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Sabato 05 Febbraio 2011 Direttore Antonio Ciliento Anno III - Numero 05 www.gazzettinoeuropeo.it GAZZETTINO EUROPEO PARLAMENTO EUROPEO SETTIMANALE DI INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE COMUNITARIA PER L’EUROPA E IL MEDITERRANEO GAZZETTINO EUROPEO.IT BRUXELLES - Ferma e corale levata di scudi contro quello che molti ieri hanno avvertito come un diktat tedesco all'Europa dell'euro ALCONSIGLIO EUROPEO DI VENERDI’LA VERADISPUTAE’ STATASULPATTO PER L’EUROZONADI MERKEL-SARKOZY Con una soluzione di compromesso negoziato, i leader dei 27 Paesi Ue, riuniti venerdì Nasce la proposta tedesco-francese di "un patto di convergenza economica a Bruxelles per il Consiglio europeo, hanno approvato il piano di sicurezza energetica rafforzata": per gli osservatori è la “germanizzazione” dell'economia europea Buzek: “La minoranza etnica più numerosa nell’Ue, la più oppressa e da più tempo” UE: IL PORRAJMOS COME LA SHOAH MANCATA CRESCITA UE: PRESENTATO IL QUADRO VALUTATIVO 2010 SULL'INNOVAZIONE EUROPARLAMENTO NUOVI TARGET PER LA RACCOLTA E IL RICICLO DEI RIFIUTI ELETTRONICI «PERSEGUITATI COME GLI EBREI» - Il genocidio dei Rom durante la seconda guerra mondiale è stato ufficialmente e solennemente riconosciuto dalla Ue in apertura della sessione plenaria del Parlamento Europeo a Bruxelles STATI UNITI RICCARDO MUTI SARÀ OPERATO A CHICAGO PER FRATTURE AL VOLTO Il Maestro, cadendo in seguito ad uno svenimento giovedì scorso, ha riportato fratture multiple al volto e alla mascella. Sarà operato lunedì prossimo. MEDITERRANEO PROTESTE IN EGITTO E TUNISIA: MANCA UNA VOCE COMUNE EUROPEA A dirlo sono stati i deputati nel corso di un dibattito con l'alto commissario per gli affari esteri Catherine Ashton durante la mini-plenaria di Bruxelles dei giorni scorsi. 2 Gazzettino Europeo 05 Febbraio 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT BRUXELLES - Ferma e corale levata di scudi contro quello che molti ieri hanno avvertito come un diktat tedesco all'Europa dell'euro AL CONSIGLIO EUROPEO DI VENERDI’ LA VERA DISPUTA E’ STATA SUL PATTO PER L’EUROZONA DI MERKEL-SARKOZY I leader dei 27 Paesi Ue, riuniti venerdì a Bruxelles per il Consiglio europeo, hanno approvato il piano di “azioni prioritarie” per garantire la sicurezza energetica dell’Europa negli anni a venire, attraverso la creazione di un “mercato interno dell'energia pienamente funzionante, interconnesso ed integrato”. Agli osseravtori, però, l’accordo ratificato è parso poco più di un fragile compromesso fra le diverse strategie diffuse nel Vecchio Continente. I dubbi, infatti, sulla riuscita di quanto sottoscritto dai capi di Stato e di governo Ue rimangono tutti. In particolare, le divisioni più evidenti appaiono incentrate, circa il futuro energetico dell’Europa, tra i fautori di larghe intese in materia di gas con la Russia (Francia, Germania e Italia) e gli avversari guidati dai Paesi più filo-atlantici dell’Europa orientale capitanati dai membri dell’esecutivo comunitario. Proprio la notte precedente il vertice, i premier di Bulgaria, Romania, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia hanno incontrato Barroso per sostenere la realizzazione del corridoio energetico nord-sud, a cui il presidente della Commissione Ue si mostra particolarmente favorevole. La strategia punta a sviluppare dei progetti di interconnessione per la fornitura di gas dal Mar Baltico (in cui è compresa anche la Polonia) fino all’Adriatico, al Mar Egeo e al Mar Nero, coinvolgendo nel progetto Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania e, fin dove è possibile, Austria e Croazia. A cui dovrebbe aggiungersi poi, in un prossimo futuro anche tutti i Paesi dei Balcani. Tra i progetti menzionati sono previsti il terminal croato e polacco di gas naturale liquefatto (Gnl), il terminal Gnl di Constanta in Romania e di altri ancora sempre di Gnl e di gas naturale compresso (Cng) nella regione del Mar Nero. Una rete di interconnessione questa , nata con l’obiettivo di bypassare le forniture russe. Nella contesa si inserisce anche la disputa per la realizzazione del gasdotto Nabucco, pianificato anch’esso in funzione antirussa e avversario della pipeline South Stream, frutto quest’ultima dell’intesa fra l’italiana Eni e la russa Gazprom, a cui parteciperanno anche i francesi di Edf e, molto probabilmente, i tedeschi della Wintershall. Dal conflitto di tutti quersti contrapposti interessi, il Cosiglio europeo di venerdì ha provato a formulare una soluzione di compromesso affinché tutti vengano soddisfatti: dai fautori del sistema di interconnessione energetica Nord-Sud e del Nabucco, legati a filo doppio col mondo atlantico, fino ai sostenitori del South Stream, ma oggettivamnete l’intesa raggiunta appare quanto mai fragile e suscettibile a possibili stravolgimenti. Il Consiglio Ue ha concluso che “un’energia sicura, sostenibile e accessibile che contribuisca alla competitività europea resta una priorità per l’Europa”. Per questo “l’Ue ha bisogno di un mercato interno dell’energia pienamente funzionante, interconnesso e integrato” che “deve essere completato entro il 2014, in modo da permettere il libero flusso di gas ed elettricità”. Di conseguenza “la legislazione sul mercato interno dell’energia deve essere messa in atto velocemente e pienamente da parte degli Stati membri”. La nota più interessante venuta dal vertice di Bruxelles, però, non è stata quella dell’accordo energetico, ma l’annuncio della nuova strategia germanico-francese in materia di stabilità dell’eurogruppo. Secondo la cronaca riportata dal Sole 24Ore, è una vera e propria “germanizzazione” dell'economia europea quella in atto, nonostante le molte e forti resistenze. Ci penserà Herman Van Rompuy, il presidente stabile del Consiglio europeo, a mettere in bella copia nelle prossime settimane la proposta tedesco-francese di "un patto di convergenza economica rafforzata". Così l'hanno battezzato a fine mattinata, in conferenza stampa congiunta «mano nella mano» per dirla con il presidente francese, Angela Merkel e Nicolas Sarkozy accantonando l'originale denominazione di "Patto per la competitività". Dopo di che, tempo un mese, ai primi di marzo sarà convocato un vertice straordinario del solo Eurogruppo per discuterne i dettagli. Quindi il patto finirà sul tavolo del summit a 27 in programma, sempre a Bruxelles, il 24-25 marzo. Nelle intenzioni tedesco-francesi sarà quello, salvo sorprese, il momento di chiudere la partita con un accordo globale: in cambio di una stretta della disciplina sui conti pubblici cui ora si aggiungerà un governo economico europeo in salsa tedesca su pensioni, fisco e salari, il via libera a un più efficace fondo di stabilizzazione della zona euro (Efsf). Su quest'ultimo punto il vertice dei 27 capi di governo dell'Unione, riunitosi ieri a Bruxelles, ha deciso di chiedere ai ministri finanziari di presentare «proposte concrete sul rafforzamento dell'Efsf per garantirgli la flessibilità necessaria e la capacità finanziaria per fornire sostegno appropriato» ai paesi in difficoltà. Di fronte alla violenta levata di scudi contro quello che molti ieri hanno avvertito come un diktat tedesco all'Europa dell'euro, la Merkel si è evidentemente sentita in dovere di offrire subito garanzie sull'aumento del Fondo e del suo raggio di azione prima di entrare nel dettaglio delle sue proposte «per una maggiore integrazione economica della zona euro volta a rilanciarne la competitività». Nonostante il suo tentativo, insieme a Sarkozy, di indorare in qualche modo la pillola, nonostante Van Rompuy abbia provato a negare l'evidenza giocando sull'assenza di un testo scritto, i 27 capi di governo, con il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ieri hanno passato ben 4 ore di fuoco a discutere sul presunto niente. Come ha ironizzato il lussemburghese Jean-Claude Juncker, presidente dell'Eurogruppo. Immediata, violenta, la rivolta del premier belga Ives Leterme: «Vanno bene più convergenza e coordinamento ma lasciando a ogni paese lo spazio per gestire le sue politiche. Noi non accetteremo mai di smantellare il nostro modello di concertazione sociale». Cioè il sistema di indicizzazione dei salari, oggi in vigore in Belgio e Portogallo. Idem il premier portoghese. L'austriaco Werner Faymann è insorto contro l'altra idea tedesca, quella di elevare l'età della pensione, «un'intoccabile prerogativa nazionale». L'irlandese Brian Cowen ha opposto il gran rifiuto all'armonizzazione dell'imposizione fiscale nell'area, in particolare quella societaria, visto che sulla bassa aliquota (12,5%) Dublino aveva costruito il suo vecchio miracolo. La tua pubblicità su Efficace, conveniente, diversa. Plausibile alternativa. [email protected] Gazzettino Europeo 05 Febbraio 2011 Pubblicità [email protected] 3 GAZZETTINO EUROPEO.IT L’UE RICONOSCE CHE SINTI E ROM, COME GLI EBREI, FURONO VITTIME DI UNA PERSECUZIONE SU BASE ETNICA PARLAMENTO EUROPEO Il genocidio dei Rom durante la seconda guerra mondiale è stato ufficialmente e solennemente riconosciuto dalla Ue in apertura della sessione plenaria del Parlamento europeo a Bruxelles. «I Rom sono la minoranza etnica più numerosa nella Ue, la più oppressa e da più lungo tempo» ha detto nel suo intervento il presidente del Parlamento, il polacco Jerzy Buzek, prima di affermare che «durante la guerra sono stati perseguitati come gli ebrei» e che sono stati la «terza categoria più colpita». La presidenza ungherese della Ue ha ricordato che «sono stati 220mila i Rom sterminati per ragioni razziali, tra loro molti bambini che oggi, se fossero sopravvissuti, sarebbero cittadini dell’Ue». «Il 66° anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau celebrato pochi giorni fa – ha aggiunto Buzek – ci deve ricordare che quella dei Rom è stato la terza più grande minoranza tra le vittime dei nazisti. Purtroppo questo fatto è stato riconosciuto solo da pochi degli Stati membri della Ue. E’ ora che i cittadini dell’Europa siano consapevoli del fatto che i Rom che vivono tra noi sono passati attraverso il trauma del genocidio». Secondo i dati che vennero utilizzati per istruire il processo di Norimberga, furono oltre 500mila le vittime di origine Rom della ferocia nazista. A questo sterminio fu dato il nome di Porrajmos. Con questa parola, nelle lingue sinte e rom, si identifica il “divoramento” etnico subito da questo popolo in Europa, tra il 1934 e il 1945. L’Europa nazista e fascista fu teatro di questo annientamento dove oltre 500mila tra uomini, donne e bambini furono perseguitati, imprigionati, uccisi, deportati nei lager e seviziati, vittime degli orrendi esperimenti medici nazisti, sterminati nella camere a gas e nei forni crematori. Nei processi ai nazisti colpevoli di crimini contro l’umanità, primo fra tutti quello di Norimberga, rom e sinti non ebbero spazio. Le loro sofferenze non solo non vennero mai indennizzate ma neanche prese in considerazione. Ora finalmente, l’Unione Europea pone, almeno in parte, rimedio a que- PARLAMENTO EUROPEO sta ingiustizia storica. Di seguito il testo dell’interrogazione che ha portato al riconoscimento del Porrajmos e i nomi dei parlamentari che hanno firmato l’interrogazione “I membri della comunità rom sono vittime di discriminazioni e di esclusione in tutta Europa: sono regolarmente bersaglio di commenti e di attacchi razzisti, di vessazioni da parte delle forze di polizia e della negazione dei loro diritti fondamentali di cittadini. La discriminazione nei loro confronti è prevalente in tutti gli ambiti della vita, soprattutto