alworld economic forum di davos cure erimedi

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alworld economic forum di davos cure erimedi
Sabato
29 Gennaio 2011
Direttore
Antonio Ciliento
Anno III - Numero 04
www.gazzettinoeuropeo.it
GAZZETTINO EUROPEO
PARLAMENTO EUROPEO
SETTIMANALE DI INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE COMUNITARIA PER L’EUROPA E IL MEDITERRANEO
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
SVIZZERA - Sul palco dei 'big' planetari, 2500 partecipanti in tutto, sono passati il premier russo Medvedev, la coppia Sarkozy-Merkel, Bill Gates e il russo Oleg Deripaska
AL WORLD ECONOMIC FORUM DI DAVOS CURE E RIMEDI
CONTRO LA«SINDROME DAAFFATICAMENTO GLOBALE»
Sulla vetrina di Davos punta molto la Russia, che spera di entrare entro la Sulla situazione europea interviene Sarkozy: «Merkel e io difenderemo
fine di quest’anno nella Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio. l'euro». Anche Trichet, capo della Bce, ha escluso la crisi della valuta.
Le divisioni tra fiamminghi del nord e valloni del sud ormai irrisolvibili?
IL BELGIO SI
MOBILITA CONTRO
L’INTERA CLASSE
POLITICA CHE, A
244 GIORNI DALLE
ELEZIONI, NON
RIESCE ANCORA
A FORMARE UN
GOVERNO
TENDENZE
FENOMENO “UONNA”:
MASCHI SEMPRE
PIÙ COME DONNE.
LO DICE L'EURISPES
Lui sempre più simile
a lei. Nasce il fenomeno
“uonna”: uomini che
non pensano come donne
ma agiscono come tali.
Per l’Economist: “L’Europa
è l’acido in cui si
dissolverà il Belgio”.
La “lenta dissoluzione”
del Paese tra fiamminghi
e valloni “può essere
letta come la divisione
tra un nord tedesco,
frugale e germanico e
un sud latino, dipendente
dai sussidi pubblici”
PMI EUROPEE
NUOVE AZIONI PER
AMPLIARE IL MERCATO
UNICO DEI SERVIZI UE
EUROPARLAMENTO
TORTURE E DETENZIONI
SEGRETE IN EUROPA:
SERVONO PIÙ INDAGINI
GERMANIA
CONTAMINAZIONI DA
DIOSSINA: NECESSARI
CONTROLLI PIÙ SEVERI
Consumatori diffidenti in
Germania: «Molti cittadini
non credono più alle
rassicurazioni degli esperti».
Intanto in Italia i cibi contaminati non sono più reato.
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Gazzettino Europeo
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SVIZZERA - Sul palco dei 'big' planetari, 2500 partecipanti in tutto, sono passati il premier russo Medvedev, la coppia Sarkozy-Merkel, Bill Gates e il russo Oleg Deripaska
AL WORLD ECONOMIC FORUM DI DAVOS CURE E RIMEDI
CONTRO LA «SINDROME DAAFFATICAMENTO GLOBALE»
Dal 26 al 30 gennaio Davos, piccolo
centro sciistico svizzero, ospita il
World economic Forum. E come ogni
anno arrivano nella cittadina 2.500
partecipanti tra capi di Stato, ministri,
premi Nobel, businessman ed altri,
per discutere dell'andamento dell'economia mondiale.
Professori di economia di Harvard
come Kenneth Rogoff che hanno
descritto le radici della follia finanziaria degli ultimi anni; imprenditori
cinesi come Wei Jiafu, ceo della
Cosco, una delle maggiori flotte
commerciali al mondo; Chanda
Kochhar, donna manager tra le più
potenti del pianeta e oggi a capo
della Banca indiana Icici; imprenditori innovativi della Silicon Valley;
funambolici finanzieri di New York
salvati a un soffio dal baratro dai
fondi sovrani asiatici, insomma tutti i
protagonisti dell'economia globale si
sono dati appuntamento per questa
41esima edizione del Forum economico più affollato e affascinante al
mondo.
Ospite d'onore è stato il presidente
russo Dmitri Medvedev, a cui è stato
affidato il discorso inaugurale del
Forum. Una vetrina importante quella di Davos su cui punta molto la
Russia che spera di entrare entro la
fine di quest’anno nella Wto,
l’Organizzazione mondiale del commercio. In previsione di questo,
Mosca ha infatti organizzato a Davos
una propria manifestazione in cui sottolineare «l'apertura al capitale internazionale e agli investimenti stranieri», sola strada che può «semplificare
il processo di modernizzazione in atto
nella Federazione russa».
Oltre al capo dello Stato, la delegazione era composta dal vice primo
ministro Igor Shuvalov, dalla responsabile per lo Sviluppo economico
Elena Nabiullina, dal ministro degli
Esteri Sergej Lavrov e dal sindaco di
Mosca Sergij Sobjanin.
Ma a questa gigantesca assise sono
tantissimi i big shots, i pezzi da
novanta della politica, dell'economia
e della ricerca che vi partecipano.
Per esempio il Regno Unito ha mandato una “pattuglia” di primissimo
piano: il premier David Cameron, il
suo vice Nick Clegg, il Cancelliere
dello Scacchiere, George Osborne
(che tra l'altro adora sciare), il sindaco di Londra, Boris Johnson, e il
Duca di York. Insomma la Gran
Bretagna resterà per qualche giorno
senza i suoi governanti.
Gli altri Paesi non sono da meno. Gli
Stati Uniti hanno mandato Tim
Geithner, il ministro del Tesoro. E l'elenco dei partecipanti famosi è lunghissimo: Angela Merkel, Nicolas
Sarkozy, Ban Ki-moon, Tony Blair,
Bill Clinton, Rupert Murdoch, Oleg
Deripaska, Jacob Zuma, Morgan
Tsvangirai, Bill Gates, Shimon Peres,
Bono, Niall Ferguson e perfino
Robert De Niro, che riceverà un premio da Klaus Schwab, l'economista
tedesco che ha dato vita all'evento e
lo presiede. Per l'Italia parteciperà il
ministro del Tesoro, Giulio Tremonti.
A Davos accorrono naturalmente i
boss delle maggiori società mondiali:
JP Morgan, Deutsche Bank,
Sberbank, Renault-Nissan, Hyundai,
Royal Dutch Shell, Dell, Unilever,
China Mobile, Coca-Cola, Google,
Rio Tinto, Siemens, Nestlé, Mahindra
& Mahindra, Reliance, Lenovo e
Thomson Reuters. Sono lì per stringere accordi ma anche per dare spazio
alla loro vena etica, diventando sponsor di iniziative benefiche.
Per questo incontrano leader
religiosi, artisti, imprenditori
sociali e i professori che ruotano
attorno a questo mondo. Il
cosiddetto “spirito di Davos” è
quello di far sedere allo stesso
tavolo rappresentanti di realtà
molto diverse tra loro.
L'argomento dell'edizione 2011
è spiegato dal tema "Shared
Norms for the New Reality"
("Regole condivise per la nuova
realtà"). Il fine, hanno spiegato
gli organizzatori, è di offrire una
terapia al mondo che continua a
subire la debolezza economica e non
è in grado di contrastare «una rete di
minacce fra loro correlate che riguardano governi ed economie».
Il mondo non ha ancora «metabolizzato» la crisi economica e una «sindrome da affaticamento globale»
minaccia i governi e le imprese: così
il presidente del World Economic
Forum, Klaus Schwab, aveva anticipato qualche giorno fa alla stampa la
chiave di lettura del summit.
Come tanti "apprendisti stregoni" a
cui è sfuggita di mano la magia della
deregolamentazione
confidando
nell'"irrazionale esuberanza dei mercati azionari" cercheranno di rimettere ordine in quell'architettura della
mondializzazione
che
proprio
l’“uomo di Davos” ha contribuito a
forgiare e a imporre e che oggi cerca
di salvare declinandola in "Regole
condivise per la nuova realtà", cioè
con più umiltà per evitare una crisi di
sistema.
«Dobbiamo stare attenti che la crisi,
da economica e finanziaria, non
diventi anche sociale, come è già successo in diversi paesi», ha aggiunto
Schwab, sottolineando come le istituzioni finanziarie e politiche siano
«esauste» della situazione attuale.
Circa la posizione dei partecipanti
europei al Forum, il 27 gennaio è
stato Nicolas Sarkozy a lanciare il
primo allarme: «Se fallisce l'euro, fallisce l'Europa», ha avvertito il presidente francese nel suo intervento al
Forum. «Gli articoli allarmistici dei
giornali sono passati, l'euro è rimasto», ha continuato il presidente francese, ricordando che «l'introduzione
della moneta unica non è una questione semplicemente monetaria o economica, ma di identità: euro vuol dire
Europa. Ed Europa vuol dire 60 anni
di pace». Il capo dell'Eliseo ha infine
citato i tre «grandi rischi» per l'economia mondiale nel 2011: debito
sovrano, squilibri monetari e finanziari, grande volatilità delle materie
prime, il cui aumento dei prezzi,
secondo Sarkozy, è addebitabile alla
mancanza di regole.
Il 28 gennaio, il cancelliere tedesco
Angela Merkel è tornata sull'argomento: «Difenderemo l'euro», ha
detto Merkel, aggiungendo che l'Ue è
alle prese con una crisi del debito,
non della sua valuta. «L'eccessivo
debito è la maggiore minaccia per la
prosperità», ha detto il cancelliere
tedesco, auspicando per i paesi dell'area euro, un maggiore coordinamento
delle politiche economiche.
A Davos ha parlato anche il ministro
dell'economia, Giulio Tremonti. I
Paesi europei sono strangolati da un
«ecceso di regole», ha detto il titolare
dell'Economia, intervenendo a una
tavola rotonda. «In Europa c'é un
eccesso di regolamentazione che è
insostenibile», ha spiegato il ministro, precisando poi che «le regole
sono importanti» ma che «un'eccessiva regolamentazione ha un costo
eccessivo anche perché ora la concorrenza non è più fra Paesi ma fra
Continenti».
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FIAMMINGHI DEL NORD
vs VALLONI DEL SUD
La situazione politica del Belgio,
dopo 244 giorni di crisi governativa,
secondo gli osservatori è arrivata ad
un punto tale che appare più ragionevole pronosticare la totale dissoluzione dello Stato belga, piuttosto che
tentare una mediazione di governo tra la comunità fiamminga a
nord (6 milioni di abitanti), e
quella francofona-vallona a sud
(3 milioni e 300 mila abitanti).
Per capire quanto grave sia la
situazione circa la paralisi del
Belgio, lo «Stato fallito», è apparso il 23 gennaio su Slate.fr l’intervento di William Spac, membro
di Cabris de l’Europe.
«Gli Stati falliti sono di solito
quei Paesi africani accusati
dall'Occidente di non aver iniziato un
processo di ascesa politica e economica, oppressi da povertà, corruzione
e dall’evidente assenza di un buon
governo. Ma cosa succederebbe se
applicassimo l’espressione “Stato fallito” a quei Paesi europei che sono
stati incapaci, nell’ultimo decennio,
di generare crescita economica e un
cambiamento radicale della società in
vista delle sfide a venire? È precisamente il caso del Belgio, pericoloso
per l’Europa tutta».
E pensare, ha argomentato Spac, che
il Prodotto interno lordo del Paese è
assolutamente invidiabile: 42.596
dollari pro capite per quella che è la
16esima economia del mondo. Ma da
quella cifra «dovremmo sottrarre, pur
tra le obiezioni di molti economisti e
agenzie di rating, l’ammontare del
debito pubblico per abitante». Un cal-
BELGIO: DOPO SETTE MESI SENZA GOVERNO, MONTA LA
PROTESTA DEI CITTADINI CONTRO LA CLASSE POLITICA
colo semplice in un Paese con un
debito che ammonta al 100% del Pil.
