parlamento europeo

Transcript

parlamento europeo
Sabato
05 Febbraio 2011
Direttore
Antonio Ciliento
Anno III - Numero 05
www.gazzettinoeuropeo.it
GAZZETTINO EUROPEO
PARLAMENTO EUROPEO
SETTIMANALE DI INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE COMUNITARIA PER L’EUROPA E IL MEDITERRANEO
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
BRUXELLES - Ferma e corale levata di scudi contro quello che molti ieri hanno avvertito come un diktat tedesco all'Europa dell'euro
ALCONSIGLIO EUROPEO DI VENERDI’LA VERADISPUTAE’
STATASULPATTO PER L’EUROZONADI MERKEL-SARKOZY
Con una soluzione di compromesso negoziato, i leader dei 27 Paesi Ue, riuniti venerdì Nasce la proposta tedesco-francese di "un patto di convergenza economica
a Bruxelles per il Consiglio europeo, hanno approvato il piano di sicurezza energetica rafforzata": per gli osservatori è la “germanizzazione” dell'economia europea
Buzek: “La minoranza etnica più numerosa nell’Ue, la più oppressa e da più tempo”
UE: IL PORRAJMOS COME LA SHOAH
MANCATA CRESCITA
UE: PRESENTATO IL
QUADRO VALUTATIVO
2010 SULL'INNOVAZIONE
EUROPARLAMENTO
NUOVI TARGET PER LA
RACCOLTA E IL RICICLO
DEI RIFIUTI ELETTRONICI
«PERSEGUITATI COME GLI EBREI» - Il genocidio dei Rom
durante la seconda guerra mondiale è stato ufficialmente e
solennemente riconosciuto dalla Ue in apertura della
sessione plenaria del Parlamento Europeo a Bruxelles
STATI UNITI
RICCARDO MUTI
SARÀ OPERATO
A CHICAGO PER
FRATTURE AL VOLTO
Il Maestro, cadendo in
seguito ad uno svenimento
giovedì scorso, ha riportato
fratture multiple al volto e
alla mascella. Sarà operato
lunedì prossimo.
MEDITERRANEO
PROTESTE IN EGITTO E
TUNISIA: MANCA UNA
VOCE COMUNE EUROPEA
A dirlo sono stati i deputati
nel corso di un dibattito con
l'alto commissario per gli
affari esteri Catherine Ashton
durante la mini-plenaria di
Bruxelles dei giorni scorsi.
2
Gazzettino Europeo
05 Febbraio 2011
E-mail
[email protected]
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
BRUXELLES - Ferma e corale levata di scudi contro quello che molti ieri hanno avvertito come un diktat tedesco all'Europa dell'euro
AL CONSIGLIO EUROPEO DI VENERDI’ LA VERA DISPUTA E’
STATA SUL PATTO PER L’EUROZONA DI MERKEL-SARKOZY
I leader dei 27 Paesi Ue, riuniti
venerdì a Bruxelles per il Consiglio
europeo, hanno approvato il piano di
“azioni prioritarie” per garantire la
sicurezza energetica dell’Europa
negli anni a venire, attraverso la creazione di un “mercato interno dell'energia pienamente funzionante,
interconnesso ed integrato”.
Agli osseravtori, però, l’accordo
ratificato è parso poco più di un
fragile compromesso fra le diverse strategie diffuse nel Vecchio
Continente. I dubbi, infatti, sulla
riuscita di quanto sottoscritto dai
capi di Stato e di governo Ue
rimangono tutti.
In particolare, le divisioni più evidenti appaiono incentrate, circa il
futuro energetico dell’Europa, tra
i fautori di larghe intese in materia di gas con la Russia (Francia,
Germania e Italia) e gli avversari guidati dai Paesi più filo-atlantici
dell’Europa orientale capitanati dai
membri dell’esecutivo comunitario.
Proprio la notte precedente il vertice,
i premier di Bulgaria, Romania,
Polonia, Repubblica Ceca e
Slovacchia hanno incontrato Barroso
per sostenere la realizzazione del corridoio energetico nord-sud, a cui il
presidente della Commissione Ue si
mostra particolarmente favorevole.
La strategia punta a sviluppare dei
progetti di interconnessione per la
fornitura di gas dal Mar Baltico (in
cui è compresa anche la Polonia) fino
all’Adriatico, al Mar Egeo e al Mar
Nero, coinvolgendo nel progetto
Polonia,
Repubblica
Ceca,
Slovacchia, Ungheria, Romania e, fin
dove è possibile, Austria e Croazia. A
cui dovrebbe aggiungersi poi, in un
prossimo futuro anche tutti i Paesi dei
Balcani. Tra i progetti menzionati
sono previsti il terminal croato e
polacco di gas naturale liquefatto
(Gnl), il terminal Gnl di Constanta in
Romania e di altri ancora sempre di
Gnl e di gas naturale compresso
(Cng) nella regione del Mar Nero.
Una rete di interconnessione questa ,
nata con l’obiettivo di bypassare le
forniture russe.
Nella contesa si inserisce anche la
disputa per la realizzazione del
gasdotto
Nabucco,
pianificato
anch’esso in funzione antirussa e
avversario della pipeline South
Stream, frutto quest’ultima dell’intesa fra l’italiana Eni e la russa
Gazprom, a cui parteciperanno anche
i francesi di Edf e, molto probabilmente, i tedeschi della Wintershall.
Dal conflitto di tutti quersti contrapposti interessi, il Cosiglio europeo di
venerdì ha provato a formulare una
soluzione di compromesso affinché
tutti vengano soddisfatti: dai fautori
del sistema di interconnessione energetica Nord-Sud e del Nabucco, legati a filo doppio col mondo atlantico,
fino ai sostenitori del South Stream,
ma oggettivamnete l’intesa raggiunta
appare quanto mai fragile e suscettibile a possibili stravolgimenti.
Il Consiglio Ue ha concluso che
“un’energia sicura, sostenibile e
accessibile che contribuisca alla competitività europea resta una priorità
per l’Europa”. Per questo “l’Ue ha
bisogno di un mercato interno dell’energia pienamente funzionante, interconnesso e integrato” che “deve essere completato entro il 2014, in modo
da permettere il libero flusso di gas ed
elettricità”. Di conseguenza “la legislazione sul mercato interno dell’energia deve essere messa in atto velocemente e pienamente da parte degli
Stati membri”.
La nota più interessante venuta dal
vertice di Bruxelles, però, non è
stata quella dell’accordo energetico, ma l’annuncio della nuova strategia germanico-francese in materia di stabilità dell’eurogruppo.
Secondo la cronaca riportata dal
Sole 24Ore, è una vera e propria
“germanizzazione” dell'economia
europea quella in atto, nonostante
le molte e forti resistenze.
Ci penserà Herman Van Rompuy, il
presidente stabile del Consiglio
europeo, a mettere in bella copia
nelle prossime settimane la proposta tedesco-francese di "un patto di
convergenza economica rafforzata".
Così l'hanno battezzato a fine mattinata, in conferenza stampa congiunta
«mano nella mano» per dirla con il
presidente francese, Angela Merkel e
Nicolas Sarkozy accantonando l'originale denominazione di "Patto per
la competitività".
Dopo di che, tempo un mese, ai primi
di marzo sarà convocato un vertice
straordinario del solo Eurogruppo per
discuterne i dettagli. Quindi il patto
finirà sul tavolo del summit a 27 in
programma, sempre a Bruxelles, il
24-25 marzo. Nelle intenzioni tedesco-francesi sarà quello, salvo sorprese, il momento di chiudere la partita
con un accordo globale: in cambio di
una stretta della disciplina sui conti
pubblici cui ora si aggiungerà un
governo economico europeo in salsa
tedesca su pensioni, fisco e salari, il
via libera a un più efficace fondo di
stabilizzazione della zona euro (Efsf).
Su quest'ultimo punto il vertice dei 27
capi di governo dell'Unione, riunitosi
ieri a Bruxelles, ha deciso di chiedere
ai ministri finanziari di presentare
«proposte concrete sul rafforzamento
dell'Efsf per garantirgli la flessibilità
necessaria e la capacità finanziaria
per fornire sostegno appropriato» ai
paesi in difficoltà.
Di fronte alla violenta levata di scudi
contro quello che molti ieri hanno
avvertito come un diktat tedesco
all'Europa dell'euro, la Merkel si è
evidentemente sentita in dovere di
offrire subito garanzie sull'aumento
del Fondo e del suo raggio di azione
prima di entrare nel dettaglio delle
sue proposte «per una maggiore integrazione economica della zona euro
volta a rilanciarne la competitività».
Nonostante il suo tentativo, insieme a
Sarkozy, di indorare in qualche modo
la pillola, nonostante Van Rompuy
abbia provato a negare l'evidenza giocando sull'assenza di un testo
scritto, i 27 capi di governo, con il
presidente della Bce, Jean-Claude
Trichet, ieri hanno passato ben 4 ore
di fuoco a discutere sul presunto
niente. Come ha ironizzato il lussemburghese Jean-Claude Juncker, presidente dell'Eurogruppo.
Immediata, violenta, la rivolta del
premier belga Ives Leterme: «Vanno
bene più convergenza e coordinamento ma lasciando a ogni paese lo
spazio per gestire le sue politiche.
Noi non accetteremo mai di smantellare il nostro modello di concertazione sociale». Cioè il sistema di indicizzazione dei salari, oggi in vigore in
Belgio e Portogallo. Idem il premier
portoghese.
L'austriaco Werner Faymann è insorto contro l'altra idea tedesca, quella di
elevare l'età della pensione, «un'intoccabile prerogativa nazionale».
L'irlandese Brian Cowen ha opposto
il gran rifiuto all'armonizzazione dell'imposizione fiscale nell'area, in particolare quella societaria, visto che
sulla bassa aliquota (12,5%) Dublino
aveva costruito il suo vecchio miracolo.
La tua pubblicità su
Efficace, conveniente, diversa.
Plausibile alternativa.
[email protected]
Gazzettino Europeo
05 Febbraio 2011
Pubblicità
[email protected]
3
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
L’UE RICONOSCE CHE SINTI E ROM, COME GLI EBREI,
FURONO VITTIME DI UNA PERSECUZIONE SU BASE ETNICA
PARLAMENTO
EUROPEO
Il genocidio dei Rom durante la
seconda guerra mondiale è stato ufficialmente e solennemente riconosciuto dalla Ue in apertura della sessione
plenaria del Parlamento europeo a
Bruxelles.
«I Rom sono la minoranza etnica più numerosa nella Ue, la più
oppressa e da più lungo
tempo» ha detto nel
suo intervento il presidente del Parlamento,
il polacco Jerzy Buzek,
prima di affermare che
«durante la guerra sono
stati perseguitati come
gli ebrei» e che sono
stati la «terza categoria
più colpita».
La presidenza ungherese della Ue ha ricordato che «sono
stati 220mila i Rom sterminati per
ragioni razziali, tra loro molti bambini che oggi, se fossero sopravvissuti,
sarebbero cittadini dell’Ue».
«Il 66° anniversario della liberazione
di Auschwitz-Birkenau celebrato
pochi giorni fa – ha aggiunto Buzek –
ci deve ricordare che quella dei Rom
è stato la terza più grande minoranza
tra le vittime dei nazisti. Purtroppo
questo fatto è stato riconosciuto solo
da pochi degli Stati membri della Ue.
E’ ora che i cittadini dell’Europa
siano consapevoli del fatto che i Rom
che vivono tra noi sono passati attraverso il trauma del genocidio».
Secondo i dati che vennero utilizzati
per istruire il processo di
Norimberga, furono oltre 500mila le
vittime di origine Rom della ferocia
nazista.
A questo sterminio fu dato il nome di
Porrajmos. Con questa parola, nelle
lingue sinte e rom, si identifica il
“divoramento” etnico subito da questo popolo in Europa, tra il 1934 e il
1945.
L’Europa nazista e fascista fu teatro
di questo annientamento dove oltre
500mila tra uomini, donne e bambini
furono perseguitati, imprigionati,
uccisi, deportati nei lager e seviziati,
vittime degli orrendi esperimenti
medici nazisti, sterminati nella camere a gas e nei forni crematori.
Nei processi ai nazisti colpevoli di
crimini contro l’umanità, primo fra
tutti quello di Norimberga, rom e sinti
non ebbero spazio. Le loro sofferenze
non solo non vennero mai indennizzate ma neanche prese in considerazione.
Ora finalmente, l’Unione Europea
pone, almeno in parte, rimedio a que-
PARLAMENTO
EUROPEO
sta ingiustizia storica.