nell'istruzione, occupazione, alloggio e assistenza sanitaria. L'ignoranza della maggioranza della società riguardo alla storia dei Rom contribuisce molto al pregiudizio di cui sono vittime i Rom e rappresenta anche un ostacolo alla loro integrazione all'interno dell'Unione europea. Non è diffusamente noto che durante la seconda guerra mondiale, al pari degli ebrei, i membri della comunità rom sono stati oppressi per motivi razziali dal regime nazista; decine di migliaia di Rom sono stati uccisi nei territori orientali occupati e migliaia di loro sono stati uccisi nei campi di sterminio. Nell'Europa occupata, anche se il destino dei rom variava da paese a paese, sono stati perseguitati. Alcuni Stati membri dell'UE, come la Germania nel 1982, hanno già riconosciuto il genocidio dei rom durante la Seconda Guerra Mondiale. Un ana- logo atto da parte dell'Unione europea sarebbe un evento storico per i membri della comunità rom e per l'Europa. Il 27 gennaio 2011, si celebrerà l'anniversario della liberazione di Auschwitz. Questo evento rappresenta una occasione storica per ricordare ai cittadini europei gli orrori dell'Olocausto per tutte le vittime del regime nazista. Il Consiglio è del parere che i Rom abbiano il diritto di vedere la loro travagliata storia comune, riconosciuta dall'Unione europea? Che cosa ha in programma di fare il Consiglio per la migliore comprensione da parte della popolazione europea della storia che condivide con i Rom?” Firmatari: Catherine Grèze, Kinga Göncz, Cornelia Ernst, Lívia Járóka, Renate Weber, Alexander Alvaro, Catherine Bearder, Izaskun Bilbao Barandica, Lothar Bisky, Eva-Britt Svensson, Leonidas Donskis, Isabelle Durant, Ioan Enciu, Monika Flašíková Beòová, Thomas Händel, Rebecca Harms, Heidi Hautala, Stephen Hughes, Sophia in 't Veld, Andrey Kovatchev, Jean Lambert, Ulrike Lunacek, Monica Luisa Macovei, Claude Moraes, Mariya Nedelcheva, Nadezhda Neynsky, Rovana Plumb, Raül Romeva i Rueda, Jutta Steinruck, Hannes Swoboda, Csaba Sándor Tabajdi, Hannu Takkula, Rui Tavares, László Tõkés, Kyriacos Triantaphyllides, Lambert van Nistelrooij, Gianni Vattimo, Marie-Christine Vergiat, Cecilia Wikström e Gabriele Zimmer VIOLENZE E MOBILITAZIONI POPOLARI IN EGITTO E TUNISIA: MANCA UNA VOCE COMUNE EUROPEA "Manca una voce comune europea che reagisca alle proteste in Egitto e alla Rivoluzione del gelsomino in Tunisia". A dirlo sono stati i deputati nel corso di un dibattito con l'alto commissario per gli affari esteri Catherine Ashton durante l’ultima mini-plenaria di Bruxelles. L'aula ha chiesto la revisione della politica europea di vicinato per il Mediterraneo visto il suo fallimento nel promuovere riforme nell'area. "Egitto e Tunisia hanno raggiunto il punto di non ritorno", ha detto Ashton, dopo aver espresso ammirazione per la dignità e il coraggio dei manifestanti. Sull'Egitto in particolare, Ashton ha criticato la svolta violenta delle proteste, esprimendo preoccupazione per il possibile uso di esplosivi durante gli scontri. Ha poi chiesto al governo egiziano di liberare tutti i manifestanti arrestati e ristabilire l'accesso alle reti di comunicazione. "È arrivato il tempo di una transizione ordinata", ha commentato. Sulla Tunisia, l'Alto rappresentante ha informato il Parlamento dell'intenzione di incontrare il nuovo Ministro degli esteri del Paese e di assistere il nuovo governo sia tecnicamente sia giuridicamente durante il periodo di transizione, oltre a fornire aiuto alla società civile. Il Consiglio rivedrà le prio- rità "per adattare la nostra assistenza ai bisogni della società tunisina", ha aggiunto. In nome del gruppo PPE, lo spagnolo José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra ha criticato il fatto che l'UE si sia trovata "spiazzata" dallo scoppio della crisi. "L'UE deve parlare con una sola voce e imparare finalmente la lezione: non dobbiamo essere amici dei nemici della democrazia", ha detto, aggiungendo che l'Europa dovrebbe considerare una revisione profonda della politica di vicinato nel Mediterraneo. Adrian Severin (S&D, RO), in nome del suo gruppo, ha avvertito che benché "uno sconvolgimento sociale sia una garanzia per il cambiamento, non è garanzia di cambiamento per il meglio". Ha poi domandato un'analisi approfondita della situazione per evitare che l'Unione contribuisca alla formazione di un nuovo totalitarismo e ha espresso sostegno all'Alto Rappresentante, ricordando però che "il diavolo è nei dettagli". Guy Verhofstadt (BE), in nome del gruppo ALDE, ha fatto un parallelo con gli eventi del 1989 in Europa e espresso disappunto per il fatto che l'UE "non sia riuscita a dare sostegno alla gente in strada". Secondo Verhofstadt, l'Europa ha fatto due errori: "Non abbiamo compreso per tempo il momento storico e non abbiamo analizzato la situa- zione in maniera adeguata". Ha poi chiesto che l'Alto Rappresentante cambi la posizione dell'UE, per "dichiararsi al 100% in sostegno del popolo egiziano e delle sue richieste. Mubarak dovrebbe lasciare il paese alla democrazia", ha concluso. Intervenendo in nome del gruppo dei Verdi, Daniel Cohn-Bendit ha criticato l'Alto Rappresentante Ashton per aver richiamato alla calma l'Egitto: "Ci potrà essere la calma solo se Mubarak lascia il potere", ha aggiunto. Inoltre, ha richiamato l'attenzione sul fatto che per le eventuali prossime elezioni, l'UE dovrà garantire che tutte le parti abbiano uguale accesso ai mezzi per fare campagna elettorale, data l'ampia differenza di risorse tra le diverse forze politiche in Egitto. Charles Tannock (ECR, UK), facendo riferimento all'"uragano del cambiamento" nell'Africa settentrionale, ha richiamato l'attenzione sulla preoccupante tendenza alla violenza. Ha inoltre sottolineato che il presidente Mubarak "può solamente avere un ruolo nella transizione rassegnando le dimissioni". "Io non auspico una tirannia laica oppure una teocrazia islamista", ha dichiarato, aggiungendo che l'UE dovrebbe sostenere una democrazia liberale, basata sulla stabilità, sulla pace e sulla democrazia. Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL, FR) ha messo in guardia contro le ingerenze negli affari interni della Tunisia e dell'Egitto. 4 Gazzettino Europeo 05 Febbraio 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT Negli ultimi anni la maggiore crescita degli indicatori di innovazione dell'UE-27 si è registrata nei sistemi di ricerca aperti, di eccellenza e attrattivi NUOVO QUADRO VALUTATIVO DELL'UE IN MATERIA DI INNOVAZIONE: PROGRESSI SI’, MA CONCORRENZA CRESCE A RITMO PIÙ SOSTENUTO Persiste lo scarto tra le prestazioni in materia d'innovazione dell'UE e quelle dei suoi principali concorrenti internazionali: gli USA e il Giappone. Sebbene l'andamento nella maggior parte degli Stati membri UE sia promettente, nonostante la crisi economica, i progressi non sono abbastanza rapidi. Mentre l'Unione mantiene un chiaro vantaggio sulle economie emergenti di India e Russia, il Brasile continua ad avanzare e la Cina la sta velocemente raggiungendo. All'interno dell'UE la Svezia ha ottenuto i migliori risultati, seguita da Danimarca, Finlandia e Germania. Subito dopo si attestano, nell'ordine, Regno Unito, Belgio, Austria, Irlanda, Lussemburgo, Francia, Cipro, Slovenia ed Estonia. Queste sono alcune delle conclusioni del Quadro valutativo dell'Unione dell'innovazione del 2010 pubblicato nei giorni scorsi dalla Commissione europea. Tale quadro è alla sua prima edizione nell'ambito dell'iniziativa Unione dell'innovazione. "Il quadro valutativo evidenzia che dobbiamo aumentare il nostro impegno per rendere l'Europa maggiormente innovativa, per raggiungere i nostri principali concorrenti e riprendere il cammino verso una crescita solida e sostenibile", ha sottolineato il vicepresidente Antonio Tajani, commissario per l'Industria e l'imprenditoria. Il quadro valutativo del 2010 si basa su 25 indicatori relativi a ricerca e innovazione e considera i 27 Stati membri dell'UE, la Croazia, la Serbia, la Turchia, l'Islanda, l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia, la Norvegia e la Svizzera. Gli indicatori sono raggruppati in tre principali categorie: - "Elementi abilitanti", ovvero gli elementi fondamentali che rendono possibile l'innovazione (risorse umane, finanziamenti e aiuti, sistemi di ricerca aperti, di eccellenza e attrattivi); - "Attività delle imprese" che mostrano in che modo le imprese europee sono innovative (investimenti, collaborazioni e attività imprenditoriali, patrimonio intellettuale); e - "Risultati" che mostrano come ciò si traduce in benefici per l'intera economia (innovatori, effetti economici). Un confronto tra gli indicatori di UE-27, USA e Giappone evidenzia che l'Unione non riesce a colmare il divario nelle prestazioni in materia d'innovazione che la separa dai suoi principali concorrenti. Le differenze maggiori si riscontrano nella categoria "Attività delle imprese", nell'ambito della quale l'UE-27 è in ritardo in termini di co-pubblicazioni pubblico/privato, spesa delle imprese per attività di R&S e, rispetto al Giappone, brevetti PCT (Trattato di cooperazione in materia di brevetti). Questi dati sottolineano che il deficit di innovazione dell'Europa deriva innanzitutto dal settore privato. Dovrebbe quindi essere data priorità alla creazione di condizioni normative e quadro atte a incoraggiare maggiori investimenti del settore privato e ad agevolare l'impiego dei risultati della ricerca da parte delle imprese, in particolare tramite un sistema di brevetti più efficiente. Il divario è particolarmente ampio e in rapido aumento per quanto riguarda le entrate dall'estero derivanti da licenze e brevetti. Questo elemento è un indicatore importante perché dimostra inoltre che l'Unione produce meno brevetti ad alto impatto (che generano entrate significative da paesi terzi) rispetto a USA e Giappone e che non raggiunge una posizione adeguata nei settori a crescita globale elevata. Si riduce leggermente lo scarto, ancora notevole, riguardante il numero di persone che portano a termine gli studi di istruzione terziaria, con una cresci- Restano ancora bloccati i fondi strutturali L’EUROPARLAMENTO CHIEDE ALL'ITALIA DI RISPETTARE LE REGOLE UE E RISOLVERE LA CRISI DEI RIFIUTI IN CAMPANIA L'Italia deve rispettare la legislazione comunitaria sulla gestione dei rifiuti urbani senza ritardi, migliorare la trasparenza delle procedure per contrastare il coinvolgimento del crimine organizzato e ricostruire uno stato di fiducia con le popolazioni locali, secondo quanto afferma una risoluzione approvata giovedì dal Parlamento europeo, nel corso della mini-plenaria di Bruxelles. Approvando con 374 voti a favore, 208 contrari e 38 astensioni la risoluzione presentata dai gruppi politici S&D, ALDE, Verdi/ALE e GUE, i deputati criticano la decisione di aprire discariche in aree protette e ribadiscono che i fondi regionali saranno liberati quando le autorità italiane presenteranno un piano per la gestione dei rifiuti conforme alle norme UE. Sottolineando che i progressi compiuti fin'ora nella riduzione dei rifiuti e nel riciclaggio sono "minimi", i deputati chiedono al governo italiano di assicurare il rispetto delle regole comunitarie entro i termini di osservanza stabiliti dalla Commissione, la quale dovrebbe monitorare gli sviluppi della situazione e, nel caso fosse necessario, imporre sanzioni pecuniarie per assicurare che le autorità campane ottemperino ai propri doveri. I fondi strutturali bloccati dalla Commissione saranno liberati "non appena il piano della gestione dei rifiuti sarà effettivamente conforme alle norme UE". Attualmente, un piano di gestione dei