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Il Codice Doganale
dell’Unione: cosa (è)
cambia(to) per le aziende?
A sei mesi dall’entrata in vigore del Codice Doganale
dell’Unione…
Ma, soprattutto,
COSA CAMBIERÀ??
Cinisello Balsamo, 29 novembre 2016,
anno 1 giorno 213 del CDU
i vantaggi di una dogana semplice
1
AGENDA
Ma…?
È successo DAVVERO qualcosa?
Cerchiamo di capire come SI EVOLVE, come SI
ASSESTA e come si TRASFORMERÀ l’assetto
delle regole dell’Unione….sapendo che si tratta di
fonti ancora…malleabili
NON parleremo di molti aspetti importantissimi:
non possiamo immaginare di esaurire tutto in
giornata…
2
Sommario
Esportazioni, Esportatori, Terzi incomodi e preziosi
clienti: abbiamo trovato soluzioni per capire CHI È
l’esportatore? V’è finalmente la PACE?
SEMPLIFICAZIONI… che parola terribile! Ma ve ne
sono? Le possiamo utilizzare senza… complicarci la vita?
Regimi speciali: un argomento, quello dei regimi, che di
solito mi preoccupa per la progressiva perdita di
attenzione da parte di chi mi ascolta
3
ORIGINE e LAVORI IN
CORSO
Si muove qualcosa sul piano dell’ORIGINE
NON PREFERENZIALE?
E per l’origine preferenziale? Nuovi accordi,
nuove prospettive? E le regole del CDU,
incidono?
Le GUIDANCE e i lavori in corso: ultime
notizie
4
CHI SONO
Fulvio Liberatore (liberatore@easyfrontier,it)
Mi occupo da millenni di assistere le imprese nel loro percorso di
internazionalizzazione cercando di trasformare le beghe doganali in
opportunità
Dalle Alpi alla Sicilia: con il supporto di uno staff di giovani (e meno
giovani) colleghi
Come Easyfrontier sono membro di INCU (International Network for
Customs Universities) e membro del Customs Working Group di
Business Europe
5
MONDIALE!
Certo! Perché quello che accade nelle UE e in Italia è,
sempre di più, quasi esattamente sovrapponibile a quanto
accade nel resto del mondo…
Un mondo interconnesso!
E noi cerchiamo di partecipare, in rappresentanza del
sistema delle imprese italiane (e talora europee!), alle
conferenze organizzate dalla WCO…
6
MANILA 2016
Partnership In Customs Academic Research and Development
Dal 27 al 29 abbiamo preso parte ai lavori PICARD, in
Manila
I temi affrontati sono stati molteplici, non tutti di diretto
interesse per gli imprenditori italiani
ma alcuni di essi li riteniamo strategici, proprio perché
sentiti a livello globale
7
SESSIONS
Le sessioni a nostro avviso più rilevanti sono state quelle
relative a:
ILLICIT TRADE: cosa si fa per arginare questo ENORME
fenomeno globale
ORIGINE, VALORE E CLASSIFICAZIONE delle merci: lo
stato dei lavori in questo ambito
CUSTOMS MANAGEMENT in azienda: come si
collegano alla dogana le diverse funzioni aziendali e…
L’impatto del nuovo CODICE DOGANALE della UE sul
commercio mondiale!
8
CODICI…
Il Codice Doganale Comunitario, Regolamento CE
2913/1992,
sepolto, dopo la bellezza di 22 anni
il 1 maggio 2016, insieme al suo amico carissimo, le Disposizioni
di Applicazione del Codice, Reg CE 2454/1993
Ancorato a processi informativi perfettamente funzionanti
senza che si dovesse far passare un solo bit nei cavi
comunitari...
9
IO C’ERO! 1992…
Il Codice Doganale Comunitario fu varato il 19 ottobre del 1992
ed entrò in vigore il 1 gennaio 1993…
Primo esperimento, RIVOLUZIONARIO, di normativa doganale
COMUNE a tutti gli SM!
E quanto cambiava!
10
1 GENNAIO 1993
Ci svegliammo, di colpo…
SENZA DOGANE AI CONFINI INTERNI!
SENZA BOLLETTE DOGANALI PER IMPORT ED EXPORT
dalla Germania e dalla Francia…
E con l’INTRASTAT! E l’IVA intracomunitaria!
i va
v
vantaggi
vantag
ntaggi
gi d
dii u
un
una
a dogana sem
semplice
mplic
plice
e
11
E QUANTO INQUIETI!
Dal 2003 (Comunicazione della Commissione del 24 luglio 2003:
”Un ambiente semplificato e privo di supporti cartacei per le
dogane e il commercio”)
ci si tormenta sulla faccenda dei bit, del sogno perfettamente
asettico e purissimo di
procedure lineari, senza passaggi contorti
semplificazioni informative, immersione in flussi
comunicativi globali
insomma, il sogno di una dogana
12
PAPERLESS
Decisione UE 70/2008: un ambiente privo di supporti cartacei
per le dogane e il commercio
Interoperabilità tra sistemi elettronici ma soprattutto
flussi ininterrotti di informazioni tra sistemi doganali
punti d’accesso unico e interfacce elettroniche universali
13
PRIMO TENTATIVO!
Nel 2008 si tentò di arrivare alla dogana paperless…
E fu varato il Regolamento UE 450/2008
Codice Doganale Modernizzato, MCC (all’inglese…)
una risposta immediata e fortissima alla Decisione 70/2008
14
MA
Il Regolamento 450/2008 non è mai arrivato ad essere
APPLICATO per la mancanza delle norme di attuazione, norme
che avrebbero dovuto essere emanate ed essere effettive entro
il
24 giugno 2013
Niente da fare... troppe opposizioni, troppo moderno, troppo
“AUTENTICO”...
15
E IL 9 OTTOBRE 2013
Strasburgo (PE) ha adottato il
CODICE DOGANALE DELL’UNIONE
Regolamento UE 952/2013
È entrato in vigore il 30 ottobre 2013...
... si applica dal 1 maggio 2016!
Ma arriveremo al 31 dicembre 2020 per avere finalmente una
dogana moderna...
16
FINALMENTE UN NUOVO
CODICE!
Il Codice Doganale dell’UNIONE...
non più COMUNITARIO ma, molto più fraternamente ed
emotivamente, dell’UNIONE (unionale è il nuovo terribile
aggettivo...)
ci proietta davvero nel futuro (quasi) tutto digitale di una
dogana universale
17
MA PERCHÉ ASPETTARE DUE
ANNI?
Il CDU (così va poi chiamato in italiano, mentre in inglese ha
assunto l’acronimo di UCC Union Customs Code) è un’arma
potente…
Ma le sue regole, i suoi principi devono trovare una traduzione
operativa, tecnica, percorribile nel quotidiano
Ed ecco
18
I MAGGIO 2016
Regolamento UE 952/2013 - Codice Doganale
dell’Unione (Atto legislativo primario, Parlamento e Consiglio)
Regolamento UE 2015/2446 - ATTI DELEGATI
(Regolamento DELEGATO che INTEGRA il CDU - Atto NON
legislativo di portata generale… Commissione)
Regolamento UE 2015/2447 - REGOLAMENTO DI
ESECUZIONE (Atto legislativo che rende possibile l’applicazione
del CDU… Commissione e Comitati)
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BEH…
Suvvia, solo TRE
RE Regolamenti
Regolamenti anziché
anzicché due,
due, non
no moriremo per
questo…
E invece NO!
O!
Regolamento
ent
nto
to 2016/341
2016/341 (ATTO
(ATTO DELEGATO)
DELEEG
- le c.d.
TIONAL RULES,
RULES, ossia
ossia llee R
eg che consentono
TRANSITIONAL
Regole
iena attuazione
attuazione del
del CDU…
CDU… pubblicato il 15
di arrivare allaa p
piena
6!!!
marzo 2016!!!
Decisione
e 2016/578
2016/57
78 (Atto
(Atto d
dii EESECUZIONE
SECUZ
della
ne) - Tempistica per la tras
sformaz
Commissione)
trasformazione
elettronica
della dogana unionale
20
SIGLE
Si vive di sigle… Ed ecco che la nostra Agenzia delle Dogane e dei
Monopoli ha stabilito, in modo univoco, quali saranno le sigle del
nuovo che avanza…
Codice Doganale
dell’Unione
Reg. UE 952/2013
CDU
UCC
Regolamento delegato
Reg. UE 2015/2446
RD
DA
Regolamento di
esecuzione
Reg. UE 2015/2447
RE
IA
Regolamento delegato
transitorio
Reg. UE 2016/341
RDT
TDA
Programma di lavoro
Decisione 2016/578
DEC
DEC
21
A PROPOSITO!
Sempre in merito alle sigle: anche quelle relative agli ATTORI
del nostro dramma le introduco qui una volta per tutte!
Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
ADM
Direzione Generale per l’unione fiscale e doganale
della Commissione Europea
TAXUD
(o DG TAXUD)
Organizzazione Mondiale delle Dogane (World
Customs Organization)
WCO
La federazione delle Confindustrie dell’Unione
europea (Business Europe)
BE
Gruppo di lavoro dogane all’interno di BE
(Customs Working Group)
CWG
Gruppo di contatto tra Commercio e TAXUD
(Trade Contact Group)
TCG
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SINTESI
RIVOLUZIONE
(forse)
EVOLUZIONE (mmhhh)
INVOLUZIONE
CDU 952/2013
RD 2015/2446
RE 2015/2447
RDT 2016/341
Nuova visione della
dogana
Applicazione PARZIALE delle
innovazioni
Tutto bellissimo ma finché
non ci sono i sistemi…
Ammodernamento dei
sistemi
Irrigidimento e limitazioni a
favore della concentrazione
logistica
Si può andare avanti con
quel che c’è…
Semplificazioni come Interventi ispirati alla diffidenza
denominatore comune sull’origine e sulle semplificazioni
Cautela con le
semplificazioni
23
Regulation (EU) No 952/2013
„Delegated Act“
(Reg (EU) No 2446/2015)
UCC
e-customs
DA
e-customs Decision
70/2008/EU (MASP)
Corrigendum
2016
WPUCC
Amend/suspend
Work Programme for the UCC
2016/578/EU
(Art. 280 UCC)
TDA
Annual
alignment
IA
„Implementing Act“
(Reg (EU) No 2447/2015)
IT-Transition
„Transitional Delegated Act“ (Reg (EU) No 341/2016)
(Art. 278 UCC)
Fonte: TAXUD, maggio 2016
24
ART. 278 - TERMINE ULTIMO
Misure transitorie
Mezzi di scambio e di archiviazione delle informazioni diversi
dai procedimenti informatici di cui all'articolo 6, paragrafo 1,
possono essere utilizzati su base transitoria, al più tardi fino al
31 dicembre 2020, se i sistemi elettronici necessari per
l'applicazione delle disposizioni del codice non sono ancora
operativi.
