I prodotti di largo consumo nei media italiani MARZO
Transcript
I prodotti di largo consumo nei media italiani MARZO
I prodotti di largo consumo nei media italiani MARZO ‘08 a cura di Enrico Esposto Osservatorio di Pavia http://www.osservatorio.it mailto:[email protected] I PRODOTTI DI LARGO CONSUMO NEI MEDIA ITALIANI ANALISI QUANTITATIVA Analisi dei dati In questo Report sono illustrati i risultati dell’analisi della comunicazione sui beni di largo consumo (LC) relativa al mese di marzo 2008. Principali temi/eventi del mese ripresi dai media 1. FOOD a) Prezzi: gli aumenti dei prezzi degli alimentari (pane, latte, pasta) e dei prodotti pasquali, e le strategie per risparmiare b) Sicurezza alimentare: le mozzarelle di bufala “alla diossina” e le uova da galline in batteria c) Contraffazione: prodotti pericolosi, di provenienza spesso straniera d) Informazione: etichette poco informative o ingannevoli. 2. NON FOOD a) Recensioni: presentazioni e consigli di prodotti cosmetici/abbigliamento/elettronica b) Farmaci: non sempre efficaci (antidepressivi), costosi, talvolta pericolosi (Viagra e altri), prodotti da industria irresponsabile c) Abbigliamento: fenomeno crescente dei brand low cost. 3. LC GENERICO a) Prezzi: pubblicazione indici ISTAT; Rapporto CERMES-Bocconi; strategie per risparmiare b) Pubblicità: invadente e ingannevole; campagna contro aziende sponsor delle Olimpiadi di Pechino. MARZO 2008 2 I PRODOTTI DI LARGO CONSUMO NEI MEDIA ITALIANI ANALISI QUANTITATIVA I media Una prima considerazione riguarda il peso rispettivo di stampa e tv sulla comunicazione complessiva e le unità di analisi relative ai generi di LC (1.873). Il dato segnala un notevole incremento dell’attenzione. Grafico 1. Distribuzione delle unità di analisi tra i diversi tipi di media Come indicato dal grafico 1, i risultati di seguito descritti vertono in larga parte sulla comunicazione televisiva (68% vs 32%). Il peso si è ulteriormente spostato sulla tv: l’incremento di attenzione segnalato è infatti dovuto esclusivamente ad un accresciuto interesse da parte della tv, a fronte di un dato costante per la stampa. MARZO 2008 3 I PRODOTTI DI LARGO CONSUMO NEI MEDIA ITALIANI ANALISI QUANTITATIVA Le testate della stampa Il grafico 2 offre un quadro dei diversi livelli d’attenzione ai beni di LC da parte delle testate della stampa. Grafico 2. Distribuzione delle unità di analisi tra le diverse testate quotidiane Base: 596 unità d'analisi La Repubblica è la testata che ha fornito più spazio, seguita da Vanity Fair, e poi dal Corriere della sera. Questi dati non sono significativamente diversi dal mese precedente. MARZO 2008 4 I PRODOTTI DI LARGO CONSUMO NEI MEDIA ITALIANI ANALISI QUANTITATIVA Le reti tv Il grafico 3 mostra i diversi livelli d’attenzione ai beni di LC da parte delle reti televisive (base: 1.277 unità d’analisi, corrispondenti a quasi 15 ore). Grafico 3. Distribuzione delle unità di analisi tra i diversi canali televisivi Rai Uno è ancora la rete che offre di gran lunga maggiore spazio, soprattutto a Occhio alla spesa, seguito poi da Unomattina. Segue a notevole distanza Rai Tre, soprattutto con tre ampie puntate di Cominciamo bene (e altre tre meno intense) e Ballarò. Più staccati seguono Canale5, che ripartisce l’informazione sul LC tra il Tg5 e Matrix, Rai Due con Tg2 Costume e società e Tg2 Eat parade, e La7, soprattutto con Omnibus. Ancora meno spazio su Retequattro, con il telegiornale che continua la sua incessante campagna sul caro-vita. I notiziari hanno fornito circa il 18% dei dati: il caro-prezzi è stato ancora argomento