rifiuti presentato dalle autorità italiane è sotto l'esame della Commissione che ne sta verificando la conformità al diritto comunitario, in particolare per la questione della gerarchia del trattamento e la sicurezza delle discariche. Le misure straordinarie impiegate dal governo italiano per derogare alle regole sulle valutazioni d'impatto ambientale e sugli appalti pubblici per nominare commissari straordinari per prendere decisioni senza consultare o informare le autorità locali sono considerate "da gran parte della popolazione come parte del problema, per l'insita mancanza di trasparenza e di vigilanza istituzionale". Ciò ha facilitato, sostengono i deputati, una maggiore presenza della crimina- ta relativamente elevata nell'UE. L'UE-27 ottiene invece risultati migliori rispetto agli USA nell'ambito della spesa pubblica per R&S e delle esportazioni di servizi ad elevata intensità di conoscenze. Complessivamente l'UE-27 rimane in posizione più avanzata rispetto a India e Russia, mentre sta perdendo il proprio vantaggio su Brasile e Cina. PRESENTATO IL QUADRO DELLE ASSUNZIONI DI FUNZIONARI PER GLI STATI NELL'UE DAL 2004 Alla fine del periodo di transizione (31 dicembre 2010), la Commissione europea ha superato gli obiettivi che si era prefissa per l'assunzione di personale dei 10 Stati membri che hanno aderito nel 2004 all'UE. La relazione finale mostra che, tra il 1° maggio 2004 e la fine del 2010, la Commissione ha assunto 4004 funzionari ed agenti temporanei provenienti da Repubblica ceca, Cipro, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia, superando ampiamente l'ambizioso obiettivo di 3508 assunzioni. Anche a livello direttivo la Commissione è andata al di là degli obiettivi che aveva stabilito e che consistevano nel poter avere almeno un direttore generale o vicedirettore generale per ciascuno dei dieci Stati membri. Un analogo successo è stato conseguito per quanto riguarda l'assunzione di direttori e capi unità. L'assunzione di cittadini dell'UE-10 ha avuto un effetto positivo in termini di equilibrio tra uomini e donne nella Commissione in quanto alla fine del 2010 vi lavorano più donne che uomini e, dopo l'allargamento del 2004, la percentuale delle donne con cariche direttive è aumentata. Anche il periodo di transizione per quanto riguarda l'assunzione di funzionari dalla Bulgaria e dalla Romania, che continuerà fino alla fine del 2011, sta dando buoni frutti. I 4004 assunti dai 10 nuovi Stati membri rappresentano il 16% dei funzionari e agenti temporanei della Commissione. La loro integrazione è stata agevole, non ha causato inconvenienti né interrotto le assunzioni negli altri 15 Stati membri. L'allargamento del 2004 ha avuto ripercussioni positive per l'equilibrio tra uomini e donne alla Commissione: oltre i due terzi del personale assunto dai paesi dell'UE-10 erano donne. La percentuale di donne alla Commissione, che era del 46,6% prima dell'allargamento, alla fine del 2010 ha raggiunto il 52,1%. C'è stato anche un aumento della percentuale totale di donne nel direttivo della Commissione. L'allargamento ha inoltre abbassato leggermente l'età media del personale. lità organizzata. Tali misure d'emergenza sono state tuttavia cancellate dal governo italiano nel dicembre del 2009, restituendo cosi alle autorità locali i poteri di gestione dei rifiuti, ricordano i deputati. La decisione di aprire discariche in aree protette all'interno del Parco nazionale del Vesuvio, come nel caso di Terzigno, è criticata dai deputati che si oppongono anche a un suo eventuale allargamento, sottolineando anche il sostegno alla decisione di non aprire una seconda discarica a Terzigno, nel sito di Cava Vitiello. Infine, i deputati ritengono che le autorità italiane non abbiano mostrato sufficiente attenzione alle proteste contro la localizzazione dei siti di raccolta e di smaltimento e pertanto chiedono che di "ricostruire un clima di fiducia" dialogando e coinvolgendo le popolazioni locali. Pubblicità [email protected] Gazzettino Europeo 05 Febbraio 2011 5 GAZZETTINO EUROPEO.IT PARLAMENTO EUROPEO - Per i deputati, gli Stati membri dovrebbero, dal 2016, raccogliere l'85% dei rifiuti elettronici che producono REGOLE PIU’ STRINGENTI PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI ELETTRICI ED ELETTRONICI, IN FORTE CRESCITA NELL’UE Cellulari, computer, TV... Li usiamo tutti i giorni, ma dove finiscono una volta che li buttiamo via? Nel peggiore dei casi vengono smantellati a mano dai bambini nei paesi in via di sviluppo. Questo può esporli a sostanze chimiche potenzialmente fatali, oltre a risultare in una perdita di preziose materie prime per l'industria. A fronte di tale situazione, il Parlamento europeo chiede regole più stringenti a livello europeo per la gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici, in forte crescita nel continente, e, allo stesso tempo, una semplificazione degli obblighi amministrativi per le imprese. In una risoluzione legislativa approvata giovedì scorso, i deputati hanno concordato nuovi target per la raccolta, il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti. Si sono inoltre accordati su misure più dure contro il traffico illegale di scarti verso i paesi in via di sviluppo. La nuova direttiva, che punta a rafforzare le regole sul recupero e il trattamento dei rifiuti elettronici, è stata approvata con 580 voti a favore, 37 contrari e 22 astensioni e introduce una serie di radicali cambiamenti nella legislazione attualmente in vigore. I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche rappresentano la categoria più in crescita nell'UE - dagli 8,3 ai 9,1 milioni di tonnellate - e pongono una serie di problemi. Prima di tutto ci sono le conseguenze per la salute e per l'ambiente nel caso di trattamento inadeguato, inoltre senza riciclo c'è una perdita di materie prime di grande valore per l'industria europea. Secondo il relatore Karl-Heinz Florenz, deputato tedesco del PPE, "perdiamo un sacco di materie prime perché i rifiuti elettronici vengono spediti chiedono inoltre che le apparecchiature fotovoltaiillegalmente fuori dall'Europa. Per esempio, un che siano esentate da tali obiettivi, poiché la loro milione di cellulari contiene 250 kg d'argento, 24 gestione è affidata a professionisti ed è già regolakg d'oro, 9 kg di palladio e 9 tonnellate di rame". ta da target specifici. Guardando le relazioni ufficiali, I deputati propongono di ridurre il numero delle oggi solo il 33% di questi rifiuti categorie delle apparecchiature elettriche per semsono recuperati e riciclati. plificare gli obblighi che gravano sulle imprese, "Non possiamo più permetterci di cosi come dovrebbero essere semplificate le procesprecare i nostri rifiuti. Il dure di registrazione. Parlamento ha inviato un forte I consumatori dovrebbero avere inoltre il diritto di segnale alle autorità pubbliche, ai consegnare i rifiuti elettrici e elettronici senza alcuproduttori e ai consumatori: dob- na spesa in centri di raccolta appositi e, aggiungobiamo fare tutti la nostra parte per no i deputati, quello di restituire, nel caso di oggetgarantire la raccolta e il riciclo di ti non ingombranti, il rifiuto al punto di vendita. un quantità maggiore dei nostri prodotti elettrici ed elettronici", ha concluso Florenz. Il Parlamento afferma che gli Stati membri dovrebbero, dal 2016, raccogliere l'85% dei rifiuti elettronici che producono. Per il 2012, i deputati propongono un obiettivo di 4 kg La crisi e i salvataggi delle banche hanno prosciugato le per abitante (come già previsto dalle regole casse pubbliche in vari paesi UE, e in molti sentono il in vigore) o in alternativa la quantità di rifiu- bisogno di trovare nuove fonti di finanziamento, ma ti raccolta nel 2010. Anche perché, dai frigo- anche di scoraggiare la speculazione finanziaria che ha riferi rotti ai telefoni indesiderati, il volume portato al disastro. Nei giorni scorsi la commissione per di rifiuti elettrici e elettronici in Europa sta gli affari economici e monetari del Parlamento europeo crescendo rapidamente. ha sostenuto la proposta di una tassa sulle transazioni Oltre a portare vantaggi in termine di salute finanziarie, approvando il rapporto della socialista greca e di ambiente, il trattamento dei rifiuti elettri- Anni Podimata. ci e elettronici potrà garantire anche la rac- Si tratta di un rapporto di iniziativa del Parlamento, quincolta di materiali di valore. I deputati chiedo- di un testo non legislativo, ma dopo la crisi, l'idea di tasno quindi un obiettivo di riciclo compreso fra sare le banche è stata avanzata più volte e da più parti, il 50 e il 75% e uno di riutilizzazione del 5%. sebbene non tutti siano d'accordo. Diversi paesi hanno Tutti i tipi di rifiuti elettrici ed elettronici evocato una tassa sulle transazioni finanziarie, ma con dovrebbero essere inclusi nella nuova nor- idee molto diverse su tipologie possibili e obiettivi. Da mativa, dicono i deputati, a eccezione di qui la necessità di cominciare a discuterne. alcuni, come le grandi installazioni, l'equi- La proposta della Podimata è una tassa tra lo 0,01% e lo paggiamento militare e i veicoli. I deputati 0,05% che riduca la speculazione e che includa ogni tipologia di transazione per evitare che le operazioni si spostino sulle parti meno regolamentate del settore Ai fini della lotta contro i reati gravi e il terrorismo finanziario. Con esenzioni e soglie ben definite, tenendo conto anche delle esigenze dei piccoli investitori, secondo il rapporto le entrate potenziali di questa manovra La Commissione europea ha presentato nei giorni penale nei confronti dei reati gravi e del ter- sarebbero di quasi 200 miliardi di euro l'anno a livello scorsi una proposta di direttiva relativa ai dati del rorismo; europeo e potrebbero essere di 650 miliardi di dollari a codice di prenotazione (Passenger Name Record, 2. una forte protezione della vita privata e dei livello globale. PNR) ai fini della lotta contro i reati gravi e il ter- dati personali. I dati PNR potranno essere "Questi strumenti possono allo stesso tempo contribuire rorismo. La proposta obbliga i vettori aerei a forni- utilizzati esclusivamente ai fini della lotta alla stabilità dei mercati finanziari, ma anche alle politire agli Stati membri dell'UE i dati dei passeggeri contro i reati gravi e i reati di terrorismo che sul cambiamento climatico, offrendo entrate significhe entrano o lasciano il territo(rigorosa limitazione delle finalità). cative per finanziarle", sostiene la deputata Podimata. rio dell'Unione, garantendo al Un mese dopo il volo le autorità di Mentre la Commissione sostiene uno sviluppo di questa tempo stesso un alto livello di contrasto degli Stati membri tassa a livello globale, la relatrice del Parlamento propotutela della privacy e dei dati dovranno rendere anonimi i dati, ne di iniziare con introdurla a livello europeo. personali. che non potranno essere conservati, "Questa tassa dovrebbe essere diffusa il più possibile ma "La proposta di direttiva PNR è complessivamente, per più di cin- se non riusciamo in questo dovrebbe essere introdotta un elemento importante della que anni (periodo di conservazione intanto a livello europeo", commenta la relatrice. politica di sicurezza dell'UE. breve). I vettori non potranno in Introdurre la tassa soltanto in Europa, ribattono però i Sono necessarie norme comuni nessun caso trasferire, né gli Stati critici della manovra, potrebbe danneggiarne la competia livello dell'Unione per lottare contro il terrorismo membri potranno in nessun modo usare, i tività. La pensa così il liberale svedese Olle Schmidt: e contro