Piano di Zona - Comune di Lentini

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Piano di Zona - Comune di Lentini
DISTRETTO SOCIO-SANITARIO 49
Carlentini
Lentini
Capofila
Francofonte
A.S.P. Siracusa
Piano di Zona
2013/2015
Legge 8 novembre 2000, n° 328
APPROVATO CON PARERE DI
CONCRUITA’ N 22 DEL 22.10.2014
1
RELAZIONE SOCIALE
2
SEZIONE I - DINAMICHE DEMOGRAFICHE
1.1. Indicatori
Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato
1
Trend popolazione residente negli ultimi 3
anni nel Distretto
Tab. 1.1. POPOLAZIONE DISTRETTUALE RESIDENTE –TRIENNIO 2010/12.
ANNO DI
RIFERIMENTO
ANNO 2010
ANNO 2011
ANNO 2012
2
LENTINI
CARLENTINI
FRANCOFONTE DISTRETTO
23869
24017
24466
17607
17587
17928
12404
12392
12932
53880
53996
55326
Popolazione suddivisa per genere (M/F) negli ultimi 3 anni nel Distretto
Tab. 1.2. POPOLAZIONE DISTRETTUALE DI SESSO MASCHILE –TRIENNIO 2010/12.
ANNO DI
RIFERIMENTO
2010
2011
LENTINI
CARLENTINI
FRANCOFONTE
DISTRETTO
11523
11563
8548
8549
5977
5972
26048
26084
2012
11814
8730
6263
26807
Tab. 1.2.1. POPOLAZIONE DISTRETTUALE DI SESSO FEMMINILE – TRIENNIO
2010/12.
ANNO DI
RIFERIMENTO
2010
2011
LENTINI
CARLENTINI
FRANCOFONTE
DISTRETTO
12346
12454
9059
9038
6427
6420
27832
27912
2012
12652
9198
6669
28519
3
Popolazione residente negli ultimi 3 anni
<14 anni nel Distretto
Tab. 1.3. POPOLAZIONE DISTRETTUALE <14 ANNI –TRIENNIO 2010/12.
ANNO DI
RIFERIMENTO
2010
LENTINI
CARLENTINI
FRANCOFONTE
DISTRETTO
3220
2321
1859
7400
3
2011
2012
4
3221
3237
2338
2402
1832
1930
7391
7569
Popolazione residente negli ultimi 3 anni
15-64 anni nel Distretto
Tab. 1.4. POPOLAZIONE DISTRETTUALE 15-64 ANNI –TRIENNIO 2010/12.
ANNO DI
RIFERIMENTO
2010
2011
2012
5
LENTINI
CARLENTINI
FRANCOFONTE
DISTRETTO
15142
15238
15713
11923
11857
12065
8008
8022
8436
35073
35117
36214
Popolazione residente negli ultimi 3 anni
= >65 anni nel Distretto
Tab. 1.5. POPOLAZIONE DISTRETTUALE >65 ANNI –TRIENNIO 2010/12.
ANNO DI
RIFERIMENTO
2010
2011
2012
6
LENTINI
CARLENTINI
FRANCOFONTE
DISTRETTO
5356
5442
5516
3300
3370
3461
2512
2531
2566
11168
11343
11543
Popolazione residente negli ultimi 3 anni
65-74 anni nel Distretto
Tab. 1.6. POPOLAZIONE DISTRETTUALE 65 -74 ANNI –TRIENNIO 2010/12.
ANNO DI
LENTINI
CARLENTINI
FRANCOFONTE
DISTRETTO
RIFERIMENTO
2010
2533
1561
1145
5239
2011
2485
1552
1110
5147
2012
2488
1657
1135
5280
7
Popolazione residente negli ultimi 3 anni
= >75 anni nel Distretto
Tab. 1.7. POPOLAZIONE DISTRETTUALE >75 ANNI -TRIENNIO 2013/15.
ANNO DI
LENTINI
CARLENTINI
FRANCOFONTE
RIFERIMENTO
2010
2730
1619
1271
2011
2804
1631
1298
2012
2700
1566
1277
4
DISTRETTO
5620
5733
5543
8
Indice di dipendenza (o indice di carico
sociale) [Italia=52 – Sicilia=51]
9
Indice di vecchiaia [Italia=143 Sicilia=117]
10
Età media per distretto [Italia=43 –
Sicilia=41]
11
12
13
14
Lentini
Carlentini
Francofonte
Distretto
55,7
48,5
53,2
52,7
2012
Lentini
170,40
Carlentini 144,09
Francofonte 132,95
Distretto
152,50
42,93
Tasso di natalità [Italia=9,6 -Sicilia=9,8]
Lentini
7,2%
Carlentini 7,57%
Francofonte 10,2%
Distretto
8,1%
Tasso di mortalità [Italia = 9,7 Sicilia=9,2]
Lentini
15,53%
Carlentini 9,3%
Francofonte 11,8 %
Distretto
11,35%
Numero famiglie residenti nel distretto
Media componenti nucleo familiare
Numero di convivenze
Richiesta prot. n. 1207/ASS del 02.04.09
Sollecito prot. n. 2231/ASS del 10.06.09
N. famiglie senza nuclei (persone sole,
due fratelli/sorelle, un genitore con figlio
separato/divorziato o vedovo, ecc.)
Lentini
10676
Carlentini 6836
Francofonte 5147
Distretto
22659
2012
2012
2012
2012
2012
Distretto 2,4
2012
Distretto 47
2012
Lentini 3766
Carlentini (dato non pervenuto)
2012
Francofonte (dato non pervenuto)
15
16
N. famiglie con un nucleo senza altri
membri aggregati
Lentini (dato non pervenuto Richiesta
prot. n. 5393 del 03.034.14)
Carlentini 1915
Francofonte (dato non pervenuto)
5
2012
17
18
N. famiglie con un nucleo ed altri membri
aggregati
N. famiglie con due o più nuclei
Lentini (dato non pervenuto
dall’Anagrafe Richiesta prot. n. 5393 del
03.034.14)
Carlentini (dato non pervenuto)
Francofonte (dato non pervenuto)
Lentini (dato non pervenuto
dall’Anagrafe Richiesta prot. n. 5393 del
03.034.14)
Carlentini (dato non pervenuto)
Francofonte (dato non pervenuto)
2012
2012
1.2 Analisi ragionata delle dinamiche demografiche
La fotografia demografica del Distretto rappresenta la necessaria cornice per la lettura delle dinamiche del
contesto sociale, della domanda e dell’offerta dei servizi.
Il territorio del Distretto S.S. 49 ha una superficie di 447,81 Kmq, pari a 44.781 ettari, di cui 21.584 di
pertinenza del Comune di Lentini, 15.802 del Comune di Carlentini e 7.395 del Comune di Francofonte, con
una densità demografica (rapporto tra popolazione e territorio) di 123,55 per Kmq.
Riguardo al dato della popolazione nel Distretto risultano 55.326 abitanti e precisamente nel Comune di
Lentini 24.466, nel Comune di Carlentini 17.928 e nel Comune di Francofonte 12.932.
Tra l’anno 2002 e l’anno 2012 si è registrato un decremento della popolazione nel triennio 2006/08 e un
leggero incremento nel 2012 .
Rispetto al precedente triennio per fascia di età si è rilevato:
Ø un moderato decremento di 78 minori da 0 a 14 anni;
Ø un incremento di 775 unità da 15 a 64 anni ;
Ø un decremento di 662 unità da 65 a 74 anni;
Ø un incremento di 243 unità nella fascia di età superiore ai 75 anni.
Dall’analisi effettuata si è rilevato che la popolazione ha subito un lieve decremento degli abitanti rispetto
al triennio 2008/10 concentrata nella fascia di età da 0 a 14 anni e in quella da 65 a 74 anni.
Analizzando le dinamiche evolutive della famiglia si rileva che nel Distretto sono presenti nel triennio di
analisi 22.659 nuclei familiari. Nell’anno 2012 si rileva una diminuzione del numero delle famiglie, infatti, si
è passati da 23.437 nel 2006 a 22.867 nel 2008 e a 22.659 nel 2012. Rispetto al dato del 2008 c’è stato un
aumento di 208 famiglie.
6
Tab. 1.8. Popolazione Distrettuale
Trend
popolazione
distrettuale
della
Anno 2002
Anno 2006
Anno 2008
Anno 2012
57599
54184
54155
55326
Il grafico sottostante, invece, evidenzia la distribuzione dei residenti nei Comuni del Distretto: il 44,2%
residente nel Comune di Lentini, il 32,4% nel Comune di Carlentini e il 23,3 % nel Comune di Francofonte.
Grafico 1.1. Percentuale della popolazione residente nel Distretto - Anno 2012.
23.3%
44,2%
Lentini
Carlentini
Francofonte
32.4%
Analizzando il trend delle nascite nel triennio 2010-2012 si rileva che l’indice di natalità si mantiene rispetto
al triennio precedente con una percentuale di 8,1%, nei tre Comuni come segue: Lentini 7,2; Carlentini
7,5% e Francofonte 10,2%.
La diminuzione di residenti si registra nella fascia di età dai 65 ai 74 anni, con meno 662 unità, si presume
per mortalità.
L’incremento di residenti registratosi nella fascia di età tra i 15 e 64, si pensa sia dovuto al rientro nei
propri luoghi di origine dal nord o da altri Stati per le mancate opportunità lavorative che insistono sia in
Italia che all’estero. L’indice di vecchiaia calcolato nel Distretto pari a 152,50 si è alzato rispetto al triennio
precedente, evidenziando quindi la notevole presenza di soggetti anziani rispetto ai giovani. L’analisi della
struttura per età della popolazione residente nei tre comuni del Distretto mostra nell’insieme una chiara
7
tendenza all’invecchiamento e un costante decremento del tasso di natalità che comunque dal 2008 è quasi
stabile attestandosi all’ 8,1%.
Il processo di contrazione della popolazione più giovane fra 0 e 14 anni e crescita della popolazione anziana
oltre i 65 anni, determina una crescente debolezza della struttura demografica, commisurata con scarsa
incidenza della popolazione in età centrale (15/64 anni), che rappresenta quella parte di popolazione attiva
su cui grava il peso economico sociale. Dalla lettura dei dati i tre Comuni del Distretto fanno registrare un
indice di vecchiaia superiore a 100, conferma di un equilibrio tra popolazione giovane e anziana ultra 65.
Negli ultimi anni, tutti i Comuni
superano il valore 100 confermando il progressivo e costante
invecchiamento della popolazione con punte che toccano i 170,40% Lentini, 144,09 Carlentini e 132,95
Francofonte.
8
SEZIONE II - AREA POVERTA’
2.1 Indicatori della domanda sociale
Tab. 2.1 Servizi e interventi richiesti (anno 2012)
1
N. richieste per assistenza
economica
1967
2012
2
N. di richieste per sostegno
abitativo
50
2012
3
N. di senza fissa dimora presenti
nel distretto
0
2012
4
Residenti in stato di
disoccupazione, per genere, nel
distretto e per singoli comuni.
5
Tasso di disoccupazione, per
genere, nel distretto.
6
Altro… (informazioni utili ad
approfondire i bisogni dell’area di
riferimento)
Comune
Donne Uomini
Lentini
2477
3039
Carlentini
1757
2009
Francofonte 1504
1696
5738
6744
Distretto
12.482 (34,4% )
Maschi 38%
Femmine 32%
Eventuali ricerche, focus group,
tavoli tematici e iniziative
condotte nell’ambito territoriale
di riferimento
2012
2012
Ultimi 3 anni
2.2 Indicatori dell’offerta sociale
Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato
a) Le strutture
1a
N. di strutture presenti (attive) nel
distretto, per tipologia, ricettività
e localizzazione (residenziale o
semiresidenziale)
0
2012
b) Servizi, interventi e prestazioni
2b
N. di soggetti che hanno usufruito
di una assistenza economica, per
tipologia e fonte di finanziamento.
Servizi erogati:
contributi Straordinari
Lentini 179
Carlentini 3
Francofonte 118
9
2012
Contributi Temporanei
Lentini 40
Carlentini 57
Francofonte 133
Contributi tramite Economato
Lentini 6
Assistenza Scolastica
Lentini 48
Voucher alimentare
Lentini 70
Carlentini 67
Voucher farmaci
Lentini 55
Totale distretto 776
3b
N. di soggetti che hanno usufruito
di un sostegno abitativo
Lentini e Carlentini 29
Servizi territoriali
Tipologia: Informazione e
orientamento
· Segretariato sociale
Target: residenti, comunitari
ed extra comunitari;
(attività svolta dagli operatori
dei Servizi Sociali)
Sostegno e accompagnamento
attraverso progetti di intervento
· Servizio Sociale
Professionale
Target: residenti, comunitari ed
extra comunitari;
Fonte di finanziamento: bilancio
Comunale
4b
N. di servizi territoriali centralizzati
per tipologia, utenza e fonte di
finanziamento (pronto intervento
sociale, segretariato sociale,
sostegno per l’inserimento sociolavorativo, ecc.)
3. Assistenza economica
· Contributo temporaneo a
fronte di attività lavorativa,
· Contributo straordinario,
· Contributo tramite
economato;
· Progetto Spe.S.S.O. (Spesa
Socio Sanitaria Orientata)
per voucher sanitari con i
fondi del 5 per mille
(Comune di Lentini);
· Progetto d’intervento di
aiuto ai cittadini
particolarmente bisognosi in
convenzione con il Banco
10
2012
Anni di
riferimento
2010 – 20112012
Opere di Carità Sicilia per
voucher alimentari;
· contributo di assistenza
scolastica(Comune di
Lentini);
· Progetto D.A.T.E. (Dare
Ausili in Tempi di
Emergenza) (Comune di
Lentini);
Target: residenti
Fonte di finanziamento :
Bilancio Comunale (L. 22/86);
Progetto: Banca del Tempo
Comune di Lentini;
· Assegno per nuclei familiari
con tre figli minori
Target: nuclei familiari italiani e
comunitari residenti
Fonte di finanziamento: statali
(L. 448/98)
· Assegno di maternità
Target: madri italiane,
comunitarie ed extra
comunitarie in possesso di carta
di soggiorno residenti.
Fonte di finanziamento: statali
(L. 448/98);
· Servizio di compensazione
per la fornitura di energia
elettrica e gas
· Contributi per canoni di
locazione.
Target: famiglie a basso reddito
Fonte di finanziamento:
regionali
( L. 431/98);
· Assistenza alloggiativa
Target: famiglie senzatetto
Fonte di finanziamento: bilancio
comunale.
Progetti e interventi
distrettuali:
5b
Altri progetti e interventi attivati
nell’area di riferimento, suddivisi
per tipologia e target, attivati con
altre fonti di finanziamento ( APQ,
FSE, Programmi di Iniziativa
Comunitaria, …)
Tipologia
1. Inclusione sociale
· Sostegno all’inserimento
socio lavorativo”
Target: (Ex detenuti, ex
tossicodipendenti, donne sole
con minori a carico, adulti
sottoposti a misure alternative
alla detenzione)
11
Anni di
riferimento
2010 – 20112012
Fonte di finanziamento: F.N.P.S.
(L. 328/00).
N. 119 utenti hanno beneficiato
dell’intervento nel corso degli
anni 2010 – 2011-2012
2.3 Analisi ragionata della domanda e dell’offerta sociale
2.3.1. La domanda sociale
Il fenomeno della povertà, inteso principalmente come disagio economico, ha assunto in questo ultimo
triennio 2010/12 dimensioni rilevanti in tutti i Comuni del Distretto. L’indagine Istat (2012) su “Reddito e
condizioni di vita” conferma dati allarmanti sulla condizione del sud e delle isole in cui si registrano segnali
particolarmente marcati rispetto al resto del Paese”. Nel 2011, la disuguaglianza misurata dall’indice di
concentrazione Gini mostra un valore più elevato nel Mezzogiorno ( 0,33), inferiore nel Centro (0,31) e nel
Nord (0,29). Su scala nazionale l'indice di Gini è pari allo 0,32. L’indagine rileva che “il 22% delle famiglie
meridionali e insulari arriva con grande difficoltà alla fine del mese e il 46% dichiara di non poter far fronte
alla spesa imprevista di 700 euro”. Inoltre la tipologia familiare che presenta maggiori difficoltà è quella in
cui sono presenti tre o più figli, le famiglie composte da mono genitori e quelle di anziani soli.
Nell’anno 2012
nel Distretto circa 1.564 famiglie risultano richiedenti di assistenza economica, e di
queste solo 776 sono beneficiari di prestazioni economiche, per la maggior parte soddisfatte a fronte di
bilanci comunali, come segue:
Lentini
Contr.
Contr.
Straord.
n.179
Contr.
voucher
Voucher
Voucher
Temp. n. 40 Economato
Assistenza
alimentare
farmaci
(Servizio
Scolastica
n. 70
n. 55
n. 6
Civico)
Carlentini
Francofonte
n. 48
Contr.
Contr.
Voucher
Straord.
Temp.
alimentare
n. 3
n. 57
n. 67
Contr.
Contr.
Straord.
Temp.
n. 108
n. 133
Inoltre, a fronte di 45 richiedenti di sostegno abitativo, sono stati erogati nel Comune di Lentini e di
Carlentini 29 contributi per assistenza alloggiativa.
Dal 2008 al 2012 si è passati da 823 istanze di assistenza economica diretta e indiretta a 1.564 e da 511
beneficiari a circa 766. Il tasso di disoccupazione che ci indica il livello di precarietà economica di tutto il
Distretto si attesta intorno al 34,4% in forte aumento rispetto al triennio precedente il cui dato rilevato era
12
del 23%. Il numero dei disoccupati del Distretto nel 2012 è pari a 12.482 (di cui Maschi 38% Femmine 32%)
rispetto al triennio precedente in cui sono stati rilevati 8.313 disoccupati .
Tasso di disoccupazione, per genere, nel distretto:
Comune
Lentini
Carlentini
Francofonte
Distretto
Donne
2477
1757
1504
5738
Totale 12.482
Uomini
3039
2009
1696
6744
Il dato relativo alla disoccupazione distrettuale rappresenta in parte la condizione di chi espleta un lavoro
non regolare in quanto nelle nostre zone è diffuso il “lavoro nero” che comporta un’economia sommersa di
cui non si conosce la reale portata e incide sulla condizione delle famiglie come unica accezione esistente al
Sud. Le forme di lavoro sommerso riguardano i lavori stagionali, di pulizie, di manovalanza in genere,
nonché di assistenza a domicilio svolte da parte di soggetti che pur di assicurarsi un compenso si
sottomettono ad assunzioni irregolari.
Questo alto tasso di disoccupazione ha determinano un aumento delle richieste di assistenza economica o
di inserimenti in lavori socialmente utili, erogati dai Comuni per mezzo dei Servizi Sociali che nella maggior
parte dei casi fungono da agenzie di lavoro o da sportelli di consulenza lavorativa.
I predetti dati evidenziano l’urgente necessità di percorrere forme alternative all’erogazione di contributi
attivando servizi inclusivi socio-lavorativi per i soggetti svantaggiati.
Gli uffici di servizio sociale professionale dei tre Comuni rilevano che numerose richieste pervengono da
nuclei monoparentali con donne separate o divorziate e con uomini che sono usciti dal circuito lavorativo
per stati di detenzione, malattia, disoccupazione, o altri disagi prolungati nel tempo che rappresentano per
la maggior parte nuclei in stato di povertà. La situazione di povertà del territorio viene confermata
dall’aumento del numero delle istanze di assistenza economica come già evidenziato precedentemente.
Ed ancora, nel triennio di riferimento l’UEPE di Siracusa segnala un incremento delle misure alternative e
sostitutive della pena detentiva per gli effetti conseguenti dell’attuale legislazione che favorisce la
fuoriuscita dei detenuti dalle strutture di pena per la liberazione anticipata.
2.3.2. Offerta sociale
Rispetto ai dati descritti rilevanti il bisogno, le politiche sociali attuate in favore dei nuclei familiari in stato
di povertà, diversificati nel territorio, hanno inteso fornire risposte alle multifattorialità della domanda
sociale e alla multi problematicità che spesso ne deriva. Nell’intento di contenere e prevenire il bisogno
economico emergente, in particolare dalle famiglie con redditi inferiori alla soglia del minimo vitale,
accentuato da situazioni di esclusione sociale (detenzione, ex detenzione, difficile inserimento lavorativo,
sottoccupazione ecc.), e da altre situazioni per le quali il reddito non riesce a soddisfare le esigenze
quotidiane, sono state elaborate risposte ed interventi attraverso il servizio di assistenza economica
13
assicurato da tutti i Comuni del Distretto e interventi di prossimità che soddisfano esigenze immediate
(vitto, farmaci ed altri generi di prima necessità come vestiario per bambini a supporto dell’ assistenza
scolastica).