25
DEC
In effetti, il programma di lavoro (DEC 578) prevede che i
sistemi informatici unionali entreranno GRADUALMENTE
in scena
A partire dal 1 gennaio 2017 e FINO al 31 dicembre 2020
26
IMPORTANTE?
Ovviamente il sogno della digitalità, dei flussi
ININTERROTTI di informazioni RENDEREBBE possibile
Analisi dei rischi condivise a livello unionale
Eliminazione di attività di copiatura, archiviazione,
stampa
Emissione di provvedimenti automatici
27
E NEL FRATTEMPO?
Si potranno usare
“mezzi diversi dai procedimenti informatici”
?
Beh, ma certo! La CARTA!
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AD ES., ALLEGATO B-01 DEL
RD (2015/2446)
Istruzioni per l’uso dei formulari
In tutti i casi in cui il tipo di fascicolo utilizzato comprenda almeno un
esemplare utilizzabile in uno Stato membro diverso da quello in cui è stato
inizialmente compilato, i formulari devono essere compilati a macchina o
con un procedimento meccanografico o affine. Per facilitare la compilazione
a macchina occorre introdurre il formulario in modo che la prima lettera del
dato da iscrivere nella casella n. 2 venga apposta nella casella di
posizionamento figurante nell’angolo superiore sinistro.
29
30
MA L’ADM…
Non poteva certo stare a guardare noi tutti che affondavamo in
mezzo a un mare di regole nuove, talora incomprensibili talaltra
micidiali
E ha usato le due armi più potenti del suo arsenale..
La CIRCOLARE e la NOTA
Circolare 8/D del 19 aprile 2016
Nota 45898 RU del 19 aprile 2016
31
ENORME!!!
La Circolare 8/D è una delle più ampie mai redatte
dall’Agenzia
110 pagine densissime, con note a piè di pagine e
rimandi
Un linguaggio non sempre chiarissimo ma anche una
sfida formidabile: cercare di sintetizzare TUTTO il CDU,
l’RD, l’RE e l’RDT in un UNICO strumento prescrittivo…
Un vero e proprio OPUS MAGNUM!
32
ENTROPIA E LAVORIO
In Confindustria (Gruppo di Lavoro Dogane) stiamo
lavorando su un documento (il Manifesto delle Dogane) che
cerca di ripercorrere l’intero corpus normativo
al fine di individuare punti di eccellenza e di debolezza
su cui lavorare per rendere più efficace e più vicino alle
imprese italiane il CDU
33
E A BRUXELLES?
A BRUXELLES
Sta proseguendo e si sta rafforzando il lavoro dei Project
Working Group per l’emanazione progressiva delle
GUIDANCE (o GUIDELINES, talora), ossia Guide e
Linee Guida per l’interpretazione corretta del complesso
articolato di norme che è il CDU con i diversi Regolamenti e
Decisioni
Al momento, le Guidance disponibili (16!) sono pubblicate sul
sito TAXUD
https://ec.europa.eu/taxation_customs/business/union-customscode/ucc-guidance-documents_en#general
34
PENTOLE!
Ma cosa bolle in pentola? Quali sono i temi che
preoccupano le imprese europee (della UE,
ovviamente…) in ordine al Codice Doganale dell’Unione?
Molti item sono all’ordine del giorno, tutti di grande
interesse. Ma ce n’è uno che fa prudere le mani a tutti e
che ci tocca direttamente, diremmo la STAR del dibattito
doganale attuale…
35
DEFINITION OF THE
EXPORTER
ESPORTATORE… Chi era costui? (si chiederebbe Don
Abbondio: e pare che i suoi dubbi si siano trasferiti
nell’ambiguo clima di Bruxelles)
Il dibattito è ancora accesissimo, con posizioni nettamente
contrapposte: Trade VS. Dogana, in una faticosissima
discussione nella quale si fa a non capirsi…
Riprendiamo i termini del problema e vediamo a che
punto siamo
36
RD (REG. 2015/2446)
Articolo 1 punto 19
La definizione di esportatore NON coincide ed è in
CONTRASTO con quella in vigore fino al 30 aprile 2016
Articolo 788 del Regolamento 2454/1993
37
ART. 788
1. È considerato esportatore …, … colui per conto del
quale è fatta la dichiarazione di esportazione e che al
momento della sua accettazione è proprietario o ha un
diritto similare di disporre delle merci.
2. Quando la proprietà o un diritto similare di
disposizione delle merci appartenga ad una persona
stabilita fuori della Comunità in applicazione del
contratto a base dell'esportazione, si considera
esportatore la parte contraente stabilita nella
Comunità.
38
IN PRATICA
VENDITA DIRETTA NON EXW
EXPORTER
Vende e consegna NON EXW
Diritto di disporre delle merci
Acquirente non UE E destinatario
Al momento della dichiarazione in dogana
39
EXW
EXPORTER
Vende e consegna EXW
PARTE CONTRATTUALE RESIDENTE NELLA UE
40
TRIANGOLARE
EXPORTER
Vende(va) Al GIALLO NON UE
Acquirente non UE
Consegna(va) al ROSSO NON UE
PARTE CONTRATTUALE RESIDENTE NELLA UE
Destinatario non UE
41
ARTICOLO 1 PUNTO 19
Sono elencate tre ipotesi per l’attribuzione della “qualifica”
di esportatore
La seconda (lettera b) in realtà non rileva (oggi) perché si
riferisce al privato che trasporta le merci nei suoi
bagagli…
Vediamole
42
A)
a) la persona stabilita nel territorio doganale dell’Unione che,
al momento dell’accettazione della dichiarazione, è titolare
del contratto concluso con il destinatario nel paese terzo e
ha la facoltà di decidere che le merci devono essere
trasportate verso una destinazione situata al di fuori del
territorio doganale dell’Unione;
Ossia: SE sono TITOLARE del CONTRATTO
CONCLUSO CON IL DESTINATARIO E HO LA
FACOLTÀ di decidere quando e se le merci verranno
trasportate fuori dalla UE
ALLORA sono sicuramente l’ESPORTATORE
43
IN PRATICA
VENDITA DIRETTA NON EXW
EXPORTER
Vende e consegna NON EXW
1) TITOLARE DEL CONTRATTO
2) FACOLTÀ di DECIDERE USCITA MERCI VERSO PT
44
MA SE
Pur se TITOLARE del contratto
NON ho la facoltà di decidere che le merci lascino il
territorio della UE
in forza della clausola EXW?
Beh, allora si va alla lettera C
c) negli altri casi, la persona stabilita nel territorio doganale
dell’Unione che ha la facoltà di decidere che le merci devono
essere trasportate verso una destinazione situata al di fuori del
45
AHI AHI!!
Il requisito alternativo è…
proprio quello che non ho!
E quindi??? Come faccio???
Beh, problema intricato, che alla fin fine ha trovato una
soluzione…
46
GUIDANCE!
TAXUD è intervenuta nell’intricata questione con una
GUIDANCE sull’esportazione cui è accluso un
ALLEGATO (Annex A) che tratta proprio della
DEFINIZIONE DI ESPORTATORE
La soluzione, in assoluta sintesi, è:
quando non si applicherebbero la lettera a) o la lettera c)
è sufficiente un accordo/mandato tra titolare del contratto
e venditore residente per far sì che questi diventi
l’esportatore
47
DIAGRAMME E SCENARI
Per chiarire meglio, l’Annex A presenta una seria di
diagrammi e di scenari i esempio…
A dire il vero, confermando sempre e comunque lo stesso
principio:
Quando l’esportatore “non esiste” a causa della riferibili
del contratto e del potere di esportare a un non residente
Esportatore PUÒ essere il soggetto residente o in veste di
“rappresentante doganale” o in veste di mandatario
48
49
EXW!
50
TUTTI SAPPIAMO CHE
B (il neozelandese) dovrà provvedere anche allo
sdoganamento in partenza e ha il vero e assoluto potere
di decidere se e quando le merci lasceranno il territorio
della UE
Quindi, A (il belga) non potrà essere esportatore in
quanto NON DISPONE DEL POTERE DI DECIDERE
CHE LER MERCI VENGANO PORTATE A
DESTINAZIONE FUORI DALLA UE
MA B non può esserlo perché non RESIDENTE… E
ALLORA?
51
SOLUZIONE TAXUD
If B is to be consignor and his name is to be put in Box 2, B
must appoint an indirect customs representative. Another
possible solution is that B appoints A as a person in charge
with customs requirements at export.
52
QUALCHE LUME
La faccenda è comunque intricatissima: e allora l’ADM è
intervenuta in materia con una Nota, la 70662 del 7 luglio
2016
Stabilendo, in termini molto semplici e coerentemente alle
GUIDANCE, anche se con il solito linguaggio intricato, che
ESPORTATORE sarà, nel caso di EXW, il venditore italiano
sol che abbia CONTRATTUALIZZATO l’obbligo del
Compratore di portare le merci fuori dalla UE…
53
EXW
(NOTA 70662/2016)
Nella casella 2 del DAU come esportatore sarà … indicato il codice
EORI del venditore stabilito nella UE, in quanto titolare del contratto di
vendita con il soggetto acquirente stabilito in un paese terzo ed in
possesso della facoltà di decidere, sulla base delle condizioni pattuite con
detto contratto al momento della vendita, che le merci devono essere
trasportate a cura dell’acquirente verso una destinazione situata al di
fuori del territorio doganale dell’Unione, condizione richiesta dell’art. 8
primo comma lett. b) del D.P.R. n 633/72 per l’applicazione della non
imponibilità IVA sulla cessione all’esportazione.
La condizione richiesta dalla norma … può ritenersi soddisfatta nel caso
di specie in quanto la vendita è stata effettuata alla condizione che le
merci siano trasportate dall’acquirente estero o per suo conto al di fuori
del territorio doganale dell’Unione e quindi implica di per sé in capo al
venditore la facoltà di decidere sulla destinazione finale della merce.
54
EXW
EXPORTER
Vende e consegna EXW
CO
ND
IZIO
NE
DE
LC
ON
TRA
TTO
FACOLTÀ di DECIDERE USCITA
MERCI VERSO PT
TITOLARE DEL CONTRATTO
55
MA SE
Il TITOLARE del contratto è un terzo (non residente nella
UE)? Classico caso della triangolazione?
Beh, allora si va COMUNQUE alla lettera C:
c) negli altri casi, la persona stabilita nel territorio doganale
dell’Unione che ha la facoltà di decidere che le merci devono
essere trasportate verso una destinazione situata al di fuori del
56
ESPORTATORE?
La definizione C) ci dice che, perché si abbia un
esportatore, dovrà esserci una PERSONA
RESIDENTE NELLA UE che ha la FACOLTÀ
di DECIDERE che le merci vengano trasportate fuori
dalla UE
E se tale facoltà appartiene al mio cliente NON UE?
Dovrà forse aprire una STABILE ORGANIZZAZIONE??
O dovremo dire addio per sempre all’EXW? (circa…)
57
AH, LE TRIANGOLAZIONI!