Di seguito il testo dell’interrogazione
che ha portato al riconoscimento del
Porrajmos e i nomi dei parlamentari
che hanno firmato l’interrogazione
“I membri della comunità rom
sono vittime di discriminazioni
e di esclusione in tutta Europa:
sono regolarmente bersaglio di
commenti e di attacchi razzisti,
di vessazioni da parte delle
forze di polizia e della negazione dei loro diritti fondamentali di cittadini. La discriminazione nei loro confronti è
prevalente in tutti gli ambiti
della vita, soprattutto nell'istruzione, occupazione, alloggio e assistenza sanitaria.
L'ignoranza della maggioranza
della società riguardo alla storia dei Rom contribuisce molto al
pregiudizio di cui sono vittime i Rom
e rappresenta anche un ostacolo alla
loro
integrazione
all'interno
dell'Unione europea.
Non è diffusamente noto che durante
la seconda guerra mondiale, al pari
degli ebrei, i membri della comunità
rom sono stati oppressi per motivi
razziali dal regime nazista; decine di
migliaia di Rom sono stati uccisi nei
territori orientali occupati e migliaia
di loro sono stati uccisi nei campi di
sterminio. Nell'Europa occupata,
anche se il destino dei rom variava da
paese a paese, sono stati perseguitati.
Alcuni Stati membri dell'UE, come la
Germania nel 1982, hanno già riconosciuto il genocidio dei rom durante
la Seconda Guerra Mondiale. Un ana-
logo atto da parte dell'Unione europea sarebbe un evento storico per i
membri della comunità rom e per
l'Europa.
Il 27 gennaio 2011, si celebrerà l'anniversario della liberazione di
Auschwitz. Questo evento rappresenta una occasione storica per ricordare
ai cittadini europei gli orrori
dell'Olocausto per tutte le vittime del
regime nazista.
Il Consiglio è del parere che i Rom
abbiano il diritto di vedere la loro travagliata storia comune, riconosciuta
dall'Unione europea? Che cosa ha in
programma di fare il Consiglio per la
migliore comprensione da parte della
popolazione europea della storia che
condivide con i Rom?”
Firmatari: Catherine Grèze, Kinga
Göncz, Cornelia Ernst, Lívia Járóka,
Renate Weber, Alexander Alvaro,
Catherine Bearder, Izaskun Bilbao
Barandica, Lothar Bisky, Eva-Britt
Svensson, Leonidas Donskis, Isabelle
Durant, Ioan Enciu, Monika
Flašíková Beòová, Thomas Händel,
Rebecca Harms, Heidi Hautala,
Stephen Hughes, Sophia in 't Veld,
Andrey Kovatchev, Jean Lambert,
Ulrike Lunacek, Monica Luisa
Macovei, Claude Moraes, Mariya
Nedelcheva, Nadezhda Neynsky,
Rovana Plumb, Raül Romeva i
Rueda, Jutta Steinruck, Hannes
Swoboda, Csaba Sándor Tabajdi,
Hannu Takkula, Rui Tavares, László
Tõkés, Kyriacos Triantaphyllides,
Lambert van Nistelrooij, Gianni
Vattimo, Marie-Christine Vergiat,
Cecilia Wikström e Gabriele Zimmer
VIOLENZE E MOBILITAZIONI POPOLARI IN EGITTO
E TUNISIA: MANCA UNA VOCE COMUNE EUROPEA
"Manca una voce comune europea che reagisca alle
proteste in Egitto e alla Rivoluzione del gelsomino
in Tunisia". A dirlo sono stati i deputati nel corso di
un dibattito con l'alto commissario per gli affari
esteri Catherine Ashton
durante l’ultima mini-plenaria di Bruxelles. L'aula ha
chiesto la revisione della
politica europea di vicinato
per il Mediterraneo visto il
suo fallimento nel promuovere riforme nell'area.
"Egitto e Tunisia hanno raggiunto il punto di non ritorno", ha detto Ashton, dopo aver espresso ammirazione per la dignità e il coraggio dei manifestanti.
Sull'Egitto in particolare, Ashton ha criticato la
svolta violenta delle proteste, esprimendo preoccupazione per il possibile uso di esplosivi durante gli
scontri. Ha poi chiesto al governo egiziano di liberare tutti i manifestanti arrestati e ristabilire l'accesso alle reti di comunicazione. "È arrivato il tempo
di una transizione ordinata", ha commentato.
Sulla Tunisia, l'Alto rappresentante ha informato il
Parlamento dell'intenzione di incontrare il nuovo
Ministro degli esteri del Paese e di assistere il
nuovo governo sia tecnicamente sia giuridicamente durante il periodo di transizione, oltre a fornire
aiuto alla società civile. Il Consiglio rivedrà le prio-
rità "per adattare la nostra assistenza ai bisogni
della società tunisina", ha aggiunto.
In nome del gruppo PPE, lo spagnolo José Ignacio
Salafranca Sánchez-Neyra ha criticato il fatto che
l'UE si sia trovata "spiazzata" dallo
scoppio della crisi. "L'UE deve parlare con una sola voce e imparare
finalmente la lezione: non dobbiamo essere amici dei nemici della
democrazia", ha detto, aggiungendo
che l'Europa dovrebbe considerare
una revisione profonda della politica di vicinato nel Mediterraneo.
Adrian Severin (S&D, RO), in
nome del suo gruppo, ha avvertito che benché "uno
sconvolgimento sociale sia una garanzia per il
cambiamento, non è garanzia di cambiamento per
il meglio". Ha poi domandato un'analisi approfondita della situazione per evitare che l'Unione contribuisca alla formazione di un nuovo totalitarismo
e ha espresso sostegno all'Alto Rappresentante,
ricordando però che "il diavolo è nei dettagli".
Guy Verhofstadt (BE), in nome del gruppo ALDE,
ha fatto un parallelo con gli eventi del 1989 in
Europa e espresso disappunto per il fatto che l'UE
"non sia riuscita a dare sostegno alla gente in strada". Secondo Verhofstadt, l'Europa ha fatto due
errori: "Non abbiamo compreso per tempo il
momento storico e non abbiamo analizzato la situa-
zione in maniera adeguata". Ha poi chiesto che
l'Alto Rappresentante cambi la posizione dell'UE,
per "dichiararsi al 100% in sostegno del popolo
egiziano e delle sue richieste. Mubarak dovrebbe
lasciare il paese alla democrazia", ha concluso.
Intervenendo in nome del gruppo dei Verdi, Daniel
Cohn-Bendit ha criticato l'Alto Rappresentante
Ashton per aver richiamato alla calma l'Egitto: "Ci
potrà essere la calma solo se Mubarak lascia il
potere", ha aggiunto. Inoltre, ha richiamato l'attenzione sul fatto che per le eventuali prossime elezioni, l'UE dovrà garantire che tutte le parti abbiano
uguale accesso ai mezzi per fare campagna elettorale, data l'ampia differenza di risorse tra le diverse
forze politiche in Egitto.
Charles Tannock (ECR, UK), facendo riferimento
all'"uragano del cambiamento" nell'Africa settentrionale, ha richiamato l'attenzione sulla preoccupante tendenza alla violenza. Ha inoltre sottolineato che il presidente Mubarak "può solamente avere
un ruolo nella transizione rassegnando le dimissioni". "Io non auspico una tirannia laica oppure una
teocrazia islamista", ha dichiarato, aggiungendo
che l'UE dovrebbe sostenere una democrazia liberale, basata sulla stabilità, sulla pace e sulla democrazia.
Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL, FR) ha messo
in guardia contro le ingerenze negli affari interni
della Tunisia e dell'Egitto.
4
Gazzettino Europeo
05 Febbraio 2011
E-mail
[email protected]
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
Negli ultimi anni la maggiore crescita degli indicatori di innovazione dell'UE-27 si è registrata nei sistemi di ricerca aperti, di eccellenza e attrattivi
NUOVO QUADRO VALUTATIVO DELL'UE IN MATERIA DI INNOVAZIONE:
PROGRESSI SI’, MA CONCORRENZA CRESCE A RITMO PIÙ SOSTENUTO
Persiste lo scarto tra le prestazioni in materia d'innovazione dell'UE e quelle dei suoi principali concorrenti internazionali: gli USA e il Giappone.
Sebbene l'andamento nella maggior
parte degli Stati membri UE sia promettente, nonostante la crisi economica, i progressi non sono abbastanza
rapidi. Mentre l'Unione mantiene un
chiaro vantaggio sulle economie
emergenti di India e Russia, il Brasile
continua ad avanzare e la Cina la sta
velocemente
raggiungendo.
All'interno dell'UE la Svezia ha ottenuto i migliori risultati, seguita da Danimarca,
Finlandia e Germania. Subito dopo si attestano, nell'ordine, Regno Unito, Belgio, Austria, Irlanda,
Lussemburgo, Francia, Cipro, Slovenia ed Estonia.
Queste sono alcune delle conclusioni del Quadro
valutativo dell'Unione dell'innovazione del 2010
pubblicato nei giorni scorsi dalla Commissione
europea. Tale quadro è alla sua prima edizione nell'ambito dell'iniziativa Unione dell'innovazione.
"Il quadro valutativo evidenzia che dobbiamo
aumentare il nostro impegno per rendere l'Europa
maggiormente innovativa, per raggiungere i nostri
principali concorrenti e riprendere il cammino
verso una crescita solida e sostenibile", ha sottolineato il vicepresidente Antonio Tajani, commissario
per l'Industria e l'imprenditoria.
Il quadro valutativo del 2010 si basa su 25 indicatori relativi a ricerca e innovazione e considera i 27
Stati membri dell'UE, la Croazia, la Serbia, la
Turchia, l'Islanda, l'ex Repubblica jugoslava di
Macedonia, la Norvegia e la Svizzera. Gli indicatori sono raggruppati in tre principali categorie:
- "Elementi abilitanti", ovvero gli elementi fondamentali che rendono possibile l'innovazione (risorse umane, finanziamenti e aiuti, sistemi di ricerca
aperti, di eccellenza e attrattivi);
- "Attività delle imprese" che mostrano in che
modo le imprese europee sono innovative (investimenti, collaborazioni e attività imprenditoriali,
patrimonio intellettuale); e
- "Risultati" che mostrano
come ciò si traduce in benefici
per l'intera economia (innovatori, effetti economici).
Un confronto tra gli indicatori
di UE-27, USA e Giappone evidenzia che l'Unione non riesce
a colmare il divario nelle prestazioni in materia d'innovazione che la separa dai suoi principali concorrenti.
Le differenze maggiori si riscontrano nella categoria "Attività delle imprese", nell'ambito della quale
l'UE-27 è in ritardo in termini di co-pubblicazioni
pubblico/privato, spesa delle imprese per attività di
R&S e, rispetto al Giappone, brevetti PCT (Trattato
di cooperazione in materia di brevetti). Questi dati
sottolineano che il deficit di innovazione
dell'Europa deriva innanzitutto dal settore privato.
Dovrebbe quindi essere data priorità alla creazione
di condizioni normative e quadro atte a incoraggiare maggiori investimenti del settore privato e ad
agevolare l'impiego dei risultati della ricerca da
parte delle imprese, in particolare tramite un sistema di brevetti più efficiente. Il divario è particolarmente ampio e in rapido aumento per quanto riguarda le entrate dall'estero derivanti da licenze e brevetti. Questo elemento è un indicatore importante
perché dimostra inoltre che l'Unione produce meno
brevetti ad alto impatto (che generano entrate significative da paesi terzi) rispetto a USA e Giappone e
che non raggiunge una posizione adeguata nei settori a crescita globale elevata.
Si riduce leggermente lo scarto, ancora notevole,
riguardante il numero di persone che portano a termine gli studi di istruzione terziaria, con una cresci-
Restano ancora bloccati i fondi strutturali
L’EUROPARLAMENTO CHIEDE ALL'ITALIA DI RISPETTARE LE
REGOLE UE E RISOLVERE LA CRISI DEI RIFIUTI IN CAMPANIA
L'Italia deve rispettare la legislazione comunitaria
sulla gestione dei rifiuti urbani senza ritardi,
migliorare la trasparenza delle procedure per contrastare il coinvolgimento del crimine organizzato
e ricostruire uno stato di fiducia con le popolazioni
locali, secondo quanto
afferma una risoluzione
approvata giovedì dal
Parlamento europeo, nel
corso della mini-plenaria di
Bruxelles.
