Atelier 6 – La rotta – – L`umorismo nella coppia

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Atelier 6 – La rotta – – L`umorismo nella coppia
Atelier 6 – La rotta – L’umorismo nella coppia
Animatori Maria Grazia e Claudio Righi
Righ
L’incontro svoltosi il 2 e 4 maggio ha visto coinvolte 24 persone di cui 9
italiani, 7 francesi, 3 slovacchi, 2 svizzeri, 2 canadesi, 1 belga… una torre di babele, coordinate dai
coniugi Maria Grazia e Claudio Righi, supportati nella traduzione italianoitaliano-francese da Gabriella
Gualchi, e come segretario Maurizio Picciafuochi.
Tema dell’incontro
“L’Umorismo nella coppia”.
Il 2 maggio 2013, data la brevità del tempo a disposizione, 60 minuti, l’incontro ha visto un primo
momento di breve conoscenza, a cui è seguita una riflessione sulla domanda:
“Cosa è per te l’Umorismo?”.
La riflessione è stata fatta individualmente, ma in gruppo separato uomini e donne per cogliere la
differenza di concezione dell’Umorismo.
L’Umorismo per la parte femminile è:
RIDERE CON TE E NON CONTRO DI TE.
L’Umorismo per la parte maschile è:
USARE PAROLE EQUILIBRATE CON INTELLIGENZA PER SDRAMMATIZZARE.
Il 4 maggio dalle 09:30 alle 13:00, non erano presenti gli Slovacchi, partiti, i partecipanti rimasti
hanno avuto modo di confrontarsi
ntarsi tra loro dialogando, spesso con vero spirito dialettico umoristico,
sulle diverse affermazioni e i testi proposti dai coordinatori dell’incontro, quali l’approfondimento
tra Umorismo e Ironia, se c’è dell’Umorismo nei testi dell’Antico e Nuovo Testamento
Testa
(es.:
Abramo e Sara, Tobia, Mosè, Giuseppe e i suoi fratelli, Gesù stesso quando poneva la domanda di
cosa voleva pur essendo chiaro), suggerendo persino loro i diversi episodi in merito, il Perdono,
asimmetria e simmetria dell’Umorismo ecc.., anche con esperienza personale di vita vissuta, la
difficoltà di ridere sia quantitativamente che qualitativamente (es. oggi si ride circa 5 minuti al
giorno rispetto ai 20 minuti degli anni ’40).
I diversi testi usati dai coordinatori sono frutto dell’esperienza
dell’esperienza della due Giorni Nazionale di Pisa
del 2010 la cui tematica era “L’Umorismo nella coppia, vivere e sopravvivere con humour nella vita
quotidiana” e riproposto in questo consesso come Atelier 6.
Interesse e vivace scambio dialettico hanno suscitato il testo
t
ebraico:
La Creazione secondo lo spirito ebraico
Un giorno il Creatore si svegliò un po’ annoiato nella sua solitudine, egli pensò quindi bene di
creare l’uomo.
Dio prese allora un po’ di argilla la plasmò a sua immagine, ma, quando fu li lì per soffiare
sof
dentro
lo spirito vitale, egli si accorse che il modello non era proprio riuscito bene ed se ne disfece.
Dio prese dell’altra argilla e con maggior cura si accinse a plasmare un altro modello.
Terminato il modello Dio gli soffiò dentro lo spirito vitale
vitale ed ecco creato l’uomo.
Dio subito si accorse, nella sua straordinaria intelligenza, che qualcosa non andava, che mancava
qualcosa, e allora egli pensò di creare la donna, ma vide di non avere più argilla a disposizione.
Nella sua stupenda fantasia,, Dio prese un po’ dello splendore del sole, delle fasi della luna, del
luccichio delle stelle, della soavità delle colline, dell’incanto del cielo, del fascino della notte e
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ancora volle aggiungerle della gazzella le movenze, del cavallo le chiome, delle viole il soffice
velluto, della rosa e del giacinto l’inebriante profumo, dell’acqua la limpida freschezza, del fuoco il
calore, dell’aria la leggerezza, della terra il segreto mistero della vita, della luce il colore.
Dio mescolò tutto quanto con molta delicatezza ed ecco creata la donna.
Soddisfatto del suo lavoro Dio chiamò a sé l’uomo e gli disse: ”Guarda”.
L’uomo osservò stupito ed estasiato.