Naturalmente il problema non è solo il nostro
Ieri se ne è discusso ampiamente e sono emerse proprio
le fattispecie più critiche
Ma vediamone alcune…
58
TRIANGOLAZIONE
NAZIONALE E UE
A (Italia) vende a B (Italia - titolare del contratto per
l’esportazione) con trasporto diretto verso C (USA)
A (Italia) vende a B (Germania - titolare del contratto per
l’esportazione) con trasporto diretto verso C (USA)
deciso e diretto da B
Non cambia nulla: esportatore è B, oggi come ieri (?)
Ma vediamo qualche caso più difficile…
59
PREMESSA
Anche se in se SBAGLIATO, qui fingiamo che le clausole
EXW e DDP significhino (e spesso è così, poi…)
EXW: il potere di decidere che le merci lasciano il
territorio UE è del cliente, titolare del contratto…
DDP: il potere è del fornitore
60
CASI PIÙ CRITICI
ITALIA I cessione
Paese del
cessionario/
titolare del
contratto
Destinazione
Clausola
Esportatore
A
vende a B
SVIZZERA
USA
DDP
A
A
vende a B
SVIZZERA
USA
EXW
?
61
GUIDANCE!
Anche su questo caso le GUIDANCE (e l’ADM, come
vedremo) si sono espressi chiaramente
Anche se in modo onestamente non molto convincente…
62
63
SOLUZIONE!
Anche se lascia un po’ di amaro e pare un tantino sghemba, la
soluzione ce l’ha ribadita l’ADM, nella Circolare 8/D
L’operatore commerciale stabilito in un Paese terzo, che intende presentare una
dichiarazione di esportazione nell’Unione europea come esportatore deve affidare le
operazioni ad un soggetto stabilito nella UE che in qualità di esportatore agisca per suo
conto.
E cioè? Un RAPPRESENTANTE INDIRETTO, ossia un soggetto
che A PROPRIO NOME ma per conto del SOGGETTO NON
RESIDENTE assumerà la qualifica di ESPORTATORE
64
PERCHÉ SGHEMBA?
Innanzitutto la norma pare proprio ESIGERE che
l’esportatore (e non un suo rappresentante) sia residente
nella UE
Perché con la soluzione adottata, in effetti l’esportatore
continuerebbe ad essere il NON residente, sia pure per
interposta persona…
Mmmhhh. Però, noi poveri mortali potevamo utilizzarla.
problemi dell’Agenzia…
65
18 LUGLIO!
L’ADM rende note le Linee Guida per la compilazione del
DAU emesse dalla TAXUD (la famosa Direzione delle
Dogane UE)
In esse si porta nuovamente l’attenzione sul tema
dell’ESPORTATORE
E viene portato un esempio ancora divergente!
66
LINEE GUIDA DAU DIH
15008
Un’impresa francese (impresa A), considerata il fornitore o il
produttore, vende merci a un’altra impresa (impresa B)
stabilita in una località diversa qualsiasi, all’interno o
all’esterno dell’Unione. Le merci vengono consegnate
direttamente in un paese terzo, diverso da quello del
proprietario (impresa B).
L’impresa francese è indicata nella casella 2 come
l’esportatore in quanto il proprietario (impresa B) ha
espressamente dato la facoltà di decidere che le merci
devono essere trasportate verso una destinazione
situata al di fuori del territorio doganale dell’Unione.
67
TUTTO A POSTO?
Eh, no. I problemi sono soprattutto di rilevanza
FISCALE!
68
BE DOMANDA…
Traduco e semplifico:
Se esportatore è il TITOLARE DEL CONTRATTO e
questi non è residente, allora esportatore è colui che può
decidere etc…
Il problema sta nel fatto che…
69
TITOLARE DEL CONTRATTO
Si può essere TITOLARI DI UN CONTRATTO (e
dimostrarlo) con un soggetto terzo
SE sono stati acquisiti diritti, tipicamente la PROPRIETÀ, su
di un bene
E la cessione di tali diritti avviene con RILEVANZA IN
CAMPO IVA
70
IVA
Per poter applicare la lettera c), quindi, si deve
DIMOSTRARE
che il TITOLARE DEL CONTRATTO è un NON
RESIDENTE
il quale dovrà AVER COMPRATO IL BENE
e, quindi, aver assolto l’IVA…
71
PUNTO DELICATO
BE fa presente, quindi, una problematica DIVERSA:
NON ci sono dubbi su CHI È l’esportatore
Il problema è che la norma IMPLICA un
TRASFERIMENTO DI BENI IN CAMPO IVA
E non dovunque e non sempre (neanche in Italia!) tale
cessione risulta SICURAMENTE non imponibile!
72
KERMODE
Philip Kermode, Direttore di Politica Doganale,
Legislazione e Tariffa di TAXUD risponde alla lettera di BE,
il 19 luglio
73
Definition of exporter
The requirement that the exporter for customs purposes must be
established in the customs territory of the European Union is essential for
the purpose of determining the exporter’s liability towards customs, as well
as for carrying out all necessary customs controls. In practice, it would
seem that point (c) of Article 1(19) of the Delegated Act provides for
sufficient flexibility as it only requires that the different actors
involved agree on who will be the exporter for customs purposes. This
does not prejudice the possibility that different interpretations of the
term exporter may be applied in practice in international trade or in
non-customs legislation.
74
INSISTIAMO?
Ed ecco che, ad una richiesta di MODIFICA dell’articolo 1
punto 19, soprattutto nel senso di voler introdurre il
concetto di “holder of the goods” inoltrata da Business
Europe
Susanne Aigner, direttore della Unit for Customs
Legislation della TAXUD, ha risposto così, il 28 luglio
scorso:
75
Dear Mr Heil
In your e-mail of 19th July you are raising some substantial issues concerning
the definition of exporter under the new Union legislation.
We will reflect on your arguments and prepare a note to the new members of
the Project Group (a call for interest is in preparation) that will continue the
work on the guidance on import and export formalities.
The group will reconvene in October and November. The definition of
exporter is among the issues that will be specifically discussed in these
meetings.
Kind regards,
Susanne Aigner
76
PROJECT GROUP?
Costituito! Ed operante!
13 ottobre 2016, Bruxelles. Prima riunione del Gruppo…
Berthold Heil riferisce:
In the view of the Commission the regulation today, based etc. on Art. 1 No. 19
letter c) opens a big flexibility. By given the power to do the export to a company
with headquarters in the EC, we have the possibility to take everyone in the EC as
exporter, also the supplier, even we have the delivery term ex work.
The proof, that someone has the power, can be a separate agreement, but in
principle it is sufficient, to take the company as exporter in the export declaration
(current position of the Commission representatives in the meeting).
I have made once more reference on our position (see attachment and also our
letter to the Commission where we expressed our view to take the holder of the
goods and not the owner), which is in line with this interpretation regarding normal
products.
77
???
Sembra che la partita sia chiusa…
ESPORTATORE è sicuramente il soggetto RESIDENTE,
anche EXW
che abbia posto come condizione (anche implicita) del
contratto il trasferimento della
FACOLTÀ di DECIDERE Che le merci lascino etc.
Per le triangolazioni, basta un MANDATO al solito
VENDITORE come RAPPRESENTANTE INDIRETTO
E l’ IVA? No solutions from TAXUD…
78
SDOGANARE!
Come tutti sappiamo, il punto centrale di tutta la faccenda
sta nel
PASSARE LA DOGANA
ossia, trovare sistemi, soluzioni che possano rendere
possibile la conciliazione tra due opposte esigenze…
79
INTEGRAZIONE DELLA
VISIONE
Regolamento UE 952/2013
(Codice Doganale dell’Unione, articolo 3)
Ruolo delle autorità doganali ...:
...
d) mantenere un equilibrio adeguato
fra i controlli doganali e
l’agevolazione degli scambi legittimi.
CUSTOMS DILEMMA
i va
vanta
vantaggi
nta
n
ntag
ta gi d
dii un
una
na
a dogana
dog
gana
ga
ana
na
a sem
semplice
e plic
pl ce
p
80
TENSIONE
È proprio nella capacità di FAR PASSARE senza perdere il
CONTROLLO, di vibrare elasticamente, come uno
strumento armoni(zzato)
che risiede il compito fondamentale delle dogane
PROTEGGERE
81
LA PAURA E IL CONTROLLO…
82
DOHA & BALI
Il problema se lo sono posto i Paesi WTO (World Trade
Organization) per 12 anni, nell’ambito degli impossibili
negoziati per la riforma del WTO noti come Doha
Round
Finalmente, il 13 dicembre 2013, è stato partorito il
BALI PACKAGE
83
BALI
HTTP://WWW.WTO.ORG/ENGLISH/NEWS_E/NEWS13_E/
MC9SUM_07DEC13_E.HTM
Il punto di massimo interesse del “pacchetto” è costituito
dalle
TRADE FACILITATIONS, il cui cuore è
lo “speeding up” delle procedure doganali, compreso
l’addestramento dei customs officers e l’eliminazione di
gran parte degli adempimenti burocratici
84
ARTICLE 7
RELEASE AND CLEARANCE
Articolo centrale per lo sviluppo di vere TF
I paragrafi più sensibili per giungere ad un effettivo
speeding up sono
4: Risk Management: tra gli elementi di gestione del
rischio, la compliance dei traders
7: Authorised Operator
85
AUTHORISED OPERATOR
Figura non perfettamente corrispondente a quella
dell’AEO (che ha la parola ECONOMIC in mezzo...)
Ma molto simile, quasi “tendente a”
Ma perché l’AO/AEO dovrebbe garantire l’accelerazione
delle formalità doganali?
86
IDENTITÀ
Una riduzione
No, meglio, un ABBATTIMENTO TENDENTE A ZERO
dei controlli SENZA perdere… il CONTROLLO
passa solo dalla valorizzazione dell’IDENTITÀ
dell’operatore. della sua SINGOLARITÀ
87
SOGGETTIVITÀ
UN operatore ECONOMICO AUTORIZZATO è
proprio QUELL’OPERATORE
Non si tratta di un banale adempimento, un obbligo cui
si è sottoposti da una certa legge
L’AEO diventa una CARATTERISTICA SOGGETTIVA di
QUELLA DETERMINATA IMPRESA
88
AFFIDABILE
Se QUELLA impresa è AFFIDABILE
allora potrò ESCLUDERLA, progressivamente, dal ciclo dei
controlli, dandole una collocazione privilegiata, spettante
solo a chi ha dimostrato di meritare la
FIDUCIA
Ma non solo!
