RECENSIONI e note bibliografiche Francesca Tacchi, Gli Avvocati

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RECENSIONI e note bibliografiche Francesca Tacchi, Gli Avvocati
RECENSIONI
e note bibliografiche
Francesca Tacchi, Gli Avvocati Italiani dall'Unità alla Repubblica, Il Mulino ed., Firenze,
2002.
Gli Avvocati (teste Franco Grande Stevens: v. pag. 25, del volume qui recensito) non
hanno memoria; forse preferiscono dimenticare.
Per fortuna, c'è chi ci aiuta a colmare le lacune: segnalo a tutti coloro che hanno amore per
la nostra professione il volume di Francesca Tacchi, di recentissima pubblicazione (Il
Mulino, sotto l'egida, nel caso, del C.N.F. che, per altro, non ha ritenuto di inviarne alla
nostra Biblioteca neppure una copia): <<Gli Avvocati Italiani dall'Unità alla
Repubblica>>.
La lettura _ ne sono certo _ sarà per tutti appassionante, e ricca di scoperte: l'autrice parte
dalla situazione preesistente al 1860, con particolare riferimento all'organizzazione delle
professioni nel sistema Napoleonico (l'Empereur nel 1804, anno XII, aveva abolito in
Francia gli Ordini, istituendo il <<difensore d'ufficio>>) e nel Codice Austro-Ungarico; si
sofferma sulla distinzione (ed anche incompatibilità) anticamente prevista, anche in alcuni
Stati della Penisola, fra Avvocato e Procuratore; sulla legge italiana istitutiva degli Ordini
del 1874, con le interessanti discussioni e proposte che la precedettero.
Una particolare attenzione meritano le pagine dedicate al <<problema femminile>>: a
lungo Ordini e Cassazione scrissero che la nostra professione è incompatibile con la
<<riservatezza del sesso (debole), la sua ideale destinazione, fisica cagionevolezza>> etc.
etc. (pag. 265): e chi più ne aveva, più ne mise. Solo nel 1919 fu abolita la necessità
dell'<<autorizzazione maritali>> e le donne furono ammesse a tutte le professioni e a tutti
gli impieghi pubblici.
Leggendo lo scritto della Dr. Tacchi ho appreso (fra le molte altre cose) che la <<tariffa>>
con i <<diritti>> procuratori risale al 1865; quella degli Onorari degli avvocati al 1901, con
i famosi minimi e massimi (ed è divertente leggere _ pag. 194 _ quanto l'Avv. Erizzo di
Napoli racconta circa le dazioni che _ prima della approvazione delle tariffe _ pervenivano
al suo studio sotto Natale come <<pagamento>>: si va dai frutti di more, ad un pappagallo e
a due mufloni sardi). In fondo, Renzo Tramaglino ha fatto scuola.
Al periodo fascista _ con la sostituzione del Sindacato all'Ordine, e con l'abolizione degli
Albi forensi locali a favore dell'Albo nazionale _ dedica particolare attenzione la Tacchi, e
non sarà fuori luogo ricordare che noi ancora siamo retti dalla L. n. 1578 del 1933, che
prevede il numero chiuso, e che ci impone di giurare (ma già qualcosa del genere era nel
sistema Austro-Ungarico) di esercitare la nostra professione <<nel superiore interesse della
Nazione>>.
Il periodo postbellico (con le vicende relative alle cosiddette <<epurazioni>>) è trattato
negli ultimi capitoli del libro, mentre l'introduzione da un compendioso quadro delle
contemporanee proposte di riforma della regolamentazione della nostra professione, che
vengono inserite nel complesso delle vicende dell'avvocatura.
Mi sono soffermato necessariamente solo su alcuni punti del libro, qui segnalato, che
lungo le 574 che lo compongono delle singole vicende, e dei periodi considerati, dà una
vera <<storia>>, nel senso più moderno e completo del termine. (Enrico Biagi).
Sergio La China, Manuale di diritto processuale civile _ I _ Le disposizioni generali,
Giuffré ed., Milano, 2003.