reati gravi quali il traffico di stupefacenti e dati sensibili che rivelino l'origine razziale o "penso che una parte del settore finanziario europeo semla tratta degli esseri umani, e per garantire al tempo etnica, le opinioni politiche o le convinzioni plicemente si sposterà sotto altri paesi, probabilmente stesso il rispetto della privacy dei passeggeri e la religiose. Gli Stati membri non potranno meno trasparenti di quelli europei. Non credo che sarebpiena tutela dei loro diritti in tutti gli Stati membri. avere accesso alle banche dati dei vettori: i be positivo per noi. In ogni caso, una manovra di questo La proposta prevede che gli Stati membri rendano dati andranno richiesti ai vettori, che provve- tipo avrebbe bisogno dell'approvazione di tutti”. anonimi tutti i dati PNR raccolti", ha dichiarato deranno a inviarli agli Stati membri ("metoCecilia Malmström, Commissaria per gli Affari do push"). Gli Stati membri dovranno creare unità to dei dati: ad esempio quante volte i vettori possointerni. dedicate al trattamento dei dati, e garantirne la sicu- no trasferire i dati agli Stati membri e la sicurezza Con la proposta in oggetto, la Commissione stabili- rezza e la sorveglianza di un'autorità di controllo dei trasferimenti, allo scopo di limitare l'impatto sce regole comuni per la creazione negli Stati mem- indipendente (autorità preposta alla protezione dei sulla vita privata e di ridurre al minimo i costi per i bri dei sistemi PNR nazionali. In dettaglio, la pro- dati). La proposta introduce altresì chiare norme vettori. posta contempla: relative al diritto dei passeggeri di avere informa- La proposta della Commissione consentirebbe un 1. che i vettori trasferiscano, in un'unità dedicata zioni accurate in merito alla raccolta dei dati PNR, uso più sistematico di questi dati per tutti i voli rilenello Stato membro di arrivo o di partenza, i dati così come norme che riconoscono ai passeggeri il vanti e creerebbe un approccio coerente in tutti gli relativi ai passeggeri dei voli internazionali figu- diritto di accesso, di rettifica e di cancellazione dei Stati membri, evitando così disparità nelle proceduranti nei rispettivi sistemi di prenotazione. Gli Stati loro dati, il diritto a compensazione e il diritto di re per la loro protezione e lacune in termini di sicurezza, aumenti dei costi e incertezza giuridica sia membri analizzeranno e conserveranno i dati a fini ricorso; di prevenzione, accertamento, indagine e azione 3. chiare disposizioni sulle modalità di trasferimen- per i vettori che per i passeggeri. UE: PROPOSTA UNA NUOVA DIRETTIVA PER I PASSENGER NAME RECORD DALL’EROPARLAMENTO IL PRIMO SÌ ALLA TASSA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE 6 Gazzettino Europeo 05 Febbraio 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT Attraverso il Fondo sociale europeo contribuire al finanziamento di misure nazionali e regionali LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UN'INIZIATIVA PER RIDURRE L'ABBANDONO SCOLASTICO Nell'Unione europea sono più di sei milioni i giovani che abbandonano gli studi o la formazione avendo al massimo un diploma di istruzione secondaria inferiore. Questi giovani hanno grosse difficoltà a trovare un lavoro e sono più spesso disoccupati e dipendenti dall'assistenza sociale. L'abbandono scolastico precoce frena lo sviluppo economico e sociale e ostacola il raggiungimento dell'obiettivo dell'Unione europea di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. La Commissione ha approvato nei giorni scorsi un'iniziativa con la quale si propone di aiutare gli Stati membri a raggiungere uno degli obiettivi della strategia "Europa 2020": ridurre entro la fine del decennio a meno del 10% il tasso di abbandono scolastico, che oggi è del 14.4%. José Manuel Barroso, presidente della Commission europea, ha dichiarato: "L'Europa non può permettersi di fare a meno del contributo che così tanti giovani possono dare alle nostre società e alle nostre economie. Per uscire dalla crisi, dobbiamo valorizzare il potenziale costituito dai giovani europei." Androulla Vassiliou, commissario europeo per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha aggiunto: "Ridurre di un solo punto percentuale il tasso di abbandono scolastico in Europa equivale a creare ogni anno quasi mezzo milione di giovani qualificati in più. Molti paesi sono già riusciti a ridurre il numero dei giovani che lasciano la scuola con basse qualifiche, ma è necessario fare di più." La nuova iniziativa della Commissione analizza la situazione dell'abbandono scolastico in Europa, le sue principali cause, i rischi che esso comporta per lo sviluppo dell'economia e della società e propone modi per affrontare più efficacemente il problema. La proposta di raccomandazione del Consiglio contiene una serie di linee guida che potranno aiutare gli Stati membri a predisporre politiche ampie e realistiche di riduzione dell'abbandono scolastico. SITUAZIONE IN EUROPA - Il tasso medio UE di abbandono scolastico è attualmente del 14.4%, ma questo dato nasconde notevoli differenze tra i paesi: - Sette Stati membri hanno già raggiunto il traguardo del 10%: Austria, Repubblica ceca, Finlandia, Lituania, Polonia, Slovacchia e Slovenia. - In tre Stati membri la percentuale è superiore al 30%: Malta, Portogallo e Spagna. - In quasi tutti i paesi il tasso è sceso rispetto al 2000. - In alcuni paesi che presentano un tasso elevato la riduzio- ne è stata significativa: Romania, Malta, Italia, Cipro e Portogallo. - Notevoli progressi sono stati compiuti anche da paesi in cui il tasso di abbandono era basso già all'inizio del decennio: Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Polonia. Anche se vi sono caratteristiche comuni, la situazione varia secondo gli Stati membri anche per quanto riguarda i gruppi più interessati dal fenomeno, il livello di istruzione raggiunto dai giovani che abbandonano gli studi e il loro status occupazionale. COME AFFRONTARE IL PROBLEMA - Il problema dell'abbandono scolastico è complesso e a risolverlo non bastano le sole politiche dell'istruzione. Strategie efficaci devono includere anche le politiche della gioventù e le politiche sociali ed essere adattate alle condizioni locali, regionali e nazionali. Devono articolarsi in misure di prevenzione, di intervento e di compensazione. - La prevenzione dell'abbandono scolastico deve cominciare il più presto possibile, offrendo agli alunni un sostegno all'apprendimento ed evitando condizioni che possono portare all'abbandono della scuola, come le bocciature e la mancanza di un aiuto adeguato agli alunni di madrelingua diversa. - Le misure di intervento devono far fronte in modo rapido ed efficace alle difficoltà che si manifestano, come l'assenteismo e i cattivi risultati scolastici. - Le misure di compensazione servono a offrire una "seconda opportunità", mediante classi speciali o dando ai giovani adulti la possibilità di reinserirsi nella scuola e di seguire una formazione. Una migliore cooperazione tra i paesi dell'UE, lo scambio di buone pratiche e un uso più mirato dei finanziamenti europei potranno contribuire a dare una soluzione al problema. LE PROSSIME TAPPE - Le proposte della Commissione saranno discusse dai ministri dell'istruzione nella riunione del Consiglio che si terrà a Bruxelles dal 2 al 4 maggio. Gli Stati membri saranno invitati ad adottare entro il 2012 strategie globali basate su questo quadro e a metterle in atto nei rispettivi programmi nazionali di riforme. La Commissione, da parte sua, destinerà risorse del programma per l'apprendimento permanente e del programma quadro di ricerca alla ricerca di modi innovativi per affrontare il problema e attraverso il Fondo sociale europeo contribuirà al finanziamento di misure nazionale e regionali dirette a ridurre l'abbandono scolastico. Per ricevere il sulla propria mail (in formato .pdf) compilare il modulo sul sito: www.gazzettinoeuropeo.it UE: NUOVI ESPERTI PER COMBATTERE L’ANALFABETISMO Uno su cinque quindicenni in Europa sono privi delle capacità fondamentali di lettura e di scrittura, il che rende loro più ardua la ricerca di un lavoro e li pone a rischio di esclusione sociale. Per gli adulti è altrettanto urgente agire. Circa 80 milioni di adulti in Europa – un terzo della forza di lavoro – hanno soltanto capacità ridotte o di base, ma le stime dimostrano che la percentuale di posti di lavoro che richiedono qualifiche elevate aumenterà al 35% entro la fine del decennio, rispetto al 29% attuale. Per contribuire a risolvere il problema, la Commissione europea ha istituito un gruppo di esperti indipendenti con l'incarico di individuare metodi per migliorare i livelli di alfabetizzazione. Il gruppo, che si è incontrato per la prima volta nei giorni scorsi a Bruxelles, è presieduto dalla principessa Laurentien dei Paesi Bassi, inviata speciale in tema di "Alfabetizzazione per lo sviluppo" per l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO). I ministri dell'UE si sono prefissi l'obiettivo di ridurre a meno del 15% entro il 2020 la percentuale di alunni che riscontrano difficoltà nella lettura, nella matematica e nelle scienze. Androulla Vassiliou, commissario europeo per l'Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha affermato: "L'avvio di questo gruppo segna l'inizio di una campagna europea volta a individuare le cause principali dei bassi livelli di alfabetizzazione. Troppi europei si trovano esclusi dal mercato del lavoro e incapaci di contribuire pienamente alla società poiché non possiedono le capacità fondamentali di lettura e di scrittura. Se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi per l'Europa 2020 per una crescita intelligente e inclusiva, dobbiamo agire ora per risolvere il problema". L'obiettivo del gruppo ad alto livello sull'alfabetizzazione è quello di conferire visibilità e importanza politica al problema del miglioramento dei livelli di alfabetizzazione in Europa. Esso analizzerà i dati scientifici e valuterà le politiche migliori. Gli 11 membri del gruppo sono esperti sull'alfabetizzazione e provengono da ambienti accademici, politici e imprenditoriali. Il gruppo ad alto livello si riunirà regolarmente nei prossimi 18 mesi e presenterà le proposte di natura politica alla Commissione entro la metà del 2012. In base a queste , il commissario Vassiliou trasmetterà raccomandazioni ai ministri dell'Istruzione nell'autunno 2012. Gli Stati membri e la Commissione continueranno a seguire la questione come parte del loro quadro strategico di cooperazione sull'istruzione e sulla formazione. E-mail [email protected] Gazzettino Europeo 05 Febbraio 2011 7 8 Gazzettino Europeo 05 Febbraio 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT Europa Cronache GERMANIA, CRESCE IL MERCATO DEI CONSUMI INTERNI. SPIEGEL: «I TEDESCHI HANNO SCOPERTO IL GUSTO DELLO SHOPPING» (Lettera43) - Finora era stato il punto debole dell’economia tedesca: un mercato interno poco brillante, tendenzialmente stagnante e incapace di rappresentare uno dei motori della crescita. Così, la locomotiva d’Europa è andata avanti grazie soprattutto alla forza dell’export, un’economia potente ma vulnerabile, pronta a incepparsi ai primi soffi di crisi globale. È stata la storia del biennio nero 2008-2009, con il Pil in picchiata e le misure straordinarie varate dal governo per evitare la catastrofe. Acqua passata. Perché come ha raccontato lo Spiegel, riportando i dati resi pubblici dalla Gfk, una delle più autorevoli aziende di ricerche di mercato, «i tedeschi hanno scoperto il gusto dello shopping e il loro consumo raggiungerà nel 2011 uno dei