89
CATENA LOGISTICA SICURA
Il MOVIMENTO
MO
OVIMENTO FISICO delle merci può presentare rischi,
certo
dii natura doganale (sostituzione o alterazione delle
cer
r to d
merci,
m
erci, modifiche
modifiche dei documenti di scorta etc.)
maa anche
m
anchee di
di altra natura! Inserimento di esplosivi, armi,
droga
d
roga e vvia
ia dicendo ALL’INTERNO dei colli e dei mezzi di
trasporto…
E la
la FIDUCIA,
FIDUCIA, pertanto, DOVREBBE poter essere estesa
aall’INTERO
ll’INTERO CICLO DI TRASFERIMENTO dei beni
90
AEO/AO
Dovrebbero esser SICURI e AFFIDABILI, dunque, non solo
i PRODUTTORI e i loro clienti (IMPORTATORI) ma
anche tutti i fornitori che si collocano all’interno della
catena
ESPORTATORI TRADER AGENTI DOGANALI
SPEDIZIONIERI VETTORI DEPOSITARI
91
PIÙ MATURI
Fin da subito ci si è resi conto che l’AEO proponeva una
soluzione formidabile ed inedita al problema del
CONTROLLO/AGEVOLAZIONE DEGLI SCAMBI
Ed è nata, proprio nell’Unione, la figura TRIPLICE di
AEO
che consente di considerare SEPARATAMENTE le diverse
tipologie di affidabilità!
i va
vantaggi
vantag
ntaggi
gi di
di una
una do
d
dogana
oga
g
gana
sem
semplic
semplice
plice
92
TIPI DI AEO FINO AL 30/04
Full
AEOF: tutto il possibile
Customs
AEOC: solo semplificazioni doganali
Security
AEOS: solo semplificazioni sicurezza
93
DAL 1 MAGGIO 2016
Customs
AEOC: solo semplificazioni doganali
Security
AEOS: solo semplificazioni sicurezza
Customs &
Security
La somma delle due… che restano
INDIPENDENTI ma UNITE…e si
chiama di nuovo AEOF!
94
I VANTAGGI DI UN AEO
Benefici “storici” (talora sconosciuti alle aziende)
AEOC
AEOC + AEOS
Semplificazione delle semplificazioni doganali
Preavvertimento in caso di selezione per il controllo e priorità
di trattamento
Scelta del luogo di svolgimento del controllo, da concordare
con la dogana
Minori controlli fisici, scanner, documentali (fino al 90% in
meno), compresi i controlli a posteriori, anche in materia di IVA
e plafond!
Riduzione o eliminazione delle garanzie connesse alle attività
doganali
95
DAL 1 MAGGIO… SI AGGIUNGONO
Benefici AUTORIZZAZIONE AEO
(singola o combinata, minimo AEOC)
Rappresentanza diretta (per chi sia interessato)
Custodia temporanea (prima dello sdoganamento)
“meccanismo comune di continuità operativa: in caso di chiusura di
frontiere e simili, gli AEO CONTINUANO A LAVORARE CON
PRIORITÀ”
Accesso a TUTTE le semplificazioni ulteriori
96
EFFETTI POSITIVI
Costruzione di un approccio sistematico alla leggibilità
delle procedure e dei dati aziendali
Migliori relazioni con il client coordinator... la dogana
Semplificazione dei controlli in USA, Svizzera, Giappone,
Norvegia, CINA (operativo dal novembre 2015!)… per
ora, ma la lista si aggiorna costantemente! Si è aggiunta
intanto Andorra…
97
ESTENSIONE
Chi legge dell’AEO spesso è portato a chiedersi perché
altri Paesi dovrebbero concedere tutti questi privilegi...
La certificazione AEO è uno standard MONDIALE,
adottato dalla WCO (World Customs Organization) e, in
varie forme, è presente in più di 90 Paesi!
E chi ancora non ha adottato il programma conferisce
comunque reputazione positiva alle imprese
certificate!
98
E L’AO??
In effetti, l’AO è una figura più sbilanciata verso gli aspetti
connessi alla “trade compliance” più che alla “security”
Ma, proprio per tale ragione, potrà dare effetti enormi una
volta che tale figura sarà entrata a pieno regime nelle
regole del WTO
Rendendo molto più veloci le operazioni poste in essere
da soggetti AO (o AEO)
99
CONCRETAMENTE
I vantaggi li abbiamo visti: ci torneremo sopra, nel corso
del nostro incontro ma vogliamo qui sottolineare una
prima novità MOLTO significativa
Dal solito 1 maggio 2016 (CDU), l’autorizzazione AEO
per le semplificazioni doganali (AEO-C) è diventata
CONDIZIONE per l’accesso a quasi ogni semplificazione
prevista dal Codice!
100
E LE… SEMPLIFICAZIONI??
Eh, sì, la normativa (CDU etc.) di semplificazioni ne
prevede, eccome!
Tutte orientate ad un unico fine:
rendere le PROCEDURE (concepite in un’ottica di
DIFFIDENZA) estremamente amichevoli e complementari
ai processi aziendali
101
EIDR
Uno dei punti più interessanti del CDU sta nelle
SEMPLIFICAZIONI STRUTTURALI ipotizzate a favore
degli OPERATORI AFFIDABILI
Parliamo, innanzitutto, della previsione di cui all’articolo
182 del CDU
Iscrizione nelle scritture del dichiarante (in
inglese: Entry In the Declarant Records)
102
SCRITTURE
Le autorità doganali possono autorizzare una persona a
presentare una dichiarazione in dogana ... sotto forma di
iscrizione nelle scritture ... a condizione che le
indicazioni di tale dichiarazione siano a disposizione
delle ... autorità nel sistema elettronico del
dichiarante ... sotto forma di iscrizione nelle scritture del
dichiarante.
Un operatore AFFIDABILE potrà dichiarare.... Senza
DICHIARARE! Dovrà solo concedere all’autorità doganale
un accesso CONTROLLATO alle proprie scritture, DA
REMOTO
103
MA!!!
Purtroppo, la Commissione, nel RD (ricordate?
Regolamento Delegato…) ha pensato bene di
ESCLUDERE l’ammissibilità dell’EIDR, di fatto,
per il REGIME DELL’ESPORTAZIONE!!
vanificandone l’utilità per gli esportatori!
La nostra ADM, però, ha sviluppato una soluzione
straordinaria per superare e addirittura migliorare la
previsione del CDU!
104
ORDINARIA PRESSO LUOGO
TUTTI gli operatori titolari di (ex) Procedure di
domiciliazione
e TUTTI coloro che volessero accedere ad un beneficio
SIMILE
potranno chiedere di attivare il proprio stabilimento/
magazzino/luogo di movimentazione come
LUOGO APPROVATO DALLA DOGANA
105
E COSA CAMBIA?
MOLTISSIMO!
Dal 1 maggio 2016, è possibile (previa autorizzazione
come LUOGO APPROVATO, quasi automatica per gli
AEO)
SDOGANARE per QUALUNQUE regime presso la
propria sede, SENZA limiti di Voce doganale! E per 23 ore
al giorno!
106
MA COME FUNZIONA?
Fatta l’stanza (i cui modelli sono “adattati” da quelli previsti
per altri tipi di semplificazione)
la dogana verifica la sussistenza dei requisiti del “luogo” nel
quale “presentare le merci”
Requisiti corrispondenti a quelli previsti, a seconda dei casi,
per
LUOGHI APPROVATI (merci in ARRIVO)
LUOGHI DESIGNATI (merci in PARTENZA)
107
OK. OTTENUTA
L’AUTORIZZAZIONE!
A questo punto, si procede secondo quanto specificato
nella
NOTA 45898 RU del 19 aprile 2016
che dettaglia le PROCEDURE specifiche, tutte MOLTO
SEMPLICI
108
IN PILLOLE
DICHIARAZIONI TELEMATICHE
Per poter far funzionare il sistema, le dichiarazioni
doganali dovranno NECESSARIAMENTE e salvo
inceppi nel sistema, essere inviate telematicamente
FASCICOLO ELETTRONICO
Grazie all’articolo 163 del CDU, NON è necessario
presentare i documenti alla dogana se non in caso di
richiesta esplicita e, anche in questo caso,
ELETTRONICAMENTE
109
FE
Il Fascicolo Elettronico è una funzionalità SPECIFICA del
sistema telematico doganale italiano!
Non si tratta di altro che della possibilità di eseguire, con
procedure VERAMENTE semplici
l’upload dei file .pdf/A relativi alla documentazione
necessaria per lo sdoganamento
eliminando tutte le richieste telefoniche/indirette di
documenti e disponendo, per tre anni di
tutta la cronologia delle operazioni e degli esiti dei
controlli!
110
UN QUADRO MODERNO…
CDU (liscio)
CDU (oggi) con intervento ADM
Iscrizione nelle
scritture del
dichiarante
Non applicabile all’export
Utilizzabile (fino alla
completa informatizzazione)
con metodologie medievali
Sdoganamento
centralizzato
Presento dichiarazioni in
un’unica dogana, ovunque
siano le merci!
Dichiarazione
semplificata
Self assessment
Posso presentare
dichiarazioni
Ordinaria
telematiche per TUTTI
presso luogo
i regimi e per TUTTE le
tipologie di merce!!
Purtroppo, tutte rallentate dalla
mancanza degli strumenti informatici
Posso utilizzare un
unionali: ma, comunque, utilizzabili!
documento commerciale
Ad es., lo
come bolletta doganale
SDOGANAMENTO
CENTRALIZZATO
Eseguo io alcune verifiche
sostituendomi alla dogana
111
SDOGANAMENTO
CENTRALIZZATO
Presentare la dichiarazione presso la PROPRIA DOGANA
anche per MERCI CHE SONO ALTROVE!
Anche in un altro Paese UE! In pratica:
il camion lo faccio partire dallo stabilimento (per ragioni
connesse ai tempi di trasporto, agli orari etc.)
emetterò la dichiarazione di export (PRESSO LA MIA
DOGANA) quando il camion sarà giunto in un luogo ove
sia possibile il controllo da parte di un’altra dogana
112
PROCESSO
Se si tratta
Emetto il
Il camion
La dogana di controllo
DDT e faccio Emetto la
parte
fisico, delega
dichiarazione
esegue
partire il
ritirando
la dogana
inviandola
analisi e
Carico il
camion,
presso
mezzo
facendolo TELEMATICA stabilisce se presso la
quella
quale è
effettuare
arrivare, ad MENTE alla
dogana lo
fermo il
mia dogana
controlli
es., a
svincolo
camion
GENOVA
113
CONVINTI?
Per un AEO, Semplificazioni RADICALI, cambiamento del
rapporto con la dogana!
Sdoganamenti lineari ANCHE presso i clienti!
Beh, penso di sì, che lo siate: anche perché se volete
semplificare il Vostro export, l’AEO costituirà il grimaldello
universale
A questo punto, COSA DOBBIAMO FARE?
114
SEMPLICISSIMO!
Studiare accuratamente la normativa di riferimento,
contenuta in
CDU - artt. da 38 a 41
RD - artt. da 23 a 30
RE - artt. da 24 a 35
115
OK, FATTO. E POI?
Beh, leggiamoci i TRE documenti principali per…
ORIENTARCI!
Gli ORIENTAMENTI (Revisione 5, in italiano)
Le GUIDELINES (Orientamenti, in inglese,
Rev. 6)
MINACCE RISCHI E POSSIBILI SOLUZIONI!!
Tre tomi, Minacce e rischi di 19 pagine in corpo 9 (!),
gli Orientamenti di OTTANTASEI e le
Guidelines… 216!
116
E POI???
Ah, beh, poi bisogna cominciare a
Compilare l’istanza!
Compilare il QUESTIONARIO DI
AUTOVALUTAZIONE
E, FINALMENTE, presentare il tutto all’Ufficio delle
Dogane competente per la sede dell’azienda…
117
QAV
Il Questionario di Auto Valutazione, quello ufficiale, è un
DOCUMENTO FORMALE dell’Unione
Di fatto, è un vero e proprio STRUMENTO
ISTRUTTORIO.
Tanto che, dal 1 maggio 2016, è OBBLIGATORIO
presentarlo con l’istanza
118
COME È FATTO?
Il QAV ufficiale è strutturato in 6 sezioni (più una iniziale,
la 0)
Ogni sezione è relativa ad un aspetto di rilievo per l’audit
che verrà condotto dalla dogana ma non tutte le
domande comporteranno una risposta (dipende dalla
natura del richiedente)
119
STRUTTURA
DAL 1 MAGGIO 2016
Sezione
Relativa a
0
Preliminare
Chi è coinvolto nel processo AEO
1
Informazioni generali
sull'azienda
2
Osservanza degli obblighi
doganali (Compliance record)
Organigrammi
Volume d’affari
Come vengono gestite le questioni doganali
Eventuali violazioni e/o autorizzazioni doganali già
presenti
3
Sistema contabile e logistico
I processi contabili, logistici ed informatici
4
Solvibilità finanziaria
Procedure di insolvenza e preoccupazioni per il
futuro…
5
Standard pratici di
competenza
Competenze doganali OPERATIVE in
azienda
6
Security
Procedure di controllo degli accessi, dei mezzi e dei
magazzini
120
REQUISITI ASSOLUTI
Non voglio spaventarvi, assolutamente!
Ma prima di avventurarci in ogni sperimentazione
dobbiamo avere ben chiaro che vi sono alcuni
REQUISITI MINIMI indispensabili per accedere alle
autorizzazioni AEO
Sono quasi ovvi, ma ricordiamoli!
i va
vantaggi
ant
n ggi d
ntag
dii una
un
na do
d
dogana
gana
g
ga
a sem
se
s
semplice
emplic
lic
ce
121
PUREZZA!
Non aver commesso gravi O ripetute violazioni della
normativa doganale E FISCALE negli ultimi TRE ANNI
Non aver commesso GRAVI REATI connessi con la
propria attività economica negli ultimi DIECI ANNI
Avere sede nel territorio della UE…
122
IN CASA MIA…
Una domanda, certamente, ce l’avete sulla punta della
lingua…
Vi anticipo!
Questo AUDIT AEO, questa tanto celebrata
INDIVIDUALIZZAZIONE e SINGOLARITÀ, comporta
un intervento delle dogane in casa propria?
123
SÌ
Senza dubbio, per conseguire un’autorizzazione AEO ci si
deve APRIRE: si tratta di creare le condizioni per la
costruzione di un rapporto di RECIPROCA fiducia.
Quindi, anche se molti di Voi potrebbero pensarlo come
una verifica fiscale o, quasi peggio, come
124
UN ACCERTAMENTO
DIAGNOSTICO INVASIVO
125
PERCORSO TERAPEUTICO
L’autorizzazione AEO andrebbe piuttosto letta come un
PERCORSO VOLTO A SUPERARE alcuni, talora dolorosi,
MALESSERI
E mi piace, piuttosto, cercare un’altra metafora…
molto più amichevole ma pur sempre terapeutica…
126
Non è proprio un DIVANO ma…
tutto sommato capiamo perché la DOGANA…
Similmente a quanto accade in un percorso di ANALISI
la dogana si mette in ASCOLTO
con tempi e durate VARIABILI (secondo Lacan)
127
AEO E ANALISI
Cercando di trovare soluzioni SINGOLARI, specifiche per
ogni operatore
Solo alcuni requisiti, come abbiamo visto, imprescindibili,
TUTTO il resto, la SOSTANZA, IRRIPRODUCIBILE,
PERSONALE, SPECIFICA, SINGOLARE
128
RILASSIAMOCI!
Così va preso il percorso AEO
Nessuno ci corre dietro
Raccontiamo TRANQUILLAMENTE la nostra azienda
con la sicurezza dell’assoluta riservatezza
E non corriamo rischi, anche sulle nostre
perversioni… aziendali, ovviamente!
129
UNA COSA È CERTA
Alcune competenze (importanti a PRESCINDERE
dalla certificazione/autorizzazione AEO) devono
essere presenti o, quantomeno, si deve possedere un
certo grado di consapevolezza al riguardo
Parliamo di ORIGINE e CLASSIFICAZIONE dei
prodotti costruiti, acquistati e venduti dall'impresa
130
GESTIONE ORIGINE E
CLASSIFICA
Si tratta di attività che, indipendentemente dalla
certificazione, ogni azienda impegnata negli scambi
internazionali dovrebbe assicurare
Sì, perché la CORRETTA CLASSIFICAZIONE
DOGANALE DELLE MERCI e
l’attribuzione dell’ORIGINE alle merci stesse
costituiscono cardini del commercio mondiale!
131
REGIMI E PROCEDURE
Non meno importanti, anche se legati alle contingenze
codicistiche e sempre oggetto di ripensamenti e riflessioni
varie,
i modi e i metodi di gestione di fatti, atti e documenti
doganali: sono fonti di opportunità, rischi e soluzioni che
talora cambiano i rapporti con clienti e fornitori
E il bello è che, grazie all’armonia regnante in WCO, si
tratta di processi praticamente IDENTICI in tutto il
mondo…
132
HS ED NC 2017
Dal 1 gennaio 2017 entreranno in vigore
NUOVO HS
NUOVA NC
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1821
DELLA COMMISSIONE del 6 ottobre 2016
133
CAMBIA QUALCOSA?
MOLTO! Stavolta hanno riveduto MASSICCIAMENTE
l’HS (e, a seguire, le NC…)
Su stimolo di industrie e varie ONG, con quella
metodologia da noi (che siamo più esperti delle cose del
mondo…) chiamata, in modo sprezzante,
CONSOCIATIVISMO - ossia: decidiamo insieme,
interessati e controinteressati…
134
RISULTATO?
233 VD modificate! Più di 1.000 NC diverse, in un senso o
nell’altro!
Ossia?
NUOVI CODICI
NUOVE DESCRIZIONI
CANCELLAZIONE DI VECCHI CODICI
135
COME LEGGERE!
Stelle e quadrati pieni
Le STELLE indicano NUOVE NC
I quadrati pieni MODIFICHE A QUELLE ESISTENTI
136
E PER I NOSTRI PRODOTTI?
Alcune novità ci sono…parliamo della sola “zona
8456-8466”
Ossia macchine per la lavorazione di xxx
Direi un bel bombardamento!
19 nuovi codici tra HS ed NC!
8 modifiche a codici esistenti!
137
8466 & 84 IN GENERE
La VD più amata da Federmacchine…
PARTI di macchine dalla 8456 alla 8465!
abbiamo tre nuovi codici di NC
Inoltre, sono state modificate le Note introduttive alla
Sezione XVI…
Buona lettura!
138
Eppure sembrava semplice!!
Qua NOI, il Made in ITALY
Di là i CATTIVI!
139
140
FINO AL GRIGIO INDISTINTO
141
COMPRENSIBILE SOLO
CHIRURGICAMENTE…
Vedremo come la faccenda si è fatta veramente
complicata
E oggi Vi chiederò un PARTICOLARE
SFORZO per seguirmi…
i vantag
va
vantaggi
ntag
gg
gi d
dii una
una dogana
dogana se
sem
semplice
plic
lice
e
142
ORIGINI
DISTINGUIAMO!
Origine NON
preferenziale
Origine preferenziale
Cos’è
L’ORIGINE VERA! Quella del
Made in
Origine convenzionale,
basata su ACCORDI
Base
Lavorazione SOSTANZIALE
Lavorazione SUFFICIENTE
A che serve
Antidumping, etichettatura,
trattamenti non
discriminatori…
Disciplina
CDU e normativa doganale
A non pagare o far pagare
dazio e a evitare alcune
barriere NT
CDU e ACCORDI con i
Paesi amici…
Competenze
Dogana (accertamenti)
Camere di Commercio
(certificazioni)
Dogane
143
ORIGINE UNIONALE!
Lo ripetiamo perché è spesso fonte di confusione
Per un operatore ITALIANO, per i prodotti che esporta
l’origine è
PREFERENZIALE: UNIONALE e MAI ITALIANA
NON PREFERENZIALE: ITALIANA e/o UNIONALE (ma
meglio evitare unionale…)
144
PER LE AZIENDE, L’ORIGINE
Per le aziende è importante poter
attribuire con certezza (almeno approssimativa…)
sia l’ORIGINE NON PREFERENZIALE
sia l’ORIGINE PREFERENZIALE
Noi, oggi, partiremo dall’ORIGINE NON PREFERENZIALE
e, a seguire, le novità in materia di ORIGINE
PREFERENZIALE
145
Per comprendere bene il cambiamento dobbiamo
ricordare DA DOVE siamo partiti…
E quindi dalla innominabile disciplina in vigore fino al 30
aprile!
Parliamo del Codice Doganale Comunitario, degli
ALLEGATI 9, 10 e 11 (e 12…) del VECCHIO Reg.
2454/1993 (DAC)
E della collegata POSIZIONE COMUNE
146
CDU E CDC
Ad essere esatti, vecchio Codice Doganale Comunitario,
all’articolo 24 e
nuovo CDU, all’articolo 60
sono perfettamente sovrapponibili
147
148
MERCI LAVORATE
ART. 60 DEL CDU
(CONFORME ALL’ARTICOLO IX GATT)
Sono originarie del Paese
I.
nel quale è stata effettuata l’ultima lavorazione
sostanziale
II. economicamente giustificata
III. effettuata in un’impresa attrezzata a tale scopo
IV. conclusasi con la fabbricazione di un prodotto nuovo o che
abbia rappresentato una fase importante del processo di
fabbricazione.