Il manuale tratta <<Le disposizioni generali>> di cui al libro primo del codice di
procedura civile ed è articolato in quattordici capitoli: Il giudice; La norma processuale
civile; La giurisdizione; La competenza; Astensione, ricusazione e responsabilità del
giudice; Il pubblico ministero; Le parti; I difensori; Spese e danni; L'esercizio dell'azione; I
poteri del giudice; Gli atti processuali; Comunicazioni, notificazioni, termini; Le nullità.
L'opera si distingue, oltre che per la chiarezza del commento esegetico, per la completezza
nell'indicazione delle fonti, anche esterne al codice, nelle quali sono in concreto dettate le
norme che regolano il nostro processo civile.
Così, ad esempio, in tema di giurisdizione, vengono richiamate e commentate le norme
poste dalla Convenzione di Bruxelles del 1968, riprese e confermate principalmente dal
Regolamento Comunitario n. 44/2001, sulla competenza giurisdizionale e l'esecuzione delle
decisioni in materia civile e commerciale, come pure quelle dettate dalla legge n. 218/1995
di riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato.
In tema di spese del processo e di patrocinio a spese dello Stato, viene richiamato il Testo
Unico n. 115/2002.
In tema di notificazioni, viene richiamata la legge n. 42/1981, che ha introdotto in Italia la
Convenzione dell'Aja del 1965, per le notificazioni all'estero, nonché quella n. 53/1994 che
consente la notifica di atti civili da avvocato ad avvocato.
In tema di difensori, viene richiamata la legge n. 27/1997 che ha soppresso l'albo dei
procuratori legali e a proposito della responsabilità dei giudici viene commentata la legge n.
117/1988.
Il testo, quindi, anche se di carattere istituzionale, proprio per la completezza
dell'informazione tecnica, risulta un utile strumento di consultazione anche per i pratici del
processo. (Vittorio Guerrasio)
Francesco Galgano, Il negozio giuridico, 2° ed., in Trattato di dir. civ. e comm. già diretto
da Cicu e Messineo, continuato da P. Schlesinger, Giuffré ed., Milano, 2002.
L'opera analizza in modo chiaro e completo gli istituti che vengono ricondotti sotto il
concetto di negozio giuridico: il contratto, gli atti unilaterali tra vivi, il matrimonio e il
testamento.
La trattazione più estesa e approfondita è dedicata al contratto, che è la più importante
figura di negozio giuridico.
L'esame della relativa disciplina positiva (requisiti, elementi, simulazione, rappresentanza,
nullità e annullabilità, interpretazione) viene condotto dando conto degli orientamenti della
giurisprudenza e dei principali indirizzi dottrinali.
Di particolare interesse sono i capitoli XV e XVI, che trattano diffusamente il dovere di
buona fede nella conclusione e nell'esecuzione del contratto, alla luce sia della elaborazione
giurisprudenziale, diretta a soddisfare l'esigenza di tipizzazione della clausola generale in
questa materia, sia dei recenti interventi legislativi (contratti con il consumatore, contratti di
subfornitura).
La consultazione dell'opera è facilitata dalla pubblicazione in appendice, oltre che
dell'indice per autori e di quello analitico, dei testi legislativi con l'indicazione, sotto ogni
articolo, delle pagine nelle quali la disposizione è presa in esame. (Vittorio Guerrasio).
Umberto Salvestroni, Nozioni generali di diritto civile (con le recenti innovazioni nel
sistema), Giuffré ed., Milano, 2002.
L'opera ha carattere prettamente istituzionale, ma si discosta dai manuali tradizionali per
l'impegno di sintesi, che non pregiudica, tuttavia, la completezza della trattazione, integrata
dall'indicazione delle più recenti innovazioni legislative.
Peculiare è anche l'impostazione data alla trattazione degli istituti del diritto civile.
Il volume è strutturato in cinque parti.