Vista la sua sorpresa e la sua gioia, il Creatore gli disse: “Prendila, vivi con lei”.
L’uomo prese sottobraccio la donna e, senza neppure la cortesia di un sussurrato grazie, la portò via
con sé.
Di lì a qualche tempo Dio vide tornare l’uomo e la sua donna, stanchi e tristi.
Davanti veniva l’uomo a capo chino e poi, qualche metro dietro, seguiva la donna malinconica.
Il Creatore domandò: “Che cosa succede?”.
L’uomo rispose: “Potrei chiedere una cosa senza offesa?”
Il Creatore rispose: “Dimmi pure uomo”.
L’uomo disse: “La donna che mi avete posto accanto ecco ve la potreste riprendere indietro?”
Il Creatore sorridente, e senza aggiungere parola, riprese con sé la donna.
Trascorse ancora del tempo e un giorno l’uomo ancora più stanco e triste ritornò sulla strada dove
era solito sostare il Creatore.
Quando il Creatore lo vide gli domandò: “Cosa è successo ancora?”
L’uomo rispose: “Potrei chiedervi ancora una cosa, sempre senza offesa?”
“Dimmi pure uomo”, rispose il Creatore.
L’uomo disse con un filo di voce: “Potrei riavere ancora quella donna?
Con lei non sarà sempre facile convivere, ma senza di lei è impossibile vivere”.
Il “DECALOGO DELL’UMORISMO” , così riportato in forma breve:
1) L’attenzione (come facciamo a cogliere gli aspetti della Vita se non facciamo attenzione alle
cose?)
2) Cogliere il particolare (occorre passare dal particolare all’insieme e dall’insieme saper
osservare il particolare).
3) Si può vivere di umorismo se siamo cresciuti (avere la maturità di parlare più con la testa che
non con lo stomaco).
4) Avere il senso del tempo (dare la giusta proporzione agli accadimenti…).
5) La pazienza (questo termine ha la stessa radice di passione per evitare di diventare istintività).
6) La compassione (com-passione cioè la passione con qualcuno, dopo tutto siamo tutti nella stessa
barca).
7) L’umiltà (la capacità di riconoscere il senso della realtà e che il senso della realtà è il senso del
relativo)
8) Chi ha il senso della realtà arriva alla trascendenza (chi ha un forte senso della realtà può
arrivare alla trascendenza, per cui la stessa non è contro la realtà, è oltre la realtà).
9) La preghiera (essa è il momento più umoristico del rapporto con Dio).
10) La genitorialità, essere figli (il bravo genitore è quello che sa che deve andare alla sorgente
della genitorialità, di paternità e di maternità che è il Dio che sopra di me).
Dopo ampia discussione i partecipanti hanno ritenuto opportuno aggiungere:
11) la Fiducia in sé e verso l’altro.
Quindi c’è stata una disamina dell’essere umoristi nelle diverse nazioni e regioni di provenienza dei
partecipanti, evidenziando come coloro che vivono al nord e nelle grandi città sono più “freddi”
rispetto a coloro che vivono nel sud delle nazioni e anche l’appartenenza a una lingua latina offre
una maggior apertura all’umorismo rispetto alle lingue dure del nord .
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Altro momento di confronto, sempre con il metodo del 2 maggio, è stata la domanda:
“Come può aiutare l’umorismo nella relazione di coppia?”
Diverse le proposte sia dal punto di vista femminile sia maschile… scaturite dopo un vivace
scambio tra i partecipanti.
L’incontro è terminato con:
- la Preghiera sull’Umorismo
di Tommaso Moro
Signore,
donami una buona digestione
e anche qualcosa da digerire.
Signore,
dammi un'anima che abbia occhi
per la bellezza e la purezza, che
non si lasci impaurire dal peccato
e che sappia raddrizzare le situazioni.
Dammi un'anima
che non conosca noie, fastidi, mormorazioni, sospiri, lamenti.
Non permettere che mi preoccupi, eccessivamente, di quella cosa invadente che chiamo "io".
Dammi il dono di saper ridere
di uno scherzo,
di saper cavare qualche gioia dalla vita
e anche di farne partecipi gli altri.
Signore,
dammi il dono dell'umorismo
Amen
Una breve traccia bilingue italiano-francese: “L’Umorismo nella Coppia”, qui riportata
brevemente:
La risata è essenziale nel flirt come nella relazione seria.
Uomini e donne usano l'umorismo per attrarsi a vicenda e per segnalare un interesse romantico,
ma ciascun genere raggiunge lo scopo in maniera
diversa.
Negli ultimi dieci anni gli scienziati, oltre a studiare ciò che la gente trova divertente, hanno
orientato le loro osservazioni su uomini e donne come "produttori" di comicità.
Sulla relazione tra umorismo e coppia diverse ricerche hanno dimostrato curiose differenze di
genere.
Nonostante entrambi i sessi dichiarino di desiderare un partner dotato di sense of humour, le
donne gli attribuiscono il significato di "qualcuno che mi faccia ridere", invece gli uomini di
"qualcuno che rida delle mie battute".
Il fatto che un uomo e una donna siano complementari nel gioco di domanda e offerta
umoristica è stupefacente, poiché la risata non è sotto il nostro controllo conscio.
Dunque, come molti comportamenti che sfuggono alla nostra consapevolezza, i ricercatori
sospettano che questi desideri opposti possano essere emersi per favorire la riproduzione.
Umorismo e coppia: perché gli uomini divertenti sono tanto attraenti?
Un ampio corpus di ricerche sostiene l'ipotesi della selezione sessuale.
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Da un punto di vista evolutivo, quando una femmina è attratta dall'imponenza di un maschio,
sta inconsciamente reagendo alla sua ricchezza genetica e aumenta così la probabilità di
sopravvivenza della sua prole.
Sull'altro fronte, il sesso "forte", ossia il maschio, deve competere per ottenere l'attenzione
della femmina.
Ci sono alcuni studi che in più mostrano come l'umorismo sia un buon indicatore d’intelligenza
e creatività.
Questo spiega perché la risata ha un ruolo tanto importante nella prima fase del corteggiamento,
e perché gli uomini fanno le battute mentre le donne le apprezzano.
Le persone tendono a ridere di più mentre parlano rispetto a quando ascoltano.
Unica eccezione, quando è un uomo a parlare ad una donna.
In questo caso la donna ride più dell'uomo.
Se alla base ci sia il ruolo femminile di selettore sessuale o altro ancora, sta di fatto che questo
strumento funziona: gli uomini trovano le donne attraenti quando ridono, forse perché la risata
segnala inconsciamente interesse e piacere.
Sembra che ci sia una relazione diretta tra quanto ride una donna e il livello di attrazione tra
entrambi i partner.
In altre parole, una donna ride molto quando è attratta da un uomo o quando percepisce il suo
interesse e quella risata, a sua volta, potrebbe renderla più attraente ai suoi occhi o segnalare il
fatto che lei apprezzi la sua attenzione.
Umorismo e coppia nella relazione stabile
Man mano che l'attrazione si trasforma in relazione, il ruolo dell'umorismo cambia, anche se la
condivisione di una risata non perde la sua importanza.
A differenza della fase del corteggiamento, nella quale generalmente gli uomini sono i
"generatori" di umorismo e le donne fungono da destinatarie, nelle relazioni a lungo termine a
volte per gli uomini l'uso dell'ironia può rivelarsi controproducente.
Quando sono le donne ad essere la parte ironica nella coppia, di solito le relazioni vanno a
gonfie vele.
Il test CHS (Coping Humor Scale) per misurare quanto una persona usi l'ironia per affrontare lo
stress della vita quotidiana, ha evidenziato che gli uomini tendono ad affidarsi a forme più
denigratorie e inopportune di ironia quando affrontano situazioni difficili, il che spiegherebbe
anche una minore soddisfazione coniugale riferita dagli stessi. Le donne, d'altro canto, hanno
dimostrato in molti studi di usare spesso l'autoironia, suscettibile di portare sollievo in una
situazione di tensione.
Inoltre il CHS ha rilevato che le donne più ironiche nel quotidiano riferivano una maggiore
soddisfazione relazionale.
Ora, è chiaro che nella vita reale uomini e donne coprono un ampio spettro di possibilità, con
una variazione individuale molto maggiore rispetto a quella riflessa nelle tendenze che
emergono in laboratorio.
Molte persone presentano tratti opposti a quelli normalmente associati al loro sesso, ma, in
termini generali, sia per gli uomini che per le donne una risata genuina rimane uno dei modi più
onesti per avvicinarsi e creare sintonia e legami reciproci.
La foto di gruppo dei partecipanti all’Atelier,
con l’impegno di scambiarsi informazioni una volta ritornati nel proprio Paese.
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