privilegiato dei tg, insieme alla crisi che ha coinvolto la mozzarella di bufala. MARZO 2008 5 I PRODOTTI DI LARGO CONSUMO NEI MEDIA ITALIANI ANALISI QUANTITATIVA I settori Un altro elemento su cui si desidera focalizzare l’attenzione riguarda il peso dato dalla comunicazione ai diversi generi di beni di largo consumo.1 Grafico 4. Quote dei generi di beni di largo consumo presenti nei media Il grafico 4 mette in luce l’attenzione prevalente verso i generi alimentari (67%), ancora più accentuata rispetto ai mesi precedenti. È evidente come il caro prezzi e l’allarme diossina nella mozzarella campana abbiano avuto un ruolo importante in questo risultato. Il resto del Non food è costituito innanzitutto dall’abbigliamento (8%) e dall’elettronica (6%), seguiti poi da cosmetici, casalinghi, farmaci e altri prodotti. Il food è presente in tv per quasi quattro casi su cinque, mentre sulla stampa la distribuzione è meno concentrata (il food costituisce meno della metà dei casi). 1 Questi sono stati aggregati in macro-categorie: Food (beni alimentari), Abbigliamento, Cancelleria/cartoleria, Casalinghi, Chimico casa, Cosmesi/toiletry, Edilizia (materiale elettr., vernici, pennelli…), Elettronica, Farmaci, Giocattoli, Prodotti per l’infanzia (non alimentari), Ristorazione (ristoranti/fast food). Poiché sono stati rilevati anche i riferimenti ai beni di LC in generale, quando non venivano specificati i singoli prodotti, un’ulteriore categoria è stata impiegata per la classificazione di questo insieme residuale di prodotti (ND). MARZO 2008 6 I PRODOTTI DI LARGO CONSUMO NEI MEDIA ITALIANI ANALISI QUANTITATIVA I prodotti I grafici 5 e 6 mostrano le categorie di prodotto che hanno ricevuto più spazio dai diversi media. ■ Televisione ■ Grafico 5. Beni di largo consumo in Televisione (primi 10) – n° unità d’analisi TV Base: 1.277 unità d'analisi ■ In dettaglio i generi più presenti per il food: • Altri alimentari. Per ¾ si tratta di prodotti illustrati a Occhio alla spesa (sottoli, cibi light, camomilla, yogurt, surgelati, pesto genovese, pane e grissini ecc.). Il resto riguarda il caro alimentari e la crisi dei consumi, e l’etichettatura dei prodotti (Unomattina e Cominciamo bene). • Formaggi. A parte due puntate di Occhio alla spesa (scamorza e fontina), l’allarme diossina nelle mozzarelle di bufala ha catalizzato l’attenzione della tv (tutti i notiziari, Matrix, Unomattina e Omnibus). Il contesto era enormemente sfavorevole, ma va detto che in questo caso i media hanno dato molto più spazio ai commenti rassicuranti (dai ministri De Castro e Turco agli imprenditori, fino alla soddisfazione delle autorità Ue per l’impegno sui controlli); inoltre la presentazione della vicenda in termini di guerra commerciale tra il made in Italy di qualità e i prodotti tradizionalmente accusati di essere pericolosi, contraffatti e illegali in genere come quelli dei paesi che hanno per primi posto il blocco (Cina, Corea, Giappone…), ha contribuito a fornire una rappresentazione non negativa di una crisi che poteva essere molto più grave. MARZO 2008 7 I PRODOTTI DI LARGO CONSUMO NEI MEDIA ITALIANI • ANALISI QUANTITATIVA Alimentari (e Prodotti) generici. Si tratta essenzialmente dei servizi sui rincari, considerati nel loro complesso o in lunghi elenchi di beni. In questi servizi sono spesso presentate anche le strategie per risparmiare (farmer’s market, prodotti sfusi, Gruppi di Acquisto Solidale, iniziativa dei negozianti marchigiani di bloccare i prezzi degli alimentari ecc.). • Dolci. Ampio spazio a uova e colombe pasquali, a Cominciamo bene e Occhio