Approvando con 374 voti a
favore, 208 contrari e 38
astensioni la risoluzione
presentata dai gruppi politici S&D, ALDE, Verdi/ALE
e GUE, i deputati criticano
la decisione di aprire discariche in aree protette e ribadiscono che i fondi regionali saranno liberati quando le
autorità italiane presenteranno un piano per la gestione dei rifiuti conforme
alle norme UE.
Sottolineando che i progressi compiuti fin'ora nella
riduzione dei rifiuti e nel riciclaggio sono "minimi", i deputati chiedono al governo italiano di assicurare il rispetto delle regole comunitarie entro i
termini di osservanza stabiliti dalla Commissione,
la quale dovrebbe monitorare gli sviluppi della
situazione e, nel caso fosse necessario, imporre
sanzioni pecuniarie per assicurare che le autorità
campane ottemperino ai propri doveri.
I fondi strutturali bloccati dalla Commissione
saranno liberati "non appena il
piano della gestione dei rifiuti
sarà effettivamente conforme
alle norme UE". Attualmente,
un piano di gestione dei rifiuti
presentato dalle autorità italiane è sotto l'esame della
Commissione che ne sta verificando la conformità al diritto
comunitario, in particolare per
la questione della gerarchia del
trattamento e la sicurezza delle
discariche.
Le misure straordinarie impiegate dal governo italiano per
derogare alle regole sulle valutazioni d'impatto ambientale e
sugli appalti pubblici per nominare commissari
straordinari per prendere decisioni senza consultare o informare le autorità locali sono considerate
"da gran parte della popolazione come parte del
problema, per l'insita mancanza di trasparenza e di
vigilanza istituzionale". Ciò ha facilitato, sostengono i deputati, una maggiore presenza della crimina-
ta relativamente elevata nell'UE.
L'UE-27 ottiene invece risultati migliori rispetto
agli USA nell'ambito della spesa pubblica per
R&S e delle esportazioni di servizi ad elevata
intensità di conoscenze.
Complessivamente l'UE-27 rimane in posizione più
avanzata rispetto a India e Russia, mentre sta perdendo il proprio vantaggio su Brasile e Cina.
PRESENTATO IL QUADRO DELLE
ASSUNZIONI DI FUNZIONARI PER
GLI STATI NELL'UE DAL 2004
Alla fine del periodo di transizione (31 dicembre
2010), la Commissione europea ha superato gli
obiettivi che si era prefissa per l'assunzione di
personale dei 10 Stati membri che hanno aderito
nel 2004 all'UE. La relazione finale mostra che,
tra il 1° maggio 2004 e la fine del 2010, la
Commissione ha assunto 4004 funzionari ed
agenti temporanei provenienti da Repubblica
ceca, Cipro, Estonia, Ungheria, Lettonia,
Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia,
superando ampiamente l'ambizioso obiettivo di
3508 assunzioni. Anche a livello direttivo la
Commissione è andata al di là degli obiettivi che
aveva stabilito e che consistevano nel poter
avere almeno un direttore generale o vicedirettore generale per ciascuno dei dieci Stati membri.
Un analogo successo è stato conseguito per
quanto riguarda l'assunzione di direttori e capi
unità. L'assunzione di cittadini dell'UE-10 ha
avuto un effetto positivo in termini di equilibrio
tra uomini e donne nella Commissione in quanto alla fine del 2010 vi lavorano più donne che
uomini e, dopo l'allargamento del 2004, la percentuale delle donne con cariche direttive è
aumentata. Anche il periodo di transizione per
quanto riguarda l'assunzione di funzionari dalla
Bulgaria e dalla Romania, che continuerà fino
alla fine del 2011, sta dando buoni frutti.
I 4004 assunti dai 10 nuovi Stati membri rappresentano il 16% dei funzionari e agenti temporanei della Commissione. La loro integrazione è
stata agevole, non ha causato inconvenienti né
interrotto le assunzioni negli altri 15 Stati membri. L'allargamento del 2004 ha avuto ripercussioni positive per l'equilibrio tra uomini e donne
alla Commissione: oltre i due terzi del personale
assunto dai paesi dell'UE-10 erano donne. La
percentuale di donne alla Commissione, che era
del 46,6% prima dell'allargamento, alla fine del
2010 ha raggiunto il 52,1%. C'è stato anche un
aumento della percentuale totale di donne nel
direttivo della Commissione. L'allargamento ha
inoltre abbassato leggermente l'età media del
personale.
lità organizzata. Tali misure d'emergenza sono state
tuttavia cancellate dal governo italiano nel dicembre del 2009, restituendo cosi alle autorità locali i
poteri di gestione dei rifiuti, ricordano i deputati.
La decisione di aprire discariche in aree protette
all'interno del Parco nazionale del Vesuvio, come
nel caso di Terzigno, è criticata dai deputati che si
oppongono anche a un suo eventuale allargamento,
sottolineando anche il sostegno alla decisione di
non aprire una seconda discarica a Terzigno, nel
sito di Cava Vitiello.
Infine, i deputati ritengono che le autorità italiane
non abbiano mostrato sufficiente attenzione alle
proteste contro la localizzazione dei siti di raccolta
e di smaltimento e pertanto chiedono che di "ricostruire un clima di fiducia" dialogando e coinvolgendo le popolazioni locali.
Pubblicità
[email protected]
Gazzettino Europeo
05 Febbraio 2011
5
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
PARLAMENTO EUROPEO - Per i deputati, gli Stati membri dovrebbero, dal 2016, raccogliere l'85% dei rifiuti elettronici che producono
REGOLE PIU’ STRINGENTI PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI
ELETTRICI ED ELETTRONICI, IN FORTE CRESCITA NELL’UE
Cellulari, computer, TV... Li usiamo tutti i giorni,
ma dove finiscono una volta che li buttiamo via?
Nel peggiore dei casi vengono smantellati a mano
dai bambini nei paesi in via di sviluppo. Questo
può esporli a sostanze chimiche potenzialmente fatali, oltre
a risultare in una perdita di preziose materie prime per l'industria. A fronte di tale situazione, il Parlamento europeo chiede regole più stringenti a livello europeo per la gestione dei
rifiuti elettrici ed elettronici, in
forte crescita nel continente, e,
allo stesso tempo, una semplificazione degli obblighi amministrativi per le imprese.
In una risoluzione legislativa approvata giovedì
scorso, i deputati hanno concordato nuovi target
per la raccolta, il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti. Si
sono inoltre accordati su misure più dure contro il
traffico illegale di scarti verso i paesi in via di sviluppo.
La nuova direttiva, che punta a rafforzare le regole
sul recupero e il trattamento dei rifiuti elettronici, è
stata approvata con 580 voti a favore, 37 contrari e
22 astensioni e introduce una serie di radicali cambiamenti nella legislazione attualmente in vigore.
I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche rappresentano la categoria più in crescita
nell'UE - dagli 8,3 ai 9,1 milioni di tonnellate - e
pongono una serie di problemi. Prima di tutto ci
sono le conseguenze per la salute e per l'ambiente
nel caso di trattamento inadeguato, inoltre senza
riciclo c'è una perdita di materie prime di grande
valore per l'industria europea.
Secondo il relatore Karl-Heinz Florenz, deputato
tedesco del PPE, "perdiamo un sacco di materie
prime perché i rifiuti elettronici vengono spediti chiedono inoltre che le apparecchiature fotovoltaiillegalmente fuori dall'Europa. Per esempio, un che siano esentate da tali obiettivi, poiché la loro
milione di cellulari contiene 250 kg d'argento, 24 gestione è affidata a professionisti ed è già regolakg d'oro, 9 kg di palladio e 9 tonnellate di rame".
ta da target specifici.
Guardando le relazioni ufficiali, I deputati propongono di ridurre il numero delle
oggi solo il 33% di questi rifiuti categorie delle apparecchiature elettriche per semsono recuperati e riciclati.
plificare gli obblighi che gravano sulle imprese,
"Non possiamo più permetterci di cosi come dovrebbero essere semplificate le procesprecare i nostri rifiuti. Il dure di registrazione.
Parlamento ha inviato un forte I consumatori dovrebbero avere inoltre il diritto di
segnale alle autorità pubbliche, ai consegnare i rifiuti elettrici e elettronici senza alcuproduttori e ai consumatori: dob- na spesa in centri di raccolta appositi e, aggiungobiamo fare tutti la nostra parte per no i deputati, quello di restituire, nel caso di oggetgarantire la raccolta e il riciclo di ti non ingombranti, il rifiuto al punto di vendita.
un quantità maggiore dei
nostri prodotti elettrici ed
elettronici", ha concluso Florenz.
Il Parlamento afferma che gli Stati membri
dovrebbero, dal 2016, raccogliere l'85% dei
rifiuti elettronici che producono. Per il 2012,
i deputati propongono un obiettivo di 4 kg La crisi e i salvataggi delle banche hanno prosciugato le
per abitante (come già previsto dalle regole casse pubbliche in vari paesi UE, e in molti sentono il
in vigore) o in alternativa la quantità di rifiu- bisogno di trovare nuove fonti di finanziamento, ma
ti raccolta nel 2010. Anche perché, dai frigo- anche di scoraggiare la speculazione finanziaria che ha
riferi rotti ai telefoni indesiderati, il volume portato al disastro. Nei giorni scorsi la commissione per
di rifiuti elettrici e elettronici in Europa sta gli affari economici e monetari del Parlamento europeo
crescendo rapidamente.
ha sostenuto la proposta di una tassa sulle transazioni
Oltre a portare vantaggi in termine di salute finanziarie, approvando il rapporto della socialista greca
e di ambiente, il trattamento dei rifiuti elettri- Anni Podimata.
ci e elettronici potrà garantire anche la rac- Si tratta di un rapporto di iniziativa del Parlamento, quincolta di materiali di valore. I deputati chiedo- di un testo non legislativo, ma dopo la crisi, l'idea di tasno quindi un obiettivo di riciclo compreso fra sare le banche è stata avanzata più volte e da più parti,
il 50 e il 75% e uno di riutilizzazione del 5%. sebbene non tutti siano d'accordo. Diversi paesi hanno
Tutti i tipi di rifiuti elettrici ed elettronici evocato una tassa sulle transazioni finanziarie, ma con
dovrebbero essere inclusi nella nuova nor- idee molto diverse su tipologie possibili e obiettivi. Da
mativa, dicono i deputati, a eccezione di qui la necessità di cominciare a discuterne.
alcuni, come le grandi installazioni, l'equi- La proposta della Podimata è una tassa tra lo 0,01% e lo
paggiamento militare e i veicoli. I deputati 0,05% che riduca la speculazione e che includa ogni
tipologia di transazione per evitare che le operazioni si
spostino sulle parti meno regolamentate del settore
Ai fini della lotta contro i reati gravi e il terrorismo
finanziario. Con esenzioni e soglie ben definite, tenendo
conto anche delle esigenze dei piccoli investitori, secondo il rapporto le entrate potenziali di questa manovra
La Commissione europea ha presentato nei giorni penale nei confronti dei reati gravi e del ter- sarebbero di quasi 200 miliardi di euro l'anno a livello
scorsi una proposta di direttiva relativa ai dati del rorismo;
europeo e potrebbero essere di 650 miliardi di dollari a
codice di prenotazione (Passenger Name Record, 2. una forte protezione della vita privata e dei livello globale.