livelli più alti degli ultimi decenni». La ripresa si fa dunque sentire, finalmente, anche nei comportamenti dei cittadini. La Germania resta ancora un’eccezione nel panorama un po’ acciaccato del continente europeo, ma i dati sul consumo completano un puzzle che negli ultimi mesi ha messo in fila indicatori tutti con il segno più davanti: dalla crescita del pil a quella della fiducia delle imprese, dai numeri dell’export a quelli del mercato del lavoro, sebbene il dato congiunturale di gennaio abbia segnato una lieve flessione dell’occupazione, dovuta a detta degli esperti alle rigidità climatiche che hanno bloccato alcune attività nei mesi invernali. «Per l’anno in corso», ha scritto il magazine, «i ricercatori della Gfk prevedono una crescita dei consumi in Germania dell’1,5%, tre volte superiore a quella del 2010, considerato da tutti l’anno della svolta dopo la crisi finanziaria globale. Con questa stima si conferma, dunque, il dato tendenziale fornito qualche tempo fa dal governo di Berlino, che stimava l’aumento all’1,6%». I settori più dinamici appaiono le grandi catene della distribuzione alimentare, come i supermercati, ma anche quello del mobilio e dell’elettronica. Il cosiddetto settore del noonfood, infatti, registrerà secondo la società di ricerca una crescita del consumo dell’1,7%. «Un dato interessante», ha proseguito lo Spiegel, «e utile anche per tutti coloro che fanno business in Germania, è quello che emerge dalla qualità del consumo: non sempre si assiste a un aumento degli acquisti, spesso cambia la tipologia, che sembra orientarsi verso prodotti di maggior qualità, e quindi più cari». Più soldi per prodotti migliori, dunque, segno di un cambiamento di fondo nello stile di consumo dei tedeschi, che potrebbe premiare anche la manifattura italiana, tradizionalmente di qualità superiore rispetto, ad esempio, a quella di origine asiatica. «È quel che è accaduto già nel 2010 nel settore tessile», hanno spiegato i ricercatori, «con una crescita di valore complessiva del 2,4% a fronte di una minore quantità di merce venduta». Una tendenza inequivocabile verso la scelta di qualità, che sta modificando il comportamento del consumatore tedesco, fino a ieri attirato soprattutto dalla variabile prezzo. «Un’evoluzione visibile anche in un settore tradizionale come quello degli alimenti», ha proseguito lo Spiegel, «dove la stagione d’oro dei discount sembra ormai appartenere al passato: sempre nel 2010 gli incassi dei supermercati classici hanno doppiato quelli delle catene dei discount e, a detta di Rolf Bürkl, esperto della Gfk, è molto probabile che il recente scandalo di uova e polli alla diossina acceleri questa tendenza, spingendo gli acquirenti verso i prodotti provenienti da agricoltura biologica». Il settimanale tedesco si chiede se il Paese sia di fronte a un cambiamento epocale del comportamento dei suoi cittadini e se si possa parlare di fine della leggendaria parsimonia dei tedeschi: «Da decenni, la tendenza al risparmio in Germania oscilla mediamente tra il 10 e il 15% del reddito, a fronte di una quota del 5% fra gli americani e i giapponesi. Che risparmiare sia una buona cosa, parrebbe una valutazione di buon senso, ma molti economisti hanno sostenuto negli anni scorsi che una maggiore propensione al consumo dei tedeschi, e quindi un più dinamico mercato interno, avrebbe favorito la maggiore indipendenza dell’economia del Paese dal solo settore delle esportazioni». Ma sull’ipotesi di una svolta duratura, gli esperti della Gfk preferiscono non esprimersi e attendere di valutare i comportamenti dei prossimi anni: «Per il momento», hanno concluso, «il desiderio di consumo è legato al miglioramento della situazione del mercato del lavoro e può prudentemente essere considerato un dato contingente. Se la disoccupazione dovesse riprendere, o se dovessero essere disattese le speranze di una crescita dei salari nell’anno in corso, la tendenza al risparmio potrebbe riprendere». OLANDA: XENOFOBIA, RIPARTE PROCESSO A GEERT WILDERS Riparte lunedì, dopo uno stop di tre mesi, il processo a Geert Wilder, il leader del partito populista anti-islamico olandese Pvv accusato di incitamento all'odio e al razzismo verso i musulmani. Wilder è stato rinviato a giudizio il 21 gennaio 2009 in seguito ai contenuti di "Fitna", un documentario dove il leader populista ha equiparato l'Islam al nazismo e il Corano al Mein Kampf di Adolf Hitler. Noto al di fuori dei confini olandesi soprattutto per i suoi atteggiamenti xenofobi e razzisti nei confronti del mondo musulmano, dopo il successo registrato alle elezioni dello scorso settembre Wilders e il suo partito sono diventati l'ago della bilancia della politica olandese. L'attuale governo di minoranza, formato da una coalizione costituita dai cristiano-democratici del Cda e dai liberali, si regge infatti proprio grazie al sostegno esterno del Pvv, divenuta la terza formazione politica del Paese. Il primo processo a Wilders si era aperto il 4 ottobre dello scorso anno ma era stato interrotto dopo una ventina di giorni in seguito all'accoglimento della richiesta di ricusazione dei giudici accusati di faziosità e comportamenti scorretti - presentata dai legali del leader del Pvv. Ora il processo dovrà ricominciare da capo con nuovi giudici che dovranno risentire tutti i testimoni. Non cambieranno invece i rappresentanti della pubblica accusa che saranno quindi gli stessi che si espressero per il proscioglimento di Wilders prima che l'andamento del primo processo prendesse una piega sfavorevole per l'accusato. In Olanda il dibattito sull'Islam e l'integrazione dei musulmani nella società è diventato un tema particolarmente scottante soprattutto dopo l'uccisione, avvenuta nel 2004 ad Amsterdam da parte di un estremista islamico, di Theo Van Gogh, il regista autore del film 'Submission' incentrato sulla violenza contro le donne nella società islamica. SVIZZERA, IN VIGORE LA NUOVA LEGGE PER LA RESTITUZIONE DEI FONDI OCCULTATI DA DITTATORI E' entrata in vigore in questi giorni in Svizzera la cosiddetta “Lex Duvalier”, un provvedimento urgente elaborato di proposito dal Consiglio federale e dal parlamento elvetico che prevede la restituzione allo Stato originario di averi depositati nelle banche elvetiche conseguiti illecitamente da dittatori o politici corrotti. La nuova legge - spiega il sito di Swissinfo - permette di bloccare, confiscare e restituire gli averi illeciti di persone politicamente esposte (PPE) nel caso in cui una domanda d'assistenza giudiziaria internazionale non possa avere esito a causa della situazione di dissesto del sistema giudiziario dello Stato richiedente. La norma permetterà di evitare quanto già accaduto con gli averi dell'ex dittatore Mobutu (presidente dello Zaire, oggi Repubblica democratica del Congo) rintracciati in Svizzera e consegnati agli eredi nel 2009: si trattava di 7,7 milioni di franchi svizzeri, circa 6 milioni di euro. La stessa cosa rischiava di succedere per i beni dell'ex dittatore di Haiti, 'Baby Doc', sui cui conti nella Confederazione erano depositati circa 7 milioni di franchi. All'inizio del 2010 il Tribunale federale (TF) aveva stabilito che mancava la base legale per una restituzione dei fondi allo stato di Haiti. Il Consiglio federale aveva quindi disposto nuovamente il blocco del denaro, in attesa di presentare una legge in tal senso in parlamento. La legge sulla restituzione degli averi di provenienza illecita (LRAI) approvata dal parlamento nella sessione autunnale del 2010 mira a garantire che Paesi cui sono stati sottratti averi, come Haiti, ottengano la restituzione dei beni. In base alla nuova legge federale, che tra l’altro inverte l’onere della prova di legittimità accollandola al titolare del deposito, è sufficiente già solo un sospetto validamente motivato per procedere al sequestro e alla restituzione dei beni allo Stato estero che ne fa richiesta. La stampa elvetica indica in proposito possibili casi di attualità con riferimento al presidente tunisino Ben Ali e al presidente egiziano Hosni Mubarak. L’istituto di ricerche statunitense Global Financial Integrity stima in oltre 150 miliardi di dollari i depositi accumulati nella Confederazione da leader di regimi dittatoriali di tutto il mondo. Gazzettino Europeo 05 Febbraio 2011 Pubblicità [email protected] 9 GAZZETTINO EUROPEO.IT Europa Cronache FRANCIA: L’11 FEBBRAIO IL PROCESSO A JACQUES SERVIER E AL SUO MEDIATOR Jacques Servier, 88enne miliardario a capo del colosso farmaceutico francese che porta il suo nome, dopo la denuncia di 116 consumatori a causa del suo Mediator, il farmaco che per 23 anni è stato commercializzato in Francia vantando presunte proprietà anti diabete, ma che avrebbe causato la morte di almeno 500 persone, il prossimo 11 febbraio dovrà comparire in tribunale per rendere conto di questa ecatombe, resa possibile da una presunta commistione di malasanità, cattiva fede aziendale e intrecci con il mondo della politica. La storia è venuta a galla grazie alla cocciutaggine di Irène Franchon, dottoressa pneumologa dell’ospedale di Brest e autrice del volume Mediator, 150 mg, nel quale tirava le somme di cinque precedenti ricerche sul principio attivo del farmaco, il benfluorex, dai risultati allarmanti: i pesanti effetti collaterali della sostanza anti fame includevano danni al sistema nervoso centrale, ai polmoni e al cuore. Fino al novembre 2009, giorno della messa al bando del Mediator (in Italia si chiamava Mediaxal ed è stato vietato a partire dal 2005), il farmaco flagello è costato la salute e danni permanenti a 3500 persone solo in Francia, con un bilancio che varia dalle 500 alle 2000 vittime, secondo le stime dell’istituto Gustave Roussy e dell’Inserm, l’istituto di sanità transalpino. Jacques Servier ha lanciato la sua creatura nel settore farmaceutico francese seconda solo al gruppo Sanofi Aventis, nel lontano 1954, quando l’allora 30enne laureato in medicina rilevò una piccola azienda di Orleans che produceva sciroppi medicinali e dava lavoro a un drappello di nove persone. Da allora la sua fortuna è cresciuta anno dopo anno. Servier è divenuto nel 2010 il nono uomo più ricco di Francia, con un patrimonio personale stimato attorno ai 3,8 miliardi di euro. L’azienda del longevo paperone, rimasta totalmente privata, impiega attualmente circa 20 mila dipendenti in 140 Paesi nel mondo ed è tra le prime 30 compagnie farmaceutiche del globo per dimensioni e fatturato. L’espansione internazionale iniziò dopo l’approdo in Inghilterra, con l’apertura a Londra della prima sede oltre- confine, che riscosse un grande successo in breve tempo. Poi l’apertura, con lungimiranza manageriale, al blocco dell’Est: Russia, Polonia, Romania. La caduta del Muro di Berlino, nel 1989, favorì non poco il business della compagnia. Servier ha sempre presentato come fiore all’occhiello del suo modo di fare business l’assetto societario della compagnia, «non orientata al profitto a ogni costo, all’acquisto e alle fusioni con altre società, bensì focalizzata sul proprio business specifico, dall’ideazione alla produzione dei farmaci, per salvare delle vite». A leggere oggi queste e altre dichiarazioni illuminate di Servier, in pieno scandalo Mediator e il presunto sprezzante brindisi di fine anno («Il Mediator ha fatto soltanto tre morti. Le 500 altre presunte vittime sono solo numeri da marketing: tutti questi avevano già patologie preesistenti»), un fremito di indignazione è difficile da reprimere. Servier ha goduto negli anni di una reputazione etica e umanitarista anche grazie alla Fondazione Servier, che ha reinvestito negli