Altri aiuti vengono realizzati con erogazioni economiche dirette per soddisfare esigenze straordinarie ed
improvvise di nuclei familiari disagiati con fondi di bilanci comunali.
Altre forme di assistenza economica sono rappresentate da interventi finanziati da leggi statali e regionali,
quali, assegni per famiglie con tre figli minori o numerose e assegni di maternità (L. 448/98, art. 65 e 66).
I Comuni oltre i contributi per il canone di locazione (L. 431/98 art. 11) erogano un servizio di assistenza
abitativa sotto forma di contributo economico per l’integrazione o la corresponsione del canone di
locazione, rispondendo al bisogno abitativo e in tutti i Comuni facenti parte del Distretto, viene assicurato
il servizio per l’ assegnazione di alloggi comunali, con canoni agevolati.
Nel corso dell’ultimo triennio il Comune capofila ha programmato con somme di bilancio comunale e
risorse provenienti dal Fondo 5 per mille nuovi servizi attraverso l’erogazione di voucher sanitari e
voucher per la consegna mensile di alimenti alle famiglie indigenti, per lo più con reddito zero o al di sotto
del minimo vitale, che ha permesso loro di usufruire di una card sociale con la quale hanno beneficiato di
altri servizi di prossimità come sconti per visite mediche e per farmaci o con negozi convenzionati.
Inoltre, il Comune di Lentini, ha realizzato il servizio di integrazione sociale lavorativa dell’assistenza
economica attraverso il cosiddetto “servizio civico” che oltre ad assicurare un “sussidio guadagnato” con lo
svolgimento da parte dell’utente di attività socialmente utili attraverso percorsi motivazionali e socioculturali ha inteso trasformare il sussidio da forme di assistenzialismo ad occasione di riscatto e crescita
civile e sociale, grazie ad un contratto con l’utente e ad una progettazione partecipata per la redazione del
Piano Individuale di assistenza.
Nel corso dell’ultimo decennio, in sintonia con l’evoluzione delle normative varate, si è cercato di passare
da una risposta di tipo assistenziale e solo di recupero ad una politica sociale più attenta all’esigenza di
fasce particolari della popolazione a maggior rischio di marginalità.
In linea con questa strategia sono nati progetti ed iniziative come quelli di “sostegno all’inserimento sociolavorativo di soggetti svantaggiati”. Hanno avuto quindi una notevole evoluzione azioni che coniugano il
sostegno economico a percorsi di orientamento e di inserimento socio – lavorativo.
La sperimentazione di interventi orientati all’inclusione lavorativa, programmati nel corso delle triennalità
precedenti del PdZ, hanno soddisfatto in parte questo tipo di bisogno, poiché vissuti dagli utenti come una
risposta precisa e tangibile al loro stato di disagio e precarietà economica e alla ricerca affannosa di
occupazione. Tali interventi si sono dimostrati utili ammortizzatori sociali, funzionali e compensativi per
diverse categorie di destinatari, soprattutto per soggetti deboli dai trascorsi particolari per i quali vengono
a mancare sempre più
opportunità di lavoro. A sua volta gli Enti del Distretto coinvolti
in tale
progettazione ne hanno tratto un ritorno d’immagine positiva.
I Comuni hanno gestito detti
servizi di inserimento socio lavorativo in
14
integrazione con
l’A.S.P.
(Ser.T, C.S.M.), con l’U.E.P.E., con modalità di concertazione dei criteri organizzativi sulle attività di
progettazione, di valutazione e monitoraggio, ai sensi di una regolamentazione distrettuale. Riguardo
l’area in questione i servizi del Distretto hanno rivolto l’attenzione allo sviluppo di attività
che
garantiscono l’esigibilità di diritti fondamentali e la soddisfazione dei bisogni primari, ed hanno realizzato
un metodo di lavoro basato sulla condivisione programmatica e sull’integrazione degli interventi.
15
SEZIONE III - AREA ANZIANI
3.1 Indicatori della domanda sociale (anno 2012)
1
2
3
4
5
6
7
N. richieste ricovero presso
strutture residenziali (casa di
riposo, RSA,…)
N. richieste servizi semi-residenziali
(centri diurni, centro socioriabilitativi…)
N. richieste di interventi a carattere
domiciliare (SAD, ADI,
Telesoccorso…)
N. domande di regolarizzazione
assistenti familiari straniere
Lentini
n. 19
Carlentini n. 1
Francofonte n. 6
Totale distretto n.26
0
2012
Lentini
138
Carlentini
74
Francofonte
115
Totale distretto 327
(Dato non pervenuto dall’INPS
Richiesta prot. n. 5877 del 07.03.14)
0
N. richieste di indennità
d'accompagnamento ad anziani
invalidi > 65 anni
(Dato non pervenuto dall’INPS
Richiesta prot. n. 5877 del 07.03.14)
N. richieste di buono socio sanitario
per anziani > 65 anni
Lentini anno 2011
29
Carlentini anno 2011 3
Francofonte anno 2011 21
Altro… (informazioni utili ad
approfondire i bisogni dell’area di
riferimento)
2012
Eventuali ricerche, focus group,
tavoli tematici e iniziative condotte
nell’ambito territoriale di
riferimento
3.2 Indicatori dell’offerta sociale
Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato
Strutture iscritte all’Albo
Regionale: 4
· Casa di riposo “Ain Karim”
ricettività 70
· Casa di riposo “Santa Tecla”
ricettività 19
· Comunità protetta “ Padre Pio”
ricettività 22
N. di strutture residenziali presenti
1a
e attive nel distretto, per tipologia e Strutture iscritte all’Albo
ricettività
Comunale: 5
· Residance per anziani “Villa
Adriana”
ricettività 17
· Casa di riposo “Istituto Sacro
Cuore Scavonetti”
ricettività 20
16
2012
2012
2012
2011
Ultimi 3 anni
2012
·
·
·
·
2a
Casa di riposo “Oberdan”
ricettività 25
Casa di riposo “S. Alfio”
ricettività 20
Casa di riposo “Carmes”
ricettività 25
Casa di riposo Alexander
ricettività 24
N. di strutture semiresidenziali
presenti e attive nel distretto, per
tipologia e ricettività
0
Al 31.12.2012
b) Servizi, interventi e prestazioni
3b
4b
5b
N. di persone che hanno usufruito
di interventi a carattere domiciliare
(SAD, ADI, Telesoccorso…)
N. assistenti familiari straniere
regolarizzate
N. di indennità
d'accompagnamento riconosciute
ad anziani invalidi > 65 anni
N. di buoni socio sanitari erogati
per anziani > 65 anni, suddivisi per
buono sociale e buono servizio
6b
Lentini
Carlentini
Francofonte
Totale Distretto
110
50
100
260
(Dato non pervenuto dall’INPS
Richiesta prot. n. 5877 del 07.03.14)
(Dato non pervenuto dall’INPS
Richiesta prot. n. 5877 del 07.03.14)
LENTINI Tot. 27 di cui
Anno 2010: buono sociale n. 19
Anno 2011: buono servizio n. 8
CARLENTINI Tot. 4 di cui
Anno 2010: buono sociale n. 3
Anno 2011: buono servizio n. 1
FRANCOFONTE tot 46 di cui
Anno 2010: buono sociale n 30.
Anno 2011: buono servizio n 16
Al 31.12.2012
Al 31.12.2012
2012
Al 31.12.2012
Progetti e interventi:
7b
Altri progetti e interventi attivati
nell’area di riferimento, suddivisi
per tipologia e target, attivati con
altre fonti di finanziamento ( APQ,
FSE, Programmi di Iniziativa
Comunitaria,…)
Tipologia:
1. Assistenza domiciliare:
· ADA
Target: donne dai 55 anni di età e
uomini dai 60 anni di età
parzialmente e/o totalmente non
autosufficienti.
Fonte di finanziamento: F.N.P.S. (L.
328/00) e bilancio comunale
-Telesoccorso: a favore di utenti che
hanno usufruito dell’ADA;
-escursione culturale;
-magnetoterapia.
17
Ultimi 3 anni
2.Attività ricreative e del tempo
libero:
· N. 2 Gite socio culturale: “
Anche per te…. è tempo di
vacanza”.
UTENTI del Distretto N. 250;
Fondi del FNPS
· Centri sociali.
Target : anziani residenti
Fonte di finanziamento : bilancio
comunale e distrettuale.
3.3 Analisi ragionata della domanda e dell’offerta sociale
3.3.1 Domanda sociale
Il progressivo invecchiamento della popolazione del distretto, come evidenziato dall’indice di vecchiaia che
è passato da 147% del 2008 a 152,5% del 2012, rappresenta uno dei fenomeni più rilevanti connessi alla
trasformazione strutturale della popolazione, producendo, di conseguenza, una maggiore richiesta di
interventi socio-assistenziali e sanitari sempre crescente. Il manifestarsi di una sopravvenuta non
autosufficienza o di una conclamata diminuita autosufficienza di una persona anziana, pone, spesso, la
famiglia di fronte a problemi complessi (l’allocazione dell’anziano, la riconfigurazione dei ruoli assistenziali,
il carico familiare), nei confronti dei quali si tenta di trovare soluzione nel “delegare” all’ente pubblico gli
oneri dell’assistenza.
Si registrano sempre più casi di anziani e/o disabili che mostrano, per particolari aspetti della loro
quotidianità, di non avere il senso della realtà ovvero di anziani disabili che necessitano, a causa di gravi
patologie psicologiche e/o fisiche, in assenza di parenti, di un “amministratore di sostegno” che affianchi
loro nella gestione di alcuni aspetti della vita quotidiana.
Dalla lettura dei dati si evince che gli anziani da 65 anni e oltre nel Distretto sono 11.543, numero rilevante
che comporta una seria programmazione delle politiche integrate socio sanitarie orientate all’assistenza
domiciliare o a garantire interventi di aggregazione e di socializzazione per favorire loro vita di relazione
nel contesto abitativo evitandone il ricovero.
A fronte del totale della popolazione anziana del Distretto, i soggetti richiedenti interventi a carattere
domiciliare nell’anno 2012 nei tre Comuni sono stati 327, mentre 26 sono state le richieste di ricovero in
strutture residenziali pervenute nello stesso anno. Sulla base delle problematiche analizzate, afferenti ai
bisogni della maggior parte degli utenti assistiti, si evidenzia che almeno il 60% di essi sono in precarie
condizioni di salute, affette da patologie croniche disabilitanti.
18
3.3.2 Offerta sociale
Rispetto alla domanda sociale, le persone che hanno usufruito degli interventi a carattere domiciliare sono
state 260 a fronte di 327 , mentre 16 sono stati i soggetti ricoverati in strutture socio assistenziali a fronte
di 26 richieste pervenute.
Il servizio di assistenza domiciliare rappresenta una valida alternativa per soggetti anziani parzialmente
autosufficienti o non autosufficienti, privi di adeguato supporto familiare, e garantisce la loro permanenza
nel proprio contesto socio ambientale.
Questo servizio si rivolge agli anziani residenti nel Distretto i quali attraverso piani individualizzati,
elaborati dal Servizio Sociale Professionale in collaborazione con il coordinamento dell’Ente gestore,
usufruiscono di prestazioni a domicilio.
Il servizio ADA consente all’anziano di
non essere istituzionalizzato,
garantendogli
la possibilità
dell’assistenza a domicilio quindi della permanenza nel proprio contesto familiare.
Inoltre, a fronte di 53 richieste di buono socio sanitario, nel 2011 hanno goduto di tale prestazione 25
anziani di età non inferiore ai 69 anni e un giorno, in condizione di non autosufficienza debitamente
certificata con riconoscimento dell’invalidità al 100 % e accompagnamento.
Nell’ambito del triennio oggetto di rilevazione si sono realizzati servizi previsti nella prima triennalità del
P.d Z. 2001/2003, quali : servizi domiciliari a favore di anziani e disabili- azione ADH e ADA; servizi ricreativi
come gite socio culturali rivolte a n. 250 anziani del distretto, realizzatesi in Campania e in Umbria.
A livello ricreativo si rileva l’esistenza di diversi centri sociali ubicati nel Distretto, su cui ruotano attività di
aggregazione e socializzante. Questi centri rappresentano un punto di riferimento per soggetti autonomi o
parzialmente autonomi che, se opportunamente sostenuti, riescono a valorizzare le loro potenzialità.
Le iniziative di tali centri favoriscono la partecipazione alla vita sociale, sottraendo l’anziano al senso di
solitudine e di emarginazione in cui spesso si viene a trovare. A tal proposito, i centri hanno sviluppato
negli ultimi anni, maggiore partecipazione all’organizzazione di iniziative, come gite o serate danzanti. I
suddetti centri non vengono frequentati dai soli uomini, ma anche da donne e da persone che non
rientrano nella fascia di età pensionabile, sviluppando reti di integrazioni sociali.
Le strutture esistenti nel distretto sono di tipo socio-assistenziale, come Case di Riposo o Comunità
Protette per anziani. A tal riguardo si rileva rispetto al triennio precedente la presenza di due RSA nel
territorio di Lentini che garantiscono prestazioni prettamente sanitarie riabilitative. Il Distretto 49 è stato
ammesso al finanziamento legato ai fondi dell’INPS destinati al progetto Home Care Premium, progetto
innovativo di assistenza domiciliare ed altre prestazioni per anziani non autosufficienti utenti INPS o loro
familiari ed è richiedente dei fondi PAC avendo presentato al Ministero dell’interno il Piano Anziani che
prevede azioni integrate con il Distretto Sanitario di Lentini inserite nell’Accordo di Programma stipulato
con l’ASP per la costruzione di percorsi unificati di cura e assistenza a domicilio a favore di utenti over 65
non autosufficienti e/o parzialmente autosufficienti.
19
SEZIONE IV - AREA DIPENDENZE
4.1 Indicatori della domanda sociale (anno 2010-2011- 2012)
Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato
N. utenti in carico al Sert per fasce d'età e per
genere
N. utenti in carico ai Sert per titolo di studio
N. utenti in carico ai Sert per condizione
occupazionale
N. utenti in carico ai Sert per forme di
dipendenza (stupefacenti, alcool, gioco
d'azzardo, tabacco, ecc.)
Da 0-15 anni 0 maschi 0 femmine
Da 15 a 19 anni 2 maschi e 1 femmina
Da 20 a 24 anni 1 maschio e 1 femmina
Da 25 a 29 anni 7 maschi 0 femmine
Da 30 a 34 anni 16 maschi 0 femmine
Da 35 a 39 anni 26 maschi e 4 femmine
Da 39 in su 29 maschi 0 femmine
Elementari 32
Scuola media inferiore 57
Professionale 7
Medie superiori 12
Non rilevato 0
Studente
0
Occupato stabilmente 65
Disoccupati
29
Lavoro saltuario
14
Casalinga
3
Alcool 18
Cannabis 3
Cocaina 10
Eroina 56
Metadone 0
Gambling 2
Dipend. Tecnologica 1
N. utenti immigrati in carico ai Sert
N. di casi da infezione HIV
Altro… (informazioni utili ad approfondire i
bisogni dell’area di riferimento)
ASP
ASP
ASP
ASP
2
ASP
0
ASP
Eventuali ricerche, focus group, tavoli
tematici e iniziative condotte
nell’ambito territoriale di riferimento
Ultimi 3 anni
4.2 Indicatori dell’offerta sociale
Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato
a) Le strutture
1a
N. di strutture presenti e attive nel distretto,
per tipologia (comunità terapeutiche, di
pronta accoglienza…) e ricettività
0
20
ASP
2a
N. di strutture di accoglienza/ricovero per
malati di AIDS
0
ASP
b) Servizi, interventi e prestazioni
Servizi, progetti e interventi attivati
nell’area di riferimento, suddivisi per
3b
tipologia e target
1) Progetto “SerT incontra” presso
istituti superiori;
2) Sportello “Segretariato Sociale”
presso istituti superiori;
3) “Scuola per genitori” presso
istituti scolastici di 1° e 2°
grado;
4) Formazione degli insegnanti
degli istituti di 2° grado ( ITC
Alaimo Lentini).
ASP
4.3 Analisi ragionata della domanda e dell’offerta sociale
4.3.1 Domanda Sociale
Dal punto di osservazione del SerT si osserva una sostanziale continuità della domanda legata all’uso di
eroina e di alcolici, ma in una situazione sociale sempre più caratterizzata da perdita e/o precarietà del
lavoro, che tende ad aggravare la quota di patologia psichiatrica manifestata (prevalentemente disturbi
dell’umore e disturbi d’ansia).
Il numero di soggetti che fanno uso di queste sostanze appare complessivamente stabile, a causa della
costante pressione del mercato, e le differenze nel numero di accessi appaiono più correlate ai
cambiamenti della politica di offerta dei servizi, che a fenomeni primariamente legati alla domanda. La
domanda relativa a disturbi provocati da altre sostanze (cocaina, cannabis, farmaci psicoattivi) appare in
secondo piano. Per l’uso primario di cocaina ciò è legato in parte al fatto che il consumatore tende a
rifiutare l’identità di tossicodipendente, e quindi non chiede l’intervento del servizio pubblico se non nei
casi più gravi.
Per la cannabis, la più diffusa sostanza psicoattiva illegale, rimangono interessati dall’uso le fasce di età più
giovanili, anche queste senza un’effettiva coscienza del rischio, e nella maggior parte dei casi,
fortunatamente, senza complicanze che generino una domanda di intervento sanitario.
Queste due tipologie di consumatori pervengono al servizio soprattutto quando coinvolti nel sistema
giudiziario, per segnalazione prefettizia, come assuntore, o in minor numero per reati di detenzione o
spaccio.
Il fenomeno nuovo, contingente alla crisi economica, è l’aumento dell’incidenza dei casi di gioco d’azzardo
patologico, sia nelle fasce sociali già interessate dalla dipendenze da sostanze, che in quelle fino ad ora
meno coinvolte: pensionati, lavoratori dipendenti, imprenditori e studenti.
In parte, ciò è dovuto alla disponibilità enormemente aumentata di occasioni di gioco d’azzardo: chiunque
osservi il territorio con attenzione potrà notare la proliferazione di sale slot e sale di scommesse, che in
21
aggiunta ad altri esercizi che consentono il gioco come bar, tabaccherie, centri commerciali ed alle
connessione internet personali, hanno ampliato in maniera selvaggia la pervasività nelle dimensioni del
tempo e dello spazio, e la virulenza dell’agente patogeno.
Dall’altra parte, è aumentata la consapevolezza del problema nella popolazione generale e nell’ambito
sanitario. Il risultato è l’affacciarsi all’ambulatorio di un numero crescente di soggetti che mostrano un
disagio personale, familiare e sociale legato al gioco d’azzardo, con decadimento delle possibilità
economiche della famiglia, ben presto strangolate dal debito e delle condizioni psicopatologiche del singolo
e dei conviventi, con disturbi secondari dell’umore e d’ansia.
Il gioco d’azzardo patologico si osserva in comorbilità con altre dipendenze da sostanze, o come alternativa
all’uso di sostanze psicoattive nel paziente che ha raggiunto l’astinenza.
4.3.2 Offerta Sociale
A parte i servizi sanitari istituzionalmente deputati (SerT, e nella cerchia ampliata i servizi di salute
mentale, di medicina scolastica ed i reparti ospedalieri) il territorio del Distretto offre limitate risposte alla
domanda di salute sopra delineata.
Si dispone di un singolo centro di auto-aiuto tra pari per disturbi alcool-correlati con coinvolgimento
familiare, e cioè il CAT di Lentini, che applica la metodologia di Hudolin e ha una storia di collaborazione con
il SerT.
Il territorio non dispone di comunità terapeutiche residenziali o semiresidenziali per soggetti con
dipendenze patologiche e, nei casi ove questo intervento è indicato, si fa riferimento ad una singola
comunità accreditata della provincia ed a più numerose comunità situate nelle altre province regionali.
Nel triennio di riferimento non si rilevano nel distretto interventi tali da incidere in maniera efficace sulle
condizioni sociali dei soggetti con dipendenza patologica e dei loro familiari da parte del Terzo Settore.
Si evidenzia la necessità di organizzare strategie significative di inserimento lavorativo nei confronti di
soggetti che a causa della patologia, delle cure e spesso a causa di detenzione sono usciti dai circuiti
occupazionali.
Le politiche sociali, sull’analisi dei dati e dei bisogni rilevati dovrebbe mirare ad un coinvolgimento della
scuola nella prevenzione primaria e secondaria e realizzare piani integrati degli interventi tra i vari servizi
territoriali.