«Ciò dimostra come lo status dello
Stato belga, al pari di quello di molti
altri in Europa, affondi le sue radici in
un’immagine globale falsificata».
Non bastasse, c’è un disarmante
vuoto politico da affrontare, i «244
giorni passati da quando il governo di
transizione si è insediato». Non c’è
un premier né un’altra figura capace
di guidare la politica interna. «Re
Alberto II ha un ruolo di mero coordinatore e ha fallito nell’ispirare i
belgi, già disaffezionati alla politica»,
tarlo assai diffuso tra i popoli del vecchio continente.
A rincarare la dose ha provveduto in
questi giorni l’Economist secondo cui
la crisi politica in Belgio e la crisi
finanziaria dell’Europa sono due
aspetti della stessa medaglia.
Secondo l’autorevole giornale londinese, la “lenta dissoluzione” del
Paese tra fiamminghi e valloni “può
essere letta come la divisione tra un
nord tedesco, frugale e germanico e
un sud latino, dipendente dai sussidi
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EUROPEO
pubblici”. Possibile, si chiede il settimanale britannico, che il Paese più
europeista d’Europa possa sparire?
La risposta è positiva. “L’Europa è
l’acido in cui si dissolverà il Belgio”
si legge nell’articolo. Dopo aver
ricordato che i leader nazionalisti fiamminghi non auspicano,
per esempio, la creazione di un
esercito delle Fiandre visto che
un giorno esisterà un esercito
europeo, l’Economist argomenta la risposta con le parole di
Mark Leonard, direttore dello
European Council on Foreign
Relations. Lo studioso non vede
incompatibilità tra nazionalismo ed europeismo perché
“togliendo le armi alla politica,
l’Europa provoca effetti contraddittori: da un lato assorbe i gruppi violenti nella politica, dall’altro legittima le
azioni dei nazionalisti pacifici”. Due
esempi?
L’integrazione
della
Yugoslavia da un lato, i nazionalismi
scozzese, padano o spagnolo dall’altro.
A smentire tutte queste fosche previsioni, però, è intervenuto un fatto
nuovo: è bastato l'appello di cinque
studenti ventenni via internet, Twitter
e Facebook, per chiamare a raccolta,
senza intervento di alcuna organizzazione politica o sindacale, decine di
migliaia di persone (50 mila per i promotori, 38 mila per la polizia) contro
l'intera classe politica belga.
Si è trattato di una delle più grandi
manifestazioni nella storia del
Belgio, se si esclude quella del marzo
'96, quando scesero in piazza in 300
mila all'indomani dell'arresto di Marc
Dutroux, il mostro di Marcienelle.
Migliaia tra studenti e famiglie con
bambini, lavoratori e pensionati,
fiamminghi e valloni, hanno sfidato il
freddo e la pioggia per condannare
l'impasse governativa più lunga nella
storia del Vecchio continente.
Tanto successo di dimostranti, per un
popolo storicamente poco sensibile
alle questioni politiche federali, è
stato reso possibile grazie all'intraprendenza di cinque ragazzi, fiamminghi e francofoni. Simon
Vandereecken, Alex Hermans,
Thomas Royberghs, Felix De Clerck
e Thomas Decreus che neppure si
conoscevano, i quali dallo scorso
dicembre hanno cominciato a condividere in rete il fastidio per l'irrisolvibile stallo della politica locale.
«La manifestazione è un nostro successo e una sconfitta della politica,
che non risce a negoziare, che non
riesce a trovare un accordo» ha raccontato all'Ansa Royberghs. «Noi ci
siamo riusciti. In questo senso, questo
corteo è una pesante sconfitta della
politica». Tra le decine di cartelli
esposti, il filo conduttore è stato quello del richiamo alla serietà e alla concretezza del sistema politico.
«Politici, siete pagati per trovare
soluzioni, smettetela con i vostri giochi da bambini, vogliamo risultati»
era scritto su uno degli striscioni. E
ancora: «Finita la ricreazione, è
tempo di governare», oppure
«Dividerci? Non in nostro nome».
Tra i cartelli più spiritosi: «Vogliamo
birra, patatine fritte e un governo».
TORTURE E DETENZIONI SEGRETE
IN EUROPA: SERVONO PIÙ INDAGINI
Ci sono forse dei luoghi oscuri in Europa. Luoghi,
all'interno delle basi militari americane in territorio
europeo, per esempio, trasformati temporaneamente in luoghi segreti di detenzione. E non è un mistero che, dal 2001 al 2005, migliaia
di voli organizzati dalla Cia abbiamo attraversato lo spazio aereo del
vecchio continente.
I deputati avevano già presentato
nel 2007 una relazione, scritta dall'ex parlamentare italiano Claudio
Fava. Ora, martedì 25 gennaio, i
membri della commissione per i
diritti umani si sono nuovamente
riuniti in un seminario per parlarne con esperti del
settore. "Dobbiamo fare molto di più", è stata la
conclusione di un dibattito che ha ripreso il lavoro
della commissione temporanea del Parlamento
europeo sul presunto uso da parte della Cia di alcuni Stati membri per trasporto e detenzione illegale
di prigionieri. Da qui l’esortazione all'Unione europea, gli Stati membri e le autorità statunitensi a
consentire indagini per fare piena luce sugli abusi e
le violazioni commessi nel contesto della "guerra al
terrorismo" e concernenti il diritto umanitario
internazionale e nazionale, le libertà fondamentali,
la proibizione della tortura e dei maltrattamenti, le
sparizioni forzate e il diritto a un processo equo, al
fine di individuare le responsabilità per quanto
riguarda i centri di detenzione segreti, nonché
garantire sia che tali violazioni non si ripetano in
futuro, sia che la lotta al terrorismo venga condotta
senza violare i diritti umani, le libertà fondamentali, la democrazia e lo Stato di diritto.
Nel corso dell'incontro Julia Hall di Amnesty
International ha presentato il rapporto su
"Svela il segreto: la crescente evidenza della
complicità europea nelle detenzioni segrete",
pubblicato nel novembre 2010, dal quale è
emerso il ruolo prezioso di organizzazioni
intergovernative, come il Consiglio
d'Europa, l'Unione europea e le Nazioni
Unite, nell'indagare sulle violazioni dei diritti umani collegate ai programmi Cia di rendition e
detenzioni segrete. Infatti, dopo quanto emerso dai
loro rapporti, le inchieste sulla complicità degli
stati o procedimenti legali nei confronti di singoli
imputati hanno avuto luogo o si stanno svolgendo
in vari paesi, tra cui Germania, Italia, Lituania,
Macedonia, Polonia, Regno Unito e Svezia.
L'ex relatore speciale Onu sulle torture, Manfred
Nowak, ha poi parlato della relazione Onu sulle
detenzioni segrete a livello mondiale. Secondo il
dossier, molti paesi, adducendo preoccupazioni per
la sicurezza nazionale, “spesso percepite o presentate come emergenze e minacce senza precedenti,
ricorrono alla detenzione segreta”.
“Il diritto internazionale proibisce in modo netto la
detenzione segreta, che viola diversi diritti umani e
leggi umanitarie che non possono essere derogate
in nessuna circostanza”, si legge nel rapporto.
Rispetto alle conclusioni dell’europarlamento adottate nel febbraio 2007 è indispensabile ora un
aggiornamento sulla situazione attuale. "Bisogna
controllare se gli Stati membri hanno seguito le
raccomandazioni del precedente rapporto", hanno
affermato i deputati nel corso del seminario.
"I centri di detenzione segreti sono come un buco
nero dove può succedere di tutto", ha commentato
l'ex vice presidente della commissione temporanea,
il popolare Carlos Coelho. "Non possiamo permettere che cose come queste succedano nel futuro".
Dall'ultimo rapporto ci sono stati diversi sviluppi
negli Stati membri, hanno spiegato Julia Hall e
Manfred Nowak. "Governi e singoli individui
devono assumersi le responsabilità per le violazioni dei diritti umani", ha detto Julia Hall, aggiungendo che i deputati non devono lasciarsi sfuggire l'opportunità di fare qualcosa e devono continuare a
portare avanti il lavoro.
Per aggiornare la documentazione bisogna incoraggiare maggiori inchieste e cooperazione a livello
nazionale, ha commentato la britannica Sarah
Ludford (ALDE) mentre la socialdemocratica portoghese Ana Gomes ha aggiunto come anche le
navi siano a volte usate come centri di detenzione
segreta.
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Liberare l'ulteriore potenziale di crescita esistente in un mercato unico dei servizi integrato, per aiutare le imprese a crescere e ad innovare
UN AMBIZIOSO PROGRAMMA UE CONTRO GLI OSTACOLI SUPERFLUI ED
ONEROSI CHE INTRALCIANO GLI SCAMBI DI SERVIZI NEL MERCATO UNICO
Pur rappresentando attualmente due terzi del PIL e
dei posti di lavoro dell'UE, i servizi rappresentano
solo circa un quinto degli scambi totali all'interno
dell'UE. Attualmente solo circa l'8% delle PMI
europee operano in altri Stati
membri. Questa mancanza di
dinamismo non solo ostacola la
scelta dei consumatori, ma impedisce anche alle piccole imprese
innovative di crescere, sviluppare le loro attività e diventare più
competitive. Per liberare questo
potenziale del mercato unico dei
servizi entro il 2012, la
Commissione europea ha adottato nei giorni scorsi una serie di
azioni mirate per affrontare i problemi restanti. La
direttiva servizi mira proprio ad eliminare gli ostacoli superflui ed onerosi che intralciano gli scambi
di servizi nel mercato unico.
Adottata il 27 ottobre 2010, la direttiva stima che i
vantaggi indotti dal miglior funzionamento del mercato unico dei servizi potrebbero corrispondere ad
utili annui oscillanti tra 60 e 140 miliardi di euro,
pari ad un potenziale di crescita compreso tra lo 0,6
a l'1,5% del PIL. Pur rappresentando attualmente
due terzi del PIL e dei posti di lavoro dell'UE, i servizi rappresentano circa un quinto degli scambi
totali intra-UE. Attualmente solo circa l'8% delle
PMI europee operano in altri Stati membri. Questa
mancanza di dinamismo non solo ostacola la scelta
dei consumatori, ma impedisce anche alle piccole
imprese innovative di sviluppare le loro attività e
crescere ulteriormente.
In questo contesto la Commissione propone alcune
principali linee d’azione:
- assicurarsi che il mercato unico funzioni sul
terreno: nel 2011 e 2012 la Commissione eseguirà
un "test di efficienza" del mercato unico dei servizi
dal punto di vista dell'utente, ad esempio un architetto svedese che vuole progettare una casa in Italia
o un residente finlandese che utilizza i servizi di un
contabile ceco. Il test di efficienza terrà conto di
tutte le altre norme dell'UE
applicabili ai servizi e ne valuterà l'interazione. L'obiettivo è
individuare problemi pratici
specifici che intralciano il mercato interno dei servizi e valutare in che modo l'interazione tra
regole diverse possa avere effetti indesiderati. La Commissione
ha già indicato la necessità di
considerare ulteriori provvedimenti a fronte dei limiti imposti
a taluni prestatori in determinati paesi, ad esempio
quanto alla forma giuridica che possono assumere
(ad esempio vietando ai prestatori di servizi artigianali come i carpentieri di assumere la forma di una
società a responsabilità limitata) o alle persone che
possono detenere capitale nelle loro società (ad
esempio l'obbligo di essere un consulente fiscale
qualificato per detenere capitale in una società che
offre servizi di consulenza fiscale);
- eliminare gli ostacoli ai servizi transfrontalieri:
dalla valutazione reciproca è emersa l'esistenza di
difficoltà nella prestazione transfrontaliera di servizi in assenza di stabilimento permanente (qualora il
prestatore non abbia una base permanente nel paese
in cui offre il servizio). La Commissione monitorerà attentamente gli effetti della direttiva servizi
sotto questo profilo. Occorrerà inoltre impedire l'insorgere di nuovi ostacoli regolamentari alla prestazione di servizi nella legislazione degli Stati membri, ad esempio quelli derivanti dalla revisione degli
obblighi di stabilimento, e la Commissione monitorerà attentamente gli sviluppi rilevanti;
- garantire un'attuazione ambiziosa e un'appli-
Ulteriori possibilità di semplificazione delle procedure
FINANZIAMENTI UE PER RICERCA E INNOVAZIONE: MODIFICHE
IMMEDIATE PER RIDURRE GLI ADEMPIMENTI BUROCRATICI
La Commissione europea ha adottato nei giorni
scorsi misure intese a stimolare la partecipazione al
VII Programma Quadro di ricerca e a renderlo più
accessibile ai migliori ricercatori e alle imprese più
innovative, in particolare le PMI. Queste misure,
basate sul piano di semplificazione annunciato
nell'aprile 2010 dalla
Commissione, entreranno in vigore immediatamente.