PNR) ai fini della lotta contro i reati gravi e il ter- dati personali. I dati PNR potranno essere "Questi strumenti possono allo stesso tempo contribuire
rorismo. La proposta obbliga i vettori aerei a forni- utilizzati esclusivamente ai fini della lotta alla stabilità dei mercati finanziari, ma anche alle politire agli Stati membri dell'UE i dati dei passeggeri contro i reati gravi e i reati di terrorismo che sul cambiamento climatico, offrendo entrate significhe entrano o lasciano il territo(rigorosa limitazione delle finalità). cative per finanziarle", sostiene la deputata Podimata.
rio dell'Unione, garantendo al
Un mese dopo il volo le autorità di Mentre la Commissione sostiene uno sviluppo di questa
tempo stesso un alto livello di
contrasto degli Stati membri tassa a livello globale, la relatrice del Parlamento propotutela della privacy e dei dati
dovranno rendere anonimi i dati, ne di iniziare con introdurla a livello europeo.
personali.
che non potranno essere conservati, "Questa tassa dovrebbe essere diffusa il più possibile ma
"La proposta di direttiva PNR è
complessivamente, per più di cin- se non riusciamo in questo dovrebbe essere introdotta
un elemento importante della
que anni (periodo di conservazione intanto a livello europeo", commenta la relatrice.
politica di sicurezza dell'UE.
breve). I vettori non potranno in Introdurre la tassa soltanto in Europa, ribattono però i
Sono necessarie norme comuni
nessun caso trasferire, né gli Stati critici della manovra, potrebbe danneggiarne la competia livello dell'Unione per lottare contro il terrorismo membri potranno in nessun modo usare, i tività. La pensa così il liberale svedese Olle Schmidt:
e contro reati gravi quali il traffico di stupefacenti e dati sensibili che rivelino l'origine razziale o "penso che una parte del settore finanziario europeo semla tratta degli esseri umani, e per garantire al tempo etnica, le opinioni politiche o le convinzioni plicemente si sposterà sotto altri paesi, probabilmente
stesso il rispetto della privacy dei passeggeri e la religiose. Gli Stati membri non potranno meno trasparenti di quelli europei. Non credo che sarebpiena tutela dei loro diritti in tutti gli Stati membri. avere accesso alle banche dati dei vettori: i be positivo per noi. In ogni caso, una manovra di questo
La proposta prevede che gli Stati membri rendano dati andranno richiesti ai vettori, che provve- tipo avrebbe bisogno dell'approvazione di tutti”.
anonimi tutti i dati PNR raccolti", ha dichiarato deranno a inviarli agli Stati membri ("metoCecilia Malmström, Commissaria per gli Affari do push"). Gli Stati membri dovranno creare unità to dei dati: ad esempio quante volte i vettori possointerni.
dedicate al trattamento dei dati, e garantirne la sicu- no trasferire i dati agli Stati membri e la sicurezza
Con la proposta in oggetto, la Commissione stabili- rezza e la sorveglianza di un'autorità di controllo dei trasferimenti, allo scopo di limitare l'impatto
sce regole comuni per la creazione negli Stati mem- indipendente (autorità preposta alla protezione dei sulla vita privata e di ridurre al minimo i costi per i
bri dei sistemi PNR nazionali. In dettaglio, la pro- dati). La proposta introduce altresì chiare norme vettori.
posta contempla:
relative al diritto dei passeggeri di avere informa- La proposta della Commissione consentirebbe un
1. che i vettori trasferiscano, in un'unità dedicata zioni accurate in merito alla raccolta dei dati PNR, uso più sistematico di questi dati per tutti i voli rilenello Stato membro di arrivo o di partenza, i dati così come norme che riconoscono ai passeggeri il vanti e creerebbe un approccio coerente in tutti gli
relativi ai passeggeri dei voli internazionali figu- diritto di accesso, di rettifica e di cancellazione dei Stati membri, evitando così disparità nelle proceduranti nei rispettivi sistemi di prenotazione. Gli Stati loro dati, il diritto a compensazione e il diritto di re per la loro protezione e lacune in termini di sicurezza, aumenti dei costi e incertezza giuridica sia
membri analizzeranno e conserveranno i dati a fini ricorso;
di prevenzione, accertamento, indagine e azione 3. chiare disposizioni sulle modalità di trasferimen- per i vettori che per i passeggeri.
UE: PROPOSTA UNA NUOVA DIRETTIVA PER I PASSENGER NAME RECORD
DALL’EROPARLAMENTO IL
PRIMO SÌ ALLA TASSA SULLE
TRANSAZIONI FINANZIARIE
6
Gazzettino Europeo
05 Febbraio 2011
E-mail
[email protected]
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
Attraverso il Fondo sociale europeo contribuire al finanziamento di misure nazionali e regionali
LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UN'INIZIATIVA
PER RIDURRE L'ABBANDONO SCOLASTICO
Nell'Unione europea sono più di sei milioni i giovani che
abbandonano gli studi o la formazione avendo al massimo
un diploma di istruzione secondaria inferiore. Questi giovani hanno grosse difficoltà a trovare un lavoro e sono più
spesso disoccupati e dipendenti dall'assistenza sociale.
L'abbandono scolastico precoce frena
lo sviluppo economico e sociale e
ostacola il raggiungimento dell'obiettivo dell'Unione europea di una crescita
intelligente, sostenibile e inclusiva. La
Commissione ha approvato nei giorni
scorsi un'iniziativa con la quale si propone di aiutare gli Stati membri a raggiungere uno degli obiettivi della strategia "Europa 2020": ridurre entro la
fine del decennio a meno del 10% il
tasso di abbandono scolastico, che
oggi è del 14.4%.
José Manuel Barroso, presidente della
Commission europea, ha dichiarato:
"L'Europa non può permettersi di fare a meno del contributo che così tanti giovani possono dare alle nostre società e
alle nostre economie. Per uscire dalla crisi, dobbiamo valorizzare il potenziale costituito dai giovani europei."
Androulla Vassiliou, commissario europeo per l'istruzione,
la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha aggiunto:
"Ridurre di un solo punto percentuale il tasso di abbandono
scolastico in Europa equivale a creare ogni anno quasi
mezzo milione di giovani qualificati in più. Molti paesi sono
già riusciti a ridurre il numero dei giovani che lasciano la
scuola con basse qualifiche, ma è necessario fare di più."
La nuova iniziativa della Commissione analizza la situazione dell'abbandono scolastico in Europa, le sue principali
cause, i rischi che esso comporta per lo sviluppo dell'economia e della società e propone modi per affrontare più efficacemente il problema.
La proposta di raccomandazione del Consiglio contiene una
serie di linee guida che potranno aiutare gli Stati membri a
predisporre politiche ampie e realistiche di riduzione dell'abbandono scolastico.
SITUAZIONE IN EUROPA - Il tasso medio UE di abbandono scolastico è attualmente del 14.4%, ma questo dato
nasconde notevoli differenze tra i paesi:
- Sette Stati membri hanno già raggiunto il traguardo del
10%: Austria, Repubblica ceca, Finlandia, Lituania, Polonia,
Slovacchia e Slovenia.
- In tre Stati membri la percentuale è superiore al 30%:
Malta, Portogallo e Spagna.
- In quasi tutti i paesi il tasso è sceso rispetto al 2000.
- In alcuni paesi che presentano un tasso elevato la riduzio-
ne è stata significativa: Romania, Malta, Italia, Cipro e
Portogallo.
- Notevoli progressi sono stati compiuti anche da paesi in cui
il tasso di abbandono era basso già all'inizio del decennio:
Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Polonia.
Anche se vi sono caratteristiche comuni,
la situazione varia secondo gli Stati
membri anche per quanto riguarda i
gruppi più interessati dal fenomeno, il
livello di istruzione raggiunto dai giovani che abbandonano gli studi e il loro
status occupazionale.
COME AFFRONTARE IL PROBLEMA - Il problema dell'abbandono scolastico è complesso e a risolverlo non
bastano le sole politiche dell'istruzione.
Strategie efficaci devono includere
anche le politiche della gioventù e le
politiche sociali ed essere adattate alle
condizioni locali, regionali e nazionali.
Devono articolarsi in misure di prevenzione, di intervento e
di compensazione.
- La prevenzione dell'abbandono scolastico deve cominciare
il più presto possibile, offrendo agli alunni un sostegno
all'apprendimento ed evitando condizioni che possono portare all'abbandono della scuola, come le bocciature e la mancanza di un aiuto adeguato agli alunni di madrelingua diversa.
- Le misure di intervento devono far fronte in modo rapido
ed efficace alle difficoltà che si manifestano, come l'assenteismo e i cattivi risultati scolastici.
- Le misure di compensazione servono a offrire una "seconda opportunità", mediante classi speciali o dando ai giovani
adulti la possibilità di reinserirsi nella scuola e di seguire una
formazione.
Una migliore cooperazione tra i paesi dell'UE, lo scambio di
buone pratiche e un uso più mirato dei finanziamenti europei potranno contribuire a dare una soluzione al problema.
LE PROSSIME TAPPE - Le proposte della Commissione
saranno discusse dai ministri dell'istruzione nella riunione
del Consiglio che si terrà a Bruxelles dal 2 al 4 maggio. Gli
Stati membri saranno invitati ad adottare entro il 2012 strategie globali basate su questo quadro e a metterle in atto nei
rispettivi programmi nazionali di riforme.
La Commissione, da parte sua, destinerà risorse del programma per l'apprendimento permanente e del programma
quadro di ricerca alla ricerca di modi innovativi per affrontare il problema e attraverso il Fondo sociale europeo contribuirà al finanziamento di misure nazionale e regionali dirette a ridurre l'abbandono scolastico.
Per ricevere il
sulla propria mail (in formato .pdf)
compilare il modulo sul sito:
www.gazzettinoeuropeo.it
UE: NUOVI ESPERTI
PER COMBATTERE
L’ANALFABETISMO
Uno su cinque quindicenni in
Europa sono privi delle capacità
fondamentali di lettura e di scrittura, il che rende loro più ardua la
ricerca di un lavoro e li pone a
rischio di esclusione sociale. Per
gli adulti è altrettanto urgente
agire. Circa 80 milioni di adulti in
Europa – un terzo della forza di
lavoro – hanno soltanto capacità
ridotte o di base, ma le stime
dimostrano che la percentuale di
posti di lavoro che richiedono
qualifiche elevate aumenterà al
35% entro la fine del decennio,
rispetto al 29% attuale. Per contribuire a risolvere il problema, la
Commissione europea ha istituito
un gruppo di esperti indipendenti
con l'incarico di individuare metodi per migliorare i livelli di alfabetizzazione. Il gruppo, che si è
incontrato per la prima volta nei
giorni scorsi a Bruxelles, è presieduto dalla principessa Laurentien
dei Paesi Bassi, inviata speciale in
tema di "Alfabetizzazione per lo
sviluppo" per l'Organizzazione
delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura
(UNESCO). I ministri dell'UE si
sono prefissi l'obiettivo di ridurre
a meno del 15% entro il 2020 la
percentuale di alunni che riscontrano difficoltà nella lettura, nella
matematica e nelle scienze.
Androulla Vassiliou, commissario
europeo per l'Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù,
ha affermato: "L'avvio di questo
gruppo segna l'inizio di una campagna europea volta a individuare
le cause principali dei bassi livelli di alfabetizzazione. Troppi europei si trovano esclusi dal mercato
del lavoro e incapaci di contribuire pienamente alla società poiché
non possiedono le capacità fondamentali di lettura e di scrittura. Se
vogliamo raggiungere i nostri
obiettivi per l'Europa 2020 per
una crescita intelligente e inclusiva, dobbiamo agire ora per risolvere il problema".
L'obiettivo del gruppo ad alto
livello sull'alfabetizzazione è
quello di conferire visibilità e
importanza politica al problema
del miglioramento dei livelli di
alfabetizzazione in Europa. Esso
analizzerà i dati scientifici e valuterà le politiche migliori. Gli 11
membri del gruppo sono esperti
sull'alfabetizzazione e provengono da ambienti accademici, politici e imprenditoriali.
Il gruppo ad alto livello si riunirà
regolarmente nei prossimi 18 mesi
e presenterà le proposte di natura
politica alla Commissione entro la
metà del 2012. In base a queste , il
commissario Vassiliou trasmetterà
raccomandazioni ai ministri
dell'Istruzione nell'autunno 2012.
Gli Stati membri e la Commissione continueranno a seguire la
questione come parte del loro quadro strategico di cooperazione sull'istruzione e sulla formazione.
E-mail
[email protected]
Gazzettino Europeo
05 Febbraio 2011
7
8
Gazzettino Europeo
05 Febbraio 2011
E-mail
[email protected]
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
Europa
Cronache
GERMANIA, CRESCE IL MERCATO DEI CONSUMI INTERNI. SPIEGEL:
«I TEDESCHI HANNO SCOPERTO IL GUSTO DELLO SHOPPING»
(Lettera43) - Finora era stato il punto debole dell’economia
tedesca: un mercato interno poco brillante, tendenzialmente
stagnante e incapace di rappresentare uno dei motori della
crescita. Così, la locomotiva d’Europa è andata avanti grazie
soprattutto alla forza dell’export, un’economia potente ma
vulnerabile, pronta a incepparsi ai primi soffi di crisi globale. È stata la storia del biennio nero 2008-2009,
con il Pil in picchiata e le misure straordinarie
varate dal governo per evitare la catastrofe.
Acqua passata. Perché come ha raccontato lo
Spiegel, riportando i dati resi pubblici dalla
Gfk, una delle più autorevoli aziende di ricerche
di mercato, «i tedeschi hanno scoperto il gusto
dello shopping e il loro consumo raggiungerà
nel 2011 uno dei livelli più alti degli ultimi
decenni».
La ripresa si fa dunque sentire, finalmente,
anche nei comportamenti dei cittadini.