anni parte dei profitti dell’azienda in progetti di miglioramento dell’ambiente di lavoro e delle pratiche di produzione. «La chiave è la differenza tra imprenditorialità e la caccia al profitto a tutti i costi», ha pontificato in passato lo stesso Servier. Che pure qualche ammissione sull’appetibilità dei profitti se l’è concessa: «Il denaro? Il profitto non è Dio, ma nemmeno il Diavolo. È invece un magnifico strumento per quegli uomini che sono capaci di farne un uso intelligente. Un imprenditore che rifugge il profitto è come un mugnaio a cui non piace il vento». Quell’equilibrio tra business e responsabilità con cui negli anni Servier ha ammantato la sua figura pubblica al punto da ricevere, nel luglio del 2009, la Legione d’Onore, la più alta onorificenza della Repubblica francese, dalle mani del presidente Nicolas Sarkozy. I due in effetti si conoscono da tempo. Il presidente Sarkozy, prima di diventare ministro dell’Interno, aveva fatto parte della squadra di avvocati dell’azienda farmaceutica. Proprio gli stretti legami tra Servier e il mondo politico sono stati tirati in ballo negli ultimi giorni per spiegare l’eclatante ritardo con cui il Mediator è stato ritirato dal mercato il 30 novembre 2009, dopo oltre 23 anni. GERMANIA, MERKEL CONTRARIA ALLE QUOTE ROSA NEI POSTI DI COMANDO (Il Velino) - Angela Merkel è contraria ad imporre per legge le donne nei posti di comando. L’obbligatorietà delle quote rosa è il cavallo di battaglia delle ministre democristiane Ursula von de Leyen (Lavoro) e Kristina Schröder (Famiglia), ma la cancelliera non gradisce il furore femminista delle due compagne di partito (la Cdu) e di governo. Von der Layen e Schröder vogliono assicurare alle donne, con un’apposita normativa federale, una presenza minima del 30 per cento ai massimi livelli dell’economia e della pubblica amministrazione. Il primo cancelliere in gonnella nella storia della Germania evidentemente sente di incarnare la prova lampante che non è necessaria una spinta imperiosa della legge per far fare carriera ad una donna fino ai massimi livelli di responsabilità. Oltretutto, i suoi suoi alleati di governo del partito liberale (Fdp) sono dichiaratamente contrari a codificare le quota rosa nell’ordinamento nazionale. “A giudizio della cancelliera – ha dichiarato oggi il suo portavoce Steffen Seibert – bisogna offrire al mondo dell’economia una nuova opportunità di progredire volontariamente in questo campo”. In effetti, come risulta da un’indagine dell’Istituto Diw sulla dual governance in Germania, alla fine dello scorso anno sui 182 massimi dirigenti esecutivi delle 30 imprese tedesche quotate in borsa nell’indice Dax solamente quattro erano donne (il 2,2 per cento e lavorano alla Siemens, alla Sap e all’E.ON). Nelle stesse imprese comprese nel Dax, la quota rosa migliora all’interno dei consigli di sorveglianza dove un posto su sette è occupato da donne. Questo avviene anche per effetto della cogestione che stabilisce una rappresentanza paritetica degli azionisti e dei dipendenti, e registra un’attiva partecipazione femminile alle nomine delle maestranze. Allargando l’indagine alle 200 più grandi imprese tedesche (escluso il settore finanziario) i ricercatori del Diw non hanno registrato sensibili variazioni :”I posti di comando restano un dominio maschile”. Le donne sono soltanto il 3,2 per cento del topmanagement (29 su 906 posti) e il 10,6 per cento nei consigli di sorveglianza. UE, 4 ITALIANE TRA LE TOP 50 PER NUOVE ASSUNZIONI Ci sono anche quattro aziende italiane tra le 50 che hanno creato più nuovi posti di lavoro nel 2010 e che sono state premiate il 3 febbraio nella sede del Parlamento europeo, a Bruxelles. La società che ha creato più lavoro in Europa è stato la britannica Mears Group plc, dell'imprenditore Bob Holt specializzata nella manutenzione e nella riqualificazione edilizia, con alta vocazione sociale. Le aziende italiane premiate sono state la Ital Tbs Telematic & Biomedical Services Spa di Diego Bravar, con sede a Trieste (28/a, biotecnologia, strumentazioni mediche), la Formula Servizi, cooperativa di Forlì guidata da Cristina Marzocchi (38/a, servizi integrati di igiene e sanificazione; logistica industriale e sanitaria; gestione mense e servizi assistenziali, sanitari, educativi), la Cir Food Spa di Reggio Emilia gestita da Ivan Lusetti (42/a, ristorazione, proprietaria dei marchi Pastarito e Pizzarito) e la Comoli Ferrari&C. Spa basata a Novara e guidata da Gianpaolo Ferrari (46/a, distribuzione di materiale elettrico, articoli per automazione, sicurezza, illuminazione e conduttori). STUDIO SVIZZERO: BERE SUL LAVORO COSTA 7 MILIONI DI EURO L’ANNO Un miliardo di franchi, circa 7 milioni e 800 mila euro. Tanto, ogni anno, costa alla società chi beve alcol prima o durante il lavoro. A fare i conti è uno studio condotto in Svizzera dall’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), con il sostegno della Segreteria di Stato dell’economia (Seco). La maggior parte (circa l’80%) dei costi prodotti da chi alza il gomito sul posto di lavoro è riconducibile alla perdita di produttività, considerando che, secondo vari studi, un collaboratore con problemi di alcol fornisce una prestazione inferiore del 15% rispetto a una persona sobria. Oltre alla minore produttività, poi, i costi sono determinati anche dalle assenze dal lavoro e dagli infortuni. L’indagine ha coinvolto attraverso interviste i responsabili del personale di oltre 1.300 aziende elvetiche dei settori industriale e dei servizi. Circa un terzo delle società interpellate occupa collaboratori che hanno un consumo di alcol problematico riconosciuto, e la quota di collaboratori con problemi di alcol sul campione del sondaggio è del 2%: circa 70 mila lavoratori, su un totale di 3,5 milioni. 10 Gazzettino Europeo 05 Febbraio 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT Cultura orizzonti transnazionali Narcisismo libero. Non è più una malattia, ma un tratto di personalità (Lettera 43) - Si sbianchettano anche le malattie. Quando una malattia smette di essere studiata le motivazioni sono due: o è stata debellata o è diventata la condizione abituale: non fa più testo, al massimo contesto. Non è più una stranezza, è regola. Certe volte addirittura un goloso mito di fondazione. Come sta succedendo con il narcisismo. Prova ne è che la quinta edizione del Dsm, il Diagnostic and statistical manual of mental disorders, curato dalla Amercan psychiatric association, non conterrà più la voce “Narcisismo”, declassata da “disturbo di personalità” a “tratto di personalità”. A dire il vero gli psichiatri hanno sempre avuto problemi a classificare il disturbo narcisistico di personalità: un concetto borderline. Ne parlò Sigmund Freud nell'ennesima rilettura di un mito classico. Narciso è il bellissimo giovane che per maledizione degli dei poteva amare solo se stesso, inseguito dalla ninfa Eco (che ripete all'infinito le invocazioni all'amante) alla fine si rende conto che non potrà mai avere l'oggetto amato, cioè se stesso, e si lascia morire. Perfettamente triste e romantico come il narciso shakesperiano Malvolio de La dodicesima notte. E come la perfetta rivisitazione simbolista di Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray. Fu Heinz Hohut a proporre di introdurre nel Dsm il disturbo narcisistico di personalità, definendo il soggetto come persona dal «Sé grandioso» che conserva alcune delle caratteristiche primitive dell'Io infantile e un'immagine interiore idealizzata e “onnipotente”. Una descrizione che ai giorni nostri è la normalità per molte persone. Secondo molti studiosi è una caratteristica più diffusa nell'Occidente industrializzato che in altre parti del mondo. Il narcisista prova “scarsa empatia” nei confronti del prossimo, che gli serve al più come conferma della propria immagine o delle proprie doti. Il vizio capitale che gli sta a pennello è l'invidia. Il narciso è più maschio che femmina. O meglio nelle femmine il tratto narcisista, il prendersi cura di sé, il pensare all'immagine, è quasi un fatto professionale. L'aura narcisa di una Coco Chanel, di una Anna Magnani, di una Sharon Stone, di una Kate Moss, di una Amy Whinehouse, di una Anne Wintour si confonde un po' con quella di donna fatale, un po' con quella di maudit, un po' con quella (sic!) di stronza. Il narcisismo puro è un fatto maschile. Ed è diverso dal dandysmo. Il dandy è l'uomo che “vive tutta la propria esistenza come davanti a uno specchio”, come diceva Charles Baudelaire. Ma per lo sforzo continuo di fare della propria vita un'opera d'arte. Invece il Narciso si ritiene già perfetto, al massimo bisognoso di qualche ritocchino. I narcisisti “storici”, Oscar Wilde, Gabriele D'Annunzio, Curzio Malaparte, Lord Byron in realtà sono prima di tutto dei dandy, gran lavoratori travestiti da nullafacenti. L'isola dei narcisi famosi di oggi raccoglie personaggi che hanno fatto dell'io un culto. Un esempio viene da Tiger Woods, colpitore di palle e collezionista seriale di femmine. Che dire poi di Sarah Palin che all'immagine di gaffeuse innamorata di sé (e tigre semivolontaria del materasso) deve molta della sua popolarità? Non va dimenticato poi Jose Mourinho, esemplare-alfa di campione sportivo a caccia di gloria («Non sono il migliore del mondo, ma penso che nessuno sia migliore di me»). E visto che dai personaggi pubblici a quelli immaginari il passo è breve se non nullo, bisogna citare anche l'io ipertrofico di un doctor House. Per ultimo: «Prima ero ebreo, crescendo mi sono convertito al narcisismo», diceva Woody Allen. Una conversione che oggi è quasi diventata di massa. Quella che Tom Wolfe chiamava «The me decade», ovvero il decennio del “me” si è placidamente trasformata nel millennio del me. Non è più un problema di genii o di malati, è un tratto della medietà occidentale. E’ un narcisismo alla buona, quasi doveroso. Basta guardare al quotidiano, alla normalità di chi non ha accesso manco al quarto d'ora di celebrità, la medietà del narciso occidentale di oggi è fatta di tanta cura di sé in senso fisico, naturalmente: il maschio italiano consuma sette prodotti di bellezza al giorno (statistica del Gruppo cosmetici di farmacia), e anche di addiction alla palestra in pausa pranzo, consumo occasionale di piste di coca, droga narcisa e anticomunicazione per eccellenza. Ma, il narciso medio è anche chi pratica l'egosurfing, cioè il cercare il proprio nome su Google in modo compulsivo. E che dire di quelli che nei centri commerciali assediano il bancone degli smartphone? Mentre osservano l'ultimo schermo col tocco ci guardano dentro sperando di trovarci prima di tutto una cosa: se stessi. Ci sono anche i seriali dei network sociali (Marc Zuckerberg, fondatore di Facebook, è un magnifico Narciso) che, secondo due ricerche dell'ottobre 2010 (York University e Georgia University), sono complementi ideali alla personalità narcisista. Permettono di creare relazioni sociali senza un contatto vero. Ma se ci riconosciamo in qualcuna delle categorie suddette non c'è niente di male. Se siamo malati, adesso saremo anche guariti. D'ufficio e di bianchetto. Riccardo Muti lunedì sarà operato a Chicago per fratture al volto Il maestro Riccardo Muti, cadendo in seguito ad uno svenimento giovedì scorso, ha riportato fratture multiple al volto e alla mascella. Sarà quindi operato lunedì prossimo a Chicago. È quanto si legge in un comunicato del presidente della Chicago Simphony orchestra, Deborah F. Rutter. L'operazione si è resa necessaria per ricomporre le diverse fratture e sarà effettuata al Northwestern Memorial Hospital dove Muti