La Commissaria per la
ricerca, l'innovazione e la scienza, Máire
Geoghegan-Quinn ha così commentato: "Le misure adottate per la semplificazione delle formalità
burocratiche permetteranno alle migliaia di ricercatori e poli di eccellenza che già beneficiano di
finanziamenti dell'Unione di risparmiare tempo ed
energia e di dedicarsi al cuore della loro attività,
ossia realizzare una ricerca e un'innovazione di
livello mondiale per rafforzare la crescita e l'occupazione e migliorare la qualità di vita in Europa. Ci
auguriamo di stimolare una partecipazione più
forte e ancor più qualificata, come quella di piccole imprese dinamiche che non riescono a far fronte
a vincoli burocratici eccessivi. Ma è solo un inizio,
perché la Commissione ha già proposto modifiche
profonde delle regole finanziare che disciplinano
tutti i programmi di finanziamento dell'UE. Se le
nuove regole saranno approvate dal Parlamento e
dal Consiglio, proporremo misure di semplificazione ancora più radicali per il programma che succederà al 7° PQ".
La Commissione ha adottato tre misure concrete
con effetto immediato sulla gestione
delle sovvenzioni di ricerca nell'ambito dell'attuale programma quadro
di ricerca dell'UE. Ognuna di esse
risponde a preoccupazioni ripetutamente espresse dai partecipanti e dai
candidati alla partecipazione al 7°
Programma Quadro:
- maggiore flessibilità per le modalità di calcolo del
costo del personale, in modo da permettere ai beneficiari della sovvenzione di applicare i propri metodi contabili per le domande di rimborso dei costi
medi del personale, senza dover creare un'intera
contabilità parallela solo per questo scopo;
- gli stipendi dei proprietari di una PMI, che non
sono registrati formalmente nella contabilità dell'impresa, d'ora in poi potranno essere rimborsati
con pagamenti forfettari per il loro contributo ai
progetti di ricerca;
- un nuovo gruppo direttivo composto da dirigenti
esperti di tutte le direzioni della Commissione e
delle agenzie coinvolte eliminerà le incoerenze nell'applicazione delle norme sul finanziamento della
ricerca.
cazione completa della direttiva servizi: la
Commissione avvierà un dialogo bilaterale con una
serie di Stati membri nei quali sono emersi problemi di attuazione della direttiva. La Commissione
eseguirà inoltre nel 2011 una prima valutazione
economica degli effetti dell'attuazione della direttiva e del suo impatto sul funzionamento dei mercati
dei servizi.
28 GENNAIO 2011: GIORNATA
DELLA PROTEZIONE DEI
DATI PERSONALI
Nel mondo d'oggi le informazioni si scambiano
sempre più facilmente e rapidamente. Può accadere così che i dati di una persona – email, fotografie, agenda elettronica – siano creati nel
Regno Unito con un software situato in
Germania, trattati in India e conservati in
Polonia per poi essere consultati in Spagna da un
cittadino italiano. Il rapido intensificarsi dei
flussi d'informazione nel mondo intero mette a
dura prova il diritto alla riservatezza dei dati personali. Al lavoro, nei rapporti con le autorità
pubbliche, viaggiando o navigando su internet,
ogni giorno i cittadini hanno a che fare con la
protezione dei dati personali, anche nella loro
dimensione transfrontaliera. Nella giornata
odierna dedicata alla protezione dei dati personali il Consiglio d'Europa e la Commissione
europea uniscono le forze per promuovere il
diritto fondamentale alla privacy.
La Giornata della protezione dei dati personali è
celebrata annualmente per spiegare ai cittadini
quali sono le informazioni di carattere personale
raccolte e trattate, il perché di tale trattamento e
i diritti di cui ciascuno dispone in questo ambito.
Le norme di protezione dei dati dell'Unione
europea hanno ormai più di 15 anni; per quanto
abbiano retto bene al tempo, è ora che siano
modernizzate in modo da corrispondere al
nuovo contesto tecnologico. La Commissione
europea intende per l'appunto proporre la modifica della direttiva sulla protezione dei dati del
1995 entro quest'anno.
"Una protezione efficace dei dati personali è presupposto essenziale delle nostre democrazie da
cui traggono sostegno gli altri diritti e libertà
fondamentali", ha dichiarato Viviane Reding,
Vicepresidente incaricata del portafoglio
Giustizia, diritti fondamentali e cittadinanza.
"Dobbiamo trovare un equilibrio tra la tutela
della privacy e il libero flusso delle informazioni, che può creare nuove opportunità economiche. Sono queste le problematiche che intendo
affrontare con le nostre proposte di modernizzare le norme UE di protezione dei dati".
La Commissione, individuando nella semplificazione uno dei principi fondamentali dell'architettura del prossimo programma di ricerca e innovazione dell'UE, continuerà a promuoverne il miglioramento. Dopo una consultazione pubblica che sarà
lanciata in primavera, entro la fine di quest'anno
presenterà le proposte legislative per il futuro programma di ricerca e innovazione.
Per l'attuale programma di ricerca dell'Unione (7°
PQ), dal 2007 sono pervenute oltre 40.000 proposte dal mondo della ricerca e finora sono stati
finanziati circa 8.000 progetti. Hanno risposto
quasi tutte le università europee e il 15% dei partecipanti è costituito da PMI.
La semplificazione delle procedure è già cominciata con alcune iniziative concrete prese prima e
dopo l'avvio del 7° PQ.
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COMMISSIONE EUROPEA - Un'ampia valutazione dell’efficienza e dell'efficacia della vigente normativa europea in materia di appalti pubblici
UE: UNA CONSULTAZIONE SULLA MODERNIZZAZIONE
DEL MERCATO EUROPEO DEGLI APPALTI PUBBLICI
Gli appalti pubblici rappresentano circa il 17% del
PIL dell'UE. In un periodo di restrizioni di bilancio
e di difficoltà economiche in molti Stati membri la
politica in materia di appalti pubblici deve assicurare l'uso più efficiente del
denaro pubblico per sostenere
la crescita e l'occupazione. Ciò
richiede strumenti flessibili e
di facile utilizzo che favoriscano il più possibile procedure
trasparenti e competitive di
aggiudicazione degli appalti a
vantaggio delle autorità pubbliche europee e dei loro fornitori. È per raggiungere questi
obiettivi che la Commissione
europea ha avviato una consultazione, un dialogo
aperto con le parti interessate che riguarderà la
modernizzazione delle norme, degli strumenti e dei
metodi relativi agli appalti pubblici per conseguire
meglio gli obiettivi. Il termine per l'invio delle
risposte al Libro verde è fissato al 18 aprile 2011.
Il commissario per il Mercato interno e i servizi
Michel Barnier ha dichiarato: "Dobbiamo chiarire
le norme che disciplinano gli appalti pubblici per
semplificare la vita sia alle autorità pubbliche che
alle imprese che partecipano agli appalti in Europa.
Temi quali l'accesso delle imprese più piccole ai
mercati degli appalti, la riduzione della burocrazia
o la promozione di appalti europei transfrontalieri
saranno al centro della consultazione."
Le parti in causa, dunque, hanno chiesto un riesame del sistema UE degli appalti pubblici per snellirne le procedure e adeguarle alle nuove sfide.
Le imprese, in particolare le PMI (che secondo le
stime si aggiudicano tra il 31% e il 38% del valore
complessivo degli appalti pubblici), hanno bisogno
di un accesso migliore e più semplice agli appalti
in tutta l'UE, nonchè un quadro normativo di tute- appalti relativi ai servizi sociali di interesse econola e garanzia dei soggetti partecipanti.
mico generale che tengano conto delle specificità
Analogamente, i committenti hanno bisogno di di questi servizi?
procedure semplici e flessibili che consentano loro - Sono necessarie norme più severe o tutele migliouna migliore gestione delle risor- ri per prevenire i favoritismi, la corruzione o i conse comuni. Il Libro verde indivi- flitti di interesse?
dua una serie di settori chiave in - Come si può garantire una concorrenza efficiente
cui introdurre possibili riforme e sui mercati degli appalti? Ad esempio, come evitachiede il parere delle parti in re l'emergere di fornitori dominanti o fenomeni
causa sulle varie opzioni di modi- come la manipolazione delle offerte o la spartiziofica della normativa. Di seguito ne dei mercati tra gli offerenti?
alcune delle domande formulate:
- Che cosa occorre fare per migliorare l'accesso
- Occorre semplificare le proce- delle imprese europee ai mercati degli appalti pubdure vigenti, in particolare per blici dei paesi terzi?
quanto riguarda le autorità
locali e regionali più piccole? Come farlo utilmente senza compromettere garanzie essenziali di trasparenza e di
non discriminazione tra gli offerenti?
- Come ridurre la burocrazia che grava sugli
operatori economici, in particolare le PMI? Nel gennaio 2011 sono stati varati due importanti progetCome facilitare la presentazione di offerte in ti finanziati dalla Commissione europea e miranti a reagare di appalto intra-europee?
lizzare il sistema europeo GMES (Global Monitoring
- A quali condizioni gli appalti tra autorità system for Environment and Security), entrambi i conpubbliche dovrebbero essere esentati dall'ap- tratti per il valore di 2 milioni di euro. Il progetto Icemar
plicazione della normativa UE in materia di prepara il terreno per stabilire una rotta abbreviata e sicuappalti pubblici?
ra per le navi che viaggino tra l'Europa e la Cina fornen- Occorre modificare la normativa UE sugli do migliori previsioni relative agli iceberg, alle navi che
appalti pubblici per fare in modo che tenga si trovino nell'Oceano Artico e nei Mari Baltici. Il promaggiormente conto di altri obiettivi, quali getto obsAIRve fornirà invece informazioni in tempo
la promozione dell'innovazione, o di consi- reale sulla qualità dell'aria e segnalazioni relative a livelderazioni ambientali e sociali? Ad esempio, li eccessivi di emissioni inquinanti, tra cui in prima linea
occorre introdurre norme UE che fissino gli ossidi di zolfo (SOx), gli ossidi di azoto (NOx) l'ozol'obbligo di acquistare unicamente prodotti no (O3), il monossido di carbonio (CO) ed i particolati,
che rispettino determinate condizioni trasmettendole direttamente in linea all'utente grazie a
ambientali o di destinare una data percentua- piattaforme telefoniche intelligenti e messaggi SMS. I
le del bilancio a beni e servizi innovativi? servizi di Icemar e obsAIRve saranno disponibili ai citSono necessarie norme specifiche per gli tadini entro la fine del 2012.
Un contratto per il progetto Icemar è stato firmato con un
consorzio che riunisce imprese provenienti da
Un programmazione di emergenza per l'inverno
Danimarca, Finlandia, Germania, Norvegia, Svezia e
Regno Unito. Il progetto migliorerà la disponibilità e
l'accessibilità delle informazioni relative alla presenza di
Siim Kallas, vicepresidente della Commissione no: l'inizio delle vacanze natalizie. Molti voli ghiacci nei mari della regione artica, inclusi Oceano
europea con delega ai trasporti, ha incontrato nei sono stati cancellati e migliaia di passeggeri Artico e Mar Baltico. Esso fornirà in tempo reale inforgiorni scorsi a Bruxelles i responsabili dei principa- sono rimasti bloccati negli aeroporti di tutta mazioni continue ed accurate sulle condizioni dei ghiacli aeroporti europei per discutere su come evitare, Europa e di altre parti del mondo, con conse- ci in queste regioni e sull'ubicazione e sul movimento
in futuro, i problemi che le pesanti nevicate di guenze gravi anche dal punto di vista della degli iceberg nonché previsioni a questo proposito. In
dicembre hanno causato agli aeroporti. Le condi- gestione dei bagagli. Il funzionamento di particolare la possibilità di passare in condizioni di sicuzioni atmosferiche avverse
alcuni aeroporti è stato disturbato rezza attraverso l'Oceano Artico nei mesi estivi accorcehanno costretto i principali
anche dalla carenza di prodotti anti- rebbe drasticamente la rotta tra Europa e Cina (di circa
aeroporti dell'UE a chiudere,
gelo. Complessivamente sono state 6.000 km) consentendo considerevoli risparmi in termidel tutto o in parte, con gravi
cancellate decine di migliaia di ni di tempo, combustibile ed emissioni di CO2.
ripercussioni sul traffico aereo
voli.
Il progetto obsAIRve terrà sotto controllo la qualità delin tutta Europa. Diverse
Nel corso della riunione i responsa- l'aria e servirà i cittadini europei diramando informaziomigliaia di passeggeri hanno
bili degli aeroporti hanno esposto la ni elaborate sulla qualità dell'aria direttamente alle persodovuto pernottare negli aeroloro esperienza e le loro opinioni in ne via internet, telefoni intelligenti e messaggi SMS. Il
porti e sono stati cancellati
merito a quanto si è verificato, agli progetto farà pervenire i suoi risultati ai cittadini europei
35.000 voli, più che in tutto il 2009. La elementi coinvolti e alle carenze emerse:
per il tramite delle piattaforme esistenti a livello europeo,
Commissione proporrà misure specifiche per - Le pesanti nevicate hanno interessato hub nazionale e locale come il portale Eye on Earth
ovviare ad alcuni dei problemi principali nel pac- dell'UE che funzionano quasi al massimo dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) e le principachetto "Aeroporti", che sarà pubblicato nel corso della capacità e in uno dei periodi di maggio- li piattaforme nazionali di informazione meteorologica
del 2011.
re attività dell'anno.
di tutta Europa che vengono visitate giornalmente da
Il vicepresidente Kallas ha così motivato l’inter- - In molti casi la neve è stata rimossa troppo centinaia di migliaia di persone.
vento: "Una nube vulcanica è difficile da prevede- lentamente.
re per il settore dell'aviazione, ma l'inverno arriva - Heathrow, uno degli hub principali e tra gli aero- za degli aeroporti in caso di neve.
ogni anno e dovremmo essere preparati. Spetta al porti con il maggiore traffico nell'UE, è stato chiu- - Occorre garantire una maggiore cooperazione tra
settore aereo elaborare ed applicare dei piani di so per diversi giorni, causando effetti a cascata su tutte le parti coinvolte, sia in cielo che in terra.
emergenza. A livello istituzionale possiamo contri- altri aeroporti. Gli aeroporti funzionano come un - Occorre assicurare il normale funzionamento
degli hub. Vista la possibilità di effetti a cascata, gli
buire rafforzando il quadro normativo, in particola- sistema.
re, introducendo norme sui requisiti minimi di ser- - Le informazioni sono state fornite ai passeggeri aeroporti devono essere integrati maggiormente in
vizio e di qualità che gli aeroporti europei devono troppo lentamente per evitare i tempi di attesa negli modo da funzionare nel complesso come una rete.
Non possono operare isolatamente.
garantire ai propri passeggeri."
aeroporti.
A dicembre 2010 il traffico aereo ha subito forti - Il rischio di esaurire i prodotti antigelo ha turbato - Occorre migliorare la comunicazione con i passeggeri, fornendo informazioni migliori e più temperturbazioni, molti degli hub europei più grandi e e limitato il funzionamento degli aeroporti.
pestive in caso di ritardi e imbarchi su voli alternapiù attivi sono rimasti parzialmente chiusi durante Come garantire che ciò non si verifichi più?
uno dei fine settimana di maggiore attività dell'an- - Occorre migliorare la pianificazione di emergen- tivi.
NEVE: CONVOCATI I RESPONSABILI DEGLI AEROPORTI EUROPEI
PROGRAMMA GMES: PREVISIONI
ICEBERG E CONTROLLO DELLA
QUALITÀ DELL'ARIA
6
Gazzettino Europeo
29 Gennaio 2011
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COMMISSIONE EUROPEA - I rifiuti al centro del 20% circa di tutti i procedimenti d’infrazione in materia di diritto ambientale
L’UE SI STA AVVIANDO VERSO LA CREAZIONE DI UNA “SOCIETÀ DEL
RICICLAGGIO”, MA VI SONO ANCORA MARGINI DI MIGLIORAMENTO
La Commissione europea ha pubblicato nei giorni scorsi una
relazione sui risultati ottenuti dagli Stati membri nella prevenzione e nel riciclaggio dei rifiuti. Da quanto emerge,
anche se alcuni paesi hanno compiuto progressi eccellenti, si
è ancora lontani dal raggiungere l’obiettivo a lungo termine
di una “società del riciclaggio”, in cui non
solo si eviti di produrre rifiuti ma li si utilizzi anche come vera e propria risorsa.
Janez Potoènik, commissario UE per l'ambiente, ha dichiarato: “Il mio vecchio cellulare contiene oro, platino, palladio e
rame: tutte risorse rare in Europa. Una tonnellata di questi apparecchi contiene circa
280 grammi d'oro, 140 grammi di platino e
palladio e 63,5 chilogrammi di rame. Non
si tratta di rifiuti da interrare o incenerire,
ma di risorse che dovremmo rispettare. Il nostro serio intento è fare dell’Europa un’“economia efficiente dal punto di
vista delle risorse” – un obiettivo che ci apprestiamo a realizzare nel quadro della strategia di Europa 2020 e che non
si limiterà ad una semplice riduzione delle conseguenze
ambientali negative e delle emissioni di gas a effetto serra,
ma che genererà anche occupazione. Nel solo settore del
riciclaggio dei rifiuti si potrebbero creare mezzo milione di
posti di lavoro.”
Secondo quanto affermato dalla relazione, la produzione
complessiva di rifiuti è tendenzialmente in aumento (nel
migliore dei casi, in via di stabilizzazione) nella maggior
parte degli Stati membri, ma ad un ritmo più lento della crescita economica. Negli ultimi dieci anni, la produzione di
rifiuti urbani si è stabilizzata su circa 524 kg pro capite
all’anno, sebbene nello stesso periodo i consumi domestici
siano aumentati mediamente del 16%. Per ridurre la quantità
di rifiuti prodotti, in valore assoluto, si potrebbe pertanto
fare di più. Il 25% del cibo acquistato dalle famiglie europee,
ad esempio, finisce nella spazzatura. Si potrebbe evitare di
gettar via circa il 60% di questi rifiuti, con un risparmio dell’ordine di 500 euro all'anno per famiglia .
In ogni caso, un margine di miglioramento significativo può
ancora essere raggiunto a fronte di risultati discordanti
Esistono enormi differenze tra uno Stato membro e l’altro. I
tassi di riciclaggio variano da pochi punti percentuali ad un
massimo del 70%. In alcuni paesi lo smaltimento in discarica è virtualmente scomparso, in altri più del 90% dei rifiuti
viene ancora interrato. Ciò sta ad indicare che gli obiettivi
minimi attuali dell’UE in materia di raccolta e riciclaggio
possono essere notevolmente migliorati. In tal senso andrebbe incoraggiata l’introduzione di una combinazione degli
strumenti economici e normativi utilizzati dagli Stati membri che registrano i risultati migliori – tra cui il divieto di
smaltimento in discarica e l’applicazione del concetto di
responsabilità del produttore ad altri flussi di rifiuti all’interno dell’UE. Per promuovere maggiormente il riciclaggio,
inoltre, occorre rendere più coerenti la progettazione dei prodotti e le politiche in materia di rifiuti. Poiché la realizzazione di obiettivi ambiziosi nel settore del riciclaggio e della prevenzione richiede la partecipazione dell'intera società, la relazione
insiste sulla necessità di compiere sforzi
continui per migliorare il coinvolgimento dei
soggetti interessati e sensibilizzare i cittadini.
I rifiuti sono ancora al centro del 20% circa
di tutti i procedimenti d’infrazione in materia di diritto ambientale. Come dimostrato
dai recenti avvenimenti in Ungheria e in
Italia, la piena attuazione delle norme in materia di rifiuti è
vitale per la tutela dell’ambiente e della salute.
La nuova direttiva quadro sui rifiuti, che avrebbe dovuto
essere recepita entro il 12 dicembre 2010, non è stata ancora trasposta negli ordinamenti nazionali in molti paesi
dell’UE. Gli Stati membri disponevano di un periodo transitorio di due anni per poter adottare le misure necessarie ad
allinearsi alla nuova direttiva ma, ad oggi, solo pochi hanno
informato la Commissione del recepimento della normativa.
La Commissione sta controllando attentamente la situazione
e, se del caso, procederà contro chi si sarà dimostrato inadempiente in tal senso.
La nuova direttiva aggiorna e semplifica il nostro modo di
concepire la politica in materia di rifiuti, ispirandola al concetto del “ciclo di vita”. Introduce una gerarchia vincolante
a seconda del tipo di rifiuti, stabilendo un ordine di priorità
per il loro trattamento. Antepone la prevenzione al riutilizzo,
al riciclaggio e alle altre modalità di recupero, relegando in
fondo alla scala sistemi di smaltimento quali la messa in
discarica. Obbliga infine gli Stati membri ad ammodernare i
loro piani di gestione dei rifiuti e a predisporre appositi programmi di prevenzione entro il 2013, nonché a riciclare il
50% dei rifiuti urbani e il 70% dei rifiuti da costruzione e
demolizione entro il 2020.
La Commissione continuerà a controllare l’attuazione e l’applicazione delle norme sui rifiuti a livello nazionale, incluse
le disposizioni della nuova direttiva quadro, e nel contempo
cercherà di sviluppare, a monte, il sostegno agli Stati membri nel mettere a punto strategie e politiche adeguate. Nel
2012, per consolidare il quadro politico, essa formulerà
nuove proposte che comprenderanno, tra l’altro, la definizione delle misure concrete da adottare per potersi avvicinare
sempre di più a una società europea fondata sul riciclaggio e
su un impiego efficiente delle risorse.
Per ricevere il
sulla propria mail (in formato .pdf)
compilare il modulo sul sito:
www.gazzettinoeuropeo.it
IVA PER GLI AGENTI DI
VIAGGIO: DEFERITI
8 STATI EUROPEI
La Commissione europea ha deciso di deferire alla Corte di giustizia dell’UE per non aver adeguatamente attuato la normativa
sull’IVA per gli agenti di viaggio,
la Repubblica ceca, la Finlandia,
la Francia, la Grecia, l’Italia, la
Polonia, il Portogallo e la Spagna.
La direttiva IVA contiene disposizioni speciali (il cosiddetto regime
speciale del margine) per gli agenti di viaggio che vendono pacchetti ai viaggiatori. Gli Stati membri
citati dinanzi alla Corte hanno
attuato queste disposizioni speciali in modo scorretto, provocando
così distorsioni della concorrenza
tra gli agenti di viaggio, poiché
alcuni agenti sono soggetti ad un
onere fiscale superiore rispetto ad
altri.
Nel 2006 era stato rilevato che 13
Stati membri stavano attuando il
regime speciale IVA in modo scorretto. Da allora Cipro, Ungheria,
Lettonia, Paesi Bassi e Regno
Unito hanno modificato la loro
legislazione. Repubblica ceca,
Finlandia, Francia, Grecia, Italia,
Polonia, Portogallo e Spagna non
hanno invece adottato le misure
necessarie per modificare le proprie norme, ragion per cui la
Commissione li ha deferiti alla
Corte di giustizia.
DEFERITI VARI STATI UE
PER GLI ACCORDI DI
SORVOLO DELLA SIBERIA
La Commissione europea ha
avviato una serie di procedimenti
di infrazione nei confronti di
Belgio, Danimarca, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svezia e
Regno Unito relativi agli accordi
bilaterali sui servizi aerei stipulati
con la Russia, inviando a ciascuno
Stato membro una richiesta formale di informazioni.
La Commissione teme che detti
accordi possano minare la concorrenza tra le compagnie aeree europee e dare luogo a diritti di sorvolo della Siberia potenzialmente
illegali ai sensi delle norme antitrust dell'UE. Altre lettere di costituzione in mora erano state spedite nell'ottobre 2010 ad Austria,
Francia e Germania: la Commissione sta attualmente esaminando
la conformità al diritto dell'UE
degli accordi bilaterali sull'aviazione conclusi tra gli altri Stati
membri e la Russia. Il fatto che le
compagnie aeree europee debbano
pagare per volare sopra la Siberia
durante i viaggi verso molte destinazioni dell'Asia non solo rende i
voli più costosi, ma porta altresì
ad una concorrenza sleale tra compagnie dell'UE e compagnie di
paesi terzi.
La Commissione europea ritiene
che gli accordi sul trasporto aereo
debbano prevedere la parità di
trattamento di tutte le compagnie
aeree dell'UE e il rispetto delle
norme antitrust.
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Gazzettino Europeo
29 Gennaio 2011
7
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Gazzettino Europeo
29 Gennaio 2011
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Europa
Cronache
GERMANIA: GRAVI LE RIPERCUSSIONI DELLO SCANDALO ALLA DIOSSINA
SUI CONSUMI. MA L’ITALIA, INTANTO, SI RITROVA SENZA LEGGI DI TUTELA
A dirla in tutta franchezza non si capisce chi sta peggio: la
Germania che, nonostante i controlli accurati sui generi alimentari, l'eco dello scandalo alla diossina rende i consumatori ancora fortemente diffidenti, oppure l’Italia che, di fronte ad una emergenza di tale portata, si ritrova dalla metà
dello scorso dicembre con la cancellazione della legge 283
sulla tutela degli alimenti del 30 aprile
1962, che proteggeva i consumatori dai
cibi contaminati e puniva i responsabili
per la loro confezione e diffusione sul
mercato, grazie al provvedimento taglialeggi voluto dal ministro Calderoli.
In entrambi i casi sembra non ci sia
molto da stare allegri.
Intanto, in Germania la Grüne Woche,
uno degli appuntamenti fieristici più
grandi al mondo dedicato all’agricoltura,
all’alimentazione e all’ortocultura (che,
iniziata il 21 gennaio, si concluderà il 30 a Berlino) è stata
contrassegnata da manifestazioni di protesta.
«Anche se la sicurezza dei prodotti alimentari ha raggiunto
un livello molto alto», riporta il Tagesspiegel, «molti cittadini non credono più alle rassicurazioni degli esperti e i negozianti misurano quotidianamente la sfiducia dei loro clienti.
Non va meglio all’estero: prima i prodotti tedeschi avevano
un’alta considerazione, da due settimane, secondo il responsabile alla qualità del gruppo Metro Hans-Jürgen Matern,
non si riesce a vendere neppure una carota». E la situazione
si riflette anche sui produttori alimentari: «La Russia e altri
Stati hanno imposto il blocco alle importazioni di carne di
maiale tedesca», un danno economico che si protrarrà anche
nei prossimi mesi.
Tra i saloni della Grüne Woche si è levato, ovviamente,
anche il lamento degli agricoltori. «Adalbert Kienle, membro della associazione tedesca di categoria, ha sostenuto che
proprio gli imprenditori agricoli devono essere considerati le
principali vittime dello scandalo e ha chiesto un maggiore
intervento degli organismi statali», ha riportato la testata.
In ogni caso, in Germania sarà presto adottata una lista con
tutti gli ingredienti che possono essere contenuti nei mangimi per animali. Si spera che essa possa poi essere adottata in
tutta Europa. Il tutto, per consentire all’intero settore di
riguadagnare la fiducia dei consumatori.
Per contro, in Italia i cibi contaminati non sono più reato da
metà dicembre 2010, quando è stata cancellata la legge 283 sulla tutela degli alimenti. Lo ha segnalato il procuratore di
Torino Raffaele Guariniello, che in passato aveva più volte applicato la norma, al
ministro della Salute Ferruccio Fazio, il
quale ha subito annunciato di voler correre ai ripari.
Intanto però il vuoto c'è, grazie all'entrata
in vigore della procedura «taglia-leggi»
(la legge numero 246 del 28 novembre
2005 varata dal ministro Roberto
Calderoli), che depennando tutte le disposizioni anteriori al
primo gennaio 1970 tranne quelle ritenute «indispensabili»,
ha cancellato con un colpo di spugna il testo, che prevedeva
l'arresto da tre mesi a un anno o la multa fino a 46 mila euro
per i responsabili per aver messo in commercio le cozze tossiche, le mozzarelle blu, la carne alla diossina e il vino adulterato. Ma anche chi rinnovava la merce scaduta cambiando
l'etichetta o rendeva le salse più rosse, grazie ad additivi cancerogeni. Sembra assurdo legalizzare questo far west, eppure adesso per la magistratura non sarà più possibile intervenire, fatta eccezione per i casi gravi o mortali, puniti dal
codice penale. Sarà impossibile anche disporre sia blitz dei
Nas, sia i sequestri preventivi. E gli imputati di processo in
corso caso, a meno che non vengano contestati anche altri
reati, dovranno essere assolti.
Secondo quanto ha potuto accertare l'Ansa, il primo caso di
assoluzione si è avuto lo scorso 21 dicembre in un tribunale
del Sud Italia. L'avvocato dell'interessato, un commerciante,
ha citato l'annullamento della 283 e il giudice lo ha assolto
«perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato».
TAGLI ALLA BBC: 650 DIPENDENTI E SETTE NOTIZIARI IN MENO
(Lettera43) - Tagli drastici alla Bbc, l'autorevole e poliglotta emittente inglese. Come riporta il Guardian di giovedì 27
gennaio, a partire dal 2014 il World Service non riceverà più
fondi dal ministero per gli Affari esteri britannico, ma sarà
finanziato in misura minore dalle tasse sulle concessioni
governative. Una decisione
presa dal governo Cameron in
nome della riduzione della spesa
pubblica e che costringe la
British broadcasting corporation a una catena di licenziamenti che si tradurrà in un drastico
taglio sulle trasmissioni. Delle
32 lingue in cui i notiziari e i
programmi della Bbc vengono
trasmessi in tutto il mondo, sette
saranno sacrificate. Cinque
sezioni estere: macedone, albanese, serba, portoghese per
l’Africa e inglese per i Caraibi, chiuderanno del tutto i battenti, mentre le trasmissioni su onde corte in hindi, mandarino e swahili saranno interrotte. Un duro colpo per quello
che resta il maggiore servizio radiofonico multilingue del
pianeta, nonché un prestigioso ambasciatore del Regno
Unito nel mondo.
In pratica, con questa operazione il governo punta a ridurre
del 20% le spese del Bbc World Service che oggi ammontano a 253 milioni di sterline annui per un risparmio netto pari
a 46 milioni di sterline. Con essa, però, circa 650 lavoratori, cioè un quarto degli impiegati del World service della
Bbc, perderanno il posto entro il 2014. E secondo Peter
Horrocks, direttore responsabile del global service della
rete, la Bbc potrebbe perdere 30 milioni di ascoltatori rispetto alla propria attuale audience globale di 180 milioni per
effetto della riduzione dei programmi e delle lingue.
Gli esuberi sono stati confermati, a malincuore, da Peter
Horrocks, che ha più volte ribadito come la
reputazione del servizio e lo stesso peso del
Regno Unito nel mondo risentiranno dei tagli.
Horrocks ha assicurato che «il caso è stato portato all’attenzione del governo, ai cui ministri
abbiamo spiegato dettagliatamente l’impatto di
una simile riduzione del servizio».
Se l’opposizione laburista è contraria al sacrificio del World service, i giornalisti britannici
sono basiti. Per tutti parla Jeremy Dear, segretario generale della Nuj, l’Unione nazionale dei
giornalisti britannici, che definisce la situazione «uno choc per la vasta portata dei tagli» ma
sostiene anche che la dirigenza della Bbc non
abbia lottato abbastanza per evitarli.
Nel frattempo, gli impiegati a rischio licenziamento non ci
stanno e da giorni manifestano il proprio disappunto davanti alla storica sede della Bush House.
Una struttura costruita ad Aldwych, nel cuore di Londra,
negli anni Venti e ampliata nel decennio successivo quando
nel 1932 venne fondato il Bbc Empire service, l’antenato
dell’attuale World Service. Un complesso che la Bbc si prepara a lasciare l’anno prossimo, trasferendo l’intero servizio
per gli esteri in periferia. Un trasloco che potrebbe segnare
la fine di un’epoca per il network, depauperato su scala globale in nome dell’interesse nazionale.
FRANCIA, CANI PER
FIUTARE IL CANCRO
ALLA PROSTATA
Il cane dimostra ancora una volta
di essere il miglior amico dell’uomo. Un gruppo di ricercatori e
medici francesi, ha infatti scoperto che grazie alle loro capacità
olfattive, i cani possono essere
alla base di test affidabili per l’individuazione precoce di un cancro
alla prostata. Già da qualche
tempo, un’equipe di medici e
esperti biochimici, guidati da
Olivier Cussenot, professore di
urologia oncologica presso l’ospedale Tenon di Parigi, hanno sperimentato questo metodo, ricorrendo a un cane per migliorare i test
biochimici utilizzati in laboratorio
per l’identificazione del tumore.
Per questo, il cane, un pastore
belga, lo stesso a cui si fa affidamento per l’individuazione di
esplosivi, stupefacenti, o persone
sepolte dalle valanghe, viene
addestrato per riconoscere le
urine. ”A Orleans, l’aviazione
militare francese ha già formato
un cane che è capace di individuare il cancro alla prostata. Un
secondo è in corso di addestramento”, dice Cussenot al quotidiano La Croix. Secondo uno studio
che lo stesso professore ha co-firmato per la rivista ‘European
Urology’, il margine di successo
degli amici a quattro zampe nel
depistaggio di un cancro alla prostata è del 91%.
FRANCIA, LA CORTE
COSTITUZIONALE DICE
NO AI MATRIMONI GAY
Il Consiglio Costituzionale francese ha confermato il divieto di
matrimonio fra persone dello stesso sesso, giudicandolo conforme
alla costituzione. L’alta corte ha
pertanto demandato ai politici di
provvedere a un eventuale cambiamento della legislazione in
materia.
I ‘Saggi’, il cui parere era stato
richiesto su iniziativa di una coppia di donne ”madri” di quattro
figli e legate da un Pacs (il Patto
civile di solidarietà, unione civile
aperta agli omosessuali), hanno
dunque rinviato al legislatore
ordinario qualsiasi modifica in
materia.
Il matrimonio gay resta legale, al
momento in Olanda, Belgio,
Spagna, Portogallo, Norvegia,
Svezia,
Islanda,
Canada,
Sudafrica, Argentina e in alcuni
degli stati Stati Uniti. Nella sua
decisione, la Corte rinvia alla
legge per quanto riguarda l’applicazione del principio di eguaglianza davanti alla legge.
Gazzettino Europeo
29 Gennaio 2011
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Europa
Cronache
PEGGIORA LA SITUAZIONE ECONOMICA
DEL REGNO UNITO: IL PIL CADE A -0,5%
Sempre più in rosso i conti pubblici d’Inghlterra. Il governatore della Banca d’Inghilterra, Mervyn King, ha espresso
preoccupazione per il presente e un moderato ottimismo per
il futuro riguardo alla difficile situazione economica del
Regno Unito.
Dopo la pubblicazione dei dati sul
prodotto interno lordo nazionale per
l’ultimo trimestre del 2010 da parte
dello Uk Office for national statistics (Ons), avvenuta martedì 25
gennaio, King ha scelto di commentare cifre che evidenziano la stagnazione economica del Paese. Il meno
0,5% del Pil nazionale, unito alla
crescita dell’inflazione che ha registrato un aumento del 3,7% a
dicembre 2010 rispetto allo stesso periodo dell’anno prima
sono infatti segnali poco incoraggianti.
Il governatore della Bank of England ha parlato chiaro: «La
ripresa si annuncia instabile e l’inflazione rischia di crescere sino al 4-5% annuo, il doppio di quanto preventivato dalla
banca centrale». Tuttavia, il governatore continua a difendere l’operato di David Cameron e del ministro per le Finanze,
George Osborne. La recessione registrata nell’ultimo trimestre dell’anno passato viene così inquadrata in un’ottica di
alti e bassi nella quale, comunque, l’economia britannica ha
intrapreso «la strada giusta per tornare a crescere in maniera
uniforme. Il percorso giusto è stato tracciato ed è ora importante mantenerlo», ha proseguito King.
A dispetto della situazione, dunque, la Bank of England non
volta le spalle al governo e alla sua politica di robusti tagli
alla spesa pubblica. Come evidenzia il Financial Times, il
governatore «consiglia alle famiglie di accettare l’attuale
periodo di austerity in nome della necessità di alzare le tasse
sui consumi e tagliare le spese per riportare il deficit sotto
controllo».
In questo scenario, la banca centrale, come ha ribadito King,
«non potrebbe né dovrebbe tentare di prevenire la stretta al
tenore di vita dei cittadini britannici afflitti da prezzi più alti
e da aumenti in busta paga inadeguati». Come evidenzia
Robert Winnett sul Daily Telegraph, citando lo stesso King,
il potere di acquisto dei cittadini britannici «é lo
stesso del 2005», mentre «un simile e perdurante
calo del tenore di vita non si registrava da 80
anni».
Le parole del governatore non hanno certo contribuito a sollevare il morale della nazione né a rassicurare gli addetti ai lavori. La reazione immediata al discorso di King è stata infatti una caduta
dell’1,5% della sterlina nei confronti del dollaro. Il
25 gennaio la valuta inglese è stata scambiata a
1,58 dollari il valore più basso registrato negli ultimi due mesi e mezzo.
Sulle avversità del momento non potevano mancare i commenti dei partiti di opposizione.
Il neo ministro ombra per le Finanze, il laburista Ed Balls,
non ha perso occasione per attaccare Osborne che, nel commentare il passo indietro del Pil a fine 2010, aveva suggerito come le avverse condizioni metereologiche avessero frenato l’economia nazionale. «Il mio consiglio al ministro é di
non dare la colpa al brutto tempo. Cambi piuttosto le proprie
idee, crei un piano B e stabilisca rapidamente una politica a
tutela dei posti di lavoro e della crescita economica».
Una presa di posizione forte, ma che non scuote le certezze
di George Osborne: «Non è in dicussione alcun cambiamento della nostra politica fiscale sulla base di un mese di grande freddo. Si tratta di una strategia che ha saputo conquistarsi credibilità internazionale». Che tende, però, a vacillare sul
fronte interno. Già il giorno prima della pubblicazione dei
dati sul Pil, infatti, Sir Richard Lambert, direttore generale
uscente della Confederation of British industry (Cbi), organizzazione che riunisce le principali aziende d’Oltremanica,
aveva criticato la strategia economica della coalizione di
governo.
LA CONTINUA ASCESA DELLE DONNE DELLA BUNDESREPUBLIK
(Lettera43) - Germania: politica e donne. Per anni il ruolo
femminile è stato confinato alle cosiddette tre K, Kinder,
Küche e Kirche, bambini, cucina e chiesa. Poi è arrivato il
movimento femminista del Sessantotto che ha aperto la battaglia sui pari diritti e da allora le donne hanno compiuto un
lungo e faticoso cammino. Perché, come in molti hanno
sostenuto, la Germania non è mai stata la Svezia in termini
di emancipazione femminile.
Anche se oggi, i fatti sembrano dire tutt'altro: la politica tedesca è sempre più in mano
alle cosiddette quote rosa. Dalla cancelliera
Angela Merkel che, nonostante le difficoltà
incontrate durante il suo mandato, ha sempre
continuato a mietere consensi fino alla carrellata degli ultimi volti femminili della
Bundesrepublik.
Come ha scritto anche lo Spiegel, «proprio
Annegret Kramp-Karrenbauer sarà un ulteriore simbolo di questo cambiamento epocale quando, presumibilmente fra 5 mesi, sostituirà il dimissionario Peter
Müller alla presidenza della regione della Saar.
In un Paese che già oggi annovera una cancelliera, 2 presidenti di Regione e 5 ministre, l’ascesa delle donne ai posti
di responsabilità nella gestione della cosa pubblica potrebbe
non fare più notizia. «Ma se la tornata elettorale amministrativa del 2011 andrà in un certo modo», ha proseguito lo
Spiegel, «le presidenti di regione potrebbero diventare addirittura 5. Oltre alla Kramp-Karrenbauer, sono in corsa Julia
Klöckner della Cdu nella Renania Palatinato e Renate
Künast dei Verdi a Berlino. La prima è attualmente segretario di Stato, la seconda è capogruppo al Bundestag.
Entrambe hanno di fronte una campagna elettorale difficile,
ma non partono battute. Già oggi si tratta di donne che svolgono un ruolo di primo piano nella scena politica berlinese».
Appare stridente il contrasto con altre nazioni, dove in questi giorni il ruolo delle donne viene accostato alla politica
per tutt’altre considerazioni. La Germania, Paese per tanti
anni più conservatore nei costumi di quanto
faccia pensare la sua collocazione geografica
al centro dell’Europa, si è ormai lasciata alle
spalle le vecchie consuetudini e si è incamminata sul terreno delle uguali opportunità per i
due sessi.
«Le donne non fanno una politica rumorosa,
ha spiegato il magazine, come capita a molti
colleghi maschi, la loro caratteristica è di preferire i piccoli passi al grande baccano. La
scelta di Annegret Kramp-Karrenbauer come
sostituta di Müller è parsa sorprendente giacché la futura
presidente del Saarland non si è fatta strada a gomitate, al
contrario si è sempre distinta per un comportamento schivo
ma di successo nei ruoli importanti finora ricoperti come
ministra regionale dell’Interno, dell’Istruzione e degli Affari
Sociali».
E Ralf Stegner, segretario socialdemocratico nello
Schleswig-Holstein ed ex ministro nel primo gabinetto guidato da una donna, Heide Simonis, ha aggiunto: «La mia
esperienza è che le donne sono totalmente estranee al concetto di capo branco così caro agli uomini». Insomma, con
loro si lavora meglio, in maniera più rilassata e meno concorrenziale. Parola di uomo.
PARTENOPEI IN
DIFESA DEL MARCHIO
STG DELLA PIZZA
I pizzaioli di Napoli sono in rivolta. E ne hanno ben motivo:
rischiano infatti di perdere il marchio di tutela Stg (specialità tradizionale garantita) per la pizza
napoletana, faticosamente conquistato appena un anno fa. L'Unione
europea potrebbe infatti rivedere
la sua decisione sulle Sgt, poiché
lo scorso dicembre ha varato un
nuovo 'pacchetto qualità” di
norme sulla tutela dei prodotti alimentari.
Il che apre due scenari possibili:
quello negativo è che, tolte le Stg,
si riapra un vuoto legislativo in cui
purtroppo sprofonderebbero di
nuovo molti dei prodotti tipici italiani, copiati senza troppi problemi in ogni parte del mondo.
Quello positivo, almeno secondo i
nostri parlamentari europei, è che
con la soppressione dell'Stg si
dovrebbe far spazio a nuove regole, ancora più severe, sull'attribuzione dei marchi di qualità, magari riallacciandosi alle Dop (denominazione d'origine protetta) e
alle Igp (indicazione geografica
protetta) esistenti.
Insomma, la pizza napoletana
sarebbe ugualmente tutelata, poiché per realizzarla c'è già bisogno
di un prodotto Dop, come la mozzarella di bufala campana (questo
però solo nella variante della
Margherita extra). Nulla toglie
che in futuro possano essere ”blindati” anche gli altri ingredienti
previsti nella ricetta della napoletana depositata a Bruxelles: a partire dalla semplice mozzarella
(che è attualmente la seconda Stg
italiana), per arrivare ad aglio, origano, foglie di basilico fresco,
pomodoro fresco e olio extravergine d’oliva.
L'attestazione di specificità “pizza
napoletana Stg” è oggi riservata
alle pizze che seguono per filo e
per segno il disciplinare di produzione registrato in sede Ue. Vale a
dire: non solo la lista delle materie
prime, ma anche le modalità di
lavorazione, cottura e presentazione del prodotto. Indispensabile la
presenza di un 'cornicione' fatto a
regola d'arte: ben cotto e non più
alto di 1-2 centimetri, mentre il
diametro del disco di pasta non
può superare i 35 centimetri.
Il presidente della Commissione
agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, si è schierato dalla parte dei pizzaioli, riconoscendo la necessità di «correre ai
ripari, registrando il marchio europeo con una maggiore specificità». Magari aggiungendo un
aggettivo come “verace” alla definizione.
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Gazzettino Europeo
29 Gennaio 2011
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GAZZETTINO
EUROPEO.IT
Cultura
orizzonti transnazionali
Maschi sempre più donne.
Lo dice l'Eurispes.
Lui sempre più simile a lei. Il maschio italiano assomiglia
sempre di più a una casalinga inquieta. Così dopo la
“uoma”, la donna che si muove e pensa come un uomo,
adesso è arrivato il momento della “uonna”, l’uomo che,
magari non pensa come una donna, ma sicuramente agisce
al femminile. Apparecchia
la tavola e si spalma sul viso
la crema anti-rughe. Non si
perde le ultime tendenze
della moda e non vede l’ora
di andare al supermercato.
Fa la lavatrice e si cimenta
con piacere ai fornelli e al
cambio dei pannolini del
pupo.
Il ritratto impietoso appare
sulle colonne di Lettera43
che riporta il contenuto dell’ultimo rapporto Eurispes
sullo stato dell’Italia da cui
emerge che il “lui” della
coppia” è sempre più simile
alla “lei”. Chissà cosa
direbbe oggi Massimo
Troisi. Forse cambierebbe
la frase finale del suo Pensavo fosse amore e invece era un
calesse: «Un uomo e una donna, in particolare, sono le persone meno adatte a sposarsi tra di loro».
O forse no. Il regista Fausto Brizzi la ritiene ancora attuale.
Tanto che, l’ha usata come apertura del suo film Maschi
contro femmine appena uscito dalla programmazione, a cui
l’anno prossimo seguirà Femmine contro maschi, dove in
scena vanno proprio le situazioni che l’Eurispes descrive.
Una donna sempre più forte e sola e un maschio sempre più
confuso.
Perché, e nemmeno l’Eurispes lo dice, non si sa se questa
trasformazione dell’uomo italiano sia figlia di una costrizione o di una convinzione. La verità è che in casa si rimbocca
le maniche, non per tutto, ma per parecchie cose. Un compito di cui spesso (35,6%) o sempre (25,8%) gli uomini si
fanno carico tra le mura domestiche è quello di raccogliere
il sacchetto di rifiuti e portarlo fuori. Vero, alzi la mano chi
non lo fa. Oltre la metà del campione (53,3%) apparecchia
la tavola, un 46,8% adora andare al supermercato e un buon
32,9% si cimenta con i fornelli.
Piace meno pulire il bagno (solo il 23,7% sostiene di farlo)
o fare la lavatrice (solo il 19,4% si dedica a questa incombenza). Ma lo fanno. Sui figli poi nessuno si risparmia: cambiare il pannolino è considerato del tutto normale dal 70%
degli intervistati e se il figlio
ha l’influenza ben il 94,8%
dei papà è pronto ad accudirlo. Insomma gli italiani sono
anche dei “mammi” fantastici
almeno sulla carta che hanno
ceduto anche alle lusinghe
della vanità.
La donna pretende e schiavizza
La colpa è anche delle
“uome”. Quando si fidanzano
o sposano tendono a considerare gli uomini come degli
schiavetti e li fanno diventare
“uonne”. E vienimi a prendere, e vai a comprare l’acqua
perché pesa, e accompagna i
bambini a scuola e sbriga
tutte le faccende pratiche di
casa…. A forza di ubbidire agli ordini il maschio si è femminilizzato e non aspetta nemmeno più il comando. Fa e basta.
Per consolarsi, Bunga bunga a parte, non c’è il cibo ma ci
sono i prodotti di bellezza. La prova sono i numeri. Negli
ultimi tre anni hanno speso per farsi belli oltre 200 milioni
di euro e molte aziende hanno lanciato intere linee, con formulazioni adatte alle necessità degli uomini, che costituiscono circa il 10% del totale del fatturato.
E dove la crema non basta arriva il bisturi: Secondo i dati
della Società italiana di medicina estetica, infatti, è aumentata la richiesta di plastiche addominali, liposuzioni e lifting
soprattutto da parte degli over50. Tra gli interventi più
richiesti nel 2010 al primo posto figurano le operazioni di
liposuzione di fianchi e addome (22%) seguite dai trapianti
di capelli (16%), la rinoplastica (14%), la liposcultura al
laser per rimodellare i pettorali (12%), i trattamenti di lifting (8%) e la blefaroplastica (5%). La “uonna” è appena
nata ma ha già la sua malattia. Si chiama vigoressia e indica l'ossessione per il fisico. Ne sono affetti 670 mila italiani.
Il “Cairo Opera House” celebra con un recital i 150 anni dell’Unità d’Italia
Tra le diverse iniziative culturali previste dalla 43a edizione della “Fiera Internazionale del Libro del Cairo”, in programma dal 29 gennaio all’8 febbraio, ce n’è
una particolarmente interessante per l’Italia e
per chiunque ami la buona musica.
Il “Cairo Opera House” ospiterà, infatti, sabato 29 gennaio alle ore 20 il recital “L’Opera,
Unità d’Italia. La grande rivoluzione del
Melodramma” che ripercorre le tappe più
significative del percorso operistico italiano,
dall’epopea risorgimentale sino al Verismo,
figlio delle espressioni più elevate del ritrovato sentire “italiano”.
La raffinata kermesse rivisiterà le grandi arie liriche delle
indimenticabili opere di Giuseppe Verdi come “La
Traviata”, “La forza del destino”, “Don Carlo”, “Un ballo in
maschera” insieme a brani tratti dalla “Tosca” di Giacomo
Puccini e dalle composizioni di Umberto Menotti Maria
Giordano e di Pietro Mascagni.
Il pubblico potrà sicuramente godere di indiscussi capolavori della cultura italiana, che ormai fanno parte a pieno titolo
del patrimonio artistico internazionale, impreziositi dall’interpretazione del soprano Angela Papale, accompagnata al
pianoforte dal M° Fabio Marra.
La musica da sempre rappresenta un modo di esprimere il
comune sentire di un popolo, interpretandone
umori e aspirazioni. Il recital “L’Opera, Unità
d’Italia. La grande rivoluzione del
Melodramma” fa proprio questo: rende omaggio, attraverso la musica, a tutte quelle persone
che hanno contribuito, anche a costo della loro
vita, a rendere l’Italia un Paese libero e unito in
un solo popolo.
Come auspicato da Giuseppe Mazzini ne “La
filosofia della musica” (1836), il complicato
momento storico risorgimentale esigeva non solo un grande
sforzo collettivo e un impegno politico comuni, ma soprattutto una nuova coscienza morale e spirituale verso l’affermazione di quegli ideali di libertà che la potenza evocativa
della musica poteva contribuire a sublimare e a diffondere.
Giuseppe Verdi ne è, senza dubbio, l’interprete più sensibile ed attento, cogliendo appieno il bisogno essenziale di
corale solidarietà popolare al punto da lanciare, senza esitazioni, la propria personale sfida sul campo di battaglia, contribuendo in modo determinante alla definizione dell’identità culturale italiana.
"Giorno della memoria"
Iniziativa della Presidenza
del Consiglio dei Ministri
per una "memoria
condivisa" della Shoah
E’ partita nei giorni scorsi la campagna di comunicazione della
Presidenza del Consiglio dei
Ministri sulla costruzione di una
memoria condivisa della Shoah.
"La Shoah fu una tragedia unica,
collettiva e nazionale, che ha
riguardato, direttamente o indirettamente, la gran parte delle famiglie italiane. Anche nel nostro
Paese, che vanta tra le altre la più
antica Comunità Ebraica della
diaspora al mondo. È necessario
quindi rendere condiviso con la
popolazione italiana sia questo
aspetto storico, sia l’utilità pubblica della costruzione di luoghi
deputati a divulgare, soprattutto
verso le nuove generazioni, la
Shoah. Inizia pertanto il 27 gennaio sulle reti Rai la trasmissione
dello spot per l’iniziativa “Storia
di famiglie - Campagna di raccolta materiali e documenti sulla
Shoah”, promossa, nell’ambito
delle iniziative per il Giorno della
Memoria, dal Comitato di coordinamento per le celebrazioni in
ricordo della Shoah, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei
Ministri.
Obiettivo della Campagna è la
raccolta di materiali e documenti
destinati ai Musei della Shoah e
dell’ebraismo di Roma e Ferrara,
nonché al Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di
Milano, a fini di esposizione,
divulgazione e studio.
Con lo spot, cui hanno contribuito
volontariamente autorevoli testimonial: Piero Angela, Giovanni
Maria Flick, Alain Elkann e
Massimo Ranieri, i cittadini italiani sono invitati a cercare e raccogliere materiale riguardante la
Shoah (lettere, fotografie, cartoline, diari, oggetti…), conservato
magari non conoscendone il valore storico-culturale, e a donarlo
per contribuire alla costruzione
dei Musei della Shoah e dell’ebraismo.
La raccolta del materiale ha avuto
inizio il 27 gennaio e terminerà il
30 giugno 2011. In tale periodo,
tutti coloro che intendono aderire
alla Campagna potranno recarsi
alla Prefettura-Ufficio territoriale
del
Governo
più
vicina
(www.interno.it - per informazioni Numero verde 800 893 140) per
consegnare, a titolo di donazione,
il materiale in proprio possesso,
che verrà esaminato da un’apposita Commissione scientifica per la
sua definitiva assegnazione.
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Gazzettino Europeo
29 Gennaio 2011
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Gazzettino Europeo
29 Gennaio 2011
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Bandi e Concorsi Europei
APRILE
FEBBRAIO
FEBBRAIO
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
PARLAMENTO EUROPEO
RICERCA E INNOVAZIONE
Invito a presentare proposte a titolo del progetto
di programma di lavoro annuale per la
concessione di sovvenzioni nel campo della rete
transeuropea di energia (TEN-E) per il 2011
Sovvenzioni a progetti in conformità agli obiettivi definiti.
Stanziamento: 24.150.000 euro - GUUE 2010/C 352/12
Scadenza: 28 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO
PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011
Termine per la presentazione relativa a Comenius, Erasmus,
Leonardo da Vinci, Grundtvig: Progetti multilaterali, Reti e misure di accompagnamento
Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06
Scadenza: 28 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EACEA/20/10 Media 2007 Sviluppo, distribuzione,
promozione e formazione Sostegno alla diffusione
televisiva di opere audiovisive europee
2° termine per la presentazione di proposte per promuovere la
diffusione transnazionale di opere audiovisive europee.
Stanziamento: 10.400.000 euro - GUUE 2010/C 248/04
Scadenza: 28 febbraio 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-ERANET-2011-RTD: invito a presentare
proposte per il coordinamento di azioni di ricerca
nell'ambito del VII PQ di RST
Nel presente invito saranno perseguiti obiettivi specifici riferiti a
sette distinte priorità individuate in 17 topic.
Stanziamento: 44.610.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 22 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO
PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011
Termine per la presentazione relativa a Comenius, Leonardo da
Vinci, Grundtvig: Partenariati; Partenariati Comenius-Regio;
Grundtvig: Seminari.
Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06
Scadenza: 21 febbraio 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-PEOPLE-2011-COFUND: Proposte per le
Azioni “Marie Curie” nell'ambito del programma
'PERSONE' del VII PQ di RST
L'Azione Cofund sosterrà programmi di borse di studio per i
ricercatori più promettenti e con esperienza.
Stanziamento: 90.000.000 euro - GUUE 2010/C 283/07
Scadenza: 17 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EAC/32/10 - PROGRAMMA TEMPUS IV RIFORMA
DELL’ISTRUZIONE SUPERIORE MEDIANTE LA COOPERAZIONE UNIVERSITARIA INTERNAZIONALE
Promuovere la cooperazione multilaterale tra gli istituti d'istruzione superiore dell’Ue e i paesi partner confinanti.
Stanziamento: 48.700.000 euro - GUUE 2010/C 278/12
Scadenza: 15 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO
PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011
Termine per la presentazione delle proposte relative al
Programma Jean Monnet aperto agli istituti di istruzione
superiore di tutto il mondo.
Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06
Scadenza: 15 febbraio 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
ERC-2011-AdG: Invito a presentare proposte
nell'ambito del Programma di lavoro «Idee» 2011
del VII Programma Quadro di RST
Termine per la presentazione delle proposte per il dominio
'Physical Sciences and Engineering' (PE) .
Stanziamento: 661.400.000 euro - GUUE 2010/C 298/07
Scadenza: 09 febbraio 2011
AMBIENTE
NER 300 - PROGETTI DI DIMOSTRAZIONE
COMMERCIALE PER IL TRATTENIMENTO E LO
STOCCAGGIO GEOLOGICO DI CO2 E PROGETTI DI
DIMOSTRAZIONE DI TECNOLOGIE INNOVATIVE
PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA RINNOVABILE
Stanziamento: 300.000.000 euro - GUUE 2010/C 302/04
Scadenza: 09 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO
PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011
Termine per la presentazione relativa a Leonardo da Vinci:
Mobilità (incluso il certificato di mobilità Leonardo da Vinci);
Corsi di lingue intensivi Erasmus
Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06
Scadenza: 04 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
PROGRAMMA CULTURA (2007-2010) - SETTORE
1.2.2: PROGETTI DI TRADUZIONE LETTERARIA
Il supporto europeo alla traduzione letteraria è finalizzato alla
valorizzazione della letteratura e del patrimonio letterario europeo, favorendo la circolazione di opere tra diversi paesi.