La Germania resta ancora un’eccezione nel
panorama un po’ acciaccato del continente
europeo, ma i dati sul consumo completano un
puzzle che negli ultimi mesi ha messo in fila
indicatori tutti con il segno più davanti: dalla
crescita del pil a quella della fiducia delle imprese, dai
numeri dell’export a quelli del mercato del lavoro, sebbene
il dato congiunturale di gennaio abbia segnato una lieve flessione dell’occupazione, dovuta a detta degli esperti alle rigidità climatiche che hanno bloccato alcune attività nei mesi
invernali.
«Per l’anno in corso», ha scritto il magazine, «i ricercatori
della Gfk prevedono una crescita dei consumi in Germania
dell’1,5%, tre volte superiore a quella del 2010, considerato
da tutti l’anno della svolta dopo la crisi finanziaria globale.
Con questa stima si conferma, dunque, il dato tendenziale
fornito qualche tempo fa dal governo di Berlino, che stimava l’aumento all’1,6%».
I settori più dinamici appaiono le grandi catene della distribuzione alimentare, come i supermercati, ma anche quello
del mobilio e dell’elettronica. Il cosiddetto settore del noonfood, infatti, registrerà secondo la società di ricerca una crescita del consumo dell’1,7%. «Un dato interessante», ha proseguito lo Spiegel, «e utile anche per tutti coloro che fanno
business in Germania, è quello che emerge dalla qualità del
consumo: non sempre si assiste a un aumento degli acquisti,
spesso cambia la tipologia, che sembra orientarsi verso prodotti di maggior qualità, e quindi più cari».
Più soldi per prodotti migliori, dunque, segno di un cambiamento di fondo nello stile di consumo dei tedeschi, che
potrebbe premiare anche la manifattura italiana, tradizionalmente di qualità superiore rispetto, ad esempio, a quella di
origine asiatica. «È quel che è accaduto già nel 2010 nel settore tessile», hanno spiegato i ricercatori, «con una crescita
di valore complessiva del 2,4% a fronte di
una minore quantità di merce venduta».
Una tendenza inequivocabile verso la scelta di qualità, che sta modificando il comportamento del consumatore tedesco, fino
a ieri attirato soprattutto dalla variabile
prezzo.
«Un’evoluzione visibile anche in un settore tradizionale come quello degli alimenti», ha proseguito lo Spiegel, «dove la stagione d’oro dei discount sembra ormai
appartenere al passato: sempre nel 2010 gli
incassi dei supermercati classici hanno
doppiato quelli delle catene dei discount e,
a detta di Rolf Bürkl, esperto della Gfk, è
molto probabile che il recente scandalo di
uova e polli alla diossina acceleri questa
tendenza, spingendo gli acquirenti verso i prodotti provenienti da agricoltura biologica».
Il settimanale tedesco si chiede se il Paese sia di fronte a un
cambiamento epocale del comportamento dei suoi cittadini e
se si possa parlare di fine della leggendaria parsimonia dei
tedeschi: «Da decenni, la tendenza al risparmio in Germania
oscilla mediamente tra il 10 e il 15% del reddito, a fronte di
una quota del 5% fra gli americani e i giapponesi.
Che risparmiare sia una buona cosa, parrebbe una valutazione di buon senso, ma molti economisti hanno sostenuto negli
anni scorsi che una maggiore propensione al consumo dei
tedeschi, e quindi un più dinamico mercato interno, avrebbe
favorito la maggiore indipendenza dell’economia del Paese
dal solo settore delle esportazioni».
Ma sull’ipotesi di una svolta duratura, gli esperti della Gfk
preferiscono non esprimersi e attendere di valutare i comportamenti dei prossimi anni: «Per il momento», hanno concluso, «il desiderio di consumo è legato al miglioramento
della situazione del mercato del lavoro e può prudentemente
essere considerato un dato contingente. Se la disoccupazione dovesse riprendere, o se dovessero essere disattese le speranze di una crescita dei salari nell’anno in corso, la tendenza al risparmio potrebbe riprendere».
OLANDA: XENOFOBIA, RIPARTE PROCESSO A GEERT WILDERS
Riparte lunedì, dopo uno stop di tre mesi, il processo a Geert
Wilder, il leader del partito populista anti-islamico olandese
Pvv accusato di incitamento all'odio e al razzismo verso i
musulmani.
Wilder è stato rinviato a
giudizio il 21 gennaio
2009 in seguito ai contenuti di "Fitna", un documentario dove il leader
populista ha equiparato
l'Islam al nazismo e il
Corano al Mein Kampf di
Adolf Hitler.
Noto al di fuori dei confini olandesi soprattutto per
i suoi atteggiamenti
xenofobi e razzisti nei confronti del mondo musulmano,
dopo il successo registrato alle elezioni dello scorso settembre Wilders e il suo partito sono diventati l'ago della bilancia della politica olandese.
L'attuale governo di minoranza, formato da una coalizione
costituita dai cristiano-democratici del Cda e dai liberali, si
regge infatti proprio grazie al sostegno esterno del Pvv,
divenuta la terza formazione politica del Paese.
Il primo processo a Wilders si era aperto il 4 ottobre dello
scorso anno ma era stato interrotto dopo una ventina di giorni in seguito all'accoglimento della
richiesta di ricusazione dei giudici accusati di faziosità e comportamenti scorretti - presentata dai legali del
leader del Pvv.
Ora il processo dovrà ricominciare
da capo con nuovi giudici che
dovranno risentire tutti i testimoni.
Non cambieranno invece i rappresentanti della pubblica accusa che saranno quindi gli stessi che si espressero
per il proscioglimento di Wilders
prima che l'andamento del primo
processo prendesse una piega sfavorevole per l'accusato.
In Olanda il dibattito sull'Islam e l'integrazione dei musulmani nella società è diventato un tema particolarmente scottante soprattutto dopo l'uccisione, avvenuta nel 2004 ad
Amsterdam da parte di un estremista islamico, di Theo Van
Gogh, il regista autore del film 'Submission' incentrato sulla
violenza contro le donne nella società islamica.
SVIZZERA, IN VIGORE LA
NUOVA LEGGE PER LA
RESTITUZIONE DEI FONDI
OCCULTATI DA DITTATORI
E' entrata in vigore in questi giorni in Svizzera la cosiddetta “Lex
Duvalier”, un provvedimento
urgente elaborato di proposito dal
Consiglio federale e dal parlamento elvetico che prevede la restituzione allo Stato originario di averi
depositati nelle banche elvetiche
conseguiti illecitamente da dittatori o politici corrotti.
La nuova legge - spiega il sito di
Swissinfo - permette di bloccare,
confiscare e restituire gli averi
illeciti di persone politicamente
esposte (PPE) nel caso in cui una
domanda d'assistenza giudiziaria
internazionale non possa avere
esito a causa della situazione di
dissesto del sistema giudiziario
dello Stato richiedente.
La norma permetterà di evitare
quanto già accaduto con gli averi
dell'ex dittatore Mobutu (presidente dello Zaire, oggi Repubblica
democratica del Congo) rintracciati in Svizzera e consegnati agli
eredi nel 2009: si trattava di 7,7
milioni di franchi svizzeri, circa 6
milioni di euro.
La stessa cosa rischiava di succedere per i beni dell'ex dittatore di
Haiti, 'Baby Doc', sui cui conti
nella Confederazione erano depositati circa 7 milioni di franchi.
All'inizio del 2010 il Tribunale
federale (TF) aveva stabilito che
mancava la base legale per una
restituzione dei fondi allo stato di
Haiti. Il Consiglio federale aveva
quindi disposto nuovamente il
blocco del denaro, in attesa di presentare una legge in tal senso in
parlamento.
La legge sulla restituzione degli
averi di provenienza illecita
(LRAI) approvata dal parlamento
nella sessione autunnale del 2010
mira a garantire che Paesi cui sono
stati sottratti averi, come Haiti,
ottengano la restituzione dei beni.
In base alla nuova legge federale,
che tra l’altro inverte l’onere della
prova di legittimità accollandola
al titolare del deposito, è sufficiente già solo un sospetto validamente motivato per procedere al
sequestro e alla restituzione dei
beni allo Stato estero che ne fa
richiesta.
La stampa elvetica indica in proposito possibili casi di attualità
con riferimento al presidente tunisino Ben Ali e al presidente egiziano Hosni Mubarak. L’istituto
di ricerche statunitense Global
Financial Integrity stima in oltre
150 miliardi di dollari i depositi
accumulati nella Confederazione
da leader di regimi dittatoriali di
tutto il mondo.
Gazzettino Europeo
05 Febbraio 2011
Pubblicità
[email protected]
9
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
Europa
Cronache
FRANCIA: L’11 FEBBRAIO IL PROCESSO A
JACQUES SERVIER E AL SUO MEDIATOR
Jacques Servier, 88enne miliardario a capo del colosso farmaceutico francese che porta il suo nome, dopo la denuncia
di 116 consumatori a causa del suo Mediator, il farmaco che
per 23 anni è stato commercializzato in Francia vantando
presunte proprietà anti diabete, ma che
avrebbe causato la morte di almeno
500 persone, il prossimo 11 febbraio
dovrà comparire in tribunale per rendere conto di questa ecatombe, resa
possibile da una presunta commistione
di malasanità, cattiva fede aziendale e
intrecci con il mondo della politica.
La storia è venuta a galla grazie alla
cocciutaggine di Irène Franchon, dottoressa pneumologa dell’ospedale di
Brest e autrice del volume Mediator,
150 mg, nel quale tirava le somme di
cinque precedenti ricerche sul principio attivo del farmaco,
il benfluorex, dai risultati allarmanti: i pesanti effetti collaterali della sostanza anti fame includevano danni al sistema
nervoso centrale, ai polmoni e al cuore.
Fino al novembre 2009, giorno della messa al bando del
Mediator (in Italia si chiamava Mediaxal ed è stato vietato a
partire dal 2005), il farmaco flagello è costato la salute e
danni permanenti a 3500 persone solo in Francia, con un
bilancio che varia dalle 500 alle 2000 vittime, secondo le
stime dell’istituto Gustave Roussy e dell’Inserm, l’istituto di
sanità transalpino.
Jacques Servier ha lanciato la sua creatura nel settore farmaceutico francese seconda solo al gruppo Sanofi Aventis, nel
lontano 1954, quando l’allora 30enne laureato in medicina
rilevò una piccola azienda di Orleans che produceva sciroppi medicinali e dava lavoro a un drappello di nove persone.
Da allora la sua fortuna è cresciuta anno dopo anno. Servier
è divenuto nel 2010 il nono uomo più ricco di Francia, con
un patrimonio personale stimato attorno ai 3,8 miliardi di
euro.
L’azienda del longevo paperone, rimasta totalmente privata,
impiega attualmente circa 20 mila dipendenti in 140 Paesi
nel mondo ed è tra le prime 30 compagnie farmaceutiche del
globo per dimensioni e fatturato.
L’espansione internazionale iniziò dopo l’approdo in
Inghilterra, con l’apertura a Londra della prima sede oltre-
confine, che riscosse un grande successo in breve tempo. Poi
l’apertura, con lungimiranza manageriale, al blocco dell’Est:
Russia, Polonia, Romania. La caduta del Muro di Berlino,
nel 1989, favorì non poco il business della compagnia.
Servier ha sempre presentato come fiore all’occhiello del suo modo di fare business l’assetto
societario della compagnia, «non orientata al profitto a ogni costo, all’acquisto e alle fusioni con
altre società, bensì focalizzata sul proprio business
specifico, dall’ideazione alla produzione dei farmaci, per salvare delle vite».
A leggere oggi queste e altre dichiarazioni illuminate di Servier, in pieno scandalo Mediator e il
presunto sprezzante brindisi di fine anno («Il
Mediator ha fatto soltanto tre morti. Le 500 altre
presunte vittime sono solo numeri da marketing:
tutti questi avevano già patologie preesistenti»),
un fremito di indignazione è difficile da reprimere. Servier
ha goduto negli anni di una reputazione etica e umanitarista
anche grazie alla Fondazione Servier, che ha reinvestito
negli anni parte dei profitti dell’azienda in progetti di
miglioramento dell’ambiente di lavoro e delle pratiche di
produzione.
«La chiave è la differenza tra imprenditorialità e la caccia al
profitto a tutti i costi», ha pontificato in passato lo stesso
Servier. Che pure qualche ammissione sull’appetibilità dei
profitti se l’è concessa: «Il denaro? Il profitto non è Dio, ma
nemmeno il Diavolo. È invece un magnifico strumento per
quegli uomini che sono capaci di farne un uso intelligente.
Un imprenditore che rifugge il profitto è come un mugnaio
a cui non piace il vento».