continuerà ad essere tenuto sotto osservazione e dove gli verranno fatte ulteriori analisi per approfondire le cause del malore di giovedì scorso. Muti è svenuto nel corso delle prove, dopo circa due ore che si trovava nel teatro della Chicago Symphony Orchestra, di cui è direttore stabile. È caduto dal podio riportando una lesione all'altezza di una mascella. Il maestro, 69 anni, era già stato colto da malore lo scorso ottobre, sempre a Chicago. Rientrato d'urgenza in Italia, si era sottoposto ad accertamenti a Milano, ma i medici avevano escluso complicazioni. "Mi hanno detto che si tratta solo di sovraffaticamento - aveva riferito lo stesso Muti una volta rientrato a Chicago - I medici mi hanno detto che la mia macchina è perfetta, era solo rimasta senza benzina". A Chicago, Muti avrebbe dovuto dirigere la Symphony Orchestra in una serie di concerti su musiche di Cherubini, Schuman, Shostakovich, Tchaichovsky. Il programma dei concerti di giovedi e venerdi è stato rivisto. Il Concerto di Schuman è stato sostituito dal Concerto n.21 di Mozart, con Mitsuko Uchida a dirigere dal pianoforte, mentre la 5/a Sinfonia di Shostakovich sarà diretta da Leonard Slatkin. All'Opera di Liegi "L'inimico delle donne" di Baldassarre Galuppi L’Opera Royal di Liegi scopre Baldassarre Galuppi, con l’opera “L’Inimico delle Donne” per la regia di Stefano Mazzonis di Pralafera e la direzione di Rinaldo Alessandrini. L'iniziativa vede anche e un convegno con i maggiori musicologi europei, riuniti per l’occasione a Liegi il 4 e 5 febbraio. “L'Inimico delle donne” è la storia di un imperatore cinese conosciuto per la sua misoginia che si rifiuta ostinatamente di sposarsi, nonostante le leggi e le usanze locali lo impongano. I suoi ministri sono disperati. Ma un giorno una violenta tempesta provoca il naufragio di una bella italiana che approda sulla spiaggia accompagnata dallo zio. Purtroppo lei detesta sia i rappresentanti dell’altro sesso sia l’imperatore. Ma non mancano le sorprese…Si tratta di un dramma giocoso in tre atti, su libretto di Giovanni Bertati tratto da “Zonzon, principe di Kibin-kan-ka” di Giovanni Gazzaniga. La prima esecuzione risale alla primavera del 1771 al Teatro San Samuele di Venezia. Benché autore di numerose opere, Baldassarre Galuppi oggi non ha la fama che merita. Questo è uno dei motivi che hanno spinto Stefano Mazzonis di Pralafera a mettere in scena un’opera che dalla sua prima presentazione a Venezia non è mai stata ripresa nella sua edizione originale. La direzione musicale de “L’Inimico delle donne” è di Rinaldo Alessandrini. Le scene sono di Jean-Guy Lecat, i costumi di Frédéric Pineau, le luci di Franco Marri. le ombre cinesi a cura del Teatro Gioco di Vita. La produzione è dell’Opéra Royal de Wallonie. La direzione musicale dell’opera è affidata a Rinaldo Alessandrini, specialista di musica del 17° e 18° secolo e autore di numerose registrazioni. La ripubblicazione recente dell’opera l’Inimico delle Donne, e la prima mondiale di questa nuova produzione dell'Opera Royal di Wallonie è il motivo dell'organizzazione del Congresso internazionale Galuppi. Due giorni (4 e 5 febbraio) articolati attorno a tre temi principali: “Galuppi “Buranello” (del nome dell’isola natia, Burano, nord della laguna di Venezia), “Galuppi e l'opera”, “Galuppi e la musica strumentale e religiosa”. Un concerto di musica strumentale dell'Orchestra dell’Opera Royal di Wallonie, chiuderà il congresso domenica 6 febbraio. Pubblicità [email protected] Gazzettino Europeo 05 Febbraio 2011 11 12 Gazzettino Europeo 05 Febbraio 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT Cultura orizzonti transnazionali Fragile "Sogno Veneziano": 300 opere per celebrare la millenaria storia del vetro "L'Avventura del vetro" ovvero oltre trecento opere, quasi tutte dal Museo del Vetro di Murano, per celebrare fino al 25 aprile la millenaria storia del vetro al Museo Correr di Venezia. Una mostra che, in concomitanza con il Carnevale veneziano dedicato all’Ottocento, si arricchisce di un’ulteriore preziosa ed originale doppia appendice dal titolo "Sogno veneziano". Un'esempio dell'unicità e ricchezza della cultura italiana ovunque apprezzata nel mondo, come testimoniano le officine muranesi. Nel Salone da Ballo del Correr, e per la prima volta in città, viene presentata una raccolta di un’ottantina di "figurine" di vetro, delle grandi manifatture veneziane, appartenenti al collezionista Franco Maschietto, oltre a una ventina di disegni di bissone addobbate a festa e di travestimenti in uso a Venezia nell’Ottocento, di Giuseppe Borsato, dal Gabinetto di Stampe e Disegni del Correr. Franco Maschietto è uno dei cinque grandi collezionisti al mondo di “figurine”, particolarissima tipologia creativa della grande arte vetraria muranese. La sua collezione racchiude oggi più di mille pezzi, compresi esemplari di rarità assoluta se non unici - come alcune creazioni di Fulvio Bianconi, Dino Martens, Pino Signorotto o Flavio Poli raccolti in 25 anni di passione e competenza. Esemplari creati da molte delle grandi firme veneziane del vetro, da Barovier e Toso, a Zecchin e Martinuzzi, a Cenedese, Avem, Seguso… Al Correr viene presentato un nucleo di un’ottantina di figurine, il meglio, o comunque quanto di più rappresentativo per tipologie e fucine, presente nella “Raccolta Maschietto”. Sono piccole, deliziose immagini dal significato quasi ludico, esercizi di maestria creativa, “miniature” meravigliose impastate di vetro e di fantasia: “Ali Babà”, “Pulcinelle”, “Arlecchini”, personaggi della Commedia dell’Arte, ma anche deliziosi nudini femminili e giocose allegorie o rappresentazioni dei personaggi della Venezia d’un tempo, come gli immancabili “Moretti”. Accompagnano questa sorprendente collezione una ventina di disegni di Giuseppe Borsato (Venezia 1770-1849), che ritraggono bissone (imbarcazioni a otto remi dalla forma allungata che venivano sfarzosamente addobbate dalle più importanti famiglie patrizie veneziane in occasione delle regate) e una serie di travestimenti in voga nella Venezia ottocentesca. È una mano delicata e nervosa quella di Borsato, che rispetta la composizione prospettica, la medesima che applicherà in grande alla decorazione, a più riprese, del Teatro la Fenice, opera documentata soltanto da piccoli abbozzi con tecnica ad acquerello. In lui si stratificano e amalgamano sia la chiara influenza di arredatori francesi come PierreFrançois-Léonard Fontane, che dello stile Biedermeier. Borsato partecipa, con originalità, alla codificazione ufficiale del nuovo stile portato dalle corti napoleoniche. Ne è riprova la pubblicazione a Venezia del Recueil di Percier et Fontaine avvenuta nel 1843 proprio grazie al suo interessamento. Suoi sono gli ornamenti della Sala Napoleonica in Piazza San Marco, Palazzo Reale (ovvero quel Salone da Ballo del Correr che ospita la mostra) e di moltissimi altri palazzi aristocratici e ville. Belle ed eleganti sono anche le opere eseguite in estemporanea e con naturale immediatezza, realizzate con la tecnica dell’affresco e raffiguranti famosi avvenimenti (come i funerali di Canova). Le sue qualità accademiche furono attestate con la pubblicazione, nel 1831, del suo libro Opera Ornamentale estratto dalle sue lezioni svolte all'Accademia delle Belle Arti di Venezia. Ruolo e importanza artistica di Borsato nel contesto veneziano si possono intuire leggendo queste righe estrapolate dal “Giornale di belle arti” (Anno primo, 1833. Venezia. Dalla Tipografia di Paolo Lampato): "E di vero dal cominciamento del corrente secolo, non un Principe si vuole onorare al suo arrivo a Venezia, che il Borsato non sia ordinatore d'ogni festa, d'ogni spettacolo: non una regata avviene, che a lui non deva i più scelti e bizzari ornamenti delle gravi sue peote, delle veloci bissone, le antiche scorribiesse de’ Veneziani: non un nobile connubio si lega, che a lui non si affidi la cura di cercar nuove e più leggiadre forme. [...] "Eroi della chitarra" ovvero i leggendari liutai italiani e italo/americani in America Le vette della maestria e dell'eccellenza italiana nel mondo ed i suoi successivi sviluppi negli Stati Uniti al Metropolitan Museum of Art di New York: stiamo parlando dei liutai italiani, maestri artigiani degli strumenti musicali da secoli conosciuti in tutto il mondo. Basta ricordare nomi come Stradivari, Amati e Guarneri per citare solo alcuni esponenti della grande tradizione artigiana del nostro Paese. Artigiani - circa una sessantina - oggi rappresentati da un Consorzio con sede a Cremona, città dove la tradizione si fonde con le vette della moderna liuteria. Un marchio apprezzato in tutto il mondo e, in particolare negli Stati Uniti, dove il Consorzio in questi mesi con un un road show articolato in 7 tappe in prestigiose sedi americane: dalla California all'Oregon, al Minnesota, all'Illinois, alla Virginia e Massachusset, per concludersi con l’appuntamento dell’ASTA (Associazione Americana degli insegnanti degli strumenti ad arco), punto di riferimento strategico per rafforzare il legame tra musicisti e maestri liutai. La mostra "Guitar Heroes", dal 9 febbraio al 4 luglio al MET illustra, tuttavia, non solo gli strumenti provenienti dai maestri liutai di Cremona ma ne illustra gli sviluppi negli Stati Uniti. 80 gli strumenti musicali dei maestri artigiani che affondano nella secolare tradizione della chitarra partenopea portata a New York dall' Italia a cavallo del 20 ° secolo. Se dunque alla mostra del MET non poteva mancare uno dei famosi strumenti realizzati dal maestro liutatio Antonio Stradivari, emblema della produzione liutaia italiana, sono presenti esemplari di quella tradizione che ha trovato in New York una continuità a seguito dell'emigrazione italiana: violini, mandolini, chitarre realizzati dal 1800 al 1920. In seguito molti liutai italo-americani sono stati costretti per la crisi economica a cessare l'attività, ma il giovane John D'Angelico fu tra quelli che riuscirono a preservare l'attività realizzando chitarre archtop, uno strumento che combina elementi del violino con la chitarra. Uno strumento musicale popolare tra i musicisti di jazz nel periodo che precedette la chitarra elettrica. E la tradizione portata avanti da un suo allievo, Giacomo D'Aquisto, continua oggi con il mandolino del famoso liutaio Giovanni Monteleone. "Umbria Music Fest" approda a Praga con “La Bohème” di Puccini “UmbriaMusicFest” allarga i suoi orizzonti facendo il suo esordio, venerdì 4 febbraio, a Praga con un concerto organizzato con il patrocinio e la collaborazione della Regione Umbria. Nella prestigiosa sede del Rudolfinum, (alle ore 19.30, sala Dvorák) sarà eseguita, sotto forma di concerto, “La Bohème” di Giacomo Puccini, diretta e concertata dal maestro Walter Attanasi. Oltre alla consolidata collaborazione con la Slovacchia - sottolineano gli organizzatori-, con un’esibizione a Bratislava che si tiene nel mese di giugno, e con il Sudafrica (a Pretoria, sempre in giugno), il Festival ideato e diretto da Attanasi apre le porte alla Repubblica Ceca. “Una nuova collaborazione che contribuisce a portare il nome dell’Umbria fuori dai confini nazionali, nell’ambito delle iniziative per la promozione della cultura italiana all’estero, organizzate in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia”. Con questi concerti, “UmbriaMusicFest” offre un’anteprima della dodicesima edizione, in programma in Umbria dal 2 al 25 settembre 2011. Verranno proposte dodici serate dedicate alla musica classica, al jazz, al teatro, al cinema, alla letteratura, alla prosa e alla lirica in 9 comuni