alla spesa con un taglio molto orientato all’aumento dei prezzi. ■ Il Non food è presente con: • Elettrodomestici. Frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie a Occhio alla spesa, mentre a Unomattina si invita all’acquisto di piccoli elettrodomestici (per fare il pane, per il sottovuoto ecc.). Nel primo caso con un occhio al risparmio energetico, nel secondo al risparmio sul prezzo del prodotto alimentare in commercio. • Stoviglie e prodotti in carta. Due puntate di Occhio alla spesa: sulle pentole - con qualche critica al prezzo ma con l’invito anche a stare attenti ai prodotti troppo economici - e sulla carta domestica (carta igienica, carta da cucina, fazzolettini). • Farmaci. A Unomattina il costo elevato dei farmaci, il tema della loro somministrazione ai bambini, i consigli di usare farmaci omeopatici; critiche alla pubblicità dei farmaci. A Occhio alla spesa si parla del prezzo elevato e della pericolosità potenziale per il diffondersi del "fai da te" nell’assunzione. L'efficacia dei farmaci antidepressivi al centro di una puntata di Cominciamo bene. MARZO 2008 8 I PRODOTTI DI LARGO CONSUMO NEI MEDIA ITALIANI ANALISI QUANTITATIVA ■ Stampa ■ Grafico 6. Beni di largo consumo sulla Stampa (primi 10) – n° unità d’analisi Stampa Base: 596 unità d'analisi ■ Per quanto concerne il Food: Formaggi. In quasi 9 casi su 10 si tratta della crisi diossina nella mozzarella di bufala. Nonostante la criticità del caso, per una comunicazione favorevole e rassicurante si sono spesi ricercatori, intellettuali, personaggi dello spettacolo, cuochi, rappresentanti del mondo delle istituzioni (italiane ed europee), oltre ovviamente ai produttori e ai rappresentanti di aziende e consorzi. Negli altri casi, la grande qualità del Parmigiano Reggiano (ma anche la presenza sul mercato di prodotti standardizzati) e i lotti di ricotta italiana ritirata dai mercati mondiali. Alimenti generici. Caro vita, storia dei crac Parmalat e Cirio, l’incidenza dei costi (anche ambientali) dell’imballaggio ecc. Poi, la “spesa sfusa” negli eco-point dei supermercati CRAI; la nuova frontiera della spesa low cost per fronteggiare la crisi economica; la crescita del fenomeno delle fattorie sociali in Italia. Vini. I successi del vino italiano nel mondo, la presenza femminile nelle grandi cantine, il patrimonio dei vitigni italiani. MARZO 2008 9 I PRODOTTI DI LARGO CONSUMO NEI MEDIA ITALIANI ANALISI QUANTITATIVA ■ Riguardo al Non food, la comunicazione si è incentrata in gran parte sui prodotti di: Cosmetici. Recensioni, presentazioni di prodotti, redazionali, cui si aggiungono articoli sulle testimonial: quasi tutti in Vanity Fair. Unico articolo sfavorevole è sui blog dedicati alla cosmesi che preoccuperebbero le aziende per le critiche liberamente espresse. Abbigliamento (11,2% vestiti in genere, 3,7% le calzature e 3,4% altri beni simili). Se in Vanity Fair prevalgono gli articoli redazionali, nei quotidiani lo spazio è rivolto a storie di marchi e prodotti: il successo dei marchi di abbigliamento low cost che abbinano tendenza e prezzi bassi, il successo e le varie linee di alcuni marchi. Farmaci. La maggior parte (2 su 3) si trova negli spazi salute del Corriere della sera. Accuse per l’inefficacia, le lacune normative, i pericoli delle assunzioni fai-da-te, i rischi di certi farmaci, gli effetti collaterali. Ma ci sono anche pareri positivi che sostengono l’abbassamento di prezzo nei supermercati e i risultati della ricerca farmacologica. Elettronica. Maggiore visibilità sui quotidiani. Comunicazione quasi sempre favorevole. MARZO 2008 10