22
SEZIONE V - AREA DISABILI
5.1 Indicatori della domanda sociale (anno 2010-2011- 2012)
Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato
1
2
3
4
5
6
7
8
7
Lentini
11
Carlentini
3
Francofonte
7
Totale distretto 21
N. richieste ricovero presso strutture
residenziali (Dopo di noi, comunità
alloggio,…)
N. richieste servizi semi-residenziali
(centri diurni, centro socioriabilitativi…)
N. richieste di interventi a carattere
domiciliare (SAD, ADI, Tele
assistenza…)
N. richieste di assegno di
accompagnamento nel distretto
N. richieste di buono socio sanitario
per disabili
Centro diurno CSM Lentini 90
Centro socio riabilitativi 30
Centro di aggregazione 25
Intervento Distrettuale PdZ
ADH 19
(Dato non pervenuto dall’INPS
Richiesta prot. n. 5877 del
07.03.14)
Lentini
Carlentini
Francofonte
44
21
48
Alunni disabili iscritti nelle scuole:
materne, elementari, medie e
superiori, nel distretto.
Totale distretto 180
Iscritti al collocamento mirato (legge
68/99), per livello di invalidità,
invalidità superiore al 45% ,invalidi al
lavoro con invalidità superiore al
33%, sordomuti e ipovedenti nel
distretto
Carlentini
6
Lentini
22
Francofonte
5
Totale distretto 33
N. di persone con disagio mentale
seguiti dai servizi attivati dal
distretto.
Altro… (informazioni utili ad
approfondire i bisogni dell’area di
riferimento)
2012
Carlentini
280
Lentini
2 650
Francofonte
759
Totale distretto
3.689
nel triennio
Progetto distrettuale : Teatro e
territorio
Focus group e tavoli tematici e
iniziative condotte nell’ambito
territoriale di riferimento
23
2012
2012
2011
2012
2012
ASP
Ultimi 3 anni
5.2 Indicatori dell’offerta sociale
Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato
a) Le strutture
1a
2a
N. di strutture residenziali presenti e
attive nel distretto, per tipologia e
RICETTIVITÀ
N. di strutture semiresidenziali
presenti e attive nel distretto, per
tipologia e ricettività
N. 1 comunità alloggio per
disabili psichici - Ricettività 10
CSM- Centro diurno Lentini
ricettività 30
Lentini
2012
b) Servizi, interventi e prestazioni
3b
4b
N. di persone che hanno usufruito di
interventi a carattere domiciliare
(SAD, ADI, Tele assistenza…)
N. di assegni di accompagnamento
riconosciuti
N. di buoni socio sanitari erogati per
disabili, suddivisi per buono sociale e
buono servizio
5b
Servizi, progetti e interventi attivati
nell’area di riferimento, suddivisi per
tipologia (Servizio di inserimento
lavorativo, integrazione scolastica,
servizi di socializzazione,….)
6b
17
(Dato non pervenuto dall’INPS
Richiesta prot. n. 5877 del
07.03.14
LENTINI
Anno 2010: buono sociale 33
Anno 2011: buono servizio 8
CARLENTINI
Anno 2010: buono sociale 18
Anno 2011: buono servizio 13
FRANCOFONTE
Anno 2010: buono sociale 48
Anno 2011: buono servizio 35
Servizi :
· ricoveri presso Comunità
Alloggio per disabili psichici;
· trasporto gratuito presso
centri di riabilitazione;
· contributi alle famiglie per
raggiungere i centri di
riabilitazione non
convenzionate;
· tessere di trasporto gratuito
urbano ed extra urbano;
· assistenza igienico personale
agli alunni disabili;
· trasporto scolastico;
· colonia estiva;
· buono socio sanitario
Progetti distrettuali :
1. assistenza domiciliare:
1.“ADH”;
2. Progetto Teatro e
24
2012
INPS
Al 31.12.2012
Ultimi 3 anni
territorio” interventi di
socializzazione.
2. Progetto educativo e
d’integrazione scolastica
per minori:
1. progetto Autismo:
“Un futuro per l’autismo”
5.3 Analisi ragionata della domanda e dell’offerta sociale
Nel corso del triennio 2010/12 l’U.O. di Medicina Riabilitativa del distretto socio-sanitario ha erogato
servizi di assegnazione presidi e di riabilitazione domiciliare ed ambulatoriale tramite i centri convenzionati
di riabilitazione CAR e ASPER, e tramite il proprio ambulatorio per un totale di 3.198 prestazioni, così
suddivise:
visite ambulatoriali 1270
visite domiciliari 994
trattamenti riabilitativi 822
presidi riassegnati D.M. 332\99 112
Inoltre nel corso del 2012 i soggetti affetti da patologie croniche stabilizzate sono stati avviati al
trattamento riabilitativo ciclico contribuendo ad una riduzione delle liste d’attesa presso i centri
convenzionati.
La realtà della disabilità nel territorio del Distretto 49 è diversificata e complessa, sia in relazione alle
tipologie di handicap e sia ai diversi bisogni espressi. Ciò determina la necessità d’interventi differenziati e
di diversa natura.
Si rilevano infatti, in relazione all’età e alla tipologia di handicap, bisogni di tipo terapeutico e riabilitativo a
rilevanza sanitaria e bisogni di tipo socio-assistenziale.
Nella disabilità intervengono diversi enti ed istituzioni, con compiti specifici, ma talvolta anche sovrapposti,
per la mancanza, in alcuni settori, di protocolli formalizzati.
Non esiste una banca dati della popolazione disabile complessiva, nel nostro distretto proprio perché è
un’utenza che afferisce a servizi diversi.
Le politiche attivate in favore dei disabili, in ragione dell’incertezza e della frammentarietà che le ha
contraddistinte, non hanno garantito i livelli essenziali di assistenza in termini di misure assistenziali
educative, riabilitative, lavorative, di integrazione sociale, così come non hanno valorizzato la
partecipazione dei singoli, delle famiglie e dei soggetti sociali alla progettazione ed attuazione d’
interventi.
In particolare i soggetti disabili esprimono i seguenti bisogni:
· assistenza sanitaria e socio-riabilitativa;
· assistenza domiciliare;
· trasporto di servizi di accompagnamento non solo per i centri terapeutici, ma anche per altre attività di
socializzazione;
· inserimento presso centri residenziali per soggetti più gravi ( R.S.A, C.T.A, Case protette, Dopo di
noi….);
· sostegno economico;
· inserimento presso centri di aggregazione sociale
· servizi di supporto alla famiglia in modo da consentire ai membri la normale vita di relazione
· centri di ascolto
· centri culturali, ricreativi, musicali.
Bisogni latenti presunti sono:
· diritto alla qualità della vita relazionale del soggetto
· diritto all’integrazione sociale e culturale
· diritto alla formazione ed all’integrazione lavorativa
25
· diritto alla sessualità
· diritto all’espressione e realizzazione del sé
· diritto dei familiare ai propri spazi di vita sociale e relazionale
Al fine di soddisfare i bisogni assistenziali e sanitari a tutela dei diritti soggettivi dei disabili e dei bisogni
delle famiglie è necessario:
- l’integrazione delle prestazioni mediche, sociali, psicologiche, riabilitative ecc…per evitare
sovrapposizione e/o duplicazione;
- implementare il lavoro di rete;
- elaborare progetti individualizzati integrati;
- ridurre la disomogeneità territoriale nell’offerta dei servizi;
- accrescere la collaborazione interistituzionale, con il privato sociale ed il volontariato;
- accrescere la cultura e la sensibilizzazione sulle problematiche della disabilità;
- incoraggiare la cittadinanza attiva, le iniziative di auto mutuo aiuto e di aggregazione delle persone
con disabilità, la solidarietà organizzata.
Una razionalizzazione delle risorse economiche potrà garantire al disabile di permanere nel proprio
ambiente familiare e sociale, superando con i supporti dei servizi a carattere domiciliare situazioni di
fragilità dovute alle loro condizioni psico-fisiche.
26
SEZIONE VI - AREA IMMIGRATI
6.1 Indicatori della domanda sociale
Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato
Anno 2010: 844 di cui 351 maschi e 493
femmine
Popolazione straniera residente per
genere, nel distretto.
Anno 2011: 879 di cui 359 maschi e 520
femmine
Al
31.12.2012
Anno 2012: 952 di cui 394 maschi e 558
femmine
1
2
Incidenza % della popolazione straniera
sulla popolazione totale residente nel
distretto.
Popolazione minorenne straniera
residente 0-18 anni nel distretto
3
4
1,7%
Al
31.12.2012
Lentini
67
Carlentini 40
Francofonte 87
Distretto
194
Incidenza % dei minorenni stranieri sulla
popolazione straniera totale nel
distretto.
Al
31.12.2012
Al
31.12.2012
20,2%
Cittadini U.E.
5
stato
maschi
femmine totale
Austria
1
0
1
Romania
223
264
487
Albania
58
36
94
Polonia
21
102
123
Germania
6
26
32
Belgio
0
3
3
Bulgaria
0
3
3
Francia
2
3
5
Finlandia
1
0
1
Croazia
0
0
0
Spagna
1
1
2
Ungheria
0
2
2
27
al
1° gennaio
2011
Popolazione residente straniera per
paese di cittadinanza, UE ed extra-UE,
per genere, nel distretto
Paesi Bassi
3
3
6
Portogallo
1
0
1
Regno Unito
4
6
10
Slovenia
3
5
8
Malta
0
1
1
Grecia
0
0
0
Cittadini Extra U.E.
Cina Repub.
Popolare
Colombia
16
14
30
0
5
5
Moldova
3
7
10
Algeria
1
0
1
Repubblica
CECA
Svizzera
0
1
1
0
4
4
Libano
1
3
4
Uzbekistan
0
1
1
Congo
1
0
1
Repub.
3
Domenicana
Australia
9
6
9
8
17
Tunisia
30
18
48
Bangladesh
1
0
1
Cuba
1
4
5
Federazione
Russa
Ucraina
1
8
9
0
4
4
Bielorussia
0
3
3
Eritrea
2
0
2
Mauritius
1
0
1
Angola
1
2
3
Marocco
8
8
16
Senegal
3
1
4
Egitto
1
Argentina
0
0
0
Brasile
0
6
6
Stati Uniti
d’America
Canada
4
4
8
0
3
3
Venezuela
3
5
8
28
1
6
7
Perù
0
1
1
Filippine
0
2
2
Nigeria
2
8
10
Mauritania
1
1
2
kazakhstan
0
1
1
Sri Lanka
4
2
6
India
11
2
13
Ruanda
0
1
1
Madagascar
0
2
2
Montenegro 0
0
0
Incidenza % della popolazione
extracomunitaria sulla popolazione
totale residente, nel distretto.
Incidenza % della popolazione
extracomunitaria
sulla popolazione straniera residente nel
distretto
0,6%
2012
33%
2012
Carlentini
15
Scuole materne
3
Scuole primarie 9
Scuole medie
3
8
Minori stranieri iscritti ai vari ordini
scolastici.
Lentini
Scuole materne 3
Scuole primarie 16
Scuole medie
11
Francofonte
2012
24
Istituti superiori 11 (dato distretto)
9
Altro… (informazioni utili ad
approfondire i
bisogni dell’area di riferimento)
focus group
nell’ambito territoriale di riferimento
Ultimi 3 anni
6.2 Indicatori dell’offerta sociale
Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato
a) Le strutture
a
N. di strutture presenti e attive nel distretto,
0
29
2012
per tipologia (centri di prima accoglienza e
centri di accoglienza) e ricettività
b) Servizi, interventi e prestazioni
c
Servizi, progetti e interventi attivati nell’area
di
riferimento, suddivisi per tipologia
(Mediazione culturale, mediazione legale,
mediazione
linguistica, centri di ascolto, servizi formativi)
0
Ultimi 3 anni
6.3 Analisi ragionata della domanda e dell’offerta sociale
6.3.1 La domanda sociale
La presenza straniera nel territorio distrettuale è un fenomeno in crescita e l’incidenza rispetto al dato della
popolazione distrettuale è di 1,7 , ciò sta a dimostrare un progressivo aumento della presenza di soggetti
immigrati all’interno del DSS49. La tabella indica chiaramente i dati di questo aumento, passando da n.751
soggetti residenti nel 2008 a 952 del 2012. Anche per quel che riguarda la popolazione minorile si evidenzia
un incremento rispetto al 2008 di n. 42 unità. Nella tabella viene evidenziato un ulteriore dato riferito ai
cittadini provenienti dalla U.E. nella quale si evidenzia un persistente incremento della popolazione
proveniente dalla Romania e dalla Polonia.
Relativamente alla presenza scolastica di minori stranieri frequentanti la scuola materna e dell’obbligo si
rileva una diminuzione delle unità rispetto al dato del 2008.
6.3.2 Offerta Sociale
Nel territorio distrettuale si denota la mancanza di strutture di prima accoglienza e che l’unica offerta è
garantita dai servizi sociali professionali dei Comuni che hanno attuato ogni forma di consulenza e di
supporto rispetto alle procedure per l’ottenimento di prestazioni socio sanitarie, scolastiche e quant’altro.
I servizi sociali hanno posto interventi di mediazione tra i soggetti stranieri e le agenzie istituzionali del
territorio al fine di evitare il disagio sociale ed ogni forma di emarginazione.
Nel Comune di Lentini è stato realizzato il Progetto “Angeli 3” in favore delle vittime della tratta che ha
offerto i seguenti servizi: attività di emersione, protezione (assistenza psicologica e sanitaria, promozione e
inserimento socio lavorativo) alle persone straniere e ai cittadini comunitari vittime di violenza che
intendono sottrarsi al grave sfruttamento sessuale, lavorativo, all’accattonaggio e alle attività illegali.
30
SEZIONE VII - AREA FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI
7.1 Indicatori della domanda sociale
Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato
70 ( asilo nido comunale)
N. iscritti asili nido/servizi integrativi per la CARLENTINI
1 prima infanzia
LENTINI
60
FRANCOFONTE (dato non pervenuto)
2
3
4
5
6
7
Tasso di copertura posti asili nido/ servizi
integrativi per la prima infanzia per la
popolazione della classe di età 0-2 anni
N. iscritti scuole materne
CARLENTINI
15%
LENTINI
9%
FRANCOFONTE (dato non pervenuto)
CARLENTINI
380
LENTINI
831
FRANCOFONTE DATO NON PERVENUTO
Tasso di frequenza scuole materne
N. di iscritti scuole dell’obbligo
83%
LENTINI
CARLENTINI
FRANCOFONTE
1571
1283
691
DISTRETTO
3.545
Tasso di frequenza scuole dell’obbligo
N. di casi di abbandono e dispersione
scuole dell’obbligo
8
N. di richieste di affidi ed adozioni
9
N. minori in carico ai Servizi sociali
professionali territoriali
10 N. segnalazioni casi di violenza ai minori
Altro… (informazioni utili ad approfondire i
eventuali ricerche, focus group, tavoli
11 tematici e iniziative condotte nell’ambito
territoriale di riferimento
2012
2012
2012
2012
76%
2012
26
2012
Lentini
20
Carlentini
11
Francofonte 9
Lentini
120
Carlentini 25
Francofonte 16
Lentini
35
Carlentini
10
Francofonte 0
Elenco iniziative e convegni rivolto alle
famiglie e ai minori relativo all’anno 2012:
· Progetto “fidati dell’affido” mostra
concorso e convegno “fidati
dell’affido…; ti affido una famiglia
31
2012
2012
2012
2012
Ultimi 3
anni
·
Mostra – concorso, convegni e incontri
per parlare dell’affido dietro l’iniziativa
del Kiwanis di Lentini;
7.2 Indicatori dell’offerta sociale
Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato
a) Le strutture
Strutture iscritte all’Albo regionale: 4
Tipologia :
1. IPAB
· Santa Rosa da Viterbo (semiconvitto)
ricettività 19
· Aletta (semiconvitto)
ricettività 40
2. Ente Morale Religioso
· Istit. Manzitto ( CENTRO DIURNO CON
DECRETO REGIONALE )
1a
N. di strutture presenti e attive nel
distretto, per tipologia (Comunità di tipo
familiare, comunità alloggio, asili nido,
centri sociali e di aggregazione…) e
ricettività
3.Comunità alloggio
· “Maria Schininà”
ricettività 10
4. Strutture Comunali
· Asilo nido (Comune di Carlentini)
5. Strutture paritarie/private
· Asilo nido e servizi integrativi a livello
distrettuale
6. Casa Famiglia
· Cooperativa Ad Maiora – Casa famiglia
“L’isola che non c’è”
Ricettività 6
b) Servizi, interventi e prestazioni
Servizi, progetti e interventi attivati
nell’area di riferimento, suddivisi per
tipologia (Educativa domiciliare,
mediazione familiare, centri di ascolto,
consultori familiari, sportelli informa
famiglia, sostegno scolastico, assistenza
post penitenziaria…)
Servizi :
· affidamento giuridico;
· refezione scolastica;
· fornitura buoni-libro;
· trasporto scolastico;
· fornitura buoni occhiali;
· affidamento familiare;
· adozione nazionale ed internazionale
· ricovero minori;
· assegno per nucleo familiare con tre
figli;
· assegni per la maternità;
·
Progetto P.A.S.S.I. (Politiche Attive e
32
al
31.12.2012
·
·
·
·
·
·
·
·
Servizi Sociali Integrati)(Comune di
Lentini)
Progetto Tutoring a favore di minori
del Comune di Lentini in
collaborazione con l’IPAB Aletta;
Progetto distrettuale “La Famiglia al
Centro” realizzato nel Comune di
Lentini;
Progetto distrettuale “Centro di
Aggregazione per minori” realizzato
nel Comune di Carlentini.
Rieducazione psicopedagogica a
favore di minori con problemi di
sviluppo psicofisico e difficoltà
relazionali
Un futuro per l’autismo” – Progetto
educativo e d’integrazione
scolastica per minori Ludoteca a Lentini
“Attività di socializzazione per i minori
presso i centri parrocchiali”;
Attività di promozione della cultura e
dell’affido familiare
7.3 Analisi ragionata della domanda e dell’offerta sociale
7.3.1 La Domanda Sociale
Oggi si parla molto di crisi e di “destrutturazione” della famiglia tradizionale per indicare la transizione
verso nuove tipologie di unioni familiari. Tra le tendenze che muovono questa transizione si evidenziano a
livello locale e nazionale fattori che rilevano la diminuzione dei matrimoni con l’aumento di separazioni e
di divorzi, la riduzione del numero dei componenti per nucleo familiare e l’aumento della permanenza dei
figli nella famiglia di origine .
Sono in aumento sia a livello locale che nazionale, le donne che diventano madri dopo i 30 anni, in piena
età lavorativa. Si pone pertanto, il problema di conciliare lavoro e famiglia, compito che nel Distretto
verrà supportato attraverso l’erogazione dei servizi per minori da 0 a 3 anni del Piano Infanzia di cui ai
Fondi PAC, quali: micronido, spazio gioco per bambini, centri per bambini e famiglie.
I dati Istat relativi alla popolazione 2011 si riferiscono ad un numero complessivo di minori da zero a 36
mesi residenti nei Comuni del Distretto Socio Sanitario di 1.885 così ripartito per Comune:
- Comune di Lentini 831; - Comune di Carlentini 621;- Comune di Francofonte 433.
La popolazione residente da o a 14 anni di età, come indicato nell’indice ragionato e specificato nell’area
demografica, ha subito nel triennio 2010-2012 un leggero calo di 78 unità.
Si fa rilevare che i minori residenti nel distretto da 0 a due anni sono 1.384 di cui 684 maschi e 700
femmine, rispetto ai 1.463 del 2008, ciò indica un lieve decremento in tale fascia di età.
La carenza di strutture pubbliche e private che si rivolgono a questa fascia di età, comporta un rapporto
33
del 5% tra i bambini frequentanti l’asilo nido o un servizio integrativo per la prima infanzia e il totale dei
bambini del distretto.
Riguardo i bambini frequentanti le scuole materne si è rilevato un numero di 1.211 unità a fronte di
numero 1.459 minori residenti da 3 a 5 anni di età, registrando un tasso di frequenza dell’ 83%.
I minori iscritti nelle scuole dell’obbligo sono 3.545 rispetto ai 4.641 residenti nel distretto, appartenenti
alla classe di età dai 6 ai 14 anni, pertanto, si registra un tasso di frequenza del 76 %. Da indagine risulta
che molti minori, conseguita la licenza media, non proseguono gli studi in quanto tante famiglie vivono
uno stato di precarietà culturale ed economico, faticano anche a garantire ai figli i supporti necessari per la
frequenza scolastica (libri, materiale scolastico, e quant’altro).
Le segnalazioni ufficiali relative ai casi di abbandono e dispersione scolastica riguardano 10 minori per lo
più frequentanti i primi anni di Scuola Superiore.