Stanziamento: 2.700.000 euro - GUUE 2010/C 204/04
Scadenza: 03 febbraio 2011
AVVISO: Per ulteriori informazioni sui Bandi riportati in questa pagina o per accedere agli elenchi completi dei Concorsi già in scadenza per il 2011, consultare
“GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm
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Gazzettino Europeo
29 Gennaio 2011
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Bandi e Concorsi Europei
APRILE
FEBBRAIO
FEBBRAIO
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
PARLAMENTO EUROPEO
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-SSH-2011-1: Proposte per la priorità SCIENZE
SOCIOECONOMICHE E SCIENZE UMANE nell'ambito
del programma specifico 'COOPERAZIONE' del
VII Programma Quadro di RST
Collaborative projects: “large scale integrating research projects“
Stanziamento: 40.000.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 02 febbraio 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-SSH-2011-2: Proposte per la priorità SCIENZE
SOCIOECONOMICHE E SCIENZE UMANE nell'ambito
del programma specifico 'COOPERAZIONE' del
VII Programma Quadro di RST
Projects: “small or medium-scale focused research projects“
Stanziamento: 29.700.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 02 febbraio 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-SSH-2011-3: Proposte per la priorità SCIENZE
SOCIOECONOMICHE E SCIENZE UMANE nell'ambito
del programma specifico 'COOPERAZIONE' del
VII Programma Quadro di RST
Projects: “Coordination and support actions“
Stanziamento: 6.300.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 02 febbraio 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-NMP-2011-CSA-5: Proposte per l'azione
NANOSCIENZE, MATERIALI E NUOVE TECNOLOGIE
DI PRODUZIONE E AMBIENTE nell'ambito del
programma 'COOPERAZIONE' del VII PQ di RST
Invito a presentare proposte 'Coordination and Support Actions'.
Stanziamento: 12.000.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 01 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EAC/57/10 - PROGRAMMA «GIOVENTÙ IN
AZIONE» 2007-2013 - INVITO A
PRESENTARE PROPOSTE 2011
1° termine per la presentazione delle domande per promuovere
e sostenere la cittadinanza attiva dei giovani in Europa.
Stanziamento: 885.000.000 euro - GUUE 2010/C 333/09
Scadenza: 01 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
PROGRAMMA «EUROPA PER I CITTADINI»
AZIONE 2/MISURA 3 SOSTEGNO A FAVORE DI
PROGETTI PROMOSSI DALLE ORGANIZZAZIONI
DELLA SOCIETÀ CIVILE
Diffondere la reciproca comprensione tra diverse culture.
Stanziamento: 2.807.000 euro - GUUE 2010/C 340/14
Scadenza: 01 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
PROGRAMMA «EUROPA PER I CITTADINI»
AZIONE 1/MISURA 1.1 INCONTRI FRA CITTADINI
NELL’AMBITO DEL GEMELLAGGIO TRA CITTÀ
Questa misura comprende attività che prevedono o promuovono
scambi diretti fra cittadini europei.
Stanziamento: 7.043.000 euro - GUUE 2010/C 340/14
Scadenza: 01 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
PROGRAMMA «EUROPA PER I CITTADINI»
AZIONE 1/MISURA 1.2 - COLLEGAMENTO IN RETE
TELEMATICO TRA CITTA’ GEMELLATE
Sostenere la creazione di reti telematiche per sviluppare cooperazioni tematiche e durature tra città gemellate.
Stanziamento: 4.528.000 euro - GUUE 2010/C 340/14
Scadenza: 01 febbraio 2011
AVVISO: Per ulteriori informazioni sui Bandi riportati in questa pagina o per accedere agli elenchi completi dei Concorsi già in scadenza per il 2011, consultare
“GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm
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Gazzettino Europeo
29 Gennaio 2011
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Bandi e Concorsi Europei
APRILE
MARZO
MARZO
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
PARLAMENTO EUROPEO
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-NMP-2011-EU-RUSSIA: Proposte per l'azione
NANOSCIENZE, MATERIALI E NUOVE TECNOLOGIE
DI PRODUZIONE E AMBIENTE nell'ambito del
programma 'COOPERAZIONE' del VII PQ di RST
Russia: Small or medium-scale focused research projects.
Stanziamento: 4.500.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 31 marzo 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
PRINCE 2010 - UE27 - Cooperazione Europeaid Programma IPA - Invito a presentare proposte
L'obiettivo generale del presente invito è la sensibilizzazione sui
vantaggi e sulle sfide dell'attuale processo di allargamento
dell'UE ai Balcani occidentali, alla Turchia e all'Islanda.
Stanziamento: 2.500.000 euro - GUUE 2010/C 283/07
Scadenza: 31 marzo 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EACEA/37/10 - PARTENARIATI TRANSATLANTICI
DI SCAMBIO - PARTENARIATI TRANSATLANTICI
DI LAUREA - Proposte per il Programma EACEA
UE-Canada per la cooperazione in materia di
istruzione superiore, formazione e gioventù
Stanziamento: 1.546.000 euro - GUUE 2010/C 323/08
Scadenza: 31 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-PEOPLE-2011-EURAXESS-II: TRANS-NATIONAL OPERATION OF THE "EURAXESS SERVICES
NETWORK II" - Proposte nell'ambito del
programma «Persone» del VII PQ di RST
Sostegno alla creazione di reti europee di ricercatori all'estero.
Stanziamento: 3.000.000 euro - GUUE 2010/C 340/13
Scadenza: 30 marzo 2011
COOPERAZIONE EUROPEAID
EUROPEAID/130947/L/ACT/BA
GET TO KNOW THE EU
La delegazione dell'Ue in Bosnia-Erzegovina intende, attraverso
il presente invito, portare avanti attività che favoriscano il dialogo
sul processo di integrazione europea.
Stanziamento: 120.000 euro - EuropeAid/130947/L/ACT/BA
Scadenza: 25 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-PEOPLE-2011-IRSES: AZIONI MARIE CURIE SCHEMA DI SCAMBI INTERNAZIONALI TRA STAFF
DI RICERCA - SOSTEGNO ALLA FORMAZIONE
E ALLA CARRIERA DEI RICERCATORI
Partenariati di ricerca attraverso scambi di personale.
Stanziamento: 30.000.000 euro - GUUE 2010/C 283/07
Scadenza: 17 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-INCO-2011-7: Proposte per l'azione ATTIVITÀ
DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE nell'ambito
del programma specifico 'CAPACITÀ' del VII
Programma Quadro di RST - Activity INCO-LAB
Strengthening European research facilities in third countries.
Stanziamento: 12.000.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 15 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-INCO-2011-6: PROPOSTE PER L'AZIONE
ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
PROGRAMMA 'CAPACITÀ' DEL VII PROGRAMMA
QUADRO DI RST - ACTIVITY ERA-WIDE
Eastern Europe and South Caucasus - Mediterranean Countries.
Stanziamento: 15.000.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 15 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-INCO-2011-8: proposte per l'azione ATTIVITÀ
DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE nell'ambito
del programma specifico 'CAPACITÀ' del VII
Programma Quadro di RST - Activity INCO-HOUSE
Invito per la seguente area: INCO.2011-8.1 India
Stanziamento: 500.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 15 marzo 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO
PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011
Termine per la presentazione relativa a Erasmus: Programmi
intensivi, Mobilità degli studenti presso scuole o imprese e
Mobilità del personale dell'istruzione
Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06
Scadenza: 11 marzo 2011
COOPERAZIONE EUROPEAID
EUROPEAID/130729/C/ACT/MULTI - LOTTA
CONTRO LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E LA
CORRUZIONE: RAFFORZAMENTO DELLA RETE
DEI PROCURATORI
Proposte per azioni nei Paesi dei Balcani.
Stanziamento: 5.000.000 euro - EuropeAid/130729/C/ACT/Multi
Scadenza: 11 marzo 2011
COOPERAZIONE EUROPEAID
EUROPEAID/130847/L/ACT/RS - SOSTEGNO
ALLA SOCIETÀ CIVILE
La delegazione dell'Unione europea in Serbia è alla ricerca di
proposte per azioni in materia di integrazione nell'UE della
Serbia, consentendo la partecipazione della società civile.
Stanziamento: 4.000.000 euro - EuropeAid/130847/L/ACT/RS
Scadenza: 10 marzo 2011
AVVISO: Per ulteriori informazioni sui Bandi riportati in questa pagina o per accedere agli elenchi completi dei Concorsi già in scadenza per il 2011, consultare
“GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm
Gazzettino Europeo
29 Gennaio 2011
E-mail
[email protected]
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Bandi e Concorsi Europei
APRILE
MARZO
MARZO
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
PARLAMENTO EUROPEO
RICERCA E INNOVAZIONE
ERC-2011-AdG: Invito a presentare proposte
nell'ambito del Programma di lavoro «Idee» 2011
del VII Programma Quadro di RST
Termine per la presentazione delle proposte per il dominio Life
Sciences (LS).
Stanziamento: 661.400.000 euro - GUUE 2010/C 298/07
Scadenza: 10 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-PEOPLE-2011-CIG: PROPOSTE NELL'AMBITO
DELL'AZIONE MARIE CURIE CAREER INTEGRATION
GRANTS (CIG) - SOVVENZIONI DI INTEGRAZIONE
PER LA CARRIERA
Nell’ambito del programma 'PERSONE' del VII PQ di RST.
Stanziamento: 40.000.000 euro - GUUE 2010/C 283/07
Scadenza: 08 marzo 2011
COOPERAZIONE EUROPEAID
EUROPEAID/130732/L/ACT/RS - SERBIA SVILUPPO DI SERVIZI DI COMUNITÀ PER
BAMBINI CON DISABILITÀ E LE LORO FAMIGLIE
La delegazione dell'Ue presso la Repubblica di Serbia sostiene
proposte che si concentrano sullo sviluppo dei servizi locali.
Stanziamento: 3.000.000 euro - EuropeAid/130732/L/ACT/RS
Scadenza: 04 marzo 2011
OCCUPAZIONE - AFFARI SOCIALI
VP/2010/014 - PROGETTO PILOTA
COOPERAZIONE ALL-INCLUSIVE TRA AUTORITÀ
PUBBLICHE, AZIENDE E IMPRESE SOCIALI A
FAVORE DELL'INCLUSIONE SOCIALE E
L'INTEGRAZIONE NEL MERCATO DEL LAVORO
Stanziamento: 1.500.000 euro - VP/2010/014
Scadenza: 02 marzo 2011
AVVISO: Per ulteriori informazioni sui Bandi riportati in questa pagina o per accedere agli elenchi completi dei Concorsi già in scadenza per il 2011, consultare
“GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm
PROMUOVERE I PROGETTI EUROPEI
Le attività promozionali e la divulgazione dei risultati conseguiti costituiscono un aspetto estremamente importante e
obbligatorio per tutti i progetti che hanno ottenuto finanziamenti dall’Unione europea.
Già in fase di redazione della richiesta di sovvenzionamento è necessario definire i supporti (giornali, riviste, siti web) e
le azioni (ad esempio diffusione attraverso mailing list) che renderanno pubblici i risultati di ciascuna azione finanziata.
“GAZZETTINO EUROPEO”, proprio per la peculiarità delle proprie competenze nel settore dell’informazione
comunitaria e, soprattutto, per la collaudata possibilità di diffusione multiregionale per ciascuna sua pubblicazione, può
rappresentare un valido supporto per quelle organizzazioni italiane che, a diverso titolo, partecipano a progetti europei.
Attività di “disseminazione”, dunque, attraverso “GAZZETTINO EUROPEO” che per questo specifico servizio ha
elaborato una vantaggiosa piattaforma di offerte per garantire massima visibilità a costi assolutamente convenienti.
Oltre al giornale, poi, una apposita sezione del proprio sito web può essere attivata, su richiesta, per accogliere le schede
riassuntive e le note informative di ciascun progetto comunitario; garantendo, in questo caso - senza ulteriori costi aggiuntivi - sia il costante aggiornamento delle informazioni pubblicate, sia l’ampliamento degli spazi web necessari a dare completa ed esauriente rendicontazione dei risultati conseguiti.
Per conoscere l’intera gamma delle offerte o ricevere maggiori informazioni sulla tipologia dei servizi, scrivere a:
[email protected]
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Gazzettino Europeo
29 Gennaio 2011
Pubblicità
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