Quell’equilibrio tra business e responsabilità con cui negli
anni Servier ha ammantato la sua figura pubblica al punto da
ricevere, nel luglio del 2009, la Legione d’Onore, la più alta
onorificenza della Repubblica francese, dalle mani del presidente Nicolas Sarkozy.
I due in effetti si conoscono da tempo. Il presidente Sarkozy,
prima di diventare ministro dell’Interno, aveva fatto parte
della squadra di avvocati dell’azienda farmaceutica.
Proprio gli stretti legami tra Servier e il mondo politico sono
stati tirati in ballo negli ultimi giorni per spiegare l’eclatante ritardo con cui il Mediator è stato ritirato dal mercato il 30
novembre 2009, dopo oltre 23 anni.
GERMANIA, MERKEL CONTRARIA ALLE QUOTE ROSA NEI POSTI DI COMANDO
(Il Velino) - Angela Merkel è contraria ad imporre per legge
le donne nei posti di comando. L’obbligatorietà delle quote
rosa è il cavallo di battaglia delle ministre democristiane
Ursula von de Leyen (Lavoro) e
Kristina Schröder (Famiglia), ma
la cancelliera non gradisce il
furore femminista delle due compagne di partito (la Cdu) e di
governo. Von der Layen e
Schröder vogliono assicurare alle
donne, con un’apposita normativa federale, una presenza minima
del 30 per cento ai massimi livelli dell’economia e della pubblica
amministrazione. Il primo cancelliere in gonnella nella storia
della Germania evidentemente
sente di incarnare la prova lampante che non è necessaria una spinta imperiosa della legge
per far fare carriera ad una donna fino ai massimi livelli di
responsabilità. Oltretutto, i suoi suoi alleati di governo del
partito liberale (Fdp) sono dichiaratamente contrari a codificare le quota rosa nell’ordinamento nazionale. “A giudizio
della cancelliera – ha dichiarato oggi il suo portavoce
Steffen Seibert – bisogna offrire al mondo dell’economia
una nuova opportunità di progredire volontariamente in
questo campo”.
In effetti, come risulta da un’indagine dell’Istituto Diw sulla
dual governance in Germania, alla fine
dello scorso anno sui 182 massimi
dirigenti esecutivi delle 30 imprese
tedesche quotate in borsa nell’indice
Dax solamente quattro erano donne (il
2,2 per cento e lavorano alla Siemens,
alla Sap e all’E.ON). Nelle stesse
imprese comprese nel Dax, la quota
rosa migliora all’interno dei consigli
di sorveglianza dove un posto su sette
è occupato da donne. Questo avviene
anche per effetto della cogestione che
stabilisce una rappresentanza paritetica degli azionisti e dei dipendenti, e
registra un’attiva partecipazione femminile alle nomine delle maestranze. Allargando l’indagine
alle 200 più grandi imprese tedesche (escluso il settore
finanziario) i ricercatori del Diw non hanno registrato sensibili variazioni :”I posti di comando restano un dominio
maschile”. Le donne sono soltanto il 3,2 per cento del topmanagement (29 su 906 posti) e il 10,6 per cento nei consigli di sorveglianza.
UE, 4 ITALIANE TRA
LE TOP 50 PER
NUOVE ASSUNZIONI
Ci sono anche quattro aziende italiane tra le 50 che hanno creato
più nuovi posti di lavoro nel 2010
e che sono state premiate il 3 febbraio nella sede del Parlamento
europeo, a Bruxelles. La società
che ha creato più lavoro in Europa
è stato la britannica Mears Group
plc, dell'imprenditore Bob Holt
specializzata nella manutenzione
e nella riqualificazione edilizia,
con alta vocazione sociale. Le
aziende italiane premiate sono
state la Ital Tbs Telematic &
Biomedical Services Spa di Diego
Bravar, con sede a Trieste (28/a,
biotecnologia,
strumentazioni
mediche), la Formula Servizi,
cooperativa di Forlì guidata da
Cristina Marzocchi (38/a, servizi
integrati di igiene e sanificazione;
logistica industriale e sanitaria;
gestione mense e servizi assistenziali, sanitari, educativi), la Cir
Food Spa di Reggio Emilia gestita
da Ivan Lusetti (42/a, ristorazione,
proprietaria dei marchi Pastarito e
Pizzarito) e la Comoli Ferrari&C.
Spa basata a Novara e guidata da
Gianpaolo Ferrari (46/a, distribuzione di materiale elettrico, articoli per automazione, sicurezza, illuminazione e conduttori).
STUDIO SVIZZERO: BERE
SUL LAVORO COSTA 7
MILIONI DI EURO L’ANNO
Un miliardo di franchi, circa 7
milioni e 800 mila euro. Tanto,
ogni anno, costa alla società chi
beve alcol prima o durante il lavoro. A fare i conti è uno studio condotto in Svizzera dall’Ufficio
federale della sanità pubblica
(Ufsp), con il sostegno della
Segreteria di Stato dell’economia
(Seco). La maggior parte (circa
l’80%) dei costi prodotti da chi
alza il gomito sul posto di lavoro è
riconducibile alla perdita di produttività, considerando che,
secondo vari studi, un collaboratore con problemi di alcol fornisce
una prestazione inferiore del 15%
rispetto a una persona sobria.
Oltre alla minore produttività, poi,
i costi sono determinati anche
dalle assenze dal lavoro e dagli
infortuni. L’indagine ha coinvolto
attraverso interviste i responsabili
del personale di oltre 1.300 aziende elvetiche dei settori industriale
e dei servizi. Circa un terzo delle
società interpellate occupa collaboratori che hanno un consumo di
alcol problematico riconosciuto, e
la quota di collaboratori con problemi di alcol sul campione del
sondaggio è del 2%: circa 70 mila
lavoratori, su un totale di 3,5
milioni.
10
Gazzettino Europeo
05 Febbraio 2011
E-mail
[email protected]
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
Cultura
orizzonti transnazionali
Narcisismo libero. Non è più una
malattia, ma un tratto di personalità
(Lettera 43) - Si sbianchettano anche le malattie. Quando
una malattia smette di essere studiata le motivazioni sono
due: o è stata debellata o è diventata la condizione abituale: non fa più testo, al massimo contesto.
Non è più una stranezza, è regola. Certe volte addirittura un
goloso mito di fondazione. Come sta succedendo con il narcisismo. Prova ne è che la quinta edizione del Dsm, il
Diagnostic and statistical manual of mental disorders, curato dalla Amercan psychiatric association,
non conterrà più la voce “Narcisismo”,
declassata da “disturbo di personalità” a
“tratto di personalità”. A dire il vero gli
psichiatri hanno sempre avuto problemi a
classificare il disturbo narcisistico di personalità: un concetto borderline.
Ne parlò Sigmund Freud nell'ennesima
rilettura di un mito classico. Narciso è il
bellissimo giovane che per maledizione
degli dei poteva amare solo se stesso,
inseguito dalla ninfa Eco (che ripete
all'infinito le invocazioni all'amante) alla
fine si rende conto che non potrà mai
avere l'oggetto amato, cioè se stesso, e si lascia morire.
Perfettamente triste e romantico come il narciso shakesperiano Malvolio de La dodicesima notte. E come la perfetta
rivisitazione simbolista di Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian
Gray. Fu Heinz Hohut a proporre di introdurre nel Dsm il
disturbo narcisistico di personalità, definendo il soggetto
come persona dal «Sé grandioso» che conserva alcune delle
caratteristiche primitive dell'Io infantile e un'immagine interiore idealizzata e “onnipotente”. Una descrizione che ai
giorni nostri è la normalità per molte persone.
Secondo molti studiosi è una caratteristica più diffusa
nell'Occidente industrializzato che in altre parti del mondo.
Il narcisista prova “scarsa empatia” nei confronti del prossimo, che gli serve al più come conferma della propria
immagine o delle proprie doti. Il vizio capitale che gli sta a
pennello è l'invidia.
Il narciso è più maschio che femmina. O meglio nelle femmine il tratto narcisista, il prendersi cura di sé, il pensare
all'immagine, è quasi un fatto professionale. L'aura narcisa
di una Coco Chanel, di una Anna Magnani, di una Sharon
Stone, di una Kate Moss, di una Amy Whinehouse, di una
Anne Wintour si confonde un po' con quella di donna fatale,
un po' con quella di maudit, un po' con quella (sic!) di stronza. Il narcisismo puro è un fatto maschile. Ed è diverso dal
dandysmo. Il dandy è l'uomo che “vive tutta la propria esistenza come davanti a uno specchio”, come diceva Charles
Baudelaire. Ma per lo sforzo continuo di fare della propria
vita un'opera d'arte. Invece il Narciso si ritiene già perfetto,
al massimo bisognoso di qualche ritocchino. I narcisisti
“storici”, Oscar Wilde, Gabriele D'Annunzio, Curzio
Malaparte, Lord Byron in realtà sono prima di tutto dei
dandy, gran lavoratori travestiti da nullafacenti.
L'isola dei narcisi famosi di oggi raccoglie personaggi che
hanno fatto dell'io un culto. Un esempio viene da Tiger
Woods, colpitore di palle e collezionista seriale di femmine.
Che dire poi di Sarah Palin che all'immagine
di gaffeuse innamorata di sé (e tigre semivolontaria del materasso) deve molta della
sua popolarità? Non va dimenticato poi Jose
Mourinho, esemplare-alfa di campione sportivo a caccia di gloria («Non sono il migliore
del mondo, ma penso che nessuno sia migliore di me»).
E visto che dai personaggi pubblici a quelli
immaginari il passo è breve se non nullo,
bisogna citare anche l'io ipertrofico di un doctor House. Per ultimo: «Prima ero ebreo,
crescendo mi sono convertito al narcisismo»,
diceva Woody Allen. Una conversione che
oggi è quasi diventata di massa.
Quella che Tom Wolfe chiamava «The me decade», ovvero il
decennio del “me” si è placidamente trasformata nel millennio del me. Non è più un problema di genii o di malati, è un
tratto della medietà occidentale. E’ un narcisismo alla
buona, quasi doveroso. Basta guardare al quotidiano, alla
normalità di chi non ha accesso manco al quarto d'ora di
celebrità, la medietà del narciso occidentale di oggi è fatta
di tanta cura di sé in senso fisico, naturalmente: il maschio
italiano consuma sette prodotti di bellezza al giorno (statistica del Gruppo cosmetici di farmacia), e anche di addiction alla palestra in pausa pranzo, consumo occasionale di
piste di coca, droga narcisa e anticomunicazione per eccellenza. Ma, il narciso medio è anche chi pratica l'egosurfing,
cioè il cercare il proprio nome su Google in modo compulsivo. E che dire di quelli che nei centri commerciali assediano il bancone degli smartphone? Mentre osservano l'ultimo
schermo col tocco ci guardano dentro sperando di trovarci
prima di tutto una cosa: se stessi. Ci sono anche i seriali dei
network sociali (Marc Zuckerberg, fondatore di Facebook, è
un magnifico Narciso) che, secondo due ricerche dell'ottobre 2010 (York University e Georgia University), sono complementi ideali alla personalità narcisista. Permettono di
creare relazioni sociali senza un contatto vero.
Ma se ci riconosciamo in qualcuna delle categorie suddette
non c'è niente di male. Se siamo malati, adesso saremo
anche guariti. D'ufficio e di bianchetto.
Riccardo Muti lunedì sarà operato a Chicago per fratture al volto
Il maestro Riccardo Muti, cadendo in seguito ad uno svenimento giovedì scorso, ha riportato fratture multiple al volto
e alla mascella. Sarà quindi operato lunedì prossimo a
Chicago. È quanto si legge in un comunicato del presidente della Chicago Simphony
orchestra, Deborah F. Rutter.
L'operazione si è resa necessaria per ricomporre le diverse fratture e sarà effettuata al
Northwestern Memorial Hospital dove
Muti continuerà ad essere tenuto sotto
osservazione e dove gli verranno fatte ulteriori analisi per approfondire le cause del
malore di giovedì scorso. Muti è svenuto
nel corso delle prove, dopo circa due ore
che si trovava nel teatro della Chicago Symphony
Orchestra, di cui è direttore stabile. È caduto dal podio
riportando una lesione all'altezza di una mascella.
Il maestro, 69 anni, era già stato colto da malore lo scorso
ottobre, sempre a Chicago. Rientrato d'urgenza in Italia, si
era sottoposto ad accertamenti a Milano, ma i medici avevano escluso complicazioni. "Mi hanno detto che si tratta solo
di sovraffaticamento - aveva riferito lo
stesso Muti una volta rientrato a
Chicago - I medici mi hanno detto che
la mia macchina è perfetta, era solo
rimasta senza benzina".