dell’Umbria (Alviano, Assisi, Massa Martana, Montefalco, Norcia, Perugia, Spello, Spoleto e Todi), con due date fuori regione, a Roma e Pescara. Per l’esecuzione di “La Bohème” di domani, il maestro Attanasi si avvarrà della collaborazione della Bohuslav Martinu Philharmonic Orchestra, del Coro della Città di Bratislava (diretto da Ján Miškovic) e dei Bambini della Moravia - Coro di Holešov (diretto da Lenka Polášková). Sul palco anche un cast internazionale di solisti: Marcela Chacón (nel ruolo di Mimì), Daniela Bruera (Musetta), Luciano Ganci (Rodolfo), José Julián Frontal (Marcello), Maurizio Esposito (Schaunard), Alexey Yakimov (Colline), Nejat Isik Belen (Benoît Alcindoro), Vladimír Pánik (Parpignol), Karol Plank (Sergente dei doganieri), Zoltán Füleky (Doganiere). In questo progetto, “UmbriaMusicFest” si avvale del patrocinio di Regione Umbria, Ambasciata d’Italia a Praga, Istituto Nazionale per il Commercio Estero, Apt Umbria, Zlìnsky Kraj, Zlìn, Camera di Commercio Italo-Ceca, Italian Vision. Pubblicità [email protected] Gazzettino Europeo 05 Febbraio 2011 13 Bandi e Concorsi Europei APRILE FEBBRAIO FEBBRAIO GAZZETTINO EUROPEO.IT PARLAMENTO EUROPEO RICERCA E INNOVAZIONE Invito a presentare proposte a titolo del progetto di programma di lavoro annuale per la concessione di sovvenzioni nel campo della rete transeuropea di energia (TEN-E) per il 2011 Sovvenzioni a progetti in conformità agli obiettivi definiti. Stanziamento: 24.150.000 euro - GUUE 2010/C 352/12 Scadenza: 28 febbraio 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011 Termine per la presentazione relativa a Comenius, Erasmus, Leonardo da Vinci, Grundtvig: Progetti multilaterali, Reti e misure di accompagnamento Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06 Scadenza: 28 febbraio 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EACEA/20/10 Media 2007 Sviluppo, distribuzione, promozione e formazione Sostegno alla diffusione televisiva di opere audiovisive europee 2° termine per la presentazione di proposte per promuovere la diffusione transnazionale di opere audiovisive europee. Stanziamento: 10.400.000 euro - GUUE 2010/C 248/04 Scadenza: 28 febbraio 2011 RICERCA E INNOVAZIONE FP7-ERANET-2011-RTD: invito a presentare proposte per il coordinamento di azioni di ricerca nell'ambito del VII PQ di RST Nel presente invito saranno perseguiti obiettivi specifici riferiti a sette distinte priorità individuate in 17 topic. Stanziamento: 44.610.000 euro - GUUE 2010/C 196/06 Scadenza: 22 febbraio 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011 Termine per la presentazione relativa a Comenius, Leonardo da Vinci, Grundtvig: Partenariati; Partenariati Comenius-Regio; Grundtvig: Seminari. Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06 Scadenza: 21 febbraio 2011 RICERCA E INNOVAZIONE FP7-PEOPLE-2011-COFUND: Proposte per le Azioni “Marie Curie” nell'ambito del programma 'PERSONE' del VII PQ di RST L'Azione Cofund sosterrà programmi di borse di studio per i ricercatori più promettenti e con esperienza. Stanziamento: 90.000.000 euro - GUUE 2010/C 283/07 Scadenza: 17 febbraio 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EAC/32/10 - PROGRAMMA TEMPUS IV RIFORMA DELL’ISTRUZIONE SUPERIORE MEDIANTE LA COOPERAZIONE UNIVERSITARIA INTERNAZIONALE Promuovere la cooperazione multilaterale tra gli istituti d'istruzione superiore dell’Ue e i paesi partner confinanti. Stanziamento: 48.700.000 euro - GUUE 2010/C 278/12 Scadenza: 15 febbraio 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011 Termine per la presentazione delle proposte relative al Programma Jean Monnet aperto agli istituti di istruzione superiore di tutto il mondo. Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06 Scadenza: 15 febbraio 2011 AVVISO: Per ulteriori informazioni sui Bandi riportati in questa pagina o per accedere agli elenchi completi dei Concorsi già in scadenza per il 2011, consultare “GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm 14 Gazzettino Europeo 05 Febbraio 2011 Pubblicità [email protected] Bandi e Concorsi Europei APRILE MARZO MARZO GAZZETTINO EUROPEO.IT PARLAMENTO EUROPEO RICERCA E INNOVAZIONE FP7-NMP-2011-EU-RUSSIA: Proposte per l'azione NANOSCIENZE, MATERIALI E NUOVE TECNOLOGIE DI PRODUZIONE E AMBIENTE nell'ambito del programma 'COOPERAZIONE' del VII PQ di RST Russia: Small or medium-scale focused research projects. Stanziamento: 4.500.000 euro - GUUE 2010/C 196/06 Scadenza: 31 marzo 2011 ISTRUZIONE E CULTURA PRINCE 2010 - UE27 - Cooperazione Europeaid Programma IPA - Invito a presentare proposte L'obiettivo generale del presente invito è la sensibilizzazione sui vantaggi e sulle sfide dell'attuale processo di allargamento dell'UE ai Balcani occidentali, alla Turchia e all'Islanda. Stanziamento: 2.500.000 euro - GUUE 2010/C 283/07 Scadenza: 31 marzo 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EACEA/37/10 - PARTENARIATI TRANSATLANTICI DI SCAMBIO - PARTENARIATI TRANSATLANTICI DI LAUREA - Proposte per il Programma EACEA UE-Canada per la cooperazione in materia di istruzione superiore, formazione e gioventù Stanziamento: 1.546.000 euro - GUUE 2010/C 323/08 Scadenza: 31 marzo 2011 RICERCA E INNOVAZIONE FP7-PEOPLE-2011-EURAXESS-II: TRANS-NATIONAL OPERATION OF THE "EURAXESS SERVICES NETWORK II" - Proposte nell'ambito del programma «Persone» del VII PQ di RST Sostegno alla creazione di reti europee di ricercatori all'estero. Stanziamento: 3.000.000 euro - GUUE 2010/C 340/13 Scadenza: 30 marzo 2011 COOPERAZIONE EUROPEAID EUROPEAID/130947/L/ACT/BA GET TO KNOW THE EU La delegazione dell'Ue in Bosnia-Erzegovina intende, attraverso il presente invito, portare avanti attività che favoriscano il dialogo sul processo di integrazione europea. Stanziamento: 120.000 euro - EuropeAid/130947/L/ACT/BA Scadenza: 25 marzo 2011 RICERCA E INNOVAZIONE FP7-PEOPLE-2011-IRSES: AZIONI MARIE CURIE SCHEMA DI SCAMBI INTERNAZIONALI TRA STAFF DI RICERCA - SOSTEGNO ALLA FORMAZIONE E ALLA CARRIERA DEI RICERCATORI Partenariati di ricerca attraverso scambi di personale. Stanziamento: 30.000.000 euro - GUUE 2010/C 283/07 Scadenza: 17 marzo 2011 RICERCA E INNOVAZIONE FP7-INCO-2011-7: Proposte per l'azione ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE nell'ambito del programma specifico 'CAPACITÀ' del VII Programma Quadro di RST - Activity INCO-LAB Strengthening European research facilities in third countries. Stanziamento: 12.000.000 euro - GUUE 2010/C 196/06 Scadenza: 15 marzo 2011 RICERCA E INNOVAZIONE FP7-INCO-2011-6: PROPOSTE PER L'AZIONE ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PROGRAMMA 'CAPACITÀ' DEL VII PROGRAMMA QUADRO DI RST - ACTIVITY ERA-WIDE Eastern Europe and South Caucasus - Mediterranean Countries. Stanziamento: 15.000.000 euro - GUUE 2010/C 196/06 Scadenza: 15 marzo 2011 RICERCA E INNOVAZIONE FP7-INCO-2011-8: proposte per l'azione ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE nell'ambito del programma specifico 'CAPACITÀ' del VII Programma Quadro di RST - Activity INCO-HOUSE Invito per la seguente area: INCO.2011-8.1 India Stanziamento: 500.000 euro - GUUE 2010/C 196/06 Scadenza: 15 marzo 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011 Termine per la presentazione relativa a Erasmus: Programmi intensivi, Mobilità degli studenti presso scuole o imprese e Mobilità del personale dell'istruzione Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06 Scadenza: 11 marzo 2011 COOPERAZIONE EUROPEAID EUROPEAID/130729/C/ACT/MULTI - LOTTA CONTRO LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E LA CORRUZIONE: RAFFORZAMENTO DELLA RETE DEI PROCURATORI Proposte per azioni nei Paesi dei Balcani. Stanziamento: 5.000.000 euro - EuropeAid/130729/C/ACT/Multi Scadenza: 11 marzo 2011 COOPERAZIONE EUROPEAID EUROPEAID/130847/L/ACT/RS - SOSTEGNO ALLA SOCIETÀ CIVILE La delegazione dell'Unione europea in Serbia è alla ricerca di proposte per azioni in materia di integrazione nell'UE della Serbia, consentendo la partecipazione della società civile. Stanziamento: 4.000.000 euro - EuropeAid/130847/L/ACT/RS Scadenza: 10 marzo 2011 AVVISO: Per ulteriori informazioni sui Bandi riportati in questa pagina o per accedere agli elenchi completi dei Concorsi già in scadenza per il 2011, consultare “GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm Gazzettino Europeo 05 Febbraio 2011 E-mail [email protected] 15 Bandi e Concorsi Europei APRILE MARZO MARZO GAZZETTINO EUROPEO.IT PARLAMENTO EUROPEO RICERCA E INNOVAZIONE ERC-2011-AdG: Invito a presentare proposte nell'ambito del Programma di lavoro «Idee» 2011 del VII Programma Quadro di RST Termine per la presentazione delle proposte per il dominio Life Sciences (LS). Stanziamento: 661.400.000 euro - GUUE 2010/C 298/07 Scadenza: 10 marzo 2011 RICERCA E INNOVAZIONE FP7-PEOPLE-2011-CIG: PROPOSTE NELL'AMBITO DELL'AZIONE MARIE CURIE CAREER INTEGRATION GRANTS (CIG) - SOVVENZIONI DI INTEGRAZIONE PER LA CARRIERA Nell’ambito del programma 'PERSONE' del VII PQ di RST. Stanziamento: 40.000.000 euro - GUUE 2010/C 283/07 Scadenza: 08 marzo 2011 COOPERAZIONE EUROPEAID EUROPEAID/130732/L/ACT/RS - SERBIA SVILUPPO DI SERVIZI DI COMUNITÀ PER BAMBINI CON DISABILITÀ E LE LORO FAMIGLIE La delegazione dell'Ue presso la Repubblica di Serbia sostiene proposte che si concentrano sullo sviluppo dei servizi locali. Stanziamento: 3.000.000 euro - EuropeAid/130732/L/ACT/RS Scadenza: 04 marzo 2011 OCCUPAZIONE - AFFARI SOCIALI VP/2010/014 - PROGETTO PILOTA COOPERAZIONE ALL-INCLUSIVE TRA AUTORITÀ PUBBLICHE, AZIENDE E IMPRESE SOCIALI A FAVORE DELL'INCLUSIONE SOCIALE E L'INTEGRAZIONE NEL MERCATO DEL LAVORO Stanziamento: 1.500.000 euro - VP/2010/014 Scadenza: 02 marzo 2011 AVVISO: Per ulteriori informazioni sui Bandi riportati in questa pagina o per accedere agli elenchi completi dei Concorsi già in scadenza per il 2011, consultare “GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm PROMUOVERE I PROGETTI EUROPEI Le attività promozionali e la divulgazione dei risultati conseguiti costituiscono un aspetto estremamente importante e obbligatorio per tutti i progetti che hanno ottenuto finanziamenti dall’Unione europea. Già in fase di redazione della richiesta di sovvenzionamento è necessario definire i supporti (giornali, riviste, siti web) e le azioni (ad esempio diffusione attraverso mailing list) che renderanno pubblici i risultati di ciascuna azione finanziata. “GAZZETTINO EUROPEO”, proprio per la peculiarità delle proprie competenze nel settore dell’informazione comunitaria e, soprattutto, per la collaudata possibilità di diffusione multiregionale per ciascuna sua pubblicazione, può rappresentare un valido supporto per quelle organizzazioni italiane che, a diverso titolo, partecipano a progetti europei. Attività di “disseminazione”, dunque, attraverso “GAZZETTINO EUROPEO” che per questo specifico servizio ha elaborato una vantaggiosa piattaforma di offerte per garantire massima visibilità a costi assolutamente convenienti. Oltre al giornale, poi, una apposita sezione del proprio sito web può essere attivata, su richiesta, per accogliere le schede riassuntive e le note informative di ciascun progetto comunitario; garantendo, in questo caso - senza ulteriori costi aggiuntivi - sia il costante aggiornamento delle informazioni pubblicate, sia l’ampliamento degli spazi web necessari a dare completa ed esauriente rendicontazione dei risultati conseguiti. Per conoscere l’intera gamma delle offerte o ricevere maggiori informazioni sulla tipologia dei servizi, scrivere a: [email protected] 16 Gazzettino Europeo 05 Febbraio 2011 Pubblicità [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT