiti cambia abitazione”. Una volta collegato Ècomodo, si attiva la nuova fornitura di energia che, attraverso l’innovativa “RicaricaLuce”, ideata da Invent, darà tutta l’elettricità che serve alla casa. La ricarica darà all’utente corrente elettrica per 52.000 Kwh (materia prima) pari a circa 20 anni di consumo, stimando 2.600 Kwh/anno. Con questa card l’utente potrà davvero azzerare la sua bolletta per qualche anno. ÈcoModo Zero di EnergyGate permette, quindi, con un investimento iniziale accessibile, di “risparmiare per due anni sulla fornitura di gas – elenca Bortoletto - e per vent’anni sulla fornitura di energia elettrica e di vedere per un periodo le bollette di energia finalmente a zero”. Una soluzione, dunque, innovativa che può dare un importan- La sua rete commerciale è perciò in costante crescita in tutta Italia, con possibilità di nuovi ingressi per agenti e tecnici commerciali, che l’azienda prepara con corsi di formazione sui prodotti e sul sistema di vendita. Insieme alla sua dimensione prettamente aziendale e produttiva, Invent non dimentica un proprio apporto alla “responsabilità sociale d’impresa”, declinandola in una particolare attenzione al futuro per eccellenza, i giovani. Per loro IL MICRO-IMPIANTO FOTOVOLTAICO ÈCOMODO Grazie ad EnergyGate, oltre alla “RicaricaLuce”, sarà data anche una “RicaricaGas” di 2mila metri cubi (materia prima) che corrispondono a quasi 2 anni di consumi (stimando un consumo medio di 1.000 smc per anno). Infine sarà fornita la “ZeroCard“ equivalente ad un ulteriore sconto di mille euro sulle bollette di energia elettrica. te contributo alla sostenibilità. “Immaginiamo una città in cui tutte le case grazie a Ècomodo generano ognuna autonomamente un 10% di energia pulita”, sottolinea l’imprenditore, “allora avremo davvero dato un contributo per lasciare un mondo migliore ai nostri figli”. Invent è una finestra sul futuro delle energie rinnovabili. è nata Invent for you, una divisione “tesa a promuovere occasioni di stimolo e formazione perché i ragazzi imparino a credere nei propri sogni e sappiano renderli concreti, afferma Bortoletto. L’azione è ad ampio raggio, con iniziative legate all’arte, allo sport, fino ai ragionamenti su come migliorare se stessi e superare i conflitti in famiglia. INVENT SRL - Noventa di Piave (VE) - tel. +39.0421 307393 - www.energygate.info to tra Cina e Italia per difendere il made in Italy dalla contraffazione e dalle frodi, anche nel commercio elettronico. Necessario e urgente. Se ne è discusso nella capitale cinese, protagonisti l’ambasciata italiana, l’Ice, la Camera di commercio e anche enti e istituzioni attivi in Italia, che hanno come mission la lotta alla contraffazione. Con l’avvento dell’e-commerce e del commercio crossborder (si veda l’articolo sotto sulle novità normative) la necessità di innalzare le difese è molto forte. Aspettare che siano i giganti cinesi dell’online a difendere i nostri prodotti è una pia illusione. «Nei primi minuti ben sette Maserati sono state vendute – confessa Claudio Pasqualucci, direttore di Ice Shanghai - quando, in occasione della Festa della Repubblica, abbiamo organizzato una promozione italiana tra operatori già presenti su Tmall». L’e-commerce potrà essere un ottimo volàno. Fervono le attività per creare una piattaforma di soli prodotti made in Italy, ma tutto ciò rende ancora più necessaria la tutela della proprietà intellettuale. Claudio Bergonzi, segretario generale di Indicam, l’Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione, ha fatto parte del gruppo di discussione ed è intervenuto anche all’EU-China Seminar Online Ip Protection & E-Commerce Business to Business Exchanges, organizzato da IPkey2, un programma Europa-Cina sull’Ip. «Il coordinamento va assolutamente fatto – afferma Bergonzi - Indicam creerà in Italia un gruppo Italia-Cina e trasmetterà l’informazione che qui le istituzioni italiane fanno molto più di quanto i soci non percepiscano. Ma bisogna coordinarsi in maniera strutturata». Preziosa sta risultando anche l’interazione con i programmi europei: oltre a Ipkey2, anche Iprhelpdesk per le imprese piccole e medie. Un fronte che sta montando è quello delle bevande: la Cina è il più grande mercato di consumo del mondo, la domanda per i prodotti importati di bevande continua ad aumentare. Qui la contraffazione non solo può causare danni ai marchi e alle imprese originali, ma anche rischi per la salute dei consumatori. Il prossimo 21 giugno un web seminar raccoglierà la testimonianza di Giorgio Vinciguerra, ceo di Guala Closures. «Spiegheremo – puntualizza il manager - perché l’imballaggio è importante nella vendita dei prodotti in Cina e come le moderne tecnologie potrebbero proteggere le marche da attività di contraffazione, facilitando la comunicazione ai distributori e ai consumatori finali in Cina. L’imballaggio, in pratica, è l’ultima frontiera di difesa». LA CONFEZIONE CONTA L’imballaggio svolge una funzione chiave sia nel proteggere i marchi sia nel preservare la sicurezza alimentare Anche perché, aggiunge Alexander Bayntun-Lees, che coordina il progetto “In vino veritas”, per China Ipr Sme helpdesk «esiste un grosso problema di etichettature false». Secondo China Wine Statistics, la crescita media annua del consumo di vino cinese è pari al 4,3% a partire dal 2011, 38 milioni di bevitori di vino importato nel 2015, rispetto ai 19 milioni nel 2011. La Cina è il quinto più grande consumatore di vino nel mondo e il 65% delle importazioni di vino cinese proviene dall’Europa. Nick Bartman, investigatore, stima che ben una bottiglia di vino su tre in Cina sia falsa. Bernard Medina, chimico di fama, sostiene che quelli falsi sono difficili da snidare anche per lui che in materia è un’autorità. Qui la sicurezza alimentare è un problema enorme, perché l’alcol isopropilico utilizzato in molte bevande false può risultare letale. Risulto: in Cina circolano veri e propri vini killer, e bisogna sapersi difendere per tempo. © RIPRODUZIONE RISERVATA E-commerce/2. Le novità normative Vendite cross border, un passo indietro di Marco Leporati U n periodo di transizione di un anno per le nuove regole di tassazione sulle commodities importate in Cina che, invece, sarebbero dovute entrare in vigore già l’8 aprile scorso. Lo hanno deciso le autorità di Pechino, in testa il ministero delle Finanze, approvando un progetto di supervisione di ben 24 mesi. Questo è lo scenario che si profila, allo stato dell’arte: 1) vendite online di prodotti regolarmente importati in Cina (è il caso della promozione Alibaba Tmall); 2) vendite online di prodotti presenti nelle bonded area cinesi; 3) vendite di prodotti in depositi di Stati geograficamente adiacenti al territorio cinese (Hong Kong, Taiwan e Giappone). Il tutto a scelta dei singoli operatori. Attualmente è la caratteristica del prodotto a determinare la strategia concreta: per esempio i cosmetici, soggetti a una tassazione più favorevole, ma che richiedono per essere venduti in Cina un lungo processo autorizzativo della Cfda, vengono venduti direttamente dall’estero. Cao Lei, direttore del China E-Commerce Research Centre di Hangzhou, non a caso sostiene che «si andrà verso una situazione in cui pesci e dragoni coesisteranno in un’entità in cui ci saranno poche creature giganti». Insomma, sarà il caos con parecchie vie di uscita. Qualche mese fa (si veda Il Sole 24 Ore del 17 febbraio 2016) avevamo affrontato la problematica del commercio online in relazione alle transazioni crossborder (acquisti fatti all’estero). Un passo indietro, dunque. Nel 2014 i clienti cinesi hanno speso 140 miliardi di yuan, ma il Governo centrale ha incassato solo 1,3 miliardi di yuan con una cospicua perdita in termini di entrate per l’Erario. Il 24 marzo 2016 il ministero delle Finanze, insieme a General Administration of Custom (Gac) e State Administration of Taxation, avevano annunciato che dallo scorso 8 aprile tutte le vendite online crossborder sarebbero state assoggettate a una tassazione inclusiva di dazi, Iva e, in certi casi, anche della consumption tax. Una mossa destinata a fare una prima scrematura tra società o soggetti individuali che offrivano prodotti stranieri su piattaforme online, acquistandole dall’estero in esenzione di imposta. La nuova legge ha anche l’obiettivo di tutelare le imprese che, con una propria stabile organizzazione, importano e vendono sul territorio cinese assoggettando la propria attività al regime fiscale vigente rispetto a chi operava importando prodotti analoghi con il beneficio fiscale. La legge, che per il momento almeno è stata differita, configura due categorie: quella dei beni soggetti a dazio, Iva e, se applicabile, consumption tax, e quella dei beni considerati ancora personali secondo il Postal Composite rate, che possono beneficiare dell’esenzione se l’ammontare della tassazione risulta inferiore a 50 renminbi. Savino Del Bene Shanghai © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 Impresa & territori Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 STILI&TENDENZE In breve ACCESSORI/1 Cruciani festeggia 5 anni di bracciali Cosmetica. Il best seller Crème de la Mer realizzato con alghe oceaniche raccolte in modo sostenibile L’Italia mercato chiave di La Mer Marta Casadei ACCESSORI/2 Le sciarpe preziose di Destin importante per noi: in primis perché è un Paese circondato dal mare e La Mer è un brand fortemente legato ad esso. E poi i consumatori locali sono esigenti, sofisticati e orientati a scegliere sempre i prodotti migliori, soprattutto quando si parla di lusso». Sandra Main, Global Brand President di La Mer, sinonimo di skin care di fascia alta, non può rilasciare dati economici in merito alle performance del brand, che fa capo al gruppo americano Estée Lauder, 10,8 miliardi di dollari di ricavi nel 2015 di cui il 42% generati da prodotti skin care. Ma conferma l’importanza dell’Italia: «Gli italiani si prendono cura della propria pelle in modo costante e approfondito - spiega -: credo sia una questione culturale e, insieme, anche uno degli effetti della particolare rete distributiva dei prodotti cosmetici nel vostro Paese». Secondo Sandra Main le profumerie giocano un ruolo chiave in Italia: «Sono attività indipendenti, l’una diversa dall’altra, ognuna gestita da quello che io considero non un negoziante ma un imprenditore. E la gente ha sempre più voglia di fare acquisti in punti vendita nei quali è possibile avere un consiglio valido e mirato. Dunque sì, ritengo la rete distributiva un punto di forza di questo mercato, soprattutto per i prodotti di alta qualità». A far crescere il mercato è arrivato anche il mini Euro: «Il dollaro forte ha portato in Italia molti turisti che hanno comprato i nostri prodotti». La crisi non ha intaccato il business di La Mer - che, secondo l’ultima relazione trimestrale del gruppo Estée Lauder si conferma uno dei driver delle vendite di prodotti skin-care: «Le nostre creme - spiega Main - sono più accessibili rispetto ad altri prodotti di lusso come una borsa o un abito, ma offrono un’esperienza di benessere di altissimo livello: prendersi 10 minuti per sé, per stender- si una maschera sul viso, è un modo per sentirsi speciale». Nonostante si dica sia alla base della beauty routine di molte star di Hollywood, la genesi di La Mer è lontana dalle atmosfere patinate da red carpet: il dottor Max Huber, scienziato impegnato in studi aerospaziali, ustionatosi al volto in seguito a un esperimento finito male, si mise alla ricerca di un prodotto che potesse aiutare la propria pelle a rigenerarsi. Dodici anni (e seimila tentativi ) dopo nasceva la Crème de la Mer. La formulazione di questo prodotto, creato 51 anni fa, ha il proprio cuore nel Miracle Broth, un concentrato di estratti di alghe Special edition. Per il World Oceans Day 2016 (a lato). Sopra: Sandra Main, global brand manager Sfilate. Lo stilista legato al gruppo Aeffe ha presentato la primavera-estate 2017 Nato nel 2008 da un’intuizione di Giuseppe Garbaccio, il marchio Destin è specializzato in sciarpe made in Italy al 100% con le più preziose materie prima, dal cashmere all’alpaca. www.destinsurl.com/it SFILATE La moda maschile tra Londra e L.A. Dopo la sfilata di Moschino, che si è svolta sabato, per la prima volta a Los Angeles, oggi si conclude London Collections Men, manifestazione nell’ambito della quale sono state svelate le collezioni uomo di Paul Smith e Burberry tra gli altri. www.moda24.ilsole24ore.com In edicola/2 Domani inizia Pitti: Sandra Main, global brand manager: le profumerie sono il punto di forza 32 pagine di Speciale p«L’Italia è un mercato molto Dal 2 giugno 2011, quando venne lanciato a Forte dei Marmi il primo braccialetto quadrifoglio, il marchio Cruciani C ha venduto 25 milioni di pezzi in tutto il mondo dei bijoux lavorati a macramé. Per festeggiare cinque anni di record, è nato il bracciale Clover Lover, fatto di quadrifogli (clover, in inglese), sempre a macramè e intrecciati tra loro. Molti i colori disponibili (fucsia, metilene, blu navy e geranio fluo) per i bracciali, impreziositi da una chiusura in argento 925. In edicola/1 Cédric Charlier sui tetti di New York Giulia Crivelli pDetto, fatto: in marzo, men- tre impazzava il dibattito sulla possibilità di cambiare i calendari delle fashion week e sulla necessità di sfoltire il numero di presentazioni e collezioni, lo stilista belga Cédric Charlier aveva annunciato la sua personale soluzione. A partire dalla stagione primavera-estate 2017, avrebbe unificato la precollezione con la “main”, facendole sfilare in giugno e poi in gennaio per l’autunno-inverno. Il primo appuntamento è stato a Manhattan martedì scorso, il 7 giugno. Suggestiva la location: il tetto del Shop Studio, dove le modelle hanno sfilato all’aperto all’ora del tramonto. «L’istinto mi ha spinto verso una nuova “attitudine”, dove elementi opposti si fondono senza alcuna disciplina ma grazie alla loro diversità – spiega lo stilista, prodotto e distribuito nel mondo dal gruppo Aeffe –. TV A CURA DI CRISTINA PIOTTI Ho esplorato il glamour a modo mio, aggiungendo dettagli insoliti e nuove parole al mio vocabolario, sempre pensando che le differenze e i contrasti possano portare nuove soluzioni e visioni e inattese possibilità». Per Charlier sfilare a New York è sempre stato un «sogno» e la città è sembrata ancora più adatta per segnare il cambiamento annunciato in marzo: «Credo che le scadenze della moda abbiano bisogno di un cambio drastico, ogni stilista cerca di adattare il tempo ai propri ritmi, nel rispetto della creazione artistica però anche del processo di produzione – spiega –. Credo che abbiamo bisogno di meno abiti , ma di maggiore creatività, invenzione e qualità. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo bisogno di più tempo, di una riflessione più lunga e accurata. L’eccessiva velocità sta minando l'originalità delle proposte dei brand». Forse non dovrebbe stupire che Charlier faccia scelte controcorrente: per sei anni ha lavorato a Parigi con Alber Elbaz, una delle personalità più forti e originali della moda francese degli ultimi anni. «Lavorare con Alber per sei anni è stata la mia prima grande scuola, dal punto di vista professionale e non solo – racconto lo stilista –. Il team di quegli anni è stato uno dei punti di forza della maison Lanvin, abbiamo fatto un percorso bellissimo. Il distacco però non è stato difficile, sentivo fosse arrivato il momento di continuare per la mia strada». La crescita del marchio Cédric Charlier – che ha debuttato a Parigi nel 2012 – ha sicuramente beneficiato dell’accordo di licenza con Aeffe, il gruppo guidato da Massimo Ferretti quotato alla Borsa di Milano e che ha in portafoglio Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini, Moschino, Pollini, marine uniti a minerali e vitamine. La Crème de la Mer - che come ogni anno l’azienda crea in una speciale limited edition per il World Oceans Day - è tuttora il best seller del marchio: «Non l’abbiamo mai cambiata», dice la global brand manager. Nel tempo l’azienda, che conta 2.500 dipendenti nel mondo, ha ampliato il proprio portfolio prodotti fino ad arrivare a 58 referenze - il prossimo lancio, in Italia, sarà l’acqua micellare, a luglio - e senza mai tradire il proprio dna: «Il mare è la nostra fonte di ispirazione e l’origine degli ingredienti dei nostri prodotti, raccolti in modo sostenibile: questo rimane un punto fermo per noi. E continuiamo ad essere dei “puristi” della skin care», dice Main. I nuovi prodotti sono rivolti a una clientela sempre più giovane: «I Millennials non sono un target specifico per noi, crediamo che La Mer sia un marchio per tutte le età». E non solo femminile: «Il 10% dei nostri consumatori è maschio. Del resto il brand è stato fondato da un uomo». Sul «Sole» il Rapporto Orologi per l’estate pLa maggior parte degli pDomani all’interno del So- Jeremy Scott. Il 2015 è stato un anno positivo per Aeffe, nonostante le molte incognite economiche e geopolitiche: il fatturato è arrivato a 268,8 milioni (+7% a cambi correnti e +5,1% a cambi costanti rispetto al 2014) e l’utile è stato di 1,5 milioni. Charlier è molto orgoglioso di poter mettere l’etichetta made in Italy su larga parte delle collezioni. «Il 90% delle mie creazioni è prodotta in Italia e la collaborazione con Aeffe è sempre in divenire e ricca di entusiasmanti progetti. Dopo aver siglato un accordo in Francia con Michel Vivien per le calzature, mi piacerebbe aggiungere categorie di prodotto come gioielli e borse». Un altro sogno di Cédric è aprire un monomarca, anche se non ha ancora individuato la città. Quanto invece ai social network, lo stilista belga, notoriamente poco incline ad apparire, dice: «Non sono molto a mio agio nel condividere tutto, per una questione di carattere. Riconosco l'importanza che hanno oggi i social media e cerco di trovare il mio modo di appropriarmene». operatori di settore, gli imprenditori da un lato e i buyer dall’altro, la considerano la fiera di riferimento per l’abbigliamento e gli accessori da uomo. A livello mondiale. Pitti Uomo, a tutti gli effetti una vetrina internazionale per le aziende del made in Italy e non solo (il 44% degli espositori è straniero), torna alla Fortezza da Basso di Firenze da domani a venerdi 17 giugno con la sua 90esima edizione a tema “Lucky Numb3r5”. Una quattro giorni ricca sia in termini di proposte in fiera - i marchi sono oltre 1.200 - sia di eventi e sfilate, immancabile coté della manifestazione fieristica. In concomitanza con la kermesse fiorentina torna lo Speciale Pitti Uomo di Moda24, in edicola domani in allegato al Sole 24 Ore: uno speciale di 32 pagine che stringe il focus sul settore moda uomo e, partendo da un’analisi congiunturale, spazia dalla fiera alle tendenze del menswear internazionale, dalle ultime novità di prodotto che le aziende presenteranno a Pitti all’approfondimento di alcuni casi aziendali tra bilanci e strategie di sviluppo. Senza dimenticare l’occhialeria - con la sezione Eye Pop di Mido a Pitti Uomo - e il beauty. I consumi di prodotti cosmetici da uomo, infatti, assorbono circa il 24% del totale nazionale. Non mancherà una sezione dedicata eventi che animeranno Firenze questa settimana: inaugurazioni di negozi, mostre, sfilate e progetti speciali, entro e fuori le mura della Fortezza da Basso. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Contrasti. Look Cédric Charlier RADIO 24 IL TEMPO Visionari Il faccia a faccia 23.00 | RAITRE Corrado Augias ci parla di Virginia Woolf (nella foto) 9.05 | MIX 24 Giovanni Minoli ospita Carlo Calenda (foto), ministro dello Sviluppo economico Frequenze:800-080408 Per intervenire alle trasmissioni: 800-240024 SMS 349-2386666 I Gr possono essere ascoltati anche su: www.radio24.it www.ilsole24ore.com/meteo Oggi Milano ALBA E TRAMONTO: 05:34 MINIMA L'Aquila 7 MASSIMA DA NON PERDERE 21.10 | SKY CINEMA1 The Walk. Un’ora di passeggiata su un cavo teso tra le Torri Gemelle: è il 7 agosto del 1974 e il funambolo francese Philippe Petit realizza il suo sogno, irripetibile. Nel finale, un tributo alle vittime dell’11 settembre. 23.15 | RAI5 Pink Floyd: The Story of Wish You Were Here. Il documentario che permette di rivivere la storia e il dietro le quinte di una band e di un album leggendario, datato 1975. Scritto e diretto da John Edginton, il film parte dalla reunion al Live Aid del 2005. ATTUALITÀ 14.20 | LA7 Tagadà. Il programma pomeridiano con Tiziana Panella, uno spazio di approfondimento dedicato a storie di attualità, cronaca, costume. 21.20 | RAI PREMIUM Sea Patrol. Prima stagione della serie australiana che racconta la vita e le avventure dell’equipaggio di una nave della guardia costiera, tra pesca illegale, contrabbando, immigrazione clandestina e vere emergenze. SPETTACOLO 22.35 | SKY CULT Non è un paese per vecchi, di Ethan e Joel Coen, con Tommy Lee Jones, Javier Bardem, Usa 2007 (122’). Tratto dall’omonimo romanzo di Cormac McCarthy, quattro Oscar per un piccolo capolavoro sanguinario, sullo sfondo in un paesaggio selvatico e feroce. 22.50 | PREMIUM COMMEDY La maledizione dello scorpione di giada, di Woody Allen, con Woody Allen, Helen Hunt, Charlize Theron, Dan Aykroyd, Usa 2001 (102’). Un ladro ipnotizzatore manovra sia il detective di una compagnia di assicurazioni sia la collega di lui, appena assunta per ottimizzare il lavoro d’ufficio. Basta una parola sussurrata al telefono dal mago perché i due, sotto ipnosi, rubino per lui. 23.45 | RETE4 Presunto Innocente, di Alan J. Pakula, con Harrison Ford, Greta Scacchi, Brian Dennehy, Raul Julia, Bonnie Bedelia, Usa 1990 (128’). Ford è un vice procuratore che conduce le indagini sull’omicidio di una collega, di cui era stato amante. Presto diviene il principale sospettato. 6.15 | America 24 di Mario Platero 6.30 | 24 mattino - L’Italia si desta con Alessio Maurizi 7.00 | Gr 24 7.20 | In primo piano 8.15 | 24 mattino - Attenti a noi due con Oscar Giannino 9.05 | Mix 24 di Giovanni Minoli, con Pietrangelo Buttafuoco e Mario Sechi 9.05 | Il faccia a faccia 9.30 | Bolle e salamini 10.05 | I gialli della storia 10.30 | Cuore e denari 15.30 Il falco e il gabbiano TECNOLOGIA E STALKING Michel Petrucciani (foto), il grande pianista jazz francese, ci insegna che il talento e il carattere possono più della malattia. Una rara condizione genetica detta “malattia delle ossa di vetro” lo condannerà a vivere un'esistenza afflitta dal dolore, ma nonostante ciò per anni Petrucciani dominerà il panorama musicale contemporaneo. di Nicoletta Carbone e Debora Rosciani 12.05 | Melog, cronache meridiane di Gianluca Nicoletti 13.00 | Effetto giorno, le notizie in 60 minuti di Simone Spetia 13.40 | America 24 di Mario Platero 13.45 | #autotrasporti 14.05 | Tutti convocati di Carlo Genta e Pierluigi Pardo 15.30 | Il falco e il gabbiano di Enrico Ruggeri 16.30 | La versione di Oscar di Oscar Giannino le 24 Ore i lettori troveranno otto pagine di approfondimento sugli orologi, nella sezione Rapporti24. Accanto a un’analisi sulle prospettive del settore in Italia e all’estero e sulle differenze tra i vari segmenti dell’orologeria, ci saranno articoli sui grandi gruppi del settore, in particolare per la parte “Swiss made”, e su singole aziende italiane e straniere. Non mancano ovviamente le vetrine con tutte le novità, dagli orologi “complicati” agli sportivi. Focus inoltre sugli smartwatch, una delle categorie più promettenti dell'orologeria, presidiata sia dalle aziende specializzate in wearable technology sia dai marchi del lusso. Su uno dei trend più importanti del settore, il mix tra retail, wholesale e digitale, sul Rapporto interviene Chiara Fiorentino, direttore generale di Pisa Orologeria, realtà milanese da 40 anni all’avanguardia nella proposta di orologi di lusso. L’offerta del Gruppo 24 Ore per gli appassionati di orologi prosegue con il magazine trimestrale 24Hours: il prossimo numero sarà in edicola il 24 giugno. Nel 2015 il mercato degli orologi ha dato segnali di ripresa anche in Italia (si veda Il Sole 24 Ore del 16 marzo): secondo l’annuale indagine sugli acquisti di Gfk Retail&Technology per Assorologi, nello scorso anno nel nostro Paese sono stati venduti poco meno di 7 milioni di pezzi, per un valore di 1,41 miliardi, in crescita del 12% rispetto al 2014. Il dato è particolarmente significativo perché è riferito ai soli consumatori italiani (senza contare cioè le vendite ai turisti) e va sottolineato l'aumento del prezzo medio, passato da 183 a 209 euro. Alessandria 28 17.05 | Focus economia di Sebastiano Barisoni Roma 21:11 05:34 20:45 Nord: variabile su Alpi, Triveneto ed est Emilia con precipitazioni sparse, specie dal pomeriggio, più soleggiato al Nordovest. Temperature in lieve calo, massime tra 21 e 24. Centro e Sardegna: instabile su dorsale e adriatiche con rovesci e temporali in intensificazione al pomeriggio, più sole sulle Tirreniche. Temperature in calo sulle adriatiche, massime tra 21 e 24. 18.30 | La zanzara di Giuseppe Cruciani 20.55 | Smart city di Maurizio Melis Sud e Sicilia: 21.00 | Effetto notte, le notizie in 60 minuti di Roberta Giordano piogge e temporali su Puglia, dorsale e Calabria, in attenuazione la sera su tirreniche, più sole altrove. Temperature in calo, massime tra 22 e 26. 22.05 | Focus Economia R 23.05 | Mix 24 R Domani Milano ALBA E TRAMONTO: 05:34 MINIMA GR 24: all’ora STRADE IN DIRETTA: ai 15’ e ai 45’ BORSE IN DIRETTA: alla mezz’ora L'Aquila 10 MASSIMA Nuoro 31 Roma 21:12 05:34 20:46 Nord: instabile su est Alpi, Triveneto ed Emilia con rovesci e temporali sparsi in attenuazione la sera, più sole al Nordovest. Temperature stabili, massime tra 21 e 25. Centro e Sardegna: prevale il sole sulle tirreniche, variabilità su adriatiche e dorsale con piovaschi e alcuni temporali in attenuazione serale. Temperature in lieve rialzo, massime tra 21 e 26. Sud e Sicilia: passaggio di piovaschi o temporali tra Puglia, dorsale e Calabria ma in esaurimento in serata, più sole altrove. Temperature stabili, massime tra 22 e 26. Temperature Italia OGGI DOMANI Europa OGGI DOMANI Parigi 13 19 10 19 Ancona 18 21 18 22 Atene 18 30 19 29 Stoccolma 7 20 9 20 Bari 19 24 18 23 Berlino 11 13 11 20 Tirana 20 24 19 25 Bologna 16 24 14 25 Bruxelles 12 20 12 19 Vienna 11 21 10 22 Cagliari 18 25 18 26 Bucarest 18 31 16 26 Zurigo 6 18 Firenze 16 24 16 26 Copenaghen 14 17 14 19 Mondo Genova 19 23 20 23 Dublino 9 19 8 18 Hong Kong 25 30 25 31 Milano 17 25 16 24 Francoforte 12 19 10 18 Los Angeles 12 24 13 26 Napoli 19 23 18 24 Istanbul 15 36 18 30 New Delhi 32 43 32 42 Roma 22 26 21 25 Lisbona 18 25 16 23 New York 12 26 13 30 Palermo 16 25 15 25 Londra 12 21 11 19 Rio de Janeiro 12 20 12 22 Torino 14 26 13 25 Madrid 15 32 15 32 Singapore 28 29 29 29 Venezia 17 23 17 22 Mosca 8 19 7 20 Tokyo 17 19 OGGI Debole Moderato Sole Poco nuvoloso Nuvoloso Coperto Var Pioggia Pioggia Temporali Neve Nebbia Calmo Mosso 7 19 DOMANI 15 25 Forte Agitato Motori 17 Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 MOTORI Mercedes. Il debutto della Classe E Sw In breve FORD Tre porte addio: la Ka+ ne ha cinque Si chiama Ka+ ed è la nuova piccola a cinque porte che manda in pensione la seconda generazione della Ka (che di porte ne ha sempre avute tre), gemella diversa della 500 e come la baby Fiat prodotta in Polonia. Concluso il patto Fca-Ford, l’Ovale blu ripropone ora una “supermini” prodotta in India con una lunghezza inferiore ai quattro metri e cinque posti a sedere, oltre al motore a benzina di 1.200 cc da 70 cv per la versione di base o da 85 cv per la Ka+ Ultimate, accreditato di un consumo medio di 5 l/100 km. La Ka+ si affianca alla Fiesta con misure più contenute, un’altezza superiore di 29 mm per lasciare più spazio per la testa e un prezzo base che in Italia parte da 9.750 euro, 1.500 euro in più per la Ultimate, che costa 11.250 euro. Lo stile della nuova citycar firmata Ford è ispirato a quello della Ka Concept del 2013. Le forme compatte e piuttosto rialzate si abbinano al meglio con la griglia trapezoidale cromata “made in Ford”. All’interno l’ambiente è analogo a quello dei modelli Ford più recenti con un pizzico di hi-tech, visto che la plancia include il sistema di infotainment Sync., mentre nella console centrale c’è il portaoggetti MyFord Dock, dove si può ricaricare lo smartphone. (C.Ca.) PEUGEOT Arriva una 208 in serie limitata Ora la station wagon guida un po’ da sola Iconica. Il frontale e il posteriore richiamano subito la Fiat 124 «storica». Gli interni sono abbastanza curati e denotano un’impostazione classica, senza fronzoli e con una concessione all’hi-tech costituita dal display a centro plancia. Sotto il cofano ci sono 140 cavalli erogati dal Multiair turbo di 1,4 litri Corrado Canali STOCCARDA pSvelata la sesta generazione Fiat. La 124 Spider è sviluppata sulla base della Mazda Mx-5 ma è diversa per stile, motori e temperamento La «riscoperta» dei due posti Agile e divertente grazie alla trazione posteriore e al 1.4 da 140 cavalli Massimo Mambretti VERONA pAvanti nel futuro, rivalutan- do il passato: sembra essere proprio questa la filosofia che ha ispirato la Fiat 124 Spider e le ultime mosse di Fca. Infatti, dopo aver riproposto il nome Giulia e la trazione posteriore nei ranghi Alfa Romeo, ora fa altrettanto con la marca italiana che ripropone una vettura aperta. Erede dell’iconica scoperta prodotta tra la metà degli anni Sessanta e Ottanta, riporta sulle strade dopo una decina d’anni (la Fiat Barchetta è uscita di scena nel 2005) una roadster di taglia compatta (è lunga 4 metri) di cittadinanza italiana, a dispetto del fatto che sia prodotta in Giappone, poiché frutto di un progetto sviluppato con la Mazda, dal quale è scaturita la Mx-5. Con quest’ultima la 124 Spider condivide l’architettura e l’arredamento, ma l’apparentamento, com’è noto, non genera un’operazione di rebadging. Infatti la 124 Spider non ha solo vesti che richiamano l’antenata con i tratti decisi, le proporzioni che si definiscono seguendo un andamen- to orizzontale, ma ha anche una motorizzazione made in Fiat. È spinta dal Multiair turbo di 1,4 litri con 140 cv e 240 Nm di coppia a 2.250 giri che, per la prima volta, è disposto longitudinalmente anziché trasversalmente per soddisfare l’architettura da trazione posteriore e abbinarsi al cambio a 6 marce “made in Mazda”, sebbene con specifica rapportatura. Anche per questi motivi è frutto di una ricalibratura “ad hoc”. In vendita a prezzi che partono da 27.500 euro, negli allestimenti Normale e Lusso che sono molto completi, la nuova scoperta Fiat ispira anche l’interpretazione firmata dalla Abarth, che però sarà nelle concessionarie a settembre. Proposta a un listino che parte da 40mila euro, è mossa dalla variante del Multiair di 1,4 litri da 170 cv con 250 Nm di coppia a 2.500 giri, che può abbinarsi anche con il cambio automatico a 6 marce anziché con il manuale con analogo numero di rapporti e, ovviamente, ha una livrea e un temperamento consoni alla tradizione dello Scorpione. Le gemelle-diverse sono, ov- Lo Scorpione. La Abarth 124 Spider si riconosce a prima vista: il motore eroga 170 cavalli. Disponibile il cambio automatico viamente, accomunate da alcune particolarità come il peso (1.050 kg quello della Fiat, appena 10 kg in più quello dell’Abarth) e la massa ripartita equamente fra avantreno e retrotreno, oltre che concentrata in gran parte fra di essi grazie a un’attenzione che ha portato a posizionare persino le pinze dei freni fra i due assali per centrare l’obiettivo. Ovviamente ci sono anche altri punti di contatto come la capote che isola bene l’abitacolo e che si solleva e si abbassa facilmente anche senza scendere dalla vettura o, ancora, l’assenza di portaoggetti degni di questa definizione nell’abitacolo. Quest’ultimo è un ambiente gradevole, arredato come quello della Mx-5 con la plancia che, optando per il pack Radio, viene sormontata dal display da 7” del sistema d’infotainment, ma è rifinito in maniera più curata e personale tanto nel caso della 124 firmata Fiat (215 km/h, 0-100 7”5, 15,6 km/l) quanto in quello dell’Abarth (232 km/h, 6”8, 15,6 km/ l) e, infine, poco contagiato dai vortici quando si viaggia openair, grazie all’inclinazione del parabrezza e al piccolo frangivento sistemato dietro i sedili tra i rollbar di sicurezza. Alla guida si assume una postura d’impostazione sportiva, ovvero a gambe distese, e si può contare sul corretto allineamento dei comandi principali, sebbene (come sulla Mx-5) non ci si possa avvantaggiare né della regolazione in profondità del volante né della registrazione continua dello schienale del sedile. In movimento, la 124 Spider sfodera un apprezzabile brio a partire dai regimi intermedi e una buona propensione a marciare in souplesse a bassa velocità, anche utilizzando i rapporti alti del cambio che, dal canto suo, vanta un’ottima manovrabilità grazie alla ridotta escursione della leva. Ma più che per il temperamento la 124 Spider impressiona per l’equilibrio del comportamento e per l’agilità, avvantaggiata dalla reattività dello sterzo e del retrotreno nel recepire gli input che arrivano dall’acceleratore. © RIPRODUZIONE RISERVATA APPROFONDIMENTO ONLINE I dettagli tecnici e tutte le foto www.motori24.ilsole24ore.com della familiare di punta di Mercedes, la Classe E Station wagon. Realizzata,ovviamente,sullabase della berlina, esibisce uno stile molto classico, che contrasta con il look degli interni all’insegna della massima connettività e dell’hi-tech. Le dotazioni e gli accessori riprendono quanto già proposto sulla nuova Classe E berlina. Oltre alla plancia con il doppio schermo da 12,3 pollici, vanno segnalati il sistema di infotainment aggiornato con il Concierge Service e il pacchetto d’intrattenimento con iPad più l’Intelligent Drive, che include i sistemi di assistenza alla guida, tra cui il Drive Pilot per la guida semi-autonoma attiva fino alla velocitàdi210km/h.Insomma,la familiare guida un po’ da sola. Quanto alla versatilità, la “vocazione”dituttelefamiliari,ilbagagliaio offre una capacità variabile da 670 a 1.820 litri e nei prossimi mesi sarà offerta anche la possibilità d’installare una terza fila di sedili ripiegabili. Lo schienale del divano posteriore può essere regolato per offrire molto più spazio ed è dotato di uno sblocco elettrico, con la suddivisione di serie 40:20:40 per offrire la massima praticità a KIA Sette controlli per viaggiare sereni Come tradizione di inizio estate Kia, anche quest’anno, lancia il Summer Check-up. Sette i controlli gratuiti previsti: impianto frenante, sospensioni, pneumatici con il controllo della pressione e dell’usura; e ancora, efficienza dei fari e del loro orientamento, controllo dei livelli dell’impianto di raffreddamento, del circuito freni, dell’olio motore e del liquido lavavetri, batteria, alternatore e spazzole tergicristallo. (C.Ca.) OGGI ON LINE Volvo. Con le nuove S90 berlina e V90 familiare la marca svedese torna a sfidare le case tedesche Il grande rilancio delle ammiraglie svedesi Nicola Desiderio ESTEPONA pVolvo vuole diventare gran- de e, dopo la XC90, torna a parlare di ammiraglie nei due modi che le sono tipici: la berlina S90 e soprattutto la station wagon V90, figlie di una tradizione svedese che punta a stupire attraverso la funzione. Parliamo di auto lunghe quasi 5 metri (4,96 per la precisione), basate come il suv sulla piattaforma modulare Spa (Scalable Product Architecture), che prevede una scocca costruita in acciaio per un terzo forgiato a caldo e alluminio solo per la struttura che integra parafiamma e paraduomi anteriori. Nel mirino ci sono ovviamente le grandi berline e wagon di passaporto tedesco. Lo stile è fatto di linee semplici, superfici lisce e proporzioni canoniche, insolitamente sportiveggianti sulla V90, se si pensa che è l’erede della 240. Il cambio di passo è ancora più evidente nell’abitacolo, dove la pelle cucita a vista, le modanature metalliche e il legno naturale, in alcuni punti lavorato magistralmente, dà alle S90 e V90 una consistenza che alza di qualche grado la temperatura del puro minimalismo svedese senza cavalcare le walkirie tedesche. Pochi i pulsanti, grande la superficie di visualizzazione dell’head-display, della strumentazione Lcd da 12,3 pollici e dello schermo verticale da 9 pollici del sistema Sensus, che fa a meno di manopole e comandi integrativi sul tunnel puntando su touche e comandi vocali. riesce a “specchiare” dispositivi Android e iOs e, visto che lo si deve fare con il cavetto Usb che prevede anche la ricarica, gli uomini di Volvo hanno pensato bene che la piastra wireless fosse inutile. Funziona invece perfettamente l’integrazione con Spotify per avere un database musicale digitale immenso da sparare attraverso i 18 altoparlanti dell’impianto Bowers&Wilkins da 1.400 Watt. Il bagagliaio non è il punto forte: passino i 500 litri della S90, ma i 560-1.526 litri li offrono wagon ben più corte della V90. In compenso: vano ben rifinito con soffietto, schienali e portellone elettrici e un doppio fondo sotto il piano che si solleva a compasso e integra anche una paratia a scomparsa di ripartizione del carico. Lo spazio per i passeggeri, invece, è ampio e i sedili offrono, come è tradizione su una Volvo, un grande comfort oltre alla ventilazione e al massaggio e a una struttura particolare che protegge meglio la schiena in caso di uscita di strada. Il capitolo sicurezza è ricchissimo e racchiuso nel capitolo IntelliSafe, del quale fa parte anche il Pilot Assist II, il pacchetto di guida semi-autonoma che riesce a guidare la vettura fino a 130 km/ h e senza averne un’altra che precede. Si attiva facilmente e la sua Imponenti. La berlina Volvo S90 (sopra) e la V90 station wagon (sotto) sfiorano i 5 metri, ma il bagagliaio non è grande in relazione alle dimensioni esterne. Offerte con unità a 4 cilindri benzina e diesel: l’ibrido è in arrivo © RIPRODUZIONE RISERVATA Salone. Lo show al Parco del Valentino Torino è tornata capitale delle auto www.motori24.ilsole24ore.com Lettere alla redazione motori del Sole 24 Ore [email protected] voglia di un Salone dell’auto in Italia: la seconda edizione della rassegna al Parco del Valentino, che ha chiuso ieri i battenti, non soltanto ha fatto registrare un’affluenza record, ma ha anche presentato otto prime mondiali, fra cuilarinnovataAbarth595,cheèla versione con motore 1400 cc TJet da180cvrealizzatasullabasedella 500 ristilizzata. Le altre sono tutte conceptohypercaratiraturalimitatissima, in gran parte elettriche, in più di un caso di marchi inediti. Il Salone dell’auto di Torino ha riproposto anche quest’anno il suo originale format all’aperto, con orario continuato fino alle 24 di ogni giorno d’apertura e ancora un ingresso completamente gratuito e un layout di presenza alla rassegna uguale per tutti i brand partecipanti, con l’obiettivo dichiarato di riportare di conseguenza l’automobile al centro dell’esposizione. Sono state ben 43 le Case automobilistiche presenti, mentre 12 eranoicarrozzierieicentristilead avere aderito all’evento torinese. Fra gli approfondimenti il più gettonato al Salone sono state le celebrazioni italiane del centenario di Bmw e dei cinquant’anni di Bmw È la porta d’ingresso nel mondo Harley-Davidson. Abbiamo provato la Street 750 a listino a 7.700 euro. La moto americana si fa apprezzare per la facilità di guida, grazie alla sella bassa, al manubrio largo, e al peso ben distribuito. Peccato per alcune economie nelle finiture fin troppo spartane e per l’assenza dell’Abs in Italia: il Gruppo tedesco ha festeggiatoaTorinoi100annidistoria di Bmw, ma anche di RollsRoyce e Mini, raccontandoli nel cortile del Castello del Valentino nel fine settimana scorso. Riflettori accesi anche sul Gran Premio Parco Valentino, la sfilata di45chilometridiconcept,edizioni limitate e supercar, che è partita da piazza Vittorio Veneto per giungere alla Reggia di Venaria, passando per le colline torinesi e per l’area pedonale Via Mensa nel comune di Venaria, aperta per dare spazio all’intrigante passerella di collezionisti. Infine grande successo per una delle novità di quest’anno, la possibilità di effettuare test drive delle auto esposte. Soddisfatto dell’edizione 2016 anche l’ideatore della manifestazione, Andrea Levy: «Il Salone di Torino è una rassegna dell’auto fra le più suggestive a livello internazionale, perché si svolge all’interno di una location splendida come quella del Parco Valentino. Le auto sono valorizzate dalla bellezza sempre diversa della natura, che esalta i modelli esposti». L’appuntamento è ora per la terza edizione dal 7 all’11 giugno 2017. C.Ca. © RIPRODUZIONE RISERVATA Anteprima in pedana. Il Salone di Torino è stato organizzato senza i classici stand, ma con espositori (nella foto: la debuttante Fiat 500 S) INNOVAZIONE PROVA In sella alla Street 750 Harley-Davidson: facile e costa poco entrata in azione è segnalata sulla strumentazione da un volante verde, mentre i radar e i sensori vari guardano in giro se ci sono pedoni, ciclisti o grossi animali. Tutti 4 cilindri 2 litri i motori della famiglia Drive E: la T5 ha 254 cv, la T6 Awd con compressore e turbo arriva a 320 cv, mentre la D3 ha 150 cv, la D4 biturbo ha 190 cv e la D5 Awd ha 235 cv grazie a uno dei turbo a geometria variabile e al Power Pulse, un getto d’aria accumulato da un piccolo serbatoio che provvede a riaccelerare la turbina dopo ogni decelerazione per migliorare la prontezza. Tutte hanno di serie od optional il cambio automatico a 8 rapporti, le più potenti anche la trazione integrale. Più avanti arriverà la T8 AwdD ibrida plug-in da 407 cv, che chiude lo 0-100 km/h in 5,2 secondi, consuma 2,1 litri/100 km pari a 47 g/km CO2 e percorre 45 km in elettrico. Qualsiasi sia la scelta, le S90/ V90 e il viaggiare sono una cosa sola: per il comfort, la compostezza dell’assetto e la sensazione di sicurezza che abbassano naturalmente i battiti di chi guida, facendo percorrere chilometri su chilometri senza stancarsi. L’arrivo nei concessionari è previsto a settembre con prezzi a partire da 45mila euro e una differenza tra S90 e V90, a parità di allestimento e motore, di circa 3mila euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Classica (ma solo fuori). La Classe E Sw esternamente è molto tradizionale; all’interno e sotto pelle, invece, c’è tantissima tecnologia pMa allora c’era davvero tanta Entra a far parte della gamma Peugeot 208 una variante a tiratura limitata, la Ice White. Basata sull’allestimento GT Line e disponibile in soli 150 esemplari, è in vendita nella sola versione a cinque porte, con il motore 1.600 cc turbodiesel BlueHdi da 100 cavalli. Costa circa 21.500 euro ed è contraddistinta dalla vernice opaca bianca e rispetto alle altre GT Line offre di serie una dotazione più completa che include, fra l’altro, l’Active City Brake, il tetto panoramico di cristallo con tendina scorrevole manualmente, il Park Assist con retrocamera, il navigatore satellitare e gli alzacristalli posteriori elettrici. (C.Ca.) bordo. Il portellone è dotato di serie di movimento elettrico e di apertura regolabile e in opzione sarà proposto il sistema keylessgo con apertura automatica grazie al solo movimento del piede sotto al paraurti. La nuova Classe E Sw sarà disponibile sin dal lancio con una gamma particolarmente ampia di motori. Fra i benzina troviamo i quattro cilindri E 200 da 184 cv ed E 250 da 211 cv e la E 400 4Matic con il V6 di 3.000 litri da 333 cv, mentre tra i turbodiesel la scelta sarà tra la E 200 “d” da 150 cv, la E 220 “d” da 194 cv e la E 350 “d” V6 3.000 cc da 258 cavalli. Le wagon della stella saranno disponibili all’inizio solo con il cambio automatico 9G-Tronic a nove marce, mentre per gli acquirenti più sportivi è dedicata la Mercedes Amg E Sw43 4Matic. Il modello dal carattere più dinamico è equipaggiato con il V6 3.000 cc biturbo in una variante da 401 cv e 520 Nm, abbinato esclusivamente al cambio automatico e alla trazione integrale. In questa configurazione la nuova station Mercedes dichiara un’accelerazione da 0-100 km/h in 4,7 secondi e una velocità massima autolimitata a 250 km/h. I prezzi non sono noti, ma dovrebbero ricalcare il listino attuale. IMMATRICOLAZIONI Guida autonoma: Tutti i dati di vendita come stanno le cose del mercato italiano tra mito e realtà e di quello europeo 18 Commenti e inchieste DIRETTORE RESPONSABILE Roberto Napoletano VICEDIRETTORI: Edoardo De Biasi (VICARIO), Alberto Orioli, Salvatore Padula, Alessandro Plateroti CAPOREDATTORE CENTRALE: Guido Palmieri (responsabile superdesk) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA: Giorgio Santilli UFFICIO CENTRALE-SUPERDESK: Daniele Bellasio (responsabile web), Luca Benecchi, Fabio Carducci (vice Roma), Giuseppe Chiellino, Franca Deponti, Federico Momoli, Alfredo Sessa, Alberto Trevissoi (vice superdesk) Segretario di redazione: Marco Mariani INFORMAZIONE NORMATIVA E LUNEDI: Mauro Meazza SUPERVISIONE E COORDINAMENTO AREA FINANZA: Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 Fisco & cultura La biblioteca Pagar le tasse con arte (e pazienza) L’infinita costruzione del gusto di GIORGIO DELL’ARTI VERSAMENTI INSOLITI Riparte il «baratto» opere-Erario: nel 2015 sì a 12 beni per 2 milioni Christian Martino SUPERVISIONE E COORDINAMENTO AREA IMPRESA: Lello Naso UFFICIO GRAFICO CENTRALE: Adriano Attus (creative director) e Francesco Narracci (art director) RESPONSABILI DI SETTORE: Luca De Biase, Jean Marie Del Bo, Attilio Geroni, Laura La Posta, Armando Massarenti, Francesca Padula, Christian Rocca, Fernanda Roggero, Stefano Salis, Giovanni Uggeri SOCIAL MEDIA EDITOR: Michela Finizio, Marco lo Conte (coordinatore), Vito Lops e Francesca Milano PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 Ore S.p.A. PRESIDENTE: Giorgio Squinzi IMPRESE & LEGALITÀ Crisi e omertà: la mafia insidia la Lombardia di Lionello Mancini C apita che per capire il rapporto imprese-criminalità, a volte serva più leggere certi freddi (ma chiari, persino divulgativi) atti giudiziari che non le cronache più o meno informate, emotive o politicamente orientate. Come la richiesta di sequestro urgente disposta dal Gip su richiesta dalla Dda di Milano per le quote di un’impresa edile finite in mano alla ‘ndrangheta. Siamo nel cuore della Lombardia, a metà strada tra Monza e Varese. I titolari di un’impresa edile fondata 50 anni fa (“produzione e trasporto di calcestruzzo, nolo di mezzi, demolizioni e movimento terra” recita il sito) in difficoltà con l’intero settore vengono “avvicinati” da personaggi calabresi, pronti – dicono – a iniettare liquidità in cambio di quote societarie. «All’inizio la famiglia accetta – scrivono i pm milanesi – ma è restia a cedere l’azienda. Poi però, complici anche due intimidazioni subite, la cessione avviene a favore di un prestanome». Una vicenda, si legge ancora nell’atto di sequestro, «che può dirsi paradigmatica dei rapporti impresacriminalità: un’impresa storica, di prestigio, ampiamente affermata e con ottime credenziali in termini bancari, colta in un momento di crisi» travolge l’etica dei proprietari i quali sanno perfettamente chi stanno imbarcando, tanto che «adottano un atteggiamento ambivalente: si avvalgono del nuovo “socio” per minacciare i debitori insolventi; manifestano disappunto per la progressiva spoliazione dei beni sociali e per il mancato pagamento del dovuto per le quote, ma non disdegnano di addossare alla nuova gestione la responsabilità di un eventuale fallimento, accontentandosi di ripianare i propri debiti. Capiscono che è in atto la progressiva distrazione delle risorse societarie, ma non vogliono/possono fare nulla, perché anche per loro la soluzione che si prospetta è in qualche modo conveniente». E la famiglia di imprenditori, con un surplus di furbizia moralmente inaccettabile, racconta così sul sito aziendale l’alleanza con la malavita: «Nel 2015, dopo anni di collaborazione, la totalità delle quote societarie viene acquisita dal sig. […], la cui intraprendenza e voglia di fare sono un dato di fatto». Come sono un dato di fatto, però, le origini familiari sue e dei suoi accoliti, collegati ad ambienti inequivocabili e ben noti alle cronache, perché riportano a inchieste arcinote come “Infinito” e “Tenacia”. Caratteristiche tanto evidenti, che l’imprenditore lombardo, dovendo riscuotere crediti, si fa aggressivo con i clienti-debitori, come racconta lui stesso, intercettato intorno a metà marzo: «Allora ho detto alla moglie: guardi, ascolti, io aspetto ancora fino a domani, poi da lunedì in poi le cambiali non le vengo più a prendere io. Le mando a prendere a qualcun altro. Però non le mando a prendere con calma come sono qua io, ma da gente che fa un po’ di casino […]. O mi dà le cambiali o vengo qua e gli disfo il locale». Solo un’inchiesta? Un caso isolato in una Lombardia ben protetta dai suoi anticorpi? Dall’osservatorio della Procura, la squadra diretta da Ilda Boccassini non è così tranquilla. E infatti usa quella parolina – «paradigmatico» – che richiama decine di altri episodi di possibile contiguità o di omertà spudorata. Ben sapendo che i processi si fanno a persone in carne e ossa, e non inseguendo massimi sistemi né schemi sociologici, la Dda precisa che certe condotte dei protagonisti assumono «connotati giuridici diversi a seconda del momento in cui li si analizza: imprenditori-vittime, guardando al termine della parabola, ma allargando lo sguardo anche alla fase iniziale del rapporto, emergono tratti di contiguità e di compiacenza […] difficilmente inquadrabili sotto il profilo giuridico, ma certo non descrivibili in termini di sola vittimizzazione. Basti pensare all’atteggiamento di sostanziale omertà emerso durante le loro audizioni davanti al Pm, omertà tesa a difendere coloro che li hanno dapprima costretti a cedere l’impresa e che poi l’hanno depredata votandola al fallimento. Una scelta forse accettata come male minore rispetto a un proprio coinvolgimento diretto nel dissesto». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA di Antonello Cherchi I l fisco si inchina alla cultura. Siamo in tempi di dichiarazione dei redditi e va ricordato che le pretese dell’Erario non sempre vanno esaudite in moneta sonante. Possono andar bene anche quadri, reperti archeologici, statue, immobili, carte geografiche, spartiti musicali, manoscritti, carteggi, incunaboli, stampe, fotografie, pellicole cinematografiche. Purché abbiano un rilevante interesse culturale. Non è una novità. La normativa che chiede al fisco di rinunciare ai soldi e “accontentarsi” di beni storici e artistici ha più di trent’anni. È stata, infatti, la legge 512 del 1982 a introdurre questa possibilità, che, però, è stata utilizzata poco e male. I casi di scambio si possono contare sulle dita di una mano. L’ultima proposta andata in porto - su sette presentate - è stata quella relativa alla tela di Alberto Burri “Bianco e nero”, stimata circa 100mila euro. L’operazione è stata perfezionata nel 2010 e il quadro è ora esposto presso la Galleria nazionale dell’Umbria. E questo la dice lunga sul funzionamento della commissione interministeriale Beni culturali-Economia che deve dare il via libera, dopo un’articolata istruttoria, alla compensazione delle tasse attraverso le opere d’arte. Durante questi ultimi trent’anni, infatti, la commissione si è riunita a singhiozzo e per lunghi periodi è stata inattiva, complice le continue riorganizzazioni del ministero dei Beni culturali. Dal 2010, dopo aver deliberato sull’opera di Burri, non si è riunita per quattro anni. Ha ripreso a funzionare a ottobre 2014, quando l’attuale ministro della cultura, Dario Franceschini, l’ha ricostituita. Da quel momento, la commissione ha ricevuto 16 nuove proposte e altre otto le ha tirate fuori dai casset- di Elio Silva G li italiani, oltre che santi, poeti e navigatori, sono anche un popolo di mecenati? La domanda, fino a un paio d’anni fa, avrebbe avuto il sapore della provocazione: nel mezzo della crisi più lunga e profonda dell’ultimo secolo, più che alla filosofia illuminata dell’età augustea ci si ispirava al “primum vivere” di hobbesiana memoria. Anche le diverse indagini sulla generosità dei donatori relegavano costantemente le erogazioni liberali per i beni artistici e culturali agli ultimi posti tra le scelte dei benefattori. Oggi, invece, il clima che si respira intorno a questo argomento è completamente diverso. Quando, il 26 maggio scorso, dal palco dell’assemblea di Confindustria il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ha invitato ciascun imprenditore ad adottareunmonumento,lapropostanonha fatto sobbalzare nessuno sulla sedia, anzi è sembrataingrandesintoniaconilmooddel- Opera Chiesa Madonna della luce Archivio Bonardi con autografi di Giuseppe Zanardelli e altri documenti Pezzi archeologici provenienti dallo scavo della Necropoli di Lucifero in deposito presso il museo nazionale di Locri Epizefiri Archivio Niccolò Fraggianni Jacopo Robusti detto il Tintoretto: Madonna col Bambino e santi (olio su tela) Antonio Maria Viani: Padre eterno con la croce tra angeli (carta acquerellata) Fondo di 300 lettere autografe di Gabriele D’Annunzio Giuseppe Capogrossi: Paesaggio con case (olio su tela) Virgilio Guidi: Cielo antico (olio su tela) Sei arazzi di manifattura reale francese di Beauvais Piazza del Popolo a Roma (inchiostro bruno a penna e colore): attribuzione ambito Gian Lorenzo Bernini Ritratto del cardinale Vincenzo Maria Altieri, ora in deposito presso il museo di Palazzo Altieri: olio su tela su modello della ritrattistica di Pompeo Batoni Totale Luogo Scorrano (Lecce) Brescia Locri (Reggio Calabria) Valore 250.000 10.329,14 348.302 Pescara 65.000 Torino 80.000 Alessandria 18.265,17 Milano 200.000 Brescia 23.000 Brescia Brescia 12.000 1.000.000 Roma 40.000 Roma 8.500 2.055.396 Fonte: ministero dei Beni culturali © RIPRODUZIONE RISERVATA la platea. E a confermarlo ci sono i dati del crescente successo dell’art bonus, l’agevolazione fiscale del 65% per chi eroga contributi alla cultura: 77 milioni raccolti in un annoemezzodaoltre2.700donatori(deiquali due terzi sono privati cittadini), con una progressione impressionante, visto che, nell’ottobre 2015, i milioni incamerati erano 34 e gli apprendisti mecenati meno di 800. Che cosa è intervenuto, in così poco tempo, per modificare tanto visibilmente comportamenti e aspettative? Una prima risposta si trova proprio nei dati appena richiamati:lalevafiscalestafunzionandobene. L’art bonus consente un credito d’imposta importante, soprattutto per le grandi imprese (per le persone giuridiche il limite è il 5 per mille dei ricavi annui, mentre per le persone fisiche è il 15% del reddito imponibile). E la norma non è un fiore isolato in un campo incolto: la mano pubblica si sta facendosentiremoltopiùcheinpassatointema di tutela dei beni monumentali e culturali. Tra le agevolazioni di natura tributaria Politica industriale e slogan di Stefano Manzocchi u Continua da pagina 1 I n questo senso, dunque, non va mai dimenticato che politica fiscale, riforma della giustizia civile e riorganizzazione della Pa in direzione probusiness sono primari strumenti attraverso i quali misurare l’orientamento della politica industriale. Secondo punto: aumento dell’occupazione e aumento della produttività sono obiettivi non necessariamente congiunti nel breve termine, ma connessi invece nel medio periodo. Entrambi hanno a che fare con la partecipazione delle nostre aziende ai network internazionali del valore. Le catene globali del valore Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici o meccanici quali la fotoriproduzione e la registrazione. DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel.023022.1-Fax023022.214-e-mail:[email protected] Le opere d’arte accettate dagli inizi del 2015 a oggi per ripianare i debiti tributari dei contribuenti. Valori in euro si è aggiunto, infatti, da quest’anno il 2 per mille per le associazioni culturali, non ancora noto a tutti, anche per la sovrapposizione ad altri “per mille”, ma potenzialmente in grado di rimpinguare ulteriormente le entrate delle organizzazioni. Tuttisostenitoridelbelloperconvenienzafiscale,allora?Nonproprio,quantomeno agiudicaredalpareredeifundraiserprofessionisti, gli “intermediari” tra i potenziali mecenatieleoperedasalvare.«Iltemadella convenienza tributaria è importante, ma non spiega tutto», osserva Marianna Martinoni, consulente in fundraising per lo sviluppo del non profit e già dirigente nazionale dell’associazione di categoria Assif, con una lunga esperienza proprio nel settore culturale. «Negli ultimi anni – le fa eco Elisa Bonini,fondatriceeceodiSillabarte,società specializzata nel fundraising culturale – si sono diffuse modalità di partecipazione nuove, riassumibili nella formula “amici di…”, ossia gruppi di sostenitori di un museo, un teatro, un’orchestra o un sito, che prendono parte alla vita di quel bene culturale non solo con donazioni, ma anche con attività di fruizione inedite. Le realtà con gruppi di sostenitori erano l’anno scorso 1.206, secondo il dato contenuto nel rapporto Unioncamere-Fondazione Symbola, ma il loro numero sta salendo rapidamente». Come rafforzare il trend? Per la Martinoni «è il momento di dare importanza ai temi della trasparenza e della valutazione d’impatto che gli enti e le attività culturali sono in grado di generare sui territori, così da incoraggiare ulteriormente i potenziali sostenitori. Occorre ampliare tutti i canali, dal crowdfunding ai lasciti, perché c’è un potenziale enorme ancora da valorizzare. Per questo serve che gli enti investano in figure professionali competenti, in grado di maneggiare bene le norme fiscali, ma anche e soprattutto i processi che gli anglosassoni riassumono nell’espressione “Donor Care”». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA L’EDITORIALE © Copyright Il Sole 24 ORE S.p.A. PUBBLICITÀ: Il Sole 24 ORE S.p.A. - SYSTEM Contribuenti in cultura i soldi ma con le opere d’arte. La situazione di stallo - assicurano al ministero - è stata però superata. I soldi per ripianare i conti dell’Erario sono stati trovati e ora si sta procedendo con la predisposizione dei decreti con i quali comunicare agli interessati l’esito positivo della loro richiesta e il valore accordato all’opera. L’iter prevede, infatti, che si presenti la domanda alla soprintendenza, la quale istruisce la pratica, effettua una valutazione della congruità del valore del bene proposto dal contribuente e gira il fascicolo a Roma, alla direzione generale di competenza, che predispone una propria relazione e sottopone il tutto alla commissione interministeriale. Quest’ultima tira le fila del procedimento, esprimendo un parere sia sul “prezzo” dell’opera da convertire in tasse sia sulla convenienza e opportunità di acquisire al patrimonio statale un nuovo bene culturale. Se il parere è positivo, la direzione generale prepara un decreto a firma del ministro dei Beni culturali, di concerto con quello dell’Economia, con il quale illustra al contribuente l’esito della richiesta e il valore accordato al bene. Il contribuente ha due mesi per accettare. La legge 512 (più volte modificata) stabilisce che con le opere d’arte possano essere pagate l’imposta di successione e tutti i tributi di competenza statale. C’è, però, una differenza di procedimento: infatti, mentre nel caso dell’imposta di successione, la richiesta di farvi fronte con le opere d’arte interrompe il termine di pagamento, nel caso delle imposte dirette, la domanda da parte del contribuente non sospende il versamento di quanto chiesto dal fisco. Un motivo in più per velocizzare le procedure. Il patrimonio riesce a farsi sempre più amici SEDE LEGALE - DIREZIONE E REDAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano - Tel. 023022.1 - Fax 0243510862 REDAZIONE DI ROMA: piazza dell’Indipendenza 23b/c - 00185 - Tel. 063022.1 Fax 063022.6390 - e-mail: [email protected] co dell’arte Tomaso Montanari in una recente lettera con cui ha comunicato a Franceschini le dimissioni dalla commissione perché riteneva il lavoro inutile, anche le dodici proposte che hanno ricevuto il via libera non sono potute andare avanti perché nel bilancio dell’Economia c’erano solo poco più di 31mila euro per far fronte ai due milioni di minori entrate determinate dal fatto che i contribuenti pagherebbero non con MECENATISMO PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 ORE S.p.A. AMMINISTRAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano ti, dove giacevano in attesa di risposta. La metà delle richieste avanzate dai contribuenti ha passato il vaglio, per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro di beni proposti al fisco per azzerare i debiti (si veda la scheda). E altre quattro domande sono al momento in istruttoria. A riprova che l’intuizione di trent’anni fa non è caduta nel dimenticatoio. Anche questa volta, però, c’è stato un intoppo. Come ha scritto lo stori- Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso il Servizio Cortesia, presso Progetto Lavoro, via Lario, 16 - 20159 Milano, telefono (02 o 06) 3022.2888, fax (02 o 06) 3022.2519, ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.Lgs. 196/03. Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. disperdono le fasi produttive dell’industria e dei servizi a essa connessi tra nazioni diverse, per poi “riaggregare” le merci in vista del passaggio verso il fruitore finale: in questi network si concretizza la produttività delle imprese, mentre la loro dimensione ne caratterizza per molti aspetti il ruolo. Posizionarsi nelle fasi dove prevale l’apporto del capitale intangibile, siano esse quelle a monte della progettazione, della ricerca, dell’elaborazione dell’informazione, oppure in quelle a valle del marketing, della gestione della proprietà intellettuale e dell’organizzazione delle reti di distribuzione, si accompagna a maggior crescita della produttività e dei salari. Ricerche recenti svolte con Cecilia MODALITÀ DI ABBONAMENTO AL QUOTIDIANO: prezzo di copertina in Italia ¤1,50 dal martedì al venerdì, ¤2 per le edizioni di sabato e domenica e lunedì. Abbonamento Italia 359 numeri del quotidiano in versione cartacea e digitale: ¤400,00 comprensivo di contributo spese di consegna (postale o in edicola). L'abbonamento Italia non comprende i magazine “IL – Intelligence in Lifestyle” e “How to spend it”. Per l'abbonamento estero Europa, rivolgersi al Servizio Abbonamenti (tel. 02.30.300.600 oppure [email protected]). Per il resto del Mondo è disponibile solo l'abbonamento al quotidiano in versione digitale. 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Si tratta di fasi nelle quali è tuttora concentrata gran parte dell’occupazione manifatturiera e che potrebbero ricevere una spinta verso l’efficienza e l’aumento delle retribuzioni, mentre nel tempo un’industria nel complesso più competitiva può consentire aumenti dell’occupazione, diretti o indiretti C.A.P. /LOCALITÀ / TELEFONO e FAX/EMAIL. Altre offerte di abbonato sono disponibili su Internet all'indirizzo www.ilsole24ore.com/offerte. Non inviare denaro. I nuovi abbonati riceveranno un apposito bollettino postale già intestato per eseguire il pagamento. La sottoscrizione dell'abbonamento dà diritto a ricevere offerte di prodotti e servizi del Gruppo Il Sole 24 ORE S.p.A. Potrà rinunciare a tale diritto rivolgendosi al Database Marketing de Il Sole 24 ORE. Informativa ex D.Lgs. n. 196/03 - Il Sole 24 ORE S.p.A. Titolare del trattamento tratta i dati personali liberamente conferiti per fornire i servizi indicati. Per i diritti di cui all'art. 7 del D.Lgs. n. 196/03 e per l'elenco di tutti i Responsabili del trattamento rivolgersi al Database Marketing, via Carlo Pisacane 1 - 20016 Pero (MI). I dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli abbonamenti, al marketing, all'amministrazione e potranno essere comunicati alle società del Gruppo per le medesime finalità della raccolta e a società esterne per nei servizi alle imprese o alle persone. Nel disegno di una nuova politica industriale occorre chiarire bene che l’obiettivononèunacrescitadelleimprese meramente quantitativa, ma funzionale e dunque qualitativa. Si tratta, appunto, di investire nelle competenze tecniche, ma anche organizzative e manageriali, che consentano alle aziende italiane di connettersi con altre entità produttive in Italia o all’estero, partecipando progressivamente alla transizione che sta interessando una porzione crescente dei segmenti un tempo standardizzati e meno flessibili della manifattura. Per definizione, una Industria 4.0 italiana esisterà se ben radicata e posizionata nelle catene globali del valore, e da questo non potrà prescindere qualsiasi prossima politica industriale. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA la spedizione del quotidiano e per l'invio di materiale promozionale. SERVIZIO ABBONAMENTI: Tel.02.30.300.600 (con operatore da lunedì a venerdì 8:30-18:00) - Fax 023022.2885 - Email: [email protected]. SERVIZIO ARRETRATI PER I NON ABBONATI: (non disponibili le edizioni cartacee più vecchie di 24 mesi dalla data odierna): inoltrare richiesta via email all'indirizzo [email protected] oppure contattare telefonicamente il numero 02 30.300.600 allegando la fotocopia della ricevuta di versamento sul c.c.p. 519272 intestato a Il Sole 24 ORE S.p.A. oppure via fax al numero 02 opp 06 3022.2519. Il costo di una copia arretrata è pari al doppio del prezzo di copertina del giorno richiesto. Non verranno rimborsate le istanze relative ad edizioni più vecchie di 24 mesi dalla data odierna. Volere. «Una persona può fare ciò che vuole, ma non può volere ciò che vuole» (Schopenhauer) Foucault. Il programma di Michel Foucault, rimasto incompiuto a causa della sua morte precoce, prevedeva di investigare le “tecnologie del sé”, ossia i modi in cui nella storia l’individuo si è formato attraverso pratiche di azione sulla propria mente e sul proprio corpo, per trasformare se stesso allo scopo di raggiungere la felicità, la purezza, la saggezza. Gusto. «Costringo me stesso a contraddirmi, in modo da evitare di conformarmi al mio stesso gusto» (Marcel Duchamp) Alter ego. La scrittrice Chiara Gamberale, nel libro Per dieci minuti (2013), racconta la vicenda del suo alter ego Chiara, la quale per uscire da una crisi esistenziale decide di impegnarsi ogni giorno – per dieci minuti – in qualcosa che non ha mai fatto né mai pensato di voler fare: mette lo smalto fucsia, balla l’hip-hop, assiste alla laurea di una sconosciuta, fissa per lunghi minuti un quadro di Vermeer, guarda video pornografici, si veste da Babbo Natale ecc. Predilezioni. L’illusione della fine della storia è un fenomeno studiato nel 2013 dagli psicologi di Harvard Jordi Quoidbach e Daniel Gilbert. I due hanno svolto una ricerca che ha coinvolto ventimila persone, cui hanno chiesto di rispondere sui propri gusti attuali e su quelli del passato. Pur ammettendo che le proprie predilezioni fossero cambiate nel tempo, la maggioranza ha affermato di considerare i gusti attuali stabili e definitivi. Piacere. Il piacere è il senso di benessere e felicità che segue il soddisfacimento di un bisogno. È indotto dal rilascio di endorfine e altre sostanze oppioidi endogene, i cosiddetti «ormoni della felicità». Studi su topi di laboratorio hanno mostrato che dosi di endorfina ed oppiacei sopprimono la produzione di dopamina e rendono gli animali del tutto soddisfatti e quindi privi di bisogni. I topi allora perdono qualsiasi stimolo ad agire e finiscono per morire di inedia anche con il cibo sotto il naso. Desideri. Per il filosofo Harry Frankfurt «l’abilità di riflettere sui miei desideri è ciò che mi distingue da un animale, il quale può avere desideri ma non può riflettere su di essi e individuare quelli in conflitto con altri». Padrone. «Ma non è strana questa espressione? Perché se uno è padrone di sé, è anche servo di sé, e viceversa, dato che si tratta sempre della stessa persona» (Platone, Repubblica) Mente. Secondo i biologi Ajit Varki e Danny Brower la mente umana si sarebbe sviluppata proprio dall’impulso a negare la realtà, in particolare nei suoi aspetti insopportabili, come la morte. La capacità di negare l’esistenza della morte avrebbe costituito infatti un formidabile vantaggio evolutivo e spinto gli individui a pianificare le proprie azioni nel lungo o lunghissimo termine, a osare e correre rischi, a sopravvalutarsi senza lasciarsi sopraffare dalla paura paralizzante della fine. Interessante. «Che cosa è interessante? Perlopiù, ciò che in precedenza non è stato ritenuto bello (o buono). I malati sono interessanti, come osserva Nietzsche. E anche i malvagi. In tale termine si ammira l’ingegnosità dell’applicazione, non la sua veridicità: l’insolenza e la trasgressività che esso alimenta, non il rispetto. In quanto criterio di valore, “l’interessante” promuove una predilezione per i contrasti, non per l’armonia; il suo antomino è “noioso”» (Susan Sontag) Ipocrita. «L’essere umano è l’unico animale che impara facendo l’ipocrita. Fa finta di essere educato e poi, alla fine, diventa educato» (Jean Kerr, Finishing Touches) Notizie tratte da: Emanuele Arielli, Farsi piacere. La costruzione del gusto, ed. Raffaello Cortina, Milano, pp. 169, euro 13,00. STAMPATORI: Il Sole 24 ORE S.p.A., via Busto Arsizio 36, 20151 Milano e via Tiburtina Valeria, Km 68,700, Carsoli 67061 (AQ) - Etis 2000 S.p.A., 8ª strada, 29 zona industriale, 95100 (CT) - Stampa quotidiana S.r.l., via Galileo Galilei 280/A, località Fossatone, 40059 Medicina (BO) - Stampa quotidiana Srl - Zona industriale Predda Niedda, strada 47 n.4 - 07100 Sassari (SS) - Rue de Bosquet 16, Zona Ind., 1400 Nivelles (Belgium). DISTRIBUZIONE ITALIA: m-dis Distribuzione Media S.p.A., via Cazzaniga 1 20132 Milano, Tel. 022582.1 Certificato Ads n. 7879 del 19-02-2015 Registrazione Tribunale di Milano n. 322 del 28-11-1965 La tiratura del Sole 24 Ore di oggi 13 Giugno 2016 è stata di 165.867 copie Commenti e inchieste 19 Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 Europa al bivio «Introspezione» democratica. Il Vecchio continente deve cercare di recuperare il rapporto con i cittadini Winston Churchill. Il primo ministro inglese, in carica durante la Seconda guerra mondiale, nel 1946 pronunciò un discorso sulla necessità di creare una sorta di Stati Uniti d’Europa NON SOLO BREXIT Le sei spine nel cuore dell’Unione Industria. Favoriti i concorrenti Ue Dal voto inglese all’Unione bancaria ancora incompleta: Ue alle prese con troppi nodi di Chiara Bussi u Continua da pagina 1 T ra dieci giorni, il 23 giugno, i cittadini britannici dovranno infatti scegliere se restare nell’Unione europea o se voltare pagina. L’ipotesi di una Brexit è però solo l’ultima spina che si è conficcata nel fianco della Ue e ne minaccia l’identità. Ce ne sono almeno altre cinque che possono rappresentare un rischio per la tenuta dell’area: il continuo allarme di una Grexit - l’abbandono della Grecia -, la crescente affermazione dei partiti anti-Ue, lo scricchiolio dell’area Schengen, la complessa governance economica e il cantiere incompleto dell’Unione bancaria. «Il rischio di Brexit - dice l’economista del thinktankBruegel,AndréSapir-èilpiùimponderabile: se Londra sceglie l’addio alla Ue si apre un periodo di grande incertezza e si sconfina in una terra sconosciuta, con implicazioni politiche ed economiche. Se resta, i pericoli saranno minori, maleincognitenonmancheranno,perchélafrattura si è consumata e dovranno essere ripensati i rapporti tra la Gran Bretagna e la Ue. Questi due scenari, combinati agli altri cinque fronti aperti rappresentano una minaccia reale, ma al tempo stesso un’opportunità per costruire una nuova identità europea. Comunque vada, tuttavia, si tratterà di un processo lungo e doloroso». L’incubo di una Grexit è stato nuovamente scongiurato lo scorso 25 maggio, quando i creditori (Ue e Fmi) dopo l’ennesima maratona notturna hanno deciso di versare ad Atene nuovi aiuti per 10,3 miliardi di euro nel quadro del terzo piano di salvataggio avviato nell’agosto 2015. La prima tranche dovrebbe essere sborsata in questigiorni,lasecondadopol’estate.Macomesempre i rubinetti verranno aperti solo dopo un’attenta verifica che in questo caso riguarderà l’avanzata del piano di privatizzazioni e della riforma delle pensioni. Almeno a parole Atene ha poi ottenuto, per la seconda volta in meno di cinque anni, un nuovo alleggerimento del debito, ma solo a partire dal 2018 e in presenza di condizioni significative. Insomma, la strada per portare il Paese lontano dalla crisi è ancora lunga. A Bruxelles, però, è vietato adagiarsi sugli allori. C’è infatti un’altra data da monitorare con attenzione:il26giugno,quandolaSpagnatornerà alle urne dopo sei mesi di paralisi politica. «Con una forte affermazione di Podemos - spiega Sapir - il Paese si aggiungerebbe a Grecia e PortogallonelcreareunasortadifrontedeiPaesi debitori che hanno sperimentato un programmadiaiutidivariotipo,oppostiaicreditori più virtuosi come Germania, Olanda e Finlandia. La sfida sarà trovare un punto di equilibrio tra le due visioni». Soprattutto a partire da una governance economica complessa, che tende all’equilibriodeicontipubblicinelmediotermine e concede solo timide concessioni alla ricerca della crescita e della competitività perduta. Qualche spiraglio è arrivato con l’annuncio della revisione delle regole sull’output gap (la distanza tra il Pil reale e quello potenziale) e dai margini di flessibilità concessi a maggio all’Italia.Maiprossimimesisarannodecisivipercapire se è in atto un vero cambiamento di rotta. Il periodo d’incertezza si protrarrà anche nel 2017-chequalchecommentatorehagiàribattezzatol’annodellatempestaperfetta.LaUesaràinfatti messa a dura prova dal test elettorale in Francia - con il rischio di un’avanzata del Front National - e in Germania, dove il partito euroscettico di destra Alternative für Deutschland cercherà la definitiva consacrazione. Un laboratorio tra euroentusiasti ed euroscetticiègiàfind’oral’accordodiSchengensulla libera circolazione dei cittadini, simbolo dell’Europa senza frontiere. I costi di un flop dell’intesa si aggirano, secondo le stime della Fondazione Bertelsman, intorno ai 1.400 miliardi per l’intera Ue nell’arco di dieci anni. Oltre all’inestimabile contraccolpo politico di un altro sogno dei padri fondatori infranto alla prova della realtà. Secondo Sapir, una delle soluzioni possibili potrebbeessereun’intesapiùforteconun’unica gestione delle frontiere esterne. L’ultima spina nel fianco è l’Unione bancaria, ancora incompleta con molti ostacoli. Dopo la vigilanza unica sotto l’egida della Bce e il meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie resta apertoilcantieredellagaranziaunicasuidepositi. Il nuovo schema, presentato dalla CommissioneUeafinenovembre,dovràsostituireisistemi in vigore nei vari Paesi per tutelare i correntisti in caso di crisi bancaria. La Germania però si oppone a un modello condiviso, perché teme la messa in comune dei rischi (e delle perdite). La Ue è a un bivio tra la solidarietà e la difesa delle proprie prerogative nazionali. Quale via imboccherà il Vecchio continente per superare l’impasse? Il sogno dei padri fondatori si trasformerà nell’incubo di un’Europa à la carte? Sapir nonècosìpessimista:«Unapossibileviad’uscita potrebbeessereun’Unioneaduevelocità:trachi concepiscelacasacomunesolocomeunmercato unico e chi invece sente la spinta per un’integrazione più stretta. Occorrerà una buona dose di realismo e la Ue dovrà fare un esercizio di introspezione democratica e cercare di recuperareilrapportoconicittadini».L’unicacertezza,almeno per ora, è che gli Stati Uniti d’Europa di Churchill non sono all’orizzonte. © RIPRODUZIONE RISERVATA MARKA Auto, spazio, R&S: con la Brexit c’è chi ci guadagna A I capitoli più scottanti BREXIT GREXIT EUROCRITICI ED EUROSCETTICI Il 23 giugno si tiene il referendum sulla possibile uscita della Gran Bretagna dalla Ue. Una vittoria del «sì» avrebbe implicazioni economiche per Londra ma anche per i partner europei e creerebbe un periodo di forte incertezza perché sarebbe la prima volta che un Paese lascia l’Unione. L’uscita, infatti non sarà immediata e occorreranno circa 2 anni per negoziare il nuovo status come prevede l’articolo 50 del Trattato Ue. Anche se fossero i «no» a prevalere, si aprirebbe un periodo di incertezza perché i rapporti tra Ue e Londra dovrebbero ripartire con nuove basi. L’ultima minaccia di una Grexit, ovvero l’uscita della Grecia dall’Unione europea, è stata scongiurata lo scorso 25 maggio quando i creditori (Ue e Fmi) hanno trovato un accordo su nuovi prestiti da 10,3 miliardi nell’ambito del terzo programma di aiuti. L’esborso è però condizionato alla verifica di passi avanti sulla riforma delle pensioni e sul piano di privatizzazioni. Negli ultimi sei anni a ogni round la trattativa corre sul filo dell’incertezza. Nell’accordo di Bruxelles sono state poste le basi di un alleggerimento del debito, ma solo dal 2018 Il 26 giugno si tengono le elezioni spagnole dopo sei mesi di impasse. Una forte affermazione di Podemos, il partito di sinistra fortemente critico con le politiche di austerità della Ue, potrebbe portare alla creazione di un fronte dei Paesi debitori contrapposto ai Paesi creditori più virtuosi. Sarà dunque necessaria la ricerca di un nuovo equilibrio. È incerto anche lo scenario in vista delle elezioni del 2017 in Francia e in Germania con la possibile avanzata dei partiti anti-Ue Front National e Afd GOVERNANCE ECONOMICA SCHENGEN UNIONE BANCARIA INCOMPIUTA È tradizionalmente uno dei terreni di scontro tra i Paesi più virtuosi e quelli fuori rotta sui conti pubblici. Le regole recenti sul coordinamento delle politiche economiche, come il fiscal compact, sono sempre più spesso criticate per l’eccessivo peso dato al rigore e alle correzioni degli squilibri anziché alle politiche per cercare il rilancio e la crescita. Nel gennaio 2015 la comunicazione della Commissione Ue ha introdotto un certo margine di flessibilità ma i prossimi mesi saranno decisivi per verificare se è in atto un cambiamento di rotta L’accordo di libera circolazione siglato nel 1985 tra 26 Paesi (di cui 22 della Ue) prevede l’abolizione dei controlli alle frontiere e la collaborazione tra le forze di polizia. L’emergenza migranti ha messo a dura prova l’intesa: in seguito alla sospensione temporanea in alcuni Paesi come Austria, Danimarca, Svezia e Slovenia, si è diffuso il timore di una sua abolizione definitiva che avrebbe tuttavia costi elevati per l’area. Una delle soluzioni secondo gli esperti è la negoziazione di un nuovo accordo rinnovato e rafforzato Dopo la vigilanza bancaria unica sotto l’egida della Bce e il meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie manca all’appello l’ultimo tassello dell’Unione bancaria: il sistema unico di garanzia sui depositi per tutelare i correntisti in caso di crisi bancarie. La Commissione Ue ha avanzato la sua proposta lo scorso novembre con una piena operatività nel 2024. Prevista la costituzione di un fondo unico che sostituirà le iniziative nazionali. La Germania però si oppone e rischia di ritardare l’intesa erospazio, automotive, difesa, servizi di ingegneria. Tenete a mente questi settori: in caso di Brexit, saranno quelli più penalizzati in Gran Bretagna, ma anche quelli che in Italia e nel resto d’Europa potranno trarre i vantaggi maggiori dall’uscita di Londra dalla Ue. Che cosa spinge i capitali stranieri a investire in Gran Bretagna? Gli esperti della Roland Berger non hanno dubbi: uno su due lo fa perché considera Londra la migliore porta d’ingresso per il mercato Ue. E se fra dieci giorni il Regno Unito chiuderà la porta in faccia a Bruxelles? Qualcuno di questi investitori potrebbe andare altrove. I settori in qualche modo legati all’ingegneria, si legge nel report Roland Berger, oggi rappresentano il 44% di tutto l’export inglese: ecco perché saranno proprio questi i comparti più a rischio per gli inglesi e più ricchi di opportunità per tutti gli altri. Prendiamo per esempio l’automotive: «Nel Regno Unito oggi si producono 1,6 milioni di vetture all’anno spiega Roberto Crapelli, ad di Roland Berger Italia -: in caso di Brexit, si aprirà un’opportunità per i fornitori italiani delle filiere automotive che vorranno seguire i produttori non inglesi ». Colossi come Honda, Toyota o Nissan, del resto, hanno tutti investito in Inghilterra per puntare al mercato europeo. Sul fronte dell’aerospazio, oggi, il maggior player che opera nel Regno Unito è Airbus e non è inglese: «Il gruppo - sostiene Crapelli - potrebbe dover rivedere il proprio ruolo nello scacchiere globale per non rimanere geopoliticamente isolato». Lo stesso discorso vale per la difesa: gli aerei da combattimento Tornado e Typhoon non sono più prodotti interamente in Gran Bretagna, ma vengono in parte realizzati in Germania, in Italia e in Spagna. Tutti Paesi che potrebbero trarre vantaggio dalla Brexit almeno nel breve periodo. «Un’eventuale uscita di Londra dalla Ue - conclude Crapelli - potrebbe essere un’opportunità contingente da cogliere: il 45% dell’export inglese è verso l’Europa e qui si aprirebbero ampi spazi di mercato, in particolare per il sistema produttivo italiano e per quello tedesco». Mi.Ca. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 20 C’è una grande impresa per tutte le imprese Dalla fusione con Seat PagineGialle nasce la nuova Italiaonline, che unisce la creatività dello stile italiano all’innovazione tecnologica. Siamo il partner ideale di ogni azienda, piccola e grande: una realtà proiettata al futuro, in grado di proporre servizi e soluzioni a 360°, dalla stampa al digitale, su misura per ogni tipo di business e sempre più vicino al cliente, grazie alla rete di consulenti più grande d’Italia. Italiaonline. Passione impresa. italiaonline.it Lunedì 13 Giugno 2016 EDILIZIA E AMBIENTE Solare, i primi passi del modello unico Aquaro, Rezzonico e Voci u pagina 25 LA SETTIMANA DI NORME & TRIBUTI La riduzione dell’orario va sempre concordata LUNEDÌ: Edilizia e ambiente, Il merito, Autonomie locali e Pa MARTEDÌ: Condominio MERCOLEDÌ: Diritto dell'economia GIOVEDÌ: Giurisprudenza / Il merito VENERDÌ: Incentivi e agevolazioni Rossi u pagina 23 Imprese, Imu in cinque mosse Debutta la rendita senza imbullonati - Resta la quota statale sui fabbricati D pPrimo appuntamento per gli “imbullonati” con la rendita depurata delle componenti impiantistiche. I titolari di immobili in categoria D ed E che provvedono a presentare i Docfa rettificativi entro dopodomani (mercoledì 15 giugno), potranno utilizzare la nuova rendita catastale già in occasione della prima rata Imu/Tasi in scadenza giovedì 16. La previsione è contenuta nella legge di Stabilità 2016, secondo cui per tali tipologie immobiliari occorre distinguere gli impianti che valorizzano il fabbricato da quelli funzionali al processo produttivo. I primi continuano a essere rappresentati nella rendita catastale, mentre i secondi, a partire da quest’anno, ne devono essere esclusi (circolare 2/E/2016). Se si “sfora” la data del 15 giugno, gli effetti della nuova rendita decorrono dal prossimo anno. Quello sulla rendita catastale è un punto-chiave ai fini del pagamento di Imu e Tasi per gli immobili d’impresa. Ma ci sono anche altri aspetti da monitorare e che riguardano la base imponibile, i soggetti passivi, l’aliquota e la deducibilità. Per i fabbricati D, occorre ricordare la speciale regola di determinazione della base imponibile relativa alle unità non censite. In caso di fabbricati interamente posseduti da imprese e distintamente contabilizzati, si assume infatti il costo contabilizzato, rivalutato sulla base di appositi indici ministeriali. Il costo va considerato al lordo delle quote di ammortamento e comprende anche le spese incrementative. Una volta ottenuta la rendita catastale, questa retroagisce alla data di richiesta. Sotto il profilo degli obbligati al pagamento, la soggettività passiva Imu è di coloro che sono proprietari o vantano un diritto reale sul bene. Ma ci sono due significative eccezioni: e il leasing; r le concessioni demaniali. In riferimento ai contratti di leasing il soggetto passivo è sempre l’utilizzatore, per tutta la durata del contratto. Qualunque sia l’immobile concesso in locazione finanziaria (area edificabile o fabbricato), dunque, il pagamento di Imu e Tasi dovrà essere eseguito dal locatario. Sussistono però alcuni dubbi circa l’esatta individuazione della data a partire dalla quale, in caso di risoluzione del contratto per inadempimento, la soggettività ritorna alla società di leasing. Nella disciplina della Tasi è infatti espressamente previsto (articolo 1, comma 672, legge 147/2013) che l’obbligo tributario passa alla concedente solo dalla data di effettiva riconsegna del bene da parte dell’utilizzatore; mentre a tal proposito la normativa Imu non dispone nulla. Si potrebbe quindi ritenere che, in questo ambito, la posizione della concedente diventa rilevante già nel momento in cui si verifica la risoluzione del contratto per inadempimento, a prescindere dal concreto rilascio del bene. Per quel che riguarda gli immobili oggetto di concessione demaniale, invece, il soggetto passivo Imu è sempre e solo il concessionario, anche se l’oggetto dell’affidamento fosse un fabbricato già realizzato. Le aliquote d’imposta sui beni d’impresa sono decise a livello locale. Per i fabbricati di categoria D è previsto che allo Stato spetti una quota d’imposta Imu pari al 7,6 per mille. Se il Comune ha elevato l’aliquota fino al limite concesso del 10,6 per mille, tutto l’extragettito va quindi versato all’ente locale (codice tributo 3930 per il Comune, 3925 per lo Stato). Per i fabbricati merce delle imprese costruttrici vale l’esenzione dall’Imu, a condizione LA PAROLA CHIAVE Beni merce 7Si tratta dei beni destinati alla rivendita e che sono nel patrimonio delle imprese costruttrici. Per poter beneficiare dell’esenzione dall’Imu, gli immobili devono essere contabilizzati nell’attivo circolante o, per i soggetti non obbligati al bilancio Ue, tra le rimanenze di merci. Non è necessario che l’impresa abbia direttamente costruito l’unità immobiliare, perché potrebbe averne appaltato a terzi la realizzazione. L’esonero spetta inoltre a prescindere dall’oggetto principale dell’attività del possessore, che potrebbe quindi anche non consistere nella costruzione di edifici. che gli immobili non siano locati. Bisogna tuttavia ricordarsi di presentare la denuncia entro il 30 giugno dell’anno successivo, per non decadere dall’agevolazione. Tali unità immobiliari sono soggette a Tasi, salvo diversa deliberazione comunale, nella misura base dell’1 per mille, che i Comuni possono aumentare fino al 2,5 per mille. Questo tetto massimo non può essere superato neppure nei Comuni che abbiano confermato nel 2016 la maggiorazione Tasi dello 0,8 per mille. Sotto il profilo della deducibilità dei tributi comunali va infine segnalato che l’Imu è “scalabile” dal reddito d’impresa nella misura del 20%, in relazione ai fabbricati strumentali, per destinazione e per natura, e a i fabbricati merce; nelle stesse ipotesi la Tasi è integralmente deducibile. Non è invece ammessa alcuna deduzione per gli immobili patrimoniali abitativi, poiché concorrono alla formazione del reddito d’impresa con i criteri dei redditi fondiari. Sia per l’Imu che per la Tasi, la deducibilità si verifica nell’esercizio del pagamento (articolo 99 del Tuir). © RIPRODUZIONE RISERVATA Dal calcolo al pagamento 1 RENDITA CATASTALE Per i fabbricati di categoria D ed E, la rendita catastale non deve più tener conto degli impianti e dei macchinari funzionali al processo produttivo. I contribuenti devono quindi presentare un Docfa rettificativo agli uffici dell’agenzia delle Entrate. Se il documento viene presentato entro il 15 giugno, la minore rendita può essere utilizzata già in sede di primo acconto. Se invece il Docfa viene presentato oltre quella data, la decorrenza slitta al prossimo anno. In linea di principio, si considerano le rendite risultanti in catasto al 1° gennaio di ciascun anno 2 BASE IMPONIBILE Per i fabbricati di categoria catastale D non censiti, interamente posseduti da imprese e distintamente contabilizzati, si assume quale base imponibile il costo contabilizzato, al lordo delle quote di ammortamento, rivalutato secondo gli appositi indici ministeriali. Si includono anche le spese per gli eventuali incrementi, a partire dall’esercizio successivo a quello in cui sono state sostenute. La rendita che si ottiene retroagisce alla data della richiesta, per cui è necessario effettuare i conguagli tra quanto versato con il criterio contabile e quanto dovuto con l’ordinario criterio catastale 3 SOGGETTO PASSIVO I soggetti passivi Imu sono il proprietario e i titolari di diritti reali di godimento. Mentre la Tasi chiama in causa anche il detentore, per una quota tra il 10 e il 30 per cento. Nel leasing, per tutta la durata del contratto il soggetto passivo è l’utilizzatore. In caso si verifichi la risoluzione per inadempimento, ai fini Tasi la soggettività passa alla società di leasing solo a decorrere dalla riconsegna del bene. Per i fabbricati oggetto di concessione demaniale, il debitore dell’Imu è sempre il concessionario; mentre per la Tasi si applicano le regole ordinarie 4 ALIQUOTA L’aliquota dei beni d’impresa è decisa dal Comune. Occorre dunque leggere con attenzione le delibere locali, anche per poter applicare le regole stabilite per eventuali agevolazioni. Per i fabbricati merce delle imprese costruttrici spetta l’esenzione Imu, purchè non siano locati. Tali fabbricati sono invece soggetti a Tasi, salvo diversa delibera comunale, entro l’aliquota massima del 2,5 per mille. Questo limite si applica già in sede di primo acconto, anche nei Comuni che l’anno scorso avevano deliberato la maggiorazione Tasi dello 0,8 per mille 5 DEDUCIBILITÀ L’Imu sui fabbricati delle imprese commerciali è deducibile dal reddito d’impresa nella misura del 20% (la Tasi è invece integralmente deducibile). Questa regola vale per gli immobili strumentali per destinazione e per natura, nonché per i fabbricati merce. Non sono deducibili i tributi sui fabbricati abitativi patrimoniali, che concorrono a formare il reddito d’impresa secondo i criteri dei redditi fondiari. In base all’articolo 99 del Tuir, la deduzione avviene nell’esercizio del pagamento dell’imposta e non in quello di competenza Procedure concorsuali. Ai fini Imu valgono le stesse regole già previste per l’Ici: il versamento si interrompe fino alla vendita dell’immobile Il fallimento non sospende la rata della Tasi Gian Paolo Tosoni pPer gli immobili interessati da procedure concorsuali o operazioni straordinarie, l’Imu e la Tasi sono oggetto di specifiche disposizioni, anche in deroga alle regole ordinarie. Le procedure concorsuali Ai fini Imu, l’articolo 9, comma 7 del Dlgs 23/2011 (che ha istituito e disciplinato l’imposta) fa esplicito richiamo all’articolo 10, comma 6 del Dlgs 504/1992, ovvero alla disposizione che, con riferimento all’Ici, regolava il trattamento degli immobili interessati da una procedura concorsuale. In base a questa norma, il curatore deve: 1 entro 90 giorni dalla sua nomina, presentare al Comune dove sono ubicati gli immobili una dichiarazione attestante l’avvio della procedura; 1 entro tre mesi dalla data del decreto di trasferimento dell’immobile, versare l’imposta maturata dall’inizio della procedura fino alla vendita. All’apertura del fallimento, pertanto, il versamento dell’Imu è sospeso fino all’atto di vendita dell’immobile stesso; mentre l’imposta che matura prima dell’inizio della procedura è un debito concorsuale per il quale il Comune dovrà insinuarsi al passivo. La disposizione riguarda solo il fallimento e la liquidazione coatta amministrativa, quindi per le altre procedure (concordato preventivo, piani attestati, accordi di ristrutturazione) non si verifica alcun differimento del termine di versamento, che dovrà avvenire alle scadenze ordinarie: in due rate (16 giugno e 16 dicembre) o in un’unica (16 giugno). Per quel che concerne la Tasi, invece, non è previsto alcun riferimento all’articolo 10 del Dlgs 504/1992 e – come chiarito dal dipartimento delle Finanze – il pagamento deve dunque avvenire entro i termini ordinari del 16 giugno e 16 dicembre. Tutto ciò crea ovviamente dei problemi ai curatori, che al momento del versamento potrebbero non aver realizzato l’attivo fallimentare e non avere le disponibilità necessarie. Le operazioni straordinarie Nei casi di immobili posseduti da società interessate da operazioni straordinarie, ferme restando le ordinarie scadenze, si pone il problema di stabilire chi è il soggetto passivo. Eccetto la trasformazione societaria, che non incide sulla continuità dei rapporti giuridici preesistenti (articolo 2498 del Codice civile), le altre operazioni straordinarie comportano infatti il trasferimento della titolarità dei beni, generando un subentro nella soggettività passiva. Nei casi di cessione di azienda ricomprendente beni immobili o di conferimento, l’imposta resta a carico delle parti in proporzione al periodo di possesso in cui è stata effettuata la cessione o il conferimento. La decorrenza scatta dal mese del trasferimento (se avvenuto nei primi 15 giorni) oppure da quellosuccessivo. Nelle operazioni di fusione, come previsto dall’articolo 2504-bis del Codice Civile, la t LAVORO Tributi locali. Le somme versate entro il 16 giugno sono deducibili nell’esercizio in cui avviene il pagamento Luigi Lovecchio www.ilsole24ore.com @ 24NormeTributi IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI società risultante si fa carico dei diritti e degli obblighi delle società partecipanti alla fusione, anche se sono anteriori alla fusione stessa: compreso quindi il pagamento dell’Imu dovuta sugli immobili. Infine, per quanto riguarda la scissione, si devono distinguere due casi. Nell’ipotesi di scissione totale con conseguente estinzione della società scissa, sarà la società risultante a provvedere al versamento. Se invece si realizza una scissione parziale, che non comporta l’estinzione della società scissa, l’Imu è dovuta sia da quest’ultima che dalla beneficiaria dell’immobile, ciascuna in proporzione al periodo di possesso. Resta inteso che, qualora l’immobile resti di proprietà della società scissa ancora esistente, questa dovrà provvedere al versamento per l’intero ammontare. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’AGENDA DEL PARLAMENTO A CURA DI Roberto Turno Un’altra settimana di Parlamento a fari quasi spenti in omaggio ai ballottaggi di domenica 19 per l’elezione dei sindaci. Il Senato si ferma del tutto e rimanda al 21 giugno la ripresa col pacchetto concorrenza e processo penale-prescrizione in primo piano. La Camera dovrebbe lavorare al più fino a mercoledì e, in aula, tra oggi e domani ha in agenda il varo definitivo delle misure di sostegno per i disabili senza alcun sostegno familiare. Possibile anche l’incardinamento del decreto-banche, trasmesso giovedì scorso dal Senato, che scade il 2 luglio. • Novità rispetto alla settimana precedente DECRETI LEGGE Provvedimento N. N. atto Scadenza Stato dell'iter Procedure esecutive e concorsuali, misure per investitori in banche in 59 C 2362 liquidazione, misure a sostegno imprese, recupero crediti 2-lug Approvato dal Senato Proroga di missioni internazionali 15-lug All’esame delle Commissioni riunite Esteri e Difesa del Senato 67 C2389 Completamento procedura cessione dei 98 complessi gruppo Ilva • • 8-ago DISEGNI DI LEGGE Misure sanitarie omnibus Ddl Lorenzin (De Biase, Pd) Semplificazioni e competitività nel settore agricolo -coll. manovra 2015 (Formigoni, Ncd) Approvato dal Senato presentato da 842 gg Approvato dalla Camera. La comm. Agricoltura del S 1328 b Senato ha concluso l’esame in III lettura – 848 gg. C 3868 Delega al Governo per riforma del processo civile - S 2284 coll. alla manovra 2015 Approvato dalla Camera. In II lettura a comm. Giustizia Senato – 459 gg. Legge annuale concorrenza – coll. manovra 2015 S 2085 (Marino, Ap; Tomaselli, Pd) Approvato dalla Camera. All’esame comm. Industria del Senato - 447 gg. Responsabilità professionale degli operatori sanitari (Bianco, Pd) Approvato dalla Camera. All’esame della comm. Igiene e sanità del Senato in II lettura – 1.004 gg. S2224 Riforma del processo penale S2067 (Cucca e Casson, Pd) Approvato dalla Camera. All’esame della comm. Giustizia Senato - 548 gg. Contrasto alla povertà - coll. manovra 2016 (Piazzone e C 3594 Giacobbe, Pd) All’esame delle Commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera - 125 gg SU INTERNET Quotidiano del Diritto GLI APPROFONDIMENTI Unioni civili, la giurisprudenza prima della legge Dal 5 giugno è in vigore la legge 76 del 2016 (la “Cirinnà”), ma prima - nel silenzio delle norme - sono state le sentenze dei giudici a riconoscere alcuni diritti e doveri alle coppie di fatto, sia etero che omosessuali. Sul Quotidiano del diritto di oggi un approfondimento curato da Giuseppe Buffone mette in evidenza i punti chiave della vita in comune già affrontati in passato e chiariti dalla giurisprudenza (della Corte costituzionale e della Cassazione). Non solo diritto di famiglia. Il Quotidiano del diritto di oggi offre anche i commenti a due sentenze della Cassazione civile in tema di esecuzione (una sui mutui fondiari e l’altra sull’opposizione agli atti esecutuvi) e a una pronuncia della Cassazione penale in materia di sospensione del processo con messa alla prova dell’imputato. Spazio, poi, alle rubriche del lunedì: l’agenda parlamentare e il valzer delle poltrone negli studi legali. www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com 22 Norme e tributi Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 FISCO E SENTENZE www.quotidianofisco.ilsole24ore.com Patrimonio. Per la Ctr Milano vale l’analogia con gli effetti prodotti dalla figura giuridica della risoluzione per mutuo consenso Revoca del trust con prelievo leggero La «chiusura» unilaterale paga l’imposta di registro ma non quella di successione Sara Mecca pLa revoca unilaterale di un trust sconta l’imposta di registro e non quella sulle successioni e donazioni: l’effetto è, infatti, l’eliminazione dal mondo giuridico del trust stesso, al pari di quanto si realizza con la risoluzione per mutuo consenso, per il quale è previsto l’assoggettamento a imposta di registro. A chiarirlo è la Ctr di Milano, sezione staccata di Brescia, con la sentenza 2937/67/16 del 16 maggio 2016 (presidente Montanari, relatore Calà). La vicenda Un notaio riceveva un avviso di liquidazione con cui l’Agenzia rideterminava le imposte dovute a seguito di un atto di revoca di un trust con conferimento immobiliare. Secondo l’ufficio, il trasferimento dei beni a titolo gratuito, conseguente alla revoca della disposizione, andava assoggettato all’imposta di successione e donazione prevista per i trasferimenti a favore di altri soggetti e non all’imposta di registro. Il notaio impugnava l’atto impositivo in Ctp, lamentando che l’atto di revoca di un trust va equiparato a una risoluzione per mutuo consenso e, pertanto, deve scontare l’imposta di registro. A tal proposito richiamava il chiarimento della Dre Lombardia (risoluzione 130662/2012), secondo cui la risoluzione per mutuo consenso della donazione di un immobile, intervenuta tra gli stessi soggetti originari, è soggetta alle imposte ipocatastali e registro in modo proporzionale e non a quella di donazione. La Ctp accoglieva il ricorso del professionista e la sentenza di primo grado veniva impugnata dall’ufficio. In particolare, secondo l’Agenzia, si trattava di atti con due «strutture giuridiche» diverse: la risoluzione per mutuo consenso, ha forma di nuovo contratto e presuppone l’accordo tra le parti; la revoca unilaterale del trust, invece, non prevede intese tra soggetti diversi. Pertanto, la tassazione non poteva essere la medesima. Il giudizio d’appello La Ctr di Brescia respinge l’appello del fisco, confermando l’annullamento dell’avviso di liquidazione. I giudici del collegio ricordano innanzitutto che - pur trattandosi di un atto unilaterale l’effetto della risoluzione del trust è di eliminare dal mondo giuridico il trust stesso, al pari di quanto si realizza con la disciplina civilistica del mutuo consenso. Inoltre, sebbene per gli atti unilaterali non sia prevista una specifica disciplina all’interno del Codice civile, l’atto istitutivo del trust può espressamente prevedere la facoltà per il disponente di revocare gli effetti, come era avvenuto nel caso di specie. La tesi dell’ufficio, secondo cui i due atti risulterebbero strutturalmente diversi, non è quindi fondata, poiché occorre verificare gli effetti degli atti. E nel caso specifico sia per la revoca unilaterale sia per il mutuo dissenso l’effetto è di porre nel nulla un precedente negozio giuridico. Ne consegue, così, che anche la tassazione deve essere la medesima. I giudici richiamano la riso- LA PAROLA CHIAVE Mutuo consenso 7L’articolo 1372 del Codice civile dispone che il contratto ha forza di legge tra le parti e non può essere sciolto che per mutuo consenso o per cause ammesse dalla legge. Il mutuo consenso nel sistema civilistico è inteso come l’accordo delle parti circa lo scioglimento del contratto tra loro concluso. Il mutuo consenso va espresso nella stessa forma che riveste il contratto da sciogliere ed ha efficacia ex tunc (retroattiva): intervenuto il mutuo dissenso, sarà come se il contratto non fosse mai stato stipulato. luzione 20/E del 2014 con cui la Direzione centrale normativa dell’Agenzia aveva specificato che la risoluzione per mutuo consenso, senza previsione di alcun corrispettivo, di un atto di donazione di immobili deve essere assoggettato all’imposta di registro. In conclusione, secondo la Ctr, la revoca dell’atto di disposizione del trust, essendo assimilabile al mutuo consenso, va assoggettato all’imposta di registro e non a quella sulle successioni e donazioni. Da qui l’accoglimento del ricorso del professionista, con condanna dell’ufficio al pagamento delle spese di lite. © RIPRODUZIONE RISERVATA IN ESCLUSIVA PER GLI ABBONATI Le sentenze commentate in pagina www.quotidianofisco.ilsole24ore.com Riscossione. L’Agenzia deve dimostrare che esiste un reale pericolo di perdita del credito anche nel caso di soggetti che non presentano le dichiarazioni No ai ruoli straordinari per l’impresa ignota al fisco Giorgio Gavelli Mario Paccapelo pVanno annullate le cartelle esattoriali emesse sulla base di un’iscrizione in ruoli straordinari fondata esclusivamente sull’omissione delle dichiarazioni fiscali, senza alcun riferimento alla consistenza patrimoniale del contribuente o ad un suo eventuale comportamento, anche successivo alla verifica, tale da mettere a repentaglio l’aspettativa di riscossione da parte dell’Erario. È un tema molto delicato quello affrontato dalla Commissione tributaria regionale dell’Emilia-Romagna con la decisione 717/07/16 depositata il 17 marzo scorso (presidente Marchesini, relatore Aponte), che ha annullato un’iscrizione a ruolo per quasi 2 milioni di euro. La norma L’articolo 15-bis del Dpr 602/73 consente all’Agenzia di derogare all’iscrizione frazionata provvisoria a ruolo disciplinata dal precedente articolo 15, prevedendo una iscrizione a ruolo «straordinaria» di imposte, interessi e sanzioni per l’intero importo risultante dall’avviso di accertamento, anche se quest’ultimo non è definitivo. A norma dell’articolo 11 del medesimo decreto, questa iscrizione può avvenire solo quando sussiste pericolo per la riscossione. Nel caso di specie, tale situazione di pericolo veniva individuata dall’Agenzia nell’omissione della presentazione di qualunque dichiarazione fiscale, nonostante le risultanze della verifica fiscale avessero fatto presupporre l’esistenza di una attività d’impresa nel settore finanziario mai segnalata al fisco. I giudici emiliani, ribaltando l’esito della decisione di primo grado, hanno ritenuto illegittimo il ricorso al ruolo straordinario in presenza di questi soli presupposti, mancando ogni riferimento alla prova che la situazione economica del contribuente non offrisse garanzie idonee a soddisfare la pretesa fiscale. Le altre situazioni Va ricordato che sono state ritenute situazioni idonee ad integrare il requisito del fondato pericolo per la riscossione, la dichiarazione di fallimento del contribuente (Cassazione 12887/2007) o il suo assoggettamento a concordato preventivo (7654/2009). Più in generale, deve trattarsi di situazioni caratterizzate da un’evidente sproporzione tra il patrimonio residuo del contribuente e il credito erariale, tale da rendere elevato il rischio di perdita del credito stesso da parte dell’amministrazione finanziaria. Al contrario, il requisito richiesto non è stato considerato sussistente, ad esempio, in caso di mero richiamo alla fondatezza dell’avviso di accertamento (Ctp Milano 803/1998) ovvero per il fatto che la società contribuente fosse in stato di liquidazione (Ctp Pistoia 176/2015 commentata sul Sole- 24 Ore del 25 maggio 2015). La sentenza in esame conferma che spetta all’agenzia delle Entrate fornire, nell’atto di accertamento o in quelli successivamente notificati, adeguata motivazione in ordine all’esistenza concreta del fondato pericolo per il positivo esito della riscossione, gravando su di essa l’onere di provare la sussistenza dei requisiti di legge. Tale motivazione appare fondamentale per garantire il diritto di difesa del contribuente (Ctr Lombardia 57/01/2012 e Ctr Emilia-Romagna 31/2010). © RIPRODUZIONE RISERVATA Imposte indirette. Se l’importo non è contestato Iva, senza modello il credito è «salvo» ma non si compensa Ferruccio Bogetti Gianni Rota pIl credito Iva relativo a un’annualità d’imposta della quale si è omessa la dichiarazione non può essere disconosciuto se risulta da registri Iva e liquidazioni periodiche e non è contestato nel suo ammontare. Tale credito non può essere però usato in compensazione, perché manca il requisito della continuità temporale tra i periodi di imposta che è stata interrotta dal mancato riporto. Lo ha stabilito la Ctr Lombardia, sentenza 1721/44/16 (presidente Proietto, relatore Colavolpe). Una Srl genera un credito Iva per oltre 1,2 milioni per l’anno 2008 ma non presenta la dichiarazione Iva. Tuttavia riporta la somma come credito dell’anno precedente nella dichiarazione del 2009 e lo compensa. L’amministrazione disconosce il credito, annulla le compensazioni effettuate e iscrive a ruolo imposte, interessi e sanzioni. Il contribuente si oppone sostenendo che: 1 il credito Iva maturato nell’anno in cui la dichiarazione è omessa non viene perso, se emerge dai registri Iva e dalle liquidazioni periodiche e, di conseguenza, la somma può essere compensata nell’anno successivo; 1 le sanzioni non vanno irrogate anche in caso di parziale utilizzo del credito con le modalità della compensazione. L’amministrazione resiste rilevando che ci sono due norme sia ai fini delle imposte dirette sia ai fini Iva che permettono di correggere gli errori nel riporto delle eccedenze d’imposta risultanti dalla dichiarazione annuale e dalle precedenti dichiarazioni. Fa inoltre notare che la circolare 21/E del 2013 sanziona per inde- bito utilizzo la compensazione del credito Iva riferito a un’annualità in cui è stata omessa la dichiarazione non potendosi riportare a nuovo. La Ctp fa propria la tesi della contribuente ma l’amministrazione ricorre in appello e la Ctr riforma parzialmente la sentenza impugnata per i seguenti motivi: e circa il riconoscimento del credito Iva riguardante un’annualità d’imposta per la quale la dichiarazione risulta omessa, esso va riconosciuto dall’amministrazione se risulta dai registri Iva e dalle liquidazioni periodiche e non è contestato nel suo ammontare. La mancata ricezione del modello Iva dell’anno precedente legittima quindi l’amministrazione a sanzionare l’eventuale parte del credito Iva oggetto di compensazione ma non a disconoscere a favore del contribuente l’integrale spettanza del credito Iva dell’anno precedente; r la compensazione del credito Iva riguardante un’annualità d’imposta per la quale la dichiarazione risulta omessa, è invece preclusa alla luce dei principi consolidati della giurisprudenza di legittimità secondo cui «il credito d’imposta esposto nella dichiarazione da considerare omessa non può essere riportato nella dichiarazione annuale Iva relativa all’anno successivo, ostando all’utilizzo in detrazione di detto credito il principio della continuità temporale dei periodi di imposta cui è subordinata, ai sensi dell’articolo 30, comma 2, Dpr 633/72 l’operatività della compensazione tra il credito ed il debito tributario» (Cassazione 15651/2014 e 1845/2014). © RIPRODUZIONE RISERVATA Persone fisiche. Le norme valide fino al 2012 fissavano un limite tra la formazione del titolo e il recupero Pretese fiscali da Paesi Ue: decadenza dopo cinque anni Antonio Tomassini pDopo cinque anni decade il In Fluiten, a Pero nell’hinterland milanese, progettiamo e produciamo tenute meccaniche per alberi rotanti per l’industria dell’Oil & Gas, energetica, chimica, farmaceutica, alimentare e navale. Come organo dinamico di contenimento di un fluido, la tenuta meccanica rappresenta uno dei punti cruciali per la sicurezza in un impianto produttivo, che impiegano pompe, mixer, agitatori e tutte le macchine che movimentano un fluido. Per questo motivo investiamo continuamente per migliorare i nostri standard e offrire assistenza e garanzia di qualità a chi ci sceglie come partner. Le persone che in Fluiten collaborano per la realizzazione di un progetto sono il vero valore aggiunto che come azienda offriamo ai nostri clienti, oltre ad una scrupolosa attenzione per il dettaglio tecnico e funzionale, la cura dei particolari costruttivi, l’elevata qualità produttiva e l’approfondita preparazione tecnica di tutto il personale. Siamo pronti ad affrontare le nuove sfide di un mercato sempre più globale e per rispondere in modo appropriato alle necessità dei clienti ci siamo dotati di un processo di sviluppo snello che ci permette di realizzare prodotti ingegnerizzati in un breve periodo di tempo. Questa procedura ottimizzata nei minimi dettagli ci ha permesso di snellire tutte le fasi di progettazione, sviluppo, produzione e test ottenendo una riduzione sostanziale dei tempi di fornitura. Il nostro Ufficio Tecnico si avvale della sinergica collaborazione del reparto Ricerca & Sviluppo che, dotato di una sala prove dinamiche all’avanguardia, testa in tempo reale ogni sviluppo o aggiornamento proposto. I dati raccolti da tutte le prove eseguite sia in fase di sviluppo che in fase di collaudo dei nostri prodotti, vengono raccolti con sofisticati strumenti e sistemi informatici ed elaborati per il continuo aggiornamento di tutta la gamma proposta. Abbiamo realizzato un circolo virtuoso grazie al quale i dati di verifica diventano la base su cui costruire nuove teorie e nuovi progetti che poi vengono standardizzati nei nostri prodotti. Ci prepariamo alla seconda metà del 2016 con grandi novità in tutti i reparti dell’azienda sempre per garantire la massima efficienza e qualità. Nuove macchine a controllo numerico, una seconda postazione robotizzata capace di lavorare in totale autonomia, un nuovo banco prova per le prove dinamiche per rispondere alle esigenze dei test delle API 4a Ed. Da Febbraio 2016, su richiesta dei nostri clienti, possiamo fornire prodotti con dichiarazione di compatibilità alimentare secondo la normativa EC 1935-2004; con scrupolose analisi di laboratorio abbiamo verificato che tutti i componenti compatibili siano in grado di soddisfare gli standard richiesti. Da settembre saremo orgogliosi di presentare la nuova linea di tenute meccaniche a cartuccia Serie “C”. La Serie “C” rappresenta per storicità e affidabilità uno dei fiori all’occhiello della nostra produzione. La necessità di un aggiornamento tecnico deriva dalle sempre più stringenti normative applicate negli ambienti industriali. La nuova geometria degli anelli di tenuta consente la massima stabilità anche in caso di improvvise inversioni di pressione tra la cassa stoppa e l’interno della tenuta. Queste modifiche non hanno coinvolto le dimensioni rendendo i nuovi prodotti completamente compatibili con gli ingombri della serie precedente e quindi intercambiabili. Abbiamo reso semplice ed economico aggiornare il sistema di tenuta sulle applicazioni dei nostri clienti. Ma in Fluiten non ci fermiamo mai, dopo la guida ai PLAN API 4° Ed., ottimo strumento che facilita la scelta del sistema di flussaggio più idoneo, stiamo lavorando al nuovo catalogo per i sistemi ausiliari di asservimento che comprenderà tutte le soluzioni da noi sviluppate e consigliate per elevare gli standard di sicurezza negli impianti dei nostri clienti. Visitate il nostro sito internet www.fluiten.it per rimanere aggiornati sui nostri progetti. potere dello Stato comunitario estero di riscuotere in Italia il credito tributario vantato nei confronti di un contribuente italiano. Non è infatti possibile azionare la collaborazione amministrativa volta alla riscossione delle imposte in ambito comunitario contemplata dalla direttiva 76/308/Ce vigente pro tempore, una volta spirato tale termine quinquennale, con la conseguenza che gli atti di recupero emessi a tal fine dall’amministrazione finanziaria italiana risultano irrimediabilmente nulli. Questo il principio di diritto fissato dalla Ctr Piemonte con la sentenza 101/34/16 (presidente Bonadies, relatore Maiorca). La vicenda contenziosa riguarda diverse cartelle di pagamento emesse a carico di un con- tribuente persona fisica residente in Italia per gli anni dal 1985 al 1990 sulla base di una richiesta di collaborazione richiesta dall’ufficio finanziario tedesco di Bonn. Agli atti risulta che il titolo esecutivo alla base dell’azione di recupero fosse stato formato nel 2000, mentre la richiesta di collaborazione diretta al fisco italiano ex Dlgs 69/2003 era stata presentata nel 2010. L’articolo 8 del decreto, che ha recepito la direttiva 2001/44/Ce (di modifica della direttiva 76/308/Ce ) in materia di assistenza reciproca tra Stati nel recupero di risorse comunitarie, esclude la collaborazione nei casi in cui «il periodo intercorrente tra la formazione del titolo esecutivo nello Stato richiedente e la richiesta di recupero per il credito è superiore a cinque anni». A fronte dell’eccezione con- tenuta nel ricorso del contribuente e fondata su tale disposto normativo, la Ctp di Alessandria, nel rigettarla, argomentava che sarebbe stato onere del contribuente dimostrare che il ruolo tedesco si fosse formato nel 2000 e non nel 2010 (come invece sostenuto dall’agenzia delle Entrate). La Ctr Piemonte, ribaltando l’esito del giudizio di primo grado, accoglie invece le doglianze del contribuente statuendo che sulla base degli atti di causa «non vi è dubbio alcuno» circa la formazione del ruolo in Germania nell’anno 2000 e che pertanto, essendo la richiesta di assistenza pervenuta in Italia nel 2010, tardiva, le cartelle di pagamento notificate in Italia in esecuzione di tale ruolo sono da annullare. La sentenza insiste su un tema particolarmente attuale (quello del recupero dei crediti verso i contribuenti residenti in Paesi membri) visti pure i numerosi casi di trasferimento di residenza delle persone. In proposito il Dlgs 149/2012 ha recepito in Italia, con decorrenza dal 1° gennaio 2012, la direttiva 2010/24/Ue (cui ha fatto seguito il regolamento di attuazione 1189/2011) in materia di riscossione di tributi e dazi all’interno dell’Unione europea, che ha sostituito la previgente disciplina. La direttiva ha introdotto il «titolo esecutivo uniforme», universalmente riconosciuto nel territorio degli Stati membri, e ridisegnato la dinamica dei rapporti tra lo Stato richiedente e lo Stato adito. Per ciò che attiene alle modalità di attuazione del recupero trovano oggi applicazione le previsioni dello Stato adito, mentre per ciò che riguarda il regime giuridico del credito, ovvero l’an e il quantum della pretesa, ivi inclusa la disciplina della decadenza, trovano applicazione le disposizioni dello Stato richiedente. © RIPRODUZIONE RISERVATA Terzo settore. Il limite di 250mila euro va rapportato all’intero anno e non ai periodi di effettiva operatività Sport dilettantistico, il plafond non si riduce in base ai mesi Rosanna Acierno pAnche per le associazioni sportive dilettantistiche di nuova costituzione, il plafond dei proventi fissato a 250mila euro per il regime fiscale agevolato deve essere sempre rapportato all’intero anno, e non in proporzione ai giorni di effettiva operatività dell’ente. È questa la principale conclusione cui è giunta la Ctp di Pesaro, con la sentenza 319/1/2016 del 19 aprile (presidente e relatore Fanuli). Secondo quanto stabilito dalla legge 398/1991, le associazioni sportive dilettantistiche e gli altri enti senza fini di lucro possono optare per la determinazione forfettaria del reddito imponibile e dell’Iva, nonché per la semplificazione di alcuni adempimenti conta- bili e di certificazione dei corrispettivi, a condizione che abbiano conseguito proventi derivanti da attività commerciale per un importo non superiore a 250mila euro. La pronuncia trae origine da un avviso di accertamento emesso dalle Entrate di Pesaro-Urbino nei confronti di un’associazione sportiva dilettantistica, sulla base di un controllo da parte della Siae, e con cui venivano revocate le agevolazioni previste dalla legge 398 per asserito superamento del plafond, ricalcolato in rapporto ai giorni di effettiva operatività dell’ente e non all’intero anno. In particolare, l’associazione era stata costituita il 22 giugno 2010, e gli accertatori avevano ricalcolato il massimale di proventi in rap- porto ai giorni di operatività, riducendolo da 250mila a 131.507 euro e disconoscendo i benefici del regime forfettario a partire dal mese successivo a quello in cui la soglia così ridotta era stata superata. Impugnato l’atto, l’associazione faceva rilevare che i proventi commerciali conseguiti nel 2010 erano comunque inferiori 250mila euro e che il limite massimo doveva considerarsi invariato anche in caso di attività temporalmente limitata da parte dell’ente: la riduzione relativa ai giorni di attività, infatti, sarebbe stata inapplicabile perché non prevista dalla legge. Costituitosi in giudizio, l’ufficio ribadiva l’esistenza di precisa documentazione ministeriale chiarificatrice che legittimava la riduzione operata in sede di accertamento. Nell’accogliere il ricorso, la Ctp ha innanzitutto precisato che nella legge 398 non vi è alcun riferimento al computo del plafond in giorni per il primo anno di attività, con la conseguenza che resta fermo il limite massimo di 250mila euro a prescindere dalla data di costituzione dell’associazione. Inoltre, in tutti i casi di regimi speciali, il legislatore quando ha inteso individuare una particolare applicazione per il primo anno di attività lo ha espressamente stabilito, come nel caso dei contribuenti minimi per i quali ha previsto che il limite dei ricavi o compensi da non superare ai fini del trattamento agevolativo fosse ragguagliato ad anno. Pertanto, in assenza di una specifica disposizione normativa e di un trattamento diverso per il primo anno, è evidente che anche gli enti neocostituiti possano beneficiare per intero del massimale stabilito. © RIPRODUZIONE RISERVATA Norme e tributi 23 Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 FISCO www.quotidianofisco.ilsole24ore.com Operazioni straordinarie. Le indicazioni della circolare 6/E per il trattamento dei passaggi di proprietà guidati dall’interno Lbo ancora in salita per i manager Restano penalizzati alcuni aspetti operativi quali stock option e carried interest A CURA DI Marco Lanza Francesco Nobili pA distanza di qualche mese dalla diffusione della circolare delle Entrate sulla questione del Leveraged Buy Out (6/E del 30 marzo 2016) è opportuno tornare a concentrarsi sull’argomento. Secondo l’Agenzia, si ha un’operazione di Lbo (con possibile aggiunta della fusione o merger a completamento dell’acquisizione, da cui il termine Mbo o M-Lbo), allorché si manifesta un’«acquisizione di un’impresa o di una partecipazione che consenta il controllo della target» mediante indebitamento. L’analisi svolta sinora dai commentatori (così come l’impostazione seguita dall’Agenzia) presuppone la presenza tra i soggetti acquirenti di fondi di private equity: ciò non è strettamente necessario e può indurre a interpretazioni fuorvianti. Nella pratica aziendale, invece, sono frequenti i management buy out - operazioni alternative al cosiddetto «passaggio generazionale» - in cui i manager dell’azienda acquisiscono il controllo della società per cui lavorano. Operazioni, peraltro, che il sistema dovrebbe tutelare, se non stimolare. I management buy out richiedono di solito il sostegno di soggetti finanziatori (banche o fondi) che però svolgono una funzione di supporto al cambio della proprietà e non di controllo della target. L’intervento di questi soggetti avviene sovente tramite partecipazioni di minoranza che, al momento dell’acquisizione, i fondi già prevedono di vendere dopo un determinato lasso di tempo. Sono inoltre frequenti le ope- razioni di Lbo quale modalità di acquisizione di una società terza da parte di gruppi industriali (B2B) ovvero di Lbo all’interno dello stesso gruppo. Ad esempio, la controllante di un gruppo che acquista il 100% di una controllata, in precedenza detenuta con una quota di maggioranza relativa, al fine di liquidare i soci di minoranza. Queste operazioni di Lbo – anche alla luce delle posizioni assunte nella circolare – pongono essenzialmente quattro macro-questioni in ordine al trattamento fiscale: e il tema della riqualificazione debito/capitale rispetto alla proliferazione di possibili strumenti di finanziamento dell’impresa acquisenda e dell’operazione; r il tema degli strumenti ibridi LA PAROLA CHIAVE Leveraged buy out 7Si ha un Lbo quando un’azienda viene acquisita da un investitore o gruppo di investitori che finanziano l’acquisizione indebitandosi (facendo quindi ‘leva' col debito). Il corollario, naturalmente, è che la nuova azienda che si viene a formare, fondendosi con l'acquirente, si troverà appesantita da questo debito. Quando è il management stesso dell’impresa a lanciare un’operazione di Lbo sulla propria azienda, si parla di Mbo (Management buy-out). in relazione alla remunerazione e incentivazione dei manager (carried interest / stock option), soprattutto in sede di exit dall’investimento; t il tema dei servizi intercompany post acquisizione; u il tema delle perdite future (o degli interessi passivi) post acquisizione e quello delle perdite pregresse (o degli interessi passivi) rispetto all’alternativa fusione/consolidato nazionale. Sul primo tema, l’Agenzia sottolinea la possibilità di riqualificare debito in equity. Un primo interrogativo è se la riqualificazione può operare anche nella direzione opposta (cioè da equity a debito); andrebbe a tal proposito chiarito su quali basi tecniche la riqualificazione possa operare in entrambe le direzioni, vista la citazione delle linee guida Ocse fatta nella circolare, che non tiene conto delle modifiche Beps. In ogni caso, sul punto è opportuno rammentare i paletti normativi esistenti (articolo 46 Tuir): poi, se il presupposto applicativo per la riqualificazione è l’articolo 10-bis della legge 212/2000 («abuso del diritto»), qualcuno potrebbe dubitare dei «vantaggi fiscali indebiti». In tal senso, ritenere oggi il debito più vantaggioso (con i tassi correnti) di un investimento di equity (con l’attuale tasso di remunerazione dell’Ace) appare quanto meno singolare. Ne dovrebbe conseguire che l’adozione di un finanziamento soci, a maggior ragione se infruttifero (si veda l’articolo 5, comma 2, del decreto legislativo 147/2015 su transfer price interno), non dovrebbe discendere da motivazioni di tipo fiscale, essendo del tutto inefficiente. Sul secondo tema, la remunerazione dei manager in sede di exit manca di una regolamentazione appropriata: per le stock option (acquisto della partecipazione a prezzo di favore e uscita dei manager con la successiva rivendita) la disciplina ha ritrovato un suo equilibrio per le start-up e Pmi innovative (articolo 27 del decreto Crescita-bis, n. 179/2012, con esenzione dal reddito di lavoro di azioni, quote o strumenti finanziari assegnati ai dipendenti) che sarebbe ragionevole estendere a tutti i contribuenti. Quanto al carried interest, se costruito intorno a una partecipazione societaria dei manager (che vendono la partecipazione a un prezzo più elevato proprio per tener conto del carried interest), dovrebbe beneficiare di un trattamento fiscale di favore riconducibile, ad esempio, alla disciplina della participation exemption: ciò che deve essere riconosciuto è il concetto del prezzo differenziato a seconda del venditore (prezzo maggiore per i venditori che hanno maturato carried interest). Per quanto attiene al carried interest non configurato in una partecipazione societaria (pagamento cash a favore dei manager), la tassazione come compenso di lavoro dipendente appare eccessivamente penalizzante e non coerente con le finalità dello strumento. Un intervento legislativo di favore in materia sarebbe più che mai opportuno. © RIPRODUZIONE RISERVATA IN ESCLUSIVA PER GLI ABBONATI Le circolari e le norme citate www.quotidianofisco.ilsole24ore.com ULTIMO COMMA Voluntary sui conti, Ivafe in misura fissa già per il 2012 di Fabrizio Cancelliere e Giulio Tombesi G li uffici dell’agenzia delle Entrate entrano nel vivo della lavorazione delle pratiche di voluntary disclosure più rilevanti e, come forse era prevedibile, emergono alcune posizioni non del tutto condivisibili sul piano giuridico. È il caso dell’Ivafe su conti correnti (e libretti di risparmio) detenuti in Paesi non appartenenti alla Ue o allo Spazio economico europeo (See) che garantiscono un adeguato scambio di informazioni (Svizzera, in primis). Su questi conti, alcuni uffici ritengono corretto applicare, per la sola annualità 2012, l’aliquota percentuale prevista per le altre attività finanziarie, (all’epoca) pari allo 0,1%, anziché l’imposta in misura fissa, pari a 34,20 euro, sostenendo che que- sta sarebbe entrata a regime solo dal 2013. Per comprendere meglio i termini della questione, vale la pena di svolgere un breve excursus normativo. Non appena introdotta, la disciplina Ivafe prevedeva, infatti, l’applicazione dell’imposta in misura fissa, solamente su conti correnti e libretti di risparmio detenuti in Paesi appartenenti alla Ue o al See. Questa distinzione era stata introdotta con l’obiettivo di rendere equiparabile il trattamento fiscale applicabile al soggetto residente in Italia, che detiene un conto corrente in un Paese europeo, a quello applicabile – in regime di imposta di bollo – al medesimo soggetto che detiene un conto corrente in Italia. La legge di Stabilità per il 2013 ha poi esteso l’applicabilità dell’Ivafe in misura fissa anche agli altri Paesi, diversi da quelli Ue o See senza più alcun distinguo. E ciò, come rilevato dalla stessa agenzia delle Entrate nella circolare 12/E del 3 maggio 2013, al fine di rendere la norma coerente anche con il principio di libera circolazione dei capitali; principio che, a differenza delle altre libertà fondamentali dell’Unione, tutela anche i soggetti extra-Ue. Su queste basi sono dunque molteplici le ragioni che rendono applicabile tale novità già a partire dal 2012. La prima è che si tratta di una modifica normativa che deve necessariamente avere un carattere interpretativo e non innovativo, e dunque come tale è svincolata dalla decorrenza ordinariamente prevista per la legge di Stabilità 2013 (vale a dire il 1° gennaio 2013). Infatti, trattandosi di modifica a una norma che violava, ab origine, il principio della libera circolazione dei capitali, la sua at- tuazione non può che decorrere dall’anno di prima applicazione della norma stessa, cioè dal 2012. La seconda ragione, invece, si riscontra nel testo delle istruzioni al modello Unico Pf relativo al 2012, che, a differenza di quelle relative al precedente periodo d’imposta, non riportano alcun distinguo tra conti correnti e libretti di risparmio detenuti in Paesi della Ue o del See, lasciando dunque intendere che la modifica fosse già operativa per il 2012. Concludendo, non pare condivisibile il comportamento di alcuni uffici periferici, volto a recuperare l’imposta proporzionale, in luogo di quella fissa, sui conti correnti extra-Ue, per l’anno 2012. Sotto il profilo pratico, va tuttavia osservato che il contribuente potrebbe essere indotto, per mere ragioni di opportunità, ad accettare ugualmente la valutazione fornita dall’ufficio, solo al fine di preservare il diritto allo sconto massimo sulle sanzioni, pari a un sesto, in quanto garantito solo in caso di definizione degli inviti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le iniziative del Sole. La rivista di approfondimento e dottrina curata dagli esperti del quotidiano In edicola «Norme&Tributi Mese» È in edicola il nuovo numero di «Norme&Tributi Mese», rivista di approfondimento e dottrina curata dagli esperti del Sole 24 Ore. Tra le molte proposte di questo numero, le analisi sulle novità portate dal decreto internazionalizzazione. Il Dlgs 147/2015 ha infatti rivisto il trattamento delle rinunce ai crediti da parte dei soci, modificando il regime Ires e qualificando come «apporto» la sola parte di rinuncia che corrisponde al valore fiscalmente riconosciuto del credito. Ugualmente legato alle innovazioni introdotte dallo stesso decreto internazionalizzazione è il tema della deducibilità degli interessi passivi per finanziamenti garantiti da ipoteca su immobili destinati alla locazione: le modifiche dettate dall’articolo intendono superare le incertezze interpretative per l’ambito soggettivo del regime speciale, limitando l’applicazione alle sole società che svolgono in via effettiva e prevalente l’attività immobiliare. Il numero di «Norme&Tributi Mese» di giugno è aperto dall’editoriale di Raffaele Rizzardi, che si concentra sulla revisione degli interpelli. Tra gli altri temi, l’imposta sul valore aggiunto, l’abuso del diritto, l’analisi del nuovo principio contabile Oic 24 che riclassifica i costi di pubblicità e ricerca. www.normetributidigital.ilsole24ore.com Il sito di «Norme&Tributi Mese» IN EDICOLA IN VENDITA ABBINATA Qui accanto la copertina del numero di «Norme&Tributi Mese» ora in edicola, in vendita abbinata al Sole 24 Ore a 12,90 € più il prezzo del quotidiano. È possibile anche sottoscrivere un abbonamento, conuna email a servizioclienti.periodici@ ilsole24ore.com o telefonando al numero 02.3030.0600. I numeri arretrati possono essere richiesti direttamente al servizio clienti Un esempio di «M-Lbo» La società X è detenuta dalla famiglia A e dalla famiglia B. Alcuni manager di X (non soci) sono interessati a un maggior coinvolgimento nella gestione e a ottenere una remunerazione collegata ai risultati societari LA COSTITUZIONE DELLA NEWCO Il gruppo familiare B e i manager costituiscono una Newco alla quale vengono forniti mezzi finanziari mediante: 8 capitalizzazione (equity) da parte dei soci (gruppo familiare B e manager), con l’applicazione dell’Ace; 8 finanziamenti soci fruttiferi o infruttiferi, con: deducibilità degli eventuali interessi per il soggetto finanziato ma tassazione degli stessi in capo ai soci; rimborso più agevole a favore dei soci rispetto all’equity; 8 inanziamenti di terzi (banche, fondi eccetera) con deducibilità degli interessi passivi in capo al soggetto finanziato NEWCO ACQUISTA LA QUOTA DI «A» La famiglia A non è più interessata a detenzione e gestione della società X e vende a Newco la sua partecipazione. Newco paga il prezzo con i mezzi finanziari ricevuti dai soci o da terzi. Anche la famiglia B potrebbe cedere a Newco la partecipazione in X per poi reinvestire il prezzo di cessione (o una parte) nella Newco. Per il capital gain si ha tassazione diretta in capo alle persone fisiche o tassazione in capo alla holding a suo tempo creata dal gruppo familiare (in questo caso è in genere applicabile la Pex e il capital gain è tassato al 5%). Negli accordi tra i nuovi soci (famiglia B e manager) si prevede in genere una possibilità/obbligo di exit dall’investimento per i manager con riconoscimento di una remunerazione/incentivazione (carried interest/stock option) LA SCELTA TRA FUSIONE E CONSOLIDATO FISCALE Newco incorpora la società X o, in alternativa, le due società esercitano l’opzione per il consolidato fiscale. Nella scelta vanno valutati: 8 la deducibilità fiscale degli interessi da indebitamento per acquisizione sia in caso di fusione sia in caso di opzione per il consolidato fiscale; 8 il trattamento delle perdite fiscali pregresse; 8 il trattamento delle perdite fiscali post acquisizione; 8 la disciplina Iva (con la fusione consolidamento immediato delle posizioni Iva); 8 il trattamento fiscale dei costi per servizi intercompany post operazione (anche a favore di società del gruppo) I passi successivi. I comportamenti della Newco Interessi passivi post-acquisizione: il fisco «apre» pLa frequenza delle operazio- ni di Lbo all’interno o quale strumento di aggregazione dei gruppi industriali pone le questioni della deducibilità dei costi per servizi intercompany post operazione e delle opzioni di struttura fiscale post acquisizione (fusione o consolidato fiscale). Sul primo tema, aver posto la questione sugli Lbo per i fondi di private equity può aver condotto a interpretazioni non consistenti. Se infatti si inquadra il tema nell’ambito degli Lbo all’interno dei gruppi, l’accentramento dei servizinellacapogrupposullabasedi un contratto di service non pone solitamente dubbi sulla loro deducibilità (salvo il tema dello shareholder cost, vale a dire i costi sostenuti nell’interesse del socio e non delle partecipate). Sul tema consolidato fiscale/ fusione la circolare 6/E (punto 2.2) riconosce molto opportunamente la deducibilità degli interessi passivi da indebitamento per acquisizione, sia che essi vengano compensati con il consolidato nazionale, sia mediante fusione. Suggerisce anche un riesame (pro-contribuente) dei contenziosi sugli M-Lbo, «salvo che nei singoli casi (…) si riscontrino (…) profili di artificiosità (…) come nel caso in cui all’Lbo abbiano concorso i medesimi soggetti che (…) controllano la target»; poiché il presupposto normativo è l’articolo 10-bis della legge 212/2000, si tratterà di vedere se – preso atto della riconosciuta inerenza e quindi della deducibilità degli interessi passivi a seguito della citata circolare – possano sussistere ancora gli elementi di artificiosità dettati da «operazioni prive di sostanza economica» che realizzano «vantaggi fiscali indebiti». Un motivo di natura fiscale che rende preferibile la fusione rispetto al consolidato deriva dalla disciplina Iva di gruppo: attenderecirca1anno(vd.Dm12dicembre 1979) per poter consolidare ai fini Iva la società acquisita può rappresentare una criticità rilevante, proprio per Lbo che hanno come sottostante un’integrazione industriale. Sempre sul tema consolidato fiscale/fusione viene sovente asserita nella circolare ministeriale una sostanziale indifferenza tra l’opzione della fusione della target e quella del consolidato nazionale tra newco e target con riferimento alla riportabilità delle perditefiscali;ciòècorrettoperquanto riguarda le perdite (future) che si possono generare post acquisizione per effetto del maggior indebitamento,manonperleperditepregresse;perlequali,insintesi, possono aversi tre situazioni differenti: perdite maturate da NewCo nel periodo interinale pre-fusione; perdite pregresse di Target;perdite pregresse del gruppo acquisito (in cui c’è anche Target) che ha già optato per un suo consolidato nazionale. Nei tre casi l’opzione del consolidato fiscale con la Target non produce in genere gli stessi effetti di una fusione di NewCo con Target: infatti, con il consolidato fiscale, le perdite pregresse non si possono utilizzare, mentre con la fusione il riporto delle perdite è possibile entro i limiti di cui all’articolo172comma7Tuiro,comunque, per effetto dell’esito positivo dell’interpello,lacuiobbligatorietàèconfermatadallacircolare(vd anche la circolare 337/E del 2002). Quanto alle perdite fiscali post acquisizione, l’indifferenza tra consolidato e fusione è invece corretta; differente il discorso per il riporto di interessi passivi e Rol (cfr. risoluzione 42/E del 2011). © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 Norme e tributi Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 DIRITTO DELL'ECONOMIA www.quotidianofisco.ilsole24ore.com Società. Vigilare sull’adeguatezza dell’assetto aziendale è uno dei doveri principali del collegio secondo il Codice civile Organizzazione al vaglio dei sindaci L’allontanamento o la mancata sostituzione di dirigenti sono indicatori di rischio PAGINA A CURA DI Luca Bicocchi Davide Rossetti pVigilare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo aziendale è uno dei doveri principali del collegio sindacale, previsto dall’articolo 2403 del Codice civile, e questo controllo rappresenta uno degli aspetti chiave su cui devono vigilare i sindaci, all’inizio dell’incarico e nel corso del suo svolgimento, compresa la “stagione dei bilanci”. Un assetto organizzativo adeguato e rappresentato da personale competente e qualificato impiegato in posizioni e ruoli idonei implica, infatti un minor rischio per l’azienda sia sotto il profilo della violazione della legge e dello statuto, sia sotto l’aspetto amministrativo-contabile e del controllo interno. L’organizzazione è il requisito primario da cui trae origine la natura stessa dell’impresa, come si evince dalle definizioni civilistiche di imprenditore e azienda sancite dagli articoli 2082 e 2555 del Codice civile. Gli indicatori da valutare L’assenza di personale con competenze appropriate riguardo alla contabilità e al bilancio (oppure l’allontanamento di figure chiave a livello dirigenziale) sono due condizioni che possono indicare rischi di errori significativi nell’informativa finanziaria che il revisore deve valutare in base al principio di revisione Isa Italia 315, così come la perdita di amministratori o di dirigenti chiave senza una loro sostituzione è un indicatore gestionale di allarme previsto dal principio di revisione Isa Italia 570 che il revisore deve valutare ai fini della verifica della sussistenza del presupposto di continuità aziendale. La struttura organizzativa Un assetto organizzativo adeguato è, dunque, il requisito primario che ingloba le altre caratteristiche che un’azienda deve possedere per poter raggiungere i propri obiettivi di business e garantirsi una efficace sopravvivenza patrimoniale, economica e finanziaria. L’assetto organizzativo è il LA PAROLA CHIAVE Assetto organizzativo 7L’assetto organizzativo della società è il complesso di direttive e procedure stabilite per garantire che il potere decisionale sia assegnato ed effettivamente esercitato a un appropriato livello di competenza e responsabilità. Un assetto organizzativo è adeguato se presenta una struttura compatibile alle dimensioni della società, alla natura e alle modalità di perseguimento dell’oggetto sociale. Al crescere della dimensione aziendale si rende necessario adottare procedure volte a monitorare i diversi processi aziendali (si vedano i principi di comportamento del collegio sindacale redatti dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili). TRIBUNALE CIVILE E PENALE DI VARESE Immobili industriali e commerciali, strutture turistiche AVVISO DI VENDITA DI BENI IMMOBILI FALLIMENTO N. 3630 REG. GEN. ANNO 2007 sito internet ¡¡¡. ¢ risultato della combinazione tra la struttura organizzativa che definisce e assegna i compiti e le responsabilità alle singole unità organizzative- e i sistemi operativi che regolano e guidano i comportamenti delle persone nello svolgimento delle attività aziendali. La struttura organizzativa è descritta: 1 nell’organigramma aziendale che elenca le unità organizzative in cui è articolata l’impresa e le relazioni gerarchiche; 1 nel mansionario che raccoglie le descrizioni delle mansioni corrispondenti alle singole posizioni all’interno delle unità organizzative. I controlli dei sindaci Il collegio sindacale svolge compiti di alta sorveglianza basati sull’approccio al rischio. La sua attività si concentra di conseguenza su metodi, procedure e strumenti con cui l’azienda organizza la propria attività amministrativa. L’obiettivo del collegio quindi è quello di accertare l’esistenza di adeguate procedure interne e di verificare l’adeguatezza e l’efficacia dei flussi informativi generati da tali procedure. Il collegio sindacale vigila sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo e sul suo concreto funzionamento; ciò vuol dire che l’attività di vigilanza si esplica all’inizio dell’incarico e nel corso dello stesso. e All’inizio dell’incarico, il collegio sindacale acquisisce la conoscenza dell’assetto organizzativo, prendendo in considerazione l’oggetto sociale, il settore di attività e il mercato in cui la società opera mentre nel corso dell’incarico vigila sul concreto funzionamento del- TRIBUNALE BERGAMO DI AVVISO DI VENDITA PROC. N. 194/10 R.F. *** ESTRATTO AVVISO DI GARA SENZA INCANTO Il fallimento “HARCA S.R.L.”, tenuto conto che non è pervenuta alcuna offerta con riferimento ai primi due tentativi di vendita, propone in vendita i seguenti lotti, attualmente liberi, meglio descritti da perizia del Geom. Enrico Ambrosini consultabile sui siti internet oltre indicati, così brevemente descritti: Lotto n. 1: GORO (Ferrara). Prezzo base terzo tentativo di vendita euro 166.400,00. Fabbricato via Giuseppe Garibaldi n° 115Via Alessandro Manzoni al civico 42-44. Lotto n. 2: Mesola (Ferrara). Prezzo base terzo tentativo di vendita euro 124.160,00. Fabbricato in Via Cristina al civico 40, in Lotto n. 3: Comacchio (Ferrara), Prezzo base terzo tentativo di vendita euro 307.200,00. Lido delle Nazioni, via Lungomare Italia. Stabilimento balneare attrezzato con servizio spiaggia, bar ristorante, in parte, con “diritto di insistenza” e rilascio di concessione idraulica (si rimanda ai dettagli nella relativa perizia), su suolo di relative comunicazioni per il subentro nella concessione demaniale n. FE13T0005, oltre che a rimborso al fallimento del deposito cauzionale e della quota parte canone di competenza. Lotto n. 4: Codigoro (Ferrara). Prezzo base terzo tentativo di vendita euro 58.240,00. Fabbricato con parcheggio, in fregio alla strada statale 309 Romea al civico 36/d Lo Lotto n. 5: Comacchio (Ferrara). Prezzo base terzo tentativo di vendita euro Strada Statale Romea n. 309. Mappali 172, 10 e 85. Lotto n. 6: Comacchio (Ferrara). Prezzo base terzo tentativo di vendita euro 112.852,00. Immobile in fase di costruzione Catasto Fabbricati, al foglio 49 mapp. 306. In merito a tutte le ulteriori precisazioni catastali, descrittive ed alle eventuali dif alla perizia del Geom. Enrico Ambrosini nonché all’avviso di vendita pubblicato sui siti internet più oltre indicati. La gara per la vendita senza incanto com per il giorno 4 agosto 2016 alle ore 15,30. In caso di gara deserta, il successivo tentativo di vendita senza incanto competitiva giorno 11 ottobre 2016 alle ore 16,30 avanti al Notaio per i seguenti prezzi: Lotto n. 1: GORO. Prezzo base quarto tentativo di vendita euro 124.800,00. Lotto n. 2: MESOLA. Prezzo base quarto tentativo di vendita euro 93.120,00. Lotto n. 3: COMACCHIO. Stabilimento Balneare ed attrezzature. Prezzo base quarto tentativo di vendita euro 230.400,00. Lotto n. 4: quarto tentativo di vendita euro 43.680,00. Lotto n. 5: COMACCHIO. Mappali 172, 10 e 85. Prezzo base quarto tentativo di vendita euro 522.480,00. Lotto n. 6: COMACCHIO. Mapp. 306. Prezzo base quarto tentativo di vendita euro 84.639,00. Ulteriori informazioni per la gara, le di aggiudicazione devono essere reperite sui siti www.tribunale.bergamo.it, www.asteannunci.it, www.asteavvisi.it e www.canaleaste.it l’assetto organizzativo, con specifico riferimento ai processi di gestione dei rischi, di controllo interno e di informativa finanziaria. L’attività di vigilanza del collegio sindacale sull’assetto organizzativo si realizza sulla base della valutazione delle informazioni richieste e arrivate allo stesso collegio dai soggetti preposti ai diversi ambiti operativi (ad esempio internal auditing e società di revisione) e sulla base delle informazioni e notizie autonomamente acquisite dal collegio sindacale tramite atti di ispezione e di controllo. r Nel corso dell’incarico, il collegio, in caso di rilevi, verifica l’efficacia delle azioni correttive adottate dalla società. Se queste azioni sono ritenute insufficienti, spingono il collegio a dar luogo alle iniziative previste dalla legge per rimuovere le violazioni riscontrate (convocazione dell’assemblea ovvero denunzia al tribunale a seconda della gravità dei comportamenti). La verbalizzazione Dal punto di vista della verbalizzazione sul libro, il collegio sindacale si occupa della verifica dell’assetto organizzativo in sede di insediamento, di pianificazione delle attività, di vigilanza periodica e in ultimo nella relazione al bilancio, nella quale, in un paragrafo ad hoc, sono riassunte le conclusioni dell’attività di vigilanza espletata. © RIPRODUZIONE RISERVATA IN ESCLUSIVA PER GLI ABBONATI Le norme e i principi citati www.quotidianofisco.ilsole24ore.com Società Interporto di Torino S.I.TO S.p.A. Sede Legale: Interporto di Torino Km. 20 + 500 - Tang. Sud - Prima Strada n. 2 - 10043 ORBASSANO (TO) - Tel. 011/3975975 - Fax 011/3975775 - e-mail: [email protected]. – www.sitospa.it AVVISO di gara per procedura aperta per l’affidamento dei servizi di raccolta e trasporto ad impianti autorizzati di recupero/smaltimento/ trattamento dei rifiuti urbani e assimilati, ivi inclusi quelli derivanti dalla raccolta differenziata, spazzamento manuale e meccanizzato e prestazioni accessorie da eseguirsi presso l’Interporto di Torino. CIG: 6708496A05 Luogo principale di esecuzione: Interporto di Torino Criterio di aggiudicazione: Criterio del prezzo più basso espresso mediante massimo ribasso percentuale rispetto all’importo dei servizi posto a base di gara, ex art. 95 - comma 4 Lett. b) del D. Lgs. n. 50/2016. Appalto di Servizi - Oggetto principale: Servizi. CPV 90511000 - 2 e 90512000- 9 L’importo complessivo stimato a base di gara per anni due ammonta a Euro 427.447,26, di cui Euro 423.847,26 per servizi ed Euro 3.600,00 per Oneri di Sicurezza. Termine di presentazione, a pena di esclusione, delle offerte: entro le ore 12,00 del 12 luglio 2016. Indirizzo a cui devono pervenire le offerte, a pena di esclusione: S.I.TO S.p.a. - Km. 20,500 Tangenziale Sud - Prima Strada n. 2 - 10043 Orbassano (TO). Data e luogo di aperture delle offerte: a partire dalle ore 9,30 del 13 luglio 2016 c/o la sede legale della S.I.TO S.p.A. Responsabile del Procedimento: Ing. Davide Giaquinta. Tutti i documenti di gara sono consultabili presso la sede legale della S.I.TO S.p.A. - Km 20+500 Tang. Sud - Prima Strada n. 2 - 10043 Orbassano (TO) oppure presso il sito societario www. sitospa.it - sezione “Gare e Appalti”. Informazioni complementari: potranno essere richieste entro e non oltre il primo luglio 2016. Il presente bando è pubblicato in base alle vigenti disposizioni di legge. Orbassano, 25 maggio 2016 IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO (Ing. Davide GIAQUINTA) Da ricostruire le responsabilità di ogni profilo pL’organigramma aziendale I punti cardine dei controlli I REQUISITI PER L’ADEGUATEZZA DELL’ASSETTO 01 CHIAREZZA SU FUNZIONI E RESPONSABILITÀ L’organigramma aziendale deve avere una chiara identificazione delle funzioni, dei compiti e delle linee di responsabilità 02 DECISIONI COLLEGATE AI POTERI L’attività decisionale della società deve essere esercitata dai soggetti ai quali sono attribuiti i relativi poteri 03 GESTIONE EFFICACE DI RISCHI E CONTROLLI Devono essere previste procedure che assicurano l’efficienza e l’efficacia della gestione dei rischi e del sistema di controllo, anche con riferimento alle società controllate. Deve essere presente personale con adeguata competenza a svolgere le funzioni assegnate e conoscenza delle direttive e procedure aziendali LE ATTIVITÀ OPERATIVE DEL COLLEGIO SINDACALE 01 ORGANIGRAMMA SEMPRE AGGIORNATO Il collegio deve chiedere alla direzione l’esibizione dell’organigramma e gli aggiornamenti se, nel corso del mandato, ci sono state variazioni nell’organico aziendale 02 COLLOQUI CON LA DIREZIONE Deve effettuare interviste alla direzione e ai soggetti responsabili delle varie unità organizzative/divisionali, così come indicati nell’organigramma 03 VERIFICA SULLA CONOSCENZA DEI RUOLI Deve verificare la conoscenza di ruoli e funzioni da parte del personale in azienda, la corrispondenza con quanto indicato nell’organigramma e il suo aggiornamento in caso di mutamento di ruoli o di variazione del personale TRIBUNALE DI BERGAMO rappresenta la struttura organizzativa della società. I modelli più usati per rappresentare la struttura organizzativa fanno riferimento a: e strutture funzionali, ovvero organizzazione delle attività di impresa in gruppi omogenei di compiti definiti «funzioni», affidando ciascuna funzione a un responsabile che si pone a livello intermedio tra il vertice e le unità operative. Ai responsabili di funzione sono affidate precise responsabilità e relativa autonomia per perseguire gli obiettivi stabiliti nella programmazione; r strutture divisionali, tipiche delle imprese che operano in contesti competitivi complessi con prodotti diversi o in molteplici aree geografiche. La divisione in genere riguarda gruppi di prodotti ovvero diverse aree geografiche in cui opera l’impresa. La direzione centrale produce per tutte le divisioni i servizi interni che si ritiene più conveniente mantenere centralizzati. Le divisioni si muovono sotto il controllo della direzione centrale (corporate), in autonomia rispetto al proprio ambito competitivo e si strutturano al loro interno per funzioni. La struttura centrale definisce la strategia unitaria dell’impresa, assegna gli obiettivi e le risorse alle divisioni e controlla i risultati da queste conseguiti sui vari mercati. Nell’organigramma e nel mansionario devono essere indicate le linee funzionali che collegano le unità operative ai vari livelli gerarchici, deve essere mappata tutta la struttura organizzativa e devono essere descritti le responsabilità e i doveri principali relativi a un particola- Giudice delegato D.ssa Giovanna Golinelli – Liquidatore giudiziale Dott. Nicola Sodo AVVISO DI VENDITA PER ESTRATTO DI BENI IMMOBILI Il Liquidatore Giudiziale dott. Nicola Sodo COMUNICA Che in data 02 agosto 2016 alle ore 15.00 a Bergamo, presso il proprio studio in Bergamo via Scotti n. 11 si terrà una procedura competitiva per l’aggiudicazione del compendio immobiliare industriale chimico Milano-Venezia a distanza di 2 Km dal casello di Capriate (BG) e ubicato all’interno del primario Legge Seveso). Il compendio occupa una area (composto da un piano terra e un piano primo) (composto da un piano terra e da un piano seminterrato) euro 3.800.000,00 oltre imposte di legge. Termine per la presentazione delle offerte 01 agosto 2016 ore 15.00 in busta chiusa presso lo studio del Liquidatore giudiziale. Il disciplinare di vendita completo a cui si , ; ; , ; Per ogni ulteriore informa [email protected] . TRIBUNALE DI BERGAMO FALLIMENTO (R.F. 43/2016) - FONDERIE PILENGA BALDASSARRE & C. S.p.A. Il Collegio dei Curatori pone in vendita congiuntamente: ramo aziendale e relativo stabilimento, sito in Lallio (BG), Via Provinciale n. 29, per l’esercizio dell’attività d’impresa di Fonderie Pilenga ai seguenti valori costituenti base d’asta: (a) Euro 5.804.616,00 per il ramo d’azienda, di cui Euro 3.052.000,00 per l’immobile, (b) Euro 2.174.044,00 per gli impianti, i macchinari e gli apparati industriali e (c) Euro 578.572,00 per il magazzino tecnico e per il magazzino prodotti obsoleti (oltre al magazzino residuo a valore di fusione), con subentro dell’acquirente (i) nei rapporti con i dipendenti in forze presso l’azienda e (ii) nei contratti di leasing in corso, il tutto come meglio descritto nel bando. L’asta senza incanto si terrà avanti Notaio Dott. Armando Santus in Bergamo, via Divisione Julia, 7, il 28 luglio 2016 ore 16.00. Le offerte irrevocabili di acquisto, cauzionate con assegno circolare intestato al Fallimento, per importo pari al 10% dell’offerta, dal contenuto conforme allo schema di offerta contemplato dal bando, dovranno essere presentate in busta chiusa indirizzata allo studio del Notaio, entro le ore 12:00 del giorno precedente la gara. In caso di più offerte valide, si procederà alla gara sulla base dell’offerta più alta, con rilanci minimi non inferiori ad Euro 10.000,00. Tutti le imposte di legge e gli oneri accessori all’aggiudicazione saranno a carico dell’aggiudicatario. Per tutte le informazioni si rimanda al disponibile sul sito del Tribunale di Bergamo e ai documenti consultabili presso la data room, rivolgendosi direttamente al Collego dei Curatori: dott. Sergio Almici (tel. 035.4349518), dott. Alberto Carrara (tel. 035.223225), avv. Federico Almini (tel. 035.211430), Pec: [email protected]. Sono aperte le selezioni. Programma, borse di studio e modalità di ammissione www.bs.ilsole24ore.com SEGUICI SU © RIPRODUZIONE RISERVATA George’s Court 54-62, Townsend Street Dublino 2, Irlanda SOCIETÀ DI GESTIONE Fondo Comune d’Investimento di Diritto Lussemburghese FONDITALIA AVVISO AI SOTTOSCRITTORI Si informano i sottoscrittori di FONDITALIA che sarà avviato il collocamento di un nuovo compartimento, FONDITALIA FINANCIAL CREDIT BOND (“F45”), al prezzo di emissione iniziale di 10 Euro per quota dal 16 giugno 2016 al 25 giugno 2016. Gli articoli 2.3.4.9 e 17 del Regolamento di Gestione sono stati modificati con efficacia dal 16 giugno 2016. Il Prospetto, il Regolamento di Gestione e le Informazioni Chiave per gli Investitori (KIID) in corso di aggiornamento saranno disponibili presso la Società di Gestione nonché presso FIDEURAM BANK (Luxembourg) S.A. e presso le Società incaricate del collocamento. Lussemburgo, 13 giugno 2016 La Società di Gestione COMUNE DI FERRARA Avviso di procedura aperta Il Comune di Ferrara, P.zza Municipale, 2 - 44121 Ferrara - tel. 0532/419284 - fax 0532/419397 - [email protected] indice procedura aperta per la fornitura dei libri di testo agli alunni delle scuole primarie residenti nel Comune d Ferrara per gli aa.ss. 2016/2017-2017/20182018/2019 (CIG: 6701753D84). Importo a base di gara per il triennio contrattuale Euro 429.784,39 criterio di aggiudicazione: minor prezzo ai sensi dell’art. 95, comma 4, lett. b) d.lgs 50/2016; Termine ultimo per la presentazione delle offerte: 4/07/2016 ore 13, corredate dai documenti indicati nel bando di gara spedito in G.U.U.E in data 27/05/2016 e pubblicato in forma integrale unitamente al disciplinare di gara, ai capitolati d’appalto e relativi allegati sul sito internet www.comune.fe.it/contratti, e affissi all’Albo Pretorio del Comune di Ferrara in pari data. Apertura delle offerte 06/07/2016 ore 10 presso la Residenza Municipale. Resp. del Procedimento dott. Mauro Vecchi - Direttore Istituzione dei Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie. estratto Gara n. 9034/2016 in nome e per conto di IREN SERVIZI E INNOVAZIONE S.p.A. PROBIS - Supporting public procurement of building innovative solutions. Indagine di mercato ex art. 36 comma 2 lett. b del D.Lgs. 50/2016 per l’affidamento di incarico professionale avente ad oggetto la progettazione definitiva ed esecutiva inerente alla manutenzione straordinaria degli impianti tecnologici presso lo stabile di proprietà della Città di Torino di via Bologna 74 – Torino. L’importo ammonta fino alla concorrenza di € 55.000,00 (IVA esclusa). Per visionare il bando: http://www.gruppoiren.it/appalti.asp. Scadenza presentazione domande: ore 12,00 del 27/06/2016 IREN S.p.A. IL DIRIGENTE ASSISTENZA APPALTI E LAVORI (dott. Mauro Oddi) AVVISO DI PROROGA TERMINI re profilo professionale. Il collegio sindacale - con l’esame dei manuali interni aziendali in cui sono trascritte le procedure operative - verificherà che ci sia un adeguato supporto organizzativo per l’efficacia delle procedure che garantiscono la corretta registrazione delle informazioni aziendali nel sistema informativo, di quelle relative alla gestione del personale e di quelle sul sistema di pianificazione e controllo. Con riferimento a quest’ultimo, potrà verificare l’esistenza del piano strategico e dei budget, monitorando gli aggiornamenti (almeno annuali) dei documenti, la fattibilità dei piani e la loro coerenza con le strategie aziendali. È importante verificare la corrispondenza fra la struttura decisionale aziendale e le deleghe depositate al registro delle imprese, fare una ricognizione complessiva dello statuto sociale, delle delibere assembleari e consiliari relative alla attribuzione di poteri e delle procure rilasciate dagli organi titolati, nonché la presenza di piani di formazione del personale dipendente. Nelle imprese più piccole la semplicità della struttura organizzativa consente una limitata formalizzazione degli assetti organizzativi. Il collegio sindacale svolgerà i propri compiti di vigilanza verificando che il maggior coinvolgimento dei soci nella gestione della società non comprometta l’adeguatezza dell’assetto organizzativo. Potrebbe esserci infatti una ridotta o assente formalizzazione delle direttive e delle procedure aziendali , per la concentrazione su uno stesso soggetto, di funzioni operative e di controllo. FIDEURAM ASSET MANAGEMENT (IRELAND) LIMITED CONCORDATO PREVENTIVO PEMCO EMAILS SRL IN LIQUIDAZIONE – C.P. 34/2012 AUTORITÀ PORTUALE DI LIVORNO Con riferimento alla gara mediante procedura ristretta ex art. 55, comma 6, del d.lgs. n. 163/2006, di finanza di progetto a fase unica ex art. 153, commi 1-14, del medesimo decreto, per l’affidamento de: “La progettazione definitiva ed esecutiva della Prima Fase della Piattaforma Europa del porto di Livorno, comprensiva del terminal per contenitori e di tutte le opere ad esso connesse, nonché l’esecuzione dei lavori di realizzazione, l’allestimento e la gestione del Terminal per lo svolgimento di operazioni portuali ex art. 16 della L. 84/1994” (CIG:6548209901; CUP:B41H15000170005; CPV:45241000-8), pubblicata sulla G.U.U.E. n.2016/S 056-092748 del 19.03.2016 e sulla G.U.R.I. n.33 del 21.03.2016, 5a Serie Speciale, atteso che è in corso l’aggiornamento dello Studio di Fattibilità e della relativa Relazione tecnico-illustrativa; SI RENDE NOTO che il termine per la presentazione delle domande di partecipazione, già stabilito per il giorno 30 giugno 2016 alle ore 12.00, è prorogato al giorno 30 settembre 2016 alle ore 12.00. Conseguentemente il termine per la proposizione di quesiti scritti o richieste di chiarimenti, già fissato per il giorno 16 giugno 2016 alle ore 12.00, è prorogato al giorno 16 settembre 2016 alle ore 12.00. Livorno, 7 giugno 2016 IL COMMISSARIO STRAORDINARIO Avv. Giuliano Gallanti I modelli. L’articolazione in funzioni o divisioni La Banca Depositaria COCIV CONSORZIO COLLEGAMENTI INTEGRATI VELOCI AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO 1) Ente Aggiudicatore: COCIV (Consorzio Collegamenti Integrati Veloci), via Renata Bianchi 40, Genova 16152, Italia, in qualità di General Contractor 2) Procedura di aggiudicazione: Procedura aperta, ex art. 55 del D.Lgs. n. 163/2006, a massimo ribasso 3) Data di aggiudicazione dell’appalto: 07/03/2016 4) Criterio di aggiudicazione: Prezzo più basso 5) Oggetto dell’appalto: Procedura aperta, ex art. 55 del D.Lgs. n. 163/2006, interamente gestita per via telematica, per l’affidamento dei lavori di realizzazione delle opere civili di linea e relative opere connesse da pk 29+958,49 a pk 36+280,64 nell’ambito dei lavori di realizzazione della Tratta AV/AC “Terzo Valico dei Giovi” - LOTTO SERRAVALLE. CUP: F81H92000000008 - CIG: 6398382FD8 6) Numero di offerte ricevute: 3 7) Aggiudicatario: Grandi Lavori Fincosit S.p.A., Piazza Fernando De Lucia, 60/65 - 00139 Roma 8) Importo di aggiudicazione: Euro 164.669.326,39 IVA esclusa 9) Ribasso offerto: 13,366% IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO F.to Ing. Andrea Ottolin Norme e tributi 25 Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 LAVORO www.quotidianolavoro.ilsole24ore.com Crisi aziendali. Le assenze degli addetti vanno gestite con attenzione per tener conto delle indicazioni giunte dalla giurisprudenza La riduzione d’orario va pattuita Accordi tra le parti per fronteggiare i cali produttivi e limitare le retribuzioni A CURA DI Stefano Rossi pQuando il lavoratore è “co- stretto” da cali produttivi o altre circostanze eccezionali a lavorare meno ore rispetto a quelle previste dal contratto individuale, le aziende rischiano delle conseguenze sul piano retributivo e contributivo, se la situazione non viene gestita correttamente. E gli effetti si accentueranno dal prossimo 1° gennaio, quando il libro unico del lavoro - su cui le ore in meno vengono registrate come assenze - sarà trasmesso per via telematica. Gli uffici periferici del ministero del Lavoro, infatti, potranno riscontrare direttamente eventuali anomalie nella gestione delle presenze. Gli orientamenti Sul tema della riduzione degli orari richiesta dal datore di lavoro bisogna tenere conto di due orientamenti. Da un lato, la Cassazione, infatti, ha affermato che l’obbligazione retributiva costituisce il corrispettivo della prestazione di lavoro. Quindi, quando la prestazione manca per causa imputabile al datore di lavoro, il lavoratore può ottenere soltanto il risarcimento del danno (in linea generale nella misura corrispondente alla retribuzione) subìto a causa dell’impossibilità di svolgere la prestazione cagionata dal rifiuto ingiustificato del datore di lavoro (Cassazione 16413/2013). In sostanza, il comportamento del datore che lascia in condizione di inattività il dipendente non solo viola l’articolo 2103 del Codice civile, ma è al tempo stesso lesivo del fondamentale diritto al lavoro, inteso soprattutto come mezzo di estrinsecazione della personalità di ciascun cit- tadino, nonché dell’immagine e della professionalità del dipendente, mortificate dal mancato esercizio delle prestazioni tipiche della qualifica di appartenenza (Cassazione 7963/2012, Sezioni unite 2334/1991). Un’altra linea interpretativa ha affermato che costituisce un principio fondamentale della disciplina dei rapporti di lavoro subordinato quello secondo il quale la retribuzione non è dovuta dal datore solo nel caso in cui: e la prestazione lavorativa sia divenuta impossibile (articoli 1206, 1256, 1258 del Codice civile); r oppure sia stato stipulato un accordo modificativo del contratto individuale di lavoro, in forza del quale le parti convengano che per un certo tempo non saranno eseguite le prestazioni e le controprestazioni (sospensione del rapporto). Insomma, solamente l’impossibilità sopravvenuta della prestazione, per fatti non addebitabili al datore di lavoro, lo libera dal pagamento della retribuzione. Ma l’impossibilità deve essere non prevedibile, né evitabile, né riferibile a carenze di programmazione od organizzazione aziendale o a cali di commesse o crisi economiche (Cassazione 7300/2004 e 14905/2012). Se si dovesse seguire questa tesi, la conseguenza potrebbe essere l’emissione della diffida accertativa per crediti patrimoniali (articolo 12 del Dlgs 124/2004) per le ore non lavorate e registrate come assenze sul libro unico del lavoro. Tuttavia, bisogna ricordare che i crediti oggetto di diffida accertativa possono essere solo quelli che, già prima dell’intervento dell’ispettore, abbiano i caratteri della liquidità e della esigibilità e rispetto ai quali l’in- tervento accertativo miri a consacrare la “certezza”. Il che potrebbe produrre a volte in un effetto paradossale: da un lato, i presunti crediti del lavoratore per ore non lavorate assumono la valenza di titoli esecutivi; dall’altro, il fatto sostanziale oggetto dell’atto di accertamento (la quantità di ore non lavorate o il motivo per cui non sono state lavorate) potrebbe essere oggetto dei rimedi amministrativi o giuridizionali previsti dalla legge. I rimedi Per evitare contenziosi, esistono diversi rimedi. Tralasciando in questa sede il ricorso agli ammortizzatori sociali, ricordiamo che aziende e dipendenti possono: 1 sottoscrivere accordi individuali in sede protetta aventi a oggetto la sola disponibilità della retribuzione in relazione alle ore o ai giorni non lavorati, giustificandoli anche in ragione del calo delle commesse; 1 stipulare un accordo modificativo del contratto individuale di lavoro in forza del quale si conviene che per un certo periodo di tempo non saranno eseguite le prestazioni o le controprestazioni; 1 modificare l’orario di lavoro trasformandolo, con il consenso del dipendente, in part time, con contestuale sottoscrizione di clausole elastiche che consentano di articolare la prestazione di lavoro solo in base alle effettive esigenze aziendali, eventualità, del resto, resa ancora più flessibile dalle modifiche introdotte dal Dlgs 81/2015. LE SOLUZIONI PER INQUADRARE LA RIDUZIONE D’ORARIO PER CALI PRODUTTIVI GLI ACCORDI SINDACALI IL PASSAGGIO A PART TIME IL CONTRATTO DI PROSSIMITÀ In caso di situazioni variabili dell’impresa si può ricorrere agli strumenti di integrazione salariale che consentono la sospensione delle obbligazioni principali, cioè la prestazione di lavoro e la retribuzione. In particolare, si potrà ricorrere alla cassa integrazione guadagni, anche straordinaria, al fondo di solidarietà settoriale o al contratto di solidarietà In caso di calo di commesse o contrazione economica dell’attività, anche al fine di evitare i licenziamenti, si potranno sottoscrivere degli accordi in sede sindacale ai sensi dell’articolo 411, comma 3, del Codice di procedura civile, per disciplinare le ore o i giorni non lavorati Per evitare le registrazioni delle assenze per carenza di lavoro, si potrà consensualmente modificare l’articolazione dell’orario di lavoro, con passaggi da tempo pieno a tempo parziale, attraverso la sottoscrizione di clausole flessibili ed elastiche che consentano di distribuire l’orario di lavoro in base alle esigenze aziendali. Occorrerà rispettare comunque il monte ore anche annuale e i limiti fissati dal Dlgs 81/2015 La gestione dell’orario di lavoro può essere oggetto del contratto di prossimità ai sensi dell’articolo 8 del Dl 138/2011 (convertito in legge 148/2011). In particolare, l’azienda con le rappresentanze sindacali potrà sottoscrivere un accordo finalizzato alla gestione delle crisi aziendali per poter regolare l’orario di lavoro rendendolo più flessibile e, quindi, adattabile alle esigenze contingenti dell’impresa LE RICADUTE SUL CALCOLO DELL’IMPONIBILE I VINCOLI SUI CONTRIBUTI © RIPRODUZIONE RISERVATA IN ESCLUSIVA PER GLI ABBONATI Le sentenze e i documenti citati www.quotidianolavoro.ilsole24ore.com Sui contributi versamenti minimi senza deroghe pLa gestione delle assenze Le opzioni per il datore e i dipendenti GLI AMMORTIZZATORI Le conseguenze. L’imponibile non diminuisce Sul piano contributivo l’articolo 12 della legge 153/1969 stabilisce che alla base dei contributi deve essere posta la retribuzione dovuta per legge o per contratto collettivo o individuale e questo anche in presenza di rinuncia del lavoratore alle spettanze retributive già maturate e non versate. È un principio di carattere generale, confermato dalla prassi più recente. Inoltre, i contratti di prossimità eventualmente firmati non possono derogare alla determinazione dell’imponibile contributivo per cali produttivi ha anche riflessi sul piano contributivo, dovendo il datore di lavoro versare i contributi sui minimali previsti dalla legge. In sostanza, la determinazione del prelievo contributivo si origina nell’individuazione della retribuzione imponibile utile ai fini previdenziali. Secondo l’articolo 12 della legge 153/1969 il reddito imponibile è costituito da tutte le somme e i valori a qualunque titolo maturati nel periodo di riferimento in relazione al rapporto di lavoro, al lordo di qualsiasi trattenuta sia contributiva sia fiscale. Quindi il calcolo contributivo dovrà essere preceduto da due momenti: e la determinazione della retribuzione minima quale base di calcolo per i contributi previdenziali (minimale retributivo); r l’accertamento del minimale contributivo (il minimo dei minimi) quale soglia economica sotto la quale le aziende non possono scendere. La legge 338/1989 prevede che la retribuzione-base per il calcolo dei contributi previdenziali e assistenzali non può essere inferiore all’importo delle retribuzioni stabilito da leggi, regolamenti, Ccnl, ovvero da accordi collettivi o contratti individuali (se più favorevoli). Ma la disposizione non muta, tuttavia, il principio di corrispettività dei rapporti di lavoro, secondo il quale la retribuzione su cui calcolare i contributi previdenziali è determinata in funzione della prestazione effettivamente resa. Nondimeno, al fine di garantire l’adeguatezza delle prestazioni previdenziali, nel determinare la retribuzione minima ai fini contributivi si deve tener GIURISPRUDENZA | IL MERITO Concordato, no alla «bad company» Non è ammessa l’esdebitazione della società che accede alla procedura concorsuale pNo al piano di concordato preventivo che, attraverso la scissione, consente alla società in crisi di continuare l’attività, lasciando il compito di pagare i debiti alla società risultante dalla scissione (scissionaria), con la liquidazione del patrimonio a essa trasferito. È il principio affermato, nel decreto dell’8 marzo scorso, dalla Corte d’appello di Firenze (presidente Riccucci, relatore Paparo) che, accogliendo un reclamo al decreto di omologazione di una procedura di concordato preventivo con continuità aziendale, non ha ritenuto condivisibili le motivazioni della pronuncia di primo grado (decreto 37 del 27 febbraio 2015) del Tribunale di Arezzo (si veda Il Sole 24 Ore del 27 luglio 2015). Il Tribunale L’elemento centrale della proposta concordataria era rappresentato dal compimento - in ese- cuzione del piano - di una operazione di scissione, in base alla quale la società scissa avrebbe continuato la sua attività imprenditoriale liberata da qualsiasi posizione debitoria, mentre la società risultante dalla scissione (scissionaria) avrebbe provveduto, con la liquidazione del patrimonio a essa trasferito, a pagare i debiti concorsuali. Un piano che il Tribunale di Arezzo aveva promosso. I giudici avevano sottolineato, in primo luogo, che la società scissa si era comunque impegnata a versare alla procedura una parte dei proventi della continuità aziendale. Inoltre, il tribunale aveva adottato un’interpretazione “correttiva” della proposta; nei fatti, si legge nel decreto, la società non si era liberata dai debiti con la scissione perché l’articolo 2506-quater, comma 3, del Codice civile afferma che in caso di scissione ciascuna società resta responsabile in solido dei debiti. Di conseguenza, la proposta di concordato non aveva violato l’articolo 2740 del Codice civile: norma generale che prevede il granitico principio che tutto il patrimonio del debitore deve essere destinato a garantire e soddisfare i suoi debiti. I giudici d’appello Contrariamente a quanto affermato dal tribunale, la corte d’appello ha invece ritenuto che la proposta concordataria difetti del requisito della fattibilità giuridica, proprio nella parte in cui prevede la liberazione della società scissa dai propri debiti fin dal giorno successivo al perfezionamento della scissione (da compiersi in esecuzione di piano concordatario). L’esdebitazione e il ritorno “in bonis” della società scissa concordataria sono infatti contrari proprio alla norma imperativa dell’articolo 2506quater del Codice civile in materia di solidarietà tra società partecipanti alla scissione. La corte d’appello, quindi, non ha seguito l’interpretazione “correttiva” LA PAROLA CHIAVE Scissione 7Si tratta di un’operazione straordinaria con cui una società (detta scissa) assegna tutto il suo patrimonio a più società (dette scissionarie), già esistenti o di nuova costituzione. La scissione può anche riguardare solo una parte del patrimonio della società scissa: in questo caso, può essere assegnato anche a una sola società. Con la scissione la società scissa può attuare il proprio scioglimento senza liquidazione o continuare la propria attività. La partecipazione alla scissione non è consentita alle società in liquidazione che abbiano iniziato la distribuzione dell’attivo. della proposta concordataria adottata dal tribunale. Inoltre, secondo la corte d’appello, non è applicabile in questa ipotesi il nuovo articolo 182 della legge fallimentare, che, richiamando l’articolo 105, consente la cessione di aziende o rami di aziende senza l’assunzione, da parte dell’acquirente, dei debiti anteriori dell’azienda ceduta. Infatti, nel caso sottoposto al vaglio dei giudici, è la stessa società scissa - proponente il concordato preventivo - a restare nella gestione dell’azienda. Quindi, la corte d’appello, evidenziando il difetto di fattibilità giuridica, ha revocato il decreto di omologazione del concordato preventivo. La riforma in cantiere Il problema del coordinamento tra le operazioni societarie a carattere straordinario e le operazioni straordinarie di risanamento è tra i tanti aspetti che la legge delega proposta dalla commissione Rordof si propone di risolvere. La legge delega propone di rivisitare l’istituto del concordato preventivo, prevedendo, tra l’altro, che in caso di operazioni societarie poste in essere nel corso della procedura l’opposizione dei creditori possa essere proposta solo in sede di controllo giudiziale sulla legittimità della domanda concordataria. Inoltre, la legge delega prevede che gli effetti delle operazioni siano irreversibili, anche in caso di risoluzione o annullamento del concordato, salvo il diritto al risarcimento dei soci o terzi danneggiati. Ancora, per la legge delega i soci non hanno diritto di recesso in conseguenza di operazioni incidenti sull’organizzazione o sulla struttura finanziaria della società. © RIPRODUZIONE RISERVATA IN ESCLUSIVA PER GLI ABBONATI Le decisioni citate www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com Gratuito patrocinio. Dal 1° gennaio tempi stretti agli avvocati per presentare l’istanza di liquidazione del compenso Parcella prima della fine del giudizio Selene Pascasi pL’avvocato che ha difeso un cliente ammesso al gratuito patrocinio deve chiedere il proprio compenso prima che si chiuda la causa. Solo così il giudice, nell’emettere il provvedimento conclusivo, potrà liquidare anche la sua parcella. Diversamente, al professionista, per ottenere le proprie spettanze, non resterà che agire in via ordinaria o ingiuntiva. A ricordarlo, in applicazione di quanto previsto dalla legge di Stabilità 2016 (su cui si veda Il Sole 24 Ore dell’8 febbraio scorso), è il Tribunale di Milano (giudice Buffone), con decreto del 22 marzo 2016. Il caso, che si apre a seguito della richiesta di liquidazione formulata in udienza da parte di un legale, consapevole che in quella sede si sarebbe definito il procedimento, lancia al tribunale milanese l’occasione per soffermarsi sulla questione inerente il pagamento del compenso al difensore dell’assistito ammesso al patrocinio statale. Ebbene, ricorda il giudice, nelle ipotesi in cui il decreto di pagamento sia I VINCOLI Il lavoratore non può scendere al di sotto del limite di compenso giornaliero neppure con il contratto di prossimità naliera è pari a 47,68 euro. E gli atti abdicativi eventualmente concordati tra le parti per la corretta gestione delle assenze non si possono estendere ai contributi previdenziali e assistenziali. Lo ha chiarito anche con l’interpello 26/2015 il ministero del Lavoro, specificando che il lavoratore non può disporre dei profili contributivi collegati al rapporto di lavoro. Invece, in materia di contratti di prossimità, il ministero del Lavoro con interpello 8/2016 ha affermato che l’articolo 8 del Dl 138/2011 non prevede, tra i possibili contenuti delle «specifiche intese» aziendali e territoriali, la determinazione dell’imponibile contributivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com Crisi d’impresa. La Corte d’appello di Firenze boccia la scissione che consente all’impresa di liberarsi dai debiti e continuare l’attività Giuseppe Acciaro Roberto Campesi conto anche dei «minimali di retribuzione giornaliera stabiliti dalla legge». In particolare, il reddito da assoggettare a contribuzione, compreso il minimale contrattuale, deve essere adeguato, se inferiore, al limite minimo di retribuzione giornaliera, che ai sensi dell’articolo 7, comma 1, del Dl 463/1983 non può essere inferiore al 9,50% dell’importo del trattamento minimo mensile di pensione a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti in vigore al 1° gennaio di ciascun anno. L’Inps con circolare 11 del 27 gennaio 2016 ha così stabilito che per quest’anno il minimale di retribuzione gior- pronunciato dopo il 1° gennaio 2016, si applica l’articolo 83, comma 3-bis, del Dpr 115/2002, innestato dall’articolo 1, comma 783, della legge di Stabilità 2016 (208/2015). La disposizione, infatti, ha natura processuale e si applica, quindi, anche ai processi in corso. In base alla norma, «il decreto di pagamento è emesso dal giudice contestualmente alla pronuncia del provvedimento che chiude la fase cui si riferisce la relativa richiesta». È quindi necessario, sottolinea il tribunale, che il decreto di pagamento – che va pronunciato, come ha osservato la sentenza 7504/2011 della Cassazione, con atto separato e distinto dalla sentenza – intervenga «contemporaneamente alla pronuncia del provvedimento definitivo del giudizio, a seguito di rituale istanza». Questo perché, prosegue il tribunale, con l’emissione del provvedimento «che chiude il giudizio davanti a sé, il giudice si spoglia della potestas decidendi e non può più provvedere alla liquidazione avendo perso il relativo potere». Sul punto, peraltro, la giurisprudenza di legittimità era già intervenuta. Con la sentenza 18204/2008, la Cassazione aveva precisato – seppur con riferimento alla liquidazione del compenso degli ausiliari del giudice – che la stessa va effettuata dal giudice dinanzi al quale pende il processo, dato che, una volta dichiarata l’estinzione, egli perde il potere di provvedere alla liquidazione, che potrà avvenire solo in esito a un giudizio ordinario o per ingiunzione. Nel sostenerlo, però, la Cassazione marca che l’eventuale decreto di liquidazione pronunciato dal giudice a processo estinto è viziato ma non abnorme, dunque reclamabile entro 20 giorni. Comunque, precisa il Tribunale di Milano, il difensore che non ha chiesto il compenso prima della fine del processo non decade dal diritto di ottenerlo, ma può sempre domandarlo «con procedimento ordinario o con ingiunzione di pagamento». Attenzione, allora, se si è difensori di clienti ammessi al gratuito patrocinio a non dimenticare di depositare l’istanza di liquidazione della propria parcella prima che si definisca la fase di giudizio cui si riferisce l’attività difensiva. Il rischio? Di dover recuperare l’onorario con causa a parte. © RIPRODUZIONE RISERVATA Informatica. Sanzionato il difetto di organizzazione Processi telematici, una semplice svista non ferma gli atti Antonino Porracciolo pNel processo civile telemati- co c’è l’errore che non impedisce all’atto di raggiungere il suo scopo e c’è la distrazione che blocca la causa dal suo inizio. I Tribunali di Milano e di Torino hanno affrontatoquestionirelativea“sviste” dell’avvocato negli adempimenti telematici. Che sono state superate se si è trattato di omissionioerrorididigitazione.Eche sono state ritenute ingiustificate se dovute a difetto di organizzazione del legale. Senza numero di ruolo Una parte ha tempestivamente riassunto, con deposito telematico al Tribunale di Milano, un giudizio interrotto ma l’atto è stato rifiutato perché non conteneva il numero di ruolo generale della causa. La parte ha poi depositato un altro ricorso, quando, però, erano trascorsi i tre mesi previsti dall’articolo 305 del Codice di procedura civile per la riassunzione. Con ordinanza del 23 aprile, il Tribunale afferma che l’assenza del numero di ruolo poteva essere superata con l’apertura del file contenente il ricorso (inviato attraverso il software applicativo), in cui erano evidenziati, oltre che sezione e nome del giudice, anche il dato in questione. Peraltro, l’errore non rientra tra quelli che impediscono materialmente l’accettazione dell’atto. Poiché il primo deposito del ricorso in riassunzione è intervenuto entro i termini di legge,ilgiudicedisponequindila prosecuzione del giudizio. Anno di iscrizione sbagliato Nel caso esaminato dal Tribunale di Torino (giudice Ciccarelli), la convenuta ha depositato per via telematica una comparsa di costituzione e risposta. L’atto è stato rifiutato perché l’anno di iscrizione a ruolo della causa era indicato come 2016 anziché 2015. La convenuta ha quindi chiesto al giudice di ritenere valido il deposito o, in subordine, di essere rimessa in termini per una nuova costituzione. Il tribunale accoglie la prima richiesta. Si è trattato, infatti, di «un errore “non grave” (o, se si preferisce, di un “meroerroremateriale”odiuna“svista”)». Un errore che, in caso di deposito nelle forme tradizionali, non determina «alcuna conseguenza, se non quella di una rettifica (“correzione a mano”) dell’atto in fase di deposito» quando il cancelliere rileva e segnala l’imprecisione. Così il giudice ordinaallacancelleriadiaccettare il primo deposito telematico. Pec non ricevuta A conclusioni opposte è giunto il Tribunale di Milano (presidente de Sapia, relatore Angelini) in un’ordinanza del 27 aprile. Una parte ha depositato un reclamo contro l’ordinanza prevista dall’articolo 624 del Codice di procedura civile. Il presidente del collegio ha fissato l’udienza per la comparizione delle parti, assegnando alla reclamante il termine per notificare ricorso e decreto. Ma il legale non ha fatto la notifica e ha chiesto al tribunale l’emissione di un nuovo decreto, sostenendo che il precedente non gli era stato comunicato. Il tribunale ha respinto l’istanza. Infatti, il provvedimento è stato inviato con Pec che il difensore non ha ricevuto perché la sua casella di posta era piena. La mancata ricezione del decreto è dunque «ascrivibile alla sfera di organizzazione del legale di parte reclamante, che non ha fatto diligente uso del proprio account di Pec». Così il reclamo è stato dichiarato inammissibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 26 P R O S SI MA I N SER Z I O N E 1 1 / 07/2 016 - V E ND IT E IM M OBILIA RI E F A LLIM E NT I TRIBUNALI DELLA CORTE D’APPELLO DI MILANO LE VENDITE GIUDIZIARIE Sono aperte a tutti e per parteciparvi non è richiesta l’assistenza di un legale o di altro professionista. Si tengono presso l’Ufficio del Giudice o del Professionista Delegato alla vendita. Le vendite si svolgono con il sistema dell’asta senza incanto salvo differenti modalità specificate nell’ordinanza o nell’avviso di vendita. Le vendite si svolgono in Tribunale o presso lo studio del Professionista Delegato. Oltre al prezzo sono dovuti i soli oneri fiscali (IVA o IMPOSTA DI REGISTRO) con possibilità di utilizzare le agevolazioni di legge (prima cosa, imprenditore agricolo etc…). Il trasferimento della proprietà e la consegna avvengono all’atto del decreto di trasferimento, previo versamento del saldo prezzo nel termine previsto e delle spese di registrazione, trascrizione e voltura catastale. L’immobile viene venduto libero da iscrizioni ipotecarie e da trascrizioni di pignoramenti. Se esistenti al momento della vendita saranno cancellate a spese e cura della procedura. Non è previsto l’intervento del Notaio. COME PARTECIPARE Chiunque sia interessato all’acquisto deve depositare, nel termine indicato dalle condizioni di vendita del singolo procedimento verificabili nell’ordinanza o avviso di vendita, un’offerta di acquisto in busta chiusa: l’offerta deve contenere l’indicazione del prezzo offerto, che potrà essere inferiore al prezzo indicato come prezzo base fino PER INFORMAZIONI SU TUTTI GLI ANNUNCI CONSULTARE I SITI www.tribunale.milano.it www.tribunale.bustoarsizio.giustizia.it ad ¼ (è quindi valida la offerta che indichi un prezzo pari al 75% del prezzo base) e il versamento di una cauzione pari al 10% del prezzo offerto, salva diversa indicazione contenuta nell’ordinanza / avviso di vendita, (le modalità di versamento della cauzione, saranno determinate dalla singola ordinanza di vendita). La offerta non è revocabile. Alla udienza fissata per la vendita verranno aperte le buste e, se vi saranno più offerte, si procederà ad una gara sulla base dell’offerta più alta e con la offerta in aumento indicata nella ordinanza/avviso di vendita. La aggiudicazione è definitiva: non sono possibili offerte in aumento dopo la aggiudicazione neppure se il prezzo offerto fosse superiore di oltre un quinto a quello di aggiudicazione. Dopo l’aggiudicazione l’acquirente deve versare, nei termini fissati dall’ordinanza / avviso di vendita (dai 90 ai 120 gg.), il saldo prezzo: in mancanza perderà la cauzione e il bene verrà posto nuovamente in vendita. Il versamento del saldo prezzo è effettuabile a mezzo di pattuizione di prestito bancario ai sensi dell’art. 585 c.p.c.: l’istituto bancario eroga la somma destinata a saldo prezzo direttamente al delegato alla vendita e nel decreto di trasferimento si da’ atto della modalita’ di pagamento del prezzo disponendo che il pignoramento non venga cancellato se non contestualmente alla iscrizione della ipoteca di primo grado a garanzia della restituzione del prestito. Il bene viene venduto nello stato di fatto e di diritto in cui si trova; quanto alle condizioni del bene, alla sua natura e tipologia, alle sue caratteristiche distintive (presenza di abusi, possibilità di sanatoria, oneri, etc…) gli interessati possono prendere visione della perizia sul sito internet del Tribunale. Attesa l’entrata in vigore della legge 132 del 2015 e la riforma delle modalità di vendita si raccomanda agli interessati di prendere contatto con il Professionista che si occupa della vendita del singolo bene e che è indicato in calce ad ogni avviso. Sarà costui a fornire tutte le indicazioni circa le modalità in dettaglio della vendita e ad agevolare e accompagnare l’acquirente in ogni fase dell’acquisto. PRIMA DI PARTECIPARE ALL’ASTA CONSULTARE LA DOCUMENTAZIONE UFFICIALE (AVVISO / ORDINANZA DI VENDITA, PERIZIA) DISPONIBILE SUL SITO INTERNET DEL TRIBUNALE: WWW.TRIBUNALE.MILANO.IT. Milano ha dichiarato aperta la procedura di Concordato Preventivo con continuità proposta dalla società. Ha nominato Giudice Delegato il Dott. Rolfi e Commissari il Prof. Benigno, Avv. Sanzo e Dott. Agresti. L’adunanza dei creditori dinanzi al Giudice Delegato è fissata per il 28-09-2016 ore 11:40. Per informazioni si indica il seguente indirizzo di posta elettronica certificata della Procedura: [email protected]. Rif. C.P. 75/15 M0030771 seminterrato; - box doppio al piano seminterrato. Prezzo base Euro 183.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 137.250,00. Vendita senza incanto 29/07/16 ore 11:00. G.E. Dott.ssa E. Tosi. Professionista Delegato alla vendita Avv. G. Piazza. Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 136/2013 BU326570 CASTELLANZA (VA) - VIA BRAMBILLA, 21 - LOTTO 2) DUE APPARTAMENTI con annesso locale cantina, lavanderia, sottotetto e box, inseriti in un complesso residenziale che si sviluppa su due piani fuori terra e uno interrato. Prezzo base Euro 332.000,00. Vendita senza incanto 25/07/16 ore 15:30. G.D. Dott.ssa E. Fedele. Professionista Delegato alla vendita Dott.ssa B. Ceriani tel. 03311816055. Curatore Fallimentare Dottssa. M P. Sala tel. 0331639249. Rif. FALL 1932/2013 BU325663 GALLARATE (VA) - SEZ. CRENNA - VIA MONTE NEVOSO, 48 - LOTTO 3) APPARTAMENTO con annesso locale cantina e box, posto al piano primo di un complesso residenziale che si sviluppa su tre piani fuori terra e uno interrato. Prezzo base Euro 120.000,00. Vendita senza incanto 25/07/16 ore 15:30. G.D. Dott.ssa E. Fedele. Professionista Delegato alla vendita Dott.ssa B. Ceriani tel. 03311816055. Curatore Fallimentare Dottssa. M P. Sala tel. 0331639249. Rif. FALL 1932/2013 BU325664 GALLARATE (VA) - VIA PAGANINI, 9 - LOTTO 2) - APPARTAMENTO al piano primo composto da soggiorno-pranzo, camera, cucinotto, bagno, disimpegno e due balconi; - box al piano interrato. Prezzo base Euro 105.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 78.750,00. Vendita senza incanto 29/07/16 ore 11:00. G.E. Dott.ssa E. Tosi. Professionista Delegato alla vendita Avv. G. Piazza. Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 136/2013 BU326571 GORLA MINORE (VA) - VIA ROTONDI, SNC - LOTTO 16) VILLETTA A SCHIERA CENTRALE disposta su tre piani, terra e primo ed interrato, collegati tra loro a mezzo scala interna, composta da soggiorno, cucina, camera, bagno e disimpegno a piano terra, con antistante e retrostante portici ed aree esclusive adibite a giardino; da camera, locale ripostiglio, bagno, disimpegno e balcone a piano primo e da vano ad uso cantina e locale centrali a piano primo sottostrada, oltre ad adiacente vano ad uso autorimessa doppio sempre a piano primo sottostrada (lotto 37 della perizia). Prezzo base Euro 140.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 105.000,00. PIAZZA EUGENIO MONTALE, SNC - LOTTO 17) VILLETTA A SCHIERA CENTRALE disposta su tre piani, terra e primo ed interrato, collegati tra loro a mezzo scala interna, composta da soggiorno, cucina, camera, bagno e disimpegno a piano terra, con antistante e retrostante portici ed aree esclusive adibite a giardino; da camera, locale ripostiglio, bagno, disimpegno e balcone a piano primo e da vano ad uso cantina e locale centrali a piano primo sottostrada, oltre ad adiacente vano ad uso autorimessa sempre a piano primo sottostrada (lotto 38 della perizia). Prezzo base Euro 130.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 97.500,00. LOTTO 18) VILLETTA A SCHIERA CENTRALE disposta su tre piani, terra e primo ed interrato, collegati tra loro a mezzo scala interna, composta da soggiorno, cucina, camera, bagno e disimpegno a piano terra, con antistante e retrostante portici ed aree esclusive adibite a giardino, da camera, locale ripostiglio, bagno, disimpegno e balcone a piano primo e da vano ad uso cantina e locale centrali a piano primo sottostrada, oltre ad adiacente vano ad uso autorimessa doppio sempre a piano primo sottostrada (lotto 40 della perizia). Prezzo base Euro 130.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 97.500,00. Vendita senza incanto 29/07/16 ore 10:00. G.E. Dott. Marco Lualdi. Professionista Delegato alla vendita Rag. P. Ravetta. Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 11/2014 BU326437 LEGNANO (MI) - VIA AUGUSTO RIGHI, 6 - APPARTAMENTO della superficie commerciale di mq 272,90 sito al piano secondo, composto da soggiorno, cucina, due camere, doppi servizi ed accessori, con sovrastante piano terzo (sottotetto) unito da scala interna e composto da soggiorno, due camere, servizio, lavanderia, ripostigli ed accessori, con cantina al piano interrato, nonché box doppio composto da autorimessa unica al piano terra della superficie commerciale di mq 26,50. Prezzo base Euro 280.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 210.000,00. Vendita senza incanto 26/07/16 ore 09:30. G.E. Dott. C. Leotta. Notaio Delegato Dott. Giorgio Zanini. Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 110/2014 BU326237 MARNATE (VA) - VIALE LOMBARDIA, 54 - LOTTO 2) VILLETTA A SCHIERA CENTRALE della superficie commerciale di 136,64 mq. l’immobile si sviluppa su tre piani, due fuori terra ed uno entro terra destinato a locali accessori, collegati tra di loro per mezzo di una scala interna. l’immobile non risulta ancora ultimato. Prezzo base Euro 120.000,00. LOTTO 3) VILLETTA A SCHIERA CENTRALE della superficie commerciale di 138,33 mq. l’immobile si sviluppa su tre piani, due fuori terra ed uno entro terra destinato a locali accessori, collegati tra di loro per mezzo di una scala interna. l’immobile non risulta ancora ultimato. Prezzo base Euro 120.000,00. LOTTO 4) APPARTAMENTO della superficie commerciale di 102,03 mq posto al piano terreno direttamente comunicante, tramite scala interna, con locali accessori al piano interrato. dispone di giardino di proprietà. lÐimmobile non risulta ancora ultimato. Prezzo base Euro 88.000,00. LOTTO 5) APPARTAMENTO della superficie commerciale di 82,23 mq posto al primo piano con cantina, di modeste dimensioni, al piano interrato. l’immobile non risulta ancora ultimato. Prezzo base Euro 72.000,00. LOTTO 9) APPARTAMENTO della superficie commerciale di 81,52 mq posto al secondo piano. dispone di un locale ad uso cantina al piano interrato. lÐunità immobiliare non risulta ancora ultimato. Trattasi di unità immobiliare recuperata nel sottotetto. Prezzo base Euro 76.000,00. LOTTO 10) BOX DOPPIO della superficie commerciale di 45,61 mq adibito al ricovero di due automezzi. Prezzo base Euro 12.800,00. LOTTO 11) BOX DOPPIO della superficie commerciale di 45,61 mq adibito al ricovero di due automezzi. Prezzo base Euro 12.800,00. LOTTO 12) BOX DOPPIO della superficie commerciale di 34,10 mq. adibito al ricovero di due automezzi. Prezzo base Euro 13.600,00. LOTTO 13) BOX DOPPIO della superficie commerciale di 29,42 mq. adibito al ricovero di due automezzi. Prezzo base Euro 13.600,00. LOTTO 14) BOX DOPPIO Della superficie commerciale di 28,51 mq. adibito al ricovero di due autoveicoli. Prezzo base Euro 13.600,00. LOTTO 15) BOX SINGOLO della superficie commerciale di 14,04 mq. adibito al ricovero di un singolo automezzo. Prezzo base Euro 7.200,00. LOTTO 16) BOX SINGOLO della superficie commerciale di 14,04 mq. adibito al ricovero di un singolo automezzo. Prezzo base Euro 7.200,00. LOTTO 17) POSTO AUTO SCOPERTO non contrassegnato sul posto della superficie commerciale di 12,50 mq. Prezzo base Euro 4.000,00. LOTTO 18) POSTO AUTO SCOPERTO non contrassegnato sul posto della superficie commerciale di 12,50 mq. Prezzo base Euro 4.000,00. LOTTO 19) TERRENO RESIDENZIALE della superficie commerciale di 1.456,00 mq. il lotto risulta ubicato totalmente in fascia di rispetto autostradale. tale cabatura può essere venduta ad altri lotti edificabili allÐinterno del comune di marnate. Prezzo base Euro 88.000,00. Vendita senza incanto 25/07/16 ore 10:00. G.E. Dott. C. Leotta. Professionista Delegato alla vendita Dott.ssa B. Ceriani tel. 03311816055. Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 527/2013 BU325719 MESERO (MI) - VIA GIUSEPPE GARIBALDI, 25 - COMPLESSO IMMOBILIARE costituito come segue: 1. APPARTAMENTO (il più ampio di due facenti parte del medesimo fabbricato ad uso residenziale) della superficie commerciale di 217,78 mq. distribuito su due piani fuori terra abitabili (piano rialzato composto da: ingresso, bagno, tinello, cucina, soggiorno con scala di collegamento ai piani primo e seminterrato; piano primo composto da: due camere, bagno, disimpegno e ripostiglio ed uno seminterrato composto da locale caldaia, ripostiglio, bagno e magazzino); 2. APPARTAMENTO (il più piccolo di due facenti parte del medesimo fabbricato ad uso residenziale) della superficie commerciale di 55,00 mq. distribuito su parte del primo piano e composto da ingresso, soggiorno con angolo cottura, camera, bagno con antibagno; 3. DEPOSITO ARTIGIANALE della superficie commerciale di 32,00 mq. costituito da un corpo di fabbrica indipendente ad uso deposito/magazzino, di un solo piano fuori terra e composto da un vano principale e da un locale destinato a servizio igienico con antibagno; 4. DEPOSITO ARTIGIANALE della superficie commerciale di 76,00 mq. costituito da una porzione di corpo di fabbrica a pianta rettangolare allungata, a uso deposito/ magazzino, è composto da un unico ampio locale e di un solo piano fuori terra; 5. TERRENO RESIDENZIALE della superficie commerciale di 57,00 mq. commerciali, pressoché pianeggiante avente forma geometrica riconducibile ad un rettangolo in corrispondenza dell’accesso carraio e pedonale; 6. TERRENO RESIDENZIALE della superficie commerciale di 25,00 mq., pressoché pianeggiante, avente forma geometrica riconducibile ad un triangolo rettangolo. Si precisa che una parte degli immobili e precisamente la porzione ovest del piano rialzato è gravata da un diritto di abitazione a favore di un soggetto terzo estraneo alla procedura. Prezzo base Euro 288.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 216.000,00. Vendita senza incanto 29/07/16 ore 15:00. G.E. Dott. Marco Lualdi. Professionista Delegato alla vendita Dott. A. Sanna. Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 270/2014 BU325784 Tribunale di BUSTO ARSIZIO Abitazioni e box FALLIMENTI Abitazioni e box VERUCCHIO - FRAZ. VILLA VERUCCHIO - LOTTO A: VILLA 2 LIVELLI, mq totali 257 per abitativo 60 mq terrazzo, 2 box 60 mq. Prezzo base Ð 221.480,00. Vendita senza incanto 12-7-16 h 09. G.D. Dr.ssa Bruno. Liquidatore Dr.ssa Banfi. Notaio delegato Graffeo Luca tel. 0331576303. Rif. CP 44/2010 M0030413 RESCALDINA - VIA CAVALIERI DI VITTORIO VENETO - LOTTO D: ABITAZIONE. Prezzo base Ð 100.000,00. Vendita senza incanto 12-7-16 h 09.G.D. Dr.ssa Bruno. Liquidatore Dott.ssa Banfi. Notaio delegato Graffeo Luca tel. 0331576303. Rif. CP 44/2010 M0030413 IMMOBILI INDUSTRIALI E COMMERCIALI, STRUTTURE TURISTICHE CASCIANA TERME LARI (PI) - VIA LISCHI 3: IMMOBILE DEST. ALBERGHIERA, 5 piani, 80 camere, ampio resede circostante terreno in prevalenza incolto, C.E. carenza requisiti emissione. Prezzo base Ð 900.000,00. Offerte entro il 30-06-16. G.D. Dott.ssa Simonetti. Curatore Fallimentare Dott.ssa Ortelli tel. 0276001452. Rif. RG 845/11 M0031439 MILANO - ZONA 8 - VIA GALLARATE 224: FABBRICATO ad uso commerciale composto da mq 568 al piano terreno adibiti a locale discoteca, servizi e bar, mq 192 al piano primo destinati a ristorante, mq 124 di cortile con accesso carraio, tettoia aperta con struttura metallica di mq 66 al piano terreno ed una tettoia coperta riscaldata di mq 100 ed una scoperta di mq 90 al piano primo. Prezzo base Ð 550.000,00. Vendita senza incanto 14-09-2016 ore 09:50. G.D. DR. D’ Aquino. Curatore Dr.ssa Goldoni Tel. 0273953562. Rif. FALL.817/11 M0030874 RESCALDINA - LOTTO C: CAPANNONE e abitazione. Prezzo base Ð 819.200,00. Vendita senza incanto 12-7-16 h 09. G.D. Dr.ssa Bruno. Liquidatore Dr.ssa Banfi. Notaio delegato Graffeo Luca tel. 0331576303. Rif. CP 44/2010 M0030413 SEGRATE - VIA EDISON 6/8: FABBRICATO INDUSTRIALE di circa 1546 mq, fabbricato ad uso residenziale (abitazione custode) 66 mq, cabina elettrica. Prezzo base Ð 550.000,00. Vendita senza incanto 14-09-2016 ore 12:00. G.D. Dott.ssa Lupo Irene. Liquidatore Giudiziale Dott. Giuseppe Moretti tel. 3489490792. Rif. CP 39/2011 M0030813 SESTO SAN GIOVANNI - VIA G. DI VITTORIO 307/24: FABBRICATO INDUSTRIALE in SESTO LAMBRO di mq 1036 su 3 piani (rialzato-primo-seminterrato) ristrutturato nel 1990, LIBERO. Maggiori dettagli in perizia. Prezzo base Ð 203.000,00. Vendita senza incanto 08-09-2016 ore 12. Eventuale 2° esperimento 15.12.2016 ore 12. G.D. Dr. Macripò. Curatore e Custode Dr. Guastella tel. 02/5461319. Rif. FALL. 205/14 M0030775 VERUCCHIO - FRAZ. VILLA VERUCCHIO - LOTTO B: CAPANNONE mq 110, spogliatoi mq 32, uso lavoro mq 900. Prezzo base Ð 435.200,00. Vendita senza incanto 12-7-16 h 09. G.D. Dr.ssa Bruno. Liquidatore Dr.ssa Banfi. Notaio delegato Graffeo Luca tel. 0331576303. Rif. CP 44/2010 M0030413 AZIENDE CP 162/2015 Idealbox Srl con sede legale in Milano Via Durini n. 14 operante nel settore della “produzione e vendita sia all’ingrosso che al dettaglio di tutti i materiali termoidraulici, sanitari, ceramici e mobili, arredamento bagno, accessori per la casa, stoviglie e posaterie in genere nonché materiali per l’edilizia in genere”, è stata ammessa alla procedura di concordato preventivo. La proposta di concordato preventivo è caratterizzata dall’esistenza di una offerta irrevocabile d’acquisto, da parte di un soggetto già individuato, per il prezzo di Ð 661.192,00: offerta formulata per l’acquisto del complesso dei beni costituiti da avviamento, magazzino, cespiti e canone di affitto d’azienda di Ð 2.500,00 + iva mensile, conteggiato per 24 mesi. Chiunque sia interessato è invitato a manifestare il proprio interesse entro e non oltre il 30.06.2016 al seguente indirizzo pec: cp162.2015milano@pecconcordati. it. Al medesimo indirizzo pec potranno essere richieste al Commissario Giudiziale le informazioni utili all’eventuale manifestazione di interesse. Il Commissario Giudiziale Dott.ssa Letizia Cristina Nociti relazionerà il Giudice Delegato Dott. Guido Macripò che ne riferirà al Tribunale ai fini dell’emissione dei provvedimenti di cui all’art. 163 bis, c.2 e segg. l.f. BENI MOBILI Vendita in un unico lotto dei marchi e delle testate ad essi collegate di proprietà del Fallimento “Editoriale Secondamano s.r.l.” con esclusione dei domini internet. Possibilità di cessione di ramo d’azienda se richiesto. Prezzo base Ð 450.000,00 oltre iva. Asta in data 28-07-2016 ore 14:30, presso lo studio del Curatore Dott.ssa Ornaghi Valeria. G.D. Dr.ssa Lupo Irene. Maggiori informazioni sul sito del Tribunale di Milano e presso lo studio del Curatore tel. 028693766. Rif. RG 556/2014 M0031280 INVITO AD OFFRIRE Il fallimento L’Idea Casa S.r.l., in forza di procura speciale a vendere rilasciata dal Comune di Motta Visconti, raccoglie offerte irrevocabili di acquisto dell’edificio sito in Motta Visconti (MI), alla piazza San Rocco n. 1, classificato dal vigente PGT “Zona a servizio pubblico e di uso pubblico” ai sensi della Tavola PR_2 del Piano delle Regole e soggetto a riconversione in destinazione d’uso prevalentemente residenziale/ terziaria ai sensi della tavola DP_1 del Documento di Piano mediante Programma Integrato di Intervento (art. 17-1 della NTA). Le offerte non potranno essere inferiori al prezzo di Euro 760.908,80 e dovranno essere cauzionate con assegno circolare, non trasferibile, intestato a “Fallimento L’Idea Casa S.r.l.”, pari al 10% del prezzo offerto. Le spese relative al trasferimento di proprietà saranno a carico dell’acquirente. Le offerte dovranno pervenire presso lo studio del curatore, avv. Daniele Portinaro, in Milano, via Solferino n. 7, entro il 30 settembre 2016. Per info e visita dell’immobile - avv. Daniele Portinaro, tel. 02/76.02.84.98, [email protected]. Rif. FALL. 552/09 M0030864 VENDITE DI QUOTE - RAMI D’AZIENDA Il Fallimento BIMECAR TRADE S.R.L. R.G.N. 503/2015, cede Ramo d’Azienda avente ad oggetto l’attività di vendita, noleggio ed assistenza carrelli elevatori nuovi ed usati, in Liscate (MI) Via Curiel n. 22/28, attualmente concesso in affitto a società interamente controllata dalla Fallita. Il prezzo base di vendita è stabilito nella misura di Ð 3.600.000,00; gli oneri fiscali, imposte e spese anche notarili connessi con il trasferimento del Ramo d’Azienda saranno a carico esclusivo dell’aggiudicatario. Gara informale in caso di pluralità di offerte il giorno 18 luglio 2016 ore 12:15 presso lo studio del Curatore Dott. Antonio Mallardo tel. 02/36630814. Rif. R.G. 503/15 M0030788 CONCORDATO PREVENTIVO SUISSEGAS ITALIA SPA IN CONCORDATO PREVENTIVO - Il Tribunale di BUSTO ARSIZIO (VA) - VIA CAPRERA, 37/B - APPARTAMENTO ai piani terzo e sottotetto composto al piano terzo da soggiorno, cucina, camera, due bagni, ripostiglio, corridoi disimpegno e due balconi e, al piano sottotetto, da locale hobby, corridoio, ripostiglio, bagno, due locali studio e tre balconi al piano sottotetto; con scala interna di collegamento; con annessi cantina e autorimessa doppia al piano interrato. Prezzo base Euro 360.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 270.000,00. Vendita senza incanto 29/07/16 ore 16:00. G.E. Dott. C. Leotta. Professionista Delegato alla vendita Avv. G. Piazza. Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 359/2013 BU327891 BUSTO ARSIZIO (VA) - VIA MACERATA, 4 - LOTTO 1) - UNITA’ IMMOBILIARE al piano terra composta da soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera e bagno. Con annessi porzione di giardino e cantina al piano interrato. - BOX TRIPLO al piano interrato. Prezzo base Euro 120.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 90.000,00. - LOTTO 2) - UNITA’ IMMOBILIARE al piano primo composta da soggiorno con angolo cottura, disimpegno, due camere, due bagni e balcone. Con annessa cantina al piano interrato. - BOX DOPPIO al piano interrato. Prezzo base Euro 116.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 87.000,00. - LOTTO 3) - UNITA’ IMMOBILIARE al piano primo composta da soggiorno con angolo cottura, disimpegno, due camere, bagno e balcone. Con annessa cantina al piano interrato. - BOX DOPPIO al piano interrato. Prezzo base Euro 104.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 78.000,00. LOTTO 4) UNITA’ IMMOBILIARE al piano secondo composta da soggiorno con angolo cottura, disimpegno, due camere, bagno e balcone. Con annessa cantina al piano interrato. - BOX SINGOLO al piano interrato. Prezzo base Euro 104.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 78.000,00. LOTTO 5) - UNITA’ IMMOBILIARE al piano quarto composta da soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera, studio e bagno. Con annessa cantina al piano interrato. - BOX SINGOLO al piano interrato. Prezzo base Euro 96.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 72.000,00. LOTTO 6) - UNITA’ IMMOBILIARE al piano terra composta da soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera e bagno. Con annessi porzione di giardino e cantina al piano interrato. - BOX SINGOLO al piano interrato. Prezzo base Euro 88.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 66.000,00. LOTTO 7) - UNITA’ IMMOBILIARE al piano terra composta da soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera e bagno. Con annessi porzione di giardino e cantina al piano interrato. - BOX SINGOLO al piano interrato. Prezzo base Euro 68.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 51.000,00. LOTTO 8) - UNITA’ IMMOBILIARE al piano terra composta da soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera, bagno e balcone. Con annessi porzione di giardino e cantina al piano interrato. - BOX SINGOLO al piano interrato. Prezzo base Euro 60.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 45.000,00. LOTTO 9) UNITA’ IMMOBILIARE al piano secondo composta da soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera, studio, bagno e balcone. Con annessa cantina al piano interrato. - BOX SINGOLO al piano interrato. Prezzo base Euro 72.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 54.000,00. LOTTO 10) - UNITA’ IMMOBILIARE al piano terzo composta da soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera, bagno e balcone. Con annessa cantina al piano interrato. - BOX SINGOLO al piano interrato. Prezzo base Euro 68.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 51.000,00. LOTTO 11) - UNITA’ IMMOBILIARE al piano terzo composta da soggiorno con angolo cottura, disimpegno, due camere, bagno e balcone. Con annessa cantina al piano interrato. - BOX SINGOLO al piano interrato. Prezzo base Euro 80.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 60.000,00. LOTTO 12) - BOX SINGOLO al piano interrato. Prezzo base Euro 10.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 7.500,00. Vendita senza incanto 29/07/16 ore 14:00. G.E. Dott. Marco Lualdi. Professionista Delegato alla vendita Avv. G. Piazza. Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 231/2015 BU326579 BUSTO ARSIZIO (VA) - VIA MARCO TULLIO CICERONE, 1 - LOTTO 1) UFFICIO/ STUDIO: al piano terra, composto da sala attesa, ufficio, disimpegno e bagno. Prezzo base Euro 32.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 24.000,00. LOTTO 2) APPARTAMENTO: al piano terra, composto da soggiorno/cottura, disimpegno, camera e bagno. Prezzo base Euro 40.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 30.000,00. LOTTO 3) APPARTAMENTO: al piano terra, composto da ingresso, soggiorno, disimpegno, camera, ripostiglio e bagno. Prezzo base Euro 40.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 30.000,00. LOTTO 4) APPARTAMENTO: al piano terra, composto da ingresso, soggiorno, disimpegno, camera, ripostiglio e bagno. Prezzo base Euro 40.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 30.000,00. LOTTO 5) APPARTAMENTO: al piano terra composto da ingresso, soggiorno, disimpegno, camera, ripostiglio e bagno. Prezzo base Euro 32.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 24.000,00. LOTTO 6) APPARTAMENTO: al primo piano, composto da ingresso, soggiorno/cottura, disimpegno, camera, bagno, balcone e terrazzo. Prezzo base Euro 56.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 42.000,00. LOTTO 7) APPARTAMENTO: al primo piano, composto da ingresso, soggiorno/ cottura, disimpegno, camera, bagno e balcone. Prezzo base Euro 48.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 36.000,00. LOTTO 8) APPARTAMENTO: al primo piano, composto da ingresso, soggiorno/cottura, disimpegno, camera, bagno. Prezzo base Euro 44.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 33.000,00. LOTTO 9) APPARTAMENTO: al primo piano, composto da ingresso, soggiorno/cottura, disimpegno, camera e ripostiglio. Prezzo base Euro 52.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 39.000,00. LOTTO 10) APPARTAMENTO: al primo piano, composto da: soggiorno/cottura, disimpegno, camera, bagno, ripostigli e terrazzo. Prezzo base Euro 64.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 48.000,00. LOTTO 11) APPARTAMENTO: al secondo piano, composto da ingresso, soggiorno/cottura, disimpegno, camera e bagno. Prezzo base Euro 68.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 51.000,00. LOTTO 12) APPARTAMENTO: al secondo piano, composto da ingresso, soggiorno, disimpegno, camera e bagno. Prezzo base Euro 56.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 42.000,00. LOTTO 13) APPARTAMENTO: al secondo piano, composto da soggiorno/cottura, disimpegno, camera e bagno. Prezzo base Euro 48.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 36.000,00. LOTTO 14) MONOLOCALE: al secondo piano, composto da disimpegno, camera, bagno e ripostiglio. Prezzo base Euro 60.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 45.000,00. LOTTO 15) APPARTAMENTO: al secondo piano, composto da soggiorno/cottura, disimpegno, camera, bagno e ripostiglio. Prezzo base Euro 60.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 45.000,00. LOTTO 16) CANTINA: al piano interrato. Prezzo base Euro 8.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 6.000,00. Vendita senza incanto 26/07/16 ore 09:00. G.E. Dott.ssa E. Tosi. Professionista Delegato alla vendita Dott.ssa M.V. Bruno - Cooperativa Adjuvant tel. 0331020151. Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 681/2010 BU326061 CASORATE SEMPIONE (VA) - VIA DEL LONGINO, 8 - VILLA SINGOLA su tre livelli con annesso giardino in proprietà esclusiva composta da soggiorno, cucina, disimpegno, bagno oltre a patio esterno al piano terreno, da taverna con angolo cottura, locale ad uso lavanderia, bagno e centrale termica al piano interrato, da disimpegno, due bagni, tre camere, locale ad uso cabina armadio e due balconi al piano sottotetto oltre ad autorimessa doppia al piano seminterrato. Prezzo base Euro 352.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 264.000,00. Vendita senza incanto 26/07/16 ore 11:00. G.E. Dott. Marco Lualdi. Professionista Delegato alla vendita Dott. Masci M. - Cooperativa Adjuvant tel. 0331020151. Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 768/2013 BU327946 CASSANO MAGNAGO (VA) - VIA TRENTO, 35 - LOTTO 1) - APPARTAMENTO al piano secondo composto da ampio soggiorno-pranzo, tre camere, cucina, due bagni, disimpegno, terrazzo e balcone; - cantina al piano SEZIONE FALLIMENTI TRIBUNALE DI MILANO Gli interessati devono depositare la cauzione tramite bonifico bancario sul conto intestato a TRIBUNALE DI MILANO - SEZIONE FALLIMENTARE pari ad 1/10 del prezzo offerto e formulare l’offerta di acquisto, che è irrevocabile ai sensi dell’art.571 c.p.c. MODALITÀ: Entro le h. 13.00 del giorno antecedente la data fissata per l’esame delle offerte e/o per la gara tra gli offerenti l’offerente trasmette a mezzo fax al numero 02-45503393 1) copia del bonifico effettutato con numero di CRO 2) offerta di acquisto 3) fotocopia documento di identità e/o copia certificato aggiornato emesso dal registro imprese se l’offerente è società 4) dichiarazione, in duplice copia, relativa alle modalità di restituzione della cauzione. ATTENZIONE: Sono comunque salve le eventuali diverse condizioni previste nell’ordinanza o nell’avviso di vendita di ogni asta sezione fallimenti. Novità: GARA TELEMATICA beni mobili www.benimobili.it il sito ufficiale dell’Associazione Nazionale IVG d’Italia per le le vendite mobiliari on-line IVG di Milano SIVAG SPA - per contatti e informazioni sulle vendite [email protected] www.sivag.com - tel. 02.580.11.847 Per maggiori informazioni e per visionare le perizie degli immobili in vendita, consultare, oltre ai siti dei singoli tribunali sottoindicati, i seguenti portali nazionali: per Milano www.asteannunci.it; www.asteavvisi.it e www.canaleaste.it; per tutti gli altri tribunali della corte d’appello di Milano i siti www.portaleaste.com, www.astalegale.net e www.asteimmobili.it Perizia e ordinanza di vendita VIA TELEFONO: numero ripartito 848-800583; VIA FAX: inviando la richiesta al fax n° 0393309896 MORNAGO (VA) - VIA MONASI, 10 - FABBRICATO RESIDENZIALE DI TIPO BIFAMILIARE con area pertinenziale consistente in: - porzione immobiliare composta al piano terra da ingresso, cucina, soggiorno, camera matrimoniale e bagno; al piano seminterrato da locale ripostiglio e centrale termica; - porzione immobiliare composta al piano terra da ingresso, soggiorno, cucina, due bagni, due camere, altra camera con cabina armadio; al piano primo da locale ripostiglio; al piano seminterrato da locale stireria, locale cantina, centrale termica e wc.; - locale pompe e vano scale comuni alle due porzioni; - autorimessa al piano seminterrato. Prezzo base Euro 580.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 435.000,00. Vendita senza incanto 29/07/16 ore 18:00. G.E. Dott.ssa E. Tosi. Professionista Delegato alla vendita Avv. G. Piazza. Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 430/2015 BU326457 ROSIGNANO MARITTIMO (LI) - FRAZIONE CASTIGLIONCELLO - VIA ARNO LOTTO 4) APPARTAMENTO con annesso locale cantina e box, posto al piano rialzato di un complesso residenziale che si sviluppa su due piani fuori terra e uno seminterrato. Prezzo base Euro 224.000,00. Vendita senza incanto 25/07/16 ore 15:30. G.D. Dott.ssa E. Fedele. Professionista Delegato alla vendita Dott.ssa B. Ceriani tel. 03311816055. Curatore Fallimentare Dottssa. M P. Sala tel. 0331639249. Rif. FALL 1932/2013 BU325665 SOMMA LOMBARDO (VA) - VIA MORGAMPO, 6 - LOTTO 1) SUB. 10 + SUB. 19 TRATTASI DI PORZIONE DI APPARTAMENTO completamente arredato, pur essendo unità immobiliare accatastata C/2 come locale di deposito, composto da ingresso in soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera e bagno più due balconi e cantina, oltre a posto auto. Prezzo base Euro 32.680,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 24.510,00. LOTTO 2) SUB. 11 E SUB. 20 PIENA PROPRIETÀ PER LA QUOTA DI 1/1 DELLA SOCIETÀ DEBITRICE DI PORZIONE DI APPARTAMENTO completamente arredato, pur essendo unità immobiliare accatastata C/2 , come locale deposito. Risulta così composto: ingresso in soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera e bagno, due balconi e cantina, oltre a posto auto. Prezzo base Euro 30.655,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 22.991,00. LOTTO 3) SUB. 12 E SUB. 21 PIENA PROPRIETÀ PER LA QUOTA DI 1/1 DELLA SOCIETÀ DEBITRICE DI APPARTAMENTO completamente arredato, pur essendo unità immobiliare accatastata C/2 come locale deposito. L’unità risulta composta da ingresso in soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera e bagno, due balconi e cantina, oltre a posto auto. Prezzo base Euro 32.133,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 24.100,00. LOTTO 4) SUB. 501 E SUB. 16 PIENA PROPRIETÀ PER LA QUOTA DI 1/1 DELLA SOCIETÀ DEBITRICE DI APPARTAMENTO completamente arredato composto da ingresso con angolo cottura, disimpegno, camera e bagno più due balconi e cantina, oltre a box singolo. Prezzo base Euro 69.540,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 52.155,00. LOTTO 5) SUB. 502 E SUB. 17 PIENA PROPRIETÀ PER LA QUOTA DI 1/1 DELLA SOCIETÀ DEBITRICE DI APPARTAMENTO completamente arredato composto da ingresso in soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera e bagno e balcone (balcone comune sub. 3 da cui si accede), oltre a ripostiglio a piano interrato e box singolo. Prezzo base Euro 63.916,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 47.937,00. LOTTO 6) SUB. 503 E SUB. 18 PIENA PROPRIETÀ PER LA QUOTA DI 1/1 DELLA SOCIETÀ DEBITRICE DI APPARTAMENTO completamente arredato composto da ingresso in soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera, bagno e due balconi (balcone comune sub. 3 da cui si accede), oltre a ripostiglio al piano interrato e box singolo. Prezzo base Euro 68.843,60. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 51.633,00. LOTTO 7) SUB. 504 E SUB. 13 PIENA PROPRIETÀ PER LA QUOTA DI 1/1 DELLA SOCIETÀ DEBITRICE DI APPARTAMENTO completamente arredato composto da ingresso in soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera, bagno e due balconi (balcone comune sub. 3 da cui si accede), con annesso ripostiglio a piano interrato e box singolo. Prezzo base Euro 71.166,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 53.375,00. LOTTO 9) SUB. 506, SUB. 15 E SUB. 22 PIENA PROPRIETÀ PER AL QUOTA DI 1/1 SOCIETÀ DEBITRICE DI APPARTAMENTO completamente arredato composto da ingresso in soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera, bagno e due balconi, cantina della superficie commerciale di mq. 4 posta la piano interrato, oltre a box singolo. Prezzo base Euro 71.106,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 53.329,00. LOTTO 10) SUB. 25 E SUB. 24 PIENA PROPRIETÀ PER LA QUOTA DI 1/1 DELLA SOCIETÀ DEBITRICE DI VILLETTA MONOFAMILIARE composta da ingresso e ampio soggiorno con angolo cottura e bagno a piano terra, scala interna, due camere, bagno e balcone al primo piano, oltre a box singolo. Prezzo base Euro 123.052,52. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 92.289,00. - LOTTO 8) SUB. 505 E SUB. 14 PIENA PROPRIETÀ PER LA QUOTA DI 1/1 DELLA SOCIETÀ DEBITRICE DI APPARTAMENTO completamente arredato composto da ingresso in soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera, bagno più balcone, ripostiglio al piano interrato e box singolo. Prezzo base Euro 66.834,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 50.125,50. Vendita senza incanto 25/07/16 ore 12:00. G.E. Dott. Marco Lualdi. Professionista Delegato alla vendita Avv. L. De Lisa. Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 220/2013 BU326100 IMMOBILI INDUSTRIALI E COMMERCIALI, STRUTTURE TURISTICHE BESNATE (VA) - VIA JERAGO, 29 - UFFICIO al piano terra composto da tre locali, bagno, archivio; - APPARTAMENTO al piano primo composto da tre locali, bagno, wc, rispostiglio, disimpegno e balcone; - in corpo di fabbrica in aderenza al principale: AUTORIMESSA al piano terra e cantina al piano interrato, con scala interna di collegamento tra i piani. Prezzo base Euro 340.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 255.000,00. Vendita senza incanto 29/07/16 ore 17:30. G.E. Dott.ssa E. Tosi. Professionista Delegato alla vendita Avv. G. Piazza. Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 551/2014 BU326582 BUSTO ARSIZIO (VA) - VIA QUINTINO SELLA - VIALE DELLA REPUBBLICA, 9342 - COMPLESSO IMMOBILIARE composto da un fabbricato industriale e un unità abitativa, con annesse aree di pertinenza. - FABBRICATO ABITATIVO con area pertinenziale AVENTE ACCESSO DALLA VIA LATEMAR N. 6 e composto da ingresso, soggiorno, cucina, disimpegni, bagno e camera, oltre a locale caldaia, e due locali sgombero al piano interrato. Prezzo base Euro 800.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 600.000,00. Vendita senza incanto 29/07/16 ore 16:30. G.E. Dott.ssa Alessandra Ardito. Professionista Delegato alla vendita Avv. G. Piazza. Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 844/2014 BU326588 SAN GIORGIO SU LEGNANO (MI) - VIA ISONZO , 30 - TRATTASI DI FABBRICATO AD USO INDUSTRIALE, in stato di abbandono, sito in un quartiere residenziale periferico nel comune di San Giorgio su Legnano e confinante con la periferia del comune di Canegrate. Prezzo base Euro 320.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 240.000,00. Vendita senza incanto 25/07/16 ore 15:30. G.E. Dott. Marco Lualdi. Professionista Delegato alla vendita Dott. A. Mancini. Custode Delegato GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 378/2014 BU326080 TERRENI CARDANO AL CAMPO (VA) - VIA SAN ROCCO ANGOLO VIA SANDRO PERTINI, SNC - APPEZZAMENTI DI TERRENO edificabili della superficie catastale di mq. 5740. Prezzo base Euro 600.000,00. Vendita senza incanto 26/07/16 ore 15:00. G.E. Dott. S. Passafiume. Professionista Delegato alla vendita Avv. U. Aiello. Ausiliario e Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 123/2012 BU327948 SAMARATE (VA) - ZONA VIA PUCCINI - LOTTO 3) APPEZZAMENTO DI TERRENO. Prezzo base Euro 23.000,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 17.250,00. Vendita senza incanto 29/07/16 ore 11:00. G.E. Dott.ssa E. Tosi. Professionista Delegato alla vendita Avv. G. Piazza. Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 136/2013 BU326573 SOMMA LOMBARDO (VA) - ZONA PROSSIMA ALL’AEREOPORTO DELLA MALPENSA - LOTTO 4) APPEZZAMENTI DI TERRENO. Prezzo base Euro 28.200,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 21.150,00. VIA ZONA PERIFERICA - LOTTO 5) APPEZZAMENTI DI TERRENO. Prezzo base Euro 22.300,00. Offerta minima ai sensi dell’art.571, II comma, c.p.c.: Euro 16.725,00. Vendita senza incanto 29/07/16 ore 11:00. G.E. Dott.ssa E. Tosi. Professionista Delegato alla vendita Avv. G. Piazza. Custode Giudiziario GIVG srl tel. 0332335510. Rif. RGE 136/2013 BU326574 Norme e tributi 27 Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 EDILIZIA E AMBIENTE www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com Autorizzazioni. Operativo da gennaio l’iter semplificato per installazioni fino a 20 kW Fotovoltaico, i primi passi del nuovo modello unico Ma la conoscenza ancora limitata della procedura frena le pratiche Silvio Rezzonico Maria Chiara Voci pModello unico fotovoltai- co, i primi passi. In vigore dallo scorso 24 novembre, la procedura semplificata per l’autorizzazione dei piccoli impianti di produzione di energia elettrica, aderenti o integrati sui tetti degli edifici, è pienamente operativa. E a dimostrarlo sono i dati forniti dal Gse (Gestore dei servizi energetici) che, da gennaio a oggi, ha ricevuto dai gestori di rete 600 richieste di at- 600 richieste Attivazioni nel 2016 Le domande di scambio sul posto inoltrate al Gse dai gestori di rete tivazione del servizio di scambio sul posto e ha stipulato quasi 200 convenzioni. Tuttavia, a frenare l’impiego della nuova procedura – che snellisce i passaggi per installare i sistemi domestici – è anche la scarsa conoscenza del modello stesso. Secondo Anie (associazione confindustriale delle imprese elettrotecniche ed elettroniche) esiste un problema di scarsa informazione, anche a livello comunale, che inceppa il buon funzionamento di un meccanismo di per sé virtuoso. Procedura più snella Approvato dal ministero dello Sviluppo economico con il decreto del 19 maggio 2015 (che agisce su norme preesistenti), il modello è denominato “unico” perché sostituisce tutta la modulistica eventualmente adottata dai Comuni, dai gestori di rete (ad esempio Enel) e dal Gse, e riduce i diversi adempimenti finora previsti a due soli passaggi: la comunicazione preliminare e quella di fine lavori. Entrambi i passaggi possono oggi essere indirizzati a un solo soggetto, cioè l’impresa distributrice sulla cui rete insiste il punto di connessione esistente, che si incarica di svolgere il ruolo di interfaccia unitaria con tutti gli altri soggetti coinvolti nell’iter autorizzativo. La semplificazione è riservata agli impianti di piccola taglia, con potenza nominale fino a 20 kW e comunque non superiore a quella già disponibile in prelievo. Impianti aderenti o integrati ai tetti con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda, installati presso clienti finali già dotati di punti di prelievo in bassa tensione (dove non ci sia ulteriore produzione fotovoltaica), e per i quali sia richiesto l’accesso al regime di scambio sul posto. «La procedura – commenta Davide Valenzano, responsabile degli Affari regolatori del Gse – è notevolmente snellita rispetto al passato. Prima dell’inizio dei lavori, chi intende realizzare l’impianto compila una comunicazione preliminare che viene trasmessa, per via informatica, al gestore della rete. Un passaggio che sostituisce ogni adempimento autorizzativo. Allo stesso modo, al termine dei lavori va poi inviata la seconda parte del documento, che comprende dati tecnici sull’impianto, la dichiarazione di conformità alle disposizioni normative di riferimento e la presa visione e accettazione del regolamento di esercizio e del contratto di scambio sul posto con il Gse». Il modello, spiega lo stesso Gse, sta iniziando a funzionare. «Il flusso di domande processate dai gestori di rete, che sono oltre un centinaio in Italia, è partito da gennaio. Certo – prosegue Valenzano – come tutte le nuove procedure, per tirare bilanci complessivi bisogna ancora attendere». Difficoltà applicative In concreto, non mancano però le difficoltà. Soprattutto perché chi dovrebbe applicare la nor- LA PAROLA CHIAVE Scambio sul posto 7Lo scambio sul posto consente al proprietario di un impianto fotovoltaico di immettere in rete l’energia elettrica prodotta ma non autoconsumata, per poi prelevarla in un momento differente da quello in cui avviene la produzione. Il meccanismo è governato dal Gse (Gestore dei servizi energetici), che eroga anche il contributo in conto scambio, cioè il rimborso di una parte degli oneri sostenuti dall’utente per il prelievo di energia elettrica dalla rete. ma dimostra spesso di non conoscerla a fondo. Durante questi primi mesi di applicazione, si sono infatti registrati casi di pratiche interrotte per la richiesta di documentazioni aggiuntive (fotografie, planimetrie, schemi dell’impianto), che il gestore della rete non era in realtà tenuto a presentare e che sono “ricadute” sull’utente finale. Il tutto evidentemente in contrasto con lo spirito di semplificazione della disciplina. Un altro tipo di ostacolo è poi nato intorno alla questione dell’autorizzazione paesaggistica che, come chiarito anche dallo stesso decreto del Mise, non è invece richiesta per l’installazione degli impianti in edilizia libera o soggetti a Dia (cioè quelli trattati dal modello unico), se non in casi di vincolo peculiari. «A complicare la situazione – commenta Alberto Pinori, presidente di Anie – c’è sicuramente il fatto che, come spesso accaduto in Italia in altri casi simili, il modello unico è contenuto in una norma non redatta ex novo, ma che a sua volta rimanda ad altre norme precedenti. Questo, aggiunto alla scarsa conoscenza dello strumento da parte di alcun funzionari degli enti locali, ha favorito in certi casi gli impedimenti, obbligando i titolari a rinunciare all’uso del modello unico. In fin dei conti, un’occasione mancata, pur in presenza di una procedura che costituisce una reale semplificazione per gli utenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA IN ESCLUSIVA PER GLI ABBONATI Le norme e le circolari citate www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com Procedura in due click LA COMUNICAZIONE PRELIMINARE Il modello unico si compone di due parti (due click) e va sempre trasmesso online al gestore di rete. Il primo click da parte dell’utente scatta a monte dell’avvio dei lavori, con la comunicazione preliminare per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico e la richiesta di connessione. Il documento contiene i dati catastali e dell’impianto, e quelli anagrafici del richiedente (proprietario, titolare di altro diritto reale di godimento, amministratore di condominio su mandato dell’assemblea, o altro delegato) IL RUOLO DEL GESTORE DI RETE L’incarico passa quindi al gestore di rete: è ora questo soggetto a dover interagire con i Comuni e le Regioni per quanto concerne l’iter autorizzativo; con Terna per la registrazione anagrafica dell’impianto; con il Gse, per la dichiarazione di volersi avvalere dello scambio sul posto (e, nella fase del secondo click, per l’attivazione del servizio). Anche le comunicazioni fra il gestore di rete e i diversi enti coinvolti avvengono in via telematica L’AVVIO DELLA PROCEDURA Entro 20 giorni lavorativi dalla ricezione della comunicazione, il gestore di rete verifica che la domanda sia compatibile con i requisiti richiesti e che per la connessione siano previsti lavori semplici, limitati all’installazione del gruppo di misura (contatore). L’esito positivo comporta l’avvio automatico dell’iter. Il gestore informa quindi il richiedente, che deve versare il corrispettivo per la connessione (quota fissa di 100 euro) LE INFORMAZIONI SUL SISTEMA Conclusa l’installazione, si giunge al secondo click. L’utente comunica al gestore di rete la fine dei lavori, insieme alle informazioni su marca e modello degli inverter, sistemi di protezione d’interfaccia ed eventuali sistemi di accumulo. La comunicazione include la dichiarazione di conformità dell’impianto alle disposizioni normative, la dichiarazione di presa visione e accettazione del format del regolamento d’esercizio e del contratto di scambio sul posto con il Gse L’ATTIVAZIONE DEI SERVIZI L’azienda distributrice attiva la connessione entro 10 giorni lavorativi dalla ricezione. Per ciò che riguarda lo scambio sul posto, dopo aver ricevuto i dati presenti nel modello unico il Gse provvede ad attivare la convenzione e a comunicare all’utente (direttamente via email) il codice e il link per visualizzarla sul portale Ssp. La convenzione parte dalla data di attivazione della connessione, così come è stata comunicata dal gestore di rete I bonus. Sì al cumulo con lo scambio sul posto Con la detrazione sono incentivate anche le batterie Dario Aquaro pBonus fiscale e scambio sul posto. Chi intende collocare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa può sfruttare due agevolazioni, cumulabili tra loro: una legata all’installazione in sé, l’altra alla gestione dell’energia prodotta. Il primo beneficio è quello offerto dalla detrazione Irpef del 50% dedicata ai lavori di ristrutturazione, che copre anche gli interventi di risparmio energetico realizzati pur senza opere edilizie propriamente dette. La legge di Stabilità 2016 ha prorogato al 50% la detrazione per le spese sostenute nel corso di quest’anno (si guarda la data del bonifico “parlante”), con limite massimo di spesa di 96mila euro per unità immobiliare. Mentre a partire dal 2017 si tornerà – salvo ulteriori modifiche – al 36%, con limite a 48mila euro. Al contrario di quel che si potrebbe pensare, dunque, i pannelli fotovoltaici domestici non sono fiscalmente incentivati dall’ecobonus sulla riqualificazione energetica (prorogato al 65% per tutto il 2016), perché – come hanno già spiegato le Entrate con la risoluzione 207/E/2008 – sono «finalizzati alla produzione di energia elettrica e non alla riduzione del consumo per il riscaldamento invernale». L’articolo 16-bis, comma 1, lettera h) del Tuir, che ha reso strutturale l’incentivo del 36% (ora 50%), afferma invece che alla detrazione per il recupero edilizio sono ammessi gli interventi «relativi alla realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all’installa- zione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia». Quindi il fotovoltaico «posto direttamente al servizio dell’abitazione dell’utente» (risoluzione 22/ E/2013), il quale non deve certificare il valore del risparmio energetico derivante dall’impianto, ma solo conservare i documenti relativi all’acquisto e all’installazione. Nella nozione di impianto indicata dal Tuir rientra, in via interpretativa, anche il sistema di accumulo (batterie) a cui si vuol eventualmente abbinare il fotovoltaico. Ma in assenza di un sistema di accumulo domestico, resta comunque possibile usare la rete elettrica come “storage virtuale”, grazie allo scambio sul posto. Si tratta di un meccanismo – compatibile con il bonus fiscale del 50% – governato dal Gse e attraverso cui il proprietario di un impianto può immettere in rete l’energia elettrica prodotta ma non direttamente autoconsumata, per poi prelevarla in un momento diverso da quello in cui avviene la produzione: ad esempio, durante le ore serali. Con lo scambio sul posto si ottiene dal Gse una compensazione tra il valore dell’energia immessa e quello dell’energia prelevata: un “contributo in conto scambio” calcolato tenendo presenti le caratteristiche dell’impianto e le condizioni contrattuali di ciascun utente. In sintesi, l’energia immessa in rete viene rimborsata a un prezzo inferiore rispetto a quello pagato in bolletta per l’energia prelevata (il rimborso varia tra il 50 e il 70% del costo lordo). © RIPRODUZIONE RISERVATA TRIBUNALE DI REGGIO EMILIA Sezione Fallimentare CONCORDATO PREVENTIVO: Antichi Pellettieri Spa N. 23/2013 GIUDICE DELEGATO: Dott. Virgilio Notari LIQUIDATORI GIUDIZIALI: Dott. Mauro Macchiaverna - Dott. Damiano Manini Estratto del Bando e Regolamento per la proposta e la valutazione di Offerte di Acquisto I liquidatori giudiziali del Concordato Preventivo di ANTICHI PELLETTIERI S.p.A. invitano a manifestare interesse per l’acquisto della quota di partecipazione pari al 60% del capitale sociale della BALDININI S.r.l. con sede in San Mauro Pascoli (FO), Via Rio Salto 1, codice fiscale e numero iscrizione al Registro delle Imprese di Forlì-Cesena 01727100404, detenuta da ANTICHI PELLETTIERI S.p.A. Baldinini disegna, produce e commercializza calzature di lusso e accessori per uomo e donna. L’azienda è presente in più di 35 Paesi e conta oltre 120 negozi monobrand. I soggetti interessati dovranno far pervenire la propria manifestazione di interesse entro e non oltre il 03/07/2016. Condizioni, termini e modalità per la presentazione delle manifestazioni di interesse sono riportate per intero nel Regolamento disponibile sui siti internet: www.fallimentireggioemilia.com / www.antichipellettieri.it I soggetti che avranno manifestato interesse saranno ammessi, previa sottoscrizone della documentazione richiesta, alla virtual data room che si svolgerà dal 27/07/2016 al 09/09/2016. I liquidatori giudiziali Dott. Mauro Macchiaverna e Dott. Damiano Manini COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA DIREZIONE GENERALE FILIALE CENTRO-SUD Via Monte Rosa, 91 Piazza Indipendenza, 23 b/c 20149 Milano 00185 Roma Tel. 02 3022 3003 Tel. 06 3022 6100 Fax. 02 3022 3214 Fax. 06 678 6715 [email protected] REGNO UNITO Il Sole 24 Ore UK LTD FT Building, 1 Southwark Bridge, London SE1 9HL Tel. 0207 8734051 Mob. 07817780785 [email protected] 28 Norme e tributi Il Sole 24 Ore Lunedì 13 Giugno 2016 - N. 161 AUTONOMIE LOCALI www.quotidianoentilocali.ilsole24ore.com Contabilità. La riforma del Codice appalti impone la previsione biennale per tutte le operazioni di valore unitario pari o superiore a 40mila euro Nel nuovo Dup il programma degli acquisti Documento da approvare entro il 31 luglio ma crescono le incognite sulle competenze Anna Guiducci Patrizia Ruffini pSono ancora molti i dubbi e le incertezze procedurali che accompagnano la nuova edizione del documento unico di programmazione. Entro il 31 luglio la giunta deve presentare al Consiglio lo schema di Dup per la nuova programmazione 2017 e anni successivi con il parere di attendibilità e congruità dei revisori dei conti. In base all’articolo 151 del Tuel, il Dup è composto dalla sezione strategica, di durata pari a quella del mandato amministrativo, e dalla sezione operativa, triennale. La sezione strategica sviluppa le linee programmatiche di mandato e individua gli indirizzi strategici, anche con riferimento alle partecipate, mentre la sezione operativa contiene i principali atti programmatori dell’ente, quali il piano delle opere pubbliche, i fabbisogni del personale, il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, il piano degli acquisti e i piani triennali di razionalizzazione e riqualificazione della spesa. Il Dup al 31 luglio anticipa i tempi previsti dalla legge per la programmazione degli acquisti di beni e servizi e dei lavori pubblici. Secondo l’articolo 21 del nuovo Codice degli appalti (Dlgs 50/2016), le amministrazioni pubbliche devono adottare il programma delle acquisizioni, che si compone del programma biennale degli acquisti di beni e servizi (di importo unitario pari o superiore a 40mila euro) e del programma triennale dei lavori pubblici. In attesa che sia emanato il I RIFLESSI SUL BILANCIO Per ogni intervento occorre presentare il cronoprogramma che determina l’imputazione della spesa decreto attuativo del ministro delle Infrastrutture (il termine è di 90 giorni dall’entrata in vigore del Codice), le amministrazioni sono infatti tenute ad applicare la disciplina precedente, in base alla quale la giunta deve adottare il programma dai lavori pubblici entro il 15 ottobre dell’anno antecedente al triennio di riferimento. Per garantire la coerenza del sistema di programmazione occorre verificare la corrispondenza fra le previsioni di bilancio e quelle di realizzazione delle opere pubbliche già in sede di Dup. Anche se la normativa sulla programmazione dei lavori pubblici non lo pre- Armonizzazione. Indispensabile l’adozione dei provvedimenti di accertamento vede (perché non in linea con l’armonizzazione), per ogni intervento programmato occorre produrre il cronoprogramma, attraverso cui individuare l’esigibilità e quindi l’imputazione della spesa per ogni esercizio. Per le opere per le quali non è possibile predisporre il cronoprogramma dovrebbe essere fornita adeguata motivazione e seguire le indicazioni del principio contabile. Anche la programmazione del fabbisogno del personale presente nella sezione operativa del Dup appare poco coordinata con la normativa di settore, secondo cui la competenza all’ado- zione dell’atto è assegnata alla giunta (Consiglio di Stato, sentenza 1208/2010). Tempi e competenze per l’approvazione di questi diversi strumenti di programmazione dovranno dunque essere allineati. La presentazione del documento al consiglio entro il 31 luglio costituisce infatti il primo passo dell’intero ciclo di programmazione dell’ente. Il Consiglio potrà successivamente approvare il Dup come presentato dalla giunta o chiedere integrazioni e modifiche per la predisposizione dell’eventuale nota di aggiornamento. Poiché la legge non ha fissato un termine per la deliberazione consiliare, spetta al regolamento di contabilità disciplinarne le modalità. In ogni caso il Consiglio deve deliberare in tempo utile per consentire alla giunta la presentazione dell’eventuale aggiornamento del Dup entro la scadenza del 15 novembre. Entro quel termine, infatti, la giunta deve presentare al consiglio, con lo schema di delibera del bilancio di previsione, la nota di aggiornamento del Dup, corredata dalla relazione dei revisori. Ciò in vista dell’approvazione consigliare entro il 31 dicembre del Dup e del preventivo 2017. vo sblocca gli impegni di spesa per investimenti, i cui provvedimenti devono tener conto del nuovo contenuto delle attestazioni di copertura finanziaria. Negli atti di spesa in conto capitale finanziati da entrate imputate ai titoli 4, 5 e 6 del bilancio l’attestazione di copertura finanziaria va infatti resa indicando gli estremi del provvedimento di accertamento, il titolo giuridico e la classificazione in bilancio. Questo richiede l’adozione dei provvedimenti di accertamento anche per IL BOLLINO Per gli investimenti impegnati negli esercizi futuri va precisato se la copertura è costituita dal fondo pluriennale vincolato tutte le entrate in conto capitale. Con riferimento agli impegni imputati a esercizi successivi è poi necessario precisare se la copertura finanziaria è costituita dal fondo pluriennale vincolato di entrata (e quindi da entrate accertate e confluite nel fondo di spesa dell’esercizio precedente) o da risorse esigibili in esercizi successivi, mediante manifestazione di volontà pienamente discrezionale dell’ente o di altra Pa (per esempio contributi a rendicontazione). Gli investimenti finanziati dal- la quota consolidata del margine corrente previsto nel preventivo devono essere analiticamente elencati nella nota integrativa allegata al bilancio e l’attestazione di copertura finanziaria è resa dopo avere verificato, per ogni esercizio, il rispetto dell’importo massimo del saldo positivo dell’equilibrio di parte corrente in termini di competenza finanziaria, come risulta dal prospetto degli equilibri, eventualmente variato, allegato al preventivo. Lo strumento attraverso cui ogni ente deve disciplinare tempi e modi per la resa delle nuove attestazioni finanziarie è il regolamento di contabilità. Le novità si aggiungono alle vaste verifiche in capo ai responsabili finanziari e della spesa. Prima di tutto l’adozione degli atti di gestione presuppone il rispetto delle linee strategico-operative declinate nel Dup, dove trovano esplicitazione le politiche urbanistiche e patrimoniali, quelle ambientali e dei lavori pubblici, i modelli organizzativi dell’ente e delle partecipate. Compete al responsabile di spesa e, in successione, al responsabile del servizio finanziario, la verifica del rispetto delle linee programmatiche. Nel regolamento di contabilità sono disciplinati i casi di inammissibilità e improcedibilità delle deliberazioni del consiglio e della giunta che non sono coerenti con il Dup o con il preventivo. L’ok con il parere tecnico e contabile presuppone la corretta QUOTIDIANO ENTI LOCALI La natura autorizzatoria fa crescere la pressione sulle previsioni di cassa Sul Quotidiano degli enti locali e della Pa tutti i giorni l'offerta informativa del Gruppo Sole 24 Ore e gli approfondimenti originali per amministratori, dirigenti, funzionari e revisori dei conti. Nell'edizione online oggi: - Un articolo di Daniela Ghiandoni ed Elena Masini sugli equilibri di cassa nel nuovo ordinamento contabile - Un articolo di Luciano Cimbolini sui limiti per l’acquisto di farmacie - Un articolo di Nicola Tonveronachi sulle incompatibilità previste per i revisori dei conti A.Gu. P.Ruf. www.quotidianoentilocali.ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA FINANZIAMENTI PUBBLICI AVVISO CONDIZIONI VALIDE dalle ore 12:00 del giorno 10/06/2016 alle ore 11:59 del giorno 17/06/2016 COMUNI E PROVINCE Presto Ordinario Presto Flessibile 15 20 25 29 1,230 1,410 1,540 1,630 1,710 2,090 2,350 2,500 1,250 1,420 1,550 1,640 1,760 2,120 2,370 2,520 1,300 1,460 1,580 N/D 1,860 2,190 2,420 N/D Inizio ammortamento 01/01/18 01/01/19 01/01/20 01/01/21 01/01/22 Amm.to (anni) 10 15 20 24 1,170 1,380 1,540 1,640 Spread unico per Tasso variabile e fisso Prima data di pagamento Prima data di pagamento 30/06/16 31/12/16 Numero Scadenza Spread Scadenza Spread rate contrao unico (%) contrao unico (%) 1,250 1,400 1,550 1,670 1,250 1,400 1,550 1,700 1,380 1,530 1,650 1,730 20 30 40 50 60 31/12/25 31/12/30 31/12/35 31/12/40 31/12/45 N/D N/D N/D N/D N/D 30/06/26 30/06/31 30/06/36 30/06/41 30/06/46 0,950 1,210 1,380 1,500 N/D Presto a Erogazione Mulpla 2017 Numero max rate 20 30 40 50 60 1,250 1,400 1,550 1,740 1,830 Scadenza Periodo di ulizzo 2018 2019 2020 Spread unico (%) per Tasso variabile e fisso N/D N/D N/D 1,900 1,980 N/D N/D 1,550 2,000 2,000 N/D N/D N/D N/D N/D 2021 Cassa deposi e pres società per azioni Via Goito, 4 00185 Roma N/D N/D N/D N/D N/D AZIENDE SANITARIE, ENTI PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA, UNIVERSITA’ E ISTITUTI ASSIMILATI, ENTI REGIONALI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO, AGENZIE REGIONALI PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE Mutui Fondiari senza Preammortamento a Erogazione Unica Numero rate 10 20 30 40 50 60 Prima data di pagamento 31/12/16 Scadenza Spread Scadenza contrao Tasso variabile contrao (%) 30/06/21 30/06/26 30/06/31 30/06/36 30/06/41 30/06/46 0,520 0,990 1,260 1,420 1,550 1,660 30/06/21 30/06/26 30/06/31 30/06/36 30/06/41 30/06/46 Pres Chirografari con Piano di Erogazione non Predefinito (quadro cauzionale senza fideiussione dell’ente territoriale di riferimento) Spread Tasso fisso (%) 0,520 1,000 1,290 1,480 1,620 1,740 Tasso variabile Tasso fisso Inizio ammortamento Inizio ammortamento Capitale sociale € 3.500.000.000,00 i.v. • Iscria presso CCIAA di Roma al n. REA 1053767 • C.F. e iscrizione al registro delle imprese di Roma 80199230584 • Parta IVA 07756511007 01/07/16 01/01/17 01/01/18 01/01/19 01/07/16 01/01/17 01/01/18 01/01/19 Amm.to (anni) Spread (%) 5 0,620 0,750 N/D 10 1,140 1,250 N/D 15 1,400 N/D N/D 20 1,550 N/D N/D N/D N/D N/D N/D che, in base alle stesse norme (comma 20 dell’articolo 31), nel caso in cui la certificazione, seppur in ritardo, è trasmessa in ogni caso entro 60 giorni dal termine fissato per l’approvazione del conto consuntivo e attesta il rispetto del patto, l’unica sanzione applicabile delle cinque previste in caso di violazione del patto (riduzione del fondo sperimentale o del fondo perequativo, spese correnti sotto gli impegni medi annui dell’ultimo triennio, stop all’indebitamento per investimenti, taglio del 30% di indennità e gettoni di presenza sul totale al 30 giugno 2010) è il divieto di assunzione di personale a qualsiasi titolo, compresi i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, di somministrazione, i processi di stabilizzazione in corso, e i contratti stipulati nell’ambito di contratti di servizio con privati. Il controllo sul rispetto del Patto e le relative sanzioni sono state confermate dalla stessa legge di stabilità 2016 (comma 720 della legge 208/2015) e il divieto di assunzioni di personale vale ora anche per il ritardo delle certificazioni sul saldo di finanza pubblica. Su queste nuove regole la stessa Ragioneria Spread (%) 0,620 0,750 N/D 1,150 1,250 N/D 1,400 N/D N/D 1,550 N/D N/D N/D N/D N/D N/D www.cdp.it citi professionali incidenti sull’integrità e sull’affidabilità dell’operatore economico deve essere svolta a spettro ampio, considerando non solo le risoluzioni di contratti, ma anche le condanne definitive per una serie di reati che riguardano l’attività professionale. L’Autorità nazionale anticorruzione ha posto in consultazione (con osservazioni da presentare entro il 27 giugno; si veda anche Il Sole 24 Ore di sabato) un secondo gruppo di linee-guida attuative del nuovo Codice appalti, per disciplinare l’analisi dei gravi illeciti professionali commessi dagli operatori economici nella verifica dei motivi di esclusione, il rating delle imprese partecipanti agli appalti pubblici e il monitoraggio degli interventi realizzati con il partenariato pubblico-privato. Il documento che analizza le modalità con cui devono essere gestiti i requisiti di ordine generale previsti dall’articolo 80, comma 5, lettera c) del Dlgs 50/2016 evidenziano che tra i gravi illeciti professionali rientrano le condanne definitive per esercizio abusivo della professione, delitti di falso, reati fallimentari, societari e tributari. Nel complesso degli elementi indicativi di comportamenti scorretti rientrano anche i provvedi- menti dell’Antitrust e quelli sanzionatori della stessa Anac. Per la verifica delle risoluzioni contrattuali, la stazione appaltante può accedere al casellario informatico dell’Anac o chiedere alle amministrazioni che hanno risolto il contratto con l’operatore economico. Sul motivo di esclusione determinato da tentativi del concorrente di influenzare il processo decisionale dell’amministrazione o di ottenere dati riservati, RISOLUZIONI DEL CONTRATTO Le Pa possono accedere al casellario giudiziario o chiedere informazioni agli enti che hanno già «bloccato» le imprese le linee-guida evidenziano la necessità di una denuncia all’autorità giudiziaria. Analogo percorso va rapportato alle false dichiarazioni o alla presentazione di falsi documenti fuorvianti le decisioni dell’amministrazione, rese in sede di sviluppo della gara. Il documento posto in consultazione è utile per le stazioni appaltanti come primo riferimento per l’applicazione della norma contenuta nell’articolo 80 in questa prima fase di applicazione del Codice. L’Anac prefigura anche le ba- S © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA generale (circolare 5/2016) ha chiarito che in ogni caso «ai fini della verifica del rispetto del termine di invio, la data di riferimento è quella risultante dalla ricevuta rilasciata dal sistema web che attesta che la certificazione risulta nello stato di inviato e protocollato», oltre a ribadire che le sanzioni valgono nell’anno successivo a quello della violazione. La Corte ha spiegato che la regola generale fissata dalle stabilità 2012 (comma 28 dell’articolo 31) prevede lo stop alle assunzioni nell’anno successivo a quello dell’accertamento della violazione soltanto se l’accertamento non sia avvenuto nell’anno seguente alla violazione ma dopo. In questo caso, ad esempio, il Comune non potrà assumere nell’esercizio 2016, cioè in quello successivo al 2015 per cui si è verificato il ritardo, e dovrà farlo, come stabilito in diversi casi dalla giurisprudenza contabile, rispettando l’interpretazione estensiva del concetto di «assunzione di personale», quella cioè «estesa al più generale divieto di incremento della spesa di personale conseguente all’utilizzo in concreto, a qualunque titolo, di altro lavoratore». © RIPRODUZIONE RISERVATA Gare, verifica ad ampio raggio per le cause di esclusione Alberto Barbiero REGIONI E PROVINCE AUTONOME Presto a Erogazione Unica a Quota Capitale Costante Patto di stabilità, il Comune che ha trasmesso in ritardo la certificazione alla Ragioneria generale dello Stato non può aggirare le sanzioni previste nell’anno successivo all’accertamento, e quindi deve bloccare ogni tipo di assunzione anche se ha concluso le procedure di selezione pubblica di personale. A precisarlo è la Corte dei conti della Puglia nella delibera 111/2016 della sezione di controllo, rispondendo a un Comune che per l’esercizio 2015 aveva rispettato gli obiettivi di finanza pubblica ma che per disguidi tecnici nella linea dati non era riuscito a inviare per via telematica il prospetto del saldo finanziario in termini di competenza entro il termine del 31 marzo, ma solo cinque giorni dopo. L’ente nello stesso mese aveva concluso un concorso per personale apicale e aveva quindi chiesto alla Corte in quale anno finanziario applicare il divieto di assunzione a qualsiasi titolo fissato dalla legge di stabilità 2012 (articolo 31, comma 26, lettera d della legge 183/2011), quindi l’esercizio in cui poter rinnovare l’organico come previsto dal piano annuale. La sezione ha ricordato pLa valutazione dei gravi ille- Spread unico (%) 1,090 1,330 1,500 1,610 Francesco Clemente Appalti. Le indicazioni Anac su illeciti professionali e rating Cassa depositi e prestiti spa Inizio ammortamento 01/07/16 01/01/17 01/01/18 Tasso Tasso Tasso Tasso Tasso Tasso Amm.to variabile fisso variabile fisso variabile fisso (anni) Spread su (%) Spread su (%) Spread su (%) Euribor (%) Euribor (%) Euribor (%) blocca assunzioni e concorsi pAnche se ha rispettato il Partecipate, la riforma inciampa sul calendario si per il futuro sistema di rating per le imprese partecipanti alle gare di appalto, ma sottopone alla consultazione un documento che sollecita un’analisi a spettro ampio sul metodo per calcolare il rating, sugli indici reputazionali da valutare (per evitare che siano utilizzati più volte nella gara con finalità diverse) e sulla ponderazione di questi elementi. Il sistema di rating è peraltro destinato a una fase di sperimentazione, che dovrà consentire di comprendere anche come calibrare al meglio le metodologie per attribuire premi e penalità agli operatori. Infine l’Anac propone in consultazione le linee-guida per il monitoraggio sugli interventi realizzati mediante partenariato pubblico-privato, focalizzando l’attenzione sull’analisi che le stazioni appaltanti devono svolgere sulla permanenza in capo all’operatore economico dei rischi allo stesso trasferiti (come il rischio di domanda e il rischio di disponibilità). Gli strumenti principali per il monitoraggio sono individuati in un articolato sistema a matrice e nella definizione di clausole contrattuali molto strutturate, nonché nella dettagliata regolazione delle circostanze e delle modalità di revisione del piano economico-finanziario. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sanzioni. Basta sforare il termine di pochi giorni per congelare anche le selezioni applicazione del principio di competenza finanziaria potenziata, per cui tutte le obbligazioni di entrata e di spesa devono essere imputate secondo la loro esigibilità e nel rispetto della classificazione del Dlgs 118/2011. Un ruolo determinante dovrà essere svolto dai singoli responsabili di procedimento, ai quali compete la verifica della gestione di entrate e spese. Il controllo non investe solo la competenza, ma anche i valori di cassa. In base all’articolo 183, comma 8 del Tuel, per evitare ritardi nei pagamenti e la formazione di debiti, nell’adozione dei provvedimenti che comportano impegni di spesa il responsabile deve accertare preventivamente che il programma dei pagamenti sia compatibile con gli stanziamenti di cassa e con le regole del pareggio di bilancio, pena le sanzioni per responsabilità disciplinare e amministrativa. L’assunzione degli impegni di spesa deve avvenire, oltre che nel rispetto del pareggio di bilancio, entro i tetti imposti dagli ulteriori vincoli di finanza pubblica che assoggettano a restrizioni le uscite per autovetture, locazioni e acquisizioni immobiliari, pubblicità, pubbliche relazioni, rappresentanza, convegni, mostre e formazione. Da non trascurare, inoltre, la correttezza del regime fiscale e contributivo connesso agli atti di gestione. Stefano Pozzoli i stanno moltiplicando le delibere delle sezioni regionali della Corte dei conti sui piani di razionalizzazione delle partecipate proposti dagli enti. Un esempio importante, per i temi che affronta, arriva dalla delibera 141/2016 della sezione Lombardia. Soprattutto è interessante la lettura delle norme sui commi 611 e seguenti della legge 190/2014. In particolare, nel caso di specie. si stigmatizza il fatto che non ne siano state rispettate le indicazioni (nel caso di specie acquisendo una partecipazione, operazione non prevista). Tutto ciò ricorda che non si può pensare a questi piani come a qualcosa di scritto sulla sabbia, ma che devono essere meditati e realistici. Vedremo cosa accadrà con il nuovo Testo unico sulle partecipate, che prevede pesanti sanzioni nel caso di «mancata adozione degli atti». Proprio per questo, però, sarebbero utili norme chiare in materia, cosa che ad oggi non si ritrova nella prima versione del Testo unico. L'articolo 25 impone che la revisione straordinaria delle partecipazioni sia approvata entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto. Come è stato notato, già si andrebbe oltre il 31 dicembre, cioè al termine previsto dall'articolo 20 per la razionalizzazione periodica. Per aggiungere altra confusione, però, l'articolo 25 precisa al comma 2 che la revisione straordinaria «costituisce aggiornamento del piano operativo di razionalizzazione adottato ai sensi del comma 612 (…), fermi restando i termini ivi previsti» (ovvero 31 marzo). Individuare chiaramente una sola data per il tutto non sarebbe una scelta più sensata? La previsione di approvare la relazione consuntiva (articolo 20) per il 31 dicembre non ha senso, visto che il periodo di piano si esaurisce a quella data e che manca il tempo materiale per redigerla e farla approvare dal consiglio comunale. Un tema ovviamente connesso alla riduzione delle partecipate è quello del personale. La riforma dedica un articolo, il 26, alla risoluzione del problema, immaginandosi una procedura di improbabile successo, e certo non preferibile a quella stabilita dalla legge di Stabilità 2014 di cui in molti auspicano il mantenimento. Anche su questo il Testo unico lancia messaggi contraddittori. Infatti l’articolo 25, comma 8 prevede l’applicabilità del comma 614 della legge 190/2014, il quale stabilisce che ai piani si applica la mobilità. Al contrario, l’articolo 29 la abroga. E quindi? Un dubbio, ancora, suscita la apparentemente tassativa indicazione dell’articolo 25, comma 1, in base al quale le partecipazioni che non rispondono ai criteri della riforma «sono alienate o sono oggetto delle misure di cui all'articolo 20, commi 1 e 2». L’impressione è che la norma dica che queste partecipazioni «sono alienate oppure no», visto che l’articolo 20 ha un sapore assai meno inderogabile. Troppo imperativa e contraria all’interesse generale - oltre che lesivo degli interessi soggettivi dei soci terzi - è infine la previsione del comma 5, che impone la liquidazione della quota dell’ente locale detentore di una partecipazione, per il solo fatto che non sia riuscito a venderla entro un anno dalla redazione del piano di razionalizzazione straordinaria e che ne faccia richiesta alla società. Questa previsione pare priva di di equilibrio e di senso pratico. Sotto esame le entrate in conto capitale Il ritardo del certificato sul Patto pL’approvazione del preventi- L’ANALISI