149
ULTIMA LAVORAZIONE
SOSTANZIALE
Regola Fondamentale, così ambigua e indeterminata…
Tanto da aver bisogno di un aiuto per evitare di trovarsi
davanti ad un baratro di incertezze
Trattandosi di regola adottata nell’intera WTO (World
Trade Organization) i Paesi aderenti alla WCO (World
Customs Organization) han pensato bene di avviare un
PROGRAMMA DI ARMONIZZAZIONE (HWP)
150
HWP
Scopo del programma era quello di identificare REGOLE
CERTE per attribuire in modo deterministico
l’ORIGINE NON PREFERENZIALE a ciascun prodotto, ad
ogni singola VOCE DOGANALE (in inglese, le voci
doganali prendono il nome di TH, Tariff Headings)
Il Programma è proseguito, almeno per la UE, fino alla
creazione di un documento, dettagliato, che contiene
REGOLE PRIMARIE e RESIDUALI per ogni
singola VOCE DOGANALE: la c.d. POSIZIONE
COMUNE
151
LAVORAZIONE SOSTANZIALE
POSIZIONE COMUNE E CDU
Per l’origine non preferenziale, le soluzioni più utilizzate per stabilire
quando vi sia ULTIMA LAVORAZIONE SOSTANZIALE sono 3
CTH - Change Tariff Heading = Salto di Voce Doganale
Lavorazione specifica (ad es., lucidatura degli anelli esterni
ed interni dei cuscinetti a sfera etc,)
Determinazione dell’incidenza del valore dei materiali non
originari sul PREZZO FRANCO FABBRICA (Regola del
VALORE AGGIUNTO)
152
REGOLE
Nella POSIZIONE COMUNE viene anche introdotta una
DISTINZIONE tra TIPI di regole
REGOLE PRIMARIE (sono quelle specifiche per
le singole Voci Doganali - ed eventualmente per le
SOTTOVOCI (THS - Tariff SubHeadings))
REGOLE RESIDUALI (si applicano solo quando,
nonostante sia stata utilizzata la Regola Primaria, non si
riesce ancora a determinare l’origine di un prodotto)
153
ALLEGATI 10 E 11
La posizione comune è restata esattamente questo: una
presa di posizione, un documento che NON è stato
adottato da nessun Paese…
ma la UE ha ritenuto che alcune di quelle regole, quelle
sulle quali si era creato più consenso e che si ritenevano
più strategiche per l’economia unionale (tessili, calzature e
pochi altri prodotti), potessero diventare
VINCOLANTI. E le ha inserite negli Allegati 10 e 11 delle
ormai defunte DAC
154
NUOVI ALLEGATI
All’inizio dei lavori per la creazione di RD ed RE, la
TAXUD aveva proposto di rendere VINCOLANTE la
famosa POSIZIONE COMUNE per intero!
Ma Business Europe (e anche altre organizzazioni
imprenditoriali) si sono opposte STRENUAMENTE!
Perché?
Il problema sollevato era:
155
REGOLE RIGIDE
Se le regole diventano rigide, si applicheranno,
OVVIAMENTE, anche all’import
… Sarebbe diventato un inferno riassegnare le origini
attribuite in partenza dal fornitore! Infatti, non è
assolutamente detto che le regole vengano rispettate dagli
altri Paesi (anzi, a dire il vero, molti proprio non le
applicano!)
156
A DIRE IL VERO…
Uno scambio di lettere tra BE e la TAXUD del luglio 2015
ci raccontano anche di un timore che, sinceramente, mi è
parso assai curioso, almeno stando alla LOGICA…
Vediamo
157
Lettera di Markus Beyrer, Direttore generale di BE a Pierre Moscovici Commissario TAXUD etc.
Crediamo che le regole proposte (quelle della Posizione Comune, NdT) non
siano praticabili data la loro complessità e perché non è possibile usare un IT
system per effettuare i controlli, È quindi punto CRITICO per business UE che
le regole di lista NON siano implementate per la maggior parte dei prodotti
158
Risposta del Commissario Moscovici, 2 mesi dopo l’adozione del 2015/2446
La Commissione ha scelto di mantenere ed estendere la lista
precedente. La cosa è stata discussa con le ASSOCIAZIONI DI
SETTORE e considerando i vantaggi derivanti da chiarezza e certezza
del diritto assicurati dalle regole per i prodotti considerati a partire dal
principio dell’ultima lavorazione sostanziale
159
RD (2015/2446)
L’RD ha, in effetti, proceduto dando una BASE GENERALE per
l’utilizzo di Regole codificate per l’attribuzione dell’Origine (NP)
.Articolo 32
Merci alla cui produzione contribuiscono due o più paesi o territori
(Articolo 60, paragrafo 2, del codice) Si considera che le merci di cui all’allegato 22-01 abbiano subito l’ultima
trasformazione o lavorazione sostanziale, che ha come risultato la fabbricazione di
un prodotto nuovo o che rappresenta una fase importante della fabbricazione, nel
paese o territorio in cui le norme contenute in tale allegato sono soddisfatte o che è
identificato da tali norme.
160
COMPROMESSO
All’europea (e basta dire all’ITALIANA!), si è trovato un
compromesso che ci lascia molto perplessi perché EVITA
di dare regole precise per TUTTI I PRODOTTI… ed è
nato l’ALLEGATO 22.01
Con molte regole! Per molti più prodotti di prima e
adottando linguaggio e soluzioni della Posizione comune
Purtroppo senza chiarire cosa accade quando manca la
regola…
161
INDICE
TITOLO I
DISPOSIZIONI GENERALI
ALLEGATO A
Requisiti comuni in materia di dati per domande e decisioni
111
ALLEGATO B
Requisiti comuni in materia di dati per dichiarazioni, notifiche e prova della posizione
doganale delle merci unionali
163
ALLEGATO B-01
Dichiarazioni normali in formato cartaceo - Note e formulari da utilizzare
227
ALLEGATO B-02
Documento di accompagnamento transito
266
ALLEGATO B-03
Elenco degli articoli
269
ALLEGATO B-04
Documento di accompagnamento transito/sicurezza (DATS)
271
ALLEGATO B-05
Elenco di articoli transito/sicurezza («TSLoI»)
274
ALLEGATO 12-01 Requisiti comuni in materia di dati per la registrazione degli operatori economici e di altre
persone
276
TITOLO II
PRINCIPI IN BASE AI QUALI SONO APPLICATI I DAZI ALL’IMPORTAZIONE O ALL’ESPORTAZIONE E LE ALTRE
MISURE PREVISTE NEL QUADRO DEGLI SCAMBI DI MERCI
ALLEGATO 22-01 Note introduttive ed elenco delle operazioni di lavorazione o trasformazione che conferi
scono un’origine non preferenziale
279
162
OGGI… ALLEGATO 22.01
REG. UE 2015/2446 - RD
Sostituisce gli Allegati 9, 10 e 11
Le REGOLE PER VD prendono il nome di REGOLE
PRIMARIE (ma guarda!) e quelle da utilizzare quando
NON sia applicabile la REGOLA PRIMARIA si chiamano
REGOLE RESIDUALI (di solito, UNA o DUE per
capitolo presente nell’allegato)
163
ESEMPI!
Partiamo da una ipotetica classificazione (Codice HS … O,
meglio, Voce doganale, in inglese Tariff Heading)
8466
Parti ed accessori riconoscibili come destinati esclusivamente o principalmente alle macchine delle voci da 8456 a 8465 compresi i portapezzi ed
i portautensili, le filiere a scatto automatico, i dispositivi divisori ed altri
dispositivi speciali da applicare su macchine; portautensili per utensileria a
mano di qualsiasi specie:
Proviamo ad applicare il metodo di attribuzione dell’origine valido
fino al 30 aprile
164
ORIGINE NP “VECCHIA”
1° step:
la VD 8466 era disciplinata negli allegati 10 e 11 del
REG. 2454/93?
No… e quindi:
POSIZIONE COMUNE!
165
LIST RULES
84.66
Parts and accessories suitable for use solely
or principally with the machines of
headings Nos. 84.56 to 84.65, including
work or tool holders, self-opening dieheads,
dividing heads and other special
attachments for machine-tools; tool
holders for any type of tool for working in
the hand.
CTH
Quindi: SALTO DI VOCE - ossia, l’origine sarà acquisita quando i componenti
NON originari utilizzati per la fabbricazione del mandrino siano classificati in una
VD diversa da 8466
166
ORIGINE NP “NUOVA”
1° step:
la VD 8466 è disciplinata nell’allegato 22-01 del REG. 2446/15?
NO
E quali VD sono presenti?
Possibile che TUTTI gli altri siano
o alla
alla festa
festta e iil
mio povero mandrino no??
167
CAPITOLO 84
Codice SA
2012
Designazione delle merci
Regole primarie
ex 8443
Apparecchi di fotocopia a sistema ottico o per CTH
contatto
ex 8473
Moduli di memoria
Codice SA
2012
ex 8482
CTH o assemblaggio di semiconduttori
Regole primarie
Designazione delle merci
Cuscinetti a rotolamento, a sfere, a cilindri, a Fabbricazione preceduta da trattamento a caldo, rettifica e
rulli o ad aghi (a rullini), montati
lucidatura degli anelli esterni ed interni
Solo QUESTI?
Sì!!!
E allora? REGOLA PRIMARIA DI CAPITOLO
168
REGOLA PRIMARIA DI
CAPITOLO
A livello di CAPITOLO sono state riportate alcune regole
“di comportamento” (ossia relative al fatto che montaggi e
smontaggi per il trasporto non danno mai l’origine…
ovvio, direi)
Ma è stata anche dettata una Regola relativa
specificamente alle PARTI
Ma per i nostri mandrini? Quali regole possiamo applicare?
Beh, quando sono INCOMPLETI possiamo accedere alla
Regola primaria!
169
ALLEGATO 22.01
CAPITOLO 84
Regola primaria: parti e accessori prodotti da sbozzi:
(1) Si considera paese di origine dei prodotti fabbricati a partire da sbozzi
che, conformemente alla regola generale di interpretazione 2, lettera
a), del sistema armonizzato, sono classificati nella stessa voce,
sottovoce o suddivisione dei prodotti completi o finiti, quello in cui la
lo sbozzo è stato finito, a condizione che la finitura includa la
configurazione nella forma definitiva mediante la rimozione del
materiale (diversa dalla levigatura o dalla lucidatura …) o processi di
formazione quali la piegatura, la martellatura, la pressatura o la
stampa.
170
DECODIFICHIAMO!
Al di là del criticabilissimo linguaggio utilizzato dal
legislatore (e mal tradotto, per giunta) possiamo chiarire la
regola così:
Se mio trovo a lavorare uno SBOZZO di prodotto, non
finito ma che, comunque, è già riconoscibile come quel
prodotto che salterà fuori dalla FINITURA
Il prodotto acquisirà l’origine italiana (se la lavorazione
avviene in Italia, ovviamente…)
171
PURCHÉ!!
La lavorazione consista, ALMENO, in un’operazione
di ASPORTAZIONE DI MATERIALE
oppure consista in
Piegatura, martellatura pressatura o stampa e
simili…
172
REGOLA RESIDUALE
Quando non sia possibile attribuire l’origine secondo le regole
PRIMARIE (ce ne sono per POCHISSIME VOCI)
allora si ricorre alla REGOLA RESIDUALE (oggi, UNICA,
almeno per il capitolo 84 - ma sono moltissimi i capitoli afflitti
da essa)
E la Regola Residuale avrebbe dovuto operare
ESCLUSIVAMENTE quando la regola primaria (c.d. LIST
RULE) risultasse inapplicabile!
173
!!!
Regola residuale di capitolo
Se il paese di origine non può essere stabilito
applicando le regole primarie, il paese di origine
delle merci è quello in cui ha origine la maggior
parte dei materiali, come stabilito in base al
valore dei materiali.
174
PERCHÉ “!!!”?
Perché SEMBREREBBE (ed è proprio su questo
dovremmo ottenere chiarimenti più ampi) che l’ORIGINE
sia determinata, per i prodotti non dotati di regola
primaria, SOLO
Attraverso la SOMMA dei COSTI dei singoli componenti
raggruppati per ORIGINE!
175
PRATICAMENTE
Origine
Valore
componente X
Russia
28
componente Y
Cina
15
componente Z
Korea
15
Tutto il resto
Italia
42
MACCHINARIO (VALORE 100)
TOTALE
100
Maggior PORZIONE
42 è > di 28 e di 15
ORIGINE
ITALIA
176
RESIDUALE
In effetti, la regola residuale, nella posizione comune,
aiutava ad attribuire l’origine ad un bene quando non si
fosse raggiunta la lavorazione sostanziale definita per
ciascuna VD
E allora, grazie alla residuale, si POTEVA attribuire
COMUNQUE l’origine ad un prodotto
MA restava aperta la strada per un ricorso ad una diversa
interpretazione dell’ULTIMA LAVORAZIONE
SOSTANZIALE
177
NOTA 5 ALLEGATO 9
DAC - REG. 2454/1993
Per tutti i prodotti non menzionati nell'allegato 11…,
l'origine viene determinata caso per caso, valutando tutte
le trasformazioni o lavorazioni in relazione al concetto di
ultima trasformazione o lavorazione sostanziale di cui
all'articolo 24 del codice.
DAL 1 MAGGIO 2016 la Nota 5 NON ESISTE PIÙ!!
178
TUTTI?
Non tutti i capitoli del Sistema Armonizzato sono stati
considerati nell’Allegato 22.01
Mancano COMPLETAMENTE (quindi, né regole primarie
né residuali)
1, 3 da 5 a 8, da 10 a 13, 15, 16, 18, 19, 21 da 23 a 33, da
36 a 41, da 43 a 48, da 65 a 68, 70, da 74 a 81, 83, da 86 a
89, 92, 93 e dal 95 al 99
179
Articolo 33
Operazioni di trasformazione o lavorazione che non
sono economicamente giustificate
….
Per le merci che non rientrano nell’allegato 22-01, se
l’ultima lavorazione o trasformazione non è considerata
economicamente giustificata si ritiene che le merci abbiano
subito la loro ultima trasformazione o lavorazione
sostanziale, […], nel paese o territorio di cui è originaria
la maggior parte dei materiali, determinata sulla base del
valore degli stessi.
180
NIENTE SBOZZI. NIENTE CAPITOLO
POSIZIONE COMUNE?
Pare naturale:
NON abbiamo Regola Primaria
NON abbiamo Regola Residuale
Torniamo alla posizione comune! In fondo, essa NON è
stata toccata dal CDU!
E andiamo sul sito della TAXUD (la famosa centrale
doganale della UE) dove è pubblicata la posizione comune!
181
HTTP://EC.EUROPA.EU/TAXATION_CUSTOMS/BUSINESS/CALCULATIONCUSTOMS-DUTIES/RULES-ORIGIN/NONPREFERENTIAL-ORIGIN/
INTRODUCTION_EN
6 GIUGNO 2016!!!
182
UPDATE! STAMANE
29 NOVEMBRE 2016
183
ANSIOGENA…
Un annuncio che ti dice:
AGGIORNEREMO al PIÙ PRESTO
lo trovo tutt’altro che rassicurante… eppure avrebbero
potuto dire qualcosina in più e magari prima del 1
maggio…
E allora? Ultima Lavorazione Sostanziale LIBERA?
184
NOTA 5 ALLEGATO 9
DAC - REG. 2454/1993
Per tutti i prodotti non menzionati nell'allegato 11…,
l'origine viene determinata caso per caso, valutando tutte
le trasformazioni o lavorazioni in relazione al concetto di
ultima trasformazione o lavorazione sostanziale di cui
all'articolo 24 del codice.
DAL 1 MAGGIO 2016 la Nota 5 NON ESISTE PIÙ!!
185
E ALLORA? CHE SI FA?
“Ahhh… problema complicato…” in sintesi, la risposta
ottenuta finora dalle autorità doganali e dagli ESPERTI
Ma DOBBIAMO trovare una soluzione!
e qui vi espongo la mia, basata su ragionevolezza e assenza
di prese di posizione, almeno fino ad oggi
186
CASISTICA
Non si compie la
lavorazione
prevista
Regola
Residuale
VD presente
Si rispetta la REGOLA
nell’Allegato 22.01
PRIMARIA
Regola
RESIDUALE
La RR c’è
SEMPRE
Posizione Comune
VD NON presente (prudentemente…) o
ma CAPITOLO
ULTIMA
presente
LAVORAZIONE
SOSTANZIALE
Regola
RESIDUALE
La RR c’è
SEMPRE
Regola applicabile
CAPITOLO
NON
PRESENTE
Posizione Comune
POSIZIONE
(prudentemente)
COMUNE
o ULTIMA
Regole
LAVORAZIONE
Residuali
SOSTANZIALE
La RR c’è
SEMPRE
187
IVO
Naturalmente restano molti dubbi: attribuire l’origine
adottando una POSIZIONE COMUNE ad oggi NON
PIÙ richiamata dalla normativa nazionale o unionale è,
quanto meno, discutibile
Il suggerimento finale diventa quindi quello di ricorrere
ad una
INFORMAZIONE VINCOLANTE sull’ORIGINE
188
ARTICOLO 16 DEL RE
L’articolo 16 del Regolamento di Esecuzione
(2015/2447) prevede che possa essere richiesta una
Informazione Vincolante in materia di Origine
L’autorità doganale la rilascerà su istanza di chi vi abbia
interesse, per SINGOLO prodotto e avrà validità
triennale
In effetti, pare un compito titanico… Dover chiedere
IVO per ciascun singolo prodotto!
189
EFFETTI
Se, però, nel richiedere l’IVO riporterò un ragionamento
che ripercorre quanto oggi narrato
Ossia, se arriverò a proporre l’origine di un mio
prodotto utilizzando la POSIZIONE COMUNE
la risposta dell’autorità doganale sarà di grande utilità
per orientarsi correttamente: se verrà accolta un’ipotesi
di attribuzione dell’origine basata sulla POSIZIONE
COMUNE probabilmente la posizione comune la si
potrà intendere ancora in vita
190
COME FUNZIONANO LE
IVO
Vecchie
IVO
ancora in
vigore
Nuove
ITV
Durata
Obblighi
Quella
residua
Codice C627 e
numero IVO nella
casella 44 del DAU
TRE anni dalla Codice C627 e
data di
numero IVO nella
rilascio
casella 44 del DAU
Termini (gg)
Autorità
7+30 +120
(+30) (!!!)
Ufficio delle Dogane
competente per la
sede del richiedente
191
LAVORAZIONI MINIME
ART. 34 RD
La norma ESTENDE a tutti i prodotti (ed estende anche
la portata della limitazione) l’elenco delle OPERAZIONI
MINIME
Ossia di quelle operazioni che, COMUNQUE, anche se
si rispettasse una delle norme primarie, NON
darebbero l’origine
Parliamo sia di banalità (cambiamenti di imballaggio,
etichettature… ossia operazioni EVIDENTEMENTE
inidonee)
192
LAVORAZIONI MINIME…
Articolo 34
Operazioni minime
(Articolo 60, paragrafo 2, del codice)
Le operazioni seguenti non sono considerate come
trasformazione o lavorazione sostanziale, economicamente
giustificata, ai fini del conferimento dell’origine:
. f) la semplice riunione di parti di prodotti allo scopo di
formare un prodotto completo;
. g) lo smontaggio o il cambiamento di uso;
193
RI-UNIONE
I dubbi svaniscono sol che si consideri che il significato esatto di
“riunione” è quello di RI - assemblaggio
Ossia, di RI-montaggio di un prodotto che, per ragioni le più
diverse. è stato consegnato SMONTATO o NON MONTATO
Le famigerate librerie Billy di IKEA, che ciascuno ha in casa...
Ovviamente, quando montate, non diventano made in Italy...
194
CO
Il vecchio Regolamento (DAC) all’Allegato 12 riportava il
modello di
CERTIFICATO DI ORIGINE da utilizzarsi per le
esportazioni verso i Paesi per i quali veniva richiesto
Oggi, quell’allegato NON ESISTE PIÙ
Ossia, non esiste più un modello legale di CO!
195
EPPURE…
Se lanciamo una ricerca sull’espressione
CERTIFICATO DI ORIGINE (e simili…) nel CDU, nel
RD e nel RE (sempre TRE Regolamenti, uffahhh…)
qualcosa troviamo!
E, precisamente, a pagine 837 (!) del RE (2015/2447)
troviamo PROPRIO un bel MODELLO!!
196
29.12.2015
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
L 343/837
197
E ALLORA?
Il problema è che quel modello fa parte dell’Allegato
22-14:
ALLEGATO 22-14
Certificato di origine per taluni prodotti soggetti a
regimi speciali d’importazione non preferenziali
198
PER L’IMPORT!
Si tratta, infatti, del Modello che la UE IMPONE a fronte
dell’IMPORTAZIONE di prodotti
soggetti a REGIMI SPECIALI NON PREFERENZIALI
NON del Modello per il CO IN USCITA!
199
CO???
“Ma, veramente, ne ho richiesto uno proprio oggi…”
“Li ricevo regolarmente, non ho riscontrato alcun
problema”
Il famoso cambiamento che c’è ma non c’è…
200
SCREENSHOT! TODAY!
201
IL RISVEGLIO
CAMERALE!
La Camera di Commercio di Torino ha MODIFICATO
(FINALMENTE!) il sito e le ISTRUZIONI
facendo riferimento al documento
EUROCHAMBRES Guidelines on rules of
non-preferential origin – export of goods
from the EU
Il punto delicato è che EUROCHAMBRES non è un
organismo legislativo e manco pubblico… è
un’associazione NG come BE o Confindustria…
i va
v
vantaggi
antag
ag
gg
gii d
dii una
un
na do
d
dogana
ogana
gan
gana
g
ana
na s
sem
semplice
empli
plic
pl
liic
ce
202
MEGLIO DI NIENTE!
E il documento, datato gennaio 2016 ma sostanzialmente
ignoto finora,
dice che si può continuare a usare i noti modelli di CO
senza peraltro che vi sia una base NORMATIVA!
Rinviando alla normativa INTERNA degli Stati membri!
203
AHI. COSA DOBBIAMO
DUNQUE FARE?
In effetti, il CDU lo dice, chiaro e tondo:
All’articolo 61, per la precisione, e al paragrafo 3, giusto
per non smarrirsi..
3. Qualora le esigenze del commercio lo richiedano, un documento che
prova l'origine può essere rilasciato nell'Unione conformemente
alle norme di origine in vigore nel paese o nel territorio di
destinazione o ad altri metodi di individuazione del paese in cui le
merci sono state interamente ottenute o in cui hanno subito l'ultima
trasformazione sostanziale.
204
CO VECCHIO…
Le Camere hanno proprio deciso per una posizione
CONSERVATIVA
“In order to ensure that exporting companies can
continue to export within a framework that guarantees
them legal security and equal treatment within the EU,
Chambers of Commerce in the EU agree to apply the
following rules of origin while certifying origin on
export”
i va
v
vantaggi
ntag
nta
taggi
gi di
di un
u
una
a do
dogana
gana semplic
semplice
plic
lice
e
205
CO NUOVO…
Quando le Camere si desteranno dal loro lungo sonno
o quando ne avranno voglia, dovranno rilasciare CO
sulla base dei modelli forniti dai Paesi di
destinazione
sempre che, nel frattempo, non succeda
qualcos’altro
oppure non succeda NULLA
i va
vantaggi
vantag
taggi
gi di
d un
una dogana semplic
semplice
plic
lice
e
206
INTERESSANTE?
Beh, c’è un punto interessante…
Se mi trovo a dover richiedere un CO diciamo “anomalo”
Ossia da compilare secondo il modello e le indicazioni che
mi ha fornito il cliente (ad es., dovendo riportare
informazioni tipicamente non accoglibili nel VECCHIO
modello)
Oggi potrei legittimamente richiederlo alla Camera di
Commercio sul Modello che mi fornirà il cliente…
207
La rielaborazione è di LAURA TRAVAGLINI - Confindustria!
208
I PRINCIPALI PAESI ACCORDISTI...
MK Macedonia
ME Montenegro
KR Corea del Sud
UA Ucraina
AL Albania
DZ Algeria
CL Cile
EG Egitto
JO Giordania
IS Islanda
FO Isole Færøer
IL Israele
LB Libano
MA Marocco
MX Messico
NO Norvegia
CH Svizzera
TN Tunisia
TR Turchia
AD Andorra
XC-XL Ceuta e Melilla
BA Repubblica di Bosnia Erzegovina
PS Cisgiordania e Striscia di Gaza
RS Serbia
SY Siria
ZA Sud Africa
CARIFORUM (Paesi area caraibica)
PTOM (Paesi e Territodi d’Oltremare)
209
I PIÙ RECENTI ACCORDI...
PE - CO Perù e Colombia (da 1.03.13 e 1.08.13)
CENTRAMERICA (Honduras, Nicaragua, Panama da 1.08.13,
Costa Rica, El Salvador da 1.10.13, Guatemala da 1.12.13)
PACIFIC (Papua Nuova Guinea + Fiji da 28.07.14)
AFRICA CENTRALE (Camerun da 04.08.14)
GE - Georgia (da 1.09.14) e MD - Moldova (da 1.09.14)
VIETNAM!! (Sottoscritto nel 2015…)
UKRAINA! (da gennaio 2016!)
E… CANADA? Dopo ratifica del Parlamento europeo,
presumibilmente nella sessione del 16-19 gennaio 2017…
210
PROSSIMI…
VICINISSIMI…
- Vicini
Lontani?
Canada (CETA)
Japan
USA
MERCOSUR
211
PERCHÉ CETA CON LA
SVEGLIA?
Perché abbiamo rallentato MOLTISSIMO l’approvazione
anche solo provvisoria dell’accordo…
Magari qualche ragione ci potrà pure essere… Vedremo!
Dopo il 18 gennaio…
Certo, l’accordo si presenta PARZIALMENTE diverso da
quelli sottoscritti finora
212
NEW ENTRY! CANADA!
Classificazione
nel sistema
armonizzato
84.56-84.65
Regola specifica per prodotto per la fabbricazione sufficiente a norma
dell'articolo 5
Un passaggio a partire da qualunque altra voce, esclusa la voce 84.66; o
un passaggio a partire da una qualunque di queste voci o dalla voce 84.66,
anche unito a un passaggio a partire da qualunque altra voce, purché il valore
dei materiali non originari classificati nella stessa voce del prodotto finale o
della voce 84.66 non superi il 50 % del valore di transazione o del prezzo
franco fabbrica del prodotto.
84.66
Un passaggio a partire da qualunque altra voce.
84.67-84.68
Un passaggio a partire da qualunque altra voce; o
un passaggio a partire da una qualunque di queste voci, anche unito a un
passaggio a partire da qualunque altra voce, purché il valore dei materiali non
originari classificati nella stessa voce del prodotto finale non superi il 50 % del
valore di transazione o del prezzo franco fabbrica del prodotto.
8469.00-8472.90
84.73
Un passaggio a partire da qualunque altra sottovoce.
Un passaggio a partire da qualunque altra voce; o
un passaggio a partire da questa voce, anche unito a un passaggio a partire da
qualunque altra voce, purché il valore dei materiali non originari di questa
voce non superi il 50 % del valore di transazione o del prezzo franco fabbrica
del prodotto.
213
PROVE
E come si può PROVARE l’ORIGINE PREFERENZIALE?
Quando invio un oggetto in un Paese accordista come
posso provare a quel Paese, alle dogane di quel Paese,
che il mio prodotto è di ORIGINE UE?
Ma è semplice! Con un bel certificato!
214
ORIGINE PREFERENZIALE
CERTIFICATO DI CIRCOLAZIONE EUR
EUR.1
EUR-MED
EUR.2
Si tratta di certificati che attestano l’origine preferenziale
valida a SOLI FINI DI UN TRATTAMENTO DAZIARIO
PIÚ FAVOREVOLE
215
EUR 1
Certificato di CIRCOLAZIONE: ossia utile ad attestare
l’origine preferenziale negli scambi con i Paesi che ci
ACCORDISTI
Circolazione visto che i suoi effetti sono collegati
essenzialmente alla riduzione dei dazi
216
Il complesso intreccio tra normative comunitarie, leggi
protezionistiche nazionali, accordi anch’essi intricati, ha
generato dei mostri.....
I certificati di circolazione han fatto il loro tempo: tutta
l’attività doganale di assessment sta passando
dall’OGGETTO al SOGGETTO....
... dalle merci a chi le tratta: certificati, bolli, carte
filigranate e dipinte con improbabili colori sono un
retaggio dei tempi del contante, della visione in
controluce, del perito calligrafo...
i va
vantaggi
antag
nta
aggi
ag
gii d
dii u
un
una
a dogana
dogana sem
semplice
emplic
em
plice
pl
plic
e
217
CANADA
COREA
USA
i vantaggi
ntaggi di una dogana semplice
218
UNICA POSSIBILITÀ!
Lo status di
ESPORTATORE AUTORIZZATO
così come previsto attualmente dal CDU!
219
PRODOTTI ACQUISTATI
Nel mondo delle imprese di trasformazione si acquistano
Materie prime
Componenti
Semilavorati
... e anche prodotti finiti...
Le regole di origine per tali prodotti come possono essere
verificate?
220
221
DICHIARAZIONE DEL
FORNITORE
Il CDU (e il RE, 2015/2447) ABROGANO il precedente
Regolamento 1207/2001 (e ss. mm. e ii.): quello sulla
DICHIARAZIONE DEL FORNITORE
Introducendo (FORSE) qualche vincolo in più…
222
MIGLIORAMENTO
Articoli 61 e seguenti del 2447/2015 (IA)
La dichiarazione a lungo termine vale DUE ANNI
La retroattività è confermata ad UN ANNO
Si può EVITARE DI FIRMARLA, sia spedendola
elettronicamente sia inviando una dichiarazione
preventiva con cui ci si assume la responsabilità per le
proprie dichiarazioni, anche non firmate
223
COME PRIMA E PIÙ
Altra ottima idea:
Il formato delle DICHIARAZIONI resta assolutamente
identico a quello attuale
Si era pensato di renderlo più articolato poi ha prevalso
la ragionevolezza…
Ora abbiamo 150 giorni di tempo per ottenere dal
fornitore le prove che la sua dichiarazione era vera…
224
DUBBI…
In effetti Berthold Heil, di BDI (la Confindustria deutsche),
membro del Trade Contact Group e deputy president del
CWG, ha sollevato un curioso problema interpretativo
Vale la pena di capirlo per chiarire quale dovrà essere il
comportamento dell’azienda sia quando
CHIEDE una dichiarazione del fornitore, sia quando la
deve
RILASCIARE
225
SOSTIENE BERTHOLD
Fino al 30 aprile (parliamo solo delle Dichiarazioni a Lungo
Termine), la dichiarazione valeva 1 anno, sì, ma
PER IL PERIODO CHE SI INDICAVA NEL FORM
Ossia, potevo scrivere, in una dichiarazione rilasciata
OGGI, 29 novembre
VALIDA DAL 1 GENNAIO 2016 al 31DICEMBRE 2016
226
MMMHHH
Indubbiamente molti facevano così come visto
nell’esempio
Ma la norma diceva (articolo 4 del Reg. 1207/2001,
abrogato):
Tale dichiarazione può essere emessa con
riferimento ad un periodo non superiore ad un
anno dalla sua EMISSIONE
227
OGGI
Il testo del RE (articolo 62) sostituisce EMISSIONE con
COMPILAZIONE
La dichiarazione a lungo termine del fornitore può essere
valida per un periodo massimo di due anni a decorrere
dalla data della compilazione.
Con l’effetto di rendere impossibile l'indicazione di un
periodo PRECEDENTE
Secondo il mio modesto avviso questo è verissimo. Ma era
VERO ANCHE PRIMA!
228
SEMPRE SECONDO
BERTHOLD
Lo svantaggio starebbe nel fatto che oggi devo fare DUE
dichiarazioni per coprire un periodo che andasse, ad es.,
dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2016
UNA retroattiva dal 1 gennaio ad oggi
UNA successiva da oggi al 31 dicembre (i termini di 1
anno e 2 anni sono MASSIMI, non fissi!)
Il fatto è che era così anche prima! SALVO un dettaglio…
229
PRIMA
Quindi, potevo fare una dichiarazione con data
29 aprile 2016
e renderla efficace dal 1 gennaio 1847 al 31 dicembre 1847…
Credo proprio si trattasse di un'interpretazione improbabile…
Comunque così era scritto!
230
OGGI
Forse solo per chiarire in modo inequivoco... ma la
differenza c’è!
231
SCHEMA DICHIARAZIONI LT
Data di
compilazione
Tipologia
DAL
AL
Oggi, 29
novembre
Invii successivi
29 novembre
2016
28 novembre
2018
Oggi, 29
novembre
Retroattiva
30 novembre
2015
29 novembre
2016
232
GENTILISSIMI!
Gentilissimi ad avermi seguito fin qui
in un sonnolento pomeriggio d’autunno…
Sperando che il tutto sia per Voi di qualche utilità
E magari sperando di poterci rivedere per affrontare quei
temi che, oggi, son rimasti appesi….
GRAZIE e A PRESTO!
233

scarica la presentazione sul codice doganale dell`unione

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