La parte prima è dedicata alle <<Nozioni introduttive>>; la parte seconda tratta <<I
soggetti>> ed è suddivisa in tre capitoli: Le persone fisiche e giuridiche _ Le formazioni
sociali; La famiglia; L'impresa in generale. La parte terza esamina le <<Successioni e
Donazioni>> ed è suddivisa in due capitoli: La successione a causa di morte; Le donazioni.
La parte quarta riguarda <<Il comportamento>> ed è suddivisa in due capitoli: La
responsabilità da fatto illecito; L'efficacia degli atti giuridici _ Negozi e contratti in
generale. La parte quinta, infine, tratta <<Gli oggetti e le posizioni soggettive>>, ed è
suddivisa in tre capitoli: I presupposti oggettivi _ Cose e beni; La proprietà ed i diritti reali
parziari; I diritti di obbligazione.
Si tratta, quindi, di un'opera particolarmente indicata per gli studenti universitari, ma utile
anche per coloro che, senza esigenze di approfondimento, abbiano necessità di
<<ripassare>> la materia. (Vittorio Guerrasio).
La riforma del codice penale nei <<Quaderni di Cassazione Penale>> a cura di Cristina de
Maglie e Sergio Seminara, Giuffré ed., Milano, 2002.
La pubblicazione raccoglie gli atti del Convegno tenutosi a Pavia il 10-12 maggio 2001
sulla parte generale del codice penale. Sul n. 4/2001 di questa Rivista è stato pubblicato
integralmente il progetto preliminare di riforma elaborato dalla Commissione presieduta dal
Prof. Avv. Carlo Federico Grosso. Attualmente sono in corso i lavori della nuova
Commissione presieduta dal Dott. Nordio. È evidente l'interesse per lo studioso alla
conoscenza del dibattito allora avviato nel Convegno di Pavia al quale hanno preso parte,
oltre al Prof. Grosso sulle linee e i contenuti del progetto, altri insigni giuristi che merita qui
di elencare: Antonio Pagliaro, Stefano Canestrari, Gabrio Forti, Francesco Angioni,
Massimo Dolcini, Cesare Pedrazzi, Fabrizio Ramacci, Emilio Dolcini, Giorgio Lattanzi,
Giovanni Canzio, Francesco Palazzo, Sergio Seminara, Giovanni Silvestri, Paolo Pisa,
Domenico Puritanò.
Ubaldo Giuliani - Balestrino, Il delitto tentato, Giuffré ed., Milano, 2002.
È un'interessante analisi che prende le mosse dalla constatazione che non si assolve per
errore o ignoranza sull'idoneità o sull'univocità degli atti; che molti fatti, di per sé equivoci
sono punibili a titolo di tentativo quali la bancarotta fraudolenta prefallimentare tentata, il
sequestro di persona a scopo estorsivo ma inidoneo a realizzare lo scopo, ecc.... ecc... Da
qui, sostiene l'A., _ deriva che da molti argomenti della teoria generale del reato sgorga il
ripudio della concezione naturalistica del delitto tentato. L'A. respinge poi, in base ad
argomenti tradizionali, la teoria dell'inizio dell'azione tipica. Infine viene posto in luce che il
tentativo consiste in atti di per s‚ illeciti rispetto ad una norma cautelare che tutela il bene
preso di mira: il delitto tentato è oggettivamente analogo alla colpa per violazione di leggi e
consuetudine, alla c.d. colpa normativa.
L'A. aderisce pertanto alla concezione normativa del delitto tentato, con importanti
conseguenze sulla definizione del reato impossibile e notevoli riflessi sulle prospettive de
jure condendo.
Sabrina Bolognini - Elena Brusson - Antonio D'Avirro, I reati di false comunicazioni
sociali, Giuffré ed., Milano, 2002.
Il volume prende in esame le ipotesi di false comunicazioni sociali previste dagli artt. 2621
e 2622 c.c. introdotti dal D. Lgs. 11 aprile 2002 n. 61.
Gli elementi costitutivi _ oggettivo e soggettivo _ delle nuove figure di reato, vengono
analizzati unitariamente ponendo in evidenza le uguaglianze e le differenze alla luce della
vecchia e della nuova giurisprudenza.
Antonio D'Avirro, che ha curato la pubblicazione, ha sottolineato nella premessa,
riferendosi alla trascorsa disciplina, che essa era caratterizzata dall'assenza di tipicità della
fattispecie, tale da aver dato adito, specialmente negli ultimi anni, ad un esasperato processo
di dilatazione ad opera della giurisprudenza, giungendo così alla conclusione che,
analogamente a quanto accaduto con la riforma del reato di abuso d'ufficio, anche quella
delle false comunicazioni sociali ha inteso incidere sui principi di determinazione e
tassatività dell'illecito di cui la fattispecie deve essere rispettosa individuando l'oggetto
giuridico del reato e delimitando così i confini di rilevanza penale del falso.
Il legislatore, prosegue D'Avirro, ha cercato di raggiungere tale risultato dando vita a due
distinte ipotesi. La prima, contravvenzionale (reato di pura condotta riferita alla trasparenza
dell'informazione societaria); la seconda, delittuosa, quale reato di evento rispetto alle
esigenze di tutela della integrità del patrimonio (bene giuridico protetto).
D'Avirro, non si nasconde le perplessità suscitate da tale riforma, pur riconoscendo lo
sforzo di dare alla fattispecie quella tipicità con la quale si vuole garantire un maggior
rispetto del principio di legalità.
Ettore Palmieri: Le sanzioni civili del reato nel processo penale, Giuffré ed., Milano, 2002.
Dopo i primi tre capitoli dedicati alla storia del risarcimento del danno e provvisionale nel
nostro codice di procedura penale 1988 (rispetto ad altri sistemi di varia cultura), il lavoro si
snoda nell'aggiornamento ed ampliamento del volume pubblicato nel 1985, dedicando
l'interessante trattazione in particolare all'istituto della condanna generica, oltre che del
risarcimento, come si è detto, alla luce delle varie fattispecie rinvenibili anche
nell'ordinamento processuale civile. Lo sviluppo logico-giuridico investe l'analisi
approfondita dalle sanzioni civili nel processo penale, la condanna generica ai danni quale
presupposto della provvisionale, quella <<tipica>> ex art. 539 n. 2 c.p.p. E, infine, tratta
dell'azione civile e della provvisionale nelle impugnazioni.
L'attualizzazione del primo libro costituisce l'unica monografia esistente in materia.
L'A. sottolinea l'introduzione, nell'anno 2000, nel nostro sistema dell'istituto della
responsabilità penale della persona giuridica, che ritiene difficilmente coordinabile
all'interno dell'ordinamento penale italiano vigente, malgrado che tale nuovo settore del
diritto penale avesse già mostrato i segni anticipati del suo fallimento nell'esperienza
francese (<<si vedrà>>, prevede l'A.).
Giovanni Flora - Paolo Tonini, Diritto penale per operatori sociali, Vol. I, su <<Profili
generali su reato-autore-sanzione>> Giuffré ed., Milano, 2002.
Il percorso è intetico, ma sufficientemente chiaro da descrivere l'identità della legge penale
(principio di legalità e del corrispondente ambito di efficacia spaziale e personale); l'analisi
del reato come fatto illecito e gli elementi costitutivi; le cause di giustificazione e
l'imputabilità; le circostanze e il tentativo; il concorso di persone, la funzione della pena e la
sua applicazione; le cause di estinzione del reato e della pena.
I capitoli conclusivi riguardano la persona offesa dal reato e, in particolare, il segreto
professionale degli assistenti sociali.
L'opera è frutto di vari A.A. (Chiara Ermini, Giovanni Flora, Fabio Azzaroli, Paolo
Tonini, Grazia Maria de Matteis, Elisa Vagnoli, Monica Garulli, Anna Fabbricatore e
Paolo Pittaro).
La collana <<Diritto penale per operatori sociali>> della quale il primo volume qui
segnalato è dedicato appunto ai <<Profili del reato autore e sanzioni>>, è curata da
Giovanni Flora, professore ordinario di diritto penale, e da Paolo Tonini, professore
ordinario di procedura penale, entrambi nell'Università di Firenze.
L'opera è preceduta da un esemplare introduzione storicistica.
Alessio Lanzi - Alberto Cadoppi, I nuovi reati societari, Cedam Ed., Padova, 2002.
La riforma introdotta a far tempo dal 16 aprile (d.lgs. 11 aprile 2002, n. 61) è l'oggetto
della ragionata lettura di tale pubblicazione, coordinata dagli AA. sopra citati. Il testo è
redatto dagli AA. predetti ed altresì col contributo di altri qualificati interpreti (avvocati e
magistrati, docenti universitari e giovani giuristi). La lettura spazia anche in direzione del
nuovo reato fallimentare (art. 223 cpv., n. 1, L. fall.) e della responsabilità delle persone
giuridiche. Si tratta di un'opera che si propone di offrire un contributo all'operatore di
giustizia sotto il profilo dell'interpretazione _ articolo per articolo _ di una novella
legislativa <<che in quanto tale si può criticare o condividere, ma che comunque merita un
sereno approccio interpretativo, trattandosi di una legge dello Stato, espressione della sua
volontà e così di quello stesso principio di legalità che tutti riconosciamo come cardine del
nostro sistema penale>>. Questo si legge nella prefazione del libro la lettura del quale
consente di formulare un giudizio certamente positivo sotto l'aspetto pratico della finalità
propostasi dagli AA.
A corredo dell'opera, il commento è stato svolto articolo per articolo al fine di agevolare la
consultazione e l'utilità immediata per l'interprete (fino al tormentato tema di reale abolitio
criminis ovvero della successione delle leggi penali nel tempo).
Il commento è integrato da numerose e interessanti note bibliografiche.
N.B. Nello scorso numero abbiamo errato il titolo dell'opera. Ce ne scusiamo
<<ripetendo>> la recensione con titolo esatto.
Luigi Mari Sanguineti: Diritto penale ragionato, Giuffré ed., Milano, 2002.
L'intenzione che traspare dalla lettura di quest'opera non è quella di un aggiornamento
giurisprudenziale, altrove reperibile, bensì di consentire un approfondimento di determinati
temi: dolo, colpa, nesso di causalità, reato continuato; nonché delitti contro la famiglia,
contro la libertà sessuale, contro la inviolabilità del domicilio e dei segreti. La trattazione
avviene attraverso un linguaggio comunicativo ed uno stile semplice e piano.
Dai capitoli della parte generale sulla pena, la reiterazione e la recidiva nel reato ed il
concorso (e poi i reati di pericolo, il tentativo, il delitto impossibile, l'incapacità di intendere
e volere, la interpretazione della legge penale), la prosa fluisce agevolmente lungo i temi
della seconda parte dedicati ad alcuni delitti (quelli sopra cennati).
Luciano Padula: Le Indagini Preliminari davanti al Giudice di Pace, Giuffré ed., Milano,
2002.
Il volume appartiene alla nota collana <<Il Giudice di Pace>> ed è redatto ed articolato
sulla falsariga del capo II del D.lgs. 28 agosto 2000 n. 274 circa le problematiche connesse
alla fase investigativa. È uno strumento agile per l'orientamento degli operatori del diritto
dopo l'entrata in vigore della riforma.
Alessandra Bassi - Tommaso Emilio Epidendio, Guida alle Impugnazioni davanti al
Tribunale del Riesame, Giuffré ed., Milano, 2002.
L'opera dei due magistrati attiene alla disamina e all'inquadramento sistematico ed
organico del tema di cui al titolo, ovviamente tenendo conto delle più recenti modifiche
legislative e della giurisprudenza in continua evoluzione, peraltro non univoca.
Gli AA. si sono proposti di offrire un'autonoma chiave interpretativa per l'operatore del
diritto senza trascurare la normativa sulle indagini difensive nel nuovo processo (c.d. legge
Carotti e il c.d. pacchetto sicurezza).