I casi di dispersione e di abbandono scolastico segnalati durante l’anno 2012 dagli Istituti Comprensivi di
Base hanno subito un decremento rispetto al 2008, da ascrivere presumibilmente al lavoro sinergico
attuato tra gli operatori scolastici e i Servizi Sociali del Distretto
Al 31.12.2012, a fronte di 112 unità nell’anno 2008, i minori affidati e seguiti dai Servizi Sociali
Professionali dei Comuni del Distretto da parte del Tribunale per i Minorenni di Catania sono 128. Questi
minori per lo più appartengono a famiglie disgregate e fragili, i cui rapporti genitori-figli sono altamente
problematici. Si tratta di genitori incapaci le cui condizioni di disagio e di trascuratezza non consentono ai
minori una adeguata crescita psico-fisica e un appropriato livello educativo. Per i minori seguiti dai
Servizi Territoriali si rileva un incremento di disagi familiari per fattori di vario tipo: economico, sociale e
relazionale.
Altri minori vengono seguiti dai Servizi Sociali Professionali in collaborazione con il Dipartimento di
Giustizia Minorile per reati penali. Si tratta di un fenomeno in continua ascesa e legato soprattutto al
genere maschile.
I contesti dove si sviluppa maggiormente la criminalità sono quelli densamente popolati o periferici, privi
di offerte di servizi pubblici e in cui avviene l’inserimento dei soggetti più fragili a gruppi che protendono
verso attività criminose.
Nell’ultimo triennio sono pervenute dai Tribunali Ordinari numerose richieste ai Servizi Sociali
Professionali del Distretto di indagini per casi di separazioni o divorzi nei quali nuclei disgregati vivono
minori.
Ed ancora vengono segnalati dalle scuole o dalle AA.GG. ai Servizi Sociali dei Comuni minori che hanno
subito abusi o atti di violenza fisica o psichica.
Il numero complessivo dei minori seguiti dai Servizi Sociali Professionali, come già detto, è abbastanza
rilevante.
Le problematiche familiari riguardanti i minori gravano sul carico assistenziale affidato alle donne costrette
a compiti di cura nei confronti di minori e anziani.
34
Molto spesso i Servizi Sociali Professionali riscontrano, all’interno del sistema familiare, la presenza di
comportamenti devianti da parte dei genitori, dovuti a vissuti di dipendenza, detenzione o precarietà
economica. Spesso la famiglia non riesce autonomamente a fronteggiare tali problematiche senza il
supporto dei servizi territoriali.
7.3.2 Offerta Sociale
In riferimento all'arco temporale dell'anno scolastico 2012 - 2013 per i servizi presenti nel DSS49 relativi
alla prima infanzia, si evidenzia come segue: nel territorio Distrettuale esiste un solo servizio a titolarità
pubblica di Asilo Nido ed è collocato presso il Comune di Carlentini con ubicazione dislocata nel centro
storico del Comune e presso la frazione denominata Carlentini Nord. Nello specifico l'Asilo Nido Comunale,
nella sua dislocazione anzi descritta, a fronte di una ricettività massima di 72 bambini, ha accolto nell'anno
di riferimento n° 70 bambini.
Per quanto riguarda le caratteristiche dell'offerta privata relativa ai servizi alla prima infanzia esiste sul
territorio del Comune di Lentini un'offerta privata di sezioni primavera gestita da tre strutture per un
totale di 60 bambini, come da indagine (Rilevazione spesa sociale dei Comuni singoli od associati relativa
all'anno 2012 effettuata dal Comune di Lentini) nei confronti delle strutture presenti sul territorio
comunale che realizzano e gestiscono privatamente sezioni primavera.
Altresì, nel territorio del Comune di Lentini si registra, per il periodo in questione, la presenza di soggetti
del terzo settore che erogano servizi socio educativi per la prima infanzia, dal sostegno diretto alle famiglie
per la promozione della genitorialità responsabile, alle aree gioco (baby parking, ludoteche, ecc…).
Il Comune di Francofonte risulta ad oggi sprovvisto di servizi a titolarità pubblica atti ad erogare interventi
a favore della prima infanzia in quanto nel territorio sono presenti solo strutture private.
Le due uniche strutture residenziali del distretto che accolgono minori, quali la comunità alloggio per
minori e la Casa Famiglia, non rispondono quasi interamente al fabbisogno di accoglienza e residenzialità
del minore, quando è necessario allontanarlo temporaneamente dalla famiglia d’origine e inoltre non sono
disponibili famiglie affidatarie nel territorio distrettuale.
In tutti i Comuni del Distretto i Servizi Sociali Professionali, nella maggior parte dei casi, cercano di
intervenire a sostegno dei minori e delle loro famiglie, relativamente ai bisogni emersi, attivando piani di
intervento e proposte progettuali, che vengono idoneamente rimodulati, in corso d’opera per essere
rispondenti all’evolversi dei bisogni stessi.
Si è registrato un riscontro positivo per l’aumento delle istanze, volte ad ottenere l’idoneità all’adozione
nazionale ed internazionale, presentate dalle coppie aspiranti residenti nel distretto.
Nell’ultimo triennio per i minori seguiti con il Tribunale per i quali è stato necessario all’allontanamento
delle famiglie si è fatto riferimento alla disponibilità di Centri affidi Distrettuali extra territoriali o ai
parenti.
Oltre i servizi che il Distretto garantisce a tutela dei minori e delle loro famiglie i progetti avviati negli ultimi
35
anni hanno perseguito i seguenti obiettivi:
·
favorire esperienze costruttive di socializzazione all’interno dei gruppi;
·
facilitare la comunicazione tra le diverse derivazioni;
·
stimolare i minori ad appropriarsi dei propri spazi;
·
promuovere la cultura della genitorialità e dell’affidamento dei minori;
·
valorizzare le risorse inespresse di minori a conclamato rischio di devianza.
Questi obiettivi sono stati realizzati grazie ai servizi compresi nei PdZ precedenti attraverso l’istituzione
del Centro per le famiglie nel Comune di Lentini, Centro di aggregazione per minori a rischio nel Comune
di Carlentini, servizio di semiconvitto e di sostegno a minori a rischio con l’intervento “Tutoring” realizzati
nel Comune di Lentini con i fondi del bilancio comunale presso l’IPAB “Aletta”.
36
SEZIONE VIII – AZIONI DI SISTEMA
8.1 Descrizione sintetica delle azioni di sistema attivate
Diverse azioni di sistema sono state avviate dal distretto tendenti all’eliminazione di processi
organizzativi, autoreferenziali ed alla realizzazione di azioni basate
sulla pianificazione locale,
partecipazione dei cittadini e uniformità delle azioni.
Oltre le conferenze di servizio, le riunioni del Gruppo Piano, indette fin dalla prima annualità del PdZ,
che hanno contribuito a garantire alle varie realtà territoriali (servizi, terzo settore, enti terzi), la
concertazione per la programmazione delle politiche sociali si sono svolti ultimamente in modo più
articolato tavoli tematici per garantire un esteso livello di concertazione e partecipazione degli
interventi, oggetto della recente programmazione (Fondi PAC –Piano Anziani e Infanzia e nuovo PdZ
2013/15). Ciò al fine di superare logiche di progettazione e di gestione dei Servizi autonomi e di avviare
dialogo sociale tra attori pubblici e privati, creando le basi di un modello di programmazione partecipata
e condivisa.
Nonostante la ristrettezza dei tempi e l’organico esiguo dei tecnici dei tre Comuni, si è cercato di rendere
meno convulso il grado di coinvolgimento dei referenti intervenuti e nello stesso tempo di avviare un
percorso di costruzione di un linguaggio comune e sinergico, integrato con i Servizi socio sanitari e del
terzo settore, capace di poter definire, tramite una decodificazione, azioni di sistema di implementazione
dei servizi e di promozione di culture di governance.
8.2 Definizione delle azioni di sistema da attivare
(max 1 pagine)
Con le finalità di cui sopra, a partire dalla nuova programmazione del PdZ, si vuole rendere permanenti i
tavoli tematici attraverso l’elaborazione di un regolamento che ne disciplinano le modalità e i criteri,
dovendo rafforzare nel territorio l’interscambio e l’interazione fra le diverse realtà locali, per lo sviluppo di
forme di programmazione ad indirizzo comune.
Fenomeni come quello della violenza di genere, confermato dai dati statistici come la prima causa di morte
per violenza delle donne in Italia, in Europa e nel mondo, rendono necessario che sul tema si apra e si
mantenga vivo e permanente il dibattito e il confronto.
Sono stati coniati i termini "femmicidio" per indicare l'omicidio di donne, quando la morte della donna
rappresenta l'esito di atteggiamenti o pratiche sociali misogine, e "femminicidio", per indicare la continua
37
erosione della dignità della donna attraverso la violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e
privato.
Il femmicidio costituisce la cima di quell'iceberg sommerso che è il femminicidio. Se si vuole che il
sommerso arrivi all'emersione è importante che non si lasci nulla di "non detto" quando si parla di violenza
contro le donne. L'esperienza dimostra che non è così, che arriva in superficie solo un segmento di una
conoscenza parziale e frammentaria. Un motivo di questa scarsa conoscenza, e perciò della scarsa o nulla
visibilità del vissuto di violenza di molte donne, è dovuto alla fatica che ancora fa la società ad uscire dai
tabù che limitano la conoscenza di questa realtà, soprattutto quando la violenza si consuma tra le mura
domestiche, cioè nella stragrande maggioranza dei casi.
Sulla violenza di genere, tema ancora oggi sottovalutato e sottostimato o addirittura rappresentato in
modo distorto dai mass media, è necessario che i diversi attori del territorio mettano insieme conoscenze
e competenze, riconoscendo nella “rete” lo strumento per dare più forza ed efficacia alla capacità
d'intervento dei singoli perchè oggi più che mai rappresenta una emergenza che richiede misure di salute
pubblica, in quanto non investe solo la sfera privata della vittima, ma coinvolge per le sue conseguenze
tutti i settori della società. Compito dei Comuni è favorire la formazione della rete come prodotto di un
percorso di riconoscimento reciproco e di condivisione di linguaggi, procedure e risorse da parte dei vari
attori del processo volti alla formazione di punti di vista e linguaggi comuni per costruire, in quanto
territorio, un percorso finalizzato a realizzare obiettivi comuni attraverso azioni adeguate.
Da ciò la necessità di dotarsi di strumenti
per fare in modo che la realtà di tutte le donne che
sperimentano su di sé la violenza sia una realtà conoscibile. Questo presupposto è alla base del lavoro di
informazione e sensibilizzazione al problema e interessa in maniera diretta gli attori istituzionali e non del
territorio. Un territorio è fatto di soggetti con culture, esperienze e punti di vista differenti. La violenza di
genere è un fenomeno che investe i servizi sociali, il sistema sanitario, le scuole, le forze dell'ordine,
l'autorità giudiziaria, i centri antiviolenza, le associazioni di volontariato con il compito di mettere insieme
le loro conoscenze, quale precondizione per formare nel territorio un patrimonio comune di saperi sul
tema finalizzato al lavoro di prevenzione. Lo strumento per mettere a frutto questo patrimonio è una rete
locale che sia un nodo importante della più ampia rete di relazione prevista dalla legge regionale 3/2012
"Norme per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere".
Prevenire la violenza contro le donne vuol dire saperne riconoscere le cause per rimuoverle. Si vuole,
attraverso l’istituzione di una rete dei servizi e dei referenti degli enti terzi e di agenzie locali che
promuovono iniziative contro la violenza di genere, prevenire promuovendo un cambiamento culturale
con un approccio metodologico finalizzato a ritessere le relazioni tra esseri umani differenti per genere,
ma ugualmente soggetti di diritti. Questo cambiamento deve passare in primo luogo per la scuola.
E' dimostrato che le prime immagini sociali della donna e dell'uomo vengono offerte alle bambine e ai
bambini in tenerissima età dalla televisione. Attraverso queste immagini, in particolare quelle della
pubblicità, si interiorizzano modelli e ruoli, si formano gli stereotipi di genere, si percepiscono le relazioni
38
tra uomini e donne come relazioni di potere, asimmetriche. Un lavoro di decondizionamento e rieducativo
non può perciò che avere la sua centralità nella scuola, come agente di promozione di una nuova cultura
delle relazioni.
Molti studi contemporanei dicono che oggi si è di fronte a una modalità storicamente inedita della
violenza contro le donne che ha le sue radici nella fragilità dei ruoli e della relazione tra uomini e donne.
L'obiettivo da raggiungere diventa perciò, nella battaglia culturale complessiva, una relazione tra soggetti
che siano in grado di stare su un piano di pari autonomia e di pari dignità.
39
SEZIONE IX - VALUTAZIONE COMPLESSIVA DEL SITEMA DEI BISOGNI
9.1 Descrizione sintetica del profilo di comunità*
(max 2 pagine)
Il profilo di comunità del Distretto S.S.49 rappresenta la premessa fondamentale per la definizione di
obiettivi, strategie e indirizzi operativi della programmazione triennale. La lettura dei differenti aspetti del
territorio risulta infatti fondamentale per elaborare politiche ed interventi tarati sui bisogni emergenti e per
razionalizzare e/o riorientare l’offerta esistente.
Dalla lettura dei bisogni della popolazione, dalla mappatura dei servizi e delle risorse disponibili si giungerà
ad un quadro interpretativo sintetico che collegherà l’analisi dell’esistente alla progettazione prevista per il
triennio a venire.
ll territorio distrettuale è situato nell’area nord della Provincia di Siracusa e dal punto di vista morfologico e
socio-demografico i tre Comuni che lo costituiscono presentano caratteristiche affini.
Ha una superficie di 447,81 Kmq, pari a 44.781 ettari, di cui 21.584 di pertinenza del Comune di Lentini,
15.802 del Comune di Carlentini e 7.395 del Comune di Francofonte, con una densità demografica
(rapporto tra popolazione e territorio) di 123,55 per Kmq.
Il tessuto produttivo del Distretto, mostra una grande difficoltà di ripresa per il crollo di molteplici attività
commerciali e artigianali e per il crollo dell’agricoltura, settore prevalente negli anni passati che ha
determinato la chiusura dei magazzini di produzione degli agrumi.
Ad oggi, come negli anni precedenti, il territorio non ha subito sostanziali modificazioni rispetto
all’incremento edilizio residenziale, tranne che per ciò che riguarda la ristrutturazione di alcuni edifici
pubblici e privati, la sistemazione di parte della viabilità e la normale attività di manutenzione
dell’esistente. Maggiore densità edilizia di tipo cooperativistico e popolare si mantiene nelle zone
periferiche che a tutt’oggi sono sprovvisti di adeguate opere di urbanizzazione.
Questi dati rilevano che il modello produttivo locale è caratterizzato dalla presenza di imprese di piccola
dimensione nel settore agricolo, commerciale e artigianale. In questi ultimi anni si è registrata
ulteriormente la dismissione di diverse attività artigianali e di attività commerciali piccole, per lo più di tipo
alimentare, che hanno ceduto il passo ai Centri Commerciali o Discount alimentari a diffusione nazionale.
Nel Distretto non vi sono attività industriali di rilievo. Il settore petrolchimico e dell’indotto di Priolo, che in
passato ha offerto opportunità lavorative a molte persone, ha subito un decremento occupazionale,
incidendo negativamente sulla già persistente crisi lavorativa.
Anche il settore turistico non è riuscito a decollare, nonostante, a livello ambientale e culturale vi siano
importanti siti naturalistici e culturali.
Il livello di disoccupazione è ancora più esteso del triennio precedente per un numero sempre crescente di
40
disoccupati tra i 15 ai 64 anni o addirittura non iscritti nelle liste di collocamento. Anche il lavoro in nero
che prima contribuiva a incrementare il “sommerso” e la domanda di lavoro delle fasce più deboli si
esprime con difficoltà e la mancanza di opportunità lavorative si traduce nell’impiego in lavori socialmente
utili per pochi mesi all’anno, garantiti dai Comuni a fronte di bilanci comunali.
A livello demografico si registra un timido aumento della popolazione distrettuale rispetto al 2008; si è
passati da 54.155 residenti a 55.326 nel 2012 e precisamente nel Comune di Lentini 24.466, nel Comune di
Carlentini 17.928 e nel Comune di Francofonte 12.932. I dati sulla popolazione rilevano che tra l’anno 2002
e l’anno 2012 si è registrato un decremento della popolazione nel triennio 2006/08 e un leggero
incremento nel 2012 .
Dal 2008 al 2012 si è passati da 823 istanze di assistenza economica diretta e indiretta a 1.564 e da 511
beneficiari a circa 766. Il tasso di disoccupazione che ci indica il livello di precarietà economica di tutto il
Distretto si attesta intorno al 34,4% in forte aumento rispetto al triennio precedente il cui dato rilevato era
del 23%. Il numero dei disoccupati del Distretto nel 2012 è pari a 12.482 (di cui Maschi 38% Femmine 32%)
rispetto al triennio precedente in cui sono stati rilevati 8.313 disoccupati.
Dai sopra indicati dati sulle prestazioni assistenziali di tipo economico, erogate dai Comuni a favore di
nuclei familiari bisognosi, si rileva che molti minori vivono in condizioni di rischio per disagi economici,
dovuti alla precarietà lavorativa o a stati di permanente disoccupazione dei genitori che non consente loro
di soddisfare i bisogni quotidiani più necessari. Tali bisogni incidono nelle relazioni familiari e sociali,
acuendo la situazione di nuclei già appesantiti da altre problematiche e determinando una carenza di
comunicazione o forme di devianza o di violenza.
Molte famiglie prive o con basso reddito da lavoro si sostengono tramite i sussidi assistenziali, le indennità
di pensione d’invalidità o di accompagnamento o i Bonus Socio Sanitari erogati a favore di famiglie in cui
sono presenti soggetti diversamente abili gravi. Le coppie di nuova formazione si mantengono, perlopiù,
con gli aiuti che ricevono dai genitori, se pensionati o lavoratori.
Si registra la richiesta altrettanto elevata di famiglie senza casa. Dalla lettura dei dati sulla domanda sociale,
emerge che nel Distretto i soggetti anziani richiedenti interventi a carattere domiciliare, nell’anno 2012,
sono stati 260 a fronte di 327 , mentre 16 sono stati i soggetti ricoverati in strutture socio assistenziali a
fronte di 26 richieste pervenute.
Al 31.12. 2012, a fronte di 112 unità nell’anno 2008, i minori affidati e seguiti dai Servizi Sociali Professionali
dei Comuni del Distretto da parte del Tribunale per i Minorenni di Catania sono 128. Questi minori per lo
più appartengono a famiglie disgregate e fragili, i cui rapporti genitori-figli sono altamente problematici. Si
tratta di genitori incapaci le cui condizioni di disagio e di trascuratezza non consentono ai minori una
adeguata crescita psico-fisica e appropriato livello educativo. Per i minori seguiti dai Servizi Territoriali si
rileva un incremento di disagi familiari per fattori di vario tipo: economico, sociale, relazionale.
Altri minori vengono seguiti dai Servizi Sociali Professionali in collaborazione con il Dipartimento di
Giustizia Minorile per reati penali. Si tratta di un fenomeno in continua ascesa e legato soprattutto al
41
genere maschile. I Servizi del territorio evidenziano che comparando i dati statistici con le pratiche
quotidiane, (colloqui, incontri con referenti vari delle reti istituzionali e non), emerge una progressiva
crescita di comportamenti trasgressivi, violenti e aggressivi dei minori nei confronti sia di coetanei che di
adulti, un “distacco” emozionale dalle vicende penali e una superficiale comprensione del disvalore sociale
dei fatti illeciti. I minori, pur avendo stimoli visivi e tecnologici, talvolta anche in eccesso, risentono di un
indebolimento educativo familiare e scolastico, sono portati a commettere atti di bullismo, intolleranza alle
regole, uso di sostanze stupefacenti, ricerca ossessiva di forme di divertimento o l’abulia. Sono questi tutti
fenomeni sintomatici di una difficoltà a confrontarsi con il processo di crescita e con modelli di riferimento.
Inoltre, il Servizio Sociale Professionale interviene a favore dei minori stranieri e neocomunitari per favorire
una loro integrazione scolastica e sociale e partecipazione ad iniziative della scuola, del volontariato locale,
delle associazioni religiose, sportive, o ricreative, per preservarli dall’accattonaggio o dalla strada.
Altrettanto rilevante risulta il dato dei soggetti seguiti dal Ser.T. (Servizio per le tossicodipendenze), che per
l’anno 2012 si esprime in 100 interventi su casi di situazioni di dipendenza e dal C.S.M. (Centro Salute
Mentale) i cui soggetti seguiti sono 4.561 con disagio psicologico individuale e/o familiare o disturbi
psichiatrici nelle forme sub-cliniche e conclamate (disturbi della personalità, della condotta alimentare,
della sfera sessuale, schizofrenia, psiconevrosi, reazioni di adattamento, ecc.).
9.2 Definizione delle priorità, dei servizi e degli interventi da attivare (Il libro dei sogni).
Il profilo di comunità fino ad ora riportato offre una descrizione molto parziale della realtà sociale del
Distretto 49 che dovrà essere approfondita e aggiornata anche attraverso l’integrazione dei vari sistemi
informativi in uso nei servizi sociali distrettuali, comunali e sanitari. I dati riportati nella relazione sociale
sono stati acquisiti dagli uffici competenti ed elaborati attraverso informazioni assunte da altri Enti, nelle
Conferenze di servizio e nei tavoli di concertazione. Diversi i motivi che non permettono e non favoriscono
interventi di analisi e ricerca sui fenomeni sociali, primo fra tutti, il permanente sotto organico che
caratterizza tutti gli uffici di servizio sociale che ostacola una adeguata programmazione e supervisione
delle politiche sociali. Nondimeno le numerose informazioni raccolte ci permettono di abbozzare un quadro
interpretativo complessivo che sarà esposto per punti:
-
In generale, gli interventi sociali si collocano in un contesto territoriale che deve essere
maggiormente esplorato e analizzato per trovare una migliore integrazione con le politiche
ambientali, economiche, culturali e abitative, il cui bisogno di trovare forme di risorse al disagio
conclamato ed espresso offrirebbe un
punto di partenza per pensare ad una più stretta
collaborazione e integrazione tra le politiche non solo sociali e sanitarie ma anche abitative.
-
La popolazione residente dopo un calo registratosi in passato sta riprendendo ad aumentare, forse
per un saldo migratorio di cittadini e/o per l’aumento di stranieri nonostante la crisi economica
continua la sua ascesa.
-
La crisi del tessuto produttivo ed imprenditoriale produce non solo l’aumento della disoccupazione o
delle condizioni di precarietà lavorativa, ma amplia la domanda di servizi sociali e alimenta anche
42
fenomeni di sfiducia soprattutto tra i giovani. Le politiche sociali non possono essere più pensate solo
come riparative, ma piuttosto necessitano di essere considerate generative di un nuovo welfare e
dunque di un diverso sviluppo locale.
-
Si registra una scarsa presenza di servizi residenziali e semi residenziali e per quel che riguarda i
servizi domiciliari si riscontra una forte evoluzione in corso dovuta all’erogazione degli stessi grazie
alle risorse dei fondi PAC e PISU e del F.N.P.S. del triennio 2010/12.
-
Nel territorio distrettuale sta crescendo la consapevolezza dell’associazionismo, il senso di solidarietà
e con esse la presenza di pratiche sociali innovative costituite da capitale sociale e umano che si
intende valorizzare nei processi di governante locale.
-
Molti indicatori rilevano per lo più che nei tre Comuni del Distretto i bisogni, i servizi e le risorse sono
distribuite in modo omogeneo.
1. Area povertà: assicurare la continuità dell’intervento “inserimento socio lavorativo”.
incrementando il numero dei destinatari.
Da una valutazione del bisogno emerge la necessità di proseguire da parte del Distretto a garantire servizi
di inclusione lavorativa sociale attraverso la riproposizione di progetti di sostegno all’inserimento lavorativo
e/o l’attivazione di servizi di prossimità a sostegno delle famiglie come l’intravedere forme di aiuti
alimentari considerate le attuali difficoltà riscontrate nella filiera della distribuzione dei prodotti alimentari.
Relativamente alle difficoltà di alloggio manifestate da alcuni utenti, l’attuale disponibilità abitativa risulta
insufficiente rispetto alla domanda in quasi tutti i Comuni del Distretto. Nei Comuni si rileva il problema di
far fronte ad esigenze abitative, immediate, per nuclei familiari che si trovano prive di alloggi. Rilevato l’alto
indice di disoccupazione che ha determinato un’elevata richiesta di contributi di assistenza economica è
quanto mai necessario proseguire e integrare l’esperienza del progetto “sostegno all’inserimento sociolavorativo”. In continuità con la positiva esperienza degli anni passati e tenendo presente i bisogni rilevati,
si potrebbero prevedere aiuti a soggetti o a gruppi di persone svantaggiate, che ne fanno richiesta,
attraverso l’inserimento nel servizio civico.
2. Area anziani: assicurare l’assistenza domiciliare a persone sole e senza supporto familiare
Il servizio di assistenza domiciliare rappresenta una valida alternativa per soggetti anziani parzialmente
autosufficienti o non autosufficienti, privi di adeguato supporto familiare e garantisce la loro permanenza
nel proprio contesto socio ambientale. Detto servizio, già erogato da anni nel Distretto, si rivolge agli
anziani residenti compresi nella fascia di età pensionabile ( donne dai sessanta anni e uomini dai 65 anni)
Considerato che buona parte dei soggetti che hanno usufruito del servizio sono in precarie condizioni di
salute occorre mantenere l’opportunità dell’assistenza a domicilio per evitare di sradicarli dalla famiglia
integrando anche prestazioni di tipo sanitario (ADI).
Visto che l’esiguità delle risorse economiche dei Comuni del Distretto non consentono di garantire il
servizio di A.D.A., lo stesso verrà finanziato con risorse PAC e con risorse del F.N.P.S. di cui al PdZ 2010/12,
attraverso nuove procedure di affidamento avviate con accreditamento dei servizi a enti del terzo settore
43
iscritti all’ALBO DISTRETTUALE, verrà assicurato il servizio domiciliare a un cospicuo numero di soggetti con
priorità di accesso e in particolar modo, a quei soggetti le cui condizioni di salute sono problematiche.
3. Area disabilità: garantire preliminarmente una continuità al servizio di Assistenza domiciliare ai
disabili.
Dai dati rilevati si evince l’esigenza di dover ricavare il numero complessivo dei residenti distrettuali che
presentano problematiche di disabilità, nonché la tipologia delle forme di disagio per definire gli opportuni
interventi. L’assenza di tali dati comporta l’esigenza di una mappatura nel territorio per la conoscenza reale
del fenomeno, utile in caso di calamità, anche al soccorso immediato e messa in sicurezza di tali soggetti.
Inoltre il servizio domiciliare di assistenza a disabili adulti e minori verrà erogato con fondi della seconda
triennalità, per garantire e assicurare, soprattutto ai soggetti gravi, adeguata assistenza e permanenza
nel proprio contesto familiare.
Nei tavoli tematici è stata evidenziata la necessità di garantire interventi a favore di soggetti affetti da
demenza senile e forme di alzhaimer.
4. Area famiglia, minori e giovani: interventi preventivi di rete a livello distrettuale di tipo
educativo da avviare in integrazione tra i Servizi Sociali Professionali, Enti Terzi e Terzo Settore
A fronte dei bisogni espressi, l’ipotesi progettuale che s’intende proporre rientra in un’ottica di interventi di
prevenzione e d’integrazione, finalizzata al conseguimento dei seguenti obiettivi:
·
supporto alle funzioni genitoriali di accudimento e di crescita dei figli, offerto alle famiglie in modo
individuale e limitato nel tempo, per particolari momenti di problematicità familiare e all’interno di un
progetto socio-educativo redatto dai Servizi in integrazione tra loro, atto a sostenere i diritti del/della
minore e le responsabilità genitoriali;
·
sostegno del ruolo educativo primario della famiglia, attraverso interventi di tipo formativo e
domiciliare a minori che presentano problematiche di comportamento, crescita individuale, disagio
socio-familiare e ai loro genitori che mostrano difficoltà di mantenere un’adeguata relazione per vissuti
anaffettivi o abbandonici o problematiche scaturite da eventi eccezionali come malattia, lutto,
disoccupazione che si sono verificate nel contesto familiare. Al fine di eludere il ricovero del minore e
supportare la famiglia evitando l’allontanamento dei figli dal proprio contesto familiare e tenuto conto,
peraltro, dell’esiguità di risorse economiche a disposizione dei Comuni
del Distretto, si ritiene
opportuno proporre un progetto articolato in più azioni che agisca secondo il modello di rete,
agevolando l’integrazione tra i Servizi Sociali Professionali, gli Enti Terzi e il Terzo Settore.
Il personale previsto per le azioni di supporto educativo nei confronti dei destinatari che deve collaborare
con il gruppo interistituzionale è il seguente:
·
Assistente Sociale per l’attività di coordinamento;
·
Educatore Professionale;
44
·
Psicologo (bambini e adolescenti fino ai 18 anni) con problematiche di apprendimento o di
sviluppo, con problemi comportamentali o di socializzazione oppure provenienti da famiglie con
situazioni problematiche o di disagio sociale;
·
Esperto laboratorio.
Il sostegno educativo a livello domiciliare e presso strutture educative (centri diurni) a favore del minore e
della sua famiglia è l’elemento centrale per la programmazione di ogni azione del progetto e deve essere
intesa come occasione per stimolare l’identificazione ai ruoli genitoriali adeguati e ottenere la condivisione
nella logica di una progressiva restituzione agli adulti di competenze e funzioni che sono loro proprie.
Ciò consente di
favorire la permanenza del minore nel nucleo familiare d’origine, evitando altresì
l’allontanamento ed il ricorso ad altri interventi impropri e di valorizzare le risorse familiari e sociali
nell’intento di superare forme di emarginazione.
Occorrerebbero servizi a sostegno della genitorialità dirette a fornire un reale supporto alle famiglie.
5. Implementazione di azioni di sistema : Implementazione dei tavoli tematici per favorire
la nascita di sistemi di RETE per fenomeni complessi come la violenza di genere.
Fenomeni come quello della violenza di genere, confermato dai dati statistici come la prima causa di morte
per violenza delle donne in Italia, in Europa e nel mondo, necessitano sul tema che si apra e si mantenga
vivo e permanente il dibattito e il confronto sul fenomeno trasversale a tutti gli strati sociali.
Da ciò la necessità di dotarsi di strumenti per fare in modo che la realtà di tutte le donne che sperimentano
su di sé la violenza sia una realtà conoscibile. Questo presupposto è alla base del lavoro di informazione e
sensibilizzazione al problema e interessa in maniera diretta gli attori istituzionali e non del territorio. Un
territorio è fatto di soggetti con culture, esperienze e punti di vista differenti. E' un fenomeno che investe i
servizi sociali, il sistema sanitario, le scuole, le forze dell'ordine, l'autorità giudiziaria, i centri antiviolenza, le
associazioni di volontariato con il compito di mettere insieme le loro conoscenze, quale precondizione per
formare nel territorio un patrimonio comune di saperi sul tema finalizzato al lavoro di prevenzione. Lo
strumento per mettere a frutto questo patrimonio è una rete locale che sia un nodo importante della più
ampia rete di relazione prevista dalla legge regionale 3/2012 "Norme per il contrasto e la prevenzione della
violenza di genere".
45
FORMULARIO DI PRESENTAZIONE
delle
AZIONI
46
GUIDA ALLA COMPILAZIONE
Il formulario di presentazione delle azioni che ciascun distretto si propone di realizzare sul
proprio territorio è composto da 7 sezioni:
1. NUMERO AZIONE. Si richiede di numerare le azioni tenendo conto della numerazione del
prospetto riepilogativo delle azioni1.
2. TITOLO AZIONE. Si richiede di riportare lo stesso titolo dell’azione utilizzato in fase di
caricamento della stessa nell’Anagrafica azione2.
3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ. Si richiede di descrivere sinteticamente le attività che si
intendono realizzare all’interno dell’azione di riferimento, distinguendo quelle rivolte ai
destinatari da quelle rivolte al sistema (coordinamento, monitoraggio e valutazione…).
4. DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DELLE RISORSE. Si richiede di
individuare la rete di collaborazione tra servizi pubblici e del privato sociale, i soggetti
coinvolti, le modalità di coinvolgimento e di partecipazione; in particolare l’eventuale
livello di integrazione socio-sanitaria. Indicare, inoltre, le risorse necessarie in termini di
strutture ed attrezzature.
5. FIGURE PROFESSIONALI. Si richiede di specificare la tipologia e il numero di figure
professionali che si intendono impiegare all’interno dell’azione di riferimento, distinguendo
quelle a carico delle amministrazioni pubbliche coinvolte (Enti Locali, ASP (EX AUSL), T.M.,
Scuole…) da quelle in convenzione.
6. PIANO FINANZIARIO. (Allegati 4 e 5). E’ richiesta la compilazione di un piano finanziario per
ogni azione che si vuole realizzare, per le tre annualità di riferimento.
7. SPECIFICA RAGIONATA SULLE MODALITÀ DI GESTIONE. Si richiede di specificare le
modalità di gestione che si intendono adottare per l’azione di riferimento: diretta, mista e
indiretta/esternalizzata.
1
2
Vedi pag. 17, paragrafo 2. Il Piano di Zona e i suoi allegati
L’Anagrafica azione si trova nella sezione Piano di Zona del Monitoraggio dei Piani di Zona (area ad accesso riservato del portale
S.I.R.I.S.);
47
FORMULARIO DELL’AZIONE
1. NUMERO AZIONE
N. 1
2. TITOLO AZIONE
P.O.L.I.S. ( Promuovere Opportunità di Lavoro = Inclusione Sociale)
Intervento distrettuale
l.a - Classificazione dell'Azione programmata (D.M. Lavoro e Politiche Sociali 26/06/2013
AREE DI INTERVENTO
MACRO
LIVELLO
RESPONSABILITÀ' DISABILITA' POVERTÀ'
E NON
ED
SPECIFICARE LA OBIETTIVI DI SERVIZIO A CU I VA FAMILIARI
AUTOSUFF.
ESCLUSIONE
TIPOLOGIA
RICONDOTTA LA
SOCIALE
D'INTERVENTO TIPOLOGIA D'INTERVENTO
Interventi di
Lotta alla povertà in favore della
X
X
contrasto alla
inclusione
socio
lavorativa
di
povertà e in
nuclei familiari in difficoltà a
favore
rischio di marginalità.
dell’integrazione
sociale di
soggetti con
disabilità
psichica.
Specificare il Macro livello di riferimento, la tipologia di intervento, collegando
quest'ultima con gli obiettivi di servizio e l'Area di Intervento.
Il Macro livello di riferimento in questione riguarda l’area povertà ed esclusione sociale e si
prevedono azioni di contrasto alla povertà attraverso l’erogazione del contributo stabilito.
3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ
Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all’interno dell’azione di riferimento,
specificando quelle rivolte ai destinatari da quelle di sistema (coordinamento, monitoraggio e
valutazione…).
L’azione progettuale denominata P.O.L.I.S. avrà un capo di intervento Distrettuale e riguarderà dunque i
Comuni di Lentini, Carlentini e Francofonte. Si intende promuovere interventi atti a combattere la povertà,
la marginalità sociale, e (soltanto per il Comune di Lentini) le difficoltà di integrazione dei soggetti
diversamente abili con svantaggio psichico.
Durante il triennio di competenza si prevede l’erogazione di contributi in favore di soggetti appartenenti a
fasce sociali svantaggiate. Il principio che anima il sostegno all’inserimento lavorativo erogato a fronte di
48
attività lavorativa prestata come servizio civico, è quello di disincentivare ogni forma di mero
assistenzialismo; si intende favorire il reinserimento sociale di soggetti i cui nuclei familiari versano in stato
di indigenza economica, mediante assegnazione di un impegno lavorativo al fine di valorizzarne le
potenzialità e le risorse personali. I destinatari degli interventi saranno i cittadini residenti nel DSS49,
maggiorenni in età lavorativa e in condizioni psicofisiche idonee allo svolgimento di attività lavorativa, che
per diversi motivi vivono una grave forma di disagio economico e sociale. Gli interventi saranno destinati
prioritariamente ai seguenti soggetti:
-Persone che hanno difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro per i loro vissuti personali (ex detenuti,
ex tossicodipendenti, ecc..);
-Persone che sono da anni prive di occupazione;
-Persone che hanno perso il posto di lavoro per motivi non imputabili alle stesse.
Il progetto P.O.L.I.S. ( Promuovere Opportunità di Lavoro = Inclusione Sociale) intende promuovere e
valorizzare la dignità della persona, favorendo il mantenimento di un ruolo sociale attivo e della
partecipazione alla vita comunitaria. I tre Comuni del DSS49 sono già dotati di regolamenti attuativi che
consentiranno l’ordinaria erogazione del contributo a fronte di attività lavorativa. Le azioni anzi descritte
avranno come destinataria l’intera comunità locale con il beneficio che quest’ultima potrà attivare le
risorse, teoricamente più fragili, in favore di un crescente e sano protagonismo civico. Il compito di regia
riguarderà prioritariamente i Servizi Sociali Professionali dei Comuni del DSS49; gli stessi servizi cureranno
– in concerto con i servizi pubblici che hanno la presa in carico dei soggetti destinatari degli interventi – le
azioni di coordinamento, monitoraggio e valutazione del progetto.
4. DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DELLE RISORSE
Individuare la rete di collaborazione tra servizi pubblici e del privato sociale, i soggetti coinvolti, le modalità
di coinvolgimento e di partecipazione; in particolare l’eventuale livello di integrazione socio-sanitaria.
Indicare, inoltre, le risorse necessarie in termini di strutture ed attrezzature.
Le azioni del progetto P.O.L.I.S. ( Promuovere Opportunità di Lavoro = Inclusione Sociale) non prevedono
la mediazione dei soggetti del privato sociale, appare invece necessaria una stretta e sinergica
collaborazione con i servizi pubblici che hanno la presa in carico degli utenti (U.E.P.E. per i soggetti
coinvolti nell’area penale; l’A.S.P. con le U.O. preposte alla disabilità psichica; ecc..). Sono attori coinvolti
nel progetto i referenti dei Settori delle amministrazioni comunali riguardo alle attività che verranno
realizzate di cui gli stessi ne cureranno il monitoraggio. Si tratta dunque di un’azione con un buon livello di
integrazione socio sanitaria che prevede la stesura di appositi protocolli operativi nell’ottica di una
collaborazione funzionale al raggiungimento di risultati concreti e tangibili.
In riferimento alle risorse necessarie in termini di strutture ed attrezzature, queste ultime verranno
interamente fornite dalle Amministrazioni coinvolte, le quali lavoreranno in sinergia per massimizzare
l’uso dei mezzi necessari al buon esito progettuale.
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5. FIGURE PROFESSIONALI
Inserire le figure professionali che si intendono utilizzare all’interno dell’azione distinguendo quelle a carico
delle amministrazioni pubbliche coinvolte da quelle in convenzione
TIPOLOGIA
Assistenti Sociali
Comuni del DSS 49
Amministrativi
Comuni del DSS 49
Referenti ASP
Personale UEPE
A
carico
delle In convenzione
amministrazioni
pubbliche coinvolte (Enti
Locali, ASP(ex ASL) TM,
scuole….)
dei 3
Totale
dei 3
3
1
1
1
1
8
Totale
50
3
6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5)
Compilare il piano di spesa dettagliato per ogni azione che si vuole realizzare.
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 1 – 1^ ANNUALITÀ '
Titolo Azione P.O.L.I.S. ( Promuovere Opportunità di Lavoro = Inclusione Sociale)
Voci di spesa
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
Costo Totale
€400,00
€133.200,00
RISORSE UMANE
Beneficiari
111
unità
Subtotale
3 mesi
€133.200,00
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: cancelleria, spese utenze, materiali per le
pulizie, acquisto materiale informativo, abbonamenti, costi connessi alla comunicazione,
ecc.)
Subtotale
ALTRE VOCI
Stipula assicurazione infortuni e R.C.T. (rischi diversi),
materiale divulgativo/informativo, ausili vari……
Subtotale
TOTALE
51
€ 5.357,21
€ 5.357,21
€ 138.557,21
6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5)
Compilare il piano di spesa dettagliato per ogni azione che si vuole realizzare.
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 1 – 2^ ANNUALITÀ '
Titolo Azione P.O.L.I.S. ( Promuovere Opportunità di Lavoro = Inclusione Sociale)
Voci di spesa
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
Costo Totale
€400,00
€133.200,00
RISORSE UMANE
Beneficiari
111
unità
Subtotale
3 mesi
€133.200,00
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: cancelleria, spese utenze, materiali per le
pulizie, acquisto materiale informativo, abbonamenti, costi connessi alla comunicazione,
ecc.)
Subtotale
ALTRE VOCI
Stipula assicurazione infortuni e R.C.T. (rischi diversi),
materiale divulgativo/informativo, ausili vari……
Subtotale
TOTALE
52
€ 5.357,21
€ 5.357,21
€ 138.557,21
6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5)
Compilare il piano di spesa dettagliato per ogni azione che si vuole realizzare.
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 1 – 3^ ANNUALITÀ
Titolo Azione P.O.L.I.S. ( Promuovere Opportunità di Lavoro = Inclusione Sociale)
Voci di spesa
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
Costo Totale
€400,00
€133.200,00
RISORSE UMANE
Beneficiari
111
unità
Subtotale
3 mesi
€133.200,00
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: cancelleria, spese utenze, materiali per le
pulizie, acquisto materiale informativo, abbonamenti, costi connessi alla comunicazione,
ecc.)
Subtotale
ALTRE VOCI
Stipula assicurazione infortuni e R.C.T. (rischi diversi),
materiale divulgativo/informativo, ausili vari……
Subtotale
TOTALE
53
€ 5.357,21
€ 5.357,21
€ 138.557,21
PIANO FINANZIARIO AZIONE N.1 – 3^ Riepilogo della Triennalità
Titolo Azione P.O.L.I.S. ( Promuovere Opportunità di Lavoro = Inclusione Sociale)
Voci di spesa
Quantità
Tempo
ore/mesi
Costo
unitario
333
3 mesi
€400,00 €399.600,00
Costo Totale
RISORSE UMANE
Beneficiari
Subtotale
€399.600,00
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: cancelleria, spese utenze, materiali per le
pulizie, acquisto materiale informativo, abbonamenti, costi connessi alla comunicazione,
ecc.)
Subtotale
ALTRE VOCI
Stipula assicurazione infortuni e R.C.T. (rischi diversi),
materiale divulgativo/informativo, ausili vari……
€ 16.071,63
Subtotale
€ 16.071,63
TOTALE
€ 415.671,63
Ripartizione del costo triennale totale dell'azione per fonte di finanziamento
Azione N.1
-Titolo Azione P.O.L.I.S. ( Promuovere Opportunità di Lavoro = Inclusione Sociale)FNPS
€ 415.671,63
3 € per abitante
0
Compartecipazione
utenti
Cofinanziamento3
0
0
3
Totale
€ 415.671,63
Tale voce si riferisce sia alle eventuali risorse investite dalle amministrazioni pubbliche locali, comprensive degli oneri figurativi, e sia agli eventuali
finanziamenti provenienti da altre fonti (FSE, APQ, ...).
54
7. SPECIFICA RAGIONATA SULLE MODALITÀ DI GESTIONE
Indicare le modalità di gestione che si intendono utilizzare per l’azione di riferimento
X Diretta
Mista (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare) ……………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
Indiretta/esternalizzata (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare) …..…….
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
55
FORMULARIO DELL’AZIONE
1. NUMERO AZIONE
N. 2
2. TITOLO AZIONE
C.A.S.E. (CONIUGARE L’ACCOGLIENZA ED IL SOSTEGNO EDUCATIVO) DA REALIZZARSI NEL COMUNE DI LENTINI
l.a - Classificazione dell'Azione programmata (D.M. Lavoro e Politiche Sociali 26/06/2013
AREE DI INTERVENTO
RESPONSABILITÀ' DISABILITA'
SPECIFICARE
E NON
MACRO LA
OBIETTIVI DI SERVIZIO A CU I VA FAMILIARI
AUTOSUFF.
RICONDOTTA LA
LIVELLO TIPOLOGIA
D'INTERVENTO TIPOLOGIA D'INTERVENTO
Interventi di
Sostegno educativo alla cura e
X
educativa
domiciliare e
percorsi con
laboratori
educativi
POVERTÀ'
ED
ESCLUSIONE
SOCIALE
all'accudimento del minore;
promozione/sostegno
all'autonomia del/i genitori
nell'accesso a prestazioni e servizi
sanitari e socio-sanitari in
favore dei loro figli.
Specificare il Macro livello di riferimento, la tipologia di intervento, collegando
quest'ultima con gli obiettivi di servizio e l'Area di Intervento.
Il Macro livello di riferimento è l’area Famiglia, Minori e Giovani, l’area di intervento in
questione riguarda le responsabilità familiari e si prevedono azioni in favore degli
interventi di educativa domiciliare e percorsi con laboratori educativi con il coinvolgimento
delle famiglie.
3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ
Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all’interno dell’azione di riferimento, specificando quelle rivolte ai
destinatari da quelle di sistema (coordinamento, monitoraggio e valutazione…)
Il titolo del progetto rimanda ad una condizione domestica, su cui l’azione punta, è anche un acronimo che
vuole raccontare l’intento di coniugare azioni ed obiettivi (la promozione dell’accoglienza dei minori e
delle loro famiglie per la realizzazione di laboratori e corsi coniugati con il sostegno educativo di stampo
domiciliare). In egual misura “case” ha una sua traduzione in lingua inglese in termini come: caso, coppia e
custodia, in gran parte sinonimi dell’agire professionale previsto.
C.A.S.E. (CONIUGARE L’ACCOGLIENZA ED IL SOSTEGNO EDUCATIVO) è rivolto a minori e alle loro famiglie che
vivono una condizione di disagio che rischia di marginalizzarli socialmente. Si compone – come richiama il
56
titolo del progetto – fondamentalmente di due azioni: un intervento di educativa domiciliare in favore di
minori e famiglie; un’azione di accoglienza dei minori e delle loro famiglia in un Centro adeguato dove si
possono svolgere delle attività di socializzazione di stampo educativo.
L'Assistenza Domiciliare Educativa ai Minori, comunemente abbreviato in A.D.M., è un servizio rivolto a
minori in situazioni di disagio sociale ed a rischio di emarginazione, ed alle loro famiglie, quando queste si
trovino in difficoltà nello svolgimento delle funzioni genitoriali ed educative, per impedimenti oggettivi
(temporanei o strutturali), per deprivazione socio - economica e culturale, per limitazioni fisiche o
psichiche.
L'intento generale di questo tipo di intervento è di salvaguardare la qualità del rapporto genitori -figli, al
fine di evitare l'allontanamento del minore dal proprio nucleo familiare. Ciò fa chiaramente intendere
che, alla base dell'intervento devono porsi due attenzioni fondamentali:
guadagnare il consenso della famiglia;
operare intensamente e "fino a prova contraria" per la recuperabilità delle capacità genitoriali e
l'autonomia nella gestione delle funzioni educative e di cura, il che comporta la non accettazione della
delega o della sostituzione.
Gli obiettivi dell'intervento:
-
sostegno educativo alla cura e all'accudimento del minore;
-
promozione/sostegno all'autonomia del/i genitori nell'accesso a prestazioni e servizi sanitari e
socio-sanitari in favore dei loro figli;
-
prevenzione dell'insuccesso scolastico e promozione alla socializzazione;
-
mediazione delle dinamiche educative e relazionali interne al nucleo, monitoraggio delle funzioni
genitoriali;
-
protezione e tutela del minore.
Il servizio prevede interventi di tipo educativo prestati da personale qualificato - educatore professionale prevalentemente a domicilio, ma anche nei luoghi in cui si svolge in modo significativo la vita sociale e
relazionale del minore.
È tuttavia possibile che a tale intervento si affianchi, per prestazioni di carattere socio-assistenziale la
figura dell'assistente sociale o per azioni di sostegno psicologico la figura dello psicologo.
La seconda macro azione del progetto denominata C.A.S.E. (Coniugare l’Accoglienza ed il Sostegno
Educativo) prevede la promozione di interventi presso una sede apposita (Centro) che consenta lo
svolgimento di attività laboratoriali con e per i minori e percorsi di sostegno alla genitorialità responsabile.
Dove
gli interventi di educativa domiciliare non appaiono efficaci o congrui nella trattazione dello
specifico caso, appare opportuno prevedere azioni di recupero e sostegno educativo presso una sede
diversa dal domicilio del minore dove quest’ultimo può interagire in un gruppo di pari. L’equipe degli
operatori professionali coinvolti strutturerà le attività pomeridiane, le quali nascono come spazi e luoghi
che si adoperano per rispondere ai bisogni culturali e sociali che vengono espressi dai ragazzi. Le attività
57
vengono concepite per ri-motivare le giovani generazioni e co-costruire percorsi di prevenzione puntando
su fattori quali il rafforzamento dell’autostima, le capacità di autonomia decisionale, una maggiore
predisposizione a instaurare rapporti all’interno di una contesto protetto che con momenti di
aggregazione, comunicazione, confronto e studio, fungendo anche da punto di riferimento per gruppi ed
associazioni sociali e culturali, presenti sul territorio, al fine di creare opportunità di rapporti sociali positivi
con il ragazzo e il contesto in cui vive. Attività: doposcuola, con studio assistito volto non soltanto a fare i
compiti, ma anche ad acquisire un metodo di studio; creazione di strumenti di comunicazione (giornalini,
diari di bordo, verbali di attività) tra mattino e pomeriggio; attività laboratoriali.
In egual misura lo spazio aggregativo immaginato può diventare un luogo che accoglie le istanza delle
famiglie dei minori coinvolti con momenti di confronto, supporto ed informazione di stampo psico
sociale. Un esempio per tutti: percorsi di sostegno alla genitorialità responsabile e di mediazione sociale
con modalità differenti: gruppo allargato; interventi con le coppie; interventi individuali.
Il personale che realizzerà tali interventi sarà l’assistente sociale (con funzioni di coordinamento), gli
educatori professionali , l’esperto di laboratori e lo psicologo.
Nelle due macroazioni l’entità dell’intervento (numero di ore settimanali, durata dell’intervento e
periodicità) sarà valutato di volta in volta a seconda delle caratteristiche del caso. In tal senso appare
opportuna l’adozione dello strumento del voucher sociale per realizzare il progetto “C.A.S.E” tenendo
conto che il DSS 49 da tempo ha privilegiato lo strumento del voucher per garantire la libera scelta da
parte dell’utenza, la qualità degli interventi attraverso la costituzione dell’Albo Comunale dei soggetti
accreditati.
Le azioni anzi descritte vedono come destinatari minori e famiglie a rischio di marginalità sociale residenti
nel Comune di Lentini.
I compiti di invio ed attivazione dei casi riguarderanno prioritariamente il Servizio Sociale Professionale del
Comune di Lentini che provvederà alla stesura del progetto educativo individualizzato in sinergia con la
famiglia e i referenti dei servizi territoriali coinvolti. Lo stesso servizio curerà – in concerto con il soggetto/i
del terzo settore erogatore degli interventi – le azioni di coordinamento, monitoraggio e valutazione del
progetto.
4. DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DELLE RISORSE
Individuare la rete di collaborazione tra servizi pubblici e del privato sociale, i soggetti coinvolti, le modalità
di coinvolgimento e di partecipazione; in particolare l’eventuale livello di integrazione socio-sanitaria.
Indicare, inoltre, le risorse necessarie in
termini di strutture ed attrezzature.
Per l’azione denominata
C.A.S.E. ( Coniugare l’Accoglienza ed il Sostegno Educativo) le figure
professionali da attivare sono:
♦ Assistente Sociale Coordinatore;
58
♦ Educatore Professionale;
♦ Psicologo;
♦ Esperto laboratori.
L’equipe socio psico educativa anzi descritta sarà garantita dal soggetto del terzo settore in possesso della
struttura nel territorio del Comune di Lentini, accreditato per erogare gli interventi previsti attraverso i
voucher sociali.
Un intervento come quello ipotizzato trova la sua origine nell’approccio metodologico di rete. Il progetto
prevede la partecipazione attiva di servizi socio sanitari pubblici e privati, agenzie educative formali ed
informali, soggetti del terzo settore e soggetti della cittadinanza attiva. La metodologia che favorisce
l’attivazione degli interventi ha origine nelle pratiche di buona prassi già realizzatesi nel territorio grazie
all’apporto dei Servizi Sociali Professionali che con i soggetti del terzo settore abilitati ed accreditati
erogano i servizi previsti in raccordo con i diversi Istituti Scolastici del territorio, i Servizi Sanitari
Specialistici in ordine alle dinamiche familiari e alle problematiche giovanili.
5. FIGURE PROFESSIONALI
Inserire le figure professionali che si intendono utilizzare all’interno dell’azione distinguendo quelle a carico
delle
amministrazioni pubbliche coinvolte da quelle in convenzione
TIPOLOGIA
Assistenti Sociali
Neuropsichiatria
Infantile ASP
Psicologo ASP
A
carico
delle In convenzione
amministrazioni
pubbliche coinvolte
(Enti
Locali,ASP(ex
ASL) TM, scuole….)
2 assistenti sociali del 1
assistente
Comune di Lentini
coordinatore
Totale
sociale
1
1
3
1
1 psicologo
1 educatore professionale
1 esperto laboratori/animatore
59
2
1
1
8
6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5)
Compilare il piano di spesa dettagliato per ogni azione che si vuole realizzare.
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 2 – 1^ ANNUALITÀ '
- Titolo Azione C.A.S.E. ( Coniugare l’Accoglienza ed il Sostegno Educativo)
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
Assistente Sociale Coordinatore (Cat. D2)
1
440
€ 20,50 € 9.020,00
Educatore Professionale (Cat. D2)
1
1.188
€ 18,50 € 21.978,00
Psicologo (Cat. E2)
1
275
€ 22,50 € 6.187,50
Esperti laboratori/Animatore (Cat. C1)
1
440
€ 16,50 € 7.260,00
Voci di spesa
Costo Totale
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Subtotale
€ 44 445,50
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
8%
Cancelleria, utenze, gestione amministrativa, materiale informativo/divulgativo….
Subtotale
€ 3.555,64
€ 3.555,64
ALTRE VOCI
IVA 4%
4%
Subtotale
TOTALE
60
€ 1.920,05
€ 1.920,05
€ 49.921,19
6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5)
Compilare il piano di spesa dettagliato per ogni azione che si vuole realizzare.
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 2 – 2^ ANNUALITÀ '
- Titolo Azione C.A.S.E. ( Coniugare l’Accoglienza ed il Sostegno Educativo)
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
Assistente Sociale Coordinatore (Cat. D2)
1
440
€ 20,50 € 9.020,00
Educatore Professionale (Cat. D2)
1
1.188
€ 18,50 € 21.978,00
Psicologo (Cat. E2)
1
275
€ 22,50 € 6.187,50
Esperti laboratori/Animatore (Cat. C1)
1
440
€ 16,50 € 7.260,00
Voci di spesa
Costo Totale
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Subtotale
€ 44 445,50
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
Cancelleria, utenze, gestione amministrativa,, materiale informativo/divulgativo….
8%
Subtotale
€ 3.555,64
€ 3.555,64
ALTRE VOCI
IVA 4%
4%
Subtotale
TOTALE
61
€ 1.920,05
€ 1.920,05
€ 49.921,19
6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5)
Compilare il piano di spesa dettagliato per ogni azione che si vuole realizzare.
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 2 – 3^ ANNUALITÀ '
- Titolo Azione C.A.S.E. ( Coniugare l’Accoglienza ed il Sostegno Educativo)
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
Assistente Sociale Coordinatore (Cat. D2)
1
440
€ 20,50 € 9.020,00
Educatore Professionale (Cat. D2)
1
1.188
€ 18,50 € 21.978,00
Psicologo (Cat. E2)
1
275
€ 22,50 € 6.187,50
Esperti laboratori/Animatore (Cat. C1)
1
440
€ 16,50 € 7.260,00
Voci di spesa
Costo Totale
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Subtotale
€ 44 445,50
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
Cancelleria, utenze, gestione amministrativa, materiale informativo/divulgativo….
8%
Subtotale
€ 3.555,64
€ 3.555,64
ALTRE VOCI
IVA 4%
4%
Subtotale
TOTALE
62
€ 1.920,05
€ 1.920,05
€ 49.921,19
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 2 – Riepilogo della triennalità '
- Titolo Azione C.A.S.E. ( Coniugare l’Accoglienza ed il Sostegno Educativo)
Voci di spesa
Quantità
Tempo
ore/mesi
Costo
unitario
Costo Totale
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Assistente Sociale Coordinatore (Cat. D2)
1
1.320
€ 20,50 € 27.060,00
Educatore Professionale (Cat. D2)
1
3.564
€ 18,50 € 65.934,00
Psicologo (Cat. E2)
1
825
€ 22,50 € 18.562,50
Esperti laboratori/Animatore (Cat. C1)
1
1.320
€ 16,50 € 21.780,00
Subtotale
€ 133.336,50
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
8%
Cancelleria, utenze, gestione amministrativa, materiale informativo/divulgativo….
Subtotale
€ 10.666,92
€ 10.666,92
ALTRE VOCI
IVA 4%
4%
Subtotale
TOTALE
€
5.760,15
€
5.760,15
€ 149.763,57
Ripartizione del costo triennale totale dell'azione per fonte di finanziamento
Azione N.2 - Titolo Azione C.A.S.E. ( Coniugare l’Accoglienza ed il Sostegno Educativo)
FNPS
€ 149.763,57
3 € per abitante
0
Compartecipazione
utenti
Cofinanziamento4
Totale
0
0
€ 149.763,57
4
Tale voce si riferisce sia alle eventuali risorse investite dalle amministrazioni pubbliche locali, comprensive degli oneri figurativi, e sia agli eventuali
finanziamenti provenienti da altre fonti (FSE, APQ, ...).
63
7. SPECIFICA RAGIONATA SULLE MODALITÀ DI GESTIONE
Indicare le modalità di gestione che si intendono utilizzare per l’azione di riferimento
Diretta
Mista (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare) ……………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
X Indiretta/esternalizzata (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare)
Si prevede di esternalizzare il progetto denominato C.A.S.E. ( Coniugare l’Accoglienza ed il Sostegno
Educativo) avvalendosi della modalità, peraltro largamente utilizzata nel DSS49, dell’accreditamento
attraverso la formazione di Albo per i soggetti deputati a ciò. Si erogheranno, dunque voucher socio
assistenziali al fine di favorire la scelta consapevole ed il sano protagonismo delle famiglie aderenti al
progetto.
64
FORMULARIO DELL’AZIONE
1. NUMERO AZIONE
N.3
2. TITOLO DELL’AZIONE
SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE AI MINORI DA REALIZZARSI NEL
COMUNE DI CARLENTINI
1.a – Classificazione dell’Azione programmata (D.M. Lavoro e Politiche Sociali – 26/06/2013
SPECIFICARE LA
AREE DI INTERVENTO
OBIETTIVI DI
TIPOLOGIA
SERVIZIO A CUI VA
POVERTA'
D’INTERVENTO
RICONDOTTA LA RESPONSABILITA' DISABILITA'
ED
E NON
TIPOLOGIA
FAMILIARI
ESCLUSIONE
AUTOSUFF.
D’INTERVENTO
MACRO
SOCIALE
LIVELLO Servizio di educativa Sostegno psicodomiciliare ai minori sociale su minori e
famiglia
X
3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ
Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all’interno dell’azione di riferimento, specificando quelle rivolte
ai destinatari da quelle di sistema (coordinamento, monitoraggio e valutazione…)
Il servizio educativo domiciliare si rivolge ai nuclei familiari con minori.
Si svolge a casa del minore, ed è realizzato da educatori professionali che hanno la funzione di sostenere i
genitori e/o familiari di riferimento nella loro funzione educativa e nelle loro difficoltà relazionali con i figli.
Il servizio intende, inoltre, sostenere il minore nelle sue difficoltà relazionali-comportamentali attraverso
attività ludico-ricreative pomeridiane includendo il sostegno nello svolgimento delle attività di studio.
E’ un servizio volto a promuovere nel minore e nella sua famiglia capacità e potenzialità temporaneamente
inespresse e inutilizzate sia a causa di eventi esterni, sia per l’incapacità di riconoscerle ed utilizzarle in
modo adeguato.
Gli obiettivi del servizio di educativa domiciliare per minori rappresentano una risposta flessibile al disagio
psico-sociale, coinvolgendo il minore, la sua famiglia e l’ambiente di vita nel quale è inserito.
Il servizio di educativa domiciliare per minori avrà i seguenti obiettivi:
■Sostenere il minore e aiutarlo nel rapporto con le figure genitoriali e parentali per permettergli di
maturare ed esprimere tutte le sue potenzialità;
■ recuperare risorse potenziali della famiglia e rafforzare le figure parentali;
■ costruire una rete di legami tra il minore, il nucleo familiare e l’ambiente ( scuola
vicinato,comunità locale)
■Favorire nel minore l’acquisizione e l’interiorizzazione del sistema di regole.
■Salvaguardare le qualità del rapporto fra genitori e figli.
■sostenere e favorire l’apprendimento scolastico.
65
Il progetto è rivolto ai minori e a famiglie multiproblematiche che si trovano in stato di disagio, seguiti dal
servizio Sociale e dal Tribunale per i Minorenni. Tale intervento favorisce la permanenza dei minori presso
la famiglia di origine. I destinatari prioritari dell’intervento sono: minori con famiglie che vivono un disagio
momentaneo tali da compromettere e limitare le funzioni educative ( malattie fisiche e psiche gravi, morte
di un familiare , conflittualità coniugali, difficoltà socio-economiche). Minori con disagio familiare grave a
rischio di allontanamento dalla famiglia. Minori con malattie croniche o disabilitanti.
4. DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DELLE RISORSE
Individuare la rete di collaborazione tra servizi pubblici e del privato sociale, i soggetti coinvolti, le modalità di coinvolgimento e
di partecipazione; in particolare l’eventuale livello di integrazione socio-sanitaria. Indicare, inoltre, le risorse necessarie in
termini di strutture ed attrezzature.
Nel corso dell’intervento verrà consolidato un rapporto di rete tra i servizi pubblici e quelli privati.
I servizi pubblici e privati con i quali si intende collaborare sono:
Servizio sociale professionale,
Scuola
Servizi specialistici (N.P.I.- C.S.M.)
Terzo settore.
C.G.M.
Agenzia di aggregazione sociale ( parrocchie, gruppi di volontariato).
Le figure professionali previste sono: Psicologo, educatore, animatore, assistente domiciliare. Mentre al
servizio sociale professionale viene attribuito il coordinamento e la regia delle azioni da seguire.
L’integrazione fra i vari servizi è necessaria al fine di predisporre un piano educativo individualizzato.
5. FIGURE PROFESSIONALI
Inserire le figure professionali che si intendono utilizzare all’interno dell’azione distinguendo quelle a carico delle
amministrazioni pubbliche coinvolte da quelle in convenzione
A carico delle
amministrazioni
pubbliche
coinvolte (Enti
Locali, ASP (EX
AUSL), T.M.,
Scuole…)
Tipologia
Educatore
Assistente sociale
psicologo
animatore
Assistente domiciliare
In convenzione
1
1
1
1
1
Totale
1
1
1
1
1
5
66
6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5)
Compilare il piano di spesa dettagliato per ogni azione che si vuole realizzare.
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 3 – 1^ ANNUALITÀ '
CARLENTINI
- Titolo Azione SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE AI MINORI DA REALIZZARSI NEL COMUNE DI
Voci di spesa
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
1
1
1
1
22,50
18,50
16,50
16,50
Costo Totale
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Psicologo
Educatore
Animatore
Assistente domiciliare
222
444
444
444
Subtotale
€4.995,00
€8.214,00
€7.326,00
€7.326,00
€ 27.861,00
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
6,6%
Materiale di cancelleria, materiale di facile consumo, spese di carburante per
coordinamento e svolgimento servizio, materiale informativo/divulgativo
Subtotale
€1.838,83
€1.838,83
ALTRE VOCI
IVA 4%
4%
Subtotale
TOTALE
67
€1.187,99
€1.187,99
€30.887,82
6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5)
Compilare il piano di spesa dettagliato per ogni azione che si vuole realizzare.
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 3 – 2^ ANNUALITÀ '
CARLENTINI
- Titolo Azione SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE AI MINORI DA REALIZZARSI NEL COMUNE DI
Voci di spesa
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
1
1
1
1
22,50
18,50
16,50
16,50
Costo Totale
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Psicologo
Educatore
Animatore
Assistente domiciliare
222
444
444
444
Subtotale
€4.995,00
€8.214,00
€7.326,00
€7.326,00
€ 27.861,00
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
6,6%
Materiale di cancelleria, materiale di facile consumo, spese di carburante per
coordinamento e svolgimento servizio, materiale informativo/divulgativo
Subtotale
€1.838,83
€1.838,83
ALTRE VOCI
IVA 4%
4%
Subtotale
TOTALE
68
€1.187,99
€1.187,99
€30.887,82
6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5)
Compilare il piano di spesa dettagliato per ogni azione che si vuole realizzare.
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 3 – 3^ ANNUALITÀ '
CARLENTINI
- Titolo Azione SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE AI MINORI DA REALIZZARSI NEL COMUNE DI
Voci di spesa
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
1
1
1
1
22,50
18,50
16,50
16,50
Costo Totale
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Psicologo
Educatore
Animatore
Assistente domiciliare
222
444
444
444
Subtotale
€4.995,00
€8.214,00
€7.326,00
€7.326,00
€ 27.861,00
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
6,6%
Materiale di cancelleria, materiale di facile consumo, spese di carburante per
coordinamento e svolgimento servizio, materiale informativo/divulgativo
Subtotale
€1.838,83
€1.838,83
ALTRE VOCI
IVA 4%
4%
Subtotale
TOTALE
69
€1.187,99
€1.187,99
€30.887,82
PIANO FINANZIARIO– Riepilogo della Triennalità
- AZIONE N. 3 - Titolo Azione SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE AI MINORI DA REALIZZARSI NEL COMUNE DI
CARLENTINI
Voci di spesa
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
1
1
1
1
22,50
18,50
16,50
16,50
Costo Totale
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Psicologo
Educatore
Animatore
Assistente domiciliare
666
1332
1332
1332
Subtotale
€14.985,00
€ 24.642,00
€ 21.978,00
€ 21.978,00
€ 83.583,00
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
6,6%
Materiale di cancelleria, materiale di facile consumo, spese di carburante per
coordinamento e svolgimento servizio, materiale informativo/divulgativo
Subtotale
€5.516,49
€5.516,49
ALTRE VOCI
IVA 4%
4%
Subtotale
€3.563,97
€3.563,97
TOTALE
€92.663,46
Ripartizione del costo triennale totale dell'azione per fonte di finanziamento
Azione N.3- Titolo Azione
SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE AI MINORI DA REALIZZARSI NEL
COMUNE
DI
CARLENTINI
FNPS
€ 92.663,46
3 € per abitante
0
Compartecipazione
utenti
Cofinanziamento5
0
0
5
Totale
€ 92.663,46
Tale voce si riferisce sia alle eventuali risorse investite dalle amministrazioni pubbliche locali, comprensive degli oneri figurativi, e sia agli eventuali
finanziamenti provenienti da altre fonti (FSE, APQ, ...).
70
7. SPECIFICA RAGIONATA SULLE MODALITÀ DI GESTIONE
Indicare le modalità di gestione che si intendono utilizzare per l’azione di riferimento
 Diretta
 Mista (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare) ……………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
X Indiretta/esternalizzata (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare)
affidamento con modalità di gara.
……………………………………………………………………………………………………………………………………….
71
FORMULARIO DELL’AZIONE
3. NUMERO AZIONE
N.4
4. TITOLO AZIONE
TITOLO DELL'AZIONE: (R)ESTATE INSIEME
l.a - Classificazione dell'Azione programmata (D.M. Lavoro e Politiche Sociali 26/06/2013
MACRO
LIVELLO
Sezione VII
Area
Famiglia
Minori e
Giovani
1
SPECIFICARE LA OBIETTIVI DI
TIPOLOGIA
D'INTERVENTO
AREE DI INTERVENTO
SERVIZIO A CU I VA
DISABILITA' POVERTÀ' ED
RICONDOTTA LA
RESPONSABILITÀ'
E NON
ESCLUSIONE
TIPOLOGIA
FAMILIARI
AUTOSUFF. SOCIALE
D'INTERVENTO
Interventi in favore di minori nel Comune di Francofonte
Specificare il Macro livello di riferimento, la tipologia di intervento,
collegando quest'ultima con gli obiettivi di servizio e l'Area di Intervento.
Il Macro livello di riferimento è l’area Famiglia, Minori e Giovani, l’area di intervento in
questione riguarda gli interventi educativi e ludici in favore di minori a rischio di disagio.
3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ
Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all’interno dell’azione di riferimento, specificando quelle rivolte ai
destinatari da quelle di sistema (coordinamento, monitoraggio e valutazione…)
Il titolo del progetto rimanda ad una stagione particolare e a una modalità - lo stare insieme – che riguarda
le attività educative e di sostegno di stampo laboratoriale. Il progetto vuole chiamare a raccolta quei
minori che in un periodo non coperto dall’offerta didattica rischiano di disperdersi in un deserto di offerte
educative e ludiche. Il Comune di Francofonte ha partecipato nella precedente edizione del PdZ ad un
progetto denominato “Tutoring ed oltre” e in tal senso la presente offerta progettuale riprende l’approccio
metodologico condividendone le azioni e la ricerca di senso. Gli obiettivi del progetto sono: il sostegno
educativo alla cura e l’accoglienza dei minori in una struttura idonea alla realizzazione di interventi e
laboratori sportivi, educativi e ludici; la prevenzione dell'insuccesso scolastico e la promozione alla
socializzazione; la protezione e la tutela del minore. Il servizio prevede interventi di tipo educativo prestati
da personale qualificato – psicologo coordinatore, educatori professionali ed esperto di laboratori - nei
luoghi in cui si svolge in modo significativo la vita sociale e relazionale del minore.
72
Sono destinatari del servizio i minori dai 6 ai 14 anni e le loro famiglie, residenti nel Comune di Francofonte
, segnalati dall’AA. GG. o dai Servizi competenti del territorio, dalla scuola o da agenzie del privato sociale
in situazioni di particolare disagio per problematiche personali/familiari, fragilità sociali o
comportamentali. Nel progetto (R) Estate insieme l’ entità dell’intervento (numero di ore settimanali,
durata dell’intervento e periodicità) sarà valutato di volta in volta a secondo delle caratteristiche del caso.
In tal senso appare opportuna l’adozione dello strumento del voucher sociale per realizzare tenendo conto
che il Comune di Francofonte da tempo ha privilegiato lo strumento del voucher per garantire la libera
scelta da parte dell’utenza, la qualità degli interventi attraverso la costituzione dell’Albo Comunale dei
soggetti accreditati. I compiti di invio ed attivazione dei casi riguarderanno prioritariamente il Servizio
Sociale Professionale del Comune di Francofonte; lo stesso servizio curerà – in concerto con il soggetto/i
del terzo settore erogatore degli interventi – le azioni di coordinamento, monitoraggio e valutazione del
progetto.
4. DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DELLE RISORSE
Individuare la rete di collaborazione tra servizi pubblici e del privato sociale, i soggetti coinvolti, le modalità
di coinvolgimento e di partecipazione; in particolare l’eventuale livello di integrazione socio-sanitaria.
Indicare, inoltre, le risorse necessarie in
termini di strutture ed attrezzature.
Il sostegno educativo a favore del minore e della sua famiglia è l’elemento centrale per la programmazione
di ogni azione del progetto e deve essere inteso come occasione per stimolare l’identificazione dei ruoli
genitoriali e ottenere la condivisione nella logica di una progressiva restituzione agli adulti di competenze e
funzioni che sono loro proprie.
La presa in carico globale del minore avviene da parte del Gruppo Interistituzionale composto dal servizio
sociale professionale, servizi specialistici dell’ASP e la scuola, coinvolti nella presa in carico del minore e
nella redazione del PEI (Piano Educativo Individuale) documento di programmazione delle attività a favore
del minore e della sua famiglia che prevede la definizione delle prestazioni da effettuare da parte dei
servizi territoriali e degli operatori dell’ente accreditato.
Le risorse professionali saranno impegnate per ciascuna annualità per mesi 4 ( da Giugno a Settembre)
Le risorse necessarie in termini di strutture ed attrezzature saranno prevalentemente garantite dal
Comune di Francofonte.
73
5. FIGURE PROFESSIONALI
Inserire le figure professionali che si intendono utilizzare all’interno dell’azione distinguendo quelle a carico delle
amministrazioni pubbliche coinvolte da quelle in convenzione
TIPOLOGIA
Assistente Sociale
Neuropsichiatria
Infantile ASP
Psicologo ASP
A
carico
delle In convenzione
amministrazioni
pubbliche
coinvolte
(Enti Locali,ASP(ex ASL)
TM, scuole….)
1 assistente sociale del
Comune di Francofonte
1
Totale
1
2
1
1
6
1 psicologo coordinatore
1 educatore professionale
1 esperto laboratorio
74
1
1
6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5)
Compilare il piano di spesa dettagliato per ogni azione che si vuole realizzare.
PIANO FINANZIARIO AZIONE N.4 – 1^ ANNUALITÀ '
- Titolo Azione ®Estate Insieme
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
Psicologo Coordinatore Cat. E2
1
120
€ 22.50 € 2.700,00
Educatore Professionale D2
Esperto laboratorio/Animatore C1
1
1
400
156
€ 18,50 €7.400,00
€ 16,50 € 2.574,00
€ 12.674,00
Voci di spesa
Costo Totale
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Subtotale
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
8%
Materiale di facile consumo, spese carburante per lo svolgimento servizio
Subtotale
€1.013,92
€1.013,92
ALTRE VOCI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: IVA, ecc.)
4%
€ 547,52
Subtotale
TOTALE
75
€ 14.235,44
PIANO FINANZIARIO AZIONE N.4 – 2^ ANNUALITÀ '
- Titolo Azione ®Estate Insieme
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
Psicologo Coordinatore Cat. E2
1
120
€ 22.50 € 2.700,00
Educatore Professionale D2
Esperto laboratorio/Animatore C1
1
1
400
156
€ 18,50 €7.400,00
€ 16,50 € 2.574,00
€ 12.674,00
Voci di spesa
Costo Totale
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Subtotale
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
8%
Materiale di facile consumo, spese carburante per lo svolgimento servizio
Subtotale
€1.013,92
€1.013,92
ALTRE VOCI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: IVA, ecc.)
4%
€ 547,52
Subtotale
TOTALE
76
€ 14.235,44
PIANO FINANZIARIO AZIONE N.4 – 3^ ANNUALITÀ '
- Titolo Azione ®Estate Insieme
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
Psicologo Coordinatore Cat. E2
1
120
€ 22.50 € 2.700,00
Educatore Professionale D2
Esperto laboratorio/Animatore C1
1
1
400
156
€ 18,50 €7.400,00
€ 16,50 € 2.574,00
€ 12.674,00
Voci di spesa
Costo Totale
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Subtotale
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
8%
Materiale di facile consumo, spese carburante per lo svolgimento servizio
Subtotale
€1.013,92
€1.013,92
ALTRE VOCI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: IVA, ecc.)
4%
€ 547,52
Subtotale
TOTALE
77
€ 14.235,44
PIANO FINANZIARIO AZIONE N.4 – Riepilogo della triennalità
- Titolo Azione ®Estate Insieme
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
Psicologo Coordinatore Cat. E2
1
360
€ 22.50 € 8.100,00
Educatore Professionale D2
Esperto laboratorio/Animatore C1
1
1
1.200
468
€ 18,50 €22.200,00
€ 16,50 € 7.722,00
€ 38.022,00
Voci di spesa
Costo Totale
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Subtotale
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
8%
Materiale di facile consumo, spese carburante per lo svolgimento servizio
Subtotale
€3.041,76
€3.041,76
ALTRE VOCI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: IVA, ecc.)
4%
Subtotale
€1.642,56
€1.642,56
TOTALE
€ 42.706,32
Ripartizione del costo triennale totale dell'azione per fonte di
finanziamento. Azione N .4 - Titolo Azione ®Estate Insieme
FNPS
€ 42.706,32
3 € per abitante
0
Compartecipazione
utenti
Cofinanziamento6
0
0
6
Totale
€ 42.706,32
Tale voce si riferisce sia alle eventuali risorse investite dalle amministrazioni pubbliche locali, comprensive degli oneri figurativi, e sia agli eventuali
finanziamenti provenienti da altre fonti (FSE, APQ, ...).
78
7. SPECIFICA RAGIONATA SULLE MODALITÀ DI GESTIONE
Indicare le modalità di gestione che si intendono utilizzare per l’azione di riferimento
Diretta
Mista (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare) ……………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
X Indiretta/esternalizzata (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare)
Il sistema di accreditamento dei soggetti, possessori dei requisiti previsti dal regolamento comunale,
consentirà di erogare gli interventi previsti sottoforma di voucher educativi. Ciò al fine di favorire la
partecipazione responsabile e la scelta consapevole dei cittadini del Comune di Francofonte.
79
5. NUMERO AZIONE
N.5
6. TITOLO AZIONE
UN TEMPO PER L’Alzheimer
l.a - Classificazione dell'Azione programmata (D.M. Lavoro e Politiche Sociali 26/06/2013
MACRO
LIVELLO
1
SPECIFICARE LA OBIETTIVI DI
AREE DI INTERVENTO
TIPOLOGIA
D'INTERVENTO
SERVIZIO A CU I VA
DISABILITA' POVERTÀ' ED
RICONDOTTA LA
RESPONSABILITÀ'
E NON
ESCLUSIONE
TIPOLOGIA
FAMILIARI
AUTOSUFF. SOCIALE
D'INTERVENTO
Un’iniziativa rivolta a pazienti affetti da demenza senile e/o
Alzheimer con i loro familiari, allo scopo di integrare la rete
dei servizi territoriali e costituire un punto di riferimento
socio-sanitario per chi affronta la patologia nelle prime fasi
del suo manifestarsi. Allo stesso tempo offrire attività
multidisciplinari con e per pazienti affetti da demenze senili
X
ed Alzheimer e loro familiari.
Attività multidisciplinari con e per pazienti affetti da demenze
senili e/o Alzheimer e loro familiari.
Specificare il Macro livello di riferimento, la tipologia di intervento,
collegando quest'ultima con gli obiettivi di servizio e l'Area di Intervento.
3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ
Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all’interno dell’azione di riferimento, specificando quelle rivolte ai
destinatari da quelle di sistema (coordinamento, monitoraggio e valutazione…)
Si propone di accogliere i pazienti affetti da demenza senile e/o Alzheimer per un numero di 10
(ed altrettanti familiari /caregiver) residenti in città, gli stessi saranno segnalati dai servizi
territoriali: dalle UVA, dai Medici di base ed in particolare sarà importante cercare di far venire
fuori quella nutrita sacca del sommerso. L’iniziativa avrà la durata di undici mesi per annualità: si
svolgerà con cadenza settimanale, dalle 15,30 alle 18,30 a partire da …….., con pausa per le
festività e nel mese di agosto.
80
Le attività relative verranno svolte nei locali di proprietà del Comune di Francofonte-, che si
trovano presso il Centro Sociale per Anziani, sito in C/da Quadri. Il sito è facilmente raggiungibile
con mezzo proprio, con molti spazi e verde. I locali, che rispettano i criteri di sicurezza, constano
di ampi spazi interni, ampio giardino facilmente fruibile in sicurezza anche dai pazienti più
deteriorati, ampio parcheggio e arredi moderni e funzionali che contribuiscono a creare una
atmosfera accogliente e familiare.
Il servizio si potrà avvalere anche di associazioni di volontariato e si prefigge di realizzare:
·
un incontro a settimana che costituirà un punto di riferimento per familiari e pazienti, in un
luogo d’incontro per confrontarsi/informarsi e trovare supporto, in un clima in cui sono
centrali l'accoglienza e la cordialità. Stimolazione cognitiva, arte-terapia, musicoterapia,
danza-movimento-terapia, le attività organizzate per i pazienti. Seminari formativi /
informativi, laboratori creativi, gruppi di auto mutuo aiuto, sostegno psicologico individuale,
sono le attività offerte ai familiari.
·
incontri a tema, per anziani autosufficienti e non.
·
convegni di approfondimento e sensibilizzazione sulle tematiche inerenti la Terza Età e
soggetti affetti da Alzheimer.
·
pomeriggi e tè danzanti per anziani con animazione e trasporto.
Il Servizio, inoltre, si propone di raggiungere l’obiettivo del soddisfacimento dei bisogni del
territorio a completamento di quanto offerto dalla rete socio – sanitaria. L’obiettivo è quello di:
·
facilitare l’inserimento nella rete dei servizi offerti
·
creare una sorta di front–office al fine di dare il massimo supporto possibile al
paziente ed al familiare su quelle che sono le notizie utili sulla patologia e quant’altro
relativo alle cure e l’accesso ai servizi sul territorio;
·
Dare la possibilità di condurre una vita socialmente attiva che è un aspetto
importante della salute psico-fisica e affettiva e sembra rallentare il declino cognitivo
nel paziente Alzheimer;
·
promuovere la socializzazione prevenendo il rischio di isolamento sia per il paziente
che per il suo nucleo familiare.
Il paziente parteciperà, inoltre, ad attività multidisciplinari, che rappresentano una delle opzioni
scelte nella formulazione del progetto di cura.
I pazienti in grado di trarre beneficio dalle attività proposte ,verranno inseriti nel PAI (piano di
81
assistenza individuale) formulato dall’UVA, rivalutato periodicamente per le attività, in base al
livello cognitivo e funzionale dei pazienti (stadiazione CDR, ADL, IADL).
In tale ambito verranno previste per i pazienti le seguenti attività: il contesto sereno e
amichevole, aiuta il paziente affetto da Alzheimer ad entrare in contatto con gli altri, e favorisce i
momenti di relazione sociale e ludica; pertanto saranno predisposti arredi tipo “ambiente
familiare” (tovaglie colorate, centri tavola, scatole contenenti oggetti che richiamano momenti
vissuti tipo cartoline, fotografie, ecc,). All’inizio verranno proposte attività semplici tipo
passeggiate (utilizzando il giardino di pertinenza), ascolto musicale, ballo, ginnastica dolce. A
seguire attività mirate gestite da personale specializzato: letture, giochi a carte e da tavolo che
seguono il ritmo e la capacità di attenzione e concentrazione dei pazienti; supporto psicologico,
attività di terapia occupazionale , floricoltura, laboratori creativi, Pet-Therapy con personale
specializzato .
4. DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DELLE RISORSE
Individuare la rete di collaborazione tra servizi pubblici e del privato sociale, i soggetti coinvolti, le modalità di coinvolgimento e di
partecipazione; in particolare l’eventuale livello di integrazione socio-sanitaria. Indicare, inoltre, le risorse necessarie in
termini di strutture ed attrezzature.
Assistente sociale
Operatore Socio Sanitario
Volontari (Ente promotore)
E’ previsto fra i soggetti pubblici coinvolti nella realizzazione del progetto, la partecipazione delle
UVA del Distretto Sanitario, con un Medico Geriatra Neurologo, uno Psicologo a rotazione fra le
varie Unità. Ad integrazione di tutte le figure coinvolte, è prevista la partecipazione di volontari.
5. FIGURE PROFESSIONALI
Inserire le figure professionali che si intendono utilizzare all’interno dell’azione distinguendo quelle a carico delle
amministrazioni pubbliche coinvolte da quelle in convenzione
TIPOLOGIA
Assistente Sociale
Operatore socio-sanitario
Infermiere Professionale
Medico Geriatra Neurologo
Psicologo
A
carico
delle In convenzione
amministrazioni
pubbliche
coinvolte
(Enti Locali,ASP(ex
ASL) TM, scuole….)
1
1
1
1
1
82
Totale
1
1
1
1
1
5
6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5)
Compilare il piano di spesa dettagliato per ogni azione che si vuole realizzare.
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 5 – 1^ ANNUALITÀ '
Azione N.5
- Titolo Azione UN TEMPO PER L’Alzheimer
Voci di spesa
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
Costo Totale
1
1
20,50
16,50
€3.382,50
€2.541,00
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Assistente Sociale Coord. D2
Operatore Socio-Assistenziale( OSA) C1
165
154
Subtotale
€5.923,50
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
8%
Cancelleria, utenze, gestione amministrativa, materiale informativo
Subtotale
€473,88
€473,88
ALTRE VOCI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: IVA, ecc.)
4%
Subtotale
TOTALE
83
€255,90
€255,90
€6.653,28
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 5 – 2^ ANNUALITÀ '
Azione N.5
- Titolo Azione UN TEMPO PER L’Alzheimer
Voci di spesa
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
Costo Totale
1
1
20,50
16,50
€3.382,50
€2.541,00
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Assistente Sociale Coord. D2
Operatore Socio-Assistenziale( OSA)c1
165
154
Subtotale
€5.923,50
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
8%
Cancelleria, utenze, gestione amministrativa, materiale informativo
Subtotale
€473,88
€473,88
ALTRE VOCI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: IVA, ecc.)
4%
Subtotale
TOTALE
84
€255,90
€255,90
€6.653,28
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 5 – 3^ ANNUALITÀ '
Azione N.5
- Titolo Azione UN TEMPO PER L’Alzheimer
Voci di spesa
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
Costo Totale
1
1
20,50
16,50
€3.382,50
€2.541,00
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Assistente Sociale Coord. D2
Operatore Socio-Assistenziale( OSA)c1
165
154
Subtotale
€5.923,50
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
8%
Cancelleria, utenze, gestione amministrativa, materiale informativo
Subtotale
€473,88
€473,88
ALTRE VOCI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: IVA, ecc.)
4%
Subtotale
TOTALE
85
€255,90
€255,90
€6.653,28
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 5 – Riepilogo della Triennalità
Azione N.5
- Titolo Azione UN TEMPO PER L’Alzheimer
Voci di spesa
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
Costo Totale
1
1
20,50
16,50
€10.147,50
€ 7.623,00
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Assistente Sociale Coord. D2
Operatore Socio-Assistenziale( OSA)c1
495
462
Subtotale
€ 17.770,50
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
8%
Cancelleria, utenze, gestione amministrativa, materiale informativo
Subtotale
€ 1.421,64
€ 1.421,64
ALTRE VOCI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: IVA, ecc.)
4%
Subtotale
€ 767,70
€ 767,70
TOTALE
€19.959,84
Ripartizione del costo triennale totale dell'azione per fonte di
finanziamento. Azione N .5-- Titolo Azione UN TEMPO PER L’Alzheimer
FNPS
€19.959,84
3 € per abitante
0
Compartecipazione
utenti
Cofinanziamento7
0
0
7
Totale
€19.959,84
Tale voce si riferisce sia alle eventuali risorse investite dalle amministrazioni pubbliche locali, comprensive degli oneri figurativi, e sia agli eventuali
finanziamenti provenienti da altre fonti (FSE, APQ, ...).
86
7. SPECIFICA RAGIONATA SULLE MODALITÀ DI GESTIONE
Indicare le modalità di gestione che si intendono utilizzare per l’azione di riferimento
Diretta
Mista (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare)
……………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
………………………………………….
X Indiretta/esternalizzata con affidamento diretto (specificare la procedura di affidamento che si
intende adottare)
87
FORMULARIO DELL’AZIONE
1. NUMERO AZIONE
N. 6
7. TITOLO AZIONE
RETE: T.E.R.R.A. ( Territori ed Esperienze in Rete: Risorse Antiviolenza) da realizzarsi nel
Comune di Lentini.
l.a - Classificazione dell'Azione programmata (D.M. Lavoro e Politiche Sociali 26/06/2013
AREE DI INTERVENTO
SPECIFICARE
MACRO LA
LIVELLO TIPOLOGIA
D'INTERVENTO
Promozione di
Azione di una rete di
sistema contrasto per
le violenze di
genere.
OBIETTIVI DI SERVIZIO A CU I VA
RICONDOTTA LA
TIPOLOGIA D'INTERVENTO
Avviare un percorso che coinvolga
il territorio del Comune di Lentini
nel processo di consapevolezza
della violenza contro le donne e di
riconoscimento del valore della
differenza di genere
Costruire una base comune di
linguaggio fra i soggetti coinvolti
con ruoli e responsabilità diverse,
al fine di pervenire a scelte il più
possibile partecipate e condivise
Incrementare e divulgare la
conoscenza dei dati statistici e
informativi raccolti dai soggetti
che si occupano di violenza contro
le donne
Promuovere l'educazione di
genere nelle scuole
Potenziare nel territorio la
capacità di ascolto e di
accoglienza della domanda di
aiuto delle donne vittime di
violenza
attraverso
il
coordinamento dei servizi
Fornire adeguata e accessibile
informazione sulla presenza e le
modalità di funzionamento dei
servizi.
88
RESPONSABILITÀ' DISABILITA' POVERTÀ'
FAMILIARI
E NON
ED
AUTOSUFF. ESCLUSIONE
SOCIALE
X
Specificare il Macro livello di riferimento, la tipologia di intervento, collegando
quest'ultima con gli obiettivi di servizio e l'Area di Intervento.
Il Macro livello di riferimento è l’area Famiglia, Minori e Giovani, l’area di intervento in
questione riguarda le responsabilità familiari e si prevedono azioni di promozione e
realizzazione di una rete di contrasto per le violenze di genere.
3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ
Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all’interno dell’azione di riferimento, specificando quelle rivolte ai
destinatari da quelle di sistema (coordinamento, monitoraggio e valutazione…)
Si prevede di realizzare un’azione informativa e di sensibilizzazione del fenomeno della violenza di
genere, un compito che investe i servizi sociali, il sistema sanitario, le scuole, le forze dell'ordine, l'autorità
giudiziaria, i centri antiviolenza, le associazioni di volontariato. Mettere insieme le conoscenze di ogni
soggetto è la precondizione per formare nel territorio un patrimonio comune di saperi sul tema finalizzato
al lavoro di prevenzione. Lo strumento per mettere a frutto questo patrimonio è una rete locale che sia un
nodo importante della più ampia rete di relazione prevista dalla legge regionale 3/2012 "Norme per il
contrasto e la prevenzione della violenza di genere".
Finalità:
Il progetto T.E.R.R.A. ( Territori ed Esperienze in Rete: Risorse Antiviolenza) vuole costruire nel territorio
del Comune di Lentini punti di vista condivisi sulla violenza di genere con il coinvolgimento di tutti i
soggetti che a vario titolo sono interessati a combattere il fenomeno. Lo scopo è quello di iniziare a parlare
un linguaggio comune e gettare le basi per la formazione e il consolidamento di una rete che funzioni
come strumento per individuare cause, strategie e interventi adeguati ai bisogni di prevenzione presenti
nel territorio del distretto. Il modello di rete da adottare dovrà essere aperto, antiburocratico e flessibile,
per consentire anche in progress l'inserimento di ulteriori soggetti che intendano condividerne finalità e
obiettivi.
Criticità:
Il progetto intende intervenire sulle seguenti criticità:
- criticità culturali:
- presenza diffusa di stereotipi e pregiudizi, che limitano la possibilità di riconoscimento della
violenza di genere da parte delle stesse donne, in particolare nel caso di violenza domestica;
- scarsa conoscenza dei diritti e delle tutele fra le donne vittime di violenza;
- insufficiente attenzione ad un'educazione che promuova relazioni improntate al rispetto e alla
pari dignità tra i generi.
- criticità informative:
- scarsa disponibilità di informazioni e dati aggiornati sul fenomeno;
- difficoltà di reperire informazioni sui servizi presenti sul territorio;
- mancanza di un'organizzazione informatizzata dei dati per un monitoraggio costante del
fenomeno.
- criticità organizzative:
- frammentarietà di servizi/interventi mirati a prevenire e contrastare il fenomeno;
- mancanza di un sistema di comunicazione e di organizzazione strutturato e condiviso;
- mancanza di un sistema di raccordo territoriale che consenta di integrare competenze e
risorse.
Obiettivi:
In rapporto alle criticità si individuano i seguenti obiettivi:
- avviare un percorso che coinvolga il territorio del Comune di Lentini nel processo di consapevolezza
della violenza contro le donne e di riconoscimento del valore della differenza di genere;
89
costruire una base comune di linguaggio fra i soggetti coinvolti con ruoli e responsabilità diverse, al
fine di pervenire a scelte il più possibile partecipate e condivise;
- incrementare e divulgare la conoscenza dei dati statistici e informativi raccolti dai soggetti che si
occupano di violenza contro le donne;
- promuovere l'educazione di genere nelle scuole;
- potenziare nel territorio la capacità di ascolto e di accoglienza della domanda di aiuto delle donne
vittime di violenza attraverso il coordinamento dei servizi;
- fornire adeguata e accessibile informazione sulla presenza e le modalità di funzionamento dei servizi.
Azioni:
Per la realizzazione degli obiettivi si individuano le seguenti azioni:
- costituzione della rete di relazione;
- raccolta dati e creazione di una banca dati informatizzata;
- azioni informative, di sensibilizzazione ed educative;
- apertura di uno sportello informativo per la realizzazione di azioni di integrazione e messa a sistema di
risorse fra i soggetti della rete.
Fasi previste:
Prima fase: costituzione della rete di relazione
Durante la prima parte della prima annualità del progetto (sei mesi) si favorirà la costituzione della rete di
relazione, in quanto strumento principale per promuovere interazioni e scambi costanti tra gli attori locali,
istituzionali e non, che sarà il presupposto per la realizzazione delle successive azioni previste dal progetto.
Sarà attivato un apposito protocollo di rete stipulato tra i soggetti aderenti. Nel protocollo saranno definite
le competenze e gli apporti dei singoli soggetti, le procedure e le metodologie di lavoro che si intendono
adottare per integrare politiche, saperi e risorse, per individuare linee comuni d'intervento e per mettere a
punto buone prassi.
Sin dalla prima fase e per tutta la durata dell’azione progettuale sarà costituito uno sportello informativo
che costituirà il riferimento operativo e di raccordo dell’intero progetto. L’Amministrazione Comunale di
Lentini si impegna a fornire i locali consoni ad ospitare l’anzi citato Sportello.
Seconda fase: azioni informative/formative e di messa a sistema
Durante la prima annualità sarà costituita la rete di relazione, le azioni si svilupperanno in misura
adeguata agli apporti che i soggetti della rete metteranno in campo. La formazione di unità di lavoro potrà
favorire il raggiungimento degli obiettivi relativi alle azioni di: analisi, raccolta ed elaborazione dei dati;
istituzione banca dati informatizzata; monitoraggio del fenomeno della violenza di genere nel territorio;
azioni di informazione/sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza e specificamente alle donne; laboratori di
educazione di genere nelle scuole; mappatura dei servizi e delle opportunità per un facile accesso da parte
delle donne.
Terza fase: Consolidamento rete
Durante il triennio si consoliderà la rete di relazione che resta il presupposto della capacità di sviluppare
azioni sinergiche sempre più mirate per intercettare e accogliere la domanda d'aiuto della donna.
Obiettivo
avanzato
è
il
passaggio
da
una
fase
a
carattere
prevalentemente
informativo/comunicativo/formativo a una fase di raccordo/interazione dei servizi di prevenzione e
protezione in rete. La gradualità del passaggio è proporzionale al livello di organizzazione e cooperazione
raggiunto dagli attori nella messa a sistema di competenze, risorse e opportunità.
Le azioni anzi descritte avranno come destinataria l’intera comunità locale con il beneficio che
quest’ultima potrà attivare le risorse migliori in favore di un crescente e sano protagonismo civico. Il
compito di regia riguarderà prioritariamente il Servizio Sociale Professionale del Comune di Lentini; lo
stesso servizio curerà – in concerto con il soggetti aderenti alla rete locale – le azioni di coordinamento,
monitoraggio e valutazione del progetto.
-
90
4. DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DELLE RISORSE
Individuare la rete di collaborazione tra servizi pubblici e del privato sociale, i soggetti coinvolti, le modalità
di coinvolgimento e di partecipazione; in particolare l’eventuale livello di integrazione socio-sanitaria.
Indicare, inoltre, le risorse necessarie in termini di strutture ed attrezzature.
Un progetto come “T.E.R.R.A. ( Territori ed Esperienze in Rete: Risorse Antiviolenza)” ha il proprio
patrimonio genetico nella costruzione della rete costituita da soggetti pubblici e privati, forze dell’ordine e
agenzie educative, servizi sociali e sanitari. La rete che si intende promuovere è concepita come soggetto
aperto con caratteristiche persino extra territoriali, un esempio per tutti: si prevede l’adesione dell’Ente
Comunale al Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere recentemente istituito
dall’Assessorato Regionale della Famiglia. Al fine di garantire idonee azioni di prevenzione della violenza di
genere, si sostiene e incentiva l'istituzione di una rete di relazioni tra Ente Locale, l’Azienda Sanitaria
Provinciali, le Scuole di diverso ordine e grado, le forze dell'ordine, l'autorità giudiziaria, la prefettura, le
organizzazioni sindacali, gli enti datoriali, i centri antiviolenza presenti sul territorio e le associazioni
culturali e di volontariato.
Sono previsti momenti formativi ed informativi con convegni ad hoc ed interventi di sensibilizzazione nelle
scuole. Le risorse previste sono: una figura professionale e dei costi generali per la realizzazione delle
iniziative formative ed informative (realizzazione di opuscoli, inserimento dell’iniziativa sul sito comunale e
su quelli appartenenti alla rete, ecc).
Un’azione trasversale alle fase temporali dell’azione progettuale riguarderà l’adesione dell’Ente Locale – in
collaborazione con i soggetti pubblici e privati aderenti alla rete locale – l’adesione formale
all’Osservatorio permanente per il contrasto alla violenza di genere, con sede a Palermo, presso
l’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro.
5. FIGURE PROFESSIONALI
Inserire le figure professionali che si intendono utilizzare all’interno dell’azione distinguendo quelle
a carico delle amministrazioni pubbliche coinvolte da quelle in convenzione
TIPOLOGIA
A
carico
delle In convenzione
amministrazioni
pubbliche
coinvolte
(Enti Locali, ASP(ex
ASL) TM, scuole….)
Assistenti Sociali
2 Comune di Lentini
1
Psicologo ASP
1
Referente delle Forze 1
dell’Ordine
Referenti Scuole
1
Referenti Associazioni 1
Totale
3
1
1
1
1
7
91
6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5)
Compilare il piano di spesa dettagliato per ogni azione che si vuole realizzare.
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 6 – 1^ ANNUALITÀ '
- Titolo Azione T.E.R.R.A. ( Territori ed Esperienze in Rete: Risorse Antiviolenza)
Voci di spesa
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
1
€ 20,50 € 8.343,50
Costo Totale
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Facilitatore (Assistente Sociale) Cat. D2
407
Subtotale
€ 8.343,50
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
8%
Materiale di facile consumo, materiale divulgativo
Subtotale
€ 667,48
€ 667,48
ALTRE VOCI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: IVA, ecc.)
Iva al 4%
4%
Subtotale
TOTALE
92
€360,44
€360,44
€ 9.371,42
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 6 – 2^ ANNUALITÀ '
- Titolo Azione T.E.R.R.A. ( Territori ed Esperienze in Rete: Risorse Antiviolenza)
Voci di spesa
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
1
€ 20,50 € 8.343,50
Costo Totale
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Facilitatore (Assistente Sociale) Cat. D2
407
Subtotale
€ 8.343,50
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
8%
Materiale di facile consumo, materiale divulgativo
Subtotale
€ 667,48
€ 667,48
ALTRE VOCI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: IVA, ecc.)
Iva al 4%
4%
Subtotale
TOTALE
93
€360,44
€360,44
€ 9.371,42
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 6 – 3^ ANNUALITÀ '
- Titolo Azione T.E.R.R.A. ( Territori ed Esperienze in Rete: Risorse Antiviolenza)
Voci di spesa
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
1
€ 20,50 € 8.343,50
Costo Totale
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Facilitatore (Assistente Sociale) Cat. D2
407
Subtotale
€ 8.343,50
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
8%
Materiale di facile consumo, materiale divulgativo
Subtotale
€ 667,48
€ 667,48
ALTRE VOCI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: IVA, ecc.)
Iva al 4%
4%
Subtotale
TOTALE
94
€360,44
€360,44
€ 9.371,42
PIANO FINANZIARIO AZIONE N. 6 – Riepilogo della Triennalità
- Titolo Azione T.E.R.R.A. ( Territori ed Esperienze in Rete: Risorse Antiviolenza)
Voci di spesa
Quantità Tempo ore/mesi
Costo
unitario
1
€ 20,50 €25.030,50
Costo Totale
RISORSE UMANE
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: responsabile azione, responsabile tecnico del
servizio, assistente sociale, mediatori socio-culturali, consulenti, segretari, ausiliari,
operatori, amministrativi, esperti di monitoraggio e valutazione, ecc.)
Facilitatore (Assistente Sociale) Cat. D2
1.221
Subtotale
€25.030,50
RISORSE STRUTTURALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: affitto locali, strutture, noleggio auto, ecc)
Subtotale
RISORSE STRUMENTALI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: telefono, fax, pc, stampante,
fotocopiatrice, ecc.)
Subtotale
SPESE DI GESTIONE
8%
Materiale di facile consumo, materiale divulgativo
Subtotale
€2.002,44
€2.002,44
ALTRE VOCI
Dettagliare ogni singola voce di spesa (es.: IVA, ecc.)
Iva al 4%
4%
Subtotale
€1.081,32
€1.081,32
TOTALE
€ 28.114,26
Ripartizione del costo triennale totale dell'azione per fonte di finanziamento.
Azione N.6 - Titolo Azione T.E.R.R.A. ( Territori ed Esperienze in Rete: Risorse
Antiviolenza)
FNPS
€ 28.114,26
3 € per abitante
0
Compartecipazione
utenti
Cofinanziamento8
0
0
8
Totale
€ 28.114,26
Tale voce si riferisce sia alle eventuali risorse investite dalle amministrazioni pubbliche locali, comprensive degli oneri figurativi, e sia agli eventuali
finanziamenti provenienti da altre fonti (FSE, APQ, ...).
95
7. SPECIFICA RAGIONATA SULLE MODALITÀ DI GESTIONE
Indicare le modalità di gestione che si intendono utilizzare per l’azione di riferimento
Diretta
Mista (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare)
……………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
X Indiretta/esternalizzata (cottimo fiduciario - procedura negoziata ai sensi dell’art. 125 comma 11
del D.Lgs 163/2006 e del regolamento del Comune di Lentini per gli affidamenti in economia )
96