A Chicago, Muti avrebbe dovuto dirigere la Symphony Orchestra in una
serie di concerti su musiche di
Cherubini, Schuman, Shostakovich,
Tchaichovsky. Il programma dei concerti di giovedi e venerdi è stato rivisto. Il Concerto di Schuman è stato sostituito dal Concerto
n.21 di Mozart, con Mitsuko Uchida a dirigere dal pianoforte, mentre la 5/a Sinfonia di Shostakovich sarà diretta da
Leonard Slatkin.
All'Opera di Liegi
"L'inimico delle donne"
di Baldassarre Galuppi
L’Opera Royal di Liegi scopre
Baldassarre Galuppi, con l’opera
“L’Inimico delle Donne” per la
regia di Stefano Mazzonis di
Pralafera e la direzione di Rinaldo
Alessandrini. L'iniziativa vede
anche e un convegno con i maggiori musicologi europei, riuniti
per l’occasione a Liegi il 4 e 5 febbraio.
“L'Inimico delle donne” è la storia
di un imperatore cinese conosciuto per la sua misoginia che si rifiuta ostinatamente di sposarsi, nonostante le leggi e le usanze locali lo
impongano. I suoi ministri sono
disperati. Ma un giorno una violenta tempesta provoca il naufragio di una bella italiana che approda sulla spiaggia accompagnata
dallo zio. Purtroppo lei detesta sia
i rappresentanti dell’altro sesso sia
l’imperatore. Ma non mancano le
sorprese…Si tratta di un dramma
giocoso in tre atti, su libretto di
Giovanni Bertati tratto da “Zonzon, principe di Kibin-kan-ka” di
Giovanni Gazzaniga. La prima
esecuzione risale alla primavera
del 1771 al Teatro San Samuele di
Venezia.
Benché autore di numerose opere,
Baldassarre Galuppi oggi non ha
la fama che merita. Questo è uno
dei motivi che hanno spinto
Stefano Mazzonis di Pralafera a
mettere in scena un’opera che
dalla sua prima presentazione a
Venezia non è mai stata ripresa
nella sua edizione originale.
La direzione musicale de
“L’Inimico delle donne” è di
Rinaldo Alessandrini. Le scene
sono di Jean-Guy Lecat, i costumi
di Frédéric Pineau, le luci di
Franco Marri. le ombre cinesi a
cura del Teatro Gioco di Vita. La
produzione è dell’Opéra Royal de
Wallonie. La direzione musicale
dell’opera è affidata a Rinaldo
Alessandrini, specialista di musica
del 17° e 18° secolo e autore di
numerose registrazioni.
La ripubblicazione recente dell’opera l’Inimico delle Donne, e la
prima mondiale di questa nuova
produzione dell'Opera Royal di
Wallonie è il motivo dell'organizzazione del Congresso internazionale Galuppi. Due giorni (4 e 5
febbraio) articolati attorno a tre
temi
principali:
“Galuppi
“Buranello” (del nome dell’isola
natia, Burano, nord della laguna di
Venezia), “Galuppi e l'opera”,
“Galuppi e la musica strumentale
e religiosa”.
Un concerto di musica strumentale dell'Orchestra dell’Opera Royal
di Wallonie, chiuderà il congresso
domenica 6 febbraio.
Pubblicità
[email protected]
Gazzettino Europeo
05 Febbraio 2011
11
12
Gazzettino Europeo
05 Febbraio 2011
E-mail
[email protected]
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
Cultura
orizzonti transnazionali
Fragile "Sogno Veneziano": 300 opere per
celebrare la millenaria storia del vetro
"L'Avventura del vetro" ovvero oltre trecento opere, quasi
tutte dal Museo del Vetro di Murano, per celebrare fino al 25
aprile la millenaria storia del vetro al Museo Correr di
Venezia. Una mostra che, in concomitanza con il Carnevale
veneziano dedicato all’Ottocento, si arricchisce di un’ulteriore preziosa ed originale doppia
appendice dal titolo "Sogno veneziano". Un'esempio dell'unicità e ricchezza della cultura italiana ovunque
apprezzata nel mondo, come testimoniano le officine muranesi.
Nel Salone da Ballo del Correr, e per la
prima volta in città, viene presentata
una raccolta di un’ottantina di "figurine" di vetro, delle grandi manifatture
veneziane, appartenenti al collezionista Franco Maschietto, oltre a una
ventina di disegni di bissone addobbate a festa e di travestimenti in uso a Venezia nell’Ottocento,
di Giuseppe Borsato, dal Gabinetto di Stampe e Disegni del
Correr.
Franco Maschietto è uno dei cinque grandi collezionisti al
mondo di “figurine”, particolarissima tipologia creativa
della grande arte vetraria muranese. La sua collezione racchiude oggi più di mille pezzi, compresi esemplari di rarità
assoluta se non unici - come alcune creazioni di Fulvio
Bianconi, Dino Martens, Pino Signorotto o Flavio Poli raccolti in 25 anni di passione e competenza.
Esemplari creati da molte delle grandi firme veneziane del
vetro, da Barovier e Toso, a Zecchin e Martinuzzi, a
Cenedese, Avem, Seguso…
Al Correr viene presentato un nucleo di un’ottantina di figurine, il meglio, o comunque quanto di più rappresentativo
per tipologie e fucine, presente nella “Raccolta
Maschietto”.
Sono piccole, deliziose immagini dal significato quasi ludico, esercizi di maestria creativa, “miniature” meravigliose
impastate di vetro e di fantasia: “Ali Babà”, “Pulcinelle”,
“Arlecchini”, personaggi della Commedia dell’Arte, ma
anche deliziosi nudini femminili e giocose allegorie o rappresentazioni dei personaggi della Venezia d’un tempo,
come gli immancabili “Moretti”.
Accompagnano questa sorprendente collezione una ventina
di disegni di Giuseppe Borsato (Venezia 1770-1849), che
ritraggono bissone (imbarcazioni a otto remi dalla forma
allungata che venivano sfarzosamente addobbate dalle più
importanti famiglie patrizie veneziane in occasione delle
regate) e una serie di travestimenti in voga nella Venezia
ottocentesca.
È una mano delicata e nervosa
quella di Borsato, che rispetta la
composizione prospettica, la
medesima che applicherà in grande alla decorazione, a più riprese,
del Teatro la Fenice, opera documentata soltanto da piccoli
abbozzi con tecnica ad acquerello. In lui si stratificano e amalgamano sia la chiara influenza di
arredatori francesi come PierreFrançois-Léonard Fontane, che
dello stile Biedermeier.
Borsato partecipa, con originalità, alla codificazione ufficiale del nuovo stile portato dalle corti napoleoniche. Ne è
riprova la pubblicazione a Venezia del Recueil di Percier et
Fontaine avvenuta nel 1843 proprio grazie al suo interessamento. Suoi sono gli ornamenti della Sala Napoleonica in
Piazza San Marco, Palazzo Reale (ovvero quel Salone da
Ballo del Correr che ospita la mostra) e di moltissimi altri
palazzi aristocratici e ville.
Belle ed eleganti sono anche le opere eseguite in estemporanea e con naturale immediatezza, realizzate con la tecnica
dell’affresco e raffiguranti famosi avvenimenti (come i funerali di Canova). Le sue qualità accademiche furono attestate con la pubblicazione, nel 1831, del suo libro Opera
Ornamentale estratto dalle sue lezioni svolte all'Accademia
delle Belle Arti di Venezia.
Ruolo e importanza artistica di Borsato nel contesto veneziano si possono intuire leggendo queste righe estrapolate
dal “Giornale di belle arti” (Anno primo, 1833. Venezia.
Dalla Tipografia di Paolo Lampato): "E di vero dal cominciamento del corrente secolo, non un Principe si vuole onorare al suo arrivo a Venezia, che il Borsato non sia ordinatore d'ogni festa, d'ogni spettacolo: non una regata avviene,
che a lui non deva i più scelti e bizzari ornamenti delle gravi
sue peote, delle veloci bissone, le antiche scorribiesse de’
Veneziani: non un nobile connubio si lega, che a lui non si
affidi la cura di cercar nuove e più leggiadre forme. [...]
"Eroi della chitarra" ovvero i leggendari liutai italiani e italo/americani in America
Le vette della maestria e dell'eccellenza italiana nel mondo
ed i suoi successivi sviluppi negli Stati Uniti al Metropolitan
Museum of Art di New York: stiamo parlando dei liutai italiani, maestri artigiani degli
strumenti musicali da secoli conosciuti in
tutto il mondo. Basta ricordare nomi come
Stradivari, Amati e Guarneri per citare solo
alcuni esponenti della grande tradizione artigiana del nostro Paese.
Artigiani - circa una sessantina - oggi rappresentati da un Consorzio con sede a Cremona,
città dove la tradizione si fonde con le vette
della moderna liuteria. Un marchio apprezzato in tutto il mondo e, in particolare negli
Stati Uniti, dove il Consorzio in questi mesi
con un un road show articolato in 7 tappe in prestigiose sedi
americane: dalla California all'Oregon, al Minnesota,
all'Illinois, alla Virginia e Massachusset, per concludersi con
l’appuntamento dell’ASTA (Associazione Americana degli
insegnanti degli strumenti ad arco), punto di riferimento
strategico per rafforzare il legame tra musicisti e maestri liutai.
La mostra "Guitar Heroes", dal 9 febbraio al 4 luglio al
MET illustra, tuttavia, non solo gli strumenti provenienti dai
maestri liutai di Cremona ma ne illustra gli sviluppi negli
Stati Uniti. 80 gli strumenti musicali dei maestri artigiani che affondano nella secolare tradizione della chitarra partenopea portata a New
York dall' Italia a cavallo del 20 ° secolo.
Se dunque alla mostra del MET non poteva
mancare uno dei famosi strumenti realizzati dal
maestro liutatio Antonio Stradivari, emblema
della produzione liutaia italiana, sono presenti
esemplari di quella tradizione che ha trovato in
New York una continuità a seguito dell'emigrazione italiana: violini, mandolini, chitarre realizzati dal 1800 al 1920.
In seguito molti liutai italo-americani sono stati
costretti per la crisi economica a cessare l'attività, ma il giovane John D'Angelico fu tra quelli che riuscirono a preservare l'attività realizzando chitarre archtop, uno strumento
che combina elementi del violino con la chitarra. Uno strumento musicale popolare tra i musicisti di jazz nel periodo
che precedette la chitarra elettrica. E la tradizione portata
avanti da un suo allievo, Giacomo D'Aquisto, continua oggi
con il mandolino del famoso liutaio Giovanni Monteleone.
"Umbria Music Fest"
approda a Praga con
“La Bohème” di Puccini
“UmbriaMusicFest” allarga i suoi
orizzonti facendo il suo esordio,
venerdì 4 febbraio, a Praga con un
concerto organizzato con il patrocinio e la collaborazione della
Regione Umbria. Nella prestigiosa sede del Rudolfinum, (alle ore
19.30, sala Dvorák) sarà eseguita,
sotto forma di concerto, “La
Bohème” di Giacomo Puccini,
diretta e concertata dal maestro
Walter Attanasi.
Oltre alla consolidata collaborazione con la Slovacchia - sottolineano gli organizzatori-, con un’esibizione a Bratislava che si tiene
nel mese di giugno, e con il
Sudafrica (a Pretoria, sempre in
giugno), il Festival ideato e diretto da Attanasi apre le porte alla
Repubblica Ceca. “Una nuova
collaborazione che contribuisce a
portare il nome dell’Umbria fuori
dai confini nazionali, nell’ambito
delle iniziative per la promozione
della cultura italiana all’estero,
organizzate in occasione del 150°
anniversario dell’Unità d’Italia”.
Con questi concerti, “UmbriaMusicFest” offre un’anteprima
della dodicesima edizione, in programma in Umbria dal 2 al 25 settembre 2011. Verranno proposte
dodici serate dedicate alla musica
classica, al jazz, al teatro, al cinema, alla letteratura, alla prosa e
alla lirica in 9 comuni dell’Umbria
(Alviano, Assisi, Massa Martana,
Montefalco, Norcia, Perugia,
Spello, Spoleto e Todi), con due
date fuori regione, a Roma e
Pescara.
Per l’esecuzione di “La Bohème”
di domani, il maestro Attanasi si
avvarrà della collaborazione della
Bohuslav Martinu Philharmonic
Orchestra, del Coro della Città di
Bratislava (diretto da Ján
Miškovic) e dei Bambini della
Moravia - Coro di Holešov (diretto da Lenka Polášková). Sul palco
anche un cast internazionale di
solisti: Marcela Chacón (nel ruolo
di Mimì), Daniela Bruera
(Musetta),
Luciano
Ganci
(Rodolfo), José Julián Frontal
(Marcello), Maurizio Esposito
(Schaunard), Alexey Yakimov
(Colline), Nejat Isik Belen (Benoît
Alcindoro), Vladimír Pánik
(Parpignol),
Karol
Plank
(Sergente dei doganieri), Zoltán
Füleky (Doganiere).
In questo progetto, “UmbriaMusicFest” si avvale del patrocinio di
Regione Umbria, Ambasciata
d’Italia a Praga, Istituto Nazionale
per il Commercio Estero, Apt
Umbria, Zlìnsky Kraj, Zlìn,
Camera di Commercio Italo-Ceca,
Italian Vision.
Pubblicità
[email protected]
Gazzettino Europeo
05 Febbraio 2011
13
Bandi e Concorsi Europei
APRILE
FEBBRAIO
FEBBRAIO
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
PARLAMENTO EUROPEO
RICERCA E INNOVAZIONE
Invito a presentare proposte a titolo del progetto
di programma di lavoro annuale per la
concessione di sovvenzioni nel campo della rete
transeuropea di energia (TEN-E) per il 2011
Sovvenzioni a progetti in conformità agli obiettivi definiti.
Stanziamento: 24.150.000 euro - GUUE 2010/C 352/12
Scadenza: 28 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO
PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011
Termine per la presentazione relativa a Comenius, Erasmus,
Leonardo da Vinci, Grundtvig: Progetti multilaterali, Reti e misure di accompagnamento
Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06
Scadenza: 28 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EACEA/20/10 Media 2007 Sviluppo, distribuzione,
promozione e formazione Sostegno alla diffusione
televisiva di opere audiovisive europee
2° termine per la presentazione di proposte per promuovere la
diffusione transnazionale di opere audiovisive europee.
Stanziamento: 10.400.000 euro - GUUE 2010/C 248/04
Scadenza: 28 febbraio 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-ERANET-2011-RTD: invito a presentare
proposte per il coordinamento di azioni di ricerca
nell'ambito del VII PQ di RST
Nel presente invito saranno perseguiti obiettivi specifici riferiti a
sette distinte priorità individuate in 17 topic.
Stanziamento: 44.610.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 22 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO
PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011
Termine per la presentazione relativa a Comenius, Leonardo da
Vinci, Grundtvig: Partenariati; Partenariati Comenius-Regio;
Grundtvig: Seminari.
Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06
Scadenza: 21 febbraio 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-PEOPLE-2011-COFUND: Proposte per le
Azioni “Marie Curie” nell'ambito del programma
'PERSONE' del VII PQ di RST
L'Azione Cofund sosterrà programmi di borse di studio per i
ricercatori più promettenti e con esperienza.
Stanziamento: 90.000.000 euro - GUUE 2010/C 283/07
Scadenza: 17 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EAC/32/10 - PROGRAMMA TEMPUS IV RIFORMA
DELL’ISTRUZIONE SUPERIORE MEDIANTE LA COOPERAZIONE UNIVERSITARIA INTERNAZIONALE
Promuovere la cooperazione multilaterale tra gli istituti d'istruzione superiore dell’Ue e i paesi partner confinanti.
Stanziamento: 48.700.000 euro - GUUE 2010/C 278/12
Scadenza: 15 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO
PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011
Termine per la presentazione delle proposte relative al
Programma Jean Monnet aperto agli istituti di istruzione
superiore di tutto il mondo.
Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06
Scadenza: 15 febbraio 2011
AVVISO: Per ulteriori informazioni sui Bandi riportati in questa pagina o per accedere agli elenchi completi dei Concorsi già in scadenza per il 2011, consultare
“GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm
14
Gazzettino Europeo
05 Febbraio 2011
Pubblicità
[email protected]
Bandi e Concorsi Europei
APRILE
MARZO
MARZO
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
PARLAMENTO EUROPEO
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-NMP-2011-EU-RUSSIA: Proposte per l'azione
NANOSCIENZE, MATERIALI E NUOVE TECNOLOGIE
DI PRODUZIONE E AMBIENTE nell'ambito del
programma 'COOPERAZIONE' del VII PQ di RST
Russia: Small or medium-scale focused research projects.
Stanziamento: 4.500.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 31 marzo 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
PRINCE 2010 - UE27 - Cooperazione Europeaid Programma IPA - Invito a presentare proposte
L'obiettivo generale del presente invito è la sensibilizzazione sui
vantaggi e sulle sfide dell'attuale processo di allargamento
dell'UE ai Balcani occidentali, alla Turchia e all'Islanda.
Stanziamento: 2.500.000 euro - GUUE 2010/C 283/07
Scadenza: 31 marzo 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EACEA/37/10 - PARTENARIATI TRANSATLANTICI
DI SCAMBIO - PARTENARIATI TRANSATLANTICI
DI LAUREA - Proposte per il Programma EACEA
UE-Canada per la cooperazione in materia di
istruzione superiore, formazione e gioventù
Stanziamento: 1.546.000 euro - GUUE 2010/C 323/08
Scadenza: 31 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-PEOPLE-2011-EURAXESS-II: TRANS-NATIONAL OPERATION OF THE "EURAXESS SERVICES
NETWORK II" - Proposte nell'ambito del
programma «Persone» del VII PQ di RST
Sostegno alla creazione di reti europee di ricercatori all'estero.
Stanziamento: 3.000.000 euro - GUUE 2010/C 340/13
Scadenza: 30 marzo 2011
COOPERAZIONE EUROPEAID
EUROPEAID/130947/L/ACT/BA
GET TO KNOW THE EU
La delegazione dell'Ue in Bosnia-Erzegovina intende, attraverso
il presente invito, portare avanti attività che favoriscano il dialogo
sul processo di integrazione europea.
Stanziamento: 120.000 euro - EuropeAid/130947/L/ACT/BA
Scadenza: 25 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-PEOPLE-2011-IRSES: AZIONI MARIE CURIE SCHEMA DI SCAMBI INTERNAZIONALI TRA STAFF
DI RICERCA - SOSTEGNO ALLA FORMAZIONE
E ALLA CARRIERA DEI RICERCATORI
Partenariati di ricerca attraverso scambi di personale.
Stanziamento: 30.000.000 euro - GUUE 2010/C 283/07
Scadenza: 17 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-INCO-2011-7: Proposte per l'azione ATTIVITÀ
DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE nell'ambito
del programma specifico 'CAPACITÀ' del VII
Programma Quadro di RST - Activity INCO-LAB
Strengthening European research facilities in third countries.
Stanziamento: 12.000.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 15 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-INCO-2011-6: PROPOSTE PER L'AZIONE
ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
PROGRAMMA 'CAPACITÀ' DEL VII PROGRAMMA
QUADRO DI RST - ACTIVITY ERA-WIDE
Eastern Europe and South Caucasus - Mediterranean Countries.
Stanziamento: 15.000.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 15 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-INCO-2011-8: proposte per l'azione ATTIVITÀ
DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE nell'ambito
del programma specifico 'CAPACITÀ' del VII
Programma Quadro di RST - Activity INCO-HOUSE
Invito per la seguente area: INCO.2011-8.1 India
Stanziamento: 500.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 15 marzo 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO
PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011
Termine per la presentazione relativa a Erasmus: Programmi
intensivi, Mobilità degli studenti presso scuole o imprese e
Mobilità del personale dell'istruzione
Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06
Scadenza: 11 marzo 2011
COOPERAZIONE EUROPEAID
EUROPEAID/130729/C/ACT/MULTI - LOTTA
CONTRO LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E LA
CORRUZIONE: RAFFORZAMENTO DELLA RETE
DEI PROCURATORI
Proposte per azioni nei Paesi dei Balcani.
Stanziamento: 5.000.000 euro - EuropeAid/130729/C/ACT/Multi
Scadenza: 11 marzo 2011
COOPERAZIONE EUROPEAID
EUROPEAID/130847/L/ACT/RS - SOSTEGNO
ALLA SOCIETÀ CIVILE
La delegazione dell'Unione europea in Serbia è alla ricerca di
proposte per azioni in materia di integrazione nell'UE della
Serbia, consentendo la partecipazione della società civile.
Stanziamento: 4.000.000 euro - EuropeAid/130847/L/ACT/RS
Scadenza: 10 marzo 2011
AVVISO: Per ulteriori informazioni sui Bandi riportati in questa pagina o per accedere agli elenchi completi dei Concorsi già in scadenza per il 2011, consultare
“GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm
Gazzettino Europeo
05 Febbraio 2011
E-mail
[email protected]
15
Bandi e Concorsi Europei
APRILE
MARZO
MARZO
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
PARLAMENTO EUROPEO
RICERCA E INNOVAZIONE
ERC-2011-AdG: Invito a presentare proposte
nell'ambito del Programma di lavoro «Idee» 2011
del VII Programma Quadro di RST
Termine per la presentazione delle proposte per il dominio Life
Sciences (LS).
Stanziamento: 661.400.000 euro - GUUE 2010/C 298/07
Scadenza: 10 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-PEOPLE-2011-CIG: PROPOSTE NELL'AMBITO
DELL'AZIONE MARIE CURIE CAREER INTEGRATION
GRANTS (CIG) - SOVVENZIONI DI INTEGRAZIONE
PER LA CARRIERA
Nell’ambito del programma 'PERSONE' del VII PQ di RST.
Stanziamento: 40.000.000 euro - GUUE 2010/C 283/07
Scadenza: 08 marzo 2011
COOPERAZIONE EUROPEAID
EUROPEAID/130732/L/ACT/RS - SERBIA SVILUPPO DI SERVIZI DI COMUNITÀ PER
BAMBINI CON DISABILITÀ E LE LORO FAMIGLIE
La delegazione dell'Ue presso la Repubblica di Serbia sostiene
proposte che si concentrano sullo sviluppo dei servizi locali.
Stanziamento: 3.000.000 euro - EuropeAid/130732/L/ACT/RS
Scadenza: 04 marzo 2011
OCCUPAZIONE - AFFARI SOCIALI
VP/2010/014 - PROGETTO PILOTA
COOPERAZIONE ALL-INCLUSIVE TRA AUTORITÀ
PUBBLICHE, AZIENDE E IMPRESE SOCIALI A
FAVORE DELL'INCLUSIONE SOCIALE E
L'INTEGRAZIONE NEL MERCATO DEL LAVORO
Stanziamento: 1.500.000 euro - VP/2010/014
Scadenza: 02 marzo 2011
AVVISO: Per ulteriori informazioni sui Bandi riportati in questa pagina o per accedere agli elenchi completi dei Concorsi già in scadenza per il 2011, consultare
“GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm
PROMUOVERE I PROGETTI EUROPEI
Le attività promozionali e la divulgazione dei risultati conseguiti costituiscono un aspetto estremamente importante e
obbligatorio per tutti i progetti che hanno ottenuto finanziamenti dall’Unione europea.
Già in fase di redazione della richiesta di sovvenzionamento è necessario definire i supporti (giornali, riviste, siti web) e
le azioni (ad esempio diffusione attraverso mailing list) che renderanno pubblici i risultati di ciascuna azione finanziata.
“GAZZETTINO EUROPEO”, proprio per la peculiarità delle proprie competenze nel settore dell’informazione
comunitaria e, soprattutto, per la collaudata possibilità di diffusione multiregionale per ciascuna sua pubblicazione, può
rappresentare un valido supporto per quelle organizzazioni italiane che, a diverso titolo, partecipano a progetti europei.
Attività di “disseminazione”, dunque, attraverso “GAZZETTINO EUROPEO” che per questo specifico servizio ha
elaborato una vantaggiosa piattaforma di offerte per garantire massima visibilità a costi assolutamente convenienti.
Oltre al giornale, poi, una apposita sezione del proprio sito web può essere attivata, su richiesta, per accogliere le schede
riassuntive e le note informative di ciascun progetto comunitario; garantendo, in questo caso - senza ulteriori costi aggiuntivi - sia il costante aggiornamento delle informazioni pubblicate, sia l’ampliamento degli spazi web necessari a dare completa ed esauriente rendicontazione dei risultati conseguiti.
Per conoscere l’intera gamma delle offerte o ricevere maggiori informazioni sulla tipologia dei servizi, scrivere a:
[email protected]
16
Gazzettino Europeo
05 Febbraio 2011
Pubblicità
[email protected]
GAZZETTINO
EUROPEO.IT