C. Massimo Bianca, <<Diritto Civile volume I: la norma giuridica - i soggetti>> (II ed. Giuffré ed., Milano, 2002).
Le nozioni introduttive spaziano con rigorosa puntualità dal diritto come norma giuridica
fino al diritto del pensiero contemporaneo (il positivismo, il maxismo, il
neogiusnaturalismo e poi, via via, fino al diritto comunitario).
I successivi capitoli attengono alle fonti, all'interpretazione e applicazione della legge nel
tempo e al diritto internazionale privato.
La parte seconda è dedicata alla persona fisica nelle sue diverse implicazioni.
La terza parte tratta degli enti giuridici.
Di particolare interesse è la trattazione, fra l'altro, della Fondazione.
Raniero Bordon - Massimo Palisi: Il danno da morte, Giuffré ed., Milano, 2002.
Si tratta di un'opera della collana <<Il diritto privato oggi>> curata da Paolo Cendon. Gli
AA. sono avvocati vicentini che hanno <<costruito>> con esemplare chiarezza un manuale
che consegna al lettore la guida per isolare, nel complesso contesto della responsabilità
civile, quanto di essenziale per la ricerca di una soluzione giuridica dei capitoli che trattano
del risarcimento del danno <<così com'è>>: il danno biologico, morale e patrimoniale dei
congiunti del defunto, non trascurando peraltro gli altri aspetti scaturiti dal riconoscimento
del danno biologico cioè dei controversi danno esistenziale e danno tanatologico.
Gli AA. hanno avuto cura di far precedere il loro lavoro da una breve ma significativa
<<guida bibliografica>> ed hanno offerto al lettore l'ulteriore contributo di una ricca
giurisprudenza.
Codice civile annotato con la giurisprudenza, a cura di Alberto Triola, Giuffré ed., Milano,
2002.
L'opera, aggiornata al 31 maggio 2002, si colloca nell'ambito della ben nota produzione
codicistica dell'Editore, contraddistinta da una non comune cura sistematica quale
strumento di efficace e compiuta conoscenza giurisprudenziale. Il codice è corredato dal
testo della Costituzione ed ovviamente delle disposizioni di attuazione.
Codice di procedura civile annotato con la giurisprudenza, a cura di Giovanni Novelli Stefano Petitti, Giuffré ed., Milano, 2002.
Anche quest'opera, aggiornata al 15 giugno 2002, merita una segnalazione largamente
positiva.
Il compendio processuale al codice sostanziale testimonia la costante tradizionale cura
espositiva dei corrispondenti istituti e l'altrettanta cura tipografica al fine di soddisfare le
esigenze di una <<facile>> ricerca.
Uditore giudiziario: Della collana <<Quaderni di Diritto e Formazione>> a cura di AA.
diversi - Giuffré ed., Milano, 2001.
Si tratta nel numero uno e numero due di tale collana, i quali si segnalano per la loro utilità
anche per il praticante avvocato. La struttura _ razionale _ consiste nella proposta di studio
e di soluzione di vari temi specifici attinenti l'area di diritto civile, penale e amministrativo.
La scelta dei temi è di particolare interesse. Ad esempio, per l'area di diritto civile, è
trattato il tema << l'accordo ed il negozio con obbligazioni a carico del solo proponente>>
ovvero il procedimento di formazione del contratto e le figure della puntuazione del
contratto normativo e del preliminare ad effetti anticipati.
Per l'area di diritto penale: l'irretroattività della legge penale; il concorso dell'extraneus nel
reato proprio.
Lo schema prevede per ciascun tema il corrispondente svolgimento, la posizione della
giurisprudenza e quella della dottrina.
Per l'area di diritto amministrativo, si legge il tema della nullità ed inesistenza del
provvedimento ovvero le ordinanze di necessità ed urgenza.
Insomma, un lavoro ragionato ed esplicato in base ad esperienze concrete.