custodire i beni preziosi del passato e invocare dio per il futuro
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custodire i beni preziosi del passato e invocare dio per il futuro
CUSTODIRE I BENI PREZIOSI DEL PASSATO E INVOCARE DIO PER IL FUTURO "Gerusalemme si ricorda di tutti i beni preziosi che possedeva. .. " (Lam. 1:7). Queste parole riferite a un popolo, a uomini lontani da noi nel tempo, sono molto vicine a noi nei sentimenti che esprimono. Beni che erano stati donati e affidati dalla grazia di Dio, dal Suo amore. Per Gerusalemme, per il popolo di Dio del tempo, era rimasto solo un ricordo di beni perduti. Ci aiuti il Signore a vegliare sui beni preziosi della Sua grazia e a custodirli gelosamente. Con la fine dell'anno vecchio e l'inizio del nuovo, molti hanno fatto dei bilanci, delle valutazioni. Nelle nostre comunità si sono udite testimonianze che hanno ricordato quanto il Signore ha compiuto di prezioso nell'anno appena trascorso. Sono anche state elevate a Dio preghiere per invocare le Sue benedizioni e la Sua provvidenza sulle nostre vite, nelle nostre famiglie e nella nostra comunità per l'anno appena iniziato. Dai cuori di migliaia di credenti sono anche saliti al trono di Dio propositi e impegni per l'immediato futuro... Sono tanti i "beni preziosi" che ricordiamo, che invochiamo, che ricerchiamo e che hanno influenza sulla condizione della nostra vita principalmente spirituale, ma anche nelle attività della famiglia, materialmente e fisicamente. Dall'elenco dei beni perduti emergono alcune considerazioni sui quali vogliamo soffermarci a riflettere per imparare ad apprezzarli e a custodirli, evitando così, un domani segnato irreparabilmente da "tristi ricordi" o da rimpianti. INDOSSARE LA VESTE Salomone scrisse: “Siano le tue vesti bianche in ogni tempo, e l'olio non manchi mai sul tuo capo” (Ecclesiaste 9:8); e ancora Dio disse tramite il profeta Isaia 52:1,2: “Risvègliati, risvègliati, rivèstiti della tua forza, Sion! Mettiti le tue più splendide vesti, Gerusalemme, città santa! Poiché da ora in poi non entreranno più in te, né l'incirconciso né l'impuro. Scuotiti di dosso la polvere, alzati, mettiti seduta, Gerusalemme! Sciogliti le catene dal collo, figlia di Sion che sei in schiavitù! La Bibbia spesso parla di una veste splendida, bianca, pura, che Dio dona al Suo popolo, ai Suoi figlioli. Questa veste ci parla del sommo bene che Dio ha donato all'anima nostra quando abbiamo creduto nel messaggio di salvezza ed abbiamo accolto, con fede, Gesù come nostro Salvatone e Signore. Egli ha tolto da noi un cuore sporco, duro, ribelle... e ha messo in noi un cuore nuovo, puro, sensibile... Ci ha così rivestiti di una veste bianca, splendente, dopo aver tolto da noi gli "stracci sporchi", i "panni lordati" della nostra vita nel peccato. Questa veste è un "bene" prezioso, inestimabile: Dio distingue così i salvati, i redenti: "Essi hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello" (Apo. 7:14). 1 Eppure questo popolo del passato ricorda la veste pura, ma con sofferenza perché, nel tempo, "tra le pieghe della sua veste" ha nascosto della sporcizia! "La sua sozzura era nelle pieghe della sua veste; lei non pensava alla sua fine... " (v.9). Forse anche noi nascondiamo qualcosa tra le "pieghe" della nostra vita cristiana?... Quali sentimenti si celano tra le "pieghe" di un sorriso domenicale?... le azioni, quale condotta, si cerca di mascherare tra le "pieghe” della nostra onorata rispettabilità?... Accade come alla purezza di un bambino che, crescendo, viene perduta e dimenticala nel tempo, sostituita dalla malizia, dalla furbizia e da altri comportamenti che la sporcano. Fratelli e sorelle, anziché rischiare di venire a trovarci in futuro a soffrire della purezza perduta, stendiamo le pieghe della nostra veste, apriamo il nostro cuore davanti al Signore! Forse vedremo delle macchie, della "sozzura". Egli è in grado di lavarle e di rendere nuovamente candida la nostra veste, purificando di nuovo puro il nostro cuore. Permettiamo al prezioso sangue di Gesù di pulire in profondità la nostra vita e manteniamo pura la nostra veste! "Beato chi veglia e custodisce le sue vesti perché non cammini nudo e non si veda la sua vergogna... Beati quelli che lavano le loro vesti per aver diritto all’albero della vita e per entrare per le porte della città!" (Apo. 16:15; 22:14). RICEVERE LA PROMESSA DEL CONSOLATORE Gesù disse ai Suoi discepoli: "Io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità..."(Giov.14:16-17). Dopo aver lavato il nostro cuore ed averci rivestito delle vesti della salvezza, Dio ha messo in noi il Consolatore, lo Spirito Santo! La presenza del Dio vivente in noi, per sempre! In ogni momento, in ogni luogo, in ogni circostanza... ! Che tristezza, però, ricordare soltanto la presenza di Dio, sentirla lontana... Per questo, io piango; i miei occhi, i miei occhi si sciolgono in lacrime, perché da me è lontano il conciatore, che può ravvivare la mia vita" (v.16). Il Consolatore, Colui che può ravvivare la mia vita"... Colui che può rialzare e ravvivare la vita era divenuto un ricordo lontano per questo popolo infedele e ribelle a Dio. Quando lo Spirito Santo è lontano, non c'è nulla che possa consolare e ravvivare il cuore dell'uomo: ".. .Fra tutti i suoi amanti non ha chi la consoli... nessuno la consola... Sion tende le mani.. .non c'è nessuno che la consoli... Mi sentono sospirare.. .non c'è chi mi consoli"(vv. 2,9,17,21). Che ricordi tristi, amari... Ma grazie a Dio non finisce tutto qui! Caro lettore, anche per te non finisca tutto con delle tristi considerazioni! Ma un Salmo, scritto da uno dei figli di Kore, rinnova il ricordo anche di qualcos’altro: «Fermatevi», dice, «e riconoscete che io sono Dio. Io sarò glorificato fra le nazioni,sarò glorificato sulla terra». RICONOSCERE DIO ED AFFIDARSI A LUI - Salmi 46:10, 2 Fermatevi, dice e riconoscete che io sono Dio Sembra fuori luogo, oggi, parlare di fermarsi, visto che tutti vanno di fretta. Se questo è vero per la vita di tutti i giorni, spesso nel tragitto verso la meta celeste il credente ha bisogno di fermarsi per riflettere e riconoscere che l'Eterno è Dio. Forse questo può sembrare una cosa scontata, in quando pensiamo che il credente non abbia bisogno di riconoscere Dio, perché già lo ha fatto. Ma dobbiamo riconoscere che anche il credente, spesso, è avvolto nel turbine perenne della fretta, e ha bisogno di riconoscere Dio sempre, e chi serve Dio ancora più degli altri. Quando la Scrittura ci invita a fermarci, evidentemente vuoi dire che possono esserci momenti e circostanze nella vita in cui è possibile perdere di vista verso chi è rivolto veramente il nostro servizio. La necessità di fermarsi Questo invito viene direttamente da Dio "Fermatevi, Egli dice". Fermiamoci per poter riflettere e valutare bene dove stiamo andando: verso quale direzione, è questa la direzione ? E’ approvata da Dio? Come Lo stiamo seguendo? Lo stiamo servendo con il sentimento giusto? La necessità di fermarsi è opportuna per riacquistare serenità: nella famiglia, spesso trascurata a causa di altri impegni; nel rapporto con la fratellanza, forse non sempre sereno e tranquillo; nel servizio a Dio; nella vita di tutti i giorni. Fermarsi implica chiedere aiuto a Dio, cercando le Sue forze per poi ripartire con più vigore ed energia. Non è disonorevole fermarsi. È disonorevole andare avanti quando, invece, ci sarebbe bisogno di fermarsi. La necessità di riconoscere Dobbiamo riconoscere che non stiamo servendo un uomo o seguendo una religione, ma che siamo all'opera per il Creatore di ogni cosa! Bisogna riconoscere che è Dio che da la forza e il vigore per il servizio. Senza di Lui, o senza la Sua approvazione, il servizio potrebbe diventare un inutile attivismo. La necessità di servire Dio Ogni credente è chiamato a servire Dio con tutto se stesso e con tutte le proprie forze; essere disponibile per Dio e per la Sua opera. La comunità è il banco di prova dove il credente inizia i primi passi per un servizio accettato da Dio. 3 Servendo Dio, la chiesa e la società, ogni credente si sente parte dell'opera meravigliosa del Signore, nella quale tutti possono, e sono chiamati, a dare il proprio contributo. Servire il Signore con tutto il cuore è la chiave che porterà la vera serenità, la vera tranquillità e la vera pace nel credente che avverte ogni giorno di più, la necessità di onorare Dio. RICEVERE LE COMPASSIONI DI DIO "Ecco ciò che voglio richiamare alla mente, ciò che mi fa operare: è una grazia del Signore che non siamo stati completamente distrutti; le Sue compassioni infatti non sono esaurite; si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà!" (Lam. 3:21-23). Cari amati dal Signore, ricordiamo senz'altro "tutti i beni preziosi" che Dio ci ha donato... Ricordiamo anche i nostri errori, per imparare da essi, per migliorarci, per conservare meglio I beni del Signore, ma ricordiamoci soprattutto delle compassioni di Dio: esse "… non sono esaurite; si rinnovano ogni mattina"... ! Di giorno in giorno, di mese in mese, di anno in anno! POSSA DIO IN QUESTO NUOVO ANNO ARRICCHIRCI, ATTRAVERSO CRISTO GESU’, DELLE SUE BENEDIZIONI CELESTI BUON ANNO 2014 CARMINE LAMANNA 4